Wikibooks itwikibooks https://it.wikibooks.org/wiki/Pagina_principale MediaWiki 1.45.0-wmf.8 first-letter Media Speciale Discussione Utente Discussioni utente Wikibooks Discussioni Wikibooks File Discussioni file MediaWiki Discussioni MediaWiki Template Discussioni template Aiuto Discussioni aiuto Categoria Discussioni categoria Progetto Discussioni progetto Ripiano Discussioni ripiano TimedText TimedText talk Modulo Discussioni modulo Greco antico/Pronuncia 0 16462 478486 474473 2025-07-06T23:41:30Z Ptolemaios 19075 /* Dittonghi */ 478486 wikitext text/x-wiki {{Avviso unicode}} {{greco antico}} La pronuncia del greco antico, così come si studia nelle scuole, è il frutto di una convenzione: infatti i suoni del greco antico hanno subìto una trasformazione profonda nel passaggio dalla fase arcaica a quella bizantina. *La pronuncia bizantina del greco è la stessa del greco moderno; i greci non hanno infatti mai usato una pronuncia per la lingua antica che fosse diversa da quella della loro lingua vernacolare. Essa fu sostenuta dal filologo tedesco [[w:Johannes Reuchlin|Johannes Reuchlin]] (1455-1522), da cui trae la denominazione di '''pronuncia reucheliana''' o '''itacistica''' dal modo in cui viene pronunciata la ἦτα ['''i'''ta]. *L'umanista olandese [[w:Erasmo da Rotterdam|Erasmo da Rotterdam]] (1466-1536) invece, avendo notato che questa pronuncia sembrava non corrispondere adeguatamente ad alcune descrizioni fonetiche antiche, cercò di ripristinare la pronuncia del greco classico ('''pronuncia erasmiana''' o '''etacistica''', dal nome in cui viene pronunciata la ἦτα ['''ɛ'''ta]). La pronuncia descritta da Erasmo è considerata tuttavia obsoleta dai linguisti attuali perché a quel tempo mancavano ancora gli sviluppi della linguistica storico-comparativa nata nel XIX secolo, almeno 300 anni dopo la morte di Erasmo; la forma attuale della pronuncia ricostruita è detta ''scientifica'' ed è descritta nei lavori di linguisti come William Sidney Allen<ref>''Vox Graeca'', Cambridge University Press, 1987</ref> e Geoffrey Horrocks<ref>''Greek: A History of the Language and its Speakers'', Wiley-Blackwell, 2<sup>a</sup> ed., 2014 (1<sup>a</sup> ed. 1997, Longman Pub Group)</ref>.<br/> La pronuncia erasmiana è quella che riflette maggiormente, anche se imperfetta nella sua forma originaria, la realtà fonetica del greco antico ed è quella adottata nelle scuole italiane ed europee. In Grecia invece il greco antico è pronunciato allo stesso modo del greco moderno, ossia con la pronuncia itacistica. == Vocali == Le vocali si pronunciano nel seguente modo: * α: come la ''a'' italiana, breve o lunga. * ε, η: ε (e breve) si pronuncia chiusa [e] come in '''''e'''ssa''; η (e lunga) si pronuncia aperta [ɛ:] come in ''l'''e'''i'', lunga; nella prassi scolastica non vengono distinte; * ο, ω: o (o breve) si pronuncia chiusa [o] come in '''''o'''ltre''; ω (o lunga) si pronuncia aperta lunga [ɔ:] come in '''''o'''ro''; nella prassi scolastica non vengono distinte; * υ: in epoca arcaica era pronunciata [u], ma in seguito divenne [y]. Nei dittonghi si pronuncia ''u'': εὖ [ɛu̯] * ου: si pronuncerebbe [o:] (o lunga chiusa), ma nella prassi scolastica si pronuncia "u". * ει: se deriva da contrazione sarebbe [e:] (e lunga chiusa), ma la prassi scolastica lo rende sempre come "ei". ===Dittonghi=== I dittonghi greci sono formati dall'incontro di una vocale forte (α, ε, η, ο, ω) con una vocale debole (ι, υ) oppure da due vocali deboli (solo la sequenza υι). I dittonghi più frequenti sono formati da una vocale breve seguita da ι oppure υ: ευ, ει, ᾰυ ecc. Per quanto riguarda i dittonghi con primo elemento lungo, sono abbastanza frequenti solo quelli con il secondo elemento ι (vedi la sezione Iota sottoscritto), mentre quelli con il secondo elemento υ sono piuttosto rari in attico e l'unico effettivamente utilizzato è ηυ, ad esempio nell'aoristo ηὗρον. I due dittonghi ει e ου sono un caso particolare. Il primo può infatti derivare da contrazione ed è quindi la forma grafica della vocale lunga chiusa /e:/ come nell'imperfetto εἴων, ma può anche essere un autentico dittongo /eɪ̯/, come nell'aoristo congiuntivo εἴπω<ref>Soltanto la pratica e la conoscenza etimologica del lessico permettono di distinguere il falso dittongo ει da quello autentico</ref>; il secondo fino all'epoca classica notava la vocale chiusa lunga /o:/, anche derivante da contrazione. Nella pratica scolastica sono letti rispettivamente /ei̯/ e /u/. ===Iota sottoscritto=== Nei dittonghi con prima vocale lunga e secondo elemento iota, che compaiono ad esempio nel dativo singolare della prima e seconda declinazione, la lettera iota non viene scritta sulla riga, ma rimpicciolita sotto la prima vocale: ᾳ, ῃ, ῳ (e non ᾱι, ηι, ωι)<ref>Alcune edizioni scientifiche utilizzano invece proprio questa scrittura, rigettando una regola ortografica medievale applicata a una fase della lingua in cui questo iota era ancora pronunciato e scritto sulla riga.</ref>. Nelle lettere maiuscole si scrive invece sulla riga (''iota ascritto''), ma spiriti e accenti si mettono sulla prima vocale: Ἄι, Ἤι, Ὤι (nella scrittura in tutte maiuscole si scrive maiuscola a fianco della prima vocale: AI, HI, ΩI). Questo tipo di scrittura si diffuse nel Medioevo per ripristinare graficamente lo iota che non era più pronunciato dall'inizio della koinè e veniva tralasciato nella scrittura. Nella prassi scolastica questo iota non si pronuncia. == Consonanti == Le consonanti si pronunciano nel seguente modo: * γ: ha sempre suono gutturale, ma quando si trova prima di γ, κ, ξ, χ, si pronuncia [ŋ] come la ''n'' italiana di ''pa'''n'''ca''; in tal caso è detto "gamma nasale" o, secondo la terminologia greca, ἆγμα ''ā̀gma''. * κ: ha sempre suono gutturale. * ζ: nell'uso scolastico ha suono dolce [d͡z], come "zaino", ma originariamente si pronunciava [zd]. * θ: propriamente sarebbe un'occlusiva aspirata [tʰ]; nella prassi scolastica si pronuncia come il gruppo "th" nella parola inglese "think", come nel greco moderno<ref>Nella scuola talvolta è pronunciata [t͡s] come la ''z'' di ''zio'', ''spazio'', ma si tratta di un abuso che è preferibile evitare.</ref>. * χ: propriamente sarebbe un'occlusiva aspirata [kʰ]; nella prassi scolastica si pronuncia come la ''c'' aspirata in toscano o il ''ch'' tedesco, come in greco moderno. * φ: propriamente sarebbe un'occlusiva aspirata [pʰ]; nella prassi scolastica si pronuncia come la ''f'' italiana, come in greco moderno. * ξ: si pronuncia come la ''x'' latina. * ψ: scrive le due consonanti ''ps'' come in ''psicologia''. le rimanenti non sono diverse da quelle italiane. ==Accenti== Il greco antico impiega tre accenti: l'accento acuto ά, l'accento grave ὰ e l'accento circonflesso ᾶ<ref>La forma dell'accento circonflesso varia a seconda del carattere tipografico usato da quella a cuneo ^ (che è quella originaria, nata dall'accostamento dell'accento acuto e dell'accento grave) a quella a tilde ~, senza differenza di significato.</ref>. Nella pratica scolastica non si fa nessuna differenza nella pronuncia e corrispondono tutti a un accento tonico. Nei dittonghi l'accento è segnato sulla seconda vocale ma si legge sulla prima: αί = ài, εῦ = èu. In realtà il greco antico possedeva un accento musicale in cui la sillaba accentata era pronunciata più acuta delle altre. I tre accenti indicano i seguenti profili melodici: *l'accento acuto indica il tono alto sulla sillaba accentata; nelle vocali lunghe e sui dittonghi il tono alto si colloca sulla seconda mora (ή = /ɛɛ̯́/, ού = /oó̯/, εύ = /ɛú̯/, αί = /aí̯/ ecc.). *l'accento grave sostituisce l'accento acuto sull'ultima sillaba quando un'altra parola non enclitica segue immediatamente e indica un tono basso o l'annullamento del tono alto in quel contesto<ref>Nella prima fase di applicazione grafica degli accenti l'accento grave era segnato su tutte le sillabe atone, ad esempio Θοὺκὺδίδὴς, e ciò ha fatto pensare che possa trascrivere un tono basso o l'assenza di innalzamento della voce; in seguito rimase solo come sostituto dell'accento acuto sull'ultima sillaba prima di un'altra parola accentata, ad esempio καλὸς καὶ ἀγαθός.</ref>. *l'accento circonflesso indica il tono alto seguito dal tono basso; essendo bimoraico, possono portarlo solo le vocali lunghe e i dittonghi (ῆ = /ɛ́ɛ̯̀/, οῦ = /óò̯/, εῦ = /ɛ́ù̯/, αῖ = /áì̯/ ecc.). Da notare che la forma dell'accento circonflesso deriva dall'unione dei segni dell'accento acuto e dell'accento grave. ==Spiriti== Quando una parola inizia per vocale o dittongo porta sempre uno ''spirito'', ossia un segno che indica la presenza o l'assenza dell'aspirazione iniziale. Un semicerchio aperto sulla destra, detto ''spirito aspro'', indica la presenza dell'aspirazione, mentre un semicerchio aperto sulla sinistra, detto spirito dolce, ne indica, pleonasticamente, l'assenza: *ἁ = /ha/ *ἀ = /a/ Anche gli spiriti si segnano sul secondo elemento dei dittonghi, insieme all'eventuale accento: εὖ ''èu'' (o meglio /éù̯/), εἷς ''hèis'' (o meglio /héè̯s/), οὐρανός ''uranòs'' (o meglio /oːranós/), ἱκανός ''hikanòs'' (o meglio /hikanόs/) ecc. ==Note== <references/> [[Categoria:Greco antico|Pronuncia]] n8uhdi1y58i4lyeaed5ahd0kte5usof Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Corea del sud 0 17382 478497 471359 2025-07-07T11:12:42Z 87.0.218.161 Corretto: "portaerei" 478497 wikitext text/x-wiki {{Forze armate mondiali}} [[File:Flag of South Korea.svg|150px|left|thumb]] La Corea del Sud ha una situazione particolare fin dalla sua fondazione come Stato indipendente: nata come nazione alla fine della Seconda guerra mondiale, ripartita in una zona di influenza comunista e una 'occidentale', la Corea ha conosciuto una feroce guerra che in tre anni non ha cambiato i confini che hanno diviso la penisola. La capitale Seul ha una posizione particolare, essendo entro il raggio delle artiglierie sufficiente per raggiungerla senza nemmeno la necessità di un'incursione aerea. Questo è un caso particolare, che è condiviso da Damasco con le artiglierie israeliane poste sul Golan. La Corea del Sud ha una forza militare elevata ed è appoggiata da basi americane, ma questo non basterebbe in caso di guerra contro la Corea del Nord per evitare pesanti danni al territorio. La Corea del Nord è nota per le sue attività missilistiche ed è dichiaratamente in possesso di un programma nucleare. In termini convenzionali la Corea del Sud è ben preparata e ha numerosi sistemi d'arma moderni o modernizzati, parte dei quali, come i carri K-1, di realizzazione nazionale. La storia militare della Corea ha visto molti momenti significativi: la dinastia Choson del XIII secolo, che portò la Corea ad una tale potenza da invadere due volte il Giappone, nel 1592 e 1596, con un esercito forte e ben organizzato, ma che non ebbe più fortuna dei mongoli di qualche secolo prima contro il valore dei giapponesi e le difficoltà logistiche dell'operazione. Poi la Corea divenne stato vassallo del potente vicino, la Cina Manchu, nel 1637, la gurerra cino-giapponese del 1895 che finì con il Giappone quale potenza dominante sulla penisola, a cui sarebbe seguito un feroce processo di giapponesizzazione di cui i coreani non hanno mai perso memoria. Dopo la vittoria giapponese sui Russi del 1905 la posizione si rafforzò ulteriormente e nel 1910 la Corea divenne definitivamente colonia giapponese. Dopo il 1945 la Corea venne sottoposta ad un regime di governo provvisorio che Truman acconsentì ad essere esercitato con la suddivisione della penisola al 38 imo parallelo. Questo si dimostrò un grave errore, e quando il 15 agosto 1948, tre anni esatti dalla fine della guerra tra Giappone e USA si formarono la Repubblica di Corea,seguita dalla Repubblica Popolare di Corea in settembre, il danno era oramai fatto. La successiva guerra fu quasi inevitabile: di fatto la Corea, pur essendo una penisola tutt'altro che ricca e dal buon clima, ha attirato per secoli giapponesi, cinesi, russi e ultimamente americani come obiettivo da conquistare e colonizzare. La Guerra di Corea fu una immane tragedia che vide tutto il Mondo scontrarsi sul suo suolo, ma soprattutto vide subire i coreani, sia del nord che del sud, e il territorio devastato. Dopo la guerra la Corea del Nord e quella del Sud rimasero sul 38imo parallelo, su cui venne istituita la DMZ per evitare altri problemi, che si estende per decine di km in larghezza. Nondimeno, la capitale Seul è ancora entro la gittata dei sistemi d'artiglieria nordcoeani a più lunga gittata, situazione che ha solo un altro esempio, sostanzialmente: quello di Damasco, sotto tiro da parte degli israeliani dalle alture del Golan. Le F.A. Coreane si sono sviluppate in maniera consistente, aiutate da materiale americano prodotto in quantità o fornito direttamente. Ma la Corea del Sud non è il Giappone, e la sua forza economica e tecnologica non sono mai state allo stesso livello, come del resto la popolazione. Ma la minaccia diretta della Corea del Nord ha stimolato il mantenimento di forze armate potenti, che hanno dovuto peraltro fare affidamento per lo più su armi di vecchio tipo, spesso di seconda mano, che come nel caso della Spagna, Grecia e Turchia erano l'unica ipotesi fattibile per le finanze nazionali. ==All'inizio degli anni '90<ref>Saw, David, ''La Repubblica di Corea e la sua politica di difesa'', RID, Marzo 1992, pagg. 42-55 </ref>== Nel 1992, le F.A. coreane erano rappresentate da un esercito imponente, una forte marina, e una efficiente aviazione. Ma erano soprattutto le F.A. americane che supportavano il tutto, essendo rimaste in zona anche dopo la guerra. Vi erano all'epoca, nell'organico delle USFK, US Forces of Korea, qualcosa come la 2a Divisione di fanteria, 2 stormi dell'aviazione USA e un totale di 43.000 uomini, di cui però il totale era previsto scendesse a 30.000 entro l'ottobre 1993. Il bilancio della Difesa era nel 1991, di 9 miliardi di dollari, overo il 4,2% del PIL e il 27,5% del bilancio statale. Questo spiega come fosse possibile che il ROKA, ovvero l'Esercito potesse essere mantenuto su elevati livelli di efficienza, e come il fatto di essere (differentemente dal Giappone) in auge la leva, fossero disponibili ben 550.000 uomini, organizzati in 11 corpi d'armata, e un comando indipendente per la difesa della capitale. I Sudcoreani avevano per lo più fanteria: 2 sole divisioni di fanteria meccanizzata, ma ben 19 divisioni di fanteria, + 3 brigate indipendenti meccanizzate, 3 di fanteria, e addirittura 10 di forze speciali e commandos. In effetti, le Forze speciali sono l'arma 'avanzata' di eserciti con pochi mezzi ma alto addestramento. E i sudcoreani, memori delle distruzioni subite nella guerra sulla loro terra, parteciparono con grande impegno anche alla guerra in Vietnam, dove le loro forze erano il terzo contingente totale, dopo USA e vietnamiti. I loro uomini erano addestratissimi e non solo alle armi, ma anche nel taek-wondo, utilizzandolo con efficacia contro i vietcong nei feroci corpo-a corpo notturni e nella foresta. A parte le prime forze, vi erano anche le riserve: era possibile in caso di guerra mobilitare rapidamente anche 25 divisioni di riserva e addirittura, il totale complessivo della forza sudcoreana in termini di risorse umane era di 4.4 milioni di persone, e 2.5 milioni inclusi in associazioni studentesche! Praticamente si trattava di una intera nazione in armi, grossomodo come nel caso dei rivali della Corea del Nord. Il territorio sudcoreano, essendo per il 70% montuoso ha reso molto difficile, economia a parte, meccanizzare ampiamente tale massa di soldati: di fatto la fanteria trasportata su mezzi ruotati è l'arma base della Corea del Sud. Tuttavia, la mobilitazione delle riserve è lenta e farraginosa, mentre la maggior parte di queste unità di riservisti è tutt'al più buona per compiti di difesa territoriale. Quanto concerne per i mezzi corazzati vi erano anzitutto i Type 88 o K-1 o ROKIT. Cosa sono? Essenzialmente una versione leggermente rimpicciolita dell'M1 Abrams, progettato dalla General Dynamics e prodotto dalla Hyundai. In un certo senso, questo concetto ha anticipato la successiva produzione del T-50, anch'esso la riduzione dell'F-16 (oppure l'aggiornamento dell'F-20, almeno concettualmente). Il ROKIT entrò in produzione nel 1985 col cannone da 105 mm e nel 1992 era stato prodotto in 250 esemplari, un numero tutt'altro che eccezionale, ma destinato a raggiungere secondo le previsioni i 550. Non erano questi tuttavia i carri principali, almeno in termini quantitativi, né d'altro canto dovevano temere molto dai T-62 e dai mezzi più vecchi ancora che erano in carico al KPA, ovvero l'esercito nordcoreano. La flotta di M47 Patton, ricevuti a suo tempo in ben 900 esemplari, era ridotta a 300, ancora più numerosi di quello che erano all'epoca i ROKIT, ma erano totalmente obsoleti. La forza di corazzati principale non era ancora rappresentata da questi mezzi, ma dagli M48, dei quali non meno di 950 esemplari erano in servizio nelle versioni M48A2C, M48A3, M48A5K, quest'ultimo almeno con il cannone da 105 mm e di gran lunga il più numeroso. Il carro armato standard della Corea del Sud influenzava anche l'esercito USA, che ancora negli anni '80 aveva anch'esso i carri M48A5, per ottenere una logistica comune, oltre che per il mero fatto che l'M60 era troppo grosso per il territorio e il carro M1 era troppo necessario per l'Europa. La produzione del ROKIT sarebbe finita nel 1993, poi sarebbe subentrato il carro K1 PIP che sarebbe stata armata con il potente cannone M256 da 120 mm e con il sistema di controllo del tiro della Computing Devices: in sostanza, se il K-1 era l'equivalente dell'M1, questo era destinato ad essere l'equivalente dell'M1A1, e se ne programmava la produzione in non meno di 1000 esemplari, costituendo a quel punto una forza assolutamente superiore rispetto a qualsiasi cosa schierabile dai nordcoreani. La forza di mezzi speciali avrebbe dovuto comprendere anche veicoli gittaponte e recupero ricavati dai carri M47 radiati dal servizio. [[File:2007 Seoul Air Show 063 K200.JPG|300px|left|thumb]] Ma per quello che riguarda la situazione dei mezzi di fanteria, la situazione non era altrettanto brillante, o quantomeno buona: vi erano solo 500 M113 in servizio, a cui si aggiungeva un mezzo non molto diffuso e noto, nientemeno che il Fiat 6614 da trasporto truppe, che è stato prodotto su licenza dalla Asia Motors. Ma nemmeno di questo modesto mezzo vi erano molti esemplari disponibili: solo 400 circa, prodotti fin dalla metà degli anni '70. Con una postazione di tiro per mitragliatrice leggera e corazza da circa 7 mm anche se ben inclinata, erano tutt'altro che mezzi poderosi. Un veicolo che avrebbe costituito una vera rivoluzione, specie per cooperare con i carri K-1, era il KIFV, Korean Infantry Fighting Veicle. Era prodotto dalla Daewoo, e in concreto si trattava di un AIFV della FMC, armato di mitragliera da 25 mm in torretta monoposto, ma motorizzato con un diesel MAN D-2848 9V con trasmissione automatica T-200, mentre la Alcan forniva le corazze in alluminio. La versione base era armata solo con la solita 12.7 mm, ma erano previste le torrette monoposto da 25 mm, una addirittura da 35-40 mm, un carro leggero da 105mm, portamortaio da 120 mm, velivolo comando e altro ancora, un po' troppo per un mezzo di cui si pensava di produrre inizialmente almeno solo 500 mezzi. Molto meglio dei mezzi per la fanteria sono le artiglierie. Per quelle antiaeree, vi erano i semoventi antiaerei BI-HO, e i PEGASUS, entrambi opportunamente pensati per contrastare i nuovi aerei nordcoreani, come i MiG-23. La prima delle due macchine da guerra è un semovente da 30 mm con due cannoni KCB con radar di tiro Siemens MPDR-18X di tipo pulse-doppler in banda X, sistema EOTS di inseguimento ottico e ingaggio della Hughes, costituito da una camera termica e TV, mirino SFIM. In tutto ne vennero ordinati inizialmente 150 da aumentare fino a ben 400 in seguito. I Pegasus erano invece sistemi missilistici del tipo ROLAND o ADATS, utilizzante a quanto pare missili CROTALE NG, montate di scafo KIFV, con radar di scoperta aerea TSM-2630, radar di inseguimento, sistema optronico CASTOR, tutto di provenienza francese. I sistemi di artiglieria antiaerea non erano certo solo questi, essendo certamente presenti anche cannoni e mitragliere di vario tipo, molti dei quali obsoleti. Possibilmente si trattava della solita gamma di mitragliere come i Bofors M1 da 40 mm, le M2 da 12.7 e armi anche più anziane. La dotazione di missili contraerei era stata approntata con 100 lanciamissili Shorts Javelin inglesi, da utilizzare essenzialmente da veicoli leggeri 4x4 Jeep. La successiva commessa era per altri 150 sistemi e 1000 missili, da scegliersi tra sistemi missilistici più moderni come il Mistral o lo Srtbust. Stranamente non erano previsti i più ovvi Stinger. Le artiglierie campali erano poderose, come si addice ad un esercito povero di veicoli da combattimento in generale e su territorio montuoso. Queste comprendevano in tutto oltre 1000 obici M-101 prodotti anche su licenza, armi leggere da 105 mm, anche se più probabilmente da integrare con i più moderni M102, dall'affusto più leggero e orientabile sui 360 gradi. Una nuova artiglieria era stata tuttavia approntata, sempre in questo calibro che evidentemente era giudicato valido per le caratteristiche di mobilità del territorio, ovvero il KH178 con gittata di 14.700 m contro 11.000 del vecchio tipo americano. È stata anche venduta alla Thailandia. Per il resto vi erano 400 obici M114 da 155 mm, ma in corso di sostituzione con il KH179 che similmente all'M198 americano poteva sparare la granata M107, in questo caso a 22.000 m oppure 30.000 con la munizione a razzo. 48 obici M115 da 203 mm erano la componente, sempre vintage della II GM più pesante del parco artiglierie. Non sono presenti però solo queste armi trainate, poiché vi sono anche i semoventi: almeno 400 M109A2 erano in corso di acquisizione o produzione su licenza e pur essendo piuttosto superati erano una forza da combattimento notevole, al pari di circa 100 M107 e M110, tutti in fase di trasformazione in M110A2. Ma soprattutto con i lanciarazzi d'artiglieria in cui i koreani erano forti: 140 sistemi calibro 130 mm, a canne multiple, erano in servizio. Basati sul telaio degli autocarri KM813A1 6x6. È un sistema potente con 22&nbsp;km di gittata ovvero di qualcosa superiore al BM-21 sovietico. Era un acquisto recente rispetto al KPA, che invece ha sempre avuto interesse per queste armi. Altri sistemi d'arma erano gli obsoleti razzi Honest John, con 12 lanciatori su due unità di lancio. Questi vecchi armamenti, rimpiazzati nel resto del mondo dai 'Lance', sono stati integrati anche da razzi a lungo raggio sviluppati in loco, ma non hanno avuto molto successo. A tutti gli effetti, mancando dei Lance, degli HAWK e di altri sistemi fondamentali, l'Esercito sudcoreano non era molto ben equipaggiato. Le armi controcarro erano ovviamente sviluppate, data la minaccia delle forze corazzate nordcoreane. Questi erano presumibilmente ancora in buona parte i vecchi cannoni SR come gli M40 da 106 mm e forse anche altri tipi più vecchi come gli M18 da 57 e M20 da 75 mm. Altri sistemi erano quelli più importanti: i lanciarazzi M72 LAW, da rimpiazzare con i LAW-80 o altri tipi, da scegliere su di una competizione internazionale. Altre armi erano i TOW, a lunga gittata e utilizzati anche dagli elicotteri. Per ottenere un'arma intermedia, né a corta né a media gittata, era contemplato di comprare, eventualmente, il MILAN. Questo avrebbe aiutato a colmare il gap tra le armi a livello più basso, tipo il plotone, e quelle a livello di battaglione-reggimento. Nel caso dell'aviazione dell'esercito, invece, vi erano ben 48 elicotteri AH-1F, i cui missili TOW erano un aiuto di non poco conto contro le forze corazzate dei nordcoreani. Altri 194 elicotteri erano i leggeri MDH-500 Defender, prodotti dalla Korean Air. Il problema era di rimpiazzarli (per esempio con i BK-117 tra i candidati), perché i nordcoreani si erano equipaggiati di mezzi del tutto analoghi, con estrema difficoltà per distinguere amici e nemici, specie nelle missioni speciali. Altri mezzi erano i UH-1, in fase di sostituzione con un primo lotto di 100 UH-60 per 500 milioni, e possibilmente altri 50 elicotteri. Recentemente erano stati poi comprati 18 CH-47. La ROKAF ha funzioni di superiorità aerea, intercettazione, attacco al suolo e limitate capacità di interdizione. Aveva nel 1992 una forza di 45.000 uomini, con ferma di leva di ben 35 mesi. Questo consentiva di animare 7 stormi di combattimento, il cui livello di addestramento e di efficienza era molto maggiore delle unità della avversaria aviazione nordcoreane. L'efficienza, per esempio, era di circa l'80% contro il 40 dei 'nordisti', mentre le ore di volo erano non meno del 50% superiori. Il programma KFP significava Korean Fighter Program, ovvero il nuovo programma per il caccia coreano, che vide inizialmente vincere l'F-18 in 120 esemplari, ma poi è accaduto che i costi abbiano superato i preventivi e allora si è ritornati sull'altro concorrente, l'F-16. In tutto il programma valeva 5.2 miliardi di dollari. Un primo gruppo di 12 F-16C/D Block 50 sono stati forniti dalla GD, poi sono giunti altri 36 da montare in kit e infine gli ultimi prodotti solo in Corea del Sud dalla cordata di cui la leader era la Samsung. A parte questi aerei vi erano altri 44 F-16 di cui 10 biposto, -per un totale previsto di 160 aerei-, che erano stati forniti a suo tempo tramite canali FMS. Altri aerei della ROKAF erano gli F-5, di cui 8 superstiti F-5 da ricognizione, mentre per il resto vi erano numerosi caccia F-5A/F. 68 erano stati prodotti su licenza tra il 1979 e il 1981, il primo passo per la creazione dell'industria aeronautica coreana. Il settore degli addestratori era in piena rivoluzione. Molti aerei erano alla fine della vita operativa. La prima fase di preselezione aveva i T-41 che dovevano essere sostituiti dai coreani CHANG-GONG 91, ma in seguito, come si sarebbe visto, i vincitori sarebbero stati i velivoli russi Il-103. Il successivo KTX-1 era inizialmente pensato il PC-7 con motore da 760 hp, ma poi venne aumentata la richiesta di prestazione per cui venne migliorato il progetto al livello del successivo PC-9. Nel frattempo i T-33 erano arrivati al capolinea e i T-37 costretti a ridurre il numero di ore di volo per salvaguardare le cellule oramai usurate di questi vecchi aeroplani. Ecco perché era necessario un successore che inizialmente si concretizzò con un ordine di 20 HAWK 67, anche perché nessuno dei vecchi aerei era ritenuto adatto a ordinare gli F-16. Il programma prevedeva la costruzione delle semiali da parte della Daewoo, mentre nel futuro era già prospettato il programma KTX-2 per un addestratore avanzato, quello che poi diventerà il T-50. In tutto, alla fine del '91 vi erano, come forze aeree: * 4 aerei governativi: 1 Cessna 500 Citation, 1 Boeing 737-3Z8, 2 Bell 412 per i servizi governativi * '''35 F-16''': 29 F-16C e 6 D *'''142 Phantom''': 65 F-4D, 59 F-4E e 18 RF-4C *'''237 F-5A/F''': 20 F-5A, 25 F-5B, 6 RF-5A; 149 F-5E e 37 F-5F * 27 A-37 * 24 OV-10 * 6 C-130H e 4 C-130H-30 *12 O-2A * 5 BellUH-1D * 7 Bell 212/UH-1N *20 T-41 *30 T-33 *35 T-37C ROK Army: * 62 UH-1D/H/N *200 M.500D * 55 Defender TOW * '''49 AH-1''': 8 AH-1J, 21 AH-1S e 20 AH-1F * 18 CH-47C * 1 UH-60P RoK Navy: *15 S-2 Tracker *25 Hughes 500MD ASW *12 Lynx Mk.99 (in ordine) *8 P-3C (in ordine) [[File:Naval Jack of South Korea.svg|150px|left|thumb]] La Marina o ROKN era un altro servizio riccamente 'popolato' con ben 60.000 uomini tra cui 2 divisioni di fanti di marina. Le navi erano molto meno numerose e potenti, con 7 cacciatorpediniere 'Gearing' che non erano altro che navi degli anni '40 potenziate allo standard FRAM I e II, e altre due del tipo SUMNER, tutte eccetto 2 delle prime erano state armate con missili Harpoon e un elicottero mentre le rimanenti avevano un lanciatore ASROC. Per sostituire questo obsoleto nucleo di navi erano in programma i caccia KDX, inizialmente da 3500 t con armamento di un pezzo da 127 mm, due Goalkeeper, un Sea Sparrow, lanciamissili Harpoon e elicotteri Lynx. La loro costruzione avrebbe dovuto essere dell'ordine di 10-12 navi, cominciando da una prima nave del 1992. Non erano navi eccezionali, ma comunque adatte allo scopo. La marina aveva però soprattutto navi medio-piccole, in particolare le fregate leggere ULSAN, DONG HAE e PO HANG costruite in Corea dalla Hyndai, Korea Tacoma, Daewoo e altri cantieri. In tutto sono state realizzate 7 ULSAN, 18 PO HANG e 4 DONG HAE. L'armamento di queste ultime era costituito da 2 cannoni da 76 mm OTO e 2 impianti binati Breda, controllati da due radar di tiro, il tutto ripartito equamente tra prua e poppa. Vi erano anche siluri ASW in impianti tripli, e elettronica britannica e olandese. Altre navi, in particolare altre fregate leggere ULSAN e PO HANG erano in programma. Queste erano ancora più potenti delle altre, con un cannone da 76 a prua, un impianto Breda da 40 mm binato subito dietro, due Breda da 40 mm a poppa, con un radar di controllo del tiro, mentre per le artiglierie di prua vi è solo un sistema optronico RADAMEC. Esistono anche un radar ST08 sulla testa dell'albero di prua e un radar DA-08 su di un piccolo albero di centro nave. A parte questo, esistevano, nel 1992, diverse motocannoniere missilistiche del tipo 'Asheville', ovvero la PAEK-51 fornita dagli americani e 8 cloni coreani classe PAEK KU con missili Standard e Harpoon. Infine, sempre figlie degli anni '70 vi erano due sole navi KILURKI-71 con missili Exocet, le uniche che non avevano missili antinave americani a bordo. Altri 32 pattugliatori KILURKI-11 e 39 CHEBI-51 completavano la forza di superficie, il cui compito era principalmente quello di controbattere la minaccia dei mezzi insidiosi, specie minisommergibili, dei nordcoreani. Le navi MCM erano 8 piccoli dragamine costieri MSC-268/269 ceduti anni prima dall'US Navy come classe KUN SAN, mentre per aumentare le capacità, molto limitate, in questo settore è stata realizzata una classe di cacciamine che somigliano molto ai 'Lerici' dell' Intermarine, con cui vi sono stati contatti tecnici. In tutto dovrebbero esserne state realizzate 6, con una altra serie possibilmente più numerosa, e varie modifiche già con la quarta nave. La motorizzazione era data da diesel tedeschi MTU, e l'equipaggiamento antimine dato da ditte inglesi. Quanto ai sottomarini, sono stati ordinati 6 U-209/1400 di cui il primo costruito in Germania, e gli altri in Corea, come primi di una forza prevista in almeno 12-18 navi, da ripartire in ben tre flottiglie del Sud, Ovest e Est. Non sono intesi solo per compiti anti-nordcorea, ma anche per opporsi a eventuali 'invasioni dal mare' che evidentemente hanno a che vedere con il Giappone, nazione tanto odiata che ancora negli anni '90 era proibito usare parole giapponesi in Corea. L'aviazione navale aveva recentemente ordinato 12 Super Lynx con tanto di radar Seaspray 3 e missili Sea Skua, ordine del 1988. In totale erano previsti addirittura 60 elicotteri, parecchio oltre quanto fu possibile ordinare, ma quantitativo congruo per la marina in rapida ascesa di una potenza tecnologicamente avanzata come la Corea del Sud. Altri mezzi erano i vecchi S-2 Tracker da pattugliamento marittimo, di cui si prevedeva la sostituzione con i nuovi pattugliatori P-7, che vedevano addirittura la partecipazione alla costruzione dell'ala da parte della Daewoo, ma questo programma venne cancellato e quindi riaperto la competizione con il P-3 e l'Atlantic come soli contendenti, da ordinare in otto esemplari. Nemmeno a dirlo, per una sorta di 'feudo americano' come è la Corea del Sud, tra l'Atlantic 2 e il P-3 ha vinto quest'ultimo, da consegnarsi dal 1995 senza alcuna partecipazione coreana alla loro realizzazione. ==I caccia sudcoreani== La Korea del Sud ha avuto anche gli 'eroi' della guerra del '50-53, gli '''[[w:F-86|F-86]]''' Sabre. I primi arrivarono, in 5 esemplari, il 20 giugno 1955, e in tutto ne giunsero 85 ex-USAF nella sottoversione -25 e -30, il tutto giunto entro il giugno 1956. Rimpiazzarono gli F-51 Mustang ed equipaggiarono il 10th Wing. Non fu la fine delle consegne, perché ne giunsero altri 27 nel 1958, assieme a 10 RF-86F. Al solito molti aerei vennero aggiornati allo standard F-40 con gli slat di manovra, alcuni ebbero gli AIM-9 Sidewinder, poi giunsero gli F-5A negli anni '60 e li rimpiazzarono. Ma non subito: almeno 3 sopravvissero fino al 1987. I caccia '''[[w:F-5|F-5]]''' Freedom Fighters sudcoreani, con la loro semplicità erano pienamente abbordabili per la Corea del Sud, che ne ricevette 88 A, 30 B e 8 RF.5A da ricognizione. Iniziarono ad arrivare già nell'aprile del '65, e prestarono servizio con il 10th TFW di Suwon, rimpiazzando gli F-86. Altri 14 prestarono servizio poi con il 102nd FS, sempre di Suwon. Gli RF-5 vennero forniti ad un singolo squadron. In seguito la pattuglia acrobatica 'Black eagles' ebbe gli F-5. Questi caccia leggeri erano i sostituti ideali per gli F-86, visto che in Corea non giunsero gli F-104 e almeno all'epoca, non ancora gli F-4. In ogni caso, 36 F-5 vennero trasferiti al Vietnam del Sud, assieme a tutti gli RF-5A superstiti. Era il 1972 e al Vietnam servivano rinforzi urgenti per combattere l'offensiva dei nordisti. 19 tornarono in Corea, assieme a 2 ex-USAF. Alcuni F-5 sono stati modificati in seguito come RF-5A, con il muso 'fotografico' fino al 1990, con l'arrivo del secondo lotto dell'RF-4C. La seconda generazione di F-5 non mancò a sua volta in servizio con la RoKAF, e eccetto l'RF-5E, i sudcoreani ne ebbero in servizio tutti i modelli. Gli F-5E arrivarono in servizio nel 1974 con 19 ex-vietnam del sud scappati dal Vietnam. Poi arrivarono 126 aerei nuovi, F-5E e F, specialmente con il 1st TFW con i suoi 115, 122 e 123 TFS di Kwang Ju. Nel 1980 venne ottenuta la licenza per produrre 48 F-5E e 20 F-5F da parte della Hanjin Corporation, che utilizzò alcune delle infrastrutture della KAL, e così in tutto arrivarono in Corea del Sud qualcosa come 233 F-5E/F tra il 1974 e il 1986, una forza seconda solo a quella di Taiwan (che peraltro non aveva certo F-4 e F-16). Il caccia della seconda generazione ha rimpiazzato la prima generazione degli F-5, che tuttavia sono rimasti in parte in servizio come addestratori. Non è chiaro, a causa delle misure di sicurezza del governo sudcoreano, quali siano state le unità ad utilizzare i caccia F-5, chiamati localmente Chegoong-ho, ovvero Skymaster o dominatori dei cieli, ma tra le unità dovrebbero esservi stati il 1st TFW di cui sopra, il 102, 103 e 111st TFS del 10st TFW di Suwon e Kunsan, e infine i 201 e 203 del 4th TFW, oltre all'unità OCU del 1st. La Hankook Kong Gon o Republic of Korea Air Force, RoKAF è la utilizzatrice di una grossa flotta di '''[[w:F-4|F-4]]''' '''Phantom''', dei quali i primi arrivarono nei tardi anni '60. Erano necessari per rafforzare la forza dell'aviazione verso la minaccia della Corea del Nord. Inizialmente vennero ordinati 18 F-4D di seconda mano, ex-USAF e vennero forniti nell'ambito del programma Peace Spectator. Vennero posti inservizio nel 100th TFS di Taegu, una delle principali basi aeree coreane. Altri 18 vennero forniti nel 1972, ex-3rd TFW, mentre in cambio 36 F--5A vennero ceduti al Vietnam per rinforzarlo con questo processo a 'cascata'. Altri vennero forniti gli anni dopo, e non mancarono quelli dotati di pod Pave Tack per designazione laser con le bombe LGB. Alla fine la Corea ebbe ben 92 F-4D, oltre il 10% del totale costruito e di gran lunga i più numerosi esportati in questa versione. Accanto a questi arrivarono anche i più recenti 'È, che erano circa 60 nel 1991, forniti in un primo lotto di 37 con il programma 'Peace Pheasant'. Presero servizio nel 152 e 153 TFS del 17th di Chongju. Anche questi erano solo l'inizio: in tutto 103 aerei vennero forniti entro gli anni '90. Inoltre vennero posti in servizio 12 RF-4C ex-USAF, ceduti nel 1990 e messi in servizio col 131 TRS di Suwon, assieme a 11 ALQ-131 per le ECM. In tutto la RoKAF è arrivata a ben 216 Phantom, di cui oltre 100 erano in servizio attorno al 1991. Ancora nel 2000 erano in servizio 18 RF-4C (evidentamente ne giunsero altri in seguito), 60 D e 55 E, che ancora non riuscivano ad essere più numerosi della precedente. In tutto i Phantom hanno servito nel 110e 110 th dell'11 TFW a Taegu con il modello D, il 17th TFW di Chongju ha ottenuto gli E con il 152 e 153, e il 39th ha avuto gli RF-4C. In totale 5 gruppi. I Phantom sono stati aggiornati successivamente con alcuni programmi appositi, ma il più importante è stato rifiutato: era proposto dalla DASA con un kit per portarli al livello del Phantom ICE. In ogni caso, alcuni hanno ricevuto il 'Pave Tack' ovvero l'AN/AVQ-26, mentre 30 hanno ottenuto i missili 'stand-off' AGM-142 'Popeye', già comprati dall' USAF, RAAF e THK turca. Si tratta di un'arma potente, con una gittata di medio livello e una testata di oltre 300&nbsp;kg. Recentemente si ha notizia dell'acquisto del pod LOROP, ovvero un sistema di ricognizione tattica sistemato dentro la struttura base di un serbatoio standard da 1365l. Questo sistema, venduto al costo di 50 milioni di dollari, è stato annunciato come contratto firmato in 18 dicembre 2005, quando la Elbit israeliana ne ha confermato la vendita. Il LOROP venne presentato già nel 1995 ed è stato venduto anche per i Phantom turchi. È un sistema con sensore elettro-ottico e un FLIR e i dati sono inviabili con un datalink a banda larga e con una precisa ricostruzione della zona sorvegliata grazie all'abbinamento con un marcatore GPS. Gli'''[[w:F-16|F-16]]''', di cui sono stati già stati definite in maniera larga le caratteristiche del programma, sono stati ordinati negli USA con una lettera d'intenti del dicembre 1981 per 36 apparecchi C/D Block 32 e quest'ordine rese la Corea niente di meno che la prima utilizzatrice dei caccia C/D. Il programma venne chiamato 'Peace Bridge' ed era fondamentale per aumentare la forza e la modernità della flotta aerea, basata su F-4 e F-5. In seguito venne ribattezzato 'Victory Falcon' nel 1986, dal presidente della Repubblica coreana Chun Doo Hwan. La flotta di questi F-16 è andata all'11 th TFW di Taegu. A questo seguì l'F-X program che vide l'F-16 perdere contro l'F-18, come annunciato il 18 dicembre 1989. A quel punto sembrava fatta: 120 Hornet sarebbero stati comprati come nuovo caccia sud-coreano, grazie anche alla produzione offerta in Korea del Sud. Ma sopraggiunsero difficoltà tecniche ed economiche, per cui si ritornò al 'perdente' ma più economico F-16, che avrebbe avuto uno standard stavolta elevatissimo: il block 52 con motori F100-PW-229, LANTIRN e missili AMRAAM e HARM. I primi 12 aerei vennero fabbricati a Forth Worth e poi 36 montati da kit americani in Corea del Sud. Infine gli ultimi 72 sono stati prodotti direttamente su licenza dalla Samsung Aerospace. I primi arrivarono il 2 dicembre 1994, quelli assemblati dal novembre 1995. Nel 2000, a luglio, è stato annunciato anche un contratto per altri 20 Block 52 sempre da produrre in Korea dalla oramai costituita KAI, il complesso industriale sud-coreano, e dotati di ASPJ per le ECM, radar APG-68(V)7, LANTIRN, missili di ogni sorta incluso lo SLAM e consegne dal 2003. Gli SN sono partiti dal lotto 84-1370/1373 al 93-4100/4119 Tornando all''''[[w:F-18|F-18]]''', questo venne scelto per la superiore avionica, l'affidabilità data da 2 motori e capacità di svolgere azioni marittime di attacco e in generale di operare in condizioni ognitempo, sia per il poderoso radar APG-65/73 che per un FLIR in pod sotto la fusoliera. Questo era utile soprattutto perché i velivoli incursori nordcoreani come gli An-2 erano mezzi insidiosi, lenti, che potevano eventualmente sfuggire ai radar dei caccia anche del tipo doppler (a dire il vero, non sarebbe stato facile nemmeno vederli con il FLIR, data la ridottissima emissione termica). Infine, i nuovi MiG-29 sembravano meglio controbattibili da aerei come l'F-18. I primi 12 Hornet avrebbero dovuto essere forniti, 36 assemblati, 72 prodotti su licenza, e quanto ai motori, 27 F-404-GE-402 forniti dalla G.E., 10 assemblati e 144 prodotti su licenza. Ma nel marzo 1991 l'affare riguardo l'F-18 è stato talmente mal giudicato da portare, clamorosamente, da mandare la vittoria al concorrente 'perdente' ovvero l'F-16. Se non altro, il fatto di essere già presente in servizio in Korea non era certo una cosa marginale: mettere su una logistica del tutto diversa per due caccia di ultima generazione era piuttosto illogico e certo non economico. Per quello che riguarda caccia più pesanti, la Corea del Sud considerò lungamente anche il Tornado, ma alla fine non se n'é fatto nulla. In ogni caso, per contrastare i caccia come i Su-30MKK cinesi e i possibili avversari nordcoreani era necessario un velivolo da caccia e superiorità aerea piuttosto che un interdittore e intercettore a lungo raggio. E non c'erano certo i margini per comprare due macchine pesanti moderne al tempo stesso (più adatto per i sauditi come ragionamento..). Nel 1997 venne indetto un nuovo contratto chiamato F-X a cui parteciparono numerosi contendenti, e riguardava un caccia d'attacco a lungo raggio, da produrre su licenza in Korea. Nel tardo 1997 vennero così emesse le specifiche: portare un carico di 6800&nbsp;kg, 9 g di accelerazione e lunga autonomia. Tra i contendenti l'EF-2000, il Rafaele, il Su-35, e lo Strike Eagle. Alla fine, i finalisti divennero ufficialmente l'F-15K e il Rafaele Mk 2, annuncio fatto ai primi del 2002. La ROCAF ha considerato superiore il Rafaele per l'avionica di ultima generazione e l'eccellente maneggevolezza, e tecnicamente sembrava quindi questa la via da seguire. Ma la politica e l'economia non sono necessariamente omologhi, basti solo pensare al Canada, che aveva valutato positivamente il Phantom e in seconda battuta, il F-11 Super Tiger, ma poi si è ritrovata l'F-104. E così è stato: con gli USA che praticamente continuano ad occupare la Corea del Sud con alcune basi delle loro PACAF, le Forze aeree del Pacifico, oltre all'esercito, la Corea del Sud è stata pressata politicamente a comprare 'americano', tanto che il 19 aprile venne annunciato come vincitore l''''[[w:F-15|F-15K]]''' per un ordine di 40 apparecchi. La Dassault ricorse alle vie legali (come ha fatto anche in Polonia che recentemente ha scelto l'F-16), ma a quel punto l'accordo era stato trovato e vennero semplicemente elencati gli innegabili punti di vantaggio del grosso F-15K: miglior raggio d'azione, carico maggiore, velocità etc. oltre alle capacità mostrate in combattimento. In breve, nonostante la valutazione militare pro-Rafaele, il muro eretto attorno alla decisione politica dei caccia F-15 è stato insuperabile per i francesi, che in Corea non sono mai stati molto presenti. Bisogna dire che l'F-15, per quanto grosso e di un'altra categoria, forse non costa tanto rispetto al Rafaele, ancora disperatamente a corto di clienti: ma una macchina che ha volato per la prima volta attorno al 1970,circa 20 anni prima di un caccia di ultima generazione (da notare che l'EF-2000 era stato già escluso dalla competizione, alla faccia di tanti giudizi favorevoli rispetto al Rafaele che il consorzio Eurofighter vanta), è piuttosto curioso che continui a vincere concorsi per macchine di primissima qualità. In ogni caso, non si può certo dire che gli americani non ci abbiano messo del loro meglio per vincere, essendo la grossa fusoliera dell'Eagle un ideale 'contenitore' per tutto quello che si può infilare nelle baie avioniche e dei motori. Così l'F-15K ha ricevuto il G.E. F110-GE-129 da ben 13.000 kgs, sperimentato su di un F-15E nel 1999 ma non passato in produzione. Naturalmente l'incremento di spinta rispetto ai primi motori dell'Eagle, oltre 2 t per motore, è il benvenuto. Non vi sono altri F-15 con questo motore e le prestazioni e la maneggevolezza ne risentono di conseguenza. Inoltre, l'avionica è del pari prestante essendo l'F-15K il più sofisticato di tutti gli Eagle, persino di quelli dell'USAF. Ha un radar APG-63(V)I che nonostante sia nato prima dell'APG-70 riesce a superarne le prestazioni con modi sofisticati per la ricerca in superficie, sia navale che terrestre, con capacità anche MTI, e l'US Departement ha autorizzato persino la versione (V)2 con antenna AESA, capace tra l'altro di ingaggiare 8 bersagli in simultanea. I piloti hann sofisticati elmettei JHMCS, esiste un computer avanzato, display multimode di ultima generazione, sistema MIL_STD 1760 per i piloni d'aggancio armi, capacità che consente di usare bombe JDAM: ma esistono anche missili AGM-84D per attacco antinave ed E per attacco contro bersagli in superficie in generale. Non bastasse (nessun F-15 in precedenza lanciava Harpoon) esistono anche i missili AIM-120C e AIM-9X, i pod AN/AAQ-13 e 14 per inseguimento terreno e designazione bersagli, anche aerei. Non manca nemmeno un sofisticato sistema ECM interno, più di qualunque altro F-15 esportato: un ALQ-135M ICMS, un ALR-36M (in alternativa al ALR-56C piuttosto inaffidabile). I caccia sono in fornitura nel periodo 2005--8 e presumibilmente rimpiazzano gli F-4D di due squadroni. ===Corea del Sud, Aviazione al 1996<ref>A&D lu 1996</ref>=== Combattimento: *13 (20 ordinati) F-16C e D Block 52 *22 (22) F-16C-40 *10 (10) F-16D-40 *37 (66) F-4D *59 (67) F-4E *12 (15) RF-4C *18 (89-102) F-5A *27 (35) F-5B *126 (145) F-5E *20 (20) F-5F *23 (27) A-37B *16 (20) Hawk Mk.67 *24 (24) OV-10G Addestramento: *20 (20) T-41D *15 (24) T-28D *25 (40) T-33A *35 (50) T-37C Seconda linea: *10 (10) C-130H-30 *2 (2) Hs-748 *10 (12) O-2A *20 (30) O-1A *17 (20) UH-1D *7 (7) UH-1N *3 (3) Bell 412 *3 (3) AS-332L Super Puma *1 (1) Model 500 Citation *10 (12) CN-235M *1 (1) Boeing 737-328 *3 (3) Aerocommander Model 500 *5 (5) MiG-21MF ex-LW *2 (2) Mudry CAP.10 Republic of Korea Army: *62 (120) UH-1 *145 (158) Model 500 Defender *37 (50) Defender TOW *8 (8) AH-1J *21 (21) AH-1S *36 (41) AH-1F *18 (18) CH-47D *7 (81) UH-60P Republic of Korea Navy: *1(8) P-3C *15 (28) S-2 Tracker *2 (2) Bell 206B *12 (12) Lynx Mk.99 Forestry Commission: *3(3) AS-350 Ecureil ===La KAI e il T-50=== [[File:T-50 Golden Eagle Model, MSPO 2007.JPG|300px|left|thumb]] A suo tempo la famiglia dei Northrop N-156 era un progetto di notevole utilità, sebbene messo in ombra dal fatto che l'USAF non lo utilizzò se non in piccola quantità come macchina di prima linea, giudicandolo troppo leggero, mentre in compenso utilizzò molto il T-38 Talon che era un addestratore supersonico e come tale, macchina di assoluto lusso per l'addestramento. La sua sostituzione non è stata agevole: dopo oltre 3.800 aerei prodotti fino al 1989 la famiglia T-38/F-5 ha stabilito una diffusione tale, anche se non casualmente solo nelle versioni da combattimento o biposto derivate, che solo l'F-16 e il MiG-21 possono vantare. Eppure, è proprio con la sostituzione di questo aereo che i sudcoreani si sono cimentati. La KAI naque della presenza delle forze aeree americane di base nel Paese, che fecero sì che la compagnia di bandiera nazionale KAL iniziò a fornire, attorno al 1979, la manutenzione degli aerei con l'USAF. Poi, molto stranamente per una compagnia di bandiera civile, montò su licenza gli F-5, nel 1981. Visto che le forniture erano di qualità ineccepibile, questo stimolò diverse compagnie ad interessarsi all'argomento aeronautico. Una delle compagnie in parola fu la Hyundai che progettò il KT-1 WONG BEE, simile al PC-9 da addestramento basico, che rimpiazzò i T-37. Volò nel 1991, entrò in servizio con 84 esemplari nella RoKAF e venne esportato in appena sette esemplari in Indonesia. La Samsung, nel frattempo, produsse su licenza 108 F-16. A quel punto, tra le compensazioni industriali la Corea del Sud ottenne dagli USA il supporto per costruire l'addestratore avanzato e aereo da attacco leggero KTX-2. Il lavoro di progettazione terminò nel 1994 e si pensava ad un programma da 2 miliardi di dollari. Ma la crisi asiatica colpì anche la Corea, sospendendo il programma e alla fine aumentandone il costo del 50%. Nondimeno, passata la crisi ripresero i lavori del KTX-2 dal 1997. Nel 1999, ad ottobre il governo obbligò i costruttori sudcoreani a mettersi insieme in un unico organismo, che divenne poi la Korean Aerospace Industries, che era formata da Samsung, Daewoo, Hyundai. Nel 2000 venne ribattezzato il velivolo come T-50, e entro l'agosto 2000 vennero fatte 4800 ore di volo nella galleria del vento, e il 31 ottobre 2001 uscì l'aereo prototipico, che volò il 20 agosto successivo. Vennero prodotti 4 prototipi, e poi ordinati nel 2003 25 T-50 di serie, da assegnare al 52th Squadron dell'8 Wing di Sachon meò 2006, per concludersi nel 2008. La progettazione è stata fatta con 350 ingegneri, di cui 270 alla General Dynamics e gli altri 80 al centro di Sachon, in Corea del Sud. Ha avuto giovamento anche del CAD ovvero la progettazione computerizzata, ed è stata tanto accurata che il prototipo ha presentato solo 39 difetti, contro i 75 del primo F-16 fabbricato in Corea, a Samsung. Nel dicembre 2006 arrivò l'ordine per altri 47 aerei, 25 T-50 e 22 aerei d'attacco A-50 da consegnare nel 2008-11. L'aereo ha avuto un tempo di progettazione breve, di 'appena' 11 anni, e ha consentito alla Corea del Sud di diventare una delle poche nazioni, la dodicesima, a progettare aerei supersonici, anche se il 70% del T-50 è sostanzialmente proveniente da tecnologia estera. Il T-50 è un aereo da addestramento avanzato con peso di 6.355&nbsp;kg a vuoto e 13.485&nbsp;kg a pieno carico, macchina leggera con motore F404 da circa 8 t di spinta, e fattori di carico -3+8 g. La vita operativa prevista per la versione da combattimento è di 8.000 ore, 10.000 per la versione da addestramento. Come è fatto in dettaglio l'T-50? Essenzialmente come un F-16 rimpicciolito in scala 1:0.8, che ha le prese d'aria laterali aiutando a compattare il disegno complessivo. Il motore F404-GE-12 da 8036 kgs è stato scelto una versione evoluta della famiglia, con l'esperienza di oltre 10 milioni di ore di volo accumulata nelle versioni di questo turbofan moderno, di applicazione essenzialmente sugli F-18. La sua struttura è simile a quella di un F-16, e pertanto si accontenta di un motore solo, simile in rapporto potenza-peso all'F-16 stesso grazie al minore peso. La struttura dei comandi di volo è FBW, con triplice ridondanza, anche se quella standard sugli aerei da combattimento è quadrupla, ma evidentemente si è trattato di ridurre la complessità del sistema. La tolleranza di lavorazione è di 25 millesimi di millimetro, tipica del futuro F-35 e assolutamente innovativa rispetto agli standard di qualche anno fa, grazie ad un sistema di misurazione laser di precisione. L'aereo ha un'ala e un piano di coda simili a quelli dell'F-16, con tanto di una discreta LERX laterale, con le prese d'aria site sotto di essa, come sull'F-18. La lunghezza era di 13.5 m e appena 9.5 di apertura alare, con struttura fatta in lega d'alluminio, motore F404 con FADEC a duplice ridondanza derivato dall'F414, lungo 4.038 mx 88.9 cm, peso 1035&nbsp;kg, compressione 26:1 e rapporto bypass 0.3:1. Il carburante è di 2220&nbsp;kg o 2655 litri di JP-8, con eventuali serbatoi esterni da 570 l sotto la fusoliera e sotto le ali. L'avionica ha una ricca dotazione, con 2 display sa 127 mm a colori della Honeywell, un IFF avanzato APX-118, altimetro radar, VOR/ILS del tipo VIR-130A, TACAN ARN-152V, comandi HOTAS con sistemi di regolazione automatico della forza da applicare, con pesi tra il 1&nbsp;kg e i 6&nbsp;kg per lo sforzo richiesto. Il radar, presente solo sulla versione d'attacco A-50 e da combattimento F-50 è l'APG-67, capace di fornire, con un peso di appena 78&nbsp;kg un raggio di scoperta su di un caccia di 75&nbsp;km e inseguire 10 bersagli contemporaneamente. L'armamento nelle versioni da attacco e combattimento, è costituito dal cannone Vulcan con appena 207 colpi, ma del resto si tratta della versione a 3 canne con 3000 colpi per minuto. I 7 punti d'aggancio sono capaci di portare 4.5 t di carico utile, con capacità di 1135&nbsp;kg per quello ventrale e quelli alari interni. L'aereo in generale sarebbe efficace anche come caccia da combattimento leggero, con efficienza elevata, 5.14 ore di manutenzione per ora di volo, incidenti previsti per 1 perdita ogni 100.000 ore di volo, e manovrabilità a tutta prova, potendo arrivare a 33 gradi di AoA ma è limitato a 25 gradi dal FBW. La fase di addestramento per i piloti è data dagli aerei da addestramento basico, che insolitamente, sono russi: gli Il-103 al posto dei vecchi T-41 sono presenti per la prima fase, la seconda ha i KT-1 a turboelica, la terza i T-50 (al posto dei T-38 noleggiati dagli USA) assieme ai T-59 (ovvero gli HAWK Mk.67) e infine la quarta gli A-50 in sostituzione degli F-5B. Con la velocità di mach 1.5 in quota, mach 1-1.2 a bassa quota, decollo in appena 354 m e atterraggio in 700 m. l'T-50 sale a 9000 m in 102 secondi con tangenza di 16.000 m e autonomia di 1850&nbsp;km. L'aereo sarebbe, nella versione F-50, una macchina da combattimento leggero, economica e efficace e soprattutto con una notevole continuità logistica -eccetto per il motore e il radar- con l'F-16 avanzato, il che significa fare un favore a tutti i possibili clienti che vogliono affiancargli una macchina da addestramento-attacco leggero e combattimento con un prezzo ragionevole. Il costo del modello basico è di 18 milioni di dollari. La versione da combattimento sarebbe sostanzialmente quello che l'F-20 era destinato ad essere: un sostituto economico dei vecchi F-5 e magari anche dei MiG-21. Non è un caso che l'altro sostituto designato, aereo ragionevolmente efficace ed economico, sia l'JAS-39, sempre con un motore F404. In sostanza, il mercato ha ignorato per troppo tempo la necessità di creare aerei meno costosi anche dell'F-16, anche perché questo ha teso ad essere sempre più complesso e costoso. L'offerta era con aerei da addestramento leggero come l'HAWK monoposto o aerei d'attacco AMX considerati baldanzosamente 'caccia multiruolo leggeri'. Ma in realtà il problema si poteva risolvere in questo modo e queste offerte hanno avuto poco successo, mentre l'aggiornamento dei caccia F-5 ha mostrato la corda e spesso ha costituito un costo non indifferente. L'F-20 era l'unico vero caccia leggero per tutte quelle aviazioni incapaci di comprare anche l'F-16, e che sono tutt'altro che poche. L'F-50 ne ha lo stesso motore e lo stesso radar, anche se ovviamente aggiornati, e se non fosse per la mancanza di prestazioni da mach 2, dovuta alle prese d'aria fisse, ne sarebbe l'esatta o quasi riproduzione, persino nel carico bellico di 4.5 t (contro 4.7). La KAI sta cercando attivamente clienti a livello mondiale, contando su di un cliente di lancio che in Corea non è certo per ragioni di budget, e una volta che ne verranno trovati si confida che l'aereo 'si venderà da solo' per le sue indubbie qualità di lavorazione e modernità del disegno. In sostanza, quello che negli USA fu 'ucciso', tutto sommato è stato resuscitato in Corea. A maggior gloria dell'ironia del destino, è stato possibile grazie alla collaborazione fondamentale della GD o meglio Lockheed Martin, un disegno con ala media trapezioidale simile a quello dell'F-16, proprio l'aereo che aveva sconfitto l'F-20 negli anni '80. Assieme al caccia IDF taiwanese, è in sostanza un tentativo asiatico per succedere agli F-5, ma nel caso della macchina di Taiwan si tratta di un altro 'quasi remake': quello dell'YF-17, sconfitto anche lui dall'F-16 e poi rinato come F-18 per la Marina. ==I carri K-1 e oltre== I carri K-1 sono, come si è detto, essenzialmente una versione in scala ridotta dell'M1, ma hano anche delle differenze, come la torretta dall'aspetto meno squadrato, più simile a quella del concorrente perdente per il nuovo carro dell'US Army e anche a quella di mezzi come il Challenger. Visto che la Corea del Sud aveva avuto solo come esperienza l'aggiornamento di 597 dei 1050 carri M48 in servizio allo standard A5 con motore diesel e cannone da 105 mm, Seul chiese aiuto agli USA e in particolare scelse il progetto presentato dalla General Dynamics, che sarebbe stato conosciuto universalmente come ROKTI o Type 88, o ancora K-1. Nonostante il nome, il prototipo venne approntato già nel 1983. I due prototipi vennero costruiti e provati negli USA; poi la produzione in serie ebbe luogo presso la Hyndai Precision & Industry Corporation, ovvero l'attuale Rotem. La costruzione iniziò nel 1984 e venne completata, per il primo lotto di 210 carri, già entro il 1987. Altri 325 vennero prodotti dopo tale data con un secondo contratto. Inizialmente moltissimi componenti provenivano dall'estero, ma poi col tempo vennero prodotti in Corea. La versione gittaponte AVLB da 22 metri venne realizzata con l'aiuto inglese da parte della Vickers, che fornì un sistema del tipo MLC-66, simile al N.8 usato dal British Army su scafo Chieftain. In tutto vennero realizzati 56 carri gittaponte, capaci di lanciare il ponte in 3 minuti e ritirarlo in 10. Un contratto venne stipulato nel 1993 quando la Hyundai comprò 3 sistemi completi e la licenza di produzione per 23 milioni di sterline. Mancava un ARV, ovvero un veicolo recupero, e allora chi meglio dei tedeschi per realizzarlo? Ecco che venne firmato un contratto nel 1991 con la MaK utilizzando l'equipaggiamento Bergpanzer che originariamente era su scafo Leopard 2, con verricello da 35 t e gru da 25. In tutto ne vennero realizzati, a partire dal '93, ben 149 esemplari in due lotti da 90 e 59. In tutto nel 1998 i K-1 prodotti erano oltre 800, tenendo testa alla superiorità numerica dei nordcoreani. Ma non era finita: come nel caso dell'M1 anche qui il carro originale era dotato di un cannone da 105 mm M68: nella metà anni '90 venne iniziato lo sviluppo di una versione col 120 mm M256 ben più potente, e generali miglioramenti al sistema di brandeggio della torretta, miglioramento della capacità di calcolo del computer balistico e migliore tenuta all'acqua per rendere più efficiente la manovra di guado. Agli inizi del '96 già venne completato il prototipo del K-1A1 che venne provato dall'Esercito sudcoreano, fino a che il nuovo tipo venne omologato nel '97. La versione K-1M venne approntata per la Malaysia con peso inferiore alle 50 t ma poi venne chiamato, più genericamente K-1E che sta per Export. Infine nel 2005, ad ottobre, venne presentato il KNMBT, ovvero il Korean Next Generation MBT, o XK-2. Questo nuovo mezzo ha una massa di 55 t, è stato sviluppato dal 2003 al 2008 e la produzione alla Rotem dovrebbe iniziare nel 2011. I carri K-1 e K-1A1 sono in generale mezzi potenti e molto piccoli. La massa del primo è di 51 t e del secondo 53. La lunghezza è di 7.477 m. larghezza di 3.59 m, altezza al tetto della torretta 2.25 m. Praticamente sono dimensioni da carro sovietico, anche se qui vi sono 4 uomini d'equipaggio. L'M1 è un poco più alto, 44 cm più lungo. La corazzatura è di tipo composito, migliorata nel secondo modello, mentre il sistema di controllo del tiro è dato da un computer digitale, a 16 bit per il K-1 e a 32 per il K-1A1. Esiste un sistema di stabilizzazione a 2 assi per il cannone che nel primo tipo è un ROF da 105 mm che spara un proiettile con viniziale di 1525 msec per la granata APFSDS e 1173 per la HEAT. La dotazione munizioni è di appena 47 colpi, come facile da immaginare per un carro che ha dimensioni tanto ridotte. Cannone e munizioni sono prodotte su licenza in Corea del Sud. L'M256 del K-1A1 ha invece granate perforanti da 1670 ms e 1150 per il HEAT/MP. L'armamento comprende una mitragliera secondaria M-60D con 1400 colpi sulla torretta, un'altra con ben 7200 colpi coassiale, e una M2 con 1000 colpi sempre sulla torretta (che però, differentemente dagli M1 non è azionabile dall'interno). .Il sistema di controllod el tiro ha un periscopio panoramico VS 580-13 della SFIM francese, che nel K-1 è con capacità solo diurne, e stabilizzato, con due ingrandimenti (3 e 10x), campo di osservazione 35 gradi. Il sistema era efficace ma privo di capacità notturna, differentemente dai modelli adottati per il Leclerc e l'Ariete del resto di poco successivi, quindi sono stati migliorati i periscopi per il K-1A1 grazie al modello KCPS appositamente fatto per i coreani, con l'aggiunta di un canale notturno con ingrandimenti di 3 e 10x, mentre il sistema diurno ha 1 e 10x. Il sistema di puntamento del cannone, stabilizzato e fornito dalla Hughes si chiama GPS o GPTTS.L'ultimo dei due lotti ordinati, per 156 mezzi, costava 42.9 milioni di dollari. Ha un sistema di mira termico 3x e 10x, telemetro laser, stnsore diurno 1 e 10x. Le immagini sono inviate al puntatore tramite lo specchio rotante stabilizzato che differentemnte dagli M1 Abrams delle prime versioni lo è sui 2 assi. Il laser ha portata di 200-7999 m e la camera termica della Texas Instruments è quella del Leopard 2. Il sistema è asservito ad un calcolatore balistico digitale della CDC, che è collegato a sensori meteobalistici, sistema di controllo tra canna e sistema di puntamento (MRS), cannocchiale ausiliario di puntamento della Electro Optical Division, con ingrandimento 8x, di provenienza norvegese. I sistemi di comunicazione sono FM del tipo VCR-947K e 964K, oltre l'interfonico VIC-7K. La mobilità è assicurata da un sistema a barre di torsione per le 3 ruote centrali, mentre un sistema idropneumatico è presente sulle prime due e l'ultima ruota. Consente tra l'altro di abbassare o alzare il carro in avanti o indietro, aiutandolo tatticamente nei campi di tiro possibili col cannone. Il motore non è, stranamente se si pensa all'esigenza della compattezza, una turbina come con l'M1, ma un diesel a 8 cilindri della MTU, un MB-871-Ka 501 e trasmissione automatica ZF LSG-3000, la stessa per esempio dell'Ariete. Il motore viene invece dal tipo sviluippato per lo sfortunato MBT-70, motore di grande compattezza per i suoi 1500 hp, che nella versione MB-873 venne poi evoluto nel Ka-501 per il Leopard 2. Nel caso dell'MB-871 Ka 501 si tratta della versione a 8 anziché 10 cilindri, da 1200 hp, pensato originariamente per il semovente d'artiglieria SP-70 poi abbandonato. Ha una lunghezza di 1.19 m, altezza 0.88, larghezza di 1.95 m e due turbocompressori azionati da gas di scarico, 1 per bancata. La cilindrata è di 31.7 litri, i consumi di 240 gr/KWh a 2600 giri-minuto e 225 gr a 1600 giri. Per confronto, un M1A1 consuma molto di più, anziché 2.35 litri al km arriva agevolmente a 4.1 nella versione M1A1. Anche per questo, e in generale per le migliori caratteristiche di consumo a basse velocità, quelle più tipiche per i carri armati, il K-1 si accontenta di 1173 l per percorrere almeno 500&nbsp;km. La capacità di guado è di 2.20 m, trincea 2.74 m, gradino 1.1 m, pendenza 60% longitudinale e 30% laterale, pressione specifica di 0.87-90&nbsp;kg/cmq più o meno per tutti questi carri. La trasmissione è un tipo tedesco adottato anche sull'Ariete e su prototipi come l'AMX-40 francese. Ha 11 moduli rapidamente cambiabili e 4 marce avanti + 2 indietro. È possibile eseguire anche la rotazione del carro sul posto, mentre la riduzione finale è di tipo epicicloidale. La trasmissione LSG-3000 è il membro più capace della famiglia sviluppata dalla ZF e prodotta su licenza dalla IVECO. L'accelerazione non è tanto brillante con 9 secondi tra 0 e 32 kmh, quando il Leopard 2 arrivava a tale velocità in 6 secondi. La velocità massima è 65 kmh su strada e 40 fuori strada, prestazioni tipiche dei carri armati moderni ma niente di più. Il programma per il KNMBT invece cominciò a prendere forma nel 1995 ma venne rivelato solo nel 2004, dopo ch erano già stati spesi 239 milioni di dollari. Esso comporta una notevole riprogettazione del mezzo, anzitutto perché basato su di un cannone da 55 calibri anziché 44, con acciaio con limite di snervamento di 1100&nbsp;MPa anziché 1030, pressione nella camera di scoppio di 780&nbsp;MPa anziché 740, è la migliore dei cannoni per carro armato, adottata finora solo sui Leopard A6. La granata DM 53 associata a questo cannone ha una velocità di 1730 ms iniziali, consente in 21&nbsp;kg di cui 9 di carica di lancio di sparare un penetratore da 5&nbsp;kg e 745 mm di lunghezza, con il 30% di energia cinetica in più e capace di perforare praticamente tutte le corazze di carro armato esistenti. La stessa munizione è sparabile anche dal 120/44 mm con v.iniziale di 1670 ms. La granata plurimpiego con spoletta selezionabile per esplosione ritardata, all'impatto o in aria arriva a un raggio di 80 m di letalità. I coreani hanno anche prodotto munizioni speciali di loro ideazione per il cannone da 120 mm. IL caricatore automatico riduce l'equipaggio e cambia la forma della torretta, ora simile a quella del LEclerc. Le munizioni pronte al tiro sono circa 20 e sono stipate nella parte posteriore della torre, che quindi è più alto di quella anteriore. In caso di esplosione le munizioni vengono fatte sfogare da pannelli di sicurezza al di fuori della torre, come sull'M1. La rotazione della torretta non è più oleodinamica, ma per maggiore sicurezza di tipo elettrico (il liquido usato dai circuiti idraulici è potenzialmente infiammabile). Le sospensioni sono idropneumatiche su sei ruote, al solito nonostante il maggiore peso. Le innovazioni sono in ogni campo, come il motore, un MTU 883 HSWL con dimensioni di 2.06 x 2.1 x 1.183 m e nondimeno capace di 1500 hp, che equipaggia anche il nuovo poderoso semovente da 155 mm THUNDER, sempre sudcoreano, ma nella versione a otto cilindri, mentre la trasmissione automatica è una Renk 295 a 5 marce. Il motore è estremamente avanzato, il migliore per carri armati attualmente disponibile, e dotato di due compressori a geometria variabile e controllo elettronico, a parità di potenza rispetto al motore del Leopard 2 ha un volume di appena il 60% nonostante i suoi 12 cilindri. La protezione è del 70% maggiore rispetto a quella del K-1, include anche corazze ERA sul tetto anti munizioni HEAT, radar di scoperta missili controcarro collegato a lanciagranate fumogeni speciali, protezione NBC e anti-neutrone. Inoltre il veicolo è anche un mezzo da combattimento 'networkcentrico' con sistemi di comunicazione sofisticati. In sostanza, questo percorso verso l'eccellenza ha fatto sì che la Corea del Sud riuscisse pienamente dove l'India, troppo spavaldamente ha tentato e fallito, ovvero nella creazione di un carro armato efficiente e moderno. D'altro canto non va nemmeno dimenticato che il K-1 originariamente venne progettato dalla GD americana, poi passato per la produzione in serie alla Hyundai. I veicoli sudcoreani comprendono anche i cingolati anfibi '''[[w:BV-206|BV-206]]''': oltre ai 300 circa già in servizio, ne sono stati ordinati nel 2002 altri 96, forniti in kit dalla Hagglunds e montati dalla KIA per entrare in servizio tra il 2002 e il 2005. Quest'ordine ha portato il totale dei BV-206 esportati in 40 nazioni, in pratica il veicolo standard da neve mondiale. ==Marina attuale<ref>RID</ref><ref>Bardonaro, Federico: ''La Marina Sudamericana'', Mar 2009 p.42-47</ref>== La Corea del Sud ha una popolazione, attualmente, di oltre 70 milioni di abitanti, nonostante una superficie di 220.000&nbsp;km. La linea di costa è di 8.700&nbsp;km che aumenta a 1.7270 se si considerano anche le isole, 3.962 di cui una parte non abitate. Dal 1990 in particolare la Corea del Sud ha perseguito con particolare impegno il rinnovo della flotta, per competere appieno con la Corea del Nord, peraltro ben inferiore, ma forse anche il Giappone e la Cina. La Corea del Sud ha diversi piani di ammodernamento per la flotta, che hanno ottenuto molto denaro ed un efficace sviluppo tecnico. Le missioni a cui risponde la ROCN sono 5: deterrenza, controllo del mare, protezione linee commerciali, proiezione di potenza e supporto di operazioni di pace internazionale, cosa che in definitiva testimonia bene il cambiare dei tempi, con le nazioni sempre più protese 'oltremare' sotto la spinta di una globalizzante spinta di interessi economici e impegni politici. Questo, nonostante la presenza dei fratelli-nemici della Corea del Nord, ancora nominalmente capaci di bombardare Seoul con le artiglierie a lunga gittata. Ma del resto si tratta di una nazione in rapida ascesa economica e dagli anni '80 ha cominciato a pensare 'in grande' e soprattutto con una politica non più rivolta solo al confine con i tradizionali nemici del Nord. La cosa singolare è che Seul ha anche una certa cooperazione con la Cina (con la quale è stata aperta una linea Rossa funzionante 24h/7g), che è anche il mentore dei fratelli-rivali del Nord. Anche con il Giappone e la Russia vi è una certa cooperazione, ma il principale alleato sono gli USA. ====Struttura==== Ecco l'organico della ROCN al 2007. Anzitutto il personale: vi sono pochi problemi di personale, 64.000 effettivi di cui 7000 ufficiali, 210 navi e 90 velivoli. I sudcoreani che fanno parte della Marina vera e propria sono 40.000, e le navi sono ripartite in 3 flotte: Stretto di Corea Mar Meridionale, Mar Giallo. Il Q.G. è a Pohang dove hanno sede anche altri servizi, come l'ospedale di marina, centro meteo della flotta e altri reparti. Il Comando Operazioni Navali di Chinhae che è la principale base navale del Sud-Est, e i comandi di flotta: 1a a Donghae (Kangwan), 2a a Pyongtaek (Kyonggi), 3a a Pusan. Altri comandi sono quello Sommergibili, Aviazione Navale, Truppe Anfibie, Addestramento. Dal Comando Operazioni Navali dipendono le flotte, ripartite in squadrons: *La 1a flotta ha gli squadrons No. 11, 12 e 13 caccia-fregate, 101 e 102 da difesa costiera, 121 cacciamine, 111, 131, 181 e 191ima unità per la Difesa costiera, e la 1a unità NBC. *La 2a Flotta ha i 21, 22 e 23 squadrons caccia e fregate, 201, 202, 211 e 212 ima unità difesa costiera, 522 squadron cacciamine, 2 unità decontaminazione *La 3a Flotta ha il 301,302 e 303 per i caccia e fregate, 304 e 406 ima unità difesa costiera, e la 3a unità NBC. Quanto alle basi e istituzioni varie, la principale base è Chinhae, le altre sono Cheju, Inchon, Mokpo, Mukho, Pukpyongni, Pohang e Pusan. L'accademia navale è Chinhae. Ma per il futuro sono previste novità importanti, che di fatto mettono un inizio alla creazione di una flotta d'alto mare, chiamata Flotta Mobile Strategica. Questa sarebbe stata basata sulla rapidità d'impiego in caso di necessità e la sua progettazione venne annunciata dal presidente Kim Dae-Jung il 20 marzo 2001. Questa flotta, annunciata dal presidente all'Accademia navale in quel giorno, fu anche accompagnata al contempo dalla notizia della costruzione delle navi classe DOK-DO, ovvero le portaelicotteri d'assalto anfibio. Questa flotta era annunciata come necessaria per 'proteggere gli interessi nazionali nei 5 continenti', e particolare interessante, questa decisione era antecedente all'era dell '11 settembre'. In seguito, attorno al 2015 sarebbe arrivata la flotta stragegica vera e propria, con 2 o 3 flotte di Reazione rapida, ciascuna con una portaelicotteri, 1 caccia KDX-III, 2 KDX-II, fregate FFX, 1-2 sottomarini KSS-II. Il totale previsto è di 24 cacciatorpediniere, di cui 12 antiaerei e 12 ASW. L'organico della Flotta sudcoreana era nel 2007 basato su queste navi: * 9 sottomarini convenzionali e almeno 10-12 per operazioni speciali * 7 cacciatorpediniere * 9 fregate *28 corvette * 5 motovedette lanciamissili *75 pattugliatori veloci * 8 navi MCM *28 navi anfibie e trasporti *14 navi supporto Questa forza di navi è in larghissima misura rinnovata rispetto a 20 anni prima, quando v'erano essenzialmente vecchi caccia americani e altre unità ex-US Navy, sempre obsolete. La Corea del Sud è rimasta ancorata per molto tempo ad una concezione particolare delle sue necessità operative: anzitutto sono state messe in servizio moltissime navi piccole e medie, il che significa di fatto una marina 'costiera', e in effetti propensa più che altro a contrastare le azioni clandestine dei nordcoreani con i loro minisommergibili e altri mezzi insidiosi, e anche altre eventuali minacce. La dotazione d'armamento delle singole navi, spesso costruite con progetti assai originali, è caratterizzata da molti missili antinave, ma soprattutto da moltissime artiglierie moderne. La OTO-Melara ha trovato nella ROCN uno dei suoi più affezionati clienti, come del resto per la Breda e i suoi cannoni Bofors svedesi, prodotti su licenza. ====Le navi maggiori: caccia KDX==== La marina Sudcoreana è attualmente equipaggiata con cacciatorpediniere del tipo '''KDX-II''' da 5.100 t a pieno carico, suddivise in 3 serie. La prima è quella della DDH-975 Chung Mugong Yi Sun Shin, DDH-976 Munmudae Wang Ham e il DDH-977 Dae JoYoung, consegnate ed entrate in servizio nel 2004-2005. Poi nel 2006 è arrivato il DDH-978 Wanggun Ham, mentre è stato varato il 16 marzo 2006 il GAM GAM-CHANG, seguito il 20 ottobre dal CHOI YOUNG. Entrambi sono destinati ad entrare in servizio nel 2008. Queste navi hanno missili Mk 41VLS a 32 celle che possono anche usare i missili ASW e cruise di nuova generazione, questi ultimi sono in particolare i Hyunmoo III, simili ai BGM-109, più RAM, 8 Harpoon, cannone Mk 45, radar SPS-49, MW 08 e 2 STIR 240 ed ECM SLQ-200. Il progetto KDX II, per lo scafo, era della IABG tedesca. Delle KDX III vi è la Sejoung-daewang-Ham e altre due in servizio. Lo scopo del raddoppio dei KDX-III è soprattutto il compito ABM, magari con i missili SM-3 e il radar AEGIS con la capacità di tracciare (nel modello SPY-1D) 900 bersagli a 500&nbsp;km e un massimo di 128 missili (ESSM), ma saranno disponibili anche i misili SM-2 Block IIIA e B, il Chonryong d'attacco terrestre da 500&nbsp;km e lo Hongsango è un missili ASW con gittata da 19&nbsp;km. Esistono anche i RAM, cannoni Mk 45 Mod.4 e un Goalkeeper. In futuro vi saranno altre tre navi entro il 2015 per un totale di 6 KDX III, che a forza di ritocchi per la crescita del progetto, sono oramai dei quasi-cloni dei Burke americani di ultima generazione. Queste navi si aggiungono a 3 '''KDX-I''' già in servizio da anni: KWANG GAETO (DDH-971), ULCHI MUN DOK (DDH-972) e YANG MAN CHUN (DDH-973). Questa prima sottoclasse era chiamata anche 'Classe Okpo', le prime grandi navi di progettazione interamente sudcoreana, da costruire in 10 esemplari ma poi ridotte a 3 per cercare navi di progetto più potente e moderno. Queste sono navi simili alle 'Maestrale' italiane per molti versi, a cominciare dal cannone OTO di prua, costruite nei cantieri Okpo Daewoo nel 1995-98, nell'isola di Koje. Entrarono in servizio nel 1998-2000, una per anno. Le dimensioni di 135.4 x 14.2 m, 3900 t a pieno carico, con motori in configurazione CODOG con 2 LM-2500 da 29500 hp per 30 nodi, e due MTU 20 V956 da 4800 hp, il che dà un'autonomia di 4500 miglia a 18 nodi. L'equipaggio è di 286 marinai. L'armamento di un pezzo OTO da 127 mm, 2 Goalkeeper da 30 mm, 8 missili Harpoon del modello G, 2 (16 celle) lanciamissili Mk 48 Sea Sparrow e lanciasiluri Mk 32 con missili Sea Sparrow P e siluri Mk 46 Mod. 5, e infine due elicotteri Super Lynx. I sistemi elettronici sono tutti di provenienza europea e americana, testati con l'aiuto dell'US Navy. Si è trattato di un intelligente primo passo verso le incognite di un difficile e potenzialmente disastroso tentativo autarchico: ma la Corea del Sud non è l'India, e i suoi programmi militari sono pragmatici a sufficienza (vedi K-1 contro Arjun) da ottenere risultati non strabilianti, ma affidabili. Detto dei caccia attualmente in servizio, le navi dei lotti più recenti potenziati, con un cannone per la prima volta non italiano come arma di medio calibro, con l'Mk 45 americano in versione stealth con canna da 62 calibri. Anche i CIWS sono importanti: prima vi erano impianti binati Emerson da 30 mm, poi i Breda da 40/70 mm, ma per i caccia KDX sono stati adottati i Goalkeer da 30 mm gatling, nonostante l'affetto per i cannoni da 40 mm Breda-Bofors. I KDX-III sono invece previsti come mezzi di grandi capacità del tipo AEGIS. Per le navi più piccole vi sono serie formidabili di fregate leggere e corvette, costruite in decine di esemplari e anche proposte per l'export. ====Navi di scorta==== Le fregate '''ULSAN''', innanzitutto, designate FFK ovvero Frigate Korea, costruite da 4 cantieri che sono quelli della Daewoo, Hyundai, Korea Tacoma, Korean Shipbuilding and Engineering nel periodo 1980-93, costruite in due versioni: 'Early' e 'Late': le prime sono la ULSAN, SEOUL, CHUNGNAM, MASAN e KYONGBUK che hanno distintivi ottici 951-93 e 955-56. Le altre sono le CHONNAM, CHEJU, PUSAN e CHONGJU, con pannelli 957/59 e 961. A vuoto hanno un dislocamento di 1.496 t, a pieno carico le prime hanno 2.180 t, e le seconde 2.300. Sono navi con scafo in acciaio e sovrastrutture in lega d'alluminio da 102 m di lunghezza e 11.5 m di larghezza, con due motori LM-2500 da 58.200 hp e un paio di MTU diesel 538 TB82 da 5.940 hp. L'esuberanza di questa potenza consente, in uno scafo cos' piccolo una velocità di ben 37 nodi, 18 con i soli diesel che garantiscono 4.000 miglia a 15 nodi. Queste fregate leggere sono di circa 300 t e 10 m inferiori alle 'Lupo', per esempio classico tra le fregate leggere. La loro potenza di fuoco era, nella prima serie, di 2 cannoni da 76 OTO, 4 impianti binati da 30 mm Emerson, 8 missili Harpoon nei soliti due complessi quadrupli, 2 complessi lanciasiluri Mk 32 Mod.5 con 3 tubi da 324 mm. La seconda serie invece ha: 1 cannone da 76, 2 impianti binati da 40 mm e per il resto sempre i missili e i siluri di cui sopra. I radar di tiro sono i WM-28 nella prima serie, gli ST-1802 nella seconda. A dire il vero le serie sono tre, visto che esiste l'ultima delle 'early' che ha i cannoni da 40 mm al posto dei 30 mm: forse si è trattato di un esperimento di potenziamento, che ha dato origine a qualche problema di peso e si è preferito di aumentare la stazza di qualcosa, dando origine ad un progetto revisionato e in questo facilitata dal lungo tempo in cui queste navi sono state messe in servizio. Una delle ULSAN è stata ordinata dal Bangladesh, consegnata nel giugno 2001 con il nome di BANGABANDHU da 2370 t p.c. che è costata 100 milioni, relativamente poco, ma che non pare che questa nave abbia dato buoni risultati con alcuni problemi di costruzione ed efficienza. Le ULSAN, in definitiva sono navi di tipo difficilmente valutabile, più che altro rispetto alle fregate leggere NATO non hanno elicotteri né missili SAM tipo Sparrow, ma una consistente batteria antiaerei più siluri e missili antinave. Le corvette Classe '''PO HANG''' sono del tutto diverse, valutate come PCC, Patrol Combat Corvette. Sono navi da 1.220 t a pieno carico e sono state costruite in qualcosa come 24 esemplari. I primi 4 sono la POHANG, KUNSAN, KYONGIJU e MOKPO, che hanno distintivi PCC-756/59. Completate nel 1984-86, erano e sono oneste navi per impiego costiero. Hanno un aspetto caratteristico, con una torre anteriore con plancia di comando particolarmente alto e piuttosto stretto, sovrastato da un alto albero che porta in cima un radar racchiuso da una specie di sfera plastica, ospitante un WM-28 di controllo del tiro. L'apparato motore è un CODOG con una LM-2500 da 26.820 hp e due MTU 12V 956 TB 82 da 6.280 hp, il che consente di raggiungere la rispettabile velocità di 32 nodi. Sono navi da 83.3 m di lunghezza e 10 di larghezza, con equipaggio di 95 di cui 10 ufficiali. L'armamento delle prime 4 navi è di un cannone da 76, due complessi binati da 30 mm Emerson, 2 missili MM.38. A queste navi sono seguite altre 20, come la CHIMCOM, CHINGJU, CHINJU, YOSU, CHINHAE, SUNCHON, IRI, WONJU, ANDONG, CHONAN, PUCHON, SONGNAM, CHECHON, TAECHON, SOKCHO, YONGJU, NAMWON, KWANGMYONG, SINSUNG e KONGJU, corrispondenti alle sigle PCC 761/63, 65/69, 71/73, 75/79, 81//83, 785, e vennero completate nel 1985-93, e sono equipaggiate per azioni ASW, con un cannone da 76, 2 binati da 40 mm, 6 lanciasiluri da 324 mm, 2 lanciatori per 12 cariche di profondità. Le 4 corvette classe '''TONGHAE''', con la capoclasse, SUWON, KANGNUNG, ANYANG, che sono il pannello numerico PCC-751/53 e 755 hanno avuto origine nel 1982-83, le prime navi di questo tipo nate in Corea del Sud. Hanno un dislocamento di 1076 t, dimensioni di 78.1x 9.6 m, equipaggio di 95 uomini di cui 10 ufficiali, apparato motore CODOG uguale a quello delle PHOANG per un totale di 31 nodi (paradossalmente meno veloci pur essendo più leggere, per via della minore idrodinamicità dello scafo) con un cannone da 76 OTO, 2 binati da 30 mm Emerson EMERLEC, un cannone binato da 40/56 mm, 4 lanciarazzi per chaff, 2 lanciasiluti per gli Honeywell Mk 46 Mod.1-2 e 12 cariche di profondità Mk 9. In tutto, le navi coreane hanno, nella loro prima linea: *3 cannoni da 127 mm OTO e 6 Mk 45 (uno per ciascun caccia) *42 cannoni da 76 mm OTO (per le 37 corvette e fregate) *48 impianti da 40 mm Breda e 4 Bofors (4 fregate Ulsan, 20 Pohang, 4 Tonghae tutte con 2 impianti eccetto le ultime, con uno solo di tipo Bofors) *36 impianti binati da 30/75 mm. (per le 5 Ulsan 'early', 4 'Pohang', 4 'tonghae') *12 CIWS Goalkeeper da 30 mm (per i caccia) Per un totale di 151 impianti d'artiglieria con 239 armi di cui alcune multicanna. Si tratta di una concezione al tempo stesso 'superata', ma anche potente, essendo quasi tutte queste armi di tipo moderno, con radar di tiro e sistemi d'alimentazione moderni. Le armi missilistiche sono 8 lanciamissili MM.38 e 120 Harpoon, mentre i lanciasiluri hanno fasci tripli per un totale di 174 tubi da 324 mm. In contrasto, vi è una carenza di missili antiaerei SAM, che sono presenti solo sui KDX con lanciatori Mk 48 VLS. ====SSK==== Quanto ai sottomarini, esiste una nutrita forza di 9 '''KSS-I''' 'Chang Bogo' che sono gli U-209/1200, costruiti in Corea della HDW dal 1993. Questi sono battelli 'classici', ma oramai piuttosto superati anche se tre hanno ricevuto gli UGM-84D Harpoon. Non v'é problema, visto che la KSS-II è in costruzione con una prima unità alle prove l'anno scorso. Si tratta di un U-214. Il primo dei sottomarini è stato varato in Germania, a Kiel HDW nel giugno '92, con consegna un anno dopo. A questo è seguito un totale di 8 sottomarini costruiti nel cantiere di Okpo durante il 1994-2001. In tutto hanno pannelli numerici SS-61/63, 65/69, SS-71. Sono navi da 56 x 6.25 m, e dislocamento di 1100/1285 t. I motori sono 4 MTU con velocità di 11 nodi in superficie e 22 immerso. L'autonomia è di 7.500 miglia a 8 nodi a quota snorkel, o 370 miglia immerso. L'equipaggio è di 30 uomini di cui 6 ufficiali, 8 tubi di lancio da 533 hanno 14 siluri SUT Mod.2, o 28 mine, ma soprattutto i nuovi siluri WHITESHARK, siluri di nuova generazione ad alte prestazioni, a cui dovrebbero anche aggiungersi i Blue Shark leggeri, -per impiego navale e aeronautico. La capacità inedita per questa classe è anche quella di lanciare missili Harpoon UGM-84L, comprati in 16 esemplari ma utilizzabili solo per l'uso da parte degli ultimi 3 sottomarini che ne hanno la predisposizione. Altri 42 AGM-84L sono stati comprati nello stesso tempo con i tipi aviolanciati. La classe '''KSS-II''' ha una pianificazione di 6 esemplari, il primo è il SON WONIL (seguito presto dal An Jung-geun), realizzato dalla Hyundai per essere consegnato entro il 2007 alla marina, mentre le altre sono in realizzazione per arrivare in servizio nel 2008, 2009, 2012-2020. Le unità tedesche hanno vinto la concorrenza contro i francesi (e spagnoli, con gli Skorpene) e dopo avere rinunciato a comprare niente di meno che 2-6 sottomarini 'Kilo' russi. L'U-214 è stato prescelto, e anche se di qualcosa meno avanzato rispetto agli U-212 di cui è la versione export, si tratta di un battello di tutto rispetto. Anche il costo lo è, si parla di 1 miliardo di dollari, ma molto probabilmente si tratta del costo di tutto il programma, visto che non ha proprio senso che un sottomarino medio-leggero costi quanto un incrociatore AEGIS. Come paragone, la seconda coppia di U-212 è stata ordinata dal governo italiano nel marzo 08 per un costo di oltre 900 milioni di euro, che corrispondono nello stesso tempo a circa 1400 milioni di dollari ovvero 700 per battello. Questi battelli progetto Type 214 sono navi da 65,3 m e larghe 6,3, con dislocamento di 1.800 t e dispongono di un sistema AIP con 2 celle PEM da 120&nbsp;kW della Siemens, e un motore MTU 16 che alimenta una batteria da 900V. Hanno la possibilità di operare anche a 400 m e con un equipaggio di 27-40 unità, autonomia pratica di 2 settimane e 8 tubi di lancio per siluri e missili. In prospettiva vi è il KSS-III da 3.000 t, unità ad alte prestazioni a cui stanno lavorando Hyndai e Daewoo. La piccola flotta di sottomarini è completata da un numero notevole di battelli per operazioni segrete, che sono i '''KSS-51''' Dolgorae in 3 esemplari realizzati dal 1983. Le loro caratteristiche sono talmente segrete da essere a tutt'oggi sconosciute, mentre oramai solo un battello sarebbe in servizio. Nel contempo sono stati comprati dei minisommergibili basati su di un progetto Cosmos, del tipo SX-756&nbsp;W Dolphin di cui 3 comprati in Italia e altrettanti costruiti in Corea. Sono minibattelli da 26.7 t, dislocamento di 111/118 t, 6 uomini d'equipaggio e 8 incursori. La velocità immersi è di 6 nodi e in emersione di 8.5. Sono usati lungo le coste della Corea del Nord e sono basati su basi come quelle di Chejudo, Chinae e Pohang. Sono battelli molto più piccoli ed economici di quelli normali, anche se bisogna dire, si tratta pur sempre di mezzi di grosse dimensioni rispetto alla categoria dei mini-sommergibili: si pensi che i primi mezzi della Cosmos erano l'equivalente dei 'maiali' da 2-3 t. di dislocamento (?) e che per ottenere dei battelli con scafo resistente e protezione per gli uomini all'interno in uno scafo normale il minimo è di circa 25-30 t. ====Navi minori==== Le navi leggere sono le 5 motocannoniere classe '''Paek Ku''' o PSMM-5 del cantiere Korea Tacoma Shipbuilding di Chinae. Vennero costruite in 8 esemplari durante il periodo 1974-78, e si tratta di una variante delle motocannoniere classe 'Asheville' della Tacoma, con dislocamento 240/270 t, dimensioni 50.3x7.3 m, due motori Avco L GTU da 12360 hp complessivi per 40 nodi. Hanno 32 uomini d'equipaggio, un cannone da 76 mm Mk 50 uno da 40/56 mm, 2 mitragliatrici da 12.7 mm e soprattutto un lanciatore quadruplo Harpoon. I loro sostituti sono i FAC-X. In seguito sono state forse ribattezzate PKX. I futuri pattugliatori marittimi da 440 t sono i PKX stealth da 63 m, 40 x9 m, con un pesante armamento anche antinave, un altro tipo ancora oltre ai tanti altri progettati: sono gli Hae Seong da 150&nbsp;km più due pezzi da 76 e 40 mm. Molto validi i sistemi elettronici. Poi vi sono le navi pattuglia '''KILURKI''', che sono state a suo tempo costruite in ben 90 esemplari dal 1978 in 3 cantieri: ne restanto in servizio non meno di 71, della serie PKM-201 e 301, conosciute anche come Sea Dolphin o Chamsuri o infine, come PKM (Patrol Killer Medium). Anche queste sono un progetto della Tacoma, hanno dislocamento piuttosto consistente di 170 t, dimensioni 37x6.9 m, 31 uomini di cui 5 ufficiali, 2 motori MTU MD 16V 538 TB90 da 6000 hp che permettono 37 nodi. La matricola è da PKM-211. L'armamento è di 1 arma prodiera da 40/56 mm, 2 torri binate da 30/75 mm EMERLEC e due torrette da 20 mm Sea Vulcan, a 3 canne l'una. La disposizione non è sempre questa, ma è indicativa delle installazioni, invero molto consistenti con queste grosse vedette pesantemente armate e veloci. 5 sono state vendute alle Filippine e 2 al Bangladesh. Le navi MCM sono le 6 '''Kang Keong''' del 1986-94 con una nave supporto e comando, che è anche una posamine. Sono sostanzialmente un progetto Intermarine prodotto su licenza simile ai Lerici, e sono note anche come classe 'Swallow', originariamente ne erano previste 10 ma poi al solito vi sono state decurtazioni e alla fine sono rimaste queste navi soltanto, le MHC 561/63, 565/67. Hanno dislocamento di 520 t. p.c., dimensioni 50x8.3 m, 2 motori MTU da 2.040 hp, velocità max di 15 nodi e 44 marinai di cui 3 ufficiali. L'armamento è per una volta modesto con un vecchio Oerlikon da 20 mm, mentre per la caccia alle mine esistono due ROV Pluto della Gaymarine. Ha sonar GEC 193M, sistema di combattimento MAINS 500. La nave WONSAN è la capoflottiglia, costruita dalla Hyundai nei cantieri di Ulsan nel 1997, una grossa unità da 103.8 x 15 m, 3.300 t p.c., 4 motori SEMPT-Pielstick 12PA6 che sono anch'essi costruiti su licenza in Corea, per una velocità max- di 22 nodi e 160 marinai d'equipaggio. Di fatto è una specie di corvetta, con 1 cannone da 76 OTO, 2 torri da 40 mm Fast Forty che 'fast' lo sono davvero raggiungendo i 450 c.min anziché 230-300 come i tipi precedenti da 40/70 mm, mentre non mancano 2 lanciasiluri da 324 mm. e due lanciachaff. Per rimpiazzare i cacciamine costieri, oramai radiati, è stata progettata nel 1999 la classe YANG YANG di 7 navi, poi ridotte a 2 che sono la MHC-571 che dà il nome alla classe e la MHC-572 Ong JIN. Sono navi da 880 t pc (curiosamente sono più massive dei cacciamine d'altura) e hanno 2 veicoli filoguidati Pluto GIGAS, Thomson Marconi SAS TSM 2061 (sistema di combattimento) e sonar Marconi 2093, cannone Sea Vulcan da 20 mm. Ma il futuro è stata pensata piuttosto alla capacità elitrasportata per questo tipo di elicotteri: entro il 2011 8 nuovi S-92. ====Anfibie e logistiche==== [[Immagine:ROKS_Dokdo.jpg|300px|left|thumb|La nuova portaelicotteri d'assalto anfibio coreana]] Quanto alle navi da guerra anfibia, la novità maggiore è la classe '''DOK-DO''', originariamente nota come progetto 6111 e parte del programma d'acquisizione LPX; è la portaelicotteri d'assalto anfibio di cui recentemente la capoclasse è entrata in servizio. In tutto sono previste 3-4 navi di cui la seconda entrerà in servizio nel 2010. Si tratta di una nave da 18860 t p.c., dimensioni 199 x 32 m, capace di ospitare un battaglione rinforzato da 700 soldati con 10 nuovi veicoli anfibi AAV-7A1 o 10 carri Type 88, nonché 40 KIFV da 13 t, 15 elicotteri UH-60 oSH-60, 2 hovercraft LCAC. La progettazione ha avuto luogo in collaborazione con lo studio JJ McMullen e si tratta delle navi militari più grandi mai realizzate in Corea, precisamente nei cantieri Hanjin di Pusan. La capoclasse è stata varata il 12 luglio 2005, la MARADO segue nel 2007 con completamento nel 2010, la BAEK-RYONG-DO avrà rispettivamente varo nel 2010 e completamento nel 2013, mentre una quarta nave è prevista ma ancora non ha nemmeno un nome. Il ponte di volo è lungo 199 m e largo 32, con 5 punti d'appontaggio per velivoli UH-60 o SH-60, con due ascensori per il collegamento con l'hangar che ospita fino a 15 macchine tipo elicotteri medi, e il ponte garage con la capacità di cui sopra. Vi è un bacino allagabile per due hovercraft LCAC-1, realizzati a Pusan dalla HHI&C, che è anche responsabile dell'allestimento della DOK-DO. Le loro caratteristiche tecniche comprendono 4 motori diesel SEMPT-Pielstick 16 PC2.5STC da 7650&nbsp;kW costruiti su licenza, e sufficienti per 23 nodi e per un'ottima autonomia, ben 10.000 miglia a 18 nodi. In ogni caso, l'equipaggiamento sensori-armi comprende un radar SMART-L da 400&nbsp;km e il sistema TACTICOS della TNNL prodotto su licenza dalla Samsung Thales Corp, più il sistema MW-08 di sorveglianza di superficie e aerea a medio raggio, in 3D. 1 RAM e 2 Goalkeeper. Possibile la loro conversione in navi portaerei con l'installazione di uno sky jump sul ponte di volo (del resto sono decisamente più grosse della Garibaldi italiana), ma per ora è stato dichiarato che il loro compito sarà solo di portaelicotteri d'assalto anfibio. In pratica le loro deficienze sono 3: bassa velocità (ma paragonabile a quella delle portaelicotteri dell'USN), assenza di sistemi di difesa aerea complessi (idem, ma comunque non è lo stesso per la componente radar, molto sostanziosa), e soprattutto la necessità di installare uno sky-jump, altra cosa che non dovrebbe essere difficile in caso di necessità. Non vi sono solo queste nuove navi, per servire la fanteria di marina: ne esistono in servizio altre 28: 4 LST-681 '''Kojoonbong''', 5-6 LST-671 '''Un Bong''', 2 LSM-655 ''''Ko Mun'''', 6 LCU-72 e 10 LCM-8. Le prime di queste sono note anche come HDL 4000 e sono precisamente la 681 Kojoonbong, 682 Birobong, 683 Hyangrobong, 685 Sungoonbong. Costruite nl cantiere Hanjin Heavy Industries Shipbuilding durante il periodo 1993-97, somiglianti alle vecchie navi americane da sostituire dei tipi LST-1 e 542, sono state a suo tempo decurtate massivamente visto che ve n'erano in programma 9, ma la crisi economica ad un certo punto ha investito, tra le 'tigri asiatiche', anche la Corea. In ogni caso le loro dimensioni sono 112.5x15.3 m, hanno ponte di volo poppiero, 16 nodi v,max e autonomia di 4500 miglia a 10. Internamente hanno un equipaggio di 120 uomini e trasportano 200 marines e 1700 t di materiali, per un totale di 4.278 t p.c. Differentemente dalle navi inglesi delle Falklands, sono ben armate per la propria autodifesa: 4 impianti binati Breda-Bofors (ora OTO) da 40 mm, e 2 Sea Vulcan da 20 mm. Trattandosi di navi LST, lo sbarco dei mezzi avviene ancora in maniera tradizionale: con un portellone anteriore e la nave praticamente spiaggiata. Anche le vecchie navi LST 'Un Bong' ex. US Navy, cedute nel 1955-58 sono ancora in servizio, ma per poco. Sono simili, con rimodernamento nel 1974, alle successive navi, con 4080 t p.c. 100 m di lunghezza e equipaggio di 125, anche se la velocità, tallone d'Achille per queste vecchie navi, è di appena 11 nodi. Da radiarsi prossimamente, cosa senz'altro avvenuta già se non vi fossero state le difficoltà con le 'Kojoonbong' di cui sopra. La forza di navi ausiliarie è di 14 vascelli, di tutto rispetto se tra questi vi sono 3 rifornitori AOE-57,58 e 59 classe 'Chonji', di cui la capoclasse è stata costruita nel 1988-91 dalla Hyndai, la 'Taechong' nel1996-97, la 'Hwanchon' nel 1997-98. Si tratta di navi piuttosto grosse, con 130 x17.8 m e 9180 t p.c., velocità massima 20 nodi, ponte di volo poppiero e armamamento di 2 EMERLEC per la prima o 2 pezzi da 40/70 binati Broeda, oltre che i due Vulcan da 20 mm a tre canne rotanti. Quanto alla capacità di trasporto sono dotate di 4.200 t di carburante e acqua e 450 t di altri rifornimenti 'solidi'. Esistono infine 2 navi logistiche AK Spt, 2 AT/F, 4 AGHS, una ASR e infine, due navi di salvataggio. La ASR è in particolare la ASR-21 'Hae Jin' del '96, nave di soccorso sommergibili da 103x16.4 m, 4350 t e 18 nodi, con 130 marinai e specialisti a bordo. Tra le sue attrezzature un minisommergibile DSRV da 12.4 t e 9.6 m, che ha equipaggio di 2 persone e ne porta altre 10, andando a soccorrerle fino a 457 m di profondità: più non vale la pena, visto che in genere i sottomarini tendono ad implodere oltre un certo livello. Esistono anche camere iperbariche, una mitragliera da 20 Vulcan. Ha realmente svolto il suo compito in occasione di incidenti a sottomarini, anche della Corea del Nord nel '98 e 99. ====Programmi futuri==== Quanto ai programmi futuri della ROCN, esistono piani dal 2004 per i nuovi grandi sottomarini KSS-III, prima intesi addirittura come sottomarini nucleari da 4000 t, anche se poi, visto che il dislocamento pratico per tale nave era piuttosto dell'ordine delle 6000 (ma perché? I Rubis, gli 'Alpha' e altri tipi dislocano anche meno di 4000 t) allora si è ripiegato per un sottomarini convenzionale con motore AIP da 3500 t. Il programma per 3 battelli ha un costo di 3,7 miliardi di dollari (il che contribuisce a considerare che i 6 KSS-II abbiano un costo complessivo, non certo unitario di 1 miliardo) e sarebbe da completare entro il 2022. Ma saranno soprattutto i 6 caccia KDX-III le navi portanti, assieme alle portaelicotteri. Anch'essi saranno realizzati in due serie da 3 l'una con dislocamento cresciuto da 7000 a 9000 t p.c. Per le prime 3 si tratta di DDH-992 Ahn Yong Bok, DDH-992 Ji Deok Chil, e DDH-993 Yun Yeong Ha. Il primo di questi, con la costruzione approvata nel 2004, dovrebbe entrare in servizio proprio nel 2008. Gli altri seguiranno nel 2010 e 2012. La quarta nave, DDH-995 Yi Sabu sarà la prima di una nuova serie di 3. Si tratta di vascelli da 166x21 m, con radar SPY-1D, missili Standard SM-3, ma vi sono anche gli SM-2 e ESSM. Altre armi saranno 32 Cheong Ryeong o Sky Dragon, e 16 K-ASROC o 'Red Shark', il tutto usato da un lanciatore di progettazione locale da 48 celle e destinati rispettivamente all'attacco controcosta e alla lotta ASW. Per il resto vi saranno un cannone Mk 45, 1 Goalkeeper, 1 RAM, 8 missili antinave SSM-700K, siluri leggeri ASW 'Blue Shark' e infine due elicotteri Lynx. Le grosse navi saranno potenziate da 4 LM-2500 in configurazione COGAG con potenza di oltre 100.0000 hp. Le navi FFX sostituiranno invece le ULSAN, riuscite (vennero proposte anche a Taiwan a suo tempo, prima di esser dichiarate vincitrici le Lafayette) ma piuttosto limitate all'ambito costiero. Saranno dotate di armamento completo, ed eccezionalmente ben fornite di autonomia, manovrabilità e tenuta al mare. Dovevano essere 10, del periodo 2011-2020, ma poi vi sono stati i soliti contrattempi: solo che ora si parla di 15 navi da costruire in 2 per anno fino al 2020, con inizio del programma nel 2006. Come prima fase vi sono 6 navi da 2300 t e 1,8 miliardi di costo complessivo, da completarsi a partire dal 2011. La loro massa effettiva sarà dell'ordine di 2600 t e 3100 a pieno carico, lunghe 124 m, larghe 14, armate con un cannone da 76, 8 SSM-700K, siluri leggeri K-741 ('Blue Shark'?), un RAM e un Goalkeeper, e infine un Lynx- Sono navi a tutti gli effetti delle dimensioni e capacità simili, di ciamo ad una Maestrale, con un cannone più piccolo ma con più missili antinave. Avranno un radar avanzato 3D e un sonar rimorchiato attualmente in fase di sviluppo. Secondo i più recenti sviluppi, pare addirittura che poi ne seguiranno 18 suddivise in due lotti, le FFX-II e III nel 2015-23 e nel 2021-2028. Programmi dunque a lunghissimo termine, e ovviamente sempre più aggiornate durante la produzione. Del resto, chi può dire oggi come sarà il mondo tra 20 anni? Certo cattive certezze e deboli speranze sono all'orizzonte, a cominciare dalla crisi del petrolio. Al 2009 si parla invece di 7 ULSAN-I da realizzare entro il 2015, con un costo di 1,8 mld di dollari, che rimpiazzano le Ulsan attuali. Progettate da Thales-Samsung, la prima è in costruzione. Sono navi da 3.200 t con caratteristiche stealth, cannone da 127 mm, RAM, Goalkeeper, missili vari e soprattutto, un elicottero. Anche per le navi minori vi sono molte novità: le 28 navi attualmente presenti sono in predicato di esser sostituite dalle future PC-X, ma non è stato possibile includerlo nel programma quinquennale del 2005, quindi si è dovuto ripiegare a quello del 2010. Si parla di navi di 1850 t con un cannone da 76 o 127 mm, armi antiaerei e ASW e un elicottero leggero, e un costo che dato il numero da costruire dovrebbe essere compreso entro i 230 milioni di dollari unitario, sempre che l'economia coreana continui a tirare. Le PK-X o FAC-X sono invece per rimpiazzare le vecchie motomissistiche e sono possibili sia dislocamenti di 325-380 t, o 250 t, ma in ogni caso si tratta di navi da costruire in grande serie, così che vi potrebbero essere 20 'pesanti' e 20 'leggere'. La prima è stata già realizzata, è la Yoon-Yung Ha. Infine vi sono le KP-X per il pattugliamento costiero, in costruzione al cantiere di Kangman di Busan, in 32 esemplari di cui 4 già realizzate. Sono navi da 200 t e 40x7 m, con un cannone da 30 mm, e 2 mitragliere da 12,7 mm. Altro programma non da poco è quello per il completamento dei cacciamine Yang Yang, che alla fine dovrebbero essere realizzati in 10 esemplari. Le navi di rifornimento sono le future AOR-X da 12.000 t da 175 mm, previste una dal piano quinquennale del 2010-15 e le altre dal 2015-2020. VI sono anche idee per una grande nave da sbarco da 24.000 t, mentre la base di Pyngtaek, costata ben 620 mln, è entrata in servizio per la Seconda Flotta. Le armi da comprare in futuro sono tra l'altro 150 SM-2 Block IIIB, 60 Block A per un totale di 372 mln di dollari. ====Aviazione navale==== La componente aerea della ROCN è tutt'altro che secondaria. Ne. 1990 vi erano 25 aerei ASW e pattugliamento del tipo '''S-2E''', 25 Hughes 500-MC, 10 elicotteri SA-316 e 2 Bell 206. Poi sono stati comprati 8 P-3C Orion a metà anni novanta, e 12 elicotteri leggeri Lynx. Nel frattempo si riduceva il numero dei S-2 a 15, e venivano ritirati i due Bell 206. Nel 2000 arrivarono 3 '''Super Lynx''', poi nel 2002 arrivarono 5 Cessna F-406, gli S-2E vennero ridotti a 8. In tutto, attorno al 2007 vi erano 8 S-2E, 5 Cessna F-406, 8 P-3C, 2 OH-58A. alcuni Hughes 500MD, 6 AS-316B e AS-319 Alouette, 17 Supe Lynx Mk.99, 2 Bell 206, 11 Super Lynx Mk.100, 10 S-70B e 10 UH-1. Si pensa di integrare questa forza numerosa, ma non eccessivamente moderna con altri P-3C (precisamente 8 P-8CK, ex-P-3B trasferiti dall'USN dopo il 2004 e massicciamente aggiornati, consegne dal 2008), aumentare i Lynx da 24 a 25, non è chiaro se con altri Lynx, Superlynx o NH-90, possibilmente una trentina di SH-92, forse anche EH-101. ====Marines, SOF, Costieri==== I''' Marines''' sudcoreani sono stati istituiti nel 1949 con i primi 2 battaglioni e durante la guerra venne impiegato il 1 Reggimento al completo. Nel 1954 seguì il 2o Reggimento, e poi questi divennero brigate che nel 1955 costituirono la 1 Divisione di fanteria di marina. Nel 1965-72 la 2a Brigata prese parte alla guerra in Vietnam con i battaglioni 1,2,3 e 5. I Sudcoreani si distinsero particolarmente con un grado di addestramento molto elevato, disciplina, padronanza delle tecniche di controguerriglia e del combattimento corpo-a corpo essendo ben addestrati con il Taek-Won Do. A parte questo, i Marines sudcoreani erano integrati da una intera divisione dell'Esercito, anch'essa con personale ottimamente addestrato. La loro caratteristica in comune era anche l'odio per i comunisti, dopo le distruzioni che circa 10 anni prima subirono sul proprio territorio. Le tecniche di combattimento non erano tramontate nell'epoca delle armi da fuoco, non nel fitto della foresta e di notte, mentre tornavano utili anche per torturare con metodo i prigionieri vietcong. I Marines erano un corpo indipendente fino al 1973, quando venne incorporato nelle risorse della Marina e strutturato su due divisioni, una brigata e reparti autonomi vari: un vero esercito, nemmeno tanto in miniatura avendo in tutto 25 mila uomini. Attualmente ve ne sono 240000, di cui 1800 ufficiali (il cui numero, come anche sulle navi, non è particolarmente elevato) e ben70.000 riservisti. Vi sono, oltre alle due divisioni e alla brigata indipendente, anche 3 Marine Long Range Reconnissance Unit. Il loro equipaggiamento è di circa 50 carri M48A5 e M60, circa 100 AAV-7 e 57 AAV-7, obici da 105 mm e da 155 mm, missili SAM Mistral e pure 3 batterie di Harpoon su autocarri, che servono per la difesa costiera. Dal 2003 sono giunti anche in Corea del Sud (dopo che era già accaduto in Giappone e Taiwan) in servizio missili antinave nazionali, in una prima batteria. Le '''Forze Speciali''' sono in Corea del Sud tutt'altro che una rarità, e costituiscono una vera variabile indipendente nel successo o meno di una offensiva. Ve ne sono ben 7 brigate nell'Esercito di cui la 5a coopera con la Marina, la quale ha a sua volta 2 unità SEAL sul modello americano, spesso operanti in incursioni oltre il 38imo parallelo, come del resto le forze speciali nordcoreane fanno: solo che quelle sudcoreane non fanno notizia, mentre le altre sono ampiamente pubblicizzate. La '''Guardia costiera''' non è del resto marginale: la National Marittime Police ha 75 navi e imbarcazioni di cui 5 pattugliatori d'altura e 42 costieri oltre ad altre navi da pattugliamento veloce e 5 di salvataggio. Vi sono anche aerei 5 CHALLANGER 604 da pattugliamento marittimo. ===I KDX=== [[File:HC-5 HH-46D Sea Knight vertical replenishment of ROKS Yang Manchoon (DDH 973) Foal Eagle 2002 US Navy DN-SD-03-16841.jpg|300px|left|thumb]] La marina della Corea del Sud iniziò la sua tradizione moderna il 5 marzo 1955, quando venne lasciata, da parte della United States Far East Naval Command, responsabile della difesa della nazione nel settore navale. All'epoca era formata da appena 4 fregate leggere classe 'Tacoma', 12 pattugliatori, 18 dragamine e un certo numero di navi minori. Era ben poca cosa ma col tempo la Corea del Sud ha saputo costruire la sua forza economica e assieme a questa la tecnologia e la capacità operativa per diventare, poco alla volta, quasi indipendente dalle forniture estere, quantomeno come prodotti finiti e completi. I cantieri navali si sono notevolmente rafforzati e attualmente sono tra i principali costruttori mondiali di naviglio mercantile e civile, e al solito in questa situazione non potevano mancare anche i programmi militari, nonostante che in Corea del Sud la democrazia sia piuttosto 'approssimativa' e che differentemente dal vicino Giappone, le contestazioni e gli scioperi siano stati numerosi, da parte di una popolo nell'insieme consapevole e impegnato in termini di lotta politica (sostanzialmente, anche qui vi è una decisa differenza con il Giappone). La realizzazione delle navi militari ha visto piccoli passi e questi si sono concretizzati con la realizzazione di navi leggere come le 'Asheville' prodotte su licenza. Poi, negli anni '80 iniziò la costruzione di 4 corvette che erano le DONG HAE, da 1080 t, entrate in servizio nel 1982-83. Non era che l'inizio perché nel periodo 1979-89 vennero realizzate anche le navi da 2.200 t ULSAN (che con le dovute differenze in scala, sono un poco come le 'Maestrale' italiane in termini cronologici e di importanza: a questo punto si potrebbe dire che le precedenti sono grossomodo come le 'Lupo': in entrambi i casi esiste anche una quasi perfetta equivalenza in numero). Infine comparve un numero spropositato di PO HANG; ben 25 navi tra l'087 e il 1990. Così rapido fu lo sviluppo economico e tecnologico dei sudcoreani negli anni '80. che cominciarono a pensare anche a navi per rimpiazzare i Gearing e Sumner in servizio, rimodernati ma di età troppo avanzata. Il progetto, conosciuto anche come DW 4000 D o OKPO, divenne noto soprattutto come KDX e venne completato nel 1993-94 dopo alcuni anni di gestazione. I 'Korean Destroyer type X che ne sono risultati non corrispondono all'idea 'occidentale' di cacciatorpediniere, ma sono piuttosto delle fregate missilistiche, anche se ben equipaggiate. Complice anche l'artiglieria scelta, nonché la plancia comando con la sala nautica sopra di essa, sembrano una sorta di fregate 'Maestrale' in versione 'super'. Di fatto queste navi hanno ponte continuo ('Flush Deck'), anche se scafo molto largo, e dietro l'inconfondibile sagoma del COMPATTO da 127 mm della OTO, hanno un lanciamisissili che però non è l'Albatross/Aspide, ma il Mk 48 Sea Sparrow. Anche la parte posteriore delle sovrastrutture è simile, con un doppio hangar affiancato per elicotteri medio-leggeri. La parte centrale non potrebbe essere più dissimile, invece, in quanto queste navi hanno al posto di un grosso fumaiolo un doppio fumaiolo gemellato, con una base comune da cui si diramano le canne inclinate su entrambi i lati (sostanzialmente una architettura all' olandese o alla tedesca, vedi i TROMP). La loro dotazione di elettronica e armi è buona, ma per la loro taglia queste navi appaiono di qualcosa meno 'armate' di quanto forse dovrebbero. Le dimensioni di queste navi comprendono una lunghezza di 135 m per lo scafo (circa il 10% più delle 'Maestrale'), larghezza di 14.2 m, altezza scafo di 9 m, pescaggio di 4.3. IL dislocamento arriva a 3.900 t e la velocità a 33 nodi. L'autonomia è di 4.500 miglia a 18 nodi. L'apparato motore comprende 2 turbine a gase LM-2500 e due diesel MTU 20V 965 TB 92, che comporta, in configurazione CODOG una potenza massima delle turbine di 59.000 hp e di 10280 hp sui diesel, e 3.200&nbsp;kW per la generazione di elettricità, possibile grazie ai 4 generatori autonomi di bordo da 800&nbsp;kW l'uno. L'equipaggio è di 286 uomini. Insomma, come diversi tipi di navi moderne le fregate KDX sono navi di dimensioni generose, capaci di ospitare senza costrizioni e compromessi un armamento e equipaggiamento che alcuni anni prima sarebbe stato magari compresso in circa 120 m e 3000 t. L'armamento, anzitutto, comprende la torretta da 127 mm OTO, capace di 45 c. min anche se pesante 34 t, ma nondimeno, per le sue capacità di fuoco antiaereo è stata prescelta rispetto all'eterna concorrente, la più leggera Mk 45 americana. Sono state fornite direttamente dalla OTO, anche perché non conveniva granché impiantare una linea di produzione per appena 3 torri. Queste sono del modello più moderno in termini di impiantistica, ma pur sempre della prima generazione, non dei tipi alleggeriti e -o stealth. 9 Marine hanno adottato questo cannone, 7 invece hanno adottato il Goalkeeper, che è stato prodotto in 70 esemplari e scelto, per l'appunto, per le KDX. È forse la differenza maggiore rispetto alle navi tipo 'Maestrale', e anche la disposizione lo è con un sistema a prua e uno a poppa, molto più razionali che i due Dardo sistemati 'nel sottoscala', ovvero in quella specie di insenatura dietro la plancia che non permette né di sparare direttamente a prua né a poppavia. Da notare che per quanto efficace il Goalkeeper è meno adatto del Dardo ad ingaggiare unità navali o anche aerei ad una certa distanza, essendo pur sempre un 30 mm anziché un 40 mm, con proiettili da 350 gr e gittata utile di 3&nbsp;km contro circa 1&nbsp;kg e 4&nbsp;km (max addirittura 12), e che il 40 mm Breda/Bofors era già ampiamente diffuso nella Marina sudcoreana. Nondimeno, il sistema olandese si è imposto sul Dardo. Per il resto vi sono 2 lanciasiluri Mk 32 con armi Mk 46 da 11&nbsp;km e 45 nodi, presente nel mod. 5 con sensori avanzati. Altre armi sono i lanciatori Mk 48 con i missili Sea Sparrow VL, mentre non mancano due classici lanciamissili quadrupli Mk 141 per Harpoon, con gittata di oltre 100&nbsp;km, specialmente nella versione RGM-84C con gittata maggiorata. In tutto non meno di 23 marine utilizzano l'Harpoon, di cui sono stati prodotti oltre 6.000 esemplari. Ovviamente la maggiore utilizzatrice è l'US Navy. I due elicotteri Lynx hanno a loro volta siluri ASW, missili Sea Skua antinave a volo radente con gittata di 15&nbsp;km e al posto della guida radar attiva (piuttosto ingombrante e costosa) un sistema più semplice di tipo semiattivo. I missili Sea Sparrow lanciati dall'Mk 48, presente in 2 moduli da 8 celle l'uno sono capaci di ingaggiare bersagli a giro d'orizzonte fino a 15- 22&nbsp;km di distanza. Nella più recente versione P, le capacità di ingaggio della 'M', la prima con sensore monopulse, sono state ulteriormente aggiornate con tanto di predisposizione per un datalink in banda doppia -X e S-, mentre esiste un sistema di guida inerziale e un computer di missione riprogrammabile. Il motore Hercules Mk 4 aumenta la gittata di qualche km, e per la guida finale sono disponibili diverse opzioni, come la guida semiattiva, ma anche quella antiradar e IR. Cose piuttosto sorprendenti, perché a dire il vero non si sono mai visti sensori IR montati su di un missile tipo Sparrow passato in produzione, né si spiegherebbe allora, se esiste la guida 'anti-radar' l'esistenza dei missili RAM come apparato di difesa CIWS su molte navi che hanno anche il Sea Sparrow VL. Sarebbero aspetti da approfondire per capire se sono reali o meno, e in che misura. I moduli Mk 48, per la cronaca, sono disposti in 4 file di 4, essendo appaiati, per dimensioni complessive di 4.77 m di larghezza, 4.17 m di lunghezza, 4.74 m di altezza. Si tratta della versione Mod. 2 ovvero quella 'sottoponte', anche se in realtà qui esiste una piccola tuga prodiera che lo ospita. Adesso l'elettronica o sarebbe l'ora di dire, 'navionica' (esiste l'avionica e anche la vetronica, strano che non siano stati ancora coniati neologismi per l'architettura elettronica delle navi, che sono state le prime a possederne un tipo integrato). Dunque, per la gestione del sistema d'arma e il combattimento vi è un avanzato BAE-SEMA SSCS Mk.7, che deriva da quello delle Type 23 'Duke' della RN inglese. Si tratta in questo caso di un sistema ad architettura distribuita con non meno di 100 processori che, particolare interessante (che conferma il definitivo sorpasso dei sistemi civili rispetto a quelli militari, più costosi e lenti nell'evolversi) sono di tipo commerciale, ovvero la famiglia degli Intel 80386. Le 10 consolles multifunzione hanno un collegamento LAN a doppia ridondanza, il tutto prodotto su licenza dalla Samsung. La versione definitiva del sistema apparve nel 1996. Per il resto vi sono un radar bidimensionale AN/SPS-49(V)5 in banda L, che con la sua presenza in effetti giustifica la definizione di 'cacciatorpediniere'. Non è comune, al di fuori dell'US Navy e di marine strettamente imparentate possedere un radar di scoperta a lungo raggio, qui sistemato sul traliccio quadripode posteriore, sopra l'hangar. LE sue capacità sono di un raggio di 457&nbsp;km su di un bersaglio di appena 2 m<sup>2</sup> di RCS, scoperta simultanea di oltre 250 bersagli, vari 'modes' di funzionamento tra cui l'MTI per la ricerca a bassa quota, il Jamming Direction Finder per la ricerca di fonti di disturbo e altri tipi. Apparato standard per l'US Navy, questo sistema è tutt'altro che avanzato, ma nella sua ultima versione ha ancora prestazioni notevoli, inclusa la capacità di sorvegliare uno spazio aereo con un diametro di oltre 1000&nbsp;km, ovviamente non a bassa quota. Per integrarlo vi è un radar di scoperta aerea e in superficie a media portata, tridimensionale, un olandese Signaal MW-08 che consente di tracciare ben 160 bersagli aerei e 40 di superficie in simultanea. Opera in banda G (4-6&nbsp;GHz) e deriva dallo SMART. La portata è di 55&nbsp;km contro un aereo da caccia, ma quello che conta soprattutto è la sua capacità di scoperta a bassa quota di missili antinave e aerei, la capacità di operare in presenza di clutter ed ECM intensi e la precisione per passare i dati per i missili. È presente anche sulle MEKO 200 'Hydra' greche e sulle similari 'De Gama' portoghesi, oltre che sulle corvette omanite 'Qahir'. Quando un bersaglio aereo è agganciato, entrano eventualmente in funzione due radar olandesi STIR per l'illuminazione del bersaglio in banda I/K per l'inseguimento e in banda J per la guida missili. Sono anch'essi ben noti e diffusi, e qui in particolare sono presenti nella versione 1.8 (metri in diametro dell'antenna). In 3 versioni ne sono stati realizzati 150 esemplari, in servizio in 11 marine, e capaci di guidare sia il tiro dei missili tipo Sparrow che del cannone di medio calibro. Gli STIR sono stati prodotti in Corea, come anche sistemi olandesi quali i MW-08 e consolles multifunzione. Il radar di scoperta in superficie è l'SPS-55 in banda I (8-10&nbsp;GHz) da 130&nbsp;kW, anch'esso apparato standard dell'US Navy. Le ECM sono fornite dalla Argo Systems (del gruppo Boeing) con l'APEX II e l'AR-700. Il primo è il sistema ESM, modulare e con capacità di sentire frequenze di 0.5-18&nbsp;GHz, con capacitò anche di disturbo attivo grazie ad antenne del tipo 'Phased array', ovvero sistemi a scansione elettronica con orientamento del fascio d'energia, come i moderni radar multifunzione. Il secondo apparato è un sistema puramente ESM. Per disturbare eventuali sensori nemici vi sono anche due lanciatori DAGAIE francesi, del modello Mk 2, che sono in comune anche con navi come i DE LA PENNE e come questi hanno 10 canne l'uno da 330 mm, un poco come i lanciarazzi sovietici RBU per compiti antisommergibile. Anche questo sistema è ben noto: almeno 14 marine ne fanno uso. Come sonar, infine, vi è un Krupp-Atlas Electronic DSQS 21BZ a prua, sviluppato per le Bremen tedesche: anche questo è una sorta di celebrità con almeno 15 marine e 50 navi in cui è stato installato. È stato stabilizzato in rollio di 25 gradi e in beccheggio di 8. Successivamente secondo i piani un molto necessario sonar filabile avrebbe dovuto trovare posto a poppa, della Thomson-Marconi. A questo punto, l'evoluzione del progetto ha fatto sì che solo 3 delle KDX venissero completate a questo standard: la KWANG-GAETO-DAE WANG (DD-971), che porta il nome di un re della dinastia Koguryo del 19imo secolo, e che venne impostata nel 1995 nei cantieri Daewoo di Okpo, varata il 28 ottobre dell'anno dopo, consegnata il 27 luglio 1998. La DD-971 ULCHIMUNDOK venne varata il 15 ottobre 1997 e consegnata il 1 settembre 1999. Infine, il DD-973 YANG MANCHUN venne impostato nel 1997, varato nell'ottobre 1998 e consegnato nel 2000. Come si è evoluto poi il disegno dei caccia KDX? Essenzialmente nella ricerca di maggiori capacità contraeree, ovvero con un nuovo bastimento da 5000 t che offre alcune significative novità: scafo di 154.4 m per 1.6.9, immersione invariata ma 1000 t di dislocamento in più, motori potenziati nelle turbine a gas portate a 64.960 hp complessivi, missili SM-2 e cannone da 127 mm che diventa l'Mk 45 americano, nel modello 4 con canna da 62 calibri a gittata prolungata. Questo vantaggio lo ha fatto prevalere sul precedente OTO, perché mentre quest'ultimo non ha ancora la versione a gittata prolungata, o almeno non l'aveva all'epoca, il cannone americano l'ha ottenuta, assieme ad una struttura stealth per ridurre l'eco radar, che non trovò praticamente alcuna attenzione sui KDX-1 (di fatto tra le ultime navi di prima linea prodotte senza accorgimenti particolari per ridurre di molto la traccia radar). Per il resto si tratta di navi leggermente aggiornate, come nel sistema di comando e controllo che è l'evoluzione del precedente e si chiama KDCom 2. Anche qui non si è trattato di un progetto definitivo. Il costo di 385 milioni di dollari è alto, ma le navi mancano ancora di alcuni elementi di un certo rilievo per essere credibili unità da difesa aerea e così dalle 6 previste si è scesi a 3. Le altre, ultime navi coreane sarebbero state le KDX-3 da 7.000 t e finalmente senza problemi di elettronica imbarcata. Dopo il ritiro della Daewoo nel 1999 dalla scena delle costruzioni navali la loro impostazione ha avuto luogo nei cantieri Hyundai. Nondimeno, si è poi ritornati alla decisione di costruire 6 navi anche se in due lotti, col secondo di qualcosa migliorato rispetto al primo. La prima delle navi del Lotto uno, la DDH-975 CHUNG MUGONG YI SUN SHIN (che fu un ammiraglio giapponese durante l'invasione di Hideyoshi, nel 1592-1598, e che sconfisse i giapponesi grazie anche all'impiego di una delle prime navi, se non la prima, corazzate della storia). Venne varata il 22 maggio 20002 e consegnata già nel novembre 2003. Si distingue agevolmente dalle precedenti anche perché ha una prua molto larga e bassa, in un certo senso quasi da nave mrecantile. Le sue capacità belliche vennero confermate da due tiri a segno con successo nel poligono navale delle isole Hawaii, luglio 2004, con l'impiego dei missili SM-2, e in seguito ebbe anche un ruolo di 'killer' affondando assieme ad un KDX-1 luna nave bersaglio americana. La MUNMUDAER WANG HAM, ovvero il nome di un re della dinastia Silla sono le Batch 1 veniva allestita e consegnata entro il settembre 2004. La DAE JO YOUNG (il fondatore della dinastia Palhae) venne invece consegnato nel giugno 2005. Le altre 3 navi sono state varate successivamente, cominciando con il WANGGUN HAM il 4 maggio 2005. Una delle navi di questo lotto è stata a sorpresa ottenuta dal cantiere Daewoo di Keoje, da consegnarsi entro il 2007. Queste navi da guerra sono caratterizzate da una grande sezione prodiera, con ottima stabilità e tenuta di mare, tanto da usare i propri sensori e armi anche con mare forza 6, e lo stesso vale per gli elicotteri. Finalmente è stato applicato un disegno sensibilmente stealth, con svasatura presente a metà scafo e profili di rilievo IR e radar studiati con l'aiuto della Davis Engereeng International Inc. Sono navi dotate anche di un sistema di protezione dagli impulsi elettromagnetici (EMP) e da un sistema di degaussing della SAM di Amburgo. Quanto riguarda l'apparato motore, esso si vale di due eliche a passo variabile con 5 pale, mentre i motori sono potenziati nel settore turbine, grazie all'arrivo del modello in uso con i Burke e i rifornitori AOE-6 americani, con potenza nominale di 32.616 hp. Questo fa sì che la velocità massima, nonostante la massa maggiore, sia ancora superiore ai 30 nodi. Per gestire questo complesso sistema motore esiste un apparato IPMS della CAE canadese, capce di monitorare con oltre 7000 sensori per monitorare continuativamente la situazione. Ve ne sono oltre 130 in servizio con 18 forze navali, dunque si tratta di un sistema di notevole successo, usato per esempio anche sulle nuove navi da sbarco stealth SAN ANTONIO e i cacciamine OSPREY dell'US Navy. Ha 7 consolles multifunzione per controllare la situazione, e un databus doppiamente ridondante a fibre ottiche.Il sistema di combattimento, già nominato, è costato 75 milioni di sterline per le prime 3 navi, e rispetto a quello utilizzato dalle Type 23 'Duke' ha una capacità espansa del 25% per poter sfruttare meglio la gittata dei missili Standard SM-2MR. Un ulteriore passo in tal senso, per adattarlo a compiti anche pià evoluti ebbe come conseguenza un contratto tra la BAe e l'US Navy, siglato nel 1999 e costato 16 milioni di dollari e due anni di lavoro. Nel frattempo la AMS, ora SELEX ha firmato un altro contratto di 35 milioni di sterline per gli altri 3 sistemi d comando e controllo destinati ai KDX-2 Batch 2. Per quello che riguarda i sensori presenti a bordo, il radar principale continua ad essere l'SPS-49(V)5 con scoperta su di un raggio massimo di 457&nbsp;km. e operante in banda L. Questo radar merita un approfondimentro, in quanto entrò in servizio nei primi anni '70 e nella versioen (V)2 venne installato sulle fregate 'Perry', già una delle classi più numerose mai prodotte nella sua categoria, la (V)3 sull'incrociatore LONG BEACH (dopo la rimozione del FRESCAN), poi arrivò la (V)4 per le 'Perry', la (V)5, la (V)6 per gli incrociatori 'Ticonderoga' che hanno impiegato anche le -7 e -8. Alla metà degli anni '90 arrivò infine la SPS-49A(V)1. Il (V)5, capace di portate di 457&nbsp;km strumentali (ma visto che si dice che valga per bersagli di 2 m², dovrebbe esservi energia sufficiente per vedere ben oltre), opera con potenza di picco di 360&nbsp;kW e in banda L che significa 902-928&nbsp;MHz. Può sembrare strana questa bassa frequenza, che corrisponde a circa 0.3 m di lunghezza d'onda, ma per via delle caratteristiche di propagazione delle onde è ritenuta la migliore per la scoperta di piccoli bersagli a bassa quota (missili antinave). In servizio con oltre 70 navi dell'US Navy (considerando solo quelle ancora in linea) tra la fregata e la portaerei incluse, opera anche con altre 8 marine e nell'insieme è presente in 115 navi. Il suo aggiornamento ha visto il passaggio ad un'elettronica a stato solido eccetto il Klynstron, una struttura modulare, capacità ECCM, agilità di frequenza, processamento automatico dei segnali etc. etc. L'antenna ha una struttura a paraboloide di 7.3 m di larghezza e 4.3 di altezza, è stabilizzata in rollio e beccheggio e gira a 12 rotazioni al minuto, ha un fascio di 3.4 gradi di apertura e antenna IFF AS-2188 incorporata. Opera con il MW-08, che è particolarmente indicato per la scoperta a bassa quota e anche per alti angoli di osservazione, pur essendo un radar tridimensionale ha tuttavia una portata relativamente ridotta, anche se la sua specialità è il controllo ravvicinato e combinato, anche di scoperta navale. Il sistema di scoperta in superficie è l'SPS-95, derivato dal -55, I radar sono gli STIR 2.4 ovvero la versione con antenna ingrandita e potenziata. La potenza in parola è in media di 4&nbsp;kW ma nondimeno il raggio di scoperta arriva a ben 140&nbsp;km per bersagli di appena 1 m<sup>2</sup> di RCS, grandemente in eccesso rispetto alle capacità dello stesso radar MW-08 (55&nbsp;km contro un caccia). La massa è di 2.2 t e grazie ad un sistema aggiuntivo OT-134 può guidare anche i missili SM-2. Al sonar tedesco di prua, leggermente migliorato rispetto a quello dei KDX-1 si aggiunge un TASS rimorchiato. Quanto riguarda i sistemi d'arma, il principale è il complesso di lancio che ha sostituito l'Mk 48 VLS, ovvero i 4 moduli Mk 41. Pesante 14.6 t a vuoto, alto 6.76 m, lungo 3.4 e largo 2.54 m, di fatto ha soppiantato in numerose costruzioni navali l'Mk 48, in base al principio che un sistema grande puàò fare quello che fa uno piccolo, ma non vale il contrario. Infatti può usare anche i Sea Sparrow, che nella versione ESSM sono disponibili anche in complessi di lancio quadrupli Mk 25 per ciascun pozzo di lancio pur essendo di maggiore diametro (perché hanno le alette ripiegabili), di fatto sono diventati dei mini-Standard, adottandone anche la forma esterna, almeno in buona parte. Differentemente dall'Mk 48 possono anche portare i missili SM-2 e 3, e i razzi ASROC. Gli SM-2R Block IIIA ovvero i RIM-66K2 e L2 sono missili di 4.72 m x 34.3 di diametro e 91 cm di apertura alare, peso di 708&nbsp;kg. Ha quindi massa simile a quella del SA-11 e in generale della famiglia STHIL, ma il motore a razzo Mk 104 a doppia spinta (adottato per la prima volta con il Block IIIA), e soprattutto il sistema di guida ICMG inerziale con aggiornamenti in volo consente di fargli raggiungere la gittata di 170&nbsp;km nelle condizioni più favorevoli. Questa differenza è incredibile rispetto al missile SM-1MR originale, che arrivava a solo 46&nbsp;km (ma ancora più dello STHIL). 110 esemplari consegnati per i 3 Batch 1 in un ordine da 160 milioni di dollari comprendente anche gli illuminatori STIR. I RAM sono altri tipi di missili SAM. Costosi e dallo sviluppo travagliato, sono disponibili attualmente nel lanciatori Mk31 basato sull'affusto Phalanx, ma con 21 celle per i missili e peso di 5.179 t totale. I missili sono da 2.8 m, diametro 127 mm e peso 74&nbsp;kg e sostanzialmente sono l'evoluzione dei Sidewinder con alette ripiegabili e sensore duale RF e IR (dello Stinger, che avendo un diametro di appena 70 mm ben si presta ad essere ospitato assieme ad un altro sensore nel corpo del RAM), poi dal 1999 sono stati realizzati i Block 1 con guida solo all'infrarosso. Questo complesso di lancio è presente sulla sovrastruttura anteriore, in maniera simile a quelli delle fregate F-123(124 e ha rimpiazzato il precedente Goalkeeper, grazie soprattutto alla capacità di ingaggio massima di 7&nbsp;km. Il costo di 400.000 e passa dollari non è invece il suo punto forte: si consideri che di fatto costa il doppio di uno Sparrow, laddove il Sidewinder originale costava al più la metà. L'altro Goalkeeper, con radar di tiro Flycatcher (con due antenne, una di scoperta in banda I 8-10&nbsp;GHz, e l'altra di inseguimento, discoidale, in banda K da 18-27&nbsp;MHz) e sistema di visione optronico, recentemente aggiunto. In tutto ne sono stati realizzati, in buona parte grazie alla Marina coreana, oltre 80 esemplari per 7 marine diverse. I sistemi difensivi ECM sono completati dalla presenza di un sistema APEX II-AR-900 e due Dagaie Mk 2. Per il resto da segnalare i missili Harpoon Block I provenienti dai vecchi Gearing radiati (versioni I, IB e IC) o gli L di nuova produzione (Block II) utilizzati anche per attacco costiero. E che l'attacco sia diventato la funzione primaria per queste navi lo dimostra anche il sistema d'artiglieria Mk 45 Mod 4 che è entrato in servizio nell'US Navy. È un cannone che non ha avuto miglioramenti in termini di cadenza di tiro, che al più è rimasta analoga, ma in termini di gittata utile, specie per le munizioni ERGM a razzo, costosi sistemi da 115&nbsp;km di gittata e guida GPS. La sua gittata con munizioni normali arriva comunque a 37&nbsp;km rispetto ai 23 originali, il che è già un notevole passo in avanti, quasi al livello dei cannoni delle corazzate IOWA. I lanciasiluri da 324 mm del tipo Mk 32, gli elicotteri e i sistemi VLS possono usare gli Mk 46 mod. 5 o i nuovi siluri leggeri coreani BLUE SHARK. Per quello che riguarda i sistemi ASROC, infatti è possibile usare un missile della nuova versione VL dai lanciatori Mk 41, ma nel batch 2, per non sprecare le celle di lancio dei missili è stato realizzato a mezzanave un lanciatore di concezione coreana da 10 celle dedicato solo a questi missili. Quanto riguarda gli elicotteri Lynx, anzi i Super Lynx, al solito mettono a disposizione i missili Sea Skua, siluri e i sensori di bordo che costituiscono un completo sistema di scoperta: infatti essi sono un radar Seaspray Mk 3, un ESM Racal, un sonar filabile Allied Signal AQS-18(V), e un MAD ASQ-504(V). Tuttavia, con l'arrivo di tante navi (in tutto nove) non si può certo dire che la fornitura dei dodici Super Lynx Mk 99 originari, ordinati nel 1991, sia sufficiente per tutte, almeno nella dotazione di 2 elicotteri per nave. Per ottenere una nave dotata di un radar multifunzione moderno, tuttavia, anche le KDX-2 non sono sufficienti: il passo successivo, da 2.31 miliardi di dollari, sono le KDX-3 da 7.000-9.000 t dotate di un sistema AEGIS che da solo ha significato un esborso di 1.2 miliardi alla Lockheed Martin nel 2002. Per il resto la massa impone di abbandonare la configurazione, relativamente economica, del tipo CODOG e puntare sulla COGAG con 4 LM-2500 che consentiranno di disporre di ben 120.000 hp. Da ricordare che le LM2500, di grande successo, derivano niente di meno che dai motori CF39 del C-5 Galaxy. ===Il nuovo semovente d'artiglieria K-9<ref>Po, Enrico: ''Il K-9 Thunder'' RID Febbraio 2008 p. 70-77</ref>=== È incredibile come la Corea del Sud abbia fatto la sua parte nello sviluppo di una componente corazzata di elevato valore e soprattutto, in quantità tutt'altro che disprezzabili. La Samsung Thewin ha realizzato un efficiente e moderno semovente da 155/52 mm chiamato K-9 Thunder. Ma come sempre la cosa non nasce dal nulla. Ma l'artiglieria sudcoreana ha prodotto negli anni qualcosa come 1.040 M109A2, esattamente 4 volte il numero che è entrato in servizio, prodotti dalla OTO Melara, nell'E.I. Per superare gli inconvenienti e i limiti dell'M109, nel 1989 l'ADD del Ministero della Difesa Sudcoreano iniziò a studiare con quale mezzo rimpiazzarlo. Esso doveva conservare le qualità, specie la disposizione del vano di combattimento posteriore, e le altre qualità generali insite nella struttura dell'M109; o almeno, tale è stato il risultato finale. Lo sviluppo del mezzo, in pratica, venne affidato alla Samsung Techwin, e il prototipo XK-9 venne approntato entro il 1994, appena dopo 5 anni dalla richiesta. 3 mezzi di pre-produzione seguirono entro l'agosto del '97 e l'anno successivo completarono un programma di prove intensissimo, fatto di 18.000&nbsp;km percorsi e 12.000 colpi sparati. Altri test seguirono in Turchia, Spagna e Malaysia. Forse non casualmente, perché almeno una di queste ha avuto poi a che fare con il semovente in parola. Dicembre 1998, tre giorni prima di Natale, ha visto un contratto di produzione siglato con il MoD coreano e il nome divenne K-9 Thunder. L'anno dopo venne già consegnato il primo esemplare di serie. Certo, tra l'inizio del programma e la materializzazione sono passati pur sempre dieci anni. Ma il risultato è stato comunque rapido e affidabile, se i Coreani sono il primo esercito asiatico che abbia messo in servizio (e il secondo al mondo) un semovente con canna da 52 calibri. E la quantità è del pari impressionante, con ben 532 esemplari previsti e 218 in opzione. Evidentemente per affrontare le forti artiglierie norcoreane vengono ancora in utilità le logiche dei grandi numeri, per grandi armate convenzionali. La Corea del Sud si vede così detentrice di un moderno sistema diverse volte più numeroso delle poche decine di PZh-2000 che l'E.I. metterà in servizio per rimpiazzare i 260 M-109L, anche se la qualità è dalla parte di questi mezzi tedeschi. La Turchia ha a sua volta iniziato la produzione su licenza, con una serie di parti importate progressivamente minore, del K-9 ribattezzato Firtina ovvero tempesta. I primi 8 vennero consegnati nel 2002 dalla Samsung, ma lo stabilimento Adapazari 1 o MKEK (della compagnia Alesan), che arriva a circa 24 mezzi l'anno per un totale di circa 300 previsti, di cui al dicembre 2006 72 consegnati. A parte alcuni non trascurabili elementi come il sistema di controllo del tiro no c'è molta differenza rispetto ai tipi originali sudcoreani. L'Esercito Turco non lo userà almeno inizialmente per sostituire gli M109, ma i ben più vecchi, e nondimeno molto numerosi, semoventi M-44T e M-52T che ammontavano ancora a 222 e 365 esemplari. Il K-9 è uno dei pochi semoventi al mondo finora progettati per un pezzo da 155 lungo 52 calibri. Che differenze tra questo e il suo equivalente tedesco? Entrambi hanno una robusta protezione in acciaio, che nel caso del K-9 consente di resistere alle schegge da 152 mm e ai colpi diretti da 14,5 mm perforanti. Questo ha un prezzo, con un peso di ben 47 t in ordine di combattimento, circa 22 t più dell'M109 e questo significa un peso molto superiore, con la categoria di 50 t anziché 30. Le conseguenze sono che il mezzo ha una meccanica molto più robusta e dispendiosa, ovvero una sospensione idropneumatica della Tong Myung Heavy Industries, con il tipo noto come Hydrogas presente anche sull'AS-90. Il motore è basato sull'MT 881 Ka500 tedesco, quello del PzH-2000 con trasmissione automatica Allison X 1100-5A3 da 1.000 hp a 2.700 giri al minuto. È prodotto su licenza dalla STX e appartiene alla famiglia MTU 880 con diesel a 4 tempi a V e raffreddati ad acqua, sospensioni a geometria variabile. Questo motore nel tipo originale è l'MT 883 da oltre 1.500 hp, che è nient'altro che quello adottato dal Leclerc degli E.A.U. e dallo stesso carro K-2 sudcoreano, tanto per standardizzare il più possibile la meccanica dei moderni veicoli militari, adottando il migliore motore disponibile tra i diesel mondiali per impiego militare. Quindi davvero il meglio: motore tedesco, trasmissione americana e sospensioni britanniche. La trasmissione automatica X 1100-5A3 ha 4 marce avanti e due indietro, anche questa prodotta su licenza dalle Tongil Heavy Industries, parente della trasmissione presente sull'M1 Abrams visto che entrambe appartengono alla stessa famiglia X 1100 (ma nel caso del carro americano si tratta della X 11003B). Il carburante di bordo consente, con 847 litri, un'autonomia su strada superiore a 360&nbsp;km e velocità superiore a 67 kmh con rapporto potenza peso di 21,5 hp-ton. Le prestazioni sono buone anche come fuoristrada con il 60% di inclinazione longitudinale, 30% laterale, 2,8 m di trincea, ostacoli di 0,75 m e guado di 1,5 m. Naturalmente non c'è modo di rendere il K-9 anfibio, che già era un impegno non indifferente anche per l'M109. Il cannone-obice da 155/52 mm è stato costruito, si dichiara, aderente alle specifiche del Joint Ballistic MoU della NATO del 1986, e quindi con una capacità di 23 litri anziché 18,85 della camera di scoppio dell'M109, con un cuneo a movimento verticale ed evacuatore di fumo. Il lungo cannone è stato progettato dalla KIA da 8,06 m. Ma stranamente, nonostante la lunghezza della canna, la gittata con le munizioni M107 è solo di 18&nbsp;km, giusto come quella dell'M109A2 e inferiore a quella di altri semoventi, come lo stesso M109A6 da 115/39 mm. La spiegazione è che il cannone ha una resistenza ridotta alle sovrapressioni, con la pressione inferiore a quella a cui resiste il cannone dell'artiglieria tedesca. La pressione con la munizione da 40&nbsp;km è di 3.640 bar anziché 4.158, e questo con la carica K-676 zona 6, ovvero quella massima, associata ad un proiettile HE-RAP M-549A1. Dunque, ricapitolando: granata M107 standard 18&nbsp;km, HE-RAP M549 A1 con carica unica Zona 5, 30&nbsp;km; BB-HE K-307 con carica K-676 Zona 6, 40&nbsp;km, HE-RAP K-315 con carica K-676, 50&nbsp;km. Ma soprattutto è interessante vedere come il sistema di alimentazione sia automatizzato con cariche di lancio modulari da inserire nella b.d.f manualmente, con 3 colpi entro i primi 15 secondi, cadenza max. 6-8 c.min per 3 minuti, contina 2 c.min per un'ora. Ha un braccio meccanico che prende i proietti dal magazzino da 45 colpi, nella parte posteriore della torretta e li mette sulla cucchiaia con calcatoio idraulico. Il sistema di controllo del tiro è AFCS, con un MAPS per il movimento e l'elevazione del pezzo con allineamento di precisione, quindi una volta inseriti i dati dal posto di comando il pezzo va automaticamente in punteria e la reazione si riduce a pochi secondi: 30 tra il movimento e il fuoco dopo l'arresto, 60 per ripartire. Non c'è bisogno di vomeri per sparare data la stazza rispettabile del veicolo. È possibile usare anche la tecnica MRSI, Multiple Round Simultaneus Impact, ovvero sparare diverse granate (3) con traiettorie diverse e cariche diverse, per arrivare più o meno simultaneamente sull'obiettivo, con effetto micidiale. I Turchi sembrano gradire quest'artiglieria tanto che hanno anche la versione ruotata del K-9, il PANTHER. Al semovente si aggiungono un mezzo di carico munizioni, l'Armoured Resupply Vehicle K-10, costato come sviluppo 10 milioni di dollari, e ordinato in ben 179 esemplari dai Sudcoreani. Ha la capacità di trasmettere al K-9 48 munizioni in 18 minuti, circa 50 in meno che a farlo manualmente. È lo stesso sistema, concettualmente, dell'M-992 FAAVS dell'US Army, che esiste dal 1983 e tra l'altro ha visto la copia cinese come PCZ 45. In sostanza è un mezzo corazzato con la stessa struttura di base del semovente, ma con una grossa sovrastruttura poppiera e una specie di rotaia che si unisce ad un portello poppiero del semovente, sistemando le munizioni direttamente in questo deposito. Il K-10 trasporta 104 colpi, sufficienti per due K-9, e 504 cariche di lancio che bastano per 116 semoventi, con 132 spolette. La rotaia di convogliazione è controllata dal conduttore. Pesa 47 t, è lungo 8,43 m, largo 3,4 m, alto 3,56 m con appena 3 uomini di equipaggio, uno in meno del K-9. Il K-77 è il carro comando, che completa la famiglia, dotato di un Battalion Tactical Computer System o BTCS, perché oramai le batterie d'artiglieria sono un sistema estremamente preciso e scientifico. Pesa 19,8 t quindi non è certo un veicolo uguale al K-9, è lungo 6,8 m, largo 3,15 m, alto 3,45 m, con un motore Detroit Diesel 8V 71T con trasmissione Allison XGT-411-2A, con capacità comunque minori rispetto al semovente stesso, per esempio una trincea superabile di 1,83 m. L'equipaggio è di 6-10 persone e ha il compito di coordinare la'zione di fuoco di batteria o di battaglione. Insomma, le caratteristiche del K-9 sono state di 7,44 m di lunghezza per il solo scafo, 12 m con il cannone, largo 3,4 m e alto 3,5 m. Come se la cava verso il PhZ-2000? Quest'ultimo è il mezzo 'top class' della situazione, con una struttura più complessa e pesante. Ha 60 colpi contro 48, è capace di fermarsi in 30 secondi, sparare 8 colpi in un minuto e ripartire in 60 secondi (solo quest'ultimo dato è superiore al K-9), ma soprattutto valorizza com'é giusto la bocca da fuoco da ben 52 calibri, mentre lo squadrato K-9 è solo capace di eguagliare la portata, con le munizioni M107, dell'M109A2, e solo se usa delle munizioni speciali BB-RAP arriva a 40-50&nbsp;km di gittata, ma queste munizioni costano molto di più di quelle normali e poi, che senso ha un cannone di questo tipo quando già i pezzi da 155/39 mm hanno una portata maggiore, tipo 24&nbsp;km con munizioni normali, per non dire di quelli da 155/45 mm? Ma lo squadrato K-9 è un mezzo interessante per altri motivi. Ha un'ottima meccanica e sistema di controllo del tiro, ha un'alta cadenza di fuoco, ampia dotazione di munizioni. Pesando 'solo' 47 t anziché 55, ha un miglior rapporto potenza peso anche se ha una minore autonomia (per via del carburante meno consistente), e soprattutto è movimentabile con il materiale del Genio pontieri e con i mezzi da trasporto carri da 50 t: ovvero i mezzi che sono capaci di portare gli M48 e 60 sono capaci di portare anche i K-9. Non è un vantaggio di poco conto. Certo che i vecchi M109, sebbene privi di sufficiente protezione per molte minacce, sono ancora un mezzo interessante, tanto che usa una bocca da fuoco sufficiente per competere con molte artiglierie moderne e al contempo, abbastanza leggero e mobile, di costo ridotto. Forse i moderni semoventi sono diventati davvero troppo pesanti e costosi per rimpiazzarlo con scioltezza, anche se l'evoluzione è inevitabile. Ma quanto è importante per un semovente resistere alle schegge da 152 mm, se il prezzo da pagare è un peso e un costo enormi? Il Crusader, dopo tutto, è stato cancellato per l'eccesso di costo e peso. Si è cercato di ridurre quest'ultimo da 55 t (che erano necessarie per farlo sopravvivere in una battaglia di tipo europeo) ad appena 40 t, ma non ha avuto modo di essere salvato nonostante la riprogettazione che ha tenuto conto delle esigenze di mobilità strategica. In questo senso almeno il K-9 è un veicolo ragionevole come costo e prestazioni. La sola limitazione veramente importante è la scarsa gittata, ma per il resto è pienamente possibile che possa competere con il PhZ-2000 come rapporto costo efficacia, a maggior ragione se in futuro si adottasse un cannone più resistente dalle prestazioni superiori. == Note == <references/> [[Categoria:Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo|Corea del Sud]] e8qs4mi06aodlxi4nq4xkr08hdhm0fw Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Spagna-2 0 18138 478501 475127 2025-07-07T11:14:55Z 87.0.218.161 Corretto: "portaerei" 478501 wikitext text/x-wiki {{Forze armate mondiali}} ==Origine e sviluppo della Marina militare spagnola== L'Armada spagnola è stata afflitta da un lento e inesorabile declino, passando attraverso i secoli, dal dominio dei mari del XVI secolo alle umiliazioni contro gli americani del 1898 (quando persero Cuba e le Filippine) e poi, durante il XX secolo, ricoprendo un ruolo secondario nel panorama geopolitico mondiale. La rinascita dell'Armada, per una nazione marittima come la Spagna, divenne peraltro indispensabile. L'uomo che ci lavorò più intensamente fu l'Ammiraglio Louis Carrero Blanco, che a partire dagli anni '60 incominciò un programma di potenziamento, all'epoca molto necessario dopo che ci si era ridotti a utilizzare navi e sottomarini prebellici senza nemmeno adeguati aggiornamenti (ma per le altre FF.AA. la situazione non era molto diversa, basti pensare ai cloni dei Bf-109 e He-111). La parte più moderna della flotta era all'epoca costituita da vecchie navi USA cedute dopo gli accordi ispano-americani del 1953, quando in cambio dell'uso di alcune basi spagnole gli spagnoli ebbero un compenso 'in natura'. Nel 1964 venne pianificato un vero piano di aggiornamento e potenziamento con la 'Legge di programmazione finanziaria interforze' dell'anno successivo che le diede i mezzi finanziari per attuarla. La mossa successiva fu quella di curare l'alleanza con USA, Francia e Germania. Tutto questo piano, in cui parte non secondaria ebbero anche il teorico Jesus Salgado Alba e l'Ammiraglio Saturnino Suanzes Hidalga, non era solo funzionale alla formazione di una marina moderna ma anche di una industria cantieristica di antica fama ma da recuperare, come i cantieri Bazan, attivi da 200 anni circa. Tale piano era costituito dalle seguenti navi: 2 portaerei 'Clemenceau' leggermente 'ridotte' (come la Marina francese, il che era ben lontano dalle disponibilità economiche dell'Armada), 10 cacciatorpediniere lanciamissili dei tipi americani 'Coontz' e 'Adams', 12 caccia di scorta, 8 sommergibili francesi 'Daphne' e infine, ben 28 fregate 'Type 12' Leander, all'epoca molto popolari (come del resto i caccia 'Adams' e i sottomarini 'Daphne'). A dire il vero, questo programma, che verteva su 56 nuove navi da guerra di dimensioni medio-grandi era ben oltre ogni ragionevole possibilità economica spagnola, presupponendo una sorta di parità con UK e Francia che non poteva esistere. Ma così sono i piani navali, generalmente calcolati ben oltre quanto si potrà poi costruire davvero, anche perché la costruzione di una nave prende tempo e la filosofia d'impiego e la tecnica nel frattempo possono renderla superata tanto che molte classi finirono per essere 'tagliate' dopo la realizzazione di poche unità rispetto a quanto programmato, quando ne vengono realizzate. Un vecchio proverbio cinese dice 'se vuoi colpire l'albero mira alla Luna' e forse per i piani di potenziamento navale questo è particolarmente vero. In ogni caso, la mossa, se voleva sollevare la questione dell'aviazione imbarcata e quella delle navi missilistiche da difesa d'area riuscì nell'intento. Il primo piano di potenziamento navale fu approvato effettivamente nel 1965 e al dunque comprese un buon numero di navi. Tra queste, 5 caccia classe 'Fletcher' consegnati forse attorno al 1971, mentre altrettanti e più potenti 'Gearing' arrivarono nel 1972-73. A parte questi dieci vecchi caccia, venne fornita una portaerei leggera: era la Cabot, ribattezzata 'Dedalo'. ===La portaerei d'Armada=== ====Primordi==== I tentativi di dotarsi di portaerei, da parte spagnola, iniziarono già nell'immediato dopoguerra, quando la Spagna, pur non coinvolta in vicende belliche, si trovava in una condizione di povertà e soprattutto di isolamento politico, che perdurò ancora diversi anni e che non venne definitivamente risolto se non con la fine del franchismo. Le prime mosse furono quelle di tentare d'ottenere i disegni della portaerei francese JOFFRE e della tedesca ZEPPELIN, ma senza successo. Allora si definirono due tipologie di portaerei da sviluppare in ambito nazionale: una leggera, capace di circa 32 nodi e altrettanti aerei, sulla falsariga delle 'Independence' statunitensi, per esempio, e una 'di scorta', un mercantile trasformato. L'incarico fu affidato al DIC, ovvero la Direzione e Industria di costruzioni navali militari che per prima cosa tentò di adattare il progetto delle grosse petroliere del tipo G da 14.000 t, con una prima stesura per un progetto da 30 aerei con asse portaelica, e una seconda, del 1949 con 4 aerei, ma le difficoltà pratiche erano non di poco conto anche con progetti relativamente modesti come questi. Ad un certo punto ci si rivolse alla Gran Bretagna, nel senso che si cercò di comprare la NABOB, silurata e mai riparata dopo quel fatidico 22 agosto 1944. Impresa che non ebbe successo, anche se la portaerei era nei cantieri olandesi. La tecnologia di stabilizzazione, le catapulte, gli ascensori non erano cosa facile da sviluppare (come si sarebbe accorta anche l'URSS,per esempio) senza un aiuto estero che non venne mai. Nonostante questo, la progettazione della ben più sofisticata portaerei leggera andava avanti e in particolare si decise di utilizzare lo scafo dell'incrociatore Canarias, gemello del perduto -durante la guerra- Baleares, e costruito sulla falsariga dei Kent inglesi dai cantieri El Ferrol, impostato nel 1928, varato nel 1931 ed entrato in servizio nel 1936. Era un abella nave con una lunghezza di 194 m scarsi, larva 19,5 m, armata con 8 cannoni da 203 mm, leggermente protetta ma con un motore che erogava, grazie alle sue otto caldaie, 90.000 hp per 32 nodi, su due assi. L'autonomia era di 8000 miglia a 15 nodi e l'equipaggio di 1042 uomini.. Il progetto l'avrebbe trasformata in una portaerei leggera da 14.000 t, 204 m, ponte di volo di 198x22 m., con 2 cannoni binati antiaerei da 120 mm, 7 da 37 mm e una ventina di impianti quadrinati da 20 mm. Gli aerei sarebbero stati 48 su 3 gruppi da caccia e uno di attacco con bombe e siluri ospitabili in un hangar di 191 m x 19,5 x 8,5 m,due ascensori da 13,5 x10 m, 10 cavi d'arresto, una catapulta a vapore. L'equipaggio sarebbe stato di 800 uomini. Ma la cosa oltre che essere piuttosto difficile da realizzare per gli spagnoli, era anche difficile da accettare perché avrebbe privato l'Armada di uno strumento formidabile come un incrociatore pesante, utile per azioni 'coloniali'. Non vi erano altre navi del genere disponibili. Allora, pare che venne presa in considerazione la riattazione del Trieste, vecchio incrociatore classe Trento, che era stato bombardato e rovesciato in porto durante la guerra, poi spostato a La Spezia già con le sovrastrutture tagliate via. Venne poi comprato e rimorchiato in Spagna . L'idea era forse quella di utilizzare questa vecchia nave per il compito di portaerei, tanto che c'era da ricostruirla, e lasciare il Canarias com'era. Idea nient'affatto pellegrina, ma il Trieste, che tra l'altro disponeva della mostruosa potenza di 150.000 su due assi, era davvero malconcio, e la sua potenza quasi doppia si pagava con una autonomia di 4100 miglia a 15 nodi. A parte questo, non v'era molta differenza negli scafi e sarebbe al più bastato riattivare solo 2 o 3 delle turbine per avere una nave veloce e con discreta automia. Ma in pratica il progetto abortì verso la fine del 1951 per vari motivi tra cui un progressivo riavvicinamento tra Spagna e USA fino all'accordo del 1953, e la nave del tutto inutilizzata, venne demolita nel 1958, per poi utilizzare parte dei materiali per i caccia classe QQUEDO, i primi spagnoli del dopoguerra, armati con cannoni doppio ruolo da 120 mm. L'intero affare venne da molti definito, non a torto, uno dei più sfortunati della Marina spagnola. Piuttosto, è strano che gli spagnoli non abbiano chiesto la portaerei AQUILA, una nave piuttosto moderna e presumibilmente efficiente nonostante che fosse stata recuperata nel '47 e tenuta a disposizione fino al 1952. Il fatto è che evidentemente la nave era, nelle intenzioni americane, destinata ad entrare in servizio con la Marina italiana. Se questo non fosse stato, se l'AQUILA non fosse stata 'indisponibile' ad aquirenti stranieri (nonostante presentasse dei punti deboli, come l'assenza di armi antiaeree effettivamente installate e la quasi totale mancanza di protezioni), allora come si spiega che fin dal 1950 ufficiali della MM vennero inviati negli USA per un corso sugli aerei imbarcati, mentre contemporaneamente, nel settembre di quello stesso anno, un primo lotto di 24 aerei navali venne consegnato dalla portaerei MINDORO? Si trattava di Helldiver, bombardieri imbarcati di cui sarebbero giunti ben 42 esemplari. Addestramento e mezzi senza molto senso per una flotta senza portaerei a meno che una all'orizzonte ne fosse rimasta. All'epoca l'Italia attraversava un travaglio consistente nel fatto che da un lato era una nazione sconfitta e dall'altro cercava di recuperare posizioni come nazione 'cobelligerante', ed entrambe le cose erano vere (molto più la prima che la seconda). La 'Co-belligeranza' aiutò ad evitare clasule di pace peggiori, ma gli inglesi pretesero che le moderne 2 corazzate supersisti del tipo LITTORIO non venissero reintegrate nella flotta italiana e ci riuscirono. Altre navi tra cui la CESARE e (non molti sanno che ne aveva una) la gemella del VESPUCCI finirono mestamente i loro anni in URSS, oppure in Francia. La Marina Italiana era di fatto supportata dagli USA, ma altre nazioni con cui gli italiani ebbero a che fare in guerra non vedevano di buon occhio che gli italiani venissero trattati 'quasi' da vincitori: dopotutto, i cobelligeranti e i partigiani naquero solo dopo che l'Italia chiese l'armistizio, non certo prima. L'opposizione aperta dell'URSS e quella più sottile di Francia e GB lasciò fuori dai giochi l'AQUILA come già le LITTORIO. Quanto ai circa 42 Helldiver, i primi aerei da combattimento della Marina militare (40 anni prima degli Harrier!) vennero lasciati arrugginire per oltre un anno all'aria aperta e poi, costatata la loro condizione, demoliti. Quanto al CANARIAS, esso ebbe ancora lunga vita, con aggiornamenti nel 1953 che tra l'altro sdoppiarono l'unico grosso fumaiolo (grande differenza rispetto ai 'County' inglesi, che ne avevano 3 e invece molto simile alla successiva classe Hipper tedesca), partecipazione agli scontri di Ifni della fine degli anni '50 e una carriera che si è dipanata fino agli anni '70. ====La DEDALO==== E così si arrivò agli anni '70, quando finalmente si concretizzò nell'organico dell'Armada, la presenza di una portaerei spagnola. In realtà la cessione avvenne già nel 1967, ma solo 6 anni dopo vi fu una formale e definitiva cessione. Si trattava di una portaerei di scorta del periodo bellico, la CVL-28 CABOT, entrata in servizio nell'estate 1943 assieme ad altre 8 navi della classe 'Independence', che erano scafi di incrociatori 'Cleveland' (la realizzazione di un vecchio sogno spagnolo! anche se nel '73 la velocità era diminuita quasi al livello di portaerei di scorta), giustamente considerati in eccesso rispetto alla carenza di portaerei. Questi veloci scafi, capaci di stare al passo delle navi principali (differentemente dalle portaerei di scorta di tipo mercantile, capaci di circa 18-20 nodi al massimo), potevano portare circa 33 aerei di tutti i tipi. La USS CABOT partecipò ad azioni come le Filippine e gli attacchi su Truk, sopravvivendo anche ad un attacco kamikaze a Leyte, nel tardo 1944. Poi, nel dopoguerra venne usata come nave trasporto aerei e psta in riserva. Rimessa in servizio ed ammondernata nei cantieri di Filadelphia, passò alla marina spagnola nel dicembre 1973, appena quarantenne. Nondimeno, essa aveva delle buone qualità anche se la velocità era adesso ridotta a 24 nodi. Il ponte di volo era di 166,1 x32,9 me l'hangar poteva accogliere 18 elicotteri pesanti Sea King, con altri 6 alloggiabili sul ponte di volo. La nave ebbe ben presto funzioni di unità comando e ammiraglia della flotta, con una forza normale di 8 caccia Matador, 4 Sea King, 4 AB212ASW, e 4 elicotteri aggiuntivi richiesti per il particolare tipo di missione da svolgere di volta in volta. La linea di volo era in ogni caso ripartita in 4 gruppi con gli apparecchi summenzionati. Al massimo era possibile operare con 7 gruppi di aerei. L'hangar, di tipo aperto, poggiava sul ponte corazzato di coperta e più in generale sullo scafo, le cui eleganti linee da incrociatore erano ancora 'visibili' sotto le voluminose sovrastrutture, mentre l'isola era molto piccola a sinistra del ponte di volo. L'armamento originariamente arrivava a 2 cannoni da 127 mm, 2 impianti quadrupli e 9 binati da 40, 12 singoli da 20, ovvero al solito, un gran numero di armi automatiche per la difesa ravvicinata della nave dagli attacchi aerei. L'equipaggio era di 1112 uomini più il personale di volo, difesa da un impianto quadruplo e 9 binati da 40 mm. Le dimensioni erano 189,9 m di lunghezza, 21,9 di larghezza, 7,9 di pescaggio. Dislocamento standard 13.000 t, massimo 16.416 (considerando che il massimo originario era di 14.000 questo potrebbe parzialmente spiegare come ,nonostante la stessa potenza, la velocità fosse calata così tanto), I radar erano un tridimensionale SPS-8, 1 SPS-6 e un SPS-40 da scoperta aerea, uno da scoperta in superficie SPS-10, 2 Mk 28 e 2 Mk 29 di controllo tiro, 2 di navigazione, 1 TACAN e un sistema ECM WLR-1. I motori erano 4 turbine a vapore su 4 assi per 100.000 hp. Il passo successivo fu quello dell'acquisto di una componente aerea adeguata, ma di questo si parlerà poi. La portaerei era ancora troppo poco per assicurare alla flotta una forza sufficiente, dopotutto il piano originale prevedeva una coppia di portaerei medie moderne, e non una singola, vecchia unità leggera. ===Baleares=== I lavori di potenziamento continuarono comunque con le fregate classe 'Baleares'. Queste erano 'Knox' americane, unità di scorta piuttosto efficienti e moderne, anche se dotate ancora di turbine a vapore, il che negli anni '70 era abbastanza desueto. La progettazione delle navi, simili alle precedenti 'Garcia' venne rivista allargando lo scafo: era necessario perché le caldaie ad alta pressione sperimentate si erano dimostrate piuttosto insoddisfacenti anche se erano macchine termodinamiche migliori, e cos' si dovette ritornare a quelle a bassa pressione (da notare che i tedeschi negli anni '30 già utilizzarono le caldaie ad alta pressione, anche qui non stranamente, senza un'affidabilità di funzionamento soddisfacente). La classe entrò in servizio nei tardi anni '60 nel periodo 1968-74, e in tale ridottissimo periodo ne vennero realizzate ben 46 esemplari, consentendo di fatto la formazione di una classe di navi di scorta (erano essenzialmente dedite alla protezione del traffico marittimo, come dirette ereditiere dei caccia di scorta DE), ed ebbe un successo export con la Spagna, che immise in servizio le 5 'Baleares'. Queste navi erano molto rimaneggiate rispetto alle precedenti: si trattava della stessa differenza riscontrabile tra le precedenti 'Garcia' e le 'Brooke', la loro versione SAM. Nel caso delle navi spagnole, comunque, le modifiche furono anche più sostanziose: una rampa di missili Mk 13 poppiera aveva una dotazione di 13 missili SM-1MR e 3 Harpoon antinave (per un totale di 16, ovvero il 40% della normale dotazione di 40 ordigni associati a questo sistema di lancio, ma le dimensioni delle navi non consentivano di fare di meglio e questi sistemi d'arma vennero giustamente considerati migliori del lanciamissili Sea Sparrow). Nonostante la ritenzione dell'ASROC prodiero, vennero installati due lanciasiluri Mk 25 assieme ai due tripli Mk 32, per un totale di 22 siluri leggeri da 324 mm Mk 46 e 19 Mk 37 da 482 mm: uno dei rarissimi casi di doppio calibro di siluri in una singola nave e in totale vi erano ben 41 siluri disponibili, con gli Mk 37 utilizzabili anche come armi antinave su di un raggio di circa 20 km al massimo. In seguito avrebbero avuto importanti aggiornamenti: due lanciamissili binati Harpoon a centro nave, che liberarono l'Mk 13 per l'uso dei soli missili Standard, e un CIWS Meroka da 20 mm a poppa. La realizzazione del programma portò all'entrata in servizio dal 1973 delle prime navi e diede finalmente alla Spagna una flotta relativamente moderna e al tempo stesso economica. Assieme ai 13 AV-8A Matador (poi chiamati AV-8S) e ad una flotta moderna di navi cannoniere questo fu un lavoro d'aggiornamento potente. Nel frattempo vennero realizzati anche i sottomarini 'Daphné' come classe 'Delfin', ovvero Delfin (S61), Tonina (S62), Marsopa (S63) e Narval (S64) vennero realizzate tra il 1970-75 e poi ammodernate nel 1983-88 e poi infine, nel 1990-96. Erano navi subacquee realizzate in 25 esemplari e diventati tristemente famosi perché due degli 11 della marina francese andarono persi nel 1968 e 1970 nel Mediterraneo occidentale con tutti i loro 90 uomini di equipaggio. Malgrado questo, questi piccoli sottomarini da circa 1000 t vennero assai apprezzati. Il loro compito era l'attacco ASW e si caratterizzavano perché come molti sottomarini piuttosto piccoli, erano costretti a portare tutti i siluri nei tubi di lancio: ma questo non dava loro un significativo svantaggio, perché avevano ben 8 tubi di lancio a prua e 4 a poppa per altrettanti siluri o 24 mine. La complicazione di questo sistema di lancio eliminava il locale ricarica siluri interno. La velocità era di circa 16 nodi immersi, non eccezionale ma congrua con il fatto che si trattava di battelli realizzati dal 1964. Le navi spagnole vennero costruite su licenza, non comprate dai cantieri francesi. La Marina ebbe un problema ulteriore nel 1974 quando il budget venne dimezzato. L'anno prima, nel 1973, l'Ammiraglio Blanco venne ucciso nel dicembre dall'ETA. Lui era il 'delfino' di Franco e anche per questo era riuscito ad imprimere la rinascita dell'Armada, di cui non poté vederne i frutti se non in minima parte. La morte del Generalissimo nel novembre del 1975 aggiunse altra incertezza, ma la Spagna ne uscì bene e nel 1977 venne finanziato un altro programma quinquennale per l'ammodernamento di tutte le Forze Armate nazionali, venne poi creato un ministero della difesa 'moderno' e infine la Spagna entrò nella NATO, cosa che avvenne nel 1982. Alla fine del decennio successivo alla scomparsa di Franco arrivò anche l'entrata nella CEE. La presenza di Franco, sempre più ingombrante essendo l'ultimo tiranno prebellico in carica, aveva bloccato anche per troppo tempo la Spagna e l'isolamento terminò con grande giovamento della nazione e delle F.A. Con il secondo piano quinquennale vennero autorizzate le fregate 'Perry' della classe 'Santa Maria', 6 navi di nuova concezione molto più potenti delle precedenti 'Baleares', a cui si aggiunsero i 4 sottomarini 'Galerna' del tipo 'Agosta' francesi, e soprattutto la nuova portaerei che sarebbe stata la PRINCIPE DE ASTURIAS, che risale ad un progetto americano per il 'sea control'. ==Marina 1984 circa== Tale servizio era la componente più potente e numerosa, in proporzione, dello strumento militare spagnolo. Essa disponeva di 57.000 uomini, tra cui ben 12.000 -l'equivalente di una divisione di fanteria leggera- marines: 1 reggimento da sbarco e 4 da guarnigione. Organigramma marina: * Una portaerei leggera, la Dedalo (ex US-Navy) * 1 cacciatorpediniere 'De Lauria', 5 'Gearing', 5 'Fletcher'. * 14 fregate di cui 5 missilistiche tipo Baleares, sei Descubierta, in costruzione 4 'Perry' * otto sottomarini di cui 3+ 1 in costruzione 'Agosta', 4 'Daphne' * quattro corvette * 30 grandi navi pattuglia, 64 medie * 12 dragamine * 1 nave da sbarco con bacino, 3 navi da sbarco per corazzati, 7 mezzi da sbarco corazzati e 22 a motore per personale *Aviazione navale composta da un gruppo con AV-8A/S Harrier, elicotteri AB-212ASW, SH-3D, mezzi minori di vario genere. Si trattava di una marina tipica di Paesi NATO 'poveri', come già la Grecia e la Turchia. Vi era un consistente nucleo di superficie con un totale di 26 navi maggiori (all'epoca la MM italiana aveva 3 incrociatori, 4 caccia e 14 fregate), ma esso era in buona parte obsoleto, con tutti i caccia e la portaerei risalenti alla Seconda guerra mondiale. Le fregate erano invece più moderne, specialmente le 'Baleares', 'Knox' modificate per la difesa aerea con un lanciamissili SAM Tartar e siluri pesanti ASW del tipo Mk 37. Al pari delle fregate, i sottomarini erano sia numerosi che assai potenti, tutti di costruzione francese. Gli 'Agosta' avevano anche i missili Exocet antinave. Abbastanza carente la componente da sbarco, ma la maggior parte dei Marinese (il Tercio de Armada) erano truppe da posizione per basi oltremare piuttosto che sbarchi in combattimento. Molte erano le novità che si prospettavano: una squadriglia Harrier rinforzata dagli AV-8B, più lenti ma potenti dei precedenti Matador, gli elicotteri SH-60 americani, e in termini di navi, l'entrata in linea della Principe de Asturias, nuova portaerei della flotta. Essa era più grande della Garibaldi italiana, ma costruita con criteri di tipo commerciale piuttosto che di nave da guerra. Nonostante questo, la velocità di appena 26 nodi (migliore dei 20 della Dedalo) e l'armamento ridotto a 4 CIWS, la Principe aveva una grande capacità di carico per le dimensioni e per il costo, e il progetto sarebbe stato poi richiesto anche dalla Thailandia in forma modificata. Come la Principe, anche le fregate 'Santa Maria' erano il meglio che l'Armada poteva permettersi per rinnovare le sue capacità con una spesa modica: esse erano 6 FFG-7 'Perry' USA, modificate per le esigenze spagnole: non così prestanti come le fregate europee, essendo piuttosto pensate per una buona economicità di realizzazione, avevano da offrire un sistema SM-1MR a prua e un hangar per due SH-60 a poppa, così che ben 11 navi dell'Armada avevano missili da difesa a media gittata, quando lo standard era semmai quello di missili a corto raggio come il Sea Sparrow (la MMI italiana aveva, ad esempio, 12 fregate con Sparrow e Aspide contro 4 cacciatorpediniere con i Tartar e 3 incrociatori con i Terrier, la Bundesmarine aveva 8 Bremen/Sparrow e 3 Lutjens/Tartar). ===Il punto al 1996<ref>Cosentino, Michele:''La Marina Spagnola''P&D Giu.1006 pagg.50-56</ref>=== Interessata da sempre più al fronte africano che a quello europeo, per via dei problemi che ha avuto col Marocco e le ex-colonie, la Spagna ha avuto molto interesse di tutelare i suoi traffici economici vist oche i suoi traffici sono per il 90% navali; del resto, con i Pirenei come punto di congiunzione con il resto d'Europa, non c'è molto da stupirsene. Con la fine degli anni '80 il piano 'Alta Mar' ha previsto 3 gruppi di combattimento, e due di questi sarebbero stati incentrati su di una portaerei, mentre il terzo su navi anfibie. Questo significava due portaeromobili, che la Spagna non riuscì ad ottenere per ragioni economiche; nondimeno la sua modernizzazione è stata più rapida e costosa: dopotutto doveva controllare l'asse Baleari-Gibilterra e Canarie. Naturalmente la flotta, tradizionalmente, era anche necessaria anche per azioni 'diplomatiche', la vecchia 'politica delle cannoniere' adesso chiamata 'gestione delle crisi', specie in ambito multinazionale ed europeo. Non casualmente, infatti, la Spagna ha aderito da subito all' EUROMARFOR, una specie di 'task force' da far operare, non su base permanente, in base alle direttive dell'Unione Europea Occidentale (all'epoca c'era ancora bisogno di specificare di quale Europa si stesse parlando), ma utilizzabile anche per ambito di operazioni NATO. Tornando alla Marina, questa aveva 29.000 uomini, e di questi oltre 6.700 erano della Fanteria di marina. La suddivisione era in 4 comandi territoriali, chiamati Zone: Cantabrica (GQ El Ferrol, Atlantico), Mediterranea (Cartagena), Stretto di Gibilterra (Cadice), Canarie (Las Palmas). Questi comandi avevano navi, strutture di formazione, arsenali, supporto logistico etc. Ma le navi d'alto mare erano invece suddivise nel Grupo Alfa (portaerei), basato a Rota, vicino a Cadice; 3 gruppi di navi maggiori di superficie (Escuadrillas de escolta, tutte su di un gruppo omogeneo di fregate, con basi a Cartagena, Ferrol, e Rota). Infine vi era il Grupo Delta, assieme all'Alfa l'unico grande gruppo che dà senso alle capacità della flotta: questo ha le navi anfibie. Non mancava l'Aviazione navale in sette unità a livello di squadriglie. Di gran lunga il più potente dei vari gruppi, l'Alfa aveva sia la portaerei Principe de Asturias, che tutte le 11 fregate 'Santa Maria' e 'Baleares', con il rifornitore 'Patino' di recente arrivato in servizio. Tutto questo doveve essere inteso per il controllo delle linee di comunicazione, ma alla fine, l'impegno post-Guerra fredda è stato inteso soprattutto in missioni a lungo raggio, per esempio nel Mediterraneo, al largo della Ex-Jugoslavia. Ma ben più frequenti erano gli impieghi in Atlantico, specie imperniate nello strategico settore delle Canarie. A parte questo, al Grupo Alfa doveva essere come seguito il Grupo Bravo, uguale al primo (del resto con 11 navi di scorta la cosa era possibile), ma nonostante che le grandi navi del tipo 'Asturias' sono state fatte con criteri di massima economicità in relazione alle dimensioni e alla capacità aerea (in pratica delle moderne navi portaerei di scorta), la cosa si è dimostrata troppo costosa e questo secondo gruppo di portaerei non ha avuto esito. Così la PRINCIPE, copia della Sea Control Ship americana, ha avuto sì una sorella, ma per la Marina Thailandese. Con 22-24 macchine, di cui 8 elicotteri ASW, 2 AEW, 12 -14 aerei, si tratta di una nave di tutto rispetto. I vecchi AV-8S Matador erano obsoleti, ma veloci com'erano avevano il vantaggio di dare una buona difesa aerea. Radiati questi (per darli in dote alla CHAKRI NERUEBET, la nave thailandese), erano rimasti solo i EAV-8B Matador II Bravo. La nuova nave thailandese non era ancora stata completata dai cantieri Bazan. Era previsto che sarebbero arrivati in servizio a breve gli AV-8B Harrier Plus. Se la PRINCIPE era costruita con criteri commerciali, le sue capacità aeree e di sensori erano all'altezza della situazione. Ma nell'insieme si potrebbe definire una realizzazione 'in economia', come del resto anche le altre fregate spagnole, le 'Knox' e 'Perry' che più che navi di prima linea, sono navi di scorta evoluzione dei caccia DE della seconda guerra mondiale. Tutte le navi principali erano ad un unico asse, e tutte le navi di scorta (11) erano armate di sistemi di difesa d'area, ancorché degradati rispetto ad analoghi tipi da cacciatorpediniere (ovvero con due radar d'illuminazione anziché solo uno come nel caso delle fregate), nondimeno assicuravano delle prestazioni da difesa aerea superiori rispetto a quelle delle fregate normali, al più armate con missili tipo Sea Sparrow. La costruzione delle 6 'Santa Maria', costruite nei cantieri Bazan durane il periodo, invero lungo, 1982-1994. Le vecchie 5 'Baleares', per ottenere una capacità antiaerea hanno rinunciato ad un elicottero ASW poppiero, per la rampa con 40 ordigni SM-1MR. Sono state costruite negli anni '70 sul progetto Knox. Va detto che questa soluzione non ha impedito di usare anche il sistema sonar a profondità variabile, presente non su tutte le 'Knox' americane, in aggiunta a quello da scafo, ASROC e siluri leggeri. A questo proposito, i siluri leggeri sono aumentati in numero, e sono stati installati anche due lanciasiluri pesanti per armi Mk 37 per compensare un po' l'assenza dell'elicottero. È comunque, tutto questo, molto strano: se fosse stato seguito il criterio delle 'Brooke', versione SAM delle 'Garcia', semplicemente avrebbero avuto prestazioni migliori. Con un solo radar illuminatore, tanto valeva prevedere anche un numero di missili minori, magati una ventina come nel caso dei Type 42: è un fatto che le 'Brooke', facendo così, hanno reso possibile sia il lanciamissili 'Tartar' che la presenza di un elicottero, oltre al cannone, lanciasiluri e ASROC, e al fatto di avere due assi portaelica anziché uno (meno vulnerabilità ai danni e maggiore maneggevolezza). In ogni caso, pur con i loro limiti, le 'Baleares' avevano una validità apprezzabile per la Marina Spagnola. La loro manutenzione era onerosa nonostante che si fosse ritornati agli impianti a bassa pressione di vapore dopo il tentativo di usare dei sistemi ad alta pressione con le 'Garcia/Brooke', per ottenere una maggiore compattezza (infatti le 'Knox' successive hanno uno scafo più largo). La loro sostituzione era programmata con le nuovissime F-100, nate dopo il fallimento della nuova fregata NATO NFR-90; rappresenta qualcosa di molto simile, nondimeno, alle piattaforme olandesi e tedesche; armate con i lanciamissili Mk 41VLS e, caso unico per le fregate europee (che per il resto sono riccamente equipaggiate con i sistemi 'locali'), con la versione leggera del radar SPY-1. In origine v'era in programma l'APAR, cosviluppato da Canada, Olanda e Germania, ma a causa delle difficoltà di sviluppo è stata scelta una soluzione di default, usando l'SPY-D, nonostante la stazza sia 'solo' di 6.000 t. Questo radar in ogni caso avrebbe causato una riprogettazione molto accentuata dell'unità navale, soprattutto per le sovrastrutture anteriori destinate all'impiego dell'SPY con le sue 4 antenne piane. Con 4 F-100 sarebbe stato ben plausibile rimpiazzare le 5 'Santa Maria'. Le fregate erano assistite per compiti di pattugliamento, dalle corvette/fregate leggere 'Descubierta', 6 costruite dai Bazan durante gli anni '70, ma ancora valide, con missili SAM e antinave aggiunti dopo i lavori d'ammodernamento. Derivavano da un progetto portoghese ed erano facili da riconoscere per i fumaioli abbinati a 'V' al centro nave. Poi c'erano anche 30 pattugliatori costieri e d'altura, in 4 classi, per la sorveglianza della ZEE, soprattutto in funzione della pesca. Quanto al Grupo Delta esso era capace di trasportare 2 battaglioni di marines, e magari anche reparti dell'esercito. . Ma le due vecchie classe Aragon (ex- americane 'Paul Revere'), e le due LST classe 'Velasco' (ex- Suffolk County'), indubbiamente potenti mezzi di trasporto mezzi e uomini, ma non adatte alle operazioni con gli elicotteri, per le quali non erano state pensate data l'età della loro concezione. Per rendere possibile l'utilizzo delle potenti capacità del Tercio de Armada, è stata quindi avviata la costruzione di una LPD da 12.500 t, con tanto di ponte di volo poppiero e bacino allagabile (due cose che prima erano pressoché indisponibili), con capacità di trasportare 600 uomini o 170 mezzi o 33 carri medi, nonché 4 elicotteri pesanti o 6 medi; l'entrata in servizio era prevista per il 1997. Moderne anche le dotazioni di telecomunicazione erano moderne, e la nave poteva essere usata anche per operazioni di assistenza umanitaria. Inoltre sono state comprate due grosse LST 'Newport', quelle con il ponte abbattibile a prua per sbarcare mezzi corazzati (le ultime LST prodotte negli USA), chiamate 'Herman Cortes' e 'Pizarro' (quando si dice 'il nome è tutto un programma'). A parte queste navi, che nell'insieme costituivano una forte amplificazione delle capacità navali spagnole, anche se le due ex-USA erano state costruite all'inizio degli anni '70, vi era il problema delle mine. Erano disponibili solo 12 anziani dragamine costieri ex-USN, che seppure ammodernati con un sonar cercamine e veicoli teleguidati, erano in fase di rimpiazzo da 4 navi spagnole CME, Contra Minas Espagnoles, che erano un progetto sviluppato dai cantieri Bazan con scafo in GRP, ma di fatto una rielaborazione del britannico 'Sandown', ma utilizzante la tecnologia GRP francese dei 'Tripartite' (per questa volta l'Intermarine non ha avuto successo). Il primo era atteso nel 1998, con una stazza di 500 t. Quanto riguarda la fondamentale componente subacquea, questa era stata inizialmente basata su sottomarini ex-americani, ma poi sono arrivati isottomarini francesi 'Daphné' e 'Agosta', costruiti su licenza negli anni '70 e '80, come classi 'Delfin' e 'Tramontana'), 4 ognuna. Nonostante gli aggiornamenti e la loro relativa, fondamentale validità, queste navi sono erano certo up-to date e necessitavano di essere sostituite. Questo poteva accadere con la classe Scorpene francese, il nuovo progetto da 2.000 t dei cantieri DCN, con un sistema AIP MESMA di concezione francese, anche se alquanto inefficiente rispetto agli altri tipi: ha una turbina a vapore a ciclo chiuso, con una forte emissione termica, difficoltà di messa a punto etc. Rispetto al sistema Stirling o alle pile a celle combustibili, è un sistema dalle minori prestazioni, anche se è pur sempre un sistema AIP. I Rifornitori di squadra erano il PATINO, costruito collaborando con l'Olanda, a cui si aggiungeva il MARQUES DE LA ENSENADA, da 13.400 t con 8.000 di carico. La BAC, Buque de Aprovisionamento de Combate Patino era dotata di due stazioni di rifornimento laterale e una poppiera, più hangar per 3 elicotteri pesanti. Ha avuto anche un'altra particolarità, segno dei tempi: la disponibilità di alloggi per l'equipaggio femminile, separati da quelli maschili: le donne qui sarebbero state il 30% del totale. Piuttosto non c'era il personale di leva, mentre la nave, dotata di capacità sufficienti per il Grupo Alfa, aveva un equipaggio pari alla metà di quello di una Fregata. ==Tempi moderni== ===Organizzazione e attività recente e attuale=== In termini di evoluzione ed organizzazione, un primo passo era la redazione, alla fine degli anni '80, del piano Plan Alta Mar che vedeva la fine della guerra fredda e la proiezione di potenza oltremare. I piani successivo del 1995 e del 2003 hanno ulteriori perfezionamenti, anche dopo l'avvento della 'guerra al terrore' del 2001. È stato creato il Comando di stato maggiore della Marina, ovvero il Mando de Guerra Naval Especial, mentre gli investimenti hanno superato i mille miliardi di pesetas. A parte questo, l'Armada ha partecipato all'EUROMARFOR, ovvero la parte navale dell'EUROFOR,accordo di forze mediterranee con Portogallo, Francia, Italia come partners. L'attività operativa nel frattempo ha avuto un impegno fuori area crescente, già nel 1990-91 con la crisi del Golfo. 5 fregate hanno controllato, assieme a 6 corvette oltre 5000 mercantili, mentre in Adriatico ha operato nel 1992-97 durante la crisi jugoslava con tanto della PRINCIPE e anche qui vi sono stati 5.466 controlli con 482 ispezioni e 119 sequestri. La forza delle navi dell'Armada è stata ripartita, come detto, nel Gruppo ALFA, in quello DELTA per l'assalto anfibio, e una forza di protezione delle coste e delle ZEE, nonché la forza subacquea, l'aviazione di marina (Arma Aérea de Armada) e navi ausiliarie (Boques Logisticos). Infine l'inizio del XXI secolo ha visto una fusione tra ALFA e DELTA con la creazione di una forza di proiezione comprendente anche i cacciamine. Le fregate missilistiche sono ripartite nella 41ima Escuadrilla de Escoltas, Rota, con le 'Santa Maria', e la 31ima, El Ferrol, che ha attualmente le 'Alvaro de Bazan' dopo avere radiato le 'Baleares'. La Flotilla de Submarinos è basata a Cartagena, dove si trovano anche le navi della MCM Flotilla. La Fuerza de Action Mattima o FAM ha il comando delle numerose navi pattuglia, incluse le ex-corvette della 21ima Escuadrilla de Escoltas, le Escubiertas. Le basi principali sono El Ferrol, Cadice (San Fernando), Las Palmas (Canarie), Cartagena, Mahon, Maiorca e infine Rota, una grande base aeronavale vicino a Cadice. I comandi sono stati così ripartiti: Capo di stato maggiore della Marina che comandava struttura operativa chiamata Fuerza, ripartita in Squadra navale, Fuerza de Accion Marittima, Fuerza de Infanteria Marittima, Struttura logistica (Apoyo a la Fuerza). I comandi di questa complessa forza armata sono due comandi di Accion Marittima (ovvero Cadice e Ferrol), due comandi navali autonomi (Canarie e Baleari), il comando centrale di Madrid della Jurisdicion Central e Stato Maggiore ovvero la Jefatura de Apoyo Logistico. In tutto, questo guazzabuglio di comandi e settori della Marina ha comando su 37.000 persone di cui il 2% donne. ===La PRINCIPE<ref>Le informazioni aggiuntive a questo paragrafo e a quello dell'aviazione navale: Beghetti, Angelo: ''Harrier a bordo'', Aerei febbraio 1991 p.12-17</ref>=== La PRINCIPE DE ASTURIAS, ordinata il 29 maggio 1977, impostata nel 1979 nei cantieri della Empresa Nacional Bazan di Ferrol, varata il 22 maggio 1982, provata in crociera nel 1987 (dimostrandosi mezzo valido e maneggevole) e consegnata il 30 maggio 1988. Con un dislocamento di 17.000 pc. è una grossa portaelicotteri/portaerei VSTOL lunga 195 m, costruita con criteri di relativa economicità: essa di fatto è un progetto americano per una Sea Control Ship (del famoso studio di progettazione Gibbs & Cox), ovvero una nave economica al posto delle grandi e costosissime portaerei, mai realizzata tuttavia per l'US Navy che al più le ha avvicinato nelle funzioni le portaelicotteri d'assalto anfibio. Questo progetto nacque inizialmente nel 1971. Di fatto, peraltro, gli spagnoli l'hanno 'spagnolizzata' e l'hanno trasformata in un mezzo navale relativamente originale, a cominciare dal molto pronunciato sky-jump a prua, e 4 alette stabilizzatrici, ampliamento del 30% della superficie di volo, miglioramenti della nave nel ruolo di nave do comando di gruppo navale. Le dimensioni erano (tra parentesi i dati della Garibaldi, per un raffronto): 195,9 m di lunghezza (180,2), ponte di volo 175 m (173,8 m), sky jump 46 m con elevazione fino a 12 gradi (6), con altezza sul ponte massima di 4,8 m. larghezza massima 24,4 m (23,4), massima del ponte di volo 32 m (30,4). Dislocava 16.700 t (13.370), con equipaggio di 588 oltre 766 per il reparto di volo (massimo 550+275). Lo sky Jump è lungo 46,5 m con un'altezza massima sul ponte di 4,8 m. L'hangar ha dimensioni sufficienti per 17 velivoli e altri 12 sono ospitabili sul ponte di volo. La velocità, definibile come 'media', è di quasi 26 nodi grazie a 2 turbine LM-2500 da 23.000 hp l'una (32 con 4 LM-2500 da 80.000 hp), collegate ad un'unica elica in configurazione COGAG: ovvero, per le andature normali è innestata solo una turbina, mentre l'altra interviene per le andature elevate. Non vi è quindi nessuna differenza nel tipo di motori che intervengo nelle variazioni di velocità, ma solo il numero, soluzione estremamente semplice anche se si presta a problemi di vulnerabilità e manovra. L'autonomia, nonostante il 'tutto turbine' ha 7000 miglia a 20 nodi (idem). I radar di bordo sono 5, oltre a uno secondario, più sistemi IFF, comunicazione, ECM, e un CIC per il controllo e combattimento. La nave è difesa da 4 Meroka siti perimetralmente. Sono i [[w:CIWS|CIWS]] standard della Marina spagnola, di concezione nazionale. Si tratta di un sistema che condivide con il Phalanx il minimo calibro indispensabile, il 20 mm, ma non si tratta di un sistema gatling, ma con ben 12 cannoni da 20 mm con due schiere sovrapposte di canne, il che tra l'altro garantisce un volume di fuoco di ben 9000 colpi al minuto, anche se la dotazione di colpi (1440) non è migliore di quella del Phalanx e quindi l'autonomia è pari a 2-3 volte meno in termini di tempo di fuoco. Difficile piuttosto capire come mai non si siano abbandonati i vecchi cannoni Hispano-Suiza (con canna enormemente lunga, 120 calibri) e si sia puntato, per ottenere la stessa cadenza di tiro con meno armi, su 8-9 Rh-202 oppure un paio di Vulcan Phalanx. Degno di nota è che le armi hanno maggiore energia cinetica dei proiettili del Phalanx, ma non è chiaro se abbiano proiettili decalibrati per penetrare meglio le testate dei missili perforanti, e quasi di sicuro non hanno proiettili DU che ne massimizzerebbero l'efficacia. Il sistema di controllo del tiro ha un radar di tiro e un sistema optronico installati sulla torretta, ampia e piatta. L'arma è in dotazione a tutte le altre navi principali con un esemplare per ciascuna fregata delle 11 missilistiche disponibili. Il Gruppo imbarcato (GAE), che nel 1991 era noto come Unità Aerea Imbarcata o UNAEMB, verte su di un gruppo di 6/8 aerei, e due gruppi di 6/8 elicotteri l'uno, uno di macchine pesanti e uno leggere consentono un gruppo di volo di tutto rispetto tra AV-8, Sea King, Seahawk. Fino a 17 aerei possono essere ospitati nell'hangar e 12 sul ponte di volo (12+6 per la Garibaldi). All'epoca era possibile contare su 12 AV-8S Matador della 8a Escuadrilla, mentre i Sea King erano 13 nella 5a Escuadrilla, tra cui alcuni AEW con il radar Searchwater. Infine non mancavano gli AB.212 dealla 3a Escuadrilla. Nel corso della Display Determination '90, quando per la prima volta la PRINCIPE e il GARIBALDI hanno operato insieme (la nave spagnola normalmente viaggia in Atlantico) la prima aveva a bordo 4 'Sierra' (AV-8S) e 5 Bravo (AV-8B), i primi più per la difesa aerea grazie alla velocità maggiore; c'erano anche 4 Sea King ASW e 2 AEW; e infine 2 AB-212AS, che praticamente sono gli elicotteri navali standard del Mediterraneo, almeno all'epoca. I SH-60 Seahawk in un primo momento sembrava che dovessero essere destinati alla 'Principe', ma in realtà la loro collocazione ottimale è con le fregate della scorta alla portaerei stessa: operano comunque in stretta cooperazione con l'ammiraglia, ma da bordo delle fregate questi elicotteri danno il massimo dell'efficacia dato che hanno un sistema data-link che gli permette di dialogare con l'unità di scorta, in quell'esempio di simbiosi dato dallo schema LAMPS III. Quanto all'addestramento, gli AV-8B necessitavano dei corsi a Cherry Point visto che in Spagna non c'erano i biposto; anche se era presente un simulatore di volo. Per i Vecchi AV-8S invece c'erano i biposto e tutto si svolgeva in Spagna. La costruzione è stata semplificata per ottenere il massimo della capacità aerea con il costo ci si poteva permettere. Così da un lato essa è più grande della GARIBALDI, più lenta e meno armata, dall'altro è dotata di maggiori capacità aeree. La sua costruzione rispecchia standard mercantili piuttosto che militari, e l'hangar è di tipo aperto, ovvero con la costruzione sopra il ponte principale invece che incluso nello scafo. La nave in tal modo rispecchia la filosofia americana che predilige la capacità di trasporto aerei alla robustezza strutturale, come 'garanzia' per la sopravvivenza della portaerei (tale concezione di fatto si è imposta come la migliore, essendo gli aerei non solo la principale risorsa difensiva, ma anche l'unica risorsa offensiva della portaerei il che specialmente per marine piuttosto aggressive o al contrario, limitate, è la ragion d'essere di una nave del genere). In sostansa, essendo sia costruita con un grosso scafo data la relativa economicità di progettazione, e con un hangar aperto ha rappresentato il massimo risultato possibile per incrementare la capacità aerea a parità di costo. Questo ha comportato anche la rinuncia a sofisticati armamenti di bordo, specie quelli offensivi: niente di simile alle navi inglesi, italiane e sovietiche per intenderci, ma solo il minimo indispensabile per la difesa ravvicinata. In ogni caso, la PRINCIPE è risultata decisamente popolare, e persino maneggevole nonostante un unico asse portaelica: in effetti, nel 1992 la marina Thailandese ha richiesto una nave direttamente derivata da questa, la CHAKRI NARUEBET. Già che c'erano, gli spagnoli hanno venduto ai thailandesi anche gli AV-8A superstiti (con il che si valorizzava lo skyjump!) data la scarsità di 'seconda mano' in campo degli AV-8 e dato che i Thailandesi, per ironia della sorte, comprarono per la marina anche alcuni A-7 Corsair, che per quanto navali ed assegnati all'Aviazione di marina non possono però certo operare da navi tanto piccole e soprattutto prive di catapulte a vapore. ===Santa Maria=== Le navi del tipo 'Santa Maria' sono state in un primo lotto di quattro esemplari e poi altre due ovvero la SANTA MARIA (F-81), VICTORIA (F-82), NUMACIA (F-83), REINA SOFIA (F-84), NAVARRA (F-85), CANARIAS (F-86), impostate rispettivamente nel 1982, 1992, 1991, 1986, 1987 e 1983 e consegnate nel 1986, 94, 94 ,88, 90 e 1987. Come si vede non vi è una corrispondenza univoca tra i numeri e le date, con la VICTORIA e NUMACIA realizzate nel 1991-94. La loro dotazione di armi e sensori è simile a quella delle 'Perry' americane e l'unica vera differenza è data dal Meroka al posto del Phalanx, ma non sono poi mancati aggiornamenti, come la sostituzione del sistema EW con un apparato del tipo NETTUNO. Per il resto hanno un lanciamissili Mk 13 con 40 ordigni SM-1/Harpoon a prua e un paio di elicotteri ASW a poppa. Il layout di queste pur grosse navi da circa 138 m è opinabile in quanto il lanciamissili è a prua e gli elicotteri a poppa, non lasciando spazio a prua per un cannone da 127 mm così da dover usare un solo cannone da 76 a centro nave, senza capacità di tiro direttamente a prua o a poppa. Nel caso dei caccia Audace, per esempio, si è riusciti a combinare con uno scafo più grande il lanciamissili e l'hangar a poppa liberando la prua per altri armamenti. In ogni caso, si tratta di fregate dotate di un sistema di difesa aerea di tutto rispetto, anche per i radar SPS-49. La prima linea della flotta spagnola, quindi si è evoluta con un criterio comprensibile (anche Taiwan, per esempio ha fatto lo stesso) ma piuttosto curioso: tutte le 12 navi di prima linea erano derivate da un progetto (sia per le portaerei che per le fregate) per navi di seconda linea americane, detto in altri termini le Perry e le Knox erano state concepite come navi di scorta, non mai come 'combattenti di prima linea'. D'altro canto anche l'US Navy le ha usate poi con questa funzione essendo insufficiente il numero degli incrociatori e caccia disponibili (per le esigenzedell'US Navy ,chiaramente). In compenso, tutte e 11 le navi di scorta hanno una dotazione di missili SAM a medio raggio (mentre mancano quelli a corto raggio) e radar a lunga portata (quando le navi europee in genere hanno SAM a corto raggio e radar di scoperta aerea a medio), tutte hanno capacità di attacco missilistico antinave, nonché capacità rilevanti ASW ed elicotteristiche I SAM SM-1MR teoricamente presenti su tutte queste navi erano la bellezza di 320 unità, quando per esempio, le navi italiane dell'epoca (metà anni '90) ne avevano 220 (ma anche 30 lanciamissili S.Sparrow/Aspide con 8-24 missili l'uno). Nell'insieme si poteva dire che si trattasse di una flotta di superficie che in maniera il più possibile 'economica' riusciva ad assolvere i suoi compiti e a dare alla Spagna una delle migliori forze d'alto mare tra le marine NATO, incentrata naturalmente nel gruppo Alfa, quello incentrato sulla portaerei, fregate e rifornitori. L'altro gruppo navale spagnolo (tra quelli principali) era il DELTA, con la finalità di sbarco anfibio da parte del poderoso corpo dei Marines spagnoli, il Tercio de Armada. Un'altra risorsa per una flotta moderna sono i sottomarini. ===I GALERNA SSK=== Anche se la Spagna non ha mai cercato degli SSN, la sua tradizione nel campo delle unità subacquee, iniziata attorno al 1990, ha conosciuto un ulteriore capitolo con 4 nuove navi della Classe 'GALERNA', che sono diventati il nucleo della flotta subacquea, ovvero la 'Flotilla de Submarinos' . Queste moderne unità, anche se attualmente piuttosto invecchiate, garantivano migliori capacità rispetto ai DELFIN, con dimensioni portate a 67,6 x6,8 m contro 57,8 x 6,8 m. La massa è passata a 1480/1760 t e l'armamento è stato ridotto a 4 tls, ma questo, paradossalmente, è stato consentito proprio dal maggiore dislocamento. La velocità è di 12.,5/17,5 nodi, la quota di 300 m operativa, 500 massima. I battelli hanno pochi lanciasiluri perché adesso hanno un sistema di ricarica pneumatico dei siluri, molto silenzioso come del resto tutto il battello e il locale siluri può portare 23 armi o 46 mine, con la possibilità di usare anche missili Exocet o Harpoon. Le navi hanno 2 sonar DUUA 2A e DUUA 1D, 2 idrofoni DUUX 1A e 2H, sistemi ESM e di combattimento vari (a dire il vero, 2 sonar e 2 idrofoni sono anch'essi presenti sui 'Daphné'). In sostanza, però, gli 'Agosta' hanno una struttura più grande e capiente e questo è il principale cambiamento. Derivati chiaramente dai 'Daphné', la principale differenza è come detto il numero minore di lanciasiluri nonostante il raddoppio dei siluri presenti, cosa possibile perché il semplice ma pesante e ingombrante sistema di lanciasiluri monocolpo è stato rimpiazzato con un sistema di ricarica rapida per un numero molto piccolo di lanciasiluri. La liberazione della prua consente l'integrazione del sonar di prua entro la forma dello scafo anziché nel caratteristico sistema sito sopra di questa a mç di 'naso'. Questo aiuta la silenziosità, velocità del battello e anche a portare eventualmente sonar più grandi. Addirittura, nei sottomarini americani e giapponesi i tubi di lancio oltre che essere pochi sono spostati a mezzo scafo per liberare totalmente la prua onde ospitare un sonar di dimensioni che siano le maggiori possibili per la sezione dello scafo resistente. La cosa appare per certi aspetti curiosa, visto che i sottomarini moderni sono dogmaticamente legati alla silenziosità e preferiscono stare in ascolto passivo, attivando solo raramente il sonar (che nelle navi inglesi sono attivabili solo con l'autorizzazione del capitano, anche per evitare che potenziali nemici captino le emissioni e traggano informazioni sulle apparecchiature elettroacustiche) e inoltre, ad alta velocità i sonar tendono ad essere assai inefficienti (differentemente dai radar, i sonar sono molto sensibili al rumore di fondo). I 'Galerna' spagnoli sono stati costruiti in ambito nazionale e hanno i nomi di GALERNA (S-71), SIROCO (S-72), MISTRAL (S-73), TRAMONTANA (S-74), impostati nel 1977, 78, 80 e 81 e varati nel 1981-84 e consegnati nel 1982, 83, 85 e 86 rispettivamente. Tra le armi usate dai battelli spagnoli, i siluri dovrebbero essere sia francesi che Mk.37 americani, missili Exocet e mine TSM-3510. ===Descubierta e le altre=== A parte questi programmi di aggiornamento e potenziamento, l'Armada ha inteso dotarsi anche di unità di medio e piccolo dislocamento. Tra questi vi sono da segnalare le 6 corvette classe 'Descubierta', che sono state tra il 1974 e il 1982, che sono state realizzate per operare come navi da combattimento di ridotto dislocamento ma con potenza di fuoco considerevolissima. Esse son la DESCUBIERTA (P-75); CAZADORA (P-78), DIANA (M-11), INFANTA CRISTINA (P-77), INFANTA ELENA (P-76), VANCEDORA (P-78) e hanno ricevuto un armamento vertente su di un cannone da 76 mm OTO a prua, una coppia di cannoni da 20 o 40 mm (non molto chiaro che tipo venne utilizzato per le navi spagnole) un lanciamissili ottuplo poppiero per Sea Sparrow e i più moderni Aspide appena furono disponibili, due lanciamissili quadrupli con Harpoon antinave, due lanciasiluri tripli Mk 32 per armi leggere e un lanciarazzi ASW. A parte questo si trattava di navi di scorta tipiche della NATO con sistemi d'arma standard, di notevole compattezza e potenza: il solito cannone da 76 mm, lanciamissili tipo Sparrow, lanciatori quadrupli per Harpoon e tripli per siluri leggeri. Il dislocamento arrivava a quasi 1700 t e la velocità, pur non eccezionale (non insomma, a livello di corvetta d'attacco missilistico, le navi di questo tipo erano piuttosto pensate per pattugliamento e scorta economiche ,essendo a tutti gli effetti corvette o fregate leggere) e l'autonomia di 4000 miglia grazie a due motori diesel MTU 16V.956 da 11.400 hp totali. Benché non pensate per ruoli di prima linea, con tale velocità possono ( o meglio, potevano, vedi sotto) per esempio agevolmente seguire (tranne che semmai in condizioni di mare grosso) la PRINCIPE che non è una nave 'classe 30 nodi' come normalmente sono le portaerei. Le 'Descubierta' non sono state apprezzate solo in Spagna ma sono state esportate anche in Egitto e Marocco. Né sono state le sole navi 'leggere' spagnole, anzi: negli anni '70 vennero costruite le 12 cannoniere appartenenti alle classi 'Lazaga' e 'Barcelo', oramai passate in seconda linea (le seconde) o vendute alla Colombia (le prime). I 10 scafi classe 'Anaga' sono stati costruiti negli anni '80, e pur trattandosi di guardiapesca da appean 350 t hanno nondimeno un cannone da 76/50 mm. A parte questi, sono entrati in servizio anche altri tipi: le 6 vedette d'altura di due classi 'Toralla' e 'Conejera', nonché vedette litoranee. Tutto questo avrebbe portato nel corso degli anni '90 ad una ulteriore evoluzione con la creazione di un vero Servizio Guardiacoste che coordina una serie di servizi già esistenti, per esempio la Guardia Civil del Mar, e la flotta disponibile ha raggiunto l'ottantina di mezzi da pattugliamento, circa 12 rimorchiatori di cui 8 oceanici, e due navi appoggio e comando da 1600 t, la PETREL e la CONDOR. Nonostante questa istituzione, l'Armada, similmente alla MM italiana ha seguito il guazzabuglio della redistribuzione dei ruoli delle marine del dopo Guerra fredda, con l'immissione in servizio nel 1991-92 delle 4 navi 'Serviola'. Si tratta di navi da 1100 t che in caso di necessità sono predisposti per CIWS e missili antinave Harpoon, come le navi maggiori della Coast Guard americana. Per il resto hanno un vecchio cannone automatico da 76/50 mm, due mitragliatrici da 12,7 mm e una piattaforma per elicottero. La forza comprendeva anche alcuni pescherecci oceanici convertiti dei tipi 'Alboran' e 'Chileru', comprati nel 1994-004 dal Ministero dell'Agricoltura e Pesca, utilizzati pertanto come navi per la sorveglianza delle sempre più preziose risorse ittiche. Recentemente (in maniera simile alle 'Minerva' italiane) le 'Descubierta' hanno subito una riduzione dell'armamento missilistico e silurante (ma reimbarcabile in caso di necessità), cosa accaduta a 5 delle 6 navi che poi, al momento in cui saranno disponibili OPV (grandi navi pattuglia) di nuova costruzione saranno poste in vendita. ===MCM, ausiliarie e velieri=== In termini di navi MCM la dotazione di vecchie navi riguardava 12 dragamine: gli oceanici 'Guadalete' e i costieri 'Bluebird' americani. Per rimpiazzare questa flotta, almeno in buona parte, sono stati ordinati i cacciamine 'Segura'. Queste modernissime navi costruite in GRP, pesanti 550 t a pieno carico, sono nient'altro che i 'Sandown' inglesi modificati e si riconoscono per il fumaiolo elegantemente sdoppiato sui fianchi della struttura, quasi a mò di traghetto moderno,piuttosto che sito al centro come al solito in un'unica grossa struttura. Essi hanno avuto una ordinazione per 2 serie nel 1993, e sono entrate in servizio dal 1999. Le navi della prima serie sono 4, tutte in linea nel 1999-2000 con sonar AN/SQQ-32, sistemi di controllo NAUTIS-M e due popolari ROV PAP-104 Mk 5 francesi, ma costruiti su licenza (si tratta senza dubbio del sistema teleguidato di maggior successo in questo campo). le navi della prima serie sono la SEGURA (M-31), SELLA (M-32), TAMBRE (M-33), TURIA (M-34), impostate nel 1995-98 e varate nel 1997-99. La seconda serie ha visto la realizzazione di DUERO (M-35) e TAJO (M-36) con capacità anche di caccia mine. Altre risorse sono il comando UBMCM, ovvero i sommozzatori antimine, dipendenti dal Comando sommozzatori di Cartagena, e la nave appoggio cacciamine DIANA, una ex-corvetta classe Descubierta convertita, ecco perché mentre le altre navi sorelle hanno attualmente la serie P- come pattigliatori, la DIANA ha la sigla da unità MCM di M-11. Infine, le navi ausiliarie hanno ricevuto una notevole attenzione, dopo una lunga fase di trascuratezza (abbastanza comprensibile visto che si stentava a mettere in servizio una prima linea di unità navali). Negli anni '90 sono arrivate la JOSE PATINO e la MARQUES de la ENSANADA. Il primo è un rifornitore da 22 nodi e 17.000 t standard, di progetto olandese-tedesco, con un CIWS Meroka e sistemi per il rifornimento di 13.000 t di materiali e carburante nonché capacità di assistenza logistica anche per aerei. L'altra nave ha invece 19.000 t di dislocamento ma solo 16 nodi, una petroliera capace di rifornimento ma senza capacità di manutenzione. Vi è poi la JASMUND, ex-DDR, posta in vendita nel 1990 e trasformata in nave ELINT, la ALERTA. CASADO, PODASILLO e ARAGUAY, sono navi da trasporto, in sostanza mercantili svedesi degli anni '70-80 e comprati dal 1983 al 2000. Degne di nota anche la NEPTUNO da salvataggio in mare, la moderna nave oceanografica HESPERIDES del 1991 con capacità antartiche, i due più vecchi 'Malaspina' degli anni '70 e navi minori varie. Le navi d'addestramento sono rappresentate soprattutto dalla JUAN SEBASTIANDE ELCANO, splendida nave tipo goletta a 4 alberi da 94 m e 34 00 t, grande grossomodo come il Vespucci e anche più vecchio, avendo avuto origine all'Arsenale di Cadice tra il 1925 e il 1928 (però con scafo in acciaio), quindi si tratta di una nave addirittura antecedente all'avvento del regime di Franco, un autentico testimone del XX secolo spagnolo: ha visto il servizio con i repubblicani, con i franchisti per altri 40 anni e adesso da 30 serve con la marina spagnola moderna. ==I Marines del Re== ===Al 1992<ref>Del Grande, Valerio:''Il Tercio de Armada'', PD ott. '92 pagg. 54-59</ref>=== Il Tercio de Armada è il nome dei Marines spagnoli, potente organizzazione che affonda nel passato le proprie radici: fu niente meno che Carlo V a fondare il primo corpo specializzato per gli sbarchi anfibi delle marine mondiali, nel l537. La perdita delle colonie oltremare naturalmente non giovò al Servizio, tanto che la rivolta di Ifni del 1957-58, Marocco spagnolo, venne contrastata con uno sbarco anfibio che richiese l'intervento della marina francese, che per la seconda volta in 2 anni venne usata in una ambigua azione d'attacco in territorio africano dopo Suez, ma stavolta senza impegnarsi a fondo. La rinascita della specialità venne sancita nel 1968 con l'Infanteria de Marina, che era suddivisa in Fuerza de Protecciòn con 5 unità di manovra (3 Tercios, ovvero reggimenti: il NORTEN, SUR e LEVANTE, e 2 Agrupaciones, il MADRID e CANARIAS) e serve primariamente per la difesa delle installazioni oltremare. La vera forza di combattimento da sbarco è invece la Fuerza de Desembarco. Ripercorriamo brevemente la storia del Tercio de Armada, dunque. La sua formazione risaliva niente di meno che al 1537, dunque una storia davvero lunga: era questo il primo corpo di fanti di marina creato nel mondo, e per opera di Carlo I di Spagna. Era allora chiamata Companias Viejas del Mar de Napoles, perché erano assegnati alla flotta di galee del Mediterraneo. Solo il successore di Carlo, Filippo II, iniziò l'impiego della fanteria di marina in maniera offensiva, sulle coste nemiche. D'altro canto era quello il secolo d'oro della Spagna, ora che stava conquistando gran parte dell'America. Ecco come il Tercio, esattamente 500 anni dopo la scoperta delle Americhe, si presentava, nel 1992. Era forte di circa 3.000 soldati inquadrati in una forza da sbarco offensiva (il Tercio de Armada), una di difesa delle installazioni oltremare, sotto forma di 5 'Tercios', un settore didattico che tra l'altro aveva il centro d'addestramento di Cartagena, nonché la scuola di applicazione di S. Fernando. Questo complesso di forze, per quanto non servito da navi moderne, era davvero notevole e la sola forza da sbarco vera e propria era non, come nel caso del S.Marco italiano, a livello di battaglione, ma di brigata, con tanto di equipaggiamenti pesanti. Questo nonostante la flotta spagnola, per quanto molto aggiornata negli ultimi anni, non era certo potente e moderna quanto quella italiana. Ma doveva anche far fronte a molti impegni oltremare che rendevano necessario disporre di una forte componente anfibia. A questo proposito, in Italia a tutt'oggi una vera brigata anfibia è ancora da comporre, nonostante che la forza 'anfibia' con gli anni sia passata da 750 a 2.100 unità. La brigata si articolava su 3 reggimenti e 2 battaglioni, che da soli per l'appunto arrivavano a circa 3.000 elementi (quindi escluse le guarnigioni e le unità logistiche). La parte che può essere usata in maniera 'offensiva' ammontava tuttavia alla metà di questa forza, con un raggruppamento da sbarco chiamato Agrupacion de Desembarco, basato sulla fanteria. Poi c'era il similare A. de Apoyo de Combate, con le armi pesanti, e quindi artiglierie e corazzati. Questo era basato su: compagnia comando e servizi, Grupo de Artilleria de Desembarco, Grupo Mecanizado Anfibio. Quest'ultimo aveva la Compagnia anfibia, basata sugli LVTP-7, che trasportava a terra le unità da sbarco per creare, sia pure con la sola fanteria leggera, una testa di ponte da sfruttare poi per le unità pesanti, trasportate con gli LCM (per i carri armati specialmente). Il Grupo Mecanizado Anfibio o GAM aveva anche la cp controcarri, batteria antiaerea (distaccabile in piccole unità presso le cp di fanteria). Le batterie di artiglierie arano 2 leggere da 105 (ma una era quadro, cioè inattiva) e una di semoventi da 155 M109. Spesso sono gli obici leggeri da 105 mm, gli M56, che erano usati per primi, nelle prime fasi dello sbarco dato che erano trasportabili anche al gancio baricentrico degli AB.212, alcuni dei quali capaci di essere impiegati per questi compiti. Tutta l'azione (elisbarchi, mezzi leggeri, mezzi da sbarco pesanti) è al solito preceduta dalle unità di ricognizione, ovvero la Unidad de Operacione Especiales, che serviva per la ricognizione nelle zone degli sbarchi e l'individuazione di quelli più idonei, come anche degli ostacoli che si poteva incontrare, fino ad attaccare e sabotare le difese nemiche. Il Grupo Logistico de Combate era quello incaricato di supportare lo sbarco, inclusa la presenza del genio. La UOE vestiva, come tutti i reparti speciali spagnoli, il basco verde. Era comandata da un tenente colonnello, si trattava di un battaglione con cp comando, una operazioni speciali e una incursori: totale, poco oltre i 150 uomini, tutti volontari, anche di leva (che doveva fare un mese nel Centro d'addestramento di Cartagena, più 8 settimane nello stesso UOE). I ragazzi di leva usavano armi, esplosivi, facevano ricognizione, guidavano imbarcazioni speciali e si arrampicavano su muri e costoni rocciosi; quelli in servizio permanente erano abilitati anche al lancio col paracadute, con apertura automatica o comandata, oppure infiltrandosi con azioni subacquee. I nuclei di guastatori e ricognitori erano conosciuti anche come COMANFES. I Baschi azzurri erano invece i reparti del resto del Tercio de Armada. Il reggimento di sbarco era fatto da una compagnia comando e due battaglioni, e ciascuno di questi ultimi aveva una cp armi (plotoni mortai e controcarri), più il plotone supporti, con mezzi e uomini delle trasmissioni, trasporti, sanità, logistica. I mezzi del plotone missili controcarri erano 4 squadre su due lanciamissili M47 Dragon l'una, per ingaggi a media gittata, fino a circa 1 km; l'altro plotone controcarri, sempre nella compagnia armi, era dotato di cannoni SR da 106 mm sulle nuove Nissan Patrol 4x4, dopo che prima erano stati a bordo delle Land Rover a passo corto, prodotte dalla Santana. I cannoni SR erano ancora considerati efficaci, per il tiro curvo esistevano invece 8 mortai LL M-86 da 81 mm, della Esperanza y Cia. Queste armi erano notevolmente potenti: avevan una gittata di ben 7.000 e passa metri, e nondimeno erano scomponibili in 3 carichi per il trasporto anche da parte di altrettante persone, a spalla. A parte queste armi, v'erano le tre cp fanteria, su tre plotoni fanti e uno armi. Ciascuno dei plotoni della fanteria aveva 3 squadre su 10 uomini, pià la squadra comando (3 persone in tutto: comandante, vice, radiofonista). L'arma base era il CETME/L da 5,56 mm, affiancato dalla mitragliatrice leggera, sempre in 5,56 mm NATO del tipo AMELI, utilizzabile anche da un solo soldato dato che ha il nastro d'alimentazione racchiuso in un contenitore. I razzi controcarri sono gli Istazala C-90. In tutto, l'armamento della fanteria di marina spagnola era quasi totalmente di concezione nazionale. Due dei fanti avevano anche il mirino ottico, come quello dell'SA-80 inglese, del tipo SUSAT. Pur non essendo dei veri 'snipers', hanno pur sempre una migliore 'gittata utile' rispetto al semplice sistema basato sulle tacche di mira. La compagnia aveva anche il reparto armi: ancora, un tipo spagnolo, da 60 mm, il M-86 della ECIA. Questo era un modello moderno e con prestazioni migliori. I mortai, come gittata, sono molto migliorati rispetto ai tempi della IIGM; da notare che molti mortai di quell'epoca continuano ad essere usati. Ordunque, i mortai da 81 moderni hanno una portata anche superiore a quella delle armi pesanti da 120 mm dell'epoca, ma i mortai da 60 mm sono a loro volta superiori rispetto ai tipi da 81 mm della II GM. Specie se muniti di spolette elettroniche con scoppio in aria, sono quasi altrettanto efficaci delle granate da 81. La gittata dell'M-86 arriva a ben 4.600 m! Da notare che nella II GM il mortaio da 60 franco-americano arrivava a 1.600 m, ed era già tanto se si considera che i mortai da 45-51 mm avevano invece gittate di 450-800 m. Per questa notevole gittata, che va ben al di fuori dei campi d'ingaggio tipici di una compagnia, ha soppiantato il modello Commando, ovvero il mortaio leggero da 60 mm (di tipo 'davvero leggero') usato dalle forze con meno peso da dover portarsi dietro. I mortai 'commando' . gli ultimi nati della categoria (si potrebbero definire -ultra leggeri) hanno una gittata di 1000-1600 a seconda dei tipi. Quello usato dai marines aveva 1.290 m di gittata, ma era più leggero, tanto che era usato ancora con i gruppi da ricognizione del Tercio. Oltre alla squadra con 3 armi da 60 mm M-86, ce n'erano altre 3 con 2 MG-42 da 7,62 mm (evidentemente o erano MG-42/59 o MG 42 comunque riadattate alle munizioni NATO), tutte in configurazione 'pesante' in quanto fornite di treppiede. Scendendo ancora di più nel dettaglio, i soldati (che nelle singole squadre di 10 uomini erano suddivisi in due sezioni gemelle da 5 uomini l'una) avevano un equipaggiamento moderno, simile a quello dei marines americani: al posto dell'elmetto 'Fritz' avevano il 'Marte', che era praticamente la copia spagnola del primo; la mimetica e il corpetto antischegge erano di foggia pure molto simile. Capito tutto? Ricapitoliamo: *Reggimento fanteria (Agrupacion de desembarco) **Cp comando **2 btg ciascuno con: ***cp armi ****plotone missili C.C., 4 squadre su due M-47 Dragon ****plotone cannoni SR su Nissan Patrol ****plotone mortai su 8 pezzi ***2 battaglioni di cui ciascuno: ****plotone armi: *****squadra con 3 mortai da 60 mm, 3 squadre con 6 MG-42 totali ****3 plotoni fanteria su *****squadra comando (3) *****3 squadre di 10 soldati in 2 sezioni di 5, armi da 5,56 mm inclusa la mtg di squadra, razzi C-90 Quanto ai mezzi pesanti, essi erano dell'Agrupacion de Apoyo al Combate o AAC, e al Grupo Logistico de Combate o GLC Il GRUMA era il Gruppo Mecanizado Anfibio o GRUMA, parte dell'AAC e sotto forma di battaglione. La compagnia aveva gli LVTP-7, comprati in 19 esemplari, due erano in versione comando e uno recupero, suddivisa in due plotoni (di cui uno in genere era sufficiente per la prima ondata di fanti di marina, la 'Alfa'). Il sostituto per questo grosso blindato anfibio, oramai piuttosto vecchio, era in fase di ricerca, per esempio il BRM 6x6, chiamato VMA, per trasportare metà delle persone (13) del predente, più il pilota, con armi da 7,62 o 25 mm. Subito dopo arrivavano, nel corso delle operazioni da sbarco, i piccoli Scorpion inglesi, dei veri carri leggeri, facenti parte di una cp carri (che aveva un plotone comando, 3 plotoni Scorpion e 3 M48). Il totale della forza disponibile era più simile a quello di un battaglione che una compagnia. IL plotone comando aveva un M48, 2 Scorpion 2 un carro recupero M88. Quanto alle pedine pesanti, si trattava dei tre plotoni su M48E3, certamente già allora vecchi e comunque ben poco utili per le operazioni da sbarco data la loro massa: ma erano altresì sufficientemente potenti per sostenere combattimenti pesanti, che gli altri mezzi non potevano certo sostenere. Un'altra compagnia era quella controcarri, armata di missili TOW (che, notare bene, non erano in carico nemmeno al'Esercito, anche se questo aveva gli HOT con gli elicotteri ). V'erano dodici lanciatori disponibili su Land Rover 109, su due plotoni, in attesa di ricevere gli Hummer in versione pick-up. Tutto questo armamentario era suddiviso in maniera tale da formare gruppi tattici: battaglione fanteria, plotone Scorpion, plotone M48, plotone TOW, plotone genio. In futuro sarebbero arrivati anche i missili Mistral, mentre in passato i Dragon erano parte del GRUMA. Poi vennero passati ai battaglioni, non senza però perplessità per via dei problemi di addestramento che questo cambiamento comportava. Il GAD, ovvero il gruppo artiglieria da sbarco, con 12 Mod.56 in due batterie, da sbarcare subito, e poi i potenti M109A2 (6) con veicoli portamunizioni M992 (altrettanti). Assieme ai 34 carri (30 dei plotoni) erano queste le armi pesanti. Il GAD aveva anche i nuclei di collegamento e osservazione per ufficiali avanzati ed elementi di comando per il controllo del fuoco dei gruppi tattici anfibi. C'era poi il Gruppo Logistico de Combate, con compagnie delle varie specialità: genio, organizzazione e movimento spiaggia, trasporti, mantenimento, rifornimento, sanità. Aveva bulldozer, camion e il VAP, ovvero il Pegaso 4x4, un mezzo costruito in Spagna. Si trattava di un vero e proprio autocarro con scocca anfibia, capace di trasportare in acqua ben 9 tonnellate. Non sembrerebbe tanto diverso dall'LVTP-7 se visto in acqua (avendo ruote e non cingoli..). Da rilevare infine la Unidad de Base, un reggimento per la manutenzione delle infrastrutture e per l'erogazione dei servizi per supportare i reparti, a casa 'loro', ovvero curando al meglio le caserme e i depositi per supportare in maniera indiretta le esercitazioni mantenendo le strutture di partenza al meglio. Ma tutto questo, che già fa capire come una operazione anfibia è notevolmente dispendiosa e richiedente una attenta preparazione, non sarebbe ancora completo per spiegare la questione senza parlare della componente navale. Radiata la GALICIA, la Spagna era rimasta senza una nave LSD, e allora si affidava alle LPA, la L21 Castilla, e l'L22 Aragon; oltre alle due LST L11 Velasco e L12 Alvarez, mentre il similare Conde del Venadito era stato posto fuori servizio. Tutte queste navi risalivano agli anni '50, e le ultime 3 erano state consegnate solo all'inizio degli anni '80, mentre le altre due erano in servizio dagli anni '70. In tutto vi era comunque una capacità di carico notevole, con 90 mezzi corazzati e artiglierie da parte delle due LST; le due LPA avevano invece il compito di trasportare la fanteria, ma solo grazie ai 7 LCM e 16 LCVP, da raggiungere con le gru (per calare i mezzi) e con le reti laterali per i fanti. Tutto questo era accompagnato da mezzi minori ma solo per azioni costiere. Con il Plan Altamar era previsto finalmente il rinnovamento delle navi da sbarco spagnole. Per dare un'idea al riguardo, v'erano i dati sulla LST Martin Alvarez: 6.225 t a pieno carico per una lunghezza, nondimeno, di appena 117 m: capacità di trasporto 395 uomini e 2.200 t di materiali. Aveva ben tre postazioni binate da 76 mm, con cannoni automatici da 50 calibri, in postazione scoperta. La sostituzione di queste navi e delle due LPA era prevista a partire dal 2002, con l'impostazione della prima nave nel '98. Era stato anche sviluppato un tipo di hovercraft, ma senza esito. Poi parliamo dell'eliassalto, così importante per le moderne operazioni anfibie, e a maggior ragione se si considera la potenza del Tercio de Armada, da valorizzare opportunamente con mezzi validi. Ma solo le due LPA avevano un ponte di volo poppiero (senza hangar), e le due LST avevano la possibilità di portare un elicottero nel ponte coperto centrale, ma solo se sgombro dei veicoli e rifornimenti. Nondimeno, era pur sempre una capacità embrionale di eliassalto, e così alcuni AB212 sono stati spesso basati sulle navi da sbarco di cui sopra, anche se in maniera piuttosto precaria. La PRINCIPE DE ASTURIAS era ben equipaggiata come capacità di velivoli, ma non poteva liberarsi dai suoi AV-8 Harrier, così importanti come mezzi di supporto. Dal 1990 è stato poi dimostrato come gli elicotteri della FAMET avrebbero dovuto cooperare con le navi della Marina e i suoi 'baschi azzurri'. Con l'Operacion Barcelona, in Liberia, nell'estate di quell'anno (nota per i ben più famosi fatti dell'Irak), vennero usati C-130 dell'aviazione per l'evacuazione degli spagnoli, ma solo dopo che erano stati salvati dai Marines della USS Saipan, con i loro elicotteri. ===2007=== Per la Fuerza de Reacion Rapida spagnola vi sono tre unità pronte: la brigata paracadutisti, la brigata avioportata e la Brigata anfibia. Questa organizzazione venne raggiunta nel 1991. La TEAR è stata impiegata spesso negli impegni oltremare recenti, ma normalmente è basata a Cadice, nella base di San Fernando, con 4.000 militari professionisti e 2800 riservisti. Attualmente, con la ristrutturazione chiamata PLAN E-01A, è stata divisa in due unità: la Brigata de Infanteria de Marina o BRIMAR, cheè una delle sole 8 brigate attualmente attive nelle F.A. spagnole (le altre sono nell'esercito) e la Unitad Base, ovvero il servizio logistico. LA BRIMAR, comandata da un generale di brigata che è anche il capo di tutto il Tercio de Armada fa parte di varie organizzazioni sovranazionali, per esempio della forza italo-spagnola SIAF. Essa ha un battaglione comando, 2 da sbarco, 1 meccanizzato, un gruppo di armi speciali, uno di artiglieria e uno logistico. La BRIMAR, concepita per operare in maniera moderna e flessibile, ha una forza complessa. Ogni battaglione ha 3 compagnie di fucilieri, una di commandos e servizi di scouting, una di armi pesanti che consistono su sezioni con M2HB, lanciagranate da 40 mm automatici su gipponi HUMMER una controcarri con MILAN ed EC-90, e una mortai con pezzi da 81. Prima ancora che venissero riorganizzati sono stati usati in Shaara Occidentale negli anni '70, varie operazioni multinazionali, e persino -con una sezione della 6a compagnia del Second battaglione - alla crisi del 2002, quando venne riconquistata l'isola di Perjil. Per quanto riguarda il 3o Battaglion Mecanizado, esso è il successore del Grupo Mecanizado anfibio, cosa avvenuta nel 2001. La sua struttura comporta l'11a compagnia carri pesanti con una forza di 16 M60A3, associato ad uno squadrone con 17 carri Scorpion, e infine vi sono due compagnie meccanizzate, la 9a e la 10a, rispettivamente con 8 AAV-7A1 (LVTP-7 aggiornati) e 18 MOWAG PIRANHA III 8x8, che vennero consegnati nel 2003-04. A parte questo piccolo e vario nucleo corazzato (un battaglione con 4 compagnie ciascuna con un differente mezzo cingolato o ruotato!), vi è il Grupo de Artilleria de Desembarco. Ovviamente, il nucleo corazzato della Brigata è importantissimo per la delicata fase dello sbarco, anche perché è dotato di mezzi corazzati buoni per ogni condizione: i carri leggeri Scorpion e i blindati per la fanteria sono anfibi, gli AAV hanno grande capacità di trasporto truppe (25 uomini), i LAV e gli Scorpion possono inoltrarsi nel territorio in missioni di pattugliamento, infiltrazione, ricognizione, mentre i carri sono utili per sostenere eventuali forti resistenze, anche con mezzi corazzati. L'artiglieria è però altrettanto importante, visto che i tempi degli sbarchi sanguinosi dell'epoca classica non possono essere ancora tollerati, e questo richiede un cospicuo e rapido appoggio di fuoco. L'artiglieria ha 6 M-109 semoventi con le nuove artiglierie da 39 calibri, e circa 12 M-56 da 105 mm trainati e someggiabili. Vi sono altre armi vecchiotte, i cannoni M40 SR ma sono tenuti in riserva. Altri supporti sono gli HUMMER portamunizioni, cingolati M-992 FAASV usati per lo stesso ruolo (con gli M109), e una batteria con i missili moderni Mistral, armi moderne e temibili con 6 km di gittata e 2,5 mach di velocità massima. Recentemente l'artiglieria è stata informatizzata, mentre il compito di armi controcarri pesanti ha visto l'arrivo nel 2003 del Grupos de Armas Especiales, che ha una compagnia di 12 lanciamissili TOW-2A sui soliti gipponi HUMMER, un'altra compagnia da sbarco con 12 AAV-7A1, una del genio in fase di passaggio, pare sui PIRANHA, e una d'assalto anfibio con mezzi speciali come i 'SUPERCAT'. Infine vi è un gruppo di sostegno e uno di forze speciali. Quest'ultimo è suddiviso tra due unità: l'Unidad Especial de Bucadores de Combate, istituito nel 1971 e basato a Cartagena. È basato su circa 100 sommozzatori-paracadutisti con il ruolo di attacchi e infiltrazioni offensive. L'altro è poco meno agguerrito ma sono gli UBMCM, gli specialisti della lotta contromine fondati nel 1982 . Vi è poi l'Unidad Especial de Desactivadores de Explosivos, artificieri subacquei e spesso usati in funzione antiterrorismo. L'origine di questi reparti speciali è il Cuerpo de Buzos che venne fondato già nel 1924. .Infine vi sono i ricognitori-guastatori della Fanteria di marina. Le navi sono l'altro aspetto della questione: la forza del Gruppo DELTA ha le navi da assalto anfibio LPD GALICIA e CASTILLA, consegnate nel 1998 e nel 2000, di progettazione ispano-olandese. Esse sono grandi navi da 160 metri e 13.815 t a pieno carico, con motori diesel per 6.000 miglia a 19 nodi. Il ponte di volo poppiero da 25 x 60 m con aviorimessa per 4-6 macchine ad ala rotante. Infine hanno un bacino allagabile. Le truppe a bordo sono un massimo di 543 soldati mentre i mezzi allocabili arrivano a 33 carri M-60 oppure un massimo di 170 veicoli corazzati leggeri. Esistono apprestamenti sanitari e la nave ha come protezione i CIWS Meroka da 20 mm. Altre due navi anfibie sono la CORTES e la PIZARRO che sono grosse navi LST dal caratteristico 'ponte levatoio' anteriore, costruite nel 1971. Sono state comprate nel 1994-95 e hanno capacità, specialmente dopo l'aggiornamento che hanno avuto, tutt'altro che disprezzabili. Sono difese da CIWS Phalanx (per una volta non sono stati sostituiti䈠dai Meroka), hanno 8500 t e 20 nodi di velocità, trasportano 430 uomini e 500 t di materiali. In riserva vi sono anche 3 navi tipo 'Edic' (un progetto francese), piccole navi da 700 t del 1965-68, aggiornate nel 1987. Le truppe spagnole del Tercio, supportate dalla flotta sono state recentemente anche quelle nei Balcani con le operazioni come l'ALFA BRAVO, UNPROFOR, ALBA e IFOR/SFOR. Oramai la forza anfibia spagnola è integrata nel CAFMED, Combined Amphibius Force Mediterranean. In effetti, si tratta di una forza anfibia che in Mediterraneo non ha altri paragoni, con una forza di circa 10.000 uomini e 4 grandi navi anfibie. ===Aviazione di Marina=== L'aviazione della Marina spagnola è relativamente 'recente', ove si consideri il ritardo nei confronti dell'Esercito, ma nondimeno essa venne fondata nel 1917 e conobbe una rapida espansione, utilizzata per combattere la rivolta nel Rif, e in seguito venne accresciuta da numerosi apparecchi relativamente moderni, come gli idrovolanti da bombardamento S-62 fabbricati anche in Spagna. I suoi aerei iniziali furono nondimeno macchine come gli idrovolanti Glinder, Hispano-Suiza E.30, Dornier Wal, Vickers Wildebeest siluranti, e persino gli autogiri La Cierva E.30 Entrò in servizio già nel 1922 anche una nave appoggio idrovolanti, la DEDALO, e si può dire che questa fu la prima portaeromobili spagnola. Nel 1939 venne fusa con l'aviazione nazionalista dopo la guerra che la vide piuttosto in secondo piano rispetto alle operazioni principali, essenzialmente terrestri. Questo considerando che la Marina rimase largamente di fede repubblicana, ma senza incidere molto sull'esito finale. Essa venne ricostituita nel 1953 (o nel 1952?) quando arrivarono 3 Bell 47, anche qui grazie al'aiuto cospicuo che diedero gli americani, poi dal 1967 ebbe un vero gruppo imbarcato grazie alla portaerei Dedalo, definitivamente ceduta solo nel 1973. Con un organico attuale di circa 1200 persone e 60 velivoli su sei squadriglie e il GAE, Grupo Aéreo Embarcado, per la portaerei, l'Arma Aerea del Armada è un complesso moderno e abbastanza cospicuo, per molti versi simile ai 'cugini latini' della MMI. Le basi aeronavali sono rappresentate soprattutto da Rota, la cui installazione è del 1957, ma già 3 (o 5?) anni prima entrarono in servizio i primi elicotteri Bell 47G. Nota come Arma Aerea de Armada, divenne presto una forza complessa con 10 squadriglie dotate di AB.204 e 212 ASW, SH-3D/H, Piper Comanche e Twin Comanche, Hughes 500HM ASW, e persino 7 AH-1G da attacco per supportare soprattutto i Marines del Tercio. Il processo di potenziamento, come anche di riorganizzazione, iniziò nel 1964 e ha portato ad una delle più grandi aviazioni navali del Mediterraneo. Questo a maggior ragione quando nel '67 venne comprata la portaerei di scorta Cabot, ribattezzata anch'essa DEDALO, anche se entrò in servizio solo nel '73 come portaelicotteri PH 01. Dal 1976 arrivarono delle preziose presenze: i Matador, ovvero gli Harrier di prima generazione, cosa che fece diventare a tutti gli effetti la 'Dedalo' una portaerei, designata pertanto PA 01. I velivoli principali son gli AV-8B Matador entrati in servizio nel 1987 nella versione AV-8B base, aggiornata allo standard Plus per renderla omogenea con gli aerei AV-8B comprati nel 1996-97. Le piattaforme navali, nel frattempo, si diversificarono e potenziarono molto allorché entrarono in servizio le 'Santa Maria' (le 'Baleares' non avevano elicotteri perché rimpiazzati dai missili SM-1), e dal 1988, la PRINCIPE DE ASTURIAS. I Matador II sono in carico nella 9a Escuadrilla. Hanno armamenti moderni, come gli AMRAAM e i missili Maverick, e dispongono del sistema IRST e radar APG-65 con antenna ridotta leggermente in dimensioni. La MMI non ebbe aerei VSTOL fino al 1991, quindi per 4 anni l'Armada si ritrovò con questi moderni cacciabombardieri VSTOL senza contropartita nelle navi italiane, che pure comprendevano già la GARIBALDI (una portaelicotteri con ..uno sky-jump)e il vantaggio aumentava se si considerano anche gli AV-8 di prima generazione. Questi erano i caccia inglesi 'americanizzati' per l'USMC. 11 A e 2 TA biposto vennero forniti anche all'Armada, e in seguito sarebbero stati venduti alla marina thailandese, che ha comprato una portaeromobili del tipo del PRINCIPE, come quella che attualmente, sostituendo la Dedalo/Cabot, è l'ammiraglia della flotta spagnola. Gli AV-8A sono stati aggiornati in maniera marginale, ma soprattutto armati con missili AIM-9 onde operare come caccia da difesa della flotta. In questo ruolo, gli AV-8 di prima generazione sono superiori ai 'B' essendo molto più veloci e leggeri (anche se inferiori in tutti gli altri sensi, autonomia, carico bellico, avionica). L'Armada ha recepito la differenza, infatti gli aerei, della versione A aggiornata allo standard S, sono stati utilizzati finché erano in servizio come caccia mentre gli AV-8B sono stati utilizzati principalmente come aereo d'attacco grazie alle caratteristiche di cui sopra. Quando nel 1991 arrivarono i primi AV-8B Plus per la MM vi fu un capovolgimento di condizione rispetto al l'Armada, perché i nuovi aerei erano molto più potenti anche se leggermente meno veloci. In seguito anche l'Armada ebbe gli Harrier di questo modello, solo dal 1996. Quindi per molti anni l'Armada ebbe gli Harrier quando la MM non aveva nulla di simile, aumentò il vantaggio dal 1987 con i Matador II, si ritrovò 'svantaggiata' rispetto alla collega dal 1991, poi ritornò la parità qualitativa e una leggera superiorità quantitativa dal 1996. La loro unità operativa è la Nona squadriglia, e nel futuro, dopo il 2020 è verosimile la sostituzione con l'F-35. La 3a Escuadrilla ha gli AB-212ASW, utilizzati anche per EW, mentre la 5a ha i Sea King. I primi dovrebbero essere sostituiti con circa 15 NH-90, i secondi sono stati aggiornati radicalmente nello scorso decennio e saranno sostituiti in un futuro non prossimo con un non meglio specificato tipo di elicottero. Da notare che i Sea King sono stati forniti anche nel modello AEW, come le macchine inglesi, per fornire una piattaforma radar di sorveglianza entro un raggio di circa 100 km. Pare che gli elicotteri SH-60, incidentalmente, hanno dimostrato un radar dotato di migliore portata operativa, anche se certamente non pensato per compiti d'avvistamento aria-aria, per cui non è chiaro cosa questo significhi in termini operativi. La forza di SH-60 era di circa 12 esemplari, dal 1988 in servizio con la 10ima per le navi del tipo SANTA MARIA piuttosto che con la portaerei, che pure li ospita occasionalmente. Altri 6 sono stati consegnati nel 2000 per compensare l'arrivo dei caccia BAZAN, grazie al tempo intercorso essi erano nella più moderna versione Block 1, a cui sono stati aggiornati anche gli altri. La 6a Escuadrilla utilizza gli Hughes 500M con circa 10 macchine in servizio dai primi anni '70, anche nella versione con capacità mini-ASW. La 4a è invece destinata alla logistica con 3 Cessna 550 CITATION II. L'Aeronautica spagnola contribuisce invece con vari aerei ed elicotteri. Questi sono 7 P-3B dell'Esc. 221 di Moròn, 3 F-27 Maritime 100-MPA dell'Esc. 802, basato a Gando, 8 C-212 e diversi AS-332 Super Puma sono infine in carico all'Esc. 803 per ruoli SAR e collagamento. ===Harrier nel '90<ref>Huertas, Salvator Mafé: ''Gli Harrier dell'Armada'', P&D Ottobre 1990, pagg. 54-59</ref>=== Per esercitarsi con azioni operative, le due squadriglie di Harrier, anzi di Matador, erano stati schierati da Rota a Malines, vicino a Valencia. Qui avrebbero utilizzato il poligono di Caudé a 150 km di distanza (non pochi per i Matador della prima generazione). All'epoca v'erano la 8a e la 9a Escuadrilla, la prima con gli AV-8A e TAV-8A, mentre l'altra aveva gli AV-8B. Nel marzo del '90 vennero inviati da queste unità 5 AV-8A e 2 TAV-8, e partiti questi è arrivata l'altra unità con 7 piloti e 6 AV-8B. In tutto l'attività era molto intensa, con 12 sortite per l'8a al giorno, e la 9a, pur con aerei più moderni, solo 8-9. Sono stati utilizzati gli armamenti disponibili, cannoni Aden da 30 mm per il modello A e i pezzi da 25 mm del B, bombe Mk 76 da 11 kg per l'addestramento, razzi Zuni e bombe vere sul mare, combattimento aereo contro i Mirage IIIEE dell'Ala 11 e dei Mirage F.1 dell'Ala 14, ma anche gli Hornet dell'Ala 15. Peccato che non si sono sfidati i due tipi di Harrier uno contro l'altro, il più vecchio più veloce e l'altro più agile. La 8a aveva in tutto in forza 8 AV-8A e 2 TAV-8A: al 31 marzo avevano totalizzato 21.000 ore di volo, iniziate nel 1967 con i primi 6 monoposto e 2 biposto comprati dagli USA per la DEDALO. In tutto vennero comprati 11 A e 2 TAV-8, gli altri saranno andati persi per incidenti. Il comando era da parte dell' Lt Cdr Guevara e v'erano 10 piloti in tutto. Gli aerei avevano la particolarità di avere il nome del pilota sotto il tettuccio, e il codice di chiamata radio era per questa squadriglia, 'Fenix'. Gli AV-8A avevano ricevuto aggiornamenti come i missili AIM-9 ma erano di poco conto. Spesso erano chiamati, dopo aggiornamenti, AV-8S. La 9a Escuadrilla avea 11 AV-8B Matador II. Questo numero era dovuto alla perdita per incidente di un aereo, con la morte del pilota, il 5 dicembre 1989 (era il 01-901), caduto durante un avvicinamento alla base di Rota. Erano attesi ancora 2 TAV-8B per integrare il simulatore di Ceselsea. In tutto a marzo la squadriglia era riuscita a volare per 4500 ore con appena 8 piloti disponibili e altri 2 in addestramento, oltre 4 negli USA per la prepararazione iniziale. Erano previsti aggiornamenti come i missili AGM-65 IR e sistema di disturbo Sanders AN/ALQ-164. Il comando era affidato a Francisco Rios e la squadriglia era in codice radio 'Cobra'. In tutto era soprattutto atteso l'arrivo degli AV-8B Plus con radar APG-65, FLIR, motore potenziato Pegasus 11-61 anziché il meno potente Mk152/42, missili AMRAAM. Ne erano attesi 18, mentre gli AV-8B originari sarebbero stati restituiti come parte del pagamento, e la 8a Squadriglia si sarebbe sciolta col la radiazione degli AV-8A/S. L'arrivo degli AV-8B Plus era atteso per il 1993. ===Harrier nel '90<ref>Huertas, Salvator Mafé: ''Jump Jet Spagnoli'', Aerei Dicembre 2000 pagg. 45-49</ref>=== Al 2003 c'erano in servizio 17 AV-B e AV-8B+, più un TAV-8B, tutti a Rota. Da settembre c'erano i missili AMRAAM, che equipaggiavano la 9a Escuadrilla (chiamata 'Cobra'), attiva dall'ottobre 1987 con l'arrivo dei 3 primi aerei di dodici ordinati, arrivati il 6 ottobre. Ma questo non fu che l'inizio, perché poi arrivarono anche 8 AV-8B+ nuovi. Ma erano pur sempre pochi, anche se montati su licenza dalla CASA di Siviglia. Ma con i lanciatori LAU-117 (fino a 4 per aereo) alle stazioni 2, 3, 5 e 6 l'AV-8 diventava una macchina credibile, abbinata ai radar APG-65 sia pure con l'antenna 'ritagliata' per ragioni di spazio (meno portata). Ma certo che il tempo è stato molto e non poche le difficoltà per questa operazione apparentemente semplici, mentre per colmo della beffa era stato facile implementarli con i Sea Harrier. Alla fine, è bastato passare dal software C.1 al C.1.1 e il gioco è stato fatto: sviluppati i programmi è stato facile implementarli sull'aereo, ma questo solo al termine di un lungo periodo di sviluppo. Nel frattempo sono arrivati anche i temibili AGM-65F Maverick come arma antinave al posto dei soliti Harpoon degli F-18, più i pod Litening II da designazione laser per i missili e le bombe GBU-12. Da ricordare che inizialmente l'aviazione di marina era inizialmente priva degli Harrier biposto: solo con un leasing venne ottenuto, nel 2003, per un totale di 10 anni e rinnovabile; ma non prima che i cablaggi sarebbero stati sostituiti alla CASA di Siviglia, assieme ad un nuovo Software e riverniciato con i codici 01-922. Ha ricevuto anche un motore di ricambio. Inizialmente sono stati trasformati 2 dei nove AV-8B allo standard Plus, ma gli altri erano attesi negli anni futuri. Gli aerei, iniziando con il 01-905, sono stati inviati alla Boeing, nello stabilimento di St.Louis. Accadde nel gennaio 2001 ma la trasformazione non sarebbe stata fatta prima del 2003. Il codice individuale sarebbe stato cambiato come 01-904. E così via, un aereo ogni due mesi per avere il FLIR, radar e motore RR-408 potenziato. Certamente la Escuadrilla non aveva molto personale: 16 piloti e 100 tecnici. L'Iter addestrativo prevedeva in genere la Scuola Navale di Marin per raggiungere il grado di ufficiale, poi servizio su di una nave da guerra, e nel 1987-89 il corso di pilotaggio dell'USN con T-34C, T-2C e TA-4J, simulatore, TA-8S dell'8a Escuadrilla, poi a Cherry Point con il VMAT-203, e voli di esquadron Exchange con vari reparti dell'USMC. Con questo iter il Cap. Gonzales ha iniziato la sua carriera nel 1980 e si è ritrovato nel 1989 addestrato per gli Harrier, prima di diventare comandante della squadriglia con 2.300 ore di volo di cui 2.000 sugli Harrier. I piloti sono addestrati con i T-45 attualmente, e arrivano al reparto con circa 300 ore di volo e poi a Rota si qualificano per la Principe de Asturias. Dopo l'addestramento basico e avanzato in America, in Spagna vi sono 11 missioni sul TAV-8B e prima ancora 9 sessioni al simulatore. Ma la fine vede l'arrivo sugli AV-8B con due missioni consecutive. Dopo l'abilitazione all'aereo ci sono complessivamente 42 ore al simulatore e 75 di voli reali nei primi 6 mesi. A questo punto vi è la LCR e quindi vi è il modo di operare con la squadriglia come gregario. Vi è anche l'addestramento per le operazioni notturne con 10 sessioni al simulatore e 12 ore di volo operativo. Quanto all'aereo, vi è poca differenza tra il vecchio e il nuovo aereo Plus, perché se a un lato quest'ultimo, con le LERX sul bordo d'attacco per migliorare il volo lento e un motore di una tonnellata più potente, dall'altro lato il peso del radar è effettivamente tutt'altro che trascurabile, al di là ovviamente dell'equipaggiamento interno: radar, FLIR, mappa mobile digitale, GPS e laser gyro integrati, radio Have Quick II criptate e i missili di tipo avanzato di cui sopra. Chissà se vi sia però una minore autonomia data la maggiore potenza del missile, e infine il pod Litening II di designazione laser. Da ricordare che nel servizio la Marina spagnola non ha sciupato i suoi aerei, differentemente dagli incidenti che hanno falcidiato l'USMC. Per esempio quando il 13 maggio 1994 il Ten Garcia dovette abbandonare il vecchio AV-8S a sud di Majorca a causa di un incendio che si manifestò proprio quando stava atterrando. Cercò di arrivare a Palma di Majorca ma andò giù anche il livello dell'olio e un minuto dopo anche il generatore elettrico finì di funzionare e infine quello idraulico. Non ci fu niente da fare: lancio e recupero con elicottero SAR furono la sola cosa rimasta da fare, cosa che comportò qualche lesione alle vertebre ma niente di drammatico. Quanto si riporta rispetto al non facile aggiornamento dei caccia VSTOL AV-8 Plus, questo venne finalmente nel 2003. C'erano 17 AV-B e AV-8B+, più un TAV-8B, tutti a Rota. Da settembre c'erano i missili AMRAAM, che equipaggiavano la 9a Escuadrilla (chiamata 'Cobra'), attiva dall'ottobre 1987 con l'arrivo dei 3 primi aerei di dodici ordinati, arrivati il 6 ottobre. Ma questo non fu che l'inizio, perché poi arrivarono anche 8 AV-8B+ nuovi. Ma erano pur sempre pochi, anche se montati su licenza dalla CASA di Siviglia. Ma con i lanciatori LAU-117 (fino a 4 per aereo) alle stazioni 2, 3, 5 e 6 l'AV-8 diventava una macchina credibile, abbinata ai radar APG-65 sia pure con l'antenna 'ritagliata' per ragioni di spazio (meno portata). Ma certo che il tempo è stato molto e non poche le difficoltà per questa operazione apparentemente semplici, mentre per colmo della beffa era stato facile implementarli con i Sea Harrier. Alla fine, è bastato passare dal software C.1 al C.1.1 e il gioco è stato fatto: sviluppati i programmi è stato facile implementarli sull'aereo, ma questo solo al termine di un lungo periodo di sviluppo. Nel frattempo sono arrivati anche i temibili AGM-65F Maverick come arma antinave al posto dei soliti Harpoon degli F-18, più i pod Litening II da designazione laser per i missili e le bombe GBU-12. Da ricordare che inizialmente l'aviazione di marina era inizialmente priva degli Harrier biposto: solo con un leasing venne ottenuto, nel 2003, per un totale di 10 anni e rinnovabile; ma non prima che i cablaggi sarebbero stati sostituiti alla CASA di Siviglia, assieme ad un nuovo Software e riverniciato con i codici 01-922. Ha ricevuto anche un motore di ricambio. Inizialmente sono stati trasformati 2 dei nove AV-8B allo standard Plus, ma gli altri erano attesi negli anni futuri. Gli aerei, iniziando con il 01-905, sono stati inviati alla Boeing, nello stabilimento di St.Louis. Accadde nel gennaio 2001 ma la trasformazione non sarebbe stata fatta prima del 2003. Il codice individuale sarebbe stato cambiato come 01-904. E così via, un aereo ogni due mesi per avere il FLIR, radar e motore RR-408 potenziato. Certamente la Escuadrilla non aveva molto personale: 16 piloti e 100 tecnici. L'Iter addestrativo prevedeva in genere la Scuola Navale di Marin per raggiungere il grado di ufficiale, poi servizio su di una nave da guerra, e nel 1987-89 il corso di pilotaggio dell'USN con T-34C, T-2C e TA-4J, simulatore, TA-8S dell'8a Escuadrilla, poi a Cherry Point con il VMAT-203, e voli di esquadron Exchange con vari reparti dell'USMC. Con questo iter il Cap. Gonzales ha iniziato la sua carriera nel 1980 e si è ritrovato nel 1989 addestrato per gli Harrier, prima di diventare comandante della squadriglia con 2.300 ore di volo di cui 2.000 sugli Harrier. I piloti sono addestrati con i T-45 attualmente, e arrivano al reparto con circa 300 ore di volo e poi a Rota si qualificano per la Principe de Asturias. Dopo l'addestramento basico e avanzato in America, in Spagna vi sono 11 missioni sul TAV-8B e prima ancora 9 sessioni al simulatore. Ma la fine vede l'arrivo sugli AV-8B con due missioni consecutive. Dopo l'abilitazione all'aereo ci sono complessivamente 42 ore al simulatore e 75 di voli reali nei primi 6 mesi. A questo punto vi è la LCR e quindi vi è il modo di operare con la squadriglia come gregario. Vi è anche l'addestramento per le operazioni notturne con 10 sessioni al simulatore e 12 ore di volo operativo. Quanto all'aereo, vi è poca differenza tra il vecchio e il nuovo aereo Plus, perché se a un lato quest'ultimo, con le LERX sul bordo d'attacco per migliorare il volo lento e un motore di una tonnellata più potente, dall'altro lato il peso del radar è effettivamente tutt'altro che trascurabile, al di là ovviamente dell'equipaggiamento interno: radar, FLIR, mappa mobile digitale, GPS e laser gyro integrati, radio Have Quick II criptate e i missili di tipo avanzato di cui sopra. Chissà se vi sia però una minore autonomia data la maggiore potenza del missile, e infine il pod Litening II di designazione laser. Da ricordare che nel servizio la Marina spagnola non ha sciupato i suoi aerei, differentemente dagli incidenti che hanno falcidiato l'USMC. Per esempio quando il 13 maggio 1994 il Ten Garcia dovette abbandonare il vecchio AV-8S a sud di Majorca a causa di un incendio che si manifestò proprio quando stava atterrando. Cercò di arrivare a Palma di Majorca ma andò giù anche il livello dell'olio e un minuto dopo anche il generatore elettrico finì di funzionare e infine quello idraulico. Non ci fu niente da fare: lancio e recupero con elicottero SAR furono la sola cosa rimasta da fare, cosa che comportò qualche lesione alle vertebre ma niente di drammatico. ===Elenco coinciso unità dell'Armada=== Allo scopo di rendere più agevole riassumere una tale e complessa forza militare, ecco un riassunto delle forze navali spagnole (date: impostazione, varo, consegna): '''Portaerei''':, 17.200 pc., 195,0x24,3x 7,8 m, motori COGAG LM 2500 (34.600 kW) per 25,5 n ,dotazione 6-12 AV-8, 6-8 H, 4 CIWS *PRINCIPE DE ASTURIAS (R11), __1979__82__88 '''Sottomarini S-80''': 2.120__2.425 t, 71 x8,4 x7,3 2 diesel-elettrici-AIP (3.500kw), 12-20 nodi, 6 tls, siluri DM2A4, Harpoon Tomawhak *S-81 ___2007__10__11 *S-82 ___2008__11__12 *S-83 ___2009__12__13 *S-84 ___2010__13__14 '''Sottomarini Galerna''': 1490__1740 t, 67,6x 6,8 x5,4 m, diesel (2 SEMPT-Piestlick da 3.383 kW) 4 tls per 23 siluri o 46 mine. *GALERNA (S-71) ___1977__81__82 *SICOCO (S-72) ___1978__82__83 *MISTRAL (S-73) ___1980__83__85 *TRAMONTANA (S-74) ___1981__84__86 '''Cacciatorpediniere (ma con pannello numerico di fregata!) BAZAN''': 6.000 t, 146,72 x 18,6 x 4,75 m, CODOG su 2 LM 2500 (34.700 Kw) e due Caterpillar diesel (9000kW), 28,5 nodi, 5000 NM a 18 n, 48 pozzi Mk 41 VLS, 8 Harpoon, cannone Mk 45, Meroka, 2 cannoni da 20 mm, 4 tls leggeri, 1 eli. *ALVARO DE BAZAN (F-101) ___1999__00__02 *S.JUAN DE BORBON (F-102) ___2000__02__03 *BLAS DE LEZO (F-103) ___2002__03__04 *MENDEZ NUNEZ (F-104) ___2003__04__06 *ROGER DE LAURIA (F-105) ___2008__09__11 '''Fregate SANTA MARIA''': 4.000 t, 137,7 x14,3 x 5,5 m, COGAG con 2 LM 2500 da 30600 kW, 29 nodi, 1 sistema Mk 13 con 40 SM-1 e Harpoon, 1x76 mm, 1 Meroka, 2 tls, 2 eli. *SANTA MARIA (F-81) ___1982__84__86 *VICTORIA (F-82) ___1992__93__94 *NUMACIA (F-83) ___1991__92__94 *REINA SOFIA (F-84) ___1986__87__88 *NAVARRA (F-85) ___1987__89__90 *CANARIAS (F-86) ___1983__86__87 '''Pattugliatori BAM (4, previsti in 16 max)''': *BAM n.1 2005__06__10, 2.900 t, 93,5 x 14,2 x 3,7 m, sistema CODOE 22 nodi e 3500 NM a 15, 1x76mm, 1 eli. '''Pattugliatori DESCUBIERTA''': 1.640 t, 88,9 x 14.2 x 3.7 m, 4 diesel MTU 16V da 11036 kW, 1x76, 2x20, 2x12,7 mm *DESCUBIERTA (P-75) ___1974__75__78 *CAZADORA (P-78) ___1977__78__81 *DIANA (M-11) ___1975__76__79 *INFANTA CRISTINA (P-77) ___1976__77__80 *INFANTA ELENA (P-76) ___1976__77__80 *VENCEDORA (P-79) ___1978__79__82 '''Pattugliatori SERVIOLA''': 1.125 t, 68,7 x104 x3.4 m, 2 diesel MTU 16V-956 5.516 kW, 1x76 2 x12,7, 1 eli. *SERVIOLA (P-71) ___1989__81__82 *CENTILENA (P-72) ___1989__81__82 *VIGIA (P-73) ___1990__81__82 *ATALAYA (P-74) ___1990__81__82 '''Cacciamine SEGURA''': 550 t, 54,5x 10,7 x3,4 m, 2 diesel MTU 6V-396 (750 kW), 14 nm 1x20 mm *SEGURA (M-31) ___1995__97__98 *SELLA (M-32) ___1997__98__99 *TAMBRE (M-33) ___1999__99__00 *TURIA (M-34) ___1999__99__00 *DUERO (M-35) ___2002__02__03 *TAJO (M-36) ___2003__03__04 '''LPH''': 27.500 t, 231,4 x 32 x 7,7 m, CODLAG xon 2 LM 2500 e 2 diesel per i generatori elettrici da 12.820 kW, totale 21 nodi e 9000 NM a 15 n, oltre 20 tra aerei ed elicotteri, 4x20 e 2x12.7 mm. *JUAN CARLOS: ___2000__07__08 '''LSD GALICIA''': 13.815 t, 160 x 25 x 6,1 m, 2 diesel Caterpillar 3612 da 9.203 kW, 20 nodi, 2 CIWS, 2x20 mm, 4-6 elicotteri *GALICIA (L-51) ___1996__97__98 *CASTILLA (L-52) ___1997__99__00 *CORTES e PIZARRO, 1971, 8.500 t, 20 nodi, 450 uomini e 500 t materiali, 2 CIWS Phalanx '''Rifornitori''': *JOSE PATINO ___1994, 22 nodi, 17.000 t, 1 CIWS *M. de la ENSENADA ___1994, 19.300 t, 16 nodi. *Trasporti CASADO, PSADILLO e ARAGUARY '''Addestramento''': *JUAN SEBASTIAN DE ELCANO ___1925__28, 3.400 t, 94 m, nave a vela '''TERCIO de ARMADA''': Comandi: *Fuerza de Proteccion (3 Tercios, 2 Agrupamenti) *Fuerza de Desembarco Brigata pesante anfibia (4.000 uomini)suddivisa in BRIMAR e UB LA BRIMAR ha: *1 battaglione comando *2 battaglioni da sbarco *1 battaglione meccanizzato *1 unità operazioni speciali *1 gruppo armi speciali *1 gruppo d'appoggio logistico. Ogni battaglione fanteria da sbarco ha: *3 compagnie fucilieri *1 armi pesanti *1 sezione mortai da 81 mm *1 sezione controcarri MILAN Battaglione meccanizzato: *1 cp. carri pesanti su 2 squadroni *2 compagnie fanteria: 1 cp fanteria su cingolati AAV-7, 1 su ruotati 8x8 *1 gruppo artiglieria su M109 e M56 *1 gruppo armi speciali con 1 compagnia TOW 2A, 1 compagnia da sbarco su AAV-7, 1 cp genio, 1 cp assalto anfibio Nucleo forze speciali: UEBC (sommozzatori-para), UED (artificeri sub.), UBMCM (antimine), UOE (ricognizioni-sommozzatori). '''ARMA AEREA DE L'ARMADA (1.200 uomini)''': *FLOTILLA DES AERONAVES DE L'ARMADA, suddivisa in: * 6 Escuadrillas e un GAE (formato di volta in volta con distaccamenti delle Escuadrillas) per le macchine imbarcate: ** 21 AV-8 nel GAE e 9 Esc. **3 Cessna 550 nella 4 Esc. **10 AB-212 (GAE e 3 Esc.) **12 SH-3H (GAE e 5 Esc), 10 H. 500M (GAE e 10 Esc) **12 SH-60 (GAE e 12 Esc.). ==Il futuro== ===Le F-100=== Non si può iniziare la disamina della 'Nuova Armada' senza le fregate F-100 ALVARO DE BAZAN. Queste poderose navi segnano una svolta precisa nelle capacità dell'Armada, e per un motivo molto preciso. Finora la prima linea era costituita da navi che per quanto molto ben armate, erano pur sempre concepite come unità di medio tonnellaggio e sostanzialmente, seconda linea-pattugliamento, non concepite esplicitamente (ma poi usate da tutti gli utenti) per compiti di prima linea. Prova ne sia il fatto che sia le 'Baleares' che le 'Santa Maria' hanno un solo asse portaelica, a prescindere dalla buona velocità di cui son capaci (e questo ovviamente influisce sulla manovrabilità e sulla sopravvivenza ad eventuali danni a bordo, visto che gli assi portaelica sono notoriamente molto vulnerabili alle esplosioni subacquee - vedi anche la Prince of Wales, che pure era una corazzata moderna), anche se le Perry/Santa Marina sono dotate anche di due motori azimutali retrattili sui lati per agevolare la manovra. Da notare, curiosamente, che le 'Descubierta', pur essendo navi di seconda linea erano mezzi da combattimento in un certo senso più 'spinti' sia per le capacità marcatamente offensive (gli mancava soltanto una piattaforma per elicotteri) sia perché dotate di due assi portaelica, mentre la velocità era appena inferiore. Nel caso delle nuove F-100 non ci sono stati compromessi di sorta: la nave sarebbe stata chiamata ancora fregata (ma cosa dovrebbe essere una nave al giorno d'oggi, per diventare 'ufficialmente' un cacciatorpediniere? Fino a non molto tempo fa la differenza era: corvette, navi senza elicotteri sotto le 2000 t; fregate, oltre le 2000, attorno ai 30 nodi, con elicotteri e SAM a corto raggio; cacciatorpediniere, oltre le 4000t con missili a media gittata; incrociatori, grande dislocamento con missili a lungo raggio: basti considerare per le navi della MM le 'Minerva', 'Maestrale', 'Audace', 'V.Veneto') ma stavolta con un dislocamento di 6000 t, sistema AEGIS 'leggero', lanciatori missilistici Mk 41 VSL. Le nuove navi spagnole avrebbero quindi, differentemente dalle altre nuove fregate europee, parlato decisamene 'americano': non solo il sistema d'arma sarebbe stato basato su missili USA, ma anche l'elettronica principale. In ogni caso, la realizzazione di queste nuove navi, più o meno coeva delle LCF olandesi e delle 124 tedesche, è stata la prima espressione di una nuova concezione della lotta antiaerei. Il programma originario naque per l'appunto con un accordo trinazionale con Olanda e Germania che venne ufficializzato il 27 gennaio 1994, anche se il 6 giugno del '95 venne scelto l'AEGIS piuttosto che il nuovo radar Phased Array APAR (che è stato sviluppato da Canada, Olanda e Germania). Questo di fatto bloccò l'accordo e gli spagnoli andarono sostanzialmente per la loro via. La Lockheed Martin divenne quindi i primo partner per armi e sensori, e a parte che questa scelta non aiutò certo la standardizzazone (e il rinforzo) in ambito europeo, la decisione 'atlantica' della Spagna le permise di diventare (dopo il fallimento delle nuove fregate di Taiwan) il terzo utente dell'AEGIS dopo US. Navy e Giappone. Il governo autorizzò le prime 4 navi il 24 gennaio 1997 e la spesa preventivata che comparve il 31 gennaio successivo ammontava a 2,25 miliardi di $$. I Cantieri Balzan erano i titolari del contratto, anche se in tale somma verosimilmente erano inclusi anche tutti i suoi componenti. Le navi sono state realizzate rapidamente, con la BAZAN (F-101) varata il 27 ottobre 2000 per entrare in servizio meno di due anni dopo, ovvero il 19 settembre 2002. Le altre navi sono state la ALMIRANTE JUAN DE BORBON (F-102) con date 28/2/02 e 3/12/2003, BLAS DE LEZO (F-103) del 16/5/2003 e 16/12/2004, nonché infine la MENDEZ NUNEZ (F-104) del 12/11/04 come impostazione e 28/6/06 come servizio. Altre due navi sono state autorizzate poi: la D-105 ROGER DE LAURIA dotata di incrememntate capacità ATBM, ordinata nel 2005 e presumibilmente consegnata nel 2011. La sesta nave, senza nome, è in opzione. Le navi sono grosse fregate antiaeree e da combattimento senza compromessi di sorta: lunghe 146.72 m,x 18,6 (larghezza) x 4,84 m (immersione p.c.), dislocanti p.c 6.000 t, hanno scafo in acciaio H-36 che al suo interno è stato suddiviso in 4 ponti. I motori, non di meno conto, sono 2 diesel Caterpillar-Bazan BRAVO srs 3600 che erogano 9.000 kw, mentre per le andature ad alta velocità vi sono due LM2500 da 35.000 kw complessivi, il tutto in configurazione CODOG anche se le prestazioni non sono straordinarie, con una velocità di oltre 28,5 nodi (27 continui), autonomia 5000 miglia a 18 nodi oppure 21 giorni di mare consecutivi.L'impianto elettrico ha 4 generatori diesel Bazan-MTU che erogano 4.400 kw totali, mentre l'equipaggio arriva nel suo complesso ad appena 35 ufficiali e 215 graduati e semplici. È realmente incredibile che una nave da guerra da 6000 t ha un equipaggio tanto ridotto, ma le moderne navi da guerra sono altamente automatizzate (ma nondimeno, i De la Penne hanno 400 marinai). Un hangar a poppa con sistema RAST per il recupero degli elicotteriè lungo 26,4 m, ma è soprattutto la sovrastruttura anteriore che ha un grande interesse: come una sorta di 'mole antonelliana' moderna, ha una enorme struttura squadrata ma vagamente a cupola in cui sono sistemati i 4 sensori radar dell'APY-1D, versione modernizzata del sistema (baseline III Phase 5). Per motivi di stabilità infatti, navi di dimensioni relativamente ridotte onde non avere problemi di stabilità, specie con navigazione oceanica, la plancia non è sopra le antenne, ma sotto di esse perché la stabilità è importante, ma non meno lo è l'altezza sull'orizzonte delle antenne radar che arrivano a 20 m di altezza. Il sistema consente di scoprire bersagli multipli sui 360 gradi, ed inseguirli a dozzine, consentendo il lancio contro diversi di questi il lancio di missili. Vi sono 6 moduli di lancio Mk 41VLS anteriormente, davanti alle strutture che sono in un blocco pressoché unico. I lanciatori pesano 13 t l'uno per modulo, e trasportano, normalmente (ma vi è la più ampia libertà di scelta) 32 SM-2MR e 64 ESSM per la difesa ravvicinata. IL cannone anteriore è il supercannone Mk 45 da 127/62 mm che con granate a razzo speciali raggiunge una portata di 110 km, 5 volte maggiore che il normale cannone da 127/54 e compatibile con la portata dei missili Harpoon: facile immaginare, con proiettili GPS, la micidialità di un tale cannone, ancora capace di sparare 20 colpi al minuto contro bersagli aerei. Da notare che si tratta di armi 'di seconda mano': sono state sbarcate dalle portaelicotteri TARAWA e modernizzati con il nuovo cannone dalla FABA spagnola. 8 missili Harpoon D, 1 immancabile CIWS Meroka da 9000 c.min, lanciasiluri e un SH-60B completano l'equipaggiamento. L'elettronica, oltre al radar comprende 2 SPG-62 per l'illuminazione dei missili nella fase finale della traiettoria (gli SM-2 non hanno una autoguida terminale eccetto che qualche sottoversione IR, per cui differentemente dagli ASTER necessitano di un radar di illuminazione finale. Rispetto agli ASTER gli SM-2 hanno capacità meno valide come armi da difesa ravvicinata e maggiori come armi antiaeree a lunga gittata e antimissili, anche per questo sono stati introdotti gli ESSM). Un sonare DA 1160 LF (II) è a prua, ma non vi è l'elemento a profondità variabile, anche se vi è la predisposizione (fino ad allora le capacità ASW saranno ridotte, anche perché non sono stati comprati gli ASROC VL per i lanciamissili). Un radar di scoperta in superficie SPS-67, uno di navigazione SCOUT, un radar per il cannone FABA DORNA, un sistema optronico di sorveglianza SIRIUS (anch'esso, come lo SCOUT, della Thales). Le navi sono dotate di caratteristiche stealth come un poco tutte le navi moderne, con sovrastrutture opportunaemnte sagomate per ridurre l'eco radar, sistemi per ridurre ogni altra emissione etc. ma per sopravvivere non basta solo questo e la suite ESM/ECM vede così un Indra SQL-380 ALDEBARAN, un CESELSA ELNATH Mk-9500 ed infine due lanciachaff SRBOROC mod. 2. I sistemi di elaborazione e combattimento sono con computer HP e 14 consolles a colori SAinsel CONAM 2000 spagnole, oltre a due schermi a parete. I Cantieri Bazan-Navantia hanno detto che le navi sono uguali ai Burke ma con 3000 t in meno. Non è proprio vero, perché i 'Burke' hanno una velocità maggiore di 30 nodi, anche se avendo solo turbine hanno una minore autonomia, ma soprattutto hanno due elicotteri e be 90 pozzi VLS. Infine vi è un sonar DVS standard. Se qualitativamente è vero, in termini quantitativamente è un'affermazione che al più si potrebbe modificare in 'uguali tenendo conto delle 3.000 t in meno'. In ogni caso si tratta di navi all'avanguardia con capacità che sepcialmente nell'ultimo esemplare sono marcatamente ATBM e con i loro missili possono colpire bersagli ad oltre 100 km di distanza, coprendo bene la flotta da attaccanti aerei e a distanze minori, missilistici (naturalmente, in caso di attacchi a pelo d'acqua, la portata si riduce drasticamente, a qualche decina di km ed escludendo potenti ECM e/o stealth e/o velocità supersoniche/ipersoniche: l'SS-N 22 sovietico, pur non essendo affatto stealth, era stato pensato per superare le difese dell'AEGIS grazie ad una quota di 20 m e una velocità di 2.5 mach). ===JUAN CARLOS=== Una nuova, poderosa nave anfibia è in fase di costruzione: si tratta della JUAN CARLOS I (originariamente conosciuta come CERVANTES), nave tra le più grandi mai costruite per compiti anfibi: disloca 27.000 a pieno carico, è in costruzione nei cantieri Navantia ed entrerà in servizio nel 2009. La nave venne autorizzata nel 2003 e i lavori iniziarono nel 2005 in due sezioni per altrettanti scali. In sostanza si tratta di una LHD con bacino, capacità aerea ed elicotterista, lunga 231 m e larga 32 m. avrà un ponte di volo di 202 m con un ponte di volo che ha 6 aeree di parcheggio per aerei e 4 per elioctteri pesanti. È una nave dotata di un innovativo motore diesel abbinato a due turbine con un sistema propulsivo elettrico, ed infine due motori azimutali per le manovre. La velocitù massima sarà 19.5 nodi al massimo carico, ma la nave può essere usata anche come portaerei pura, con dislocamento di 24660 t e 21 nodi. L'autonomia arriva a 9 mila miglia a 15 nodi. Abbondanti i sistemi di comando e controllo, mentre i sistemi difensivi sono solo 2 mitragliatrici da 12,7 e 4 da 20, con in futuro un nuovo sistema SAM che potrebbe essere il RAM. Sotto il ponte di volo vi è un hangar da 2.046 m<sup>2</sup>, 1.400 m<sup>2</sup> per veicoli, 6.000 t materiali. In tutto vi sarà la possibilità di portare 18 velivoli, 902 uomini mezzi corazzati e 4 LCM nel bacino allagabile. Se verrà usata come portaerei potrà portare fanche 20 AV-8, ed è predisposta per i futuri JSF F-35 e V-22. La Principe de Asturias (R-11) dei cantieri Bazan è una nave derivata dal concetto SCS americano e si presenta come una portaerei a basso costo, costruita con standard mercantili e un alto (anche troppo per la visione anteriore) sky-jump, con un minimo di armi (4 Meroka) per l’autodifesa e un ricco sistema di sensori di scoperta e comunicazione. Consegnata nel maggio del 1988, ha ponte di 175 m e dislocamento di 16.700 t, equipaggio 500 +250 per il gruppo aereo imbarcato, circa 30 velivoli come massimo, normalmente una decina di AV-8B plus, altrettanti elicotteri SH-3 e AB212 e due SH-3 AEW. La velocità è di 25 nodi con un solo asse motore. La BPE Juan Carlos I è stata varata il 10 marzo 2008 ed è una nave da ben 27.500 t e 230 m, praticamente come la Cavour e la più grande nave militare spagnola di sempre. Ha un ponte da 185 m per il volo e un bacino allagabile, 12 elicotteri e 1.100 uomini, con la capacità di fornire assistenza anche agli Harrier quando necessario. Potrà così integrare le due ‘cornudas’ ex-Newport, la L-41 H.Cortes e la L-42 Pizarro e integrare se non sostituire la portaerei vera e propria, rispetto a cui è più prestante e meglio costruita nella maggior parte degli ambiti, incluso uno sky jump anteriore e forme massicce e alte, eppure al contempo con sagoma stealth. ===S-80=== Per rimpiazzare la vecchia linea dei Delfin venne pensato ad un progetto per un sottomarino di nuovo tipo, attorno al 1989, ma la cosa andò per le lunghe date le esigenze di riequipaggiamento, e così venne lasciato perdere fino al 1997. A quel punto l'esigenza si era ridotta: i Delfin stavano andando incontro alla fine della carriera trentennale. Le nuove navi subacquee non avrebbero mai fatto in tempo a rimpiazzarli, ma avrebbero potuto farlo con i 'Galerna'. Nel 2004, dopo altre fasi di progettazione e scelta vennero ordinati i 4 S-80, di cui il primo è stato impostato nel 2001 con consegna prevista nel 2011, mentre gli latri arriveranno nel 2012-14. Si tratta di navi derivate dal tipo Scorpene francese, che per la cronaca è già stato ordinato da Cile, Malaysia e India. Si tratta di navi con sistema AIP, da 71 m e 2.400 t. La velocità è di oltre 20 nodi, con autonomia a bassa velocità di 15 nodi immersi. L'armamento consiste in 6 tls da 533 mm, il sistema di combattimento è della Lockheed Martin prodotto su licenza in Spagna, dalla Navantia. Anche per questo la consistenza dell'equipaggio è limitata a 32 persone e 8 eventuali incursori. ===BAM=== Si tratta dei Bonque de Accion Maritima, ovvero i successori dei vari pattugliatori precedenti i Serviola'. Pensati fin dal 2004 con una prima ordinazione di 4 esemplari di cui unoa impostato recentemente e in generale la consegna prevista nel 2009-10. La loro struttura di ben 2500 t con dimensioni 94 x14 m non impedisce una riduzione dell'equipaggio ad appena 35 uomini, ovviamente per il solito ricorso estesissimo all'automazione. Trattasi di navi stealth (anche qui poca sorpresa), piuttosto simili ad una Lafayette, hanno un cannone da 76 di seconda mano, 2 mitragliere da 25 mm e due da 12,7, sistemi UAV di bordo, 80 incursori e così via. Hanno un motore CODOE (combinato diesel o elettrico) con una velocità massima di 20,5 nodi, non particolarmente elevata come del resto non lo è l'autonomia di 3500 miglia a 15 nodi. ===Logistica=== Novità anche per la linea di navi di rifornimento con una petroliera di squadra ordinata a Navantia nel 2005, impostata nel 2007 e varata nell'ottobre dello stesso anno. Il costo previsto è di 213 milioni di euro. Le dimensioni sono 174 x 23 m, disloca 19.300t e viaggierà a 20 nodi con un raggio di 6000 miglia nautiche. Ha la capacità di trasportare 10.000 m<sup>3</sup> di rifornimento trasferibili con 5 stazioni ad altrettante navi. Ha un hangar poppiero, ospedale, sistemi antinquinamento. Il suo nome previsto è CANTABRIA. ===Aviazione imbarcata<ref>Fassari, Giuseppe 'La flottilla de Aeronavales spagnola', Aerei set-ott 2010</ref>=== Nata nel 1917, la Flotilla de Aeronaves venne ricostituita dopo la II GM, ma soltanto nel 1957 con i Bell 47D. Essi furono la rinascita dopo la Guerra civile, e vennero usati non ufficialmente già dal 1954. Vennero ufficializzati solo con la nascita, tre anni dopo, della 1a Esc. che andò alla scuola navale militare di Rota. La dozzina di Bell venne poi integrata da nove H-19E 'Pepos' per missioni di soccorso e trasporto. Ma la vera ragione d'interesse dell'aviazione navale spagnola sono le sue operazioni con gli Harrier, persino prima che li usasse la Royal Navy, tanto che già nel '76 giunsero otto AV-8, di cui sei monoposto e due biposto TAV-8A per la Dedalo (R01), la ex-Cabot dell'USN e veterana della II GM, comprata nel '72 ma gestita in leasing già dal '67. Dal '72 anche l'USMC usava in maniera sperimentale gli AV-8 dalle portaelicotteri, ma nessuno batté gli spagnoli che furono i primi a usarli in maniera continuativa, a maggior ragione dopo la Principe de Asturias (R11) entrata in servizio nel 1988 e leggermente più grande della Garibaldi italiana, anche se costruita in maniera 'commerciale', con costi più bassi (sulla base della SCS, Sea Control Ship, elaborata negli USA come portaerei 'economica'). Rispetto al tipo americano, la nuova nave ebbe uno Sky jump di 12° a prua. Con le fregate missilistiche F-100 e F-80, le LPD 'Galicia' e LHD J. Carlos I, la flotta d'alto mare spagnola è una realtà di tutto rispetto. L'aviazione navale ha attualmente sei escuadrillas. La vecchia 8a Esc. con gli AV-8A/S Harrier, è stata oramai sciolta (e gli aerei ceduti alla Thailandia), ma c'è ancora la 9a, con circa 12 AV-8B+, otto nuovi e cinque per conversione con motori F402-RR-408 e APG-65, IRST ecc. e naturalmente anche con AIM-120 e bombe laser (con i pod Litening II). Vi sarebbero almeno 4 AV-8B non ancora aggiornati e per il momento tenuti in riserva, anche se forse verranno almeno dotati del motore nuovo. Infine c'è un TAV-8B ex-USMC, che consente di addestrare gli equipaggi (pochi) alla base di Rota, esso è in realtà una macchina in leasing, per cui la forza di Harrier spagnoli numericamente non è maggiore di quella della MM italiana (originariamente 16 monoposto e due biposto, ma almeno uno è caduto in un incidente). Una volta gli AV-8B erano usati come striker, mentre gli A, poi S (noti come Matador) erano impiegati come caccia, grazie alla maggiore velocità e ai missili AIM-9. La 4a Esc è dotata invece di tre Citation 550 e un Citation 650, usati per compiti VIP o trasporti leggeri, ma i tre 550 hanno anche la predisposizione per un FLIR per compiti anti-immigrazione e SAR. Delle altre tre squadriglie, la 3a 'Gatos' ha circa 10 AB-212ASW (a suo tempo un mezzo standard delle marine mediterranee, vedi anche Grecia, Italia e Turchia), la 5a 'Vacas vuelan' con circa 12 SH-3, la 6a con i superstiti di 14 H-500M e la 10a con i 12 moderni SH-60B, che sono usati soprattutto dalle fregate (con radar APS-124, boe, MAD, ESM, FLIR, siluri e nel secondo lotto, anche missili AGM 114 Hellfire), hanno anche capacità MEDEVAC e VERTREP, persino compiti di comando e controllo o ponte radio. Gli AB-212 erano simili a quelli della MM italiana, ma con un radome più alto per un radar differente; in origine soprattutto mezzi ASW, ma adesso sono usati essenzialmente come supporto per i Marines come i Sea King HC4 o gli elicotteri del Nucleo Eliassalto del 4° Gruppo della MM, hanno anche lanciarazzi e mitragliatrici e normalmente suono usati sulle 'Galizia', mentre sulla 'Asturias' sono usati come mezzi SAR per gli equipaggi di Harrier eventualmente caduti, nonché come mezzi VERTREP e per controllo delle navi. I Sea King sono presenti in due versioni: tre mezzi sono del tipo AEW con il radar Searchwater, gli altri sono usati soprattutto come supporto per le operazioni di eliassalto, anche se in origine erano ASW. La comunanza di macchine e ruoli ha portato a vari rapporti di collaborazione con la MM italiana. In teoria, tutti gli AB-212 e Sea King verranno sostituiti da 28 NH-90 navali (NFH) e terrestri (TTH), che forse significherà anche la sostituzione di alcuni SH-60. Da notare che questi ultimi hanno un radar così potente, che presto ci si accorse come essi fossero più utili dei Sea King AEW nella scoperta di minacce a bassa quota, e quindi li hanno relegati un po’ ai margini. La 6° Escadrilla ha i piccoli H-500M, che sono un po’ il frutto delle idee americane sugli elicotteri radiocomandati DASH, dei drones che lanciavano armi ASW su bersagli scoperti dalle navi. La MM aveva provato tuttavia con un mini-elicottero pilotato, l’A-106, mentre gli spagnoli usarono i più grandi e capaci H-500, con tanto di MAD e radar. Attualmente però, la missione ASW è poco richiesta e anche questi mezzi vengono usati per azioni offensive, per illuminare bersagli laser, per incursioni, MEDEVAC, ecc. Come per la MM, anche l’aviazione di marina spagnola manda i suoi piloti ad addestrarsi negli USA con i T-34 Mentor e poi TH-57, oppure T-45 per i piloti ad ala fissa. Ma almeno una cosa di differente c’è stato tra la MM e l’aviazione navale spagnola. Spesso si sente dire che quest’ultima ha avuto gli elicotteri Cobra, ma raramente se ne trova conferma. In effetti, le cose stanno così: molti anni fa, la 7° Esc ebbe otto AH-1G d’attacco, per operazioni di supporto anfibie, in stile Marines insomma (con i Seacobra). Tuttavia, per qualche ragione le cose non andarono benissimo: ben quattro elicotteri andarono persi e gli altri rispediti nel 1985 negli USA, a paret uno conservato a Rota, mentre il reparto venne chiuso. Una fine ignominiosa per un esperimento interessante, ed è difficile capire il perché, visto che dopo tutto velivoli ben più difficili come gli Harrier sono stati usati per decenni e con perdite minime, e così è anche per gli elicotteri degli altri reparti. L'Armada ha in programma l'elicottero NH-90 che incomincerà a sostituire gli AB-212 e poi anche i Sea King, visto che non è previsto l'EH-101. L'ordine è per 28 macchine. Dopo il 2020 è previsto l'arrivo degli F-35B per sostituire gli Harrier Plus, che è la mossa logica dato che non vi sono altri apparecchi subsonici VSTOL sul mercato adattabili a navi come la PRINCIPE. A dire il vero, per il 2020 sarà necessario sostituire anche la PRINCIPE oramai in servizio da oltre 30 anni. == Note == <references/> [[Categoria:Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo]] 16gpss9lo0x7h19ayl0lwurkytwc048 Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Cina-5 0 18332 478503 456168 2025-07-07T11:16:16Z 87.0.218.161 Corretto: "portaerei" 478503 wikitext text/x-wiki {{Forze armate mondiali}} ===I nuovi cacciatorpediniere=== ====Luhu e Luhai==== Il 13 ottobre 2001 un sole primaverile splendeva su Genova, fresca reduce dai fatti del G8. Erano passati pochi mesi da allora, ma già il mondo mostrava drastici cambiamenti. A NY le macerie delle Torri Gemelle avevano da poco finito di fumare. Sopra l'Afghanistan stavano cadendo le bombe della Coalizione e il mondo era ulteriormente preoccupato dagli attacchi all'antrace recapitata per posta. Un periodo non favorevole per i viaggi. Eppure al porto di La Spezia, dove il sole batteva ugualmente forte che nella vicina Genova, vi era festa. Una grande nave scintillava nel suo colore grigio-chiaro, ancorata ad una panchina. Gli astanti chiarivano di che nazionalità fosse, con un drago di carta agitato in mezzo al suono di tamburi e alle bandiere rosse. Oltre un migliaio di cinesi festeggiavano l'arrivo della SHEN ZEN, la nave simbolo della nuova era della Marina militare cinese. Questa era arrivata assieme al rifornitore FENG CANG, ma lei era ovviamente il centro dell'interesse collettivo, e non solo della comunità cinese. Mai una nave della Marina militare di Pechino aveva attraccato in Italia, e non solo stavolta ne erano giunte due, ma lo SHEN ZHEN era quanto di meglio la Cina potesse mostrare al mondo. Una nave moderna, grande, ottimamente mantenuta, senza nemmeno un filo di ruggine e con gli equipaggi perfettamente schierati. Questa opportunità di vedere lo stato dell'arte della cantieristica cinese venne apprezzato da molti, inclusi gli inviati di RID e Panorama Difesa. L'Esercito Popolare di Liberazione (ELP) disponeva di forze navali che in termini di dimensioni erano tra le più grandi al mondo: persino con il taglio di 30.000 posti, avvenuto nel 1999, vi erano ancora 147.000 effettivi, di cui 5.000 marines, 24.000 nelle batterie costiere e 20.000 per l'aviazione navale, all'epoca con 510 apparecchi, di cui solo una trentina erano elicotteri. Già da questo si può notare come la Marina cinese non fosse una marina d'altura, ma legata ad operazioni relativamente costiere: le marine d'altura hanno navi capaci di ospitare elicotteri. Ma le cose, sia pur lentamente, stavano cambiando. Vi erano ancora 15 cacciatorpediniere classe 'Luda' di cui 9 della seconda serie, e 2 'Luhu' del 1993-96, esemplari intermedi verso la ricerca di maggiore indipendenza tecnologica, armati con torrette binate da 100 mm e 8 missili antinave di nuovo modello. La forza delle navi cinesi d'altura vedeva all'epoca l'arrivo dei due nuovi 'Sovrenemny' migliorati, lo SHEN ZEN e una trentina di fregate per lo più di tipo 'Jangu', navi in verità piuttosto modeste. Lo SHEN ZEN era invece una nave potente e relativamente competitiva. Varato a Dalian nel 1997 dopo un anno appena dall'impostazione, esso è rimasto esemplare unico di una classe che doveva prevedere 2 navi in tutto, ancora quindi poco per uscire dalla concezione cinese di navi di piccolo tonnellaggio per la difesa costiera, quelle chiamate 'La Muraglia sui Mari'. Dopo l'entrata in servizio nel 1999, il nuovo caccia è stato impiegato certamente per ricerche e valutazioni operative, oltre che per usi pratici. Ma certamente, per poter esercitare una fattiva influenza bisognava arrivare ad almeno una mezza dozzina, cosa possibile giusto considerando i due caccia russi, lo SHEN, e i due LUHU In ogni modo, mentre le industrie francesi fornivano a Taiwan le fregate La Fayette, aiutavano anche la Cina (dove tra l'altro quasi tutti gli elicotteri francesi sono stati prodotti, anche se in genere in piccoli numeri) e il risultato era ben appercettibile. Lo SHEN ZEN (DD-167) è una grossa nave che a pieno carico arriva a 6.800 t, con una buona piattaforma complessiva. Il disegno è moderatamente stealth e la nave, che originariamente doveva chiamarsi YANTAI, venne concepita negli anni '80 come esempio per la futura marina cinese d'alto mare. Basicamente, questa nuova nave, che pare si tratta della figlia degli LUHUI e della nipote dei vecchi Luda, che erano a loro volta i Kotlin sovietici prodotti a partire dagli anni ’70. A questo proposito sarà certamente interessante notare come ad un certo punto venisse ventilato di equipaggiare i LUDA niente di meno che con il SAM inglese Sea Dart. Questo era possibile, perché era stata approntata una versione su contenitori-lanciatori chiamata Light Weight, che poteva essere installata su navi dalle 300 t in su, una vera rivoluzione rispetto all’ingombro e alla macchinosità del sistema originale che, per esempio, portò l’Olanda ad abbandonare l’idea di dotarsene per ripiegare sul missile americano Standard. Ma la cosa, che tecnicamente era perfettamente fattibile, non andò mai in porto per motivi finanziari, anche se resta l’interesse per avere ideato un tipo di SAM a medio raggio capace di essere ospitato da navi al livello di motocannoniera. D’altro canto, le motocannoniere Ashelville americane sono state modificate con missili SM-1MR pur stazzando solo 240 t, ma solo in funzione antinave, mentre l’idea dei contenitori-lanciatori multiruolo per SAM a medio raggio sarebbe stata realizzate con i WUGIN III dai taiwanesi. L’esperienza dei LUDA non andò certo persa, e i LUHU ne erano il frutto, con struttura più moderna e 8 missili antinave di seconda generazione piuttosto che quelli del tipo STYX-C201 dei primi. Le artiglierie da 100 mm binate erano un derivato dei pezzi Compact francesi, di cui negli anni ’80 due esemplari vennero importati in Cina: potevano essere un regresso in termini di capacità contro quelle da 130 mm e 58 calibri dei predecessori, ma la cadenza di tiro era aumentata a 60-80 colpi al minuto e anche se la gittata era solo la metà dei 27&nbsp;km dei potenti pezzi sovietici, le doti antiaeree e antimissile erano migliori. La motorizzazione era data da due LM-2500 americane, e queste navi da 4000 t erano munite anche di missili HQ-7, ovvero la copia cinese dei CROTALE francesi, montanti sul caratteristico lanciatore ottuplo, ma con contenitori-lanciatori singoli per ciascun missile. L’embargo americano mise fine a questo interessante programma, e aprì quello delle forniture russe e ucraine. I russi hanno fornito 2 caccia SOVRENEMNY completi, l’Ucraina ha fornito motori, la Francia ha fornito quasi tutto il resto. La nave, originariamente intesa come prima di una classe di varie altre, si diceva fino a 5 altre, non ha avuto seguito e i lavori per una seconda unità sono rimasti bloccati. Ufficialmente in codice NATO si tratta della Classe LUHAI, ma il progetto è noto in Cina come Type 051B. Esso è il più grande progetto per una nave da combattimento cinese e la SHEN ZEN è la prima nave cinese che abbia fatto crociera nel mondo, toccando in particolare il Mediterraneo ma anche l’Africa (cosa che non deve stupire, la Cina ha interessi crescenti nel continente). Prima dell’aggiornamenteo del 2004 con cannoni e missili SAM rimpiazzati con sistemi modernizzati, l’unità mostrava un progetto da super-fregata piuttosto che cacciatorpediniere. Essa, a parte alcune soluzioni stealth, era motorizzata da due turbine ucraine DT-59 da circa 20.000 KW l’una e da due diesel MTU da 3,3&nbsp;MW ovvero circa 4000 hp. La velocità arriva a 29 nodi, soprattutto l’autonomia su diesel, a 15 nodi, a 14.000 miglia. I motori sono in configurazione CODOG, da notare la distanza tra i due fumaioli. La configurazione dello scafo è del tipo flush-deck ovvero a ponte continuo, come sui LUDA. I sistemi C3 sono l’ECIC-1, ovvero il TAVITAC 2000 (trattamento e visualizzazione automatica tattica, questo il significato della sigla) francese costruito in Cina. I sensori comprendono un radar 3D Sea Eagle Type 381, conosciuto in codice NATO come Rice Screen, banda G, i l Sea Tiger (E/F) sull’albero di prua ha funzioni di scoperta aerea e in superficie: è lo stesso delle La Favette. Infine vi è il radar in banda S Type 363 co antenna del tipo Yagi. Ci sono anche un radar EFR-1 ‘Fog Lamp’ in banda I per la torre da 100 mm, due ype 347 in banda I per i cannoni da 37 mm, un CASTOR 2 o DRBC 32F, che funziona in banda I/J e controlla il missile HQ-7 o Crotale. Altri sistemi comprendono il Thales Rapid per le ESM e RAMSES (Reprogrammabile Multimode Shipborne Defence ECM System), 2 lancia-chaff-flare. Il sonar è solo a scafo, un DUBV-23. Tutto questo viene abbinato anche ai sensori degli elicotteri. Ecco le caratteristiche delle armi: un cannone binato PJ-33 A o TYPE 79 a prua, radar- controllato, capace di 50 colpi al minuto su una distanza massima di 22&nbsp;km e non è chiaro se derivato da un progetto nazionale, certamente esistente per armi di questo calibro, oppure da influenze francesi dei cannoni Compact. I cannoni Type 76A da 37 mm binati sono presenti a poppa in ben 4 torrette binate, capaci di circa 400 colpi al minuto e controllate da un radar di tiro per coppia: una sorta di DARDO cinese, basato sulle mitragliere da 37/63 mm con munizione da 37x250R mm. I missili HQ-7 sono a prua, con un sistema di ricarica rapida. Ci sarebbe spazio per armi ben più potenti ma non ve ne sono state installate.In ogni caso hanno una gittata di 12&nbsp;km e una certa capacità antimissili. La dotazione di maggior spicco è quella antinave, del resto la più facile da implementare: ben 16 missili C-802 o YJ-2 erano inizialmente stivati a mezza nave in due complessi di lancio a 8 celle fatte da coppie sovrapposte, con peso di 715&nbsp;kg per 6,392 m di lunghezza e diametro di 36 cm. Ha un turbogetto che gli consente un raggio di 150&nbsp;km per una testata da 165&nbsp;kg con profilo d’attacco sea skimming. In sostanza è una sorta di Exocet con turbogetto, ovvero l’anticipazione dell’Exocet Block 3, realizzata solo dopo anni in Francia. Due lanciasiluri da 324 mm completano il massiccio armamento. Infine, due elicotteri Z-9 o Ka-28 possono essere installati nell’hangar. La nave nel suo primo viaggio aveva un solo Z-9, almeno quando giunse in Italia. L’aggiornamento successivo ebbe luogo con i missili VJ-83, capaci di velocità d’attacco supersonica, mentre il cannone è di un nuovo modello sempre binato, ma con torretta stealth. Al dunque, è stato un altro passo avanti, ma per avere anche un caccia con capacità ASW piuttosto che di grossa fregata missilistica, è stato necessario attendere quantomeno i Type 052B, armati con i missili S-300. ===La flotta dei sottomarini, al 2003<ref>Murray e Goldstein, ''La componente subacquea della Marina Cinese'', RID dic 2003</ref>=== Per quanto poco nota, la flotta di sottomarini cinesi è una delle più grandi e, almeno sulla carta, potenti del mondo. I suoi sottomarini sono peraltro di tecnologia obsoleta e quindi ben poco credibili in uno scenario oceanico contro l'USN ma anche la più piccola ma ben equipaggiata Marina giapponese. Eppure, uno dei suoi SSK 'Song' di recente ha seguito ad appena 10&nbsp;km, e in emersione, una portaerei americana, ben dentro la gittata delle sue armi di bordo. La forza degli SSK cinesi dell'epoca era stimata dai servizi di sicurezza USA, nella seguente maniera: *30 'Romeo'(Project 033), 76,6x6,7x4,95 m, 1.319/1.712 t, 15,2/13 nodi, 8 tls da 533 mm con 14 siluri o 28 mine, 300 m di quota max, equipaggio 51. *19 'Ming' (Project 035), 1.584/2.113 t, 76 x 7,6x 5,1 m, 15/18 nodi, 5 tls con 16 siluri o 28 mine, 300 m di quota max, equipaggio 55 *2 'Song' (Project 039), 1.700/2.250 t, 74,9x8,4x5,3 m, 15/22 nodi, 6 tls con siluri, mine o missili, equipaggio 60 *2 'Kilo' (Project 877E), 2.325/3.076 t, 74,3x10x6,6 m, 10/17 nodi, quota 300 m, 6 tls con 18 siluri o 24 mine, equipaggio 53. *3 'Kilo migliorati' (Project 636), 2.350/3.126 t, 73,8x9,9x6,6 m, 11/19 nodi, 6 tls, 300 m ed equipaggio di 52 unità *1 Xia, 7.000 t, 120 x10 x8 m, 22 nodi, 12 SLBM 'Ju Lang' e 6 tls, 300 m e 100 uomini *5 'Han', 4.500-5.500 t, 90x9x7,4 m, 25 nodi, 6 tls, quota 300 m e 75 uomini La flotta era quindi costituita prevalentemente da materiali obsoleti e di tipo diesel-elettrico. I vecchi 'Romeo' erano in realtà un tipo di nave tutt'altro che disprezzabile dato che le loro piccole dimensioni sono maggiormente utili, per esempio rispetto ai 'Foxtrot', per le missioni costiere. Tuttavia per quanto aggiornati, essi sono obsoleti rispetto ai moderni sommergibili, ma soprattutto rispetto alle tecnologie ASW. Nondimeno, la loro consistenza numerica da sola poteva significare una minaccia almeno nei teatri meno impegnativi. Oppure avrebbero potuto essere impiegati per la posa di mine, un compito per il quale la furtività del sottomarino è molto apprezzata. Quanto alla strategia eventualmente attuabile contro le unità dell'USN, la probabile nemica, esse sarebbero state soprattutto una questione di aerei e sottomarini, visto che la flotta di superficie cinese non è all'altezza di un tale compito. Per questo sono stati spesi ben 1,6 mld di dollari per comprare una serie di ben 8 'Kilo', che sono del tipo 636, più moderno -nonostante la numerazione potrebbe far pensare il contrario- del precedente 877E. In tutto al 2003 c'erano già 3 'Kilo' Progetto 636 in servizio, oltre a due 877. L'arrivo di questi 8 battelli di nuova produzione avrebbe finalmente dato consistenza alla componente più moderna della flotta subacquea cinese. Ad essi c'è da aggiungere la ventina di 'Song', che nient'altro sono se non dei 'Romeo' modificati di costruzione cinese. È interessante notare che i 'Romeo' nella marina sovietica hanno avuto, malgrado l'intendimento iniziale di costruirne oltre 500 esemplari (tanto fu l'apprezzamento per questo progetto), appena 20 unità varate e tenute per lo più in servizio come vascelli addestrativi, dato che il compito principale è spettato agli SSN, ma anche ai grossi 'Foxtrot', seguiti dai più moderni 'Tango' (apparentemente poco soddisfacenti) e dai primi, pochi 'Kilo'. Insomma, i 'Romeo' hanno conosciuto ben più successo in Cina che in URSS e sono stati anche esportati in Egittom, per un totale di circa 88 unità prodotte. I 'Kilo' rappresentano il maggiore potenziale cinese sotto i mari, armati con siluri quali il TEST-71ME, il 53-65KE e i missili ASW e antinave della famiglia 'Klub', forse anche dei siluri a razzo Skval da quasi 200 nodi (essendo ordigni a supercavitazione, gli unici del tipo realizzati nel mondo). Inoltre, fatto almeno altrettanto importante, la Rubin russa proponeva anche un sistema AIP per migliorarne le capacità belliche rimanendo sott'acqua per molti giorni senza ricaricare le batterie. Come appoggio i 'Ming' e persino i 'Romeo', in situazioni meno critiche, sono unità del tutto credibili, per esempio per azioni SLOC (contro le linee di comunicazione), trasporto reparti speciali e minamento. I 'Song' hanno un'elica a 7 pale, motori tedeschi, sonar a scansione laterale francese, quindi sono in tutto dei battelli tutt'altro che disprezzabili. Nondimeno ha creato parecchio sconcerto il contratto del maggio 2002 per gli ultimi 8 'Kilo', che certamente entrano così in competizione con i battelli nazionali nel reperimento delle risorse finanziarie. Anche così, nel 2003 si aveva notizia del completamento di una terza unità e dei lavori su altre due: gli analisti che avevano pronosticato la fine del programma erano quindi in errore. Ma per migliorare davvero la situazione era necessario qualcosa di nuovo e moderno nel campo degli SSN e SSBN. Purtroppo per i Cinesi, questo seguitava ad essere un obiettivo non raggiunto, nonostante l'aiuto dei Francesi e dei Russi. Era in fase di completamento il primo Type 93, SSN di nuova concezione. I precedenti, piccoli 5 'Han' non erano invece un grande successo, ma va anche detto che le loro capacità, per quanto limitate, hanno trovato risalto sulla stampa per le imprese compiute durante la crisi dei missili del '96, onde mettere sotto pressione Taiwan. Contemporaneamente il nuovo SSBN, il Type 94, era in corso di apprestamento, ma con un ritardo ben maggiore rispetto all'SSN. Di questi nuovi battelli non è che si sapesse molto. Il Type 93 era descritto come 'silenzioso' quanto i Victor III. Ora, che questi siano SSN rispettati e rispettabili è fuori di dubbio, ma si tratta pur sempre di tecnologia sovietica degli anni '70, con una silenziosità simile a quella dei battelli americani di oltre 10 anni prima (i 'Permit' e 'Sturgeon'). Quanto ai Type 94, la loro silenziosità è stimata pari a quella di un Typhoon, ma anche qui si tratta di battelli vecchi di vent'anni, non certo più il 'top' della categoria. I 16 missili SSBN da 8.000&nbsp;km costituiscono un argomento più convincente della loro validità, ma al 2003 si era lontani dalla realizzazione. I vecchi SSN 'Han' erano unità che sostanzialmente costituivano una versione nucleare dei 'Romeo', forse i più inefficienti nella loro categoria, tanto che l'ultimo venne varato nel 1990, dopo molti anni dal completamento dell'unità capoclasse. Si tratta chiaramente di un progetto limitato e sottoposto a compiti più di ricerca che di servizio, ma allo Xia, in servizio dai primi anni '80, è andata anche peggio e i problemi che lo hanno afflitto hanno convinto a non costruirne altri, oltre a ricostruirlo nei primi anni '20. Eppure, basicamente si tratta solo di una versione 'allungata' dell'Han. Detto questo, la preparazione dei sommergibilisti cinesi è stata molto migliorata dai tardi anni '90, e ne hanno bisogno data la constatazione della mancanza di validi sottufficiali, almeno fino a non molti anni fa, mentre gli ufficiali e gli specialisti sono aumentati anche del 100% a seconda della specializzazione. L'iter è diventato più simile a quello americano che a quello sovietico, mentre l'addestramento combinato con le unità di superficie è stato migliorato, come anche la variabilità degli scenari durante le esercitazioni, il rifornimento in mare, le riparazioni d'emergenza ecc. La collaborazione con le università di Wuhan e Harbin per creare un centro di ricerca è stata pure attuata, con la prima che dal '99 ospita l'Accademia del Genio Navale e dell'Elettronica navale, la seconda per l'Ingegneria subacquea. Nel frattempo sono stati condotti estesi studi per la creazione di mappe batimetriche precise dei fondali. Lo scenario più plausibile è la guerra contro Taiwan, che nel 2003 aveva sì parecchie navi ASW, ma solo 6 S-2T su 26 erano operativi, e senza i 12 P-3C richiesti agli USA non era prevedibile di rompere un eventuale blocco che i sommergibili cinesi potevano fare ai danni del traffico mercantile, che rifornisce Taiwan del 90% dei propri bisogni. Dal canto loro i Taiwanesi, con 4 SSK, non sarebbero stati certo in grado di minacciare i traffici navali cinesi. È anche vero che questo ha fatto sì che la Marina cinese non sia rimasta molto interessata alla lotta ASW, tanto che fino a non molto tempo fa i compiti dei suoi sottomarini non comprendevano la caccia ad altre unità subacquee, ma con l'evoluzione della tecnologia e delle capacità operative dei battelli la cosa diventava sempre più necessaria, oltre che naturale. Del resto, la possibile azione militare dell'USN a supporto di Taiwan avrebbe forse richiesto anche uno scenario del genere, con i sottomarini cinesi in caccia delle portaerei americane. Con un numero sempre maggiore di unità equipaggiate di elaboratori digitali e sistemi idrofonici passivi ad alte prestazioni, gli SSK cinesi, non più costretti ad usare il sonar attivo, sarebbero già di per sé più pericolosi di quanto non fossero prima. La minaccia sarebbe particolarmente pericolosa nella zona ad occidente di Taiwan, dove le acque sono meno profonde e gli SSN americani meno capaci di dimostrare appieno la loro superiorità. Del resto, in termini storici le 17 portaerei affondate dai sommergibili durante l'ultima guerra mondiale rappresentano un precedente, così come la dottrina della Marina russa e sovietica, che proprio nei suoi sottomarini era versata a contrastare le portaerei americane. Per i cinesi, un attacco coordinato con un centinaio di missili antinave è ancora un valido argomento contro un gruppo di portaerei americane. Del resto, l'interdipendenza economica frena la competizione geopolitica e così la crisi del 2000 sembra oramai piuttosto lontana tra le due potenze, per non dire del fronte comune contro il terrorismo islamico (che interessa anche le regioni occidentali della Cina). La questione di Taiwan è sì importante, ma in questo aspetto, del tutto secondaria e politicamente risolvibile senza azioni di guerra aperta, anche se non si possono escludere situazioni di tensione, come quello che è accaduto nel '96 in occasione delle elezioni sull'isola-fortezza che, nell'occasione, subì la pressione della minaccia navale e missilistica cinese. I Cinesi non possono invadere Taiwan con un'azione militare diretta, ma possono colpirla ai traffici, isolarla, e costringere gli USA ad intervenire rendendo manifesta l'incapacità taiwanese di sopravvivere con le sue sole forze. ===Portaerei, situazione al 2008<ref>Fassari Giuseppe, speciale portaerei su Aerei set-ott 08 </ref>=== La Cina ha manifestato grande interesse ed attenzione per le navi portaerei, come indispensabile strumento di 'proiezione di potenza'. A maggior ragione considerando l'obsolescenza della sua componente aerea strategica, l'espansione della flotta di navi d'alto mare, e la scarsità numerica di missili ICBM moderni. Tutte ragioni per attirare a dotarsi, prima o poi, di questo strumento. Una cosa che però non si improvvisa tecnicamente e che, economicamente, costa una quantità impressionante di denaro per restare in efficienza. Il miglior risultato è stato finora, l'aver comprato la VARYAG, la sorella della Kutzetsov, mai ultimata e ufficialmente acquistata nel 1998 da una ditta di Honk Kong, la Chinluck per essere trasformata in un casinò galleggiante. Del resto, come si vedrà, la cosa è meno stravagante di quanto si potrebbe pensare, dato che i Cinesi già avevano comprato la vecchia 'Melbourne' australiana e le russe 'Minsk' (portaelicotteri classe 'Moskva') e 'Kiev', tentando persino l'acquisto della 'Clemenceau' francese. Così in teoria, i Cinesi hanno la seconda flotta di portaerei mondiale. Anche se sarebbe più giusto dire che hanno il secondo (?) parco archeologico della specialità. In teoria la grande nave russa avrebbe dovuto essere portata a Macao, ma di fatto è finita nella base militare di Dailan. Comprata per 30 mln di dollari, è attualmente finita direttamente con colori e insegne della Marina militare cinese, confermando che stavolta si trattava di un vero 'bluff' e che in realtà sarebbe stata voluta per completarla una volta per tutte come nave ammiraglia della loro flotta o quantomeno come nave scuola della specialità, con un costo di completamento stimato in un mld di dollari almeno. Nel mentre sarebbero stati comprati, pare (ma non è confermato) dei Su-27 navali. Soprattutto entro il 2020 si vorrebbero delle portaerei da circa 40-50 mila t, possibilmente nucleari, simile alla nave russa o alla francese de Gaulle (chissà che per allora non si siano comprati direttamente l'originale..). Si parla anche di caccia J-10 navalizzati con motore AL-31FN vettoriale, di elicotteri Ka-31 AEW e aerei biturbina multiruolo. Nel frattempo a Sanya, isola di Hainan, viene costruita una grande base navale per accogliere anche navi delle dimensioni di una portaerei, nonché i nuovissimi SSBN Type 094. Per ora vi sono in Cina sì delle navi 'tuttoponte', ma si tratta delle vecchie unità russe, trasformate molto saggiamente (vista l'apparente non convenienza di una diversa destinazione d'uso) in parchi tematici: la Kiev a Tianjin, la Minsk a Shenzen. Ma soprattutto, un terzo gigante 'tutto ponte' è presente ma non operativo come portaerei: si tratta di una 'concrete carrier', una portaerei di cemento. È stata costruita a Qingpu, ed è una sorta di riproduzione di una portaerei 'Nimitz'. Non navigherà mai, né somiglia come una goccia d'acqua alle portaerei USA (ma vista da lontano è difficile capire le differenze), e i suoi mock-up dei 'Rafaele' e S.Etendard sono una 'licenza poetica', ma onestamente si tratta di un lavoro fatto con tempi, precisione ed eleganza di raro valore. La passione dei cinesi per le portaerei e della loro simbolica potenza oceanica, che proprio la Cina a suo tempo aveva con la prima flotta d'alto mare degna di questo nome, è un dato oggettivo. Come si riuscirà a concretizzarla con delle realizzazioni pratiche è ancora un argomento oggetto di speculazioni più che di previsioni realistiche. ==Note== <references/> [[Categoria:Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo|Cina]] 0p89q0x69dmlcf79edfxvysoswdb8bl Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-5 0 18514 478502 457954 2025-07-07T11:15:24Z 87.0.218.161 Corretto: "portaerei" 478502 wikitext text/x-wiki {{Forze armate mondiali}} ==Portaelicotteri e assalto anfibio== L'US Navy ha il compito anche di consentire il trasporto delle truppe statunitensi, e in particolare del corpo dei Marines, che con una forza di picco negli anni '80 di circa 200.000 uomini sotto forma di tre Divisioni, dotati di un gruppo missili HAWK, oltre 500 carri M60A1 e con una forza da combattimento di circa 450 apparecchi ad ala fissa e centinaia di elicotteri, è da solo un utente di grande impegno. La capacità anfibia americana venne esercitata in azioni come quelle della guerra ispano-americana, spedizioni come quella in Marocco, ma soprattutto venne affinata durante la Seconda guerra mondiale con le grandi operazioni anfibie in Europa e soprattutto, nel Pacifico. Da allora non vi sono stati dubbi su chi avesse il maggior potenziale negli sbarchi anfibi e quindi, assieme a portaerei e bombardieri pesanti, proiezione di potenza. [[Immagine:Sikorsky SH-60B Seahawk of HSL-41 flies over USS Denver (LPD-9) on 30 September 1997 (970930-N-0000U-016).jpg|320px|left|thumb|L'LPD-9 Denver, classe 'Austin']] Usate durante la guerra in Corea, in Vietnam, in tante altre azioni, minacciando in altre di fare altrettanto (vedi Irak), le forze d'assalto anfibio americane sono un formidabile deterrente, e al pari delle navi logistiche, quelle anfibie americane sono state convenientemente sviluppate per stare al passo della richiesta e delle nuove tecnologie disponibili, fino ad arrivare a delle straordinarie concentrazioni di potere come le Tarawa, concepite per far operare un battaglione rinforzato di Marines (in pratica una intera brigata) con tutti i mezzi e tutte le capacità d'impiego, dai mezzi a cuscino d'aria (hovercraft) alle squadriglie di elicotteri e persino aerei VSTOL. Ecco una rassegna di navi anfibie statunitensi tra le più importanti, fermo restando le navi più tradizionali come le LSD (navi da sbarco con bacino allagabile) convenzionali o quelle da trasporto veloce, come le classi 'Charleston', 'Thomaston', 'Austin', 'Cabildo', San Antonio, Whibley Island' e 'Ancorage'. [[Immagine:USS Iwo Jima (LPH-2), portside view.jpg|370px|left|thumb|La IWO JIMA ai tempi di Desert Shield, 1990, con il ponte letteralmente riempito con 10 enormi CH-53. Ingrandendo la foto si può apprezzare la disposizione degli armamenti, con i CIWS e almeno un lanciamissili a poppa, un altro a prua, davanti alla plancia di comando]] Derivate da un progetto di portaerei di scorta dell'ultimo conflitto mondiale, le 7 navi classe '''Iwo Jima''' sono state a lungo un componente importante della US Navy, le prime navi del tipo portaelicotteri prodotte per assalti anfibi (LPH). Esse avevano una grande capacità di trasporto elicotteri, con uno scafo di qusi 200 metri, ma erano prive di bacino di carico per mezzi da sbarco, necessario per lo sbarco di mezzi pesanti. Tale lacuna sarebbe stata colmata dalle 'Tarawa'. Queste navi hanno avuto un intenso impiego, anche se la grande quantità di spazio che richiedono i compiti di trasporto anfibio hanno reso molto difficile sistemare un motore potente, che infatti è di appena 23.000 hp su di un solo asse. Esiste un hangar da 70 m, capace di ospitare 19 CH-46 o 11 CH-53, ma in tutto vi è la possibilità di ospitare fino a 24 elicotteri, 2-4 dei quali sono macchine d'attacco AH-1 Cobra, mentre vi sono stati esperimenti anche con gli aerei AV-8 Harrier, che però sono troppo grandi per operare con continuità da queste navi (ma va detto che operano continuativamente dalla portaerei spagnola ASTURIAS, che è molto simile in dimensioni). Al solito, solo una parte dei velivoli è ospitabile dentro l'hangar: nel caso delle portaerei americane, questa percentuale è di circa il 55%, il resto viene mandato a rotazione in aria o tenuto sul ponte di volo (differentemente dalle portaerei russe, che hanno un gruppo di volo interamente ospitabile in hangar a causa delle condizioni meteo avverse, e anche per questo portano meno apparecchi delle navi USA). Mezzi efficaci e capaci di eseguire elitrasporti d'assalto, più economiche delle 'Tarawa', sono state spesso utilizzate in situazioni di crisi. La loro sostituzione è avvenuta con le 'Wasp', che sono ancora più potenti delle 'Tarawa'. Elenco navi: (LPH-2) USS Iwo Jima, (LPH-3) USS Okinawa,(LPH-7) USS Guadalcanal, (LPH-9) USS Guam, (LPH-10) USS Tripoli, (LPH-11) USS New Orleans,(LPH-12) USS Inchon * Servizio: 1961-69 * Dislocamento: 18.300 t p.c. * Dimensioni: lunghezza: 180 m, larghezza 25,6 m, del ponte di volo 31,9 m * Propulsione: 1 solo asse per turbine a vapore, potenza 23.000 hp * Equipaggio: 650 * Armamento: 2 cannoni binati da 76/50 mm, 2 CIWS, 1 lanciamissili Sea Sparrow * Carico: fino a 2.000 uomini, 400 m2 per veicoli, 600 m3 per carichi vari, 24 elicotteri. Dalle navi di questo tipo sono derivate anche due altre importanti navi per operazioni anfibie: le due navi comando per operazioni anfibie classe 'Blue Ridge', ricche di apparati elettronici per scoperta radar e comunicazioni. Il fatto che vengano riempite con tali apparecchiature intere navi da 180 m di lunghezza rende chiaro che tipo di complessità sono previste per le operazioni anfibie americane: la maggior parte delle Marine nemmeno hanno navi d'assalto anfibio di queste dimensioni, figuriarsi se si potrebbero mai permettere mezzi del genere solo per esercitare azioni di comando e controllo (che d'altro canto vennero impiegati già durante l'ultima guerra mondiale, per cui dal punto di vista americano non è stato altro che riproporre la 'tradizione' in versioni aggiornate tecnicamente). [[Immagine:USS Barbour County (LST-1195).JPG|350px|left|thumb|Facile identificare questa nave come una Newport, non ve ne sono altre con il 'ponte levatoio' a prua, per non parlare della sovrastruttura 'cubica']] Le unità LST (navi da sbarco per mezzi corazzati) statunitensi classe '''Newport News''' sono state le ultime di questo tipo per l'US Navy. Vascelli di grandi dimensioni, realizzate in circa 20 unità alla fine degli anni'60, avevano una caratteristica rampa di scarico mezzi prodiera per superare le asperità delle spiagge. Questa rampa, sostenuta da due enormi bracci da 34 m di lunghezza, aveva la capacità di 75 tonnellate (molto più di quanto necessario per ogni mezzo militare), ed era stata pensata chiaramente per ovviare alla pratica impossibilità, per navi tanto grandi, di raggiungere le spiagge fino a profondità abbastanza ridotte da far sbarcare i carri armati (per gli altri mezzi corazzati, anfibi, il problema non si pone), oltre che i veicoli leggeri ed autocarri, nessuno dei quali in genere anfibio. L'armamento era in origine di 2 cannoni binati Mk 33 da 76/50, poi sostituiti dai Vukcan Phalanx. Attualmente sono state radiate o messe in riserva, ma australiani e spagnoli non hanno mancato di comprarne alcune di seconda mano, apprezzando la complessiva efficienza che ancora garantiscono. Per dettagli ulteriori vedesi le parti relative alle loro Marine. *Dislocamento: 4.793-8,500 p.c. *Lunghezza: 159 m (Nb. eccetto il ponte levatoio, con il quale arrivano a circa 180) *Larghezza: 21 m *Pescaggio: 5,3 m *Motori: 6 diesel ALCO su 2 assi, potenza 16.000 hp e un motore ausiliario da 800 hp G.E. Altri 3 generatori ALCO/G.E. da 750 kw/.1200 hp sono pure utilizzati *Velocità : 20+ nodi, ben 27 confermati nel 1991 (a carico leggero) *Equipaggio: 14 ufficiali + 210 graduati e semplici *Trasporto: 400 marines + 29 carri armati o 30 LVTP-7 *Armamento: inizialmente 2 canoni da 76/50 mm, rimpiazzati da 2 CIWS Grazie alla loro massa, queste navi hanno potuto operare in maniera molto efficiente rispetto alle vecchie navi da sbarco del periodo della II GM. ma questo ha significato, nonostante la possibilità di 'appopparsi' con apposite casse di compensazione onde diminuire il pescaggio prodiero, la necessità di sostituire le porte di prua (tra l'altro potenziali punti deboli della struttura), con il suddetto ponte levatoio. Un sistema di vettoramento dato da uno speciale propulsore azimutale consente di spostare la nave lateralmente aumentandone la controllabilità in manovra. Le sovrastrutture sono letteralmente 'cubiche' con le pareti esterne che sono senza soluzione di continuità con quelle dello scafo laterale. Non si può dire che per navi messe in cantiere nella seconda metà degli anni '60 esse non abbiano avuto successo all'export, dove sono andate solo recentemente, di seconda mano. La verità, al solito, che la maggior parte delle Marine non ha che fondi malamente sufficienti per comprare navi di prima linea nuove o 'usate di qualità', così le grosse navi di 'Zio Sam' sono le benvenute quando disponibili. Ecco l'elenco: *2 per il Messico: LST-1179 Newport e LST-1184 Frederick sono diventate la ARM A-411 'Papaloapan' e SRM A-412 Ususmacinta. *2 per Taiwan: La LST-1180 Manitowoc e la LST-1181 Sumter ora sono le LST-232 Chong He e LST-233 'Chong Ping' *1 per la Marina Brasiliana: la LST-1186 Cayuga, ora G-28 NDCC Mattoso Maia. *2 per La Royal Australian Navy: la LST-1188 Saginaw, ora HMAS Kanimbla, e la LST-1193, ora HMAS Manoora *1 per il Cile: la LST-1189 San Bernardino, adesso LST 93 'Valdivia *1 per la Malesia: LST-1992 Spartanburg Country, ora A-1505 KD Sri Indera Pura *2 per la Spagna: ha ottenuto le LST-1196 Harlan County e LST-1197 Barnstable County, ora L-42 Pizarro e L-41 Cortés *1 per il Marocco: LST-1198 Bristol County, ora 407 Sidi Mohammed Ben Abdallah Totale: 12 navi su venti piazzate di seconda mano a 8 marine differenti: un record per una nave anfibia moderna. [[Immagine:US Navy 020628-N-3228G-002 USS Tarawa (LHA 1).jpg|350px|left|thumb|l'imponente sagoma della TARAWA mostra tra l'altro pareti verticali per i due terzi della lunghezza]] Le grandi navi dell'US Navy classe '''Tarawa''', 5 unità in tutto varate tra gli anni '70 e l'inizio del decennio successivo (altre vennero cancellate), sono state per lungo tempo le più grandi navi anfibie del mondo con il loro scafo lungo un quarto di chilometro esatto e stazzante circa 40.000 tonnellate, dotate di un enorme ponte di volo, un bacino per ospitare mezzi da sbarco, un hangar e un magazzino per mezzi e veicoli. Per queste capacità combinate portaelicotteri-nave anfibia con bacino sono state siglate come LHA. Esse hanno anche apparati di comando e controllo delle operazioni anfibie e un pesante armamento difensivo. La precedente Classe Iwo Jima, sebbene derivata dal progetto di una portaerei della Seconda guerra mondiale, non era grande abbastanza per ospitare con continuità gli aerei AV-8, ma le riserve di carburante e le attrezzature aeree delle Tarawa non sono ancora totalmente ottimali, e così è arrivata la successiva, ancora più grande Classe Wasp. [[Immagine:US Navy 050209-N-2218T-002 The amphibious assault ship USS Saipan (LHA 2) sits pier side on board Naval Base Guantanamo Bay, Cuba.jpg|350px|right|thumb|La USS Saipan; l'altezza e la larghezza del suo scafo la rendono persino più maestosa di una portaerei di eguali dimensioni]] *Entrata in servizio: 1976-80 *Dislocamento: 39.300 t *Lunghezza: 250 m *Larghezza: 32,4 m *Propulsione: 70.000 hp *Velocità: 24 (22 crociera) nodi nodi *Equipaggio: 902 *Sensori di bordo *Armamento: 3 cannoni Mk 45 da 127 mm, 6 mitragliere da 20 mm, 2 lanciatori Mk 116 Sea Sparrow. In seguito i cannoni da 127 mm, che erano utili anche per il supporto d'artiglieria agli sbarchi, sono stati recentemente sbarcati. Essi erano ai lati dello scafo. La capacità è elevatissima, in termini di potenzialità anfibie: oltre non v'é nulla se non le similari 'Wasp'. La capacità è di un hangar di 81,5 x 37 m che porta fino a 36 elicotteri CH-46 o 19 CH-53, o ancora ben 25 AV-8B. Sul ponte vi sono un massimo di 8 LCM e 10 LCVP. La parte poppiera ha un bacino allagabile di 80 x 23,4 metri con 4 LCU, 2 LCU, 3 LCM8 o ancora 17 LCM6. Il gruppo imbarcato può essere di 12 CH-46, 6 CH-53, 4 AH-1 e 2 UH-1, oppure 6 CH-46, 9 CH-53, 4 AH-1 e 2 UH-1. Inoltre vi sono anche 6-8 Harrier, mentre in generale è possibile ospitare fino a 30 CH-46 nell'hangar e 12 sul ponte, per un totale di 42 macchine. [[Immagine:Amphibious assault ship USS Belleau Wood (July 7 2004).jpg|330px|left|thumb|Ecco l'entrata 'posteriore' delle 'Tarawa']] È possibile imbarcare fino a 2000 marines, 1,5 milioni di litri di carburante JP5 e 50.000 litri per veicoli, 160 dei quali possono essere portati nel ponte veicoli, mentre non manca nemmeno una palestra di oltre 400 m2. È possibile operare con 9 CH-53 o addirittura 12 più piccoli CH-46 con una singola ondata, il che dà l'idea di come questa nave, evoluzione definitiva del tipo da sbarco anfibio, sia a tutti gli effetti una poderosa macchina d'assalto anfibio con dimensione 'verticale', e la quantità di carburante imbarcato, circa 4 volte quella delle 'Iwo Jima' rende possibile operare, come è stato fatto per esempio, nel 1991 quando in assenza di un attacco anfibio reale, una delle navi ebbe il compito di far operare 20 aerei di uno Squadron di Harrier. In quell'occasione il VMA-331 'Bumblebees', basato sulla 'Nassau' ha operato solo negli ultimi 8 giorni di guerra ma ha eseguito 243 missioni sganciando 267 t di carico bellico su obiettivi all'interno del Kuwait, con la perdita di uno dei circa 20 apparecchi ivi basati. [[Immagine:USS Boxer LHD-4.jpg|350px|left|thumb|Non è agevole distinguere immediatamente una 'Tarawa' da una 'Wasp']] La classe Wasp è una classe di portaelicotteri d'assalto anfibio in servizio con la Marina degli Stati Uniti a partire dal 1989. La classe '''Wasp''' è un'evoluzione della classe Tarawa, della quale ha mantenuto molte caratteristiche. Elemento determinante dell'evoluzione di questa linea di navi da guerra è stato l'impiego di aerei V/STOL tipo Harrier, che le hanno fatte definire come una nuova categoria, la LHD. Questi aerei, che occasionalmente erano imbarcati anche sulle navi classe Iwo Jima e la cui presenza divenne abituale sulle Tarawa, sono mezzi molto capaci che hanno bisogno di molte parti e armi. In linea con questa necessità, la classe Wasp introduce più ampi depositi per i velivoli e aumenta in grandezza rispetto alle già considerevoli dimensioni delle Tarawa (249,9 m di lunghezza). Per questi motivi, le navi di classe Wasp possono essere considerate portaerei d'assalto anfibio e non solo portaelicotteri. Hanno il ponte di volo di 32 x 250 m con possibilità di operare con 9 elicotteri pesanti, bacino di 80 x 15 m con 3 LCAC o 16 LCM6, 2.100 m2 di parcheggio veicoli, 9.290 m3 per i materiali, 3 ospedali da 600 posti letto complessivi. È possibile far operare la nave anche come una vera e propria portaerei media, con 20 AV-8B e 6 elicotteri SH-60B. Le Wasp non ha i cannoni da 127 mm delle classi precedenti, ma imbarca lanciamissili difensivi RIM-116 RAM. [[Immagine:USS Wasp (LHD-1) welldeck 2.jpg|290px|right|thumb|Ecco come si presenta il bacino allagabile visto dall'interno della nave]] *Numero unità: 8 *Dislocamento: 40.500 t *Stazza lorda t *Lunghezza: 257,3 m *Larghezza: 42,8 m *Propulsione: 2 caldaie alimentanti a vapore due gruppi turboriduttori eroganti 140.000 cavalli asse su due assi (104 MW complessivi) La USS Makin Island (LHD-8) utilizza turbine a gas *Velocità 24 nodi * Equipaggio 104 ufficiali, 1.004 tra sottufficiali e comuni ,un distaccamento di 1.894 Marine * Armamento: RIM-116 Rolling Airframe Missile (in rimpiazzo dei 3 cannoni da 127 mm) 2 lanciatori NATO RIM-7 Sea Sparrow 3 CIWS Phalanx da 20 mm (2 nelle LDH-5/LDH-7) 4 mitragliatrici 12,7 mm 4 cannoni Mk 38 25 mm (3 nelle LDH-5/LDH-7) (inizialmente vi erano 6 mitragliere da 20 mm) Corazzatura Mezzi aerei 42 Boeing CH-46 Sea Knight, o 20 AV-8B Harrier II 6 elicotteri con compiti Antisom (ASW) [[Immagine:San Antonio class rendering.jpg|350px|right|thumb|Disposizione interna delle San Antonio]]Da qualche anno, alle 'Wasp' e 'Tarawa' si sono aggiunte anche le LPD 'San Antonio', previste con una conformazione più classica in cui il bacino di carico è forse più importante della capacità elicotteristica. Finalmente adottata una configurazione stealth. In pratica questa nuova classe di navi rimpiazza quasi tutte le altre rimaste in servizio della vecchia generazione, come le 'Austin', 'Cleveland', 'Trenton' come LPD, 'Anchorage' e 'Newport' come LST, e persino i trasporti 'anfibi' Charleston'. Ne sono state programmate dodici unità di cui forse solo 9 verranno costruite, mentre già almeno 6 sono in servizio o si apprestano a diventare operative. Equipaggiate di mezzi a cuscino ad aria (LCA), elicotteri normali e V-22 Osprey, armate di RAM, esse sono un qualcosa di ben più evoluto delle altre che le hanno precedute. Hanno avanzate capacità in termini di comando e controllo, antenne di tipo avanzato e un network con 762 fibre ottiche per comunicazioni interne. [[Immagine:USS San Antonio (LPD-17).jpg|380px|right|thumb|L'aspetto, invero imponente e minaccioso, delle nuove LPD. Notare i due RAM a prua e a poppa]] *Dislocamento: 25.000 t *Lunghezza: 208.5 m 201.4 m al galleggiamento *Larghezza: 31.9 m massima, 29.5 m galleggiamento *Immersione: 7 m (23 ft) *Propulsione: 4 diesel Colt-Pielstick su due assi, 40,000 hp (30 MW) *Velocità : 22 nodi (41 km/h) *Equipaggio: 28 ufficiali +333 graduati e semplici *Armamento: 2 cannoni da 30 mm Bushmaster II e due RAM-Rolling Airframe Missile launchers da 21(?) colpi per la difesa antiaerea e antimissile *Velivoli: 4 CH-46 Sea Knight o 2 MV-22 operabili contemporaneamente *Landing Craft: 2 LCACs o 1 LCU (conventional);14 EFVs/LVTP *Truppe: 699 (66+633); massimo 800 ==Navi costiere== Dopo la crisi di Cuba, durante gli anni dell'amministrazione Kennedy l'US Navy mise mano ad una classe di navi piccole e (relativamente) economiche, che fossero utilizzabili in contesti poco più che costieri. Le '''Asheville''' ,realizzate in 17 esemplari -dai cantieri Tacoma Boabuilding e Peterson Shipbuilders- su 22 programmati, con il loro dislocamento di 245t. a pieno carico, avevano una struttura simile a quella delle Osa sovietiche, ma un armamento totalmente diverso, caratterizzato da una preferenza per i cannoni, che infatti vertono su un cannone da 76/50 mm. in impianto singolo, rispetto all'Mk33 normale, con 2 armi. Questa torre, chiusa, era la Mk 34, con una cadenza di 45c.min e una gittata di 13.000 m. Altre armi sono un impianto da 40 poppiero Mk3 e 2 mtg da 12,7 M2 HB. ogni cannone aveva un proprio radar di tiro. Lo scafo è stato costruito in alluminio, le sovrastrutture, nell'intento di ridurre il baricentro, sia in alluminio che in fibra di vetro. Sia come sia, per la struttura come l'apparato motore si deve essere trattato di un progetto assai costoso. L''''apparato propulsivo''' era particolarmente rimarchevole per l'epoca: 2 diesel e una turbina a gas, per ottimizzare la velocità e l'autonomia. Per quanto capaci di sopportare il moto ondoso degli oceani, le Asheville erano poco popolari per i marinai in quanto assai scomode, nonostante e forse per via delle alte sovrastrutture, molto voluminose e che alzano forse troppo il baricentro. Le eliche, a causa della cavitazione, non consentivano poi il superamento dei 38 nodi. Impiegate in Vietnam. queste navi hanno svolto anche altri compiti importanti: quello di simulare (molto bene) le motocannoniere missilistiche sovietiche durante le esercitazioni, quello di sperimentare nuovi apparati elettronici, ma anche un impiego ulteriore e importante. 4 di esse sono state impiegate nel Mar Mediterraneo, in funzione anti-omberggiamento delle navi sovietiche, che normalmente tampinavano le unità NATO negli anni '70. Per questo compito, esse imbarcavano addirittura missili Standard modificati per attaccare le navi nemiche in base alle loro emissioni radar. Non avendo disponibilità di altri missili, fu escogitata una soluzione particolare: si presero 4 missili Standard nella versione AGM-68 ARM usati dagli aerei come missili antiradar e si basarono nuovamente sulle navi, ovvero su alcune delle 'Asheville'. Con una velocità supersonica, teoricamente avrebbero colpito la nave nemica o l'avrebbero costretta a spegnere i radar, quindi potenzialmente si trattava di armi pericolosissime che avrebbero potuto consentire alla motocannoniera di distruggere successivamente la nave sovietica già messa fuori combattimento. Considerando le difficoltà dei missili antiradar dell'epoca non è chiaro quanto la cosa avrebbe funzionato in pratica. la Classe PSMM5 destinata all'export ha un armamento diverso, probabilmente missili Harpoon. Si tratta di un modello multiruolo che è stato utilizzato per Taiwan (1+ 3 costruite localmente), Corea del Sud (4+4), Filippine (3 costruite in Corea). Per queste navi, o meglio, per l'addestramento dei loro equipaggi sauditi, ancora nel 1983 vi erano 2 'Asheville' in servizio a Norfolk. In ogni caso si tratta di navi di tipo piuttosto obsoleto rispetto a quelle disponibili all'epoca nel campo delle motocannoniere missilistiche. *cantiere:Tacoma e Peterson *completata:1966-71 *stazza lorda:245 *lunghezza:50,1 m *larghezza:7,3 m *altezza: *pescaggio:2,9 m *propulsione:CODOG (COmbined Diesel Or Gas): 2 diesel per l'andatura di crociera da 3500hp complessivi e 1 turbina da GE da 13000hp su 2 assi. *velocità: 38 nodi *equipaggio:28 *passeggeri: *sensori:1 radar di navigazione Rayteon Pathfinder, 1 radar FC Mk50, 1 FC Mk 63 *sistemi difensivi: *armamento: 1 cannone da 76 Mk 34, 1 da 40 mm Mk 3 1 binato da 12,7 Le 6 unità della '''Classe Pegasus''', portanti ciascuna il nome di una costellazione, sono state le uniche navi missilistiche d'attacco veloce varate dall'US Navy negli ultimi 30 anni. La sola vistosa eccezione che la Marina USA ha dedicato alle unità veloci d'attacco è quella relativa agli aliscafi missilistici, di cui dagli anni '50 vennero realizzati alcuni modelli interessanti, come l'Hig Point ASW ,e poi i modelli 'Flagstaff' e 'Tucumcari'. I nseguito ai programmi NATO, che vagheggiavano una flotta di aliscafi missilistici come soluzione sufficientemente tecnologica alle esigenze di unità veloci d'attacco, vennero elaborati vari progetti. Il Tucumcari è stato irrilevante come realizzazione pratica nella US Navy, ma ha costituito, anche se oramai è un fatto poco ricordato, il modello base su cui è stata realizzata l'italiana [[w:Classe Sparviero|classe Sparviero]]. Un altro progetto, realizzato quasi nello stesso numero (6 contro 7) ma molto più grande, è stato per l'appunto la classe '''Pegasus'''. Questi grandi aliscafi hanno lo stesso armamento d'artiglieria dei minuscoli mezzi italiani, ma il dislocamento è 4 volte maggiore, e così anche il numero dei missili antinave, 8 Harpoon, e il numero delle munizioni per il cannone, 330 contro 85. Gli aliscafi americani sono stati concepiti diversamente, e appaiono mezzi grandi e potenti rispetto agli 'Sparviero', con capacità complessive molto maggiori. Rimasti a lungo in servizio sono stati posti in riserva negli anni '90, visto che non avevano molta utilità operativa per le esigenze americane ed erano costosi, come tutti gli aliscafi lo sono rispetto agli scafi normali. [[Immagine:PHM-1.jpg|300px|right|thumb]] *stazza lorda: 240 t *lunghezza: 44,3 m *larghezza: 8,6 m (14,3 con le alette) *pescaggio: 2,3 m *ponte di volo: *propulsione: 1 turbina a gase G.E. con 2 idrogetti, 18.000 hp, 2 diesel MTU con due idrogetti, 3,200 hp *velocità: 11 nodi in dislocamento, 48 in dislocamento *autonomia: *capacità di_carico: *equipaggio: 22 *passeggeri: *sensori: 1 radar scoperta aerea SPS-63, 1 per direzione tiro Mk 92 o Mk 94 nel caso del Pegasus, 1 sistema ECM SLR-20, 2 lanciatori di chaff Mk 35 *armamento: 1 cannone Mk 75 da 76,2 mm. e 2 da 20 mm. (predisposizione), 8 missili Harpoon ==Cacciamine== L'US Navy non ha mai avuto soverchia attenzione per le contrumisure mine, nonostante che la Marina sovietica ne avesse oltre 500.000, anche di tipi avanzati. Quello delle contromisure mine era essenzialmente un business per le marine NATO europee, che vi si specializzarono mentre i programmi americani, a parte gli elicotteri antimine (con speciali attrezzature a rimorchio, in particolare gli MH-53 Sea Stallion) non hanno mai avuto vita facile né grande diffusione. E dire che l'US Navy ha a sua volta una considerevole capacità offensiva in termini di mine, dalle potenti bombe Mk 84 modificate con spoletta magnetica che chiusero i porti vietnamiti nel 1972, alle Mk 67 semoventi, da rilasciare a distanza debita da obiettivi fortemente sorvegliati (sono praticamente dei siluri a lenta corsa), alle mine CAPTOR con siluro Mk 46 mod. 4 incorporato. [[Immagine:USS Avenger;Shocktrial.jpg|300px|right|thumb|Anche se con scafo in legno, le 'Avenger' sono state testate contro esplosioni subacquee di tutto rispetto]] Tra le navi americane, la '''classe Avenger''' è stata costruita come la prima di veri cacciamine per l'US Navy, che dal punto di vista della lotta antimine è rimasta anche dopo, un autentico 'gigante con i piedi d'argilla'. Gli esemplari classe Avenger sono stati ridotti da 21 a 14, e sono entrati in servizio negli anni '80 (dal 1986), ma per essere presto messi in riserva. Lo scafo era in legno di abete, cedro e (abbastanza ovviamente) quercia. Anche le sovrastrutture erano in legno, ma ricoperto di GRP. La classe Cardinal, che doveva seguire in 17 esemplari è stata annullata, e in seguito è stata realizzata la Oprey, praticamente un progetto ingrandito della Gaeta italiana. Classe Avenger: *Dislocamento:1040-1240 t *Dimensioni: lunghezza 68,3 m x larghezza 11,9 x pescaggio 3,5 m *4 motori diesel da 2400 hp, velocità 14 nodi *Armamento: 2 impianti da 12,7 mm, un ROV, chiamato anche MNS della Honeywell, operativo fino a 183 m di profondità, 1 radar di scoperta in superficie SPS-55, un di navigazione SPS-56, un sonar SQQ-30, un sistema comunicazioni satellitari *Equipaggio: 72 *Cronologia della capoclasse: ordinata 19 giugno 1982, varate il 3 giugno 1983, in servizio dal 12 settembre 1987.Ancora attiva al 2008 *Dislocamento: 1,390 t *Lunghezza: 68.3 m *Larghezza: 11,9 m *Immersione: 4 m *Propulsione: 4 diesel Waukesha Motors Co. con due eliche e due timoni *Velocità: 14 knots (26 km/h) *Equipaggio: 6 officiali+75 *Sistemi di bordo: AN/SLQ-48 (V) Mine Neutralization System (ovvero il ROV filoguidato della Honeywell), sistema di dragaggio acustico/magnetico AN/SQL-37(V)3, sistema dragaggio meccanico Oropesa type 0 size 1. MDG 1701 Marconi Magnetometer Degaussing System. *Sistemi elettronici: sistema di navigazione precisa AN/SSN-2 (PINS), sonar cacciamine AN/SQQ-32, radar di scoperta di superficie AN/SPS-55, *Armamento: 2 M2HB da 12,7 mm, 2 × M60 7.62 mm, 2 lanciagranate Mk19 La Avenger è stata la nave che più di ogni altra ha partecipato a Desert Storm, restando in aerea di guerra più di ogni altra nave e stabilendo il primato della prima nave a distruggere una mina di fondo. Attualmente fa parte della flotta attiva della Riserva. Nonostante il tipo di struttura assai obsoleta, essa ha dimostrato di essere una classe di navi resistente e robusta, anche nei test subacquei con esplosioni di grosse cariche esplosive. E le costruzioni in legno sono molto più facili e molto meno inquinanti da eseguire che posare su appositi stampi tonnellate di vetroresina. [[Immagine:USS_Raven_MHC_61_Persian_Gulf.jpg|300px|right|thumb]] '''Osprey''' *Dislocamento: 907 t p.c. *Lunghezza: 188 ft, larghezza 36 ft, immersione 11 ft *Propulsione: Two diesels da 800 hp ognuno e 2 propulsori cicloidali Voith-Schneider *Velocità: 10 nodi *Autonomia: 15 giorni *Equipaggio: 5 +46 *Armamento: 2 M2HB da 12,7 mm, Mine Neutralization System Si tratta dei cacciamine in GRP (vetroresina) più grandi del mondo, con uno scafo in un unico pezzo per non dare punti deboli alle esplosioni subacquee e altri ritrovati, come le paratie flessibili interne. La realizzazione di 12 navi ebbe luogo ai cantieri di Savannah dell'Intermarine e ai cantieri Litton-Avondale di N.Orleans. Ne entrarono in servizio 12 tra il 1993 e il 1999, e 2 di questi vennero poi, essendo 'ridondanti', prontamente ceduti alla marina greca: il MHC-52 Heron che divenne Calypso, e l'MHC-53 Pelican, chiamato Euniki. Decisamente, la pur non grande flotta di MCM americane non ha vita facile. ==Navi ausiliarie ed ELINT== L'US Navy ha immesso in servizio una grande varietà di navi con compiti di supporto alle proprie forze di prima linea, assolutamente indispensabili per le missioni oltremare e di intervento, sia in pace che in guerra, oltreoceano. Tra le tecniche affinate, le postazioni per il rifornimento in mare durante la navigazione con manicotti di carburante passati attraverso apposite stazioni, e il VERTREP, ovvero il rifornimento tramite elicotteri, che in genere sono CH-46, capaci di oltre 3 t di carico (non per niente sono i 'baby Chinook'). Tra le classi di navi da rifornimento importanti vi sono le petroliere classe 'Sacramento', stazzanti circa 40.000 t. Soprattutto le navi che operano con i gruppi d'impiego portaerei sono caratterizzate da velocità molto alte (28-30 nodi) per stare al passo delle portaerei in movimento rapido. Chiaramente non avrebbe senso avere una portaerei capace di filare i 30+ nodi se poi venisse servita da un rifornitore incapace di superare i 20, come spesso avviene con le navi ausiliarie 'normali'. Ovviamente questo rende necessario un sistema motore molto potente e dispendioso. Tra le navi ausiliarie non mancano certo quelle trasporto munizioni, indispensabili per il rifornimento delle portaerei americane, per i marines e anche per le corazzate. Per quello che concerne le classi di navi di altro genere, vanno ricordate tra le varie le unità con i sistemi di avvistamento e inseguimento missili di vario tipo, in genere ricavati dagli scafi di ampie dimensioni di petroliere o rifornitrici. Altre navi, di tipo del tutto diverso sono quelle destinate al trasporto del SURTASS, ovvero lunghi idrofoni rimorchiati per sorvegliare le parti dell'oceano in cui la rete di idrofoni e sonar fissi SOSUS non era stata, o non era ancora, piazzata dalla NATO. Le navi di 'intelligence' classiche, invece, non sono in grande auge: dopo l'attacco alla 'Liberty' nel 1967 da parte israeliana, e dopo l'abbordaggio della 'Mayaguez' nel 1975 gli USA hanno concluso che non vale la pena rischiare inermi e grosse navi-spia, così dai tardi anni '60 si sono premurati di utilizzare mezzi ben più sicuri, anche se probabilmente meno efficienti: i sottomarini 'Sturgeon' sono stati modificati secondo il programma 'Holy Stone', che consiste in speciali sensori per la raccolta di informazioni lungo le coste di Paesi potenzialmente ostili. Vi erano alcune apparecchiature speciali di sorveglianza, da azionare in emersione, che erano gestite da personale CIA in appositi locali. Vi erano 4 sottomarini così configurati nella flotta pacifica e 5 in quella atlantica, su di un totale rispettivamente di 15 e 22 navi nel 1983. Tra le navi di un certo interesse: Le 18 navi classe '''Stalwart''' sono state concepite dalla marina militare statunitense come un sistema mobile per integrare il SOSUS (la rete di apparati di ascolto subacqueo installata durante la Guerra Fredda per tenere sotto controllo i sottomarini sovietici). Dal momento che nemmeno tale rete riusciva a coprire totalmente le vastità oceaniche, con un controllo deficitario o inesistente su parte di queste, venne ordinata la costruzione di questi vascelli, simili a grossi rimorchiatori d'altura. Essi hanno una struttura adatta per affrontare il mare grosso, un apparato propulsivo su quattro motori diesel in due assi, con due piccoli fumaioli appaiati, ciascuno con un tubo per lo sfogo dei gas. La loro pitturazione è bianca, e le immatricolazioni sono T-AGOS1-18. La dotazione caratteristica è quella di un sonar passivo (idrofono) rimorchiato di grandi dimensioni, il SURTASS, con una serie di sensori sistemati su un cavo da 1829 metri, collegato ad un grosso argano, come fosse una rete a strascico. I segnali acustici non vengono processati a bordo ma inviati ai comandi americani di base a terra tramite il canale satellitare. La loro funzione di navi non combattenti è testimoniata sia dalle immatricolazioni che dal fatto che su 30 uomini d'equipaggio vi sono 6 specialisti del SURTASS e il resto fa parte del comando trasporti dell'US Navy. La loro funzione è stata estremamente importante per sorvegliare gli oceani, specie ai tempi della Guerra fredda, quando i sottomarini nemici erano il principale motivo di preoccupazione della Nato, e continua ad esserlo ancora oggi. *Dislocamento: 1650 t *Stazza lorda: 2285 t *Lunghezza: 68 m *Larghezza: 13 m *Pescaggio: 4,5 m *Propulsione: 4 diesel su 2 assi, 3200hp complessivi *Velocità: 11 nodi *Equipaggio: 30 *Sensori di bordo: 2 radar di navigazione, 1 sonar lineare SURTASS, 1 sistema WSC-6 satellitare. La classe '''Vanguard''' era formata da 3 navi, tutte ex petroliere di flotta della classe Mission Buenaventura riconvertite, con compiti di ricerca scientifica e supporto ai programmi missilistici. DI queste una, la USNS Mercury (T‑AGM‑21), già USNS Mission San Juan (AO-126), è stato ben presto tolta dal servizio, un'altra, la capoclasse USNS Vanguard (T-AGM-19), già USNS Mission San Fernando (AO-122), è stata trasformata in un’unità sperimentale per la guida di missili imbarcati, e l’ultima nave, la USNS Redstone (T‑AGM‑20), già USNS Mission De Pala (AO-114), alla metà degli anni ’80 svolgeva ancora ruoli simili a quelli originali, ma spostati su programmi militari piuttosto che scientifici. Essa collaborò a suo tempo al programma Apollo della Nasa, ma poi è stata ‘girata’ al centro missilistico e spaziale dell’USAF di base a Patrick, Florida. *Dislocamento: 16.882 t *Stazza lorda: 21.710 t *Lunghezza: 180,7 m *Larghezza: 22,9 m *Pescaggio: 7,6 m *Propulsione: 1 turbina a vapore da 87.00 hp *Velocità: 16 nodi *Equipaggio: 198 *Sensori di bordo: 2 radar navigazione Raytheon serie 1660 e altre apparecchiature elettroniche La Redstone è derivata da una petroliera civile, di cui mantiene l’apparato motore ad un asse, e le sovrastrutture poppiere, ma è stato aggiunto un ulteriore blocco anche a prua, dove è stata costruita anche la nuova plancia comando, mentre nel mezzo vi è una selva di antenne e di enormi radome. Circa 450 tonnellate di apparecchiature sono state sistemate a bordo, comprendenti tra l’altro 2 radar d’inseguimento, 2 antenne satellitari paraboliche, tutte protette da radome plastici a forma sferica, altre piccole antenne, apparati radio HF e palloni atmosferici per alte quote ,con relativo hangar poppiero. [[Categoria:Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo|USA]] dugeixshha6wyjnj6aezv40uwjjpwx6 Wikibooks:Bar 4 19157 478495 478358 2025-07-07T11:01:49Z Mastrocom 34875 /* itWikiCon 2025: proposte programma entro il 15 luglio, richieste borse entro il 27 luglio */ nuova sezione 478495 wikitext text/x-wiki {{Bar|discussioni_in_evidenza= *[[#Grafica homepage|Grafica homepage]] *[[#Attiviamo VisualEditor di default?|Attiviamo VisualEditor di default?]]}}{{Nascondi titolo}} '''Ultima modifica''': {{#time:j F Y, H:i|{{REVISIONTIMESTAMP}} }} '''Utente''': {{REVISIONUSER}} == Launching! Join Us for Wiki Loves Ramadan 2025! == Dear All, We’re happy to announce the launch of [[m:Wiki Loves Ramadan 2025|Wiki Loves Ramadan 2025]], an annual international campaign dedicated to celebrating and preserving Islamic cultures and history through the power of Wikipedia. As an active contributor to the Local Wikipedia, you are specially invited to participate in the launch. This year’s campaign will be launched for you to join us write, edit, and improve articles that showcase the richness and diversity of Islamic traditions, history, and culture. * Topic: [[m:Event:Wiki Loves Ramadan 2025 Campaign Launch|Wiki Loves Ramadan 2025 Campaign Launch]] * When: Jan 19, 2025 * Time: 16:00 Universal Time UTC and runs throughout Ramadan (starting February 25, 2025). * Join Zoom Meeting: https://us02web.zoom.us/j/88420056597?pwd=NdrpqIhrwAVPeWB8FNb258n7qngqqo.1 * Zoom meeting hosted by [[m:Wikimedia Bangladesh|Wikimedia Bangladesh]] To get started, visit the [[m:Wiki Loves Ramadan 2025|campaign page]] for details, resources, and guidelines: Wiki Loves Ramadan 2025. Add [[m:Wiki Loves Ramadan 2025/Participant|your community here]], and organized Wiki Loves Ramadan 2025 in your local language. Whether you’re a first-time editor or an experienced Wikipedian, your contributions matter. Together, we can ensure Islamic cultures and traditions are well-represented and accessible to all. Feel free to invite your community and friends too. Kindly reach out if you have any questions or need support as you prepare to participate. Let’s make Wiki Loves Ramadan 2025 a success! For the [[m:Wiki Loves Ramadan 2025/Team|International Team]] 13:08, 16 gen 2025 (CET) <!-- Messaggio inviato da User:ZI Jony@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Non-Technical_Village_Pumps_distribution_list&oldid=27568454 --> == Universal Code of Conduct annual review: provide your comments on the UCoC and Enforcement Guidelines == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> My apologies for writing in English. {{Int:Please-translate}}. I am writing to you to let you know the annual review period for the Universal Code of Conduct and Enforcement Guidelines is open now. You can make suggestions for changes through 3 February 2025. This is the first step of several to be taken for the annual review. [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Annual_review|Read more information and find a conversation to join on the UCoC page on Meta]]. The [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee|Universal Code of Conduct Coordinating Committee]] (U4C) is a global group dedicated to providing an equitable and consistent implementation of the UCoC. This annual review was planned and implemented by the U4C. For more information and the responsibilities of the U4C, [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee/Charter|you may review the U4C Charter]]. Please share this information with other members in your community wherever else might be appropriate. -- In cooperation with the U4C, [[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User talk:Keegan (WMF)|talk]]) 02:10, 24 gen 2025 (CET) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=27746256 --> == Save the date: itWikiCon 2025 si terrà dal 7 al 9 novembre 2025 a Catania == [[File:Logo ItWikiCon 2025 Catania SVG.svg|right|300px]] Il team di organizzazione dell’'''[[:meta:ItWikiCon/2025|itWikiCon 2025]]''' è felicissimo di annunciarvi che il convegno annuale della comunità italofona dei progetti Wikimedia si terrà '''a Catania da venerdì 7 a domenica 9 novembre.''' Non vediamo l’ora di accogliervi nella città etnea per tre giorni di incontri, discussioni e laboratori che copriranno vari temi legati a Wikipedia e agli altri progetti. La sede del convegno, [https://www.isola.catania.it/ Isola Catania], si trova nel centro storico della città, vicinissima a tanti palazzi storici, a [[:w:it:via Etnea|via Etnea]] con tutti i suoi servizi disponibili e al [[:w:it:Pescheria di Catania|famoso mercato del pesce]]. La città è raggiungibile in aereo, ma anche in treno dalla costa tirrenica e in pullman. Oltre al convegno, abbiamo previsto una settimana intera di attività per scoprire Catania e la Sicilia orientale. Le proposte di attività saranno aggiunte e migliorate nei prossimi mesi [[:meta:ItWikiCon/2025/Programma|sulla pagina dell’evento]]. Quindi segnate le date nel vostro calendario, in modo di essere liberi di prendere il tempo per esplorare Catania e i suoi dintorni! Nelle prossime settimane, vi comunicheremo le tappe importanti dell’organizzazione dell’evento: costruzione collaborativa del programma, borse di partecipazione e commissioni di volontari per supportare il team organizzativo. Aggiungeremo nuove informazioni sulla [[:meta:ItWikiCon/2025|pagina Meta dell’evento]], che vi invitiamo a seguire. Per qualsiasi domanda o suggerimento, non esitare a scrivere un messaggio sulla [[:meta:Talk:ItWikiCon/2025|pagina di discussione dell’evento]] o di contattarci a info(at)itwikicon.org. A presto, il team organizzativo itWikiCon 2025: [[Utente:GiovanniPen|GiovanniPen]], [[Utente:Auregann|Auregann]], [[Utente:Sannita|Sannita]] 15:41, 29 gen 2025 (CET) == Reminder: first part of the annual UCoC review closes soon == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> My apologies for writing in English. {{Int:Please-translate}}. This is a reminder that the first phase of the annual review period for the Universal Code of Conduct and Enforcement Guidelines will be closing soon. You can make suggestions for changes through [[d:Q614092|the end of day]], 3 February 2025. This is the first step of several to be taken for the annual review. [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Annual_review|Read more information and find a conversation to join on the UCoC page on Meta]]. After review of the feedback, proposals for updated text will be published on Meta in March for another round of community review. Please share this information with other members in your community wherever else might be appropriate. -- In cooperation with the U4C, [[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User talk:Keegan (WMF)|talk]]) 01:48, 3 feb 2025 (CET) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28198931 --> == Tirocinio curriculare Roma Tre 2025 == Ciao @[[Utente:Hippias|Hippias]], WikiDonne ritorna quest'anno con i due [[Progetto:WikiDonne/PCTO ERT 2025|PCTO in Emilia-Romagna]] (da gennaio ad aprile) e un tirocinio con Roma Tre che inizia proprio oggi e termina a fine giugno. Se per i PCTO ci sono i namespace [[Progetto:Scuole/Liceo Laura Bassi di Bologna 2025|Progetto:Scuole]], non trovo alcunché sulle università. Ho anche pensato di andare e registrare qualcosa delle lezioni su Wikiversità, ma vedo che sia tutto fermo lì, e da molto tempo. Mi confermi che su WB non ci sono i progetti con le università? Grazie, [[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|disc.]]) 14:25, 3 feb 2025 (CET) :Ciao @[[Utente:Camelia.boban|Camelia]]! Per caso ti potrebbe servire il flag come [[Wikibooks:Creatori di utenze|creatrice di utenze]]? <br>Per quanto riguarda i progetti universitari, da quello che ho visto negli scorsi anni, i docenti si organizzavano per conto loro ''extra wiki'' o al massimo usavano le talk dei singoli libri per coordinarsi, per questo non ci sono spazi apposta per l'università. Per ora direi di usare ancora il [[Progetto:Scuole]], magari creando una sottopagina a parte che in futuro si potrebbe scorporare.<br>Un discorso a parte su Wikiversità: il progetto non è in buona salute. In queste settimane ci sono tornato per lavorare un po' ad alcuni template grafici e fare un minimo di manutenzione, ma c'è pochissima gente (anch'io pensavo che fosse deserta da anni, e invece qualcuno c'è ancora). Al [[v:Wikiversità:Bar|bar di Wikiversità]] sono partite delle discussioni per cercare di rilanciarla. Se vuoi caricare materiali anche lì, male non fa, anzi! &mdash; [[Utente:Hippias|<span style="font-family:Georgia, serif">Hippias</span>]] <sup>([[Discussioni utente:Hippias|msg]])</sup> 19:00, 3 feb 2025 (CET) ::Grazie @[[Utente:Hippias|Hippias]], per la creazione delle utenze oramai abbiamo fatto. Per il tirocinio allora uso la nostra [[Progetto:WikiDonne/Tirocinio Roma Tre 2025|pagina di coordinamento]] (che già abbiamo, poi certo abbiamo anche cose estrawiki). Poi vediamo se si riesce a ravvivare qualcosa anche su Wikiversità. Metterò magari un po' di materiale, devo vedere bene come funziona il progetto. Grazie mille della risposta. [[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|disc.]]) 11:24, 5 feb 2025 (CET) == Wikimania 2025: apertura borse di partecipazione di Wikimedia Italia == [[File:Wikimania logo.svg|right|100px]] Siamo molto lieti di comunicarvi che Wikimedia Italia ha aperto le '''borse per sostenere i costi di partecipazione a [[:wmania:2025:Wikimania|Wikimania 2025]]''', che si terrà a Nairobi, Kenya, dal 6 al 9 agosto.<br/>Vengono messe a disposizione 6 borse da 1.500 euro ciascuna. Può essere inviata richiesta di borsa '''entro il 5 marzo 2025'''. Tutte le richieste saranno poi valutate da una commissione appositamente costituita e gli esiti verranno pubblicati entro il 20 marzo 2025.<br/>Il bando completo si trova sul wiki di Wikimedia Italia: [[:wmit:Programma borse di partecipazione "Alessio Guidetti" per Wikimania 2025|Programma borse di partecipazione "Alessio Guidetti" per Wikimania 2025]], dove è presente il link al form da compilare per la richiesta. Siete tutti invitati a partecipare!<br/>Per qualsiasi dubbio non esitate a chiedere qui sotto (pingandomi) o a [https://it.wikipedia.org/wiki/Speciale:InviaEmail?wpTarget=Dario_Crespi_(WMIT) scrivermi] direttamente. Buona giornata. [[Utente:Dario Crespi (WMIT)|Dario Crespi (WMIT)]] ([[Discussioni utente:Dario Crespi (WMIT)|disc.]]) 10:56, 5 feb 2025 (CET) == Wikimedia Italia: apertura sportello per progetti dei volontari 2025 == Ciao, siamo lieti di annunciarvi che è aperto lo '''sportello per progetti dei volontari 2025''' di Wikimedia Italia. Il bando ha lo scopo di finanziare i progetti dei volontari attivi nei progetti Wikimedia e OpenStreetMap, che siano legati agli scopi statutari di Wikimedia Italia. La dotazione dello sportello per l'anno 2025 è di 45.000 euro. Se avete delle proposte potete inviarle entro il: 28 febbraio (prima tranche), 30 aprile (seconda tranche) e 30 giugno (terza tranche). Dopo ogni deadline la commissione avrà 3 settimane per valutare i progetti, il supporto dei quali può variare dai 1.000 ai 10.000 EUR. Trovate tutti i dettagli e il template per presentare le proposte su Meta: '''[[:meta:Wikimedia Italia/Sportello per progetti dei volontari/2025|Wikimedia Italia/Sportello per progetti dei volontari/2025]]'''. Rimaniamo a disposizione per qualsiasi domanda. --[[Utente:Anisa Kuci (WMIT)|Anisa Kuci (WMIT)]] e [[Utente:Dario Crespi (WMIT)|Dario Crespi (WMIT)]] ([[Discussioni utente:Dario Crespi (WMIT)|disc.]]) 14:12, 7 feb 2025 (CET) == Prossimo Language Community Meeting (28 febbraio, 14:00 UTC) e Newsletter == <section begin="message"/> Ciao, [[File:WP20Symbols WIKI INCUBATOR.svg|right|frameless|150x150px|alt=Un'immagine che simboleggia più lingue]] Siamo lieti di annunciare che il prossimo '''Language Community Meeting''' avrà luogo il '''28 febbraio alle 14:00 UTC'''! Se vuoi partecipare registrati su '''[[mw:Wikimedia_Language_and_Product_Localization/Community_meetings#28_February_2025|questa pagina]]'''. Si tratta di un incontro condotto dai partecipanti in cui vengono condivisi gli aggiornamenti sui progetti relativi alle lingue, si discutono le sfide tecniche dei wiki linguistici e si collabora alle soluzioni. Nell'ultimo incontro sono stati affrontati argomenti come lo sviluppo di tastiere per lingue diverse, la creazione della Wikipedia in Moore e gli aggiornamenti relativi al supporto linguistico a Wiki Indaba. '''Hai un argomento da condividere?''' Che si tratti di un aggiornamento tecnico del vostro progetto, di una sfida da affrontare o di una richiesta di supporto alla traduzione, saremo lieti di sentirvi! Sentitevi liberi di '''rispondere a questo messaggio''' o di aggiungere punti all'ordine del giorno al documento che si trova '''[[etherpad:p/language-community-meeting-feb-2025|qui]]'''. Inoltre, volevamo sottolineare che la sesta edizione della newsletter di Language & Internationalization (gennaio 2025) è disponibile qui: [[:mw:Special:MyLanguage/Wikimedia Language and Product Localization/Newsletter/2025/January|Wikimedia Language and Product Localization/Newsletter/2025/January]]. Questa newsletter fornisce aggiornamenti dal trimestre ottobre-dicembre 2024 sullo sviluppo di nuove funzionalità, sui miglioramenti nei vari progetti tecnici e di supporto legati alla lingua, sui dettagli delle riunioni della comunità e sulle idee per contribuire ai progetti. Per rimanere aggiornati, è possibile iscriversi alla newsletter sulla sua pagina wiki: [[:mw:Wikimedia Language and Product Localization/Newsletter|Wikimedia Language and Product Localization/Newsletter]]. Attendiamo le vostre idee e la vostra partecipazione all'incontro della comunità linguistica, ci vediamo lì! <section end="message"/> <bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 09:28, 22 feb 2025 (CET) <!-- Messaggio inviato da User:SSethi (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28217779 --> == Universal Code of Conduct annual review: proposed changes are available for comment == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> My apologies for writing in English. {{Int:Please-translate}}. I am writing to you to let you know that [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Annual_review/Proposed_Changes|proposed changes]] to the [[foundation:Special:MyLanguage/Policy:Universal_Code_of_Conduct/Enforcement_guidelines|Universal Code of Conduct (UCoC) Enforcement Guidelines]] and [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee/Charter|Universal Code of Conduct Coordinating Committee (U4C) Charter]] are open for review. '''[[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Annual_review/Proposed_Changes|You can provide feedback on suggested changes]]''' through the [[d:Q614092|end of day]] on Tuesday, 18 March 2025. This is the second step in the annual review process, the final step will be community voting on the proposed changes. [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Annual_review|Read more information and find relevant links about the process on the UCoC annual review page on Meta]]. The [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee|Universal Code of Conduct Coordinating Committee]] (U4C) is a global group dedicated to providing an equitable and consistent implementation of the UCoC. This annual review was planned and implemented by the U4C. For more information and the responsibilities of the U4C, [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee/Charter|you may review the U4C Charter]]. Please share this information with other members in your community wherever else might be appropriate. -- In cooperation with the U4C, [[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] 19:50, 7 mar 2025 (CET) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28307738 --> == La tua wiki presto sarà in modalità solo lettura == <section begin="server-switch"/><div class="plainlinks"> [[:m:Special:MyLanguage/Tech/Server switch|Leggi questo messaggio in un'altra lingua]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-Tech%2FServer+switch&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}] [[foundation:|Wikimedia Foundation]] scambierà il traffico tra i suoi data center. Lo scopo è accertarsi che Wikipedia e le altre wiki Wikimedia riescano a rimanere online anche dopo un disastro. Tutto il traffico sarà commutato il giorno '''{{#time:j xg|2025-03-19|it}}'''. Il test avrà inizio alle '''[https://zonestamp.toolforge.org/{{#time:U|2025-03-19T14:00|en}} {{#time:H:i e|2025-03-19T14:00}}]'''. Sfortunatamente, a causa di alcune limitazioni di [[mw:Special:MyLanguage/Manual:What is MediaWiki?|MediaWiki]], tutte le attività di modifica dovranno essere interrotte mentre si effettua il cambio. Ci scusiamo per il disagio, stiamo lavorando per minimizzarlo in futuro. Un banner apparirà su tutte le wiki 30 minuti prima dell'inizio dell'operazione. Questo avviso rimarrà visibile fino alla fine dell'operazione. '''Sarai in grado di leggere, ma non di modificare, tutte le wiki per un breve periodo di tempo.''' *Il giorno {{#time:l j xg Y|2025-03-19|it}} non sarà possibile effettuare modifiche per al massimo un'ora. *Se proverai a modificare o a salvare durante il periodo di sospensione, vedrai apparire un messaggio d'errore. Speriamo che nessuna modifica venga persa durante questi pochi minuti, ma non possiamo garantirlo. Se vedi apparire il messaggio di errore, per cortesia attendi fino a che non sia tornato tutto alla normalità. Da quel momento potrai salvare le tue modifiche. È comunque consigliabile fare prima una copia delle modifiche, per essere pronti a ogni eventualità. ''Altre conseguenze'': *I processi in background saranno più lenti e alcuni potrebbero interrompersi. I link rossi potrebbero non essere aggiornati velocemente come al solito. Se crei una voce per cui esiste già un link entrante a partire da un'altra voce, il collegamento rimarrà rosso più a lungo del solito. Alcuni script in esecuzione di lunga durata dovranno essere fermati. * La distribuzione del codice dovrebbe avvenire normalmente come le altre settimane. Tuttavia, alcuni blocchi nell'aggiornamento del codice potrebbero avvenire puntualmente se l'operazione lo dovesse richiedere in seguito. * [[mw:Special:MyLanguage/GitLab|GitLab]] non sarà disponibile per circa 90 minuti. Il progetto potrebbe essere posticipato se necessario. Puoi [[wikitech:Switch_Datacenter|leggere la tabella di marcia su wikitech.wikimedia.org]]. Ogni cambiamento sarà annunciato nella tabella di marcia. '''Per favore, condividi queste informazioni con la tua comunità.'''</div><section end="server-switch"/> <bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 00:14, 15 mar 2025 (CET) <!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Non-Technical_Village_Pumps_distribution_list&oldid=28307742 --> == Final proposed modifications to the Universal Code of Conduct Enforcement Guidelines and U4C Charter now posted == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> The proposed modifications to the [[foundation:Special:MyLanguage/Policy:Universal_Code_of_Conduct/Enforcement_guidelines|Universal Code of Conduct Enforcement Guidelines]] and the U4C Charter [[m:Universal_Code_of_Conduct/Annual_review/2025/Proposed_Changes|are now on Meta-wiki for community notice]] in advance of the voting period. This final draft was developed from the previous two rounds of community review. Community members will be able to vote on these modifications starting on 17 April 2025. The vote will close on 1 May 2025, and results will be announced no later than 12 May 2025. The U4C election period, starting with a call for candidates, will open immediately following the announcement of the review results. More information will be posted on [[m:Special:MyLanguage//Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee/Election|the wiki page for the election]] soon. Please be advised that this process will require more messages to be sent here over the next two months. The [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee|Universal Code of Conduct Coordinating Committee (U4C)]] is a global group dedicated to providing an equitable and consistent implementation of the UCoC. This annual review was planned and implemented by the U4C. For more information and the responsibilities of the U4C, you may [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee/Charter|review the U4C Charter]]. Please share this message with members of your community so they can participate as well. -- In cooperation with the U4C, [[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User_talk:Keegan (WMF)|talk]]) 04:04, 4 apr 2025 (CEST) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28469465 --> == Wikidata and Sister Projects: An online community event == ''(Apologies for posting in English)'' Hello everyone, I am excited to share news of an upcoming online event called '''[[d:Event:Wikidata_and_Sister_Projects|Wikidata and Sister Projects]]''' celebrating the different ways Wikidata can be used to support or enhance with another Wikimedia project. The event takes place over 4 days between '''May 29 - June 1st, 2025'''. We would like to invite speakers to present at this community event, to hear success stories, challenges, showcase tools or projects you may be working on, where Wikidata has been involved in Wikipedia, Commons, WikiSource and all other WM projects. If you are interested in attending, please [[d:Special:RegisterForEvent/1291|register here]]. If you would like to speak at the event, please fill out this Session Proposal template on the [[d:Event_talk:Wikidata_and_Sister_Projects|event talk page]], where you can also ask any questions you may have. I hope to see you at the event, in the audience or as a speaker, - [[Utente:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[Discussioni utente:MediaWiki message delivery|disc.]]) 11:18, 11 apr 2025 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Danny Benjafield (WMDE)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Danny_Benjafield_(WMDE)/MassMessage_Send_List&oldid=28525705 --> == Inizio un altro libro: Da Scratch al C++ == Come i precedenti, questo libro nasce da un'esigenza personale: diversi studenti sono rimasti indietro e mi occorre una strategia per riallinearli al resto della classe. A detta dei più bravi, di cui ho gran stima, dovrei ripartire da un <code>livello 0</code>, ma — dice il professore che è in me — senza annoiare il resto della classe. Quindi l'idea è creare un testo di informatica per le seconde/terze dove si passa da linguaggi come Scratch a linguaggi formali. E vorrei farmi aiutare dai miei studenti nella scrittura del testo. Loro meglio di me conoscono le loro esigenze. Vi terrò informati. [[Utente:Galessandroni|<span style="color:green">'''Giacomo Alessandroni'''</span>]] <sup>[[Discussioni Utente:Galessandroni|<span style="color:blue">'''Parliamone!'''</span>]]</sup> 22:22, 14 apr 2025 (CEST) == Vote now on the revised UCoC Enforcement Guidelines and U4C Charter == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> The voting period for the revisions to the Universal Code of Conduct Enforcement Guidelines ("UCoC EG") and the UCoC's Coordinating Committee Charter is open now through the end of 1 May (UTC) ([https://zonestamp.toolforge.org/1746162000 find in your time zone]). [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Annual_review/2025/Voter_information|Read the information on how to participate and read over the proposal before voting]] on the UCoC page on Meta-wiki. The [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee|Universal Code of Conduct Coordinating Committee (U4C)]] is a global group dedicated to providing an equitable and consistent implementation of the UCoC. This annual review of the EG and Charter was planned and implemented by the U4C. Further information will be provided in the coming months about the review of the UCoC itself. For more information and the responsibilities of the U4C, you may [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee/Charter|review the U4C Charter]]. Please share this message with members of your community so they can participate as well. In cooperation with the U4C -- [[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User_talk:Keegan (WMF)|talk]]) 02:34, 17 apr 2025 (CEST) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28469465 --> == refuso == Buongiorno a tutti segnalo [https://it.wikibooks.org/wiki/MediaWiki:Categoriespagetext questa pagina di servizio] non da me modificabile, che contiene la parola "tuttte" (con tre "t" consecutive), per l'opportuna correzione del refuso :D. Saluti, [[Utente:Eumolpo|Eumolpo]] ([[Discussioni utente:Eumolpo|disc.]]) 16:48, 26 apr 2025 (CEST) :@[[Utente:Eumolpo|Eumolpo]] Ho corretto, grazie della segnalazione! [[Utente:Hippias|<span style="font-family:Georgia, serif">Hippias</span>]] <sup>([[Discussioni utente:Hippias|msg]])</sup> 17:19, 26 apr 2025 (CEST) == Votazione sulle modifiche proposte per le Linee guida di applicazione dell'UCoC e della U4C Charter. == <section begin="announcement-content" /> <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> The voting period for the revisions to the Universal Code of Conduct Enforcement Guidelines and U4C Charter closes on 1 May 2025 at 23:59 UTC ([https://zonestamp.toolforge.org/1746162000 find in your time zone]). [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Annual review/2025/Voter information|Read the information on how to participate and read over the proposal before voting]] on the UCoC page on Meta-wiki. </div> Il [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Coordinating Committee|Comitato di Coordinamento del Codice Universale di Condotta (U4C)]] è un gruppo globale impegnato a fornire un'applicazione equa e coerente dell'UCoC. Questa revisione annuale è stata pianificata e realizzata dall'U4C. Per altre informazioni è per le responsabilità dell'U4C potete [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Coordinating Committee/Charter|consultare la Charter di U4C]]. <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> Please share this message with members of your community in your language, as appropriate, so they can participate as well. </div> <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> In cooperation with the U4C -- </div> <section end="announcement-content" /> <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> [[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User talk:Keegan (WMF)|talk]]) 05:40, 29 apr 2025 (CEST)</div> <!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28618011 --> == WikiOscar 2025 == Ciao! Anche quest'anno nei '''[https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Scherzi_e_STUBidaggini/Wikioscar/2025 Wikioscar]''' che si tengono su Wikipedia in lingua italiana è presente un [https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Scherzi_e_STUBidaggini/Wikioscar/2025#Wikilibraio premio] per l'utente che ama i libri. Potete votare il vostro utente preferito dal 1° al 7 maggio! [[Utente:Atlante|Atlante]] ([[Discussioni utente:Atlante|disc.]]) 22:21, 30 apr 2025 (CEST) == itWikiCon 2025 a Catania dal 7 al 9 novembre 2025: prossimi passi == Ciao a tutti, come forse già sapete, la '''[[m:ItWikiCon/2025|ItWikiCon 2025]]''', il convegno annuale della comunità italofona dei progetti Wikimedia, si terrà '''a Catania da venerdì 7 a domenica 9 novembre'''. Per una panoramica generale, vi rimandiamo alla '''[[m:ItWikiCon/2025/Programma|sezione Programma]]''', che aggiorneremo regolarmente nei prossimi mesi e nella quale trovate già la '''scheda delle attività''', nonché alla [[m:ItWikiCon/2025/Informazioni|sezione Informazioni]]. In attesa dell’apertura ufficiale della fase di proposte prevista per il prossimo 3 giugno, la commissione Programma vorrebbe sondare i desideri delle comunità italofone in merito ai temi da trattare alla conferenza: quali sono gli argomenti più importanti da coprire, secondo voi? Che discussioni dobbiamo avere durante l’itWikiCon? '''Potete aggiungere dei temi o commentare quelli proposti dagli altri [[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte/Temi|sulla pagina Temi]] da ora fino a inizio giugno'''. Infine, per chi ha la necessità di richiedere una borsa di partecipazione per coprire le spese di viaggio e alloggio, '''la fase di richieste di borse sarà aperta dal 17 giugno fino al 27 luglio'''. Si svolge un po’ prima rispetto alle ultime edizioni, per permettervi di organizzare il vostro viaggio a Catania nelle condizioni migliori, quindi segnatevi queste date per non perdervi la fase di richieste! Aggiungeremo regolarmente nuove informazioni sulla pagina Meta dell’evento, che vi invitiamo a seguire. Per qualsiasi domanda o suggerimento, non esitare a scrivere un messaggio sulla pagina di discussione dell’evento o di contattarci a info(at)itwikicon.org. A presto, Il team organizzatore itWikiCon 2025 e la commissione Programma, -- [[Utente:Mastrocom|Mastrocom]] ([[Discussioni utente:Mastrocom|disc.]]) 11:31, 5 mag 2025 (CEST) == We will be enabling the new Charts extension on your wiki soon! == ''(Apologies for posting in English)'' Hi all! We have good news to share regarding the ongoing problem with graphs and charts affecting all wikis that use them. As you probably know, the [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Graph|old Graph extension]] was disabled in 2023 [[listarchive:list/wikitech-l@lists.wikimedia.org/thread/EWL4AGBEZEDMNNFTM4FRD4MHOU3CVESO/|due to security reasons]]. We’ve worked in these two years to find a solution that could replace the old extension, and provide a safer and better solution to users who wanted to showcase graphs and charts in their articles. We therefore developed the [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart|Charts extension]], which will be replacing the old Graph extension and potentially also the [[:mw:Extension:EasyTimeline|EasyTimeline extension]]. After successfully deploying the extension on Italian, Swedish, and Hebrew Wikipedia, as well as on MediaWiki.org, as part of a pilot phase, we are now happy to announce that we are moving forward with the next phase of deployment, which will also include your wiki. The deployment will happen in batches, and will start from '''May 6'''. Please, consult [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart/Project#Deployment Timeline|our page on MediaWiki.org]] to discover when the new Charts extension will be deployed on your wiki. You can also [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart|consult the documentation]] about the extension on MediaWiki.org. If you have questions, need clarifications, or just want to express your opinion about it, please refer to the [[:mw:Special:MyLanguage/Extension_talk:Chart/Project|project’s talk page on Mediawiki.org]], or ping me directly under this thread. If you encounter issues using Charts once it gets enabled on your wiki, please report it on the [[:mw:Extension_talk:Chart/Project|talk page]] or at [[phab:tag/charts|Phabricator]]. Thank you in advance! -- [[User:Sannita (WMF)|User:Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|talk]]) 17:07, 6 mag 2025 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Sannita (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Sannita_(WMF)/Mass_sending_test&oldid=28663781 --> == <span lang="en" dir="ltr">Call for Candidates for the Universal Code of Conduct Coordinating Committee (U4C)</span> == <div lang="en" dir="ltr"> <section begin="announcement-content" /> The results of voting on the Universal Code of Conduct Enforcement Guidelines and Universal Code of Conduct Coordinating Committee (U4C) Charter is [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Annual review/2025#Results|available on Meta-wiki]]. You may now [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Coordinating Committee/Election/2025/Candidates|submit your candidacy to serve on the U4C]] through 29 May 2025 at 12:00 UTC. Information about [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Coordinating Committee/Election/2025|eligibility, process, and the timeline are on Meta-wiki]]. Voting on candidates will open on 1 June 2025 and run for two weeks, closing on 15 June 2025 at 12:00 UTC. If you have any questions, you can ask on [[m:Talk:Universal Code of Conduct/Coordinating Committee/Election/2025|the discussion page for the election]]. -- in cooperation with the U4C, </div><section end="announcement-content" /> </div> <bdi lang="en" dir="ltr">[[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User_talk:Keegan (WMF)|discussione]])</bdi> 00:06, 16 mag 2025 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28618011 --> == Sostituire libri pesanti nelle scuole == Buongiorno, cullo da sempre l'idea di testi scolastici liberi a fascicoli per non appesantire gli zaini dei nostri figli. Avete mai pensato di proporre i vostri testi alle commissioni scolastiche? Ilario [[Utente:IlarioQ|IlarioQ]] ([[Discussioni utente:IlarioQ|disc.]]) 07:37, 16 mag 2025 (CEST) :@[[Utente:IlarioQ|IlarioQ]] Su Wikibooks ci sono insegnanti che scrivono manuali, a volte con l'aiuto dei loro studenti, e poi li usano nella didattica in aula. Forse ci sono anche altri docenti che utilizzano i libri della nostra biblioteca, però non possiamo saperlo. D'altra parte, moltissimi libri di Wikibooks sono incompleti e abbandonati, e non sono sicuro che la normativa vigente consenta l'adozione dei wikilibri come libri di testo. &mdash; [[Utente:Hippias|<span style="font-family:Georgia, serif">Hippias</span>]] <sup>([[Discussioni utente:Hippias|msg]])</sup> 18:23, 16 mag 2025 (CEST) == RfC ongoing regarding Abstract Wikipedia (and your project) == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> ''(Apologies for posting in English, if this is not your first language)'' Hello all! We opened a discussion on Meta about a very delicate issue for the development of [[:m:Special:MyLanguage/Abstract Wikipedia|Abstract Wikipedia]]: where to store the abstract content that will be developed through functions from Wikifunctions and data from Wikidata. Since some of the hypothesis involve your project, we wanted to hear your thoughts too. We want to make the decision process clear: we do not yet know which option we want to use, which is why we are consulting here. We will take the arguments from the Wikimedia communities into account, and we want to consult with the different communities and hear arguments that will help us with the decision. The decision will be made and communicated after the consultation period by the Foundation. You can read the various hypothesis and have your say at [[:m:Abstract Wikipedia/Location of Abstract Content|Abstract Wikipedia/Location of Abstract Content]]. Thank you in advance! -- [[User:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|<span class="signature-talk">{{int:Talkpagelinktext}}</span>]]) 17:26, 22 mag 2025 (CEST) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Sannita (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Sannita_(WMF)/Mass_sending_test&oldid=28768453 --> == Elezioni del 2025 del Board of Trustees di Wikimedia Foundation - Selezione e domande == <section begin="announcement-content" /> :''[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Selection announcement|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Selection announcement}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]'' Buongiorno, Quest'anno, il mandato di 2 (due) membri del Board selezionati dalla comunità e dagli affiliati nel Board of Trustees di Wikimedia Foundation giungerà a termine [1]. Il Board invita tutto il movimento a partecipare al processo di selezione di quest'anno e a votare per occupare questi posti. La commissione elettorale supervisionerà questo processo con il supporto dello staff della Foundation [2]. Il Comitato per la governance, composto da membri del Board che non sono candidati al processo di selezione del 2025 selezionati dalla comunità e dagli affiliati (Raju Narisetti, Shani Evenstein Sigalov, Lorenzo Losa, Kathy Collins, Victoria Doronina e Esra'a Al Shafei) [3], ha il compito di fornire una supervisione del Board per il processo di selezione dei membri del Board del 2025 e di tenere informato il Board. Per maggiori dettagli sui ruoli della Commissione elettorale, del Board e dello staff, consultare il sito [4]. Ecco le date principali previste: * 22 maggio - 5 giugno: Annuncio (questa comunicazione) e invito a presentare domande. [6] * 17 giugno - 1 luglio 2025: Invito a presentare candidature * luglio 2025: Se necessario, gli affiliati votano per la selezione dei candidati, se le candidature sono almeno 10 o più [5]. * Agosto 2025: Periodo di campagna elettorale * * Agosto - settembre 2025: Due settimane di votazione comunitaria * * Ottobre - novembre 2025: Controllo dei precedenti dei candidati selezionati * Riunione del Board a dicembre 2025: Insediamento dei nuovi membri Per saperne di più sul processo di selezione dei 2025 - compresa la tempistica dettagliata, il processo di candidatura, le regole della campagna e i criteri di idoneità dei votanti - consultare questa pagina Meta-wiki [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025|[link]]]. '''Invito a porre domande''' In ogni processo di selezione, la comunità ha l'opportunità di presentare domande alle quali i candidati del Board of Trustees dovranno rispondere. La commissione elettorale seleziona dall'elenco elaborato dalla comunità le domande a cui i candidati dovranno rispondere. Per essere eleggibili, i candidati devono rispondere a tutte le domande richieste nella candidatura; in caso contrario, la loro candidatura sarà annullata. Quest'anno, la commissione elettorale selezionerà 5 domande alle quali i candidati dovranno rispondere. Le domande selezionate possono essere una combinazione di quelle presentate dalla comunità, se sono simili o correlate. [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Questions_for_candidates|[link]]] '''Volontari per le elezioni''' Un altro modo per partecipare al processo di selezione del 2025 è quello di essere un volontario per l'elezione. I volontari per l'elezione sono un ponte tra la commissione elettorale e la rispettiva comunità. Aiutano a garantire che la loro comunità sia rappresentata e la mobilitano a votare. Per saperne di più sul programma e sulle modalità di adesione, consultare questa pagina della Meta-wiki [[m:Wikimedia_Foundation_elections/2025/Election_volunteers|[link]]]. Grazie! [1] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections/2022/Results [2] https://foundation.wikimedia.org/wiki/Committee:Elections_Committee_Charter [3] https://foundation.wikimedia.org/wiki/Resolution:Committee_Membership,_December_2024 [4] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections_committee/Roles [5] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections/2025/FAQ [6] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Questions_for_candidates Cordiali saluti, Victoria Doronina Rappresentante del Board presso la commissione elettorale Comitato per la Governance<section end="announcement-content" /> [[Utente:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[Discussioni utente:MediaWiki message delivery|disc.]]) 05:07, 28 mag 2025 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:RamzyM (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28618011 --> == produzione PDF == Vorrei scaricare il libro [[Intelligenza artificiale]], ho provato a scaricare il pdf ma risulta un file si sole 2 pagina. Ho sbagliato io qualcosa ho quella funzione non funziona? Grazie [[Utente:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[Discussioni utente:Giaccai|disc.]]) 09:46, 1 giu 2025 (CEST) :@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Credo di non avere capito, comunque il pdf si trova qui: [[:File:Intelligenza artificiale.pdf]]. Se intendevi il bottone ''Scarica in formato PDF'' che trovi nella sezione ''Strumenti'', quello consente di scaricare solo la singola pagina, non un intero libro (quest'ultima possibilità è stata dismessa da anni). [[Utente:Hippias|<span style="font-family:Georgia, serif">Hippias</span>]] <sup>([[Discussioni utente:Hippias|msg]])</sup> 13:45, 1 giu 2025 (CEST) :: Grazie @[[Utente:Hippias|Hippias]] mi interessava appunto il file intero.[[Utente:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[Discussioni utente:Giaccai|disc.]]) == itWikiCon 2025: fase di proposte per il programma aperta fino al 15 luglio == Ciao a tutti, dichiariamo ufficialmente aperta la raccolta di proposte di sessioni per '''[[m:ItWikiCon/2025|ItWikiCon 2025]]''', il convegno annuale della comunità italofona dei progetti Wikimedia che si terrà '''a Catania da venerdì 7 a domenica 9 novembre'''. Il programma dell’evento è costruito dal basso grazie a presentazioni, discussioni e laboratori proposti dalla comunità e selezionati dalla commissione Programma. La fase di proposte è ora aperta '''fino al 15 luglio incluso'''. Seguendo le istruzioni '''[[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte|sulla pagina Proposte]]''' potete presentare una o più proposte di sessioni, talk o workshop che vi piacerebbe tenere durante l’evento. L'itWikiCon è lo spazio di incontro dal vivo delle comunità dei vari progetti Wikimedia in italiano e nelle lingue regionali. Vi invitiamo a proporre sessioni che aiutano a rafforzare il senso di comunità e la voglia di contribuire ai progetti, ma anche a identificare dei problemi e individuare delle soluzioni. Daremo la priorità alle sessioni in cui tutti i partecipanti sono parte attiva, come ad esempio discussioni e laboratori. Se cercate ispirazione, alcune '''richieste di temi''' sono state fatte sulla [[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte/Temi|relativa pagina]], a cui potete liberamente attingere per elaborare una proposta. Inoltre, per chi non se la sente di tenere una sessione, ma vorrebbe che durante la conferenza si parlasse di un argomento che gli sta a cuore, è possibile continuare ad aggiungere delle richieste di temi fino al 15 luglio. La selezione delle proposte avverrà durante l’estate e i relatori saranno confermati a fine agosto. Nel frattempo, la fase di '''[[m:ItWikiCon/2025/Borse|richieste di borse di partecipazione]] sarà aperta dal 17 giugno al 27 luglio''', quindi se considerate di proporre una sessione per il programma, ma avete bisogno di supporto economico per raggiungere Catania, vi invitiamo a farne richiesta entro le scadenze previste. Per qualsiasi domanda o suggerimento, non esitare a scrivere un messaggio sulla pagina di discussione dell’evento o di contattarci a info(at)itwikicon.org. A presto, Il team organizzatore itWikiCon 2025 e la commissione Programma, [[Utente:Mastrocom|Mastrocom]] ([[Discussioni utente:Mastrocom|disc.]]) 11:43, 3 giu 2025 (CEST) == Vote now in the 2025 U4C Election == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> Apologies for writing in English. {{Int:Please-translate}} Eligible voters are asked to participate in the 2025 [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee|Universal Code of Conduct Coordinating Committee]] election. More information–including an eligibility check, voting process information, candidate information, and a link to the vote–are available on Meta at the [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee/Election/2025|2025 Election information page]]. The vote closes on 17 June 2025 at [https://zonestamp.toolforge.org/1750161600 12:00 UTC]. Please vote if your account is eligible. Results will be available by 1 July 2025. -- In cooperation with the U4C, [[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User talk:Keegan (WMF)|talk]]) 01:00, 14 giu 2025 (CEST) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28848819 --> == itWikiCon 2025: fase di richiesta di borse aperta fino al 27 luglio == Ciao a tutti, '''[[m:ItWikiCon/2025|ItWikiCon 2025]]''', il convegno annuale della comunità italofona dei progetti Wikimedia che si terrà '''a Catania da venerdì 7 a domenica 9 novembre'''. Come ogni anno, gli organizzatori del convegno propongono un sistema di borse di partecipazione per rimborsare le spese di viaggio e alloggio di alcuni partecipanti, grazie al supporto economico di Wikimedia Italia e Wikimedia CH. Potete consultare il regolamento e le condizioni '''[[m:ItWikiCon/2025/Borse|sulla pagina dedicata alle borse]]''', e fare una richiesta di borsa tramite il form entro il 27 luglio. Dopo questa data, non sarà più possibile richiedere sostegno economico. I richiedenti riceveranno una risposta entro fine agosto. Le borse di quest'anno sono intitolate alla memoria di '''[[:it:Utente:Burgundo|Giovanni Augulino, in arte Burgundo]]''', utente e amministratore di Catania con all'attivo più di 196mila modifiche su Wikipedia, passato a miglior vita il 17 settembre 2022. Vi ricordiamo inoltre che la fase di '''[[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte|proposte per il programma]]''' è aperta contemporaneamente e fino al 15 luglio. Non esitare a proporre una sessione, talk o workshop per il convegno entro questa scadenza. Per qualsiasi domanda o suggerimento, non esitare a scrivere un messaggio sulla pagina di discussione dell’evento o di contattarci a info{{@}}itwikicon.org. A presto, Il team organizzatore itWikiCon 2025 e la commissione Borse, [[Utente:Dario Crespi (WMIT)|Dario Crespi (WMIT)]] ([[Discussioni utente:Dario Crespi (WMIT)|disc.]]) 08:50, 17 giu 2025 (CEST) == Board of Trustees 2025 della Wikimedia Foundation - Invito a presentare candidature == <section begin="announcement-content" /> :''<div class="plainlinks">[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Call for candidates|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Call for candidates}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]</div> Salve a tutti, La [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2025|candidatura del Board of Trustees della Wikimedia Foundation per il 2025 è ora aperta]] dal 17 giugno 2025 al 2 luglio 2025 alle 23:59 UTC [1]. Il Board of Trustees supervisiona il lavoro della Wikimedia Foundation, e ogni membro del Board ricopre un mandato di tre anni [2]. Si tratta di una carica di volontariato. Quest'anno, la comunità di Wikimedia voterà a partire da fine agosto fino a settembre 2025 per assegnare due (2) posti nel Board della Foundation. Tu, o qualcuno che conosci, potresti essere adatto a far parte del Board of Trustees della Wikimedia Foundation? [3] Scopri cosa serve per candidarsi a queste posizioni di leadership e come presentare la tua candidatura su [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2025/Candidate application|questa pagina Meta-wiki]] o incoraggia qualcun altro a candidarsi alle elezioni di quest'anno. Cordiali saluti, Abhishek Suryawanshi<br /> Presidente della commissione elettorale A nome della commissione elettorale e del comitato di governance [1] https://meta.wikimedia.org/wiki/Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Call_for_candidates [2] https://foundation.wikimedia.org/wiki/Legal:Bylaws#(B)_Term. [3] https://meta.wikimedia.org/wiki/Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Resources_for_candidates<section end="announcement-content" /> [[Utente:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[Discussioni utente:MediaWiki message delivery|disc.]]) 19:43, 17 giu 2025 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:RamzyM (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28866958 --> == <span lang="en" dir="ltr">Sister Projects Task Force reviews Wikispore and Wikinews</span> == <div lang="en" dir="ltr"> <section begin="message"/> Dear Wikimedia Community, The [[m:Wikimedia Foundation Community Affairs Committee|Community Affairs Committee (CAC)]] of the Wikimedia Foundation Board of Trustees assigned [[m:Wikimedia Foundation Community Affairs Committee/Sister Projects Task Force|the Sister Projects Task Force (SPTF)]] to update and implement a procedure for assessing the lifecycle of Sister Projects – wiki [[m:Wikimedia projects|projects supported by Wikimedia Foundation (WMF)]]. A vision of relevant, accessible, and impactful free knowledge has always guided the Wikimedia Movement. As the ecosystem of Wikimedia projects continues to evolve, it is crucial that we periodically review existing projects to ensure they still align with our goals and community capacity. Despite their noble intent, some projects may no longer effectively serve their original purpose. '''Reviewing such projects is not about giving up – it's about responsible stewardship of shared resources'''. Volunteer time, staff support, infrastructure, and community attention are finite, and the non-technical costs tend to grow significantly as our ecosystem has entered a different age of the internet than the one we were founded in. Supporting inactive projects or projects that didn't meet our ambitions can unintentionally divert these resources from areas with more potential impact. Moreover, maintaining projects that no longer reflect the quality and reliability of the Wikimedia name stands for, involves a reputational risk. An abandoned or less reliable project affects trust in the Wikimedia movement. Lastly, '''failing to sunset or reimagine projects that are no longer working can make it much harder to start new ones'''. When the community feels bound to every past decision – no matter how outdated – we risk stagnation. A healthy ecosystem must allow for evolution, adaptation, and, when necessary, letting go. If we create the expectation that every project must exist indefinitely, we limit our ability to experiment and innovate. Because of this, SPTF reviewed two requests concerning the lifecycle of the Sister Projects to work through and demonstrate the review process. We chose Wikispore as a case study for a possible new Sister Project opening and Wikinews as a case study for a review of an existing project. Preliminary findings were discussed with the CAC, and a community consultation on both proposals was recommended. === Wikispore === The [[m:Wikispore|application to consider Wikispore]] was submitted in 2019. SPTF decided to review this request in more depth because rather than being concentrated on a specific topic, as most of the proposals for the new Sister Projects are, Wikispore has the potential to nurture multiple start-up Sister Projects. After careful consideration, the SPTF has decided '''not to recommend''' Wikispore as a Wikimedia Sister Project. Considering the current activity level, the current arrangement allows '''better flexibility''' and experimentation while WMF provides core infrastructural support. We acknowledge the initiative's potential and seek community input on what would constitute a sufficient level of activity and engagement to reconsider its status in the future. As part of the process, we shared the decision with the Wikispore community and invited one of its leaders, Pharos, to an SPTF meeting. Currently, we especially invite feedback on measurable criteria indicating the project's readiness, such as contributor numbers, content volume, and sustained community support. This would clarify the criteria sufficient for opening a new Sister Project, including possible future Wikispore re-application. However, the numbers will always be a guide because any number can be gamed. === Wikinews === We chose to review Wikinews among existing Sister Projects because it is the one for which we have observed the highest level of concern in multiple ways. Since the SPTF was convened in 2023, its members have asked for the community's opinions during conferences and community calls about Sister Projects that did not fulfil their promise in the Wikimedia movement.[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:WCNA_2024._Sister_Projects_-_opening%3F_closing%3F_merging%3F_splitting%3F.pdf <nowiki>[1]</nowiki>][https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_Community_Affairs_Committee/Sister_Projects_Task_Force#Wikimania_2023_session_%22Sister_Projects:_past,_present_and_the_glorious_future%22 <nowiki>[2]</nowiki>][https://meta.wikimedia.org/wiki/WikiConvention_francophone/2024/Programme/Quelle_proc%C3%A9dure_pour_ouvrir_ou_fermer_un_projet_%3F <nowiki>[3]</nowiki>] Wikinews was the leading candidate for an evaluation because people from multiple language communities proposed it. Additionally, by most measures, it is the least active Sister Project, with the greatest drop in activity over the years. While the Language Committee routinely opens and closes language versions of the Sister Projects in small languages, there has never been a valid proposal to close Wikipedia in major languages or any project in English. This is not true for Wikinews, where there was a proposal to close English Wikinews, which gained some traction but did not result in any action[https://meta.wikimedia.org/wiki/Proposals_for_closing_projects/Closure_of_English_Wikinews <nowiki>[4]</nowiki>][https://meta.wikimedia.org/wiki/WikiConvention_francophone/2024/Programme/Quelle_proc%C3%A9dure_pour_ouvrir_ou_fermer_un_projet_%3F <nowiki>[5]</nowiki>, see section 5] as well as a draft proposal to close all languages of Wikinews[https://meta.wikimedia.org/wiki/Talk:Proposals_for_closing_projects/Archive_2#Close_Wikinews_completely,_all_languages? <nowiki>[6]</nowiki>]. [[:c:File:Sister Projects Taskforce Wikinews review 2024.pdf|Initial metrics]] compiled by WMF staff also support the community's concerns about Wikinews. Based on this report, SPTF recommends a community reevaluation of Wikinews. We conclude that its current structure and activity levels are the lowest among the existing sister projects. SPTF also recommends pausing the opening of new language editions while the consultation runs. SPTF brings this analysis to a discussion and welcomes discussions of alternative outcomes, including potential restructuring efforts or integration with other Wikimedia initiatives. '''Options''' mentioned so far (which might be applied to just low-activity languages or all languages) include but are not limited to: *Restructure how Wikinews works and is linked to other current events efforts on the projects, *Merge the content of Wikinews into the relevant language Wikipedias, possibly in a new namespace, *Merge content into compatibly licensed external projects, *Archive Wikinews projects. Your insights and perspectives are invaluable in shaping the future of these projects. We encourage all interested community members to share their thoughts on the relevant discussion pages or through other designated feedback channels. === Feedback and next steps === We'd be grateful if you want to take part in a conversation on the future of these projects and the review process. We are setting up two different project pages: [[m:Public consultation about Wikispore|Public consultation about Wikispore]] and [[m:Public consultation about Wikinews|Public consultation about Wikinews]]. Please participate between 27 June 2025 and 27 July 2025, after which we will summarize the discussion to move forward. You can write in your own language. I will also host a community conversation 16th July Wednesday 11.00 UTC and 17th July Thursday 17.00 UTC (call links to follow shortly) and will be around at Wikimania for more discussions. <section end="message"/> </div> -- [[User:Victoria|Victoria]] on behalf of the Sister Project Task Force, 22:56, 27 giu 2025 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Johan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Johan_(WMF)/Sister_project_MassMassage_on_behalf_of_Victoria/Target_list&oldid=28911188 --> == Partecipa al sondaggio sulla strategia 2026-2030 di Wikimedia Italia == Ciao, Wikimedia Italia sta avviando un percorso per definire la nuova strategia 2026–2030. Vogliamo costruire un piano condiviso, attento alle esperienze e ai bisogni delle nostre comunità: è per questo che '''abbiamo bisogno anche del vostro contributo'''. Vi invitiamo a compilare un '''breve questionario''' (circa 10 minuti), che tocca temi centrali per il futuro dell’associazione: priorità strategiche, progetti, comunicazione, raccolta fondi e molto altro. Link al sondaggio: https://survey.wikimedia.it/index.php/246216?lang=it '''Per favore, inviateci le vostre risposte entro il 20 luglio 2025''': dopo questa data il sondaggio verrà chiuso. Nei prossimi mesi, lavoreremo per trasformare le opinioni raccolte tramite il sondaggio in '''obiettivi concreti e sostenibili'''. Vi ringraziamo per il tempo che vorrete dedicare a questo questionario e per il vostro importante contributo nella definizione della nuova strategia. Per qualsiasi domanda, potete scrivere a '''info{{@}}wikimedia.it'''. Un cordiale saluto, [[Utente:Dario Crespi (WMIT)|Dario Crespi (WMIT)]] ([[Discussioni utente:Dario Crespi (WMIT)|disc.]]) 12:11, 2 lug 2025 (CEST) == itWikiCon 2025: proposte programma entro il 15 luglio, richieste borse entro il 27 luglio == Ciao a tutti, qui un promemoria per le prossime scadenze della '''[[m:ItWikiCon/2025|ItWikiCon 2025]]''' che si terrà '''a Catania da venerdì 7 a domenica 9 novembre''': * la fase di '''[[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte|proposte di sessioni per il programma]] è aperta fino a martedì 15 luglio'''. Fino ad allora, potete ancora supportare o dare feedback [[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte#Supporta_le_tue_proposte_preferite|alle proposte già presentate]]; * la fase di '''[[m:ItWikiCon/2025/Borse|richiesta di una borsa]]''' (rimborso del viaggio e alloggio, gratuità della quota di partecipazione) è aperta fino a '''domenica 27 luglio'''. A latere, trovate dei suggerimenti per prenotare il vostro viaggio e alloggio sulla pagina [[m:ItWikiCon/2025/Informazioni|Informazioni]]). Per qualsiasi domanda o suggerimento, non esitare a scrivere un messaggio sulla pagina di discussione dell’evento o di contattarci a info{{at}}itwikicon.org. A presto, Il team organizzatore itWikiCon 2025 e le commissioni Programma e Borse, --[[Utente:Mastrocom|Mastrocom]] ([[Discussioni utente:Mastrocom|disc.]]) 13:01, 7 lug 2025 (CEST) 28s3g6k1c9jekt05lwwmv2ocg948f6a 478496 478495 2025-07-07T11:02:57Z Mastrocom 34875 /* itWikiCon 2025: proposte programma entro il 15 luglio, richieste borse entro il 27 luglio */ fix 478496 wikitext text/x-wiki {{Bar|discussioni_in_evidenza= *[[#Grafica homepage|Grafica homepage]] *[[#Attiviamo VisualEditor di default?|Attiviamo VisualEditor di default?]]}}{{Nascondi titolo}} '''Ultima modifica''': {{#time:j F Y, H:i|{{REVISIONTIMESTAMP}} }} '''Utente''': {{REVISIONUSER}} == Launching! Join Us for Wiki Loves Ramadan 2025! == Dear All, We’re happy to announce the launch of [[m:Wiki Loves Ramadan 2025|Wiki Loves Ramadan 2025]], an annual international campaign dedicated to celebrating and preserving Islamic cultures and history through the power of Wikipedia. As an active contributor to the Local Wikipedia, you are specially invited to participate in the launch. This year’s campaign will be launched for you to join us write, edit, and improve articles that showcase the richness and diversity of Islamic traditions, history, and culture. * Topic: [[m:Event:Wiki Loves Ramadan 2025 Campaign Launch|Wiki Loves Ramadan 2025 Campaign Launch]] * When: Jan 19, 2025 * Time: 16:00 Universal Time UTC and runs throughout Ramadan (starting February 25, 2025). * Join Zoom Meeting: https://us02web.zoom.us/j/88420056597?pwd=NdrpqIhrwAVPeWB8FNb258n7qngqqo.1 * Zoom meeting hosted by [[m:Wikimedia Bangladesh|Wikimedia Bangladesh]] To get started, visit the [[m:Wiki Loves Ramadan 2025|campaign page]] for details, resources, and guidelines: Wiki Loves Ramadan 2025. Add [[m:Wiki Loves Ramadan 2025/Participant|your community here]], and organized Wiki Loves Ramadan 2025 in your local language. Whether you’re a first-time editor or an experienced Wikipedian, your contributions matter. Together, we can ensure Islamic cultures and traditions are well-represented and accessible to all. Feel free to invite your community and friends too. Kindly reach out if you have any questions or need support as you prepare to participate. Let’s make Wiki Loves Ramadan 2025 a success! For the [[m:Wiki Loves Ramadan 2025/Team|International Team]] 13:08, 16 gen 2025 (CET) <!-- Messaggio inviato da User:ZI Jony@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Non-Technical_Village_Pumps_distribution_list&oldid=27568454 --> == Universal Code of Conduct annual review: provide your comments on the UCoC and Enforcement Guidelines == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> My apologies for writing in English. {{Int:Please-translate}}. I am writing to you to let you know the annual review period for the Universal Code of Conduct and Enforcement Guidelines is open now. You can make suggestions for changes through 3 February 2025. This is the first step of several to be taken for the annual review. [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Annual_review|Read more information and find a conversation to join on the UCoC page on Meta]]. The [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee|Universal Code of Conduct Coordinating Committee]] (U4C) is a global group dedicated to providing an equitable and consistent implementation of the UCoC. This annual review was planned and implemented by the U4C. For more information and the responsibilities of the U4C, [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee/Charter|you may review the U4C Charter]]. Please share this information with other members in your community wherever else might be appropriate. -- In cooperation with the U4C, [[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User talk:Keegan (WMF)|talk]]) 02:10, 24 gen 2025 (CET) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=27746256 --> == Save the date: itWikiCon 2025 si terrà dal 7 al 9 novembre 2025 a Catania == [[File:Logo ItWikiCon 2025 Catania SVG.svg|right|300px]] Il team di organizzazione dell’'''[[:meta:ItWikiCon/2025|itWikiCon 2025]]''' è felicissimo di annunciarvi che il convegno annuale della comunità italofona dei progetti Wikimedia si terrà '''a Catania da venerdì 7 a domenica 9 novembre.''' Non vediamo l’ora di accogliervi nella città etnea per tre giorni di incontri, discussioni e laboratori che copriranno vari temi legati a Wikipedia e agli altri progetti. La sede del convegno, [https://www.isola.catania.it/ Isola Catania], si trova nel centro storico della città, vicinissima a tanti palazzi storici, a [[:w:it:via Etnea|via Etnea]] con tutti i suoi servizi disponibili e al [[:w:it:Pescheria di Catania|famoso mercato del pesce]]. La città è raggiungibile in aereo, ma anche in treno dalla costa tirrenica e in pullman. Oltre al convegno, abbiamo previsto una settimana intera di attività per scoprire Catania e la Sicilia orientale. Le proposte di attività saranno aggiunte e migliorate nei prossimi mesi [[:meta:ItWikiCon/2025/Programma|sulla pagina dell’evento]]. Quindi segnate le date nel vostro calendario, in modo di essere liberi di prendere il tempo per esplorare Catania e i suoi dintorni! Nelle prossime settimane, vi comunicheremo le tappe importanti dell’organizzazione dell’evento: costruzione collaborativa del programma, borse di partecipazione e commissioni di volontari per supportare il team organizzativo. Aggiungeremo nuove informazioni sulla [[:meta:ItWikiCon/2025|pagina Meta dell’evento]], che vi invitiamo a seguire. Per qualsiasi domanda o suggerimento, non esitare a scrivere un messaggio sulla [[:meta:Talk:ItWikiCon/2025|pagina di discussione dell’evento]] o di contattarci a info(at)itwikicon.org. A presto, il team organizzativo itWikiCon 2025: [[Utente:GiovanniPen|GiovanniPen]], [[Utente:Auregann|Auregann]], [[Utente:Sannita|Sannita]] 15:41, 29 gen 2025 (CET) == Reminder: first part of the annual UCoC review closes soon == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> My apologies for writing in English. {{Int:Please-translate}}. This is a reminder that the first phase of the annual review period for the Universal Code of Conduct and Enforcement Guidelines will be closing soon. You can make suggestions for changes through [[d:Q614092|the end of day]], 3 February 2025. This is the first step of several to be taken for the annual review. [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Annual_review|Read more information and find a conversation to join on the UCoC page on Meta]]. After review of the feedback, proposals for updated text will be published on Meta in March for another round of community review. Please share this information with other members in your community wherever else might be appropriate. -- In cooperation with the U4C, [[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User talk:Keegan (WMF)|talk]]) 01:48, 3 feb 2025 (CET) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28198931 --> == Tirocinio curriculare Roma Tre 2025 == Ciao @[[Utente:Hippias|Hippias]], WikiDonne ritorna quest'anno con i due [[Progetto:WikiDonne/PCTO ERT 2025|PCTO in Emilia-Romagna]] (da gennaio ad aprile) e un tirocinio con Roma Tre che inizia proprio oggi e termina a fine giugno. Se per i PCTO ci sono i namespace [[Progetto:Scuole/Liceo Laura Bassi di Bologna 2025|Progetto:Scuole]], non trovo alcunché sulle università. Ho anche pensato di andare e registrare qualcosa delle lezioni su Wikiversità, ma vedo che sia tutto fermo lì, e da molto tempo. Mi confermi che su WB non ci sono i progetti con le università? Grazie, [[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|disc.]]) 14:25, 3 feb 2025 (CET) :Ciao @[[Utente:Camelia.boban|Camelia]]! Per caso ti potrebbe servire il flag come [[Wikibooks:Creatori di utenze|creatrice di utenze]]? <br>Per quanto riguarda i progetti universitari, da quello che ho visto negli scorsi anni, i docenti si organizzavano per conto loro ''extra wiki'' o al massimo usavano le talk dei singoli libri per coordinarsi, per questo non ci sono spazi apposta per l'università. Per ora direi di usare ancora il [[Progetto:Scuole]], magari creando una sottopagina a parte che in futuro si potrebbe scorporare.<br>Un discorso a parte su Wikiversità: il progetto non è in buona salute. In queste settimane ci sono tornato per lavorare un po' ad alcuni template grafici e fare un minimo di manutenzione, ma c'è pochissima gente (anch'io pensavo che fosse deserta da anni, e invece qualcuno c'è ancora). Al [[v:Wikiversità:Bar|bar di Wikiversità]] sono partite delle discussioni per cercare di rilanciarla. Se vuoi caricare materiali anche lì, male non fa, anzi! &mdash; [[Utente:Hippias|<span style="font-family:Georgia, serif">Hippias</span>]] <sup>([[Discussioni utente:Hippias|msg]])</sup> 19:00, 3 feb 2025 (CET) ::Grazie @[[Utente:Hippias|Hippias]], per la creazione delle utenze oramai abbiamo fatto. Per il tirocinio allora uso la nostra [[Progetto:WikiDonne/Tirocinio Roma Tre 2025|pagina di coordinamento]] (che già abbiamo, poi certo abbiamo anche cose estrawiki). Poi vediamo se si riesce a ravvivare qualcosa anche su Wikiversità. Metterò magari un po' di materiale, devo vedere bene come funziona il progetto. Grazie mille della risposta. [[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|disc.]]) 11:24, 5 feb 2025 (CET) == Wikimania 2025: apertura borse di partecipazione di Wikimedia Italia == [[File:Wikimania logo.svg|right|100px]] Siamo molto lieti di comunicarvi che Wikimedia Italia ha aperto le '''borse per sostenere i costi di partecipazione a [[:wmania:2025:Wikimania|Wikimania 2025]]''', che si terrà a Nairobi, Kenya, dal 6 al 9 agosto.<br/>Vengono messe a disposizione 6 borse da 1.500 euro ciascuna. Può essere inviata richiesta di borsa '''entro il 5 marzo 2025'''. Tutte le richieste saranno poi valutate da una commissione appositamente costituita e gli esiti verranno pubblicati entro il 20 marzo 2025.<br/>Il bando completo si trova sul wiki di Wikimedia Italia: [[:wmit:Programma borse di partecipazione "Alessio Guidetti" per Wikimania 2025|Programma borse di partecipazione "Alessio Guidetti" per Wikimania 2025]], dove è presente il link al form da compilare per la richiesta. Siete tutti invitati a partecipare!<br/>Per qualsiasi dubbio non esitate a chiedere qui sotto (pingandomi) o a [https://it.wikipedia.org/wiki/Speciale:InviaEmail?wpTarget=Dario_Crespi_(WMIT) scrivermi] direttamente. Buona giornata. [[Utente:Dario Crespi (WMIT)|Dario Crespi (WMIT)]] ([[Discussioni utente:Dario Crespi (WMIT)|disc.]]) 10:56, 5 feb 2025 (CET) == Wikimedia Italia: apertura sportello per progetti dei volontari 2025 == Ciao, siamo lieti di annunciarvi che è aperto lo '''sportello per progetti dei volontari 2025''' di Wikimedia Italia. Il bando ha lo scopo di finanziare i progetti dei volontari attivi nei progetti Wikimedia e OpenStreetMap, che siano legati agli scopi statutari di Wikimedia Italia. La dotazione dello sportello per l'anno 2025 è di 45.000 euro. Se avete delle proposte potete inviarle entro il: 28 febbraio (prima tranche), 30 aprile (seconda tranche) e 30 giugno (terza tranche). Dopo ogni deadline la commissione avrà 3 settimane per valutare i progetti, il supporto dei quali può variare dai 1.000 ai 10.000 EUR. Trovate tutti i dettagli e il template per presentare le proposte su Meta: '''[[:meta:Wikimedia Italia/Sportello per progetti dei volontari/2025|Wikimedia Italia/Sportello per progetti dei volontari/2025]]'''. Rimaniamo a disposizione per qualsiasi domanda. --[[Utente:Anisa Kuci (WMIT)|Anisa Kuci (WMIT)]] e [[Utente:Dario Crespi (WMIT)|Dario Crespi (WMIT)]] ([[Discussioni utente:Dario Crespi (WMIT)|disc.]]) 14:12, 7 feb 2025 (CET) == Prossimo Language Community Meeting (28 febbraio, 14:00 UTC) e Newsletter == <section begin="message"/> Ciao, [[File:WP20Symbols WIKI INCUBATOR.svg|right|frameless|150x150px|alt=Un'immagine che simboleggia più lingue]] Siamo lieti di annunciare che il prossimo '''Language Community Meeting''' avrà luogo il '''28 febbraio alle 14:00 UTC'''! Se vuoi partecipare registrati su '''[[mw:Wikimedia_Language_and_Product_Localization/Community_meetings#28_February_2025|questa pagina]]'''. Si tratta di un incontro condotto dai partecipanti in cui vengono condivisi gli aggiornamenti sui progetti relativi alle lingue, si discutono le sfide tecniche dei wiki linguistici e si collabora alle soluzioni. Nell'ultimo incontro sono stati affrontati argomenti come lo sviluppo di tastiere per lingue diverse, la creazione della Wikipedia in Moore e gli aggiornamenti relativi al supporto linguistico a Wiki Indaba. '''Hai un argomento da condividere?''' Che si tratti di un aggiornamento tecnico del vostro progetto, di una sfida da affrontare o di una richiesta di supporto alla traduzione, saremo lieti di sentirvi! Sentitevi liberi di '''rispondere a questo messaggio''' o di aggiungere punti all'ordine del giorno al documento che si trova '''[[etherpad:p/language-community-meeting-feb-2025|qui]]'''. Inoltre, volevamo sottolineare che la sesta edizione della newsletter di Language & Internationalization (gennaio 2025) è disponibile qui: [[:mw:Special:MyLanguage/Wikimedia Language and Product Localization/Newsletter/2025/January|Wikimedia Language and Product Localization/Newsletter/2025/January]]. Questa newsletter fornisce aggiornamenti dal trimestre ottobre-dicembre 2024 sullo sviluppo di nuove funzionalità, sui miglioramenti nei vari progetti tecnici e di supporto legati alla lingua, sui dettagli delle riunioni della comunità e sulle idee per contribuire ai progetti. Per rimanere aggiornati, è possibile iscriversi alla newsletter sulla sua pagina wiki: [[:mw:Wikimedia Language and Product Localization/Newsletter|Wikimedia Language and Product Localization/Newsletter]]. Attendiamo le vostre idee e la vostra partecipazione all'incontro della comunità linguistica, ci vediamo lì! <section end="message"/> <bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 09:28, 22 feb 2025 (CET) <!-- Messaggio inviato da User:SSethi (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28217779 --> == Universal Code of Conduct annual review: proposed changes are available for comment == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> My apologies for writing in English. {{Int:Please-translate}}. I am writing to you to let you know that [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Annual_review/Proposed_Changes|proposed changes]] to the [[foundation:Special:MyLanguage/Policy:Universal_Code_of_Conduct/Enforcement_guidelines|Universal Code of Conduct (UCoC) Enforcement Guidelines]] and [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee/Charter|Universal Code of Conduct Coordinating Committee (U4C) Charter]] are open for review. '''[[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Annual_review/Proposed_Changes|You can provide feedback on suggested changes]]''' through the [[d:Q614092|end of day]] on Tuesday, 18 March 2025. This is the second step in the annual review process, the final step will be community voting on the proposed changes. [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Annual_review|Read more information and find relevant links about the process on the UCoC annual review page on Meta]]. The [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee|Universal Code of Conduct Coordinating Committee]] (U4C) is a global group dedicated to providing an equitable and consistent implementation of the UCoC. This annual review was planned and implemented by the U4C. For more information and the responsibilities of the U4C, [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee/Charter|you may review the U4C Charter]]. Please share this information with other members in your community wherever else might be appropriate. -- In cooperation with the U4C, [[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] 19:50, 7 mar 2025 (CET) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28307738 --> == La tua wiki presto sarà in modalità solo lettura == <section begin="server-switch"/><div class="plainlinks"> [[:m:Special:MyLanguage/Tech/Server switch|Leggi questo messaggio in un'altra lingua]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-Tech%2FServer+switch&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}] [[foundation:|Wikimedia Foundation]] scambierà il traffico tra i suoi data center. Lo scopo è accertarsi che Wikipedia e le altre wiki Wikimedia riescano a rimanere online anche dopo un disastro. Tutto il traffico sarà commutato il giorno '''{{#time:j xg|2025-03-19|it}}'''. Il test avrà inizio alle '''[https://zonestamp.toolforge.org/{{#time:U|2025-03-19T14:00|en}} {{#time:H:i e|2025-03-19T14:00}}]'''. Sfortunatamente, a causa di alcune limitazioni di [[mw:Special:MyLanguage/Manual:What is MediaWiki?|MediaWiki]], tutte le attività di modifica dovranno essere interrotte mentre si effettua il cambio. Ci scusiamo per il disagio, stiamo lavorando per minimizzarlo in futuro. Un banner apparirà su tutte le wiki 30 minuti prima dell'inizio dell'operazione. Questo avviso rimarrà visibile fino alla fine dell'operazione. '''Sarai in grado di leggere, ma non di modificare, tutte le wiki per un breve periodo di tempo.''' *Il giorno {{#time:l j xg Y|2025-03-19|it}} non sarà possibile effettuare modifiche per al massimo un'ora. *Se proverai a modificare o a salvare durante il periodo di sospensione, vedrai apparire un messaggio d'errore. Speriamo che nessuna modifica venga persa durante questi pochi minuti, ma non possiamo garantirlo. Se vedi apparire il messaggio di errore, per cortesia attendi fino a che non sia tornato tutto alla normalità. Da quel momento potrai salvare le tue modifiche. È comunque consigliabile fare prima una copia delle modifiche, per essere pronti a ogni eventualità. ''Altre conseguenze'': *I processi in background saranno più lenti e alcuni potrebbero interrompersi. I link rossi potrebbero non essere aggiornati velocemente come al solito. Se crei una voce per cui esiste già un link entrante a partire da un'altra voce, il collegamento rimarrà rosso più a lungo del solito. Alcuni script in esecuzione di lunga durata dovranno essere fermati. * La distribuzione del codice dovrebbe avvenire normalmente come le altre settimane. Tuttavia, alcuni blocchi nell'aggiornamento del codice potrebbero avvenire puntualmente se l'operazione lo dovesse richiedere in seguito. * [[mw:Special:MyLanguage/GitLab|GitLab]] non sarà disponibile per circa 90 minuti. Il progetto potrebbe essere posticipato se necessario. Puoi [[wikitech:Switch_Datacenter|leggere la tabella di marcia su wikitech.wikimedia.org]]. Ogni cambiamento sarà annunciato nella tabella di marcia. '''Per favore, condividi queste informazioni con la tua comunità.'''</div><section end="server-switch"/> <bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 00:14, 15 mar 2025 (CET) <!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Non-Technical_Village_Pumps_distribution_list&oldid=28307742 --> == Final proposed modifications to the Universal Code of Conduct Enforcement Guidelines and U4C Charter now posted == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> The proposed modifications to the [[foundation:Special:MyLanguage/Policy:Universal_Code_of_Conduct/Enforcement_guidelines|Universal Code of Conduct Enforcement Guidelines]] and the U4C Charter [[m:Universal_Code_of_Conduct/Annual_review/2025/Proposed_Changes|are now on Meta-wiki for community notice]] in advance of the voting period. This final draft was developed from the previous two rounds of community review. Community members will be able to vote on these modifications starting on 17 April 2025. The vote will close on 1 May 2025, and results will be announced no later than 12 May 2025. The U4C election period, starting with a call for candidates, will open immediately following the announcement of the review results. More information will be posted on [[m:Special:MyLanguage//Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee/Election|the wiki page for the election]] soon. Please be advised that this process will require more messages to be sent here over the next two months. The [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee|Universal Code of Conduct Coordinating Committee (U4C)]] is a global group dedicated to providing an equitable and consistent implementation of the UCoC. This annual review was planned and implemented by the U4C. For more information and the responsibilities of the U4C, you may [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee/Charter|review the U4C Charter]]. Please share this message with members of your community so they can participate as well. -- In cooperation with the U4C, [[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User_talk:Keegan (WMF)|talk]]) 04:04, 4 apr 2025 (CEST) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28469465 --> == Wikidata and Sister Projects: An online community event == ''(Apologies for posting in English)'' Hello everyone, I am excited to share news of an upcoming online event called '''[[d:Event:Wikidata_and_Sister_Projects|Wikidata and Sister Projects]]''' celebrating the different ways Wikidata can be used to support or enhance with another Wikimedia project. The event takes place over 4 days between '''May 29 - June 1st, 2025'''. We would like to invite speakers to present at this community event, to hear success stories, challenges, showcase tools or projects you may be working on, where Wikidata has been involved in Wikipedia, Commons, WikiSource and all other WM projects. If you are interested in attending, please [[d:Special:RegisterForEvent/1291|register here]]. If you would like to speak at the event, please fill out this Session Proposal template on the [[d:Event_talk:Wikidata_and_Sister_Projects|event talk page]], where you can also ask any questions you may have. I hope to see you at the event, in the audience or as a speaker, - [[Utente:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[Discussioni utente:MediaWiki message delivery|disc.]]) 11:18, 11 apr 2025 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Danny Benjafield (WMDE)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Danny_Benjafield_(WMDE)/MassMessage_Send_List&oldid=28525705 --> == Inizio un altro libro: Da Scratch al C++ == Come i precedenti, questo libro nasce da un'esigenza personale: diversi studenti sono rimasti indietro e mi occorre una strategia per riallinearli al resto della classe. A detta dei più bravi, di cui ho gran stima, dovrei ripartire da un <code>livello 0</code>, ma — dice il professore che è in me — senza annoiare il resto della classe. Quindi l'idea è creare un testo di informatica per le seconde/terze dove si passa da linguaggi come Scratch a linguaggi formali. E vorrei farmi aiutare dai miei studenti nella scrittura del testo. Loro meglio di me conoscono le loro esigenze. Vi terrò informati. [[Utente:Galessandroni|<span style="color:green">'''Giacomo Alessandroni'''</span>]] <sup>[[Discussioni Utente:Galessandroni|<span style="color:blue">'''Parliamone!'''</span>]]</sup> 22:22, 14 apr 2025 (CEST) == Vote now on the revised UCoC Enforcement Guidelines and U4C Charter == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> The voting period for the revisions to the Universal Code of Conduct Enforcement Guidelines ("UCoC EG") and the UCoC's Coordinating Committee Charter is open now through the end of 1 May (UTC) ([https://zonestamp.toolforge.org/1746162000 find in your time zone]). [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Annual_review/2025/Voter_information|Read the information on how to participate and read over the proposal before voting]] on the UCoC page on Meta-wiki. The [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee|Universal Code of Conduct Coordinating Committee (U4C)]] is a global group dedicated to providing an equitable and consistent implementation of the UCoC. This annual review of the EG and Charter was planned and implemented by the U4C. Further information will be provided in the coming months about the review of the UCoC itself. For more information and the responsibilities of the U4C, you may [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee/Charter|review the U4C Charter]]. Please share this message with members of your community so they can participate as well. In cooperation with the U4C -- [[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User_talk:Keegan (WMF)|talk]]) 02:34, 17 apr 2025 (CEST) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28469465 --> == refuso == Buongiorno a tutti segnalo [https://it.wikibooks.org/wiki/MediaWiki:Categoriespagetext questa pagina di servizio] non da me modificabile, che contiene la parola "tuttte" (con tre "t" consecutive), per l'opportuna correzione del refuso :D. Saluti, [[Utente:Eumolpo|Eumolpo]] ([[Discussioni utente:Eumolpo|disc.]]) 16:48, 26 apr 2025 (CEST) :@[[Utente:Eumolpo|Eumolpo]] Ho corretto, grazie della segnalazione! [[Utente:Hippias|<span style="font-family:Georgia, serif">Hippias</span>]] <sup>([[Discussioni utente:Hippias|msg]])</sup> 17:19, 26 apr 2025 (CEST) == Votazione sulle modifiche proposte per le Linee guida di applicazione dell'UCoC e della U4C Charter. == <section begin="announcement-content" /> <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> The voting period for the revisions to the Universal Code of Conduct Enforcement Guidelines and U4C Charter closes on 1 May 2025 at 23:59 UTC ([https://zonestamp.toolforge.org/1746162000 find in your time zone]). [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Annual review/2025/Voter information|Read the information on how to participate and read over the proposal before voting]] on the UCoC page on Meta-wiki. </div> Il [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Coordinating Committee|Comitato di Coordinamento del Codice Universale di Condotta (U4C)]] è un gruppo globale impegnato a fornire un'applicazione equa e coerente dell'UCoC. Questa revisione annuale è stata pianificata e realizzata dall'U4C. Per altre informazioni è per le responsabilità dell'U4C potete [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Coordinating Committee/Charter|consultare la Charter di U4C]]. <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> Please share this message with members of your community in your language, as appropriate, so they can participate as well. </div> <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> In cooperation with the U4C -- </div> <section end="announcement-content" /> <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> [[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User talk:Keegan (WMF)|talk]]) 05:40, 29 apr 2025 (CEST)</div> <!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28618011 --> == WikiOscar 2025 == Ciao! Anche quest'anno nei '''[https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Scherzi_e_STUBidaggini/Wikioscar/2025 Wikioscar]''' che si tengono su Wikipedia in lingua italiana è presente un [https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Scherzi_e_STUBidaggini/Wikioscar/2025#Wikilibraio premio] per l'utente che ama i libri. Potete votare il vostro utente preferito dal 1° al 7 maggio! [[Utente:Atlante|Atlante]] ([[Discussioni utente:Atlante|disc.]]) 22:21, 30 apr 2025 (CEST) == itWikiCon 2025 a Catania dal 7 al 9 novembre 2025: prossimi passi == Ciao a tutti, come forse già sapete, la '''[[m:ItWikiCon/2025|ItWikiCon 2025]]''', il convegno annuale della comunità italofona dei progetti Wikimedia, si terrà '''a Catania da venerdì 7 a domenica 9 novembre'''. Per una panoramica generale, vi rimandiamo alla '''[[m:ItWikiCon/2025/Programma|sezione Programma]]''', che aggiorneremo regolarmente nei prossimi mesi e nella quale trovate già la '''scheda delle attività''', nonché alla [[m:ItWikiCon/2025/Informazioni|sezione Informazioni]]. In attesa dell’apertura ufficiale della fase di proposte prevista per il prossimo 3 giugno, la commissione Programma vorrebbe sondare i desideri delle comunità italofone in merito ai temi da trattare alla conferenza: quali sono gli argomenti più importanti da coprire, secondo voi? Che discussioni dobbiamo avere durante l’itWikiCon? '''Potete aggiungere dei temi o commentare quelli proposti dagli altri [[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte/Temi|sulla pagina Temi]] da ora fino a inizio giugno'''. Infine, per chi ha la necessità di richiedere una borsa di partecipazione per coprire le spese di viaggio e alloggio, '''la fase di richieste di borse sarà aperta dal 17 giugno fino al 27 luglio'''. Si svolge un po’ prima rispetto alle ultime edizioni, per permettervi di organizzare il vostro viaggio a Catania nelle condizioni migliori, quindi segnatevi queste date per non perdervi la fase di richieste! Aggiungeremo regolarmente nuove informazioni sulla pagina Meta dell’evento, che vi invitiamo a seguire. Per qualsiasi domanda o suggerimento, non esitare a scrivere un messaggio sulla pagina di discussione dell’evento o di contattarci a info(at)itwikicon.org. A presto, Il team organizzatore itWikiCon 2025 e la commissione Programma, -- [[Utente:Mastrocom|Mastrocom]] ([[Discussioni utente:Mastrocom|disc.]]) 11:31, 5 mag 2025 (CEST) == We will be enabling the new Charts extension on your wiki soon! == ''(Apologies for posting in English)'' Hi all! We have good news to share regarding the ongoing problem with graphs and charts affecting all wikis that use them. As you probably know, the [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Graph|old Graph extension]] was disabled in 2023 [[listarchive:list/wikitech-l@lists.wikimedia.org/thread/EWL4AGBEZEDMNNFTM4FRD4MHOU3CVESO/|due to security reasons]]. We’ve worked in these two years to find a solution that could replace the old extension, and provide a safer and better solution to users who wanted to showcase graphs and charts in their articles. We therefore developed the [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart|Charts extension]], which will be replacing the old Graph extension and potentially also the [[:mw:Extension:EasyTimeline|EasyTimeline extension]]. After successfully deploying the extension on Italian, Swedish, and Hebrew Wikipedia, as well as on MediaWiki.org, as part of a pilot phase, we are now happy to announce that we are moving forward with the next phase of deployment, which will also include your wiki. The deployment will happen in batches, and will start from '''May 6'''. Please, consult [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart/Project#Deployment Timeline|our page on MediaWiki.org]] to discover when the new Charts extension will be deployed on your wiki. You can also [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart|consult the documentation]] about the extension on MediaWiki.org. If you have questions, need clarifications, or just want to express your opinion about it, please refer to the [[:mw:Special:MyLanguage/Extension_talk:Chart/Project|project’s talk page on Mediawiki.org]], or ping me directly under this thread. If you encounter issues using Charts once it gets enabled on your wiki, please report it on the [[:mw:Extension_talk:Chart/Project|talk page]] or at [[phab:tag/charts|Phabricator]]. Thank you in advance! -- [[User:Sannita (WMF)|User:Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|talk]]) 17:07, 6 mag 2025 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Sannita (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Sannita_(WMF)/Mass_sending_test&oldid=28663781 --> == <span lang="en" dir="ltr">Call for Candidates for the Universal Code of Conduct Coordinating Committee (U4C)</span> == <div lang="en" dir="ltr"> <section begin="announcement-content" /> The results of voting on the Universal Code of Conduct Enforcement Guidelines and Universal Code of Conduct Coordinating Committee (U4C) Charter is [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Annual review/2025#Results|available on Meta-wiki]]. You may now [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Coordinating Committee/Election/2025/Candidates|submit your candidacy to serve on the U4C]] through 29 May 2025 at 12:00 UTC. Information about [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Coordinating Committee/Election/2025|eligibility, process, and the timeline are on Meta-wiki]]. Voting on candidates will open on 1 June 2025 and run for two weeks, closing on 15 June 2025 at 12:00 UTC. If you have any questions, you can ask on [[m:Talk:Universal Code of Conduct/Coordinating Committee/Election/2025|the discussion page for the election]]. -- in cooperation with the U4C, </div><section end="announcement-content" /> </div> <bdi lang="en" dir="ltr">[[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User_talk:Keegan (WMF)|discussione]])</bdi> 00:06, 16 mag 2025 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28618011 --> == Sostituire libri pesanti nelle scuole == Buongiorno, cullo da sempre l'idea di testi scolastici liberi a fascicoli per non appesantire gli zaini dei nostri figli. Avete mai pensato di proporre i vostri testi alle commissioni scolastiche? Ilario [[Utente:IlarioQ|IlarioQ]] ([[Discussioni utente:IlarioQ|disc.]]) 07:37, 16 mag 2025 (CEST) :@[[Utente:IlarioQ|IlarioQ]] Su Wikibooks ci sono insegnanti che scrivono manuali, a volte con l'aiuto dei loro studenti, e poi li usano nella didattica in aula. Forse ci sono anche altri docenti che utilizzano i libri della nostra biblioteca, però non possiamo saperlo. D'altra parte, moltissimi libri di Wikibooks sono incompleti e abbandonati, e non sono sicuro che la normativa vigente consenta l'adozione dei wikilibri come libri di testo. &mdash; [[Utente:Hippias|<span style="font-family:Georgia, serif">Hippias</span>]] <sup>([[Discussioni utente:Hippias|msg]])</sup> 18:23, 16 mag 2025 (CEST) == RfC ongoing regarding Abstract Wikipedia (and your project) == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> ''(Apologies for posting in English, if this is not your first language)'' Hello all! We opened a discussion on Meta about a very delicate issue for the development of [[:m:Special:MyLanguage/Abstract Wikipedia|Abstract Wikipedia]]: where to store the abstract content that will be developed through functions from Wikifunctions and data from Wikidata. Since some of the hypothesis involve your project, we wanted to hear your thoughts too. We want to make the decision process clear: we do not yet know which option we want to use, which is why we are consulting here. We will take the arguments from the Wikimedia communities into account, and we want to consult with the different communities and hear arguments that will help us with the decision. The decision will be made and communicated after the consultation period by the Foundation. You can read the various hypothesis and have your say at [[:m:Abstract Wikipedia/Location of Abstract Content|Abstract Wikipedia/Location of Abstract Content]]. Thank you in advance! -- [[User:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|<span class="signature-talk">{{int:Talkpagelinktext}}</span>]]) 17:26, 22 mag 2025 (CEST) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Sannita (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Sannita_(WMF)/Mass_sending_test&oldid=28768453 --> == Elezioni del 2025 del Board of Trustees di Wikimedia Foundation - Selezione e domande == <section begin="announcement-content" /> :''[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Selection announcement|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Selection announcement}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]'' Buongiorno, Quest'anno, il mandato di 2 (due) membri del Board selezionati dalla comunità e dagli affiliati nel Board of Trustees di Wikimedia Foundation giungerà a termine [1]. Il Board invita tutto il movimento a partecipare al processo di selezione di quest'anno e a votare per occupare questi posti. La commissione elettorale supervisionerà questo processo con il supporto dello staff della Foundation [2]. Il Comitato per la governance, composto da membri del Board che non sono candidati al processo di selezione del 2025 selezionati dalla comunità e dagli affiliati (Raju Narisetti, Shani Evenstein Sigalov, Lorenzo Losa, Kathy Collins, Victoria Doronina e Esra'a Al Shafei) [3], ha il compito di fornire una supervisione del Board per il processo di selezione dei membri del Board del 2025 e di tenere informato il Board. Per maggiori dettagli sui ruoli della Commissione elettorale, del Board e dello staff, consultare il sito [4]. Ecco le date principali previste: * 22 maggio - 5 giugno: Annuncio (questa comunicazione) e invito a presentare domande. [6] * 17 giugno - 1 luglio 2025: Invito a presentare candidature * luglio 2025: Se necessario, gli affiliati votano per la selezione dei candidati, se le candidature sono almeno 10 o più [5]. * Agosto 2025: Periodo di campagna elettorale * * Agosto - settembre 2025: Due settimane di votazione comunitaria * * Ottobre - novembre 2025: Controllo dei precedenti dei candidati selezionati * Riunione del Board a dicembre 2025: Insediamento dei nuovi membri Per saperne di più sul processo di selezione dei 2025 - compresa la tempistica dettagliata, il processo di candidatura, le regole della campagna e i criteri di idoneità dei votanti - consultare questa pagina Meta-wiki [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025|[link]]]. '''Invito a porre domande''' In ogni processo di selezione, la comunità ha l'opportunità di presentare domande alle quali i candidati del Board of Trustees dovranno rispondere. La commissione elettorale seleziona dall'elenco elaborato dalla comunità le domande a cui i candidati dovranno rispondere. Per essere eleggibili, i candidati devono rispondere a tutte le domande richieste nella candidatura; in caso contrario, la loro candidatura sarà annullata. Quest'anno, la commissione elettorale selezionerà 5 domande alle quali i candidati dovranno rispondere. Le domande selezionate possono essere una combinazione di quelle presentate dalla comunità, se sono simili o correlate. [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Questions_for_candidates|[link]]] '''Volontari per le elezioni''' Un altro modo per partecipare al processo di selezione del 2025 è quello di essere un volontario per l'elezione. I volontari per l'elezione sono un ponte tra la commissione elettorale e la rispettiva comunità. Aiutano a garantire che la loro comunità sia rappresentata e la mobilitano a votare. Per saperne di più sul programma e sulle modalità di adesione, consultare questa pagina della Meta-wiki [[m:Wikimedia_Foundation_elections/2025/Election_volunteers|[link]]]. Grazie! [1] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections/2022/Results [2] https://foundation.wikimedia.org/wiki/Committee:Elections_Committee_Charter [3] https://foundation.wikimedia.org/wiki/Resolution:Committee_Membership,_December_2024 [4] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections_committee/Roles [5] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections/2025/FAQ [6] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Questions_for_candidates Cordiali saluti, Victoria Doronina Rappresentante del Board presso la commissione elettorale Comitato per la Governance<section end="announcement-content" /> [[Utente:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[Discussioni utente:MediaWiki message delivery|disc.]]) 05:07, 28 mag 2025 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:RamzyM (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28618011 --> == produzione PDF == Vorrei scaricare il libro [[Intelligenza artificiale]], ho provato a scaricare il pdf ma risulta un file si sole 2 pagina. Ho sbagliato io qualcosa ho quella funzione non funziona? Grazie [[Utente:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[Discussioni utente:Giaccai|disc.]]) 09:46, 1 giu 2025 (CEST) :@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Credo di non avere capito, comunque il pdf si trova qui: [[:File:Intelligenza artificiale.pdf]]. Se intendevi il bottone ''Scarica in formato PDF'' che trovi nella sezione ''Strumenti'', quello consente di scaricare solo la singola pagina, non un intero libro (quest'ultima possibilità è stata dismessa da anni). [[Utente:Hippias|<span style="font-family:Georgia, serif">Hippias</span>]] <sup>([[Discussioni utente:Hippias|msg]])</sup> 13:45, 1 giu 2025 (CEST) :: Grazie @[[Utente:Hippias|Hippias]] mi interessava appunto il file intero.[[Utente:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[Discussioni utente:Giaccai|disc.]]) == itWikiCon 2025: fase di proposte per il programma aperta fino al 15 luglio == Ciao a tutti, dichiariamo ufficialmente aperta la raccolta di proposte di sessioni per '''[[m:ItWikiCon/2025|ItWikiCon 2025]]''', il convegno annuale della comunità italofona dei progetti Wikimedia che si terrà '''a Catania da venerdì 7 a domenica 9 novembre'''. Il programma dell’evento è costruito dal basso grazie a presentazioni, discussioni e laboratori proposti dalla comunità e selezionati dalla commissione Programma. La fase di proposte è ora aperta '''fino al 15 luglio incluso'''. Seguendo le istruzioni '''[[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte|sulla pagina Proposte]]''' potete presentare una o più proposte di sessioni, talk o workshop che vi piacerebbe tenere durante l’evento. L'itWikiCon è lo spazio di incontro dal vivo delle comunità dei vari progetti Wikimedia in italiano e nelle lingue regionali. Vi invitiamo a proporre sessioni che aiutano a rafforzare il senso di comunità e la voglia di contribuire ai progetti, ma anche a identificare dei problemi e individuare delle soluzioni. Daremo la priorità alle sessioni in cui tutti i partecipanti sono parte attiva, come ad esempio discussioni e laboratori. Se cercate ispirazione, alcune '''richieste di temi''' sono state fatte sulla [[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte/Temi|relativa pagina]], a cui potete liberamente attingere per elaborare una proposta. Inoltre, per chi non se la sente di tenere una sessione, ma vorrebbe che durante la conferenza si parlasse di un argomento che gli sta a cuore, è possibile continuare ad aggiungere delle richieste di temi fino al 15 luglio. La selezione delle proposte avverrà durante l’estate e i relatori saranno confermati a fine agosto. Nel frattempo, la fase di '''[[m:ItWikiCon/2025/Borse|richieste di borse di partecipazione]] sarà aperta dal 17 giugno al 27 luglio''', quindi se considerate di proporre una sessione per il programma, ma avete bisogno di supporto economico per raggiungere Catania, vi invitiamo a farne richiesta entro le scadenze previste. Per qualsiasi domanda o suggerimento, non esitare a scrivere un messaggio sulla pagina di discussione dell’evento o di contattarci a info(at)itwikicon.org. A presto, Il team organizzatore itWikiCon 2025 e la commissione Programma, [[Utente:Mastrocom|Mastrocom]] ([[Discussioni utente:Mastrocom|disc.]]) 11:43, 3 giu 2025 (CEST) == Vote now in the 2025 U4C Election == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"> Apologies for writing in English. {{Int:Please-translate}} Eligible voters are asked to participate in the 2025 [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee|Universal Code of Conduct Coordinating Committee]] election. More information–including an eligibility check, voting process information, candidate information, and a link to the vote–are available on Meta at the [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee/Election/2025|2025 Election information page]]. The vote closes on 17 June 2025 at [https://zonestamp.toolforge.org/1750161600 12:00 UTC]. Please vote if your account is eligible. Results will be available by 1 July 2025. -- In cooperation with the U4C, [[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User talk:Keegan (WMF)|talk]]) 01:00, 14 giu 2025 (CEST) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28848819 --> == itWikiCon 2025: fase di richiesta di borse aperta fino al 27 luglio == Ciao a tutti, '''[[m:ItWikiCon/2025|ItWikiCon 2025]]''', il convegno annuale della comunità italofona dei progetti Wikimedia che si terrà '''a Catania da venerdì 7 a domenica 9 novembre'''. Come ogni anno, gli organizzatori del convegno propongono un sistema di borse di partecipazione per rimborsare le spese di viaggio e alloggio di alcuni partecipanti, grazie al supporto economico di Wikimedia Italia e Wikimedia CH. Potete consultare il regolamento e le condizioni '''[[m:ItWikiCon/2025/Borse|sulla pagina dedicata alle borse]]''', e fare una richiesta di borsa tramite il form entro il 27 luglio. Dopo questa data, non sarà più possibile richiedere sostegno economico. I richiedenti riceveranno una risposta entro fine agosto. Le borse di quest'anno sono intitolate alla memoria di '''[[:it:Utente:Burgundo|Giovanni Augulino, in arte Burgundo]]''', utente e amministratore di Catania con all'attivo più di 196mila modifiche su Wikipedia, passato a miglior vita il 17 settembre 2022. Vi ricordiamo inoltre che la fase di '''[[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte|proposte per il programma]]''' è aperta contemporaneamente e fino al 15 luglio. Non esitare a proporre una sessione, talk o workshop per il convegno entro questa scadenza. Per qualsiasi domanda o suggerimento, non esitare a scrivere un messaggio sulla pagina di discussione dell’evento o di contattarci a info{{@}}itwikicon.org. A presto, Il team organizzatore itWikiCon 2025 e la commissione Borse, [[Utente:Dario Crespi (WMIT)|Dario Crespi (WMIT)]] ([[Discussioni utente:Dario Crespi (WMIT)|disc.]]) 08:50, 17 giu 2025 (CEST) == Board of Trustees 2025 della Wikimedia Foundation - Invito a presentare candidature == <section begin="announcement-content" /> :''<div class="plainlinks">[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Call for candidates|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Call for candidates}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]</div> Salve a tutti, La [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2025|candidatura del Board of Trustees della Wikimedia Foundation per il 2025 è ora aperta]] dal 17 giugno 2025 al 2 luglio 2025 alle 23:59 UTC [1]. Il Board of Trustees supervisiona il lavoro della Wikimedia Foundation, e ogni membro del Board ricopre un mandato di tre anni [2]. Si tratta di una carica di volontariato. Quest'anno, la comunità di Wikimedia voterà a partire da fine agosto fino a settembre 2025 per assegnare due (2) posti nel Board della Foundation. Tu, o qualcuno che conosci, potresti essere adatto a far parte del Board of Trustees della Wikimedia Foundation? [3] Scopri cosa serve per candidarsi a queste posizioni di leadership e come presentare la tua candidatura su [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2025/Candidate application|questa pagina Meta-wiki]] o incoraggia qualcun altro a candidarsi alle elezioni di quest'anno. Cordiali saluti, Abhishek Suryawanshi<br /> Presidente della commissione elettorale A nome della commissione elettorale e del comitato di governance [1] https://meta.wikimedia.org/wiki/Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Call_for_candidates [2] https://foundation.wikimedia.org/wiki/Legal:Bylaws#(B)_Term. [3] https://meta.wikimedia.org/wiki/Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Resources_for_candidates<section end="announcement-content" /> [[Utente:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[Discussioni utente:MediaWiki message delivery|disc.]]) 19:43, 17 giu 2025 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:RamzyM (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28866958 --> == <span lang="en" dir="ltr">Sister Projects Task Force reviews Wikispore and Wikinews</span> == <div lang="en" dir="ltr"> <section begin="message"/> Dear Wikimedia Community, The [[m:Wikimedia Foundation Community Affairs Committee|Community Affairs Committee (CAC)]] of the Wikimedia Foundation Board of Trustees assigned [[m:Wikimedia Foundation Community Affairs Committee/Sister Projects Task Force|the Sister Projects Task Force (SPTF)]] to update and implement a procedure for assessing the lifecycle of Sister Projects – wiki [[m:Wikimedia projects|projects supported by Wikimedia Foundation (WMF)]]. A vision of relevant, accessible, and impactful free knowledge has always guided the Wikimedia Movement. As the ecosystem of Wikimedia projects continues to evolve, it is crucial that we periodically review existing projects to ensure they still align with our goals and community capacity. Despite their noble intent, some projects may no longer effectively serve their original purpose. '''Reviewing such projects is not about giving up – it's about responsible stewardship of shared resources'''. Volunteer time, staff support, infrastructure, and community attention are finite, and the non-technical costs tend to grow significantly as our ecosystem has entered a different age of the internet than the one we were founded in. Supporting inactive projects or projects that didn't meet our ambitions can unintentionally divert these resources from areas with more potential impact. Moreover, maintaining projects that no longer reflect the quality and reliability of the Wikimedia name stands for, involves a reputational risk. An abandoned or less reliable project affects trust in the Wikimedia movement. Lastly, '''failing to sunset or reimagine projects that are no longer working can make it much harder to start new ones'''. When the community feels bound to every past decision – no matter how outdated – we risk stagnation. A healthy ecosystem must allow for evolution, adaptation, and, when necessary, letting go. If we create the expectation that every project must exist indefinitely, we limit our ability to experiment and innovate. Because of this, SPTF reviewed two requests concerning the lifecycle of the Sister Projects to work through and demonstrate the review process. We chose Wikispore as a case study for a possible new Sister Project opening and Wikinews as a case study for a review of an existing project. Preliminary findings were discussed with the CAC, and a community consultation on both proposals was recommended. === Wikispore === The [[m:Wikispore|application to consider Wikispore]] was submitted in 2019. SPTF decided to review this request in more depth because rather than being concentrated on a specific topic, as most of the proposals for the new Sister Projects are, Wikispore has the potential to nurture multiple start-up Sister Projects. After careful consideration, the SPTF has decided '''not to recommend''' Wikispore as a Wikimedia Sister Project. Considering the current activity level, the current arrangement allows '''better flexibility''' and experimentation while WMF provides core infrastructural support. We acknowledge the initiative's potential and seek community input on what would constitute a sufficient level of activity and engagement to reconsider its status in the future. As part of the process, we shared the decision with the Wikispore community and invited one of its leaders, Pharos, to an SPTF meeting. Currently, we especially invite feedback on measurable criteria indicating the project's readiness, such as contributor numbers, content volume, and sustained community support. This would clarify the criteria sufficient for opening a new Sister Project, including possible future Wikispore re-application. However, the numbers will always be a guide because any number can be gamed. === Wikinews === We chose to review Wikinews among existing Sister Projects because it is the one for which we have observed the highest level of concern in multiple ways. Since the SPTF was convened in 2023, its members have asked for the community's opinions during conferences and community calls about Sister Projects that did not fulfil their promise in the Wikimedia movement.[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:WCNA_2024._Sister_Projects_-_opening%3F_closing%3F_merging%3F_splitting%3F.pdf <nowiki>[1]</nowiki>][https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_Community_Affairs_Committee/Sister_Projects_Task_Force#Wikimania_2023_session_%22Sister_Projects:_past,_present_and_the_glorious_future%22 <nowiki>[2]</nowiki>][https://meta.wikimedia.org/wiki/WikiConvention_francophone/2024/Programme/Quelle_proc%C3%A9dure_pour_ouvrir_ou_fermer_un_projet_%3F <nowiki>[3]</nowiki>] Wikinews was the leading candidate for an evaluation because people from multiple language communities proposed it. Additionally, by most measures, it is the least active Sister Project, with the greatest drop in activity over the years. While the Language Committee routinely opens and closes language versions of the Sister Projects in small languages, there has never been a valid proposal to close Wikipedia in major languages or any project in English. This is not true for Wikinews, where there was a proposal to close English Wikinews, which gained some traction but did not result in any action[https://meta.wikimedia.org/wiki/Proposals_for_closing_projects/Closure_of_English_Wikinews <nowiki>[4]</nowiki>][https://meta.wikimedia.org/wiki/WikiConvention_francophone/2024/Programme/Quelle_proc%C3%A9dure_pour_ouvrir_ou_fermer_un_projet_%3F <nowiki>[5]</nowiki>, see section 5] as well as a draft proposal to close all languages of Wikinews[https://meta.wikimedia.org/wiki/Talk:Proposals_for_closing_projects/Archive_2#Close_Wikinews_completely,_all_languages? <nowiki>[6]</nowiki>]. [[:c:File:Sister Projects Taskforce Wikinews review 2024.pdf|Initial metrics]] compiled by WMF staff also support the community's concerns about Wikinews. Based on this report, SPTF recommends a community reevaluation of Wikinews. We conclude that its current structure and activity levels are the lowest among the existing sister projects. SPTF also recommends pausing the opening of new language editions while the consultation runs. SPTF brings this analysis to a discussion and welcomes discussions of alternative outcomes, including potential restructuring efforts or integration with other Wikimedia initiatives. '''Options''' mentioned so far (which might be applied to just low-activity languages or all languages) include but are not limited to: *Restructure how Wikinews works and is linked to other current events efforts on the projects, *Merge the content of Wikinews into the relevant language Wikipedias, possibly in a new namespace, *Merge content into compatibly licensed external projects, *Archive Wikinews projects. Your insights and perspectives are invaluable in shaping the future of these projects. We encourage all interested community members to share their thoughts on the relevant discussion pages or through other designated feedback channels. === Feedback and next steps === We'd be grateful if you want to take part in a conversation on the future of these projects and the review process. We are setting up two different project pages: [[m:Public consultation about Wikispore|Public consultation about Wikispore]] and [[m:Public consultation about Wikinews|Public consultation about Wikinews]]. Please participate between 27 June 2025 and 27 July 2025, after which we will summarize the discussion to move forward. You can write in your own language. I will also host a community conversation 16th July Wednesday 11.00 UTC and 17th July Thursday 17.00 UTC (call links to follow shortly) and will be around at Wikimania for more discussions. <section end="message"/> </div> -- [[User:Victoria|Victoria]] on behalf of the Sister Project Task Force, 22:56, 27 giu 2025 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Johan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Johan_(WMF)/Sister_project_MassMassage_on_behalf_of_Victoria/Target_list&oldid=28911188 --> == Partecipa al sondaggio sulla strategia 2026-2030 di Wikimedia Italia == Ciao, Wikimedia Italia sta avviando un percorso per definire la nuova strategia 2026–2030. Vogliamo costruire un piano condiviso, attento alle esperienze e ai bisogni delle nostre comunità: è per questo che '''abbiamo bisogno anche del vostro contributo'''. Vi invitiamo a compilare un '''breve questionario''' (circa 10 minuti), che tocca temi centrali per il futuro dell’associazione: priorità strategiche, progetti, comunicazione, raccolta fondi e molto altro. Link al sondaggio: https://survey.wikimedia.it/index.php/246216?lang=it '''Per favore, inviateci le vostre risposte entro il 20 luglio 2025''': dopo questa data il sondaggio verrà chiuso. Nei prossimi mesi, lavoreremo per trasformare le opinioni raccolte tramite il sondaggio in '''obiettivi concreti e sostenibili'''. Vi ringraziamo per il tempo che vorrete dedicare a questo questionario e per il vostro importante contributo nella definizione della nuova strategia. Per qualsiasi domanda, potete scrivere a '''info{{@}}wikimedia.it'''. Un cordiale saluto, [[Utente:Dario Crespi (WMIT)|Dario Crespi (WMIT)]] ([[Discussioni utente:Dario Crespi (WMIT)|disc.]]) 12:11, 2 lug 2025 (CEST) == itWikiCon 2025: proposte programma entro il 15 luglio, richieste borse entro il 27 luglio == Ciao a tutti, qui un promemoria per le prossime scadenze della '''[[m:ItWikiCon/2025|ItWikiCon 2025]]''' che si terrà '''a Catania da venerdì 7 a domenica 9 novembre''': * la fase di '''[[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte|proposte di sessioni per il programma]] è aperta fino a martedì 15 luglio'''. Fino ad allora, potete ancora supportare o dare feedback [[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte#Supporta_le_tue_proposte_preferite|alle proposte già presentate]]; * la fase di '''[[m:ItWikiCon/2025/Borse|richiesta di una borsa]]''' (rimborso del viaggio e alloggio, gratuità della quota di partecipazione) è aperta fino a '''domenica 27 luglio'''. A latere, trovate dei suggerimenti per prenotare il vostro viaggio e alloggio sulla pagina [[m:ItWikiCon/2025/Informazioni|Informazioni]]). Per qualsiasi domanda o suggerimento, non esitare a scrivere un messaggio sulla pagina di discussione dell’evento o di contattarci a info(at)itwikicon.org. A presto, Il team organizzatore itWikiCon 2025 e le commissioni Programma e Borse, --[[Utente:Mastrocom|Mastrocom]] ([[Discussioni utente:Mastrocom|disc.]]) 13:01, 7 lug 2025 (CEST) goqcpxad504yqsjhtiznt5kumxh7rp8 Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Thailandia 0 19407 478499 474168 2025-07-07T11:13:43Z 87.0.218.161 Corretto: "portaerei" 478499 wikitext text/x-wiki {{Forze armate mondiali}} [[Immagine:Flag of Thailand.svg|150px|left|thumb]] La Thailandia è stata per molti decenni molto influenzata, nella sua politica interna, dalla forza dei militari e in particolare dell'Esercito, che oltretutto è stato impegnato pesantemente impegnato in azioni di controguerriglia contro i guerriglieri comunisti, dal 1965 iniziarono le operazioni nel nord-est del Paese, al nord-ovest dal '67. Del resto non v'era molto da stupirsi se si considera che la Thailandia era, con basi come Takhli, una delle principali 'retrovie' dell'impegno americano in Vietnam. Insomma, il conflitto nel S.E. asiatico non è stata davvero solo la 'Guerra del Vietnam': tutta la regione all'epoca era sconvolta da un conflitto che ha lasciato a tutt'oggi le sue tracce sul territorio e anche sulla popolazione, anche se qui vi è una delle crescite demografiche maggiori e circa la metà degli abitanti è nata dopo la fine di quelle ostilità. Ma le conseguenze politiche, come anche quelle ambientali, non sono state altrettanto facili da eliminare del rinnovo demografico. In ogni caso, tornando all'epoca della guerra, i militari thailandesi erano impegnati sia contro i comunisti vietnamiti sia che contro il Pathet Lao, poi nel '75 si verificarono alcuni scontri di frontiera con la Cambiogia, che all'epoca stava cadendo nell'orrore del regime di Pol Pot. Dopo l'invasione vietnamita, nel '78, la Thailandia si ritrovò praticamente una potenza 'vincitrice' degli USA alle porte, anche se la cosa era meno minacciosa di quello che poteva sembrare, essendo nel frattempo la Cina diventata nemica del Vietnam, dato che appoggiava i Khmer Rossi. La Thailandia, in ogni caso è diventata molto allarmata e provvide a riarmarsi con un oneroso programma per tutte e tre le Foze armate. Del resto vi era un motivo non privo di ratio per questo programma: spesso le truppe vietnamite, anche con mezzi corazzati, si sono spinte fin sulla frontiera thailandese e vi sono stati scontri di frontiera tra le foreste e i villaggi del confine. La presenza dei vietnamiti, che usarono contro i Khmer Rossi molte delle tattiche e anche dei mezzi che gli americani usarono contro di loro a suo tempo. La presenza vietnamita, dopo l'invasione del '78 persistette fino alla fine degli anni '80 ,e in quei dieci anni non vi fu modo di sradicare totalmente la resistenza dei guerriglieri di Pol Pot, che nonostante le stragi e la catastrofe economica in cui avevano precipitato il Paese, trovavano ancora appoggio nelle zone rurali. Nel frattempo, come si è detto, la situazione politica interna era piuttosto instabile: per esempio, ancora nel 1981 vi fu un tentato golpe. ==Situazione al 1985<ref>Armi da guerra N.102</ref>== ===Esercito=== Forte di ben 160.000 uomini, era organizzato sul modello dell'esercito americano statunitense, ma degli anni '50. Aveva divisioni, reggimenti, raggruppamenti tattici e ovviamente, l'arma base, il battaglione. Il territorio era suddiviso nella 1a, 2,a, 3a armata e la 5a Regione militare. Le avevano solo le divizioni nel loro comando, mentre le unità corazzate erano assegnate a seconda delle esigenze, mentre la 5a Circoscrizione militare acveva solo reggimenti, ovvero raggruppamenti tattici. L'Orbat era il seguente: *1 Divisione di cavalleria su 2 reggimenti di cavalleria blindata, 1 reggimento di artiglieria, supporti *1 Divisione corazzata con 1 reggimento carri, 1 di cavalleria blindata, 1 di fanteria meccanizzata, supporti *7 Divisioni di fanteria su 3-4 reggimenti, 1 di artiglieria, supporti e in 5 casi, battaglione carri *3 raggruppamenti tattici autonomi a livello di reggimento *8 battaglioni di fanteria autonomi *2 Divisioni forze speciali *1 Divisione di artiglieria campale *1 Divisione difesa aerea *11 battaglioni genio *4 compagnie esploranti autonome Questa forza dell'esercito era quindi notevole, e in particolare insisteva sui raggruppamenti tattici a livello di reggimento. La preminenza di operazioni 'speciali' era dimostrata dalla presenza di ben 2 divisioni apposite, mentre la divisione corazzata è stata organizzata agli inizi degli anni '80 dopo che per la prima volta, nel '79, erano giunti carri armati con richiesta urgente agli USA (chiaramente il riflesso dell'invasione vietnamita della Cambogia l'anno prima), e vennero consegnati 15 M48A4 (una versione ben poco conosciuta di questo carro), armati coi potenti e precisi cannoni da 105 mm L68, altri 35 nel 1980, altri 5 nel 1982 con i quali venne completata la dotazione, invero modesta, di carri 'pesanti'. Infatti erano necessari altri 100 carri circa per la divisione corazzata. Nel frattempo, negli anni '70 le autoblindo americane d'epoca bellicoa come le M8 e le Staghound dei reggimenti cavalleria erano state rimpiazzate da 150 V-150 Commando di cui 50 armati di cannone da 90 mm a media pressione Cockerill Mk I. Altri 130 vennero poi commissionati anche per missioni di ordine pubblico interno. Per il resto vi erano anche mezzi corazzati M113, di cui sarebbero stati consegnati circa 500 esemplari, e soprattutto carri leggeri: 93 M41, 35 M41A1, 2 M41A2, 141 M41A3, ridotti però per varie cause a circa 200 esemplari efficienti, usati per la cavalleria o seconda linea. V'erano anche 20 M24, superstiti di 100 circa consegnati negli anni '50, e alcuni semicingolati M3. Per le prime linee vi sono state ordinazioni per carri leggeri moderni: ben 141 Scorpion, tra l'altro anfibi, anche se armati con un cannone a media velocità con scarse capacità di precisione sulle lunghe distanze e munizioni HE e HESH. In tutto quindi vi erano: *Carri: 55 M48A4, 20 M24, 200 M41, 141 Scorpion. *Blindati: EE-9 Cascavel, semicingolati M3, APC M113, Saracen, V-150 Commando, da esplorazioni Shortland Mk 3 *Artiglieria: M116 da 75 mm someggiabili, M101 da 105 mm, M114 da 155 mm, M198 moderni da 155 mm *Mortai: M19 da 60 mm, M1 e M29 da 81 mm, M30 da 107 mm, mortai da 120 mm *Armi controcarri: lanciarazzi M72 da 66 mm, cannoni SR M18 da 57 mm, M20 da 75 mm, M67 da 90 mm, M40A2 da 105 mm, missili TOW e Dragon *Armi Contraerei: mitragliere quadrinate M55 da 12.7 mm, cannoni M167 da 20 mm Vulcan, Bofors M1 da 40 mm, Bofors L70 da 40 mm, semoventi M163A1 da 20 mm, M41A1 da 40 mm, missili SAM Redeye e Blowpipe. *Armi portatili: pistole Browning da 9 mm, mitra Madsen da 9 mm, fucili d'assalto HK33 da 5.56 mm, M16A1 da 5.56 mm, G3 da 7.62 mm, mitragliatrici M60 da 7.62 mm, M2HB da 12.7 mm A fondamentale complemento di questo arsenale di terra, l'esercito aveva anche una forte aviazione anche se basata ancora largamente su aerei leggeri di vecchio tipo: suddivisi in compagnie aeromobili e varie squadriglie vi erano 117 aerei leggeri e 113 elicotteri dei quali gli 80 O-1E e 76 UH-1 erano gli elementi di maggior spicco. A parte questo vi erano riserve: ben 500.000 per l'esercito, ma anche 60000 della polizia nazionale, 2000 di quella di frontiera, 1700 di quella di marina, 33000 volontari con armamento leggero e persino veicoli blindati. ===Aeronautica=== Forte di ben 43.100 uomini, si trattava di un servizio aereo di notevole consistenza numerica, ma orientato soprattutto per l'azione antiguerriglia. Infatti il suo organico era: *7 Gruppi COIN: 1 con 22 T-28D, 1 con 15 A-37B, 2 con 25 OV-10C, 1 con 25 AU-23A (cannoniere volanti), 1 con 14 AC-47 'Spooky' (idem), 1 con 14 T-33A e 3 RT-33A *1 gruppo cacciabombardieri con i superstiti di 12 F-5A e 14 F-5B *2 gruppi cacciabombardieri con 40 F-5E e 5 F-5F *1 gruppo ricognitori con 4 RF-5A e 2 RF-5E, 5 aerei da fotorilevamento e 12 RC-47D Dakota con compiti Elint *3 gruppi trasporto e una squadriglia con 10 C-47, 16 C-123B, 5 C-130H, 20 N22B, 5 C-212, 17 BAE 748, 3 altri aerei. *2 gruppi elicotteri con 18 S-58T, 27 UH-1H, 4 UH-60A, 2 Bell 412 *3 Gruppi di osservazione aerea: con 23 O-1E Bird Dog e 4 Helio U-10 Come si vede l'aeronautica impiegava tutti gli aerei disponibili per le varie funzioni, inclusi quelli che erano chiaramente usati per la cooperazione con l'esercito. Vi sono state molte missioni belliche, specie nel 1985 con tanto d'impiego degli aerei da caccia F-5 in missioni d'attacco. Programmi futuri erano per 12 F-16 mentre la difesa delle basi aeree erano costituite da un battaglione di avieri con mortai, armi leggere, missili Blowpipe per la difesa delle installazioni. ===Marina=== [[Immagine:Naval Ensign of Thailand.svg|200px|left|thumb]]La più piccola delle forze armate thailandesi aveva 10.000 uomini di equipaggio, ed era in piena fase di aggiornamento, tra cui due corvette 'Tacoma' con missili Harpoon e altre grosse navi da pattugliamento. L'aviazione navale, forte di appena 500 uomini aveva 10 Grumman S-2F in un gruppo ASW e un gruppo pattugliatori marittimi con 4 F-27MPA, 4 GAF N22, 2 CL-215, 5 C-47 da trasporto: non poco per una forza tanto piccola come personale. Vi era anche un gruppo con elicotteri: 14 UH-1H e Bell 212, un gruppo di aerei con 13 U-17 della Cessna, 10 O-1E Bird Dog, 2 LA4, 7 O-2A che servivano anche per il supporto del corpo marines. Questo era di ben 20.000 uomini, una delle forze scelte thailandesi, con una brigata di marines su due reggimenti, uno di artiglieria, un battaglione di assalto anfibio che aveva anche 22 moderni LVTP7 e un LVTR-7. L'artiglieria aveva un reggimento con 6 M68 da 155 mm, e 2 batterie su 12 obici GC45 da 155 mm da ben 38 km di gittata. Esistevano anche batterie di lancio per missili MM.38 Exocet. In tutto vi erano, come navi vere e proprie: *1 fregata britannica 'Yarrow', 2 americane 'PF103', una ex- americana classe 'Cannon', 2 ex- americane classe 'Tacoma' *corvette: 2 modello 'Tacoma' e una commissionata *navi leggere: 3 navi lanciamissili BMB230 e 3 TCN45 rispettivamente con missili Exocet e Gabriel; 3 navi d'attacco veloce MV400, 30 battelli da pattugliamento di cui 4 PSSM Mk5, 6 PC461, 3 classe 'Cape', 10 PGM-71 ex-Usa, 7 'T91', 24 navi di pattugliamento costiero e 40 per impieghi fluviali- *Navi MCM; 1 nave appoggio e 4 dragamine costieri, 5 per il dragaggio *Navi anfibie: 5 LST, 3 LSM, 2 LSIL, 1 LCG, 10 LCU, 26 LCM, 12 LCVP, 10 LCA, 3 trasporti truppe corazzati *Navi supporto: 3 navi scuola, 6 oceanografiche, 1 petroliera, 2 petroliere portuali, 2 navi cisterna, 2 navi trasporto, 6 varie. ==1992<ref>Ferrari, Giorgio, ''L'aviazione Thailandese'', A&D Set 1992</ref>== All'epoca la Thailandia affrontava una fase di grande sviluppo economico, all'epoca comune alle nazioni dell'ASEAN, e che le fece definite 'tigri asiatiche' fino a che una gravissima crisi economica gli fece perdere, per una serie di speculazioni in borsa, qualcosa come 50.000 miliardi criminalmente ma impunemente sottratti alle loro rampanti ma fragili economie, finendo in chissà quali conti bancarei. Un vero e proprio processo di rapina che avrebbe messo in ginocchio per anni quelle nazioni. Ma non era il caso del '92, quando vi erano invece floride prospettive. La Thailandia all'epoca stava pensando in grande soprattutto per l'aeronautica -RTAF, Royal Thai Air Force- ma anche per la Marina, RTNF. Il nome locale, non 'internazionalizzato' dell'aviazione, nella lingua di quello che rimane uno dei più bei Paesi asiatici è Kongdhab Arkadh Thai. Nondimeno, l'instabilità politica continuava a flagellare anche allora la gestione dello stato thailandese, anche all'epoca, quando Pol Pot era alla macchia e i Vietnamiti, oramai 'pacifici', si erano ritirati dalla Cambogia e la Guerra Fredda in generale era finita. Gli USA erano oramai non necessariamente i garanti della protezione dell'Association of South East Asia Nations (appunto, l'ASEAN), e queste provavano a 'fare da sole'. Per la Thailandia era difficile con i confini presi per 3 quarti da nazioni non tanto amichevoli: la dittatura della Birmania -con una fortissima produzione e smercio di droga incluso-, Laos, Cambogia post-bellica, e lo stesso Vietnam. Meno male che all'epoca la situazione era in una fase di distensione tanto che un battaglione del Genio del Royal Thai Army si recò in Cambogia per sminare una stradea di grande importanza, ma con la Birmania continuavano gli scontri di frontiera per via del fatto che anche in questa nazione dittatoriale e comunista vi era una resistenza armata, quelli dell'etnia Karen, purtroppo ben poco noti nel mondo (sorte ugualmente condivisa dai 'montagnards' vietnamiti). Spesso vi erano sconfinamenti che impegnavano la Thai Border Police. Recentemente la Myanma Defence Force aveva anche ordinato alcuni aerei da combattimento, come 20 G.4A 'Galeb' di cui 12 erano stati recentemente consegnati per uno dei due squadroni destinati a riceverli; nel contempo 11 F-7M cinesi erano stati pure ricevuti per un reparto da caccia. I vietnamiti erano del resto equipaggiati con 2 gruppi di MiG-23P e un reggimento d'attacco su Su-22M e 150 MiG-21. Insomma, non è che la Thailandia fosse molto ben equipaggiata non tanto per sconfiggere in uno scontro diretto queste nazioni confinanti, ma per controllare gli sviluppi di eventuali conflitti limitati sui confini. A questo punto, i reparti aerei COIN non bastavano più e si pensò di fare il salto riguardo macchine ben più potenti, capaci di combattere una guerra convenzionale su vasta scala. Nondimeno vi erano già 10-12 caccia F-16 e 3 squadroni di F-5 che qualche cosa potevano ben garantire, con altri 4 F-16 comprati per ripianare le perdite operative, assieme a d altri 2 F-16 del tipo biposto. L'anno 1992 era inoltre un anno importante anche per motivi elettorali: infatti vi erano state le elezioni, nonostante che appena l'anno prima le F.A. thailandesi, forti della loro solita 'tradizione' di influenza diretta sulla politica, avevano fatto un colpo di stato il 23 febbraio 1991: proprio quando la Coalizione anti-Saddam stava scaldando i motori per invadere il Kuwait e parte dell'Irak, così' nessuno ci ha fatto molto caso. All'inizio del 1992 la giunta militare temeva di perdere il prestigio tradizionale per i militari thailandesi e dei relativi finanziamenti, così ha ordinato con canali FMS altri 18 F-16 (nonostante il golpe di cui sopra avesse dovuto far meditare seriamente sulla possibilità di esportare aerei in Thailandia, gli USA accettarono la richiesta) e parti di ricambio per un totale di 15.6 miliardi di bath ovvero circa 760 miliardi di lire. In questo modo finalmente sarebbe stato possibile equipaggiare un secondo gruppo con gli F-16. Poi arrivarono anche 6 moderni elicotteri CH-47D 'Chinook', la cui importanza logistica era difficile da sopravvalutare nelle foreste thailandesi, rinforzando il piccolo nucleo di CH-47 presenti: 2 dei 3 ordinati originariamente. Vennero poi comprati 2 F-5 ex- Malaysia e 10-16 ex-USAF. Ma non era finita qui: questi F-5, che avrebbero mantenuto la linea a 30-38 aerei complessivi erano in predicato di ricevere nuovi e avanzati equipaggiamenti: radar Fiar Grifo, aggiornamenti avionici simili a quelli dei Super Skyhawk di Singapore e addirittura il micidiale pod GPU-5/A, quello col cannone da 30 mm tipo 'Avenger' alleggerito, con 363 colpi, che già si conosce bene per via dell'uso da parte dell'A-10. 20 Cessna T-37B/C erano in aggiornamento per attacchi esterni con cannoni in modo da rinforzare gli A-37. Nel mentre 18 blindo del tipo 'Condor' come quelle malaysiane sono state comprate per difendere le basi aeree. Ma non v'è stato solo questo: il 19 gennaio 1992 venne data la notizia del finanziamento accordato ai militari per comprare ben 40 AMX dall'Italia.di cui 32 monoposto e 8 biposto AMX-T. La somma, non eccessiva per una tale compera, era in effetti di poco superiore al costo dei 18 nuovi F-16 ovvero 850 miliardi di lire o 17 miliardi di Bath, nonostante la presenza di parti di ricambio e supporto logistico inclusi. Il budget per comprare questi aerei, selezionati niente di meno che assieme a F-16, Tornado, A-7, Hawk 200 e vari tipi cinesi e russi, era tuttavia esaurito e vi fu la necessità di attingere ad un fondo interforze. Ma le elezioni hanno comportato poi una fase che come facilmente intuibile era assai difficile da gestire, turbolenta e certo con poche possibilità di vedere confermato l'ordine originale per gli AMX, che comportavano una capacità d'attacco e interdizione quasi esclusivamente diurni e con costi non indifferenti. Insomma, l'ordine è stato cancellato e poi sostituito con quello per 50 modesti addestratori armati Aero L-39 ultima versione, ridotti ulteriormente a 36 nonostante il loro modesto costo: segno che in effetti si era tirata troppo la corda con l'ordine per gli AMX che erano intesi come interdittori e aerei d'attacco per rimpiazzare soprattutto gli A-37. A parte questo un altro problema era quello degli aerei da allarme radar: tramite canali FMS era possibile accedere, con modici 380 milioni di dollari, a 3 E-2C. Ma il CSM della RTAF ha smentito questo programma di aerei AEW: era considerato più utile 'per Israele' che per la Thailandia: ma come avrà potuto il Congresso USA occuparsi di un aereo del genere, dando il benestare al suo export, se non vi sia stata prima la richiesta da parte thailandese per comprarne uno? Possibile che prima siano stati valutati e poi i thailandesi abbiano receduto dalla volontà di comprarli dati i problemi di budget, chiaramente eccessivi per la Thailandia. I programmi futuri per la RTAF erano quindi quelli di due gruppi con F-16 e possibilmente armati di AIM-9L se non anche Sparrow, al posto dei vecchi AIM-9K e P-3 dell'organico. Altri due gruppi avrebbero avuto gli F-5E ammodernati, poi vi sarebbero stati per importanza gli A-37 e T-37C, nonché gli OV-10C (con 8 aerei supplementari ordinati per rinforzare la linea nei tardi anni '80), gli ultimi di molti T-28D-5 e altri aerei tra cui anche cannoniere volanti AU-23A (C-123 modificati?) 'Peacemaker' e 5 AC-47, oltre ad altri 14 Dakota per il ruolo di trasporti. Ancora dei C-47 sulla base di Dom Muang erano segnalati na decina di esemplari operativi e altrettanti in manutenzione. Mentre per quello che riguarda la ricognizione vi erano solo 4 vecchi RF-5A, per il trasporto medio vi erano se non altro altri 2 C-130H e 3 C-130H-30 allungati, arrivati negli anni immediatamente precedenti. Ma vi erano ancora, come si è visto, non meno di 14 C-47, circa 20 C-123K Provider (che sono diventati ben noti al grande pubblico, con Mel Gibson e R.D.Jr ai comandi in 'Air America'), e una ventina di trasporti leggeri GAF N-22B. Erano in predicato di essere rimpiazzati con 16 CN-235, mentre apparentemente non c'era fretta di rimpiazzare gli immortali C-47. Quanto riguarda l'addestramento, questo si giovava di macchine molto particolari: i tedeschi 'Fantrainer', praticamente dei turboeliche con le eliche intubate posteriormente e quindi dei 'quasi jet'. Ne vennero comprati 47 nelle versioni Mk 400 e 600, quest'ultima armata, e altrettanti kit avrebbero dovuto essere comprati per il montaggio in loco, ma la cosa non si è concretizzata. Questi aerei non hanno avuto molto successo, pur essendo macchine davvero innovative, sia perché il mercato degli addestratori è quanto di più conservatore ci sia, sia perché vi sono stati dei problemi tecnici iniziali che hanno causato perdite tra gli aerei della RTAF. Un requisito per rimpiazzarli avrebbe visto come successori 20 PC-9, poi ridotti a 10 e infine cancellati per carenza di soldi. Nel frattempo tra le macchine usate come addestratori vi erano i superstiti di 12 SF-260MT e gli ultimi T-33 a reazione. L'addestramento era un settore piuttosto carente nella RTAF che inviava negli USA alcuni piloti,specie per gli F-16. La RTAF non era l'unica che aveva aerei. Il RTA, la RTN e la BP ne avevano a loro volta. Il Royal Thai Army aveva ricevuto di recente apparecchi e tra questi particolarmente importante era il lotto di AH-1F, 8 macchine consegnate e che servivano assieme ad un nutrito gruppo di 75 UH-1 e 47 O-1 'Bird Dog' in radiazione. Mancava una macchina da osservazione e trasporto leggera della classe del Bell 206 o del Defender. La Marina aveva invece uno squadrone con 3 F-27MPA e alcuni dei dieci S-2F consegnati, in radiazione; un altro aveva 4 Searchmaster e 2 CL-215, il terzo aveva 6 Summit-Cessna T337SP per missioni 'antipirateria' con armi da fuoco leggere e razzi, ma erano presenti anche 3 nuovi Do.228 e attesi altrettanti potenti P-3A/B Orion. La Polizia di confine aveva 45 apparecchi del tipo elicotteri leggeri, come i Bell 206, e una dozzina e oltre di aerei leggeri. Quanto all'efficienza pare che questa fosse, per tutti i velivoli dei vari servizi, assai elevata e tra l'altro la mimetizzazione di vecchio tipo americana del tipo usato per il teatro d'operazioni SEA era stata sostituita con una mimetica di 3 colori: giallo sabbia, marrone e verde. Gli F-16 e F-5 erano invece con un grigio chiaro uniforme da superiorità aerea. Quanto riguarda la forza complessiva della RTAF ecco i reparti: *2 Squadroni da difesa aerea su F-16, ovvero il No.103 e un secondo in formazione *2 squadroni appoggio tattico su F-5E, il No.102 e 403 *1 squadrone su A-37 e T-37C, il No.211 *2 squadroni su OV-10C, il No.411 e 711 *1 squadrone su T-28, il No.221 *1 squadrone su AU-23, il No.213 *1 squadriglia su AC-47, del No.603 *1 squadron su C-130, il No.601 *1 su C-123, il No.602 *1 su C-47, il No.603 *1 su N-22B, il No.461 *2 squadroni su elicotteri, No.201 e 203 *Royal Flight per trasporto VIP *Flying Training School per l'addestramento *4 squadron da collegamento con vari apparecchi: il No.404, 531, 605, 711 E gli aerei ed elicotteri della invero variopinta collezione delle varie forze aeree thailandesi: RTA: Combattimento: *12 (su 30 ordinati) GD F-16A *4 (4) F16B *38 (44) F-5E *2 (2) RF5E *6 (6) F5F *9 (18) F-5A *4 (4) F-5B *4 (4) RF-5A *i restanti di 22 F-5 ex-vietnam del Sud *11 (30) A-37B *20 T-37C *24 (46) OV-10C *30 (95) T-28D-5 *21 (43) Fairchild/Pilatus AU-23 'Peacekeeper' * 3 Helio AU-24A 'Super Stallion' *5 (7) AC-47 'Spooky' ex-Cambogiani Seconda linea: *20 (51) T-33A *4 (6) RT-33A *5 (6) T-41D *9 (10) DHC-1 'Chipmunk' Mk 30 in radiazione *23 (24) NAZI CT-4A 'Airtrainer' *12 (12) SF-260MT *14 (26) C-47 *1 (6) RC-47 *10 (40) C-123B/K Provider, 10 ex-Cambogia *28 (50) UH-1H, 13 ex- Cambogia *3 (6) Swaeringeng 'Merlin' IV-A *4 (6) BAE HS.748 *17 (18) Thai Am S-58T (i Sikorsky CH-34C) *6 (8) C-130H *8 (8) NC-121-100/200 Aviocar *1(1) A.310 Airbus *1 (1) B.737-227 Advanced *0 (4) S-70C (Sikorsky) *41 (47 ) RFB 'Fantrainer' 400/600 *0 (20?) PC-9 *2 (2) Bell 212 *28 (-) O-1A Bird Dog *20 (22) GAF N-22B 'Missionmaster' *12 (13) Hoffman H-36 'Dimona' *3 (3) IAI 201 'Arava' *2 (3) Gates Learjet 36A 'Century' III *1 (2) Beech Model E90 'King Air' *1 (1) Beech Super King Air 200 *2 (2) AB-412 Huey *8 CH-47D ? Lear Siegler 'Sky Eye' (RPV) Royal Thai Army: *37 (100) O-1A 'Bird Dog', 12 ex-Cambogia *10 (10) Bell 206 Jetranger A/B *75 (104) UH-1A/B/H 'Huey' *2 (2) Sorths SD.330UTT *4 C-47 Dakota *1 (1) Beech Super King Air 200 *1 (1) Piper PA-31T 'Cheyenne' *23 (23) T-41D (non confermati) *2 (2) Bell 214ST *6+ Bell 212 *8 (8) AH-1F Cobra *48 (48) Schwizer-Hughes TH-300C *21 (23) Hughes TH-55A 'Osage' *1 (1) Beech Model 99 'Airliner' Royal Thai Navy: *3 (3 )Fokker F-27MPA *3 (3) P-3A/B *3 (3) Do.228 MP-A *6 (10) S-2A/YS-2C Tracker in radiazione *4 (5) GAF N24A 'Searchmaster' *6 (8) Summit-Cessna T-337SP *8 (10) Agusta Bell AB-212 ASW *1 (4) UH-1H *4(5) Bell 214ST 'Super Transport' *2 (2) Fokker F-27-400M Troopship *2 (2) Lake LA-4 'Buccaneer' * 2 (2 ) Canadair CL-215 *4 C-47 Dakota *4 Cessna U-17 SkyWagon *4 Cessna O-1A 'Bird Dog' Royal Thai Border Police: *11 (13) Bell 212 *18 (23) Bell 204-205 *15 (15) Bell 206B-L *1 (1) AB-412 *3 (5) Fairchild AU-13A 'Peacekeeper' in radiazione *3 (3) Do.28 Skyservant *4 (5) PC-6B Turbo-Porter *1 (1) NZAI CT-4A 'Airtrainer' *3 (3) DHC-4A Caribou in radiazione *3 (3) SHorts Skyvan 3M *1 (1) Shorts SD-3-30 *1 C-47 Dakota In tutto: 190 aerei di prima linea della RTAF, 479 in totale. RTAI: 231, RTN 56, RTBP 64 e quindi un totale di ben 830 apparecchi, anche se per lo più di vecchio tipo, o leggeri o tutt'e due. Notevole in particolare il numero di aerei dell'Esercito. ==Marina, al 1997<ref>La Marina Thailandese, RID Aprile 1997 pagg. 32-38</ref>== L'ASEAN all'epoca comprendeva, oltre alla Thailandia, anche Brunei, Filippine, Indonesia, Malaysia, Singapore e da non molti anni, anche il Vietnam. La Marina thailandese era all'epoca in fase di rapida espansione, per svolgere le sue missioni sempre più oltre la linea di costa. Vi erano da proteggere gli interessi marittimi nazionali e favorire lo sviluppo del Paese, assistere in caso di disastri naturali, controllare le attività di pesca, proteggere l'ambiente ed eseguire rilievi idrografici e oceanografici, sebbene la Thailandia fosse principalmente interessata dal Golfo di Thailandia, che letteralmente 'racchiudeva tra le sue coste, ma condividendolo con la Cambogia, Vietnam e Malaysia. L'organizzazione era all'epoca basata su di una suddivisione in 5 settori principali: Stato Maggiore, Nucleo Operativo Supporto Logistico, Addestrameno, Servizi Speciali. In tutto erano disponibili, con una straordinaria crescita rispetto ad una decina d'anni prima ben 66.000 effettivi per questi soli settori, eppure non era proprio 'tutto' quello di cui era responsabile la Marina Thailandese. Lo Stato Maggiore era strutturato su 8 Dipartimenti: Segretariato Navale, Personale, Intelligence, Operazioni Navali, Logistica, Comunicazioni, Affari Civili, Sovrintendenza, col compito di coordinare le forze disponibili anche con gli altri servizi nazionali o di Paesi 'amici', oltre che di servire il Comandante in Capo della Marina. Il nucleo Operativo naturalmente comprendeva tutte le unità navali e le principali installazioni: copriva anche il grosso Royal Thai Marine Corps, l'Air Defence and Coastal Command, le basi navali di Sattahip, Bangkok, Songkla e Phang-Nga nonché infine il Reggimento Polizia Navale. Il Supporto Logistico era suddiviso in diversi dipartimenti: Arsenale Navale, Elettronica, Armamenti, Lavori Pubblici, Rifornimenti, Sanità, Finanze e Trasporti. Il settore Addestramento comprendeva varie istituzioni tra cui l'Accademia Navale, Istituto Studi Avanzati NAvali, etc. I Servizi Speciali comprendevano vari Dipartimenti: Idrografico, Assistenza, Scienza navale, Ricerca e Sviluppo. La Flotta vera e propria era ripartita in 3 settori fondamentali: Navi, Marines, Comando difesa aerea e costiera. Le navi anzitutto erano circa 130 oltre a 150 unità fluviali, il tutto ripartito su 3 flotte: la Prima, Seconda e Terza, oltre alla Flotta per la Difesa Costiera che in pratica era la Guardia Costiera della situazione. Questa componente comprendeva anche la Divisione Aviazione Navale,Unità per Operazioni Speciali e Centro Addestramento della Flotta. Quanto alle flotte, la Prima era basata a Sattahip non tanto distante da Bangkok, la Seconda a Songkhia che era quanto di più distante dalla capitale potesse essere, e la Terza a Phang Nga che era l'unica grande installazione navale sulla costa Orientale. Siccome tra le due coste, suddivise da un sottile lembo di terra, v'era da superare la Malaysia in effetti non era semplice coordinare le forze; la Seconda Flotta era di fatto orientata solo nell'Oceano Indiano mentre le altre due erano nel Golfo. Da ricordare che nel primo caso v'era da fronteggiare la Birmania, anche per proteggere Phuket, una delle principali città thailandesi. Gli otto Gruppi navali che nell'insieme costituivano la flotta erano: *1o Gruppo Fregate *2o Gruppo Fregate *Gruppo Pattugliamento *Gruppo MCM *Gruppo Anfibio *Gruppo di Supporto *Gruppo Fluviale *Gruppo Portaelicotteri (quest'ultimo chiaramente il più recente e importante). A parte i servizi come il Gruppo Incursori e il Centro Addestramento, giova ricordare la base principale dell'Aviazione Navele, a U-Tapao che a suo tempo era un'importante base americana. Tra l'altro proprio per questo comando di recente sono arrivati due tipi di aerei da combattimento ad ala fissa, ma di questo si parlerà poi. La componente dei Marines thailandesi era una forza davvero notevole, che raggiungeva, proprio come 12 anni prima una forza di 20.000 unità. Con un QG a Sattahip, e comandava una forza equivalente ad una Divisione, suddivisa in 2 reggimenti di fanteria, 1 artiglieria, 1 battaglione assalto anfibio, 1 battaglione da ricognizione. Come in tante altre realtà simili, la consistenza dei Marines thailandesi, indubbiamente una forza d'assalto ben addestrata e poderosa numericamente, era quella necessaria non tanto per compire assalti anfibi, ma in generale per difendere le coste e le frontiere, oltre che per compiti di sicurezza interna. Il Comando della difesa Aerea e Costiera comprendeva a sua volta ben 8.000 uomini e contribuiva a fare della Marina Thailandese una tipica 'marina di terra' ovvero una forza di dimensioni umane eccessive rispetto alla consistenza della flotta stessa. Esso coordinava la difesa delle Coste da Sattahip, con due reggimenti per la difesa aerea, uno per la difesa costiera, 2 centri per la sorveglianza e il controllo, ed aveva una vasta gamma di artiglierie da costa e missili di vario genere. Ed eccoci al 'piatto forte' di ogni marina: le sue navi. Detto dell'organizzazione, delle componenti terrestri e di quelle ausiliarie, ecco la lista di quello che all'epoca era disponibile: *1 incrociatore portaelicotteri, il CHAKRI NARUEBET, in realtà ancora da immettere in servizio al 1997, ma era una questione di pochi mesi. Si tratta di una portaelicotteri di costruzione spagnola, da parte dei Cantieri Bazan. È sostanzialmente un diretto adattamento della PRINCIPE DE ASTURIAS della Marina spagnola, ovvero una grossa nave che ha una concezione moderna, ma anche standard commerciali per mantenere basso il costo altrimenti proibitivo. *4 fregate 'Chao Phrya' missilistiche, derivate dalle 'Jianghu III' cinesi. Curiosamente, la Cina che potrebbe benissimo essere un avversario nell'area è invece un fornitore di armamenti senza tanti problemi anche della Thailandia. Queste fregate sono vecchie navi in termini concettuali, ma piuttosto recenti come costruzione (che iniziò negli anni '80 per la Marina Cinese). Caratteristiche: circa 1600 t di dislocamento, 200 uomini d'equipaggio, 2 impianti binati da 100 mm e due lanciamissili antinave binati a centro nave,il tutto distribuito in uno scafo di circa 100 m motorizzato da alcuni diesel per un totale di circa 26 nodi. Navi modeste, abbastanza valide, certamente poco costose. *2 fregate 'Naresuan' o 25T. Queste navi, pure di progettazione cinese (ma senza più riferimenti con le 'Riga' sovietiche) sono navi moderne, simili per non pochi aspetti alle navi europee come quelle italiane classe 'Lupo'. Armate di un cannone da 127 mm (americano), lanciamissili Sea Sparrow, 2 torrette binate da 37/75 mm nella zona poppiera delle sovrastrutture, dove esiste anche l'hangar per un elicottero, hanno fatto fare un deciso salto di qualità alla flotta thailandese. Sono caratterizzate da un ponte continuo e dall'apparenza piuttosto bassa sul mare, sovrastrutture imponenti e dalle forme piuttosto squadrate con un corto albero sopra la plancia, che ospita il radar di scoperta a medio raggio, il sensore principale della nave. *2 fregate 'Phuttayofta' ex-Knox americane, e quindi come tali armate di un cannone Mk 42 in versione 'leggera', un elicottero e un ASROC, oltre a un discreto set di apparati elettronici. *1 fregata, la MAKUT RAJAKUMARN, di progettazione britannica. *2 fregate 'Thachin' ovvero unità ex-americane classe 'Tacoma' *2 fregate 'Tapi' ex-americane classe PF 103 *2 corvette 'Ratanakosin', navi simili alle saudite classe 'Badr' e costruite negli USA. Entrate in servizio nel 1986 e nel 1987, sono grosse navi ben armate con un cannone da 76 mm OTO a prua, una torretta Breda immediatamente dietro, lanciamissili ad 8 celle Albatros per missili Aspide posteriore, 8 missili Harpoon, 6 lanciasiluri (non è chiaro se italiani o americani, idem per le armi), due mitragliere da 20/85 mm. Sfoggiano anche la caratteristica antenna racchiusa in un radome sferoide del radar WM-28 olandese, un altro best seller dei sistemi di controllo del tiro a livello mondiale. *2 corvette 'Khamronsin' costruite in Thailandia su progetto britannico *3 motocannoniere missilistiche 'Ratcharit': rappresentano alcune delle curiosamente non molte navi missilistiche leggere di concezione italiana realizzate ed esportate (nonostante i successi con le navi tipo fregate e corvette, e l'uso esteso di cannoni da 76 e 40 mm di costruzione italiana su tante navi della categoria). Sono del progetto MBM-230 realizzate dai Cantieri Naali Breda di Marghera. *3 motocannoniere missilistiche 'Prabrarapak', che invece sono navi più comuni essendo delle tedesche Lurssen FPB-45, ma realizzate nei Cantieri Navali di Singapore. *3 motocannoniere 'Chonburi' pure queste italiane, della Breda (progetto MV-400) *6 vedette 'Sattahip', altra prova dell'insolita collaborazione con l'Italia nel campo delle navi leggere, sono navi di progetto italo-thailandese e costruite dai cantieri Italthai Marine, Bangkok *7 vedette 'T-11' ex-USA tipo PGM-71 *2 vedette 'T-91' di concezione e realizzazione thailandesi *7 vedette 'T-93' idem, *2 cacciamine 'Bang Racham' Lurssen M48, realizzate in Germania *3 dragamine costieri 'Ladya', ex- americane classe 'Albatross' *5 dragamine litoranei 'MLSM-6 ex- USA classe 'MSB' da 50 piedi *8 drone per il dragaggio mine Type 312 In tutto: 1 incrociatore portaelicotteri (in realtà una portaelicotteri), 13 navi classificate come fregate (anche se la maggior parte sono di fatto poco più che corvette), 4 corvette, 6 motocannoniere missilistiche, 3 motocannoniere, 22 vedette, 10 navi MCM. Tra le navi ausiliarie, qui non ricordate, ve n'é tuttavia almeno una di questa nutrita componente della Marina che merita attenzione: il rifornitore di squadra SIMILAN da 20.000 t consegnato nel settembre '96 e che è destinato ad operare con il nucleo della portaelicotteri. Una nave davvero importante e possente per la RTN, era uno dei due di questo tipo in servizio. Si tratta delle moderne navi da rifornimento classe 'Fuquing' cinesi, con un ponte di volo poppiero e 4 stazioni centrali per il rifornimento in mare. Hanno una struttura assai snella per essere navi petroliere, quasi da grossa fregata con una prua molto angolata. L'addestramento era fatto in 3 grandi infrastrutture: L'Accademia navale per gli ufficiali, la Scuola di Marineria per i sottufficiali, il Centro di Reclutamento Navale per i marinai semplici. Durante il primo anno nell'Accademia Navale vengono addestrati alle operazioni subacquee, che è curiosamente simile all'addestramento per gli incursori della Marina, poi per i 4 anni successivi venivano trascorsi 70 giorni in mare nelle acque territoriali e 90 in visita ad altri Paesi. I Sottufficiali erano tenuti ad una simile formazione, ma ridotte nella durata e nei corsi. L'addestramento dei giovani marinai thailandesi era fatto con un concetto più realistico possibile per addestrare il meglio possibile gli uomini a difendere le acque territoriali. Le esercitazioni comprendevano anche la collaborazione con l'US Navy con le 'Cobra Gold', Australia con le AUSTHAI e le KAKADU, le PASSEX con altre Marine amiche etc. etc. Quanto all'aggiornamento, da ricordare che negli ultimi 5 anni la Marina aveva comprato la portaeri, le fregate Chao Phrarya,le 'Naresuan', le 'Knox', i 2 rifornitori. Ma soprattutto non mancavano gli apparecchi, che erano il vero salto quantico delle capacità della Marina Thailandese. Si trattò anzitutto dei 3 P-3 Orion di seconda mano (versione A), pur sempre macchine all'altezza della situazione malgrado l'età. Si aggiungevano alla flotta da pattugliamento che ammontava ad altri 7 aerei armati: 3 F-27 Mk 200 e 4 S-2F Tracker, che per quanto vecchi sfoggiavano: radar di ricerca navale, un MAD estraibile in una sonda caudale, un faro sotto l'ala destra, un set di comunicazioni e sistemi ASW vari. A parte questo, da non dimenticare che la CHAKRI era una portaeromobili. Come tale aveva aerei e sarebbe stato incongruo possedere uno sky jump solo per macchine ad ala rotante. Ma dove reperire i rari apparecchi STOL? La soluzione fu che quando la Thailandia comprò la nave ordinandola ai cantieri Bazan, la Marina spagnola si stava dotando di un altro lotto di AV-8B Harrier di seconda generazione. Dal momento che a suo tempo ebbe 11 AV-8A e 2 TAV-8, e che questi aerei avevano avuto un rateo di perdite piuttosto contenuto, specie rispetto a quelli dei Marines americani, allora la Spagna acconsentì come 'extra' a consegnare nel contratto anche i 9 apparecchi superstiti alla Thailandia dato che li stava sostituendo con il nuovo lotto di AV-8B Plus. In questo modo, anche se si tratta di aerei decisamente superati, hanno potuto equipaggiare la portaeromobili thailandese con un minimo di capacità operative in termini di difesa aerea, anche perché la Thailandia non aveva navi con missili SAM di difesa d'area: al massimo i Sea Sparrow, che non erano, nonostante le buone prestazioni, la stessa cosa, e i similari Aspide. Per quello che riguarda l'aviazione di base a terra, una rivoluzione ulteriore, oltre ai 9 Harrier, l'hanno fatta i 16 A-7E e i 2 A-7C biposto consegnati ai thailandesi, sufficienti per equipaggiare un gruppo d'attacco e di supporto, anche come macchine per l'appoggio ai marines ma in generale questi apparecchi hanno capacità di attacco navale e TASMO (Supporto tattico alle navi) notevoli, essendo aerei navali. Naturalmente non possono operare dalla portaelicotteri, in quanto è di qualcosa più piccola di quanto desiderabile, e allora operano da basi terrestri: con un raggio d'azione di oltre 1000 km hanno comunque capacità d'intervento sulle acque thailandesi pressoché ovunque necessario. La storia ha corsi e ricorsi: l'A-7, che non venne prescelto quando ebbe luogo la selezione per l'aereo d'attacco (vinta nominalmente dall'AMX) ha poi trovato il modo di 'ritornare' sia pure per l'Aviazione navale, mentre l'aereo italo-brasiliano non ha avuto nessuna fortuna. La Marina Thailandese era anche interessata a potenziare l'ala rotante, con 7 S-70B Sea Hawk ed elicotteri policalenti S-76. Cuìiò detto, nonostante questi programmi notevoli dal 1986 la percentuale del PIL non ha fatto altro che diminuire, rendendo molto oculata la scelta dei nuovi mezzi da comprare: per esempio nel FY 96 sono stati comprati 2 cacciamine e alcuni pattugliatori, ma nell'organico della RTN vi erano ancora navi della Seconda guerra mondiale che andavano sostituite (verosimilmente vari tipi di navi ex-americane). Tra l'altro, da notare che nella Marina Thailandese brillava un'assenza: i sottomarini, e a dire il vero, anche grossi pattugliatori d'altura erano mancanti all'appello. La RTN era anche forte della Flotta per la Difesa Costiera, raggruppata nell'Area I: Golfo di Thailandia interno, Area II G.dT. esterno, Aerea III Mare delle Andamane. Per quello che riguarda la flotta mercantile thailandese, da notare l'importanza della protezine per la pesca in quanto si trattava di un'attività che riguardava 25.000 unità di cui circa la metà a motore, capaci di operazioni d'altura, e 1200 almeno erano i pescherecci effettivamente adatti ad operazioni in mare aperto. La RTN doveva difendere i pescherecci, ma anche ispezionarli, con circ 3000 perquisizioni l'anno, ricerca e soccorso (in media 2 al mese), calamità naturali come il terribile tifone Gay che nonostante il nome non molto agguerrito nel 1989 affondò 629 navi e distrusse 47.000 edifici, oltre a provocare oltre 600 vittime. I danni economici furono stimati in 467 milioni di dollari. All'epoca la RTN non aveva nella sua pur nutrita linea operativa alcuna nave per far fronte concretamente ad una tale situazione. Una catastrofe, anche se non molto grave rispetto ai disastri che colpiscono di continuo il Bangladesh. Certamente anche lo Tsunami del 2004 ha rappresentato una durissima prova, specie nell'area di Pukhet, dove ha colpito con grande violenza. ==Thailandia, alla fine del XX secolo<ref>Le Forze Armate Thailandesi RID Agosto 2000 pagg. 53-57</ref>== Alla fine del secolo scorso la Thailandia si ritrovava ben armata ed equipaggiata, del resto era una regione molto importante per i commerci e le comunicazioni. La nuova Costituzione del 1997 diceva anche che la nazione avrebbe dovuto avere F.A. sufficienti per garantire sicurezza e sviluppo. Le F.A. Thailandesi all'epoca erano suddivise in 4 branche: l'ufficio del Ministro, Ufficio del Sottosegretario, Reggimento della Guardia Reale, Comando Supremo delle F.A. Thailandesi. Il primo ministro all'epoca, prima dell'era del 'Berlusconi di Thailandia' Taksin, era Chuan Leakpai, un civile per la prima volta ricoprente anche il compito di capo del Ministero della Difesa, mai prima d'allora occupato da un civile. Comunque il Primo Ministro, a buon peso, era spesso ritratto in uniformi militari. All'epoca era in essere un esame critico della difesa Strategica che avrebbe dovuto comportare la riduzione delle F.A. da 330.000 a 'soli' 250.000 uomini in servizio attivo, ovvero un taglio di circa il 25% entro il 2007. Tanto che, mentre il reclutamento dalla leva selettiva (erano in sostanza scelti tra un eccesso di giovani di leva, i Paesi del Terzo Mondo hanno problemi di soldi, non di giovani) era usato fin'allora si sarebbe arrivati forse alle F.A. solo costituite da professionisti. L'Esercito era già da anni impegnato in azioni di pace ONU tipo lo schieramento INTERFET a Timor Est, e in generale con impieghi per il soccorso di popolazioni disastrate nei frequenti disastri della regione. Era struttaro in sette componenti: comando, combattimento, logistica, comando di aerea, istruzione e addestramento, supporto per lo sviluppo. Le aree di impiego erano 4: *La Prima, settore centrale, era con le divisioni 1, 2 9 e 11ima divisione di fanteria e la 1a divisione di supporto *Seconda, N-E, con la 3, 6 e la 12ima divisione di fanteria e 2a di supporto *Terza, Settentrionale, con la 4a divisione di fanteria, 1a corazzata, 3a supporto *Quarta, Meridionale, con la sola 5a Divisione di fanteria e la 4a di supporto. Dal momento che l'Esercito è la F.A. più grande e con la minore 'qualità' in genere è quello che con i tagli subisce maggiori riduzioni di organico, con una decurtazione di 45.000 uomini e scendendo sotto i 200.000. Tra i vari cambiamenti vi fu la riduzione delle Divisioni di supporto da 4 a 2. Un'altra forza da formare, era quella d'Intervento Rapido. Le Forze di Reazione Rapida sono diventate importanti per vari motivi: paradossalmente, la crisi economica della metà anni '90 era stata determinante. Le forze d'intervento rapido sono unità leggere che consentono di economizzare le risorse rispetto alle unità convenzionali e assai pesanti da schierare e lente da mobilitare. Le Forze di Rischieramento Rapido erano tuttavia non intese per interventi all'estero, ma per la difesa dei suoi confini da attacchi e minacce. Solo nell'ONU è possibile mobilitare queste unità. Le esercitazioni e missioni thailandesi sono tenute anche a livello internazionale, come l'UNIKOM in Irak, UNGCI che era sempre in Irak, UNTAC in Cambogia, INTERFERET per Timor Est. L'esercito ha iniziato le sue attività fuori aerea già durante la guerra in Corea dei primi anni '50. Quanto riguarda le esercitazioni vi sono eventi come COBRA GOLD, BALANCE TORCH e altre con gli USA, TEMPLE JADE, CHAPEL GOLD e altre con l'Australia, altre con la Gran Bretagna, Singapore e altre nazioni specie dell'ASEAN. La forza armata aveva come 'ariete' i carri armati pesanti: erano infatti arrivati dagli USA 53 M60A1 e 125 M60A3, tra le forze corazzate più potenti della regione e abbastanza moderna. I carri M60 surplus dell'US Army vennero consegnati in due lotti. Verso la fine del 1995 il governo thailandese approvò infatti il trasferimento di 101 M60A3 al prezzo modico di 70 milioni di dollari, da trasferire dal 1996 e pagare in un arco di 4 anni. Altri 75 o più mezzi erano già stati trasferiti<ref>P&D Novembre 1995</ref>. La Marina thailandese aveva invece il compito preminente di difendere il traffico marittimo: il 95% dei traffici commerciali andavano per mare. Al solito, gli interessi erano sempre più integrati e la Thailandia era sempre più interessata a quello che accadeva a grande distanza, per questo era necessario passare ad una sempre più costosa marina d'alto mare. Futuri piani comprendevano sottomarini e una LST 'Newport News', una nave con il ponte abbassabile per arrivare alla spiaggia con i mezzi corazzati. La classe è stata radiata da tempo nell'US Navy, ma è numerosa, con grosse navi, abbastanza moderna e così è diventata un best-seller: molte delle circa 20 navi della classe sono andate a nazioni come l'Australia e la Spagna. In programma erano anche elicotteri SH-2G Sea Sprite, riequipaggiamento di una compagnia carri dei marines, dotati solo dei T-69 cinesi che peraltro erano decisamente più leggeri degli M60 e quindi più facili da manovrare nelle operazioni anfibie-. La difesa costiera era assegnata a ben 10 batterie di Exocet autocarrati, pare del tipo originale MM.38 da 42 km. L'Aeronautica thailandese era invece mossa da circa 50.000 uomini ma in predicato di perdere 11.000 effettivi, chiudere ben 6 basi e addirittura 12 gruppi di volo. Essa e dotata di caccia F-16 ma era anche intenzionata a comprare gli F-18, risultati troppo costosi per un concreto impiego con i thailandesi. Erano in contrattazione 18 F-16 Block 15 ex-USAF, che si aggiungevano ai 24 già consegnati in tutto. Strano a dirsi, gli F-18 avevano già messo piede nella Thailandia, sotto forma di parti di ricambio per 1.6 miliardi di bath, già consegnate e da rivendere (chiaramente un brutto esempio di management), tentando anche di comprare missili AMRAAM. In tutto per il FY2000 la RTAF aveva un bilancio di 15 miliardi di bath di cui 3.2 per ammodernamento. Vi erano all'epoca 25 Alpha Jet tedeschi, altro aereo d'attacco leggero comprato grazie alla radiazione da parte dei tedeschi, che si aggiungevano agli L-39 del 1o Stormo. Ogni Alpha Jet era comprato ad un costo di un milione di bath, veramente poco (un Bath pochi anni prima valeva 50 lire) ma erano poi necessari altri 49 milioni per la revisione (classica 'controindicazione' degli aerei usati). Anche così sarebbe valso la pena di tenere questi aerei capaci di colpire un obiettivo a 500 km di distanza con 1 t di bombe, e di essere usate con molta facilità come addestratori. Nondimeno, i timori che fossero troppo vecchi per essere utilizzati c'erano e come. Ma del resto, gli aerei da sostituire erano gli OV-10 Bronco, ancora più vecchi. e gli AU-23 'Peacemaker'. Altre macchine erano in predicato: un C-130 era da costruire come macchina AEW con 5 milioni di bath, francamente poco per una macchina del genere. ===Caccia USA=== I primi jet furono 40 F-86F dal marzo del '62 per gli squadroni No.12, 13 e 14, fino a che questi vennero rimpiazati dal '66 con gli F-5. Gli '''F-5''' thailandesi<ref>[http://home.att.net/~jbaugher1/f5_17.html F-5, articolo di J.Baugher]</ref>iniziarono ad arrivare nei tardi anni '60 grazie ad un accordo con gli USA che in cambio avrebbero avuto l'autorizzazione ad usare l'importantissimo territorio thailandese per le azioni anti-Vietnam. Dopo di questo, fu proprio la Thailandia la seconda nazione del SE asiatico il secondo cliente per l'F-5 Freedom Fighter. I primi arrivarono attorno al '66, e in tutto di questi agili e piccoli caccia tattici ne giunsero 24 'A', 4 RF-5A, 2 F-5B. Queste macchine vennero designate B.Kh 18 in servizio con la RTAF che per la prima volta schierò degli aerei supersonici (anche se non a bassa quota). Vennero inviati tutti alla base di Don Maung con il 13 sqn per gli A, e l'11imo per gli RF. Il 13 sarebbe stato poi inviato a Korat diventando il 103imo. Già ai primi anni '80 ne restavano solo 14, poi arrivarono 2 F-5B dalla Malaysia nel 1981. Il No.103 sqn ha iniziato poi a ricevere gli F-16 nel 1988, trasferendo i suoi vecchi F-5 al 231imo nel 1989. Nei tardi anni '70 arrivarono gli F-5E<ref>[http://home.att.net/~jbaugher1/f5_39.html, articolo di J.Baugher]</ref> con radar nonché motori di tipo potenziato, con due lotti di 17 F-5E e altri 3 F-5F ciascuno, per un totale di 40 aerei. Vennero consegnati nel 1977 il primo lotto, e nel 1980 il secondo. Inoltre, 10 aerei vennero ordinati di seconda mano, reduci dal compito di 'aggressor' con le PACAF americane, fino a quando venne chiusa la Clark AFB nel 1988. Vennero forniti al No.102 del No.1 Wing di Nakhom Ratchasima, come si chiamava prima Korat. Poi arrivarono al No.403 Sqn del 4 Wing di Takhli, che prima operava con gli A-37B ,mentre il No.103 di Nakhom Ratchasima di Ubon usava i vecchi F-5A- In servizio con la RTAF questo caccia venne chiamato B.Kh.18 per il modello A, e B.Kh.18 per il modello E. Naturalmente questo non fu la fine: nel giugno '85 venne stabilito di aggiornare 20 F-5E con l'INS LN-39, sistemi ALR-46 RWR, lanciatori ALE-40, e un moderno HUD della GEC Avionics. Altri 18 aerei sarebbero stati aggiornati solo con l'HUD e l'INS ma senza ECM. Inoltre venne comprato il potente pod GPU-5/A da 30 mm. Si tratta di un cannone molto alleggerito rispetto all'originale Avenger dell'A-10 che era il GAU-13/A, con 7 canne. Qui invece aveva 4 canne con 2400 colpi al minuto (altre fonti parlano di 3000). Dato che il 102 Squadron ricevette l'L-39ZA nel 1994, gli F-5E vennero trasferiti a quel punto al No.711 sqn. della 4 Divisione aerea e del 71 Stormo di Surat Thani, che tolse a sua volta i suoi OV-10 dalla linea trasferendoli al 411 Sqn. Nel frattempo arrivarono anche gli F-16 nel 1988 per il No.103 sqn mandando i suoi vecchi F-5A e RF-5A al 231 imo sqn nel 1989. Infine il No.403 venne riequipaggiato con l'F-16C nel 1995. Così altro cambiamento venne fatto: con il 403imo pianificato per dare i suoi F-5E al 211 e 231 mentre riceveva gli F-16. Ad un certo punto le unità con gli F-5 erano: *2nd Air Division, 21 Wing, Ubon Ratchathani: 211 Squadron *2nd Air Division, 23 Wing, Udon Thani : 231 Squadron *3rd Air Division, 4 wing, Takhli: 403 Squadron *45h Air Division, 71 Wiong, Surat Thani: 711 Squadron Degno di nota, la Thailandia siglò un contratto in modalità FMS per gli '''Hornet''', i degni discendenti degli F-5, e precisamente per 4 F-18C e 4D nel 1996, con missili AGM-84 e AIM-120 AMRAAM associati. La consegna doveva avere luogo per l'ottobre 1999, ma la catastrofe economica delle 'tigri asiatiche' a causa di speculazioni selvagge in borsa che le affosserono per anni, soprattutto venne colpita proprio la Thailandia e a quel punto l'ordine, tra gli altri (tra chi 40 AMX. sostituiti da una trentina di L-159) venne cancaellato, lasciando agli F-16 già presenti il compito di prima linea thailandese. Gli F-5 thailandesi, per non venire totalmente resi obsoleti dalla loro età, vennero aggiornati dalla Elbit israeliana. Gli F-18 erano già stati prodotti, e allora nonostante tutto, vennero posti in servizio, ma nell'USMC Aviation, preventivamente tutti convertiti allo standard più moderno Night Attack, e tutti biposto D. Questa vicenda, nel suo piccolo, ricorda non poco la saga degli Hornet coreani. Nell'aprile 1985 vennero fatte richieste per comprare 12 '''F-16'''A,<ref>[http://home.att.net/~jbaugher4/f16_25.html, articolo di J.Baugher]</ref> prima del tipo con il motore J79, nel luglio 1987 vennero ordinati gli F-16 con i motori F100 per la Kongtap Agard Thai, l'Aeronautica thailandese, e la lettera d'accordo venne firmata nel dicembre 1987 per 14 F-16A e 4 F-16B, in conto FMS e con il nome dell'operazione come 'Peace Naresuan', ma questo finì per riguardare solo 8 F-16A e 4 B del Block 15 con motore F-100-PW-220. I primi aerei vennero consegnati a Forth Worth nel maggio 1988, e assegnati al 103 imo squadrone di Korat. Avevano il radar APG-66S, e alcune particolarità come la compatibilità con i missili Python 3, e un pod Thompson TRT ATLIS III per la designazione dei bersagli con un sistema TV per vedere e designare il bersaglio, e poi seguiti da 6 pod Rubis di navigazione a bassa quota e cattive condimeteo, dati alla Thompson-TRT nel novembre 1993. Altri 16 aerei Block 15 OCU ovvero aggioranti sono stati poi ordinati nel 1992 ed erano 12 A e 4 B, sempre consegnati a Forth Worth nel settembre 1995. Questi aerei erano per il No.403 Squadron di Takhli, che prima aveva gli F-5E/F. La Thailandia voleva anche un terzo squadrone con gli F-16 e considerò F/A-18 contro gli F-16 Block 52 e vinse il primo, nonostante anche la concorrenza dei Su-27/35. Vennero ordinati gli F-18 ,ma poi l'ordine venne cancellato e al posto suo, dopo avere trovato i soldi, almeno 12 F-16 vennero considerati per comprare gli F-16 ex-USAF. Alla fine del 1999 gli USA autorizzarono 18 aerei e l'ordine venne firmato dai thailandesi, ma ridotto a 16 macchine. Si trattava di Block 15 ADF da difesa aerea con consegne dai primi del 2002. I serial numbers erano BK-19-13/37, BK 19 si riferisce al tipo che nella RTAF è l'F-16. Poi venivano gli ultimi due numeri del calendario buddista. Sono trattenuti assieme a quelli originari USAF. Ma vi è anche un altro sn. che è riportato da Joe Brennan sul suo sito (da cui vengono tutte le informazioni sui caccia statunitensi in Thailandia), e che viene riportato almeno per parte degli aerei: *86-0378 General Dynamics F-16A Block 15AA OCU Fighting Falcon, poi in Thailandia come sn. 10305 *86-0379/0381 General Dynamics F-16B Block 15AA OCU Fighting Falcon come sn. 10301/10303 *87-0702/0708 General Dynamics F-16A Block 15AB OCU Fighting Falcon come sn- 10306/10312 *87-0709 General Dynamics F-16B Block 15AB OCU Fighting Falcon come 10304 *91-0062/0067 General Dynamics F-16A Block 15AJ OCU Fighting Falcon come 10313/10318 Per esempio, Sn. 10301 significava 'il primo aereo (01) assegnato allo squadrone 103'. ===La Marina e le portaerei<ref>Fassari Giuseppe, speciale portaerei su Aerei set-ott 08</ref>=== La Marina Thailandese è nata oltre 70 anni fa con i primi WS-103S giapponesi consegnati il 1 giugno 1938. Ultimamente ha ricevuto aerei O-1, S-70, A-7, P-3 per un totale di almeno 16 differenti modelli su 9 squadroni. Forse era naturale anche pensare alla portaerei leggera, e così è stato annunciato nel 1991. Sebbene la Marina fosse in forte potenziamento e così l'economia della 'Tigre asiatica', è difficile per una piccola potenza marittima manovrare una portaerei, anche se piccola ed economica come nessun'altra. La commessa venne passata ai cantieri Vulkan (Germania) per una nave da 8.000 t. Poteva essere la volta che i Tedeschi tornavano ad occuparsi di portaerei dopo la Zeppelin d'anteguerra e qualche altro progetto di riconversione, la consegna era prevista per il 1994; ma il Parlamento tedesco pose un veto alla costruzione e così i Thailandesi cercarono piuttosto gli Spagnoli de i cantieri Bazan, che avevano da poco costruito la Asturias per la Marina. Aumentato il dislocamento a 11.000 e aggiunto un ponte di volo con sky-jump da 12°, con elevatori idonei anche per gli Harrier, la nave venne varata nel 1996 e consegnata già nel '97 come 911 CHARKI NARUEBET, per poi venire destinata alla base di Sattahip, vicino U Tapau e la principale dell'aviazione navale thailandese. Gli Spagnoli per l'occasione cedettero anche i superstiti AV-8S. L'unità ha la capacità di portare questi e gli elicotteri S-70 per un massimo di una dozzina di unità. È più piccola della Asturias spagnola e grossomodo simile dimensionalmente alla Garibaldi. Avrebbe anche la capacità di portare, se necessario, i CH-47 Chinook e ha richiesto due squadroni di nuova costituzione, nel CAW 3 (stormo aereo imbarcato in stila USN). Ma quella che è la portaerei più piccola del mondo è anche al contempo lo yacht più grande, dato che ha un ponte dedicato alla presenza della famiglia reale thailandese. In effetti, la nave è rimasta a languire nella sua base e solo una volta o due l'anno è uscita, legata agli spostamenti dei Reali di Thailandia. Quanto alle armi, i lanciatori Mk 41VLS e i Phalanx non sono mai stati montati, mentre vi sono solo i missili Mistral e qualche arma leggera a difesa della nave. La complessa e costosa componente elettronica non è stata completata; i vecchi AV-8 Matador sono a terra dal 2003 e le navi di scorta, tre fregate classe Naresuan, si sono viste insieme solo nel 1997. La Marina ha dovuto poi cancellare anche il programma per i sottomarini e nell'insieme le condizioni economiche hanno dimostrato come l'acquisto di questa nave sia stato un 'passo più lungo della gamba'. Definita giustamente un 'elefante bianco' per la sua mole, colore e inutilità, la portaerei thailandese resta un esempio operativo fallimentare per carenze della flotta che si suppone dovrebbe operare con portaerei, e soprattutto del Paese che possiede la suddetta flotta. Come interessante parallelo in termini di 'trasporto impropri' (VIP), va ricordato che anche l'ultima corazzata britannica, la HMS Vanguard, per un certo periodo fu considerata una nave mista con funzioni anche di yacht reale, con tanto di piattaforma per prendere il sole montata sopra una torretta d'artiglieria. Soluzione che certo non sarà necessaria alla famiglia reale thailandese, avendo a disposizione un intero ponte di volo, con solo qualche elicottero imbarcato per servizi di collegamento più che operativi. == Note == <references/> [[Categoria:Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo|Thailandia]] pdme8emqo34i6l0ujs6l48oi098xs2g Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Marina 1 0 20126 478498 447862 2025-07-07T11:13:14Z 87.0.218.161 Corretto: "portaerei" 478498 wikitext text/x-wiki {{Forze armate mondiali}} ===I 100 anni dell'aviazione navale=== L’Italia iniziò l’era del 'più pesante dell'aria' proprio con la Marina quando l'ufficiale Mario Caldelara, il 12 settembre 1909, ottenne il brevetto di pilota (il N.1) direttamente dai fratelli Wright, durante la loro visita a Brescia. Appena due anni dopo, una variopinta accozzaglia di aerei e dirigibili vennero inviati il Libia per quello che fu il loro primo impiego bellico, nonostante che l’Italia non fosse propriamente all’avanguardia nel settore. Ma la guerra con la Turchia fu un'occasione di mostrare la nuova risorsa della tecnologia, giusto come di lì a poco vennero usati aerei per azioni armate in Messico e in Romania. Nel 1914 vi fu la conversione dell’incrociatore protetto ELBA in rudimentale una porta-idrovolanti, con 3-4 Curtiss Flying Boat. Però nell’immediato non vi furono altri sviluppi, fino a che nel '22 l’Italia chiese alla conferenza di Washington la possibilità di costruire 60.000 t di portaerei. Richiesta accettata, ma per realizzarla saranno necessari 85 anni! Già nel '23 venne completata la nave porta-idrovolanti GIUSEPPE MIRAGLIA. Ma nel marzo di quell’anno venne costituita la Regia Aeronautica e tutto si bloccò. Anche la Francia non fece molti passi avanti, con la costruzione della C.nte TESTE, una grossa porta-idrovolanti dotata persino di squadriglie di idrosiluranti Laté 298, e la portaerei BEARN, piuttosto lenta e insoddisfacente. Solo nei tardi anni '30 verranno impostate due nuove portaerei leggere, mai completate per l’attacco tedesco. In Italia questo passò piuttosto inosservato, nonostante la serrata competizione con i Francesi, dovuta al riconoscimento della ‘parità’ a Washington tra le due nazioni, che causò attriti a non finire piuttosto che una stabilizzazione pacifica, anche per via del fatto che all’epoca era in carica un aggressivo e poco rassicurante regime di destra, quello dell’allora giovane Mussolini. Fu lui che fece la famosa affermazione che l’Italia è una portaerei naturale che si protende nel Mediterraneo. Il che è vero, ma forse non così vero all’epoca dei fatti, con una tecnologia e un addestramento che non consentivano alla Regia Aeronautica di operare bene sul mare come avrebbe dovuto. Proprio quell’aviazione che aveva fatto scalpore con le navigazioni in formazione sopra l’Atlantico, non si dimostrerà adatta a contrastare la Royal Navy a due ore di volo dalle proprie basi (e anche meno, come a Punta Stilo). Così in Italia, come in Germania, l’aviazione di marina venne schiacciata quasi totalmente a pro dell’aeronautica. Anche in Francia, e persino in Gran Bretagna, le cose andarono solo marginalmente meglio e con la guerra alle porte, restava poco tempo per porre rimedio agli errori fatti. Nel ’41, dopo la disfatta di Matapan, si accelerarono molti programmi, specie i due fondamentali che facevano la differenza con la Royal Navy, non meglio armata ma equipaggiata con radar e portaerei, che da allora si cercò di realizzare anche in Italia con la massima sollecitudine. I risultati non furono particolarmente positivi. Mentre la Miraglia ebbe una carriera incolore, senza eventi di rilievo; nel contempo si procedette alla trasformazione in portaerei delle due motonavi ROMA e AUGUSTUS, che divennero rispettivamente AQUILA e SPARVIERO. La prima era una nave da 24.000 t, 216 m di lunghezza per 30 di larghezza (al ponte di volo), capace di portare alcune decine di aerei come i Reggiane 2001 navalizzati, e con un potente armamento di cannoni (inclusi quelli da 65 mm) che di fatto non divennero disponibili. L’espediente di trasformare navi passeggeri è più che comprensibile, tecnicamente parlando: la velocità e la capacità di carico sono sufficienti, e abbondante il bordo libero (l'altezza sopra la linea di galleggiamento). Ma una nave passeggeri è pur sempre di costruzione leggera, con standard mercantili. Ovviamente anche la protezione era tutta da costruire: vennero installate controcarene e posizionate protezioni leggere, anche piastre di cemento armato per risparmiare l'acciaio della cintura(i dati sono piuttosto confusi). La nave che ne venne fuori era simile esteticamente alla Ark Royal britannica, ma per l’appunto, era più che altro apparenza data la fragilità complessiva e i rischi enormi dati da colpi a bordo, in mancanza di sufficienti protezioni di depositi e motori. Anche i giapponesi del resto, iniziavano all’epoca a trasformare navi passeggeri in portaerei con discreti risultati, in questo caso per incrementare il numerosi portaerei e compensare le perdite subite. L’AQUILA era pronta al 90% per scafo e motore, 70% per l’allestimento, quando l’8 settembre 1943 arrivò l’Armistizio, almeno 6, forse 12 mesi prima che potesse entrare in servizio. La Sparviero era una nave molto più modesta e a più bassa priorità, e nonostante si trattasse di un progetto meno impegnativo, era in maggior ritardo. Ci si potrebbe chiedere come mai navi più grandi come il REX non siano state modificate, e forse la spiegazione molto semplice era che non si vollero ‘rovinare’ navi dal grande valore commerciale per il dopoguerra. Il Rex andò perduto comunque per un attacco aereo, mentre l’AQUILA fu affondata da incursori subacquei che la colpirono nella notte del 19-20 aprile 1945 prima che venisse usata per bloccare l’ingresso del porto di Genova. Questo fu l’epilogo mesto delle portaerei italiane dell’epoca. Nel dopoguerra non vi furono possibilità concrete di ripartire, dato che il Trattato di Parigi del 1947 dichiarò senza mezzi termini che l’Italia aveva perso la guerra (nonostante l’impegno per valorizzare la Resistenza e soprattutto i ‘Cobelligeranti’ del Sud), dandole solo dei termini meno aspri di quelli subiti da Germania e Giappone e non tanto diversamente da quanto accaduto alla Finlandia, per esempio. La Marina non avrebbe potuto avere portaerei (due unità leggere erano messe a disposizione da parte americana per i Francesi e altrettante lo sarebbero state per gli italiani se le cose avessero avuto un altro esito). Furono soprattutto i Britannici che insistettero per ricordare che l’Italia aveva perso la guerra, e del resto era difficile dar torto a loro, che avevano combattuto in Mediterraneo per quasi 5 anni. Così le due corazzate ‘Littorio’ vennero demolite pezzo per pezzo (erano l’altro ‘piatto forte’ che la Marina sperava di salvare) come accadde anche agli scafi delle due portaerei, entro gli anni ’50. Il resto lo fecero le rivalità con l’Aeronautica (tanto per cambiare) che avocava a sé tutti i velivoli militari, inclusi quelli dell’Esercito, che era costretto inizialmente a volare con aerei dipinti di giallo, ufficialmente come mezzi civili. Poi le cose divennero meno rigide, perché c’erano delle difficoltà obiettive che andavano risolte nell’ambito delle singole Forze Armate. Così all’Esercito vennero presto concessi velivoli leggeri, e lo stesso accadde alla Marina, che anzi, nel dopoguerra ebbe anche aerei Helldiver americani, rimasti però in servizio per pochissimo tempo. Gli elicotteri cominciarono ad apparire con i tipi Agusta-Bell AB-47 (c’erano anche dei minuscoli progetti nazionali monoposto, interessanti ma rimasti prototipi), AB-204, AB-212. Le prime navi che ebbero capacità elicotteristiche erano le ‘Alpino’, fregate antisommergibili, ma presto seguirono i due ‘Doria’, incrociatori armati di un lanciamissili Terrier a lungo raggio a prua, una batteria di cannoni a mezzanave e 2-4 elicotteri a poppa. Questi apprestamenti, più che essere l’equivalente di quelli delle portaerei, erano i discendenti degli idrovolanti su corazzate e incrociatori dell’era bellica. In ogni caso, l’idea degli incrociatori portaelicotteri ‘Doria’ era già qualcosa di interessante e, nel suo piccolo (6.500 t) innovativo. Però erano troppo piccoli e allora venne costruito il V.VENETO da oltre 9.000 t e per il resto una copia pantografata dei precedenti, ma con un massimo di 8-9 elicotteri AB212 o un minor numero di SH-3. Detto questo, l’era delle portaerei non era ancora giunta, e cominciò a manifestarsi solo con la legge navale, la 57/1975, che per potenziare la Marina, negli anni ’70 in decadenza netta (nonostante dei settori di ‘eccellenza’ come i nuovi cacciatorpediniere, sottomarini e fregate classe Lupo), stanziò fondi che servirono tra le altre cose, a finanziare extra bilancio della difesa le 8 fregate 'Maestrale', i due caccia 'Audace migliorata' e la nave portaeromobili, definita tuttavia come incrociatore. La GARIBALDI venne autorizzata il 21 novembre 1977 ma il progetto venne completato solo nel febbraio 1980. Era una nave davvero controversa: abbandonato il sistema missilistico a lungo raggio di prua, estendendo il ponte di volo per tutto lo scafo (come nel caso delle ‘Invincible’ britanniche, che però erano più grandi e potevano permettersi anche i missili Sea Dart, peraltro quasi l’unico armamento previsto a bordo), si otteneva una nave che a tutti gli effetti era una portaelicotteri pura, ma armata anche con una batteria di missili antinave, sonar e lanciasiluri ASW e un robusto armamento di difesa ravvicinata. Era insomma una portaelicotteri, ma armata e definita come incrociatore (C 551). Lo Sky-jump di prua, aggiunto durante la progettazione, era però qualcosa che non aveva senso in nessuna delle due categorie. Era chiaro che si volessero anche degli aerei da caccia a bordo, pensando agli Harrier britannici. La nave venne varata il 4 giugno 1983 e consegnata il 30 settembre 1985. C’era stato tutto il tempo di valutare l’importanza dei velivoli di bordo alle Falklands e per questo il ponte di volo venne incurvato verso prua, sia pure in maniera modesta, onde valorizzare meglio la limitata lunghezza (circa180 m) della nave. Alla Dragon Hammer ’90 vi appontarono Harrier americani e spagnoli. Passato il tempo in cui si pensava soprattutto a combattere i sottomarini russi, era giunto il momento di concepire una Marina più offensiva e dopo avere lottato a lungo contro l’Aeronautica, ferocemente critica verso il programma Harrier, la MMI si sdoganò dal giogo imposto dall’Arma Azzurra. E sì che quest’ultima avrebbe avuto una carta pesante da giocare per impedirlo. Gli Atlantic, i 18 pattugliatori marittimi gestiti per conto della Marina. Per qualche ragione difficile da comprendere a fondo, sono stati passati definitivamente (con i relativi costi) alla Marina. L'idea era che se la Marina aveva la volontà di dotarsi di velivoli ad ala fissa, allora non avrebbe avuto senso 'privarla' della costosa gestione diretta degli aerei impiegati dall’Aeronautica per appoggiarla. Forse questo da solo avrebbe affondato letteralmente il programma Harrier, dato l’onere del mantenimento di una flotta di pattugliatori marittimi, e avrebbe liberato al contempo l’Aeronautica da compiti non suoi. Ma per qualche ragione, l’AMI decise di non privarsi degli Atlantic e di lasciare la Marina libera di comprarsi 18 Harrier (esattamente lo stesso numero). Questi all’inizio erano molto meno definiti di quello che può sembrare adesso: si trattò di scegliere tra i veloci Sea Harrier e i più capaci AV-8B, e lo stesso accadde tra i radar 'Blue Vixen' e APG-65 (interessante notare come apparentemente non ci sia stato interesse per il Grifo, che pure è un sistema nato proprio per quegli aerei così piccoli da non potersi permettere grossi radar di bordo). Come le cose siano andate è oramai storia nota, anche se l’APG-65 è stato adattato con un’antenna più piccola e con una certa difficoltà d’integrazione dei sistemi d’arma. La consegna dei primi Harrier è avvenuta il 23 agosto 1991, la fine però è avvenuta solo 6 anni dopo. Nel mentre i primi aerei erano già stati urgentemente mandati con il Garibaldi in Somalia. 'Peppino', nomignolo dell’ammiraglia della MM ha tratto indubbiamente beneficio dalla presenza di questi nuovi aerei, normalmente presenti in 6-8 esemplari e un numero simile di SH-3. Per quando i missili AMRAAM, fondamentali per ottenere la difesa aerea della flotta (gli AV-8 sono piuttosto lenti per un'intercettazione 'in caccia'), sono stati integrati, ma non prima del 1999; di lì a poco la nave, che dispone di 200 aviatori ed avieri più 582 d’equipaggio, ha avuto importanti lavori di modifica. Nel 2003 ha aumentato infatti le sue capacità di comando e controllo con nuovi sistemi come il Link 16 di trasferimento dati (1 MB/sec) al posto del vecchio Link 11, sostituito il sonar, spostato il lanciarazzi SCLAR e rimossi i missili OTOMAT, liberando la zona di poppavia. L’imponente sagoma del Garibaldi è stata presente in molte operazioni, come le tre operazioni in Somalia nel 1992-1995 e la Allied Force nel ’99, Enduring Freedom (2001-02) e Libano (2006) . Nel caso dell’impegno post-11 settembre, la nave partì con la fregata ZEFFIRO e il pattugliatore AVIERE, più il rifornitore ETNA. Gli Harrier volarono 288 missioni per ben 860 ore, non poche per circa una mezza dozzina di macchine disponibili, pattugliando l’Oceano Indiano ma spingendosi anche ad attaccare obiettivi in Afghanistan. Si suppone che la GARIBALDI resti in servizio fino al 2020, come anche gli AV-8. Fino ad allora almeno la Marina avrà quindi due unità portaeromobili. Una nave sorella doveva essere pronta attorno al 1994, come Progetto 148, leggermente ingrandita rispetto alla prima e come tale, con un dislocamento passato da 13.850 t a 15.000 t e la possibilità di installare il SAAM-IT al posto dell’Aspide. Ma sebbene questo ritardo fosse già notevole (uno sfasamento di 9 anni almeno tra due navi della stessa classe, per quanto importanti siano, non è certo un buon modo di uniformarne le tecnologie e le capacità, visto che diventano due generazioni diverse, come la sostituzione dell’Albatross con il SAAM-IT dimostra). Il programma subì numerosi rimaneggiamenti, diventando poi Progetto 156, 156 A e 160, una nave arrivata a 20.000 t e dall’aspetto simile alla spagnola Asturias. Poi, però, dalla metà degli anni ’90 si arrivò ad una nave mista portaereomobili-LHD, una specie di piccola ‘Tarawa’, dato che, nonostante le 3 recenti navi da sbarco, venne considerata necessaria. Evidentemente non c’era fiducia in questo concetto, se la nuova portaerei avrebbe dovuto sacrificare una parte delle sue capacità aeree. Questo era dato dal fatto che la quarta nave anfibia da 13.000 t e con mezzi tipo EH-101 (6 di cui 5 in un hangar) e bacino per gli LCU a poppa, era stata cancellata per mancanza di fondi. Così era nato il Progetto 163 chiamato NUM, Nuova Unità Maggiore, o NUMA, che aggiungeva 'Anfibia’. Aveva secondo quanto previsto 20.000 t e bacino poppiero di 50 m con due LCAC, 4 AV-8 e 6-8 EH101. Non ha convinto e alla fine il bacino è stato abolito ed aumentata la capacità aerea. Alcune caratteristiche delle navi anfibie sono però rimaste, in particolare le rampe di carico e scarico sotto l’isola e a poppa. La costruzione è iniziata il 17 luglio 2001 e il varo dello scafo incompleto è avvenuto il 20 luglio 2004 a Riva Trigoso, senza la parte prodiera, implementata al Muggiano dopo avere rimorchiato lo scafo fino a là. Il 18 dicembre 2006 sono iniziate le prove in mare e la consegna alla MM è avvenuta il 27 marzo 2008. È una nave molto più grande, a dire il vero la più grande nave militare italiana, essendo di 236 m per 39 di larghezza massima, 27.100 t e altre 2.500 potenziali, con sky-jump aumentato da 6,5 a 12°, e stavolta, senza ipocrisie, la si è definita da subito CVH, ovvero portaerei. La prima della Marina Militare. E certo lo resterà per molti anni. Berlusconi si è lamentato a suo tempo della ‘Portaerei dell’Ulivo, che ci è costata 13 miliardi’. È stato necessario predisporre la nave per accogliere non solo gli Harrier, ma anche i loro successori, che potevano essere solo gli F-35B. Per il resto vi sono 32 missili ASTER-15 dei lanciatori A43, più 2 OTO SR e 3 KBB da 25 mm, 2 SCLAR-H e due SLAT. Questa grossa nave ha un equipaggio molto ridotto per le sue dimensioni e ruolo, appena 451 uomini (e donne), 203 per il gruppo di volo e quindi meno di quelli del Garibaldi, che pure stazza la metà. Vi è la predisposizione per 416 elementi della futura Brigata Anfibia (di cui si parla da un indicibile numero di anni, stavolta con la rivalità dell’Esercito). Ha il ponte hangar abbastanza robusto per tenere 24 carri Ariete o 50 Centauro/Dardo. I velivoli sono una ventina tra AV-8 e EH-101 e un elevatore esterno allo scafo consente di collegare il ponte di volo a quello hangar. Dall’evoluzione si possono anche capire quanto rilevanti fossero i limiti del Garibaldi, troppo piccolo per operare con gli aerei in guerre ad alta intensità. Ancora più piccole sono le 3 ‘San Giorgio’ da circa 8.000 t e capaci di operare con 4 elicotteri, ma prive di un hangar capace di ospitarli. Forse potrebbero ospitare mezzi tipo A-129, A-109 e AB-206, ma non Sea King ed EH-101, dato che né l’elevatore né l’hangar hanno dimensioni sufficienti. Anche le navi di questo tipo hanno avuto diverse modifiche, come la rimozione del cannone di prua da 76 mm. Si presuppone che verranno sostituite dopo il 2018, e forse per rimpiazzarle vi sarà una nave tipo la BPE spagnola, la J.Carlos I, un tipo LHD. Ma è ancora presto per dirlo. ===Dagli incrociatori alle portaerei=== ====Garibaldi (1936)==== Oramai dimenticato dalle generazioni più giovani, ma pur sempre un'istituzione della Marina, il 'Giuseppe Garibaldi' non è stato solo un incrociatore ben costruito, ma anche un simbolo del cambiamento e della rinascita della flotta nel dopoguerra. Nella sua carriera è passato dai siluri ai missili balistici Polaris, e ha visto finire l'Asse e iniziare la Guerra Fredda, fino alla sua radiazione finale. Il varo avvenne il 21 aprile 1936 e la consegna alla Regia Marina l'1 dicembre 1937. La bandiera di combattimento venne consegnata il 13 giugno 1938 dalla città di Palermo e dalla Federazione Nazionale Volontari Garibaldini. Gli incrociatori tipo 'Abruzzi', ultima e più evoluta edizione degli incrociatori veloci prebellici italiani, erano solo due navi, ma rispetto alle altre meglio equilibrate tra velocità (minore), protezione e armamento (maggiori). Al posto degli 'incrociatori di carta' come i primi 'Da Barbiano' e 'Da Giussano', venne adottata una robusta struttura che portava il dislocamento da circa 5.000 a 10.000 t, con la differenza basata soprattutto sulla corazzatura, dato che la cintura corazzata aumentava a 100+30 (paratia interna) mm contro 25, in lega ad alta resistenza in nickel-cromo. Per qualche motivi difficile da capire, la Regia Marina, nonostante l'embargo internazionale, aveva ricevuto acciai di alta qualità e non solo per i cannoni (il che poteva essere anche comprensibile) ma anche per le corazze, cosa meno ragionevole. Con la sola corazzatura di una 'Littorio' (circa 14.000 t) si potevano proteggere tutti i carri armati italiani del tipo 'M' (circa 2.000 per 14 t l'uno), che invece, soprattutto per i primi due anni, ebbero corazze al manganese e silicio, meno resistenti di quanto il mero spessore assicurasse, come in effetti si verificò in azione. Così, mentr i carristi in Africa subivano grandinate di proiettili di tutti i tipi, le navi italiane ebbero pochissimi scontri a fuoco e molto raramente dovettero mettere alla prova le loro corazzature. I motori erano a turbina, abbastanza potenti da consentire ancora una velocità elevata, grazie a 100.000 hp totalmente disponibili, anche se, (al solito per le navi italiane) con un'autonomia tutt'altro che eccezionale: ad una velocità media 13 nodi 4.125 miglia, a 31 nodi appena 1.900. Era molto difficile attraversare l'Atlantico anche con una velocità economica e con il pieno di carburante. L'armamento era potente, con due torri binate e due trinate di cannoni da 152 mm ultimo modello (gli stessi delle 'Littorio') e oltre 24 km di gittata, 4 torrette da 100 mm binate antiaeree, varie mitragliere da 13 e 27 mm, siluri e alcuni idrovolanti. In seguito sarebbero arrivate le mitragliere da 20 mm, molto migliori contro gli attacchi aerei sempre più pericolosi degli inglesi. [[Immagine:RN Duca degli Abruzzi 1944.jpg|300px|right|thumb|Il 'Duca degli Abruzzi' nel 1945]] Nel corso del conflitto il "Garibaldi" prese parte a 15 missioni per un totale di 14.047 miglia, incassando anche due siluri dal sottomarino HMS Upholder, che tuttavia per un caso fortunato, non gli causarono danni gravi (mentre il gemello 'Abruzzi' rischiò grosso dopo che un siluro leggero aerolanciato gli colpì la zona poppiera). Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 raggiunse Malta con il resto della squadra navale, consegnandosi agli alleati e durante la cobelligeranza venne schierato nel Mediterraneo e in Atlantico, dove prese parte insieme al "Duca d'Aosta" ad azioni di pattugliamento contro le navi corsare tedesche. Insieme ad altri 3 incrociatori costituì la forza degli incrociatori concessi alla Marina Militare Italiana dalle clausole del trattato di pace, con il 'Cadorna' messo però quasi subito in disarmo e il 'Montecuccoli' trasformato in nave scuola per gli allievi dell'Accademia Navale di Livorno. Così rimase solo il 'Garibaldi' e il gemello 'Abruzzi'. Nel dopoguerra venne installato un radar, un quinto impianto da 100 mm, alcune mitragliere da 20 mm, e soprattutto una piattaforma per elicotteri leggeri AB.47G, uno dei quali nell'estate del 1953 effettuò una serie di prove di appontaggio e decollo. L'esito positivo aprì una nuova era, in quanto indusse la Marina Militare a dotarsi di unità navali polivalenti equipaggiate di elicotteri antisommergibile, reputati necessari dato che i sovietici all'epoca avevano basi anche in Albania, in particolare a Valona (prima della rottura diplomatica tra i due Paesi). Di lì a poco arrivarono le fregate elicotteristiche classe 'Bergamini', e gli incrociatori classe 'Doria' (non tanto soddisfacenti, in verità, date le dimensioni insufficienti, per questo il terzo della classe divenne poi il V.Veneto, del 50% più grande). Il Garibaldi venne posto in riserva nel 1953 e nel 1954 iniziarono i lavori di parziale demolizione; ma quasi a sorpresa, a partire dal 1957, si iniziò a farne un incrociatore lanciamissili. In questo periodo il 'Duca degli Abruzzi' rimase il solo incrociatore a svolgere attività di squadra, come ammiraglia della flotta. '''Giuseppe Garibaldi''' (551) *Tipo: incrociatore leggero, poi convertito in lanciamissili *Classe: Condottieri, tipo 'Duca degli Abruzzi' *Cantiere: CRDA - Trieste *Impostazione: 28 dicembre 1933 *Varo: 21 aprile 1936 *Completamento: 1 dicembre 1937 *Entrata in servizio: 1938 *Ricostruzione: 1957-62 *Destino: radiato nel 1972 *Dislocamento: 9.387 t (poi 9.195) *Stazza lorda: 11.262 t (poi 11.350) *Lunghezza fuori tutto: 187 m, perpendicolari 171,8 m *Larghezza: 18,9 m *Pescaggio: 6,8 m (6,7) *Propulsione: 6 caldaie tipo Yarrow, 2 turboriduttori Parsons su due assi; potenza: 100.000 hp *Velocità: 35 nodi (poi 30) *Autonomia: 4.125 miglia a 13 nodi (poi 4.500 a 20) *Equipaggio: 640 (poi 665) *Corazzatura: cintura 100 mm + 30 mm, ponte 40 mm, max torri artiglierie 135 mm, torrione 140 mm *Armamento: **alla costruzione: 10 cannoni da 152/55 mm (2 torri binate + 2 torri triple); 8 cannoni da 100/47 mm (4 torri binate); 8 mitragliere da 37/54 mm, 12 mitragliere da 13,2 mm; 6 tubi lanciasiluri da 533 mm; 2 lanciabombe di profondità ** incrociatore lanciamissili: 4 cannoni binati prodieri da 135/45 mm, 8 cannoni singoli da 76/62 mm, 4 lanciamissili UGM-27 Polaris (predisposizione), 1 lanciamissile binato Terrier *Sensori (incrociatore lanciamissili): 1 radar di sorveglianza aeronavale AN/SPS-6, 1 radar di navigazione/sorveglianza di superficie MM/SPQ-2, 5 direzioni del tiro, di cui 4 associate ai cannoni da 76/62 mm e 1 ai cannoni da 135/45 mm, 1 radar tridimensionale di sorveglianza aerea AN/SPS-39 Frescan, 1 radar di scoperta aerea lontana Argos 5000, 2 radar di illuminazione e guida AN/SPG-55 *Mezzi aerei: 4 IMAM Ro.43 catapultabili, poi 1 elicottero AB.47G *Motto: ''Obbedisco'' I lavori di ricostruzione vennero effettuati presso l'Arsenale della Spezia e completati nel 1961 ed al termine dei lavori l'unità raggiunse un dislocamento standard di 9.802 tonnellate e di 11.350 a pieno carico, con una immersione media di 6,7 metri. La ricostruzione riguardò parzialmente lo scafo che conservò le dimensioni originarie e totalmente le sovrastrutture con la radicale trasformazione della struttura della plancia e del complesso plancia/torrione e l'eliminazione di uno dei due fumaioli. Le modifiche allo scafo riguardarono la ricostruzione della poppa che divenne del tipo a specchio (inaugurata con i francesi 'La Galissonniere' prebellici, grossomodo equivalenti ma più piccoli rispetto alle navi italiane), castello a prua lungo circa 90 m e chiusura delle aperture a murata per consentire l'installazione di un impianto di ventilazione/condizionamento e di un sistema di difesa NBC, mentre uno dei due fumaioli venne abolito per fare posto all'elettronica, vera rivoluzione della II Guerra mondiale per le navi militari, e per la potenza necessaria fu necessario installare ex-novo quattro turboalternatori Tosi-Brown Boveri e due diesel-alternatori Fiat-Brown Boveri. La parte più consistente di lavori allo scafo riguardò l'estremità della tuga, dove erano stati allestiti i pozzi di lancio per quattro missili balistici statunitensi 'Polaris' dotati di testata H, per fornire alla Marina Militare Italiana una capacità di deterrenza strategica. Ma mentre i Polaris installati nei sottomarini venivano lanciati "a freddo" cioè espellendo il missile dal silo mediante aria compressa prima dell'accensione del motore, sul "Garibaldi" i missili avrebbero dovuto essere lanciati "a caldo", utilizzando cioè una carica esplosiva, per cui occorreva uno spazio in cui fare sfogarne i gas. I pozzi di lancio erano lunghi circa 8 metri, con un diametro di 2 ed portelli apribili di protezione, il tutto entro l'altezza della coperta e in una zona precedentemente occupata da depositi e cale, in una zona lunga protetta lunga 14 metri. Il progetto, curato dal capitano Glicerio Azzoni richiese circa 6 mesi di realizzazione. Da ottobre 1961 furono collaudati i pozzi, tra dicembre 1961 e gennaio 1962 avvennero lanci di simulacri inerti, fino ad agosto 1962, si continuò con simulacri autopropulsi, sia a nave ferma che in navigazione. Una parte dei test venne effettuata nel corso del 1962 anche negli Stati Uniti, durante la prima crociera del Garibaldi. L'esito positivo spinse gli USA a progettare la NATO MLF (multy lateral force), costituita da 25 mercantili da 18.000 tonnellate con una velocità di 20 e più nodi e un'autonomia di oltre 100 giorni, capaci di trasportare ben 200 missili Polaris. Questo programma non venne poi sviluppato in quanto superato dagli SSBN, i sottomarini balistici nucleari, in servizio proprio da quegli anni e che risultarono, malgrado il costo e il rischio tecnico, ben riusciti. Diversamente sarebbe stato inevitabile usare navi di superficie per tale compito. Il primo lancio in immersione di un Polaris venne effettuato dal sottomarino ''George Washington'' il 20 luglio 1960. All'epoca però sull'uso dei sottomarini per il lancio di tali missili si addensavano molti dubbi, mentre il "Garibaldi" con le sue strutture rappresentava già una soluzione tecnica affidabile. Sebbene le prove avessero dato tutte esito positivo, i missili non vennero però mai forniti dagli Stati Uniti, poiché motivazioni di natura politica ne impedirono la prevista acquisizione, ed i pozzi alla fine vennero utilizzati diversamente. Successe infatti che in seguito alla crisi di Cuba dell'ottobre 1962 il Presidente degli Stati Uniti Kennedy concesse al Premier sovietico Krusciov il ritiro dei missili Jupiter dall'Italia e dalla Turchia in cambio del ritiro dei missili sovietici da Cuba. La riduzione dell'arsenale missilistico di terra venne compensata, a quel punto, dai sottomarini lanciamissili, che potevano stare fuori dal trattato essendo di base negli USA. In ogni caso, si sarebbero dimostrati di gran lunga la migliore piattaforma (quanto ad invulnerabilità, non certo ad economia), e adesso le navi lanciamissili balistici sono relegate alle opzioni perdute nella memoria delle possibilità decadute. Radicalmente cambiato l'armamento 'convenzionale', che con l'installazione, nella tuga, del sistema missilistico 'Terrier' fece del Garibaldi il primo incrociatore lanciamissili europeo (ma senza considerare i 'County' inglesi, ufficialmente cacciatorpediniere). Del resto, non faceva che seguire l'indirizzo dell'USN (e anche della AV-MF) di ricostruire le grandi navi classiche con i nuovi sistemi missilistici. Ecco come venne modificato il layout della nave: La sommità della tuga ospitava i radar di illuminazione e guida Sperry-RCA AN/SPG-55 asserviti alla rampa di lancio binata Mk 9 Mod.1 Terrier, e completavano la dotazione elettronica dell'unità cinque radar di tiro delle artiglierie, di cui quello asservito ai cannoni da 135/45 mm posto sulla sommità della plancia, e quelli per i cannoni da 76/62 mm in due coppie sul torrione ai lati della stessa plancia. I missili RIM-2 Terrier erano all'epoca quanto di meglio esistesse nella categoria dei missili antiaerei per piattaforme navali, con gittata di 37-74 km e guida radar, capacità secondaria antinave e testata da circa 100 kg, recapitabile a velocità di circa mach 3, grazie ad un motore a propellente solido bistadio e ad un'aerodinamica ideale per le lunghe gittate, con lunghe alette di ridotta resistenza aerodinamica ma di grande superficie complessiva per la portanza, e alette di manovra cruciformi verso coda. L'affidabilità, però, era inizialmente molto bassa e ci vollero anni per rimediare a molteplici inconvenienti. Le antenne elettroniche principali trovarono posto principalmente in due grandi tralicci quadripodi. Sul primo dei due tralicci, posto alla sommità del complesso plancia-torrione v'erano il radar di tridimensionale AN/SPS-39 Frescan, adottato su tutte le prime unità lanciamissili della NATO, il radar di sorveglianza aeronavale AN/SPS-6 ed il radar di navigazione/sorveglianza di superficie MM/SPQ-2, mentre sul secondo traliccio, a poppavia del fumaiolo, trovava posto il radar di scoperta aerea bidimensionale Argos 5000 nazionale (primo apparato importante di concezione italiana) che in condizioni ideali consentiva di individuare bersagli fino ad una distanza di 500 km. L'armamento artiglieresco nella nuova configurazione (molto alleggerita) era limitato all'autodifesa, ed era costituito da quattro cannoni da 135/45 mm in 2 torrette binate e 8 cannoni OTO Melara da 76/62 mm tipo MMI, in impianti singoli, 4 per ogni fiancata. Le torrette dei calibri principali trovarono posto nella sovrastruttura di prora andando a sostituire le due torrette da 152/55 precedenti, mentre i cannoni da 76/62 trovarono posto, quattro per ogni lato, ai due lati del complesso torrione-fumaiolo. Il cannone da 135/45 mm era un'arma valida, gittata di 19,6 km e cadenza di fuoco di 6 tiri-min, e molto preciso; ma l'affusto, con un alzo max di 45°, era limitato al tiro anti-superficie, lento nei movimenti e pensato ancora come sistema essenzialmente antinave, dato che lo studio per una variante DP non ebbe esiti e dato il calibro elevato, forse non era realizzabile (specie nel dopoguerra, con l'avvento dei jet). Non casualmente sui 'Capitani Romani' superstiti vennero installati 6 cannoni da 127/38 mm americani, per quanto meno potenti degli 8 da 135 mm. Il cannone da 76/62 tipo MMI "Allargato" aveva canna raffreddata ad acqua, manovra elettro-idraulica con sistema di emergenza manuale. La gittata massima, con proiettili di 6,296 kg era di 18,4 km, all'elevazione massima di 85° scendeva a 4 km, la velocità di brandeggio era di 70°/s e quella di elevazione di 40°/s; la torretta accoglieva un cannoniere. Questo nuovo cannone era l'evoluzione del modello SMP 3 che era stato imbarcato sulle corvette 'Alcione'. Una versione binata del modello SMP 3, con canne sovrapposte, era stata imbarcata negli anni cinquanta sulle fregate della classe 'Centauro', ma non diede i risultati sperati e non è stata imbarcata su nessun'altra unità della Marina Militare (decenni dopo, per ottenere i 120 c.min in un affusto solo, si userà un cannone singolo, il Super Rapido). Il 'Garibaldi' (C551) prestò servizio per altri 7 anni come unità sede comando della Squadra Navale, partecipando ad attività addestrative di vario tipo e di rappresentanza in Mediterraneo e oltreoceano, divenendo nave ammiraglia della Marina Militare al posto del gemello 'Duca degli Abruzzi'. La bandiera di combattimento venne consegnata a Napoli il 10 giugno 1964, donata dal (solito) gruppo ANMI di Roma, che, con un'autocolonna di quasi mille aderenti. Nel febbraio 1970 fu proprio in una conferenza stampa a bordo del 'Garibaldi' che l'allora Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio Gino Birindelli, denunciò la crisi in cui versava la Marina Militare e lo stato di profondo malessere morale e materiale in cui si trovava il personale che vi operava. Le dichiarazioni di Birindelli scatenarono reazioni e prese di posizione a tutti i livelli e portarono prima alla pubblicazione di un documento noto come "Libro Bianco della Marina" e di lì a qualche anno alla Legge Navale del 1975 che fu il presupposto di un sostanziale ammodernamento della flotta della Marina Militare. A dire il vero, anche allora la MMI aveva avuto 4 sottomarini e ben 3 incrociatori portaelicotteri, più due caccia e altrettanti in costruzione. Forse l'ammiraglio esagerò le lamentazioni, o forse la realtà era peggiore di quello che si potrebbe immaginare. In ogni caso la protesta pubblica di una F.A. notoriamente molto riservata come la Marina ebbe un effetto notevole e un risultato positivo: 1 incrociatore (il nuovo 'Garibaldi'), 4 sottomarini, 2 caccia e 8 fregate. Il 'Garibaldi' venne ritirato dal servizio nel 1971, cedendo il ruolo di nave ammiraglia della flotta all'incrociatore portaelicotteri 'Vittorio Veneto'. In disarmo nel 1972, venne ufficialmente radiato il 16 novembre 1976 e successivamente demolito. La sua ricostruzione, considerando che dopo gli ammodernamenti rimase in servizio solo per un decennio e alla luce del mancato utilizzo dei Polaris, si rivelò inutile e costosa e le risorse impiegate per il suo ammodernamento potevano essere utilizzate per la costruzione di un'altra unità più moderna. Proprio per il suo breve servizio seguito alla ricostruzione, la sua demolizione appare insensata e sarebbe stato più opportuno almeno farne una nave museo. Questa era un'unità con una lunga storia, aveva partecipato alla seconda guerra mondiale, era stato il primo incrociatore lanciamissili europeo, la prima unità di superficie al mondo predisposta per il lancio di missili balistici e la principale grande nave italiana del dopoguerra. Degno di conservazione sarebbe stato anche il quasi gemello "Montecuccoli", che nel dopoguerra fu la prima unità italiana ad effettuare il periplo del globo. ====Doria==== Gli incrociatori lanciamissili della Marina Militare Italiana classe Andrea Doria, l'Andrea Doria e il Caio Duilio, sono stati i primi incrociatori portaelicotteri. Erano unità adatte per le scorte antiaereo e antisom di formazioni navali. Avevano a prua un lanciamissili Mk 20 per missili Terrier a medio raggio, a mezza nave una batteria di cannoni contraerei, e a poppa un ponte e un hangar per 4 elicotteri leggeri o 2 pesanti Sea King. Era stato previsto un terzo incrociatore di questa classe, l'Enrico Dandolo (554), la cui costruzione venne annullata ed al suo posto venne costruito il Vittorio Veneto il cui progetto fu una rielaborazione dei Doria, di circa il 50% più pesante e col doppio della capacità di trasporto elicotteri, in quanto i Doria vennero giudicati un po' troppo piccoli. Prossimamente altre due navi della Marina Italiana porteranno i nomi Andrea Doria e Caio Duilio. Si tratta di due unità della nuova Classe Andrea Doria (ex Classe Orizzonte). Le navi, che porteranno la sigla (D 553) e (D 554), in quanto cacciatorpediniere secondo la classificazione NATO, sono attualmente in allestimento, rispettivamente, presso i cantieri navali di Muggiano (La Spezia) e rimpiazzeranno le unità della classe Audace andate in disarmo. Andrea Doria *Dislocamento: normale 6.000 t, a pieno carico: 6.500 t *Lunghezza: 149,3 m *Larghezza: 17,2 m *Pescaggio: 4,9 m *Velocità: 31 nodi *Autonomia: 6.000 n.mi. a 15 nodi (11000 km a 28 km/h) *Equipaggio: 500 *Sensori di bordo: radar di scoperta aerea in due e tre dimensioni, di controllo del tiro e di navigazione; sonar a scafo, ESM; sistema elaborazione dati SADOC-1. *Armamento: 8 pezzi da 76/62 mm, 1 lanciamissili binato Terrier, 6 tubi lanciasiluri antisommergibile *Mezzi aerei: 2 elicotteri Sikorsky SH-3 Sea King o 4 Agusta-Bell AB 212ASW Doria: Impostazione 11 maggio 1958, varo 27 febbraio 1963, completamento 1964, radiazione 1992 L'incrociatore lanciamissili Andrea Doria, in servizio nella MMI dagli inizi degli anni '60 fino agli inizi degli anni '90 è stato costruito presso i cantieri di Riva Trigoso. Al suo varo ebbe come madrina la Signora Teresa Cavagnari, moglie dell'Ammiraglio Domenico Cavagnari, che fu Capo di Stato Maggiore della Marina e Sottosegretario del Ministero della Marina dal 1934 al 1940. Dopo aver ricevuto la bandiera di combattimento il 3 agosto 1964, ed aver effettuato il primo lancio missilistico, l'unità prese il mare per una campagna addestrativa in Estremo Oriente in occasione delle Olimpiadi di Tokio e successivamente effettuò una crociera in Sud America. Il 'Doria' ha avuto un'attività operativa molto intensa e ricca di eventi, prendendo parte ad esercitazioni nazionali ed interalleate anche tra le più complesse, come le 'Down Patrol', e navigando in lungo e in largo per il Mediterraneo e per i vari mari del mondo, . Durante i lavori dal 1976 al 1978 l'apparato motore venne convertito da nafta a gasolio e venne anche standardizzato il sistema missilistico. Nel 1979 fu di nuovo in Estremo Oriente con il Vittorio Veneto e il rifornitore Stromboli per una operazione umanitaria e medico-sanitaria a favore dei profughi vietnamiti. Il 27 giugno 1980 nelle acque del Tirreno partecipò, insieme all'Ardito alle operazioni di ricerca e soccorso del DC-9 dell'Itavia precipitato nei pressi di Ustica e il 29 novembre 1980 ormeggiò a Napoli per prestare soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto dell'Irpinia. Trasferito di sede da La Spezia a Taranto, con il contemporaneo trasferimento dell'unità gemella Caio Duilio da Taranto a La Spezia, imbarcò a bordo il comando della 2^ Divisione Navale partecipando, nel 1984, ad una missione operativa in Libano, in supporto al contingente terrestre italiano inquadrato nella Forza Multinazionale di Pace ed all'operazione Girasole del 1986 in occasione della crisi italo-libica. L'11 settembre 1992 uscì in mare per l'ultima volta ed al rientro iniziò il processo di disarmo dopo aver percorso 577.000 miglia in tutti i mari del mondo. Il 30 settembre 1992 al posto di ormeggio n° 23 della stazione torpediniere di Taranto, si svolse la cerimonia dell'ultimo ammaina bandiera, alla quale parteciparono gran parte dei 30 Ufficiali che si erano avvicendati al comando. La nave fu bonificata e demolita presso i cantieri Simont di Napoli. I lavori ebbero inizio a Marzo 2001 e si conclusero a Settembre dello stesso anno In precedenza altre due navi della marina italiana avevano portato il nome Andrea Doria. La prima era una corazzata che aveva prestato servizio nella Regia Marina dal 1891 al 1911. La seconda era una nave da battaglia che entrata in servizio nel 1916, venne radiata nel 1956 dopo essere stata ricostruita tra il 1937 e il 1940. Fu proprio a nome dell'equipaggio di questa nave che in un ideale passaggio di testimone morale e storico, al nuovo incrociatore Andrea Doria venne consegnata, il 3 agosto 1964, la bandiera di combattimento. Prossimamente un'altra nave della Marina Militare Italiana porterà il nome Andrea Doria. Si tratta di un delle due unità della nuova classe Andrea Doria (ex Classe Orizzonte). La nave, che sarà contraddistinta dalla sigla (D 553) in quanto cacciatorpediniere secondo la classificazione NATO, costruita nei cantieri di Riva Trigoso, è stata varata il 15 ottobre 2005. Attualmente in fase di completamento, dovrebbe essere consegnata alla MMI nel 2008. ---- ====Duilio==== L'incrociatore lanciamissili Caio Duilio (554), in servizio nella MMI dagli inizi degli anni '60 fino al 1990 è stato costruito presso i cantieri di Castellammare di Stabia. Faceva parte della classe Andrea Doria. *Impostazione: 1958, varo 1962, completamento 1964, radiazione 1990 Agli inizi degli anni '80 la nave è stata trasferita di sede da Taranto a La Spezia con il contemporaneo trasferimento dell'unità gemella Andrea Doria da La Spezia a Taranto. Per tutti gli anni '80 ha svolto il ruolo di nave scuola per gli allievi dell'Accademia Navale di Livorno sostituendo in questo compito Nave San Giorgio, andata in disarmo nel 1980. Tra le crociere addestrative svolte in quegli anni è stata memorabile quella del 1984 negli Stati Uniti, svolta in concomitanza con i giochi olimpici di Los Angeles, in cui la nave ha toccato le due coste degli Stati Uniti. La nave è stata messa in disarmo nel 1990. In precedenza altre due navi della marina italiana avevano portato il nome Caio Duilio, costruite anche loro nei cantieri di Castellammare di Stabia. La prima era una corazzata che entrata in servizio nella Regia Marina nel 1880 venne messa in disarmo nel 1906 e radiata nel 1909. La seconda era una nave da battaglia che entrata in servizio nel 1915, venne radiata nel 1956 dopo essere stata ricostruita tra il 1937 e il 1940. Prossimamente un'altra nave della Marina Militare Italiana porterà il nome Caio Duilio. Si tratta di un delle due unità della nuova classe Andrea Doria (ex Classe Orizzonte). La nave sarà contraddistinta dalla sigla (D 554), in quanto cacciatorpediniere secondo la classificazione NATO, attualmente è in allestimento presso i cantieri navali di Muggiano (La Spezia) e dovrebbe essere consegnata alla MMI nel 2009. ---- [[File:Vittorio Veneto (incrociatore).jpg|400px|right|thumb]] L'incrociatore lanciamissili '''Vittorio Veneto''' (550), è stata la nave ammiraglia della Marina Militare Italiana, operando dal 1969 al 2003 e portando lo stesso nome di un'altra grande nave italiana, la nave da battaglia Vittorio Veneto della Seconda guerra mondiale. Il progetto derivava direttamente dalla 2 unità della classe 'Andrea Doria'. Esse erano imbarcazioni che introducevano il concetto di incrociatore missilistico portaelicotteri, con una rampa missilistica Mk.10 a prua, cannoni antiaerei al centro e un ponte di volo a poppa, capace di far operare, assieme all’hangar associato, 2 elicotteri pesanti Sikorsky SH-3 Sea King o Agusta-Bell AB 212. Non essendo queste navi abbastanza efficienti da giustificarne il costo, data l’esiguità della linea di volo, il progetto venne rivisto e ingrandito, con un aumento di dislocamento del 50%, per arrivare a 6 elicotteri SH-3 Sea King pesanti o 9 AB-212 ASW medio-leggeri. La progettazione riuscì almeno in parte a risolvere il problema del rapporto costo-efficacia, e la grande nave entrò in linea nel 1969, senza tuttavia avere altri simili: restò infatti esemplare unico, cosa che certamente non giovò alla massimizzazione dei vantaggi della sua progettazione. La nave ha un linea assai bella ed armoniosa, con un alto bordo libero a prua, che protegge la rampa missilistica principale, mentre il blocco delle sovrastrutture si estende per il terzo centrale, con le artiglierie ai lati delle stesse. A poppa, esiste un ponte di volo relativamente grande (circa 800 m<sup>2</sup>), con una rimessa sottostante di 27,5 x 15,3 m collegata con un elevatore. Nonostante le apparenze, le grandi sovrastrutture non hanno spazio per la sistemazione di un hangar. L’armamento principale era dato dalla rampa Mk.20 Aster, con 3 tamburi rotanti per 20 ASROC e 40 Terrier/SM-1. L’armamento di artiglierie era congruo ad una difesa ravvicinata di elevata efficienza, almeno stando alla potenza teorica (60 colpi/minuto) degli 8 cannoni, raggruppati ai lati della sovrastruttura. *Tipo: Incrociatore missilistico e portaelicotteri *Cantiere: Cantiere navale di Castellammare di Stabia *Impostazione: 10 giugno 1965 *Varo: 5 febbraio 1967 *Entrata in servizio: 12 luglio 1969 *Radiazione: in disarmo dal 29 giugno 2006 *Dislocamento: 7.500 t *Stazza lorda: 9.550 t *Lunghezza: 179,6 m *Larghezza: 19,4 m *Pescaggio: 6 m *Ponte di volo: 48 × 18,5 m *Propulsione: 4 Caldaie Ansaldo-Foster Wheeler, 2 turboriduttori, 2 assi; potenza: 73000 HP; velocità 32 nodi *Equipaggio: 557 *Sensori di bordo: 2 radar di scoperta aerea, SPS-52 e SPS-768; 1 radar di scoperta navale SPQ-2; 2 radar guida missili SPG-55; 4 radar per il controllo del tiro Orion 10X abbinati ai cannoni da 76 mm; 1 TACAN; 1 sonar SQS-23 2 radar per il controllo del tiro Orion 20X abbinati ai CIWS Dardo; 1 radar navigazione * Sistemi difensivi ESM\ECM: 1 ESM Abbey Hill, 2 lanciatori di chaff/flare SCLAR, *Armamento: 8 cannoni OTO Melara da 76 mm tipo MMI; 3 CIWS Breda Dardo; 4 missili OTOMAT; 1 lanciatore Mk 20 con 60 missili Standard /ASROC (generalmente, 40+20); 2 lanciasiluri tripli ILAS-3 da 324mm per siluri Mk 46 e A244. *Mezzi aerei: 6 elicotteri Sikorsky SH-3 Sea King o 9 Agusta-Bell AB 212 * Motto: 'Victoria nobis vita' Dopo la consegna alla Marina Militare il 12 luglio 1969, dopo avere raggiunto per la prima volta la sua base operativa di Taranto il 30 ottobre, cinque giorni dopo riceveva a Trieste la Bandiera di Combattimento, donata dalla città di Vittorio Veneto. Dopo appena un anno di servizio e di messa a punto, la nave partì per una lunga crociera addestrativa tenutasi fra il 25 aprile e il 23 agosto del 1970 in nord Atlantico, toccando diversi porti americani ed europei. Nel corso della sua attività l'incrociatore Vittorio Veneto ha partecipato a numerosissime esercitazioni nazionali ed internazionali, svolgendo sempre la funzione di nave comando di gruppi di scorta a unità portaerei o di convogli complessi. Fra le attività svolte sono da ricordare: Il soccorso portato alle popolazioni colpite dalle alluvioni in Tunisia del 1973, dai terremoti in Friuli del 1976, in Irpinia del 1980 e la missione con l’incrociatore Andrea Doria e il rifornitore di squadra Stromboli in soccorso dei profughi vietnamiti nelle acque del Golfo di Thailandia. In seguito all’evolversi della tecnologia, la nave venne sottoposta a lavori di aggiornamento presso l’Arsenale di Taranto durante il periodo 1981-1983, con l’aggiunta di 3 sistemi Breda Dardo, 1 a prua e 2 a poppa, su torri binate da 40 mm e 4 rampe di missili a lungo raggio franco-italiani OTOMAT, entrando così nell’era dei missili antinave. È significativo che essa ebbe le artiglierie Dardo in aggiunta e non in alternativa ai cannoni da 76 mm, portando a ben 14 bocche da fuoco la sua dotazione. Ma lo è anche per via del fatto che evidentemente non si riponeva fiducia nelle doti antimissile dei 76 mm, ed è altrettanto interessante che non si sia sostituito il tutto con 8 cannoni Compatto da 76 mm senza i CIWS. Anche la rampa principale Mk 10 probabilmente analoga a quella dei classe 'Belknap', venne sostituita con un nuovo modello. Il Vittorio Veneto venne a trovarsi così con un armamento molto potente e diversificato, adatto a tutte le esigenze, e con una mezza squadriglia di elicotteri. Uno dei suoi limiti era che i Sea King non potevano operare totalmente dalla nave, perché troppo alti. Dopo i lavori di ammodernamento le operazioni da ricordare sono: l'operazione 'Restore Hope' in Somalia nel 1995, l'operazione 'Alba' nel 1997 in Albania, le operazioni in Mare Adriatico durante gli avvenimenti della Jugoslavia per costituire una prima cinta difensiva antiaerei al territorio nazionale. Il Vittorio Veneto fece notizia quando nel 1997 si arenò sulle coste dell'Albania, di fronte al porto di Valona, senza riportare particolari danni, ma con un certo danno d'immagine per la Marina Militare Italiana. Non era certo una buona pubblicità, in campo internazionale, che una nave del calibro del Vittorio Veneto, tra l'altro nave ammiraglia dell'Operazione, che stava trasportando truppe e mezzi da sbarcare in Albania, nell'ambito dell'Operazione 'Alba' si arenasse in tale maniera. In seguito all'incidente, il comandante dell'incrociatore venne sostituito. La nave fu disincagliata alcuni giorni dopo da unità da rimorchio della Marina Militare, giunte in soccorso dal porto militare di Taranto. La nave non è più operativa dal 2003, anche a causa dei crescenti costi e dell'obsolescenza strutturale in generale e dell'apparato motore in particolare. Il Vittorio Veneto ha resistito, grazie agli ammodernamenti ma la sua opera è stata riposta poi al Giuseppe Garibaldi, che affida a caccia VSTOL la difesa aerea, rinunciando ai missili SAM a lungo raggio, e usando, al posto dei cannoni da 76 mm, 2 lanciamissili Selenia Aspide/Albatros. L'incrociatore Vittorio Veneto è in disarmo dal 29 giugno 2006, cioè non è più armata, ma resta unità della Marina Militare iscritta al quadro del naviglio militare. Nave Vittorio Veneto diventerà la prima nave-museo Italiana; è stato annunciato che la realizzazione verrà effettuata entro il 2010, ovvero alla vigilia delle celebrazioni previste per il 150° Anniversario dell’Unità di Italia che si svolgeranno nel 2011. ---- ====Garibaldi (1985)==== [[Immagine:Aircraft carriers USS America (CV-66) and Giuseppe Garibaldi (C 551) underway on 19 January 1996.jpg|400px|right|thumb|La 'Garibaldi' vicino alla Nimitz, dimostra la differenza dimensionale con una 'vera' portaerei]] Nave '''Giuseppe Garibaldi''' (551), incrociatore porta-aeromobili tutto-ponte, è l'ammiraglia della Marina Militare Italiana. L'unità, di base a Taranto, è stata la prima portaerei nella storia della Marina Militare Italiana dato che due precedenti portaerei, l'Aquila e lo Sparviero, furono approntate nel corso della seconda guerra mondiale ma non entrarono mai in servizio. E prima ancore c'erano stati studi per navi portaerei, ma mai approdati a niente di concreto. Uno prevedeva, negli anni '30, una nave con cannoni da 152 e 100 m, con corazzatura e 42 aerei di vario tipo BR.1, Ro.1 e CR.20. L'unità, progettata per operazioni anti-sommergibile, dispone di una componente aerea che può, alternativamente, essere composta da un massimo di 12 aerei STOVL AV-8B Harrier II o 18 elicotteri SH-3D Agusta. Il ponte di volo, dalla caratteristica struttura disassata rispetto all'asse longitudinale della nave è dotato di un trampolino di lancio (sky-jump) ed è lungo 174 e largo 30 metri. Questo sky-jump, non dissimile da quello che si può vedere sulle navi classe 'Invincible', è segno di un'ovvia volontà: quella di costruire una nave che non fosse un'unità portaelicotteri, ma piuttosto portaeromobili con capacità V/STOL. Chissà se questa capacità venne adottata già al tempo dell'impostazione, oppure sia stata aggiunta quando i discussi (e discutibili) caccia del tipo Harrier dimostrarono tutta la loro utilità nel 1982, all'epoca della guerra delle Falklands? Sta di fatto che la scelta dell'aereo imbarcato sarebbe stata da allora molto difficile e sofferta, concludendosi nel 1989 soltanto, quando l'AV-8 Harrier II vinse contro il Sea Harrier inglese. Era forse scontato dato che era in effetti una macchina di seconda generazione: ma non era radarizzata e la sua grande ala gli riduceva di qualcosa la velocità rispetto all'aguzzo cugino inglese. In ogni caso, il programma vedrà le consegne tra il 1991 e il 1998 di 2 biposto TAV-8B prima, e di 16 monoposto AV-8B+ poi. Per sviluppare, sia pure con la collaborazione della Marina spagnola e dei Marines, questa nuova versione che combinava nella minuscola cellula dell'Harrier il radar (leggermente ridotto) dell'F-18, fu necessario e sufficiente un lungo periodo di tempo e soprattutto, dei costi che è difficile giustificare: per appena 16 caccia e due biposto d'addestramento operativo, la Marina Militare ha dovuto sborsare qualcosa come 1.600 mld (il doppio di quello che era stato preventivato appena pochi anni prima, già congruo), più che i 2 caccia 'De la Penne'. L'acquisizione, la gestione, e l'aggiornamento di questa squadriglia di aerei sarebbe stata un vero salasso per i bilanci della MM, e anche se indubbiamente utili, è difficile capire come siano arrivati a costare 100 miliardi di lire l'uno. Continuando con le altre caratteristiche tecniche di questa nave, va segnalato che lo sky-jump riduce la corsa di decollo tipicamente del 30%, mentre le due coppie di stabilizzatori alari permette di operare con mare cattivo, con la riduzione del rateo di rollio sceso da 30 a 3 gradi, cosa indispensabile per assicurare le operazioni ognitempo. La presenza di un paio di elevatori da 15 t consente di far passare i velivoli tra il ponte e l'hangar due piani sotto, capace di ospitare 10 aerei o 12 elicotteri, con varie officine tutt'attorno, mentre l'hangar stesso è suddivisibile in 3 zone distinte da apposite paratie. La sua nascita è stata decisa dalla famosa 'Legge navale' del '75 che aveva lo scopo di rimettere in sesto la Marina, decisamente decadente negli anni '70 nonostante i due 'Audace', i due 'Impavido', le due 'Alpino', 'Doria', il Veneto, le 4 'Lupo' e i 4 'Toti'. [[Immagine:Giuseppe Garibaldi (551) underway in the Atlantic Ocean.jpg|400px|right|thumb|La 'Garibaldi']] La nave è equipaggiata con un sistema missilistico teleguidato basato su quattro lanciatori di missili antinave OTOMAT (sbarcati nel 2003) e sei tubi lanciasiluri da 324 mm in due impianti trinati. Il sistema di difesa antiaereo/antimissile della nave è composto da due lanciatori brandeggiabili Selenia "Albatros" ad otto celle per missili terra-aria (SAM) Aspide e da tre torrette binate dotate di cannoni leggeri Breda da 40 mm integrate nel sistema di difesa di punto tipo Dardo. Le misure anti-missile comprendono anche due lanciatori per chaff, flares, jammers ed un sistema ECM, ed è anche presente un sistema anti-siluri. L'apparato di propulsione è del tipo COGAG con 4 turbine a gas costruite dalla Fiat su licenza della General Electric, che forniscono una potenza, a regime, di 82.000 HP (60 MW) ai due alberi motore e consentono una velocità massima di 30 nodi. La nave ha inoltre un'autonomia di circa 7.000 miglia (13.000 km) ad una velocità media di 20 nodi. Al momento del varo era il 'Garibaldi' era la portaerei in servizio più piccola al mondo, e tale è rimasta anche dopo: le dimensioni sono adeguate per far operare gli elicotteri, ma certo molto meno quando c'è una operazione continuativa con aerei da combattimento. La linea tipica è di 6-8 Harrier e 4-6 elicotteri Sea King o EH101. L'hangar in cui sono ospitabili, almeno in parte, questi apparecchi, è di dimensioni pari ad appena 110 x15 x 6 (altezza)m. Il ponte di volo è di 173,8 x30,4 m. Lo sky-jump è angolato a 6 gradi, mentre esistono due elevatori a prua e a poppa, capaci di imbarcare anche gli elicotteri pesanti CH-47, che possono essere ospitati nell'hangar. Questo può contenere un massimo di 10 Harrier e 1 SH-3, oppure 12 SH-3 Sea King. Sul ponte di volo esistono 6 piazzole per il parcheggio, per cui la capacità non è difficile da calcolare: visto che di fatto in hangar, per rendere i movimenti pratici con gli elevatori, esiste spazio per 8 aerei o 10 elicotteri, il totale complessivo tra le macchine imbarcate è di circa 12-16. Inizialmente si parlava di trasferire a bordo di questa nave 16 Sea King, cosa probabilmente mai avvenuta, anche se questi elicotteri sono rimasti per anni gli unici a bordo: il debutto degli Harrier è avvenuto solo nel '93, con la missione in Somalia (erano solo 3-5 velivoli, il completamento del GRUPAER era ancora lungi dal compiersi). '''Giuseppe Garibaldi''' (551) *Tipo: Incrociatore porta-aeromobili/portaerei leggera *Costruttori: Fincantieri *Cantiere: C.R.D.A. Monfalcone (GO) Italia *Cronologia: impostazione 20 febbraio 1978, varo 4 giugno 1983, entrata in servizio 30 settembre 1985 *Dislocamento: standard 10.100 t, a pieno carico 13.850 t *Lunghezza: 180,2 m *Larghezza: 33,4 m *Pescaggio: 6,7 m *Ponte di volo: 173,8 x 30,4 m *Propulsione: COGAG, 4 turbine a gas Fiat-General Electric LM-2500 (2 el.); 82.000 CV su due assi (60.400 kW complessivi), velocità 30 nodi (56 km/h), autonomia 7.000 miglia (13.000 km) alla velocità di 20 nodi *Equipaggio: 550 uomini + fino a 230 addetti componente aerea *Sensori: 1 radar RAN 3L tridimensionale; 1 di scoperta aerea bidimensionale RAT 31 e 1 RAN 10S combinato aerea-superficie; 1 di navigazione SPS-703; 3 radar RTN-20X, 2 RTN-30X (per Dardo e Albatross rispettivamente); 1 TACAN; sistema IPN 10 SADOC elaborazione dati; sonar DE 1160 a scafo. *Sistemi difensivi: ECM,2 lanciatori SCLAR *Armamento: fino a 8 Otomat Mk 2, 2 lanciamissili Albatross con 48 Aspide; 3 CIWS Dardo; 2 lanciasiluri ILAS-3 da 324 mm con (12?) siluri leggeri. *Mezzi aerei: 12 AV-8B o 18 SH-3D *Motto: 'Obbedisco' A causa della legislazione vigente all'epoca, che permetteva esclusivamente all'Aeronautica il possesso di mezzi aerei militari ad ala fissa) il Giuseppe Garibaldi non ebbe, fino al cambio della legge nel 1989, alcuna dotazione di aerei. Nave Giuseppe Garibaldi sarà affiancata dalla portaerei Cavour il cui varo è avvenuto il 20 luglio 2004 e che entrerà in servizio nel 2009. Nave Cavour sarà la prima vera portaerei italiana e andrà a sostituire l'incrociatore Vittorio Veneto (550), non più operativo dal 2003 e posto in disarmo nel 2006. ---- ====La CAVOUR<ref> Peruzzi, Luca: ''La Portaerei Cavour'', A&D Giugno 2008 p. 44-4</ref>==== Il 27 marzo 2008 è stata consegnata la nuova ammiraglia della flotta italiana, prevista l'entrata in servizio nel 2009 quando la collega Garibaldi avrà già ben 24 anni. La CAVOUR, ex- tante cose, come Mazzini, NUM, NUMA etc., ha visto gli anni '90 pieni di contrordini su come realizzarla. Per esempio come unità ibrida portaerei-anfibia. Alla fine, nel gennaio 1998 è stata data l'autorizzazione alla sua costruzione da parte della Commissione Parlamentare, relativa al progetto 168, la cosiddetta NUMA (Nuova Unità Maggiore Anfibia), e infatti aveva anche un bacino allagabile. Poi nel luglio 2000 venne trasformata in una NUM, che significava la rinuncia ai compromessi che avrebbe comportato la presenza di capacità anfibie estese. Certo che le 3 S.Giorgio non devono essere considerate tanto 'performanti' se per trasportare un'unità minuscola come il S.Marco si chiedeva e si chiede ancora la presenza di una grande nave anfibia aggiuntiva. Nave nata per compiti di difesa aerea, comando e controllo e anche con la capacità di ospitare 300 fanti di marina, da 27.500 t, ha visto le capacità anfibie limitate al supporto con gli elicotteri di bordo e al trasporto di veicoli leggeri nei ponti hangar in caso di necessità. IL NUM 1 era il contratto iniziale per la costruzione e allestimento, poi sono seguiti (questo venne assegnato alla Fincantieri nel novembre 2000, da qui le critiche di Berlusconi verso 'la portaerei dell'Ulivo, che ci è costata 13 miliardi'), i successivi due contratti erano il NUM 2.1 e 2.2 per integrare i vari sottosistemi dentro la nave, come quello di combattimento, e vennero assegnati rispettivamente in luglio del 2002 e novembre 2003. Nel trattempo le lamiere del nuovo gigante dei mari vennero tagliate a far tempo dal giugno 2001, e la nave venne realizzata in due tronconi, quello di prua era lungo 70 m e vene dato da costruire al cantiere Muggiano di La Spezia, mentre la zona Centro-Poppiera era a Riva Trigoso e venne varata nel luglio del 2004, per poi essere trasferita a La Spezia dopo una solenne cerimonia con tanto di mega- bandierone italiano con sopra scritto Fincantieri (che copriva in buona sostanza la mancanza della sezione di prua. A presenziare alla cerimonia c'era anche un caccia 'Audace', allora alle ultime battute della sua carriera. Il Muggiano non era molto distante, solo 46 km e nel dicembre 2004 i due tronconi sono stati uniti per formare lo scafo. Solo dopo due anni, il 19 dicembre 2006 ha iniziato i collaudi in porto prima, e le prove in mare poi. Questa nave, con un dislocamento quasi doppio rispetto a quello del Garibaldi e più lunga di 60 m, ha una struttura piuttosto simile, anche come dimensioni, a quella delle 'Invincible' inglesi, inclusa una sovrastruttura molto lunga, ma soprattutto uno sky-jump singolo, sulla parte sinistra del ponte, è una nave lunga 244 m e larga 39 m (non lo scafo, incluso il ponte di volo), alta 39 m, costruita in acciaio ad alta resistenza, ha nove ponti e altri 5 per l'isola laterale, al solito sistemata a destra. Il ponte di volo 234 m, larga 34,5 m, con una superficie di 6.800 m2, due elevatori a dritta, sky jump da 12 gradi (come per la PRINCIPE DE ASTURIAS spagnola), che completa una pista lunga 183 m di decollo, con 6 spot di decollo per elicotteri medi e pesanti. I due elevatori sono da 30 t, dei Mc Taggart-Scott, davanti e dietro l'isola e siccome sono laterali, non causano interferenza con le operazioni di volo. VI sono anche due altri più piccoli da 15 t usati soprattutto per le munizioni. Quanto all'hangar, è lungo 134 m, largo 21 m e alto 7,2 il che consente di ospitare 12 AW- 101 o 8 aerei STOVL. Non moltissimo in effetti: La CLEMENCEAU era più grande ma aveva 152x24x 7 m. Il ponte hangar è rinforzato per portare anche mezzi che chiaramente non volano: carri come l'Ariete, per esempio, il tutto sbarcabile su di un porto, da due rampe d'accesso che sono a poppa e sul lato destro al centro della nave. Poi l'apparato motore: Avio/GE LM-2500 potenziate a 29.000 hp per un totale di 118.000, il che dà una potenza da scaricare, in configurazione GOGAG, su due assi con 2 eliche pentapala dal disegno raffinato e larghissima corda, oltre a 8 gruppi generatori per 17.600 kW, il tutto per arrivare ad oltre 28 nodi, anche se l'autonomia di 7.000 mn a 16 nodi non è eccezionale, comprende in pratica una durata missione indipendente di 16 giorni a questa velocità. Ha una velocità relativamente elevata per permettere maggiore capacità di operare con aerei anche in assenza di vento, opera con mare anche oltre forza 6, grazie alle due coppie di pinne stabilizzatrici attive, e poi ha due eliche di manovra a prua e poppa orientabili. Realizzata per operare con mezzi aerei, tra cui in futuro, se tutto andrà bene, anche i JSF, ha un equipaggio limitato di 530 elementi, 100 in meno del Garibaldi, per via dell'alta automizzazione raggiunta specie grazie ad un sistema PMS di gestione della piattaforma per gestire l'impianto motore a distanza, come anche i generatori di energia elettrica e altro ancora, grazie a 30.000 punti di monitoraggio. La nave di per sé ha sette zone di sicurezza in cui si dividono i suoi interni, ha capacità di operare in ambiente NBC e un sistema di degaussing automatico. Per il resto la CAVOUR è tutt'altro che stealth, anche se le pale dell'elica non dovrebbero causare alcuna cavitazione. Gli alloggi sono stati molto meglio curati rispetto alle navi 'tutte denti' della MM di anni fa, ora che le dimensioni sono aumentate, i sistemi d'arma diminuiti e così l'equipaggio, non più costituito da sguatteri najoni nemmeno in piccolo numero. La Fincantieri ha adottato soluzioni derivate dalle sue navi di crociera, per cui gli ufficiali hanno camere singole o doppie con servizi, e gli altri hanno al massimo stanze da 4 posti, e solo il S.Marco ha camerate per i suoi eventuali spiegamenti operativi, con strutture da 21 letti e servizi multipli. I servizi associati alle camerate sono utili soprattutto considerando la presenza di personale femminile. Quanto alle capacità di combattimento, la CAVOUR ha un equipaggio complessivo di 1.210 effettivi e questi sono rappresentati nel dettaglio da 451 marinai, 203 per il gruppo di volo, 140 del comando complesso per la quale la nave è stata pensata (come nave ammiraglia di task-forces), 325 effettivi per gli sbarchi e altri 91 in opzione ma per compiti particolari. Dopotutto anche la Garibaldi, a suo tempo, si diceva che potesse alloggiare 600 soldati per previ periodi, anche se la cosa apparentemente non si è mai concretizzata. In ogni caso la vera forza della nave ovviamente sta nei mezzi aerei, dai CH-47 dell'Esercito ai futuri JSF, anche se inizialmente ci saranno i pochi AV-8 e EH101, quest'ultimi però presenti anche nella versione, poco conosciuta, AEW, con un radar Selex-Galileo HEW-784 e link 11 (i 16 solo in futuro). Gli Harrier, armati con Sidewinder, da qualche anno hanno anche gli AIM-120B, bombe JDAM LGB guidate dal pod Litening II, mentre gli AW-101 standard hanno siluri e missili Marte ultimo modello, In tutto ci sono 8 spot per velivoli operativi e uno per elicotteri SAR e collegamento. Le capacità di carico come si diceva non sono eccezionali, nonostante tutto: fino a 18 apparecchi, che sono non tanto meglio di quanto fa la GARIBALDI (circa 14-16), mentre è possibile imbarcare 100 veicoli leggeri, o 50 corazzati, o 24 carri Ariete. VI sono due sale operatorie e un ospedale attrezzato in generale, con 40 posti letto e 82 di primo soccorso. Per le missioni come nave comando, sotto la parte centrale del ponte di volo vi è un'area di 1.300 m<sup>2</sup>. Il sistema di gestione di dati ovviamente rappresenta lo stato dell'arte, con il CMS Combat Management System, derivato dal sistema degli 'Orizzonte' e da quello dei molto più modesti OPV 'Sirio'. IL CMS, costituito da una joint-venture di industrie per lo più italiane ha un sistema DTS di trasmissione dati a fibre ottiche, poi vi sono 5 computer tattici principali con 28 consolle multifunzione nella COC della nave (Centrale Operativa Combattimento) e una stazione separata d'emergenza, con altri 5 computer ma due sole consolle. PEr le operazioni di comando e controllo vi è un altro locale con 20 schermi di grandi dimensioni del tipo LSD e predisposizione per ben 212 consolle, di cui 72 installate che permettono di lavorare con il ssitema C4I MCCIS della Northrop Grumman. VI è un sistema di comunicazioni integrate Selex sulle varie frequenze ,anche satellitari civili e militari, link 11, 16 e 22, sistemi a TV a circuito chiuso, sistemi radio wireless con standard Tetra. Poi i sensori e i sistemi d'arma: radar di navigazione GEM Elettronica SPN-753G(V), radar per scoperta a bassa quota RASS RAN-30X, sistema SASS, per la sorveglianza passiva IR (Silent Acquisition Sub-System), radar di scoperta 3D Selex RAN-40L a poppa, e EMPAR sulla cupola di prua, sotto le solite (come sugli Orizzonte) due corone di sistemi ECM e ESM, che serve per scoprire bersagli vari e guidarvi contro gli Aster SAAM-IT; poi vi è la ESM ECM di Elettronica che sono gli stessi delle 'Orizzonte', coppia di lanciatori SCLAR-H di nuovo tipo a 20 canne ma modulari, sistema IFF Selex-SIR-R/S; poi vi è un TACAN Thales Italia, radar Selex Galileo SPN-720, sistema d'avvicinamento strumentale ognitempo Telephonics SPN-41 e EODS/DAPS per gli Harrier. Infine i due sistemi di sorveglianza elettro-ottica GEM ELettronica EOSS, e non manca nemmeno un sonar a scafo WASS SNA-2000 con predisposizione per il sistema di inganno siluri SLAT. L'armamento vero e proprio a confronto non è molto, specie considerando il Garibaldi: 4 complessi a 8 celle Sylver A43 sui lati del ponte di volo per gli Aster 15, e 3 mitragliere Oto KBA da 25 mm, per la protezione tutt'intorno, ma non mancano nemmeno due posizioni per ospitare due potenti Super Rapido da 76 mm che in caso sarebbero serviti da due sistemi di ingaggio bersagli radar-ottici Selex NA-25X. Di tutto questo sistema d'arma, in realtà è stato consegnato uno standard minimo, mentre tra il 7 e il 9 novembre del 2007, dopo le varie prove fatte con i sistemi di bordo come i motori e la generazione di energia e le tracciature acustiche, sono stati fatti i test di volo con elicotteri AB-212 e AW-101 del 5° e 1° Gruppo e uno AV-8. La CAVOUR è chiaramente il biglietto da visita per la cantieristica militare italiana. Più che la piattaforma in sè, per i sotto-componenti. L'apparato motore è stato scelto come base per la futura portaerei indiana, per esempio, ma quello che colpisce è la pervicacia nell'usare solo sistemi di concezione nazionale. Per la prima volta, per esempio, sono stati adottati radar anche a lunga portata di tipo nazionale, e così via, in una fiera di contratti per tutte le aziende importanti del settore. Questo è stato fatto in maniera molto più incisiva che con le 'Orizzonte' dato che non è un programma binazionale, ma visto che di sistemi analoghi in ambito internazionale non ne mancano, tipo i sonar, sarebbe molto interessante sapere se e come siano state fatte regolari gare d'appalto, specie ora che l'Italia è tenuta a seguire regole di trasparenza imposte dall'UE. E' invece fin troppo facile intravedere un'ostentato protezionismo a favore delle industrie nazionali e dei loro interessi, cosa del resto di lunga tradizione per le nostre F.A., che in genere comprano all'estero solo se in Italia non si trovano sistemi analoghi già disponibili o in sviluppo. Uno degli elementi per affermarlo la presenza dei missili Aster-15, che pure sono armi a medio-corto raggio per autodifesa: per armi simili un sistema ARABEL è molto più che sufficiente con la sua portata di circa 50-100 km, mentre l'EMPAR è più adatto per gli ASTER-30 a medio raggio. Ora la 'Cavour' ha solo gli Aster-15 come la C.De Gaulle francese, ha però l'EMPAR che guarda caso è essenzialmente italiano (meglio,italo-britannico); mentre la nave francese ha del resto l'ARABEL connazionale. Ma l'ARABEL è effettivamente utilizzato per la difesa ravvicinata e quindi va benissimo per l'Aster-15, mentre l'EMPAR, usato sulle Orizzonte, (oltre ad essere presumibilmente molto più costoso) si occupa della difesa d'area su distanze di decine di km e quindi ben motivato per l'Aster-30. Solo che questo missile a raggio prolungato non è presente a bordo, non essendo la Cavour, almeno nella configurazione scelta, come nave da difesa aerea d'area. Così l'EMPAR è stato esportato in Francia, mentre l'Arabel non ha avuto la stessa sorte per la MMI. A questo proposito già vi sono state condanne da parte della UE per l'assoluta assenza di appalti per forniture importanti ai servizi Statali dall'inizio del decennio in poi. '''Cavour'''(550) *Tipo: Portaerei V/STOL *Costruttori: Fincantieri *Cantiere: Riva Trigoso e Fincantieri di Muggiano *Ordine: 22 novembre 2000 *Impostazione: 17 luglio 2001 *Varo: 20 luglio 2004 *Completamento: 27 marzo 2008 *Entrata in servizio: 2009 *Dislocamento: 27.100 t a pieno carico *Lunghezza: 244 m *Larghezza: 39 m *Pescaggio: 7,5 m *Ponte di volo: 220 x 34 m *Propulsione: COGAG, 4 turbine a gas GE/Avio LM2500 da 88 Mw, 6 Generatori Diesel + 2 Gruppi-asse da 17,6 Mw *Velocità: 28 nodi (52 km/h) *Autonomia: 7.000 mn a 18 nodi (18 giorni) *Capacità di carico: 100 veicoli leggeri (fuoristrada VM o Lince) oppure 50 veicoli medi (anfibi LVTP 7, corazzati VCC 80 Dardo) oppure 24 veicoli pesanti (MBT Ariete da 60 ton.) *Equipaggio: 1.210 divisi in: 451 equipaggio, 203 gruppo volo, 140 comando complesso, 325+91 Reggimento San Marco *Sensori di bordo: 1 SPY-790 EMPAR, 1 RAN-40L, 1 SPS-791 RASS (RAN-30X/I), 2 RTN-25X Orion (predisposizione), *Sistemi difensivi Missili: 2 lanciatori verticali (VLS) in moduli da 16 celle ciascuno del tipo Sylver A-43 SAM a corto raggio Aster 15; 2 Oto Melara 76/62 mm Super Rapido; 3 pezzi Oto Melara/Oerlikon da 25/80 mm *Gruppo imbarcato: aerei STOVL (Harrier o F-35B), elicotteri di supporto aereo EH101 per un totale di 24 aeromobili, 30 se solo elicotteri *Motto: "In arduis servare mentem" == Note == <references/> [http://it.wikibooks.org/w/index.php?title=Forze_armate_mondiali_dal_secondo_dopoguerra_al_XXI_secolo/Italia:_Marina_1&oldid=123625 per la versione incrociatori+cacciatorpediniere della pagina] [[Categoria:Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo|Italia]] ppi0mcidehg7udupvs2c7rjsdtakjjp Greco antico/Articoli 0 22447 478483 434063 2025-07-06T23:31:14Z Ptolemaios 19075 /* Declinazione */ 478483 wikitext text/x-wiki {{greco antico}} Il greco, a differenza del latino, possiede l'articolo determinativo. Esso ha una sua declinazione per ogni genere (maschile, femminile, neutro) e numero (singolare, plurale, duale).<br/> In greco non esistono articoli indeterminativi. L'indefinitezza è marcata semplicemente dall'assenza dell'articolo. Al più, come marca di indeterminatezza, si può rinvenire il pronome indefinito '''τις, τι''', enclitico, che significa "un tale", "un certo" ([[Lingua latina|lat]]. ''quidam''): ad es. '''{{polytonic | ἄνθρωπός τις}}''', "un certo uomo", "un uomo". {{nota |allineamento=Sinistra |titolo= Osservazioni sull'articolo determinativo greco |larghezza=500px |contenuto= <br clear=all> In [[w:Omero|Omero]] l'articolo è trattato come pronome dimostrativo sia [[w:Anafora (linguistica)|anaforico]] (riferito a persona o cosa nominata in precedenza), sia [[w:cataforico|cataforico]]. In questa funzione, esso continuava l'antico pronome indoeuropeo da cui era disceso. L'articolo determinativo conserva tale funzione ancora in età classica solo in alcuni casi: * quando si accompagna alle particelle correlative {{polytonic|μὲν}} e {{polytonic|δὲ}}. In tale circostanza, l'articolo si trasforma in un vero e proprio ''pronome correlativo'', da tradursi "l'uno... l'altro..."; * nelle espressioni cristallizzate: {{polytonic|ὁ δὲ}}, "ed egli", e {{polytonic|πρὸ τοῦ}}, "prima d'ora", {{polytonic|τὸν καὶ τόν}}, "questo e quello"; {{polytonic|ἐν δὲ τοῖς}}, "e tra gli altri..." L'articolo greco, per il resto, ha impieghi abbastanza simili a quelli dell'articolo italiano, con un certo grado di versatilità in più: * può sostantivare aggettivi, participi, infiniti, ma anche avverbi e perfino complementi, creando espressioni idiomatiche caratteristiche come {{polytonic | οἱ νῦν}}, "quelli di ora", "i moderni", {{polytonic | οἱ σὺν}} + caso dativo di nome di persona, "quelli al fianco di...", "i compagni", ad es. {{polytonic | οἱ σὺν Σωκράτει}}: "quelli con Socrate", "quelli dalla parte di Socrate", "i discepoli, i sostenitori di Socrate", "quelli che hanno l'opinione di Socrate" etc. * la posizione dell'aggettivo rispetto all'articolo è fondamentale: se l'aggettivo segue immediatamente l'articolo riferito ad un nome, esso va considerato attributo di quel nome, se l'aggettivo è staccato dall'articolo, ha una funzione predicativa. Si consideri ad esempio come muta il significato dell'aggettivo dimostrativo {{polytonic|αὐτός}}, semplicemente spostandolo dall'articolo: ** {{polytonic|ὁ αὐτὸς ἥρως}}, {{polytonic|ὁ ἥρως ὁ αὐτός }}, "il medesimo eroe" (lo stesso che ha compiuto anche altre imprese); ** {{polytonic|ὁ ἥρως αὐτός }}, "l'eroe in persona, l'eroe da solo" (con le sue sole forze). * l'articolo può variare significativamente la funzione semantica di un aggettivo: ad es. {{polytonic|οἱ ὀλίγοι}}, "i pochi", "gli oligarchi", contro il semplice {{polytonic|ὀλίγοι}}, "pochi".}} == Generi e numeri== Ha tre generi: maschile, femminile e neutro. Da notare che il genere non è assoluto per tutte le lingue: un sostantivo greco può essere quindi di genere diverso dal corrispettivo italiano. I numeri sono anch'essi tre: sigolare, duale e plurale. Il duale, sconosciuto all'italiano, serve a indicare coppie di entità; già a partire dall'epoca arcaica si iniziò a sostituirlo col plurale e il suo uso si fece sempre meno frequente. In epoca classica solo il dialetto attico continuava a utilizzarlo, anche se sporadicamente e a discrezione dell'autore. Nella koinè era già del tutto scomparso. == I casi == I casi sono: nominativo, genitivo, dativo, accusativo. Si dividono in casi diretti (in sigla N.A., ossia: nominativo, accusativo) e obliqui (in sigla G.D., ovvero: genitivo e dativo). Il maschile e il neutro hanno in comune soltanto i casi obliqui del singolare e del plurale e tutto il duale. ==Origine storica== L'articolo forma la sua flessione da un tema di origine indeuropea *''so/sa'' per il nominativo maschile e femminile di numero singolare e plurale, un tema *''to/ta'' per tutti gli altri casi. In origine aveva valore di pronome dimostrativo ("quello, quella"). == Declinazione == L'articolo segue per il maschile e il neutro le desinenze della seconda declinazione (eccezione al nominativo maschile singolare); il femminile segue la declinazione dei nomi in alfa impuro lungo. ===Singolare=== {| class="wikitable" ! Caso !! Maschile !! Femminile !! Neutro |- | Nominativo || ὁ || ἡ || τό |- | Genitivo || τοῦ || τῆς || τοῦ |- | Dativo || τῷ || τῇ || τῷ |- | Accusativo || τόν || τήν || τό |} ===Plurale=== {| class="wikitable" ! Caso !! Maschile !! Femminile !! Neutro |- | Nominativo || οἱ || αἱ || τά |- | Genitivo || τῶν || τῶν || τῶν |- | Dativo || τοῖς || ταῖς || τοῖς |- | Accusativo || τούς || τάς || τά |} ===Duale=== {| class="wikitable" ! Caso !! Maschile !! Femminile !! Neutro |- | N.A.V. || τώ || τά || τώ |- | G.D. || τοῖν || ταῖν || τοῖν |} '''Nota bene''' *Le forme proprie del duale femminile (nom. acc. {{polytonic|τά}}, gen. dat. {{polytonic|ταῖν}}) sono arcaiche e '''ben presto furono sostituite dalle forme del maschile/neutro''', cosicché, dalla metà del V secolo. a.C. in poi, l'articolo duale (che comunque tende a essere usato sempre meno, a causa del ritrarsi del numero duale) avrà un'unica forma per tutti e tre i generi. *Nel vocativo si usa l'interiezione {{polytonic|ὦ}}, anche se non è molto presente nei testi originali. Da notare che, trattandosi di un'interiezione, non è una forma declinata né ha nulla a che fare con la formazione dell'articolo. L'articolo determinativo greco si usa quasi sempre come in italiano, salvo per due eccezioni: * si premette sempre anche ai nomi propri, davanti ai quali in italiano standard si omette, ad es. {{polytonic | ὁ Σωκράτης}}, "Socrate"; * non si usa articolo davanti a nomi che indicano concetti astratti o oggetti considerati come categorie universali nei proverbi: ad es. {{polytonic|ἐν οἴνῳ ἀλήθεια}}, "nel vino c'è la verità" (lat. ''in vino veritas''). ==Usi sintattici== Come detto prima, l'articolo in origine aveva valore di pronome dimostrativo. Questo valore sintattico è rimasto nel dialetto attico in unione con le particelle μέν e δέ. Esempio: ὁ μέν «egli», τὸ δέ «quello» L'articolo concorda in genere, numero e caso con il sostantivo cui è riferito. Posto davanti ad un aggettivo, gli conferisce valore di sostantivo (specialmente al genere neutro). Davanti ad un infinito o ad un participio gli conferisce valore appositivo. [[Categoria:Greco antico|Articoli]] {{Avanzamento|100%|17 Luglio 2010}} 8x65n70cdet5as916pt2p8q11ylhezi 478484 478483 2025-07-06T23:36:12Z Ptolemaios 19075 /* Declinazione */ 478484 wikitext text/x-wiki {{greco antico}} Il greco, a differenza del latino, possiede l'articolo determinativo. Esso ha una sua declinazione per ogni genere (maschile, femminile, neutro) e numero (singolare, plurale, duale).<br/> In greco non esistono articoli indeterminativi. L'indefinitezza è marcata semplicemente dall'assenza dell'articolo. Al più, come marca di indeterminatezza, si può rinvenire il pronome indefinito '''τις, τι''', enclitico, che significa "un tale", "un certo" ([[Lingua latina|lat]]. ''quidam''): ad es. '''{{polytonic | ἄνθρωπός τις}}''', "un certo uomo", "un uomo". {{nota |allineamento=Sinistra |titolo= Osservazioni sull'articolo determinativo greco |larghezza=500px |contenuto= <br clear=all> In [[w:Omero|Omero]] l'articolo è trattato come pronome dimostrativo sia [[w:Anafora (linguistica)|anaforico]] (riferito a persona o cosa nominata in precedenza), sia [[w:cataforico|cataforico]]. In questa funzione, esso continuava l'antico pronome indoeuropeo da cui era disceso. L'articolo determinativo conserva tale funzione ancora in età classica solo in alcuni casi: * quando si accompagna alle particelle correlative {{polytonic|μὲν}} e {{polytonic|δὲ}}. In tale circostanza, l'articolo si trasforma in un vero e proprio ''pronome correlativo'', da tradursi "l'uno... l'altro..."; * nelle espressioni cristallizzate: {{polytonic|ὁ δὲ}}, "ed egli", e {{polytonic|πρὸ τοῦ}}, "prima d'ora", {{polytonic|τὸν καὶ τόν}}, "questo e quello"; {{polytonic|ἐν δὲ τοῖς}}, "e tra gli altri..." L'articolo greco, per il resto, ha impieghi abbastanza simili a quelli dell'articolo italiano, con un certo grado di versatilità in più: * può sostantivare aggettivi, participi, infiniti, ma anche avverbi e perfino complementi, creando espressioni idiomatiche caratteristiche come {{polytonic | οἱ νῦν}}, "quelli di ora", "i moderni", {{polytonic | οἱ σὺν}} + caso dativo di nome di persona, "quelli al fianco di...", "i compagni", ad es. {{polytonic | οἱ σὺν Σωκράτει}}: "quelli con Socrate", "quelli dalla parte di Socrate", "i discepoli, i sostenitori di Socrate", "quelli che hanno l'opinione di Socrate" etc. * la posizione dell'aggettivo rispetto all'articolo è fondamentale: se l'aggettivo segue immediatamente l'articolo riferito ad un nome, esso va considerato attributo di quel nome, se l'aggettivo è staccato dall'articolo, ha una funzione predicativa. Si consideri ad esempio come muta il significato dell'aggettivo dimostrativo {{polytonic|αὐτός}}, semplicemente spostandolo dall'articolo: ** {{polytonic|ὁ αὐτὸς ἥρως}}, {{polytonic|ὁ ἥρως ὁ αὐτός }}, "il medesimo eroe" (lo stesso che ha compiuto anche altre imprese); ** {{polytonic|ὁ ἥρως αὐτός }}, "l'eroe in persona, l'eroe da solo" (con le sue sole forze). * l'articolo può variare significativamente la funzione semantica di un aggettivo: ad es. {{polytonic|οἱ ὀλίγοι}}, "i pochi", "gli oligarchi", contro il semplice {{polytonic|ὀλίγοι}}, "pochi".}} == Generi e numeri== Ha tre generi: maschile, femminile e neutro. Da notare che il genere non è assoluto per tutte le lingue: un sostantivo greco può essere quindi di genere diverso dal corrispettivo italiano. I numeri sono anch'essi tre: sigolare, duale e plurale. Il duale, sconosciuto all'italiano, serve a indicare coppie di entità; già a partire dall'epoca arcaica si iniziò a sostituirlo col plurale e il suo uso si fece sempre meno frequente. In epoca classica solo il dialetto attico continuava a utilizzarlo, anche se sporadicamente e a discrezione dell'autore. Nella koinè era già del tutto scomparso. == I casi == I casi sono: nominativo, genitivo, dativo, accusativo. Si dividono in casi diretti (in sigla N.A., ossia: nominativo, accusativo) e obliqui (in sigla G.D., ovvero: genitivo e dativo). Il maschile e il neutro hanno in comune soltanto i casi obliqui del singolare e del plurale e tutto il duale. ==Origine storica== L'articolo forma la sua flessione da un tema di origine indeuropea *''so/sa'' per il nominativo maschile e femminile di numero singolare e plurale, un tema *''to/ta'' per tutti gli altri casi. In origine aveva valore di pronome dimostrativo ("quello, quella"). == Declinazione == L'articolo segue per il maschile e il neutro le desinenze della seconda declinazione (eccezione al nominativo maschile singolare); il femminile segue la declinazione dei nomi in alfa impuro lungo. ===Singolare=== {| class="wikitable" ! Caso !! Maschile !! Femminile !! Neutro |- | Nominativo || ὁ || ἡ || τό |- | Genitivo || τοῦ || τῆς || τοῦ |- | Dativo || τῷ || τῇ || τῷ |- | Accusativo || τόν || τήν || τό |} ===Plurale=== {| class="wikitable" ! Caso !! Maschile !! Femminile !! Neutro |- | Nominativo || οἱ || αἱ || τά |- | Genitivo || τῶν || τῶν || τῶν |- | Dativo || τοῖς || ταῖς || τοῖς |- | Accusativo || τούς || τάς || τά |} ===Duale=== {| class="wikitable" ! Caso !! Maschile !! Femminile !! Neutro |- | N.A.V. || τώ || τά || τώ |- | G.D. || τοῖν || ταῖν || τοῖν |} '''Nota bene''' *Le forme proprie del duale femminile (nom. acc. {{polytonic|τά}}, gen. dat. {{polytonic|ταῖν}}) sono arcaiche e, dalla metà del V secolo. a.C. in poi, vengono sostituite dalle forme del maschile/neutro che diventano quindi l'unica forma di articolo duale, di uso comunque abbastanza raro a causa del ritrarsi del duale. *Nel vocativo si usa l'interiezione {{polytonic|ὦ}}, anche se non è molto presente nei testi originali. Da notare che, trattandosi di un'interiezione, non è una forma declinata né ha nulla a che fare con la formazione dell'articolo. L'articolo determinativo greco si usa quasi sempre come in italiano, salvo per due eccezioni: * si premette sempre anche ai nomi propri, davanti ai quali in italiano standard si omette, ad es. {{polytonic | ὁ Σωκράτης}}, "Socrate"; * non si usa articolo davanti a nomi che indicano concetti astratti o oggetti considerati come categorie universali nei proverbi: ad es. {{polytonic|ἐν οἴνῳ ἀλήθεια}}, "nel vino c'è la verità" (lat. ''in vino veritas''). ==Usi sintattici== Come detto prima, l'articolo in origine aveva valore di pronome dimostrativo. Questo valore sintattico è rimasto nel dialetto attico in unione con le particelle μέν e δέ. Esempio: ὁ μέν «egli», τὸ δέ «quello» L'articolo concorda in genere, numero e caso con il sostantivo cui è riferito. Posto davanti ad un aggettivo, gli conferisce valore di sostantivo (specialmente al genere neutro). Davanti ad un infinito o ad un participio gli conferisce valore appositivo. [[Categoria:Greco antico|Articoli]] {{Avanzamento|100%|17 Luglio 2010}} 4mllkjak2niybrui3zhna3qep5nkti4 478485 478484 2025-07-06T23:36:52Z Ptolemaios 19075 /* Origine storica */ 478485 wikitext text/x-wiki {{greco antico}} Il greco, a differenza del latino, possiede l'articolo determinativo. Esso ha una sua declinazione per ogni genere (maschile, femminile, neutro) e numero (singolare, plurale, duale).<br/> In greco non esistono articoli indeterminativi. L'indefinitezza è marcata semplicemente dall'assenza dell'articolo. Al più, come marca di indeterminatezza, si può rinvenire il pronome indefinito '''τις, τι''', enclitico, che significa "un tale", "un certo" ([[Lingua latina|lat]]. ''quidam''): ad es. '''{{polytonic | ἄνθρωπός τις}}''', "un certo uomo", "un uomo". {{nota |allineamento=Sinistra |titolo= Osservazioni sull'articolo determinativo greco |larghezza=500px |contenuto= <br clear=all> In [[w:Omero|Omero]] l'articolo è trattato come pronome dimostrativo sia [[w:Anafora (linguistica)|anaforico]] (riferito a persona o cosa nominata in precedenza), sia [[w:cataforico|cataforico]]. In questa funzione, esso continuava l'antico pronome indoeuropeo da cui era disceso. L'articolo determinativo conserva tale funzione ancora in età classica solo in alcuni casi: * quando si accompagna alle particelle correlative {{polytonic|μὲν}} e {{polytonic|δὲ}}. In tale circostanza, l'articolo si trasforma in un vero e proprio ''pronome correlativo'', da tradursi "l'uno... l'altro..."; * nelle espressioni cristallizzate: {{polytonic|ὁ δὲ}}, "ed egli", e {{polytonic|πρὸ τοῦ}}, "prima d'ora", {{polytonic|τὸν καὶ τόν}}, "questo e quello"; {{polytonic|ἐν δὲ τοῖς}}, "e tra gli altri..." L'articolo greco, per il resto, ha impieghi abbastanza simili a quelli dell'articolo italiano, con un certo grado di versatilità in più: * può sostantivare aggettivi, participi, infiniti, ma anche avverbi e perfino complementi, creando espressioni idiomatiche caratteristiche come {{polytonic | οἱ νῦν}}, "quelli di ora", "i moderni", {{polytonic | οἱ σὺν}} + caso dativo di nome di persona, "quelli al fianco di...", "i compagni", ad es. {{polytonic | οἱ σὺν Σωκράτει}}: "quelli con Socrate", "quelli dalla parte di Socrate", "i discepoli, i sostenitori di Socrate", "quelli che hanno l'opinione di Socrate" etc. * la posizione dell'aggettivo rispetto all'articolo è fondamentale: se l'aggettivo segue immediatamente l'articolo riferito ad un nome, esso va considerato attributo di quel nome, se l'aggettivo è staccato dall'articolo, ha una funzione predicativa. Si consideri ad esempio come muta il significato dell'aggettivo dimostrativo {{polytonic|αὐτός}}, semplicemente spostandolo dall'articolo: ** {{polytonic|ὁ αὐτὸς ἥρως}}, {{polytonic|ὁ ἥρως ὁ αὐτός }}, "il medesimo eroe" (lo stesso che ha compiuto anche altre imprese); ** {{polytonic|ὁ ἥρως αὐτός }}, "l'eroe in persona, l'eroe da solo" (con le sue sole forze). * l'articolo può variare significativamente la funzione semantica di un aggettivo: ad es. {{polytonic|οἱ ὀλίγοι}}, "i pochi", "gli oligarchi", contro il semplice {{polytonic|ὀλίγοι}}, "pochi".}} == Generi e numeri== Ha tre generi: maschile, femminile e neutro. Da notare che il genere non è assoluto per tutte le lingue: un sostantivo greco può essere quindi di genere diverso dal corrispettivo italiano. I numeri sono anch'essi tre: sigolare, duale e plurale. Il duale, sconosciuto all'italiano, serve a indicare coppie di entità; già a partire dall'epoca arcaica si iniziò a sostituirlo col plurale e il suo uso si fece sempre meno frequente. In epoca classica solo il dialetto attico continuava a utilizzarlo, anche se sporadicamente e a discrezione dell'autore. Nella koinè era già del tutto scomparso. == I casi == I casi sono: nominativo, genitivo, dativo, accusativo. Si dividono in casi diretti (in sigla N.A., ossia: nominativo, accusativo) e obliqui (in sigla G.D., ovvero: genitivo e dativo). Il maschile e il neutro hanno in comune soltanto i casi obliqui del singolare e del plurale e tutto il duale. ==Origine storica== L'articolo forma la sua flessione da un tema di origine indeuropea *''so/sa'' per il nominativo maschile e femminile di numero singolare e plurale e da un tema *''to/ta'' per tutti gli altri casi. In origine aveva valore di pronome dimostrativo ("quello, quella"). == Declinazione == L'articolo segue per il maschile e il neutro le desinenze della seconda declinazione (eccezione al nominativo maschile singolare); il femminile segue la declinazione dei nomi in alfa impuro lungo. ===Singolare=== {| class="wikitable" ! Caso !! Maschile !! Femminile !! Neutro |- | Nominativo || ὁ || ἡ || τό |- | Genitivo || τοῦ || τῆς || τοῦ |- | Dativo || τῷ || τῇ || τῷ |- | Accusativo || τόν || τήν || τό |} ===Plurale=== {| class="wikitable" ! Caso !! Maschile !! Femminile !! Neutro |- | Nominativo || οἱ || αἱ || τά |- | Genitivo || τῶν || τῶν || τῶν |- | Dativo || τοῖς || ταῖς || τοῖς |- | Accusativo || τούς || τάς || τά |} ===Duale=== {| class="wikitable" ! Caso !! Maschile !! Femminile !! Neutro |- | N.A.V. || τώ || τά || τώ |- | G.D. || τοῖν || ταῖν || τοῖν |} '''Nota bene''' *Le forme proprie del duale femminile (nom. acc. {{polytonic|τά}}, gen. dat. {{polytonic|ταῖν}}) sono arcaiche e, dalla metà del V secolo. a.C. in poi, vengono sostituite dalle forme del maschile/neutro che diventano quindi l'unica forma di articolo duale, di uso comunque abbastanza raro a causa del ritrarsi del duale. *Nel vocativo si usa l'interiezione {{polytonic|ὦ}}, anche se non è molto presente nei testi originali. Da notare che, trattandosi di un'interiezione, non è una forma declinata né ha nulla a che fare con la formazione dell'articolo. L'articolo determinativo greco si usa quasi sempre come in italiano, salvo per due eccezioni: * si premette sempre anche ai nomi propri, davanti ai quali in italiano standard si omette, ad es. {{polytonic | ὁ Σωκράτης}}, "Socrate"; * non si usa articolo davanti a nomi che indicano concetti astratti o oggetti considerati come categorie universali nei proverbi: ad es. {{polytonic|ἐν οἴνῳ ἀλήθεια}}, "nel vino c'è la verità" (lat. ''in vino veritas''). ==Usi sintattici== Come detto prima, l'articolo in origine aveva valore di pronome dimostrativo. Questo valore sintattico è rimasto nel dialetto attico in unione con le particelle μέν e δέ. Esempio: ὁ μέν «egli», τὸ δέ «quello» L'articolo concorda in genere, numero e caso con il sostantivo cui è riferito. Posto davanti ad un aggettivo, gli conferisce valore di sostantivo (specialmente al genere neutro). Davanti ad un infinito o ad un participio gli conferisce valore appositivo. [[Categoria:Greco antico|Articoli]] {{Avanzamento|100%|17 Luglio 2010}} nraexvjqzc83nm6ocle678cu9o29n0h Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-portaerei 0 23518 478500 477491 2025-07-07T11:14:13Z 87.0.218.161 Corretto: "portaerei" 478500 wikitext text/x-wiki {{Forze armate mondiali}} ==Portaerei== ===Evoluzione=== Le portaerei americane sono, forse più di qualunque altra risorsa militare dell'immensa macchina bellica statunitense, l'esempio della superiorità di mezzi e capacità su ogni altra nazione della Terra. Non è tanto per il fatto stesso di possedere portaerei, né per il fatto di averne un'intera flotta: è che, mentre quasi tutte le altre Marine (con l'eccezione, ma su scala molto lontana da quella raggiunta dagli USA, di quella francese) hanno al massimo una portaerei leggera che in pratica usa solo aerei a decollo verticale rigorosamente subsonici/transonici, di limitate capacità e prestazioni, oltre agli elicotteri, nel caso delle navi americane la situazione è ben diversa. Data la vittoria nel Pacifico attribuita il larga misura alle portaerei, gli USA hanno continuato a svilupparle costruendo navi sempre più grandi e logicamente evolute, fino ad arrivare alle super-portaerei degli ultimi 50 anni. In realtà va detto che i sommergibili americani svolsero un ruolo non meno micidiale, anche se meno spettacolare: essi arrivarono a circa 300 unità, per lo più grandi battelli oceanici. Nonostante tale numero, affondarono qualcosa come 1.112 navi mercantili e trasporti giapponesi, circa 4 a testa, e svolsero un compito fondamentale nella ricognizione (ovviamente armata) in avanti alla flotta. Indebolirono massicciamente il Giappone, così dipendente dai traffici marittimi, e le conseguenze furono micidiali per la sua industria (meno aerei, meno carri, meno materie prime di qualità come i carburanti, così necessari per il corretto funzionamento dei motori degli aerei, spesso ridotti in potenza e affidabilità da queste carenze di materiali: si pensi ai problemi di ‘dentizione’ di velivoli come i Ki-61, 84, N2K e altri ancora, potenzialmente all’altezza dei migliori oppositori). Inoltre causarono danni tremendi alla flotta: se la battaglia delle Marianne era dall’esito finale tutto sommato scontato, l’azione dei sommergibili americani fu nondimeno devastante. Differentemente dalla battaglia di Midway, dove i giapponesi non sapevano pressoché niente delle navi americane (eppure l’unica portaerei USA perduta fu distrutta da un sottomarino, l’I-158, dopo che stava quasi per salvarsi dai danni subiti precedentemente), gli americani tennero d’occhio le formazioni giapponesi e avvisarono le navi della TF 58. Non solo, ma le attaccarono pure, colpendo la Shokaku e la Tahio. La prima era un’eccellente portaerei già reduce di molte battaglie, tranne Midway. I tre siluri che la centrarono non le diedero scampo, e stavolta non sopravvisse alle fiamme e agli allagamenti che non erano riusciti ad averne ragione in altre circostanze. Come se la perdita della più prestigiosa delle portaerei giapponesi non fosse abbastanza, con il suo stormo di circa 60 aerei incluso, anche la Tahio venne colpita da due siluri. Uno rimase inesploso, l’altro causò danni di scarsa entità. La Tahio era l’unica portaerei con ponte di volo corazzato, ideale per resistere ad attacchi come quelli di Midway. Ma dopo alcune ore, fughe di carburante avio causarono una nuvola di vapori, che, come sulla Lexington americana, ad un certo punto presero fuoco. L’esplosione fu improvvisa e devastante, distruggendo la nave giapponese. Così due delle tre portaerei principali della Marina vennero distrutte dai sottomarini, prima ancora che iniziasse la battaglia, con la perdita di circa 150 aerei. Se si considera che gli attacchi aerei americani riuscirono solo ad affondare una portaerei media, e con una perdita complessiva di un centinaio di velivoli, si capisce meglio l’importanza dei sommergibili americani, che in tutte le loro azioni subirono solo una trentina di perdite, causa la scarsa capacità ASW giapponese. Anche l’unica altra portaerei con ponte di volo corazzato, la Shinano (la terza ‘Yamato’ modificata) andò persa per via di un sommergibile. Per ironia della sorte, i ponti corazzati finirono solo per fare da zavorra contro l’effetto dei siluri; per duplice ironia della sorte, le armi subacquee americane, incluse quelle aviolanciate, pur colpendo un gran numero di bersagli erano tra le meno prestanti ed efficienti del conflitto, almeno nella prima metà della guerra. L’affondamento delle navi giapponesi a Midway fu dovuto solo alle bombe aeree, ma furono gli aerosiluranti a distruggere le grandi corazzate Yamato e Musashi, la prima con circa 12 e la seconda con 19 siluri. Nel primo caso ci riuscirono bene anche perché avevano ricevuto siluri a carica maggiorata rispetto ai tipi precedenti. Così, un po’ per i risultati, un po’ per il ruolo di basi mobili, le portaerei americane divennero mezzi di grande importanza e dimensioni. Una potenza di fuoco enorme, completa, difficile da contrastare e ampiamente usata in guerra, ma ancora di più come mezzi ‘diplomatici’ data la loro ostentazione di potenza. Ma all’inizio non fu facile e la USS United States venne cancellata, come prima portaerei postbellica. La competizione con l’USAF e i suoi bombardieri a lungo raggio era feroce. Tuttavia, con la realizzazione delle 4 ‘Forrestal’ e poi della USS Enterprise (8 reattori nucleari) la situazione divenne sempre più a favore della Marina, mentre l’USAF non riusciva più a far ‘decollare’ i suoi progetti. Tutto sommato, avere una portaerei a 100 miglia da una costa nemica era più efficiente che far decollare bombardieri dalle basi metropolitane. L’unico mezzo più efficace era l’ICBM, ma ovviamente solo in caso di guerra nucleare (e nell’ambito della Marina, la sfida dell’arma subacquea anche alla flotta di superficie: l’SLBM tirato dai sottomarini nucleari, gli SSBN). In ogni caso, dopo che nel ’91 e soprattutto nel ’99 si pensò ad una certa inadeguatezza delle portaerei nei conflitti moderni, la guerra del 2001 contro l’Afghanistan ha dimostrato che queste servono ancora, specie quando non vi sono molte basi ‘amiche’ nelle vicinanze. La USS Enterprise, per esempio, fu prontamente vettorata verso quel teatro di guerra vicino al quale rimase per 8 mesi, pur essendo l’Afghanistan un Paese notoriamente lontano al mare, e quindi con problemi di autonomia non irrilevanti (soprattutto dopo che l’USN di fatto aveva basato la sua forza sui soli F-18, scaricando a mare gli A-6 per farne barriere coralline, e riducendo al minimo sindacale gli F-14, ora però impiegati anche come cacciabombardieri; l’F-18E era ancora da venire). Le portaerei americane tendono a somigliarsi tutte, e non è facile riconoscerle ad occhio: isola grande ma non enorme sulla destra, vari elevatori, ponte angolato, dislocamento tendente alle 100.000 t (ma superato da quello delle più grosse navi da crociera, oramai diventate delle vere città galleggianti), lunghezza di un terzo di km. Attualmente vi sono, al solito suddivise in Flotta Atlantica e Pacifica, le USS Nimitz (CVN 68), Eisenowher (CVN-69), Carl Vinson (CVN 70), T.Roosevelt (CVN 71), A.Lincoln (CV 72), J.C. Stennis (CVN 74), G. Washington (CVN 73), H.Truman (CVN 75), R.Reagan (CVN 76) e adesso la G.Bush (CVN 77). Da notare come vi sia stata una netta evoluzione in chiave ‘personalistica’ dei nomi. In origine l’USN funzionava così: nomi di persone importanti ai cacciatorpediniere, di città agli incrociatori, di Stati alle corazzate e di battaglie della Guerra di Secessione alle portaerei. Poi le cose sono cambiate e orameai si assegnano solo nomi di presidenti USA, quasi a consolidare l’idea della stretta comunanza tra gli strumenti di ‘proiezione di potenza’ e la politica ai massimi livelli. Da notare le assenze: se la Kennedy è stata radiata, mentre la Enterprise (CVN-65) prima portaerei nucleare e ancora sulla breccia dopo quasi 50 anni (nonostante i motori di un tipo obsoleto, adesso ne bastano 2 e con un rifornimento di combustibile per oltre 10 anni), non vi sono vari presidenti del dopoguerra: Jhonson, Ford, Carter, che pure furono validi presidenti anche se onestamente sfortunati. Non vi è nemmeno Bill Clinton, forse perché ancora ‘troppo recente’. Queste omissioni sembrerebbero quindi più che altro a carico di presidenti democratici. Ma non c’è e presumibilmente non ci sarà mai nemmeno una USS Richard Nixon, e ben difficilmente vedremo mai una USS G.W.Bush. Anche per il cambiamento che si suppone vi sia con Obama. In effetti, la decisione, qualche anno fa, di ribattezzare l’ultima portaerei ‘Nimitz’ è piuttosto sconcertante. Avrebbe dovuto chiamarsi Gerald Ford, un onesto presidente che seguì la transizione post-Nixon e post-Vietnam; ma in piena ‘Guerra al Terrore’, sotto la presidenza Bush Jr, si è trovato giusto ribattezzarla con il nome del padre del presidente in carica, cosa che non ha mancato di suscitare polemiche, anche perché Bush Sr non è poi stato un gran presidente, non confermato dalle elezioni del ’92, vinte da Clinton. Evidentemente si è tenuto maggiormente in conto i suoi successi esteri (Desert Storm) che gli insuccessi di politica interna (ad ulteriore conferma della vocazione di strumenti di ‘politica estera’ delle navi portaerei americane). Detto questo, con la radiazione della Enterprise per il 2012 tutte le portaerei americane saranno nucleari e della stessa classe, anche perché la USS Kitty Hawk, l’ultima convenzionale, è stata ritirata dalla base di Yokosuka e avviata alla dismissione, anche se ritardata dai danni subiti dalla Washington in un recente incendio. In tutto vi sono o v’erano in carico quindi circa 12 portaerei, mentre altre sono ancora presenti, ma in fondo al mare. Come la USS America e la più piccola Oriskany, che adesso sono parte delle barriere coralline, ma che sono state affondate sperimentandone la resistenza alle armi aria-superficie e subacquee, in test altamente classificati, che ovviamente tendono a migliorare la protezione delle navi di nuova generazione. La USS Kitty Hawk, in sostituzione con la G.H.Bush, è adesso in riserva e la componente di portaerei americane, che ebbe un picco negli anni ’80 con 15 grandi portaerei, è adesso ridotta a 11 navi in servizio attivo, il numero minimo richiesto per una ‘presenza credibile’ sugli oceani. La sostituta della Enterprise sarà pronta attorno al 2013. Questa nuova classe di navi rimpiazzerà anche le Nimitz con una nuova nave ogni 5 anni, capaci di far operare anche velivoli VSTOL e UCAV. Già la GHW Bush è una nave ibrida verso la configurazione della CVN-21 definitiva, che con la CVN-78, in costruzione dal 2008, vedrà tra l’altro reattori dalla potenza tripla per servire meglio anche i sistemi di bordo, come le catapulte EMALS elettriche, disegno per quanto possibile stealth, isola più piccola e la selva di sensori usuali integrata molto meglio e in meno apparati, automazione per ridurre di circa 1.000 l’equipaggio, abbassato a ‘soli’ 4.600 individui (un costo enorme se si considera che sono tutti professionisti, negli USA non c’è la leva) e più carburante, munizioni e sortite (20% in più) per gli aerei, cannoni ad energia diretta come i laser antimissili. Quanto ai mezzi imbarcati, previsti 4 squadroni di F-18E e F, F-35C e poi velivoli come i sempiterni E-2 (in servizio dagli anni ’60, nessun altro aereo imbarcato è arrivato mai a tanto eccetto i Sea King), elicotteri vari e UCAV come i figli dell’X-47B della Northrop-Grumman o l’X-45 della Boeing. Il CAG (Commander Air Group) del Wing imbarcato è separato dal comandante della nave e in genere viene dalla Marina, ma alcuni sono anche Marines; risponde non al comandante della nave, praticamente un tassista dello stormo aereo, ma al Comandante del Carrier Strike Group, che comprende tutte le navi della formazione di portaerei, tra cui teoricamente si annoveravano anche 4 incrociatori antiaerei per la difesa interna e 10 caccia per la difesa ASW esterna, più 1-2 SSN e altrettanti rifornitori. Ma in pratica questa disposizione ideale, per semplice carenza di navi tipo incrociatore e cacciatorpediniere non si è mai realizzata. Gli incrociatori a.a sono stati nel dopoguerra, i 20 tra Leahy, Belknap e derivati nucleari, il Long Beach, 2 'California', 4 '‘Virginia' e poi le unità navali tipo 'Ticonderoga' con sistema AEGIS, di cui sono state ordinate ben 27 unità. Ma le portaerei americane ad un certo punto erano 15 e così non c'erano abbastanza incrociatori: a metà degli anni ’80, con 3-5 'Ticos' in servizio c’erano solo (si fa per dire) 30-32 navi, anche se per la fine del decennio la maggior parte degli AEGIS era stata consegnata, senza rimpiazzare del tutto i vecchi 'Leahy-Belknap'. La Marina delle ‘600 navi’ sognata da Reagan in effetti era una realtà mancata di poco (590), e da allora ridotta a circa la metà con rapide radiazioni. Le portaerei, per ragioni contingenti, non hanno mai avuto che una parte delle navi di scorta previste: in genere 2 incrociatori e 4-5 caccia ‘'Spruance' e fregate 'Perry', queste ultime molto importanti per integrare il numero di caccia, con oltre 50 unità costruite, ma mai pensate per operare con un CBG quanto piuttosto come navi di scorta atlantica per i convogli, contro gli attacchi dei sottomarini e aerei russi, un compito meno critico rispetto alla protezione di una portaerei. I caccia moderni USA erano solo 31 'Spruance' e 4 'Kidd', a cui si aggiungevano non meno di 23 'Adams' e altri vecchi caccia armati con missili, come i 'Coontz' e i 'Ferragut': in nessun caso pari ai 150 necessari, teoricamente, per scortare le 15 portaerei, che all’epoca avevano 13 CAW attivi e due della riserva. Anche con il dimezzamento della scorta, a cui però sono stati assegnati anche i veloci e ben equipaggiati SSN ‘Los Angeles’, si trattava di una formazione navale formidabile e completa nella sua capacità operativa, sebbene molto onerosa da mantenere. Da notare che qui si parla di portaerei post-1972; prima i compiti ASW erano propri delle vecchie ‘Essex’ modernizzate, con gruppi di volo di elicotteri e aerei S-2; la riunificazione tra le componenti di combattimento e quelle di scorta, necessaria perché le vecchie portaerei erano oramai alla fine della loro vita attiva, fece sì che le portaerei americane ottenessero uno squadrone aerei ASW S-3 e uno di elicotteri Sea King. Gli Stormi aerei imbarcati, adesso chiamati CVW, sono numerati e assegnati a portaerei varie, perché mentre queste hanno bisogno di essere messe in manutenzione, i reparti aerei possono benissimo passare ad altre navi. In ogni caso, i 10 CVW erano assegnati al 2008 con il CVW-1 alla USS Enterprise, il -2 alla Lincoln, -3 alla Truman, -5 alla Washington, -7 alla ‘Ike’, -8 alla Roosevelt, -9 alla Stennis, -11 alla Nimitz, -14 alla Reagan, e il -17 alla Vinson. Il CVWR-20 è un Wing della riserva, oramai però ridotto ad un punto tale da essere privo della capacità di costituire uno stormo imbarcato vero. I caccia F-18C e D, ancora in uso, sopravviveranno per alcuni anni ancora (5-6) prima di ritrovarsi rimpiazzati dal JSF. Le catapulte elettriche EMALS saranno una grossa innovazione, più efficienti, potenti e leggere di quelle a vapore. Il problema è quello di non interferire con il funzionamento degli altri sistemi elettronici di bordo. Quanto alle portaerei di per sé, ci si potrebbe chiedere se valesse la pena di costruirne di più piccole per averne un maggior numero. La domanda non è peregrina, perché è stata posta in passato. Il progetto SCS (Sea Control Ship) è nato da questa considerazione, ma all’epoca (anni ’70) ci si rese conto che le navi più piccole erano troppo costose per quel poco che garantivano: meglio avere una portaerei da 80.000 t e 330 m, per esempio, capace di portare 85 aerei ed elicotteri ad alte prestazioni, piuttosto che una nave da 10.000 t dotata di una quindicina di velivoli, ma di tipo subsonico e con capacità di supporto (depositi carburante e armi) limitate, e l’assoluta impossibilità di imbarcare aerei di punta come gli A-6 e gli F-14, e nemmeno F-18 o forse nemmeno i piccoli A-4 Skyhawk. La SCS non è andata però perduta, perché altre marine non possono proprio permettersi questo tipo di superportaerei. La Spagna ha risolto proprio con la derivata ‘Asturias’ il suo problema. Ma anche nell’USN vi sono interessanti idee di portaerei ‘alternative’, iniziate con gli esperimenti su qualcuna delle portaelicotteri ‘Iwo Jima’ (7 navi da circa 19.000 t) e diventati standard sulle più grandi LHA ‘Tarawa’ da 250 m e 40.000 t, per poi perfezionare la capacità aerea con le ‘Wasp’. Attualmente vi sono 2 ‘Tarawa’ (Nassau e Pelieliu) e le 8 ‘Wasp’ (Wasp, Essex, Keersage, Boxer, Bataan, B.H. Richard, Iwo Jima e la Making Island, ancora in costruzione dopo 20 anni dalla consegna della prima della serie; essa incorpora delle turbine a gas al posto di quelle a vapore e maggiori capacità di far volare gli MV-22 e F-35B). Durante Desert Storm la NASSAU è stata usata come base galleggiante per gli AV-8 (una ventina), durante la Iraqi Freedom è successo lo stesso con la B.H. Richard, stavolta classe Wasp (e quindi LHD, non LHA) come una vera ‘Harrier Carrier’ con i due squadroni VMA-211 e 311, che in seguito hanno operato da terra con i loro AV-8B plus. È stato un lavoro possibile anche per la consulenza dei britannici. Tra gli altri limiti le ‘Tarawa’ non hanno modo di far decollare e atterrare gli aerei in contemporanea, non hanno ponti angolati e non hanno sky-jump, così come non ce l’hanno le ‘Wasp’, ma le dimensioni delle navi e il numero degli aerei sono importanti al punto che la cosa è risultata possibile. Ora c’è un altro problema, quello degli aerei del CAW, ovvero del Carrier Air Wing (detto anche CVW). La riduzione delle portaerei non ha comportato la saturazione dei ponti delle superstiti, tutt’altro. Ora ci sono una sessantina di aerei contro i circa 90 di 20 anni fa, e su navi mediamente più grandi. Quindi è piuttosto antieconomico costruire super-portaerei che poi saranno sfruttate solo in parte, e i cui aerei voleranno meno anche perché da un lato c’è la crisi economica e dall’altro c’è l’avvento degli UCAV. Forse nei prossimi anni vi sarà nuovamente una battaglia tra chi vuole poche superportaerei e chi vorrebbe navi più piccole, da 50-60.000 t, oramai più adatte per la componente imbarcata attuale. Ecco l’evoluzione delle tipiche forze aeree di una portaerei: Essex, al 1945: *2 VF (Fighter Squadrons) con 73 F6F Hellcat *1 VB (Bomber Squadron) con 15 SBC Helldiver *1 Torpedo Squadron (VT) con 15 TBM Avenger Al 1960: *2 VF con 24 F-3 o F-8 *3 VA (Attack Sqn) su 36 A-4 *1 VAH (Heavy VA) su 10 A-3 Totale passato da 103 a 70 aerei, ma talvolta integrati con gli AD-5 AEW dei VAW, e un distaccamento di RF-8 (dei VFP sqn). Nel 1970, portaerei in generale: *2 VF con 24 F-4 o F-8 (questi per le ‘Essex’) *2 VA con 24 A-7 o A-4 (idem) *1 VA ognitempo su una dozzina di A-6° *1 RAVH con 4 RA-5C *1 VAW con 4-6 E-2 * 1 VAQ (ECM) su EKA-3B *1 HC (elicotteri) su 6 SH-3 o UH-2 Totale 90 aerei più eventualmente ricognitori RF-8 e aerei cisterna KA-3 Nel 1981: *2 VF con 24 F-4 o F-14 *2 VA con 24 A-7 *1 VA con 10-12 A-6E e 4 KA-6D *1 VAW con E-2C *1 VAQ con 4-6 EA-6B *1 VAS con 10 S-3 *1 HS con 6 SH-3G o H *Eventuali 3 RF-8G Nel 1986 i Tomcat TARPS avevano oramai preso il posto degli RF-8, data l’indisponibilità della versione prevista dell’F-18; questi ultimi avevano preso il posto degli A-7 in parte dei Wing imbarcati e gli F-14 avevano sostituito tutti i Phantom eccetto quelli di uno stormo di riserva. Gli F-18 erano prioritari per le due ‘Midway’ che non avevano gli F-14 e che si ritrovarono ben presto 4 squadroni di Hornet l’una. Al 1991 c’erano ancora degli A-7 in servizio, ma sparirono presto. Nel 1995 i Tomcat erano diventati 14-15 in un solo squadrone, mentre gli Intruder vennero ritirati poco dopo, nonostante l’aggiornamento con ali in compositi e altre migliorie elettroniche. Al 1998: *1 VF calato a 12 F-14 *3 VFA (cacciabombardieri) su 36 F-18 *1 VAW su 4 E-2C *1 VAQ su 4 EA-6B *1 VAS su 8 S-3B Ora che gli Intruder erano stati radiati si erano posti due problemi. Uno era quello dell’attacco ognitempo a lungo raggio. L’altro, meno evidente, era quello delle aerocisterne per il rifornimento in volo. Gli Intruder erano quindi macchine fondamentali per allungare il ‘braccio d’impiego’ dei reparti di volo imbarcati. La soluzione fu quella di adattare gli aerei più grossi disponibili. Gli S-3 Viking, originariamente aerei ASW, con limitate capacità di bombardieri e posamine (la prima delle due esercitata durante DS con attacchi in picchiata o addirittura con lanci di civette TALD a grappoli di 6, per confondere i radar irakeni, in una inedita funzione di aereo porta-bersagli), già nel modello aggiornato S-3B erano diventati aerei anche antinave, con i missili Harpoon. Compatti ma formidabili pattugliatori-bombardieri marittimi, sebbene (sorprendentemente ) non abbiano avuto clienti esteri (la Lockheed è la stessa che ha costruito il P-3C, dopotutto), sono stati quindi trasformati in aerei d’attacco anche contro navi e obiettivi a terra. Dalla fine degli anni ’80 erano correntemente usati anche come aerocisterne per la scarsità già allora registrata negli KA-6. Questi andavano in volo per lo più con 5 serbatoi ausiliari da circa 1.500 l ‘uno e potevano rifornire circa 10.000 a 180 km dalla nave, sufficienti per fare un rabbocco ad un paio di F-14 o A-6. Gli S-3 non avevano altrettanto carburante da offrire nemmeno con i due serbatoi subalari. Ma i KA-6D erano una quarantina di vecchi A-6 A non ammodernati allo standard E, integrati da altri aerei di quest’ultima versione modificati (teoricamente i KA-6D conservavano anche capacità d’attacco, almeno diurno), oramai vecchi e pochi. Quanto ai bombardieri, gli F-14 vennero modificati in maniera da portare fino a 4 bombe da 900 kg l’uno nei primi anni ’90, nel mentre vari erano diventati F-14D o erano stati costruiti a tale standard. Nel frattempo c’erano anche gli F-14B con motori potenziati (derivati da quelli degli F-15), sufficienti per decollare anche senza postbruciatore. Tuttavia i piani per l’aggiornamento della flotta avevano subito durissimi colpi. Il Tomcat D era un aereo formidabile, ma solo poche decine vennero costruite e altre modificate rispetto ai circa 300 ipotizzati (sui quasi 500 disponibili nel 1992); gli A-6E erano oltre 300, ma l’aggiornamento SWIP fu l’unico che ricevettero (nuova ala e compatibilità con altre armi), mentre l’A-6F con radar multimodale e missili AMRAAM rimase senza seguito (del resto non c’erano più i reggimenti di bombardieri sovietici pronti a saturare le difese della Marina, e questa aveva adesso raddoppiato i caccia con gli F-18 per non dire degli incrociatori AEGIS), e così l’A-6G ‘semplificato’. Questo segnò la fine molto prematura dell’A-6. L’A-7 era già stato radiato da qualche anno, nonostante il carico e il raggio fossero maggiori di quelli dell’Hornet. Alla fine rimase solo l’F-14, con un’autonomia simile a quella dell’A-6 ma con metà del carico utile. L’F-14 divenne praticamente un aereo ogni-impiego: intercettazione a lungo raggio con i missili AIM-54C (introdotti dopo il 1986 e aggiornati ulteriormente nei tempi successivi), i migliori AAM a lungo raggio esistenti; duello aereo, con missili AIM-7M e AIM-9M e i motori potenziati degli B e D, le principali versioni ancora in servizio; ricognizione tattica; attacco al suolo; interdizione (con un’ala GV piuttosto grande ma pur sempre migliore di quella dell’Eagle). Alla fine divennero in grado anche di tirare armi guidate (fine anni ’90) e in pratica, una sorta di F-15E imbarcati, con molto dei loro sensori e motori, più per l’appunto il fatto d’essere aerei imbarcati e di sparare i Phoenix (di cui tuttavia nel 2003 difficilmente c’erano ancora un migliaio di esemplari in servizio). Addizionalmente erano anche presenti gli ES-3 A, i Viking per compiti ELINT ricchi di antenne esterne, ma durati assai poco in servizio (dal ’93 fino ad una dozzina d’anni dopo). Erano cellule modificate di aerei preesistenti e in genere ce n’erano un paio. Di fatto sono stati soppiantati nel settore dalle capacità elettroniche d’ascolto degli EA-6B e degli E-2C sempre più aggiornati e perfezionati nel corso del tempo (i Prowler sono rimasti gli unici della famiglia ‘Intruder’ ancora in servizio). Attualmente: *2 VF con 24 F-18 A/F, spesso uno squadrone è di monoposto e uno di biposto, alle volte sono invece omogenei *3 VFA con 24 F-18C di cui spesso uno dei Marines *1 VAQ su 4 EA-6B *1 VAW su 4 E-2 *1 HS su 4 SH-6F e 2 HH-60H Totale: 62 aerei più eventualmente 2 C-2 A per servizi COD e trasporti utilità vari. Gli SH-60 sono in sostituzione con gli SH-60R, mentre gli EA-6B, dagli anni ’80 almeno armabili con un paio di HARM e sottoposti a xx aggiornamenti nel corso del tempo (conosciuti come ICAP) sono in sostituzione con gli EF-18F Glower, almeno secondo i piani attuali. Quanto agli F-14, nel 2005 hanno finito di operare bombardando e mitragliando i guerriglieri in Irak. La fine dei Tomcat è stata anticipata almeno di 3 anni, data la difficoltà logistica a mantenerli, e la presenza degli F-18E e F, oramai in servizio. Dopo la cancellazione del NAFT (l’equivalente dell’ATF, ovvero dell’F-22, per il quale si era parlato anche di una versione navalizzata dell’F-23), la cancellazione del Tomcat 21 (praticamente una cellula aggiornata con i sistemi elettronici della generazione del Super Hornet) e della riduzione dei programmi F-14D, la fine del servizio dei Phoeinix (gli ultimi di oltre 5.000 prodotti di cui la metà del tipo C digitalizzato, costo medio 1 mln di dollari) nel 2004, ora gli unici Tomcat in servizio sono ancora quelli dell’Iran. ===Le classi=== Fin dal tempo delle gigantesche portaerei '''[[w: Classe Essex|Essex]]''' era chiaro che in effetti gli americani puntavano a qualcosa di diverso, di molto superiore in termini di operatività a quanto si era visto fin'allora con scafi che realmente non ebbero difficoltà ad essere poi adottati ai primi jet, con macchine come i Panther che erano notevolmente più grosse degli equivalenti europei stile Sea Hawk, ma in generale con una autonomia molto superiore, sia per gli aerei che per la nave di per sé: già le Essex avevano 800-900.000 litri di carburante avio per aerei, e un'autonomia di 17.000 miglia a 14 nodi, poi anche aumentata. Si trattava chiaramente di navi che, pur mancando del ponte corazzato, erano pensate per combattere sfruttando la costruzione ad hangar aperto (invece che chiuso come nel caso delle navi inglesi) per disporre di grandi volumi e quindi di molti aerei, che venivano giustamente considerati preminenti come protezione (nonché indispensabili come arma d'offesa) rispetto ai cm di acciaio che ricoprivano le navi inglesi, e che le rendevano molto più anguste. D'altro canto, operando in zone come il Mediterraneo e non potendo garantirsi in termini assoluti da attacchi aerei, non era nemmeno incomprensibile la scelta inglese, vista anche la perdurante drammatica scarsità di caccia moderni nella Fleet Air Arm. [[Immagine:USS Midway (CVB-41) steaming off the Firth of Clyde in September 1952.jpg|360px|left|thumb|La USS Midway]] In ogni caso, dopo i duri danni subiti da bombardieri e kamikaze giapponesi, le 'Essex', pure eccellenti, dimostrarono pro e contro. Per esempio, la validità della loro eccellente compartimentazione interna: lateralmente vi erano ben 4 paratie spesse 10, 19, 19 e 10 mm, piene e vuote di liquido alternativamente, onde assorbire l'esplosione dei siluri, che non poteva in pratica essere annullata se non da un impatto diretto contro la cintura corazzata, che però era in genere molto più in alto. Così venne adottato il concetto di limitare l'espansione dell'esplosione dentro lo scafo prima di farle raggiungere i locali interni di importanza vitale. Anche lo scafo inferiore era, contro le mine, provvisto di un triplo fondo anziché doppio. Naturalmente questo comportava pesi maggiori, dislocamento in generale superiore alle altre navi dell'epoca, se si eccettua la Shinano, derivata dalla terza 'Yamato'. Ma questo tipo di nave dimostrò anche che un ponte di volo corazzato era altamente auspicabile, specie se si fosse passati ai jet e a macchine in generale ben armate e con molta benzina a bordo: qualunque incidente avrebbe potuto essere drammatico, se il ponte corazzato era solo quello dell'hangar, mentre quello di volo aveva 20 cm di ..legno di quercia. Ponte che non fermò affatto i kamikaze giapponesi ogni singola volta che raggiunsero una portaerei americana nel 1944-45. Così iniziarono i piani per la classe successiva, che entrò in servizio praticamente a guerra conclusa: la [[w:Classe Midway|Classe Midway]]. l'USS Midway (CVB-41), F.D.Roosevelt (CVB-42) e Coral Sea (CVB-43) furono le tre nuove navi di questo progetto realizzate, originariamente programmato per schierarne 6, ma al solito, con la fine della guerra i piani bellici vennero prontamente ridimensionati. Le 'Midway' erano inizialmente una sorta di ingrandimento delle 'Essex', ma essendo entrate in servizio a far tempo dal settembre 1945, si ritrovarono ad operare con i nuovi jets piuttosto che con i vecchi apparecchi ad elica che erano originariamente previsti, per i quali vi era spazio sufficiente da poterne ospitare non meno di 140, circa il 50% in più delle 'Essex'. Originariamete il grande ponte di volo non era corazzato, mentre in seguito questo venne applicato e la prua chiusa completamente. L'armamento era costituito di 18 nuovi pezzi da 127/54 mm, da non confondersi con i molto più deboli cannoni da 127/35 e 127/38 mm fin'allora utilizzati, anche se di fatto le nuove armi risultarono meno affidabili. Altre armi erano 84 cannoni da 20 mm per la difesa ravvicinata, ad azionamento manuale ma dotati ciascuno di calcolatore meccanico di tiro, come già applicato su molte armi del conflitto. La cosa non durò a lungo: con i lavori del 1955-57 la MIDWAY ebbe il ponte di volo obliquo e 2 catapulte a vapore. I cannoni vennero ridotti a 4 da 127 mm. [[Immagine:USS Midway (CV-41) leaving Yokosuka, Crew spelling Sayonara.jpg|380px|right|thumb|C'é modo e modo di dire addio. Qui l'equipaggio della Midway saluta il Giappone, ove la nave fu basata fino al 1973. Notare la forma del ponte di volo, modellata dagli elevatori e dal ponte angolato]] Nel 1966-70 venne esteso il ponte di volo e comparvero ascensori più grandi e diversamente disposti. Nel 1981 ha infine potuto disporre finalmente di 3 CIWS e 2 lanciamissili ottopli Sea Sparrow per la difesa ravvicinata. Le sue sorelle hanno avuto una vita diversa. Tornando alla prima ricostruzione delle navi, MIDWAY e ROOSEVELT vennero aggiornate con il progetto SBC-110 (derivato dall'SBC-27B) con due catapulte e il ponte di volo angolato, mentre la CORAL ebbe modifiche ancora più estese, tra cui una terza catapulta. La cosa non mancò di far sentire il suo peso: infatti, mentre le prime due ebbero un successivo lavoro di aggiornamento negli anni '60, la terza venne giudicata sufficientemente moderna per farne a meno, anche se in questo modo rimase meno moderna della MIDWAY che venne pienamente aggiornata al progetto SBC-101.66. La ROOSEVELT ebbe invece una limitata applicazione di tale ammodernamento e stando piuttosto malmessa, nel 1977 venne radiata dal servizio, dopo 'appena' 30 anni. Tutte e tre queste superportaerei vennero attivamente impegnate in Vietnam e la loro presenza con la 6a Flotta nel Mediterraneo era piuttosto costante. Sono rimaste in servizio fino agli anni '90. * Sigle: CVN 41, 42, 43 * Entrata in servizio: dal settembre 1945 * Dislocamento: dopo il 42.710-62.624 t, aggiornate: CVN 41: 51-64.000 t, CVN-43 52.500-63.800 t * Dimensioni: lunghezza: 298,4 m, larghezza 36,9 m (72,5 m per il ponte di volo), pescaggio 10,8 m * 4 turbine a vapore a vapore a ingranaggi su 4 assi, potenza 212.000 hp per 30,6 nodi. * Equipaggio: 4060, dopo gli ultimi aggiornamenti CVG-41 2615, CVG-43 2710, in entrambi i casi +1.800 dello stormo imbarcato * Sensori di bordo: **dopo i primi aggiornamenti: radar di scoperta SPS-10 e SPS-12, misuratore di quota SPS-8, vari radar di tiro. **Negli anni '80, MIDWAY: 1 radar di navigazione LN-66; 1 SPS-65V di scoperta aerea e superficie; 1 SPS-43C e 1 SPS-49 per scoperta aerea; 1 radar di scoperta aerea tridimensionale SPS-48C; 4 sistemi di appontaggio aerei: 1 SPN-035A, 2 SPN-42, 1 SPN-44; 2 radar direzione tiro Mk 115 per i Sea Sparrow; 1 TACAN URN-29; 1 ESM SLQ-29, 4 lanciatori Mk 36 Super RBOC. **La CORAL aveva invece (NB: rimanendo molto inferiore rispetto alla sorella): 1 LN-66, 1 nav-scoperta in superficie SPS-10, 2 radar scoperta aerea SPS-43-C e SPS-30, 1 TACAN URN-20, 1 SLQ-29 e 4 Mk 36 Super RBOC * Armamento: in origine 18 cannoni da 127 oppure, a seconda delle navi, 10 da 127 mm e 18 da 76 mm in impiani binati, più 84 mitragliere da 20 mm (sulla MIDWAY, incerto per le altre 2). Corazzatura: sul ponte hangar, poi su quello di volo, cintura corazzata e paratie interne spessori vari fino, probabilmente a piastre da 102 mm. Mezzi aerei: fino a 140 aerei, poi ridotti a circa 75 di cui 2 gruppi da caccia con F-4, 2 gruppi d'attacco 'leggero' con A-7 (tutti con 12 macchine), 1 gruppo elicotteri ASW con SH-3(10?), 1 AEW di E-2(4), 1 di attacco medio di A-6 (14), 1 EW di EA-6(4), qualche altra macchina da ricognizione e collegamento. Questo era l'organico attorno agli anni '70, poi F-4S e A-7E vennero rimpiazzati dagli F-18A/B. * Predisposizioni per operazioni aeree: 2 catapulte (3 sulla CORAL), possibilità di far operare macchine pesanti ma non fino al livello dei Vigilante e dei Tomcat. *Riserve belliche: 1.210 tonnellate di munizioni e 4.49 milioni di litri di carburante avio. Questa non fu la la prima 'mossa' postbellica: le 'Essex' erano navi valide e recenti, e non c'era ragione di non tentare di utilizzare il loro poderosi scafi da 270 m per adattarli all'era dei jet. A questo punto è necessario ricordare chi ebbe modo, nel suo piccolo, di rivoluzionare il disegno delle portaerei: furono gli inglesi, pur con la loro oramai decadente Royal Navy ad introdurre due elementi fondamentali: le catapulte a vapore e il ponte angolato. Le prime rimpiazzarono quelle idrauliche, rispetto alle quali esse erano molto, molto più potenti e, in paragone, compatte. Bisogna dire che la produzione di questi attrezzi è non solo tutt'altro che facile, ma che essa condiziona la progettazione di tutta la nave, e il suo costo, cosa invero sorprendente se si considera che si tratta di apparecchiature apparentemente semplici, che sono praticamente invisibili e non vengono mai citate come elemento chiave di potenza di una Marina con portaerei. Ma si pensi solo, che per lanciare un F-14 (33 t a pieno carico) sono necessarie catapulte da 76-91 metri, tra un quinto e un terzo della lunghezza della nave, tanto che le 'Midway' non li hanno mai potuti alloggiare. Non soltanto questo: i sovietici non sono mai riusciti a costruire una catapulta a vapore, mentre la portaerei francese Charles de Gaulle ha due catapulte americane. Un altro ritrovato inglese fu il ponte angolato, che consentiva di far appontare gli aviogetti, così grossi e veloci, con molta maggior sicurezza. Ecco come mai i caccia vengono in genere lanciati dalle due catapulte di prua (ma ve ne sono anche 1-2 a mezzanave, sul ponte angolato) e vengono 'sempre' recuperati sul ponte angolato. In ogni caso, lanciare aerei non è mai facile, specie se i motori possono avere qualche 'cedimento' sul più bello, per cui nonostante che le catapulte americane moderne sono capaci di lanciare un aereo F-14 con i motori spenti e i freni tirati a 240 km/h (ovvero, abbastanza per farlo volare), in genere le portaerei lanciano 'Sempre' in movimento e soprattutto sempre col vento in prua, se ve n'é. Lanciare a 20 nodi con un vento contrario di 20 nodi aggiunge alla potenza dell'aereo e delle catapulte ben 74 km/h di velocità all'aria, come dire che subito dopo abbandonato il ponte della nave (da cui le catapulte sporgono leggermente sul bordo anteriore) l'aereo già arriva a 350-400 km/h all'aria, e nondimeno tende a sprofondare in maniera preoccupante verso il mare prima di riaversi e salire in quota! Se questo accade persino con gli F-14, decollare con un F-3 Demon dev'essere stato davvero 'emozionante' e non casualmente l'aereo era tutt'altro che amato, anche se fu il 'papaà' del Phantom. Le portaerei 'Essex', si diceva, non furono rottamate, anzi: vennero elaborati piani per aggiornarle a due standard diversi: SBC-27A e SBC-27C. Dapprima fu completata (nel 1950 soltanto) la USS CV-34 Oriskany, su scafo 'Essex', senza più le artiglierie attorno al ponte di volo, a cui altre 8 navi vennero aggiornate successivamente: le CV-9 Essex, CV-10 Yorktown, CV-12 Hornet, CV-15 Randolph, CV-18 Wasp, CV-20 Bennington, CV-33 Keersage, CV-39 Lake Champlain. Questa ultima fu l'unica che non ebbe il ponte angolato con lavori successivi, che videro le navi private di quasi tutte le artiglierie e infine configurate come CVS con funzioni ASW, munite di S-2 Tracker e elicotteri HSS-1 Seabat. Negli anni '60 sei portaerei CVS-9,10,12 ,15, 18, 20 vennero aggiornate con uno dei soliti programmi FRAM, ebbero un sonar SQS-23 e una vera centrale di controllo ASW, per utilizzare al meglio i 30 aerei e 16-18 elicotteri Sea King. Il successivo tipo fu l'SCB-27C per tre portaerei: CV-11 Intrepid, CV-14 Ticonderoga, CV-19 Hancock vennero trasformate nel 1951-54 con 2 catapulte a vapore elevatori più robusti e meglio disposti. Altre 3 navi CV-16 Lexington, CV-16 Bon Homme Richard, CV-38 Shangri-La, aggiornati nel progetto SCB-125 con un ponte angolato e una isola (già molto diversa dalle Essex, più alta e senza artiglierie a lato), modificate entro il 1955. A questo standard, come si è visto, furono aggiornate anche 6 delle navi SBC-27A. La Intrepid e la Ticonderoga vennero adattate al ruolo ASW negli anni '60, perché per gli standard per gli anni '60 queste portaerei erano piccole nell'ambito dell'US Navy, anche se erano grandi quanto la 'Ark Royal' e le 'Clemenceau', le più grandi portaerei non americane. La LEXINGTON rimase in carico ancora a lungo: la marina USA poteva permettersi il lusso di usarla come portaerei d'addestramento. Altre due consorelle, la Oriskany e la B.H.Richard erano in riserva ancora negli anni '80, e fu persino ventilata la possibilità di rimetterle in servizio, ma il Congresso non valutò il riattamento di queste vecchie navi, adatte a far operare al più macchine come gli F-8 e A-4, come economicamente conveniente. [[Immagine:USS Essex (CVA-9) underway in heavy seas, 12 January 1960 (NH 98517).jpg|350px|right|thumb|La ESSEX operante come portaerei ASW con i bimotori Tracker; la sua stazza le consentiva di operare con gli aerei anche in condizioni di mare critiche]] '''Caratteristiche generali''': *Dislocamento: 28.404-40.600 t per le SBC-27A, 30.580-43.060 t per le SBC-27C, la Lexington (progetto SBC-125) 29.660-41.900 t * Lunghezza: SBC-27A, 273.8 m, SBC-27C 272.6 m, SBC-125 270.9 m * Larghezza: 30,9 SBC-27A, 31,4 SBC-27C, 32,5 m per la Oriskany. Larghezza ponte di volo, massima: 59.7, 58.5, le ultime tre navi in servizio o riserva negli anni '80 avevano 58.5 (Lexington), 52.4 (B.H.Richard), 59.5 m (Oriskany) * Pescaggio: 91, 9,2 e 9,5 m * Propulsione: 4 turbine a vapore su 4 alberi da 150.000 hp 194 MW. Velocità 30, 29 e 30 nodi. Autonomia 17.000 miglia a 14-18 nodi. * Equipaggio: 2.900, 3.545, 2.090+1.440 * Sensori di bordo: ** SCB-27A: 1 radar di scoperta in superficie SPS-6, SPS-12, SPS-29; uno misuratore di quota SPS-8, poi SPS-30; 1 di scoperta in superficie SPS-10; un sonar a scafo SQS-23 dopo ammodernamento FRAM. ** SBC-27C: 1 SPS-12; 1 SPS-8, poi SPS-37A e SPS-30; 1 sistema ESM ** SBC-125: negli anni '80 risultavano 1 SPS-10, 1 SPS-30 (SPS-12 per la Lexington), 1 SPS-43A (SPS-37 sulla Oriskany), 2 sistemi d'appontaggio SPN-10 e SPN-43,radar di tiro Mk 25/35 (non sulla Lexington), un TACAN URN-20. * Armamento: SBC-27A, 8 cannoni da 127 singoli e 14 binati da 76 mm, ridotti poi a 2 o 4 da 127 mm. SBC-27C, 4 cannoni, SBC-125 2-4 cannoni da 127 mm. * Corazzatura: almeno in origine: 63 mm sul ponte hangar, 38 sopra i locali macchine, 61-102 sulla cintura corazzata, paratie longitudinali di 10-19 mm. Mezzi aerei: SBC-27A, 45-80; SB-27C, fino a 70-80; 60-70 (nessuno fisso sulla Lexington, che non aveva più attrezzature di manutenzione dopo la conversione come nave scuola). *Facilitazioni: originariamente vi era un hangar con dimensioni di 199,3 x 21,3 m e quindi 4.245 m2, e altezza di 5,3 m. Il carburante era di 850-900.000 litri. In seguito, negli anni '80, si stimava che le ultime due navi in riserva avevano 750 t di armamento e 1.135 milioni di litri di carburante avio, a motivo delle modifiche avvenute soprattutto durante gli anni '60. '''In definitiva''': vennero aggiornate allo standard SBC-27A 9 navi, la CV-34 Oriskany, CV-9 Essex, CV-10 Yorktown, CV-12 Hornet, CV-15 Randolph, CV-18 Wasp, CV-20 Bennington, CV-33 Keersage, CV-39 Lake Champlain. Allo standard SBC-27C vennero aggiornate la CV-11 Intrepid, CV-14 Ticonderoga, CV-19 Hancock. Allo standard SBC-125 vennero aggiornate la CV-16 Lexington, CV-16 Bon Homme Richard, CV-38 Shangri-La, e altre 6 del progetto SBC-27A. Di tutte queste navi 6 vennero messe nelle classi Hancok e Intrepid di cui facevano parte negli anni '80 le 3 superstiti LEXINGTON, B.H.RICHARD e ORISKANY, ovvero una SBC-27A e 2 SBC-125. L'ultima di queste tre navi ha recentemente ottenuto un posto nella cronaca: è stata affondata in mare, ma non da i siluri di qualche sottomarino sovietico. La ORISKANY venne varata il 13 ottobre 1945, lasciata incompleta e completata solo nel 1950, con il progetto SBC-27A. Con la guerra in Corea la sua presenza era necessaria, e sebbene oramai fosse un progetto un po' superato, entro il mese di settembre venne già approntata, appena tre mesi dopo l'inizio della crisi. Il 6 dicembre 1950 fece la sua prima sessione di qualificazioni aeree, poi andò dal 15 maggio del 1951 in Mediterraneo, ovviamente con la 6th Fleet, recentemente costituita. Nel settembre 1952 venne inviata in Corea inquadrata nella TF77 a combattere con i suoi F9F Panther, che nonostante la loro relativa inferiorità in prestazioni, si presero due vittorie certe e una probabile contro i MiG-15; poi ha servito in Vietnam dal 5 aprile 1965. Durante questa prima crociera bellica il suo CAW 16 lanciò 12.000 missioni con circa 10.000 t di bombe scaricate sul territorio del martoriato Paese asiatico; ne seguì un'altra, e il 27 ottobre del '66 subì un incendio accidentale causato da bengala al magnesio, esploso in prossimità di un mucchio di serbatoi di carburante: fu un inferno e le fiamme incendiarono tutto quello che trovarono, distruggendo 2 elicotteri, danneggiando 4 A-4, distruggendo ben 5 ponti e uccidendo 44 uomini, molti dei quali erano preziosi piloti, appena tornati da una missione in azione. Il personale dovette faticare non poco per tenere a bada le fiamme e gettare in mare tutti gli esplosivi che erano a rischio, ma i danni furono comunque molto gravi, anche se con relativamente poche perdite di aerei e personale. Venne riparata e reinviata in Vietnam. FU proprio lei che prestò assistenza alla USS Forrestal, anch'essa colpita da un violento incendio, tanto grave che per un po' vi fu il timore di dovere addirittura abbandonarla in mare, tanto violente erano le fiamme e le esplosioni a bordo. Ma grazie alla presenza di un ponte corazzato, si riuscì alla fine a salvare quella che altrimenti sarebbe stata la peggiore perdita americana di tutto il Vietnam. La USS Oriskany continuò il suo servizio fino verso la fine del conflitto, e ottenne in tutta la sua carriera -pur non partecipando alla II G.M. (come avvenne, per esempio, alla Intrepid)-circa 731 decorazioni e onorificenze varie, tra cui 6 Silver Stars e 4 Navy Cross. In tutto ebbe all'attivo 200.000 appontaggi. A parte questo, la nave terminò l'ultima crociera il 16 settembre 1975, poi venne passata alla riserva il 15 maggio del '76, radiata il 30 settembre ma restando in riserva fino al 25 luglio 1989. Si cercò di mantenerla come nave-museo, data la sua lunghissima carriera e le innumerevoli decorazioni di servizio, trasformata in nave-museo come le sorelle CVS-10 Yorktown che è finita a Charleston, la CVS-11 Interpid a New York (dove è diventata un museo galleggiante per l'aviazione, con ogni sorta di aereo da combattimento americano esposto sul suo ponte di volo), la CVS-12 Hornet di Alameda, la CV/AVT-16 (T sta per Trainer, addestrativa) Lexington di Corpus Christi. Mancanza di fondi determinò il fallimento del progetto di farne una nave da museo. Falliti due tentativi di dismissione per la demolizione (nel primo caso la società Pegasus Inc. che l'aveva trainata in California fallì prima di avviare i lavori), considerato che demolirla sarebbe stato estremamente costoso (12 mln di dollari,anche con i lavori eseguiti dalla Maritime Administation) e alla fine si è deciso di farne una barriera artificiale (reef), destinata a proteggere la fauna marittima; essa sarebbe andata, per la sua 'ultima missione' a 24 miglia da Pensacola, Florida, su di un fondale di 60 m, abbastanza alto da non causare problemi alle navi in transito in superficie, ma ancora basso per permettere ai pesci e anche ai sub di visitarla. Venne privata di ogni cosa inquinante (carburante, amianto ecc.) e affondata con cariche da demolizione il 17 maggio 2006. Come barriera artificiale, con i suoi 270 m e 30.000 tonnellate essa è la più grande del mondo, l'ultimo dei tanti record operativi della vecchia signora dei mari<ref>Fassari, Giuseppe, ''La fine di un gigante'', Aerei nov-dic 06</ref>. La '''USS United States''' avrebbe dovuto diventare la successiva classe di super portaerei, ancora maggiore di quanto non fossero già le 'Midway'. Essa era pensata per ospitare bombardieri abbastanza grandi da portare le bombe nucleari dell'epoca, come i bombardieri Savage. Avrebbe dovuto ospitare 18 bombardieri e 54 caccia F2H Banshee. Era la prima vera portaerei 'postbellica', pensata per la guerra nucleare. Non aveva praticamente sovrastrutture e anche gli apparati elettronici erano ridotti al minimo. La loro capacità di far operare i bombardieri, vi erano anche 4 elevatori di cui 1 a sinistra e 2 a destra, e uno a poppa della nave. In pratica era una sorta di aeroporto galleggiante, con un ponte di volo corazzato e la necessità della scorta anche per coordinare le operazioni aeree al meglio. La struttura del ponte di volo era particolare: vi erano due ponti di lancio per gli aerei che si biforcavano a metà dello scafo, ciascuno con una catapulta a vapore. Nel mentre, altre 2 erano sulla parte anteriore del ponte, mentre quella posteriore era servita da 14 cavi d'arresto per l'appontaggio dei pesanti apparecchi previsti. Le armi erano sistemate ai lati, a poppa e a prua della nave in apposite mensole che permettevano l'esistenza di una nutrita difesa antiaerea contro eventuali incursori nemici. Ma all'epoca questa gigantesca nave venne osteggiata dall'USAF che premeva per far valorizzare il suo poderoso comando bombardieri, in particolare il B-36 e i nuovi, futuri B-47 di cui si prospettava una grande produzione. La prima di queste 4 nuove portaerei venne impostata nell'aprile del 1949, ma fece poca strada: venne depennata dal bilancio 9 giorni dopo. Nondimeno, le portaerei americane avrebbero presto ricominciato ad essere costruite, non molto dissimili da questa e anzi, persino più grandi, mentre il Bomber Command ebbe al contempo un lento declino e ridimensionamento, toccando forse il suo punto più basso negli anni '70. * Dislocamento: 66.850 -83.249 t * Lunghezza: 331,6 m * Larghezza: 38,1 m, 57,9 m per il ponte di volo. * Pescaggio: 10,5 m * Propulsione: 4 turbine a vapore su 4 alberi, 280.000 hp, fino a 33 nodi. * Equipaggio: 4.127 * Sensori di bordo: 1 radar di scoperta aerea SPS-6, 1 misuratore di quota SPS-8 * Corazzatura: ponte di volo, paratie, cintura, ponte hangar sono tutti protetti anche in maniera pesante. * Mezzi aerei: 18 bombardieri e 54 caccia F2H * Predisposizioni di volo: 4 catapulte, ponte angolato sui due lati, 2.000 t di armamento, 1.892.000 litri di carburante * Armamento: 8 cannoni singoli da 127/54 mm, 8 binati da 76,2 mm, 20 singoli da 20 mm. [[Immagine:USS Forrestal (CVA-59) underway at sea on 31 May 1962 (KN-4507).jpg|380px|left|thumb|]] Le portaerei [[w:Classe Forrestal|classe Forrestal]] hanno rappresentato un successivo passo avanti nella progettazione delle portaerei USA, realizzate negli anni '50 con un dislocamento di circa 57.000 tonnellate e rimaste in servizio per i 40 anni successivi. Sono nate come versione 'ridotta' dell'United States, sempre con 4 catapulte ma con un'isola convenzionale. Sono ancora oggi considerate le predecessori delle moderne portaerei e coloro che diedero la svolta all'evoluzione di queste città galleggianti. Per questo motivo si sono guadagnate l'appellativo di Supercarrier(Superportaerei). Queste navi erano: *USS Forrestal (CV-59) *USS Saratoga (CV-60) *USS Ranger (CV-61) *USS Independence (CV-62) Tutte le navi sono state intensamente impiegate. La FORRESTAL, che portava il nome di un segretario della Marina (morto suicida, tra l'altro), ebbe un tremendo incendio durante il servizio in Vietnam, allorché un razzo Zuni da 127 mm partì accidentalmente da un Phantom e centrò uno Skyhawk carico di bombe. La confragrazione che ne seguì ebbe come risultato un incendio durato 13 ore, con 134 morti, 21 aerei distrutti e 43 danneggiati. Solo il ponte corazzato salvò la nave da peggiori risultati, e anche così fu in serio pericolo di affondare, nonostante la protezione data da altre navi, tra cui la ORISKANY, appena tornata dalle riparazioni per il suo incendio. L'aggiornamento ha comportato un aggiornamento SLEP per renderne possibile il servizio fino a circa il 2000, con l'installazione di un a corazzatura in kevlar per i locali macchine e elettronici, ammodernamento del sistema NTDS, che vuol dire Naval Tactical Data System, installazione di un centro di comando tattico TFCC, sostituzione delle catapulte per operare anche con i caccia F-14, CIWS Phalanx. Originariamente, invece, l'armamento era di soli 4 cannoni da 127 mm. '''Forrestal''': * Ordine: per la Forrestal 1 ottobre 1955, radiazione 30 settembre 1998. Le altre 3 arrivarono in servizio nell'aprile 1956, agosto 1957, gennaio 1959. * Stazza lorda: 59.060-80.000 t a pieno carico per le prime due, 60.000-79.300 t per le altre 2 * Lunghezza: diversa per le 4 navi: 331, 324, 326.4, 326.1. * Larghezza 29,5 m * Pescaggio: 11.3 m * Ponte di volo 324x77 max * Propulsione: 2 turbine da 260.000 per la Forrestal, per le altre 280.000 CV * Velocità: 33 per la Forrestal, per le altre 34 nodi * Autonomia: 4.500 miglia a piena potenza * Equipaggio: 2.790+2.150 * Sensori di bordo: 1 radar da ricerca aerea tridimensionale SPS-48C, 1 radar di scoperta aerea SPS-43A, di ricerca aerea a bassa quota SPS-58; di ricerca di superficie SPS-10, 2 sistemi di controllo aereo SPN-42 e 43A; 1 di navigazione LN66; 1 radar di acquisizione di bersagli Mk 23; 3 sistemi di tiro Mk 91. ESM/ECM SLQ-29 e 3 lanciatori Mk 36. Sistemi SATCOMM, ASCAC per la lotta ASW, NTDS per la distribuzione dati con sistemi link 11 e 14, poi l'arrivo del link 16, 1 TACAN URN-20. * Armamento: 3 lancimissili Sea Sparrow senza ricarica, e 2 CIWS Phalanx. * Corazzatura: ponte di volo, paratie, cintura, ponte hangar sono tutti protetti anche in maniera pesante. * Mezzi aerei: fino a 85 tra aerei e elicotteri: 2 gruppi con 24 F-4S, 2 con 24 A-7/F-18, 1 con 14 A-6E/KA-6D, 1 con 10 S-3, 1 con 10 SH-3, 1 con 4 E-2C, 1 con 4 EA-6B, 1 C-2A *Predisposizioni aeree: 4 catapulte a vapore, 1.650 t di armi, 2,84 milioni di litri di AVGAS e 2,99 di JP-5. La '''Classe Independence''' è stata generata da uno sviluppo ulteriore, e consiste nella nave capoclasse e nella RANGER, entrata in servizio nel 1957. L'aggiornamento vide la sostituzione degli 8 cannoni da 127/54 mm con 2 Sea Sparrow. Gli interventi SLEP, completati dalla capoclasse nel 1989 e dalla RANGER nel 1993-96 hanno comportato l'installazione di 4 catapulte C-13 da 91 m al posto delle vecchie C-7 da 76 m e tra le altre cose, 3 CIWS. Le caratteristiche salienti erano: * Dislocamento: 81.600 t p.c. * Dimensioni: 326,4 m lunghezza, 39,5 larghezza scafo, 76,8 per il ponte di volo * Motore: 4 turbine su 4 assi per 280.000 Hp, 34 nodi * Equipaggio: 5450 [[Immagine:USS Kitty Hawk CV-63.jpg|350px|left|thumb|]] '''Classe Kitty Hawk (2 navi), America, J.F.Kennedy''': queste navi hanno rappresentato ben 3 differenti classi. Rispetto alle precedenti 'Forrestal' si distinguevano facilmente per un piccolo albero a poppavia. L'AMERICA aveva la particolarità di avere un sonar a scafo SQS-23, l'unica portaerei americana così equipaggiata almeno nel dopoguerra. LA JFK aveva come differenza rispetto all'AMERICA un nuovo schema di protezione subacquea, studiato in origine per le navi nucleari. In ogni caso, già l'AMERICA aveva 1200 compartimenti stagni. L'armamento, originariamente era di due rampe di lancio per missili Terrier, che coprivano, stando a poppavia, solo un arco di 270 gradi e in seguito vennero sostituiti dai Sea Sparrow. * Servizio: Kitty Hawk aprile 1961, Costellation ottobre 1961, America, 1965, JFK settembre 1968. * Dislocamento: 60.100-80.800 t, 60.300-81.500 t, 61.000-82.561 t * Lunghezza: 318,8 m, 319,3 m, 320,7 m. * Larghezza: 39,6 m * Pescaggio: 11,3 m, 11,3 m, 10,9 m * Propulsione: 2 reattori nucleari Westinghouse A4W, 4 turbine a vapore su 4 alberi, 280.000 hp, fino a 33,6 nodi * Equipaggio: 2.900 +2.500 per lo stormo di volo * Sensori di bordo: 1 radar da ricerca aerea tridimensionale SPS-48C, 1 radar di scoperta aerea SPS-43A (le prime 3) o SPS-49 (la JFK), di ricerca aerea a bassa quota SPS-58; di ricerca di superficie SPS-10F, sistemi di controllo aereo SPN-35, -42 e -43A (la JFK 1 SPN-35A e 2 SPN-42); 1 radar di navigazione LN66; 1 radar di acquisizione di bersagli Mk 23; 3 sistemi di tiro Mk 91. ESM/ECM SLQ-29 e 3 lanciatori Mk 36. Sistemi SATCOMM, ASCAC per la lotta ASW, NTDS per la distribuzione dati con sistemi link 11 e 14, poi l'arrivo del link 16, 1 TACAN URN-20. * Armamento: 3 lancimissili Sea Sparrow senza ricarica, e 4 CIWS Phalanx. * Corazzatura: ponte di volo, paratie, cintura, ponte hangar sono tutti protetti anche in maniera pesante. * Mezzi aerei: fino a 85 tra aerei e elicotteri: 2 gruppi con 24 F-14, 2 con 24 A-7/F-18, 1 con 14 A-6E/KA-6D, 1 con 10 S-3, 1 con 10 SH-3, 1 con 4 E-2C, 1 con 4 EA-6B, 1 C-2A * Predisposizioni di volo: ponte angolato da 237,7 m. Carico per aerei: 7,38 milioni di litri e 2.150 t di armamento. *Navi: USS Kitty Hawk (CV-63) (1961–2008), USS Constellation (CV-64) (1961–2003), USS America (CVA-66) (1965–1996), USS John F. Kennedy (CV-67) (1967–) [[Immagine:TaskForce One.jpg|450px|left|thumb|La prima formazione 'tutta nucleare': il Bainbridge, il Long Beach e l'Enterprise. Notare che gli ultimi due condividevano lo stesso sistema radar a superfici planari Frescan, altra rivoluzione nel campo ma dei radar, mentre sul ponte i Phantom e i Vigilante rivoluzionavano il settore aerei da combattimento.]] La portaerei USS '''Enterprise''' (CVN-65) fu la prima portaerei nucleare della storia (impostata nel 1958 e servizio dal 1961) e fu colei che seguì le portaerei della Classe Forrestal e precedette le portaerei nucleari Classe Nimitz e le future CVN-21, da cui sarà sostituita (dalla prima unità),la CVN-78. Ancora oggi è la portaerei più lunga del mondo,mentre è stata superata per tonnellaggio dalle navi della classe Nimitz. Essa faceva parte di una pattuglia di navi 'sperimentali' a tecnologia nucleare, per esempio il Long Beach, e per darlei fatidici 280.000 hp furono necessari ben 8 reattori nucleari, da qui la lunghezza dello scafo senza precedenti. Delle 5 navi previste, ne venne completata solo questa per i costi elevati, ma mantenne alto il nome ereditato dalla vecchia Enterprise, radiata attorno al 1960, che non venne nemmeno salvata dalla demolizione. La nave aveva in origine un radar del tipo FRESCAN, ma poi venne sostituito con sistemi normali. Trasporta carburante e munizioni per far operare a pieno ritmo i suoi aerei per 12 giorni consecutivi, tra cui un completo corredo di armi nucleari. DAl 1977 vi sono state installate due antenne satellitari SCOTT in aggiunta al sistema OE-82. Lo SLEP era programmato per il 1993-95 e l'uscita nel 2010. La sua carriera ha avuto molti momenti, in particolare l'arrivo in Vietnam nel dicembre 1965 con due squadroni di F-4 e 4 di A-4, 1 di ricognitori RA-5C, 1 di aerocisterne KA-4B, aerei E-1B Tracer ed elicotteri SAR. IN breve superò ogni record precedente di operatività delle portaerei americane. Ebbe anche un drammatico incendio a bordo il 14 gennaio 1969, con la morte di 28 uomini e la distruzione di 15 aerei, ma non ebbe danni gravi e potà ritornare in servizio il giugno successivo. [[Immagine:USS Enterprise (CVN-65) burning, stern view.jpg|300px|right|thumb|Un momento molto meno felice per la 'Big È, anche se l'avrebbe superato abbastanza bene]] * Costruttori: Newport News Shipbuilding Co. * Matricola: CVN-65 * Cronologia: impostata 1958, in servizio 1961 * Dislocamento pieno carico: 89.600 t * Lunghezza linea di galleggiamento: 323 m, totale 335 m * Larghezza: 40,5 m, col ponte di volo 76.8 m * Pescaggio 10,9 m * Propulsione 8 reattori nucleari A2W per 4 turbine a vapore e 4 assi elica, 280.000 CV, velocità 32 nodi * Equipaggio 3.395 marinai + 1891 aviatori * Sensori di bordo: 1 radar da ricerca aerea tridimensionale SPS-48C, 1 radar di scoperta aerea SPS-49, di ricerca aerea a bassa quota SPS-65; di ricerca di superficie SPS-10, sistemi di controllo aereo SPN-35A, -41 e -44; 1 radar di navigazione LN66; 1 radar di acquisizione di bersagli Mk 23; 3 sistemi di tiro Mk 91. ESM/ECM SLQ-29 e 4 lanciatori Mk 36. Sistemi SATCOMM, ASCAC per la lotta ASW, NTDS per la distribuzione dati con sistemi link 11 e 14, poi l'arrivo del link 16, 1 TACAN URN-26. Sistemi difensivi Armamento 3 lanciamissili Sea Sparrow e 3 CIWS Phalanx * Corazzatura: presente, dati specifici non dichiarati * Mezzi aerei: fino a 85 tra aerei e elicotteri: 2 gruppi con 24 F-14, 2 con 24 A-7/F-18, 1 con 14 A-6E/KA-6D, 1 con 10 S-3, 1 con 10 SH-3, 1 con 4 E-2C, 1 con 4 EA-6B, 1 C-2A * Apprestamenti: 10,3 milioni di litri di carburante, 2.520 t di armamenti. * Motto The First, the Finest * Soprannome Big E, Mobile Chernobyl ' Three-Quarter Mile Island [[Immagine:USS Nimitz 1997.jpg|420px|left|thumb|La USS Nimitz nel 1997]] Le '''Nimitz''', entrate in servizio dal 1975 sono le portaerei più importanti del mondo, e anche le più potenti. Con i nuovi motori nucleari A4W, capaci di garantire un'autonomia da 1.287.400 a 1.609.300 miglia nautiche, ebbero modo di rivoluzionare il concetto di operatività: l'alto costo e complessità dell'Enterprise venne superato cioè con dei reattori con nocciolo molto migliorato, capace non solo di assicurare abbastanza potenza con appena due di questi, ma anche con un tempo di rifornimento passato da 3-4 anni a 12-13, e considerando i tempi e i costi del rifornimento di combustibile questo fu un vantaggio notevole. Ancora oggi stanno entrando in servizio le ultime di 10 navi, come la RONALD REAGAN e poi, la futura G.H. BUSH. Infatti le portaerei americane, che una volta portavano nomi di battaglie attualmente portano nomi di presidenti. La versione migliorata di queste portaerei venne approvata nel 1980 con alcune strutture migliorate, come le corazze in kevlar. Le navi entrate in servizio, tutte intensamente impiegate nelle varie operazioni, sia in pace che in guerra, degli americani, sono state la Nimitz nel maggio 1975, la Eisenhower nell 'ottobre 1977, assegnate alla flotta dell'Atlantico, poi la Carl Vinson, febbraio 1992, alla flotta del Pacifico, la ROOSEVELT nel 1986, LINCOLN nel 1990, WASHINGTON nel 1991, fino ad arrivare alle navi ordinate più di recente. Con queste unità, soprattutto le ultime dati i miglioramenti di dettaglio e un leggero aumento delle dimensioni, in pratica le navi americane hanno raggiunto le 100.000 tonnellate, con un processo lento ma costante iniziato con le Forrestal, le prime vere 'super portaerei'. [[Immagine:Abraham-Lincoln-battlegroup.jpg|540px|left|thumb|Un gruppo da battaglia portaerei al completo(CBG). Per gli americani la protezione delle loro navi ammiraglie è sempre stata un 'serious business']] La prima traversata oceanica della Nimitz iniziò il 7 luglio 1976, alla volta del Mar Mediterraneo assieme alla USS South Carolina e alla USS California (incrociatori nucleari), navi che avrebbero in seguito formato per molti anni il suo Gruppo d'impiego in qualità di scorta.In seguito vi furono altre trasversate, la più importante per rilevanza storica iniziò il 10 settembre 1979, nella quale '''Classe Nimitz''': * Ordine 31 marzo 1967 * Varo 13 maggio 1972, servizio il 3 maggio 1975 * Dislocamento da 96.900-104.000 tonnellate a pieno carico * Lunghezza: 333 m, al galleggiamento: 317 m * Larghezza globale: 40,8 m, 76,8-78,4 m * Pescaggio: 11,3 m * Propulsione: 2 reattori nucleari Westinghouse A4W, 4 turbine a vapore su 4 alberi, 280. 000 hp, fino a 35 nodi, autonomia teorica 12-20 anni senza rifornimenti di combustibile nucleare * Equipaggio: 3.330 +3.000 stormo di volo * Sensori di bordo: 1 radar da ricerca aerea tridimensionale SPS-48B/E, 1 radar di scoperta aerea SPS-43A oppure SPS-49(V)5 2-D; di ricerca di superficie SPS-10F, 1 sistema di controllo aereo SPN-42, 43A e 44, poi cambiati con l'SPN-46, SPN-43B, SPN-44; 1 radar di acquisizione di bersagli Mk 23; 3 sistemi di guida Mk 115, poi Mk 91 dalla C.VINSON, poi NSSM Mk 91. ESM/ECM SLQ-29 e 4 lanciatori Mk 36. Sistemi SATCOMM, ASCAC per la lotta ASW, NTDS per la distribuzione dati con sistemi link 11 e 14, poi l'arrivo del link 16. * Armamento: 3 lancimissili Sea Sparrow senza ricarica, e 4 CIWS Phalanx. * Corazzatura: ponte di volo, paratie, cintura, ponte hangar sono tutti protetti anche in maniera pesante. * Mezzi aerei: fino a 85 tra aerei e elicotteri: 2 gruppi con 24 F-14, 2 con 24 A-7/F-18, 1 con 14 A-6E/KA-6D, 1 con 10 S-3, 1 con 10 SH-3, 1 con 4 E-2C, 1 con 4 EA-6B, 1 C-2A * Predisposizioni di volo: ponte angolato da 237,7 m., hangar alto 7,8 m, Carico per aerei: 10,6 milioni di litri e 2.570 t di armamento. *Navi:Nimitz, Dwight D. Eisenhower, Carl Vinson, Theodore Roosevelt, Abraham Lincoln, George Washington, John C. Stennis, Harry S. Truman, Ronald Reagan, George H. W. Bush [[Immagine:CVN-78 Artist Image.jpg|400px|left|thumb|L'aspetto che queste nuove portaerei possederanno si caratterizzerà per l'isola molto arretrata sullo scafo, invece che essere a mezza nave]] La nuova Classe '''Gerard Ford''' è stata impostata di recente. Dopo decenni di discussioni su che tipo di portaerei sarebbe stata necessaria (tra le altre possibilità, quella di navi di scorta 'economiche' da cui gli spagnoli hanno ottenuto, tramite il progetto originale americano opportunamente modificato, la loro PRINCIPE DE ASTURIAS) si è giunti a questa nuova classe, impostata con la prima nave nel 2007. Per ora ne sono state ordinate 3 esemplari. Esse sono più pesanti ma non più grandi delle già immense Nimitz. Esse sono state progettate anche per ridurre la segnatura radar, compito in verità difficile per colossi simili. *Discolacamento: massimo attorno alle 104.000 t *Lunghezza linea di galleggiamento: 320 m, massima 332 m *Larghezza: linea di galleggiamento:41 m, globale: 78 m * Propulsione 2 reattori nucleari A1B, da oltre 30 nodi * Mezzi aerei Più di 75 ===Il CVW-1 e l'USS America <ref>Romano, Angelo: ''USS America'', Aerei ago-set 1991 p.6-16</ref>=== Parliamo adesso del Carrier Air Wing One o CVW-1, il primo di tutti gli stormi imbarcati americani. Nacque come nucleo di aerei e piloti per la CV-4 Ranger, il 4 giugno 1934. Era il 'Ranger Air Group', ma solo nel luglio 1938 divenne un'unità operativa completa e indipendente. Nel '42 l'USN adottò il sistema di designazione numerico e così il Ranger Air Group divenne il 3 agosto '4 il Carrier Air Group Four o CAG-4. Combatté sulla USS Essex e poi sulla Bunker Hill, dopo che era stato già in N.Africa e Atlantico prima della redesignazione. Era Aa quel punto chiamato anche CVG-4 e combatté fino alla fine della guerra nel Pacifico. Dal 29 giugno '44 divenne standard l'uso di codice di identificazione numerico sulla deriva e non più con colori e simboli, per collegare anche lo stormo alla nave che l'ospitava. Il CAG-4 divenne CVG-4 e continuò a operare con la USS Ranger, nave di grande capacità come ricezione di aerei, ma quasi totalmente sprotetta. Aveva all'epoca il VF-4 da caccia, VBF-4 caccia bombardieri, VB-4 bombardieri e VT-4 aerosiluranti. Dopo la fine della guerra venne mandato sulla costa orientale mentre le portaerei venivano differenziate tra navi da battaglia CVB e da attacco CVA, con la conseguenza che le grandi unità imbarcate diventavano CVBG e CVAG. Il CVG-4, sulla USS Langley, che era la CVA-1, divenne allora il CVAG-1 il 15 novembre 1946. Le unità divennero il VF-1A da caccia, VF-2A cacciabombardieri, il VA-1A bombardieri, e il VA-2A aerosiluranti. Non passarono che due anni e divenne chiara la necessità di riorganizzare l'US Navy: allora furono i caccia a reazione a cambiare le carte in tavola e molte distinzioni calarono di colpo. A quel punto la denominazione passò da Carrier Air Group One a CVG-1. Era il primo settembre 1948. Le squadriglie divennero VF-1A=VF-11, VF-2A= VF-12, più la VF-13 di nuova costituzione; la VA-1A= VA-14 e la VA-2A=VA-15. Queste modifiche e il motto 'Primus e Principes' furono quanto mantenuto nel successivo periodo con i caccia a reazione, mentre il CVW-1 volava da 9 differenti portaerei nel periodo 1946-56, anche sulla USS Midway e Coral Sea. Non mancarono esercitazioni aeree su altre portaerei tipo l'ORISKANY e molte altre. Nel 56-57 era a bordo della superportaerei USS Forrestal o CVA-59, per riaprire il Canale dopo la guerra contro l'Egitto. Aveva la seguente costituzione: VF-14 'Tophatters' su F3H-2N, VF-84 'Vagabonds' su FJ-3M, VA-76 'Spirits of '76' su F9F-8B (davvero variegata come composizione, praticamente tutti gli aerei a freccia di prima generazione dell'USN), VA-15 'Valions' su AD-6, VAH-1 'Tigers' su A3D-1, VAW-12 'Det Bats' su AD-5W, VA (AW-33) Det Night Hawks su AD-5N, VFP-62 det Fighting' photo su F2H-2P, e l' HC-2 Det Fleet Angels Hup-2. Poi nel '59-61 il CVG-1 andò sulla USS Roosevelt CVA-42 che svolse tre crociere, sempre nel Mediterraneo, tra il 2 settembre del '59 e il 2 agosto del '61. Nel febbraio-marzo 1963 andò sulla USS Enterprise a propulsione nucleare, la CVAN-65, con un'altra crociera nel Mediterraneo, quella tra il settembre del '62 e l'aprile del '65. Il 20 dicembre del '63 divenne Carrier Air Wing One-1 o CVW-1. Il giugno del '66 iniziò una crociera con la ROOSEVELT per il Vietnam, che durò fino al febbraio del '67. Aveva all'epoca il VF-14 sugli F-4Bm come anche il VF-32 'Swordsmen', mentre il VA-172 'Blue Bolts' aveva gli A-4C, i VA-12 'Flying Ubaingis' e VA-72 'Blue Hawks' su A-4E, il VAH-10 DET 42 'Vikings' su KA-3B, il VAW-121 'Griffins' su E-1B, il VFP-62 DET 42 Fightin'Phot su RF-8G, e il HC-2 DET 42 'Fleet Angels' su UH-2A e B. Seguì un'altra crociera nel Mediterraneo con la stessa portaerei nel 1967-68, poi venne assegnato alla CVA-67 'Kennedy' e così rimase l'accoppiamento per i successivi 13 anni, iniziando l'11 dicembre 1968. Seguì una crociera nel Mediterraneo nell'aprile-dicembre 1969, con il VF-14 e 32 su F-4B, VA-83 'Rampagers' su A-4C, VA-81 'Sunliners' con A-4C, RAVH-12 'Eagle Eyes' su RA-5C, VA-95 'Green Lizards' su A-4C, VAH-10 Det 67 'Vikings' su KA-3B, VAW-121 'Griffins' su E-1B, VAQ-33 'Det 67 'Firebirds' su EA-1F, HC-2 Det 67 'Fleet Angels' su UH-2A. Ma nel settembre '70-febbraio '71, con la crociera successiva vennero fatti cambiamenti notevoli: VF-14 e 32 sempre su F-4B, VA-46 'Clansmen' e VA-72 'Blue Hawks' su A-7B, VA-34 'Blue Blasters' su A-6A/B/C, RVAH-14 'Eagle Eyes' su RA-5C, VAQ-131 'Lancers' su EKA-3B, VAW-125 'Torchbeares' su E-2B, HC-2 Det 67 su HH-2D. Insomma, E-2, A-7 e A-6 avevano rivoluzionato il modo di 'fare aviazione navale'. La crociera successiva non vide altro che il cambio tra il VAQ-131 con il 135, e si svolse tra il novembre 1971 e l'ottobre '72. 1974-75, periodo cruciale per la maturazione del CV concept ovvero la formazione di uno Stormo finalmente con tutte le risorse necessarie anche quelle ASW, che fino al 1970 erano assegnate ai CVSG, ASW Carrier Air Groups delle vecchie portaerei della II GM. Per la prima volta nella costa atlantica arrivarono gli F-14, E-2C e S-3A: crociera del Mediterraneo giugno 1975-gennaio '76 svolta conseguentemente su: VF-14 e 32 su F-14A, VA-46 e 72 su A-7B, VA-34 su A-6E e KA-6D, VS-21 'Vikings' su S-3A, VAQ-133 'Wizards' su EA-6B, VAW-125 'Torchbeares' su E-2C, HS-11 Dragonslayers su SH-3D. Seguirono altre 4 crociere: N.Atlantico, settembre-novembre 1976, Mediterraneo gen-ott '77, Caraibi nov-dic. '77, N.Atlantico gen-marzo 1978, Mediterraneo giugno '78- febbraio '79, con la sostituzione della VS-21 con la VS-32, e l'aggiunta di un Det.2 della VFP-63 con 3 RF-8G. Nel novembre-dicembre del '77 il CVW-1 venne anche imbarcato sulla CVN-49 Eisenhower per la sua crociera di inaugurazione. Poi seguì una missione in Mediterraneo tra l'agosto 1979 e il marzo 1981. Rientrato, il CVW-1 venne assegnato alla USS Carl Vinson CVN-70 che era in allestimento, e la situazione durò così per un anno. Poi arrivò l'epoca della USS America o CVN-66. Nel frattempo le squadriglie VF-14 e 32 vennero assegnate ala CVW-6 e arrivarono la VF-33 e 102, quest'ultima anche con aerei TARPS, Tactical Airborne Reconnaissance Pod System. Infatti gli RF-8G erano oramai stati radiati dalla prima linea. A quel punto la composizione era questa: VF-102 'Sidewinders' su F-14A (alcuni con pod TARPS), VF-33 'Starfighters' su F-14A, VA-46 e 72 su A-7E, VA-34 su A-6/KA-6D, AVW-123 'Screwtops' su E-2C, VAQ-135 'Black Ravens' su EA-6B, HS-11 su SH-3H, VS-32 'Norsemen' su S-3A. Vi furono crociere nei Caraibi (maggio-luglio 1982) e N.Atlantico agosto-ottobre 1982. Seguì una ennesima crociera in Oceano Indiano e Mediterraneo nel dicembre 1982-giugno 1983, con il VAQ-135 rimpiazzato dal -136 ma solo per questa crociera. Nel 1984-85 altre crociere: Caraibi, febbraio 1984, Mediterraneo-Indiano tra l'aprile e novembre 1984, N.Atlantico, agosto-ottobre 1985. Poi si arrivò alla crociera del 10 marzo 1986, quando ancora una volta l' AMERICA andò in Mediterraneo, dove gli americani andarono oltre la 'Linea della Morte' proclamata da Gheddafi, assieme alla CORALS SEA e alla SARATOGA. Seguirono gli attacchi alla Libia del 24-marzo- 15 aprile, nel frattempo la VAQ-135 era stata passata ala CVW-13 che non aveva una forza EW e rimpiazzata dal Det Y della VMAQ-32 dei Marines, arrivata dagli USA. Finita l'emergenza, il CVW-1 negli USA sostituì gli A-7 con le VFA-82 e 86 con gli F-18C, mentre la VA-34 venne sostituita dalla VA-85 e il VMAQ-2 Det Y dalla VAQ-137. Ancora una crociera nel febbraio-aprile 1989 nei Caraibi e N. Atlantico, poi dall'11 maggio una crociera in Mediterraneo e Oceano Indiano, finita il 10 novembre successivo. Durante la crisi del Golfo l'USS America era appena uscita, nell'agosto del 1990, da un lungo periodo di manutenzione a Norfolk. Nel frattempo il CVW-1 era in addestramento. Preparatisi subito e al meglio, l'USS America e il suo stormo partirono il 28 dicembre e arrivarono il 9 gennaio in pochissimi giorni, grazie all'uso del canale di Suez. A bordo c'erano il VF-33, 102 su F-14, il VFA-82 'Marauders' su F-18C, idem per il VFA-86; poi il VA-85 su A-6, il VAW-123 su E-2C, il VAQ-137 'Rooks' su EA-6B, HS-11 su SH-3H, VS-32 'Norsemen' su S-3B. La USS America era nel Mar Rosso pronta all'attacco fin dall'inizio delle operazioni, che iniziarono contro un deposito munizioni vicino a Baghdad, completamente distrutto in un'azione diurna. Segue il 18 gennaio un attacco notturno contro una raffineria che viene distrutta senza perdite, poi centri di comunicazioni e comando, centri industriali e chimici etc. Il 26 gennaio iniziano gli attacchi contro i ponti strategici, che saranno in tutto quattro con bombe laser, che distruggeranno 3 ponti su quattro attaccati (forse con il solo primo attacco del 26?). 31 gennaio, attacchi sul Kuwait, poi nel periodo 1-7 febbraio 11 missioni a caccia di Scud, dichiarata con la distruzione di due veicoli lanciamissili. Questo nonostante che gli attacchi dal Mar Rosso durassero in media, come attività di volo, 5 ore con l'impiego delle aerocisterne dell'USAF e RAF. In tutto v'erano stati 144 attacchi, poi si diresse l'azione contro il Kuwait per aiutare la TF 'Zulu' che già aveva ''Coral Sea'', Midway, Ranger e Roosevelt in azione. Quindi l'USS America arriva nel Golfo persico e dopo 45 giorni di mare consecutivi si svolge, il 10 febbraio, un 'beer party' con la sospensione di tutti i voli, secondo una vecchia tradizione dell'USN, con grande festa sul ponte di volo e 2 birre a testa per l'equipaggio di 5.000 persone. Da ricordare che differentemente dalla RN, nell'USN gli alcolici sono proibiti. Il 14 febbraio l'USS America arriva allo Stretto di Hormuz e poi si posiziona dove è stata indicata. La durata delle missioni si abbassa a 90 minuti, ma una potente mina il 16 febbraio viene individuata ad appena un miglio dalla nave, che viene fatta esplodere da una squadra di artificieri su di un elicottero con un fucile di precisione. In seguito altre mine ormeggiate verranno ritrovate: almeno altre 3. Molto utili gli S-3B anche se non useranno i missili Harpoon, che rispetto all'S-3A possono utilizzare. Utili per collegamenti, controllo aereo etc., ma il 20 febbraio uno di questi localizza una motovedetta irakena con un attacco in picchiata e sgancio di 3 bombe da 454 kg alle 14.40. Aveva avvistato la nave all'ISAR di bordo, mentre si avvicinava ad una squadra navale. Poi azionò il FLIR data la presenza di foschia e infine attaccò su ordine dell'incrociatore CG-50 Valley Forge. Seguì un attacco in massa il 23 febbraio, proprio alla vigilia dell'attacco di terra, contro una postazione di missili antinave irakeni che venne distrutta totalmente, mentre l'attacco contro di essa con i missili Tomawhak di una corazzata aveva fallito. seguono infine 3 giorni d'inferno in cui vengono distrutti, dichiarati quantomento, 387 obiettivi tra mezzi e artiglierie irakene. In tutto vennero fatte 3008 missioni dopo di che il 4 marzo venne abbandonato il Golfo persico e la nave attraccò in Egitto, al porto di Hurgala, dopo 78 giorni di mare e infine il 19 aprile ritornò a Norfolk. Pare che non solo non ebbe nessun aereo perduto ma nemmeno nessuno danneggiato in tutta quest'attività, e va sottolineato, solo il CVW-1 ebbe questo record di invulnerabilità, gli altri ebbero perdite e danni anche se non gravi. ===La CV-66 America<ref>Monografia RID N.1, 1994</ref>=== Prima di finire i suoi giorni come nave bersaglio, la USS America è stata una delle principali portaerei dell'USN. La sua origine è stata come Scafo N.561, impostato il 19 gennaio 1961 sullo scalo N.10 dei Cantieri Newport News Shipbuilding and Draydock Company a Newport News, Virginia. Venne varata il 1 febbraio 1964, con un'entrata in servizio rapidissima, visto che questo avvenne il 23 gennaio del 1965. La USS America, con la designazione CV-66, era l'evoluzione delle prime vere superportaerei, le 'Forrestal'. Le sue sorelle erano la KITTY HAWK e la CONSTELLATION. Considerando che le stesse 'Forrestal' erano l'alternativa d'emergenza alla cancellazione della portaerei tutto-ponte UNITED STATES (che non aveva praticamente nemmeno l'isola), queste erano il terzo progetto di super-portaerei. La loro progettazione non era stata tanto pacifica: chi voleva una nave come le 'Forrestal', chi voleva uno scafo non più grande di quello delle ex-superportaerei 'Midway' da 45.000 t, si cercava comunque di ridurre i costi astronomici dei 215 milioni previsti per un'altra 'Forrestal'. Se il dislocamento fosse stato ridotto a 45.000 t il costo sarebbe potuto, secondo certi progetti, ma al solito, il vero prezzo da pagare sarebbe stato quello di minori capacità operative, che con l'era del Phantom e dell'Intruder, ovvero macchine da 25+ tonnellate, avrebbe rischiato di compromettere il futuro (che all'epoca cominciava ad essere l'enorme F-111B, per non parlare del Vigilante), e questo significa, per esempio, che la Marina americana ha rinunciato all'uso degli F-14 sulle 'Midway', per l'appunto da 45 mila tonnellate. Alla fine KITTY HAWK e CONSTELLATION vennero realizzate come 'Forrestal modificate' con il progetto SCB 127A. La USS AMERICA avrebbe potuto, secondo alcuni progetti, l'abbassamento dell'altezza dell'hangar o magari una versione convenzionale della costosa e praticamente sperimentale ENTERPRISE, la portaerei più lunga di tutte. Ma alla fine, dopo tante discussioni (anche l'US Navy non poteva affrontare spese tanto grandi a cuor leggero), si arrivò a realizzare il progetto come una rielaborazione leggera della KITTY HAWK, con la denominazione SCB 127B. La differenza, che certo non fu neutra con il costo, fu soprattutto quella di introdurre un sonar SQS-23 di prua, con conseguente modifica delle linee di scafo per il bulbo sonar, il che tra l'altro comportò anche il riposizionamento delle ancore. Il tutto comportò un costo di 248,8 milioni di dollari. All'epoca, per dare un'idea, il costo di un Phantom era di poco superiore al milione di dollari, per cui è come, diciamo, se attualmente (se il rapporto 200:1 restasse) venisse a costare attualmente, comparata con un F-22, oltre 30 miliardi di dollari, mentre l'ultima delle 'Nimitz', di cui si parlerà poi, costa attorno ai 5 miliardi di dollari (e quindi, con un rateo di 200:1 i moderni super caccia americani dovrebbero valere ancora 25 milioni l'uno, mentre già 25 anni fa un F-14 o un F-15 costavano tra i 30 e i 40 milioni, per non parlare adesso di un F-22). Insomma, non si può dire che il costo sia stato 'economico', anche tenendo conto dell'inflazione. Ma certo, il costo dei moderni aerei da combattimento è cresciuto molto di più del 'modesto' incremento di 20:1 delle portaerei, anche se di tipo nucleare; con lo stesso incremento al giorno d'oggi si potrebbe comprare giusto un F-16A prima maniera, non certo un super-caccia comparabile al Phantom del 1961! Passando alla tecnica, la nave aveva la solita prua chiusa, che ha un nome ben specifico: 'Hurricane Bow', che è stato adottato dopo i danni che in Pacifico gli uragani potevano causare alle portaerei con hangar aperto ma anche la prua nella stessa condizione. Inoltre garantiva migliori doti di tenuta al mare, cosa aiutata anche dall'assenza delle mensole delle batterie contraeree che erano presenti sulle Forrestal', autrici di spruzzi a pioggia quando c'erano onde particolarmente alte. La poppa era a specchio, con una leggera convessione mentre l'isola era un po' a poppavia rispetto al disegno adottato per le 'Forrestal' per via del diverso posizionamento dei motori, pure questi spostati verso poppa. Questo ha comportato varie e non indifferenti migliorie: gli assi di trasmissione più corti, e la migliore e più razionale disposizione degli hangar e delle officine. È strano come nella piccola isola esistesse anche il fumaiolo, in effetti piccolo, di sezione rettangolare e diritto. Non dev'essere stato molto piacevole condividere la plancia con le sue emissioni, e certo in questo senso le 'Nimitz' e la stessa 'Enterprise' sono state un miglioramento. Dietro vi era il traliccio per sostenere il radar principale di scoperta aerea. Quanto alle predisposizioni aeronautiche vere e proprie, il ponte di volo era di circa 312 metri con larghezza max di 76,8 m, circa il doppio della larghezza dello scafo, ovvero 39,6 m. Esistevano 4 elevatori di cui 3 a dritta di cui 2 davanti all'isola. Questo è esattamente il contrario di quanto succedeva sulla 'Forrestal' (che ne aveva un quarto alla fine del ponte angolato, a sinistra), e un deciso miglioramento dato che tutti e due questi elevatori prodieri consentivano l'uso degli apparecchi anche durante le operazioni di atterraggio, e quello di sinistra anche per i decolli, senza andare incontro al congestionamento del ponte di volo dato dalla presenza di due elevatori (a sinistra e destra) su posizioni contrapposte, alla stessa lunghezza dello scafo. Queste qualità sono state apprezzate dato che poi sono state riprese da tutte le navi successive, soprattutto dalle 'Nimitz' che sono diventate, lentamente ma con continuità, le principali portaerei americane. Per consentire il volo in sicurezza agli aerei c'erano 4 catapulte C-13 a vapore da 90 m di lunghezza, due a prua (con i classici 'denti' sul ponte) e due sul ponte di atterraggio-decollo angolato, con traiettorie convergenti che permettevano l'uso solo alternativamente dei sistemi di lancio. Tuttavia, con queste catapulte era possibile lanciare un aereo ogni 105 secondi e in pratica un lancio ogni circa 30 secondi. Ma perché questa disposizione a mezza nave delle catapulte? Perché essenzialmente questo non indebolisca troppo, concentrandole a prua, la struttura del ponte di volo. Questo è corazzato, sulla scorta degli insegnamento della II GM che videro le navi USA molto vulnerabili, ma del resto le navi inglesi, che ressero bene i kamikaze, erano troppo limitate dovendo ridurre le dimensioni a parità di dislocamento. Solo le 'Midway' ebbero dimensioni e stazza tali da costruirle sia con grandi capacità di carico che con un ponte di volo corazzato. Questo però non sarebbe successo subito: solo dopo un esteso lavoro di ricostruzione; diversamente le portaerei americane del periodo antecedente le 'Forrestal' continuarono ad avere travi di legno spesse circa 20 cm come pavimentazione, ovviamente poco efficace, anche se si trattava di quercia, con una brutta tendenza, oltretutto, anche a prendere fuoco in caso di incendi di carburante dovuti ad attacchi o incidenti di volo. L'USS America ha ricevuto un ponte di volo corazzato fin dall'inizio, con spessori rimasti segreti, come in generale il resto dello schema protettivo della nave, che in verticale arrivava anche a 150 mm di spessore (1+ tonnellata per m2, in sostanza) con il ponte corazzato galleria, e la scatola corazzata che proteggeva tutti i sistemi vitali, inclusi quelli motore e munizioni. Fittissima la compartimentazione disponibile, con oltre 1.200 locali stagni e corazze verticali, paratie corazzate e corazza antischegge per numerosi locali. La velocità elevata serviva per spostarsi velocemente, per lanciare 'prua al vento' gli aerei con maggiore sicurezza (e aiutarli ad atterrare nella condizione opposta) e per spostarsi rapidamente. Ma a parte questo v'era da evitare l'attacco degli SSN sovietici, specie i veloci ma rumorosi 'November'. Erano così disponibili 8 caldaie Foster Wheeler da 83,4 kg/cm2 con 4 riduttori Westinghouse su altrettanti assi per una potenza di ben 280.000 hp. Questo rende possibile la velocità di 33 nodi per brevi periodi, max sostenuta 31 nodi e crociera veloce su di un più 'normale' valore di 20 nodi. D'altro canto le navi di scorta non potevano durare molto alla massima velocità senza doversi rifornire (cosa peraltro possibile, ma non c'erano rifornitori da 31 nodi, nemmeno le gigantesche petroliere 'Sacramento'). Per far funzionare tutti i sistemi elettrici di bordo c'erano 6 generatori da 2.500 kW. Quanto alla massa, delle tonnellate disponibili 39.000 erano per lo scafo, 4.105 riguardavano invece il sistema motore, 1.134 per i circuiti elettrici e 1.084 per le armi di bordo. Già, ma che armi? I cannoni da 127 mm non erano stati considerati, le armi moderne non erano ancora disponibili: dunque che fare? La risposta fu due lanciatori di Terrier binate, ovvero una Mk.10 Mod.3 a dritta e una Mod.4 a sinistra. Queste rampe erano a poppavia della nave ed erano servite da radar 3D e sistemi d'illuminazione radar, ma questo non consentiva una valida difesa ravvicinata e soprattutto una a giro d'orizzonte. Senza rimpianti vennero quindi cambiate con i lanciamissili Sea Sparrow e poi i Phalanx, appena fu possibile disporne, nell'ambito di lavori di aggiornamento. Questo per l'armamento difensivo: e per quello offensivo? C'era la disponibilità di migliaia di t per armi da guerra varie, ma non sempre sfruttate: nel '65, all'inizio della guerra in Vietnam, c'erano ben 2.000 bombe da 113 kg Mk81, 683 da 227 kg Mk.82, 46 Mk.83 da 454 kg e 36 Mk.84 da 907 kg; stupisce il numero delle bombe di peso minore, mentre c'erano anche 260 missili AIM-7, 350 AIM-9, 172 AGM-12 Bullpup, 4.750 razzi da 70 mm, 1.220 da 127 mm, 140 bombe CBU e 102 ancora più terribili contenitori di napalm. In tutto, quindi, circa 1000 t di carico utile. Ma durante il conflitto il carico è stato certamente superato con munizioni sistemate per ogni dove. Questo è uno dei pochissimi dati noti sui carichi delle portaerei americane (e non solo) moderne. Serviva circa 75-90 aerei. Le dimensioni erano 'monstre' in ogni particolare: le eliche a 5 pale erano pesanti 31,5 t con diametro di 6,7 m; sei locali mensa servivano 18.000 pasti giornalieri, altezza di 17 piani, mentre i locali delle caldaie, nonostante le dimensioni generose, erano estremamente caldi per i macchinisti (meno male che non c'era più la necessità di spalare anche il carbone..). La catena aveva anelli da 180 kg, e l'ancora pesava oltre 30 t. Quanto ai sistemi elettronici, la dotazione della USS America era pur sempre la migliore disponibile nell'US Navy. I radar erano il radar ITT-Gillfillan SPS-48C tridimensionale, banda E/F, potenza 2,2 kW con portata di oltre 400 km, mentre il Raytheon SPS-49 ha una capacità solo bidimensionale, ma con portata di 350 km e lunghezza d'onda in banda C e D, potenza d'emissione 280 kW; radar di scoperta in superficie Sylvania SPS-10F in banda G/H con 285 kW di potenza e portata di 60 km. Poi vi sono i sistemi di avvicinamento velivoli: ITT Gilfillan SPN-35, Cutler Hammer SPN-41 in banda J e 90 km di portata, 2 Bell Aerosystem SPN-42, ITT-Gillfillan SPN-43A che ha anche funzioni di ricerca aerea, banda E/F e 850 kW; Tacan URN -25 e PLAT per l'avvicinamento dei piloti; Raytheon SPN-64 per la navigazione, FCS Hughes Mk.23 TAS con 4 sistemi illuminazione bersagli Mk.94 per i missili Sea Sparrow coordinati da due sistemi direzioni di tiro Mk.91. La difesa elettronica era data dal sistema SLQ-29A che era costituito dal WLR-8 e l'SQL-17 V2, nonché infine, il sonar SQS-23 con frequenza di 5 KHz, perché all'epoca della guerra nucleare si riteneva che le navi dovessero ritrovarsi a combattere troppo distanti l'una dall'altra per proteggersi totalmente dagli attacchi dei sottomarini (per il rischio di restare coinvolte da singole esplosioni nucleari); il tutto era coordinato dal CIC, Combat Information Center, coordinando anche l'ASCAC (Anti-Submarine Classification and Analysis Center), NTDS e sistemi di comunicazione di ogni sorta. Insomma, la classica combinazione di grandi radar SPS-49 e SPS-48 per le più importanti navi USA, l'SPS-10 e 5 radar di scoperta aerea ravvicinata e -o guida di velivoli all'atterraggio. In tutto le caratteristiche, come erano nell'ultima 'edizione' della nave, sono state: *Cronologia: Impostazione 19 gen 1961, servizio 2 gen 1964, servizio 23 gen 1965 dalla Newport News Shipbuilding. *Dislocamento: leggero di progetto 58.680 t, a pieno carico 79.500 t; standard 61.100 t, p.c. 79.264 t (nonostante la rimozione del pesante armamento originario) *Dimensioni: lunghezza 319,3 m, larghezza 39,6 m, ponte di volo 312 m per una larghezza max. di 76,8 m; hangar 225x30x7,6 m; elevatori 25,9x15,8 m. *Motore: 8 caldaie Foster Wheeler con 4 turboriduttori Westinghouse; 280.000 hp su 4 assi; 2 timoni; velocità max oltre 31 nodi, autonomia 8.000 miglia nautiche a 16 nodi (economica), 7.800 miglia a 20 nodi. *Materiali per lo stormo aereo: 5.450 t carburante avio, 1.800 t munizioni. *Armi di bordo: 3 Mk.29 Sea Sparrow ottupli, 3 CIWS Mk.15 Phalanx, 4 lanciarazzi SBROC, armi leggere *Equipaggio: 5.250 Quanto all'attività operativa, la USS America iniziò con una crociera in Mediterraneo, poi 3 nel Pacifico dove combatté come una delle portaerei della 'Yankee Station' fino al gennaio 1973; tornata prevalentemente nel Mediterraneo durante le successive missioni, nel '79 ebbe poi l'importante lavoro da svolgere della qualifica del nuovo F-18. Dopo ebbe lavori per circa un anno per installare le nuove armi difensive e altre attrezzature. Seguì una crociera nell'Oceano Indiano nel 1981, poi nell'82 missione in supporto agli Americani in Libano. 10 marzo 1986, inizio delle azioni militari contro la Libia, e dopo alcuni duelli aerei fu proprio uno dei suoi caccia (VF-102) a subire un mancato attacco da parte dei famosi missili SA-5, il 24 giugno. Poi un A-6 Intruder del VA-34 affondò una motocannoniera 'Combattante II' libica durante gli scontri che vi furono subito dopo. Il 15 aprile vi fu un attacco contro obiettivi in Libia durante la famosa serie di attacchi contro Tripoli e Bengasi. Dopo di che la nave tornò negli USA per iniziare a novembre una nuova revisione che terminò nel febbraio 1988, mentre nel frattempo ricevette gli F-18. È ampiamente probabile che fu allora che una delle due caratteristiche 'dentellature' delle catapulte anteriori, ovvero dei prolungamenti del ponte di volo attorno alle rotaie di lancio, sparì. Infatti se si guardano le foto, si nota che la USS America aveva inizialmente entrambe le catapulte anteriori così sistemate; ma ad un certo punto quella di sinistra ha perso tale 'prolunga', che altro non è che uno sprogente per il recupero cavo. Difficile capire esattamente il motivo, ma una cosa è certa: le foto in cui c'erano gli A-7 sul ponte di volo hanno ancora la configurazione originaria, mentre quelle più recenti, pur conservando anche la catapulta di sinistra, no. Nel mentre però sono visibili sul ponte gli F-18, sostituti dei vecchi A-7. Per questo la modifica dev'essere stata pressoché simultanea alla loro introduzione tra i reparti di volo. Da ricordare, in merito, che anche le 'Nimitz' hanno una sola sporgenza di questo tipo pur conservando entrambe le due catapulte C-13 anteriori. Altri lavori nel 1990, poi via nel Golfo dove combatté con il suo Stormo, che lanciò ben 3000 missioni, in parte dal Mar Rosso e poi dal Golfo Persico, senza subire alcuna perdita. Altro ciclo nel Golfo all'inizio del 1992 come parte della Suothern Watch, quindi seguì il ciclo di lavori che terminò alla fine del 1992 con un ciclo di allenamento nelle acque metropolitane. Salpata l'11 agosto 1993 è andata in Adriatico con la 'Deny Flight' per monitorare l'embargo nella ex-Jugoslavia. Questa missione è durata fino all'inizio del 1994. Nonostante la sua prestigiosa attività, correlata soprattutto con il CVW-1, la USS America, che nelle ultime missioni aveva 5.250 persone di cui 2.450 del gruppo di volo e 700 per manutenzione e gestione velivoli sul ponte di volo, non è stata sottoposta ai programmi di aggiornamento SLEP, Service Life Extension Program, programmi costosi dalla durata di circa 2 anni, con tante modifiche e sostituzioni di componenti, la creazione di una TFCC, Tactical Flag Command Center, rimpiazzo di armi difensive (quando necessario, quantomeno), corazze in kevlar per certe aeree rimaste senza armature inizialmente (come forse la plancia a doppio piano caratteristica delle navi portaerei), catapulte più potenti, ristrutturazioni di spazi interni etc. per ottenere almeno 10, anche 15 anni di attività in più. L'AMERICA era l'unica delle navi 'Forrestal Migliorato' a non riceverlo ed era deciso di farglielo fare nel 1996-99; ma poi, con la riduzione drastica delle risorse e della prima linea, non se n'é fatto più nulla e così la carriera della prestigiosa portaerei sarebbe terminata nel 1996. Messa in riserva, la sua fine è stata quella di affondare per mano delle armi antinave americane, con una serie di test che sono rimasti segreti e che ovviamente servono per progettare meglio le portaerei americane, già dotate di corazze e strutture di alto livello, grazie anche alla larghezza dello scafo (che praticamente è doppio, con l'apparato motore e le altre componenti vitali protetti in un box stagno) che permette una fitta compartimentazione. Così la nave è stata affondata qualche anno fa e ora fa parte di una barriera artificiale per la fauna subacquea, come la USS Oriskany. Ma torniamo al suo ultimo e ben istruttivo dispiegamento, quello in Adriatico. All'epoca era la principale unità della 6a Flotta e quando A.Nativi fece il reportage arrivò sul ponte con il classico aereo C-2 Greyhound che è la versione da carico dell'E-2 (come il C-1 Trader era la versione utility del E-1 Tracer). I cicli 'ordinari dell'attività erano 1-2 alla mattina e 2 per il pomeriggio. La notte restava solo il servizio 'su allarme' eventuale. In tutto c'erano circa 70 sortite giornaliere, ma c'era la possibilità di arrivare a 140 se necessario. La nave faceva parte di un CBG di cui era l'ammiraglia: con la dottrina 'From the Sea' questi gruppi erano stati cambiati rispetto a quanto succedeva prima, con il concetto delle Joint Task Forces, che significa in concreto la formazione di gruppi da battaglia misti, sia portaerei che anfibi. La forza complessiva era quindi: *CV-66 America *CG-60 Normandy e CG-61 Monterey, classe 'Ticonderoga' (incrociatori AEGIS) *DDG-995 Scott (caccia AAW classe Kidd) *DD-988 Thorn (caccia ASW 'Spruance') *FFG-28 Boone (fregata 'Perry') *AOR-4 Savannah (rifornitore veloce 'Wichita') *AE-27 Buttle (Trasporto munizioni veloce) *SSN-757 Alexandra e SSN-694 Groton (SSN Classe 'Los Angeles'= *LPH-7 Guadalcanal (LPH 'Iwo Jima') *LPD-12 Shreveport (anfibia classe 'Austin') Si trattava di un gruppo da combattimento di enorme potenza, anche se la forza imbarcata comprendeva solo 50 'strike fighters'. Ovvero, secondo quanto promesso c'erano: *VF-102 'Diamondbacks' (Fighter Squadron) di Oceana, con 14 aerei di cui 5 con il TARPS *VFA-82 'Marauders' di Cecil Field, e VF-86 Sidewinders, (Strike Fighter Squadron) con 11 F-18C. *VA-85 'Black Falcons' (Attack Squadron), Oceana: 14 A-6E SWIP con ala in compositi, missili HARM e SLAM implementati nel sistema d'arma. *VAQ-137 'Rooks' (Tactical Electronic Warfare Squadron) con gli EA-6B di Whidley Island *VAW-123 'Screwtops' (Airborne Early Warning Squadron), di Norfolk *VS-32 'Maulers' Air ASW Squadron, con gli S-3B di Cecil Field *HS-11 'Dragonslayers' (Helicopter Anti Submarine Squadron) con gli SH-3H di Jacksonville In tutto circa 75 macchine, che per un certo periodo hanno condiviso il ponte di volo con i 4 CH-46 e 220 Marines di una compagnia d'assalto. Questo concetto non è stato particolarmente apprezzato, come del resto ogni operazione in cui una portaerei debba muoversi a meno di qualche centinaio di km dalle coste nemiche o ostili. Quanto ai caccia, tutti erano armati con armi aria-superficie, anche gli F-14 del singolo squadrone che ne approfittavano per addestrarsi all'uso di armi (all'epoca solo di tipo 'stupido') della serie Mk. 82. Anche i Viking erano utilizzabili come bombardieri, mentre gli EA-6B erano capaci di sparare i missili HARM. Quindi in tutto gli 'strike fighters' erano fino a 60-64 apparecchi. La portaerei insomma aveva a bordo 14 F-14, 22 F-18, 14 A-6, 8-10 S-3 ma inclusi alcuni nuovi ES-3A ELINT (progetto 'Aladino'), circa 4-5 EA-6B, altrettanti E-2C, 6-8 SH-3H e un C-2A. La sparizione della squadriglia per il rifornimento in volo era spiegabile con la carenza che, nonostante la conversione in KA-6D di 78 A-6A e anche 12 A-6E, affliggeva l'US Navy all'epoca: in pratica erano gli stessi S-3 Viking a fare il rifornimento in volo oppure le aerocisterne basate a terra. Sulla nave il servizio vedeva il personale con casacche colorate e quasi coreografiche, in realtà indispensabili per non fare confusione: giallo per chi guidava le manovre degli aerei sul ponte, bianco per gli ispettori della sicurezza, verde per gli agganciatori alle catapulte degli aerei, viola per i rifornitori di carburante, blu per chi portava gli aerei dagli elevatori, argento per le unità antincendio, rosso per gli addetti al riarmo e all'aggancio delle armi di bordo, inoltre c'era un 'plane captain' che controllava le operazioni per ciascuno degli aerei presenti a bordo. L'addestramento era ottimo: gli atterraggi erano solo in alcuni apparecchi totalmente 'automatici', ma per lo più si trattava del 'manico' a fare la differenza. E gli esegeti non mancavano, sia a livello di ufficiali che dell'equipaggio sul ponte, che si comportava un po' come ad un torneo. Ma qui l'addestramento era ottimo. Le figure d'atterraggio erano giudicate anche in termini di estetica, in generale una prova d'abilità, specie di agganciare la prima delle 4 corde di arresto metalliche. I pericoli erano molti: per esempio, i cavi d'arresto erano pericolosissimi, capaci di tagliare via le gambe a qualche malcapitato. Anche per questo l'età media degli addetti sul ponte era bassa, dell'ordine dei 25 anni: servivano ragazzi 'veloci' a muoversi quando necessario, specie nel mandare in aria un 'alpha strike' con tutti gli aerei disponibili. Una presenza rimasta rispetto ai Marines era quella dei SEAL, di cui un plotone era stanziata a bordo, con tanto di barchini a motore, standard dal giugno 1992 a bordo delle navi. Servivano per l'abbordaggio di navi sospette come al CSAR, designazione avanzata di obiettivi per gli aerei d'attacco, raccolta di informazioni sul dispositivo militare terrestre. Erano insomma potenzialmente fondamentali per la riuscita di un attacco, ed erano portati in azione dagli SH-3 e persino dall'innocuo C-2. IN questo spiegamento c'era a bordo il Team 8, con tanto del SOCRATES, Special Operation Command Research Analysis and Threat Evaluation System. I SEAL avevano certo anche capacità di difendere la nave da attacchi insidiosi, e per questo compito non mancavano una decina di mitraglie da 7,62 e 12,7 mm, anche se in questo senso le vecchie portaerei 'Essex' erano certo meglio messe visto che nel periodo bellico arrivavano a 90 cannoni e mitragliere tra il 20 e il 127 mm. ===I primi 10 anni della USS Abraham Lincoln<ref>A. Lincoln Carlson, Ted, USS Abraham Lincoln, Aerei Dic. 1998, p.6-10</ref>=== Questa è una delle ultime Nimitz, entrata ufficialmente in servizio giusto alla fine della Guerra fredda come CVN-72 (ovvero la 72ima portaerei dell'US Navy, qui di tipo a propulsione nucleare) l'11 novembre a Norfolk, Virginia. Si presentava come un gigante dei mari da circa 100.000 t, con 4 motori a turbina a vapore mobilitati da due soli reattori nucleari; era lunga 333 m, con un ponte di volo di 4,5 acri di superficie e largo al massimo 78 m. Velocità oltre 30 nodi ed equipaggio 5.500 persone. Le catene dell'ancora pesavano 111 kg ad anello e quindi la catena di ciascuna ancora, lunga 330 m, pesava ben 140 tonnellate. V'erano 4 catapulte di cui la 1 e 2 a prua e la 3 e 4 sul ponte angolato, capaci di 'sparare' aerei da 37 t accelerandoli da 0 a 290 km/h in 3 secondi. Questo significa che anche un aereo con i motori spenti e frenato potrebbe essere scagliato agevolmente in mare a velocità superiori a quella di stallo. 4 ascensiori da 360 m<sup>2</sup> servono lateralmente il ponte di volo, per non intralciare le operazioni aeree e non causare punti deboli alla struttura del ponte, che è corazzato. 4 cavi d'arresto in acciaio sono da 50 mm di spessore, capaci di fermare un aereo da 240 km/h in 120 metri dopo l'aggancio con il gancio d'arresto dell'aereo. Subito dopo prese parte alle operazioni di accettazione ufficiale e poi partì per la circunnavigazione dell'intera America Latina. L'aspettava il servizio con la Pacific Fleet. Questa portaerei nucleare sarebbe stata in teoria disponibile per Desert Storm, ma in pratica non vi partecipò. Piuttosto, le sue prime attività furono esercitazioni con la Marina di Brasile, Argentina, Cile e Uruguay. Arrivò alla sua base navale definitiva di Alameda, che lascerà il 28 maggio 1991. Questo accadde 4 mesi in anticipo rispetto a quanto programmato, perché le fu chiesto di partecipare all'Operazione Desert Storm. La quale però era già finita da esattamente 3 mesi e così, anche se la regione medio orientale restava turbolenta, vennero cambiati i piani, e la USS Lincoln sarebbe stata destinata a non partecipare a questa crisi. Venne infatti inviata nelle Filippine per l'operazione 'Fiery Vigil', come ammiraglia di una flotta di ventitré navi che avrebbe preso a bordo i militari americani e le loro famiglie. Certamente poco nota e messa in ombra dalla crisi del Golfo, questa fu niente di meno che la più grande operazione di evacuazione di militari USA della storia. In tutto circa 20.000 persone lansciarono la NAS di Subic Bay, mentre altre 25.000 vennero trasferite a Cebu, sempre nell'arcipelago delle Filippine. Solo poi cominceranno le operazioni nel Golfo Persico con il CVW-11, ma solo per tre mesi e senza partecipare a combattimenti. Verso l'inizio del '92 era nuovamente ad Alameda dove fu posta in SRA, che significa Selected Restricted Availability. Insomma, per circa un anno la USS A.Lincoln non fu pienamente operativa, fino a che il 15 giugno 1993 ritornò allo status attivo e partì per il Golfo, con uno scalo ad Hong Kong. Partecipava all'operazione Southern Watch, visto che purtroppo la situazione non si era affatto 'distesa' tanto che all'inizio del 1993 venne sferrato un altro durissimo attacco aereo e missilistico contro gli Irakeni. Ma durò relativamente poco, perché nell'ottobre dello stesso anno, su ordine di Clinton la portaerei e il suo gruppo da battaglia si spostarono vicino alle coste somale. Era cominciata 'Restore Hope' che comportava il soccorso alle sventurate popolazioni stremate dalla guerra civile. L'CVW-11 pattugliò i cieli di Mogadiscio per 4 settimane mentre i soldati americani completavano le operazioni di sbarco. Poi vi fu il rientro negli USA, dicembre 1993, con relativo status SRA che durò circa un anno e mezzo, grossomodo come la prima volta. Aprile 1995, altra crociera nel Pacifico Occidentale. Solito copione: H.K, Singapore, Golfo dove si svolgeva ancora la Southern Watch, accanto alla quale venne montata la 'Vigilant Sentinel' che ne costituiva un'estensione armata contro l'aggressività che gli indomiti Irakeni continuavano a mostrare. Dopo questa crociera, ancora un rientro in patria con lungo periodo di lavori di raddobbo, ma negli Puget Sound Naval Shipyard. Questa era una novità visto che la portaerei ritornava nella costa atlantica, ma non in Virginia dov'era nata ma a Bremerton, stato di Washington. Passò un anno sottoposta a un ciclo di lavori che comprese anche la permanenza in bacino, mentre per non perdere l'allenamento il suo CVW-11 venne fatto 'nidificare' sulla vecchi CV-63 Kitty Hawk. L'USS Lincoln era destinata a non rivedere più la sua vecchia base, Alameda, che cadde vittima dei tagli post-Guerra fredda. La sua base divenne la costa atlantica, a Everett, sempre a Washington, che l'avrebbe ospitata ufficialmente dall'8 gennaio 1997. Fu questa dunque la destinazione finale di questa nave appena uscita dal cantiere, almeno come responsabilità amministrativa. Poi sono seguite attività d'addestramento, anche ritornando sulle coste californiane. Il suo Carrier Air Wing è diventato il CVW-14 proveniente dalla USS Carl Vinson (CVN-70) che nel frattempo era a Bremerton per i lavori di SLEP. Questa sigla significa letteralmente Service Life Extension Program, anche se la Wilson non era altro che la sorella appena maggiore della Lincoln. Al comando della Lincoln, (1998) c'era un veterano, Capt. Robert Willard, con 3.600 ore di volo. Ma non era il solito veterano del Vietnam, i tempi erano fatalmente passati e questi uscì dall' US Naval Academy solo nel 1973, quando la guerra era oramai praticamente finita. Nella sua carriera c'erano 850 appontaggi, il comando della USS Carl Vinson, e persino una portaelicotteri d'assalto anfibio, la USS Tripoli. Era approdato al comando della LINCOLN dall'agosto 1995. Quanto al CVW-14, contrassegnato dalle lettere della deriva KN, ha visto nel '96 lo scioglimento della VA-196 con gli Intruder, la squadriglia 'Main Battery', mentre il VF-11 'Red Rippers' con i Tomcat venne trasferito al CVW-7. Come l'Intruder era in fase di radiazione, oramai anche il Tomcat stava arrivando al capolinea della sua carriera. Al posto dello squadrone da caccia arrivò uno con gli F-18C, il terzo a bordo (la nave non ha mai avuto, per inciso, gli A-7, è passata direttamente agli F-18C), il VFA-115 'Eagles', che poi è uno dei vecchi squadroni di A-6E 'riciclati' sull'agile Hornet. A questo punto, dalla classica formazione imbarcata di due squadroni Tomcat, 2 Hornet, 1 Intruder più i supporti, si è passati a 1 squadrone con i Tomcat e 3 con gli Hornet. Il VF-11 'Tomcatters' è un altro degli squadroni storici con gli F-14, e nei tardi anni '90 aveva ricevuto i formidabili F-14D con motori potenziati come gli F-14A+, ma anche elettronica modernizzata con l'APG-71 (in pratica l'ibridazione dell'AWG-9 con l'APG-70), predisposizione per missili AMRAAM e armi aria-terra varie; poi vi erano gli F-18 dei VFA-115 'Eagles', VFA-113 'Stingers', VFA-25 'Fist of the Fleet', il Detachement con vari E-2C, l'HS-4 con i nuovi SH-60F (al posto dei vecchi Sea King), il VAQ-139 su EA-6B, il VS-35 'Blue Wolves' con circa 10 S-3B Viking, a cui si affiancavano anche i nuovi aerei ESM del tipo ES-3A appartenenti al Det. 13 del VQ-5 'Sea Shadow' con due aerei che tuttavia erano già minacciati, ad appena qualche anno dalla conversione in piattaforme Elint, di estinzione da parte dei tagli alla Difesa americana. Non mancava infine un C-2A del VRC-30 'The Providers', che era il Det.1 dello squadrone. Per addestramento e senza scopi di volo effettivo, strano ma vero, a bordo c'era anche un paio di presenze, nei tardi anni '90, che ricordavano il recente passato. Una era un caccia F-14A del VF-124, l'altra era ancora più sorprendente, perché si trattava di un A-6E senza segni di identificazione, tenuto come l'altro vecchio 'guerriero' nell'hangar, a scopi di manutenzione (chiaramente per la comunanza con gli EA-6B, che invece erano ancora in servizio). Certamente, i cambiamenti dei tardi anni '90 sono stati notevoli. I Tomcat sono rimasti caccia a lungo raggio e ricognitori, ma sono diventati anche cacciabombardieri. Però ne sono rimasti solo una dozzina in uno squadrone, mentre gli F-18 sono cresciuti a 3 con 10-12 aerei l'uno, ma senza rimpiazzare in tal modo i 58 aerei che erano presenti un decennio prima: 24 F-14 di cui 3-4 TARPS, 24 A-7 o F-18; 14 A-6 di cui 4-5 KA-6D, il tutto con capacità di difesa aerea, attacco a lungo raggio e rifornimento in volo senza pari. Quest'ultima specialità era adesso demandata (a dire il vero già dai tardi anni '80) ai Viking, che oramai non erano più impegnati in estenuanti cacce ai sottomarini sovietici. Positiva invece la sostituzione dei Sea King con i Sea hawk anche se questi non avevano la stessa autonomia di volo. Inossidabili gli E-2C e gli EA-6B, via via ammodernati a standard avionici più elevati, per esempio passando dal radar APQ-125 al -139 e poi al 145, capace di gestire qualcosa come 2000 tracce aeree e di superficie in simultanea anziché 200-300, e guidare dozzine di intercettazioni al contempo. I più recenti E-2C con questo radar, con portata di 420 km contro bersagli a bassa quota, oltre 550 km ad alta quota, può controllare una zona di oltre 1000 km di diametro e con un volume di oltre 15 milioni di km cubi! ===CVN-75 Harry Truman <ref>Cupido, Joe: USS Harry S.Truman, Aerei aprile 1999 p.18-22</ref>=== Questa è una delle ultime della classe Nimitz, con un dislocamento di 97.000 t a pieno carico. È la ottava 'Nimitz' della sottoclasse 'Stennis' leggermente migliorata. Ha un'altezza sul mare equivalente a quella di un palazzo di 20 piani e 4 eliche (di bronzo), con 4 catapulte capaci di assicurare un lancio ogni 20 secondi. Sul ponte da 4,7 acri vi erano 9 unità aeree per un totale di oltre 80 apparecchi. La vita utile dello scafo è di circa 50 anni anche se i motori devono essere revisionati ogni 20. Un grande progresso anche questo, visto che i primi motori nucleari necessitavano del cambio nocciolo ogni 3-5 anni, e con le prime 'Nimitz' si era giunti a 12-13. Nel '99 ha iniziato la sua valutazione, al solito, al largo della Florida e poi è stata assegnata alle operazioni nel Golfo, dove continuava il tiro a segno contro l'indomita antiaerea irakena. La base della nuova portaerei, assegnata alla Flotta atlantica, era a Norfolk. Il suo prestigioso CAW è il CVW-1, che all'epoca aveva: 3 squadroni F-18C (VMFA-251 dell'USMC, e i VFA-82 e 87 dell'USN) che facevano passare un po' in secondo piano i prestigiosi F-14B del VF-102; poi vi erano gli E-2C del VAW-123, S-3B del VS-32, EA-6B del VAQ-137 e infine i nuovi SH-60F del HS-11. Il tutto proveniva dalla 'Kennedy' ,ma da allora sarebbe stato di casa sulla Truman. Durante la crociera è atterrato anche un F-18 della spettacolare pattuglia della Marina, i Blue Angels, che non era un evento normale: era la prima volta dai tempi dell'F-6F Hellcat che un caccia della pattuglia non atterrava su di una portaerei, per quanto strano possa sembrare. ===L'Ultima delle Nimitz: la CVN-77 G.H. Bush <ref>Mini, Maurizio : ''L'ultima delle Nimitz'', RID Maggio 2003</ref> === Fin dall'anno finanziario FY67, con il finanziamento della prima Nimitz, portaerei nucleare di seconda generazione, capace fin dall'ora di contare per i suoi 280.000 hp, su due soli reattori di seconda generazione che richiedevano già da allora solo il rimpiazzo ogni 12-13 anni dei noccioli corrispondenti a milioni di miglia percorse: considerando che i precedenti erano da rifornire ogni 3-5 anni e il costo, è chiaro che questa è stata una formidabile miglioria: l'USS Enterprise aveva oltretutto ben 8 reattori. Finanziata nell'anno finanziario 67, impostata a N.News nel '68, varata nel 1972 e in servizio dal 1975, la USS Nimitz ha inaugurato l'era delle navi di grandi potenza e dimensioni con una classe unificata o quasi, molto moderna. Le prime 3 sono state chiamate 'Classe Nimitz', ma le sei successive sono note anche come 'Classe Roosevelt' perché leggermente migliorate. L'intervallo è stato tale tra il varo di una nave e dell'altra, che per 10 navi vi è stato bisogno di circa 30 anni, in intervalli tra due e sei anni. Quindi i cambiamenti sono stati via via sensibili, per esempio la USS Ronald Reagan ha ricevuto un enorme bulbo di prua che ha cambiato il profilo prodiero fin quasi all'altezza del ponte di volo, mentre la sovrastruttura dell'isola ha un ponte in meno con tutte le antenne su di un paio di alberi soltanto, senza più quindi l'albero a poppavia dell'isola. L'evoluzione ha visto che la lunghezza passare da 334,7 m a solo 332, 85 m, ma la larghezza del ponte è passata da un massimo di 77,11 a 78,33 m. Il tutto ha comportato un aumento netto di stazza e il pescaggio è aumentato di conseguenza con 11,88 m anziché 11,3 m. Questo aumento ha però reso la sua parte per diminuire la velocità massima sviluppando maggiore attrito, con la riduzione da 31,5 nodi a 30,9. E le attrezzature elettroniche di bordo? Ovviamente molto evolute nel corso degli anni, anche se non così tanto quanto ci si potrebbe aspettare: l'SPN-43A è stato rimpiazzato nella seconda serie con l'SPN-35; i due SPN della Bell sono stati rimpiazzati dall'SPN-41; il radar della A.Lincoln per la navigazione ha uno Sperry RASTER mentre le altre navi precedenti avevano un Furuno 900. Aggiornamento anche per i radar SPS-49A(v)1 che poi è stato aggiornato allo standard (v)5. Naturalmente gli aggiornamenti hanno poi continuato anche con le navi precedenti: per esempio la USS Nimitz ha avuto la RCOH (rifornimento di carburante e revisione) nel periodo maggio '98-marzo 2001. Questi livelli di manutenzione sono veramente costosi per le portaerei nuclerai, e se ne approfitta per trasformare spesso la nave, come la ricostruzione degli ultimi due piani in maniera simile a quelli della REAGAN. In tutto il conto è stato di 1,2 mld di dollari, dopo di che la 'Nimitz' è rientrata in servizio attivo dopo 3 anni di lavori, esattamente il 13 maggio 2001. Ha seguito la HEISENHOWER il 21 maggio 2001, ma aveva già avuto lavori nel 1995-97. I tempi per la ricostruzione e il rifornimento di combustibile sono usualmente di 3 anni. E così arriviamo alla CVN-77, che tanto per cambiare è stata chiamata con un nome di ex-presidente, la USS G.H. BUSH. Iniziando nel FY 03 si pensava di averla in linea già per il FY 08 giusto per rimpiazzare la 47 enne KITTY HAWK. Questo almeno era quanto si pensava nel 2003. La forza di portaerei si era ridotta da 15 a 12 (una delle quali in riserva) rispetto ai tempi della Guerra Fredda. Già nel 1997 i cantieri N.News che ora sono stati comprati dalla Northrop-Grumman, avevano proposto un concetto 'Smart buy' ovvero con l'anticipazione di parte dei soldi previsti nel FY 02 all'FY 98-01, tanto per ridurre, sperabilmente, la somma finale di ben 600 milioni di dollari su di un prezzo base di previsione di 5,2 mld. Il problema era anche quello di non interrompere i rapporti di lavoro di tanti tecnici rimasti disoccupati per troppo tempo tra una portaerei e l'altra. Il Senato approvò ben 345 milioni nell'FY 98 mentre il Segretario della Marina stanziò altri 35 milioni per programmi R&S, che sarebbero serviti alla futura CVN-77. A quel punto si pensava di ridurre a 4,6 mld la somma per la nuova portaerei. Così vennero anticipati nel FY99 170 mln, ben 875 nell'FY00, 135 nell'FY 01 e infine ben 3.074 nell'anno finanziario FY 02. A questo punto venne siglato un accordo di 3,8 mld per la realizzazione della nuova portaerei, che sarebbe stata quasi di transizione tra le 'Nimitz' e le successive, previste portaerei; questo significa tra l'altro la riduzione el 15% dei costi operativi (che sono enormi per qualunque portaerei americana). Tra le innovazioni: riduzione segnature di tutti gli aspetti: IR, acustica e addirittura radar, per esempio con un lavoro di arrotondamento del ponte di volo e la chiusura delle innumerevoli antenne in radome. Ritornano poi anche gli ascensori interni per movimentare gli aerei anziché a lato del ponte. Visto che i marinai costano in media 60 mila dollari all'anno, i tentativi di ridurre l'equipaggio di 5.000 unità è auspicabile con sistemi altamente automatizzati come quelli sperimentati sull'CG-47 Yorktown, uno degli incrociatori AEGIS. Questa nave ha ridotto del 15% il proprio equipaggio e per la G.H.BUSH ci si prefiggeva di ridurre di 550 marinai, che significa 30 mln di costo l'anno, grazie alla creazione di veri e propri 'pit stop', all'automatizzazione delle operazioni di traino bombe e simili per riarmare gli aerei, con l'equipaggio capace di rifornire l'apparecchio stando in posizioni protette. Una bella differenza rispetto al caos, ai pericoli e alla fatica che esistono attualmente. Inoltre i materiali avanzati, sia pure in maniera limitata, non mancheranno: per esempio, i deflettori per il lancio degli aerei a pieno postbruciatore sono in acciaio ma necessitano di acqua per il raffreddamento: con la costruzione in silicio la cosa sarebbe stata risolta, mentre il rame dei circuiti di comunicazione sarebbe stato sostituito dalle fibre ottiche, oltre a leghe leggere e rivestimenti antisdrucciolo su sovrastrutture e ponti rispettivamente; gli spazi sarebbero stati modulari per una rapida riconfigurazione, magari di nave ospedale per il soccorso umanitario o per supportare i marines. Naturalmente nello stormo di volo non sarebbero mancati UAV-UCAV e poi gli aerei: per esempio, 14 Super Hornet, 36 F-18C, 4 E-2C, 4 EA-6B, 6 S-3B, 6 MH-60R, 2 MH-60S. I nuovi Seahawk sarebbero stati comprati in ben 243 esemplari a giudicare dai programmi, iniziando dall'FY 04. Sarebbero stati armati anche con missili aria-superficie (i Penguin non pare abbiano avuto molta fortuna nell'US Navy), ma a dire il vero lo Stormo imbarcato avrebbe perso presto l'utilissimo apporto degli S-3, già privi della componente ES-3A da ricerca ELINT. I soliti sistemi d'arma per la difesa come 3 Mk-29 Sea Sparrow e 4 Phalanx saranno rimpiazzati con sistemi di lancio verticali per gli ESSM e 3-4 RAM a 21 celle (già presenti in un paio di esemplari sulle 'Nimitz' aggiornate). Inutile dire che poi la G.H.BUSH avrebbe avuto un'architettura elettronica digitale con LAN ottica capace di trasferire dati alla fantastica velocità dell'ordine dei Terabyte per secondo, mentre il sistema operativo è il Windows NT. Detto del sistema nervoso, i sensori vedevano un radar multifunzione in banda X, un radar VSR tridimensionale i banda L. Questi radar sono davvero rivoluzionari per le portaerei: per la prima volta (a parte il tentativo sovietico con le Kutzentsov) le portaerei avranno sistemi radar fissi integrati nelle strutture, come l'AEGIS, che però non è imbarcato a bordo, anche se è stato presentato per compensare i ritardi della messa a punto, ma con modici 300 mln in più di costo. L'USN ha deciso allora di ritirarsi nelle ultime versioni della tradizionale accoppiata SPS-48 e SPS-49 e da qui la riprogettazione della sovrastruttura. Nel frattempo continuano i programmi di sviluppo per le nuove tecnologie, comunicazioni etc. L'alimentazione elettrica, sempre più richiesta per tutti gli aggeggi di bordo, è stata 'zonata' per renderla più efficace e 'mirata' nel fornire la potenza dove serve e quando serve. {| class="prettytable" |+colspan="5" align="left"|La Classe 'Nimitz': |- !colspan="7" style="background:#ffdead; color: #000;" | |- ! <br/> ! Sigla ! Dislocamento p.c. ! Impostazione ! Varo ! Servizio ! Fine carriera |- |C.W.Nimitz |CVN-68 |98.917 |22-06-68 |13-05-72 |03-05-75 |2025 |- |D.D. Eisenhower |CVN 69 |95.359 |15-08-70 |11-10-75 |18-10-77 |2027 |- |Carl Vinson |CVN 70 |94.982 |11-11-75 |18-10-77 |2027 |- |T.Roosevelt |CVN 71 |97.581 |21-10-81 |27-10-84 |25-10-86 |2036 |- |A.Lincoln |CVN 72 |98.325 |03-11-84 |13-02-88 |11-11-89 |2039 |- |G.W.Washington |CVN 73 |98.325 |25-08-86 |21-07-90 |04-07-92 |2042 |- |John C. Stennis |CVN 74 |98.325 |13-03-91 |13-11-93 |09-12-95 |2045 |- | H. S. Truman |CVN 75 |98.325 |29-11-93 |07-09-96 |25-07-98 |2047 |- |R.Reagan |CVN 76 |98.325 |12-02-98 |10-03-01 |04-03 |2052 |- |G.H. Bush |CVN 77 |98.000 |01-05-03 |02-06 |05-08 |2058 |} Dopo la CVN-77 ci sarebbe stata la CVN-78, che avrebbe dovuto essere impostata nel 2008 per entrare in servizio 6 anni dopo, in sostituzione della oramai 50 enne ENTERPRISE, seguita dalla CVN-79 nel 2011-2018 per rimpiazzare la KENNEDY e da questa arriveranno altre dieci navi grossomodo uguali. Tutto questo era ed è il programma CVN-21. Per le prime due navi si parlava di 100.000 e 114.000 t, e anche di uno scafo trimarano, isola completamente diversa e forse un sistema non nucleare di movimento, come i motori diesel, sistemi laser per la difesa ravvicinata, sistemi automatizzati per ridurre dalla forza di 6.000 marinai delle 'Nimitz' (di cui 72 marines e 2850 dello stormo di volo). Arriveranno a bordo gli F-35 con 10 velivoli, 36 F-18E/F, 4 nuovi pattugliatori AEW ed ECM CSA, 4 EF-18F,6 CSA ASW, 2 CSA ELINT, 6 MH-60R e 2 MH-60S per il SAR. == Note == <references/> [[Categoria:Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo|USA]] aij8dy9om2b4w0gq9s2sbom3zx73b95 Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste 0 35414 478467 401979 2025-07-06T12:27:47Z VoceUmana7 51633 478467 wikitext text/x-wiki {{Disposizioni foniche di organi a canne}} Disposizioni foniche del comune di [[w:Trieste|Trieste]] raggruppate per edificio. * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste/Trieste - Cattedrale di San Giusto|Cattedrale di San Giusto]] * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste/Trieste - Chiesa dei Santi Pietro e Paolo|Chiesa dei Santi Pietro e Paolo]] * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste/Trieste - Chiesa del Sacro Cuore di Gesù|Chiesa del Sacro Cuore di Gesù]] * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste/Trieste - Chiesa della Beata Vergine Maria del Soccorso|Chiesa della Beata Vergine Maria del Soccorso]] * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste/Trieste - Chiesa della Madonna del Mare|Chiesa della Madonna del Mare]] * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste/Trieste - Chiesa di Sant'Antonio Nuovo|Chiesa di Sant'Antonio Nuovo]] * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste/Trieste - Chiesa di Sant'Apollinare Martire|Chiesa di Sant'Apollinare martire]] * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste/Trieste - Chiesa di Santa Caterina da Siena|Chiesa di Santa Caterina da Siena]] * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste/Trieste - Chiesa di San Cipriano|Chiesa di San Cipriano]] * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste/Trieste - Chiesa di San Giovanni Decollato|Chiesa di San Giovanni Decollato]] * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste/Trieste - Chiesa di San Vincenzo de' Paoli|Chiesa di San Vincenzo de' Paoli]] * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste/Trieste - Santuario di Santa Maria Maggiore|Santuario di Santa Maria Maggiore]] * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste/Trieste - Seminario vescovile|Seminario vescovile]] * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste/Trieste - Tempio Israelitico |Tempio Israelitico]] * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste/Trieste - Tempio nazionale a Maria Madre e Regina di Monte Grisa|Tempio nazionale a Maria Madre e Regina di Monte Grisa]] * [[Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste/Trieste - Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini|Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini]] {{Avanzamento|25%|15 novembre 2018}} [[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]] f9gs9lp5mhzfkz55ck2fy2r0g2b7ud2 Chimica per il liceo/Le masse atomiche, molecolari e la mole 0 47275 478492 463476 2025-07-07T08:42:47Z Tabbix 52735 Correzioni varie 478492 wikitext text/x-wiki {{Chimica per il liceo 2}} == Numero atomico, numero di massa e isotopi == [[File:Atomo_di_carbonio.svg|thumb|246x246px|Struttura semplificata dell'atomo di carbonio]] Per comprendere il significato di massa atomica dobbiamo conoscere, almeno nei suoi tratti essenziali, com'è fatto un atomo. Abbiamo già visto in precedenza che l’atomo è l’unità fondamentale della materia ma, nonostante il significato letterale del termine (dal greco ἄτομος àtomos = indivisibile), gli atomi sono formati da tre categorie di particelle subatomiche: - il nucleo è costituito da '''protoni,''' particelle dotate di ''massa e carica positiva''<u>,</u> e '''neutroni,''' particelle ''neutre'' (prive di carica) dotate di una ''massa'' paragonabile a quella dei protoni); - attorno al nucleo si muovono gli '''elettroni,''' particelle con ''carica negativa'' pari in quantità a quella del protone ma di segno opposto e massa trascurabile rispetto a quella di un protone o di un neutrone (circa 1/2000). L'atomo è per definizione una entità neutra in cui il numero di elettroni eguaglia il numero di protoni. Il {{Colore di sfondo|#feffaa|'''numero di protoni'''}} (e, quindi, di elettroni) viene indicato come {{Colore di sfondo|#feffaa|'''numero atomico'''}}. Il numero atomico è quello che contraddistingue gli atomi di un certo elemento. Nella tavola periodica gli atomi dei diversi elementi sono ordinati secondo il numero atomico crescente. I neutroni si interpongono tra i protoni impedendo loro di respingersi, conferiscono al nucleo compattezza e densità e, assieme ai protoni, costituiscono la massa dell’intero atomo. Gli elettroni incidono in misura trascurabile sulla massa dell’atomo ma circoscrivono e determinano il volume atomico. Per comprendere le proporzioni volumetriche tra il nucleo e l’intero atomo potremmo considerare questo paragone: se il nucleo avesse le dimensioni di un nocciolo di ciliegia, l’intero atomo sarebbe grande quanto il duomo di Milano. All’aumentare del numero dei protoni cresce anche il numero dei neutroni ma mentre '''il numero dei protoni è esclusivo di una determinata specie atomica''' (cioè è tipico per gli atomi di uno stesso elemento) '''il numero dei neutroni può variare nell'ambito della stessa specie atomica.''' La {{Colore di sfondo|#feffaa|'''somma di protoni e neutroni'''}} rappresenta il cosiddetto {{Colore di sfondo|#feffaa|'''numero di massa'''}}. Come spiegato in seguito, se il numero atomico è caratteristico di una specie atomica, il numero di neutroni, e di conseguenza il numero di massa, può essere diverso per una stessa specie atomica. '''Atomi della stessa specie con diverso numero di massa vengono denominati isotopi''' (dal greco ίσος τόπος, stesso luogo). [[File:Hydrogen_Deuterium_Tritium_Nuclei_Schmatic-en.svg|sinistra|thumb|313x313px|Gli isotopi dell'idrogeno]] Vengono di seguito rappresentati gli isotopi dell’idrogeno (vedi disegno accanto) e quelli del carbonio. Il nucleo dell’idrogeno è, di fatto, un protone e, quindi, nella sua costituzione non dovrebbe rientrare alcun neutrone: in natura, tuttavia, esiste una piccola percentuale di deuterio e trizio che presentano rispettivamente un neutrone e due neutroni '''<sup>1</sup><big>H</big>''' idrogeno propriamente detto    '''<sup>2</sup><big>H</big>''' deuterio    '''<sup>3</sup><big>H</big>''' trizio Negli isotopi il numero in alto a sinistra rispetto al simbolo rappresenta il numero di massa, cioè la somma di protoni e neutroni. Possiamo quindi verificare che l’idrogeno propriamente detto non presenta alcun neutrone a costituire il proprio nucleo, il deuterio ne presenta uno e il trizio due. Se consideriamo il carbonio, il carbonio -12 ha un nucleo costituito da sei protoni e sei neutroni, il carbonio – 13 ha sette neutroni (e ovviamente sempre sei protoni) mentre il carbonio - 14 presenta otto neutroni: quest’ultimo è l’isotopo più pesante del carbonio ed è radioattivo '''<sup>12</sup><big>C</big>'''             '''<sup>13</sup><big>C</big>'''                '''<sup>14</sup><big>C</big>''' <gallery> File:Element identity Z.png|Il numero atomica si indica con Z File:Element identity A.png|Il numero di massa si indica con A File:Isotope NiCuZn.svg|Esempi di isotopi dello zinco, del rame e del nichel. In nero quelli stabili, in colore quelli radioattivi </gallery>In particolari condizioni, un atomo può acquistare o perdere elettroni. Quando un atomo perde uno o più elettroni non è più elettricamente neutro, perché la carica positiva del nucleo non è bilanciata da quella degli elettroni; si dice che l’atomo è diventato uno ione positivo o '''catione'''. Quando un atomo acquista uno o più elettroni non è più elettricamente neutro, per cui si dice che l’atomo è diventato uno ione negativo o '''anione'''. == La massa atomica e molecolare assoluta == [[File:Mass-spectrometer awi hg.jpg|thumb|261x261px|Fig.1 - Uno spettrometro di massa del 1989]] Le leggi ponderali evidenziano che le sostanze reagiscono secondo specifici rapporti di massa. Le equazioni bilanciate ci consentono di descrivere questi rapporti tra reagenti e prodotti. In laboratorio si opera su un piano macroscopico, considerando quantità di sostanza manipolabili e misurabili. I singoli atomi e le singole molecole hanno dimensioni microscopiche, come facciamo quindi a collegare atomi e molecole con quantità macroscopiche di materia? Dobbiamo conoscere la massa degli atomi. La massa assoluta di un singolo atomo non può essere misurata direttamente: non esiste una bilancia così sensibile da rilevare valori tanto piccoli. Oggi il valore delle masse assolute degli atomi può essere determinata indirettamente con gli spettrometri di massa (Fig.1). I valori che si ottengono sono molto piccoli: ad esempio, la massa di un atomo di carbonio è di 1,99∙10<sup>-26</sup> kg. {{Colore di sfondo|#feffaa|La '''massa atomica assoluta''' è la massa di un atomo '''espressa in kg'''.}} Analogamente, {{Colore di sfondo|#feffaa|la '''massa molecolare assoluta''' è la massa di una molecola '''espressa in kg'''.}} == La massa atomica e molecolare relativa == Dalton fu il primo a comprendere che, con i metodi sperimentali del suo tempo, non era possibile determinare direttamente la massa dei singoli atomi e delle singole molecole. Capì inoltre che il problema andava affrontato su un piano macroscopico, considerando quantità pesabili e manipolabili. In accordo con la legge di Proust, si poteva ricavare, per ogni elemento, una massa atomica relativa, basata su una quantità di campione presa come unità di misura di riferimento, e per ogni composto la massa molecolare relativa. [[File:Idrogeno e carbonio unità di misura della massa atomica relativa.png|sinistra|thumb|425x425px|L'idrogeno (inizialmente) e il carbonio (1/12) sono stati usati per misurare le masse atomiche relative degli altri elementi]] Dalton scelse come riferimento la massa dell’idrogeno e definì la massa atomica relativa (denominata impropriamente “peso atomico”) come numero che esprime il rapporto tra la massa dell’atomo di quell’elemento e la massa dell’atomo di idrogeno. Dalton riuscì a determinare le masse atomiche relative di numerosi elementi, partendo dalle reazioni di sintesi di una serie di composti, ognuno dei quali conteneva l’idrogeno e l’elemento di cui voleva determinare la massa. In questo modo però la massa atomica poteva essere determinata correttamente solo conoscendo la formula corretta del composto considerato (per lungo tempo i chimici accettarono il valore di 8 assegnato alla massa atomica relativa dell’ossigeno da Dalton, che, in assenza di riscontri sperimentali, assunse HO come formula chimica dell’acqua). Anche oggi, per comodità, risulta più agevole seguire l’esempio di Dalton e quindi esprimere la massa atomica e molecolare non in termini assoluti (in kg), ma facendo riferimento ad un’'''unità di''' '''massa atomica unificata''', indicata con il simbolo '''u''', introdotta nel 1960 dall’Unione internazionale di chimica pura e applicata (IUPAC). {{Colore di sfondo|#feffaa|Un’'''unità di massa atomica unificata''', u, è uguale a '''1/12 della massa assoluta di un atomo di <sup>12</sup>C'''.}} Nei testi di biochimica e biologia molecolare l’unità di massa atomica '''u''' viene talvolta chiamata '''Dalton'''; nei vecchi testi invece veniva spesso rappresentata con l’acronimo '''u.m.a.'''   La scelta del valore di u è convenzionale e arbitraria. Si è scelto come riferimento l’atomo di <sup>12</sup>C perché molto diffuso e facilmente reperibile. Con tale unità l’idrogeno <sup>1</sup>H ha una massa di circa 1 u (1,007825 u). Considerato che nell’atomo di <sup>12</sup>C sono presenti 6 protoni, 6 neutroni (che insieme formano 12 nucleoni) e che la massa di un elettrone è 1836 volte minore rispetto a quella di un nucleone (quindi trascurabile in termini di massa), 1u corrisponde anche, con buona approssimazione, alla massa di un nucleone: <p align="center"> 1 u = 1/12 massa assoluta <sup>12</sup>C = 1,661∙10<sup>-27</sup> kg = massa nucleone </p> La massa di un atomo di un qualunque elemento è quindi molto simile al valore numerico del suo numero di massa (che corrisponde, come visto in precedenza, alla somma dei protoni e dei neutroni), ma non esattamente uguale. Per esempio, l’isotopo <sup>16</sup>O ha massa 15.99491463 u, mentre il suo numero di massa è esattamente 16. L’unico isotopo con massa esattamente uguale al suo numero di massa è il <sup>12</sup>C, data la definizione di u. L’unità di massa atomica u è l’unità di riferimento per definire la ''massa relativa degli atom''i. === La massa atomica di un elemento === Facciamo un po’ di chiarezza: nei libri di testo c’è una grande confusione in relazione ai termini che indicano la massa atomica. * La '''massa atomica''' '''m<sub>a</sub>''' indica la massa atomica assoluta di un singolo atomo espressa in unità di massa ('''g''' o '''kg''') * La '''massa isotopica relativa''' '''MA,''' o '''M<sub>A</sub>''', indica la massa di un isotopo espressa in '''u'''. Spesso questi termini sono confusi, o erroneamente utilizzati come sinonimi della massa atomica relativa (anche nota come peso atomico). {{Colore di sfondo|#feffaa|La '''massa atomica relativa''', '''A<sub>r</sub>''', di un elemento è la '''media ponderata''' delle masse relative '''degli isotopi''' presenti in un campione naturale, è riferita all’unità di massa atomica u ed è pertanto un ''numero puro''.}} I valori riportati nella tavola periodica sono quelli della massa atomica relativa di tutti gli elementi, calcolate da un organismo scientifico internazionale sulla base di un campione il più vasto e comprensivo possibile. Infatti, in natura ogni elemento esiste sotto forma di una miscela di isotopi, ciascuno dei quali presente in una percentuale ben definita denominata '''abbondanza isotopica relativa'''. Le abbondanze isotopiche sono specifiche per ogni elemento e costanti per ogni suo campione. Gli isotopi di uno stesso elemento hanno identiche caratteristiche chimiche. Siccome le reazioni non avvengono mai per singoli atomi o molecole, per il bilanciamento delle reazioni chimiche si considera proprio la massa atomica relativa. Per comprendere come si calcola la media ponderata, consideriamo la massa atomica relativa del cloro: in natura questo elemento è presente come miscela di due isotopi: il 75,77% è costituito da <sup>35</sup>Cl, il 24,23% da <sup>37</sup>Cl. La MA del <sup>35</sup>Cl è di 34,9689 u, quella del <sup>37</sup>Cl è di 36,9659 u. La massa atomica relativa A<sub>r</sub> viene così calcolata: <p align="center"> <math>A_r Cl= \frac{(34,9689 u\times75,77)+(36,9659 u\times24,23)}{1 u\times100}=35,45</math> </p> In generale, per un elemento i cui atomi sono costituiti da una miscela di n isotopi, I<sub>1</sub>, I<sub>2</sub>,... I<sub>n</sub>, la massa atomica relativa si calcola secondo la seguente relazione: <p align="center"> <math>A_r=\frac{(M_AI_1\times%1)+(M_AI_2\times%2)+\cdots+(M_A I_n\times%n)}{(1u\times100)}</math> </p> ''Nel linguaggio chimico corrente quando ci si riferisce alla massa atomica spesso si omette il termine “relativa” riferendosi alle masse atomiche riportate nella tavole periodica. Come detto all’inizio del capitolo, anche i termini m<sub>a</sub> e MA generalmente si riferiscono erroneamente alle masse atomiche relative.'' === La massa delle molecole === Le considerazioni espresse nel paragrafo precedente valgono anche per le masse molecolari: quando si considera la massa di una molecola si fa quindi riferimento alla sua: '''massa molecolare relativa''', indicata come '''MM''', che viene calcolata sommando le masse atomiche relative di tutti gli atomi che compaiono nella formula. == La mole == In laboratorio le masse delle sostanze utilizzate si misurano generalmente in grammi, ma l’uso diretto delle masse atomiche e molecolari espresse in unità di massa atomica non è praticabile in quanto u, come visto in precedenza, corrisponde ad appena 1,661∙10<sup>-27</sup> Kg. E’ necessario trovare un modo per collegare ciò che non possiamo vedere (il mondo microscopico degli atomi e delle molecole) e ciò che possiamo vedere e misurare (il mondo macroscopico delle masse che possiamo misurare con la bilancia). Anche nella vita di tutti i giorni, quando abbiamo a che fare con oggetti piccoli (come chiodi, spilli), siamo abituati a comprare confezioni che ne contengono un numero definito e noto (decine, centinaia,...). Il conteggio diventa complicato quando le confezioni non specificano il numero di oggetti contenuti ma soltanto la massa totale del prodotto. Come fare a sapere quanti granelli di zucchero sono contenuti in un pacco da un chilogrammo? Dovremmo sapere quanto pesa ogni singolo granello ed essere sicuri che i granelli abbiano la stessa massa. [[File:Massa dell'ossigeno ed elio a confronto.svg|thumb|310x310px|Questo disegno fa notare come la massa di un atomo di ossigeno sia quattro volte quella dell'elio]] In chimica sappiamo quanto “pesano” i singoli atomi e le singole molecole e, avendo a che fare con oggetti piccolissimi, è conveniente prenderne in considerazione insiemi sufficientemente elevati di unità in modo da poterli apprezzare fisicamente e misurare. Se confrontiamo un atomo di elio, He ( A<sub>r</sub> = 4,00), e un atomo di ossigeno, O (A<sub>r</sub> = 16,00), vediamo che l’ossigeno è 4 volte più pesante dell’elio. Quindi, utilizzando una qualsiasi bilancia, questa misurerebbe la stessa massa di elio ed ossigeno nel caso in cui gli atomi di elio siano il quadruplo di quelli dell’ossigeno. Analogo risultato otterremmo  considerando un numero di atomi di elio ed ossigeno multiplo del precedente, 8 e 2, 16 e 4, 40 e 10,... . Se invece considerassimo due masse con uno stesso numero ''N'' di atomi di ossigeno e di atomi di elio, il rapporto tra le masse sarebbe sempre di 4:1. Se estendiamo questa considerazione a tutti gli elementi, possiamo affermare che: '''quantità diverse di due elementi, prese nello stesso rapporto esistente tra le rispettive masse atomiche, contengono uno stesso numero ''N'' di atomi'''. In altre parole, prendendo 16 g di ossigeno, cioè una massa numericamente uguale alla massa atomica relativa dell’ossigeno ma espressa in grammi, e 4 g di elio, cioè una massa numericamente uguale alla massa atomica dell’elio ma espressa in grammi, siamo sicuri che entrambe le quantità contengono lo stesso numero ''N'' di atomi. Lo stesso ragionamento rimane valido se invece che agli atomi ci si riferisce alle molecole. {{Colore di sfondo|#feffaa|Le ''N'' particelle con massa complessiva numericamente uguale alla massa atomica (o molecolare) espressa in grammi, costituiscono una quantità di sostanza ben precisa chiamata '''mole''' (simbolo '''mol'''), che rappresenta l’'''unità di misura della quantità di sostanza''' del Sistema Internazionale.}} === La costante di Avogadro === Come abbiamo visto, un grammo è enormemente più grande dell’unità di massa atomica. Allo stesso modo il numero di particelle in una mole è troppo grande per essere contato direttamente. In passato la ''costante di Avogadro'', così chiamata in onore del chimico italiano Amedeo Avogadro è stata definita come ''il numero di atomi di carbonio esattamente presenti in 12 g di <sup>12</sup>C'', e il suo valore è il seguente: <p align="center"> '''costante di Avogadro (''N''<sub>A</sub>) = 6,02 ∙10<sup>23</sup>/mol''' </p> Proviamo a calcolare ''N<sub>A</sub>'' sulla base della definizione data. Sappiamo che ogni atomo di <sup>12</sup>C ha M<sub>A</sub> = 12. Possiamo ricavare la massa in grammi di un singolo atomo di <sup>12</sup>C moltiplicando questo numero per il valore in grammi dell’unità di massa atomica 1,661∙10<sup>-24</sup> g: <p align="center"> ''m''<sub>aC</sub> = <math>(12\cdot1,661\cdot10^{-24})g</math> </p> Ricaviamo ora il numero di atomi in 12 g di <sup>12</sup>C dividendo la massa totale per la massa del singolo atomo: <p align="center"> ''n''<sub>atomiC</sub> = <math>\frac{12g}{(12\times1,661\times10^{-24})}</math> = <math>\frac{1}{1,661\times10^{-24}}</math> =  <math>6,022\cdot10^{23}</math> </p> Il calcolo rimane lo stesso e si ottiene lo stesso numero partendo dalle masse atomiche di ogni altro elemento. Il valore più accurato per questa costante è  6,02214076∙10<sup>23</sup>, ma nell’uso corrente è sufficiente utilizzare il suo valore approssimato. Il calcolo può venire effettuato anche sperimentalmente, determinando mediante tecniche adeguate (ad esempio la diffrazione a raggi X) il numero di atomi ''N<sub>0</sub>'' per unità di volume microscopico ''V''<sub>0</sub>, di una sostanza estremamente pura, di cui sia possibile determinare con grande precisione la densità (''d''), ricavando così il volume occupato da una mole (''M'' = massa molare). Si può ricavare il numero di particelle presenti in una mole da questa relazione: <p align="center"> ''N''<sub>A</sub> = <math>\frac{Vmole}{Vparticella}=\frac{M}{d}\times\frac{No}{Vo}</math> </p> Il calcolo sperimentale ha dei limiti operativi che riguardano proprio la purezza del campione, per cui nel gennaio 2018 la IUPAC ha ridefinito la costante di Avogadro come numero fisso (definizione recepita dalla CGPM, Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure, nel novembre dello stesso anno). Il valore numerico della costante di Avogadro permette quindi di dare una definizione assoluta anche di mole. {{Colore di sfondo|#feffaa|'''La mole è la quantità di sostanza che contiene esattamente 6,02214076∙10<sup>23</sup> unità, cioè un numero di unità pari alla costante di Avogadro.'''}} Il numero di Avogadro è un valore enorme, ma concettualmente non è diverso dal considerare dozzine, decine, centinaia o migliaia di oggetti. Per oggetti microscopici come atomi e molecole ha più senso effettuare la conta in numeri di Avogadro. L'utilità della mole sta nel fatto che confrontando quantità in moli di sostanze diverse si confrontando le rispettive quantità di atomi (o molecole). Ad esempio, 18,02 g d'acqua contengono lo stesso numero di molecole di quelle contenute in 342,3 g di zucchero, nonostante la massa nel secondo caso sia molto maggiore. [[File:Becher con una mole di diverse sostanze.jpg|thumb|456x456px|Una mole di varie sostanze. Da sinistra a destra: saccarosio, solfato di rame, cloruro di sodio, acqua.]] === La massa molare === {{Colore di sfondo|#feffaa|La '''massa molare''' ('''M''') di una sostanza è la massa in grammi numericamente uguale alla massa relativa (A<sub>r</sub>, MM) di una sua particella. La massa di una mole si esprime in '''g/mol'''.}} Per calcolare quindi la massa molare di una qualsiasi sostanza basta disporre della sua formula chimica e della tavola periodica, calcolare la sua massa molecolare relativa (MM) come somma delle masse atomiche A<sub>r</sub> dei suoi atomi, ognuna moltiplicata per il numero di atomi presenti nella molecola. La corrispondente massa molare M sarà numericamente uguale alla massa molecolare relativa MM, ma sarà espressa in g/mol. === Due modi di leggere una formula === Il rapporto numerico tra gli atomi delle diverse molecole è sempre costante; per questo motivo oltre che in termini di atomi e molecole le formule possono essere lette anche in termini di moli, attribuendo quindi alla scrittura convenzionale non solo un significato "microscopico" ma anche "macroscopico". Ciò risulta molto utile per scopi pratici in quanto le moli, a differenza dei singoli atomi e molecole, sono quantità facilmente misurabili. Quando si scrive una qualsiasi formula chimica, ad esempio quella dell'acqua, si può leggere come: <chem>H2O</chem> <math>\longrightarrow</math> <u>'''una''' '''molecola''' d'acqua contiene '''due atomi''' di idrogeno e '''un atomo''' di ossigeno</u> <math>\downarrow</math> <u>'''una mole''' d'acqua contiene '''due moli''' di idrogeno e '''una mole''' di ossigeno</u> Particolarmente utile risulta questa doppia lettura quando si considerano le equazioni chimiche bilanciate che descrivono una reazione chimica, ad esempio la seguente reazione può essere letta come: <chem>CO2 + H2O -> H2CO3</chem> "una ''molecola'' di <chem>CO2</chem> reagisce con una ''molecola'' di <chem>H2O</chem> per dare una ''molecola'' di <chem>H2CO3</chem>" oppure "una <u>mole</u> di <chem>CO2</chem> reagisce con una <u>mole</u> di <chem>H2O</chem> per dare una <u>mole</u> di <chem>H2CO3</chem>" == L'uso della mole == Massa, massa molare e mole sono grandezze che dipendono l'una dall'altra secondo la seguente relazione: <p align="center"> <math>n=\frac{m}{M}</math> </p> dove ''n'' rappresenta il numero di moli presenti nella massa ''m'', espressa in g, e ''M'' è la massa molare espressa in g/mol. Quindi, se abbiamo 117 g di cloruro di sodio, NaCl, sapendo che la massa molare del composto è 58,5 g/mol, la quantità di sostanza in moli contenuta in 117 g di massa è: <p align="center"> <math>\frac{117g}{58,5g/mol}=2\ moli\ di\ NaCl </math> </p>Utilizzando la formula inversa si può risalire alla massa ''m'' di un campione se si conosce la quantità di sostanza in moli, ''n'', che essa contiene: <p align="center"> <math>m=n\cdot M</math> </p> Se sappiamo calcolare il numero di moli contenute in un certo campione di sostanza, siamo anche in grado di conoscere quante sono le particelle (atomi, molecole o ioni, a seconda del campione considerato) presenti in esso. Ricordando che in una mole di qualsiasi sostanza sono contenute un numero di particelle pari alla costante di Avogadro ''N''<sub>A</sub>, si applica la seguente formula: <p align="center"> <math>numero_{molecole}= n (mol)\cdot N_A = n (mol)\cdot6,02\cdot10^{23}/mol</math> </p> '''Esempio 1''' '''Calcola qual è la massa di 5 moli di metano, <chem>CH4</chem>'''. Per prima cosa bisogna calcolare la massa molare ''M''. Dalla tavola periodica ricavo le masse atomiche relative del carbonio e dell'idrogeno: ''A<sub>r</sub>'' C = 12,00 ''A<sub>r</sub>'' H = 1,01 Da queste posso calcolare la massa molecolare: ''MM'' = 12,00 + 4 · 1,01 = 16,04 Prendo questo valore e lo esprimo in g/mol per ricavare la ''M'': ''M'' = 16,04 g/mol Moltiplico questo valore per 5 e ricavo la massa richiesta: ''m'' = 16,04 g/mol · 5 mol = 80,2 g. '''Esempio 2.''' '''Quante molecole sono presenti in 20 g di metano?''' Per prima cosa devo chiedermi a quante moli corrispondono 20 g, quindi applico la formula <math>n=\frac{m}{M}</math>. Dall'esempio precedente so che ''M'' = 16,04 g/mol, quindi <math>n=\frac{20\ g}{16,04\ g/mol}= 1,2\ mol</math>. A questo punto basta moltiplicare 1,2 per ''N<sub>A,</sub>'' quindi: <math>{\displaystyle numero_{molecole}=1,2\ mol\cdot 6,02\cdot 10^{23}/mol}= 7,2\cdot 10^{23}</math>. == Calcolare la percentuale in massa degli elementi in un composto == La composizione percentuale è utile per valutare l'abbondanza relativa di un dato elemento in un certo composto noto. Come esempio, si considerino i comuni fertilizzanti contenenti azoto ammoniaca (NH<sub>3</sub> ), nitrato di ammonio (NH<sub>4</sub> NO<sub>3</sub> ) e urea (CH<sub>4</sub>N<sub>2</sub>O). L'elemento azoto è l'ingrediente attivo per scopi agricoli, quindi la percentuale in massa di azoto nel composto è una preoccupazione pratica ed economica per i consumatori che scelgono tra questi fertilizzanti. La composizione percentuale di un composto è facilmente derivata dalla sua massa e dalle masse atomiche dei suoi elementi costituenti. Una molecola di NH<sub>3</sub> contiene un atomo di N che pesa 14,01 u e tre atomi di H che pesano un totale di (31,008 u) = 3,024 u. La massa formula dell'ammoniaca è quindi (14,01 u + 3,024 u) = 17,03 u, e la sua composizione percentuale è: %N =14.01 u/ 17.03 u ×100 %= 82,27 % %H =3.024 u/ 17.03 u ×100 %= 17,76 % Questo stesso approccio può essere adottato considerando una coppia di molecole, una dozzina di molecole o una mole di molecole, ecc. Quest'ultima quantità è la più conveniente e implicherebbe semplicemente l'uso di masse molari anziché masse atomiche e di formula, come dimostrato nell'Esempio sopra. Finché è nota la formula molecolare o empirica del composto in questione, la composizione percentuale può essere derivata dalle masse atomiche o molari degli elementi del composto. ==== Esempio ==== ==== Determinazione della composizione percentuale da una formula molecolare ==== L'aspirina è un composto con formula molecolare C<sub>9</sub>H<sub>8</sub>O<sub>4</sub>. Qual è la sua composizione percentuale? ==== Soluzione ==== Per calcolare la composizione percentuale, sono necessarie le masse di C, H e O in una massa nota di C<sub>9</sub>H<sub>8</sub>O<sub>4.</sub> È conveniente considerare 1 mole di C<sub>9</sub>H<sub>8</sub>O<sub>4</sub> e utilizzare la sua massa molare (180,159 g/mole, determinata dalla formula chimica) per calcolare le percentuali di ciascuno dei suoi elementi: Si noti che la somma di queste percentuali, se opportunamente arrotondate, è pari al 100,00%. %C = 9 x 12,01 g / 180,16 x 100 = 60,00 % di C %H = 8 x 1,01 g / 180,16 x 100 = 4,48 % di C %O = 4 x 16,00 g / 180,16 x 100 = 35,52 % di C ==== Controlla il tuo apprendimento ==== Arrotondando a tre cifre significative, qual è la percentuale in massa di ferro nel composto Fe<sub>2</sub>O<sub>3</sub>? ==== Risposta ==== 69,9% Fe == Determinazione delle formule minime (empiriche) dalle masse == L'approccio più comune per determinare la formula chimica di un composto è misurare prima le masse dei suoi elementi costituenti. Tuttavia, tieni presente che le formule chimiche rappresentano i ''numeri'' relativi, non le masse, degli atomi nella sostanza. Pertanto, tutti i dati derivati ​​sperimentalmente che coinvolgono la massa devono essere utilizzati per derivare i numeri corrispondenti di atomi nel composto. Ciò si ottiene utilizzando masse molari per convertire la massa di ciascun elemento in un numero di moli. Queste quantità molari vengono utilizzate per calcolare rapporti di numeri interi che possono essere utilizzati per derivare la formula minima della sostanza. Considera un campione di composto determinato a contenere 1,71 g C e 0,287 g H. I numeri corrispondenti di atomi (in moli) sono: n<sub>C</sub> = m/M = 1,71 g / 12,0 g/mol = 0,142 mol n<sub>H</sub> = m/M = 0,287 g / 1,01 g/mol = 0,284 mol Pertanto, questo composto può essere rappresentato dalla formula C<sub>0,142</sub> H<sub>0,284</sub> . Per convenzione, le formule contengono indici di numeri interi, che possono essere ottenuti dividendo ogni indici per quello più piccolo, ottenendo CH<sub>2</sub>. (Ricorda che gli indici di "1" non vengono scritti ma piuttosto presunti se non è presente nessun altro numero.) La formula empirica per questo composto è quindi CH<sub>2</sub> . Questa potrebbe essere o meno anche la ''formula molecolare del composto; tuttavia, sono necessarie informazioni aggiuntive per effettuare tale determinazione (come discusso più avanti in questa sezione).'' In sintesi, le formule empiriche sono derivate dalle masse degli elementi misurate sperimentalmente mediante: # Derivare il numero di moli di ogni elemento dalla sua massa # Dividendo la quantità molare di ciascun elemento per la quantità molare più piccola per ottenere gli indici per una formula empirica provvisoria # Moltiplicare tutti i coefficienti per un numero intero, se necessario, per garantire che venga ottenuto il più piccolo rapporto di numeri interi di indici ==== Esercizio 1 ==== Si consideri un campione di composto che contiene 5,31 g di Cl e 8,40 g di O. ==== Soluzione ==== Cl<sub>2</sub>O<sub>7</sub> ==== Esercizio 2 ==== Un campione di minerale nero ematite, un ossido di ferro presente in molti minerali di ferro, contiene 34,97 g di ferro e 15,03 g di ossigeno. Qual è la formula empirica dell'ematite? ==== Soluzione ==== La formula empirica è Fe<sub>2</sub>O<sub>3</sub> . ==== Esercizio 3 ==== Qual è la formula empirica di un composto se un campione contiene 0,130 g di azoto e 0,370 g di ossigeno? ==== Soluzione ==== N<sub>2</sub>O<sub>5</sub> == Trovare le formule minime (empiriche) dalla composizione percentuale == Infine, per quanto riguarda la derivazione di formule empiriche, si considerino i casi in cui è disponibile la composizione percentuale di un composto anziché le masse assolute degli elementi costituenti del composto. In tali casi, la composizione percentuale può essere utilizzata come se fossero delle masse (in effetti sarebbero le masse di 100 g di composto); queste masse possono quindi essere utilizzate per derivare la formula empirica nel modo consueto. ==== Esempio ==== La fermentazione batterica del grano per produrre etanolo forma un gas con una composizione percentuale del 27,29% C e del 72,71% O. Qual è la formula empirica per questo gas? ==== Soluzione ==== Poiché la scala per le percentuali è 100, è più conveniente calcolare la massa degli elementi presenti in un campione del peso di 100 g. Le quantità molari di carbonio e ossigeno in un campione di 100 g vengono calcolate dividendo la massa di ciascun elemento per la sua massa molare; I coefficienti per la formula empirica provvisoria si ricavano dividendo ogni quantità molare per il minore dei due. Poiché il rapporto risultante è di un atomo di carbonio per due atomi di ossigeno, la formula empirica è CO<sub>2</sub> . ==== Controlla il tuo apprendimento ==== Qual è la formula empirica di un composto contenente il 40,0% di C, il 6,71% di H e il 53,28% di O? ==== Risposta: ==== CH<sub>2</sub>O​ == Trovare le formule molecolari == Ricorda che le formule minime sono simboli che rappresentano i numeri ''relativi'' degli elementi di un composto. Per determinare i numeri ''assoluti'' di atomi che compongono una singola molecola di un composto covalente è necessario conoscere sia la sua formula empirica sia la sua massa molecolare o massa molare. Queste quantità possono essere determinate sperimentalmente tramite varie tecniche di misurazione. La massa molecolare, ad esempio, è spesso derivata dallo spettro di massa del composto (vedi la discussione di questa tecnica nel capitolo precedente su atomi e molecole). La massa molare può essere misurata tramite diversi metodi sperimentali, molti dei quali saranno introdotti nei capitoli successivi di questo testo. Le formule molecolari si ricavano confrontando la massa molecolare o molare del composto con la sua '''massa della formula minima'''. Come suggerisce il nome, una massa formula minima è la somma delle masse atomiche medie di tutti gli atomi rappresentati in una formula empirica. Se la massa molecolare (o molare) della sostanza è nota, può essere divisa per la massa formula empirica per ottenere il numero di unità formula empiriche per molecola ( ''n'' ): La formula molecolare si ottiene quindi moltiplicando ogni pedice nella formula empirica per ''n'', come mostrato dalla formula empirica generica A <sub>x</sub> B <sub>y</sub> : Ad esempio, si consideri un composto covalente la cui formula empirica è determinata essere CH<sub>2</sub>O. La massa della formula empirica per questo composto è di circa 30 u (la somma di 12 u per un atomo di C, 2 u per due atomi di H e 16 u per un atomo di O). Se la massa molecolare del composto è determinata essere 180 u, ciò indica che le molecole di questo composto contengono sei volte il numero di atomi rappresentati nella formula empirica: (CH<sub>2</sub>O)<sub>6</sub> = C<sub>6</sub>H<sub>12</sub>O<sub>6</sub> Le molecole di questo composto sono quindi rappresentate da formule molecolari i cui indici sono sei volte maggiori di quelli della formula empirica: Si noti che questo stesso approccio può essere utilizzato quando si usa la massa molare (g/mol) invece della massa molecolare (u). In questo caso, si considera ''una mole'' di unità di formula empirica e molecole, anziché singole unità e molecole. ==== Esempio: determinazione della formula molecolare della nicotina ==== La nicotina, un alcaloide della famiglia delle solanacee, responsabile principalmente della natura assuefacente delle sigarette, contiene il 74,02% di C, l'8,710% di H e il 17,27% di N. Se 40,57 g di nicotina contengono 0,2500 moli di nicotina, qual è la formula molecolare? ==== Soluzione ==== Per determinare la formula molecolare dai dati forniti sarà necessario confrontare la massa della formula empirica del composto con la sua massa molare. Come primo passaggio, utilizzare la composizione percentuale per derivare la formula minima del composto. Un campione di 100 g di nicotina produce le seguenti quantità molari dei suoi elementi: n<sub>C</sub> = m/M = 6,16 mol n<sub>H</sub> = m/M = 8,64 mol n<sub>Z</sub> = m/M = 1,23 mol Successivamente, calcola i rapporti molari di questi elementi rispetto all'elemento meno abbondante, N. I rapporti molari C/N e H/N sono sufficientemente vicini ai numeri interi, quindi la formula empirica è C<sub>5</sub> H<sub>7</sub>N. La massa formula minima per questo composto è quindi 81,13 uma/unità formula, o 81,13 g/mol di unità formula. Calcolare la massa molare della nicotina dalla massa e dalla quantità molare del composto fornite: confrontando la massa molare e la massa formula empirica si scopre che ogni molecola di nicotina contiene due unità di formula, quindi per ricavare la formula molecolare della nicotina dalla formula minima basta moltiplicare ogni pedice per due: ==== Controlla il tuo apprendimento ==== Qual è la formula molecolare di un composto con una composizione percentuale del 49,47% C, 5,201% H, 28,84% N e 16,48% O e una massa molecolare di 194,2 uma? ==== Risposta ==== C<sub>8</sub>H<sub>10</sub>N<sub>4</sub>O<sub>2</sub> == Attività == [[:File:Le masse e la mole.pdf|Pdf]] per la stampa [[Chimica per il liceo/Le masse atomiche, molecolari e la mole/Esercizi|Esercizi]] [https://openstax.org/books/chemistry-2e/pages/3-exercises Esercizi] in inglese su OpenStax [[Chimica per il liceo/Le masse atomiche, molecolari e la mole/Laboratorio|Laboratorio 1]]: inventare un'unità di misura [[Chimica per il liceo/Le masse atomiche, molecolari e la mole/Laboratorio 2|Laboratorio 2]]: determinazione del numero di Avogadro [[Chimica per il liceo/Le masse atomiche, molecolari e la mole/Laboratorio 3|Laboratorio 3]]: moli e densità [[Categoria:Chimica per il liceo]] qk6jfy7zzys71gq7jsrf9c6pl6qyt6g Chimica per il liceo/L'acqua 0 47277 478494 469105 2025-07-07T10:01:04Z Tabbix 52735 Correzioni varie 478494 wikitext text/x-wiki {{Chimica per il liceo 2}} [[File:Acqua e molecola.jpg|sinistra|thumb|303x303px|L'acqua e la sua molecola]] == Importanza dell'acqua == Provate a guardarvi attorno, ed è molto probabile che in tutto ciò che osservate c'entri in qualche modo '''l’acqua'''. Consideriamo ad esempio il caso di Mario che si trova nella sua stanza per svolgere i compiti pomeridiani. La sedia su cui è seduto è una comoda poltrona costituita da fibre sintetiche e materiali plastici rigidi. Ebbene nei processi industriali per la produzione delle materie plastiche '''l’acqua e le sue soluzioni''' sono molto utilizzate. [[File:Leaf 1 web.jpg|thumb|La fotosintesi ha bisogno di acqua|311x311px]] Il tavolo è in legno, il legno è un prodotto biologico ottenuto naturalmente attraverso una serie di reazioni chimiche, la prima fondamentale è la '''fotosintesi clorofilliana''', reazione in cui '''l’acqua è uno dei reagenti'''.  I muri della stanza sono in calcestruzzo, rivestiti di intonaco bianco. Il calcestruzzo è un miscuglio di: cemento, materiali inerti (sabbia o ghiaia) '''e acqua'''. Per l’intonaco il discorso è molto simile. Per il pc posto sopra il tavolo (e in generale per qualsiasi pc) è stato stimato che la produzione e l’imballaggio dei singoli componenti richiedono '''1500 litri d’acqua'''. L’elenco potrebbe continuare, fatelo per esercizio. Qui concludiamo con la cosa più importante: l’esistenza stessa di Mario (e di tutti noi). Nell’uomo la '''percentuale in peso di acqua''' varia tra il 50% e l’80% a seconda dell’età e del sesso. [[File:HH46-47 embedded outflow it.jpg|thumb|439x439px|Diagramma che mostra la composizione della nebulosa di Herbig-Haro HH46, al cui interno sono state rinvenute consistenti quantità di ghiaccio d'acqua]] [[File:Water molecule 3D with-signs.svg|sinistra|miniatura|La molecola d'acqua]] Cerchiamo dunque di conoscere un po’ meglio questa sostanza. È composta da una semplice molecola: '''H<sub>2</sub>O''', ovvero due atomi di idrogeno legati chimicamente a un atomo di ossigeno. Con ciò che abbiamo capito nei precedenti capitoli siamo in grado di determinare il '''peso molecolare'''. Conoscendo il peso molecolare possiamo svolgere dei calcoli interessanti per esempio sapere quante molecole ci siamo appena bevuti svuotando un bicchiere da 0,2 l. Provateci, dovreste ottenere un numero vicino alle <math>6,7\cdot10^{-24}</math> molecole. Questo calcolo permette inoltre di farsi un’idea delle dimensioni estremamente ridotte (rispetto alla scala umana) della molecola. Nonostante l’acqua ci sia molto familiare ancora non è chiaro il motivo per cui il nostro pianeta ne sia così ricco. Grazie a tecnologie di rilevamento sempre più sofisticate si è potuto però constatare la presenza di acqua in vari contesti spaziali. Per esempio '''l’acqua è presente nell’atmosfera di alcuni pianeti del sistema solare. Oppure in certe regioni delle nebulose planetarie.''' Non sappiamo come sia arrivata sulla Terra, ma sappiamo com' è fatta la molecola. {{Clear}} == La struttura chimica == Ma perché l’ossigeno si lega con l’idrogeno? Se avete studiato il capitolo 8, di questo libro, allora risponderete più o meno in questo modo: per raggiungere una configurazione elettronica con una stabilità maggiore l’ossigeno tende ad acquisire due elettroni, l’idrogeno ne dispone solo di uno quindi il legame si forma '''tra un atomo di ossigeno e due atomi di idrogeno'''. [[File:Watermolecule.svg|thumb|317x317px|Dimensioni della molecola d'acqua e polarità del legame covalente|sinistra]]E’ un legame di tipo '''covalente polare''' che dà vita di conseguenza a una molecola con una polarità elettrica, la <u>carica è positiva in prossimità degli atomi di idrogeno</u> e <u>negativa in prossimità dell’atomo di ossigeno</u>. Se la risposta non vi è chiara allora ritornate al capitolo 8. Altrimenti possiamo porci un'altra domanda: Perché la molecola ha questa geometria? Ciò sostanzialmente porta a chiedersi perché l’angolo al vertice dell’ossigeno è pari a 104,5°? Ebbene questo angolo corrisponde alla configurazione di maggior stabilità energetica della molecola, è determinato dall’equilibrio repulsivo tra gli elettroni dell’atomo di ossigeno. La situazione non è simmetrica perché due dei sei elettroni di valenza sono impegnati nel legame covalente polare mentre gli altri sono liberi. [[File:3D model hydrogen bonds in water.svg|sinistra|thumb|I legami a idrogeno tra le molecole d'acqua]] Scoprirai nei prossimi anni, proseguendo con lo studio della chimica che esiste una teoria che consente di determinare la geometria delle molecole sulla base dei legami tra i suoi atomi costituenti è la teoria VSEPR (teoria della repulsione delle coppie elettroniche del guscio di valenza). Concentriamoci ora sulla polarità della molecola. Nella figura a sinistra potete vedere ciò che tende ad accadere quando un certo numero di molecole vengono a contatto. In accordo con le leggi dell'elettromagnetismo, accade che le polarità opposte si attraggono. '''La staticità che l’immagine comunica non deve ingannare, le molecole sono in continuo movimento'''. Il legame, evidenziato con il tratteggio, è il '''legame a idrogeno'''. Quest’ultimo è molto più debole del legame covalente tra gli atomi in rapporto a questo infatti la sua intensità è solo del 5%. Esso però è fondamentale ed alla base delle ragioni che conferiscono all’acqua una serie di proprietà straordinarie che ora andremo a scoprire. {{Clear}} <!-- ===============================FINESTRA DI APPROFONDIMENTO================================= --> {{Cassetto|Approfondimento: l'acqua e gli orbitali atomici|colore=#ffae00|coloresfondo=#ffe5ad| [[File:Acqua legami a idrogeno.jpg|sinistra|thumb|350x350px]] [[File:Ibridazione sp3 dell'ossigeno .png|thumb|500x500px|Ibridazione dell'ossigeno: a sinistra lo stato fondamentale, a destra quello ibrido sp<sup>3</sup>]] Le proprietà chimico-fisiche dell’acqua sono riconducibili, in primo luogo, alle caratteristiche dell’atomo di ossigeno. L’acqua ha formula H<sub>2</sub>O e questo significa che la molecola (insieme strutturato di più atomi, dello stesso elemento o di più elementi, legati tra loro da legami covalenti) è composta da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno. Consultando la Tavola Periodica, potete rendervi conto che H è il primo elemento e O il sesto del secondo periodo: H, insieme a He costituisce il primo periodo ma, verosimilmente, non appartiene al primo gruppo che è costituito dai metalli alcalini; O è il capostipite del sesto gruppo, ha numero atomico 8 ed è un atomo con una versatile struttura elettronica (organizzazione matematica degli elettroni intorno al nucleo), 1s<sup>2</sup>2s<sup>2</sup>2p<sup>4</sup>. I numeri indicano il livello energetico crescente: il numero cresce al crescere della distanza dal nucleo; le lettere (s e p, per il momento) “scandiscono” il livello energetico. Il livello energetico 1 è caratterizzato da un sol tipo di orbitale (spazio tridimensionale con una forma che si ripete identica a ogni livello e un contenuto energetico direttamente proporzionale alla distanza dal nucleo, naturalmente: tutti gli orbitali vengono determinati al massimo da due elettroni). Al livello energetico 2, all’orbitale di tipo s, si aggiunge il tipo p. Se l’orbitale s è unico, l’orbitale p è triplice: questo assetto, ovviamente, si ripete a tutti i successivi livelli energetici. Come descritto nel riquadro di seguito riportato, l’atomo di ossigeno si predispone alla formazione della molecola dell’acqua con un riarrangiamento della sua struttura elettronica che prende il nome di ibridizzazione o, più semplicemente, ibridazione. L’ibridazione degli orbitali del secondo livello energetico, non comporta alcun aumento della valenza dell’ossigeno (O forma due legami chimici) ma consente uno straordinario risultato: i doppietti elettronici, non condivisibili per la formazione di legami covalenti, vengono a trovarsi in orbitali ibridi sullo stesso piano energetico. L’ossigeno, quindi, assume una configurazione che lo rende perfettamente predisposto a “gestire” la formazione della molecola d’acqua, nell’ambito della quale svolge il ruolo di elemento aggregante, e diventa determinante anche nella formazione di legami tra molecole (legami intermolecolari). Gli elettroni spaiati sono quelli utilizzati per la formazione dei legami covalenti, quelli accoppiati nello stesso orbitale (gli orbitali vengono schematicamente rappresentati con piccoli riquadri, detti caselle) al livello energetico 2, vengono impiegati per la formazione dei legami a idrogeno. L’atomo di ossigeno di ogni molecola di acqua forma due legami covalenti con due atomi di idrogeno (così da costituire la molecola) e due legami a idrogeno (legami intermolecolari, segmenti tratteggiati) con due atomi di idrogeno di due molecole di acqua. Questa “rete” caratterizza lo stato liquido dell’acqua (nell’intervallo di temperatura da 0°C a 100°C). [[File:Ice XI View along c axis.png|thumb|424x324px|Struttura dell'acqua nel ghiaccio]] In virtù della presenza dei doppietti elettronici, l’atomo di ossigeno viene a essere depositario di una doppia parziale carica negativa (ẟ-). Quest’ultima rende l’ossigeno molto elettronegativo: ciò significa che riesce ad attirare con considerevole forza gli elettroni dei due atomi di idrogeno i quali restano un po’ sguarniti di carica negativa (ẟ+). La molecola dell’acqua ha una struttura tetraedrica. Il tetraedro è un solido geometrico costituito da quattro facce triangolari: se i triangoli sono tutti congruenti il tetraedro è regolare; la regolarità viene meno se i quattro triangoli non sono tutti congruenti: quest’ultima è la condizione della molecola d’acqua che, quindi, risulta essere un tetraedro irregolare. Come si evince dall’immagine, l’atomo di ossigeno si trova all’interno del tetraedro. A due dei quattro vertici sono posizionati i due atomi di idrogeno, ai rimanenti due vertici i due doppietti elettronici non condivisibili per la formazione di legami covalenti. I due doppietti si respingono poiché sono cariche negative: di conseguenza, l’angolo di legame tra l’ossigeno e i due atomi di idrogeno si restringe e, come è stato già detto, il tetraedro risulta irregolare. [[File:Tetrahedral Structure of Water.png|sinistra|thumb|300x300px|Geometria tetraedrica estesa intorno alle singole molecole di H<sub>2</sub>O. I legami idrogeno formati dai doppietti solitari, non condivisi, sono indicati con linee tratteggiate]]. I legami a idrogeno sono alla base delle sorprendenti proprietà chimico – fisiche dell’acqua. I legami a idrogeno sono abbastanza forti da giustificare l’alto punto di ebollizione dell’acqua, dal momento che solo a 100°C iniziano a rompersi copiosamente rendendo libere le unità molecolari e determinando il passaggio dallo stato liquido a quello gassoso. Nel ghiaccio le molecole di acqua sono tenute insieme (sempre da legami idrogeno) in una struttura a maglie esagonali non planari: le unità molecolari risultano, pertanto, più distanziate; il maggior distanziamento determina un aumento del volume della originaria massa d’acqua (se riempiamo completamente di acqua una bottiglia di plastica e la mettiamo in freezer, a congelamento avvenuto, verificheremo una deformazione del contenitore causata dall’aumento di volume) e, conseguentemente, un abbassamento della densità (infatti il ghiaccio galleggia sull’acqua!). {{Clear}} }} == Le proprietà dell'acqua == Esiste una lunga serie di fenomeni che avvengono costantemente davanti ai nostri occhi non banali da capire. Per esempio, come fanno gli alberi a far salire le soluzioni acquose fino alle foglie più alte senza una pompa? Perché l’acqua nel suo aspetto macroscopico tende a preferire la forma di una goccia? Perché se dobbiamo pulire qualcosa ci viene naturale pensare come prima opzione all'acqua? Perché i Gerridi (insetti acquatici) riescono a camminare sull'acqua? Queste e mille altre possibili domande trovano risposta analizzando le proprietà di questa sostanza, tenete presente però che non tutto è stato ancora scoperto, aspettiamoci sorprese in futuro. === L'adesione === [[File:Acqua su superficie idrofila.png|thumb|336x336px|La forma di una goccia d'acqua su una superficie idrofila]] Versate una piccola quantità d’acqua su qualsiasi superficie piana non assorbente. Quello che vedrete tenderà ad assomigliare a quanto vedete in una delle due figure accanto. [[File:Acqua su superficie idrofobica.png|thumb|328x328px|La forma di una goccia d'acqua su una superficie idrofobica]] In entrambi i casi la massa d’acqua va a disporsi secondo una struttura continua concava (la curvatura del pelo d’acqua all’interfaccia con l’aria è rivolta verso il basso). Ciò che è rilevante osservare ai fini del nostro ragionamento è l’angolo di contatto tra superficie e pelo d’acqua. Nel primo caso l’angolo è superiore a 90° nel secondo caso invece l'angolo è inferiore a 90°. Diremo quindi che la prima è una superficie '''idrofila''' la seconda '''idrofoba'''. In ambito chimico l’aggettivo idrofilo si utilizza per indicare una certa attinenza a legarsi con l’acqua, idrofobo al contrario è utilizzato nei casi in cui si manifesta invece una repellenza all’acqua. La proprietà che regola queste interazioni è '''l’adesione'''. Per capire qualcosa in più sulle conseguenze di questa proprietà potrebbe venirvi l’idea di inclinare la superficie piana per osservare il comportamento della massa d’acqua in moto. E’ un'idea intelligente, mettetela in pratica. Anche in questo caso noterete una differenza di comportamento tra il caso idrofilo e quello idrofobo. Nel primo caso infatti rimarrà dell’acqua '''adesa''' alla superficie lungo il cammino seguito (la scia d'acqua). Nel secondo caso invece l’intera massa d’acqua procederà lungo il cammino compiendo un moto che tende ad essere di puro rotolamento (è il tipo di moto compiuto da una palla lungo un piano inclinato) quest’ultima affermazione è tanto più vera quanto più idrofoba è la superficie. In questo modo state mettendo in risalto la diversa '''bagnabilità''' delle superfici. Le '''superfici idrorepellenti''' ad esempio sono costruite proprio per permettere all’acqua di scorrere velocemente evitando quindi che la superficie si bagni.   Per giustificare le osservazioni compiute dobbiamo ritenere esista una forza che lega l’acqua alle superfici idrofile. La forza in questione è di natura elettrostatica e si manifesta quando le molecole polari dell’acqua si trovano a contatto con molecole d’altra natura ma anch'esse polari. Più in generale, {{Colore di sfondo|#feffaa|'''la proprietà dell’adesione è quindi una conseguenza della forza elettrostatica che si genera tra le molecole di due sostanze diverse'''.}} Relativamente al caso precedente. Nel caso statico (acqua ferma) la maggior adesione si manifesta con un minor angolo di contatto; perché l’acqua attirata dalle molecole polari del materiale massimizza la superficie di contatto. Vale il contrario per la superficie idrofoba. Nel caso dinamico (acqua in moto) l’azione dell’adesione trattiene un certo numero di molecole. Per essere precisi le molecole d’acqua trattenute sono tutte quelle per cui la forza elettrostatica che le lega alla superficie supera quella gravitazionale che tende a metterle in moto.<gallery> File:Dew 2.jpg|Una piccola goccia su una superficie molto idrofoba File:Dew on an Equisetum fluviatile Luc Viatour.jpg|Adesione della rugiada nell'equiseto File:A water droplet DWR-coated surface2 edit1.jpg|Goccia su tessuto idrorepellente </gallery> === La coesione === [[File:Water drops on spider web.jpg|thumb|300x300px|Le gocce d'acqua hanno una forma sferica]] [[File:Coesion in water.jpg|sinistra|thumb|235x235px|Le forze di coesione impediscono all'acqua di fuoriuscire dal contenitore (provetta)]] Poniamoci nelle condizioni di un astronauta sulla stazione spaziale internazionale (ISS). In quel contesto ci troviamo in condizioni di microgravità. L’acqua può dunque liberamente fluttuare nello spazio (ci liberiamo in questo modo degli effetti legati al contatto con superfici e quindi dell’ adesione). Immaginiamo, in questa situazione, di avere una siringa piena d’acqua e di spingere lentamente l’acqua all’esterno. Noteremo allora come dalla punta della siringa si formi una bolla che via via aumenta di dimensione proporzionalmente alla quantità d’acqua espulsa. Un po' come quando sulla Terra gonfiamo un palloncino. Per capire perché ciò accade dobbiamo ricordarci che esiste il legame a Idrogeno che lega tra loro le molecole d’acqua. In virtù di questo legame le molecole d’acqua sono spinte ad assumere la geometria tridimensionale che più le avvicina l’una con l’altra, limitando al minimo la superficie esposta all’aria. Tale geometria è la '''sfera'''. Questo solido tridimensionale ha infatti la proprietà di avere il '''rapporto superficie/volume più basso'''. Da qui la bolla dell’esperimento. Nel caso terrestre la presenza della forza di gravità trasforma la sfera in quella che chiamiamo goccia. {{Colore di sfondo|#feffaa|'''La coesione è quindi una conseguenza della forza elettrostatica presente tra molecole della stessa sostanza, cioè dei legami a idrogeno'''.}} === La tensione superficiale === Per comuni esperienze personali sappiamo prevedere con buona sicurezza se un oggetto depositato in acqua galleggerà oppure no. Il principio di Archimede ci dice che un corpo galleggia se la sua densità è minore o uguale a quella del liquido in cui è immerso. [[File:Surface tension March 2009-3.jpg|thumb|La tensione superficiale impedisce alla graffetta metallica di affondare]] Prendiamo un bicchiere d’acqua riempiamolo fino al bordo e depositiamo delicatamente un ago d' acciaio. Osserverete l’ago rimanere in superficie. La densità dell’acciaio è di circa 7500 <math>(kg/m^3)</math> quella dell’acqua circa 1000 <math>(kg/m^3)</math> dovrebbe andare immediatamente a fondo. Evidentemente ci sta sfuggendo qualcosa. Ciò che non stiamo considerando è la '''tensione superficiale'''. [[File:Wasserläufer bei der Paarung crop.jpg|sinistra|thumb|I gerridi pattinano sull'acqua grazie alla tensione superficiale]] Se ragioniamo a scala molecolare dobbiamo immaginare la superficie d’acqua nel nostro bicchiere come una sorta di rete in cui i nodi sono le molecole d’acqua, i nodi sono connessi l’uno all’altro dai legami a idrogeno. L’apparente stabilità di questa situazione non deve ingannare, ricordate che le molecole sono in continuo movimento, dovete quindi immaginare questa ipotetica rete in continua trasformazione. Nonostante la precarietà di questa struttura i ponti temporanei che il legame a idrogeno riesce a costruire sono sufficienti a resistere a piccole pressioni, come quella dell’ago o quella di insetti come i Gerridi. Per questi insetti camminare sull’acqua è un po' come, per noi umani, camminare su uno di quei materassi spessi presenti in palestra. '''Le osservazioni compiute quindi non violano il principio di Archimede, questi corpi, sufficientemente leggeri, stanno in superficie non per galleggiamento ma per l’effetto della tensione superficiale'''. Pertanto, una prima definizione di tensione superficiale può essere la seguente: {{Colore di sfondo|#feffaa|'''La tensione superficiale è la forza di coesione (legami a idrogeno) tra le molecole superficiali di un liquido.''' }} È possibile però esprimersi in termini più rigorosi. Immaginiamo di poter portare un certo numero di molecole d’acqua, dall’interno del bicchiere, alla superficie. Per svolgere questa operazione dobbiamo spendere energia, perché le molecole sono attratte verso l’interno. Applicando l’energia necessaria siamo dunque in grado di  aumentare la superficie d’acqua esposta all’aria di una quantità proporzionale al numero di molecole trasferito. <u>Per questa ragione la tensione superficiale è definibile anche come l’energia richiesta per aumentare l’area superficiale di un liquido</u>. Questa formulazione consente di assegnare una grandezza fisica  alla tensione superficiale. [tabella con valori] la determinazione sperimentale dei valori avviene con dei metodi molto più pratici rispetto alla costruzione teorica esposta nelle righe precedenti. Nella prossima sezione capiremo che cos’è la capillarità e come questo fenomeno può aiutarci a determinare la tensione superficiale di un liquido. === La capillarità === [[File:Capillarity.svg|sinistra|thumb|Il fenomeno della capillarità]] Un effetto notevole di grande importanza nella natura è quello della capillarità. '''Capillarità è un termine generico utilizzato per descrivere diversi fenomeni che dipendono dalla combinazione di forze di adesione e di coesione.''' Il termine capillare è utilizzato con vari significati, quello che a noi interessa, in questo caso, è il seguente: “Simile a un capello, della dimensione di un capello sottilissimo”. Capiamo quindi dall’analisi dei termini che quanto stiamo per scoprire deve legare in qualche modo le forze di coesione e adesione con le dimensioni ridotte. [[File:Capillary flow brick.jpg|thumb|Il mattone si imbeve di acqua grazie alla capillarità]] Proviamo dunque ad applicare quello che abbiamo scoperto precedentemente in spazi molto piccoli. Immergiamo ad esempio un tubicino aperto dal diametro molto piccolo in acqua. Quanto piccolo? Probabilmente il tubicino più sottile che avete in casa è quello che contiene l’inchiostro nella vostra penna biro. Provate con quello. Ciò che osserviamo non ci sorprende, il fatto che ci sia dell’acqua confinata in un piccolo spazio all’interno del tubo pare non introdurre nessuna novità. Il sospetto è che il diametro non sia piccolo abbastanza. Quello da noi utilizzato è di circa 3 mm se ripetiamo l’esperimento con un diametro di 1 mm allora osserveremo un effetto piuttosto curioso. Si tratta della '''risalita capillare'''. L’acqua all’interno del tubicino risale ad un’altezza superiore rispetto al livello esterno. Detto questo nascono due domande: # Perché l’acqua risale? # Perché solo se il diametro è abbastanza piccolo? Le risposte sono collegate. L’acqua risale se è presente una forza in grado di opporsi alla forza di gravità. Le molecole adese alla superficie del tubicino risentono dell'attrazione elettrostatica che le spinge ad avanzare verso l'alto. Sappiamo però che esistono anche le forze di coesione. Le molecole a contatto con le pareti tendono quindi ad alzarsi “trainando” per coesione tutte le molecole che stanno verso il centro. A questo punto interviene la geometria: facciamo il rapporto tra area e perimetro di una circonferenza. :<math>A_c/P_c = (\pi\cdot r^2)/(2\pi\cdot r) = r/2 </math>, Scopriamo che all’aumentare del raggio il rapporto tra area e perimetro aumenta, tradotto nel nostro problema specifico significa che aumentando il raggio del tubicino il rapporto tra molecole a contatto con la parete (perimetro) rispetto a tutte le altre (area) diminuisce. Le relativamente poche molecole che avanzano per adesione devono quindi “trainare” le molte molecole per coesione. Questa situazione ha un limite ed è per questo che la risalita avviene solo se il raggio è abbastanza piccolo. Esiste una formula che permette di quantificare la risalita capillare. Chi è interessato può continuare nell'approfondimento. {{Clear}} <!-- ===============================FINESTRA DI APPROFONDIMENTO================================= --> {{Cassetto|Approfondimento: la legge di Jurin|colore=#ffae00|coloresfondo=#ffe5ad| '''Legge di Jurin:''' :<math>h={2{ \gamma \cos{\theta}}\over{\rho g r}}</math> dove: *<math>\gamma </math> è la tensione superficiale (<math>J/m^2</math> o <math>N/m</math>); *<math>\theta</math> è l'angolo di contatto tra la superficie del liquido e la parete del contenitore; *<math>\rho</math> è la densità del liquido <math>(kg/m^3)</math>; *<math>g</math> è l'accelerazione di gravità <math>(m/s^2)</math>; *<math>r</math> è il raggio del capillare <math>(m)</math>; *<math>h</math> è la variazione di quota del liquido nel capillare rispetto a quello del liquido nel recipiente esterno <math>(m)</math>. {{Clear}} }} === Densità === '''La densità è definita come il rapporto tra la massa e il volume di un corpo.''' [[File:Densità dell'acqua alla pressione di 1 atmosfera.jpg|thumb|500x500px|Densità dell'acqua in funzione della temperatura. ]] Per abitudine tendiamo ad attribuire a ciascun materiale una sua propria densità caratteristica. Per l’acqua, ad esempio, si assume comunemente il valore di 1000 <math>(kg/m^3)</math>. In realtà questo valore è corretto solo per l’acqua pura alla temperatura di 20 °C e alla pressione di 5 MPa, cioè circa 49 volte la pressione atmosferica standard. Questo valore è dunque una comoda approssimazione utile a semplificare i conti. La densità della materia dipende dagli atomi o molecole che la compongono e dalla disposizione di questi nello spazio. Pressione e temperatura influiscono su tale disposizione. Conseguentemente la densità di un materiale (sostanza o composto) dipende dalla pressione alla quale è confinato e dallo stato di agitazione delle particelle che lo compongono, ovvero dalla sua temperatura. Nel caso dell'acqua distillata possiamo osservare ciò che accade analizzando il grafico proposto a destra. Il grafico mostra l'andamento della densità in funzione della temperatura alla pressione standard di 1 atm. Si può notare come l'abbassamento di temperatura comporti un incremento della densità. Questo incremento raggiunge il culmine alla temperatura di 4 °C. Questa è la temperatura corrispondente alla maggior densità per l'acqua, il valore è pari a 999,97 <math>(kg/m^3)</math>. Sotto i 4 °C la densità diminuisce, a 0 °C (prima del congelamento) è pari a 999,84 <math>(kg/m^3)</math>. L'acqua congelata ha invece una densità pari a 916,8 <math>(kg/m^3)</math>. Questo andamento è caratteristico dell'acqua; tipicamente le sostanze presentano un incremento della densità con l'abbassamento della temperatura. Inoltre allo stato solido risultano avere una densità maggiore rispetto allo stato liquido. L'acqua presenta quindi un comportamento anomalo. Perché? [[File:Ice XI View along c axis.png|thumb|200x153px|Struttura dell'acqua nel ghiaccio]] La risposta è complessa in quanto conseguenza di diversi fattori. Giocano un ruolo fondamentale la forma della molecola e l'intensità dei legami a Idrogeno. Senza voler essere troppo precisi, si può dire che alla temperatura di 4 °C l'energia posseduta dalle molecole è sufficiente a farle avvicinare ma ancora insufficiente per far si che i legami a idrogeno riescano a sviluppare le strutture esagonali A temperature inferiori, quindi a energie inferiori, l'azione del legame a idrogeno diventa via via più incisiva consentendo la disposizione nelle strutture esagonali. Strutture che che si stabilizzano al passaggio allo stato solido. A parità di molecole la disposizione esagonale delle stesse occupa un volume maggiore. Conseguentemente la densità diminuisce. {{Clear}} <!-- ===============================FINESTRA DI APPROFONDIMENTO================================= --> {{Cassetto|Approfondimento: Una conseguenza del comportamento anomalo dell'acqua|colore=#ffae00|coloresfondo=#ffe5ad| '''Il lago ghiacciato:''' Considerate a titolo di esempio un lago alpino ricco di biodiversità. Con l'arrivo dell’inverno il calore accumulato nel periodo estivo dal lago si disperde nell’ambiente. Conseguentemente la temperatura superficiale dell’acqua inizia a diminuire (dalla superficie perché direttamente a contatto con l’aria). Dopo un po' di tempo l'acqua raggiunge i 4°C e sprofonda perché presenta la densità massima. Al suo posto risale acqua più calda dalle profondità. Gli scambi continuano fino a quando tutta la massa d’acqua raggiunge i 4°C. A questo punto in superficie la temperatura scende sotto i 4 °C, l’acqua non sprofonda più perché ha raggiunto la minor densità. Ipotizzando che la temperatura dell’ambiente continui ad essere inferiore a quella dell’acqua, si arriverà al punto in cui l’acqua ghiaccia. Il ghiaccio rimane in superficie perché meno denso. A questo punto lo strato ghiacciato funge da isolante termico, limitando la dispersione del calore. L’acqua liquida rimasta sotto lo spessore di ghiaccio riesce quindi a mantenere la temperatura intorno ai 4 °C. In questo modo gli organismi possono vivere. Naturalmente questo processo diventa rilevante per tutta la vita nelle aree fredde del pianeta, ma siccome nella storia della Terra si sono ripetute diverse glaciazioni, capite che se siamo qui oggi a leggere queste righe lo dobbiamo anche a questo comportamento anomalo dell’acqua. {{Clear}} }} === Calore specifico === '''Il calore specifico è definito come la quantità di calore assorbita o ceduta da una sostanza quando la sua temperatura varia di 1°C.''' [[File:Joule's heat apparatus.JPG|thumb|Mulinello a palette simile a quello utilizzato da Joule.]] Nel caso dell’acqua il calore specifico è pari a <math> 4186\ J/kg \cdot K</math>. Questa è l’energia da fornire a 1 kg di acqua distillata per aumentare di un grado la sua temperatura. Nel verso opposto è la quantità di energia che 1 kg d’acqua libera quando la sua temperatura diminuisce di un grado. Come si è arrivati a questo valore? Nella figura a destra potete vedere un apparato sperimentale simile a quello adottato da Joule, si tratta di un rudimentale calorimetro. Osservando come è costruito; si può capire molto di ciò che intendeva fare il fisico inglese. Intuì che ci dovesse essere una relazione tra l’energia meccanica e il calore. L’azione manuale mette in rotazione le palette, le quali per attrito viscoso trasmettono il moto alle molecole d’acqua. L’effetto macroscopico è un aumento della temperatura della massa d’acqua dovuto ad un aumento dell'energia delle singole molecole. Il valore <math> 4186\ J/kg \cdot K</math> corrisponde a 1 kilocaloria simbolo kcal l’unità di misura è utilizzata soprattutto in ambito nutrizionale. Trovate infatti la resa energetica dell’alimento scritto nella confezione. Per esempio in una barretta di cioccolata è riportato il valore di 539 Kcal per 100 g di prodotto. Questo significa che i processi metabolici nel nostro organismo sono in grado di ottenere quel quantitativo energetico dalla combustione di quell'alimento. In riferimento all’acqua è sufficiente l’equivalente energetico fornito da 1g di cioccolato per innalzare la temperatura di 1L di acqua di circa 5 °C. Il calore specifico dell'acqua risulta essere molto elevato, nella tabella sottostante potete confrontarlo con quello di altre sostanze. Per chi vuole rendersi conto dell'elevato calore specifico dell'acqua consiglio l'approfondimento sottostante. {{Clear}}<!-- ===============================FINESTRA DI APPROFONDIMENTO================================= --> {{Cassetto|Approfondimento: legge fondamentale della termologia|colore=#ffae00|coloresfondo=#ffe5ad| '''Legge fondamentale della termologia:''' :<math>Q=m\cdot c\cdot {\Delta T}</math>. dove: *<math>Q</math> è il calore <math>J</math>; *<math>m</math> è la massa <math>kg</math>; *<math>c</math> è il calore specifico <math>J/(kg \cdot K)</math>; *<math>{\Delta T}</math> è la variazione di temperatura <math>K</math>. Questa relazione ci permette di capire alcune cose interessanti, ad esempio questa: Avrete certamente notato, camminando in qualche spiaggia, come nelle calde e serene giornate estive la sabbia raggiunga temperature tali da scottarci i piedi. Al contrario l'acqua rimane ad una temperatura decisamente inferiore. Conoscendo i rispettivi calori specifici possiamo cercare di rendere oggettiva questa differenza. Consideriamo una tonnellata di acqua e un altrettanta quantità di sabbia alla stessa temperatura. Per la sabbia possiamo assumere il calore specifico pari a <math> 800 J/(kg \cdot K)</math>; Applicando la legge fondamentale della termologia è possibile determinare quanta energia serve per aumentare di un grado la temperatura di entrambe le sostanze. Per l'acqua il calcolo è il seguente: <math>Q={1000\cdot 4186\cdot 1 = 4186 kJ}</math> Per la sabbia il calcolo è il seguente: <math>Q=1000\cdot 800\cdot 1 = 800 kJ</math> Questo significa che per innalzare di un grado la temperatura di una tonnellata di sabbia serve circa 1/5 dell'energia che serve per una pari quantità d'acqua. Detto in altri termini lo stesso quantitativo di energia (per esempio fornita dal sole) innalza la temperatura della sabbia circa cinque volte in più rispetto all'acqua. {{Clear}} }} '''Valori numerici del calore specifico:''' {| class="wikitable sortable" style="text-align:center" ! Sostanza !! Stato fisico !! Calore specifico: J/(kg·K) !Sostanza !Stato fisico !Calore specifico: J/(kg·K) |- | Alluminio || solido || 880 |Litio |solido |3582 |- | Acciaio inox || solido || 502 |Mercurio]] |liquido |139 |- | Acqua || liquido || 4186 |Olio |liquido |~ 2000 |- | Acqua Ghiaccio || solido || 2090 |Ossigeno |gassoso |920 |- | Anidride carbonica || gassoso || 838 |Oro |solido |129 |- | Aria (secca) || gassoso || 1005 |Ottone (lega) |solido |377 |- | Aria (100% umidità relativa) || gassoso || ~ 1030 |Piombo |solido |130 |- | Azoto || gassoso || 1042 |Polistirene |solido |1450 |- | Berillio || solido || 1824 |Rame |solido |385 |- | Diamante || solido || 502 |Silice (fuso) |liquido |703 |- | Elio || gassoso || 5190 |Silice |solido |2020 |- | Etanolo || liquido || 2460 |Stagno (elemento chimico) |solido |228 |- | Ferro || solido|| 460 |Zinco |solido |388 |- | Glicerina || liquido || 2260 |Idrogeno |gassoso |14435 |- | Grafite || solido|| 720 | | | |- | Zinco || solido || 388 |Zinco |solido |388 |} === Potere solvente === [[File:Na+H2O.svg|thumb|273x273px|Come le molecole d'acqua circondano e mantengono in soluzione lo ione sodio]] Quando diciamo di bere un tè, un caffè o un succo di frutta o qualsiasi altra cosa non dobbiamo dimenticare che stiamo bevendo soprattutto acqua. Ciò che beviamo è dunque una '''soluzione acquosa''' in cui il solvente (l'acqua) è in quantità predominanti sul soluto. L'acqua dunque, oltre alle già discusse proprietà, è dotata di un elevato potere solvente ovvero ha la capacità di dissociare (sciogliere) i composti ionici e le molecole polari. Vediamo come ciò avviene: '''Fase 1: Idratazione''' Le molecole d'acqua vengono attirate dalle polarità elettriche presenti nei composti ionici o molecolari del soluto. In risposta a questa forza di natura elettrica le molecole d'acqua vanno a disporsi circondando la molecola o il composto ionico in soluzione. '''Fase 2: Dissociazione ionica''' La molecola polare o il composto ionico si dissociano nei loro ioni costituenti disperdendosi nella soluzione acquosa. Esempi: HCl<sub>(g)</sub>→ H<sup>+</sup><sub>(aq)</sub>+ Cl<sup>-</sup><sub>(aq)</sub> NaOH<sub>(s)</sub> → Na<sup>+</sup><sub>(aq)</sub>+ OH<sup>-</sup><sub>(aq)</sub> Gli ioni dispersi nella soluzione acquosa sono chiamati '''elettroliti'''. Sono '''elettroliti forti''' quei composti che si dissociano completamente in acqua. Sono invece '''elettroliti deboli''' quelli che si dissociano parzialmente. Esempi: Ba(OH)<sub>2(aq)</sub> → Ba<sup>2+</sup><sub>(aq)</sub> + 2OH<sup>- </sup><sub>(aq)</sub> elettrolita forte CaF<sub>2(aq)</sub> → Ca<sup>2+</sup><sub>(aq)</sub> + 2F<sup>-</sup><sub>(aq)</sub> elettrolita forte H<sub>2</sub>CO<sub>3</sub><sub>(aq)</sub> → 2H<sup>+</sup><sub>(aq)</sub> + CO<sup>2-</sup><sub>3</sub><sub>(aq)</sub> elettrolita debole Fe(OH)<sub>3</sub><sub>(aq)</sub> → Fe<sup>3+</sup><sub>(aq)</sub> + 3OH<sup>-</sup><sub>(aq)</sub> elettrolita debole Praticamente tutti i '''composti ionici''' sono '''elettroliti forti''' (sali solubili; basi solubili dei metalli alcalini e di alcuni metalli alcalino terrosi) a questi si aggiungono gli acidi inorganici fortemente polarizzati. Mentre la maggior parte dei '''composti molecolari''' sono '''elettroliti deboli o non elettroliti''' (basi poco solubili dei metalli di transizione; molti acidi inorganici; basi organiche; acidi organici) Una delle conseguenze di questa dispersione ionica all'interno delle soluzioni acquose è la '''capacità di conduzione dell'elettricità.''' L'applicazione di una differenza di potenziale infatti mette in moto e ordina gli ioni dispersi consentendo la conduzione elettrica. '''L'acqua distillata''' quindi '''non conduce l'elettricità''' a meno di debolissime correnti dovute all'autoionizzazione delle molecole d'acqua. In soluzione acquosa avvengono la grande maggioranza delle reazioni che accadono nel nostro pianeta, sia per quanto riguarda la parte inorganica che quella organica. Proseguendo con lo studio della chimica ti occuperai delle '''reazioni di precipitazione''' e delle r'''eazioni di ossidoriduzione (o redox)'''. Mentre ora, introduciamo, partendo dalle soluzioni acquose, il concetto di '''acidità e basicità'''. Per chi invece vuol sapere perché acqua e sapone hanno un potere pulente c'è l'approfondimento sottostante. {{Clear}} <!-- ===============================FINESTRA DI APPROFONDIMENTO================================= --> {{ Cassetto|Approfondimento: I tensioattivi|colore=#ffae00|coloresfondo=#ffe5ad| [[File:Sodium stearate v2.svg|thumb|500x500px|Struttura della molecola di un sapone]] [[File:Sapone micella.svg|thumb|sinistra|Possiamo pensare alla parte grigia come a una bolla di olio in acqua (parte bianca). Si nota il comportamento delle molecole di sapone che ne consentono la dispersione nella soluzione acquosa]] I tensioattivi sono sostanze in gradi di abbassare la tensione superficiale di un liquido. Tra le conseguenze di questo fatto c'è anche l'aumento del potere detergente. Nel caso di una soluzione acquosa l'aggiunta del sapone aumenta il potere pulente della soluzione, vediamo perché. Un sapone comune è costituito da una molecola composta da due parti fondamentali: "una coda" polare e una "testa" apolare. Questo significa che le teste di queste molecole sono solubili in acqua mentre le code sono solubili nei composti apolari (ad esempio il grasso). Dunque, quando le molecole di sapone vengono a contatto con il grasso si orientano disponendosi con la testa (idrofila) in acqua e la coda (idrofoba) "immersa" nel grasso. Le code idrofobe tendono a sciogliersi nel grasso favorendone la dispersione nella soluzione acquosa. Le teste polari delle molecole, cariche negativamente tendono a respingersi reciprocamente negando alle particelle di grasso la possibilità di riaggregarsi. La combinazione di queste due azioni ne determina la definitiva dispersione nella soluzione acquosa. {{Clear}} }} === Soluzioni acquose acide e basiche === [[File:Kyselina chlorovodíková.PNG|thumb|Acido cloridrico in soluzione acquosa.]] [[File:SodiumHydroxide.jpg|thumb|Idrossido di sodio.]] [[File:Litmus paper.JPG|thumb|La cartina indicatrice o cartina tornasole ha assunto la colorazione blu da un lato e rossa dall'altro. Questo significa che è stata a contattato rispettivamente come una soluzione basica e con una acida.]] {| class="floatright" style="border: 2px solid #a2a9b1;" |+ style="font-weight: bold" | Valori rappresentativi di pH ! Sostanza ! pH |- | Acido cloridrico 1 M | style="text-align:center; background:#6E2233; color:white;" | 0 |- | Succo gastrico | style="text-align:center; background:#B22222; color:white;" | 1,0 – 2,0 |- | Cola (bevanda)|Coca Cola e succo di Limone (agrume)|limone | style="text-align:center; background:#F00; color:white;" | 2,5 |- | Aceto | style="text-align:center; background:#F60" | 2,9 |- | Succo di arancia | style="text-align:center; background:#F90" | 3,7 |- | Birra | style="text-align:center; background:#FC0" | 4,5 |- | Pioggia acida | style="text-align:center; background:#FC0" | 4,5 - 4,8 |- | Caffè | style="text-align:center; background:yellow" | 5,0 |- | Tè e pelle sana | style="text-align:center; background:yellow" | 5,5 |- | Acqua deionizzata a {{m|25|ul=°C}} | style="text-align:center; background:yellow" | 5,5 - 6,0 |- | Perossido di idrogeno|Acqua ossigenata | style="text-align:center; background:#BFFF00" | 6,2 |- | Latte ben conservato | style="text-align:center; background:#BFFF00" | 6,5 - 6,7 |- | Acqua distillata a {{m|25|u=°C}} | style="text-align:center; background:#0F0" | 7,0 |- | Saliva|Saliva umana normale | style="text-align:center; background:#0F0" | 6,5 – 7,5 |- | Sangue | style="text-align:center; background:#0C9" | 7,35 - 7,45 |- | Acqua di piscina regolare | style="text-align:center; background:#0C9" | 7,2 - 7,8 |- | Acqua di mare | style="text-align:center; background:#0C9" | 7,7 – 8,3 |- | Bicarbonato di sodio | style="text-align:center; background:#007FFF; color:white;" | 8,31 |- | Sapone|Saponi alcalini | style="text-align:center; background:#007FFF; color:white;" | 9,0 - 10,0 |- | Ammoniaca | style="text-align:center; background:blue; color:white;" | 11,5 |- | Ipoclorito di sodio|Varechina | style="text-align:center; background:#00C; color:white;" | 12,5 |- | Liscivia | style="text-align:center; background:#009; color:white;" | 13,5 |- | Idrossido di sodio 1 M | style="text-align:center; background:#4B0082; color:white;" | 14 |} La parola '''acido''' deriva dal latino ''acidus ''traducibile in '''aspro''' mentre '''base''' deriva dall'arabo ''al-qali'' riferito alle ceneri di certe piante dalle quali si potevano estrarre '''sostanza alcaline''', '''basiche''' per l'appunto. Il concetto acido-base rappresenta uno dei temi più dibattuti nella storia della chimica. Questo a testimonianza dell'importanza e della quotidianità con cui da sempre ci imbattiamo in questo tipo di soluzioni. Se all'improvviso qualcuno ci chiedesse di nominare un acido probabilmente risponderemo dicendo '''acido cloridrico''' o '''acido solforico''', se ci venisse chiesto invece di nominare una base di solito i primi composti che vengono in mente sono il '''bicarbonato di sodio''' oppure la soda caustica ovvero '''l'idrossido di sodio''', utilizzato industrialmente per la produzione di '''ipoclorito di sodio''' che non è altro che la '''candeggina''' comunemente usata per disinfettare sanitari e pavimenti. E se ci venisse chiesto qual è la differenza tra un acido e una base? Cominciamo con il chiarire di che cosa stiamo parlando. Prendiamo ad esempio '''l'acido cloridrico''' (o più propriamente '''cloruro di idrogeno''' secondo la nomenclatura IUPAC). A temperatura e pressione ambiente esso è un composto allo stato gassoso, incolore e dall'odore pungente. Tossico se respirato in grande concentrazione. In acqua invece libera tutto il suo potere corrosivo, perché? Consideriamo la reazione di dissociazione. HCl<sub>(g)</sub>→ H<sup>+</sup><sub>(aq)</sub>+ Cl<sup>-</sup><sub>(aq)</sub> Come visto nel paragrafo precedente vengono liberati in soluzione gli ioni H<sup>+</sup> e Cl<sup>-</sup>. Gli ioni H<sup>+</sup> hanno una grande mobilità e tendono a combinarsi con le molecole d'acqua per formare lo ione ossonio idrato o idronio: H<sup>+</sup> + H<sub>2</sub>O→ H<sub>3</sub>O<sup>+</sup> ⇐ Questo catione esercita la sua elettronegatività attirando elettroni: 2H<sub>3</sub>O<sup>+</sup> + 2e <sup>-</sup>→H<sub>2</sub> + 2H<sub>2</sub>O Ma chi può fornire gli elettroni? Quegli elementi che possono cederli, ovvero i metalli. Gli acidi quindi, sequestrando elettroni, distruggono i reticoli cristallini dei metalli provocando quella che a livello macroscopico è chiamata '''corrosione.''' Naturalmente gli acidi intaccano non solo i solidi inorganici ma, con analogo meccanismo, anche i composti biologici. D'altro canto le basi forti manifestano in acqua un comportamento altrettanto aggressivo. Consideriamo ad esempio la reazione di dissociazione dell' idrossido di sodio: NaOH<sub>(s)</sub> → Na<sup>+</sup><sub>(aq)</sub>+ OH<sup>-</sup><sub>(aq)</sub> In questo caso lo ione libero OH<sup>-</sup> va ad aggredire le porzioni positive dei composti molecolari o i cationi nei composti ionici. L'effetto corrosivo è equiparabile. '''TEORIA DI ARRHENIUS''' Sulla base di numerose osservazioni il chimico svedese Svante Arrhenius nel 1887 formulò la prima teoria relativa agli acidi e le basi. {{Colore di sfondo|#feffaa|'''Acido: specie chimica che in soluzione acquosa aumenta la concentrazione degli ioni idrogeno H<sup>+</sup>'''}} ''{{Colore di sfondo|#feffaa|'''Base: specie chimica che in soluzione acquosa aumenta la concentrazione degli ioni idrossido OH<sup>-</sup>'''}} '''GRADO DI ACIDITÀ DI UNA SOLUZIONE: pH''' Il pH è un intervallo di valori che va da 0 a 14. Questa numerazione è ottenuta per via matematica partendo dalla concentrazione in soluzione degli ioni H<sup>+</sup>. Ciò che ci interessa in questo momento è saper dire se una soluzione è acida o basica. È acida se il pH è <7; È basica se il pH è >7; È neutra se il pH è =7. Per determinare il valore nella scala del pH può essere utilizzata la cartina indicatrice acido-base anche chiamata cartina tornasole. È sufficiente inserire la cartina all'interno della soluzione. La porzione bagnata assumerà una colorazione che potrà andare dal viola al blu. Il viola è indice di una soluzione estremamente acida, mentre il blu indica invece una soluzione estremamente basica. == Attività == [[Chimica per il liceo/L'acqua/P|Versione stampabile]]. [[:File:L'acqua2.pdf|Pdf]] pronto all'uso. Esercizi: in [[Chimica per il liceo/L'acqua/Esercizi|questa pagina]] si trovano esercizi su questi argomenti Acidi, basi e pH: in questa [[Chimica per il liceo/L'acqua/Sintesi acidi e basi|pagina]] si trova una sintesi che comprende tutte e tre le teorie {{avanzamento|100%}} [[Categoria:Chimica per il liceo|L&#39;acqua]] rtz9n41gewqsmohf8bmmynbrwysxhbz Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Lombardia/Provincia di Pavia/Robbio/Robbio - Chiesa di Santo Stefano 0 48242 478472 435154 2025-07-06T16:00:46Z Momimariani1962 41308 478472 wikitext text/x-wiki {{Disposizioni foniche di organi a canne}} {{Doppia immagine|center|Robbio-S.Stefano-organo Serassi.jpg|437|Robbio-S.Stefano-consolle organo Serassi.jpg|250}} * '''Costruttore:''' Carlo Serassi (''Opus 392'') * '''Anno:''' 1823 * '''Restauri/modifiche:''' sì (anonimo, ceciliane), A. Venchi (eliminaz. modifiche ceciliane, 2023) * '''Registri:''' 45 * '''Canne:''' 1960 circa * '''Trasmissione:''' meccanica * '''Tastiere:''' 2 di 69 note con controttava scavezza (''Do<small>-1</small>''-''Do<small>6</small>'') * '''Pedaliera:''' a leggio di 17 note, non originale (''Do<small>1</small>''-''Fa#<small>2</small>'') * '''Collocazione:''' in corpo unico, sulla cantoria in controfacciata {| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;" | style="vertical-align:top" | {| border="0" | colspan=2 | '''I - Grand'Organo ''Ripieno''''' ---- |- |Principale || 16' Bassi |- |Principale || 16' Soprani |- |Principale || 8' Bassi |- |Principale || 8' Soprani |- |Principale II || 8' Bassi |- |Principale II || 8' Soprani |- |Ottava I || 4' Bassi |- |Ottava I || 4' Soprani |- |Ottava II || 4' Bassi |- |Ottava II || 4' Soprani |- |Duodecima || 2.2/3' |- |Decimaquinta || 2' |- |Decimanona || 1.3/5' |- |Vigesima II || 1' |- |Quattro di Ripieno |- |Contrabasso e ottava I || 16'+8' <small>(al Pedale)</small> |- |Contrabasso e ottava II || 32'+16' <small>(al Pedale)</small><ref>reale da ''Si<small>1</small>''.</ref> |- |} | style="vertical-align:top" | {| border="0" | colspan=2 | '''I - Grand'Organo ''Concerto''''' ---- |- |Voce umana || 8' |- |Cornetto I || 2 file |- |Cornetto II || 2 file |- |Fagotto || 8' Bassi |- |Trombe || 8' Soprani |- |Clarone || 4' Bassi |- |Corno inglese || 16' Soprani |- |Corni dolci || 16' Soprani |- |Gamba || 8' Bassi |- |Flauto traverso || 8' Soprani |- |Flauto in selva || 4' |- |Flagioletto || 1/2' |- |Gamba || 8' Soprani |- |Bombarde || 16' <small>(al Pedale)</small> |- |Tromboni || 8' <small>(al Pedale)</small> |- |Timballi|| <small>(al Pedale)</small> |} | style="vertical-align:top" | {| border="0" | colspan=2 | '''II - Organo eco''' ---- |- |Principale || 8' Bassi |- |Principale || 8' Soprani |- |Ottava || 4' Bassi |- |Ottava || 4' Soprani |- |Ripieno || 5 file |- |Cornetta || 3 file Soprani |- |Fluta || 8' Soprani |- |Flauto || 4' Soprani |- |Ottavino || 2' Soprani |- |Arpone || 8' Bassi |- |Violoncello || 8' Soprani |- |} |} == Note == <references/> {{Avanzamento|100%|9 febbraio 2021}} [[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]] aez4wa1cokns02aj5lctvc6ju67ztd3 478473 478472 2025-07-06T16:03:22Z Momimariani1962 41308 478473 wikitext text/x-wiki {{Disposizioni foniche di organi a canne}} {{Doppia immagine|center|Robbio-S.Stefano-organo Serassi.jpg|437|Robbio-S.Stefano-consolle organo Serassi.jpg|250}} * '''Costruttore:''' Carlo Serassi (''Opus 392'') * '''Anno:''' 1823 * '''Restauri/modifiche:''' sì (anonimo, ceciliane), A. Venchi (eliminaz. modifiche ceciliane, 2023) * '''Registri:''' 45 * '''Canne:''' 1960 circa * '''Trasmissione:''' meccanica * '''Tastiere:''' 2 di 69 note con controttava scavezza (''Do<small>-1</small>''-''Do<small>6</small>'') * '''Pedaliera:''' a leggio di 17 note, non originale (''Do<small>1</small>''-''Fa#<small>2</small>'') * '''Collocazione:''' in corpo unico, sulla cantoria in controfacciata {| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;" | style="vertical-align:top" | {| border="0" | colspan=2 | '''I - Grand'Organo ''Ripieno''''' ---- |- |Principale || 16' Bassi |- |Principale || 16' Soprani |- |Principale || 8' Bassi |- |Principale || 8' Soprani |- |Principale II || 8' Bassi |- |Principale II || 8' Soprani |- |Ottava I || 4' Bassi |- |Ottava I || 4' Soprani |- |Ottava II || 4' Bassi |- |Ottava II || 4' Soprani |- |Duodecima || 2.2/3' |- |Decimaquinta || 2' |- |Decimanona || 1.3/5' |- |Vigesima II || 1' |- |Quattro di Ripieno |- |Contrabasso e ottava I || 16'+8' <small>(al Pedale)</small> |- |Contrabasso e ottava II || 32'+16' <small>(al Pedale)</small><ref>reale da ''Si<small>1</small>''.</ref> |- |} | style="vertical-align:top" | {| border="0" | colspan=2 | '''I - Grand'Organo ''Concerto''''' ---- |- |Voce umana || 8' |- |Cornetto I || 2 file |- |Cornetto II || 2 file |- |Fagotto || 8' Bassi |- |Trombe || 8' Soprani |- |Clarone || 4' Bassi |- |Corno inglese || 16' Soprani |- |Corni dolci || 16' Soprani |- |Gamba || 8' Bassi |- |Flauto traverso || 8' Soprani |- |Flauto in selva || 4' |- |Flagioletto || 1/2' |- |Gamba || 8' Soprani |- |Bombarde || 16' <small>(al Pedale)</small> |- |Tromboni || 8' <small>(al Pedale)</small> |- |Timballi|| <small>(al Pedale)</small> |} | style="vertical-align:top" | {| border="0" | colspan=2 | '''II - Organo eco''' ---- |- |Principale || 8' Bassi |- |Principale || 8' Soprani |- |Ottava || 4' Bassi |- |Ottava || 4' Soprani |- |Ripieno || 5 file |- |Cornetta || 3 file Soprani |- |Fluta || 8' Soprani |- |Flauto || 4' Soprani |- |Ottavino || 2' Soprani |- |Arpone || 8' Bassi |- |Violoncello || 8' Soprani |- |} |} == Note == <references/> == Altri progetti == {{interprogetto|w=Chiesa di Santo Stefano Protomartire (Robbio)|w_preposizione=sulla|w_etichetta=chiesa di Santo Stefano Protomartire a Robbio}} {{Avanzamento|100%|9 febbraio 2021}} [[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]] 6x8jlr4rghkrmu9sfdwicuodaq3cfuh Chimica per il liceo/La tavola periodica e i primi modelli atomici 0 48250 478493 456533 2025-07-07T08:58:56Z Tabbix 52735 Correzioni varie 478493 wikitext text/x-wiki {{Chimica per il liceo 2}} La Tavola periodica e i primi modelli atomici == La Tavola periodica di Mendeleev == [[File:The Soviet Union 1969 CPA 3761 stamp (Mendeleev and Formula).jpg|sinistra|thumb|210x210px|'''Figura 1.''' Francobollo celebrativo sovietico del 1969 che raffigura Mendeleev, 100 anni dopo la pubblicazione della Tavola periodica.]] Nel corso del XIX secolo numerosi chimici si sono interessati alla ricerca di un sistema ordinato e razionale per classificare gli elementi chimici. Grazie a tutte le conoscenze acquisite sulle proprietà e le caratteristiche chimiche e fisiche degli elementi e al fondamentale contributo del chimico italiano Stanislao '''[[w:Stanislao_Cannizzaro|Cannizzaro]]''' nella determinazione delle masse atomiche (all'epoca chiamate pesi atomici), nel 1869 il chimico russo Dmitrij Ivanovič '''[[w:Dmitrij_Ivanovič_Mendeleev|Mendeleev]]''' (nato nel cuore della Siberia nel 1834 e morto a San Pietroburgo nel 1907; figura 1) propose un sistema periodico che non solo classificava razionalmente gli elementi fino ad allora conosciuti, mettendo in evidenza il ripetersi a intervalli regolari di determinate proprietà chimiche, ma al contempo permetteva di prevedere le caratteristiche di elementi non ancora scoperti. Quando Mendeleev propose la sua Tavola periodica erano note le masse atomiche, le caratteristiche e la reattività di 63 elementi (attualmente ne conosciamo 118): egli ordinò orizzontalmente gli elementi conosciuti in base alla loro massa atomica crescente, andando a capo quando giungeva a elementi con caratteristiche simili. Nel sistema periodico elaborato da Mendeleev, ad esempio, la prima "riga" (più correttamente si parla di ''periodo'') comprende un solo elemento: l'idrogeno (H); la seconda "riga" inizia con il litio (Li) e si chiude con il fluoro (F), in quanto il sodio (Na), che ha caratteristiche simili al litio, apre la "riga" successiva. È bene ricordare che i gas nobili, che nelle moderne Tavole periodiche chiudono ogni periodo, verranno scoperti solo alla fine del XIX secolo. In questo sistema gli elementi chimici non erano solo ordinati in base alla propria massa atomica, ma anche incolonnati in ''gruppi'' con caratteristiche chimiche simili, come mostrato in figura 2. [[File:Periodic table by Mendeleev, 1871.svg|thumb|623x623px|'''Figura 2.''' Tavola periodica Mendeleev (versione del 1871).]] Come si è detto precedentemente, il sistema periodico elaborato da Mendeleev permise anche di ipotizzare l'esistenza di elementi non ancora scoperti e di prevederne le principali caratteristiche e proprietà. Ad esempio, Mendeleev osservò che, sebbene in base alla sua massa atomica il titanio (Ti) avrebbe dovuto seguire il calcio (Ca), le sue caratteristiche differivano significativamente da quelle del boro (B) e dell'alluminio (Al), pertanto lasciò una casella vuota ipotizzando l'esistenza di un elemento ancora sconosciuto, che denominò eka-alluminio. In modo analogo, Mendeleev predisse l'esistenza anche di altri due elementi sconosciuti che denominò provvisoriamente eka-boro e eka-silicio. Non passarono molti anni, prima che l'effettiva esistenza di tali elementi vennisse confermata: oggi questi elementi sono rispettivamente noti come gallio (Ga, scoperto nel 1875), scandio (Sc, scoperto nel 1879) e germanio (Ge, scoperto nel 1886). È giusto ricordare che nello stesso periodo anche il chimico tedesco Julius Lothar '''[[w:Julius_Lothar_Meyer|Meyer]]''' giunse a conclusioni molto simili a quelle di Mendeleev, ma pubblicò la sua versione della Tavola periodica (praticamente identica a quella elaborata dal chimico russo) solo alcuni mesi dopo. Sebbene oggi la Tavola periodica sia esclusivamente associata al nome di Mendeleev, il lavoro di Meyer fornì un avallo significativo e ne facilitò l'accettazione da parte della comunità scientifica internazionale. In riconoscimento di ciò, nel 1882, la prestigiosa associazione scientifica britannica Royal Society attribuì la medaglia Davy, un importante premio rilasciato annualmente agli scienziati che si sono distinti nel settore della chimica, sia a Mendeleev che a Meyer. La Tavola periodica elaborata da Mendeleev non riusciva tuttavia a spiegare alcune irregolarità nelle masse atomiche che lo costrinsero, in alcuni casi, a scambiare la posizione di elementi adiacenti per posizionarli correttamente nella colonna di altri elementi con analoghe proprietà chimiche, come ad esempio nel caso dello iodio (I) e del tellurio (Te) o del nichel (Ni) e del cobalto (Co). Sarà solo con la scoperta del nucleo atomico, avvenuta nella prima metà del XX secolo, che si comprese che il corretto ordinamento degli elementi chimici dovesse basarsi non tanto sulle loro masse atomiche, quanto piuttosto sui loro numeri atomici (ossia sul numero di protoni presenti nel nucleo), in particolare grazie ai contributi sperimentali del fisico inglese Henry G. J. '''[[w:Henry_Moseley|Moseley]]'''. == La natura elettrica della materia == [[File:Vilnius musée de l ambre (10).JPG|thumb|'''Figura 3.''' Pezzi di ambra contenenti insetti fossilizzati, dal Museo-galleria dell'ambra di Vilnius (Lituania).|222x222px]] Tra il VII e il VI secolo a.C., il filosofo greco '''[[w:Talete|Talete]]''' aveva scoperto che strofinando l'ambra (figura 3) su un panno di lana, questa resina fossile acquisiva la capacità di attirare a sé oggetti leggeri, come frammenti di paglia o capelli. Un effetto analogo ma contrario si può osservare strofinando su un panno di lana una bacchetta di vetro. Quando nel XVI secolo il fisico inglese William '''[[w:William_Gilbert|Gilbert]]''' si dedicò allo studio e alla catalogazione di materiali in grado di comportarsi come l'ambra e il vetro, per indicare le proprietà manifestate da tali materiali coniò il nuovo aggettivo ''elettrico'', proprio ispirandosi al termine greco per indicare l'''ambra'', ovvero ''elektron'' (ἤλεκτρον). Mediante lo strofinio è possibile caricare elettricamente un corpo, sfruttando l'energia cinetica per strappare cariche ai materiali in oggetto; per convenzione, i materiali che in seguito a strofinio presentano un comportamento analogo a quello dell'ambra, come ad esempio la plastica, sono definiti '''negativi''', mentre quelli che si comportano come il vetro sono definiti '''positivi'''. Due oggetti che presentano cariche elettriche opposte si attraggono, mentre due oggetti che hanno la stessa carica si respingono, come mostrato in figura 4. [[File:Interazioni tra cariche elettriche.svg|thumb|620x620px|'''Figura 4.''' Interazione tra cariche elettriche: (A) se le cariche sono di segno opposto si attraggono; (B) se sono dello stesso segno si respingono.|sinistra]]{{Clear}} == La scoperta dell'elettrone e il modello atomico di Thomson == Nel corso del XVIII e del XIX secolo, numerosi scienziati si dedicarono allo studio delle proprietà elettriche della materia e alle applicazioni tecnologiche dell'elettricità, come il fisico italiano Alessandro '''[[w:Alessandro_Volta|Volta]]''', inventore della prima pila elettrica della storia, il fisico americano Benjamin '''[[w:Benjamin_Franklin|Franklin]]''' che, per spiegare i fenomeni elettrici, ipotizzò l’esistenza di un ''fluido elettrico'' costituito da particelle dotate di cariche opposte e il chimico svedese Jöns Jacob '''[[w:Jöns_Jacob_Berzelius|Berzelius]]''' che tentò di accordare le osservazioni fisiche sull'elettricità con la teoria atomica della materia, proponendo che ogni atomo possedesse al suo interno entrambi i tipi di carica (positiva e negativa) e che l'elettrizzazione della materia avvenisse in seguito ad uno scambio di queste cariche. Bisognerà però attendere la fine del XIX secolo per identificare le prime particelle subatomiche dotate di carica elettrica: gli ''elettroni''. [[File:JJ Thomson (Nobel).jpg|sinistra|thumb|'''Figura 5.''' Sir Joseph John Thomson (1856–1940), premio Nobel per la Fisica nel 1906.|232x232px]] [[File:Crookes tube-in use-lateral view-standing cross prPNr°11.jpg|thumb|244x244px|'''Figura 6.''' Tubo di Crookes.]] Nel 1897, il fisico inglese Joseph J. '''[[w:Joseph_John_Thomson|Thomson]]''' (figura 5), dimostrò l'esistenza dell''''elettrone''', compiendo esperimenti con il '''tubo di Crookes''' (figura 6), un'ampolla di vetro contenente un gas rarefatto (grazie al collegamento a una pompa a vuoto) in cui sono fissate due piastre metalliche (o <dfn>elettrodi</dfn>): una, detta ''catodo'', è collegata al polo negativo di un generatore elettrico e l’altra, detta ''anodo'', è collegata al polo positivo. Portando la pressione del gas all'interno del tubo a valori molto bassi (circa un milione di volte minore di quella atmosferica) e applicando un'elevata differenza di potenziale elettrico, è possibile osservare l'emissione di raggi luminosi che partono dal catodo (per questo motivo sono stati chiamati ''raggi catodici'') e si propagano in linea retta, attraversando l'anodo, che è forato, fino a raggiungere l'estremità opposta del tubo, dove determinano una tenue fluorescenza sul vetro. I raggi catodici inoltre possono essere deviati utilizzando due ulteriori piastre metalliche che generano un campo elettrico ad essi perpendicolare: come mostrato in figura 7, i raggi catodici vengono attirati dalla piastra positiva e respinti da quella negativa, dimostrando la loro natura elettrica negativa. [[File:Plum pudding atom.svg|thumb|140x140px|'''Figura 9.''' Il modello atomico "a panettone" proposto da Thomson.]][[File:Thomson cathode ray exp.gif|centro|thumb|422x422px|'''Figura 7.''' Deviazione dei raggi catodici, quando si applica un campo elettrico perpendicolare al fascio.]]Attraverso vari esperimenti che utilizzavano sia campi elettrici, sia campi magnetici, Thomson fu in grado di dimostrare che i raggi catodici erano formati da particelle dotate di massa e inoltre di determinarne il rapporto carica/massa: i risultati ottenuti gli fecero inoltre ipotizzare che tali particelle negative dovessero avere una massa molto più piccola di quella dell'atomo più leggero, ovvero l'idrogeno, e che fossero una componente fondamentale di tutti gli atomi. Le particelle individuate da Thomson vennero chiamate '''elettroni''' e la loro scoperta gli valse il premio Nobel per la Fisica nel 1906. Il valore preciso della carica elettrica (-1,6<math>\cdot</math>10<sup>-19</sup> C) e della massa (9,109<math>\cdot</math>10<sup>-31</sup> kg) dell'elettrone vennero poi determinati dal fisico statunitense Robert '''[[w:Robert_Millikan|Millikan]]''', nel 1909, confermando che tale particella ha una massa circa 2000 inferiore rispetto a quella dell'atomo di idrogeno. [[File:Jersey Christmas pudding podîn d'flieu.jpg|thumb|186x186px|'''Figura 8.''' Plum (o Christmas) pudding.|sinistra]] Dopo aver scoperto l'elettrone, nel 1904, Thomson propose il primo modello atomico moderno e basato su dati sperimentali, noto come "'''modello a panettone'''", o in inglese ''plum pudding model'' (il plum o Christmas pudding è un tipico dolce inglese natalizio che, come il nostro panettone tradizionale, contiene canditi e uva passa, figura 8). Tale modello ipotizza che l'atomo sia una sfera di carica positiva, a cui è associata anche la massa (essendo la massa dell'elettrone molto inferiore rispetto a quella di un atomo), diffusa in tutto il volume, al cui interno sono distribuiti gli elettroni (cariche negative) a distanza regolare, in modo da minimizzare la repulsione reciproca (figura 9). Tale modello viene definito "a panettone" in quanto l'impasto rappresenta la carica positiva diffusa in tutto il volume, mentre le uvette e i canditi distribuiti al suo interno rappresentano gli elettroni negativi. == L'esperimento di Rutherford e il modello atomico planetario == [[File:Ernest Rutherford LOC.jpg|thumb|'''Figura 10.''' Ernest Rutherford (1871–1937), premio Nobel per la Chimica nel 1908.|sinistra|211x211px]] A partire dal 1908, vennero condotti una serie di esperimenti, ideati e diretti dal chimico e fisico neozelandese Ernest '''[[w:Ernest_Rutherford|Rutherford]]''' (figura 10), in collaborazione con i fisici Hans '''[[w:Hans_Wilhelm_Geiger|Geiger]]''' ed Ernest '''[[w:Ernest_Marsden|Marsden]]''', volti a indagare la struttura dell'atomo, che permisero di scoprire l'esistenza del '''nucleo''' dove sono concentrate tutta la carica positiva e la maggior parte della massa atomica. In tali esperimenti, Rutherford bombardò una sottile lamina d'oro, dello spessore di circa 0,004 mm, con delle ''particelle α'' (alfa) emesse ad alta velocità da una fonte radioattiva; tali particelle sono dotate di massa (circa pari a quella di un atomo di elio e oltre 7000 volte maggiore di quella di un elettrone) e di carica elettrica positiva, doppia rispetto a quella dell'elettrone, ma di segno opposto. Per rilevare la presenza delle particelle α, che sono invisibili all'occhio umano, e studiarne pertanto il tragitto quando interagivano con la lamina d'oro, utilizzò un particolare schermo fluorescente, come mostrato in figura 11. [[File:Rutherford gold foil experiment results.svg|thumb|'''Figura 12.''' Interazione tra particelle α e atomi d'oro secondo il modello atomico di Thomson (in alto) e quello di Rutherford (in basso).|294x294px]][[File:Scatteringrutherford.jpg|centro|thumb|370x370px|'''Figura 11.''' Schema dell’apparato sperimentale utilizzato da Rutherford e dai suoi collaboratori per indagare la struttura dell’atomo.]]Gli scienziati osservarono che: * la maggior parte delle particelle α attraversava la sottile lamina d'oro in linea retta, senza cioè subire alcuna deviazione; * una piccola ma significativa frazione di particelle veniva deviata e addirittura alcune particelle (circa 1 ogni 8000) venivano rimbalzate all'indietro. In base alle osservazioni e ai calcoli effettuati, Rutherford comprese che il modello proposto da Thomson non potesse essere valido (figura 12), in quanto le particelle alfa avrebbero dovuto attraversare tutte in linea retta la lamina d'oro senza subire alcuna deviazione o venendo solo leggermente deviate, per l'interazione con il debole campo elettrico generato dagli atomi (si ricordi che nel modello di Thomson la carica e la massa sono diffuse in tutto il volume dell'atomo, che di conseguenza ha una densità sia di massa sia di carica molto bassa). Ipotizzò quindi un modello "planetario" in cui la carica positiva era concentrata in un piccolo spazio centrale, il nucleo, e le cariche negative si muovevano in qualche modo (non precisò come) ad una certa distanza dal nucleo. == La Tavola periodica moderna == [[File:Periodic_table_large-it.svg|thumb|384x384px|La tavola periodica moderna]] Nella tavola periodica moderna gli atomi sono ordinati in righe, dette '''periodi''', e colonne, dette '''gruppi.''' Gli atomi sono '''ordinati in sequenza in base al numero atomico (Z)''' cioè in base al numero di protoni, poiché sono principalmente i protoni a determinare le caratteristiche chimiche dell'atomo. Nella tavola periodica tutti gli atomi sono considerati neutri, quindi il numero di protoni del nucleo è uguale al numero degli elettroni. I principali gruppi sono individuati da numeri romani (I, II, fino a VIII). In ogni gruppo (colonna) gli elementi hanno caratteristiche chimiche simili, ad esempio i metalli del primo gruppo (litio, sodio, potassio) sono estremamente reattivi, mentre gli elementi dell'ottavo gruppo (elio, neon, argon, kripton, radon) non lo sono affatto e sono gli unici ad esistere come gas monoatomici, La tavola viene definita "periodica" poiché alcune caratteristiche chimiche si ripetono periodicamente ad ogni periodo (riga). Ad esempio proprietà periodiche sono: il '''raggio atomico''' (le dimensioni dell'atomo), '''l'energia di ionizzazione''' (l'energia necessaria per strappare uno o più elettroni all'atomo), '''l'affinità elettronica''' (l'energia liberata dall'atomo quando prende uno o più elettroni) e '''l'elettronegatività''' (la capacità dell'atomo di attrarre a sé gli elettroni di eventuali legami chimici). === Metalli, non metalli e semimetalli === [[File:Metalli e non metalli.png|thumb|278x278px|Tavola periodica con evidenziati i metalli, i non metalli e i semimetalli]] Gli elementi della tavola periodica si suddividono in tre gruppi: * i '''metalli''', che sono la maggior parte e sono tutti gli elementi a sinistra, al centro e a destra fino alla linea spezzata rossa (vedi la tavola periodica a fianco). Sono tutti solidi tranne il mercurio che è liquido (a temperatura ambiente). Sono <u>duttili</u> (si possono ottenere fili) e <u>malleabili</u> (facilmente lavorabili, anche in lamine), buoni <u>conduttori</u> di <u>elettricità</u> (es. fili elettrici di rame) e <u>calore</u> (es. le pentole). * i '''non metalli''', posizionati a destra della linea spezzata, che sono in natura, a seconda dell'elemento, solidi, liquidi o gassosi. Hanno proprietà diverse, a seconda dell'elemento, ma non hanno le caratteristiche sopracitate dei metalli * i '''semimetalli''', sono gli elementi vicino alla linea spezzata rossa, con proprietà chimiche intermedie tra metalli e non metalli. {{Cassetto|Come si formano gli elementi nella tavola periodica|colore=#d7ff30|coloresfondo=#f9ffe0| Gli elementi che osserviamo nella tavola periodica si formano nel nucleo delle stelle grazie a reazioni di fusione nucleare a partire dall'idrogeno. Gli elementi oltre il ferro però si formano solo in occasione di particolari eventi catastrofici come le esplosioni di supernove. Riportiamo a titolo di esempio le reazioni nucleari che portano alla formazione dell'elio nel Sole (e in tutte le stelle che sono nello stadio "giovanile" in cui "bruciano" idrogeno. La fusione nucleare consiste nell’assemblaggio di nuclei piccoli in un nucleo più grande: il processo è accompagnato da emissione di energia. Le reazioni di fusione nucleare sono all’origine dell’energia solare. Sembra che due diversi processi possano avvenire nel sole: uno nella zona centrale, più calda, e l’altro nella zona più esterna. Le due reazioni procedono con meccanismi differenti ma il risultato finale è uguale: produzione di un nucleo di elio, con eliminazione di due positroni (particella avente la stessa massa dell’elettrone ma carica positiva) e di una enorme quantità di energia. Sono due le più importanti reazioni nucleari in grado di fornire elio a partire da idrogeno: una è diretta, la cosiddetta '''catena protone – protone''' (dominante a <u>temperature più basse</u>); l’altra utilizza carbonio come catalizzatore ed è chiamata '''ciclo del carbonio, dell’azoto e dell’ossigeno''' (dominante a <u>temperature più alte</u>). La '''catena p - p''' prosegue come segue: [[File:Reazione nucleare idrogeno.jpg|centro|thumb|551x551px]] [[File:Fusion in the Sun.svg|thumb|La catena protone-protone]] e+ rappresenta un positrone, ovvero un elettrone con carica positiva: esso è una particella di antimateria e interagisce rapidamente con un elettrone dando luogo a due fotoni ad alta energia o raggi gamma; ν rappresenta un neutrino, ovvero una particella neutra con massa ridottissima; γ è un tipo di radiazione dotata di grande energia (come già detto). La reazione del '''ciclo''' '''CNO''' procede come segue: [[File:Reazione nucleare cno.jpg|centro|thumb|328x328px|La reazione nucleare CNO]] La quantità di energia implicata in un processo di fusione è più alta che in quello di fissione; la bomba a idrogeno, o '''bomba H''', ha un effetto distruttivo più imponente rispetto della bomba atomica, perché la sua energia è prodotta per fusione di nuclei di idrogeno. La ricerca è impegnata per mettere a punto reattori nucleari basati sul processo di fusione; questi sembrano molto promettenti e presentano innegabili vantaggi rispetto a quello di fissione: quantità praticamente inesauribile del materiale fusibile, resa energetica più alta, assenza quasi totale di contaminazione dell’ambiente. I problemi tecnici nascono dal fatto che, per innescare la reazione, bisogna raggiungere temperature dell’ordine di milioni di gradi e non si conoscono materiali per costruire contenitori che resistano a tali temperature. [[File:CNO Cycle-it.svg|thumb|Il ciclo CNO]] {{Clear}} }} == Attività == [[Chimica per il liceo/La tavola periodica e i primi modelli atomici/P|Pagina stampabile]]. [[:File:La tavola periodica 1.pdf|Pdf]] pronto all'uso. '''Esercizi''' (pagina da fare): in [[Chimica per il liceo/La tavola periodica e i primi modelli atomici/Esercizi|questa pagina]] si trovano esercizi su questi argomenti '''Sintesi''': in [[Chimica per il liceo/La tavola periodica e i primi modelli atomici/Sintesi|questa pagina]] trovi una sintesi sull'atomo e la materia che esso forma {{avanzamento|100%}} [[Categoria:Chimica per il liceo|Tavola periodica]] dkzjirt9a6aijtzg9co5d62pbloq60v Greco antico/Pronomi 0 50365 478487 469458 2025-07-07T00:00:25Z Ptolemaios 19075 /* Pronomi/aggettivi possessivi */ 478487 wikitext text/x-wiki {{greco antico}} ==Pronomi personali== {| rules=all style="text-align: left; border: 1px solid darkgray;" cellpadding=3 ! rowspan="2" | ! colspan="3" style="text-align: center;" | '''1º Persona''' ! colspan="3" style="text-align: center;" | '''2º Persona''' ! colspan="3" style="text-align: center;" | '''3º Persona''' |- ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Singolare''' ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Duale''' ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Plurale''' ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Singolare''' ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Duale''' ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Plurale''' ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Singolare''' ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Duale''' ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Plurale''' |- | '''Nominativo'''||{{polytonic|ἐγώ}}||{{polytonic|νώ}}||{{polytonic|ἡμεῖς}}||{{polytonic|σύ}}||{{polytonic|σφώ, σφῶι}}||{{polytonic|ὑμεῖς}}||<div style="text-align:center">-</div>||{{polytonic|σφωε}}||{{polytonic|σφεῖς}} |- | '''Genitivo'''||{{polytonic|ἐμοῦ, μου}}||{{polytonic|νῷν}}||{{polytonic|ἡμῶν}}||{{polytonic|σοῦ, σου}}||{{polytonic|σφῷν, σφῶιν}}||{{polytonic|ὑμῶν}}||{{polytonic|οὗ, οὑ}}||{{polytonic|σφωιν}}||{{polytonic|σφῶν}} |- | '''Dativo'''||{{polytonic|ἐμοῖ, μοι}}||{{polytonic|νῷν}}||{{polytonic|ἡμῖν}}||{{polytonic|σοῖ, σοι}}||{{polytonic|σφῷν, σφῶιν}}||{{polytonic|ὑμῖν}}||{{polytonic|οἷ, οἱ}}||{{polytonic|σφωιν}}||{{polytonic|σφίσι(ν), σφισι(ν), σφι(ν)}} |- | '''Accusativo'''||{{polytonic|ἐμέ, με}}||{{polytonic|νώ}}||{{polytonic|ἡμᾶς}}||{{polytonic|σέ, σε}}||{{polytonic|σφώ, σφῶι}}||{{polytonic|ὑμᾶς}}||{{polytonic|ἕ, ἑ}}||{{polytonic|σφωε}}||{{polytonic|σφᾶς, σφας, σφε}} |} *La prima singolare è perfettamente parallela al latino ''ego''/''me'', con ἐ- protetico nei casi diversi dal nominativo. Dal puro tema dell'accusativo ἐμέ si è poi formato il resto della flessione con le terminazioni tematiche<ref>Agnello Orlando 1998, pag. 176.</ref>. *La seconda singolare σύ in origine era τύ (da ''*tw/twe''), come in latino e in dorico. L'accusativo *τϝέ si è poi assibilato in σέ estendendo il sigma a tutta la flessione<ref>Agnello Orlando 1998, pag. 176.</ref>. *Nel duale νώ si riconosce il grado forte di ''*nōs/nēs/n̥s'' che ha dato al latino ''nos''<ref>Agnello Orlando 1998, pag. 177.</ref>. *La prima plurale viene dal grado zero di ''*nōs/nēs/n̥s'' con il suffisso *''-sme'', con vocalizzazione della sonante, caduta del sigma e allungamento di compenso: *n̥σμε- > *ἁσμε- > ἁμε- > ἡμε- (con mutazione ᾱ > η solo in ionico e in attico), cui si uniscono le terminazioni plurali atematiche. L'accusativo *ἡμεας ha subito una contrazione irregolare perché *ἡμῆς non sarebbe stato riconoscibile come accusativo<ref>Agnello Orlando 1998, pag. 176.</ref>. *La seconda plurale viene dal grado zero di ''*wos/wes/ws'', che al grado forte ha dato ''vos'' al latino. A *''ws'' si è poi aggiunta la particella *''-sme'' ottenendo *ὑσμε- > ὑμε-, con lo stesso meccanismo della prima plurale<ref>Agnello Orlando 1998, pag. 177.</ref>. *Le forme della terza persona erano in origine dei riflessivi<ref>Derivano infatti dal tema indoeuropeo ''*swe/se'' che ha dato al latino ''sui'', ''sibi'', ''se''; il passaggio è stato infatti ''*swe'' > *σϝε > *σε > ἑ. Nel plurale si ritiene che al pronome indoeuropeo al grado zero ''*s'' si fosse aggiunto un suffisso di [[w:caso strumentale|caso strumentale]] -φι, creando il dativo σφι(ν) attestato in Omero. L'accusativo fu inizialmente σφε, anch'esso attestato in Omero, da cui furono derivati analogicamente gli altri casi (nom. σφε + ες > σφεῖς, gen. σφε + ων > σφῶν, acc. σφε + ας > σφᾶς; il dativo analogico fu invece σφισι(ν), da σφι + σι(ν), l'uscita usuale del dativo plurale nella terza declinazione). Le forme del duale sono attestate solo in Omero.</ref> (ricordiamo che in [[w:protoindoeuropeo|protoindoeuropeo]] il pronome personale di terza persona non esisteva) e la funzione riflessiva è conservata nelle forme accentate del singolare; quelle atone sono da considerarsi pronomi anaforici<ref>Agnello Orlando 1998, pag. 177</ref>. Tuttavia, queste forme di terza persona sono usate molto raramente e, in loro sostituzione, quando non sono riflessive (se sì si usa il pronome riflessivo ἑαυτόν), in attico si preferiva usare: ** per il '''nominativo''': {{polytonic|οὗτος, αὕτη, τοῦτο}} ("codesto") oppure {{polytonic|ἐκεῖνος, ἐκείνη, ἐκεῖνο}} ("quello") o ancora, soprattutto in principio di frase, {{polytonic|ὁ δέ, ἡ δέ, τὸ δέ}}. ** per '''tutti gli altri casi''': {{polytonic|αὐτός, αὐτή, αὐτό.}} *Le forme originarie della terza persona in attico sono utilizzate solo come riflessivi indiretti, ossia in una frase dipendente ma riferentisi al soggetto della principale: ὁ στρατηγὸς αἰτεῖ οἱ πιθέσθαι "il comandante chiede che gli si ubbidisca" *Nella lingua colloquiale come pronome allocutivo della seconda persona si utilizza il nominativo di οὗτος, αὕτη, τοῦτο preceduto dall'interiezione {{polytonic|ὦ}}: es. "{{polytonic|῏Ω οὗτος}}" = "Ehi, tu!". ==Pronomi riflessivi== Il '''pronome riflessivo''' si utilizza quando gli effetti dell'azione ricadono, in modo diretto o indiretto, sul soggetto stesso (es. ''io '''mi''' lavo = lavo '''me stesso'''''). Un pronome personale non riflessivo non può essere utilizzato insieme ad un verbo coniugato alla stessa persona (ad es., λούω ἐμαυτόν è corretto, λούω με no); dal momento che nell'azione riflessiva l'oggetto (diretto o indiretto) è il soggetto stesso, questo pronome non possiede né nominativo né vocativo. Le prime due persone presentano solo il maschile e il femminile; la terza mostra tutti e tre i generi. Da notare che questo pronome è formato, nel singolare, dalla radice del pronome personale all'accusativo ({{polytonic|ἐμ-, σε-/σ-, ἑ-}}) più le forme di αὐτός; al plurale i due pronomi sono indipendenti, ma la terza persona possiede anche la forma ἑαυτ- modellata sul singolare, più frequente in attico. Le terze persone possono anche presentare la forma contratta αὑτ- invece di ἑαυτ-. * '''Prima persona''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Singolare''' m, f || '''Plurale''' m, f |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic| ἐμαυτοῦ}}, {{polytonic|ἐμαυτῆς}}||{{polytonic |ἡμῶν αὐτῶν}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ἐμαυτῷ}}, {{polytonic|ἐμαυτῇ}}||{{polytonic|ἡμῖν αὐτοῖς, ἡμῖν αὐταῖς}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ἐμαυτόν}}, {{polytonic |ἐμαυτήν}}||{{polytonic|ἡμᾶς αὐτούς, ἡμᾶς αὐτάς}} |- align="left" |} * '''Seconda persona''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Singolare''' m, f || '''Plurale''' m, f |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|σεαυτοῦ}} ({{polytonic|σαυτοῦ}}), {{polytonic|σεαυτῆς}} ({{polytonic|σαυτῆς}})||{{polytonic|ὑμῶν αὐτῶν}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|σεαυτῷ}} ({{polytonic|σαυτῷ}}), {{polytonic|σεαυτῇ}} ({{polytonic|σαυτῇ}})||{{polytonic|ὑμῖν αὐτοῖς, ὑμῖν αὐταῖς}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|σεαυτόν}} ({{polytonic|σαυτόν}}), {{polytonic|σεαυτήν}} ({{polytonic|σαυτήν}})||{{polytonic|ὑμᾶς αὐτούς, ὑμᾶς αὐτάς}} |- align="left" |} * '''Terza persona''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Singolare''' m, f, n ||'''Plurale''' m, f, n |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ἑαυτοῦ}}, {{polytonic|ἑαυτῆς}}, {{polytonic|ἑαυτοῦ}}||{{polytonic|ἑαυτῶν (σφῶν αὐτῶν)}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ἑαυτῷ}}, {{polytonic|ἑαυτῇ}}, {{polytonic|ἑαυτῷ}}||{{polytonic|ἑαυτοῖς, ἑαυταῖς, ἑαυτοῖς (σφίσιν αὐτοῖς, σφίσιν αὐταῖς, ἑαυτοῖς)}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ἑαυτόν}}, {{polytonic|ἑαυτήν}}, {{polytonic|ἑαυτό}}||{{polytonic|ἑαυτούς, ἑαυτάς, ἑαυτά (σφᾶς αὐτούς, σφᾶς αὐτάς, ἑαυτά)}} |- align="left" |} In attico la forma σφίσι(ν) viene usata solo come riflessivo indiretto, ossia in una proposizione dipendente ma riferentesi al soggetto della principale: *οἱ Ἀθηναῖοι αἰτοῦσι σφίσι νόμους τεθῆναι "gli ateniesi chiedono che siano fatte leggi per loro". ==Pronome reciproco {{polytonic|ἀλλήλων}}== Il pronome reciproco si impiega quando i soggetti compiono l'azione l'uno sull'altro, reciprocamente. È quindi una sorta di pronome riflessivo collettivo in cui l'azione non ricade sui soggetti medesimi ma da uno sull'altro reciprocamente e per questo motivo manca del nominativo. I numeri sono solo quelli del duale e del plurale perché la reciprocità implica almeno due agenti. Dal momento che l'italiano non possiede un pronome di questo tipo la resa può essere varia: Οἱ Ἕλληνες πρὸς ἀλλήλους μάχονται "I Greci combattono gli uni contro gli altri" <small>oppure</small> "I Greci si combattono reciprocamente" <small>oppure</small> "I Greci combattono fra loro" {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Plurale''' m, f, n || '''Duale''' m, f, n |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ἀλλήλων, ἀλλήλων, ἀλλήλων}}||{{polytonic|ἀλλήλοιν, ἀλλήλαιν, ἀλλήλοιν}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ἀλλήλοις, ἀλλήλαις, ἀλλήλοις}}||{{polytonic|ἀλλήλοιν, ἀλλήλαιν, ἀλλήλοιν}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ἀλλήλους, ἀλλήλας, ἄλληλα}}||{{polytonic|ἀλλήλω, ἀλλήλᾱ, ἀλλήλω}} |- align="left" |} ==Pronomi/aggettivi possessivi== Si formano unendo alla radice del pronome personale la vocale -ο- al singolare e -τερ- al plurale, con le uscite degli aggettivi della prima classe. {| rules=all style="text-align: left; border: 1px solid darkgray;" cellpadding=3 ! rowspan="2" | ! colspan="3" style="text-align: center;" | '''Prima persona''' ! colspan="3" style="text-align: center;" | '''Seconda persona''' ! colspan="3" style="text-align: center;" | '''Terza persona''' |- ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Maschile''' ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Femminile''' ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Neutro''' ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Maschile''' ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Femminile''' ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Neutro''' ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Maschile''' ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Femminile''' ! colspan="1" style="text-align: center;" | '''Neutro''' |- | '''Singolare'''||{{polytonic|ἐμός}}||{{polytonic|ἐμή}}||{{polytonic|ἐμόν}}||{{polytonic|σός}}||{{polytonic|σή}}||{{polytonic|σόν}}||({{polytonic|ὅς}})||({{polytonic|ἥ}})||({{polytonic|ὅν}}) |- | '''Plurale'''||{{polytonic|ἡμέτερος}}||{{polytonic|ἡμετέρα}}||{{polytonic|ἡμέτερον}}||{{polytonic|ὑμέτερος}}||{{polytonic|ὑμετέρα}}||{{polytonic|ὑμέτερον}}||({{polytonic|σφέτερος}})||({{polytonic|σφετέρα}})||({{polytonic|σφέτερον}}) |- |} Le forme delle terze persone non sono utilizzate in attico, che preferisce invece impiegare il genitivo del pronome riflessivo oppure, se non si riferisce al soggetto della frase, il gentivo di αὐτός concordato in numero e genere con il possessore: *Ὁ παῖς ὁρᾷ τοὺς φίλους ἑαυτοῦ "il ragazzo vede i suoi (propri) amici"<br/> *Ἡ κόρη ὁρᾷ τοὺς φίλους ἑαυτῆς "la ragazza vede i suoi (propri) amici"<br/> *Οἱ παῖδες ὁρῶσι τοὺς φίλους ἑαυτῶν "i ragazzi vedono i loro (propri) amici"<br/> *Ἡ κόρη ὁρᾷ τὸν παῖδα καὶ τοὺς φίλους αὐτοῦ "la ragazza vede il ragazzo e i suoi (di lui) amici"<br/> *Ὁ παῖς ὁρᾷ τὴν κόρην καὶ τὰς φίλας αὐτῆς "Il ragazzo vede la ragazza e le sue (di lei) amiche" L'aggettivo possessivo non è molto usato e solitamente gli si preferisce il genitivo del pronome personale: *ἡ οἰκία μου = ἡ ἐμὴ οἰκία = ἡ οἰκία ἡ ἐμή ==Pronomi/aggettivi dimostrativi== ===ὅδε, ἥδε, τόδε "questo" (vicinanza a chi parla)=== È formato dall'unione dell'articolo accentato e della particella deittica δε. Da notare che non si applica mai la legge del trocheo finale. :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ὅδε}}||{{polytonic|ἥδε}}||{{polytonic|τόδε}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|τοῦδε}}||{{polytonic|τῆσδε}}||{{polytonic|τοῦδε}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|τῷδε}}||{{polytonic|τῇδε}}||{{polytonic|τῷδε}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|τόνδε}}||{{polytonic|τήνδε}}||{{polytonic|τόδε}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|τώδε}}||{{polytonic|τάδε}}||{{polytonic|τώδε}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|τοῖνδε}}||{{polytonic|ταῖνδε}}||{{polytonic|τοῖνδε}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|οἵδε}}||{{polytonic|αἵδε}}||{{polytonic|τάδε}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|τῶνδε}}||{{polytonic|τῶνδε}}||{{polytonic|τῶνδε}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|τοῖσδε}}||{{polytonic|ταῖσδε}}||{{polytonic|τοῖσδε}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|τούσδε}}||{{polytonic|τάσδε}}||{{polytonic|τάδε}} |- align="left" |} ===οὗτος, αὕτη, τοῦτο "codesto" (vicinanza a chi ascolta)=== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|οὗτος}}||{{polytonic|αὕτη}}||{{polytonic|τοῦτο}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|τούτου}}||{{polytonic|ταύτης}}||{{polytonic|τούτου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|τούτῳ}}||{{polytonic|ταύτῃ}}||{{polytonic|τούτῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|τοῦτον}}||{{polytonic|ταύτην}}||{{polytonic|τοῦτο}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|τούτω}}||{{polytonic|τούτω (ταύτᾱ)}}||{{polytonic|τούτω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|τούτοιν}}||{{polytonic|τούτοιν (ταύταιν)}}||{{polytonic|τούτοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|οὗτοι}}||{{polytonic|αὗται}}||{{polytonic|ταῦτα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|τούτων}}||{{polytonic|τούτων}}||{{polytonic|τούτων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|τούτοις}}||{{polytonic|ταύταις}}||{{polytonic|τούτοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|τούτους}}||{{polytonic|ταύτας}}||{{polytonic|ταῦτα}} |- align="left" |} ===ἐκεῖνος, ἐκείνη, ἐκεῖνο "quello" (lontananza da chi parla e chi ascolta)=== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ἐκεῖνος}}||{{polytonic|ἐκείνη}}||{{polytonic|ἐκεῖνο}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ἐκείνου}}||{{polytonic|ἐκείνης}}||{{polytonic|ἐκείνου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ἐκείνῳ}}||{{polytonic|ἐκείνῃ}}||{{polytonic|ἐκείνῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ἐκεῖνον}}||{{polytonic|ἐκείνην}}||{{polytonic|ἐκεῖνο}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ἐκείνω}}||{{polytonic|ἐκείνᾱ}}||{{polytonic|ἐκείνω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ἐκείνοιν}}||{{polytonic|ἐκείναιν}}||{{polytonic|ἐκείνοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ἐκεῖνοι}}||{{polytonic|ἐκεῖναι}}||{{polytonic|ἐκεῖνα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ἐκείνων}}||{{polytonic|ἐκείνων}}||{{polytonic|ἐκείνων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ἐκείνοις}}||{{polytonic|ἐκείναις}}||{{polytonic|ἐκείνοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ἐκείνους}}||{{polytonic|ἐκείνας}}||{{polytonic|ἐκεῖνα}} |- align="left" |} ===τοῖος, τοία, τοῖον "tale, di questo tipo"=== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|τοῖος}}||{{polytonic|τοία}}||{{polytonic|τοῖον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|τοίου}}||{{polytonic|τοίας}}||{{polytonic|τοίου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|τοίῳ}}||{{polytonic|τοίᾳ}}||{{polytonic|τοίῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|τοῖον}}||{{polytonic|τοίαν}}||{{polytonic|τοῖον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|τοίω}}||{{polytonic|τοίᾱ}}||{{polytonic|τοίω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|τοίοιν}}||{{polytonic|τοίαιν}}||{{polytonic|τοίοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|τοῖοι}}||{{polytonic|τοῖαι}}||{{polytonic|τοῖα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|τοίων}}||{{polytonic|τοίων}}||{{polytonic|τοίων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|τοίοις}}||{{polytonic|τοίαις}}||{{polytonic|τοίοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|τοίους}}||{{polytonic|τοίας}}||{{polytonic|τοῖα}} |- align="left" |} Può essere ampliato con l'aggiunta della particella -δε oppure legato a οὗτος: τοιόσδε, τοιάδε, τοιόνδε e τοιοῦτος, τοιαύτη, τοιοῦτον, più frequenti nella prosa attica. ===τόσος, τόση, τόσον "tanto grande"=== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|τόσος}}||{{polytonic|τόση}}||{{polytonic|τόσον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|τόσου}}||{{polytonic|τόσης}}||{{polytonic|τόσου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|τόσῳ}}||{{polytonic|τόσῃ}}||{{polytonic|τόσῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|τόσον}}||{{polytonic|τόσην}}||{{polytonic|τόσον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|τόσω}}||{{polytonic|τόσᾱ}}||{{polytonic|τόσω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|τόσοιν}}||{{polytonic|τόσαιν}}||{{polytonic|τόσοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|τόσοι}}||{{polytonic|τόσαι}}||{{polytonic|τόσα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|τόσων}}||{{polytonic|τόσων}}||{{polytonic|τόσων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|τόσοις}}||{{polytonic|τόσαις}}||{{polytonic|τόσοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|τόσους}}||{{polytonic|τόσας}}||{{polytonic|τόσα}} |- align="left" |} Può essere ampliato con l'aggiunta della particella -δε oppure legato a οὗτος: τοσόσδε, τοσήδε, τοσόνδε e τοσοῦτος, τοσαύτη, τοσοῦτο, più frequenti nella prosa attica. ===τηλίκος, τηλίκη, τηλίκον "di tale età" (anche "tanto grande")=== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|τηλίκος}}||{{polytonic|τηλίκη}}||{{polytonic|τηλίκον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|τηλίκου}}||{{polytonic|τηλίκης}}||{{polytonic|τηλίκου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|τηλίκῳ}}||{{polytonic|τηλίκῃ}}||{{polytonic|τηλίκῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|τηλίκον}}||{{polytonic|τηλίκην}}||{{polytonic|τηλίκον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|τηλίκω}}||{{polytonic|τηλίκᾱ}}||{{polytonic|τηλίκω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|τηλίκοιν}}||{{polytonic|τηλίκαιν}}||{{polytonic|τηλίκοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|τηλίκοι}}||{{polytonic|τηλίκαι}}||{{polytonic|τηλίκα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|τηλίκων}}||{{polytonic|τηλίκων}}||{{polytonic|τηλίκων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|τηλίκοις}}||{{polytonic|τηλίκαις}}||{{polytonic|τηλίκοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|τηλίκους}}||{{polytonic|τηλίκας}}||{{polytonic|τηλίκα}} |- align="left" |} Può essere ampliato con l'aggiunta della particella -δε oppure legato a οὗτος: τηλικόσδε, τηλικήδε, τηλικόνδε e τηλικοῦτος, τηλικαύτη, τηλικοῦτον, più frequenti nella prosa attica. ==Pronome anaforico {{polytonic|αὐτός, αὐτή, αὐτό}}== :'''singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|αὐτός}}||{{polytonic|αὐτή}}||{{polytonic|αὐτό}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|αὐτοῦ}}||{{polytonic|αὐτῆς}}||{{polytonic|αὐτοῦ}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|αὐτῷ}}||{{polytonic|αὐτῇ}}||{{polytonic|αὐτῷ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|αὐτόν}}||{{polytonic|αὐτήν}}||{{polytonic|αὐτό}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|αὐτώ}}||{{polytonic|αὐτά}}||{{polytonic|αὐτώ}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|αὐτοῖν}}||{{polytonic|αὐταῖν}}||{{polytonic|αὐτοῖν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|αὐτοί}}||{{polytonic|αὐταί}}||{{polytonic|αὐτά}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|αὐτῶν}}||{{polytonic|αὐτῶν}}||{{polytonic|αὐτῶν}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|αὐτοῖς}}||{{polytonic|αὐταῖς}}||{{polytonic|αὐτοῖς}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|αὐτούς}}||{{polytonic|αὐτάς}}||{{polytonic|αὐτά}} |- align="left" |''Vocativo''||{{polytonic|αὐτοί}}||{{polytonic|αὐταί}}||{{polytonic|αὐτά}} |- align="left" |} Questo pronome ha vari usi: pronome personale di terza persona (tranne il nominativo) *αὐτόν οὐ γιγνώσκω "non lo conosco" pronome rafforzativo delle prime tre persone singolari (al nominativo) e in posizione predicativa: "proprio io", "proprio tu", "lui/lei in persona" *αὐτὸς εἶπον [lo] dissi proprio io<br/> *αὐτὸς ἦλθε venne lui in persona<br/> in posizione attributiva: aggettivo "medesimo, lo stesso" *ὁ αὐτὸς ἄνθρωπος ὃν εἶδον ἐκεῖ ἐστιν il medesimo uomo che vidi è qui ==Pronomi relativi== ===ὅς, ἥ, ὅ "che, il quale"=== Ha la stessa flessione dell'articolo, con la differenza che la τ- iniziale qui è sostituita dallo spirito aspro e i nominativi singolari maschile e femminili sono accentati; inoltre, il nominativo maschile singolare ha l'uscita sigmatica. :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ὅς}}||{{polytonic|ἥ}}||{{polytonic|ὅ}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|οὗ}}||{{polytonic|ἧς}}||{{polytonic|οὗ}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ᾧ}}||{{polytonic|ᾗ}}||{{polytonic|ᾧ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ὅν}}||{{polytonic|ἥν}}||{{polytonic|ὅ}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ὥ}}||{{polytonic|ἅ}}||{{polytonic|ὥ}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|οἷν}}||{{polytonic|αἷν}}||{{polytonic|οἷν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|οἵ}}||{{polytonic|αἵ}}||{{polytonic|ἅ}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ὧν}}||{{polytonic|ὧν}}||{{polytonic|ὧν}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|οἷς}}||{{polytonic|αἷς}}||{{polytonic|οἷς}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|οὕς}}||{{polytonic|ἅς}}||{{polytonic|ἅ}} |- align="left" |} Può essere rafforzato con la particella -περ: ὅσπερ, ἥπερ, ὅπερ, che ha il significato di "il quale appunto". ===οἷος, οἵα, οἷον "quale"=== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|οἷος}}||{{polytonic|οἵα}}||{{polytonic|οἷον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|οἵου}}||{{polytonic|οἵας}}||{{polytonic|οἵου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|οἵῳ}}||{{polytonic|οἵᾳ}}||{{polytonic|οἵῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|οἷον}}||{{polytonic|οἵαν}}||{{polytonic|οἷον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|οἵω}}||{{polytonic|οἵᾱ}}||{{polytonic|οἵω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|οἵοιν}}||{{polytonic|οἵαιν}}||{{polytonic|οἷν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|οἷοι}}||{{polytonic|οἷαι}}||{{polytonic|οἷα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|οἵων}}||{{polytonic|οἵων}}||{{polytonic|οἵων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|οἵοις}}||{{polytonic|οἵαις}}||{{polytonic|οἵοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|οἵους}}||{{polytonic|οἵας}}||{{polytonic|οἷα}} |- align="left" |} In italiano l'impiego di questo pronome non è usuale e la resa varia può variare a seconda del senso. In linea di massima occorre mettere in risalto l'aspetto della qualità cui questo pronome si riferisce:<br/> *ἀνὴρ οἷος εἶ "un uomo quale sei", "un uomo come te"<br/> *χρήματα οἵων δεῖ "beni quali di cui necessita", "beni del tipo di cui necessita"<br/> *γένοιο οἷος εἶ "che tu possa diventare quale sei", ossia "che tu possa esprimere le tue caratteristiche"<br/> *οἷα ἔπαθε, ταῦτα ἀγνοῶ "quali cose abbia sofferto, lo ignoro", "che tipo di cose abbia sofferto, lo ignoro" L'espressione οἷός τ' εἰμί significa "essere in grado di" e, in forma impersonale, "è possibile". ===ὅσος, ὅση, ὅσον "quanto, quanto grande (è)" (plur. "tutti quelli che, quanti")=== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ὅσος}}||{{polytonic|ὅση}}||{{polytonic|ὅσον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ὅσου}}||{{polytonic|ὅσης}}||{{polytonic|ὅσου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ὅσῳ}}||{{polytonic|ὅσῃ}}||{{polytonic|ὅσῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ὅσον}}||{{polytonic|ὅσην}}||{{polytonic|ὅσον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ὅσω}}||{{polytonic|ὅσᾱ}}||{{polytonic|ὅσω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ὅσοιν}}||{{polytonic|ὅσαιν}}||{{polytonic|ὅσοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ὅσοι}}||{{polytonic|ὅσαι}}||{{polytonic|ὅσα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ὅσων}}||{{polytonic|ὅσων}}||{{polytonic|ὅσων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ὅσοις}}||{{polytonic|ὅσαις}}||{{polytonic|ὅσοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ὅσους}}||{{polytonic|ὅσας}}||{{polytonic|ὅσα}} |- align="left" |} *ὅσα ἔπαθε, ταῦτα ἀγνοῶ "quante cose abbia sofferto, lo ignoro"<br/> *ἕξει τοσαῦτα χρήματα, ὅσων δεῖ "avrà tanti beni quanti necessita"<br/> ===ἡλίκος, ἡλίκη, ἡλίκον "di quell'età che" (anche "quanto grande")=== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ἡλίκος}}||{{polytonic|ἡλίκη}}||{{polytonic|ἡλίκον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ἡλίκου}}||{{polytonic|ἡλίκης}}||{{polytonic|ἡλίκου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ἡλίκῳ}}||{{polytonic|ἡλίκῃ}}||{{polytonic|ἡλίκῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ἡλίκον}}||{{polytonic|ἡλίκην}}||{{polytonic|ἡλίκον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ἡλίκω}}||{{polytonic|ἡλίκᾱ}}||{{polytonic|ἡλίκω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ἡλίκοιν}}||{{polytonic|ἡλίκαιν}}||{{polytonic|ἡλίκοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ἡλίκοι}}||{{polytonic|ἡλίκαι}}||{{polytonic|ἡλίκα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ἡλίκων}}||{{polytonic|ἡλίκων}}||{{polytonic|ἡλίκων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ἡλίκοις}}||{{polytonic|ἡλίκαις}}||{{polytonic|ἡλίκοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ἡλίκους}}||{{polytonic|ἡλίκας}}||{{polytonic|ἡλίκα}} |- align="left" |} ==Pronomi/aggettivi indefiniti== ===τις, τι "qualcuno, un certo, un tale"=== Questo pronome è atono e la sua flessione è identica a quella dell'interrogativo τίς, τί, il quale è però accentato sulla prima sillaba. :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile e Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|τις}}||{{polytonic|τι}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|τινός (του)}}||{{polytonic|τινός (του)}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|τινί (τῳ)}}||{{polytonic|τινί (τῳ)}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|τινά}}||{{polytonic|τι}} |- align="left" |''Vocativo''||{{polytonic|τις}}||{{polytonic|τι}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile e Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|τινέ}}||{{polytonic|τινέ}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|τινοῖν}}||{{polytonic|τινοῖν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile e Femminile '''|| '''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|τινές}}||{{polytonic|τινά (ἄττα)}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|τινῶν}}||{{polytonic|τινῶν}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|τισί(ν)}}||{{polytonic|τισί(ν)}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|τινάς}}||{{polytonic|τινά (ἄττα)}} |- align="left" |''Vocativo''||{{polytonic|τινές}}||{{polytonic|τινά}} |- align="left" |} * Questo pronome, unito a un sostantivo, ha anche la funzione dell'articolo indeterminativo: ἄνθρωπός τις "un uomo"<br/> νῆσοί τινες "delle/alcune isole" * La forma ἄττα (unica a essere sempre tonica) viene da *''kwja'' (presente anche in latino come ''quia'', in cui divenne congiunzione). L'α iniziale è la terminazione di un sostantivo neutro plurale che lo precedeva: τέκνα ''kwja'' > τέκνακ''w''jα > τέκνα ἀκ''w''jα > τέκνα ἀτjα > τέκνα ἄττα<ref>Agnello Orlando 1998, pag. 399</ref>. ===ὅστις, ἥτις, ὅτι "chiunque, qualunque cosa"=== È formato dall'unione di ὅς e τις, che si declinano entrambi. Da notare che gli accenti originari di ὅς non si adeguano alle nuove forme e quindi non si applica la legge del trocheo finale (ad es. ἥτις); inoltre, troviamo l'accento circonflesso anche sulla terzultima sillaba (ad es. οὗτινος). I casi retti del neutro singolare si trovano anche scritti ὅ τι e ὅ, τι per distinguerli dalla congiunzione ὅτι. :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ὅστις}}||{{polytonic|ἥτις}}||{{polytonic|ὅτι}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|οὗτινος (ὅτου)}}||{{polytonic|ἧστινος}}||{{polytonic|οὗτινος (ὅτου)}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ᾧτινι (ὅτῳ)}}||{{polytonic|ᾗτινι}}||{{polytonic|ᾧτινι (ὅτῳ)}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ὅντινα}}||{{polytonic|ἥντινα}}||{{polytonic|ὅτι}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ὥτινε}}||{{polytonic|ἅτινε}}||{{polytonic|ὥτινε}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|οἷντινοιν}}||{{polytonic|αἷντιναιν}}||{{polytonic|οἷντινοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|οἵτινες}}||{{polytonic|αἵτινες}}||{{polytonic|ἅτινα (ἅττα)}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ὧντινων}}||{{polytonic|ὧντινων}}||{{polytonic|ὧντινων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|οἷστισι(ν) (ὅτοισι(ν))}}||{{polytonic|αἷστισι(ν)}}||{{polytonic|οἷστισι(ν) (ὅτοισι(ν))}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|οὕστινας}}||{{polytonic|ἅστινας}}||{{polytonic|ἅτινα (ἅττα)}} |- align="left" |} *La forma ἅττα viene da ἅ del pronome relativo unito a *''kwja'', già visto nel pronome enclitico τις, τι<ref> Agnello Orlando 1998, pag. 403.</ref>. *Oltre alla funzione di indefinito può anche essere utilizzato come interrogativo indiretto:<br/> ξεῖνος ὅδ', οὐκ οἶδ' ὅς τις [ἐστίν] (Odissea) "Non so chi sia questo straniero" ===ὁ, ἡ, τὸ δεῖνα "il tale, un tale"=== La parola δεῖνα può anche essere invariabile, che è la forma più frequente. :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ὁ δεῖνα}}||{{polytonic|ἡ δεῖνα}}||{{polytonic|τὸ δεῖνα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|τοῦ δεῖνος}}||{{polytonic|τῆς δεῖνος}}||{{polytonic|τοῦ δεῖνος}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|τῷ δεῖνι}}||{{polytonic|τῇ δεῖνι}}||{{polytonic|τῷ δεῖνι}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|τὸν δεῖνα}}||{{polytonic|τὴν δεῖνα}}||{{polytonic|τὸ δεῖνα}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|οἱ δεῖνες}}||{{polytonic|αἱ δεῖνες}}||{{polytonic|ἁ δεῖνα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|τῶν δείνων}}||{{polytonic|τῶν δείνων}}||{{polytonic|τῶν δείνων}} |- align="left" |''Dativo''||<div style="text-align:center">-</div>||<div style="text-align:center">-</div>||<div style="text-align:center">-</div> |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|τοὺς δεῖνας}}||{{polytonic|τὰς δεῖνας}}||{{polytonic|ἁ δεῖνα}} |- align="left" |} ===οὐδείς, οὐδεμία, οὐδέν (μηδείς, μηδεμία, μηδέν) "nessuno, niente"=== È composto dalla negazione οὐ o μή e dal numerale εἵς, μία, ἕν "uno". '''Singolare''' {| class="wikitable" |- | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|οὐδείς}}||{{polytonic|οὐδεμία}}||{{polytonic|οὐδέν}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|οὐδενός}}||{{polytonic|οὐδεμίας}}||{{polytonic|οὐδενός}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|οὐδενί}}||{{polytonic|οὐδεμίᾳ}}||{{polytonic|οὐδενί}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|οὐδένα}}||{{polytonic|οὐδεμίαν}}||{{polytonic|οὐδέν}} |- align="left" |} ===οὔτις, οὔτι (μήτις, μήτι) "nessuno, niente"=== È formato dalla negazione οὐ o μή con il pronome τις, τι. L'accento resta acuto sulla particella negativa. :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile e Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|οὔτις}}||{{polytonic|οὔτι}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|οὔτινος}}||{{polytonic|οὔτινος}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|οὔτινι}}||{{polytonic|οὔτινι}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|οὔτινα}}||{{polytonic|οὔτι}} |- align="left" |} ===οὐδέτερος, οὐδετέρα, οὐδέτερον (μηδέτερος, μηδετέρα, μηδέτερον) "nessuno dei due"=== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|οὐδέτερος}}||{{polytonic|οὐδετέρα}}||{{polytonic|οὐδέτερον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|οὐδετέρου}}||{{polytonic|οὐδετέρας}}||{{polytonic|οὐδετέρου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|οὐδετέρῳ}}||{{polytonic|οὐδετέρᾳ}}||{{polytonic|οὐδετέρῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|οὐδέτερον}}||{{polytonic|οὐδετέραν}}||{{polytonic|οὐδέτερον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|οὐδετέρω}}||{{polytonic|οὐδετέρᾱ}}||{{polytonic|οὐδετέρω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|οὐδετέροιν}}||{{polytonic|οὐδετέραιν}}||{{polytonic|οὐδετέροιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|οὐδέτεροι}}||{{polytonic|οὐδέτεραι}}||{{polytonic|οὐδέτερα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|οὐδετέρων}}||{{polytonic|οὐδετέρων}}||{{polytonic|οὐδετέρων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|οὐδετέροις}}||{{polytonic|οὐδετέραις}}||{{polytonic|οὐδετέροις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|οὐδετέρους}}||{{polytonic|οὐδετέρας}}||{{polytonic|οὐδέτερα}} |- align="left" |} ===ἕτερος, ἑτέρα, ἕτερον "altro (fra due)"=== L'infisso -τερ- con cui è formato indica opposizione fra due sole unità, esattamente come l'omologo latino ''alter, altera, alterum''. Unito alle negazioni οὐ e μή dà οὐδέτερος e μηδέτερος che significano "nessuno dei due". Unito al prefisso ἑκα- dà ἑκάτερος "ciascuno dei due, entrambi". :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ἕτερος}}||{{polytonic|ἑτέρα}}||{{polytonic|ἕτερον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ἑτέρου}}||{{polytonic|ἑτέρας}}||{{polytonic|ἑτέρου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ἑτέρῳ}}||{{polytonic|ἑτέρᾳ}}||{{polytonic|ἑτέρῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ἕτερον}}||{{polytonic|ἑτέραν}}||{{polytonic|ἕτερον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ἑτέρω}}||{{polytonic|ἑτέρᾱ}}||{{polytonic|ἑτέρω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ἑτέροιν}}||{{polytonic|ἑτέραιν}}||{{polytonic|ἑτέροιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ἕτεροι}}||{{polytonic|ἕτεραι}}||{{polytonic|ἕτερα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ἑτέρων}}||{{polytonic|ἑτέρων}}||{{polytonic|ἑτέρων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ἑτέροις}}||{{polytonic|ἑτέραις}}||{{polytonic|ἑτέροις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ἑτέρους}}||{{polytonic|ἑτέρας}}||{{polytonic|ἕτερα}} |- align="left" |} ===ἄλλος, ἄλλη, ἄλλο "altro (fra più di due)"=== Da notare i casi retti del neutro singolare che escono in -ο (originariamente *ἄλλοδ, esattamente come le medesime forme dell'articolo). :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ἄλλος}}||{{polytonic|ἄλλη}}||{{polytonic|ἄλλο}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ἄλλου}}||{{polytonic|ἄλλης}}||{{polytonic|ἄλλου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ἄλλῳ}}||{{polytonic|ἄλλῃ}}||{{polytonic|ἄλλῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ἄλλον}}||{{polytonic|ἄλλην}}||{{polytonic|ἄλλο}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ἄλλω}}||{{polytonic|ἄλλᾱ}}||{{polytonic|ἄλλω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ἄλλοιν}}||{{polytonic|ἄλλαιν}}||{{polytonic|ἄλλοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ἄλλοι}}||{{polytonic|ἄλλαι}}||{{polytonic|ἄλλα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ἄλλων}}||{{polytonic|ἄλλων}}||{{polytonic|ἄλλων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ἄλλοις}}||{{polytonic|ἄλλαις}}||{{polytonic|ἄλλοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ἄλλους}}||{{polytonic|ἄλλας}}||{{polytonic|ἄλλα}} |- align="left" |} ===ἕκαστος, ἑκάστη, ἕκαστον "ciascuno"=== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ἕκαστος}}||{{polytonic|ἑκάστη}}||{{polytonic|ἕκαστον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ἑκάστου}}||{{polytonic|ἑκάστης}}||{{polytonic|ἑκάστου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ἑκάστῳ}}||{{polytonic|ἑκάστῃ}}||{{polytonic|ἑκάστῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ἕκαστον}}||{{polytonic|ἑκάστην}}||{{polytonic|ἕκαστον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ἑκάστω}}||{{polytonic|ἑκάστᾱ}}||{{polytonic|ἑκάστω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ἑκάστοιν}}||{{polytonic|ἑκάσταιν}}||{{polytonic|ἑκάστοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ἕκαστοι}}||{{polytonic|ἕκασται}}||{{polytonic|ἕκαστα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ἑκάστων}}||{{polytonic|ἑκάστων}}||{{polytonic|ἑκάστων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ἑκάστοις}}||{{polytonic|ἑκάσταις}}||{{polytonic|ἑκάστοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ἑκάστους}}||{{polytonic|ἑκάστας}}||{{polytonic|ἕκαστα}} |- align="left" |} ===ἑκάτερος, ἑκατέρα, ἑκάτερον "ciascuno dei due"=== Questo pronome/aggettivo combina il precedente con l'interfisso -τερ- che indica opposizione fra due elementi. :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ἑκάτερος}}||{{polytonic|ἑκατέρα}}||{{polytonic|ἑκάτερον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ἑκατέρου}}||{{polytonic|ἑκατέρας}}||{{polytonic|ἑκατέρου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ἑκατέρῳ}}||{{polytonic|ἑκατέρᾳ}}||{{polytonic|ἑκατέρῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ἑκάτερον}}||{{polytonic|ἑκατέραν}}||{{polytonic|ἑκάτερον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ἑκατέρω}}||{{polytonic|ἑκατέρᾱ}}||{{polytonic|ἑκατέρω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ἑκατέροιν}}||{{polytonic|ἑκατέραιν}}||{{polytonic|ἑκατέροιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ἑκάτεροι}}||{{polytonic|ἑκάτεραι}}||{{polytonic|ἑκάτερα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ἑκατέρων}}||{{polytonic|ἑκατέρων}}||{{polytonic|ἑκατέρων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ἑκατέροις}}||{{polytonic|ἑκατέραις}}||{{polytonic|ἑκατέροις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ἑκατέρους}}||{{polytonic|ἑκατέρας}}||{{polytonic|ἑκάτερα}} |- align="left" |} ===ἄμφω "entrambi"=== Essendo una forma di duale, ha solo il numero duale. :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''m''', '''f''', '''n''' |- align="left" |''Nominativo''<br/>''Accusativo''||{{polytonic|ἄμφω}} |- align="left" |''Genitivo''<br/>''Dativo''||{{polytonic|ἀμφοῖν}} |- align="left" |} ===ἀμφότερος, ἀμφοτέρα, ἀμφότερον "entrambi"=== È formato da ἀμφο- più il suffisso -τερ- che indica un'opposizione fra due unità. :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ἀμφότερος}}||{{polytonic|ἀμφοτέρα}}||{{polytonic|ἀμφότερον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ἀμφοτέρου}}||{{polytonic|ἀμφοτέρας}}||{{polytonic|ἀμφοτέρου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ἀμφοτέρῳ}}||{{polytonic|ἀμφοτέρᾳ}}||{{polytonic|ἀμφοτέρῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ἀμφότερον}}||{{polytonic|ἀμφοτέραν}}||{{polytonic|ἀμφότερον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ἀμφοτέρω}}||{{polytonic|ἀμφοτέρᾱ}}||{{polytonic|ἀμφοτέρω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ἀμφοτέροιν}}||{{polytonic|ἀμφοτέραιν}}||{{polytonic|ἀμφοτέροιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ἀμφότεροι}}||{{polytonic|ἀμφότεραι}}||{{polytonic|ἀμφότερα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ἀμφοτέρων}}||{{polytonic|ἀμφοτέρων}}||{{polytonic|ἀμφοτέρων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ἀμφοτέροις}}||{{polytonic|ἀμφοτέραις}}||{{polytonic|ἀμφοτέροις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ἀμφοτέρους}}||{{polytonic|ἀμφοτέρας}}||{{polytonic|ἀμφότερα}} |- align="left" |} ===ποιός, ποιά, ποιόν "di una certa qualità"=== Enclitico in tutte le forme :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ποιός}}||{{polytonic|ποιά}}||{{polytonic|ποιόν}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ποιοῦ}}||{{polytonic|ποιᾶς}}||{{polytonic|ποιοῦ}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ποιῷ}}||{{polytonic|ποιᾷ}}||{{polytonic|ποιῷ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ποιόν}}||{{polytonic|ποιάν}}||{{polytonic|ποιόν}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ποιώ}}||{{polytonic|ποιά}}||{{polytonic|ποιώ}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ποιοῖν}}||{{polytonic|ποιαῖν}}||{{polytonic|ποιοῖν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ποιαί}}||{{polytonic|ποιοί}}||{{polytonic|ποιά}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ποιῶν}}||{{polytonic|ποιῶν}}||{{polytonic|ποιῶν}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ποιοῖς}}||{{polytonic|ποιαῖς}}||{{polytonic|ποιοῖς}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ποιούς}}||{{polytonic|ποιάς}}||{{polytonic|ποιά}} |- align="left" |} ===ποσός, ποσή, ποσόν "di una certa grandezza"=== Enclitico in tutte le forme :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ποσός}}||{{polytonic|ποσή}}||{{polytonic|ποσόν}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ποσοῦ}}||{{polytonic|ποσῆς}}||{{polytonic|ποσοῦ}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ποσῷ}}||{{polytonic|ποσῇ}}||{{polytonic|ποσῷ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ποσόν}}||{{polytonic|ποσήν}}||{{polytonic|ποσόν}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ποσώ}}||{{polytonic|ποσά}}||{{polytonic|ποσώ}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ποσοῖν}}||{{polytonic|ποσαῖν}}||{{polytonic|ποσοῖν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ποσαί}}||{{polytonic|ποσαί}}||{{polytonic|ποσά}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ποσῶν}}||{{polytonic|ποσῶν}}||{{polytonic|ποσῶν}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ποσοῖς}}||{{polytonic|ποσαῖς}}||{{polytonic|ποσοῖς}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ποσούς}}||{{polytonic|ποσάς}}||{{polytonic|ποσά}} |- align="left" |} ===πότερος, ποτέρα, πότερον "l'uno o l'altro dei due"=== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|πότερος}}||{{polytonic|ποτέρα}}||{{polytonic|πότερον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ποτέρου}}||{{polytonic|ποτέρας}}||{{polytonic|ποτέρου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ποτέρῳ}}||{{polytonic|ποτέρᾳ}}||{{polytonic|ποτέρῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|πότερον}}||{{polytonic|ποτέραν}}||{{polytonic|πότερον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ποτέρω}}||{{polytonic|ποτέρα}}||{{polytonic|ποτέρω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ποτέροιν}}||{{polytonic|ποτέραιν}}||{{polytonic|ποτέροιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|πότεροι}}||{{polytonic|πότεραι}}||{{polytonic|πότερα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ποτέρων}}||{{polytonic|ποτέρων}}||{{polytonic|ποτέρων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ποτέροις}}||{{polytonic|ποτέραις}}||{{polytonic|ποτέροις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ποτέρους}}||{{polytonic|ποτέρας}}||{{polytonic|πότερα}} |- align="left" |} ===ποστός, ποστή, ποστόν "che occupa una certa posizione in una successione"=== Enclitico in tutte le forme :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ποστός}}||{{polytonic|ποστή}}||{{polytonic|ποστόν}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ποστοῦ}}||{{polytonic|ποστῆς}}||{{polytonic|ποστοῦ}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ποστῷ}}||{{polytonic|ποστῇ}}||{{polytonic|ποστῷ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ποστόν}}||{{polytonic|ποστήν}}||{{polytonic|ποστόν}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ποστώ}}||{{polytonic|ποστά}}||{{polytonic|ποστώ}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ποστοῖν}}||{{polytonic|ποσταῖν}}||{{polytonic|ποστοῖν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ποσταί}}||{{polytonic|ποστοί}}||{{polytonic|ποστά}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ποστῶν}}||{{polytonic|ποστῶν}}||{{polytonic|ποστῶν}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ποστοῖς}}||{{polytonic|ποσταῖς}}||{{polytonic|ποοῖς}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ποστούς}}||{{polytonic|ποστάς}}||{{polytonic|ποστά}} |- align="left" |} ===πηλίκος, πηλίκη, πηλίκον "di una certa età" (anche "di una certa grandezza")=== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|πηλίκος}}||{{polytonic|πηλίκη}}||{{polytonic|πηλίκον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|πηλίκου}}||{{polytonic|πηλίκης}}||{{polytonic|πηλίκου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|πηλίκῳ}}||{{polytonic|πηλίκῃ}}||{{polytonic|πηλίκῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|πηλίκον}}||{{polytonic|πηλίκην}}||{{polytonic|πηλίκον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|πηλίκω}}||{{polytonic|πηλίκᾱ}}||{{polytonic|πηλίκω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|πηλίκοιν}}||{{polytonic|πηλίκαιν}}||{{polytonic|πηλίκοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|πηλίκοι}}||{{polytonic|πηλίκαι}}||{{polytonic|πηλίκα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|πηλίκων}}||{{polytonic|πηλίκων}}||{{polytonic|πηλίκων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|πηλίκοις}}||{{polytonic|πηλίκαις}}||{{polytonic|πηλίκοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|πηλίκους}}||{{polytonic|πηλίκας}}||{{polytonic|πηλίκα}} |- align="left" |} ==Pronomi interrogativi== ===Diretti=== ====τίς, τί "chi? che cosa?"==== La flessione è identica a quella dell'indefinito τις, τι, il quale è però enclitico. :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile e Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|τίς}}||{{polytonic|τί}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|τίνος}}||{{polytonic|τίνος}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|τίνι}}||{{polytonic|τίνι}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|τίνα}}||{{polytonic|τί}} |- align="left" |''Vocativo''||{{polytonic|τίς}}||{{polytonic|τί}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile e Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|τίνε}}||{{polytonic|τίνε}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|τίνοιν}}||{{polytonic|τίνοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile e Femminile '''|| '''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|τίνες}}||{{polytonic|τίνα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|τίνων}}||{{polytonic|τίνων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|τίσι(ν)}}||{{polytonic|τίσι(ν)}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|τίνας}}||{{polytonic|τίνα}} |- align="left" |''Vocativo''||{{polytonic|τίνες}}||{{polytonic|τίνα}} |- align="left" |} ====ποῖος, ποία, ποῖον "quale? di che tipo?"==== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ποῖος}}||{{polytonic|ποία}}||{{polytonic|ποῖον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ποίου}}||{{polytonic|ποίας}}||{{polytonic|ποίου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ποίῳ}}||{{polytonic|ποίᾳ}}||{{polytonic|ποίῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ποῖον}}||{{polytonic|ποίαν}}||{{polytonic|ποῖον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ποίω}}||{{polytonic|ποίᾱ}}||{{polytonic|ποίω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ποίοιν}}||{{polytonic|ποίαιν}}||{{polytonic|ποίοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ποῖοι}}||{{polytonic|ποῖαι}}||{{polytonic|ποῖα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ποίων}}||{{polytonic|ποίων}}||{{polytonic|ποίων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ποίοις}}||{{polytonic|ποίαις}}||{{polytonic|ποίοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ποίους}}||{{polytonic|ποίας}}||{{polytonic|ποῖα}} |- align="left" |} ====ποδαπός, ποδαπή, ποδαπόν "di quale paese?"==== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ποδαπός}}||{{polytonic|ποδαπή}}||{{polytonic|ποδαπόν}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ποδαποῦ}}||{{polytonic|ποδαπῆς}}||{{polytonic|ποδαποῦ}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ποδαπῷ}}||{{polytonic|ποδαπῇ}}||{{polytonic|ποδαπῷ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ποδαπόν}}||{{polytonic|ποδαπήν}}||{{polytonic|ποδαπόν}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ποδαπώ}}||{{polytonic|ποδαπά}}||{{polytonic|ποδαπώ}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ποδαποῖν}}||{{polytonic|ποδαπαῖν}}||{{polytonic|ποδαποῖν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ποδαποί}}||{{polytonic|ποδαπαί}}||{{polytonic|ποδαπά}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ποδαπῶν}}||{{polytonic|ποδαπῶν}}||{{polytonic|ποδαπῶν}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ποδαποῖς}}||{{polytonic|ποδαπαῖς}}||{{polytonic|ποδαποῖς}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ποδαπούς}}||{{polytonic|ποδαπάς}}||{{polytonic|ποδαπά}} |- align="left" |} ====πόσος, πόση, πόσον "quanto grande? quanto?"==== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|πόσος}}||{{polytonic|πόση}}||{{polytonic|πόσον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|πόσου}}||{{polytonic|πόσης}}||{{polytonic|πόσου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|πόσῳ}}||{{polytonic|πόσῃ}}||{{polytonic|πόσῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|πόσον}}||{{polytonic|πόσην}}||{{polytonic|πόσον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|πόσω}}||{{polytonic|πόσᾱ}}||{{polytonic|πόσω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|πόσοιν}}||{{polytonic|πόσαιν}}||{{polytonic|πόσοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|πόσοι}}||{{polytonic|πόσαι}}||{{polytonic|πόσα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|πόσων}}||{{polytonic|πόσων}}||{{polytonic|πόσων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|πόσοις}}||{{polytonic|πόσαις}}||{{polytonic|πόσοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|πόσους}}||{{polytonic|πόσας}}||{{polytonic|πόσα}} |- align="left" |} ====πόστος, πόστη, πόστον "che occupa quale posto/numero?"==== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|πόστος}}||{{polytonic|πόστη}}||{{polytonic|πόστον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|πόστου}}||{{polytonic|πόστης}}||{{polytonic|πόστου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|πόστῳ}}||{{polytonic|πόστῃ}}||{{polytonic|πόστῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|πόστον}}||{{polytonic|πόστην}}||{{polytonic|πόστον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|πόστω}}||{{polytonic|πόστᾱ}}||{{polytonic|πόστω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|πόστοιν}}||{{polytonic|πόσταιν}}||{{polytonic|πόστοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|πόστοι}}||{{polytonic|πόσται}}||{{polytonic|πόστα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|πόστων}}||{{polytonic|πόστων}}||{{polytonic|πόστων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|πόστοις}}||{{polytonic|πόσταις}}||{{polytonic|πόστοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|πόστους}}||{{polytonic|πόστας}}||{{polytonic|πόστα}} |- align="left" |} ====πότερος, ποτέρα, πότερον "quale dei due?"==== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|πότερος}}||{{polytonic|ποτέρα}}||{{polytonic|πότερον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ποτέρου}}||{{polytonic|ποτέρας}}||{{polytonic|ποτέρου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ποτέρῳ}}||{{polytonic|ποτέρᾳ}}||{{polytonic|ποτέρῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|πότερον}}||{{polytonic|ποτέραν}}||{{polytonic|πότερον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ποτέρω}}||{{polytonic|ποτέρᾱ}}||{{polytonic|ποτέρω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ποτέροιν}}||{{polytonic|ποτέραιν}}||{{polytonic|ποτέροιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|πότεροι}}||{{polytonic|πότεραι}}||{{polytonic|πότερα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ποτέρων}}||{{polytonic|ποτέρων}}||{{polytonic|ποτέρων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ποτέροις}}||{{polytonic|ποτέραις}}||{{polytonic|ποτέροις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ποτέρους}}||{{polytonic|ποτέρας}}||{{polytonic|πότερα}} |- align="left" |} *Il neutro πότερον/πότερα viene anche usato avverbialmente insieme alla congiunzione ἤ "o, oppure" quando si pone una scelta fra due elementi: Ἡ μήτηρ διηρώτα τὸν Κῦρον πότερον βούλοιτο μένειν ἢ ἀπιέναι (Senofonte) ''La madre chiese a Ciro se volesse rimanere oppure andare via'' ====πηλίκος, πηλίκη, πηλίκον "di quale età?" (anche "di quale grandezza?")==== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|πηλίκος}}||{{polytonic|πηλίκη}}||{{polytonic|πηλίκον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|πηλίκου}}||{{polytonic|πηλίκης}}||{{polytonic|πηλίκου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|πηλίκῳ}}||{{polytonic|πηλίκῃ}}||{{polytonic|πηλίκῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|πηλίκον}}||{{polytonic|πηλίκην}}||{{polytonic|πηλίκον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|πηλίκω}}||{{polytonic|πηλίκᾱ}}||{{polytonic|πηλίκω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|πηλίκοιν}}||{{polytonic|πηλίκαιν}}||{{polytonic|πηλίκοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|πηλίκοι}}||{{polytonic|πηλίκαι}}||{{polytonic|πηλίκα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|πηλίκων}}||{{polytonic|πηλίκων}}||{{polytonic|πηλίκων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|πηλίκοις}}||{{polytonic|πηλίκαις}}||{{polytonic|πηλίκοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|πηλίκους}}||{{polytonic|πηλίκας}}||{{polytonic|πηλίκα}} |- align="left" |} ===Indiretti e relativo/indefiniti=== ====ὁποῖος, ὁποία, ὁποῖον "qualunque"==== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ὁποῖος}}||{{polytonic|ὁποία}}||{{polytonic|ὁποῖον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ὁποίου}}||{{polytonic|ὁποίας}}||{{polytonic|ὁποίου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ὁποίῳ}}||{{polytonic|ὁποίᾳ}}||{{polytonic|ὁποίῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ὁποῖον}}||{{polytonic|ὁποίαν}}||{{polytonic|ὁποῖον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ὁποίω}}||{{polytonic|ὁποίᾱ}}||{{polytonic|ὁποίω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ὁποίοιν}}||{{polytonic|ὁποίαιν}}||{{polytonic|ὁποίοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ὁποῖοι}}||{{polytonic|ὁποῖαι}}||{{polytonic|ὁποῖα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ὁποίων}}||{{polytonic|ὁποίων}}||{{polytonic|ὁποίων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ὁποίοις}}||{{polytonic|ὁποίαις}}||{{polytonic|ὁποίοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ὁποίους}}||{{polytonic|ὁποίας}}||{{polytonic|ὁποῖα}} |- align="left" |} ====ὁποδαπός, ὁποδαπή, ὁποδαπόν "di qualunque paese"==== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ὁποδαπός}}||{{polytonic|ὁποδαπή}}||{{polytonic|ὁποδαπόν}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ὁποδαποῦ}}||{{polytonic|ὁποδαπῆς}}||{{polytonic|ὁποδαποῦ}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ὁποδαπῷ}}||{{polytonic|ὁποδαπῇ}}||{{polytonic|ὁποδαπῷ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ὁποδαπόν}}||{{polytonic|ὁποδαπήν}}||{{polytonic|ὁποδαπόν}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ὁποδαπώ}}||{{polytonic|ὁποδαπά}}||{{polytonic|ὁποδαπώ}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ὁποδαποῖν}}||{{polytonic|ὁποδαπαῖν}}||{{polytonic|ὁποδαποῖν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ὁποδαποί}}||{{polytonic|ὁποδαπαί}}||{{polytonic|ὁποδαπά}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ὁποδαπῶν}}||{{polytonic|ὁποδαπῶν}}||{{polytonic|ὁποδαπῶν}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ὁποδαποῖς}}||{{polytonic|ὁποδαπαῖς}}||{{polytonic|ὁποδαποῖς}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ὁποδαπούς}}||{{polytonic|ὁποδαπάς}}||{{polytonic|ὁποδαπά}} |- align="left" |} ====ὁπόσος, ὁπόση, ὁπόσον "quanto grande/di qualunque grandezza"==== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ὁπόσος}}||{{polytonic|ὁπόση}}||{{polytonic|ὁπόσον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ὁπόσου}}||{{polytonic|ὁπόσης}}||{{polytonic|ὁπόσου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ὁπόσῳ}}||{{polytonic|πόσῃ}}||{{polytonic|ὁπόσῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ὁπόσον}}||{{polytonic|ὁπόσην}}||{{polytonic|ὁπόσον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ὁπόσω}}||{{polytonic|ὁπόσᾱ}}||{{polytonic|ὁπόσω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ὁπόσοιν}}||{{polytonic|ὁπόσαιν}}||{{polytonic|ὁπόσοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ὁπόσοι}}||{{polytonic|ὁπόσαι}}||{{polytonic|ὁπόσα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ὁπόσων}}||{{polytonic|ὁπόσων}}||{{polytonic|ὁπόσων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ὁπόσοις}}||{{polytonic|ὁπόσαις}}||{{polytonic|ὁπόσοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ὁπόσους}}||{{polytonic|ὁπόσας}}||{{polytonic|ὁπόσα}} |- align="left" |} ====ὁπότερος, ὁποτέρα, ὁπότερον "quale dei due/qualunque dei due"==== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ὁπότερος}}||{{polytonic|ὁποτέρα}}||{{polytonic|ὁπότερον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ὁποτέρου}}||{{polytonic|ὁποτέρας}}||{{polytonic|ὁποτέρου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ὁποτέρῳ}}||{{polytonic|ὁποτέρᾳ}}||{{polytonic|ὁποτέρῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ὁπότερον}}||{{polytonic|ὁποτέραν}}||{{polytonic|ὁπότερον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ὁποτέρω}}||{{polytonic|ὁποτέρᾱ}}||{{polytonic|ὁποτέρω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ὁποτέροιν}}||{{polytonic|ὁποτέραιν}}||{{polytonic|ὁποτέροιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ὁπότεροι}}||{{polytonic|ὁπότεραι}}||{{polytonic|ὁπότερα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ὁποτέρων}}||{{polytonic|ὁποτέρων}}||{{polytonic|ὁποτέρων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ὁποτέροις}}||{{polytonic|ὁποτέραις}}||{{polytonic|ὁποτέροις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ὁποτέρους}}||{{polytonic|ὁποτέρας}}||{{polytonic|ὁπότερα}} |- align="left" |} ====ὁπηλίκος, ὁπηλίκη, ὁπηλίκον "di quale età" (anche "di quale grandezza")/di qualunque età (anche "di qualunque grandezza")==== :'''Singolare''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile''' ||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ὁπηλίκος}}||{{polytonic|ὁπηλίκη}}||{{polytonic|ὁπηλίκον}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ὁπηλίκου}}||{{polytonic|ὁπηλίκης}}||{{polytonic|ὁπηλίκου}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ὁπηλίκῳ}}||{{polytonic|ὁπηλίκῃ}}||{{polytonic|ὁπηλίκῳ}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ὁπηλίκον}}||{{polytonic|ὁπηλίκην}}||{{polytonic|ὁπηλίκον}} |- align="left" |} :'''Duale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | || '''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nom. - Acc. - Voc.''||{{polytonic|ὁπηλίκω}}||{{polytonic|ὁπηλίκᾱ}}||{{polytonic|ὁπηλίκω}} |- align="left" |''Genitivo'' - ''Dativo''||{{polytonic|ὁπηλίκοιν}}||{{polytonic|ὁπηλίκαιν}}||{{polytonic|ὁπηλίκοιν}} |- align="left" |} :'''Plurale''' {| class="wikitable" |- bgcolor="#CCCCCC" align="center" | ||'''Maschile'''||'''Femminile'''||'''Neutro''' |- align="left" |''Nominativo''||{{polytonic|ὁπηλίκοι}}||{{polytonic|ὁπηλίκαι}}||{{polytonic|ὁπηλίκα}} |- align="left" |''Genitivo''||{{polytonic|ὁπηλίκων}}||{{polytonic|ὁπηλίκων}}||{{polytonic|ὁπηλίκων}} |- align="left" |''Dativo''||{{polytonic|ὁπηλίκοις}}||{{polytonic|ὁπηλίκαις}}||{{polytonic|ὁπηλίκοις}} |- align="left" |''Accusativo''||{{polytonic|ὁπηλίκους}}||{{polytonic|ὁπηλίκας}}||{{polytonic|ὁπηλίκα}} |- align="left" |} ==Correlazione fra pronomi== I dimostrativi τοῖος e τόσος vengono usati come correlativi dei rispettivi relativi οἷος e ὅσος: *ἕξει τοσαῦτα χρήματα, ὅσων δεῖ "avrà tanti beni quanti necessita" *οὗτος τοσοῦτο σοφός ἐστι, οἷος εἶ "è tanto saggio quale sei tu" <small>quindi</small> "è tanto saggio quanto te" *τοσαῦτα ἔχει σοφός, ὅσα οὐ ἔχει βασιλεύς "tante cose ha il saggio, quante non ha il re" <small>quindi</small> "il saggio ha tante cose che il re non ha" * τοιαῦτα ἔχει σοφός, οἷα οὐ ἔχει βασιλεύς "tali cose ha il saggio, quali non ha il re" <small>quindi</small> "il saggio ha tali cose che il re non ha" ==Note== <references/> ==Bibliografia== *Giacinto Agnello, Arnaldo Orlando, ''Manuale del greco antico - Con un profilo di greco moderno'', Palumbo, 1998 [[Categoria:Greco antico|Pronomi]] cdb112a2iim45skit3f6xihqh0lhc2c Utente:Lubiluu/Sandbox 2 56625 478488 474702 2025-07-07T04:53:51Z CommonsDelinker 1518 Removing [[:c:File:Nika-Shakarami.jpg|Nika-Shakarami.jpg]], it has been deleted from Commons by [[:c:User:Krd|Krd]] because: No license since 29 June 2025. 478488 wikitext text/x-wiki == Nika Shakarami == '''Nika Shakarami''' (2005-2022) è stata una sedicenne iraniana scomparsa a Teheran durante le proteste iraniane del 2022 seguite alla morte di [[w:Morte_di_Mahsa_Amini|Mahsa Amini]] e morta in circostanze sospette di violenza da parte delle forze di sicurezza. === Biografia === [[w:Mahsa_Amini|Nika]] Shakarami era una ragazza iraniana nata il 2 ottobre 2005 a Khorromaabad, nella provincia di Lorestan ed era la secondogenita di una famiglia di [[:w:Lur (gruppo etnico)|etnia Lur]]. Sulla sua infanzia, e in seguito sulla sua adolescenza, non si hanno molte notizie, ma la ragazza viveva con sua zia a Teheran<ref>{{Cita web|autore=Parham Ghobadi|url=https://web.archive.org/web/20221005180616/https://www.bbc.com/news/world-middle-east-63128510|titolo=Iran: Teen protester Nika Shakarami's body stolen, sources say|editore=BBC}}</ref>, capitale dell'Iran e città nella quale si era trasferita dopo la morte di suo padre, durante il giorno lavorava in una caffetteria. Iniziò il suo percorso da attivista nel 2022 in seguito alle proteste di [[:w:Mahsa Amini|Mahsa Amini]] e successivamente anche a quelle derivate dalla sua morte. === Attivismo === Nika Shakarami partecipò nel settembre del 2022 alle proteste nate per la morte di Mahsa Amini, svolte per lottare per i diritti delle donne in Iran. La rivolta fu provocata da "The Neighborhod" e "The Covenan" due alleanze giovanili di quartiere, portando successivamente centinaia di persone al [[wikipedia:Keshavarz_Boulevard|Keshavarz Boulevard]], una strada principale della capitale.<ref>{{Cita web|autore=Miriam Berger|url=https://web.archive.org/web/20221006232353/https://www.washingtonpost.com/world/2022/10/06/iran-protests-nika-shakarami-mahsa/|titolo=Death of 16-year-old protester adds new fuel to Iran uprising|editore=The Washington Post|data=6 ottobre 2022}}</ref> Nika scomparve dopo la protesta, il 20 settembre. Apparentemente era stata separata dalle sue amiche quando la protesta era diventata più affollata. Durante la notte dello stesso giorno, gli account social di Nika sono stati cancellati e il suo telefono è stato spento. [[File:Woman, Life, Freedom in Talpiot 01.jpg|miniatura|Murale con Nika Shakarami e altre donne vittime del regime iraniano|350x350px]] Nel 2024, un documento iraniano, scoperto dalla [[w:BBC|BBC]], affermava che Nika era stata presa prigioniera dalle forze di sicurezza, in un furgone, aggredita sessualmente e successivamente picchiata a morte con dei manganelli. I rapitori avevano avuto l'ordine di portare il suo corpo alla prigione di Evin, localizzata in un quartiere di [[wikipedia:Tehran|Teheran]] dove vengono detenuti i prigionieri politici, ma, dopo aver segnalato la morte al capo delle guardie rivoluzionarie islamiche, hanno gettato il corpo sotto l'autostrada Yadegar-e-Emam. Dopo non aver avuto più sue notizie, i genitori di Nika hanno denunciato la sua scomparsa e hanno iniziato a cercarla nelle stazioni di polizia e negli ospedali, postando foto sui social, sperando che qualcuno potesse riconoscerla. Dieci giorni dopo, la famiglia di Nika fu informata che il corpo della ragazza si trovava all'obitorio di Kahrizak<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20221005080933/https://www.spiegel.de/ausland/nika-shakarami-tod-der-teenagerin-befeuert-proteste-in-iran-a-ccdbcabf-8188-4cff-b70c-2cabe871f54b|titolo=Nika Shakarami: Tod der Teenagerin befeuert Proteste in Iran|editore=Spiegel Ausland|data=4 ottobre 2022}}</ref>, ma ebbero la possibilità di guardare il suo corpo per pochi secondi, solo per identificarlo. Le autorità riferirono alla famiglia che Nika era morta in seguito ad una caduta da un punto molto alto e gli illustrarono le foto del corpo senza vita della giovane su un marciapiede, ma la famiglia trovò queste foto sospette, poichè la zia, in un'intervista, affermò che Nika aveva il naso completamente distrutto e la testa rotta da vari colpi.<ref>{{Cita web|autore=FP Staff|url=https://web.archive.org/web/20221006092601/https://www.firstpost.com/world/iran-nose-smashed-skull-pounded-security-forces-return-body-of-another-young-woman-with-suspicious-injuries-11373081.html|titolo=Iran: Nose smashed, skull pounded; security forces return body of another young woman with suspicious injuries|editore=Firstpost|data=6 ottobre 2022}}</ref> La famiglia ha trasportato il suo corpo a Khorramabad, per seppellirlo, con l'intenzione di svolgere la cerimonia il 2 ottobre, ovvero il giorno del diciassettesimo compleanno di Nika, ma le forze di sicurezza pressarono la famiglia nello svolgere la sepoltura in silenzio, senza avere una cerimonia vera e propria. La famiglia sostiene che le autorità abbiano rubato il corpo di Nika e l'abbiano sepolto a Hayat ol Gheyb, a 40 chilometri di distanza, per evitare che la sua tomba diventasse un luogo di pellegrinaggio per i manifestanti<ref>{{Cita web|autore=Viviana Mazza|url=https://web.archive.org/web/20221005213300/https://www.corriere.it/esteri/22_ottobre_04/ultima-canzone-nika-uccisa-proteste-iran-83199efa-4423-11ed-a0de-10925927a2b2.shtml|titolo=Nika Shakarami, uccisa nelle proteste in Iran, e la sua ultima canzone|editore=Corriere della Sera|data=5 ottobre 2022}}</ref>. === Note === <references /> o8h3umnmnmfzvutsbghy89a04qmusbh Utente:SC.sara/Sandbox 2 56627 478489 472695 2025-07-07T04:54:00Z CommonsDelinker 1518 Removing [[:c:File:Nika-Shakarami.jpg|Nika-Shakarami.jpg]], it has been deleted from Commons by [[:c:User:Krd|Krd]] because: No license since 29 June 2025. 478489 wikitext text/x-wiki = Nika Shakarami = === Biografia === Nika Shakarami era una ragazza iraniana nata il 2 ottobre 2005 a Khorromaabad, nella provincia di Lorestan ed era la secondogenita di una famiglia di etnia Lur. Sulla sua infanzia, e in seguito sulla sua adolescenza, non si hanno molte notizie, ma la ragazza viveva con sua zia a Teheran, capitale dell'Iran e città nella quale si era trasferita dopo la morte di suo padre, durante il giorno lavorava in una caffetteria. Iniziò il suo percorso da attivista nel 2022 in seguito alle proteste di Mahsa Amini e successivamente anche a quelle derivate dalla sua morte. b21obxx2s17p8o5lilafgzmsojeszb7 Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Emilia-Romagna/Provincia di Reggio nell'Emilia/Castelnovo ne monti/Castelnovo ne monti- Chiesa della Resurrezione 0 57135 478491 474229 2025-07-07T07:25:55Z Gabboorgan 52335 478491 wikitext text/x-wiki {{Disposizioni foniche di organi a canne}} [[File:Organo a canne di Castelnovo ne monti.jpg|center|400px]] * '''Costruttore:''' Giovanni Tamburini * '''Anno:''' 1977 * '''Registri:''' 26 * '''Canne:''' 1650 * '''Trasmissione:''' meccanica * '''Consolle:''' a finestra, al centro della cassa * '''Tastiere:''' 2 di 58 note (''Do<small>1</small>''-''La<small>5</small>'') * '''Pedaliera:''' concavo-radiale di 30 note (''Do<small>1</small>''-''Fa<small>3</small>'') * '''Collocazione:''' nella parete nord della chiesa {| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;" | style="vertical-align:top" | {| border="0" | colspan=2 | '''I - ''Grand'Organo''''' ---- |- |Principale || 8' |- |Ottava |- |Decimaquinta |- |Decimanona |- |Ripieno 3 file |- |Flauto a camino |- |Flauto in duodecima |- |Cornetta |- |Voce umana |- |Tromba || 8' |- |} | style="vertical-align:top" | {| border="0" | colspan=2 | '''II - ''Espressivo''''' ---- |- |Principale coperto |- |Principale || 4' |- |Decimaquinta |- |Decimanona |- |Vigesimaseconda |- |Flauto in ottava |- |Ottava |- |Cromorno |- |} | style="vertical-align:top" | {| border="0" | colspan=2 | '''Pedale''' ---- |- |Contrabbasso || 16' |- |Basso || 8' |- |Bombarda || 16' |- |Fagotto || 8' |- |Accessori: |- |Unione I pedale |- |Unione II pedale |- |Unione II-I |- |Tremolo I |- |Tremolo II |- |} [[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne|Castelnovo ne monti- Chiesa della Resurrezione]] 3ojntir354kri6hn72ec25ivpm5v5b7 Ritratti di attivismo: Donne che stanno cambiando il mondo/Nika Shakarami 0 57379 478490 475525 2025-07-07T04:54:09Z CommonsDelinker 1518 Removing [[:c:File:Nika-Shakarami.jpg|Nika-Shakarami.jpg]], it has been deleted from Commons by [[:c:User:Krd|Krd]] because: No license since 29 June 2025. 478490 wikitext text/x-wiki {{Ritratti di attivismo: Donne che stanno cambiando il mondo}} == Nika Shakarami == '''Nika Shakarami''' (2005-2022) è stata una sedicenne iraniana scomparsa a Teheran durante le proteste iraniane del 2022 seguite alla morte di [[w:Morte_di_Mahsa_Amini|Mahsa Amini]] e morta in circostanze sospette di violenza da parte delle forze di sicurezza. === Biografia === [[w:Mahsa_Amini|Nika]] Shakarami era una ragazza iraniana nata il 2 ottobre 2005 a Khorromaabad, nella provincia di Lorestan ed era la secondogenita di una famiglia di [[w:Lur (gruppo etnico)|etnia Lur]]. Sulla sua infanzia, e in seguito sulla sua adolescenza, non si hanno molte notizie, ma la ragazza viveva con sua zia a Teheran<ref>{{Cita web|autore=Parham Ghobadi|url=https://web.archive.org/web/20221005180616/https://www.bbc.com/news/world-middle-east-63128510|titolo=Iran: Teen protester Nika Shakarami's body stolen, sources say|editore=BBC}}</ref>, capitale dell'Iran e città nella quale si era trasferita dopo la morte di suo padre, durante il giorno lavorava in una caffetteria. Iniziò il suo percorso da attivista nel 2022 in seguito alle proteste di [[w:Mahsa Amini|Mahsa Amini]] e successivamente anche a quelle derivate dalla sua morte. === Attivismo === Nika Shakarami partecipò nel settembre del 2022 alle proteste nate per la morte di Mahsa Amini, svolte per lottare per i diritti delle donne in Iran. La rivolta fu provocata da "The Neighborhod" e "The Covenan" due alleanze giovanili di quartiere, portando successivamente centinaia di persone al [[wikipedia:Keshavarz_Boulevard|Keshavarz Boulevard]], una strada principale della capitale.<ref>{{Cita web|autore=Miriam Berger|url=https://web.archive.org/web/20221006232353/https://www.washingtonpost.com/world/2022/10/06/iran-protests-nika-shakarami-mahsa/|titolo=Death of 16-year-old protester adds new fuel to Iran uprising|editore=The Washington Post|data=6 ottobre 2022}}</ref> Nika scomparve dopo la protesta, il 20 settembre. Apparentemente era stata separata dalle sue amiche quando la protesta era diventata più affollata. Durante la notte dello stesso giorno, gli account social di Nika sono stati cancellati e il suo telefono è stato spento. [[File:Woman,_Life,_Freedom_in_Talpiot_01.jpg|miniatura|sinistra|250px|Murale con Nika Shakarami e altre donne vittime del regime iraniano]] Nel 2024, un documento iraniano, scoperto dalla [[w:BBC|BBC]], affermava che Nika era stata presa prigioniera dalle forze di sicurezza, in un furgone, aggredita sessualmente e successivamente picchiata a morte con dei manganelli. I rapitori avevano avuto l'ordine di portare il suo corpo alla prigione di Evin, localizzata in un quartiere di [[wikipedia:Tehran|Teheran]] dove vengono detenuti i prigionieri politici, ma, dopo aver segnalato la morte al capo delle guardie rivoluzionarie islamiche, hanno gettato il corpo sotto l'autostrada Yadegar-e-Emam. Dopo non aver avuto più sue notizie, i genitori di Nika hanno denunciato la sua scomparsa e hanno iniziato a cercarla nelle stazioni di polizia e negli ospedali, postando foto sui social, sperando che qualcuno potesse riconoscerla. Dieci giorni dopo, la famiglia di Nika fu informata che il corpo della ragazza si trovava all'obitorio di Kahrizak<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20221005080933/https://www.spiegel.de/ausland/nika-shakarami-tod-der-teenagerin-befeuert-proteste-in-iran-a-ccdbcabf-8188-4cff-b70c-2cabe871f54b|titolo=Nika Shakarami: Tod der Teenagerin befeuert Proteste in Iran|editore=Spiegel Ausland|data=4 ottobre 2022}}</ref>, ma ebbero la possibilità di guardare il suo corpo per pochi secondi, solo per identificarlo. Le autorità riferirono alla famiglia che Nika era morta in seguito ad una caduta da un punto molto alto e gli illustrarono le foto del corpo senza vita della giovane su un marciapiede, ma la famiglia trovò queste foto sospette, poichè la zia, in un'intervista, affermò che Nika aveva il naso completamente distrutto e la testa rotta da vari colpi.<ref>{{Cita web|autore=FP Staff|url=https://web.archive.org/web/20221006092601/https://www.firstpost.com/world/iran-nose-smashed-skull-pounded-security-forces-return-body-of-another-young-woman-with-suspicious-injuries-11373081.html|titolo=Iran: Nose smashed, skull pounded; security forces return body of another young woman with suspicious injuries|editore=Firstpost|data=6 ottobre 2022}}</ref> La famiglia ha trasportato il suo corpo a Khorramabad, per seppellirlo, con l'intenzione di svolgere la cerimonia il 2 ottobre, ovvero il giorno del diciassettesimo compleanno di Nika, ma le forze di sicurezza pressarono la famiglia nello svolgere la sepoltura in silenzio, senza avere una cerimonia vera e propria. La famiglia sostiene che le autorità abbiano rubato il corpo di Nika e l'abbiano sepolto a Hayat ol Gheyb, a 40 chilometri di distanza, per evitare che la sua tomba diventasse un luogo di pellegrinaggio per i manifestanti<ref>{{Cita web|autore=Viviana Mazza|url=https://web.archive.org/web/20221005213300/https://www.corriere.it/esteri/22_ottobre_04/ultima-canzone-nika-uccisa-proteste-iran-83199efa-4423-11ed-a0de-10925927a2b2.shtml|titolo=Nika Shakarami, uccisa nelle proteste in Iran, e la sua ultima canzone|editore=Corriere della Sera|data=5 ottobre 2022}}</ref>. === Note === <references /> {{avanzamento|100%}} [[Categoria:Ritratti di attivismo: Donne che stanno cambiando il mondo]] a02jl0xikat6wk0t3kf8fgow6l5ok36 Una storia dell'ebraismo/Capitolo 2 0 57733 478466 478465 2025-07-06T12:05:48Z Monozigote 19063 /* Gli inizi del Monoteismo */ testo 478466 wikitext text/x-wiki {{Una storia dell'ebraismo}} {{Immagine grande|YHWH.svg|750px|}} == Gli inizi del Monoteismo == <!--- vari miei testi in inglese da tradurre, adattare e inserire ---> Le grandi religioni della civiltà occidentale, l'Ebraismo e quelle che lo seguirono, sono tutte ''monoteiste'': affermano che il Dio che adorano è l'unico dio esistente. La Bibbia è una fonte importante di questa concezione, ma le scritture dell'antico Israele offrono in realtà un quadro più complesso. Tale quadro può iniziare con un intrigante scambio diplomatico che si dice abbia avuto luogo intorno al 1100 AEV. Il popolo d'Israele e il vicino popolo di Ammon erano in conflitto per un certo territorio di confine. Questo territorio non era mai appartenuto a nessuno dei due gruppi, ma gli Israeliti avevano sottratto la terra agli originari abitanti amorrei durante la conquista della Terra Promessa. Anche gli Ammoniti (un popolo diverso con un nome purtroppo simile!) volevano quella terra, sostenendo che gli Amorrei gliela avevano precedentemente rubata,<ref>1</ref> ma il capo israelita Iefte respinse questa rivendicazione: {{citazione|...Ora YHWH , Dio d'Israele, ha scacciato gli Amorrei davanti a Israele suo popolo e tu vorresti possedere il loro paese? 24 Non possiedi tu quello che Camos tuo dio ti ha fatto possedere? Così anche noi possiederemo il paese di quelli che YHWH nostro Dio ha scacciati davanti a noi.|{{passo biblico2|Giudici|11:23-24}}}} In questa breve risposta, Iefte esprime un'opinione ampiamente diffusa ai suoi tempi. Secondo questa concezione, ogni nazione ha una propria divinità protettrice che veglia su di essa in una terra che ha ricevuto in eredità. Sotto la protezione del suo dio, ogni nazione vive in una prosperità sicura, a meno che non rinunci alla sua protezione o che un dio più forte non le strappi la terra e la ceda a un altro popolo. Questo, ovviamente, sarebbe stato un atto aggressivo, una violazione della pace tra gli dei. Il dio d'Israele aveva combattuto e sconfitto completamente gli dei d'Egitto, ma Iefte non aveva motivo di credere che il suo dio e quello degli Ammoniti fossero in cattivi rapporti: gli Ammoniti avevano ricevuto un dono dal loro dio, proprio come Israele aveva ricevuto la Terra Promessa da YHWH, e questo avrebbe dovuto essere un accordo stabile sotto la supervisione congiunta degli dei. Questa concezione non è monoteismo. Si tratta di una visione politeistica che prevede che ogni nazione abbia un dio speciale con cui è legata da una sorta di legame speciale.<ref>2</ref> In questa visione, le alleanze o le rivalità nazionali potrebbero essere viste come riflessi delle alleanze o rivalità tra gli dei stessi. La sconfitta di una nazione era una sconfitta per il suo dio; il potere di una nazione rifletteva il potere del suo dio. In tutta la storia della lotta tra Mosè e il Faraone egiziano, la Bibbia sottolinea che la caduta degli egiziani avrebbe dimostrato al mondo che il dio di Israele era più potente di qualsiasi altro. Lo scopo stesso delle famose dieci piaghe era quello di trasmettere questa lezione (cfr. {{passo biblico2|Esodo|10:2}}), e il trionfo di Israele fu ricordato dalle generazioni successive come il trionfo di YHWH sugli dei d'Egitto ({{passo biblico2|Esodo|12:12,15:11}}; {{passo biblico2|Numeri|33:4}}). Quando anche Israele fu infine esiliato, queste stesse nozioni si trasformarono in amarezza. I conquistatori babilonesi chiesero al popolo di Giuda di cantare alcuni canti locali, ma la richiesta stessa sembrò ai prigionieri una presa in giro del loro dio (cfr. {{passo biblico2|Salmi|137:3-4}}). Il concetto biblico centrale di alleanza deve essere inteso in questi termini. Il popolo dell'antico Israele era fermamente convinto che la sua nazione e YHWH fossero intimamente legati; numerosi passi biblici paragonano questo legame a un matrimonio. Ma non era chiaro quali sarebbero stati i termini di tale relazione. YHWH sarebbe stato come uno sposo geloso, riluttante a permettere qualsiasi amicizia tra Israele e gli dèi dei suoi vicini, oppure Israele era obbligato solo a ricordare che dopo aver visitato le divinità di altri popoli avrebbe sempre dovuto tornare a casa, per così dire, alla propria divinità? I profeti erano fermamente convinti che YHWH fosse davvero geloso,<ref>3</ref> e per secoli insistettero sul fatto che la slealtà nazionale nei confronti del Dio nazionale lo avrebbe spinto a ritirare la sua protezione. Altri, tuttavia, pensavano che si trattasse di un'ansia sciocca: perché far adirare tutti gli altri dèi per un eccessivo attaccamento a uno singolo? Poteva un dio essere così geloso da esigere una cosa del genere? Per molti la richiesta dei profeti non aveva alcun senso. Tale questione rimase irrisolta per secoli. I profeti accusavano senza sosta i loro ascoltatori di idolatria sprezzante, ma il popolo era davvero così malvagio o così stupido? Davvero non capivano che il loro Dio esigeva una lealtà assoluta e li avrebbe puniti orribilmente se non avessero prestato tale fedeltà? A conti fatti, sembra più probabile che gli oppositori dei profeti avessero semplicemente un'idea diversa di ciò che l'alleanza richiedeva; a loro avviso, i profeti stessi erano incredibilmente irrealistici nelle loro aspettative e bisognava resistergli. Solo un passo dell'intera Bibbia esprime apertamente questa opinione, ma tale passo rende la questione perfettamente chiara. Quando i Babilonesi distrussero Gerusalemme, portarono in esilio la famiglia reale e molti altri capi, ma nominarono Godolia ben Ahikam, un aristocratico di alto rango, a governare la provincia per loro conto. Tuttavia, nazionalisti radicali assassinarono Godolia e poi fuggirono in Egitto prima che i Babilonesi infuriati potessero vendicarne la morte. Il profeta Geremia, da parte sua, aveva a lungo sostenuto la sottomissione a Babilonia, e i conquistatori erano pronti a portarlo a Babilonia e trattarlo generosamente; Geremia declinò la loro offerta, preferendo rimanere nella sua terra natale, ma gli assassini in fuga costrinsero ora il profeta a viaggiare con loro. Così Geremia si ritrovò in esilio e la sua ultima profezia registrata ({{passo biblico2|Geremia|44}}) fu pronunciata in terra straniera (cfr. "UN DIBATTITO SUL SIGNIFICATO DI DISASTRO"). {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = UN DIBATTITO SUL SIGNIFICATO DI DISASTRO |contenuto = ''Come indicato nel testo, questo capitolo contiene l'ultima profezia di Geremia tramandata. Pronunciato in Egitto a un pubblico di profughi giudaiti, il capitolo espone in modo netto il problema della catastrofe: è abbastanza facile dire che il popolo ha sofferto per mano di una divinità adirata, ma di quale divinità si trattava e cosa aveva causato quell'ira? Qualsiasi risposta a questa domanda doveva giungere come un atto di fede, e la posta in gioco era altissima.'' {{citazione|Questa parola fu rivolta a Geremia per tutti i Giudei che abitavano nel paese d'Egitto, a Migdòl, a Tafni, a Menfi e nella regione di Patròs. "Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi avete visto tutte le sventure che ho mandate su Gerusalemme e su tutte le città di Giuda; eccole oggi una desolazione, senza abitanti, a causa delle iniquità che commisero per provocarmi, andando a offrire incenso e a venerare altri dèi, che né loro conoscevano né voi né i vostri padri conoscevate. Eppure, io vi avevo premurosamente inviato tutti i miei servi, i profeti, con l'incarico di dirvi: Non fate questa cosa abominevole che io ho in odio! Ma essi non mi ascoltarono e non prestarono orecchio in modo da abbandonare la loro iniquità cessando dall'offrire incenso ad altri dèi. Perciò la mia ira e il mio furore divamparono come fuoco nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme ed esse divennero un deserto e una desolazione, come sono ancor oggi. <br/> Dice dunque il Signore, Dio degli eserciti, Dio di Israele: "Perché voi fate un male così grave contro voi stessi tanto da farvi sterminare di mezzo a Giuda uomini e donne, bambini e lattanti, in modo che non rimanga di voi neppure un resto? Perché mi provocate con l'opera delle vostre mani, offrendo incenso a divinità straniere nel paese d'Egitto dove siete venuti a dimorare, in modo da farvi sterminare e da divenire oggetto di esecrazione e di obbrobrio tra tutte le nazioni della terra? Avete forse dimenticato le iniquità dei vostri padri, le iniquità dei re di Giuda, le iniquità dei vostri capi, le vostre iniquità e quelle delle vostre mogli, compiute nel paese di Giuda e per le strade di Gerusalemme? Fino ad oggi essi non ne hanno sentito rimorso, non hanno provato timore e non hanno agito secondo la legge e i decreti che io ho posto davanti a voi e ai vostri padri". <br/> Perciò dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: "Ecco, io rivolgo la faccia verso di voi a vostra sventura e per distruggere tutto Giuda. Abbatterò il resto di Giuda, che ha deciso di andare a dimorare nel paese d'Egitto; essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. Punirò coloro che dimorano nel paese d'Egitto come ho punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste. Nessuno scamperà né sfuggirà fra il resto di Giuda che è venuto a dimorare qui nel paese d'Egitto con la speranza di tornare nella terra di Giuda, dove essi desiderano ritornare ad abitare; essi non vi ritorneranno mai, eccettuati pochi fuggiaschi". <br/> Allora tutti gli uomini che sapevano che le loro donne avevano bruciato incenso a divinità straniere, e tutte le donne che erano presenti, una grande folla, e tutto il popolo che dimorava nel paese d'Egitto e in Patros, risposero a Geremia: "Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame". E le donne aggiunsero: "Quando noi donne bruciamo incenso alla Regina del cielo e le offriamo libazioni, forse che senza il consenso dei nostri mariti prepariamo per lei focacce con la sua immagine e le offriamo libazioni?".|Geremia 44:1-19}} }} Le parole del profeta non sono particolarmente degne di nota. Egli ricorda ai suoi ascoltatori che si trovano in esilio "a causa della malvagità che hanno commessa per provocare l'ira [di Dio], andando a offrire profumi e a servire altri dèi, i quali né essi, né voi, né i vostri padri avete mai conosciuti" ({{passo biblico|Geremia|44:3}}), e poi li rimprovera per aver continuato quelle stesse pratiche nel loro nuovo esilio egiziano: non si rendono conto che la furia di Dio li perseguiterà persino in terra straniera? Non si rendono conto dell'unico esito possibile del loro comportamento? Essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. E [Dio] punirà coloro che dimorano nel paese d'Egitto come [ha] punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste" ({{passo biblico|Geremia|44:12-13}}). Tutto questo era stato l'insegnamento profetico standard per generazioni; il Libro di Geremia è pieno di passaggi che contengono questo messaggio o uno molto simile. Ma la reazione degli ascoltatori di Geremia è davvero notevole. In tale capitolo, e in nessun'altra parte della Bibbia, il pubblico di un profeta gli risponde. Ci sono storie nelle Scritture in cui la folla deride un profeta o semplicemente lo ignora, ma qui il pubblico di Geremia gli spiega esattamente perché intende ignorare la sua supplica: quando adoravano altri dèi, dicono: "Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame" ({{passo biblico|Geremia|44:16-18}}). Il punto controverso tra Geremia e il suo pubblico ostile è molto specifico. Il profeta non li accusa di trascurare il culto di YHWH, il Dio dei loro antenati, né minacciano di abbandonarlo né negano che Geremia sia effettivamente un profeta di YHWH che parla in nome di YHWH. Su tali questioni sono pienamente d'accordo. Inoltre, non c'è alcun disaccordo sulla causa fondamentale dell'esilio di Giuda: questo popolo è stato costretto all'esilio da un dio adirato. Il disaccordo riguarda solo una questione, ma una questione di importanza cruciale: qual è il dio adirato? Geremia, parlando a nome di YHWH, accusa il popolo di aver provocato l'ira del Dio ancestrale dell'alleanza adorando altri dèi accanto a lui. Il popolo risponde di aver fatto infuriare quegli altri dèi trascurando il loro culto su insistenza di YHWH (cioè Geremia). Questi sopravvissuti alla catastrofe, ammassati insieme nell'esilio egiziano, non riescono a mettersi d'accordo sulle cause della loro terribile situazione e quindi non riescono a decidere cosa fare ora. Il dibattito che si sviluppa in questo capitolo è molto antico. Sembra che per gran parte della sua storia antica, il popolo d'Israele abbia mantenuto una sorta di lealtà disinvolta alla propria alleanza con YHWH. Senza mai dubitare che YHWH fosse il loro dio nazionale specifico, rendevano onore anche ad altri esseri divini, a seconda delle circostanze. Quando re Salomone, sovrano di un regno importante, contrasse matrimoni diplomatici con le figlie di monarchi vicini, costruì santuari dove queste donne potevano onorare le loro divinità native e si unì alle sue mogli nell'adorazione di queste divinità straniere. L'autore biblico disapprova fermamente queste azioni (cfr. {{passo biblico2|1Re|11:1-9}}), ma per Salomone stesso questa era semplicemente la cosa naturale da fare. La gente comune, per ragioni altrettanto ovvie, rendeva continuamente onore al dio della tempesta Baal e ad altre forze della natura concepite come divinità viventi. Le leggi della [[Torah]] e i libri storici delle scritture condannano severamente questo comportamento, ma gli scrittori biblici hanno dovuto ripetere tale condanna più e più volte, per molte generazioni, perché il popolo non voleva abbandonare le sue vie. L'insistenza sul fatto che tutto il culto dovesse essere dedicato a un unico dio sembra essere nata all'interno di un movimento di visionari religiosi, i profeti. Percepiti come rappresentanti personali di YHWH per la nazione, i profeti descrivevano il loro dio come un dio geloso, una divinità riluttante a condividere gli onori divini con nessun altro, e la Bibbia riflette quasi invariabilmente il punto di vista dei profeti.<ref>4</ref> Il più famoso dei primi profeti fu Elia "il Tisbita" ({{passo biblico2|1Re|17:1}}; non si sa nulla delle sue origini, nemmeno il nome di suo padre). Secondo le Scritture, quest'uomo emerse improvvisamente dal deserto della Transgiordania e iniziò a vagare per la campagna, predicendo una terribile siccità come scoppio della furia di Dio. Mescolando fragorose denunce a miracoli di guarigione e di sostentamento, vagò per la terra in un costume selvaggio e primitivo e attirò l'odio di re Acab ma il rispetto e il fascino della gente del posto. Dopo tre anni di siccità, Elia organizzò una gara tra sé e i profeti di Baal: ciascuna delle due parti avrebbe preparato un sacrificio ma non avrebbe portato fuoco, e il dio che avesse accettato la propria offerta avrebbe così dimostrato di essere il vero dio, l'unico Dio meritevole di adorazione e lealtà. Il Dio di Elia, YHWH, vinse la gara facendo scendere il fuoco dal cielo. YHWH (ed Elia) furono acclamati dalla folla di spettatori, i profeti di Baal furono massacrati e la siccità terminò con un violento acquazzone.<ref>5</ref> Ma la lealtà del popolo fu di breve durata. Il discepolo di Elia, Eliseo, dovette continuare la lotta, e dopo di loro i grandi profeti della letteratura Isaia, Geremia ed Ezechiele continuarono a denunciare l'incostanza del popolo generazione dopo generazione. La disputa di Geremia con i suoi ascoltatori in Egitto ebbe luogo quasi 300 anni dopo la famosa contesa di Elia, e i termini del dibattito non erano cambiati. Perché questo sarebbe dovuto essere necessario? La Bibbia racconta che il Dio d'Israele aveva richiesto un'adorazione esclusiva fin dai tempi di Mosè nel deserto, fin dall'inizio del patto di Israele con lui, ma questa era un'opinione di parte, per secoli l'opinione di una minoranza in difficoltà. La maggior parte della popolazione riteneva che la richiesta dei profeti fosse semplicemente assurda: perché far arrabbiare tutti gli altri dèi solo per compiacerne uno? Questa opinione emerge in un solo capitolo della Bibbia, quindi i lettori moderni possono facilmente fraintenderne la prevalenza nei tempi antichi. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LA PROVOCAZIONE DEL GENERALE ASSIRO |contenuto = ''Il generale assiro noto come [[w:Rabshakeh|Rabshakeh]] pronunciò queste parole al popolo di Gerusalemme assediata, invitandolo ad arrendersi e a non fare affidamento sulle inattendibili promesse del loro re e del loro dio. Ogni nazione ha un dio, disse, ma nessuno degli altri dèi aveva resistito alla grande potenza di Assur: perché il popolo di Giuda pensava che il proprio dio fosse migliore? Il re implorò il potenziale conquistatore di parlare in aramaico anziché in "giudaita" in modo che il popolo non comprendesse il suo terrificante messaggio, ma, naturalmente, lui ignorò la richiesta: il suo unico intento era spaventarli! Gli ascoltatori israeliti furono così ossessionati da queste parole che la Scrittura le riporta non una ma due volte; il lettore moderno può solo provare a immaginare il terrore che devono aver prodotto nei loro ascoltatori.'' {{citazione|...Non ascoltate Ezechia, poiché dice il re d'Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi; allora ognuno potrà mangiare i frutti della sua vigna e dei suoi fichi, ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna, finché io non venga per condurvi in un paese come il vostro, in un paese che produce frumento e mosto, in un paese ricco di pane e di vigne, in un paese di ulivi e di miele; voi vivrete e non morirete. Non ascoltate Ezechia che vi inganna, dicendovi: YHWH ci libererà! Forse gli dèi delle nazioni hanno liberato ognuno il proprio paese dalla mano del re d'Assiria? Dove sono gli dèi di Amat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvàim, di Ena e di Ivva? Hanno essi forse liberato Samaria dalla mia mano? Quali mai, fra tutti gli dèi di quelle nazioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Potrà forse YHWH liberare Gerusalemme dalla mia mano?|{{passo biblico2|2Re|18:32-35}}; cfr. anche {{passo biblico2|2Re|19:10-13}}}} }} [... ... ...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = MONOTEISMO FUORI DA ISRAELE? |contenuto = In addition to the religious faith of Israel, the ancient world saw the development of several other monotheistic or near-monotheistic conceptions. The classical Greek philosophers came to understand that the forces that people labeled gods were actually manifestations of a single divine power that governs theworld. They expressed this insight in different terms. Aristotle (384–322 BCE) famously defined God as the “unmoved mover,” that is, the only self-sufficient power capable of acting on other beings without itself requiring energy from an outside source. His teacher, Plato (427–347 BCE), conceived of God as “the One,” the ultimate unity that embraces the diversity of earthly phenomena. Earlier still, Xenophanes (565?–470 BCE) caustically noted that different human races depict their gods in their own image, and suggested that if horses had gods they would all have four legs. In fact, he said, the one true god is without shape and invisibly rules the world from a place beyond human ken. [...] }} {{clear}} [[File:Israeli blue Star of David.svg|25px|center|Maghen David]] == Note == {{Vedi anche|Serie delle interpretazioni|Serie misticismo ebraico|Serie maimonidea|Serie dei sentimenti|Serie letteratura moderna}} <div style="height: 180px; overflow: auto; padding: 3px; border:1px solid #AAAAAA; reflist4"><references/></div> {{Avanzamento|25%|5 luglio 2025}} [[Categoria:Una storia dell'ebraismo|Capitolo 2]] 4h4bl7ba37fjvx1jaak37u2t09ablog 478469 478466 2025-07-06T13:35:16Z Monozigote 19063 /* Gli inizi del Monoteismo */ testo 478469 wikitext text/x-wiki {{Una storia dell'ebraismo}} {{Immagine grande|YHWH.svg|750px|}} == Gli inizi del Monoteismo == <!--- vari miei testi in inglese da tradurre, adattare e inserire ---> Le grandi religioni della civiltà occidentale, l'Ebraismo e quelle che lo seguirono, sono tutte ''monoteiste'': affermano che il Dio che adorano è l'unico dio esistente. La Bibbia è una fonte importante di questa concezione, ma le scritture dell'antico Israele offrono in realtà un quadro più complesso. Tale quadro può iniziare con un intrigante scambio diplomatico che si dice abbia avuto luogo intorno al 1100 AEV. Il popolo d'Israele e il vicino popolo di Ammon erano in conflitto per un certo territorio di confine. Questo territorio non era mai appartenuto a nessuno dei due gruppi, ma gli Israeliti avevano sottratto la terra agli originari abitanti amorrei durante la conquista della Terra Promessa. Anche gli Ammoniti (un popolo diverso con un nome purtroppo simile!) volevano quella terra, sostenendo che gli Amorrei gliela avevano precedentemente rubata,<ref>1</ref> ma il capo israelita Iefte respinse questa rivendicazione: {{citazione|...Ora YHWH , Dio d'Israele, ha scacciato gli Amorrei davanti a Israele suo popolo e tu vorresti possedere il loro paese? 24 Non possiedi tu quello che Camos tuo dio ti ha fatto possedere? Così anche noi possiederemo il paese di quelli che YHWH nostro Dio ha scacciati davanti a noi.|{{passo biblico2|Giudici|11:23-24}}}} In questa breve risposta, Iefte esprime un'opinione ampiamente diffusa ai suoi tempi. Secondo questa concezione, ogni nazione ha una propria divinità protettrice che veglia su di essa in una terra che ha ricevuto in eredità. Sotto la protezione del suo dio, ogni nazione vive in una prosperità sicura, a meno che non rinunci alla sua protezione o che un dio più forte non le strappi la terra e la ceda a un altro popolo. Questo, ovviamente, sarebbe stato un atto aggressivo, una violazione della pace tra gli dei. Il dio d'Israele aveva combattuto e sconfitto completamente gli dei d'Egitto, ma Iefte non aveva motivo di credere che il suo dio e quello degli Ammoniti fossero in cattivi rapporti: gli Ammoniti avevano ricevuto un dono dal loro dio, proprio come Israele aveva ricevuto la Terra Promessa da YHWH, e questo avrebbe dovuto essere un accordo stabile sotto la supervisione congiunta degli dei. Questa concezione non è monoteismo. Si tratta di una visione politeistica che prevede che ogni nazione abbia un dio speciale con cui è legata da una sorta di legame speciale.<ref>2</ref> In questa visione, le alleanze o le rivalità nazionali potrebbero essere viste come riflessi delle alleanze o rivalità tra gli dei stessi. La sconfitta di una nazione era una sconfitta per il suo dio; il potere di una nazione rifletteva il potere del suo dio. In tutta la storia della lotta tra Mosè e il Faraone egiziano, la Bibbia sottolinea che la caduta degli egiziani avrebbe dimostrato al mondo che il dio di Israele era più potente di qualsiasi altro. Lo scopo stesso delle famose dieci piaghe era quello di trasmettere questa lezione (cfr. {{passo biblico2|Esodo|10:2}}), e il trionfo di Israele fu ricordato dalle generazioni successive come il trionfo di YHWH sugli dei d'Egitto ({{passo biblico2|Esodo|12:12,15:11}}; {{passo biblico2|Numeri|33:4}}). Quando anche Israele fu infine esiliato, queste stesse nozioni si trasformarono in amarezza. I conquistatori babilonesi chiesero al popolo di Giuda di cantare alcuni canti locali, ma la richiesta stessa sembrò ai prigionieri una presa in giro del loro dio (cfr. {{passo biblico2|Salmi|137:3-4}}). Il concetto biblico centrale di alleanza deve essere inteso in questi termini. Il popolo dell'antico Israele era fermamente convinto che la sua nazione e YHWH fossero intimamente legati; numerosi passi biblici paragonano questo legame a un matrimonio. Ma non era chiaro quali sarebbero stati i termini di tale relazione. YHWH sarebbe stato come uno sposo geloso, riluttante a permettere qualsiasi amicizia tra Israele e gli dèi dei suoi vicini, oppure Israele era obbligato solo a ricordare che dopo aver visitato le divinità di altri popoli avrebbe sempre dovuto tornare a casa, per così dire, alla propria divinità? I profeti erano fermamente convinti che YHWH fosse davvero geloso,<ref>3</ref> e per secoli insistettero sul fatto che la slealtà nazionale nei confronti del Dio nazionale lo avrebbe spinto a ritirare la sua protezione. Altri, tuttavia, pensavano che si trattasse di un'ansia sciocca: perché far adirare tutti gli altri dèi per un eccessivo attaccamento a uno singolo? Poteva un dio essere così geloso da esigere una cosa del genere? Per molti la richiesta dei profeti non aveva alcun senso. Tale questione rimase irrisolta per secoli. I profeti accusavano senza sosta i loro ascoltatori di idolatria sprezzante, ma il popolo era davvero così malvagio o così stupido? Davvero non capivano che il loro Dio esigeva una lealtà assoluta e li avrebbe puniti orribilmente se non avessero prestato tale fedeltà? A conti fatti, sembra più probabile che gli oppositori dei profeti avessero semplicemente un'idea diversa di ciò che l'alleanza richiedeva; a loro avviso, i profeti stessi erano incredibilmente irrealistici nelle loro aspettative e bisognava resistergli. Solo un passo dell'intera Bibbia esprime apertamente questa opinione, ma tale passo rende la questione perfettamente chiara. Quando i Babilonesi distrussero Gerusalemme, portarono in esilio la famiglia reale e molti altri capi, ma nominarono Godolia ben Ahikam, un aristocratico di alto rango, a governare la provincia per loro conto. Tuttavia, nazionalisti radicali assassinarono Godolia e poi fuggirono in Egitto prima che i Babilonesi infuriati potessero vendicarne la morte. Il profeta Geremia, da parte sua, aveva a lungo sostenuto la sottomissione a Babilonia, e i conquistatori erano pronti a portarlo a Babilonia e trattarlo generosamente; Geremia declinò la loro offerta, preferendo rimanere nella sua terra natale, ma gli assassini in fuga costrinsero ora il profeta a viaggiare con loro. Così Geremia si ritrovò in esilio e la sua ultima profezia registrata ({{passo biblico2|Geremia|44}}) fu pronunciata in terra straniera (cfr. "UN DIBATTITO SUL SIGNIFICATO DI DISASTRO"). {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = UN DIBATTITO SUL SIGNIFICATO DI DISASTRO |contenuto = ''Come indicato nel testo, questo capitolo contiene l'ultima profezia di Geremia tramandata. Pronunciato in Egitto a un pubblico di profughi giudaiti, il capitolo espone in modo netto il problema della catastrofe: è abbastanza facile dire che il popolo ha sofferto per mano di una divinità adirata, ma di quale divinità si trattava e cosa aveva causato quell'ira? Qualsiasi risposta a questa domanda doveva giungere come un atto di fede, e la posta in gioco era altissima.'' {{citazione|Questa parola fu rivolta a Geremia per tutti i Giudei che abitavano nel paese d'Egitto, a Migdòl, a Tafni, a Menfi e nella regione di Patròs. "Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi avete visto tutte le sventure che ho mandate su Gerusalemme e su tutte le città di Giuda; eccole oggi una desolazione, senza abitanti, a causa delle iniquità che commisero per provocarmi, andando a offrire incenso e a venerare altri dèi, che né loro conoscevano né voi né i vostri padri conoscevate. Eppure, io vi avevo premurosamente inviato tutti i miei servi, i profeti, con l'incarico di dirvi: Non fate questa cosa abominevole che io ho in odio! Ma essi non mi ascoltarono e non prestarono orecchio in modo da abbandonare la loro iniquità cessando dall'offrire incenso ad altri dèi. Perciò la mia ira e il mio furore divamparono come fuoco nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme ed esse divennero un deserto e una desolazione, come sono ancor oggi. <br/> Dice dunque il Signore, Dio degli eserciti, Dio di Israele: "Perché voi fate un male così grave contro voi stessi tanto da farvi sterminare di mezzo a Giuda uomini e donne, bambini e lattanti, in modo che non rimanga di voi neppure un resto? Perché mi provocate con l'opera delle vostre mani, offrendo incenso a divinità straniere nel paese d'Egitto dove siete venuti a dimorare, in modo da farvi sterminare e da divenire oggetto di esecrazione e di obbrobrio tra tutte le nazioni della terra? Avete forse dimenticato le iniquità dei vostri padri, le iniquità dei re di Giuda, le iniquità dei vostri capi, le vostre iniquità e quelle delle vostre mogli, compiute nel paese di Giuda e per le strade di Gerusalemme? Fino ad oggi essi non ne hanno sentito rimorso, non hanno provato timore e non hanno agito secondo la legge e i decreti che io ho posto davanti a voi e ai vostri padri". <br/> Perciò dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: "Ecco, io rivolgo la faccia verso di voi a vostra sventura e per distruggere tutto Giuda. Abbatterò il resto di Giuda, che ha deciso di andare a dimorare nel paese d'Egitto; essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. Punirò coloro che dimorano nel paese d'Egitto come ho punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste. Nessuno scamperà né sfuggirà fra il resto di Giuda che è venuto a dimorare qui nel paese d'Egitto con la speranza di tornare nella terra di Giuda, dove essi desiderano ritornare ad abitare; essi non vi ritorneranno mai, eccettuati pochi fuggiaschi". <br/> Allora tutti gli uomini che sapevano che le loro donne avevano bruciato incenso a divinità straniere, e tutte le donne che erano presenti, una grande folla, e tutto il popolo che dimorava nel paese d'Egitto e in Patros, risposero a Geremia: "Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame". E le donne aggiunsero: "Quando noi donne bruciamo incenso alla Regina del cielo e le offriamo libazioni, forse che senza il consenso dei nostri mariti prepariamo per lei focacce con la sua immagine e le offriamo libazioni?".|Geremia 44:1-19}} }} Le parole del profeta non sono particolarmente degne di nota. Egli ricorda ai suoi ascoltatori che si trovano in esilio "a causa della malvagità che hanno commessa per provocare l'ira [di Dio], andando a offrire profumi e a servire altri dèi, i quali né essi, né voi, né i vostri padri avete mai conosciuti" ({{passo biblico|Geremia|44:3}}), e poi li rimprovera per aver continuato quelle stesse pratiche nel loro nuovo esilio egiziano: non si rendono conto che la furia di Dio li perseguiterà persino in terra straniera? Non si rendono conto dell'unico esito possibile del loro comportamento? Essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. E [Dio] punirà coloro che dimorano nel paese d'Egitto come [ha] punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste" ({{passo biblico|Geremia|44:12-13}}). Tutto questo era stato l'insegnamento profetico standard per generazioni; il Libro di Geremia è pieno di passaggi che contengono questo messaggio o uno molto simile. Ma la reazione degli ascoltatori di Geremia è davvero notevole. In tale capitolo, e in nessun'altra parte della Bibbia, il pubblico di un profeta gli risponde. Ci sono storie nelle Scritture in cui la folla deride un profeta o semplicemente lo ignora, ma qui il pubblico di Geremia gli spiega esattamente perché intende ignorare la sua supplica: quando adoravano altri dèi, dicono: "Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame" ({{passo biblico|Geremia|44:16-18}}). Il punto controverso tra Geremia e il suo pubblico ostile è molto specifico. Il profeta non li accusa di trascurare il culto di YHWH, il Dio dei loro antenati, né minacciano di abbandonarlo né negano che Geremia sia effettivamente un profeta di YHWH che parla in nome di YHWH. Su tali questioni sono pienamente d'accordo. Inoltre, non c'è alcun disaccordo sulla causa fondamentale dell'esilio di Giuda: questo popolo è stato costretto all'esilio da un dio adirato. Il disaccordo riguarda solo una questione, ma una questione di importanza cruciale: qual è il dio adirato? Geremia, parlando a nome di YHWH, accusa il popolo di aver provocato l'ira del Dio ancestrale dell'alleanza adorando altri dèi accanto a lui. Il popolo risponde di aver fatto infuriare quegli altri dèi trascurando il loro culto su insistenza di YHWH (cioè Geremia). Questi sopravvissuti alla catastrofe, ammassati insieme nell'esilio egiziano, non riescono a mettersi d'accordo sulle cause della loro terribile situazione e quindi non riescono a decidere cosa fare ora. Il dibattito che si sviluppa in questo capitolo è molto antico. Sembra che per gran parte della sua storia antica, il popolo d'Israele abbia mantenuto una sorta di lealtà disinvolta alla propria alleanza con YHWH. Senza mai dubitare che YHWH fosse il loro dio nazionale specifico, rendevano onore anche ad altri esseri divini, a seconda delle circostanze. Quando re Salomone, sovrano di un regno importante, contrasse matrimoni diplomatici con le figlie di monarchi vicini, costruì santuari dove queste donne potevano onorare le loro divinità native e si unì alle sue mogli nell'adorazione di queste divinità straniere. L'autore biblico disapprova fermamente queste azioni (cfr. {{passo biblico2|1Re|11:1-9}}), ma per Salomone stesso questa era semplicemente la cosa naturale da fare. La gente comune, per ragioni altrettanto ovvie, rendeva continuamente onore al dio della tempesta Baal e ad altre forze della natura concepite come divinità viventi. Le leggi della [[Torah]] e i libri storici delle scritture condannano severamente questo comportamento, ma gli scrittori biblici hanno dovuto ripetere tale condanna più e più volte, per molte generazioni, perché il popolo non voleva abbandonare le sue vie. L'insistenza sul fatto che tutto il culto dovesse essere dedicato a un unico dio sembra essere nata all'interno di un movimento di visionari religiosi, i profeti. Percepiti come rappresentanti personali di YHWH per la nazione, i profeti descrivevano il loro dio come un dio geloso, una divinità riluttante a condividere gli onori divini con nessun altro, e la Bibbia riflette quasi invariabilmente il punto di vista dei profeti.<ref>4</ref> Il più famoso dei primi profeti fu Elia "il Tisbita" ({{passo biblico2|1Re|17:1}}; non si sa nulla delle sue origini, nemmeno il nome di suo padre). Secondo le Scritture, quest'uomo emerse improvvisamente dal deserto della Transgiordania e iniziò a vagare per la campagna, predicendo una terribile siccità come scoppio della furia di Dio. Mescolando fragorose denunce a miracoli di guarigione e di sostentamento, vagò per la terra in un costume selvaggio e primitivo e attirò l'odio di re Acab ma il rispetto e il fascino della gente del posto. Dopo tre anni di siccità, Elia organizzò una gara tra sé e i profeti di Baal: ciascuna delle due parti avrebbe preparato un sacrificio ma non avrebbe portato fuoco, e il dio che avesse accettato la propria offerta avrebbe così dimostrato di essere il vero dio, l'unico Dio meritevole di adorazione e lealtà. Il Dio di Elia, YHWH, vinse la gara facendo scendere il fuoco dal cielo. YHWH (ed Elia) furono acclamati dalla folla di spettatori, i profeti di Baal furono massacrati e la siccità terminò con un violento acquazzone.<ref>5</ref> Ma la lealtà del popolo fu di breve durata. Il discepolo di Elia, Eliseo, dovette continuare la lotta, e dopo di loro i grandi profeti della letteratura Isaia, Geremia ed Ezechiele continuarono a denunciare l'incostanza del popolo generazione dopo generazione. La disputa di Geremia con i suoi ascoltatori in Egitto ebbe luogo quasi 300 anni dopo la famosa contesa di Elia, e i termini del dibattito non erano cambiati. Perché questo sarebbe dovuto essere necessario? La Bibbia racconta che il Dio d'Israele aveva richiesto un'adorazione esclusiva fin dai tempi di Mosè nel deserto, fin dall'inizio del patto di Israele con lui, ma questa era un'opinione di parte, per secoli l'opinione di una minoranza in difficoltà. La maggior parte della popolazione riteneva che la richiesta dei profeti fosse semplicemente assurda: perché far arrabbiare tutti gli altri dèi solo per compiacerne uno? Questa opinione emerge in un solo capitolo della Bibbia, quindi i lettori moderni possono facilmente fraintenderne la prevalenza nei tempi antichi. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LA PROVOCAZIONE DEL GENERALE ASSIRO |contenuto = ''Il generale assiro noto come [[w:Rabshakeh|Rabshakeh]] pronunciò queste parole al popolo di Gerusalemme assediata, invitandolo ad arrendersi e a non fare affidamento sulle inattendibili promesse del loro re e del loro dio. Ogni nazione ha un dio, disse, ma nessuno degli altri dèi aveva resistito alla grande potenza di Assur: perché il popolo di Giuda pensava che il proprio dio fosse migliore? Il re implorò il potenziale conquistatore di parlare in aramaico anziché in "giudaita" in modo che il popolo non comprendesse il suo terrificante messaggio, ma, naturalmente, lui ignorò la richiesta: il suo unico intento era spaventarli! Gli ascoltatori israeliti furono così ossessionati da queste parole che la Scrittura le riporta non una ma due volte; il lettore moderno può solo provare a immaginare il terrore che devono aver prodotto nei loro ascoltatori.'' {{citazione|...Non ascoltate Ezechia, poiché dice il re d'Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi; allora ognuno potrà mangiare i frutti della sua vigna e dei suoi fichi, ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna, finché io non venga per condurvi in un paese come il vostro, in un paese che produce frumento e mosto, in un paese ricco di pane e di vigne, in un paese di ulivi e di miele; voi vivrete e non morirete. Non ascoltate Ezechia che vi inganna, dicendovi: YHWH ci libererà! Forse gli dèi delle nazioni hanno liberato ognuno il proprio paese dalla mano del re d'Assiria? Dove sono gli dèi di Amat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvàim, di Ena e di Ivva? Hanno essi forse liberato Samaria dalla mia mano? Quali mai, fra tutti gli dèi di quelle nazioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Potrà forse YHWH liberare Gerusalemme dalla mia mano?|{{passo biblico2|2Re|18:32-35}}; cfr. anche {{passo biblico2|2Re|19:10-13}}}} }} Va notato che coloro che hanno posto quest'ultima domanda non stavano affatto dibattendo sull'idea di monoteismo; la discussione riguardava una nozione correlata che viene spesso chiamata ''[[:en:w:henotheism|enoteismo]]'' o ''[[:en:w:monolatry|monolatria]]'', l'insistenza sul fatto che un'unica divinità debba ricevere tutto il culto. Il vero monoteismo insiste sul fatto che ci sia un solo Dio: non ce ne sono altri la cui ira debba essere temuta. Ma gli antagonisti di Geremia erano profondamente convinti che gli altri dèi fossero reali, e un attento esame del rimprovero del profeta suggerisce che egli non contestasse questa convinzione; insisteva solo sul fatto che gli altri dèi erano più deboli di YHWH e non rappresentavano alcun pericolo per i seguaci di YHWH. Secondo i profeti, YHWH esigeva dai suoi seguaci il rifiuto di onorare qualsiasi dio rivale e assicurava che avrebbe protetto dal male tutti coloro che avessero obbedito a tale richiesta. Non si trattava di un'astrazione teologica: la richiesta era di un'azione leale, non di un'opinione corretta. Anche il matrimonio dipende dalla lealtà, non da convinzioni astratte sull'esistenza di altri uomini o altre donne, e si è già notato che molti autori biblici paragonano l'alleanza al matrimonio. Se l'adorazione di altri dèi da parte degli Israeliti era una sorta di adulterio,<ref>6</ref> si trattava di un'azione malvagia, non di un'opinione insensata. La questione religiosa centrale che aveva diviso gli Israeliti per secoli inizia così a emergere più chiaramente. Un gruppo di radicali intransigenti (perché tali dovevano apparire) insisteva sul fatto che l'alleanza nazionale di Israele con YHWH proibisse categoricamente il culto di qualsiasi altra divinità, mentre la maggior parte della popolazione si opponeva a questa richiesta, preferendo mantenere la benevolenza degli altri dèi senza trascurare i propri obblighi specifici verso YHWH. Inizialmente, come riflesso nei negoziati di Iefte con gli Ammoniti, YHWH era uno tra pari, ma quando Israele iniziò ad affermarsi contro i suoi vicini, questa parità si trasformò in rivalità e competizione. La storia dell'Esodo, pur ambientata in un'epoca precedente, riflette questa concezione: la vittoria di YHWH sul Faraone fu anche, e forse ancora più importante, un trionfo sugli dèi del Faraone. Tuttavia, quando la rivalità divenne assoluta, quando YHWH divenne un dio geloso che non tollerava alcuna compagnia, molte persone divennero riluttanti ad acconsentire. Molte apparenti affermazioni di monoteismo nella Bibbia potrebbero in realtà riflettere l'aggressiva rivalità appena descritta. Quando la [[Torah]] insiste che "YHWH è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ce n'è alcun altro" ({{passo biblico2|Deuteronomio|4:39}}), ma racconta anche che YHWH "eseguì il giudizio sugli dèi d'Egitto" uccidendo i primogeniti egiziani ({{passo biblico2|Numeri|33:4}}), la prima affermazione inizia a suonare come una ripetizione vanagloriosa della seconda. In {{passo biblico2|Isaia|44:6}}, YHWH afferma audacemente: "Io sono il primo e sono l'ultimo; fuori di me non c'è altro dio", ma altrove ({{passo biblico|Isaia|41:21-22}}) gli altri dèi vengono sfidati a presentare le proprie credenziali in un giusto processo: che provino a predire il futuro o a compiere opere meravigliose "affinché conosciamo che voi siete dèi". In un simile contesto, quando YHWH si vanta che "tu vieni dal nulla e le tue opere dal nulla" ({{passo biblico|Isaia|41:24}}), non si tratta di una negazione dell'esistenza degli altri dèi, ma del loro diritto a essere considerati divini: possono esistere, ma sono "nulla". Questo non è ancora monoteismo; è la spavalda vanteria de(i seguaci di) un dio tra tanti, un dio orgoglioso che promette di sconfiggere qualsiasi rivale che osi farsi avanti. [... ... ...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = MONOTEISMO FUORI DA ISRAELE? |contenuto = In addition to the religious faith of Israel, the ancient world saw the development of several other monotheistic or near-monotheistic conceptions. The classical Greek philosophers came to understand that the forces that people labeled gods were actually manifestations of a single divine power that governs theworld. They expressed this insight in different terms. Aristotle (384–322 BCE) famously defined God as the “unmoved mover,” that is, the only self-sufficient power capable of acting on other beings without itself requiring energy from an outside source. His teacher, Plato (427–347 BCE), conceived of God as “the One,” the ultimate unity that embraces the diversity of earthly phenomena. Earlier still, Xenophanes (565?–470 BCE) caustically noted that different human races depict their gods in their own image, and suggested that if horses had gods they would all have four legs. In fact, he said, the one true god is without shape and invisibly rules the world from a place beyond human ken. [...] }} {{clear}} [[File:Israeli blue Star of David.svg|25px|center|Maghen David]] == Note == {{Vedi anche|Serie delle interpretazioni|Serie misticismo ebraico|Serie maimonidea|Serie dei sentimenti|Serie letteratura moderna}} <div style="height: 180px; overflow: auto; padding: 3px; border:1px solid #AAAAAA; reflist4"><references/></div> {{Avanzamento|25%|5 luglio 2025}} [[Categoria:Una storia dell'ebraismo|Capitolo 2]] k53ymr3hk0f2ud4lym6vfad44jotag6 478470 478469 2025-07-06T14:30:51Z Monozigote 19063 /* Gli inizi del Monoteismo */ testo 478470 wikitext text/x-wiki {{Una storia dell'ebraismo}} {{Immagine grande|YHWH.svg|750px|}} == Gli inizi del Monoteismo == <!--- vari miei testi in inglese da tradurre, adattare e inserire ---> Le grandi religioni della civiltà occidentale, l'Ebraismo e quelle che lo seguirono, sono tutte ''monoteiste'': affermano che il Dio che adorano è l'unico dio esistente. La Bibbia è una fonte importante di questa concezione, ma le scritture dell'antico Israele offrono in realtà un quadro più complesso. Tale quadro può iniziare con un intrigante scambio diplomatico che si dice abbia avuto luogo intorno al 1100 AEV. Il popolo d'Israele e il vicino popolo di Ammon erano in conflitto per un certo territorio di confine. Questo territorio non era mai appartenuto a nessuno dei due gruppi, ma gli Israeliti avevano sottratto la terra agli originari abitanti amorrei durante la conquista della Terra Promessa. Anche gli Ammoniti (un popolo diverso con un nome purtroppo simile!) volevano quella terra, sostenendo che gli Amorrei gliela avevano precedentemente rubata,<ref>1</ref> ma il capo israelita Iefte respinse questa rivendicazione: {{citazione|...Ora YHWH , Dio d'Israele, ha scacciato gli Amorrei davanti a Israele suo popolo e tu vorresti possedere il loro paese? 24 Non possiedi tu quello che Camos tuo dio ti ha fatto possedere? Così anche noi possiederemo il paese di quelli che YHWH nostro Dio ha scacciati davanti a noi.|{{passo biblico2|Giudici|11:23-24}}}} In questa breve risposta, Iefte esprime un'opinione ampiamente diffusa ai suoi tempi. Secondo questa concezione, ogni nazione ha una propria divinità protettrice che veglia su di essa in una terra che ha ricevuto in eredità. Sotto la protezione del suo dio, ogni nazione vive in una prosperità sicura, a meno che non rinunci alla sua protezione o che un dio più forte non le strappi la terra e la ceda a un altro popolo. Questo, ovviamente, sarebbe stato un atto aggressivo, una violazione della pace tra gli dei. Il dio d'Israele aveva combattuto e sconfitto completamente gli dei d'Egitto, ma Iefte non aveva motivo di credere che il suo dio e quello degli Ammoniti fossero in cattivi rapporti: gli Ammoniti avevano ricevuto un dono dal loro dio, proprio come Israele aveva ricevuto la Terra Promessa da YHWH, e questo avrebbe dovuto essere un accordo stabile sotto la supervisione congiunta degli dei. Questa concezione non è monoteismo. Si tratta di una visione politeistica che prevede che ogni nazione abbia un dio speciale con cui è legata da una sorta di legame speciale.<ref>2</ref> In questa visione, le alleanze o le rivalità nazionali potrebbero essere viste come riflessi delle alleanze o rivalità tra gli dei stessi. La sconfitta di una nazione era una sconfitta per il suo dio; il potere di una nazione rifletteva il potere del suo dio. In tutta la storia della lotta tra Mosè e il Faraone egiziano, la Bibbia sottolinea che la caduta degli egiziani avrebbe dimostrato al mondo che il dio di Israele era più potente di qualsiasi altro. Lo scopo stesso delle famose dieci piaghe era quello di trasmettere questa lezione (cfr. {{passo biblico2|Esodo|10:2}}), e il trionfo di Israele fu ricordato dalle generazioni successive come il trionfo di YHWH sugli dei d'Egitto ({{passo biblico2|Esodo|12:12,15:11}}; {{passo biblico2|Numeri|33:4}}). Quando anche Israele fu infine esiliato, queste stesse nozioni si trasformarono in amarezza. I conquistatori babilonesi chiesero al popolo di Giuda di cantare alcuni canti locali, ma la richiesta stessa sembrò ai prigionieri una presa in giro del loro dio (cfr. {{passo biblico2|Salmi|137:3-4}}). Il concetto biblico centrale di alleanza deve essere inteso in questi termini. Il popolo dell'antico Israele era fermamente convinto che la sua nazione e YHWH fossero intimamente legati; numerosi passi biblici paragonano questo legame a un matrimonio. Ma non era chiaro quali sarebbero stati i termini di tale relazione. YHWH sarebbe stato come uno sposo geloso, riluttante a permettere qualsiasi amicizia tra Israele e gli dèi dei suoi vicini, oppure Israele era obbligato solo a ricordare che dopo aver visitato le divinità di altri popoli avrebbe sempre dovuto tornare a casa, per così dire, alla propria divinità? I profeti erano fermamente convinti che YHWH fosse davvero geloso,<ref>3</ref> e per secoli insistettero sul fatto che la slealtà nazionale nei confronti del Dio nazionale lo avrebbe spinto a ritirare la sua protezione. Altri, tuttavia, pensavano che si trattasse di un'ansia sciocca: perché far adirare tutti gli altri dèi per un eccessivo attaccamento a uno singolo? Poteva un dio essere così geloso da esigere una cosa del genere? Per molti la richiesta dei profeti non aveva alcun senso. Tale questione rimase irrisolta per secoli. I profeti accusavano senza sosta i loro ascoltatori di idolatria sprezzante, ma il popolo era davvero così malvagio o così stupido? Davvero non capivano che il loro Dio esigeva una lealtà assoluta e li avrebbe puniti orribilmente se non avessero prestato tale fedeltà? A conti fatti, sembra più probabile che gli oppositori dei profeti avessero semplicemente un'idea diversa di ciò che l'alleanza richiedeva; a loro avviso, i profeti stessi erano incredibilmente irrealistici nelle loro aspettative e bisognava resistergli. Solo un passo dell'intera Bibbia esprime apertamente questa opinione, ma tale passo rende la questione perfettamente chiara. Quando i Babilonesi distrussero Gerusalemme, portarono in esilio la famiglia reale e molti altri capi, ma nominarono Godolia ben Ahikam, un aristocratico di alto rango, a governare la provincia per loro conto. Tuttavia, nazionalisti radicali assassinarono Godolia e poi fuggirono in Egitto prima che i Babilonesi infuriati potessero vendicarne la morte. Il profeta Geremia, da parte sua, aveva a lungo sostenuto la sottomissione a Babilonia, e i conquistatori erano pronti a portarlo a Babilonia e trattarlo generosamente; Geremia declinò la loro offerta, preferendo rimanere nella sua terra natale, ma gli assassini in fuga costrinsero ora il profeta a viaggiare con loro. Così Geremia si ritrovò in esilio e la sua ultima profezia registrata ({{passo biblico2|Geremia|44}}) fu pronunciata in terra straniera (cfr. "UN DIBATTITO SUL SIGNIFICATO DI DISASTRO"). {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = UN DIBATTITO SUL SIGNIFICATO DI DISASTRO |contenuto = ''Come indicato nel testo, questo capitolo contiene l'ultima profezia di Geremia tramandata. Pronunciato in Egitto a un pubblico di profughi giudaiti, il capitolo espone in modo netto il problema della catastrofe: è abbastanza facile dire che il popolo ha sofferto per mano di una divinità adirata, ma di quale divinità si trattava e cosa aveva causato quell'ira? Qualsiasi risposta a questa domanda doveva giungere come un atto di fede, e la posta in gioco era altissima.'' {{citazione|Questa parola fu rivolta a Geremia per tutti i Giudei che abitavano nel paese d'Egitto, a Migdòl, a Tafni, a Menfi e nella regione di Patròs. "Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi avete visto tutte le sventure che ho mandate su Gerusalemme e su tutte le città di Giuda; eccole oggi una desolazione, senza abitanti, a causa delle iniquità che commisero per provocarmi, andando a offrire incenso e a venerare altri dèi, che né loro conoscevano né voi né i vostri padri conoscevate. Eppure, io vi avevo premurosamente inviato tutti i miei servi, i profeti, con l'incarico di dirvi: Non fate questa cosa abominevole che io ho in odio! Ma essi non mi ascoltarono e non prestarono orecchio in modo da abbandonare la loro iniquità cessando dall'offrire incenso ad altri dèi. Perciò la mia ira e il mio furore divamparono come fuoco nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme ed esse divennero un deserto e una desolazione, come sono ancor oggi. <br/> Dice dunque il Signore, Dio degli eserciti, Dio di Israele: "Perché voi fate un male così grave contro voi stessi tanto da farvi sterminare di mezzo a Giuda uomini e donne, bambini e lattanti, in modo che non rimanga di voi neppure un resto? Perché mi provocate con l'opera delle vostre mani, offrendo incenso a divinità straniere nel paese d'Egitto dove siete venuti a dimorare, in modo da farvi sterminare e da divenire oggetto di esecrazione e di obbrobrio tra tutte le nazioni della terra? Avete forse dimenticato le iniquità dei vostri padri, le iniquità dei re di Giuda, le iniquità dei vostri capi, le vostre iniquità e quelle delle vostre mogli, compiute nel paese di Giuda e per le strade di Gerusalemme? Fino ad oggi essi non ne hanno sentito rimorso, non hanno provato timore e non hanno agito secondo la legge e i decreti che io ho posto davanti a voi e ai vostri padri". <br/> Perciò dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: "Ecco, io rivolgo la faccia verso di voi a vostra sventura e per distruggere tutto Giuda. Abbatterò il resto di Giuda, che ha deciso di andare a dimorare nel paese d'Egitto; essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. Punirò coloro che dimorano nel paese d'Egitto come ho punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste. Nessuno scamperà né sfuggirà fra il resto di Giuda che è venuto a dimorare qui nel paese d'Egitto con la speranza di tornare nella terra di Giuda, dove essi desiderano ritornare ad abitare; essi non vi ritorneranno mai, eccettuati pochi fuggiaschi". <br/> Allora tutti gli uomini che sapevano che le loro donne avevano bruciato incenso a divinità straniere, e tutte le donne che erano presenti, una grande folla, e tutto il popolo che dimorava nel paese d'Egitto e in Patros, risposero a Geremia: "Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame". E le donne aggiunsero: "Quando noi donne bruciamo incenso alla Regina del cielo e le offriamo libazioni, forse che senza il consenso dei nostri mariti prepariamo per lei focacce con la sua immagine e le offriamo libazioni?".|Geremia 44:1-19}} }} Le parole del profeta non sono particolarmente degne di nota. Egli ricorda ai suoi ascoltatori che si trovano in esilio "a causa della malvagità che hanno commessa per provocare l'ira [di Dio], andando a offrire profumi e a servire altri dèi, i quali né essi, né voi, né i vostri padri avete mai conosciuti" ({{passo biblico|Geremia|44:3}}), e poi li rimprovera per aver continuato quelle stesse pratiche nel loro nuovo esilio egiziano: non si rendono conto che la furia di Dio li perseguiterà persino in terra straniera? Non si rendono conto dell'unico esito possibile del loro comportamento? Essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. E [Dio] punirà coloro che dimorano nel paese d'Egitto come [ha] punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste" ({{passo biblico|Geremia|44:12-13}}). Tutto questo era stato l'insegnamento profetico standard per generazioni; il Libro di Geremia è pieno di passaggi che contengono questo messaggio o uno molto simile. Ma la reazione degli ascoltatori di Geremia è davvero notevole. In tale capitolo, e in nessun'altra parte della Bibbia, il pubblico di un profeta gli risponde. Ci sono storie nelle Scritture in cui la folla deride un profeta o semplicemente lo ignora, ma qui il pubblico di Geremia gli spiega esattamente perché intende ignorare la sua supplica: quando adoravano altri dèi, dicono: "Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame" ({{passo biblico|Geremia|44:16-18}}). Il punto controverso tra Geremia e il suo pubblico ostile è molto specifico. Il profeta non li accusa di trascurare il culto di YHWH, il Dio dei loro antenati, né minacciano di abbandonarlo né negano che Geremia sia effettivamente un profeta di YHWH che parla in nome di YHWH. Su tali questioni sono pienamente d'accordo. Inoltre, non c'è alcun disaccordo sulla causa fondamentale dell'esilio di Giuda: questo popolo è stato costretto all'esilio da un dio adirato. Il disaccordo riguarda solo una questione, ma una questione di importanza cruciale: qual è il dio adirato? Geremia, parlando a nome di YHWH, accusa il popolo di aver provocato l'ira del Dio ancestrale dell'alleanza adorando altri dèi accanto a lui. Il popolo risponde di aver fatto infuriare quegli altri dèi trascurando il loro culto su insistenza di YHWH (cioè Geremia). Questi sopravvissuti alla catastrofe, ammassati insieme nell'esilio egiziano, non riescono a mettersi d'accordo sulle cause della loro terribile situazione e quindi non riescono a decidere cosa fare ora. Il dibattito che si sviluppa in questo capitolo è molto antico. Sembra che per gran parte della sua storia antica, il popolo d'Israele abbia mantenuto una sorta di lealtà disinvolta alla propria alleanza con YHWH. Senza mai dubitare che YHWH fosse il loro dio nazionale specifico, rendevano onore anche ad altri esseri divini, a seconda delle circostanze. Quando re Salomone, sovrano di un regno importante, contrasse matrimoni diplomatici con le figlie di monarchi vicini, costruì santuari dove queste donne potevano onorare le loro divinità native e si unì alle sue mogli nell'adorazione di queste divinità straniere. L'autore biblico disapprova fermamente queste azioni (cfr. {{passo biblico2|1Re|11:1-9}}), ma per Salomone stesso questa era semplicemente la cosa naturale da fare. La gente comune, per ragioni altrettanto ovvie, rendeva continuamente onore al dio della tempesta Baal e ad altre forze della natura concepite come divinità viventi. Le leggi della [[Torah]] e i libri storici delle scritture condannano severamente questo comportamento, ma gli scrittori biblici hanno dovuto ripetere tale condanna più e più volte, per molte generazioni, perché il popolo non voleva abbandonare le sue vie. L'insistenza sul fatto che tutto il culto dovesse essere dedicato a un unico dio sembra essere nata all'interno di un movimento di visionari religiosi, i profeti. Percepiti come rappresentanti personali di YHWH per la nazione, i profeti descrivevano il loro dio come un dio geloso, una divinità riluttante a condividere gli onori divini con nessun altro, e la Bibbia riflette quasi invariabilmente il punto di vista dei profeti.<ref>4</ref> Il più famoso dei primi profeti fu Elia "il Tisbita" ({{passo biblico2|1Re|17:1}}; non si sa nulla delle sue origini, nemmeno il nome di suo padre). Secondo le Scritture, quest'uomo emerse improvvisamente dal deserto della Transgiordania e iniziò a vagare per la campagna, predicendo una terribile siccità come scoppio della furia di Dio. Mescolando fragorose denunce a miracoli di guarigione e di sostentamento, vagò per la terra in un costume selvaggio e primitivo e attirò l'odio di re Acab ma il rispetto e il fascino della gente del posto. Dopo tre anni di siccità, Elia organizzò una gara tra sé e i profeti di Baal: ciascuna delle due parti avrebbe preparato un sacrificio ma non avrebbe portato fuoco, e il dio che avesse accettato la propria offerta avrebbe così dimostrato di essere il vero dio, l'unico Dio meritevole di adorazione e lealtà. Il Dio di Elia, YHWH, vinse la gara facendo scendere il fuoco dal cielo. YHWH (ed Elia) furono acclamati dalla folla di spettatori, i profeti di Baal furono massacrati e la siccità terminò con un violento acquazzone.<ref>5</ref> Ma la lealtà del popolo fu di breve durata. Il discepolo di Elia, Eliseo, dovette continuare la lotta, e dopo di loro i grandi profeti della letteratura Isaia, Geremia ed Ezechiele continuarono a denunciare l'incostanza del popolo generazione dopo generazione. La disputa di Geremia con i suoi ascoltatori in Egitto ebbe luogo quasi 300 anni dopo la famosa contesa di Elia, e i termini del dibattito non erano cambiati. Perché questo sarebbe dovuto essere necessario? La Bibbia racconta che il Dio d'Israele aveva richiesto un'adorazione esclusiva fin dai tempi di Mosè nel deserto, fin dall'inizio del patto di Israele con lui, ma questa era un'opinione di parte, per secoli l'opinione di una minoranza in difficoltà. La maggior parte della popolazione riteneva che la richiesta dei profeti fosse semplicemente assurda: perché far arrabbiare tutti gli altri dèi solo per compiacerne uno? Questa opinione emerge in un solo capitolo della Bibbia, quindi i lettori moderni possono facilmente fraintenderne la prevalenza nei tempi antichi. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LA PROVOCAZIONE DEL GENERALE ASSIRO |contenuto = ''Il generale assiro noto come [[w:Rabshakeh|Rabshakeh]] pronunciò queste parole al popolo di Gerusalemme assediata, invitandolo ad arrendersi e a non fare affidamento sulle inattendibili promesse del loro re e del loro dio. Ogni nazione ha un dio, disse, ma nessuno degli altri dèi aveva resistito alla grande potenza di Assur: perché il popolo di Giuda pensava che il proprio dio fosse migliore? Il re implorò il potenziale conquistatore di parlare in aramaico anziché in "giudaita" in modo che il popolo non comprendesse il suo terrificante messaggio, ma, naturalmente, lui ignorò la richiesta: il suo unico intento era spaventarli! Gli ascoltatori israeliti furono così ossessionati da queste parole che la Scrittura le riporta non una ma due volte; il lettore moderno può solo provare a immaginare il terrore che devono aver prodotto nei loro ascoltatori.'' {{citazione|...Non ascoltate Ezechia, poiché dice il re d'Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi; allora ognuno potrà mangiare i frutti della sua vigna e dei suoi fichi, ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna, finché io non venga per condurvi in un paese come il vostro, in un paese che produce frumento e mosto, in un paese ricco di pane e di vigne, in un paese di ulivi e di miele; voi vivrete e non morirete. Non ascoltate Ezechia che vi inganna, dicendovi: YHWH ci libererà! Forse gli dèi delle nazioni hanno liberato ognuno il proprio paese dalla mano del re d'Assiria? Dove sono gli dèi di Amat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvàim, di Ena e di Ivva? Hanno essi forse liberato Samaria dalla mia mano? Quali mai, fra tutti gli dèi di quelle nazioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Potrà forse YHWH liberare Gerusalemme dalla mia mano?|{{passo biblico2|2Re|18:32-35}}; cfr. anche {{passo biblico2|2Re|19:10-13}}}} }} Va notato che coloro che hanno posto quest'ultima domanda non stavano affatto dibattendo sull'idea di monoteismo; la discussione riguardava una nozione correlata che viene spesso chiamata ''[[:en:w:henotheism|enoteismo]]'' o ''[[:en:w:monolatry|monolatria]]'', l'insistenza sul fatto che un'unica divinità debba ricevere tutto il culto. Il vero monoteismo insiste sul fatto che ci sia un solo Dio: non ce ne sono altri la cui ira debba essere temuta. Ma gli antagonisti di Geremia erano profondamente convinti che gli altri dèi fossero reali, e un attento esame del rimprovero del profeta suggerisce che egli non contestasse questa convinzione; insisteva solo sul fatto che gli altri dèi erano più deboli di YHWH e non rappresentavano alcun pericolo per i seguaci di YHWH. Secondo i profeti, YHWH esigeva dai suoi seguaci il rifiuto di onorare qualsiasi dio rivale e assicurava che avrebbe protetto dal male tutti coloro che avessero obbedito a tale richiesta. Non si trattava di un'astrazione teologica: la richiesta era di un'azione leale, non di un'opinione corretta. Anche il matrimonio dipende dalla lealtà, non da convinzioni astratte sull'esistenza di altri uomini o altre donne, e si è già notato che molti autori biblici paragonano l'alleanza al matrimonio. Se l'adorazione di altri dèi da parte degli Israeliti era una sorta di adulterio,<ref>6</ref> si trattava di un'azione malvagia, non di un'opinione insensata. La questione religiosa centrale che aveva diviso gli Israeliti per secoli inizia così a emergere più chiaramente. Un gruppo di radicali intransigenti (perché tali dovevano apparire) insisteva sul fatto che l'alleanza nazionale di Israele con YHWH proibisse categoricamente il culto di qualsiasi altra divinità, mentre la maggior parte della popolazione si opponeva a questa richiesta, preferendo mantenere la benevolenza degli altri dèi senza trascurare i propri obblighi specifici verso YHWH. Inizialmente, come riflesso nei negoziati di Iefte con gli Ammoniti, YHWH era uno tra pari, ma quando Israele iniziò ad affermarsi contro i suoi vicini, questa parità si trasformò in rivalità e competizione. La storia dell'Esodo, pur ambientata in un'epoca precedente, riflette questa concezione: la vittoria di YHWH sul Faraone fu anche, e forse ancora più importante, un trionfo sugli dèi del Faraone. Tuttavia, quando la rivalità divenne assoluta, quando YHWH divenne un dio geloso che non tollerava alcuna compagnia, molte persone divennero riluttanti ad acconsentire. Molte apparenti affermazioni di monoteismo nella Bibbia potrebbero in realtà riflettere l'aggressiva rivalità appena descritta. Quando la [[Torah]] insiste che "YHWH è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ce n'è alcun altro" ({{passo biblico2|Deuteronomio|4:39}}), ma racconta anche che YHWH "eseguì il giudizio sugli dèi d'Egitto" uccidendo i primogeniti egiziani ({{passo biblico2|Numeri|33:4}}), la prima affermazione inizia a suonare come una ripetizione vanagloriosa della seconda. In {{passo biblico2|Isaia|44:6}}, YHWH afferma audacemente: "Io sono il primo e sono l'ultimo; fuori di me non c'è altro dio", ma altrove ({{passo biblico|Isaia|41:21-22}}) gli altri dèi vengono sfidati a presentare le proprie credenziali in un giusto processo: che provino a predire il futuro o a compiere opere meravigliose "affinché conosciamo che voi siete dèi". In un simile contesto, quando YHWH si vanta che "tu vieni dal nulla e le tue opere dal nulla" ({{passo biblico|Isaia|41:24}}), non si tratta di una negazione dell'esistenza degli altri dèi, ma del loro diritto a essere considerati divini: possono esistere, ma sono "nulla". Questo non è ancora monoteismo; è la spavalda vanteria de(i seguaci di) un dio tra tanti, un dio orgoglioso che promette di sconfiggere qualsiasi rivale che osi farsi avanti. Ma gli ebrei di epoche successive credevano sicuramente che nessun altro dio fosse reale se non il loro, quindi come nacque il monoteismo? Cosa portò il popolo d'Israele a una conclusione così radicale? C'è un indizio sulla risposta a questa domanda nella narrazione della storia biblica. I libri storici delle Scritture descrivono uno sviluppo che si sarebbe ripetuto ogni poche generazioni: la comparsa di un riformatore religioso che avrebbe attaccato la tendenza della nazione all'idolatria e chiesto la rimozione di usanze precedentemente accettabili. Ad esempio, la Torah racconta che quando "serpenti ardenti" invasero l'accampamento d'Israele nel deserto, Mosè stesso plasmò una creatura simile in bronzo o rame e la espose alla vista: "se un serpente [vivo] mordeva un uomo, questi guardava il serpente di rame e sopravviveva" ({{passo biblico2|Numeri|21:9}}). Si potrebbe pensare che l’associazione del serpente di rame con Mosè gli conferisse legittimità, ma anni dopo il re riformatore Ezechia lo distrusse, pur sapendo che era stato Mosè stesso a realizzarlo, perché "il popolo d’Israele gli aveva offerto incenso, chiamandolo ''Nehushtan''".<ref>7</ref> Nel corso dei secoli, molti oggetti di venerazione furono così esclusi dalla vita della nazione, finché alla fine rimase un solo Dio. Gli studiosi moderni probabilmente non saranno mai in grado di tracciare questo sviluppo in dettaglio, ma è possibile identificare due fattori contribuenti, uno interno e uno come reazione a eventi esterni. Il fattore interno era il prodotto della nozione fondamentale dell'alleanza, già discussa, secondo cui ogni nazione ha il suo dio o i suoi dèi speciali. Ciò significava che la religione era un elemento chiave in quella che oggi chiameremmo ''identità'': eri ciò che adoravi. Mentre le diverse tribù di Israele coltivavano un'identità nazionale condivisa sempre più forte, una lealtà sempre più forte a YHWH come dio nazionale fu sia un sintomo importante di questo sviluppo sia una forza importante che lo guidò. Il rifiuto di tutto ciò che era straniero divenne un segno di orgoglio israelita, soprattutto in tempi di crisi, e questo includeva il rifiuto di tutti gli dèi stranieri. Alla fine, tutti gli dèi diversi da YHWH furono considerati stranieri, non solo le divinità nazionali di altre nazioni, ma anche dèi internazionali come il dio della tempesta Baal o la dea della fertilità Ishtar/Astarte (chiamata nella Bibbia ''Ashtoret''). Le Scritture sottolineano ripetutamente l'origine straniera e i legami con l'estero di dèi diversi da YHWH. Geremia collega il culto di tali dèi alla minaccia dell'esilio; se il popolo insiste nell'adorare gli dèi di altre nazioni, finirà per doverli adorare nelle terre di quelle nazioni.<ref>8</ref> Il monoteismo divenne così un sottoprodotto del patriottismo (o ''xenofobia''), del desiderio di rafforzare l'identità di Israele purificandone la vita da elementi percepiti come di origine straniera. Tuttavia, la domanda rimane: questo processo di continua esclusione non doveva necessariamente portare alla negazione dell'esistenza stessa degli altri dèi. Non sarebbe stato sufficiente insistere affinché gli Israeliti evitassero semplicemente qualsiasi rapporto con loro? Non è possibile avere certezza, ma eventi esterni potrebbero aver avuto un'influenza decisiva sull'esito di questi sviluppi. Un esercito babilonese distrusse il Regno di Giuda e la città santa di Gerusalemme durante la vita di due grandi profeti, Geremia ed Ezechiele. Di fronte a questa calamità, i leader della nazione dovettero considerare la consueta spiegazione per tali eventi: che gli dèi babilonesi fossero stati più forti del loro e avessero superato i tentativi di YHWH di proteggerli. In precedenza, un generale assiro aveva fatto proprio un'affermazione beffarda di questo tipo durante l'assedio di Gerusalemme (si veda "LA PROVOCAZIONE DEL GENERALE ASSIRO"). Quell'assedio era fallito, ma l'idea ossessionò le generazioni successive: poteva un altro dio essere più forte di quello di Israele? La protezione di YHWH poteva venir meno in un momento critico? La risposta dei profeti fu di negare questa possibilità. Se il popolo di YHWH ha subito un disastro, deve essere perché il loro Dio ha inflitto loro questa punizione per i loro peccati contro di lui. Gli altri cosiddetti dèi non sono rivali di YHWH: semmai, sono suoi agenti e servitori. Di certo non sono altro che questo. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = MONOTEISMO FUORI DA ISRAELE? |contenuto = In addition to the religious faith of Israel, the ancient world saw the development of several other monotheistic or near-monotheistic conceptions. The classical Greek philosophers came to understand that the forces that people labeled gods were actually manifestations of a single divine power that governs theworld. They expressed this insight in different terms. Aristotle (384–322 BCE) famously defined God as the “unmoved mover,” that is, the only self-sufficient power capable of acting on other beings without itself requiring energy from an outside source. His teacher, Plato (427–347 BCE), conceived of God as “the One,” the ultimate unity that embraces the diversity of earthly phenomena. Earlier still, Xenophanes (565?–470 BCE) caustically noted that different human races depict their gods in their own image, and suggested that if horses had gods they would all have four legs. In fact, he said, the one true god is without shape and invisibly rules the world from a place beyond human ken. None of these thinkers, even the skeptical Xenophanes, objected to the polytheistic religious practices of their societies. In their view, the multiple gods and goddesses of Greece represented aspects of the one true divinity, various dimensions of the divine that ordinary people encounter as they live their lives. For them the abstraction later called monotheism could not sustain the hopes and fears of ordinary humans and had to be kept in reserve for contemplation by the intellectual elite. In later centuries, this elitism attracted the critical attention of Jewish writers: the first-century CE writer Philo (see Chapter 6) wrote that some philosophers achieve true piety through contemplation, but the whole Jewish nation is guided to this achievement by its very way of life (On the Virtues, 65). At a much earlier time, the Egyptian Pharaoh Amenhotep IV (also called Akhenaton: 1367–1350 BCE) created a monotheistic religion before the nation of Israel ever existed, but nothing came of it. The young ruler became fiercely devoted to Aton, god of the sun-disk, and attempted to shut down all the other temples of Egypt. Images of the other gods, even their very names, were erased from inscriptions, and the worship of Aton (with whom the god-king himself was associated) was installed everywhere. However, Akhenaton died young, perhaps by violence, and the various priesthoods of Egypt, not least the priests of the other sun-gods, abolished his reforms and sought to eradicate his memory. Modern writers have speculated that memories of this episode lingered in Egypt and influenced the thinking of the young Moses, who was being raised in the royal palace, but this account requires that we accept the biblical story of Moses as essentially historical. More likely the present narrative is a much later distillation of folk memory, and the dramatic story of Moses being drawn from the Nile by a princess who gave him a royal education (see Exodus 2) is probably legend. Similar stories can be found in almost every culture in the world, and even within Scripture many heroes are distinguished for the remarkable circumstances of their conception, birth, or early childhood. In addition, to assume that accurate memories of Akhenaton’s project persisted for 100 years or more, when all the priests of Egypt had been laboring the whole time to bury such memories in oblivion, is most unwise. The connection between Akhenaton and Moses has fascinated scholars and novelists for generations, but it is not likely a reflection of historical reality. It should also be noted that numerous inscriptions and hymns from the ancient Near East address one deity or another in extravagant language that comes close to sounding like monotheism: phrases like “you only do we worship” or “trust in . . . , not in any other god” are addressed to numerous deities over many hundreds of years. Are these expressions of monotheism, albeit monotheism that failed to take root? Probably not. It is more plausible to see such language as flattery (one might speak in the same tone to a powerful official) or self-praise by the worshipers deflected onto their god (compare 2 Samuel 7:22–23). The prophets’ own comparison of the covenant to a marriage is instructive here:whenyoung people, newly in love, address each other as “the only one for me,” this surely does not mean that no other potential lovers exist, only that the speakers would not cheapen their passion by pursuing them. }} A volte, però, si trattavano i ministri di un re come se fossero il re stesso. Questa poteva essere un'abitudine utile. Il re stesso era spesso così lontano da essere invisibile, un semplice nome, che altri funzionari più locali invocavano per giustificare il proprio potere. Non guastava trattare tali funzionari con deferenza: erano loro ad avere il vero potere sulla gente comune e sulla sua vita quotidiana. Ma se questo valeva per gli agenti umani di un re umano, non si poteva dire lo stesso per gli agenti celesti – il sole, il vento e così via – che erano messaggeri e creature dell'unico vero Dio? Le forze della natura hanno un grande potere sulle nostre vite, e per secoli è sembrato prudente trattarle con la stessa deferenza che si riservava ai servitori umani di alto rango. Questo tipo di pensiero era alla base dell'adozione da parte di Israele della venerazione religiosa della natura, così importante in tutto l'antico Vicino Oriente. Nell'arena umana, tuttavia, questa stessa abitudine può portare a situazioni spiacevoli. I funzionari locali erano spesso più importanti nella vita delle persone rispetto al re lontano; di tanto in tanto, lusingato dall'attenzione ricevuta, un ministro reale poteva ribellarsi al suo monarca e tentare di ritagliarsi un piccolo territorio o persino di impossessarsi del trono. I corpi celesti, essendo creazioni perfette, non si sarebbero mai ribellati al loro sovrano, ma l'attenzione umana veniva spesso distolta da un dio supremo più astratto e concentrata invece su questi concreti rappresentanti della potenza del dio supremo; dopotutto, erano più facilmente afferrabili e più facilmente avvicinabili. Col tempo, i profeti si preoccuparono sempre più che tale deviazione stesse distruggendo l'alleanza di Israele con il suo Dio; si sforzarono con crescente passione di impedire la venerazione di qualsiasi essere diverso da YHWH stesso. Questo percorso di sviluppo spiega espressioni bibliche altrimenti sconcertanti. Alcuni testi acclamano YHWH come "Dio degli dèi" (ad esempio, {{passo biblico2|Deuteronomio|10:17}}; {{passo biblico2|Salmi|50:1}}). Tale acclamazione non ha alcun senso se non esistono altri dèi, ma descrive perfettamente un Dio dominante che ha nominato dei subordinati per governare il mondo e ha delegato il culto di questi subordinati ad altre nazioni (cfr. {{passo biblico2|Deuteronomio|4:19;29:25}}). Israele, privilegiato di adorare l'unico dio che era Dio (cfr. {{passo biblico2|1Re|18:39}}; {{passo biblico2|Salmi|18:32}}), affermò così la sua posizione d'onore tra le nazioni del mondo. Il titolo divino, molto frequente, ''Signore degli eserciti'' si riferisce probabilmente anche alle schiere celesti, di cui il Dio d'Israele YHWH era concepito come il comandante-in-capo. Questo legame tra teologia e orgoglio nazionale diede origine al monoteismo. Il continuo disprezzo per gli dèi delle altre nazioni portò infine al rifiuto di chiamarli dèi. {{passo biblico2|Salmi|82}} descrive una scena affascinante in cui Dio (senza nome) riunisce gli altri dèi in consiglio, solo per denunciarli per aver fallito nei loro compiti. Come ogni datore di lavoro insoddisfatto, li licenzia dai loro incarichi: <blockquote><poem style=> Fino a quando giudicherete ingiustamente e avrete riguardo agli empi? ''[Pausa]'' Difendete la causa del debole e dell'orfano, fate giustizia all'afflitto e al povero! Liberate il misero e il bisognoso, salvatelo dalla mano degli empi! Essi non conoscono né comprendono nulla; camminano nelle tenebre; tutte le fondamenta della terra sono smosse. Io ho detto: "Voi siete dèi, siete figli dell'Altissimo". Eppure morrete come gli altri uomini e cadrete come ogni altro potente.<br/>{{passo biblico2|Salmi|82:2-7}}</poem></blockquote> Nel Libro di Daniele, l'ultimo dei testi sacri ebraici ad essere scritto, gli dèi delle nazioni sono chiamati principi, angeli custodi,<ref>9</ref> e sembra che continuassero a svolgere la loro funzione come il popolo aveva a lungo immaginato, ognuno difendendo gli interessi della "sua" nazione, sebbene ora in un ruolo subordinato sotto il costante scrutinio del vero Dio. Così il mondo rimase pieno di esseri sovrumani invisibili e la sfera celeste rimase densamente popolata. Solo una cosa era cambiata: le schiere celesti non potevano più essere chiamate dèi. Quella dignità era stata loro tolta dal loro stesso comandante, l'unico vero Dio, YHWH, il Dio d'Israele. Ma se nessun altro che YHWH aveva il diritto di essere ''chiamato'' dio, ciò non poteva che significare che nessun altro che YHWH ''era'' un dio. Proprio come può esserci un solo re, così può esserci un solo Dio, e questo era il Dio d'Israele, YHWH. Il re può avere molti servitori, alcuni dei quali molto potenti, e così anche YHWH aveva un vasto seguito di ministri, agenti e simili, ''ma nessuno di loro era un dio''. La fede in angeli, demoni e spiriti di ogni tipo rimase diffusa, ma ora tali subordinati venivano attentamente distinti dal re divino stesso.<ref>10</ref> Pertanto, il monoteismo di Israele si sviluppò come tratto distintivo della sua identità nazionale e del suo stile di vita. Il riconoscimento di altri dèi divenne una forma di tradimento per coloro che appartenevano all'alleanza, ''ma ciò non ebbe necessariamente implicazioni per le credenze o le pratiche di altri popoli''. Agli occhi di molti, altre nazioni avrebbero potuto continuare a onorare i propri dèi ancestrali per la stessa ragione per cui Israele onorava il suo Dio, sebbene la prudenza imponesse cautela di fronte alla schiacciante potenza di YHWH. Altri Israeliti, naturalmente, la pensavano diversamente: ritenevano fermamente che fosse sbagliato permettere alle persone di adorare non-dei quando il vero Dio, l'unico vero oggetto di venerazione, era accessibile al mondo intero. Era un crudele inganno lasciare gli idolatri intrappolati nell'errore, ed era un insulto a Dio permettere loro di avvicinare semplici creature come se fossero divine. Questi due atteggiamenti, uno che portava alla silenziosa accettazione della diversità religiosa e l'altro che incoraggiava la missione attiva, trovarono entrambi sostegno nel lascito del monoteismo etnico di Israele. Entrambi trovarono sostenitori tra gli ebrei (e i cristiani) dei secoli successivi; entrambi godono di un eloquente sostegno ancora oggi (cfr. "MONOTEISMO FUORI DA ISRAELE?"). [[File:Israeli blue Star of David.svg|25px|center|Maghen David]] == Note == {{Vedi anche|Serie delle interpretazioni|Serie misticismo ebraico|Serie maimonidea|Serie dei sentimenti|Serie letteratura moderna}} <div style="height: 180px; overflow: auto; padding: 3px; border:1px solid #AAAAAA; reflist4"><references/></div> {{Avanzamento|25%|5 luglio 2025}} [[Categoria:Una storia dell'ebraismo|Capitolo 2]] ajouaqumobl8d337aobc8qvdre3bzei 478471 478470 2025-07-06T14:31:23Z Monozigote 19063 /* Note */ avanz. 478471 wikitext text/x-wiki {{Una storia dell'ebraismo}} {{Immagine grande|YHWH.svg|750px|}} == Gli inizi del Monoteismo == <!--- vari miei testi in inglese da tradurre, adattare e inserire ---> Le grandi religioni della civiltà occidentale, l'Ebraismo e quelle che lo seguirono, sono tutte ''monoteiste'': affermano che il Dio che adorano è l'unico dio esistente. La Bibbia è una fonte importante di questa concezione, ma le scritture dell'antico Israele offrono in realtà un quadro più complesso. Tale quadro può iniziare con un intrigante scambio diplomatico che si dice abbia avuto luogo intorno al 1100 AEV. Il popolo d'Israele e il vicino popolo di Ammon erano in conflitto per un certo territorio di confine. Questo territorio non era mai appartenuto a nessuno dei due gruppi, ma gli Israeliti avevano sottratto la terra agli originari abitanti amorrei durante la conquista della Terra Promessa. Anche gli Ammoniti (un popolo diverso con un nome purtroppo simile!) volevano quella terra, sostenendo che gli Amorrei gliela avevano precedentemente rubata,<ref>1</ref> ma il capo israelita Iefte respinse questa rivendicazione: {{citazione|...Ora YHWH , Dio d'Israele, ha scacciato gli Amorrei davanti a Israele suo popolo e tu vorresti possedere il loro paese? 24 Non possiedi tu quello che Camos tuo dio ti ha fatto possedere? Così anche noi possiederemo il paese di quelli che YHWH nostro Dio ha scacciati davanti a noi.|{{passo biblico2|Giudici|11:23-24}}}} In questa breve risposta, Iefte esprime un'opinione ampiamente diffusa ai suoi tempi. Secondo questa concezione, ogni nazione ha una propria divinità protettrice che veglia su di essa in una terra che ha ricevuto in eredità. Sotto la protezione del suo dio, ogni nazione vive in una prosperità sicura, a meno che non rinunci alla sua protezione o che un dio più forte non le strappi la terra e la ceda a un altro popolo. Questo, ovviamente, sarebbe stato un atto aggressivo, una violazione della pace tra gli dei. Il dio d'Israele aveva combattuto e sconfitto completamente gli dei d'Egitto, ma Iefte non aveva motivo di credere che il suo dio e quello degli Ammoniti fossero in cattivi rapporti: gli Ammoniti avevano ricevuto un dono dal loro dio, proprio come Israele aveva ricevuto la Terra Promessa da YHWH, e questo avrebbe dovuto essere un accordo stabile sotto la supervisione congiunta degli dei. Questa concezione non è monoteismo. Si tratta di una visione politeistica che prevede che ogni nazione abbia un dio speciale con cui è legata da una sorta di legame speciale.<ref>2</ref> In questa visione, le alleanze o le rivalità nazionali potrebbero essere viste come riflessi delle alleanze o rivalità tra gli dei stessi. La sconfitta di una nazione era una sconfitta per il suo dio; il potere di una nazione rifletteva il potere del suo dio. In tutta la storia della lotta tra Mosè e il Faraone egiziano, la Bibbia sottolinea che la caduta degli egiziani avrebbe dimostrato al mondo che il dio di Israele era più potente di qualsiasi altro. Lo scopo stesso delle famose dieci piaghe era quello di trasmettere questa lezione (cfr. {{passo biblico2|Esodo|10:2}}), e il trionfo di Israele fu ricordato dalle generazioni successive come il trionfo di YHWH sugli dei d'Egitto ({{passo biblico2|Esodo|12:12,15:11}}; {{passo biblico2|Numeri|33:4}}). Quando anche Israele fu infine esiliato, queste stesse nozioni si trasformarono in amarezza. I conquistatori babilonesi chiesero al popolo di Giuda di cantare alcuni canti locali, ma la richiesta stessa sembrò ai prigionieri una presa in giro del loro dio (cfr. {{passo biblico2|Salmi|137:3-4}}). Il concetto biblico centrale di alleanza deve essere inteso in questi termini. Il popolo dell'antico Israele era fermamente convinto che la sua nazione e YHWH fossero intimamente legati; numerosi passi biblici paragonano questo legame a un matrimonio. Ma non era chiaro quali sarebbero stati i termini di tale relazione. YHWH sarebbe stato come uno sposo geloso, riluttante a permettere qualsiasi amicizia tra Israele e gli dèi dei suoi vicini, oppure Israele era obbligato solo a ricordare che dopo aver visitato le divinità di altri popoli avrebbe sempre dovuto tornare a casa, per così dire, alla propria divinità? I profeti erano fermamente convinti che YHWH fosse davvero geloso,<ref>3</ref> e per secoli insistettero sul fatto che la slealtà nazionale nei confronti del Dio nazionale lo avrebbe spinto a ritirare la sua protezione. Altri, tuttavia, pensavano che si trattasse di un'ansia sciocca: perché far adirare tutti gli altri dèi per un eccessivo attaccamento a uno singolo? Poteva un dio essere così geloso da esigere una cosa del genere? Per molti la richiesta dei profeti non aveva alcun senso. Tale questione rimase irrisolta per secoli. I profeti accusavano senza sosta i loro ascoltatori di idolatria sprezzante, ma il popolo era davvero così malvagio o così stupido? Davvero non capivano che il loro Dio esigeva una lealtà assoluta e li avrebbe puniti orribilmente se non avessero prestato tale fedeltà? A conti fatti, sembra più probabile che gli oppositori dei profeti avessero semplicemente un'idea diversa di ciò che l'alleanza richiedeva; a loro avviso, i profeti stessi erano incredibilmente irrealistici nelle loro aspettative e bisognava resistergli. Solo un passo dell'intera Bibbia esprime apertamente questa opinione, ma tale passo rende la questione perfettamente chiara. Quando i Babilonesi distrussero Gerusalemme, portarono in esilio la famiglia reale e molti altri capi, ma nominarono Godolia ben Ahikam, un aristocratico di alto rango, a governare la provincia per loro conto. Tuttavia, nazionalisti radicali assassinarono Godolia e poi fuggirono in Egitto prima che i Babilonesi infuriati potessero vendicarne la morte. Il profeta Geremia, da parte sua, aveva a lungo sostenuto la sottomissione a Babilonia, e i conquistatori erano pronti a portarlo a Babilonia e trattarlo generosamente; Geremia declinò la loro offerta, preferendo rimanere nella sua terra natale, ma gli assassini in fuga costrinsero ora il profeta a viaggiare con loro. Così Geremia si ritrovò in esilio e la sua ultima profezia registrata ({{passo biblico2|Geremia|44}}) fu pronunciata in terra straniera (cfr. "UN DIBATTITO SUL SIGNIFICATO DI DISASTRO"). {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = UN DIBATTITO SUL SIGNIFICATO DI DISASTRO |contenuto = ''Come indicato nel testo, questo capitolo contiene l'ultima profezia di Geremia tramandata. Pronunciato in Egitto a un pubblico di profughi giudaiti, il capitolo espone in modo netto il problema della catastrofe: è abbastanza facile dire che il popolo ha sofferto per mano di una divinità adirata, ma di quale divinità si trattava e cosa aveva causato quell'ira? Qualsiasi risposta a questa domanda doveva giungere come un atto di fede, e la posta in gioco era altissima.'' {{citazione|Questa parola fu rivolta a Geremia per tutti i Giudei che abitavano nel paese d'Egitto, a Migdòl, a Tafni, a Menfi e nella regione di Patròs. "Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi avete visto tutte le sventure che ho mandate su Gerusalemme e su tutte le città di Giuda; eccole oggi una desolazione, senza abitanti, a causa delle iniquità che commisero per provocarmi, andando a offrire incenso e a venerare altri dèi, che né loro conoscevano né voi né i vostri padri conoscevate. Eppure, io vi avevo premurosamente inviato tutti i miei servi, i profeti, con l'incarico di dirvi: Non fate questa cosa abominevole che io ho in odio! Ma essi non mi ascoltarono e non prestarono orecchio in modo da abbandonare la loro iniquità cessando dall'offrire incenso ad altri dèi. Perciò la mia ira e il mio furore divamparono come fuoco nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme ed esse divennero un deserto e una desolazione, come sono ancor oggi. <br/> Dice dunque il Signore, Dio degli eserciti, Dio di Israele: "Perché voi fate un male così grave contro voi stessi tanto da farvi sterminare di mezzo a Giuda uomini e donne, bambini e lattanti, in modo che non rimanga di voi neppure un resto? Perché mi provocate con l'opera delle vostre mani, offrendo incenso a divinità straniere nel paese d'Egitto dove siete venuti a dimorare, in modo da farvi sterminare e da divenire oggetto di esecrazione e di obbrobrio tra tutte le nazioni della terra? Avete forse dimenticato le iniquità dei vostri padri, le iniquità dei re di Giuda, le iniquità dei vostri capi, le vostre iniquità e quelle delle vostre mogli, compiute nel paese di Giuda e per le strade di Gerusalemme? Fino ad oggi essi non ne hanno sentito rimorso, non hanno provato timore e non hanno agito secondo la legge e i decreti che io ho posto davanti a voi e ai vostri padri". <br/> Perciò dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: "Ecco, io rivolgo la faccia verso di voi a vostra sventura e per distruggere tutto Giuda. Abbatterò il resto di Giuda, che ha deciso di andare a dimorare nel paese d'Egitto; essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. Punirò coloro che dimorano nel paese d'Egitto come ho punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste. Nessuno scamperà né sfuggirà fra il resto di Giuda che è venuto a dimorare qui nel paese d'Egitto con la speranza di tornare nella terra di Giuda, dove essi desiderano ritornare ad abitare; essi non vi ritorneranno mai, eccettuati pochi fuggiaschi". <br/> Allora tutti gli uomini che sapevano che le loro donne avevano bruciato incenso a divinità straniere, e tutte le donne che erano presenti, una grande folla, e tutto il popolo che dimorava nel paese d'Egitto e in Patros, risposero a Geremia: "Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame". E le donne aggiunsero: "Quando noi donne bruciamo incenso alla Regina del cielo e le offriamo libazioni, forse che senza il consenso dei nostri mariti prepariamo per lei focacce con la sua immagine e le offriamo libazioni?".|Geremia 44:1-19}} }} Le parole del profeta non sono particolarmente degne di nota. Egli ricorda ai suoi ascoltatori che si trovano in esilio "a causa della malvagità che hanno commessa per provocare l'ira [di Dio], andando a offrire profumi e a servire altri dèi, i quali né essi, né voi, né i vostri padri avete mai conosciuti" ({{passo biblico|Geremia|44:3}}), e poi li rimprovera per aver continuato quelle stesse pratiche nel loro nuovo esilio egiziano: non si rendono conto che la furia di Dio li perseguiterà persino in terra straniera? Non si rendono conto dell'unico esito possibile del loro comportamento? Essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. E [Dio] punirà coloro che dimorano nel paese d'Egitto come [ha] punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste" ({{passo biblico|Geremia|44:12-13}}). Tutto questo era stato l'insegnamento profetico standard per generazioni; il Libro di Geremia è pieno di passaggi che contengono questo messaggio o uno molto simile. Ma la reazione degli ascoltatori di Geremia è davvero notevole. In tale capitolo, e in nessun'altra parte della Bibbia, il pubblico di un profeta gli risponde. Ci sono storie nelle Scritture in cui la folla deride un profeta o semplicemente lo ignora, ma qui il pubblico di Geremia gli spiega esattamente perché intende ignorare la sua supplica: quando adoravano altri dèi, dicono: "Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame" ({{passo biblico|Geremia|44:16-18}}). Il punto controverso tra Geremia e il suo pubblico ostile è molto specifico. Il profeta non li accusa di trascurare il culto di YHWH, il Dio dei loro antenati, né minacciano di abbandonarlo né negano che Geremia sia effettivamente un profeta di YHWH che parla in nome di YHWH. Su tali questioni sono pienamente d'accordo. Inoltre, non c'è alcun disaccordo sulla causa fondamentale dell'esilio di Giuda: questo popolo è stato costretto all'esilio da un dio adirato. Il disaccordo riguarda solo una questione, ma una questione di importanza cruciale: qual è il dio adirato? Geremia, parlando a nome di YHWH, accusa il popolo di aver provocato l'ira del Dio ancestrale dell'alleanza adorando altri dèi accanto a lui. Il popolo risponde di aver fatto infuriare quegli altri dèi trascurando il loro culto su insistenza di YHWH (cioè Geremia). Questi sopravvissuti alla catastrofe, ammassati insieme nell'esilio egiziano, non riescono a mettersi d'accordo sulle cause della loro terribile situazione e quindi non riescono a decidere cosa fare ora. Il dibattito che si sviluppa in questo capitolo è molto antico. Sembra che per gran parte della sua storia antica, il popolo d'Israele abbia mantenuto una sorta di lealtà disinvolta alla propria alleanza con YHWH. Senza mai dubitare che YHWH fosse il loro dio nazionale specifico, rendevano onore anche ad altri esseri divini, a seconda delle circostanze. Quando re Salomone, sovrano di un regno importante, contrasse matrimoni diplomatici con le figlie di monarchi vicini, costruì santuari dove queste donne potevano onorare le loro divinità native e si unì alle sue mogli nell'adorazione di queste divinità straniere. L'autore biblico disapprova fermamente queste azioni (cfr. {{passo biblico2|1Re|11:1-9}}), ma per Salomone stesso questa era semplicemente la cosa naturale da fare. La gente comune, per ragioni altrettanto ovvie, rendeva continuamente onore al dio della tempesta Baal e ad altre forze della natura concepite come divinità viventi. Le leggi della [[Torah]] e i libri storici delle scritture condannano severamente questo comportamento, ma gli scrittori biblici hanno dovuto ripetere tale condanna più e più volte, per molte generazioni, perché il popolo non voleva abbandonare le sue vie. L'insistenza sul fatto che tutto il culto dovesse essere dedicato a un unico dio sembra essere nata all'interno di un movimento di visionari religiosi, i profeti. Percepiti come rappresentanti personali di YHWH per la nazione, i profeti descrivevano il loro dio come un dio geloso, una divinità riluttante a condividere gli onori divini con nessun altro, e la Bibbia riflette quasi invariabilmente il punto di vista dei profeti.<ref>4</ref> Il più famoso dei primi profeti fu Elia "il Tisbita" ({{passo biblico2|1Re|17:1}}; non si sa nulla delle sue origini, nemmeno il nome di suo padre). Secondo le Scritture, quest'uomo emerse improvvisamente dal deserto della Transgiordania e iniziò a vagare per la campagna, predicendo una terribile siccità come scoppio della furia di Dio. Mescolando fragorose denunce a miracoli di guarigione e di sostentamento, vagò per la terra in un costume selvaggio e primitivo e attirò l'odio di re Acab ma il rispetto e il fascino della gente del posto. Dopo tre anni di siccità, Elia organizzò una gara tra sé e i profeti di Baal: ciascuna delle due parti avrebbe preparato un sacrificio ma non avrebbe portato fuoco, e il dio che avesse accettato la propria offerta avrebbe così dimostrato di essere il vero dio, l'unico Dio meritevole di adorazione e lealtà. Il Dio di Elia, YHWH, vinse la gara facendo scendere il fuoco dal cielo. YHWH (ed Elia) furono acclamati dalla folla di spettatori, i profeti di Baal furono massacrati e la siccità terminò con un violento acquazzone.<ref>5</ref> Ma la lealtà del popolo fu di breve durata. Il discepolo di Elia, Eliseo, dovette continuare la lotta, e dopo di loro i grandi profeti della letteratura Isaia, Geremia ed Ezechiele continuarono a denunciare l'incostanza del popolo generazione dopo generazione. La disputa di Geremia con i suoi ascoltatori in Egitto ebbe luogo quasi 300 anni dopo la famosa contesa di Elia, e i termini del dibattito non erano cambiati. Perché questo sarebbe dovuto essere necessario? La Bibbia racconta che il Dio d'Israele aveva richiesto un'adorazione esclusiva fin dai tempi di Mosè nel deserto, fin dall'inizio del patto di Israele con lui, ma questa era un'opinione di parte, per secoli l'opinione di una minoranza in difficoltà. La maggior parte della popolazione riteneva che la richiesta dei profeti fosse semplicemente assurda: perché far arrabbiare tutti gli altri dèi solo per compiacerne uno? Questa opinione emerge in un solo capitolo della Bibbia, quindi i lettori moderni possono facilmente fraintenderne la prevalenza nei tempi antichi. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LA PROVOCAZIONE DEL GENERALE ASSIRO |contenuto = ''Il generale assiro noto come [[w:Rabshakeh|Rabshakeh]] pronunciò queste parole al popolo di Gerusalemme assediata, invitandolo ad arrendersi e a non fare affidamento sulle inattendibili promesse del loro re e del loro dio. Ogni nazione ha un dio, disse, ma nessuno degli altri dèi aveva resistito alla grande potenza di Assur: perché il popolo di Giuda pensava che il proprio dio fosse migliore? Il re implorò il potenziale conquistatore di parlare in aramaico anziché in "giudaita" in modo che il popolo non comprendesse il suo terrificante messaggio, ma, naturalmente, lui ignorò la richiesta: il suo unico intento era spaventarli! Gli ascoltatori israeliti furono così ossessionati da queste parole che la Scrittura le riporta non una ma due volte; il lettore moderno può solo provare a immaginare il terrore che devono aver prodotto nei loro ascoltatori.'' {{citazione|...Non ascoltate Ezechia, poiché dice il re d'Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi; allora ognuno potrà mangiare i frutti della sua vigna e dei suoi fichi, ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna, finché io non venga per condurvi in un paese come il vostro, in un paese che produce frumento e mosto, in un paese ricco di pane e di vigne, in un paese di ulivi e di miele; voi vivrete e non morirete. Non ascoltate Ezechia che vi inganna, dicendovi: YHWH ci libererà! Forse gli dèi delle nazioni hanno liberato ognuno il proprio paese dalla mano del re d'Assiria? Dove sono gli dèi di Amat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvàim, di Ena e di Ivva? Hanno essi forse liberato Samaria dalla mia mano? Quali mai, fra tutti gli dèi di quelle nazioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Potrà forse YHWH liberare Gerusalemme dalla mia mano?|{{passo biblico2|2Re|18:32-35}}; cfr. anche {{passo biblico2|2Re|19:10-13}}}} }} Va notato che coloro che hanno posto quest'ultima domanda non stavano affatto dibattendo sull'idea di monoteismo; la discussione riguardava una nozione correlata che viene spesso chiamata ''[[:en:w:henotheism|enoteismo]]'' o ''[[:en:w:monolatry|monolatria]]'', l'insistenza sul fatto che un'unica divinità debba ricevere tutto il culto. Il vero monoteismo insiste sul fatto che ci sia un solo Dio: non ce ne sono altri la cui ira debba essere temuta. Ma gli antagonisti di Geremia erano profondamente convinti che gli altri dèi fossero reali, e un attento esame del rimprovero del profeta suggerisce che egli non contestasse questa convinzione; insisteva solo sul fatto che gli altri dèi erano più deboli di YHWH e non rappresentavano alcun pericolo per i seguaci di YHWH. Secondo i profeti, YHWH esigeva dai suoi seguaci il rifiuto di onorare qualsiasi dio rivale e assicurava che avrebbe protetto dal male tutti coloro che avessero obbedito a tale richiesta. Non si trattava di un'astrazione teologica: la richiesta era di un'azione leale, non di un'opinione corretta. Anche il matrimonio dipende dalla lealtà, non da convinzioni astratte sull'esistenza di altri uomini o altre donne, e si è già notato che molti autori biblici paragonano l'alleanza al matrimonio. Se l'adorazione di altri dèi da parte degli Israeliti era una sorta di adulterio,<ref>6</ref> si trattava di un'azione malvagia, non di un'opinione insensata. La questione religiosa centrale che aveva diviso gli Israeliti per secoli inizia così a emergere più chiaramente. Un gruppo di radicali intransigenti (perché tali dovevano apparire) insisteva sul fatto che l'alleanza nazionale di Israele con YHWH proibisse categoricamente il culto di qualsiasi altra divinità, mentre la maggior parte della popolazione si opponeva a questa richiesta, preferendo mantenere la benevolenza degli altri dèi senza trascurare i propri obblighi specifici verso YHWH. Inizialmente, come riflesso nei negoziati di Iefte con gli Ammoniti, YHWH era uno tra pari, ma quando Israele iniziò ad affermarsi contro i suoi vicini, questa parità si trasformò in rivalità e competizione. La storia dell'Esodo, pur ambientata in un'epoca precedente, riflette questa concezione: la vittoria di YHWH sul Faraone fu anche, e forse ancora più importante, un trionfo sugli dèi del Faraone. Tuttavia, quando la rivalità divenne assoluta, quando YHWH divenne un dio geloso che non tollerava alcuna compagnia, molte persone divennero riluttanti ad acconsentire. Molte apparenti affermazioni di monoteismo nella Bibbia potrebbero in realtà riflettere l'aggressiva rivalità appena descritta. Quando la [[Torah]] insiste che "YHWH è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ce n'è alcun altro" ({{passo biblico2|Deuteronomio|4:39}}), ma racconta anche che YHWH "eseguì il giudizio sugli dèi d'Egitto" uccidendo i primogeniti egiziani ({{passo biblico2|Numeri|33:4}}), la prima affermazione inizia a suonare come una ripetizione vanagloriosa della seconda. In {{passo biblico2|Isaia|44:6}}, YHWH afferma audacemente: "Io sono il primo e sono l'ultimo; fuori di me non c'è altro dio", ma altrove ({{passo biblico|Isaia|41:21-22}}) gli altri dèi vengono sfidati a presentare le proprie credenziali in un giusto processo: che provino a predire il futuro o a compiere opere meravigliose "affinché conosciamo che voi siete dèi". In un simile contesto, quando YHWH si vanta che "tu vieni dal nulla e le tue opere dal nulla" ({{passo biblico|Isaia|41:24}}), non si tratta di una negazione dell'esistenza degli altri dèi, ma del loro diritto a essere considerati divini: possono esistere, ma sono "nulla". Questo non è ancora monoteismo; è la spavalda vanteria de(i seguaci di) un dio tra tanti, un dio orgoglioso che promette di sconfiggere qualsiasi rivale che osi farsi avanti. Ma gli ebrei di epoche successive credevano sicuramente che nessun altro dio fosse reale se non il loro, quindi come nacque il monoteismo? Cosa portò il popolo d'Israele a una conclusione così radicale? C'è un indizio sulla risposta a questa domanda nella narrazione della storia biblica. I libri storici delle Scritture descrivono uno sviluppo che si sarebbe ripetuto ogni poche generazioni: la comparsa di un riformatore religioso che avrebbe attaccato la tendenza della nazione all'idolatria e chiesto la rimozione di usanze precedentemente accettabili. Ad esempio, la Torah racconta che quando "serpenti ardenti" invasero l'accampamento d'Israele nel deserto, Mosè stesso plasmò una creatura simile in bronzo o rame e la espose alla vista: "se un serpente [vivo] mordeva un uomo, questi guardava il serpente di rame e sopravviveva" ({{passo biblico2|Numeri|21:9}}). Si potrebbe pensare che l’associazione del serpente di rame con Mosè gli conferisse legittimità, ma anni dopo il re riformatore Ezechia lo distrusse, pur sapendo che era stato Mosè stesso a realizzarlo, perché "il popolo d’Israele gli aveva offerto incenso, chiamandolo ''Nehushtan''".<ref>7</ref> Nel corso dei secoli, molti oggetti di venerazione furono così esclusi dalla vita della nazione, finché alla fine rimase un solo Dio. Gli studiosi moderni probabilmente non saranno mai in grado di tracciare questo sviluppo in dettaglio, ma è possibile identificare due fattori contribuenti, uno interno e uno come reazione a eventi esterni. Il fattore interno era il prodotto della nozione fondamentale dell'alleanza, già discussa, secondo cui ogni nazione ha il suo dio o i suoi dèi speciali. Ciò significava che la religione era un elemento chiave in quella che oggi chiameremmo ''identità'': eri ciò che adoravi. Mentre le diverse tribù di Israele coltivavano un'identità nazionale condivisa sempre più forte, una lealtà sempre più forte a YHWH come dio nazionale fu sia un sintomo importante di questo sviluppo sia una forza importante che lo guidò. Il rifiuto di tutto ciò che era straniero divenne un segno di orgoglio israelita, soprattutto in tempi di crisi, e questo includeva il rifiuto di tutti gli dèi stranieri. Alla fine, tutti gli dèi diversi da YHWH furono considerati stranieri, non solo le divinità nazionali di altre nazioni, ma anche dèi internazionali come il dio della tempesta Baal o la dea della fertilità Ishtar/Astarte (chiamata nella Bibbia ''Ashtoret''). Le Scritture sottolineano ripetutamente l'origine straniera e i legami con l'estero di dèi diversi da YHWH. Geremia collega il culto di tali dèi alla minaccia dell'esilio; se il popolo insiste nell'adorare gli dèi di altre nazioni, finirà per doverli adorare nelle terre di quelle nazioni.<ref>8</ref> Il monoteismo divenne così un sottoprodotto del patriottismo (o ''xenofobia''), del desiderio di rafforzare l'identità di Israele purificandone la vita da elementi percepiti come di origine straniera. Tuttavia, la domanda rimane: questo processo di continua esclusione non doveva necessariamente portare alla negazione dell'esistenza stessa degli altri dèi. Non sarebbe stato sufficiente insistere affinché gli Israeliti evitassero semplicemente qualsiasi rapporto con loro? Non è possibile avere certezza, ma eventi esterni potrebbero aver avuto un'influenza decisiva sull'esito di questi sviluppi. Un esercito babilonese distrusse il Regno di Giuda e la città santa di Gerusalemme durante la vita di due grandi profeti, Geremia ed Ezechiele. Di fronte a questa calamità, i leader della nazione dovettero considerare la consueta spiegazione per tali eventi: che gli dèi babilonesi fossero stati più forti del loro e avessero superato i tentativi di YHWH di proteggerli. In precedenza, un generale assiro aveva fatto proprio un'affermazione beffarda di questo tipo durante l'assedio di Gerusalemme (si veda "LA PROVOCAZIONE DEL GENERALE ASSIRO"). Quell'assedio era fallito, ma l'idea ossessionò le generazioni successive: poteva un altro dio essere più forte di quello di Israele? La protezione di YHWH poteva venir meno in un momento critico? La risposta dei profeti fu di negare questa possibilità. Se il popolo di YHWH ha subito un disastro, deve essere perché il loro Dio ha inflitto loro questa punizione per i loro peccati contro di lui. Gli altri cosiddetti dèi non sono rivali di YHWH: semmai, sono suoi agenti e servitori. Di certo non sono altro che questo. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = MONOTEISMO FUORI DA ISRAELE? |contenuto = In addition to the religious faith of Israel, the ancient world saw the development of several other monotheistic or near-monotheistic conceptions. The classical Greek philosophers came to understand that the forces that people labeled gods were actually manifestations of a single divine power that governs theworld. They expressed this insight in different terms. Aristotle (384–322 BCE) famously defined God as the “unmoved mover,” that is, the only self-sufficient power capable of acting on other beings without itself requiring energy from an outside source. His teacher, Plato (427–347 BCE), conceived of God as “the One,” the ultimate unity that embraces the diversity of earthly phenomena. Earlier still, Xenophanes (565?–470 BCE) caustically noted that different human races depict their gods in their own image, and suggested that if horses had gods they would all have four legs. In fact, he said, the one true god is without shape and invisibly rules the world from a place beyond human ken. None of these thinkers, even the skeptical Xenophanes, objected to the polytheistic religious practices of their societies. In their view, the multiple gods and goddesses of Greece represented aspects of the one true divinity, various dimensions of the divine that ordinary people encounter as they live their lives. For them the abstraction later called monotheism could not sustain the hopes and fears of ordinary humans and had to be kept in reserve for contemplation by the intellectual elite. In later centuries, this elitism attracted the critical attention of Jewish writers: the first-century CE writer Philo (see Chapter 6) wrote that some philosophers achieve true piety through contemplation, but the whole Jewish nation is guided to this achievement by its very way of life (On the Virtues, 65). At a much earlier time, the Egyptian Pharaoh Amenhotep IV (also called Akhenaton: 1367–1350 BCE) created a monotheistic religion before the nation of Israel ever existed, but nothing came of it. The young ruler became fiercely devoted to Aton, god of the sun-disk, and attempted to shut down all the other temples of Egypt. Images of the other gods, even their very names, were erased from inscriptions, and the worship of Aton (with whom the god-king himself was associated) was installed everywhere. However, Akhenaton died young, perhaps by violence, and the various priesthoods of Egypt, not least the priests of the other sun-gods, abolished his reforms and sought to eradicate his memory. Modern writers have speculated that memories of this episode lingered in Egypt and influenced the thinking of the young Moses, who was being raised in the royal palace, but this account requires that we accept the biblical story of Moses as essentially historical. More likely the present narrative is a much later distillation of folk memory, and the dramatic story of Moses being drawn from the Nile by a princess who gave him a royal education (see Exodus 2) is probably legend. Similar stories can be found in almost every culture in the world, and even within Scripture many heroes are distinguished for the remarkable circumstances of their conception, birth, or early childhood. In addition, to assume that accurate memories of Akhenaton’s project persisted for 100 years or more, when all the priests of Egypt had been laboring the whole time to bury such memories in oblivion, is most unwise. The connection between Akhenaton and Moses has fascinated scholars and novelists for generations, but it is not likely a reflection of historical reality. It should also be noted that numerous inscriptions and hymns from the ancient Near East address one deity or another in extravagant language that comes close to sounding like monotheism: phrases like “you only do we worship” or “trust in . . . , not in any other god” are addressed to numerous deities over many hundreds of years. Are these expressions of monotheism, albeit monotheism that failed to take root? Probably not. It is more plausible to see such language as flattery (one might speak in the same tone to a powerful official) or self-praise by the worshipers deflected onto their god (compare 2 Samuel 7:22–23). The prophets’ own comparison of the covenant to a marriage is instructive here:whenyoung people, newly in love, address each other as “the only one for me,” this surely does not mean that no other potential lovers exist, only that the speakers would not cheapen their passion by pursuing them. }} A volte, però, si trattavano i ministri di un re come se fossero il re stesso. Questa poteva essere un'abitudine utile. Il re stesso era spesso così lontano da essere invisibile, un semplice nome, che altri funzionari più locali invocavano per giustificare il proprio potere. Non guastava trattare tali funzionari con deferenza: erano loro ad avere il vero potere sulla gente comune e sulla sua vita quotidiana. Ma se questo valeva per gli agenti umani di un re umano, non si poteva dire lo stesso per gli agenti celesti – il sole, il vento e così via – che erano messaggeri e creature dell'unico vero Dio? Le forze della natura hanno un grande potere sulle nostre vite, e per secoli è sembrato prudente trattarle con la stessa deferenza che si riservava ai servitori umani di alto rango. Questo tipo di pensiero era alla base dell'adozione da parte di Israele della venerazione religiosa della natura, così importante in tutto l'antico Vicino Oriente. Nell'arena umana, tuttavia, questa stessa abitudine può portare a situazioni spiacevoli. I funzionari locali erano spesso più importanti nella vita delle persone rispetto al re lontano; di tanto in tanto, lusingato dall'attenzione ricevuta, un ministro reale poteva ribellarsi al suo monarca e tentare di ritagliarsi un piccolo territorio o persino di impossessarsi del trono. I corpi celesti, essendo creazioni perfette, non si sarebbero mai ribellati al loro sovrano, ma l'attenzione umana veniva spesso distolta da un dio supremo più astratto e concentrata invece su questi concreti rappresentanti della potenza del dio supremo; dopotutto, erano più facilmente afferrabili e più facilmente avvicinabili. Col tempo, i profeti si preoccuparono sempre più che tale deviazione stesse distruggendo l'alleanza di Israele con il suo Dio; si sforzarono con crescente passione di impedire la venerazione di qualsiasi essere diverso da YHWH stesso. Questo percorso di sviluppo spiega espressioni bibliche altrimenti sconcertanti. Alcuni testi acclamano YHWH come "Dio degli dèi" (ad esempio, {{passo biblico2|Deuteronomio|10:17}}; {{passo biblico2|Salmi|50:1}}). Tale acclamazione non ha alcun senso se non esistono altri dèi, ma descrive perfettamente un Dio dominante che ha nominato dei subordinati per governare il mondo e ha delegato il culto di questi subordinati ad altre nazioni (cfr. {{passo biblico2|Deuteronomio|4:19;29:25}}). Israele, privilegiato di adorare l'unico dio che era Dio (cfr. {{passo biblico2|1Re|18:39}}; {{passo biblico2|Salmi|18:32}}), affermò così la sua posizione d'onore tra le nazioni del mondo. Il titolo divino, molto frequente, ''Signore degli eserciti'' si riferisce probabilmente anche alle schiere celesti, di cui il Dio d'Israele YHWH era concepito come il comandante-in-capo. Questo legame tra teologia e orgoglio nazionale diede origine al monoteismo. Il continuo disprezzo per gli dèi delle altre nazioni portò infine al rifiuto di chiamarli dèi. {{passo biblico2|Salmi|82}} descrive una scena affascinante in cui Dio (senza nome) riunisce gli altri dèi in consiglio, solo per denunciarli per aver fallito nei loro compiti. Come ogni datore di lavoro insoddisfatto, li licenzia dai loro incarichi: <blockquote><poem style=> Fino a quando giudicherete ingiustamente e avrete riguardo agli empi? ''[Pausa]'' Difendete la causa del debole e dell'orfano, fate giustizia all'afflitto e al povero! Liberate il misero e il bisognoso, salvatelo dalla mano degli empi! Essi non conoscono né comprendono nulla; camminano nelle tenebre; tutte le fondamenta della terra sono smosse. Io ho detto: "Voi siete dèi, siete figli dell'Altissimo". Eppure morrete come gli altri uomini e cadrete come ogni altro potente.<br/>{{passo biblico2|Salmi|82:2-7}}</poem></blockquote> Nel Libro di Daniele, l'ultimo dei testi sacri ebraici ad essere scritto, gli dèi delle nazioni sono chiamati principi, angeli custodi,<ref>9</ref> e sembra che continuassero a svolgere la loro funzione come il popolo aveva a lungo immaginato, ognuno difendendo gli interessi della "sua" nazione, sebbene ora in un ruolo subordinato sotto il costante scrutinio del vero Dio. Così il mondo rimase pieno di esseri sovrumani invisibili e la sfera celeste rimase densamente popolata. Solo una cosa era cambiata: le schiere celesti non potevano più essere chiamate dèi. Quella dignità era stata loro tolta dal loro stesso comandante, l'unico vero Dio, YHWH, il Dio d'Israele. Ma se nessun altro che YHWH aveva il diritto di essere ''chiamato'' dio, ciò non poteva che significare che nessun altro che YHWH ''era'' un dio. Proprio come può esserci un solo re, così può esserci un solo Dio, e questo era il Dio d'Israele, YHWH. Il re può avere molti servitori, alcuni dei quali molto potenti, e così anche YHWH aveva un vasto seguito di ministri, agenti e simili, ''ma nessuno di loro era un dio''. La fede in angeli, demoni e spiriti di ogni tipo rimase diffusa, ma ora tali subordinati venivano attentamente distinti dal re divino stesso.<ref>10</ref> Pertanto, il monoteismo di Israele si sviluppò come tratto distintivo della sua identità nazionale e del suo stile di vita. Il riconoscimento di altri dèi divenne una forma di tradimento per coloro che appartenevano all'alleanza, ''ma ciò non ebbe necessariamente implicazioni per le credenze o le pratiche di altri popoli''. Agli occhi di molti, altre nazioni avrebbero potuto continuare a onorare i propri dèi ancestrali per la stessa ragione per cui Israele onorava il suo Dio, sebbene la prudenza imponesse cautela di fronte alla schiacciante potenza di YHWH. Altri Israeliti, naturalmente, la pensavano diversamente: ritenevano fermamente che fosse sbagliato permettere alle persone di adorare non-dei quando il vero Dio, l'unico vero oggetto di venerazione, era accessibile al mondo intero. Era un crudele inganno lasciare gli idolatri intrappolati nell'errore, ed era un insulto a Dio permettere loro di avvicinare semplici creature come se fossero divine. Questi due atteggiamenti, uno che portava alla silenziosa accettazione della diversità religiosa e l'altro che incoraggiava la missione attiva, trovarono entrambi sostegno nel lascito del monoteismo etnico di Israele. Entrambi trovarono sostenitori tra gli ebrei (e i cristiani) dei secoli successivi; entrambi godono di un eloquente sostegno ancora oggi (cfr. "MONOTEISMO FUORI DA ISRAELE?"). [[File:Israeli blue Star of David.svg|25px|center|Maghen David]] == Note == {{Vedi anche|Serie delle interpretazioni|Serie misticismo ebraico|Serie maimonidea|Serie dei sentimenti|Serie letteratura moderna}} <div style="height: 180px; overflow: auto; padding: 3px; border:1px solid #AAAAAA; reflist4"><references/></div> {{Avanzamento|75%|6 luglio 2025}} [[Categoria:Una storia dell'ebraismo|Capitolo 2]] 1b1bdbynglppb7acbpth185tlruxrmy 478474 478471 2025-07-06T16:37:14Z Monozigote 19063 /* Gli inizi del Monoteismo */ testo+compl. 478474 wikitext text/x-wiki {{Una storia dell'ebraismo}} {{Immagine grande|YHWH.svg|750px|}} == Gli inizi del Monoteismo == <!--- vari miei testi in inglese da tradurre, adattare e inserire ---> Le grandi religioni della civiltà occidentale, l'Ebraismo e quelle che lo seguirono, sono tutte ''monoteiste'': affermano che il Dio che adorano è l'unico dio esistente. La Bibbia è una fonte importante di questa concezione, ma le scritture dell'antico Israele offrono in realtà un quadro più complesso. Tale quadro può iniziare con un intrigante scambio diplomatico che si dice abbia avuto luogo intorno al 1100 AEV. Il popolo d'Israele e il vicino popolo di Ammon erano in conflitto per un certo territorio di confine. Questo territorio non era mai appartenuto a nessuno dei due gruppi, ma gli Israeliti avevano sottratto la terra agli originari abitanti amorrei durante la conquista della Terra Promessa. Anche gli Ammoniti (un popolo diverso con un nome purtroppo simile!) volevano quella terra, sostenendo che gli Amorrei gliela avevano precedentemente rubata,<ref>Lettori di questo libro non hanno bisogno di conoscere nel dettaglio le negoziazioni diplomatiche, ma possono ricostruirle combinando {{passo biblico2|Numeri|20:14-21}}, {{passo biblico2|Giosuè|13:25}} e la storia narrata in Giudici.</ref> ma il capo israelita Iefte respinse questa rivendicazione: {{citazione|...Ora YHWH , Dio d'Israele, ha scacciato gli Amorrei davanti a Israele suo popolo e tu vorresti possedere il loro paese? 24 Non possiedi tu quello che Camos tuo dio ti ha fatto possedere? Così anche noi possiederemo il paese di quelli che YHWH nostro Dio ha scacciati davanti a noi.|{{passo biblico2|Giudici|11:23-24}}}} In questa breve risposta, Iefte esprime un'opinione ampiamente diffusa ai suoi tempi. Secondo questa concezione, ogni nazione ha una propria divinità protettrice che veglia su di essa in una terra che ha ricevuto in eredità. Sotto la protezione del suo dio, ogni nazione vive in una prosperità sicura, a meno che non rinunci alla sua protezione o che un dio più forte non le strappi la terra e la ceda a un altro popolo. Questo, ovviamente, sarebbe stato un atto aggressivo, una violazione della pace tra gli dei. Il dio d'Israele aveva combattuto e sconfitto completamente gli dei d'Egitto, ma Iefte non aveva motivo di credere che il suo dio e quello degli Ammoniti fossero in cattivi rapporti: gli Ammoniti avevano ricevuto un dono dal loro dio, proprio come Israele aveva ricevuto la Terra Promessa da YHWH, e questo avrebbe dovuto essere un accordo stabile sotto la supervisione congiunta degli dei. Questa concezione non è monoteismo. Si tratta di una visione politeistica che prevede che ogni nazione abbia un dio speciale con cui è legata da una sorta di legame speciale.<ref>Un breve ma tipico elenco di tali dèi nazionali (che lì, sotto l'influenza dei profeti, venivano chiamati ''detestazioni'') compare in {{passo biblico2|2Re|23:13}}. L'elenco nel Libro dei Re identifica Kemosh come la divinità dei Moabiti, non degli Ammoniti come qui. Le scoperte archeologiche suggeriscono che l'identificazione nel Libro dei Re sia quella corretta.</ref> In questa visione, le alleanze o le rivalità nazionali potrebbero essere viste come riflessi delle alleanze o rivalità tra gli dei stessi. La sconfitta di una nazione era una sconfitta per il suo dio; il potere di una nazione rifletteva il potere del suo dio. In tutta la storia della lotta tra Mosè e il Faraone egiziano, la Bibbia sottolinea che la caduta degli egiziani avrebbe dimostrato al mondo che il dio di Israele era più potente di qualsiasi altro. Lo scopo stesso delle famose dieci piaghe era quello di trasmettere questa lezione (cfr. {{passo biblico2|Esodo|10:2}}), e il trionfo di Israele fu ricordato dalle generazioni successive come il trionfo di YHWH sugli dei d'Egitto ({{passo biblico2|Esodo|12:12,15:11}}; {{passo biblico2|Numeri|33:4}}). Quando anche Israele fu infine esiliato, queste stesse nozioni si trasformarono in amarezza. I conquistatori babilonesi chiesero al popolo di Giuda di cantare alcuni canti locali, ma la richiesta stessa sembrò ai prigionieri una presa in giro del loro dio (cfr. {{passo biblico2|Salmi|137:3-4}}). Il concetto biblico centrale di alleanza deve essere inteso in questi termini. Il popolo dell'antico Israele era fermamente convinto che la sua nazione e YHWH fossero intimamente legati; numerosi passi biblici paragonano questo legame a un matrimonio. Ma non era chiaro quali sarebbero stati i termini di tale relazione. YHWH sarebbe stato come uno sposo geloso, riluttante a permettere qualsiasi amicizia tra Israele e gli dèi dei suoi vicini, oppure Israele era obbligato solo a ricordare che dopo aver visitato le divinità di altri popoli avrebbe sempre dovuto tornare a casa, per così dire, alla propria divinità? I profeti erano fermamente convinti che YHWH fosse davvero geloso,<ref>La Torah descrive spesso YHWH come “geloso”; cfr. {{passo biblico2|Esodo|20:5}} e {{passo biblico2|Deuteronomio|5:9}} (cfr. Capitolo 1, "I DIECI COMANDAMENTI – DUE VERSIONI"); CFR. anche {{passo biblico2|Esodo|34:14}}, {{passo biblico2|Deuteronomio|4:24,6:15}}.</ref> e per secoli insistettero sul fatto che la slealtà nazionale nei confronti del Dio nazionale lo avrebbe spinto a ritirare la sua protezione. Altri, tuttavia, pensavano che si trattasse di un'ansia sciocca: perché far adirare tutti gli altri dèi per un eccessivo attaccamento a uno singolo? Poteva un dio essere così geloso da esigere una cosa del genere? Per molti la richiesta dei profeti non aveva alcun senso. Tale questione rimase irrisolta per secoli. I profeti accusavano senza sosta i loro ascoltatori di idolatria sprezzante, ma il popolo era davvero così malvagio o così stupido? Davvero non capivano che il loro Dio esigeva una lealtà assoluta e li avrebbe puniti orribilmente se non avessero prestato tale fedeltà? A conti fatti, sembra più probabile che gli oppositori dei profeti avessero semplicemente un'idea diversa di ciò che l'alleanza richiedeva; a loro avviso, i profeti stessi erano incredibilmente irrealistici nelle loro aspettative e bisognava resistergli. Solo un passo dell'intera Bibbia esprime apertamente questa opinione, ma tale passo rende la questione perfettamente chiara. Quando i Babilonesi distrussero Gerusalemme, portarono in esilio la famiglia reale e molti altri capi, ma nominarono Godolia ben Ahikam, un aristocratico di alto rango, a governare la provincia per loro conto. Tuttavia, nazionalisti radicali assassinarono Godolia e poi fuggirono in Egitto prima che i Babilonesi infuriati potessero vendicarne la morte. Il profeta Geremia, da parte sua, aveva a lungo sostenuto la sottomissione a Babilonia, e i conquistatori erano pronti a portarlo a Babilonia e trattarlo generosamente; Geremia declinò la loro offerta, preferendo rimanere nella sua terra natale, ma gli assassini in fuga costrinsero ora il profeta a viaggiare con loro. Così Geremia si ritrovò in esilio e la sua ultima profezia registrata ({{passo biblico2|Geremia|44}}) fu pronunciata in terra straniera (cfr. "UN DIBATTITO SUL SIGNIFICATO DI DISASTRO"). {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = UN DIBATTITO SUL SIGNIFICATO DI DISASTRO |contenuto = ''Come indicato nel testo, questo capitolo contiene l'ultima profezia di Geremia tramandata. Pronunciato in Egitto a un pubblico di profughi giudaiti, il capitolo espone in modo netto il problema della catastrofe: è abbastanza facile dire che il popolo ha sofferto per mano di una divinità adirata, ma di quale divinità si trattava e cosa aveva causato quell'ira? Qualsiasi risposta a questa domanda doveva giungere come un atto di fede, e la posta in gioco era altissima.'' {{citazione|Questa parola fu rivolta a Geremia per tutti i Giudei che abitavano nel paese d'Egitto, a Migdòl, a Tafni, a Menfi e nella regione di Patròs. "Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi avete visto tutte le sventure che ho mandate su Gerusalemme e su tutte le città di Giuda; eccole oggi una desolazione, senza abitanti, a causa delle iniquità che commisero per provocarmi, andando a offrire incenso e a venerare altri dèi, che né loro conoscevano né voi né i vostri padri conoscevate. Eppure, io vi avevo premurosamente inviato tutti i miei servi, i profeti, con l'incarico di dirvi: Non fate questa cosa abominevole che io ho in odio! Ma essi non mi ascoltarono e non prestarono orecchio in modo da abbandonare la loro iniquità cessando dall'offrire incenso ad altri dèi. Perciò la mia ira e il mio furore divamparono come fuoco nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme ed esse divennero un deserto e una desolazione, come sono ancor oggi. <br/> Dice dunque il Signore, Dio degli eserciti, Dio di Israele: "Perché voi fate un male così grave contro voi stessi tanto da farvi sterminare di mezzo a Giuda uomini e donne, bambini e lattanti, in modo che non rimanga di voi neppure un resto? Perché mi provocate con l'opera delle vostre mani, offrendo incenso a divinità straniere nel paese d'Egitto dove siete venuti a dimorare, in modo da farvi sterminare e da divenire oggetto di esecrazione e di obbrobrio tra tutte le nazioni della terra? Avete forse dimenticato le iniquità dei vostri padri, le iniquità dei re di Giuda, le iniquità dei vostri capi, le vostre iniquità e quelle delle vostre mogli, compiute nel paese di Giuda e per le strade di Gerusalemme? Fino ad oggi essi non ne hanno sentito rimorso, non hanno provato timore e non hanno agito secondo la legge e i decreti che io ho posto davanti a voi e ai vostri padri". <br/> Perciò dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: "Ecco, io rivolgo la faccia verso di voi a vostra sventura e per distruggere tutto Giuda. Abbatterò il resto di Giuda, che ha deciso di andare a dimorare nel paese d'Egitto; essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. Punirò coloro che dimorano nel paese d'Egitto come ho punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste. Nessuno scamperà né sfuggirà fra il resto di Giuda che è venuto a dimorare qui nel paese d'Egitto con la speranza di tornare nella terra di Giuda, dove essi desiderano ritornare ad abitare; essi non vi ritorneranno mai, eccettuati pochi fuggiaschi". <br/> Allora tutti gli uomini che sapevano che le loro donne avevano bruciato incenso a divinità straniere, e tutte le donne che erano presenti, una grande folla, e tutto il popolo che dimorava nel paese d'Egitto e in Patros, risposero a Geremia: "Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame". E le donne aggiunsero: "Quando noi donne bruciamo incenso alla Regina del cielo e le offriamo libazioni, forse che senza il consenso dei nostri mariti prepariamo per lei focacce con la sua immagine e le offriamo libazioni?".|Geremia 44:1-19}} }} Le parole del profeta non sono particolarmente degne di nota. Egli ricorda ai suoi ascoltatori che si trovano in esilio "a causa della malvagità che hanno commessa per provocare l'ira [di Dio], andando a offrire profumi e a servire altri dèi, i quali né essi, né voi, né i vostri padri avete mai conosciuti" ({{passo biblico|Geremia|44:3}}), e poi li rimprovera per aver continuato quelle stesse pratiche nel loro nuovo esilio egiziano: non si rendono conto che la furia di Dio li perseguiterà persino in terra straniera? Non si rendono conto dell'unico esito possibile del loro comportamento? Essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. E [Dio] punirà coloro che dimorano nel paese d'Egitto come [ha] punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste" ({{passo biblico|Geremia|44:12-13}}). Tutto questo era stato l'insegnamento profetico standard per generazioni; il Libro di Geremia è pieno di passaggi che contengono questo messaggio o uno molto simile. Ma la reazione degli ascoltatori di Geremia è davvero notevole. In tale capitolo, e in nessun'altra parte della Bibbia, il pubblico di un profeta gli risponde. Ci sono storie nelle Scritture in cui la folla deride un profeta o semplicemente lo ignora, ma qui il pubblico di Geremia gli spiega esattamente perché intende ignorare la sua supplica: quando adoravano altri dèi, dicono: "Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame" ({{passo biblico|Geremia|44:16-18}}). Il punto controverso tra Geremia e il suo pubblico ostile è molto specifico. Il profeta non li accusa di trascurare il culto di YHWH, il Dio dei loro antenati, né minacciano di abbandonarlo né negano che Geremia sia effettivamente un profeta di YHWH che parla in nome di YHWH. Su tali questioni sono pienamente d'accordo. Inoltre, non c'è alcun disaccordo sulla causa fondamentale dell'esilio di Giuda: questo popolo è stato costretto all'esilio da un dio adirato. Il disaccordo riguarda solo una questione, ma una questione di importanza cruciale: qual è il dio adirato? Geremia, parlando a nome di YHWH, accusa il popolo di aver provocato l'ira del Dio ancestrale dell'alleanza adorando altri dèi accanto a lui. Il popolo risponde di aver fatto infuriare quegli altri dèi trascurando il loro culto su insistenza di YHWH (cioè Geremia). Questi sopravvissuti alla catastrofe, ammassati insieme nell'esilio egiziano, non riescono a mettersi d'accordo sulle cause della loro terribile situazione e quindi non riescono a decidere cosa fare ora. Il dibattito che si sviluppa in questo capitolo è molto antico. Sembra che per gran parte della sua storia antica, il popolo d'Israele abbia mantenuto una sorta di lealtà disinvolta alla propria alleanza con YHWH. Senza mai dubitare che YHWH fosse il loro dio nazionale specifico, rendevano onore anche ad altri esseri divini, a seconda delle circostanze. Quando re Salomone, sovrano di un regno importante, contrasse matrimoni diplomatici con le figlie di monarchi vicini, costruì santuari dove queste donne potevano onorare le loro divinità native e si unì alle sue mogli nell'adorazione di queste divinità straniere. L'autore biblico disapprova fermamente queste azioni (cfr. {{passo biblico2|1Re|11:1-9}}), ma per Salomone stesso questa era semplicemente la cosa naturale da fare. La gente comune, per ragioni altrettanto ovvie, rendeva continuamente onore al dio della tempesta Baal e ad altre forze della natura concepite come divinità viventi. Le leggi della [[Torah]] e i libri storici delle scritture condannano severamente questo comportamento, ma gli scrittori biblici hanno dovuto ripetere tale condanna più e più volte, per molte generazioni, perché il popolo non voleva abbandonare le sue vie. L'insistenza sul fatto che tutto il culto dovesse essere dedicato a un unico dio sembra essere nata all'interno di un movimento di visionari religiosi, i profeti. Percepiti come rappresentanti personali di YHWH per la nazione, i profeti descrivevano il loro dio come un dio geloso, una divinità riluttante a condividere gli onori divini con nessun altro, e la Bibbia riflette quasi invariabilmente il punto di vista dei profeti.<ref>Gli oppositori del profeta in {{passo biblico2|Geremia|44}}, il capitolo appena esaminato, rappresentano il principale allontanamento da questo punto di vista.</ref> Il più famoso dei primi profeti fu Elia "il Tisbita" ({{passo biblico2|1Re|17:1}}; non si sa nulla delle sue origini, nemmeno il nome di suo padre). Secondo le Scritture, quest'uomo emerse improvvisamente dal deserto della Transgiordania e iniziò a vagare per la campagna, predicendo una terribile siccità come scoppio della furia di Dio. Mescolando fragorose denunce a miracoli di guarigione e di sostentamento, vagò per la terra in un costume selvaggio e primitivo e attirò l'odio di re Acab ma il rispetto e il fascino della gente del posto. Dopo tre anni di siccità, Elia organizzò una gara tra sé e i profeti di Baal: ciascuna delle due parti avrebbe preparato un sacrificio ma non avrebbe portato fuoco, e il dio che avesse accettato la propria offerta avrebbe così dimostrato di essere il vero dio, l'unico Dio meritevole di adorazione e lealtà. Il Dio di Elia, YHWH, vinse la gara facendo scendere il fuoco dal cielo. YHWH (ed Elia) furono acclamati dalla folla di spettatori, i profeti di Baal furono massacrati e la siccità terminò con un violento acquazzone.<ref>{{passo biblico2|1Re|18}}. Il fuoco di Dio era il fulmine che precedette questa tempesta?</ref> Ma la lealtà del popolo fu di breve durata. Il discepolo di Elia, Eliseo, dovette continuare la lotta, e dopo di loro i grandi profeti della letteratura Isaia, Geremia ed Ezechiele continuarono a denunciare l'incostanza del popolo generazione dopo generazione. La disputa di Geremia con i suoi ascoltatori in Egitto ebbe luogo quasi 300 anni dopo la famosa contesa di Elia, e i termini del dibattito non erano cambiati. Perché questo sarebbe dovuto essere necessario? La Bibbia racconta che il Dio d'Israele aveva richiesto un'adorazione esclusiva fin dai tempi di Mosè nel deserto, fin dall'inizio del patto di Israele con lui, ma questa era un'opinione di parte, per secoli l'opinione di una minoranza in difficoltà. La maggior parte della popolazione riteneva che la richiesta dei profeti fosse semplicemente assurda: perché far arrabbiare tutti gli altri dèi solo per compiacerne uno? Questa opinione emerge in un solo capitolo della Bibbia, quindi i lettori moderni possono facilmente fraintenderne la prevalenza nei tempi antichi. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LA PROVOCAZIONE DEL GENERALE ASSIRO |contenuto = ''Il generale assiro noto come [[w:Rabshakeh|Rabshakeh]] pronunciò queste parole al popolo di Gerusalemme assediata, invitandolo ad arrendersi e a non fare affidamento sulle inattendibili promesse del loro re e del loro dio. Ogni nazione ha un dio, disse, ma nessuno degli altri dèi aveva resistito alla grande potenza di Assur: perché il popolo di Giuda pensava che il proprio dio fosse migliore? Il re implorò il potenziale conquistatore di parlare in aramaico anziché in "giudaita" in modo che il popolo non comprendesse il suo terrificante messaggio, ma, naturalmente, lui ignorò la richiesta: il suo unico intento era spaventarli! Gli ascoltatori israeliti furono così ossessionati da queste parole che la Scrittura le riporta non una ma due volte; il lettore moderno può solo provare a immaginare il terrore che devono aver prodotto nei loro ascoltatori.'' {{citazione|...Non ascoltate Ezechia, poiché dice il re d'Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi; allora ognuno potrà mangiare i frutti della sua vigna e dei suoi fichi, ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna, finché io non venga per condurvi in un paese come il vostro, in un paese che produce frumento e mosto, in un paese ricco di pane e di vigne, in un paese di ulivi e di miele; voi vivrete e non morirete. Non ascoltate Ezechia che vi inganna, dicendovi: YHWH ci libererà! Forse gli dèi delle nazioni hanno liberato ognuno il proprio paese dalla mano del re d'Assiria? Dove sono gli dèi di Amat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvàim, di Ena e di Ivva? Hanno essi forse liberato Samaria dalla mia mano? Quali mai, fra tutti gli dèi di quelle nazioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Potrà forse YHWH liberare Gerusalemme dalla mia mano?|{{passo biblico2|2Re|18:32-35}}; cfr. anche {{passo biblico2|2Re|19:10-13}}}} }} Va notato che coloro che hanno posto quest'ultima domanda non stavano affatto dibattendo sull'idea di monoteismo; la discussione riguardava una nozione correlata che viene spesso chiamata ''[[:en:w:henotheism|enoteismo]]'' o ''[[:en:w:monolatry|monolatria]]'', l'insistenza sul fatto che un'unica divinità debba ricevere tutto il culto. Il vero monoteismo insiste sul fatto che ci sia un solo Dio: non ce ne sono altri la cui ira debba essere temuta. Ma gli antagonisti di Geremia erano profondamente convinti che gli altri dèi fossero reali, e un attento esame del rimprovero del profeta suggerisce che egli non contestasse questa convinzione; insisteva solo sul fatto che gli altri dèi erano più deboli di YHWH e non rappresentavano alcun pericolo per i seguaci di YHWH. Secondo i profeti, YHWH esigeva dai suoi seguaci il rifiuto di onorare qualsiasi dio rivale e assicurava che avrebbe protetto dal male tutti coloro che avessero obbedito a tale richiesta. Non si trattava di un'astrazione teologica: la richiesta era di un'azione leale, non di un'opinione corretta. Anche il matrimonio dipende dalla lealtà, non da convinzioni astratte sull'esistenza di altri uomini o altre donne, e si è già notato che molti autori biblici paragonano l'alleanza al matrimonio. Se l'adorazione di altri dèi da parte degli Israeliti era una sorta di adulterio,<ref>Si veda, ad esempio, {{passo biblico2|Geremia|3:8-9}}; {{passo biblico2|Osea|4:13-14}}.</ref> si trattava di un'azione malvagia, non di un'opinione insensata. La questione religiosa centrale che aveva diviso gli Israeliti per secoli inizia così a emergere più chiaramente. Un gruppo di radicali intransigenti (perché tali dovevano apparire) insisteva sul fatto che l'alleanza nazionale di Israele con YHWH proibisse categoricamente il culto di qualsiasi altra divinità, mentre la maggior parte della popolazione si opponeva a questa richiesta, preferendo mantenere la benevolenza degli altri dèi senza trascurare i propri obblighi specifici verso YHWH. Inizialmente, come riflesso nei negoziati di Iefte con gli Ammoniti, YHWH era uno tra pari, ma quando Israele iniziò ad affermarsi contro i suoi vicini, questa parità si trasformò in rivalità e competizione. La storia dell'Esodo, pur ambientata in un'epoca precedente, riflette questa concezione: la vittoria di YHWH sul Faraone fu anche, e forse ancora più importante, un trionfo sugli dèi del Faraone. Tuttavia, quando la rivalità divenne assoluta, quando YHWH divenne un dio geloso che non tollerava alcuna compagnia, molte persone divennero riluttanti ad acconsentire. Molte apparenti affermazioni di monoteismo nella Bibbia potrebbero in realtà riflettere l'aggressiva rivalità appena descritta. Quando la [[Torah]] insiste che "YHWH è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ce n'è alcun altro" ({{passo biblico2|Deuteronomio|4:39}}), ma racconta anche che YHWH "eseguì il giudizio sugli dèi d'Egitto" uccidendo i primogeniti egiziani ({{passo biblico2|Numeri|33:4}}), la prima affermazione inizia a suonare come una ripetizione vanagloriosa della seconda. In {{passo biblico2|Isaia|44:6}}, YHWH afferma audacemente: "Io sono il primo e sono l'ultimo; fuori di me non c'è altro dio", ma altrove ({{passo biblico|Isaia|41:21-22}}) gli altri dèi vengono sfidati a presentare le proprie credenziali in un giusto processo: che provino a predire il futuro o a compiere opere meravigliose "affinché conosciamo che voi siete dèi". In un simile contesto, quando YHWH si vanta che "tu vieni dal nulla e le tue opere dal nulla" ({{passo biblico|Isaia|41:24}}), non si tratta di una negazione dell'esistenza degli altri dèi, ma del loro diritto a essere considerati divini: possono esistere, ma sono "nulla". Questo non è ancora monoteismo; è la spavalda vanteria de(i seguaci di) un dio tra tanti, un dio orgoglioso che promette di sconfiggere qualsiasi rivale che osi farsi avanti. Ma gli ebrei di epoche successive credevano sicuramente che nessun altro dio fosse reale se non il loro, quindi come nacque il monoteismo? Cosa portò il popolo d'Israele a una conclusione così radicale? C'è un indizio sulla risposta a questa domanda nella narrazione della storia biblica. I libri storici delle Scritture descrivono uno sviluppo che si sarebbe ripetuto ogni poche generazioni: la comparsa di un riformatore religioso che avrebbe attaccato la tendenza della nazione all'idolatria e chiesto la rimozione di usanze precedentemente accettabili. Ad esempio, la Torah racconta che quando "serpenti ardenti" invasero l'accampamento d'Israele nel deserto, Mosè stesso plasmò una creatura simile in bronzo o rame e la espose alla vista: "se un serpente [vivo] mordeva un uomo, questi guardava il serpente di rame e sopravviveva" ({{passo biblico2|Numeri|21:9}}). Si potrebbe pensare che l’associazione del serpente di rame con Mosè gli conferisse legittimità, ma anni dopo il re riformatore Ezechia lo distrusse, pur sapendo che era stato Mosè stesso a realizzarlo, perché "il popolo d’Israele gli aveva offerto incenso, chiamandolo ''Nehushtan''".<ref>{{passo biblico2|2Re|18:4}}. Il nome è un gioco di parole con la parola ebraica ''nehoshet'', che significa "bronzo" o "rame".</ref> Nel corso dei secoli, molti oggetti di venerazione furono così esclusi dalla vita della nazione, finché alla fine rimase un solo Dio. Gli studiosi moderni probabilmente non saranno mai in grado di tracciare questo sviluppo in dettaglio, ma è possibile identificare due fattori contribuenti, uno interno e uno come reazione a eventi esterni. Il fattore interno era il prodotto della nozione fondamentale dell'alleanza, già discussa, secondo cui ogni nazione ha il suo dio o i suoi dèi speciali. Ciò significava che la religione era un elemento chiave in quella che oggi chiameremmo ''identità'': eri ciò che adoravi. Mentre le diverse tribù di Israele coltivavano un'identità nazionale condivisa sempre più forte, una lealtà sempre più forte a YHWH come dio nazionale fu sia un sintomo importante di questo sviluppo sia una forza importante che lo guidò. Il rifiuto di tutto ciò che era straniero divenne un segno di orgoglio israelita, soprattutto in tempi di crisi, e questo includeva il rifiuto di tutti gli dèi stranieri. Alla fine, tutti gli dèi diversi da YHWH furono considerati stranieri, non solo le divinità nazionali di altre nazioni, ma anche dèi internazionali come il dio della tempesta Baal o la dea della fertilità Ishtar/Astarte (chiamata nella Bibbia ''Ashtoret''). Le Scritture sottolineano ripetutamente l'origine straniera e i legami con l'estero di dèi diversi da YHWH. Geremia collega il culto di tali dèi alla minaccia dell'esilio; se il popolo insiste nell'adorare gli dèi di altre nazioni, finirà per doverli adorare nelle terre di quelle nazioni.<ref>{{passo biblico2|Geremia|5:19}}. Cfr. anche {{passo biblico2|Deuteronomio|32:17}}; {{passo biblico2|Giosuè|24:20}}; {{passo biblico2|Salmi|81:10}}.</ref> Il monoteismo divenne così un sottoprodotto del patriottismo (o ''xenofobia''), del desiderio di rafforzare l'identità di Israele purificandone la vita da elementi percepiti come di origine straniera. Tuttavia, la domanda rimane: questo processo di continua esclusione non doveva necessariamente portare alla negazione dell'esistenza stessa degli altri dèi. Non sarebbe stato sufficiente insistere affinché gli Israeliti evitassero semplicemente qualsiasi rapporto con loro? Non è possibile avere certezza, ma eventi esterni potrebbero aver avuto un'influenza decisiva sull'esito di questi sviluppi. Un esercito babilonese distrusse il Regno di Giuda e la città santa di Gerusalemme durante la vita di due grandi profeti, Geremia ed Ezechiele. Di fronte a questa calamità, i leader della nazione dovettero considerare la consueta spiegazione per tali eventi: che gli dèi babilonesi fossero stati più forti del loro e avessero superato i tentativi di YHWH di proteggerli. In precedenza, un generale assiro aveva fatto proprio un'affermazione beffarda di questo tipo durante l'assedio di Gerusalemme (si veda "LA PROVOCAZIONE DEL GENERALE ASSIRO"). Quell'assedio era fallito, ma l'idea ossessionò le generazioni successive: poteva un altro dio essere più forte di quello di Israele? La protezione di YHWH poteva venir meno in un momento critico? La risposta dei profeti fu di negare questa possibilità. Se il popolo di YHWH ha subito un disastro, deve essere perché il loro Dio ha inflitto loro questa punizione per i loro peccati contro di lui. Gli altri cosiddetti dèi non sono rivali di YHWH: semmai, sono suoi agenti e servitori. Di certo non sono altro che questo. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = MONOTEISMO FUORI DA ISRAELE? |contenuto = Oltre alla fede religiosa di Israele, il mondo antico vide lo sviluppo di diverse altre concezioni monoteistiche o quasi-monoteistiche. I filosofi greci classici giunsero a comprendere che le forze che le persone definivano dèi erano in realtà manifestazioni di un unico potere divino che governa il mondo. Espressero questa intuizione in termini diversi. [[w:Aristotele|Aristotele]] (384-322 AEV) definì Dio come il "motore immobile", ovvero l'unica potenza autosufficiente in grado di agire su altri esseri senza richiedere energia da una fonte esterna. Il suo maestro, [[w:Platone|Platone]] (427-347 AEV), concepì Dio come "l'Uno", l'unità suprema che abbraccia la diversità dei fenomeni terreni. Ancora prima, [[w:Senofane|Senofane]] (570-475 AEV) osservò causticamente che le diverse razze umane raffigurano i loro dèi a propria immagine e somiglianza, e suggerì che se i cavalli avessero degli dèi, avrebbero tutti quattro zampe. In effetti, affermò, l'unico vero dio è informe e governa invisibilmente il mondo da un luogo al di là della comprensione umana. Nessuno di questi pensatori, nemmeno lo scettico Senofane, si oppose alle pratiche religiose politeistiche delle loro società. Secondo loro, i molteplici dèi e dee della Grecia rappresentavano aspetti dell'unica vera divinità, diverse dimensioni del divino che la gente comune incontra nel corso della propria vita. Per loro, l'astrazione in seguito chiamata monoteismo non poteva sostenere le speranze e i timori degli esseri umani comuni e doveva essere tenuta in serbo per la contemplazione dell'élite intellettuale. Nei secoli successivi, questo elitarismo attirò l'attenzione critica degli scrittori ebrei: [[w:Filone di Alessandria|Filone]], scrittore del I secolo EV (cfr. [[Una storia dell'ebraismo/Capitolo 6|Capitolo 6]]), scrisse che alcuni filosofi raggiungono la vera pietà attraverso la contemplazione, ma l'intera nazione ebraica è guidata a questo conseguimento dal suo stesso stile di vita (''De virtutibus'', 65). In un'epoca molto precedente, il faraone egizio [[w:Akhenaton|Amenhotep IV (detto anche Akhenaton: 1367-1350 AEV)]] creò una religione monoteista prima ancora che la nazione di Israele esistesse, ma non ne venne fuori nulla. Il giovane sovrano si affezionò profondamente ad Aton, dio del disco solare, e tentò di chiudere tutti gli altri templi d'Egitto. Le immagini degli altri dei, persino i loro nomi, furono cancellati dalle iscrizioni, e il culto di Aton (a cui lo stesso dio-re era associato) fu installato ovunque. Tuttavia, Akhenaton morì giovane, forse di violenza, e i vari sacerdoti d'Egitto, non ultimi i sacerdoti degli altri dei solari, abolirono le sue riforme e cercarono di sradicarne la memoria. Scrittori moderni hanno ipotizzato che i ricordi di questo episodio persistessero in Egitto e influenzassero il pensiero del giovane Mosè, cresciuto nel palazzo reale, ma questo resoconto richiede di accettare la storia biblica di Mosè come essenzialmente storica. Più probabilmente la narrazione attuale è una distillazione molto più tarda della memoria popolare, e la drammatica storia di Mosè tratto in salvo dal Nilo da una principessa che gli diede un'educazione regale (cfr. {{passo biblico2|Esodo|2}}) è probabilmente leggenda. Storie simili si trovano in quasi tutte le culture del mondo, e persino all'interno delle Scritture molti eroi si distinguono per le circostanze straordinarie del loro concepimento, nascita o prima infanzia (non ultima la storia di Yeshua di Nazareth). Inoltre, supporre che ricordi accurati del progetto di Akhenaton persistessero per 100 anni o più, quando tutti i sacerdoti d'Egitto avevano a lungo operato per seppellire tali ricordi nell'oblio, è estremamente poco saggio. Il legame tra Akhenaton e Mosè ha affascinato studiosi e romanzieri per generazioni, ma è improbabile che rifletta la realtà storica. Va anche notato che numerose iscrizioni e inni dell'antico Vicino Oriente si rivolgono a una divinità o all'altra con un linguaggio stravagante che quasi suona come monoteismo: frasi come "te solo adoriamo" o "confidiamo in... e non in nessun altro dio" sono rivolte a numerose divinità nel corso di centinaia di anni. Si tratta forse di espressioni di monoteismo, sebbene di un monoteismo che non è riuscito a radicarsi? Probabilmente no. È più plausibile vedere in tale linguaggio un'adulazione (si potrebbe parlare con lo stesso tono a un funzionario influente) o un'autocelebrazione da parte dei fedeli, deviata sul loro dio (cfr. {{passo biblico2|2Samuele|7:22-23}}). ​​Il paragone dei profeti stessi tra l'alleanza e il matrimonio è istruttivo in questo caso: quando due giovani, appena innamorati, si rivolgono l'uno all'altro come "l'unica/o per me", questo non significa certo che non esistano altri potenziali amanti, ma solo che coloro che parlano non sminuirebbero la loro passione perseguendoli. }} A volte, però, si trattavano i ministri di un re come se fossero il re stesso. Questa poteva essere un'abitudine utile. Il re stesso era spesso così lontano da essere invisibile, un semplice nome, che altri funzionari più locali invocavano per giustificare il proprio potere. Non guastava trattare tali funzionari con deferenza: erano loro ad avere il vero potere sulla gente comune e sulla sua vita quotidiana. Ma se questo valeva per gli agenti umani di un re umano, non si poteva dire lo stesso per gli agenti celesti – il sole, il vento e così via – che erano messaggeri e creature dell'unico vero Dio? Le forze della natura hanno un grande potere sulle nostre vite, e per secoli è sembrato prudente trattarle con la stessa deferenza che si riservava ai servitori umani di alto rango. Questo tipo di pensiero era alla base dell'adozione da parte di Israele della venerazione religiosa della natura, così importante in tutto l'antico Vicino Oriente. Nell'arena umana, tuttavia, questa stessa abitudine può portare a situazioni spiacevoli. I funzionari locali erano spesso più importanti nella vita delle persone rispetto al re lontano; di tanto in tanto, lusingato dall'attenzione ricevuta, un ministro reale poteva ribellarsi al suo monarca e tentare di ritagliarsi un piccolo territorio o persino di impossessarsi del trono. I corpi celesti, essendo creazioni perfette, non si sarebbero mai ribellati al loro sovrano, ma l'attenzione umana veniva spesso distolta da un dio supremo più astratto e concentrata invece su questi concreti rappresentanti della potenza del dio supremo; dopotutto, erano più facilmente afferrabili e più facilmente avvicinabili. Col tempo, i profeti si preoccuparono sempre più che tale deviazione stesse distruggendo l'alleanza di Israele con il suo Dio; si sforzarono con crescente passione di impedire la venerazione di qualsiasi essere diverso da YHWH stesso. Questo percorso di sviluppo spiega espressioni bibliche altrimenti sconcertanti. Alcuni testi acclamano YHWH come "Dio degli dèi" (ad esempio, {{passo biblico2|Deuteronomio|10:17}}; {{passo biblico2|Salmi|50:1}}). Tale acclamazione non ha alcun senso se non esistono altri dèi, ma descrive perfettamente un Dio dominante che ha nominato dei subordinati per governare il mondo e ha delegato il culto di questi subordinati ad altre nazioni (cfr. {{passo biblico2|Deuteronomio|4:19;29:25}}). Israele, privilegiato di adorare l'unico dio che era Dio (cfr. {{passo biblico2|1Re|18:39}}; {{passo biblico2|Salmi|18:32}}), affermò così la sua posizione d'onore tra le nazioni del mondo. Il titolo divino, molto frequente, ''Signore degli eserciti'' si riferisce probabilmente anche alle schiere celesti, di cui il Dio d'Israele YHWH era concepito come il comandante-in-capo. Questo legame tra teologia e orgoglio nazionale diede origine al monoteismo. Il continuo disprezzo per gli dèi delle altre nazioni portò infine al rifiuto di chiamarli dèi. {{passo biblico2|Salmi|82}} descrive una scena affascinante in cui Dio (senza nome) riunisce gli altri dèi in consiglio, solo per denunciarli per aver fallito nei loro compiti. Come ogni datore di lavoro insoddisfatto, li licenzia dai loro incarichi: <blockquote><poem style=> Fino a quando giudicherete ingiustamente e avrete riguardo agli empi? ''[Pausa]'' Difendete la causa del debole e dell'orfano, fate giustizia all'afflitto e al povero! Liberate il misero e il bisognoso, salvatelo dalla mano degli empi! Essi non conoscono né comprendono nulla; camminano nelle tenebre; tutte le fondamenta della terra sono smosse. Io ho detto: "Voi siete dèi, siete figli dell'Altissimo". Eppure morrete come gli altri uomini e cadrete come ogni altro potente.<br/>{{passo biblico2|Salmi|82:2-7}}</poem></blockquote> Nel Libro di Daniele, l'ultimo dei testi sacri ebraici ad essere scritto, gli dèi delle nazioni sono chiamati principi, angeli custodi,<ref>Si veda per esempio, {{passo biblico2|Daniele|9:13;12:1}}.</ref> e sembra che continuassero a svolgere la loro funzione come il popolo aveva a lungo immaginato, ognuno difendendo gli interessi della "sua" nazione, sebbene ora in un ruolo subordinato sotto il costante scrutinio del vero Dio. Così il mondo rimase pieno di esseri sovrumani invisibili e la sfera celeste rimase densamente popolata. Solo una cosa era cambiata: le schiere celesti non potevano più essere chiamate dèi. Quella dignità era stata loro tolta dal loro stesso comandante, l'unico vero Dio, YHWH, il Dio d'Israele. Ma se nessun altro che YHWH aveva il diritto di essere ''chiamato'' dio, ciò non poteva che significare che nessun altro che YHWH ''era'' un dio. Proprio come può esserci un solo re, così può esserci un solo Dio, e questo era il Dio d'Israele, YHWH. Il re può avere molti servitori, alcuni dei quali molto potenti, e così anche YHWH aveva un vasto seguito di ministri, agenti e simili, ''ma nessuno di loro era un dio''. La fede in angeli, demoni e spiriti di ogni tipo rimase diffusa, ma ora tali subordinati venivano attentamente distinti dal re divino stesso.<ref>Fino a tempi molto recenti, la fede popolare ebraica prestava molta attenzione alla presenza di angeli, demoni, ecc. nel mondo. Alla maggior parte delle persone non è mai venuto in mente che un tale concetto fosse incompatibile con il monoteismo giudaico, e alla maggior parte dei leader rabbinici (con alcune eccezioni) non è mai venuto in mente di condannare tali credenze come superstizioni o simili. In generale, il concetto di ''superstizione'' è sfuggente e non è molto utile nello studio della religione; superstizione è una credenza sostenuta da altri, o una pratica basata su tale credenza, che si disapprova, ma non esiste un criterio imparziale per decidere quali credenze o pratiche debbano essere inserite in tale categoria.</ref> Pertanto, il monoteismo di Israele si sviluppò come tratto distintivo della sua identità nazionale e del suo stile di vita. Il riconoscimento di altri dèi divenne una forma di tradimento per coloro che appartenevano all'alleanza, ''ma ciò non ebbe necessariamente implicazioni per le credenze o le pratiche di altri popoli''. Agli occhi di molti, altre nazioni avrebbero potuto continuare a onorare i propri dèi ancestrali per la stessa ragione per cui Israele onorava il suo Dio, sebbene la prudenza imponesse cautela di fronte alla schiacciante potenza di YHWH. Altri Israeliti, naturalmente, la pensavano diversamente: ritenevano fermamente che fosse sbagliato permettere alle persone di adorare non-dei quando il vero Dio, l'unico vero oggetto di venerazione, era accessibile al mondo intero. Era un crudele inganno lasciare gli idolatri intrappolati nell'errore, ed era un insulto a Dio permettere loro di avvicinare semplici creature come se fossero divine. Questi due atteggiamenti, uno che portava alla silenziosa accettazione della diversità religiosa e l'altro che incoraggiava la missione attiva, trovarono entrambi sostegno nel lascito del monoteismo etnico di Israele. Entrambi trovarono sostenitori tra gli ebrei (e i cristiani) dei secoli successivi; entrambi godono di un eloquente sostegno ancora oggi (cfr. "MONOTEISMO FUORI DA ISRAELE?"). [[File:Israeli blue Star of David.svg|25px|center|Maghen David]] == Note == {{Vedi anche|Serie delle interpretazioni|Serie misticismo ebraico|Serie maimonidea|Serie dei sentimenti|Serie letteratura moderna}} <div style="height: 180px; overflow: auto; padding: 3px; border:1px solid #AAAAAA; reflist4"><references/></div> {{Avanzamento|75%|6 luglio 2025}} [[Categoria:Una storia dell'ebraismo|Capitolo 2]] l8t6tp7r8zuixwecdzdugf3xsuaf5pd 478475 478474 2025-07-06T16:38:30Z Monozigote 19063 avanz. 478475 wikitext text/x-wiki {{Una storia dell'ebraismo}} {{Immagine grande|YHWH.svg|750px|}} == Gli inizi del Monoteismo == Le grandi religioni della civiltà occidentale, l'Ebraismo e quelle che lo seguirono, sono tutte ''monoteiste'': affermano che il Dio che adorano è l'unico dio esistente. La Bibbia è una fonte importante di questa concezione, ma le scritture dell'antico Israele offrono in realtà un quadro più complesso. Tale quadro può iniziare con un intrigante scambio diplomatico che si dice abbia avuto luogo intorno al 1100 AEV. Il popolo d'Israele e il vicino popolo di Ammon erano in conflitto per un certo territorio di confine. Questo territorio non era mai appartenuto a nessuno dei due gruppi, ma gli Israeliti avevano sottratto la terra agli originari abitanti amorrei durante la conquista della Terra Promessa. Anche gli Ammoniti (un popolo diverso con un nome purtroppo simile!) volevano quella terra, sostenendo che gli Amorrei gliela avevano precedentemente rubata,<ref>Lettori di questo libro non hanno bisogno di conoscere nel dettaglio le negoziazioni diplomatiche, ma possono ricostruirle combinando {{passo biblico2|Numeri|20:14-21}}, {{passo biblico2|Giosuè|13:25}} e la storia narrata in Giudici.</ref> ma il capo israelita Iefte respinse questa rivendicazione: {{citazione|...Ora YHWH , Dio d'Israele, ha scacciato gli Amorrei davanti a Israele suo popolo e tu vorresti possedere il loro paese? 24 Non possiedi tu quello che Camos tuo dio ti ha fatto possedere? Così anche noi possiederemo il paese di quelli che YHWH nostro Dio ha scacciati davanti a noi.|{{passo biblico2|Giudici|11:23-24}}}} In questa breve risposta, Iefte esprime un'opinione ampiamente diffusa ai suoi tempi. Secondo questa concezione, ogni nazione ha una propria divinità protettrice che veglia su di essa in una terra che ha ricevuto in eredità. Sotto la protezione del suo dio, ogni nazione vive in una prosperità sicura, a meno che non rinunci alla sua protezione o che un dio più forte non le strappi la terra e la ceda a un altro popolo. Questo, ovviamente, sarebbe stato un atto aggressivo, una violazione della pace tra gli dei. Il dio d'Israele aveva combattuto e sconfitto completamente gli dei d'Egitto, ma Iefte non aveva motivo di credere che il suo dio e quello degli Ammoniti fossero in cattivi rapporti: gli Ammoniti avevano ricevuto un dono dal loro dio, proprio come Israele aveva ricevuto la Terra Promessa da YHWH, e questo avrebbe dovuto essere un accordo stabile sotto la supervisione congiunta degli dei. Questa concezione non è monoteismo. Si tratta di una visione politeistica che prevede che ogni nazione abbia un dio speciale con cui è legata da una sorta di legame speciale.<ref>Un breve ma tipico elenco di tali dèi nazionali (che lì, sotto l'influenza dei profeti, venivano chiamati ''detestazioni'') compare in {{passo biblico2|2Re|23:13}}. L'elenco nel Libro dei Re identifica Kemosh come la divinità dei Moabiti, non degli Ammoniti come qui. Le scoperte archeologiche suggeriscono che l'identificazione nel Libro dei Re sia quella corretta.</ref> In questa visione, le alleanze o le rivalità nazionali potrebbero essere viste come riflessi delle alleanze o rivalità tra gli dei stessi. La sconfitta di una nazione era una sconfitta per il suo dio; il potere di una nazione rifletteva il potere del suo dio. In tutta la storia della lotta tra Mosè e il Faraone egiziano, la Bibbia sottolinea che la caduta degli egiziani avrebbe dimostrato al mondo che il dio di Israele era più potente di qualsiasi altro. Lo scopo stesso delle famose dieci piaghe era quello di trasmettere questa lezione (cfr. {{passo biblico2|Esodo|10:2}}), e il trionfo di Israele fu ricordato dalle generazioni successive come il trionfo di YHWH sugli dei d'Egitto ({{passo biblico2|Esodo|12:12,15:11}}; {{passo biblico2|Numeri|33:4}}). Quando anche Israele fu infine esiliato, queste stesse nozioni si trasformarono in amarezza. I conquistatori babilonesi chiesero al popolo di Giuda di cantare alcuni canti locali, ma la richiesta stessa sembrò ai prigionieri una presa in giro del loro dio (cfr. {{passo biblico2|Salmi|137:3-4}}). Il concetto biblico centrale di alleanza deve essere inteso in questi termini. Il popolo dell'antico Israele era fermamente convinto che la sua nazione e YHWH fossero intimamente legati; numerosi passi biblici paragonano questo legame a un matrimonio. Ma non era chiaro quali sarebbero stati i termini di tale relazione. YHWH sarebbe stato come uno sposo geloso, riluttante a permettere qualsiasi amicizia tra Israele e gli dèi dei suoi vicini, oppure Israele era obbligato solo a ricordare che dopo aver visitato le divinità di altri popoli avrebbe sempre dovuto tornare a casa, per così dire, alla propria divinità? I profeti erano fermamente convinti che YHWH fosse davvero geloso,<ref>La Torah descrive spesso YHWH come “geloso”; cfr. {{passo biblico2|Esodo|20:5}} e {{passo biblico2|Deuteronomio|5:9}} (cfr. Capitolo 1, "I DIECI COMANDAMENTI – DUE VERSIONI"); CFR. anche {{passo biblico2|Esodo|34:14}}, {{passo biblico2|Deuteronomio|4:24,6:15}}.</ref> e per secoli insistettero sul fatto che la slealtà nazionale nei confronti del Dio nazionale lo avrebbe spinto a ritirare la sua protezione. Altri, tuttavia, pensavano che si trattasse di un'ansia sciocca: perché far adirare tutti gli altri dèi per un eccessivo attaccamento a uno singolo? Poteva un dio essere così geloso da esigere una cosa del genere? Per molti la richiesta dei profeti non aveva alcun senso. Tale questione rimase irrisolta per secoli. I profeti accusavano senza sosta i loro ascoltatori di idolatria sprezzante, ma il popolo era davvero così malvagio o così stupido? Davvero non capivano che il loro Dio esigeva una lealtà assoluta e li avrebbe puniti orribilmente se non avessero prestato tale fedeltà? A conti fatti, sembra più probabile che gli oppositori dei profeti avessero semplicemente un'idea diversa di ciò che l'alleanza richiedeva; a loro avviso, i profeti stessi erano incredibilmente irrealistici nelle loro aspettative e bisognava resistergli. Solo un passo dell'intera Bibbia esprime apertamente questa opinione, ma tale passo rende la questione perfettamente chiara. Quando i Babilonesi distrussero Gerusalemme, portarono in esilio la famiglia reale e molti altri capi, ma nominarono Godolia ben Ahikam, un aristocratico di alto rango, a governare la provincia per loro conto. Tuttavia, nazionalisti radicali assassinarono Godolia e poi fuggirono in Egitto prima che i Babilonesi infuriati potessero vendicarne la morte. Il profeta Geremia, da parte sua, aveva a lungo sostenuto la sottomissione a Babilonia, e i conquistatori erano pronti a portarlo a Babilonia e trattarlo generosamente; Geremia declinò la loro offerta, preferendo rimanere nella sua terra natale, ma gli assassini in fuga costrinsero ora il profeta a viaggiare con loro. Così Geremia si ritrovò in esilio e la sua ultima profezia registrata ({{passo biblico2|Geremia|44}}) fu pronunciata in terra straniera (cfr. "UN DIBATTITO SUL SIGNIFICATO DI DISASTRO"). {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = UN DIBATTITO SUL SIGNIFICATO DI DISASTRO |contenuto = ''Come indicato nel testo, questo capitolo contiene l'ultima profezia di Geremia tramandata. Pronunciato in Egitto a un pubblico di profughi giudaiti, il capitolo espone in modo netto il problema della catastrofe: è abbastanza facile dire che il popolo ha sofferto per mano di una divinità adirata, ma di quale divinità si trattava e cosa aveva causato quell'ira? Qualsiasi risposta a questa domanda doveva giungere come un atto di fede, e la posta in gioco era altissima.'' {{citazione|Questa parola fu rivolta a Geremia per tutti i Giudei che abitavano nel paese d'Egitto, a Migdòl, a Tafni, a Menfi e nella regione di Patròs. "Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi avete visto tutte le sventure che ho mandate su Gerusalemme e su tutte le città di Giuda; eccole oggi una desolazione, senza abitanti, a causa delle iniquità che commisero per provocarmi, andando a offrire incenso e a venerare altri dèi, che né loro conoscevano né voi né i vostri padri conoscevate. Eppure, io vi avevo premurosamente inviato tutti i miei servi, i profeti, con l'incarico di dirvi: Non fate questa cosa abominevole che io ho in odio! Ma essi non mi ascoltarono e non prestarono orecchio in modo da abbandonare la loro iniquità cessando dall'offrire incenso ad altri dèi. Perciò la mia ira e il mio furore divamparono come fuoco nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme ed esse divennero un deserto e una desolazione, come sono ancor oggi. <br/> Dice dunque il Signore, Dio degli eserciti, Dio di Israele: "Perché voi fate un male così grave contro voi stessi tanto da farvi sterminare di mezzo a Giuda uomini e donne, bambini e lattanti, in modo che non rimanga di voi neppure un resto? Perché mi provocate con l'opera delle vostre mani, offrendo incenso a divinità straniere nel paese d'Egitto dove siete venuti a dimorare, in modo da farvi sterminare e da divenire oggetto di esecrazione e di obbrobrio tra tutte le nazioni della terra? Avete forse dimenticato le iniquità dei vostri padri, le iniquità dei re di Giuda, le iniquità dei vostri capi, le vostre iniquità e quelle delle vostre mogli, compiute nel paese di Giuda e per le strade di Gerusalemme? Fino ad oggi essi non ne hanno sentito rimorso, non hanno provato timore e non hanno agito secondo la legge e i decreti che io ho posto davanti a voi e ai vostri padri". <br/> Perciò dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: "Ecco, io rivolgo la faccia verso di voi a vostra sventura e per distruggere tutto Giuda. Abbatterò il resto di Giuda, che ha deciso di andare a dimorare nel paese d'Egitto; essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. Punirò coloro che dimorano nel paese d'Egitto come ho punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste. Nessuno scamperà né sfuggirà fra il resto di Giuda che è venuto a dimorare qui nel paese d'Egitto con la speranza di tornare nella terra di Giuda, dove essi desiderano ritornare ad abitare; essi non vi ritorneranno mai, eccettuati pochi fuggiaschi". <br/> Allora tutti gli uomini che sapevano che le loro donne avevano bruciato incenso a divinità straniere, e tutte le donne che erano presenti, una grande folla, e tutto il popolo che dimorava nel paese d'Egitto e in Patros, risposero a Geremia: "Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame". E le donne aggiunsero: "Quando noi donne bruciamo incenso alla Regina del cielo e le offriamo libazioni, forse che senza il consenso dei nostri mariti prepariamo per lei focacce con la sua immagine e le offriamo libazioni?".|Geremia 44:1-19}} }} Le parole del profeta non sono particolarmente degne di nota. Egli ricorda ai suoi ascoltatori che si trovano in esilio "a causa della malvagità che hanno commessa per provocare l'ira [di Dio], andando a offrire profumi e a servire altri dèi, i quali né essi, né voi, né i vostri padri avete mai conosciuti" ({{passo biblico|Geremia|44:3}}), e poi li rimprovera per aver continuato quelle stesse pratiche nel loro nuovo esilio egiziano: non si rendono conto che la furia di Dio li perseguiterà persino in terra straniera? Non si rendono conto dell'unico esito possibile del loro comportamento? Essi periranno tutti nel paese d'Egitto; cadranno di spada e periranno di fame, dal più piccolo al più grande; moriranno di spada e di fame e saranno oggetto di maledizione e di orrore, di esecrazione e di obbrobrio. E [Dio] punirà coloro che dimorano nel paese d'Egitto come [ha] punito Gerusalemme con la spada, la fame e la peste" ({{passo biblico|Geremia|44:12-13}}). Tutto questo era stato l'insegnamento profetico standard per generazioni; il Libro di Geremia è pieno di passaggi che contengono questo messaggio o uno molto simile. Ma la reazione degli ascoltatori di Geremia è davvero notevole. In tale capitolo, e in nessun'altra parte della Bibbia, il pubblico di un profeta gli risponde. Ci sono storie nelle Scritture in cui la folla deride un profeta o semplicemente lo ignora, ma qui il pubblico di Geremia gli spiega esattamente perché intende ignorare la sua supplica: quando adoravano altri dèi, dicono: "Quanto all'ordine che ci hai comunicato in nome del Signore, noi non ti vogliamo dare ascolto; anzi decisamente eseguiremo tutto ciò che abbiamo promesso, cioè bruceremo incenso alla Regina del cielo e le offriremo libazioni come abbiamo già fatto noi, i nostri padri, i nostri re e i nostri capi nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme. Allora avevamo pane in abbondanza, eravamo felici e non vedemmo alcuna sventura; ma da quando abbiamo cessato di bruciare incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni, abbiamo sofferto carestia di tutto e siamo stati sterminati dalla spada e dalla fame" ({{passo biblico|Geremia|44:16-18}}). Il punto controverso tra Geremia e il suo pubblico ostile è molto specifico. Il profeta non li accusa di trascurare il culto di YHWH, il Dio dei loro antenati, né minacciano di abbandonarlo né negano che Geremia sia effettivamente un profeta di YHWH che parla in nome di YHWH. Su tali questioni sono pienamente d'accordo. Inoltre, non c'è alcun disaccordo sulla causa fondamentale dell'esilio di Giuda: questo popolo è stato costretto all'esilio da un dio adirato. Il disaccordo riguarda solo una questione, ma una questione di importanza cruciale: qual è il dio adirato? Geremia, parlando a nome di YHWH, accusa il popolo di aver provocato l'ira del Dio ancestrale dell'alleanza adorando altri dèi accanto a lui. Il popolo risponde di aver fatto infuriare quegli altri dèi trascurando il loro culto su insistenza di YHWH (cioè Geremia). Questi sopravvissuti alla catastrofe, ammassati insieme nell'esilio egiziano, non riescono a mettersi d'accordo sulle cause della loro terribile situazione e quindi non riescono a decidere cosa fare ora. Il dibattito che si sviluppa in questo capitolo è molto antico. Sembra che per gran parte della sua storia antica, il popolo d'Israele abbia mantenuto una sorta di lealtà disinvolta alla propria alleanza con YHWH. Senza mai dubitare che YHWH fosse il loro dio nazionale specifico, rendevano onore anche ad altri esseri divini, a seconda delle circostanze. Quando re Salomone, sovrano di un regno importante, contrasse matrimoni diplomatici con le figlie di monarchi vicini, costruì santuari dove queste donne potevano onorare le loro divinità native e si unì alle sue mogli nell'adorazione di queste divinità straniere. L'autore biblico disapprova fermamente queste azioni (cfr. {{passo biblico2|1Re|11:1-9}}), ma per Salomone stesso questa era semplicemente la cosa naturale da fare. La gente comune, per ragioni altrettanto ovvie, rendeva continuamente onore al dio della tempesta Baal e ad altre forze della natura concepite come divinità viventi. Le leggi della [[Torah]] e i libri storici delle scritture condannano severamente questo comportamento, ma gli scrittori biblici hanno dovuto ripetere tale condanna più e più volte, per molte generazioni, perché il popolo non voleva abbandonare le sue vie. L'insistenza sul fatto che tutto il culto dovesse essere dedicato a un unico dio sembra essere nata all'interno di un movimento di visionari religiosi, i profeti. Percepiti come rappresentanti personali di YHWH per la nazione, i profeti descrivevano il loro dio come un dio geloso, una divinità riluttante a condividere gli onori divini con nessun altro, e la Bibbia riflette quasi invariabilmente il punto di vista dei profeti.<ref>Gli oppositori del profeta in {{passo biblico2|Geremia|44}}, il capitolo appena esaminato, rappresentano il principale allontanamento da questo punto di vista.</ref> Il più famoso dei primi profeti fu Elia "il Tisbita" ({{passo biblico2|1Re|17:1}}; non si sa nulla delle sue origini, nemmeno il nome di suo padre). Secondo le Scritture, quest'uomo emerse improvvisamente dal deserto della Transgiordania e iniziò a vagare per la campagna, predicendo una terribile siccità come scoppio della furia di Dio. Mescolando fragorose denunce a miracoli di guarigione e di sostentamento, vagò per la terra in un costume selvaggio e primitivo e attirò l'odio di re Acab ma il rispetto e il fascino della gente del posto. Dopo tre anni di siccità, Elia organizzò una gara tra sé e i profeti di Baal: ciascuna delle due parti avrebbe preparato un sacrificio ma non avrebbe portato fuoco, e il dio che avesse accettato la propria offerta avrebbe così dimostrato di essere il vero dio, l'unico Dio meritevole di adorazione e lealtà. Il Dio di Elia, YHWH, vinse la gara facendo scendere il fuoco dal cielo. YHWH (ed Elia) furono acclamati dalla folla di spettatori, i profeti di Baal furono massacrati e la siccità terminò con un violento acquazzone.<ref>{{passo biblico2|1Re|18}}. Il fuoco di Dio era il fulmine che precedette questa tempesta?</ref> Ma la lealtà del popolo fu di breve durata. Il discepolo di Elia, Eliseo, dovette continuare la lotta, e dopo di loro i grandi profeti della letteratura Isaia, Geremia ed Ezechiele continuarono a denunciare l'incostanza del popolo generazione dopo generazione. La disputa di Geremia con i suoi ascoltatori in Egitto ebbe luogo quasi 300 anni dopo la famosa contesa di Elia, e i termini del dibattito non erano cambiati. Perché questo sarebbe dovuto essere necessario? La Bibbia racconta che il Dio d'Israele aveva richiesto un'adorazione esclusiva fin dai tempi di Mosè nel deserto, fin dall'inizio del patto di Israele con lui, ma questa era un'opinione di parte, per secoli l'opinione di una minoranza in difficoltà. La maggior parte della popolazione riteneva che la richiesta dei profeti fosse semplicemente assurda: perché far arrabbiare tutti gli altri dèi solo per compiacerne uno? Questa opinione emerge in un solo capitolo della Bibbia, quindi i lettori moderni possono facilmente fraintenderne la prevalenza nei tempi antichi. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LA PROVOCAZIONE DEL GENERALE ASSIRO |contenuto = ''Il generale assiro noto come [[w:Rabshakeh|Rabshakeh]] pronunciò queste parole al popolo di Gerusalemme assediata, invitandolo ad arrendersi e a non fare affidamento sulle inattendibili promesse del loro re e del loro dio. Ogni nazione ha un dio, disse, ma nessuno degli altri dèi aveva resistito alla grande potenza di Assur: perché il popolo di Giuda pensava che il proprio dio fosse migliore? Il re implorò il potenziale conquistatore di parlare in aramaico anziché in "giudaita" in modo che il popolo non comprendesse il suo terrificante messaggio, ma, naturalmente, lui ignorò la richiesta: il suo unico intento era spaventarli! Gli ascoltatori israeliti furono così ossessionati da queste parole che la Scrittura le riporta non una ma due volte; il lettore moderno può solo provare a immaginare il terrore che devono aver prodotto nei loro ascoltatori.'' {{citazione|...Non ascoltate Ezechia, poiché dice il re d'Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi; allora ognuno potrà mangiare i frutti della sua vigna e dei suoi fichi, ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna, finché io non venga per condurvi in un paese come il vostro, in un paese che produce frumento e mosto, in un paese ricco di pane e di vigne, in un paese di ulivi e di miele; voi vivrete e non morirete. Non ascoltate Ezechia che vi inganna, dicendovi: YHWH ci libererà! Forse gli dèi delle nazioni hanno liberato ognuno il proprio paese dalla mano del re d'Assiria? Dove sono gli dèi di Amat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvàim, di Ena e di Ivva? Hanno essi forse liberato Samaria dalla mia mano? Quali mai, fra tutti gli dèi di quelle nazioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Potrà forse YHWH liberare Gerusalemme dalla mia mano?|{{passo biblico2|2Re|18:32-35}}; cfr. anche {{passo biblico2|2Re|19:10-13}}}} }} Va notato che coloro che hanno posto quest'ultima domanda non stavano affatto dibattendo sull'idea di monoteismo; la discussione riguardava una nozione correlata che viene spesso chiamata ''[[:en:w:henotheism|enoteismo]]'' o ''[[:en:w:monolatry|monolatria]]'', l'insistenza sul fatto che un'unica divinità debba ricevere tutto il culto. Il vero monoteismo insiste sul fatto che ci sia un solo Dio: non ce ne sono altri la cui ira debba essere temuta. Ma gli antagonisti di Geremia erano profondamente convinti che gli altri dèi fossero reali, e un attento esame del rimprovero del profeta suggerisce che egli non contestasse questa convinzione; insisteva solo sul fatto che gli altri dèi erano più deboli di YHWH e non rappresentavano alcun pericolo per i seguaci di YHWH. Secondo i profeti, YHWH esigeva dai suoi seguaci il rifiuto di onorare qualsiasi dio rivale e assicurava che avrebbe protetto dal male tutti coloro che avessero obbedito a tale richiesta. Non si trattava di un'astrazione teologica: la richiesta era di un'azione leale, non di un'opinione corretta. Anche il matrimonio dipende dalla lealtà, non da convinzioni astratte sull'esistenza di altri uomini o altre donne, e si è già notato che molti autori biblici paragonano l'alleanza al matrimonio. Se l'adorazione di altri dèi da parte degli Israeliti era una sorta di adulterio,<ref>Si veda, ad esempio, {{passo biblico2|Geremia|3:8-9}}; {{passo biblico2|Osea|4:13-14}}.</ref> si trattava di un'azione malvagia, non di un'opinione insensata. La questione religiosa centrale che aveva diviso gli Israeliti per secoli inizia così a emergere più chiaramente. Un gruppo di radicali intransigenti (perché tali dovevano apparire) insisteva sul fatto che l'alleanza nazionale di Israele con YHWH proibisse categoricamente il culto di qualsiasi altra divinità, mentre la maggior parte della popolazione si opponeva a questa richiesta, preferendo mantenere la benevolenza degli altri dèi senza trascurare i propri obblighi specifici verso YHWH. Inizialmente, come riflesso nei negoziati di Iefte con gli Ammoniti, YHWH era uno tra pari, ma quando Israele iniziò ad affermarsi contro i suoi vicini, questa parità si trasformò in rivalità e competizione. La storia dell'Esodo, pur ambientata in un'epoca precedente, riflette questa concezione: la vittoria di YHWH sul Faraone fu anche, e forse ancora più importante, un trionfo sugli dèi del Faraone. Tuttavia, quando la rivalità divenne assoluta, quando YHWH divenne un dio geloso che non tollerava alcuna compagnia, molte persone divennero riluttanti ad acconsentire. Molte apparenti affermazioni di monoteismo nella Bibbia potrebbero in realtà riflettere l'aggressiva rivalità appena descritta. Quando la [[Torah]] insiste che "YHWH è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ce n'è alcun altro" ({{passo biblico2|Deuteronomio|4:39}}), ma racconta anche che YHWH "eseguì il giudizio sugli dèi d'Egitto" uccidendo i primogeniti egiziani ({{passo biblico2|Numeri|33:4}}), la prima affermazione inizia a suonare come una ripetizione vanagloriosa della seconda. In {{passo biblico2|Isaia|44:6}}, YHWH afferma audacemente: "Io sono il primo e sono l'ultimo; fuori di me non c'è altro dio", ma altrove ({{passo biblico|Isaia|41:21-22}}) gli altri dèi vengono sfidati a presentare le proprie credenziali in un giusto processo: che provino a predire il futuro o a compiere opere meravigliose "affinché conosciamo che voi siete dèi". In un simile contesto, quando YHWH si vanta che "tu vieni dal nulla e le tue opere dal nulla" ({{passo biblico|Isaia|41:24}}), non si tratta di una negazione dell'esistenza degli altri dèi, ma del loro diritto a essere considerati divini: possono esistere, ma sono "nulla". Questo non è ancora monoteismo; è la spavalda vanteria de(i seguaci di) un dio tra tanti, un dio orgoglioso che promette di sconfiggere qualsiasi rivale che osi farsi avanti. Ma gli ebrei di epoche successive credevano sicuramente che nessun altro dio fosse reale se non il loro, quindi come nacque il monoteismo? Cosa portò il popolo d'Israele a una conclusione così radicale? C'è un indizio sulla risposta a questa domanda nella narrazione della storia biblica. I libri storici delle Scritture descrivono uno sviluppo che si sarebbe ripetuto ogni poche generazioni: la comparsa di un riformatore religioso che avrebbe attaccato la tendenza della nazione all'idolatria e chiesto la rimozione di usanze precedentemente accettabili. Ad esempio, la Torah racconta che quando "serpenti ardenti" invasero l'accampamento d'Israele nel deserto, Mosè stesso plasmò una creatura simile in bronzo o rame e la espose alla vista: "se un serpente [vivo] mordeva un uomo, questi guardava il serpente di rame e sopravviveva" ({{passo biblico2|Numeri|21:9}}). Si potrebbe pensare che l’associazione del serpente di rame con Mosè gli conferisse legittimità, ma anni dopo il re riformatore Ezechia lo distrusse, pur sapendo che era stato Mosè stesso a realizzarlo, perché "il popolo d’Israele gli aveva offerto incenso, chiamandolo ''Nehushtan''".<ref>{{passo biblico2|2Re|18:4}}. Il nome è un gioco di parole con la parola ebraica ''nehoshet'', che significa "bronzo" o "rame".</ref> Nel corso dei secoli, molti oggetti di venerazione furono così esclusi dalla vita della nazione, finché alla fine rimase un solo Dio. Gli studiosi moderni probabilmente non saranno mai in grado di tracciare questo sviluppo in dettaglio, ma è possibile identificare due fattori contribuenti, uno interno e uno come reazione a eventi esterni. Il fattore interno era il prodotto della nozione fondamentale dell'alleanza, già discussa, secondo cui ogni nazione ha il suo dio o i suoi dèi speciali. Ciò significava che la religione era un elemento chiave in quella che oggi chiameremmo ''identità'': eri ciò che adoravi. Mentre le diverse tribù di Israele coltivavano un'identità nazionale condivisa sempre più forte, una lealtà sempre più forte a YHWH come dio nazionale fu sia un sintomo importante di questo sviluppo sia una forza importante che lo guidò. Il rifiuto di tutto ciò che era straniero divenne un segno di orgoglio israelita, soprattutto in tempi di crisi, e questo includeva il rifiuto di tutti gli dèi stranieri. Alla fine, tutti gli dèi diversi da YHWH furono considerati stranieri, non solo le divinità nazionali di altre nazioni, ma anche dèi internazionali come il dio della tempesta Baal o la dea della fertilità Ishtar/Astarte (chiamata nella Bibbia ''Ashtoret''). Le Scritture sottolineano ripetutamente l'origine straniera e i legami con l'estero di dèi diversi da YHWH. Geremia collega il culto di tali dèi alla minaccia dell'esilio; se il popolo insiste nell'adorare gli dèi di altre nazioni, finirà per doverli adorare nelle terre di quelle nazioni.<ref>{{passo biblico2|Geremia|5:19}}. Cfr. anche {{passo biblico2|Deuteronomio|32:17}}; {{passo biblico2|Giosuè|24:20}}; {{passo biblico2|Salmi|81:10}}.</ref> Il monoteismo divenne così un sottoprodotto del patriottismo (o ''xenofobia''), del desiderio di rafforzare l'identità di Israele purificandone la vita da elementi percepiti come di origine straniera. Tuttavia, la domanda rimane: questo processo di continua esclusione non doveva necessariamente portare alla negazione dell'esistenza stessa degli altri dèi. Non sarebbe stato sufficiente insistere affinché gli Israeliti evitassero semplicemente qualsiasi rapporto con loro? Non è possibile avere certezza, ma eventi esterni potrebbero aver avuto un'influenza decisiva sull'esito di questi sviluppi. Un esercito babilonese distrusse il Regno di Giuda e la città santa di Gerusalemme durante la vita di due grandi profeti, Geremia ed Ezechiele. Di fronte a questa calamità, i leader della nazione dovettero considerare la consueta spiegazione per tali eventi: che gli dèi babilonesi fossero stati più forti del loro e avessero superato i tentativi di YHWH di proteggerli. In precedenza, un generale assiro aveva fatto proprio un'affermazione beffarda di questo tipo durante l'assedio di Gerusalemme (si veda "LA PROVOCAZIONE DEL GENERALE ASSIRO"). Quell'assedio era fallito, ma l'idea ossessionò le generazioni successive: poteva un altro dio essere più forte di quello di Israele? La protezione di YHWH poteva venir meno in un momento critico? La risposta dei profeti fu di negare questa possibilità. Se il popolo di YHWH ha subito un disastro, deve essere perché il loro Dio ha inflitto loro questa punizione per i loro peccati contro di lui. Gli altri cosiddetti dèi non sono rivali di YHWH: semmai, sono suoi agenti e servitori. Di certo non sono altro che questo. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = MONOTEISMO FUORI DA ISRAELE? |contenuto = Oltre alla fede religiosa di Israele, il mondo antico vide lo sviluppo di diverse altre concezioni monoteistiche o quasi-monoteistiche. I filosofi greci classici giunsero a comprendere che le forze che le persone definivano dèi erano in realtà manifestazioni di un unico potere divino che governa il mondo. Espressero questa intuizione in termini diversi. [[w:Aristotele|Aristotele]] (384-322 AEV) definì Dio come il "motore immobile", ovvero l'unica potenza autosufficiente in grado di agire su altri esseri senza richiedere energia da una fonte esterna. Il suo maestro, [[w:Platone|Platone]] (427-347 AEV), concepì Dio come "l'Uno", l'unità suprema che abbraccia la diversità dei fenomeni terreni. Ancora prima, [[w:Senofane|Senofane]] (570-475 AEV) osservò causticamente che le diverse razze umane raffigurano i loro dèi a propria immagine e somiglianza, e suggerì che se i cavalli avessero degli dèi, avrebbero tutti quattro zampe. In effetti, affermò, l'unico vero dio è informe e governa invisibilmente il mondo da un luogo al di là della comprensione umana. Nessuno di questi pensatori, nemmeno lo scettico Senofane, si oppose alle pratiche religiose politeistiche delle loro società. Secondo loro, i molteplici dèi e dee della Grecia rappresentavano aspetti dell'unica vera divinità, diverse dimensioni del divino che la gente comune incontra nel corso della propria vita. Per loro, l'astrazione in seguito chiamata monoteismo non poteva sostenere le speranze e i timori degli esseri umani comuni e doveva essere tenuta in serbo per la contemplazione dell'élite intellettuale. Nei secoli successivi, questo elitarismo attirò l'attenzione critica degli scrittori ebrei: [[w:Filone di Alessandria|Filone]], scrittore del I secolo EV (cfr. [[Una storia dell'ebraismo/Capitolo 6|Capitolo 6]]), scrisse che alcuni filosofi raggiungono la vera pietà attraverso la contemplazione, ma l'intera nazione ebraica è guidata a questo conseguimento dal suo stesso stile di vita (''De virtutibus'', 65). In un'epoca molto precedente, il faraone egizio [[w:Akhenaton|Amenhotep IV (detto anche Akhenaton: 1367-1350 AEV)]] creò una religione monoteista prima ancora che la nazione di Israele esistesse, ma non ne venne fuori nulla. Il giovane sovrano si affezionò profondamente ad Aton, dio del disco solare, e tentò di chiudere tutti gli altri templi d'Egitto. Le immagini degli altri dei, persino i loro nomi, furono cancellati dalle iscrizioni, e il culto di Aton (a cui lo stesso dio-re era associato) fu installato ovunque. Tuttavia, Akhenaton morì giovane, forse di violenza, e i vari sacerdoti d'Egitto, non ultimi i sacerdoti degli altri dei solari, abolirono le sue riforme e cercarono di sradicarne la memoria. Scrittori moderni hanno ipotizzato che i ricordi di questo episodio persistessero in Egitto e influenzassero il pensiero del giovane Mosè, cresciuto nel palazzo reale, ma questo resoconto richiede di accettare la storia biblica di Mosè come essenzialmente storica. Più probabilmente la narrazione attuale è una distillazione molto più tarda della memoria popolare, e la drammatica storia di Mosè tratto in salvo dal Nilo da una principessa che gli diede un'educazione regale (cfr. {{passo biblico2|Esodo|2}}) è probabilmente leggenda. Storie simili si trovano in quasi tutte le culture del mondo, e persino all'interno delle Scritture molti eroi si distinguono per le circostanze straordinarie del loro concepimento, nascita o prima infanzia (non ultima la storia di Yeshua di Nazareth). Inoltre, supporre che ricordi accurati del progetto di Akhenaton persistessero per 100 anni o più, quando tutti i sacerdoti d'Egitto avevano a lungo operato per seppellire tali ricordi nell'oblio, è estremamente poco saggio. Il legame tra Akhenaton e Mosè ha affascinato studiosi e romanzieri per generazioni, ma è improbabile che rifletta la realtà storica. Va anche notato che numerose iscrizioni e inni dell'antico Vicino Oriente si rivolgono a una divinità o all'altra con un linguaggio stravagante che quasi suona come monoteismo: frasi come "te solo adoriamo" o "confidiamo in... e non in nessun altro dio" sono rivolte a numerose divinità nel corso di centinaia di anni. Si tratta forse di espressioni di monoteismo, sebbene di un monoteismo che non è riuscito a radicarsi? Probabilmente no. È più plausibile vedere in tale linguaggio un'adulazione (si potrebbe parlare con lo stesso tono a un funzionario influente) o un'autocelebrazione da parte dei fedeli, deviata sul loro dio (cfr. {{passo biblico2|2Samuele|7:22-23}}). ​​Il paragone dei profeti stessi tra l'alleanza e il matrimonio è istruttivo in questo caso: quando due giovani, appena innamorati, si rivolgono l'uno all'altro come "l'unica/o per me", questo non significa certo che non esistano altri potenziali amanti, ma solo che coloro che parlano non sminuirebbero la loro passione perseguendoli. }} A volte, però, si trattavano i ministri di un re come se fossero il re stesso. Questa poteva essere un'abitudine utile. Il re stesso era spesso così lontano da essere invisibile, un semplice nome, che altri funzionari più locali invocavano per giustificare il proprio potere. Non guastava trattare tali funzionari con deferenza: erano loro ad avere il vero potere sulla gente comune e sulla sua vita quotidiana. Ma se questo valeva per gli agenti umani di un re umano, non si poteva dire lo stesso per gli agenti celesti – il sole, il vento e così via – che erano messaggeri e creature dell'unico vero Dio? Le forze della natura hanno un grande potere sulle nostre vite, e per secoli è sembrato prudente trattarle con la stessa deferenza che si riservava ai servitori umani di alto rango. Questo tipo di pensiero era alla base dell'adozione da parte di Israele della venerazione religiosa della natura, così importante in tutto l'antico Vicino Oriente. Nell'arena umana, tuttavia, questa stessa abitudine può portare a situazioni spiacevoli. I funzionari locali erano spesso più importanti nella vita delle persone rispetto al re lontano; di tanto in tanto, lusingato dall'attenzione ricevuta, un ministro reale poteva ribellarsi al suo monarca e tentare di ritagliarsi un piccolo territorio o persino di impossessarsi del trono. I corpi celesti, essendo creazioni perfette, non si sarebbero mai ribellati al loro sovrano, ma l'attenzione umana veniva spesso distolta da un dio supremo più astratto e concentrata invece su questi concreti rappresentanti della potenza del dio supremo; dopotutto, erano più facilmente afferrabili e più facilmente avvicinabili. Col tempo, i profeti si preoccuparono sempre più che tale deviazione stesse distruggendo l'alleanza di Israele con il suo Dio; si sforzarono con crescente passione di impedire la venerazione di qualsiasi essere diverso da YHWH stesso. Questo percorso di sviluppo spiega espressioni bibliche altrimenti sconcertanti. Alcuni testi acclamano YHWH come "Dio degli dèi" (ad esempio, {{passo biblico2|Deuteronomio|10:17}}; {{passo biblico2|Salmi|50:1}}). Tale acclamazione non ha alcun senso se non esistono altri dèi, ma descrive perfettamente un Dio dominante che ha nominato dei subordinati per governare il mondo e ha delegato il culto di questi subordinati ad altre nazioni (cfr. {{passo biblico2|Deuteronomio|4:19;29:25}}). Israele, privilegiato di adorare l'unico dio che era Dio (cfr. {{passo biblico2|1Re|18:39}}; {{passo biblico2|Salmi|18:32}}), affermò così la sua posizione d'onore tra le nazioni del mondo. Il titolo divino, molto frequente, ''Signore degli eserciti'' si riferisce probabilmente anche alle schiere celesti, di cui il Dio d'Israele YHWH era concepito come il comandante-in-capo. Questo legame tra teologia e orgoglio nazionale diede origine al monoteismo. Il continuo disprezzo per gli dèi delle altre nazioni portò infine al rifiuto di chiamarli dèi. {{passo biblico2|Salmi|82}} descrive una scena affascinante in cui Dio (senza nome) riunisce gli altri dèi in consiglio, solo per denunciarli per aver fallito nei loro compiti. Come ogni datore di lavoro insoddisfatto, li licenzia dai loro incarichi: <blockquote><poem style=> Fino a quando giudicherete ingiustamente e avrete riguardo agli empi? ''[Pausa]'' Difendete la causa del debole e dell'orfano, fate giustizia all'afflitto e al povero! Liberate il misero e il bisognoso, salvatelo dalla mano degli empi! Essi non conoscono né comprendono nulla; camminano nelle tenebre; tutte le fondamenta della terra sono smosse. Io ho detto: "Voi siete dèi, siete figli dell'Altissimo". Eppure morrete come gli altri uomini e cadrete come ogni altro potente.<br/>{{passo biblico2|Salmi|82:2-7}}</poem></blockquote> Nel Libro di Daniele, l'ultimo dei testi sacri ebraici ad essere scritto, gli dèi delle nazioni sono chiamati principi, angeli custodi,<ref>Si veda per esempio, {{passo biblico2|Daniele|9:13;12:1}}.</ref> e sembra che continuassero a svolgere la loro funzione come il popolo aveva a lungo immaginato, ognuno difendendo gli interessi della "sua" nazione, sebbene ora in un ruolo subordinato sotto il costante scrutinio del vero Dio. Così il mondo rimase pieno di esseri sovrumani invisibili e la sfera celeste rimase densamente popolata. Solo una cosa era cambiata: le schiere celesti non potevano più essere chiamate dèi. Quella dignità era stata loro tolta dal loro stesso comandante, l'unico vero Dio, YHWH, il Dio d'Israele. Ma se nessun altro che YHWH aveva il diritto di essere ''chiamato'' dio, ciò non poteva che significare che nessun altro che YHWH ''era'' un dio. Proprio come può esserci un solo re, così può esserci un solo Dio, e questo era il Dio d'Israele, YHWH. Il re può avere molti servitori, alcuni dei quali molto potenti, e così anche YHWH aveva un vasto seguito di ministri, agenti e simili, ''ma nessuno di loro era un dio''. La fede in angeli, demoni e spiriti di ogni tipo rimase diffusa, ma ora tali subordinati venivano attentamente distinti dal re divino stesso.<ref>Fino a tempi molto recenti, la fede popolare ebraica prestava molta attenzione alla presenza di angeli, demoni, ecc. nel mondo. Alla maggior parte delle persone non è mai venuto in mente che un tale concetto fosse incompatibile con il monoteismo giudaico, e alla maggior parte dei leader rabbinici (con alcune eccezioni) non è mai venuto in mente di condannare tali credenze come superstizioni o simili. In generale, il concetto di ''superstizione'' è sfuggente e non è molto utile nello studio della religione; superstizione è una credenza sostenuta da altri, o una pratica basata su tale credenza, che si disapprova, ma non esiste un criterio imparziale per decidere quali credenze o pratiche debbano essere inserite in tale categoria.</ref> Pertanto, il monoteismo di Israele si sviluppò come tratto distintivo della sua identità nazionale e del suo stile di vita. Il riconoscimento di altri dèi divenne una forma di tradimento per coloro che appartenevano all'alleanza, ''ma ciò non ebbe necessariamente implicazioni per le credenze o le pratiche di altri popoli''. Agli occhi di molti, altre nazioni avrebbero potuto continuare a onorare i propri dèi ancestrali per la stessa ragione per cui Israele onorava il suo Dio, sebbene la prudenza imponesse cautela di fronte alla schiacciante potenza di YHWH. Altri Israeliti, naturalmente, la pensavano diversamente: ritenevano fermamente che fosse sbagliato permettere alle persone di adorare non-dei quando il vero Dio, l'unico vero oggetto di venerazione, era accessibile al mondo intero. Era un crudele inganno lasciare gli idolatri intrappolati nell'errore, ed era un insulto a Dio permettere loro di avvicinare semplici creature come se fossero divine. Questi due atteggiamenti, uno che portava alla silenziosa accettazione della diversità religiosa e l'altro che incoraggiava la missione attiva, trovarono entrambi sostegno nel lascito del monoteismo etnico di Israele. Entrambi trovarono sostenitori tra gli ebrei (e i cristiani) dei secoli successivi; entrambi godono di un eloquente sostegno ancora oggi (cfr. "MONOTEISMO FUORI DA ISRAELE?"). [[File:Israeli blue Star of David.svg|25px|center|Maghen David]] == Note == {{Vedi anche|Serie delle interpretazioni|Serie misticismo ebraico|Serie maimonidea|Serie dei sentimenti|Serie letteratura moderna}} <div style="height: 180px; overflow: auto; padding: 3px; border:1px solid #AAAAAA; reflist4"><references/></div> {{Avanzamento|100%|6 luglio 2025}} [[Categoria:Una storia dell'ebraismo|Capitolo 2]] d7fkcaliokopwmp4gr7ld27y98wsmfw Disposizioni foniche di organi a canne/Italia/Friuli-Venezia Giulia/Ente di decentramento regionale di Trieste/Trieste/Trieste - Tempio Israelitico 0 57735 478468 2025-07-06T12:40:43Z VoceUmana7 51633 Nuova pagina: {{Disposizioni foniche di organi a canne}} * '''Costruttore:''' Gebr. 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Rieger (Jägerndorf) * '''Anno:''' 1912 * '''Restauri/modifiche:''' restaurato nel 2021 * '''Registri:''' 24 * '''Canne:''' * '''Trasmissione:''' pneumatica * '''Consolle:''' indipendente, al centro della cantoria * '''Tastiere:''' 2 di 54 note ciascuna (''Do<small>1</small>''-''Fa<small>5</small>'') * '''Pedaliera:''' dritta di 27 note (''Do<small>1</small>''-''Re<small>3</small>'') * '''Collocazione:''' in corpo unico, su cantoria in controfacciata {| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;" | style="vertical-align:top" | {| border="0" | colspan=2 | '''I - ''Grand'Organo''''' ---- |- |Principale || 16' |- |Bordone || 16' |- |Principale || 8' |- |Flauto concavo || 8' |- |Gamba || 8' |- |Salicionale || 8' |- |Coperto || 8' |- |Ottava || 4' |- |Flauto || 4' |- |Ottava || 2' |- |Mistura sestupla |} | style="vertical-align:top" | {| border="0" | colspan=2 | '''II - ''Espressivo''''' ---- |- |Principale di violino || 8' |- |Ameno coperto || 8' |- |Eolina || 8' |- |Voce celeste || 8' |- |Ottava || 4' |- |Flûte octaviante || 4' |- |Sesquialtera || 2 file |- |Armonia eteria quadrupla|| |- |} | style="vertical-align:top" | {| border="0" | colspan=2 | '''Pedale''' ---- |- |Basso di principale || 16' |- |Violone || 16' |- |Subbasso || 16' |- |Basso d'ottava || 8' |- |Cello || 8' |- |} |} == Collegamenti esterni == * {{cita web|url=https://organindex.de/index.php?title=Triest,_Synagoge|sito=Organ index|accesso=06 luglio 2025}} {{Avanzamento|100%|06 luglio 2025}} [[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]] 7pqq9pyn52bumpnks8ggljk6rxer5y1 Una storia dell'ebraismo/Capitolo 3 0 57736 478476 2025-07-06T17:52:32Z Monozigote 19063 layout+pic+testo 478476 wikitext text/x-wiki {{Una storia dell'ebraismo}} {{Immagine grande|Moses Mosaic in the Jewish Quarter (9700151014).jpg|750px|''Mosè con la Torah'', mosaico presso la Beit Habad Gallery, Gerusalemme. Artista: Yael Portugheis}} == Il Libro e il Popolo == <!--- miei testi in inglese da tradurre, sistemare e inserire ---> [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = IL LIBRO DI RE GIOSIA |contenuto =''Questa è la storia della rivoluzione religiosa di re Giosia, fondata su un misterioso libro di Istruzione (Torah) scoperto durante i lavori di ristrutturazione del Tempio. Confrontando il programma della rivoluzione con il contenuto del Libro del Deuteronomio, gli studiosi moderni hanno concluso che fosse una versione di quel libro che il sacerdote Hilkiah portò al re.'' Nell'anno diciotto del suo regno, Giosia mandò Safàn figlio di Asalia, figlio di Mesullàm, scriba, nel tempio dicendogli: «Va' da Chelkia sommo sacerdote; egli raccolga il denaro portato nel tempio, che i custodi della soglia hanno raccolto dal popolo. Lo consegni agli esecutori dei lavori, addetti al tempio; costoro lo diano a quanti compiono le riparazioni del tempio, ossia ai falegnami, ai costruttori e ai muratori e l'usino per acquistare legname e pietre da taglio occorrenti per il restauro del tempio. Non c'è bisogno di controllare il denaro consegnato nelle mani di costoro, perché la loro condotta ispira fiducia».<br/> Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safàn: «Ho trovato nel tempio il libro della legge». Chelkia diede il libro a Safàn, che lo lesse. Lo scriba Safàn quindi andò dal re e gli riferì: «I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato agli esecutori dei lavori, addetti al tempio». Inoltre lo scriba Safàn riferì al re: «Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro». Safàn lo lesse davanti al re.<br/> Udite le parole del libro della legge, il re si lacerò le vesti. Egli comandò al sacerdote Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Acbor figlio di Michea, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re: «Andate, consultate YHWH per me, per il popolo e per tutto Giuda, intorno alle parole di questo libro ora trovato; difatti grande è la collera di YHWH, che si è accesa contro di noi perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro e nelle loro azioni non si sono ispirati a quanto è stato scritto per noi».<br/> Il sacerdote Chelkia insieme con Achikam, Acbor, Safàn e Asaia andarono dalla profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tikva, figlio di Carcas, guardarobiere; essa abitava in Gerusalemme nel secondo quartiere. L'interrogarono ed essa rispose loro: «Dice YHWH, Dio di Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me: Così parla YHWH: Eccomi, io faccio piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, attuando tutte le parole del libro lette dal re di Giuda, perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dèi per provocarmi a sdegno con tutte le opere delle loro mani; la mia collera divamperà contro questo luogo e non si spegnerà! Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare YHWH, riferirete: Queste cose dice YHWH Dio d'Israele: Quanto alle parole che hai udito,... poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti a YHWH, udendo le mie parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che cioè diverranno una desolazione e una maledizione, ti sei lacerate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato. Oracolo di YHWH. Per questo, ecco, io ti riunirò ai tuoi padri; sarai composto nel tuo sepolcro in pace; i tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò piombare su questo luogo». Quelli riferirono il messaggio al re.<br/> Per suo ordine si radunarono presso il re tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. Il re salì al tempio di YHWH insieme con tutti gli uomini di Giuda e con tutti gli abitanti di Gerusalemme, con i sacerdoti, con i profeti e con tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Ivi fece leggere alla loro presenza le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio. Il re, in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti a YHWH, impegnandosi a seguire YHWH e a osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l'anima, mettendo in pratica le parole dell'alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all'alleanza.<br/> Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di condurre fuori del tempio tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, di Asera e di tutta la milizia del cielo; li bruciò fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel. Destituì i sacerdoti, creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a Baal, al sole e alla luna, alle stelle e a tutta la milizia del cielo. Fece portare il palo sacro dal tempio fuori di Gerusalemme, nel torrente Cedron, e là lo bruciò e ne fece gettar la cenere nel sepolcro dei figli del popolo. Demolì le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio, e nelle quali le donne tessevano tende per Asera. Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, profanò le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba a Bersabea; demolì l'altura dei satiri, che era davanti alla porta di Giosuè governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città.<br/> Però i sacerdoti delle alture non salirono più all'altare di YHWH in Gerusalemme, anche se mangiavano pane azzimo in mezzo ai loro fratelli. Giosia profanò il Tofet, che si trovava nella valle di Ben-Hinnòn, perché nessuno vi facesse passare ancora il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloch. Fece scomparire i cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole all'ingresso del tempio, nel locale dell'eunuco Netan-Mèlech, che era nei cortili, e diede alle fiamme i carri del sole. Demolì gli altari sulla terrazza del piano di sopra di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manàsse nei due cortili del tempio, li frantumò e ne gettò la polvere nel torrente Cedron. Il re profanò le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della perdizione, erette da Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio di quelli di Sidòne, di Càmos, obbrobrio dei Moabiti, e di Milcom, abominio degli Ammoniti. Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa umane.<br/> Demolì anche l'altare di Betel e l'altura eretta da Geroboamo figlio di Nebàt, che aveva fatto commettere peccati a Israele; demolì quest'altare e l'altura; di quest'ultima frantumò le pietre, rendendole polvere; bruciò anche il palo sacro.<br/> Volgendo Giosia lo sguardo intorno vide i sepolcri che erano sul monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare profanandolo secondo le parole di YHWH pronunziate dall'uomo di Dio quando Geroboamo durante la festa stava presso l'altare. Quindi si voltò; alzato lo sguardo verso il sepolcro dell'uomo di Dio che aveva preannunziato queste cose, Giosia domandò: «Che è quel monumento che io vedo?». Gli uomini della città gli dissero: «È il sepolcro dell'uomo di Dio che, partito da Giuda, preannunziò quanto tu hai fatto contro l'altare di Betel». Egli disse: «Lasciatelo in pace; nessuno rimuova le sue ossa». Le ossa di lui in tal modo furono risparmiate, insieme con le ossa del profeta venuto da Samaria.<br/> Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re di Israele nelle città della Samaria per provocare a sdegno YHWH. In essi ripetè quanto aveva fatto a Betel. Immolò sugli altari tutti i sacerdoti delle alture locali e vi bruciò sopra ossa umane. Quindi ritornò in Gerusalemme.<br/> Il re ordinò a tutto il popolo: «Celebrate la pasqua per YHWH vostro Dio, con il rito descritto nel libro di questa alleanza». Difatti una pasqua simile non era mai stata celebrata dal tempo dei Giudici, che governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re di Israele e dei re di Giuda. In realtà, tale pasqua fu celebrata per YHWH, in Gerusalemme, solo nell'anno diciotto di Giosia.<br/> Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafim, gli idoli e tutti gli abomini, che erano nel paese di Giuda e in Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio di YHWH. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|2Re|22:3–23:24}}; ma cfr. anche {{passo biblico2|2Cronache|30}})</div> }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LE ORIGINI DI UN LIBRO PROFETICO |contenuto = ''Le vere origini letterarie della maggior parte dei libri delle Scritture non possono essere recuperate. Geremia, tuttavia, ci ha lasciato un breve racconto del suo primo tentativo di raccogliere le sue profezie e pubblicarle. In questo racconto, il profeta incarica il suo segretario, Baruc, di raccogliere le sue orazioni (non dice come siano state preservate) e di consegnare il libro così creato al re Ioiachim. Il re, tuttavia, non gradisce ciò che sente durante la lettura del libro e lo brucia. Di conseguenza, Geremia deve immediatamente iniziare il lavoro di preparazione di una seconda edizione ampliata, e quella raccolta riveduta probabilmente si è sviluppata nel libro che oggi si trova nelle Bibbie moderne. Sembra che nell'antichità la raccolta circolasse in diverse versioni: il fatto più interessante è che la Bibbia greca offre più o meno lo stesso materiale di quella ebraica, ma in un ordine sorprendentemente diverso. Gli studiosi divergono sul processo storico attraverso il quale tali differenze sono emerse.'' Nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta a Geremia da parte di YHWH: «Prendi un rotolo da scrivere e scrivici tutte le cose che ti ho detto riguardo a Gerusalemme, a Giuda e a tutte le nazioni, da quando cominciai a parlarti dal tempo di Giosia fino ad oggi. Forse quelli della casa di Giuda, sentendo tutto il male che mi propongo di fare loro, abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa e allora perdonerò le loro iniquità e i loro peccati».<br/> Geremia chiamò Baruc figlio di Neria e Baruc scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le cose che YHWH gli aveva detto su un rotolo per scrivere. Quindi Geremia ordinò a Baruc: «Io ne sono impedito e non posso andare nel tempio di YHWH. Andrai dunque tu a leggere, nel rotolo che hai scritto sotto la mia dettatura, le parole di YHWH, facendole udire al popolo nel tempio di YHWH in un giorno di digiuno; le leggerai anche ad alta voce a tutti quelli di Giuda che vengono dalle loro città. Forse si umilieranno con suppliche dinanzi a YHWH e abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa, perché grande è l'ira e il furore che YHWH ha espresso verso questo popolo».<br/> Baruc figlio di Neria fece quanto gli aveva comandato il profeta Geremia, leggendo sul rotolo le parole di YHWH nel tempio.<br/> Nel quinto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, nel nono mese, fu indetto un digiuno davanti a YHWH per tutto il popolo di Gerusalemme e per tutto il popolo che era venuto dalle città di Giuda a Gerusalemme. Baruc dunque lesse nel libro facendo udire a tutto il popolo le parole di Geremia, nel tempio di YHWH, nella stanza di Ghemarià, figlio di Safàn lo scriba, nel cortile superiore presso l'ingresso della Porta Nuova del tempio di YHWH. Michea figlio di Ghemarià, figlio di Safàn, udite tutte le parole di YHWH lette dal libro, scese alla reggia nella stanza dello scriba; ed ecco là si trovavano in seduta tutti i capi dignitari: Elisamà lo scriba e Delaià figlio di Semaià, Elnatàn figlio di Acbòr, Ghemarià figlio di Safàn, e Sedecìa figlio di Anania, insieme con tutti i capi. Michea riferì loro tutte le parole che aveva udite quando Baruc leggeva nel libro al popolo in ascolto.<br/> Allora tutti i capi inviarono da Baruc Iudi figlio di Natania, figlio di Selemia, figlio dell'Etiope, per dirgli: «Prendi nelle mani il rotolo che leggevi ad alta voce al popolo e vieni».<br/> Baruc figlio di Neria prese il rotolo in mano e si recò da loro. Ed essi gli dissero: «Siedi e leggi davanti a noi». Baruc lesse davanti a loro.<br/> Allora, quando udirono tutte quelle parole, ebbero paura e si dissero l'un l'altro: «Dobbiamo senz'altro riferire al re tutte queste parole». Poi interrogarono Baruc: «Dicci come hai fatto a scrivere tutte queste parole». Baruc rispose: «Di sua bocca Geremia mi dettava tutte queste parole e io le scrivevo nel libro con l'inchiostro».<br/> I capi dissero a Baruc: «Va' e nasconditi insieme con Geremia; nessuno sappia dove siete». Essi poi si recarono dal re nell'appartamento interno, dopo aver riposto il rotolo nella stanza di Elisamà lo scriba, e riferirono al re tutte queste cose. Allora il re mandò Iudi a prendere il rotolo. Iudi lo prese dalla stanza di Elisamà lo scriba e lo lesse davanti al re e a tutti i capi che stavano presso il re. Il re sedeva nel palazzo d'inverno - si era al nono mese - con un braciere acceso davanti.<br/> Ora, quando Iudi aveva letto tre o quattro colonne, il re le lacerava con il temperino da scriba e le gettava nel fuoco sul braciere, finché non fu distrutto l'intero rotolo nel fuoco che era sul braciere. Il re e tutti i suoi ministri non tremarono né si strapparono le vesti all'udire tutte quelle cose. Eppure Elnatàn, Delaià e Ghemarià avevano supplicato il re di non bruciare il rotolo, ma egli non diede loro ascolto. Anzi ordinò a Ieracmeèl, un principe regale, a Seraià figlio di Azrièl e a Selemia figlio di Abdeèl, di arrestare Baruc lo scriba e il profeta Geremia, ma YHWH li aveva nascosti.<br/> Questa parola di YHWH fu rivolta a Geremia dopo che il re ebbe bruciato il rotolo con le parole che Baruc aveva scritte sotto la dettatura di Geremia: Prendi di nuovo un rotolo e scrivici tutte le parole di prima, che erano nel primo rotolo bruciato da Ioiakìm re di Giuda. Contro Ioiakìm re di Giuda dichiarerai: «Dice YHWH: Hai bruciato quel rotolo, dicendo: Perché vi hai scritto queste parole: Certo verrà il re di Babilonia e devasterà questo paese e farà scomparire da esso uomini e bestie?»...<br/> Geremia prese un altro rotolo e lo consegnò a Baruc figlio di Neria, lo scriba, il quale vi scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le parole del libro che Ioiakìm re di Giuda aveva bruciato nel fuoco; inoltre vi furono aggiunte molte parole simili a quelle. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|Geremia|36:1-29,32}})</div> }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = SCRIBI |contenuto = Strictly speaking, the word scribe designates someone who can write, a rare skill in the ancient world. The earliest examples of writing that have survived tend to reflect certain specific environments, chiefly those of temples and royal bureaucracies: in both of those settings the official scribe was an important personage. In the course of time, scribes became an important professional group even among ordinary people. They prepared personal correspondence and various legal documents (certificates of sale or gift, marriage and divorce papers, acknowledgments of debt, etc.) for persons who could not write these for themselves, and over time these early professionals developed a large body of legal expertise. Soon even people who might have prepared their own documents relied on scribes instead; scribes knew the proper wording of such materials and supplied a product that could withstand official scrutiny. By virtue of their ability to write, scribes thus became the main carriers of legal expertise in the ancient Near East. One way to guarantee the acceptability of a particular document is to make it similar (or identical) to others that have already been accepted by authoritative officials; this consideration tends to produce uniformity in the formulation of such materials, and thus also in the legal conceptions that underlie them. Archeologists of the ancient Near East have found remarkable stability in the wording of legal documents from widely separated locations over a period stretching more than 1,000 years. Scribes knew how things were done, and scribes did them the same way for a very long time. The Bible reflects important aspects of ancient scribal culture. Of course, the very existence of ancient books is due to scribal activity. In addition, however, biblical law (and to some extent even later rabbinic law) stands firmly in the international legal heritage of Near Eastern scribes. Judean legal documents from the early centuries CE that have been discovered by archeologists similarly reflect the standard scribal formulations of Hellenistic and imperial Roman law. The scriptural Book of Kings depicts royal scribes as high officials. The scribe Shaphan, who helped to publish the Book of Moses in the days of King Josiah, was no mere secretary, just as the secretaries who form an American president’s cabinet are no mere clerks. The same can be said of Shaphan’s son Gemariah, or Elishama “the Scribe,” or Baruch ben Neriah, who was secretary to the prophet Jeremiah; these men helped Jeremiah prepare the first collected edition of his prophecies, and they were all important figures in the public life of their time (see “The Origin of a Prophetic Book”). }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LA TORAH VIENE A ''YEHUD'' |contenuto = ''The following documents, both discussed in the text, shed great light on the process by which the Torah book came to be the legal foundation of the Yehud settlement. The first presents the letter of appointment from King Artaxerxes that put Ezra, with his book, in charge of the district. The secondtells the storyof Ezra’sfirst presentation of the Torahtothe people in Jerusalem. It frankly describes their shock at hearing rules they had never learned, and it concludes by describing a celebration of the Festival of Booths, a rite previously unknown to them, almost for the first time since the Exodus from Egypt.'' <center>'''I. La Lettera del Re'''</center> 12 «Artaserse, re dei re, al sacerdote Esdra, scriba della legge del Dio del cielo, salute perfetta. Ora: 13 da me è dato questo decreto. Chiunque nel mio regno degli appartenenti al popolo d'Israele, dei sacerdoti e dei leviti ha deciso liberamente di andare a Gerusalemme, può venire con te; 14 infatti da parte del re e dei suoi sette consiglieri tu sei inviato a fare inchiesta in Giudea e a Gerusalemme intorno all'osservanza della legge del tuo Dio, che hai nelle mani, 15 e a portare l'argento e l'oro che il re e i suoi consiglieri inviano come offerta volontaria per devozione al Dio d'Israele che è in Gerusalemme, 16 e tutto l'argento e l'oro che troverai in tutte le province di Babilonia insieme con le offerte volontarie che il popolo e i sacerdoti offriranno per la casa del loro Dio a Gerusalemme. 17 Perciò con questo argento ti prenderai cura di acquistare tori, arieti, agnelli e ciò che occorre per le offerte e libazioni che vi si uniscono e li offrirai sull'altare della casa del vostro Dio che è in Gerusalemme. 18 Quanto al resto dell'argento e dell'oro farete come sembrerà bene a te e ai tuoi fratelli, secondo la volontà del vostro Dio. 19 Gli arredi che ti sono stati consegnati per il culto del tuo Dio, rimettili davanti al Dio di Gerusalemme. 20 Per il resto di quanto occorre per la casa del tuo Dio e che spetta a te di procurare, lo procurerai a spese del tesoro reale. 21 Io, il re Artaserse, ordino a tutti i tesorieri dell'Oltrefiume: Tutto ciò che Esdra, sacerdote e scriba della legge del Dio del cielo, vi domanderà, dateglielo puntualmente, 22 fino a cento talenti d'argento, cento kor di grano, cento bat di vino, cento bat di olio e sale a volontà. 23 Quanto è secondo la volontà del Dio del cielo sia fatto con precisione per la casa del Dio del cielo, perché non venga l'ira sul regno del re e dei suoi figli. 24 Vi rendiamo poi noto che non è permesso riscuotere tributi e diritti di pedaggio su tutti i sacerdoti, leviti, cantori, portieri, oblati e inservienti di questa casa di Dio. 25 Quanto a te, Esdra, con la sapienza del tuo Dio, che ti è stata data, stabilisci magistrati e giudici, ai quali sia affidata l'amministrazione della giustizia per tutto il popolo dell'Oltrefiume, cioè per quanti conoscono la legge del tuo Dio, e istruisci quelli che non la conoscono. 26 A riguardo di chiunque non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re, sia fatta prontamente giustizia o con la morte o con il bando o con ammenda in denaro o con il carcere». <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|Esdra|7:12-26}})</div> <center>'''II. L'Assemblea di Gerusalemme'''</center> 7:72 Il resto del popolo diede ventimila dracme d'oro, duemila mine d'argento e sessantanove vesti sacerdotali. 73 I sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, alcuni del popolo, gli oblati e tutti gli Israeliti si stabilirono nelle loro città. Come giunse il settimo mese, gli Israeliti erano nelle loro città. 8:1 Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo scriba di portare il libro della legge di Mosè che YHWH aveva dato a Israele. 2 Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.<br/> 3 Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l'orecchio a sentire il libro della legge. 4 Esdra lo scriba stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l'occorrenza e accanto a lui stavano, a destra Mattitia, Sema, Anaia, Uria, Chelkia e Maaseia; a sinistra Pedaia, Misael, Malchia, Casum, Casbaddàna, Zaccaria e Mesullàm.<br/> 5 Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutto il popolo; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. 6 Esdra benedisse YHWH Dio grande e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi a YHWH. 7 Giosuè, Bani, Serebia, Iamin, Akkub, Sabbetài, Odia, Maaseia, Kelita, Azaria, Iozabàd, Canàn, Pelaia, leviti, spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi al suo posto.<br/> 8 Essi leggevano nel libro della legge di Dio a brani distinti e con spiegazioni del senso e così facevano comprendere la lettura. 9 Neemia, che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato a YHWH vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Perché tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. 10 Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato a YHWH nostro; non vi rattristate, perché la gioia di YHWH è la vostra forza». 11 I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!». 12 Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri e a far festa, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.<br/> 13 Il secondo giorno i capifamiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e i leviti si radunarono presso Esdra lo scriba per esaminare le parole della legge. 14 Trovarono scritto nella legge data da YHWH per mezzo di Mosè, che gli Israeliti dovevano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese. 15 Allora fecero sapere la cosa e pubblicarono questo bando in tutte le loro città e in Gerusalemme: «Andate al monte e portatene rami di ulivo, rami di olivastro, rami di mirto, rami di palma e rami di alberi ombrosi, per fare capanne, come sta scritto». Allora il popolo andò fuori, portò i rami e si fece ciascuno la sua capanna sul tetto della propria casa, nei loro cortili, nei cortili della casa di Dio, sulla piazza della porta delle Acque e sulla piazza della porta di Efraim. 17 Così tutta la comunità di coloro che erano tornati dalla deportazione si fece capanne e dimorò nelle capanne. Dal tempo di Giosuè figlio di Nun fino a quel giorno, gli Israeliti non avevano più fatto nulla di simile. Vi fu gioia molto grande. 18 Esdra fece la lettura del libro della legge di Dio ogni giorno, dal primo all'ultimo; la festa si celebrò durante sette giorni e l'ottavo vi fu una solenne assemblea secondo il rito. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">{{passo biblico2|Neemia|7:72-8:18}}; cfr. {{passo biblico2|Levitico|23:33-43}})</div> }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = INTERPRETAZIONE NELLA BIBBIA |contenuto = It has already been mentioned that the Bible is actually a collection of separate books written over a period of almost 1,000 years. It would not be surprising that later biblical writings sometimes interpret older materials in that same collection, and so indeed they do. Here are a few examples, two from the realm of ritual law and three (summarized more briefly) from the realm of religious thought. <center>'''1'''</center> In connection with the annual sacrifice of the Passover lamb, Exodus 12:9 contains a very clear instruction: Do not eat it raw, or cooked in water, but roasted . . . over the fire... [...] }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = I SAMARITANI |contenuto = In 722 BCE the Assyrians conquered the Kingdom of Israel and put an end to its sovereignty. According to the narrative in 2 Kings 17, the inhabitants of the land were carried off to Assyrian exile, and the Assyrians imported “people from Babylon, Cuthah, Avva, Hamath, and Sefarvaim” (17:24), similarly uprooted from their native lands, and settled them in the now-empty countryside of Samaria. The narrative goes on to report that the devastated country was overrun by lions, and this made the new residents afraid that they had angered YHWH, the god of the land, by worshiping him incorrectly. The king of Assyria ordered that a few of the exiled Israelite priests be returned to their homes to teach the newcomers “how to fear YHWH” (17:28), but the newcomers continued to serve their ancestral gods as well... [...] }} [...] {{clear}} [[File:Israeli blue Star of David.svg|25px|center|Maghen David]] == Note == {{Vedi anche|Serie delle interpretazioni|Serie misticismo ebraico|Serie maimonidea|Serie dei sentimenti|Serie letteratura moderna}} <div style="height: 180px; overflow: auto; padding: 3px; border:1px solid #AAAAAA; reflist4"><references/></div> {{Avanzamento|25%|6 luglio 2025}} [[Categoria:Una storia dell'ebraismo|Capitolo 3]] rn6glhai1y1k2qwrqckei44iugfeo5d 478478 478476 2025-07-06T18:23:33Z Monozigote 19063 testo 478478 wikitext text/x-wiki {{Una storia dell'ebraismo}} {{Immagine grande|Baruch Zvi Ring - Memorial Tablet and Omer Calendar - Google Art Project.jpg|750px|}} == Il Libro e il Popolo == <!--- miei testi in inglese da tradurre, sistemare e inserire ---> I Capitoli precedenti si sono basati ampiamente sulle informazioni contenute nella Bibbia, ma la Bibbia stessa, il libro ora nelle nostre mani, non è ancora apparsa nella storia. Cos'è la Bibbia? Come mai l'Ebraismo e poi il Cristianesimo si sono basati su questo libro? Cosa significa per qualsiasi religione basarsi su un libro? Altre religioni antiche non si basavano affatto sui libri; perché l'Ebraismo ha intrapreso una strada diversa? Come in precedenza, sarà utile iniziare con alcune narrazioni. Un resoconto in {{passo biblico2|2Re|23}} descrive un episodio accaduto a Gerusalemme durante il regno di re Giosia (640-609 AEV): nel corso di un'importante ristrutturazione dell'edificio del Tempio, fu trovato un libro che causò una rivoluzione nella vita della nazione (cfr. "IL LIBRO DI RE GIOSIA"). Il libro conteneva (o si diceva che contenesse) insegnamenti di Mosè stesso, il fondatore della religione d'Israele, e il popolo si rese conto di aver vissuto in violazione di quegli insegnamenti per innumerevoli generazioni. Re Giosia si accinse a far rispettare questi insegnamenti fino a quel momento sconosciuti e li pose a fondamento della vita nazionale; per questo atto fu ricordato come un re che "ritornava a YHWH con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima e con tutte le sue forze, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non ne sorse mai un altro simile" ({{passo biblico2|2Re|23:25}}).<ref>1</ref> [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = IL LIBRO DI RE GIOSIA |contenuto =''Questa è la storia della rivoluzione religiosa di re Giosia, fondata su un misterioso libro di Istruzione (Torah) scoperto durante i lavori di ristrutturazione del Tempio. Confrontando il programma della rivoluzione con il contenuto del Libro del Deuteronomio, gli studiosi moderni hanno concluso che fosse una versione di quel libro che il sacerdote Hilkiah portò al re.'' Nell'anno diciotto del suo regno, Giosia mandò Safàn figlio di Asalia, figlio di Mesullàm, scriba, nel tempio dicendogli: «Va' da Chelkia sommo sacerdote; egli raccolga il denaro portato nel tempio, che i custodi della soglia hanno raccolto dal popolo. Lo consegni agli esecutori dei lavori, addetti al tempio; costoro lo diano a quanti compiono le riparazioni del tempio, ossia ai falegnami, ai costruttori e ai muratori e l'usino per acquistare legname e pietre da taglio occorrenti per il restauro del tempio. Non c'è bisogno di controllare il denaro consegnato nelle mani di costoro, perché la loro condotta ispira fiducia».<br/> Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safàn: «Ho trovato nel tempio il libro della legge». Chelkia diede il libro a Safàn, che lo lesse. Lo scriba Safàn quindi andò dal re e gli riferì: «I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato agli esecutori dei lavori, addetti al tempio». Inoltre lo scriba Safàn riferì al re: «Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro». Safàn lo lesse davanti al re.<br/> Udite le parole del libro della legge, il re si lacerò le vesti. Egli comandò al sacerdote Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Acbor figlio di Michea, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re: «Andate, consultate YHWH per me, per il popolo e per tutto Giuda, intorno alle parole di questo libro ora trovato; difatti grande è la collera di YHWH, che si è accesa contro di noi perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro e nelle loro azioni non si sono ispirati a quanto è stato scritto per noi».<br/> Il sacerdote Chelkia insieme con Achikam, Acbor, Safàn e Asaia andarono dalla profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tikva, figlio di Carcas, guardarobiere; essa abitava in Gerusalemme nel secondo quartiere. L'interrogarono ed essa rispose loro: «Dice YHWH, Dio di Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me: Così parla YHWH: Eccomi, io faccio piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, attuando tutte le parole del libro lette dal re di Giuda, perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dèi per provocarmi a sdegno con tutte le opere delle loro mani; la mia collera divamperà contro questo luogo e non si spegnerà! Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare YHWH, riferirete: Queste cose dice YHWH Dio d'Israele: Quanto alle parole che hai udito,... poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti a YHWH, udendo le mie parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che cioè diverranno una desolazione e una maledizione, ti sei lacerate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato. Oracolo di YHWH. Per questo, ecco, io ti riunirò ai tuoi padri; sarai composto nel tuo sepolcro in pace; i tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò piombare su questo luogo». Quelli riferirono il messaggio al re.<br/> Per suo ordine si radunarono presso il re tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. Il re salì al tempio di YHWH insieme con tutti gli uomini di Giuda e con tutti gli abitanti di Gerusalemme, con i sacerdoti, con i profeti e con tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Ivi fece leggere alla loro presenza le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio. Il re, in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti a YHWH, impegnandosi a seguire YHWH e a osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l'anima, mettendo in pratica le parole dell'alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all'alleanza.<br/> Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di condurre fuori del tempio tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, di Asera e di tutta la milizia del cielo; li bruciò fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel. Destituì i sacerdoti, creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a Baal, al sole e alla luna, alle stelle e a tutta la milizia del cielo. Fece portare il palo sacro dal tempio fuori di Gerusalemme, nel torrente Cedron, e là lo bruciò e ne fece gettar la cenere nel sepolcro dei figli del popolo. Demolì le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio, e nelle quali le donne tessevano tende per Asera. Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, profanò le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba a Bersabea; demolì l'altura dei satiri, che era davanti alla porta di Giosuè governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città.<br/> Però i sacerdoti delle alture non salirono più all'altare di YHWH in Gerusalemme, anche se mangiavano pane azzimo in mezzo ai loro fratelli. Giosia profanò il Tofet, che si trovava nella valle di Ben-Hinnòn, perché nessuno vi facesse passare ancora il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloch. Fece scomparire i cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole all'ingresso del tempio, nel locale dell'eunuco Netan-Mèlech, che era nei cortili, e diede alle fiamme i carri del sole. Demolì gli altari sulla terrazza del piano di sopra di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manàsse nei due cortili del tempio, li frantumò e ne gettò la polvere nel torrente Cedron. Il re profanò le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della perdizione, erette da Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio di quelli di Sidòne, di Càmos, obbrobrio dei Moabiti, e di Milcom, abominio degli Ammoniti. Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa umane.<br/> Demolì anche l'altare di Betel e l'altura eretta da Geroboamo figlio di Nebàt, che aveva fatto commettere peccati a Israele; demolì quest'altare e l'altura; di quest'ultima frantumò le pietre, rendendole polvere; bruciò anche il palo sacro.<br/> Volgendo Giosia lo sguardo intorno vide i sepolcri che erano sul monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare profanandolo secondo le parole di YHWH pronunziate dall'uomo di Dio quando Geroboamo durante la festa stava presso l'altare. Quindi si voltò; alzato lo sguardo verso il sepolcro dell'uomo di Dio che aveva preannunziato queste cose, Giosia domandò: «Che è quel monumento che io vedo?». Gli uomini della città gli dissero: «È il sepolcro dell'uomo di Dio che, partito da Giuda, preannunziò quanto tu hai fatto contro l'altare di Betel». Egli disse: «Lasciatelo in pace; nessuno rimuova le sue ossa». Le ossa di lui in tal modo furono risparmiate, insieme con le ossa del profeta venuto da Samaria.<br/> Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re di Israele nelle città della Samaria per provocare a sdegno YHWH. In essi ripetè quanto aveva fatto a Betel. Immolò sugli altari tutti i sacerdoti delle alture locali e vi bruciò sopra ossa umane. Quindi ritornò in Gerusalemme.<br/> Il re ordinò a tutto il popolo: «Celebrate la pasqua per YHWH vostro Dio, con il rito descritto nel libro di questa alleanza». Difatti una pasqua simile non era mai stata celebrata dal tempo dei Giudici, che governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re di Israele e dei re di Giuda. In realtà, tale pasqua fu celebrata per YHWH, in Gerusalemme, solo nell'anno diciotto di Giosia.<br/> Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafim, gli idoli e tutti gli abomini, che erano nel paese di Giuda e in Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio di YHWH. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|2Re|22:3–23:24}}; ma cfr. anche {{passo biblico2|2Cronache|30}})</div> }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LE ORIGINI DI UN LIBRO PROFETICO |contenuto = ''Le vere origini letterarie della maggior parte dei libri delle Scritture non possono essere recuperate. Geremia, tuttavia, ci ha lasciato un breve racconto del suo primo tentativo di raccogliere le sue profezie e pubblicarle. In questo racconto, il profeta incarica il suo segretario, Baruc, di raccogliere le sue orazioni (non dice come siano state preservate) e di consegnare il libro così creato al re Ioiachim. Il re, tuttavia, non gradisce ciò che sente durante la lettura del libro e lo brucia. Di conseguenza, Geremia deve immediatamente iniziare il lavoro di preparazione di una seconda edizione ampliata, e quella raccolta riveduta probabilmente si è sviluppata nel libro che oggi si trova nelle Bibbie moderne. Sembra che nell'antichità la raccolta circolasse in diverse versioni: il fatto più interessante è che la Bibbia greca offre più o meno lo stesso materiale di quella ebraica, ma in un ordine sorprendentemente diverso. Gli studiosi divergono sul processo storico attraverso il quale tali differenze sono emerse.'' Nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta a Geremia da parte di YHWH: «Prendi un rotolo da scrivere e scrivici tutte le cose che ti ho detto riguardo a Gerusalemme, a Giuda e a tutte le nazioni, da quando cominciai a parlarti dal tempo di Giosia fino ad oggi. Forse quelli della casa di Giuda, sentendo tutto il male che mi propongo di fare loro, abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa e allora perdonerò le loro iniquità e i loro peccati».<br/> Geremia chiamò Baruc figlio di Neria e Baruc scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le cose che YHWH gli aveva detto su un rotolo per scrivere. Quindi Geremia ordinò a Baruc: «Io ne sono impedito e non posso andare nel tempio di YHWH. Andrai dunque tu a leggere, nel rotolo che hai scritto sotto la mia dettatura, le parole di YHWH, facendole udire al popolo nel tempio di YHWH in un giorno di digiuno; le leggerai anche ad alta voce a tutti quelli di Giuda che vengono dalle loro città. Forse si umilieranno con suppliche dinanzi a YHWH e abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa, perché grande è l'ira e il furore che YHWH ha espresso verso questo popolo».<br/> Baruc figlio di Neria fece quanto gli aveva comandato il profeta Geremia, leggendo sul rotolo le parole di YHWH nel tempio.<br/> Nel quinto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, nel nono mese, fu indetto un digiuno davanti a YHWH per tutto il popolo di Gerusalemme e per tutto il popolo che era venuto dalle città di Giuda a Gerusalemme. Baruc dunque lesse nel libro facendo udire a tutto il popolo le parole di Geremia, nel tempio di YHWH, nella stanza di Ghemarià, figlio di Safàn lo scriba, nel cortile superiore presso l'ingresso della Porta Nuova del tempio di YHWH. Michea figlio di Ghemarià, figlio di Safàn, udite tutte le parole di YHWH lette dal libro, scese alla reggia nella stanza dello scriba; ed ecco là si trovavano in seduta tutti i capi dignitari: Elisamà lo scriba e Delaià figlio di Semaià, Elnatàn figlio di Acbòr, Ghemarià figlio di Safàn, e Sedecìa figlio di Anania, insieme con tutti i capi. Michea riferì loro tutte le parole che aveva udite quando Baruc leggeva nel libro al popolo in ascolto.<br/> Allora tutti i capi inviarono da Baruc Iudi figlio di Natania, figlio di Selemia, figlio dell'Etiope, per dirgli: «Prendi nelle mani il rotolo che leggevi ad alta voce al popolo e vieni».<br/> Baruc figlio di Neria prese il rotolo in mano e si recò da loro. Ed essi gli dissero: «Siedi e leggi davanti a noi». Baruc lesse davanti a loro.<br/> Allora, quando udirono tutte quelle parole, ebbero paura e si dissero l'un l'altro: «Dobbiamo senz'altro riferire al re tutte queste parole». Poi interrogarono Baruc: «Dicci come hai fatto a scrivere tutte queste parole». Baruc rispose: «Di sua bocca Geremia mi dettava tutte queste parole e io le scrivevo nel libro con l'inchiostro».<br/> I capi dissero a Baruc: «Va' e nasconditi insieme con Geremia; nessuno sappia dove siete». Essi poi si recarono dal re nell'appartamento interno, dopo aver riposto il rotolo nella stanza di Elisamà lo scriba, e riferirono al re tutte queste cose. Allora il re mandò Iudi a prendere il rotolo. Iudi lo prese dalla stanza di Elisamà lo scriba e lo lesse davanti al re e a tutti i capi che stavano presso il re. Il re sedeva nel palazzo d'inverno - si era al nono mese - con un braciere acceso davanti.<br/> Ora, quando Iudi aveva letto tre o quattro colonne, il re le lacerava con il temperino da scriba e le gettava nel fuoco sul braciere, finché non fu distrutto l'intero rotolo nel fuoco che era sul braciere. Il re e tutti i suoi ministri non tremarono né si strapparono le vesti all'udire tutte quelle cose. Eppure Elnatàn, Delaià e Ghemarià avevano supplicato il re di non bruciare il rotolo, ma egli non diede loro ascolto. Anzi ordinò a Ieracmeèl, un principe regale, a Seraià figlio di Azrièl e a Selemia figlio di Abdeèl, di arrestare Baruc lo scriba e il profeta Geremia, ma YHWH li aveva nascosti.<br/> Questa parola di YHWH fu rivolta a Geremia dopo che il re ebbe bruciato il rotolo con le parole che Baruc aveva scritte sotto la dettatura di Geremia: Prendi di nuovo un rotolo e scrivici tutte le parole di prima, che erano nel primo rotolo bruciato da Ioiakìm re di Giuda. Contro Ioiakìm re di Giuda dichiarerai: «Dice YHWH: Hai bruciato quel rotolo, dicendo: Perché vi hai scritto queste parole: Certo verrà il re di Babilonia e devasterà questo paese e farà scomparire da esso uomini e bestie?»...<br/> Geremia prese un altro rotolo e lo consegnò a Baruc figlio di Neria, lo scriba, il quale vi scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le parole del libro che Ioiakìm re di Giuda aveva bruciato nel fuoco; inoltre vi furono aggiunte molte parole simili a quelle. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|Geremia|36:1-29,32}})</div> }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = SCRIBI |contenuto = Strictly speaking, the word scribe designates someone who can write, a rare skill in the ancient world. The earliest examples of writing that have survived tend to reflect certain specific environments, chiefly those of temples and royal bureaucracies: in both of those settings the official scribe was an important personage. In the course of time, scribes became an important professional group even among ordinary people. They prepared personal correspondence and various legal documents (certificates of sale or gift, marriage and divorce papers, acknowledgments of debt, etc.) for persons who could not write these for themselves, and over time these early professionals developed a large body of legal expertise. Soon even people who might have prepared their own documents relied on scribes instead; scribes knew the proper wording of such materials and supplied a product that could withstand official scrutiny. By virtue of their ability to write, scribes thus became the main carriers of legal expertise in the ancient Near East. One way to guarantee the acceptability of a particular document is to make it similar (or identical) to others that have already been accepted by authoritative officials; this consideration tends to produce uniformity in the formulation of such materials, and thus also in the legal conceptions that underlie them. Archeologists of the ancient Near East have found remarkable stability in the wording of legal documents from widely separated locations over a period stretching more than 1,000 years. Scribes knew how things were done, and scribes did them the same way for a very long time. The Bible reflects important aspects of ancient scribal culture. Of course, the very existence of ancient books is due to scribal activity. In addition, however, biblical law (and to some extent even later rabbinic law) stands firmly in the international legal heritage of Near Eastern scribes. Judean legal documents from the early centuries CE that have been discovered by archeologists similarly reflect the standard scribal formulations of Hellenistic and imperial Roman law. The scriptural Book of Kings depicts royal scribes as high officials. The scribe Shaphan, who helped to publish the Book of Moses in the days of King Josiah, was no mere secretary, just as the secretaries who form an American president’s cabinet are no mere clerks. The same can be said of Shaphan’s son Gemariah, or Elishama “the Scribe,” or Baruch ben Neriah, who was secretary to the prophet Jeremiah; these men helped Jeremiah prepare the first collected edition of his prophecies, and they were all important figures in the public life of their time (see “The Origin of a Prophetic Book”). }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LA TORAH VIENE A ''YEHUD'' |contenuto = ''The following documents, both discussed in the text, shed great light on the process by which the Torah book came to be the legal foundation of the Yehud settlement. The first presents the letter of appointment from King Artaxerxes that put Ezra, with his book, in charge of the district. The secondtells the storyof Ezra’sfirst presentation of the Torahtothe people in Jerusalem. It frankly describes their shock at hearing rules they had never learned, and it concludes by describing a celebration of the Festival of Booths, a rite previously unknown to them, almost for the first time since the Exodus from Egypt.'' <center>'''I. La Lettera del Re'''</center> 12 «Artaserse, re dei re, al sacerdote Esdra, scriba della legge del Dio del cielo, salute perfetta. Ora: 13 da me è dato questo decreto. Chiunque nel mio regno degli appartenenti al popolo d'Israele, dei sacerdoti e dei leviti ha deciso liberamente di andare a Gerusalemme, può venire con te; 14 infatti da parte del re e dei suoi sette consiglieri tu sei inviato a fare inchiesta in Giudea e a Gerusalemme intorno all'osservanza della legge del tuo Dio, che hai nelle mani, 15 e a portare l'argento e l'oro che il re e i suoi consiglieri inviano come offerta volontaria per devozione al Dio d'Israele che è in Gerusalemme, 16 e tutto l'argento e l'oro che troverai in tutte le province di Babilonia insieme con le offerte volontarie che il popolo e i sacerdoti offriranno per la casa del loro Dio a Gerusalemme. 17 Perciò con questo argento ti prenderai cura di acquistare tori, arieti, agnelli e ciò che occorre per le offerte e libazioni che vi si uniscono e li offrirai sull'altare della casa del vostro Dio che è in Gerusalemme. 18 Quanto al resto dell'argento e dell'oro farete come sembrerà bene a te e ai tuoi fratelli, secondo la volontà del vostro Dio. 19 Gli arredi che ti sono stati consegnati per il culto del tuo Dio, rimettili davanti al Dio di Gerusalemme. 20 Per il resto di quanto occorre per la casa del tuo Dio e che spetta a te di procurare, lo procurerai a spese del tesoro reale. 21 Io, il re Artaserse, ordino a tutti i tesorieri dell'Oltrefiume: Tutto ciò che Esdra, sacerdote e scriba della legge del Dio del cielo, vi domanderà, dateglielo puntualmente, 22 fino a cento talenti d'argento, cento kor di grano, cento bat di vino, cento bat di olio e sale a volontà. 23 Quanto è secondo la volontà del Dio del cielo sia fatto con precisione per la casa del Dio del cielo, perché non venga l'ira sul regno del re e dei suoi figli. 24 Vi rendiamo poi noto che non è permesso riscuotere tributi e diritti di pedaggio su tutti i sacerdoti, leviti, cantori, portieri, oblati e inservienti di questa casa di Dio. 25 Quanto a te, Esdra, con la sapienza del tuo Dio, che ti è stata data, stabilisci magistrati e giudici, ai quali sia affidata l'amministrazione della giustizia per tutto il popolo dell'Oltrefiume, cioè per quanti conoscono la legge del tuo Dio, e istruisci quelli che non la conoscono. 26 A riguardo di chiunque non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re, sia fatta prontamente giustizia o con la morte o con il bando o con ammenda in denaro o con il carcere». <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|Esdra|7:12-26}})</div> <center>'''II. L'Assemblea di Gerusalemme'''</center> 7:72 Il resto del popolo diede ventimila dracme d'oro, duemila mine d'argento e sessantanove vesti sacerdotali. 73 I sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, alcuni del popolo, gli oblati e tutti gli Israeliti si stabilirono nelle loro città. Come giunse il settimo mese, gli Israeliti erano nelle loro città. 8:1 Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo scriba di portare il libro della legge di Mosè che YHWH aveva dato a Israele. 2 Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.<br/> 3 Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l'orecchio a sentire il libro della legge. 4 Esdra lo scriba stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l'occorrenza e accanto a lui stavano, a destra Mattitia, Sema, Anaia, Uria, Chelkia e Maaseia; a sinistra Pedaia, Misael, Malchia, Casum, Casbaddàna, Zaccaria e Mesullàm.<br/> 5 Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutto il popolo; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. 6 Esdra benedisse YHWH Dio grande e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi a YHWH. 7 Giosuè, Bani, Serebia, Iamin, Akkub, Sabbetài, Odia, Maaseia, Kelita, Azaria, Iozabàd, Canàn, Pelaia, leviti, spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi al suo posto.<br/> 8 Essi leggevano nel libro della legge di Dio a brani distinti e con spiegazioni del senso e così facevano comprendere la lettura. 9 Neemia, che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato a YHWH vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Perché tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. 10 Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato a YHWH nostro; non vi rattristate, perché la gioia di YHWH è la vostra forza». 11 I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!». 12 Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri e a far festa, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.<br/> 13 Il secondo giorno i capifamiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e i leviti si radunarono presso Esdra lo scriba per esaminare le parole della legge. 14 Trovarono scritto nella legge data da YHWH per mezzo di Mosè, che gli Israeliti dovevano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese. 15 Allora fecero sapere la cosa e pubblicarono questo bando in tutte le loro città e in Gerusalemme: «Andate al monte e portatene rami di ulivo, rami di olivastro, rami di mirto, rami di palma e rami di alberi ombrosi, per fare capanne, come sta scritto». Allora il popolo andò fuori, portò i rami e si fece ciascuno la sua capanna sul tetto della propria casa, nei loro cortili, nei cortili della casa di Dio, sulla piazza della porta delle Acque e sulla piazza della porta di Efraim. 17 Così tutta la comunità di coloro che erano tornati dalla deportazione si fece capanne e dimorò nelle capanne. Dal tempo di Giosuè figlio di Nun fino a quel giorno, gli Israeliti non avevano più fatto nulla di simile. Vi fu gioia molto grande. 18 Esdra fece la lettura del libro della legge di Dio ogni giorno, dal primo all'ultimo; la festa si celebrò durante sette giorni e l'ottavo vi fu una solenne assemblea secondo il rito. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">{{passo biblico2|Neemia|7:72-8:18}}; cfr. {{passo biblico2|Levitico|23:33-43}})</div> }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = INTERPRETAZIONE NELLA BIBBIA |contenuto = It has already been mentioned that the Bible is actually a collection of separate books written over a period of almost 1,000 years. It would not be surprising that later biblical writings sometimes interpret older materials in that same collection, and so indeed they do. Here are a few examples, two from the realm of ritual law and three (summarized more briefly) from the realm of religious thought. <center>'''1'''</center> In connection with the annual sacrifice of the Passover lamb, Exodus 12:9 contains a very clear instruction: Do not eat it raw, or cooked in water, but roasted . . . over the fire... [...] }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = I SAMARITANI |contenuto = In 722 BCE the Assyrians conquered the Kingdom of Israel and put an end to its sovereignty. According to the narrative in 2 Kings 17, the inhabitants of the land were carried off to Assyrian exile, and the Assyrians imported “people from Babylon, Cuthah, Avva, Hamath, and Sefarvaim” (17:24), similarly uprooted from their native lands, and settled them in the now-empty countryside of Samaria. The narrative goes on to report that the devastated country was overrun by lions, and this made the new residents afraid that they had angered YHWH, the god of the land, by worshiping him incorrectly. The king of Assyria ordered that a few of the exiled Israelite priests be returned to their homes to teach the newcomers “how to fear YHWH” (17:28), but the newcomers continued to serve their ancestral gods as well... [...] }} [...] {{clear}} [[File:Israeli blue Star of David.svg|25px|center|Maghen David]] == Note == {{Vedi anche|Serie delle interpretazioni|Serie misticismo ebraico|Serie maimonidea|Serie dei sentimenti|Serie letteratura moderna}} <div style="height: 180px; overflow: auto; padding: 3px; border:1px solid #AAAAAA; reflist4"><references/></div> {{Avanzamento|25%|6 luglio 2025}} [[Categoria:Una storia dell'ebraismo|Capitolo 3]] eiarzlx5udfcp0y9938pt0yu38bkujn 478479 478478 2025-07-06T19:07:55Z Monozigote 19063 /* Il Libro e il Popolo */ testo 478479 wikitext text/x-wiki {{Una storia dell'ebraismo}} {{Immagine grande|Baruch Zvi Ring - Memorial Tablet and Omer Calendar - Google Art Project.jpg|750px|}} == Il Libro e il Popolo == <!--- miei testi in inglese da tradurre, sistemare e inserire ---> I Capitoli precedenti si sono basati ampiamente sulle informazioni contenute nella Bibbia, ma la Bibbia stessa, il libro ora nelle nostre mani, non è ancora apparsa nella storia. Cos'è la Bibbia? Come mai l'Ebraismo e poi il Cristianesimo si sono basati su questo libro? Cosa significa per qualsiasi religione basarsi su un libro? Altre religioni antiche non si basavano affatto sui libri; perché l'Ebraismo ha intrapreso una strada diversa? Come in precedenza, sarà utile iniziare con alcune narrazioni. Un resoconto in {{passo biblico2|2Re|23}} descrive un episodio accaduto a Gerusalemme durante il regno di re Giosia (640-609 AEV): nel corso di un'importante ristrutturazione dell'edificio del Tempio, fu trovato un libro che causò una rivoluzione nella vita della nazione (cfr. "IL LIBRO DI RE GIOSIA"). Il libro conteneva (o si diceva che contenesse) insegnamenti di Mosè stesso, il fondatore della religione d'Israele, e il popolo si rese conto di aver vissuto in violazione di quegli insegnamenti per innumerevoli generazioni. Re Giosia si accinse a far rispettare questi insegnamenti fino a quel momento sconosciuti e li pose a fondamento della vita nazionale; per questo atto fu ricordato come un re che "ritornava a YHWH con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima e con tutte le sue forze, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non ne sorse mai un altro simile" ({{passo biblico2|2Re|23:25}}).<ref>1</ref> Nessuna precedente narrazione nelle Scritture registra un simile uso di materiale scritto. In un'epoca precedente, il re Ezechia (morto nel 686 AEV) aveva attuato una riforma simile, e le Scritture lo lodano in modo analogo,<ref>2</ref> ma non vi è alcun accenno al fatto che i suoi sforzi fossero stati ispirati da un rotolo di pergamena. I libri delle Scritture precedenti fanno riferimento astratto a una versione scritta degli insegnamenti di Mosè, ma questi potrebbero riflettere concezioni successive, risalenti a un periodo dopo l'inizio della circolazione di tali libri. La riforma di Giosia è la prima situazione storica documentata in cui si possa trovare un libro del genere. Tuttavia, nessuno in questa narrazione sembra sorpreso che gli insegnamenti di Mosè siano stati messi per iscritto. Questo potrebbe essere un segno che i libri scritti della [[Torah]] תּוֹרָה ("Istruzione") fossero già familiari, o forse riflette un momento nella storia di Israele in cui la produzione di testi sacri scritti divenne improvvisamente un'attività diffusa: la prima edizione delle parole del profeta Geremia fu compilata solo pochi anni dopo.<ref>3</ref> I lettori moderni possono semplicemente notare che, al momento della distruzione del [[w:Tempio di Salomone|Primo Tempio]], il popolo di Giuda aveva familiarità con l'idea che gli insegnamenti di Mosè potessero essere trovati in un libro, e che accettava l'idea che la vita della nazione dovesse basarsi su quel documento. Inoltre, ci sono tutte le ragioni per supporre che quando i leader della nazione furono deportati in esilio a Babilonia portassero con sé il libro di Giosia, e anche qualsiasi altro scritto simile che riuscirono a trovare. Sicuramente avrebbero desiderato farlo, e gli sviluppi successivi sarebbero altrimenti molto difficili da spiegare. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = IL LIBRO DI RE GIOSIA |contenuto =''Questa è la storia della rivoluzione religiosa di re Giosia, fondata su un misterioso libro di Istruzione (Torah) scoperto durante i lavori di ristrutturazione del Tempio. Confrontando il programma della rivoluzione con il contenuto del Libro del Deuteronomio, gli studiosi moderni hanno concluso che fosse una versione di quel libro che il sacerdote Hilkiah portò al re.'' Nell'anno diciotto del suo regno, Giosia mandò Safàn figlio di Asalia, figlio di Mesullàm, scriba, nel tempio dicendogli: «Va' da Chelkia sommo sacerdote; egli raccolga il denaro portato nel tempio, che i custodi della soglia hanno raccolto dal popolo. Lo consegni agli esecutori dei lavori, addetti al tempio; costoro lo diano a quanti compiono le riparazioni del tempio, ossia ai falegnami, ai costruttori e ai muratori e l'usino per acquistare legname e pietre da taglio occorrenti per il restauro del tempio. Non c'è bisogno di controllare il denaro consegnato nelle mani di costoro, perché la loro condotta ispira fiducia».<br/> Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safàn: «Ho trovato nel tempio il libro della legge». Chelkia diede il libro a Safàn, che lo lesse. Lo scriba Safàn quindi andò dal re e gli riferì: «I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato agli esecutori dei lavori, addetti al tempio». Inoltre lo scriba Safàn riferì al re: «Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro». Safàn lo lesse davanti al re.<br/> Udite le parole del libro della legge, il re si lacerò le vesti. Egli comandò al sacerdote Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Acbor figlio di Michea, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re: «Andate, consultate YHWH per me, per il popolo e per tutto Giuda, intorno alle parole di questo libro ora trovato; difatti grande è la collera di YHWH, che si è accesa contro di noi perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro e nelle loro azioni non si sono ispirati a quanto è stato scritto per noi».<br/> Il sacerdote Chelkia insieme con Achikam, Acbor, Safàn e Asaia andarono dalla profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tikva, figlio di Carcas, guardarobiere; essa abitava in Gerusalemme nel secondo quartiere. L'interrogarono ed essa rispose loro: «Dice YHWH, Dio di Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me: Così parla YHWH: Eccomi, io faccio piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, attuando tutte le parole del libro lette dal re di Giuda, perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dèi per provocarmi a sdegno con tutte le opere delle loro mani; la mia collera divamperà contro questo luogo e non si spegnerà! Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare YHWH, riferirete: Queste cose dice YHWH Dio d'Israele: Quanto alle parole che hai udito,... poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti a YHWH, udendo le mie parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che cioè diverranno una desolazione e una maledizione, ti sei lacerate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato. Oracolo di YHWH. Per questo, ecco, io ti riunirò ai tuoi padri; sarai composto nel tuo sepolcro in pace; i tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò piombare su questo luogo». Quelli riferirono il messaggio al re.<br/> Per suo ordine si radunarono presso il re tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. Il re salì al tempio di YHWH insieme con tutti gli uomini di Giuda e con tutti gli abitanti di Gerusalemme, con i sacerdoti, con i profeti e con tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Ivi fece leggere alla loro presenza le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio. Il re, in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti a YHWH, impegnandosi a seguire YHWH e a osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l'anima, mettendo in pratica le parole dell'alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all'alleanza.<br/> Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di condurre fuori del tempio tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, di Asera e di tutta la milizia del cielo; li bruciò fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel. Destituì i sacerdoti, creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a Baal, al sole e alla luna, alle stelle e a tutta la milizia del cielo. Fece portare il palo sacro dal tempio fuori di Gerusalemme, nel torrente Cedron, e là lo bruciò e ne fece gettar la cenere nel sepolcro dei figli del popolo. Demolì le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio, e nelle quali le donne tessevano tende per Asera. Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, profanò le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba a Bersabea; demolì l'altura dei satiri, che era davanti alla porta di Giosuè governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città.<br/> Però i sacerdoti delle alture non salirono più all'altare di YHWH in Gerusalemme, anche se mangiavano pane azzimo in mezzo ai loro fratelli. Giosia profanò il Tofet, che si trovava nella valle di Ben-Hinnòn, perché nessuno vi facesse passare ancora il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloch. Fece scomparire i cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole all'ingresso del tempio, nel locale dell'eunuco Netan-Mèlech, che era nei cortili, e diede alle fiamme i carri del sole. Demolì gli altari sulla terrazza del piano di sopra di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manàsse nei due cortili del tempio, li frantumò e ne gettò la polvere nel torrente Cedron. Il re profanò le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della perdizione, erette da Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio di quelli di Sidòne, di Càmos, obbrobrio dei Moabiti, e di Milcom, abominio degli Ammoniti. Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa umane.<br/> Demolì anche l'altare di Betel e l'altura eretta da Geroboamo figlio di Nebàt, che aveva fatto commettere peccati a Israele; demolì quest'altare e l'altura; di quest'ultima frantumò le pietre, rendendole polvere; bruciò anche il palo sacro.<br/> Volgendo Giosia lo sguardo intorno vide i sepolcri che erano sul monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare profanandolo secondo le parole di YHWH pronunziate dall'uomo di Dio quando Geroboamo durante la festa stava presso l'altare. Quindi si voltò; alzato lo sguardo verso il sepolcro dell'uomo di Dio che aveva preannunziato queste cose, Giosia domandò: «Che è quel monumento che io vedo?». Gli uomini della città gli dissero: «È il sepolcro dell'uomo di Dio che, partito da Giuda, preannunziò quanto tu hai fatto contro l'altare di Betel». Egli disse: «Lasciatelo in pace; nessuno rimuova le sue ossa». Le ossa di lui in tal modo furono risparmiate, insieme con le ossa del profeta venuto da Samaria.<br/> Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re di Israele nelle città della Samaria per provocare a sdegno YHWH. In essi ripetè quanto aveva fatto a Betel. Immolò sugli altari tutti i sacerdoti delle alture locali e vi bruciò sopra ossa umane. Quindi ritornò in Gerusalemme.<br/> Il re ordinò a tutto il popolo: «Celebrate la pasqua per YHWH vostro Dio, con il rito descritto nel libro di questa alleanza». Difatti una pasqua simile non era mai stata celebrata dal tempo dei Giudici, che governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re di Israele e dei re di Giuda. In realtà, tale pasqua fu celebrata per YHWH, in Gerusalemme, solo nell'anno diciotto di Giosia.<br/> Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafim, gli idoli e tutti gli abomini, che erano nel paese di Giuda e in Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio di YHWH. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|2Re|22:3–23:24}}; ma cfr. anche {{passo biblico2|2Cronache|30}})</div> }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LE ORIGINI DI UN LIBRO PROFETICO |contenuto = ''Le vere origini letterarie della maggior parte dei libri delle Scritture non possono essere recuperate. Geremia, tuttavia, ci ha lasciato un breve racconto del suo primo tentativo di raccogliere le sue profezie e pubblicarle. In questo racconto, il profeta incarica il suo segretario, Baruc, di raccogliere le sue orazioni (non dice come siano state preservate) e di consegnare il libro così creato al re Ioiachim. Il re, tuttavia, non gradisce ciò che sente durante la lettura del libro e lo brucia. Di conseguenza, Geremia deve immediatamente iniziare il lavoro di preparazione di una seconda edizione ampliata, e quella raccolta riveduta probabilmente si è sviluppata nel libro che oggi si trova nelle Bibbie moderne. Sembra che nell'antichità la raccolta circolasse in diverse versioni: il fatto più interessante è che la Bibbia greca offre più o meno lo stesso materiale di quella ebraica, ma in un ordine sorprendentemente diverso. Gli studiosi divergono sul processo storico attraverso il quale tali differenze sono emerse.'' Nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta a Geremia da parte di YHWH: «Prendi un rotolo da scrivere e scrivici tutte le cose che ti ho detto riguardo a Gerusalemme, a Giuda e a tutte le nazioni, da quando cominciai a parlarti dal tempo di Giosia fino ad oggi. Forse quelli della casa di Giuda, sentendo tutto il male che mi propongo di fare loro, abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa e allora perdonerò le loro iniquità e i loro peccati».<br/> Geremia chiamò Baruc figlio di Neria e Baruc scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le cose che YHWH gli aveva detto su un rotolo per scrivere. Quindi Geremia ordinò a Baruc: «Io ne sono impedito e non posso andare nel tempio di YHWH. Andrai dunque tu a leggere, nel rotolo che hai scritto sotto la mia dettatura, le parole di YHWH, facendole udire al popolo nel tempio di YHWH in un giorno di digiuno; le leggerai anche ad alta voce a tutti quelli di Giuda che vengono dalle loro città. Forse si umilieranno con suppliche dinanzi a YHWH e abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa, perché grande è l'ira e il furore che YHWH ha espresso verso questo popolo».<br/> Baruc figlio di Neria fece quanto gli aveva comandato il profeta Geremia, leggendo sul rotolo le parole di YHWH nel tempio.<br/> Nel quinto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, nel nono mese, fu indetto un digiuno davanti a YHWH per tutto il popolo di Gerusalemme e per tutto il popolo che era venuto dalle città di Giuda a Gerusalemme. Baruc dunque lesse nel libro facendo udire a tutto il popolo le parole di Geremia, nel tempio di YHWH, nella stanza di Ghemarià, figlio di Safàn lo scriba, nel cortile superiore presso l'ingresso della Porta Nuova del tempio di YHWH. Michea figlio di Ghemarià, figlio di Safàn, udite tutte le parole di YHWH lette dal libro, scese alla reggia nella stanza dello scriba; ed ecco là si trovavano in seduta tutti i capi dignitari: Elisamà lo scriba e Delaià figlio di Semaià, Elnatàn figlio di Acbòr, Ghemarià figlio di Safàn, e Sedecìa figlio di Anania, insieme con tutti i capi. Michea riferì loro tutte le parole che aveva udite quando Baruc leggeva nel libro al popolo in ascolto.<br/> Allora tutti i capi inviarono da Baruc Iudi figlio di Natania, figlio di Selemia, figlio dell'Etiope, per dirgli: «Prendi nelle mani il rotolo che leggevi ad alta voce al popolo e vieni».<br/> Baruc figlio di Neria prese il rotolo in mano e si recò da loro. Ed essi gli dissero: «Siedi e leggi davanti a noi». Baruc lesse davanti a loro.<br/> Allora, quando udirono tutte quelle parole, ebbero paura e si dissero l'un l'altro: «Dobbiamo senz'altro riferire al re tutte queste parole». Poi interrogarono Baruc: «Dicci come hai fatto a scrivere tutte queste parole». Baruc rispose: «Di sua bocca Geremia mi dettava tutte queste parole e io le scrivevo nel libro con l'inchiostro».<br/> I capi dissero a Baruc: «Va' e nasconditi insieme con Geremia; nessuno sappia dove siete». Essi poi si recarono dal re nell'appartamento interno, dopo aver riposto il rotolo nella stanza di Elisamà lo scriba, e riferirono al re tutte queste cose. Allora il re mandò Iudi a prendere il rotolo. Iudi lo prese dalla stanza di Elisamà lo scriba e lo lesse davanti al re e a tutti i capi che stavano presso il re. Il re sedeva nel palazzo d'inverno - si era al nono mese - con un braciere acceso davanti.<br/> Ora, quando Iudi aveva letto tre o quattro colonne, il re le lacerava con il temperino da scriba e le gettava nel fuoco sul braciere, finché non fu distrutto l'intero rotolo nel fuoco che era sul braciere. Il re e tutti i suoi ministri non tremarono né si strapparono le vesti all'udire tutte quelle cose. Eppure Elnatàn, Delaià e Ghemarià avevano supplicato il re di non bruciare il rotolo, ma egli non diede loro ascolto. Anzi ordinò a Ieracmeèl, un principe regale, a Seraià figlio di Azrièl e a Selemia figlio di Abdeèl, di arrestare Baruc lo scriba e il profeta Geremia, ma YHWH li aveva nascosti.<br/> Questa parola di YHWH fu rivolta a Geremia dopo che il re ebbe bruciato il rotolo con le parole che Baruc aveva scritte sotto la dettatura di Geremia: Prendi di nuovo un rotolo e scrivici tutte le parole di prima, che erano nel primo rotolo bruciato da Ioiakìm re di Giuda. Contro Ioiakìm re di Giuda dichiarerai: «Dice YHWH: Hai bruciato quel rotolo, dicendo: Perché vi hai scritto queste parole: Certo verrà il re di Babilonia e devasterà questo paese e farà scomparire da esso uomini e bestie?»...<br/> Geremia prese un altro rotolo e lo consegnò a Baruc figlio di Neria, lo scriba, il quale vi scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le parole del libro che Ioiakìm re di Giuda aveva bruciato nel fuoco; inoltre vi furono aggiunte molte parole simili a quelle. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|Geremia|36:1-29,32}})</div> }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = SCRIBI |contenuto = Strictly speaking, the word scribe designates someone who can write, a rare skill in the ancient world. The earliest examples of writing that have survived tend to reflect certain specific environments, chiefly those of temples and royal bureaucracies: in both of those settings the official scribe was an important personage. In the course of time, scribes became an important professional group even among ordinary people. They prepared personal correspondence and various legal documents (certificates of sale or gift, marriage and divorce papers, acknowledgments of debt, etc.) for persons who could not write these for themselves, and over time these early professionals developed a large body of legal expertise. Soon even people who might have prepared their own documents relied on scribes instead; scribes knew the proper wording of such materials and supplied a product that could withstand official scrutiny. By virtue of their ability to write, scribes thus became the main carriers of legal expertise in the ancient Near East. One way to guarantee the acceptability of a particular document is to make it similar (or identical) to others that have already been accepted by authoritative officials; this consideration tends to produce uniformity in the formulation of such materials, and thus also in the legal conceptions that underlie them. Archeologists of the ancient Near East have found remarkable stability in the wording of legal documents from widely separated locations over a period stretching more than 1,000 years. Scribes knew how things were done, and scribes did them the same way for a very long time. The Bible reflects important aspects of ancient scribal culture. Of course, the very existence of ancient books is due to scribal activity. In addition, however, biblical law (and to some extent even later rabbinic law) stands firmly in the international legal heritage of Near Eastern scribes. Judean legal documents from the early centuries CE that have been discovered by archeologists similarly reflect the standard scribal formulations of Hellenistic and imperial Roman law. The scriptural Book of Kings depicts royal scribes as high officials. The scribe Shaphan, who helped to publish the Book of Moses in the days of King Josiah, was no mere secretary, just as the secretaries who form an American president’s cabinet are no mere clerks. The same can be said of Shaphan’s son Gemariah, or Elishama “the Scribe,” or Baruch ben Neriah, who was secretary to the prophet Jeremiah; these men helped Jeremiah prepare the first collected edition of his prophecies, and they were all important figures in the public life of their time (see “The Origin of a Prophetic Book”). }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LA TORAH VIENE A ''YEHUD'' |contenuto = ''I seguenti documenti, entrambi discussi nel testo, gettano grande luce sul processo attraverso il quale il libro della Torah divenne il fondamento giuridico dell'insediamento di ''Yehud''. Il primo presenta la lettera di nomina del re Artaserse che mise Esdra, con il suo libro, a capo del distretto. Il secondo racconta la storia della prima presentazione della [[Torah]] da parte di Esdra al popolo di Gerusalemme. Descrive con franchezza il loro sgomento nell'apprendere regole che non avevano mai imparato, e si conclude descrivendo la celebrazione della [[w:Sukkot|Festa delle Capanne סוכות]], un rito a loro precedentemente sconosciuto, quasi per la prima volta dall'Esodo dall'Egitto.'' <center>'''I. La Lettera del Re'''</center> «Artaserse, re dei re, al sacerdote Esdra, scriba della legge del Dio del cielo, salute perfetta. Ora: da me è dato questo decreto. Chiunque nel mio regno degli appartenenti al popolo d'Israele, dei sacerdoti e dei leviti ha deciso liberamente di andare a Gerusalemme, può venire con te; infatti da parte del re e dei suoi sette consiglieri tu sei inviato a fare inchiesta in Giudea e a Gerusalemme intorno all'osservanza della legge del tuo Dio, che hai nelle mani, e a portare l'argento e l'oro che il re e i suoi consiglieri inviano come offerta volontaria per devozione al Dio d'Israele che è in Gerusalemme, e tutto l'argento e l'oro che troverai in tutte le province di Babilonia insieme con le offerte volontarie che il popolo e i sacerdoti offriranno per la casa del loro Dio a Gerusalemme.<br/> Perciò con questo argento ti prenderai cura di acquistare tori, arieti, agnelli e ciò che occorre per le offerte e libazioni che vi si uniscono e li offrirai sull'altare della casa del vostro Dio che è in Gerusalemme. Quanto al resto dell'argento e dell'oro farete come sembrerà bene a te e ai tuoi fratelli, secondo la volontà del vostro Dio. Gli arredi che ti sono stati consegnati per il culto del tuo Dio, rimettili davanti al Dio di Gerusalemme. Per il resto di quanto occorre per la casa del tuo Dio e che spetta a te di procurare, lo procurerai a spese del tesoro reale. Io, il re Artaserse, ordino a tutti i tesorieri dell'Oltrefiume:<br/> Tutto ciò che Esdra, sacerdote e scriba della legge del Dio del cielo, vi domanderà, dateglielo puntualmente, fino a cento talenti d'argento, cento kor di grano, cento bat di vino, cento bat di olio e sale a volontà. Quanto è secondo la volontà del Dio del cielo sia fatto con precisione per la casa del Dio del cielo, perché non venga l'ira sul regno del re e dei suoi figli. Vi rendiamo poi noto che non è permesso riscuotere tributi e diritti di pedaggio su tutti i sacerdoti, leviti, cantori, portieri, oblati e inservienti di questa casa di Dio.<br/> Quanto a te, Esdra, con la sapienza del tuo Dio, che ti è stata data, stabilisci magistrati e giudici, ai quali sia affidata l'amministrazione della giustizia per tutto il popolo dell'Oltrefiume, cioè per quanti conoscono la legge del tuo Dio, e istruisci quelli che non la conoscono. A riguardo di chiunque non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re, sia fatta prontamente giustizia o con la morte o con il bando o con ammenda in denaro o con il carcere». <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|Esdra|7:12-26}})</div> <center>'''II. L'Assemblea di Gerusalemme'''</center> Il resto del popolo diede ventimila dracme d'oro, duemila mine d'argento e sessantanove vesti sacerdotali. I sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, alcuni del popolo, gli oblati e tutti gli Israeliti si stabilirono nelle loro città.<br/> Come giunse il settimo mese, gli Israeliti erano nelle loro città...<br/> Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo scriba di portare il libro della legge di Mosè che YHWH aveva dato a Israele. Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.<br/> Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l'orecchio a sentire il libro della legge. Esdra lo scriba stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l'occorrenza e accanto a lui stavano, a destra Mattitia, Sema, Anaia, Uria, Chelkia e Maaseia; a sinistra Pedaia, Misael, Malchia, Casum, Casbaddàna, Zaccaria e Mesullàm.<br/> Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutto il popolo; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse YHWH Dio grande e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi a YHWH. Giosuè, Bani, Serebia, Iamin, Akkub, Sabbetài, Odia, Maaseia, Kelita, Azaria, Iozabàd, Canàn, Pelaia, leviti, spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi al suo posto.<br/> Essi leggevano nel libro della legge di Dio a brani distinti e con spiegazioni del senso e così facevano comprendere la lettura. Neemia, che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato a YHWH vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Perché tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato a YHWH nostro; non vi rattristate, perché la gioia di YHWH è la vostra forza». I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!». Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri e a far festa, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.<br/> Il secondo giorno i capifamiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e i leviti si radunarono presso Esdra lo scriba per esaminare le parole della legge. Trovarono scritto nella legge data da YHWH per mezzo di Mosè, che gli Israeliti dovevano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese. Allora fecero sapere la cosa e pubblicarono questo bando in tutte le loro città e in Gerusalemme: «Andate al monte e portatene rami di ulivo, rami di olivastro, rami di mirto, rami di palma e rami di alberi ombrosi, per fare capanne, come sta scritto». Allora il popolo andò fuori, portò i rami e si fece ciascuno la sua capanna sul tetto della propria casa, nei loro cortili, nei cortili della casa di Dio, sulla piazza della porta delle Acque e sulla piazza della porta di Efraim. Così tutta la comunità di coloro che erano tornati dalla deportazione si fece capanne e dimorò nelle capanne. Dal tempo di Giosuè figlio di Nun fino a quel giorno, gli Israeliti non avevano più fatto nulla di simile. Vi fu gioia molto grande. Esdra fece la lettura del libro della legge di Dio ogni giorno, dal primo all'ultimo; la festa si celebrò durante sette giorni e l'ottavo vi fu una solenne assemblea secondo il rito. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">{{passo biblico2|Neemia|7:72-8:18}}; cfr. {{passo biblico2|Levitico|23:33-43}})</div> }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = INTERPRETAZIONE NELLA BIBBIA |contenuto = It has already been mentioned that the Bible is actually a collection of separate books written over a period of almost 1,000 years. It would not be surprising that later biblical writings sometimes interpret older materials in that same collection, and so indeed they do. Here are a few examples, two from the realm of ritual law and three (summarized more briefly) from the realm of religious thought. <center>'''1'''</center> In connection with the annual sacrifice of the Passover lamb, Exodus 12:9 contains a very clear instruction: Do not eat it raw, or cooked in water, but roasted . . . over the fire... [...] }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = I SAMARITANI |contenuto = In 722 BCE the Assyrians conquered the Kingdom of Israel and put an end to its sovereignty. According to the narrative in 2 Kings 17, the inhabitants of the land were carried off to Assyrian exile, and the Assyrians imported “people from Babylon, Cuthah, Avva, Hamath, and Sefarvaim” (17:24), similarly uprooted from their native lands, and settled them in the now-empty countryside of Samaria. The narrative goes on to report that the devastated country was overrun by lions, and this made the new residents afraid that they had angered YHWH, the god of the land, by worshiping him incorrectly. The king of Assyria ordered that a few of the exiled Israelite priests be returned to their homes to teach the newcomers “how to fear YHWH” (17:28), but the newcomers continued to serve their ancestral gods as well... [...] }} [...] {{clear}} [[File:Israeli blue Star of David.svg|25px|center|Maghen David]] == Note == {{Vedi anche|Serie delle interpretazioni|Serie misticismo ebraico|Serie maimonidea|Serie dei sentimenti|Serie letteratura moderna}} <div style="height: 180px; overflow: auto; padding: 3px; border:1px solid #AAAAAA; reflist4"><references/></div> {{Avanzamento|25%|6 luglio 2025}} [[Categoria:Una storia dell'ebraismo|Capitolo 3]] pl3mj5u0t9ivw5616kjnnqk911x5x4l 478480 478479 2025-07-06T20:21:52Z Monozigote 19063 /* Il Libro e il Popolo */ pic 478480 wikitext text/x-wiki {{Una storia dell'ebraismo}} {{Immagine grande|Baruch Zvi Ring - Memorial Tablet and Omer Calendar - Google Art Project.jpg|750px|}} == Il Libro e il Popolo == <!--- miei testi in inglese da tradurre, sistemare e inserire ---> I Capitoli precedenti si sono basati ampiamente sulle informazioni contenute nella Bibbia, ma la Bibbia stessa, il libro ora nelle nostre mani, non è ancora apparsa nella storia. Cos'è la Bibbia? Come mai l'Ebraismo e poi il Cristianesimo si sono basati su questo libro? Cosa significa per qualsiasi religione basarsi su un libro? Altre religioni antiche non si basavano affatto sui libri; perché l'Ebraismo ha intrapreso una strada diversa? Come in precedenza, sarà utile iniziare con alcune narrazioni. Un resoconto in {{passo biblico2|2Re|23}} descrive un episodio accaduto a Gerusalemme durante il regno di re Giosia (640-609 AEV): nel corso di un'importante ristrutturazione dell'edificio del Tempio, fu trovato un libro che causò una rivoluzione nella vita della nazione (cfr. "IL LIBRO DI RE GIOSIA"). Il libro conteneva (o si diceva che contenesse) insegnamenti di Mosè stesso, il fondatore della religione d'Israele, e il popolo si rese conto di aver vissuto in violazione di quegli insegnamenti per innumerevoli generazioni. Re Giosia si accinse a far rispettare questi insegnamenti fino a quel momento sconosciuti e li pose a fondamento della vita nazionale; per questo atto fu ricordato come un re che "ritornava a YHWH con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima e con tutte le sue forze, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non ne sorse mai un altro simile" ({{passo biblico2|2Re|23:25}}).<ref>1</ref> Nessuna precedente narrazione nelle Scritture registra un simile uso di materiale scritto. In un'epoca precedente, il re Ezechia (morto nel 686 AEV) aveva attuato una riforma simile, e le Scritture lo lodano in modo analogo,<ref>2</ref> ma non vi è alcun accenno al fatto che i suoi sforzi fossero stati ispirati da un rotolo di pergamena. I libri delle Scritture precedenti fanno riferimento astratto a una versione scritta degli insegnamenti di Mosè, ma questi potrebbero riflettere concezioni successive, risalenti a un periodo dopo l'inizio della circolazione di tali libri. La riforma di Giosia è la prima situazione storica documentata in cui si possa trovare un libro del genere. Tuttavia, nessuno in questa narrazione sembra sorpreso che gli insegnamenti di Mosè siano stati messi per iscritto. Questo potrebbe essere un segno che i libri scritti della [[Torah]] תּוֹרָה ("Istruzione") fossero già familiari, o forse riflette un momento nella storia di Israele in cui la produzione di testi sacri scritti divenne improvvisamente un'attività diffusa: la prima edizione delle parole del profeta Geremia fu compilata solo pochi anni dopo.<ref>3</ref> I lettori moderni possono semplicemente notare che, al momento della distruzione del [[w:Tempio di Salomone|Primo Tempio]], il popolo di Giuda aveva familiarità con l'idea che gli insegnamenti di Mosè potessero essere trovati in un libro, e che accettava l'idea che la vita della nazione dovesse basarsi su quel documento. Inoltre, ci sono tutte le ragioni per supporre che quando i leader della nazione furono deportati in esilio a Babilonia portassero con sé il libro di Giosia, e anche qualsiasi altro scritto simile che riuscirono a trovare. Sicuramente avrebbero desiderato farlo, e gli sviluppi successivi sarebbero altrimenti molto difficili da spiegare. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = IL LIBRO DI RE GIOSIA |contenuto =''Questa è la storia della rivoluzione religiosa di re Giosia, fondata su un misterioso libro di Istruzione (Torah) scoperto durante i lavori di ristrutturazione del Tempio. Confrontando il programma della rivoluzione con il contenuto del Libro del Deuteronomio, gli studiosi moderni hanno concluso che fosse una versione di quel libro che il sacerdote Hilkiah portò al re.'' Nell'anno diciotto del suo regno, Giosia mandò Safàn figlio di Asalia, figlio di Mesullàm, scriba, nel tempio dicendogli: «Va' da Chelkia sommo sacerdote; egli raccolga il denaro portato nel tempio, che i custodi della soglia hanno raccolto dal popolo. Lo consegni agli esecutori dei lavori, addetti al tempio; costoro lo diano a quanti compiono le riparazioni del tempio, ossia ai falegnami, ai costruttori e ai muratori e l'usino per acquistare legname e pietre da taglio occorrenti per il restauro del tempio. Non c'è bisogno di controllare il denaro consegnato nelle mani di costoro, perché la loro condotta ispira fiducia».<br/> Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safàn: «Ho trovato nel tempio il libro della legge». Chelkia diede il libro a Safàn, che lo lesse. Lo scriba Safàn quindi andò dal re e gli riferì: «I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato agli esecutori dei lavori, addetti al tempio». Inoltre lo scriba Safàn riferì al re: «Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro». Safàn lo lesse davanti al re.<br/> Udite le parole del libro della legge, il re si lacerò le vesti. Egli comandò al sacerdote Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Acbor figlio di Michea, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re: «Andate, consultate YHWH per me, per il popolo e per tutto Giuda, intorno alle parole di questo libro ora trovato; difatti grande è la collera di YHWH, che si è accesa contro di noi perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro e nelle loro azioni non si sono ispirati a quanto è stato scritto per noi».<br/> Il sacerdote Chelkia insieme con Achikam, Acbor, Safàn e Asaia andarono dalla profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tikva, figlio di Carcas, guardarobiere; essa abitava in Gerusalemme nel secondo quartiere. L'interrogarono ed essa rispose loro: «Dice YHWH, Dio di Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me: Così parla YHWH: Eccomi, io faccio piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, attuando tutte le parole del libro lette dal re di Giuda, perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dèi per provocarmi a sdegno con tutte le opere delle loro mani; la mia collera divamperà contro questo luogo e non si spegnerà! Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare YHWH, riferirete: Queste cose dice YHWH Dio d'Israele: Quanto alle parole che hai udito,... poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti a YHWH, udendo le mie parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che cioè diverranno una desolazione e una maledizione, ti sei lacerate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato. Oracolo di YHWH. Per questo, ecco, io ti riunirò ai tuoi padri; sarai composto nel tuo sepolcro in pace; i tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò piombare su questo luogo». Quelli riferirono il messaggio al re.<br/> Per suo ordine si radunarono presso il re tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. Il re salì al tempio di YHWH insieme con tutti gli uomini di Giuda e con tutti gli abitanti di Gerusalemme, con i sacerdoti, con i profeti e con tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Ivi fece leggere alla loro presenza le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio. Il re, in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti a YHWH, impegnandosi a seguire YHWH e a osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l'anima, mettendo in pratica le parole dell'alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all'alleanza.<br/> Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di condurre fuori del tempio tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, di Asera e di tutta la milizia del cielo; li bruciò fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel. Destituì i sacerdoti, creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a Baal, al sole e alla luna, alle stelle e a tutta la milizia del cielo. Fece portare il palo sacro dal tempio fuori di Gerusalemme, nel torrente Cedron, e là lo bruciò e ne fece gettar la cenere nel sepolcro dei figli del popolo. Demolì le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio, e nelle quali le donne tessevano tende per Asera. Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, profanò le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba a Bersabea; demolì l'altura dei satiri, che era davanti alla porta di Giosuè governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città.<br/> Però i sacerdoti delle alture non salirono più all'altare di YHWH in Gerusalemme, anche se mangiavano pane azzimo in mezzo ai loro fratelli. Giosia profanò il Tofet, che si trovava nella valle di Ben-Hinnòn, perché nessuno vi facesse passare ancora il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloch. Fece scomparire i cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole all'ingresso del tempio, nel locale dell'eunuco Netan-Mèlech, che era nei cortili, e diede alle fiamme i carri del sole. Demolì gli altari sulla terrazza del piano di sopra di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manàsse nei due cortili del tempio, li frantumò e ne gettò la polvere nel torrente Cedron. Il re profanò le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della perdizione, erette da Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio di quelli di Sidòne, di Càmos, obbrobrio dei Moabiti, e di Milcom, abominio degli Ammoniti. Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa umane.<br/> Demolì anche l'altare di Betel e l'altura eretta da Geroboamo figlio di Nebàt, che aveva fatto commettere peccati a Israele; demolì quest'altare e l'altura; di quest'ultima frantumò le pietre, rendendole polvere; bruciò anche il palo sacro.<br/> Volgendo Giosia lo sguardo intorno vide i sepolcri che erano sul monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare profanandolo secondo le parole di YHWH pronunziate dall'uomo di Dio quando Geroboamo durante la festa stava presso l'altare. Quindi si voltò; alzato lo sguardo verso il sepolcro dell'uomo di Dio che aveva preannunziato queste cose, Giosia domandò: «Che è quel monumento che io vedo?». Gli uomini della città gli dissero: «È il sepolcro dell'uomo di Dio che, partito da Giuda, preannunziò quanto tu hai fatto contro l'altare di Betel». Egli disse: «Lasciatelo in pace; nessuno rimuova le sue ossa». Le ossa di lui in tal modo furono risparmiate, insieme con le ossa del profeta venuto da Samaria.<br/> Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re di Israele nelle città della Samaria per provocare a sdegno YHWH. In essi ripetè quanto aveva fatto a Betel. Immolò sugli altari tutti i sacerdoti delle alture locali e vi bruciò sopra ossa umane. Quindi ritornò in Gerusalemme.<br/> Il re ordinò a tutto il popolo: «Celebrate la pasqua per YHWH vostro Dio, con il rito descritto nel libro di questa alleanza». Difatti una pasqua simile non era mai stata celebrata dal tempo dei Giudici, che governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re di Israele e dei re di Giuda. In realtà, tale pasqua fu celebrata per YHWH, in Gerusalemme, solo nell'anno diciotto di Giosia.<br/> Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafim, gli idoli e tutti gli abomini, che erano nel paese di Giuda e in Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio di YHWH. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|2Re|22:3–23:24}}; ma cfr. anche {{passo biblico2|2Cronache|30}})</div> }} In 539 BCE the city of Babylon was overrun by the Persians, and for the next two centuries the Persian Empire dominated the Near East. Scripture records that the victorious King Cyrus almost immediately allowed the exiles to return to Judah and rebuild their Temple, though it naturally was taken for granted that sovereign power would remain in his hands.4 Led by the Temple priests, the people of Jerusalem and its surroundings began to rebuild the way of life that Nebuchadnezzar had nearly destroyed. The next great turning point occurred during the seventh year of the Persian King Artaxerxes,5 when a scribe of priestly ancestry named Ezra arrived in Jerusalem bearing a letter of royal appointment. The biblical text goes out of its way to emphasize Ezra’s distinguished priestly descent, tracing his parentage generation by generation all the way back to Aaron, the brother of Moses and Israel’s first high priest. In the same breath the text also identifies Ezra’s other claims to distinction: he was a scribe “proficient in the Teaching [Heb., Torah] of Moses which YHWH the God of Israel had granted,” and furthermore “the king had given him . . . everything he asked” (Ezra 7:6). This combination of impeccable lineage, religious book learning, and royal support enabled Ezra to carry out a revolution in the nation’s life.6 Two biblical passages shed light on the nature of that revolution. Ezra 7:12–16 provides a copy of the royal letter that Ezra carried (see “The Torah Comes to Yehud”). It is impossible, of course, to verify the accuracy or even the authenticity of this document, but most scholars have accepted the letter as genuine, and it warrants attention here. The letter recognizes Ezra’s expertise in “the law of the god of Heaven” and grants him wide authority over the territory of Yehud (the official Persian name of the district) on the basis of that expertise. How did the king7 come to hear of Ezra in the first place, and why did the king suppose that expertise in this law should be a prerequisite for Jewish leadership? The text answers neither question, but it appears that high-ranking members of the exiled Judahite community in Babylon8 had access to powerful royal officials and brought Ezra to their attention. Such well-connected exiles from Judah must themselves have believed that Ezra’s scribal expertise was important to the well-being of the home community in Jerusalem, and they managed to obtain for Ezra a royal appointment to govern their homeland. Being a scribe, Ezra naturally possessed a written copy of “the law of the god of Heaven,” and when he arrived in Jerusalem to assume his office he arranged a public reading of that law (Figure 2). Another biblical passage (Nehemiah 7:72–8:18) describes that event (again, see “The Torah Comes to Yehud”). In later generations, religious tradition affirmed that Ezra’s book was a scroll of the Torah, the same Pentateuch (a Greek word meaning “Five Books”) now revered as containing the teachings of Moses and the word of God, but modern scholars are not convinced that this was so. The actual contents of Ezra’s scroll remain unclear. Did the text contain only ceremonial instructions, and perhaps other rules and regulations, or also the vast narrative beginning of the Pentateuch that stretches from the Creation through the Exodus to the revelation at Sinai, a book and a half out of the five? The present text does not say. In the chapter that follows the story of Ezra’s public reading,9 Nehemiah addresses the crowd and provides a summary of that great narrative, but many important elements of the story are omitted, and in any case, Nehemiah is not described as ''reading'' that account. [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LE ORIGINI DI UN LIBRO PROFETICO |contenuto = ''Le vere origini letterarie della maggior parte dei libri delle Scritture non possono essere recuperate. Geremia, tuttavia, ci ha lasciato un breve racconto del suo primo tentativo di raccogliere le sue profezie e pubblicarle. In questo racconto, il profeta incarica il suo segretario, Baruc, di raccogliere le sue orazioni (non dice come siano state preservate) e di consegnare il libro così creato al re Ioiachim. Il re, tuttavia, non gradisce ciò che sente durante la lettura del libro e lo brucia. Di conseguenza, Geremia deve immediatamente iniziare il lavoro di preparazione di una seconda edizione ampliata, e quella raccolta riveduta probabilmente si è sviluppata nel libro che oggi si trova nelle Bibbie moderne. Sembra che nell'antichità la raccolta circolasse in diverse versioni: il fatto più interessante è che la Bibbia greca offre più o meno lo stesso materiale di quella ebraica, ma in un ordine sorprendentemente diverso. Gli studiosi divergono sul processo storico attraverso il quale tali differenze sono emerse.'' Nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta a Geremia da parte di YHWH: «Prendi un rotolo da scrivere e scrivici tutte le cose che ti ho detto riguardo a Gerusalemme, a Giuda e a tutte le nazioni, da quando cominciai a parlarti dal tempo di Giosia fino ad oggi. Forse quelli della casa di Giuda, sentendo tutto il male che mi propongo di fare loro, abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa e allora perdonerò le loro iniquità e i loro peccati».<br/> Geremia chiamò Baruc figlio di Neria e Baruc scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le cose che YHWH gli aveva detto su un rotolo per scrivere. Quindi Geremia ordinò a Baruc: «Io ne sono impedito e non posso andare nel tempio di YHWH. Andrai dunque tu a leggere, nel rotolo che hai scritto sotto la mia dettatura, le parole di YHWH, facendole udire al popolo nel tempio di YHWH in un giorno di digiuno; le leggerai anche ad alta voce a tutti quelli di Giuda che vengono dalle loro città. Forse si umilieranno con suppliche dinanzi a YHWH e abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa, perché grande è l'ira e il furore che YHWH ha espresso verso questo popolo».<br/> Baruc figlio di Neria fece quanto gli aveva comandato il profeta Geremia, leggendo sul rotolo le parole di YHWH nel tempio.<br/> Nel quinto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, nel nono mese, fu indetto un digiuno davanti a YHWH per tutto il popolo di Gerusalemme e per tutto il popolo che era venuto dalle città di Giuda a Gerusalemme. Baruc dunque lesse nel libro facendo udire a tutto il popolo le parole di Geremia, nel tempio di YHWH, nella stanza di Ghemarià, figlio di Safàn lo scriba, nel cortile superiore presso l'ingresso della Porta Nuova del tempio di YHWH. Michea figlio di Ghemarià, figlio di Safàn, udite tutte le parole di YHWH lette dal libro, scese alla reggia nella stanza dello scriba; ed ecco là si trovavano in seduta tutti i capi dignitari: Elisamà lo scriba e Delaià figlio di Semaià, Elnatàn figlio di Acbòr, Ghemarià figlio di Safàn, e Sedecìa figlio di Anania, insieme con tutti i capi. Michea riferì loro tutte le parole che aveva udite quando Baruc leggeva nel libro al popolo in ascolto.<br/> Allora tutti i capi inviarono da Baruc Iudi figlio di Natania, figlio di Selemia, figlio dell'Etiope, per dirgli: «Prendi nelle mani il rotolo che leggevi ad alta voce al popolo e vieni».<br/> Baruc figlio di Neria prese il rotolo in mano e si recò da loro. Ed essi gli dissero: «Siedi e leggi davanti a noi». Baruc lesse davanti a loro.<br/> Allora, quando udirono tutte quelle parole, ebbero paura e si dissero l'un l'altro: «Dobbiamo senz'altro riferire al re tutte queste parole». Poi interrogarono Baruc: «Dicci come hai fatto a scrivere tutte queste parole». Baruc rispose: «Di sua bocca Geremia mi dettava tutte queste parole e io le scrivevo nel libro con l'inchiostro».<br/> I capi dissero a Baruc: «Va' e nasconditi insieme con Geremia; nessuno sappia dove siete». Essi poi si recarono dal re nell'appartamento interno, dopo aver riposto il rotolo nella stanza di Elisamà lo scriba, e riferirono al re tutte queste cose. Allora il re mandò Iudi a prendere il rotolo. Iudi lo prese dalla stanza di Elisamà lo scriba e lo lesse davanti al re e a tutti i capi che stavano presso il re. Il re sedeva nel palazzo d'inverno - si era al nono mese - con un braciere acceso davanti.<br/> Ora, quando Iudi aveva letto tre o quattro colonne, il re le lacerava con il temperino da scriba e le gettava nel fuoco sul braciere, finché non fu distrutto l'intero rotolo nel fuoco che era sul braciere. Il re e tutti i suoi ministri non tremarono né si strapparono le vesti all'udire tutte quelle cose. Eppure Elnatàn, Delaià e Ghemarià avevano supplicato il re di non bruciare il rotolo, ma egli non diede loro ascolto. Anzi ordinò a Ieracmeèl, un principe regale, a Seraià figlio di Azrièl e a Selemia figlio di Abdeèl, di arrestare Baruc lo scriba e il profeta Geremia, ma YHWH li aveva nascosti.<br/> Questa parola di YHWH fu rivolta a Geremia dopo che il re ebbe bruciato il rotolo con le parole che Baruc aveva scritte sotto la dettatura di Geremia: Prendi di nuovo un rotolo e scrivici tutte le parole di prima, che erano nel primo rotolo bruciato da Ioiakìm re di Giuda. Contro Ioiakìm re di Giuda dichiarerai: «Dice YHWH: Hai bruciato quel rotolo, dicendo: Perché vi hai scritto queste parole: Certo verrà il re di Babilonia e devasterà questo paese e farà scomparire da esso uomini e bestie?»...<br/> Geremia prese un altro rotolo e lo consegnò a Baruc figlio di Neria, lo scriba, il quale vi scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le parole del libro che Ioiakìm re di Giuda aveva bruciato nel fuoco; inoltre vi furono aggiunte molte parole simili a quelle. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|Geremia|36:1-29,32}})</div> }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = SCRIBI |contenuto = Strictly speaking, the word scribe designates someone who can write, a rare skill in the ancient world. The earliest examples of writing that have survived tend to reflect certain specific environments, chiefly those of temples and royal bureaucracies: in both of those settings the official scribe was an important personage. In the course of time, scribes became an important professional group even among ordinary people. They prepared personal correspondence and various legal documents (certificates of sale or gift, marriage and divorce papers, acknowledgments of debt, etc.) for persons who could not write these for themselves, and over time these early professionals developed a large body of legal expertise. Soon even people who might have prepared their own documents relied on scribes instead; scribes knew the proper wording of such materials and supplied a product that could withstand official scrutiny. By virtue of their ability to write, scribes thus became the main carriers of legal expertise in the ancient Near East. One way to guarantee the acceptability of a particular document is to make it similar (or identical) to others that have already been accepted by authoritative officials; this consideration tends to produce uniformity in the formulation of such materials, and thus also in the legal conceptions that underlie them. Archeologists of the ancient Near East have found remarkable stability in the wording of legal documents from widely separated locations over a period stretching more than 1,000 years. Scribes knew how things were done, and scribes did them the same way for a very long time. The Bible reflects important aspects of ancient scribal culture. Of course, the very existence of ancient books is due to scribal activity. In addition, however, biblical law (and to some extent even later rabbinic law) stands firmly in the international legal heritage of Near Eastern scribes. Judean legal documents from the early centuries CE that have been discovered by archeologists similarly reflect the standard scribal formulations of Hellenistic and imperial Roman law. The scriptural Book of Kings depicts royal scribes as high officials. The scribe Shaphan, who helped to publish the Book of Moses in the days of King Josiah, was no mere secretary, just as the secretaries who form an American president’s cabinet are no mere clerks. The same can be said of Shaphan’s son Gemariah, or Elishama “the Scribe,” or Baruch ben Neriah, who was secretary to the prophet Jeremiah; these men helped Jeremiah prepare the first collected edition of his prophecies, and they were all important figures in the public life of their time (see “The Origin of a Prophetic Book”). }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LA TORAH VIENE A ''YEHUD'' |contenuto = ''I seguenti documenti, entrambi discussi nel testo, gettano grande luce sul processo attraverso il quale il libro della Torah divenne il fondamento giuridico dell'insediamento di ''Yehud''. Il primo presenta la lettera di nomina del re Artaserse che mise Esdra, con il suo libro, a capo del distretto. Il secondo racconta la storia della prima presentazione della [[Torah]] da parte di Esdra al popolo di Gerusalemme. Descrive con franchezza il loro sgomento nell'apprendere regole che non avevano mai imparato, e si conclude descrivendo la celebrazione della [[w:Sukkot|Festa delle Capanne סוכות]], un rito a loro precedentemente sconosciuto, quasi per la prima volta dall'Esodo dall'Egitto.'' <center>'''I. La Lettera del Re'''</center> «Artaserse, re dei re, al sacerdote Esdra, scriba della legge del Dio del cielo, salute perfetta. Ora: da me è dato questo decreto. Chiunque nel mio regno degli appartenenti al popolo d'Israele, dei sacerdoti e dei leviti ha deciso liberamente di andare a Gerusalemme, può venire con te; infatti da parte del re e dei suoi sette consiglieri tu sei inviato a fare inchiesta in Giudea e a Gerusalemme intorno all'osservanza della legge del tuo Dio, che hai nelle mani, e a portare l'argento e l'oro che il re e i suoi consiglieri inviano come offerta volontaria per devozione al Dio d'Israele che è in Gerusalemme, e tutto l'argento e l'oro che troverai in tutte le province di Babilonia insieme con le offerte volontarie che il popolo e i sacerdoti offriranno per la casa del loro Dio a Gerusalemme.<br/> Perciò con questo argento ti prenderai cura di acquistare tori, arieti, agnelli e ciò che occorre per le offerte e libazioni che vi si uniscono e li offrirai sull'altare della casa del vostro Dio che è in Gerusalemme. Quanto al resto dell'argento e dell'oro farete come sembrerà bene a te e ai tuoi fratelli, secondo la volontà del vostro Dio. Gli arredi che ti sono stati consegnati per il culto del tuo Dio, rimettili davanti al Dio di Gerusalemme. Per il resto di quanto occorre per la casa del tuo Dio e che spetta a te di procurare, lo procurerai a spese del tesoro reale. Io, il re Artaserse, ordino a tutti i tesorieri dell'Oltrefiume:<br/> Tutto ciò che Esdra, sacerdote e scriba della legge del Dio del cielo, vi domanderà, dateglielo puntualmente, fino a cento talenti d'argento, cento kor di grano, cento bat di vino, cento bat di olio e sale a volontà. Quanto è secondo la volontà del Dio del cielo sia fatto con precisione per la casa del Dio del cielo, perché non venga l'ira sul regno del re e dei suoi figli. Vi rendiamo poi noto che non è permesso riscuotere tributi e diritti di pedaggio su tutti i sacerdoti, leviti, cantori, portieri, oblati e inservienti di questa casa di Dio.<br/> Quanto a te, Esdra, con la sapienza del tuo Dio, che ti è stata data, stabilisci magistrati e giudici, ai quali sia affidata l'amministrazione della giustizia per tutto il popolo dell'Oltrefiume, cioè per quanti conoscono la legge del tuo Dio, e istruisci quelli che non la conoscono. A riguardo di chiunque non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re, sia fatta prontamente giustizia o con la morte o con il bando o con ammenda in denaro o con il carcere». <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|Esdra|7:12-26}})</div> <center>'''II. L'Assemblea di Gerusalemme'''</center> [[File:Ezra Reads the Law l.jpg|right|150px|thumb|<small>'''''Esdra legge lo Scrollo''''' – Dipinto murale proveniente dalla sinagoga del III secolo EV a Dura Europos, in Siria, al confine con l'Impero Romano. Cfr. [[Una storia dell'ebraismo/Capitolo 10|Capitolo 10]] per maggiori informazioni su questo importante sito.</small>]] Il resto del popolo diede ventimila dracme d'oro, duemila mine d'argento e sessantanove vesti sacerdotali. I sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, alcuni del popolo, gli oblati e tutti gli Israeliti si stabilirono nelle loro città.<br/> Come giunse il settimo mese, gli Israeliti erano nelle loro città...<br/> Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo scriba di portare il libro della legge di Mosè che YHWH aveva dato a Israele. Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.<br/> Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l'orecchio a sentire il libro della legge. Esdra lo scriba stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l'occorrenza e accanto a lui stavano, a destra Mattitia, Sema, Anaia, Uria, Chelkia e Maaseia; a sinistra Pedaia, Misael, Malchia, Casum, Casbaddàna, Zaccaria e Mesullàm.<br/> Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutto il popolo; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse YHWH Dio grande e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi a YHWH. Giosuè, Bani, Serebia, Iamin, Akkub, Sabbetài, Odia, Maaseia, Kelita, Azaria, Iozabàd, Canàn, Pelaia, leviti, spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi al suo posto.<br/> Essi leggevano nel libro della legge di Dio a brani distinti e con spiegazioni del senso e così facevano comprendere la lettura. Neemia, che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato a YHWH vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Perché tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato a YHWH nostro; non vi rattristate, perché la gioia di YHWH è la vostra forza». I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!». Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri e a far festa, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.<br/> Il secondo giorno i capifamiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e i leviti si radunarono presso Esdra lo scriba per esaminare le parole della legge. Trovarono scritto nella legge data da YHWH per mezzo di Mosè, che gli Israeliti dovevano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese. Allora fecero sapere la cosa e pubblicarono questo bando in tutte le loro città e in Gerusalemme: «Andate al monte e portatene rami di ulivo, rami di olivastro, rami di mirto, rami di palma e rami di alberi ombrosi, per fare capanne, come sta scritto». Allora il popolo andò fuori, portò i rami e si fece ciascuno la sua capanna sul tetto della propria casa, nei loro cortili, nei cortili della casa di Dio, sulla piazza della porta delle Acque e sulla piazza della porta di Efraim. Così tutta la comunità di coloro che erano tornati dalla deportazione si fece capanne e dimorò nelle capanne. Dal tempo di Giosuè figlio di Nun fino a quel giorno, gli Israeliti non avevano più fatto nulla di simile. Vi fu gioia molto grande. Esdra fece la lettura del libro della legge di Dio ogni giorno, dal primo all'ultimo; la festa si celebrò durante sette giorni e l'ottavo vi fu una solenne assemblea secondo il rito. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">{{passo biblico2|Neemia|7:72-8:18}}; cfr. {{passo biblico2|Levitico|23:33-43}})</div> }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = INTERPRETAZIONE NELLA BIBBIA |contenuto = It has already been mentioned that the Bible is actually a collection of separate books written over a period of almost 1,000 years. It would not be surprising that later biblical writings sometimes interpret older materials in that same collection, and so indeed they do. Here are a few examples, two from the realm of ritual law and three (summarized more briefly) from the realm of religious thought. <center>'''1'''</center> In connection with the annual sacrifice of the Passover lamb, Exodus 12:9 contains a very clear instruction: Do not eat it raw, or cooked in water, but roasted . . . over the fire... [...] }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = I SAMARITANI |contenuto = In 722 BCE the Assyrians conquered the Kingdom of Israel and put an end to its sovereignty. According to the narrative in 2 Kings 17, the inhabitants of the land were carried off to Assyrian exile, and the Assyrians imported “people from Babylon, Cuthah, Avva, Hamath, and Sefarvaim” (17:24), similarly uprooted from their native lands, and settled them in the now-empty countryside of Samaria. The narrative goes on to report that the devastated country was overrun by lions, and this made the new residents afraid that they had angered YHWH, the god of the land, by worshiping him incorrectly. The king of Assyria ordered that a few of the exiled Israelite priests be returned to their homes to teach the newcomers “how to fear YHWH” (17:28), but the newcomers continued to serve their ancestral gods as well... [...] }} [...] [[File:Israeli blue Star of David.svg|25px|center|Maghen David]] {{clear}} {{Immagine grande|109.Ezra Reads the Law to the People.jpg|1010px|''Esdra legge le Tavole al Popolo'', di [[w:Gustave Doré|Gustave Doré]] (1866)}} == Note == {{Vedi anche|Serie delle interpretazioni|Serie misticismo ebraico|Serie maimonidea|Serie dei sentimenti|Serie letteratura moderna}} <div style="height: 180px; overflow: auto; padding: 3px; border:1px solid #AAAAAA; reflist4"><references/></div> {{Avanzamento|25%|6 luglio 2025}} [[Categoria:Una storia dell'ebraismo|Capitolo 3]] 2k9du1osqfcqk9i3v2thwrl7piboz9d 478481 478480 2025-07-06T21:51:13Z Monozigote 19063 /* Il Libro e il Popolo */ testo 478481 wikitext text/x-wiki {{Una storia dell'ebraismo}} {{Immagine grande|Baruch Zvi Ring - Memorial Tablet and Omer Calendar - Google Art Project.jpg|750px|}} == Il Libro e il Popolo == <!--- miei testi in inglese da tradurre, sistemare e inserire ---> I Capitoli precedenti si sono basati ampiamente sulle informazioni contenute nella Bibbia, ma la Bibbia stessa, il libro ora nelle nostre mani, non è ancora apparsa nella storia. Cos'è la Bibbia? Come mai l'Ebraismo e poi il Cristianesimo si sono basati su questo libro? Cosa significa per qualsiasi religione basarsi su un libro? Altre religioni antiche non si basavano affatto sui libri; perché l'Ebraismo ha intrapreso una strada diversa? Come in precedenza, sarà utile iniziare con alcune narrazioni. Un resoconto in {{passo biblico2|2Re|23}} descrive un episodio accaduto a Gerusalemme durante il regno di re Giosia (640-609 AEV): nel corso di un'importante ristrutturazione dell'edificio del Tempio, fu trovato un libro che causò una rivoluzione nella vita della nazione (cfr. "IL LIBRO DI RE GIOSIA"). Il libro conteneva (o si diceva che contenesse) insegnamenti di Mosè stesso, il fondatore della religione d'Israele, e il popolo si rese conto di aver vissuto in violazione di quegli insegnamenti per innumerevoli generazioni. Re Giosia si accinse a far rispettare questi insegnamenti fino a quel momento sconosciuti e li pose a fondamento della vita nazionale; per questo atto fu ricordato come un re che "ritornava a YHWH con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima e con tutte le sue forze, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non ne sorse mai un altro simile" ({{passo biblico2|2Re|23:25}}).<ref>1</ref> Nessuna precedente narrazione nelle Scritture registra un simile uso di materiale scritto. In un'epoca precedente, il re Ezechia (morto nel 686 AEV) aveva attuato una riforma simile, e le Scritture lo lodano in modo analogo,<ref>2</ref> ma non vi è alcun accenno al fatto che i suoi sforzi fossero stati ispirati da un rotolo di pergamena. I libri delle Scritture precedenti fanno riferimento astratto a una versione scritta degli insegnamenti di Mosè, ma questi potrebbero riflettere concezioni successive, risalenti a un periodo dopo l'inizio della circolazione di tali libri. La riforma di Giosia è la prima situazione storica documentata in cui si possa trovare un libro del genere. Tuttavia, nessuno in questa narrazione sembra sorpreso che gli insegnamenti di Mosè siano stati messi per iscritto. Questo potrebbe essere un segno che i libri scritti della [[Torah]] תּוֹרָה ("Istruzione") fossero già familiari, o forse riflette un momento nella storia di Israele in cui la produzione di testi sacri scritti divenne improvvisamente un'attività diffusa: la prima edizione delle parole del profeta Geremia fu compilata solo pochi anni dopo.<ref>3</ref> I lettori moderni possono semplicemente notare che, al momento della distruzione del [[w:Tempio di Salomone|Primo Tempio]], il popolo di Giuda aveva familiarità con l'idea che gli insegnamenti di Mosè potessero essere trovati in un libro, e che accettava l'idea che la vita della nazione dovesse basarsi su quel documento. Inoltre, ci sono tutte le ragioni per supporre che quando i leader della nazione furono deportati in esilio a Babilonia portassero con sé il libro di Giosia, e anche qualsiasi altro scritto simile che riuscirono a trovare. Sicuramente avrebbero desiderato farlo, e gli sviluppi successivi sarebbero altrimenti molto difficili da spiegare. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = IL LIBRO DI RE GIOSIA |contenuto =''Questa è la storia della rivoluzione religiosa di re Giosia, fondata su un misterioso libro di Istruzione (Torah) scoperto durante i lavori di ristrutturazione del Tempio. Confrontando il programma della rivoluzione con il contenuto del Libro del Deuteronomio, gli studiosi moderni hanno concluso che fosse una versione di quel libro che il sacerdote Hilkiah portò al re.'' Nell'anno diciotto del suo regno, Giosia mandò Safàn figlio di Asalia, figlio di Mesullàm, scriba, nel tempio dicendogli: «Va' da Chelkia sommo sacerdote; egli raccolga il denaro portato nel tempio, che i custodi della soglia hanno raccolto dal popolo. Lo consegni agli esecutori dei lavori, addetti al tempio; costoro lo diano a quanti compiono le riparazioni del tempio, ossia ai falegnami, ai costruttori e ai muratori e l'usino per acquistare legname e pietre da taglio occorrenti per il restauro del tempio. Non c'è bisogno di controllare il denaro consegnato nelle mani di costoro, perché la loro condotta ispira fiducia».<br/> Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safàn: «Ho trovato nel tempio il libro della legge». Chelkia diede il libro a Safàn, che lo lesse. Lo scriba Safàn quindi andò dal re e gli riferì: «I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato agli esecutori dei lavori, addetti al tempio». Inoltre lo scriba Safàn riferì al re: «Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro». Safàn lo lesse davanti al re.<br/> Udite le parole del libro della legge, il re si lacerò le vesti. Egli comandò al sacerdote Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Acbor figlio di Michea, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re: «Andate, consultate YHWH per me, per il popolo e per tutto Giuda, intorno alle parole di questo libro ora trovato; difatti grande è la collera di YHWH, che si è accesa contro di noi perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro e nelle loro azioni non si sono ispirati a quanto è stato scritto per noi».<br/> Il sacerdote Chelkia insieme con Achikam, Acbor, Safàn e Asaia andarono dalla profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tikva, figlio di Carcas, guardarobiere; essa abitava in Gerusalemme nel secondo quartiere. L'interrogarono ed essa rispose loro: «Dice YHWH, Dio di Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me: Così parla YHWH: Eccomi, io faccio piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, attuando tutte le parole del libro lette dal re di Giuda, perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dèi per provocarmi a sdegno con tutte le opere delle loro mani; la mia collera divamperà contro questo luogo e non si spegnerà! Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare YHWH, riferirete: Queste cose dice YHWH Dio d'Israele: Quanto alle parole che hai udito,... poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti a YHWH, udendo le mie parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che cioè diverranno una desolazione e una maledizione, ti sei lacerate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato. Oracolo di YHWH. Per questo, ecco, io ti riunirò ai tuoi padri; sarai composto nel tuo sepolcro in pace; i tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò piombare su questo luogo». Quelli riferirono il messaggio al re.<br/> Per suo ordine si radunarono presso il re tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. Il re salì al tempio di YHWH insieme con tutti gli uomini di Giuda e con tutti gli abitanti di Gerusalemme, con i sacerdoti, con i profeti e con tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Ivi fece leggere alla loro presenza le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio. Il re, in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti a YHWH, impegnandosi a seguire YHWH e a osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l'anima, mettendo in pratica le parole dell'alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all'alleanza.<br/> Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di condurre fuori del tempio tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, di Asera e di tutta la milizia del cielo; li bruciò fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel. Destituì i sacerdoti, creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a Baal, al sole e alla luna, alle stelle e a tutta la milizia del cielo. Fece portare il palo sacro dal tempio fuori di Gerusalemme, nel torrente Cedron, e là lo bruciò e ne fece gettar la cenere nel sepolcro dei figli del popolo. Demolì le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio, e nelle quali le donne tessevano tende per Asera. Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, profanò le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba a Bersabea; demolì l'altura dei satiri, che era davanti alla porta di Giosuè governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città.<br/> Però i sacerdoti delle alture non salirono più all'altare di YHWH in Gerusalemme, anche se mangiavano pane azzimo in mezzo ai loro fratelli. Giosia profanò il Tofet, che si trovava nella valle di Ben-Hinnòn, perché nessuno vi facesse passare ancora il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloch. Fece scomparire i cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole all'ingresso del tempio, nel locale dell'eunuco Netan-Mèlech, che era nei cortili, e diede alle fiamme i carri del sole. Demolì gli altari sulla terrazza del piano di sopra di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manàsse nei due cortili del tempio, li frantumò e ne gettò la polvere nel torrente Cedron. Il re profanò le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della perdizione, erette da Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio di quelli di Sidòne, di Càmos, obbrobrio dei Moabiti, e di Milcom, abominio degli Ammoniti. Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa umane.<br/> Demolì anche l'altare di Betel e l'altura eretta da Geroboamo figlio di Nebàt, che aveva fatto commettere peccati a Israele; demolì quest'altare e l'altura; di quest'ultima frantumò le pietre, rendendole polvere; bruciò anche il palo sacro.<br/> Volgendo Giosia lo sguardo intorno vide i sepolcri che erano sul monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare profanandolo secondo le parole di YHWH pronunziate dall'uomo di Dio quando Geroboamo durante la festa stava presso l'altare. Quindi si voltò; alzato lo sguardo verso il sepolcro dell'uomo di Dio che aveva preannunziato queste cose, Giosia domandò: «Che è quel monumento che io vedo?». Gli uomini della città gli dissero: «È il sepolcro dell'uomo di Dio che, partito da Giuda, preannunziò quanto tu hai fatto contro l'altare di Betel». Egli disse: «Lasciatelo in pace; nessuno rimuova le sue ossa». Le ossa di lui in tal modo furono risparmiate, insieme con le ossa del profeta venuto da Samaria.<br/> Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re di Israele nelle città della Samaria per provocare a sdegno YHWH. In essi ripetè quanto aveva fatto a Betel. Immolò sugli altari tutti i sacerdoti delle alture locali e vi bruciò sopra ossa umane. Quindi ritornò in Gerusalemme.<br/> Il re ordinò a tutto il popolo: «Celebrate la pasqua per YHWH vostro Dio, con il rito descritto nel libro di questa alleanza». Difatti una pasqua simile non era mai stata celebrata dal tempo dei Giudici, che governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re di Israele e dei re di Giuda. In realtà, tale pasqua fu celebrata per YHWH, in Gerusalemme, solo nell'anno diciotto di Giosia.<br/> Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafim, gli idoli e tutti gli abomini, che erano nel paese di Giuda e in Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio di YHWH. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|2Re|22:3–23:24}}; ma cfr. anche {{passo biblico2|2Cronache|30}})</div> }} Nel 539 AEV la città di Babilonia fu invasa dai Persiani e per i successivi due secoli l'Impero Persiano dominò il Vicino Oriente. Le Scritture riportano che il vittorioso re Ciro permise quasi immediatamente agli esuli di tornare in Giuda e ricostruire il Tempio, sebbene fosse naturalmente dato per scontato che il potere sovrano sarebbe rimasto nelle sue mani.<ref>4</ref> Guidati dai sacerdoti del Tempio, gli abitanti di Gerusalemme e dei suoi dintorni iniziarono a ricostruire il modo di vivere che Nabucodonosor aveva quasi distrutto. La successiva grande svolta avvenne durante il settimo anno del re persiano Artaserse,<ref>5</ref> quando uno scriba di discendenza sacerdotale di nome [[w:Esdra|Esdra]] arrivò a Gerusalemme con una lettera di nomina reale. Il testo biblico si sofferma a sottolineare la distinta discendenza sacerdotale di Esdra, tracciandone la genealogia generazione per generazione fino ad Aronne, fratello di Mosè e primo sommo sacerdote d'Israele. Allo stesso tempo, il testo identifica anche le altre pretese di distinzione di Esdra: era uno scriba "esperto nella Legge [ebr., ''Torah''] di Mosè che YHWH, il Dio d'Israele, aveva concesso", e inoltre "il re gli aveva dato... tutto ciò che aveva chiesto" ({{passo biblico2|Esdra|7:6}}). Questa combinazione di discendenza impeccabile, cultura libresca religiosa e sostegno reale permise a Esdra di attuare una rivoluzione nella vita della nazione.<ref>6</ref> Due passi biblici gettano luce sulla natura di quella rivoluzione. {{passo biblico2|Esdra|7:12-16}} fornisce una copia della lettera reale portata da Esdra (cfr. "LA TORAH VIENE A ''YEHUD''"). È impossibile, naturalmente, verificarne l'accuratezza o addirittura l'autenticità, ma la maggior parte degli studiosi ha accettato la lettera come autentica, e merita attenzione in questa sede. La lettera riconosce la competenza di Esdra nella "legge del dio del cielo" e gli conferisce ampia autorità sul territorio di Yehud (il nome ufficiale persiano del distretto) sulla base di tale competenza. Come venne a conoscenza di Esdra il re,<ref>7</ref> in primo luogo, e perché il re supponeva che la competenza in questa legge dovesse essere un prerequisito per la leadership ebraica? Il testo non risponde a nessuna delle due domande, ma sembra che membri di alto rango della comunità giudaita in esilio a Babilonia<ref>8</ref> avessero accesso a potenti funzionari reali e portarono Esdra alla loro attenzione. Questi esuli di Giuda, così influenti, devono aver creduto che la competenza di scriba di Esdra fosse importante per il benessere della comunità di origine a Gerusalemme, e riuscirono a ottenere per Esdra una nomina reale per governare la loro patria. Essendo uno scriba, Esdra possedeva naturalmente una copia scritta della "legge del dio del Cielo" e, quando arrivò a Gerusalemme per assumere il suo incarico, organizzò una lettura pubblica di quella legge (cfr. Immagini nel testo). Un altro passo biblico ({{passo biblico2|Neemia|7:72-8:18}}) descrive quell'evento (cfr. ancora "LA TORAH VIENE A ''YEHUD''"). Nelle generazioni successive, la tradizione religiosa affermò che il Libro di Esdra fosse un rotolo della Torah, lo stesso Pentateuco (termine greco che significa "Cinque Libri") ora venerato come contenente gli insegnamenti di Mosè e la parola di Dio, ma gli studiosi moderni non sono convinti che sia così. Il contenuto effettivo del rotolo di Esdra rimane poco chiaro. Il testo conteneva solo istruzioni cerimoniali, e forse altre regole e regolamenti, o anche il vasto inizio narrativo del Pentateuco che si estende dalla Creazione all'Esodo fino alla rivelazione sul Sinai, un libro e mezzo dei cinque? Il testo attuale non lo specifica. Nel capitolo che segue il racconto della lettura pubblica di Esdra,<ref>9</ref> Neemia si rivolge alla folla e fornisce un riassunto di quella grande narrazione, ma molti elementi importanti della storia vengono omessi e, in ogni caso, Neemia non viene descritto come colui che ''legge'' quel resoconto. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LE ORIGINI DI UN LIBRO PROFETICO |contenuto = ''Le vere origini letterarie della maggior parte dei libri delle Scritture non possono essere recuperate. Geremia, tuttavia, ci ha lasciato un breve racconto del suo primo tentativo di raccogliere le sue profezie e pubblicarle. In questo racconto, il profeta incarica il suo segretario, Baruc, di raccogliere le sue orazioni (non dice come siano state preservate) e di consegnare il libro così creato al re Ioiachim. Il re, tuttavia, non gradisce ciò che sente durante la lettura del libro e lo brucia. Di conseguenza, Geremia deve immediatamente iniziare il lavoro di preparazione di una seconda edizione ampliata, e quella raccolta riveduta probabilmente si è sviluppata nel libro che oggi si trova nelle Bibbie moderne. Sembra che nell'antichità la raccolta circolasse in diverse versioni: il fatto più interessante è che la Bibbia greca offre più o meno lo stesso materiale di quella ebraica, ma in un ordine sorprendentemente diverso. Gli studiosi divergono sul processo storico attraverso il quale tali differenze sono emerse.'' Nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta a Geremia da parte di YHWH: «Prendi un rotolo da scrivere e scrivici tutte le cose che ti ho detto riguardo a Gerusalemme, a Giuda e a tutte le nazioni, da quando cominciai a parlarti dal tempo di Giosia fino ad oggi. Forse quelli della casa di Giuda, sentendo tutto il male che mi propongo di fare loro, abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa e allora perdonerò le loro iniquità e i loro peccati».<br/> Geremia chiamò Baruc figlio di Neria e Baruc scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le cose che YHWH gli aveva detto su un rotolo per scrivere. Quindi Geremia ordinò a Baruc: «Io ne sono impedito e non posso andare nel tempio di YHWH. Andrai dunque tu a leggere, nel rotolo che hai scritto sotto la mia dettatura, le parole di YHWH, facendole udire al popolo nel tempio di YHWH in un giorno di digiuno; le leggerai anche ad alta voce a tutti quelli di Giuda che vengono dalle loro città. Forse si umilieranno con suppliche dinanzi a YHWH e abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa, perché grande è l'ira e il furore che YHWH ha espresso verso questo popolo».<br/> Baruc figlio di Neria fece quanto gli aveva comandato il profeta Geremia, leggendo sul rotolo le parole di YHWH nel tempio.<br/> Nel quinto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, nel nono mese, fu indetto un digiuno davanti a YHWH per tutto il popolo di Gerusalemme e per tutto il popolo che era venuto dalle città di Giuda a Gerusalemme. Baruc dunque lesse nel libro facendo udire a tutto il popolo le parole di Geremia, nel tempio di YHWH, nella stanza di Ghemarià, figlio di Safàn lo scriba, nel cortile superiore presso l'ingresso della Porta Nuova del tempio di YHWH. Michea figlio di Ghemarià, figlio di Safàn, udite tutte le parole di YHWH lette dal libro, scese alla reggia nella stanza dello scriba; ed ecco là si trovavano in seduta tutti i capi dignitari: Elisamà lo scriba e Delaià figlio di Semaià, Elnatàn figlio di Acbòr, Ghemarià figlio di Safàn, e Sedecìa figlio di Anania, insieme con tutti i capi. Michea riferì loro tutte le parole che aveva udite quando Baruc leggeva nel libro al popolo in ascolto.<br/> Allora tutti i capi inviarono da Baruc Iudi figlio di Natania, figlio di Selemia, figlio dell'Etiope, per dirgli: «Prendi nelle mani il rotolo che leggevi ad alta voce al popolo e vieni».<br/> Baruc figlio di Neria prese il rotolo in mano e si recò da loro. Ed essi gli dissero: «Siedi e leggi davanti a noi». Baruc lesse davanti a loro.<br/> Allora, quando udirono tutte quelle parole, ebbero paura e si dissero l'un l'altro: «Dobbiamo senz'altro riferire al re tutte queste parole». Poi interrogarono Baruc: «Dicci come hai fatto a scrivere tutte queste parole». Baruc rispose: «Di sua bocca Geremia mi dettava tutte queste parole e io le scrivevo nel libro con l'inchiostro».<br/> I capi dissero a Baruc: «Va' e nasconditi insieme con Geremia; nessuno sappia dove siete». Essi poi si recarono dal re nell'appartamento interno, dopo aver riposto il rotolo nella stanza di Elisamà lo scriba, e riferirono al re tutte queste cose. Allora il re mandò Iudi a prendere il rotolo. Iudi lo prese dalla stanza di Elisamà lo scriba e lo lesse davanti al re e a tutti i capi che stavano presso il re. Il re sedeva nel palazzo d'inverno - si era al nono mese - con un braciere acceso davanti.<br/> Ora, quando Iudi aveva letto tre o quattro colonne, il re le lacerava con il temperino da scriba e le gettava nel fuoco sul braciere, finché non fu distrutto l'intero rotolo nel fuoco che era sul braciere. Il re e tutti i suoi ministri non tremarono né si strapparono le vesti all'udire tutte quelle cose. Eppure Elnatàn, Delaià e Ghemarià avevano supplicato il re di non bruciare il rotolo, ma egli non diede loro ascolto. Anzi ordinò a Ieracmeèl, un principe regale, a Seraià figlio di Azrièl e a Selemia figlio di Abdeèl, di arrestare Baruc lo scriba e il profeta Geremia, ma YHWH li aveva nascosti.<br/> Questa parola di YHWH fu rivolta a Geremia dopo che il re ebbe bruciato il rotolo con le parole che Baruc aveva scritte sotto la dettatura di Geremia: Prendi di nuovo un rotolo e scrivici tutte le parole di prima, che erano nel primo rotolo bruciato da Ioiakìm re di Giuda. Contro Ioiakìm re di Giuda dichiarerai: «Dice YHWH: Hai bruciato quel rotolo, dicendo: Perché vi hai scritto queste parole: Certo verrà il re di Babilonia e devasterà questo paese e farà scomparire da esso uomini e bestie?»...<br/> Geremia prese un altro rotolo e lo consegnò a Baruc figlio di Neria, lo scriba, il quale vi scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le parole del libro che Ioiakìm re di Giuda aveva bruciato nel fuoco; inoltre vi furono aggiunte molte parole simili a quelle. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|Geremia|36:1-29,32}})</div> }} Inoltre, le regole erano le stesse di quelle che si trovano in seguito? La narrazione fa chiaro riferimento alla festa del Capodanno (''[[w:Rosh haShana|Rosh haShanah]]'') all'inizio del settimo mese e alla Festa delle Capanne (''[[w:Sukkot|Sukkot]]'') due settimane dopo, e sembra citare {{passo biblico2|Levitico|23}} quando descrive le capanne della festa, ma tralascia completamente il Giorno dell'Espiazione (''Yom ha-Kippurim'' o ''[[w:Yom Kippur|Yom Kippur]]''), menzionato nello stesso capitolo del Levitico come cadente tra quei giorni santi.<ref>10 </ref> Ciò significa che il rotolo di Esdra non conteneva ancora alcun riferimento a questo giorno, in seguito il più sacro dell'anno ebraico? Le Scritture non contengono alcun accenno al fatto che la comunità di Esdra osservasse Yom Kippur, sebbene sia sempre possibile che il narratore semplicemente non sentisse il bisogno di includere quel dettaglio nella sua storia. Così come il testo non descrive il contenuto del rotolo di Esdra, non dice come egli lo ottenne. La tradizione religiosa successiva sosteneva che piccoli gruppi di uomini eruditi e pii avessero accuratamente preservato il testo sacro fin dai tempi di Mosè stesso, ma sia Giosia che Esdra leggevano i loro testi a persone che chiaramente non li conoscevano. La tradizione spiegò la reazione scioccata di questo pubblico dicendo che le masse avevano perso la conoscenza degli insegnamenti di Mosè; secondo questa visione, era compito di Esdra reintrodurre la Torah al popolo in generale e stabilirne le regole come legge ufficiale di ''Yehud''. Molti studiosi moderni, tuttavia, propongono uno scenario diverso. I Giudaiti che furono condotti nell'esilio babilonese provenivano dai livelli più alti della società preesilica.<ref>11</ref> A Babilonia, questi leader sradicati si impegnarono a mantenere il loro stile di vita tradizionale e cercarono mezzi per agevolare questo sforzo. Uno di questi mezzi fu quello di sottolineare usanze tipicamente israelite come l'osservanza del Sabbath ogni settimo giorno; questo completo ritiro da ogni attività economica fu in seguito riconosciuto come un segno distintivo dell'identità ebraica e sembra aver acquisito importanza all'inizio dell'era postesilica.<ref>12</ref> Un'altra procedura fondamentale sarebbe stata quella di raccogliere tutti gli "insegnamenti di Mosè" (ovvero l'eredità religiosa di Israele) in un libro che potesse poi essere distribuito alla crescente [[w:Diaspora ebraica|Diaspora ebraica]] in Babilonia e altrove. La grande impresa di Esdra e di coloro che lavorarono con lui fu quella di prendere questo libro e renderlo la legge ufficiale dell'antica patria della nazione. Lo stesso Esdra proveniva da circoli sacerdotali-scribali di alto rango, e sembra plausibile (sebbene non possa essere provato) che il libro sia stato prodotto in quegli stessi circoli. Non vi è alcuna traccia delle fasi del loro lavoro, ma si può supporre che abbiano iniziato raccogliendo tutti i documenti scritti disponibili dalla Giudea preesilica: il libro di Giosia era uno di questi documenti, così come la prima edizione delle profezie di Geremia, prodotta durante la vita del profeta.<ref>13</ref> Organizzando tutto questo materiale in una sorta di biblioteca sacra, produssero le prime versioni di molti libri ora presenti nella Bibbia. Ove possibile, ampliarono questi materiali scritti condensando tradizioni orali che circolavano da generazioni, mettendole per iscritto e aggiungendo i nuovi documenti alla collezione. Tali tradizioni riguardavano sia la narrativa che la legge, e gran parte di questa eredità trovò posto anche nel nascente libro della [[Torah]], nelle elaborate narrazioni del Libro della Genesi e nelle dettagliate regole di purezza e rituale sacrificale che si trovano nel Levitico e altrove. La maggior parte di queste conoscenze, anche nella loro forma non scritta, erano state da tempo fatte risalire a Mosè, quindi era naturale attribuire a lui anche il nuovo, completo documento. Così Esdra fece sì che la vita ebraica si basasse su un libro che traeva la sua autorità (come Esdra traeva la propria) da un decreto del re di Persia. Esdra e i suoi collaboratori consideravano senza dubbio il re una mera pedina nel piano di Dio per il mantenimento del patto con Israele, ma il potere dietro il libro era quello dell'esercito persiano, e l'amministrazione della legge appena istituita si basava su una struttura di funzionari reali persiani. Questa fu una combinazione fatale. Finché entrambe le parti si accontentavano dell'accordo, i pii potevano ignorare la matrice straniera del loro nuovo governo, mentre i funzionari del re, da parte loro, non potevano prestare alcuna attenzione agli interessi religiosi dei loro sudditi. Secoli dopo, tuttavia, quando questo accordo fallì, il risultato fu persecuzione e guerra.<ref>14</ref> {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = SCRIBI |contenuto = Strictly speaking, the word scribe designates someone who can write, a rare skill in the ancient world. The earliest examples of writing that have survived tend to reflect certain specific environments, chiefly those of temples and royal bureaucracies: in both of those settings the official scribe was an important personage. In the course of time, scribes became an important professional group even among ordinary people. They prepared personal correspondence and various legal documents (certificates of sale or gift, marriage and divorce papers, acknowledgments of debt, etc.) for persons who could not write these for themselves, and over time these early professionals developed a large body of legal expertise. Soon even people who might have prepared their own documents relied on scribes instead; scribes knew the proper wording of such materials and supplied a product that could withstand official scrutiny. By virtue of their ability to write, scribes thus became the main carriers of legal expertise in the ancient Near East. One way to guarantee the acceptability of a particular document is to make it similar (or identical) to others that have already been accepted by authoritative officials; this consideration tends to produce uniformity in the formulation of such materials, and thus also in the legal conceptions that underlie them. Archeologists of the ancient Near East have found remarkable stability in the wording of legal documents from widely separated locations over a period stretching more than 1,000 years. Scribes knew how things were done, and scribes did them the same way for a very long time. The Bible reflects important aspects of ancient scribal culture. Of course, the very existence of ancient books is due to scribal activity. In addition, however, biblical law (and to some extent even later rabbinic law) stands firmly in the international legal heritage of Near Eastern scribes. Judean legal documents from the early centuries CE that have been discovered by archeologists similarly reflect the standard scribal formulations of Hellenistic and imperial Roman law. The scriptural Book of Kings depicts royal scribes as high officials. The scribe Shaphan, who helped to publish the Book of Moses in the days of King Josiah, was no mere secretary, just as the secretaries who form an American president’s cabinet are no mere clerks. The same can be said of Shaphan’s son Gemariah, or Elishama “the Scribe,” or Baruch ben Neriah, who was secretary to the prophet Jeremiah; these men helped Jeremiah prepare the first collected edition of his prophecies, and they were all important figures in the public life of their time (see “The Origin of a Prophetic Book”). }} Una volta che le istruzioni di Dio furono trovate in un libro, iniziarono a emergere nuove pratiche religiose e nuovi tipi di leadership religiosa. La carriera di Esdra illustra questo processo. La presentazione iniziale della Torah da parte di Esdra assunse la forma di un'elaborata cerimonia pubblica: il rotolo veniva letto al popolo da una piattaforma appositamente costruita, mentre i maestri leviti spiegavano il testo sconosciuto al pubblico riunito. Il giorno dopo, tuttavia, si tenne una sessione diversa. Ora si riunirono solo "i capi dei gruppi famigliari di tutto il popolo, i sacerdoti e i leviti". Solo un gruppo più ristretto di leader della comunità si sedette, con uno scopo più pratico: "meditare le parole della Dottrina" e mettere in pratica queste regole precedentemente sconosciute.<ref>15</ref> La conoscenza del libro era ora il preliminare essenziale per correggere gli errori del popolo, e l'abilità nello spiegare il libro divenne ora una caratteristica importante della leadership. Il libro poteva ora unire e dividere il popolo: tutti gli ebrei, ovunque, potevano ora venerare lo stesso testo sacro, ma le controversie sull'interpretazione potevano però portare a lotte di potere. Coloro che riuscivano a farsi ascoltare per la loro spiegazione della Torah o, meglio ancora, coloro che riuscivano a mettere in pratica la loro interpretazione, sia con la forza che con la convinzione, diventavano per ciò stesso i leader del popolo ebraico. Naturalmente, ci vollero secoli per giungere a questo risultato. Non vi è traccia del libro della Torah in altre parti del mondo ebraico in quell'epoca così antica.<ref>16</ref> Poiché Esdra aveva portato il libro da Babilonia, presumibilmente era noto lì, ma le Scritture non dicono nulla sulla sua distribuzione o sulla sua autorità tra gli ebrei babilonesi, né indicano se le interpretazioni della Torah differissero da luogo a luogo in quel periodo iniziale;<ref>17</ref> nessuno sa nemmeno chi fosse incaricato di decidere tali questioni. Qualunque sia stato il processo, tuttavia, il risultato è chiaro: la cultura libraria acquisì costantemente prestigio e autorità, e la capacità interpretativa divenne la porta d'accesso al potere e all'influenza. Secoli dopo, un nuovo modello di leadership rabbinica si sarebbe fondato su queste fondamenta. [File:Israeli blue Star of David.svg|25px|center|Maghen David]] È istruttivo confrontare la carriera di Esdra con quella del suo contemporaneo, Neemia ben Hacalia. Neemia non era né un sacerdote né uno scriba: era piuttosto il coppiere del re, un servitore domestico di alto rango (eunuco?) nella casa reale. Ma non si trattava di un compito umile: quello che sembrava un incarico di minore importanza era in realtà un incarico di grande prestigio, poiché Neemia aveva accesso quotidiano al re, e doveva provenire da una nobile famiglia giudaita per aver ottenuto un simile incarico. Quando giunse la notizia da suo fratello che l'antica città santa "era in rovina, con le sue porte consumate dal fuoco" ({{passo biblico2|Neemia|2:3}}), non dovette far altro che chiedere al re di nominarlo governatore di Giuda con l'autorità (e le provviste) per ricostruirla. Il re accolse prontamente la richiesta e Neemia partì senza indugio. Una volta a Gerusalemme, Neemia sembra aver messo in atto un programma basato sul libro di leggi di Esdra.<ref>18</ref> Il giorno della dedicazione delle mura ricostruite di Gerusalemme, in una scena che ricorda gli eventi del tempo di re Giosia, la cerimonia includeva una lettura pubblica del "Libro di Mosè". Quando leggi che escludevano certi stranieri dalla "congregazione di Dio" furono "trovate scritte lì", gli stranieri furono espulsi dalla comunità. L'osservanza del Sabbath fu imposta, il Tempio e le decime sacerdotali furono regolamentati, i matrimoni con donne straniere furono sciolti con la forza e le donne con i loro figli furono mandate via.<ref>19</ref> Anche il matrimonio con donne straniere era una preoccupazione di Esdra.<ref>20</ref> Molte di queste politiche provocarono la resistenza della popolazione. Per quanto riguarda il matrimonio in particolare, la norma prima dell'esilio era che le mogli adultere assumessero lo status legale dei loro mariti (cfr. [[Una storia dell'ebraismo/Capitolo 1|Capitolo 1]]), quindi la campagna di Esdra e Neemia per porre fine ai matrimoni misti deve essere sembrata alle famiglie interessate come drasticamente radicale. Esdra e Neemia, insieme, compirono una doppia rivoluzione. Gli oppositori dei profeti subirono un colpo rovinoso. Per centinaia di anni, i profeti d'Israele avevano insistito sul fatto che Israele venerasse un solo Dio, ma le masse d'Israele, spesso sotto il patrocinio reale, avevano continuato ad adorarne molti. Derisi o ignorati, i profeti avevano vinto molte battaglie ma non erano mai riusciti a vincere la guerra; persino il grande Geremia, alla fine della sua carriera, affrontò un pubblico che rifiutò categoricamente il suo appello.<ref>21</ref> Quando la guide della nazione furono portate via, con i profeti tra loro, molti devono essere stati lieti di vederli andare. Il popolo rimasto indietro poteva continuare ad adorare YHWH e le divinità della natura al suo fianco, proprio come avevano fatto i loro antenati per generazioni, senza dover affrontare questi fanatici "uomini di Dio" con le loro pretese stravaganti. Ma ora, per ordine del re di Persia, un libro contenente gli insegnamenti di Mosè, il più grande profeta di tutti, era stato dichiarato legge del paese. Adorare altri dèi ora significava violare "la legge di Dio e la legge del re". La resistenza continuò; Neemia dovette combattere i suoi contemporanei, tra cui sacerdoti di alto rango, su una questione dopo l'altra. Ma vinse ogni battaglia, perché il potere era ora dalla sua parte.<ref>22</ref> Si poteva continuare a lamentarsi che la politica della Torah basata su un solo Dio fosse sciocca o oppressiva, ma la venerazione ebraica per gli altri dèi non poteva sopravvivere a lungo. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LA TORAH VIENE A ''YEHUD'' |contenuto = ''I seguenti documenti, entrambi discussi nel testo, gettano grande luce sul processo attraverso il quale il libro della Torah divenne il fondamento giuridico dell'insediamento di ''Yehud''. Il primo presenta la lettera di nomina del re Artaserse che mise Esdra, con il suo libro, a capo del distretto. Il secondo racconta la storia della prima presentazione della [[Torah]] da parte di Esdra al popolo di Gerusalemme. Descrive con franchezza il loro sgomento nell'apprendere regole che non avevano mai imparato, e si conclude descrivendo la celebrazione della [[w:Sukkot|Festa delle Capanne סוכות]], un rito a loro precedentemente sconosciuto, quasi per la prima volta dall'Esodo dall'Egitto.'' <center>'''I. La Lettera del Re'''</center> «Artaserse, re dei re, al sacerdote Esdra, scriba della legge del Dio del cielo, salute perfetta. Ora: da me è dato questo decreto. Chiunque nel mio regno degli appartenenti al popolo d'Israele, dei sacerdoti e dei leviti ha deciso liberamente di andare a Gerusalemme, può venire con te; infatti da parte del re e dei suoi sette consiglieri tu sei inviato a fare inchiesta in Giudea e a Gerusalemme intorno all'osservanza della legge del tuo Dio, che hai nelle mani, e a portare l'argento e l'oro che il re e i suoi consiglieri inviano come offerta volontaria per devozione al Dio d'Israele che è in Gerusalemme, e tutto l'argento e l'oro che troverai in tutte le province di Babilonia insieme con le offerte volontarie che il popolo e i sacerdoti offriranno per la casa del loro Dio a Gerusalemme.<br/> Perciò con questo argento ti prenderai cura di acquistare tori, arieti, agnelli e ciò che occorre per le offerte e libazioni che vi si uniscono e li offrirai sull'altare della casa del vostro Dio che è in Gerusalemme. Quanto al resto dell'argento e dell'oro farete come sembrerà bene a te e ai tuoi fratelli, secondo la volontà del vostro Dio. Gli arredi che ti sono stati consegnati per il culto del tuo Dio, rimettili davanti al Dio di Gerusalemme. Per il resto di quanto occorre per la casa del tuo Dio e che spetta a te di procurare, lo procurerai a spese del tesoro reale. Io, il re Artaserse, ordino a tutti i tesorieri dell'Oltrefiume:<br/> Tutto ciò che Esdra, sacerdote e scriba della legge del Dio del cielo, vi domanderà, dateglielo puntualmente, fino a cento talenti d'argento, cento kor di grano, cento bat di vino, cento bat di olio e sale a volontà. Quanto è secondo la volontà del Dio del cielo sia fatto con precisione per la casa del Dio del cielo, perché non venga l'ira sul regno del re e dei suoi figli. Vi rendiamo poi noto che non è permesso riscuotere tributi e diritti di pedaggio su tutti i sacerdoti, leviti, cantori, portieri, oblati e inservienti di questa casa di Dio.<br/> Quanto a te, Esdra, con la sapienza del tuo Dio, che ti è stata data, stabilisci magistrati e giudici, ai quali sia affidata l'amministrazione della giustizia per tutto il popolo dell'Oltrefiume, cioè per quanti conoscono la legge del tuo Dio, e istruisci quelli che non la conoscono. A riguardo di chiunque non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re, sia fatta prontamente giustizia o con la morte o con il bando o con ammenda in denaro o con il carcere». <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|Esdra|7:12-26}})</div> <center>'''II. L'Assemblea di Gerusalemme'''</center> [[File:Ezra Reads the Law l.jpg|right|150px|thumb|<small>'''''Esdra legge lo Scrollo''''' – Dipinto murale proveniente dalla sinagoga del III secolo EV a Dura Europos, in Siria, al confine con l'Impero Romano. Cfr. [[Una storia dell'ebraismo/Capitolo 10|Capitolo 10]] per maggiori informazioni su questo importante sito.</small>]] Il resto del popolo diede ventimila dracme d'oro, duemila mine d'argento e sessantanove vesti sacerdotali. I sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, alcuni del popolo, gli oblati e tutti gli Israeliti si stabilirono nelle loro città.<br/> Come giunse il settimo mese, gli Israeliti erano nelle loro città...<br/> Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo scriba di portare il libro della legge di Mosè che YHWH aveva dato a Israele. Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.<br/> Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l'orecchio a sentire il libro della legge. Esdra lo scriba stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l'occorrenza e accanto a lui stavano, a destra Mattitia, Sema, Anaia, Uria, Chelkia e Maaseia; a sinistra Pedaia, Misael, Malchia, Casum, Casbaddàna, Zaccaria e Mesullàm.<br/> Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutto il popolo; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse YHWH Dio grande e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi a YHWH. Giosuè, Bani, Serebia, Iamin, Akkub, Sabbetài, Odia, Maaseia, Kelita, Azaria, Iozabàd, Canàn, Pelaia, leviti, spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi al suo posto.<br/> Essi leggevano nel libro della legge di Dio a brani distinti e con spiegazioni del senso e così facevano comprendere la lettura. Neemia, che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato a YHWH vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Perché tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato a YHWH nostro; non vi rattristate, perché la gioia di YHWH è la vostra forza». I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!». Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri e a far festa, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.<br/> Il secondo giorno i capifamiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e i leviti si radunarono presso Esdra lo scriba per esaminare le parole della legge. Trovarono scritto nella legge data da YHWH per mezzo di Mosè, che gli Israeliti dovevano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese. Allora fecero sapere la cosa e pubblicarono questo bando in tutte le loro città e in Gerusalemme: «Andate al monte e portatene rami di ulivo, rami di olivastro, rami di mirto, rami di palma e rami di alberi ombrosi, per fare capanne, come sta scritto». Allora il popolo andò fuori, portò i rami e si fece ciascuno la sua capanna sul tetto della propria casa, nei loro cortili, nei cortili della casa di Dio, sulla piazza della porta delle Acque e sulla piazza della porta di Efraim. Così tutta la comunità di coloro che erano tornati dalla deportazione si fece capanne e dimorò nelle capanne. Dal tempo di Giosuè figlio di Nun fino a quel giorno, gli Israeliti non avevano più fatto nulla di simile. Vi fu gioia molto grande. Esdra fece la lettura del libro della legge di Dio ogni giorno, dal primo all'ultimo; la festa si celebrò durante sette giorni e l'ottavo vi fu una solenne assemblea secondo il rito. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">{{passo biblico2|Neemia|7:72-8:18}}; cfr. {{passo biblico2|Levitico|23:33-43}})</div> }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = INTERPRETAZIONE NELLA BIBBIA |contenuto = It has already been mentioned that the Bible is actually a collection of separate books written over a period of almost 1,000 years. It would not be surprising that later biblical writings sometimes interpret older materials in that same collection, and so indeed they do. Here are a few examples, two from the realm of ritual law and three (summarized more briefly) from the realm of religious thought. <center>'''1'''</center> In connection with the annual sacrifice of the Passover lamb, Exodus 12:9 contains a very clear instruction: Do not eat it raw, or cooked in water, but roasted . . . over the fire... [...] }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = I SAMARITANI |contenuto = In 722 BCE the Assyrians conquered the Kingdom of Israel and put an end to its sovereignty. According to the narrative in 2 Kings 17, the inhabitants of the land were carried off to Assyrian exile, and the Assyrians imported “people from Babylon, Cuthah, Avva, Hamath, and Sefarvaim” (17:24), similarly uprooted from their native lands, and settled them in the now-empty countryside of Samaria. The narrative goes on to report that the devastated country was overrun by lions, and this made the new residents afraid that they had angered YHWH, the god of the land, by worshiping him incorrectly. The king of Assyria ordered that a few of the exiled Israelite priests be returned to their homes to teach the newcomers “how to fear YHWH” (17:28), but the newcomers continued to serve their ancestral gods as well... [...] }} [...] [[File:Israeli blue Star of David.svg|25px|center|Maghen David]] {{clear}} {{Immagine grande|109.Ezra Reads the Law to the People.jpg|1010px|''Esdra legge le Tavole al Popolo'', di [[w:Gustave Doré|Gustave Doré]] (1866)}} == Note == {{Vedi anche|Serie delle interpretazioni|Serie misticismo ebraico|Serie maimonidea|Serie dei sentimenti|Serie letteratura moderna}} <div style="height: 180px; overflow: auto; padding: 3px; border:1px solid #AAAAAA; reflist4"><references/></div> {{Avanzamento|25%|6 luglio 2025}} [[Categoria:Una storia dell'ebraismo|Capitolo 3]] btvy739yd02u9gyk8ds8ggqz75bsp4d 478482 478481 2025-07-06T22:24:27Z Monozigote 19063 /* Note */ avanz. 478482 wikitext text/x-wiki {{Una storia dell'ebraismo}} {{Immagine grande|Baruch Zvi Ring - Memorial Tablet and Omer Calendar - Google Art Project.jpg|750px|}} == Il Libro e il Popolo == <!--- miei testi in inglese da tradurre, sistemare e inserire ---> I Capitoli precedenti si sono basati ampiamente sulle informazioni contenute nella Bibbia, ma la Bibbia stessa, il libro ora nelle nostre mani, non è ancora apparsa nella storia. Cos'è la Bibbia? Come mai l'Ebraismo e poi il Cristianesimo si sono basati su questo libro? Cosa significa per qualsiasi religione basarsi su un libro? Altre religioni antiche non si basavano affatto sui libri; perché l'Ebraismo ha intrapreso una strada diversa? Come in precedenza, sarà utile iniziare con alcune narrazioni. Un resoconto in {{passo biblico2|2Re|23}} descrive un episodio accaduto a Gerusalemme durante il regno di re Giosia (640-609 AEV): nel corso di un'importante ristrutturazione dell'edificio del Tempio, fu trovato un libro che causò una rivoluzione nella vita della nazione (cfr. "IL LIBRO DI RE GIOSIA"). Il libro conteneva (o si diceva che contenesse) insegnamenti di Mosè stesso, il fondatore della religione d'Israele, e il popolo si rese conto di aver vissuto in violazione di quegli insegnamenti per innumerevoli generazioni. Re Giosia si accinse a far rispettare questi insegnamenti fino a quel momento sconosciuti e li pose a fondamento della vita nazionale; per questo atto fu ricordato come un re che "ritornava a YHWH con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima e con tutte le sue forze, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non ne sorse mai un altro simile" ({{passo biblico2|2Re|23:25}}).<ref>1</ref> Nessuna precedente narrazione nelle Scritture registra un simile uso di materiale scritto. In un'epoca precedente, il re Ezechia (morto nel 686 AEV) aveva attuato una riforma simile, e le Scritture lo lodano in modo analogo,<ref>2</ref> ma non vi è alcun accenno al fatto che i suoi sforzi fossero stati ispirati da un rotolo di pergamena. I libri delle Scritture precedenti fanno riferimento astratto a una versione scritta degli insegnamenti di Mosè, ma questi potrebbero riflettere concezioni successive, risalenti a un periodo dopo l'inizio della circolazione di tali libri. La riforma di Giosia è la prima situazione storica documentata in cui si possa trovare un libro del genere. Tuttavia, nessuno in questa narrazione sembra sorpreso che gli insegnamenti di Mosè siano stati messi per iscritto. Questo potrebbe essere un segno che i libri scritti della [[Torah]] תּוֹרָה ("Istruzione") fossero già familiari, o forse riflette un momento nella storia di Israele in cui la produzione di testi sacri scritti divenne improvvisamente un'attività diffusa: la prima edizione delle parole del profeta Geremia fu compilata solo pochi anni dopo.<ref>3</ref> I lettori moderni possono semplicemente notare che, al momento della distruzione del [[w:Tempio di Salomone|Primo Tempio]], il popolo di Giuda aveva familiarità con l'idea che gli insegnamenti di Mosè potessero essere trovati in un libro, e che accettava l'idea che la vita della nazione dovesse basarsi su quel documento. Inoltre, ci sono tutte le ragioni per supporre che quando i leader della nazione furono deportati in esilio a Babilonia portassero con sé il libro di Giosia, e anche qualsiasi altro scritto simile che riuscirono a trovare. Sicuramente avrebbero desiderato farlo, e gli sviluppi successivi sarebbero altrimenti molto difficili da spiegare. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = IL LIBRO DI RE GIOSIA |contenuto =''Questa è la storia della rivoluzione religiosa di re Giosia, fondata su un misterioso libro di Istruzione (Torah) scoperto durante i lavori di ristrutturazione del Tempio. Confrontando il programma della rivoluzione con il contenuto del Libro del Deuteronomio, gli studiosi moderni hanno concluso che fosse una versione di quel libro che il sacerdote Hilkiah portò al re.'' Nell'anno diciotto del suo regno, Giosia mandò Safàn figlio di Asalia, figlio di Mesullàm, scriba, nel tempio dicendogli: «Va' da Chelkia sommo sacerdote; egli raccolga il denaro portato nel tempio, che i custodi della soglia hanno raccolto dal popolo. Lo consegni agli esecutori dei lavori, addetti al tempio; costoro lo diano a quanti compiono le riparazioni del tempio, ossia ai falegnami, ai costruttori e ai muratori e l'usino per acquistare legname e pietre da taglio occorrenti per il restauro del tempio. Non c'è bisogno di controllare il denaro consegnato nelle mani di costoro, perché la loro condotta ispira fiducia».<br/> Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safàn: «Ho trovato nel tempio il libro della legge». Chelkia diede il libro a Safàn, che lo lesse. Lo scriba Safàn quindi andò dal re e gli riferì: «I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato agli esecutori dei lavori, addetti al tempio». Inoltre lo scriba Safàn riferì al re: «Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro». Safàn lo lesse davanti al re.<br/> Udite le parole del libro della legge, il re si lacerò le vesti. Egli comandò al sacerdote Chelkia, ad Achikam figlio di Safàn, ad Acbor figlio di Michea, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re: «Andate, consultate YHWH per me, per il popolo e per tutto Giuda, intorno alle parole di questo libro ora trovato; difatti grande è la collera di YHWH, che si è accesa contro di noi perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro e nelle loro azioni non si sono ispirati a quanto è stato scritto per noi».<br/> Il sacerdote Chelkia insieme con Achikam, Acbor, Safàn e Asaia andarono dalla profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di Tikva, figlio di Carcas, guardarobiere; essa abitava in Gerusalemme nel secondo quartiere. L'interrogarono ed essa rispose loro: «Dice YHWH, Dio di Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me: Così parla YHWH: Eccomi, io faccio piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, attuando tutte le parole del libro lette dal re di Giuda, perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dèi per provocarmi a sdegno con tutte le opere delle loro mani; la mia collera divamperà contro questo luogo e non si spegnerà! Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare YHWH, riferirete: Queste cose dice YHWH Dio d'Israele: Quanto alle parole che hai udito,... poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti a YHWH, udendo le mie parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che cioè diverranno una desolazione e una maledizione, ti sei lacerate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato. Oracolo di YHWH. Per questo, ecco, io ti riunirò ai tuoi padri; sarai composto nel tuo sepolcro in pace; i tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò piombare su questo luogo». Quelli riferirono il messaggio al re.<br/> Per suo ordine si radunarono presso il re tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. Il re salì al tempio di YHWH insieme con tutti gli uomini di Giuda e con tutti gli abitanti di Gerusalemme, con i sacerdoti, con i profeti e con tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Ivi fece leggere alla loro presenza le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio. Il re, in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti a YHWH, impegnandosi a seguire YHWH e a osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l'anima, mettendo in pratica le parole dell'alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all'alleanza.<br/> Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di condurre fuori del tempio tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, di Asera e di tutta la milizia del cielo; li bruciò fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel. Destituì i sacerdoti, creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a Baal, al sole e alla luna, alle stelle e a tutta la milizia del cielo. Fece portare il palo sacro dal tempio fuori di Gerusalemme, nel torrente Cedron, e là lo bruciò e ne fece gettar la cenere nel sepolcro dei figli del popolo. Demolì le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio, e nelle quali le donne tessevano tende per Asera. Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, profanò le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba a Bersabea; demolì l'altura dei satiri, che era davanti alla porta di Giosuè governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città.<br/> Però i sacerdoti delle alture non salirono più all'altare di YHWH in Gerusalemme, anche se mangiavano pane azzimo in mezzo ai loro fratelli. Giosia profanò il Tofet, che si trovava nella valle di Ben-Hinnòn, perché nessuno vi facesse passare ancora il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloch. Fece scomparire i cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole all'ingresso del tempio, nel locale dell'eunuco Netan-Mèlech, che era nei cortili, e diede alle fiamme i carri del sole. Demolì gli altari sulla terrazza del piano di sopra di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manàsse nei due cortili del tempio, li frantumò e ne gettò la polvere nel torrente Cedron. Il re profanò le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della perdizione, erette da Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio di quelli di Sidòne, di Càmos, obbrobrio dei Moabiti, e di Milcom, abominio degli Ammoniti. Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa umane.<br/> Demolì anche l'altare di Betel e l'altura eretta da Geroboamo figlio di Nebàt, che aveva fatto commettere peccati a Israele; demolì quest'altare e l'altura; di quest'ultima frantumò le pietre, rendendole polvere; bruciò anche il palo sacro.<br/> Volgendo Giosia lo sguardo intorno vide i sepolcri che erano sul monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare profanandolo secondo le parole di YHWH pronunziate dall'uomo di Dio quando Geroboamo durante la festa stava presso l'altare. Quindi si voltò; alzato lo sguardo verso il sepolcro dell'uomo di Dio che aveva preannunziato queste cose, Giosia domandò: «Che è quel monumento che io vedo?». Gli uomini della città gli dissero: «È il sepolcro dell'uomo di Dio che, partito da Giuda, preannunziò quanto tu hai fatto contro l'altare di Betel». Egli disse: «Lasciatelo in pace; nessuno rimuova le sue ossa». Le ossa di lui in tal modo furono risparmiate, insieme con le ossa del profeta venuto da Samaria.<br/> Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re di Israele nelle città della Samaria per provocare a sdegno YHWH. In essi ripetè quanto aveva fatto a Betel. Immolò sugli altari tutti i sacerdoti delle alture locali e vi bruciò sopra ossa umane. Quindi ritornò in Gerusalemme.<br/> Il re ordinò a tutto il popolo: «Celebrate la pasqua per YHWH vostro Dio, con il rito descritto nel libro di questa alleanza». Difatti una pasqua simile non era mai stata celebrata dal tempo dei Giudici, che governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re di Israele e dei re di Giuda. In realtà, tale pasqua fu celebrata per YHWH, in Gerusalemme, solo nell'anno diciotto di Giosia.<br/> Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafim, gli idoli e tutti gli abomini, che erano nel paese di Giuda e in Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio di YHWH. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|2Re|22:3–23:24}}; ma cfr. anche {{passo biblico2|2Cronache|30}})</div> }} Nel 539 AEV la città di Babilonia fu invasa dai Persiani e per i successivi due secoli l'Impero Persiano dominò il Vicino Oriente. Le Scritture riportano che il vittorioso re Ciro permise quasi immediatamente agli esuli di tornare in Giuda e ricostruire il Tempio, sebbene fosse naturalmente dato per scontato che il potere sovrano sarebbe rimasto nelle sue mani.<ref>4</ref> Guidati dai sacerdoti del Tempio, gli abitanti di Gerusalemme e dei suoi dintorni iniziarono a ricostruire il modo di vivere che Nabucodonosor aveva quasi distrutto. La successiva grande svolta avvenne durante il settimo anno del re persiano Artaserse,<ref>5</ref> quando uno scriba di discendenza sacerdotale di nome [[w:Esdra|Esdra]] arrivò a Gerusalemme con una lettera di nomina reale. Il testo biblico si sofferma a sottolineare la distinta discendenza sacerdotale di Esdra, tracciandone la genealogia generazione per generazione fino ad Aronne, fratello di Mosè e primo sommo sacerdote d'Israele. Allo stesso tempo, il testo identifica anche le altre pretese di distinzione di Esdra: era uno scriba "esperto nella Legge [ebr., ''Torah''] di Mosè che YHWH, il Dio d'Israele, aveva concesso", e inoltre "il re gli aveva dato... tutto ciò che aveva chiesto" ({{passo biblico2|Esdra|7:6}}). Questa combinazione di discendenza impeccabile, cultura libresca religiosa e sostegno reale permise a Esdra di attuare una rivoluzione nella vita della nazione.<ref>6</ref> Due passi biblici gettano luce sulla natura di quella rivoluzione. {{passo biblico2|Esdra|7:12-16}} fornisce una copia della lettera reale portata da Esdra (cfr. "LA TORAH VIENE A ''YEHUD''"). È impossibile, naturalmente, verificarne l'accuratezza o addirittura l'autenticità, ma la maggior parte degli studiosi ha accettato la lettera come autentica, e merita attenzione in questa sede. La lettera riconosce la competenza di Esdra nella "legge del dio del cielo" e gli conferisce ampia autorità sul territorio di Yehud (il nome ufficiale persiano del distretto) sulla base di tale competenza. Come venne a conoscenza di Esdra il re,<ref>7</ref> in primo luogo, e perché il re supponeva che la competenza in questa legge dovesse essere un prerequisito per la leadership ebraica? Il testo non risponde a nessuna delle due domande, ma sembra che membri di alto rango della comunità giudaita in esilio a Babilonia<ref>8</ref> avessero accesso a potenti funzionari reali e portarono Esdra alla loro attenzione. Questi esuli di Giuda, così influenti, devono aver creduto che la competenza di scriba di Esdra fosse importante per il benessere della comunità di origine a Gerusalemme, e riuscirono a ottenere per Esdra una nomina reale per governare la loro patria. Essendo uno scriba, Esdra possedeva naturalmente una copia scritta della "legge del dio del Cielo" e, quando arrivò a Gerusalemme per assumere il suo incarico, organizzò una lettura pubblica di quella legge (cfr. Immagini nel testo). Un altro passo biblico ({{passo biblico2|Neemia|7:72-8:18}}) descrive quell'evento (cfr. ancora "LA TORAH VIENE A ''YEHUD''"). Nelle generazioni successive, la tradizione religiosa affermò che il Libro di Esdra fosse un rotolo della Torah, lo stesso Pentateuco (termine greco che significa "Cinque Libri") ora venerato come contenente gli insegnamenti di Mosè e la parola di Dio, ma gli studiosi moderni non sono convinti che sia così. Il contenuto effettivo del rotolo di Esdra rimane poco chiaro. Il testo conteneva solo istruzioni cerimoniali, e forse altre regole e regolamenti, o anche il vasto inizio narrativo del Pentateuco che si estende dalla Creazione all'Esodo fino alla rivelazione sul Sinai, un libro e mezzo dei cinque? Il testo attuale non lo specifica. Nel capitolo che segue il racconto della lettura pubblica di Esdra,<ref>9</ref> Neemia si rivolge alla folla e fornisce un riassunto di quella grande narrazione, ma molti elementi importanti della storia vengono omessi e, in ogni caso, Neemia non viene descritto come colui che ''legge'' quel resoconto. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LE ORIGINI DI UN LIBRO PROFETICO |contenuto = ''Le vere origini letterarie della maggior parte dei libri delle Scritture non possono essere recuperate. Geremia, tuttavia, ci ha lasciato un breve racconto del suo primo tentativo di raccogliere le sue profezie e pubblicarle. In questo racconto, il profeta incarica il suo segretario, Baruc, di raccogliere le sue orazioni (non dice come siano state preservate) e di consegnare il libro così creato al re Ioiachim. Il re, tuttavia, non gradisce ciò che sente durante la lettura del libro e lo brucia. Di conseguenza, Geremia deve immediatamente iniziare il lavoro di preparazione di una seconda edizione ampliata, e quella raccolta riveduta probabilmente si è sviluppata nel libro che oggi si trova nelle Bibbie moderne. Sembra che nell'antichità la raccolta circolasse in diverse versioni: il fatto più interessante è che la Bibbia greca offre più o meno lo stesso materiale di quella ebraica, ma in un ordine sorprendentemente diverso. Gli studiosi divergono sul processo storico attraverso il quale tali differenze sono emerse.'' Nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta a Geremia da parte di YHWH: «Prendi un rotolo da scrivere e scrivici tutte le cose che ti ho detto riguardo a Gerusalemme, a Giuda e a tutte le nazioni, da quando cominciai a parlarti dal tempo di Giosia fino ad oggi. Forse quelli della casa di Giuda, sentendo tutto il male che mi propongo di fare loro, abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa e allora perdonerò le loro iniquità e i loro peccati».<br/> Geremia chiamò Baruc figlio di Neria e Baruc scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le cose che YHWH gli aveva detto su un rotolo per scrivere. Quindi Geremia ordinò a Baruc: «Io ne sono impedito e non posso andare nel tempio di YHWH. Andrai dunque tu a leggere, nel rotolo che hai scritto sotto la mia dettatura, le parole di YHWH, facendole udire al popolo nel tempio di YHWH in un giorno di digiuno; le leggerai anche ad alta voce a tutti quelli di Giuda che vengono dalle loro città. Forse si umilieranno con suppliche dinanzi a YHWH e abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa, perché grande è l'ira e il furore che YHWH ha espresso verso questo popolo».<br/> Baruc figlio di Neria fece quanto gli aveva comandato il profeta Geremia, leggendo sul rotolo le parole di YHWH nel tempio.<br/> Nel quinto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, nel nono mese, fu indetto un digiuno davanti a YHWH per tutto il popolo di Gerusalemme e per tutto il popolo che era venuto dalle città di Giuda a Gerusalemme. Baruc dunque lesse nel libro facendo udire a tutto il popolo le parole di Geremia, nel tempio di YHWH, nella stanza di Ghemarià, figlio di Safàn lo scriba, nel cortile superiore presso l'ingresso della Porta Nuova del tempio di YHWH. Michea figlio di Ghemarià, figlio di Safàn, udite tutte le parole di YHWH lette dal libro, scese alla reggia nella stanza dello scriba; ed ecco là si trovavano in seduta tutti i capi dignitari: Elisamà lo scriba e Delaià figlio di Semaià, Elnatàn figlio di Acbòr, Ghemarià figlio di Safàn, e Sedecìa figlio di Anania, insieme con tutti i capi. Michea riferì loro tutte le parole che aveva udite quando Baruc leggeva nel libro al popolo in ascolto.<br/> Allora tutti i capi inviarono da Baruc Iudi figlio di Natania, figlio di Selemia, figlio dell'Etiope, per dirgli: «Prendi nelle mani il rotolo che leggevi ad alta voce al popolo e vieni».<br/> Baruc figlio di Neria prese il rotolo in mano e si recò da loro. Ed essi gli dissero: «Siedi e leggi davanti a noi». Baruc lesse davanti a loro.<br/> Allora, quando udirono tutte quelle parole, ebbero paura e si dissero l'un l'altro: «Dobbiamo senz'altro riferire al re tutte queste parole». Poi interrogarono Baruc: «Dicci come hai fatto a scrivere tutte queste parole». Baruc rispose: «Di sua bocca Geremia mi dettava tutte queste parole e io le scrivevo nel libro con l'inchiostro».<br/> I capi dissero a Baruc: «Va' e nasconditi insieme con Geremia; nessuno sappia dove siete». Essi poi si recarono dal re nell'appartamento interno, dopo aver riposto il rotolo nella stanza di Elisamà lo scriba, e riferirono al re tutte queste cose. Allora il re mandò Iudi a prendere il rotolo. Iudi lo prese dalla stanza di Elisamà lo scriba e lo lesse davanti al re e a tutti i capi che stavano presso il re. Il re sedeva nel palazzo d'inverno - si era al nono mese - con un braciere acceso davanti.<br/> Ora, quando Iudi aveva letto tre o quattro colonne, il re le lacerava con il temperino da scriba e le gettava nel fuoco sul braciere, finché non fu distrutto l'intero rotolo nel fuoco che era sul braciere. Il re e tutti i suoi ministri non tremarono né si strapparono le vesti all'udire tutte quelle cose. Eppure Elnatàn, Delaià e Ghemarià avevano supplicato il re di non bruciare il rotolo, ma egli non diede loro ascolto. Anzi ordinò a Ieracmeèl, un principe regale, a Seraià figlio di Azrièl e a Selemia figlio di Abdeèl, di arrestare Baruc lo scriba e il profeta Geremia, ma YHWH li aveva nascosti.<br/> Questa parola di YHWH fu rivolta a Geremia dopo che il re ebbe bruciato il rotolo con le parole che Baruc aveva scritte sotto la dettatura di Geremia: Prendi di nuovo un rotolo e scrivici tutte le parole di prima, che erano nel primo rotolo bruciato da Ioiakìm re di Giuda. Contro Ioiakìm re di Giuda dichiarerai: «Dice YHWH: Hai bruciato quel rotolo, dicendo: Perché vi hai scritto queste parole: Certo verrà il re di Babilonia e devasterà questo paese e farà scomparire da esso uomini e bestie?»...<br/> Geremia prese un altro rotolo e lo consegnò a Baruc figlio di Neria, lo scriba, il quale vi scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le parole del libro che Ioiakìm re di Giuda aveva bruciato nel fuoco; inoltre vi furono aggiunte molte parole simili a quelle. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|Geremia|36:1-29,32}})</div> }} Inoltre, le regole erano le stesse di quelle che si trovano in seguito? La narrazione fa chiaro riferimento alla festa del Capodanno (''[[w:Rosh haShana|Rosh haShanah]]'') all'inizio del settimo mese e alla Festa delle Capanne (''[[w:Sukkot|Sukkot]]'') due settimane dopo, e sembra citare {{passo biblico2|Levitico|23}} quando descrive le capanne della festa, ma tralascia completamente il Giorno dell'Espiazione (''Yom ha-Kippurim'' o ''[[w:Yom Kippur|Yom Kippur]]''), menzionato nello stesso capitolo del Levitico come cadente tra quei giorni santi.<ref>10 </ref> Ciò significa che il rotolo di Esdra non conteneva ancora alcun riferimento a questo giorno, in seguito il più sacro dell'anno ebraico? Le Scritture non contengono alcun accenno al fatto che la comunità di Esdra osservasse Yom Kippur, sebbene sia sempre possibile che il narratore semplicemente non sentisse il bisogno di includere quel dettaglio nella sua storia. Così come il testo non descrive il contenuto del rotolo di Esdra, non dice come egli lo ottenne. La tradizione religiosa successiva sosteneva che piccoli gruppi di uomini eruditi e pii avessero accuratamente preservato il testo sacro fin dai tempi di Mosè stesso, ma sia Giosia che Esdra leggevano i loro testi a persone che chiaramente non li conoscevano. La tradizione spiegò la reazione scioccata di questo pubblico dicendo che le masse avevano perso la conoscenza degli insegnamenti di Mosè; secondo questa visione, era compito di Esdra reintrodurre la Torah al popolo in generale e stabilirne le regole come legge ufficiale di ''Yehud''. Molti studiosi moderni, tuttavia, propongono uno scenario diverso. I Giudaiti che furono condotti nell'esilio babilonese provenivano dai livelli più alti della società preesilica.<ref>11</ref> A Babilonia, questi leader sradicati si impegnarono a mantenere il loro stile di vita tradizionale e cercarono mezzi per agevolare questo sforzo. Uno di questi mezzi fu quello di sottolineare usanze tipicamente israelite come l'osservanza del Sabbath ogni settimo giorno; questo completo ritiro da ogni attività economica fu in seguito riconosciuto come un segno distintivo dell'identità ebraica e sembra aver acquisito importanza all'inizio dell'era postesilica.<ref>12</ref> Un'altra procedura fondamentale sarebbe stata quella di raccogliere tutti gli "insegnamenti di Mosè" (ovvero l'eredità religiosa di Israele) in un libro che potesse poi essere distribuito alla crescente [[w:Diaspora ebraica|Diaspora ebraica]] in Babilonia e altrove. La grande impresa di Esdra e di coloro che lavorarono con lui fu quella di prendere questo libro e renderlo la legge ufficiale dell'antica patria della nazione. Lo stesso Esdra proveniva da circoli sacerdotali-scribali di alto rango, e sembra plausibile (sebbene non possa essere provato) che il libro sia stato prodotto in quegli stessi circoli. Non vi è alcuna traccia delle fasi del loro lavoro, ma si può supporre che abbiano iniziato raccogliendo tutti i documenti scritti disponibili dalla Giudea preesilica: il libro di Giosia era uno di questi documenti, così come la prima edizione delle profezie di Geremia, prodotta durante la vita del profeta.<ref>13</ref> Organizzando tutto questo materiale in una sorta di biblioteca sacra, produssero le prime versioni di molti libri ora presenti nella Bibbia. Ove possibile, ampliarono questi materiali scritti condensando tradizioni orali che circolavano da generazioni, mettendole per iscritto e aggiungendo i nuovi documenti alla collezione. Tali tradizioni riguardavano sia la narrativa che la legge, e gran parte di questa eredità trovò posto anche nel nascente libro della [[Torah]], nelle elaborate narrazioni del Libro della Genesi e nelle dettagliate regole di purezza e rituale sacrificale che si trovano nel Levitico e altrove. La maggior parte di queste conoscenze, anche nella loro forma non scritta, erano state da tempo fatte risalire a Mosè, quindi era naturale attribuire a lui anche il nuovo, completo documento. Così Esdra fece sì che la vita ebraica si basasse su un libro che traeva la sua autorità (come Esdra traeva la propria) da un decreto del re di Persia. Esdra e i suoi collaboratori consideravano senza dubbio il re una mera pedina nel piano di Dio per il mantenimento del patto con Israele, ma il potere dietro il libro era quello dell'esercito persiano, e l'amministrazione della legge appena istituita si basava su una struttura di funzionari reali persiani. Questa fu una combinazione fatale. Finché entrambe le parti si accontentavano dell'accordo, i pii potevano ignorare la matrice straniera del loro nuovo governo, mentre i funzionari del re, da parte loro, non potevano prestare alcuna attenzione agli interessi religiosi dei loro sudditi. Secoli dopo, tuttavia, quando questo accordo fallì, il risultato fu persecuzione e guerra.<ref>14</ref> {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = SCRIBI |contenuto = Strictly speaking, the word scribe designates someone who can write, a rare skill in the ancient world. The earliest examples of writing that have survived tend to reflect certain specific environments, chiefly those of temples and royal bureaucracies: in both of those settings the official scribe was an important personage. In the course of time, scribes became an important professional group even among ordinary people. They prepared personal correspondence and various legal documents (certificates of sale or gift, marriage and divorce papers, acknowledgments of debt, etc.) for persons who could not write these for themselves, and over time these early professionals developed a large body of legal expertise. Soon even people who might have prepared their own documents relied on scribes instead; scribes knew the proper wording of such materials and supplied a product that could withstand official scrutiny. By virtue of their ability to write, scribes thus became the main carriers of legal expertise in the ancient Near East. One way to guarantee the acceptability of a particular document is to make it similar (or identical) to others that have already been accepted by authoritative officials; this consideration tends to produce uniformity in the formulation of such materials, and thus also in the legal conceptions that underlie them. Archeologists of the ancient Near East have found remarkable stability in the wording of legal documents from widely separated locations over a period stretching more than 1,000 years. Scribes knew how things were done, and scribes did them the same way for a very long time. The Bible reflects important aspects of ancient scribal culture. Of course, the very existence of ancient books is due to scribal activity. In addition, however, biblical law (and to some extent even later rabbinic law) stands firmly in the international legal heritage of Near Eastern scribes. Judean legal documents from the early centuries CE that have been discovered by archeologists similarly reflect the standard scribal formulations of Hellenistic and imperial Roman law. The scriptural Book of Kings depicts royal scribes as high officials. The scribe Shaphan, who helped to publish the Book of Moses in the days of King Josiah, was no mere secretary, just as the secretaries who form an American president’s cabinet are no mere clerks. The same can be said of Shaphan’s son Gemariah, or Elishama “the Scribe,” or Baruch ben Neriah, who was secretary to the prophet Jeremiah; these men helped Jeremiah prepare the first collected edition of his prophecies, and they were all important figures in the public life of their time (see “The Origin of a Prophetic Book”). }} Una volta che le istruzioni di Dio furono trovate in un libro, iniziarono a emergere nuove pratiche religiose e nuovi tipi di leadership religiosa. La carriera di Esdra illustra questo processo. La presentazione iniziale della Torah da parte di Esdra assunse la forma di un'elaborata cerimonia pubblica: il rotolo veniva letto al popolo da una piattaforma appositamente costruita, mentre i maestri leviti spiegavano il testo sconosciuto al pubblico riunito. Il giorno dopo, tuttavia, si tenne una sessione diversa. Ora si riunirono solo "i capi dei gruppi famigliari di tutto il popolo, i sacerdoti e i leviti". Solo un gruppo più ristretto di leader della comunità si sedette, con uno scopo più pratico: "meditare le parole della Dottrina" e mettere in pratica queste regole precedentemente sconosciute.<ref>15</ref> La conoscenza del libro era ora il preliminare essenziale per correggere gli errori del popolo, e l'abilità nello spiegare il libro divenne ora una caratteristica importante della leadership. Il libro poteva ora unire e dividere il popolo: tutti gli ebrei, ovunque, potevano ora venerare lo stesso testo sacro, ma le controversie sull'interpretazione potevano però portare a lotte di potere. Coloro che riuscivano a farsi ascoltare per la loro spiegazione della Torah o, meglio ancora, coloro che riuscivano a mettere in pratica la loro interpretazione, sia con la forza che con la convinzione, diventavano per ciò stesso i leader del popolo ebraico. Naturalmente, ci vollero secoli per giungere a questo risultato. Non vi è traccia del libro della Torah in altre parti del mondo ebraico in quell'epoca così antica.<ref>16</ref> Poiché Esdra aveva portato il libro da Babilonia, presumibilmente era noto lì, ma le Scritture non dicono nulla sulla sua distribuzione o sulla sua autorità tra gli ebrei babilonesi, né indicano se le interpretazioni della Torah differissero da luogo a luogo in quel periodo iniziale;<ref>17</ref> nessuno sa nemmeno chi fosse incaricato di decidere tali questioni. Qualunque sia stato il processo, tuttavia, il risultato è chiaro: la cultura libraria acquisì costantemente prestigio e autorità, e la capacità interpretativa divenne la porta d'accesso al potere e all'influenza. Secoli dopo, un nuovo modello di leadership rabbinica si sarebbe fondato su queste fondamenta. [File:Israeli blue Star of David.svg|25px|center|Maghen David]] È istruttivo confrontare la carriera di Esdra con quella del suo contemporaneo, Neemia ben Hacalia. Neemia non era né un sacerdote né uno scriba: era piuttosto il coppiere del re, un servitore domestico di alto rango (eunuco?) nella casa reale. Ma non si trattava di un compito umile: quello che sembrava un incarico di minore importanza era in realtà un incarico di grande prestigio, poiché Neemia aveva accesso quotidiano al re, e doveva provenire da una nobile famiglia giudaita per aver ottenuto un simile incarico. Quando giunse la notizia da suo fratello che l'antica città santa "era in rovina, con le sue porte consumate dal fuoco" ({{passo biblico2|Neemia|2:3}}), non dovette far altro che chiedere al re di nominarlo governatore di Giuda con l'autorità (e le provviste) per ricostruirla. Il re accolse prontamente la richiesta e Neemia partì senza indugio. Una volta a Gerusalemme, Neemia sembra aver messo in atto un programma basato sul libro di leggi di Esdra.<ref>18</ref> Il giorno della dedicazione delle mura ricostruite di Gerusalemme, in una scena che ricorda gli eventi del tempo di re Giosia, la cerimonia includeva una lettura pubblica del "Libro di Mosè". Quando leggi che escludevano certi stranieri dalla "congregazione di Dio" furono "trovate scritte lì", gli stranieri furono espulsi dalla comunità. L'osservanza del Sabbath fu imposta, il Tempio e le decime sacerdotali furono regolamentati, i matrimoni con donne straniere furono sciolti con la forza e le donne con i loro figli furono mandate via.<ref>19</ref> Anche il matrimonio con donne straniere era una preoccupazione di Esdra.<ref>20</ref> Molte di queste politiche provocarono la resistenza della popolazione. Per quanto riguarda il matrimonio in particolare, la norma prima dell'esilio era che le mogli adultere assumessero lo status legale dei loro mariti (cfr. [[Una storia dell'ebraismo/Capitolo 1|Capitolo 1]]), quindi la campagna di Esdra e Neemia per porre fine ai matrimoni misti deve essere sembrata alle famiglie interessate come drasticamente radicale. Esdra e Neemia, insieme, compirono una doppia rivoluzione. Gli oppositori dei profeti subirono un colpo rovinoso. Per centinaia di anni, i profeti d'Israele avevano insistito sul fatto che Israele venerasse un solo Dio, ma le masse d'Israele, spesso sotto il patrocinio reale, avevano continuato ad adorarne molti. Derisi o ignorati, i profeti avevano vinto molte battaglie ma non erano mai riusciti a vincere la guerra; persino il grande Geremia, alla fine della sua carriera, affrontò un pubblico che rifiutò categoricamente il suo appello.<ref>21</ref> Quando la guide della nazione furono portate via, con i profeti tra loro, molti devono essere stati lieti di vederli andare. Il popolo rimasto indietro poteva continuare ad adorare YHWH e le divinità della natura al suo fianco, proprio come avevano fatto i loro antenati per generazioni, senza dover affrontare questi fanatici "uomini di Dio" con le loro pretese stravaganti. Ma ora, per ordine del re di Persia, un libro contenente gli insegnamenti di Mosè, il più grande profeta di tutti, era stato dichiarato legge del paese. Adorare altri dèi ora significava violare "la legge di Dio e la legge del re". La resistenza continuò; Neemia dovette combattere i suoi contemporanei, tra cui sacerdoti di alto rango, su una questione dopo l'altra. Ma vinse ogni battaglia, perché il potere era ora dalla sua parte.<ref>22</ref> Si poteva continuare a lamentarsi che la politica della Torah basata su un solo Dio fosse sciocca o oppressiva, ma la venerazione ebraica per gli altri dèi non poteva sopravvivere a lungo. {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = LA TORAH VIENE A ''YEHUD'' |contenuto = ''I seguenti documenti, entrambi discussi nel testo, gettano grande luce sul processo attraverso il quale il libro della Torah divenne il fondamento giuridico dell'insediamento di ''Yehud''. Il primo presenta la lettera di nomina del re Artaserse che mise Esdra, con il suo libro, a capo del distretto. Il secondo racconta la storia della prima presentazione della [[Torah]] da parte di Esdra al popolo di Gerusalemme. Descrive con franchezza il loro sgomento nell'apprendere regole che non avevano mai imparato, e si conclude descrivendo la celebrazione della [[w:Sukkot|Festa delle Capanne סוכות]], un rito a loro precedentemente sconosciuto, quasi per la prima volta dall'Esodo dall'Egitto.'' <center>'''I. La Lettera del Re'''</center> «Artaserse, re dei re, al sacerdote Esdra, scriba della legge del Dio del cielo, salute perfetta. Ora: da me è dato questo decreto. Chiunque nel mio regno degli appartenenti al popolo d'Israele, dei sacerdoti e dei leviti ha deciso liberamente di andare a Gerusalemme, può venire con te; infatti da parte del re e dei suoi sette consiglieri tu sei inviato a fare inchiesta in Giudea e a Gerusalemme intorno all'osservanza della legge del tuo Dio, che hai nelle mani, e a portare l'argento e l'oro che il re e i suoi consiglieri inviano come offerta volontaria per devozione al Dio d'Israele che è in Gerusalemme, e tutto l'argento e l'oro che troverai in tutte le province di Babilonia insieme con le offerte volontarie che il popolo e i sacerdoti offriranno per la casa del loro Dio a Gerusalemme.<br/> Perciò con questo argento ti prenderai cura di acquistare tori, arieti, agnelli e ciò che occorre per le offerte e libazioni che vi si uniscono e li offrirai sull'altare della casa del vostro Dio che è in Gerusalemme. Quanto al resto dell'argento e dell'oro farete come sembrerà bene a te e ai tuoi fratelli, secondo la volontà del vostro Dio. Gli arredi che ti sono stati consegnati per il culto del tuo Dio, rimettili davanti al Dio di Gerusalemme. Per il resto di quanto occorre per la casa del tuo Dio e che spetta a te di procurare, lo procurerai a spese del tesoro reale. Io, il re Artaserse, ordino a tutti i tesorieri dell'Oltrefiume:<br/> Tutto ciò che Esdra, sacerdote e scriba della legge del Dio del cielo, vi domanderà, dateglielo puntualmente, fino a cento talenti d'argento, cento kor di grano, cento bat di vino, cento bat di olio e sale a volontà. Quanto è secondo la volontà del Dio del cielo sia fatto con precisione per la casa del Dio del cielo, perché non venga l'ira sul regno del re e dei suoi figli. Vi rendiamo poi noto che non è permesso riscuotere tributi e diritti di pedaggio su tutti i sacerdoti, leviti, cantori, portieri, oblati e inservienti di questa casa di Dio.<br/> Quanto a te, Esdra, con la sapienza del tuo Dio, che ti è stata data, stabilisci magistrati e giudici, ai quali sia affidata l'amministrazione della giustizia per tutto il popolo dell'Oltrefiume, cioè per quanti conoscono la legge del tuo Dio, e istruisci quelli che non la conoscono. A riguardo di chiunque non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re, sia fatta prontamente giustizia o con la morte o con il bando o con ammenda in denaro o con il carcere». <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">({{passo biblico2|Esdra|7:12-26}})</div> <center>'''II. L'Assemblea di Gerusalemme'''</center> [[File:Ezra Reads the Law l.jpg|right|150px|thumb|<small>'''''Esdra legge lo Scrollo''''' – Dipinto murale proveniente dalla sinagoga del III secolo EV a Dura Europos, in Siria, al confine con l'Impero Romano. Cfr. [[Una storia dell'ebraismo/Capitolo 10|Capitolo 10]] per maggiori informazioni su questo importante sito.</small>]] Il resto del popolo diede ventimila dracme d'oro, duemila mine d'argento e sessantanove vesti sacerdotali. I sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, alcuni del popolo, gli oblati e tutti gli Israeliti si stabilirono nelle loro città.<br/> Come giunse il settimo mese, gli Israeliti erano nelle loro città...<br/> Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo scriba di portare il libro della legge di Mosè che YHWH aveva dato a Israele. Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.<br/> Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l'orecchio a sentire il libro della legge. Esdra lo scriba stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l'occorrenza e accanto a lui stavano, a destra Mattitia, Sema, Anaia, Uria, Chelkia e Maaseia; a sinistra Pedaia, Misael, Malchia, Casum, Casbaddàna, Zaccaria e Mesullàm.<br/> Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutto il popolo; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse YHWH Dio grande e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi a YHWH. Giosuè, Bani, Serebia, Iamin, Akkub, Sabbetài, Odia, Maaseia, Kelita, Azaria, Iozabàd, Canàn, Pelaia, leviti, spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi al suo posto.<br/> Essi leggevano nel libro della legge di Dio a brani distinti e con spiegazioni del senso e così facevano comprendere la lettura. Neemia, che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato a YHWH vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Perché tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato a YHWH nostro; non vi rattristate, perché la gioia di YHWH è la vostra forza». I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!». Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri e a far festa, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.<br/> Il secondo giorno i capifamiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e i leviti si radunarono presso Esdra lo scriba per esaminare le parole della legge. Trovarono scritto nella legge data da YHWH per mezzo di Mosè, che gli Israeliti dovevano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese. Allora fecero sapere la cosa e pubblicarono questo bando in tutte le loro città e in Gerusalemme: «Andate al monte e portatene rami di ulivo, rami di olivastro, rami di mirto, rami di palma e rami di alberi ombrosi, per fare capanne, come sta scritto». Allora il popolo andò fuori, portò i rami e si fece ciascuno la sua capanna sul tetto della propria casa, nei loro cortili, nei cortili della casa di Dio, sulla piazza della porta delle Acque e sulla piazza della porta di Efraim. Così tutta la comunità di coloro che erano tornati dalla deportazione si fece capanne e dimorò nelle capanne. Dal tempo di Giosuè figlio di Nun fino a quel giorno, gli Israeliti non avevano più fatto nulla di simile. Vi fu gioia molto grande. Esdra fece la lettura del libro della legge di Dio ogni giorno, dal primo all'ultimo; la festa si celebrò durante sette giorni e l'ottavo vi fu una solenne assemblea secondo il rito. <div style="text-align: right;font-size: 0.9em;">{{passo biblico2|Neemia|7:72-8:18}}; cfr. {{passo biblico2|Levitico|23:33-43}})</div> }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = INTERPRETAZIONE NELLA BIBBIA |contenuto = It has already been mentioned that the Bible is actually a collection of separate books written over a period of almost 1,000 years. It would not be surprising that later biblical writings sometimes interpret older materials in that same collection, and so indeed they do. Here are a few examples, two from the realm of ritual law and three (summarized more briefly) from the realm of religious thought. <center>'''1'''</center> In connection with the annual sacrifice of the Passover lamb, Exodus 12:9 contains a very clear instruction: Do not eat it raw, or cooked in water, but roasted . . . over the fire... [...] }} [...] {{Nota |allineamento = centro |larghezza = 95% |titolo = I SAMARITANI |contenuto = In 722 BCE the Assyrians conquered the Kingdom of Israel and put an end to its sovereignty. According to the narrative in 2 Kings 17, the inhabitants of the land were carried off to Assyrian exile, and the Assyrians imported “people from Babylon, Cuthah, Avva, Hamath, and Sefarvaim” (17:24), similarly uprooted from their native lands, and settled them in the now-empty countryside of Samaria. The narrative goes on to report that the devastated country was overrun by lions, and this made the new residents afraid that they had angered YHWH, the god of the land, by worshiping him incorrectly. The king of Assyria ordered that a few of the exiled Israelite priests be returned to their homes to teach the newcomers “how to fear YHWH” (17:28), but the newcomers continued to serve their ancestral gods as well... [...] }} [...] [[File:Israeli blue Star of David.svg|25px|center|Maghen David]] {{clear}} {{Immagine grande|109.Ezra Reads the Law to the People.jpg|1010px|''Esdra legge le Tavole al Popolo'', di [[w:Gustave Doré|Gustave Doré]] (1866)}} == Note == {{Vedi anche|Serie delle interpretazioni|Serie misticismo ebraico|Serie maimonidea|Serie dei sentimenti|Serie letteratura moderna}} <div style="height: 180px; overflow: auto; padding: 3px; border:1px solid #AAAAAA; reflist4"><references/></div> {{Avanzamento|50%|6 luglio 2025}} [[Categoria:Una storia dell'ebraismo|Capitolo 3]] fhg9y2pbdpz6ua1ywqkb0p6mlacoluq Discussione:Una storia dell'ebraismo/Capitolo 3 1 57737 478477 2025-07-06T17:59:48Z Monozigote 19063 Avviso unicode 478477 wikitext text/x-wiki {{Avviso unicode}} 3qn4onr9fztlhee42jx07xrrjnwxd37