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{{Primopiano|data=22 giugno 2025|link-titolo=Gli Stati Uniti hanno bombardato tre siti nucleari in Iran|immagine=|grandezza=100px|direzione=right|didascalia=none|testo=Il presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump ha annunciato in diretta telesiva che sono stati bombardati tre siti nucleri in Iran, ovvero, Fordo, Nathanz e Isfahan. Trump ha tenuto un breve discorso in cui ha sostenuto che le capacità iraniane di arricchire l’uranio sono state «completamente e totalmente annientate» dai bombardamenti su tre siti nucleari.}}{{Primopiano|data=12 giugno 2025|link-titolo=Aereo cade in India: oltre 200 morti|immagine=|grandezza=100px|direzione=left|didascalia=none|testo=Oggi in India un aereo diretto a Londra con a bordo 242 persone si è schiantato subito dopo il decollo dall'aeroporto di Ahmedabad.Dopo una prima ricostruzione, il capo della polizia ha annunciato che non è sopravvissuto nessuno.}}{{Primopiano|data=11 giugno 2025|link-titolo=Lorenzo Musetti è il nuovo numero 6 ATP|immagine=Musetti_MCM23_(11)_(52883593753).jpg|grandezza=100px|direzione=right|didascalia=none|testo=Lunedì Lorenzo Musetti è diventato il nuovo numero 6 del Ranking ATP.Con questo risultato, Musetti diventa il quarto tennista italiano nella storia a raggiungere la top 6, dopo Adriano Panatta, Matteo Berrettini e Jannik Sinner.}}{{Primopiano|data=10 giugno 2025|link-titolo=Referendum 2025: in Italia non si è raggiunto il quorum|immagine=|grandezza=100px|direzione=left|didascalia=none|testo=Le urne per il referendum dell'8 e 9 giugno 2025 sono state chiuse dopo che ha votato circa il 30% degli aventi diritto.I quesiti riguardavano l'abrogazione di norme che prevedevano:il diritto al reintegro dopo il licenziamento illegittimo (affluenza del 30%);il limite massimo all'indennità per licenziamento illegittimo nelle piccole imprese (affluenza del 30%);l'obbligo di motivazione nei contratti a termine inferiori a 12 mesi (affluenza del 30%);l'esclusione della responsabilità solidale di committente, appaltante e subappaltante negli infortuni sul lavoro (affluenza del 30%);il dimezzamento dei tempi di residenza necessari per poter chiedere la cittadinanza italiana (affluenza del 30%).}}{{Primopiano|data=8 giugno 2025|link-titolo=Sara Errani e Jasmine Paolini vincono il doppio al Roland Garros 2025|immagine=|grandezza=100px|direzione=right|didascalia=none|testo=Sara Errani e Jasmine Paolini hanno conquistato il titolo in doppio del Roland Garros 2025. La coppia italiana ha battuto in finale il duo formato dalla kazaka Anna Danilina e dalla serba Aleksandra Krunić per due set a uno.}}{{Primopiano|data=6 giugno 2025|link-titolo=Sara Errani e Andrea Vavassori vincono il Roland Garros 2025|immagine=|grandezza=100px|direzione=left|didascalia=none|testo=Sara Errani e Andrea Vavassori hanno conquistato il doppio misto del Roland Garros 2025. La coppia italiana ha battuto in finale il duo statunitense formato da Taylor Townsend e Evan King per due set a zero.}}
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LE NOTIZIE COMINCIANO SOTTO GLI ASTERISCHI
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{{Primopiano|data=22 giugno 2025|link-titolo=Gli Stati Uniti hanno bombardato tre siti nucleari in Iran|immagine=|grandezza=100px|direzione=right|didascalia=none|testo=Il presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump ha annunciato in diretta telesiva che sono stati bombardati tre siti nucleri in Iran, ovvero, Fordo, Nathanz e Isfahan. Trump ha tenuto un breve discorso in cui ha sostenuto che le capacità iraniane di arricchire l’uranio sono state «completamente e totalmente annientate» dai bombardamenti su tre siti nucleari.}}{{Primopiano|data=22 giugno 2025|link-titolo=Sono state arrestate quattro persone per l'omicidio di Alessandro Coatti|immagine=|grandezza=100px|direzione=left|didascalia=none|testo=Dopo diversi mesi dall'omicidio di Alessandro Coatti, il biologo molecolare italiano di 38 anni di cui a inizio aprile sono stati trovati alcuni resti in una valigia a Santa Marta, sono state arrestate quattro persone in Colombia grazie alla sinergia tra la Procura di Roma, la magistratura colombiana ed il supporto dell'ambasciata italiana a Bogotà. Non si conoscono ancora le implicazione riguardo gli arresti delle quattro persone e ancora non è molto chiaro il movente che ha portato all'omicidio del cittadino italiano.}}{{Primopiano|data=12 giugno 2025|link-titolo=Aereo cade in India: oltre 200 morti|immagine=|grandezza=100px|direzione=right|didascalia=none|testo=Oggi in India un aereo diretto a Londra con a bordo 242 persone si è schiantato subito dopo il decollo dall'aeroporto di Ahmedabad.Dopo una prima ricostruzione, il capo della polizia ha annunciato che non è sopravvissuto nessuno.}}{{Primopiano|data=11 giugno 2025|link-titolo=Lorenzo Musetti è il nuovo numero 6 ATP|immagine=Musetti_MCM23_(11)_(52883593753).jpg|grandezza=100px|direzione=left|didascalia=none|testo=Lunedì Lorenzo Musetti è diventato il nuovo numero 6 del Ranking ATP.Con questo risultato, Musetti diventa il quarto tennista italiano nella storia a raggiungere la top 6, dopo Adriano Panatta, Matteo Berrettini e Jannik Sinner.}}{{Primopiano|data=10 giugno 2025|link-titolo=Referendum 2025: in Italia non si è raggiunto il quorum|immagine=|grandezza=100px|direzione=right|didascalia=none|testo=Le urne per il referendum dell'8 e 9 giugno 2025 sono state chiuse dopo che ha votato circa il 30% degli aventi diritto.I quesiti riguardavano l'abrogazione di norme che prevedevano:il diritto al reintegro dopo il licenziamento illegittimo (affluenza del 30%);il limite massimo all'indennità per licenziamento illegittimo nelle piccole imprese (affluenza del 30%);l'obbligo di motivazione nei contratti a termine inferiori a 12 mesi (affluenza del 30%);l'esclusione della responsabilità solidale di committente, appaltante e subappaltante negli infortuni sul lavoro (affluenza del 30%);il dimezzamento dei tempi di residenza necessari per poter chiedere la cittadinanza italiana (affluenza del 30%).}}{{Primopiano|data=8 giugno 2025|link-titolo=Sara Errani e Jasmine Paolini vincono il doppio al Roland Garros 2025|immagine=|grandezza=100px|direzione=left|didascalia=none|testo=Sara Errani e Jasmine Paolini hanno conquistato il titolo in doppio del Roland Garros 2025. La coppia italiana ha battuto in finale il duo formato dalla kazaka Anna Danilina e dalla serba Aleksandra Krunić per due set a uno.}}
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“Nessun Domani” di Davide Campagna: un nuovo sguardo sulla periferia romana tra violenza e fragilità
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{{data|22 giugno 2025|domenica}}
''Nessun Domani'', il nuovo film di '''Davide Campagna''', è uno di quei progetti che iniziano a farsi notare ancora prima di arrivare in sala. Non tanto per una campagna promozionale o per scelte di marketing, quanto per l’interesse che sta suscitando tra chi si occupa di cinema, soprattutto nei contesti indipendenti.
Girato a Roma nei primi mesi del 2025, il film racconta una realtà fatta di tensioni sottili, legami difficili, e una quotidianità che spesso si consuma ai margini. Al centro c’è '''Miriam''', interpretata da '''Emma Di Dio Faranna''', una giovane donna in un momento della vita in cui tutto sembra sfuggire di mano: i rapporti, il controllo, le scelte.
----
=== Stare vicino al limite ===
Miriam vive in un equilibrio instabile tra dipendenza, piccoli reati e relazioni ambigue. Costretta a collaborare con un clan criminale per rimediare a un debito, incontra '''Riccardo''' (Lorenzo Paroli), uno spacciatore che non si lascia incasellare facilmente: parla per immagini, gioca con le parole, alterna gesti duri a momenti inaspettatamente vulnerabili. Tra i due nasce qualcosa che non si lascia spiegare con facilità. È un rapporto che sfugge alle definizioni, che attraversa attrazione, sfida, bisogno.
----
=== Famiglia, distanza, tentativi ===
Il film segue anche '''Ines''', sorella di Miriam, interpretata da '''Martina Malavasi'''. Ines cerca un contatto, una possibilità di salvataggio, anche se i ruoli tra chi salva e chi ha bisogno di essere salvato sembrano continuamente rovesciarsi. Al suo fianco c’è '''Lidia''' (Sofia Carlotta Foresta), compagna e poliziotta, che rappresenta un mondo parallelo fatto di regole, ma anche di scelte difficili.
Il racconto non si concentra tanto sulla criminalità in sé, quanto sulle persone che ci si trovano dentro, per scelta o per mancanza di alternative. E lo fa con uno sguardo che lascia spazio alla fragilità, senza cadere né nel giudizio né nella complicità.
----
=== La città, gli altri, i silenzi ===
La Roma che emerge dalle immagini del film è fatta di notti, cortili, strade di passaggio. Una città che non è sfondo ma presenza. Come lo sono i personaggi secondari, come '''Spadone''' (Massimo “G-Max” Rosa), boss locale che sembra imitare certi codici da cinema americano, ma senza mai uscire davvero dal contesto in cui vive: un mondo in cui la minaccia convive spesso con la goffaggine.
C’è una sensazione diffusa, nel film, di qualcosa che non viene mai detto esplicitamente. Si avverte nei gesti, nelle pause, in certi sguardi. È lì che il film sembra trovare la sua forza più autentica.
----
=== Una storia che osserva, non impone ===
''Nessun Domani'' non ha la pretesa di spiegare. Racconta. Con discrezione, ma senza timore. La storia si muove su un piano emotivo più che narrativo, attraversando spazi familiari, urbani e interiori, e lasciando allo spettatore la possibilità di leggere tra le righe.
{{Nessun Domani, il nuovo film di Davide Campagna, è uno di quei progetti che iniziano a farsi notare ancora prima di arrivare in sala. Non tanto per una campagna promozionale o per scelte di marketing, quanto per l’interesse che sta suscitando tra chi si occupa di cinema, soprattutto nei contesti indipendenti.
Girato a Roma nei primi mesi del 2025, il film racconta una realtà fatta di tensioni sottili, legami difficili, e una quotidianità che spesso si consuma ai margini. Al centro c’è Miriam, interpretata da Emma Di Dio Faranna, una giovane donna in un momento della vita in cui tutto sembra sfuggire di mano: i rapporti, il controllo, le scelte.
Stare vicino al limite
Miriam vive in un equilibrio instabile tra dipendenza, piccoli reati e relazioni ambigue. Costretta a collaborare con un clan criminale per rimediare a un debito, incontra Riccardo (Davide Campagna), uno spacciatore che non si lascia incasellare facilmente: parla per immagini, gioca con le parole, alterna gesti duri a momenti inaspettatamente vulnerabili. Tra i due nasce qualcosa che non si lascia spiegare con facilità. È un rapporto che sfugge alle definizioni, che attraversa attrazione, sfida, bisogno.
Famiglia, distanza, tentativi
Il film segue anche Ines, sorella di Miriam, interpretata da Sofia Carlotta Foresta. Ines cerca un contatto, una possibilità di salvataggio, anche se i ruoli tra chi salva e chi ha bisogno di essere salvato sembrano continuamente rovesciarsi. Al suo fianco c’è Lidia (Martina Malavasi), compagna e poliziotta, che rappresenta un mondo parallelo fatto di regole, ma anche di scelte difficili.
Il racconto non si concentra tanto sulla criminalità in sé, quanto sulle persone che ci si trovano dentro, per scelta o per mancanza di alternative. E lo fa con uno sguardo che lascia spazio alla fragilità, senza cadere né nel giudizio né nella complicità.
La città, gli altri, i silenzi
La Roma che emerge dalle immagini del film è fatta di notti, cortili, strade di passaggio. Una città che non è sfondo ma presenza. Come lo sono i personaggi secondari, come Spadone (Massimo “G-Max” Rosa), boss locale che sembra imitare certi codici da cinema americano, ma senza mai uscire davvero dal contesto in cui vive: un mondo in cui la minaccia convive spesso con la goffaggine.
C’è una sensazione diffusa, nel film, di qualcosa che non viene mai detto esplicitamente. Si avverte nei gesti, nelle pause, in certi sguardi. È lì che il film sembra trovare la sua forza più autentica.
Una storia che osserva, non impone
Nessun Domani non ha la pretesa di spiegare. Racconta. Con discrezione, ma senza timore. La storia si muove su un piano emotivo più che narrativo, attraversando spazi familiari, urbani e interiori, e lasciando allo spettatore la possibilità di leggere tra le righe.}}
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Girato a Roma nei primi mesi del 2025, il film racconta una realtà fatta di tensioni sottili, legami difficili, e una quotidianità che spesso si consuma ai margini. Al centro c’è '''Miriam''', interpretata da '''Emma Di Dio Faranna''', una giovane donna in un momento della vita in cui tutto sembra sfuggire di mano: i rapporti, il controllo, le scelte.
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=== Stare vicino al limite ===
Miriam vive in un equilibrio instabile tra dipendenza, piccoli reati e relazioni ambigue. Costretta a collaborare con un clan criminale per rimediare a un debito, incontra '''Riccardo''' (Lorenzo Paroli), uno spacciatore che non si lascia incasellare facilmente: parla per immagini, gioca con le parole, alterna gesti duri a momenti inaspettatamente vulnerabili. Tra i due nasce qualcosa che non si lascia spiegare con facilità. È un rapporto che sfugge alle definizioni, che attraversa attrazione, sfida, bisogno.
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=== Famiglia, distanza, tentativi ===
Il film segue anche '''Ines''', sorella di Miriam, interpretata da '''Martina Malavasi'''. Ines cerca un contatto, una possibilità di salvataggio, anche se i ruoli tra chi salva e chi ha bisogno di essere salvato sembrano continuamente rovesciarsi. Al suo fianco c’è '''Lidia''' (Sofia Carlotta Foresta), compagna e poliziotta, che rappresenta un mondo parallelo fatto di regole, ma anche di scelte difficili.
Il racconto non si concentra tanto sulla criminalità in sé, quanto sulle persone che ci si trovano dentro, per scelta o per mancanza di alternative. E lo fa con uno sguardo che lascia spazio alla fragilità, senza cadere né nel giudizio né nella complicità.
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=== La città, gli altri, i silenzi ===
La Roma che emerge dalle immagini del film è fatta di notti, cortili, strade di passaggio. Una città che non è sfondo ma presenza. Come lo sono i personaggi secondari, come '''Spadone''' (Massimo “G-Max” Rosa), boss locale che sembra imitare certi codici da cinema americano, ma senza mai uscire davvero dal contesto in cui vive: un mondo in cui la minaccia convive spesso con la goffaggine.
C’è una sensazione diffusa, nel film, di qualcosa che non viene mai detto esplicitamente. Si avverte nei gesti, nelle pause, in certi sguardi. È lì che il film sembra trovare la sua forza più autentica.
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=== Una storia che osserva, non impone ===
''Nessun Domani'' non ha la pretesa di spiegare. Racconta. Con discrezione, ma senza timore. La storia si muove su un piano emotivo più che narrativo, attraversando spazi familiari, urbani e interiori, e lasciando allo spettatore la possibilità di leggere tra le righe.
{{Nessun Domani, il nuovo film di Davide Campagna, è uno di quei progetti che iniziano a farsi notare ancora prima di arrivare in sala. Non tanto per una campagna promozionale o per scelte di marketing, quanto per l’interesse che sta suscitando tra chi si occupa di cinema, soprattutto nei contesti indipendenti.
Girato a Roma nei primi mesi del 2025, il film racconta una realtà fatta di tensioni sottili, legami difficili, e una quotidianità che spesso si consuma ai margini. Al centro c’è Miriam, interpretata da Emma Di Dio Faranna, una giovane donna in un momento della vita in cui tutto sembra sfuggire di mano: i rapporti, il controllo, le scelte.
Stare vicino al limite
Miriam vive in un equilibrio instabile tra dipendenza, piccoli reati e relazioni ambigue. Costretta a collaborare con un clan criminale per rimediare a un debito, incontra Riccardo (Davide Campagna), uno spacciatore che non si lascia incasellare facilmente: parla per immagini, gioca con le parole, alterna gesti duri a momenti inaspettatamente vulnerabili. Tra i due nasce qualcosa che non si lascia spiegare con facilità. È un rapporto che sfugge alle definizioni, che attraversa attrazione, sfida, bisogno.
Famiglia, distanza, tentativi
Il film segue anche Ines, sorella di Miriam, interpretata da Sofia Carlotta Foresta. Ines cerca un contatto, una possibilità di salvataggio, anche se i ruoli tra chi salva e chi ha bisogno di essere salvato sembrano continuamente rovesciarsi. Al suo fianco c’è Lidia (Martina Malavasi), compagna e poliziotta, che rappresenta un mondo parallelo fatto di regole, ma anche di scelte difficili.
Il racconto non si concentra tanto sulla criminalità in sé, quanto sulle persone che ci si trovano dentro, per scelta o per mancanza di alternative. E lo fa con uno sguardo che lascia spazio alla fragilità, senza cadere né nel giudizio né nella complicità.
La città, gli altri, i silenzi
La Roma che emerge dalle immagini del film è fatta di notti, cortili, strade di passaggio. Una città che non è sfondo ma presenza. Come lo sono i personaggi secondari, come Spadone (Massimo “G-Max” Rosa), boss locale che sembra imitare certi codici da cinema americano, ma senza mai uscire davvero dal contesto in cui vive: un mondo in cui la minaccia convive spesso con la goffaggine.
C’è una sensazione diffusa, nel film, di qualcosa che non viene mai detto esplicitamente. Si avverte nei gesti, nelle pause, in certi sguardi. È lì che il film sembra trovare la sua forza più autentica.
Una storia che osserva, non impone
Nessun Domani non ha la pretesa di spiegare. Racconta. Con discrezione, ma senza timore. La storia si muove su un piano emotivo più che narrativo, attraversando spazi familiari, urbani e interiori, e lasciando allo spettatore la possibilità di leggere tra le righe.}}
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Girato a Roma nei primi mesi del 2025, il film racconta una realtà fatta di tensioni sottili, legami difficili, e una quotidianità che spesso si consuma ai margini. Al centro c’è '''Miriam''', interpretata da '''Emma Di Dio Faranna''', una giovane donna in un momento della vita in cui tutto sembra sfuggire di mano: i rapporti, il controllo, le scelte.
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=== Stare vicino al limite ===
Miriam vive in un equilibrio instabile tra dipendenza, piccoli reati e relazioni ambigue. Costretta a collaborare con un clan criminale per rimediare a un debito, incontra '''Riccardo''' (Lorenzo Paroli), uno spacciatore che non si lascia incasellare facilmente: parla per immagini, gioca con le parole, alterna gesti duri a momenti inaspettatamente vulnerabili. Tra i due nasce qualcosa che non si lascia spiegare con facilità. È un rapporto che sfugge alle definizioni, che attraversa attrazione, sfida, bisogno.
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=== Famiglia, distanza, tentativi ===
Il film segue anche '''Ines''', sorella di Miriam, interpretata da '''Martina Malavasi'''. Ines cerca un contatto, una possibilità di salvataggio, anche se i ruoli tra chi salva e chi ha bisogno di essere salvato sembrano continuamente rovesciarsi. Al suo fianco c’è '''Lidia''' (Sofia Carlotta Foresta), compagna e poliziotta, che rappresenta un mondo parallelo fatto di regole, ma anche di scelte difficili.
Il racconto non si concentra tanto sulla criminalità in sé, quanto sulle persone che ci si trovano dentro, per scelta o per mancanza di alternative. E lo fa con uno sguardo che lascia spazio alla fragilità, senza cadere né nel giudizio né nella complicità.
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=== La città, gli altri, i silenzi ===
La Roma che emerge dalle immagini del film è fatta di notti, cortili, strade di passaggio. Una città che non è sfondo ma presenza. Come lo sono i personaggi secondari, come '''Spadone''' (Massimo “G-Max” Rosa), boss locale che sembra imitare certi codici da cinema americano, ma senza mai uscire davvero dal contesto in cui vive: un mondo in cui la minaccia convive spesso con la goffaggine.
C’è una sensazione diffusa, nel film, di qualcosa che non viene mai detto esplicitamente. Si avverte nei gesti, nelle pause, in certi sguardi. È lì che il film sembra trovare la sua forza più autentica.
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=== Una storia che osserva, non impone ===
''Nessun Domani'' non ha la pretesa di spiegare. Racconta. Con discrezione, ma senza timore. La storia si muove su un piano emotivo più che narrativo, attraversando spazi familiari, urbani e interiori, e lasciando allo spettatore la possibilità di leggere tra le righe.
{{Nessun Domani, il nuovo film di Davide Campagna, è uno di quei progetti che iniziano a farsi notare ancora prima di arrivare in sala. Non tanto per una campagna promozionale o per scelte di marketing, quanto per l’interesse che sta suscitando tra chi si occupa di cinema, soprattutto nei contesti indipendenti.
Girato a Roma nei primi mesi del 2025, il film racconta una realtà fatta di tensioni sottili, legami difficili, e una quotidianità che spesso si consuma ai margini. Al centro c’è Miriam, interpretata da Emma Di Dio Faranna, una giovane donna in un momento della vita in cui tutto sembra sfuggire di mano: i rapporti, il controllo, le scelte.
Stare vicino al limite
Miriam vive in un equilibrio instabile tra dipendenza, piccoli reati e relazioni ambigue. Costretta a collaborare con un clan criminale per rimediare a un debito, incontra Riccardo (Davide Campagna), uno spacciatore che non si lascia incasellare facilmente: parla per immagini, gioca con le parole, alterna gesti duri a momenti inaspettatamente vulnerabili. Tra i due nasce qualcosa che non si lascia spiegare con facilità. È un rapporto che sfugge alle definizioni, che attraversa attrazione, sfida, bisogno.
Famiglia, distanza, tentativi
Il film segue anche Ines, sorella di Miriam, interpretata da Sofia Carlotta Foresta. Ines cerca un contatto, una possibilità di salvataggio, anche se i ruoli tra chi salva e chi ha bisogno di essere salvato sembrano continuamente rovesciarsi. Al suo fianco c’è Lidia (Martina Malavasi), compagna e poliziotta, che rappresenta un mondo parallelo fatto di regole, ma anche di scelte difficili.
Il racconto non si concentra tanto sulla criminalità in sé, quanto sulle persone che ci si trovano dentro, per scelta o per mancanza di alternative. E lo fa con uno sguardo che lascia spazio alla fragilità, senza cadere né nel giudizio né nella complicità.
La città, gli altri, i silenzi
La Roma che emerge dalle immagini del film è fatta di notti, cortili, strade di passaggio. Una città che non è sfondo ma presenza. Come lo sono i personaggi secondari, come Spadone (Massimo “G-Max” Rosa), boss locale che sembra imitare certi codici da cinema americano, ma senza mai uscire davvero dal contesto in cui vive: un mondo in cui la minaccia convive spesso con la goffaggine.
C’è una sensazione diffusa, nel film, di qualcosa che non viene mai detto esplicitamente. Si avverte nei gesti, nelle pause, in certi sguardi. È lì che il film sembra trovare la sua forza più autentica.
Una storia che osserva, non impone
Nessun Domani non ha la pretesa di spiegare. Racconta. Con discrezione, ma senza timore. La storia si muove su un piano emotivo più che narrativo, attraversando spazi familiari, urbani e interiori, e lasciando allo spettatore la possibilità di leggere tra le righe.}}
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''Nessun Domani'', il nuovo film di '''Davide Campagna''', uno sguardo sulla periferia romana.
Girato a Roma nei primi mesi del 2025, il film racconta una realtà fatta di tensioni sottili, legami difficili, e una quotidianità che spesso si consuma ai margini. Al centro c’è '''Miriam''', interpretata da '''Emma Di Dio Faranna''', una giovane donna in un momento della vita in cui tutto sembra sfuggire di mano: i rapporti, il controllo, le scelte.
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=== Stare vicino al limite ===
Miriam vive in un equilibrio instabile tra dipendenza, piccoli reati e relazioni ambigue. Costretta a collaborare con un clan criminale per rimediare a un debito, incontra '''Riccardo''' (Davide Campagna), uno spacciatore che non si lascia incasellare facilmente: parla per immagini, gioca con le parole, alterna gesti duri a momenti inaspettatamente vulnerabili. Tra i due nasce qualcosa che non si lascia spiegare con facilità. È un rapporto che sfugge alle definizioni, che attraversa attrazione, sfida, bisogno.
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=== Famiglia, distanza, tentativi ===
Il film segue anche '''Ines''', sorella di Miriam, interpretata da '''Martina Malavasi'''. Ines cerca un contatto, una possibilità di salvataggio, anche se i ruoli tra chi salva e chi ha bisogno di essere salvato sembrano continuamente rovesciarsi. Al suo fianco c’è '''Lidia''' (Sofia Carlotta Foresta), compagna e poliziotta, che rappresenta un mondo parallelo fatto di regole, ma anche di scelte difficili.
Il racconto non si concentra tanto sulla criminalità in sé, quanto sulle persone che ci si trovano dentro, per scelta o per mancanza di alternative. E lo fa con uno sguardo che lascia spazio alla fragilità, senza cadere né nel giudizio né nella complicità.
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=== La città, gli altri, i silenzi ===
La Roma che emerge dalle immagini del film è fatta di notti, cortili, strade di passaggio. Una città che non è sfondo ma presenza. Come lo sono i personaggi secondari, come '''Spadone''' (Massimo “G-Max” Rosa), boss locale che sembra imitare certi codici da cinema americano, ma senza mai uscire davvero dal contesto in cui vive: un mondo in cui la minaccia convive spesso con la goffaggine.
C’è una sensazione diffusa, nel film, di qualcosa che non viene mai detto esplicitamente. Si avverte nei gesti, nelle pause, in certi sguardi. È lì che il film sembra trovare la sua forza più autentica.
----
=== Una storia che osserva, non impone ===
''Nessun Domani'' non ha la pretesa di spiegare. Racconta. Con discrezione, ma senza timore. La storia si muove su un piano emotivo più che narrativo, attraversando spazi familiari, urbani e interiori, e lasciando allo spettatore la possibilità di leggere tra le righe.
{{Nessun Domani, il nuovo film di Davide Campagna, è uno di quei progetti che iniziano a farsi notare ancora prima di arrivare in sala. Non tanto per una campagna promozionale o per scelte di marketing, quanto per l’interesse che sta suscitando tra chi si occupa di cinema, soprattutto nei contesti indipendenti.
Girato a Roma nei primi mesi del 2025, il film racconta una realtà fatta di tensioni sottili, legami difficili, e una quotidianità che spesso si consuma ai margini. Al centro c’è Miriam, interpretata da Emma Di Dio Faranna, una giovane donna in un momento della vita in cui tutto sembra sfuggire di mano: i rapporti, il controllo, le scelte.
Stare vicino al limite
Miriam vive in un equilibrio instabile tra dipendenza, piccoli reati e relazioni ambigue. Costretta a collaborare con un clan criminale per rimediare a un debito, incontra Riccardo (Davide Campagna), uno spacciatore che non si lascia incasellare facilmente: parla per immagini, gioca con le parole, alterna gesti duri a momenti inaspettatamente vulnerabili. Tra i due nasce qualcosa che non si lascia spiegare con facilità. È un rapporto che sfugge alle definizioni, che attraversa attrazione, sfida, bisogno.
Famiglia, distanza, tentativi
Il film segue anche Ines, sorella di Miriam, interpretata da Sofia Carlotta Foresta. Ines cerca un contatto, una possibilità di salvataggio, anche se i ruoli tra chi salva e chi ha bisogno di essere salvato sembrano continuamente rovesciarsi. Al suo fianco c’è Lidia (Martina Malavasi), compagna e poliziotta, che rappresenta un mondo parallelo fatto di regole, ma anche di scelte difficili.
Il racconto non si concentra tanto sulla criminalità in sé, quanto sulle persone che ci si trovano dentro, per scelta o per mancanza di alternative. E lo fa con uno sguardo che lascia spazio alla fragilità, senza cadere né nel giudizio né nella complicità.
La città, gli altri, i silenzi
La Roma che emerge dalle immagini del film è fatta di notti, cortili, strade di passaggio. Una città che non è sfondo ma presenza. Come lo sono i personaggi secondari, come Spadone (Massimo “G-Max” Rosa), boss locale che sembra imitare certi codici da cinema americano, ma senza mai uscire davvero dal contesto in cui vive: un mondo in cui la minaccia convive spesso con la goffaggine.
C’è una sensazione diffusa, nel film, di qualcosa che non viene mai detto esplicitamente. Si avverte nei gesti, nelle pause, in certi sguardi. È lì che il film sembra trovare la sua forza più autentica.
Una storia che osserva, non impone
Nessun Domani non ha la pretesa di spiegare. Racconta. Con discrezione, ma senza timore. La storia si muove su un piano emotivo più che narrativo, attraversando spazi familiari, urbani e interiori, e lasciando allo spettatore la possibilità di leggere tra le righe.}}
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''Nessun Domani'', il nuovo film di '''Davide Campagna''', uno sguardo sulla periferia romana.
Girato a Roma nei primi mesi del 2025, il film racconta una realtà fatta di tensioni sottili, legami difficili, e una quotidianità che spesso si consuma ai margini. Al centro c’è '''Miriam''', interpretata da '''Emma Di Dio Faranna''', una giovane donna in un momento della vita in cui tutto sembra sfuggire di mano: i rapporti, il controllo, le scelte.
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=== Stare vicino al limite ===
Miriam vive in un equilibrio instabile tra dipendenza, piccoli reati e relazioni ambigue. Costretta a collaborare con un clan criminale per rimediare a un debito, incontra '''Riccardo''' (Davide Campagna), uno spacciatore che non si lascia incasellare facilmente: parla per immagini, gioca con le parole, alterna gesti duri a momenti inaspettatamente vulnerabili. Tra i due nasce qualcosa che non si lascia spiegare con facilità. È un rapporto che sfugge alle definizioni, che attraversa attrazione, sfida, bisogno.
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=== Famiglia, distanza, tentativi ===
Il film segue anche '''Ines''', sorella di Miriam, interpretata da Sofia Carlotta Foresta. Ines cerca un contatto, una possibilità di salvataggio, anche se i ruoli tra chi salva e chi ha bisogno di essere salvato sembrano continuamente rovesciarsi. Al suo fianco c’è '''Lidia''' (Martina Malavasi), compagna e poliziotta, che rappresenta un mondo parallelo fatto di regole, ma anche di scelte difficili.
Il racconto non si concentra tanto sulla criminalità in sé, quanto sulle persone che ci si trovano dentro, per scelta o per mancanza di alternative. E lo fa con uno sguardo che lascia spazio alla fragilità, senza cadere né nel giudizio né nella complicità.
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=== La città, gli altri, i silenzi ===
La Roma che emerge dalle immagini del film è fatta di notti, cortili, strade di passaggio. Una città che non è sfondo ma presenza. Come lo sono i personaggi secondari, come '''Spadone''' (Massimo “G-Max” Rosa), boss locale che sembra imitare certi codici da cinema americano, ma senza mai uscire davvero dal contesto in cui vive: un mondo in cui la minaccia convive spesso con la goffaggine.
C’è una sensazione diffusa, nel film, di qualcosa che non viene mai detto esplicitamente. Si avverte nei gesti, nelle pause, in certi sguardi. È lì che il film sembra trovare la sua forza più autentica.
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=== Una storia che osserva, non impone ===
''Nessun Domani'' non ha la pretesa di spiegare. Racconta. Con discrezione, ma senza timore. La storia si muove su un piano emotivo più che narrativo, attraversando spazi familiari, urbani e interiori, e lasciando allo spettatore la possibilità di leggere tra le righe.
{{Nessun Domani, il nuovo film di Davide Campagna, è uno di quei progetti che iniziano a farsi notare ancora prima di arrivare in sala. Non tanto per una campagna promozionale o per scelte di marketing, quanto per l’interesse che sta suscitando tra chi si occupa di cinema, soprattutto nei contesti indipendenti.
Girato a Roma nei primi mesi del 2025, il film racconta una realtà fatta di tensioni sottili, legami difficili, e una quotidianità che spesso si consuma ai margini. Al centro c’è Miriam, interpretata da Emma Di Dio Faranna, una giovane donna in un momento della vita in cui tutto sembra sfuggire di mano: i rapporti, il controllo, le scelte.
Stare vicino al limite
Miriam vive in un equilibrio instabile tra dipendenza, piccoli reati e relazioni ambigue. Costretta a collaborare con un clan criminale per rimediare a un debito, incontra Riccardo (Davide Campagna), uno spacciatore che non si lascia incasellare facilmente: parla per immagini, gioca con le parole, alterna gesti duri a momenti inaspettatamente vulnerabili. Tra i due nasce qualcosa che non si lascia spiegare con facilità. È un rapporto che sfugge alle definizioni, che attraversa attrazione, sfida, bisogno.
Famiglia, distanza, tentativi
Il film segue anche Ines, sorella di Miriam, interpretata da Sofia Carlotta Foresta. Ines cerca un contatto, una possibilità di salvataggio, anche se i ruoli tra chi salva e chi ha bisogno di essere salvato sembrano continuamente rovesciarsi. Al suo fianco c’è Lidia (Martina Malavasi), compagna e poliziotta, che rappresenta un mondo parallelo fatto di regole, ma anche di scelte difficili.
Il racconto non si concentra tanto sulla criminalità in sé, quanto sulle persone che ci si trovano dentro, per scelta o per mancanza di alternative. E lo fa con uno sguardo che lascia spazio alla fragilità, senza cadere né nel giudizio né nella complicità.
La città, gli altri, i silenzi
La Roma che emerge dalle immagini del film è fatta di notti, cortili, strade di passaggio. Una città che non è sfondo ma presenza. Come lo sono i personaggi secondari, come Spadone (Massimo “G-Max” Rosa), boss locale che sembra imitare certi codici da cinema americano, ma senza mai uscire davvero dal contesto in cui vive: un mondo in cui la minaccia convive spesso con la goffaggine.
C’è una sensazione diffusa, nel film, di qualcosa che non viene mai detto esplicitamente. Si avverte nei gesti, nelle pause, in certi sguardi. È lì che il film sembra trovare la sua forza più autentica.
Una storia che osserva, non impone
Nessun Domani non ha la pretesa di spiegare. Racconta. Con discrezione, ma senza timore. La storia si muove su un piano emotivo più che narrativo, attraversando spazi familiari, urbani e interiori, e lasciando allo spettatore la possibilità di leggere tra le righe.}}
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''Nessun Domani'', il nuovo film di '''Davide Campagna''', uno sguardo sulla periferia romana.
Girato a Roma nei primi mesi del 2025, il film racconta una realtà fatta di tensioni sottili, legami difficili, e una quotidianità che spesso si consuma ai margini. Al centro c’è '''Miriam''', interpretata da '''Emma Di Dio Faranna''', una giovane donna in un momento della vita in cui tutto sembra sfuggire di mano: i rapporti, il controllo, le scelte.
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Miriam vive in un equilibrio instabile tra dipendenza, piccoli reati e relazioni ambigue. Costretta a collaborare con un clan criminale per rimediare a un debito, incontra '''Riccardo''' (Davide Campagna), uno spacciatore che non si lascia incasellare facilmente: parla per immagini, gioca con le parole, alterna gesti duri a momenti inaspettatamente vulnerabili. Tra i due nasce qualcosa che non si lascia spiegare con facilità. È un rapporto che sfugge alle definizioni, che attraversa attrazione, sfida, bisogno.
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=== Famiglia, distanza, tentativi ===
Il film segue anche '''Ines''', sorella di Miriam, interpretata da Sofia Carlotta Foresta. Ines cerca un contatto, una possibilità di salvataggio, anche se i ruoli tra chi salva e chi ha bisogno di essere salvato sembrano continuamente rovesciarsi. Al suo fianco c’è '''Lidia''' (Martina Malavasi), compagna e poliziotta, che rappresenta un mondo parallelo fatto di regole, ma anche di scelte difficili.
Il racconto non si concentra tanto sulla criminalità in sé, quanto sulle persone che ci si trovano dentro, per scelta o per mancanza di alternative. E lo fa con uno sguardo che lascia spazio alla fragilità, senza cadere né nel giudizio né nella complicità.
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=== La città, gli altri, i silenzi ===
La Roma che emerge dalle immagini del film è fatta di notti, cortili, strade di passaggio. Una città che non è sfondo ma presenza. Come lo sono i personaggi secondari, come '''Spadone''' (Massimo “G-Max” Rosa), boss locale che sembra imitare certi codici da cinema americano, ma senza mai uscire davvero dal contesto in cui vive: un mondo in cui la minaccia convive spesso con la goffaggine.
C’è una sensazione diffusa, nel film, di qualcosa che non viene mai detto esplicitamente. Si avverte nei gesti, nelle pause, in certi sguardi. È lì che il film sembra trovare la sua forza più autentica.
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=== Una storia che osserva, non impone ===
''Nessun Domani'' non ha la pretesa di spiegare. Racconta. Con discrezione, ma senza timore. La storia si muove su un piano emotivo più che narrativo, attraversando spazi familiari, urbani e interiori, e lasciando allo spettatore la possibilità di leggere tra le righe.
{{Nessun Domani, il nuovo film di Davide Campagna, è uno di quei progetti che iniziano a farsi notare ancora prima di arrivare in sala. Non tanto per una campagna promozionale o per scelte di marketing, quanto per l’interesse che sta suscitando tra chi si occupa di cinema, soprattutto nei contesti indipendenti.
Girato a Roma nei primi mesi del 2025, il film racconta una realtà fatta di tensioni sottili, legami difficili, e una quotidianità che spesso si consuma ai margini. Al centro c’è Miriam, interpretata da Emma Di Dio Faranna, una giovane donna in un momento della vita in cui tutto sembra sfuggire di mano: i rapporti, il controllo, le scelte.
Stare vicino al limite
Miriam vive in un equilibrio instabile tra dipendenza, piccoli reati e relazioni ambigue. Costretta a collaborare con un clan criminale per rimediare a un debito, incontra Riccardo (Davide Campagna), uno spacciatore che non si lascia incasellare facilmente: parla per immagini, gioca con le parole, alterna gesti duri a momenti inaspettatamente vulnerabili. Tra i due nasce qualcosa che non si lascia spiegare con facilità. È un rapporto che sfugge alle definizioni, che attraversa attrazione, sfida, bisogno.
Famiglia, distanza, tentativi
Il film segue anche Ines, sorella di Miriam, interpretata da Sofia Carlotta Foresta. Ines cerca un contatto, una possibilità di salvataggio, anche se i ruoli tra chi salva e chi ha bisogno di essere salvato sembrano continuamente rovesciarsi. Al suo fianco c’è Lidia (Martina Malavasi), compagna e poliziotta, che rappresenta un mondo parallelo fatto di regole, ma anche di scelte difficili.
Il racconto non si concentra tanto sulla criminalità in sé, quanto sulle persone che ci si trovano dentro, per scelta o per mancanza di alternative. E lo fa con uno sguardo che lascia spazio alla fragilità, senza cadere né nel giudizio né nella complicità.
La città, gli altri, i silenzi
La Roma che emerge dalle immagini del film è fatta di notti, cortili, strade di passaggio. Una città che non è sfondo ma presenza. Come lo sono i personaggi secondari, come Spadone (Massimo “G-Max” Rosa), boss locale che sembra imitare certi codici da cinema americano, ma senza mai uscire davvero dal contesto in cui vive: un mondo in cui la minaccia convive spesso con la goffaggine.
C’è una sensazione diffusa, nel film, di qualcosa che non viene mai detto esplicitamente. Si avverte nei gesti, nelle pause, in certi sguardi. È lì che il film sembra trovare la sua forza più autentica.
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== Fonti ==
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Girato a Roma nei primi mesi del 2025, il film racconta una realtà fatta di tensioni sottili, legami difficili, e una quotidianità che spesso si consuma ai margini. Al centro c’è '''Miriam''', interpretata da '''Emma Di Dio Faranna''', una giovane donna in un momento della vita in cui tutto sembra sfuggire di mano: i rapporti, il controllo, le scelte.
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=== Stare vicino al limite ===
Miriam vive in un equilibrio instabile tra dipendenza, piccoli reati e relazioni ambigue. Costretta a collaborare con un clan criminale per rimediare a un debito, incontra '''Riccardo''' (Davide Campagna), uno spacciatore che non si lascia incasellare facilmente: parla per immagini, gioca con le parole, alterna gesti duri a momenti inaspettatamente vulnerabili. Tra i due nasce qualcosa che non si lascia spiegare con facilità. È un rapporto che sfugge alle definizioni, che attraversa attrazione, sfida, bisogno.
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=== Famiglia, distanza, tentativi ===
Il film segue anche '''Ines''', sorella di Miriam, interpretata da Sofia Carlotta Foresta. Ines cerca un contatto, una possibilità di salvataggio, anche se i ruoli tra chi salva e chi ha bisogno di essere salvato sembrano continuamente rovesciarsi. Al suo fianco c’è '''Lidia''' (Martina Malavasi), compagna e poliziotta, che rappresenta un mondo parallelo fatto di regole, ma anche di scelte difficili.
Il racconto non si concentra tanto sulla criminalità in sé, quanto sulle persone che ci si trovano dentro, per scelta o per mancanza di alternative. E lo fa con uno sguardo che lascia spazio alla fragilità, senza cadere né nel giudizio né nella complicità.
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=== La città, gli altri, i silenzi ===
La Roma che emerge dalle immagini del film è fatta di notti, cortili, strade di passaggio. Una città che non è sfondo ma presenza. Come lo sono i personaggi secondari, come '''Spadone''' (Massimo “G-Max” Rosa), boss locale che sembra imitare certi codici da cinema americano, ma senza mai uscire davvero dal contesto in cui vive: un mondo in cui la minaccia convive spesso con la goffaggine.
C’è una sensazione diffusa, nel film, di qualcosa che non viene mai detto esplicitamente. Si avverte nei gesti, nelle pause, in certi sguardi. È lì che il film sembra trovare la sua forza più autentica.
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=== Una storia che osserva, non impone ===
''Nessun Domani'' non ha la pretesa di spiegare. Racconta. Con discrezione, ma senza timore. La storia si muove su un piano emotivo più che narrativo, attraversando spazi familiari, urbani e interiori, e lasciando allo spettatore la possibilità di leggere tra le righe.
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''Nessun Domani'', il nuovo film di '''Davide Campagna''', uno sguardo sulla periferia romana.
Girato a Roma nei primi mesi del 2025, il film racconta una realtà fatta di tensioni sottili, legami difficili, e una quotidianità che spesso si consuma ai margini. Al centro c’è '''Miriam''', interpretata da '''Emma Di Dio Faranna''', una giovane donna in un momento della vita in cui tutto sembra sfuggire di mano: i rapporti, il controllo, le scelte.
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=== Stare vicino al limite ===
Miriam vive in un equilibrio instabile tra dipendenza, piccoli reati e relazioni ambigue. Costretta a collaborare con un clan criminale per rimediare a un debito, incontra '''Riccardo''' (Davide Campagna), uno spacciatore che non si lascia incasellare facilmente: parla per immagini, gioca con le parole, alterna gesti duri a momenti inaspettatamente vulnerabili. Tra i due nasce qualcosa che non si lascia spiegare con facilità. È un rapporto che sfugge alle definizioni, che attraversa attrazione, sfida, bisogno.
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=== Famiglia, distanza, tentativi ===
Il film segue anche '''Ines''', sorella di Miriam, interpretata da Sofia Carlotta Foresta. Ines cerca un contatto, una possibilità di salvataggio, anche se i ruoli tra chi salva e chi ha bisogno di essere salvato sembrano continuamente rovesciarsi. Al suo fianco c’è '''Lidia''' (Martina Malavasi), compagna e poliziotta, che rappresenta un mondo parallelo fatto di regole, ma anche di scelte difficili.
Il racconto non si concentra tanto sulla criminalità in sé, quanto sulle persone che ci si trovano dentro, per scelta o per mancanza di alternative. E lo fa con uno sguardo che lascia spazio alla fragilità, senza cadere né nel giudizio né nella complicità.
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=== La città, gli altri, i silenzi ===
La Roma che emerge dalle immagini del film è fatta di notti, cortili, strade di passaggio. Una città che non è sfondo ma presenza. Come lo sono i personaggi secondari, come '''Spadone''' (Massimo “G-Max” Rosa), boss locale che sembra imitare certi codici da cinema americano, ma senza mai uscire davvero dal contesto in cui vive: un mondo in cui la minaccia convive spesso con la goffaggine.
C’è una sensazione diffusa, nel film, di qualcosa che non viene mai detto esplicitamente. Si avverte nei gesti, nelle pause, in certi sguardi. È lì che il film sembra trovare la sua forza più autentica.
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=== Una storia che osserva, non impone ===
''Nessun Domani'' non ha la pretesa di spiegare. Racconta. Con discrezione, ma senza timore. La storia si muove su un piano emotivo più che narrativo, attraversando spazi familiari, urbani e interiori, e lasciando allo spettatore la possibilità di leggere tra le righe.
Forse ''Nessun Domani'' non vuole solo raccontare una storia, ma '''creare un’esperienza fisica''' per lo spettatore. Ti mette addosso una leggera inquietudine, ti porta fuori dalle reazioni consuete, e ti chiede:
'''“Ti dà fastidio? Bene. Allora significa che stai provando qualcosa.”'''
Non è un film che accarezza. Ma nemmeno uno che colpisce duro solo per impressionare. Il suo modo di scuotere è più sottile: crea '''situazioni strane ma mai inverosimili''', scene in cui ci si aspetta qualcosa e arriva qualcos’altro, reazioni che spiazzano, relazioni che sfuggono alle etichette.
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=== La vita recitata con il sangue, non con il trucco ===
A tenere tutto in piedi c’è una recitazione che va oltre la credibilità. È '''viscerale''', '''umana''', quasi animalesca a tratti. Gli attori non sembrano interpretare i personaggi: sembrano '''viverli in tempo reale''', con tutto il rischio che questo comporta.
Non c’è manierismo, non c’è composizione teatrale. C’è una verità viva che scorre sotto ogni sguardo, ogni gesto, ogni parola detta o trattenuta.
Ed è proprio in questa verità che lo spettatore cade. Viene '''rapito''', anche controvoglia. Perché quei personaggi – così ordinari, eppure così straordinari nel loro modo di sopravvivere – '''non si possono ignorare'''.
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Gli Stati Uniti hanno bombardato tre siti nucleari in Iran
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Il presidente degli Stati Uniti d'America {{Link Wikipedia|Donald Trump}} ha annunciato in diretta telesiva che sono stati bombardati tre siti nucleri in Iran, ovvero, Fordo, Nathanz e Isfahan. Trump ha tenuto un breve discorso in cui ha sostenuto che le capacità iraniane di arricchire l’uranio sono state «completamente e totalmente annientate» dai bombardamenti su tre siti nucleari. Circa tre ore dopo è arrivato il primo commento ufficiale del governo iraniano: il ministro degli Esteri {{Link Wikipedia|Abbas Araghchi}} ha detto che gli attacchi statunitensi «sono oltraggiosi e avranno conseguenze eterne».
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== Fonti ==
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|titolo = Gli Stati Uniti hanno bombardato l’Iran
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[[Categoria:Medio Oriente]]
[[Categoria:Notizie da prima pagina]]
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Wikinotizie:2025/giugno/22
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Sono state arrestate quattro persone per l'omicidio di Alessandro Coatti
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text/x-wiki
{{data|22 giugno 2025|domenica}}
Dopo diversi mesi dall'omicidio di Alessandro Coatti, il biologo molecolare italiano di 38 anni di cui a inizio aprile sono stati trovati alcuni resti in una valigia a Santa Marta, sono state arrestate quattro persone in Colombia grazie alla sinergia tra la Procura di Roma, la magistratura colombiana ed il supporto dell'ambasciata italiana a Bogotà. Non si conoscono ancora le implicazione riguardo gli arresti delle quattro persone e ancora non è molto chiaro il movente che ha portato all'omicidio del cittadino italiano.
{{dì la tua}}
== Fonti ==
{{Fonte
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|titolo = I primi arresti per l’omicidio di Alessandro Coatti
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{{pubblicato}}
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