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{{A destra|[[Wikisource:Segnala un errore/Archivio segnalazioni|Archivio delle segnalazioni]]}}
Su questa pagina è possibile '''segnalare eventuali refusi''' ed errori presenti nei testi di Wikisource e suggerire delle correzioni.
<div class="plainlinks" style="text-align:center">
[{{fullurl:{{FULLPAGENAME}}|action=edit§ion=new}} <span class="mw-ui-button mw-ui-progressive">Premi qui per inserire la tua segnalazione</span>]
</div>
[[Categoria:Lavoro sporco]]
[[Categoria:SAL|{{PAGENAME}}]]
[[ca:Ajuda:Informar d'un error]]
[[es:Ayuda:Informar de un error]]
[[fr:Aide:Signaler une erreur]]
==[[Italia - 10 giugno 1940, Annuncio della dichiarazione di guerra]]==
nel testo è scritto:
#"Alcuni lustri della storia più recente si possono riassumere in queste frasi"
#:la frase corretta è: "Alcuni lustri della storia più recente si possono riassumere in queste '''parole'''"
#"Noi impugnammo le armi per risolvere,"
#:la frase corretta è: "Noi '''impugnamo''' le armi per risolvere,"
#" le sue meravigliose Forze Armate."
#:la frase corretta è: " le sue '''vittoriose''' Forze Armate."
::Interessante e plausibile. Dato che la versione pubblicata qui è coincidente con quella di https://www.romacivica.net da dove provengono queste varianti (tutt'altro che improbabili, ripeto)? - '''[[:w:it:utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[:w:it:Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 20:57, 7 nov 2006 (UTC)
== fonte ==
testo e musica raccolti da Daisy Lumini da una vecchia contadina a Cosenza.
== Aggiunta di una strofa a 'fischia il sasso' ==
Ho letto la pagina con il testo di "fischia il sasso".
Io avevo una versione con una strofa in più rispetto a quella che ho trovato su WikiSource.
Purtroppo non ne conosco la fonte, ma lo invio, nel caso qualcuno più esperto possa verificarne la correttezza.
Ho un file audio in cui si sente anche la strofa mancante, quindi credo che fosse veramente parte della canzone originale.
Il pezzo che proporrei di aggiungere è il seguente:
...
<poem>
freme, Italia, il gagliardetto
e nei fremiti sei tu!
</poem>
;Siamo nembi di semente,
;siamo fiamme di coraggio:
;per noi canta la sorgente,
;per noi brilla e ride maggio.
;Ma se un giorno la battaglia
;agli eroi si estenderà,
;noi saremo la mitraglia
;della Santa Libertà!
...
<poem>
Fiero l'occhio, svelto il passo
chiaro il grido del valore.
Ai nemici in fronte il sasso,
agli amici tutto il cuor.
</poem>
== Traduzione della Carmagnola ==
Ho eseguito una traduzione della "Carmagnola Napoletana" in uno studio critico sulla canzone e sul periodo storico in cui è nata. Se la volete, contattatemi su e.mail salvatore.bafurno[chiocciola]fastwebnet.it per le modalità di invio.
Cordiali saluti, Bafurno salvatore
== Segnalazione di IP non firmata ==
Nell'elenco dei professori italiani che hanno rifiutato di fare il giuramento di fedeltà al fascismo manca Leone Ginzburg {{non firmato|82.57.142.127|08:55, 26 set 2015 }}
== elettra di sofocle traduzione Romagnoli ==
Nella versione PDF l'indice si sovrappone alla miniatura.
Grazie per il Vs. lavoro
L.C.
== Heinrich Hoffmann ==
Nella pagina che fa riferimento all'autore Heinrich Hoffmann si trova un rimando al testo di Giuseppe Sacchi, Gita sulla strada di ferro da Parigi a San Germano (1839). In questo testo si fa riferimento tra altri scrittori a un "Hoffmann", il contesto però è quello degli spettri e fantasmi. Evidentemente l'autore in questione non è Heinrich Hoffmann, bensì E.T.A. Hoffmann, giurista, scrittore e poeta romantico, noto per i suoi racconti surreali. [[Speciale:Contributi/79.30.151.17|79.30.151.17]] 10:33, 19 set 2017 (CEST)
:Grazie della segnalazione. La tua analisi mi sembra corretta e perciò ho [https://it.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina%3AGita_sulla_strada_di_ferro_da_Parigi_a_San_Germano.djvu%2F9&type=revision&diff=1953934&oldid=1134072 modificato] il link in questione. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 12:10, 19 set 2017 (CEST)
== Bartolomeo da San Concordio ==
https://it.wikisource.org/wiki/Autore:Bartolomeo_da_San_Concordio
Il libro è già presente interamente come immagini djvu.
Ma il secondo (Giugurtino) reindirizza a pagine vuote (senza immagini)
Per favore qualcuno può correggere?
Grazie
[[User:Pilotwords18|Pilotwords18]] ([[User talk:Pilotwords18|disc.]]) 10:32, 28 dic 2017 (CET)
:{{Fatto}} da OrbiliusMagister il 29 dic 2017, vedi [[Il Giugurtino]]. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 09:36, 27 giu 2018 (CEST)
== "Il Bramino dell'Assam" di Emilio Salgari ==
Ho letto il libro in oggetto e ho riscontrato i seguenti errori (che ho segnalato anche al sito LiberLiber, dal quale proviene il file), spero che questa segnalazione sia corretta, è la prima volta che collaboro...
*"la sua superba capigliatUra" -> "la sua superba capigliatura" (con la U minuscola)
*"ciò non doveva succcedere" -> "ciò non doveva succedere" (eliminare la terza c)
*" vivo e ben grOSSO" -> "vivo e ben grosso" (tutto minuscolo)
*"typha elephanrina " -> "Typha elephantina" ( questo potrebbe essere un errore di stampa dell'originale, o un errore di Salgari stesso, è da controllare su stampa)
*" maggior terreno ¦ respirando " -> "maggior terreno respirando" ( tra "terreno" e "respirando" a senso dovrebbe esserci una virgola, ma non ho l'originale per controllare. Il segno "¦ " è comunque evidentemente errato)
*" "Che anneghiamo?_5 " -> " "Che anneghiamo?" ( il _5 è stato erroneamente inserito al posto delle virgolette di chiusura della frase)
*" in quel momento TimuL " -> "quel momento Timul" (la L finale di Timul dev'essere minuscola)
*"la büg" -> " la bâg " ( da controllare sull'originale, ma bâg - tigre in hindi- è la grafia corretta usata da Salgari in tutti i suoi libri precedenti
:{{Fatto}} {{ping|Rossiele}}: grazie per le segnalazioni. --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 12:12, 11 mar 2018 (CET)
== Dracula di bram stoker ==
Nel testo la parola stasera viene quadi sempre scitta con due "s" (stassera) {{nf|5.90.82.191|18:50, 1 giu 2019}}
: È corretto, così è scritto nel testo originale. --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 21:37, 2 giu 2019 (CEST)
== Addio a Lugano ==
Se si vuole scaricare in PDF o TXT il testo è mancante del primo verso
{{Fatto}} --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 20:39, 21 nov 2019 (CET)
== https://it.wikisource.org/wiki/L%27umorismo ==
Buondì.
Segnalo il refuso leggibile a pagina 20 dell'oggetto:
par grossolano quel che una voltii si chiamava sale attico
par grossolano quel che una '''volta''' si chiamava sale attico
{{Fatto}} --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 20:17, 21 nov 2019 (CET)
== https://it.wikisource.org/wiki/L%27umorismo ==
segnalo un refuso a pagina 21 nell'oggetto:
dopo essere stati così gran temipo quasi nascosti
dopo essere stati così gran tempo quasi nascosti
Inoltre bisognerebbe digitalizzare né al posto di nè e altre parole che sono state erroneamente scritte con l'accento grave al posto di quello acuto.
Sono troppe per poterle elencarle qui.
{{Fatto}} - Gli accenti sono corretti. Come indicato in [[Wikisource:Convenzioni di trascrizione]] gli accenti devono essere riprodotti come nell'originale e non con le convenzioni moderne. --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 20:20, 21 nov 2019 (CET)
== https://it.wikisource.org/wiki/L%27umorismo ==
ben due refusi visibile sulla stessa riga a pagina 22 dell'oggetto:
êE l’ometto smilzo sèguita:
E l’ometto smilzo séguita:
Ribadisco ancora: bisogna ridigitare parecchi né al posto di nè e perché al posto di perchè e altri refusi consimili.
{{Fatto}} - Per gli accenti idem come sopra. Grazie per le segnalazioni. --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 20:21, 21 nov 2019 (CET)
== I Promessi Sposi ==
Nel Capitolo I alcune immagini si sovrappongono al testo rendendolo illeggibile. Stessa cosa succede con l’illustrazione di pagina 622 (ultimo capitolo).
== Anno errato ==
« Innocenzo IV, uomo da non cedere nella lotta, convocato un concilio a Lione (1295) vi pronunziò un discorso con il quale concluse chiedendo la deposizione di Federigo dall’impero e dal regno di Sicilia. Tuttavia non era facile eseguire simile proposito. »
[[Autore:Michele Amari|Michele Amari]]. « [[Il vespro siciliano]]. » pag. 2
Il [[:w:concilio di Lione|concilio di Lione]] si è svolto nel 1245 (non nel 1295)
:{{Fatto}} Indubbiamente il primo concilio di Lione si è svolto nel 1245 eppure su LiberLiber la fonte da cui abbiamo tratto il nostro test1295. Dopo aver cercato in giro per gli altri testi di Amari sull'argomento e eer esperienza personale sono propenso a credere che quel 1295 sia un errore OCR non corretto: nella tipografia ottocentesca a volte il 4 e il 9 si somigliano a sufficienza da ingannare uno scanner se la pagina non è pulitissima. Correggo. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 09:59, 13 lug 2020 (CEST)
== Manifesto di Ventotene ==
[[Manifesto di Ventotene]] Altiero Spinelli 1941
LA SITUAZIONE RIVOLUZIONARIA: VECCHIE E NUOVE CORRENTI
nel testo è scritto:
<tt>"La caduta dei regimi totalitari significherà per interi popoli l’avvento della
"libertà" sarà scomparso ogni freno ed automaticamente regneranno amplissime libertà di parola e di associazione."</tt>
la frase corretta è:
<tt>"La caduta dei regimi totalitari significherà per interi popoli l’avvento della
"libertà"; sarà scomparso ogni freno ed automaticamente regneranno amplissime libertà di parola e di associazione."</tt>
Verissimo. {{Fatto}}. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 09:48, 13 lug 2020 (CEST)
== ESIODO OPERE e GIORNI ==
Segnalo che nella traduzione fornita dell’opera si parla di GIOVE, mentre nel mondo greco ci si dovrebbe riferire a ZEUS.
Grazie
Raffaella Di Paola
:Ehm... questo bisognerebbe andare a dirlo alla buonanima di quel grande grecista di [[Autore:Ettore Romagnoli|Ettore Romagnoli]], autore di questa traduzione. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 20:04, 30 apr 2020 (CEST)
== File EPUB ==
Nel file EPUB di "Avventure di Robinson Crusoe" di Daniel Defoe, scaricato da Wikisource il 20/07/2020, i testi escono dai margini nel mio Kobo Aura.
[[File:Robinson Crusoe- Il traduttore.png|miniatura|I testi escono dai margini]]
https://it.wikisource.org/wiki/Avventure_di_Robinson_Crusoe
== Lo strano caso del dottor J... di Stevenson ==
Un refuso... nel testo viene scritto
"... e a propos dovrebbe..." mi sembra che sarebbe da correggere in "... e a proposito dovrebbe".
:"à propos" è francese. Ignoro le ragioni che abbiano condotto il traduttore a tale scelta, che appare alquanto arcaica, ma non lo trovo scorretto. --[[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 09:26, 18 ago 2020 (CEST)
== Empi ogni mio desiro ==
Ho 87 anni, al tempo della mia prima comunione ho imparato e cantato e ricordo benissimo la breve preghiera di ringraziamento "Sei mio, con Te respiro...".
Trovo un piccolo errore nella 5^ riga.
Vi si legge "Empi ogni mio '''desiro'''", dove la r in desiro risulta superflua, nonostante il tentativo di salvare la rima con respiro. La parola corretta è secondo me '''desio,''' frequentemente usata in poesia per desiderio, laddove desiro mi sembra una forzatura immotivata.
"Empi ogni mio desio"
Cordiali saluti.
Renzo Marsilli
: Salve, grazie per la segnalazione.
: Ho verificato e la fonte riprodotta riporta effettivamente "[[Pagina:Opere_varie_(Manzoni).djvu/694|desiro]]", per cui la correzione proposta non è stata implementata.
: Cordiali saluti, --[[Utente:Accurimbono|Accurimbono]] <small>([[Discussioni_utente:Accurimbono|disc]])</small> 11:17, 2 dic 2021 (CET)
== https://it.wikisource.org/wiki/La_Costa_d%27Avorio ==
Se si prova a scaricare dal menu in alto non funziona. Il link contiene %2527 invece di %27 per indicare l'apice. Se si scarica dal menu laterale sinistro funziona. {{non firmato|2001:b07:6474:cf9e:3c32:41f7:c041:b0ac|00:09, 19 gen 2021}}
:Ho provato lo scaricamento e funziona perfettamente. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 07:12, 30 giu 2022 (CEST)
::Nel frattempo abbiamo tolto il link non funzionante. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 17:47, 30 giu 2022 (CEST)
== Testo di Pirandello L'esclusa. ==
Il testo è riportato male. Manca tutta la parte finale {{non firmato|37.160.134.96|11:49, 28 ago 2021}}
:A me sembra completo. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 17:51, 30 giu 2022 (CEST)
== [[:Pagina:Leonardo prosatore.djvu/126]] ==
C'è un errore. Ho provato a correggerlo ma non è possible modificare la pagina senza un account. [[Speciale:Contributi/70.172.194.25|70.172.194.25]] 17:12, 21 apr 2022 (CEST)
:{{fatto}} --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 17:30, 21 apr 2022 (CEST)
== refusi in La madre di Grazia Deledda ==
Segnalo alcuni refusi nel testo de ''La madre'' di Grazia Deledda:
capitolo 7:
lo scricchiolìo del suo psso > passo {{Fatto}} --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 19:34, 28 apr 2022 (CEST)
capitolo 12:
nello stesso stempo sentiva > nello stesso tempo {{Non fatto}}: aggiunto {{Tl|Ec}} per segnalare refuso nell'originale. --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 19:36, 28 apr 2022 (CEST)
capitolo 15:
Se così farete, sparir à la miseria > spazio di troppo {{Fatto}} --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 19:39, 28 apr 2022 (CEST)
capitolo 16:
come uno che era fuggilo di casa > fuggito {{Fatto}} --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 19:40, 28 apr 2022 (CEST)
annerito dal colore del cafiè > caffè {{Fatto}} --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 19:44, 28 apr 2022 (CEST)
capitolo 19:
pareva fossero le chiazze di soie a tremolare > chiazze di sole {{Fatto}} --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 21:05, 28 apr 2022 (CEST)
capitolo 28:
è sotto le labbra chiuse > la "e" qui è congiunzione {{Fatto}} --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 21:05, 28 apr 2022 (CEST)
Ci sono anche, in tutto il testo, vari "luì" con l'accento, anche qui tenderei a pensare all'errore di trascrizione.
== Machiavelli, Istorie fiorentine ==
Il passato storico del verbo dolere è ''dolse, dolsono'' etc, ma nel vostro testo si legge sempre ''dolfe, dolfono'' etc. [[Speciale:Contributi/70.80.25.182|70.80.25.182]] 23:13, 29 giu 2022 (CEST)
:{{non fatto}}. ''Incredibile dictu'', ma per quanto possa concordare con l'obiezione scritta qui sopra, [http://www.dizionario.org/d/?pageurl=dolere la variante esiste] e ci è indicata da Pietro Bembo nelle ''Prose della volgar lingua'':
{{quote|È oltre acciò alcuna volta, che questa voce ha parimente due fini, sí come ha la prima di cui si disse, perciò che e ''Volle'' e ''Volse'' e ''Dolse'' e ''Dolfe'' si dice. Di questi nondimeno piú nuovo pare a dire ''Dolfe'', con ciò sia cosa che la F non sia lettera di questo verbo, né in alcuna altra parte di lui abbia luogo, se non in questo tempo, nel quale ''Dolfi'' e ''Dolfero'' eziandio alcuna volta dagli antichi s’è detto.|[[Prose della volgar lingua/Libro terzo/XXXIV|Libro 3º, cap. 34]]}}
:L'edizione a stampa da cui è tratta l'edizione di LiberLiber da noi mutuata qui ''[https://books.google.it/books?hl=it&id=83YKAQAAIAAJ&focus=searchwithinvolume&q=dolfe riporta esattamente queste forme con la effe]''. --'''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 11:34, 12 giu 2023 (CEST)
== Alice nel paese delle meraviglie ==
Dovresto modificare in Alice nel paese delle meraviglie
Da
qual'è
A
Qual è
== Erreur dans Vasari - Vies des peintres - t9 t10, 1842.djvu/41 ==
https://fr.wikisource.org/wiki/Page:Vasari_-_Vies_des_peintres_-_t9_t10,_1842.djvu/41
en bas de page songer à en non pas songera [[User:Letizia Santucci|Letizia Santucci]] ([[User talk:Letizia Santucci|disc.]]) 14:13, 8 mar 2023 (CET)
:[[User:Letizia Santucci|Letizia Santucci]]: {{Fatto}}, mais: 1) ici on est sur le Wikisource <u>italien</u>, pas le français; les erreurs ne doivent pas être signalées ici; 2) la page en question est éditable, vous auriez pu la corriger vous-même. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 15:29, 8 mar 2023 (CET)
::Je ne sais pas comment faire [[User:Letizia Santucci|Letizia Santucci]] ([[User talk:Letizia Santucci|disc.]]) 13:00, 14 mar 2023 (CET)
== Come fare a ricreare il capitolo? ==
[[Compendio_storico_della_Valle_Mesolcina/Capitolo_XVI]], avevo inserito il numero di pagine sbagliato e ora non riesco a ricrearlo, né con il purge né con il rebuild. [[User:Ilario|Ilario]] ([[User talk:Ilario|disc.]]) 23:01, 9 apr 2023 (CEST)
== Gabriele Manthonè - patriota italiano ==
Nella scheda a Lui dedicata, leggo che è stato giustiziato a Napoli il 24 settembre 1799.
A proposito della battaglia di Rieti-Antrodoco, considerata come la prima battaglia risorgimentale (marzo 1821 ), leggo che vi avrebbe partecipato il colonnello Manthonè.
Le due date sono ovviamente incompatibili, a meno che si tratti di omonimia o di un parente del Gabriele, cui peraltro è dedicata una via centrale di Pescara, città di origine dello stesso. Tanto segnalo e con l'occasione esprimo grande apprezzamento per il vostro utilissimo sito. Emilio - Roma [[Speciale:Contributi/151.81.235.165|151.81.235.165]] 10:07, 12 giu 2023 (CEST)
== Libro Addio!, di Neera ==
ambedue nemici delta sentimentalità,
correggere in:
ambedue nemici della sentimentalità, [[Speciale:Contributi/95.232.211.236|95.232.211.236]] 08:41, 4 gen 2024 (CET)
:Corretto! Grazie per la segnalazione. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 19:54, 4 gen 2024 (CET)
== Libro Addio!, di Neera ==
pag. 43 | il serpente sedusse Èva ---> il serpente sedusse Eva
pag. 50 | E impossibile riprodurre ---> È impossibile riprodurre
pag. 65 | Èva lo capovolge ---> Eva lo capovolge
pag. 82 | in queli'ore che il futuro ---> in quell'ore che il futuro [[Speciale:Contributi/95.232.211.236|95.232.211.236]] 19:20, 4 gen 2024 (CET)
:Complimenti per l'occhio d'aquila! Ho corretto tutti gli errori. Che ne diresti di registrarti e continuare con un nickname con cui potremmo aiutarti meglio? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 20:04, 4 gen 2024 (CET)
== Libro Addio!, di Neera ==
pag. 85 - e là ritenne --> e la ritenne {{Fatto}}
pag. 96/97 - verde gli ulivi ---> verde degli ulivi {{Fatto}}
pag. 103 - poichè cose un’esistenza ---> poichè cos’è un’esistenza {{Fatto}}
pag. 109 - mi sussurrava il cuore E ---> mi sussurrava il cuore. E {{Fatto}}
pag. 120 - diedi ordine di allestire i, bauli --> diedi ordine di allestire i bauli {{Fatto}}
[[Speciale:Contributi/95.232.211.236|95.232.211.236]] 08:09, 5 gen 2024 (CET)
: Grazie! --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 10:52, 6 gen 2024 (CET)
== Libro: Gli amanti, di Matilde Serao ==
pag. 72 : egli, mi amava --> egli mi amava {{Fatto}}
pag. 97 : — Io, io? — -gridava lei stupefatta. --> — Io, io? — gridava lei stupefatta. {{Fatto}}
pag. 100 : egli guardava di cielo limpido --> egli guardava il cielo limpido {{Fatto}}
[[Speciale:Contributi/95.232.211.236|95.232.211.236]] 09:48, 6 gen 2024 (CET)
: Grazie! --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 10:57, 6 gen 2024 (CET)
== Libro: Gli amanti, di Matilde Serao ==
*pag. 117 : adesso, — -disse Vicenzella --> adesso, — disse Vicenzella {{Fatto}}
*pag. 118 : — -Lo fa sino a Natale ---> — Lo fa sino a Natale {{Fatto}}
*pag. 122 : anche. un castelletto di piccolissime ---> anche un castelletto di piccolissime {{Fatto}}
*pag. 124 : non li ha? — -gridò la matrigna --> non li ha? — gridò la matrigna {{Fatto}}
*pag. 138 : ma comme lembi della sua esistenza --> ma come lembi della sua esistenza {{Fatto}}
*pag. 160 : delle casette che sì chiudono e si aprono --> delle casette che si chiudono e si aprono {{Fatto}}
*pag. 165 : speranza che il patto; per il destino --> speranza che il patto, per il destino {{Fatto}}
*pag. 180 : ascendono i tuoi, debiti? --> ascendono i tuoi debiti? {{Fatto}}
*pag. 221 : la volontà ardente dell’amore da tanta forza --> la volontà ardente dell’amore dà tanta forza {{Fatto}}
*pag. 257 : per cui il morrente pare già fatto cosa --> per cui il morente pare già fatto cosa {{Fatto}}
[[Speciale:Contributi/95.232.211.236|95.232.211.236]] 17:55, 6 gen 2024 (CET)
:{{Fatto}}. Grazie! - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 07:05, 8 gen 2024 (CET)
== Libro: Anime allo specchio, di Amalia Guglielminetti ==
pag. 297 : Seppi più tardi che Gady Wilson gli scrisse --> Seppi più tardi che Glady Wilson gli scrisse (dovrebbe essere corretto in Glady il nome della donna, perché è sempre chiamata così tutte le altre volte che è nominata) [[Speciale:Contributi/79.17.218.105|79.17.218.105]] 08:19, 14 gen 2024 (CET)
{{Fatto}}. Grazie. --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 19:03, 16 gen 2024 (CET)
== codice 338 di Assisi ==
trovo
Laudate et benedicete mi signore et rengratiate et serviate li cun grande humilitate.
ma l'abbreviazione medievale "cū" equivale al latino "cum" non "cun"; infatti il segno alto di abbreviazione "‾" può valere "n" o "m" secondo le parole originali latine (così nello stesso testo troviamo "rēgratiate" = "rengratiate"). [[Speciale:Contributi/2A01:E11:6019:4070:3075:C57E:92B4:5608|2A01:E11:6019:4070:3075:C57E:92B4:5608]] 10:10, 2 feb 2024 (CET)
{{Fatto}}. Grazie della segnalazione. --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 07:38, 14 mar 2024 (CET)
== manca congiunzione nel testo seguente ==
ORIGINALE
Ma la cosa veramente speciale di Wikisource è che anche tu puoi partecipare. Wikisource è costruita amorevolmente curata da lettori come te. Non esitare a unirti a noi.
CORRETTO
Ma la cosa veramente speciale di Wikisource è che anche tu puoi partecipare. Wikisource è costruita e amorevolmente curata da lettori come te. Non esitare a unirti a noi.
OPPURE
Ma la cosa veramente speciale di Wikisource è che anche tu puoi partecipare. Wikisource è costruita amorevolmente e curata da lettori come te. Non esitare a unirti a noi. [[Speciale:Contributi/2A01:E11:6019:4070:3075:C57E:92B4:5608|2A01:E11:6019:4070:3075:C57E:92B4:5608]] 10:13, 2 feb 2024 (CET)
:{{fatto}}, grazie della segnalazione! [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 13:51, 26 mar 2024 (CET)
== Libro: Novelle gaje di Neera. Racconto: La pipa dello zio Bernhard ==
Pag. 166: l’anima stessa dello zio Bernarth fosse venuta ---> il nome dovrebbe essere corretto in "Bernhard" perché così è chiamato in tutte le altre occasioni. [[Speciale:Contributi/79.20.208.246|79.20.208.246]] 16:11, 10 mar 2024 (CET)
: {{Fatto}} Il testo originale riporta scritto proprio ''Bernarth''. Tuttavia, è chiaro che si tratta di un errore tipografico. Non ho corretto il nome, per rimanere conforme al testo originale, ma ho inserito un template in modo che in trasclusione (ovvero quando si visualizzano tutte le pagine insieme e/o si scarica il libro in pdf), compare il nome corretto. --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 12:58, 12 mar 2024 (CET)
== Terno secco. Matilde Serao ==
Segnalo i seguenti errori:
*pag.4: spera —>sfera {{non fatto}}: è così nel testo e nell'italiano di un tempo la variante "spera" era totalmente legittima.
*pag.5: detto uno sguardo attorno —> dette uno sguardo attorno {{Fatto}}
*pag.11: dove pagare da sè il biglietto —> deve pagare da sè il biglietto {{Fatto}}
*pag.16: come le sue figliuolo —> come le sue figliuole {{fatto}}
*pag 28: disse a ragazza macchinalmente —> disse la ragazza macchinalmente {{Fatto}}
[[Speciale:Contributi/151.67.69.159|151.67.69.159]] 23:18, 25 mar 2024 (CET)
:{{Fatto}} Grazie! 06:56, 26 mar 2024 (CET)'''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]'''
== EPUB2/EPUB3 righe troppo lunghe, finiscono fuori schermo ==
La CSS per EPUB2 definisce width: 33em; per il testo. È troppo per in lettore ebook di 6 pollice. Ho commentato questa linea e posso leggere i ebook senza probblemi. C'è lo stesso probblema anche in EPUB3. [[Speciale:Contributi/79.148.75.53|79.148.75.53]] 19:04, 26 mar 2024 (CET)
:Grazie della segnalazione! Ho corretto il css, ora dovrebbero vedersi bene. Facci sapere se trovi altri problemi! [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 09:59, 29 mar 2024 (CET)
== Nedda ==
Segnalo a pagina 19 casnccia al posto di casuccia [[Speciale:Contributi/95.233.112.240|95.233.112.240]] 21:45, 17 ott 2024 (CEST)
:{{fatto}}, grazie --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 16:09, 20 ott 2024 (CEST)
== quadro generale dello stato di milano. Scipione Barbò Soncino 1853 ==
p. 3 . Basti dire
che nel '''1497''', dopo la battaglia di Maclodio correggere 1427
p. 4 15 250 000 fiorini d'oro, che valevano 52 soldi: controllare, normalmente il cambio del fiorino è 32 soldi
p- 7 : mantennero '''viso''' e costante: '''vivo''' [[Speciale:Contributi/79.40.230.108|79.40.230.108]] 13:11, 29 ott 2024 (CET)
:{{non fatto}}. Il testo non ha l'originale a fronte. --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 07:47, 30 ott 2024 (CET)
== le vite dei dodeci visconti che signoreggiarono Milano ==
Volevo solo prelevare alcune pagine rotte o mancanti e dare le pagine in mio possesso,ma non capisco come si faccia a vedere tutto il testo in vostro possesso (ho visto solo le prime 5 pagine), e non capisco come fornirvi un nuovo testo come "anonimo" perchè per ora mi sembrano troppo complicate le informazioni iniziali che ho letto. [[Speciale:Contributi/151.81.73.185|151.81.73.185]] 22:34, 27 dic 2024 (CET)
:Ciao, suppongo che tu ti riferisca a [[Indice:Le vite de i dodeci visconti che signoreggiarono Milano.djvu|questo]]? Come vedi la trascrizione è ancora incompleta, nel senso che abbiamo le scansioni, abbiamo trascritto alcune pagine, ma la gran parte sono ancora "rosse", cioè non ancora trascritte. Questo al momento è lo stato delle cose: se vuoi puoi aiutarci con il resto del lavoro, ma dovresti veramente registrarti, sennò è davvero difficile anche solo tenere traccia dei messaggi che ci scambiamo. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 11:02, 29 dic 2024 (CET)
== Novelle di Matteo Bandello - Problemi download ==
Segnalo che non risultano scaricabili i file delle Novelle di Matteo Bandello, in nessuna edizione. [[Speciale:Contributi/62.240.135.18|62.240.135.18]] 16:53, 10 apr 2025 (CEST)
== la luna e i falo' ==
pos.289 Vailno e pos.295 Vaiino al posto di Valino. [[Speciale:Contributi/78.211.188.192|78.211.188.192]] 15:36, 3 giu 2025 (CEST)
30pxou7s3yothymo803zmgba61wpg53
3530674
3530669
2025-06-03T13:44:19Z
Candalua
1675
/* la luna e i falo' */ Risposta
3530674
wikitext
text/x-wiki
{{A destra|[[Wikisource:Segnala un errore/Archivio segnalazioni|Archivio delle segnalazioni]]}}
Su questa pagina è possibile '''segnalare eventuali refusi''' ed errori presenti nei testi di Wikisource e suggerire delle correzioni.
<div class="plainlinks" style="text-align:center">
[{{fullurl:{{FULLPAGENAME}}|action=edit§ion=new}} <span class="mw-ui-button mw-ui-progressive">Premi qui per inserire la tua segnalazione</span>]
</div>
[[Categoria:Lavoro sporco]]
[[Categoria:SAL|{{PAGENAME}}]]
[[ca:Ajuda:Informar d'un error]]
[[es:Ayuda:Informar de un error]]
[[fr:Aide:Signaler une erreur]]
==[[Italia - 10 giugno 1940, Annuncio della dichiarazione di guerra]]==
nel testo è scritto:
#"Alcuni lustri della storia più recente si possono riassumere in queste frasi"
#:la frase corretta è: "Alcuni lustri della storia più recente si possono riassumere in queste '''parole'''"
#"Noi impugnammo le armi per risolvere,"
#:la frase corretta è: "Noi '''impugnamo''' le armi per risolvere,"
#" le sue meravigliose Forze Armate."
#:la frase corretta è: " le sue '''vittoriose''' Forze Armate."
::Interessante e plausibile. Dato che la versione pubblicata qui è coincidente con quella di https://www.romacivica.net da dove provengono queste varianti (tutt'altro che improbabili, ripeto)? - '''[[:w:it:utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[:w:it:Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 20:57, 7 nov 2006 (UTC)
== fonte ==
testo e musica raccolti da Daisy Lumini da una vecchia contadina a Cosenza.
== Aggiunta di una strofa a 'fischia il sasso' ==
Ho letto la pagina con il testo di "fischia il sasso".
Io avevo una versione con una strofa in più rispetto a quella che ho trovato su WikiSource.
Purtroppo non ne conosco la fonte, ma lo invio, nel caso qualcuno più esperto possa verificarne la correttezza.
Ho un file audio in cui si sente anche la strofa mancante, quindi credo che fosse veramente parte della canzone originale.
Il pezzo che proporrei di aggiungere è il seguente:
...
<poem>
freme, Italia, il gagliardetto
e nei fremiti sei tu!
</poem>
;Siamo nembi di semente,
;siamo fiamme di coraggio:
;per noi canta la sorgente,
;per noi brilla e ride maggio.
;Ma se un giorno la battaglia
;agli eroi si estenderà,
;noi saremo la mitraglia
;della Santa Libertà!
...
<poem>
Fiero l'occhio, svelto il passo
chiaro il grido del valore.
Ai nemici in fronte il sasso,
agli amici tutto il cuor.
</poem>
== Traduzione della Carmagnola ==
Ho eseguito una traduzione della "Carmagnola Napoletana" in uno studio critico sulla canzone e sul periodo storico in cui è nata. Se la volete, contattatemi su e.mail salvatore.bafurno[chiocciola]fastwebnet.it per le modalità di invio.
Cordiali saluti, Bafurno salvatore
== Segnalazione di IP non firmata ==
Nell'elenco dei professori italiani che hanno rifiutato di fare il giuramento di fedeltà al fascismo manca Leone Ginzburg {{non firmato|82.57.142.127|08:55, 26 set 2015 }}
== elettra di sofocle traduzione Romagnoli ==
Nella versione PDF l'indice si sovrappone alla miniatura.
Grazie per il Vs. lavoro
L.C.
== Heinrich Hoffmann ==
Nella pagina che fa riferimento all'autore Heinrich Hoffmann si trova un rimando al testo di Giuseppe Sacchi, Gita sulla strada di ferro da Parigi a San Germano (1839). In questo testo si fa riferimento tra altri scrittori a un "Hoffmann", il contesto però è quello degli spettri e fantasmi. Evidentemente l'autore in questione non è Heinrich Hoffmann, bensì E.T.A. Hoffmann, giurista, scrittore e poeta romantico, noto per i suoi racconti surreali. [[Speciale:Contributi/79.30.151.17|79.30.151.17]] 10:33, 19 set 2017 (CEST)
:Grazie della segnalazione. La tua analisi mi sembra corretta e perciò ho [https://it.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina%3AGita_sulla_strada_di_ferro_da_Parigi_a_San_Germano.djvu%2F9&type=revision&diff=1953934&oldid=1134072 modificato] il link in questione. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 12:10, 19 set 2017 (CEST)
== Bartolomeo da San Concordio ==
https://it.wikisource.org/wiki/Autore:Bartolomeo_da_San_Concordio
Il libro è già presente interamente come immagini djvu.
Ma il secondo (Giugurtino) reindirizza a pagine vuote (senza immagini)
Per favore qualcuno può correggere?
Grazie
[[User:Pilotwords18|Pilotwords18]] ([[User talk:Pilotwords18|disc.]]) 10:32, 28 dic 2017 (CET)
:{{Fatto}} da OrbiliusMagister il 29 dic 2017, vedi [[Il Giugurtino]]. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 09:36, 27 giu 2018 (CEST)
== "Il Bramino dell'Assam" di Emilio Salgari ==
Ho letto il libro in oggetto e ho riscontrato i seguenti errori (che ho segnalato anche al sito LiberLiber, dal quale proviene il file), spero che questa segnalazione sia corretta, è la prima volta che collaboro...
*"la sua superba capigliatUra" -> "la sua superba capigliatura" (con la U minuscola)
*"ciò non doveva succcedere" -> "ciò non doveva succedere" (eliminare la terza c)
*" vivo e ben grOSSO" -> "vivo e ben grosso" (tutto minuscolo)
*"typha elephanrina " -> "Typha elephantina" ( questo potrebbe essere un errore di stampa dell'originale, o un errore di Salgari stesso, è da controllare su stampa)
*" maggior terreno ¦ respirando " -> "maggior terreno respirando" ( tra "terreno" e "respirando" a senso dovrebbe esserci una virgola, ma non ho l'originale per controllare. Il segno "¦ " è comunque evidentemente errato)
*" "Che anneghiamo?_5 " -> " "Che anneghiamo?" ( il _5 è stato erroneamente inserito al posto delle virgolette di chiusura della frase)
*" in quel momento TimuL " -> "quel momento Timul" (la L finale di Timul dev'essere minuscola)
*"la büg" -> " la bâg " ( da controllare sull'originale, ma bâg - tigre in hindi- è la grafia corretta usata da Salgari in tutti i suoi libri precedenti
:{{Fatto}} {{ping|Rossiele}}: grazie per le segnalazioni. --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 12:12, 11 mar 2018 (CET)
== Dracula di bram stoker ==
Nel testo la parola stasera viene quadi sempre scitta con due "s" (stassera) {{nf|5.90.82.191|18:50, 1 giu 2019}}
: È corretto, così è scritto nel testo originale. --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 21:37, 2 giu 2019 (CEST)
== Addio a Lugano ==
Se si vuole scaricare in PDF o TXT il testo è mancante del primo verso
{{Fatto}} --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 20:39, 21 nov 2019 (CET)
== https://it.wikisource.org/wiki/L%27umorismo ==
Buondì.
Segnalo il refuso leggibile a pagina 20 dell'oggetto:
par grossolano quel che una voltii si chiamava sale attico
par grossolano quel che una '''volta''' si chiamava sale attico
{{Fatto}} --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 20:17, 21 nov 2019 (CET)
== https://it.wikisource.org/wiki/L%27umorismo ==
segnalo un refuso a pagina 21 nell'oggetto:
dopo essere stati così gran temipo quasi nascosti
dopo essere stati così gran tempo quasi nascosti
Inoltre bisognerebbe digitalizzare né al posto di nè e altre parole che sono state erroneamente scritte con l'accento grave al posto di quello acuto.
Sono troppe per poterle elencarle qui.
{{Fatto}} - Gli accenti sono corretti. Come indicato in [[Wikisource:Convenzioni di trascrizione]] gli accenti devono essere riprodotti come nell'originale e non con le convenzioni moderne. --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 20:20, 21 nov 2019 (CET)
== https://it.wikisource.org/wiki/L%27umorismo ==
ben due refusi visibile sulla stessa riga a pagina 22 dell'oggetto:
êE l’ometto smilzo sèguita:
E l’ometto smilzo séguita:
Ribadisco ancora: bisogna ridigitare parecchi né al posto di nè e perché al posto di perchè e altri refusi consimili.
{{Fatto}} - Per gli accenti idem come sopra. Grazie per le segnalazioni. --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 20:21, 21 nov 2019 (CET)
== I Promessi Sposi ==
Nel Capitolo I alcune immagini si sovrappongono al testo rendendolo illeggibile. Stessa cosa succede con l’illustrazione di pagina 622 (ultimo capitolo).
== Anno errato ==
« Innocenzo IV, uomo da non cedere nella lotta, convocato un concilio a Lione (1295) vi pronunziò un discorso con il quale concluse chiedendo la deposizione di Federigo dall’impero e dal regno di Sicilia. Tuttavia non era facile eseguire simile proposito. »
[[Autore:Michele Amari|Michele Amari]]. « [[Il vespro siciliano]]. » pag. 2
Il [[:w:concilio di Lione|concilio di Lione]] si è svolto nel 1245 (non nel 1295)
:{{Fatto}} Indubbiamente il primo concilio di Lione si è svolto nel 1245 eppure su LiberLiber la fonte da cui abbiamo tratto il nostro test1295. Dopo aver cercato in giro per gli altri testi di Amari sull'argomento e eer esperienza personale sono propenso a credere che quel 1295 sia un errore OCR non corretto: nella tipografia ottocentesca a volte il 4 e il 9 si somigliano a sufficienza da ingannare uno scanner se la pagina non è pulitissima. Correggo. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 09:59, 13 lug 2020 (CEST)
== Manifesto di Ventotene ==
[[Manifesto di Ventotene]] Altiero Spinelli 1941
LA SITUAZIONE RIVOLUZIONARIA: VECCHIE E NUOVE CORRENTI
nel testo è scritto:
<tt>"La caduta dei regimi totalitari significherà per interi popoli l’avvento della
"libertà" sarà scomparso ogni freno ed automaticamente regneranno amplissime libertà di parola e di associazione."</tt>
la frase corretta è:
<tt>"La caduta dei regimi totalitari significherà per interi popoli l’avvento della
"libertà"; sarà scomparso ogni freno ed automaticamente regneranno amplissime libertà di parola e di associazione."</tt>
Verissimo. {{Fatto}}. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 09:48, 13 lug 2020 (CEST)
== ESIODO OPERE e GIORNI ==
Segnalo che nella traduzione fornita dell’opera si parla di GIOVE, mentre nel mondo greco ci si dovrebbe riferire a ZEUS.
Grazie
Raffaella Di Paola
:Ehm... questo bisognerebbe andare a dirlo alla buonanima di quel grande grecista di [[Autore:Ettore Romagnoli|Ettore Romagnoli]], autore di questa traduzione. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 20:04, 30 apr 2020 (CEST)
== File EPUB ==
Nel file EPUB di "Avventure di Robinson Crusoe" di Daniel Defoe, scaricato da Wikisource il 20/07/2020, i testi escono dai margini nel mio Kobo Aura.
[[File:Robinson Crusoe- Il traduttore.png|miniatura|I testi escono dai margini]]
https://it.wikisource.org/wiki/Avventure_di_Robinson_Crusoe
== Lo strano caso del dottor J... di Stevenson ==
Un refuso... nel testo viene scritto
"... e a propos dovrebbe..." mi sembra che sarebbe da correggere in "... e a proposito dovrebbe".
:"à propos" è francese. Ignoro le ragioni che abbiano condotto il traduttore a tale scelta, che appare alquanto arcaica, ma non lo trovo scorretto. --[[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 09:26, 18 ago 2020 (CEST)
== Empi ogni mio desiro ==
Ho 87 anni, al tempo della mia prima comunione ho imparato e cantato e ricordo benissimo la breve preghiera di ringraziamento "Sei mio, con Te respiro...".
Trovo un piccolo errore nella 5^ riga.
Vi si legge "Empi ogni mio '''desiro'''", dove la r in desiro risulta superflua, nonostante il tentativo di salvare la rima con respiro. La parola corretta è secondo me '''desio,''' frequentemente usata in poesia per desiderio, laddove desiro mi sembra una forzatura immotivata.
"Empi ogni mio desio"
Cordiali saluti.
Renzo Marsilli
: Salve, grazie per la segnalazione.
: Ho verificato e la fonte riprodotta riporta effettivamente "[[Pagina:Opere_varie_(Manzoni).djvu/694|desiro]]", per cui la correzione proposta non è stata implementata.
: Cordiali saluti, --[[Utente:Accurimbono|Accurimbono]] <small>([[Discussioni_utente:Accurimbono|disc]])</small> 11:17, 2 dic 2021 (CET)
== https://it.wikisource.org/wiki/La_Costa_d%27Avorio ==
Se si prova a scaricare dal menu in alto non funziona. Il link contiene %2527 invece di %27 per indicare l'apice. Se si scarica dal menu laterale sinistro funziona. {{non firmato|2001:b07:6474:cf9e:3c32:41f7:c041:b0ac|00:09, 19 gen 2021}}
:Ho provato lo scaricamento e funziona perfettamente. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 07:12, 30 giu 2022 (CEST)
::Nel frattempo abbiamo tolto il link non funzionante. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 17:47, 30 giu 2022 (CEST)
== Testo di Pirandello L'esclusa. ==
Il testo è riportato male. Manca tutta la parte finale {{non firmato|37.160.134.96|11:49, 28 ago 2021}}
:A me sembra completo. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 17:51, 30 giu 2022 (CEST)
== [[:Pagina:Leonardo prosatore.djvu/126]] ==
C'è un errore. Ho provato a correggerlo ma non è possible modificare la pagina senza un account. [[Speciale:Contributi/70.172.194.25|70.172.194.25]] 17:12, 21 apr 2022 (CEST)
:{{fatto}} --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 17:30, 21 apr 2022 (CEST)
== refusi in La madre di Grazia Deledda ==
Segnalo alcuni refusi nel testo de ''La madre'' di Grazia Deledda:
capitolo 7:
lo scricchiolìo del suo psso > passo {{Fatto}} --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 19:34, 28 apr 2022 (CEST)
capitolo 12:
nello stesso stempo sentiva > nello stesso tempo {{Non fatto}}: aggiunto {{Tl|Ec}} per segnalare refuso nell'originale. --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 19:36, 28 apr 2022 (CEST)
capitolo 15:
Se così farete, sparir à la miseria > spazio di troppo {{Fatto}} --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 19:39, 28 apr 2022 (CEST)
capitolo 16:
come uno che era fuggilo di casa > fuggito {{Fatto}} --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 19:40, 28 apr 2022 (CEST)
annerito dal colore del cafiè > caffè {{Fatto}} --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 19:44, 28 apr 2022 (CEST)
capitolo 19:
pareva fossero le chiazze di soie a tremolare > chiazze di sole {{Fatto}} --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 21:05, 28 apr 2022 (CEST)
capitolo 28:
è sotto le labbra chiuse > la "e" qui è congiunzione {{Fatto}} --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 21:05, 28 apr 2022 (CEST)
Ci sono anche, in tutto il testo, vari "luì" con l'accento, anche qui tenderei a pensare all'errore di trascrizione.
== Machiavelli, Istorie fiorentine ==
Il passato storico del verbo dolere è ''dolse, dolsono'' etc, ma nel vostro testo si legge sempre ''dolfe, dolfono'' etc. [[Speciale:Contributi/70.80.25.182|70.80.25.182]] 23:13, 29 giu 2022 (CEST)
:{{non fatto}}. ''Incredibile dictu'', ma per quanto possa concordare con l'obiezione scritta qui sopra, [http://www.dizionario.org/d/?pageurl=dolere la variante esiste] e ci è indicata da Pietro Bembo nelle ''Prose della volgar lingua'':
{{quote|È oltre acciò alcuna volta, che questa voce ha parimente due fini, sí come ha la prima di cui si disse, perciò che e ''Volle'' e ''Volse'' e ''Dolse'' e ''Dolfe'' si dice. Di questi nondimeno piú nuovo pare a dire ''Dolfe'', con ciò sia cosa che la F non sia lettera di questo verbo, né in alcuna altra parte di lui abbia luogo, se non in questo tempo, nel quale ''Dolfi'' e ''Dolfero'' eziandio alcuna volta dagli antichi s’è detto.|[[Prose della volgar lingua/Libro terzo/XXXIV|Libro 3º, cap. 34]]}}
:L'edizione a stampa da cui è tratta l'edizione di LiberLiber da noi mutuata qui ''[https://books.google.it/books?hl=it&id=83YKAQAAIAAJ&focus=searchwithinvolume&q=dolfe riporta esattamente queste forme con la effe]''. --'''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 11:34, 12 giu 2023 (CEST)
== Alice nel paese delle meraviglie ==
Dovresto modificare in Alice nel paese delle meraviglie
Da
qual'è
A
Qual è
== Erreur dans Vasari - Vies des peintres - t9 t10, 1842.djvu/41 ==
https://fr.wikisource.org/wiki/Page:Vasari_-_Vies_des_peintres_-_t9_t10,_1842.djvu/41
en bas de page songer à en non pas songera [[User:Letizia Santucci|Letizia Santucci]] ([[User talk:Letizia Santucci|disc.]]) 14:13, 8 mar 2023 (CET)
:[[User:Letizia Santucci|Letizia Santucci]]: {{Fatto}}, mais: 1) ici on est sur le Wikisource <u>italien</u>, pas le français; les erreurs ne doivent pas être signalées ici; 2) la page en question est éditable, vous auriez pu la corriger vous-même. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 15:29, 8 mar 2023 (CET)
::Je ne sais pas comment faire [[User:Letizia Santucci|Letizia Santucci]] ([[User talk:Letizia Santucci|disc.]]) 13:00, 14 mar 2023 (CET)
== Come fare a ricreare il capitolo? ==
[[Compendio_storico_della_Valle_Mesolcina/Capitolo_XVI]], avevo inserito il numero di pagine sbagliato e ora non riesco a ricrearlo, né con il purge né con il rebuild. [[User:Ilario|Ilario]] ([[User talk:Ilario|disc.]]) 23:01, 9 apr 2023 (CEST)
== Gabriele Manthonè - patriota italiano ==
Nella scheda a Lui dedicata, leggo che è stato giustiziato a Napoli il 24 settembre 1799.
A proposito della battaglia di Rieti-Antrodoco, considerata come la prima battaglia risorgimentale (marzo 1821 ), leggo che vi avrebbe partecipato il colonnello Manthonè.
Le due date sono ovviamente incompatibili, a meno che si tratti di omonimia o di un parente del Gabriele, cui peraltro è dedicata una via centrale di Pescara, città di origine dello stesso. Tanto segnalo e con l'occasione esprimo grande apprezzamento per il vostro utilissimo sito. Emilio - Roma [[Speciale:Contributi/151.81.235.165|151.81.235.165]] 10:07, 12 giu 2023 (CEST)
== Libro Addio!, di Neera ==
ambedue nemici delta sentimentalità,
correggere in:
ambedue nemici della sentimentalità, [[Speciale:Contributi/95.232.211.236|95.232.211.236]] 08:41, 4 gen 2024 (CET)
:Corretto! Grazie per la segnalazione. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 19:54, 4 gen 2024 (CET)
== Libro Addio!, di Neera ==
pag. 43 | il serpente sedusse Èva ---> il serpente sedusse Eva
pag. 50 | E impossibile riprodurre ---> È impossibile riprodurre
pag. 65 | Èva lo capovolge ---> Eva lo capovolge
pag. 82 | in queli'ore che il futuro ---> in quell'ore che il futuro [[Speciale:Contributi/95.232.211.236|95.232.211.236]] 19:20, 4 gen 2024 (CET)
:Complimenti per l'occhio d'aquila! Ho corretto tutti gli errori. Che ne diresti di registrarti e continuare con un nickname con cui potremmo aiutarti meglio? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 20:04, 4 gen 2024 (CET)
== Libro Addio!, di Neera ==
pag. 85 - e là ritenne --> e la ritenne {{Fatto}}
pag. 96/97 - verde gli ulivi ---> verde degli ulivi {{Fatto}}
pag. 103 - poichè cose un’esistenza ---> poichè cos’è un’esistenza {{Fatto}}
pag. 109 - mi sussurrava il cuore E ---> mi sussurrava il cuore. E {{Fatto}}
pag. 120 - diedi ordine di allestire i, bauli --> diedi ordine di allestire i bauli {{Fatto}}
[[Speciale:Contributi/95.232.211.236|95.232.211.236]] 08:09, 5 gen 2024 (CET)
: Grazie! --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 10:52, 6 gen 2024 (CET)
== Libro: Gli amanti, di Matilde Serao ==
pag. 72 : egli, mi amava --> egli mi amava {{Fatto}}
pag. 97 : — Io, io? — -gridava lei stupefatta. --> — Io, io? — gridava lei stupefatta. {{Fatto}}
pag. 100 : egli guardava di cielo limpido --> egli guardava il cielo limpido {{Fatto}}
[[Speciale:Contributi/95.232.211.236|95.232.211.236]] 09:48, 6 gen 2024 (CET)
: Grazie! --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 10:57, 6 gen 2024 (CET)
== Libro: Gli amanti, di Matilde Serao ==
*pag. 117 : adesso, — -disse Vicenzella --> adesso, — disse Vicenzella {{Fatto}}
*pag. 118 : — -Lo fa sino a Natale ---> — Lo fa sino a Natale {{Fatto}}
*pag. 122 : anche. un castelletto di piccolissime ---> anche un castelletto di piccolissime {{Fatto}}
*pag. 124 : non li ha? — -gridò la matrigna --> non li ha? — gridò la matrigna {{Fatto}}
*pag. 138 : ma comme lembi della sua esistenza --> ma come lembi della sua esistenza {{Fatto}}
*pag. 160 : delle casette che sì chiudono e si aprono --> delle casette che si chiudono e si aprono {{Fatto}}
*pag. 165 : speranza che il patto; per il destino --> speranza che il patto, per il destino {{Fatto}}
*pag. 180 : ascendono i tuoi, debiti? --> ascendono i tuoi debiti? {{Fatto}}
*pag. 221 : la volontà ardente dell’amore da tanta forza --> la volontà ardente dell’amore dà tanta forza {{Fatto}}
*pag. 257 : per cui il morrente pare già fatto cosa --> per cui il morente pare già fatto cosa {{Fatto}}
[[Speciale:Contributi/95.232.211.236|95.232.211.236]] 17:55, 6 gen 2024 (CET)
:{{Fatto}}. Grazie! - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 07:05, 8 gen 2024 (CET)
== Libro: Anime allo specchio, di Amalia Guglielminetti ==
pag. 297 : Seppi più tardi che Gady Wilson gli scrisse --> Seppi più tardi che Glady Wilson gli scrisse (dovrebbe essere corretto in Glady il nome della donna, perché è sempre chiamata così tutte le altre volte che è nominata) [[Speciale:Contributi/79.17.218.105|79.17.218.105]] 08:19, 14 gen 2024 (CET)
{{Fatto}}. Grazie. --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 19:03, 16 gen 2024 (CET)
== codice 338 di Assisi ==
trovo
Laudate et benedicete mi signore et rengratiate et serviate li cun grande humilitate.
ma l'abbreviazione medievale "cū" equivale al latino "cum" non "cun"; infatti il segno alto di abbreviazione "‾" può valere "n" o "m" secondo le parole originali latine (così nello stesso testo troviamo "rēgratiate" = "rengratiate"). [[Speciale:Contributi/2A01:E11:6019:4070:3075:C57E:92B4:5608|2A01:E11:6019:4070:3075:C57E:92B4:5608]] 10:10, 2 feb 2024 (CET)
{{Fatto}}. Grazie della segnalazione. --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 07:38, 14 mar 2024 (CET)
== manca congiunzione nel testo seguente ==
ORIGINALE
Ma la cosa veramente speciale di Wikisource è che anche tu puoi partecipare. Wikisource è costruita amorevolmente curata da lettori come te. Non esitare a unirti a noi.
CORRETTO
Ma la cosa veramente speciale di Wikisource è che anche tu puoi partecipare. Wikisource è costruita e amorevolmente curata da lettori come te. Non esitare a unirti a noi.
OPPURE
Ma la cosa veramente speciale di Wikisource è che anche tu puoi partecipare. Wikisource è costruita amorevolmente e curata da lettori come te. Non esitare a unirti a noi. [[Speciale:Contributi/2A01:E11:6019:4070:3075:C57E:92B4:5608|2A01:E11:6019:4070:3075:C57E:92B4:5608]] 10:13, 2 feb 2024 (CET)
:{{fatto}}, grazie della segnalazione! [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 13:51, 26 mar 2024 (CET)
== Libro: Novelle gaje di Neera. Racconto: La pipa dello zio Bernhard ==
Pag. 166: l’anima stessa dello zio Bernarth fosse venuta ---> il nome dovrebbe essere corretto in "Bernhard" perché così è chiamato in tutte le altre occasioni. [[Speciale:Contributi/79.20.208.246|79.20.208.246]] 16:11, 10 mar 2024 (CET)
: {{Fatto}} Il testo originale riporta scritto proprio ''Bernarth''. Tuttavia, è chiaro che si tratta di un errore tipografico. Non ho corretto il nome, per rimanere conforme al testo originale, ma ho inserito un template in modo che in trasclusione (ovvero quando si visualizzano tutte le pagine insieme e/o si scarica il libro in pdf), compare il nome corretto. --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 12:58, 12 mar 2024 (CET)
== Terno secco. Matilde Serao ==
Segnalo i seguenti errori:
*pag.4: spera —>sfera {{non fatto}}: è così nel testo e nell'italiano di un tempo la variante "spera" era totalmente legittima.
*pag.5: detto uno sguardo attorno —> dette uno sguardo attorno {{Fatto}}
*pag.11: dove pagare da sè il biglietto —> deve pagare da sè il biglietto {{Fatto}}
*pag.16: come le sue figliuolo —> come le sue figliuole {{fatto}}
*pag 28: disse a ragazza macchinalmente —> disse la ragazza macchinalmente {{Fatto}}
[[Speciale:Contributi/151.67.69.159|151.67.69.159]] 23:18, 25 mar 2024 (CET)
:{{Fatto}} Grazie! 06:56, 26 mar 2024 (CET)'''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]'''
== EPUB2/EPUB3 righe troppo lunghe, finiscono fuori schermo ==
La CSS per EPUB2 definisce width: 33em; per il testo. È troppo per in lettore ebook di 6 pollice. Ho commentato questa linea e posso leggere i ebook senza probblemi. C'è lo stesso probblema anche in EPUB3. [[Speciale:Contributi/79.148.75.53|79.148.75.53]] 19:04, 26 mar 2024 (CET)
:Grazie della segnalazione! Ho corretto il css, ora dovrebbero vedersi bene. Facci sapere se trovi altri problemi! [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 09:59, 29 mar 2024 (CET)
== Nedda ==
Segnalo a pagina 19 casnccia al posto di casuccia [[Speciale:Contributi/95.233.112.240|95.233.112.240]] 21:45, 17 ott 2024 (CEST)
:{{fatto}}, grazie --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 16:09, 20 ott 2024 (CEST)
== quadro generale dello stato di milano. Scipione Barbò Soncino 1853 ==
p. 3 . Basti dire
che nel '''1497''', dopo la battaglia di Maclodio correggere 1427
p. 4 15 250 000 fiorini d'oro, che valevano 52 soldi: controllare, normalmente il cambio del fiorino è 32 soldi
p- 7 : mantennero '''viso''' e costante: '''vivo''' [[Speciale:Contributi/79.40.230.108|79.40.230.108]] 13:11, 29 ott 2024 (CET)
:{{non fatto}}. Il testo non ha l'originale a fronte. --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 07:47, 30 ott 2024 (CET)
== le vite dei dodeci visconti che signoreggiarono Milano ==
Volevo solo prelevare alcune pagine rotte o mancanti e dare le pagine in mio possesso,ma non capisco come si faccia a vedere tutto il testo in vostro possesso (ho visto solo le prime 5 pagine), e non capisco come fornirvi un nuovo testo come "anonimo" perchè per ora mi sembrano troppo complicate le informazioni iniziali che ho letto. [[Speciale:Contributi/151.81.73.185|151.81.73.185]] 22:34, 27 dic 2024 (CET)
:Ciao, suppongo che tu ti riferisca a [[Indice:Le vite de i dodeci visconti che signoreggiarono Milano.djvu|questo]]? Come vedi la trascrizione è ancora incompleta, nel senso che abbiamo le scansioni, abbiamo trascritto alcune pagine, ma la gran parte sono ancora "rosse", cioè non ancora trascritte. Questo al momento è lo stato delle cose: se vuoi puoi aiutarci con il resto del lavoro, ma dovresti veramente registrarti, sennò è davvero difficile anche solo tenere traccia dei messaggi che ci scambiamo. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 11:02, 29 dic 2024 (CET)
== Novelle di Matteo Bandello - Problemi download ==
Segnalo che non risultano scaricabili i file delle Novelle di Matteo Bandello, in nessuna edizione. [[Speciale:Contributi/62.240.135.18|62.240.135.18]] 16:53, 10 apr 2025 (CEST)
== la luna e i falo' ==
pos.289 Vailno e pos.295 Vaiino al posto di Valino. [[Speciale:Contributi/78.211.188.192|78.211.188.192]] 15:36, 3 giu 2025 (CEST)
:{{Fatto}}, grazie della segnalazione. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 15:44, 3 giu 2025 (CEST)
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Pagina:Regola di S. Agostino per le monache di Santa Caterina della rosa.djvu/66
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Chiarazuccarini
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Gadget AutoreCitato
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Elirebel" /></noinclude><font size="3">{{Centrato|Nicolò del titolo di S. Sisto della S.R. Chiesa}}</font>
<font size="3">{{Centrato|Prete Cardinale Spinola Protettore del}}</font>
<font size="3">{{Centrato|Monastero di S. Catterina della}}</font>
<font size="3">{{Centrato|Rosa detta de’ Funari.}}</font>
{{Capolettera|[[File:CapoletteraRegola.jpg|left|120px|C]]}}Onsiderando quanto sia stretto l’obligo della Clausura da osservarsi dalle Moniche, che professano vita Religiosa con li voti sostantiali, e solenni di Religione, e quanto venga questa inculcata dal Sacrosanto Concilio di Trento, S. {{AutoreCitato|Papa Pio V|Pio}} Quinto, & altri Sommi Pontefici, con obligo stretto alli Superiori de’ Monasterij d’invigilare alla osservanza di detta Clausura. Et essendo all’orecchie nostre pervenuto, che nel Monastero di S. Catterina della Rosa, volgarmente detta de’ Funari, che stà sotto la nostra Protettione, ove oltre l’obligo generale, e commune à tutti l'altri Monasteri vi è anco per particolare Istituto resultante dalle proprie Costitutioni riformate dalla s.m. del Cardinal S.Onofrio già Protettore di detto Monastero, oltre il voto particolare, che ciascheduna fa nell’atto della Professione l’obligo d’osservare perpetua Clausura, sia insorto qualche inconveniente pregiudiciale a detta Clausura; Qunidi è che inerendo alle Costitutioni sudette, e Pontificie Bolle, e respettivamente all’ordini altre volte da Noi dati in voce proibiamo a tutte, e singole sì Monache, che Secolari, sì Sudite, che Superiori di detto Monastero introdurre dentro il medesimo alcuna persona {{ec|delll’uno|dell’uno}}, e l’altro sesso etiam Regolare, e privilegiato di qualsivoglia età, e conditione senza la precedente dovuta licenza sottoscritta da Noi, ò dal Prelato Deputato di detto Monastero sotto le pene contenute nel Sacro Concilio di Trento, e Bolle Apostoliche a’ Trasgressori della medesima, dichiarando in detta proibitione, e pena essere compresi anco quelli, che vi entrassero senza la detta <noinclude>li-</noinclude><noinclude>
<references/></noinclude>
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Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/541
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Modafix
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Type|l=0.5em|LE CEREALI}}|}}</noinclude><noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|dosi, ogniuno cerca questo male, andando à torno à i letti.|Co.+ Noi dunque noi medesime bene diremo, poi che siamo andate piu inanzi. et anchor che ogniuno addice de gran mali de la generation de le donne, che ogni male noi siamo à gli huomini, et da noi viene ogni cosa, le controversie, le contentioni, le seditioni, il noioso cordoglio, la guerra. Horsu mò, se siamo il male, perche ne tolete per moglij? se pur veramente siamo il male, et vietate et comandate che non si venga fuora, ne che ben colte à guardiamo suor de la finestra. ma volete adunque con tanto studio haver cura et custodia del male? et se sarà uscita fuori in qualche luogo una feminuccia, che poi la troviate fuora, impazzite di pazzia et furia. Hor bisogna sacrificare et alegrarsi, se pur è vero. da la parte piu di dentro havete trovato il tristo male, et non l’havete attrovato dentro. et se dormiamo in casa d’alcune altre donne giocando et faticandosi, ogniuno cerca questo male, andando à torno à i letti.}} e se guarderemo fuor de la finestra, cerca di guardare il male: e se con rossore si partirà, molto più ogn’uno brama di vedere un’altra volta il male che muove la testa. cosi noi manifestamente siamo migliori che non sete voi, et la isperienza si può vedere. diamo la isperienza, quali sono pegiori, noi stimiamo voi e voi stimiate noi. consideriamo un poco e contendiamo, e paragoniamo l’un’e l’altra cosa, comparando e de la femina, e de l’huomo ciaschedun nome. à Nausimaca le stà sotto Carminio, si sà ben quel che fà l’un e l’altro. e Cleofone pur è pegiore veramente che la Salabacca meretrice. contra d’Aristomaca di molto tempo, contro à quella che ha combattuto in Marathone, e contra Stratoni ce niuno di voi ha ardire di combattere, ò guerregiare: ma c’è il meglior di Eubula che fù Senatrice de l’anno passato. che dà consiglio à un’altro? ne questo ancho dirai. cosi noi s’avantiamo d’esser molto migliori de gli huomini. ne anchor se una donna haverà robato fino a’l precio di cinquanta talenti, è accusata. e ne la cità verrà con publichi danari. ma se haverà robato magior cose, che habia tolto un staro di formento de’l marito, in quel dì medesimo quella istessa che ha robato glielo rende. ma noi mostraremo di questi pur assai che fanno questo, et oltre à ciò noi siamo per ve-}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''dervi''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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Pagina:Prose e poesie (Carrer).djvu/140
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Cruccone
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/* Pagine SAL 100% */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Cruccone" />{{RIalt|132||}}</noinclude>
E già fino dalle prime trovo ravvolta d’invincibili tenebre la vita del {{Wl|Q5581|Carpaccio}}, e conteso il luogo della sua nascita, che da alcuni a Venezia, da altri a Capo d’Istria si attribuisce, in onta alle tavole e di Pirano e della medesima Capo d’Istria, su cui si legge di mano del pittore testimonianza che il fa veneziano<ref>''Gli storici tutti della pittura, qual più qual meno, parlarono del Carpaccio; ma non fecero che discorrere de’ quadri, poco o nulla della vita di lui. Il {{AutoreCitato|Carlo Ridolfi|Ridolfi}} più lungamente degli altri, ma in sole parole; chi non volesse far conto della notizia: essere il Carpaccio mancato ''carico di anni e di merito, e compianto dai buoni,'' e questo ancora senza testimonianza veruna. Il {{AutoreCitato|Anton Maria Zanetti (1706-1778)|Zanetti}} battezza ''antica, cittadinesca'' la famiglia dei Carpacci, ed estinta correndo l’anno 1760. L’ultimo de’ quadri di Vittore, di cui siavi memoria, porta l’anno 1521. Imparo per altro da una diligente notizia, di fresco pubblicata in un libretto che s’intitola: ''{{TestoAssente|Giovanni Bellini e pittori contemporanei}}'', avervi un ritratto che il Carpaccio fece di sè, che reca scritto l’anno 1522. Qualche argomento di controversia potrebbe pescarsi nei libri del {{AutoreCitato|Giorgio Vasari|Vasari}}; ma sarebbe cercare le spine in campo che non dà grano. Questa grama fatica se la prenda chi vuole.''</ref>. Nemmeno son noti gli anni in cui nacque e cessò, non altro sapendosi fuorchè, per le date di alcuni quadri, esser egli vissuto nel tempo confine<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Sulla pietosa morte di Giulia Cappelletti e Romeo Montecchi.djvu/27
108
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2482967
2025-06-04T07:31:09Z
Cruccone
53
/* Pagine SAL 100% */
3530876
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione|||29}}</noinclude>che conservate da essi, e per altri fonti ricevute, dieno modo amplissimo a spiegare lo stretto racconto che fa lo storico, il farne uso è dovere. Il Dalla Corte poi, avendo lavorato sopra cronache, non ha certo avuto neppur esso vie chiare a tutt’affatto intender la cosa. E siccome degli avvenimenti medesimi de’ nostri giorni, per istrepitosi che sieno, le ultime circostanze si raccolgono sempre in confuso, così è proprio un’indiscrezione il non contentarsi del sommo delle cose ch’egli, il {{AutoreCitato|Girolamo Dalla Corte|Dalla Corte}}, ebbe il merito di aver raccolte, ed a gran pena tre secoli dopo; più ancora, il voler negarle, quando già l’obbiezione di alcune circostanze finali non molto bene determinate, la si trova distrutta dal maggior numero delle principali, e di quelle che sono garantite dalla fede storica.
Ed eccomi aperto il campo all’ultima delle risposte che debbo all’opposizione del {{AutoreCitato|Giovanni Battista Biancolini|Biancolini}}. Io dico adunque, che s’egli avesse fatto buon uso di queste regole dell’arte critica; anzi se avesse<noinclude>
<references/></noinclude>
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Pagina:Regola di S. Agostino per le monache di Santa Caterina della rosa.djvu/63
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Chiarazuccarini
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="2" user="Chiarazuccarini" /></noinclude>{{Centrato|'''{{Spaziato|T A V O L A}}'''}}
{{Centrato|DE' CAPITOLI.}}
''{{Larger|P}}Roemio. Della vocatione alla Religione Parte prima.
Capitolo 1. fol.'' 13
''De voti. 2.'' 15
''Dell’obedienza. 3.'' 15
''Della castità. 4.'' 17
''Della povertà 5.'' 19
''Della clausura. 6.'' 21
''De’ divini uffici. 7.'' 24
''Dell’oratione. 8.'' 25
''Dell’esame della coscienza. 9.'' 29
''Della confessione. 10.'' 30
''Della communione. 11.'' 31
''Della parola di Dio, et lettione spirituale. 12.'' 32
''Del capitolo delle colpe. 13.'' 33
''De' suffragi per i Morti. 14.'' 34
''De' digiuni. 15.'' 34
{{Centrato|SECONDA PARTE}}
''{{Larger|D}}Ell’elettione della Madre priora; Cap. 1.'' 36
''Della precedenza. 2.'' 36<noinclude>{{PieDiPagina|||Dell-}}
<references/></noinclude>
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Pagina:Regola di S. Agostino per le monache di Santa Caterina della rosa.djvu/64
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1813918
2025-06-03T14:48:53Z
Chiarazuccarini
8867
/* Problematica */
3530715
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="2" user="Chiarazuccarini" /></noinclude>''Dell'ufficio della Madre Priora. 3.'' 37
''Della vicaria. 4.'' 39
''Delle discrete, o conigliere. 5.'' 40
''Della procuratrice. 6.'' 41
''Delle novitie, et loro maestra. 7.'' 41
''Della professione, et modo di farla. 8.'' 42
''Della prefetta, ò sia maestra del lavoro. 9.'' 43
''Della Ruotara 10.'' 10
''Della soprastante alle inferme. 11.'' 44
''Dell’ordinario cibo. 12.'' 44
''De' vestimenti. 13.'' 46
{{Centrato|{{Spaziato|TERZA PARTE}}}}
''{{Larger|D}}El silentio. 1.'' 48
''Della modestia in generale. 2.'' 49
''Del lauoro, et essercitio manuale. 3.'' 52
''Della cura delle Zitelle. 4.'' 52
''Della unione, et carità da conservarsi in casa. 5.'' 54
''Della correttione fraterna. 6.'' 55
''Delle penitenze. 7.'' 56
''Della disciplina, et hora del dormire. 8.'' 57
''Dell’obligo delle Regole. ultimo.'' 59
{{Centrato|{{Spaziato|IL FINE.}}}}<noinclude>
<references/></noinclude>
fzgqps3dn3gfgd9zij8jjpas57dzyp8
Pagina:De Roberto - Ermanno Raeli.djvu/82
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Lagrande
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/* Riletta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Lagrande" />{{RigaIntestazione||{{Sc|ermanno raeli.}}|77|riga=si}}</noinclude>era quasi sempre con la contessa, in giro per la città, nei dintorni, o più semplicemente a pranzo, a teatro; mentre la zia usciva di rado, sola, nella carrozza di rimessa che era ogni giorno a sua disposizione, e passava il suo tempo nel raccoglimento un po’ da ospedale dell’''Hôtel des Palmes''. Quel giorno appunto la signorina di Charmory, entrando nel salotto della contessa, diceva all’amica che la zia l’aveva lasciata al cancello, non fidandosi di sostenere una conversazione. Da ogni parte, allora, delle esclamazioni di compianto si levavano; tutti però erano sicuri che il clima di Sicilia avrebbe fatto un miracolo restituendo la salute a quella povera e buona signora.
La conversazione si era fatta generale, la contessa di Verdara parlava a bassa voce con la sua giovane amica che si teneva vicina; quando il domestico, sopravvenendo, annunziò ad un tratto Ermanno Raeli. Nell’attenzione generale con cui gli astanti si erano rivolti verso l’uscio, il piccolo sussulto che la contessa non era riuscita a frenare passò {{Pt|inos-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Lagrande" />{{RigaIntestazione|78|{{Sc|ermanno raeli.}}||riga=si}}</noinclude>{{Pt|servato.|osservato.}} Tutti conoscevano, in quella società, o personalmente o per fama, Ermanno Raeli; nessuno si sarebbe aspettato però di vederlo arrivare lì in mezzo. Lo si sapeva un solitario, un contemplativo, un filosofo rifuggente dal consorzio degli uomini; non lo si era mai visto in quel mondo di cui la sua nascita gli avrebbe dischiuse le porte. Nel concetto dei più, Ermanno era uno spirito superiore; ma, come il riconoscimento della più evidente superiorità non è mai senza qualche riserva, che si risolve in fondo nell’attribuire un’altra superiorità a sè stessi, gli eleganti raccolti nel salotto della signora di Verdara aspettavano l’entrata di Ermanno Raeli per coglierlo in fallo almeno nella scienza del mondo.
Essi furono disillusi completamente. La naturale riservatezza dell’indole, il lungo soggiorno in paesi stranieri che da una parte la aveva accresciuta, dandogli dall’altra la pratica delle forme, facevano di Ermanno, in società, una personalità fuori del comune; con una correttezza inappuntabile, egli si manteneva<noinclude><references/></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="LIL.PAOLO" />{{RigaIntestazione|10|{{Sc|all’italia}}|}}</noinclude><poem>
{{R|70}}Con indistinta voce
Narrin siccome tutta quella sponda
Coprìr le invitte schiere
De’ corpi ch’alla Grecia eran devoti.
Allor, vile e feroce,
{{R|75}}Serse per l’Ellesponto si fuggia,
Fatto ludibrio agli ultimi nepoti;
E sul colle d’Antela, ove morendo
Si sottrasse da morte il santo stuolo,
Simonide{{Nota separata|Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/177|1|Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/178|1}} salia,
{{R|80}}Guardando l’etra e la marina e il suolo.
E di lacrime sparso ambe le guance,
E il petto ansante, e vacillante il piede,
Toglieasi in man la lira:
Beatissimi voi,
{{R|85}}Ch’offriste il petto alle nemiche lance
Per amor di costei ch’al Sol vi diede;
Voi che la Grecia cole, e il mondo ammira.
Nell’armi e ne’ perigli
Qual tanto amor le giovanette menti,
{{R|90}}Qual nell’acerbo fato amor vi trasse?
Come sì lieta, o figli,
L’ora estrema vi parve, onde ridenti
Correste al passo lacrimoso e duro?
Parea ch’a danza e non a morte andasse
{{R|95}}Ciascun de’ vostri, o a splendido convito:</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Zaccazecca" />{{RigaIntestazione|||13}}</noinclude><!--<noinclude>{{FI
|file = Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835 (page 19 crop).jpg
| width = 230px
| float = center
| caption =
}}</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''II.'''}}
{{Ct|f=100%|v=1|'''SOPRA IL MONUMENTO'''}}
{{Ct|f=120%|v=1|DI {{AutoreCitato|Dante Alighieri|DANTE}}}}
{{Ct|f=80%|v=1|CHE SI PREPARAVA IN FIRENZE.}}
<poem>
{{xxx-larger|P}}erchè le nostre genti
Pace sotto le bianche ali raccolga,
Non fien da’ lacci sciolte
Dell’antico sopor l’itale menti
{{R|5}}S’ai patrii esempi della prisca etade
Questa terra fatal non si rivolga.
O Italia, a cor ti stia
Far ai passati onor; che d’altrettali
Oggi vedove son le tue contrade,
{{R|10}}Nè v’è chi d’onorar ti si convegna.
Volgiti indietro, e guarda, o patria mia,
Quella schiera infinita, d’immortali,
E piangi e di te stessa ti disdegna;
Che senza sdegno omai la doglia è stolta:
{{R|15}}Volgiti e ti vergogna e ti riscuoti,
</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|22||}}</noinclude><!--<noinclude>{{FI
|file = Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835 (page 28 crop).jpg
| width = 250px
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| caption =
}}</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''III.'''}}
{{Ct|f=120%|v=1|AD {{AutoreCitato|Angelo Mai|ANGELO MAI}},}}
{{Ct|f=80%|v=1|QUAND'EBBE TROVATO I LIBRI}}
{{Ct|f=100%|v=1|'''DI {{AutoreCitato|Marco Tullio Cicerone|CICERONE}}'''}}
{{Ct|f=80%|v=1|DELLA REPUBBLICA.}}
<poem>
{{xxx-larger|I}}talo ardito, a che giammai non posi
Di svegliar dalle tombe
I nostri padri? ed a parlar gli meni
A questo secol morto, al quale incombe
{{R|5}}Tanta nebbia di tedio? E come or vieni
Sì forte a’ nostri orecchi e sì frequente,
Voce antica de’ nostri,
Muta sì lunga etade? e perchè tanti
Risorgimenti? In un balen feconde
{{R|10}}Venner le carte; alla stagion presente
I polverosi chiostri
Serbaro occulti i generosi e santi
Detti degli avi. E che valor t’infonde
</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|26|{{Sc|ad angelo mai}}|}}</noinclude><poem>
Nostri sogni leggiadri ove son giti
Dell’ignoto ricetto
D’ignoti abitatori, o del diurno
Degli astri albergo, e del rimoto letto
{{R|95}}Della giovane Aurora, e del notturno
Occulto sonno del maggior pianeta{{nota separata|Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/179|3}}?
Ecco svaniro a un punto,
E figurato è il mondo in breve carta;
Ecco tutto è simile, e discoprendo,
{{R|100}}Solo il nulla s’accresce. A noi ti vieta
Il vero appena è giunto,
O caro immaginar; da te s’apparta
Nostra mente in eterno; allo stupendo
Poter tuo primo ne sottraggon gli anni;
{{R|105}}E il conforto perì de’ nostri affanni.
Nascevi ai dolci sogni intanto, e il primo
Sole splendeati in vista,
Cantor vago dell’arme e degli amori,
Che in età della nostra assai men trista
{{R|110}}Empièr la vita di felici errori:
Nova speme d’Italia. O torri, o celle,
O donne, o cavalieri,
O giardini, o palagi! a voi pensando,
In mille vane amenità si perde
{{R|115}}La mente mia. Di vanità, di belle
Fole e strani pensieri</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|26|{{Sc|ad angelo mai}}|}}</noinclude><poem>
Nostri sogni leggiadri ove son giti
Dell’ignoto ricetto
D’ignoti abitatori, o del diurno
Degli astri albergo, e del rimoto letto
{{R|95}}Della giovane Aurora, e del notturno
Occulto sonno del maggior pianeta{{Nota separata|Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/179|3|Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/180|3}}?
Ecco svaniro a un punto,
E figurato è il mondo in breve carta;
Ecco tutto è simile, e discoprendo,
{{R|100}}Solo il nulla s’accresce. A noi ti vieta
Il vero appena è giunto,
O caro immaginar; da te s’apparta
Nostra mente in eterno; allo stupendo
Poter tuo primo ne sottraggon gli anni;
{{R|105}}E il conforto perì de’ nostri affanni.
Nascevi ai dolci sogni intanto, e il primo
Sole splendeati in vista,
Cantor vago dell’arme e degli amori,
Che in età della nostra assai men trista
{{R|110}}Empièr la vita di felici errori:
Nova speme d’Italia. O torri, o celle,
O donne, o cavalieri,
O giardini, o palagi! a voi pensando,
In mille vane amenità si perde
{{R|115}}La mente mia. Di vanità, di belle
Fole e strani pensieri</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione||{{Sc|ad angelo mai}}|27}}</noinclude><poem>
Si componea l’umana vita: in bando
Li cacciammo: or che resta? or poi che il verde
È spogliato alle cose? Il certo e solo
{{R|120}}Veder che tutto è vano altro che il duolo.
O {{AutoreCitato|Torquato Tasso|Torquato}}, o Torquato, a noi l’eccelsa
Tua mente allora, il pianto
A te, non altro, preparava il cielo.
Oh misero Torquato! il dolce canto
{{R|125}}Non valse a consolarti o a sciorre il gelo
Onde l’alma t’avean, ch’era sì calda,
Cinta l’odio e l’immondo
Livor privato e de’ tiranni. Amore,
Amor, di nostra vita ultimo inganno,
{{R|130}}T’abbandonava. Ombra reale e salda
Ti parve il nulla, e il mondo
Inabitata piaggia. Al tardo onore{{nota separata|Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/180|4}}
Non sorser gli occhi tuoi; mercè, non danno,
L’ora estrema ti fu. Morte domanda
{{R|135}}Chi nostro mal conobbe, e non ghirlanda.
Torna torna fra noi, sorgi dal muto
E sconsolato avello,
Se d’angoscia sei vago, o miserando
Esemplo di sciagura. Assai da quello
{{R|140}}Che ti parve sì mesto e sì nefando,
È peggiorato il viver nostro. O caro,</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|30||}}</noinclude><!--<noinclude>{{FI
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}}</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''IV.'''}}
{{Ct|f=80%|v=1|NELLE NOZZE}}
{{Ct|f=130%|v=1|'''DELLA SORELLA PAOLINA'''}}
<poem>{{xxx-larger|P}}oi che del patrio nido
I silenzi lasciando, e le beate
Larve e l’antico error, celeste dono,
Ch’abbella agli occhi tuoi quest’ermo lido,
{{R|5}}Te nella polve della vita e il suono
Tragge il destin; l’obbrobriosa etate
Che il duro cielo a noi prescrisse impara,
Sorella mia, che in gravi
E luttuosi tempi
{{R|10}}L’infelice famiglia all’infelice
Italia accrescerai. Di forti esempi
Al tuo sangue provvedi. Aure soavi
L’empio fato interdice
All’umana virtude,
{{R|15}}Nè pura in gracil petto alma si chiude.
O miseri o codardi</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione||{{Sc|nelle nozze della sor. paol.}}|31}}</noinclude><poem>
Figliuoli avrai. Miseri eleggi. Immenso
Tra fortuna e valor dissidio pose
Il corrotto costume. Ahi troppo tardi,
{{R|20}}E nella sera dell’umane cose,
Acquista oggi chi nasce il moto e il senso.
Al ciel ne caglia: a te nel petto sieda
Questa sovr’ogni cura,
Che di fortuna amici
{{R|25}}Non crescano i tuoi figli, e non di vile
Timor gioco o di speme: onde felici
Sarete detti nell’età futura:
Poichè (nefando stile,
Di schiatta ignava e finta)
{{R|30}}Virtù viva sprezziam, lodiamo estinta.
Donne, da voi non poco
La patria aspetta, e non in danno e scorno
Dell’umana progenie al dolce raggio
Delle pupille vostre il ferro e il foco
{{R|35}}Domar fu dato. A senno vostro il saggio
E il forte adopra e pensa; e quanto il giorno
Col divo carro accerchia, a voi s’inchina.
Ragion di nostra etate
Io chieggo a voi. La santa
{{R|40}}Fiamma di gioventù dunque si spegne
Per vostra mano? attenuata e franta
Da voi nostra natura? e le assonnate</poem><noinclude>{{PieDiPagina|||3}}</noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|||35}}</noinclude><!--<noinclude>{{FI
|file = Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835 (page 41 crop).jpg
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| caption =
}}</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''V.'''}}
{{Ct|f=80%|v=1|A UN VINCITORE}}
{{Ct|f=130%|v=1|'''NEL PALLONE.'''}}
<poem>{{xxx-larger|D}}i gloria il viso e la gioconda voce,
{{W|Carlo Didimi|Garzon bennato}}, apprendi,
E quanto al femminile ozio sovrasti
La sudata virtude. Attendi attendi,
{{R|5}}Magnanimo campion (s’alla veloce
Piena degli anni il tuo valor contrasti
La spoglia di tuo nome), attendi e il core
Movi ad alto desio. Te l’echeggiante
Arena e il circo, e te fremendo appella
{{R|10}}Ai fatti illustri il popolar favore:
Te rigoglioso dell’età novella
Oggi la patria cara
Gli antichi esempi a rinnovar prepara.
Del barbarico sangue in Maratona
{{R|15}}Non colorò la destra
Quei che gli atleti ignudi e il campo eleo,
Che stupido mirò l’ardua palestra,</poem><noinclude></noinclude>
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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/44
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|38||}}</noinclude><!--<noinclude>{{FI
|file = Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835 (page 44 crop).jpg
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}}</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''VI.'''}}
{{Ct|f=120%|v=1|'''BRUTO MINORE.'''}}
<poem>
{{xxx-larger|P}}oi che divelta, nella tracia{{Ns|5|Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu|180}}</span> polve
Giacque ruina immensa
L’italica virtute, onde alle valli
D’Esperia verde, e al tiberino lido,
{{R|5}}Il calpestio de’ barbari cavalli
Prepara il fato, e dalle selve ignude
Cui l’Orsa algida preme,
A spezzar le romane inclite mura
Chiama i gotici brandi;
{{R|10}}Sudato, e molle di fraterno sangue,
Bruto per l’atra notte in erma sede,
Fermo già di morir, gl’inesorandi
Numi e l’averno accusa,
E di feroci note
{{R|15}}Invan la sonnolenta aura percote.
Stolta virtù, le cave nebbie, i campi
Dell’inquiete larve
Son le tue scole, e ti si volge a tergo
Il pentimento. A voi, marmorei numi,</poem><noinclude></noinclude>
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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/49
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|||43}}</noinclude><!--<noinclude>{{FI
|file = Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835 (page 49 crop).jpg
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| caption =
}}</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''VII.'''}}
{{Ct|f=120%|v=1|'''ALLA PRIMAVERA'''}}
{{Ct|f=80%|v=1|O}}
{{Ct|f=80%|v=1|DELLE FAVOLE ANTICHE.}}
<poem>{{xxx-larger|P}}erchè i celesti danni
{{R|5}}Ristori il sole, e perchè l’aure inferme
Zefiro avvivi, onde fugata e sparta
Delle nubi la grave ombra s’avvalla;
Credano il petto inerme
Gli augelli al vento, e la diurna luce
{{R|10}}Novo d’amor desio nova speranza
Ne’ penetrati boschi e fra le sciolte
Pruine induca alle commosse belve;
Forse alle stanche e nel dolor sepolte
Umane menti riede
{{R|15}}La bella età, cui la sciagura e l’atra
Face del ver consunse
Innanzi tempo? Ottenebrati e spenti
Di Febo i raggi al misero non sono
In sempiterno? ed anco,
{{R|20}}Primavera odorata, inspiri e tenti
Questo gelido cor, questo ch’amara
Nel fior degli anni suoi vecchiezza impara?</poem><noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/53
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|||47}}</noinclude><!--<noinclude>{{FI
|file = Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835 (page 53 crop).jpg
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| caption =
}}</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''VIII.'''}}
{{Ct|f=100%|v=1|'''INNO'''}}
{{Ct|f=130%|v=1|'''AI PATRIARCHI,'''}}
{{Ct|f=80%|v=1|O}}
{{Ct|f=80%|v=1|DE’ PRINCIPII DEL GENERE UMANO.}}
<poem>{{xxx-larger|E}} voi de’ figli dolorosi il canto,
Voi dell’umana prole incliti padri,
Lodando appellerà; molto all’eterno
Degli astri agitator più cari, e molto
{{R|5}}Di voi men lacrimabili nell’alma
Luce prodotti. Immedicati affanni
Al misero mortal, nascere al pianto,
E dell’etereo lume assai più dolci
Sortir l’opaca tomba e il fato estremo,
{{R|10}}Non la pietà, non la diritta impose
Legge del cielo. E se di vostro antico
Error che l’uman seme alla tiranna
Possa de’ morbi e di sciagura offerse,
Grido antico ragiona, altre più dire</poem><noinclude></noinclude>
fxns8503vmy2d1exb8c6cv7bakkrhvq
Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/55
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione||{{Sc|ai patriarchi}}|49}}</noinclude><poem>
Furor novello incesta, e le nefande
Ali di morte il divo etere impara.
Trepido, errante il fraticida, e l’ombre
Solitarie fuggendo e la secreta
{{R|45}}Nelle profonde selve ira de’ venti,
Primo i civili tetti, albergo e regno
Alle macere cure, innalza{{nota separata|Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/181|7}}; e primo
Il disperato pentimento i ciechi
Mortali egro, anelante, aduna e stringe
{{R|50}}Ne’ consorti ricetti: onde negata
L’improba mano al curvo aratro, e vili
Fur gli agresti sudori; ozio le soglie
Scellerate occupò; ne’ corpi inerti
Domo il vigor natio, languide, ignave
{{R|55}}Giacquer le menti; e servitù le imbelli
Umane vite, ultimo danno, accolse.
E tu dall’etra infesto e dal mugghiante
Su i nubiferi gioghi equoreo flutto
Scampi l’iniquo germe, o tu cui prima
{{R|60}}Dall’aer cieco e da’ natanti poggi
Segno arrecò d’instaurata spene
La candida colomba, e delle antiche
Nubi l’occiduo Sol naufrago uscendo,
L’atro polo di vaga iri dipinse.
{{R|65}}Riede alla terra, e il crudo affetto e gli empi
Studi rinnova e le seguaci ambasce</poem><noinclude></noinclude>
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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/57
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/* Riletta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione||{{Sc|ai patriarchi}}|51}}</noinclude>
<poem>
Nostra caduca età. Non che di latte
Onda rigasse intemerata il fianco
Delle balze materne, o con le greggi
{{R|95}}Mista la tigre ai consueti ovili
E guidasse per gioco i lupi al fonte
Il pastorel; ma di suo fato ignara
E degli affanni suoi, vota d’affanno
Visse l’umana stirpe; alle secrete
{{R|100}}Leggi del cielo e di natura indutto
Valse l’ameno error, le fraudi, il molle
Pristino velo; e di sperar contenta
Nostra placida nave in porto ascese.
Tal fra le vaste californie selve
{{R|105}}Nasce beata prole, a cui non sugge
Pallida cura il petto, a cui le membra
Fera tabe non doma, e vitto il bosco,
Nidi l’intima rupe, onde ministra
L’irrigua valle, inopinato il giorno
{{R|110}}Dell’atra morte incombe. Oh contra il nostro
Scellerato ardimento inermi regni
Della saggia natura! I lidi e gli antri
E le quiete selve apre l’invitto
Nostro furor; le violate genti
{{R|115}}Al peregrino affanno, agl’ignorati
Desiri educa; e la fugace, ignuda
Felicità per l’imo sole{{nota separata|Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/181|8}} incalza.</poem><noinclude></noinclude>
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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/61
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Shinitas
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|||55}}</noinclude><noinclude>{{FI
|file = Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835 (page 61 crop).jpg
| width = 250px
| float = center
| caption =
}}</noinclude>
<poem>
{{xxx-larger|T}}ornami a mente il dì che la battaglia
D’amor sentii la prima volta, e dissi:
{{R|3}}Oimè, se quest’è amor, com’ei travaglia!
Che gli occhi al suol tuttora intenti e fissi,
Io mirava colei ch’a questo core
{{R|6}}Primiera il varco ed innocente aprissi.
Ahi come mal mi governasti, amore!
Perchè seco dovea sì dolce affetto
{{R|9}}Recar tanto desio, tanto dolore?
E non sereno, e non intero e schietto,
Anzi pien di travaglio e di lamento
{{R|12}}Al cor mi discendea tanto diletto?
Dimmi, tenero core, or che spavento,
Che angoscia era la tua fra quel pensiero
{{R|15}}Presso al qual t’era noia ogni contento?
Quel pensier che nel dì, che lusinghiero
Ti si offeriva nella notte, quando
{{R|18}}Tutto queto parea nell’emisfero:
Tu inquieto, e felice e miserando,
M’affaticavi in su le piume il fianco,
{{R|21}}Ad ogni or fortemente palpitando.
E dove io tristo ed affannato e stanco</poem><noinclude>{{PieDiPagina|||4}}</noinclude>
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Shinitas
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione||{{Sc|consalvo}}|79}}</noinclude><poem>
Fortunato mi tengo. Ah, se una volta,
Solo una volta il lungo amor quieto
E pago avessi tu, fora la terra
{{R|105}}Fatta quindi per sempre un paradiso
Ai cangiati occhi miei. Fin la vecchiezza,
L’abborrita vecchiezza, avrei sofferto
Con riposato cor; che a sostenerla
Bastato sempre il rimembrar sarebbe
{{R|110}}D’un solo istante, e il dir: felice io fui
Sovra tutt’i felici. Ahi, ma cotanto
Esser beato non consente il cielo
A natura terrena. Amar tant’oltre
Non è dato con gioia. E ben per patto
{{R|115}}In poter del carnefice ai flagelli,
Alle ruote, alle faci ito volando
Sarei dalle tue braccia; e ben disceso
Nel paventato sempiterno scempio.
O Elvira, Elvira, oh lui felice, oh sovra
{{R|120}}Gl’immortali beato, a cui tu schiuda
Il sorriso d’amor! felice appresso
Chi per te sparga con la vita il sangue!
Lice, lice al mortal, non è già sogno
Come stimai gran tempo, ahi lice in terra
{{R|125}}Provar felicità. Ciò seppi il giorno
Che fiso io ti mirai. Ben per mia morte
Questo m’accadde. E non però quel giorno</poem><noinclude>{{PieDiPagina|||5}}</noinclude>
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Shinitas
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione||{{Sc|le ricordanze}}|103}}</noinclude><poem>
Senza un diletto, inutilmente, in questo
Soggiorno disumano, intra gli affanni,
O dell’arida vita unico fiore{{Ec||.}}
{{R|50}}Viene il vento recando il suon dell’ora
Dalla torre del borgo. Era conforto
Questo suon, mi rimembra, alle mie notti,
Quando fanciullo, nella buia stanza,
Per assidui terrori io vigilava,
{{R|55}}Sospirando il mattin. Qui non è cosa
Ch’io vegga o senta, onde un’immagin dentro
Non torni, e un dolce sovvenir non sorga.
Dolce per se; ma con dolor sottentra
Il pensier del presente, un van desio
{{R|60}}Del passato, ancor tristo, e il dire: io fui.
Quella loggia colà, volta agli estremi
Raggi del dì; queste dipinte mura,
Quei figurati armenti, e il Sol che nasce
Su romita campagna, agli ozi miei
{{R|65}}Porser mille diletti allor che al fianco
M’era, parlando, il mio possente errore
Sempre, ov'io fossi. In queste sale antiche,
Al chiaror delle nevi, intorno a queste
Ampie finestre sibilando il vento,
{{R|70}}Rimbombaro i sollazzi e le festose
Mie voci al tempo che l’acerbo, indegno
Mistero delle cose a noi si mostra</poem><noinclude>{{PieDiPagina|||6}}</noinclude>
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Shinitas
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|108||}}</noinclude><!--<noinclude>{{FI
|file = Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835 (page 114 crop).jpg
| width = 260px
| float = center
| caption =
}}</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''XXIII.'''}}
{{Ct|f=120%|v=1|'''CANTO NOTTURNO'''}}
{{Ct|f=80%|v=1|DI UN PASTORE ERRANTE DELL’ASIA{{Nota separata|Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/181|9}}.}}
<poem>
{{xxx-larger|C}}he fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa lana?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
{{R|5}}Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
Di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
{{R|10}}La vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
Move la greggia oltre pel campo, e vede
Greggi, fontane ed erbe;
Poi stanco si riposa in su la sera.
{{R|15}}Altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? dimmi: ove tende</poem><noinclude><references/></noinclude>
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Shinitas
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|||127}}</noinclude><noinclude>{{FI
|file = Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835 (page 133 crop).jpg
| width = 190px
| float = center
| caption =
}}</noinclude>
{{A destra|Ὅν οἱ θεοὶ φιλοῦσιν, ἀποθνήσκει νέος.<br/>
Muor giovane colui ch’al cielo è caro.<br/>{{AutoreCitato|Menandro|{{Sc|Menandro}}.}}}}
<poem>
{{xxx-larger|F}}ratelli, a un tempo stesso, Amore e Morte
Ingenerò la sorte.
Cose quaggiù sì belle
Altre il mondo non ha, non han le stelle.
{{R|5}}Nasce dall'uno il bene,
Nasce il piacer maggiore
Che per lo mar dell’essere si trova;
L’altra ogni gran dolore,
Ogni gran male annulla.
{{R|10}}Bellissima fanciulla,
Dolce a veder, non quale
La si dipinge la codarda gente,
Gode il fanciullo Amore
Accompagnar sovente;
{{R|15}}E sorvolano insiem la via mortale,</poem><noinclude>{{PieDiPagina|||7}}
[[Categoria:Pagine con testo greco]]</noinclude>
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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/139
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Shinitas
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="LIL.PAOLO" />{{RigaIntestazione|||133}}</noinclude><!--<noinclude>{{FI
|file = Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835 (page 139 crop).jpg
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| caption =
}}</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''XXVIII.'''}}
{{Ct|f=120%|v=1|'''A SE STESSO.'''}}
<poem>{{xxx-larger|O}}r poserai per sempre,
Stanco mio cor. Perì l’inganno estremo,
Ch’eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
In noi di cari inganni,
{{R|5}}Non che la speme, il desiderio è spento.
Posa per sempre. Assai
Palpitasti. Non val cosa nessuna
I moti tuoi, nè di sospiri è degna
La terra. Amaro e noia
{{R|10}}La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo.
T’acqueta omai. Dispera
L’ultima volta. Al gener nostro il fato
Non donò che il morire. Omai disprezza
Te, la natura, il brutto
{{R|15}}Poter che, ascoso, a comun danno impera,
E l’infinita vanità del tutto.</poem><noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/140
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|134||}}</noinclude><!--<noinclude>{{FI
|file = Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835 (page 140 crop).jpg
| width = 130px
| float = center
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}}</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''XXIX.'''}}
{{Ct|f=130%|v=1|'''ASPASIA.'''}}
<poem>{{xxx-larger|T}}orna dinanzi al mio pensier talora
Il tuo sembiante, Aspasia. O fuggitivo
Per abitali lochi a me lampeggia
In altri volti; o per deserti campi,
{{R|5}}Al dì sereno, alle tacenti stelle,
Da soave armonia quasi ridesta,
Nell’alma a sgomentarsi ancor vicina
Quella superba vision risorge.
Quanto adorata, o numi, e quale un giorno
{{R|10}}Mia delizia ed erinni! E mai non sento
Mover profumo di fiorita piaggia,
Nè di fiori olezzar vie cittadine,
Ch’io non ti vegga ancor qual eri il giorno
Che ne’ vezzosi appartamenti accolta,
{{R|15}}Tutti odorati de’ novelli fiori
Di primavera, del color vestita
Della bruna viola, a me si offerse
L’angelica tua forma, inchino il fianco
Sovra nitide pelli, e circonfusa
{{R|20}}D’arcana voluttà; quando tu, dotta</poem><noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/145
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|||139}}</noinclude>
{{Ct|f=130%|v=1|'''XXX.'''}}
{{Ct|f=80%|v=1|SOPRA}}
{{Ct|f=130%|v=1|'''UN BASSO RILIEVO ANTICO SEPOLCRALE'''}}
{{Ct|f=80%|v=1|DOVE UNA GIOVANE MORTA}}
{{Ct|f=80%|v=1|È RAPPRESENTATA IN ATTO DI PARTIRE,}}
{{Ct|f=80%|v=1|ACCOMMIATANDOSI DAI SUOI.}}
<poem>{{xxx-larger|D}}ove vai? chi ti chiama
Lunge dai cari tuoi,
Bellissima donzella?
Sola, peregrinando, il patrio tetto
{{R|5}}Sì per tempo abbandoni? a queste soglie
Tornerai tu? farai tu lieti un giorno
Questi ch'oggi ti son piangendo intorno?
Asciutto il ciglio ed animosa in atto,
Ma pur mesta sei tu. Grata la via
{{R|10}}O dispiacevol sia, tristo il ricetto
A cui movi o giocondo,
Da quel tuo grave aspetto
Mal s’indovina. Ahi ahi, nè già potria
Fermare io stesso in me, nè forse al mondo</poem><noinclude></noinclude>
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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/150
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Shinitas
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|144||}}</noinclude><!--<noinclude>{{FI
|file = Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835 (page 150 crop).jpg
| width = 270px
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}}</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''XXXI.'''}}
{{Ct|f=80%|v=1|SOPRA IL RITRATTO}}
{{Ct|f=130%|v=1|'''DI UNA BELLA DONNA'''}}
{{Ct|f=80%|v=1|SCOLPITO NEL MONUMETO SEPOLCRALE}}
{{Ct|f=80%|v=1|DELLA MEDESIMA.}}
<poem>{{xxx-larger|T}}al fosti: or qui sotterra
Polve e scheletro sei. Su l'ossa e il fango
Immobilmente collocato invano,
Muto, mirando dell'etadi il volo,
{{R|5}}Sta, di memoria solo
E di dolor custode, il simulacro
Della scorsa beltà. Quel dolce sguardo,
Che tremar fe, se, come or sembra, immoto
In altrui s’affisò; quel labbro, ond’alto
{{R|10}}Par, come d’urna piena,
Traboccare il piacer; quel collo, cinto
Già di desio; quell'amorosa mano,
Che spesso, ove fu porta,
Sentì gelida far la man che strinse;
{{R|15}}E il seno, onde la gente</poem><noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/153
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Shinitas
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|||147}}</noinclude><!--<noinclude>{{FI
|file = Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835 (page 153 crop).jpg
| width = 230px
| float = center
| caption =
}}</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''XXXII.'''}}
{{Ct|f=130%|v=1|'''PALINODIA'''}}
{{Ct|f=80%|v=1|AL MARCHESE GINO CAPPONI.}}
{{A destra|[[Le rime di M. Francesco Petrarca/Canzone XXII#v4|Il sempre sospirar nulla rileva]].<br/>{{Sc|
{{AutoreCitato|Francesco Petrarca|petrarca}}}}.}}
<poem>
{{xxx-larger|E}}rrai, candido {{AutoreCitato|Gino Capponi|Gino}}; assai gran tempo,
E di gran lunga errai. Misera e vana
Stimai la vita, e sovra l’altre insulsa
L’età ch’or si rivolge. Intolleranda
{{R|5}}Parve, e fu, la mia lingua alla beata
Prole mortal, se dir si dee mortale
L’uomo, o si può. Fra maraviglia e sdegno,
Dall’Eden odorato in cui soggiorna,
Rise l’alta progenie, e me negletto
{{R|10}}Disse, o mal venturoso, e di piaceri
O incapace o inesperto, il proprio fato
Creder comune, e del mio mal consorte
L’umana specie. Alfin per entro il fumo
De’ sigari odorato, al romorio
{{R|15}}De’ crepitanti pasticcini, al grido
Militar, di gelati e di bevande</poem><noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/157
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Shinitas
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione||{{Sc|palinodia}}|151}}</noinclude><poem>
Sarà, se al gener nostro il proprio albergo
E la face del dì non vengon meno.
Queste lievi reliquie e questi segni
Delle passate età, forza è che impressi
{{R|100}}Porti quella che sorge età dell’oro:
Perchè mille discordi e repugnanti
L’umana compagnia principii e parti
Ha per natura; e por quegli odii in pace
Non valser gl’intelletti e le possanze
{{R|105}}Degli uomini giammai, dal dì che nacque
L’inclita schiatta, e non varrà, quantunque
Saggio sia nè possente, al secol nostro
Patto alcuno o giornal. Ma nelle cose
Più gravi, intera, e non veduta innanzi,
{{R|110}}Fia la mortal felicità. Più molli
Di giorno in giorno diverran le vesti
O di lana o di seta. I rozzi panni
Lasciando a prova agricoltori e fabbri,
Chiuderanno in coton la scabra pelle,
{{R|115}}E di castoro copriran le schiene.
Meglio fatti al bisogno, o più leggiadri
Certamente a veder, tappeti e coltri,
Seggiole, canapè, sgabelli e mense,
Letti, ed ogni altro arnese, adorneranno
{{R|120}}Di lor menstrua beltà gli appartamenti;
E nove forme di paiuoli, e nove</poem><noinclude>{{PieDiPagina|||8}}</noinclude>
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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/164
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|158||}}</noinclude><!--<noinclude>{{FI
|file = Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835 (page 164 crop).jpg
| width = 150px
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| caption =
}}</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''XXXIII.'''}}
{{Ct|f=80%|v=1|IMITAZIONE.}}
<poem>
{{xxx-larger|L}}ungi dal propio ramo,
Povera foglia frale,
Dove vai tu? Dal faggio
Là dov’io nacqui, mi divise il vento.
{{R|5}}Esso, tornando, a volo
Dal bosco alla campagna,
Dalla valle mi porta alla montagna.
Seco perpetuamente
Vo pellegrina, e tutto l’altro ignoro.
{{R|10}}Vo dove ogni altra cosa,
Dove naturalmente
Va la foglia di rosa,
E la foglia d’alloro.</poem><noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/165
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Shinitas
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|||159}}</noinclude><!--<noinclude>{{FI
|file = Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835 (page 165 crop).jpg
| width = 120px
| float = center
| caption =
}}</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''XXXIV.'''}}
{{Ct|f=80%|v=1|SCHERZO.}}
<poem>{{xxx-larger|Q}}uando fanciullo io venni
A pormi con le Muse in disciplina,
L’una di quelle mi pigliò per mano;
E poi tutto quel giorno
{{R|5}}La mi condusse intorno
A veder l’officina.
Mostrommi a parte a parte
Gli strumenti dell’arte,
E i servigi diversi
{{R|10}}A che ciascun di loro
S’adopra nel lavoro
Delle prose e de’ versi.
Io mirava, e chiedea:
Musa, la lima ov’è? Disse la Dea:
{{R|15}}La lima è consumata; or facciam senza.
Ed io, ma di rifarla
Non vi cal, soggiungea, quand’ella è stanca?
Rispose: hassi a rifar, ma il tempo manca.</poem><noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/167
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Shinitas
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|||161}}</noinclude><!--<noinclude>{{FI
|file = Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835 (page 167 crop).jpg
| width = 180px
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| caption =
}}</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''FRAMMENTI.'''}}
{{Ct|f=130%|v=1|'''{{rule|4em}}'''}}
{{Ct|f=130%|v=1|XXXV.}}
<poem>
{{Vc|{{Sc|Alceta.}}}}
{{Xxx-larger|O}}di, Melisso: io vo’ contarti un sogno
Di questa notte, che mi torna a mente
In riveder la luna. Io me ne stava
Alla finestra che risponde al prato,
{{R|5}}Guardando in alto: ed ecco all’improvviso
Distaccasi la luna; e mi parea
Che quanto nel cader s’approssimava,
Tanto crescesse al guardo; infin che venne
A dar di colpo in mezzo al prato; ed era
{{R|10}}Grande quanto una secchia, e di scintille
Vomitava una nebbia, che stridea
Sì forte come quando un carbon vivo
Nell’acqua immergi e spegni. Anzi a quel modo
La luna, come ho detto, in mezzo al prato
{{R|15}}Si spegneva annerando a poco a poco,
E ne fumavan l’erbe intorno intorno.</poem><noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/169
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Shinitas
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<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|||163}}</noinclude><!--<noinclude>{{FI
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}}</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''XXXVI.'''}}
<poem>
{{xxx-larger|I}}o qui vagando al limitare intorno,
Invan la pioggia invoco e la tempesta,
{{R|3}}Acciò che la ritenga al mio soggiorno.
Pure il vento muggia nella foresta,
E muggia tra le nubi il tuono errante,
{{R|6}}Pria che l’aurora in ciel fosse ridesta.
O care nubi, o cielo, o terra, o piante,
Parte la donna mia: pietà, se trova
{{R|9}}Pietà nel mondo un infelice amante.
O turbine, or ti sveglia, or fate prova
Di sommergermi o nembi, insino a tanto
{{R|12}}Che il sole ad altre terre il dì rinnova.
S’apre il ciel, cade il soffio, in ogni canto
Posan l’erbe e le frondi, e m'abbarbaglia
{{R|15}}Le luci il crudo Sol pregne di pianto.</poem><noinclude><references/></noinclude>
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Shinitas
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}}
</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''XXXVII.'''}}
<poem>{{xxx-larger|S}}pento il diurno raggio in occidente,
E queto il fumo delle ville, e queta
{{R|3}}De’ cani era la voce e della gente;
Quand’ella, volta all’amorosa meta,
Si ritrovò nel mezzo ad una landa
{{R|6}}Quanto foss’altra mai vezzosa e lieta.
Spandeva il suo chiaror per ogni banda
La sorella del sole, e fea d’argento
{{R|9}}Gli arbori ch’a quel loco eran ghirlanda.
I ramuscelli ivan cantando al vento,
E in un con l’usignol che sempre piagne
{{R|12}}Fra i tronchi un rivo fea dolce lamento.
Limpido il mar da lungi, e le campagne
E le foreste, e tutte ad una ad una
{{R|15}}Le cime si scoprian delle montagne.
In queta ombra giacea la valle bruna,
E i collicelli intorno rivestia
{{R|18}}Del suo candor la rugiadosa luna.
Sola tenea la taciturna via
La donna, e il vento che gli odori spande,
{{R|21}}Molle passar sul volto si sentia.
Se lieta fosse, è van che tu dimande:
Piacer prendea di quella vista, e il bene
{{R|24}}Che il cor le prometteva era più grande.</poem><noinclude><references/></noinclude>
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Shinitas
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{{Ct|f=130%|v=1|'''XXXVIII.'''}}
{{Ct|f=80%|v=1|DAL GRECO DI {{AutoreCitato|Simonide|SIMONIDE}}.}}
<poem>
{{xxx-larger|O}}gni mondano evento
È di Giove in poter, di Giove, o figlio,
Che giusta suo talento
Ogni cosa dispone.
{{R|5}}Ma di lunga stagione
Nostro cieco pensier s’affanna e cura,
Benchè l’umana etate,
Come destina il Ciel nostra ventura,
Di giorno in giorno dura.
{{R|10}}La bella speme tutti ci nutrica
Di sembianze beate,
Onde ciascuno indarno s’affatica;
Altri l’aurora amica,
Altri l’etade aspetta;
{{R|15}}E nullo in terra vive
Cui nell’anno avvenir facili e pii
Con Pluto gli altri iddii
La mente non prometta.
Ecco pria che la speme in porto arrive,
{{R|20}}Qual da vecchiezza è giunto</poem><noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/175
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Shinitas
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|||169}}</noinclude><!--<noinclude>{{FI
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}}</noinclude>-->
{{Ct|f=130%|v=1|'''XXXIX.'''}}
{{Ct|f=80%|v=1|DELLO STESSO.}}
<poem>
{{xxx-larger|U}}mana cosa picciol tempo dura,
E certissimo detto
Disse il veglio di Chio,
Conforme ebber natura
{{R|5}}Le foglie e l’uman seme.
Ma questa voce in petto
Raccolgon pochi. All’inquieta speme,
Figlia di giovin core,
Tutti prestiam ricetto.
{{R|10}}Mentre è vermiglio il fiore
Di nostra etade acerba,
L’alma vota e superba
Cento dolci pensieri educa invano,
Nè morte aspetta nè vecchiezza; e nulla
{{R|15}}Cura di morbi ha l’uom gagliardo e sano.
Ma stolto è chi non vede
La giovanezza come ha ratte l’ale,
E siccome alla culla
Poco il rogo è lontano.
{{R|20}}Tu pria di porre il piede</poem><noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/180
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Shinitas
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Shinitas" />{{RigaIntestazione|174||}}</noinclude><section begin="3" />Dove quel ''forse'', che oggi non si potrebbe dire, fu sommamente poetico; perché dava facoltà al lettore di rappresentarsi quella gente sconosciuta a suo modo, o di averla in tutto per favolosa: donde si dee credere che, leggendo questi versi, nascessero di quelle concezioni vaghe e indeterminate, che sono effetto principalissimo ed essenziale delle bellezze poetiche, anzi di tutte le maggiori bellezze del mondo.<section end="3" />
Pag. 27. (4) <section begin="4" />Di qui alla fine della stanza si ha riguardo alla congiuntura della morte del {{AutoreCitato|Torquato Tasso|Tasso}}, accaduta in tempo che erano per incoronarlo poeta in Campidoglio.<section end="4" />
Pag. 38. (5) <section begin="5" />Si usa qui la licenza, usata da diversi autori antichi, di attribuire alla Tracia la città e la battaglia di Filippi, che veramente furono nella Macedonia. Similmente nel nono Canto si seguita la tradizione volgare intorno agli amori infelici di {{AutoreCitato|Saffo|Saffo}} poetessa, benché il {{AutoreCitato|Ennio Quirino Visconti|Visconti}} ed altri critici moderni distinguano due Saffo; l’una famosa per la sua lira, e l’altra per l’amore sfortunato di Faone; quella contemporanea d’{{AutoreCitato|Alceo|Alceo}}, e questa più moderna.<section end="5" />
Pag. 44. (6) <section begin="1" />La stanchezza, il riposo e il silenzio che regnano nelle città, e più nelle campagne, sull’ora del mezzogiorno, rendettero quell’ora agli antichi misteriosa e secreta come quelle della notte: onde fu creduto che sul mezzodì più specialmente si facessero vedere o sentire gli Dei, le ninfe, i silvani, i fauni e le anime de’ morti; come apparisce da {{AutoreCitato|Teocrito|Teocrito}} Idyll. 1. v. 15. seqq. Lucano l. 3. v. 422. seqq. {{AutoreCitato|Filostrato il vecchio|Filostrato}} Heroic. c. 1. §. 4. opp. ed. {{AutoreCitato| Gottfried Olearius|Olear}}. p. 671. {{AutoreCitato|Porfirio|Porfirio}} de antro nymph. c. 26. seq. {{AutoreCitato|Servio Mario Onorato|Servio}} <section end="1" /><noinclude></noinclude>
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Chiarazuccarini
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione|460|{{Sc|rassegna bibliografica}}|}}</noinclude><section begin="1" />Ora resta che il {{AutoreCitato|Camillo Minieri Riccio|Minieri Riccio}} mantenga la promessa di darci lo Spinello largamente illustrato. Poichè speriamo, che da qualche parte, ora che la cosa è proprio ridotta a gara, possa trovarsene qualche codice meno imperfetto e più antico; e perchè in ogni caso, i comentari suoi e tutto ciò che saprà aggiungervi a corredo, scuseranno quello che abbiamo confessato liberamente, cioè la poca autorità dei Diurnali, finchè non se ne abbia un testo migliore.
::Lucca, Marzo 1871
{{A destra|{{Sc|Salvatore {{AutoreCitato|Salvatore Bongi|Bongi}}}}.}}
{{Rule|4em}}<section end="1" /><section begin="2" />
{{Centrato|DIO NELLA STORIA, ''di'' C. C. G. di {{Sc|{{AutoreCitato|Christian Karl Josias von Bunsen|Bunsen}}}}<ref>Traduzione francese ridotta, di L. Dietz, con una ''Notizia della vita e delle opere di Bunsen'' di Arrigo {{AutoreCitato|Henri Martin|Martin}}. Parigi, Didier e C., 1868.</ref>.
I.}}
«Una filosofia della storia dal punto di vista religioso, è quanto l’A. si è proposto nel presente lavoro. Ora, ogni filosofia della storia consistendo della ricerca della legge progressiva nello storico movimento; questo movimento agli occhi del credente non ha luogo se non a fine che lo spirito umano riveli l’eterno pensiero della Divinità; e, in modo consciente, si adoperi a recarlo ad effetto nel tempo ... E sebbene all’uomo sfuggano, e il punto onde si parte e il fine cui intende questo movimento, pure egli possiede il sentimento vago che tutto vi proceda con ordine; sentimento onde ha poi origine la coscienza della Divinità: imperocchè questa Divinità sia supposta nel modo più assoluto, dalla medesima legge progressiva». Nelle quali parole che si leggono sin dalla prima pagina della prefazione, il Bunsen fa sentire la vastità del programma accennato nel titolo stesso del libro: ''Dio nella Storia''.
E davvero che è un programma vasto, quasi quanto suoni la parola ''Dio''; chè per le leggende, i miti, i profeti, le sibille, e i dogmi e le formole e i sistemi speculativi, l’A. dovrà giungere a darsi conto delle varie credenze religiose.
{{nop}}<section end="2" /><noinclude></noinclude>
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Chiarazuccarini
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione||{{Sc|rassegna bibliografica}}|461}}</noinclude>L’idea di Dio corrispondendo alla serie delle conoscenze sensibili e razionali, l’A. vi si trova a dover distinguere i modi diversi di sentire e d’intendere presso le varie genti, e a passare in rassegna le loro concezioni rispetto alla Divinità; e a ricercare quindi il ''credo'' delle loro chiese, e il simbolo del loro culto; e quindi ancora determinare con precisione il sentimento onde ognuna di esse dava anima e vita alle proprie credenze. Il sentimento religioso come è il principio d’ogni teorica razionale, così ne è anche il fine; e quanto più l’uomo estende colla riflessione il dominio della propria coscienza<ref>{{AutoreCitato|Giambattista Vico|Vico}} scriveva: ''Conscientia autem sapientissimae originis vox est; scire enim est verum noscere; conscire est cum alio verum noscere'' (''De uno universi Iuris principio'', § LXIX).</ref>, di altrettanto egli s’inalza religiosamente. Il {{AutoreCitato|Christian Karl Josias von Bunsen|Bunsen}}, vero credente, nell’opera ''I segni del tempo'', dalla quale fu preceduta quest’ultima sua, mostrava timore che lo scetticismo dell’Europa meridionale, «così bene espresso negli immortali canti dell’illustre {{AutoreCitato|Giacomo Leopardi|Leopardi}}»,<ref>Lettera 1.<sup>a</sup>, pag. 4. Trad. di Emilio Leoni. Torino, 1860.</ref> potesse anche irrompere nella sua patria; e nel proposito di riparare a cosiffatto male, sin d’allora risolveva scrivere il ''Dio nella Storia''. I tempi attuali parendogli somiglianti assai a quelli dello sfasciamento del mondo romano<ref>Ivi, pag. 5.</ref>, veniagli fatto di esclamare: «È alto o basso il mare? si progredisce o s’indietreggia? si sale o si discende? ecco la questione che sorge in tutti i tempi d’agitazione, di grandi eventi, di grandi memorie e di grande aspettazione»<ref>Lett. VIII, pag. 164.</ref>. E senza punto smarrirsene soverchiamente, fiducioso che l’umanità sarebbesi ritemperata per la libertà di coscienza, per l’associazione (Ecclesia), e per la personalità rinvigorita, davasi a ricercare le manifestazioni di ''Dio nella Storia''; ch’essa storia, «contemplata sul suo punto centrale, non solo è madre dell’avvenire, ma ne è anche la profetessa, la vera ''Phitia''»<ref>Lett. X, pag. 226.</ref>.
Il quale punto centrale trovasi nella idea e nel sentimento onde i popoli venerarono Iddio; e nella investigazione di quel sentimento e di quella idea sta per l’appunto il principale<noinclude></noinclude>
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Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 13 (1871).djvu/468
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Chiarazuccarini
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione|462|{{Sc|rassegna bibliografica}}|}}</noinclude>ufficio della storica filosofia<ref>Non so come un dotto uomo abbia scritto queste parole, le quali certamente non suonano bene: «Parlo della così detta filosofia della storia, che tanto spesso non è altro che una storia della umana fantasia» (pag. {{Sc|xii}}, Introduzione alla ''Storia della Costituzione dei Municipii italiani'', del dottor {{AutoreCitato|Karl von Hegel|Carlo Hegel}}). Il prof. Francesco Conti fu mosso forse da un senso di riazione contro l’abuso che di tal nome si è fatto; ma certo la filosofia della storia non può non essere rispettata nella patria di {{AutoreCitato|Niccolò Machiavelli|Machiavelli}} e di {{AutoreCitato|Giambattista Vico|Vico}}.</ref>. Se, come fu detto da {{AutoreCitato|Jean-Étienne-Marie Portalis|Portalis}}<ref>Discorso sulla legge del 30 ventoso anno, XII. - E il {{AutoreCitato|Cesare Balbo|Balbo}} la disse: «La storia è la scienza delle azioni del genere umano» (Medit. Stor. l.<sup>a</sup>, pag. 10, Ediz. Le Monnier. - E il {{AutoreCitato|Cesare Cantù|Cantù}}: «La storia nacque dal desiderio ingenito all’uomo di conoscere le azioni de’ suoi simili; divenne poi esercicizio d’arte, quindi scuola d’esperienza, poi campo di lotta, infine scienza dell’umanità».</ref>, la storia non è se non quasi una fisica esperimentale dell’istituzioni sociali: la filosofia della storia dove raccogliere di quelle istituzioni tutti i risultamenti utili; e giudicare invece che raccontarli; e tenendo dietro al confronto dello istituzioni, delle costumanze e delle tradizioni de’ vari popoli, valutarle in ragione del loro portato logico e razionale: il quale appunto, perchè razionale, non può non essere filosoficamente storico. La filosofia della storia, non altrimenti che la metafisica per l’uomo individuo, è un bisogno per le società. E se ne vedono quindi saggi sin dalle età remotissime: quali la scuola pitagorica nell’Italia meridionale e in Egitto e in vari punti dell’Asia<ref>Vedi a questo proposito il ''Buono'' di {{AutoreCitato|Vincenzo Gioberti|{{Sc|Gioberti}}}}, pag. 241. - Ediz. di Capolago, 1845.</ref>; le profezie di Daniele<ref>''Daniele'', IX. 25. Così quando l’Angelo gli dice: «Io ti dimostrerò le cose che avverranno nell’ultimo della maledizione; imperocchè questo tempo ha il suo fine» (VIII, 19). - «Non temere, o uomo di desiderii; pace sia a te: ripiglia vigore e robustezza» (X, 19). - «Gli intendenti risplenderanno come lo splendore della distesa» (XII, 3). - «Va’, Daniele, perciocchè queste parole son nascoste e suggellate infino al tempo della fine» (XII, 9)</ref>; la ''Repubblica'' di {{AutoreCitato|Platone|Platone}}; la ''Città di Dio'' di {{AutoreCitato|Agostino d'Ippona|Sant’Agostino}}<ref name=pag468>Dove nelle profezie di Daniele s’impreca al passato e al presente, rifuggendosi nell’avvenire, Sant’Agostino invece accusa e incrimina un po’ troppo il passato, e pare che non tenga conto che pure ne era stato prodotto il presente. Inteso al cielo, egli dimentica affatto la terra; e dei due amori - il terrestre e il celeste - ognun de’ quali si aveva edificato la propria città, scrive che «una cerca la gloria degli uomini, e l’altra non</ref>;<noinclude></noinclude>
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Cruccone
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione|44||}}</noinclude>
proporzionale allo stato di pletora più o men grande dell’animale{{Ec|.|».}}
Risovvenitevi del fenomeno dell’imbibizione e vi sarà facile di comprendere questa legge dell’assorbimento. Una massa di sabbia già imbevuta d’un liquido cessa di prenderne altro, e al contrario tanto più rapidamente s’imbeve quanto più è presa lontana dal limite della sua maggiore imbibizione.
{{Wl|Q1191107|Dutrochet}} lasciò una pianta esposta all’aria sino a tanto che avesse perduto 0,15 del suo peso per evaporazione, e indi immergendola nell’acqua, trovò che in ognuna delle prime quattro ore dell’immersione assorbiva 20 grani, e ne perdeva 8, mentre più tardi non ne assorbiva che 9, e tanto quanto ne perdeva per esalazione. {{AutoreCitato|William Frederic Edwards|Edwards}} ha visto le rane assorbire tanto più rapidamente l’acqua, quanto più aveano diminuito di peso per traspirazione. {{Wl|Q263387|Magendie}} ha visto morire rapidamente per avvelenamento di stricnina un cane a cui aveva estratto molto sangue, mentre sopra un altro, nelle cui vene avea introdotto molt’acqua, l’avvelenamento non avvenne.
4.°» L’assorbimento deve variare dentro certi limiti proporzionalmente alla temperatura del corpo assorbente, e dell’assorbito».
Chi non sa che le bevande calde operano più rapidamente delle fredde. Così abbiam visto l’imbibizione variare grandemente colla temperatura. V’ho detto che questa variazione non poteva accadere che entro certi limiti, perchè al di là di questi la struttura del corpo organizzato verrebbe ad alterarsi.
{{Ec|5.|5.°}}» Secondo Fodera la corrente elettrica favorirebbe l’assorbimento».
Volendo ammettere le sperienze di questo fisiologo non sarebbe facile di rendersene conto, tanto più che applicando la corrente elettrica nei casi d’imbibizione, non si vide mai la sua influenza. Il solo fatto di {{AutoreCitato|Robert Porrett|Porret}}, che {{Pt|con-}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|chiaroscuro}}|19|riga=si}}</noinclude>
{{Pt|no|sono}} anche semplici. Tu sarai la padrona, foglia mia d’argento, e Maureddu il servo: tu potrai dargli pane d’orzo e ricotta secca, quando egli andrà ad arare o a mietere, e tu potrai tener sempre la caffettiera sul fuoco e farti la frollata e i biscotti con la cappa e tenere il {{Spaziato|pane d’isola}}<ref>Panini dolci.</ref> nel guardaroba. Egli non se ne accorgerà, in coscienza mia.
Queste ragioni convincevano la fanciulla, tanto più che i Palas, in quella stagione bella ma lontana ancora dalla raccolta, nonostante tutta la nobiltà della loro razza, pativano quasi la fame. Un giorno la matrigna dovette farsi prestare, al mille per cento, un mezzo ettolitro di grano; poi impegnò per tre lire la sua medaglia d’argento a filigrana, poi andò nella valle a cogliere finocchiella e ramolacci.
Madalena non usciva mai di casa: ma la primavera arrivava fino al cortiletto e copriva i muri di ranuncoli e di fior di musco; e sul tetto della casetta il vento d’aprile scuoteva le gramigne e gli steli d’avena palpitanti che pareva accarezzassero il cielo azzurro sopra gli embrici corrosi. Qualche volta la bianca cucitrice aveva fame; allora pensava a Maureddu Pinna e alla sua provvista di lardo, di frumento, di formaggio; e sollevando le palpebre un po’ livide guardava le nuvolette biancastre d’aprile col vago sguardo dei convalescenti affamati.<noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|20|{{Sc|le tredici uova}}||riga=si}}</noinclude>
Verso Pentecoste egli fece la sua domanda. La paraninfa parlò a lungo con la matrigna di Madalena.
— Maureddu Pinna? Egli può dirsi un re, in casa sua. Egli ha provviste di tutto; egli ha buoi, carro, vigna, {{spaziato|seminerio}}. E non ha parenti che possano decimare la sua roba.
— Figliastra mia è però un gioiello, — rispose alteramente la matrigna. — Essa ha le mani d’oro ed è di buona stirpe. Maureddu Pinna potrebbe essere ricco come il mare; non troverebbe una ragazza eguale.
Ad ogni modo egli fu accettato, e una sera andò a far la prima visita alla fidanzata. Madalena stava seduta accanto al focolare e cuciva, mentre suo padre, un uomo imponente, dai lineamenti fini e con la barba rossiccia, sdraiato sulla stuoia, parlava con sua moglie infiorando di proverbi e sentenze il suo discorso pacato.
— Così ti dico, moglie mia; il re raggiunge la lepre col carro. Il malfattore crede spesso di farla franca e di salvarsi perchè è furbo: egli corre appunto come la lepre, ma il re, la giustizia del re s’intende, piano piano col suo carro lento ma sicuro finisce col raggiungerlo.
D’improvviso Madalena sentì rimbalzarle sul petto come una palla elastica: trasalì, raccolse in grembo un’arancia, e sollevando gli occhi spaventati vide, sopra la linea oscura dell’{{Spaziato|antipetus}}, specie di paravento in muratura costrutto tra il focolare e la porta, il viso nero<noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|chiaroscuro}}|21|riga=si}}</noinclude>
e barbuto del suo fidanzato. Era lui che per annunziarle il suo arrivo le aveva lanciato l’arancia; e rideva silenziosamente dello spavento di lei, mostrando fra i peli neri dei baffi e della barba i lunghi denti puntuti.
— Che tu sii il benvenuto, — disse la matrigna alzandosi. — Non avanzi?
Mauru avanzò: piccolo e con le gambe un po’ storte, col suo costume nuovo, il cappuccio sulle spalle, pareva un buffone medioevale.
— Siediti, — gli disse il futuro suocero, senza alzarsi, spingendo uno sgabello.
— Non sono venuto per indugiare, — rispose il pretendente.
Tuttavia sedette e rimase lì due ore, senza mai guardare Madalena, che a sua volta non sollevava mai gli occhi. Ella cuciva e l’arancia, in grembo, le bruciava come una palla di fuoco. Dopo aver parlato del suo seminato, dei suoi buoi, della sua vigna, e fatto assieme con la matrigna e il futuro suocero il calcolo di quanto potevano possedere il tale e il tal altro, il fidanzato se ne andò. La matrigna disse:
— Non è una bandiera di bellezza, ma è grazioso e di buon cuore.
— I quadri con le belle figure stanno attaccati al muro; l’uomo cammina e non ha bisogno d’esser bello, — aggiunse il padre, ripiegandosi la lunga berretta sotto l’orecchio a mo’ di cuscino.
Madalena, taciturna, faceva scorrere da una<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|22|{{Sc|le tredici uova}}||riga=si}}</noinclude>
mano all’altra l’arancia, poi si alzò, la depose sul sedile dell’{{Spaziato|antipetus}} e uscì nel cortiletto.
La luna nuova calava fra gli steli neri dell’avena, sopra il tetto; in lontananza s’udiva un canto d’amore, vibrante e selvaggio come il nitrito dei puledri indomiti a primavera; dalla cucina usciva il profumo dell’arancia che la matrigna mangiava tranquillamente buttandone la buccia sul fuoco, e Madalena s’asciugò gli occhi con la manica della camicia.
{{Ct|f=90%|v=2|t=2|✱}}
Ogni volta che entrava, il fidanzato diceva che non poteva indugiarsi, e dall’{{Spaziato|antipetus}} lanciava arancie, pere e noci alla fidanzata. Una volta ella piantò sullo sgabello ove Maureddu usava sedersi, tre piccoli chiodi con la punta in su, e sperò che egli, pungendosi, capisse che ella lo disprezzava e non tornasse più. Egli si punse, ma non disse nulla e tornò e invece di sedersi sullo sgabello s’appoggiò all’{{Spaziato|antipetus}}.
Le nozze furono celebrate dopo la raccolta dell’orzo. Benchè facesse caldo, la sposa rimaneva pallida fredda come una statua di neve, e le sue nuove vicine di casa, vedendola così altera e riserbata, cominciarono a parlar male di lei. La chiamavano appunto la «Santa di ghiaccio».<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|chiaroscuro}}|23|riga=si}}</noinclude>
In autunno Maureddu andò ad arare la terra. La sposa rimase sola in casa, e guardando i suoi sacchi d’orzo, le sue fave, la cassa colma di frumento, le pareva di sognare. Ogni mattina la matrigna, al ritorno dalla messa, entrava da lei e le diceva:
— Procura d’ingrassare, che tuo marito ti vorrà più bene. Non hai uova da farti la frollata?
Madalena aveva le provviste, ma non aveva denari da sprecare in leccornie. Un giorno la matrigna osservò che la cassa del frumento era bucata e che il grano ne veniva fuori.
— Fa una cosa, foglia mia d’argento: vendi il grano e compra le uova e lo zucchero. A Mauru dirai che poco per volta le formiche hanno rubato il grano dalla cassa. Egli è semplice e ti crederà.
E così fecero e comprarono le uova, lo zucchero, la cioccolata e fecero i biscotti, il pane d’isola, i dolci d’uva passa e di sapa.
Dopo il frumento fu la volta dell’orzo.
— Dirai a tuo marito che son passati i frati questuanti e i priori di San Francesco e quelli di San Cosimo e che tu hai dato loro I’orzo per l’elemosina.
Poi decimarono anche l’olio e al vino mescolarono l’acqua, e i topi rosicchiarono il formaggio.... Ma un giorno Maddalena disse:
— Adesso basta: son grassa abbastanza.
Infatti sembrava un’altra; il suo viso aveva preso una tinta scura e calda ed i suoi {{Pt|oc-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|chiaroscuro}}|23|riga=si}}</noinclude>
In autunno Maureddu andò ad arare la terra. La sposa rimase sola in casa, e guardando i suoi sacchi d’orzo, le sue fave, la cassa colma di frumento, le pareva di sognare. Ogni mattina la matrigna, al ritorno dalla messa, entrava da lei e le diceva:
— Procura d’ingrassare, che tuo marito ti vorrà più bene. Non hai uova da farti la frollata?
Madalena aveva le provviste, ma non aveva denari da sprecare in leccornie. Un giorno la matrigna osservò che la cassa del frumento era bucata e che il grano ne veniva fuori.
— Fa una cosa, foglia mia d’argento: vendi il grano e compra le uova e lo zucchero. A Mauru dirai che poco per volta le formiche hanno rubato il grano dalla cassa. Egli è semplice e ti crederà.
E così fecero e comprarono le uova, lo zucchero, la cioccolata e fecero i biscotti, il {{spaziato|pane d’isola}}, i dolci d’uva passa e di sapa.
Dopo il frumento fu la volta dell’orzo.
— Dirai a tuo marito che son passati i frati questuanti e i priori di San Francesco e quelli di San Cosimo e che tu hai dato loro l’orzo per l’elemosina.
Poi decimarono anche l’olio e al vino mescolarono l’acqua, e i topi rosicchiarono il formaggio.... Ma un giorno Maddalena disse:
— Adesso basta: son grassa abbastanza.
Infatti sembrava un’altra; il suo viso aveva preso una tinta scura e calda ed i suoi {{Pt|oc-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|24|{{Sc|le tredici uova}}||riga=si}}</noinclude>
{{Pt|chi|occhi}} splendevano appunto come due stelle sul cielo bruno della sera.
Col sangue rinnovellato le scorreva nelle vene un’insolita energia; e quando il marito tornò, ella seppe dirgli tante bugie che egli la guardò con rispetto e pensò:
— Quasi quasi ella diventa saggia e ponderata come la sua matrigna.
Mauru ripartì il lunedì mattina con la bisaccia delle provviste sulle spalle. Alcune vicine di casa che andavano alla fontana, lo raggiunsero, guardarono ridendo la bisaccia e gli chiesero:
— Ti ha dato buona roba tua moglie, Maureddu Pì?
— Roba buona mi ha dato; perchè, che vi importa?
— No, così! perchè lei digiuna, quando tu non ci sei, e anche tu, quindi, dovresti far quaresima.
— La vita del contadino è tutta una quaresima, — egli rispose, allontanandosi col suo passo lento d’uomo slombato.
Le nuvole salivano a frotte, scapigliate e selvagge, su da Monte Albo e da Monte Pizzinnu; e tutto il cielo sopra la vallata, da Orune a Nuoro, s’oscurava come al crepuscolo: anche sul viso del contadino pareva si stendesse quell’ombra mobile e triste.
Egli credeva d’essere molto furbo, e pretendeva che tutti lo rispettassero, specialmente dopo il suo matrimonio con Madalena. Le sue vicine, invece, lo deridevano appunto a<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|chiaroscuro}}|25|riga=si}}</noinclude>
proposito di sua moglie; perchè? A che cosa alludevano? Ella digiunava? Accennavano forse alle privazioni amorose della moglie quando è lontano il marito? Ma se esse ridevano significava che Maddalena non sentiva troppo queste privazioni.
Alcuni giorni dopo egli rientrò a casa all’improvviso, e trovò il fuoco acceso e Madalena che arrostiva allo spiedo un bel pezzo di carne grassa.
— Abbiamo un ospite, — ella disse, alquanto confusa, — il tuo amico Juanne Zichina, che è venuto dal suo paese per una lite che ha col fratello....
— Ben venga l’ospite: fai bene a trattarlo con onore.
Poco dopo arrivò la matrigna di Madalena, guardandosi attorno e fiutando l’aria come un cane da preda; ma la figliastra l’accolse con freddezza e non la invitò neppure a sedersi.
Maureddu attese fino a mezzogiorno; poi siccome l’ospite non rientrava, si decise a ripartire.
I suoi buoi erano rimasti al pascolo, senza custodia, ed egli pensava che i malfattori quando vedono un bue e non ne vedono il padrone, si sostituiscono volentieri a questo.
Prima di uscire di casa disse a Madalena:
— E con le vicine come vai?
— Non è gente per me, — ella rispose torcendo la bocca da un lato; ed egli se ne andò senza osare di dirle altro.
Ma nella solitudine fu ripreso dai suoi {{Pt|cat-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|26|{{Sc|le tredici uova}}||riga=si}}</noinclude>
{{Pt|tivi|cattivi}} pensieri, perchè è appunto nella solitudine che il demonio ci punge come il contadino punge i buoi sonnolenti per farli camminare.
E Maureddu si rimise di nuovo in cammino: era una bella mattina di dicembre: vapori azzurri come veli staccatisi dal cielo coprivano le lontananze; ma fin dove l’occhio poteva distinguer le pietre e i macigni, questi apparivano nitidi, come lustrati; ogni filo d’erba aveva una perla di rugiada, e sulle quercie nere le foglie gialle scintillavano come monete d’oro.
A gran distanza, nel sentiero della vallata, Maureddu distinse un uomo a cavallo, col cappuccio in testa e l’archibugio sulle spalle, e riconobbe il suo amico Juanne Zichina che si recava a Nuoro per la solita lite. Maureddu non si fermò, ma a poco a poco Juanne Zichina lo raggiunse, e assieme fecero il resto della strada. L’uomo a cavallo cominciò a parlare della sua lite, chiamando suo fratello «nuovo Caino» perchè s’era impadronito di una lista di terra in una {{Spaziato|tanca}} di comune proprietà; e l’uomo a piedi ascoltava torvo, sollevando di tanto in tanto gli occhi ironici e minacciosi.
Juanne Zichina era un bellissimo uomo sui cinquant’anni, alto, colorito in viso, con la lunga barba nera e gli occhi e i denti scintillanti, dritto sul suo cavallo, con la cartucciera alla cintura e gli speroni sulle ghette.
Accanto a lui Maureddu si sentiva piccolo<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|chiaroscuro}}|27|riga=si}}</noinclude>
e goffo, e un pensiero strano, proprio di quelli che manda il diavolo, gli attraversava la mente.
Nel veder arrivare assieme i due uomini, Madalena corrugò le sopracciglia, ma non disse nulla.
— Siediti accanto al fuoco, Juanne Zichì, — disse Maureddu. — Ora mia moglie ci darà da mangiare e da bere e tu potrai andare all’udienza con la calma della volpe sazia....
— Dunque ti dicevo, {{Spaziato|frate caru}}, quel nuovo Caino voleva anche prendersi la fontana che si trova in mezzo alla {{Spaziato|tanca}}.... — riprese l’ospite, sedendosi accanto al focolare, dopo aver salutato Madalena. — Tu dirai: la fontana era d’entrambi. No, adesso ti spiego...
Prese la canna di ferro, avanzo di un antico archibugio, che serviva per soffiare il fuoco, e cominciò a tracciare qualche linea sulla cenere ammucchiata in un angolo del focolare.
Madalena preparava il canestro per la colazione: si avvicinò con evidente inquietudine e cominciò a fissare l’ospite in modo strano, come vivamente colpita dal suo racconto e dalle traccie dei muri e dei sentieri della {{Spaziato|tanca}} che egli segnava sulla cenere.
— Quel Caino, dunque, doveva prendersi questa parte, cioè il bosco e il pascolo dell’asfodelo; a me spettava la marcita.... Io gli dissi: {{Spaziato|frate meu}}, siamo nati per morire, cerchiamo dunque di aggiustarci alla meglio... Invece egli mi si gettò addosso.... eravamo {{Pt|ap-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|28|{{Sc|le tredici uova}}||riga=si}}</noinclude>
{{Pt|punto|appunto}} davanti alla maledetta sorgente, come sarebbe a dire qui.... Io gridai e accorsero i pastori; altrimenti Caino mi avrebbe strangolato come quello antico fece col fratel suo.
— Oh, Zesus, Zesus! — gridò a sua volta Madalena, atterrita, strappandogli la canna di mano.
Anche Maureddu era livido, e fissava l’ospite con uno sguardo febbrile. Ma il Zichina si mise a ridere, mostrando i suoi bei denti da lupo serrati e candidi; s’alzò e disse:
— Adesso il giudice aggiusterà ogni cosa; andiamo in Tribunale.
Appena egli fu uscito, Maureddu balzò su come se il pavimento gli scottasse, e si gettò sopra la moglie come il nuovo Caino s’era gettato sul fratello.
— Ah, con gli stranieri dunque ti metti, coi vecchi cinghiali, mala donna, che ho raccolta morta di fame?
Madalena non vacillò, non si piegò: solo gli mise le mani sul petto per respingerlo, sollevando il viso diventato color del lievito. I suoi occhi sembravano brage.
— Appunto perchè avevo fame ti ho preso, o tu che hai il cervello storto come le gambe! Lasciami!
Un sorriso crudele illuminò il suo viso tragico. Si curvò sul focolare e dal mucchio di cenere su cui il Zichina aveva tracciato le linee della {{Spaziato|tanca}}, tolse due, cinque, tredici uova.
— Ecco, le vedi, — disse, curva, con due<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|chiaroscuro}}|29|riga=si}}</noinclude>
uova nel cavo delle mani protese. — Sì, ti ho sposato per saziarmi, e t’ho decimato il frumento, l’orzo, l’olio, per comprarmi i biscotti, il caffè, le uova.... Le vedi? È stata matrigna a consigliarmi, e abbiamo rubato e mangiato assieme; ma adesso ero stanca e volevo mangiar da sola, e siccome lei fruga e fruga, ogni volta che entra qui, avevo nascosto le uova.... e non volevo che lei le vedesse.... e neppure tu!... E tanto meno l’ospite, che avrebbe riso di noi....
L’uomo ascoltava sbalordito. Allora Madalena balzò su, e cominciò a lanciargli le uova sulla testa.
— Prendi, mala stirpe.... così mi buttavi le arance.... prendi.... ed io schiantavo di rabbia, mentre nel vederti avevo voglia di ridere.... prendi; e va a lagnarti con matrigna, se non sei contento.... Prendi, tu che osi insultarmi come una tua pari!...
Le uova si spaccavano contro la testa del disgraziato, e il rosso si scioglieva tingendogli d’oro il viso e il petto, mentre l’albume scivolava fino al pavimento: ed egli mugolava come un vitello saltando a testa bassa di qua e di là per la cucina e pulendosi gli occhi con la manica della camicia, proprio come se li aveva asciugati lei la prima sera del loro fidanzamento.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|34|{{Sc|un grido nella notte}}||riga=si}}</noinclude>
{{Pt|so,|adesso,}} puliti e grassocci, col viso color di ruggine arso dal soffio degli anni, i capelli e la barba d’un bianco dorato, gli occhi neri ancor pieni di luce, perle lievemente appannate nella custodia delle palpebre pietrose come conchiglie. Una nostra serva andava spesso, negli anni di siccità, ad attinger acqua ad un pozzo là accanto: io la seguivo e mentr’ella parlava con questo e con quello come la Samaritana, io mi fermavo ad ascoltare i racconti dei tre vecchi. I ragazzi intorno, chi seduto sulla polvere, chi appoggiato al muro, si lanciavano pietruzze mirando bene al viso, ma intanto ascoltavano. I vecchi raccontavano più per loro che per i ragazzetti: e uno era tragico, l’altro comico, e il terzo, ziu Taneddu, era quello che più mi piaceva perchè nelle sue storielle il tragico si mescolava al comico, e forse fin da allora io sentivo che la vita è così, un po’ rossa, un po’ azzurra, come il cielo in quei lunghi crepuscoli d’estate quando la serva attingeva acqua al pozzo e ziu Taneddu, ziu Jubanne e ziu Predumaria raccontavano storie che mi piacevano tanto perchè non le capivo bene e adesso mi piacciono altrettanto perchè le capisco troppo.
Fra le altre ricordo questa, raccontata da ziu Taneddu.
— Bene, uccellini, ve ne voglio raccontare una. La mia prima moglie, Franzisca Portolu, tu l’hai conosciuta, vero, Jubà, eravate {{Spaziato|ghermanitos}} (cugino in terzo grado), {{Pt|eb-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|un grido nella notte}}|35|riga=si}}</noinclude>
{{Pt|bene,|ebbene,}} era una donna coraggiosa e buona, ma aveva certe fissazioni curiose. Aveva quindici anni appena, quando la sposai, ma era già alta e forte come un soldato: cavalcava senza sella, e se vedeva una vipera o una tarantola, eran queste che avevan paura di lei. Fin da bambina era abituata ad andar sola attraverso le campagne: si recava all’ovile di suo padre sul Monte e se occorreva guardava il gregge e passava la notte all’aperto. Con tutto questo era bella come un’Immagine: i capelli lunghi come onda di mare e gli occhi lucenti come il sole. Anche la mia seconda moglie, Maria Barca, era bella, tu la ricordi, Predumarì, eravate cugini; ma non come Franzisca. Ah, come Franzisca io non ne ho conosciuto più: aveva tutto, l’agilità, la forza, la salute; era abile in tutto, capiva tutto; non s’udiva il ronzio d’una mosca ch’ella non l’avvertisse. Ed era allegra, ohiò<ref>Voce di gioia.</ref>, fratelli miei; io ho passato con lei cinque anni di contentezza, come neppure da bambino. Ella mi svegliava, talvolta, quando la stella del mattino era ancora dietro il monte, e mi diceva:
«Su, Tanè, andiamo alla festa, a Gonare, oppure a San Francesco o più lontano ancora fino a San Giovanni di Mores».
Ed ecco in un attimo balzava dal letto, preparava la bisaccia, dava da mangiare alla cavalla, e via, partivamo allegri come due gazze sul<noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|36|{{Sc|un grido nella notte}}||riga=si}}</noinclude>
ramo al primo cantar del gallo. Quante feste ci siamo godute! Ella non aveva paura di attraversar di notte i boschi e i luoghi impervî; e in quel tempo ricordate, fratelli miei, in terra di Sardegna cinghialetti a due zampe{{Ec|.|,}} ohiò! ce n’erano ancora: ma di questi banditi qualcuno io lo conoscevo di vista, a qualche altro avevo reso servigio, e insomma paura non avevamo.
Ecco, Franzisca aveva questo ch’era quasi un difetto: non temeva nessuno, era attenta, ma indifferente a tutto. Ella diceva: ne ho viste tante, in vita mia, che nulla più mi impressiona, e anche se vedessi morire un cristiano non mi spaventerei. E non era curiosa come le altre donne: se nella strada accadeva una rissa, ella non apriva neanche la porta. Ebbene, una notte ella stava ad aspettarmi, ed io tardavo perchè la cavalla m’era scappata dal podere ed ero dovuto tornare a piedi. Oh dunque Franzisca aspettava, seduta accanto al fuoco poichè era una notte d’autunno inoltrato, nebbiosa e fredda. A un tratto, ella poi mi raccontò, un grido terribile risuonò nella notte, proprio dietro la nostra casa: un grido così disperato e forte che i muri parvero tremare di spavento. Eppure ella non si mosse: disse poi che non si spaventò, che credette fosse un ubbriaco, che sentì un uomo a correre, qualche finestra spalancarsi, qualche voce domandare «cos’è?» poi più nulla.
Io rientrai poco dopo; ma lì per lì {{Pt|Fran-|}}<noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|un grido nella notte}}|37|riga=si}}</noinclude>
{{Pt|zisca|Franzisca}} non mi disse nulla. L’indomani dietro il muro del nostro cortile fu trovato morto ucciso un giovine, un fanciullo quasi, Anghelu Pinna, voi lo ricordate, il figlio diciottenne di Antoni Pinna: e per questo delitto anch’io ebbi molte noie perchè, come vi dico, il cadavere del disgraziato ragazzo fu trovato accanto alla nostra casa, steso, ricordo bene, in mezzo a una gran macchia di sangue coagulato come su una coperta rossa. Ma nessuno seppe mai nulla di preciso, sebbene molti credano che Anghelu avesse relazioni con una nostra vicina di casa e che sieno stati i parenti di lei ad ucciderlo all’uscir d’un convegno. Basta, questo non c’importa: quello che c’importa è che la perizia provò essere il malcapitato morto per emorragia: aiutato a tempo, fasciata la ferita, si sarebbe salvato.
Ebbene, fratelli miei, questo terribile avvenimento distrusse la mia pace. Mia moglie diventò triste, dimagrì, parve un’altra, come se l’avessero stregata, e giorno e notte ripeteva: «se io uscivo e guardavo e alle voci che domandavano rispondevo, — il grido è stato dietro il nostro cortile, — il ragazzo si salvava.....»
Diventò un’altra, sì! Non più feste, non più allegria; ella sognava il morto, e alla notte udiva grida disperate e correva fuori e cercava tremando. Invano io le dicevo:
— Franzisca, ascoltami: sono stato io quella notte a gridare, per provare se ti spaventavi.<noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|38|{{Sc|un grido nella notte}}||riga=si}}</noinclude>
Un caso disgraziato ha voluto che nella stessa notte accadesse il delitto: ma l’infelice non ha gridato e tu non hai da rimproverarti nulla.
Ma ella s’era fissata in mente quell’idea, e deperiva, sebbene per farmi piacere fingesse di credere alle mie parole, e non parlasse più del morto. Così passò un anno; ero io adesso a volerla condurre alle feste e a divagarla. Una volta, due anni circa dopo la notte del grido, la condussi alla festa dei santi Cosimu e Damianu, dove una famiglia amica ci invitò a passare qualche giornata assieme. La sera della festa ci trovavamo tutti nello spiazzo davanti alla chiesetta. Era agli ultimi di settembre ma sembrava d’estate, la luna illuminava i boschi e le montagne, e la gente ballava e cantava attorno ai fuochi accesi in segno d’allegria. A un tratto mia moglie sparì ed io credetti ch’ella fosse andata a coricarsi, quando la vidi uscir correndo di chiesa, spaventata come una sonnambula che si sia svegliata durante una delle sue escursioni notturne.
— Franzisca, agnello mio, che è stato, che è stato?
Ella tremava, appoggiata al mio petto, e volgeva il viso indietro, guardando verso la porta della chiesa.
La trascinai dentro la capanna, l’adagiai sul giaciglio, e solo allora ella mi raccontò che era entrata nella chiesetta per pregare pace all’anima del povero Anghelu Pinna quando<noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|un grido nella notte}}|39|riga=si}}</noinclude>
a un tratto, uscite di chiesa alcune donnicciuole di Mamojada, si trovò sola, inginocchiata sui gradini ai piedi dell’altare.
«Rimasi sola, — ella raccontava con voce ansante, aggrappandosi a me come una bambina colta da spavento. — Continuai a pregare, ma all’improvviso sentii un susurro come di vento e un fruscio di passi. Mi volsi, e nella penombra, in mezzo alla chiesa, vidi un cerchio di persone che ballavano tenendosi per mano, senza canti, senza rumore; erano quasi tutti vestiti in costume, uomini e donne, ma non avevano testa. Erano i morti, maritino mio, i morti che ballavano! Mi alzai per fuggire, ma fui presa in mezzo: due mani magre e fredde strinsero le mie.... ed io dovetti ballare, maritino mio, ballare con loro. Invano pregavo e mormoravo:
{{Blocco centrato|<poem>
<i>Santu Cosimu abbocadu,
Ogademinche dae mesu</i>....<ref>San Cosimo avvocato, — levatemi di mezzo....</ref>
</poem>}}
{{no rientro}}quelli continuavano a trascinarmi ed io continuavo a ballare. A un tratto il mio ballerino di destra si curvò su di me, e sebbene egli non avesse testa, io sentii distintamente queste parole:
«— Lo vedi, Franzì? Anche tu non hai badato al mio grido!
«Era lui, marito mio, il malcapitato fanciullo. Da quel momento non ci vidi più.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|40|{{Sc|un grido nella notte}}||riga=si}}</noinclude>
«Ecco il momento, pensavo, adesso mi trascinano all’inferno. È giusto, è giusto, pensavo, perchè io vivevo senza amore del prossimo e non ho ascoltato il grido di chi moriva.» Eppure sentivo una forza straordinaria; mentre, continuando a ballare, sfioravamo la porta, riuscii a torcere fra le mie le mani dei due fantasmi e mi liberai e fuggii; ma Anghelu Pinna mi rincorse fino alla porta e tentò di afferrarmi ancora: egli però non poteva metter piedi fuori del limitare, mentre io l’avevo già varcato. Il lembo della mia {{Spaziato|tunica}} gli era rimasto in mano; per liberarmi io slacciai la {{Spaziato|tunica}}, gliela lasciai e fuggii. Marito mio bello, io muoio.... io muoio.... Quando sarò morta ricordati di far celebrare tre messe per me e tre per il povero Anghelu Pinna.... E va a guardare se trovi la mia {{Spaziato|tunica}}, prima che i morti me l’abbiano ridotta in lana scardassata.»
— Sì, uccellini, — concluse il vecchio zio Taneddu, — mia moglie delirava; aveva la febbre, e non stette più bene e morì dopo qualche mese, convinta di aver ballato coi morti, come spesso si sente a raccontare: e, cosa curiosa, un giorno un pastore trovò davanti alla porta di San Cosimo un mucchio di lana scardassata, e molte donne credono ancora che quella fosse la lana della {{Spaziato|tunica}} di mia moglie, ridotta così dai morti.
Sì, ragazzini, che state lì ad ascoltarmi con occhi come lanterne accese, il fatto è stato questo: e quel che è più curioso, sì,<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|un grido nella notte}}|41|riga=si}}</noinclude>
ve lo voglio dire, è che il grido lo feci io davvero, quella notte, per provare se mia moglie era indifferente com’essa affermava. Quando essa fu morta feci dire le messe, ma pensavo anch’io: se non gridavo, quella notte malaugurata, mia moglie non moriva. E mi maledicevo, e gridavo a me stesso: che la giustizia t’incanti, che i corvi ti pilucchino gli occhi come due acini d’uva, va alla forca, Sebastiano Pintore, tu hai fatto morir tua moglie....
Ma poi tutto passò: dovevo morire anch’io? Eh, fratelli miei, ragazzini miei, e tu, occhi di lucciola, Grassiedd’ ’Elè, che ne dite? Non ero una donnicciuola, io, e d’altronde morrò lo stesso, quando zio Cristo Signore Nostro comanda....<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" /></noinclude>
Appena aperti gli occhi alla luce del giorno, il cinghialetto vide i tre più bei colori del mondo: il verde, il bianco, il rosso, — sullo sfondo azzurro del cielo, del mare e dei monti lontani.
In mezzo al verde delle quercie le cime dei monti vicini apparivano candide come nuvole alla luna, ma già intorno al nido del cinghialetto rosseggiava il musco fiorito, e i macigni, le chine, gli anfratti rocciosi ne eran coperti come se tutti i pastori e i banditi passati lassù avessero lasciato stesi i loro giubboni di scarlatto e anche qualche traccia del loro sangue. Come non essere arditi e prepotenti in un simile luogo? Appena la giovane cinghialessa ebbe finito di lisciare e leccare i suoi sette piccini attaccati alle sue mammelle dure come ghiande, l’ultimo nato di essi, il nostro ardito cinghialetto, sazio e beato si slanciò dunque nel mondo, cioè al di là del cerchio d’ombra della quercia sotto cui era nato. La madre lo richiamò con un grugnito straziante; ma la bestiuola tornò indietro solo quando vide, sul terreno soleggiato, la figura di un altro cinghialetto col suo<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|46|{{Sc|il cinghialetto}}|riga=si}}</noinclude>
bravo codino in su, attorcigliato come un anello: la sua ombra.
Passò un giorno e una notte; anche i fratellini si avanzarono verso il sole e tornarono spaventati dalla loro ombra; la cinghialessa sgretolò le ultime ghiande rimaste fra il musco, grugnendo per richiamare i piccini; e sei di essi, tutti eguali, col pelo a striscie dorate e morate come nastri di seta, accorsero inseguendosi e saltandosi addosso gli uni su gli altri: il settimo, quello che primo s’era avventurato pel mondo, non tornò. La madre volse attorno gli occhi dolci e selvaggi dalle palpebre rossicce, grugnì mostrando le zanne candide come i picchi dei monti, ma il cinghialetto non rispose, non tornò più.
{{Ct|f=90%|v=2|t=2|✱}}
Viaggiava, palpitando, grugnendo, dibattendosi invano entro la calda bisaccia d’un piccolo pastore. Addio, montagna natia, odore di musco, dolcezza di libertà appena gustata come il latte materno! Tutti gli spasimi della ribellione e della nostalgia vibravano nel ringhio del prigioniero; e non è da augurarsi neanche al nostro peggiore nemico lo strazio della sua lunga reclusione sotto un cestino capovolto. Passano le ore e i giorni: una piccola mano che pare coperta da un guanto oscuro, tanto è dura e sporca, introduce una scodella di latte sotto il cestino, e<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|il cinghialetto}}|47|riga=si}}</noinclude>
due grandi occhi neri spiano attraverso le canne della fragile prigione. Una vocina benevola parla al cinghialetto.
— Morsichi? Se non morsichi ti tiro fuori; se no buona notte e addio!
Il prigioniero grufola, soffia attraverso le canne; ma il suo grugnito è amichevole, supplichevole anzi, e la manina nera solleva il cestino; il cinghialetto lascia titubante il suo carcere e annusa il terreno intorno. Com’era diverso il mondo luminoso della montagna dal piccolo mondo scuro di questa cucina bassa e desolata, di cui il bambino, fratello del pastore, ha chiuso per precauzione la porta. Il focolare è spento; entro il forno, ove il cinghialetto spinge le sue nuove esplorazioni, sta ad essiccare un po’ d’orzo per il pane della povera famiglia.
— Bè, non vieni più fuori? Non sporcare l’orzo; non ne abbiamo altro e mia madre va a lavare i panni dei prigionieri per campare, e mio padre è in carcere.... — disse il bambino, curvandosi sulla bocca del forno.
Come colpito da quelle notizie il cinghialetto saltò fuori e i suoi piccoli occhi castanei dalle palpebre rossicce fissarono i grandi occhi neri del bambino: si compresero e da quel momento si amarono come fratellini. Per giorni e giorni furono veduti sempre assieme; il cinghialetto annusava i piedini sporchi del suo amico, e l’amico gli lisciava il pelo dorato e morato, o introduceva il dito nell’anello del suo codino.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|48|{{Sc|il cinghialetto}}|riga=si}}</noinclude>
Giorni sereni passavano per i due amici; il cinghialetto grufolava nel cortile roccioso che gli ricordava la montagna natia, e il bambino si sdraiava al sole e imitava il grugnito della bestiuola.
{{Ct|f=90%|v=2|t=2|✱}}
Un giorno passò nel viottolo una bella paesana alta ed agile e bianca e rossa come una bandiera, seguita da un ragazzetto il cui viso roseo pareva circondato da un’aureola d’oro.
Vedere il cinghialetto e gridare:
— Oh che bellino! Lo voglio! — fu tutt’una cosa per il bel fanciullo dai capelli d’oro. Ma il cinghialetto filò dritto in cucina e dentro il forno, mentre il suo padrone s’alzava, nero nel sole, minaccioso.
— È tuo? — domandò la paesana.
— Mio.
— Dammelo; ti dò una lira, — disse il signorino biondo.
— Non te lo dò neanche se crepi.
— Maleducato, così si parla?
— Se non te ne vai ti rompo la testa a colpi di pietra....
— Pastoraccio! Lo dirò a papà....
— Andiamo, andiamo, — disse la paesana, — glielo dirò io a sua madre.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|il cinghialetto}}|49|riga=si}}</noinclude>{{Ct|f=90%|v=2|t=2|✱}}
Infatti tornò, qualche sera dopo, mentre nella cucina desolata la lavandaia dei carcerati parlava col suo bambino come con un uomo anziano.
— Sì, Pascaleddu mio, — si lamentava, ansando e torcendo il suo grembiale bagnato, — se tuo padre non viene assolto, non so come faremo; io non ne posso più, con quest’asma; e quel che guadagna il tuo fratellino non basta neanche per lui. Che fare, Pascaleddu mio? E l’avvocato, come pagarlo? Ho impegnato la mia medaglia e i miei bottoni d’argento, per prendere l’orzo: dove andrò, se mi continua questo male?...
La paesana agile e rossa entrò nella povera cucina, sedette accanto al focolare spento.
— Dov’è il cinghialetto, Pascaleddu? — domandò guardandosi attorno. Il bambino andò a mettersi davanti al forno, la guardò, selvaggio e sprezzante, rispose una sola parola:
— Vattene!
— Maria Cambedda, — disse allora la paesana, rivolta alla donna che sbatteva il suo grembiale per farlo asciugare, — lo sai che sto al servizio di un giudice. Nei dibattimenti egli fa da pubblico ministero. La mia padrona è una riccona; hanno un figlio unico, un diavoletto che fa tutto quello che vuol lui. Il<noinclude>
<references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|50|{{Sc|il cinghialetto}}|riga=si}}</noinclude>
padre non vede che per gli occhi di suo figlio. Adesso il ragazzo è malato, mangia troppo! e padre e madre sembrano pazzi di dolore. Senti, l’altro giorno il ragazzo ha veduto un cinghialetto, qui nel vostro cortile, e lo vuole. Dammelo; o meglio domani mandalo con Pascaleddu; se c’è da pagare si paga.
— Il tuo padrone è giudice? — disse la donna, ansando. — Allora tu puoi dire una buona parola per mio marito: fra giorni si discuterà il suo processo. Se egli non viene assolto, io sono una donna morta....
— Io non posso parlar di queste cose al mio padrone....
— Ebbene, domani Pascaleddu porterà il cinghialetto; digli almeno, al tuo padrone, che il bambino è figlio del disgraziato Franziscu Cambedda.... Digli che ho l’asma; che moriamo di fame....
La paesana non promise nulla: tutti sapevano che Franziscu Cambedda era colpevole.
{{Ct|f=90%|v=2|t=2|✱}}
Il cinghialetto viaggiava di nuovo, ma questa volta attraverso la piccola città e fra le braccia del suo amico. I due cuoricini, l’uno accanto all’altro, palpitano d’ansia e di curiosità; ma se il bambino sa che deve tradire il suo amico, questi non si decide a credere che il suo amico possa tradirlo, e allunga il piccolo grifo al di sotto del braccio di Pasca-<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|il cinghialetto}}|51|riga=si}}</noinclude>leddu e con un occhio solo guarda le case, la gente, le strade, i monelli che lo seguono fino alla palazzina del giudice e uno dei quali, arrivati laggiù, s’incarica di picchiare alla porta e di gridare alla bella serva apparsa sul limitare:
— Pascaleddu piange perchè non vuol darvi il suo cinghialetto: se non fate presto a prenderglielo scappa e non ve lo dà più!...
— Non è vero, non piango; andate tutti al diavolo! — gridò Pascaleddu cercando di deporre il cinghialetto tra le braccia della serva: ella però lo fece entrare, mentre giusto in quel momento il giudice, con un plico di carte sotto il braccio, usciva per andare in Tribunale. Era un uomo piccolo e grasso, pallido, con due grandi baffi neri e gli occhi melanconici.
— Che c’è? — domandò, mentre la serva gli toglieva un filo bianco dalla manica della giacca.
— C’è questo bambino che porta il suo cinghialetto a {{spaziato|signoriccu}}: è il figlio di quel disgraziato Franziscu Cambedda che è in carcere: son tanto poveri.... muoiono di fame.... la madre ha l’asma....
Il giudice scosse la mano come per significare «ce n’è abbastanza» e disse, guardando Pascaleddu:
— Dagli qualche cosa.
La serva condusse il bimbo nella camera bianca e luminosa ove {{Spaziato|signoriccu}}, seduto sul lettuccio e avvolto in uno scialle, {{Pt|guar-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|52|{{Sc|il cinghialetto}}|riga=si}}</noinclude>
{{Pt|dava|guardava}} un libro pieno di figure strane: erano donne e uomini coperti di pelliccie, di teste di volpe, di code di faina; erano pelli d’orso, di leopardo, di cinghiale: si vedeva bene che il fanciullo dai capelli d’oro amava le bestie feroci. Appena vide il cinghialetto buttò il libro e tese le braccia gridando:
— Dammelo, dammelo!
La mamma, una bella signora alta e bionda in vestaglia azzurra, si curvò su lui spaventata.
— E che, lo vuoi a letto, amor mio? Sporca tutto, sai: lo mettiamo in cucina, e appena ti alzerai giocherai con lui.
— Io lo voglio qui! Dammelo o butto in aria lo scialle e mi alzo.
Glielo diedero: e la fuliggine del forno ove era stata trovata la carne della pecora rubata da Franziscu Cambedda macchiò il letto del figlio del giudice.
Pascaleddu raccattò il libro di figure e lo guardò fisso.
— Lo vuoi? prenditelo, — disse la signora.
Pascaleddu lo prese e se ne andò: di fuori i monelli lo attendevano, e cominciarono a domandargli che cosa aveva ricevuto in cambio del cinghialetto, e lo sbeffeggiarono, gli tolsero il libro.
Ma Pascaleddu lo strappò loro di mano, se lo strinse sotto il braccio e via di corsa: gli pareva di aver almeno un ricordo del suo povero amico.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|il cinghialetto}}|53|riga=si}}</noinclude>{{Ct|f=90%|v=2|t=2|✱}}
Il suo povero amico conobbe tutti gli strazî di una schiavitù dorata. Quante volte {{Spaziato|signoriccu}} fu sul punto di strangolarlo; quanti calci dai bei piedi intorno ai quali ondulava il falpalà della vestaglia azzurra; quante volte la serva disse:
— Lo arrostiremo il giorno della festa di {{Spaziato|signoriccu}}!
Solo il padrone era buono: quando dalla finestra sorrideva a suo figlio, guarito e ritornato in giardino, i suoi occhi erano così dolci e inquieti che al cinghialetto ricordavano quelli di sua madre su nella montagna.
Lasciato qualche volta in pace, il cinghialetto si divertiva ad annusare i piedi della serva, a correrle appresso e a mettere il grifo entro le casseruole. Spesso lo lasciavano anche razzolare nell’orto grande e selvatico, ove cresceva una pianta d’olivo e una di quercia: ore di gioia tornarono anche per lui, e quando se ne stava sdraiato a pancia in su fra i cespugli e vedeva il cielo azzurro, le nuvolette rosse, la casina bianca fra gli alberi gli pareva d’essere ancora sulla montagna. Appiattato più in là, col suo fucile, la pistola, la spada e lo stocco, {{Spaziato|signoriccu}} giocava a {{Spaziato|far la caccia}} e mirava il cinghialetto e gli correva {{Pt|ad-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|54|{{Sc|il cinghialetto}}|riga=si}}</noinclude>
{{Pt|dosso|addosso}} tempestandolo di colpi e turbando così la sua beatitudine.
Un giorno tutte le casseruole cominciarono a friggere nella cucina, ove la bella serva splendeva, in mezzo al fumo, come la luna rossa fra i vapori della sera. Era la festa di {{Spaziato|signoriccu}} e in attesa dell’ora del pranzo, qualcuno degli invitati, tutti amici di casa, entrava in cucina per vedere cosa la ragazza preparava di buono, ma in realtà per guardar lei che era il miglior boccone. Fra gli altri entrò, a passi furtivi, il delegato, che fece una carezzina alla serva e nascose la sua pistola in un buco dietro la finestra.
— La metto qui perchè quel diavoletto mi fruga in saccoccia e la vuole: non toccarla, è carica.
Di là c’era gran chiasso: tutti ridevano e parlavano, e il padrone e un altro magistrato discutevano sulla «legge del perdono» da poco messa in uso da un buon giudice di Francia.
— Quel disgraziato che abbiamo assolto oggi, quel Cambedda, ebbene.... — diceva il padrone, — ebbene, ha rubato per bisogno.... è un padre di famiglia, ha due figli piccoli, di buona indole.... La legge deve adattarsi....
— La legge, oramai, è inesorabile solo per i ricchi, — sogghignò il delegato; e tutti risero.
Il cinghialetto, in cucina, leccava i piatti in compagnia d’un gattino nero. Sebbene roba ce ne fosse d’avanzo per tutti e due, il gattino metteva le zampe in avanti e sollevava i baffi<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|il cinghialetto}}|55|riga=si}}</noinclude>
sopra i dentini bianchi come granellini di riso.
D’improvviso, mentre la serva era in sala da pranzo, {{Spaziato|signoriccu}} precipitò in cucina: vestito di azzurro, coi capelli lisci e lucenti come una cuffia di raso dorato, egli sembrava un angioletto, e volava anche, da una sedia all’altra, dai fornelli alla tavola, da questa alla finestra. Vide la pistola, la prese con precauzione, la rimise nel buco: e non gridò di gioia, ma i suoi occhi diventarono metallici e selvaggi come quelli del gattino.
Si slanciò sul cinghialetto, mentre il gatto, più astuto, fuggiva, lo prese e lo portò nell’orto, in direzione della finestra di cucina.
— Questa volta è per davvero! — gridò saltellando. — Sta lì fermo.
Il cinghialetto fiutava i cespugli: era felice, sazio e beato; vedeva {{Spaziato|signoriccu}} alla finestra di cucina, con una pistola in mano, ma non capiva perchè il gattino, là dall’alto della quercia, gli mostrasse ancora i denti e lo guardasse coi grandi occhi verdi spaventati.
Una nube violetta lo avvolse: stramazzò, chiuse gli occhi; ma dopo un momento sollevò le corte palpebre rossicce e per l’ultima volta vide i più bei colori del mondo — il verde della quercia, il bianco della casina, il rosso del suo sangue.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|un grido nella notte}}|31|riga=si|nascondi=si}}</noinclude>
{{Ct|f=130%|v=4|t=4|L=2px|UN GRIDO NELLA NOTTE.}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|un grido nella notte}}|33|riga=si|nascondi=si}}</noinclude>Tre vecchioni a cui l’età e forse anche la consuetudine di star sempre assieme han dato una somiglianza di fratelli, stanno seduti tutto il santo giorno e quando è bel tempo anche gran parte della sera, su una panchina di pietra addossata al muro d’una casetta di Nuoro.
Tutti e tre col bastone fra le gambe, di tanto in tanto fanno un piccolo buco per seppellirvi una formica o un insetto o per sputarvi dentro, o guardano il sole per indovinare l’ora. E ridono e chiacchierano coi ragazzetti della strada, non meno sereni e innocenti di loro.
Intorno è la pace sonnolenta del vicinato di Sant’Ussula, le tane di pietra dei contadini e dei pastori nuoresi: qualche pianta di fico si sporge dalle muricce dei cortili e se il vento passa le foglie si sbattono l’una contro l’altra come fossero di metallo. Allo svolto della strada appare il monte Orthobene grigio e verde fra le due grandi ali azzurre dei monti d’Oliena e dei monti di Lula.
Fin da quando ero bambina io, i tre vecchi vivevano là, tali e quali sono ancora {{Pt|ades-|}}<noinclude></noinclude>
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Chiaroscuro/Le tredici uova
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Chiaroscuro/Un grido nella notte
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Chiaroscuro/Il cinghialetto
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<noinclude><pagequality level="4" user="Luigi62" /></noinclude>{{Ct|f=130%|v=4|t=4|L=2px|L’ULTIMA.}}<noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Luigi62" /></noinclude>{{Ct|f=130%|v=4|t=4|L=2px|LA VIGNA NUOVA.}}<noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione|||131}}</noinclude>[[File:Toaldo - Completa raccolta di opuscoli osservazioni e notizie diverse contenute nei giornali astro-meteorologici, Vol 1 - 1802 (page 12_1 crop).png|center|450px]]
{{Ct|class=capitoletto|Nel {{Sc|Giornale}} dell’Anno 1777.}}
{{Ct|class=capitoletto|DISCORSO}}
{{Ct|class=anno|{{Sc|sopra l’anno}} 1776.}}
{{Centrato|{{smaller|Recitato nell’Accademia Agraria di Padova li 12. Dec. 1776. in cui particolarmente si ragiona ''degl’Inverni Straordinarj''.}}}}
1. {{CapoletteraVar|U}}n Inverno crudele, e mortifero, una Primavera umida e fredda, una State composta di estremi di bollore, e di freddo, segnalata da neri temporali, da desolatrici gragnuole, da turbini sterminatori, un Autunno con prodigiose inondazioni, Terremoti, ed altri strani fenomeni, formano il carattere dell’anno 1776. d’ingrata memoria, e di quella stravaganza, che, non per esser anno Bissesto, ma per trovarsi in serie d’annate simili, nel ''Giornale Meteorologico'', con cenni non oscuri, pur troppo aveva spaventato. Sarei prolisso di troppo se riferir volessi con qualche dettaglio tutte le particolarità che<noinclude>{{Ct|class=destra|I 2}}</noinclude>
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Pagina:Toaldo - Completa raccolta di opuscoli osservazioni e notizie diverse contenute nei giornali astro-meteorologici, Vol 1 - 1802.djvu/179
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Chiarazuccarini
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione|132|{{Sc|osservazioni}},|}}</noinclude>mi trovo aver registrate nel mio Giornale d’Osservazioni. Mi ristringerò a ragionare particolarmente di due articoli rimarcabili, intendo lo straordinario freddo, e le Inondazioni. E prima
{{Ct|class=sezione|Dell’Inverno Straordinario 1776.}}
2. Fu il Decembre 1775, quantunque sereno sino alla vigilia di Natale, moltissimo freddo, essendo arrivato qualche giorno sino ai gradi 6., 4. sotto del gelo; il qual accelerato possesso minacciava invero un’aspra invernata: ma il precedente Decembre 1774. era stato molto più freddo coll’aggiunta di replicate nevi: eppure l’Inverno che ne seguì, non ebbe cosa d’estraordinario. Così il Gennajo 1776., quantunque dasse della neve, sino ai 20 non fu troppo rigido, e parea passata la stagione del freddo.
3. Sopravvenne il freddo quasi proditoriamente alla fine del Mese; e deve il nostro paese ringraziar Iddio che non ritrovasse neve in terra, che certo pericolava la vita degli animali, e degli uomini, come infatti successe in altri paesi più Settentrionali.
4. Quasi dappertutto il colmo del freddo<noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|76|{{sc|teoremi sulle linee del terz’ordine a doppia curvatura.}}|riga=si}}</noinclude>''{{Pt|coniugati|auto-coniugati}} della involuzione sono i due piani osculatori. I fuochi di tutti que’ piani congiunti formano pure una involuzione, i cui elementi auto-coniugati sono i punti di contatto de’ due piani osculatori.''
Per avere il ''punto centrale'' dell’involuzione de’ fuochi si condurrà per la ''direttrice'' il piano parallelo alla ''focale'' (retta contenente i fuochi). Questo piano ha il suo fuoco a distanza infinita, quindi il piano che gli è congiunto, ossia coniugato nella involuzione, avrà per fuoco il punto centrale richiesto, e sarà il ''piano centrale'' della involuzione di piani.
La cubica gobba ammette due piani osculatori paralleli fra loro, cioè segantisi secondo la retta ''direttrice'' posta nel piano all’infinito. Essi ponno quindi risguardarsi come gli elementi auto-coniugati di una involuzione di piani congiunti paralleli. Il piano centrale di questa involuzione avrà per congiunto quello all’infinito, e quindi sarà quello contenente i centri delle coniche secondo cui i piani osculatori della cubica segano la superficie luogo delle sue tangenti.
8.º Per un punto dato nello spazio, di coordinate <math>a:b:c:d</math>, passa una retta appoggiantesi alla cubica in due punti; le sue equazioni sono:
{{Centrato|<math>\begin{aligned}
(c^2 - bd)\mathrm{A} - (bc - ad)\mathrm{B} + (b^2 - ac)\mathrm{C} & = 0,\\
(c^2 - bd)\mathrm{B} - (bc - ad)\mathrm{C} + (b^2 - ac)\mathrm{D} = 0\end{aligned}</math>}}
{{no rientro}}e pe’ punti comuni alla retta ed alla cubica si ha:
{{Centrato|<math>i_1+i_2 = \frac{bc-ad}{c^2-bd},</math>{{nbsp|10}}<math>i_1i_2 = \frac{b^2-ac}{c^2-bd}.</math>}}
{{no rientro}}La retta è sempre reale, benchè i due punti possano essere ideali.
In un piano dato qualsivoglia:
{{Centrato|<math>l\mathrm{A} + m\mathrm{B} + n\mathrm{C} + h\mathrm{D} = 0</math>}}
{{no rientro}}esiste una sola retta, comune intersezione di due piani osculatori. Le sue equazioni sono:
{{Centrato|<math>(q^2 - pr)\mathrm{A} - 3r(\mathrm{B}q - \mathrm{C}r) = 0,</math>{{nbsp|10}}<math>(q^2 - pr)\mathrm{D} + 3p(\mathrm{B}p - \mathrm{C}q) = 0</math>}}
{{no rientro}}avendosi pe’ punti di contatto:
{{Centrato|<math>i_1+i_2 = \frac{q}{p} = \frac{mn-9hl}{3ln-m^2},</math>{{nbsp|10}}<math>i_1i_2 = \frac{r}{p} = \frac{3hm-n^2}{3ln-m^2}.</math>}}
{{no rientro}}La retta è sempre reale, benchè i due piani osculatori possano essere ideali. Ossia:<noinclude></noinclude>
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Pagina:Opere matematiche (Cremona) I.djvu/91
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Dr Zimbu
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/* Riletta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|teoremi sulle linee del terz’ordine a doppia curvatura.}}|77|riga=si}}</noinclude>{{nop}}
''Per un punto data nello spazio passa sempre una retta (ed una sola) che è focale di un fascio di piani congiunti. In un piano dato esiste sempre una retta (ed una sola) che è direttrice di un fascio di piani congiunti. Se il punto dato è il fuoco del piano dato, le due rette sono reciproche, e i due fasci di piani congiunti coincidono in un solo fascio.''
Per ogni punto dello spazio passano tre piani osculatori della cubica, epperò tre rette, ciascuna delle quali è direttrice di un fascio di piani congiunti. Se i tre piani osculatori sono reali, anche le tre direttrici sono reali; ma se due de’ piani osculatori sono ideali, si ha una sola direttrice reale, ed è quella comune ai due piani ideali.
Un piano qualunque sega la cubica in tre punti, epperò contiene tre rette, ciascuna delle quali è focale di un fascio di piani congiunti. Se i tre punti d’intersezione sono reali, tali sono anche le tre rette che li uniscono a due a due; ma se due di quelli sono ideali, si ha una sola focale reale, ed è la retta che passa pe’ due punti ideali. Ossia:
''Per un punto qualunque dello spazio passano o tre rette direttrici reali o una sola, secondo che per quel punto si ponno condurre alla cubica tre piani osculatori reali o un solo. In un piano qualunque esistono tre rette focali reali o una sola, secondo che quel piano sega la cubica in tre punti reali o in un solo.''
Credo interessante la proprietà che segue:
''Se una retta focale incontra la cubica in due punti reali, e per conseguenza la relativa direttrice esiste in due piani osculatori reali, ciascun piano passante per questa incontra la cubica in un solo punto reale. All’incontro, se la focale incontra la cubica in due punti ideali, ogni piano passante per la direttrice incontra la cubica in tre punti reali. Ossia: ciascun piano di un fascio di piani congiunti in involuzione incontra la cubica in tre punti reali o in uno solo, secondo che gli elementi auto-coniugati della involuzione sono ideali o reali.''
Infatti, affinchè la retta [[#eq3|(3)]] incontri la cubica in due punti reali è necessario e sufficiente che sia:
{{Centrato|<math>q^2 - 4pr > 0</math>}}
{{no rientro}}ossia, ponendo per <math>p</math>, <math>q</math>, <math>r</math> i loro valori in funzione di <math>\sigma</math>, <math>\sigma_1</math> e <math>\sigma_2</math>:
{{Centrato|<math>27\sigma_2^2 - 18\sigma\sigma_1\sigma_2 - \sigma^2\sigma_1^2 + 4\sigma_1^3 + 4\sigma^3\sigma_2 > 0</math>}}
{{no rientro}}la quale è appunto la condizione necessaria e sufficiente perchè l’equazione:
{{Centrato|<math>i^3 - \sigma i^2 + \sigma_1i - \sigma_2 = 0</math>}}
{{no rientro}}che dà i parametri de’ punti comuni alla cubica ed al piano [[#eq1|(1)]], abbia due radici imaginarie; ''c. d. d.''<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione|222|DELLE STORIE|}}</noinclude>{{Pt|duto|perduto}} sotto Claudio e Nerone, per pubbliche storsioni. Piacque a chi perdonò, che quel che fu avarizia, cambiato nome, apparisse offesa maestà; perlo cui odio allora, le leggi anche buone perivano.
LXXVIII. Prese con simile larghezza gli animi delle eiltà e province. Ispali ed Emerita, colonie, rifornì di famiglie. Tutti i Lingoni fece cittadini romani: donò le città dei Mauri alla Provincia betica; leggi nuove alla Gappadocia e all’Affrica • più per mostra che di durata; cose allora necessarie e scusate. Nè in que’ gran pensieri gli uscì del capo il ruzzo degli amori: e fece rimettere per decreto del Senato le statue a Poppea. E credesi che, per guadagnarsi il popolo, trattasse di celebrar la memoria di Nerone. E fu chi gli rimise le statue, e gridarono alcuni giorni il popolo e i soldati, Viva Nero.xe Otone • quasi raddoppiandoli novello splendore, peritossi a proibirlo e vergognossi d’accettarlo.
LXXIX. A questa guerra civile, si voltarono tutti gli animi; e le cose di fuori si trascuravano; onde novemila cavalli rossolani, gente sarmata, lo verno avanti ardirono, uccise due coorti, assaltarla Mesia con grandi speranze; e per la ferocità e successo più intesi a rubare che a combattere; onde la legion terza coi suoi aiuti, e con tutti gli ordini per combattere, gl’investì subitamente. Sparsi e senza pensiero, e. non potendo i cavalli carichi di fardelli per quelle vie sdrucciolanti correre, erano come pecore macellati, essendo gran cosa, che il tutto podere de’ Sarmati sia, come dir, fuor di loro. A piede niente vagliono; a cavallo una torma non la terrebbe un esercito; ma quel dì, essendo molliccio e didiacciato, le loro pertiche e spadoni a due mani fur {{Pt|di-}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione|222|DELLE STORIE|}}</noinclude>{{Pt|duto|perduto}} sotto Claudio e Nerone, per pubbliche storsioni. Piacque a chi perdonò, che quel che fu avarizia, cambiato nome, apparisse offesa maestà; perlo cui odio allora, le leggi anche buone perivano.
LXXVIII. Prese con simile larghezza gli animi delle città e province. Ispali ed Emerita, colonie, rifornì di famiglie. Tutti i Lingoni fece cittadini romani: donò le città dei Mauri alla Provincia betica; leggi nuove alla Cappadocia e all’Affrica; più per mostra che di durata; cose allora necessarie e scusate. Nè in que’ gran pensieri gli uscì del capo il ruzzo degli amori: e fece rimettere per decreto del Senato le statue a Poppea. E credesi che, per guadagnarsi il popolo, trattasse di celebrar la memoria di Nerone. E fu chi gli rimise le statue, e gridarono alcuni giorni il popolo e i soldati, {{Sc|Viva Nerone Otone}}; quasi raddoppiandoli novello splendore, peritossi a proibirlo e vergognossi d’accettarlo.
LXXIX. A questa guerra civile, si voltarono tutti gli animi; e le cose di fuori si trascuravano; onde novemila cavalli rossolani, gente sarmata, lo verno avanti ardirono, uccise due coorti, assaltarla Mesia con grandi speranze; e per la ferocità e successo più intesi a rubare che a combattere; onde la legion terza coi suoi aiuti, e con tutti gli ordini per combattere, gl’investì subitamente. Sparsi e senza pensiero, e non potendo i cavalli carichi di fardelli per quelle vie sdrucciolanti correre, erano come pecore macellati, essendo gran cosa, che il tutto podere de’ Sarmati sia, come dir, fuor di loro. A piede niente vagliono; a cavallo una torma non la terrebbe un esercito; ma quel dì, essendo molliccio e didiacciato, le loro pertiche e spadoni a due mani fur {{Pt|di-}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione||LIBRO PRIMO|221}}</noinclude>Provenza a Vitellio; passandosi al più forte e vicino agevolmente. Le province lontane e tutte l’anni oltre mare, erano per Otone; non per amor suo, ma perchè quel nome di Roma e quell’ombra di Senato facevano un gran che; e già s’erano alle prime nuove acconci gli animi. A Otone fece giurare Vespasiano l’esercito di Giudea, Muoiano quello di Sona. A suo nome si teuevitno l’Egitto e tutte le province volte a Oriente, e l’Affrica, cominciatasi da Cartagine; ove, senza aspettar ordine di Vipsanio Aproniano Viceconsolo, Crescente liberto di Nerone (che ne’mali tempi s’ingerì anch’egli nelle cose pubbliche ) per l" allegrezza di questo nuovo Imperadore, pasteggiò la plebe, che a furia fece l’altre dimostrazioni. Seguitarono Cartagine l’altre città. Stando iu questa guisa divisi gli eserciti e vassalli, a Vitellio per pigliar il possesso dell’imperio conveniva far guerra.
LXXV1I. Otone lo governava come in gran pace parte con degnita, parte abborracciando senza decoro, secondo che il tempo chiedea. Stette Consolo con Tiziano suo fratello, gennaio e febbraio: li due seguenti mesi concedette a Virginio ( per un poco addolcire il germano esercito), e a Poppeo Vopisco, come a suo amico vecchio; molti dicevano per onorare i Viennesi: e confermò Celio e Flavio Sabini destinati da Nerone per maggio e giugno: e Ario Antonino e Mario Celso, da Galba, per luglio e agosto; nè Vitellio vincitore tolse loro tal dignità. Molti vecchi, già d’onor carichi, Otone colmò di pontefìcati, agurati; e molti nobili giovani tornati d’esilio riconfortò, rendendo loro i sacerdozj antichi di lor famiglie. Fu renduto il grado di Senatori a Cadio Rufo, a Pcdio Bleso, a Sevio Pontino; {{Pt|per-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione||LIBRO PRIMO|221}}</noinclude>Provenza a Vitellio; passandosi al più forte e vicino agevolmente. Le province lontane e tutte l’anni oltre mare, erano per Otone; non per amor suo, ma perchè quel nome di Roma e quell’ombra di Senato facevano un gran che; e già s’erano alle prime nuove acconci gli animi. A Otone fece giurare Vespasiano l’esercito di Giudea, Muciano quello di Soria. A suo nome si tenevano l’Egitto e tutte le province volte a Oriente, e l’Affrica, cominciatasi da Cartagine; ove, senza aspettar ordine di Vipsanio Aproniano Viceconsolo, Crescente liberto di Nerone (che ne’mali tempi s’ingerì anch’egli nelle cose pubbliche) per l’allegrezza di questo nuovo Imperadore, pasteggiò la plebe, che a furia fece l’altre dimostrazioni. Seguitarono Cartagine l’altre città. Stando in questa guisa divisi gli eserciti e vassalli, a Vitellio per pigliar il possesso dell’imperio conveniva far guerra.
LXXVII. Otone lo governava come in gran pace parte con degnita, parte abborracciando senza decoro, secondo che il tempo chiedea. Stette Consolo con Tiziano suo fratello, gennaio e febbraio: li due seguenti mesi concedette a Virginio ( per un poco addolcire il germano esercito), e a Poppeo Vopisco, come a suo amico vecchio; molti dicevano per onorare i Viennesi: e confermò Celio e Flavio Sabini destinati da Nerone per maggio e giugno: e Ario Antonino e Mario Celso, da Galba, per luglio e agosto; nè Vitellio vincitore tolse loro tal dignità. Molti vecchi, già d’onor carichi, Otone colmò di pontefìcati, agurati; e molti nobili giovani tornati d’esilio riconfortò, rendendo loro i sacerdozj antichi di lor famiglie. Fu renduto il grado di Senatori a Cadio Rufo, a Pedio Bleso, a Sevio Pontino; {{Pt|per-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione||LIBRO PRIMO|225}}</noinclude>All’ora Otone s’ardì d’entrare in campo: Centurioni e Tribuni gli fanno cerchio; e gittate loro armi in terra, chieggono riposo e salute. I soldati conobbero lo scandalo: e disposti a ubbidire, chiedevano essi gli autori della sollevazione al supplizio.
LXXXIII. Otone, benchè in tanto travaglio e diversità d’animo de’soldati, chiedenti i migliori il gastig0 di questa insolenza: e il volgo, e i più (come chi gode delle sedizioni e gareggiamenti dell’imperio) stimolati per garbugli e rapine a guerra civile, stimando ancora non potersi un principato di mal acquisto, con subita modestia e antica gravità ritenere; e dubitando d’un sacco in Roma, e del pericolo del Senato, finalmente così parlò:» Non vengo io, compagni miei, per accendere in voi affetto verso di me, nè coraggio a virtù, - che troppo vi abbondano; ma per pregarvi che nell’uno e nell’altro vi moderiate. Moveste il passato tumulto, non per cupidigia o per odio (che hanno messo molti eserciti in discordia), nè per fuggire o temer pericoli, ma per bontà soverchia, meno considerata che pronta; seguendo spesso a ottime cagioni, se non adopri il giudicio, pessimi effetti. Noi andiamo alla guerra . vuol’egli il dovere, o le occasioni che fuggono, che tutti gli avvisi si leggano, tutti i consigli si trattino in presenza di tutti? E’ così bene, i soldati non sapere alcune cose, come saperle. L’autorità dei Capi, il rigor degli ordini, vuole molte cose commettersi a’Tribuni e Centurioni in segreto. Se ogni fante ha da sapere il perchè, si perderà l’ubbidienza e l’imperio dietrole. Darassi per questo all’arme di mezza notte? imbratterassi le mani uno o due sgraziati e briachi, nel sangue del suo Centurione e Tribuno?<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione||LIBRO PRIMO|225}}</noinclude>All’ora Otone s’ardì d’entrare in campo: Centurioni e Tribuni gli fanno cerchio; e gittate loro armi in terra, chieggono riposo e salute. I soldati conobbero lo scandalo; e disposti a ubbidire, chiedevano essi gli autori della sollevazione al supplizio.
LXXXIII. Otone, benchè in tanto travaglio e diversità d’animo de’soldati, chiedenti i migliori il gastigo di questa insolenza: e il volgo, e i più (come chi gode delle sedizioni e gareggiamenti dell’imperio) stimolati per garbugli e rapine a guerra civile, stimando ancora non potersi un principato di mal acquisto, con subita modestia e antica gravità ritenere; e dubitando d’un sacco in Roma, e del pericolo del Senato, finalmente così parlò: „Non vengo io, compagni miei, per accendere in voi affetto verso di me, nè coraggio a virtù, che troppo vi abbondano; ma per pregarvi che nell’uno e nell’altro vi moderiate. Moveste il passato tumulto, non per cupidigia o per odio (che hanno messo molti eserciti in discordia), nè per fuggire o temer pericoli, ma per bontà soverchia, meno considerata che pronta; seguendo spesso a ottime cagioni, se non adopri il giudicio, pessimi effetti. Noi andiamo alla guerra; vuol’egli il dovere, o le occasioni che fuggono, che tutti gli avvisi si leggano, tutti i consigli si trattino in presenza di tutti? E’ così bene, i soldati non sapere alcune cose, come saperle. L’autorità dei Capi, il rigor degli ordini, vuole molte cose commettersi a’Tribuni e Centurioni in segreto. Se ogni fante ha da sapere il perchè, si perderà l’ubbidienza e l’imperio dietrole. Darassi per questo all’arme di mezza notte? imbratterassi le mani uno o due sgraziati e briachi, nel sangue del suo Centurione e Tribuno?<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione||LIBRO PRIMO|223}}</noinclude>{{Pt|sutili|disutili}}; tracollando i cavalli per lo peso degli uomini d’arme (questi eran principi o signori coperti di piastre di ferro o duro cuoio da tutta botta, ma gettati per terra da urto di nimici, non si potevau rizzare); o nella neve alta e tenera affogando; là dove il soldato romano in corazza arrendevole, con dardi o lance, o alle mani con la spada leggieri, avventandosi forava lo ignudo Sarmata, che non usa scudo. Pochi avanzati alla battaglia si nascosero per le paludi; e vi periron per lo freddo e per le ferite. Quando queste cose si seppero in Roma, M. Aponio che reggeva la Mesia, ebbe la statua trionfale; Fulvio Aurelio, Giuliano Tisio e Nimisio Lupo, Legati di legioni, le insegne Consolari; rallegrandosi Otone e gloriandosi d’avere con sua felice guerra, e suoi capitani ed eserciti accresciuto lo Stato;
LXXX. quando da picciola cagione, onde meno s’aspettava, nacque sollevamento, che ebbe a rovinar la città. Otone ordinò che la coorte diciassette-, sima, tenuta in Ostia, venisse in Roma. Vario Crispino Tribuno pretoriano, che ebbe la cura d’armarla, per meno confusione, dormente il campo, all’una ora di notte aperse l’armeria e cominciò a caricare. L’ora fu a sospetto: la cagione presa per colpa; e la procurata quiete levò rumore; e vedute l’armi, venne voglia a quelli ubbriachi d’adoperarle. Sbuffano i soldati; chiamano traditori i Centurioni, come se armassero le famiglie de’ Senatori contro a Otone; alcuni senza saper altro, scaldati dal vino, i peggiori per occasion di rubare, il volgo vago al solito d’innovare; e non lasciava il buio ubbidire i migliori; ammazzano un Tribuno, che alla sedizion sì opponeva e i più severi Centurioni; danno di piglio<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione||LIBRO PRIMO|223}}</noinclude>{{Pt|sutili|disutili}}; tracollando i cavalli per lo peso degli uomini d’arme (questi eran principi o signori coperti di piastre di ferro o duro cuoio da tutta botta, ma gettati per terra da urto di nimici, non si potevan rizzare); o nella neve alta e tenera affogando; là dove il soldato romano in corazza arrendevole, con dardi o lance, o alle mani con la spada leggieri, avventandosi forava lo ignudo Sarmata, che non usa scudo. Pochi avanzati alla battaglia si nascosero per le paludi; e vi periron per lo freddo e per le ferite. Quando queste cose si seppero in Roma, M. Aponio che reggeva la Mesia, ebbe la statua trionfale; Fulvio Aurelio, Giuliano Tisio e Nimisio Lupo, Legati di legioni, le insegne Consolari; rallegrandosi Otone e gloriandosi d’avere con sua felice guerra, e suoi capitani ed eserciti accresciuto lo Stato;
LXXX. quando da picciola cagione, onde meno s’aspettava, nacque sollevamento, che ebbe a rovinar la città. Otone ordinò che la coorte diciassette-, sima, tenuta in Ostia, venisse in Roma. Vario Crispino Tribuno pretoriano, che ebbe la cura d’armarla, per meno confusione, dormente il campo, all’una ora di notte aperse l’armeria e cominciò a caricare. L’ora fu a sospetto: la cagione presa per colpa; e la procurata quiete levò rumore; e vedute l’armi, venne voglia a quelli ubbriachi d’adoperarle. Sbuffano i soldati; chiamano traditori i Centurioni, come se armassero le famiglie de’ Senatori contro a Otone; alcuni senza saper altro, scaldati dal vino, i peggiori per occasion di rubare, il volgo vago al solito d’innovare; e non lasciava il buio ubbidire i migliori; ammazzano un Tribuno, che alla sedizion sì opponeva e i più severi Centurioni; danno di piglio<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Casmiki" />{{RigaIntestazione|224|DELLE STORIE|}}</noinclude>all’armi; montano a cavallo, con le spaile ignude: entrano in Roma, in palagio,
LXXXI. ove Otone faceva nobil convito a principali donne e uomini, i quali andaron tutti sozzopra; non sapendo se ciò era proprio furor di soldati o tradimento d’Otone: se peggio lasciarsi pigliare o fuggire, or faceano il costante, or gli scopria la paura, e guardavanlo in viso. Esso, come fanno gli insospettiti, spaurito, impauriva: e temendo del pericolo de’Senatori, più che del suo, mandò Capi pretoriani a raddolcire i soldati: e licenziò incontanente il convito. Vedresti i graduati, gittate le insegne via, schifata ogni comitiva di schiavi e d’amici, vecchi e donne, di notte correre per le strade: pochi alle lor case; ma appiattarsi in quelle di lor amici e partigiani i più minuali.
LXXXII. I soldati sforzano la porta del palagiocorrono all’apparecchio: domandano dove è Otone; fediscono Giulio Marziale Tribuno e Vitellio Saturnino Capo di legioni, paratisi avanti alla furia: tutto è arme e minacce a’Centurioni, a’Tribuni, a tutto’l Senato. Pazzi per sospetto e ciechi, non potendo aver collera con alcun particolare, la voleano sfogar con tutti. Otone, contro alla dignita dell’imperio, si rizzò in su’l letto, e con preghi e lagrime li raffrenò affatica; e tornaronsi malvolentieri al campo, e non senza aver fatto del male. Lo dì vegnente, come fusse la città presa, erano serrate le case, le vie vote, la plebe mesta, i soldati guardavano in terra, pensierosi più che pentiti. Parlarono a ogni squadra Licinio Procolo e Plozio Firmo Prefetti; ciascuno secondo sua natura, o brusco o dolce. La conchiusion fu, che si contasse fiorini centoventicinque per testa.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" /></noinclude>{{Ct|t=8|v=1|{{Sc|Lezione IV}}}}
{{Ct|v=3|w=5px|[IL «CINQUE MAGGIO»]}}
Dunque seguiamo il {{AutoreCitato|Alessandro Manzoni|Manzoni}} nella formazione faticosa dei suoi ideali. Io vi mostrai negl’''Inni'' gli elementi di un nuovo mondo e di un nuovo uomo, che il Manzoni poi ha cercato realizzare nell’Adelchi e nell’Ermengarda. Ha tentato di realizzarli drammaticamente; ma come vedemmo ne è riuscito un Coro, un semplice accento lirico.
In effetti, perché la lirica cristiana non sia una semplice effusione piena di unzione, una vuota generalità, è necessario che il poeta vi aggiunga la lotta ove si sviluppa l’elemento drammatico, la lotta tra il terreno e il divino.
Nel Medio Evo quella lotta concepivasi in modo esteriore e spesso fantastico e grottesco: i romantici, che ricostruivano nel secolo XIX il Medio Evo, han cercato ottenere l’effetto esteriore dal fantastico e dal grottesco, come vedremo quando esamineremo l’''Ildegonda'' di {{AutoreCitato|Tommaso Grossi|Tommaso Grossi}}. Basta che voi ricordiate le «missioni» dei vostri paesi, rammentiate come i predicatori rappresentano la morte cristiana: al letto del morente sono l’Angelo buono e l’Angelo cattivo, che si contendono l’anima: uno vuol inspirare nel moribondo la memoria delle sue vicissitudini terrene, l’altro cerca di elevarlo al cielo. Ecco il grottesco, ma questo grottesco è stato pure il fondamento di tutta la poesia del Medio Evo. Che cosa è infatti la ''Divina Commedia''? Ma la lotta tra il terreno e il divino presentata in tre momenti successivi, Inferno, Purgatorio e Paradiso!</br><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione|140|{{Sc|lezioni}}|}}</noinclude>{{Spazi|8}}Saltiamo i secoli, veniamo al romanticismo. Che cosa è il ''Faust'' del {{AutoreCitato|Johann Wolfgang von Goethe|Goethe}}? È la lotta tra il terreno e il divino, tra Dio e Mefistofele, prima intorno all’anima di Margherita. Quando Margherita è salva, ella stessa poi diventa lo strumento della salvazione di Faust, non ostante il patto da lui conchiuso col diavolo. La ''Divina Commedia'' è epica, perché là la lotta è presentata in momenti successivi; il ''Faust'' è dramma, la lotta è presentata come collisione permanente: in tutt’i fatti, in ogni scena v’è il contrasto tra il terreno e il divino. Margherita che tormentata dallo spirito cattivo, quando sta per spirare, ha da presso Mefistofele il quale cerca tirarla a sé, è la donna nella lotta simbolica esteriore tra il demonio e Dio.
{{AutoreCitato|Alessandro Manzoni|Manzoni}} come poeta del secolo XIX voleva emancipare la lotta da questo elemento simbolico ed esteriore, presentarla direttamente, come in ogni tragedia, tra i personaggi e gli avvenimenti; e volle darci la lotta in Ermengarda tra l’amore di Carlo e la tendenza cristiana. Non occorre ripetere quello che vi dissi, sapete ora perché non è riuscito: sentite la lotta svanire in quel dramma in cui Ermengarda rimane un incidente: il ''substratum'' vero della poesia ivi è il Coro.
Da questo fondamento cristiano non esce solamente una lirica più o meno drammatica, ma un nuovo mondo epico, in cui la storia è guardata con l’occhio dell’altra vita, come storia di Dio, del quale l’uomo non è che ombra, apparenza, strumento. Questo nuovo mondo epico si trova anche inviluppato negl’''Inni'': così nella ''Pentecoste'', nella ''Risurrezione'' trovate un nuovo modo di considerare le cose umane. Centro di questo mondo epico è la morte che ci dà il sentimento della vanità delle cose: ci avete il pensiero di {{AutoreCitato|Francesco Petrarca|Petrarca}}:
{{blocco centrato|{{smaller|Veramente siam noi polvere ed ombra.</br>}}}}
Fondamento di questo mondo è l’elemento provvidenziale, la storia è considerata come opera della Provvidenza, come la storia di Dio: è il mondo come l’ha concepito {{AutoreCitato|Jacques Bénigne Bossuet|Bossuet}}, e prima di lui {{AutoreCitato|Agostino d'Ippona|S. Agostino}}. E notate: se il mondo rappresentato come<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione| |{{Sc|iv. il «cinque maggio»}}|141}}</noinclude>storia di Dio fosse regolato da Dio come intelligenza o ragione accessibile all’uomo, poca differenza sarebbe tra questo concetto e il concetto moderno della storia, poiché Dio, comunque in diversa maniera ognuno se lo figuri, è il complesso delle leggi eterne secondo cui cammina il mondo. Però nel senso cristiano Dio è volontà ragionevole, ma ragione imperscrutabile all’uomo, il quale non ha il diritto di domandare: — Perché? — . Quando vuole spiegarsi i mali della vita, non può domandarne la ragione all’Onnipotente; gli si risponde:— I suoi fini sono imperscrutabili! — . Fondamento di questo mondo è dunque l’arbitrio divino, all’uomo rimane la rassegnazione, il «chinar la fronte», come vedremo oggi.
Ora tutti questi concetti, una volta che il poeta li ha fatti suoi, ed ha pensato prima di manifestarli indirettamente negl’''Inni'', poi ha cercato concretizzarli drammaticamente in Adelchi ed Ermengarda, non sono oziosi, diventano la forma del suo concepire e del suo sentire. Oramai checché tratti {{AutoreCitato|Alessandro Manzoni|Manzoni}}, questi concetti vi devono entrare, egli deve concepire così, pensare così.
Questo modo di concepire e di sentire di un uomo mette tra la realtà e lui una specie d’involucro, a guisa del velo di Iside. Con questa differenza, che il velo non è intorno ad Iside, ma entro di noi, nel nostro cervello. Quei preconcetti costituiscono qualcosa d’intermedio che non ci fa attingere la realtà direttamente, ma sempre con quel concetto in mezzo tra essa e noi.
Capite ora come Manzoni ha potuto concepire il ''Cinque Maggio''. Non sono più qui avvenimenti cercati nelle cronache, nel Medio Evo, ma avvenimenti contemporanei, che fecero la più grande impressione in tutt’i popoli civili. Egli prende la penna sotto la ripercussione della impressione contemporanea. Ebbene, quando Manzoni concepisce {{AutoreCitato|Napoleone Bonaparte|Napoleone}}, tra lui e la realtà si presenta l’involucro, cioè quel concetto che or ora vi ho spiegato: il mondo provvidenziale, storia di Dio; l’uomo strumento della Provvidenza; e ciò non può non esercitare influenza sul suo spirito. In questo che ho chiamato involucro o cornice, Manzoni
inquadra il ''Cinque Maggio''.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione|142|{{Sc|lezioni}}|}}</noinclude>Che cosa è {{AutoreCitato|Napoleone Bonaparte|Napoleone}}? Un uomo fatale, uno strumento della Provvidenza, l’orma più vasta dello spirito creatore:
{{blocco centrato|{{smaller|Del creator suo spirito</br>Più vasta orma stampar.</br></br>}}}}
{{Noindent|}}Che è la gloria?
{{blocco centrato|{{smaller|{{Spazi|25}}...Ai posteri</br>L’ardua sentenza.</br></br>}}}}
Noi dobbiamo riconoscere nella gloria un raggio di Dio, e senza osar dire se è vera o falsa, inchinarci al voler divino:
{{blocco centrato|{{smaller|{{Spazi|35}}... Nui</br>Chiniam la fronte al Massimo</br>Fattor...</br></br>}}}}
Quando questa gloria giunge al cospetto del cielo, dell’altra vita, che diviene? Silenzio e tenebre:
{{blocco centrato|{{smaller|Ov’è silenzio e tenebre</br>La gloria che passò</br></br>}}}}
E quando l’uomo è oppresso dal peso delle sue rimembranze, avviene un miracolo epico secondo il concetto cristiano: una mano scende dal cielo, lo toglie dalla terra, lo trasporta «in più spirabil aere». Tutte le vicissitudini di Napoleone, grandi gioie e grandi dolori, son opera di Dio:
{{blocco centrato|{{smaller|Quel Dio che atterra e suscita,</br>Che affanna e che consola.</br></br>}}}}
{{Spazi|8}}Ricomparisce innanzi a questa realtà quel mondo lirico-epico di {{AutoreCitato|Alessandro Manzoni|Manzoni}}, che già vi ho presentato. Ma tutto questo penetra la sostanza della poesia? Questa che l’autore vi presenta è veramente la storia di Dio? Sentite voi che Napoleone è lo strumento di Dio? Avete impressione religiosa qui, il sentimento del soprannaturale? Quel Dio che atterra e suscita è invisibile in<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione| |{{Sc|iv. il «cinque maggio»}}|143}}</noinclude>tutta questa storia umana, ed all’ultimo si manifesta in modo così commovente:
{{blocco centrato|{{smaller|Sulla deserta coltrice</br>Accanto a lui posò;</br></br>}}}}
lo sentite voi in tutte le parti di questa poesia? Il sostrato religioso penetra tutto l’insieme?
{{Indent|2|Io vi domando se dopo letta la poesia sentite quel profondo raccoglimento che si prova leggendo ''Giobbe'' o il {{AutoreCitato|Jacques Bénigne Bossuet|Bossuet}} o i grandi scrittori cristiani. No; che sentite? Quali impressioni avete leggendo il ''Cinque Maggio''? Voi sentite quella grande realtà, {{AutoreCitato|Napoleone Bonaparte|Napoleone}}.}}
{{Indent|2|È il caso di cui vi ho parlato altre volte. Non sempre quello che il poeta vuol fare lo fa. Egli ha voluto formare un’epopea cristiana, la storia del mondo penetrata dalla storia di Dio, e tutto ciò si riduce ad una semplice macchinetta poetica, e ve ne accorgete solo all’ultimo, quando viene la mano divina a prendere Napoleone e ad avviarlo}}
{{blocco centrato|{{smaller|Ai campi eterni, al premio</br>Che i desiderii avanza.</br></br>}}}}
{{Noindent|Lì comparisce il ''Deus ex machina'': tutto il resto è la realtà che l’autore ha sentita e rappresentata.}}
{{Indent|2|Così sempre avviene all’uomo di genio.}}
{{Indent|2|Il pedante, quando si ha formato un involucro nella sua testa, vi rimane; su lui non opera la grande fecondatrice degli ingegni, la realtà. {{AutoreCitato|Alessandro Manzoni|Manzoni}} si trova sotto l’impressione vera, contemporanea, è ispirato da essa; quindi, mentre vuol fare la storia di Dio, che gli esce? La leggenda di Napoleone; gli esce Napoleone non com’era concepito dalle persone adulte, intelligenti, colte, ma come [era] concepito dalle moltitudini, dal popolo.}}
{{Pt||{{Spazi|8}}}}Napoleone è uno dei personaggi più complessi che ci presenti la storia. Ci è in lui il lato poetico, perché egli amava la {{Pt|Fran-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione|144|{{Sc|lezioni}}|}}</noinclude>{{Pt|cia|Francia}}, amava la gloria, avea il sentimento vivo dell’ordine, aveva anche il suo sentimento astratto della giustizia, era uomo moderno, diffuse quelle idee colla spada. Ma ci è un’altra parte, che fa di lui una delle figure più difficili ad essere attinte, non dirò dal poeta, ma dallo scienziato e dallo storico.
{{Indent|2|{{AutoreCitato|Alessandro Manzoni|Manzoni}} ha gittato via tutto questo: non ci è per lui il francese, non l’uomo contemporaneo, l’uomo dalle idee moderne, rivoluzionario, che pose fine alla rivoluzione e instaurò la reazione. Tutto questo contenuto svapora innanzi a Manzoni come {{AutoreCitato|Napoleone Bonaparte|Napoleone}} era svaporato innanzi alle moltitudini. Che era Napoleone pel popolo?}}
{{Indent|2|Il popolo non vede nelle cose umane che ciò che può ammirare, ciò che desta il maraviglioso: ci vede il miracolo. Se fosse capace di vedere sotto al miracoloso le leggi severe dello spirito, avrebbe intelligenza adulta, forte, non sarebbe più popolo. Il grand’uomo innanzi al popolo è una forza vuota: nei tempi barbari, forza fisica, ed allora si hanno gli Orlandi e i Rinaldi; ne’ tempi più civili, forza intellettuale, morale. Che c’è dentro questa forza? Qual uso se ne è fatto? Che effetti storici ne sono usciti? Qual missione aveva Napoleone? L’ha egli compiuta? Tutte queste cose escono fuori dal concetto del popolo, il quale ammira la grandezza dell’uomo, la grandezza straordinaria degli avvenimenti, quella morte straordinaria: il vedere quel grande, solo, silenzioso, confinato sullo scoglio di Sant’Elena, ingrandisce il piedistallo su cui l’immaginazione del popolo mette Napoleone. Manzoni, ritraendo il Napoleone delle moltitudini, ne ha tolto fuori tutt’i particolari determinanti che ti dànno il Napoleone di {{AutoreCitato|Victor Hugo|Victor Hugo}}, o di {{AutoreCitato|Alphonse de Lamartine|Lamartine}}, o di {{AutoreCitato|Pierre-Jean de Béranger|Béranger}}, e non ti presenta innanzi che gli effetti vuoti della forza, come è naturalmente, come la tempesta e il fulmine. Questo, lo vedete scoppiare e non gli date alcun fine, non gli domandate perché scoppia, perché ha ucciso piuttosto uno che un altro.}}
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Nel ''Cinque Maggio'' quindi vibra una corda sola, v’è una sola corrente: è la rappresentazione del maraviglioso e dello straordinario, sia come forza generale dell’uomo, sia come lo {{Pt|straor-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione| |{{Sc|iv. il «cinque maggio»}}|145}}</noinclude>{{Pt|dinario|straordinario}} delle vicissitudini storiche. C’è la sola corda del maraviglioso.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}In che modo questa ispirazione vera ha fatto suonare quella corda? Come il poeta ne ha saputo cavare gli effetti del maraviglioso? Entriamo ora in particolari di pura forma, per intendere gli effetti estetici del poema.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}La parola, la quale deve produrre gli effetti del maraviglioso, finché riman nella regione delle idee o dei concetti, può riuscire, perché le basta un pensiero che vi rappresenti innanzi qualcosa d’infinito, per attingere il suo scopo. Quando {{AutoreCitato|Alessandro Manzoni|Manzoni}} ci dice :
{{blocco centrato|{{smaller|Ai lieti campi, al premio</br>Che i desiderii avanza,</br>Ov’è silenzio e tenebre</br>La gloria che passò,</br></br>}}}}
{{Noindent|tutto questo è un maraviglioso di concetto, un gran pensiero che vi fa balenare innanzi qualcosa di non definito, che vi dà l’immagine dell’infinito, come quel « premio che avanza il desiderio », come la gloria divenuta « silenzio e tenebre ».}}
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Avete qui un concetto sublime; ma se il ''Cinque Maggio'' fosse così cucito di concetti sublimi, sarebbe una storpiatura. Manzoni non ricorre a questo mezzo facile del sublime che verso l’ultimo, quando sparisce l’uomo e comparisce Dio, Dio che è l’espressione estetica del concetto del sublime. Nel resto dell’ode il poeta non ricorre punto a simili concetti.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Qui sta la principale differenza tra l’ode italiana e quella di {{AutoreCitato|Alphonse de Lamartine|Lamartine}}, di {{AutoreCitato|Pierre-Jean de Béranger|Béranger}}, di {{AutoreCitato|Victor Hugo|Victor Hugo}}. Ivi il poeta a proposito di {{AutoreCitato|Napoleone Bonaparte|Napoleone}} esprime i suoi sentimenti, le sue aspirazioni, corre appresso a’ concetti; qui il poeta sparisce, avete innanzi la realtà storica nei suoi momenti successivi; perciò là domina il carattere lirico, questa del Manzoni è strettamente produzione epica.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Rinunziando a questo sublime di concetti, e pure volendo innalzare l’immaginazione nella regione dell’infinito, la parola è insufficiente, rimane al disotto rispetto alla pittura, quando<noinclude>{{PieDiPagina|{{x-smaller|10 — {{Sc|De Sanctis}}, ''Manzoni''.}}||}}<references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione|146|{{Sc|lezioni}}|}}</noinclude>non si ricorre ai concetti ma ai fatti. Perché la parola è obbligata a mettervi successivamente innanzi i fatti maravigliosi, la pittura li raggruppa in un quadro solo e vi produce impressione immediata. Per sentire il maraviglioso in poesia siete obbligati a percorrere successivamente tutta una serie, e poi l’immaginazione deve formarsene un quadro ideale; essa è obbligata ad un lavoro faticoso di ricostruzione. Quando invece avete un quadro innanzi, tutte le idee e i fatti aggruppati nel quadro vi dànno una impressione simultanea. Nell’arte le impressioni «mediate» sono seconde impressioni, ''après coup'', come dicono i Francesi, e ci lasciano freddi, mentre niente è così irresistibile come l’impressione instantanea che vi viene dalla vostra visione.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Come farà il poeta per rimediare a questo difetto non suo, ma dello strumento che adopera? Ricorre al sistema de’ gruppi, che è un grande ed efficace strumento di poesia. Che cosa sia questo sistema, ve lo spiegherò ora.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Che cosa è dunque il sistema de’ gruppi? Si tratta di fare colla parola quello che fa il pittore: rompere le distanze, sopprimere i tempi, togliere la successione negli avvenimenti, fonderli, aggrupparli, e di tanti avvenimenti diversi per tempi e per luoghi formarne un solo che produca impressione instantanea.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Per uscire dalle astrazioni, vi darò qualche esempio; e prima, le battaglie di {{AutoreCitato|Napoleone Bonaparte|Napoleone}}. Se il poeta rappresentasse successivamente le diverse battaglie, Marengo, Austerlitz, Waterloo, per quanto ciascuna sia interessante, sarebbe impossibile per voi avere quell’impressione che viene dal simultaneo e dall’insieme; avreste impressioni successive, lente, mediate. Che fa il poeta? Vi deve dare un quadro come il pittore, deve emulare costui. E in che modo? Trovando un’immagine che faccia da centro,
intorno alla quale si aggirino avvenimenti, tempi e luoghi; togliendone ciò che è successivo in realtà e presentando un effetto d’insieme. Quando per esempio egli dice:
{{blocco centrato|{{smaller|Di quel securo il fulmine</br>Tenea dietro al baleno;</br>Scoppiò...</br>}}}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione| |{{Sc|iv. il «cinque maggio»}}|147}}</noinclude>vi presenta una grande immagine: appena ci è il baleno, cade il fulmine e scoppia. Intorno a questa immagine pittorica aggruppa tempi e luoghi diversi: colla stessa rapidità con cui al baleno succede il fulmine, vedete comparirvi innanzi il Manzanarre e il Reno, le Alpi e le Piramidi: si presentano infiniti spazii, che la vostra immaginazione riempirà subito degli avvenimenti che vi si riferiscono. Dopo l’immagine centrale pittorica, il poeta ripiglia subito avvenimenti, tempi e luoghi, compie l’effetto d’insieme, dicendo:
{{blocco centrato|{{smaller|Scoppiò da Scilla al Tanai,</br>Dall’uno all’altro mar.</br></br>}}}}
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Ecco come il poeta può raggiungere l’effetto del simultaneo, come il pittore nel quadro. Questo nel ''Cinque Maggio'' è il sistema generale di {{AutoreCitato|Alessandro Manzoni|Manzoni}}. Egli non ha presente la storia di {{AutoreCitato|Napoleone Bonaparte|Napoleone}} esposta successivamente, come in un poema epico; ha innanzi tre o quattro situazioni drammatiche di Napoleone, che insieme dànno l’idea di tutta la vita dell’eroe, e ciascuna di esse situazioni ha per centro un’immagine pittorica che si fissa nella fantasia, e intorno alla quale si avvolgono tempi, luoghi, avvenimenti, attirati e mossi da quella.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Guardate per esempio al principio la prima immagine colossale: la spoglia di Napoleone, e dirimpetto la terra immobile come la spoglia. Andate avanti e trovate l’esempio citato del fulmine che scoppia dietro al baleno, poi quel
{{blocco centrato|{{smaller|Due volte nella polvere,</br>Due volte sugli altar,</br></br>}}}}
{{Noindent}}conclusione che vi spaventa per la novità delle parole e la grandezza dell’immagine intorno a cui girano tutti gli avvenimenti di Napoleone. Procedete ancora innanzi: trovate un’altra grande immagine. Napoleone assiso tra due secoli; e poi il Napoleone tradizionale, con gli occhi bassi e le mani conserte sul petto,<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione|148|{{Sc|lezioni}}|}}</noinclude>come si vede in tutte le statue; e all’ultimo l’immagine di {{AutoreCitato|Napoleone Bonaparte|Napoleone}} sulla coltrice, con Dio che gli è d’accanto. Ecco, in tante immagini, tanti centri di vita e di azione.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Che ne nasce? La vastità della prospettiva e dell’orizzonte. Quando si è saputo raggruppare con questo sistema fatti distanti per tempi e per luoghi, e presentarli come simultanei, che avete innanzi a voi? Sentite l’infinito, avete innanzi l’immenso. Permettetemi ch’io vi citi una strofa:
{{blocco centrato|{{smaller|{{Spazi|6}}La procellosa e trepida</br>Gioia di un gran disegno,</br>L’ansia d’un cor che indocile</br>Ferve, pensando al regno;</br>E il giunge, e tiene un premio</br>Ch’era follia sperar;</br>{{Spazi|6}}Tutto ei provò: ecc.</br></br>}}}}
{{Noindent|Vi domando: — Quale effetto sentite vedendo tutti questi fatti, tutta la storia di Napoleone, così raggruppata insieme? — . Appunto un immenso orizzonte, che comincia dalla procella e va a finire a quella grande immagine pittorica:}}
{{blocco centrato|{{smaller|Due volte nella polvere.</br>Due volte sugli altar.</br></br>}}}}
{{Noindent|Ma non basta che i gruppi sieno ben fatti e gli orizzonti vasti. Ci vuole lo sviluppo di questi orizzonti. Se avete innanzi un vasto cielo senza poter fermare lo sguardo in qualche punto, avrete vuota generalità; un sublime di concetti come in quell’}}
{{blocco centrato|{{smaller|Ov’è silenzio e tenebre</br>La gloria che passò,</br></br>}}}}
{{Noindent|non il sublime pittorico. Questi gruppi hanno un proprio sistema di sviluppo, che sarebbe sconveniente quando si trattasse di rappresentare il successivo.}}
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Presentando una serie di fatti aggruppati, l’effetto che vuolsi indurre nel lettore non è tratto da questo o quel fatto, ma da<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione| |{{Sc|iv. il «cinque maggio»}}|149}}</noinclude>tutta la serie che opera con forza concentrica e condensata. Lo sviluppo nasce da’ rapporti, ravvicinamenti o contrasti di que’ fatti, tempi e luoghi diversi, costretti dall’immaginazione a riunirsi intorno ad una sola immagine.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Prendete il preludio, che comincia con suono di «gran cassa», il quale continua sino alla fine: perché qui, vi ho detto, c’è un sol motivo, una corda unica che vi tira fino all’ultimo, senza lasciarvi un momento di riposo: e già vedete là il sistema de’ ravvicinamenti. {{AutoreCitato|Napoleone Bonaparte|Napoleone}} è morto: «Ei fu»!
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Ma a proposito, tra le altre nostre umiliazioni ricordo questa: un critico nostro volle fare un esame del ''Cinque Maggio'', dimostrando esservi molti errori di grammatica. E diceva — «Ei fu». Chi «ei»? Secondo la grammatica il pronome si riferisce ad un nome detto innanzi: ora innanzi ad «ei» è il ''Cinque Maggio''; dunque, il ''Cinque Maggio'' fu! — .
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Questo stesso critico diceva a proposito di quella strofa:
{{blocco centrato|{{smaller|{{Spazi|6}}E ripensò le mobili</br>Tende, e i percossi valli ecc.</br></br>}}}}
{{Noindent|— Ma questa è situazione da caporale, non da generale in capo. Giacché il caporale bada a tutti questi movimenti — .}}
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Dunque: «Ei fu». Chi «ei»? Non è solo l’«ei» del poeta, ma quello di cui tutti parlavano, per cui tutti erano commossi. Fin dal principio avete un ravvicinamento gigantesco: qui il cadavere, là la terra così stupita, muta ed immobile che rassomiglia al cadavere.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Questo potrebbe parere qualcosa che oltrepassa il vero. Ma vediamo: ci sono certe statue in scultura, che vedute da vicino sembrano sconciature, e da lontano acquistano proporzioni naturali, come le statue della piazza del Plebiscito e i due cavalli di bronzo. In poesia accade lo stesso. Certe colossali concezioni, esaminate a freddo, dopo l’impressione immediata dei fatti, vedute con seconda impressione, sembrano cose grottesche, innaturali, come sembravano a quel critico che non sentiva più l’impressione immediata. Ma le concezioni colossali della poesia {{Pt|ve-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione|150|{{Sc|lezioni}}|}}</noinclude>{{Pt|dute|vedute}} da lontano sembrano vere e naturali. La «lontananza» in poesia è la vista in immaginazione, il guardare le cose con l’immaginazione; e quando questa si è saputa concitare, togliendola dal mondo ordinario delle misure e trasportandola in una regione superiore, tutto s’ingrandisce. Supponete qui l’immagine sola e che tutto il resto rimanesse freddo, allora si avrebbe uno sconcio ravvicinamento fatto a freddo, sottilizzando, lavorando più con l’intelligenza che con l’immaginazione. Ma qui il poeta stando sotto una possente impressione immediata, questa poesia è così rapida, calda, corrente con tanta uniformità fino all’ultimo sullo stesso tono, che le proporzioni naturali cambiano, il gigante pare naturale.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Ricorderò que’ versi:
{{blocco centrato|{{smaller|{{Spazi|6}}Ei sparve, e i dì nell’ozio</br>Chiuse in sì breve sponda,</br>Segno d’immensa invidia</br>E di pietà profonda,</br>D’inestinguibil odio</br>E d’indomato amor.</br></br>}}}}
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Qui il ravvicinamento è così intrinseco alla realtà, ha l’aria così naturale, che pochi di voi ci avranno badato. Qui vedete la statua colossale impicciolirsi esternamente innanzi agli occhi. Quell’uomo tanto operoso, eccolo in ozio: quell’uomo a cui l’Europa pareva piccola e [che] abbracciava coll’immaginazione tutto il mondo, eccolo chiuso in sì breve sponda! Vedetelo nella miseria quell’uomo, ecco il grande caduto. Ebbene ei diventa ancora più grande: vedete come il verso subito ripiglia:
{{blocco centrato|{{smaller|Segno d’immensa invidia</br>E di pietà profonda.</br></br>}}}}
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}È di lui che tutti si occupano, egli è ancor grande nell’invidia degli uni e nella pietà degli altri. La grandezza, l’infinito, il maraviglioso, risultano dal ravvicinamento improvviso dello stato di abbiezione al quale quell’uomo sembra ridotto, e {{Pt|dell’impres-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione|152|{{Sc|lezioni}}|}}</noinclude>{{Pt|menti|avvenimenti}}, tra le grida di gloria, vede lì per la prima volta morire il giorno tacitamente: vede il tramonto taciturno di un giorno inerte, mentre non ci era inerzia per lui. Ecco il suo martirio!
{{blocco centrato|{{smaller|</br>Chinati i rai fulminei...</br></br>}}}}
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Guardate alla scelta degli epiteti: quegli occhi che fulminavano, ora sono chinati; ci è l’antitesi non cercata, ma propria delle cose.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Non vi parlo di quell’onda di memorie che lo assale, tutta una battaglia rappresentata per via di sostantivi e di aggettivi: tutto è succo in questa poesia.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Andiamo ancora un po’ innanzi. Quando una poesia è indovinata, tutto è indovinato. Il metro del ''Cinque Maggio'' è già italiano, ma ricreato, rifatto dal {{AutoreCitato|Alessandro Manzoni|Manzoni}}. Che cosa sono queste strofette di sei versi? e in sei versi sempre condensata una serie di avvenimenti che dà l’effetto di un quadro? È il verso alessandrino, il verso francese, il doppio settenario, il verso di quattordici sillabe divenuto italiano e chiamato martelliano. Ma il verso francese si scrive intero e qui è diviso in due. Qual’è la differenza? Il verso alessandrino è stucchevole per la sua uniformità e cantilena e cascaggine; in Italia è riuscito solo nel genere comico, come l’ha usato {{AutoreCitato|Carlo Goldoni|Goldoni}}; i Francesi lo adoperano nella poesia seria, anche nell’epopea.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Manzoni in questo alessandrino getta uno sdrucciolo, ecco la novità: uno sdrucciolo che passa rapidamente sopra il suo complemento per dar la mano all’altro verso sdrucciolo: non potete fermarvi in questo accavallarsi di sdruccioli, dovete andare fino alla fine.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Vedete:
{{blocco centrato|{{smaller|{{Spazi|6}}E ripensò le mobili</br>Tende e i percossi valli...</br></br>}}}}
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Appena viene quel «mobili», tutto il resto ve lo mangiate, e correte all’altro verso. Perciò avete nell’ode una corrente continua, la rapidità, il calore, che vi mostrano la rapidità e il calore con cui il poeta ha dovuto concepire quest’ode.<noinclude><references/></noinclude>
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Chiarazuccarini
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione| |{{Sc|iv. il «cinque maggio»}}|153}}</noinclude>{{Spazi|8}}Ora, ripigliando il cammino e ritornando là donde ci eravamo mossi, che cosa è il ''Cinque Maggio''? C’è un contenuto religioso? C’è il sentimento del soprannaturale? Tutto ciò che di religioso vi ha messo {{AutoreCitato|Alessandro Manzoni|Manzoni}}, è la sostanza della poesia? No, un semplice involucro, la cornice del quadro. Sapete che i santi sono rappresentati con intorno un’aureola; ebbene, che cosa è questo ''Cinque Maggio''? È la statua di {{AutoreCitato|Napoleone Bonaparte|Napoleone}} con quell’aureola postavi dal poeta: quell’aureola è la cornice, il quadro è Napoleone. E che cosa è questa immagine di Napoleone? È Napoleone come è concepito dal popolo, una forza vuota che vi imprime l’effetto del maraviglioso.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Capite ora perché il ''Cinque Maggio'' sia riuscito la poesia più popolare in Italia, non solo rispetto alla lirica arcadica ed accademica, ma anche rispetto alla lirica di {{AutoreCitato|Ugo Foscolo|Foscolo}} e di {{AutoreCitato|Giuseppe Parini|Parini}}, la quale s’indirizzava ad un circolo ristretto di lettori, non penetrava negli strati inferiori della società. Questa è la prima poesia popolare in Italia, ed è stata tale anche fuori: in Germania se ne fecero cinque traduzioni. {{AutoreCitato|Johann Wolfgang von Goethe|Goethe}} ne fece la prima. {{AutoreCitato|Vittorio Alfieri|Alfieri}}, Parini, Foscolo, vi rappresentano un mondo non intimamente collegato colle tradizioni e coi sentimenti popolari, che richiede un sentimento sviluppato, abitudine di pensare molto svolta per essere gustato. Ecco perché in Italia non avevamo ancora letteratura popolare né in prosa né in poesia. Pregio di Manzoni è l’aver trovato il modo di rendere popolare la poesia lirica.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Cosi egli è il vero creatore della poesia popolare, come sarà il creatore della prosa popolare.
{{Pt| |{{Spazi|8}}}}Continueremo nelle seguenti lezioni a studiare come allontanandosi l’ideale del Manzoni a poco a poco dalla astrazione, giunga in fine ai ''Promessi Sposi'', il suo capolavoro.
{{smaller|{{Spazi|8}}[Ne ''La Libertà'', 21-22 febbraio 1872].}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Luigi62" />{{RigaIntestazione||— 34 —|}}</noinclude>fiamma, si rivelavano nella lor diversità possenti. Il suo più alto pregio era in quell’effetto di cui l’accusavano i nemici: che dalla sua scuola — dove convenivano l’onesto Critone e Platone uranio e il delirante Apollodoro e quel gentil Teeteto simile a un rivo d’olio fluente senza strepito — escisero il molle cirenaico Aristippo e Critia, il più violento dei Trenta Tiranni, e l’altro tiranno Caricle, e il meraviglioso violator di leggi Alcibiade che non conobbe limiti alla sua licenza meditata. “Il cuor mi balza assai più che ai coribanti, quando io odo i discorsi di costui„ diceva il figliuolo di Clinia, leggiadra fiera coronata di edera e di violette, tessendo il più fulgido elogio con cui siasi mai deificato in terra un uomo, alla fine di un convito che dalla bocca del Sileno aveva raccolto la grande iniziazione di Diotima.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Lagrande" />{{RigaIntestazione|[1748-1751]|''Ubbidienza, fedeltà, rispetto''|583|riga=si}}</noinclude>''eis''; il secondo nella I. ''Epistola'', cap. 2, v. 18, dice: ''Servi subditi, estote in omni timore doviinis, non tantum bonis et modestis, sed etiam dyscolis''.
Del resto non è forse nella Bibbia che si legge il più commovente esempio di rassegnazione, quella dell’Uomo-Dio che ossequente alla volontà del Padre va serenamente incontro a un doloroso supplizio? Che cosa di più pietoso delle parole di Lui:
{{Cld
|1748|Si possibile est, transeat a me calix iste, verumtamen non sicut ego volo, sed sicut tu.|''Evang. di S. Matteo'', cap. XXVI, v. 39|traduzione=Se è possibile, si allontani da me questo calice, tuttavia sia fatta non la mia volontà, ma la tua.}}
{{indent|0|E pochi versetti più sotto (v. 42):}}
{{Cld
|1749|Fiat voluntas tua.|traduzione=Sia fatta la tua volontà.}}
Un proverbio volgare dice: ''Comandi chi può, ubbidisca chi deve'', ma nei {{TestoCitato|I promessi sposi|''Promessi Sposi''}} del {{Sc|{{AutoreCitato|Alessandro Manzoni|Manzoni}}}} (cap. XIV), Renzo alterato dal vino nella osteria dove era andato a rifocillarsi dopo i tumulti milanesi, cosi lo adatta ai suoi casi:
{{Cld
|1750|Comanda chi può e ubbidisce chi vuole.}}
Ma del resto
{{Cld
|1751|Chi non sa ubbidire, non sa comandare.}}
{{indent|0|che è proverbio, non registrato dal Giusti nella ''Raccolta di proverbi toscani'', il quale registra invece questi altri due molto affini (ediz. stereot. del 1871 e anni segg., pag. 108):}}
<poem>
{{spazi|10}}Chi non sa fare, non sa comandare.
{{spazi|10}}Chi non fu buon soldato, non sarà buon capitano.</poem>
{{ni}}Se ne può trovare una fonte classica in un passo delle ''Epistolæ'' di {{AutoreCitato|Gaio Plinio Cecilio Secondo|{{Sc|Plinio}} il giovane}} (lib. VIII, ep. 14, 5): «Inde adulescentuli statim castrensibus stipendiis imbuebantur, ut imperare parendo, duces agere dum sequuntur, adsuescerent.» Il motto inglese, parallelo<noinclude></noinclude>
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Lagrande
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Lagrande" />{{RigaIntestazione|584|''Chi l'ha detto?''|[1752]|riga=si}}</noinclude>al nostro proverbio, ma più direttamente derivato dalla sentenza latina, ''Through obedience learn to command'', è popolare in Inghilterra in tale forma, perchè è scritto nella grande aula dell’Accademia Militare di Woolwich (fondata nel 1741).</p>
Come nobile esempio di obbedienza ricorderò anche il famoso:
{{Cld
|1752|Obbedisco.}}
{{indent|0|di {{Sc|{{AutoreCitato|Giuseppe Garibaldi|Giuseppe Garibaldi}}}}. Garibaldi nel 1866 alla testa dei suoi volontari aveva invaso il Trentino, e vi aveva condotta un’audace campagna, che se non fortunata al pari di altre sue, fu tuttavia la più splendida manifestazione del suo genio militare. Al 24 luglio gli Austriaci si erano ritirati fino a Trento, e il comandante supremo delle forze austriache nel Tirolo annunciava in un ordine del giorno che essendo impossibile di difendere il Tirolo italiano si ripiegava alla difesa del Tirolo tedesco: il generale Medici era già a pochi chilometri da Trento, quando il 25 luglio fu annunziata una tregua di otto giorni.}}
«Il 3 agosto la sospensione d’armi era prolungata di un’altra settimana, e il 10 [''no, il'' 9] dello stesso mese il generale Garibaldi riceveva dal generale La Marmora il seguente telegramma: «Considerazioni politiche esigono imperiosamente la conclusione dell’armistizio per il quale si richiede che tutte le nostre forze si ritirino dal Tirolo, d’ordine del Re. Ella disporrà quindi in modo che per le ore quattro antimeridiane di posdimani 11 agosto le truppe da lei dipendenti abbiano lasciato le frontiere del Tirolo. Il generale Medici ha dalla sua parte cominciato i movimenti.»
«Quale scossa abbia provato in quel momento il cuore dell’Eroe, lo storico può indovinarlo, ma affermarlo con certezza non può. Forse le vergogne immeritate di Custoza e di Lissa; la Venezia accettata come una elemosina dalle mani straniere; il Trentino perduto; Trieste abbandonata; il confine orientale d’Italia aperto da tutte le parti; tanto eroico fiore di giovani vite inutilmente sacrificato, tutto ciò passò come nembo di foschi fantasmi sull’animo di Garibaldi e vi suscitò in tumulto i pensieri da anni soffocati dell’antica rivolta; ma al tempo stesso un pensiero più alto, uno spettro più terribile si levò contro lo stuolo dello maligne tentazioni e le fugò in un istante. Garibaldi non tradì nemmeno ai più intimi la sua interna tempesta: tranquillo prese la<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione|158|{{Sc|la fontana della bellezza.}}||riga=si}}</noinclude><nowiki />
A questa minaccia disperata, il Re non seppe resistere:
— Figliuola mia, parti pure! —
La diè quattrini a sufficienza, e una notte, mentre tutti nel palazzo reale dormivano, la Reginotta si messe in via. Cammina, cammina, arrivò in una campagna. Il sole, al meriggio, scottava; e lei riparossi sotto un albero. Di lì a poco ecco un lamentìo:
— Ahi! Ahi! Ahi! —
Lei, dalla paura, si voltò di qua e di là, ma non vide nessuno.
— Ahi! Ahi! Ahi! —
Allora, fattasi coraggio, avvicinossi a quel punto d’onde il lamento partiva, e tra l’erba scoperse una lucertolina, che agitava il moncherino della coda e nicchiava a quel modo.
— Che cosa è stato, lucertolina?
— Mi hanno rotto la coda e non ritrovo il pezzettino. O, se tu me lo trovassi, ti farei un gran regalo. —
La Reginotta, impietosita, si diè a frugare: e fruga e rifruga in mezzo a quell’erbe, finalmente eccolo lì!
— Grazie, ragazza mia. Pel tuo regalo, scava qui sotto. —<noinclude>
<references/></noinclude>
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Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/452
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Cruccone
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione||— 100 —|}}</noinclude>là la Posta dove ha la sua sorgente il Fibreno, i Sette Fratelli dedicati ai figliuoli della Felicità, dove il monaco {{Wl|Q3607985|Alberico}} ebbe la visione famosa la quale precedette quella di {{AutoreCitato|Dante Alighieri|Dante}}, e probabilmente diede origine al poema di questi. Parecchie altre città e castella, si staccavano biancheggiando dall’azzurro dei monti; nelle Romagne si scorgevano Veroli, Monte S. Giovanni, Frosinone, Ferentino, ed a fianco un monte piramidale di forma strana, sul quale sorge la Rocca d’Arce; ed un altro sul quale campeggia nel cielo la torre solitaria e bruna di Montenegro.
Tutte quelle città risalgono ai tempi di Saturno, e contemplandole da quelle mura ciclopiche, si vive per così dire nella più remota antichità.
Su queste mura stesse si arrampicava un giorno, provando e sviluppando le sue forze il giovane plebeo {{Wl|Q177975|Caio Mario}}, nell’epoca in cui tutti i popoli, dalle Calabrie al Liri ed al mare Adriatico, erano insorti per i loro diritti civili, e di là gittava il giovanetto lo sguardo verso il Lazio, verso quella gran Roma, alla quale erano rivolti nelle provincie i pensieri di tutti coloro che anelavano all’operosità, alla fortuna. E per dir vero questo ciclopico Arpino vuol essere ritenuto per culla adatta al sanguinario Mario, per vera culla di un gigante, la cui terribile e rozza natura porge un non so che di ciclopico, posto a contatto principalmente di quella tutta aristocratica di {{Wl|Q483783|Silla}}, il quale con arti volpine gli attraversa di continuo la strada, ed arresta costantemente il corso della sua fortuna.
Tutto Arpino è popolato dalle memorie di Mario, e di {{AutoreCitato|Marco Tullio Cicerone|Cicerone}}. Uno si trova quivi ad una delle sorgenti della storia, che si visitano colla soddisfazione che procura nell’ordine fisico la ricerca delle fonti modeste, da cui hanno origine i grandi fiumi, i quali diffondono nel loro corso la fertilità, e la vita. La scienza di Cicerone si può paragonare ad un fiume regale della letteratura antica accresciutosi nei secoli del medio evo, ed al quale ancora oggidì si ricorre con frutto, merito questo positivo, che non valgono a monomare nè la sua vanità, nè la sua debolezza<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Pavese - Romanzi Vol. 2, Einaudi, 1961.djvu/406
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<noinclude><pagequality level="4" user="Mario D'Andrea" />{{RigaIntestazione|||}}</noinclude>in piedi, ululava, si strozzava. Seguitai a salire, e vidi il portico, il tronco del fico, un rastrello appoggiato all’uscio — la stessa corda col nodo pendeva dal foro dell’uscio. La stessa macchia di verderame intorno alla spalliera sul muro. La stessa pianta di rosmarino sull’angolo della casa. E l’odore, l’odore della casa, della riva, di mele marce, d’erba secca e di rosmarino.
Su una ruota stesa per terra era seduto un ragazzo, in camicino e calzoni strappati, una sola bretella, e teneva una gamba divaricata, scostata in un modo innaturale. Era un gioco quello? Mi guardò sotto il sole, aveva in mano una pelle di coniglio secca, e chiudeva le palpebre magre per guadagnar tempo.
Io mi fermai, lui continuava a batter gli occhi; il cane urlava e strappava il filo. Il ragazzo era scalzo, aveva una crosta sotto l’occhio, le spalle ossute e non muoveva la gamba. D’improvviso mi ricordai quante volte avevo avuto i geloni, le croste sulle ginocchia, le labbra spaccate. Mi ricordai che mettevo gli zoccoli soltanto d’inverno. Mi ricordai come la mamma Virgilia strappava la pelle ai conigli dopo averli sventrati. Mossi la mano e feci un cenno.
Sull’uscio era comparsa una donna, due donne, sottane nere, una decrepita e storta, una piú giovane e ossuta, mi guardavano. Gridai che cercavo il Valino. Non c’era, era andato su per la riva.
La meno vecchia gridò al cane e prese il filo e lo tirò, che rantolava. Il ragazzo si alzò dalla ruota — si alzò a fatica, puntando la gamba per traverso, fu in piedi e strisciò verso il cane. Era zoppo, rachitico, vidi il ginocchio non piú grosso del suo braccio, si tirava il piede dietro come un peso. Avrà avuto dieci anni, e vederlo su quell’aia era come vedere me stesso. Al punto che diedi un’occhiata sotto il portico, dietro il fico, alle melighe, se comparissero Angiolina e Giulia. Chi sa dov’erano? Se in qualche luogo erano vive, dovevano avere l’età di quella donna.
Calmato il cane, non mi dissero niente e mi guardavano.<noinclude>{{PieDiPagina||402|}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Mario D'Andrea" />{{RigaIntestazione|||}}</noinclude>{{nop}}
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Allora io dissi che, se il Valino tornava, lo aspettavo. Risposero insieme che delle volte tardava.
Delle due quella che aveva legato il cane — era scalza e cotta dal sole e aveva addirittura un po’ di pelo sulla bocca — mi guardava con gli occhi scuri e circospetti del Valino. Era la cognata, quella che adesso dormiva con lui; standogli insieme era venuta a somigliargli.
Entrai nell’aia (di nuovo il cane si avventò), dissi ch’io su quell’aia c’ero stato bambino. Chiesi se il pozzo era sempre là dietro. La vecchia, seduta adesso sulla soglia, borbottò inquieta; l’altra si chinò e raccolse il rastrello caduto davanti all’uscio, poi gridò al ragazzo di guardare dalla riva se vedeva il Pa. Allora dissi che non ce n’era bisogno, passavo là sotto e mi era venuta voglia di rivedere la casa dov’ero cresciuto, ma conoscevo tutti i beni, la riva fino al noce, e potevo girarli da solo, trovarci uno.
Poi chiesi: — E cos’ha questo ragazzo? è caduto su una zappa?
Le due donne guardarono da me a lui, che si mise a ridere — rideva senza far voce e serrò subito gli occhi. Conoscevo questo gioco anch’io.
Dissi: — Cos’hai? come ti chiami?
Mi rispose la magra cognata. Disse che il medico aveva guardato la gamba di Cinto quell’anno ch’era morta Mentina, quando stavano ancora all’Orto — Mentina era in letto che esclamava e il dottore il giorno prima che morisse le aveva detto che questo qui non aveva le ossa buone per colpa di lei. Mentina gli aveva risposto che gli altri figli ch’eran morti soldati erano sani, ma che questo era nato cosí, lei lo sapeva che quel cane arrabbiato che voleva<noinclude>{{PieDiPagina||403|}}</noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione||P. I. Cap. II. ''Influenza delle Nevi''.|37}}</noinclude>
{{Ct|class=t4|§. VI. ''Delle Nevi''.}}
Quando una nuvola comincia a fondersi, se un certo grado di freddo concorre con una specie di coagulo salino, le picciole goccie, o anche i vapori stessi avanti d’unirsi in goccie, si gelano, e specialmente se v’è un poco di vento, si giungono insieme, e formano i fiocchi di neve di tante figure, ma per lo più regolari.
{{§|p045|45.}} Non è quì il luogo di trattar la quistione, sẹ il gelo sia prodotto da una sostanza salina e nitrosa col freddo, o dal freddo solo. Confesso, che io inclino per gli spiriti salini, sia che essi stessi constipino l’acqua, o che ne assorbano il fuoco, che la rendeva fluida. Per il presente mi basta, che l’acqua di neve, come quella di pioggia non sia pura; ma che contenga delle parti eterogenee terrose oleose sulfuree saline ec. lo citerò per mio garante il Sig. {{AutoreCitato|Andreas Sigismund Marggraf|Margraff}}, che qualche volta mi fu opposto come di contrario parere: ''Le mie cento misure di acqua di neve'', dice egli nella sua memoria (Berlino 1751) ''mi diedero 60. grani d’una vera terra calcaria.... io ne cavai anche alcuni grani di sale, che teneva piuttosto del sal di cucina che del nitroso.... tutta la differenza tra l’acqua di pioggia e quella di neve si riduce a questo, che l’acido dell’acqua di pioggia è più nitroso, e che essa contiene più terra calcaria, in luogo che l’acqua di neve ha più tosto un acido salino, che nitroso, e contiene una minor quantità di terra calcaria''.
{{§|p046|46.}} Ecco perchè l’acqua di neve ha una certa virtù astersiva, anzi mordente e dissolvente; perciò bevendosi nuoce allo stomaco, e agl’intestini, cagiona delle coliche, delle dissenterie, a simiglianza dell’acqua marina; ma per questo stesso è meravigliosa per fertilizzare i campi. Il Sig. Margraff aggiunge<noinclude>{{PieDiPagina||C 3|mol-}}</noinclude>
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{{A destra|'''{{sans-serif|{{type|l=-0.5px| Modena — Modena II.}}}}'''}}</noinclude><noinclude>{| class="tabella1"
{{Storia dei collegi elettorali/intestazione}}
|-
|colspan=9 |{{Ct|f=1.5em|v=1.5|t=1.5| {{Sc|Collegio di}} '''Modena'''.}}
|-
|-
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|-
|align=center|XVI||{{nowrap|23 maggio 1886}}|| 22466|| 10140||{{Wl|Q3619626|{{sans-serif|'''Gandolfi'''}} nob. Antonio}}, col.<br/>{{Wl|Q3768193|{{sans-serif|'''Tabacchi'''}} Giovanni}}, ing.<br/>{{nowrap|{{Wl|Q2150887|{{sans-serif|'''Bonasi'''}} c.te Adeodato}}, cons.}}<br/>{{Wl|Q63952593|{{sans-serif|'''Menotti'''}} Massimiliano}}, gen.<br/>{{Wl|Q38592974|{{sans-serif|'''Razzaboni'''}} Cesare}}, ing., prof.||5296<br/>5067<br/>5005<br/>4880<br/>4792||{{Wl|Q18747452|Basini Giuseppe}}, avv.<br/>Araldi Antonio, gen.<br/>{{nowrap|{{Wl|Q63809121|Borsari Francesco}}, avv.}}<br/>Marverti Cesare, avv.||4488<br/>4381<br/>2835<br/>1773||Annullamento<ref>Annullamento dell'elezione del deputato Razzaboni il 19 dicembre 1886 per incompatibilità, essendo egli, oltre che professore ordinario di idraulica pratica nell'Università di Bologna, direttore della Scuola di applicazione per gli ingegneri in quella città con uno stipendio di lire 2,000.</ref>
|-
| ||16 genn. 1887||22975 ||6563||{{Wl|Q3619189|{{sans-serif|'''Araldi'''}} Antonio}}, gen.||3698 ||{{nowrap|Cadenazzi Giuseppe, avv.}}<br/>Cipriani Amilcare|| 2474<br/>125||Promozione<ref>Promozione a colonnello brigadiere del deputato Gandolfi il 2 ottobre 1887.</ref>
|-
| ||27 nov. "||29516|| 5221||{{sans-serif|'''Gandolfi'''}} nob. Antonio col. brigad.|| 5050|| Araldi Antonio, gen.||19||Morte<ref>Morte del deputato Menotti, 10 giugno 1889.</ref>
|-
| ||7 luglio 1889||23532|| 6172||{{Wl|Q18747452|{{sans-serif|'''Basini'''}} Giuseppe}}, avv.|| 3620||Sacerdoti Giacomo|| 2098||
|-
|align=center|XVII||23 nov. 1890<br/>30 " "||25358||{{nowrap|1ª vot. 9188}}<br/>Ball. 8610||{{sans-serif|'''Gandolfi'''}} Antonio, gen.<br/>{{sans-serif|'''Tabacchi'''}} Giovanni, ing.<br/>{{sans-serif|'''Basini'''}} Giuseppe, avv.<br/>{{sans-serif|'''Bonasi'''}} c.te Adeodato, cons. di Stato<br/>{{nowrap|{{sans-serif|'''Araldi'''}} Antonio, gen. (1ª vot.)}}<br/>{{spazi|20}}(Ball.)||5783<br/>5719<br/>5251<br/>4564<br/><br/>2890<br/>4305||{{nowrap|Agnini Gregorio (1ª vot.)}}<br/>{{spazi|20}}(Ball.)<br/>Gallini Carlo, avv.<br/>Ferrari Erminio, avv.||2995<br/>4197<br/>2848<br/>386||Morte<ref>Morte del deputato Araldi, 9 gennaio 1891.</ref>
|-
| ||15 febb. 1891||25172 ||9801||{{Wl|Q3776484|{{sans-serif|'''Agnini'''}} Gregorio}}||5351||Triani Giuseppe, avv. || 4210||
|-
|align=center|<small>Collegio uninominale</small>|| || || || || || || ||
|-
|align=center|XVIII||6 nov. 1892<br/>13 " "|| 5884 ||1ª vot. 2471<br/>Ball. 3188||{{sans-serif|'''Bonasi'''}} c.te Adeodato, cons. di Stato|| 1206<br/>1720|| Tosì-Bellucci Giacomo, avv.|| 1184<br/>1418||
|-
|align=center|XIX||26 maggio 1895|| 4602 ||2364||{{Wl|Q21587778|{{sans-serif|'''Menafoglio'''}} march. Paolo}}|| 1202 ||Fabrizi Paolo, dott.<br/>Agnini Gregorio||653<br/>429||
|-
|align=center|XX ||21 marzo 1897|| 4537 ||2187||{{sans-serif|'''Menafoglio'''}} march. Paolo|| 1271 || Agnini Gregorio ||826||
|-
|
|-
|colspan=9 |{{§|Modena II}} {{Ct|f=1.5em|v=1.5|t=1.5|{{Wl|Q48802195|{{Sc|Collegio di}} '''Modena II'''.}}}}
|-
|
|-
|align=center|VII||25 marzo 1860|| 325|| 236||{{Wl|Q23309282|{{sans-serif|'''Malmusi'''}} Giuseppe}}||221||{{Wl|Q96675019|Costa Cesare}}, prof.||6||
|-
|align=center|VIII||{{nowrap|27 gennaio 1861}}||820||165||{{Wl|Q63928408|{{sans-serif|'''Tonelli'''}} Ignazio}}, avv.|| 143||Gazzadi Onorato, avv.|| 6||
|-
|align=center|IX ||22 ott. 1865<br/>29 " "||490||1ª vot. 177<br/>Ball. 245||{{sans-serif|'''Tonelli'''}} Ignazio, avv.||87<br/>146||Malatesta G. B. avv.||31<br/>93||
|-
|align=center|X||10 marzo 1867<br/>17 " "||513||1ª vot. 171<br/>Ball. 249||{{Wl|Q63974771|{{sans-serif|'''Ronchetti'''}} Tito}}, avv.|| 83<br/>149||{{Wl|Q3680226|Sandonnini Claudio, avv.}}|| 86<br/>95||
|-
|align=center|XI ||20 nov. 1870<br/>27 " "||534|| 1ª vot. 209<br/>Ball. 329||{{sans-serif|'''Ronchetti'''}} Tito, avv.|| 60<br/>186|| Malatesta G. Battista, avv.||64<br/>139||
|-
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{{sans-serif|'''Modena II — Modica.'''}}</noinclude><noinclude>{| class="tabella1"
{{Storia dei collegi elettorali/intestazione}}
|-
|colspan=9 | {{Ct|f=1.5em|v=1.5|t=1.5| ''Segue'' {{Sc|Collegio di}} '''Modena II.'''}}
|-
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|-
|align=center|XII||8 nov. 1874<br/>15 " "||569||{{nowrap|1ª vot. 329}}<br/>Ball. 412||{{Wl|Q63891357|{{sans-serif|'''Malatesta'''}} G. B.}} avv.|| 143<br/>237||{{nowrap|Ronchetti Tito, avv.}}<br/><br/>Menotti Massimiliano, col. (1ª votaz.)||115<br/>172<br/>63||
|-
|align=center|XIII ||5 nov. 1876||612||458||{{Wl|Q63974771|{{sans-serif|'''Ronchetti'''}} Tito}}, avv.||221|| Malatesta G. B., avv.||216||{{nowrap|Nom. a segr. gen.<ref>Cessò per nomina a segretario generale del Ministero dei lavori pubblici il 31 dicembre 1876.</ref>}}
|-
| ||{{nowrap|5 marzo 1877}}||607||483||{{sans-serif|'''Ronchetti'''}} Tito, avv., segret. gen. Min. lav. pubbl.|| 285 || Malatesta G. B., avv.|| 190||{{nowrap|Nom. a segr. gen.<ref>Dimissionario da tale carica il l4 novembre 1877. — Cessò dall'ufficio di deputato per nomina a segretario generale del Ministero dell'interno il 27 marzo 1878.</ref>}}
|-
| ||{{nowrap|22 aprile 1878}}||712||398||{{sans-serif|'''Ronchetti'''}} Tito, avv., segret. gen. Min. interno||389|| Ferreri Vincenzo||1 ||{{nowrap|Nom. a segr. gen.<ref>Dimissionario da tale carica il 19 dicembre 1878. — Cessò dall'ufficio di deputato il 5 agosto 1879 per nomina a segretario generale del Ministero di grazia e giustizia.</ref>}}
|-
| ||7 sett. 1879||737|| 370||{{sans-serif|'''Ronchetti'''}} Tito, avv., segret. gen. Min. grazia e giust.|| 368||{{cs|C}}| — ||{{cs|C}}|"||
|-
|align=center|XIV ||{{nowrap|16 maggio 1880}}|| 797 ||562||{{sans-serif|'''Ronchetti'''}} Tito, avv., segret. gen. Min. grazia e giust.||407||{{Wl|Q18758687|Salimbeni c.te Leonardo}}|| 136 || Morte<ref>Morto il 15 marzo 1882.</ref>
|-
| ||16 aprile 1882||825|| 501||{{Wl|Q21833069|{{sans-serif|'''Triani'''}} Giuseppe}}, avv.|| 415|| Malmusi Benedetto, ex-capit. || 80||
|-
|align=center|<small>Scrutinio di lista</small>|| || || || || || || ||
|-
|align=center|XV, XVI e XVII||align=center|<small>Compreso nel Collegio di [[Storia dei collegi elettorali 1848-1897. Parte II/Modena|Modena]]</small>|| ||{{cs|C}}| — ||{{cs|C}}| — || ||{{cs|C}}| — || ||
|-
|-
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|-
|-
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|-
|align=center|VIII||27 genn. 1861|| 667 ||476||{{Wl|Q63859555|{{sans-serif|'''Giardina'''}} Francesco}}|| 447 || Fronte Innocenzo|| 17 || Dimissioni<ref>Dimissionario l'11 dicembre 1862.</ref>
|-
| ||11 genn. 1863|| 528 ||299||{{Wl|Q3608424|{{sans-serif|'''Mario'''}} Alberto}}|| 189|| Papa bar. Carlo, dott. ||97 || Dimissioni<ref>Dimissionario l'11 marzo 1863. — Nella tornata dell'11 marzo il presidente della Camera ({{Wl|Q1054296|Tecchio}}) annunziava che il deputato Mario aveva scritto che essendo egli di fede repubblicana non accettava la deputazione. L'Ufficio di Presidenza, visto che la lettera del signor Mario conteneva principi ed espressioni contrarie alle istituzioni, era d'avviso di non darne lettura alla Camera, e proponeva di dichiarare vacante il collegio di Modica. Approvata tale proposta, il deputato Curzio chiese lettura della lettera di dimissione. A tale richiesta il presidente rispose che la lettera del signor Mario era depositata in Segreteria a disposizione dei deputati che volessero prenderne visione.</ref>
|-
| ||12 aprile "||556||447||{{Wl|Q63755891|{{sans-serif|'''Papa'''}} bar. Carlo}}, dott.|| 257 || Corte Clemente|| 182||
|-
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|-
|align=center|X ||10 marzo 1867<br/>17 " "|| 818||{{nowrap|1ª vot. 420}}<br/>Ball. 386||{{sans-serif|'''Papa'''}} bar. Carlo, dott.|| 225<br/>362||{{Wl|Q187336|Mazzini Giuseppe}}||144<br/>11||Dimissioni<ref>Dimissionario il 14 marzo 1870</ref>
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|-
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| ||12 aprile "||556||447||{{Wl|Q63755891|{{sans-serif|'''Papa'''}} bar. Carlo}}, dott.|| 257 || Corte Clemente|| 182||
|-
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| ||11 genn. 1863|| 528 ||299||{{Wl|Q3608424|{{sans-serif|'''Mario'''}} Alberto}}|| 189|| Papa bar. Carlo, dott. ||97 || Dimissioni<ref>Dimissionario l'11 marzo 1863. — Nella tornata dell'11 marzo il presidente della Camera ({{Wl|Q1054296|Tecchio}}) annunziava che il deputato Mario aveva scritto che essendo egli di fede repubblicana non accettava la deputazione. L'Ufficio di Presidenza, visto che la lettera del signor Mario conteneva principi ed espressioni contrarie alle istituzioni, era d'avviso di non darne lettura alla Camera, e proponeva di dichiarare vacante il collegio di Modica. Approvata tale proposta, il deputato Curzio chiese lettura della lettera di dimissione. A tale richiesta il presidente rispose che la lettera del signor Mario era depositata in Segreteria a disposizione dei deputati che volessero prenderne visione.</ref>
|-
| ||12 aprile "||556||447||{{Wl|Q63755891|{{sans-serif|'''Papa'''}} bar. Carlo}}, dott.|| 257 || Corte Clemente|| 182||
|-
|align=center|IX ||22 ott. 1865<br/>29 " "||808||1ª vot. 423<br/>Ball. 551||{{sans-serif|'''Papa'''}} bar. Carlo, dott.|| 187<br/>277|| Trasselli Carlo|| 183<br/>270||
|-
|align=center|X ||10 marzo 1867<br/>17 " "|| 818||{{nowrap|1ª vot. 420}}<br/>Ball. 386||{{sans-serif|'''Papa'''}} bar. Carlo, dott.|| 225<br/>362||{{Wl|Q187336|Mazzini Giuseppe}}||144<br/>11||Dimissioni<ref>Dimissionario il 14 marzo 1870</ref>
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{{A destra|'''{{sans-serif|{{type|l=-0.5px| Modica.}}}}'''}}</noinclude><noinclude>{| class="tabella1"
{{Storia dei collegi elettorali/intestazione}}
|-
|colspan=9 | {{Ct|f=1.5em|v=1.5|t=1.5| ''Segue'' {{Sc|Collegio di}} '''Modica'''.}}
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|-
| ||26 giugno 1870<br/>3 luglio "|| 814||{{nowrap|1ª vot. 158}}<br/>Ball. 124||{{Wl|Q63755891|{{sans-serif|'''Papa'''}} bar. Carlo}}, dott. ||66<br/>92||Bruno Giovanni, prof.||36<br/>29||
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|align=center|XII ||8 nov. 1874||850|| 498||{{sans-serif|'''Tedeschi-Rizzone'''}} marchese Michele|| 495 || ''Voti dispersi'' ||2||
|-
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|align=center|<small>Scrutinio di lista</small>|| || || || || || || ||
|-
|align=center|XV<br/><small>Capoluogo del Collegio di [[Storia dei collegi elettorali 1848-1897. Parte II/Siracusa II|Siracusa II]]</small><br/><small>(Dep. 3)</small>||{{nowrap|29 ottobre 1882}}||9196||7147||{{Wl|Q63762919|{{sans-serif|'''Antoci'''}} Emanuele}}<br/>{{Wl|Q3770257|{{nowrap|{{sans-serif|'''Carnazza-Puglisi'''}} Giuseppe}},}} prof. di dir. Univ. Catania<br/>{{Wl|Q63859555|{{sans-serif|'''Giardina'''}} Francesco}}||3784<br/>3772<br/><br/>3764||{{nowrap|Nicastro-Ventura bar. Fil.}}<br/>{{nowrap|Tedeschi-Rizzone Michele}}<br/>Cancellieri Rosario||3714<br/>3676<br/>3626||Sorteggio<ref>Non vi fu proclamazione. — La Camera, nella tornata del 16 aprile 1883, proclamò eletti gli onorevoli Antoci, Carmazza e Giardina, attribuendo al primo voti 3812, al secondo 3800, al terzo 3796. Ai candidati non eletti attribuì voti 3791 a Nicastro, 3750 a Tedeschi, 3702 a Cancellieri. — La Giunta delle elezioni poi, a mezzo di un Comitato inquirente, si persuase essere infondate le accuse di corruzione e pressione mosse a questa elezione, e rettificando nuovamente i risultati dei voti riportati dai diversi candidati, e cioè: ad Antoci 3741, a Giardina 3735, a Carnazza 3729, a Nicastro 3723, a Cancellieri 3645, a Tedeschi 3691, propose il convalidamento dell'elezione dei tre primi che la Camera approvò nella tornata del 14 maggio 1883. Il 20 giugno 1883 l'onorevole Carnazza-Puglisi fu sorteggiato per eccedenza nel numero dei deputati professori.</ref>
|-
| ||15 luglio 1883|| 9112|| 8054||{{Wl|Q3893756|{{sans-serif|'''Di Camporeale'''}} princ. Paolo}}|| 3124|| Nicastro-Ventura Filippo||3604||align=center|<ref>Nella tornata del 14 dicembre 1883 la Camera annullò la proclamazione fatta dall'ufficio principale in persona dell'onorevole Nicastro Ventura, e proclamò invece a deputato l’onorevole Di Camporeale attribuendo a questi altri 1228 voti (in tutto 4352) che gli erano stati annullati dai seggi elettorali.</ref>
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|-
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{{Storia dei collegi elettorali/intestazione}}
|-
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|-
|align=center|<noinclude>''Segue''<br/>X</noinclude> ||10 aprile 1870<br/>17 " "||599|| 1ª vot. 162<br/>Ball. 120||{{Wl|Q63889274|{{sans-serif|'''Monteforte'''}} Giorgio}}||9<br/>62||Papa bar. Carlo, dott.||148<br/>54||Annullamento<ref>Annullata l'elezione il 8 giugno 1870 per irregolarità avvenute nelle sezioni di Modica e di Pozzallo, ove le liste di riscontro non erano state firmate secondo le prescrizioni dell’articolo 32 della legge elettorale.</ref>
|-
| ||26 giugno 1870<br/>3 luglio "|| 814||{{nowrap|1ª vot. 158}}<br/>Ball. 124||{{Wl|Q63755891|{{sans-serif|'''Papa'''}} bar. Carlo}}, dott. ||66<br/>92||Bruno Giovanni, prof.||36<br/>29||
|-
|align=center|XI ||20 nov. 1870|| 833|| 470||{{Wl|Q3856816|{{sans-serif|'''Tedeschi-Rizzone'''}} marchese Michele}}|| 409 || Papa Carlo, dott.||43||
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|align=center|XII ||8 nov. 1874||850|| 498||{{sans-serif|'''Tedeschi-Rizzone'''}} marchese Michele|| 495 || ''Voti dispersi'' ||2||
|-
|align=center|XIII ||5 nov. 1876||826||601||{{sans-serif|'''Tedeschi-Rizzone'''}} marchese Michele|| 600||{{cs|C}}| — ||{{cs|C}}| "||
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| ||15 luglio 1883|| 9112|| 8054||{{Wl|Q3893756|{{sans-serif|'''Di Camporeale'''}} princ. Paolo}}|| 3124|| Nicastro-Ventura Filippo||3604||align=center|<ref>Nella tornata del 14 dicembre 1883 la Camera annullò la proclamazione fatta dall'ufficio principale in persona dell'onorevole Nicastro Ventura, e proclamò invece a deputato l’onorevole Di Camporeale attribuendo a questi altri 1228 voti (in tutto 4352) che gli erano stati annullati dai seggi elettorali.</ref>
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|-
| ||19 febb. 1888||14325 ||6530||{{Wl|Q6999907|{{sans-serif|'''Bufardeci'''}} Emilio}}, prof.||6361||{{cs|C}}| — ||{{cs|C}}| "||
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| ||5 maggio "|| 933|| 593||{{Wl|Q3769647|{{sans-serif|'''Frisari'''}} c.te Giulio}}||345|| Vecchi Augusto<br/>Raeli Matteo||172<br/>68||
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|-
|align=center|XII||8 " 1874||1061|| 825||{{sans-serif|'''Samarelli'''}} Mauro, cons, d'app.|| 446|| Frisari c.te Giulio|| 364||
|-
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|-
|align=center|XIV||16 maggio 1880|| 1131|| 827||{{sans-serif|'''Samarelli'''}} Mauro, cons. d'app.|| 486 || Nisio Girolamo|| 327||
|-
|align=center|<small>Scrutinio di lista</small>|| || || || || || || ||
|-
|align=center|XV, XVI e XVII ||align=center|Compreso nel Collegio di {{nowrap|[[Storia dei collegi elettorali 1848-1897. Parte II/Trani|Bari II]]}}|| ||{{cs|C}}| — ||{{cs|C}}| — || ||{{cs|C}}| — || ||
|-
|align=center|<small>Collegio uninominale</small>|| || || || || || || ||
|-
|align=center|XVIII|| 6 nov. 1892<br/>13 " "|| 4141 ||{{nowrap|1ª vot. 2852}}<br/>Ball. 3083||{{Wl|Q63967152|{{sans-serif|'''Pansini'''}} Pietro}}, prof. avv.|| 1387<br/>1619|| Nisio Girolamo<br/><br/>Fornari G. B. (1ª vot.)|| 1168<br/>1404<br/>218||
|-
|align=center|XIX ||26 maggio 1895|| 3274 ||2608||{{sans-serif|'''Pansini'''}} Pietro, prof. avv.|| 1529 || Fornari G. B.|| 1060||
|-
|align=center|XX ||21 marzo 1897||3310|| 2120||{{sans-serif|'''Pansini'''}} Pietro, prof. avv.|| 1628 ||{{Wl|Q493716|Costa Andrea}}|| 426||
|-
|-
|colspan=9 | {{§|Mombello}} {{Wl|Q27991005|{{Ct|f=1.5em|v=1.5|t=1.5|{{Sc|Collegio di}} '''Mombello'''.}}}}
|-
|-
|align=center|VII|| 25 marzo 1860<br/>29 " "|| 872 ||{{nowrap|1ª vot. 558}}<br/>Ball. 621||{{Wl|Q63892641|{{sans-serif|'''Bezzi'''}} Giovanni}}|| 269<br/>360||Elena Carlo, avv.<br/><br/>{{Wl|Q63891035|Bertazzi G. B.}}, avv. (1 wot.)|| 183<br/>259<br/>84||
|-
|align=center|VIII||align=center|<small>Cessò di essere capoluogo di Collegio</small><br/><br/>(V. [[Storia dei collegi elettorali 1848-1897. Parte II/Villadeati|{{sans-serif|'''Villadeati'''}}]])|| ||{{cs|C}}| — ||{{cs|C}}| — || ||{{cs|C}}| — || ||
|-
|-
|colspan=9 | {{§|Mombercelli}} {{Wl|Q27991047|{{Ct|f=1.5em|v=1.5|t=1.5|{{Sc|Collegio di}} '''Mombercelli'''.}}}}
|-
|-
|align=center|I ||27 aprile 1848||205 ||162||{{Wl|Q62743957|{{sans-serif|'''Cornero'''}} G. B.}}, avv.||133||{{Wl|Q1102561|Brofferio Angelo}}, avv.||16||
|-
|align=center|II|| 22 genn. 1849<br/>23 " "||205 ||1ª vot. 120<br/>Ball. 153||{{sans-serif|'''Cornero'''}} G. B., avv.||64<br/>76||Brofferio Angelo, avv.||48<br/>76||align=center|<ref>Proclamato deputato per ragione d'età.</ref>
|-
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<noinclude><pagequality level="3" user="Carlomorino" />{{RigaIntestazione||— 395 —|}}
{{A destra|'''{{sans-serif|{{type|l=-0.5px| Moncalvo — Mondovì.}}}}'''}}</noinclude><noinclude>{| class="tabella1"
{{Storia dei collegi elettorali/intestazione}}</noinclude>
|-
|colspan=9 |{{§|Moncalvo}} {{Ct|f=1.5em|v=1.5|t=1.5| {{Wl|Q27991090|{{Sc|Collegio di}} '''Moncalvo'''.}}}}
|-
|-
|align=center|<small>Collegio uninominale</small>|| || || || || || || ||
|-
|align=center|I||{{nowrap|27 aprile 1848}}|| 430 ||{{cs|C}}| — ||{{Wl|Q3382674|{{sans-serif|'''Pinelli'''}} Pier Luigi}}, avv.||{{cs|C}}|<ref name=verbali>Mancano i verbali.</ref>||{{cs|C}}|<ref name=verbali/>||{{cs|C}}|<ref name=verbali/> || Opzione<ref>Optò pel collegio di [[Storia dei collegi elettorali 1848-1897. Parte II/Cuorgnè|Cuorgnè]] il 19 maggio 1848.</ref>
|-
| ||26 giugno " ||430||{{cs|C}}| — ||{{Wl|Q3357740|{{sans-serif|'''Di Revel'''}} c.te Ottavio}}, min. finanze||{{cs|C}}|<ref name=verbali/>||{{cs|C}}|<ref name=verbali/> ||{{cs|C}}|<ref name=verbali/> ||Opzione<ref>Optò pel collegio di Utelle il 6 luglio 1848.</ref>
|-
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|-
| ||6 nov. "<br/>7 " "||430 ||1ª vot. 110<br/>Ball. 62||{{Wl|Q63897175|{{sans-serif|'''Lions'''}} Giuseppe}}, capit. bers.|| 76<br/>55|| Di Revel c.te Ottavio|| 17<br/>6||
|-
|align=center|II ||22 genn. 1849|| 421 ||212||{{sans-serif|'''Lions'''}} Giuseppe, magg. bers.|| 189|| Manacorda Giulio Cesare, avv. ||22||
|-
|align=center|III ||15 luglio " ||444|| 254||{{sans-serif|'''Lions'''}} Giuseppe, magg. bers. || 224 || Galvagno Filippo, avv.|| 12||
|-
|align=center|IV ||9 dic. " ||440|| 235||{{sans-serif|'''Lions'''}} Giuseppe, magg. bers.|| 150|| Manaconda Giulio Cesare, avv.|| 50 || Morte<ref>Morto il 2 gennaio 1853.</ref>
|-
| ||23 genn. 1853|| 460 ||246||{{Wl|Q63681223|{{sans-serif|'''Minoglio'''}} Alberto}}, prof. || 188 ||| Manacorda Giulio Cesare, avv. || 27||
|-
|align=center|V ||8 dic. 1853||468 ||304||{{sans-serif|'''Minoglio'''}} Alberto, prof.|| 189 ||Scarampi di Prunej march. Ludovico|| 80||
|-
|align=center|VI|| 15 nov. 1857<br/>18 " "||554||{{nowrap|1ª vot. 389}}<br/>Ball. 436||{{sans-serif|'''Minoglio'''}} Alberto, prof.|| 148<br/>245||Scarampi di Prunej march. Ludoviso<br/>Manacorda Giulio Cesare, avv. (1ª vot.)|| 133<br/>187<br/>77||
|-
|align=center|VII ||{{nowrap|25 marzo 1860}}||866 ||626||{{Wl|Q2857453|{{sans-serif|'''Scialoja'''}} Antonio}}, prof., segr. gen. Min. finanze||347||Mezzena Bernardo<br/>Roberto Vincenzo, avv.||217<br/>49||{{nowrap|Nom. ad imp.<ref>Con decreto 9 novembre 1860 fu nominato consigliere della Luogotenenza del Re nelle Provincie Napoletane ed incaricato di reggere il Dicastero delle finanze. — Non seguì altra elezione.</ref>}}
|-
|align=center|VIII|| align=center|<small>Cessò di essere capoluogo di Collegio</small><br/>(V. {{sans-serif|'''[[Storia dei collegi elettorali 1848-1897. Parte II/Vignale|Vignale]]'''}})|| ||{{cs|C}}| — ||{{cs|C}}| — || ||{{cs|C}}| — || ||
|-
|
|-
|colspan=9 |{{§|Mondovì}} {{Ct|f=1.5em|v=1.5|t=1.5| {{Wl|Q48803271|{{Sc|Collegio di}} '''Mondovì'''.}}}}
|-
|
|-
|align=center|I ||21 aprile 1848||514|| 357||{{Wl|Q1010255|{{sans-serif|'''Durando'''}} Giacomo}}, avv. e gen.|| 275 ||{{Wl|Q3851205|Montezemolo march. Massimo}}|| 33||
|-
|align=center|II ||22 genn. 1849<br/>23 " "|| 512 ||{{nowrap|1ª vot. 289}}<br/>Ball. 291||{{sans-serif|'''Durando'''}} Giacomo, avv. e gen.|| 145<br/>159||Borio Giuseppe, ing. ||95<br/>127||
|-
|align=center|III ||15 luglio "<br/>22 " "||560 ||1ª vot. 296<br/>Ball. 311||{{Wl|Q18202812|{{sans-serif|'''Baruffi'''}} Giuseppe}}, sacerdote, prof. di mat. Univ. Torino|| 152<br/>212|| Durando Giacomo, avv. e generale|| 104<br/>95|| Dimissioni<ref>Dimissionario il 14 settembre 1849.</ref>
|-
| ||28 ott. "<br/>4 nov. "|| 560|| 1ª vot. 196<br/>Ball. 196||{{Wl|Q63880238|{{sans-serif|'''Peyrone'''}} Giacomo}}, avv.||91<br/>129||{{Wl|Q63970249|Battaglione Severino}}, avv.||58<br/>65||
|-
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{{sans-serif|'''Mondovì.'''}}</noinclude><noinclude>{| class="tabella1"
{{Storia dei collegi elettorali/intestazione}}
|-
|colspan=9 | {{Ct|f=1.5em|v=1.5|t=1.5| ''Segue'' {{Sc|Collegio di}} '''Mondovì'''.}}
|-
|-
|align=center|<small>Collegio uninominale</small>|| || || || || || || ||</noinclude>
|-
|align=center|IV||9 dic. 1849||560||339||{{Wl|Q63880238|{{sans-serif|'''Peyrone'''}} Giacomo}}, avv.||212||Di Belvedere c.te Adriano||93||
|-
|align=center|V||8 dic. 1853<br/>11 " "||697||1ª vot. 347<br/>Ball. 341||{{sans-serif|'''Peyrone'''}} Giacomo, avv.||215<br/>233||Borsarelli di Rifreddo bar. Luigi||117<br/>108||
|-
|align=center|VI||15 nov. 1857<br/>18 " "||647||{{nowrap|1ª vot. 396}}<br/>Ball. 457||{{Wl|Q2440877|{{sans-serif|'''Vallauri'''}} Tommaso}}, prof. di elog. lat. Univ. Torino || 196<br/>255||Peyrone Giacomo, avv.||167<br/>193||
|-
|align=center|VII||{{nowrap|25 marzo 1860}}||1124||696||{{Wl|Q1045355|{{sans-serif|'''Mamiani'''}} c.te Terenzio}}, min. istr. pubb.||558||Vallauri Tommaso, prof.||110||Opzione<ref>Optò pel collegio di Cuorgnè il 13 aprile 1860.</ref>
|-
| ||6 maggio 1860||1125||552||{{Wl|Q27740504|{{sans-serif|'''Borsarelli'''}} Giorgio}}, avv.||483||{{Wl|Q3840067|Ranco Luigi}}, ing.||41||
|-
|align=center|VIII||27 genn. 1861||1647||744||{{sans-serif|'''Borsarelli'''}} Giorgio, avv.||700||''Voti dispersi''||27||
|-
|align=center|IX||22 ott. 1865<br/>29 " "||1813||{{nowrap|1ª vot. 1038}}<br/>Ball. 1089||{{sans-serif|'''Borsarelli'''}} Giorgio, avv.||545<br/>685||Ranco Luigi, ing.<br/><br/>{{Wl|Q2440877|Vallauri Tomm.}}, prof. (1ª vot.)||222<br/>387<br/>196||
|-
|align=center|X||10 marzo 1867<br/>17 " "||1780||1ª vot. 1062<br/>Ball. 980||{{Wl|Q63758732|{{sans-serif|'''Di San Gregorio'''}} (Icheri) dei conti Cesare}}, avv.||289<br/>631||{{Wl|Q3430388|Sineo Riccardo}}, avv.<br/><br/>{{nowrap|Ranco Luigi, ing. (1ª vot.)}}<br/>Vallauri Tomm., prof. (id.)||282<br/>333<br/>234<br/>193||Morte<ref>Morto il 9 agosto 1867.</ref>
|-
| ||15 sett. "<br/>22 " "||1904||1ª vot. 616<br/>Ball. 836||{{Wl|Q16027756|{{sans-serif|'''Ara'''}} Casimiro}}, avv.||398<br/>560||Danna Casimiro||143<br/>271||{{nowrap|Nom. ad imp.<ref>Cessò per nomina a presidente del Consiglio d'amministrazione dei canali Cavour il 17 giugno 1870.</ref>}}
|-
| ||17 luglio 1870<br/>24 " "||1942||1ª vot. 804<br/>Ball. 1068||{{Wl|Q3767334|{{sans-serif|'''Garelli'''}} Giovanni}}, dott.||365<br/>738||Ara Casimiro, avv.<br/><br/>Ricciardi Carlo, avv. (1ª vot.)||253<br/>321<br/>114||
|-
|align=center|XI||20 nov. "<br/>27 " "||1944||1ª vot. 717<br/>Ball. 1106||{{sans-serif|'''Garelli'''}} Giovanni, dott.||418<br/>564||Ranco Luigi, ing.||276<br/>526||
|-
|align=center|XII||8 nov. 1874||1706||696||{{sans-serif|'''Garelli'''}} Giovanni, dott.||657||Bellone Giovanni, avv.||20||{{nowrap|Nomina a sen.<ref>Cessò per nomina a senatore il 15 maggio 1876</ref>}}
|-
| ||{{nowrap|28 maggio 1876}}|| 1774||891||{{Wl|Q63892520|{{sans-serif|'''Bellone'''}} Giovanni}}, avv.|| 669||Garelli Alessandro, prof.||196||
|-
|align=center|XIII||5 nov. 1876||1891||857||{{sans-serif|'''Bellone'''}} Giovanni, avv.||796||Cordero di S. Quintino c.te Fel.||53||Dimissioni<ref>Dimissionario il 26 novembre 1877</ref>
|-
| ||23 dic. 1877<br/>30 " "||1906||1ª vot. 1056<br/>Ball. 1251||{{Wl|Q63966898|{{sans-serif|'''Delvecchio'''}} Pietro}}, avv.||476<br/>453||Morozzo della Rocca c.te Emanuele, magg. bers.<br/>Viale Giacomo, avv. (1ª vot.)||337<br/>571<br/>196||
|-
|align=center|XIV||16 maggio 1880||1600||1023||{{sans-serif|''' Delvecchio'''}} Pietro, avv.||650||Morozzo della Rocca c.te Emanuele, magg. bers.||343||
|-
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{{Storia dei collegi elettorali/intestazione}}
|-
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|-
|-
|align=center|<small>Collegio uninominale</small>|| || || || || || || ||</noinclude>
|-
|align=center|IV||9 dic. 1849||560||339||{{Wl|Q63880238|{{sans-serif|'''Peyrone'''}} Giacomo}}, avv.||212||Di Belvedere c.te Adriano||93||
|-
|align=center|V||8 dic. 1853<br/>11 " "||697||1ª vot. 347<br/>Ball. 341||{{sans-serif|'''Peyrone'''}} Giacomo, avv.||215<br/>233||Borsarelli di Rifreddo bar. Luigi||117<br/>108||
|-
|align=center|VI||15 nov. 1857<br/>18 " "||647||{{nowrap|1ª vot. 396}}<br/>Ball. 457||{{Wl|Q2440877|{{sans-serif|'''Vallauri'''}} Tommaso}}, prof. di elog. lat. Univ. Torino || 196<br/>255||Peyrone Giacomo, avv.||167<br/>193||
|-
|align=center|VII||{{nowrap|25 marzo 1860}}||1124||696||{{Wl|Q1045355|{{sans-serif|'''Mamiani'''}} c.te Terenzio}}, min. istr. pubb.||558||Vallauri Tommaso, prof.||110||Opzione<ref>Optò pel collegio di Cuorgnè il 13 aprile 1860.</ref>
|-
| ||6 maggio 1860||1125||552||{{Wl|Q27740504|{{sans-serif|'''Borsarelli'''}} Giorgio}}, avv.||483||{{Wl|Q3840067|Ranco Luigi}}, ing.||41||
|-
|align=center|VIII||27 genn. 1861||1647||744||{{sans-serif|'''Borsarelli'''}} Giorgio, avv.||700||''Voti dispersi''||27||
|-
|align=center|IX||22 ott. 1865<br/>29 " "||1813||{{nowrap|1ª vot. 1038}}<br/>Ball. 1089||{{sans-serif|'''Borsarelli'''}} Giorgio, avv.||545<br/>685||Ranco Luigi, ing.<br/><br/>{{Wl|Q2440877|Vallauri Tomm.}}, prof. (1ª vot.)||222<br/>387<br/>196||
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|align=center|X||10 marzo 1867<br/>17 " "||1780||1ª vot. 1062<br/>Ball. 980||{{Wl|Q63758732|{{sans-serif|'''Di San Gregorio'''}} (Icheri) dei conti Cesare}}, avv.||289<br/>631||{{Wl|Q3430388|Sineo Riccardo}}, avv.<br/><br/>{{nowrap|Ranco Luigi, ing. (1ª vot.)}}<br/>Vallauri Tomm., prof. (id.)||282<br/>333<br/>234<br/>193||Morte<ref>Morto il 9 agosto 1867.</ref>
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| ||15 sett. "<br/>22 " "||1904||1ª vot. 616<br/>Ball. 836||{{Wl|Q16027756|{{sans-serif|'''Ara'''}} Casimiro}}, avv.||398<br/>560||Danna Casimiro||143<br/>271||{{nowrap|Nom. ad imp.<ref>Cessò per nomina a presidente del Consiglio d'amministrazione dei canali Cavour il 17 giugno 1870.</ref>}}
|-
| ||17 luglio 1870<br/>24 " "||1942||1ª vot. 804<br/>Ball. 1068||{{Wl|Q3767334|{{sans-serif|'''Garelli'''}} Giovanni}}, dott.||365<br/>738||Ara Casimiro, avv.<br/><br/>Ricciardi Carlo, avv. (1ª vot.)||253<br/>321<br/>114||
|-
|align=center|XI||20 nov. "<br/>27 " "||1944||1ª vot. 717<br/>Ball. 1106||{{sans-serif|'''Garelli'''}} Giovanni, dott.||418<br/>564||Ranco Luigi, ing.||276<br/>526||
|-
|align=center|XII||8 nov. 1874||1706||696||{{sans-serif|'''Garelli'''}} Giovanni, dott.||657||Bellone Giovanni, avv.||20||{{nowrap|Nomina a sen.<ref>Cessò per nomina a senatore il 15 maggio 1876</ref>}}
|-
| ||{{nowrap|28 maggio 1876}}|| 1774||891||{{Wl|Q63892520|{{sans-serif|'''Bellone'''}} Giovanni}}, avv.|| 669||Garelli Alessandro, prof.||196||
|-
|align=center|XIII||5 nov. 1876||1891||857||{{sans-serif|'''Bellone'''}} Giovanni, avv.||796||Cordero di S. Quintino c.te Fel.||53||Dimissioni<ref>Dimissionario il 26 novembre 1877</ref>
|-
| ||23 dic. 1877<br/>30 " "||1906||1ª vot. 1056<br/>Ball. 1251||{{Wl|Q63966898|{{sans-serif|'''Delvecchio'''}} Pietro}}, avv.||476<br/>653||Morozzo della Rocca c.te Emanuele, magg. bers.<br/>Viale Giacomo, avv. (1ª vot.)||337<br/>571<br/>196||
|-
|align=center|XIV||16 maggio 1880||1600||1023||{{sans-serif|''' Delvecchio'''}} Pietro, avv.||650||Morozzo della Rocca c.te Emanuele, magg. bers.||343||
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<noinclude><pagequality level="3" user="Carlomorino" />{{RigaIntestazione||— 397 —|}}
{{A destra|'''{{sans-serif|{{type|l=-0.5px| Mondovì — Monforte.}}}}'''}}</noinclude><noinclude>{| class="tabella1"
{{Storia dei collegi elettorali/intestazione}}
|-
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|-
|-
|align=center style=line-height:90% |<small>Scrutinio di lista</small>|| || || || || || || ||
|-
|align=center|XV<br/><small>Capoluogo del Collegio di Cuneo IV</small><br/><small>(Dep. 3)</small>||{{nowrap|29 ottobre 1882}}|| 16403 ||10110||{{nowrap|{{Wl|Q3770074|{{sans-serif|'''Basteris'''}} Giuseppe}}, avv.,}} cons. di cassazione<br/>{{nowrap|{{Wl|Q63966898|{{sans-serif|'''Delvecchio'''}} Pietro}}, avv.}}<br/>{{Wl|Q3742156|{{sans-serif|'''Garelli'''}} Felice}}, prof.||6946<br/><br/>6938<br/>6138||{{nowrap|Siccardi Ferdinando, avv.}}<br/><br/>Viale Giacomo, avv.<br/>Odetti Giacomo||4028<br/><br/>2391<br/>117||{{nowrap|Nom. segr. gen.<ref>Nomina del deputato Basteris a segretario generale del Ministero di grazia e giustizia il 27 aprile 1884.</ref>}}
|-
| ||25 maggio 1884 || 20479 ||8941||{{sans-serif|'''Basteris'''}} Giuseppe}}, avv., seg, gen. Min. grazia e giust.||8827||{{cs|C}}| — ||{{cs|C}}|"||
|-
|align=center|XVI|| 23 maggio 1886 || 20856 ||10918||{{sans-serif|'''Garelli'''}} Felice, prof.<br/>{{sans-serif|'''Delvecchio'''}} Pietro, avv.<br/>{{Wl|Q63929631|{{sans-serif|'''Adami'''}} Luigi}}, colonnello||8425<br/>7470<br/>6522||Gioja Edoardo, ing.<br/>Garelli Giusto della Morea Emanuele, prof.<br/>{{Wl|Q967174|Bava Fiorenzo}}, gen.||3869<br/>3679<br/><br/>1785||Promozione<ref>Promozione del deputato Adami a maggior generale il 26 settembre 1886.</ref>
|-
| ||7 nov. 1886||21386||8208||{{sans-serif|'''Basteris'''}} Giuseppe, avv., consigliere di cassaz.||7716||Gioja Edoardo, ing.|| 326||
|-
|align=center|XVII||23 nov. 1890|| 25145 ||8662||{{sans-serif|'''Garelli'''}} Felice, prof.<br/>{{sans-serif|'''Delvecchio'''}} Pietro, avv.<br/>{{sans-serif|'''Adami'''}} Luigi, generale||7848<br/>7740<br/>6165||Garelli Giusto della Morea Emanuele, prof.|| 1708||
|-
|align=center|<small>Collegio uninominale</small>|| || || || || || || ||
|-
|align=center|XVIII|| 6 nov. 1892|| 8318 ||3017||{{sans-serif|'''Delvecchio'''}} Pietro, avv.|| 2922|| Borelli Pompeo|| 20||
|-
|align=center|XIX || 26 maggio 1895 || 5250 ||2898||{{sans-serif|'''Delvecchio '''}} Pietro, avv.||1483 ||Giaccone Vittorio, avv.<br/>Vignola Filippo||1155<br/>235||align=center|<ref>Convalidata l'elezione il 17 dicembre 1895, dopo che la Giunta per la verificazione dei poteri, rettificò in 1435 il numero dei voti riportati dall'onorevole Del Vecchio, e ritenne infondate le eccezioni d’incompatibilità e le accuse di pressioni elevate contro l’elezione</ref>
|-
| ||16 febb. 1896|| 5254 ||3300 ||{{Wl|Q21832891|{{sans-serif|'''Giaccone'''}} Vittorio}}, avv.|| 1928 || Viale Giacomo, avv.|| 1848||
|-
|align=center|XX|| 21 marzo 1897|| 5044|| 2658||{{sans-serif|'''Giaccone'''}} Vittorio, avv.||2189 || Gallizio Giov. Antonio|| 329||
|-
|-
|colspan=9 | {{§|Monforte}} {{Ct|f=1.5em|v=1.5|t=1.5| {{Wl|Q27995895|{{Sc|Collegio di}} '''Monforte'''.}}}}
|-
|-
|align=center|I||27 aprile 1848 ||349||256||{{Wl|Q3430388|{{sans-serif|'''Sineo'''}} Riccardo}}, avv.|| 193 || Cavour c.te Camillo|| 12|| Opzione<ref>Optò pel collegio di Saluzzo il 23 maggio 1848.</ref>
|-
| ||26 giugno "||349||{{cs|C}}| — ||{{Wl|Q166092|{{sans-serif|'''Cavour (Benso di)'''}} c.te Camillo}}||{{cs|C}}|"||{{cs|C}}| — || ||Opzione<ref>Optò pel I collegio di Torino il 20 luglio 1848. Mancano i verbali.</ref>
|-
| ||3O sett. "<br/>1° ottobre "||349||{{nowrap|1ª vot. 42}}<br/>Ball. 44||{{Wl|Q63928884|{{sans-serif|'''Daziani'''}} Ludovico}}, avv.||24<br/>29||Vassalli Sebastiano, prof. ||6<br/>15 ||
|-
|align=center|II ||22 genn. 1849||345||159||{{sans-serif|'''Daziani'''}} Ludovico, avv.|| 129||{{Wl|Q16562511|Cavour march. Gustavo}}|| 12||
|-
|align=center|III||15 luglio " ||409||220||{{sans-serif|'''Daziani'''}} Ludovico, avv.|| 153 || Cavour march. Gustavo.|| 38||
|-
<noinclude>|}</noinclude>—<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Carlomorino" />{{RigaIntestazione||— 397 —|}}
{{A destra|'''{{sans-serif|{{type|l=-0.5px| Mondovì — Monforte.}}}}'''}}</noinclude><noinclude>{| class="tabella1"
{{Storia dei collegi elettorali/intestazione}}
|-
|colspan=9 | {{Ct|f=1.5em|v=1.5|t=1.5|''Segue'' {{Sc|Collegio di}} '''Mondovì'''.}}</noinclude>
|-
|-
|align=center style=line-height:90% |<small>Scrutinio di lista</small>|| || || || || || || ||
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|align=center|XV<br/><small>Capoluogo del Collegio di Cuneo IV</small><br/><small>(Dep. 3)</small>||{{nowrap|29 ottobre 1882}}|| 16403 ||10110||{{nowrap|{{Wl|Q3770074|{{sans-serif|'''Basteris'''}} Giuseppe}}, avv.,}} cons. di cassazione<br/>{{nowrap|{{Wl|Q63966898|{{sans-serif|'''Delvecchio'''}} Pietro}}, avv.}}<br/>{{Wl|Q3742156|{{sans-serif|'''Garelli'''}} Felice}}, prof.||6946<br/><br/>6938<br/>6138||{{nowrap|Siccardi Ferdinando, avv.}}<br/><br/>Viale Giacomo, avv.<br/>Odetti Giacomo||4028<br/><br/>2391<br/>117||{{nowrap|Nom. segr. gen.<ref>Nomina del deputato Basteris a segretario generale del Ministero di grazia e giustizia il 27 aprile 1884.</ref>}}
|-
| ||25 maggio 1884 || 20479 ||8941||{{sans-serif|'''Basteris'''}} Giuseppe}}, avv., seg, gen. Min. grazia e giust.||8827||{{cs|C}}| — ||{{cs|C}}|"||
|-
|align=center|XVI|| 23 maggio 1886 || 20856 ||10918||{{sans-serif|'''Garelli'''}} Felice, prof.<br/>{{sans-serif|'''Delvecchio'''}} Pietro, avv.<br/>{{Wl|Q63929631|{{sans-serif|'''Adami'''}} Luigi}}, colonnello||8425<br/>7470<br/>6522||Gioja Edoardo, ing.<br/>Garelli Giusto della Morea Emanuele, prof.<br/>{{Wl|Q967174|Bava Fiorenzo}}, gen.||3869<br/>3679<br/><br/>1785||Promozione<ref>Promozione del deputato Adami a maggior generale il 26 settembre 1886.</ref>
|-
| ||7 nov. 1886||21386||8208||{{sans-serif|'''Basteris'''}} Giuseppe, avv., consigliere di cassaz.||7716||Gioja Edoardo, ing.|| 326||
|-
|align=center|XVII||23 nov. 1890|| 25145 ||8662||{{sans-serif|'''Garelli'''}} Felice, prof.<br/>{{sans-serif|'''Delvecchio'''}} Pietro, avv.<br/>{{sans-serif|'''Adami'''}} Luigi, generale||7848<br/>7740<br/>6165||Garelli Giusto della Morea Emanuele, prof.|| 1708||
|-
|align=center|<small>Collegio uninominale</small>|| || || || || || || ||
|-
|align=center|XVIII|| 6 nov. 1892|| 8318 ||3017||{{sans-serif|'''Delvecchio'''}} Pietro, avv.|| 2922|| Borelli Pompeo|| 20||
|-
|align=center|XIX || 26 maggio 1895 || 5250 ||2898||{{sans-serif|'''Delvecchio '''}} Pietro, avv.||1483 ||Giaccone Vittorio, avv.<br/>Vignola Filippo||1155<br/>235||align=center|<ref>Convalidata l'elezione il 17 dicembre 1895, dopo che la Giunta per la verificazione dei poteri, rettificò in 1435 il numero dei voti riportati dall'onorevole Del Vecchio, e ritenne infondate le eccezioni d’incompatibilità e le accuse di pressioni elevate contro l’elezione</ref>
|-
| ||16 febb. 1896|| 5254 ||3399 ||{{Wl|Q21832891|{{sans-serif|'''Giaccone'''}} Vittorio}}, avv.|| 1928 || Viale Giacomo, avv.|| 1348||
|-
|align=center|XX|| 21 marzo 1897|| 5044|| 2658||{{sans-serif|'''Giaccone'''}} Vittorio, avv.||2189 || Gallizio Giov. Antonio|| 329||
|-
|
|-
|colspan=9 | {{§|Monforte}} {{Ct|f=1.5em|v=1.5|t=1.5| {{Wl|Q27995895|{{Sc|Collegio di}} '''Monforte'''.}}}}
|-
|
|-
|align=center|I||27 aprile 1848 ||349||256||{{Wl|Q3430388|{{sans-serif|'''Sineo'''}} Riccardo}}, avv.|| 193 || Cavour c.te Camillo|| 12|| Opzione<ref>Optò pel collegio di Saluzzo il 23 maggio 1848.</ref>
|-
| ||26 giugno "||349||{{cs|C}}| — ||{{Wl|Q166092|{{sans-serif|'''Cavour (Benso di)'''}} c.te Camillo}}||{{cs|C}}|"||{{cs|C}}| — || ||Opzione<ref>Optò pel I collegio di Torino il 20 luglio 1848. Mancano i verbali.</ref>
|-
| ||3O sett. "<br/>1° ottobre "||349||{{nowrap|1ª vot. 42}}<br/>Ball. 44||{{Wl|Q63928884|{{sans-serif|'''Daziani'''}} Ludovico}}, avv.||24<br/>29||Vassalli Sebastiano, prof. ||6<br/>15 ||
|-
|align=center|II ||22 genn. 1849||345||159||{{sans-serif|'''Daziani'''}} Ludovico, avv.|| 129||{{Wl|Q16562511|Cavour march. Gustavo}}|| 12||
|-
|align=center|III||15 luglio " ||409||220||{{sans-serif|'''Daziani'''}} Ludovico, avv.|| 153 || Cavour march. Gustavo.|| 38||
|-
<noinclude>|}</noinclude><noinclude></noinclude>
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Pagina:Storia dei collegi elettorali 1848-1897.djvu/415
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Carlomorino
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Carlomorino" />{{RigaIntestazione||— 399 —|}}
{{A destra|'''{{sans-serif|{{type|l=-0.5px| Monopoli.}}}}'''}}</noinclude><noinclude>{| class="tabella1"
{{Storia dei collegi elettorali/intestazione}}</noinclude>
|-
|colspan=9 |{{§|Monopoli}} {{Ct|f=1.5em|v=1.5|t=1.5| {{Wl|Q48802851|{{Sc|Collegio di}} '''Monopoli'''.}}}}
|-
|-
|align=center|<small>Collegio uninominale</small>|| || || || || || || ||
|-
|align=center|VIII||27 genn. 1861<br/>3 febb. "||1334 ||{{nowrap|1ª vot. 773}}<br/>Ball. 979||{{Wl|Q63808875|{{sans-serif|'''Valenti'''}} Flaminio}}, sacerdote||296<br/>518||Lazzaro Giuseppe, prof.<br/><br/>Turchiarulo Vitantonio (1ª votazione)<br/>Bari Evoli Franc. (1ª vot.)||168<br/>449<br/>148<br/><br/>75||
|-
|align=center|IX||{{nowrap|22 ottobre 1865}} || 1071||627||{{Wl|Q22069453|{{sans-serif|'''Lazzaro'''}} Giuseppe}}, prof.||399||La Greca Augusto|| 213 ||Opzione<ref>Optò per il collegio di Conversano il 28 novembre 1865.</ref>
|-
| ||24 dic. "<br/>31 " "||1079||{{nowrap|1ª vot. 578}}<br/>Ball. 723||{{Wl|Q736977|{{sans-serif|'''Fanelli'''}} Giuseppe}}|| 309<br/>469||Massari Giuseppe<br/><br/>Beltrami c.te Pietro (1ª vot.)||102<br/>241<br/>95||
|-
|align=center|X ||10 marzo 1867|| 1046 ||508||{{sans-serif|'''Fanelli'''}} Giuseppe||359|| De Vito Franceschi Giov.|| 29||
|-
|align=center|XI ||20 nov. 1870<br/>27 " "|| 1110 || 1ª vot. 611<br/>Ball. 720||{{Wl|Q63956103|{{sans-serif|'''Miani'''}} Nicola}}, dott.|| 235<br/>431||Martinelli Sante<br/><br/>{{Wl|Q449387|Rattazzi Urbano}} {1ª vot.)<br/>Perrini Marzio (id.)||169<br/>272<br/>118<br/>67||
|-
|align=center|XII ||8 nov. 1874<br/>15 " "||1006||{{nowrap|1ª vot. 687}}<br/>Ball. 693||{{sans-serif|'''Miani'''}} Nicola, dott.||329<br/>419||{{nowrap|Palasciano Ferdinando, dott.}}<br/><br/>Beltrani Giuseppe (1ª vot.)||181<br/>267<br/>160||
|-
|align=center|XIII|| 5 nov. 1876|| 1015 ||615||{{sans-serif|'''Miani'''}} Nicola, dott.|| 389|| Perrini Marzio|| 178||
|-
|align=center|XIV||{{nowrap|16 maggio 1880}}<br/>23 " "|| 1031 ||1ª vot. 750<br/>Ball. 814||{{Wl|Q63930377|{{sans-serif|'''Indelli'''}} Luigi}}, avv.|| 300<br/>401|| Miani Nicola, avv.<br/><br/>Angiulli Andrea, prof. (1ª votazione)|| 289<br/>403<br/>139||align=center|<ref>Non fu fatta proclamazione. — Nella tornata del 30 novembre 1880 la Camera proclamò e convalidò l'elezione dell'onorevole Indelli, dopo avere annullato le operazioni elettorali della sezione di Pasano, ove, un Comitato inquirente, eletto dalla Giunta delle elezioni, si era persuaso di corruzioni avvenute ed erasi accertato dell'intervento di alcuni preti non elettori nella sala del Comizio.</ref>
|-
|align=center|<small>Scrutinio di lista</small>|| || || || || || || ||
|-
|align=center|XV, XVI e XVII || align=center|<small>Compreso nel Collegio di {{nowrap|[[Storia dei collegi elettorali 1848-1897. Parte II/Bari I|Bari I.]]}}</small> || ||{{cs|C}}| — ||{{cs|C}}| — || ||{{cs|C}}| — || ||
|-
|align=center|<small>Collegio uninominale</small>|| || || || || || || ||
|-
|align=center|XVIII|| 6 nov. 1892<br/>13 " "||3653 ||{{nowrap|1ª vot. 2564}}<br/>Ball. 2840||{{Wl|Q22069455|{{sans-serif|'''Lojodice'''}} Vincenzo}}, avv.|| 1189<br/>1457|| Indelli Luigi, avv.||1258<br/>1312||align=center|<ref>Convalidata l'elezione il 20 febbraio 1894, dopo che la Giunta per la verificazione dei poteri si convinse, a mezzo di un Comitato inquirente, essere infondate le accuse, elevate contro questa elezione, di irregolarità, corruzione e ingerenza delle autorità governative.</ref>
|-
|align=center|XIX ||26 maggio 1895<br/>2 giugno "||3329 || 1ª vot. 2717<br/>Ball. 2767||{{sans-serif|'''Lojodice'''}} Vincenzo, avv.|| 1320<br/>1426|| Indelli Luigi, avv.||1310<br/>1231||
|-
|align=center|XX ||21 marzo 1897|| 3486 ||1802||{{sans-serif|'''Lojodice'''}} Vincenzo, avv.||1687 ||{{cs|C}}| — || ||
|-
<noinclude>|}</noinclude><noinclude></noinclude>
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Chiarazuccarini
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" /></noinclude>[[File:Pascoli - Antico sempre nuovo (page 345 crop).jpg|400px|center]]
{{Ct|t=4|v=2|A GIUSEPPE {{AutoreCitato|Giuseppe Chiarini|CHIARINI}}<ref>Da un volumetto cominciato nel 1900 col titolo «Regole e saggi di metrica neoclassica», rimasto incompiuto ed inedito presso l’editore Remo Sandron di Palermo.</ref>}}
:::''Caro maestro,''
ricorda — e come no, se ne vide l’agglomerarsi tacito nella penombra, prima che uscissero in campo e al sole, e poi corse ad appoggiarle e difenderle, quando prima urtarono nella inerte e dura moltitudine degli odiatori del nuovo? — ricorda l’apparizione delle {{Sc|Odi Barbare}}?
Fu quella come il presentarsi delle turme di Messapo, l’inviolabile domator di cavalli e progenitore di {{AutoreCitato|Quinto Ennio|Ennio}}. Nelle quali turme {{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|Virgilio}}, secondo me (ma questo lei non lo ricorda davvero!), raffigurò l’avanzarsi nel Lazio della poesia; della poesia greca che disavvezza da tempo alle armi, tornava guerriera; dell’epos Enniano; della Musa che entra ''pinnato gradu'' tra la selvatica prole di Romolo:
<poem>
Ivano in ordini pari, ed il re cantavano in coro,
come, di un bianco di neve tra limpide nuvole, i cigni
</poem><noinclude></noinclude>
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Chiarazuccarini
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione|340|{{Sc|antico sempre nuovo}}|}}</noinclude><poem>
tornano sazi dai prati, ed il lor flessibile collo
manda gli squilli che via per il fiume e per l’Asia palude
tìntinano<ref>Aen. VII 698 sqq. Vedi per l’interpretazione allegorica il mio ''Epos'' xlvii [pag. 246 e seg. in questo volume] e 285.</ref>.
</poem>
E anch’io fui di quelli che ascoltarono dalla bocca del poeta a mano a mano le singole odi prima che uscissero in globo. ''È forse {{AutoreCitato|Alceo|Alceo}} dalle battaglie reduce...?'' pensavo. Riandare i giorni ne’ quali le ascoltai, è, per me, ricordarsi di un tempo che non mi sembra felice se non per un certo palpitar del cuore dietro speranze, che avevano ali di formiconi, e caddero, e furono preda dei merli; ma d’un tempo, insomma, che mi sembra felice ora, e perciò me ne ricordo con dolore, e perciò me ne passo. Dico soltanto ... oh! il mio maestro! guardato e ascoltato con un’affezione e una ammirazione che concentrava in lui tutte le mie idealità; da Virgilio a {{AutoreCitato|Giuseppe Garibaldi|Garibaldi}}, da {{AutoreCitato|Dante Alighieri|Dante}} a {{AutoreCitato|Giuseppe Mazzini|Mazzini}}! oh! il mio poeta, da cui mi pareva di essere benedetto io sopra ogni altro, quando egli diceva col tremito nella voce:
<poem>
Ell’è un’altra Madonna, ell’è un’idea....
</poem>
Bene: ma certo era ''my love more richer than my tongue'', e io non riusciva sempre a ''heave my heart into my mouth'', e ammiravo per quanto sentivo e intendevo, ''nor more, nor less''. E questo dico non tanto perchè mi auguri che il ''good master'' della poesia italica, quando sarà giunto, come io auguro all’Italia, all’estrema candidissima vecchiezza, esclami con pietà di reminiscenza, su me: ''{{Spaziato|his}} voice was ever soft gentle and low''.... ma perchè<noinclude></noinclude>
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Chiarazuccarini
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione||{{Sc|a giuseppe chiarini}}|341}}</noinclude>si intenda che la mia impressione d’allora può essere conosciuta anche ora senza sospetto: è fresca in fatti e sincera.
Ebbene io percepiva in quelle odi due ritmi: uno proprio; uno, per così dire, riflesso. Era ciò che il poeta voleva: due ritmi. E il ritmo proprio di per sè non sarebbe stato piacevole, o almeno non così piacevole come è nei versi nostrani. Chè sebbene le serie fossero nostrane, quinari, settenari, novenari, decasillabi (una sola specie di decasillabi eccettuata), pure la successione e l’accoppiamento delle serie erano nuovi e magari discordi. Ma c’era il ritmo riflesso.
Caro maestro, sono in campagna e prendo i miei paragoni da ciò che odo qui. Cantano appunto ora, nell’appressarsi del meriggio, le cicale. Chi va sotto l’albero dove ognuna stride, percepisce delle serie disuguali, dei ritmi balzellanti, oltre che un segare, un fregare rauco e aspro, e chi anche è lontano, se si fissa col senso nei singoli suoni, sente il medesimo disordine tutto a scosse e a strascichi. Ma se astrae dai particolari; se chiude non so che finestre e apre non so che porta della sua anima; come succede da sè, a un tratto, in un soffio; allora sente uno scampanellìo continuato e cadenzato. E questa notte, caro maestro, prima che s’alzi la luna che è già all’ultimo quarto, dal monte di Tiglio, nell’oscurità della valle fitta d’alberi, udrò i ritmi ''barbari'' dei grilli che anch’essi fanno delle tirate lunghe e corte, e tutti insieme formano, come ho a dire? una fiumara argentina di suoni, con appena qualche ondulazione: una fiumara tinnula che corre nel silenzio, a prova con la fiumara scrosciante del {{Pt|Ser-|}}<noinclude></noinclude>
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Chiarazuccarini
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione|342|{{Sc|antico sempre nuovo}}|}}</noinclude>{{Pt|chio|Serchio}}.... Oh! le {{Sc|odi barbare}} rendevano il suono di ben altro fiume, di ben altro mare, la cui voce perenne giungeva alle nostre anime dalla profondità dei tempi consumati: era l’{{Wl|Q1658567|Ilisso}}, era l’{{Wl|Q34575|Egeo}}....
<poem>
Tu parli, e de la voce a la molle aura
Lenta cedendo s’abbandona l’anima
Del tuo parlar su l’onde carezzevoli
E a strane plaghe naviga.
Naviga in un tepor di sole occiduo....
</poem>
Ricorda, caro maestro? ricorda? E come no, se sono cose indimenticabili? come no, se le si ripetono quando si vuole, solo a sentire pronunziare un di quei versi?
Così sentivo e sento. Il ritmo de’ versi classici c’era, ma riflesso; e così riflesso, ci si sentiva e sente per una virtù propria del poeta: senza la quale, egli non sarebbe riuscito a fare se non ciò che fece quel povero {{Wl|Q1115768|Commodiano}}. Il qual Commodiano, come ha dimostrato il {{Wl|Q3742196|Ramorino}}<ref>Si tenga presente la bella memoria di F. Ramorino: «La pronunzia popolare dei versi quantitativi latini nei bassi tempi Torino, Clausen, 1893».</ref>, leggendo gli esametri classici ad accento grammaticale, ne fabbricava di consimili, senza curarsi d’altro che di quell’accento, e così verseggiava:
::''In lege praecepit Deus caeli terrae marisque''
{{noindent|e}}
::''Nolite, inquit, adorare deos inanes.''
E quel che fece Commodiano, mendico di Cristo, a metà del secolo terzo, fecero nei secoli decimoquinto e decimosesto gli {{Wl|Q182046|Alberti}} e i {{Wl|Q936722|Tolomei}} cercando<noinclude></noinclude>
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Chiarazuccarini
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione||{{Sc|a giuseppe chiarini}}|343}}</noinclude><poem>
Questa novella via, che fuor de l’altro camino
Per sì dritta riga girsene, Alesso, vedi<ref>«La Poesia Barbara nei secoli XV e XVI a cura di Giosue Carducci - Bologna, Zanichelli, 1881». Il distico riportato è del legislatore ''de la nuova poesia toscana'', Claudio {{AutoreCitato|Claudio Tolomei|Tolomei}} (pag. 35).</ref>.
</poem>
Or questa pronunzia grammaticale è molto antica, e quindi, se non altro per adattamento, faceva sentire da tempo un tal quale ritmo. Anzi possiamo affermare che la lettura grammaticale esistesse vicina alla ritmica, sempre; che i latini insomma, leggessero in due modi i versi, ponendo o omettendo le arsi. Possiamo affermare, insomma, che la quantità non fosse mai così potente da tirar sulla lunga l’accento ritmico, senz’altro. Ci voleva senza dubbio una recitazione conveniente perchè quell’accento fosse a posto; ci voleva anzi più tardi quel ''metiri'', quel ''plaudere'', quello ''scandere'' che così sovente il maestro fa esso, e fa fare al discepolo nel ''De Musica'' di {{Wl|Q8018|Aurelio Augustino}}; ci voleva, per far sentire il ritmo alle orecchie degli uditori, una, per dirla con le sue parole, ''docti et exercitati hominis pronuntiatio'', e per sentirlo, un ''sensus audientium non... tardior quam humanitas postulat''<ref>Aug. de mus. IV 37. E vedi poi ''passim'': per es. (IV 1) ''age iam percute hoc metrum, non voce sed plausu....'' (IV 2) ''plausu istos numeros ab invicem distinguendos comperimus'' etc. etc.</ref>.
È cosa evidente: anche nei versi nostrani non sempre ci troviamo alla prima, e non sempre anche all’ultima, se qua non smorziamo un accento, là non lo carichiamo: è cosa evidente, e non avrebbe meritato nemmen le poche parole che ci ho speso,<noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione|26|{{Sc|malìa}}|riga=si}}</noinclude><poem>
{{vc|JANA}}
:::::::::::::::::::No!
{{vc|NINO}}
::::Io mi sento impazzir!
{{vc|JANA}}
::::::::::::Nino, giuraste!
{{vc|NINO}}
:Io mi sento impazzir! Ah, non vi credo!
:Per unirvi a colui voi calpestate
:Ogni legge di Dio!
{{vc|JANA (cadendo, in pianto, ai piedi di Nino)}}
:::::::::D’un’altra egli è!
{{vc|NINO}}
Disfatta, in pianto ai piedi miei la vedo!....
Orrore!.... Jana, mal compresi?.... Egli... è?...
</poem>
{{smaller block|JANA (Accenna di sì col capo e si nasconde il volto tra le mani.)
NINO rimane come fulminato. Si ode di nuovo da lontano il coro dei coglitori e delle coglitrici d’uva che ritorna al palmento}}
<poem>
{{vc|CORO}}
::::Voi delle belle la regina siete.
::::Delle dolcezze la palma portate.
{{vc|NINO (sollevando Jana)}}
::Povera creatura sventurata!
::Chi vi cantò alla culla un tal destino!
::La vostra volontà, no, non c’è stata!
::Fu opra di malia! Fu rio destino.
::::::Fu opra di malìa!
::::::Volle il Signor così!
::::::Jana,.... sarete mia
::::::Come giurammo un dì!
{{vc|JANA}}
::::::Ah! credere non oso!
::::::Irrision non è?
{{vc|NINO}}
::::::Volete?
</poem><noinclude></noinclude>
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Pagina:L Orto botanico di Padova nell anno 1842.pdf/39
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Cruccone
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione|||27}}</noinclude>strata che ancor rimaneva a farsi sulla quarta parte del muro che cinge l’Orto, e sta a diritta di chi entra in questo per la porta occidentale, la quale ripresa nel 1726, venne condotta a termine l’anno 1829. Furono ristorati gli altri edifizii dell’Orto stesso, ed assicurato il lato settentrionale del medesimo con fondamenta e con muro dalle corrosioni e dagli straripamenti del fiume. Di molte delle benemerenze del {{Wl|Q1377770|Pontedera}} resta memoria in una lapide murata nel fianco interno del gran portone esteriore alla diritta di chi entra, che così leggesi:
{{Ct|lh=2|DANIEL • I • DELPHINUS<br/>SENATOR • PRAESTANTISSIMUS<br/>URBIS • PRAEFECTUS • ET • PROPRAETOR<br/>AEDES • PUBLICAS • AC • STIRPIUM • HYPOCAUSTA<br/>REFECIT • SUBSTRUCTIONIBUS • ET • PARIETE<br/> PERPETUO • CONTRA • FLUMINIS • VIM • MUNIUIT<br/> SUMMO • BOTANICES • FAUTORI<br/>JULIUS • PONTEDERA • HORTI. PRAESES • B. M. P.<br/>ANN. CIↃIↃCCXLIX.}}
Da molto tempo era costume di assegnare all’Orto per suoi bisogni ordinarii cencinquanta ducati veneti; ma al Pontedera vennero fatti assegni più generosi, e perciò trovasi ch’egli nel 1751 vi spese lire venete 2893: 16; nel 1752 lire venete 3455: 3; nel 1753 lire venete 3153: 17; che a lui vennero compensate, aggiungendovi quel tanto che oltrepassava l’assegno ordinario dei ducati centocinquanta. L’utile suo servigio fu in più occasioni rimeritato di onorevoli encomii dal suo Governo, e gli valse sempre maggiori aumenti dello stipendio, sino a che nel 1752 con ducale 20 Maggio di {{Wl|Q982085|Francesco Loredan}} fu portato sino a ducati 1400. Però, oltre la prefettura dell’Orto e la ostensione dei semplici, il Pontedera teneva ancor la lettura, come raccogliesi dalla ducale 7 Agosto 1721 di {{Wl|Q1226634|Gio. Corner}}, quantunque contemporaneamente avesse tal cattedra il prof. {{Wl|Q134699235|Gio. Maria Rossi}}; per cui è da credere che il pri-<noinclude></noinclude>
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Pagina:Come si possa diventare artisti cinematografici 1914-PaoloAzzurri.pdf/26
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<noinclude><pagequality level="4" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione||— 15 —|}}</noinclude>capolavoro e che affermò sempre più il valore indiscusso della {{Wl|Q2842456|Casa '''Ambrosio'''}}. Orbene, questo giovane primo attore, (al giorno d’oggi omai celebre) forse lusingato nel suo amor proprio nel rappresentare un personaggio sì importante, curava poco la plasticità della parte. In un quadro in cui egli seduto ha la visione di un famoso e storico incendio, la sua posa non accontentava l’occhio maestro del non ancora Cav. '''Ambrosio''', che impazientitosi, dopo averlo provato e riprovato parecchie volte, con voce secca e vibrante, segno evidente che eravamo all’apice della sua nervosità, esclama in buon torinese: ''Ma che posa l’è mai cula? Mo càm fàssa un po’ al piàsi....'' (Ma che posa è mai quella? Mi faccia un po’ il piacere....) Il futuro celebre attore per nulla turbato, anzi con una calma olimpica, vera calma genovese, difatti egli è ligure, rispose: Ma, signor '''Ambrosio''', non si inquieti, vuole che mi metta in una posa Cinematografica o Teatrale?... Si capiva che egli cercava una scappatoia, ma il signor {{Wl|Q715095|'''Ambrosio'''}} vieppiù seccato ribatte: ''Si metta come vuole ma lei non sarà mai plastico...'' e infatti il nostro primo attore non potè trovare la posa voluta, (parrebbe facile, è vero?) e dovettero metterlo in posa.
Quel giovane primo attore che allora era ignaro completamente di far risaltare la sua persona in una posa più o meno plastica, col tempo fece tesoro degli ammaestramenti di Casa '''Ambrosio''' ed attualmente egli ha fatto una splendidissima carriera: egli è {{Wl|Q3608194|'''Alberto Capozzi'''}}, mio buon amico e compare: tenne a battesimo, in unione di quella simpaticissima Artista del ''Silenzio'' di {{Wl|Q3850449|'''Mary Cleo Tarlarini'''}}, il mio (''ahimè!!'') quarto figlio!
Dunque, tornando a noi, ora che abbiamo dimostrato il gestire e l’incedere antico, passiamo al moderno.
Il gestire e l’incedere moderno è tutt’altra cosa. Bisogna gestire naturali, non bisogna mai “''strafare''„, cioè, non esagerare. Pure nel moderno si richiede il gestir calmo e non precipitato; il troppo precipitar, sia nel gestire sia nel muoversi, nuoce assai all’azione. Voi, per esempio, dovete inveire contro una persona? Non occorre che vi sbracciate, che facciate molti movimenti, no, affatto, basta che con calma {{Pt|an-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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Discussioni indice:Villani - Cronica, Tomo VII, 1823.djvu
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Alex brollo
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== Pagine 134-135 mancanti ==
Le due pagine mancanti, 134 e 135 del testo, sono state riprese da {{IA|bub_gb_J8VEE_WzEGoC}} (scaricati i jpg e convertiti in djvu). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:35, 2 giu 2025 (CEST)
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TrameOscure
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/* Come si disabilita l’autenticazione via mail? */ Risposta
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{{Bar}}
== Immagini ripetitive e duplicate ==
Come avevo accennato da qualche parte a più riprese tempo fa, sto ripulendo alcune immagini che pesco a strascico in giro per le ns pagine e che derivano da croptool, in poche parole rimuovendo gli sfondi grigi o giallini delle scansioni. Sperando di non generare ansie immotivate in qualcuno, da ieri posso mettere le mani anche su caricamenti altrui.
Ho notato che molte immagini (per es. in [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ars_et_Labor,_1906_vol._I.djvu Ars et Labor], vedere sez. "immagini ritagliate") sono ripetute in quanto fregi decorativi, titoli di rubriche ecc.
Sono provenienti da pagine diverse, ma nella realtà e per logica sono sempre la stessa identica immagine che il tipografo ha "copiato" in vari luoghi. Per es. [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ars_et_Labor,_1906_vol._I_(page_185_crop).jpg questa] appare svariate volte (probabilmente una volta per numero di A&L) ma ne sono caricate una miriade di "copie gemelle diverse" prese da varie pagine (per es [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ars_et_Labor,_1906_vol._I_(page_84_crop).jpg questa] è un'altra copia).
IMHO è uno spreco di spazio e un lavoro inutile caricare millemila copie praticamente identiche da millemila pagine (e pure doverle editare/ripulire tutte). Sarei dell'idea di prendere la migliore e usare quella ovunque ci sia quel logo/titolo/rubrica/fregio/ecc, anche se non viene proprio dalla stessa pagina. [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ars_et_Labor,_1906_vol._I_(page_27_crop).jpg Questa] per es l'avevo usata un po' dappertutto (vedere sez Utilizzo globale).
Cosa ne pensate?
<small>ps: se aveste bisogno di puliture di immagini o altri pasticci, non fatevi scrupoli a chiedere.</small> [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 13:00, 1 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]]: è senz'altro preferibile fare come hai detto. Se ti interessa il lavoro sporco sulle immagini... ci sarebbero [[:Categoria:Pagine con immagini da inserire]] e [[:Categoria:Pagine con immagini provvisorie]], ti va di smaltirne un po'? [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 22:44, 2 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]]. Anche io cerco di non duplicare immagini, soprattutto se fregi di uno stesso libro. Mi trovi d’accordo! —- [[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 00:13, 3 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Candalua|Candalua]] @[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] Alcune img della ''categoria da inserire'' le ho fatto qualche tempo fa. ''Cat:immagini provvisorie'' non l'avevo ancora notata ma vedo appartengono tutte allo stesso testo (fra l'altro sal 100% allora non sarebbe corretto) e pure il template usato non l'avevo ancora visto... devo prima capirlo :D
::Sulle img duplicate, visto che molte sono già presenti e usate, <s>devo capire se i redirect funzionano su Commons e se si, se è più semplice agire là o qua. Vado a cercare info e/o rompere le scatole a Ruthven.</s> (agg.) SI [https://commons.wikimedia.org/wiki/Help:File_redirect funzionano], ma devo capire bene che procedura seguire.
::E cmq se poi c'è un po' di consenso in merito si potrebbe pure aggiungere l'indicazione di "riciclare" le img ripetitive in qualche help o linea guida. In effetti non ricordo se ci sia un help sulle immagini e su croptool. Indago anche su questo. -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 15:25, 3 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] In alcuni testi con molte immagini ripetitive, ho applicato una strategia che evita o almeno limiti i doppioni: prima ancora di iniziare la correzione del testo, ho caricato su una cartella locale le immagini, ho eliminato i doppioni, le ho caricate su Commons e in pagina Discussioni indice ho pubblicato una galleria. Vedi es. [[Discussioni indice:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:42, 4 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]: però non hai usato croptool... è un lavoro fatto offline sul pdf/djvu con tutto un altro workflow, o sbaglio? [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 15:30, 4 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Vero. :-( Però la gallery si potrebbe creare man mano che si caricano le immagini con Croptool. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:57, 4 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Occhio: il redirect di file NON DEVE ESSERE USATO per i file djvu/pdf ma solo per le immagini singole jpg, png ecc. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:59, 4 mag 2025 (CEST)
:::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Riflettendoci, la gallery già c'è, creata da croptool nella pagina del djvu/pdf su commons relativamente a tutti i file croppati dall'originale: non serve duplicarla (oppure si può fare in automatico?). Insomma, prima di croppare nuove cose, è bene guardare su commons la pagina del file d'origine per vedere cosa c'è di riciclabile... non l'ho mai fatto ma lo aggiungo al mio workflow. [[:File:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu]] non le ha perchè non hai usato croptool, ma [[:File:Ars_et_Labor,_1906_vol._I.djvu]] per es ha una sterminata galleria fatta da croptool (che poi è quella dove ho notato le ripetizioni).
:::::::Sui redirect, pensavo cmq di usarli solo per le img singole duplicate già esistenti... devo capire tutti i passaggi da fare su commons e se necessario chiedere la collaborazione di qualcuno per le sistemazioni con commonsdelinker che a quanto ho capito potrebbe far parte del workflow di sistemazione dei duplicati già esistenti. -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 10:52, 5 mag 2025 (CEST)
::::::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Buon lavoro. Esito a dirlo, ma... tieni conto che BrolloBot è attivo sia su itwikisource che su Commons (ma su Commons opera con grande circospezione). Commonsdelinker non ho idea di cosa sia e di come funzioni. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:42, 5 mag 2025 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]: Grazie... in effetti ho molta (troppa!) carne al fuoco :D
:::::::::CommonsDelinker a quanto ho capito è un bot che passa in giro a correggere i link ai redirect sostituendoli con i link diretti, ne parla l'[https://commons.wikimedia.org/wiki/Help:File_redirect help] su commons. [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 13:03, 5 mag 2025 (CEST)
::::::::::{{Ping|TrameOscure|Alex brollo}} È anche il bot che elimina tutti i riferimenti ad un'immagine nelle varie wiki quando viene cancellata, spesso per motivi di licenza (da qui il nome). -- [[User:ZandDev|ZandDev]] ([[User talk:ZandDev|disc.]]) 12:12, 6 mag 2025 (CEST)
:::::::::::Ok, ma la parte "interessante" -se ho capito bene- è che basta sostituire su Commons i duplicati con dei redirect, e poi il bot passa con comodo sui vari progetti a correggere definitivamente i riferimenti con un link diretto. Non ho ancora indagato bene come si "uniscono" i file duplicati, ma ci arrivo :D -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 12:35, 6 mag 2025 (CEST)
== Rimettere le mani su Progetto:Testi scientifici/Scientia ==
Ieri, @[[Utente:Verderame33|Verderame33]] mi ha ''pingato '' riguardo a un particolare relativo a uno dei volumi di Scientia, e precisamente per un malfunzionamento di [[Template:Ri/Scientia]]. E' roba di parecchi anni fa, e ammetto che me n'ero completamente dimenticato! Riguardando qua e là, mi sono reso conto che adesso avrei proposto cose del tutto diverse, coerenti con l'attuale stile di wikisource, e che forse l'intelaiatura del lavoro potrebbe essere rivista e aggiornata (senza toccare le trascrizioni, ma solo le pagine Indice, in particolare i campi Sommario e il pagelist). Non solo: il caso è molto interessante perchè si tratta di una rivista multilingue, e potrebbe essere l'occasione di ridiscutere, ed eventualmente applicare, il tema delle edizioni in più lingue su wikisource.
Che ne dite? Se vi va, c'è la pagina [[Discussioni progetto:Testi scientifici/Scientia]] in cui discuterne: apro una nuova discussione con un breve messaggio, e mi metto in ''stand-by'' attendendo segni di interesse. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:43, 3 mag 2025 (CEST)
:Ricevuto un cenno di interesse, ho malmenato - per prova - [[Indice:Scientia - Vol. X.djvu]]. Prossimo passo, la profonda manipolazione delle pagine dell'Indice originale del volume (con eliminazione del brutto template {{tl|Ri/Scientia}}). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:16, 4 mag 2025 (CEST)
::Pagina [[Pagina:Scientia - Vol. X.djvu/5]] con una prova di ristrutturazione, via il template {{Tl|Ri/Scientia}}, inserimento di tl {{Tl|Pg}} anche per le pagine del supplemento. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:02, 4 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Proseguono i lavori sul volume-test Vol. X. Adesso sto navigando nel "magico" mondo di Iwpage e Iwpages per sistemare il sistemabile. Per procedere non resta altro che lavorare nei due progetti fr.wikisource e ed.wikisource. Forse l'idea di un viaggetto turistico all'estero non sarebbe male.... :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:25, 5 mag 2025 (CEST)
::::Ottimo, ho già caricato una o due pagine su fr.wikisource, potrei provare a caricare qualcosa su en.wikisource. :-)
::::Grazie per gli aggiornamenti! Nei prossimi giorni provo a dare un'occhiata ai cambiamenti che hai apportato all'indice del vol. X e volendo potrei provare ad impostare la struttura del vol. IX. per prendere dimestichezza con il processo. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 09:21, 5 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Bene! Allora io mi dedicherei, negli altri volumi, alle pagine dell'Indice originale, "semplificando" il codice come in quello del Volume X. Ho provato a editare una pagina di fr.wikisource, ma senza i miei attrezzi sono scoraggiato.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:26, 5 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] non so se qualcosa del genere già esista, ma sto compilando una tabella di "francesismi" qui: [[Utente:Verderame33/Francesismi]]. Credi che possa essere un buon investimento? L'ideale sarebbe quello di trovare un corrispettivo per ogni template usato su it.wikisource e vedere se si può automatizzare una conversione e.g. tramite regex. Se così fosse, si potrebbe dapprima trascrivere tutto con gli strumenti a disposizione su it.wikisource (sulle stesse pagine o in altri posti opportuni) e poi popolare le pagine su fr.wikisource con delle semi-automazioni, svuotando le pagine create su it.wikisource.
::::::Se pensi che questo sia fattibile, o che ci sia un modo alternativo e conveniente, posso cercare di compilare la pagina in dettaglio se non addirittura creando le regex dove riesco. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 13:59, 6 mag 2025 (CEST)
:::::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Ottima l'idea di lavorare sulle pagine it.wikisource. Ma una volta fatte... non le svuoterei; hai visto il mio post in bar oggi? Io sono fautore della soluzione 3 :-).
:::::::Quanto alla conversione dei template, per fortuna quelli più usati sono comuni o facilmente traducibili; sarebbe un tipico lavoro da fare con un bot, ma al momento il mio (BrolloBot) non è abilitato nè su fr.source nè su en.source. Può però leggere dovunque, e scrivere su it.source.
:::::::Aiuterebbe molto una "tabellina" dei template più comuni nei vari progetti. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:11, 6 mag 2025 (CEST)
::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] visto e risposto. Se trovo tempo nei prossimi giorni aggiorno la tabella quanto meno per le cose usate in Scientia, nel caso si volesse fare un import di quanto scritto finora su fr.wikisource. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 16:21, 6 mag 2025 (CEST)
== Esportazione libri buggata, contributori uncredited e random ==
Ho provato ad esportare [[Luna paese incomodo]] e segnalo alcuni problemi.
* se si scarica da [[Indice:Yambo, Luna paese incomodo.djvu]] (Strumenti>scarica pdf) viene scaricata solo la pagina indice. Non ha molto senso e non è quello che il lettore si aspetta. I contributori indicati sono "@[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Elena moz @[[Utente:Candalua|Candalua]] TrameOscure Sarang Dake~commonswiki Avatar .rate Jdx Aucassin Ftiercel Sasa Stefanovic Palosirkka Chad.hutchins". Il formato 148x210mm.
* se si scarica da [[Luna paese incomodo]] pulsante scarica > pdf c'è tutto, in formato sempre "mignon", ma -udite udite- i contributori cambiano: @[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Candalua Alex brollo Paperoastro Elena moz TrameOscure Sarang Nekojami Ftiercel".
Bisogna passare da Scarica>altri formati per avere un pdf A4: forse dovrebbe essere il default. I contributori sono quelli del secondo caso e rispetto ai risultati di "dettagli contributi" (bottone in pag. Indice) mancano Luigi62 e Damadicarta. Il che credo sia pure una violazione della CC-BY.
Non ho provato altre casistiche e non so come risalire alla effettiva lista di tutti i reali contributori. Che alcuni (mai notati) abbiano a che fare con le immagini su commons? O quelli che hanno toccato l'Indice? Ma perchè mancano comunque Luigi e Dama? E Orbilius c'è o no? <small>Pingo solo i più tecnici (fra parentesi auguri per i 20 wikianni di Orbilius 🎂😉)</small> -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 17:27, 4 mag 2025 (CEST)
:Ciao, @[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]]! La differenza dovrebbe essere dovuta dal diverso luogo da cui i due script prendono le informazioni. In Ns:Indice hanno contribuito i primi; in Ns0 i secondi. In alcuni casi sono gli stessi utenti, in altri, sono diversi: dipende da chi ha creato o modificato le pagine in ns0 o ns:indice. Quindi, nel primo caso se il documento è solo l'Indice, l'elenco dei contributori è corretto. Secondo me quando si crea il pdf dell'intero documento bisognerebbe integrare gli elenchi andando a pescare tutti quelli che hanno modificato i diversi ns. --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 18:15, 4 mag 2025 (CEST)
::Ricordo di aver finito la validazione del libro con la rilettura di quattro pagine da "rinverdire" e poi in ns0 ho passato al 100% quel che mancava di sincronizzare. Questi i miaei contributi al libro. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 20:34, 4 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] sono d'accordo con te. Cmq mi sfugge perchè Damadicarta non ci sia pur essendo l'utenza con più edit. Forse si dovrebbe pure pescare dati da Commons, quantomeno chi ha caricato il djvu, visto che il pdf dice "I seguenti contributori hanno permesso la realizzazione di questo libro" e senza il djvu... -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:33, 4 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]]: cerco di dare qualche chiarimento, scusate se scendo un po' nel tecnico. L'esportazione è fatta dal tool [https://ws-export.wmcloud.org/ ws-export], che era nato come tool indipendente, ma qualche anno fa i famosi "piani alti" decisero di integrarlo nell'installazione "standard" di tutte le Wikisource, in modo da gestirlo come un componente essenziale del progetto. In quella sede stabilirono anche di aggiungere di default i link che ci sono sotto "Strumenti", così come il link Scarica che c'è in ns0. Non so bene perché si decise di mettere quei link anche nel namespace Indice: però il problema è che il tool ha bisogno del nome della pagina ns0, e invece quei link puntano all'indice, quindi non può funzionare. Non a caso avevo aggiunto altri link più visibili sotto l'immagine di frontespizio: a differenza di quelli sotto il menu Strumenti, questi sono "fatti da noi" con i nostri template locali, e lì ci ho potuto mettere il link corretto al ws-export con la pagina ns0 giusta (prova a confrontare l'URL per capire cosa intendo). Gli altri link non possiamo correggerli (possiamo aprire un ticket, ma auguri!), ma potremmo magari nasconderli, per non fare confusione. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 12:57, 5 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Candalua|Candalua]], ok, grazie della ricostruzione storica. :) Si, avevo notato i link diversi ma "speravo" che qualche meccanismo poi riconducesse allo stesso prodotto finale (una specie di redirect, o una estrazione della giusta stringa riferita al ns0). IMHO sarebbe meglio nascondere i link che non producono il risultato voluto (=il libro).
:::::Poi c'è la questione dell'attribuzione, mancano Damadicarta e Luigi62, per cui c'è qualche parte del meccanismo di raccolta delle info che non va. [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 13:18, 5 mag 2025 (CEST)
::::::Mi sono chiesto spesso che senso abbia il rilascio di contributi tipici wikisourciani (editing-formattazione) di opere PD sotto licenza CC-BY-SA; ma non ne faccio un dramma; alzo le spalle e continuo serenamente lasciando il tema agli appassionati di licenze (argomento che detesto profondamente) :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:58, 6 mag 2025 (CEST)
:::::::In effetti è una domanda interessante. Suppongo sia il lavoro di editing e impaginazione che si intende rilasciare... il testo è PD, l'impaginazione della nostra "edizione digitale" è CC-BY-SA: si tratta comunque un lavoro intellettuale distinto dal testo in sè... Forse @[[Utente:Jaqen|Jaqen]] che avevo incrociato su Wikipedia per questioni di [https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Bar/Discussioni/Una_questione_di..._%22transcopyright%22 copyright] ci può dare un parere. Ma al di là di questo, se si creditano alcuni wikisourciani, penso sia corretto dare credito a tutti, e non escluderne alcuni per qualche problema nel processo di raccolta info. Oppure andrebbe esplicitato (per es. meno di tot contributi non sono considerati, o la mera rilettura, o cos'altro). -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 16:16, 6 mag 2025 (CEST)
== itWikiCon 2025: dal 7 al 9 novembre 2025 a Catania: prossimi passi ==
Ciao a tutti,
come forse già sapete, la '''[[m:ItWikiCon/2025|ItWikiCon 2025]]''', il convegno annuale della comunità italofona dei progetti Wikimedia, si terrà '''a Catania da venerdì 7 a domenica 9 novembre'''.
Per una panoramica generale, vi rimandiamo alla '''[[m:ItWikiCon/2025/Programma|sezione Programma]]''', che aggiorneremo regolarmente nei prossimi mesi e nella quale trovate già la '''scheda delle attività''', nonché alla [[m:ItWikiCon/2025/Informazioni|sezione Informazioni]].
In attesa dell’apertura ufficiale della fase di proposte prevista per il prossimo 3 giugno, la commissione Programma vorrebbe sondare i desideri delle comunità italofone in merito ai temi da trattare alla conferenza: quali sono gli argomenti più importanti da coprire, secondo voi? Che discussioni dobbiamo avere durante l’itWikiCon? '''Potete aggiungere dei temi o commentare quelli proposti dagli altri [[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte/Temi|sulla pagina Temi]] da ora fino a inizio giugno'''.
Infine, per chi ha la necessità di richiedere una borsa di partecipazione per coprire le spese di viaggio e alloggio, '''la fase di richieste di borse sarà aperta dal 17 giugno fino al 27 luglio'''. Si svolge un po’ prima rispetto alle ultime edizioni, per permettervi di organizzare il vostro viaggio a Catania nelle condizioni migliori, quindi segnatevi queste date per non perdervi la fase di richieste!
Aggiungeremo regolarmente nuove informazioni sulla pagina Meta dell’evento, che vi invitiamo a seguire. Per qualsiasi domanda o suggerimento, non esitare a scrivere un messaggio sulla pagina di discussione dell’evento o di contattarci a info(at)itwikicon.org.
A presto,
Il team organizzatore itWikiCon 2025 e la commissione Programma, [[User:Mastrocom|Mastrocom]] ([[User talk:Mastrocom|disc.]]) 11:17, 5 mag 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-19</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W19"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/19|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* The Wikimedia Foundation has shared the latest draft update to their [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026|annual plan]] for next year (July 2025–June 2026). This includes an [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026|executive summary]] (also on [[diffblog:2025/04/25/sharing-the-wikimedia-foundations-2025-2026-draft-annual-plan/|Diff]]), details about the three main [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Goals|goals]] ([[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Product & Technology OKRs|Infrastructure]], [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Goals/Volunteer Support|Volunteer Support]], and [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Goals/Effectiveness|Effectiveness]]), [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Global Trends|global trends]], and the [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Budget Overview|budget]] and [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Financial Model|financial model]]. Feedback and questions are welcome on the [[m:Talk:Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026|talk page]] until the end of May.
'''Updates for editors'''
* For wikis that have the [[m:Special:MyLanguage/CampaignEvents/Deployment status|CampaignEvents extension enabled]], two new feature improvements have been released:
** Admins can now choose which namespaces are permitted for [[m:Special:MyLanguage/Event Center/Registration|Event Registration]] via [[mw:Special:MyLanguage/Community Configuration|Community Configuration]] ([[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:CampaignEvents/Registration/Permitted namespaces|documentation]]). The default setup is for event registration to be permitted in the Event namespace, but other namespaces (such as the project namespace or WikiProject namespace) can now be added. With this change, communities like WikiProjects can now more easily use Event Registration for their collaborative activities.
** Editors can now [[mw:Special:MyLanguage/Transclusion|transclude]] the Collaboration List on a wiki page ([[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:CampaignEvents/Collaboration list/Transclusion|documentation]]). The Collaboration List is an automated list of events and WikiProjects on the wikis, accessed via {{#special:AllEvents}} ([[w:en:Special:AllEvents|example]]). Now, the Collaboration List can be added to all sorts of wiki pages, such as: a wiki mainpage, a WikiProject page, an affiliate page, an event page, or even a user page.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:27}} community-submitted {{PLURAL:27|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]].
'''Updates for technical contributors'''
* Developers who use the <code dir=ltr>moment</code> library in gadgets and user scripts should revise their code to use alternatives like the <code dir=ltr>Intl</code> library or the new <code dir=ltr>mediawiki.DateFormatter</code> library. The <code dir=ltr>moment</code> library has been deprecated and will begin to log messages in the developer console. You can see a global search for current uses, and [[phab:T392532|ask related questions in this Phabricator task]].
* Developers who maintain a tool that queries the Wikidata term store tables (<code dir=ltr style="white-space: nowrap;">wbt_*</code>) need to update their code to connect to a separate database cluster. These tables are being split into a separate database cluster. Tools that query those tables via the wiki replicas must be adapted to connect to the new cluster instead. [[wikitech:News/2025 Wikidata term store database split|Documentation and related links are available]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T390954]
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.44/wmf.28|MediaWiki]]
'''In depth'''
* The latest [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart/Project/Updates|Chart Project newsletter]] is available. It includes updates on preparing to expand the deployment to additional wikis as soon as this week (starting May 6) and scaling up over the following weeks, plus exploring filtering and transforming source data.
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/19|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W19"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 02:14, 6 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28665011 -->
== Di nuovo il problema dei testi multilingue ==
"Toccato", dopo parecchi anni di letargo, il caso [[Progetto:Testi scientifici/Scientia]], riaffiora il problema dei testi multilingue. Unica soluzione "canonica", lo sparpagliamento della rilettura in vari progetti linguistici (in questo caso, fr.wikisource e en.wikisource; purtroppo de.wikisource è un mondo a sè), e poi la condivisione del risultato delle riletture con il geniale, ma insoddisfacente, strumento {{tl|Iwpage}} e {{tl|Iwpages}}. Si ottiene la corretta ''visualizzazione'', ma solo quella: il server è del tutto all'oscuro della cosa, e il testo è come se non ci fosse; non è minimamente integrato nelle varie strategie di link e non può essere esportato.
'''Soluzione 1''': si importa brutalmente il testo trascritto (adattandolo secondo i nostri standard: template, link...). Vantaggio: il testo diventa "nostro" a tutti gli effetti. Svantaggio: dal momento dell'importazione nessun aggiornamento della versione sull'altro progetto viene importata.
'''Soluzione 2''': si realizza un "meccanismo di allineamento", attivato manualmente, che sostituisce il testo importato con un'eventuale modifica del testo sorgente. Vantaggio: eventuali modifiche/correzioni sono importate. Svantaggio: vengono quasi certamente persi tutti gli adattamenti a it.wikisource.
'''Soluzione 3''': si trascrive su it.wikisource anche il testo in lingua straniera. Per "cortesia wikisourciana" si avvisa il relativo progetto linguistico dei lavori in corso.
IMHO: io caldeggio la soluzione 3. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:08, 6 mag 2025 (CEST)
:{{Ping|Alex brollo}} Se fosse per me adotterei la '''Soluzione 4''': Usare mul.wikisource rendendolo un progetto degno e non lo scarto di tutti gli altri. -- [[User:ZandDev|ZandDev]] ([[User talk:ZandDev|disc.]]) 12:07, 6 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:ZandDev|ZandDev]] Ho lavorato molto su mul.wikisource e uno dei miei rimpianti è di non aver potuto partecipare alla votazione che ha deciso di spezzettare wikisource in progetti linguistici indipendenti. L'inevitabile conseguenza è stata una "evoluzione divergente" di ogni progetto; il caso più serio è de.wikisource, che ha rinunciato quasi del tutto ai meccanismi ''proofread '', adottando un suo metodo del tutto distinto e politiche radicalmente diverse da tutte, o la larga maggioranza, degli altri progetti. Ma ormai è fatta, e mul.wikisource è quello che è; in pratica, un incubatore per progetti linguistici in avviamento. Non solo: il rigore contro il multiliguismo all'interno dei progetti linguistici specifici è realisticamente impraticabile, visto il numero e la varietà di casi in cui le lingue si mescolano; invece di impazzire con un "problema della demarcazione" io accetterei questa impraticabilità e lascerei un amplissimo campo libero alle preferenze individuali. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:29, 6 mag 2025 (CEST)
:::{{Ping|Alex brollo}} Il voto è del [[:mul:Wikisource:New vote on language subdomains|lontanissimo 2005]] e hanno votato solo 42 utenti (di quelli pochi sono ancora attivi), che non direi possano rappresentare le volontà della comunità moderna, decisamente più numerosa e che ancora ne subisce le conseguenze dopo vent'anni. É cambiato il mondo nel frattempo, anche relativamente alle wiki, tra nuovi progetti, funzionalità, skin, estensioni e interfaccie di modifica. Quella evoluzione indipendente viene esacerbata da una mancanza di governance centrale, un minimo necessaria. Quelle preferenze individuali hanno individualizzato e spezzettato un progetto che avrebbe potuto essere molto più grande, più vivo e più partecipato, visto che ancora adesso ci si sta arrovellando nel reinventare la ruota. Piuttosto che metterci una pietra sopra e lasciar perdere per la mastodontità della questione, si può invece pensare che non sia mai troppo tardi, anche se adesso la strada per fare un passaggio del genere è difficile e tortuosa. Però se si ha una visione a lungo termine e un desiderio forte della comunità all'interno delle wiki e tra le wiki mano a mano si può procedere con una sempre maggiore integrazione e magari una fusione finale dei contenuti. Io per esempio pensavo ad un'architettura dove le pagine di contenuto stanno in un'unica wiki, ma si discute nelle wiki locali. -- [[User:ZandDev|ZandDev]] ([[User talk:ZandDev|disc.]]) 17:02, 6 mag 2025 (CEST)
::::E aggiungo, come specificato sotto da Verderame33, una maggiore cura e chiarezza negli elementi Wikidata, i quali potrebbero essere un elemento chiave per far partire questo processo. -- [[User:ZandDev|ZandDev]] ([[User talk:ZandDev|disc.]]) 17:05, 6 mag 2025 (CEST)
:Credo che '''Soluzione 3''' dia localmente la possibilità di mantenere la wikificazione del testo, che personalmente ritengo un grosso punto di forza. Andrebbe accoppiata con una speciale cura degli elementi Wikidata associati ai testi e alle edizioni, ad esempio assicurandosi che vengano menzionate tutte le lingue coinvolte, che qualora la stessa edizione di un testo sia presente su wikisource diverse a causa delle lingue multiple coinvolte, allora queste vengano collegate correttamente allo stesso elemento ecc. ''Disclaimer'': la mia è un'opinione non informata rispetto alla wikiquette tra diversi rami di wikisource. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 16:17, 6 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] @[[Utente:ZandDev|ZandDev]] Grazie di contributi. Proporrei una sperimentazione "in corpore vili", visto che Scientia era abbandonato, adottando la soluzione 3 che ha il vantaggio di essere completamente autonoma sia dal coordinamento molto stretto con il lavoro di altri progetti, che da interventi dei "piani alti". Sarà interessante vedere quanto e quali sono gli inconvenienti nell'importazione brutale del wikitesto da un progetto all'altro. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:22, 7 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Eseguita, per prova, la strategia 3 (importazione brutale del wikitesto con allineamento dei template) sul primo articolo in francese di [[Scientia - Vol. X]], via bot. Curioso il fatto che fra l'italiano e il francese c'è una differenza inaspettata: le spaziature intorno alla punteggiatura... :-) Estenderei la sperimentazione completando l'importazione degli altri articoli in francese e inglese, per ora solo di questo volume. Ma prima attendo un cenno di assenso. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:38, 9 mag 2025 (CEST)
::::+1 da parte mia. Ho visto che nel testo che hai già importato rimangono i template francesi: si potrebbe rimpiazzarli tramite memoRegex, che dici? (ora ho anche imparato dove trovare il modo di impostare le regex, ho fatto fatica a trovare gli Strumenti di Rilettura e combinato un paio di pasticcetti l'altro giorno per cui mi scuso). [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 10:16, 9 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Oibò sono rimasti i template francesi...? Controllo! Se è così devo capire perchè. Grazie della segnalazione. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:33, 9 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Avevo fatto un errorino nello script di importazione... spero di aver corretto tutto (compreso un template ''corr'', corrispondente al nostro ''Ec'', che mi era sfuggito). Grazie ancora. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:46, 9 mag 2025 (CEST)
::::::Di nulla, ho visto che ora il testo di prova è trascitto completamente e correttamente, grazie per aver sistemato il bot. :-) [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 12:53, 10 mag 2025 (CEST)
== We will be enabling the new Charts extension on your wiki soon! ==
''(Apologies for posting in English)''
Hi all! We have good news to share regarding the ongoing problem with graphs and charts affecting all wikis that use them.
As you probably know, the [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Graph|old Graph extension]] was disabled in 2023 [[listarchive:list/wikitech-l@lists.wikimedia.org/thread/EWL4AGBEZEDMNNFTM4FRD4MHOU3CVESO/|due to security reasons]]. We’ve worked in these two years to find a solution that could replace the old extension, and provide a safer and better solution to users who wanted to showcase graphs and charts in their articles. We therefore developed the [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart|Charts extension]], which will be replacing the old Graph extension and potentially also the [[:mw:Extension:EasyTimeline|EasyTimeline extension]].
After successfully deploying the extension on Italian, Swedish, and Hebrew Wikipedia, as well as on MediaWiki.org, as part of a pilot phase, we are now happy to announce that we are moving forward with the next phase of deployment, which will also include your wiki.
The deployment will happen in batches, and will start from '''May 6'''. Please, consult [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart/Project#Deployment Timeline|our page on MediaWiki.org]] to discover when the new Charts extension will be deployed on your wiki. You can also [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart|consult the documentation]] about the extension on MediaWiki.org.
If you have questions, need clarifications, or just want to express your opinion about it, please refer to the [[:mw:Special:MyLanguage/Extension_talk:Chart/Project|project’s talk page on Mediawiki.org]], or ping me directly under this thread. If you encounter issues using Charts once it gets enabled on your wiki, please report it on the [[:mw:Extension_talk:Chart/Project|talk page]] or at [[phab:tag/charts|Phabricator]].
Thank you in advance! -- [[User:Sannita (WMF)|User:Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|talk]]) 17:07, 6 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Sannita (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Sannita_(WMF)/Mass_sending_test&oldid=28663781 -->
:Thanks! Very well! [[User:Pic57|Pic57]] ([[User talk:Pic57|disc.]]) 20:57, 7 mag 2025 (CEST)
== Ars et Labor ==
Ciao a tutti. Ho uniformato le impostazioni delle pagine delle partiture della rivista (numeri da gennaio a maggio 1906), apponendo il lettore del .mid integrale + il cassetto con la presentazione del brano musicale nella pagina che trasclude ogni partitura. L'avevo concordato con @[[Utente:Candalua|Candalua]] qualche settimana fa.
Inoltre - mi rivolgo in particolare a @[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] e @[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] - ho messo in Indice la pagina che contiene la rubrica mensile "La nostra musica" perché ho creato delle sottosezioni per richiamare la presentazione del brano nella pagina della partitura.
Infine: notare che nella stessa pagina della rubrica mensile "La nostra musica" vi è un'altra rubrica (in genere "Fiori d'arancio") per cui ho formattato e messo nell'indice anche quella. Spero si sia capito qualcosa. Comunque non preoccupatevi: è tutto a posto! :-) [[User:Pic57|Pic57]] ([[User talk:Pic57|disc.]]) 20:54, 7 mag 2025 (CEST)
:Ricordo che avevi parlato di una cosa del genere ma non ricordo dove. Anche le discussioni andrebbero se possibile tenute insieme con dei link... Mi pare che avessi sollevato la questione di cosa succede quando si esporta: ci sono parti che vengono duplicate, probabilmente, ma appunto non ricordo dove sia il resto della discussione. Cmq l'effetto delle sezioni aggiuntive e "fuoricrono" [[Ars et Labor, 1906/N. 1/Perché dolce, caro bene|si vede qui]]... per far capire a chi legge di che si tratta. --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 11:09, 10 mag 2025 (CEST)
::Esatto. E per gli Indici mensili della rivista vedere - ad es. - [[Ars et Labor, 1906/N. 4|qui]] [[User:Pic57|Pic57]] ([[User talk:Pic57|disc.]]) 08:14, 11 mag 2025 (CEST)
== Richiesta ripubblicazione - Whelmity. Manifesto del pensiero strutturato ==
Buongiorno a tutti,
chiedo cortesemente la possibilità di ripubblicare su Wikisource l'opera '''Whelmity. Manifesto del pensiero strutturato''' di Carlo Marino, precedentemente cancellata per mancanza di una fonte editoriale esterna verificabile:
https://it.wikisource.org/wiki/Whelmity._Manifesto_del_pensiero_strutturato
Ora l'opera è stata regolarmente pubblicata con ISBN cartaceo su Amazon KDP (ISBN: 979-8282754032), ed è disponibile anche in versione eBook (ASIN: B0F7M6MQ51). Inoltre, è archiviata con metadati completi e visibilità pubblica su Internet Archive e Open Library:
🔹 '''Internet Archive''':
https://archive.org/details/whelmity-manifesto-del-pensiero-strutturato
🔹 '''Open Library''':
https://openlibrary.org/works/OL43287365W/Whelmity._Manifesto_del_pensiero_strutturato
L'autore è identificabile (Carlo Marino), e l'opera è rilasciata con licenza '''Creative Commons BY-SA 4.0''', quindi compatibile con le policy di Wikisource.
Ringrazio anticipatamente per la rivalutazione della pubblicazione.
Un saluto cordiale,
--[[User:Marino car|Marino car]] ([[User talk:Marino car|disc.]]) 15:50, 8 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Marino car|Marino car]] Buonasera, adesso è possibile pubblicare l'opera. Ti chiediamo prima solo (per evitare casi spiacevoli accaduti in passato di autori che poi cambiano idea e unilateralmente decidono di revocare la licenza e dunque togliere le loro opere da Wikisource) di spedire un ticket a VRT usando indirizzo mail e testi indicati qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Copyright_immagini/Modello_autorizzazione
:Un saluto cordiale anche a te. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 00:13, 9 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Myron Aub|Myron Aub]]: Amazon KDP è una piattaforma di autopubblicazione... Mi sembra che rientramo nel concetto di [[Wikisource:Niente testi originali]]. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 06:26, 9 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Candalua|Candalua]] A me non risulta che l'autopubblicazione sia una violazione della regole "Niente testi originali", che dice solo che "non si esclude a priori nessun testo sulla base del suo contenuto, ma sulla base della tracciabilità della sua fonte e della compatibilità con la licenza di Wikisource". Invece in base alla tua interpretazione di questo criterio non dovevamo accogliere su Wikisource neanche [[Appunti di relatività]], [[Cinesi, scuola e matematica]] e il gran numero di traduzioni inedite di Wittgenstein tratte dal sito Wittgenstein Project presenti qui [[Autore:Ludwig Wittgenstein]]. Tutti questi testi non sono stati a quanto ne so, mai pubblicati da un editore vero e proprio ma solo autopubblicati eppure sono su Wikisource. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 07:42, 9 mag 2025 (CEST)
::::Aggiungo solo la precisazione che alcune traduzioni del sito del Wittgenstein Project in seguito sono state pubblicate dall'editore "La tigre di carta" ma quando erano prima già state trascritte su Wikisource. Rimane il fatto che su Wikisource non esiste alcun obbligo che i testi trascritti siano in precedenza pubblicati da un editore terzo, basta che esista una fonte esterna tracciabile e la presenza di una licenza compatibile con Wikisource. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 08:18, 9 mag 2025 (CEST)
:::::Secondo me è indispensabile che un testo, per stare su Wikisource, debba avere una qualche "storia" precedente. Un testo autopubblicato questa storia non ce l'ha, così come non ce l'hanno traduzioni amatoriali di testi PD; altrimenti arriveremmo all'assurdo che non accettiamo traduzioni degli utenti... a meno che non abbiano pagato (qualcun altro) per autopubblicarsele. Farei eccezione per testi accademici (come mi sembra essere il Wittgentein Project) o comunque di autori "conosciuti" (e sì, mi rendo conto che è un criterio molto fumoso) perché in quel caso almeno c'è un un minimo di autorevolezza--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 10:59, 9 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] "avere una qualche storia precedente" è un criterio troppo generico e ambiguo. Cosa vuol dire? Un testo autopubblicato su Amazon con decine di recensioni positive ha una "storia"? E comunque un sacco di scrittori oggi di tutto rispetto (Proust, Svevo, Whitman...) hanno autopubblicato o pubblicato a pagamento alcune loro opere, come si legge qui https://criticalmastra.corriere.it/2013/07/07/whitman-co-grande-letteratura-self-published/ Inoltre il Wittgenstein Project non contiene testi "accademici" nel senso di editi da qualche università, al massimo sono laureati gli autori/traduttori dei loro testi ma non penso che la laurea di per sé sia garanzia di nulla sulla pubblicabilità di un testo. Ovviamente neanche il criterio di una qualche "qualità letteraria" è oggettivo, il romanzo L'amante di Lady Chatterley era considerato pornografia quando fu pubblicato e solo 30 anni dopo fu ritenuto un capolavoro. Insomma se vogliamo aggiungere qualche altro criterio di pubblicabilità di testi su Wikisource che sia oggettivo. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 11:15, 9 mag 2025 (CEST)
:::::::{{ping|Myron Aub}} Mi rendo conto che "avere una storia" non è un metro oggettivo per valutare l'ammissibilità di un testo: lo volevo proporre come un possibile principio di massima per orientarsi nel marasma delle possibilità. Peraltro, la [[WS:Niente testi originali|nostra policy]] dice addirittura che "si escludono le pubblicazioni che non abbiano avuto precedentemente un passaggio attraverso la stampa cartacea", criterio che sebbene possa non essere più al passo coi tempi mi sembra chiaro nell'escludere testi estemporanei senza nessuna diffusione precedente a Wikisource.
:::::::Che autori del passato si siano autopubblicati non mi sembra un buon argomento per aprire la porta a chiunque si autopubblichi oggi: loro sono rilevanti perché nel corso del tempo si sono ritagliati il loro spazio nella letteratura (e sono stati pubblicati da editori "veri"), ma questo non vuol dire che questo capiterà a tutti. Citando [[:q:Carl Sagan|Sagan]], "Risero di Colombo, risero di Fulton, risero dei fratelli Wright. Ma risero anche di Bozo il Clown": la quantità di autopubblicazioni irrilevanti è enormamente superiore a quella delle autopubblicazioni che ce l'hanno fatta.
:::::::Il Wittgenstein Project mi sembra abbia un [https://www.wittgensteinproject.org/w/index.php/Project:Quality_policy sistema di revisione] ed è gestito da [https://www.wittgensteinproject.org/w/index.php/Project:People esperti], quindi se non altro è un caso diverso rispetto alla persona che scrive un libro e se lo fa stampare--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 12:37, 9 mag 2025 (CEST)
::::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Il tuo discorso ha senso però io aggiungo che noi accettiamo solo testi con licenza CC, che permette a chiunque di riutilizzare i testi anche a fini commerciali. Tantissimi autori certamente si auto-pubblicano però pochissimi lo fanno scegliendo di usare la licenza CC. Cioè un autore non riesce ad avere il vantaggio di essere pubblicato da un editore vero e in più decide di rinunciare al vantaggio di poter guadagnarci solo lui dalle sue opere? Comunque sentiamo cosa dicono gli altri e magari decidiamo di riscrivere la regola su cosa mettere su Wikisource. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 13:35, 9 mag 2025 (CEST)
:::::::::Non ritengo che l'autopubblicazione sia un criterio sufficiente per la pubblicazione su Wikisource. Forse a dirimere la questione può aiutare la discussione avutasi a proposito delle tesi di laurea (che su WS sono pubblicate in un Progetto dedicato). La tesi di laurea però non è una autopubblicazione, dato che vi è apposto il nome dell'istituzione culturale che l'ha prodotta ed inoltre viene "guidata e approvata" da qualcun altro: perlomeno un docente universitario (ma - almeno in passato - due: relatore e contro-relatore). E' pur vero che oggi il valore delle tesi è molto "ondeggiante", tuttavia non è una autopubblicazione. [[User:Pic57|Pic57]] ([[User talk:Pic57|disc.]]) 22:22, 10 mag 2025 (CEST)
::::::::::@[[Utente:Pic57|Pic57]] Potrebbe essere un'idea decidere la regola che un testo non può essere messo su Wikisource se è risultato solo dell'autore ma non anche di almeno una seconda persona che rivede l'opera e la giudica positivamente. Come è stato detto, le traduzioni di Wittgenstein, anche se autopubblicate, sono opera di un team non solo di traduttori ma anche di revisori (peraltro ispirato a Wikimedia e al Progetto Gutenberg). [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 10:19, 11 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Marino car|Marino car]] Lo considero un caso imbarazzante e controverso... e francamente, non amo molto essere messo di fronte a casi imbarazzanti e controversi. Penso che in wikipedia succeda qualcosa di simile nel caso di pagine autobiografiche. Ed è anche per questo che sto lontano da wikipedia, dove i casi imbarazzanti e controversi sono quotidiani. Torno a editare Villani. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:38, 11 mag 2025 (CEST)
::Discussione interessante e "sistemica"... Come giustamente dice Alex una questione molto "wikipediana", dove tra COI, BPV e PdC volano coltelli e mettere il becco è pericoloso come ho scoperto mesi fa. Comunque.
::Il peggio che si può fare è essere fumosi, per cui sono andato a vedere che fa per esempio fr.ws. I cugini, nella pagina "Cosa WS è", mettono dentro tutto e al paragrafo "[https://fr.wikisource.org/wiki/Wikisource:Qu%E2%80%99est-ce_que_Wikisource_%3F#Son_contenu contenuto]" scrivono (riassumo):
::"''I testi devono essere già pubblicati su carta con tre eccezioni: 1) pubblicazioni esclusivamente elettroniche solo se provengono da siti ufficiali o di editori online riconosciuti (cioè che hanno un obbligo di deposito legale presso la biblioteca nazionale del loro paese) [...]''".
::Mi sembra un criterio univoco, binario, non soggettivo, che potremmo travasare qui. Uno dei problemi di wikipedia è proprio che i criteri (per qualunque cosa) sono ''a bip di dog'' e cambiano a seconda dell'interlocutore, del segno zodiacale, della pressione atmosferica e della presenza o meno di Saturno nella 4 casa. Il che genera troppo ''calore'' e quindi ''autocombustione''...
::Non so come funzioni in Italia il deposito legale presso la biblioteca nazionale, ma fra voi sarà certamente chi è più competente. :-) -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 19:03, 11 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Le opere native digitali presenti nel Deposito Legale italiano dovrebbero essere ricercabili nel sito seguente [https://bncf.cultura.gov.it/servizi/magazzini-digitali/ qui] "Le risorse archiviate sono ricercabili tramite il catalogo online (OPAC) di BNCF e la collezione BNCF di Archive-it."
:::Bisogna aggiungere che comunque aver pubblicato un libro cartaceo per un editore non è per questo garanzia che oltre all'autore almeno una seconda persona abbia letto il libro, lo abbia ritenuto rilevante e quindi per questo lo abbia pubblicato, esistono anche le famigerate case editrici a pagamento. A me comunque sembra che siano poco frequenti casi simili di autori di dubbia rilevanza che vogliono pubblicare su Wikisource in quanto come ho già detto la licenza CC porta a rinunciare al vantaggio economico che solo l'autore e gli editori che da lui scelti ci guadagnano dalle sue opere. Insomma, ci stiamo preoccupando per casi che risultano essere molto rari e dunque che non preoccupano più di tanto. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 21:47, 11 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Myron Aub|Myron Aub]]: la preoccupazione che @[[Utente:Candalua|Candalua]] e @[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] (e forse @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]) hanno espresso è che ws non sia usata come mezzo di promozione dei testi, allo stesso modo in cui wikipedia viene usata in vari modi per promozione (di persone, di idee, ecc).<small> Infatti [[Wikisource:Niente testi originali]] nasce probabilmente da una [https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Wikipedia:Niente_ricerche_originali&oldid=36502 vecchia versione] di [[w:WP:NRO]], riadattata all'uso qui.</small> Il tema è quindi adottare/aggiornare una linea guida che non sia fumosa ma nitida e ragionevole, per evitare che ora e/o in futuro sorgano questioni di "perchè questo si e quello no" e non ci sia una risposta intellettualmente onesta e sostenibile da dare <small>(che invece è quello che accade di prassi in wikipedia, dove il rumore di unghie sui vetri è costante, frastornante ed enormemente dannoso)</small>.
::::Motivo per cui la preventiva pubblicazione su carta e/o il ''deposito legale'' chiesto da fr.ws, potrebbero essere un criterio di filtraggio ragionevole e univoco anche qui, per integrare l'attuale policy. Ciò detto lascio le considerazioni su cosa sia meglio a voi che conoscete da più a lungo questo progetto. Io so solo che regole troppo interpretabili sono più ''comode'' ma alla lunga rendono l’atmosfera... ''wikipediana''... -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 11:25, 12 mag 2025 (CEST)
:::::Il criterio di fr.wikisource mi sembra ragionevole in astratto (anche se non mi è del tutto chiaro come funzioni in pratica, ovvero chi abbia effettivamente l'obbligo di deposito legale).
:::::{{ping|Myron Aub}} Penso che chi si autopubblica (o che usi un editore a pagamento, le cose mi sembrano sufficientemente simili) non abbia a cuore tanto lo sfruttamento economico dell'opera quanto quello di farsi conoscere (e quindi magari sfruttare economicamente le opere successive). E sono d'accordo che i casi siano rari... ma siamo qui appunto perché ne è spuntato fuori uno--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 13:15, 12 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Neanche io so chi abbia l'obbligo legale di deposito. Ma è un criterio "normato" in modo ufficiale e non deciso volta per volta a casaccio da me, te o chi altri, per cui mi sembra metta al riparo da critiche ad personam, cosa che come sai altrove è all'ordine del giorno. E poi non deve essere per forza chiaro a noi, ma a chi vuole pubblicare: insomma, onere del richiedente dimostrare di rispettare il requisito.
::::::Comunque al link di Myron ci sono dei riferimenti: "''...norme vigenti sul deposito legale dei documenti di interesse culturale (Legge n. 106/2004 e suo D.P.R. attuativo n. 252/2006).''" anzi più specificatamente per le risorse digitali si parla di "''...deposito legale o volontario dalle Biblioteche Nazionali Centrali (art. 1. c. 4 della Legge 106/2004 e articoli 31 e 37 del DPR 252/2006)''".
::::::Ovviamente se ci sono altre opzioni e proposte ben vengano.
::::::Sui "casi rari", meglio chiudere la stalla prima che i buoi scappino... anzi, ''aprirla ''prima che sfondino il muro per entrare :D -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 14:42, 12 mag 2025 (CEST)
:::::::{{ping|TrameOscure}} Sono d'accordo sul fatto che sia un criterio oggettivo e "ragionevole" e sarei anche favorevole a inserirlo. Solo che non ho precisamente il polso di cosa vuol dire nella pratica--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 16:06, 12 mag 2025 (CEST)
::::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]]: si capisco. Neanche io, ma speravo che ci fossero persone più esperte di me su questo genere di "questioni bibliotecarie" per spiegarcelo... :-) -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 16:13, 12 mag 2025 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] @[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Da quel poco che ho trovato il "deposito legale" sarebbe un "obbligo, rivolto agli editori, produttori, o comunque ai soggetti responsabili di una pubblicazione, di depositarne un certo numero di copie nelle biblioteche e/o istituzioni designate, secondo determinate procedure, per finalità culturali.", come si legge [https://biblioteche.cultura.gov.it/it/Attivita/deposito-legale/ qui]. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 20:26, 12 mag 2025 (CEST)
::::::::::In effetti la L 106/2004 che disciplina la cosa sembra piuttosto generalista... speravo fosse una cosa un po' più sistematizzata... [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:38, 12 mag 2025 (CEST)
== Take Action: Defend the Internet Archive ==
Penso sia di interesse.
https://blog.archive.org/2025/04/17/take-action-defend-the-internet-archive/
''The Internet Archive needs your help. A coalition of major record labels has filed a lawsuit against the Internet Archive [...]. But this lawsuit goes far beyond old records. It’s an attack on the Internet Archive itself. This lawsuit is an existential threat to the Internet Archive and everything we preserve [...]''
-- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 10:19, 10 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] La vicenda mi preoccupa e mi rattrista, ma la mia impressione è che la politica di IA riguardo alle licenze non sia rigorosa come potrebbe e dovrebbe.... non me la sento di prendere le difese di IA "per partito preso", nonostante apprezzi profondamente l'idea generale del progetto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:45, 11 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Questione complessa, IA sul copyright è spesso "di manica larga" ma bisogna dire che oltre al valore del copyright c'è il valore del preservare e rendere accessibili a tutti documenti oggi quasi introvabili in quanto nessun editore li ripubblica da decenni (anche perché i detentori dei diritti sono irrintracciabili, le famose "opere orfane"). Vedremo cosa decidono i giudici USA, noi è meglio che andiamo più sul sicuro... [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 11:06, 11 mag 2025 (CEST)
:::Sinceramente IA non sapevo bene cosa fosse e che contenuti avesse prima di conoscerlo tramite WS e voi. E anche ora non è che possa dirmi un esperto del tema. Non son quindi sicuro di capire cosa intendiate con "rigorosi sulle licenze"... ma mi pare di dedurre che raccolgano anche materiale sotto copy.
:::Devo dire che però c'è da mettere sul piatto della bilancia due aspetti: 1) la conservazione della Cultura e della Civiltà contemporanea e 2) i diritti di proprietà (di opere come detto che magari sono abbandonate nei "cassetti" di qualche major). Non è che mi vengano enormi dubbi su quale piatto è più importante... Tanto più che -se non erro- è tutto completamente ed assolutamente a fini non di lucro. --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 14:41, 11 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Il problema più serio che ho notato - e che ha indotto in errore anche me "by example" - è che IA lascia agli utenti che caricano ''la scelta della licenza''; con la conseguenza che moltissime opere risultano rilasciate in CC, mentre dovrebbero essere rilasciate in PD, a meno che non le carichi lo stesso autore. Da questo punto di vista, sia benedetto il rigore di Commons. Inoltre, la diatriba legale riguarda testi ''esplicitamente sotto copyright'', che vengono "dati in prestito digitale" come avviene in una biblioteca per i libri cartacei; e questo mi pare francamente audace. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:52, 12 mag 2025 (CEST)
== Pagina di aiuto per stili in CSS ==
Ho spulciato rapidamente e non sono riuscito a trovare una pagina aiuto riguardante l'uso di CSS per gli stili in un testo specifico. Più che CSS in sè, sarei interessato a sapere se ci sono convenzioni specifiche per it.wikisource per la nomenclatura delle classi. In particolare, mi piacerebbe capire come aggiungere classi di stile da poter poi usare con <nowiki>{{ct}}</nowiki>. Grazie mille! P.s.: chiedo perdono, ogni tanto fatico a capire come cercare efficientemente le giuste pagine su wikisource. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 13:00, 12 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Verderame33|Verderame33]]: non ci sono convenzioni particolari; ovviamente cerca di non usare nomi troppo generici o banali. Puoi usare anche nomi in italiano, così è anche più probabile che siano nomi "unici". Se hai bisogno di creare degli stili per un singolo testo, allora il posto giusto è andare sulla pagina Indice e cliccare il tab Stili: lì puoi inserire dei CSS che avranno effetto in tutte le pagine di quel testo soltanto. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 13:47, 12 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] vedo di trovare un posto nel ns:aiuto dove scrivere due righe sulla possibilità di stilizzare i testi, visto che è una funzionalità da documentare. --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:46, 12 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] A proposito dello stile applicato a Ct, di segnalo che oltre allo stile di classe occorre aggiungere uno stile per i paragrafi "discendenti" per eliminare l'indentatura (qualcosa come .[classe] p {text-indent:0;}, altrimenti la centratura non è perfetta. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:35, 14 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] grazie per l'indicazione! Chiedo per sicurezza: non va usato invece <pre>.[classe] + p { text-indent:0; }</pre> per indicare che lo stile deve essere applicato solo per il primo paragrafo successivo ad un titolo? [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 10:32, 14 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] No, la specifica deve riferirsi solo al tag p automatico che viene creato all'interno della div Ct. Im generale, la creazioone a tradimento di tag p causa dei bei rompicapi... :-( La considero una delle tante "semplificazioni che complicano" dell'antico codice Mediawiki. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:37, 14 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] In effetti, non ci avevo mai pensato, ma ci sono casi in cui il primo paragrafo dopo il titolo non deve essere indentato. Sperimenterò. Grazie del suggerimento! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:39, 14 mag 2025 (CEST)
:::::::Di nulla. Vedo che questa tecnica viene usata in [[Template:Capolettera/style.css]], per esempio. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 13:25, 14 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Ho capito, effettivamente non ho mai guardato il codice del template e quindi non sapevo fosse creata una <code>div</code> contenente un paragrafo. Buono a sapersi! Grazie ancora per i chiarimenti! :-) [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 13:27, 14 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Candalua|Candalua]] @[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] grazie per le risposte. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 11:07, 13 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] @[[Utente:Candalua|Candalua]] (e ci metto anche @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] che forse è un ''personalizzatore'' pure lui :D) avete in mente qualche testo in cui sono state fatte personalizzazioni dello stile particolarmente significative/appariscenti e che possa essere usato come esempio nelle pagine di Aiuto? Chessò, bordi, colori, spaziature roba strana. Grazie -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 15:16, 13 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Vuoi fare una galleria di cose da evitare...? :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:08, 13 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]... no, ho aggiunto [https://it.wikisource.org/wiki/Aiuto:Namespace_indice#Come_creare_una_pagina_indice un paragrafo] dedicato alla stilizzazione, ma servirebbe qualche esempio psichedelico :p [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 16:13, 13 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Ne tengo conto se mi viene in mente qualcosa. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:11, 13 mag 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-20</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W20"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/20|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* The [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia URL Shortener|"Get shortened URL"]] link on the sidebar now includes a [[phab:T393309|QR code]]. Wikimedia site users can now use it by scanning or downloading it to quickly share and access shared content from Wikimedia sites, conveniently.
'''Updates for editors'''
* The Wikimedia Foundation is working on a system called [[m:Edge Uniques|Edge Uniques]], which will enable [[w:en:A/B testing|A/B testing]], help protect against [[w:en:Denial-of-service attack|distributed denial-of-service attacks]] (DDoS attacks), and make it easier to understand how many visitors the Wikimedia sites have. This is to help more efficiently build tools which help readers, and make it easier for readers to find what they are looking for. Tech News has [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/16|previously written about this]]. The deployment will be gradual. Some might see the Edge Uniques cookie the week of 19 May. You can discuss this on the [[m:Talk:Edge Uniques|talk page]].
* Starting May 19, 2025, Event organisers in wikis with the [[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:CampaignEvents|CampaignEvents extension]] enabled can use [[m:Special:MyLanguage/Event Center/Registration|Event Registration]] in the project namespace (e.g., Wikipedia namespace, Wikidata namespace). With this change, communities don't need admins to use the feature. However, wikis that don't want this change can remove and add the permitted namespaces at [[Special:CommunityConfiguration/CampaignEvents]].
* The Wikipedia project now has a {{int:project-localized-name-group-wikipedia/en}} in [[d:Q36720|Nupe]] ([[w:nup:|<code>w:nup:</code>]]). This is a language primarily spoken in the North Central region of Nigeria. Speakers of this language are invited to contribute to [[w:nup:Tatacin feregi|new Wikipedia]].
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:27}} community-submitted {{PLURAL:27|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]].
'''Updates for technical contributors'''
* Developers can now access pre-parsed Dutch Wikipedia, amongst others (English, German, French, Spanish, Italian, and Portuguese) through the [https://enterprise.wikimedia.com/docs/snapshot/#structured-contents-snapshot-bundle-info-beta Structured Contents snapshots (beta)]. The content includes parsed Wikipedia abstracts, descriptions, main images, infoboxes, article sections, and references.
* The <code dir="ltr">/page/data-parsoid</code> REST API endpoint is no longer in use and will be deprecated. It is [[phab:T393557|scheduled to be turned off]] on June 7, 2025.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.45/wmf.1|MediaWiki]]
'''In depth'''
* The [https://wikitech.wikimedia.org/wiki/News/2025_Cloud_VPS_VXLAN_IPv6_migration IPv6 support] is a newly introduced Cloud virtual network that significantly boosts Wikimedia platforms' scalability, security, and readiness for the future. If you are a technical contributor eager to learn more, check out [https://techblog.wikimedia.org/2025/05/06/wikimedia-cloud-vps-ipv6-support/ this blog post] for an in-depth look at the journey to IPv6.
'''Meetings and events'''
* The 2nd edition of 2025 of [[m:Special:MyLanguage/Afrika Baraza|Afrika Baraza]], a virtual platform for African Wikimedians to connect, will take place on [https://zonestamp.toolforge.org/1747328400 May 15 at 17:00 UTC]. This edition will focus on discussions regarding [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026|Wikimedia Annual planning and progress]].
* The [[m:Special:MyLanguage/MENA Connect Community Call|MENA Connect Community Call]], a virtual meeting for [[w:en:Middle East and North Africa|MENA]] Wikimedians to connect, will take place on [https://zonestamp.toolforge.org/1747501200 May 17 at 17:00 UTC]. You can [[m:Event:MENA Connect (Wiki_Diwan) APP Call|register now]] to attend.
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/20|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
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<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 00:37, 13 mag 2025 (CEST)
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== <span lang="en" dir="ltr">Call for Candidates for the Universal Code of Conduct Coordinating Committee (U4C)</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="announcement-content" />
The results of voting on the Universal Code of Conduct Enforcement Guidelines and Universal Code of Conduct Coordinating Committee (U4C) Charter is [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Annual review/2025#Results|available on Meta-wiki]].
You may now [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Coordinating Committee/Election/2025/Candidates|submit your candidacy to serve on the U4C]] through 29 May 2025 at 12:00 UTC. Information about [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Coordinating Committee/Election/2025|eligibility, process, and the timeline are on Meta-wiki]]. Voting on candidates will open on 1 June 2025 and run for two weeks, closing on 15 June 2025 at 12:00 UTC.
If you have any questions, you can ask on [[m:Talk:Universal Code of Conduct/Coordinating Committee/Election/2025|the discussion page for the election]]. -- in cooperation with the U4C, </div><section end="announcement-content" />
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User_talk:Keegan (WMF)|discussione]])</bdi> 00:08, 16 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28618011 -->
== Modificare un errore nel testo dello Zibaldone ==
Volevo modificare un errore nel testo dello Zibaldone ma questo e' la mia prima modificazione percio' non posso. Ma qui (https://it.wikisource.org/wiki/Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/726) c'e' la parola "creazaone" che deve essere costituita con la parola "creazione" come nel testo e come s'era stampato nel libro (vedete la foto). Ringranziamenti dall'user e un postgraduate che specializza in G. Leopardi. [[Speciale:Contributi/217.67.120.187|217.67.120.187]] 11:22, 18 mag 2025 (CEST)
:{{fatto}}, grazie della segnalazione. Se ti ricapita di passare di qua, ti consiglierei ovviamente di registrarti, ma se proprio non ti va puoi fare così: clicchi sul numero di pagina a sinistra, atterri sulla pagina contenente l'errore e in alto trovi un bottone "Segnala un errore". [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 15:39, 18 mag 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-21</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W21"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/21|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* The Editing Team and the Machine Learning Team are working on a new check for newcomers: [[mw:Edit check/Peacock check|Peacock check]]. Using a prediction model, this check will encourage editors to improve the tone of their edits, using artificial intelligence. We invite volunteers to review the first version of the Peacock language model for the following languages: Arabic, Spanish, Portuguese, English, and Japanese. Users from these wikis interested in reviewing this model are [[mw:Edit check/Peacock check/model test|invited to sign up at MediaWiki.org]]. The deadline to sign up is on May 23, which will be the start date of the test.
'''Updates for editors'''
* From May 20, 2025, [[m:Special:MyLanguage/Oversight policy|oversighters]] and [[m:Special:MyLanguage/Meta:CheckUsers|checkusers]] will need to have their accounts secured with two-factor authentication (2FA) to be able to use their advanced rights. All users who belong to these two groups and do not have 2FA enabled have been informed. In the future, this requirement may be extended to other users with advanced rights. [[m:Special:MyLanguage/Mandatory two-factor authentication for users with some extended rights|Learn more]].
* [[File:Octicons-gift.svg|12px|link=|class=skin-invert|Wishlist item]] [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey 2023/Multiblocks|Multiblocks]] will begin mass deployment by the end of the month: all non-Wikipedia projects plus Catalan Wikipedia will adopt Multiblocks in the week of May 26, while all other Wikipedias will adopt it in the week of June 2. Please [[m:Talk:Community Wishlist Survey 2023/Multiblocks|contact the team]] if you have concerns. Administrators can test the new user interface now on your own wiki by browsing to [{{fullurl:Special:Block|usecodex=1}} {{#special:Block}}?usecodex=1], and can test the full multiblocks functionality [[testwiki:Special:Block|on testwiki]]. Multiblocks is the feature that makes it possible for administrators to impose different types of blocks on the same user at the same time. See the [[mw:Special:MyLanguage/Help:Manage blocks|help page]] for more information. [https://phabricator.wikimedia.org/T377121]
* Later this week, the [[{{#special:SpecialPages}}]] listing of almost all special pages will be updated with a new design. This page has been [[phab:T219543|redesigned]] to improve the user experience in a few ways, including: The ability to search for names and aliases of the special pages, sorting, more visible marking of restricted special pages, and a more mobile-friendly look. The new version can be [https://meta.wikimedia.beta.wmflabs.org/wiki/Special:SpecialPages previewed] at Beta Cluster now, and feedback shared in the task. [https://phabricator.wikimedia.org/T219543]
* The [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart|Chart extension]] is being enabled on more wikis. For a detailed list of when the extension will be enabled on your wiki, please read the [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart/Project#Deployment Timeline|deployment timeline]].
* [[f:Special:MyLanguage/Wikifunctions:Main Page|Wikifunctions]] will be deployed on May 27 on five Wiktionaries: [[wikt:ha:|Hausa]], [[wikt:ig:|Igbo]], [[wikt:bn:|Bengali]], [[wikt:ml:|Malayalam]], and [[wikt:dv:|Dhivehi/Maldivian]]. This is the second batch of deployment planned for the project. After deployment, the projects will be able to call [[f:Special:MyLanguage/Wikifunctions:Introduction|functions from Wikifunctions]] and integrate them in their pages. A function is something that takes one or more inputs and transforms them into a desired output, such as adding up two numbers, converting miles into metres, calculating how much time has passed since an event, or declining a word into a case. Wikifunctions will allow users to do that through a simple call of [[f:Special:MyLanguage/Wikifunctions:Catalogue|a stable and global function]], rather than via a local template.
* Later this week, the Wikimedia Foundation will publish a hub for [[diffblog:2024/07/09/on-the-value-of-experimentation/|experiments]]. This is to showcase and get user feedback on product experiments. The experiments help the Wikimedia movement [[diffblog:2023/07/13/exploring-paths-for-the-future-of-free-knowledge-new-wikipedia-chatgpt-plugin-leveraging-rich-media-social-apps-and-other-experiments/|understand new users]], how they interact with the internet and how it could affect the Wikimedia movement. Some examples are [[m:Special:MyLanguage/Future Audiences/Generated Video|generated video]], the [[m:Special:MyLanguage/Future Audiences/Roblox game|Wikipedia Roblox speedrun game]] and [[m:Special:MyLanguage/Future Audiences/Discord bot|the Discord bot]].
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:29}} community-submitted {{PLURAL:29|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]]. For example, there was a bug with creating an account using the API, which has now been fixed. [https://phabricator.wikimedia.org/T390751]
'''Updates for technical contributors'''
* Gadgets and user scripts that interact with [[{{#special:Block}}]] may need to be updated to work with the new [[mw:Special:MyLanguage/Help:Manage blocks|manage blocks interface]]. Please review the [[mw:Help:Manage blocks/Developers|developer guide]] for more information. If you need help or are unable to adapt your script to the new interface, please let the team know on the [[mw:Help talk:Manage blocks/Developers|talk page]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T377121]
* The <code dir=ltr>mw.title</code> object allows you to get information about a specific wiki page in the [[w:en:Wikipedia:Lua|Lua]] programming language. Starting this week, a new property will be added to the object, named <code dir=ltr>isDisambiguationPage</code>. This property allows you to check if a page is a disambiguation page, without the need to write a custom function. [https://phabricator.wikimedia.org/T71441]
* [[File:Octicons-tools.svg|15px|link=|class=skin-invert|Advanced item]] User script developers can use a [[toolforge:gitlab-content|new reverse proxy tool]] to load javascript and css from [[gitlab:|gitlab.wikimedia.org]] with <code dir=ltr>mw.loader.load</code>. The tool's author hopes this will enable collaborative development workflows for user scripts including linting, unit tests, code generation, and code review on <bdi lang="zxx" dir="ltr">gitlab.wikimedia.org</bdi> without a separate copy-and-paste step to publish scripts to a Wikimedia wiki for integration and acceptance testing. See [[wikitech:Tool:Gitlab-content|Tool:Gitlab-content on Wikitech]] for more information.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.45/wmf.2|MediaWiki]]
'''Meetings and events'''
* The 12th edition of [[m:Special:MyLanguage/Wiki Workshop 2025|Wiki Workshop 2025]], a forum that brings together researchers that explore all aspects of Wikimedia projects, will be held virtually on 21-22 May. Researchers can [https://pretix.eu/wikimedia/wikiworkshop2025/ register now].
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/21|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W21"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 01:12, 20 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28724712 -->
== Nota dentro immagine ==
Nel titoletto "croppato" del Pastore Errante di Leopardi, compare una deliziosa nota a testo, che a quanto pare ci siamo scordati di agganciare alla pagina delle note separate:
https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Leopardi_-_Canti,_Starita,_Napoli_1835.djvu/114
La pagina delle note è la seguente: https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Leopardi_-_Canti,_Starita,_Napoli_1835.djvu/181
E' interessante, comunque, il fatto che abbiamo fatto un crop dei titoli, in luogo di "scioglierli" nelle loro versioni tipografiche, ma alzo le mani e vado avanti. Piuttosto, chiedo che dobbiamo fare in casi simili. [[User:Shinitas|Shinitas]] ([[User talk:Shinitas|disc.]]) 11:58, 20 mag 2025 (CEST)
:Direi che non ha molto senso inserire i titoli come immagini: vanno inseriti normalmente come testo. E dovrebbero anche essere inclusi nelle rispettive pagine ns0, non mi sembra ci sia ragione di tralasciarli--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 16:28, 20 mag 2025 (CEST)
::In effetti mi pareva una scelta ben curiosa, però ho lasciato alte le mani. Quindi, dici che è il caso di sciogliere i titoli? [[User:Shinitas|Shinitas]] ([[User talk:Shinitas|disc.]]) 17:11, 20 mag 2025 (CEST)
:::Secondo me sì--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 18:06, 20 mag 2025 (CEST)
::::Confermo, vanno senz'altro sciolti, anche perché se fai un export rischi che l'immagine si perda o venga tagliata. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 18:37, 20 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Shinitas|Shinitas]] Confermo anch'io: '''scioglierli'''. Ne approfitto per segnalare che la mancanza dei titoli nelle varie pagine ns0 ''naked ''è un grave errore: la vecchia idea che fossero pleonastici, visto che il titolo è compreso nel box Intestazione, è un errore, perchè dell'Intestazione, dopo esportazione, non resta traccia. Peccato non aver il tempo di aggiungerli sistematicamente nelle tantissime pagine dove mancano. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:41, 20 mag 2025 (CEST)
== Inserire "traps" nei testi ==
Ho notato che vari titoli di libri pubblicati su Amazon di testi di pubblico dominio poco noti coincidono con vari titoli su Wikisource. Ovviamente è del tutto legale che editori e utenti in self-publshing possano copiare le digitalizzazioni di Wikisource. Sarebbe comunque simpatico lasciare una "firma" di Wikisource nascosta nel testo (cose simili vengono dette "copyright traps"). Del tipo mettere una frase fra un capitolo e l'altro come ad esempio "questo testo è stato digitalizzato su Wikisource" in modo che il nostro lavoro sia più riconosciuto e pubblicizzato anche quando questi testi vengono copiati altrove. Cosa ne pensate? [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 13:24, 21 mag 2025 (CEST)
:Approvo e sottoscrivo. [[User:Lagrande|Lagrande]] ([[User talk:Lagrande|disc.]]) 13:48, 21 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Myron Aub|Myron Aub]] Tecnicamente, con che codice vengono inseriti i "copyright traps"? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:36, 22 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] non c'è uno standard, l'ideale sarebbe mettere del testo formattato in un modo che lo fa diventare "invisibile" che compare solo selezionandolo e dunque anche facendo "copia-incolla" [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 10:25, 22 mag 2025 (CEST)
::::{{-1}} Per quanto sia antipatico prendere il lavoro altrui e ripubblicarlo senza i dovuti ''credits'', mi pare che infilare a forza queste "traps" in un testo che ''non'' ci appartiene, lo sia altrettanto. Chi viene qui deve essere libero di tirarsi giù un testo "pulito". I credits è giusto metterli, ma all'inizio o alla fine, in modo che non spezzino il testo. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 12:03, 22 mag 2025 (CEST)
:
:@[[Utente:Candalua|Candalua]] Allora potrebbe essere un'idea mettere i credits nascosti (magari come già detto usando una formattazione che li rende invisibili) nell'indice, che tecnicamente non fa parte del testo vero e proprio. Ad esempio dopo i titoli dei capitoli "veri" o dentro di essi. In questo modo quelli che copiano e incollano in modo superveloce il testo non si accorgerebbero che una riga dell'indice non è un titolo di capitolo ma i credits di Wikisource. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 16:12, 22 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Candalua|Candalua]] "prendere il lavoro altrui e ripubblicarlo senza i dovuti credits" non è solo "antipatico" ma violazione della licenza [https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.it CC-BY-SA] con cui mettiamo a disposizione i testi, o sbaglio?
::A parte questo, avevo evidenziato [[Wikisource:Bar/Archivio/2025.05#Esportazione_libri_buggata,_contributori_uncredited_e_random|qua]] che è lo stesso export ad attribuire in modo poco chiaro (e forse sbagliato) i lavori pubblicati.
::Detto ciò, penso che dei crediti si possano inserire mettendo le mani nei parametri del modulo di esportazione o alla peggio con i tag di "testo nascosto" html (< ! - - e - - > ) direttamente nelle Pagine (magari ogni 10?). Anzi, volendo si potrebbe transcludere una Pagina iniziale e finale che comprende solo testo nascosto. Sempre che capiamo come generare dei crediti corretti, ovvero ci si mette solo chi ha modifiche in ns:pagina? o in ns:indice? o in ns:0? e chi ha caricato il djvu su commons ci va? --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 20:38, 22 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Preciso che la violazione della licenza CC-BY-SA avviene non quando si copia solo il testo 'nudo e crudo" (ovvero il TXT, che è di pubblico dominio) ma quando si copia il testo completo di tutte le formattazioni e impaginazioni applicate da Wikisource (tipo le dimensioni e il tipo dei caratteri, le loro posizioni nella pagina e così via). [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 05:25, 28 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Myron Aub|Myron Aub]] Se fossimo su wikipedia ti metterei un bel [[w:Template:cn|{cn}]] 😄 Hai certezza di questo? C'è comunque un lavoro di trascrizione, correzione errori, anche nel testo puro txt. A naso direi che la nostra è una "edizione" al pari di quelle stampate, ma rilasciata sotto CC-BY-SA.
::::Per dire, se un editore stampa una edizione della Divina Commedia, il contenuto è PD, ma l’"edizione" penso di no. Per noi penso che valga lo stesso: il contenuto è PD, ma la nostra "edizione" (in qualunque formato) no, in quanto c'è comunque un lavoro intellettuale di correzione, riordino, strutturazione, reflow ecc. -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 13:47, 28 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Non sono il maggiore esperto di diritti d'autore ma ricordo che, quando su Wikisource non c'era ancora l'obbligo per i testi in PD di usare solo scansioni del cartaceo, venne deciso che i file TXT di testi in PD come I Promessi Sposi erano anch'essi in PD perché la correzione di refusi era troppa poca cosa per essere considerata un "lavoro creativo". Cose diverse sono non solo le formattazioni e impaginazioni ma anche le "edizioni critiche" cioè, dopo un lungo confronto con più manoscritti ed edizioni precedenti del testo, i curatori del testo decidono quali varianti testuali siano le più corrette da mettere nella nuova edizione. Comunque sono d'accordo dal punto di vista "morale" che chi copia i nostri testi ha l'obbligo perlomeno morale di citare noi di Wikisource. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 08:05, 29 mag 2025 (CEST)
== Semantizzazione dei titoli ==
@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] ha aperto una interessante discussione [[Discussioni_indice:Yambo_-_Manoscritto_trovato_in_una_bottiglia,_Roma,_Scotti,_1905.pdf#header_h2_per_titoli_capitoli|qui]] sulla formattazione dei titoli. In effetti, in html i titoli andrebbero inclusi in tag h (h2, h3...) piuttosto che con template generici come il tl Centrato o il più flessibile tl Ct. In effetti, su fr.wikisource si usano per i titoli dei template che generano tag h. La scelta di passare attraverso un template, piuttosto che utilizzare direttamente il codice titolo di wikisource (i famosi caratteri = in testa e in coda) ha alcuni vantaggi: sarebbe facile aggiungere parametri di formattazione "personalizzati" per lo stile tipografico desiderato, specifico per l'opera, e memoRegex potrebbe rendere le operazioni molto sbrigative e comode. Propongo di parlarne. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:53, 22 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] io sarei a favore dell'adozione degli specifici tag per le testate - anche tramite template come <nowiki>{{t2}}</nowiki>, <nowiki>{{t3}}</nowiki> ecc. su fr.wikisource - per i titoli di capitoli e sezioni. Per la composizione di copertina e frontespizio manterrei <nowiki>{{ct}}</nowiki>, dal momento che l'informazione semantica di quella pagina è solitamente trasferita nei metadati del testo (titolo, autore, editore, anno e via dicendo).
:Riguardo alla formattazione dei titoli: concordo sul fatto che i template offrono una soluzione flessibile che va bene soprattutto per la trascrizione di pagine "grafiche" come il frontespizio, è altrettanto vero che avendo a disposizione un foglio di stile per ciascuna opera sarebbe una buona pratica cercare di massimizzarne l'uso, così da consentire a chi abbia bisogni specifici o semplicemente voglia un altro stile di poterlo fare con poco attrito.
:Domanda (potenzialmente rilevante?): sarebbe possibile (o giustificabile) l'idea di adottare l'interfaccia del "bottone" Ct per modificare gli stili dei titoli direttamente nel foglio di stile, analogamente a come memoRegex trascrive ciò che salva in pagina Discussione? Mi immagino un approccio dove imposto lo stile del titolo sezione visualmente ''à la'' Ct (con una drop-list che mi consenta di scegliere su quale classe o tag sto agendo o form per inserire nome della classe) e poi possa salvare e caricare questi stili usando il foglio di stile. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 11:22, 22 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Domanda difficile, a naso non credo (vista la delicatezza e i potenziali rischi della manipolazione dei file .js e .css, e la necessità di validazione) che ne sia consentita la modifica via javascript.
::Al momento, volendo formattare via css l'output di un template utilizzando classi, e d evitando il css inline, ci sono due strade: associare al template un suo foglio di stile, nelle pagine templatestyle, oppure definire il codice css delle classi per le pagine di uno specifico Indice. Io, dopo sperimentazione di cui mi pento un po', preferisco di gran lunga la seconda strada: eventuali errori ''colpiscono solo quell'Indice''. Non so cosa succede se ci sono conflitti fra il css di una classe definita nella pagina css richiamata dal template e in quella definita per l'Indice. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:43, 22 mag 2025 (CEST)
:::In questo periodo sono stato wiki-impegnato in altre [[Discussione:Manoscritto trovato in una bottiglia (Yambo)#Voce di Wikipedia totalmente sballata...|poco simpatiche cose]] nonchè IRL, per cui ho un po' staccato e non approfondito molto l'idea. Faccio qualche riflessione sparsa senza pretesa di avere una risposta.
:::* la semplicità dell'"==" anzichè di template con vari parametri mi sembra preferibile, ma d'altro canto rende (forse) più complesso formattare i titoli perchè si deve passare da css.
:::* E' vero che WS comunque NON è affatto semplice, e penso che mediamente i wsourciani siano più tecnicamente skillati dei wpediani e più usi a tecnicismi web. Però sapere come impostare un css è ''piuttosto'' tecnico, e magari c'è chi è bravissimo col greco e coi testi 500eschi ma dei "retrobottega" del www non sa e non vuol sapere nulla.
:::* Dall'altra parte, dire "''il titolo mettilo fra == e poi se non sai come formattarlo ci pensa qualcuno in modo unico e centralizzato''" può anche essere una semplificazione -rispetto ai template esotici con dei parametri- che agevola proprio chi di tecnicismi non vuole saperne. E pure eventuali transfughi wikipediani che a mettere un "==" sono già abituati, mentre un {ct} è ovviamente cosa sconosciuta.
:::* eviterei, forse, di usare nuovi template per mettere degli h2, per i motivi suddetti: == è uno standard wiki noto, mentre sostituire un template {ct} con un nuovo {h2} o {t2} o altro forse complica di più di quanto semplifichi. A meno che non sia praticamente un "pacchetto già pronto" da copiare tal quale dai francesi (non ho visto come funziona il tutto da loro), collaudato e che non crea necessità di grandi modifiche e manutenzioni.
:::[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:03, 22 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Ci sono due strade per settare la formattazione dei codici wiki ==, === ecc: il primo, attribuire una nuova formattazione generalizzata, il secondo mediante l'inserimento di codice css nella pagina styles.css di nsIndice.
::::Il primo lo scarterei subito, naturalmente, perchè delicatissimo e rigido: agirebbe su tutti i namespaces e sarebbe comunque gestibile solo dagli amministratori dell'interfaccia.
::::Resta il secondo; si può provare. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:13, 23 mag 2025 (CEST)
:::::Test ''in corpore vili '' [[Pagina:Villani - Cronica, Tomo VII, 1823.djvu/9|qui]] e sua transclusione. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:08, 23 mag 2025 (CEST)
::::::Fatti i test, vedo:
::::::* il codice == == è "sporco", non aggiunge solo un tag h2 ma altro;
::::::* gli inconvevienti non si manifestano utilizzando codice html esplicito, ossia <nowiki><h2>...</h2></nowiki>.
::::::Penso che sia per questo che fr.source preferisce un template al codice wiki che utilizza uno o più caratteri =. Chi vuole sperimentare usi pure la pagina test linkata nel commento precedente, tanto per arrivarci ci vorranno ancora parecchi giorni. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:59, 23 mag 2025 (CEST)
:::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Qual è il codice aggiuntivo imputabile all'uso di <nowiki>==</nowiki> ? Ispezionando con gli strumenti di Firefox, noto che in nsPagina l'HTML "scritto a mano" e generato usando <nowiki>==</nowiki> combacia, ed è molto simile in ns0 (dove si aggiunge [modifica] a destra del titolo). [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 21:49, 23 mag 2025 (CEST)
::::::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Hai ragione, non mi ero accorto che in entrambi i casi c'è anche la div contenitore. Resta la differenza che usando il codice == viene generato di default il link per modifica in ns0 (azzerabile con <nowiki>__NOEDITSECTION__</nowiki>). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:38, 23 mag 2025 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] buono a sapersi. Il modo più veloce e sporco che mi viene in mente per aggiungere <nowiki>__NOEDITSECTION__</nowiki> in maniera automatica sarebbe quello di modificare [[Template:Intestazione]] che (se ho capito bene) viene sempre richiamato in ns0. Immagino ci potrebbero essere soluzioni più fine, ma non conoscendo bene i meccanismi del software Mediawiki non saprei essere d'aiuto. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 22:52, 23 mag 2025 (CEST)
::::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] @[[Utente:Verderame33|Verderame33]]:
::::::::::*la formattazione di dettaglio dell'H2 IMHO si può inserire in common.css almeno in modo parziale. L'h2 di default di vector è allineato a sx, ed ha una linea grigia sotto (per es. nelle pagine Aiuto, o in ns0 di wikipedia). I titoli da formattare mi pare siano molto spesso centrati, NON hanno linee di separazione, e NON hanno i link di edit: questi aspetti penso si possano infilare in common.css. Ovviamente poi la messa a punto si fa con lo styles.css del singolo indice.<br>
::::::::::*mi pare che il tuo test dia risultati analoghi [[Pagina:Yambo - Manoscritto trovato in una bottiglia, Roma, Scotti, 1905.pdf/160|al mio]]. In ns0 i link di edit li ho nascosti con un <code>.mw-editsection {display: none;}</code> in [[Indice:Yambo - Manoscritto trovato in una bottiglia, Roma, Scotti, 1905.pdf/styles.css|styles.css]] perchè non conoscevo ''noeditsection''.
::::::::::*la formattazione "di massima" di h2 in common.css non necessariamente deve agire su tutti i ns. Il tag <body> ha sempre una classe "ns-#" dove # è il numero del ns, per cui si può limitare la regola agli h2 di ns0 e ns-pagina. Infatti da mesi [[:File:Prove-vector22.png|mi coloro]] di verde le pagine del bar ecc., di giallo le talk e di rosso quelle di aiuto proprio tramite quelle classi (anzi, per pochi giorni questi colori "wikitradizionali" erano stati propinati per un malinteso a tutti gli utenti di vector22, che tuttobianco a me sembra molto "piatto").
::::::::::[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 12:52, 24 mag 2025 (CEST)
@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Mica sapevo della classe ns-#... interessante. Direi che si può procede con una ''cauta ''sperimentazione sui tag h2, h3 e h4. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:17, 25 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] @[[Utente:Verderame33|Verderame33]]: Viste le discussioni sull'uso di h2 (AKA "==") per i titoli e vista la discuss. qua sopra [[Wikisource:Bar/Archivio/2025.06#Nota_dentro_immagine]] relativa ai titoli dei Canti di Leopardi inseriti come immagini e quindi da sciogliere (@[[User:Shinitas|Shinitas]] @[[User:Dr_Zimbu|Dr Zimbu]] @[[Utente:Candalua|Candalua]]) ho pensato di unire le due cose con un test in [[Pagina:Leopardi_-_Canti,_Starita,_Napoli_1835.djvu/11]]. Vedo vari vantaggi:
:*meno codice per ottenere lo stesso risultato estetico
:*codice più facile da ricordare (degli "=" e uno small)
:*stilizzazione uniforme a prova d'errore tramite un punto centralizzato [[Indice:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/styles.css]]
:*il testo viene tenuto unito in un solo tag e non spezzato (quindi mediawiki lo vede come una stringa unica anche se è mostrata divisa su due righe formattazioni diverse), cosa ottima perchè è una dicitura unica e spezzarla è semanticamente/logicamente sbagliato.
:Visto che ci sono un tot di titoli da sistemare in tutta l'opera, mi sembra opportuno farli così. Che ne dite? --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:16, 2 giu 2025 (CEST)
::Tanto per provare un caso un po' più complesso, ho sciolto il titolo anche in [[Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/145]]. Perfettibile, ma funziona. --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:41, 2 giu 2025 (CEST)
== RfC ongoing regarding Abstract Wikipedia (and your project) ==
<div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr">
''(Apologies for posting in English, if this is not your first language)''
Hello all! We opened a discussion on Meta about a very delicate issue for the development of [[:m:Special:MyLanguage/Abstract Wikipedia|Abstract Wikipedia]]: where to store the abstract content that will be developed through functions from Wikifunctions and data from Wikidata. Since some of the hypothesis involve your project, we wanted to hear your thoughts too.
We want to make the decision process clear: we do not yet know which option we want to use, which is why we are consulting here. We will take the arguments from the Wikimedia communities into account, and we want to consult with the different communities and hear arguments that will help us with the decision. The decision will be made and communicated after the consultation period by the Foundation.
You can read the various hypothesis and have your say at [[:m:Abstract Wikipedia/Location of Abstract Content|Abstract Wikipedia/Location of Abstract Content]]. Thank you in advance! -- [[User:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|<span class="signature-talk">{{int:Talkpagelinktext}}</span>]]) 17:27, 22 mag 2025 (CEST)
</div>
<!-- Messaggio inviato da User:Sannita (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Sannita_(WMF)/Mass_sending_test&oldid=28768453 -->
== Cronaca di Cronica :-) ==
E anche il volume VI di [[Cronica (Villani)]] è andato. Avanti con il VII... poi un respiro a fondo, e bisognerà affrontare il terribile VIII, con le sue 126 pagine di Indice analitico o_O .... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:01, 26 mag 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-22</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W22"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/22|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* A community-wide discussion about a very delicate issue for the development of [[m:Special:MyLanguage/Abstract Wikipedia|Abstract Wikipedia]] is now open on Meta: where to store the abstract content that will be developed through functions from Wikifunctions and data from Wikidata. The discussion is open until June 12 at [[m:Special:MyLanguage/Abstract Wikipedia/Location of Abstract Content|Abstract Wikipedia/Location of Abstract Content]], and every opinion is welcomed. The decision will be made and communicated after the consultation period by the Foundation.
'''Updates for editors'''
* Since last week, on all wikis except [[phab:T388604|the largest 20]], people using the mobile visual editor will have [[phab:T385851|additional tools in the menu bar]], accessed using the new <code>+</code> toolbar button. To start, the new menu will include options to add: citations, hieroglyphs, and code blocks. Deployment to the remaining wikis is [[phab:T388605|scheduled]] to happen in June.
* [[File:Octicons-tools.svg|12px|link=|class=skin-invert|Advanced item]] The <code dir=ltr>[[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:ParserFunctions##ifexist|#ifexist]]</code> parser function will no longer register a link to its target page. This will improve the usefulness of [[{{#special:WantedPages}}]], which will eventually only list pages that are the target of an actual red link. This change will happen gradually as the source pages are updated. [https://phabricator.wikimedia.org/T14019]
* This week, the Moderator Tools team will launch [[mw:Special:MyLanguage/2025 RecentChanges Language Agnostic Revert Risk Filtering|a new filter to Recent Changes]], starting at Indonesian Wikipedia. This new filter highlights edits that are likely to be reverted. The goal is to help Recent Changes patrollers identify potentially problematic edits. Other wikis will benefit from this filter in the future.
* Upon clicking an empty search bar, logged-out users will see suggestions of articles for further reading. The feature will be available on both desktop and mobile. Readers of Catalan, Hebrew, and Italian Wikipedias and some sister projects will receive the change between May 21 and mid-June. Readers of other wikis will receive the change later. The goal is to encourage users to read the wikis more. [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Content Discovery Experiments/Search Suggestions|Learn more]].
* Some users of the Wikipedia Android app can use a new feature for readers, [[mw:Special:MyLanguage/Wikimedia Apps/Team/Android/TrivaGame|WikiGames]], a daily trivia game based on real historical events. The release has started as an A/B test, available to 50% of users in the following languages: English, French, Portuguese, Russian, Spanish, Arabic, Chinese, and Turkish.
* The [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Newsletter|Newsletter extension]] that is available on MediaWiki.org allows the creation of [[mw:Special:Newsletters|various newsletters]] for global users. The extension can now publish new issues as section links on an existing page, instead of requiring a new page for each issue. [https://phabricator.wikimedia.org/T393844]
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:32}} community-submitted {{PLURAL:32|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]].
'''Updates for technical contributors'''
* The previously deprecated <code dir=ltr>[[mw:Special:MyLanguage/Manual:Ipblocks table|ipblocks]]</code> views in [[wikitech:Help:Wiki Replicas|Wiki Replicas]] will be removed in the beginning of June. Users are encouraged to query the new <code dir=ltr>[[mw:Special:MyLanguage/Manual:Block table|block]]</code> and <code dir=ltr>[[mw:Special:MyLanguage/Manual:Block target table|block_target]]</code> views instead.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.45/wmf.3|MediaWiki]]
'''Meetings and events'''
* [[d:Special:MyLanguage/Event:Wikidata and Sister Projects|Wikidata and Sister Projects]] is a multi-day online event that will focus on how Wikidata is integrated to Wikipedia and the other Wikimedia projects. The event runs from May 29 – June 1. You can [[d:Special:MyLanguage/Event:Wikidata and Sister Projects#Sessions|read the Program schedule]] and [[d:Special:RegisterForEvent/1291|register]].
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/22|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W22"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 22:04, 26 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:UOzurumba (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28788673 -->
== Elezioni del 2025 del Board of Trustees di Wikimedia Foundation - Selezione e domande ==
<section begin="announcement-content" />
:''[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Selection announcement|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Selection announcement}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]''
Buongiorno,
Quest'anno, il mandato di 2 (due) membri del Board selezionati dalla comunità e dagli affiliati nel Board of Trustees di Wikimedia Foundation giungerà a termine [1]. Il Board invita tutto il movimento a partecipare al processo di selezione di quest'anno e a votare per occupare questi posti.
La commissione elettorale supervisionerà questo processo con il supporto dello staff della Foundation [2]. Il Comitato per la governance, composto da membri del Board che non sono candidati al processo di selezione del 2025 selezionati dalla comunità e dagli affiliati (Raju Narisetti, Shani Evenstein Sigalov, Lorenzo Losa, Kathy Collins, Victoria Doronina e Esra'a Al Shafei) [3], ha il compito di fornire una supervisione del Board per il processo di selezione dei membri del Board del 2025 e di tenere informato il Board. Per maggiori dettagli sui ruoli della Commissione elettorale, del Board e dello staff, consultare il sito [4].
Ecco le date principali previste:
* 22 maggio - 5 giugno: Annuncio (questa comunicazione) e invito a presentare domande. [6]
* 17 giugno - 1 luglio 2025: Invito a presentare candidature
* luglio 2025: Se necessario, gli affiliati votano per la selezione dei candidati, se le candidature sono almeno 10 o più [5].
* Agosto 2025: Periodo di campagna elettorale
* * Agosto - settembre 2025: Due settimane di votazione comunitaria
* * Ottobre - novembre 2025: Controllo dei precedenti dei candidati selezionati
* Riunione del Board a dicembre 2025: Insediamento dei nuovi membri
Per saperne di più sul processo di selezione dei 2025 - compresa la tempistica dettagliata, il processo di candidatura, le regole della campagna e i criteri di idoneità dei votanti - consultare questa pagina Meta-wiki [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025|[link]]].
'''Invito a porre domande'''
In ogni processo di selezione, la comunità ha l'opportunità di presentare domande alle quali i candidati del Board of Trustees dovranno rispondere. La commissione elettorale seleziona dall'elenco elaborato dalla comunità le domande a cui i candidati dovranno rispondere. Per essere eleggibili, i candidati devono rispondere a tutte le domande richieste nella candidatura; in caso contrario, la loro candidatura sarà annullata. Quest'anno, la commissione elettorale selezionerà 5 domande alle quali i candidati dovranno rispondere. Le domande selezionate possono essere una combinazione di quelle presentate dalla comunità, se sono simili o correlate. [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Questions_for_candidates|[link]]]
'''Volontari per le elezioni'''
Un altro modo per partecipare al processo di selezione del 2025 è quello di essere un volontario per l'elezione. I volontari per l'elezione sono un ponte tra la commissione elettorale e la rispettiva comunità. Aiutano a garantire che la loro comunità sia rappresentata e la mobilitano a votare. Per saperne di più sul programma e sulle modalità di adesione, consultare questa pagina della Meta-wiki [[m:Wikimedia_Foundation_elections/2025/Election_volunteers|[link]]].
Grazie!
[1] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections/2022/Results
[2] https://foundation.wikimedia.org/wiki/Committee:Elections_Committee_Charter
[3] https://foundation.wikimedia.org/wiki/Resolution:Committee_Membership,_December_2024
[4] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections_committee/Roles
[5] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections/2025/FAQ
[6] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Questions_for_candidates
Cordiali saluti,
Victoria Doronina
Rappresentante del Board presso la commissione elettorale
Comitato per la Governance<section end="announcement-content" />
[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[User talk:MediaWiki message delivery|disc.]]) 05:08, 28 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:RamzyM (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28618011 -->
== Vi interesserebbe testare una nuova funzionalità, chiamata Template preferiti? ==
Salve a tutti i wikisourciani! Stiamo lavorando a una nuova funzione, chiamata [[metawiki:Community_Wishlist/Focus_areas/Template_recall_and_discovery|Template preferiti]], che fornirà un modo migliore per gli utenti nuovi ed esperti di richiamare e scoprire i template attraverso una nuova finestra di dialogo, che funzionerà sia con VisualEditor che con l'editor in wikitesto. Il nostro scopo è che questa nuova funzionalità aumenti il numero di template aggiunti e usati su un progetto.
È dal 2013 che vari utenti di lungo corso hanno chiesto un selettore di template più intuitivo, che permettesse di visualizzare i template più popolari o più utilizzati nella finestra di dialogo di inserimento dei template. In questa fase del lavoro, ci stiamo concentrando sulla possibilità per gli utenti di inserire i template più usati in un elenco di “preferiti”, in modo da facilitarne il riutilizzo. In una fase successiva, ci concentreremo sull'aiutare gli utenti a scoprire o trovare i template più facilmente.
Stiamo cercando altri potenziali tester per Template preferiti e abbiamo pensato che potreste essere interessati a provarlo. In tal caso, fateci sapere se è il caso, saremo lieti di avervi come progetto pilota. Finora la funzione è stata implementata con successo su Wikipedia in polacco e in arabo e stiamo attualmente discutendo con altre comunità per espandere i progetti che fungono da pilota.
Inoltre, ci piacerebbe sentire il vostro feedback e le vostre idee per aiutare le persone a trovare e inserire i template. Alcune idee che abbiamo individuato sono la ricerca o la navigazione dei template per categoria, oppure la visualizzazione del numero di volte in cui un template è stato transcluso. Che ne pensate? Questi metodi vanno bene? Esistono secondo voi altri metodi che non abbiamo considerato?
Naturalmente, siamo pronti a rispondere alle vostre domande e a fornirvi tutte le informazioni di cui avete bisogno. Grazie in anticipo! [[User:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|disc.]]) 16:27, 28 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]]: direi che ci può senz'altro interessare. Qui abbiamo un gadget che fa una cosa un pochino affine, cioè si memorizza gli ultimi template che ha visto (nelle pagine che l'utente ha aperto in modifica) e li propone dalla barra in alto (e inoltre, per i template inseriti nella pagina, mostra un bottone da cui aprire la relativa guida); però non permette di avere dei "template preferiti" o "raccomandati", che potrebbe invece essere una cosa utile.
:Perché la cosa funzioni bene su Wikisource, direi che le cose da tenere presenti siano queste:
:* molti template hanno senso soltanto su un certo namespace (per esempio Pt e Ec si usano solo in namespace Pagina), quindi non vanno proprio proposti negli altri namespace;
:* in namespace Pagina abbiamo 3 caselle di edit, quindi il template va inserito in quella dove l'utente aveva il focus; inoltre alcuni template hanno senso solo in una di queste caselle (es. RigaIntestazione solo nell'intestazione), quindi sarebbe meglio che non fosse possibile inserirli nelle altre;
:* certi template tipo Intestazione o Autore in genere sono già presenti nelle pagine (in creazione vengono precaricati), quindi non vanno proposti se già presenti;
:* sarebbe utile proporre dei template che sono già stati usati nello stesso testo, identificato mediante la prima parte del nome pagina (es. se nella pagina Pagina:Titolo.pdf/1 ho usato il template Capolettera, quando vado in Pagina:Titolo.pdf/2 e successive sarebbe comodo che mi venisse riproposto).
:Pensi che tutto questo possa essere fattibile? Ovviamente dovrebbe essere possibile configurare in qualche modo i limiti di utilizzo di ciascun template, cioè su quali namespace, se può essere presente più di 1 volta, ecc.
:Grazie, [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 18:36, 28 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Candalua|Candalua]] grazie davvero per la risposta! Magari mi giri il collegamento al gadget? Potrebbe essere interessante da studiare.
::Per il resto, giro le tue osservazioni al team e vi faccio sapere. Non credo ci siano grossi problemi a realizzarle, anzi, credo che almeno qualcuna sia già stata inserita nel prototipo, ma vi terrò informati. [[User:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|disc.]]) 16:48, 29 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]]: il gadget è [[MediaWiki:Gadget-InfoTemplates.js|questo]], lo puoi provare facilmente aprendo qualche pagina in modifica, dovresti vedere che la barra in alto si popola con i template che "vede". Rispetto a Wikipedia, magari non abbiamo tanti template "complicati" con tanti parametri, però ne usiamo molti per formattare la pagina, quindi la rapidità nel poterli trovare ed inserire è essenziale (ragione per cui molti template sono inseribili dai bottoni in alto o dall'editbox in basso). [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 23:00, 29 mag 2025 (CEST)
== Come si disabilita l’autenticazione via mail? ==
Da qualche tempo ad ogni login mi viene chiesto un codice che viene inviato via mail. Eccheppalle! come si disabilità 'sto rompimento di scatole? -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:10, 30 mag 2025 (CEST)
:Ciao, @[[User:TrameOscure|TrameOscure]]. Hai provato a vedere nelle tue ''preferenze'' se è attiva l'autenticazione a due fattori? Potrebbe essere questo il problema! --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 11:21, 1 giu 2025 (CEST)
::@[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] Ciao :) Oggi non mi ha chiesto nulla, senza che io abbia modificato nulla... Bah. Nelle preferenze non trovo nulla riferibile alla 2-f-auth... [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 20:41, 1 giu 2025 (CEST)
:::@[[User:TrameOscure|TrameOscure]] Meglio così. Ho scoperto che in effetti l'autenticazione a due fattori è richiesta agli amministratori... --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 23:59, 2 giu 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] e no, mi ha chiesto di nuovo il codice inviato via mail... 😫 [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 17:03, 3 giu 2025 (CEST)
c2ef5wn033ts2fjejh8sagr2ncjftnj
3530722
3530720
2025-06-03T15:05:04Z
TrameOscure
74099
/* Come si disabilita l’autenticazione via mail? */ Risposta
3530722
wikitext
text/x-wiki
{{Bar}}
== Immagini ripetitive e duplicate ==
Come avevo accennato da qualche parte a più riprese tempo fa, sto ripulendo alcune immagini che pesco a strascico in giro per le ns pagine e che derivano da croptool, in poche parole rimuovendo gli sfondi grigi o giallini delle scansioni. Sperando di non generare ansie immotivate in qualcuno, da ieri posso mettere le mani anche su caricamenti altrui.
Ho notato che molte immagini (per es. in [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ars_et_Labor,_1906_vol._I.djvu Ars et Labor], vedere sez. "immagini ritagliate") sono ripetute in quanto fregi decorativi, titoli di rubriche ecc.
Sono provenienti da pagine diverse, ma nella realtà e per logica sono sempre la stessa identica immagine che il tipografo ha "copiato" in vari luoghi. Per es. [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ars_et_Labor,_1906_vol._I_(page_185_crop).jpg questa] appare svariate volte (probabilmente una volta per numero di A&L) ma ne sono caricate una miriade di "copie gemelle diverse" prese da varie pagine (per es [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ars_et_Labor,_1906_vol._I_(page_84_crop).jpg questa] è un'altra copia).
IMHO è uno spreco di spazio e un lavoro inutile caricare millemila copie praticamente identiche da millemila pagine (e pure doverle editare/ripulire tutte). Sarei dell'idea di prendere la migliore e usare quella ovunque ci sia quel logo/titolo/rubrica/fregio/ecc, anche se non viene proprio dalla stessa pagina. [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ars_et_Labor,_1906_vol._I_(page_27_crop).jpg Questa] per es l'avevo usata un po' dappertutto (vedere sez Utilizzo globale).
Cosa ne pensate?
<small>ps: se aveste bisogno di puliture di immagini o altri pasticci, non fatevi scrupoli a chiedere.</small> [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 13:00, 1 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]]: è senz'altro preferibile fare come hai detto. Se ti interessa il lavoro sporco sulle immagini... ci sarebbero [[:Categoria:Pagine con immagini da inserire]] e [[:Categoria:Pagine con immagini provvisorie]], ti va di smaltirne un po'? [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 22:44, 2 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]]. Anche io cerco di non duplicare immagini, soprattutto se fregi di uno stesso libro. Mi trovi d’accordo! —- [[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 00:13, 3 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Candalua|Candalua]] @[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] Alcune img della ''categoria da inserire'' le ho fatto qualche tempo fa. ''Cat:immagini provvisorie'' non l'avevo ancora notata ma vedo appartengono tutte allo stesso testo (fra l'altro sal 100% allora non sarebbe corretto) e pure il template usato non l'avevo ancora visto... devo prima capirlo :D
::Sulle img duplicate, visto che molte sono già presenti e usate, <s>devo capire se i redirect funzionano su Commons e se si, se è più semplice agire là o qua. Vado a cercare info e/o rompere le scatole a Ruthven.</s> (agg.) SI [https://commons.wikimedia.org/wiki/Help:File_redirect funzionano], ma devo capire bene che procedura seguire.
::E cmq se poi c'è un po' di consenso in merito si potrebbe pure aggiungere l'indicazione di "riciclare" le img ripetitive in qualche help o linea guida. In effetti non ricordo se ci sia un help sulle immagini e su croptool. Indago anche su questo. -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 15:25, 3 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] In alcuni testi con molte immagini ripetitive, ho applicato una strategia che evita o almeno limiti i doppioni: prima ancora di iniziare la correzione del testo, ho caricato su una cartella locale le immagini, ho eliminato i doppioni, le ho caricate su Commons e in pagina Discussioni indice ho pubblicato una galleria. Vedi es. [[Discussioni indice:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:42, 4 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]: però non hai usato croptool... è un lavoro fatto offline sul pdf/djvu con tutto un altro workflow, o sbaglio? [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 15:30, 4 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Vero. :-( Però la gallery si potrebbe creare man mano che si caricano le immagini con Croptool. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:57, 4 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Occhio: il redirect di file NON DEVE ESSERE USATO per i file djvu/pdf ma solo per le immagini singole jpg, png ecc. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:59, 4 mag 2025 (CEST)
:::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Riflettendoci, la gallery già c'è, creata da croptool nella pagina del djvu/pdf su commons relativamente a tutti i file croppati dall'originale: non serve duplicarla (oppure si può fare in automatico?). Insomma, prima di croppare nuove cose, è bene guardare su commons la pagina del file d'origine per vedere cosa c'è di riciclabile... non l'ho mai fatto ma lo aggiungo al mio workflow. [[:File:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu]] non le ha perchè non hai usato croptool, ma [[:File:Ars_et_Labor,_1906_vol._I.djvu]] per es ha una sterminata galleria fatta da croptool (che poi è quella dove ho notato le ripetizioni).
:::::::Sui redirect, pensavo cmq di usarli solo per le img singole duplicate già esistenti... devo capire tutti i passaggi da fare su commons e se necessario chiedere la collaborazione di qualcuno per le sistemazioni con commonsdelinker che a quanto ho capito potrebbe far parte del workflow di sistemazione dei duplicati già esistenti. -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 10:52, 5 mag 2025 (CEST)
::::::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Buon lavoro. Esito a dirlo, ma... tieni conto che BrolloBot è attivo sia su itwikisource che su Commons (ma su Commons opera con grande circospezione). Commonsdelinker non ho idea di cosa sia e di come funzioni. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:42, 5 mag 2025 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]: Grazie... in effetti ho molta (troppa!) carne al fuoco :D
:::::::::CommonsDelinker a quanto ho capito è un bot che passa in giro a correggere i link ai redirect sostituendoli con i link diretti, ne parla l'[https://commons.wikimedia.org/wiki/Help:File_redirect help] su commons. [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 13:03, 5 mag 2025 (CEST)
::::::::::{{Ping|TrameOscure|Alex brollo}} È anche il bot che elimina tutti i riferimenti ad un'immagine nelle varie wiki quando viene cancellata, spesso per motivi di licenza (da qui il nome). -- [[User:ZandDev|ZandDev]] ([[User talk:ZandDev|disc.]]) 12:12, 6 mag 2025 (CEST)
:::::::::::Ok, ma la parte "interessante" -se ho capito bene- è che basta sostituire su Commons i duplicati con dei redirect, e poi il bot passa con comodo sui vari progetti a correggere definitivamente i riferimenti con un link diretto. Non ho ancora indagato bene come si "uniscono" i file duplicati, ma ci arrivo :D -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 12:35, 6 mag 2025 (CEST)
== Rimettere le mani su Progetto:Testi scientifici/Scientia ==
Ieri, @[[Utente:Verderame33|Verderame33]] mi ha ''pingato '' riguardo a un particolare relativo a uno dei volumi di Scientia, e precisamente per un malfunzionamento di [[Template:Ri/Scientia]]. E' roba di parecchi anni fa, e ammetto che me n'ero completamente dimenticato! Riguardando qua e là, mi sono reso conto che adesso avrei proposto cose del tutto diverse, coerenti con l'attuale stile di wikisource, e che forse l'intelaiatura del lavoro potrebbe essere rivista e aggiornata (senza toccare le trascrizioni, ma solo le pagine Indice, in particolare i campi Sommario e il pagelist). Non solo: il caso è molto interessante perchè si tratta di una rivista multilingue, e potrebbe essere l'occasione di ridiscutere, ed eventualmente applicare, il tema delle edizioni in più lingue su wikisource.
Che ne dite? Se vi va, c'è la pagina [[Discussioni progetto:Testi scientifici/Scientia]] in cui discuterne: apro una nuova discussione con un breve messaggio, e mi metto in ''stand-by'' attendendo segni di interesse. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:43, 3 mag 2025 (CEST)
:Ricevuto un cenno di interesse, ho malmenato - per prova - [[Indice:Scientia - Vol. X.djvu]]. Prossimo passo, la profonda manipolazione delle pagine dell'Indice originale del volume (con eliminazione del brutto template {{tl|Ri/Scientia}}). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:16, 4 mag 2025 (CEST)
::Pagina [[Pagina:Scientia - Vol. X.djvu/5]] con una prova di ristrutturazione, via il template {{Tl|Ri/Scientia}}, inserimento di tl {{Tl|Pg}} anche per le pagine del supplemento. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:02, 4 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Proseguono i lavori sul volume-test Vol. X. Adesso sto navigando nel "magico" mondo di Iwpage e Iwpages per sistemare il sistemabile. Per procedere non resta altro che lavorare nei due progetti fr.wikisource e ed.wikisource. Forse l'idea di un viaggetto turistico all'estero non sarebbe male.... :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:25, 5 mag 2025 (CEST)
::::Ottimo, ho già caricato una o due pagine su fr.wikisource, potrei provare a caricare qualcosa su en.wikisource. :-)
::::Grazie per gli aggiornamenti! Nei prossimi giorni provo a dare un'occhiata ai cambiamenti che hai apportato all'indice del vol. X e volendo potrei provare ad impostare la struttura del vol. IX. per prendere dimestichezza con il processo. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 09:21, 5 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Bene! Allora io mi dedicherei, negli altri volumi, alle pagine dell'Indice originale, "semplificando" il codice come in quello del Volume X. Ho provato a editare una pagina di fr.wikisource, ma senza i miei attrezzi sono scoraggiato.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:26, 5 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] non so se qualcosa del genere già esista, ma sto compilando una tabella di "francesismi" qui: [[Utente:Verderame33/Francesismi]]. Credi che possa essere un buon investimento? L'ideale sarebbe quello di trovare un corrispettivo per ogni template usato su it.wikisource e vedere se si può automatizzare una conversione e.g. tramite regex. Se così fosse, si potrebbe dapprima trascrivere tutto con gli strumenti a disposizione su it.wikisource (sulle stesse pagine o in altri posti opportuni) e poi popolare le pagine su fr.wikisource con delle semi-automazioni, svuotando le pagine create su it.wikisource.
::::::Se pensi che questo sia fattibile, o che ci sia un modo alternativo e conveniente, posso cercare di compilare la pagina in dettaglio se non addirittura creando le regex dove riesco. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 13:59, 6 mag 2025 (CEST)
:::::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Ottima l'idea di lavorare sulle pagine it.wikisource. Ma una volta fatte... non le svuoterei; hai visto il mio post in bar oggi? Io sono fautore della soluzione 3 :-).
:::::::Quanto alla conversione dei template, per fortuna quelli più usati sono comuni o facilmente traducibili; sarebbe un tipico lavoro da fare con un bot, ma al momento il mio (BrolloBot) non è abilitato nè su fr.source nè su en.source. Può però leggere dovunque, e scrivere su it.source.
:::::::Aiuterebbe molto una "tabellina" dei template più comuni nei vari progetti. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:11, 6 mag 2025 (CEST)
::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] visto e risposto. Se trovo tempo nei prossimi giorni aggiorno la tabella quanto meno per le cose usate in Scientia, nel caso si volesse fare un import di quanto scritto finora su fr.wikisource. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 16:21, 6 mag 2025 (CEST)
== Esportazione libri buggata, contributori uncredited e random ==
Ho provato ad esportare [[Luna paese incomodo]] e segnalo alcuni problemi.
* se si scarica da [[Indice:Yambo, Luna paese incomodo.djvu]] (Strumenti>scarica pdf) viene scaricata solo la pagina indice. Non ha molto senso e non è quello che il lettore si aspetta. I contributori indicati sono "@[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Elena moz @[[Utente:Candalua|Candalua]] TrameOscure Sarang Dake~commonswiki Avatar .rate Jdx Aucassin Ftiercel Sasa Stefanovic Palosirkka Chad.hutchins". Il formato 148x210mm.
* se si scarica da [[Luna paese incomodo]] pulsante scarica > pdf c'è tutto, in formato sempre "mignon", ma -udite udite- i contributori cambiano: @[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Candalua Alex brollo Paperoastro Elena moz TrameOscure Sarang Nekojami Ftiercel".
Bisogna passare da Scarica>altri formati per avere un pdf A4: forse dovrebbe essere il default. I contributori sono quelli del secondo caso e rispetto ai risultati di "dettagli contributi" (bottone in pag. Indice) mancano Luigi62 e Damadicarta. Il che credo sia pure una violazione della CC-BY.
Non ho provato altre casistiche e non so come risalire alla effettiva lista di tutti i reali contributori. Che alcuni (mai notati) abbiano a che fare con le immagini su commons? O quelli che hanno toccato l'Indice? Ma perchè mancano comunque Luigi e Dama? E Orbilius c'è o no? <small>Pingo solo i più tecnici (fra parentesi auguri per i 20 wikianni di Orbilius 🎂😉)</small> -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 17:27, 4 mag 2025 (CEST)
:Ciao, @[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]]! La differenza dovrebbe essere dovuta dal diverso luogo da cui i due script prendono le informazioni. In Ns:Indice hanno contribuito i primi; in Ns0 i secondi. In alcuni casi sono gli stessi utenti, in altri, sono diversi: dipende da chi ha creato o modificato le pagine in ns0 o ns:indice. Quindi, nel primo caso se il documento è solo l'Indice, l'elenco dei contributori è corretto. Secondo me quando si crea il pdf dell'intero documento bisognerebbe integrare gli elenchi andando a pescare tutti quelli che hanno modificato i diversi ns. --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 18:15, 4 mag 2025 (CEST)
::Ricordo di aver finito la validazione del libro con la rilettura di quattro pagine da "rinverdire" e poi in ns0 ho passato al 100% quel che mancava di sincronizzare. Questi i miaei contributi al libro. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 20:34, 4 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] sono d'accordo con te. Cmq mi sfugge perchè Damadicarta non ci sia pur essendo l'utenza con più edit. Forse si dovrebbe pure pescare dati da Commons, quantomeno chi ha caricato il djvu, visto che il pdf dice "I seguenti contributori hanno permesso la realizzazione di questo libro" e senza il djvu... -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:33, 4 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]]: cerco di dare qualche chiarimento, scusate se scendo un po' nel tecnico. L'esportazione è fatta dal tool [https://ws-export.wmcloud.org/ ws-export], che era nato come tool indipendente, ma qualche anno fa i famosi "piani alti" decisero di integrarlo nell'installazione "standard" di tutte le Wikisource, in modo da gestirlo come un componente essenziale del progetto. In quella sede stabilirono anche di aggiungere di default i link che ci sono sotto "Strumenti", così come il link Scarica che c'è in ns0. Non so bene perché si decise di mettere quei link anche nel namespace Indice: però il problema è che il tool ha bisogno del nome della pagina ns0, e invece quei link puntano all'indice, quindi non può funzionare. Non a caso avevo aggiunto altri link più visibili sotto l'immagine di frontespizio: a differenza di quelli sotto il menu Strumenti, questi sono "fatti da noi" con i nostri template locali, e lì ci ho potuto mettere il link corretto al ws-export con la pagina ns0 giusta (prova a confrontare l'URL per capire cosa intendo). Gli altri link non possiamo correggerli (possiamo aprire un ticket, ma auguri!), ma potremmo magari nasconderli, per non fare confusione. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 12:57, 5 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Candalua|Candalua]], ok, grazie della ricostruzione storica. :) Si, avevo notato i link diversi ma "speravo" che qualche meccanismo poi riconducesse allo stesso prodotto finale (una specie di redirect, o una estrazione della giusta stringa riferita al ns0). IMHO sarebbe meglio nascondere i link che non producono il risultato voluto (=il libro).
:::::Poi c'è la questione dell'attribuzione, mancano Damadicarta e Luigi62, per cui c'è qualche parte del meccanismo di raccolta delle info che non va. [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 13:18, 5 mag 2025 (CEST)
::::::Mi sono chiesto spesso che senso abbia il rilascio di contributi tipici wikisourciani (editing-formattazione) di opere PD sotto licenza CC-BY-SA; ma non ne faccio un dramma; alzo le spalle e continuo serenamente lasciando il tema agli appassionati di licenze (argomento che detesto profondamente) :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:58, 6 mag 2025 (CEST)
:::::::In effetti è una domanda interessante. Suppongo sia il lavoro di editing e impaginazione che si intende rilasciare... il testo è PD, l'impaginazione della nostra "edizione digitale" è CC-BY-SA: si tratta comunque un lavoro intellettuale distinto dal testo in sè... Forse @[[Utente:Jaqen|Jaqen]] che avevo incrociato su Wikipedia per questioni di [https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Bar/Discussioni/Una_questione_di..._%22transcopyright%22 copyright] ci può dare un parere. Ma al di là di questo, se si creditano alcuni wikisourciani, penso sia corretto dare credito a tutti, e non escluderne alcuni per qualche problema nel processo di raccolta info. Oppure andrebbe esplicitato (per es. meno di tot contributi non sono considerati, o la mera rilettura, o cos'altro). -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 16:16, 6 mag 2025 (CEST)
== itWikiCon 2025: dal 7 al 9 novembre 2025 a Catania: prossimi passi ==
Ciao a tutti,
come forse già sapete, la '''[[m:ItWikiCon/2025|ItWikiCon 2025]]''', il convegno annuale della comunità italofona dei progetti Wikimedia, si terrà '''a Catania da venerdì 7 a domenica 9 novembre'''.
Per una panoramica generale, vi rimandiamo alla '''[[m:ItWikiCon/2025/Programma|sezione Programma]]''', che aggiorneremo regolarmente nei prossimi mesi e nella quale trovate già la '''scheda delle attività''', nonché alla [[m:ItWikiCon/2025/Informazioni|sezione Informazioni]].
In attesa dell’apertura ufficiale della fase di proposte prevista per il prossimo 3 giugno, la commissione Programma vorrebbe sondare i desideri delle comunità italofone in merito ai temi da trattare alla conferenza: quali sono gli argomenti più importanti da coprire, secondo voi? Che discussioni dobbiamo avere durante l’itWikiCon? '''Potete aggiungere dei temi o commentare quelli proposti dagli altri [[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte/Temi|sulla pagina Temi]] da ora fino a inizio giugno'''.
Infine, per chi ha la necessità di richiedere una borsa di partecipazione per coprire le spese di viaggio e alloggio, '''la fase di richieste di borse sarà aperta dal 17 giugno fino al 27 luglio'''. Si svolge un po’ prima rispetto alle ultime edizioni, per permettervi di organizzare il vostro viaggio a Catania nelle condizioni migliori, quindi segnatevi queste date per non perdervi la fase di richieste!
Aggiungeremo regolarmente nuove informazioni sulla pagina Meta dell’evento, che vi invitiamo a seguire. Per qualsiasi domanda o suggerimento, non esitare a scrivere un messaggio sulla pagina di discussione dell’evento o di contattarci a info(at)itwikicon.org.
A presto,
Il team organizzatore itWikiCon 2025 e la commissione Programma, [[User:Mastrocom|Mastrocom]] ([[User talk:Mastrocom|disc.]]) 11:17, 5 mag 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-19</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W19"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/19|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* The Wikimedia Foundation has shared the latest draft update to their [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026|annual plan]] for next year (July 2025–June 2026). This includes an [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026|executive summary]] (also on [[diffblog:2025/04/25/sharing-the-wikimedia-foundations-2025-2026-draft-annual-plan/|Diff]]), details about the three main [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Goals|goals]] ([[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Product & Technology OKRs|Infrastructure]], [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Goals/Volunteer Support|Volunteer Support]], and [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Goals/Effectiveness|Effectiveness]]), [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Global Trends|global trends]], and the [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Budget Overview|budget]] and [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Financial Model|financial model]]. Feedback and questions are welcome on the [[m:Talk:Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026|talk page]] until the end of May.
'''Updates for editors'''
* For wikis that have the [[m:Special:MyLanguage/CampaignEvents/Deployment status|CampaignEvents extension enabled]], two new feature improvements have been released:
** Admins can now choose which namespaces are permitted for [[m:Special:MyLanguage/Event Center/Registration|Event Registration]] via [[mw:Special:MyLanguage/Community Configuration|Community Configuration]] ([[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:CampaignEvents/Registration/Permitted namespaces|documentation]]). The default setup is for event registration to be permitted in the Event namespace, but other namespaces (such as the project namespace or WikiProject namespace) can now be added. With this change, communities like WikiProjects can now more easily use Event Registration for their collaborative activities.
** Editors can now [[mw:Special:MyLanguage/Transclusion|transclude]] the Collaboration List on a wiki page ([[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:CampaignEvents/Collaboration list/Transclusion|documentation]]). The Collaboration List is an automated list of events and WikiProjects on the wikis, accessed via {{#special:AllEvents}} ([[w:en:Special:AllEvents|example]]). Now, the Collaboration List can be added to all sorts of wiki pages, such as: a wiki mainpage, a WikiProject page, an affiliate page, an event page, or even a user page.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:27}} community-submitted {{PLURAL:27|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]].
'''Updates for technical contributors'''
* Developers who use the <code dir=ltr>moment</code> library in gadgets and user scripts should revise their code to use alternatives like the <code dir=ltr>Intl</code> library or the new <code dir=ltr>mediawiki.DateFormatter</code> library. The <code dir=ltr>moment</code> library has been deprecated and will begin to log messages in the developer console. You can see a global search for current uses, and [[phab:T392532|ask related questions in this Phabricator task]].
* Developers who maintain a tool that queries the Wikidata term store tables (<code dir=ltr style="white-space: nowrap;">wbt_*</code>) need to update their code to connect to a separate database cluster. These tables are being split into a separate database cluster. Tools that query those tables via the wiki replicas must be adapted to connect to the new cluster instead. [[wikitech:News/2025 Wikidata term store database split|Documentation and related links are available]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T390954]
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.44/wmf.28|MediaWiki]]
'''In depth'''
* The latest [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart/Project/Updates|Chart Project newsletter]] is available. It includes updates on preparing to expand the deployment to additional wikis as soon as this week (starting May 6) and scaling up over the following weeks, plus exploring filtering and transforming source data.
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/19|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W19"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 02:14, 6 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28665011 -->
== Di nuovo il problema dei testi multilingue ==
"Toccato", dopo parecchi anni di letargo, il caso [[Progetto:Testi scientifici/Scientia]], riaffiora il problema dei testi multilingue. Unica soluzione "canonica", lo sparpagliamento della rilettura in vari progetti linguistici (in questo caso, fr.wikisource e en.wikisource; purtroppo de.wikisource è un mondo a sè), e poi la condivisione del risultato delle riletture con il geniale, ma insoddisfacente, strumento {{tl|Iwpage}} e {{tl|Iwpages}}. Si ottiene la corretta ''visualizzazione'', ma solo quella: il server è del tutto all'oscuro della cosa, e il testo è come se non ci fosse; non è minimamente integrato nelle varie strategie di link e non può essere esportato.
'''Soluzione 1''': si importa brutalmente il testo trascritto (adattandolo secondo i nostri standard: template, link...). Vantaggio: il testo diventa "nostro" a tutti gli effetti. Svantaggio: dal momento dell'importazione nessun aggiornamento della versione sull'altro progetto viene importata.
'''Soluzione 2''': si realizza un "meccanismo di allineamento", attivato manualmente, che sostituisce il testo importato con un'eventuale modifica del testo sorgente. Vantaggio: eventuali modifiche/correzioni sono importate. Svantaggio: vengono quasi certamente persi tutti gli adattamenti a it.wikisource.
'''Soluzione 3''': si trascrive su it.wikisource anche il testo in lingua straniera. Per "cortesia wikisourciana" si avvisa il relativo progetto linguistico dei lavori in corso.
IMHO: io caldeggio la soluzione 3. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:08, 6 mag 2025 (CEST)
:{{Ping|Alex brollo}} Se fosse per me adotterei la '''Soluzione 4''': Usare mul.wikisource rendendolo un progetto degno e non lo scarto di tutti gli altri. -- [[User:ZandDev|ZandDev]] ([[User talk:ZandDev|disc.]]) 12:07, 6 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:ZandDev|ZandDev]] Ho lavorato molto su mul.wikisource e uno dei miei rimpianti è di non aver potuto partecipare alla votazione che ha deciso di spezzettare wikisource in progetti linguistici indipendenti. L'inevitabile conseguenza è stata una "evoluzione divergente" di ogni progetto; il caso più serio è de.wikisource, che ha rinunciato quasi del tutto ai meccanismi ''proofread '', adottando un suo metodo del tutto distinto e politiche radicalmente diverse da tutte, o la larga maggioranza, degli altri progetti. Ma ormai è fatta, e mul.wikisource è quello che è; in pratica, un incubatore per progetti linguistici in avviamento. Non solo: il rigore contro il multiliguismo all'interno dei progetti linguistici specifici è realisticamente impraticabile, visto il numero e la varietà di casi in cui le lingue si mescolano; invece di impazzire con un "problema della demarcazione" io accetterei questa impraticabilità e lascerei un amplissimo campo libero alle preferenze individuali. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:29, 6 mag 2025 (CEST)
:::{{Ping|Alex brollo}} Il voto è del [[:mul:Wikisource:New vote on language subdomains|lontanissimo 2005]] e hanno votato solo 42 utenti (di quelli pochi sono ancora attivi), che non direi possano rappresentare le volontà della comunità moderna, decisamente più numerosa e che ancora ne subisce le conseguenze dopo vent'anni. É cambiato il mondo nel frattempo, anche relativamente alle wiki, tra nuovi progetti, funzionalità, skin, estensioni e interfaccie di modifica. Quella evoluzione indipendente viene esacerbata da una mancanza di governance centrale, un minimo necessaria. Quelle preferenze individuali hanno individualizzato e spezzettato un progetto che avrebbe potuto essere molto più grande, più vivo e più partecipato, visto che ancora adesso ci si sta arrovellando nel reinventare la ruota. Piuttosto che metterci una pietra sopra e lasciar perdere per la mastodontità della questione, si può invece pensare che non sia mai troppo tardi, anche se adesso la strada per fare un passaggio del genere è difficile e tortuosa. Però se si ha una visione a lungo termine e un desiderio forte della comunità all'interno delle wiki e tra le wiki mano a mano si può procedere con una sempre maggiore integrazione e magari una fusione finale dei contenuti. Io per esempio pensavo ad un'architettura dove le pagine di contenuto stanno in un'unica wiki, ma si discute nelle wiki locali. -- [[User:ZandDev|ZandDev]] ([[User talk:ZandDev|disc.]]) 17:02, 6 mag 2025 (CEST)
::::E aggiungo, come specificato sotto da Verderame33, una maggiore cura e chiarezza negli elementi Wikidata, i quali potrebbero essere un elemento chiave per far partire questo processo. -- [[User:ZandDev|ZandDev]] ([[User talk:ZandDev|disc.]]) 17:05, 6 mag 2025 (CEST)
:Credo che '''Soluzione 3''' dia localmente la possibilità di mantenere la wikificazione del testo, che personalmente ritengo un grosso punto di forza. Andrebbe accoppiata con una speciale cura degli elementi Wikidata associati ai testi e alle edizioni, ad esempio assicurandosi che vengano menzionate tutte le lingue coinvolte, che qualora la stessa edizione di un testo sia presente su wikisource diverse a causa delle lingue multiple coinvolte, allora queste vengano collegate correttamente allo stesso elemento ecc. ''Disclaimer'': la mia è un'opinione non informata rispetto alla wikiquette tra diversi rami di wikisource. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 16:17, 6 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] @[[Utente:ZandDev|ZandDev]] Grazie di contributi. Proporrei una sperimentazione "in corpore vili", visto che Scientia era abbandonato, adottando la soluzione 3 che ha il vantaggio di essere completamente autonoma sia dal coordinamento molto stretto con il lavoro di altri progetti, che da interventi dei "piani alti". Sarà interessante vedere quanto e quali sono gli inconvenienti nell'importazione brutale del wikitesto da un progetto all'altro. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:22, 7 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Eseguita, per prova, la strategia 3 (importazione brutale del wikitesto con allineamento dei template) sul primo articolo in francese di [[Scientia - Vol. X]], via bot. Curioso il fatto che fra l'italiano e il francese c'è una differenza inaspettata: le spaziature intorno alla punteggiatura... :-) Estenderei la sperimentazione completando l'importazione degli altri articoli in francese e inglese, per ora solo di questo volume. Ma prima attendo un cenno di assenso. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:38, 9 mag 2025 (CEST)
::::+1 da parte mia. Ho visto che nel testo che hai già importato rimangono i template francesi: si potrebbe rimpiazzarli tramite memoRegex, che dici? (ora ho anche imparato dove trovare il modo di impostare le regex, ho fatto fatica a trovare gli Strumenti di Rilettura e combinato un paio di pasticcetti l'altro giorno per cui mi scuso). [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 10:16, 9 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Oibò sono rimasti i template francesi...? Controllo! Se è così devo capire perchè. Grazie della segnalazione. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:33, 9 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Avevo fatto un errorino nello script di importazione... spero di aver corretto tutto (compreso un template ''corr'', corrispondente al nostro ''Ec'', che mi era sfuggito). Grazie ancora. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:46, 9 mag 2025 (CEST)
::::::Di nulla, ho visto che ora il testo di prova è trascitto completamente e correttamente, grazie per aver sistemato il bot. :-) [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 12:53, 10 mag 2025 (CEST)
== We will be enabling the new Charts extension on your wiki soon! ==
''(Apologies for posting in English)''
Hi all! We have good news to share regarding the ongoing problem with graphs and charts affecting all wikis that use them.
As you probably know, the [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Graph|old Graph extension]] was disabled in 2023 [[listarchive:list/wikitech-l@lists.wikimedia.org/thread/EWL4AGBEZEDMNNFTM4FRD4MHOU3CVESO/|due to security reasons]]. We’ve worked in these two years to find a solution that could replace the old extension, and provide a safer and better solution to users who wanted to showcase graphs and charts in their articles. We therefore developed the [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart|Charts extension]], which will be replacing the old Graph extension and potentially also the [[:mw:Extension:EasyTimeline|EasyTimeline extension]].
After successfully deploying the extension on Italian, Swedish, and Hebrew Wikipedia, as well as on MediaWiki.org, as part of a pilot phase, we are now happy to announce that we are moving forward with the next phase of deployment, which will also include your wiki.
The deployment will happen in batches, and will start from '''May 6'''. Please, consult [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart/Project#Deployment Timeline|our page on MediaWiki.org]] to discover when the new Charts extension will be deployed on your wiki. You can also [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart|consult the documentation]] about the extension on MediaWiki.org.
If you have questions, need clarifications, or just want to express your opinion about it, please refer to the [[:mw:Special:MyLanguage/Extension_talk:Chart/Project|project’s talk page on Mediawiki.org]], or ping me directly under this thread. If you encounter issues using Charts once it gets enabled on your wiki, please report it on the [[:mw:Extension_talk:Chart/Project|talk page]] or at [[phab:tag/charts|Phabricator]].
Thank you in advance! -- [[User:Sannita (WMF)|User:Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|talk]]) 17:07, 6 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Sannita (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Sannita_(WMF)/Mass_sending_test&oldid=28663781 -->
:Thanks! Very well! [[User:Pic57|Pic57]] ([[User talk:Pic57|disc.]]) 20:57, 7 mag 2025 (CEST)
== Ars et Labor ==
Ciao a tutti. Ho uniformato le impostazioni delle pagine delle partiture della rivista (numeri da gennaio a maggio 1906), apponendo il lettore del .mid integrale + il cassetto con la presentazione del brano musicale nella pagina che trasclude ogni partitura. L'avevo concordato con @[[Utente:Candalua|Candalua]] qualche settimana fa.
Inoltre - mi rivolgo in particolare a @[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] e @[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] - ho messo in Indice la pagina che contiene la rubrica mensile "La nostra musica" perché ho creato delle sottosezioni per richiamare la presentazione del brano nella pagina della partitura.
Infine: notare che nella stessa pagina della rubrica mensile "La nostra musica" vi è un'altra rubrica (in genere "Fiori d'arancio") per cui ho formattato e messo nell'indice anche quella. Spero si sia capito qualcosa. Comunque non preoccupatevi: è tutto a posto! :-) [[User:Pic57|Pic57]] ([[User talk:Pic57|disc.]]) 20:54, 7 mag 2025 (CEST)
:Ricordo che avevi parlato di una cosa del genere ma non ricordo dove. Anche le discussioni andrebbero se possibile tenute insieme con dei link... Mi pare che avessi sollevato la questione di cosa succede quando si esporta: ci sono parti che vengono duplicate, probabilmente, ma appunto non ricordo dove sia il resto della discussione. Cmq l'effetto delle sezioni aggiuntive e "fuoricrono" [[Ars et Labor, 1906/N. 1/Perché dolce, caro bene|si vede qui]]... per far capire a chi legge di che si tratta. --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 11:09, 10 mag 2025 (CEST)
::Esatto. E per gli Indici mensili della rivista vedere - ad es. - [[Ars et Labor, 1906/N. 4|qui]] [[User:Pic57|Pic57]] ([[User talk:Pic57|disc.]]) 08:14, 11 mag 2025 (CEST)
== Richiesta ripubblicazione - Whelmity. Manifesto del pensiero strutturato ==
Buongiorno a tutti,
chiedo cortesemente la possibilità di ripubblicare su Wikisource l'opera '''Whelmity. Manifesto del pensiero strutturato''' di Carlo Marino, precedentemente cancellata per mancanza di una fonte editoriale esterna verificabile:
https://it.wikisource.org/wiki/Whelmity._Manifesto_del_pensiero_strutturato
Ora l'opera è stata regolarmente pubblicata con ISBN cartaceo su Amazon KDP (ISBN: 979-8282754032), ed è disponibile anche in versione eBook (ASIN: B0F7M6MQ51). Inoltre, è archiviata con metadati completi e visibilità pubblica su Internet Archive e Open Library:
🔹 '''Internet Archive''':
https://archive.org/details/whelmity-manifesto-del-pensiero-strutturato
🔹 '''Open Library''':
https://openlibrary.org/works/OL43287365W/Whelmity._Manifesto_del_pensiero_strutturato
L'autore è identificabile (Carlo Marino), e l'opera è rilasciata con licenza '''Creative Commons BY-SA 4.0''', quindi compatibile con le policy di Wikisource.
Ringrazio anticipatamente per la rivalutazione della pubblicazione.
Un saluto cordiale,
--[[User:Marino car|Marino car]] ([[User talk:Marino car|disc.]]) 15:50, 8 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Marino car|Marino car]] Buonasera, adesso è possibile pubblicare l'opera. Ti chiediamo prima solo (per evitare casi spiacevoli accaduti in passato di autori che poi cambiano idea e unilateralmente decidono di revocare la licenza e dunque togliere le loro opere da Wikisource) di spedire un ticket a VRT usando indirizzo mail e testi indicati qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Copyright_immagini/Modello_autorizzazione
:Un saluto cordiale anche a te. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 00:13, 9 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Myron Aub|Myron Aub]]: Amazon KDP è una piattaforma di autopubblicazione... Mi sembra che rientramo nel concetto di [[Wikisource:Niente testi originali]]. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 06:26, 9 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Candalua|Candalua]] A me non risulta che l'autopubblicazione sia una violazione della regole "Niente testi originali", che dice solo che "non si esclude a priori nessun testo sulla base del suo contenuto, ma sulla base della tracciabilità della sua fonte e della compatibilità con la licenza di Wikisource". Invece in base alla tua interpretazione di questo criterio non dovevamo accogliere su Wikisource neanche [[Appunti di relatività]], [[Cinesi, scuola e matematica]] e il gran numero di traduzioni inedite di Wittgenstein tratte dal sito Wittgenstein Project presenti qui [[Autore:Ludwig Wittgenstein]]. Tutti questi testi non sono stati a quanto ne so, mai pubblicati da un editore vero e proprio ma solo autopubblicati eppure sono su Wikisource. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 07:42, 9 mag 2025 (CEST)
::::Aggiungo solo la precisazione che alcune traduzioni del sito del Wittgenstein Project in seguito sono state pubblicate dall'editore "La tigre di carta" ma quando erano prima già state trascritte su Wikisource. Rimane il fatto che su Wikisource non esiste alcun obbligo che i testi trascritti siano in precedenza pubblicati da un editore terzo, basta che esista una fonte esterna tracciabile e la presenza di una licenza compatibile con Wikisource. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 08:18, 9 mag 2025 (CEST)
:::::Secondo me è indispensabile che un testo, per stare su Wikisource, debba avere una qualche "storia" precedente. Un testo autopubblicato questa storia non ce l'ha, così come non ce l'hanno traduzioni amatoriali di testi PD; altrimenti arriveremmo all'assurdo che non accettiamo traduzioni degli utenti... a meno che non abbiano pagato (qualcun altro) per autopubblicarsele. Farei eccezione per testi accademici (come mi sembra essere il Wittgentein Project) o comunque di autori "conosciuti" (e sì, mi rendo conto che è un criterio molto fumoso) perché in quel caso almeno c'è un un minimo di autorevolezza--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 10:59, 9 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] "avere una qualche storia precedente" è un criterio troppo generico e ambiguo. Cosa vuol dire? Un testo autopubblicato su Amazon con decine di recensioni positive ha una "storia"? E comunque un sacco di scrittori oggi di tutto rispetto (Proust, Svevo, Whitman...) hanno autopubblicato o pubblicato a pagamento alcune loro opere, come si legge qui https://criticalmastra.corriere.it/2013/07/07/whitman-co-grande-letteratura-self-published/ Inoltre il Wittgenstein Project non contiene testi "accademici" nel senso di editi da qualche università, al massimo sono laureati gli autori/traduttori dei loro testi ma non penso che la laurea di per sé sia garanzia di nulla sulla pubblicabilità di un testo. Ovviamente neanche il criterio di una qualche "qualità letteraria" è oggettivo, il romanzo L'amante di Lady Chatterley era considerato pornografia quando fu pubblicato e solo 30 anni dopo fu ritenuto un capolavoro. Insomma se vogliamo aggiungere qualche altro criterio di pubblicabilità di testi su Wikisource che sia oggettivo. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 11:15, 9 mag 2025 (CEST)
:::::::{{ping|Myron Aub}} Mi rendo conto che "avere una storia" non è un metro oggettivo per valutare l'ammissibilità di un testo: lo volevo proporre come un possibile principio di massima per orientarsi nel marasma delle possibilità. Peraltro, la [[WS:Niente testi originali|nostra policy]] dice addirittura che "si escludono le pubblicazioni che non abbiano avuto precedentemente un passaggio attraverso la stampa cartacea", criterio che sebbene possa non essere più al passo coi tempi mi sembra chiaro nell'escludere testi estemporanei senza nessuna diffusione precedente a Wikisource.
:::::::Che autori del passato si siano autopubblicati non mi sembra un buon argomento per aprire la porta a chiunque si autopubblichi oggi: loro sono rilevanti perché nel corso del tempo si sono ritagliati il loro spazio nella letteratura (e sono stati pubblicati da editori "veri"), ma questo non vuol dire che questo capiterà a tutti. Citando [[:q:Carl Sagan|Sagan]], "Risero di Colombo, risero di Fulton, risero dei fratelli Wright. Ma risero anche di Bozo il Clown": la quantità di autopubblicazioni irrilevanti è enormamente superiore a quella delle autopubblicazioni che ce l'hanno fatta.
:::::::Il Wittgenstein Project mi sembra abbia un [https://www.wittgensteinproject.org/w/index.php/Project:Quality_policy sistema di revisione] ed è gestito da [https://www.wittgensteinproject.org/w/index.php/Project:People esperti], quindi se non altro è un caso diverso rispetto alla persona che scrive un libro e se lo fa stampare--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 12:37, 9 mag 2025 (CEST)
::::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Il tuo discorso ha senso però io aggiungo che noi accettiamo solo testi con licenza CC, che permette a chiunque di riutilizzare i testi anche a fini commerciali. Tantissimi autori certamente si auto-pubblicano però pochissimi lo fanno scegliendo di usare la licenza CC. Cioè un autore non riesce ad avere il vantaggio di essere pubblicato da un editore vero e in più decide di rinunciare al vantaggio di poter guadagnarci solo lui dalle sue opere? Comunque sentiamo cosa dicono gli altri e magari decidiamo di riscrivere la regola su cosa mettere su Wikisource. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 13:35, 9 mag 2025 (CEST)
:::::::::Non ritengo che l'autopubblicazione sia un criterio sufficiente per la pubblicazione su Wikisource. Forse a dirimere la questione può aiutare la discussione avutasi a proposito delle tesi di laurea (che su WS sono pubblicate in un Progetto dedicato). La tesi di laurea però non è una autopubblicazione, dato che vi è apposto il nome dell'istituzione culturale che l'ha prodotta ed inoltre viene "guidata e approvata" da qualcun altro: perlomeno un docente universitario (ma - almeno in passato - due: relatore e contro-relatore). E' pur vero che oggi il valore delle tesi è molto "ondeggiante", tuttavia non è una autopubblicazione. [[User:Pic57|Pic57]] ([[User talk:Pic57|disc.]]) 22:22, 10 mag 2025 (CEST)
::::::::::@[[Utente:Pic57|Pic57]] Potrebbe essere un'idea decidere la regola che un testo non può essere messo su Wikisource se è risultato solo dell'autore ma non anche di almeno una seconda persona che rivede l'opera e la giudica positivamente. Come è stato detto, le traduzioni di Wittgenstein, anche se autopubblicate, sono opera di un team non solo di traduttori ma anche di revisori (peraltro ispirato a Wikimedia e al Progetto Gutenberg). [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 10:19, 11 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Marino car|Marino car]] Lo considero un caso imbarazzante e controverso... e francamente, non amo molto essere messo di fronte a casi imbarazzanti e controversi. Penso che in wikipedia succeda qualcosa di simile nel caso di pagine autobiografiche. Ed è anche per questo che sto lontano da wikipedia, dove i casi imbarazzanti e controversi sono quotidiani. Torno a editare Villani. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:38, 11 mag 2025 (CEST)
::Discussione interessante e "sistemica"... Come giustamente dice Alex una questione molto "wikipediana", dove tra COI, BPV e PdC volano coltelli e mettere il becco è pericoloso come ho scoperto mesi fa. Comunque.
::Il peggio che si può fare è essere fumosi, per cui sono andato a vedere che fa per esempio fr.ws. I cugini, nella pagina "Cosa WS è", mettono dentro tutto e al paragrafo "[https://fr.wikisource.org/wiki/Wikisource:Qu%E2%80%99est-ce_que_Wikisource_%3F#Son_contenu contenuto]" scrivono (riassumo):
::"''I testi devono essere già pubblicati su carta con tre eccezioni: 1) pubblicazioni esclusivamente elettroniche solo se provengono da siti ufficiali o di editori online riconosciuti (cioè che hanno un obbligo di deposito legale presso la biblioteca nazionale del loro paese) [...]''".
::Mi sembra un criterio univoco, binario, non soggettivo, che potremmo travasare qui. Uno dei problemi di wikipedia è proprio che i criteri (per qualunque cosa) sono ''a bip di dog'' e cambiano a seconda dell'interlocutore, del segno zodiacale, della pressione atmosferica e della presenza o meno di Saturno nella 4 casa. Il che genera troppo ''calore'' e quindi ''autocombustione''...
::Non so come funzioni in Italia il deposito legale presso la biblioteca nazionale, ma fra voi sarà certamente chi è più competente. :-) -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 19:03, 11 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Le opere native digitali presenti nel Deposito Legale italiano dovrebbero essere ricercabili nel sito seguente [https://bncf.cultura.gov.it/servizi/magazzini-digitali/ qui] "Le risorse archiviate sono ricercabili tramite il catalogo online (OPAC) di BNCF e la collezione BNCF di Archive-it."
:::Bisogna aggiungere che comunque aver pubblicato un libro cartaceo per un editore non è per questo garanzia che oltre all'autore almeno una seconda persona abbia letto il libro, lo abbia ritenuto rilevante e quindi per questo lo abbia pubblicato, esistono anche le famigerate case editrici a pagamento. A me comunque sembra che siano poco frequenti casi simili di autori di dubbia rilevanza che vogliono pubblicare su Wikisource in quanto come ho già detto la licenza CC porta a rinunciare al vantaggio economico che solo l'autore e gli editori che da lui scelti ci guadagnano dalle sue opere. Insomma, ci stiamo preoccupando per casi che risultano essere molto rari e dunque che non preoccupano più di tanto. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 21:47, 11 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Myron Aub|Myron Aub]]: la preoccupazione che @[[Utente:Candalua|Candalua]] e @[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] (e forse @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]) hanno espresso è che ws non sia usata come mezzo di promozione dei testi, allo stesso modo in cui wikipedia viene usata in vari modi per promozione (di persone, di idee, ecc).<small> Infatti [[Wikisource:Niente testi originali]] nasce probabilmente da una [https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Wikipedia:Niente_ricerche_originali&oldid=36502 vecchia versione] di [[w:WP:NRO]], riadattata all'uso qui.</small> Il tema è quindi adottare/aggiornare una linea guida che non sia fumosa ma nitida e ragionevole, per evitare che ora e/o in futuro sorgano questioni di "perchè questo si e quello no" e non ci sia una risposta intellettualmente onesta e sostenibile da dare <small>(che invece è quello che accade di prassi in wikipedia, dove il rumore di unghie sui vetri è costante, frastornante ed enormemente dannoso)</small>.
::::Motivo per cui la preventiva pubblicazione su carta e/o il ''deposito legale'' chiesto da fr.ws, potrebbero essere un criterio di filtraggio ragionevole e univoco anche qui, per integrare l'attuale policy. Ciò detto lascio le considerazioni su cosa sia meglio a voi che conoscete da più a lungo questo progetto. Io so solo che regole troppo interpretabili sono più ''comode'' ma alla lunga rendono l’atmosfera... ''wikipediana''... -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 11:25, 12 mag 2025 (CEST)
:::::Il criterio di fr.wikisource mi sembra ragionevole in astratto (anche se non mi è del tutto chiaro come funzioni in pratica, ovvero chi abbia effettivamente l'obbligo di deposito legale).
:::::{{ping|Myron Aub}} Penso che chi si autopubblica (o che usi un editore a pagamento, le cose mi sembrano sufficientemente simili) non abbia a cuore tanto lo sfruttamento economico dell'opera quanto quello di farsi conoscere (e quindi magari sfruttare economicamente le opere successive). E sono d'accordo che i casi siano rari... ma siamo qui appunto perché ne è spuntato fuori uno--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 13:15, 12 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Neanche io so chi abbia l'obbligo legale di deposito. Ma è un criterio "normato" in modo ufficiale e non deciso volta per volta a casaccio da me, te o chi altri, per cui mi sembra metta al riparo da critiche ad personam, cosa che come sai altrove è all'ordine del giorno. E poi non deve essere per forza chiaro a noi, ma a chi vuole pubblicare: insomma, onere del richiedente dimostrare di rispettare il requisito.
::::::Comunque al link di Myron ci sono dei riferimenti: "''...norme vigenti sul deposito legale dei documenti di interesse culturale (Legge n. 106/2004 e suo D.P.R. attuativo n. 252/2006).''" anzi più specificatamente per le risorse digitali si parla di "''...deposito legale o volontario dalle Biblioteche Nazionali Centrali (art. 1. c. 4 della Legge 106/2004 e articoli 31 e 37 del DPR 252/2006)''".
::::::Ovviamente se ci sono altre opzioni e proposte ben vengano.
::::::Sui "casi rari", meglio chiudere la stalla prima che i buoi scappino... anzi, ''aprirla ''prima che sfondino il muro per entrare :D -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 14:42, 12 mag 2025 (CEST)
:::::::{{ping|TrameOscure}} Sono d'accordo sul fatto che sia un criterio oggettivo e "ragionevole" e sarei anche favorevole a inserirlo. Solo che non ho precisamente il polso di cosa vuol dire nella pratica--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 16:06, 12 mag 2025 (CEST)
::::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]]: si capisco. Neanche io, ma speravo che ci fossero persone più esperte di me su questo genere di "questioni bibliotecarie" per spiegarcelo... :-) -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 16:13, 12 mag 2025 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] @[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Da quel poco che ho trovato il "deposito legale" sarebbe un "obbligo, rivolto agli editori, produttori, o comunque ai soggetti responsabili di una pubblicazione, di depositarne un certo numero di copie nelle biblioteche e/o istituzioni designate, secondo determinate procedure, per finalità culturali.", come si legge [https://biblioteche.cultura.gov.it/it/Attivita/deposito-legale/ qui]. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 20:26, 12 mag 2025 (CEST)
::::::::::In effetti la L 106/2004 che disciplina la cosa sembra piuttosto generalista... speravo fosse una cosa un po' più sistematizzata... [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:38, 12 mag 2025 (CEST)
== Take Action: Defend the Internet Archive ==
Penso sia di interesse.
https://blog.archive.org/2025/04/17/take-action-defend-the-internet-archive/
''The Internet Archive needs your help. A coalition of major record labels has filed a lawsuit against the Internet Archive [...]. But this lawsuit goes far beyond old records. It’s an attack on the Internet Archive itself. This lawsuit is an existential threat to the Internet Archive and everything we preserve [...]''
-- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 10:19, 10 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] La vicenda mi preoccupa e mi rattrista, ma la mia impressione è che la politica di IA riguardo alle licenze non sia rigorosa come potrebbe e dovrebbe.... non me la sento di prendere le difese di IA "per partito preso", nonostante apprezzi profondamente l'idea generale del progetto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:45, 11 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Questione complessa, IA sul copyright è spesso "di manica larga" ma bisogna dire che oltre al valore del copyright c'è il valore del preservare e rendere accessibili a tutti documenti oggi quasi introvabili in quanto nessun editore li ripubblica da decenni (anche perché i detentori dei diritti sono irrintracciabili, le famose "opere orfane"). Vedremo cosa decidono i giudici USA, noi è meglio che andiamo più sul sicuro... [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 11:06, 11 mag 2025 (CEST)
:::Sinceramente IA non sapevo bene cosa fosse e che contenuti avesse prima di conoscerlo tramite WS e voi. E anche ora non è che possa dirmi un esperto del tema. Non son quindi sicuro di capire cosa intendiate con "rigorosi sulle licenze"... ma mi pare di dedurre che raccolgano anche materiale sotto copy.
:::Devo dire che però c'è da mettere sul piatto della bilancia due aspetti: 1) la conservazione della Cultura e della Civiltà contemporanea e 2) i diritti di proprietà (di opere come detto che magari sono abbandonate nei "cassetti" di qualche major). Non è che mi vengano enormi dubbi su quale piatto è più importante... Tanto più che -se non erro- è tutto completamente ed assolutamente a fini non di lucro. --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 14:41, 11 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Il problema più serio che ho notato - e che ha indotto in errore anche me "by example" - è che IA lascia agli utenti che caricano ''la scelta della licenza''; con la conseguenza che moltissime opere risultano rilasciate in CC, mentre dovrebbero essere rilasciate in PD, a meno che non le carichi lo stesso autore. Da questo punto di vista, sia benedetto il rigore di Commons. Inoltre, la diatriba legale riguarda testi ''esplicitamente sotto copyright'', che vengono "dati in prestito digitale" come avviene in una biblioteca per i libri cartacei; e questo mi pare francamente audace. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:52, 12 mag 2025 (CEST)
== Pagina di aiuto per stili in CSS ==
Ho spulciato rapidamente e non sono riuscito a trovare una pagina aiuto riguardante l'uso di CSS per gli stili in un testo specifico. Più che CSS in sè, sarei interessato a sapere se ci sono convenzioni specifiche per it.wikisource per la nomenclatura delle classi. In particolare, mi piacerebbe capire come aggiungere classi di stile da poter poi usare con <nowiki>{{ct}}</nowiki>. Grazie mille! P.s.: chiedo perdono, ogni tanto fatico a capire come cercare efficientemente le giuste pagine su wikisource. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 13:00, 12 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Verderame33|Verderame33]]: non ci sono convenzioni particolari; ovviamente cerca di non usare nomi troppo generici o banali. Puoi usare anche nomi in italiano, così è anche più probabile che siano nomi "unici". Se hai bisogno di creare degli stili per un singolo testo, allora il posto giusto è andare sulla pagina Indice e cliccare il tab Stili: lì puoi inserire dei CSS che avranno effetto in tutte le pagine di quel testo soltanto. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 13:47, 12 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] vedo di trovare un posto nel ns:aiuto dove scrivere due righe sulla possibilità di stilizzare i testi, visto che è una funzionalità da documentare. --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:46, 12 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] A proposito dello stile applicato a Ct, di segnalo che oltre allo stile di classe occorre aggiungere uno stile per i paragrafi "discendenti" per eliminare l'indentatura (qualcosa come .[classe] p {text-indent:0;}, altrimenti la centratura non è perfetta. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:35, 14 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] grazie per l'indicazione! Chiedo per sicurezza: non va usato invece <pre>.[classe] + p { text-indent:0; }</pre> per indicare che lo stile deve essere applicato solo per il primo paragrafo successivo ad un titolo? [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 10:32, 14 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] No, la specifica deve riferirsi solo al tag p automatico che viene creato all'interno della div Ct. Im generale, la creazioone a tradimento di tag p causa dei bei rompicapi... :-( La considero una delle tante "semplificazioni che complicano" dell'antico codice Mediawiki. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:37, 14 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] In effetti, non ci avevo mai pensato, ma ci sono casi in cui il primo paragrafo dopo il titolo non deve essere indentato. Sperimenterò. Grazie del suggerimento! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:39, 14 mag 2025 (CEST)
:::::::Di nulla. Vedo che questa tecnica viene usata in [[Template:Capolettera/style.css]], per esempio. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 13:25, 14 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Ho capito, effettivamente non ho mai guardato il codice del template e quindi non sapevo fosse creata una <code>div</code> contenente un paragrafo. Buono a sapersi! Grazie ancora per i chiarimenti! :-) [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 13:27, 14 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Candalua|Candalua]] @[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] grazie per le risposte. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 11:07, 13 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] @[[Utente:Candalua|Candalua]] (e ci metto anche @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] che forse è un ''personalizzatore'' pure lui :D) avete in mente qualche testo in cui sono state fatte personalizzazioni dello stile particolarmente significative/appariscenti e che possa essere usato come esempio nelle pagine di Aiuto? Chessò, bordi, colori, spaziature roba strana. Grazie -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 15:16, 13 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Vuoi fare una galleria di cose da evitare...? :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:08, 13 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]... no, ho aggiunto [https://it.wikisource.org/wiki/Aiuto:Namespace_indice#Come_creare_una_pagina_indice un paragrafo] dedicato alla stilizzazione, ma servirebbe qualche esempio psichedelico :p [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 16:13, 13 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Ne tengo conto se mi viene in mente qualcosa. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:11, 13 mag 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-20</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W20"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/20|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* The [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia URL Shortener|"Get shortened URL"]] link on the sidebar now includes a [[phab:T393309|QR code]]. Wikimedia site users can now use it by scanning or downloading it to quickly share and access shared content from Wikimedia sites, conveniently.
'''Updates for editors'''
* The Wikimedia Foundation is working on a system called [[m:Edge Uniques|Edge Uniques]], which will enable [[w:en:A/B testing|A/B testing]], help protect against [[w:en:Denial-of-service attack|distributed denial-of-service attacks]] (DDoS attacks), and make it easier to understand how many visitors the Wikimedia sites have. This is to help more efficiently build tools which help readers, and make it easier for readers to find what they are looking for. Tech News has [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/16|previously written about this]]. The deployment will be gradual. Some might see the Edge Uniques cookie the week of 19 May. You can discuss this on the [[m:Talk:Edge Uniques|talk page]].
* Starting May 19, 2025, Event organisers in wikis with the [[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:CampaignEvents|CampaignEvents extension]] enabled can use [[m:Special:MyLanguage/Event Center/Registration|Event Registration]] in the project namespace (e.g., Wikipedia namespace, Wikidata namespace). With this change, communities don't need admins to use the feature. However, wikis that don't want this change can remove and add the permitted namespaces at [[Special:CommunityConfiguration/CampaignEvents]].
* The Wikipedia project now has a {{int:project-localized-name-group-wikipedia/en}} in [[d:Q36720|Nupe]] ([[w:nup:|<code>w:nup:</code>]]). This is a language primarily spoken in the North Central region of Nigeria. Speakers of this language are invited to contribute to [[w:nup:Tatacin feregi|new Wikipedia]].
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:27}} community-submitted {{PLURAL:27|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]].
'''Updates for technical contributors'''
* Developers can now access pre-parsed Dutch Wikipedia, amongst others (English, German, French, Spanish, Italian, and Portuguese) through the [https://enterprise.wikimedia.com/docs/snapshot/#structured-contents-snapshot-bundle-info-beta Structured Contents snapshots (beta)]. The content includes parsed Wikipedia abstracts, descriptions, main images, infoboxes, article sections, and references.
* The <code dir="ltr">/page/data-parsoid</code> REST API endpoint is no longer in use and will be deprecated. It is [[phab:T393557|scheduled to be turned off]] on June 7, 2025.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.45/wmf.1|MediaWiki]]
'''In depth'''
* The [https://wikitech.wikimedia.org/wiki/News/2025_Cloud_VPS_VXLAN_IPv6_migration IPv6 support] is a newly introduced Cloud virtual network that significantly boosts Wikimedia platforms' scalability, security, and readiness for the future. If you are a technical contributor eager to learn more, check out [https://techblog.wikimedia.org/2025/05/06/wikimedia-cloud-vps-ipv6-support/ this blog post] for an in-depth look at the journey to IPv6.
'''Meetings and events'''
* The 2nd edition of 2025 of [[m:Special:MyLanguage/Afrika Baraza|Afrika Baraza]], a virtual platform for African Wikimedians to connect, will take place on [https://zonestamp.toolforge.org/1747328400 May 15 at 17:00 UTC]. This edition will focus on discussions regarding [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026|Wikimedia Annual planning and progress]].
* The [[m:Special:MyLanguage/MENA Connect Community Call|MENA Connect Community Call]], a virtual meeting for [[w:en:Middle East and North Africa|MENA]] Wikimedians to connect, will take place on [https://zonestamp.toolforge.org/1747501200 May 17 at 17:00 UTC]. You can [[m:Event:MENA Connect (Wiki_Diwan) APP Call|register now]] to attend.
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/20|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W20"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 00:37, 13 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:UOzurumba (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28714188 -->
== <span lang="en" dir="ltr">Call for Candidates for the Universal Code of Conduct Coordinating Committee (U4C)</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="announcement-content" />
The results of voting on the Universal Code of Conduct Enforcement Guidelines and Universal Code of Conduct Coordinating Committee (U4C) Charter is [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Annual review/2025#Results|available on Meta-wiki]].
You may now [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Coordinating Committee/Election/2025/Candidates|submit your candidacy to serve on the U4C]] through 29 May 2025 at 12:00 UTC. Information about [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Coordinating Committee/Election/2025|eligibility, process, and the timeline are on Meta-wiki]]. Voting on candidates will open on 1 June 2025 and run for two weeks, closing on 15 June 2025 at 12:00 UTC.
If you have any questions, you can ask on [[m:Talk:Universal Code of Conduct/Coordinating Committee/Election/2025|the discussion page for the election]]. -- in cooperation with the U4C, </div><section end="announcement-content" />
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User_talk:Keegan (WMF)|discussione]])</bdi> 00:08, 16 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28618011 -->
== Modificare un errore nel testo dello Zibaldone ==
Volevo modificare un errore nel testo dello Zibaldone ma questo e' la mia prima modificazione percio' non posso. Ma qui (https://it.wikisource.org/wiki/Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/726) c'e' la parola "creazaone" che deve essere costituita con la parola "creazione" come nel testo e come s'era stampato nel libro (vedete la foto). Ringranziamenti dall'user e un postgraduate che specializza in G. Leopardi. [[Speciale:Contributi/217.67.120.187|217.67.120.187]] 11:22, 18 mag 2025 (CEST)
:{{fatto}}, grazie della segnalazione. Se ti ricapita di passare di qua, ti consiglierei ovviamente di registrarti, ma se proprio non ti va puoi fare così: clicchi sul numero di pagina a sinistra, atterri sulla pagina contenente l'errore e in alto trovi un bottone "Segnala un errore". [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 15:39, 18 mag 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-21</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W21"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/21|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* The Editing Team and the Machine Learning Team are working on a new check for newcomers: [[mw:Edit check/Peacock check|Peacock check]]. Using a prediction model, this check will encourage editors to improve the tone of their edits, using artificial intelligence. We invite volunteers to review the first version of the Peacock language model for the following languages: Arabic, Spanish, Portuguese, English, and Japanese. Users from these wikis interested in reviewing this model are [[mw:Edit check/Peacock check/model test|invited to sign up at MediaWiki.org]]. The deadline to sign up is on May 23, which will be the start date of the test.
'''Updates for editors'''
* From May 20, 2025, [[m:Special:MyLanguage/Oversight policy|oversighters]] and [[m:Special:MyLanguage/Meta:CheckUsers|checkusers]] will need to have their accounts secured with two-factor authentication (2FA) to be able to use their advanced rights. All users who belong to these two groups and do not have 2FA enabled have been informed. In the future, this requirement may be extended to other users with advanced rights. [[m:Special:MyLanguage/Mandatory two-factor authentication for users with some extended rights|Learn more]].
* [[File:Octicons-gift.svg|12px|link=|class=skin-invert|Wishlist item]] [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey 2023/Multiblocks|Multiblocks]] will begin mass deployment by the end of the month: all non-Wikipedia projects plus Catalan Wikipedia will adopt Multiblocks in the week of May 26, while all other Wikipedias will adopt it in the week of June 2. Please [[m:Talk:Community Wishlist Survey 2023/Multiblocks|contact the team]] if you have concerns. Administrators can test the new user interface now on your own wiki by browsing to [{{fullurl:Special:Block|usecodex=1}} {{#special:Block}}?usecodex=1], and can test the full multiblocks functionality [[testwiki:Special:Block|on testwiki]]. Multiblocks is the feature that makes it possible for administrators to impose different types of blocks on the same user at the same time. See the [[mw:Special:MyLanguage/Help:Manage blocks|help page]] for more information. [https://phabricator.wikimedia.org/T377121]
* Later this week, the [[{{#special:SpecialPages}}]] listing of almost all special pages will be updated with a new design. This page has been [[phab:T219543|redesigned]] to improve the user experience in a few ways, including: The ability to search for names and aliases of the special pages, sorting, more visible marking of restricted special pages, and a more mobile-friendly look. The new version can be [https://meta.wikimedia.beta.wmflabs.org/wiki/Special:SpecialPages previewed] at Beta Cluster now, and feedback shared in the task. [https://phabricator.wikimedia.org/T219543]
* The [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart|Chart extension]] is being enabled on more wikis. For a detailed list of when the extension will be enabled on your wiki, please read the [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart/Project#Deployment Timeline|deployment timeline]].
* [[f:Special:MyLanguage/Wikifunctions:Main Page|Wikifunctions]] will be deployed on May 27 on five Wiktionaries: [[wikt:ha:|Hausa]], [[wikt:ig:|Igbo]], [[wikt:bn:|Bengali]], [[wikt:ml:|Malayalam]], and [[wikt:dv:|Dhivehi/Maldivian]]. This is the second batch of deployment planned for the project. After deployment, the projects will be able to call [[f:Special:MyLanguage/Wikifunctions:Introduction|functions from Wikifunctions]] and integrate them in their pages. A function is something that takes one or more inputs and transforms them into a desired output, such as adding up two numbers, converting miles into metres, calculating how much time has passed since an event, or declining a word into a case. Wikifunctions will allow users to do that through a simple call of [[f:Special:MyLanguage/Wikifunctions:Catalogue|a stable and global function]], rather than via a local template.
* Later this week, the Wikimedia Foundation will publish a hub for [[diffblog:2024/07/09/on-the-value-of-experimentation/|experiments]]. This is to showcase and get user feedback on product experiments. The experiments help the Wikimedia movement [[diffblog:2023/07/13/exploring-paths-for-the-future-of-free-knowledge-new-wikipedia-chatgpt-plugin-leveraging-rich-media-social-apps-and-other-experiments/|understand new users]], how they interact with the internet and how it could affect the Wikimedia movement. Some examples are [[m:Special:MyLanguage/Future Audiences/Generated Video|generated video]], the [[m:Special:MyLanguage/Future Audiences/Roblox game|Wikipedia Roblox speedrun game]] and [[m:Special:MyLanguage/Future Audiences/Discord bot|the Discord bot]].
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:29}} community-submitted {{PLURAL:29|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]]. For example, there was a bug with creating an account using the API, which has now been fixed. [https://phabricator.wikimedia.org/T390751]
'''Updates for technical contributors'''
* Gadgets and user scripts that interact with [[{{#special:Block}}]] may need to be updated to work with the new [[mw:Special:MyLanguage/Help:Manage blocks|manage blocks interface]]. Please review the [[mw:Help:Manage blocks/Developers|developer guide]] for more information. If you need help or are unable to adapt your script to the new interface, please let the team know on the [[mw:Help talk:Manage blocks/Developers|talk page]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T377121]
* The <code dir=ltr>mw.title</code> object allows you to get information about a specific wiki page in the [[w:en:Wikipedia:Lua|Lua]] programming language. Starting this week, a new property will be added to the object, named <code dir=ltr>isDisambiguationPage</code>. This property allows you to check if a page is a disambiguation page, without the need to write a custom function. [https://phabricator.wikimedia.org/T71441]
* [[File:Octicons-tools.svg|15px|link=|class=skin-invert|Advanced item]] User script developers can use a [[toolforge:gitlab-content|new reverse proxy tool]] to load javascript and css from [[gitlab:|gitlab.wikimedia.org]] with <code dir=ltr>mw.loader.load</code>. The tool's author hopes this will enable collaborative development workflows for user scripts including linting, unit tests, code generation, and code review on <bdi lang="zxx" dir="ltr">gitlab.wikimedia.org</bdi> without a separate copy-and-paste step to publish scripts to a Wikimedia wiki for integration and acceptance testing. See [[wikitech:Tool:Gitlab-content|Tool:Gitlab-content on Wikitech]] for more information.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.45/wmf.2|MediaWiki]]
'''Meetings and events'''
* The 12th edition of [[m:Special:MyLanguage/Wiki Workshop 2025|Wiki Workshop 2025]], a forum that brings together researchers that explore all aspects of Wikimedia projects, will be held virtually on 21-22 May. Researchers can [https://pretix.eu/wikimedia/wikiworkshop2025/ register now].
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/21|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W21"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 01:12, 20 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28724712 -->
== Nota dentro immagine ==
Nel titoletto "croppato" del Pastore Errante di Leopardi, compare una deliziosa nota a testo, che a quanto pare ci siamo scordati di agganciare alla pagina delle note separate:
https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Leopardi_-_Canti,_Starita,_Napoli_1835.djvu/114
La pagina delle note è la seguente: https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Leopardi_-_Canti,_Starita,_Napoli_1835.djvu/181
E' interessante, comunque, il fatto che abbiamo fatto un crop dei titoli, in luogo di "scioglierli" nelle loro versioni tipografiche, ma alzo le mani e vado avanti. Piuttosto, chiedo che dobbiamo fare in casi simili. [[User:Shinitas|Shinitas]] ([[User talk:Shinitas|disc.]]) 11:58, 20 mag 2025 (CEST)
:Direi che non ha molto senso inserire i titoli come immagini: vanno inseriti normalmente come testo. E dovrebbero anche essere inclusi nelle rispettive pagine ns0, non mi sembra ci sia ragione di tralasciarli--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 16:28, 20 mag 2025 (CEST)
::In effetti mi pareva una scelta ben curiosa, però ho lasciato alte le mani. Quindi, dici che è il caso di sciogliere i titoli? [[User:Shinitas|Shinitas]] ([[User talk:Shinitas|disc.]]) 17:11, 20 mag 2025 (CEST)
:::Secondo me sì--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 18:06, 20 mag 2025 (CEST)
::::Confermo, vanno senz'altro sciolti, anche perché se fai un export rischi che l'immagine si perda o venga tagliata. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 18:37, 20 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Shinitas|Shinitas]] Confermo anch'io: '''scioglierli'''. Ne approfitto per segnalare che la mancanza dei titoli nelle varie pagine ns0 ''naked ''è un grave errore: la vecchia idea che fossero pleonastici, visto che il titolo è compreso nel box Intestazione, è un errore, perchè dell'Intestazione, dopo esportazione, non resta traccia. Peccato non aver il tempo di aggiungerli sistematicamente nelle tantissime pagine dove mancano. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:41, 20 mag 2025 (CEST)
== Inserire "traps" nei testi ==
Ho notato che vari titoli di libri pubblicati su Amazon di testi di pubblico dominio poco noti coincidono con vari titoli su Wikisource. Ovviamente è del tutto legale che editori e utenti in self-publshing possano copiare le digitalizzazioni di Wikisource. Sarebbe comunque simpatico lasciare una "firma" di Wikisource nascosta nel testo (cose simili vengono dette "copyright traps"). Del tipo mettere una frase fra un capitolo e l'altro come ad esempio "questo testo è stato digitalizzato su Wikisource" in modo che il nostro lavoro sia più riconosciuto e pubblicizzato anche quando questi testi vengono copiati altrove. Cosa ne pensate? [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 13:24, 21 mag 2025 (CEST)
:Approvo e sottoscrivo. [[User:Lagrande|Lagrande]] ([[User talk:Lagrande|disc.]]) 13:48, 21 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Myron Aub|Myron Aub]] Tecnicamente, con che codice vengono inseriti i "copyright traps"? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:36, 22 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] non c'è uno standard, l'ideale sarebbe mettere del testo formattato in un modo che lo fa diventare "invisibile" che compare solo selezionandolo e dunque anche facendo "copia-incolla" [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 10:25, 22 mag 2025 (CEST)
::::{{-1}} Per quanto sia antipatico prendere il lavoro altrui e ripubblicarlo senza i dovuti ''credits'', mi pare che infilare a forza queste "traps" in un testo che ''non'' ci appartiene, lo sia altrettanto. Chi viene qui deve essere libero di tirarsi giù un testo "pulito". I credits è giusto metterli, ma all'inizio o alla fine, in modo che non spezzino il testo. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 12:03, 22 mag 2025 (CEST)
:
:@[[Utente:Candalua|Candalua]] Allora potrebbe essere un'idea mettere i credits nascosti (magari come già detto usando una formattazione che li rende invisibili) nell'indice, che tecnicamente non fa parte del testo vero e proprio. Ad esempio dopo i titoli dei capitoli "veri" o dentro di essi. In questo modo quelli che copiano e incollano in modo superveloce il testo non si accorgerebbero che una riga dell'indice non è un titolo di capitolo ma i credits di Wikisource. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 16:12, 22 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Candalua|Candalua]] "prendere il lavoro altrui e ripubblicarlo senza i dovuti credits" non è solo "antipatico" ma violazione della licenza [https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.it CC-BY-SA] con cui mettiamo a disposizione i testi, o sbaglio?
::A parte questo, avevo evidenziato [[Wikisource:Bar/Archivio/2025.05#Esportazione_libri_buggata,_contributori_uncredited_e_random|qua]] che è lo stesso export ad attribuire in modo poco chiaro (e forse sbagliato) i lavori pubblicati.
::Detto ciò, penso che dei crediti si possano inserire mettendo le mani nei parametri del modulo di esportazione o alla peggio con i tag di "testo nascosto" html (< ! - - e - - > ) direttamente nelle Pagine (magari ogni 10?). Anzi, volendo si potrebbe transcludere una Pagina iniziale e finale che comprende solo testo nascosto. Sempre che capiamo come generare dei crediti corretti, ovvero ci si mette solo chi ha modifiche in ns:pagina? o in ns:indice? o in ns:0? e chi ha caricato il djvu su commons ci va? --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 20:38, 22 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Preciso che la violazione della licenza CC-BY-SA avviene non quando si copia solo il testo 'nudo e crudo" (ovvero il TXT, che è di pubblico dominio) ma quando si copia il testo completo di tutte le formattazioni e impaginazioni applicate da Wikisource (tipo le dimensioni e il tipo dei caratteri, le loro posizioni nella pagina e così via). [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 05:25, 28 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Myron Aub|Myron Aub]] Se fossimo su wikipedia ti metterei un bel [[w:Template:cn|{cn}]] 😄 Hai certezza di questo? C'è comunque un lavoro di trascrizione, correzione errori, anche nel testo puro txt. A naso direi che la nostra è una "edizione" al pari di quelle stampate, ma rilasciata sotto CC-BY-SA.
::::Per dire, se un editore stampa una edizione della Divina Commedia, il contenuto è PD, ma l’"edizione" penso di no. Per noi penso che valga lo stesso: il contenuto è PD, ma la nostra "edizione" (in qualunque formato) no, in quanto c'è comunque un lavoro intellettuale di correzione, riordino, strutturazione, reflow ecc. -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 13:47, 28 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Non sono il maggiore esperto di diritti d'autore ma ricordo che, quando su Wikisource non c'era ancora l'obbligo per i testi in PD di usare solo scansioni del cartaceo, venne deciso che i file TXT di testi in PD come I Promessi Sposi erano anch'essi in PD perché la correzione di refusi era troppa poca cosa per essere considerata un "lavoro creativo". Cose diverse sono non solo le formattazioni e impaginazioni ma anche le "edizioni critiche" cioè, dopo un lungo confronto con più manoscritti ed edizioni precedenti del testo, i curatori del testo decidono quali varianti testuali siano le più corrette da mettere nella nuova edizione. Comunque sono d'accordo dal punto di vista "morale" che chi copia i nostri testi ha l'obbligo perlomeno morale di citare noi di Wikisource. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 08:05, 29 mag 2025 (CEST)
== Semantizzazione dei titoli ==
@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] ha aperto una interessante discussione [[Discussioni_indice:Yambo_-_Manoscritto_trovato_in_una_bottiglia,_Roma,_Scotti,_1905.pdf#header_h2_per_titoli_capitoli|qui]] sulla formattazione dei titoli. In effetti, in html i titoli andrebbero inclusi in tag h (h2, h3...) piuttosto che con template generici come il tl Centrato o il più flessibile tl Ct. In effetti, su fr.wikisource si usano per i titoli dei template che generano tag h. La scelta di passare attraverso un template, piuttosto che utilizzare direttamente il codice titolo di wikisource (i famosi caratteri = in testa e in coda) ha alcuni vantaggi: sarebbe facile aggiungere parametri di formattazione "personalizzati" per lo stile tipografico desiderato, specifico per l'opera, e memoRegex potrebbe rendere le operazioni molto sbrigative e comode. Propongo di parlarne. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:53, 22 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] io sarei a favore dell'adozione degli specifici tag per le testate - anche tramite template come <nowiki>{{t2}}</nowiki>, <nowiki>{{t3}}</nowiki> ecc. su fr.wikisource - per i titoli di capitoli e sezioni. Per la composizione di copertina e frontespizio manterrei <nowiki>{{ct}}</nowiki>, dal momento che l'informazione semantica di quella pagina è solitamente trasferita nei metadati del testo (titolo, autore, editore, anno e via dicendo).
:Riguardo alla formattazione dei titoli: concordo sul fatto che i template offrono una soluzione flessibile che va bene soprattutto per la trascrizione di pagine "grafiche" come il frontespizio, è altrettanto vero che avendo a disposizione un foglio di stile per ciascuna opera sarebbe una buona pratica cercare di massimizzarne l'uso, così da consentire a chi abbia bisogni specifici o semplicemente voglia un altro stile di poterlo fare con poco attrito.
:Domanda (potenzialmente rilevante?): sarebbe possibile (o giustificabile) l'idea di adottare l'interfaccia del "bottone" Ct per modificare gli stili dei titoli direttamente nel foglio di stile, analogamente a come memoRegex trascrive ciò che salva in pagina Discussione? Mi immagino un approccio dove imposto lo stile del titolo sezione visualmente ''à la'' Ct (con una drop-list che mi consenta di scegliere su quale classe o tag sto agendo o form per inserire nome della classe) e poi possa salvare e caricare questi stili usando il foglio di stile. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 11:22, 22 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Domanda difficile, a naso non credo (vista la delicatezza e i potenziali rischi della manipolazione dei file .js e .css, e la necessità di validazione) che ne sia consentita la modifica via javascript.
::Al momento, volendo formattare via css l'output di un template utilizzando classi, e d evitando il css inline, ci sono due strade: associare al template un suo foglio di stile, nelle pagine templatestyle, oppure definire il codice css delle classi per le pagine di uno specifico Indice. Io, dopo sperimentazione di cui mi pento un po', preferisco di gran lunga la seconda strada: eventuali errori ''colpiscono solo quell'Indice''. Non so cosa succede se ci sono conflitti fra il css di una classe definita nella pagina css richiamata dal template e in quella definita per l'Indice. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:43, 22 mag 2025 (CEST)
:::In questo periodo sono stato wiki-impegnato in altre [[Discussione:Manoscritto trovato in una bottiglia (Yambo)#Voce di Wikipedia totalmente sballata...|poco simpatiche cose]] nonchè IRL, per cui ho un po' staccato e non approfondito molto l'idea. Faccio qualche riflessione sparsa senza pretesa di avere una risposta.
:::* la semplicità dell'"==" anzichè di template con vari parametri mi sembra preferibile, ma d'altro canto rende (forse) più complesso formattare i titoli perchè si deve passare da css.
:::* E' vero che WS comunque NON è affatto semplice, e penso che mediamente i wsourciani siano più tecnicamente skillati dei wpediani e più usi a tecnicismi web. Però sapere come impostare un css è ''piuttosto'' tecnico, e magari c'è chi è bravissimo col greco e coi testi 500eschi ma dei "retrobottega" del www non sa e non vuol sapere nulla.
:::* Dall'altra parte, dire "''il titolo mettilo fra == e poi se non sai come formattarlo ci pensa qualcuno in modo unico e centralizzato''" può anche essere una semplificazione -rispetto ai template esotici con dei parametri- che agevola proprio chi di tecnicismi non vuole saperne. E pure eventuali transfughi wikipediani che a mettere un "==" sono già abituati, mentre un {ct} è ovviamente cosa sconosciuta.
:::* eviterei, forse, di usare nuovi template per mettere degli h2, per i motivi suddetti: == è uno standard wiki noto, mentre sostituire un template {ct} con un nuovo {h2} o {t2} o altro forse complica di più di quanto semplifichi. A meno che non sia praticamente un "pacchetto già pronto" da copiare tal quale dai francesi (non ho visto come funziona il tutto da loro), collaudato e che non crea necessità di grandi modifiche e manutenzioni.
:::[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:03, 22 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Ci sono due strade per settare la formattazione dei codici wiki ==, === ecc: il primo, attribuire una nuova formattazione generalizzata, il secondo mediante l'inserimento di codice css nella pagina styles.css di nsIndice.
::::Il primo lo scarterei subito, naturalmente, perchè delicatissimo e rigido: agirebbe su tutti i namespaces e sarebbe comunque gestibile solo dagli amministratori dell'interfaccia.
::::Resta il secondo; si può provare. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:13, 23 mag 2025 (CEST)
:::::Test ''in corpore vili '' [[Pagina:Villani - Cronica, Tomo VII, 1823.djvu/9|qui]] e sua transclusione. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:08, 23 mag 2025 (CEST)
::::::Fatti i test, vedo:
::::::* il codice == == è "sporco", non aggiunge solo un tag h2 ma altro;
::::::* gli inconvevienti non si manifestano utilizzando codice html esplicito, ossia <nowiki><h2>...</h2></nowiki>.
::::::Penso che sia per questo che fr.source preferisce un template al codice wiki che utilizza uno o più caratteri =. Chi vuole sperimentare usi pure la pagina test linkata nel commento precedente, tanto per arrivarci ci vorranno ancora parecchi giorni. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:59, 23 mag 2025 (CEST)
:::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Qual è il codice aggiuntivo imputabile all'uso di <nowiki>==</nowiki> ? Ispezionando con gli strumenti di Firefox, noto che in nsPagina l'HTML "scritto a mano" e generato usando <nowiki>==</nowiki> combacia, ed è molto simile in ns0 (dove si aggiunge [modifica] a destra del titolo). [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 21:49, 23 mag 2025 (CEST)
::::::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Hai ragione, non mi ero accorto che in entrambi i casi c'è anche la div contenitore. Resta la differenza che usando il codice == viene generato di default il link per modifica in ns0 (azzerabile con <nowiki>__NOEDITSECTION__</nowiki>). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:38, 23 mag 2025 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] buono a sapersi. Il modo più veloce e sporco che mi viene in mente per aggiungere <nowiki>__NOEDITSECTION__</nowiki> in maniera automatica sarebbe quello di modificare [[Template:Intestazione]] che (se ho capito bene) viene sempre richiamato in ns0. Immagino ci potrebbero essere soluzioni più fine, ma non conoscendo bene i meccanismi del software Mediawiki non saprei essere d'aiuto. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 22:52, 23 mag 2025 (CEST)
::::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] @[[Utente:Verderame33|Verderame33]]:
::::::::::*la formattazione di dettaglio dell'H2 IMHO si può inserire in common.css almeno in modo parziale. L'h2 di default di vector è allineato a sx, ed ha una linea grigia sotto (per es. nelle pagine Aiuto, o in ns0 di wikipedia). I titoli da formattare mi pare siano molto spesso centrati, NON hanno linee di separazione, e NON hanno i link di edit: questi aspetti penso si possano infilare in common.css. Ovviamente poi la messa a punto si fa con lo styles.css del singolo indice.<br>
::::::::::*mi pare che il tuo test dia risultati analoghi [[Pagina:Yambo - Manoscritto trovato in una bottiglia, Roma, Scotti, 1905.pdf/160|al mio]]. In ns0 i link di edit li ho nascosti con un <code>.mw-editsection {display: none;}</code> in [[Indice:Yambo - Manoscritto trovato in una bottiglia, Roma, Scotti, 1905.pdf/styles.css|styles.css]] perchè non conoscevo ''noeditsection''.
::::::::::*la formattazione "di massima" di h2 in common.css non necessariamente deve agire su tutti i ns. Il tag <body> ha sempre una classe "ns-#" dove # è il numero del ns, per cui si può limitare la regola agli h2 di ns0 e ns-pagina. Infatti da mesi [[:File:Prove-vector22.png|mi coloro]] di verde le pagine del bar ecc., di giallo le talk e di rosso quelle di aiuto proprio tramite quelle classi (anzi, per pochi giorni questi colori "wikitradizionali" erano stati propinati per un malinteso a tutti gli utenti di vector22, che tuttobianco a me sembra molto "piatto").
::::::::::[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 12:52, 24 mag 2025 (CEST)
@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Mica sapevo della classe ns-#... interessante. Direi che si può procede con una ''cauta ''sperimentazione sui tag h2, h3 e h4. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:17, 25 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] @[[Utente:Verderame33|Verderame33]]: Viste le discussioni sull'uso di h2 (AKA "==") per i titoli e vista la discuss. qua sopra [[Wikisource:Bar/Archivio/2025.06#Nota_dentro_immagine]] relativa ai titoli dei Canti di Leopardi inseriti come immagini e quindi da sciogliere (@[[User:Shinitas|Shinitas]] @[[User:Dr_Zimbu|Dr Zimbu]] @[[Utente:Candalua|Candalua]]) ho pensato di unire le due cose con un test in [[Pagina:Leopardi_-_Canti,_Starita,_Napoli_1835.djvu/11]]. Vedo vari vantaggi:
:*meno codice per ottenere lo stesso risultato estetico
:*codice più facile da ricordare (degli "=" e uno small)
:*stilizzazione uniforme a prova d'errore tramite un punto centralizzato [[Indice:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/styles.css]]
:*il testo viene tenuto unito in un solo tag e non spezzato (quindi mediawiki lo vede come una stringa unica anche se è mostrata divisa su due righe formattazioni diverse), cosa ottima perchè è una dicitura unica e spezzarla è semanticamente/logicamente sbagliato.
:Visto che ci sono un tot di titoli da sistemare in tutta l'opera, mi sembra opportuno farli così. Che ne dite? --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:16, 2 giu 2025 (CEST)
::Tanto per provare un caso un po' più complesso, ho sciolto il titolo anche in [[Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/145]]. Perfettibile, ma funziona. --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:41, 2 giu 2025 (CEST)
== RfC ongoing regarding Abstract Wikipedia (and your project) ==
<div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr">
''(Apologies for posting in English, if this is not your first language)''
Hello all! We opened a discussion on Meta about a very delicate issue for the development of [[:m:Special:MyLanguage/Abstract Wikipedia|Abstract Wikipedia]]: where to store the abstract content that will be developed through functions from Wikifunctions and data from Wikidata. Since some of the hypothesis involve your project, we wanted to hear your thoughts too.
We want to make the decision process clear: we do not yet know which option we want to use, which is why we are consulting here. We will take the arguments from the Wikimedia communities into account, and we want to consult with the different communities and hear arguments that will help us with the decision. The decision will be made and communicated after the consultation period by the Foundation.
You can read the various hypothesis and have your say at [[:m:Abstract Wikipedia/Location of Abstract Content|Abstract Wikipedia/Location of Abstract Content]]. Thank you in advance! -- [[User:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|<span class="signature-talk">{{int:Talkpagelinktext}}</span>]]) 17:27, 22 mag 2025 (CEST)
</div>
<!-- Messaggio inviato da User:Sannita (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Sannita_(WMF)/Mass_sending_test&oldid=28768453 -->
== Cronaca di Cronica :-) ==
E anche il volume VI di [[Cronica (Villani)]] è andato. Avanti con il VII... poi un respiro a fondo, e bisognerà affrontare il terribile VIII, con le sue 126 pagine di Indice analitico o_O .... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:01, 26 mag 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-22</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W22"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/22|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* A community-wide discussion about a very delicate issue for the development of [[m:Special:MyLanguage/Abstract Wikipedia|Abstract Wikipedia]] is now open on Meta: where to store the abstract content that will be developed through functions from Wikifunctions and data from Wikidata. The discussion is open until June 12 at [[m:Special:MyLanguage/Abstract Wikipedia/Location of Abstract Content|Abstract Wikipedia/Location of Abstract Content]], and every opinion is welcomed. The decision will be made and communicated after the consultation period by the Foundation.
'''Updates for editors'''
* Since last week, on all wikis except [[phab:T388604|the largest 20]], people using the mobile visual editor will have [[phab:T385851|additional tools in the menu bar]], accessed using the new <code>+</code> toolbar button. To start, the new menu will include options to add: citations, hieroglyphs, and code blocks. Deployment to the remaining wikis is [[phab:T388605|scheduled]] to happen in June.
* [[File:Octicons-tools.svg|12px|link=|class=skin-invert|Advanced item]] The <code dir=ltr>[[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:ParserFunctions##ifexist|#ifexist]]</code> parser function will no longer register a link to its target page. This will improve the usefulness of [[{{#special:WantedPages}}]], which will eventually only list pages that are the target of an actual red link. This change will happen gradually as the source pages are updated. [https://phabricator.wikimedia.org/T14019]
* This week, the Moderator Tools team will launch [[mw:Special:MyLanguage/2025 RecentChanges Language Agnostic Revert Risk Filtering|a new filter to Recent Changes]], starting at Indonesian Wikipedia. This new filter highlights edits that are likely to be reverted. The goal is to help Recent Changes patrollers identify potentially problematic edits. Other wikis will benefit from this filter in the future.
* Upon clicking an empty search bar, logged-out users will see suggestions of articles for further reading. The feature will be available on both desktop and mobile. Readers of Catalan, Hebrew, and Italian Wikipedias and some sister projects will receive the change between May 21 and mid-June. Readers of other wikis will receive the change later. The goal is to encourage users to read the wikis more. [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Content Discovery Experiments/Search Suggestions|Learn more]].
* Some users of the Wikipedia Android app can use a new feature for readers, [[mw:Special:MyLanguage/Wikimedia Apps/Team/Android/TrivaGame|WikiGames]], a daily trivia game based on real historical events. The release has started as an A/B test, available to 50% of users in the following languages: English, French, Portuguese, Russian, Spanish, Arabic, Chinese, and Turkish.
* The [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Newsletter|Newsletter extension]] that is available on MediaWiki.org allows the creation of [[mw:Special:Newsletters|various newsletters]] for global users. The extension can now publish new issues as section links on an existing page, instead of requiring a new page for each issue. [https://phabricator.wikimedia.org/T393844]
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:32}} community-submitted {{PLURAL:32|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]].
'''Updates for technical contributors'''
* The previously deprecated <code dir=ltr>[[mw:Special:MyLanguage/Manual:Ipblocks table|ipblocks]]</code> views in [[wikitech:Help:Wiki Replicas|Wiki Replicas]] will be removed in the beginning of June. Users are encouraged to query the new <code dir=ltr>[[mw:Special:MyLanguage/Manual:Block table|block]]</code> and <code dir=ltr>[[mw:Special:MyLanguage/Manual:Block target table|block_target]]</code> views instead.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.45/wmf.3|MediaWiki]]
'''Meetings and events'''
* [[d:Special:MyLanguage/Event:Wikidata and Sister Projects|Wikidata and Sister Projects]] is a multi-day online event that will focus on how Wikidata is integrated to Wikipedia and the other Wikimedia projects. The event runs from May 29 – June 1. You can [[d:Special:MyLanguage/Event:Wikidata and Sister Projects#Sessions|read the Program schedule]] and [[d:Special:RegisterForEvent/1291|register]].
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/22|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W22"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 22:04, 26 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:UOzurumba (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28788673 -->
== Elezioni del 2025 del Board of Trustees di Wikimedia Foundation - Selezione e domande ==
<section begin="announcement-content" />
:''[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Selection announcement|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Selection announcement}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]''
Buongiorno,
Quest'anno, il mandato di 2 (due) membri del Board selezionati dalla comunità e dagli affiliati nel Board of Trustees di Wikimedia Foundation giungerà a termine [1]. Il Board invita tutto il movimento a partecipare al processo di selezione di quest'anno e a votare per occupare questi posti.
La commissione elettorale supervisionerà questo processo con il supporto dello staff della Foundation [2]. Il Comitato per la governance, composto da membri del Board che non sono candidati al processo di selezione del 2025 selezionati dalla comunità e dagli affiliati (Raju Narisetti, Shani Evenstein Sigalov, Lorenzo Losa, Kathy Collins, Victoria Doronina e Esra'a Al Shafei) [3], ha il compito di fornire una supervisione del Board per il processo di selezione dei membri del Board del 2025 e di tenere informato il Board. Per maggiori dettagli sui ruoli della Commissione elettorale, del Board e dello staff, consultare il sito [4].
Ecco le date principali previste:
* 22 maggio - 5 giugno: Annuncio (questa comunicazione) e invito a presentare domande. [6]
* 17 giugno - 1 luglio 2025: Invito a presentare candidature
* luglio 2025: Se necessario, gli affiliati votano per la selezione dei candidati, se le candidature sono almeno 10 o più [5].
* Agosto 2025: Periodo di campagna elettorale
* * Agosto - settembre 2025: Due settimane di votazione comunitaria
* * Ottobre - novembre 2025: Controllo dei precedenti dei candidati selezionati
* Riunione del Board a dicembre 2025: Insediamento dei nuovi membri
Per saperne di più sul processo di selezione dei 2025 - compresa la tempistica dettagliata, il processo di candidatura, le regole della campagna e i criteri di idoneità dei votanti - consultare questa pagina Meta-wiki [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025|[link]]].
'''Invito a porre domande'''
In ogni processo di selezione, la comunità ha l'opportunità di presentare domande alle quali i candidati del Board of Trustees dovranno rispondere. La commissione elettorale seleziona dall'elenco elaborato dalla comunità le domande a cui i candidati dovranno rispondere. Per essere eleggibili, i candidati devono rispondere a tutte le domande richieste nella candidatura; in caso contrario, la loro candidatura sarà annullata. Quest'anno, la commissione elettorale selezionerà 5 domande alle quali i candidati dovranno rispondere. Le domande selezionate possono essere una combinazione di quelle presentate dalla comunità, se sono simili o correlate. [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Questions_for_candidates|[link]]]
'''Volontari per le elezioni'''
Un altro modo per partecipare al processo di selezione del 2025 è quello di essere un volontario per l'elezione. I volontari per l'elezione sono un ponte tra la commissione elettorale e la rispettiva comunità. Aiutano a garantire che la loro comunità sia rappresentata e la mobilitano a votare. Per saperne di più sul programma e sulle modalità di adesione, consultare questa pagina della Meta-wiki [[m:Wikimedia_Foundation_elections/2025/Election_volunteers|[link]]].
Grazie!
[1] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections/2022/Results
[2] https://foundation.wikimedia.org/wiki/Committee:Elections_Committee_Charter
[3] https://foundation.wikimedia.org/wiki/Resolution:Committee_Membership,_December_2024
[4] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections_committee/Roles
[5] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections/2025/FAQ
[6] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Questions_for_candidates
Cordiali saluti,
Victoria Doronina
Rappresentante del Board presso la commissione elettorale
Comitato per la Governance<section end="announcement-content" />
[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[User talk:MediaWiki message delivery|disc.]]) 05:08, 28 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:RamzyM (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28618011 -->
== Vi interesserebbe testare una nuova funzionalità, chiamata Template preferiti? ==
Salve a tutti i wikisourciani! Stiamo lavorando a una nuova funzione, chiamata [[metawiki:Community_Wishlist/Focus_areas/Template_recall_and_discovery|Template preferiti]], che fornirà un modo migliore per gli utenti nuovi ed esperti di richiamare e scoprire i template attraverso una nuova finestra di dialogo, che funzionerà sia con VisualEditor che con l'editor in wikitesto. Il nostro scopo è che questa nuova funzionalità aumenti il numero di template aggiunti e usati su un progetto.
È dal 2013 che vari utenti di lungo corso hanno chiesto un selettore di template più intuitivo, che permettesse di visualizzare i template più popolari o più utilizzati nella finestra di dialogo di inserimento dei template. In questa fase del lavoro, ci stiamo concentrando sulla possibilità per gli utenti di inserire i template più usati in un elenco di “preferiti”, in modo da facilitarne il riutilizzo. In una fase successiva, ci concentreremo sull'aiutare gli utenti a scoprire o trovare i template più facilmente.
Stiamo cercando altri potenziali tester per Template preferiti e abbiamo pensato che potreste essere interessati a provarlo. In tal caso, fateci sapere se è il caso, saremo lieti di avervi come progetto pilota. Finora la funzione è stata implementata con successo su Wikipedia in polacco e in arabo e stiamo attualmente discutendo con altre comunità per espandere i progetti che fungono da pilota.
Inoltre, ci piacerebbe sentire il vostro feedback e le vostre idee per aiutare le persone a trovare e inserire i template. Alcune idee che abbiamo individuato sono la ricerca o la navigazione dei template per categoria, oppure la visualizzazione del numero di volte in cui un template è stato transcluso. Che ne pensate? Questi metodi vanno bene? Esistono secondo voi altri metodi che non abbiamo considerato?
Naturalmente, siamo pronti a rispondere alle vostre domande e a fornirvi tutte le informazioni di cui avete bisogno. Grazie in anticipo! [[User:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|disc.]]) 16:27, 28 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]]: direi che ci può senz'altro interessare. Qui abbiamo un gadget che fa una cosa un pochino affine, cioè si memorizza gli ultimi template che ha visto (nelle pagine che l'utente ha aperto in modifica) e li propone dalla barra in alto (e inoltre, per i template inseriti nella pagina, mostra un bottone da cui aprire la relativa guida); però non permette di avere dei "template preferiti" o "raccomandati", che potrebbe invece essere una cosa utile.
:Perché la cosa funzioni bene su Wikisource, direi che le cose da tenere presenti siano queste:
:* molti template hanno senso soltanto su un certo namespace (per esempio Pt e Ec si usano solo in namespace Pagina), quindi non vanno proprio proposti negli altri namespace;
:* in namespace Pagina abbiamo 3 caselle di edit, quindi il template va inserito in quella dove l'utente aveva il focus; inoltre alcuni template hanno senso solo in una di queste caselle (es. RigaIntestazione solo nell'intestazione), quindi sarebbe meglio che non fosse possibile inserirli nelle altre;
:* certi template tipo Intestazione o Autore in genere sono già presenti nelle pagine (in creazione vengono precaricati), quindi non vanno proposti se già presenti;
:* sarebbe utile proporre dei template che sono già stati usati nello stesso testo, identificato mediante la prima parte del nome pagina (es. se nella pagina Pagina:Titolo.pdf/1 ho usato il template Capolettera, quando vado in Pagina:Titolo.pdf/2 e successive sarebbe comodo che mi venisse riproposto).
:Pensi che tutto questo possa essere fattibile? Ovviamente dovrebbe essere possibile configurare in qualche modo i limiti di utilizzo di ciascun template, cioè su quali namespace, se può essere presente più di 1 volta, ecc.
:Grazie, [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 18:36, 28 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Candalua|Candalua]] grazie davvero per la risposta! Magari mi giri il collegamento al gadget? Potrebbe essere interessante da studiare.
::Per il resto, giro le tue osservazioni al team e vi faccio sapere. Non credo ci siano grossi problemi a realizzarle, anzi, credo che almeno qualcuna sia già stata inserita nel prototipo, ma vi terrò informati. [[User:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|disc.]]) 16:48, 29 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]]: il gadget è [[MediaWiki:Gadget-InfoTemplates.js|questo]], lo puoi provare facilmente aprendo qualche pagina in modifica, dovresti vedere che la barra in alto si popola con i template che "vede". Rispetto a Wikipedia, magari non abbiamo tanti template "complicati" con tanti parametri, però ne usiamo molti per formattare la pagina, quindi la rapidità nel poterli trovare ed inserire è essenziale (ragione per cui molti template sono inseribili dai bottoni in alto o dall'editbox in basso). [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 23:00, 29 mag 2025 (CEST)
== Come si disabilita l’autenticazione via mail? ==
Da qualche tempo ad ogni login mi viene chiesto un codice che viene inviato via mail. Eccheppalle! come si disabilità 'sto rompimento di scatole? -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:10, 30 mag 2025 (CEST)
:Ciao, @[[User:TrameOscure|TrameOscure]]. Hai provato a vedere nelle tue ''preferenze'' se è attiva l'autenticazione a due fattori? Potrebbe essere questo il problema! --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 11:21, 1 giu 2025 (CEST)
::@[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] Ciao :) Oggi non mi ha chiesto nulla, senza che io abbia modificato nulla... Bah. Nelle preferenze non trovo nulla riferibile alla 2-f-auth... [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 20:41, 1 giu 2025 (CEST)
:::@[[User:TrameOscure|TrameOscure]] Meglio così. Ho scoperto che in effetti l'autenticazione a due fattori è richiesta agli amministratori... --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 23:59, 2 giu 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] e no, mi ha chiesto di nuovo il codice inviato via mail... 😫 [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 17:03, 3 giu 2025 (CEST)
:::::https://www.mediawiki.org/wiki/Help:Extension:EmailAuth è questa roba... ma chi gliel'ha chiesta?!?! [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 17:05, 3 giu 2025 (CEST)
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Pagina:Osteria guida spirituale delle osterie italiane da Verona a Capri.pdf/17
108
974102
3530749
3514779
2025-06-03T15:58:29Z
Giaccai
13220
3530749
proofread-page
text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="OrbiliusMagister" /></noinclude>
{{Ct|lh=3|AI MANI <br />DE LA DIVINA SAUFEJA <br />LA PIÙ SITIBONDA TRA LE DONNE <br />DE L’ANTICA ROMA<ref>''Potare Falerni<br />Pro populo faciens,<br />Quantum Saufeja bibebat.''{{A destra|{{Sc|{{AutoreCitato|Decimo Giunio Giovenale|Giovenale}}}}, IX.}}</ref>}}
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''Il dottor Hans Barth è uno dei più noti giornalisti germanici, e, poichè vive da moltissimi anni in Italia, ha avuto la bizzarra e utile idea di offrire ai suoi connazionali una guida pratica, sincera e sicura, per le osterie da lui visitate. Non ha fatto un elenco, e si è ben guardato dall’obbedire a tentazioni di ''réclame''. Egli ha cercato i luoghi più umili, più caratteristici, più frequentati dal popolo, e ha segnate a brevi tratti le sue impressioni. Dove ha trovato il miglior vino, il suo spirito si è inalzato a visioni storiche e artistiche, le quali danno alla guida un sapore letterario. Naturalmente la sua guida è tedesca e tien conto di gusti, di preferenze e talvolta di pregiudizi tedeschi; ma essa potrà anche servire agli italiani, che vogliono conoscere profondamente il modo tenuto dai tedeschi nello studiare ogni cosa nostra, comprese le osterie. Era del resto necessario che in Italia si conoscesse una guida straniera così originale di vita italiana, ed è questa la ragione principale che ne ha consigliata la presente versione.''
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||— 125 —|}}</noinclude>Io gli dissi, toccandogli il braccio:
— Tu non ti ricordavi di queste cose.
Oddo, ch’era già entrato nel frutteto, esclamò come ebro:
— Ah se Violante fosse qui! Quest’odore val bene le essenze di Maria Sofia.
Antonello ripetè dolcemente:
— Bisogna condurle sotto i fiori.
Pareva che il suono di queste parole gli avesse affascinato l’orecchio come una cadenza, fin dalla prima volta. La sua voce nel ripeterle aveva le stesse inflessioni. E io nel riudirle provai non so che turbamento, quasi che mi fossero dirette. Il desiderio di tagliare i rami, ch’era caduto dinnanzi a tanta bellezza vivente, mi risorse; e imaginai in confuso l’arrivo del gran dono primaverile al palazzo lùgubre nel crepuscolo.
— Non c’è nessuno nelle vicinanze? — domandai, impaziente.<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Statistica elezioni 1900 legislatura 21.djvu/167
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; Incontri Guido « - | Volterra Pisa 67
Indelli Luigi ~~ «| Monopoli Bari delle Puglie 18
: Jatta Antonio «| Minervino Murge Bari delle Puglie 18
_ Lacava Pietro @-- - + - | Corleto Perticara “| Potenza 68
7 Lagasi Primo = | Borgotaro Parma €2 ;
Lami Gisberto «- | Pontedera : Pisa 67
: Lampiasi Ignazio 2 1 | Calatafimi Trapani " 84
- Landucci Lando, , | Arezzo Arezzo 9
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a Larussa Ignazio vee ee ee | Canlonia Reggio di Calabria 71
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; Laureti Pasquale | Todi Perugia 6B
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: Libertini Gesualdo Pluchinotta | Caltagirone Catania 24
a Libertini Pasquale | Augusta Siracusa 78
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Magnalbod Giov Battista | Monte Giorgio Ascoli Piceno 10
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Magri Antonio ) Crema Cremona _ 31
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; Majno Luigi = | Milano II Milano 50
Majorana Angelo | Nicosia Catania 25
Majorana Giuseppe | Paternd Catania 25 a
Malvezzi de’ Medic! Nerio | Bologna I Bologna 16 :
Mancini Camillo | Legnago Verona 88 _
Mango Camillo | Lagonegro * Potenza 69
Manna Gennaro 2 | Aquila Aquila degli Abruzzi 8 cas
Mantica Giuseppe se ee ess | Cittanova Reggio di Calabria 71 ;
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|-
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|-
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|-
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|-
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|-
<!--a
Raccuini Domenico Rieti Perugia 6B
Radice Ercole Desio Milano 52
Ragglo Edilio Novi Ligure Alessandria 6
Rampoldi Roberto (eletto a Cantù e a Pavia)|| Cantù Como 28
Pavia Pavia 62
Rasponi Carlo Ravenna I Ravenna 69
Ratti Domenico Asti Alessandria 5
Rava Luigi (eletto a Vergato) | Vergato Bologna 17
Ravenna II Ravenna 70
Renzi Giuseppe Cologna Veneta Verona 88
Resta-Pallavicino Ferdinando Melegnano Milano BS
Ricci Antonio Bibbiena Arezzo 9
Ricci Paolo Recanati Macerata 47
Riccio Medardo Macomer Cagliari 19
Riccio Vincenzo Atessa Chieti 28
Ridolfi Carlo Empoli Firenze 8B
Rienzi Niccolb Cefalù Palermo 61
Rigofa Rinaldo , ss | Biella - : Novara BT
Rispoli Rodolfo Castellammare di Stabia Napoli 56
- Riva Giacomo ae ee : Piacenza Piacenza 66
Rizza Evangelista | Comiso Siracusa 79
Rizzetti Carlo Varallo Novara 8
Rizzo Valentino Oderzo Treviso 8b
Rizzone-Tedeschi Corrado Modica Siracusa 79
‘Rocoa Fermo - | Mantova Maatova 47
Rocco Marco - | Casoria Napoli 56
Rogna Vincenzo cee Vignale Alessandria 6
Rolandi Stefano oe , vee ee Mortara Pavia 63
Romasin-Jacur Leone | Piove di Sacco Padova 59
Romano, Adelelmo Larino Campobasso 21
Romano Giuseppe ° Sessa Aurunca Caserta 23
Romiti Guglielmo , | Livorno II Livorno 4d
Romussi Carlo ae eae « «| Corte Olona Pavia 63
2 ‘Ronohetti Solpione ', | Gallarate , Milano b2
Rondant Dino (eletto a Cossato) fee Cossato Novara 67
Marsala|| Trapani a:
-->
|-
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<!--a
Rosano Pietro 1 Aversa Caserta 32-
Rosati Teodorico Cittaducale Aquila degli Abruzzi]: ~ 8°
Roselli Francesco Cittaducale Aquila degli Abruzzi
Rosini Giuseppe San Benedetto del Tronto Ascoli Piceno 10
Rossi Agostino Brivio | ° Como 29
Rossi Enrico Petralia Sottana Palermo 61-
Rosst Francesco Porto Maurizio | Porto Maurizio 67
Rossi Teofilo Carmagnola ++ Torino - 82
Rossi-Milano Giuseppe | Chiaravalle Centrale Catanzaro 26
Rovasenda Alessandro Borgo San Dalmazzo Cuneo By)
Rabini Giulio 2 Menaggio Como’ 80
Ruffo Ferdinando a San Bartolommeo in Galdo Benevento 16
Ruffoni Gugtlelmo Ferrara Ferrara 34
Ruggeri Costantino Civitavecchia Roma 73
Ruggieri Giuseppe Tricase Lecce 43
Rumiano Luigi Susa Torino 83-
Sacchi Ettore Cremona Cremona 81
Sacconi Giuseppe San Benedetto del Tronto | Ascoli Piceno 10
Salandra Antonio Lucera Foggia 387
Salvo Maurizio , Porto Maurizio Porto Maurizio 67
Sanarelli Giuseppe Bibbiena Arezzo 9
Sandino Giacomo, Verrés Torino 83
Sanfilippo Giacomo Termini Imerese Palermo 61
Sangiorgio Eduardo Castellaneta ’ Lecce 48
Taranto Lecce , 43
Sanguineti Filippo Cairo Montenotte Genova 89
Sani Severino Portomaggiore Ferrara 84
Santini Felice Roma II Roma 72
Sanseverino Carlo Catanzaro Catanzaro “26
Saporito Giuseppe Calatafimi Trapani 84
Saporito Vincenzo Castelvetrano Trapani 84
Sapuppo-Asmundo Antonic Catania Il Catania 24
Sarfatti Cesare Lonigo Vicenza 89
Sartori Cesare Vigonza Padova 9
Bassano Vicentino Vicenza 89
Soalini Enrioo Appiano Como 28
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|-
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<!--a
Scaramelia-Manettl Augusto | Subiaco Roma — 73
Scellingo Mariano «| Viterbo Roma - 74
Schiayi Luigi - | Udine - , Udine 85
_ Schiratti Gaetano | Conegliano Treviso ; 85
Schiva Tommaso | Oneglia Porto Maurizio 68
- Sciacca della Scala Domenico | Patti Messina BO
Scotti Andrea /| Avigliana Torino 82
Sella Corradino : | Cossato Novara 57
Serra Luciano | Pietrasanta Lucea 45
; Serralunga Gio Battista | Biella Novara 57
Serrano Gregorio | Nicastro Catanzaro 26
Serristori Umberto | Pontassieve Firenze 36
Severi Giovanni | Arezzo Are2zo 9
oo, Sichel Adelmo | Guastalla Reggio nell'Emilia 72
Sicilia Gaetano = | Rogliano Cosenza 80
Sighieri Ettore = | Vicopisano Pisa 67
Sili Cesare (eletto a Camerino e a Civitavecchia)| Camerino Macerata - AT
- Civitavecchia a -
Siliprandi Provvido | Bozzolo Mantova ; 48 ,
Silva Cesare | Desio : Milano - BQ
Silvestri Giulio /| Martinengo Bergamo 18
Simeoni Luigkk = | Afragola Napoli 56
Sinibaldi Tite 2~:; Spoleto Perugia 65
Siotte Luigi 2 ) 3 | Nuoro Sassari 77 ,
Sivo Ferdinando | Napoli VHI Napoli oe
Socel Etfore | Grosseto Grosseto 42
’ Sola-Cabiath Andrea Gorgonzola Milano 53
, Soldi Romeo «| Lodi ; Milano ; 53
Solinas-Apostoll Gian Maria | Macomer - Cagliari 19
ue Sommi-Picenardi Girolamo, | Pescarolo ed Uniti Cremona 31
Sonnino Sldney | San Casciano in Val di Pesa | Firenze 36
4 Soranl Ugo - |, Seansano Grosseto 42 :
; Soria~Pisanelli Michelangelo | Molfetta : Bari delle Puglie 12 ;
— Sormani Pletro | Affori Milano 62
Souller Enrico | Bricherasio ’ | Torino 82
7 Spada Nicola 1 Cosenza ’ | Cosenza 30
-->
|-
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<!--a
Spada Nicoldb | Conegliano Treviso 85
Spagnolettl Orazio {| Andria Bari delle Puglie 18 Bi hes
, Spagnoli Giuseppe | San Nicandro Garganico Foggia 87 ; :
; Spano Michele : | Tempio Pausania Sassari 7 -_
‘Spirito Beniamino | Campagna Salerno 76
Spirito Francesco | Montecorvino Rovella Salerno 16 -
Squitti Baldassarre | Tropea Catanzaro 27
Stagtiand Natale | Chiaravalle Centrale Catanzaro 26
Stelluti-Scala Enrico | Fabriano Ancona 7
Stringher Bonaldo (cletto a Geinona) | Gemona Udine 86 Ts,
, , San Daniele del Friuli Udine 86
; : Tolmezzo Udine 86
Suardi Glanforte | Trescore Balneario Bergamo : 16
Succi Giuseppe | Comacchio Ferrara 34 ~
Talamo Roberto = Vallo della Lucania Salerno WW
- Taroni Paolo = Lugo Ravenna 70
Tassi Camillo 4] Piacenza ; Piacenza 66 ;
Fiorenzuola d’Arda Piacenza 66 - :
' ‘Tebaldi Celso 2 1 «| Recanati Macerata 47
Tecchio Sebastiano | Venezia I Venezia : 87
Tedesco Francesco | Mirabella Eclano Avellino 14
Testasecea Ignazio | Caltanissetta Caltanissetta - 20
Ticci Torello |} Montalcino ‘ Siena ; ag
Tiepolo Lorenzo, 1] Venezia II | Venezia ; 87 ;
Tinozzl Domenico | Penne Teramo 80 ee
Tizzont Guldo «| Vicopisano Pisa 67
Toaldi Antonio Schio Vicenza 89
Todeschini Mario «| Verona I ; Verona 88 ;
Tommasini Oreste Roma I , ; Roma 72 —
Torlonia Leopoldo Roma IV Roma ”
Tornielli Rinaldo = | Biandrate Novara ; BT
Torraca Michele | Matera Potenza 69 ;
Torriglant Filippo |-Borgo San Lorenzo’ Firenze 85 on
Tozzi Gian Tommaso wee | Gessopalena_ - Chieti 38 ‘
Treves Claudio | Torino I ; “| Torino “| 84 :
Trevisonno Giuseppe | Lacedonia Avellino ' i ha
-->
|-
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<!--a
ae Tripept Domenteo - ae es ss | Reggio di Calabria Reggio di Calabria 70
_ Tripepi Francesco - | Melito di Porto Salvo Reggio di Calabria 1
Trombi Vittorio | Mirandola Modena 54
_ Turati Filippo (eletto a Milano V) | Milano V Milano b1
“ oe Adria ‘= Rovigo 76
- Tarbigtlo Glorgio we eee we | Cento , Ferrara 84
- ' Burehi Luigi, 1 we : Napoli I Napoli B4
a ; " ‘Pureo Kicaxaniine ee ee es y | Castrovillart Cosenza, 380
3 Turrlsi Mauro 2 | | Cofala Palermo 61
_ Umani Augusto cee ee we | Teal Ancona q
oo Ungaro Errico woe ee ee ae | Napoli I ; Napoli b4
_ " Vagllasindi Paolo (eletto a Giarre e | Giarre Catania 26
: - a Bronte) ‘ ; Bronte ~~ " | Catania 26
Valenza Dante | Guastalla | Reggio nell’Emilia | 72
i Valer} Domenico -: Gane é Ancona q
, Vaquer Luigi - | Sérramanna Cagliari 19
Valle Angelo -]| Seansano Grosseto 42
Vaile Gregorio ve e'e a a a ss | Tolmezzo ‘ Udine 86
: Valli Engento Lee ee ee | Lendinara Rovigo vi)
Vallone Antonio + | Maglie Lecce 43 |
| Valsecchi Antonio -| Affori Milano 52
, Varazzani Savino - | Piacenza Piacenza 66
° ; Vendemini Gino - - Sant’Arcangelo di Romagna | Forli 89 :
Venditti Antonio | Cerreto Sannita Benevento 14
Vendramtini Francesco | Bassano Vicentino ‘Vicenza 89
' - Veneziale Gabriele $ | Bojano Campobasso 21
Ventura Camillo | Pietrasanta Lucca ‘ 45
Ventura Eugenio | Nicastro Catanzaro 26
+= Venturi Sllvio ~~ | Cologna Veneta Verona 88
Veronese Giuseppe ewe Chioggia Venezia 87
Verzillo Michele { Capua Caserta 22
Vetroni Achilie | Avellino Avellino 10
Vianello Alessandro | Vittorio Treviso 8b
Vicari Mario | Ceva Cuneo 32
- Vicentini Vittorio, - | San Demetrio ne’ Vestini Aquila degli Abruzzi 8
, Vicint Antonio | Sassuolo Modena 54
-->
|-
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<!--a
Vienna Augusto .......- Frosinone Roma — . 7B
Vigna Annibale ...... oy Vignale Alessandria 6.
Vigoni Giuseppe. . 2... Monza Milano — . ba
Villa Giovanni. .. 2... 1... Leno Brescia 518
Villa Tommaso. ......... Villanova d’Asti Alessandria 6
Villani Carlo Foggia Foggia | 37
Vinai Vittorio, .......6. Mondovi . Cuneo . : 33
Violini-Nogarola Lodovico. . Isola della Scala Verona ; 88
Vischi Nicola... Gallipoli Lecce ; 42.
Visoochl Achille. . Cassino Caserta 24
Vitale Tommaso... 2. 2... Nola Caserta ; 22
Vollaro-de Lieto Roberto . . San Nicandro Garganico Foggia {. 387.
Volpi Ercole. . . . {-Civitavecchia Roma %3
Well-Weiss Gluseppe . Rho Milano Bz
Wollemborg Leone... ..... Cittadella Padova | be
Zabeo Egiste Mirano Venezia - 87
Zaceara Fedele. .......-.. Lagonegro Potenza 69
Zanardelli Giuseppe (eletto a Iseo e a Nocera Inferiore)|| Iseo ||Brescia ||18
||Nocera Inferiore|| Salerno||75
Zannoni Giovanni Urbino Pesaro e Urbino 66
Zappi Luigi. ..... baw oe Tmols Bologna 170
Zella-Milillo Michele . Acquaviva delle Fonti Bari delle Puglie 13
Zeppa Domenico. . Viterbo Roma 74
Zerboglio Adolfo. ........ Alessandria Alessandria . 5
Zoncada Luigi. . . . Melegnano Milano 53 -
Zuccarelli Angelo . .... . . «| Sant'Angelo de’ Lombardi Avellino tt
-->
|-
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Carlomorino
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Vigna Annibale oy Vignale Alessandria 6
Vigoni Giuseppe 2 Monza Milano — ba
Villa Giovanni 2 1 Leno Brescia 518
Villa Tommaso Villanova d’Asti Alessandria 6
Villani Carlo Foggia Foggia | 37
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Violini-Nogarola Lodovico Isola della Scala Verona ; 88
Vischi Nicola Gallipoli Lecce ; 42
Visoochl Achille Cassino Caserta 24
Vitale Tommaso 2 2 Nola Caserta ; 22
Vollaro-de Lieto Roberto San Nicandro Garganico Foggia { 387
Volpi Ercole {-Civitavecchia Roma %3
Well-Weiss Gluseppe Rho Milano Bz
Wollemborg Leone Cittadella Padova | be
Zabeo Egiste Mirano Venezia - 87
Zaceara Fedele - Lagonegro Potenza 69
Zanardelli Giuseppe (eletto a Iseo e a Nocera Inferiore)|| Iseo ||Brescia ||18
||Nocera Inferiore|| Salerno||75
Zannoni Giovanni Urbino Pesaro e Urbino 66
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Zerboglio Adolfo Alessandria Alessandria 5
Zoncada Luigi Melegnano Milano 53 -
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Carlomorino
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Villa Giovanni 2 1 Leno Brescia 518
Villa Tommaso Villanova d’Asti Alessandria 6
Villani Carlo Foggia Foggia | 37
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Violini-Nogarola Lodovico Isola della Scala Verona ; 88
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Vollaro-de Lieto Roberto San Nicandro Garganico Foggia { 387
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Modafix
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Type|l=0.5em|LE CONGREGANTI}}|}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|sta la misura, ò la usanza et costume de le hemine.|Pr.+ Fate oratione à i celesti dei et dee, et à quelli et à quelle di Pithio, et à quelli et à quelle di Delo, et à gli altri dei. se alcuno per aguati ordina qualche male a’l popolo, quello de le donne, ò fa tregua, ò amicitia con Euripide et Medi per qualche danno di femine, ò pensa d’occupare lo imperio, ò condurgli un’altro signore, ò s’alcuna hà discoperto quella che mette fuora il fanciullino, ò la serva di alcuno ruffiana ha diffamato il suo patrone, ò qualche messagiera porta le false nuove, ò un adoltero se inganna dicendo ’l falso, et non harà dato quello che una volta hà promesso, ò qualche donna vecchia darà doni à lo adoltero, ò vero anchora la traditora meretrice un’ amico riceve, et se qualche hosto, ò hosta guasta la misura, ò la usanza et costume de le hemine.}} pregate che malamente muoia costui et la sua casa, et per tutti voi altri pregate che i dei vi diano molti beni.
Co.+ Di compagnia preghiamo, che queste orationi et preghiere siano fatte compitamente et à la cità, et a’l popolo. son buonissime à che elle convengono, à quelli che si consultano di vincere, et à che ingannano, et sono violatrici d’i patti et giuramenti constabiliti et fermi per le legi, in danno, per guadagno. ò che cercano cangiare et mutare i decreti, et la lege: et dicono le cose secrete à i nostri nimici, ò menano i Medi ne’l nostro paese, per ciò che con suo danno mal si diportano, et fanno ingiuria à la cità. ma ò Giove onnipotente conferma queste cose, à ciò che i dei ne stiano apresso, et siano propicij, anchor che gli siano le donne.
Pr.+ Oda ogn’un, questo è paruto cosi a’l senato de le donne, à cui Timocle era preside, Lisilla faceva il scrivano: e disse Sostrata, stà mattina de le feste di Cerere, di far la congregatione de le donne à mezzo dì, ne la quale havevamo assai tempo et di trattare prima d’Euripide, che cosa bisogna ch’egli patisca, per ciò che pare ingiuriarne tutte noi. chi vuol predicare?
Una d.+ Io.}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Pr.+ Hor mettiti prima intorno questo, avanti che di-}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''chi''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/525
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Modafix
8534
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Type|l=0.5em|LE CEREALI}}|}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|non ha figliuoli, ne anche questo è da tener secreto, per ciò che gli huomini già stanno apresso à i vecchi, che avanti loro toglievano per moglie le giovani.|Una d.+ Con niuna ambitione ò superbia, non per le dee Cerere, et Proserpina sonmi levata à dire ò donne. ma duolmi bene meschina mè, già gran tempo fa vedendovi svillanegiate, et sprezzate da Euripide figliuolo d’un’hortolanuccia. ho io udito molti et diversi mali che dice di noi. et che villanie non ne sputa adosso costui? et ove non ne ha egli vituperate? ove in breve sono spettatori et tragedi et cori. adultere et meretrici chiamondone, ebriache, traditore, zancitrici, niuna cosa di sano ò di buono, gran male à gli huomini. onde subitamente entrano gli huomini da i solari de’l teatro, et con occhio storto ne guardano, et incontanente cercano se adultero alcuno è dentro nascoso. et à noi niente piu è lecito à fare, di quello che facevamo per inanzi. costui ha insegnato à i nostri buomini si satti mali, che se qualche donna pieghi una corona ò ghirlanda, ella paia essere inamorata, e se gettarà via qualche vasetto per casa, il marito le domanda à chi ha ella rotto il bussolo. non bisogna dir à che modo giovane alcuna, a’l forastier Corinthio, non habia qualche difetto. subito il fratel dice, questo color di giovane non mi piace, glielo concedo, qualche donna vuole essere ben cavagnata, che non ha figliuoli, ne anche questo è da tener secreto, per ciò che gli huomini già stanno apresso à i vecchi, che avanti loro toglievano per moglie le giovani.}} gli ha fatto villania di modo che niun
vecchio, per questo verso, che è signora una donna maritata à un vecchio sposo. per quessto attaccavano signacoli à le camare de le donne, et già havendo avertimento à i chiudimenti de la porta, guardavan noi. et oltre à ciò notriscono cani mastini, immascaramenti et cose da paventare, à gli adolteri cani. et conoscete questo che noi avanti havevamo. noi havevamo à ricevere elegendo di guardare et haver cura de la dispensa, farina, oglio, vino, ne questo piu n’è lecito, che già gli huomini istessi portano le chiavi secrete, malitiosissime di Laconia, che hanno tre chiodelli. ma prima ben era lecito aprir le porte à quelle che fanno anella per buon mercato. hora questo figliuol di massara Euripide gli ha insegnato cose minute, che hanno appiccato i sigelli rossicati da le tarme. hor dunque à me par questo, di parecchiar qualche rovina à che si voglia modo, ò con beveragi, ò con una sola arte, per farlo morire. questo io dico manifestamente. le altre cose poi scriverò insieme co’l scrivano.}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Co.+ Non ho mai udito donna piu astuta di questa, nè chi dica piu saviamente. tutte le cose dice giuste, et ha essaminato tutte le forme di eloquenza, et}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''ogni''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude>{{poem t|c=ac|Co.+ Non ho mai udito donna piu astuta di questa, nè chi dica piu saviamente. tutte le cose dice giuste, et ha essaminato tutte le forme di eloquenza, et}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''ogni''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Type|l=0.5em|LE CEREALI}}|}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|non ha figliuoli, ne anche questo è da tener secreto, per ciò che gli huomini già stanno apresso à i vecchi, che avanti loro toglievano per moglie le giovani.|Una d.+ Con niuna ambitione ò superbia, non per le dee Cerere, et Proserpina sonmi levata à dire ò donne. ma duolmi bene meschina mè, già gran tempo fa vedendovi svillanegiate, et sprezzate da Euripide figliuolo d’un’hortolanuccia. ho io udito molti et diversi mali che dice di noi. et che villanie non ne sputa adosso costui? et ove non ne ha egli vituperate? ove in breve sono spettatori et tragedi et cori. adultere et meretrici chiamondone, ebriache, traditore, zancitrici, niuna cosa di sano ò di buono, gran male à gli huomini. onde subitamente entrano gli huomini da i solari de’l teatro, et con occhio storto ne guardano, et incontanente cercano se adultero alcuno è dentro nascoso. et à noi niente piu è lecito à fare, di quello che facevamo per inanzi. costui ha insegnato à i nostri buomini si satti mali, che se qualche donna pieghi una corona ò ghirlanda, ella paia essere inamorata, e se gettarà via qualche vasetto per casa, il marito le domanda à chi ha ella rotto il bussolo. non bisogna dir à che modo giovane alcuna, a’l forastier Corinthio, non habia qualche difetto. subito il fratel dice, questo color di giovane non mi piace, glielo concedo, qualche donna vuole essere ben cavagnata, che non ha figliuoli, ne anche questo è da tener secreto, per ciò che gli huomini già stanno apresso à i vecchi, che avanti loro toglievano per moglie le giovani.}} gli ha fatto villania di modo che niun vecchio, per questo verso, che è signora una donna maritata à un vecchio sposo. per questo attaccavano signacoli à le camare de le donne, et già havendo avertimento à i chiudimenti de la porta, guardavan noi. et oltre à ciò notriscono cani mastini, immascaramenti et cose da paventare, à gli adolteri cani. et conoscete questo che noi avanti havevamo. noi havevamo à ricevere elegendo di guardare et haver cura de la dispensa, farina, oglio, vino, ne questo piu n’è lecito, che già gli huomini istessi portano le chiavi secrete, malitiosissime di Laconia, che hanno tre chiodelli. ma prima ben era lecito aprir le porte à quelle che fanno anella per buon mercato. hora questo figliuol di massara Euripide gli ha insegnato cose minute, che hanno appiccato i sigelli rossicati da le tarme. hor dunque à me par questo, di parecchiar qualche rovina à che si voglia modo, ò con beveragi, ò con una sola arte, per farlo morire. questo io dico manifestamente. le altre cose poi scriverò insieme co’l scrivano.}}
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Type|l=0.5em|LE CEREALI}}|}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|donne si forte havuto à noia d’Euripide udendo si fatte villanie, non è maraviglia, ne che vi boglia la colerà.|Socero d’Euripide stravestito da donna.+17 Quello che ò donne si forte havuto à noia d’Euripide udendo si fatte villanie, non è maraviglia, ne che vi boglia la colerà.}} et io istessa cosi aiutata sia da i figliuoli, se non odio et voglio male a quello huomo, m’impazzisco. nodimeno tra noi bisogna che faciamo conto. perche noi siamo desse, et niuna di noi fuora ne parlerà. perche havendo noi questo, accusiamo quello, et havemo à dispiacere, se ha detto doi ò tre mali di noi, conoscendone, et havendo fatto piu di mille favole? per ciò che io medesima, à ciò che non dica d’un’altra, so che ho molti vitij. ma quello è ben manco da sopportare, quando che fui stata sposa di tre dì, et mio marito apresso di me dormiva, mi venne à trovar un mio inamorato, che sette anni fà, che ond m’haveva tolta la virginità. costui per amor mio essendo venuto, batteva pian piano à la porta, incontanente lo conobi, poi vago giu da innascosto. et il marito mi domanda, dove vai tu? ove? io ho una gran doglia et tormento di corpo ò marito, et per ciò vò a’l cacatoio, và dunque. et poi costui siminuzzava cedri, aneto, sfaco. et io, sparsa de l’aqua su’l cardine de la porta, andaimi fuora à l’adultero, poi m’appogiai dietro la via forte attacandomi à un lauro. Di questo mai s’accorse Euripide, ne anche non dice che noi si faciamo chiavare da i serui, et da mulatieri, se non habiamo altro. ne che, quando s’habiamo fatto}}<noinclude>{{PieDiPagina|||''chiavar''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Type|l=0.5em|LE CEREALI}}|}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|to, et niente sendone intravenuto piu di quello che havemo fatto.|Socero d’Euripide stravestito da donna.+17 Quello che ò donne si forte havuto à noia d’Euripide udendo si fatte villanie, non è maraviglia, ne che vi boglia la colerà. et io istessa cosi aiutata sia da i figliuoli, se non odio et voglio male a quello huomo, m’impazzisco. nodimeno tra noi bisogna che faciamo conto. perche noi siamo desse, et niuna di noi fuora ne parlerà. perche havendo noi questo, accusiamo quello, et havemo à dispiacere, se ha detto doi ò tre mali di noi, conoscendone, et havendo fatto piu di mille favole? per ciò che io medesima, à ciò che non dica d’un’altra, so che ho molti vitij. ma quello è ben manco da sopportare, quando che fui stata sposa di tre dì, et mio marito apresso di me dormiva, mi venne à trovar un mio inamorato, che sette anni fà, che ond m’haveva tolta la virginità. costui per amor mio essendo venuto, batteva pian piano à la porta, incontanente lo conobi, poi vago giu da innascosto. et il marito mi domanda, dove vai tu? ove? io ho una gran doglia et tormento di corpo ò marito, et per ciò vò a’l cacatoio, và dunque. et poi costui siminuzzava cedri, aneto, sfaco. et io, sparsa de l’aqua su’l cardine de la porta, andaimi fuora à l’adultero, poi m’appogiai dietro la via forte attacandomi à un lauro. Di questo mai s’accorse Euripide, ne anche non dice che noi si faciamo chiavare da i serui, et da mulatieri, se non habiamo altro. ne che, quando s’habiamo fatto chiavar molto ben da qualch’uno la notte, la mattina poi mangiamo de l’aglio, à ciò che nasando et odorando l’huomo il muro de la casa, non habia sospitione di male alcuno che faciamo. questo, vedi, non ha mai detto. et se egli dice mal di Fedra, che ne fà à noi questo? ne quello ha gia mai detto, che la moglie habia mostrato la veste circolare à la luce del sole, quale ella è et come fatta, et ch’ha mandato fuora l’ascoso adultero. non l’ha mai detto. Un’altra ho conosciuta che diceva haver dolori di parto per diece dì, per fin ch’hebe compro un fanciullino, et il marito cercava per la cità di comprar cose che la facessero partorir tosto, et una vecchia gli portò in un’olla un fanciuletto, c’havea stoppa la bocca à ciò che non gridasse. poi come la vecchia che lo portava, le fece cenno, la donna subito le dice forte, và via, và via: à man’à mano ò marito à me pare homai di partorir, per ciò che’l fanciulletto m’ha tratto d’i calzi ne la panza: et costui alegratosi tutto, corse: et costei distoppò la bocca de’l fanciullo, et questo grido. poi la scelerata vecchia che portava il fanciullo corre ridendo a’l marito, et dice, t’e nasciuto un lion’un lione, è propria la tua forma, et in tutte l’altre cose, et la becchina tutta simile à la tua: et torta, come la pelle de la capella. Noi se faciamo questi mali, per Diana contra d’Euripide si accorrociamo niente havendo patito, et niente sendone intravenuto piu di quello che havemo fatto.}}
Co.+ Questo è pur maraviglia, d’onde sia trovata questa cosa, et che paese habia allevato costei cosi arrogante. che non haverei mai stimato che questa scelerata e rea femina fosse stata per dire queste cose sì manifestamente senza rispetto ò vergogna alcuna, ne che mai fosse stata per haver ardimento. ma ogni cosa {{Ec|puo|può}} ben già essere. et laudo quest’antico proverbio, che sotto ogni pietra da per tutto bisogna guardare che ’l dicitor non ti morda. pur tuttavia che le donne siano per natura imprudenti, niuna cosa è pegiore fra tutte le cose, eccetto che le femine.
Don.+ Non per la cacciatrice Diana ò donne, non ben la intendete. ma ò che sete state incantate, ò che vi è intravenuto qualche altro magior male, che noi tutte lasciamo che costei de’l diavolo ne facia si fatte villanie, se pur v’è alcuna? se nò, noi medesime, et le fanticelle togliamo de la cenere in qualche luogo, et andiamole à pelar la natura, à ciò che à questa femina essendo femina, sia insegnato à non dir mal da quì inani de le donne.
Soc.+ Nò, nò, la natura ò donne. che se gli è la libertà de’l dire, ciò sia lecito à noi medesime tutte, che quì siamo. poi dissi quello che seppi cose giuste in favor d’Euripide. per questo bisogna che io sia pelata et pagarvi la pena?}}<noinclude>{{PieDiPagina|||''Don.''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Type|l=0.5em|LE CEREALI}}|}}</noinclude>{{poem t|c=ac|Soc.+ Acharnice suo padre.
Don.+ Queste cose sono mò da tolerarle?
So.+ Ne anchora che tu, la fante partorendo un fanciullino, te l’hai posto sotto à te medesima, et la tua fanciullina hai posta sotto à quella.
Don.+ Non per le dee, non la fugirai tu, dicendo questo, ma ti pelarò giu i peli.
So.+ Per Giove tu non mi toccherai ne anche.
Don.+ Et pur ecco, et pur ecco, piglia sta vesta ò Filista.
So.+ Fatti in quà un poco, et io tè, per Diana.
Don.+ Che farai?
So.+ La fugazza sesamina che hai mangiata, tè la farò cacare.
Co.+ Cessate di gridare, che una femina à noi corre con fretta. Hora adunque che noi siamo insieme, tacete, à ciò che possiamo udire saviamente, che cosa ella dirà.
Cli.+ Care le mie donne, parenti de i mei costumi, che io vi sia amico, le ree femine lo sanno bene. per ciò che impazzisco come fanno le donne, et sempre son vostro interprete, et hora udita una gran cosa di vuoi poco piu avanti detta per tutta la piazza, vengo per dirla, et farlavi sapere, à ciò che vegiate et osservate, et che non n’intervenga sendo di sproviste et non fornite un cosa terribile e grande.}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Co.+ Che cosa gli è ò putto? è conveneuole chiamarti putto, fino à tanto che non hai pe-}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''lo in''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Type|l=0.5em|LE CEREALI}}|}}</noinclude>{{poem t|c=ac|Soc.+ Acharnice suo padre.
Don.+ Queste cose sono mò da tolerarle?
So.+ Ne anchora che tu, la fante partorendo un fanciullino, te l’hai posto sotto à te medesima, et la tua fanciullina hai posta sotto à quella.
Don.+ Non per le dee, non la fugirai tu, dicendo questo, ma ti pelarò giu i peli.
So.+ Per Giove tu non mi toccherai ne anche.
Don.+ Et pur ecco, et pur ecco, piglia sta vesta ò Filista.
So.+ Fatti in quà un poco, et io tè, per Diana.
Don.+ Che farai?
So.+ La fugazza sesamina che hai mangiata, tè la farò cacare.
Co.+ Cessate di gridare, che una femina à noi corre con fretta. Hora adunque che noi siamo insieme, tacete, à ciò che possiamo udire saviamente, che cosa ella dirà.
Cli.+ Care le mie donne, parenti de i mei costumi, che io vi sia amico, le ree femine lo sanno bene. per ciò che impazzisco come fanno le donne, et sempre son vostro interprete, et hora udita una gran cosa di vuoi poco piu avanti detta per tutta la piazza, vengo per dirla, et farlavi sapere, à ciò che vegiate et osservate, et che non n’intervenga sendo di sproviste et non fornite una cosa terribile e grande.}}
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Type|l=0.5em|LE CEREALI}}|}}</noinclude>{{poem t|c=ac|Soc.+ Acharnice suo padre.
Don.+ Queste cose sono mò da tolerarle?
So.+ Ne anchora che tu, la fante partorendo un fanciullino, te l’hai posto sotto à te medesima, et la tua fanciullina hai posta sotto à quella.
Don.+ Non per le dee, non la fugirai tu, dicendo questo, ma ti pelarò giu i peli.
So.+ Per Giove tu non mi toccherai ne anche.
Don.+ Et pur ecco, et pur ecco, piglia sta vesta ò Filista.
So.+ Fatti in quà un poco, et io tè, per Diana.
Don.+ Che farai?
So.+ La fugazza sesamina che hai mangiata, tè la farò cacare.
Co.+ Cessate di gridare, che una femina à noi corre con fretta. Hora adunque che noi siamo insieme, tacete, à ciò che possiamo udire saviamente, che cosa ella dirà.
Cli.+ Care le mie donne, parenti de i mei costumi, che io vi sia amico, le ree femine lo sanno bene. per ciò che impazzisco come fanno le donne, et sempre son vostro interprete, et hora udita una gran cosa di vuoi poco piu avanti detta per tutta la piazza, vengo per dirla, et farlavi sapere, à ciò che vegiate et osservate, et che non n’intervenga sendo di sproviste et non fornite una cosa terribile e grande.}}
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Type|l=0.5em|LE CEREALI}}|}}</noinclude>{{poem t|c=ac|Cl.+ Conoscete voi per ventura, che donna è questa?
Co.+ La conosciamo sì, hor guarda le altre.
Cl.+ Et questa ch’ella, che ha ’l fanciullino?
Don.+ Questa ella è la mia balia.
So.+ Me ne muoio.
Cl.+ O tu dove vai? stà quì, che mal è questo?
So.+ Lasciami andare à pissare, senza vergogna che tu sè.
Cl.+ Tu fa ciò, che dici, che io l’aspetto quì.
Co.+ Aspettala pur, et cerca ben se è quella: perche ò ’l mio huomo quella sola non conosciamo.
Cl.+ Tu pissi pur ben’ assai.
So.+ Sì veramente ò povero, che hò male ne la vesica. hieri mangiai d’i cardami.
Cl.+ Che? cardami? non verrai tu quà à mè?
So.+ Perche mi tiri tu, che sono ammalata?
Cl.+ Dimi, chi è tuo marito?
So.+ Tu domandi ch’è mio marito? conoscitu cotal, quello da Cothocidi?
Cl.+ Cotale. quale? è egli quel tale che è stato altre volte?
So.+ Cotale figliuol di cotale.
Cl.+ Tu mi pari dir de le zancie. sei tu mai piu venuta quà de le altre volte?
So.+ Sì per Giove.
Cl.+ Quanti anni sono? et qual è la tua compagna?
So.+ N’hò ben io una.
Cl.+ Oime meschino, niente dici.}}<noinclude>{{PieDiPagina|||''Don.''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Type|l=0.5em|LE CEREALI}}|}}</noinclude>{{poem t|c=ac|Cl.+ Non è gia quì.
Don.+ Mà qui viene un’altra volta.
Cl.+ Tu tiri fuora il membro piu grosso d’i Corinthij.
Don.+ Questo ribaldone adunque di queste cose n’accusava per Euripide.
So.+ Tristo che son io, in che travaglij m’hò io involto?
Don.+ Horsu che facciamo? guardate ben costui, che ei non fuga et vaga via. et io trà cotanto ’l farò sapere à quelli di consiglio.
Co.+ Noi dunque doppo questa nouella, bisogna che habiamo le torze accese sotto cinte molto bene et da huomo. et cercate tutte ignude, se per sorte gli fusse entrato alcun’altro huomo, et à torno correte à tutta la corte, et cercate le sceme et i passagi.}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Mezzoco.+1 Hor su principalmente bisogna movere il piede legiero et considerar con silentio, et solamente bisogna in ogni luoco non far dimora, perche tempo è di non piu indugiare, ma à la bella prima bisogna correre viè piu che velocemente gia in torno. horsu cerca et stracerca tosto ogni cosa, se ne i luoghi è ascoso alcun’altro anchora à sedersi, da per tutto dirizza l’occhio anche queste cose da questa banda, et hor considera et cerca ogni cosa bene. per ciò che se non ne sarà celato costui che fa cose de’l diauolo, ei patirà le pene, et apresso di questo à tutti gli altri sarà es-}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''sempio''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Type|l=0.5em|LE CEREALI}}|}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|sa di nuovo ha egli fatto, di che sorte questo care sorelle.|Co.+ Lascia lascia. ò riverende Parche, che vego io anchora un nuovo miracolo? come egli le hà tutte, opere di grand’ardire et disfacciatezza, che cosa di nuovo ha egli fatto, di che sorte questo care sorelle.}}
Mn.+ Come vi cominciarò io à dire la sua troppa insolentia?
Co.+ Queste cose (dimi un poco) et questi oltragi sono da tolerare?
Don.+ Non da sopportar nò, che hà un mio fanciullino che mi ha rapito.
Co.+ Che direbe mò un’altro circa questo, che costui non si vergogni à far tai cose?
Mn.+ Et non hò io anchora finito.
Don.+ Ma tu sei pur venuto, onde vieni et facilmente fugi no ’l dirai, come bai fatto et fugito la sceleragine? tu patirai ben le pene.
Mn.+ Pur à ciò che questo non si faccia, non mi tiro in dietro.
Co.+ Chi è stato adunque, chi è stato tuo coagiutore de gli dij immortali à venir con inique opere?
Mn.+ In darno parlate, et io non lasciarò questa giovane.}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Don.+ Mà per le dee forsi non t’alegrarai, forsi non farai festa. et se dirai parole scelerate, de scelerati fatti ti rimuneraremo, come e ’l dover per queste cose. et forsi qualche mutata sorte contenerà un mal diverso, ma ti bisogna ben pigliar queste cose, et portar fuora de le legne, et abbrusciare ’l malfattore et arrostirlo incotanente. andiamo à tuor de le fascine ò Mania, et io ti mostraro hoggi ’l}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''stizzone.''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Type|l=0.5em|LE CEREALI}}|}}</noinclude>{{poem t|c=ac|Mn.+ Abbrusciatemi pur, et questa creatura sarà scannata ò strangolata incontanente.
Don.+ Ah di gratia non fare, ma condannami in ciò che vuoi per questa.
Mn.+ Naturalmente sei amatrice de figliuolini. ma nulla di meno questa sarà strangolata.
Don.+ O figliuolina mia: dammi un vase ò Mannia da tuore il sangue dentro, à ciò che a’l meno possa pigliar il sangue de la mia figliuolina.
Mn.+ Metti sotto quel vase, che gli voglio var questo apiacere.
Don.+ Postu morir malamente come sei tu invidioso, et inimico.
Mn.+ Questa è la pelle de’l sacerdote.
Don.+ Perche è ella de’l sacerdote?
Mn.+ Piglia questa.
Un’al. d.+ O ben sventurata Mica, chi t’ha tolto la figliuolina? chi t’ha portato via la cara figlioletta?
Don.+ Questo boia. ma poi che sei quì, falle la guarda, à ciò che io me ne vaga con Clistene, et dica à i consuli ciò che ha fatto questo ribaldo.}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Mn.+ Horsu che rimedio mi farà di salute? che isperienza, che consideratione, per ciò che il reo anchor me ha involto in tali trauaglij. non appare anchora. horsu qual messo adunque gli potrei mandare? so ben io anchora la via. io scriverò et mandarò à quello i remi per Palamede, non vi sono poi i remi. onde, di che cosa mi farò io far i}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''remi''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Type|l=0.5em|LE CEREALI}}|}}</noinclude>{{poem t|c=ac|Mn.+ Abbrusciatemi pur, et questa creatura sarà scannata ò strangolata incontanente.
Don.+ Ah di gratia non fare, ma condannami in ciò che vuoi per questa.
Mn.+ Naturalmente sei amatrice de figliuolini. ma nulla di meno questa sarà strangolata.
Don.+ O figliuolina mia: dammi un vase ò Mannia da tuore il sangue dentro, à ciò che a’l meno possa pigliar il sangue de la mia figliuolina.
Mn.+ Metti sotto quel vase, che gli voglio var questo apiacere.
Don.+ Postu morir malamente come sei tu invidioso, et inimico.
Mn.+ Questa è la pelle de’l sacerdote.
Don.+ Perche è ella de’l sacerdote?
Mn.+ Piglia questa.
Un’al. d.+1 O ben sventurata Mica, chi t’ha tolto la figliuolina? chi t’ha portato via la cara figlioletta?
Don.+ Questo boia. ma poi che sei quì, falle la guarda, à ciò che io me ne vaga con Clistene, et dica à i consuli ciò che ha fatto questo ribaldo.}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Mn.+ Horsu che rimedio mi farà di salute? che isperienza, che consideratione, per ciò che il reo anchor me ha involto in tali trauaglij. non appare anchora. horsu qual messo adunque gli potrei mandare? so ben io anchora la via. io scriverò et mandarò à quello i remi per Palamede, non vi sono poi i remi. onde, di che cosa mi farò io far i}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''remi''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Type|l=0.5em|LE CEREALI}}|}}</noinclude><noinclude><div style="padding-left:2em"></noinclude><div style="padding-left:2em; padding-right:2em">{{Pt|''è che sei degna d’usura, havendo partorito tal parto.''|{{Indentatura|2em}}''Di molte cose noi donne meritamente et giustamente potressimo accusare gli huomini, et fuor di modo d’una cosa piu grande. per ciò che à noi bisogna, se una di noi havrà partorito qualche huomo da bene, colonello ò capitano de l’essercito, pigliarne qualche honore: et che le sia data la prima sedia et il luoco piu honorato, ne le Tenie, e ne le Scire, e ne l’altre feste, che noi sogliamo fare e celebrare. ma se una donna haverà allevato un’huomo timido e tristo e reo, che sia ò taxairco ribaldo, ò governator cattivo, ch’ella di dietro seda ne’l scasio tosata. quella che haverà partorito il gaiardo? mò con che ragione convien ò cità che la madre d’Hiperbolo stia à sedere, vestita ne vestimente bianche, e scapigliata apresso la madre di Lamaco? et à usura dar danari? à cui bisognava, se desse à usura ad alcuno, et ricevesse se l’usura, che niun de gli huomini le desse l’usura, ma portarla via per forza, dicendo questo, cio è che sei degna d’usura, havendo partorito tal parto.''}}</div></div>
Mn.+ Sono divenuto sguerzo, aspettando Euripide. et questo non viene anchora. che ’l potrebe mò impedire? non è possibile che non habia vergogna e rossore di Palamede freddo. e con che baia mi lasciarei ridur? io so una nuova novella imitarò Helena. ogni modo ho il vestimento di donna.
Don.+ Che parecchi tu anchora, ò che t’imagini tosto vedrai l’amara Helena, se non stai savio, fino à
tanto che alcuno de supremi magistrati apparirà.
Mn.+ Queste sono pure e belle correnti vergini del Nilo, che in luogo de la piova celeste adaqua la
terra bianca d’Egitto, e bagna il popol negro.
Don.+ Sei trincato et tristo per Hecate lucifera.
Mn.+ Et io ho per patria una terra di non poca nominanza che è Sparta, e mio padre è Tindaro.
Don.+ Et tu ò morbo hai quello per padre, anzi hai Frinonda?
Mn.+ Et io sono chiamata Helena.
Don.+ Un’altra volta diventi femina, avanti che facij la penitentia de l’altra simulation di donna?
Mn.+ E molte anime per me ne l’onde de’l Scamandro sono morte.
Don.+ Piacesse à i dei che tu anchora.}}
{{poem t|c=ac|Mn.+ Et io pur son quì et il mio sventurato marito Menelao non è anchora venuto, che degio piu stare a’l mondo che non mi facio mangiare à i cor-}}<noinclude>{{PieDiPagina|||''vi?''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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{{poem t|c=ac|Mn.+ Sono divenuto sguerzo, aspettando Euripide. et questo non viene anchora. che ’l potrebe mò impedire? non è possibile che non habia vergogna e rossore di Palamede freddo. e con che baia mi lasciarei ridur? io so una nuova novella imitarò Helena. ogni modo ho il vestimento di donna.
Don.+ Che parecchi tu anchora, ò che t’imagini tosto vedrai l’amara Helena, se non stai savio, fino à
tanto che alcuno de supremi magistrati apparirà.
Mn.+ Queste sono pure e belle correnti vergini del Nilo, che in luogo de la piova celeste adaqua la
terra bianca d’Egitto, e bagna il popol negro.
Don.+ Sei trincato et tristo per Hecate lucifera.
Mn.+ Et io ho per patria una terra di non poca nominanza che è Sparta, e mio padre è Tindaro.
Don.+ Et tu ò morbo hai quello per padre, anzi hai Frinonda?
Mn.+ Et io sono chiamata Helena.
Don.+ Un’altra volta diventi femina, avanti che facij la penitentia de l’altra simulation di donna?
Mn.+ E molte anime per me ne l’onde de’l Scamandro sono morte.
Don.+ Piacesse à i dei che tu anchora.}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Mn.+ Et io pur son quì et il mio sventurato marito Menelao non è anchora venuto, che degio piu stare a’l mondo che non mi facio mangiare à i cor-}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''vi?''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Type|l=0.5em|LE CEREALI}}|}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|ro?|Don.+ Perche ò sventurato ingannitu questo forastiero?}} quest’huomo diportandosi da cattivo e malitioso, è venuto quà su ò forastiero à queste donne, per robarle danari.
Mn.+ Baia e feriscimi il corpo di vituperio.
Eu.+ Forastiera, che vecchia è questa che ti vitupera?
Mn.+ Costei è Theonoe, figlia di Proteo.
Don.+ Non per le dee, son io Critilla per la dea da Gargetto. et tu sei mal’huomo e ribaldone.
Mn.+ Dì pur ciò che vuoi non mi maritarò mica io mai à tuo fratello, tradendo mio marito Menelao chi è à Troia.
Eu.+ Donna che hai detto? volta mò in quà le punte de gli occhi.
Mn.+ Mi arrossisco per te, havendo havuto male à le guancie.
Eu.+ Che cosa è questa? io ho che non posso ragionare. ò dei mò che facia vegio? che donna sei tu?
Mn.+ E tu che sei? dirò ben’anchora io come dici tu.
Eu.+ Sei tu una qualche donna di Grecia, ò da quei luoghi?
Mn.+ Di Grecia, ma voglio sapere anche io che sei tu e d’onde.
Eu.+ Parmi ò donna che molto somiglij ad Helena.
Mn.+ Et tu à Menelao, in quanto mi dimostrano i ceglij.
Eu.+ Hai dunque conosciuto veramente un’huomo sventuratissimo.}}<noinclude>{{PieDiPagina|||''Mn.''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||{{Type|l=0.5em|LE CEREALI}}|}}</noinclude>{{poem t|c=ac|mo astuto quasi me l’hà tirato via.|Don.+ Per Giove tu sai molto bene, poi che hora l’huomo astuto quasi me l’hà tirato via.}}
Mn.+ O soprastante per la man destra concava che sei solito à sporgermi, se alcuno mi darà danari, fammi questa gratia e concedimi una poca cosa, ben che habia à morire.
Pri.+ Che gratia degio farti?
Mn.+ Comanda che quel zaffo che mi spoglia, mi lighi su una tavola, à ciò che io vecchio huomo non dia riso à i crocoti et à le mitrie, dando da mangiar à i corvi.
Pri.+ A’l senato è paruto di legarti sendo cosi fatto, à ciò che sij essempij à gli altri che sono circostanti.
Mn.+ Iappapeax ò Crocoto che cosa hai fatto? e non vi è piu speranza alcuna di salute à noi.}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Co.+ Horsu noi balliamo (cosa ch’è licita qui à noi donne) quando havemo celebrato le Orgie honorande de le dee ne’i tempi sacri et santi. le quali anchor Pausone reverisce et digiuna, spesso pregandole no di tempo in tempo, che tali feste egli sovente habia in cura. incitati, corri, vien innanzi, vien pianamente con li piedi ne’l cerchio, giungiti una man cò l’altra. ciascuna aggiunga al suono il ballo, và cò i piedi legiermente. ma bisogna cercare in ogni parte volgendo l’occhio, la costitutione et ordine de’l ballo. et canti anchora la generation de gli dij celesti, et riverisca ogni una con voce et con usanza ballaresca. et se alcuno aspetta che una donna cioè io, habia à dire male de gli}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''huomini''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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Mn.+ O soprastante per la man destra concava che sei solito à sporgermi, se alcuno mi darà danari, fammi questa gratia e concedimi una poca cosa, ben che habia à morire.
Pri.+ Che gratia degio farti?
Mn.+ Comanda che quel zaffo che mi spoglia, mi lighi su una tavola, à ciò che io vecchio huomo non dia riso à i crocoti et à le mitrie, dando da mangiar à i corvi.
Pri.+ A’l senato è paruto di legarti sendo cosi fatto, à ciò che sij essempij à gli altri che sono circostanti.
Mn.+ Iappapeax ò Crocoto che cosa hai fatto? e non vi è piu speranza alcuna di salute à noi.}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Co.+ Horsu noi balliamo (cosa ch’è licita qui à noi donne) quando havemo celebrato le Orgie honorande de le dee ne’i tempi sacri et santi. le quali anchor Pausone reverisce et digiuna, spesso pregandole no di tempo in tempo, che tali feste egli sovente habia in cura. incitati, corri, vien innanzi, vien pianamente con li piedi ne’l cerchio, giungiti una man cò l’altra. ciascuna aggiunga al suono il ballo, và cò i piedi legiermente. ma bisogna cercare in ogni parte volgendo l’occhio, la costitutione et ordine de’l ballo. et canti anchora la generation de gli dij celesti, et riverisca ogni una con voce et con usanza ballaresca. et se alcuno aspetta che una donna cioè io, habia à dire male de gli}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''huomini''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||D’{{Type|l=0.5em|ARISTOFAN}}E.|262}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|vedere alegre.|Co.+ Preghiamo anchora la generatione de gli dei, et sopplichiamogli con queste preghiere, facendosi vedere alegre.}} Giove di gran nome, et tu che adoperi la lira d’oro, che stai in Delo sacro, et tu omnipotente giovane Minerva, ch’hai gli occhi gialli, et ch’adoperi l’aurea lancia, che habiti ne la famosissima cità, de la quale ogniuno combatte, vien à noi. ò de molti nomi, ò Mazzapithone, figlio e germine di Latona ch’hà gli occhi d’oro. et tu marino bonorando Nettuno, Rè del mare, lasciando ’l golfo pescoso, tempestuoso, et ò figlie di Nereo marino, et voi nimfe montivaghe · la lira d’oro faccia ’l suo dovere ne le nostre orationi, et perfettamente predicaremo le gentil donne de gli Atheniesi.}}
<noinclude>{{poem t|C=ac|Pr.+ Fate oratione à i celesti dei et dee, et à quelli et à quelle di Pithio, et à quelli et à quelle di Delo, et à gli altri dei. se alcuno per aguati ordina qualche male a’l popolo, quello de le donne, ò fa tregua, ò amicitia con Euripide et Medi per qualche danno di femine, ò pensa d’occupare lo imperio, ò condurgli un’altro signore, ò s’alcuna hà discoperto quella che mette fuora il fanciullino, ò la serva di alcuno ruffiana ha diffamato il suo patrone, ò qualche messagiera porta le false nuove, ò un adoltero se inganna dicendo ’l falso, et non harà dato quello che una volta hà promesso, ò qualche donna vecchia darà doni à lo adoltero, ò vero anchora la traditora meretrice un’ amico riceve, et se qualche hosto, ò hosta gua}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''sta la''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude>{{poem t|c=ac|Pr.+ Fate oratione à i celesti dei et dee, et à quelli et à quelle di Pithio, et à quelli et à quelle di Delo, et à gli altri dei. se alcuno per aguati ordina qualche male a’l popolo, quello de le donne, ò fa tregua, ò amicitia con Euripide et Medi per qualche danno di femine, ò pensa d’occupare lo imperio, ò condurgli un’altro signore, ò s’alcuna hà discoperto quella che mette fuora il fanciullino, ò la serva di alcuno ruffiana ha diffamato il suo patrone, ò qualche messagiera porta le false nuove, ò un adoltero se inganna dicendo ’l falso, et non harà dato quello che una volta hà promesso, ò qualche donna vecchia darà doni à lo adoltero, ò vero anchora la traditora meretrice un’ amico riceve, et se qualche hosto, ò hosta gua}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''sta la''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||D’{{Type|l=0.5em|ARISTOFAN}}E.|262}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|chi.|Pr.+ Hor mettiti prima intorno questo, avanti che dichi.}} taci, citto, metti mente, hor già ella sputa, quello che fanno i predicatori. ella pare voler parlare lungamente.}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Una d.+ Con niuna ambitione ò superbia, non per le dee Cerere, et Proserpina sonmi levata à dire ò donne. ma duolmi bene meschina mè, già gran tempo fa vedendovi svillanegiate, et sprezzate da Euripide figliuolo d’un’hortolanuccia. ho io udito molti et diversi mali che dice di noi. et che villanie non ne sputa adosso costui? et ove non ne ha egli vituperate? ove in breve sono spettatori et tragedi et cori. adultere et meretrici chiamondone, ebriache, traditore, zancitrici, niuna cosa di sano ò di buono, gran male à gli huomini. onde subitamente entrano gli huomini da i solari de’l teatro, et con occhio storto ne guardano, et incontanente cercano se adultero alcuno è dentro nascoso. et à noi niente piu è lecito à fare, di quello che facevamo per inanzi. costui ha insegnato à i nostri buomini si satti mali, che se qualche donna pieghi una corona ò ghirlanda, ella paia essere inamorata, e se gettarà via qualche vasetto per casa, il marito le domanda à chi ha ella rotto il bussolo. non bisogna dir à che modo giovane alcuna, a’l forastier Corinthio, non habia qualche difetto. subito il fratel dice, questo color di giovane non mi piace, glielo concedo, qualche donna vuole essere ben cavagnata, che}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''non''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||D’{{Type|l=0.5em|ARISTOFAN}}E.|263}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|ogni cosa ha portato ne la mente, et abondantemente et saviamente ha trovato varij ragionamenti ben cercati, come se dicesse à suo paragone Senocle di Carcino.|Co.+ Non ho mai udito donna piu astuta di questa, nè chi dica piu saviamente. tutte le cose dice giuste, et ha essaminato tutte le forme di eloquenza, et ogni cosa ha portato ne la mente, et abondantemente et saviamente ha trovato varij ragionamenti ben cercati, come se dicesse à suo paragone Senocle di Carcino.}} parrebe desso non dire, come io stimo, à tutte voi niente per modo alcuno.
Un’al. d.+1 Per dir poche parole io son venuta. per ciò che de le altre cose questa donna ha ben ripreso. ma quello che ho patito, ciò voglio dire, che à me è ben morto il marito in Cipro, che mi ha lasciato cinque figliuolini, che io à pena facendo de le corone ò ghirlande, gli faceva le spese fra i mirti. à l’hora adunque, ma ancho malamente mi spesiava. et mò costui ne le tragedie ha fatto che gli huomini credono che non vi sono i dei. onde piu non vendiamo ne anche la metà de le corone. hor dunque tutte vi aviso, et dico di punire quest’huomo per molte cause. perche ei ne fà ò donne di male villanie, come se fosse allevato ne le berbe salvatiche. ma vomene in piazza, perche bisogna far vinti corone sacrificatorie.
Co.+ Un’altra donna anchora un poco piu ornata di questa audacia, che la prima, hora è apparuta. come ha ella detto saviamente, non cose fuora di proposito. et ha ben buon cervello, et un sentimento di molte doppie. ne cose imprudenti, ma tutte probabili. et bisogna che questo huomo ne paghi la pena manifestamente di questa ingiuria.}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Socero d’Euripide stravestito da donna.+17 Quello che ò}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''donne''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||D’{{Type|l=0.5em|ARISTOFAN}}E.|264}}</noinclude><noinclude>{{poem t|c=ac|chiavar molto ben da qualch’uno la notte, la mattina poi mangiamo de l’aglio, à ciò che nasando et odorando l’huomo il muro de la casa, non habia sospitione di male alcuno che faciamo.|Socero d’Euripide stravestito da donna.+17 Quello che ò donne si forte havuto à noia d’Euripide udendo si fatte villanie, non è maraviglia, ne che vi boglia la colerà. et io istessa cosi aiutata sia da i figliuoli, se non odio et voglio male a quello huomo, m’impazzisco. nodimeno tra noi bisogna che faciamo conto. perche noi siamo desse, et niuna di noi fuora ne parlerà. perche havendo noi questo, accusiamo quello, et havemo à dispiacere, se ha detto doi ò tre mali di noi, conoscendone, et havendo fatto piu di mille favole? per ciò che io medesima, à ciò che non dica d’un’altra, so che ho molti vitij. ma quello è ben manco da sopportare, quando che fui stata sposa di tre dì, et mio marito apresso di me dormiva, mi venne à trovar un mio inamorato, che sette anni fà, che ond m’haveva tolta la virginità. costui per amor mio essendo venuto, batteva pian piano à la porta, incontanente lo conobi, poi vago giu da innascosto. et il marito mi domanda, dove vai tu? ove? io ho una gran doglia et tormento di corpo ò marito, et per ciò vò a’l cacatoio, và dunque. et poi costui siminuzzava cedri, aneto, sfaco. et io, sparsa de l’aqua su’l cardine de la porta, andaimi fuora à l’adultero, poi m’appogiai dietro la via forte attacandomi à un lauro. Di questo mai s’accorse Euripide, ne anche non dice che noi si faciamo chiavare da i serui, et da mulatieri, se non habiamo altro. ne che, quando s’habiamo fatto chiavar molto ben da qualch’uno la notte, la mattina poi mangiamo de l’aglio, à ciò che nasando et odorando l’huomo il muro de la casa, non habia sospitione di male alcuno che faciamo.}} questo, vedi, non ha mai detto. et se egli dice mal di Fedra, che ne fà à noi questo? ne quello ha gia mai detto, che la moglie habia mostrato la veste circolare à la luce del sole, quale ella è et come fatta, et ch’ha mandato fuora l’ascoso adultero. non l’ha mai detto. Un’altra ho conosciuta che diceva haver dolori di parto per diece dì, per fin ch’hebe compro un fanciullino, et il marito cercava per la cità di comprar cose che la facessero partorir tosto, et una vecchia gli portò in un’olla un fanciuletto, c’havea stoppa la bocca à ciò che non gridasse. poi come la vecchia che lo portava, le fece cenno, la donna subito le dice forte, và via, và via: à man’à mano ò marito à me pare homai di partorir, per ciò che’l fanciulletto m’ha tratto d’i calzi ne la panza: et costui alegratosi tutto, corse: et costei distoppò la bocca de’l fanciullo, et questo grido. poi la scelerata vecchia che portava il fanciullo corre ridendo a’l marito, et dice, t’e nasciuto un lion’un lione, è propria la tua forma, et in tutte l’altre cose, et la becchina tutta simile à la tua: et torta, come la pelle de la capella. Noi se faciamo questi mali, per Diana contra d’Euripide si accorrociamo niente havendo pati-}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''to, et''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||D’{{Type|l=0.5em|ARISTOFAN}}E.|264}}</noinclude><noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|chiavar molto ben da qualch’uno la notte, la mattina poi mangiamo de l’aglio, à ciò che nasando et odorando l’huomo il muro de la casa, non habia sospitione di male alcuno che faciamo.|Socero d’Euripide stravestito da donna.+17 Quello che ò donne si forte havuto à noia d’Euripide udendo si fatte villanie, non è maraviglia, ne che vi boglia la colerà. et io istessa cosi aiutata sia da i figliuoli, se non odio et voglio male a quello huomo, m’impazzisco. nodimeno tra noi bisogna che faciamo conto. perche noi siamo desse, et niuna di noi fuora ne parlerà. perche havendo noi questo, accusiamo quello, et havemo à dispiacere, se ha detto doi ò tre mali di noi, conoscendone, et havendo fatto piu di mille favole? per ciò che io medesima, à ciò che non dica d’un’altra, so che ho molti vitij. ma quello è ben manco da sopportare, quando che fui stata sposa di tre dì, et mio marito apresso di me dormiva, mi venne à trovar un mio inamorato, che sette anni fà, che ond m’haveva tolta la virginità. costui per amor mio essendo venuto, batteva pian piano à la porta, incontanente lo conobi, poi vago giu da innascosto. et il marito mi domanda, dove vai tu? ove? io ho una gran doglia et tormento di corpo ò marito, et per ciò vò a’l cacatoio, và dunque. et poi costui siminuzzava cedri, aneto, sfaco. et io, sparsa de l’aqua su’l cardine de la porta, andaimi fuora à l’adultero, poi m’appogiai dietro la via forte attacandomi à un lauro. Di questo mai s’accorse Euripide, ne anche non dice che noi si faciamo chiavare da i serui, et da mulatieri, se non habiamo altro. ne che, quando s’habiamo fatto chiavar molto ben da qualch’uno la notte, la mattina poi mangiamo de l’aglio, à ciò che nasando et odorando l’huomo il muro de la casa, non habia sospitione di male alcuno che faciamo.}} questo, vedi, non ha mai detto. et se egli dice mal di Fedra, che ne fà à noi questo? ne quello ha gia mai detto, che la moglie habia mostrato la veste circolare à la luce del sole, quale ella è et come fatta, et ch’ha mandato fuora l’ascoso adultero. non l’ha mai detto. Un’altra ho conosciuta che diceva haver dolori di parto per diece dì, per fin ch’hebe compro un fanciullino, et il marito cercava per la cità di comprar cose che la facessero partorir tosto, et una vecchia gli portò in un’olla un fanciuletto, c’havea stoppa la bocca à ciò che non gridasse. poi come la vecchia che lo portava, le fece cenno, la donna subito le dice forte, và via, và via: à man’à mano ò marito à me pare homai di partorir, per ciò che’l fanciulletto m’ha tratto d’i calzi ne la panza: et costui alegratosi tutto, corse: et costei distoppò la bocca de’l fanciullo, et questo grido. poi la scelerata vecchia che portava il fanciullo corre ridendo a’l marito, et dice, t’e nasciuto un lion’un lione, è propria la tua forma, et in tutte l’altre cose, et la becchina tutta simile à la tua: et torta, come la pelle de la capella. Noi se faciamo questi mali, per Diana contra d’Euripide si accorrociamo niente havendo pati-}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''to, et''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||D’{{Type|l=0.5em|ARISTOFAN}}E.|265}}</noinclude>{{poem t|c=ac|Don.+ Non bisogna già che tu patisci la pena, che tu sola hai havuto ardire in favor d’un’huomo contradire, che ne ha fatto tanti mali. à bella posta hai pensate le parole. ove una femina rea et trista è stata Menalippe facendo Fedre, et Penelope, mai non ha fatto, che femina sia paruta da bene.
Soc.+ Io so bene la causa, che non diresti già una essere Penelope di queste femine di questo tempo, et Fedre le potresti dire tutte universalmente.
Don.+ Udite ò donne che ha detto questa ribalda et trista anchora à noi tutte.
Soc.+ Et in fè di dio non ho anchora detto ciò che so. volete un poco che ne dica di piu?
Don.+ Ma piu non potresti, perche ciò che tu sapevi l’hai butato fuora.
Soc.+ Non per Giove, ne anche di mille parti una di quelle cose che faciamo. poi non ho gia detto (veditu?) che togliamo qualche ghiozza d’oglio, poi pigliamo il mangiare per una canna.
Don.+ Postu crepare.
Soc.+ Et che diamo la carne à le ruffiane ne le feste Apaturie, et poi diciamo che gli è stato il gatto.
Don.+ Trista me, tu dici de le baie.
Soc.+ Ne anche non ho detto, che una moglie percosse il marito con la segure: ne che un’altra volta con un beveragio fece impazzire il marito, ne che altre volte una gli fece una busa sotto a’l bagno.
Don.+ Fusti morta.}}<noinclude>{{PieDiPagina|||L{{spazi|5}}''Soc.''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||D’{{Type|l=0.5em|ARISTOFAN}}E.|266}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|lo in barba.|Co.+ Che cosa gli è ò putto? è convenevole chiamarti putto, sino à tanto che non hai pelo in barba.}}
Cli.+ Dice che Euripide hoggi quà hà mandato un’huomo vecchio, suo socero.
Co.+ A che fare, ò per cui consiglio?
Cl.+ A ciò che di ciò che vi consigliate et sete per fare, egli fosse spione et de i consiglij et de le parole.
Co.+ Et à che modo è stato nascoso trà le donne egli ch’è huomo?
Cli.+ Euripide gli hà dato il fuoco, et eglile hà stirpato i peli, et de’l resto come una donna l’ha adornato vestito.
So.+ Credete voi à costui queste cose? qual huomo sì pazzo, chi sofferisse che gli fossero cavati i peli? non credo miga io che la sia cosi. ò dee honorande.
Cli.+ Tu cianci. io non sarei gia venuto à farlo sapere, se non havesse udito questo da quelli che’l sanno certo.
Co.+ Questa cosa si annuntia grave, ma ò donne non bisogna dimorare, ma spionare et cercar l’huomo lì ove egli s’è ascoso, à noi sedendo. et tu anchora trovalo à ciò che habi ò compagno questa et quella gratia.
Cl.+ Lasciami un poco vedere, che sei tu per la prima?
So.+ Ove si voltarà alcuna?
Cl.+ Perche sete ad esser cercate.
So.+ Disgratiata me.
Don.+ Mi domandi tu che sono? son moglie di Cleonimo.}}<noinclude>{{PieDiPagina|||L{{spazi|2}}''ij{{spazi|3}}Cl.''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||D’{{Type|l=0.5em|ARISTOFAN}}E.|267}}</noinclude>{{poem t|c=ac|Don.+ Và via che la tormentarò ben io, et gli domandaro d’i sacrificij de l’anno passato. va un poco
via tu, che non senti perche sei huomo. Tu dimi un poco qual era il primo sacrificio, che noi mostravamo. lasciami vedere qual era ’l primo.
So.+ Bevevamo.
Don.+ Qual era ’l secondo doppo questo?
So.+ Avanti bevevamo.
Don.+ Questo certo l’hai udito da qualch’uno, qual era il terzo?
So.+ Un vasselino mi domandò una donna fuorastiera. non era mica una mastella da l’orina.
Don.+ Niente dici. quà, vien quà ò Clistene, questo è quell’huomo che dici.
Cl.+ Che farò io poi?
Don.+ Spoglialo, per ciò che non dice niuna cosa di vero, ne di stabile.
So.+ Et poi spogliarete una madre di nuove figliuoli.
Don.+ Slargati presto il pettorale ò senza vergogna. come pare ella robusta et gaiarda. et per Giove non hà gia le poppe si come habiamo noi.
So.+ Ma sono sterile, et non ho mai havuto ’l ventre.
Don.+ Hor dunque sei madre di nuove figliuoli? leva su diritto, dove cacciatu sotto la verga? questo gia l’hà abbassato et è ben grossa, et ben colorita.
Cl.+ Et ove è?
Don.+ Un’altra volta và à la parte dinanzi.}}<noinclude>{{PieDiPagina|||L{{spazi|2}}''iij{{spazi|3}}Cl.''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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So.+ Bevevamo.
Don.+ Qual era ’l secondo doppo questo?
So.+ Avanti bevevamo.
Don.+ Questo certo l’hai udito da qualch’uno, qual era il terzo?
So.+ Un vasselino mi domandò una donna fuorastiera. non era mica una mastella da l’orina.
Don.+ Niente dici. quà, vien quà ò Clistene, questo è quell’huomo che dici.
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Don.+ Spoglialo, per ciò che non dice niuna cosa di vero, ne di stabile.
So.+ Et poi spogliarete una madre di nuove figliuoli.
Don.+ Slargati presto il pettorale ò senza vergogna. come pare ella robusta et gaiarda. et per Giove non hà gia le poppe si come habiamo noi.
So.+ Ma sono sterile, et non ho mai havuto ’l ventre.
Don.+ Hor dunque sei madre di nuove figliuoli? leva su diritto, dove cacciatu sotto la verga? questo gia l’hà abbassato et è ben grossa, et ben colorita.
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Don.+ Un’altra volta và à la parte dinanzi.}}<noinclude>{{PieDiPagina|||L{{spazi|2}}''iij{{spazi|3}}Cl.''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||D’{{Type|l=0.5em|ARISTOFAN}}E.|268}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|sempio de la ’ngiuria et de le ingiuste opere et degli scommunicati costumi.|Mezzoco.+1 Hor su principalmente bisogna movere il piede legiero et considerar con silentio, et solamente bisogna in ogni luoco non far dimora, perche tempo è di non piu indugiare, ma à la bella prima bisogna correre viè piu che velocemente gia in torno. horsu cerca et stracerca tosto ogni cosa, se ne i luoghi è ascoso alcun’altro anchora à sedersi, da per tutto dirizza l’occhio anche queste cose da questa banda, et hor considera et cerca ogni cosa bene. per ciò che se non ne sarà celato costui che fa cose de’l diauolo, ei patirà le pene, et apresso di questo à tutti gli altri sarà essempio de la ’ngiuria et de le ingiuste opere et degli scommunicati costumi.}} et dirà poi manifestamente che gli sono i dei, et mostrerà poi à tutti gli huomini che si dee riverire i dei, et giustamente amministrare, et consultar le cose sante et legitime, et far quello che stà bene. et se non faranno questo, saranno cotali supplicij loro. quando uno di quelli sarà trovato far cose nefande et empie, et infiammato di furia, pazzo et infuriato di rabia, se cosa veruna facesse manifesto à vedere sarà à le femine et à gli huomini. perche Giove si vindica de le cose illegitime et crudeli, et subitamente fa la vendetta.
Co.+ Ma pare à noi che ogni cosa quasi sia stata ispianata bene. però non vego niuno altro chi sega.
Don.+ Lascia e dove fugitu? tu, tu non starai? meschiana che son io, meschina, et se mi toglie ’l fanciullino da la tetta, legiero che mi è.
Mn.+ Grida, tu non allattarai mai questo fanciullo, se non mi lasciate andare: ma quì ne le gambe ferito con questa spada sanguinarà l’altare con le rossegiante vene.
Don.+ O trista me, donne non mi aiutarete? non dirizzarete lo stendardo per lo gridore grande. e mi sprezzarete lasciandomi privar de’l figlio unico?}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Co.+ Lascia lascia. ò riverende Parche, che vego io anchora un nuovo miracolo? come egli le hà tutte,
opere di grand’ardire et disfacciatezza, che co-}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||L{{spazi|2}}''iiij{{spazi|3}}sa di''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||D’{{Type|l=0.5em|ARISTOFAN}}E.|268}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|sempio de la ’ngiuria et de le ingiuste opere et degli scommunicati costumi.|Mezzoco.+1 Hor su principalmente bisogna movere il piede legiero et considerar con silentio, et solamente bisogna in ogni luoco non far dimora, perche tempo è di non piu indugiare, ma à la bella prima bisogna correre viè piu che velocemente gia in torno. horsu cerca et stracerca tosto ogni cosa, se ne i luoghi è ascoso alcun’altro anchora à sedersi, da per tutto dirizza l’occhio anche queste cose da questa banda, et hor considera et cerca ogni cosa bene. per ciò che se non ne sarà celato costui che fa cose de’l diauolo, ei patirà le pene, et apresso di questo à tutti gli altri sarà essempio de la ’ngiuria et de le ingiuste opere et degli scommunicati costumi.}} et dirà poi manifestamente che gli sono i dei, et mostrerà poi à tutti gli huomini che si dee riverire i dei, et giustamente amministrare, et consultar le cose sante et legitime, et far quello che stà bene. et se non faranno questo, saranno cotali supplicij loro. quando uno di quelli sarà trovato far cose nefande et empie, et infiammato di furia, pazzo et infuriato di rabia, se cosa veruna facesse manifesto à vedere sarà à le femine et à gli huomini. perche Giove si vindica de le cose illegitime et crudeli, et subitamente fa la vendetta.
Co.+ Ma pare à noi che ogni cosa quasi sia stata ispianata bene. però non vego niuno altro chi sega.
Don.+ Lascia e dove fugitu? tu, tu non starai? meschiana che son io, meschina, et se mi toglie ’l fanciullino da la tetta, legiero che mi è.
Mn.+ Grida, tu non allattarai mai questo fanciullo, se non mi lasciate andare: ma quì ne le gambe ferito con questa spada sanguinarà l’altare con le rossegiante vene.
Don.+ O trista me, donne non mi aiutarete? non dirizzarete lo stendardo per lo gridore grande. e mi sprezzarete lasciandomi privar de’l figlio unico?}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Co.+ Lascia lascia. ò riverende Parche, che vego io anchora un nuovo miracolo? come egli le hà tutte, opere di grand’ardire et disfacciatezza, che co-}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||L{{spazi|2}}''iiij{{spazi|3}}sa di''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||D’{{Type|l=0.5em|ARISTOFAN}}E.|269}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|stizzone.|Don.+ Mà per le dee forsi non t’alegrarai, forsi non farai festa. et se dirai parole scelerate, de scelerati fatti ti rimuneraremo, come e ’l dover per queste cose. et forsi qualche mutata sorte contenerà un mal diverso, ma ti bisogna ben pigliar queste cose, et portar fuora de le legne, et abbrusciare ’l malfattore et arrostirlo incotanente. andiamo à tuor de le fascine ò Mania, et io ti mostraro hoggi ’l stizzone.}}
Mn.+ Impizza sotto et abbruscia tu, et spogliati presto questo Cretico vestimento, et tu de la morte
ò fanciulla incolpa tua madre sola de le donne. che cosa è questa? un’utre pien di vino è diventata la putta, et con questo ha le scarpe à la Persiana. ò donne mie caldissime ò bibacissime, et che con ogni arte vi sforzate et pensate da bevere, ò gran guadagno à gli hosti, et à voi danno anchora, à i vasetti, et a’l sottocoprimento de le vesti.
Don.+ Fà venir de le fascine assai ò Mania, et cacciale sotto.
Mn.+ Ma tu rispondimi di questo, ditu che questa fanciulla hai partorito?
Don.+ Diece mesi io l’ho portata.
Mn.+ Tu l’hai portata?
Don.+ Sì per Diana.
Mn.+ Che tien tre hemine? ò à che modo? dillomi.
Don.+ Che m’hai fatto? hai spogliato la mia fanciullina ò sfaciatazzo?
Mn.+ Si fatta, si grande?
Don.+ Piciola per Giove.
Mn.+ Quanti anni ha ch’è nata? tre stari, ò quatro?
Don.+ Quasi tanto quanto è da le feste di Bacco. ma rendilami.
Mn.+ Non per Apolline questa fanciullina.
Don.+ Abbrusciaremo dunque te.}}<noinclude>{{PieDiPagina|||''Mn.''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||D’{{Type|l=0.5em|ARISTOFAN}}E.|270}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|remi?|Mn.+ Horsu che rimedio mi farà di salute? che isperienza, che consideratione, per ciò che il reo anchor me ha involto in tali trauaglij. non appare anchora. horsu qual messo adunque gli potrei mandare? so ben io anchora la via. io scriverò et mandarò à quello i remi per Palamede, non vi sono poi i remi. onde, di che cosa mi farò io far i remi?}} che poi che se gli mandasi statue per remi, scrivendogli? molto meglio sarebbe. legno erano pur queste cose, et quelle erano legno. ò le mie mani bisogna mettersi ad una cosa ispedita. horsu ò pagine de le tavolette pionate, togliete i tiramenti de’l cortello di calciolari, ambasciadori de le mie fatiche. oime, questa lettera di r, è una mala lettera, và, và per una qualche via ò sentiero, andate, correte, affrettatevi per tutti i luoghi ove si puo andare. che di quà, et di là bisogna tosto.}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Co.+ Noi dunque noi medesime bene diremo, poi che siamo andate piu inanzi. et anchor che ogniuno addice de gran mali de la generation de le donne, che ogni male noi siamo à gli huomini, et da noi viene ogni cosa, le controversie, le contentioni, le seditioni, il noioso cordoglio, la guerra. Horsu mò, se siamo il male, perche ne tolete per moglij? se pur veramente siamo il male, et vietate et comandate che non si venga fuora, ne che ben colte à guardiamo suor de la finestra. ma volete adunque con tanto studio haver cura et custodia del male? et se sarà uscita fuori in qualche luogo una feminuccia, che poi la troviate fuora, impazzite di pazzia et furia. Hor bisogna sacrificare et alegrarsi, se pur è vero. da la parte piu di dentro havete trovato il tristo male, et non l’havete attrovato dentro. et se dormiamo in casa d’alcune altre donne giocando et fatican-}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''dosi''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||D’{{Type|l=0.5em|ARISTOFAN}}E.|271}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|et sgolazzoni assai bene e ladri, e buffoni, et assassini.|Co.+ Noi dunque noi medesime bene diremo, poi che siamo andate piu inanzi. et anchor che ogniuno addice de gran mali de la generation de le donne, che ogni male noi siamo à gli huomini, et da noi viene ogni cosa, le controversie, le contentioni, le seditioni, il noioso cordoglio, la guerra. Horsu mò, se siamo il male, perche ne tolete per moglij? se pur veramente siamo il male, et vietate et comandate che non si venga fuora, ne che ben colte à guardiamo suor de la finestra. ma volete adunque con tanto studio haver cura et custodia del male? et se sarà uscita fuori in qualche luogo una feminuccia, che poi la troviate fuora, impazzite di pazzia et furia. Hor bisogna sacrificare et alegrarsi, se pur è vero. da la parte piu di dentro havete trovato il tristo male, et non l’havete attrovato dentro. et se dormiamo in casa d’alcune altre donne giocando et faticandosi, ogniuno cerca questo male, andando à torno à i letti. e se guarderemo fuor de la finestra, cerca di guardare il male: e se con rossore si partirà, molto più ogn’uno brama di vedere un’altra volta il male che muove la testa. cosi noi manifestamente siamo migliori che non sete voi, et la isperienza si può vedere. diamo la isperienza, quali sono pegiori, noi stimiamo voi e voi stimiate noi. consideriamo un poco e contendiamo, e paragoniamo l’un’e l’altra cosa, comparando e de la femina, e de l’huomo ciaschedun nome. à Nausimaca le stà sotto Carminio, si sà ben quel che fà l’un e l’altro. e Cleofone pur è pegiore veramente che la Salabacca meretrice. contra d’Aristomaca di molto tempo, contro à quella che ha combattuto in Marathone, e contra Stratoni ce niuno di voi ha ardire di combattere, ò guerregiare: ma c’è il meglior di Eubula che fù Senatrice de l’anno passato. che dà consiglio à un’altro? ne questo ancho dirai. cosi noi s’avantiamo d’esser molto migliori de gli huomini. ne anchor se una donna haverà robato fino a’l precio di cinquanta talenti, è accusata. e ne la cità verrà con publichi danari. ma se haverà robato magior cose, che habia tolto un staro di formento de’l marito, in quel dì medesimo quella istessa che ha robato glielo rende. ma noi mostraremo di questi pur assai che fanno questo, et oltre à ciò noi siamo per vedervi et sgolazzoni assai bene e ladri, e buffoni, et assassini.}} et in verità sono anchor pegiori à guardare et conservar i beni paterni. noi havemo bene anchora salva e buona la zucca, la regola, i cavagnuoli, il capello. et à questi nostri huomini è andato in rovina il manego de’l scudo e fuor di casa con la sua lancia. à molti altri poi il scudo è stato gettato giu da le spalle, mentre ch’erano à la guerra.}}
<noinclude><div style="padding-left:2em; padding-right:2em">{{Indentatura|2em}}''Di molte cose noi donne meritamente et giustamente potressimo accusare gli huomini, et fuor di modo d’una cosa piu grande. per ciò che à noi bisogna, se una di noi havrà partorito qualche huomo da bene, colonello ò capitano de l’essercito, pigliarne qualche honore: et che le sia data la prima sedia et il luoco piu honorato, ne le Tenie, e ne le Scire, e ne l’altre feste, che noi sogliamo fare e celebrare. ma se una donna haverà allevato un’huomo timido e tristo e reo, che sia ò taxairco ribaldo, ò governator cattivo, ch’ella di dietro seda ne’l scasio tosata. quella che haverà partorito il gaiardo? mò con che ragione convien ò cità che la madre d’Hiperbolo stia à sedere, vestita ne vestimente bianche, e scapigliata apresso la madre di Lamaco? et à usura dar danari? à cui bisognava, se desse à usura ad alcuno, et ricevesse se l’usura, che niun de gli huomini le desse l’usura, ma portarla via per forza, dicendo questo, cio''</div></div></noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''è che''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||D’{{Type|l=0.5em|ARISTOFAN}}E.|272}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|vi?|Mn.+ Et io pur son quì et il mio sventurato marito Menelao non è anchora venuto, che degio piu stare a’l mondo che non mi facio mangiare à i corvi?}} ma quasi m’accarezza una cosa a’l mio animo, che non ti vaga fallito ò Giove de la speranza che ha ad essere.
Euripide in forma di Menelao.+8 Chi è patrone di queste case sarate et chiuse? chi allogiarebe quelli che hanno patito naufragio e fortuna ne’l mare?
Mn.+ Questi sono i palazzi di Proteo.
Eu.+ Di qual Proteo.
Don.+ O sventuratissimo, ei se ne mente, sì per le dee. che diece anni fà che è morta quella femina.
Eu.+ Et in che paese siamo noi venuti con la barca?
Mn.+ In Egitto.
Eu.+ O infelice me dove habiamo navigato?
Don.+ Creditu niente à questo mal aviato che dice baie? questa è la chiesa di Cerere.
Eu.+ Et esso Proteo è dentro ò di fuora.
Don.+ Non vi e. à che modo ò forastiero non ti vien nausea, come che hai udito che è morta Protea? poi
domandi se è dentro ò di fuora?
Eu.+ Oh, oh che è morta, e dove è stata sotterata?
Mn.+ Questo è il suo sepolcro, ove stiamo à sedere.
Don.+ Ti venga la morte e moriresti bene, che tu osi di chiamare questo altare un sepolcro.
Eu.+ Et perche tu ò forastiera coperta di velo, stai à sedere su queste sedie de sepolcri?
Mn.+ Sono costretta immescolare il letto con le nozze a’l figliuol di Proteo.}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Don.+ Perche ò sventurato ingannitu questo forastie-}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''ro?''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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Euripide in forma di Menelao.+12 Chi è patrone di queste case sarate et chiuse? chi allogiarebe quelli che hanno patito naufragio e fortuna ne’l mare?
Mn.+ Questi sono i palazzi di Proteo.
Eu.+ Di qual Proteo.
Don.+ O sventuratissimo, ei se ne mente, sì per le dee. che diece anni fà che è morta quella femina.
Eu.+ Et in che paese siamo noi venuti con la barca?
Mn.+ In Egitto.
Eu.+ O infelice me dove habiamo navigato?
Don.+ Creditu niente à questo mal aviato che dice baie? questa è la chiesa di Cerere.
Eu.+ Et esso Proteo è dentro ò di fuora.
Don.+ Non vi e. à che modo ò forastiero non ti vien nausea, come che hai udito che è morta Protea? poi
domandi se è dentro ò di fuora?
Eu.+ Oh, oh che è morta, e dove è stata sotterata?
Mn.+ Questo è il suo sepolcro, ove stiamo à sedere.
Don.+ Ti venga la morte e moriresti bene, che tu osi di chiamare questo altare un sepolcro.
Eu.+ Et perche tu ò forastiera coperta di velo, stai à sedere su queste sedie de sepolcri?
Mn.+ Sono costretta immescolare il letto con le nozze a’l figliuol di Proteo.}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Don.+ Perche ò sventurato ingannitu questo forastie-}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||''ro?''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||D’{{Type|l=0.5em|ARISTOFAN}}E.|273}}</noinclude>{{poem t|c=ac|Mn.+ O tardo, che sei venuto ne la man di tua moglie. pigliami, pigliami ò marito con le tue mani. vien ch’io ti basciarò, menami via, menami, menami via, pigliami pur tosto.
Don.+ Piagnerà, per le dee, chiunque ti menerà via, battuto con la facella.
Eu.+ Tu mi vieti che io meni mia moglie figliuola di Tindaro, in Sparta?
Don.+ Oime, come pari tu d’esser cattivo e malitioso, et un qualche compagno de gli consiglij di costui. non senza consideratione poco sa dicevate molte cose d’Egitto. ma costui farà ben la penitentia, che quì viene il soprastante, et arciero, ò sbirro, ò zaffo.
Eu.+ Questa è una mala cosa, ma nascosamente bisogna partirsi.
Mn.+ Et io meschina che farò io?
Eu.+ Stà cheta, che io non t’abandonarò mai, se haverò vita, se non mi lasciaranno le infinite machinationi.
Don.+ Questa corda da piscatore non hà gia tirato à se niente.
Soprastante.+3 Questo è ’l sciagurato, che diceva à noi Clistene. ò tu che fugitu? ò zaffo menalo dentro e ligalo. in su quell’ascia, e poi quì fallo stare et habine guardia, et non gli lasciare andar niuno. ma tien la scoriata et batti color che gli vogliono andare.}}
<noinclude>{{poem t|c=ac|Don.+ Per Giove tu sai molto bene, poi che hora l’huo-}}</noinclude><noinclude>{{PieDiPagina|||M{{spazi|5}}''mo''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Modafix" />{{RigaIntestazione||D’{{Type|l=0.5em|ARISTOFAN}}E.|274}}</noinclude>{{poem t|c=ac|{{Pt|huomini in questa chiesa, et non la ’ntende bene.|Co.+ Horsu noi balliamo (cosa ch’è licita qui à noi donne) quando havemo celebrato le Orgie honorande de le dee ne’i tempi sacri et santi. le quali anchor Pausone reverisce et digiuna, spesso pregandole no di tempo in tempo, che tali feste egli sovente habia in cura. incitati, corri, vien innanzi, vien pianamente con li piedi ne’l cerchio, giungiti una man cò l’altra. ciascuna aggiunga al suono il ballo, và cò i piedi legiermente. ma bisogna cercare in ogni parte volgendo l’occhio, la costitutione et ordine de’l ballo. et canti anchora la generation de gli dij celesti, et riverisca ogni una con voce et con usanza ballaresca. et se alcuno aspetta che una donna cioè io, habia à dire male de gli huomini in questa chiesa, et non la ’ntende bene.}} ma bisogna come se fosse una opera nuova, che ’l ballo sia ben rotondo, e conzisi un andamento ben’accommodato. metti i piedi inanzi, et canta ’l dio Apolline ch’adopera l’aurea lira, et la dea Diana da le frizze signora casta. Ben venga ad Apolline che tira luntano, dammi vittoria, e cantiamo la dea Giunone perfetta. come è ’l dovere, che con tutti i cori giuoca, e conserva le chiavi de le nozze. e prego anchor il pastoral Mercurio et il dio Pane, e le care nimfe che con alegro animo prontamente arridano à i nostri balli. ma inalza prontamente il ballo con amendue le mani, balliamo ò donne, secondo la nostra costuma, e digiuniamo piu presto. horsu ad altre sorti de balli. voltati co’l piede accommodato, intorna e conza tutta la canzona. et tu sij il capo, tu, tu, ò signor Bacco, et io ti celebrarò ne le collationi ballaresche Evion ò Bacco, Dioniso, Bromio, et figliuol di Semele, che d’i coriti diletti per i monti de le nimfe ne le dilettose laudi, Evion, Evion, Eve che balli, et circa à te la riprensione Citheronia fa crepito, et i selvosi monti, et ombrosi, et i monticelli sassosi fanno strepito, et in circondo la frondosa edera de’l capriolo fiorisce à torno à te.
Zaffo.+ Quì piangerai hora à l’aere.
Mn.+ O zaffo ti prego.
Z.+ Non mi pregar tu.}}<noinclude>{{PieDiPagina|||M{{spazi|2}}''ij{{spazi|3}}Mn.''{{spazi|5}}}}</noinclude>
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Autore:Giovanni Claudio Fromond
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||— 284 —|}}</noinclude>d’erano dissimulate le attitudini dolorose dei tronchi negri. Su i culmini delle rocce le nuvole assise non avevano ottenuto la porpora ma una veste di più delicato colore, che le faceva languire: pur taluna levava su le compagne il capo altiero aspirando a una corona di stelle.
“Tu puoi comporre intanto le tue musiche„ proseguiva il demonico “su le meravigliose generazioni di cose che nascono dalle affinità e dai rapporti delle tre forme integrali quando le contempli puramente. V’è nelle loro congiunture e nelle loro attenenze un linguaggio straordinario che tu già comprendi come se tu medesimo lo avessi inventato. Di ciascuna delle loro linee tu puoi fare l’asse d’un mondo. Elle sembrano darti la gioia del continuo creare e del continuo scoprire, e aiutarti a compiere la tua<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione||– {{Sc|xxiv}} – |}}</noinclude>{{Pt|ter|''Unter''}}-''Menschen'', fanatici di una salute senza gioia, che, col vaneggiamento degli asceti abbaia contro il delizioso culto, e vorrebbe con l’ignoranza degli iconoclasti infrangere le belle statue antiche, per erigere sulle rovine degli altari di Bacco e di Venere una tenda-ospedale a beneficio dell’«uomo normale», di quell’uomo senza canti e senza suoni, senza donne e senza vino, che dovrebbe vivere una diecina d’anni più di noi.
Vivere? Oibò! Trascinare per dieci anni di più la noia di un’esistenza somigliante a quella della rana amica dell’acqua, mettere al mondo altri esseri acquatici della stessa specie e guardarsi intorno con occhi imbambolati, come la «bestia trionfante»! E nessun nuovo Nazareno sorgerà a cacciare i profanatori dal tempio; dal tempio del vecchio e del nuovo Dio? Poichè non solo per l’Ellade, ma pure per la Giudea era sacra la vite.
Chi potrebbe nominare tutti gl’illustri che cantarono col re salmista «''Vinum laetificat cor hominis''» o con Orazio, coronato di mirto: «''dulce est desipere in loco''» o i saggi che con Mirza Schaffy pieno il nappo «s’ergevano alti sopra il comune»?
Dirò io de’ vecchi ebrei, padri della vite? Del fortunato Noè che per 900 anni intinse la punta del suo rosso naso nella coppa ricolma? Del savio Sirach, il quale insegnò: «Che cos’è la vita quando non spumeggia il vino»? Di Giosuè e Kaleb, fedeli sacerdoti del Bacco giudaico? E ricorderò io i padri della Chiesa, che ebbero dinanzi agli occhi la «vigna del Signore»? San Crisostomo che lo-<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Lettere - Santa Caterina, volume I, 1922.djvu/308
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione|242|{{Sc|lettere di santa caterina}}|}}</noinclude><section begin="s1" />{{Pt|sino|passino}} con vera umilità e carità fraterna, e con santa pazienzia. Altro non dico. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce, Gesù amore.<section end="s1" />
<section begin="s2" /><div class="titolo"><p>
LII. — ''A Frate Jeronimo da Siena de’ Frati Eremiti di Santo Augustino''<ref>Senese eremitano; a cui Caterina diede quella orazione che scrisse di cinabro; ed egli in Venezia la donò a prete Leonardo Pisani. Forse un Pisani della grande famiglia alla quale, nel tempo nostro, richiedendo il governo austriaco i titoli di nobiltà per riconoscere se illegittimi o insufficienti, essa presentò documenti che la dimostravano nobile innanzi e più della Casa di Asburgo.</ref>
</p></div>
<div class="sottotitolo"><p>
Pasqua d’amore santo. Gioia senza confusione. Non amare le creature divise da Dio, né singole, né l’utilità e bontà loro in comune. Non cercare nell’amore il piacere. Dai ''mezzi-dispiacimenti'' dell’affetto non appagato dedurre una nuova ''santa piccola tenerezza''. Bella imagine del vasello, che compensa quella dell’agnello arrostito allo spiedo. Scoperte del cuore.
</p></div>
Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce,
A voi, dilettissimo e carissimo padre e figliuolo in Cristo Gesù , io Catarina, serva e schiava de’ servi di Dio, scrivo nel prezioso sangue suo; risovvenendomi della parola del nostro Salvatore, quando disse a’ discepoli suoi: «con desiderio io ho desiderato di fare la pasqua con voi prima che io muoia». Così dico io a voi, frate Jeronimo, padre e figliuolo mio carissimo. E se mi domandaste che pasqua desidero di fare con voi; rispondevi: Non e’ è altra pasqua se non quella dell’Agnello immacolato, cioè quella medesima che fece Egli di se a’ dolci discepoli. Oh Agnello dolce, arrostito al fuoco della divina carità, e allo spedone<ref name="pag242">L’agnello pasquale, memoria agli Ebrei della liberazione d’Egitto, ai Cristiani Simboleggia la vittima redentrice. Qui la similitudine è troppo</ref> della {{Pt|san-|}} <section end="s2" /><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||103}}</noinclude>in questi si vede più chiaramente espressa. Inoltre le lave cui restano attaccati tutti questi ferri specolari (tranne quelle di Jaci-Reale) hanno patito alterazione.
Questa identità negli effetti c'induce a dedurre l'identità nelle cause. Avvisano i tre ricordati Fisici, che il fuoco vulcanico sia stato l'autore della formazione di questi cristalli marziali, in quanto che per la sua azione le particelle di tal metallo sieno state separate dalle lave, di cui facevano parte, e sublimate; e che abbattendosi poi qua e là su la superficie, e su gli screpoli delle medesime, si sieno ivi attaccate, e raccolte, prendendo forma regolare. E di vero oltre l'essere naturalissima questa spiegazione, viene anche confermata dal fatto, dimostrante che il ferro ne' crogiuoli si cristallizza in modo analogo, purchè si usino certe avvertenze, come è stato osservato da' Sigg. {{wl|Q21030831|Grignon}}, {{wl|Q809417|Faujas}}, e {{AutoreCitato|Georges-Louis Leclerc de Buffon|Buffon}}. Ed io penso altrettanto del ferro specolare di Stromboli, e voglio dire, che il veemente calorico delle lave, quando erano infuocate, spogliate le abbia di questo metallo, col sublimarlo, il qual poscia siasi attaccato alla loro {{Pt|su-|}}<noinclude>{{RigaIntestazione||G 4}}</noinclude>
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Pagina:Viaggi alle Due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino, vol. 2, 1792 - BEIC IE6332532.djvu/108
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|104}}</noinclude>{{pt|perficie|superficie}}, che ad esso servito ha di punto d'appoggio: e quindi nati sieno i cristalli lamellosi, più o meno grandi, più o meno numerosi, con quelle anomalie che d'ordinario accompagnano le cristallizzazioni. Di fatti dove le altre lave di Stromboli muovono quasi tutte l'ago magnetico, quelle che hanno all'esterno cristallizzazioni di ferro, non fanno su di esso la menoma impressione, per essere state verisimilmente di tal metallo in massima parte spogliate. Ma avendo in generale agito il fuoco su le altre lave, non altrimenti che in quelle che manifestano il ferro specolare, e d'altronde non essendone molto frequenti gli esempli ne' Paesi vulcanizzati (giacchè a riserva dei luoghi sopra indicati, e di alcuni de' Campi Flegrei, Cap. V., io non so che in altri siti vulcanici sia stato questo ferro cristallizzato) convien dire che ad ottenere il medesimo, oltre il fuoco vi concorra qualche altra circostanza, la quale può esser quella dell'unione del ferro col muriato di ammoniaco, sapendosi che per tal unione sublimasi questo metallo, e passa alla miniera di ferro specolare.<noinclude><references/></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||105}}</noinclude>
Veduto abbiamo, che il ferro specolare di Stromboli è in più luoghi coperto dal sulfato di calce; e la formazione di questo sulfato dipendendo dagli acidi del solfo, non possono eglino non avere esercitata la loro azione su tale metallo, per essere la sua cristallizzazione di origine anteriore a questo sal neutro, che di fatti strettamente la involge, e a lei sta sopra. Comecchè cotesti acidi sieno efficacissimi per intaccare, e scomporre le lave più compatte e più dure, nulla però hanno potuto contro i cristalli specolari; i quali hanno resistito del pari agli urti dell'altre cagioni distruggitrici, tra cui tengono parte non picciola i fluidi aeriformi vaganti per l'atmosfera, mostrando essi al presente quel vivace lustro vaghissimo, che ricevettero da prima, malgrado l'antichità della loro genesi, che è quanto dire quella di Stromboli, di cui non abbiamo memoria negli annali del tempo. Di fatti essendo le cristallizzazioni aderenti ad uno scoglio stratoso di lave, che serve di fondamento a quasi tutta l'alzata della Montagna, non possiam ricorrere a' tempi cogniti alla Storia, ma gli è d'uopo<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Viaggi alle Due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino, vol. 2, 1792 - BEIC IE6332532.djvu/110
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<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|106}}</noinclude>rivolgerci ai rimotissimi, in cui si formò l'Isola per opera de' sotterranei accendimenti.
Ed eccoci al termine delle descrizioni dei vulcanici prodotti di Stromboli, voglio dire delle arene, scorie, lave, tufi, pomici, e ferro specolare. Lasciando a parte questo metallo, le pomici, e il tufo, tre produzioni che occupano un picciolissimo angolo di Stromboli, quest'Isola può dirsi formata (per quanto almeno al di fuori ne appare) di scorie, e di lave. E queste scorie, e queste lave essendosi mostrato provenire da rocce porfiriche, parte a base di pietra di corno, parte a base di petroselce, rimane a conchiudere, che Stromboli riconosce la materiale sua origine, e i suoi progressi dal porfido, che fuso per le sotterranee accensioni, e rarefatto per le gazose sostanze elastiche, si è sollevato dal fondo del mare, e che spandendosi ai lati in forma di lave, e di scorie ha a poco a poco formata l'Isola della presente ampiezza. E cotesta roccia porfirica, è pur dessa, che fornisce materia alle presenti eruzioni.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||107}}</noinclude>
Ma innanzi di accostarmi alla fine del Capitolo non voglio preterire due esami, che reputo della maggiore importanza. Nelle mie ricerche sopra i Vulcani uno de' miei divisamenti è stato quello di sottoporre alla fornace i corpi vulcanizzati, per ragguagliare l'attività, e la maniera di agire de' fuochi sotterranei con quelle del fuoco nostrale. E questa comparazione emmi stata, e sarammi in seguito non poco istruttiva. Ma ragionando dell'Isole Eolie, nelle quali ho posto il maggiore mio studio, oltre un tal confronto, ho creduto opportunissimo il farne un altro, che è questo. Dopo l'avere trovato per le mie osservazioni le specie diverse di rocce primitive, che per la loro fusione hanno servito alla formazione di ciascuna di queste Isole, ho voluto soggettare alla fornace altre rocce analoghe, ma tolte da regioni non vulcanizzate, notando come dal fuoco nostro rimangano affette; per avere così un paragone d'altro genere, che prevedeva dovermi essere egualmente vantaggioso che il primo. Questo esame, che è quasi nuovo verrà dunque adesso primamente da me instituito, a cui terrà<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|108}}</noinclude>dietro un altro, che consisterà nel riferire, e nel ponderare ciò che intorno ai fuochi di Stromboli ci hanno lasciato gli Antichi; il che farem pure ragionando dell'altre Isole, essendo opportunissime queste erudizioni a confrontare lo stato d'oggidì di queste Contrade nate per sotterranei incendj con quello de' tempi andati.
E quanto al primo, siccome le principali materie di Stromboli traggono la derivazion loro dalle rocce porfiriche, così brevemente racconterò i risultati ottenuti da diverse di queste rocce naturali esposte, conforme al solito, alla fornace: e pregherò i miei cortesi Lettori al tollerare il tedio nel leggere questi saggi, s'io l'ho tollerato nel farli.
I. Questo porfido è Egiziano. Il suo colore è un rosso cupo: la base compatta, e nelle recenti rotture sottilmente terrosa. Scintilla vivamente all'acciajo, e rompesi in pezzi irregolari. Questa base inzeppa rari sorli neri lustranti lineari opachi, e feldspati abbondanti di due guise, altri quadrangolari, tinti d'un rosso pallido, e quasi opachi, altri pure quadrangolari, ma suddiafani, e brillanti.<noinclude><references/></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||109}}</noinclude>E' noto, che questo porfido riesce gratissimo all'occhio, avvivato che sia da un dilicato pulimento.
Ore 24. di fornace lo fondono perfettamente. Trasmutano adunque la sua base in uno smalto nero, minutamente macchiato di punti grigio-cenerini che sono i feldspati. Questi adunque conservansi intieri. Tale smalto abbonda in vacuità, dà fuoco all'acciajo, meno però del porfido, ha un lustro vivace, e negli angoli è traslucente.
Se poi questa roccia rimanga alla fornace ore 48. continue, allora diventa uno smalto compatto, ed equabilmente nero, per la piena fusione dei feldspati, che con la base formano un tutto omogeneo.
E' stata opinione di molti celebri Naturalisti, che la base dei porfidi Egiziani sia un diaspro: ma la facile fusione di lei alla fornace da vetrai mi persuade del contrario, e veggo andare in questa persuasione taluno de' più accreditati moderni Litologi. Tuttavia ad accertarmi di più intorno a questo affare, ch'io giudicava rilevante, ho voluto far provare ad alcuni diaspri il calorico della<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|110}}</noinclude>stessa fornace; ma la fusione non si è conseguita. Ecco pertanto l'esito de' miei tentativi in cinque specie diverse di diaspri lasciati alla fornace ore 48. in minuti pezzetti.
Il primo diaspro, che ha la giallezza del mele, da strie rossigne interrotta, la grana più silicea, che terrosa, e che piglia una bella politura, ma con poco lustro, è divenuto men pesante, friabilissimo, di un colore che tira al nero del ferro, e le strie rossicce hanno acquistato il colore della cera-lacca. Nessuna fusione è in lui seguita, se si eccettuino alcune parti, che per essere sopra l'altre nel crogiuolo hanno più provata l'energia del fuoco, le quali parti si sono coperte d'una sottillissima sfoglia vetrosa.
Il secondo diaspro del giallo della cera, di grana fina, e silicea, che sfavilla massimamente all'acciajo, e che colla politura si rende vaghissimo, non ha sofferto, che un grado considerabile di calcinazione, per cui si è fatto leggiero, friabile, screpolato, e d'un bruno nericcio. Somigliante colore, e calcinazione, senza quì pure verun principio<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||111}}</noinclude>di fusione si è osservata in un terzo diaspro della rossezza del sangue, di aspetto fra il siliceo, e l'argilloso, e men duro del secondo.
Nessun principio di liquefazione si è tampoco ottenuto dal quarto, e dal quinto diaspro, l'uno d'un rosso cupo, l'altro mischio, ambidue di grana piuttosto silicea, scintillanti al focile, e opachi affatto come lo erano gli altri tre.
Queste cinque qualità di diaspri sono originarie, parte dell'Ungheria inferiore, parte della Germania: e tutte cinque, come si è dimostrato, sono infusibili alla fornace da vetro.
Questi miei tentativi si accordano perfettamente con quelli del Sig. {{AutoreCitato|Jean d'Arcet|D'Arcet}}, il quale trovò la medesima infusibilità in quattro diaspri, non ostante che fossero polverizzati, e provassero la violenza del fuoco destinato a cuocere la porcellana. Cotal pietra è stata non meno trovata infusibile al tubo ferruminatorio del Sig. {{wl|Q3163693|Mongez}}.
Per questi fatti io non posso adunque persuadermi, che la base del porfido in questione sia un diaspro, altrimenti non si sarebbe fusa: e dirò che<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|112}}</noinclude>quella facile fusione che ho da lui conseguita, l'ho pure avuta da altre due specie di porfido orientale.
{{AutoreCitato|Déodat de Dolomieu|Dolomieu}}, e {{wl|Q653453|Delametherie}}, che convengono non essere altrimenti diaspro la base de' porfidi dell'Egitto, discordan però fra loro, volendo il primo che questa base sia un petroselce, e il secondo una pietra cornea. La chimica analisi recata in mezzo da quest'ultimo Autore in un porfido rosso analogo a' miei, la quale dimostra essere la sua base una pietra di corno, mi fa preferire il suo sentimento a quello dell'altro Francese. Fin quì non ho avuto tant'ozio per chimicamente esaminare i porfidi Egiziani da me sottoposti al tormento del fuoco; ma cotale operazione, che non ommetterò certamente, verrà da me indicata in seguito, ove in altri luoghi di quest'Opera cadrà il destro di ragionar nuovamente de' porfidi vulcanici. Ma ritorniamo in cammino.
II. Questo porfido, che è a base di petroselce, di colore rossigno sbiadato, di grana mezzanamente fina, di rottura angolosa, di mediocre durezza, e peso, serra lucentissime squame {{pt|quadrangolari}}<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||113}}</noinclude>{{pt|golari|quadrangolari}} di feldspato, oltre a qualche rara paglietta di mica nera.
Il risultato di questa roccia alla fornace è uno smalto compattissimo, e sfavillante molto all'acciajo, di rottura equabilissima, traslucente agli angoli, e il suo colore è cenerino fosco, con alcuni punti neri, che sono le miche semifuse. I feldspati restano intieri, ma calcinati. Lo smalto alla superficie, dove il calorico era più energico, si è vestito d'un tenuissimo velo di vetro semitrasparente, e di color topazzino.
III. I feldspati del presente porfido, a scaglie rotonde, poco lucenti, e gialliccie, sono incastrati in un fondo petrosiliceo, bruno rossiccio, di rottura squamosa, e che rinserra più punti di steatite.
A fondersi interamente, richiede ore 36. di fornace, e ne risulta un vetro suddiafano duro compatto, del colore del calcedonio vulgare, e che conserva nella loro integrità i feldspati, divenuti quì soltanto lattiginosi.
IV. Il petroselce che serve di base al presente porfido, e che per la pasta, e la grana si avvicina moltissimo alle<noinclude>{{RigaIntestazione|''Tom. II.''|H}}</noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|114}}</noinclude>selci comuni, è semitrasparente, ha il verde di oliva, e i suoi feldspati sono quadrangolari, e di aspetto cangiante.
Alla fornace è infusibile, a riserva della superficie che trasmutasi in un vetro trasparente, e compatto, senza la fusione dei feldspati.
V. I feldspati di questo porfido brillantissimi, e gattizzanti, si trovano in un fondo petrosiliceo, roseo sbiadato squamoso opaco, e di molle durezza.
Alla fornace i feldspati per la calcinazione perdono la bellezza del loro cangiante, e la loro compattezza pei molti screpoli contratti, e la base petrosilicea si trasmuta in un vetro suddiafano, e del colore della fuliggine.
VI. Compattissimo duro e pesante è il presente porfido, la cui base è un petroselce rosso chiaro, di grana equabile, e liscia, con dentro scagliette quadrangolari di luccicanti feldspati.
Non meno di ore 48. di fornace vi abbisognano perchè acquisti questo porfido una imperfetta vetrificazione, traslucida negli angoli, e di color nero, la qual toglie alla roccia la nativa durezza, senza<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||115}}</noinclude>però che i feldspati contratto abbiano un principio di fusione.
Oltre ai descritti sei porfidi a base di petroselce, ho pur fatte le pruove nel medesimo fuoco su diversi schietti petroselci, che quì non dichiaro in particolare, per non dilungarmi soverchiamente. Dirò solo in generale di aver trovato que' petroselci essere refrattarj, che soverchiamente abbondan di silice, e che formano come il punto di passaggio dal petroselce al selce. Per l'opposito gli altri tutti, qual più, e qual meno, sono fusibili.
Diciam ora qualche cosa di alcuni porfidi naturali a base di pietra di corno, soggettati egualmente alla fornace, giacchè diversi di questi provato hanno gl'incendj di Stromboli.
VII. La base del presente porfido non è dura abbastanza per dare scintille all'acciajo. E' bigio-scura, terrosa di rottura diseguale, morbida al tatto, sensibilissimo in essa è l'odore di argilla, ed oltre ad alcuni grani di quarzo pellucido e cristallino, comprende numerosissimi bianchi feldspati, che per restare fortemente intaccati da un temperatojo,<noinclude>{{RigaIntestazione||H 2}}</noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|116}}</noinclude>fanno palese l'alterazione provata dal tempo, e dalle meteore.
La fornace cangia questo porfido in una scoria nera e poco consistente, e i suoi feldspati prendon l'aspetto vetroso, senza però sensibil fusione.
VIII. Questa roccia a prima giunta crederebbesi più presto un granito, che un porfido, per trovarvisi il quarzo, la mica, e il feldspato, se non si riflettesse, che queste tre sostanze vengon legate da un cemento, o pasta comune, che è una pietra cornea piuttosto molle, cenerognola, e di odore argilloso.
Le tre sostanze restano intiere alla fornace; non così il fondo, che le rinchiude, convertitosi in duro smalto nero e lucente.
IX. La base di questo porfido è una pietra di corno di granitura alquanto fina, di durezza bastante per metter scintille al battifuoco, verdognola, e che manda un forte odore terroso. Altri de' suoi feldspati sono in massette grandicelle, e amorfe, di un rosso di mattone, altri hanno cristallizzazioni quadrangolari, e piccole, d'un colore bianco gialletto. Questa roccia alla fornace passa ad<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||117}}</noinclude>uno smalto nero, mezzanamente bollicoso, e duro; rimasi però intieri i feldspati, col solo cangiamento del colore rosso in bianco.
X. La pietra cornea del presente porfido è laminosa, di liscia superficie, atta a rastiarsi col coltello, ed ha il colore tra il verde, e il rossiccio. I suoi feldspati sono romboidali, ed alcuni hanno di lunghezza linee 4½, e di grossezza linee 3.
Alla fornace rimangono intatti, ma il fondo del porfido cangiasi in una scoria nera e dura di bollicelle ripiena.
Lascio di descrivere più altri porfidi a base medesimamente di pietra cornea, nel modo stesso sperimentati, giacchè quanto all'essenziale i risultati sonosi trovati analoghi ai già riferiti. Toccherò solo, che queste diverse specie di porfidi a base di petroselce, e a base di pietra cornea vengono da quelle parti dell'Ungheria, e della Germania, dove per le osservazioni di sperti Viaggiatori non appare alcun vestigio di vulcanizzazione.
Comparando ora le differenze, e le somiglianze nell'avvenuto nelle rocce<noinclude>{{RigaIntestazione||H 3}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||— 351 —|}}</noinclude>cuore più largo. In quella sorta di languido tedio, in quell’ombra snervante ove un infermo approfondiva il suo male mentre una voce inquieta evocava l’imagine d’un vano supplizio tra una flora defunta, la consolatrice apparendo dava d’un tratto al mio spirito una sollevazione di vita e, come una subita luce percotendo la parete oscura fa scintillar nel trofeo la spada immobile, traeva un gran lampo dalla mia volontà riposta. V’era in lei una virtù che avrebbe potuto produrre un frutto portentoso. La sua sostanza avrebbe potuto nutrire un germe sovrumano. Ella era veramente la “nutrice„ ma quale appariva la vergine Antigone al cieco Edipo esule ed errante. Un’immensa moltitudine di creature avide avrebbe potuto abbeverarsi nella sua tenerezza senza esaurirla. Non conservava ella sola, come l’eroina antica, in sé, nel<noinclude><references/></noinclude>
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Candalua
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||— 352 —|}}</noinclude>suo gran cuore, la fiamma geniale mancata al focolare di sua stirpe moribonda? Non era ella unicamente l’anima della triste casa? Massimilla nel suo orto arido, Violante nella sua nube di profumi impallidivano dinnanzi a quella loro sorella che camminava con sì fermo passo e con sì dolce sorriso nella via dell’immolazione.
E io pensai a Colui che doveva venire.
{{nop}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||— 353 —|}}</noinclude>{{Nop}}
Eravamo seduti, io e il principe Luzio, presso un balcone aperto, nell’ora pomeridiana in cui l’ardenza già troppo forte di quel maggio morente cominciava a temperarsi e le nuvole pellegrine stampavano qualche vasta ombra cerulea su la valle accesa. Poiché ricorreva l’anniversario della morte di Re Ferdinando, il principe fedele a commemorare il suo lutto evocava nel mio spirito tutte le tristezze e tutti gli orrori della lunga agonia regale; e là, su i profumi salienti dal giardino chiuso, i lugubri fantasmi si succedevano senza tregua risvegliati dalla voce senile. Il muto viaggio su per l’alture di Ariano e nel Vallo di Bovino tra bufere di neve; i funesti presagi che si levavano a ogni passo; i primi segni del male apparsi in una sera gelida mentre il Re assi-<noinclude><references/></noinclude>
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Candalua
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||— 354 —|}}</noinclude>derato arrancava su i ghiacci che inasprivano l’erta; la sua smania ansiosa di proseguir nel cammino senza indugi come se il destino inesorabile lo incalzasse; lo spaventevole pallore di cui tingevasi all’improvviso in conspetto della folla tra le onoranze ch’egli presentiva estreme; le grida che gli strappava lo spasimo e che copriva il clamore della festa nuziale; il turbamento dei medici adunati intorno al suo letto dubitanti sotto lo sguardo ostile e sospettoso della Regina; il suo scoppio di lagrime al primo entrare della duchessa di Calabria, freschissimo fiore di giovinezza, nella camera già infetta dalle esalazioni del morbo, dov’egli giaceva invecchiato e quasi inebetito dalle sofferenze; poi il tragico addio da lui rivolto alla sua propria statua mentre gli infermieri lo trasportavano in un’altra camera; poi l’imbarco su la nave,<noinclude><references/></noinclude>
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Candalua
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||— 355 —|}}</noinclude>cerimonia triste come un mortorio, e il suo lugubre motto quando la barella fu discesa nel boccaporto allargato a colpi di scure; poi l’arrivo a Caserta, il rapido aggravamento, la dissoluzione putrida del suo corpo nel gran letto circondato d’imagini sacre, di reliquie miracolose, di crocefissi, di lampade, di ceri; infine la pompa del Viatico, il sollevarsi del Re su i guanciali irriconoscibile fra il terrore degli astanti, le ultime parole, la cristiana serenità della morte, la disputa tra la Regina e i dottori per l’imbalsamazione del cadavere, l’assistenza dei soldati intorno alla bara addetti a nettar di continuo le innumerevoli piaghe purulente: tutte le tristezze e tutti gli orrori passavano nelle memorie. E io ascoltando pensavo al duca di Calabria singhiozzante in un angolo come una femminetta. “Ah, che bello e terribile sogno avrebbero<noinclude><references/></noinclude>
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Alex brollo
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|176|giovanni villani|}}</noinclude>
papa, che andava nel regno di Puglia per recarlosi in sua guardia per la Chiesa, per le discordie de’ reali per la morte del re Andreasso, e da’ Fiorentini gli fu fatto grande onore. Andato lui nel Regno, male vi fu veduto da que’ reali e per la reina, e peggio vi fu ubbidito, e ’l paese quasi tutto scommosso in ribellione; e rubellossi l’Aquila per uno ser Lalli cittadino di quella col suo seguito, e coll’aiuto e favore di messer Ugolino de’ Trinci signore di Fuligno, e più altre terre d’Abruzzi a petizione del re d’Ungheria, e il paese tutto corrotto a rubare i cammini, e chi più potea. Il legato colla reina feciono più signori per giustizieri, ma poco furono ubbiditi e temuti. Il legato veggendo così corrotto il paese, se n’andò a dimorare a Benevento, e poco era tenuto a capitale.
{{Ct|f=120%|v=1|t=1|{{§|XII-LXXII|CAP. LXXII.}}}}
{{block|is|Di certi ordini che si feciono in Firenze, che niuno forestiere potesse avere ufici di comune, e come si compiè il ponte a Santa Trinita.}}
Nel detto anno, a dì 18 d’Ottobre, si fece ordine e dicreto in Firenze che neuno forestiere fatto cittadino, il quale il padre e l’avolo ed egli non fossono nati in Firenze o nel contado, non potesse avere alcuno uficio, non ostante che fusse eletto o insaccato, sotto certa grande pena. E questo si fece per molti artefici minuti venuti delle terre d’attorno, sotto titolo de’ reggenti delle {{Pt|ven-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" /></noinclude>potuto alimentare in lui giovine gli odori della morte, per quelle torbide settimane di primavera! In quali superbe e inebrianti meditazioni si sarebbe profondata la mia anima all’ombra dei vasti alberi, e come l’impetuosa agitazione constretta nei tronchi possenti mi sarebbe parsa piccola al confronto della mia!„
Il principe Luzio narrava come un giorno il Duca di Calabria fosse entrato all’improvviso, tutto sbigottito e ansante, nella camera del padre infermo, ad annunziargli la cacciata del Granduca di Toscana, e con qual violenza di parole il Re avesse giudicata la pusillanimità del parente.
— Ah, se Ferdinando non fosse morto! — esclamò il vecchio, con un gesto quasi minaccioso. — Poche ore prima di spirare, egli diceva: “Mi è stata offerta la corona d’Italia....„ Non pensi<noinclude><references/></noinclude>
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Il principe Luzio narrava come un giorno il Duca di Calabria fosse entrato all’improvviso, tutto sbigottito e ansante, nella camera del padre infermo, ad annunziargli la cacciata del Granduca di Toscana, e con qual violenza di parole il Re avesse giudicata la pusillanimità del parente.
— Ah, se Ferdinando non fosse morto! — esclamò il vecchio, con un gesto quasi minaccioso. — Poche ore prima di spirare, egli diceva: “Mi è stata offerta la corona d’Italia....„ Non pensi<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||— 357 —|}}</noinclude>tu, Claudio, che un Borbone la porterebbe oggi sul capo?
— Forse — io risposi con grande rispetto. — E, se così fosse, ai primi onori del Regno dovrebbe essere esaltato il Principe di Castromitrano. Lasciate che io vi dica quanto ammiri la vostra dignità e la vostra fede. Voi siete dei pochissimi, tra i nostri pari, che abbiano mantenuto intatto e intenso il sentimento della virtù di stirpe. Piuttosto che rinunziare al privilegio e prendere un’attitudine disconveniente al vostro orgoglio legittimo, piuttosto che apparire il superstite di voi medesimo, vi siete ritratto dal mondo, ma dopo averlo abbagliato con un supremo splendore di magnificenza; e siete venuto in solitudine ad aspettar l’evento che il Destino riserba alla vostra Casa. La sventura vi ha trattato da grande; poiché v’è anche un privile-<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" /></noinclude>gio di dolore, e il vostro fu ben riconosciuto.
Il volto paterno del principe s’era fatto grave e attento. La venerazione che la sua bella canizie inspirava alla mia anima era assai più profonda di quella manifestata dalla mia parola; ma vi s’aggiungeva una tenerezza di qualità così pura che non poteva essermi data se non da una presenza feminile. Sentii infatti lo spirito di Anatolia. Apparsa su la soglia della porta che si apriva in fondo alla stanza, ella era passata in silenzio lungo la parete e s’era seduta nell’ombra di un angolo, bianca, misteriosa e propizia come un Genio familiare.
— Lontano dal mondo, — io soggiunsi — chiuso in una nube così densa di tristezza, voi avete potuto nutrire fino a oggi la speranza in una risurrezione delle cose che sono morte; ed<noinclude><references/></noinclude>
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Candalua
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||— 358 —|}}</noinclude>gio di dolore, e il vostro fu ben riconosciuto.
Il volto paterno del principe s’era fatto grave e attento. La venerazione che la sua bella canizie inspirava alla mia anima era assai più profonda di quella manifestata dalla mia parola; ma vi s’aggiungeva una tenerezza di qualità così pura che non poteva essermi data se non da una presenza feminile. Sentii infatti lo spirito di Anatolia. Apparsa su la soglia della porta che si apriva in fondo alla stanza, ella era passata in silenzio lungo la parete e s’era seduta nell’ombra di un angolo, bianca, misteriosa e propizia come un Genio familiare.
— Lontano dal mondo, — io soggiunsi — chiuso in una nube così densa di tristezza, voi avete potuto nutrire fino a oggi la speranza in una risurrezione delle cose che sono morte; ed<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||libro duodecimo|177}}</noinclude>
{{Pt|tuna|ventuna}} capitudini dell’arti, ed erano insaccati fra i priori e altri assai ufici. Ed era il loro uno grande fastidio, che con maggiore audacia e prosunzione usavano il loro maestrato e signoria, che non faceano gli antichi e originali cittadini. Bene fu questo motivo e opera de’ capitani di parte guelfa e del loro consiglio, che parea loro vi si mischiassono de’ ghibellini, e per affiebolire il reggimento delle ventuna capitudini dell’arti che reggevano la città; e fu quasi uno cominciamento di rivolgimento di stato per le sequele che ne seguirono appresso, come innanzi faremo menzione. Nel detto anno, a dì 4 d’Ottobre, si serrò l’arco di mezzo del ponte da santa Trinita con tre pile e quattro archi; molto bene fondato e ricco lavorio riuscì, e costò da ventimila fiorini d’oro, e fecevisi in su una pila una molto bella cappella di san Michele Angelo.
{{Ct|f=120%|v=1|t=1|{{§|XII-LXXIII|CAP. LXXIII.}}}}
{{block|is|D’una grande carestia che fu in Firenze e d’intorno in più parti.}}
Nel detto anno 1346, cominciandosi la cagione del mese d’Ottobre e di Novembre 1345, al tempo della sementa furono soperchie piove, sicchè corruppono la sementa, e poi l’Aprile e il Maggio e il Giugno vegnente 1346 non finò di piovere, e talora tempesta, onde per simile modo si perdè la sementa delle biade minute, e le seminate si guastarono; e ciò avvenne in più parti di Toscana e d’Italia, e in Proenza, e in Borgogna, e<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||— 359 —|}}</noinclude>ho ancora nell’orecchio la profezia della vostra fede. Certo, le cose che sono morte risorgeranno; ma trasformate.
Se voi voleste per un sol momento affacciarvi su lo spettacolo che dà oggi il mondo, sentireste il vostro sogno antico cadervi dall’anima come una foglia arida e vi parrebbe inutile per Francesco di Borbone il ricupero del suo piccolo Stato e pur l’acquisto d’Italia. Sia un Borbone o sia un Sabaudo sul trono, il Re è pur sempre assente; poiché non si chiama Re un uomo il quale, essendosi sottomesso alla volontà dei molti nell’accettare un officio ben determinato e angusto, si umilia a compierlo con la diligenza e la modestia di un publico scriba che la tema d’esser licenziato aguzzi senza tregua. Non dico il vero? Né diversamente saprebbe regnare Francesco. Subito dopo la morte del padre, non scrisse egli di suo pu-<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||— 360 —|}}</noinclude>gno un editto per ristabilire gli effetti della Costituzione abolita? e non fu Alessandro Nunziante quegli che impedì fosse promulgato? Ma richiamate alla vostra memoria la lamentosa proclamazione dell’8 dicembre, data dalle casematte di Gaeta. È quello il linguaggio di un Re, e d’un Re vinto?
Avendo ascoltato in silenzio, con le sopracciglia contratte, il principe Luzio disse non senza un’ombra di severità:
— Si vede che è in te il sangue di Gian Paolo Cantelmo.
— È in me il sangue di tutti i miei maggiori. Ah, caro padre (lasciate che io vi dia questo nome!), so bene quanto vi riesca dolorosa la rinunzia a un sogno di giustizia, innanzi a cui tanti e tanti anni è rimasta accesa la fiamma della vostra fede; ma io voglio dirvi che per noi e per i nostri pari non v’è omai<noinclude><references/></noinclude>
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Candalua
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||— 361 —|}}</noinclude>salvezza se non a patto di sostituire il proposito energico all’inutile speranza. Sopportate che io vi parli senza ambagi. È inutile sperare che si levi d’improvviso un qualche bollore eroico nel sangue stagnante di San Luigi. Io ho visitato l’Esule, di recente: egli è pieno d’una placida rassegnazione, dedito alla beneficenza e alla preghiera, memore del suo brevissimo regno come d’un lontano sogno angoscioso. La vostra profezia trarrebbe dalle sue labbra un sorriso incredulo e mite: nulla più. Se il suo spirito migra qualche volta verso il Golfo, non forse Capodimonte ma la cima dei Camaldoli è la sua mèta. Egli s’è assuefatto a una vita modesta e pia: non vede più brillare la corona nelle sue notti. Lasciamolo placidamente dormire!
Il principe fedele aveva chinato il capo sul petto; e io vedevo nella sua<noinclude><references/></noinclude>
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Alex brollo
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|178|giovanni villani|}}</noinclude>
in Francia, onde nacque grande fame e caro nei detti paesi, e a Genova e a Vignone in Proenza, ov’era il papa colla corte di Roma. E ciò avvenne, secondo dissono gli astrolagi e maestri di natura, per la congiunzione passata di Saturno e di Giove e di Marte nel segno d’Acquario, come addietro è per noi fatta menzione. Onde avvenne che già cento anni passati non fu sì pessima ricolta in questo paese di grano e di biada e di vino e d’olio e di tutte cose, come fu in questo anno. E il vino valse di vendemmia il comunale da fiorini sei in fiorini otto il cogno, e quasi non rimasono colombi e polli per difetto d’esca, e valse il paio de’ capponi fiorini uno e lire quattro, e non se ne trovavano; e’ pollastri per Pasqua soldi dodici il paio, e’ pippioni soldi dieci, e l’uova danari quattro o cinque l’uno, e non se ne trovavano; e l’olio montò in lire otto l’orcio. Per difetto di ciò la carne di castrone e di bue grosso e di porco montò da danari venti in soldi undici la libbra, e la vitella da soldi due e mezzo in soldi tredici la libbra, e fu grande caro di frutta e di camangiare; e tutto ciò fu la cagione sopraddetta. Per la qual cosa, avvegna che per gli tempi passati alcuno anno fosse caro, pure si trovava della vittuaglia in alcuna contrada; ma in questo anno quasi non se ne trovava, imperciocchè le terre non rispuosono al quarto, nè tali al sesto del dovuto e usato tempo. E valse di ricolta lo staio del grano presso a soldi trenta, montando ogni dì; e innanzi che fosse l’altra ricolta, a calen di Maggio 1347, montò a fiorini uno d’oro lo staio; e lo staio dell’orzo e delle fave montò a soldi {{Pt|cin-|}}<noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||libro duodecimo|179}}</noinclude>
{{Pt|quanta|cinquanta}} lo staio, e l’altre biade all’avvenante; e la crusca a soldi undici lo staio e più, che non se ne trovava per danari; e sarebbe il popolo morto di fame, se non fosse la larga e buona provedenza fatta per lo comune, come diremo appresso. E fu sì grande la necessità, che le più delle famiglie de’ contadini abbandonavano i poderi, e rubavano per la fame l’uno all’altro ciò che trovavano, e molti ne vennono mendicando in Firenze, e così de’ forestieri d’intorno, ch’era una pietà a vedere e udire, e non si poteano lavorare le terre nè seminare; se non che coloro di cui erano le terre, se volevano che ’l podere si lavorasse, convenia, e convenne, che pascessono quegli che lavoravano, e fornire di seme con grande necessità e costo. E con tutto che l’anno 1329 e del 1340 fosse grande caro, come addietro in quegli tempi facemmo menzione, pure del grano e della biada si trovava in città e in contado; ma in questo anno non si trovava nè grano nè biada, e specialmente in contado a più de’ lavoratori e contadini. Il comune si provvidde e comperonne e fece mercato con caparra di moneta con certi mercatanti genovesi, e fiorentini e altri, di quarantamila moggia di grano di Pelago, di Cicilia, di Sardigna, di Tunisi, di Barberia e di Calavra, e di quattromila moggia d’orzo, ma non se ne potè condurre per la via di Pisa in tutto più che moggia ventiduemila di grano, e moggia millesettecento d’orzo, il quale venne costato, posto in Firenze, fiorini undici d’oro il moggio del grano, e fiorini sette il moggio dell’orzo. Ma perchè non avemmo tutto quello che per lo nostro {{Pt|comu-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|180|giovanni villani|}}</noinclude>
ne fu comperato, fu la cagione che i Pisani aveano carestia grande e simile i Genovesi, che per forza si prendevano il grano della nostra compera giunto in Porto pisano, tanto che si fornivano innanzi a noi; e questo ci diede grande difetto, e più volte grande stretta e paura, e non ce ne potevamo atare. Il comune ne fece venire di Romagna e di Maremma quello che potè avere di grazia da quegli signori e comuni, al di dietro intorno di moggia milledugento, e costò caro, che venne da fiorini undici d’oro il moggio, onde tra d’interesso e calo e spesa, il comune ne perdè più di fiorini trentamila d’oro. Bene si trovò, che certi ch’erano camarlinghi de’ detti uficiali, aveano frodato il comune falsando la misura e ’l peso del pane, e mischiando il gioglio col grano e altre biade, onde ne trassono di guadagno grossa quantità di danari, e quegli furono presi e condannati in fiorini diecimila d’oro a ristituire al comune. E nota, che tutto questo è infamia grande de’ mali cittadini e di coloro che gli chiamano agli ufici, se colpa v’ebbono, come si disse, e confessarono per tormento. Egli era rimaso al comune della provvisione dell’anno passato da moggia millesettecento di grano; sicchè in tutto fu il soccorso e fornimento del comune da ventiseimila moggia di grano, e da millesettecento moggia d’orzo. Al cominciamento l’uficiale del comune fece mettere per dì in piazza moggia sessanta in ottanta di grano a soldi quaranta lo staio; e poi montando il grano a soldi cinquanta e l’orzo a soldi quaranta lo staio; ma tutto questo non fornia per gli molti contadini ch’erano ritratti alla<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||libro duodecimo|181}}</noinclude>
città, sanza gli altri cittadini bisognosi. Feciono fare gli uficiali del comune in sul casolare de’ Tedaldini di porta san Piero, ch’è uno grande compreso, dieci forni con palchi, e chiusi con porte per lo comune, ove aveva uomini e femmine, che di dì e di notte faceano pane della farina del comune sanza abburattare e trarne crusca, ch’era molto grosso e crudele a vedere e a mangiare, e pesava l’uno once sei, che se ne facea per istaio da nove serque, e cocevasene il dì da ottantacinque in cento moggia; e poi si distribuiva la mattina al cenno della campana grossa de’ priori a più chiese e canove per tutta la città, e di fuori delle mastre porte a’ contadini d’intorno presso alla città del piviere di san Giovanni, e d’altri pivieri d’intorno che veniano alle porte per esso, e aveano per bocca due pani il dì danari quattro l’uno. E soprabbondò tanta gente, che ne voleano più di due pani per bocca, che per la calca gli uficiali non potendo resistere, sì ordinaro di dare il pane alle famiglie per iscritte e polizze, due pani per bocca. E trovossi in mezzo Aprile nel 1347, che da novantaquattromila bocche erano, che n’aveano a dispensare per dì; e di questo sapemmo il vero dal mastro uficiale della piazza, che ricevea le scritte e polizze. Omai potete arbitrare come innumerabile popolo era ritratto per la carestia in Firenze a pascersi; e nel detto numero non v’erano i cittadini nè loro famiglie ch’erano forniti, e non voleano pane di comune, o comperavano del migliore pane alla piazza e a’ forni danari otto l’uno, e tale dieci in dodici il meglio, che ciascuno potea fare e vendere pane<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|182|giovanni villani|}}</noinclude>
sanza ordine o di peso o di pregio, e non contando i religiosi mendicanti e i poveri che viveano di limosine, ch’erano sanza numero, perocchè di tutte le terre circostanti erano, per lo caro ch’ayeano, accomiatati e ridotti in Firenze, ond’era una continova battaglia quella de’ poveri e di dì e di notte a’ cittadini. Con tutto il bisogno e la necessità del comune e de’ cittadini, non si accomiatò mai neuno povero, nè forestiere, o contadino, che non fossono al continovo pasciuti di limosine al convenevole, considerando il disordinato caro e fame; ma i più ricchi e buoni e pietosi cittadini faceano di belle e larghe limosine, onde dovemo sperare in Dio, che non guarderà agli soperchi peccati de’ cittadini, che come avemo detto addietro, la città nostra n’è bene fornita; ma per le limosine de’ buoni e cari cittadini, Iddio compenserà, se fia suo piacere e la sua misericordia, come fece a quegli di Ninive, perocchè la lemosina spegne il peccato, disse Iddio. Avvenne, siccome piacque a Dio, per la festa di san Giovanni Battista l’anno 1347, sforzandosi delle primaticce ricolte, subitamente calò il grano novello da soldi quaranta in ventidue, e ’l vecchio del comune in soldi venti lo staio; e l’orzo in soldi undici in dieci. Per questo subito calare del grano, e i fornai e chi facea pane a vendere innarravano il grano a gara, e subitamente il feciono rimontare a soldi trenta lo staio, e feciono postura di non far pane se non con certo loro ordine, per sostenerne il caro. Per la qual cosa il popolo si commosse contro a loro, e fu quasi la città per correre a romore e ad arme, se<noinclude></noinclude>
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| Anno di pubblicazione = 1945
| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
| Anno di traduzione =
| Progetto =
| Argomento = Cinema
| URL della versione cartacea a fronte = Indice:Ricetta per scrivere commedie.pdf
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<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||— XXV —|}}</noinclude>dava l’umor della vite comé «opera divina?» I pontefici, che ripensando al miracolo compiuto da Cristo, prepararono nelle loro Corti una lieta sede al culto di Bacco? Papa Gregorio, a cui {{Wl|Q2080788|Gioacchino Belli}} attribuisce il vanto di conoscere il sapore di tutt’i tini. {{Wl|Q227719|Martino IV}}, celebrato da {{Wl|Q1067|Dante}} come amico della vernaccia, e che intonò, prima di {{Wl|Q5879|Goethe}}, l’''Ergo bibamus''»? {{Wl|Q170389|Benedetto XII}} con la sua magnifica definizione: «''bibamus papaliter''»? {{Wl|Q49237|Leone X}}, che in buona compagnia di Querno, suo poeta di corte, vuotò una interminabile serie di boccali di vino romano, di vin corso e di vino greco? {{Wl|Q101430|Paolo IV}}, adoratore del {{Wl|Q776180|Falerno}}, che anzi usava lavarsi i denti con la {{Wl|Q1165349|Malvasia}}? {{Wl|Q43734|Gregorio XVI}}, che approvava come dose normale un «quartarolo scarso»? {{Wl|Q43739|Pio X}}, figlio d’un oste, la cui sorella oggi ancora dispensa agli avventori la deliziosa bevanda? E il grande riformatore {{Wl|Q9554|Martin Lutero}} - poichè nel regno di Bacco tutti sono stati concordi – che ha trovato il motto «Vino, donna e canto» e ha descritta la mestizia dell’uomo che non ha bevuto «che ha le gambe piagate »?
E i grandi dell’antichità: Alessandro, che, come Bacco vittorioso, dall’alto del cocchio trascinato dalle pantere soggiogò il mondo; gli {{Wl|Q3723502|Elleni}}, che s’inebriarono dell’«ardor di Lieo» e nondimeno anzi appunto per questo crearono il {{Wl|Q34201|Zeus}} di {{Wl|Q38888|Olimpia}} e {{Wl|Q37122|Pallade Atena}} e la dolce {{Wl|Q35500|Afrodite}} e i gruppi del {{Wl|Q10288|Partenone}} e le vergini dell’{{Wl|Q242741|Erechtheion}} e mille e mille altre opere immortali. Gli Elleni<noinclude><references/></noinclude>
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E i grandi dell’antichità: Alessandro, che, come Bacco vittorioso, dall’alto del cocchio trascinato dalle pantere soggiogò il mondo; gli {{Wl|Q3723502|Elleni}}, che s’inebriarono dell’«ardor di Lieo» e nondimeno anzi appunto per questo crearono il {{Wl|Q34201|Zeus}} di {{Wl|Q38888|Olimpia}} e {{Wl|Q37122|Pallade Atena}} e la dolce {{Wl|Q35500|Afrodite}} e i gruppi del {{Wl|Q10288|Partenone}} e le vergini dell’{{Wl|Q242741|Erechtheion}} e mille e mille altre opere immortali. Gli Elleni<noinclude><references/></noinclude>
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{{Ct|<poem>
.... Sugli stolti, vedi,
Ogni cura ha Dio accumulata !
</poem>}}
({{Sc|Orazio}}, Odi, I, 18)
{{Ct|⁂}}
E adesso, lettore benevolo, poichè ti prepari a seguirmi nella cara e lodata terra di Bacco, qualche<noinclude><references/></noinclude>
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.... Sugli stolti, vedi,
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({{Sc|Orazio}}, ''Odi'', I, 18)}}</poem>}}
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<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||— {{smaller|XXV}} —|}}</noinclude>avvertenza prima di metterci in viaggio. Anche in Italia non ogni vino è la bevanda degli Dei; anche l’Italia formicola dei così detti «benzinari», e occorre andar cauti a proclamare la bontà di un vino, imitando l’esempio di quello scolaro, a cui il parroco insegnava il latino facendogli sentire le varie qualità dei prodotti della sua cantina.
Il parroco domandò: ''quomodo est istud vinum?''
Lo scolaro assaggiò e rispose: ''Ista vinus est bona.''
Il parroco sturò un’altra bottiglia e ripetè: ''quomodo est istud vinum?''
Lo scolaro: ''Istud vinum est bonus.''
Il parroco portò in tavola un’altra qualità, la migliore che avesse, e chiese ancora: ''quomodo est Istud vinum?''
Lo scolaro, finalmente, rispose con convinzione ''Istud vinum est bonum!''
Morale: ''Quale vinum tale latinum.''
Dio voglia che il parroco, che nel caso nostro sarà l’oste italiano, dispensi sempre allo scolaro, cioè al sitibondo pellegrino d’Italia, soltanto ''istud vinum bonum!''
Quanto alle ''norme del buon bevitore'', il lettore le troverà qua e là disseminate come perle nel testo. Nell’Alta Italia la quantità non ha grande importanza:
verso il sud cresce il pericolo, aumentando il numero dei bicchieri. In Roma la misura varia secondo lo stomaco, il sesso. Per le signore, Marziale dava il seguente classico barometro; Ida, 3 bicchieri; Lyda 4; Lyka, 5; Nevia, 6; Justina, 7, ciò che non si può<noinclude><references/></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– {{Sc|xxviii}} –|}}</noinclude>dire una quantità eccessiva. Per quanto riguarda
il sesso maschile, lo stesso ottimo Marziale afferma
che appena dopo 7 litri era sicuro di precipitare nel
fossato lungo la strada. Giovenale va più oltre: egli
celebra la coppa lavorata da Partenio «che poteva
contenere otto misure piene ed era degna di placare
la sete di Foco e della moglie di Fusco (la
grande Saufeja!)» Orazio infine consiglia opportunamente
di non bere mai in onore delle muse meno
di nove tazze, e aggiunge anche: ''certare juvat mero.''
Queste regole valevano per l’allegro bevitore classico
senza pensieri, che aveva con sè uno schiavo
* rimorchiatore» ''(advorsitor)'' il quale aveva la briga di ricondurre il padrone a casa. Nei nostri tempi
prosaici ognuno reca la sua propria norma nello
stomaco e non ha generalmente un servo che l’accompagni.
Se vuoi perseverare, seguendo la nobile
Saufeja, senza ricorrere al servizio della penna di
pavone, che ti solletichi le fauci, interromperai frequentemente le libazioni con qualche stuzzichino;
per esempio, con alcune fette di mortadella, che
ti ricorderà l’asino di Balaam. Ti consiglio però
di evitare le ostriche o almeno accertati che siano
state immerse a lungo nel sublimato. Se ti piglia
poi quella pesantezza al capo, che i tedeschi conoscono
sotto il nome di Kater e che i romani chiamano
«il cerchio alla testa», consulta la ricetta
che troverai là dove si parla di Roma. I gloriosissimi
dell’antichità solevano rinfrescarsi la gola fin
dalla mattinata, (''de medio potare die'') e le dieci muse odoravano di vino nelle ore mattutine (''vino fere dulces oluerunt manc Camoenae'').<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||libro duodecimo|183}}</noinclude>
non che gli savi rettori vi rimediarono, e uno che ne fu cominciatore, ne fu impiccato; e il grano tornò in suo stato a soldi ventidue lo staio. E poi in piena ricolta del mese d’Agosto e di Settembre si riposò da soldi diciasette in venti lo staio, bene che poi rimontò per lo caro stato; che fu una grande consolazione al popolo per la fame passata. Ma bene lasciò, com’è usato, ancora alquanta carestia, e per conseguente infermità e mortalità, come per innanzi si troverà leggendo. Lasceremo di questa passione della carestia e fame, e diremo d’altre cose che furono in questi tempi.
{{Ct|f=120%|v=1|t=1|{{§|XII-LXXIV|CAP. LXXIV.}}}}
{{block|is|Come messer Luchino Visconti ebbe la città di Parma.}}
Tenendo la città di Parma i marchesi da Ferrara, che l’aveano comperata da messer Azzo, ovvero messer Ghiberto da Correggio, come in alcuno capitolo addietro facemmo menzione, messer Luchino signore di Milano al continuo la guerreggiava colle sue forze, e coll’aiuto di quegli da Gonzaga signori di Mantova e di Reggio, e per dispetto e contradio di messer Mastino ch’era in lega co’ detti marchesi, i quali per lui la teneano; essendo circondata di qua da quegli della città di Reggio, e di là da Mantova e da Piacenza e da altre terre di messer Luchino, e male poteano avere soccorso da messer Mastino nè da altri loro amici nè da Ferrara sanza grande loro pericolo; si cercarono loro accordo con messer Luchino, al quale<noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|184|giovanni villani|}}</noinclude>
si diede compimento all’uscita del mese di Settembre 1346, e si feciono compari di messer Luchino d’un suo figliuolo, e renderongli Parma, ed ebbono da lui sessantamila fiorini d’oro; e riebbono per patti il loro castello di san Felice e i loro pregioni che teneano quegli da Gonzaga, e con grande festa n’andarono con messer Luchino a Milano a fare il suo figliuolo cristiano, e fermarono lega e compagnia insieme. E nota, s’egli ha tra’ cristiani nullo re, se non fosse quello di Francia e quello d’Inghilterra e d’Ungheria, di tanto podere com’è messer Luchino, che teneva al continuo più di tremila cavalieri a suo soldo, e talora quattro in cinquemila e più, che non è re tra’ cristiani che gli tenga. E signoreggiava le ’nfrascritte diciasette città colle loro castella e contadi, ciò sono Milano, Como, Bergamo, Brescia, Lodi, Moncia, Piacenza, Pavia, Cremona, Crema, Asti, Tortona, Alessandria, Noara, Vercelli, Torino, e ora Parma. Ma guardisi del proverbio che disse Marco Lombardo al conte Ugolino di Pisa, quand’egli era nella sua maggiore felicità e stato; come dicemmo nel suo capitolo, ch’egli era meglio disposto a ricevere la mala meccianza, e così gli avvenne. E messer Mastino signore di undici città le perdè tutte, se non se Verona e Vicenza, e in quelle fu osteggiato. E però non si dee niuno gloriare troppo della felicità mondana, e spezialmente i tiranni; perocchè la fallace fortuna come dà loro con larga mano, così la ritoglie; e questo basti a tanto, che se ne vedrà il fine, che non fia lungo.<noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||libro duodecimo|185}}</noinclude>
{{Ct|f=120%|v=1|t=1|{{§|XII-LXXV|CAP. LXXV.}}}}
{{block|is|Come il conte di Fondi sconfisse la gente della reina moglie che fu del re Andreasso.}}
In questi tempi il conte di Fondi, nipote che fu di papa Bonifazio, a petizione del re d’Ungheria prese Terracina e ’l castello d’Itri presso a Gaeta per cominciare guerra da quella parte alla regina e a’ reali di Napoli, i quali vi mandarono da seicento cavalieri e pedoni assai del Regno, per assediare il detto castello d’Itri. Il conte fece suo isforzo di gente di Campagna, e con dugento cavalieri tedeschi ch’avea, e furono quattrocento a cavallo e gente a piè assai, e con questa gente assalì la detta oste e misegli in isconfitta; ed ebbevi assai di presi e di morti; e la città di Gaeta quasi si ribellò, tenendosi per loro medesimi, sanza rispondere a’ reali o alla regina di Napoli. In questi tempi, all’entrata d’Ottobre, morì a Napoli quella che si facea chiamare imperadrice di Costantinopoli, figliuola che fu di messer Carlo di Valos di Francia, e moglie che fu del prenze di Taranto. Di costei si disse, ch’ordinò colla moglie del re Andreasso sua nipote la morte del detto re, e con più altri signori e baroni, come raccontammo nel capitolo addietro della morte del re Andreasso, per darla per moglie a messer Luigi di Taranto suo figliuolo, come fece poi, come diremo alquanto innanzi. Ed ella dopo la morte del prenze suo marito portò mal nome di sua persona, se vero fu, che palese si dicea, che infra<noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|186|giovanni villani|}}</noinclude>
gli altri suoi amadori tenea messer Niccola Acciaiuoli nostro cittadino per suo amico, ed ella il fece cavaliere, e fecelo molto ricco e grande. Lasceremo alquanto de’ fatti del Regno, e torneremo a’ fatti del re d’Inghilterra.
{{Ct|f=120%|v=1|t=1|{{§|XII-LXXVI|CAP. LXXVI.}}}}
{{block|is|Come fu sconfitto il re David di Scozia dagl'Inghilesi, e preso.}}
Essendo il re d’Inghilterra rimaso di qua da mare all’assedio di Calese, come lasciammo addietro, il re di Francia dopo la sua sconfitta tornò a Parigi, e sommosse tutto il suo reame ed i suoi amici per ragunare gente maggiore che prima, per vendicarsi del re d’Inghilterra, e levarlo dall’assedio di Calese. E oltre a ciò rimandò in Scozia David di Bruce re di Scozia, che fu con lui alla battaglia di Creci, e diegli molti danari e gente d’arme, acciocchè di Scozia venisse con sua oste in Inghilterra. Il quale giunto in Scozia, e sappiendo che ’l re d’Inghilterra era colla sua oste degl’Inghilesi a Calese, raunò sua oste di bene cinquantamila uomini tra a cavallo e a piè di suoi Scotti, e colla gente che gli avea data il re di Francia passò in Inghilterra insino alla città di Durem, faccendo grande danno al paese di ruberia e d’arsioni. Certi baroni ch’erano rimasi in Inghilterra alla guardia del reame, onde fu capo.... non isbigottiti perchè non vi fosse il loro re, raunarono bene sedicimila uomini di buona gente d’arme tra a cavallo e a piè, la più grande parte<noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||libro duodecimo|187}}</noinclude>
Inghilesi e Gualesi, e francamente vennono contro al re di Scozia e sua oste, ch’erano tre tanti di loro, e nel valico della riviera dell’Ombro gli assalirono vigorosamente. Gli Scotti dal subito assalto dubitandosi che gl’Inghilesi non fossono in maggior quantità di gente, si misero in volta e furono sconfitti, e molti Scotti vi rimasono presi e morti, e fuvvi preso il loro re David e il figliuolo, e menati presi a Londra; e ciò fu a dì 16 d’Ottobre 1346. E nota, che ancora fia esemplo, che ’l nostro Iddio Sabaoth fa vincere e perdere le battaglie a cui gli piace, non guardando a numero o forza di gente, secondo i suoi giudicii per gli peccati de’ re e de’ popoli.
{{Ct|f=120%|v=1|t=1|{{§|XII-LXXVII|CAP. LXXVII.}}}}
{{block|is|Ancora della guerra di Guascogna dalla gente del conte d’Orbi a’ Franceschi.}}
Dopo la sconfitta ch’ebbe il re di Francia dal re d’Inghilterra a Crecì, siccome addietro facemmo menzione, il conte d’Orbi, ch’era per lo re d’Inghilterra in Guascogna, non istette ozioso, ma più vigorosamente e con più audacia e baldanza con sua oste procedette contra la gente del re di Francia, cavalcando il paese; e la gente del re di Francia impaurita e sbigottita molto, perocchè se n’era ito messer Giovanni figliuolo del re con sua oste, e venutosene verso Parigi per la vittoria ch’ebbe il re d’Inghilterra sopra il re di Francia a Crecì; sì gli s’arrendè la terra di san Giovanni Angiuliem, e la città di Pettieri, e {{Pt|Lisi-|}}<noinclude></noinclude>
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Pagina:Villani - Cronica, Tomo VII, 1823.djvu/192
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|188|giovanni villani|}}</noinclude>
{{Pt|gnano,|Lisignano,}} e Minorto, e Santi in Santogna, con più altre castella e ville, sanza alcuna risistenza, e quelle rubò d’ogni sustanzia, e ritennesi san Giovanni e Lisignano e Minorto, e quelle fornì di sua gente per guerreggiare il paese; onde il paese era in grande tremore, e tutta Tolosana infino a Tolosa. Fatto il conte d’Orbi il detto conquisto, fornì le dette terre e frontiere di gente d’arme, e tornossi in Inghilterra. Partito il conte d’Orbi del paese, que’ di Pettieri colle loro vicinanze, sanz’altro capitano del re di Francia, feciono una cavalcata, credendosi riprendere Lisignano che facea loro una grande guerra, e furonvi isventuratamente isconfitti dal conte di Monforte, ed erano tre cotanti che la gente del re d’Inghilterra; e così avviene a chi è in volta di fortuna. Lasceremo alquanto della guerra del re di Francia e del re d’Inghilterra, e diremo del nuovo eletto imperadore messer Carlo di Boemia.
{{Ct|f=120%|v=1|t=1|{{§|XII-LXXVIII|CAP. LXXVIII.}}}}
{{block|is|Come Carlo re di Boemia fu confermato per lo papa e per la Chiesa a essere imperadore, e come prese la prima corona.}}
Nel detto anno 1346, in Avignone in Provenza ov’era il papa colla corte, essendovi venuti ambasciadori del re di Boemia colla sua confermazione della elezione dell’imperio fatta in lui, come addietro facemmo menzione, il papa a priego e istanza del re di Francia, e per abbattere il titolo dell’imperio al dannato Bavaro, sì {{Pt|confer-|}}<noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||libro duodecimo|189}}</noinclude>
{{Pt|mò|confermò}} essere degno imperadore il detto Carlo con aiuto di santa Chiesa, commendandolo il papa di molte virtù in suo sermone in piuvico concistoro, ove furono tutti i cardinali e vescovi e prelati ch’erano in corte, e chi vi volle essere, promettendo ogni aiuto e favore alla sua dignità che si potesse per santa Chiesa, e dandogli licenzia che si potesse coronare della prima corona nella Magna, ov’egli volesse, e da quello vescovo o arcivescovo che gli piacesse, non stante il luogo consueto d’Asia la Cappella, o coronarsi per l’arcivescovo di Cologna; e ciò fu a dì 6 di Novembre. Il detto Carlo avuto dal papa sua confermagione, sanza indugio, non potendosi coronare ad Asia la Cappella per la forza del Bavaro e de’ suoi amici ch’erano in que’ paesi raunati con forza d’arme per contastarlo, si fece coronare a una terra che si chiama Bona presso a Cologna, in forza di lui e di suoi amici, non tenendo tre di campo in arme, come è di consueto, e dice il dicreto e ciò fu il dì di santa Caterina, a dì 25 di Novembre 1346. E pochi signori e baroni della Magna furono alla sua coronazione, perchè la maggiore parte teneano con Lodovico di Baviera chiamato Bavaro. Lasceremo alquanto delle novità di là da’ monti e del nuovo imperadore, infino che luogo e tempo sarà, e torneremo a dire de’ fatti di Firenze e de’ nostri paesi che furono in quegli tempi.<noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|190|giovanni villani|}}</noinclude>
{{Ct|f=120%|v=1|t=1|{{§|XII-LXXIX|CAP. LXXIX.}}}}
{{block|is|Di novità fatte in Firenze per cagione degli ufici del comune.}}
Nel detto anno, avendosi in Firenze novelle della confermazione e della coronazione del nuovo imperadore Carlo di Boemia, come detto avemo, considerato ch’egli era nipote dello ’mperadore Arrigo di Luzimborgo il quale fu all’assedio di Firenze, e trattocci come suoi nimici e ribelli, come ne’ suoi processi al suo tempo facemmo menzione; e con tutto che il papa e la Chiesa mostri di favoreggiarlo, per quelli della parte guelfa in Firenze se n’ebbe gran sospetto. E sentendo e sappiendo come le borse dell’elezioni de’ priori aveano mischiate contro al loro volere e’ più dicevano ch’erano ghibellini sotto nome d’artefici delle ventuna capitudini dell’arti, e d’essere buoni uomini e popolani, più consigli se ne tennero per correggere le dette elezioni de’ priori. Ma era tanto il podere delle capitudini dell’arti e degli artefici, e per temenza di non commovere la terra a romore e ad arme, che si rimase di non fare cerna, o toccare la lezione de’ priori; ma per contentare in parte i guelfi, si fece a dì 20 di Gennaio decreto e riformagione, che d’allora innanzi, nullo ghibellino il quale, egli o il suo padre o congiunto, dal milletrecento in qua fosse stato rubello, o in terra rubella, o venuto a bandiera spiegata contro al nostro comune in su’ nostri terreni, non potesse avere niuno uficio; e se<noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||libro duodecimo|191}}</noinclude>
fosse eletto, fosse pena agli elettori e a lui che ricevesse l’officio fiorini mille d’oro, o la testa se non pagasse fra certo tempo; e che neuno altro il quale non fosse riputato vero guelfo e amatore di parte di santa Chiesa, bene ch’egli nè i suoi non fossono stati ribelli nè contro al comune, non potessono avere alcuno uficio, pena lire cinquecento; e le signorie, ove fossono accusati, pena lire mille se nol condannassono; e la pruova di ciò si dovesse fare per sei testimoni di piuvica fama, approvati i detti testimoni per gli consoli dell’arte dell’accusato, se fosse artefice, e se fosse scioperato, approvati i detti sei testimoni per gli priori, e’ dodici loro consiglieri; e furonne condannati per la detta riformagione fatta certi artefici, fra’ quali fu Bartolo di Gruerio in lire cinquecento, perchè accettò l’uficio de’ sedici sopra i falliti; e altri cittadini rifiutarono altri uficii per non esserne condannati nè riceverne vergogna, e in loro luoghi ne furono chiamati altri. E qui cominciò il principio de’ fatti della parte per gara degli ufici del comune: e questo basti.
{{Ct|f=120%|v=1|t=1|{{§|XII-LXXX|CAP. LXXX.}}}}
{{block|is|Di novità che furono in Arezzo per simile cagione degli ufici.}}
All’entrare d’Ottobre 1346, nella città d’Arezzo si levò romore, e furono sotto l’arme, per cagione de’ guelfi d’Arezzo, ond’erano capo i Bostoli, per potere meglio tiranneggiare i loro cittadini, dicendo, che troppi ghibellini parea loro<noinclude></noinclude>
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{{Ct|f=200%|v=5|Ricetta per scrivere commedie}}
<i>Se i referendum fossero ancora di moda, proporrei a Quarta parete di bandirne uno, che potrebbe procurare delle risposte curiose e forse proficue, questo: </i>Come si scrive una commedia?
<i>Esistono utilissimi libri che insegnano, per esempio, a fare da cucina; e perchè, allora, un nostro autore drammatico - uno, s'intende, di quelli bravi, che vanno per la maggiore e sanno il mestiere e tutti i segreti dell'arte scenica - non pensa ad una specie di ''Re dei cuochi'', di ''Talismano della felicità'', di ''Artusi del teatro''?
Un libro, insomma, che contenga tutte le ricette della moderna cucina teatrale? Pensate che volume prezioso potrebbe venirne fuori! Quale pozzo di scienza, quale inestinguibile fonte per i nostri assetati commediografi! Un libro da andare a ruba tra i devoti di Talia.
Ricordo che parecchi anni fa un critico assai arguto ebbe l'idea di attribuire a un personaggio di sua invenzione, esperto in cose teatrali e d'altro, e per di più un tantino filosofo ed epicureo, un breviario — rimasto incompleto per la morte del personaggio in cui erano ironicamente dettate: le precise norme «per fare delle buone commedie»., Allora — mettiamo una trentina d'anni addietro —, la critica diceva molte cose che erano già state dette prima e che sono
state ripetute anche dipoi. E, tanto per non cambiare, la critica piangeva sulla decadenza dell'arte drammatica, parlava di crisi di autori e di attori, invocava nuove forze per la salazione in extremis della scena di prosa, esaltava o bistrattava e condannava alla gogna i tentativi nuovi, o che parevano tali. Perchè anche allora c'erano i rivoluzionari che volevano spazzar via dai palcoscenici, violentemente, tutto quello che sembrava vecchio, e perciò superato, per instaurarvi il
e tante altre cose che erano, o parevano al giovanile entusiasmo
dei banditori: sacrosante e bellissime. Si gri-
duna: Bisogna distrug-
gerè il mestiere! op-
pure: Fuori dal tem-
piocattini mercanti!».
.D. anche: Dobbiamo
rinnovarci! I nostri pol-
moni hanno bisogno di
aria diversa... Basta con
gli artifizi e con le tran-
sazioni ecc, ecc.
ne a detta di Goethe-
tante quante asseri-
va di averne, trovate
l'autore di Turandot.
Più tardi anche Gé-
rard de Narval s'accinse ad una analoga
fatica, per vedere quante azioni dramma-
tiche fossero possibili nel teatro, e si fer-
mò ventiquattro.
L'ultimo scopritore, il signor Georges
Polti, invece, s'è trovato d'accordo con il
nostro Guzzi e ha fissato le situazioni in
trentasei, corrispondenti ad altrettanti ba-
siliari emozioni, delle quali ha ricer.
cato le suddivisioni, calcolandole. a
circa milleduecento. Tutto il teatro,
antico e moderno e dell'avvenire, c'è com-
preso, senza possibili deroghe e senza
evasioni. Regole matematiche. Nulla di
utopistico in tutto questo. Ogni situazione
hu il suo titolo è i suoi invarcabili confini.
Situazione numero uno, L'implorazione;
numero due, La vendetta; numero ven-
totto, Gli amori contrastati, numero tren-
ta L'errore giudiziario; numero trentasei
Dedicata a Remigio Paone
C'era poi, naturalmente, chi reagiva a
questi iconoclast. Si ierò anche qualche
ritico ilustre, vecchio e perciò tradizio-
malista, a ripetere che il teatro è teatro,
che a teatro l'arte della preparazione è
multo, se non tutto, che c'è artifizio e ar-
tifizio e che, volere o non volere, a teatro
c'è anche lo spettatore, colui che paga il
suo h biglietto e ha tutto il diritto di
dire su e dinon annoiarsi... Ma ecco
farsi avanti, in mezzo al dilagare di tan-
te contese verbali, il critico di cui si è det-·
to poco sopra e lanciare il suo breviario di
cucina teatrale », una raccolta di ricet-
te che doveva accontentare tutti i gusti.
Ricette semplici, si capisce, di facile ese-
cuzione, da servire anche ai cuochi di me-
diocre valore, cioè agli ingegni mediocri.
Ogni ricetta era il resultato di prove e
riprove, ossia di una lunga esperienza:
esperienza non dello scrivente soltanto...
ma di altri autori, piccoli e grandi. Così
nuovi arrivati nell'arringo teatrale non
avevano che la fatica della scelta. Chi vo-
lena dedicarsi al dramma; non doveva
fer altro che frugare tra le ricette dei:
rammi: chi alla commedia, tra le ricette
delle commedie, e via di seguito per la
tragedia, la farsa, la rivista. Il critico di-
videva la sua cucina teatrale in antipasti,
primi piatti, arrosti, intermezzi e dolci,.
facendo corrispondere a ciascun tipo di..
viranda un genere di teatro. Naturalmen-
te, per ogni lavoro erano presentate più
ricette, secondo l'esempio di molti illustri
e ricchi autori che avevano rifatto sott'al-
tro titolo le opere dei loro predecessori e
- pare se n'erano trovati benissimo.
L'idea, sebbene lanciata per scherzo, e-
To geniale e non ci volle molto perchè,
varcate le Alpi. trovasse in Francia chi
tu. prendesse sul serio e lo trattasse se-3
riamente in 2 volume intitolato Les
trente-six. situations dramatiques, autore.
Georges Polti. Ma questo nuovo Re dei
cuochi dell'arte drammatica. che si dava
molte arie di Cristoforo Colombo del tea-
tro, in realtà aveva scoperto assai poco,
perché prima di lui, molto prima un ita-.
lione di gran tama, il signor Carlo Goz-
zi. poeta arguto e fantasioso. aveva espo-
sto già qualche cosa di simile e affermata
lo stessa sintetica legge. Sicuro, l'esube-
rante veneziano aveva scritto egli pure.
in giorno, che nel teatro d'ogni tempo
non c'erano più di trentasei situazioni.
Non so se le avesse trovate tutte e tren-
idsei: certo, si era guardato dall'enume-..
Terle. Molti anni dopo. invece, il maestro
degli esteti moderni e del dramma stori-·
co. Schiller, si era fermato davanti al
precetto di Carlo Gozzi e aveva cercato
34 maggior numero, di situazioni dram-
che non riuscendo però ad accertar-
(l'ultima situazione), I rimorsi. In questa
ultima situazione ci sono tre elementi. o
personaggi fondamentali: il Colpevole, la
Vittima, l'Interrogatore o Giudice. It ri-
morso pito presentarsi sotto diversi aspet-
ti: rimorso di un delitto ignorato, come
ne Manfredo di Byron; rimorso di un
un parricidio, come nelle Eumenidi di
Eschilo o nell'Oreste di Euripide: rimorso
dun delitto consapevole, come in Delitto..
QUARTA PARETE
e castigo di. Dostojewskij, ecc. ecc. Poi,
tutte le sottospecie, a seconda che la colpa
sia volontaria, reale, immaginaria, preme-
ditata, casuale, con complici o senza, e
a seconda delle conseguenze.
Magnifico, nevvero? Una scoperta stra-
biliante. Il prezioso filo, che pareva scom-
purso col nostro Gozzi, si è ritrovato ed
oggi abbiamo chi può guidarci nell'oscu-
ro labirinto dell'immaginazione. Tutti pos-
sono diventare autori drammatici. Non
c'è che da acquistare il volume del signor
Polti e poi la fatica della scelta. Nelle
trentasei ricette ognuno può trovare, sen-
za troppo scervellarsi, un argomento, e
con quello scrivere una bella commedia.
Un momento: bella potrà dirla soltanto
il pubblico, quando arriverà alla ribalta,
se ci arriverà. Si, perchè le ricette sono
una eccellente cosa, ma poi ci vuole il
cuoco; e il cuoco, se ha intelligenza, buon
gusto e sopratutto coscienza, spesso, mol-
to spesso dovrebbe seguire l'esempio di
un illustre scrittore dell'Ottocento, quel
tale Ferdinando Martini che, interrogato
come si facesse a scrivere una commedia,
rispondeva testualmente cosi: «Ecco, si
piglia carta, penna e calamaio, e si scri-
ve: Atto primo, Scena prima; si seguita
cosi fino alla fine, e si sottoscrive J. B.
Poquelin detto Molière, ed è fatta La
scuola delle mogli. Ma se poi si vuole sa-
pere soggiungeva Ferdinando Martini -
come faccio a scrivere una commedia; al-
lora dirò lo comincio dal pensare un
personaggio, anzi dal ripensare, perché
bisogna che l'abbia visto e osservato nel-
la vita reale, perché nel mondo della fan-
tasio io non so immaginare, per esempio,
nè un Eugenio vecchio, nè un Girolamo
giovine... Poi, secondo il minore o mag-
giore grado di simpatia che m'ispira, se-
condo l'indole sua, lo ammoglio o lo la-
scio celibe; se ha moglie, apro la porta di
casa sua a due battenti e ci fa entrare
gente di ogni età; se é celibe, lo mando
in casa degli altri. Egli passa così accan-
to ad un numero ragguardevole di perso-
ne insulse, con le quali lo trattengo; fin-
che si trova quel tale o quella tale pres-
so cui mi pare possa fermarsi senza che
accada qualcosa. E se accade, osserve gli..
eventi della loro successione e nella lo-
To logica conseguenza; e passo una setti-
mana, un mese, accompagnando i perso-
naggi del dramma che va via via svolgen-
dosi, e parlo con loro e li ascolto e li con-
siglio. E quando personaggi, incidenti,
scioglimento, ogni cosa insomma è al po-
sto; allora arriva il momento di scrivere
la commedia. E allora, rileggo I rusteghi.
di Papà Goldoni... e non la scrivo x.
Ecco una trentasettesima ricetta non
contemplata nè dal Gozzi, nè dal signor
Polti: una ricetta che molti e molti altri ·
scrittori di commedie dovrebbero oggi.
scrupolosamente seguire. Per il bene lo-
ro, del pubblico e specialmente del tea-
tro.
</i>
{{A destra|Mario Corsi}}
paginas<noinclude><references/></noinclude>
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2025-06-04T05:48:22Z
Pic57
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/* Problematica */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="2" user="Pic57" />{{RigaIntestazione|18 ottobre 1945|Quarta parete|}}</noinclude>
{{Ct|f=200%|v=5|Ricetta per scrivere commedie}}
<i>Se i referendum fossero ancora di moda, proporrei a Quarta parete di bandirne uno, che potrebbe procurare delle risposte curiose e forse proficue, questo: </i>Come si scrive una commedia?
<i>Esistono utilissimi libri che insegnano, per esempio, a fare da cucina; e perchè, allora, un nostro autore drammatico - uno, s'intende, di quelli bravi, che vanno per la maggiore e sanno il mestiere e tutti i segreti dell'arte scenica - non pensa ad una specie di ''Re dei cuochi'', di ''Talismano della felicità'', di ''Artusi del teatro''?
Un libro, insomma, che contenga tutte le ricette della moderna cucina teatrale? Pensate che volume prezioso potrebbe venirne fuori! Quale pozzo di scienza, quale inestinguibile fonte per i nostri assetati commediografi! Un libro da andare a ruba tra i devoti di Talia.
Ricordo che parecchi anni fa un critico assai arguto ebbe l'idea di attribuire a un personaggio di sua invenzione, esperto in cose teatrali e d'altro, e per di più un tantino filosofo ed epicureo, un breviario — rimasto incompleto per la morte del personaggio — in cui erano ironicamente dettate le precise norme «per fare delle buone commedie». Allora — mettiamo una trentina d'anni addietro —, la critica diceva molte cose che erano già state dette prima e che sono state ripetute anche dipoi. E, tanto per non cambiare, la {{Ct|L=0.4em|critica}} piangeva sulla decadenza dell'arte drammatica, parlava di crisi di autori e di attori, invocava nuove forze per la salvazione in extremis della scena di prosa, esaltava o bistrattava e condannava alla gogna i tentativi nuovi, o che parevano tali. Perchè anche allora c'erano i rivoluzionari che volevano spazzar via dai palcoscenici, violentemente, tutto quello che sembrava vecchio, e perciò superato, per instaurarvi il
verbo novello, quello della verità, e tante altre cose che erano, o parevano al giovanile entusiasmo dei banditori sacrosante e bellissime. Si gridava: Bisogna distruggere il mestiere! oppure: «Fuori dal tempio i cattivi mercanti!», o anche: «Dobbiamo rinnovarci! I nostri polmoni hanno bisogno di aria diversa... Basta con gli artifizi e con le transazioni», ecc. ecc.
C'era poi, naturalmente, chi reagiva a questi iconoclasti. Si levò anche qualche critico ilustre, vecchio e perciò tradizionalista, a ripetere che il teatro è teatro, che a teatro l'arte della preparazione è molto, se non tutto, che c'è artifizio e artifizio e che, volere o non volere, a teatro c'è anche lo spettatore, colui che paga il suo h biglietto e ha tutto il diritto di dire la sua e di non annoiarsi... Ma ecco farsi avanti, in mezzo al dilagare di tante contese verbali, il critico di cui si è detto poco sopra e lanciare il suo breviario di
cucina teatrale », una raccolta di ricet-
te che doveva accontentare tutti i gusti.
Ricette semplici, si capisce, di facile ese-
cuzione, da servire anche ai cuochi di me-
diocre valore, cioè agli ingegni mediocri.
Ogni ricetta era il resultato di prove e
riprove, ossia di una lunga esperienza:
esperienza non dello scrivente soltanto...
ma di altri autori, piccoli e grandi. Così
nuovi arrivati nell'arringo teatrale non
avevano che la fatica della scelta. Chi vo-
lena dedicarsi al dramma; non doveva
fer altro che frugare tra le ricette dei:
rammi: chi alla commedia, tra le ricette
delle commedie, e via di seguito per la
tragedia, la farsa, la rivista. Il critico di-
videva la sua cucina teatrale in antipasti,
primi piatti, arrosti, intermezzi e dolci,.
facendo corrispondere a ciascun tipo di..
viranda un genere di teatro. Naturalmen-
te, per ogni lavoro erano presentate più
ricette, secondo l'esempio di molti illustri
e ricchi autori che avevano rifatto sott'al-
tro titolo le opere dei loro predecessori e
- pare se n'erano trovati benissimo.
L'idea, sebbene lanciata per scherzo, e-
To geniale e non ci volle molto perchè,
varcate le Alpi. trovasse in Francia chi
tu. prendesse sul serio e lo trattasse se-3
riamente in 2 volume intitolato Les
trente-six. situations dramatiques, autore.
Georges Polti. Ma questo nuovo Re dei
cuochi dell'arte drammatica. che si dava
molte arie di Cristoforo Colombo del tea-
tro, in realtà aveva scoperto assai poco,
perché prima di lui, molto prima un ita-.
lione di gran tama, il signor Carlo Goz-
zi. poeta arguto e fantasioso. aveva espo-
sto già qualche cosa di simile e affermata
lo stessa sintetica legge. Sicuro, l'esube-
rante veneziano aveva scritto egli pure.
in giorno, che nel teatro d'ogni tempo
non c'erano più di trentasei situazioni.
Non so se le avesse trovate tutte e tren-
idsei: certo, si era guardato dall'enume-..
Terle. Molti anni dopo. invece, il maestro
degli esteti moderni e del dramma stori-·
co. Schiller, si era fermato davanti al
precetto di Carlo Gozzi e aveva cercato
34 maggior numero, di situazioni dram-
che non riuscendo però ad accertar-
(l'ultima situazione), I rimorsi. In questa
ultima situazione ci sono tre elementi. o
personaggi fondamentali: il Colpevole, la
Vittima, l'Interrogatore o Giudice. It ri-
morso pito presentarsi sotto diversi aspet-
ti: rimorso di un delitto ignorato, come
ne Manfredo di Byron; rimorso di un
un parricidio, come nelle Eumenidi di
Eschilo o nell'Oreste di Euripide: rimorso
dun delitto consapevole, come in Delitto..
QUARTA PARETE
e castigo di. Dostojewskij, ecc. ecc. Poi,
tutte le sottospecie, a seconda che la colpa
sia volontaria, reale, immaginaria, preme-
ditata, casuale, con complici o senza, e
a seconda delle conseguenze.
Magnifico, nevvero? Una scoperta stra-
biliante. Il prezioso filo, che pareva scom-
purso col nostro Gozzi, si è ritrovato ed
oggi abbiamo chi può guidarci nell'oscu-
ro labirinto dell'immaginazione. Tutti pos-
sono diventare autori drammatici. Non
c'è che da acquistare il volume del signor
Polti e poi la fatica della scelta. Nelle
trentasei ricette ognuno può trovare, sen-
za troppo scervellarsi, un argomento, e
con quello scrivere una bella commedia.
Un momento: bella potrà dirla soltanto
il pubblico, quando arriverà alla ribalta,
se ci arriverà. Si, perchè le ricette sono
una eccellente cosa, ma poi ci vuole il
cuoco; e il cuoco, se ha intelligenza, buon
gusto e sopratutto coscienza, spesso, mol-
to spesso dovrebbe seguire l'esempio di
un illustre scrittore dell'Ottocento, quel
tale Ferdinando Martini che, interrogato
come si facesse a scrivere una commedia,
rispondeva testualmente cosi: «Ecco, si
piglia carta, penna e calamaio, e si scri-
ve: Atto primo, Scena prima; si seguita
cosi fino alla fine, e si sottoscrive J. B.
Poquelin detto Molière, ed è fatta La
scuola delle mogli. Ma se poi si vuole sa-
pere soggiungeva Ferdinando Martini -
come faccio a scrivere una commedia; al-
lora dirò lo comincio dal pensare un
personaggio, anzi dal ripensare, perché
bisogna che l'abbia visto e osservato nel-
la vita reale, perché nel mondo della fan-
tasio io non so immaginare, per esempio,
nè un Eugenio vecchio, nè un Girolamo
giovine... Poi, secondo il minore o mag-
giore grado di simpatia che m'ispira, se-
condo l'indole sua, lo ammoglio o lo la-
scio celibe; se ha moglie, apro la porta di
casa sua a due battenti e ci fa entrare
gente di ogni età; se é celibe, lo mando
in casa degli altri. Egli passa così accan-
to ad un numero ragguardevole di perso-
ne insulse, con le quali lo trattengo; fin-
che si trova quel tale o quella tale pres-
so cui mi pare possa fermarsi senza che
accada qualcosa. E se accade, osserve gli..
eventi della loro successione e nella lo-
To logica conseguenza; e passo una setti-
mana, un mese, accompagnando i perso-
naggi del dramma che va via via svolgen-
dosi, e parlo con loro e li ascolto e li con-
siglio. E quando personaggi, incidenti,
scioglimento, ogni cosa insomma è al po-
sto; allora arriva il momento di scrivere
la commedia. E allora, rileggo I rusteghi.
di Papà Goldoni... e non la scrivo x.
Ecco una trentasettesima ricetta non
contemplata nè dal Gozzi, nè dal signor
Polti: una ricetta che molti e molti altri ·
scrittori di commedie dovrebbero oggi.
scrupolosamente seguire. Per il bene lo-
ro, del pubblico e specialmente del tea-
tro.
</i>
{{A destra|Mario Corsi}}
ne a detta di Goethe-
tante quante asseri-
va di averne, trovate
l'autore di Turandot.
Più tardi anche Gé-
rard de Narval s'accinse ad una analoga
fatica, per vedere quante azioni dramma-
tiche fossero possibili nel teatro, e si fer-
mò ventiquattro.
L'ultimo scopritore, il signor Georges
Polti, invece, s'è trovato d'accordo con il
nostro Guzzi e ha fissato le situazioni in
trentasei, corrispondenti ad altrettanti ba-
siliari emozioni, delle quali ha ricer.
cato le suddivisioni, calcolandole. a
circa milleduecento. Tutto il teatro,
antico e moderno e dell'avvenire, c'è com-
preso, senza possibili deroghe e senza
evasioni. Regole matematiche. Nulla di
utopistico in tutto questo. Ogni situazione
hu il suo titolo è i suoi invarcabili confini.
Situazione numero uno, L'implorazione;
numero due, La vendetta; numero ven-
totto, Gli amori contrastati, numero tren-
ta L'errore giudiziario; numero trentasei
Dedicata a Remigio Paone<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|192|giovanni villani|}}</noinclude>
che fossono mischiati tra loro negli ufici e nel reggimento della città; e convenne che si facesse la cerna, e che i ghibellini, ch’erano ne’ sacchi ovvero bossoli per essere rettori e uficiali, ne fossono tratti. E tutto questo avvenne per la gelosia del nuovo imperadore, onde seguì poi assai di sconcio alla città d’Arezzo e a’ detti della casa de’ Bostoli, come si troverà innanzi leggendo.
{{Ct|f=120%|v=1|t=1|{{§|XII-LXXXI|CAP. LXXXI.}}}}
{{block|is|Come la città di Giara in Ischiavonia s’arrendè a Veneziani.}}
Nel detto anno, il dì di san Tommaso di Dicembre, la città di Giara in Ischiavonia, ove i Veneziani erano stati sì lungamente ad assedio, per diffalta di vittuaglia s’arrenderono al comune di Vinegia, salve le persone e l’avere, rimanendosi sotto la signoria di Vinegia per lo modo che s’erano innanzi che si rubellassono; e il re d’Ungheria, a cui petizione e baldanza Giara s’era rubellata, e di ragione n’era signore e sovrano, come addietro facemmo menzione, non gli potè soccorrere per diffalta e fame ch’era in Ischiavonia, e non vi potè venire nè mandare sua oste, nè potella fare fornire. Ed eziandio il detto re d’Ungheria non potè seguire sua impresa di passare in Puglia, per carestia e fame che fu quasi in tutta Italia e in più parti, e maggiormente in Ischiavonia.<noinclude></noinclude>
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{{Ct|f=120%|v=1|t=1|{{§|XII-LXXXII|CAP. LXXXII.}}}}
{{block|is|Di certe novità che furono nel castello di Samminiato del Tedesco, e come si dierono alla signoria e guardia del comune di Firenze per cinque anni.}}
Nel detto anno 1346, del mese di Febbraio, essendo podestà di Samminiato messer Guiglielmo degli Oricellai popolano di Firenze, volendo fare giustizia di certi malfattori i quali erano masnadieri de’ Malpigli e de’ Mangiadori, le dette case con loro isforzo e de’ loro amici con armata mano levarono la terra a romore, e per forza tolsono i malfattori al podestà, volendo disfare gli ordini del popolo, se non che i popolani di Samminiato furono ad arme, e con subito soccorso delle masnade de’ Fiorentini ch’erano nel Valdarno di sotto a cavallo e a piè che vi trassono, il popolo si difese e guarentì, e ’l comune di Firenze vi mandò loro ambasciadori per riformare la terra, e così feciono; per la qual cosa il popolo e comune di Samminiato, di loro buona volontà diedono la signoria e guardia della loro terra al comune di Firenze per cinque anni. Poi per fortificare il popolo di Samminiato si fece a dì 13 d’Ottobre 1347 riformagione in Firenze, ch’e’ grandi di Firenze s’intendessono e fossono grandi e trattati per grandi di Samminiato, acciocchè non potessono fare forza o violenza a’ popolani, e ch’e’ grandi di Samminiato s’intendessono essere nel numero de’ gran<noinclude></noinclude>
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{{block|is|Di certe novità che furono nel castello di Samminiato del Tedesco, e come si dierono alla signoria e guardia del comune di Firenze per cinque anni.}}
Nel detto anno 1346, del mese di Febbraio, essendo podestà di Samminiato messer Guiglielmo degli Oricellai popolano di Firenze, volendo fare giustizia di certi malfattori i quali erano masnadieri de’ Malpigli e de’ Mangiadori, le dette case con loro isforzo e de’ loro amici con armata mano levarono la terra a romore, e per forza tolsono i malfattori al podestà, volendo disfare gli ordini del popolo, se non che i popolani di Samminiato furono ad arme, e con subito soccorso delle masnade de’ Fiorentini ch’erano nel Valdarno di sotto a cavallo e a piè che vi trassono, il popolo si difese e guarentì, e ’l comune di Firenze vi mandò loro ambasciadori per riformare la terra, e così feciono; per la qual cosa il popolo e comune di Samminiato, di loro buona volontà diedono la signoria e guardia della loro terra al comune di Firenze per cinque anni. Poi per fortificare il popolo di Samminiato si fece a dì 13 d’Ottobre 1347 riformagione in Firenze, ch’e’ grandi di Firenze s’intendessono e fossono grandi e trattati per grandi di Samminiato, acciocchè non potessono fare forza o violenza a’ popolani, e ch’e’ grandi di Samminiato s’intendessono essere nel numero de’ {{Pt|gran-|}}<noinclude></noinclude>
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{{block|is|Di certe novità che furono nel castello di Samminiato del Tedesco, e come si dierono alla signoria e guardia del comune di Firenze per cinque anni.}}
Nel detto anno 1346, del mese di Febbraio, essendo podestà di Samminiato messer Guiglielmo degli Oricellai popolano di Firenze, volendo fare giustizia di certi malfattori i quali erano masnadieri de’ Malpigli e de’ Mangiadori, le dette case con loro isforzo e de’ loro amici con armata mano levarono la terra a romore, e per forza tolsono i malfattori al podestà, volendo disfare gli ordini del popolo, se non che i popolani di Samminiato furono ad arme, e con subito soccorso delle masnade de’ Fiorentini ch’erano nel Valdarno di sotto a cavallo e a piè che vi trassono, il popolo si difese e guarentì, e ’l comune di Firenze vi mandò loro ambasciadori per riformare la terra, e così feciono; per la qual cosa il popolo e comune di Samminiato, di loro buona volontà diedono la signoria e guardia della loro terra al comune di Firenze per cinque anni. Poi per fortificare il popolo di Samminiato si fece a dì 13 d’Ottobre 1347 riformagione in Firenze, ch’e’ grandi di Firenze s’intendessono e fossono grandi e trattati per grandi di Samminiato, acciocchè non potessono fare forza o violenza a’ popolani, e ch’e’ grandi di Samminiato s’intendessono essere nel numero de’ {{Pt|gran-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|194|giovanni villani|}}</noinclude>
{{Pt|di|grandi}} di Firenze. E ordiñossi di rinforzare la rocca e fare una via chiusa di muro largo braccia sedici dalla rocca alle mura di fuori, con una porta, alle spese del comune di Firenze e di quello di Samminiato, acciocchè il comune di Firenze avesse spedita entrata alla guardia della detta rocca. E ordinossi di fare uno ponte sopra il fiume d’Elsa alle spese di quegli due comuni, acciocchè quando bisognasse ad ogni tempo la forza de’ Fiorentini potesse essere in Samminiato alla loro difesa.
{{Ct|f=120%|v=1|t=1|{{§|XII-LXXXIII|CAP. LXXXIII.}}}}
{{block|is|Di certe novità e ordini che si feciono in Firenze per lo caro ch’era, e per la mortalità che fu.}}
Essendo in Firenze e d’intorno il caro grande di grano e d’ogni vittuaglia, come poco addietro avemo fatta menzione, essendone afflitti i cittadini e’ contadini, spezialmente i poveri e impotenti, perchè ogni dì venia montando il grano e la diffalta; e oltre a ciò conseguente cominciò grande infermità e mortalità, il comune provvide e fece decreto a dì 13 di Marzo, che neuno potesse essere preso per neuno debito di fiorini cento, o da indi in giuso, infino alle calende d’Agosto vegnente, salvo all’ufficiale della mercatanzia da lire venticinque in su, acciocchè gl’impotenti non fossono tribolati de’ loro debiti, avendo la passione della fame e della mortalità. E oltre a ciò feciono ordine, che neuno potesse vendere lo<noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||libro duodecimo|195}}</noinclude>
staio del grano più di soldi quaranta; e chi ne recasse di fuori del contado di Firenze, avesse dal comune uno fiorino d’oro del moggio; ma non si potè osservare, che tanto montò la carestia e diffalta, che si vendea fiorini uno d’oro lo staio, e talora lire quattro; e se non fosse la provvisione del comune, come dicemmo addietro, il popolo moria di fame. E per la Pasqua della resurrezione di Cristo, in calen d’Aprile 1347, il comune fece offerta di tutti i pregioni ch’erano nelle carcere, che riavessono pace da’ loro nimici, stati in pregione da calen di Febbraio addietro, e qualunque v’era per debito di lire cento in giù, rimanendo obbligato al suo creditore; e fu grande bene e limosina, che nella pregione era già cominciata la mortalità, e ogni dì morivano nelle carcere due o tre pregioni; furono gli offerti in quello di centosettantatrè, che ve ne avea più di cinquecento, e i più in grande povertà. E poi all’uscita di Maggio per le suddette cagioni si fece riformagione per lo comune di Firenze, che qualunque fosse nelle carcere per bando da fiorini cento d’oro in giù, ne potesse uscire pagando al comune in danari contanti soldi tre per lira di quello fosse condannato o sbandito, iscontando ancora i soldi diciassette per lira al comune del debito che ora avea chi lo volea comperare per ventotto o trenta per cento da coloro che doveano avere dal comune. Certi gli pagarono e uscirono di bando e di pregione, ma non furono guari; tanto era povero il comune e popolo de’ cittadini, per lo caro e per l’altre avversità occorse.<noinclude></noinclude>
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{{Ct|f=120%|v=1|t=1|{{§|XII-LXXXIV|CAP. LXXXIV.}}}}
{{block|is|Di grande mortalità che fu in Firenze in questi tempi, ma più grande altrove, come diremo appresso.}}
Negli anni di Cristo 1347, come pare che sempre segua dopo la carestia e fame, si cominciò in Firenze e nel contado infermità, e appresso mortalità di gente, e spezialmente in femmine e fanciulli, il più in povere genti, e durò infino al Novembre vegnente detto anno; ma però non fu così grande, come fu la mortalità del 1340, come addietro facemmo menzione; ma arbitrando al grosso, ch’altrimenti non si può sapere in tanta città quant’è Firenze, ma in digrosso, si stimò che morissono in questo tempo più di quattromila persone, il più femmine e fanciulli; morirono bene de’ venti l’uno; e fecesi comandamento per lo comune, che neuno morto si dovesse bandire, nè sonare campane alle chiese ove i morti si sotterravano, perchè la gente non isbigottisse d’udire di tanti morti. E la detta mortalità fu predetta dinanzi per li maestri in strologia, dicendo, che quando fu il solstizio vernale, cioè che quando il sole entrò nel principio dell’Ariete del mese di Marzo passato, l’ascendente che fu nel detto solstizio fu il segno della Vergine, e ’l suo signore, cioè il pianeto di Mercurio, si trovò nel segno dell’Ariete nell’ottava casa, che significa morte; e se non che il pianeto di Giove, ch’è fortunato e di vita, si ritrovò col detto Mercurio<noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||libro duodecimo|197}}</noinclude>
nella detta casa e segno, la mortalità sarebbe stata infinita, se fosse piaciuto a Dio. Ma noi dovemo credere e tenere per certo, che Dio permette le dette pestilenze e l’altre cose a’ popoli e alle città e a’ paesi per punizione de’ peccati, e non solamente per corsi de’ pianeti e delle stelle, ma talora, siccome signore dell’universo e del corso del cielo, come gli piace e quando e’ vuole, fa accordare il corso delle stelle al suo giudicio; e questo basti in questa parte e d’intorno a Firenze del detto degli astrolagi. La detta mortalità fu maggiore in Pistoia e in Prato e nelle nostre circostanze all’avvenante della gente di Firenze, e maggiore in Bologna e in Romagna, e maggiore in Vignone e in Proenza ov’era la corte del papa, e per tutto il reame di Francia. Ma infinita mortalità, e dove più danno fece, fu in Turchia, e in quegli paesi d’oltremare, e fra’ Tartari. E avvenne tra’ detti Tartari grande giudicio di Dio e maraviglia quasi incredibile, e fu pure vero e chiaro e certo, che tra ’l Turigi e ’l Cattaio nel paese di Parca, e oggi di Cassano signore de’ Tartari in India, si cominciò uno fuoco uscito di sotterra, ovvero che scendesse dal cielo, che consumò uomini, bestie, case, alberi, e le pietre e la terra, e vennesi distendendo più di quindici giornate attorno con tanto molesto, che chi non si fuggì fu consumato, e consumò ogni creatura e abitante istendendosi al continuo. E gli uomini e le femmine che scamparono del fuoco, di pistolenza morirono. Alla Tana, in Trebisonda e in tutti quegli paesi, non rimase per la pistilenza de’ cinque l’uno, e molte terre vi sobissarono tra<noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|198|giovanni villani|}}</noinclude>
per pistilenzia e per tremoti grandissimi e folgori. E per lettere di nostri cittadini degni di fede ch’erano in que’ paesi, a Sebastia piovve grandissima quantità di vermini grandi uno <ref>{{nsb|c7|282|4}}</ref> sommesso con otto gambe, tutti neri e coduti, e vivi e morti, con appuzzare tutta la contrada, e spaventevoli a vedere; e cui pugnevano, attossicavano come veleno. E in una terra del soldano chiamata Allidia, non rimasono se non femmine, e quelle per rabbia magnavano l’una l’altra. E più maravigliosa cosa e quasi incredibile contarono, che avvenne in Arcagia, che uomini e femmine e ogni animale vivo diventarono a modo di statue morte a modo di marmorito, e i signori d’intorno al paese sì si propuosono di convertirsi alla fede cristiana; ma sentendo il ponente e paese de’ cristiani tribolati di simili pistolenze, si rimasono nella loro perfidia. E a porto Talucco, in una terra che ha nome Lucco, inverminò il mare bene dieci miglia fra mare, uscendone e andando fra terra fino alla detta terra di Lucco, per la quale ammirazione assai se ne convertirono alla fede di Cristo. Crescendo la detta pistolenza infino in Turchia e in Grecia, e avendo prima cerco tutto il Levante e Misopotamia e Siria e Caldea e Suría e Cipri e Creti e Rodi e tutte l’isole dell’Arcipelago di Grecia, poi scese in Cicilia e in Sardigna e in Corsica e all’Elba, e per simile modo tutte le marine e riviere di nostri mari; e otto galee de’ Genovesi ch’erano ite nel Mare maggiore, non ne tornarono se non quattro piene d’infermi, morendo al continuo; e quegli che giunsono a Genova tutti vi morirono, e corruppe l’aere {{Pt|do-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||libro duodecimo|199}}</noinclude>
{{Pt|ve|dove}} arrivavano, e chiunque si trovava con loro poco appresso morivano. Ed era una maniera d’infermità, che non giaceva l’uomo tre dì, apparendo nell’anguinaia o sotto le ditella certi enfiati chiamati gavoccioli, e tali ghianducce, e tali gli chiamavano bozze, e sputavano sangue. E il prete che confessava l’infermo, o coloro che ’l guardavano, spesso s’appicava loro la detta infermità e pistolenza per modo, che ogni infermo era abbandonato di confessione e di sagramento e di medicine e di guardie. Per la qual cosa e isconsolazione il papa fece decreto, perdonando colpa e pena a’ preti che confessassono o dessono sagramento all’infermo, o gli visitasse o guardasse. E durò questa pistolenzia fino a ....., e rimasono desolate di genti molte provincie e città. E per questa pistolenzia, acciocchè Iddio la cessasse, e guardassene la nostra città di Firenze e d’intorno, si fece solenne processione a mezzo Marzo 1347, e durò tre dì. E tali sono i giudicii di Dio per punire i peccati de’ viventi. Lasceremo della materia, che assai è stata spiacevole e crudele, e diremo alquanto de’ processi di Carlo di Boemia nuovo eletto imperadore de’ Romani.
{{Ct|f=120%|v=1|t=1|{{§|XII-LXXXV|CAP. LXXXV.}}}}
{{block|is|Come Carlo di Boemia eletto nuovo imperadore venne in Chiarentana.}}
Nel detto anno 1347, all’uscita del mese d’Aprile e all’entrante di Maggio, Carlo re di Boemia, nuovamente eletto a essere imperadore e già {{Pt|con-|}}<noinclude></noinclude>
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Le lettere di S. Caterina da Siena/LII
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|200|giovanni villani|}}</noinclude>
fermato per la Chiesa, come addietro facemmo menzione, con aiuto di cavalieri di messer Luchino Visconti signore di Milano, e di messer Mastino della Scala signore di Verona, venne in Chiarentana per racquistare il paese, che in parte gli succedea per retaggio della madre, e per avere spedita l’entrata d’Italia; e rendeglisi la città di Trento e quella di Feltro e quella di Civita di Belluna colla forza del patriarca d’Aquilea per comandamento del papa, e arse e dibruciò il borgo e terra di Buzzano, e puose l’assedio a Tiralla. Sentendo ciò il marchese di Brandimborgo figliuolo del Bavaro, che ancora cusava ragione in parte della detta contrada per la madre, e ancora per la nimistà e impresa contra il suo padre Bavaro, avendosi fatto eleggere imperadore lui vivendo, si venne della Magna con grande cavalJeria per soccorrere Tiralla e racquistare il paese. Sentendo la sua venuta il detto Carlo eletto imperadore, e ch’egli era con maggiore potenza di gente che lui, si partì con sua oste dall’assedio del detto Tiralla con alcuno danno di sua gente e con vergogna, perdendo parte del paese acquistato. Lasceremo alquanto de’ suoi fatti, e diremo ancora del processo della guerra del re di Francia e del re d’Inghilterra, che ancora ne cresce materia.
{{Ct|f=120%|v=1|t=1|{{§|XII-LXXXVI|CAP. LXXXVI.}}}}
{{block|is|Di certo parlamento che fece il re di Francia per andare contro al re d’Inghilterra.}}
Nel detto anno, il dì di domenica d’ulivo, il re di Francia fece grande raunata di suoi baroni<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||libro duodecimo|201}}</noinclude>
a Parigi, e fece suo parlamento, richieggendo tutti i suoi baroni e prelati e comuni di suo reame d’aiuto per fare oste sopra il re d’Inghilterra, ch’era con sua oste sopra a Calese all’assedio, come lasciammo addietro. E giurò di non fare pace o triegua con lui infino a tanto che non avesse fatta vendetta della sconfitta ricevuta a Crecì, e dell’onta che ’l re d’Inghilterra avea fatta alla corona di Francia, d’essere venuto con sua oste in sul reame di Francia, e d’essere ancora all’assedio di Calese. Il quale saramento non potè osservare, ma procacciò e fecene suo potere, raunando tutti i suoi baroni e prelati e caporali e di grandi uomini di sue città al suo parlamento. Nel quale parlamento tutti quegli del reame gli promisono aiuto di gente d’arme, e i gentili uomini e gli altri di sussidio di moneta. E fece trarre di san Dionigi la ’nsegna d’oro e fiamma, la quale per usanza non si trae fuori mai, se non per grandi bisogni e necessità del re e del reame: la quale è addogata d’oro e di vermiglio; e quella diede al duca di Borgogna, nobile e gentile uomo e pro’ in arme; e comandò a tutti che s’apparecchiassono di seguirlo alla sua richesta; e poi si partì il parlamento, e ognuno seguì le sue bisogne.
{{Ct|f=120%|v=1|t=1|{{§|XII-LXXXVII|CAP. LXXXVII.}}}}
{{block|is|Del parlamento che fece il re d’Inghilterra co’ Fiamminghi e col duca di Brabante.}}
In questo medesimo tempo, lo re d’Inghilterra, lasciata sua oste ordinata e fornita a Calese ov’era<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|202|giovanni villani|}}</noinclude>
all’assedio, venne in Fiandra, e là fece suo parlamento co’ rettori delle buone ville, e fuvvi il duca di Brabante e il giovane conte di Fiandra, rimaso del conte suo padre che morì alla battaglia di Creci in servigio del re di Francia. E in quello parlamento ordinarono insieme lega e compagnia contro al re di Francia; e promisono parentado, di dare al figliuolo del duca di Brabante per moglie una figliuola del re d’Inghilterra, e al giovane conte di Fiandra la figliuola del duca di Brabante; e ordinarono guidatore di Fiandra e del giovane conte il marchese di Giullieri. E ciò fatto, il re d’Inghilterra si tornò alla sua oste allo assedio di Calese. Ma partito di Fiandra il re e il detto parlamento, i detti parentadi e lega non si osservarono per lo duca di Brabante, nè per lo giovane conte di Fiandra, come assai tosto innanzi faremo menzione, per procaccio e spendio del re di Francia. Lasceremo alquanto di dire della detta guerra, e diremo d’altre novità d’Italia, e della nostra città di Firenze. CAP. LXXXVIII
{{block|is|Di novità e discordia che furono nella città di Genova.}}
Nel detto anno 1347, del mese d’Aprile, essendo i Genovesi tra loro in discordia tra’ gentili uomini e il popolo, trattarono di dare il reggimento della terra, quasi mediatore tra loro, a messer Luchino Visconti signore di Milano, e mandarongli ambasciadori il popolo per se, per<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||libro duodecimo|203}}</noinclude>
dargli la signoria limitata a certo termine; e i nobili e’ grandi aveano mandato loro ambasciadori al detto che gliela voleano dare libera la signoria, tenendosi male contenti del reggimento del doge e del popolo, che non voleano dargli libera la signoria. Per la qual cosa tornati a Genova i detti ambasciadori, si levò il popolo a romore e ad arme, e corsono sopra i grandi, e presono da cinquanta di loro, pure de’ migliori, e impuosono loro di pena lire centomila di genovini, e convenne che gli pagassono al comune; e racchetossi il romore nella città, rimanendo il doge e il popolo signori della città; e de’ caporali delle case de’ grandi il doge mandò a’ confini in diverse parti; ma i più ruppono i confini e fecionsi rubelli, e poi, come diremo innanzi, vennono sopra Genova. E in questo mese d’Aprile essendo arrivate in Porto pisano due galee carche di grano che veniano di Cicilia, comperato per gli uficiali del comune di Firenze, ed essendo in Genova grande caro, mandarono loro galee in Porto pisano, e combatterono le dette galee, e per forza le menarono a Genova, pagandone poi con mali pagamenti i mercatanti che aveano il carco dandone loro quel che a loro piacque. Per la quale ingiuria e tirannia fatta per li Genovesi al comune di Firenze, subitamente montò il grano, e valse in Firenze soldi quarantacinque lo staio, e poi salì tosto fiorini uno d’oro, e più. E per questa cagione e oltraggio de’ Genovesi, ebbe in Firenze grande gelosia e paura che non mancasse la vittuaglia, e mandarono in Romagna a farne venire con gran costo e interesso del nostro {{Pt|co-|}}<noinclude></noinclude>
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{{Pt|mune,|comune,}} come addietro facemmo menzione nel capitolo della carestia.
{{Ct|f=120%|v=1|t=1|{{§|XII-LXXXIX|CAP. LXXXIX.}}}}
{{block|is|Come l’Aquila e l’altre terre d’Abruzzi si rubellarono a’ reali di Puglia.}}
Nel detto anno, essendo quasi rubellata l’Aquila alla reina di Puglia e agli altri reali rede del re Ruberto, per uno ser Lari dell’Aquila, che se n’era fatto signore per lo re d’Ungheria, giunsono nella città dell’Aquila del mese di Maggio per lo detto re l’arcivescovo d’Ungheria e messer Niccola Ungaro, il quale messer Niccola era stato nel Regno balio del re Andreasso, ed eravi quando fu morto. I detti erano venuti all’Aquila con grande quantità di moneta per mantenere quegli dell’Aquila, e per soldare gente d’arme a cavallo e a piè per lo detto re d’Ungheria, sicchè tosto ebbono mille cavalieri, e più. E del mese di Giugno scorsono il paese, e più terre d’Abruzzi si rubellarono alla regina e a’ reali, tenendosi per lo re d’Ungheria. Ciò fu Civita di Chieti, e Civita d’Abruzzi, e Popoli, e Lanciano, e la Guardia e altre terre e castella; e puosono oste alla città di Sermona. Sentendosi ciò in Napoli per i detti reali, assai tosto feciono, tra di baroni del Regno e soldati, più di duemilacinquecento cavalieri e gente d’arme a piè assai, e feciono capitano il duca di Durazzo figliuolo che fu di messer Gianni, e nipote del re Ruberto, e vennero a soccorso di Sermona. Sentendo ciò quegli dell’Aquila, che<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="1" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||libro duodecimo|205}}</noinclude>
v’erano a oste, sì se ne levarono con alcuno danno,
e ridussonsi nell’Aquila a guardia della terra, e
quella afforzarono e guernirono di vittuaglia. Il
duca di Durazzo colla sua oste, ch’ogni dì gli
crescea gente, si puose all’assedio della città
d’Aquila, che ogni dì si credevano averla, e quivi
stettono fino all’uscita d’Agosto guastando d’intorno;
ed ebbevi più scontrazzi e badalucchi,
quando a danno dell’una parte, e quando dell’altra.
In questa stanza arrivò in Italia il vescovo
delle Cinquechiese, ovvero de’ Cinquevescovadi,
fratello bastardo del re d’Ungheria (si diceva
savio signore e valente in arme) con dugento
gentili uomini d’Ungheria e della Magna a cavallo
e in arme, e con danari assai, e soggiornò a Forlì
in Romagna, e assai prima ricevuto graziosamente
da messer Mastino della Scala al suo valicare,
e poi da tutti i signori di Romagna, e ivi soldò
quanta gente potè avere a cavallo, e arrivò a Fuligno;
sicchè colla gente ch’egli aveva, e con
quegli che soldò, si trovò a Fuligno che al tutto
si teneva dalla parte del re d’Ungheria, ond’era
capo messer Ugolino de’ Trinci, vi si trovò con
più di mille cavalieri, e nell’Aquila e d’intorno
al paese n’avea bene da altri mille al soldo del
re d’Ungheria. Sentendo ciò quelli ch’erano all’assedio
dell’Aquila, ed essendo già fornito il
servigio de’ tre mesi, ch’e’ baroni devono servire
la corona e non avendo soldo dalla corte, si cominciarono
a partire; e ’l primo che si parti fu
il conte di san Severino, che si disse ch’amava
più la signoria del red’Ungheria che quella de’reali;
e partito lui, tutti gli altri si partirono scon
,<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione||{{Sc|lettere di santa caterina}}|243}}</noinclude>tissinia croce! cibo soavissimo, pieno di gaudio e di letizia <ref>''Gaudio'' per solito è più: ma la letizia può essere più tranquilla e più abituale. Dante:
<poem>''«Amor di vero ben, pien di letizia, ''
''Letizia che trascende ogni dolore».''</poem></ref> e consolazione! In te non manchi cavelle: perocché all’anima che ti serve in verità, tu gli se’ fatto mensa, cibo e servitore. Bene vediamo noi che il padre c’è mensa, ed è letto dove l’anima si può riposare; e vediamo il Verbo dell’unigenito suo Figliuolo, che ti s’è dato in cibo con tanto fuoco d’amore. Chi te l’ha porto? Il servitore dello Spirito Santo. E per lo smisurato amore che egli ci ha, non ò contento che siamo serviti da altrui, ma esso medesimo vuole essere il servitore.
Ora a questa mensa desidera l’anima insiememente con voi di far Pasqua prima ch’io muoia: perocché, passata la vita, non la potremo fare. E sappiate, figliuolo mio, che a questa mensa ci conviene andare spogliati e vestiti. Spogliati, dico, d’ogni amor proprio e piacimento del mondo, di negligenzia e di tristizia e di confusione di mente <ref>Pregio e premio della virtù è la tranquilla serenità de’ pensieri.Nè</ref>
<ref follow="pag242">materialmente prolungata; ma forse in modo mono strano che in que’ traslati di Dante:
<poem>«La larga ploia
Dello Spirito Santo, ch’è diffusa
E sulle vecchie e sulle nuove cuoia,
E’ sillogismo che la mi ha conchiusa
Acutamente».</poem>
Dove l'acutezza e la ''pioggia'', il largo, e il ''conchiudere'', il ''diffondere'' e il ''sillogismo'', lo ''Spirito Santo'' e le cuoia, paiono in forma più contorta accozzati che r arrostire dell’agnello a fuoco d’amore, e la croce fatta spiedo. Similmente ne’ versi:
<poem>«Ma diede lor verace fondamento:
E quel tanto sonò nelle sue guance;
Sì che a pugnar, per accender la fede,
Dell’Evangelio fero scudi e lance;» </poem>
dove il ''fondamento'' e il ''suonare'', le lance e l’accendere, non si confanno.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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''Letizia che trascende ogni dolore».''</poem></ref> e consolazione! In te non manchi cavelle: perocché all’anima che ti serve in verità, tu gli se’ fatto mensa, cibo e servitore. Bene vediamo noi che il padre c’è mensa, ed è letto dove l’anima si può riposare; e vediamo il Verbo dell’unigenito suo Figliuolo, che ti s’è dato in cibo con tanto fuoco d’amore. Chi te l’ha porto? Il servitore dello Spirito Santo. E per lo smisurato amore che egli ci ha, non ò contento che siamo serviti da altrui, ma esso medesimo vuole essere il servitore.
Ora a questa mensa desidera l’anima insiememente con voi di far Pasqua prima ch’io muoia: perocché, passata la vita, non la potremo fare. E sappiate, figliuolo mio, che a questa mensa ci conviene andare spogliati e vestiti. Spogliati, dico, d’ogni amor proprio e piacimento del mondo, di negligenzia e di tristizia e di confusione di mente <ref>Pregio e premio della virtù è la tranquilla serenità de’ pensieri.Nè</ref>
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''Dello Spirito Santo, ch’è diffusa''
''E sulle vecchie e sulle nuove cuoia,''
''E’ sillogismo che la mi ha conchiusa''
''Acutamente».''</poem>
Dove l'acutezza e la ''pioggia'', il largo, e il ''conchiudere'', il ''diffondere'' e il ''sillogismo'', lo ''Spirito Santo'' e le cuoia, paiono in forma più contorta accozzati che r arrostire dell’agnello a fuoco d’amore, e la croce fatta spiedo. Similmente ne’ versi:
<poem>«Ma diede lor verace fondamento:
E quel tanto sonò nelle sue guance;
Sì che a pugnar, per accender la fede,
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<poem>''«Amor di vero ben, pien di letizia, ''
''Letizia che trascende ogni dolore».''</poem></ref> e consolazione! In te non manchi cavelle: perocché all’anima che ti serve in verità, tu gli se’ fatto mensa, cibo e servitore. Bene vediamo noi che il padre c’è mensa, ed è letto dove l’anima si può riposare; e vediamo il Verbo dell’unigenito suo Figliuolo, che ti s’è dato in cibo con tanto fuoco d’amore. Chi te l’ha porto? Il servitore dello Spirito Santo. E per lo smisurato amore che egli ci ha, non ò contento che siamo serviti da altrui, ma esso medesimo vuole essere il servitore.
Ora a questa mensa desidera l’anima insiememente con voi di far Pasqua prima ch’io muoia: perocché, passata la vita, non la potremo fare. E sappiate, figliuolo mio, che a questa mensa ci conviene andare spogliati e vestiti. Spogliati, dico, d’ogni amor proprio e piacimento del mondo, di negligenzia e di tristizia e di confusione di mente <ref>Pregio e premio della virtù è la tranquilla serenità de’ pensieri.Nè</ref>
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Ora a questa mensa desidera l’anima insiememente con voi di far Pasqua prima ch’io muoia: perocché, passata la vita, non la potremo fare. E sappiate, figliuolo mio, che a questa mensa ci conviene andare spogliati e vestiti. Spogliati, dico, d’ogni amor proprio e piacimento del mondo, di negligenzia e di tristizia e di confusione di mente <ref name="pag243">Pregio e premio della virtù è la tranquilla serenità de’ pensieri.Nè</ref>
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Dove l'acutezza e la ''pioggia'', il largo, e il ''conchiudere'', il ''diffondere'' e il ''sillogismo'', lo ''Spirito Santo'' e le cuoia, paiono in forma più contorta accozzati che r arrostire dell’agnello a fuoco d’amore, e la croce fatta spiedo. Similmente ne’ versi:
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione|244|{{Sc|lettere di santa caterina}}|}}</noinclude>(perocché la disordinata tristizia dissecca l'anima); e debbiatici vestire dell’ardentissima sua carità. Ma questo non possiamo avere se l’anima non apre l’occhio del cognoscimento di se medesima, sicché vegga sé non essere, e come siamo operatori di quella cosa che non é, e perchè<ref>Sbagliato o mancante.</ref> noi non cognosciamo in noi la infinita bontà di Dio. Perocché quando l’anima ragguarda il suo Creatore, e tanta infinita bontà, quanta trova in lui; non può fare che non ami; e l’amore subito il veste delle vere e reali virtù; e innanzi eleggerebbe la morte, che far cosa contraria a colui che egli ama: ma sempre cerca con sollicidudine di far cosa che gli sia in piacere. Onde subito ama ciò ch’egli ama, e odia ciò che egli odia: perocché per amore egli é fatto un altro lui.
Questo é quello amore che ci tolle ogni negligenzia, ignoranzia e tristizia. Perocché la memoria si leva a fare festa col padre, ritenendo nella memoria sua i benefizii di Dio; lo intendimento col Figliuolo, onde con sapienza e lume e cognoscimento <ref>Non così bene, come al solito, graduato.</ref> cognosce e ama la volontà di Dio; e leva subito l’amore e il desiderio suo, e diventa amatore della somma ed eterna Verità, in tanto che non può né vuole amare altro né desiderare se non Cristo crocifisso. E non gli diletta altro, se’ non di portare gli obbrobrii e le pene sue: e tanto gli diletta e gli piace, che egli ha sospetta ogni altra cosa. Le pene, gli scherni e le persecuzioni del mondo e del dimonio, se le reputa gloria a sostenere per Cristo.
<ref follow=pag"244">senza perchè confusione dice il disordine e de’ pensieri e delle parole e degli affetti e degli atti, e le vergogne del male operato.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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Questo é quello amore che ci tolle ogni negligenzia, ignoranzia e tristizia. Perocché la memoria si leva a fare festa col padre, ritenendo nella memoria sua i benefizii di Dio; lo intendimento col Figliuolo, onde con sapienza e lume e cognoscimento <ref>Non così bene, come al solito, graduato.</ref> cognosce e ama la volontà di Dio; e leva subito l’amore e il desiderio suo, e diventa amatore della somma ed eterna Verità, in tanto che non può né vuole amare altro né desiderare se non Cristo crocifisso. E non gli diletta altro, se’ non di portare gli obbrobrii e le pene sue: e tanto gli diletta e gli piace, che egli ha sospetta ogni altra cosa. Le pene, gli scherni e le persecuzioni del mondo e del dimonio, se le reputa gloria a sostenere per Cristo.
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Pagina:La donna italiana descritta de scrittrici italiane, 1890.djvu/139
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Verderame33" />{{RigaIntestazione||— 113 —||riga=si}}</noinclude>A Napoli, città di grandi cerimonie e mascherate e feste ed esteriorità devote, vedevansi molti volanti innanzi a’ cocchi delle dame; ma non molti cicisbei. Diradavano le avventure galanti nei monasteri; e le donne intervenivano, come usa a Roma, alle conversazioni d’uomini celibi. La coltura poi vera più frequente presso le gentildonne; e le famiglie Caracciolo, Carafa e Capece Minutolo contano fra le ave delle letterate. Allieve del Vico erano una {{AutoreCitato|Aurora Sanseverino|Sanseverino}} ed una {{AutoreIgnoto|Cimini Caputo}}, che coltivava la poesia e la musica, e della quale il maestro scrisse l’elogio funebre <ref>La principessa di Columbrano e la duchessa di Marziano eran note per buoni studj. Maria Angela Ardinghelli, d’origine florentina, va ricordata per una sua traduzione dall’inglese della Statica degli animali dell’Hales, e per un dotto ragionamento latino sulla forza elettrica, da lei pronunciato a Napoli.</ref>.
Non v’ha scientifica disciplina in cui le donne del secolo scorso non tentassero far prova di buon volere. Parecchie esercitavano la medicina; d’anatomia teneva cattedra in Bologna la {{AutoreIgnoto|Menzolini}}, pittrice insieme e scultrice; nella botanica godeva fama la genovese {{AutoreCitato|Girolama Lorefice Grimaldi|Grimaldi}}; l’archeologia e l’agraria non mancavano di studiose cultrici.
E se a Roma abbondavano le poetesse <ref>Tra cui la moglie dello Zappi, e la Massimi, lodata dal Crescimbeni e dal Muratori.</ref>, e le improvvisatrici salivano al Campidoglio, menando que’ trionfi semiserj, che l’entusiasmo colorista di M.<sup>me</sup> {{AutoreCitato|Anne Louise Germaine de Staël|de Staël}} ci dipinge con tanto lirismo, a Bologna, invece, era specialmente l’Università la severa e gloriosa meta delle laureate in filosofia ed in legge, le quali, a dodici anni come la {{AutoreIgnoto|Roccati}}, che sapeva anche di greco e d’ebraico, e la {{AutoreIgnoto|Dosi}}, e a Pavia l’{{AutoreCitato|Amalia Moretti|Amoretti}}, laureata in giurisprudenza a vent’anni, sostenevano in pubbliche adunanze, con intervento di patrizj e cardinali, tesi di metafisica e di diritto <ref>Nè Bologna difettava di rimatrici; le sorelle di Eustachio Manfredi traducevano colle due Zanotti il Bertoldo e il Bertoldino; una Bottini pubblicava nel 1713 cento enimmi proposti agli eruditi.</ref>.
I due astri maggiori in quel gruppo di scienziate erano {{AutoreCitato|Laura Bassi|Laura Bassi Veratti}}, che, aggregata al collegio filosofico bolognese ed insignita d’una cattedra di filosofia, formò allievi illustri come lo Spallanzani; e {{AutoreCitato|Clotilde Tambroni|Clotilde Tambroni}}, celebre per le lettere greche e le improvvisazioni in questa lingua, di cui le fu maestro l’A Ponto, e ch’essa insegnò poi all’università, colla fama di non aver pari a sẻ in Europa che soli altri due ellenisti. Quando la Repubblica Cispadana e la Cisalpina costrinsero i cittadini al giuramento di odio ai re, la Tambroni, fermamente astenendosi, esulò in Ispagna; ma rivide più tardi la patria, e v’ebbe giorni tranquilli, ammirata<noinclude><references/>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione||{{Sc|lettere di santa caterina}}|245}}</noinclude>Accendete dunque, accendete il fuoco del santo desiderio; e ragguardate l’Agnello svenato in sul legno della santissima croce; perocché in altro modo non potremo mangiare a questa dolce e venerabile mensa. Fate che nella cella dell’anima vostra stia sempre piantato e ritti) l’arbore della santissima croce; perocchc a questo arbore coglierete il frutto della vera obedienzia, della pazienzia e della profonda umilità: e morrà in voi ogni piacimento e amore proprio e acquisterete la fame d’essere mangiatori e gustatori dell’anime, vedendo che per fame della salute nostra e dell’onore del padre egli s’è umiliato e dato sé medesimo all’obbiobriosa morte della croce, siccome pazzo,<ref>Nella Cantica modi simili. Anco ai Latini ''furere'' valeva fortemente amare. E così Caterina stessa chiama sé matta.</ref> ebbro ed innamorato di noi. Or questa è la pasqua Che io desidero fare con voi.
E perchè abbiamo detto che dobbiamo essere mangiatori e gustatori dell’anime; questo desidera l'anima mia di vedere in voi, perchè sete banditore della parola di Dio. Voglio dunque che siate uno vasello di elezione, pieno di fuoco d’ardentissima carità, a portare il dolce nome di Gesù, e seminare questa parola incarnata di Cristo nel campo dell’anima. Ma invitovi e voglio che, ricogliendo.
il seme, cioè facendo frutto nelle. creature, voi ’l riponiate<ref>Dante: <poem>«Olà era il mondo tutto quanto pregno''
''Della vera credenza, seminata''
''Per li messaggi dell’eterno regno».''
''«E tosto s’avvedrà della ricolta''
''Della mala coltura, quando il loglio
''Si lagnerà che l’arca gli sia tolta.»''<poem></ref> nell’ordine del Padre eterno, cioè, dando r onore e la gloria a lui, e perdendo ogni gloria e piacimento di voi medesimi. Perocché altrimenti<noinclude><references/></noinclude>
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E perchè abbiamo detto che dobbiamo essere mangiatori e gustatori dell’anime; questo desidera l'anima mia di vedere in voi, perchè sete banditore della parola di Dio. Voglio dunque che siate uno vasello di elezione, pieno di fuoco d’ardentissima carità, a portare il dolce nome di Gesù, e seminare questa parola incarnata di Cristo nel campo dell’anima. Ma invitovi e voglio che, ricogliendo il seme, cioè facendo frutto nelle creature, voi ’l riponiate<ref>Dante: <poem>«Olà era il mondo tutto quanto pregno''
''Della vera credenza, seminata''
''Per li messaggi dell’eterno regno».''
''«E tosto s’avvedrà della ricolta''
''Della mala coltura, quando il loglio
''Si lagnerà che l’arca gli sia tolta.»''<poem></ref> nell’ordine del Padre eterno, cioè, dando r onore e la gloria a lui, e perdendo ogni gloria e piacimento di voi medesimi. Perocché altrimenti<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione|246|{{Sc|lettere di santa caterina}}|}}</noinclude>saremo ladri, e fureremo quello che è da Dio, e daremolo a noi. Ma credo che per la grazia di Dio questo non tocca a noi; che certa mi pare essere che il primo movimento e principio è solo per onore di Dio e salute delle creature.
Ma bene ci cade <ref>Pare stia per accade, impersonale; e cade in questo senso dicesi in qualche dialetto, intende: ci accadde di superbamente compiacersi di noi stessi, fermando il pensiero nella creatura, senza levarlo a Dio.</ref> spesse volte, cioè alcuno piacere di noi nella creatura. Ma perchè io voglio che siate perfetto, e rendiate frutto di perfezione; non voglio che amiate neuna creatura, né in comune <ref>Quello che chiamano spirito di corpo, cioè amore della società o parte dove uno si trova, è orgoglio anche di certi religiosi sotto specie d’umiltà e d’affetto e di zelo. Ma il consiglio qui ha senso più ampio e sapiente. Non è da amare soverchio neanco un ordine di cose in genere; la professione propria, gli studii, l’arte, il bello della natura.</ref> né in particolare, se non solamente in Dio. Ma intendete, in che modo io dico. Che io so bene che voi amate in Dio spiritualmente; ma alcuna volta, per poca avvertenzia o perchè l’uomo ha natura che lo inchina, come avete voi, ama spiritualmente, e nell’amore piglia piacere e diletto, tanto che alcuna volta la sensualità ne piglia la parte sua pur col colore dello spirito. E se mi diceste: «a che me ne posso avvedere che ci sia questa imperfezione?» — dicovelo: Quando voi vedeste, quella persona ch’è amata mancasse in alcuna cosa verso di voi, cioè, che non vi facesse motto secondo i modi usati, che vi paresse che amasse un altro più che voi, se allora vi cade uno sdegno e uno cotale mezzo dispiacimento, allentando l’amore che prima v’era; tenete di fermo che questo amore era ancora imperfetto. Che modo ci è dunque di farlo perfetto? Non vi dico altro modo, figliuolo carissimo, se non<noinclude><references/></noinclude>
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Autore:Claudio Fromond
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