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Odi (Parini)
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Giuseppe Parini<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
<section begin="Anno di pubblicazione"/>1761<section end="Anno di pubblicazione"/>
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<section begin="arg"/>Poesie<section end="arg"/>
</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=75%|data=11 luglio 2013|arg=Poesie}}{{Nota disambigua|Odi}}{{Intestazione
| Nome e cognome dell'autore =Giuseppe Parini
| Titolo =Odi
| Anno di pubblicazione =1761
| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
| Anno di traduzione =
| Progetto =letteratura
| Argomento =Poesie
| URL della versione cartacea a fronte =
}}
== Indice ==
* {{Testo|/L'innesto del vaiuolo}}
* {{Testo|/La salubrità dell'aria}}
* {{Testo|/La vita rustica}}
* {{Testo|/Il bisogno}}
* {{Testo|/Il brindisi}}
* {{Testo|/La impostura}}
* {{Testo|/Il piacere e la virtù}}
* {{Testo|/La primavera}}
* {{testo|/La educazione (Ricciardi, 1975)|La educazione}}
* {{Testo|/La laurea}}
* {{testo|/La musica|La Musica}}
* {{Testo|/La recita de' versi}}
* {{Testo|/La tempesta}}
* {{Testo|/Le nozze}}
* {{Testo|/La caduta}}
* {{Testo|/Il pericolo}}
* {{Testo|/Piramo e Tisbe}}
* {{Testo|/Alceste}}
* {{Testo|/La magistratura}}
* {{Testo|/In morte del maestro Sacchini}}
* {{Testo|/Il dono}}
* {{Testo|/La gratitudine}}
* {{Testo|/Per l'inclita Nice}}
* {{Testo|/A Silvia}}
* {{Testo|/Alla Musa}}
==== Altri progetti ====
{{Interprogetto|w=Odi (Parini)}}
[[Categoria:Odi]]
[[Categoria:Raccolte di poesie]]
ie23ja2s5wcf7005ghaxdx6d8f1xiph
Autore:Gabriele Rossetti
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Modafix
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/* Opere */
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text/x-wiki
<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome"/>Gabriele<section end="Nome"/>
<section begin="Cognome"/>Rossetti<section end="Cognome"/>
<section begin="Attività"/>poeta<section end="Attività"/>
<section begin="Nazionalità"/>italiano<section end="Nazionalità"/>
</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Autore
| Nome = Gabriele
| Cognome = Rossetti
| Attività = poeta
| Nazionalità = italiano
| Professione e nazionalità =
}}
== Opere ==
* {{Testo|All'anno 1831}}
* {{Testo|La Costituzione di Napoli}}
* {{Testo|La Visione (Rossetti)}}
* {{Testo|O morte o libertà!}}
* {{Testo|Ovunque giri il popolo si lagna}}
== Autori correlati ==
Figli di Gabriele Rossetti:
* [[Autore:Dante Gabriel Rossetti|Dante Gabriel Rossetti]] (1828–1882)
* [[:en:Author:William Michael Rossetti|William Michael Rossetti]] (1829–1919)
* [[:en:Author:Christina Georgina Rossetti|Christina Georgina Rossetti]] (1830–1894)
{{Sezione note}}
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Pagina:Tre tribuni studiati da un alienista.djvu/151
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Cruccone
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/* Pagine SAL 100% */
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<noinclude><pagequality level="4" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione||— ''136'' —|}}</noinclude>Pure se, come spero, risultasse aver egli dato prove di quella rara virtù anche negli anni antecedenti, non perciò verrebbe alterata la mia diagnosi. Infatti, come ho dimostrato nel ''{{TestoAssente|Genio e Follia}}'', i mattoidi sono in genere i soli i quali nello ''steeple-chase'' furioso verso la fortuna, che è uno dei caratteri dell’epoca nostra, si mostrino i più riserbati ed i più sdegnosi, e non affettino, solo, ma serbino una singolare sobrietà.
Mangione era onestissimo e disinteressato! Nel maggio è costretto a far debiti, e ne ha tanta vergogna che dal 18 al 23 si astiene dal cibo, e l’ispettore di P. S. lo trovò in letto sfinito dalle privazioni, non avendo voluto accettare nulla dai padroni. Bosisio si nutre di polenta senza sale: Passanante di solo pane; come spesso Lazzaretti di due patate; il che può spiegarsi dall’aver essi pascolo e conforto sufficiente nelle loro speciali elucubrazioni, come accade appunto agli ascetici e ai grandi pensatori; e perchè poveri, preferiscono consumare quel poco che possedono, per ottenere il trionfo delle loro idee, piuttosto che il soddisfacemento del loro stomaci.
15. E poi i mattoidi, proprio all’inverso dei genii, e dei matti, sono legati da una simpatia d’interessi, e, sopratutto, di odii contro il nemico comune, l’uomo d’ingegno, e formano una specie di Massoneria<ref name="nota_p136">In una grande città d’Italia prosperano due società composte in gran parte di mattoidi.<br />Queste genti, dice {{AutoreCitato|Alphonse Daudet|Daudet}} (''Jack''), si attraggono, s’aggruppano accomunando i loro lagni, le loro oziose vanità.<br />Ho già mostrato (''Genio e Follia'') come alcuni mattoidi influirono sui provvedimenti consigliati contro la pellagra. Basta</ref>,<noinclude>
<references/></noinclude>
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Pagina:Poemi (Byron).djvu/11
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<noinclude><pagequality level="4" user="Adriana" />{{RigaIntestazione|||}}</noinclude><section begin=1/>{{Centrato}}<font style="font-size:2.2em">IL CORSARO.</font>
</div>
<section end=1/>
<section begin=2/>
{{ms|25em|font=.6pc}}<poem>......{{TestoCitato|Divina Commedia|nessun maggior dolore,
Che ricordarsi del tempo felice
Nella miseria|Divina Commedia/Inferno/Canto V#E quella a me}}......</poem>
{{A_destra|{{sc|{{AutoreCitato|Dante Alighieri|Dante}}}}
}}</div>
{{Centrato|l=18em|<big>CANTO PRIMO.</big>}}
<section end=2/>
<section begin=3/>{{Centrato|I.}}
<poem>
<font style="font-size:2em">D</span>i fosco-azzurro mar sui lieti flutti,
Come libere l’alme, illimitati
Così i pensier, ovunque onda spumeggi,
Ov’aura ne sospinga hanno l’impero,
Un soggiorno n’additano. Son questi{{R|5}}
Regni d’alta possanza, e regni nostri,
Ed il nostro vessillo all’aura sparso,
Scettro è cui ceder forza, a ognun che il vegga;
E fera sì, ma d’ogni evento paga,
Vita da pace, a guerra, a posa, a stento,{{R|10}}
Nostro è alternar — Oh chi può dir? non schiavo</poem><section end=3/><noinclude>
<references/></noinclude>
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Xavier121
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Adriana" />{{RigaIntestazione|||}}</noinclude><section begin=1/>{{Centrato}}<font style="font-size:2.2em">IL CORSARO.</font>
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Che ricordarsi del tempo felice
Nella miseria|Divina Commedia/Inferno/Canto V#E quella a me}}......</poem>
{{A_destra|{{sc|{{AutoreCitato|Dante Alighieri|Dante}}}}
}}</div>
{{Centrato|l=18em|<big>CANTO PRIMO.</big>}}
<section end=2/>
<section begin=3/>{{Centrato|I.}}
<poem>
{{Capolettera|D}}i fosco-azzurro mar sui lieti flutti,
Come libere l’alme, illimitati
Così i pensier, ovunque onda spumeggi,
Ov’aura ne sospinga hanno l’impero,
Un soggiorno n’additano. Son questi{{R|5}}
Regni d’alta possanza, e regni nostri,
Ed il nostro vessillo all’aura sparso,
Scettro è cui ceder forza, a ognun che il vegga;
E fera sì, ma d’ogni evento paga,
Vita da pace, a guerra, a posa, a stento,{{R|10}}
Nostro è alternar — Oh chi può dir? non schiavo</poem><section end=3/><noinclude>
<references/></noinclude>
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Discussioni utente:Alex brollo
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Alex brollo
1615
/* Mi servono una decina di cose */ Risposta
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text/x-wiki
<!--#RINVIA [[Discussioni utente:Alex brollo/2011.4]]-->
<!-- parte fissa da copiare da qui -->{{Discussioni utente:Alex brollo/Archivi}}
__TOC__<!-- a qui -->
== Legge del 20 novembre 1859, n. 3778 ==
Abbiamo una [[Legge del 20 novembre 1859, n. 3778]] e le pagine [[Pagina:Parlamento Italiano - Atti parlamentari, 1860, Documenti.pdf/578]] (e successive). Che devo fare per unire il tutto? (nelle pause tra una pagina e l'altra della intro di Luigi Morandi ai sonetti di ''Peppe er tosto'' aka ''996'', aka G G Belli).
:[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 18:10, 8 nov 2022 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Volentieri ci metto mano. però prima una conferma: vuoi sostituire il testo naked con il contenuto delle pagine dalla 578 alla 594 (tabella compresa)? O mi fermo alla fine del testo della legge, ossia alla pagina 585? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:18, 8 nov 2022 (CET)
::Dovrebbero stare insieme. (E io devo finire le pagine che ancora sono da trascrivere). Mi sa che metto anche un po' di ancore in giro (almeno alle provincie). Il testo su WP è ripreso da GB. Non sia mai.
::''de coeteris'': A proposito di Luigi Morandi et.: mi avevi scritto che ne facevi una parte e di conseguenza io ho iniziato da CCXXX ca. onde evitare di conflittarmi con te. Inoltre, visto che è pesantemente lungo e che Morandi stesso ha messo una specie di indicazione di capitoli in numeri romani (che poi non sono Romani...) penso sarebbe oppotruno dividerli anche noi in capitoli.
::::
::[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 18:32, 8 nov 2022 (CET)
:::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] OK per la suddivisione in capitoli (il Sommario è già terribile così, ma qualche voce in più non cambia molto), adeguo Sommario e pagina transclusa, che diventerà una pagina-indice. non preoccuparti di sovrappoizioni, sto lavorando sui Sonetti ed è abbastanza impegnativo per tenermi occupato parecchi giorni. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:39, 8 nov 2022 (CET)
::::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] {{fatto}} Intanto è transcluso tutto in un paginone unico, poi lo spezzetteremo (prima ipotesi: relazione, legge, tabelle). E... grazie per Belli! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:22, 8 nov 2022 (CET)
'''<nowiki>{{Breaking news}}</nowiki>!''' il testo della Legge n. 3778 è stato TUTTO trascritto. Mentre il testo vero e proprio è OK, la tabella è un po' da vomito. Se ci dai una guardata te ne rendi conto. Prima di partire lancia in resta a cambiare tutto sarà meglio ragionarci un attimo. Io mo' (= adesso) accompagno mia moglie al cinema, quindi ti lascio solo un po' di pensieri, da verificare e discutere.
# eliminerei il ripetere dell'intestazione a ogni piè sospinto.
# NON farei un unico TABLE per tutto il documento (diventa un casino trovare gli errori e correggere)
# La versione senza <code>margin</code>è più elegante ma si legge male.
# metterei il "PROVINCIA DI" entro il TABLE anche quando nell'originale sta fuori.
T'arisponno quanno aritorno dar cimena (=ti rispondo quando torno dal cinema).
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 16:26, 9 nov 2022 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Eh, adesso tocca decidere... si può fare qualsiasi cosa, ma tocca decidere:
:# se riprodurre in transclusione le pagine come stanno, in tabelle separate, e in questo caso se ficcarle tutte in un'unica paginona in ns0 o suddividerle in più sottopagine;
:# se ristrutturare, in ns0, le tabelle delle varie pagine, fondendole a gruppi, e con quale criterio (es. una tabella unica per provincia, o una tabella per più province;
:# se riprodurre i bordi delle tabelle così come sono nell'originale o semplificare.
:Ipotizzata una soluzione alle varie domande, bisogna provare, pronti a cambiare idea se le cose diventano ieccessivamente complicate. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:16, 9 nov 2022 (CET)
Io lascerei la transclusione in un unico file. Mentre sul testo non ci sono ovviamente problemi sulle tabelle i problemi ci sono.
vado in ordine:
# le tabelle mi piace che appaiano separate per provincia. Anche se nell'originale così non è. e quindi da eliminare il "''Segue'' PROVINCIA DI"
# non so come possano essere alleggeriti i bordi che (secondo il mio gusto) sono un po' pesanti.
# ho provato a togliere al "Segue prov. di Genova" e l'intestazione ma allora bisogna fissare la larghezza delle varie colonne.
# la 4° colonna, quella con l'elenco dei comuni va allineata a sinistra (e magari anche con indentatura)
Il film (Astolfo) non era male. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 23:50, 9 nov 2022 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Non è un caso semplice. Bisogna lavorare su styles.css, classe tab1, ficcandoci dentro tutto quello che si può. Uno degli aspetti più difficili da rendere sono le graffe che raggruppano le righe, rinuncerei sostituendole con una linea che idendifichi i vari raggruppamenti. Un secondo problema è quello dei titoli "Provincia", da standardizzare, la soluzione scovata dal tipografo è orrida. Secondo me si potrebbe adottare questa "regola": una tabella per provincia, nome provincia fuori tabella, riga didascalia ripetuta in ogni tabella (con un template), niente righe orizzontali tranne quelle che sostituiscono le graffe. In generale, filosofia "deve venire bene in ns0, a costo di qualche rinuncia di fedeltà in nsPagina". Ti va? Naturalmente ci vogliono tentativi ed errori. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:40, 10 nov 2022 (CET)
::Ipotesi:
# class tab1: con margini come dici te, larghezza della colonne a allineamento come serve nelle tabelle.
# intestazione fatto con tmpl. Da mettere <code>noinclude</code> quando la provincia prosegue nella pagina successiva e <code>onlyinclude</code> se la provincia inizia a metà pagina. Credo che così sarebbe come da tipografo cartaceo e secondo le esigenze del "tipografo webiano". Metterei (oltre alle ancore che già ci dovrebbero stare) anche le sezioni così se ci sfrugola il velopendulo (cit.) possiamo fare file con singole provincie. Mantenendo comunque il file intero.
Non so se ho fatto proposte ''ad mentulam canis''. Mi sembra che stiamo dicendo entrambi la stessa cosa. Comincerei intanto del {{tl|Tabella legge 3778}} (ci saranno altre tabelle più meno simili per altre leggi) --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]])
::: @[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Ok, proseguo "a tempo parziale" (voglio "finire" Belli!) rifinendo styles.css e pensando al template intestazione. Fare una tabella per provincia (con i suoi noinclude, come hai detto) facilita molto l'aggiunta di section per eventuale transclusione separata. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:54, 10 nov 2022 (CET)
Fatto test:
* [[ Pagina:Parlamento Italiano - Atti parlamentari, 1860, Documenti.pdf/587]]
* [[Utente:Carlomorino/Test]]
Finito ''669'' ne riparliamo. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 14:33, 10 nov 2022 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Ho un paio di idee sulle famose tabelle e lavorerei sulla pagina-test 587 portando tutto il possibile su styles.css, compresa la larghezza delle colonne e il text-indent dove serve. Ma prima serve la risposta a un quesito fisimoso: tentiamo di inserire le graffe fra la prima e la seconda colonna? Se sì, ci sono due opzioni, che devo verificare (una più "solida", ma che richiede la modifica della struttura di tutte le tabelle, l'altra più "sbrigativa", che però non funzionarebbe se ci sono testi "lunghi" nella prima colonna). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:30, 15 nov 2022 (CET)
Cerco di pensare (cosa faticosa)
:se è possibile mettere le graffe in un secondo tempo senza faticare troppo, conviene intanto fare senza, controllare la leggibilità e se non crea problemi fermarsi lì.
:Anche le graffe messe dal tipografo spesso non sono chiare.
:--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 10:41, 15 nov 2022 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] ho trovato un paio di intoppi:
:# styles.css va in conflitto con rowspan, "vede" come cella first-of-type talora il nome della provincia, talora il numero progressivo. Risolto fissando la laghezza delle colonne nella sezione ''header'' in pagina 586;
:# la soluzione spiccia per le eventuali graffe non va, bisognerebbe usare quella "solida", ma lascerei perdere volentieri, il bordo fra una provincia e l'altra rende le cose molto chiare.
:Ti segnalo le "pensate" adottate in pag 586 e 587:
:# TUTTE le celle hanno text-indent, agendo sulla classe tab1 in styles.css, ma l'effetto si vede solo nelle righe lunghe;
:# le tabelle sono spezzate una per provincia;
:# invece di usare un template per l'intestazione, ho definito una section in pagina 586, e basta richiamarla nel punto giusto come in pagina 587 per sistemare la tabella.
:# a causa del conflitto rowspan-styles non è possibile fissare l'align:right per i numerelli della colonna 2. Se indispensabile, l'align va scritto a mano per le celle critiche.
:# l'unica formattazione che va messa a mano è il rowspan + <nowiki>{{cs|Mb}}</nowiki> per le celle delle provincie in colonna 1, oltre che i bold e i italic opportuni.
:# resta il problema della unione, in transclusione, fra tabelle spezzate in pagine successive ma penso sia risolvibile.
:[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:50, 15 nov 2022 (CET)
A me sembra, a uno sguardo veloce, decisamente ok. E ora? --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 13:06, 15 nov 2022 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Ti propongo di correggere il puro testo in tabelle elementari, poi io ripasso, se trovi difficoltà, a formattare. Intanto proseguo formattando le pagine già tabellate (intravedo un altro problemino, ma non dovrebbe essere ostico). una curiosità: hai incontrato in Belli il tl|nsb? Strano a dirsi, ''può essere usato anche in questo testo''.... mi divertirò a fare un esperimento. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:26, 15 nov 2022 (CET)
::Se mi riesce di riunire Como, pagine 588-589, forse è fatta.... :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:53, 15 nov 2022 (CET)
:::Como riunita in transclusione! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:24, 15 nov 2022 (CET)
== Numeri a lato ==
Ciao Alex, [https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Foscolo,_Ugo_%E2%80%93_Prose,_Vol._II,_1913_%E2%80%93_BEIC_1823663.djvu/11 qui] i numeri a lato come si inseriscono? Grazie! [[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 14:48, 10 nov 2022 (CET)
:@[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] Al momento ''non c'è soluzione; non li inseriamo''. Eventuali annotazioni che puntano su un numero riga sono trasformate in annotazioni standard applicate all'interno del testo con tag ref. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:06, 10 nov 2022 (CET)
::Ok, allora lì non li inseriamo. Grazie, a presto.--[[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 15:19, 10 nov 2022 (CET)
== In virtù di un autore citato ==
Carissimo, avrei bisogno di inserire un Ec (precisamente:<nowiki>{{Ec|Francesco Beccattini|Becattini}})</nowiki> nel secondo blocco di Autore citato [https://it.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina:Leopardi_-_La_virt%C3%B9_indiana,_manoscritto,_1811.djvu/14&action=edit# qui] '''[[Utente:Xavier121|<span style="color:orange;">X</span><span style="color:black;">avier</span>]][[Discussioni_utente:Xavier121|<span style="color:orange;">1</span><span style="color:black;">21</span>]]''' 14:35, 14 nov 2022 (CET)
:@[[Utente:Xavier121|Xavier121]] provato e riprovato..... e gettata la spugna :-( [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:52, 14 nov 2022 (CET)
== Nota annidata ==
[[Pagina:Ferretti - Centoventi sonetti in dialetto romanesco.pdf/42]]
O so io che nun sò bbono o le spiegazzioni nun sò cchiare.
([[Template:Note annidate]])
[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 19:50, 20 nov 2022 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Il caso, più che un caso, è un casino, perchè la seconda annotazione cade dentro un poem, il chd non è previsto dal template. Provo a risolverlo. Ammetto un piccolo colpetto di Alzheimer: di tl|Note annidate avevo perso la memoria :-( [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:04, 20 nov 2022 (CET)
::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Ho aggirato vilmente il problema, ma il risultato, dai, non è male. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:08, 21 nov 2022 (CET)
:::Furbastro !!! Non è che a furia di leggere Peppe er Tosto prendi anche i nostri "difetti"? Altro problemino appresso.--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:25, 21 nov 2022 (CET)
:::: @[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] OK, debitamente pungolato e ferito nell'amor proprio mi ci sono messo... controlleremo poi come viene in trnsclusione.
== Appendice==
Ne avevamo già parlato ma ho dimenticato cosa avevamo detto.
Il problema:
[[Pagina:Parlamento Italiano - Atti parlamentari, 1860, Documenti.pdf/629|Qui]] sono elencati alcuni atti che dovremmo sistemare.
Il primo pezzo è quasi ok. Quasi perché manca [[Pagina:Parlamento Italiano - Atti parlamentari, 1860, Documenti.pdf/596|quasta parte]] che lo modifica (<code>section</code> già messa).
Mancano i decreti dittatoriali per Emilia e per Toscana. Poi quando abbiamo tempo mettiamo a posto le tabelle.
Il problema è decidere il nome. Così quando serve li linko da WP.
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:25, 21 nov 2022 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Volentieri "ripasserò" le altre tabelle; sui nomi non sono forte e spesso sono in imbarazzo anche sui testi su cui lavoro direttamente, figurimoci su quelli altrui. Per quanto riguarda l'integrazione da pag. 596, non immagino come tu voglia rappresentarla.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:33, 21 nov 2022 (CET)
Fatti:
::[[Statuto e legge elettorale nelle Provincie dell'Emilia]]
::[[Statuto e legge elettorale nella Toscana]]
Intanto è arrivato un altro problemino: l'impostazione per la tabella di:
::[[Nuova ripartizione dei collegi elettorali di Sardegna]]
Quando hai tempo e voglia. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 23:10, 22 nov 2022 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] particolarmente fastidiosa, a prima vista... di gran lunga peggiore delle altre. vediamo.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:23, 23 nov 2022 (CET)
== Ma chi avete eletto? ==
Uno mezzo matto? Guarda che ha combinato!
[[Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti.pdf/368]]
-- [[Utente:Carlomorino|'''Anonimo romanesco.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 12:00, 23 nov 2022 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Di fronte un tabella del genere. io ci penso lungo.... e poi sbaglio un mezza dozzina di volte. :-) al momento non sono nemmeno alla fase 1°..... temo che in questo caso maligno le graffe siano indispensabili. Se mi convinco che lo siano, bisogna strutturare la tabella per loro fin dall'inizio. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:13, 23 nov 2022 (CET)
== WOW!! ==
[[Indice:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1848.pdf/styles.css]]
Creata nuova ''class''!! Meraviglia delle meraviglie:
{{centrato|'''FUNZIONA!!!'''}}
:
[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:08, 6 dic 2022 (CET)
:p.s. [[Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1848.pdf/8|Pagina con Indice]], un indice veramente di classe. [[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:12, 6 dic 2022 (CET)
== Manca il tocco finale ==
Cari Alex e @[[Utente:Candalua|Candalua]],
mi hanno chiesto di spostare l'indice delle prose di Bianca Laura Saibante: l'ho fatto, ho spostato tutte le pagine che afferivano ad esso al nuovo indice, ho creato il nuovo ModuloDati, ho aggiornato i pages index in ns0: tutto bene se non fosse che in ns0 non mi compaiono i template capitolo di navigazione tra le varie novelle del testo. Magari è solo questione di aspettare, ma più probabilmente ho sbagliato qualcosa nel processo che ti ho descritto: c'è qualche altro file da aggiornare? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 14:46, 19 dic 2022 (CET)
:Tu quoque {{@|OrbiliusMagister}}! Più automatismi vi facciamo, e più vi dimenticate come funzionano i template :) Tutti i template IncludiIntestazione erano vuoti, perché la frettolosa caricatrice aveva creato le pagine ns0 prima di compilare il sommario, e quindi mancavano i link. Le ho rigenerate col bottoncino del "fulmine" e ora sono a posto. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 15:03, 19 dic 2022 (CET)
::@[[Utente:Candalua|Candalua]] Richiesta h. 14,46, risoluzione problema h. 15.03. ''Fulmineo!'' :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:12, 19 dic 2022 (CET)
== Numero versi ==
Ciao Alex, c'è un modo per sistemare il "5" a destra di "l’albero della" in [[Pagina:Abrabanel, Juda ben Isaac – Dialoghi d'amore, 1929 – BEIC 1855777.djvu/412]]? Quel numero risulta proprio appiccicato, tanto che si vede appena. [[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 17:40, 21 dic 2022 (CET)
:@[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] Ce ne sono diversi, ne ho applicato uno: assegnare a poem uno style "margin-right" leggermente negativo, che sovrascrive il valore di default, che è di 2em, e così si crea un po' più di spazio a destra. Il problema, però, è delicato, perchè dipende dai particolari del layout di visualizzazione e dai suoi vincoli. Ad esempio, sul mio schermo e con il mio browser il problema non si verificava. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:53, 21 dic 2022 (CET)
::Ciao Alex, sempre a proposito di versi, in casi come [[Pagina:Abrabanel, Juda ben Isaac – Dialoghi d'amore, 1929 – BEIC 1855777.djvu/408]] dobbiamo riprodurre l'a capo tipografico che nella pagina originale è presente per "e la mia fede è nella sua grazia" e, se sì, c'è uno standard per farlo? Grazie!--[[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 12:50, 22 dic 2022 (CET)
:::@[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] L'effetto, volendolo riprodurre, si ottiene con uno span float:right che "appoggia" la seconda parte del verso al margine dx. Fammi provare... penso che ci voglia anche un display:inline-block. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:47, 22 dic 2022 (CET)
::::@[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] Vedi se vi va: la parentesi quadra è opzionale. Il css della classe vl (acronimo di "verso lungo) è nella pagina [[Indice:Abrabanel, Juda ben Isaac – Dialoghi d'amore, 1929 – BEIC 1855777.djvu/styles.css|styles.css]] dell'Indice. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:12, 22 dic 2022 (CET)
:::::Mitico!! Grazie! --[[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 18:25, 22 dic 2022 (CET)
== Sono un disastro, aiuto! ==
Caro Alex,
mi tocca chiedere il tuo aiuto dopo aver provato ad arrangiarmi: prima di gettarmi in progetti ad ampio respiro volevo cavarmi due sassi dalla scarpa: i Canti di Aleardi e il Lucrezio tradotto da Marchetti: entrambi hanno problemi.
#Aleardi (trovato su {{GB|25JycAjFWocC}}) ho provato a trasformarlo in djvu con un convertitore online, ma nel processo le sue dimensioni sono decuplicate. [[:File:Aleardi - Canti, Firenze 1899.djvu|Caricatolo comunque su commons]] mi sono accorto che chi lo ha messo sotto lo scanner era molto distratto, e ci sono diversi gruppi di pagine acquisite due volte... Se volessi mettere in ordine e ricaricare quel testo mi appresterei ad accoppiarlo a ''[[Canti (Aleardi)]]''.
#Il caso del ''De rerum natura'' tradotto da Giovanni Marchetti [[Discussioni indice:Lucrezio e Fedro I.djvu|ti è già noto]]: Sono stato frettoloso e non ho capito bene quante e quali pagine sono state duplicate o acquisite in ordine sbagliato e ti ho interpellato prima di avere idea dell'entità del problema: vista la necessità di rivedere completamente la numerazione e l'ordine delle pagine ho dovuto interromperne la trascrizione.
Torno a chiedere umilmente perdono per il disturbo: se tu potessi, con gli strumenti che io non ho, controllare questi due file e ricaricarli con le pagine in ordine potrei procedere con M&S e trascrizione senza patemi o sorprese. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 23:37, 3 gen 2023 (CET)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Volentieri... Il lavoro su Sonetti romaneschi alle volte è un po' tedioso e una ricreazione è benvenuta. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:21, 4 gen 2023 (CET)
::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Il tomo I di Lucrezio dovrebbe essere a posto; ho trovato la pagina 72 mancante, la 73 duplicata, e l'assenza delle pagine dalla 203 in poi (libro IV monco). Ho adeguato il pagelist. Il tomo II dovrebbe essere a posto, confermami per favore.
:::I tomi di Lucrezio sono entrambi a posto. Grazie! - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 09:48, 4 gen 2023 (CET)
::Per Aleardi, mi metto a ripassarlo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:34, 4 gen 2023 (CET)
:::Nell'attesa mi sono travestito da bot e ho regolarizzato un po' di indici da file rinominati su commons. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 11:11, 4 gen 2023 (CET)
::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Che pasticcio era Aleardi! Ho deciso di rifarlo daccapo con abbyy, partendo dal pdf, e poi ho dato la caccia ai doppioni. Il djvu è dimagrito moltissimo, ma mi sembra che la qualità sia più o meno invariata. Lo carico su commons al posto del vecchio. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:13, 4 gen 2023 (CET)
:::::Non si finisce mai di controllare:
:::::ho appena scoperto che [[Pagina:Aleardi - Canti, Firenze 1899.djvu/18]] e [[Pagina:Aleardi - Canti, Firenze 1899.djvu/19]] sono doppioni da eliminare di [[Pagina:Aleardi - Canti, Firenze 1899.djvu/22]] e [[Pagina:Aleardi - Canti, Firenze 1899.djvu/23]]: senza i doppioni la numerazione delle pagine torna a correre. Per evitare ulteriori sorprese ho scaricato il file e ripassato la sequenza pagina per pagina: dopo queste due pagine in più la sequenza è corretta. P.S. ho provato a generare il ModuloDati ma inutilmente. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 09:04, 5 gen 2023 (CET)
::::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Dovrei aver sistemato. Ho corretto il pagelist e spostato quelle poche pagine che andavano spostate.
::::::Modulo dati è schizzinoso: vuole che esista qualcosa nel Sommario. Altre cose che tollera male sono le doppie virgolette nei nomi o nei titoli, e la presenza di elementi estranei nel campo pagelist. Quando il campo Sommario sarà completato, basterà richiamare il tool per sistemare.
::::::Riguardo alle pagine dell'Indice , anche tl|Vi e tl|Pg sono abbastanza schizzinosi.... non uso mai tl|Spazi per le indentature di blocchi di titoli, uso invece il tl|Ms; Pg non gradisce spazi attorno ai parametri. Se il titolo è più lungo di una riga, tocca usare il parametro larghezzap per ottenere un risultato gradevole. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:53, 5 gen 2023 (CET)
:::::::Grazie, sei fantastico! ^__^ '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 12:25, 5 gen 2023 (CET)
== [[:d:Q116003355|Baiocco romano]] ==
Sto cercando fonti su queste monete.
In alcuni casi c'è un testo su IA e su GB.
La domanda è: convienemi usare IA upload (ammesso che ancora funzioni) o caricare direttamente da GB?
:
[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 14:40, 5 gen 2023 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Al momento, l'unico vantaggio che si ottiene nel trasformare un pdf in un djvu per gli utenti "normali"(tranne pochi "anormali"come me) è che il djvu permette di far correre il Match and Split mediawiki. Se non ci sono testi di cui fare il M&S, quindi io caricherei direttamente il pdf Google, ''eliminando però l'eventuale pagina "warning"'' prima del caricamento. Il programma libero pdfsam lo fa benissimo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:07, 5 gen 2023 (CET)
Nguè Nguè (non è un calciatore africano ma un pianto infantile): ho scaricato il file ma commons mi dice che è troppo grosso: 194,1 MB su disco (194.055.770 byte). Ho provato a caricarlo direttamente da GB e mi dice che da quel sito (GB) non si può caricare. E poi dice che uno compra la Treccani... Carico da IA? IA upload funziona ancora?
p.s. l'autore è [[autore:Edoardo Martinori]] e il testo è La moneta: vocabolario generale.--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 19:06, 5 gen 2023 (CET)
:[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Si può, si può. Ci vuole un tool "Chunked upload"da attivare su Commons. Attivato, il limite di grandezza dei file diventa di '''2 Gby''' o_O. Io sarei pronto a caricare il tuo file che dovrebbe essere [https://books.google.it/books?id=1RdBAQAAMAAJ questo], giusto? Andrebbe bene [[:File:Martinori - La moneta: vocabolario generale.pdf]] o basta [[:File:Martinori - La moneta.pdf]], che io, minimalista, preferirei? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:23, 5 gen 2023 (CET)
:: PS: le istruzioni per installare il tool su Commons qui: [[:c:Help:Chunked upload]] [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:26, 5 gen 2023 (CET)
:::Io avevo previsto: [[La moneta: vocabolario generale.pdf]]. Mi sembra che alla fine ci siano della pagine ripetute e una tavola "fallica". Per fortuna ho l'originale....
:::Per il chuck (chissà che vor di', ma perchè non parlano una lingua decente?) vedo se di capisco qualcosa.
::::
:::[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 21:05, 5 gen 2023 (CET)
::::[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Sarebbe bene controllare e sistemare il pdf prima di caricarlo.... le pagine duplicate non sono un problema (ma sarebbe bene eliminarle), mentre invece sarebbe un problema se alcune pagine fossero mancanti. Te la senti di controllare? Io stento a scorrere pagina per pagina un pdf così enorme. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:56, 5 gen 2023 (CET)
:::::Lo farò tra le Befana e santa Stefanessa. Al massimo per l'8. Poi spero di riuscire a usare Chuck (Berry). Buona notte. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 23:34, 5 gen 2023 (CET)
::::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] ''Chunked'' significa "a pezzi", il file viene trasmesso a Commons in segmenti e poi ricostruito. Mi prostro davanti a chi ha ideato il magheggio. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:42, 5 gen 2023 (CET)
:::::"fatto a...". Comunque {{Wl|Q5921|Chuck Berry}} è (era) più figo. ''Bonae novae'': non mancano pagine. ''de coeteris'': le donne di casa sono stanche per il lavoro fatto stanotte a cavallo delle loro scope. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 09:52, 6 gen 2023 (CET)
::::::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Ma tu hai a casa uno scanner piano per scannerizzare pagine di libri della tua biblioteca? Io ho lo scanner, ma non ho la biblioteca.... la qualità delle immagini a fine libro è molto incostante, buone scansioni a colori sarebbero doverose. Se non mancano pagine io caricherei, c on nome file [[:File:La moneta: vocabolario generale.pdf]]. ma forse vuoi farlo tu per provare Chunk. Sappimi dire. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:01, 6 gen 2023 (CET)
A casa ho uno scanner piano ma si è rotto e devo sostituirlo. L'ho usato molto per acquisire tutti i documenti sparsi tra tutti i familiari e che riguardano "li mortacci mia": diversi mega di foto, manoscritti, quadri (un paio di pittori in famiglia e alcuni ceramografi; se ti interessa dai una letta ai miei conflitti di interesse). Il "mio Martinori" è messo molto male. Dovrò fargli rifare la rilegatura. Detto questo: il file di GB l'ho caricato. Non credo che mi ci metterò a lavorare subito. Forse lavorerò alcune pagine che servono come fonti per WP. Cercherò anche di fargli pubblicità sperando che qualche altro appassionato di monete inizi a venire anche di qua.
p.s. non diversi mega ma oltre 27 Giga...--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 14:27, 6 gen 2023 (CET)
2 domande 2:
:che scanner tieni (faccio la spia....)
:[[Indice:La moneta - vocabolario generale.pdf|Qui]] mi sono inventato una sciocchezza. Il nome delle "sotto-pagine" è ''la moneta.../A'' mentre sull'indice si legge ''"A"''. Non so se mettere le virgolette al nome della sotto-pagina o toglierle dall'indice oppure lasciare tutto così. Che ne dici? --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 19:25, 8 gen 2023 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] 1. Un antico scanner Epson. 2: '''NO! Niente doppie virgolette!''' Sono un carattere "tossico" per Indice sommario, per scoprirlo ho usurato un bel po' di neuroni. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:04, 8 gen 2023 (CET)
== Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano ==
Ciao, vorrei trascrivere il libro di Antonino Traina ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', presente sul sito digitale-sammlungen.de in CC0. ma non so quali norme vi sono per il formato del file, come dev'essere trascritto, ecc. [[User:Àncilu|Àncilu]] ([[User talk:Àncilu|disc.]]) 22:36, 12 gen 2023 (CET)
:@[[Utente:Àncilu|Àncilu]] Posso permettermi di suggerirti di pensarci a lungo? Si tratterebbe di un lavoro estremamente lungo e difficile - ''centinaia e centinaia di ore di lavoro'' anche per un trascrittore molto esperto. In teoria basterebbe caricare il testo in formato pdf, ma... non è certo il lavoro con cui iniziare una collaborazione con wikisource. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:59, 12 gen 2023 (CET)
::@[[Utente:Àncilu|Àncilu]] Il testo è disponibile anche su archive.org: {{IA|bub_gb_qIBWAAAAcAAJ}} oppure {{IA|bub_gb_g3hRYCA1qyYC}}. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:04, 13 gen 2023 (CET)
::Ho contribuito da IP per un po' di tempo (tipo 1 anno e mezzo) su wikisource francofona e multilingual. In realtà vorrei trascriverlo per averlo più facilmente come fonte sul wikizionario francofono. E anche perché il sito che conteneva una bellissima trascrizione, veramente ben fatta è sparito. Certo è ancora accessibile sulla wayback machine, ma per comodità è più semplice averlo in un sito più rapido che archive.org. [[User:Àncilu|Àncilu]] ([[User talk:Àncilu|disc.]]) 00:07, 13 gen 2023 (CET)
:::@[[Utente:Àncilu|Àncilu]] La precedente trascrizione mi interessa moltissimo. Puoi vertificare se è disponibile sulla wayback machine? Ricordi l'url del sito?
:::Prima di imbarcarsi nel caricamento completo, direi comunque di fare alcuni test su una o poche pagine per verificare la qualità dell'OCR incorporato nei file o ottenibile con gli strumenti mediawiki. L'OCR dei file IA non è male: richiede comunque decine e decine di correzioni per pagina. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:40, 13 gen 2023 (CET)
::::Ho ancora un filtro che me lo impedisce, quindi te lo mando spezzato https ://web.archive.org/web/20220123153301/https ://www.liberliber.it/mediateca/libri/t/traina/nuovo_vocabolario_siciliano/pdf/traina_nuovo_vocabolario_siciliano.pdf . [[User:Àncilu|Àncilu]] ([[User talk:Àncilu|disc.]]) 09:50, 13 gen 2023 (CET)
::::: La trascrizione su LiberLiber, quella replicata nella wayback machine. è ancora diasponibile: https://www.liberliber.it/online/autori/autori-t/antonino-traina/nuovo-vocabolario-siciliano-italiano/ . A questo punto rifare il lavoro mi sembra veramente difficile da giustificare. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:03, 13 gen 2023 (CET)
::::::@[[Utente:Àncilu|Àncilu]] @[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] La cosa si fa interessante. Ma prima una domanda: che livello di competenza informatica hai? Sei a tuo agio nella manipolazione xml/html/css? O addirittura sei un profondo conoscitore della manipolazione dei file pdf, a livello della estrazione non solo del testo, ma anche del suo codice di formattazione?
::::::In breve, il problema. Nei dizionari non basta estrarre il testo, occorre estrarre anche la formattazione delle singole voci e delle singole parole (grassetto, corsivo, maiuscoletto hanno essenziale valore informativo). Tutte queste informazioni sono open nel formato file odt di LiberLiber, molto meno open nel formato pdf. Ci sarebbero anche in alcune estrazioni OCR, ma con innumerevoli errori, sia nel riconoscimento caratteri che nel riconoscimento della formattazione, da correggere manualmente, uno a uno. In questo caso particolare, quindi, essendo disponibile da fonte open source sia il testo corretto da umani, che la sua formattazione, rifare tutto quanto è ''impensabile''. L'ipotesi di caricare il dizionario in wikisource passa attraverso il lavoro di analisi e programmazione della conversione automatizzata del codice odt in un codice mediawiki. La cosa per certi versi mi affascina, per altri mi terrorizza. Pingo OrbiliusMagister per un'opinione generale. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:34, 13 gen 2023 (CET)
:::::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Ripingo.... probabile che il ping precedente sia inefficace. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:38, 13 gen 2023 (CET)
::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]: So smanettare i file odt, ma non so quali template di formattazione siano i più adatti a wikisource. Magari se sto un po' qua a contribuire mi impratichisco con tutti i template ecc. (Tipo per il maiuscoletto so usare i tag span per l'effetto, ma non so ad esempio se qua c'è un template specifico che fa ciò). [[User:Àncilu|Àncilu]] ([[User talk:Àncilu|disc.]]) 11:54, 13 gen 2023 (CET)
:::::::::@[[Utente:Àncilu|Àncilu]] "So smanettare odt" è molto incoraggiante. Magari anche un minimo di python... sarebbe l'ideale.
:::::::::La formattazione delle singole parole è facilissima: <code><nowiki>'''grassetto''' ''corsivo'' {{Sc|maiuscoletto}}</nowiki></code> -> <code>'''grassetto''' ''corsivo'' {{Sc|maiuscoletto}}</code>. Ogni voce, un paragrafo con testo continuo, senza acapo. Per separare i paragrafi, una linea vuota. Per ottenere l'indentazione dei paragrafi, si può fare in vari modi, anche con css generale. Riguardo per bene l'html derivato dal odt via LiberOffice. comincio a essere ottimista (il lavoro si sta trasformando da ''impossibile'' a ''parecchio impegnativo''). :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:59, 13 gen 2023 (CET)
::::::::::Vabbè il wikitesto lo conosco :P sennò non avrei più di {{formatnum:20000}} contributi. Era per capire se appunto c'erano template di messa in pagina; [[User:Àncilu|Àncilu]] ([[User talk:Àncilu|disc.]]) 15:23, 13 gen 2023 (CET)
:::::::::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Il caso è particolare: dovrebbe prestarsi a un caricamento di massa fortemente automatizzato, analogo a quello usato per [[Dizionario - Vocabolario del dialetto triestino]] ma con risultati ancora migliori. @[[Utente:Àncilu|Àncilu]] Scusa la banalità sul wikicode... no, non ci sono template particolari; volendo riprodurre il layout a due colonne (ma io rinuncerei) vedi {{tl|Colonna}}, {{tl|AltraColonna}} e {{tl|FineColonna}}, che agiscono, opportunamente, solo in nsPagina. Il problema più spinoso è suddividere correttamente il testo in pagine, devo guardare bene il codice html per vedere se c'è qualche codice di fine pagina originale. Se non c'è, bisogna inventarsi qualcosa: esiste un tool "match and split", ma di certo non funziona bene su testo formattato. Ci rifletterò.
:::::::::::Io non sono riuscito a scaricare il pdf dal sito tedesco, mi piacerebbe confrontarne la qualità con quello IA. Tu ce l'hai fatta? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:37, 13 gen 2023 (CET)
::::::::::::Sì ecco il il link [https ://download.digitale-sammlungen.de/pdf/16736398578888bsb10524014.pdf]. Dopo circa un trimestre di contribuzione qua penso che comincerò a fare questo, preferisco davvero prendere un po' di pratica con wikisource. [[User:Àncilu|Àncilu]] ([[User talk:Àncilu|disc.]]) 21:11, 13 gen 2023 (CET)
::::::::Ehm..... scusateni, vedo solo ora il ping. Onestamente il mio contributo è poca cosa. Consiglierei ad @[[Utente:Àncilu|Àncilu]] di prendere un testo compilativo come ''[[Dizionario Latino-Italiano (Georges, Calonghi)|Dizionario Latino-Italiano]]'' e dare un'occhiata ai vari codici di formattazione nelle pagine già formattate.
::::::::In seconda battuta da un'occhiata al testo di Internet Archive posso affermare che l'imprsa è certo fattibile, ma che mille e rotte pagine di testo sono destinate a produrre risultati come ''[[Dizionario moderno (Panzini)|Dizionario moderno]], [[Vocabolario del dialetto napolitano (Rocco 1882)|Vocabolario del dialetto napolitano]]'' o ''[[Vocabolario dell'uso abruzzese (1893)|Vocabolario dell'uso abruzzese]]'', imprese ben cominciate ma arenatesi e in attesa da anni di completamento. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 14:45, 13 gen 2023 (CET)
:::::::::@[[Utente:Àncilu|Àncilu]] Un po' di complicazioni. Il sito tedesco continua a sembrarmi problematico: per realizzare il lavoro (secondo me) occorre basarsi sulla versione LiberLiber + un pdf della stessa edizione (1868: altre edizioni presentano diffuse differenze). Su IA trovo due items dell'edizione 1868, una ha un pdf con risoluzione insoddisfacente, l'altra: {{IA|bub_gb_g3hRYCA1qyYC}} ha buone scansioni ma l'ordine delle pagine è buggato: la sequenza va verificata pagina per pagina (es. manca la pagina 154) Senza un pdf, che contenga tutte le pagone nell'ordine giusto, non comincio nemmeno a lavorare.... continuo la ricerca e le verifiche; il mio pessimismo cresce un pochino. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:07, 14 gen 2023 (CET)
== OrbiliusMasochister ==
Caro Alex,
ti aggiorno sul mio lavoro e ti do un paio di notizie interessanti:
*finito Aleardo Aleardi (di cui sono molto contento), lascio da parte il Pavese che avevo sbocconcellato prima di te (e a dirla tutta sono tentato di dividere i romanzi con capitoli numerati in sottopagine) per guardarmi intorno...
* riprendo il mio progetto di completare il Lucrezio tradotto da Marchetti: è un paciugo dato che il M&S bruto contrappone due edizioni troppo diverse tra loro e l'OCR preesistente non è molto incoraggiante nemmeno per iniziare. L'OCR di google permette quantomeno di non impazzire ma ogni pagina è un discreto bagno di sudore: per la mia salute mentale decido a malincuore di non affrontare di petto tutte le pagine ma di alternarle ad altre riletture;
* ho scoperto una falla molto interessante da coprire: Il ''[[Il Canzoniere (Bandello)|Canzoniere]]'' di Matteo Bandello che ha praticamente tutte le poesie in ns0 da collegare alle pagine dell'indice. Ci sarà un bello sforzo da compiere con le note in calce, ma dopo il lavorone su Monti, Dresselio e Aleardi mi sento abbastanza rodato. Non avevo messo in programma questo indice ma la prospettiva di applicare un poderoso accoppiamento di pagine ns0-nsPagina anche senza M&S mi attrae e dunque... mi faccio del male.
* Con grande soddisfazione ho portato a termine un altro grosso colpo: dopo i due Capuana fiabeschi, dopo Aleardi, ho ottenuto da Google la liberazione di un altro elemento da anni annorum nella mia wishlist: il [[Catechismo Maggiore]]! Finalmente leggibile la sua fonte su Google Books, la metto in coda per il prossimo lavoro di M&S. Dato però che si tratta di molte piccole pagine, che come al solito le pagine del libro portano più materiale di quello presente in ns0 e che la formattazione non è banalissima, prima di effettuare altre operazioni volevo chiederti se potevi dare un'occhiata al pdf di Google e in particolare allo testo testo per effettuare il caricamento su commons di un file apprezzabile (magari djvu).
* In coda mooolto nei sogni a lungo termine ti elenco le mie mire:
*#Inseguire poesiole e prosette meno note di Foscolo o Manzoni presenti sia in nsPagina che in ns0 ma non accoppiate (Cfr. [[Indice:Foscolo - Poesie,1856.djvu|qui]] con la pagina dell'autore)
*#Ritornare su Romagnoli (Aristofane oppure completare la collezione cercando i volumi mancanti);
*#Prendere il coraggio a due mani e accoppiare i Fioretti di San Francesco con l'edizione che contiene la Vita di Frate Ginepro:
*#Ristrutturare in ns0 il ''Tesoro'' di Brunetto latini attualmente in stato pietoso a metà tra struttura di libri "cartacei" e "logici";
**rileggere tante opere che lo meritano e chiudere tanti cantieri lasciati aperti (qui l'elenco è veramente enorme)
**nota che finora ho toccato perlopiù il tasto "ns0"... se penso al lavoro che attende in nsOpera o alla semplice "scoperta di nuovi testi interessanti da trascrivere" (come ad esempio le migliaia di pagine della Gazzetta musicale Ricordi, le centinaia di poesie di Chiabrera e Testi) qui mi fermo.
*''A latere'' ho scoperto un mesetto fa che la [[Crestomazia Retoromontscha XII|Rätoromanische chrestomathie]] volume XII è del tutto disaccoppiata con [[Indice:Decurtins - Rätoromanische chrestomathie, XII.djvu|la fonte]] e sarebbero centinaia di pagine... ma dopo un tentativo [[Pagina:Decurtins - Rätoromanische chrestomathie, XII.djvu/214|pagina]] e [[Poesias (Cadieli)/1 |transclusione]] ho capito che era una impresa più grande di me...
Questo lo stato dell'arte del mio passatempo preferito. Lo tengo "tra me e te" anche se immagino che qualche altro utente non si tratterrà dallo sbirciare questo ''papello''. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 19:30, 24 gen 2023 (CET)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Sto dando un'occhiata a [[Catechismo Maggiore]]. Dovrei caricare il djvu ex [https://books.google.it/books?id=ZpJqhlYxa8o Google books] oggi o domani.[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:17, 25 gen 2023 (CET)
:::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Per non lavorare ''di band'', mi confermi che la fonte Google è quella giusta? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:32, 25 gen 2023 (CET)
::::La fonte sembra quella esatta; intravedo la possibilità di un adeguamento massivo della formattazione direttamente in ns0, almeno parziale, preliminare al M&S (aggiunta D - R; eliminazione numerazione delle domande/risposte; formato intestazione delle domande->paragrafo normale in corsivo). Il M & S sarebbe anche facilitato dell'aggiunta dei titoli nel testo spostandoli dal tl Intestazione (senza formattazione, il M&S si imbroglia con i tl Centrato e simili). La suddivisione delle pagine segue i "capi" e, anche se è abbastanza frammentata, penso che potrebbe restare quella che è. Tutto via bot, ovviamente. Approvi? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:12, 25 gen 2023 (CET)
:::::Certo che approvo! È tutto un lavorone in meno da intraprendere da zero: se ci sono aggiustamenti da fare saranno sicuramente meno numerosi di quanta formattazione andrebbe diversamente aggiunta a mano. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 12:52, 25 gen 2023 (CET)
::::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Carico il djvu; nome file, autore (vigliaccamente: Pio X) ecc. tutti provvisori. Ti raccomando: se vuoi cambiare nome file, facciamolo subito, prima di caricare pagine. Nome provvisorio: : [[:File:Catechismo Maggiore, 1905.djvu]]. Lascio perdere tutti gli altri ''masochismi'', i sonetti romaneschi e il dizionario siciliano-italiano ne hanno una dose ottima ed abbondante. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:52, 25 gen 2023 (CET)
{{Rientro|::::::}}Rinomina effettuata. Ti prego, non lasciare gli altri masochismi: in particolare ''io'' resto ostacolato nella ricerca di titoli da disambiguare finché l'elenco di titoli multipli non sarà sfoltito di duemilaerotti doppioni di titoli dei sonetti romaneschi. ;-) '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 06:47, 27 gen 2023 (CET)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Appaiamento ''conservativo'' effettuato, non ti sto a dire il numero di problemi. Appaiamento ''conservativo'' significa che c'è una lunga lista di sonetto naked appaiati a sonetti proofread, ossia veri doppioni, e una lista, aimè lunga, ancora da sfoltire controllandoli uno a uno, di casi di mancato appaiamento . Il confronto viene eseguito anche per ''somiglianza'' del contenuto, via bot. Una strage di neuroni. Tu pensi che i naked già appaiati possano essere marcati con <nowiki>{{cancella subito}}</nowiki> e tanti saluti?
:L'alternativa: cancellare tutti i naked, siano o non siano appaiati, e tanti saluti. Ma esito a farlo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:30, 27 gen 2023 (CET)
::Come ho già scritto altrove io sono assai meno scrupoloso e procederei per eliminazione in blocco: gli unici scrupoli che mi sono sorti dalle discussioni fatte finora riguardano solo quei sonetti che mancano nella raccolta di Morandi e sono stati accorpati successivamente. Per il resto ''Cancella subito''. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 08:32, 27 gen 2023 (CET)
:::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] OK, cerco di salvare i mancanti in Morandi, poi do una passata di bot. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:01, 27 gen 2023 (CET)
::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Non si sono appaiati 137 sonetti naked. Suppongo che Morandi si sia scandalizzato particolarmente per la gustosa corona "Le confidenze de le regazze" :-). Procedo con la marcatura dei sonetti naked duplicati. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:17, 27 gen 2023 (CET)
:::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Alla fine della marcatura saranno pronte per la cancellazione immediata oltre 2000 sottopagine ns0 SAL 75%. La cosa provocherà tacche visibili nelle statistiche... :-(
:::::Come "trattiamo" i sonetti naked non cancellati? Vanno spostati da [[Sonetti romaneschi|Sonetti romaneschi,]] ma dove li mettiamo? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:07, 28 gen 2023 (CET)
::::::Caro Alex,
::::::mi spiace per la statistica, ma duemila nuove pagine ns0 SAL 75% le creeremo nel corso di quest'anno, dunque non me ne dolgo eccessivamente: pensa invece alla tacca di percentuale di testi proofread ''vs'' naked che questa operazione comporterà (a cui aggiungerò nel corso dei prossimi mesi sia le molte pagine ns0 di Bandello che quelle del Catechismo maggiore). Io i sonetti romaneschi superstiti li tratterei così:
::::::#Creo la raccolta ''[[Sonetti romaneschi (1998)]]'' con l'infotesto che trovi nella cronologia di [[Discussione:Sonetti romaneschi]] e ci elenco i sonetti supertiti
::::::#questi sonetti possono essere tanto sottopagine della raccolta, ma per coerenza con la raccolta proofread potremmo "liberarli" con il titolo dato dal Belli a ciascun sonetto e linkandoli alla nuova raccolta.
::::::#Infine, per scrupolo di coscienza, creo in una sottopagina utente un elenco di link rossi con tutti i sonetti cancellati: non si sa mai che in futuro si vogliano ripristinare e in tal modo avremmo una pagina per recuperarli tutti.
::::::Spero che si capisca quello che ho scritto. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 06:37, 28 gen 2023 (CET)
:::::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] {{fatto}} punti 1 e 2, per ora spostati in sottopagine (ci saranno in giro link rossi). {{fatto}} punto 3, in [[Utente:Alex brollo/Sonetti romaneschi 1998, cancellati]] [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:50, 28 gen 2023 (CET)
== [[Centoventi sonetti in dialetto romanesco/Indice]] ==
Non so perché mi mette in rosso alcuni collegamenti peraltro presenti. Mistero collegamentoso. :-) [[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 13:28, 9 feb 2023 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Aggiornato il ModuloDati, il problema sembra scomparso. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:44, 9 feb 2023 (CET)
::Ogni giorno ne scopro uno... Il "modulo" mi era sfuggito. Già che sei qui:
::ho fatto aggiornare il mio Mac, tutto funziona molto meglio, ma... uno sei programmi che usavo di più era Acrobat con cui lavoravo i fil .pdf. Ora non funge più. Hai qualche consiglio su dove posso trovare un programma che svolga le stesse funzioni (e che funzioni ovviamente sul Mac), altrimenti non posso neanche togliere la prima pagina ai file che voglio caricare su commons.
::Grazie per aver corretto l'indice. Ora posso portare il tutto a 75%. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 14:46, 9 feb 2023 (CET)
:::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Per le cose semplici (tipo smontare e rimontare pagine), [https://pdfsam.org/it/download-pdfsam-basic/ pdfsam]], anche per Mac. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:55, 9 feb 2023 (CET)
:::::GRAZIE.
==SAL al 100==
Per favore Alex, quando hai tempo, mi controlleresti se ho portato bene a 100 il SAL di [[Indice:Fiabe_e_leggende_Emilio_Praga.djvu]]? Grazie mille. --[[User:Lagrande|Lagrande]] ([[User talk:Lagrande|disc.]]) 12:56, 16 feb 2023 (CET)
:@[[Utente:Lagrande|Lagrande]] C'era un banale lapsus che generava link rossi, per il resto mi pare perfetto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:16, 16 feb 2023 (CET)
== Problemino in sup ==
In [[Pagina:Guasti - Sigilli pratesi.djvu/42|questa pagina]], il sottotitolo presenta una lettera "sulla riga sopra" rispetto alle altre. Ho risolto con un <nowiki><sup></nowiki>, ma non mi convince del tutto: sai se c'è un modo di sistemarlo meglio? [[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 17:34, 27 feb 2023 (CET)
: {{ping|Dr Zimbu}} Vedi se ti va bene. Vi sono caratteri unicode "piccoli sopra", ma in questo caso la v è giusto sopra lo spazio fra una lettera e l'altra. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:59, 27 feb 2023 (CET)
::Grazie mille per il trucco. L'ho rimesso in {{tl|sc}} (con qualche piccola modifica ai parametri) perché così mi sembra più vicino alla fonte--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 21:32, 27 feb 2023 (CET)
:::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Purtroppo non è una soluzione "robusta", ma il fatto che il posizionamento sia in em potrebbe dare un po' di garanzia che funzi abbastanza bene. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:04, 27 feb 2023 (CET)
::::Altro problema nello stesso testo: [[Pagina:Guasti - Sigilli pratesi.djvu/57|qui]] (nel sottotitolo in fondo) ho bisogno di mettere una tilde sopra due lettere. C'è un modo?--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 08:58, 1 mar 2023 (CET)
::::: @[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Il modo ci sarebbe, e sarebbe pure "robusto", c'è un carattere ricombinante unicode che si estende sopra due caratteri; unico problema, non tutti i font lo rendono bene, e in particolare con ce la fa Georgia, il font di default di itwikisource. Vedi https://www.compart.com/en/unicode/U+0360. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:55, 1 mar 2023 (CET)
:::::: @[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] C'è un'alternativa interessante: vedi template {{tl|LegaturaC}}, che ho modificato per accettare, come secondo parametro, un carattere alternativo a quello di default (a te interessa una tilde). Provo! --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:55, 1 mar 2023 (CET)
:::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Non è perfetto, ma ci si avvicina :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:02, 1 mar 2023 (CET)
::::::::Ottimo, grazie ancora!--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 11:04, 1 mar 2023 (CET)
== Vasari in inglese ==
Caro Alex, sto collaborando ad un [[fr:Wikisource:Projet_Lessico_Beni_culturali |progetto universitario]] che prevede il lavoro su diverse versioni linguistiche delle vite del Vasari. Abbiamo iniziato con 3 edizioni francesi e adesso vorrebbero iniziare con la [https://fr.wikisource.org/wiki/Wikisource:Projet_Lessico_Beni_culturali versione inglese]. Non conosco la comunità inglese nè le loro regole, tu saresti in grado di caricarla? Ciao Susanna [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 18:53, 10 mar 2023 (CET)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] E' un secolo che non lavoro su en.source, l'idea mi solletica. anche per esplorarne le novità. Dove trovo il testo? Il link mi porta al progetto, ma a una prima occhiata non ho trovato un link alla versione in inglese. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:43, 10 mar 2023 (CET)
::Scusami; [https://archive.org/details/livesofmostemi01vasa1850/page/n7/mode/2up questa] mi pare l'edizione migliore anche se gli manca il frontespizio; [https://archive.org/details/bub_gb_sHtKAAAAYAAJ/page/25/mode/2up questa] digitalizzata da Google ha il frontespizio, lo sfondo bianco, e molto segnata, ma i caratteri mi paiono più sfumati. Oppure [https://archive.org/details/livesmosteminen02richgoog/page/530/mode/2up questa] sempre digitalizzata da Google ma non segnata. Vedi tu, con la tua esperienza, quale è la migliore. Grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 07:01, 12 mar 2023 (CET)
::: @[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Un confronto rapido fra le due scansioni mi sembra che indichi che si tratta di scansioni diverse della stessa edizione, la numerazione e il contenuto delle pagine corrispondono. L'OCR è molto buono in entrambe, come avviene in genere per i testi in inglese; di certo quella a colori è più gradevole. Se fossimo su itwikisource userei le scansioni a colori, aggiungendo il frontespizio da quella BN con sostituzione di pagine; ma dovendo lavorare in altro progetto, eviterei di pasticciare. Lasciami esaminare un po' più a fondo la qualità dell'OCR. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:35, 12 mar 2023 (CET)
::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Sono perplesso.... l'OCR della versione a colori è migliore, ma non manca solo il frontespizio, manca anche la prefazione e l'indice. Non me lo spiego.... ma temo che tocchi caricare la versione B/N. privilegiando la completezza. C'è però uno "sporco trucco" per caricare l'OCR migliore (derivante dal djvu a colori) su quello B/N, anzi: le strategie sono più d'una. Controllo se en.source ha attivo il Match and Split.... --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:21, 12 mar 2023 (CET)
:::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Adesso, più che perplesso, sono estremamente confuso. Rovistando in IA, trovo scansioni multiple di edizioni multiple.... e vedo anche che l'opera è fatta in genere di 5 volumi + un volume di annotazioni. Molte serie sono complete (anzi, se non sbaglio quella che mi hai indicato è l'unica incompleta). E' stata fatta una scelta ''ponderata'' fra tutte le edizioni disponibili? criteri: completezza, qualità delle scansioni, qualità dell'OCR. Ma prima una domanda banale: l'intenzione è quella di caricare l'opera completa, 5+1 volumi, vero? Vedi es. questa, completa: {{IA|livesofmostemine01vasa}}, 1855; o questa successiva, ma apparentemente ottenuta per riproduzione anastatica, {{IA|livesofmostemi01vasa1892}}, 1899 (nella paguina successiva al frontespizio, [Reprinted from stereotype plates]. In questi casi sono preso dallo sconforto.... chiedo aiuto nella verifica e nella scelta. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:34, 12 mar 2023 (CET)
@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Una tabella, incompleta, di alcune opzioni si IA:
{| class=wikitable
|1||{{IA|livesofmostemi01vasa1892}}||Foster||1900||Bell||Brigham Young University||1,2,3,5,6|| manca il vol. 4
|-
|2||{{IA|livesofmostemine19001vasa}}||Foster||1900||Bell||Brigham Young University||1,2,3,5,6|| manca il vol. 4
|-
|3||{{IA|livesofmostemi01vasa1850}}||Foster||1850||Bohn||Brigham Young University||1,3,4,5, || manca il vol. 2
|-
|4||{{IA|livesofmostemine01vasa}}||Foster||1855||Bohn||New York Public Library||1,2,3,4,5 || manca il vol. 6?
|-
|5||{{IA|b29350323_0001}}||Foster||1850||Bohn||Wellcome Library||1, 2,3,4,5,6|| completo
|-
|6||{{IA|ivesofseventyof02vasa_0}}||Foster||1912||Scribner||Getty||1,2,3,4 || edizione diversa dalle precedenti
|}
: Quindi sembrano interessanti la 5 e la 6, fermo restando che andrebbe controllata, su tutti i volumi della serie, la esatta sequenza delle pagine.
:[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:58, 13 mar 2023 (CET)
:grazie Alex, ho segnalato questo scambio alla docente proponente di questa attività; penso che risponderà qui a beve. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 13:48, 14 mar 2023 (CET)
::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Intanto passo alla "verifica sequenza pagine" '''dell'edizione 5'''; le immagini mi sembrano molto buone. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:09, 14 mar 2023 (CET)
:::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] In lavorazione il volume 4... prima di controllare, a campione, che le pagine ci siano tutte, li trasforma in djvu. Attendo un parere sulla scelta dell'edizione n. 5. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:49, 18 mar 2023 (CET)
::::Ho risollecitato gli interessati a risponderti. Grazie di tutto quello che hai fatto. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 09:42, 19 mar 2023 (CET)
:::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Attendo, i 6 volumi djvu-ati sono a posto (analisi campionaria sulla sequenza pagine), se l'edizione va bene il prossimo problema è un buon titolo per i file, coerente con le raccomandazioni en.wikisource. Me le devo studiare bene. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:30, 19 mar 2023 (CET)
::::::Personalmente voto per la 5, essendo l'unica completa se non sbaglio. Grazie, Antonella Luporini [[Speciale:Contributi/2A02:B027:8010:CC6D:C41B:88B5:4D8C:540|2A02:B027:8010:CC6D:C41B:88B5:4D8C:540]] 14:15, 19 mar 2023 (CET)
:::::::Concordo. Dato che l'edizione 5 (Foster, 1850, Bohn, Wellcome Library) è la sola integrale, mi sembra chiaro che è questa edizione che dobbiamo scegliere. Ho controllato la qualità della scansione per ogni volume, e non vedo nessun problema, dal punto di vista tecnico, per quanto riguarda la conversione OCR (ci saranno errori da correggere, come sempre, ma non penso che ce ne siano più del solito). Ciao, Daniel Henkel [[Speciale:Contributi/2001:861:3D44:9D20:1375:CED0:8C6:2A3A|2001:861:3D44:9D20:1375:CED0:8C6:2A3A]] 14:34, 19 mar 2023 (CET)
::::::::Confermo anche io che va bene la 5. Grazie a tutti/e [[Speciale:Contributi/151.36.29.67|151.36.29.67]] 15:00, 19 mar 2023 (CET)
:::::::::Caro Alex a questo punto visto l'accordo di tutti, puoi partire a lavorare sulla 5. Io non conosco la versione inglese quindi posso per ora fare poco per caricare i volumi. Ti ringrazio [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 15:12, 19 mar 2023 (CET)
::::::::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Bene, ho visto che il Bar di en.source non è poi così affollato, e ho provato a [[:en:Wikisource:Scriptorium#Some_banal_questions|chiedere lì]] un commento sulla mia prima proposta di nome-base per i files, e quindi per le pagine Index. Chiarito questo il caricamento sarà rapido. Naturalmente mi piacerebbe approfittare dell'occasione per esplorare le novità di en.wikisource, spero che non vi dispiacerà se provo a lavorarci un po' su.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:45, 19 mar 2023 (CET)
:::::::::::@[[Utente:Billinghurst|Billinghurst]] mi ha risposto immediatamente nel bar di en.source, il nome dei files (e quindi degli indice) sarà <code>Vasari - Lives of the Most Excellent Painters, Sculptors, and Architects, volume 1.djvu</code> ecc. Si parte con il caricamento su Commons e con la creazione delle pagine Indice. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:51, 20 mar 2023 (CET)
::::::::::::Grazie mille Alex; saremo felici se tu vorrai lavorare sul testo. Come pensi tu abbia visto il progetto ha lo scopo di individuare il variare del nome degli edifici e degli artisti nel tempo e in diverse lingue; la rilettura è solo una attività collaterale. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 10:26, 20 mar 2023 (CET)
:::::::::::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Per ora ho caricato solo il volume 1, che poi userò come modello. [[:en:Index:Vasari - Lives of the Most Excellent Painters, Sculptors, and Architects, volume 1.djvu|Pagina indice]], [[:en:Lives of the Most Excellent Painters, Sculptors, and Architects|Pagina principale ns0]]. Ma... anche se ''collaterale'', la rilettura è ''prevista''? Spero di sì.... raccomando agli eventuali rilettori di registrarsi (meglio se con un'utenza globale, in modo che sia attiva su più progetti). La registrazione rende molto più facile la discussione. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:00, 20 mar 2023 (CET)
== Immagini a SAL 0%? ==
Ciao, mi sono imbattuto in [[Indice:Giacomo Bresadola - I funghi mangerecci e velenosi dell'Europa media, con speciale riguardo a quelli che crescono nel Trentino, 1906.djvu|questo indice]] in cui il bot ha caricato le tavole a SAL 0%. C'è un motivo per cui non seguono il normale SAL 75/100%, considerando anche che sono incluse in una [[I funghi mangerecci e velenosi dell'Europa media/Parte speciale/Tavole|pagina ns0]]? [[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 11:26, 15 mar 2023 (CET)
:@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Ho interpretato il SAL 0 come "pagina che non richiede rilettura", essendo senza testo. Ma... non ho verificato se il SAL 0% permette la transclusione... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:44, 15 mar 2023 (CET)
::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Sì, vengono transcluse. Tutto a posto. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:48, 15 mar 2023 (CET)
:::Pensavo che SAL 0% servisse per quelle pagine che fossero irrilevanti per il libro; in tutti gli altri indici che mi è capitato di vedere le tavole hanno il SAL normale. Del resto, la differenza tra "solo disegno" e "disegno + breve didascalia" non mi sembra così fondamentale da dover essere trattate diversamente...--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 21:21, 15 mar 2023 (CET)
::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Probabilmente, hai ragione. Se lo pensi opportuno, assegno un SAL 75% a tutte le tavole. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:35, 17 mar 2023 (CET)
:::::Non ho grandi certezze, ma mi sembrerebbe la cosa più sensata. Poi si fa veloce a portarle al 100%--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 18:43, 17 mar 2023 (CET)
== Little help... ==
Ho un problemino:
dovrei inserire [[Discussioni indice:Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana (1849).pdf|qui]] un memo regex con dei ritorni a capo. Ma non so come si fa.
Qualcosa tipo:
{{ct|f=100%|Carlo}}
{{ct|f=100%|è incapace}}.
Come devo fare? (Ch'aggie e fa'?)
:
[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 13:12, 17 mar 2023 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Linkami, per favore, una pagina dove c'è il problema da risolvere. Se ho capito bene, io in genere risolvo il problema con un <nowiki><br></nowiki>; il parametro lh (line-height) risolve la distanza verticale fra le righe. .
{{ct|f=100%|lh=1.4|Carlo mi pone<br>un problema poco chiaro.}}
:[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:27, 17 mar 2023 (CET)
Mi spiego meglio:
la maggior parte delle ordinanze hanno come firma:
<code>
<nowiki>{{Ct|f=100%|t=1|''I Triumviri''}}</nowiki>
<nowiki>:{{Ct|f=90%|t=.5|{{Sc|{{Wl|Q187336|Giuseppe Mazzini}}}}}}</nowiki>
<nowiki>{{Ct|f=90%|t=.5|{{Sc|{{Wl|Q775698|Aurelio Saffi}}}}}}</nowiki>
<nowiki>{{Ct|f=90%|t=.5|v=1|{{Sc|{{Wl|Q1041849|Carlo Armellini}}}}}}</nowiki>
<nowiki>{{Rule|6em|000|h=2px}}</nowiki>
</code>
cfr. [[Pagina:Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana (1849).pdf/158]], una a caso.
Ora scrivere/correggere ogni volta tutta sta pappardella mi peggiora l'{{Wl|Q540850|orchite}} e vorrei evitare.
Al momento l'ho messo in una sandbox e faccio copia/incolla.
Pensavo di mettere che una sequenza impossibile (tipo qwe) venisse sostituita dalla firma in questione, ma non sono riuscito a crearla. Credevo che fosse possibile mettere il ritorno a capo con una sequenza del tipo "//pp//" o qualche altra stregoneria del genere. Ma essendo vecchio mi ricordo il {{Sc|Basic}} e un po' di Pascal. Invece le ''regex'' nei primi anni '80 del secolo scorso non c'erano.
<code>
:100 REM
:200 PRINT "Ciao, come va?"
:250 RI$ ="" REM corretta dimenticanza
:300 FOR I = 1 TO 4
:400 GET A$
:500 RI$ = RI$+A$
:600 NEXT I
:700 IF RI$ <> "Bene" THEN PRINT "Sti c..."
:800 END
</code>
Se ho capito potrei scrivere:
<nowiki>{{ct|f=95%|lh=1.4|''I Triumviri''<br>{{Sc|{{Wl|Q187336|Giuseppe Mazzini}}}}<br/>{{Sc|{{Wl|Q775698|Aurelio Saffi}}}} <br/>etc... }}</nowiki>
{{ct|f=95%|lh=1.4|''I Triumviri''<br>{{Sc|{{Wl|Q187336|Giuseppe Mazzini}}}}<br/>{{Sc|{{Wl|Q775698|Aurelio Saffi}}}} <br/>etc...}}
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 19:07, 17 mar 2023 (CET)
: Fatto, la parola chiave è ''kfirme''. Con il nostro Trova e sostiruisci, gli acapo vengono inseriti come \n, bisogna però che sia settata "Espressione regolare". [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:20, 17 mar 2023 (CET)
::usata. uau. La prox la faccio io.
::Grazie diecimila
:::
::[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 20:26, 18 mar 2023 (CET)
:::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Bene! Ripeto una raccomandazione, usa sempre Trova e sostituisci per testare e poi memorizzare nuove regex, modificare direttamente il testo "memoRegex" nella pagina Discussione indice è delicatissimo e fonte di frustrazioni. La sequenza consigliabile è: sperimentare con Trova e sostituisci con "Ricorda questa sostituzione" '''disattivato'''; quando tutto funzia, ripetere la sostituzione con "Ricorda questa sostituzione" '''attivato''', e cliccare il bottone "salva regex" in bottoniera. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:12, 19 mar 2023 (CET)
::::Sì, maestro.
:::::
::::[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 14:56, 19 mar 2023 (CET)
:::::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Diffido un po' del pungente sarcasmo romanesco.... :-) sarebbe comunque stato peggio se "maestro" fosse stato maiuscolo. :-P [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:50, 19 mar 2023 (CET)
In realtà qui (e di là) lo sanno pochissimi, ma secondo le leggi italiane io sono Maestro (con M maiuscola)..., per l'esattezza {{Sc|Maestro di Sport}}. Un titolo inventato dal Coni a metà anni '60, di cui mi fregio. In ufficio le segretarie mi si rivolgevano chiamandomi appunto maestro. In tutto siamo stati meno di 250. Ho anche una ''maitrise'' accattata in Francia, all'univ. di Lione, Claude Bernard. Quindi bis-magister. Non era affatto ironia romana, ma sincero riconoscimento. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 20:00, 19 mar 2023 (CET)
== Consijo ==
Sto cominciando a lavorare ({{Sc|anche}}) er "Bollettino delle leggi" della benemerita Repubblica romana, il secondo stato ad abbolire le pena de morta e trai i primi a mette er suffraggio niversale. L'Italia l'ha messo (a metà) una 60insa di anni dopo.
A parte ste considerazione, che consijio vojo?
Ogni po' de paggine ce sta un mini-indice. Presempio [[Pagina:Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana (1849).pdf/34|quine]] e puro [[Pagina:Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana (1849).pdf/786|quine]].
Pensavo che nel "Sommario" dell'indice di metterci questi mini-indici. Er consijio è: Come li metto? <nowiki>[[.../Bollettino N. 1]] </nowiki> o qurcosartro der genere? Tu che dichi?
:p.s. Se hai difficoltà con il romano fammi sapere che posso tradurre in toscano
:
[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:09, 21 mar 2023 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] '''Sì''', se le varie sezioni andranno in pagine/sottopagine distinte. Se sono presenti nel Sommario. generano l'automatismo autoNs0, ossia la compilazione automatica di Intestazione e IncludiIntestazione (sempre che sia attivato il relativo gadget, e che venga usato, in Sommario, il template ̆{{tl|Indice sommario}}). Una volta che tutte le pagine/sottopagine ns0 sono state create, il Sommario può essere semplificato. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:50, 21 mar 2023 (CET)
== Dimanna ==
Havvi tra li comandi del ciesseesse (css) uno che permetta ai noi di imitar lo magnifico bordato come possi veder in nello esempio originale di [[Pagina:Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana (1849).pdf/194|questa]] pagina. Là ove possi leggere "BOLLETTINO DELLE LEGGI".
:
[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:45, 22 mar 2023 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Non lo trovo. :-( [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:58, 22 mar 2023 (CET)
''Nillo faciet''. La buffizia è: ne lo programma, di pochissimo conto (e costo), che permettemi la scrittura, havvi la possibilitate di inserir testo bordato. ''Oh tempora, oh mores''. ''Sine religio sumus''. Grazie lo istesso. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 19:49, 22 mar 2023 (CET)
:p.s. oggi son seicentesco.
== {{tl|Outdent}} ==
Credo di essergli antipatico. Sulla pagina funziona benissimo ma nella transclusione non ne vuol sapere.
[[Pagina:Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana (1849).pdf/8]]
[[Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana/Indice delle materie della I parte]]
''de coeteris'' (= BTW, per voi anglofoni): negli indici ci dovrebbe essere il collegamento alle varie pagine ma non ricordo più come si fa.
:
[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 15:32, 30 mar 2023 (CEST)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Interessante. Mi pare sia un caso di un problema che è stato segnalato in bar tecnico. @[[Utente:Candalua|candalua]]: che ne dici? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:12, 30 mar 2023 (CEST)
== consigli di formattazione ==
Caro Alex, dopo aver visto il film su Tina Anselmi, ho caricato la [[Indice:Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla Loggia P2.pdf|sua relazione conclusiva sulla Commissione P2]]. Ti chiedo se dovrei metterci l'intestazione a tutte la pagine o posso evitarla. Grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 15:40, 5 mag 2023 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Finora l'abbiamo sempre messa. Ho visto che fr.source non lo fa, ma secondo me è un errore: forse un giorno nsPagina verrà valorizzato e sarà possibile produrre un pdf con la paginazione originale del libro-fonte, e allora sarà utilissima. Domanda: usi Alt+5 e Alt+7? Senza di loro (soprattutto Alt+7) ormai mi rifiuterei di editare.... se non li conosci ne parliamo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:27, 6 mag 2023 (CEST)
::Si uso sia F7 che F5. Metterò l'intestazione come ti indichi. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 15:25, 7 mag 2023 (CEST)
::Ho creato l'intestazione nella [[Pagina:Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla Loggia P2.pdf/7|pagina]], ma lo spazio tra le righe è troppo largo. Me la puoi aggiustare per favore? [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 16:52, 7 mag 2023 (CEST)
:::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Vedi se ti va bene.. come bozza, però, devo lavorarci ancora. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:06, 8 mag 2023 (CEST)
== È sparito? ==
Ciao! Non trovo più il VIS (mi pare che si chiama(va) così quel coso per leggere comodo comodo). L'hai tolto? L'hanno tolto? Si è nascosto nel bush? A me fa(ceva) un comodo e anche due comodi. Suggerimento: perché non lo metti(amo) bene in vista vicino alle linguette - o almeno fra gli strumenti - che è cento volte meglio di "leggi"? @ salut --[[User:Silvio Gallio|Silvio Gallio]] ([[User talk:Silvio Gallio|disc.]]) 08:51, 13 mag 2023 (CEST)
:@[[Utente:Silvio Gallio|Silvio Gallio]] Per causa ignota, VIS non parte più dalla pagina Indice, ho interpellato anche Candalua sul problema. Parte invece da nsPagina, e anche da ns0, con il link "Visualizzatore" in sidebar (menu verticale a sinistra). Il problema è recente e i miei tentativi di capirci qualcosa per ora sono stati vani. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:42, 13 mag 2023 (CEST)
::Ah, ecco! Beh Vabbè. Grazie --[[User:Silvio Gallio|Silvio Gallio]] ([[User talk:Silvio Gallio|disc.]]) 21:34, 13 mag 2023 (CEST)
:::Alex, [[User:Silvio Gallio|Silvio Gallio]]: mi era sfuggito, ma adesso ho dato un'occhiata e l'ho sistemato! Ha ragione Silvio a volerlo mettere più visibile. Bisognerebbe anche sistemare l'"inizio" e la "fine": se sei nella prima pagina e schiacci indietro, vedi una pagina vuota, e stessa cosa con l'ultima. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 16:57, 15 mag 2023 (CEST)
::::{{ping|Candalua}} Benissimo, grazie! Trattasi di trabiccolo che ritengo essenziale, ma buttato là negli "strumenti" e nemmeno in evidenza mi dispiace non poco. Usare il grassetto? uhm! Io ormai mi limito a leggere e, di quando in quando, rileggere. Poca roba. Penso che l'utilizzatore brado, qual io sono, troverebbe molte cose utili in alto, se ce le possiamo mettere. Mah! Ciao & Grazie! [[User:Silvio Gallio|Silvio Gallio]] ([[User talk:Silvio Gallio|disc.]]) 10:37, 16 mag 2023 (CEST)
::::@[[Utente:Candalua|Candalua]] Corro a cercare (e poi cercare di capire) la tua modifica... grazie! Quanto al difetto che hai segnalato, sarà dura. Se pesco chi ha scritto il codice, lo rimprovero severamente. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:53, 17 mag 2023 (CEST)
== Che palle sti romani! ==
Hai proprio ragione. Questi romani sono incapaci, presuntuosi, nullafacenti ma soprattutto pretendono, scassano e manco ringraziano.
Per non smentire la giusta affermazione eccoti un piccolo problema:
nella ''class ="carico1"'' (v. [[Indice:Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana (1849).pdf/styles.css| '''style.css''']]) il rompiscatole di turno non è stato capace a far sì che le celle avessero ognuno il suo bravo bordo (QED i.e. cvd).
Quale è il magnifico comando che mette i bordi a tutte lasciando il bordo nero intorno alla tabella di pagina [[Pagina:Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana (1849).pdf/429|'''396''']] e mantenendo il resto della formattazione? Ci sarebbe la ''class=wikitable'' ma lo scassa-palle non la vole usare. [[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 15:18, 15 mag 2023 (CEST)
:Scusate se mi intrometto. {{@|Carlomorino}} Se può esserti utile, prova a guardare [[Indice:Beltrami - Di un sistema di formole per lo studio delle linee e delle superficie ortogonali - 1872.pdf/styles.css|qui]]. Sono a disposizione per eventuali chiarimenti. --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 13:24, 16 mag 2023 (CEST)
::{{ping|Paperoastro}} Scusato. Alex da parte sue è vaccinato; ha fatto anche la quarta dose. Tornando al ''topic'': l'esempio mi è stato utilissimo. Esattamente la dritta che cercavo. Peccato che su wbooks il libro sui css si sia fermato (almeno così sembra). --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 16:48, 16 mag 2023 (CEST)
== dove ho sbagliato? ==
caro Alex, ho creato [[Indice:La villa di Poggio Imperiale.djvu|questo indice]]. Ma c'è un errore che non capisco. Mi dai una mano? grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 20:43, 19 mag 2023 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Guardo guardo... e non vedo l'errore. Poi l'illuminazione: guardo la cronologia, e vedo che aveva sistemato @[[Utente:Candalua|Candalua]]. Semplicemente, in pagelist (che è molto permaloso), avevi scritto <code>251 to 254=.</code> invece di <code>251to254=.</code>. :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:40, 19 mag 2023 (CEST)
::caro Alex, grazie, rusolvi sempre tutti i miei problemi. Un'altra cosa: ho provato ad usare EIS nella WS francese ma non si attiva; di nuovo, dove sbaglio?. Inoltre ogni tanto l'immagine mi si visualizza girata di 45°. Cosa posso fare? Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 17:18, 20 mag 2023 (CEST)
:::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Questa è dura: a me si apre, sia in editing di una pagina esistente, sia in creazione di una nuova pagina. Ti mando una mail. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:19, 20 mag 2023 (CEST)
::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] C'è una grossa novità, annunciata in Bar: potrebbe arrivare eis per tutti... e un eis rivisto da gente brava. :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:33, 26 mag 2023 (CEST)
:::::Per tutti in tutte le versioni linguistiche? [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 11:41, 27 mag 2023 (CEST)
== altro errore ==
Eccomi di nuovo ;-( in [[Pagina:Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla Loggia P2.pdf/179| questa pagina]] c'è un errore che non riesco a vedere e che tu certamente saprai risolvere ;-)) Grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 08:44, 26 mag 2023 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Immagino che l'errore fosse il cognome DoNINI invece di DONINI :-) Scherzo...
:Veniamo a Gelli. Penso che il caso non sia compatibile con VoceIndice, in questi casi invece che impazzire è meglio ripiegare su una normalissima tabella. Un paio di note generali su VoceIndice: se ci sono due elementi pee ogni voce, il primo è meglio renderlo con il parametro titolo piuttosto che sezione. Il parametro sezione va usato nei casi in cui gli elementi sono tre. Fatto, diventa inutile il parametro aligns. Correggo la pagina e le successive. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:32, 26 mag 2023 (CEST)
::Grazie, non ci sarei mai arrivata !! Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 11:35, 26 mag 2023 (CEST)
== quale file caricare? ==
caro Alex, vorrei caricare [https://archive.org/details/cenni-biografici-e-ritratti-d-insigni-do/Cenni_biografici_e_ritratti_d_insigni_do/page/n9/mode/2up questo libro] ma non ha la versione Djvu. Quale altra versione file usare? Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 11:43, 27 mag 2023 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Io caricherei direttamente il pdf, ma prima è opportuno ritoccarlo. L'OCR. guardato rapidamente, mi pare molto buono. Suggeriscimi un buon nome per il file. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:42, 27 mag 2023 (CEST)
::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] [[Indice:Bonafede - Cenni biografici e ritratti d'insigni donne bolognesi.pdf]]. Il pagelist sarà un po' faticoso, le tavole sono fuori testo. Il pdf è stato leggermente modificato (potato delle due prime pagine, warning Google, e "croppato" con briss). Non sopno riuscito a identificare bene A. Nicoli, il disegnatore dei ritratti, peccato, se ci riesci aggiungi il campo "Illustratore" anche in Commons. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:40, 28 mag 2023 (CEST)
:::caro Alex, ho dei problemi con questo libro; non compaiono le immagini della pagina. Cosa posso fare? E non trovo in Commons il file. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 11:46, 28 mag 2023 (CEST)
::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Da un po' il caricamento di immagini di nuovi file è, alle volte, molto lento. Il file comunque lo trovi, su Commons, [[:c:File:Bonafede - Cenni biografici e ritratti d'insigni donne bolognesi.pdf]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:55, 28 mag 2023 (CEST)
:::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Provo a convertirlo in djvu, vediamo se va meglio. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:00, 28 mag 2023 (CEST)
::::::grazie, attendo un tuo cenno per proseguire a lavorarci, ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 18:09, 28 mag 2023 (CEST)
:::::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Adesso le pagine del pdf, con un po' di lentezza, si caricano. Prova! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:07, 28 mag 2023 (CEST)
== Io e il teatro... riproviamoci! ==
Caro Alex,
come sai con i testi teatrali non ho un grande feeling, ma ciò non esclude che periodicamente non provi a riavvicinarmi a loro. Stavolta mi sta solleticando l'idea del M&S di [[Don Giovanni]]. Fammi il seguente favore: ho provato a formattare approssimativamente [[Pagina:Da Ponte - Don Giovanni, 1867.djvu/3|la pagina 3]]: ho usato il template poem t un po' a casaccio, non ho elaborato le didascalie e le abbreviazioni dei personaggi sono automaticamente maiuscolette laddove nel testo cartaceo non lo sono. Ti andrebbe di rivedere quella pagina e impostare il foglio di stile dell'indice in modo da poter andare avanti senza troppo impazzire con la formattazione? Poi mi basterà vedere dove ho sbagliato per evitare ulteriori mal di testa.
P.S: se imparerò a usare il template farò tesoro dell'esperienza per una futura formattazione delle egloghe e favole boscherecce di Gabriello Chiabrera, autore che sto curando un pezzetto alla volta come avevo fatto per V. Monti. Intanto però il mio obiettivo a breve termine è il completamento del quarto libro del Lucrezio tradotto da Marchetti. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 21:56, 14 giu 2023 (CEST)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Purtroppo <code>Poem t</code> è stato creato quando c'era templatestyles, ma non ancora la pagina styles.css. Quindi, per fargli "sentire" un css diverso, tocca attribuirgli un parametro aggiuntivo c=[classe]; io ho scelto c=dg. La conversione da ''<nowiki>{{Poem t</nowiki>'' a ''<nowiki>{{Poem t|c=dg</nowiki>'' è automatizzata con memoRegex.
:A questo punto la pagina styles.css stabilisce il corsivo per il personaggio (eliminando il maiuscoletto) e stabilisce il padding sinistro dei versi in 6em (se vuoi puoi "stringerlo"). Ho eliminato due memoRegex che aggiungevano il corsivo sui personaggi: ormai sono inutili.
:Sono molto imbarazzato da alcuni aspetti della (curiosa) formattazione tipografica, probabilmente occorrerebbe verificare se ci sono "regole" nella formattazione delle indicazioni di scena e nei titoli e didascalie delle scene, per poi utilizzare il template Ct con parametro c (classe) e scrivere, sempre nella pagina styles.css, le regole css per tali classi, come ho fatto per le classi .atto, .scena e .scena1 in [[Indice:Goldoni - Opere complete, Venezia 1927, XXIV.djvu/styles.css]]. Se ti va ci pensiamo in un altro momento. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:15, 14 giu 2023 (CEST)
:: PS: non ci sarebbe un'altra edizione con una formattazione un po' meno stravagante....? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:20, 14 giu 2023 (CEST)
:::Guardando meglio vedo che le indentature dei versi sono bizzarre. Proporrei di NON rappresentarle affatto. Volendo rappresentarle, tieni conto che gli spazi dopo il segno + sono ignorati, perchè si creano con una cifra che segue immediatamente il carattere + (cosa utile nei versi spezzati). Speravo di trovare una "regola", ma non c'è: alle volte, il primo verso di una battuta ha un'indentatura inversa, alle volte è allineato ai versi successivi. Ci vuole una standardizzazione e proporrei, se la loro soppressione completa non ti va: tutti i primi versi di una battuta, niente rientro (nè spazi nè cifre dopo il +); tutti i versi successivi della stessa battuta, rientro semplice; cifra dopo il + solo nei versi spezzati. Vuoi che ti faccia vedere cosa intendo su una pagina? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:34, 14 giu 2023 (CEST)
:::Partendo dal fondo:
:::Non ho cercato altre edizioni: ho visto questa che era stata accoppiata al testo naked e non mi sono fatto altre domande.
:::Hai visto la mia scelta di ridurre a colonna singola i testi posti su due colonne, più per risparmiare spazio cartaceo che per una ragione espressiva o funzionale.
:::Tolta questa bizzarria il testo diventa molto più regolare, e alla maniera di Goldoni ha sia didascalie separate e allineate a destra (come "Esce" o o "inline" (cioè scritte di fila alla battuta) ogni tanto abbiamo delle strofe con blocco centrato ma nient'altro di pazzesco.
:::Non ho fretta: torno a occuparmi di Lucrezio-Marchetti e prima di cinque-sei giorni non penso di finire. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 00:02, 15 giu 2023 (CEST)
::::Come non detto: formattare una pagina di questo tipo è un notevole sforzo e impiegherò tempo per finire. Meno male che manca solo un'altra ventina di pagine. Non sono sicuro di aver usato al meglio i template Poem_t e Ids. saresti così gentile da dare un'occhiata al primo atto che ho appena terminato? Prima di buttarmi su altre venti pagine vorrei essere corretto se non ho usato bene i template. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 22:45, 22 giu 2023 (CEST)
:::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Lo faccio senz'altro, ma... sono abbastanza lento e guardingo, nell'immergermi in una stampa con formattazione bizzarra. Alle volte, ci metto decine e decine di pagine e di tentativi primna di essere soddisfatto. Vediamo.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:16, 22 giu 2023 (CEST)
::::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Come immaginavo... la formattazione delle indicazioni di scena è incostante, e Ids non le rende bene. Innanzitutto il font-size è normale e non ridotto; poi non tutte le indicazioni di scena sono allineate a destra, in vari casi c'è solo uno stacchetto di 3em circa fra battuta e indicazione. Volendo, si potrebbe sistemare, il sistema meno pericoloso sarebbe di aggiungere a Ids un parametro c (che richiama una classe css).
::::::A parte il fatto del font, vedo nel codice Ids ''un uso pleonastico del markup corsivo'': il corsivo è di default, generato dal template.
::::::Per Ids, guarda [[Pagina:Da Ponte - Don Giovanni, 1867.djvu/19|questa pagina]], la prima indicazione di scena: la classe c=ids3 determina l'allineamento a destra, il corsivo e il font normale. A parte il fastidio di aggiungere il parametro c, risolvibile via bot/via memoregex, ti andrebbe bene?
::::::Il codice di Poem t mi sembra corretto, anche se non rende esattamente le stranezze dell'originale. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:52, 23 giu 2023 (CEST)
:::::::Hai visto le due pagine a SAL 50%: ci sono casi di battute con parole o lettere sovrapposte. c'è un qualche attributo di stile che riesce a riprodurre quella follia? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 00:54, 23 giu 2023 (CEST)
::::::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] C'è il trucco ma non lo ricordo.... prova a porre la domanda in Bar. Invece, se ti va bene il risultato di c=ids3 per tl|Ids, confermamelo, che provo a fare una sostituzione massiccia e a predisporre un memoRegex che converta Ids|....|r in Ids|....|c=ids3 così non diventi matto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:39, 23 giu 2023 (CEST)
:::::::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Per le lettere/parole sovrapposte, una soluzione con math, vedi Pagina delle prove [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:43, 23 giu 2023 (CEST)
::::::::::Fantastico: ho adottato la soluzione math e ora il primo atto è al 75%: per l'aggiustamento fine del tl Ids hai carta bianca su tutto. Da come scrivi deduco che non ho commesso errori particolarmente evidenti con i template: mi fa molto piacere. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 15:06, 23 giu 2023 (CEST)
:::::::::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Finisco la bella selvaggia e poi mi ci metto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:29, 26 giu 2023 (CEST)
::::::::::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] {{fatto}} [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:19, 26 giu 2023 (CEST)
== Template BEIC ==
Ciao Alex! Occorrerebbe, senza urgenza, aggiornare il [[Template:BEIC]] perché la versione attuale collega al vecchio sito (che è ancora attivo) ma andrebbe ora privilegiato il nuovo sito https://catalogue.beic.it/discovery/search?vid=39BEIC_INST:39BEIC_INST. Abbiamo già aggiornato il template corrispondente su Commons [https://commons.wikimedia.org/w/index.php?title=Template%3ABEIC&diff=737050092&oldid=322544786 aggiungendo un nuovo parametro collegato al nuovo sito] in maniera da usare quello d'ora in poi, ma il template di Wikisource è più semplice e finora è stato meno utilizzato, quindi volevo chiederti se può essere migliore una soluzione diversa. Gli identificativi del nuovo sito iniziano tutti con "IE". Segnalo anche a {{ping|Candalua}} che aveva fatto le utltime sistemazioni al template. Grazie. [[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 09:19, 27 giu 2023 (CEST)
:@[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] Sono parecchio arrugginito, spero che ci pensi @[[Utente:Candalua|Candalua]], sarei più tranquillo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:57, 27 giu 2023 (CEST)
::@[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] no scusa, ma sul nuovo sito non si possono usare gli stessi identificativi? Mi sembra una follia! Per esempio io ho trovato un template BEIC sulla pagina [[Autore:Marcello Malpighi]], che adesso punta a https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=3053086. Questo stesso testo l'ho ritrovato sul nuovo sito e mi pare essere questo: https://preserver.beic.it/delivery/DeliveryManagerServlet?dps_pid=IE5749381. Dunque l'id è totalmente cambiato, da 3053086 a IE5749381. Eppure nel nuovo sito, nella sezione di destra trovo: Identifier: DIGITOOL3053086 che è l'id vecchio, a parte il prefisso. Dunque se questo identificativo è stato mantenuto, non c'è modo usarlo per atterrare sul nuovo sito, invece di dover "scoprire" l'id nuovo? [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 11:13, 27 giu 2023 (CEST)
:::@[[User:Candalua|Can da Lua]]: purtroppo no, non si possono usare gli stessi identificativi, perché il nuovo sito ha id diversi, e ti confermo che l'id 3053086 del vecchio sito corrisponde a IE5749381 su quello nuovo, quindi credo che l'unica sia aggiungere, come fatto su Commons, un nuovo parametro che utilizzi l'url https://preserver.beic.it/delivery/DeliveryManagerServlet?dps_pid= ed eventualmente sostituire in seguito i vecchi id con quelli nuovi. Mi spiace per il disagio. --[[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 12:47, 27 giu 2023 (CEST)
::::[[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]]: sono allibito che siano stati cambiati gli identificativi con tanta disinvoltura. Non si dovrebbe veramente MAI fare una cosa del genere. Già è grave aver cambiato il link del sito. Altro che favorire l'accesso alla cultura, sembra facciano apposta a renderlo più difficile. Vabbè, scusa lo sfogo. Ho cambiato il template in modo che accetti i nuovi id: l'uso rimane lo stesso cioè <nowiki>{{BEIC|id}}</nowiki>, ma se l'id comincia per IE si viene mandati al nuovo link. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 16:12, 27 giu 2023 (CEST)
:::::@[[User:Candalua|Can da Lua]]: Grande, hai risolto in maniera davvero geniale e semplice la cosa! Adesso capisco perché Alex Brollo abbia lasciato il colpo a te, questo è vero talento!! Un caro saluto e a presto.--[[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 16:20, 27 giu 2023 (CEST)
== Antico e nuovo Pascoli ==
Caro Alex,
ti scrivo perché da Google su mia richiesta hanno liberato un libro che è difficilissimo trovare: ''{{GB|NQAzAQAAIAAJ|Antico sempre nuovo}}'' di Giovanni Pascoli. Se me lo controllassi e caricassi su Commons almeno allestirei l'indice qui e comincerei a prenderne le misure. Ti ringrazio tanto! '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 01:40, 8 ago 2023 (CEST)
: {{ping|OrbiliusMagister}} Volentieri, WIP :-) --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:13, 8 ago 2023 (CEST)
:: [[Indice:Pascoli - Antico sempre nuovo.djvu]] --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:19, 8 ago 2023 (CEST)
:::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Ahia. La conversione pdf-djvu falla gli hypen delle parole spezzate a fine riga, il che è un gran fastidio. Cerco un rimedio (mal che vada, Abbyy FineReader). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:02, 8 ago 2023 (CEST)
::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Ripiegato su FineReader, potrei fare un "caricamento preformattato" (correzione di un po' di errori OCR ricorrenti). Ti va? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:29, 8 ago 2023 (CEST)
:::::Ma certo che sì ^__^ ! '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 19:24, 8 ago 2023 (CEST)
== Emergenza ModuloDati ==
Caro Alex,
non capisco come mai, ma dalle colonne mi è scomparso il link alla creazione di ModuloDati sia in Vector2010 che in Vector Legacy!
Volevo mostrarlo a Bodhisattva! Mi dai un'occhiata al suo stato? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 03:44, 17 ago 2023 (CEST)
:Da alcuni giorni ho notato che ModuloDati non funzionava più (ma il link c'era). A dire il vero, ModuloDati ha alcuni grossi difetti, che non sono mai stato in grado di correggere; se la scomparsa del link significa che qualcuno bravo ci sta mettendo mano, la cosa non mi dispiace affatto. Accetterei anche la decisione di rimuoverlo totalmente, uno script che provoca errori non ha molto senso di sopravvivere, a meno che sia possibile la sua sistemazine. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:49, 17 ago 2023 (CEST)
::@[[Utente:Candalua|Candalua]] Ne sai qualcosa? Tu saresti d'accordo di mandare in pensione lo script? Sbaglia in modo sistematico su tutte le pagine che comprendono sezioni transcluse in ns0 su sottopagine diverse. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:34, 17 ago 2023 (CEST)
:::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]], @[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]], lo avevo disabilitato per sbaglio: era appiccicato in testa al gadget "strumenti per la rilettura", che ora scatta solo in edit, mentre il modulo dati deve scattare solo in view. Intanto l'ho ripristinato mettendolo in un gadget per conto suo, poi, Alex, vedi tu cosa vuoi farne. Il codice adesso è in [[MediaWiki:Gadget-ModuloDati.js]]. Se decidi che non lo ritieni più indispensabile, puoi togliere "default" da [https://it.wikisource.org/w/index.php?title=MediaWiki:Gadgets-definition&diff=prev&oldid=3215401 questa riga] e lasciarlo come gadget opzionale. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 09:37, 24 ago 2023 (CEST)
::::@[[Utente:Candalua|Candalua]] e Alex brollo,
::::Per favore non buttiamo via il bambino con l'acqua sporca! Il template PG si appoggia sul Modulo dati e una massa enorme di indici e relative opere transcluse si appoggia su {{Tl|Pg}} dunque a quel che so l'eliminazione del gadget influirebbe si di essi ed impedirebbe la creazione di altri collegamenti biunivoci tra nsPagina e ns0, giusto?
::::Non capisco: mi sto sbagliando e dunque si può eliminare il gadget così innocuamente? illuminatemi e scrollatemi di dosso l'inquietudine, per favore. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 09:53, 24 ago 2023 (CEST)
:::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] No, sono contentissimo che sia stato risolto il problema della sua "sparizione"; ma ha un enorme tallone d'Achille, proprio nella relazione fra nsPagina e ns0, che è il suo aspetto più innovativo. Presuppone che fra nsPagina e ns0 ci sia la famosa relazione univoca una pagina-una sottopagina ns0, il che non è vero: purtroppo una pagina può contenere frammenti (section) di diverse pagine ns0, in genere due, ma in certi casi di più. E' molto curioso che pochi o nessuno se ne sia accorto e abbia quindi vivacemente protestato; la spiegazione è una sola: nella pratica, viene usato poco, e se viene usato poco, è ''necessario''? Un po' come i riferimenti stampati nelle Polizzine di Leopardi, nella nostra edizione di riferimento. Molti sono trascritti male dalla stampa (aimè), ma molti sono sbagliati fin dalla stampa. Quanti lettori dell'opera stampata se ne sono accorti? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:10, 24 ago 2023 (CEST)
::::::PS: Non mi sognerei mai, comunque, di eliminare un gadget così pervasivo senza una lunga discussione nella comunità, e un accurato progetto per sistemare le cose diversamente.... ;-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:19, 24 ago 2023 (CEST)
::::::Ehm... vi racconto una amenità, ma in questo caso ha il suo senso:
:::::::Scrissi una tesi di laurea sul rapporto tra scansione metrica e sintassi nell'esametro omerico, all'epoca abbastanza innovativa.
:::::::Quando mi chiesero quale fosse la parte che ritenevo più importante risposi senza esitazione: la bibliografia! Apparentemente nessuno la leggerebbe, ma raccogliere, controllare e trascrivere in un solo luogo tutti i riferimenti importanti sull'argomento da me trattato avrebbe risparmiato tempo ad altri, avrebbe guidato le ricerche ad altri e nel mio caso era frutto di un vaglio molto puntiglioso.
:::::::Le polizzine sono trascurate da noi ''laymen'' di un argomento, ma chiunque abbia interesse al mondo leopardiano e faccia ricerca si passerà le polizzine e scoprirà gli errori per poi cercare di correggerli. Non sta a noi valutare l'importanza di un testo, sta a noi dare a chi voglia lavorare su di essi gli strumenti per farlo più comodamente. Tra l'altro questo è un gadget di impoertanza enorme che potrebbe seguire l'esempio di eis, dunque vorrei presentarlo ai nostri cugini saggi del subcontinente indiano.
::::::'''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 10:21, 24 ago 2023 (CEST)
:::::::@[[Utente:Candalua|Candalua]] Sta il fatto che adesso il link a ModuloDati è ricomparso, ma non funziona. La console si lamenta del fatto che non trova alcune funzioni. Può essere che dipenda dal fatto che Strumenti per la rilettura scatti, adesso, solo in edit? Se è così, forse la soluzione più semplice sarebbe far scattare anche ModuloDati solo in edit. Altrimenti, con la necessaria pazienza, bisognerebbe fare in modo che trovi le funzioni necessarie anche in view. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:26, 24 ago 2023 (CEST)
::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]: credo ci debba essere una dipendenza da [[MediaWiki:Gadget-Tools.js]] per la funzione parseSommario, giusto? a me andava, ma forse perché ho già altri gadget che caricano quel file. Prova adesso. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 11:03, 24 ago 2023 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Candalua|Candalua]] Sì! Purgate le varie ''cacche'', ModuloDati è ripartito. Grazie! Io non ero stato capace di sistemare. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:30, 24 ago 2023 (CEST)
== Consiglio ==
sarebbe una consulenza, ma visto che le consulenze si pagano..., proferisco un consiglio.
In questa pagine ([[Pagina:Le monete di Venezia.pdf/58]]) e presumibilmente nelle pagine successive, una parte del testo è un corpo più piccolo. Io ho messo la prima soluzione che mi è venuta in mente (un font-size etc) all'interno di uno tag poem.
Diciamo che la cosa funziona, ma non mi convince troppo.
Una delle cose che non convincono è che se uno decide che .9 em è troppo grande deve andare a smazzarsi per un centinaio di pagine e quindi non lo farà mai.
È possibile creare un tmp che sia in '''Indice:Le monete di Venezia.pdf/styles.css''' o '''Indice:Le monete di Venezia.pdf/Discussione''' e che se uno gli rode mette un .85 a tutte le pagine a posto?
:
[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:03, 18 set 2023 (CEST)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Poem non va bene, in realtà quel testo, per renderlo bene, va visto come una ''tabella'', dotata di una classe (il che permette di fare quello che si vuole manipolando Indice:.../styles.css).
:Se scrivere il codice tabella (peraltro semplicissimo) ti infastidisce, possiamo incorporarlo in un template. Intanto provo a sistemare con codice tabella esplicito. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:31, 19 set 2023 (CEST)
::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Fatto, vedi se ti va bene. Per ora singola tabella di prova in [[Pagina:Le monete di Venezia.pdf/58|pag 58]] (Gabinetto numismatico... ecc). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:01, 19 set 2023 (CEST)
Optime. Gratias tibi ago --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 09:27, 19 set 2023 (CEST)
Anzi "quasi optime". C'è una stranezza: se non c'è una seconda colonna la prima è allineata male (capita - anzi "capitava) se la moneta non è presente nelle tavole). Risolto mettendo un || in più. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 16:23, 19 set 2023 (CEST)
== Indirizzi relativi in IncludiIntestazione ==
Ciao! C'è un modo per cui [[Trattato completo di agricoltura/Volume I/Botanica agricola/2|qui]] (e nelle altre pagine) nei campi Precedente e Successivo, non compaia il primo elemento della sottopaginazione ("Volume I") ma il secondo ("Botanica agricola")? Mi sembrerebbe più logico che il template pescasse quello... [[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 17:59, 18 set 2023 (CEST)
:@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Come vedi dalla cronologia di {{tl|Intestazione}} del template si sta occupando da tempo @[[Utente:Candalua|Candalua]], a cui giro la tua osservazione. Io non ci metto più le mani per non fare disastri :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:04, 19 set 2023 (CEST)
::[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]]: vero, in effetti il template era pensato per 3 livelli (che già era stato difficile da fare), e non ha mai funzionato tanto bene per 4 livelli. Proverò a darci un'occhiata. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 11:03, 19 set 2023 (CEST)
:::[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]]: dovrei aver risolto! [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 18:41, 19 set 2023 (CEST)
::::{{ping|Candalua}} Ottimo, grazie mille!--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 08:31, 20 set 2023 (CEST)
== Problema ==
Ciao Alex, ho un pasticcio in [[Indice:LadonnafiorentinaDel_Lungo.djvu|questo libro]] le cui pagine non sono incluse. Me le potresi sistemare tu? Grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 17:14, 24 ott 2023 (CEST)
: {{ping|Giaccai}} Senz'altro spero di potere, ma di preciso il problema qual è? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:20, 24 ott 2023 (CEST)
::Manca del tutto la pagina nello spazio 0. E tutte le pagine non sono transcluse. Ciao e grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 18:35, 24 ott 2023 (CEST)
:::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Sto dando un'occhiata al libro. Ho creato [[La donna fiorentina]], adesso si possono creare le sue sottopagine. Trovo molte scelte corrette, es. l'uso del template Nota separata per le annotazioni, la formattazione fine, i link; eliminerei la transclusione delle pagine delle Note, visto che Nota separata già le transclude all'interno del testo, quindi ho semplificato parecchio il campo Sommario della pagina Indice. Dimmi se c'è ancora qualcosa di problematico. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 05:44, 25 ott 2023 (CEST)
::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Approfondendo la questione delle "foglie aldine", i piccoli ornamenti grafici presenti nella copertina e nel frontespizio, mi sono perso fra centinaia di categorie e di immagini di ornamenti grafici su Commons... una roba da perderci la testa :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:15, 25 ott 2023 (CEST)
:::::in effetti in Commons ci sarebbe moltissimo da categorizzare correttamente. Penso per esempio alle immagini fatte da famosi disegnatori di libri. Es. Carlo Chiosti per Pinocchio https://it.wikisource.org/wiki/Le_avventure_di_Pinocchio/Capitolo_4#/media/File:Le_avventure_di_Pinocchio-pag030.jpg [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 17:05, 25 ott 2023 (CEST)
::::Grazie. Le note credo le abbia gestite Luigi62, io devo ancora prenderci mano. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 17:11, 25 ott 2023 (CEST)
:::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Ler "note separate" sono una bella rogna. Ne abbiamo discusso recentemente in bar. Oltre a {{tl|Nota separata}} esistono ben due alterrnative, {{tl|Nsb}} e {{tl|Nsp}}, ognuna con pro e contro. Per fortuna tutte le alternative prevedono che il testo della nota separata venga lasciato là dove si trova, incluso in una section. Quindi, emulando il codice nelle pagine delle note già sistemate, puoi rimandare il richiamo nel testo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:00, 26 ott 2023 (CEST)
::::::Grazie. Si tratta di un lavoro certosino, ma mi impegno a farlo piano piano. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 11:20, 26 ott 2023 (CEST)
:::::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Ho visto, il testo delle Note è molto impegnativo. Brava. coraggio e buon lavoro. Se trovi intoppi sai dove trovarmi :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:37, 26 ott 2023 (CEST)
::::::::Caro Alex, questo lavoro è veramente molto faticoso; non esiste alcun gadget per evitare di scrivere tutte le istruzioni a mano? Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 14:04, 30 ott 2023 (CET)
== RigaIntestazione ==
Buongiorno Alex, è da un po' che non scrivo, sono stati anni travagliati e di discreta crescita su Wikisource. Ti scrivo in quanto aggiusta-problemi (tu, ovviamente): continuando come sempre la "mia" opera summa ([[Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. VI|Giro del Mondo]]) mi sono accorto che il tasto dell'autoRigaIntestazione non funziona più, nel senso che non esce nemmeno il default senza il testo che dovrebbe crearsi in automatico. C'è qualche soluzione a questo mio intoppo? Grazie! [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]). 11:08, 26 ott 2023 (CEST)
:@[[Utente:Modafix|Modafix]] Qual è il tuo ambiente di lavoro? Vector 2022 o il Vector vecchio? Usi il vecchio eis o il nuovo Modifica in sequenza? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:36, 26 ott 2023 (CEST)
::Mi hai posto due domande che da dummy informatico ho avuto difficoltà a capire: ho Vector legacy (2010) e non ho mai attivato il nuovo Modifica in sequenza (sono negato per le cose nuove), ho sempre proseguito come avevo cominciato, sostanzialmente. [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]). 11:53, 26 ott 2023 (CEST)
:::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Vedo di emulare il tuo ambiente: niente eis, niente Modifica in sequenza, Vector 2010. Spero di capire il problema. Purtroppo la moltitudine di gadget rende le cose abbastanza fastidiose. Scusami dei tecnicismi :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:55, 26 ott 2023 (CEST)
Mi aggiungo:
:autoRI (quello della riga in basso) non si attiva, e lo stesso il bottone autoPT. Anche il bottone (in altro, tra i "Avanzate") è dormiente e non dà segni di vita.
::p.s. che roba è il "nuovo Modifica in sequenza"? --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 12:58, 26 ott 2023 (CEST)
:::figurati, anzi ho imparato cose di WS di cui non avevo idea. @[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] è esattamente il mio problema, l'ho notato anche per autoPt, non funziona nemmeno negli strumenti incolonnati a destra. Grazie per l'aiuto! [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]). 13:47, 26 ott 2023 (CEST)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Nuovo gadget centrale, ispirato a eis. Se non lo vedi quando entri in una pagina, non l'hai attivato. Provalo, ma al momento io continuo a usare eis (sotto vector 2010). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:13, 26 ott 2023 (CEST)
::Vabbè. Anzi: che palle! Ma il tastino che genera il {{tl|Wl}}? Chi l'ha mandato a dormire ? --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 13:24, 26 ott 2023 (CEST)
:::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] @[[Utente:Modafix|Modafix]] Non mi funziona più niente... altro che risolvere il vostro problema... ho segnalato la cosa a Candalua in bar tecnico, speriamo bene. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:04, 26 ott 2023 (CEST)
::::Ottimo. Così mi riposo. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 15:06, 26 ott 2023 (CEST)
:::::Grazie davvero! Mi do alla rilettura allora :D [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]). 13:47, 26 ott 2023 (CEST)
::::::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] @[[Utente:Modafix|Modafix]] Il problema generale è (quasi) risolto. Riprovate e sappiatemi dire cosa ancora non funzia. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:47, 31 ott 2023 (CET)
:::::::Ahimè non danno segni di vita nè autoRI nè autoPt. [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 13:58, 31 ott 2023 (CET)
::::::::Aspettiamo speranzosi. E poi le altre wiki hanno tanto bisogno di aiuto :-) --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 14:28, 31 ott 2023 (CET)
:::::::Segnalo risoluzione del problema autoRI e autoPt (ma quanto sono belli sti strumenti?), e ringrazio umilmente. Ma poco fa ho notato che sono scomparsi gli strumenti per la rilettura nella colonna a sinistra, nè funzionano i comandi alt+n°. [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 10:19, 2 nov 2023 (CET)
::::::::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Oibò! Verifico. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:22, 2 nov 2023 (CET)
:::::::::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Travestito da Alex brollo bis, a me la sidebar sembra regolare. Prova a ricaricare i gadget (immagino che a te sia stata caricata una versione non funzionante di un gadget, in corso di revisione). Per ricaricare i gadget aggiornati vai in Preferenze->Accessori, disabilita il primo gadget che trovi, salva, poi riabilitalo e salva di nuovo. Sappimi dire.
:::::::::Prova anche ad aprire il nostro Trova e sostituisci, e premi il pulsante "Trova successivo", dovrebbe essere visualizzato un messaggio che avvisa che il pulsante non è abilitato (è ancora in fase di test). [[User:Alex brollo bis|Alex brollo bis]] ([[User talk:Alex brollo bis|disc.]]) 10:31, 2 nov 2023 (CET)
::::::::::Fantastico! Ora tutto è tornato funzionante. Grazie per aver aggiustato l'internet! [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 10:36, 2 nov 2023 (CET)
:::::::::::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Grazie, ma.... sto solo aggiustando pasticci fatti personalmente :-(. Spero solo che @[[Utente:Candalua|Candalua]] abbia compassione... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:51, 2 nov 2023 (CET)
== RigaPunteggiata/doc ==
Non mi è chiaro cosa fare per evitare che metta punti per tutta la larghezza della pagina. Dal testo smbra che sia possibile farlo ma manca completamente la descrizione della sintassi. Mi sembra.
Può darsi che dipenda dal fatto che, come dice mia m., sia un po' "rinco".
:
[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 12:44, 31 ott 2023 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] la documentazione era laconica. Ho aggiunto un paio di esempi. Un parametro <code>l</code> seguito da una percentuale consente di determinare la lunghezza della riga, in percentuale rispetto allo spazio disponibile, ma alle volte non è quello che serve. Dammi il nome della pagina che contiene il busillo e vedo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:45, 31 ott 2023 (CET)
Niente di particolare. Solo che quella "l" sembrava uno "/". Una sola domanda "l= " solo percento o anche altre unità? --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 14:31, 31 ott 2023 (CET)
: @[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Qualsiasi unità. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:45, 31 ott 2023 (CET)
== Problema formattazione ns0 ==
Ciao Alex, ti disturbo nuovamente per una questione di formattazione a cui non riesco a venire a capo, essendo tu uno stregone di WS. Ho pensato di aver regolarmente formattato [[Pagina:Barbaro, Camagna - Per Cannatà Girolamo, P. Lombardi, 1900.djvu/3|questa pagina in nsPagina]], ma il problema è che si scompagina tutto appena vado su ns0. Cosa sto sbagliando? [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 09:02, 16 nov 2023 (CET)
:@[[Utente:Modafix|Modafix]] Messaggio ricevuto, appena posso guardo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:25, 16 nov 2023 (CET)
::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Il problema, che non ho capito, stava del blocco rotate. L'ho sostituito con un'oimmagine, con qualche trucco di posizionamento relativo. Vedi se ti va bene. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:06, 16 nov 2023 (CET)
:::Problema risolto con il tuo stratagemma, grazie! Sostanzialmente si sovrapponeva l'indice e il riquadro dell'edizione [[Per Cannatà Girolamo|in questa pagina]]. [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 11:23, 16 nov 2023 (CET)
::::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Sì, era come se le div si fossero ingarbugliate. Boh? Nota il parametro alt dentro il codice immagine: il testo presentato come immagine è esportato in eventuale esportazione di puro testo. Almeno lo spero....[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:36, 16 nov 2023 (CET)
:::::Sì, infatti mi aveva incuriosito e lo spero pure io, non sapevo come risolvere dal punto di vista teorico la decisione immagine vs testo, ma così comunque la resa grafica è sicuramente migliore. [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 11:50, 16 nov 2023 (CET)
::::::Giuro che è l'ultima volta, ma mi è stato consigliato di chiederti per inserire [https://archive.org/details/bub_gb_sMUPlto-TzYC/page/n9/mode/2up questo testo]. Altrimenti posso caricarlo io su Commons e poi usare il pulsante "Trascrivi il testo", che [[Per Cannatà Girolamo|qui]] ho trovato particolarmente utile. Come meglio preferisci. Ovviamente un grazie in ogni caso. [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 16:01, 17 nov 2023 (CET)
:::::::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Perchè l'ultima volta?
:::::::Faccio il solito giretto con i cani e poi mi ci metto. Preferisci il pdf o una conversione djvu? Se non prevedi un Match and split, ormai le due cose sono equivalenti. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:09, 17 nov 2023 (CET)
::::::::Va benissimo il djvu, o comunque come ti viene più comodo! Mi adatto facilmente e non mi cambia nulla. [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 16:16, 17 nov 2023 (CET)
== Gibbon ==
Ciao, mi dispiace per aver abbandonato i capitoli successivi al 42 in uno stato pressoché illeggibile con le note inserite in mezzo al testo dove non dovrebbero stare. Fino al capitolo 42 avevo risistemato a mano poco alla volta inserendo le note dentro i ref e spostandole in corrispondenza del numeretto corrispondente. Poi però dieci anni fa ho abbandonato la wikificazione dei capitoli di Gibbon lasciando i capitoli dal 43 al 71 in quello stato. Purtroppo in questo periodo non ho neanche tempo libero e quindi non posso dare una mano per rimediare. Segnalo comunque l'esistenza delle pagine [[Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano/Saggio di confutazione de' due capi 15 e 16]], [[Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano/Riflessioni d'ignoto autore sopra i capitoli XVII, XVIII, XIX, XX, XI, XXII, XXIII, XXIV e XXV]], [[Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano/Riflessioni d'ignoto autore sopra i capitoli XVI, XXVII e XXVIII]], su cui non è stato ancora effettuato match e split (le pagine risultano orfane).--[[User:Casmiki|Casmiki]] ([[User talk:Casmiki|disc.]]) 15:08, 22 nov 2023 (CET)
:@[[Utente:Casmiki|Casmiki]] Grazie! Per fortuna nel tempo ho accumulato attrezzi utili, e ho scovato il modo di recuperare e sistemare le note al loro posto. Ci sono intoppi, ma occasionali. tecnicamente, aiutandomi con python, smonto il file ePub e estraggo quello che mi serve. Purtroppo ho dovuto rullare il testo di parecchi capitoli, perdendo la formattazione aggiunta a mano; ma chissà, dopo finita la prima passata forse scoverò il modo da recuperarla dalle vecchie versioni. Appena il lavoro è concluso, ti avviso. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:14, 22 nov 2023 (CET)
::@[[Utente:Casmiki|Casmiki]] ... e grazie per la segnalazione dei testi accessori! Mi erano completamente sfuggiti. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:20, 22 nov 2023 (CET)
:::@[[Utente:Casmiki|Casmiki]] Completato l'inserimento del testo, ''comprese le annotazioni''. Passo alla rilettura (abbastanza veloce: trascuro l'inserimento degli Ac e a maggior ragione dei Tc, mi sono abbastanza odiosi; mi concentro sulla corretta suddivisione del testo in pagine e su formattazione di corsivi e centrature; gli errori nella grafia sono rarissimi). Sono incerto sulla struttura generale: un testo monoblocco o una suddivisione in volumi indipendenti, uniti in una raccolta? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:19, 30 nov 2023 (CET)
Sì, per me va bene (la formattazione delle indicazioni dell'anno). Segnalo che nel capitolo 43 sono state inserite solo le prime 10 note.--[[User:Casmiki|Casmiki]] ([[User talk:Casmiki|disc.]]) 10:39, 6 dic 2023 (CET)
:@[[Utente:Casmiki|Casmiki]] Grazie della segnalazione! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:02, 6 dic 2023 (CET)
::@[[Utente:Casmiki|Casmiki]] Sistemato. L'algoritmo di inserimento note si era bloccato per ''un semplice punto esclamativo imprevisto''.... :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:53, 6 dic 2023 (CET)
== Inventione de Nicolò Tartaglia ==
Ari-ciao!
Gironzolando fra vari testi mi sono imbattuto e ho preso a cuore (anche per la complessità stimolante) l'[[Inventione de Nicolò Tartaglia]], che ho visto lasciato a se stesso da qualche anno. Ho iniziato pertanto la trascrizione delle pagine rimanenti, ma leggendo quelle precedenti già trascritte ([[Pagina:Inventione de Nicolò Tartaglia.djvu/38|tipo questa]]) ho notato l'utilizzo del template Var, per una eventuale edizione diplomatica immagino, per quanto riguarda diverse abbreviazioni. Avendo notato il tuo lavoro sul Vasari, e letto della presenza di un inizio di edizione diplomatica di quel testo, mi stavo chiedendo se la trascrizione di Tartaglia andasse proseguita con i vari template Var o semplicemente sciogliendo le abbrevazioni.
P.S.: oltretutto mi sto rendendo conto che l'opera non si dovrebbe chiamare ''Invenzione di Nocolò Tartaglia'', ma ''Nova Scientia''. [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 12:07, 29 nov 2023 (CET)
:@[[Utente:Modafix|Modafix]] La doppia trascrizione diplomatica/critica è una idea affascinante ma si è rivelata molto complessa (con il risultato di scoraggiare i trascrittori talora fino all'abbandono). Non la proseguirei. Preferirei, piuttosto, eseguire "edizioni wikisource" separate, lavorando su due indici indipendenti. Non è possibile, temo, ricavare due pagine Indice dallo stesso file djvu o pdf; ma niente impedirebbe di caricare due file distinti dalla stessa fonte, basta una differenza minima e irrilevante a fini di trascrizione.
:Quello che invece si può fare senza difficoltà è ''transcludere su pagine ns0 diverse le pagine provenienti dalla stessa pagina Indice''. Quindi, niente impedisce che tu lo faccia nel caso del testo che ti interessa, senza modificare la precedente versione ns0 organizzata sull'idea "var". [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:55, 29 nov 2023 (CET)
::Non sono sicuro di aver capito, non credo di avere le conoscenze adatte: nell'ultima tua ipotesi, quali sarebbero le differenze fra le pagine ns0 finora create e quelle ns0 diverse? [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 14:20, 29 nov 2023 (CET)
::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Tu che ne dici? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:24, 29 nov 2023 (CET)
:::Cari @[[User:Modafix|Modafix]] e @[[User:Alex brollo|Alex brollo]],
:::Intanto chiarisco l'aspetto '''operativo''' per la rilettura:
:::Purtroppo ho potuto constatare che il template è stato usato molte volte a sproposito:
:::# Le legature come "cõmodo" o simili vanno sciolte in "commodo" e basta, non in <nowiki>{{Var|cõmodo|comodo}}</nowiki> con doppio errore. Chi lo ha usato ha preferito modernizzare anche dove non era necessario: eliminiamolo
:::#Ugual discorso per casi come <nowiki>{{Var|ouer|over}}</nowiki> dove la normalizzazione di "u" e "v" non richiedono questi template (altrimenti in poche pagine saturiamo di template le transclusioni in ns0). anche in questo caso si normalizzino all'uso moderno le "u" e le "v" e via.
:::#sugli <nowiki>{{Var|&|et}}</nowiki> altrettanto: si tratta di un retaggio della tachigrafia amanuense che sicuramente era letto e pronunciato come la nostra congiunzione attuale: anche in questo caso non vedo necessità di mantenerlo o di usare template di distinzione.
:::Spero di aver spiegato quanto già scritto in [[Wikisource:Convenzioni di trascrizione]].
:::Ora spiego l'aspetto '''teorico''' sulla trascrizione come edizione Wikisource.
:::*Quando trascriviamo effettuiamo comunque qualche piccolo adattamento, come quelli qui elencati sopra: la nostra è dunque una riproduzione parzialmente ''infedele'';
:::c'è chi ha proposto una edizione totalmente diplomatica in cui mantenere anche quel poco che abbiamo deciso di normalizzare, mettendo in ogni singola pagina ''due'' trascrizioni, una diplomatica e una che segue le convenzioni di trascrizione.
:::Queste trascrizioni corrispondono a due section transcluse separatamente in modo da avere in ns0 due versioni della stessa pagina.
:::A me e a molti altri utenti l'idea di revisionare due trascrizioni di una medesima pagina non è mai piaciuta.
:::Alex proponeva di prendere un medesimo file Djvu e caricarlo due volte su commons con nomi infinitesimamente diversi, trascrivendo le pagine del primo con le convenzioni normali, quelle del secondo con la trascrizione diplomatica.
:::Di nuovo mi sembra una forzatura, e la lascio all'ardore di utenti più indefessi di me. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 15:54, 29 nov 2023 (CET)
::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Concordo con Edo. I grandi di frwikisource al proposito hanno una bella convenzione: dichiarano, fin dall'inizio, il loro stile di trascrizione (dalla trascrizione modernizzata, alla trascrizione diplomatica stretta), il che impone a tutti i contributori di procedere con lo stesso stile. Questo permette di adottare "convenzioni di trascrizione" diverse da caso a caso. Un esempio: in [[Orlando furioso (sec. la stampa 1532)]] la trascrizione dovrebbe essere diplomatica stretta, ignorando le convenzioni generali di trascrizione; il senso dell'edizione è proprio quella di riprodurre fedelmente un'antica edizione. Ma... anche i rilettori più indefessi alla fine si sono ''defessionati''. :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:22, 29 nov 2023 (CET)
:::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Meglio fesso che indefesso, in questo caso: l'idea di operare su una doppia versione, tanto più diplomatica e con abbreviazioni sistematiche, mi fa impallidire, d'altronde Wikisource è un bel passatempo, e che rimanga bello. Prima di cimentarmi in questa opera, ho letto e riletto le convenzioni di trascrizione e avevo concluso che fosse meglio sciogliere le abbreviazioni per favorire una lettura più scorrevole del testo, quindi ho proceduto così. Proseguirò con questa opera come avevo iniziato ed eliminerò nelle pagine già trascritte i template Var (così che nella rilettura per SAL 100% non si creerà confusione nella correzione degli eventuali errori)! [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 18:24, 29 nov 2023 (CET)
== Monete di Venezia ==
Qui ([[Pagina:Le monete di Venezia.pdf/431]]) ma anche nelle pagine immediatamente precedenti e in quelle successive c'è un continuo riferimento alla pagine del testo. Io ho risolto con <nowiki>{{Pt|[[../203|pag. 186]]|[[../Marino Falier#pagename283 |pag. 186]]}}</nowiki> e simili. Non è che esiste un qualche tmpl che automatizza il tutto. Per la prima parte ovviamente credo di possa fare un qualcosa.
Poi ho un'altra domanda sulla regex.
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 12:38, 7 dic 2023 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Sì, c'è, è il famoso tl {{tl|Pg}}, che trasforma automaticamente il numero pagina (così com'è scritto) nel link alla pagina giusta in nsPagina, ma anche al link al capitolo giusto (aimè... non sempre...) nella transclusione ns0. Però per farlo funzionare bisogna che sia disponibile il Modulo Dati, e per costruire il Modulo Dati occorre che i campi pagelist e Sommario di Indice siano estremamente semplici, rigorosamente standard, senza alcun abbellimento.
:Questo è il motivo per cui, per poter attivare Pg, ho dovuto modificare profondamente la pagina Indice.
:Adesso Pg funziona: vedi un paio di esempi all'inizio di [[Pagina:Le monete di Venezia.pdf/431]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:25, 8 dic 2023 (CET)
::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] PS: senza Pg, affrontando certo paurosi indici analitici, sarei semplicemente defunto. Il problema degli errori è il seguente: se una pagina è suddivisa in section transcluse separatamente in diverse sottopagine ns0, non ho scovato il modo di far puntare sulla sottopagina giusta... il dato semplicemente ''non esiste'', e quindi non può essere indovinato dall'algoritmo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:37, 8 dic 2023 (CET)
Intanto <big>'''grazie'''</big>. Per casi particolari (ad esempio elenco monete e bibliografia) uso il sistema "tradizionale": metto l'ancora e punto a quella. La seconda domanda che è un po' complessa (per me) la faccio dopo. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 13:19, 8 dic 2023 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Guarda che con Pg puoi puntare anche un'ancora, se c'è; basta aggiungerla al numero pagina. Dove ne trovo una per verificare/esemplificare? Mi scuso ancora per averti manomesso il pagelist e il sommario... ma adesso che il Modulo Dati è costruito, probabilmente si potrebbero riportare le cose com'erano. Due cose vanno accuratamente evitate: niente virgolette e niente spazi all'interno del nome delle pagine su pagelist, quindi non 444="Tab. X" ma 444=TabX, pazienza se è bruttino. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:54, 8 dic 2023 (CET)
::Ci ho provato a pag. [[Pagina:Le monete di Venezia.pdf/432|432]]. Controlla se ho capito. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 18:13, 8 dic 2023 (CET)
:::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Sì, proprio così. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:25, 8 dic 2023 (CET)
== problemi su en.wikisource ==
caro Alex, mi segnalano [https://en.wikisource.org/wiki/Wikisource:Bot_requests#Index:Vasari_-_Lives_of_the_Most_Excellent_Painters,_Sculptors,_and_Architects,_volume_1.djvu questa cosa] che per me è arabo. Penso possa interessarti. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 09:47, 8 dic 2023 (CET)
Mi sono sbagliata; in realtà hanno cancellato tutti i link da Source a Wikidata, perchè pare non siano link ammessi.. Pensi che debba spiegare perchè lo abbiamo fatto? Ciao
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Mistero. Temo che sia un segno che utenti, anche autorevoli, del mondo wiki non abbiano digerito a fondo la rivoluzione wikidata e la bestialità (peccato originale del mondo wiki) di usare un campo variabile (il nome della pagina) come bersaglio di un link. Ho provato a inserirmi nella discussione, ma non sono ottimista. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:00, 8 dic 2023 (CET)
::Grazie; ho visto che sono restii e credo non ci sia niente da fare. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 17:07, 8 dic 2023 (CET)
:::E' una di quelle discussioni "filosofiche" che odio. Peggio per loro. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:55, 8 dic 2023 (CET)
::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] La risposta di Xover chiarisce un punto. Un problema è il link verso wikidata, un problema diverso il tipo di entità puntata dal link. E' ragionevole che i link di wikisource puntino su pagine di wikisource reali o almeno potenziali, e quindi siano limitati a pagine Autore o a pagine di testi (nel caso di itwikisource, anche su pagine Opera, ma penso che siamo gli unici ad averle escogitate). Se questa è la convenzione di un progetto, occorre rispettarla. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:10, 8 dic 2023 (CET)
:::::grazie; in effetti se questa è la loro policy non possiamo contraddirla. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 16:07, 9 dic 2023 (CET)
== Monete di Venezia 2 ==
(a volte ritornano, purtroppo....)
Pensavo di mettere nel memoRegex questa stringa:
<nowiki>"£(.+?)£":["(regex)","pag. {{Pg|$1}}","g"],</nowiki>
tre domande:
# funziona?
# c'è da qualche parte qui su WS una pagina in cui si spiega qualcosa sulla faccenda?
# se dovessi farne un'altra con magari dei ritorni a capo per creare una piccola tabella (esempio a seguire) come devo scrivere la regex?
{| align= center
|-
|aaa||casa
|-
|bbb||chiesa
|}
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 15:28, 9 dic 2023 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] "Funziona?" Fra le cose "mie", c'è un nuovo strumento: un pulsante aggiuntivo "Trova successivo" infilato nel nostro Trova e sostituisci. Evidenzia, una dopo l'altra, tutte le stringhe catturate dalla regex. Un sistema formidabile per vedere se una regex funziona come previsto o no. Te la monto?
:Per quanto riguarda l'inserimento massivo dei tl|Pg nelle pagine, spesso avviene che i numeri pagina siano quasi ''gli unici numeri presenti nel testo''. Guardando con più cura, sono spessissimo ''gli unici numeri preceduti da uno spazio'': es. quelli in RigaIntestazione non lo sono. Una regex molto semplice, <code> (\d+)</code> pesca tutti questi numeri preceduti da uno spazio, e il codice sostituzione <code><nowiki> {{Pg|$1}}</nowiki></code> li sostituisce con il numero inserito in un template Pg. Il tuo caso è molto particolare, in genere negli indici analitici i numeri sono singoli alla fine della riga; in questo caso, con alcuni accorgimenti, l'intero template Vi, compreso il tl Pg, viene applicato in un colpo solo con una singola regex.
:Il caso della tabella è interessante. C'è un gadget, TableMaker, che costruisce una tabella a partire da un testo; basta che ogni riga sia su una riga di testo, e che i campi siano suddivisi da <code>||</code>. Una regex preliminare può inserire al loro posto i caratteri <code>||</code>, poi si selezionano le righe, si pigia il pulsante del gadget, fine: si produce una tabella grezza che poi si poò rifinire a mano. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:17, 25 dic 2023 (CET)
Monta.
Il problema "tabella" è molto semplice: il testo della tabelle è sempre quello. Ma si ripete frequentemente.
Ora faccio semplicemente copia-incolla e inserisco l'unica variante, che è un numero. Pensavo di mettere una sequenza tipo zxc (uno di seguito all'altro nella tastiera) che dia un
<nowiki>{| class=Brollo </nowiki>
|esperto wikisorcio||da Ljubiana
|-
etc.
Il mio problema di fondo è che non so cosa devo mettere al posto del ritorno a capo.
Più in generale non so come si costringe a mettere una spazio, un ritorno a capo etc. Credo che sia anche possibile indicare una cifra, tipo: ogni volta che trovi una sequenza del tipo Carlo x (ove x è una qualsivoglia cifra) sostituisci con il "bellissimo Marcello Mastroianni" ripetendo la cifra, ma se Carlo non è seguito da cifra passa oltre. Insomma un manuale di regex ''{{Wl|Q286568|ad usum delphini}}'' c'è? E se c'è, dove è?
Comunque oggi mi sono ingozzato di schifezze e mi duole l'addome. Così imparo.
Buon Natale.
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 20:33, 25 dic 2023 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Per motivi misteriosi la mia risposta era rimasta in un limbo, e solo ieri sono riuscito a disincastrarla.
:Due domande preliminari sulle regex:
:# usi il nostro Trova e sostituisci?
:# se sì, vedi, fra i pulsanti, uno "Trova successivo"?
:Per manovrare le regex occorre superare un punto morto, oltre il quale le cose smettono di essere una fitta nebbia, e diventano un sentiero accidentato ma praticabile. Io ci ho messo un bel po', inciampo ancora spesso negli ostacoli, ma in qualche modo ce la faccio. Ci sono folle di tutorial, ma non servono a nulla se non si prova e si riprova. Per provare e riprovare non ho trovato strumenti migliori di [https://regex101.com/ questo sito], ma mi raccomando: seleziona il "Flavour" ECMAScript. fatto questo, potrai sperimantare qualsiasi cosa come se fossi in Trova e sostituisci, e c'è un'ottima probabilità che sia le regex, che le formule di sostituzione possano essere semplicemente copiaincollate dal sito a wikisource, e da wikisource al sito.
:In Trova e sostituisci, una volta attivata la sua opzione regex, il carattere a capo si scrive semplicemente come <code>\n</code> sia nella regex che nel campo sostituzione, e diventa un carattere come tutti gli altri. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:43, 26 dic 2023 (CET)
FUNZIONA!!! (\n) Mo' me studio er resto. Due-tre anni, tanto che arrivo a 80 tondi e imparo tutto. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 18:27, 26 dic 2023 (CET)
== Corano e template v ==
Il Corano che stai trascrivendo richiede di usare il template {{tl|v}}? Se sì, posso darti una mano ad inserirlo e ti consiglio di dare un'occhiata [[Utente:Sciking/TheEvangelizer.js|qui]]. [[User:Sciking|Sciking]] ([[User talk:Sciking|disc.]]) 23:30, 24 dic 2023 (CET)
:@[[Utente:Sciking|Sciking]] Non ci avevo pensato affatto. Il template v, così com'è, modificherebbe parecchio lo stile tipografico della pagina, che è semplicissimo. Inoltre in fondo al testo non esiste un indice analitico con link ai versetti, cosa che mi avrebbe senz'altro suggerito di farlo. Direi di rimandare la decisione a una fase più avanzata della trascrizione; sarà facile sistemare, vista la semplicità e l'uniformità del testo. Nel frattempo darò un'occhiata al tl v: forse può essere modificato in modo da ottenere un effetto tipografico diverso opera per opera, pur mantenendo lo stesso "motore".
:Potrei decodificare lo script js, ma... mi dai una mano? Precisamente, cosa fa? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:03, 25 dic 2023 (CET)
::@[[Utente:Sciking|Sciking]] Ho esaminato il codice del template V, è un template molto vecchio (pre-proofread), strano nei risultati, e molto rigido. Il Corano non ha un indice analitico che richiami i versetti, ma nelle note ha frequenti rimandi a capitolo-versetto, e quindi qualcosa è necessario per risolvere questi link; ma bisogna pensarci bene. distinguendo i vari problemi: 1. come inserire comodamente un'ancora all'inizio del versetto; 2. come visualizzare "elasticamente" il testo che fa da ancora (numero versetto + punto oppure l'intero testo del versetto); 3. con che codice creare il link che punta al versetto; 4. se deve funzionare solo in ns0 (facile) o anche in nsPagina (difficilotto).
::Bello sarebbe risolvere tutti questi problemi modificando direttamente il codice del template V, a patto che resti una compatibilità con i vecchi inserimenti. Il problema 1 ammette una soluzione elastica sfruttando le pagine styles.css di Indice: assegnando all'ancora una classe, poi in styles.css, opera per opera, si potrebbe sistemare la sua particolare visualizzazione.
::Sta il fatto che qualsiasi sia la soluzione, può essere tranquillamente rimandata: solo i versetti iniziano con qualcosa beccato dalla regex <code>\n\d+\. </code> quindi possono essere ripescati ed elaborati in vari modi, anche via bot. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:05, 26 dic 2023 (CET)
:::Ci sarebbe anche il template {{Tl|vb}} in caso. [[User:Sciking|Sciking]] ([[User talk:Sciking|disc.]]) 16:52, 26 dic 2023 (CET)
::::@[[Utente:Sciking|Sciking]] Ci sono delle grosse differenze; la più notevole è che crea ''un'ancora'', ma non ''un codice link''. Il nome, Vb, probabilmente è abbreviazione di "V per bibbia". [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:42, 26 dic 2023 (CET)
== Nuova scoperta della ruota ==
Caro Alex,
dopo i sonetti dei poeti marinisti ho scoperto una nuova serie di testi "trascritti due volte" dalla stessa fonte: Leggi qui:
*Il 7 novembre 2006 [https://it.wikisource.org/w/index.php?title=Discussione:Sonetti_dei_mesi&diff=prev&oldid=63626 do una fonte ai tredici sonetti di Folgore da S. Gimignano] prendendola da Bibliotecaitaliana, che a sua volta si appoggia agli ''Scrittori d'Italia'' Laterza
*a maggio 2017 comincia l'avventura [[Wikisource:Scrittori d'Italia|Scrittori d'Italia]],
*il 18 giugno 2018 viene caricato [[Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu]], cioè la fonte dei sonetti di Folgore da S. Gimignano indicata nel 2006...
*...ma questi sono transclusi in ns0 ''di nuovo'' con il titolo costituito dal primo verso, per tal motivo ''[[A la brigata nobile e cortese]]'' è a tutti gli effetti il clone proofread di ''[[Sonetti dei mesi/I]]''
Conseguenza:
#Che bello: possiamo eliminare una trentina di sonetti (forse anche di più controllando altri autori come [[Autore:Cenne da la Chitarra|Cenne da la Chitarra]])!
#C'è modo di scoprire tra i caricamenti derivati da BibliotecaItaliana altri eventuali casi di duplicazione inavvertita come questo?
Buon anno, caro amico: a Bari io e Salvatore ti abbiamo pensato parecchio. La prossima edizione di ItWikiCon potrebbe essere molto più vicino a dove stai... comincia a pensarci. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 10:06, 1 gen 2024 (CET)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Buon anno anche a te!
:Ci penso un po'. Il problema è simile a quello dell'appaiamento naked-proofread delle migliaia di sonetti di Belli. Ci penso un po'. Immagino che ci sia da lavorare un bel po' in Excel, a partire da due elenchi di tutti i sonetti di wikisource, naked e proofread. Quando sarò soddisfatto della completezza, cercherò di fare un altro passo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:21, 1 gen 2024 (CET)
::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Difficile! Ci sono legioni di sonetti non categorizzati come tali; oltre alla difficoltà di risolvere il problema delle "corone" e di altri raggruppamenti oltre alle selve di redirect. La prima idea sarebbe che forse sarebbe opportuna una "caccia al sonetto", completando la loro categorizzazione usando il campo "argomento" di Intestazione o il campo "arg" del tl Qualità nelle sottopagine. Mi imbatto poi in [[Canzoniere (Rerum vulgarium fragmenta)]] naked, con il suo corrispondente [[Le rime di M. Francesco Petrarca]] proofread ma abbandonato... finisco [[Corano]] e poi ci rifletto. Ma sono sgomento. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:01, 2 gen 2024 (CET)
== Scusami ==
<del>C'è un problema su [[Modulo:Dati/Le monete di Venezia.pdf]]. </del>
<del>La Tavola XIII (che si dovrebbe trovare da qualche parte) manca all'appello</del>
Manca nel file. Il file "di riserva" è addirittura senza le tavole. Spero di riuscire a fare qualcosa. Dovrei trovare una copia originale del testo e fotografare la pagina mancante all'appello.
Ti aggiorno appena possibile.
Intanto scalda bene i muscoli.
Per il resto: sono ancora vivo e sono riuscito a sopravvivere ai festeggiamenti per la fine del 23 (che a roma poi è il foro al termine del tubo digerente)
Buon anno. [[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:52, 1 gen 2024 (CET)
{{Centrato|Dovrei averla trovata. Fa un po' schifo, ma c'è.}}
È su {{gb|PWU-AQAAMAAJ|questa}} versione, una decina di parine prima della fine. Fammi sapere che devo fare.
Scusami di nuovo.
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:58, 1 gen 2024 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Auguri! Sono azzoppato, ho in prestito un pc altrui in cui non voglio installare niente. Abbi pazienza un paio di giorni. Appena recupero i miei attrezzi dovrebbe essere una cosa facile. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:12, 1 gen 2024 (CET)
::Grazie per la risposta. Non ci corre dietro nessuno. Fai con comodo. Mi spiace per la "gamba". Appena "ti togli l'ingessatura" fammi un fischio. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 18:16, 1 gen 2024 (CET)
:::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Ho un nuovo pc. Mi muovo in modo un po' incerto, ma dovrei essere riuscito a farcela. Se un giorno riuscirai a procurarti immagini MOLTO migliori delle tavole, non esitare a passarmele per sistemare il pdf o almeno per ricaricare i crop. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:38, 4 gen 2024 (CET)
::::Bene. Babbo Natale (che poi sarebbe s. Nicola di Bari) ha fatto il so dovere... [[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 09:44, 5 gen 2024 (CET)
:::::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Avendo un pc nuovo e vuoto, sfrutto l'occasione per verificare quali sono gli strumenti essenziali per lavorare in wikisource in "stile Alex". Per ora vedo che mi sono risultati indispensabili:
:::::# un ottimo editor di testo (Notepad++)
:::::# DjvuLibre per manipolare i file djvu
:::::# PDFSAM per manipolare i file PDF
:::::# OpenOffice Calc per manipolare file tipo Excel, complementare all'editor di testo
:::::# XnView per manipolare immagini
:::::NON risultano indispensabili:
:::::# pdf2djvu (c'è un servizio online eccellente)
:::::# python per far correre il bot o altro (c'è l'ambiente PAWS accessibile via browser)
:::::# ABBYY FineReader (i tool OCR di Mediawiki sono eccellenti)
:::::[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:12, 5 gen 2024 (CET)
Mi viene in mente una cosa: dovremmo avere una pagina WS del tipo "consigli per gli acquisti". Hai fatto un elenco di strumenti che ritieni validi: questo elenco dovrebbe essere lì dentro. Ovviamente nella sezione "Windows" (poi la stesse cose per "Linus" o "Mac" o "Android" etc.) --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 11:52, 5 gen 2024 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Una volta l'idea mi sarebbe piaciuta... ma ormai mi rendo conto che lo "stile Alex" è troppo personale e probabilmente anche molto retrò. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:59, 5 gen 2024 (CET)
== La giusta prospettiva ==
Caro Alex,
scusa se rompo ma non lo farei se non fosse necessario. Permettimi di dissentire su una tua scelta che se trascurata creerebbe un precedente pericoloso che non approvo: '''non approvo l'uso di {{Tl|sezione note}} in nsPagina.'''
Il template sezione note è stato pensato per il ns0. È finito in nsPagina per sbaglio durante le manovre di M&S e con un piccolo tweak è stato reso invisibile in nsPagina, ma il suo scopo non è di comparire in nsPagina: significherebbe trasformare lo sbaglio in "nuova normalità": il progetto è già abbastanza complesso: non aggiungiamo un altro interrogativo dalla risposta non banale a chi vuole imparare a formattare.
Ecco, questo è il ''memento'' da non scordare: '''mettiamoci al servizio degli utenti apprendisti''': c'è un'esigenza di formattazione sulla pagina? purché l'utente novizio possa scrivere <nowiki>{{esigenza|effetto}}</nowiki> e risolvere il suo problema possiamo complicare ciò che si cela dietro quelle graffe finché ci pare, ma non ragioniamo da ''utenti che sanno'' per risolvere le nostre questioni personali supponendo che chi legge il codice recuperi tutto il retroscena storico non documentato...<br />
infine immagino con giusta preoccupazione il momento in cui chiunque provi a formattare in nsPagina con visual editor! '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 09:44, 3 gen 2024 (CET)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] ''By example'', essendomi imbattuto in miriadi di Sezione note in nsPagina, avevo dato per scontato che fosse uno standard. Poco male per [[Corano]], sto sistemando le cose per una revisione pagina per pagina per l'aggiunta delle ancore sui numeri di versetti e relativi link (tutti contenuti nelle annotazioni); mi costa poca fatica spostare i Sezione note. Riguardo al template per le ancore, escluderei {{tl|V}}, che anzi sarebbe da categorizzare come Superato, mentre merita attenzione {{tl|Vb}}; ma lo riesamino.
:Per quanto riguarda Visual Editor (e anche Vector2022) lascio il compito ad altri; provo una profonda antipatia per entrambi, e lascio il campo libero. Nel momento in cui sarà indispensabile adeguarsi, lo farò, ma non prima. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:09, 3 gen 2024 (CET)
::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] L'idea di mettere Sezione note in nsPagina mi piaceva per il fatto che durante il lavoro in nsPagina si sa se serve o no (se ci sono, o no, note). In ns0 non si sa, lo si scopre solo con preview o dopo salvataggio pagina. In più, per questioni di automazione, mi attira l'idea che il codice di transclusione in ns0 sia minimalista, essenziale. Ma non farò fatica a rinunciare. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:22, 5 gen 2024 (CET)
== Modulo:Dati/Le monete di Venezia.pdf ==
Serve ricetta:
[[Pagina:Le monete di Venezia.pdf/280]]: qui metto il solito {{tl|pg}} ma.... purtroppo sulla stessa pagina ci sono due documenti. Mentre se clicco dalla pagina va al posto giusto, se vado nel PAGENAME finale non capisce più nulla e va al posto sbagliato (lo fa perché gli sto antipatico).
Come dovrei correggere ?
:
[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:14, 5 gen 2024 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Aimè, è un bug inevitabile. Si risolve solo rinunciando al tl|Pg e scrivendo il codice esplicito. Trovi parecchi esempi nell'Indice del Corano. Tieni conto che in caso di un Pg che punta su una pagina con più di un capitolo, il link è giusto per ''l'ultimo'', e sbagliato per ''tutti gli altri''. Si può utilizzare un template Pt, primo parametro il link completo vs. nsPagina, secondo parametro il link completo vs. ns0. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:22, 5 gen 2024 (CET)
:OK. Ricordo ancora come si fa. Pg è certo più comodo ma "si avimmo a cambia', cambiammo" (cit. di A. Siani)
::De coeteris:
:quando hai tempo dai una guardata qui: [[Speciale:PuntanoQui/Pagina:Le_monete_di_Venezia.pdf/468]]. È la favola che prima mancava, e ora c'è. Ma pg segnala errore.
::
:[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:35, 5 gen 2024 (CET)
::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Dimenticanza mia.... quando si modifica pagelist oppure le voci di Sommario bisogna cliccare "Modulo dati" per ricaricare l'ambaradan che poi viene usato da Pg. Basta un click, ma tocca darlo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:41, 5 gen 2024 (CET)
:clicco ? indove? --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 18:12, 5 gen 2024 (CET)
Metti che io abbia il desiderio di creare il [[Modulo:Dati/Testamento di C. Morino.pdf]], che devo fare?
Non è spiegato in qualche recondita pagina? --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 19:58, 15 gen 2024 (CET)
:Se ci sono queste condizioni:
:* c'è una pagina [[Indice:Testamento di C. Morino.pdf]];
:* se in questa pagina c'è un campo pagelist ben fatto (senza orpelli)
:* se nel campo Sommario c'è almeno un template {{tl|Indice sommario}} ben compilato
:allora si tratta solo di scovare il link ModuloDati ben menu laterale sinistro della pagina Indice se usi Vector 2010 o dove c'è in Vector22, e cliccarci sopra. No, non credo che ci sia una pagina di aiuto. :-( [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:53, 15 gen 2024 (CET)
::Forse non ho il vector giusto? La pagina indice c'è. Contiene sia la pagelist che il campo sommario. Vedo anche il bottoncino, ma... si limita ad andare a una page/dati da fare. Boh. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 23:05, 15 gen 2024 (CET)
:::!!!!! Contrordine: cercavo nel menù sbagliato. Fatto: [[Modulo:Dati/Ciceruacchio e Don Pirlone.djvu]]. !!! Wow. Grazissime. Nonostante l'età ci sono riuscito!!!! --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 23:13, 15 gen 2024 (CET)
== Piccola infrattura gonadica ==
il "pg|TavXVI" (di [[Modulo:Dati/Le monete di Venezia.pdf]]) va alla pagina errata (va a pag. 476 - errata) anziché a p. 474 - giusta). Non mi azzardo a toccare. [[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 13:03, 9 gen 2024 (CET)
== Non mandarmi a.... ==
[[Pagina:Le_monete_di_Venezia.pdf/333|Qui]] c'è un problema. Mettere [https://books.google.it/books?id=PWU-AQAAMAAJ&pg=PA316 questa] al posto dell'esistente richiede troppo lavoro?
Fammi sapere.
Solo insulti. Nessuna minaccia fisica, per favore
:
[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 12:50, 11 gen 2024 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Fatto. Visto che c'ero ho usato il nuovo tool OCR, Google, lingua latino. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:54, 11 gen 2024 (CET)
== Transclusione in ns0 per Tp Colonna ==
Ciao,
ho un quesito: in [[Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/375|questa nsPagina]] il template Colonna mi dà un risultato di cui sono soddisfatto, nella [[Storia di Reggio di Calabria (Spanò Bolani)/Imprimatur|sua transclusione]] l'impostazione si sfasa. In cosa sbaglio? Grazie per l'aiuto! [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 09:53, 18 gen 2024 (CET)
:@[[Utente:Modafix|Modafix]] Non è la situazione in cui è ragionevole usare il tl|Colonna. Meglio usare semplicemente il solito markup tabella: in fondo, se guardi il testo, non è altro che ''una tabella di una riga con due celle''. Provi tu a modificare il codice wiki o ti va un piccolo aiuto? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:35, 18 gen 2024 (CET)
::Ci posso provare pure io, poi se non riesce bene ti disturbo di nuovo. Grazie! Aggiornamento: ho modificato, secondo me la resa grafica è buona, tu che dici? [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 13:47, 18 gen 2024 (CET)
:::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Certo che va bene. Ho solo fatto un ritocchino per diminuire la spaziatura fra righe. Un'alternativa era mettere due blocchi di testo multiriga, ciascuno in una cella. Ma come hai fatto tu è ancora più semplice. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:57, 18 gen 2024 (CET)
::::Non sapevo come ridurre la spaziatura, l'avevo lasciata così per imperizia. Ma me la rivendo sicuro! [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 17:41, 18 gen 2024 (CET)
:::::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Ti incoraggio a esplorare il tl Ct, che può operare anche su righe multiple (basta separarle con un <nowiki><br></nowiki>) e che ha un parametro opzionale lh che sta per line-height (default 1.5, ma prova valori fra 1 e 3). Io non vivrei senza Ct.... ;-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:50, 18 gen 2024 (CET)
== Giusto per sicurezza ==
non mi piace far danni.
Per aggiornare il modulo dati di un indice (ove ho fatto correzioni) devo fare clic su Modulo Dati nel menù sulla sinistra? Oppure faccio <del>un casino</del> danni irreparabili? [[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 18:01, 22 gen 2024 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Sì, fallo tranquillamente. Se compare il messaggio di conferma, tutto è OK. Se non compare, avvisami. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:31, 23 gen 2024 (CET)
:Non compare. SIGH! Intanto non si modificò per nulla. Non è giusto! Dovrebbe occuparsene il consiglio di sicurezza!!! --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 16:22, 23 gen 2024 (CET)
::(comunque è [[Indice:Infessura - Diario della città di Roma.djvu]])
:::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Il problema stava nel Sommario: per ora ''non tollera alcun template all'interno dei vari template Indice sommario''. Cancellati, quindi, i template Sc e i template Nowrap, immediatamente Modulo dati corre. Vedo se si risolve il problema che ti aveva indotto a applicare i Nowrap. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:34, 23 gen 2024 (CET)
:::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Ci sono riuscito :-) manipolando style.css, così sappiamo che agisce anche in nsIndice (non lo sapevo). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:50, 23 gen 2024 (CET)
Insomma prima si fa il modulo dati e poi (eventualmente) si abbellisce l'indice. Ma se ne può anche fare a meno. La cosa positiva è che si impara (almeno te) a conoscere meglio il tutto. Grazie. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 21:55, 23 gen 2024 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Forse sbaglio, ma considero la pagina Indice un semplice ''strumento funzionale'', rigorosa come un ''linguaggio di programmazione'' per garantire efficaci automatismi (alimenta ModuloDati, permette la creazione automatica di pagine principali e sottopagine ns0). Non è esportabile in alcun modo. Per gli abbellimenti, si può operare sulle pagine ns0, che sono il prodotto da esportazione.
:Certo, mi piacerebbe moltissimo poter esportare anche nsIndice e nsPagina, creando un pdf vicinissimo alla fonte; rispettando la paginazione originale, ma al momento non si può fare e la proposta di farlo non ha avuto, finora, seguito. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:28, 23 gen 2024 (CET)
::"Obbedisco" (cit.) :-) --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 22:42, 23 gen 2024 (CET)
:::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Citazione preoccupante.... ti sei fatto un'idea di cosa l'autore dell'espressione pensava fra sè e sè all'indirizzo del Re...? Penso cose irripetibili... ;-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:51, 23 gen 2024 (CET)
:L'autore? Non so cosa pensasse in quel momento. Ha talmente tante sfaccettature nei comportamenti. Gli seccava ma credo cha alla fine pensasse che l'unità del paese (compresa Roma) fosse più importante delle sue preferenze più o meno repubblicane. Qui da noi ci scherziamo con: "O Roma o Orte" (scalo ferroviario del Lazio molto importante). --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 23:00, 23 gen 2024 (CET)
== Due favori per tirare avanti ==
Caro Alex,
mi sto avvicinando alla fine del lavorone sulle poesie di Chiabrera... ho lasciato indietro per ultime le ''favole boscherecce'' perché i testi teatrali non mi sono mai andati giù in termini di formattazione: se mi indicassi un testo teatrale di recenissima trascrizione con styles.css personalizzati me lo studierei attentamente (ma quando si tratterà di passare a ''[[Adelchi (1922)]]'' ti chiederò comunque un aiuto).
Peraltro ho una richiesta più stringente: mi sono accorto che in [[Indice:Opere (Chiabrera).djvu]] che le immagini alle pagine [[Pagina:Opere (Chiabrera).djvu/311|311]] e [[Pagina:Opere (Chiabrera).djvu/312|312]] sono doppioni di [[Pagina:Opere (Chiabrera).djvu/311|211]] e [[Pagina:Opere (Chiabrera).djvu/312|212]]... occorrerebbe sostituire i doppioni con le pagine mancanti ricavandole da altrove (ad esempio da [https://archive.org/details/bub_gb_XtkuFnFncx8C/page/n309/mode/2up qui]). Se potessi compiere questo aggiustamento mi permetteresti di affrontare l'ultimo tratto di trascrizione con serenità... '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 01:42, 28 gen 2024 (CET)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Pagine sballate sistemate (in BN, purtroppo, ma si ottiene un OCR che mi sembra buono). Per le favole boscherecce, ci penso appena torno a casa (cani e cavalli mi terranno impegnata la mattinata....) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:26, 28 gen 2024 (CET)
== Script Wikidata ==
Ciao Alex,
grazie del [[Wikisource:Bar/Archivio/2024.02#c-Alex brollo-20240125153700-OrbiliusMagister-20240121210700|link al tuo script]] su Wikidata! In effetti mi ha dato l'ispirazione per [[Utente:Nastoshka/Wikidata_Lookup.js|quest'altro]]. Niente di che, permette solo di avere un feedback veloce se ci sono item wikidata la cui ''label'' o link a wikipedia o a wikisource combaciano con il testo selezionato quando clicchi sul bottone. -- [[User:Nastoshka|Nastoshka]] ([[User talk:Nastoshka|disc.]]) 18:18, 2 feb 2024 (CET)
== Pagina obsoleta ==
Ciao! Immagino che [[Test|questa pagina di test]] non serva più: si può cancellare? C'è anche la discussione, ma non so se può servire o meno [[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 08:42, 7 feb 2024 (CET)
:@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Certo, fatto! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:27, 7 feb 2024 (CET)
== Pagine mancanti ==
Caro Alex,
ti rompo per segnalare che in [[Indice:Foscolo - Poesie,1856.djvu]], tra [[Pagina:Foscolo - Poesie,1856.djvu/13]] e [[Pagina:Foscolo - Poesie,1856.djvu/14]] mancano due pagine (lo noto dalla numerazione in intestazione). Se potessi innestarle prendendoe ad es. da {{IA|bub_gb_3weGhKKGn6UC}} potrei finire di trascrivere l'“avvertenza” all'intero volume.
Non c'è fretta e mi spiace disturbarti, ma sei l'unico qui intorno che riesce a compiere di simili magheggi. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 07:00, 12 feb 2024 (CET)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Faccio volentieri una ricreazione da Gibbon (anche come antiruggine...).
Fatto il trapianto; modificato pagelist e sommario; in corso lo spostamento delle pagine esistenti. Manca la correzione dei tag pages in ns0 (a tutti i from e to va aggiunto 2; oppure, usare il tool di correzione automatica de solo tag pages). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:29, 12 feb 2024 (CET)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Vedo che c'è l'occasione di fare un M&S di [[Tieste]]... lo guardo meglio. Fra l'altro è uno dei casi di applicazione efficace di poem t adattato via styles.css... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:37, 12 feb 2024 (CET)
::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Sono abbastanza soddisfatto dal M&S d [[Tieste]], passo alla eliminazione delle sottopagine "Scena". Pensi che sia utile una illustrazione punto per punto dello stile di formattazione in Discussione Indice? Le cose rilevanti sono l'uso di styles.css sia nei tl|Ct che nel tl|Poem t. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:35, 12 feb 2024 (CET)
:::Documenta in Discussione indice: pensiamo a lungo termine. In generale mettiamoci nei panni di chi voglia agire sul wikitesto e si domandi certe scelte senza essere perfettamente dentro le ultime novità. Ad esempio a me tutto quel che serve per capire gli styles.css aiuta molto. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 17:59, 12 feb 2024 (CET)
::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] {{fatto}}. Fine ricreazione, purtroppo... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:18, 12 feb 2024 (CET)
== cancellare libro ==
caro Alex, ho stupidamente caricato questo libro senza verificare se c'era già Indice:Luigi Barzini, La metà del mondo vista da una automobile.djvu. Lo puoi cancellate per favore? Grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 12:27, 23 feb 2024 (CET)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Fatto. Ciao e buon lavoro! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:55, 23 feb 2024 (CET)
::Grazie mille, ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 07:32, 24 feb 2024 (CET)
==altro problema==
Approfitto ancora della tua disponibilità; non riesco a mettere le pagine di [[Indice:Matilde Serao Evviva la vita.pdf|questo libro]]; dove sbaglio? oppure dipende dal fatto che sia un pdf? Ciao Susanna
::contrordine. Pare sia andato a posto da solo. Ciao Susanna
: @[[Utente:Giaccai|Susanna Giaccai]]No, non è andato a posto da solo :-) . Il principale problema, di cui tu sei innocente :-), è che il pdf che hai usato è fallato, l'ho sostituito con un altro e adesso funziona. Ci sono alcuni equivoci di codice, sia in caricamento che nella compilazione della pagina Indice (spero di non scoraggiarti!):
# nel caricamento su Commons, megio usare il tl Book rispetto al to Information. Io uso un modello, suggerito da Ruthven, che trovi qui: [[:c:User:Alex brollo/Book]].
: il tag pagelist va riservato esclusivamente al ''numero'' di pagine, la suddivisione in capitoli va in Sommario. In ogni caso, pagelist non tollera spazi negli eventuali nomi delle pagine. Ti sistemo il pagelist e cerco di recuperare i dati sui capitoli. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:24, 24 feb 2024 (CET)
:Grazie di tutto. Non avevo visto in cronologia la tua presenza ;-). Sono diversi mesi che non lavoro in Source e mi sono dimenticata molte cose. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 14:20, 24 feb 2024 (CET)
==Ciceruacchio e Don Pirlone==
I problemi a volte ritornano, purtroppo (per te).
Mi sono accorto che i pgxxx che dovrebbero puntare ai singoli documenti puntano tutti a "Documenti". Credo che dovrei far creare un aggiornamento del modulo data. Ma ho il timore di fare una cassata alla ... Che faccio? Vado? --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 15:55, 27 feb 2024 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Vai. Se poi non ricevi il messaggio di conferma, avvisami: in genere c'è qualche sbavatura in pagelist o nel campo Sommario. La regola è: lanciare ModuloDati ogni volta che si modifica pagelist o il campo Sommario. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:59, 27 feb 2024 (CET)
::Ok. Se succede un casino è colpa tua :-)))) [[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 21:14, 27 feb 2024 (CET)
:::::Tutto QUASI bene. Se ci sono più documenti che iniziano alla stessa pagina il va all'ultimo. Ad esempio nel [[Ciceruacchio_e_Don_Pirlone/Capitolo V#cite note-1]] il collegamento al doc. 2 va dal doc. 4 che è nella stessa pagina. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 22:03, 27 feb 2024 (CET)
::::::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Esatto, è il "bug di Pg", l'hai descritto benissimo. Risolverlo non è ''difficile'': con i dati disponibili per lo script, è ''impossibile''. E' un bel po' che ci penso, la soluzione è di rinunciare a Pg nei casi errati, che sono tanto più numerosi quanto più piccole sono le sezioni ns0. Vedi [[Wikisource:Domande_tecniche#Template_Pg%3A_bug_da_risolvere]]. Se non sbaglio sei il primo utente che se n'è accorto: io lo conosco ''ab initio'', ma finora i miei tentativi di risoverlo sono sempre falliti, e finora ho lasciato perdere visto che nessuno brontolava :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:50, 28 feb 2024 (CET)
Ricordo vagamente di averne "parlato". Ricordo che va usato {{tl|pt}}. Già che ci siamo: metterei le conclusioni della nota anche nella doc del tmpl. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 09:16, 28 feb 2024 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Vero, ma aspettavo qualche feedback tecnico prima di farlo. Da tempo ho ridimensionato radicalmente il mio profilo di "programmatore" :-( Non vorrei che quello che a me sembra ''impossibile'', non lo sia. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:58, 28 feb 2024 (CET)
Già che ci siamo:
vedi:
:[[Ciceruacchio e Don Pirlone/Documenti/LXXX]]
:vs
:[[Pagina:Ciceruacchio e Don Pirlone.djvu/524]]
Ora QUALE sia il problema lo so. In altro punto mi sono limitato a ripetere la nota. Volevo sapere se esiste invece un modo "elegante" per risolverlo. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 11:14, 1 mar 2024 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Simpatico problema! Mai incontrato prima. Ci penserò. Transcludendo tutti i documenti in un paginone sparirebbe anche lui, insieme a quello su Pg... chissà che non sia una buona idea.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:46, 1 mar 2024 (CET)
Mi è capitato in precedenza e ho fatto una cosa "irregolare": ho messo nella pagina '''due''' note '''due'''. Con lo istesso contenuto. Per il momento salto i documenti che presentano il problema. Poi si vedrà. Credo che farò un elenco in "discussione" delle pagine con il problema in modo che magari tra 15 anni chi verà farà prima a trovarle. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 15:05, 1 mar 2024 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Al momento mi pare una delle poche soluzioni possibili. Se a qualcuno non piacerà, e troverà di meglio.... niente in contrario che sistemi :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:14, 1 mar 2024 (CET)
::metto due note in pag. discussione e faccio come ho detto. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 16:21, 1 mar 2024 (CET)
Messe annotazioni. La nota dice:
<nowiki>''Dalle Buste della guardia civica degli anni 1847-1849'', esistenti nell’archivio Comunale di Roma. Busta 37.</nowiki>
Quasi quasi faccio il tmpl '''<nowiki>{{Ciceruacchio e Don Pirlone|1}}</nowiki>'''.
Certo se esistesse un tmpl per inserire testo ripetuto specifico per ogni opera..
Qualcosa del tipo '''<nowiki>{{Alex|n}}</nowiki>''' (ove n è un numero) che richiama l'ennesimo (1°, 2°, 3°) tmp associato all'opera verrebbe stra-imitato da tutto il mondo. Se. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:09, 1 mar 2024 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] E cosa sono le section, se non templates incastrati nel testo? Però c'è una regola, spero di non sbagliarmi: non si può transcludere un pezzo di testo nella stessa pagina. :-( [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:03, 1 mar 2024 (CET)
== Epistolario leopardiano ==
<section begin="EpLeo" />Carissimo, scusami per questo improvvido msg, ma non saprei chi coinvolgere nell'impostazione di progetti di più ampio respiro: tu vanti eccellenti criteri organizzativi quando si tratta di ''monumenti''! Ho finito la preparazione dell'Epistolario di Leopardi (edizione critica - quindi libera dopo 20 anni - ''Epistolario di G.L. a cura di Brioschi - Landi, ed. Boringhieri, Torino 1998'') da una copia nella mia biblioteca di zona, privandola tra l'altro, come già fatto per Gramsci delle parti ancora non libere da copyright (introduzione note indici). Si tratta dell'ultimo studio sulle lettere e anche quello filologicamente più ''accurato'', motivo per cui avevo rinunciato a caricare Moroncini (che si potrebbe comunque recuperare, insieme all'edizione Flora, in un momento successivo) e a preferire questa come l'edizione di '''riferimento'''. Se mi fai un cenno, inizio a preparare la pagina Opera e nella discussione a inserire tutte le info necessarie a costruire il ''nostro'' indice. Via WT posso girarti i djvu, in questo modo potrai renderti conto del criterio organizzativo dell'edizione, che è principalmente ''cronologico'' (con poche eccezioni quando non si hanno dati sufficienti sulle date precise) e per numerazione ''progressiva'' delle lettere. L'idea di fondo è organizzarci come fatto per lo zibaldone e rendere quei numeri, che individuano ogni singola lettera, dei link. La progressione numerica riporta sia le lettere di Leopardi, sia quelle dei suoi ''corrispondenti'', creando un continuum, un dialogo, spesso tra personaggi straordinari. Se abbiamo per ogni lettera una pagina Ns0, la citazione è più semplice, come anche la costruzione delle singole pagine autori dei corrispondenti, però mi piacerebbe mantenere allo stesso tempo in NsPagina gli interlink per gli eventuali indici che ''richiameranno quei numeri'' (tipo tabelle) e potranno essere transclusi ovunque. --'''[[Utente:Xavier121|<span style="color:orange;">X</span><span style="color:black;">avier</span>]][[Discussioni_utente:Xavier121|<span style="color:orange;">1</span><span style="color:black;">21</span>]]''' 11:44, 9 mar 2024 (CET)
:@[[Utente:Xavier121|Xavier121]] Volentieri approfitto di ogni scusa per una pausa da Gibbon. Passami pure i djvu che comincio a esaminarli. Però confermami l'invio anche con un messaggio qui: mi sono accorto che guardo le mail sempre meno.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:59, 9 mar 2024 (CET)
::<nowiki>Fatto... Inviato testo completo per meglio inquadrare la struttura e le possibilità di applicazione su nostra piattaforma, su Commons sto già caricando quelle rimodellate ecc. </nowiki> '''[[Utente:Xavier121|<span style="color:orange;">X</span><span style="color:black;">avier</span>]][[Discussioni_utente:Xavier121|<span style="color:orange;">1</span><span style="color:black;">21</span>]]''' 13:09, 9 mar 2024 (CET)
:::@[[Utente:Xavier121|Xavier121]] Cosa significa "testo completo"? Attendo comunque la comparsa dei due djvu su Commons e la creazione delle due pagine Indice. Appena trovo l'energia per riesumare alcuni script, estrarrò il testo dei due djvu per tentare un "caricamento preformattato" sia in nsPagina che in ns0. Quanto alla struttura, mi attira l'idea di pagine ns0 "principali" per ogni lettera, il cui nome vari solo per il numero progressivo della lettera (tipo "Epistolario (Leopardi) - Lettera [numero]". Niente impedisce, poi, di creare pagine-raccolta per riunire le lettere con una o diverse "logiche". Vediamo!
:: Ho paura che il meccanismo Modulodati non regga all'enorme numero di lettere; immagino che ci vorrà una soluzione ad hoc, per memorizzare la relazione numero lettera-numero pagina. Per la transclusione immagino che sarà comodo usare section con il numero pagina come nome della section, e poi fare largo uso, in transclusione, della comoda sintassi ''onlysection''. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:33, 10 mar 2024 (CET)
:::@[[Utente:Xavier121|Xavier121]] Per "testo completo" intendi i djvu completi, con le scansioni di tutte le pagine? Mi pare che sarebbe tua intenzione eliminare pagine di copyright controverso; ho dei dubbi sul fatto che sia necessario; senti @[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] anche su questo problema. Comunque, se alla fine sarà necessario eliminare pagine, invece di rimuoverle suggerirei di sostituirle con pagine bianche; in caso di ripensamento la sistemazione di una nuova trascrizione, completa anche dei testi eliminati, non comporterà variazioni dei codici di transclusione e del sistema di appaiamento pagina-lettera.
:::Per quanto riguarda la formattazione delle lettere, mi pare che sia molto semplice e molto omogenea: forse si riesce a "preformattare" quasi completamente. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:56, 10 mar 2024 (CET)
::::Sono d'accordo con Alex per le pagine bianche, magari con i numeri di pagina in intestazione: romperanno le scatole, saranno una specie di monito e magari potrebbero spingere a una riflessione. Quanto alla struttura suggerirei una standardizzazione per i titoli delle pagine ns0: come sono indicizzate nel sommario dell'edizione?
::::Approfitto del coinvolgimento per proporre a @[[Utente:Xavier121|Xavier121]] di considerare come raccordare in nsOpera '''le singole poesie''' dei ''Canti'' di Leopardi, presenti in molteplici edizioni anche sganciate dalla raccolta in giro per il progetto (pensa solo a [[Speciale:Cerca/"dell'ultimo orizzonte"|questo esempio]]) - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 20:24, 10 mar 2024 (CET)<section end="EpLeo" />
:::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Le lettere, nell'indice, sono indicizzate per numero della lettera.... una pacchia :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:41, 10 mar 2024 (CET)
:::::: Bene, intanto sistemo i file da caricare su commons con le pagine bianche. Per ''diverse logiche'' ci sarebbe quella importantissima '''per corrispondenti''', poi per ''anno'', per argomento ecc. Va da se che non ci corre nessun obbligo di rispettare le differenti dimensioni del testo ecc. --'''[[Utente:Xavier121|<span style="color:orange;">X</span><span style="color:black;">avier</span>]][[Discussioni_utente:Xavier121|<span style="color:orange;">1</span><span style="color:black;">21</span>]]''' 23:22, 10 mar 2024 (CET)
:::::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]]@[[Utente:Xavier121|Xavier121]] Sulle ''diverse logiche'' si apre anche un bel quiz per chi capisce a fondo wikidata, al momento non ho la minima idea di come siano stati implementati gli epistolari. Una bella avventura! Intravedo comunque una parentela con Zibaldone, che potrebbe essere considerato, con un po' di fantasia, come un epistolario di Leopardi su vari temi, rivolto a se stesso. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:23, 11 mar 2024 (CET)
:::::::: Files su Commons sistemati: '''File:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu''' e '''File:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu''', --'''[[Utente:Xavier121|<span style="color:orange;">X</span><span style="color:black;">avier</span>]][[Discussioni_utente:Xavier121|<span style="color:orange;">1</span><span style="color:black;">21</span>]]''' 22:37, 11 mar 2024 (CET)
:::::::::@[[Utente:Xavier121|Xavier121]] Bene, attacco. Ho il testo estratto e suddiviso in pagine. Creo la prima pagina Indice (bozza non rifinita) giusto per verificare i meccanismi di caricamento in nsPagina, e per avere la pagina Discussioni indice in cui documentare il lavoro in corso. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:12, 12 mar 2024 (CET)
::::::::::@[[Utente:Xavier121|Xavier121]]@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] La discussione continua in [[Discussioni indice:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu|Discussioni indice , volume I]]. Per favore discutiamo le cose subito! Meno modifiche saranno necessarie dopo il caricamento del testo e meglio è. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:37, 12 mar 2024 (CET)
== Blocco a destra ==
Credo che dopo la tua modifica il blocco sta a sinistra invece che a destra. --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 07:57, 14 mar 2024 (CET)
:@[[Utente:Luigi62|Luigi62]] Ahia. Grazie dell'avviso, ma per favore dammi il link alla pagina dove vedi l'errore. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:20, 14 mar 2024 (CET)
::@[[Utente:Luigi62|Luigi62]] Vedi se ho sistemato.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:44, 14 mar 2024 (CET)
:::Perfetto. --[[User:Luigi62|Luigi62]] ([[User talk:Luigi62|disc.]]) 23:13, 14 mar 2024 (CET)
== Ruotare una lettera ==
Ciao. [[Pagina:Rivista italiana di numismatica 1892.djvu/352|Qui]] avrei bisogno di avere alcune "S" ruotate di 90 gradi: non ho trovato template che lo facciano e i miei tentativi di usare il CSS sono andati a vuoto. C'è un modo semplice per farlo o lascio la pagina com'è ora? [[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 14:51, 26 mar 2024 (CET)
: {{ping|Dr Zimbu}} In questi casi uso croptool e tanti saluti.... ho ritagliato una di queste S girate: [[:File:Rivista italiana di numismatica 1892 (page 352 crop).jpg]], che visualizza [[File:Rivista italiana di numismatica 1892 (page 352 crop).jpg|18px]], ma forse andrebbe un po' rifinita. Per prova ne ho messe un paio nel punto 9 della pagina. Vedi se ti possono andare bene. Hai già consultato il nostro numismatico {{ping|Carlomorino}}? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:04, 26 mar 2024 (CET)
::Non mi convinceva molto la soluzione croptool... però ho scovato il [[:fr:Modèle:Rotation|template francese]] e l'ho usato per scrivere uno span all'interno della pagina. Magari si potrebbe pensare ad importare il template? Tenere tutto quel codice in nsPagina non è il massimo dell'eleganza--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 18:18, 26 mar 2024 (CET)
:::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Bello! C'è già un template adatto: tl|Span. Basta aggiungergli una classe da mettere in styles.css. Ci provo (non immediatamente...). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:30, 26 mar 2024 (CET)
::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Sì, funzia. l codice si semplifica moltissimo e diventa '''<nowiki>{{span|S|rot90}}</nowiki>'''. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:36, 27 mar 2024 (CET)
:::::Perfetto! Grazie,--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 08:23, 27 mar 2024 (CET)
== pagine mancanti ==
Caro Alex questa |[[Pagina:Le confessioni di una figlia del Secolo (1906).djvu/43]] non ha il testo ed anche le successive; mi puoi dare una mano? Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 19:57, 5 apr 2024 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Volentieri ma... non capisco. A me il testo OCR viene visualizzato regolarmente. A te non viene visualizzato? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:29, 5 apr 2024 (CEST)
:Scusate l'intrusione. Per caso stai provando a meodificare con il nuovo EIS? se apro un link rosso il testo OCR lo vedo normalmente, ma se aziono il nuovo Modifica in Sequenza tale testo non compare. Ma in realtà questo è un falso problema perché se premi il pulsante "Trascrivi il testo" l'OCR è uguale o migliore dell'OCR preesistente. Ho indovinato? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 07:29, 6 apr 2024 (CEST)
::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Spetta che provo.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:42, 6 apr 2024 (CEST)
:::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Vero! Un altro grosso bug di Modifica in sequenza! Ce ne vorrà, perchè il nuovo tool pareggi il vecchio, rudimentale eis... ;-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:47, 6 apr 2024 (CEST)
::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Il mio consiglio: prova ad attivare il vecchio gadget eis e a disattivare il Modifica in sequenza, oppure segui il consiglio di Edo e prova entrambe le opzioni di Trascrivi il testo. Esplora anche le "Opzioni avanzate", utilissime se ci sono pezzi di testo in lingue diverse dall'italiano. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:53, 6 apr 2024 (CEST)
:::::Ho disattivato Modifica in sequenza ed ora va tutto bene. Grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 08:09, 8 apr 2024 (CEST)
==l'eis che fa cucù ==
ciao! l'altro giorno che passavo mi ci ero messo, me, a provare, ma non ci ho capito molto nella nuova faccia. Ho combinato un piccolo pasticcio per fortuna che Can da Lua ce l'ha sistemato. In particolare non trovavo l'eis (ma perché non lo scrivi in maiuscolo o in '''bold''' li nel cantone?. Mo' l'ho trovato a fianco di Modifica come al solito. Peròperòpperò. Se clicco sul eis lassù a destra non appare la riga di comando su a sinistra. L'ho trovata adesso che sono meno rinco. Perché appare quando muovo di uno "scatto" la rotellina del sorcio e se torni indietro scomparisce. Ciò non è fiera. Spero che sono solo io che ci ho 'sto problema. Invece la riga in sotto con le parentetiche graffe sta ben là. Se trovo qualche altra rogna te lo rogno di certo. Ma per ora stai tranquillo che ci ho da fare fuori di qui. Stamme ben [[User:Silvio Gallio|Silvio Gallio]] ([[User talk:Silvio Gallio|disc.]]) 10:56, 12 apr 2024 (CEST)
:@[[Utente:Silvio Gallio|Silvio Gallio]] Me n'ero accorto; dipende dallo stile del blocco class="vector-header-container", basato su flex che per me è molto misterioso, sta il fatto che è "opaco" e maschera quello che c'è sotto. Scrollando un po' verso l'alto la riga dei comandi eis ricompare. Io ci ho fatto l'abitudine. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:05, 12 apr 2024 (CEST)
:: Nono va bene mo' che lo so... Cià --[[User:Silvio Gallio|Silvio Gallio]] ([[User talk:Silvio Gallio|disc.]]) 17:00, 12 apr 2024 (CEST)
== Smaller block su più pagine ==
Ciao Alex, ho fatto vari tentativi per evitare che con "Smaller block" compaiano degli a capo tra una pagina e l'altra, da [[Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti politici e ricordi, 1933 – BEIC 1844634.djvu/368]] in poi, secondo le indicazioni in [[Template:Smaller block#Approfondimento]] (per far proseguire lo small su più pagine) ma non sembra funzionare, puoi darci un occhio? Grazie! [[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 11:18, 15 apr 2024 (CEST)
:Come non detto, ho poi avuto un'illuminazione e ho risolto! --[[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 11:30, 15 apr 2024 (CEST)
::@[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] Bene! A te sembra che la soluzione sia costata meno fatica di quando ho affrontati io la cosa! :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:10, 15 apr 2024 (CEST)
:::Ecco una "domanda di scorta": in [[Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti politici e ricordi, 1933 – BEIC 1844634.djvu/376]] c'è un testo diviso in due colonne che continuano staccate nella pagina successiva, come faccio a collegare il testo delle due pagine in maniera rimanga leggibile nel namespace principale?--[[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 15:03, 15 apr 2024 (CEST)
::::@[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] Questo è un problema di cui non ho trovato una soluzione elegante. La soluzione inelegante è: creare un codice tabella nella prima pagina (i template Colonna - Altracolonna non vanno bene); cella per cella della prima tabella, completare il testo della cella con il testo della pagina successiva, incluso in includeonly o in un template Pt; nella pagina successiva, tutto ciò che non serve in noinclude. Un affronto al sano principio "If you are repeating yourself, you are going wrong", ma non ho trovato di meglio :-(. Se la spiegazione è poco comprensibile metto io il codice inelegante. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:16, 15 apr 2024 (CEST)
:::::Sì, ammetto che mi è poco comprensibile, io non capisco nulla di cose tecniche ma imparo solo per imitazione e tentativi :D --[[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 15:24, 15 apr 2024 (CEST)
::::::@[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] Procedo :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:12, 15 apr 2024 (CEST)
:::::::@[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] {{fatto}} [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:23, 15 apr 2024 (CEST)
::::::::Ciao, grazie ancora per ieri e un'ultima richiesta: per caso riusciresti a dare una sistematina veloce anche alla tabella in fondo a [[Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti politici e ricordi, 1933 – BEIC 1844634.djvu/389]]? Le due pagine successive [[Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti politici e ricordi, 1933 – BEIC 1844634.djvu/390]] e [[Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti politici e ricordi, 1933 – BEIC 1844634.djvu/391]] sembrano già formattate da te, quelle dovrebbero essere ok, giusto? Ma se provo a incollare nella prima pagina un pezzo della tabella già presente nella seconda faccio molta fatica a capire dove mettere i numerini. Sono le ultime pagine del volume, così riusciamo a completarlo! --[[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 09:49, 16 apr 2024 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] Bel caso, un po' intricato. In ns0 dovrebbe risultare, a mio parere, una colonna unica continua, tipo quello che si ottiene (stavolta sì) con il tl Colonna e AltraColonna. Vediamo... ma prima va sistemata la prima pagina. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:14, 16 apr 2024 (CEST)
::::::::::@[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] {{fatto}} Non sono del tutto soddisfatto; ho rinunciato a convertire la tabella in un'unica colonna, e mi manca la riga verticale per dividere le due colonne; ma la transclusione è fedele e i tre pezzi della prima tabella sono fusi fra di loro in modo che l'incolonnamento sia comune. Per ora mi accontento.
::::::::::Suggerimento: in tabelle intricate di questo tipo lavoro impostando provvisoriamente, nella tabella, border=1... così le celle le vedo e le inevitabili correzioni sono facilitate. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:17, 16 apr 2024 (CEST)
:::::::::::Sei troppo un grande, grazie davvero per l'aiuto e per le indicazioni!! --[[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 11:37, 16 apr 2024 (CEST)
::::::::::::@[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] Eh... addirittura... grazie. :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:43, 16 apr 2024 (CEST)
== nuovo pasticcio ==
Caro Alex, ci risono. Non riesco a sistemare questo indice [[Indice:Trattato di litografia.djvu]]. Mi aiuti per favore. Grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 21:54, 17 apr 2024 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Volentieri! Capisco benissimo la tua desolazione :-) ma con Edo abbiamo concordato una regola: nel Sommario, che rappresenta la struttura del testo, non oltrepassare il terzo livello di dettaglio; e tenere i nomi delle pagine e sottopagine più semplici e brevi possibile. Chi vuole un maggiore dettaglio può consultare le pagine transcluse dell'indice originale (cosa che, in questo caso, sarà laboriosa.... ma che può essere differita). Procedo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:37, 18 apr 2024 (CEST)
::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Aimè, mancano due pagine, la 56 e 57 del trattato, che dovrebbero stare dopo la pagina 85 del file djvu. In questi casi inserisco due pagine bianche al posto delle originali, come semplice segnaposto; sarebbe bello trovarne le scansioni, forse con qualche contatto bibliotecario ce la fai. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:54, 18 apr 2024 (CEST)
:::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Lo trovo su Google, {{GB|_lQuHAAACAAJ}}, ma non visualizzabile... c'è chi dice che chiedendo a Google talora la visualizzazione completa può essere sbloccata. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:40, 18 apr 2024 (CEST)
::::Grazie Alex, ho fatto richiesta delle pagine all'Università di Torino, se mi rispondono ti mando le 2 pagine. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 10:46, 20 apr 2024 (CEST)
== Malìa ==
Ciao. Le voci delle singole scene ([[Malìa/Atto primo/Scena I]] eccetera) ti servono ancora o possono essere cancellate? [[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 15:49, 18 apr 2024 (CEST)
:@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Possono essere cancellate. Mi ripromettevo di marcarle con il tl Cancella subito appena possibile. Se fai tu ti ringrazio.... e mi dedico a [[Orlando innamorato]], che è rimasto da anni abbandonato. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:14, 18 apr 2024 (CEST)
::{{fatto}} cancellate le sottopagine delle scene--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 17:42, 18 apr 2024 (CEST)
== Bella scoperta ==
Caro Alex,
finito Pascoli, sbocconcello con calma le pagine in italiano dei Vangeli apocrifi (hanno una formattazione che non permette di lavorare velocemente in sequenza e non possono essere trascritte superficialmente). Nel frattempo ho scoperto che l'OCR di google funzione eccellentemente sui volumi di Poesie e prose di Luigi Carrer, in particolare le pagine di prosa volano alla media di una al minuto! Ho possibilità di completare un lavoro lasciato a metà. Nel frattempo mi congratulo per l'idea di completare Boiardo. Mi sono accorto di un altro lavoro che proofreaderebbe 150-170 pagine: guarda [[Indice:Lapidi storiche a Rovereto.djvu]]; guarda [[Pagina:Lapidi_storiche_a_Rovereto.djvu/15]] che deriva da [[Speciale:LinkPermanente/1189584|questa versione preesistente]]... '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 18:47, 19 apr 2024 (CEST)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Confermo, i tool OCR vanno che è una meraviglia, l'OCR incorporato nel djvu/pdf potrebbe essere considerato quasi inutile. La raccolta delle Lapidi di Rovereto la guardo ogni tanto; ma non ricordo bene perchè mi ha finora scoraggiato. La riguarderò. Grazie del feedback su Boiardo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:22, 20 apr 2024 (CEST)
== Fr.wikisource ==
caro Alex, una allieva si è registrata nella versione francese, ma compare come utente maschio
<nowiki>https://fr.wikisource.org/wiki/Utilisateur:MariaFrancescaVetrugno</nowiki>
è possibile correggere in qualche modo? grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 19:06, 22 apr 2024 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Dille ad andare (dopo fatto login, naturalmente) in Spécial:Préférences-> Informations personnelles-> Préférences langagières: lì c'è possibilità di specificare ''il genere con il quale essere menzionati'' c on la prudente domanda ''Comment préférez-vous qu’on vous décrive ?'' :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:52, 22 apr 2024 (CEST)
== Laude da disambiguare ==
Caro Alex,
prima di effettuare spostamenti di massa dammi dieci minuti per effettuare le seguenti operazioni:
In effetti non c'è motivo che dia all'edizione Mancini precedenza sulle altre in ns0, dunque [[Laude]] rimanderà a [[Opera:Laude (Jacopone da Todi)]] e l'edizione Mancini sarà coerente con le altre diventando [[Laude (1974)]]. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 09:53, 28 apr 2024 (CEST)
:{{Fatto}}, ora puoi scatenare l'inferno! - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 10:11, 28 apr 2024 (CEST)
::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Grazie della sistemazione. Però, aimè, facendo uno "split manuale" devo darti una brutta notizia: da un certo punto in poi, il testo delle laude 1974 non corrisponde affatto al testo ns0... Le differenze sono tali che conviene senz'altro usare il tool OCR. Tengo la cosa in stand-by, per selezionare le Laude in cui il M & S ha senso, e porto a SAL 25% le Laude ns0 in cui invece non ha senso. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:29, 28 apr 2024 (CEST)
== errore nell'indice ==
Caro Alex, ho ancora bisogno del tuo aiuto per sistemare questo indice [[Indice:Cafaggioli_e_di_altre_fabbriche_di_ceramica_in_Toscana,_1902.djvu]], che mi da Errore: intervallo non valido. Grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 17:59, 6 mag 2024 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Mai visto nulla del genere: su Commons è tutto regolare. Ho pasticciato giusto un po', modificando il link alla fonte su Commons e cancellando tutto dalla versione locale del file con la scheda "Modifica descrizione locale", e le cose si sono sistemate.... ma dubito che sia per merito mio :-( [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:05, 6 mag 2024 (CEST)
::PS: Ho modificato leggermente il Sommario, correggendo un "ceraica" in "ceramica" e aggiungendo la riga iniziale che linka alla pagina principale e transclude il frontespizio. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:12, 6 mag 2024 (CEST)
== nuovo errore caricamento ==
Caro Alex anche questo [[Indice:Giovanni Botti, I boccali di Montelupo.djvu|testo]] non riesco a caricarlo. Mi dai una mano? Grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 16:52, 18 mag 2024 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] E' un bug, Candalua ha trovato come risolvere (in attesa che lo eliminino i "piani alti"):
:* andare sulla pagina File di Commons; eseguire "Purga";
:* tornare sulla pagina Indice di wikisource: eseguire "Purga".
:L'ho fatto e le cose si sono sistemate. Speriamo che risolvano presto perchè è una cosa molto fastidiosa. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:20, 18 mag 2024 (CEST)
::Grazie mille, buona domenica [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 09:21, 19 mag 2024 (CEST)
== Ma che corpo ha la duchessa di Leyra? ==
Caro Alex,
non sono maniaco: il titolo scherzoso serve solo a chiederti un parere su quante differenti dimensioni hanno i caratteri nei paragrafi dell'articolo di De Roberto.
Leggendo ad esempio [[Pagina:De Roberto - La Duchessa di Leyra (di Giovanni Verga), 1922.djvu/8|pagina 408]] sono sicuro che il primo e il secondo paragrafo hanno corpo diverso e infatti il primo paragrafo l'ho posto in ''smaller'', ma guardando bene mi sembra che il testo del capitolo, nella colonna di destra, abbia un corpo lievemente più grande rispetto alla colonna di sinistra... ho le traveggole? Tu cosa noti, anche confrontando con il testo di altre pagine? Queste differenze vanno risolte a suon di template o con un css personalizzato? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 18:18, 19 mag 2024 (CEST)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Sono nella fase di studio e prima sistemazione dell'OCR; quando avrò le idee più chiare, penso che userò il template block con classe sistemata in styles.css. C'è poi il problema delle fotografie (che sono quello che sono.... ma che temo che richiederanno un compromesso, non mi risulta possibile ottenere una resa fedele della posizione nemmeno con css "avanzato". Penso che le sposterò tutte a destra rispetto alla colonna (unica) di testo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:36, 20 mag 2024 (CEST)
::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Sistemerò i "corpi" con styles.css lasciando il corpo di Default al testo di Verga, e riducendo un po' il testo di De Roberto (classe corpo1), e un po' di più le citazioni all'interno del testo di De Roberto (classe corpo2). Tl|smaller non va bene, perchè non adatta l'interlinea e il risultato a me pare sgradevole. Vediamo come viene... usare styles.css, naturalmente, ha il vantaggio di poter modificare tutto in un colpo solo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:55, 20 mag 2024 (CEST)
== Altro problema ==
Caro Alex, uno studente sta rileggendo Le rime di Guittone d'Arezzo; in [[Pagina:Guittone d'Arezzo – Rime, 1940 – BEIC 1851078.djvu/293 |questa pagina]] non si riesce a inserire il fondo pagina (la riga Le rime di Guittone d'Arezzo 19), si posizione sopra le note. E' un ennesimo bug? Ciao e grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 10:37, 20 mag 2024 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] No, tutto regolare. Vedi il codice; bisogna mettere esplicitamente un <code><nowiki><references/></nowiki></code> nel campo footer, seguito, volendo, dal piedipagina. Io in genere non riproduco la linea orizzontale che precede le note, va volendo si può sistemarla, sempre in footer, immediatamente prima del references [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:51, 20 mag 2024 (CEST)
::Grazie Alex, ma io non vedo l'istruzione <nowiki>nowiki /nowiki</nowiki>, dove l'hai messa? [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 11:13, 20 mag 2024 (CEST)
:::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] .... avevo sbagliato il codice... :-( vedi correzione. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:42, 20 mag 2024 (CEST)
::::@[[Utente:Alex brollo|Alex]] Vedo una tua prima modifica alle 10:46, ma niente dopo. [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 14:34, 20 mag 2024 (CEST)
:::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Avevo sbagliato codice nel messaggio qui sopra. :-) Comunque ho anche sistemato la pagina [[Pagina:Guittone d'Arezzo – Rime, 1940 – BEIC 1851078.djvu/293]]. Attenzione: il footer sembra vuoto, in modifica, ma non lo è.... bisogna scorrere nel campo per vedere il codice. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:38, 20 mag 2024 (CEST)
== niente immagine ==
Caro Alex, ci risono. Ho caricato [[Indice:Novissima.pdf|questo libro]], ma non vedo nel lato destro la pagina. Ho fatto il purge sia in Commons che in Source. Mi aiuti? Grazie infinite [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 16:16, 5 giu 2024 (CEST)
::Controordine. Ora vedo le pagine. Grazie comunque
:::Di nuovo: non le vedo tutte, molte le vedo in orizzontale invece che in verticale.
:::: {{ping|Giaccai}} Mi sa che ci sono ancora problemi con i pdf. Forse è meglio convertire in djvu. Per farlo, visita il sito https://pdf2djvu.com/it/, provalo! Ci "butti dentro" il pdf, e ti fa scaricare il djvu. Fine! --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:21, 6 giu 2024 (CEST)
:::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Ti ho mandato il risultato via email. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:33, 6 giu 2024 (CEST)
== formattazione ==
Ciao, sto impazzendo con la formattazione; non trovo una pagina di help che mi spieghi:* come fare i rientri, come mettere a fondo pagina una frase ecc.vedi [[Pagina:Novissima.djvu/8|questa pagina]]; se me la sistemi la uso come esempio. Grazie e scusa se sono continuamente a chiedere aiuto. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 17:58, 6 giu 2024 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Hai scelto un testo con stile tipografico "creativo"... il modo più semplice di risolvere questi casi è usare poem. Se poi conosci un po' di css, puoi ficcarlo dentro il poem stesso... vedi. L'indentazione dei paragrafi è una specie di maledizione, hai ragione. Pensa che alcuni progetti non li usano affatto... ma qui amiamo complicarci la vita. :-)
:Approfitto per risponede alla tue due domande via mail. No, in questo caso escluderei la doppia colonna. No, io non trascrivo mai le pagine pubblicitarie, lascio la trascrizione vuota e assegno SAL 0%; il contenuto resta visibile per gli appassionati, come immagini, in nsPagina. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:50, 6 giu 2024 (CEST)
::grazie Alex, e buona serata [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 20:56, 6 giu 2024 (CEST)
== indentature ==
Caro Alex, rieccomi, In [[Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. II, 1927 – BEIC 1889291.djvu/294|questo indice]] non so come fare ad indentare, mi puoi aiutare? grazie di nuovo e buon fine settimana. Mi raccomando vai a votare. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 09:18, 8 giu 2024 (CEST)
:{{ping|Giaccai}} Vado a vedere. Per la seconda raccomandazione, dai 18 anni (e ne sono passati abbastanza...) non ho mai perso una votazione. :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:52, 8 giu 2024 (CEST)
:: {{ping|Giaccai}} Ti ho risposto nella pagina di discussione di [[Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. II, 1927 – BEIC 1889291.djvu/294|questa pagina]], con una proposta pratica di codice nella pagina.
== pulizia ==
Ciao, potresti cancellare [[Indice:Novissima.pdf|questo file]] (la vecchia versione pdf), che mi crea problemi: dall'indice del djvu il titolo del cairolo mi porta alla versione pdf? Grazie. E inoltre: la numerazione delle pagine del testo è in basso, è corretto mettere il template Riga intestazione nel campo Pie di pagina? [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 17:29, 19 giu 2024 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Pulizia fatta. Adesso vedo la questione della numerazione pagine. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:26, 20 giu 2024 (CEST)
::Fatta anche la numerazione pagine in basso. Se usi il tl|PieDiPagina invece di RigaIntestazione, scatta il solito automatismo di compilazione automatica. Il codice dei due template è identico, ma il nome diverso segnala a uno script di eseguire il riempimento automatico in footer. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:32, 20 giu 2024 (CEST)
:::Grazie infinite [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 07:24, 20 giu 2024 (CEST)
== ModuloDati su due volumi ==
Caro Alex,
finito con soddisfazione il testo "ufficiale" di ''[[Dell'uomo di lettere difeso ed emendato]]'' (integrato da un sacco di note a più di pagina) mi trovo ora con la ''Tavola'', cioè venti pagine di indice analitico. Il problema è che in esso (le cui pagine sono nel secondo volume) per ogni voce d'indice viene indicato il numero di volume e il numero di pagina di quel volume. Potrei tranquillamente non porre alcun link come accade attualmente, ma se volessimo linkare i numeri di pagina con ModuloDati c'è un modo per farlo già sperimentto in altre opere multivolume? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 09:27, 24 giu 2024 (CEST)
:Certo che c'è. Come terzo parametro di Pg, si può usare il nome base del volume o, molto meglio per facilitare la leggibilità, un brevissomo mnemonico per ciascun volume, registrato in [[Modulo:Pg]] (ce ne sono già parecchi ma Lua è stato introdotto apposta per il batto che "digerisce" bene lunghi elenchi). D'ufficio, le sigle per i due volumi sono <code>du1</code> e <code>du2</code>.
:Fammi dare un'occhiata.... a volte un paio di regex ben assestate fanno miracoli, in questi terribii indici. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:34, 24 giu 2024 (CEST)
::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Ti ho ''pingato '' nella pagina Discussioni della pagina test. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:57, 24 giu 2024 (CEST)
== Ancora aiuto ==
Caro Alex, mi spieghi per favore quando trovo questa [https://archive.org/download/sottolatenda00barzini opzione di file da IA], quale scelgo? Ho caricato un altro [Indice:Barzini,_Luigi._-_Sotto_la_tenda._Impressioni_d%27un_giornalista_al_Marocco_(1907).pdf ]testo ma non si sprono le pagine. Grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 10:29, 30 giu 2024 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Candalua ho identificato la soluzione:
:# andare su Commons, eseguire <code>purge</code> (io lo trovo sotto la linguella "altro");
:# andare sulla pagina Indice di wikisource, eseguire <code>purge</code> (io lo vedo sotto "strumenti").
:Magicamente tutto si sistema. :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:08, 30 giu 2024 (CEST)
::Scusami, me lo avevi già detto e me ne ero dimenticata. Grazie e buona domenica [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 13:25, 30 giu 2024 (CEST)
:::rimane la prima domanda: Caro Alex, mi spieghi per favore quando trovo questa opzione di [[https://archive.org/download/sottolatenda00barzini opzione di file da IA] file da IA], quale scelgo? Grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 13:27, 30 giu 2024 (CEST)
::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Ci sono tre casi :-)
::::# c'è un .djvu e un .pdf (libri caricati da tempo): scegliere il djvu.
::::# non c'è il .djvu, c'è un .pdf e un -txt.pdf: bisognerebbe preferire il -txt.pdf, ma ci sono problemi, spesso la qualità grafica non è eccellente. Provare a caricare il -txt.pdf, e se ci sono problemi, chiedere aiuto.
::::# non c'è il .djvu e c'è un solo .pdf: caricare il pdf (è il caso del libro di cui parliamo).
::::Se se la senti, nei casi 2 e 3 c'è la possibilità di scaricare il pdf e ottenerne un djvu, alle volte è semplice, alle volte meno... se ti va ti spiego come farlo nel modo semplice (ma il risultato talora non è soddisfacente). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:40, 30 giu 2024 (CEST)
:::::grazie l'ho convertito ma non riesco a caricarlo come nuova versione del file. [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 16:08, 30 giu 2024 (CEST)
::::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Non si può perchè è un file di tipo diverso. Devi caricarlo come nuovo file. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:30, 30 giu 2024 (CEST)
:::::::Grazie !!!!. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 21:19, 30 giu 2024 (CEST)
== Emergenza copyviol ==
Caro Alex,
[[Discussione:Candido#Piazza_pulita|Siamo stati ingannati per diciassette anni]]! Urge una sostituzione non solo "finta" di testo con un M&S tra LiberLiber e GoogleBooks. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 09:33, 5 lug 2024 (CEST)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Se ho capito bene, si tratta di utilizzare il ''vero ''testo Liberliber e di utilizzarlo per un M & S sulla fonte GB, vero? Intanto scarico lo scaricabile e lo guardo per bene. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 05:34, 6 lug 2024 (CEST)
::Esatto. Anche in questo caso c'è un po' di complicazione per il fatto che nell'edizione usata da Liberliber ci sono due testi:
::# ''Candido'' (trenta capitoli) di Voltaire
::# ''Candido o l'ottimismo - Parte II'', [[:en:w:Candide,_Part_II|qui alcuni particolari]]
::La priorità è la sparizione del testo iread attualmente presente, l'uso di una edizione con una continuazione apocrifa è scelta solo per la presenza di una trascrizione già pronta su liberliber.
::Se dal tuo esame risultasse che l'accoppiamento LiberLiber-GoogleBooks crei problemi possiamo cercare un'altra edizione PD. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 07:26, 6 lug 2024 (CEST)
:::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Intanto ho digerito la prima fonte LiberLiber, poi vedo la seconda. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:39, 6 lug 2024 (CEST)
::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Ripulitura fatta, presto la ricostruzione. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:39, 6 lug 2024 (CEST)
== Piccola ma pungente insofferenza ==
Caro Alex,
ti confesso quello che ho messo in titolo: ho due casi che non riesco a lasciar stare e condivido con te:
*[[Indice:AA. VV. - Il rapimento d'Elena e altre opere.djvu]] e [[Indice:Bonaccorsi - Vangeli apocrifi.pdf]] sono testi latini e greci con testo a fronte, note e commenti vari. Ho trascritto le traduzioni in italiano e stavo pensando alle parti accessorie di indici e annotazioni ma...
*#gli indici del libro di Bonaccorsi fanno continuo oriferimento alle pagine in lingua originale
*#le annotazioni al ''Rapimento di Elena'' fanno riferimento al testo greco;
In pratica perché i link degli indici vadano a destinazione dovrei trascrivere e transcludere qui su it.source pagine in lingua non italiana. Non l'ho fatto ancora ma non vedo soluzioni differenti. Che ne pensi? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 10:48, 11 lug 2024 (CEST)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Penso che Pg potrebbe funzionare bene anche con Iwpage e Iwpages, ma... il fatto di non poter esportare l'opera completa è un difetto inaccettabile. Quindi, io replicherei tutto il testo latino e greco su it.wikisource. Forse si può fare via bot con piccole correzioni del codice. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:19, 11 lug 2024 (CEST)
::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] P.S.: spero che i piani alti si spiccino a realizzare la "transclusione interprogetto" che risolverebbe questo, e anche altri, problemi. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:22, 11 lug 2024 (CEST)
:::Aggiornamento dopo un mesetto e mezzo: lo sforzo è oggettivamente grande.
:::#per il ''Rapimento di Elena'' il testo del poema è già presente in altri siti, ma con un testo più moderno da rivedere una volta incollato da noi; le note a piè di pagina sono da aggiungere da zero. Ogni pagina richiede una media di mezzora-tre quarti d'ora: devastante.
:::#per i vangeli apocrifi la formattazione e l'apparato critico sono piuttosto complessi e l'OCR del testo greco per quanto buono richiede comunque una revisione. Lo trovo ancora più tosto del caso precedente.
:::In pratica, getto la spugna per il momento: sarà un lavoro lentissimo e improbo, a meno che non riesca a coinvolgere qualche pazzo come me da altre lande informatiche, cosa di cui dubito.
::: Quanto alla transclusione interprogettoo alla lontana ipotesi di ricomporre un'unica Wikisource stile commons, a Katowice ho raccolto segnali contrari, con progetti che devono già da soli combattere con opere scritte in tre alfabeti differenti (su tr.source ad esempio ci sono opere in turco scritte in alfabeto latino ma anche in alfabeto arabo). - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 20:42, 25 ago 2024 (CEST)
== completare un libro ==
Caro Alex, ho finito [[https://it.wikisource.org/wiki/Indice:Novissima.djvu questo libro]], ma risultano 2 pagine non transcluse per portare l'indice al 75%; mi puoi aiutare. Vedi anche la [[Pagina:Novissima.djvu/9|pagina indice]] che ho trascritto ma non riesco ad incolonnare il testo correttamente. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 21:41, 25 lug 2024 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Non sono le 2 pagine non transcluse, ma quelle ancora SAL 25% a essere bloccanti. La pagina Indice è un problemaccio, ma intravedo una soluzione... domani però :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 01:38, 26 lug 2024 (CEST)
== Nullus annus sine vate. ==
Caro Alex,
avrei voglia di terminare l'estate in un'impresa che sia possibilmente facile, veloce e magari che mi interessi... così ho adocchiato ''{{IA|cabiriavisionest00dannuoft|Cabiria}}'' di Gabriele D'Annunzio, la sceneggiatura dell'omonimo film. una quarantina di pagine in maiuscoletto che dovrebbero essere semplici semplici da elaborare.
In seconda battuta un altro testo dall'eccellente tipografia e dalla possibilità di OCR quasi perfetto è ''{{IA|larmataditalia00dann|L'armata d'Italia}}'', testo lunghino ma spero facile da portare al 75%.
Quando hai un minuto potresti predigerire questi testi in djvu? Sarebbero per me una maniera per ottemperare al mio desiderio di non lasciare l'anno senza liberare un testo di D'Annunzio o Pascoli. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 20:59, 25 ago 2024 (CEST)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] I djvu, usando https://pdf2djvu.com/it/, sono venuti bene (i pdf di IA non hanno il problema che spesso emerge a tradimento). Cabiria merita un minimo di riflessione informatica; la sua grafica è molto particolare, e vorrei riflettere un po' sull'opportunità di usare il maiuscoletto, oppure un semplice maiuscolo di font-size ridotto, che eviterebbe di dover convertire il testo in lettere minuscole. Il che mi dà l'opportunità di affrontare un fastidioso problema mediawiki di css su cui non ti molesto :-) . Una domanda: nella correzione del wikitesto preferiresti caratteri maiuscoli o minuscoli? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:36, 26 ago 2024 (CEST)
::In termini informatici il maiuscoletto ha senso solo se ci sono effettive "maiuscole" contrapposte a lettere "maiuscolette": se il testo di {{Sc|cabiria}} è tutto maiuscoletto senza alcuna maiuscola "vera" si può lasciare il wikitesto maiuscolo e adattarne le dimensioni tramite css. Ricordi che ho mantenuto lo stesso standard in [[Italia - 9 maggio 1936, Discorso di proclamazione dell'Impero|questo documento]]: mi sa che lo scopo è il medesimo. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 10:07, 26 ago 2024 (CEST)
:::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Il problema è come assegnare un css a '''tutti ''' i paragrafi di un testo (esclusi quelli con una formattazione particolare). Dopo vari tentativi, non trovo altra soluzione che quella applicata nelle due pagine di prova 15 e 16; cioè aggiungere una div class=prp (transclusa una sola volta) in tutte le pagine Pagina di ogni sezione. Allora si riesce a formattare tutti i paragrafi, contenuti in quella div, con il css. Non ho scovato altri trucchi che reggano la transclusione :-(. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:07, 26 ago 2024 (CEST)
::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]]
::::* [[Indice:D'Annunzio - L'armata d'Italia.djvu]] Testo che non presenta (a primo sguardo) nessun problema particolare. Vedi solo se ti va bene il campo Sommario.
::::[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:11, 27 ago 2024 (CEST)
===Non uno ma tre D'Annunzio===
Ecco un resoconto della mia avventura recente eis: affronto ''[[Indice:D'Annunzio - L'armata d'Italia.djvu|L'armata d'Italia]]'' con l'intenzione di spremere il nuovo eis: quando lo metto in azione "nasconde" lo strato OCR preesistente, ma la qualità della scansione è tale che l'OCR Google è praticamente già eccellente permettendo una comoda trascrizione, ma come sai l'automatismo dei RigaIntestazione non funziona, così mi riprometto di tornare in seconda battuta per ovviare a questo problema tutto sommato marginale.
Finita la trascrizione delle pagine, dalle preferenze disattivo il nuovo eis e attivo l'eis "di noialtri" con cui AutoRI funziona. Con PostOCR conto di inserire le intestazioni a raffica... peccato che oltre a fare questo, PostOCR mi aggiunge virgole prima della congiunzione "e" e trasforma le "é" in "è" senza che glielo abbia chiesto: si direbbe che abbia lo script abbia caricato delle memoregex da antiche mie trascrizioni seicentesche... ma nella pagina discussione:indice non c'è neanche uno straccio di regex... insomma sono dovuto ripartire e procedere molto più lentamente. Intanto ti documento questa stranezza, magari sai già di che si tratta.
In secondo luogo mi è capitata sott'occhio da commons questa categoria con strafalcione nel titolo: [[:c:Category:La fioccola sotto il moggio - tragedia (1905)|Category:La fioccola sotto il moggio - tragedia]]: dagli un'occhiata. Chissà perché mentre stavo per chiedere il rename mi sei venuto in mente subito: ci sono altri file di quest'opera: {{IA|lafiaccolasottoi00dann_0|questo}} e {{IA|lafiaccolasottoi00dannuoft|questo}}. Mi sbaglio o le scansioni norvegesi della categoria sopracitata sono di qualità enormemente superiore a quelle di IA? Nel qual caso ti andrebbe di ricavare da essere un djvu ad alta qualità con cui trascrivere da noi l'opera? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 18:13, 9 set 2024 (CEST)
== Procopio ==
Ciao! Mi servirebbe una piccola operazione di ''ingegneria del djvu'': a [[Indice:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo II.djvu|questo indice]] mancano due pagine, che si trovano in [https://www.google.it/books/edition/Opere_di_Procopio_di_Cesarea/06ZQAAAAcAAJ?hl=it&gbpv=1 quest'altra scansione della stessa edizione]. Se possibile (e senza la minima fretta) riusciresti ad inserire quelle due pagine nel djvu originale (e spostare le pagine via bot)? [[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 15:25, 1 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Volentieri. Penso che invece di spostare avanti le pagine per far posto alle mancanti, sposterò le pagine indietro in modo da sostituire le due pagine warning (che io di solito elimino prima del caricamento). Spero che tu sia d'accordo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:43, 1 set 2024 (CEST)
::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Ripensamento.... meglio rispettare sia nsPagina che ns0 nelle parti rilette. Lascio le pagine warning al loro posto, tanto sono numerosi i file djvu che le hanno. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:48, 1 set 2024 (CEST)
:::Dal punto di vista tecnico non ho nessuna preferenza: fai come ti è più comodo--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 17:58, 1 set 2024 (CEST)
::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Djvu modificato, campo Sommario allineato. Manca:
::::* creazione delle due pagine 350 e 351;
::::* aggiustamento manuale dei pages di [[Istoria delle guerre vandaliche/Libro primo/Capo XV]] e successivi, aggiungendo 2 a tutti i campi from e to.
::::A questo punto tutto dovrebbe essere a posto. C'è un piccolo problema tecnico: se vuoi caricare il Modulo dati, per poter usare il template Pg, tocca normalizzare il pagelist. Ma ne parliamo a restauro concluso. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:47, 1 set 2024 (CEST)
:::::Grazie mille! nei prossimi giorni vedo di sistemare. Non ho capito l'ultima cosa sul pagelist, ma al massimo me la spieghi dopo--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 21:33, 1 set 2024 (CEST)
::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] "Normalizzare il pagelist" significa usare un ''unico '' pagelist e nient'altro. Probabilmente si tratta di una limitazione causata da un difetto dello script che produce il Modulo Dati, ma a suo tempo, quando ero più abile e audace, non sono stato in grado di sistemarlo, e adesso nemmeno ci provo. :-( [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:47, 1 set 2024 (CEST)
:::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Trascritte le due pagine 350 e 351. Dovrebbe mancare solo la correzione dei tag pages. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:14, 2 set 2024 (CEST)
== ennesimo pasticcio ==
Caro Alex, sono a Vicenza a accudire una vecchia zia, per passare il tempo vado su Wikisource. Ma ho fatto un pasticcio: ho caricato un [[Indice:Cadore.djvu|libro ]] che avevo già caricato nel 2017 [[Indice:Lorenzoni_Cadore_1907.djvu|questo]] e il cui titolo, inspiegabilmente, si lega ad una poesia del Carducci. Non capisco quale delle due sia la migliore digitalizzazione o se io abbia caricato la stessa copia da Internet archive. Mi puoi aiutare a fare un po' di oprdine. Grazie infinite [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 14:38, 4 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Intanto, il problema di [[Cadore]]: è una pagina redirect (strana, punta da una pagina principale a una sottopagina, di solito è il contrario). Verifico in paio di cose e cerco di sistemare.
:Per quanto riguarda il libro, sceglieremo la scansione migliore e poi eliminerò il doppione su wikisource (su commons non credo sia necessario intervenire). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:14, 4 set 2024 (CEST)
::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Problema 1 risolto: pagina redirect cancellata, era un "redirect orfano" :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:17, 4 set 2024 (CEST)
:::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Secondo problema: l'indice [[Indice:Lorenzoni Cadore 1907.djvu]] ha immagini nettamente migliori di quelle di [[Indice:Cadore.djvu]]. Faccio una rapida verifica della completezza delle pagine e poi recupero dal secondo le pagine eventualmente non ancora trascritte sul primo. Dal secondo sono state estratte varie illustrazioni, ma direi di abbandonarle al loro destino. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:27, 4 set 2024 (CEST)
::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Fatto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:15, 4 set 2024 (CEST)
:::::Sei eccezionale !! Grazie proseguo allora su Cadore 1907. ciao Susanna [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 19:39, 5 set 2024 (CEST)
::::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Grazie e buon lavoro. Se hai qualsiasi altro problema chiedimi pure: sono immerso [[Prediche volgari|in un lavoro faticoso]] e ogni ricreazione è benvenuta! E inoltre mi tengo allenato ad affrontare problemi di vario tipo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:11, 6 set 2024 (CEST)
:::::::Grazie !! [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 17:03, 7 set 2024 (CEST)
== Sonetto dentro le note ==
Ciao, [[Pagina:Sonetti romaneschi V.djvu/165|qui]] ho un caso di sonetto dentro una nota, peraltro diviso tra due pagine. Quando hai tempo, riesci a ottenere un risultato ragionevole? [[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 16:58, 9 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Più o meno ci siamo.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:54, 9 set 2024 (CEST)
::Grazie! Più tardi ricontrollo e porto al 75%--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 05:40, 10 set 2024 (CEST)
=={{testo|Vita di santa Francesca romana}}==
Non è che per caso in un attimo di tempo libero carichi [https://books.google.it/books?id=1nN1SQc5Pu4C Vita di santa Francesca romana]?
o anche:
* https://books.google.it/books?id=qBkM3UWyymwC
* https://books.google.it/books?id=xQW9vQM2kB0C
* https://books.google.it/books?id=hjDgmAEACAAJ
* https://books.google.it/books?id=KjKL_cURgFwC
* https://books.google.it/books?id=jGiCIuyZk1UC
* https://books.google.it/books?id=xQW9vQM2kB0C
Se lo fai ti do un bacio (ovviamente appena mia moglie mi dà il permesso...)
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 22:45, 10 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Hai visto questo: {{IA|wotb_6743929}}, edizione posteriore (1753) , con scansioni che mi sembrano molto migliori del tuo primo link (alcune pagine sono veramente poco leggibili, ma non ho controllato le altre)? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:04, 11 set 2024 (CEST)
::Devo controllare con calma. Il testo è citato da nonno Tito ([[Pagina:Contributo alla storia della letteratura romanesca.djvu/10|pag. 10 e segg.]]) e da Sabatini [[Pagina:Francesco Sabatini - Il volgo di Roma - 1890.pdf/96|qui]].
::Devo cercare di capire se quello di IA e di GB corrispondono ai citati o sono altro. Ho bisogno di un po' di tempo.
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 10:21, 11 set 2024 (CEST)
Contrordine. Il testo che cerco è questo:
[https://books.google.it/books?id=ykWzXwAACAAJ ] esempio del romanesco del XV secolo. Ci sono alcuni esemplari ma nessuno è disponibile. Cercherò in giro. Per il momento grazie per l'attenzione.
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 14:39, 11 set 2024 (CEST)
ah, ah...
[https://books.google.it/books?id=E_8qAAAAIAAJ&pg=PA365 Qui] c'è la trascrizione fatta poco dopo da {{AutoreCitato|Mario Pelaez|Mario Pelaez}}. Non è l'edizione di {{AutoreCitato|Mariano Armellini|Armellini}}, ma meglio che niente (gnente a Rroma). Che dici? Sentiamo anche Edo? [[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 14:49, 11 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Bon, aspetto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:55, 11 set 2024 (CEST)
::@[[Utente:OrbiliusMagister|Magister Optime]], opinio tua quaeritur. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 11:33, 12 set 2024 (CEST)
:::Beh, se nonno Tito cita l'edizione del 1882, allora cerchiamo l'edizione del 1882: avventurarci in un'edizione antica ha i suoi pregi ma taaaanti difetti pratici.
:::Intanto ho chiesto a Google di liberare {{Gb|ykWzXwAACAAJ|questa edizione}}, attendo il suo responso. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 14:31, 12 set 2024 (CEST)
::::::@[[Utente:OrbiliusMagister|Magister]]: grazie per l'intervento qui (e su gughel). Credo che i due testi siano due cose diverse. Quello "di Armellini" dovrebbe essere la trascrizione di un manoscritto del XV secolo. Mentre quelli che ho annotato sopra sono testi del '600, in italiano (d'epoca) quindi non rilevanti per la storia del "romanesco". --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 14:41, 12 set 2024 (CEST)
::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Quello (Armellini 1882) dovrebbe essere il testo giusto. L'avevo adocchiato, cercherò di tenerlo d'occhio per eventuale "liberazione". Se mi sfugge ricordatemelo! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:32, 12 set 2024 (CEST)
== Collezione interessante ==
Caro Alex,
giusto in questi giorni sono stati caricati su Internet Archive diversi testi di equitazione che ti interesseranno sicuramente. [https://archive.org/details/@national_sporting_library_museum Ecco l'indirizo della collezione]. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 14:01, 12 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Grazie! Ma il mio interesse per la letteratura equestre si è molto affievolito. E' ora di archiviare un bel po' di cose.... ma fra le cose da archiviare non metto, per ora, wikisource. :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:10, 12 set 2024 (CEST)
== File djvu ==
Carissimo Alex, so che tempo fa hai avuto uno scambio mail con Marcella della BEIC che ti ha chiesto consigli su come caricare file su Commons per poi poterli utilizzare su Wikisource, ora mi dicono che hanno trovato un modo per generare i file djvu partendo direttamente dalle loro TIFF. Stanno provando a caricare un primo djvu, è un libro a stampa del 1841 di circa 1287 pagine. È quindi un file djvu di discrete dimensioni (400Mbyte). Hanno però un problema: notano che [https://commons.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Upload&uploadformstyle=basic&uselang=it qui] viene data la possibilità di caricare solo file di massimo 100Mbyte a meno che non si abbia un sito presente nella whitelist wiki. Nel caso come si fa a mettere il sito digital.beic.it nella whitelist? Oppure come possiamo fare? Grazie! [[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 15:01, 17 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] Esiste un tool, bigChunkedUpload, documentato in [[:commons:Help:Chunked upload]]. Io uso quello. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:18, 17 set 2024 (CEST)
::Grazie mille, gliel'ho segnalato, però intanto hanno provato con UploadWizard ed è venuto [[:s:File:Nuova enciclopedia popolare, ovvero Dizionario generale di scienze, lettere, arti, storia, geografia, ecc. ecc.djvu|questo risultato]], all'inizio dava un messaggio di errore e sembrava non funzionare ma poi ho purgato la pagina (non so se dipende da quello) e ora sembra funzionare, che ne pensi?--[[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 19:50, 17 set 2024 (CEST)
:::@[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] Non c'è che da provare a aprire una pagina Indice e verificare che l'OCR dia un risultato discreto.... certo che è un lavoro mostruoso. Buona fortuna e buon lavoro.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:36, 17 set 2024 (CEST)
::::Ho creato la pagina [[Indice:Nuova enciclopedia popolare, ovvero Dizionario generale di scienze, lettere, arti, storia, geografia, ecc. ecc.djvu]], sicuramente ci sono delle cose da correggere nel campo "Lista delle pagine", vedo che le pagine si aprono ma al momento non compare un testo generato in OCR, come mai? Per favore se puoi darci un occhio e sistemare i problemi più urgenti te ne sarei davvero grato, noi vorremmo davvero trascrivere (o quantomeno iniziare a farlo) quest'opera :) --[[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 09:10, 18 set 2024 (CEST)
::::Scusa adesso ho visto che quando la pagina è aperta in modifica, se si usa l'opzione "Trascrivi il testo" l'OCR viene generato e ci sono anche vari OCR e opzioni tra cui scegliere... Strano, finora ho sempre trovato un testo già trascritto da OCR quando aprivo le pagine ancora da formattare in altri testi, per caso si può impostare all'inizio l'OCR migliore per tutte le pagine, così da trovare anche in questo caso già il testo da formattare quando le pagine si aprono in modifica? E scusami davvero per il disturbo! --[[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 12:27, 18 set 2024 (CEST)
:::::@[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] Dò un'occhiata. In questo caso penso sia inutile usare eis, visto che il tempo di rilettura di una pagina è bello lungo (inutile risparmiare pochi secondi su un tempo di parecchi minuti). Mi pare che la scelta della variante dell'OCR preferito resti memorizzata passando da una pagina all'altra. Se invece la tua domanda è: si può far partire l'OCR in automatico all'apertura della pagina? Non lo escludo, ma non ci ho mai pensato; ma vale il ragionamento su eis: un click e una breve attesa non creano grossi rallentamenti, se la rilettura impegna duramente per parecchi minuti.
:::::Se il djvu è stato creato a partire da immagini tiff, escluderei che l'OCR ci fosse... forse si potrebbe ficcarglielo dentro a forza, ma purtroppo non dispongo più di FineReader. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:49, 18 set 2024 (CEST)
::::::@[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] Mi pare che il djvu sia eccellente. Fatte alcune prove, raccomanderei di usare pagina per pagina Opzioni avanzate di Trascrivi un testo, e di usare "Trascrivi un'area" un colonna alla volta. Fra i due motori, mi pare più accurato Google. Sembra macchinoso, ma la mescolanza di righe di testo fra due colonne adiacenti è frequente e faticosissima da correggere. Pagelist ritoccato. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:09, 18 set 2024 (CEST)
== Help! I need Alex Brollo's help ==
Ciao Alex, cerco di scocciarti il meno possibile, ma se lo faccio è perché ho concluso le mie risorse. Ho bisogno di un aiuto su [[Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. I, Fibreno, 1857.djvu/362|questa pagina]] e la successiva: come vedi il paragrafo/VoceIndice è diviso fra le due pagine, ma nella [[Storia di Reggio di Calabria (Spanò Bolani)/Tavola delle materie|transclusione in ns0]] non compare la pagina alla fine (cosa che avviene in nsPagina). Oltre a ciò, non riesco a gestire l'indentazione in pagina 338. Come si risolve? Grazie per l'aiuto! :) [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 15:41, 17 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:Modafix|Modafix]] Ricordo distintamente di aver già affrontato il problema.... ma dove? In caso disperato, si potrebbe includere i due pezzi fra noinclude, e preparare, in una delle due pagine, una versione della voce completa, inclusa in includeonly. Vediamo se trovo le soluzioni precedenti, o se mi riesce di scovare un trucco più elegante. Mi sa comunque che è opportuno lavorare in transclusione sul codice della pagina successiva, piuttosto che su quella precedente. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:52, 17 set 2024 (CEST)
::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Potremmo esserci. Come vedi, tutto il Vi sulla pagina 362 è noinclude, tutto il Vi sulla successiva è transcluso, ma nel solo campo titolo c'è un Pt che visualizza solo in transclusione la parte iniziale del testo titolo. Il gap nel primo parametro di Pt produce uno spazio che maschera l'indentatura. Controlla e, se ti va bene, elimina pure i due commenti html con il loro contenuto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:05, 17 set 2024 (CEST)
:::Grazie Alex, mi garba molto! L'importante per me è rendere la resa grafica più simile all'originale, a prescindere dall'eleganza, e questo è il risultato che hai raggiunto tu. [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 08:45, 18 set 2024 (CEST)
::::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Ho usato un termine improprio.... più che eleganza, mi interessa la semplicità (si fa per dire...) e soprattutto l'assenza, o la riduzione al minimo, delle ripetizioni: "if you are repeating yourself, you are going wrong". Creo una categoria. [[:Categoria:Pagine con indici complessi]], per facilitare la ricerca di esempi alla prossima occasione... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:19, 18 set 2024 (CEST)
:::::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Curioso: dopo poche pagine di [[Prediche volgari]] ho ritrovato, [[Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/470|qui]] e nella pagina successiva, lo stesso problema, risolto in modo meno "elegante". Se quardi il codice, c'è un altro trucco: il tl {{tl|Vi/2}}, che alleggerisce molto la formattazione perchè richiama un tl|Vi specificamente adattato al testo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:22, 18 set 2024 (CEST)
::::::E' caduto a fagiuolo! Il codice è sicuramente molto più snello, ma credo non consenta la duttilità di alcuni casi particolari (ad esempio la possibilità del nodots), ma va da sè che potrebbe essere molto utile in futuro. Bellissima idea la categoria che ha creato, penso che la userò molto spesso, considerando la mia scarsa memoria dei codici. [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 15:18, 18 set 2024 (CEST)
:::::::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Sì, è un codice "rigido", ma perfettamente compatibile con l'uso diretto di tl|Vi base, nelle righe che fanno eccezione rispetto a uno schema standard (come quelle della riga spezzata). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:04, 19 set 2024 (CEST)
== Strano problema ==
Qui: [[Indice:Statistica elezioni 1900 legislatura 21.djvu/styles.css]]
Pensavo, visto che più colonne hanno lo stesso style, di poter indicare più colonnecon un'unica istruzione. Sai per caso se esistono istruzioni da qualche parte. E se sì, DOVE?
:
[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 15:46, 19 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Temo che istruzioni generali sul codice css si trovino solo... nei siti di documentazione del codice css. Comunque, è facilissimo: basta elencare, '''separati da virgola''', tutti gli elementi che partecipano dello stesso stile. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:57, 19 set 2024 (CEST)
::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Modificata, per fare un esempio, la riga 7 della pagina styles.css. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:01, 19 set 2024 (CEST)
:Ora ho capito. Credevo fosse possibile qualcosa del tipo td:nth-of-type(4,5). Ti "ruberò" il consiglio.
:--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:23, 19 set 2024 (CEST)
== interlinea ==
Caro Alex, nel testo che sto rileggendo (esempio [[Pagina:Lorenzoni_Cadore_1907.djvu/50]] ci sono spesso citazioni un po' indentate, a caratteri piccoli e con una interlinea stretta. Per i primi due aspetti mi sono arrangiata, ma non so se correttamente. Ma non riesco a mettere una interlinea stretta. Mi aiuti? Grazie Susanna [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 18:20, 23 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Sono tutti brani di poesie? E tutti i brani di poesie hanno la stessa formattazione? Se le risposte sono ambedue "sì", basta stabilire in [[Indice:Lorenzoni Cadore 1907.djvu/styles.css]] uno stile css da applicare a tutti i testi inclusi in <nowiki><poem></nowiki>. Presumendo che i sì siano due, lo faccio. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:35, 23 set 2024 (CEST)
::Grazie mille. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 09:15, 24 set 2024 (CEST)
== DjvuToy ==
Ciao Alex, sai dove trovare una versione priva di virus di djvutoy che può essere condivisa? Il link indicato nella pagina: https://it.wikisource.org/wiki/Aiuto:DjvuToy non funziona e non saprei aggiornarlo: non ho trovato in rete fonti affidabili da indicare. [[User:Gian Paolo Bagnato (BEIC)|Gian Paolo Bagnato (BEIC)]] ([[User talk:Gian Paolo Bagnato (BEIC)|disc.]]) 09:53, 25 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:Gian Paolo Bagnato (BEIC)|Gian Paolo Bagnato (BEIC)]] No, non uso il programma da vari anni, quando ho contattato lo sviluppatore mi ha detto che considerava il formato djvu defunto e non aveva più intenzione di occuparsene. Inoltre, disponendo (ma non più....) di ABBYY FineReader, non ne sentivo il bisogno.
:Al momento mi trovo molto bene con pdf2djvu, sia online che offline, visto che gran parte delle fonti sono pdf e che la conversione rispetta l'eventuale strato testo delle immagini. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:08, 25 set 2024 (CEST)
::Ok, grazie infinite. Io mi trovo bene anche con DjVuLibre, un po più complicato da usare ma flessibile. [[User:Gian Paolo Bagnato (BEIC)|Gian Paolo Bagnato (BEIC)]] ([[User talk:Gian Paolo Bagnato (BEIC)|disc.]]) 09:43, 26 set 2024 (CEST)
:::@[[Utente:Gian Paolo Bagnato (BEIC)|Gian Paolo Bagnato (BEIC)]] Certo, DjvuLibre lo uso tantissimo, anche per la creazione di file Djvu a partire da immagini. Non sono ancora mai riuscito, però, a creare dalle immagini un djvu multilayer... devo accontentarmi di produrre djvu in BN oppure in modalità foto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:50, 26 set 2024 (CEST)
::::@[[Utente:Gian Paolo Bagnato (BEIC)|Gian Paolo Bagnato (BEIC)]] Aggiungo: è un vero peccato che djvu sia un formato moribondo.... sembra fatto apposta per wikisource, e la sua struttura testo è molto, molto superiore alla struttura testo del pdf. Ma sono anni che non mi dedico a fondo allo studio dello strato testo (in formato tipo LISP o xml) e alla sua conversione in altri formati strutturati, come hOCR, prodotto anche da Tesseract. Largo ai giovani! :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:00, 26 set 2024 (CEST)
:::::purtroppo, come spesso accade, il successo non è determinato dalla bontà tecnica del prodotto. :-( Sempre largo ai giovani! Fosse per me andrei in pensione anche ora! ah ah :-) [[User:Gian Paolo Bagnato (BEIC)|Gian Paolo Bagnato (BEIC)]] ([[User talk:Gian Paolo Bagnato (BEIC)|disc.]]) 16:17, 26 set 2024 (CEST)
== colonne ==
Eccomi di nuovo, non riesco a sistemare decentemente [[Pagina:Grammatica italiana, Fornaciari.djvu/252|questa]] pagina; mi aiuti per favore. Grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 17:58, 26 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Tenendo buon l'idea dei tre poem, io farei così. Non è perfetta, manca l'indentatura inversa degli elemwnti dell'elenco, ma io mi accontenterei; se ti sembrano indispensabili, bisogna rinunciare ai poem. Non è un caso facile! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:34, 26 set 2024 (CEST)
::Grazie di nuovo; l'espressione <nowiki><poem style="margin:0;"></nowiki> annulla lo stile generale dato a ''poem'' nel ccs che mi hai creato le tuo messaggio precedente? <ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 12:16, 27 set 2024 (CEST)
:::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Quale messaggio precedente...? :-( [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:07, 27 set 2024 (CEST)
::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Vedo che la pagina Indice NON ha una pagina styles.css; immagino che tu ti riferisca a un lavoro diverso. Sì, si potrebbe anche ficcare il codice css nella pagina styles.css della pagina Indice, ma non assegnerei lo stile a tutti i poem, non so se nell'opera magari ci sono poem che richiedono un altro stile css. Se qua e là nel libro ci sono altre pagine analoghe, magari ci pensiamo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:28, 27 set 2024 (CEST)
== Titolo Nuova enciclopedia popolare ==
Ciao Alex, settimana prossima prevediamo di caricare anche i successivi volumi della Nuova enciclopedia popolare su Commons, avrei una domanda: attualmente il primo volume è intitolato su Commons [[:File:Nuova enciclopedia popolare, ovvero Dizionario generale di scienze, lettere, arti, storia, geografia, ecc. ecc.djvu]] e pensavamo di rinominarlo "Nuova enciclopedia popolare, ovvero Dizionario generale di scienze, lettere, arti, storia, geografia, ecc. ecc., vol. 1 (1841)" per specificare che è solo il primo volume, tuttavia non mi è chiaro 1) se poi dovrei spostare anche [[Indice:Nuova enciclopedia popolare, ovvero Dizionario generale di scienze, lettere, arti, storia, geografia, ecc. ecc.djvu]] allo stesso titolo. Sì, vero? 2) se va davvero bene lo spostamento tardivo su Commons, o può creare problemi su Wikisource. 3) a conferma del punto 1, vedo che per ''Del rinnovamento civile d'Italia'' c'è [[Indice:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 1, 1911 - BEIC 1832099.djvu]] con il titolo del primo volume nell'indice principale e gli altri volumi raggiungibili sotto "volumi": è appunto questo lo standard corretto? Se sì opterei appunto per lo spostamento ma vorrei una tua conferma :) [[User:Spinoziano|Spinoziano]] ([[User talk:Spinoziano|disc.]]) 12:43, 27 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] Sì, bisogna spostare a un nuovo titolo in cui sia specificato il numero volume. Francamente a me piacciono i nomi file significativi ma brevi, e visto che il testo ns0 sarà [[Nuova enciclopedia popolare]] proporrei [[Indice:Nuova enciclopedia popolare, vol. 1, 1841.djvu]]. Rinominato il file (con il nome che ti ho proposto o quello che preferite, ma suggerisco comunque di ''escludere il sottotitolo'', e magari, invece, di aggiungere BEIC e codice come nell'altro) basta spostare al nome corrispondente la pagina Indice ed è fatta. Attendo il nome file e poi procedo subito. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:04, 27 set 2024 (CEST)
::Bene! Ho spostato su Commons a [[:File:Nuova enciclopedia popolare, vol. 1, 1841 - BEIC IE6976769.djvu]]. Mi sembra che posso spostare anche l'indice su Wikisource ma lascio procedere te come mi hai detto :) --[[User:Spinoziano|Spinoziano]] ([[User talk:Spinoziano|disc.]]) 14:52, 27 set 2024 (CEST)
:::@[[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] Fatto (anche se sono certo, adesso, che sapevi farlo tu benissimo....). Ho corretto gli Indici sommario in cui ho visto qualche equivoco. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:41, 27 set 2024 (CEST)
== Template:Pg/doc ==
Mettere in evidenza il pulsante che crea "Modulo:Dati/" ??
Onde evitare che uno ti venga a scassare per sciocchezze.
<br/> [[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 16:48, 27 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Avrai notato che da tempo non metto le mani nell'interfaccia, ''ubi major minor cessat''. Comunque: quelli che tu chiami "scassare" in realtà sono, per me, momenti in cui mi sento utile.... e se riesco a risolvere un problema di altri, sento un notevole appagamento. :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:46, 28 set 2024 (CEST)
== Edittools ==
Ciao Alex, ho notato che in [[Speciale:Carica]] si usa ancora [[MediaWiki:Edittools]] (che dovrebbe essere migrato su [[MediaWiki:Wikimedia-copyrightwarning]]). È possibile correggere sta cosa? Pingo [[Utente:Candalua|Candalua]] in quanto altro amministratore dell'interfaccia. A presto <span style="font-family:Times; color:#219">'''[[Utente:Ruthven|Ruthven]]'''</span> <span style="color:#0070EE"><small>([[User talk:Ruthven|<span style="color:#101090">msg</span>]])</small></span> 07:24, 8 ott 2024 (CEST)
:Secondo me la pagina andrebbe semplicemente sostituita con un redirect verso Commons. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:45, 8 ott 2024 (CEST)
::Sono abbastanza d'accordo. Ci eviterebbe parecchi problemi. Sai come si fa? <span style="font-family:Times; color:#219">'''[[Utente:Ruthven|Ruthven]]'''</span> <span style="color:#0070EE"><small>([[User talk:Ruthven|<span style="color:#101090">msg</span>]])</small></span> 20:52, 8 ott 2024 (CEST)
:::{{ping|OrbiliusMagister}} Purtroppo no, vedo che la pagina è collegata con [[MediaWiki:Uploadtext]], ma non ho idea da dove venga il codice del modulo interattivo. E comunque non modificherei quella pagina senza una discussione approfondita con la comunità. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:48, 8 ott 2024 (CEST)
== Grazie 10.000 ==
p.s. comunque una pagina di help per consigliare alcuni strumenti utili la farei. [[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 15:03, 25 ott 2024 (CEST)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Strumenti per dividere le pagine/creare il djvu oppure per non impazzire nella lotta contro le tabelle di questa varietà di testi, che io eviterei come la peste...? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:13, 25 ott 2024 (CEST)
p.s. anche in altro indice ([[Indice:Statistica elettorale politica elezioni 1880.djvu]]) mi ha dato l'errore. Dice: Errore: intervallo non valido. Probabile ritardo della IA. Buona notte. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 23:44, 25 ott 2024 (CEST)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Aperto adesso, non compare l'errore. Boh. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:23, 26 ott 2024 (CEST)
== Favore ==
caricheresti l'Archivio di Statistica 1876.
lo farei io ma non so coma togliere la pagina di gughel.
l'url:
https://books.google.it/books?id=BhQoAAAAYAAJ
Il titolo: lascerei "Archivio di Statistica 1876"
Mi sa che se ti bevi tutti i caffè che ti devo diventi troppo nervoso.
:
[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 19:19, 27 ott 2024 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] [[Indice:Archivio di statistica - 1876.djvu]]. Vedo che è una rivista: un campo in cui ho poca esperienza (categorie decenti sia su Commons che qui). Rivedi e eventualmente correggi, per favore. Buon lavoro. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:22, 27 ott 2024 (CET)
::Grazi. Quando fai un salto qui, da me, ti offro il caffè con vista sul Colosseo. [[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 22:48, 27 ott 2024 (CET)
== Guardia civica==
Mi serve un favore
Avrei bisogno di questo file:
https://books.google.it/books?id=2yv7eJhi5KoC
Come titolo lascerei quello originale: "Regolamento per la guardia civica nello Stato pontificio".
Grazie in anticipo
:
[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 09:26, 11 nov 2024 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] WIP :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:37, 11 nov 2024 (CET)
::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Eccolo: [[:File:Regolamento per la guardia civica nello Stato pontificio.djvu]]. Purtroppo ho usato un tl|Information, quindi la compilazione automatica dei campi di Indice non sarà automatica :-(, ma non dovrebbe essere difficile. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:17, 11 nov 2024 (CET)
Grazie. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 11:40, 11 nov 2024 (CET)
:::Ci sono alcune stranezze, sicuramente per colpa mia:
:::nelle pagina in cui c'è "riga intestazione" appare un margine sulla destra.
:::lo stesso margine appare nella pagina [[Indice:Regolamento per la guardia civica nello Stato pontificio.djvu]], tra "da (''fare'') e la percentuale.
:::Credo ci sia qualcosa nei css che difatti nell'unico posto ove sono usati (pag, 10) non funzionano come vorrei.
::::Poi mi dovresti insegnare una cosa (ammesso che io lo capisca): come fare che i bordi siano tutti uniti e che il testo non sia appiccicato al bordo.
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 15:50, 11 nov 2024 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Trovato. Nell'elenco di vari tag a cui applicare il css, bisogna ripetere tutto il selettore, compresa la classe, altrimenti il codice viene letto male, il codice viene aplicato a tutti gli elementi di quel tipo dovunque siano (tutti i td...). Vedi la modifica. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:51, 11 nov 2024 (CET)
OK. Spero di ricordarlo in futuro. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:45, 11 nov 2024 (CET)
== [[Eutifrone/Dedica]] ==
@[[utente: alex_brollo]] ciao, non so se è giusto scriverti qui. Sono capitato su questa opera e mi sono accorto che ha delle particolarità di trascrizione. A volte per esempio una parola è spostata di posto all'interno della frase, a volte due sono invertite nell'ordine, a volte alcune forme contratte sono sciolte, insomma un tipo di "errori" molto particolari.
Mi chiedevo se ne conoscessi l'origine perché immagino sia stata creata in modo diverso dalle trascrizioni che di solito ho riletto. Giusto per curiosità eh. Cmq è una rilettura da fare con attenzione perché rischia di ingannare. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 22:03, 17 nov 2024 (CET)
:@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Si, va benissimo scrivermi qui: vengo notificato immediatamente del messaggio :-) (non serve nemmeno il "ping"; su qualsiasi altra pagina invece serve). Immagino che tu parli del testo dei capitoli, e non della dedica. Di questo testo io ho fatto solo un rapido Match and Split di un testo già SAL 75%, controllando solo eventuali problemi di esattezza della procedura e di regolarità della formattazione per verificare che il Match and Split non avesse introdotto errori. La formattazione è molto semplice: direi che tutti gli errori che descrivi vanno corretti. Ma per essere sicuri, per favore, metti un messaggio dettagliato che descriva la stranezza in nsPagina, nella pagina di discussione della pagina, specificando cosa c'è che non va, e "pingandomi". Grazie! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:24, 17 nov 2024 (CET)
::ok grazie! [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 14:50, 18 nov 2024 (CET)
::: [[User:Alex brollo|Alex brollo]] il problema è che mi sembra che possa essere addirittura un ocr di un'altra edizione. Perchè non sono normali errori da OCR ma proprio un diverso ordine delle parole in una frase che però è praticamente la stessa. Mani e piedi -> piedi e mani. Ch'io -> che io, Bene -> Benone. E molte altre cose di questo tipo. Non so nemmeno se continuare, mi sembra molto sospetta questa cosa.[[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 14:58, 18 nov 2024 (CET)
::::Leggo questo commento nella Pagina Discussione che non avevo visto:
::::---inizio---
::::Ho spostato L'Eutifrone a Eutifrone, coerentemente con la fonte LiberLiber. sarei dell'avviso di fare così anche con L'apologia di Socrate; voi che dite? --Aubrey McFato 19:09, 24 giu 2008 (CEST)
::::---fine---
::::Questa cosa della LiberLiber non ricordo cos'è ma mi accende un alert... [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 15:03, 18 nov 2024 (CET)
:::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Ho recuperato dalla cronologia la fonte della versione naked; hai ragione, si trattava di una differente edizione della traduzione di Acri. Sono possibili insidiose differenze editoriali. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:31, 19 nov 2024 (CET)
::::::quindi come mi comporto, seguo comunque il testo a fronte giusto? [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 09:26, 19 nov 2024 (CET)
:::::::@[[Utente:Accolturato|Accolturato]] Sì. Mi spiace di aver dato alle pagine un SAL 75% non del tutto meritato. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:42, 19 nov 2024 (CET)
::::::::ma figurati, era una mia curiosità personale per chiarirmi il processo a monte. [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 14:03, 19 nov 2024 (CET)
== Trattato della Pittura (da Vinci) ==
Ciao Alex! Per sicurezza: confermi che le 947 pagine del trattato di Pittura Da Vinci che hai messo in cancellazione, sono effettivamente da cancellare? Appena posso comincio! --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 11:31, 20 nov 2024 (CET)
:@[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] Io aspetterei qualche giorno... comunque: conosci il trucco per eliminare moltissime pagine (almeno 100 alla volta), in pratica. con un click, dopo aver registrato una semplice riga di codice jquery in console?
:La "istruzione magica" da lanciare dalla Categoria:Da cancellare subito (con "cancellazione ultrarapida" attivata) è:
:<code>$(".cancellaultraRapidaButton").click()</code>
:In pratica, clicca tutte le X prodotte dal gadget a fianco di ciascun file. Meglio farlo, però, dopo essersi travestiti da bot :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:08, 20 nov 2024 (CET)
::@[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] Morale: non impelagarti in un lavoro che richiede almeno un migliaio di click quando possono essere ridotti a una decina ;-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:06, 20 nov 2024 (CET)
:::Ricevuto! Grazie per la spiegazione! ;-) --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 15:59, 20 nov 2024 (CET)
== Ennesima rdc ==
[[La zecca di Bologna/Documenti I-XVI]]:
a me pare un casino. Ho sollevato il problema al bar ma nessuno si è peritato a rispondere.
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 13:33, 12 dic 2024 (CET)
p.s. (per "rdc" cfr. Rocco Schiavone )
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Per transcludere da pagine Iwpage ci vuole un template {{tl|iwpages}}. Vedi. :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:50, 12 dic 2024 (CET)
== File da caricare ==
Ciao, ti ricordi quando mi avevi dato la tua disponibilità per caricare un testo che avevo già inserito su Internet Archive?
Ecco, scuserai l’attesa ma trovi il testo qui—-> https://archive.org/details/img-5275_202412. Saluti, [[User:12Akragas12|12Akragas12]] ([[User talk:12Akragas12|disc.]]) 10:18, 20 dic 2024 (CET)
:@[[Utente:12Akragas12|12Akragas12]] Interessante. Una buona occasione per ripassare il funzionamento di Scan Taylor (bel programma di "aggiustamento delle scansioni"). Un suggerimento: esiste una app per telefonini fatta apposta per "normalizzare" le foto di pagine. Prova a cercarla, intanto chiedo di nuovo a mia figlia il suo nome. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:43, 20 dic 2024 (CET)
::@[[Utente:12Akragas12|12Akragas12]] PS: abbi un po' di pazienza.... (e se tardo per dimenticanza sollecitami) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:44, 20 dic 2024 (CET)
:::@[[Utente:12Akragas12|12Akragas12]] Neanche ScanTaylor fa il miracolo. Se hai ancora il fascicoletto a disposizione, ti chiederei di digitalizzare con uno scanner piano, il bianco e nero va benissimo (qualsiasi buona fotocopiatrice lo fa senza problemi) e di ricaricare le immagini su IA, oppure me le fai pervenire in qualche modo e le assemblo io in un djvu o in un pdf. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:15, 20 dic 2024 (CET)
::::Ciao, purtroppo non ho il fascicolo con me. Ti mando le foto per mail allora? [[User:12Akragas12|12Akragas12]] ([[User talk:12Akragas12|disc.]]) 12:18, 20 dic 2024 (CET)
:::::@[[Utente:12Akragas12|12Akragas12]] No, se sono quello originali difettose, caricate su IA, non serve. Cerco di fare il possibile con quelle. Ma niente miracoli (ci vorrebbe uno più bravo di me) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:21, 20 dic 2024 (CET)
== Curiosità ==
Ho una curiosità:
nella [[Pagina:I rappresentanti del Piemonte e d'Italia.djvu/75]] nella seconda colonna le parole (nomi di mesi) vanno allineate a sinistra. Ma... ogni tanto invece del nome del mese ci sta un segno (») che indica che il mese è lo stesso. Potrei mettere un '''<nowiki>{{css}}</nowiki>''' e risolvermi il problema. In fondo sono pochi elementi. Masiccome sono un po' impiccione mi è venuta una curiosità:
Esiste un'istruzione css che mette al centro il segno (») e lascia a sinistra tutto il resto.
:p.s. buon natale. A me hanno regalato un pennello da barba molto bello e costoso (sono quasi 50 anni che non la taglio e chi me l'ha regalato non vuole che cambi).
[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:11, 25 dic 2024 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Ho cercato ma non trovo nel css un meccanismo di selezione in base al contenuto. Risolverei in un modo diverso: un memoRegex che trasformi il testo <code>||»||</code> in <code><nowiki>||{{cs|C}}|»||</nowiki></code>. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:55, 25 dic 2024 (CET)
::Protesterò con i ccs. Devono impegnarsi di più. ;-)))
::--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 20:02, 25 dic 2024 (CET)
== Movimenti su commons ==
Caro Alex,
dopo aver visto che un utente di buona volontà si è messo d'impegno con le lettere di Santa Caterina ho fatto un salto su IA e ho caricato su commons i volumi mancanti della collana: caricando gli indici qui avremmo quantomeno il piano dell'opera completo.
Ti scrivo perché le operazioni da me compiute, in avanzato dormiveglia, hanno creato la necessità di alcuni spostamenti ora semplici ora delicati: questi i volumi.
<gallery>
Lettere - Santa Caterina volume I, 1922.djvu|volume I: qui ho dimenticato di mettere la virgola tra "Caterina" e volume"
Lettere - Santa Caterina, 1922.djvu|Il volume 2 preesistente, da rinominare secondo la logica degli altri
Lettere - Santa Caterina, volume III, 1913.djvu|volume III
Lettere - Santa Caterina, volume IV, 1922.djvu|volume IV: qui ho sbagliato a scrivere la data (1913 e non 1922)
Lettere - Santa Caterina, volume V, 1913.djvu|Volume V
Lettere - Santa Caterina, volume VI, 1921.djvu|Volume VI
</gallery>
Il caso delicato è il volume II, che va rinominato ma ha già moltissime pagine trascritte qui, il che significa procedere allo spostamento di massa di pagine, dell'indice e rinoinazione dei tag pages in ns0. Del lavoro sporco qui mi posso occupare personalmente, ma su commons occorri tu. Scusa ancora per il disturbo. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 02:35, 4 gen 2025 (CET)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] OK! E... buon 2025 :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:10, 4 gen 2025 (CET)
::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] {{Fatto}} [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:35, 4 gen 2025 (CET)
== Maschere nude ==
Oggi mi sono reso conto che [[Indice:Pirandello - Maschere nude, 1918.djvu]] occupava il Namespace principale per Maschere nude, sebbenenfosse propriamente un volume di un'edizione più che un'edizione di Maschere nude in sé. Ho quindi spostato in [[Maschere nude. I.]].
A questo punto mi sembra il caso muovere Maschere nude (Mondadori, 1965) nell'ora libero [[Maschere nude]]. Ho visto che te ne stavi occupando proprio in questi giorni e mi sembrava il caso di informarti preventivamente. Ho già copiato il contenuto di [[Maschere nude (1965)]]. [[User:Karthage|Karthage]] ([[User talk:Karthage|disc.]]) 01:08, 9 gen 2025 (CET)
:@[[Utente:Karthage|Karthage]] Grazie dell'interesse. Concordo sull'opportunità di rivedere i titoli delle due edizioni, ma mi riservavo di discuterne in una fase più avanzata della trascrizione dell'edizione completa del 1965. Completo l'iniziativa spostando al titolo corretto alcune sottopagine iniziali rimaste "orfane" della seconda edizione; eventualmente il tema sarà riesaminato a suo tempo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:40, 9 gen 2025 (CET)
::@[[Utente:Karthage|Karthage]] Lo spostamento di pagine ns0 è una procedura delicata e purtroppo ho commesso una svista da fretta: poichè la procedura corretta è lo spostamento in blocco di una pagina e delle sue sottopagine, ho spostato Maschere nude (1965) in [[Maschere nude]] con tutte le sue sottopagine rimaste "orfane", e questo ha sovrascritto la cronologia della pagina che documentava il tuo intervento. Possiamo rimediare. se lo ritieni necessario, "raccontando" la storia della pagina in [[Discussione:Maschere nude]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:20, 9 gen 2025 (CET)
== Romagnoli, di nuovo ==
Caro Alex
mentre pondero su Santa Caterina (peraltro posso già predisporre le singole lettere in sottopagina anche senza modificare la pagina principale attuale, dunque abbiamo tempo per trovare una soluzione ottimale con cui disporre la pagina indice dell'opera), sto saggiando il primo dei cinque volumi dei lirici greci tradotti da Romagnoli. MI piacerebbe un tuo feedback sulla formattazione per capire cosa vada registrato finemente prima di replicare le stesse formattazioni per centinaia di pagine.
P.S. ci risiamo: dopo Euripide anche con Aristofane-Romagnoli abbiamo un problema di numerazione: guarda il piè di pagina di [[Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) III.djvu/4]]: il volume III è in realtà il volume IV! Per fortuna me ne sono accorto. Intanto ho chiesto a Google di liberare {{GB|Wl2AVEO4B-wC|questo volume}}, vediamo cosa ne uscirà
P.P.S. [[Progetto:Trascrizioni/Match and split|ho trovato un nuovo possibile M&S]]! '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 06:54, 11 gen 2025 (CET)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]]
:* Per lo spostamento di [[Indice:Commedie di Aristofane (Romagnoli) III.djvu]] a
:[[Indice:Commedie di Aristofane (Romagnoli) IV.djvu]] non dovrebbero esserci problemi. {{fatto}}
:* Per la formattazione delle Liriche, vedo tre possibili miglioramenti:
:** applicare uno stile via styles.css per RigaIntestazione (con il doppio risultato di poter imitare più fedelmente la grafica originale, e di semplificare il codice) che si ridurrebbe a <code><nowiki>{{RigaIntestazione|12|I LIRICI GRECI||}}</nowiki></code>, aumentando lo spazio fra l'header e il primo verso;
:** ripensare al template Asterismo, che dentro poem non si spazia verticalmente bene;
:** usare il template Smaller block piuttosto che il template Smaller per le note a fondo lirica, magari appoggiando anche lui a styles.css (come farlo in modo più semplice possibile è un po' problematico: tu usi la "bottoniera"? Hai una pagina [[Utente:OrbiliusMagister/PersonalButtons.js]]; ma ti è comodo usare i "bottoni"? Questione di abitudine: io senza sarei handicappato...)
:* In generale, riguardo alle grosse novità costituite dalla (fantastica) possibilità di liberarsi dallo style online e di passare con decisione all'uso delle classi, c'è un problema tecnico; cercherò di illustrarlo in un post nel bar tecnico, nel quale ''pingherò ''te e Candalua.
:* Viste le due new entry fra i candidati al Match and Split, una delle quali teatrale con scansioni superlative... le metto fra le cosa da fare, a tempo perso fra i lavori sul teatro di Pirandello.
:PS: dai un occhio alla discussione precedente con Karthage. Mi è sembrato opportuno accettare il suo suggerimento, ma possiamo ridiscuterne con calma; si tratta, eventualmente, solo di fare qualche spostamento in ns0, cosa sempre delicata ma non troppo laboriosa. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:59, 11 gen 2025 (CET)
::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Test per RigaIntestazione (mi sembra buona) e Smaller block (non finemente formattato ma accettabile) in [[Pagina:Poeti lirici (Romagnoli), vol. I.djvu/14|pagina 14]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:21, 11 gen 2025 (CET)
:::Sistemato anche l'asterismo: ti propongo in alternativa il template <code><nowiki>{{Ast3|poem}}</nowiki></code> più fedele e meglio spaziato di tl|Asterismo all'interno di poem. MemoRegex è settato in maniera che un semplice a3 su una riga si "espanda" nel codice template. Test nella solita pagina 14. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:36, 11 gen 2025 (CET)
== Blocco a dx e class ==
"2C'è del marcio in Danimarca" (W.S. Amleto I, IV)
Ho provato a fare una class per un ricorrente commento nelle Medaglie di Volta. C'è qualcosa che non funge. Ma non riesco a capire cosa.
La class è in:
[[Indice:Rivista italiana di numismatica 1899.djvu/styles.css]].
L'ho applicata solo in:
[[Pagina:Rivista italiana di numismatica 1899.djvu/580]]
e invece che a dx il blocco è a sn. Boh.
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 13:43, 15 gen 2025 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Due premesse:
:* il template "Blocco a destra" ha un codice "strano", in pratica apre una tabella, con una sola cella.
:* L'uso del parametro c= azzera tutto: bisogna inserire nel css ''tutto ciò che serve per allineare l'intera tabella a destra''.
:* la soluzione più sbrigativa sarebbe un "float:right" ma il float è traditore. Meglio agire sul margine sin; ma di cosa: il margine della tabella o il margine dell'unica cella...? Spetta che provo.
:[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:00, 15 gen 2025 (CET)
::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Ok, ti lascio in css due alternative. Giusto per "vedere" meglio la tabella, ho impostato un bordo; naturalmente '''cancellalo '''appena hai fatto le tue prove. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:15, 15 gen 2025 (CET)
:::Alex, il fatto è che azzera il "blocco a destra". Quindi la documentazione inganna. Vabbè che son vecchio e rincitrullito, però non è giusto...... :-((
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 14:52, 15 gen 2025 (CET)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Sei tu che hai voluto avventurarti in un'area "''hic sunt leones''"; io tl|Blocco a destra con il parametro c non l'avevo mai usato... :-P. Però uso moltissimo Ct con il parametro c, e anche in quel caso in css bisogna dirgli tutto, compreso il fatto che il testo deve risultare centrato. :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:09, 15 gen 2025 (CET)
::Comunque hai ragione, come il solito la doc del template è carente. :-( [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:10, 15 gen 2025 (CET)
::Sapevo che alla fine usciva fuori che il colpevole era il maggiordomo.
::Much ado for nothing? Comunque spero di ricordarmelo. Alla prossima. [[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 15:13, 15 gen 2025 (CET)
== Nuovo errore ==
Caro Alex, per prima cosa, <buon anno!. Poi ho un errore in questo indice [[Indice:Stefano Morelli La donna e la scienza.pdf]] e non riesco acorreggerlo. Grazie prer quanto potrai fare. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 17:48, 20 gen 2025 (CET)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Buon anno anche a te! Ho sistemato il codice di pagelist, devo ancora sistemare Sommario, ma c'è un problema più serio: le immagini "vengono male", come succede, ogni tanto, con i file pdf da IA. Faccio delle prove. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:10, 20 gen 2025 (CET)
::Grazie Alex. Quindi se non c'è il file djvu, quale alternativa ho? Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 20:24, 20 gen 2025 (CET)
:::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Non preoccuparti, il djvu te lo faccio io :-) (ma devo trovare il modo di farlo decente), poi ci sposto sopra la pagina Indice. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:49, 20 gen 2025 (CET)
::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Ho creato un nuovo file indice (identico, ma trasformato in un djvu di migliore qualità) qui: [[Indice:Morelli - La donna e la scienza.djvu]]. Ho fatto un po' di modifiche e aggiustamenti. Spero che non ti dispiaccia. Dimmi se adesso le cose sono migliorate/se il problema è risolto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:12, 21 gen 2025 (CET)
== Graffe, rowspan... ==
Ciao Alex, eccomi di nuovo a chiederti aiuto su questioni di formattazione (nel frattempo me la sto cavando con risultati soddisfacenti): non riesco a creare la giusta formattazione per le due linee della parentesi graffa in [[Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. II, Fibreno, 1857.djvu/288|questa tabella]]. Mi sono fatto una cultura su rowspan, colspan, cercando di copiare e modificare codici simili ma senza avvicinarmi alla resa grafica desiderata. Se ci puoi fare un salto, ti ringrazio! [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 12:24, 30 gen 2025 (CET)
:Mi autorispondo, la ricerca ha dato i suoi frutti, ho risolto! [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 15:48, 30 gen 2025 (CET)
::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Benissimo. Vado a vedere come hai risolto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:23, 30 gen 2025 (CET)
:::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Sì, è come faccio io. Suggerimento: io applicherei il codice per l'indentatura a tutte le celle della colonna "lunga" con opportuno codice in styles.css. Attenzione: per indentare il testo dentro una cella, non bisogna "creare spazio" a sinistra per il text-indent negativo con margin-left, ma con padding-left.
:::Farlo per tutte le celle permette di ottenere l'indentatura anche in caso di modifiche del font-size. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:29, 30 gen 2025 (CET)
::::Grazie per l'imbeccata, ci farò più attenzione. In merito allo style.css, non sono ancora in grado di usarlo, anche se mi piacerebbe, e quando ho tempo lo studiacchio. Dato che ci sei ti chiedo anche un controllino su [[Pagina:Spanò Bolani - Storia di Reggio Calabria, Vol. II, Fibreno, 1857.djvu/313|quest'altra pagina]] (in questo caso, credo vada messo il colspan)... [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 16:34, 30 gen 2025 (CET)
:::::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Quella tabella Errata corrige mi ha fatto penare. Certo, colspan, ma non funzionava, per una incomprensibile interferenza coi template ''A destra'' e ''Centrato ''delle celle precedenti.
:::::Visto che c'ero, ho inserito una classe ec alla tabella, ho eliminato tutti i Centrato e i A destra e ho scritto due righe di css. La prima dice: "all'interno dell'elemento di classe ec, metti text-align:center in tutti i primi elementi td di ogni serie", La seconda dice: ""all'interno dell'elemento di classe ec, metti text-align:right in tutti i secondi e quarti elementi td di ogni serie".
:::::Ho fatto qualche altro ritocco, chiedimi pure se non li capisci perfettamente. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:24, 30 gen 2025 (CET)
::::::Grazie dell'aiuto! Avendo a portata di mano una guida HTML, mi sembra ora abbastanza comprensibile per le mie conoscenze. Mi piacerebbe utilizzare più diffusamente il css per le commedie di Aristofane. Comunque, stavo notando una cosa che mi era già precedentemente capitata durante la rilettura di Lucrezio un po' di tempo fa: nei testi con più volumi, una volta transclusa la pagina in ns0, il link verso la pagina singola dove si trova l'errore da correggere si trasforma in un link verso l'ns0 dove si trova la pagina (in questo caso il capitolo) ''del primo volume'', non tenendo mai in considerazione il secondo volume dell'opera. Questo porta a dover eliminare il template pagina e a richiamare la pagina vera e propria dove si trova l'errore. Non so se mi sono spiegato. [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 08:57, 31 gen 2025 (CET)
:::::::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Parliamo del tl Pg, vero? Certo, nel caso di opere in più volumi, di default il link punta al numero pagina sul primo volume. Per indicare un volume diverso, si usa il ''terzo parametro'' opzionale del template. Come terzo parametro puoi usare sia il nome base della pagina Indice, sia un'abbreviazione (cosa indispensabile se i link sono tanti, il codice wiki risulterebbe difficile da correggere). Le abbreviazioni, grossolanamente ma efficacemente, sono registrate nelle prime righe di [[Modulo:Pg]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:40, 31 gen 2025 (CET)
::::::::Benissimo, non ne ero a conoscenza e ora mi si è aperto un nuovo mondo. Grazie! [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 11:09, 31 gen 2025 (CET)
== Rename su commons ==
Caro Alex,
sono stato troppo veloce: ho caricato un Aristofane su commons dimenticando di cambiargli titolo: appena hai un attimo rinomineresti [[:File:Aristofane-le-rane-donne-parlamento-pluto.djvu]] in [[:File:Commedie di Aristofane (Romagnoli) V.djvu]]? Grazieee! '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 09:42, 4 feb 2025 (CET)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Fatto, ma che fatica.... ben due click :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:09, 4 feb 2025 (CET)
Ooops! Sono proprio una frana: mi stavo già strofinando le mani per essere riuscito a caricare su commons in formato djvu i cinque volumi dei poeti dell'Antologia Palatina ([[c:File:I poeti del'Antologia Palatina (Romagnoli) 1.djvu|I]] - [[c:File:I poeti del'Antologia Palatina (Romagnoli) 2.djvu|II]] - [[c:File:I poeti del'Antologia Palatina (Romagnoli) 3.djvu|III]] - [[c:File:I poeti del'Antologia Palatina (Romagnoli) 4.djvu|IV]] - [[c:File:I poeti del'Antologia Palatina (Romagnoli) 5.djvu|V]]), operazione che non è risultata liscissima... quando mi sono accorto che tutti e cinque hanno nel titolo una "elle" in meno ("del'Antologia" invece di "dell'Antologia"). ho chiesto cinque rename, prima di procedere alla costruzione di pagelist e sommari.Salviamo il positivo: con questi caricamenti ci avviciniamo al completamento della collana: già il fatto di poter presentare tutti i volumi (dopo la pubblicazione di questi ultimi manca solo il volume 3 di Aristofane) a chiunque voglia cimentarvisi è un grande traguardo. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 21:39, 5 feb 2025 (CET)
== Ingarbugliamento ns0 e note ==
Ciao Alex, eccomi di nuovo. Questa volta ho un problema complicato da un punto di vista comprensivo e, per me, piuttosto ingarbugliato. La questione è la seguente: in questa [[Storia di Reggio di Calabria (Spanò Bolani)/Appendice|appendice]] si trova un testo in latino che ha delle note. E fin qui poco male, ho usato il tl Nota separata e sembra funzionare. Il problema mi sorge perchè il testo latino, essendo una poesia, l'ho trascluso nella pagina [[Rhegii Amoenitates]]. In quest'ultima pagina la formattazione in ns0 è accettabile, ma nell'ns0 dell'Appendice non lo è per niente, comparendo due volte di seguito le note. Ho pensato anche a creare un altro ns0 chiamato "Note all'ode", ma in calce a queste note c'è un altro testo che non c'entra nulla con l'ode stessa. Come fare? Spero di essermi spiegato, perchè non sono sicuro nemmeno di questo. [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 14:33, 4 feb 2025 (CET)
:@[[Utente:Modafix|Modafix]] A prima vista, mi pare che si dovrebbe usare questo principio: ''le pagine che contengono note separate non si transcludono, perchè il meccanismo "nota separata" ne esegue già una transclusione''.
:Soluzione: marcato con section="note" quello che, nel sottocapitolo "Note all'Ode", non è costituito da note; transclusione di questo frammenti con un pages onlysection="note"; segue un tl|Sezione note, dove compaiono le note. Mi pare che funzi. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:48, 4 feb 2025 (CET)
::Essendo la prima volta che mi sono trovato di fronte a Note separate, non conoscevo questa specifica, che effettivamente poi ho notato. Mi è piaciuto molto il metodo elegante che hai usato, poi io sono un precisetti, e ho voluto dare un'ultima limata. Grazie ancora! [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 23:03, 5 feb 2025 (CET)
:::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Prova a guardare anche {{tl|Nsb}}, che io (''ogni scarafone... ecc'') preferisco a {{tl|Nota separata}}. Il nome del template (breve ma oscuro...) deriva dal fatto che è stato creato per Belli, e quindi significa "Nota separata Belli" :-). Ne ho proposto l'uso per [[Cronica (Villani)]], e ne farò uso dimostrativo nelle prime pagine del Libro I. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:13, 5 feb 2025 (CET)
::::Effettivamente è più snello, ma volevo fare il ganzo e provarlo nella sua magnificenza. Comunque, ho un altro quesito sul nuovo testo che sto trascrivendo e pensavo che fosse una cosa semplice, e invece... Sostanzialmente, in [[Pagina:Pellicano - Ricordi intorno al movimento politico di Reggio nell'anno 1847, Morano, 1879.djvu/43|questa pagina]] c'è un nota, e in questa nota c'è una poesia. Ho inserito normalmente i tag ''section begin'' e ''section end'' per creare l'ns0 relativo, ma all'atto della [[Il due settembre 1847|transclusione]] non viene visualizzata. C'entrano i tag ''ref''? Grazie in anticipo. [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 11:55, 7 feb 2025 (CET)
:::::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Sì, penso sia il ref. Mai successo prima. Vediamo una cosetta... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:37, 7 feb 2025 (CET)
::::::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Speravo che sostituendo il tag <code>ref</code> con la sintassi <code>#tag:ref</code>, ma niente da fare :-(. Non ho soluzioni eleganti (una soluzione inelegante sarebbe quella di copiare il testo della poesia in una pagina non transclusa, es. la 57, e poi transcludere sia dentro il ref che nella pagina ns0. Ci provo, giusto per gioco :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:49, 7 feb 2025 (CET)
:::::::Arieccoci. Ho risolto decidendo di turlupinare l'algoritmo: ho notato che dal nsPagina era stato comunque creato il link per l'ns0, per cui (visto che nel ns0 c'è il rimando al nsPagina) ho copiato e incollato il testo della poesia. Risultato: come se fosse transclusa non essendo transclusa. Non è un modo ortodosso, ma lo ritengo efficace. [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 10:55, 10 feb 2025 (CET)
::::::::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Pienamente accettabile; unico problema, il noto aforisma "If you are repeating yourself, you are going wrong". Una eventuale modifica in nsPagina NON si riprodurrà nel testo copiato. Ammetto che è un problema più teorico che pratico e che una piccola eccezione non causerà problemi; ma... guai se si diffonde. :-( [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:02, 10 feb 2025 (CET)
:::::::::Ciò che dici è un problema anche pratico, altrochè, questa soluzione è accettabile forse solo per la relativa importanza e visibilità del testo di provenienza e della poesia stessa (per intenderci, non è un'opera di Manzoni che contiene una di Foscolo). Si potrebbe, per stare più nel giusto, forse inserire un disclaimer nella pagina discussione della poesia, dichiarando che a causa di una presunta incompatibilità fra ''ref'' e trasnsclusione, si è reso necessario copiare il testo della poesia in ns0 e che le modifiche apportate su nsPagina devono essere anche apportate su ns0 (questo almeno fin quando non ci sarà qualcuno che vorrà/capirà dove sta il problema tecnico). Che ne dici? [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 11:18, 10 feb 2025 (CET)
::::::::::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Certo. Ripensandoci, non sono affatto rare intere poesie all'interno di una annotazione. Vale la pena di rifletterci. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:33, 10 feb 2025 (CET)
== Modulo Dati ==
Ciao Alex, sto cercando di creare [[Modulo:Dati/Il Valdarno da Firenze al mare.djvu]] ma in automatico non fa niente, le poche righe le ho messe a mano sperando che bastassero per l'imboccata, ma niente da fare. C'è qualche errore evidente in giro per cui la creazione dalla pagina indice non funziona? Grazie [[User:Cruccone|Cruccone]] ([[User talk:Cruccone|disc.]]) 13:36, 24 feb 2025 (CET)
:@[[Utente:Cruccone|Cruccone]] C'era un doppio carattere <code>|</code> abusivo in uno degli Indice sommario... non è stato facile scovarlo. :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:19, 24 feb 2025 (CET)
::Grazie mille! Non ci sarei mai arrivato! --[[User:Cruccone|Cruccone]] ([[User talk:Cruccone|disc.]]) 18:18, 24 feb 2025 (CET)
== Donne e uomini della Resistenza ==
Caro Alex con una docente di UNIFI avevamo pensato di fare un brevissimo corso su Wikidata usando la fonte dell'ANPI. Vedo però da questa discussione https://it.wikisource.org/wiki/Discussione:Donne_e_Uomini_della_Resistenza
che gran parte delle biografie è già presente. A tua parere ce ne sono una trentina ancora da immettere a mano? per farcilavorare gli studenti? Ciao e grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 17:40, 2 mar 2025 (CET)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Hai modo di indicarmi i nomi mancanti? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:09, 2 mar 2025 (CET)
::No, io chiedevo appunto a te quali siano i nomi mancanti. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 08:44, 3 mar 2025 (CET)
:::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Prova a ragionarci... ma ho una perplessità: la fonte è un sito web modificabile, tenere allineati i testi di wikisource con una fonte modificabile è un'impresa destinata all'insuccesso. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:45, 3 mar 2025 (CET)
::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Vedi che la pagina web è seguita dalla Wayback machine di archive.org, qui: https://web.archive.org/web/20140601000000*/http://www.anpi.it/donne-e-uomini/ ; ma non ho esperienza dell'uso pratico di questa fonte di dati. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:54, 3 mar 2025 (CET)
:::::Grazie. WayBack machine fa copia delle pagine; non so come lo si possa usare e se lo si possa usare in questo caso. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 20:18, 3 mar 2025 (CET)
::::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] In teoria, il confronto fra gli scaricamenti nel tempo dovrebbe consentire di identificare le modifiche e quindi di aggiornare la pubblicazione su wikisource. A questo pensavo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:16, 4 mar 2025 (CET)
== Il mio rapporto complesso con i djvu ==
Caro Alex,
sono riuscito a caricare il terzo volume delle commedie di Aristofane su IA: {{IA|le-commedie-di-aristofane-romagnoli-vol.-3|eccolo}}. Solo che per quanto abbia tentato più volte di passare per [https://ia-upload.wmcloud.org/ IA Upload] non mi è riuscito di convertire il pdf in djvu (come invece mi era riuscito per poeti lirici e Antologia Palatina). Solo a questo punto dopo circa un mese di tentativi mi rivolgo a te per capire come caricare il volume in djvu su commons. Potrei caricare il pdf ma volevo togliere la prima pagina... e poi sono ancora sostenitore del formato djvu e volevo un pdf in meno su commons. Se potrai completare i caricamenti di Romagnoli con questo file per me sarà un grande giorno. Grazie in anticipo! '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 19:37, 4 mar 2025 (CET)
:@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Djvu caricato, indice creato. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:21, 4 mar 2025 (CET)
::Se in angelo! Aggiorno la pagina di discussione della raccolta. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 08:11, 5 mar 2025 (CET)
:::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Purtroppo ho pasticciato un po' su Commons, beccandomi una notifica da [[User:AntiCompositeBot]]... ma spero di aver sistemato. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:08, 5 mar 2025 (CET)
== doppione ==
Caro Alex, ho visto che [[Indice:Luigi Barzini. Sotto la tenda.djvu|questo libro]] è stato caricato una seconda volta inserendo nel titolo l'anno. Ma non riesco più a trovare il file. Di questa altra copia sono state riviste solo 2 o 3 pagine. Puoi trovarlo e cancellarlo? Grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 14:38, 11 mar 2025 (CET)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Non lo trovo! Appena lo ritrovi avvisami. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:46, 11 mar 2025 (CET)
::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]]: l'ho già cancellato! Ho anche spostato e corretto molti capitoli che avevano degli errorini nel titolo. Fai attenzione prima di creare le pagine, specialmente con le parole straniere, con cui è facile sbagliare! [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 15:38, 11 mar 2025 (CET)
==OCR Google==
E' sparito il bottone per rivedere la trascrizione con Google. o io ho fatto qualcosa che l'ha fatto sparire? Ciao Susanna
: No, è stato {{ping|Candalua}}.... ha messo ordine nei gadget e probabilmente l'ha giudicato pleonastico, ma anch'io ne sento la mancanza. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:36, 15 mar 2025 (CET)
== nuovo problema ==
Caro Alex, ho caricato [[Indice:Firenze souvenir 1900.pdf]], ma mi ha tagliato il bordo con la didascalia di diverse foto, ed anche il frontespozio è tagliato a destra. Come puoi vedere [https://archive.org/details/firenzesouvenira00wehr/page/n9/mode/2up il file] in IA è completo. Ho caricato la versione PDF di questo libro, ma ce ne sono altre; quale è la migliore da usare?
Ciao e grazie per la tua pazienza. [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 16:16, 15 mar 2025 (CET)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Eh... il visualizzatore di IA va bene, ma il pdf ha difetti identici. Ci penso in po'. Mi dai i link alle altre versioni? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:44, 15 mar 2025 (CET)
::Nello stesso link che vedi sopra in basso ci sono i diversi tipi di file e poi [https://archive.org/download/firenzesouvenira00wehr qui] vedi altri tipi.
::Non vedo più l'opzione OCR Google che funzionava benissimo. Come mai è sparita?
Ho anche un problema con questo [[Indice:Storia del Palazzo Vecchio 1889.djvu| questo libro]] non mi crea la lista delle pagine.
Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 17:57, 15 mar 2025 (CET)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]]
:* Per la lista delle pagine è bastato un purge dela pagina Indice (vedi un comando Purge fra gli Strumenti?).
:* Per l'OCR Google prova ad aggiungere al tuo file [[Utente:Giaccai/PersonalButtons.js]] questa riga di codice:
<pre>mw.loader.load('//wikisource.org/w/index.php?title=MediaWiki:GoogleOCR.js&action=raw&ctype=text/javascript');</pre>
:Se abbiamo un po' di fortuna, ti ricomparirà il pulsante per OCR Google.
:* per il testo su Firenze le cose sono un po' complicate.... bisogna partire dalle ''immagini delle pagine'' e costruire ex novo un file pdf o djvu. Sono un pochino arrugginito, ma dovrei farcela....
:[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:55, 15 mar 2025 (CET)
::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Vedi [[Indice:Firenze souvenir 1900.djvu]] se ti va bene. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:52, 16 mar 2025 (CET)
:::Scusa il ritardo. Il file va benissimo. Grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 07:30, 21 mar 2025 (CET)
== di nuovo non crea il libro ==
Ho caricato questo [[Indice:Nello Tarchiani Firenze 1915.djvu]], ma non crea l'indice delle pagine e non visualizza l'immagine del testo. Dove sbaglio? ho fatto Purge diverse volte ma senza risultato. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 20:41, 20 mar 2025 (CET)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] In questi casi, devi fare un Purge anche sulla pagina file su Commons. Fatto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:45, 20 mar 2025 (CET)
::Grazie infinite. Buona serata [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 20:54, 20 mar 2025 (CET)
== altro errore ==
caro Alex ho caricato [[Indice:Firenze souvenir 1900.djvu]] ma non riesco a create le versione di lettura. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 17:34, 25 mar 2025 (CET)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Il sistema non gradiva che una pagina ns0 avesse un suffisso ".pdf". Ho scelto un nome diverso: [[Firenze souvenir (1900)]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:45, 25 mar 2025 (CET)
::Grazie ancora una volta.Buona serata [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 19:06, 25 mar 2025 (CET)
== ( Numero pagina ) ==
Sono completamente rinco.. (già lo sapevi, ovviamente)
Le pagine di [[Indice:Protocollo della repubblica romana.djvu]] hanno il numero scritto tra due belle parentesi e non ci sono xxxxx ma autoRI non fa altro che prendermi in giro e mette esattamente lo stesso "nummero" della pagina pre-precedente.
Da noi in questo caso si invocano gli antenati, in questo caso di autoRI. Ma lui se ne frega.
Hai consigli? Esiste un trucco?
:
[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:17, 2 apr 2025 (CEST)
Trovato il trucco:
<code> &lpar ; 31 &rpar ;</code>
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:27, 2 apr 2025 (CEST)
Neanche questo funge. :-(
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:35, 2 apr 2025 (CEST)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Capisco da dove nasce il problema. Nasce dal fatto che autoRi "vede" come numero pagina solo alcune combinazioni particolari di caratteri e cifre - prima si turbava se nel testo trovava altri numeri. Cerco una soluzione - vorrei evitare di rimettere mano allo script, i miei neuroni si stanno diradando e rispetto più che mai il principio "if it runs, don't touch it" :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:03, 3 apr 2025 (CEST)
::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Ho avuto fortuna (almeno sembra...) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:28, 3 apr 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Ho modificato un gadget; l'effetto non si vede subito, per "purgare" gli accessori forse sai che devi entrare in preferenze->accessori, fare una modifica qualsiasi, salvare, annullare la modifica e salvare di nuovo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:30, 3 apr 2025 (CEST)
ora funge. In compenso è sparito autoPt. Sia in basso che nel menù "Strumenti per la rilettura". L'ho messo come bottone in cima. Un giorno di questi ti presenterò un problema grande come tre cavalli + un paio di ghepardi affamati. Invece a me cedo serva un analista. Vorrei fare dieci cose contemporaneamente e riesco a terminarne solo poche. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 20:30, 3 apr 2025 (CEST)
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 20:30, 3 apr 2025 (CEST)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]]: autoPt l'ho fatto sparire io, lo confesso! Sto cercando di "isolare" ciascun gadget per caricarlo in un solo punto, solo quando serve, con solo il codice necessario, senza portarsi dietro mille altre funzioni. Purtroppo la bottoniera e gli strumenti per la rilettura vanno un po' contro questa filosofia e tendono ad appesantire il sito caricando un botto di roba tutta insieme. Spero di non creare disagio con questi adeguamenti, in fondo l'importante è che da qualche parte il bottone ci sia. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 21:30, 3 apr 2025 (CEST)
::@[[Utente:Candalua|Candalua]]: Io preferisco i comandi in basso. Sono sempre li. Non devi fare su e giù con i cursori. Comunque sono in grado di metterlo anche semplicemente usando la tastiera. ;-) [[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 23:44, 3 apr 2025 (CEST)
== La frusta letteraria ==
Da quanto capisco sono due volumi:
''La frusta letteraria, vol. I'' e [[La frusta letteraria]].
Credo che sia il caso di spostare il secondo a [[La frusta letteraria. vol. II]] e (forse) creare Opera:La frusta letteraria. {{ping|OrbiliusMagister}}, che insegna 'sta roba, che ne pensa.
<br/> [[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 14:35, 4 apr 2025 (CEST)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Secondo me, basta una pagina-raccolta [[La frusta letteraria]], che raccoglie i vari numeri della rivista; da vedere se fare, o no, una "pagina principale" per ogni numero, o mettere ogni numero in una sottopagina. La divisione in due volumi è arbitraria, dettata solo da motivi editoriali. No, non mi pare il caso di creare un'Opera:La frusta letteraria; è il titolo di una rivista, non il titolo di un'opera. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:50, 4 apr 2025 (CEST)
::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] e @[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]],
::La frusta letteraria è un ''periodico'', i numeri di tale rivista vanno da I a XXXIII; i volumi primo e secondo si riferiscono invece alla loro edizione nella collana Scrittori d'Italia, che non ha nulla a che vedere con la loro originaria diffusione: ho rettificato la situazione a livello fondendo le due pagine in ''[[La frusta letteraria]]''. Orfanizzo ed elimino ''La frusta letteraria, vol. I''. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 17:20, 4 apr 2025 (CEST)
== Comedie di Arsitofane ==
Ciao Alex, ti disturbo per una questione tecnica di cui non riesco a venire a capo. Mi sto occupando de [[I cavallieri]] e, formattando un discorso del coro in maniera molto rigorosa e fedele, fra ''padding'', ''indent'' e ''div'' mi sono impelagato in una "inception" di tag tale che ora comprendo la moglie di DiCaprio nel film. Il risultato è che, non so perchè, non mi considera più il tl Poem t che con tanta cura avevo creato su style.css. Mi puoi far capire che è successo? Grazie! [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 16:33, 8 apr 2025 (CEST)
:@[[Utente:Modafix|Modafix]] Guardo volentieri; tieni conto però che mi è successa la stessa cosa in una commedia di Pirandello, e alla fine ho abbandonato sia poem che poem t, utilizzando invece la vecchia sintassi doppio punto. Spetta che la ritrovo.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:03, 8 apr 2025 (CEST)
::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Eccola: [[La favola del figlio cambiato]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:06, 8 apr 2025 (CEST)
::Ti ringrazio, ma credo sia successo qualcosa di davvero strano: formattando con poem t un'altra pagina è andato tutto a posto... ora sto trovando problemi con la pagina successiva: i testi cinquenteschi sono il male. [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 17:10, 8 apr 2025 (CEST)
:::Niente, mi sono perso e non ci capisco più nulla. Per sistemare queste pagine ho bisogno di qualcuno che ne capisca piuù di me. [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 18:03, 8 apr 2025 (CEST)
::::Continuo a spammare per smettere di spammare: ho risolto, sono bravissimo, mi incorono re del poem t, duca del div e condottiero dei rompiscatole. Grazie comunque! [[User:Modafix|Modafix]] ([[User talk:Modafix|disc.]]) 18:13, 8 apr 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Modafix|Modafix]] Bravo! Io mi ero stufato. :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:42, 8 apr 2025 (CEST)
== Distributed proofreaders ecc. ==
Venendo da [[Discussioni utente:Candalua#c-Alex brollo-20250409064600-TrameOscure-20250408192700|qui]] (si, in genere per gli OT uso lo >small<), speravo che ci fosse qualche spiegazione in breve, ma in effetti se c'è da registrarsi diciamo che va fuori dai limiti operativi che voglio darmi. Più si allarga il raggio, più si diluisce il tempo che si può dedicare, per cui ti ringrazio ma declino. Sono già impegnato su troppi fronti e troppi progetti, e rischierei solo di fare tante cose male e superficialmente, che non è utile a nessuno. :-) [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:25, 9 apr 2025 (CEST)
== Note su più pagine ==
Caro Alex, mi sistemi la nota in [[Pagina:Storia della venerabile arciconfraternita della Misericordia 1871.djvu/9| questa pagina]]?. Ciao Susanna [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 20:52, 30 apr 2025 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Sistemata; nota il trucco per fare delle "pseudo-indentature" nelle note lunghe, suddivise in paragrafi, nella parte della mota sulla pagina successiva. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:41, 1 mag 2025 (CEST)
::Grazie Alex e buon 1° maggio. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 16:52, 1 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Di niente, è stata una piccola distrazione gradita! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:56, 1 mag 2025 (CEST)
::::Scusa, mi ero dimanticata. Non riesco a creare la pagina nel name space principale. https://it.wikisource.org/w/index.php?title=Storia_della_venerabile_arciconfraternita_della_Misericordia&action=edit&redlink=1 [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 18:50, 1 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Curioso... Intestazione si ribellava al fatto che non esiste un progetto "Storia locale". Messo in Argomento, tutto è filato liscio. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:06, 1 mag 2025 (CEST)
::::::Grazie Alex. Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 19:40, 1 mag 2025 (CEST)
:::::::Anche i capitoli hanno lo stesso problena: non riesco a crearli. Come hai risolto tu? Ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 11:08, 2 mag 2025 (CEST)
::::::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Non capisco... a me si creano regolarmente. Cosa vedi? Seguito il "link rosso" ti si apre una pagina vuota e basta? Ti succede solo su questo testoi? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:21, 2 mag 2025 (CEST)
:::::::::Scusa il ritardo. Si mi succede solo per questo testo ed il messaggio che ricevo è [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Schermata_a_2025-05-04_21-02-14.png questa] Ciao e grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 18:08, 5 mag 2025 (CEST)
::::::::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Hai attivato qualcosa nelle preferenze che fa partire un editor diverso dal mio. Faccio un paio di prove per verificare. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:19, 5 mag 2025 (CEST)
:::::::::::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Sì, ottengo lo stesso errore dopo attivato, in Preferenze -> Casella di modifica, l'opzione "Abilita l'editor visuale". Prova a disattivarlo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:24, 5 mag 2025 (CEST)
::::::::::::Grazie, ho disabilitato l'Editor visuale e ora tutto funziona bene. Buona serata [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 19:37, 5 mag 2025 (CEST)
== immagine voltata ==
Eccomi ancora una volta: [[Pagina:Storia della venerabile arciconfraternita della Misericordia 1871.djvu/3 |qui]] quando vado in modifica l'immagine di capovolge. Puoi aggiungare per favore. Grazie [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 20:56, 9 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Non capisco! A me su quel link non succede. Forse per verificare mi tocca di nuovo "immedesimarmi" nella tua utenza. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:55, 11 mag 2025 (CEST)
== linea sopra le note ==
caro Alex, rieccomi. In [[Storia della venerabile arciconfraternita della Misericordia/Capitolo III|questo]] libro ho iniziato a mettere <nowiki>{{rule|4em|l=2em}}</nowiki> come riga sopra le note che è presente nel libro. Ho visto però che essa rimane nella visualizzazione del testo continuo dove le note sono a fine capitolo. Cosa devo fare? Non la metto? Ciao Susanna [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 14:59, 11 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Non la mettere; io non la metto mai; ma se proprio la vuoi mettere, mettila nel "footer".Vado a vedere. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:16, 11 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Giaccai|Giaccai]] Spostamento fatto, come esempio, in [[Pagina:Storia della venerabile arciconfraternita della Misericordia 1871.djvu/17|questa pagina]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:19, 11 mag 2025 (CEST)
:::Mi adeguo, non la metto così faccio prima. Grazie e ciao [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 12:09, 12 mag 2025 (CEST)
== Ad Ercolano ==
Hi,
could you, please, help me to find if [https://www.ebay.it/itm/355024113803 this text] or scans of this book are available anywhere? [[User:Ankry|Ankry]] ([[User talk:Ankry|disc.]]) 10:03, 19 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Ankry|Ankry]] I found it here: https://sol.unibo.it/SebinaOpac/resource/ad-ercolano-vescovo-e-martire-inno/UBO07850488 searching into https://opac.sbn.it/; but I don't know if such result is what you are searching for. :-( [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:42, 19 mag 2025 (CEST)
::I cannot find the text there. I see only a library catalogue entry. My intention was to verify if it is indeed the original text of [[:pl:Hymn o Św. Herkulanie|this translation]] as I found a suggestion that the pl.ws text is an independent work by Krasiński, not a translation (only falsely assigned to Leo XIII). Any hints? [[User:Ankry|Ankry]] ([[User talk:Ankry|disc.]]) 12:01, 19 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Ankry|Ankry]] Unhapplily I can't help you more.... @[[Utente:Giaccai|Giaccai]], tu che se più esperta in problemi bibliotecari, puoi aiutare Ankry? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:36, 20 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Ankry|Ankry]] I'll ask to a librarian of the UNiversity of Florence, [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 14:53, 21 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Ankry|Ankry]] This is the reply of Ask a librarian service of the University of Bologna: We confirm that the booklet preserved at the University Library of Bologna (Inv. 469878 Coll. A.3.Caps.21/26) contains the Latin text and the Italian translation by Bernardino Quatrini of the hymn "To Herculaneum bishop and martyr" by pope Leo 13. Document published in 1883 by the Tipografia Pontificia Mareggiani of Bologna. I am not able to tell you more informations. Bye [[User:Giaccai|Susanna Giaccai]] ([[User talk:Giaccai|disc.]]) 14:21, 23 mag 2025 (CEST)
== Titoli dei Canti di Leopardi ==
Ti dovrei chiedere due favori, se possibile:
1) <s>Mi potresti fare un titolo di prova per una delle pagine in questione dei Canti di Leopardi, in modo che mi posso regolare graficamente per tutti gli altri?</s> Quel che più mi premeva, infatti, era questo, con pure la nota incassata: https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Leopardi_-_Canti,_Starita,_Napoli_1835.djvu/114
EDIT: https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Leopardi_-_Canti,_Starita,_Napoli_1835.djvu/13 Questa potrebbe essere una soluzione grafica accettabile?
2) Non mi è chiaro questo passaggio che hai lasciato sul Bar: "Ne approfitto per segnalare che la mancanza dei titoli nelle varie pagine ns0 naked è un grave errore: la vecchia idea che fossero pleonastici, visto che il titolo è compreso nel box Intestazione, è un errore, perchè dell'Intestazione, dopo esportazione, non resta traccia. Peccato non aver il tempo di aggiungerli sistematicamente nelle tantissime pagine dove mancano"
Se posso sistemare i titoli sull'edizione di Leopardi, dimmi come posso aiutare! [[User:Shinitas|Shinitas]] ([[User talk:Shinitas|disc.]]) 09:49, 21 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Shinitas|Shinitas]] Il problema non riguarda i testi ''proofread ''(nei quali in genere NON si commette l'errore di non trascrivere fedelmente i titoli) ma i vecchi testi ''naked'', che all'inizio dell'avventura wikisource venivano caricati direttamente su ns0. Nel caso dell'opera di cui ti stai occupando, mi pare che siamo a posto; basta trascivere il testo del titolo eliminando l'immagine. Interessante, invece, a proposito dei titoli, una recente discussione in Bar sull'opportunità di utilizzare i tag <code>h2, h3...</code> per aggiungere un contenuto "semantico"; è possibile formattarli con opportuno codice css nella sottopagina styles.css della pagina Indice, ma per ora è solo una proposta molto interessante lanciata da @[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]], se non ricordo male. Al momento lo standard per la formattazione dei titoli è l'uso del template Centrato o del template Ct.
:Vado a risistenare la pagina incriminata :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:01, 21 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Shinitas|Shinitas]] Ahi.... vedo che il problema è generalizzato. Formatto un paio di titoli, a partire dal [[Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/19|Canto II]], e appena sono soddisfatto passo a quello con la annotazione inclusa. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:10, 21 mag 2025 (CEST)
:::Ciao Alex, ciao @[[Utente:Shinitas|Shinitas]]. La discussione sull'uso di H2 non era al bar ma in [[Discussioni indice:Yambo - Manoscritto trovato in una bottiglia, Roma, Scotti, 1905.pdf#header h2 per titoli capitoli]]. Come spiegato in fondo alal disc. alcuni capitoli sono fatti col "solito" {ct}, in un paio ho raddoppiato (provvisoriamente) i titoli con ct e con h2, e quelli finali sono fatti solo con h2. Esteticamente vengono identici. Un esempio di come risulta l'intero libro transcluso in ns0 (e non capitolo per capitolo come prassi) è provvisoriamente a scopo di test in [[Manoscritto_trovato_in_una_bottiglia_(Yambo)/Intero]]. L'effetto in teoria dovrebbe essere lo stesso dell'indice che si genera qui a sinistra e che riporta i titoli delle varie discussioni, ma per qualche motivo peculiare di ws, in ns0 la TOC non viene generata: sicuramente è una scelta tecnica voluta, perchè come noto per es. nel ns0 di wikipedia la TOC appare.
:::Il caso indicato qui, invece, ha la complicazione di un titolo più complesso, cioè ''numero romano + la denominazione del capitolo con un font più grosso + prosecuzione titolo con font più piccolo''. Forse si potrebbe risolvere infilando tutto dentro il tag h2, e formattando i 3 elementi con degli span opportuni. Ma di certo l'h2 deve essere unico perchè il titolo è uno, non tre.
:::Allo stato attuale si tratta di una prova di cui valutare le implicazioni e l'utilità effettiva. -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 18:36, 21 mag 2025 (CEST)
::::Ottimo, allora attendo pazientemente il da farsi su quei titoletti, mentre procedo alla rilettura delle altre pagine? Ditemi voi, che procedo. [[User:Shinitas|Shinitas]] ([[User talk:Shinitas|disc.]]) 20:33, 21 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Shinitas|Shinitas]] Penso che l'uso degli h2 sia ancora un po' da discutere, oltre alle problematiche tecniche di formattare in 3 modi diversi le 3 parti del titolo, per cui IMHO non è allo stato da prendere in considerazione per quest'opera. --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 20:47, 21 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Shinitas|Shinitas]] Mi scuso del riferimento sbagliato della interessante discussione aperta da @[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]]. Concordo che in questo caso le cose sono un po' complicate e penso che sia meglio sperimentare l'uso dei tag titolo (h2, h3...) su un'altra opera e quindi ripiegare sul template Ct. Volendo si può utilizzare un trucco memoRegex, associato a Ct, per sveltire le cose. Se i titoli di prova che ho inserito vanno più o meno bene, provo a costruirlo: ottenuta la trascrizione del testo delle righe-titolo non formattata, basterebbe aggiungere, prima di ogni riga, un brevissimo codice-chiave (tipo t1, t2, t3 per le varie formattazioni) e memoRegex si occuperebbe di applicare la giusta formattazione. Quindi, aspetto solo di sapere se la formattazione di prova va più o meno bene... e ci proviamo.
::::::Usando styles.css sarebbe anche possibile NON inserire nel template Ct uno ''stile definito online'', ma una ''classe'', definita in styles.css, con il notevole vantaggio di poter raffinare la formattazione in un secondo momento, in blocco, su tutti i titoli, senza modificare il codice wiki. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:28, 22 mag 2025 (CEST)
:::::::"Quindi, aspetto solo di sapere se la formattazione di prova va più o meno bene... e ci proviamo."
:::::::Come mi comporto, quindi? Procedo intanto alla rilettura del resto del libro, escluse le pagine coi titoli? [[User:Shinitas|Shinitas]] ([[User talk:Shinitas|disc.]]) 10:00, 22 mag 2025 (CEST)
::::::::@[[Utente:Shinitas|Shinitas]] Intanto, potresti inserire i testi dei titoli (non formattati). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:19, 22 mag 2025 (CEST)
:::::::::Ciao Alex, ho finito la rilettura, procedo adesso con l'inserimento dei titoli formattati.
:::::::::Se mi potessi dare un attimo una mano, ci sarebbero da creare qualche pagina Autore per la pagina 175:
:::::::::https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Leopardi_-_Canti,_Starita,_Napoli_1835.djvu/181
:::::::::Di seguito, gli autori che mancano a pagina 181 (graziaddio, son solo due):
:::::::::https://it.wikipedia.org/wiki/Heribert_Rosweyde
:::::::::https://en.wikipedia.org/wiki/Kaspar_von_Barth [[User:Shinitas|Shinitas]] ([[User talk:Shinitas|disc.]]) 11:10, 30 mag 2025 (CEST)
::::::::::@[[Utente:Shinitas|Shinitas]] ho creato [[Autore:Heribert Rosweyde]] (+ link a wikidata), mentre per [[Autore:Caspar von Barth]] la pagina già c'è. -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 15:44, 30 mag 2025 (CEST)
:::::::::::Grazie infinite, TrameOscure! [[User:Shinitas|Shinitas]] ([[User talk:Shinitas|disc.]]) 17:10, 30 mag 2025 (CEST)
==Dettaglio contributi==
Ciao Alex, io e Marcella Medici abbiamo notato che in pagine indice come [[Indice:Viaggi alle Due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino, vol. 2, 1792 - BEIC IE6332532.djvu]] è possibile cliccare "dettaglio contributi" per avere delle statistiche sui contribuiti effettuati dagli utenti sulle pagine del volume, tuttavia cliccandoci sopra paiono comparire delle statistiche sballate, in quanto ad esempio a "Marcella Medici (BEIC)" risultano meno di 10 contributi mentre lei ha già portato al 75% più di un centinaio di pagine su quel volume; sai se c'è un modo per visualizzare correttamente le statistiche o se ci sono altri strumenti per visualizzare nel dettaglio la quantità dei contributi di un utente su Wikisource? Grazie, a presto!--[[User:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] ([[User talk:Spinoziano (BEIC)|disc.]]) 17:19, 5 giu 2025 (CEST)
:Ciao @[[Utente:Spinoziano (BEIC)|Spinoziano (BEIC)]] e @[[Utente:Marcella Medici (BEIC)|Marcella Medici (BEIC)]], vi rispondo io in quanto autore di quel gadget. Effettivamente non stava funzionando a dovere: a causa di una limitazione delle API di Mediawiki (che non so da quando sia stata introdotta, ma tant'è) caricava solamente l'ultima modifica di ciascuna pagina. Adesso è decisamente più lento, ma dovrebbe caricare davvero tutto. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 19:12, 5 giu 2025 (CEST)
== Mi servono una decina di cose ==
Ma visto che sto per partire per una decina di giorni...
mi limito a:
# ci sarebbe da caricare su commons sto libro: https://archive.org/details/frammentidellin00jacigoog
# vorrei sapere cosa devo mettere perché [[Statistica delle elezioni generali politiche 1900/Elenco dei candidati|qui]] i dati non appaiano attaccati alle righe verticali.
e poi....
il pezzo grosso:
se ricordi un paio di secoli fa mi avevi detto che [[Indice:Storia dei collegi elettorali 1848-1897.djvu|questo]] era troppo lungo e incasinato. Il fatto è che l'ho finito e stiamo trasferendo tutti i dati su WP. A dire il vero c'è qualcuno che li copia e mi segnala quello che non funziona.
Il fatto è che vorrebbero andare avanti con le elezioni del 1900 e quindi con [[Statistica delle elezioni generali politiche 1900]] di cui sopra.
Quello che non mi azzardo a fare (non mi sento all'altezza) è impostare la pagina per i risultate dei singoli collegi. Iniziano da [[Pagina:Statistica elezioni 1900 legislatura 21.djvu/34]] e proseguono.
Anche le elezioni successive usano lo stesso schema. Quindi una volta fatto il primo, dovrebbe andare bene anche per il [[Statistica delle elezioni generali politiche 1904|1904]], [[Statistica delle elezioni generali politiche 1909|1909]] e [[Statistica delle elezioni generali politiche 1913|1913]].
:::non mi "mandare".....
:
[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 17:39, 5 giu 2025 (CEST)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Sempre robe facili, eh... :-(
:* lo stacchetto dai bordi non è stato difficile; ma io sistematicamente prendo la via ''facilior'', border-collapse:collapse; spero che il risultato ti vada bene.
:* no problem per il caricamento del nuovo testo, il djvu è buono, tolgo le pagine iniziali e procedo (non immediatamente). Ci sono varie tabelle bestiali, ma ormai tu sei un veterano :-). Però ti do un compito preliminare: ''un buon nome per il djvu e pagina Indice''. Intanto ripulisco il djvu di 3 pagine iniziali.
:* il problema delle tabelle per collegio è tosto. Devo rifletterci. La strada è quella di formattare duramente via css le larghezze delle colonne, ma il fatto che ci siano colspan e rowspan mi impensierisce. Ci vorrà un po' di pazienza. Temo che per le "intestazioni" e per i "risultati" servano classi distinte. Di certo il codice delle intestazioni non va ripetuto pagina per pagina, vediamo come si può evitare.
:[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:35, 5 giu 2025 (CEST)
::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Boh, intanto chiamo il file ''Jacini - Frammenti dell'inchiesta agraria, 1884.djvu'', poi casomai chiedimi un cambio nome. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:46, 5 giu 2025 (CEST)
:::[[Indice:Jacini - Frammenti dell'inchiesta agraria, 1884.djvu]]: buon lavoro :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:00, 5 giu 2025 (CEST)
::::Intanto grazie. Ci sentiamo quando "aritorno". [[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 23:37, 5 giu 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Ho cominciato a fare prove su quelle tabelle - è dura. Abbi pazienza. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:20, 19 giu 2025 (CEST)
== h2 e "==" ==
Ciao. Notavo ieri che [[Pagina:Villani - Cronica, Tomo VIII, 1823.djvu/60|qui]] funziona tutto correttamente, ma [[Cronica (Villani)/Documenti diversi#pagename60|nella transclusione no]] (non è manco un h2)... :-(
Invece [https://it.wikisource.org/wiki/Manoscritto_trovato_in_una_bottiglia_(Yambo)/XX] qui funzionava sia in ns:0 che pagina... Forse è il template sc che sballa qualcosa? -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 12:43, 17 giu 2025 (CEST)
:@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Bastava aggiungere una riga vuota prima del tag... il tag == "vuole" essere preceduto da un acapo. Ne ho approfittato per aggiungere un NOEDITSECTION. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:54, 17 giu 2025 (CEST)
::Strano però che in ns pagina andasse e in ns0 no...
::Non conoscendo la struttura del testo, ti chiedo ancora che ci fa un "==indice==" fra i due tag <pages> in https://it.wikisource.org/w/index.php?title=Cronica_(Villani)/Documenti_diversi&action=edit... non vedo nulla di simile nelle scansioni... Nel caso forse allora gerarchicamente i titoli come "EPISTOLA di DANTE A TUTTI GL’ITALIANI..." dovrebbero essere h3 ===. [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 19:02, 17 giu 2025 (CEST)
non c'entra col titolo ma non val la pena aprire una nuova sezione: in dark, i pulsanti della bottoniera restano chiari, ma il testo diventa bianco, rendendoli illeggibili. Finchè non si convertiranno i bottoni per diventare scuri, andrebbe impostato .baseButton{color:black;} che credo sia la classe applicata solo alla bottoniera (ma ne sai certamente più di me sul punto), segnandosi che è una impostazione temporanea in attesa di far scurire i bottoni. Tks :-) --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 20:49, 17 giu 2025 (CEST)
:@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] La prima riga di una pagina ns0 è un punto critico, e francamente non l'ho capita a fondo; per abitudine, lascio sempre una riga vuota in testa al testo, e non ho mai problemi.
:Quanto ai bottoni, il loro stile è inline (a quei tempi non usavo le classi). Cercherò il codice e poi vediamo.
: Quanto a quell' == indice ==, è del tutto provvisorio, non ho ancora deciso come strutturare la transclusione; comunque hai ragione, crea confusione, lo oscuro. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:15, 17 giu 2025 (CEST)
::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] @[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Alla fine ho deciso la struttura della sezione [[Cronica (Villani)/Documenti diversi]] secondo i suggerimenti dei nostri fratelli maggiori (nome sottopagina costituito da semplici numeri romani progressivi, visualizzazione più estesa ma semplificata rispetto all'originale). La visualizzazione può essere modificata, allineando sia nsIndice che ns0, ricordandosi di aggiornare ModuloDati. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:06, 18 giu 2025 (CEST)
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;Anselmo da Ferrara
{{Indice sommario|nome=De Tomeo le rade penne|titolo=De Tomeo le rade penne|from=85|delta=0}}
;Ignoto
{{Indice sommario|nome=E lo mio cor s'inchina|titolo=E lo mio cor s'inchina|from=86|delta=0}}
;Dante Alighieri
{{Indice sommario|nome=Tre donne intorno al cor mi son venute (Lucas)|titolo=Tre donne intorno al cor mi son venute|from=86|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Voi che intendendo il terzo ciel movete|titolo=Voi che intendendo il terzo ciel movete|from=90|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Donne ch'avete intelletto d'amore (Lucas)|titolo=Donne ch'avete intelletto d'amore|from=92|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Donna pietosa e di novella etate (Lucas)|titolo=Donna pietosa e di novella etate|from=94|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Gli occhi dolenti per pietà del core|titolo=Gli occhi dolenti per pietà del core|from=97|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Quantunque volte, lasso! mi rimembra|titolo=Quantunque volte, lasso! mi rimembra|from=99|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Guido, vorrei che tu e Lapo ed io|titolo=Guido, vorrei che tu e Lapo ed io|from=100|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Di donne io vidi una gentile schiera (Lucas)|titolo=Di donne io vidi una gentile schiera|from=101|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=O dolci rime che parlando andate (Lucas)|titolo=O dolci rime che parlando andate|from=101|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Negli occhi porta la mia donna Amore|titolo=Negli occhi porta la mia donna Amore|from=102|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Io mi sentii svegliar dentro allo core|titolo=Io mi sentii svegliar dentro allo core|from=102|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Tanto gentile e tanto onesta pare (Lucas)|titolo=Tanto gentile e tanto onesta pare|from=103|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Venite a intender li sospiri miei (Lucas)|titolo=Venite a intender li sospiri miei|from=103|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Lasso! Per forza de' miei molti sospiri|titolo=Lasso! Per forza de' miei molti sospiri|from=104|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Deh peregrini, che pensosi andate (Lucas)|titolo=Deh peregrini, che pensosi andate|from=104|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Era venuta nella mente mia|titolo=Era venuta nella mente mia|from=105|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Oltre la spera, che più larga gira|titolo=Oltre la spera, che più larga gira|from=105|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=O patria, degna di trionfal fama|titolo=O patria, degna di trionfal fama|from=106|delta=0}}
;Cino da Pistoia
{{Indice sommario|nome=Sta nel piacer della mia donna Amore (Lucas)|titolo=Sta nel piacer della mia donna Amore|from=108|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Tutto ciò ch'altri agrada, a me disgrada|titolo=Tutto ciò ch'altri agrada, a me disgrada|from=109|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=La dolce vista e 'l bel guardo soave (Lucas)|titolo=La dolce vista e 'l bel guardo soave|from=109|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Avvegna ch'io non aggia più per tempo|titolo=Avvegna ch'io non aggia più per tempo|from=111|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Io fui 'n su l'alto e 'n sul beato monte (Lucas)|titolo=Io fui 'n su l'alto e 'n sul beato monte|from=113|delta=0}}
;Francesco Petrarca
{{Indice sommario|nome=Solo e pensoso i più deserti campi|titolo=Solo e pensoso i più deserti campi|from=114|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Erano i capei d'oro a l'aura sparsi (Lucas)|titolo=Erano i capei d'oro a l'aura sparsi|from=114|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Quel vago impallidir, che 'l dolce riso|titolo=Quel vago impallidir, che 'l dolce riso|from=115|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Chiare, fresche e dolci acque|titolo=Chiare, fresche e dolci acque|from=115|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Di pensier in pensier, di monte in monte (Lucas)|titolo=Di pensier in pensier, di monte in monte|from=117|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=In qual parte del cielo, in quale idea|titolo=In qual parte del cielo, in quale idea|from=120|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Chi vuol veder quantunque può Natura (Lucas)|titolo=Chi vuol veder quantunque può Natura|from=120|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Qual paura ho quando mi torna a mente (Lucas)|titolo=Qual paura ho quando mi torna a mente|from=121|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Solea lontana in sonno consolarme (Lucas)|titolo=Solea lontana in sonno consolarme|from=121|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Padre del ciel, dopo i perduti giorni (Lucas)|titolo=Padre del ciel, dopo i perduti giorni|from=122|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=La vita fugge, e non s'arresta un'ora|titolo=La vita fugge, e non s'arresta un'ora|from=122|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Nell'età sua più bella e più fiorita|titolo=Nell'età sua più bella e più fiorita|from=123|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Che debb'io far? Che mi consigli, Amore? (Lucas)|titolo=Che debb'io far? Che mi consigli, Amore?|from=123|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Se lamentar augelli, o verdi fronde (Lucas)|titolo=Se lamentar augelli, o verdi fronde|from=126|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Gli occhi di ch'io parlai sì caldamente (Lucas)|titolo=Gli occhi di ch'io parlai sì caldamente|from=126|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Quand'io mi volgo indietro a mirar gli anni (Lucas)|titolo=Quand'io mi volgo indietro a mirar gli anni|from=127|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Levommi il mio pensier in parte ov'era (Lucas)|titolo=Levommi il mio pensier in parte ov'era|from=127|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Zefiro torna, e 'l bel tempo rimena (Lucas)|titolo=Zefiro torna, e 'l bel tempo rimena|from=128|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Ite, rime dolenti, al duro sasso (Lucas)|titolo=Ite, rime dolenti, al duro sasso|from=128|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Li angeli eletti e l'anime beate (Lucas)|titolo=Li angeli eletti e l'anime beate|from=129|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=E' mi par d'or in ora udire il messo|titolo=E' mi par d'or in ora udire il messo|from=129|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Quando il soave mio fido conforto (Lucas)|titolo=Quando il soave mio fido conforto|from=130|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Vago augelletto, che cantando vai (Lucas)|titolo=Vago augelletto, che cantando vai|from=132|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=I' vo piangendo i miei passati tempi (Lucas)|titolo=I' vo piangendo i miei passati tempi|from=133|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Spirto gentil, che quelle membra reggi (Lucas)|titolo=Spirto gentil, che quelle membra reggi|from=133|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Italia mia, benchè 'l parlar sia indarno (Lucas)|titolo=Italia mia, benchè 'l parlar sia indarno|from=137|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Vergine bella, che di sol vestita (Lucas)|titolo=Vergine bella, che di sol vestita|from=140|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Trionfo della Morte (Lucas)|titolo=Trionfo della Morte|from=145|delta=0}}
;Fazio degli Uberti
{{Indice sommario|nome=Io guardo fra l'erbette e per li prati|titolo=Io guardo fra l'erbette e per li prati|from=156|delta=0}}
;Giovanni Boccaccio
{{Indice sommario|nome=Io mi son giovinetta, e volentieri (Lucas)|titolo=Io mi son giovinetta, e volentieri|from=159|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Dante Alighieri son, Minerva oscura|titolo=Dante Alighieri son, Minerva oscura|from=160|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Non treccia d'oro, non d'occhi vaghezza (Lucas)|titolo=Non treccia d'oro, non d'occhi vaghezza|from=160|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=O regina degli angioli, o Maria (Lucas)|titolo=O regina degli angioli, o Maria|from=161|delta=0}}
;Franco Sacchetti
{{Indice sommario|nome=Innamorato pruno (Lucas)|titolo=Innamorato pruno|from=161|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=O vaghe montanine pasturelle (Lucas)|titolo=O vaghe montanine pasturelle|from=162|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Passando con pensier per un boschetto (Lucas)|titolo=Passando con pensier per un boschetto|from=163|delta=0}}
;Ignoto
{{Indice sommario|nome=Deh! Lassa mi, tapina sagurata|titolo=Deh! Lassa mi, tapina sagurata|from=164|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Era tutta soletta|titolo=Era tutta soletta|from=165|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Piacessi a Dio che e' non fosse mai nata!|titolo=Piacessi a Dio che e' non fosse mai nata!|from=167|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Cantando un giorno in voce umile e lieve|titolo=Cantando un giorno in voce umile e lieve|from=167|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Mamma, il bel lusignolo|titolo=Mamma, il bel lusignolo|from=169|delta=0}}
;Leonardo Giustiniani
{{Indice sommario|nome=Sia benedetto il giorno che nascesti|titolo=Sia benedetto il giorno che nascesti|from=170|delta=0}}
;Andrea del Basso
{{Indice sommario|nome=Ressurga da la Tomba avara, et lorda|titolo=Ressurga da la Tomba avara, et lorda|from=171|delta=0}}
;Matteo Maria Boiardo
{{Indice sommario|nome=Il canto de li augéi di frunda in frunda|titolo=Il canto de li augéi di frunda in frunda|from=171|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Cantate meco, innamorati augelli|titolo=Cantate meco, innamorati augelli|from=175|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Chi tolle il canto e penne al vago augello|titolo=Chi tolle il canto e penne al vago augello|from=176|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Datemi a piena mano e rose e gigli|titolo=Datemi a piena mano e rose e gigli|from=176|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Già vidi uscir dall'onde una mattina|titolo=Già vidi uscir dall'onde una mattina|from=177|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Chi non ha visto ancora il gentil viso|titolo=Chi non ha visto ancora il gentil viso|from=177|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Ligiadro veroncello, ove è colei|titolo=Ligiadro veroncello, ove è colei|from=178|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Fior scoloriti e palide viole|titolo=Fior scoloriti e palide viole|from=178|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Io vidi quel bel viso impalidire|titolo=Io vidi quel bel viso impalidire|from=179|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Fûr per bon tempo meco in compagnia|titolo=Fûr per bon tempo meco in compagnia|from=179|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Ove son giti i miei dolci pensieri (Lucas)|titolo=Ove son giti i miei dolci pensieri|from=180|delta=0}}
;Pandolfo Collenuccio
{{Indice sommario|nome=Qual peregrin nel vago errore stanco (Lucas)|titolo=Qual peregrin nel vago errore stanco|from=180|delta=0}}
;Lorenzo de' Medici
{{Indice sommario|nome=Vidi Madonna sopra un fresco rio (Lucas)|titolo=Vidi Madonna sopra un fresco rio|from=184|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Dolci pensier, non vi partite ancora (Lucas)|titolo=Dolci pensier, non vi partite ancora|from=185|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Quanto sia vana ogni speranza nostra (Lucas)|titolo=Quanto sia vana ogni speranza nostra|from=185|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Lascia l'isola tua tanto diletta (Lucas)|titolo=Lascia l'isola tua tanto diletta|from=186|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=O man mia soavissima e decora (Lucas)|titolo=O man mia soavissima e decora|from=186|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Belle, fresche e purpuree viole (Lucas)|titolo=Belle, fresche e purpuree viole|from=187|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Non di verdi giardini ornati e colti|titolo=Non di verdi giardini ornati e colti|from=187|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=O bella violetta, tu se' nata (Lucas)|titolo=O bella violetta, tu se' nata|from=188|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Cerchi chi vuol la pompa e gli altri onor (Lucas)|titolo=Cerchi chi vuol la pompa e gli altri onor|from=188|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=O sonno placidissimo, omai vieni (Lucas)|titolo=O sonno placidissimo, omai vieni|from=189|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Chi non è innamorato (Lucas)|titolo=Chi non è innamorato|from=189|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Donne belle, i' ho cercato (Lucas)|titolo=Donne belle, i' ho cercato|from=190|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Quant'è bella giovinezza (Lucas)|titolo=Quant'è bella giovinezza|from=191|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Canto delle Fanciulle e delle Cicale|titolo=Canto delle Fanciulle e delle Cicale|from=193|delta=0}}
;Angiolo Poliziano
{{Indice sommario|nome=Ben venga maggio (Lucas)|titolo=Ben venga maggio|from=195|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=La non vuol esser più mia|titolo=La non vuol esser più mia|from=196|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=I' non mi vo' scusar s'i' seguo Amore|titolo=I' non mi vo' scusar s'i' seguo Amore|from=197|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=I' mi trovai, fanciulle, un bel mattino (Lucas)|titolo=I' mi trovai, fanciulle, un bel mattino|from=198|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Benedetto sie 'l giorno e l'ora e 'l punto|titolo=Benedetto sie 'l giorno e l'ora e 'l punto|from=199|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=I' mi trovai un dì tutto soletto|titolo=I' mi trovai un dì tutto soletto|from=200|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Donne, di nuovo el mio cor s'è smarrito|titolo=Donne, di nuovo el mio cor s'è smarrito|from=201|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Canti ogn'un, ch'io canterò|titolo=Canti ogn'un, ch'io canterò|from=202|delta=0}}
;Ignoto
{{Indice sommario|nome=La mi tenne la staffa|titolo=La mi tenne la staffa|from=203|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Che bella vita ha al mondo un villanello|titolo=Che bella vita ha al mondo un villanello|from=204|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Deh! lasso, quanto dolorosamente|titolo=Deh! lasso, quanto dolorosamente|from=204|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Figlio dormi, dormi figlio|titolo=Figlio dormi, dormi figlio|from=205|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Se io potessi far, fanciulla bella|titolo=Se io potessi far, fanciulla bella|from=205|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=La pastorella si leva per tempo|titolo=La pastorella si leva per tempo|from=206|delta=0}}
;Jacopo Sannazaro
{{Indice sommario|nome=Lamento in morte del pastore Androgéo|titolo=Lamento in morte del pastore Androgéo|from=207|delta=0}}
;Galeazzo di Tarsi
{{Indice sommario|nome=Già corsi l'Alpi gelide e canute|titolo=Già corsi l'Alpi gelide e canute|from=209|delta=0}}
;Niccolò Machiavelli
{{Indice sommario|nome=Chi sei tu, che non par donna mortale? (Lucas)|titolo=Chi sei tu, che non par donna mortale?|from=210|delta=0}}
;Pietro Bembo
{{Indice sommario|nome=Adunque m'hai tu pure in sul fiorire|titolo=Adunque m'hai tu pure in sul fiorire|from=211|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=O pria sì cara al Ciel del mondo parte|titolo=O pria sì cara al Ciel del mondo parte|from=211|delta=0}}
;Lodovico Ariosto
{{Indice sommario|nome=Madonna, siete bella, e bella tanto (Lucas)|titolo=Madonna, siete bella, e bella tanto|from=212|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Amor, da che ti piace|titolo=Amor, da che ti piace|from=212|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Filiberta di Savoia|titolo=Filiberta di Savoia|from=215|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Gentil città, che con felici auguri (Lucas)|titolo=Gentil città, che con felici auguri|from=219|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Come creder debb'io che tu in ciel oda (Lucas)|titolo=Come creder debb'io che tu in ciel oda|from=221|delta=0}}
;Michelangiolo Buonarroti
{{Indice sommario|nome=Non ha l'ottimo artista alcun concetto (Lucas)|titolo=Non ha l'ottimo artista alcun concetto|from=222|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Veggo co' bei vostri occhi un dolce lume|titolo=Veggo co' bei vostri occhi un dolce lume|from=222|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Dal ciel discese, e col mortal suo, poi (Lucas)|titolo=Dal ciel discese, e col mortal suo, poi|from=223|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Quanto dirne si de' non si può dire (Lucas)|titolo=Quanto dirne si de' non si può dire|from=223|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Se per mordace di molt'anni lima|titolo=Se per mordace di molt'anni lima|from=224|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Oimè, oimè, che pur pensando|titolo=Oimè, oimè, che pur pensando|from=224|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=S'è ver, che l'alma dal suo corpo sciolta|titolo=S'è ver, che l'alma dal suo corpo sciolta|from=225|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Caro m'è il sonno, e più l'esser di sasso (Lucas)|titolo=Caro m'è il sonno, e più l'esser di sasso|from=225|delta=0}}
;Baldassare Castiglione
{{Indice sommario|nome=Superbi colli, e voi, sacre ruine|titolo=Superbi colli, e voi, sacre ruine|from=226|delta=0}}
;Veronica Gambara
{{Indice sommario|nome=Vinca gli sdegni e l'odio vostro antico|titolo=Vinca gli sdegni e l'odio vostro antico|from=226|delta=0}}
;Francesco Maria Molza
{{Indice sommario|nome=La Ninfa Tiberina (Lucas)|titolo=La Ninfa Tiberina|from=227|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Alma città, che sovra i sette colli|titolo=Alma città, che sovra i sette colli|from=231|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Signor, ch'in verde e giovanetta etade|titolo=Signor, ch'in verde e giovanetta etade|from=232|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Vestiva i colli e le campagne intorno|titolo=Vestiva i colli e le campagne intorno|from=232|delta=0}}
;Vittoria Colonna
{{Indice sommario|nome=Quanti dolci pensieri, alti disiri (Lucas)|titolo=Quanti dolci pensieri, alti disiri|from=233|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Deh! potess'io veder per viva fede (Lucas)|titolo=Deh! potess'io veder per viva fede|from=233|delta=0}}
;Bernardo Tasso
{{Indice sommario|nome=O pastori felici|titolo=O pastori felici|from=234|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Poi che la parte men perfetta e bella|titolo=Poi che la parte men perfetta e bella|from=237|delta=0}}
;Luigi Alamanni
{{Indice sommario|nome=Io pur, la Dio mercè, rivolgo il passo|titolo=Io pur, la Dio mercè, rivolgo il passo|from=238|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Quanta invidia ti porto, amica Sena|titolo=Quanta invidia ti porto, amica Sena|from=238|delta=0}}
;Francesco Berni
{{Indice sommario|nome=Ser Cecco non può star senza la corte|titolo=Ser Cecco non può star senza la corte|from=239|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Il Papa non fa altro che mangiare|titolo=Il Papa non fa altro che mangiare|from=239|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Chiome d'argento fine, irte ed attorte|titolo=Chiome d'argento fine, irte ed attorte|from=240|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Cancheri e beccafichi magri arrosto|titolo=Cancheri e beccafichi magri arrosto|from=240|delta=0}}
;Giovanni Guidiccioni
{{Indice sommario|nome=Dal pigro e grave sonno, ove sepolta (Lucas)|titolo=Dal pigro e grave sonno, ove sepolta|from=241|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Questa, che tanti secoli già stese (Lucas)|titolo=Questa, che tanti secoli già stese|from=242|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Prega tu meco il ciel de la su' aita (Lucas)|titolo=Prega tu meco il ciel de la su' aita|from=242|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Degna nutrice de le chiare genti (Lucas)|titolo=Degna nutrice de le chiare genti|from=243|delta=0}}
;Anton Francesco Grazzini detto il Lasca
{{Indice sommario|nome=Com'hai tu tant'ardir, brutta bestiaccia|titolo=Com'hai tu tant'ardir, brutta bestiaccia|from=243|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Con meraviglia e con gran divozione|titolo=Con meraviglia e con gran divozione|from=245|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Giotto fu il primo che alla dipintura|titolo=Giotto fu il primo che alla dipintura|from=245|delta=0}}
;Giovanni Della Casa
{{Indice sommario|nome=Questa vita mortal, che 'n una o 'n due|titolo=Questa vita mortal, che 'n una o 'n due|from=247|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=O sonno, o della queta, umida, ombrosa|titolo=O sonno, o della queta, umida, ombrosa|from=248|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=O dolce selva solitaria, amica|titolo=O dolce selva solitaria, amica|from=248|delta=0}}
;Angelo Di Costanzo
{{Indice sommario|nome=Cigni felici, che le rive e l'acque (Lucas)|titolo=Cigni felici, che le rive e l'acque|from=249|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Quasi colomba immacolata e pura|titolo=Quasi colomba immacolata e pura|from=249|delta=0}}
;Annibal Caro
{{Indice sommario|nome=Venite a l'ombra de' gran gigli d'oro (Lucas)|titolo=Venite a l'ombra de' gran gigli d'oro|from=250|delta=0}}
;Bernardino Rota
{{Indice sommario|nome=In lieto e pien di riverenza aspetto (Lucas)|titolo=In lieto e pien di riverenza aspetto|from=254|delta=0}}
;Luigi Tansillo
{{Indice sommario|nome=Amor m'impenna l'ale, e tanto in alto|titolo=Amor m'impenna l'ale, e tanto in alto|from=254|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Poi che spiegat'ho l'ale al bel desio|titolo=Poi che spiegat'ho l'ale al bel desio|from=255|delta=0}}
;Gaspara Stampa
{{Indice sommario|nome=Chi vuol conoscer, donne, il mio signore (Lucas)|titolo=Chi vuol conoscer, donne, il mio signore|from=255|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Piangete, donne, e con voi pianga Amore (Lucas)|titolo=Piangete, donne, e con voi pianga Amore|from=256|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Deh lasciate, signor, le maggior cure (Lucas)|titolo=Deh lasciate, signor, le maggior cure|from=256|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Mesta e pentita de' miei gravi errori (Lucas)|titolo=Mesta e pentita de' miei gravi errori|from=257|delta=0}}
;Celio Magno
{{Indice sommario|nome=Da verde ramo in su fugace rio|titolo=Da verde ramo in su fugace rio|from=257|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Non fuggir, vago augello, affrena il volo|titolo=Non fuggir, vago augello, affrena il volo|from=258|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Me stesso piango, e de la propria morte|titolo=Me stesso piango, e de la propria morte|from=258|delta=0}}
;Giovan Battista Guarini
{{Indice sommario|nome=O bella età dell'oro|titolo=O bella età dell'oro|from=263|delta=0}}
;Torquato Tasso
{{Indice sommario|nome=Vaghe Ninfe del Po, Ninfe sorelle (Lucas)|titolo=Vaghe Ninfe del Po, Ninfe sorelle|from=265|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=O del grand'Appennino (Lucas)|titolo=O del grand'Appennino|from=268|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=O figlie di Renata|titolo=O figlie di Renata|from=270|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Amore alma è del mondo, Amore è mente (Lucas)|titolo=Amore alma è del mondo, Amore è mente|from=273|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Negli anni acerbi tuoi purpurea rosa|titolo=Negli anni acerbi tuoi purpurea rosa|from=274|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Qual rugiada o qual pianto (Lucas)|titolo=Qual rugiada o qual pianto|from=274|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Non è questo un morire|titolo=Non è questo un morire|from=275|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Tu parti, o rondinella, e poi ritorni (Lucas)|titolo=Tu parti, o rondinella, e poi ritorni|from=275|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Vecchio ed alato dio, nato col sole|titolo=Vecchio ed alato dio, nato col sole|from=276|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Fertil pianta che svelta è da radici|titolo=Fertil pianta che svelta è da radici|from=276|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Sposa regal, già la stagion ne viene|titolo=Sposa regal, già la stagion ne viene|from=277|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Scipio, o pietade è morta od è bandita|titolo=Scipio, o pietade è morta od è bandita|from=277|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Come nell'Ocean, se oscura e infesta|titolo=Come nell'Ocean, se oscura e infesta|from=278|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=L'arme e 'l duce cantai che per pietate|titolo=L'arme e 'l duce cantai che per pietate|from=278|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Quel che l'Europa col mirabil ponte|titolo=Quel che l'Europa col mirabil ponte|from=279|delta=0}}
;Gabriello Chiabrera
{{Indice sommario|nome=Quando a' suoi gioghi Italia alma traea (Lucas)|titolo=Quando a' suoi gioghi Italia alma traea|from=279|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Che a Spagna orgoglio e, colla man possente (Lucas)|titolo=Che a Spagna orgoglio e, colla man possente|from=280|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=I gran destrier, che tra le schiere armate (Lucas)|titolo=I gran destrier, che tra le schiere armate|from=280|delta=0}}
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{{Indice sommario|nome=Apertamente dice la gente (Lucas)|titolo=Apertamente dice la gente|from=282|delta=0}}
{{Indice sommario|nome=Corte, senti il nocchiero (Lucas)|titolo=Corte, senti il nocchiero|from=283|delta=0}}
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;Alessandro Tassoni
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;Giambattista Marino
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;Fulvio Testi
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;Francesco Redi
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;Carlo Maria Maggi
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;Francesco di Lemene
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;Benedetto Menzini
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;Pietro Metastasio
{{Indice sommario|nome=Grazie agl'inganni tuoi|titolo=Grazie agl'inganni tuoi|from=334|delta=0}}
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{{Indice sommario|nome=Diè un alto strido, gittò i fiori, e vôlta|titolo=Diè un alto strido, gittò i fiori, e vôlta|from=342|delta=0}}
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;Giuseppe Parini
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;Angelo Mazza
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;Jacopo Vittorelli
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;Vittorio Alfieri
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|Note=In questa opera, il curatore attribuisce la canzone [[O patria, degna di trionfal fama]] a Dante Alighieri.<br
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L’azione era stata immaginata, e vestita di bei versi, da un giovane che il Monti aveva “prediletto qual figlio” e che già dava grandi speranze di sè — {{AutoreCitato|Andrea Maffei|Andrea Maffei}}.
In quella sera memorabile, alla nostra Giuditta veniva presentata la seguente medaglia:
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::Mm. 34.
D/ — GIUDITTA PASTA – 1829
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L’azione era stata immaginata, e vestita di bei versi, da un giovane che il Monti aveva “prediletto qual figlio” e che già dava grandi speranze di sè — {{AutoreCitato|Andrea Maffei|Andrea Maffei}}.
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L’azione era stata immaginata, e vestita di bei versi, da un giovane che il Monti aveva “prediletto qual figlio” e che già dava grandi speranze di sè — {{AutoreCitato|Andrea Maffei|Andrea Maffei}}.
In quella sera memorabile, alla nostra Giuditta veniva presentata la seguente medaglia:
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|530|{{Sc|cencio poggi}}|}}</noinclude>{{AutoreCitato|Francesco Petrarca|Petrarca}}, d’{{AutoreCitato|Ludovico Ariosto|Ariosto}}, di {{AutoreCitato|Torquato Tasso|Tasso}}, di {{AutoreCitato|Vittorio Alfieri|Alfieri}}, di {{AutoreCitato|Pietro Metastasio|Metastasio}}, il busto di {{AutoreCitato|Vincenzo Monti|Monti}}. Un coro di Genii, nei quali erano simboleggiati l’''Estro'', l’''Immaginazione'' l’''Armonia'', la ''Poesia tragica'', la ''lirica'', e l’''epica'' piangono, afflitti dalla perdita del poeta; quindi scendono personificati il secolo decimottavo ed il decimonono a contendersi chi debba posare la corona di alloro sul capo di lui; ma mentre dura la gara, in più alta ed elevata sfera appare raggiante l’''Eternità'', che tolto ad essi di mano l’alloro “lo ripone riverente su quell’omerica fronte” . La Pasta, che sosteneva la parte dell’''Eternità'', in quell’atto solenne pareva che “traesse dall’alto un’ispirazione novella, tanta era la nobiltà del suo atteggiamento, sì grande l’espressione del suo sguardo, sì caratteristica la mossa del suo volto.”
L’azione era stata immaginata, e vestita di bei versi, da un giovane che il Monti aveva “prediletto qual figlio” e che già dava grandi speranze di sè — {{AutoreCitato|Andrea Maffei|Andrea Maffei}}.
In quella sera memorabile, alla nostra Giuditta veniva presentata la seguente medaglia:
[[File:Rivista italiana di numismatica 1889 p 557.png|center|350px]]
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::Mm. 34.
{{no rientro}}D/ — GIUDITTA PASTA – 1829
::Busto a sinistra.
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|530|{{Sc|cencio poggi}}|}}</noinclude>{{AutoreCitato|Francesco Petrarca|Petrarca}}, d’{{AutoreCitato|Ludovico Ariosto|Ariosto}}, di {{AutoreCitato|Torquato Tasso|Tasso}}, di {{AutoreCitato|Vittorio Alfieri|Alfieri}}, di {{AutoreCitato|Pietro Metastasio|Metastasio}}, il busto di {{AutoreCitato|Vincenzo Monti|Monti}}. Un coro di Genii, nei quali erano simboleggiati l’''Estro'', l’''Immaginazione'' l’''Armonia'', la ''Poesia tragica'', la ''lirica'', e l’''epica'' piangono, afflitti dalla perdita del poeta; quindi scendono personificati il secolo decimottavo ed il decimonono a contendersi chi debba posare la corona di alloro sul capo di lui; ma mentre dura la gara, in più alta ed elevata sfera appare raggiante l’''Eternità'', che tolto ad essi di mano l’alloro “lo ripone riverente su quell’omerica fronte” . La Pasta, che sosteneva la parte dell’''Eternità'', in quell’atto solenne pareva che “traesse dall’alto un’ispirazione novella, tanta era la nobiltà del suo atteggiamento, sì grande l’espressione del suo sguardo, sì caratteristica la mossa del suo volto.”
L’azione era stata immaginata, e vestita di bei versi, da un giovane che il Monti aveva “prediletto qual figlio” e che già dava grandi speranze di sè — {{AutoreCitato|Andrea Maffei|Andrea Maffei}}.
In quella sera memorabile, alla nostra Giuditta veniva presentata la seguente medaglia:
[[File:Rivista italiana di numismatica 1889 p 557.png|center|350px]]
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:Mm. 34.
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:Busto a sinistra.
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<noinclude><pagequality level="4" user="Luigi62" />{{RigaIntestazione||{{Sc|le medaglie di giuditta pasta}}|531}}
{{smaller block|f=90%|t=1|v=1}}</noinclude>
{{indentatura}}R/ — OVE — I PRIMI — CANTI SCIOLSE — OR — ITALA EVTERPE — CANTA DI — VINCENZO MONTI ― LE GLORIE ― E NE DIVINIZZA IL NOME – –––––––––– – NEL TEATRO FILODRAMMATICO ― IN MILANO — IL V DICEMBRE ― 1829.</div>
{{A destra|(''Br. dorato, Gab. Brera e Collez. Gnecchi;''<br/>''br., Collez. Comandini'').}}
</div>
Il busto della Pasta, raffigurato sulle due anzidette medaglie, si trova pure riprodotto in questo medaglioncino:
{{Centrato|[[File:Rivista italiana di numismatica 1889 p 558.png|350px]]}}
{{smaller block|f=90%|t=1|v=1}}
::Metallo giallo. Mm. 56.
Senza rovescio.
{{A destra|(''Collez. Ballarati e Collez. Comandini'').}}
</div>
Anche la medaglia che segue si riferisce alla medesima solennità sopra indicata, e fu presentata a nome dell’Accademia dei Filodrammatici, come ce lo dice<noinclude>
<references/></noinclude>
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Pagina:Rivista italiana di numismatica 1889.djvu/559
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|532|{{Sc|cencio poggi}}|}}</noinclude>la scritta e come ce lo confermano le due teste di Alfieri e Goldoni, che ornano anche oggi le medaglie colle quali quella fiorente Società onora gli artisti.
Due medaglie per una sola circostanza, come ognuno vede! Non parvero allora soverchie; bensì fu notato che in quella memoranda serata l’Accademia derogò ad una inveterata consuetudine, che, cioè, calato il sipario al finire dello spettacolo non più si rialzava: per ben tre volte, dinanzi agl’insistenti applausi del pubblico, il sipario fu levato per acclamare l’''itala Euterpe''.
{{smaller block|f=90%|t=1|v=1}}
:Br. Mm. 47.
D/ — GOLDONI ― ALFIERI.
:Teste accollate, a sinistra, e sotto: {{Sc|l. manfredini f.}}
{{indentatura}}R/ — Nel campo, in corona d’alloro: A — GIUDITTA PASTA — ATTRICE CANTANTE — V DICEMBRE MDCCCXXIX. In giro: ACCADEMIA DE’ FILODRAMMATICI DI MILANO.</div>
{{A destra|(''Civico Museo di Como'').}}
</div>
Dopo le rappresentazioni al Carcano, dopo i trionfi di Como, passò Giuditta a Bologna per la stagione di autunno (dai primi dell’ottobre alla fine di novembre) a quel Teatro Comunale. Quivi si ripeterono gli entusiasmi consueti, sebbene non le mancassero critiche per la voce talvolta ineguale: tuttavia si riconobbe il ''magistero'' nell’arte ''del canto'' della nostra diva. Questo giudicio vollero confermare i soci del Casino di Bologna presentando alla Pasta la medaglia che qui descriviamo. Come le veniva confermata la palma nell'''arte del gesto'' sulla Pallerini, la quale su quelle stesse scene in quei giorni aveva dato<noinclude>
<references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|532|{{Sc|cencio poggi}}|}}</noinclude>la scritta e come ce lo confermano le due teste di Alfieri e Goldoni, che ornano anche oggi le medaglie colle quali quella fiorente Società onora gli artisti.
Due medaglie per una sola circostanza, come ognuno vede! Non parvero allora soverchie; bensì fu notato che in quella memoranda serata l’Accademia derogò ad una inveterata consuetudine, che, cioè, calato il sipario al finire dello spettacolo non più si rialzava: per ben tre volte, dinanzi agl’insistenti applausi del pubblico, il sipario fu levato per acclamare l’''itala Euterpe''.
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:Br. Mm. 47.
{{no rientro}}D/ — GOLDONI ― ALFIERI.
:Teste accollate, a sinistra, e sotto: {{Sc|l. manfredini f.}}
{{indentatura}}R/ — Nel campo, in corona d’alloro: A — GIUDITTA PASTA — ATTRICE CANTANTE — V DICEMBRE MDCCCXXIX. In giro: ACCADEMIA DE’ FILODRAMMATICI DI MILANO.</div>
{{A destra|(''Civico Museo di Como'').}}
</div>
Dopo le rappresentazioni al Carcano, dopo i trionfi di Como, passò Giuditta a Bologna per la stagione di autunno (dai primi dell’ottobre alla fine di novembre) a quel Teatro Comunale. Quivi si ripeterono gli entusiasmi consueti, sebbene non le mancassero critiche per la voce talvolta ineguale: tuttavia si riconobbe il ''magistero'' nell’arte ''del canto'' della nostra diva. Questo giudicio vollero confermare i soci del Casino di Bologna presentando alla Pasta la medaglia che qui descriviamo. Come le veniva confermata la palma nell'''arte del gesto'' sulla Pallerini, la quale su quelle stesse scene in quei giorni aveva dato<noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|154|{{sc|poesie}}|}}</noinclude><section begin="s1" />{{Ct|t=2|v=1|f=120%|XXIX}}
{{Ct|t=1|v=1|LODA COSMO MEDICI}}
{{Ct|t=1|v=2|f=80%|PRINCIPE DI TOSCANA.}}
<poem>
Nocchier, che a merce peregrina intento,
Da’ più riposti porti il legno slega
Nel mar solcando, da principio piega
{{R|4}}I remi, e percuotendo il fa d’argento;
Indi per l’alto al rinfrescar del vento
Dell’ampie vele nulla parte nega,
Ed allor così ratto il volo ei spiega,
{{R|8}}Che de’ più ratti augelli il volo è lento:
Tale il gran Cosmo, che novello ancora,
Ma glorïoso pellegrin del Mondo,
{{R|11}}Orna del primo tempo i dì soavi,
Varcherà forte, e più felice ognora
Del vero onor per l’Oceän profondo,
{{R|14}}Ove Tifi sì grandi apparver gli Avi.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{Ct|t=2|v=1|f=120%|XXX}}
{{Ct|t=1|v=2|SEPOLCRO D’{{Wl|Q312903|ALESSANDRO FARNESE}}.}}
<poem>
Tu, che sull’ali, dispregiando il suolo,
Varchi reïna dell’alata schiera
Nell’alto a vagheggiar l’eterna sfera,
{{R|4}}De’ tuoi grand’occhi privilegio solo:
Ed or, che per lo ciel dispieghi il volo,
Degli austriaci re gran messaggiera;
Rifiuti il pregio, onde ti fero altera
{{R|8}}I finti Dei sul favoloso Polo:
Della tomba real sull’aureo sasso
Perchè sì forte il duro rostro imprimi,
{{R|11}}Che a riguardarti hai di scolpir sembianza?
Scrivo, che quanto nel volar trapasso
Ogni altro augello, i Cavalier sublimi
{{R|14}}Cotanto in arme il gran Farnese avanza.
</poem><section end="s2" />
<section begin="s3" />{{Ct|t=2|v=1|f=120%|XXXI}}
{{Ct|t=1|v=1|f=80%|IN MORTE DEL DUCA}}
{{Ct|t=1|v=1|FRANCESCO DI GUISA}}
{{Ct|t=1|v=2|lh=1.5|''Seniore.''}}
<poem>
Aura, che vaga per lo ciel Francese
Del buon Duce di Guisa erri pietosa,
Serbando in sen la cenere famosa,
{{R|4}}Che raccogliesti dalle fiamme accese,
Alzati a volo, e per ciascun paese,
Pur come vuoi, batti le piume, o posa;
Che a lei sarà, quasi a celeste cosa,
{{R|8}}Qualunque terra d’ogni onor cortese:
Solo infra l'Alpi, e là del Reno ai lidi
Non appressar le scellerate genti
{{R|11}}Con empia voglia al Vaticano avverse;
Perchè ivi freschi ancor suonano i gridi
Dell’adirate vedove dolenti,
{{R|14}}Che l’alta spada tutte a brun coperse.
</poem><section end="s3" />
<section begin="s4" />{{Ct|t=2|v=1|f=120%|XXXI}}
{{Ct|t=1|v=1|A COSMO MEDICI}}
{{Ct|t=1|v=2|f=80%|PRINCIPE DI TOSCANA}}
<poem>
Già sorse in Cosmo, e del famoso Arpino
Men l’alma toga, che la sua lampeggia;
Sorsene un altro, alla cui nobil reggia
{{R|4}}Non s’agguaglia in virtù scettro Latino:
Or se dal caro nome alto destino
Vuol, che più sempre onor sperar si deggia,
Questo, ch’infante sul gran nido aleggia
{{R|8}}A qual poserà meta unqua il cammino?
Domerà il mar che sotto Borea frange,
Del Nilo incerto farà noto il fonte
{{R|11}}Là ’ve d’ogni mortal l’industria langue.
Calcherà l’Indo, porrà ceppi al Gange,
E farà franco di Sïonne il monte,
{{R|14}}Pur come vuol de’ suoi Loreni il sangue.
</poem><section end="s4" />
<section begin="s5" />{{Ct|t=2|v=1|f=120%|XXXIII}}
{{Ct|t=1|v=2|f=80%|AL MEDESIMO}}
<poem>
Se pur giammai, qual chi sè stesso accende
Per grande esempio, a gli Avi tuoi ripensi,
Vedrai fra’ lampi di virtude accensi
{{R|4}}Cosmo; qual Sol, che in Orïente ascende,
L’alto Nipote, che d’onor contende
Con lui vedrai, che alla stess’arte attiensi:
Vedrai, che a duo Pastor tributi immensi
{{R|8}}Di gloria il Tebro incomparabil rende:
Tonò Giovanni in guerreggiar non stanco,
Erse Cosmo fulgor d’incliti rai,
{{R|11}}Francesco i nembi dell’invidia scherne.
Ma non Eroe, che ti percuota il fianco,
Più che il Gran Ferdinando unqua vedrai,
{{R|14}}Per ampio corso delle mete eterne.
</poem><section end="s5" />
<section begin="s6" />{{Ct|t=2|v=1|f=120%|XXXIV}}
{{Ct|t=1|v=1|PER LI PRINCIPI DI SAVOJA}}
{{Ct|t=1|v=2|lh=1.5|''Che navigavano alla corte di Spagna.''}}
<poem>
Mentre d’Italia co’ più nobil pegni
Argo sen va d’ostri cospersa, e d’ori,
Sollecito Nettun placa i furori,
{{R|4}}E l’onde queta negl’instabil regni:
E mentre Galatea fra’ regii legni
A’ squamosi Triton saetta i cori,
E par che vaga di più glorie Dori
{{R|8}}A’ gran Numi del mare ardere insegni,
I pargoletti Eroi Tetide mira,
Ed ha presente la stagion, che armati
{{R|11}}Scorno faran del suo Pelide all’ira.
Ben sì fatti pensier non le son grati,
Ma a suo malgrado a sì pensar la tira
{{R|14}}L’incomparabil sangue, onde son nati.
</poem><section end="s6" /><noinclude>
<references/></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{sc|del chiabrera}}|155}}</noinclude><section begin="s1" />{{Ct|t=2|v=1|f=120%|XXXV}}
{{Ct|t=1|v=2|f=80%|PEL LO MEDESIMO SOGGETTO.}}
<poem>
O che sotto l’Aurora a’ gioghi alteri
Destini incatenar gl’Indi remoti,
O domar sotto Borea i regni ignoti,
{{R|4}}Cui non appressa Febo unqua i destrieri,
Ben puoi Monarca de’ famosi Iberi,
Che il Mondo acqueti pur col cenno, e scuoti.
Ben puoi, nel rimirar gli alti Nipoti,
{{R|8}}Giunger certa speranza a i gran pensieri;
Che mentre all’Universo in riva al Beti
Leggi prescrivi, e ciò che Astrea n’impone,
{{R|11}}Con esempio celeste, in sen riserbi;
Essi del tuo voler gli almi decreti,
Con fulgid’asta su dorato arcione,
{{R|14}}Faran pronti inchinar da’ più superbi.
</poem><section end="s1" />
<section begin="s2" />{{Ct|t=2|v=1|f=120%|XXXVI}}
{{Ct|t=1|v=1|A CARLO EMMANUELE}}
{{Ct|t=1|v=1|f=80%|DUCA DI SAVOJA}}
{{Ct|t=1|v=2|lh=1.5|''Quando quietossi co’ Genevrini.''}}
<poem>
Se lenta il mostro, che di spuma inferna
Gebenna attosca, la tua destra ancide,
Sicchè egli or langue taciturno, or stride,
{{R|4}}E gli spaventi, e le speranze alterna,
Meraviglia non sia, gli antri di Lerna
Con vario assalto soggiogava Alcide,
E con non breve lutta Africa il vide
{{R|8}}Vincer dell’aspro Anteo l’arte materna:
Ben se pronto movesse a farne strazio,
Di non tarda vittoria il tuo cor vago,
{{R|11}}La primier’Alba il mirerebbe spento:
Or pace non gli dai, ma gli dai spazio,
Che a’ tuoi scettri s’inchini, o che presago
{{R|14}}Del suo certo perir cresca il tormento.
</poem><section end="s2" />
<section begin="s3" />{{Ct|t=2|v=1|f=120%|XXVII}}
{{Ct|t=1|v=1|f=80%|PER LO PARCO ORDINATO}}
{{Ct|t=1|v=1|DA CARLO EMMANUELE}}
{{Ct|t=1|v=2|f=80%|DUCA DI SAVOJA.}}
<poem>
Poichè a nemico piè l’Alpi nevose
Chiuse Carlo, d’Italia almo riparo,
E non mai stanco in faticoso acciaro,
{{R|4}}Con magnanimo cor l’armi depose,
A diporto di lui, foreste ombrose
Vaghe Napee lungo la Dora alzaro,
Ove s’Eto, e Piroo l’aure infiammaro,
{{R|8}}April rinverda le campagne erbose.
Fama per queste nuove a scherno prende
L’antiche Tempe, e del famoso Atlante
{{R|11}}L’alme ricchezze il Peregrin qui scorge,
Ma svegliato dragon non le difende;
Anzi cortese allo straniero errante,
{{R|14}}Con larga destra il grande Eroe le porge.
</poem><section end="s3" />
<section begin="s4" />{{Ct|t=2|v=1|f=120%|XXXVIII}}
{{Ct|t=1|v=2|f=80%|PER LO MEDESIMO SOGGETTO.}}
<poem>
Drïadi ombrose, alla cui nobil cura
L’orror commise della selva amica
Carlo, tra le cui piante alla fatica
{{R|4}}De’ più gravi pensier talor si fura:
Euro invitate a contemplar l’arsura
Coll’aure, che nel grembo ei si nutrica;
Ed Austro allor, che la campagna aprica
{{R|8}}Borea col gel de’ freddi spirti indura:
Ma perchè rio furor d’alta tempesta
Tronco non svella, o di saetta accesa
{{R|11}}Non sia rimbombo a minacciarla ardito;
Basta Carlo scolpir per la foresta,
Ch’ella fia d’ogni oltraggio indi difesa:
{{R|14}}Tanto è l’eccelso nome in ciel gradito.
</poem><section end="s4" />
<section begin="s5" />{{Ct|t=2|v=1|f=120%|XXXIX}}
{{Ct|t=1|v=2|f=80%|PER LO MEDESIMO SOGGETTO.}}
<poem>
Se dentro l’ombra delle regie fronde,
Che per l’industre man folta si stende,
Pari a quella giammai belva discende,
{{R|4}}Che d’Erimanto sbigottì le sponde:
O pur, se a quella, che le selve e l’onde,
Col nome ancor, di Calidonia offende,
Altra sembiante dure terga orrende
{{R|8}}Vi porta, o zanne di gran spuma immonde,
Destre, di cui miglior Grecia non vide,
Sollecite a placar l’ombroso chiostro,
{{R|11}}Ameranno archi sanguinosi e rei:
E quasi Meleagro, e quasi Alcide,
Carlo il gran teschio appenderà del mostro,
{{R|14}}Che sa di più gran spoglie alzar trofei.
</poem><section end="s5" />
<section begin="s6" />{{Ct|t=2|v=1|f=120%|XL}}
{{Ct|t=1|v=1|LODA CARLO EMMANUELE}}
{{Ct|t=1|v=2|f=80%|DUCA DI SAVOJA.}}
<poem>
Del magnanimo Carlo i primier anni
Crescea tra i vezzi di real dolcezza
Materno amor; quando a’ guerrieri affanni
{{R|4}}Scelselo Marte, e gli spirò fortezza
In guisa tal, che dove Borea i vanni
Torpido spiega, e le foreste spezza,
E, dove il Mondo a grave ardor condanni
{{R|8}}Febo dall’alto, non domollo asprezza
Di ria stagion sotto ferrato usbergo;
Ma su Durenza dagli Altar rispinse
{{R|11}}Con intrepida man fuochi fumanti;
E Gebenna infestò, degli empi albergo;
E sull’Alpi d’Italia il varco vinse:
{{R|14}}Materia eccelsa d’Ippocrene a i canti.
</poem><section end="s6" /><noinclude>
<references/></noinclude>
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Sonetti romaneschi/Nomi propri e cose notabili di tutti i Sonetti
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Porto il SAL a SAL 100%
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="prec"/>../<section end="prec"/>
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</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=100%|data=18 giugno 2025|arg=Da definire}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=|prec=../|succ=../Glossario-indice}}
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|||}}</noinclude>{{Ct|f=120%|L=3px|w=10px|'''APPENDICE AL TOMO PRIMO'''}}
{{Centrato|___________}}
Varianti della prima Cantica<ref>Vedi l’avviso ai Lettori, Tomo II, p. {{Sc|vii}}.</ref> estratte dal Codice Antaldino: questo Codice manca dei due primi Canti, e del terzo fino a tutto il verso 60, e dell’ultimo verso del Paradiso ({{Sc|Batines}}, ''Bibliografia Dantesca II, p. 215. Catalogue of the extraordinary Collection of splendid Manuscripts formed by'' M. G. {{Sc|Libri}}. ''London, 1859, p. 72'').
{{colonna}}
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| colspan=2 {{cs|C}} | INFERNO. {{Sc|[[Commedia (Buti)/Inferno/Canto III|Canto III]].}}
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|-
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|-
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Dr Zimbu
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{{Centrato|___________}}
Varianti della prima Cantica<ref>Vedi l’avviso ai Lettori, Tomo II, p. {{Sc|vii}}.</ref> estratte dal Codice Antaldino: questo Codice manca dei due primi Canti, e del terzo fino a tutto il verso 60, e dell’ultimo verso del Paradiso ({{Sc|Batines}}, ''Bibliografia Dantesca II, p. 215. Catalogue of the extraordinary Collection of splendid Manuscripts formed by'' M. G. {{Sc|Libri}}. ''London, 1859, p. 72'').
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<noinclude><pagequality level="4" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione|92|REVISIONE DEL CATALOGO.|}}</noinclude>Beigh, che cominciò ad esser noto l’anno 481 dell’egira, ossia 1437 circa dell’êra nostra. Veramente, prima d’{{AutoreCitato|Ipparco di Nicea|Ipparco}}, l’antichità aveva avuto l’idea di così fatti lavori, come si scorge dai cataloghi di {{Wl|Q253458|Aristillo}} e di {{Wl|Q550477|Timocari}}; ma la scienza non aveva fatto che passi elementari ed incerti; nè i posteriori messi in luce si potrebbero considerare come imprese di gran rilievo e significative. Dopo quello di {{AutoreCitato|Uluğ Bek|Ulugh Beigh}}, il Piazzi continua a notare i cataloghi del {{Wl|Q696040|Langravio di Assia}} (1593) e di {{AutoreCitato|Tycho Brahe|Ticone}} (1600), riuniti in uno dal {{AutoreCitato|John Flamsteed|Flamsteed}}; e quello del {{AutoreCitato|Giovanni Battista Riccioli|Ricciolio}} (1701), di {{AutoreCitato|Johannes Hevelius|Evelio}} (1660) e di Flamsteed medesimo, che eccitò a’ suoi tempi un’ammirazione straordinaria, acquistandosi fama degna di lui. E dappoi sono indicati gli altri di {{AutoreCitato|Nicolas Louis de Lacaille|De la Caille}}, di {{AutoreCitato|Tobias Mayer|Tobia Mayer}}, di {{AutoreCitato|James Bradley|Bradley}}, di {{AutoreCitato|Nevil Maskelyne|Maskelyne}}, di {{Wl|Q3081739|Wollanston}} e de’ più recenti. Il Valtellinese quindi, esposto il calcolo tenuto nella precessione degli equinozi, quello di ascensione retta e di declinazione, fissa l’epoca del catalogo, tratta dell’apparente grandezza delle stelle, facendo il paragone con gli altri cataloghi, ne pone sottocchio l’ordine e la disposizione, per finire poi con l’esame degli strumenti usati, come fu detto.
Quale progresso, pertanto, da Ipparco a Piazzi! Se {{AutoreCitato|Gaio Plinio Secondo|Plinio}}, parlando dei lavori del primo, aveva ampollosamente scritto: ''Ausus rem etiam Dei improbam:'' i moderni, più severi e più saggi, potrebbero affermare che il Piazzi ebbe veramente fissato l’epoca di progresso dell’astronomia contemporanea.
Il moto è vita e legge dell’universo!<noinclude>
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<poem> Or d’uno sguardo la potenza sola
I recessi del cuore ha penetrato
E il gusto amaro mi ritorna in gola...</poem>
Malgrado il suo stratagemma, egli temeva sempre che l’allusione fosse afferrata; ma finì col rassicurarsi completamente. Giulio di Verdara gli aveva risparmiate le sue osservazioni, e la contessa pareva tanto caduta nell’inganno, che lo aveva cortesemente rimproverato di non avergli dato dei versi originali. Anche la signorina di Charmory li aveva letti; ma nulla faceva sospettare ch’ella avesse afferrato il vero senso di quelle parole. Il suo spirito sembrava sempre assente dalla circostante realtà; e, quanto ai suoi rapporti con Ermanno Raeli, Massimiliana non cercava nè sfuggiva la sua conversazione; quando s’impegnava, questa non era nè brillante nè varia; non verteva su fatti, ma sopra idee. Nella eleganza mondana d’un salotto alla moda, la giovane straniera metteva ancora un contrasto; la sua grazia pareva austera nella futilità dell’ambiente, ed ella era<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Lagrande" />{{RigaIntestazione||{{Sc|ermanno raeli.}}|101|riga=si}}</noinclude>come un poco isolata da tutti. In questa specie di impenetrabilità, Ermanno aveva finito per fondare un pericoloso sofisma. Se egli era per la signorina di Charmory un indifferente, una conoscenza come tutte le altre, che ragione di temere avrebbe egli avuta?.. Egli non si diceva che quell’indifferenza ora considerata compiacentemente, avrebbe potuto presto o tardi formare nel suo intimo un soggetto di disperazione; che tutti i suoi voti sarebbero stati perchè si dissipasse; egli non voleva pensare all’avvenire; non domandava altro che l’estasi di quei giorni durasse. La voce profonda diceva di troncare sul nascere ogni speranza, di sottrarsi ad ogni lusinga; e talvolta egli si chiudeva per qualche giorno nella sua solitudine, cercava di riprendere le occupazioni di un tempo; ma tutto gli pareva ora inutile e vuoto. Con uno di quei rapidi voltafaccia così naturali in lui, non gli sembrava più possibile di vivere se non nell’intimità di altri esseri; ed era un affetto fraterno che lo aveva legato ai Verdara, come se fra essi<noinclude><references/></noinclude>
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fin qui. Il mio padrone è così tranquillo che la bestia s’avvicinò a lui; quando vede me, invece, scappa come il vento: ha ragione, del resto; se posso la prendo viva e la vendo a qualche cacciatore. Ma ecco il mio padrone....
Baldassare Mulas si avanzava attraverso la radura verde, col cappuccio in testa e una gran barba bianca, piccolo come un nano dei boschi. Al suo richiamo le belle vacche grasse e i giovenchi rossi ancora selvatici s’avvicinavano mansueti, lasciandosi palpare i fianchi e aprire la bocca, e il cane terribile scodinzolava come se nel mercante riconoscesse un amico.
Il contratto però non si potè concludere. Sebbene Malafazza il servo, un ragazzaccio sporco e nero come un beduino, avesse dipinto il suo padrone come uno stupido, questi dimostrò di saper fare i propri affari non smuovendosi dai prezzi alti dapprima domandati; e il mercante dovette andarsene a mani vuote.
Il servo, che tornava come ogni sera in paese, lo accompagnò per un tratto e da lontano il padrone li vide a gesticolare ed a ridere: forse si beffavano di lui; ma a lui oramai non importava più nulla dei giudizî del prossimo. Rimasto solo ritornò verso la capanna, depose una ciotola di latte fra l’erba della radura, e seduto su una pietra si mise a ritagliare una pelle di martora.
Tutt’intorno per la vasta radura verde della<noinclude></noinclude>
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nuova erba di autunno era una pace biblica: il sole cadeva roseo sopra la linea violetta dell’altipiano del Goceano, la luna saliva rosea dai boschi violetti della terra di Nuoro. L’armento pascolava tranquillo, e il pelo delle giovenche luceva al tramonto come tinto di rosso; il silenzio era tale che se qualche voce lontana vibrava pareva uscisse di sotterra. Un uomo dall’aspetto nobile, vestito di fustagno, ma con la berretta sarda, passò davanti alla capanne guidando due buoi rossicci che trainavano l’antico aratro dal vomero argenteo rivolto in su. Era un nobile povero che non sdegnava di arare e seminare la terra. Senza fermarsi salutò il vecchio Baldassare.
— Ebbè, l’hai veduta oggi la tua innamorata?
— Ancora è presto: se non ha fame non s’avvicina, quella diavoletta.
— Che fai con quella pelle?
— Un legaccio per le scarpe. Ho scoperto che la pelle di martora è più resistente di quella del cane.
— Prende più pioggia, guarda un po’! Bè, statti con Dio.
— E tu va con Maria.
Sparito l’uomo col suo aratro lucente come una croce d’argento, tutto fu di nuovo silenzio; ma a misura che il sole calava, il vecchio guardava un po’ inquieto verso la linea di macchie in fondo alla radura, e infine smise la sua faccenda e rimase immobile. Le vacche si ritiravano nelle mandrie, vol-<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|226|{{Sc|la cerbiatta}}|riga=si}}</noinclude>gendosi prima come a guardare il sole sospeso sulla linea dell’orizzonte: vapori rossi e azzurri salivano, e tutte le cose, leggermente velate, avevano come un palpito di tristezza: i fili d’erba che si movevan pur senza vento davan l’idea di palpebre che si sbattono su occhi pronti a piangere.
Il vecchio guardava sempre le macchie di aliterno in fondo alla radura. Era verso quell’ora che la cerbiatta s’avvicinava alla capanna. Il primo giorno egli l’aveva veduta balzar fuori dalle macchie spaventata, come inseguita dal cacciatore: s’era fermata un attimo a guardarsi intorno coi grandi occhi dolci e castanei come quelli di una fanciulla, poi era sparita di nuovo, rapida e silenziosa, attraversando come di volo la radura. Era bionda, con le zampe che parevan di legno levigato, le corna grigie, delicate come ramicelli di asfodelo secco.
Il secondo giorno la sosta fu appena più lunga. La cerbiatta vide il vecchio, lo guardò e fuggì. Quello sguardo, che aveva qualcosa di umano, supplichevole, tenero e diffidente nello stesso tempo, egli non lo dimenticò mai. Di notte sognava la cerbiatta che fuggiva attraverso la radura: egli la inseguiva, riusciva a prenderla per le zampe posteriori e la teneva palpitante e timida, fra le sue braccia. Neppure l’agnellino malato, neppure il vitellino condannato al macello, mai la martora ferita o la lepre di nido gli avevan dato quella tenerezza struggente. Il {{Pt|pal-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la cerbiatta}}|227|riga=si}}</noinclude>
{{Pt|pito|palpito}} della bestiuola si comunicava al suo cuore; egli tornava con lei alla capanna solitaria e gli pareva di non esser più solo al mondo, sbeffeggiato e irriso persino dal suo servo.
Ma nella realtà purtroppo non avveniva così: la cerbiatta si avvicinava un po’ più ogni giorno, ma se appena vedeva il servo o qualche altro estraneo, o se il vecchio accennava a muoversi, si slanciava lontana come un uccello dal basso volo, lasciando appena un solco argenteo fra i giunchi al di là della radura. Quando invece il vecchio era solo immobile sul suo sgabello di pietra, ella si attardava, diffidente pur sempre, brucando l’erba ma sollevando ogni tanto la bella testina delicata; ad ogni rumore trasaliva, si volgeva rapida di qua e di là, saltava in mezzo alle macchie: poi tornava, s’avanzava, guardava il vecchio.
Quegli occhi struggevano di tenerezza il pastore. Egli le sorrideva silenzioso, come il Dio Pan doveva sorridere alle cerbiatte delle foreste mitologiche: e come affascinata anch’essa da quel sorriso la bestiuola continuava ad avanzarsi lieve e graziosa sulle esili zampe, abbassando di tanto in tanto il muso come per odorare il terreno infido.
Il latte e i pezzi di pane che il vecchio deponeva a una certa distanza la attiravano. Un giorno prese un pezzetto di ricotta e fuggì; un altro si avanzò fino alla ciotola, ma appena ebbe sfiorato il latte con la lingua trasalì, balzò sulle quattro zampe come se il {{Pt|ter-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|228|{{Sc|la cerbiatta}}|riga=si}}</noinclude>
{{Pt|reno|terreno}} le scottasse e fuggì. Subito dopo tornò. Allora furono corse e ritorni più frequenti, meno timidi, quasi civettuoli. Balzava in alto, s’aggirava intorno a sè stessa come cercando di acchiapparsi la coda coi denti; si grattava l’orecchio con la zampa, guardava il vecchio ed egli aveva l’impressione che anch’essa fosse meno triste e spaurita e che gli sorridesse.
Un giorno egli mise la ciotola a pochi passi di distanza dalla sua pietra, quasi sull’apertura della capanna, scacciando lontano il gatto che pretendeva di profittar lui del latte. Poco dopo la cerbiatta s’avanzò tranquilla, sorbì il latte, guardò dentro con curiosità: egli spiava immobile, ma quando la vide così vicina, lucida, palpitante, fu vinto dal desiderio di toccarla e allungò la mano. Ella balzò sulle sue quattro zampette, col muso stillante latte e fuggì: ma tornò, ed egli non tentò oltre di prenderla.
Ma oramai la conosceva ed era certo che ella avrebbe finito col rimanersene spontaneamente con lui: nessuna bestia è più dolce e socievole della cerbiatta. Da bambino egli ne aveva avuta una che lo seguiva per ogni dove e alla notte dormiva accanto a lui.
Per attirar meglio la sua nuova amica e tenerla tutto il giorno con sè senza usarle violenza pensò di andar in cerca di qualche nido di cerbiatti, prenderne uno e legarlo entro la capanna: così l’altra, vedendo un compagno, si sarebbe addomesticata meglio. Ma, per quanto<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la cerbiatta}}|229|riga=si}}</noinclude>
girasse, la cosa non riusciva facile: bisognava andar verso le montagne, alle falde di Gonare, per trovare i cerbiatti; ed egli non era abituato alla caccia. Solo trovò una cornacchia ferita ad un’ala che agitava penosamente l’altra tentando invano di spiccare il volo. La prese e la curò, tenendosela sul petto; ma quando la cerbiatta lo vide con l’uccellaccio fuggì senza avvicinarsi. Era gelosa. Allora il vecchio nascose la cornacchia dietro le mandrie: la trovò il servo e la portò in paese a certi ragazzi suoi amici, e poichè il padrone si lamentava gli disse:
— Se non state zitto, getto il laccio anche alla cerbiatta e la vendo a qualche cacciatore di poca fortuna.
— Se tu la tocchi ti rompo le costole, com’è vera la vera croce!
— Voi? A che siete buono, voi? — disse ridendo il ragazzaccio. — A mangiare pane e miele!
Ma quel giorno, dopo la partenza del mercante e del servo, il vecchio attese invano la cerbiatta. Cadevano l’ombre e neppure lo stormire del vento interruppe il silenzio della sera vaporosa. Il vecchio diventò triste. Neppure un istante dubitò che il servo avesse preso al laccio la bestia per portarsela in paese.
— Vedi, se ti lasciavi prendere? Vedi, se tu restavi con me? — brontolava, seduto davanti al fuoco nella sua capanna, mentre il gatto impassibile al dolore del suo padrone<noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|230|{{Sc|la cerbiatta}}|riga=si}}</noinclude>
leccava il latte della ciotola. — Adesso ti avranno legata, ti avranno squartata. Questo era anche il tuo destino....
E tutti i suoi ricordi più amari tornavano a lui; tornavano, orribili e deformi, come cadaveri rimandati dal mare.
Il giorno dopo e nei seguenti cominciò a litigare col servo, costringendolo a licenziarsi.
— Va, che tu possa romperti le gambe come le avrai rotte alla povera cerbiatta.
Malafazza sghignazzava.
— Sì, gliele ho rotte! L’ho presa al laccio, le troncai i garretti e la portai così a un cacciatore. Ho preso tre franchi e nove reali: li vedete?
— Se non te ne vai ti sparo.
— Voi? come avete sparato contro l’amico di vostra moglie! Come avete sparato contro il traditore di vostra figlia!
Il vecchio, col viso più nero del suo cappuccio, gli occhi verdi e rossi di collera e di sangue, staccò l’archibugio e sparò. Attraverso il fumo violetto dell’archibugiata vide il servo dare un balzo come la cerbiatta e fuggire urlando.
Allora si rimise a sedere davanti alla capanna, con l’arma sulle ginocchia, pronto a difendersi se quello tornava, senza pentirsi della sua azione. Ma le ore passavano e nessuno appariva. Cadeva una sera tetra e calma: la nebbia fasciava di un nastro grigio l’orizzonte e le vacche e le giovenche si at-<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la cerbiatta}}|231|riga=si}}</noinclude>tardavano col muso fra l’erba, immobili come addormentate.
Un fruscio fra le macchie fece trasalire il vecchio: ma invece del suo nemico egli vide balzar fuori la cerbiatta che si avvicinò fino a sfiorar col muso il calcio dell’archibugio. Egli credeva di sognare. Non si mosse, e la bestia, non vedendo il latte, sporse la testa dentro la capanna. Scontenta fece una giravolta e tornò rapida laggiù. Per un momento tutto fu di nuovo silenzio.
Il gatto che dormiva accanto al fuoco si svegliò, si alzò, s’aggirò intorno a sè stesso e ricadde come un cercine di velluto nero.
Di nuovo un fremito scompigliò la linea delle macchie; di nuovo la cerbiatta sbucò, saltò nella radura: subito dietro di lei sbucò e saltò un cervo (il vecchio riconobbe il maschio dal pelo più scuro e dalle corna ramose) inseguendola fino a raggiungerla. Si saltarono allegramente l’uno addosso all’altra, caddero insieme, si rialzarono, ripresero la corsa, l’inseguimento, l’assalto. Tutto il paesaggio antico, pallido nella sera d’autunno, parve rallegrarsi del loro amore.
Poco dopo passò il contadino nobile, col suo aratro coperto di terra nerastra. Questa volta si fermò.
— Baldassà, che hai fatto? — disse con voce grave ma anche un tantino ironica. — La giustizia ti cerca per arrestarti.
— Son qui! — rispose il vecchio, di nuovo sereno.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|232|{{Sc|la cerbiatta}}|riga=si}}</noinclude>
— Ma perchè hai ferito il tuo servo? — insisteva l’altro, e voleva a tutti i costi sapere la causa del dissidio.
— Lasciami in pace, — disse infine il vecchio. — Ebbè, lo vuoi sapere? È stato per quella bestiuola, che ha gli occhi come quelli della mia povera figlia Sarra....<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|||}}</noinclude>
Fin verso mezzogiorno il tempo era stato bello. Le campane suonavano a distesa e la gente usciva nella strada e s’affacciava ai muricciuoli per veder sfilare la cavalcata dei pellegrini che andavano alla festa del Cristo di Galtellì.
Non se n’eran mai visti tanti di {{spaziato|festaresos}}: lo stesso vecchio parroco Filìa precedeva la pittoresca processione che doveva percorrere strade e strade, valli e valli prima di arrivare alla mèta. Il vecchio prete nero, così nero e scarno che una volta uno scultore di passaggio l’aveva pregato di posare per il Cristo deposto, montava un cavallo nero con una stella bianca in fronte. Seguivano, tutti in fila uno dopo l’altro per lo stretto sentiero alle falde del monte verdastro, i vecchi che sembravano gli antichi Iberi, con lunghi riccioli e lunghissimi baffi, col cappuccio sul capo e la barba buttata in là dal vento fresco, e le donne con le bende gialle tirate sugli occhi, sedute a cavalcioni in sella o in groppa ai cavalli alle spalle degli uomini giovani vestiti di velluto oliva e di pelle gialla. Questi ulti-<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|236|{{Sc|la festa del cristo}}||riga=si}}</noinclude>mi avevano quasi tutti il viso pallido, gli occhi neri un po’ obliqui e lunghi baffi sottili a punta ricadenti sul mento.
Le campane suonavano accompagnandoli: la gente correva sul ciglione per veder da lontano, la cavalcata sparire lentamente dietro lo stendardo rosso e oro che s’agitava sullo sfondo verde del sentiero come una farfalla sull’erba.
Ma un ritardatario richiamò l’attenzione dei curiosi. Arrivò di galoppo su un bel puledro rosso: veniva dai campi rocciosi al di là del paese. In un attimo, senza rispondere alle domande e ai gridi della gente che si tira in là per non esser calpestata dal puledro quasi indomito, anche lui fa parte della cavalcata e ne sembra il capo, tanto è alto e forte, con la barba rossiccia come la criniera del suo cavallo.
Il vecchio che andava subito dopo prete Filìa si volse un po’ sulla sella, poi si sporse in avanti.
— Compare Filìa, c’è anche Istevene, il figlio di serva vostra.
Il vecchio prete, col rosario nero intrecciato alle lunghe dita storte, non si volse neppure.
— Sarà tornato adesso dall’ovile.
— Ha un puledro rosso bello come l’oro.
— L’avrà comprato col denaro degli agnelli, — disse il vecchio prete senza voltarsi.
Ma il suo viso si fece scuro, come il monte sotto l’ombra di una nuvola che era venuta su di volo come un uccellaccio.<noinclude></noinclude>
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D’improvviso il tempo cambiò. Prete Filìa sentiva i pellegrini, che eran partiti pregando, bisbigliare e le donne sospirare; ma continuava a guardare davanti a sè, nel vuoto dell’orizzonte riempito dal caos delle nuvole, e gli sembrava che il rumore del vento, quello del torrente e del passo dei cavalli fosse coperto dallo scalpitìo del puledro di Istevene. Mormorò:
— Cristo, Dio, aiuta i peccatori.
A un tratto un grido di terrore si alzò dalla fila delle donne. Allora si volse e vide che il puledro aveva trascinato Istevene giù per la china dirupata sotto il sentiero. Rosso, infuriato, il giovane stringeva con le sue ginocchia poderose il fiero animale, e imprecando e colpendogli col pugno la testa voltata sul collo, lo costringeva a tornar su.
Gli uomini gridarono:
— Dove l’hai comprato questo gioiello, Istevene Sole? Pare il diavolo. È come te!
La fila fu ricomposta, si riprese il cammino, ma le donne erano inquiete e i cavalli fremevano eccitati dall’esempio del loro compagno straniero che voleva sorpassarli e tirava calci alle rocce. Le rocce sprizzavan scintille.
— La giustizia ti domi, — gridava Istevene al puledro. — E ti ho pagato quaranta scudi belli come quaranta fratelli!
Il vecchio prete guardava avanti a sè e pregava.
— Cristo, Dio, aiuta i peccatori....
Verso il tramonto il tempo si fece orribile.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|238|{{Sc|la festa del cristo}}||riga=si}}</noinclude>
Era ai primi di maggio, ma sembrò si ritornasse nel cuore dell’inverno.
Soffiava il vento di tramontana e tutti i monti intorno dalla cima di Siddò alle tre punte di Gonare, da Monte Arbo all’alpe di Ollollai, parvero sciogliersi in nuvole color di pietra. Se il sole riusciva un momento a brillare simile a una brage in mezzo alla cenere, i peri selvatici fioriti lungo il sentiero tremavano come di gioia: poi tutto tornava livido e minaccioso. Sulle chine verdi lontane si vedevano come nuvole bianche correre e sciogliersi: erano greggie che fuggivan spaurite. Per ripararsi dal temporale i pellegrini si fermarono a Orotelli: furono ospitati qua e là e una comare di battesimo del parroco Filìa, una ricca paesana che aveva due figli maschi valentuomini, corse per invitare a casa sua il vecchio prete, Istevene, altri del seguito, e volle ospitare anche lo stendardo che sgocciolava acqua rossa simile a sangue.
La pioggia scrosciava sul paese, il vento ululava; ma in casa della comare del prete si stava bene. A questi fu assegnata la stessa camera nuziale della vedova, e lo stendardo fu appoggiato come una grande ala umida contro le spalle di un San Costantino di legno tarlato.
Fuori nel cortile, fra lo scrosciar della pioggia, il puledro rosso scalpitava talmente che lo stesso Istevene cominciò a impressionarsi.
Seduto con gli altri uomini intorno al focolare, mentre le donne curve sul pajuolo nero<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la festa del cristo}}|239|riga=si}}</noinclude>
rimescolavano i maccheroni, egli stava immobile, col cappotto sulle ginocchia, e raccontava di aver comprato il puledro da un vecchio avaro che era morto giusto in quei giorni.
— Finora la bestia è stata tranquilla. Adesso si vede che lo spirito del vecchio avaro non è stato accolto nè in cielo nè in terra e s’è rifugiato nel corpo dell’animale....
E cominciarono a raccontar storie d’avari.
— Quand’ero piccolo — disse un uomo anziano — badavo a un vecchio così. Moriva e mi pregò di mettergli sul letto un cofano che aveva nascosto sotto il pavimento. Scavai e glielo diedi. — Alessio — mi disse — va fuori un momento e chiudi a chiave. — Obbedii e guardai dal buco della serratura. Egli aveva aperto il cofano ne tirava fuori le monete e le ingoiava. Voi ridete? Eppure questa storia è vera come è vero questo fuoco.
— L’avarizia è brutta, come son brutti i peccati mortali. Che il Cristo verso cui andiamo ci liberi da essi.
Anche il vecchio prete, steso stecchito sul letto a baldacchino, sentiva il rombo dei tuoni e lo scalpitìo del puledro che pareva spezzasse le pietre, e con la mano dura sotto la guancia pregava.
— Cristo, Dio, aiuta i peccatori.
Più tardi il tempo si calmò: egli però non poteva dormire, e anche tappandosi un’orecchia col lenzuolo, sentiva lo scalpitìo del puledro, il tarlo del santo e le voci degli uomini che giù in cucina avevano cominciato una gara<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|240|{{Sc|la festa del cristo}}||riga=si}}</noinclude>
di canti estemporanei. L’arrosto di pecora, la giuncata, il vino, li avevano resi allegri.
Solo prete Filìa era triste. Un tarlo lo rodeva, peggio di quello del vecchio santo giallognolo nella penombra. Una volta si alzò e guardò dalla piccola finestra.
La luna correva fra le nuvole rischiarando un pozzo ad archi, in una strada medioevale; una donna nera passava rasente il muro con un tizzone rosso in mano per allontanare i cani che alla notte possono essere diavoli o anime erranti.
Il vecchio prete nudo scarno come Cristo deposto, tornò a letto e pensa e pensa, volta e rivolta cominciò ad assopirsi. Vedeva un campo umido ove una torma di puledri rossi si sferzava a calci: le greggie fuggivano spaurite, lo stendardo si rompeva in mano a compare Zua. Voci rauche d’uomini e strilli di donne riempirono di echi l’improvvisa quiete della notte. Egli si svegliò tremando, balzò giù in cucina infilandosi la sottana al rovescio.
I due figli della sua comare rissavano e s’eran già azzuffati, e uno teneva il coltello con la lama in giù dentro il pugno sanguinante che Istevene gli tirava indietro violentemente. Gli altri ospiti cercavano di dividerli, strappandoli uno dall’altro; ma i due rissanti parevano un corpo solo, intrecciati, folli di vino e d’ira, e la madre li tirava per la sopraggiacca di cuoio, gridando disperata:
— Che cosa! Che cosa! Non s’era mai intesa una cosa simile! Figli miei, voi che {{Pt|era-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la festa del cristo}}|241|riga=si}}</noinclude>
{{Pt|vate|eravate}} portati ad esempio per il vostro accordo, voi che vi volevate bene come bambini!
Anche prete Filìa cominciò a tirarli per la sopraggiacca, ma i suoi piedi nudi furono calpestati ed egli si ritrasse piangendo di dolore. Ma con la bocca tremante non riusciva che a dire:
— Cristo, Dio, aiutaci!
Uno dei fratelli, quello del coltello, s’era tagliate quasi di netto le dita. L’altro, appena furon divisi, se ne andò barcollando, dicendo che per la vergogna e il dolore sarebbe la mattina dopo scappato in America.
Gli ospiti lasciarono prima dell’alba la casa funestata dalla loro presenza. Avevano tutti un peso sul cuore, e il tempo rifattosi triste e gelido aumentava la loro tristezza. Non s’era mai conosciuto un tempo così, in maggio: la stessa erba tremava di freddo, i rialzi di terreno coperti di puleggio davan l’idea di cadaveri violacei in decomposizione stesi lungo la strada, nel crepuscolo livido; i peri bianchi di fiori parevan coperti di neve e le pecore sgocciolavano acqua come fossero cadute nel torrente.
Il lieto pellegrinaggio andava, andava attraverso i salti e le tancas, e pareva cambiato in mortorio. Ma ecco a un tratto un uomo a cavallo, con una fisarmonica verde sull’arcione, sbucò da un sentiero fra due muriccie e s’unì ai cavalcanti. Un grido di gioia un po’ beffardo lo accolse. Era il fratello fuggito. Il freddo della notte gli aveva fatto passare la<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|242|{{Sc|la festa del cristo}}||riga=si}}</noinclude>
sbornia, e invece di aspettare il treno per scappare in America egli era andato nella sua tanca, aveva attortigliato e legato con un giunco come per le corse la coda al suo puledro morello, ed era corso alla cantoniera per farsi prestare la fisarmonica.
— Vengo per far penitenza, — disse ai pellegrini, un po’ sul serio, un po’ per ricambiare la loro beffa benevola.
— Ecco fatto il paio con Istevene, — mormorò compare Zua, sporgendosi verso compare Filìa.
Ma il vecchio prete andava, andava, fissando sul cielo argenteo le piramidi azzurre di Gonare.
Il sole spuntò pallido simile alla luna e i prati colmi d’acqua scintillarono come il mare; il suono della fisarmonica, lungo, nostalgico, pareva davvero il lamento d’uno che partiva per non tornare mai più nella terra natìa.
Ma col sorgere del sole la gente era tornata allegra; i due puledri, il rosso e il morello, nitrivano eccitandosi a vicenda e animando anche i compagni sonnolenti. Le donne avevan paura di scivolar di groppa, ma ridevano sotto le bende gialle dorate dal sole. I vecchi dicevano a Istevene e al suonatore di fisarmonica:
— E state lontani! Al diavolo questi seccatori!
Ma Istevene s’era messo a guardare una bella ragazza pallida che cavalcava taciturna in groppa al cavallo baio di un suo zio — quello che aveva raccontato la storia dell’avaro.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la festa del cristo}}|243|riga=si}}</noinclude>
Istevene li seguiva da vicino, tirando il freno, ma il puledro rosso cercava sempre di passare avanti, e il cavallo baio scuoteva un’orecchia e affrettava il passo. D’improvviso s’alzò sulle zampe posteriori e la ragazza cadde all’indietro battendo le spalle al suolo: parve morta e il puledro le sfiorò le vesti con le sue zampe terribili.
Di nuovo furon gridi, e un precipitar dai cavalli, un chinarsi di donne spaventate. Sollevarono a sedere la fanciulla, le spruzzarono acqua sul viso, le tastarono le spalle e le gambe: ed ella si abbandonava di qua e di là, ad occhi chiusi, col viso azzurro sotto la benda gialla.
Istevene era rimasto in sella, ma le sue mani tremavano sull’arcione, e quando la ragazza rinvenne e fu rimessa sul cavallo divenne rosso per la gioia.
Anche prete Filìa aveva fatto voltare il cavallo in qua e guardava attento. Quando la cavalcata riprese il cammino, egli non si mosse, frenando il cavallo con forza. Attese Istevene, lo guardò negli occhi, gli disse:
— Tu, rimani indietro. Va in ora mala!
Istevene rimase indietro.
Ma, cosa strana, la fanciulla pallida che prima non aveva mai sollevato gli occhi su lui, adesso volgeva lievemente il capo sull’omero e lo guardava di nascosto coi suoi lunghi occhi dolci come il miele. Egli sentiva quasi la stessa smania del puledro, l’impeto di precipitarsi in avanti abbattendo ogni {{Pt|osta-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|244|{{Sc|la festa del cristo}}||riga=si}}</noinclude>
{{Pt|colo|ostacolo}} per portarsi via la donna desiderata: ma un freno misterioso ratteneva anche lui, e le parole del vecchio prete lo ferivano come sproni:
— Tu, sta indietro. Va in ora mala.
Egli aveva sempre avuto paura del padrone di sua madre (coi libri sacri i preti possono scomunicar la gente), ma lo venerava anche, e vedendolo andare avanti, avanti, curvo sul cavallo nero, avanti avanti per lo stradone bianco che pareva salisse fino al cielo, provava uno struggimento infantile.
— Nonno,<ref>Padrino.</ref> — diceva fra sè, — questa volta l’ho fatta bella.
Sostarono prima d’arrivare a Nuoro, per mangiare e per abbeverare i cavalli. Era quasi mezzogiorno e il sole pallido riscaldava la pianura dove i germogli della vite sembravano fiori rosei e giallini. Tutto era azzurro e verde, con un po’ d’oro e viola qua e là, — ranuncoli e puleggi, — e tutto il mondo pareva composto di prati colorati e di monti ceruli; — tanto che a prete Filìa steso sull’erba col gomito sulla sella venne un grave oblìo d’ogni cosa reale. Chiuse gli occhi e s’addormentò.
Lo svegliarono per ripartire, e vedendolo guardarsi attorno, compare Zua gli disse:
— Istevene è andato avanti.
Istevene infatti era già presso Nuoro, ma mentre il puledro lontano dai suoi compagni<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la festa del cristo}}|245|riga=si}}</noinclude>
andava calmo torcendo solo un po’ la testa e rodendo il freno, egli sentiva la sua agitazione crescere e le parole del prete «va in ora mala» gli ronzavano nelle orecchie sempre più dentro come formiconi.
Apparvero le case, di qua e di là dallo stradone deserto: solo la figura di un altro cavalcante, un Fonnese coperto dal {{spaziato|manto}} di orbace le cui falde nascondevano anche la bisaccia e i fianchi del cavallo, campeggiava sullo sfondo della strada. Il puledro si eccitò di nuovo e prima che Istevene distratto lo frenasse si slanciò di corsa, urtò il Fonnese, passò come un lampo fra il terrore della gente che s’affacciava alle porte e alle finestre. Istevene perdette la berretta; il cavallo del Fonnese la calpestò, una donna la raccolse e la sbattè per toglierle la polvere. Intanto la visione terribile era scomparsa e il Fonnese domandò calmo alla donna se sapeva chi vendeva olio da ardere.
Le teste si ritirarono e tutto ricadde nel silenzio di prima, finchè non s’udì il suono della fisarmonica e apparve il prete nero seguito da compare Zua col viso ombreggiato dallo stendardo il cui broccato asciugatosi al sole pareva cuoio.
La donna che aveva raccolto la berretta si sporse da una finestra e domandò:
— Era con voi un uomo con un puledro rosso?
— Sì, perchè?
— Perchè il cavallo gli aveva preso la mano<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|264|{{Sc|un po’ a tutti}}||riga=si}}</noinclude>
un nobile spiantato, ad un banchetto, si nascose un cucchiaio d’argento nella scarpa....
L’allusione era evidente, e non contenta di questo la sennòra Rughitta caricò Barbara d’improperî.
— Cosa ti credi? Di poter diventar dama? Mangia, che ti si mangino i corvi, e va fuori, piedi di pavone.
Barbara non rispose, ricordando che il padrone quando la sennòra Rughitta sgridava lui o i servi, si metteva ironicamente un dito attraverso le labbra accennando a tutti di tacere; e dopo aver mangiato dal canestro col servo, che per poterla toccare anche lui le diceva che aveva una formica sul braccio, prese dalla culla il bambino e torno sotto l’ontano.
— Babbài torna stasera, e porta un bel cavallino....
Il meriggio stendeva un velo d’azzurro cinereo sul paesaggio primitivo, e l’acqua del torrente, gli alberi e i fiori, tutto sembrava di quel colore. Il rumore dell’acqua si fondeva col lamento lontano di una fisarmonica, ed a Barbara veniva da piangere; non che fosse triste per gl’insulti già dimenticati della padrona, ma perchè si sentiva anche lei avvolta da quel velo, penetrata da quel lamento lontano. Persino Istasi aveva smesso l’idea fissa d’acchiapparsi i piedini; immobile a pancia in su, con un dito in bocca e gli occhi fissi al cielo, mormorava come cercando di imitare il ronzio delle api intorno, ma a poco<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la festa del cristo}}|247|riga=si}}</noinclude>
{{Pt|ciò|cacciò}} bene sul capo, la ripiegò su e non rispose.
Il puledro non si vedeva; ma ben presto riapparve, come il cavallo di Lusbè al cader della notte, e Istevene riprese a cavalcare dietro gli altri: ma la fanciulla pallida che aveva pensato a lui tutto il giorno e non aveva mai aperto bocca, si accorse che egli non era più quello della mattina. Pareva non conoscesse più nè lei nè gli altri compagni; andava in fila con essi come uno straniero e guardava lontano con gli occhi tali e quali a quelli di prete Filìa.
Così arrivarono a Galtellì: la luna illuminava le rovine del castello, giù sull’orizzonte cinereo, e più in qua il monte a cono pareva una tomba enorme tra gli avanzi dell’antica città e le casupole dirute. L’odore dell’euforbia e dei giunchi inondava l’aria; tutto era silenzio e solitudine.
Ma l’arrivo dei pellegrini animò il luogo; la fisarmonica riempì d’echi melanconici la sera, e gli abitanti del paesetto corsero ad invitare gli stranieri.
Un ricco vecchione amico dell’Orotellese volle a casa sua anche Istevene ed altri. Era un vecchio di novant’anni, una figura dell’Antico Testamento. La sua casa era cirocondata di orti recinti da fichi d’India, con qualche palmizio e qualche carrubo, ed era piena di donne, di fanciulli e di bambini.
Il più piccolo di questi, giallino e coi capelli neri, stava appoggiato al ginocchio del<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|248|{{Sc|la festa del cristo}}||riga=si}}</noinclude>
vecchio patriarca e pareva il pallido rampollo germogliante ai piedi del tronco secolare.
La notte passò tranquilla e l’indomani mattina prete Filìa disse la messa cantata assieme con altri sacerdoti dei paesi, convenuti alla festa, e col parroco di cui era ospite, bel giovane grasso, celebre in tutto il circondario per le sue prediche, per le sue stregonerie e sopratutto per la sua abilità nello scacciare gli spiriti maligni dal corpo delle persone e delle bestie indemoniate.
L’antica chiesa era gremita di fedeli; donne pallide col ventre gonfio per le febbri di malaria, uomini smilzi in corpetto di scarlatto, le gambe secche e dritte come quelle dei cervi. I nostri pellegrini si notavano quasi per diversità di razza, e le donne, pur pregando immobili col viso austero nell’aureola gialla delle bende inamidate, osservavano con malizia il feticismo delle Baroniesi per il loro grande Cristo che a dire il vero inspirava un certo terrore, così grande e pallido com’era nel chiarore dei ceri, sopra l’antico altare, sotto la tenda che lo nascondeva tutto l’anno, sollevata adesso per la sacra occasione. Alcune vecchie gemevano sommessamente, guardandolo, altre donne baciavano il suolo senza osare di sollevare gli occhi fino a Lui. E tutte pregavano battendosi il petto, mentre fuori nello spiazzo gli uomini meno religiosi si aggruppavano attorno ai venditori di vino e di torroni, e i fanciulli all’ombra delle tettoie di frasche ascoltavano un cantastorie girovago. {{Pt|Dall’estre-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la festa del cristo}}|249|riga=si}}</noinclude>
{{Pt|mità|Dall’estremità}} dello spiazzo si vedeva il monte bianco e verde incombere sul paese in rovina, e un palmizio protendersi da un muricciuolo come per ascoltare l’insolito brusìo del luogo tutto l’anno deserto.
Ma a un tratto, mentre i sacerdoti dentro chiesa riprendevano a cantare il Vangelo dopo il sermone, una donna salì correndo da una straducola erta, irruppe in mezzo agli uomini che bevevano il vino bianco versato da un rivenditore, e domandò ansando se c’era per caso il dottore di Orosei.
— Che c’è stato, Pattòi?
— Il cavallo di uno straniero ha dato un calcio al nipotino di Efiseddu Portolu. Il bambino sembra morto. Correte....
Essi corsero, qua e là, in chiesa e per il paese: ma il dottore d’Orosei non c’era.
In un attimo la notizia si sparse tra la folla: quando prete Filìa, più che mai nero fra i suoi paramenti bianchi, si volse a benedire, vide le donne, prima così assorte, volgersi indietro e bisbigliare, e istintivamente guardò dove poco prima aveva veduto Istevene inginocchiato con la berretta sull’omero.
Istevene non c’era più.
Allora prete Filìa sentì un colpo al cuore e capì che una nuova disgrazia era accaduta. Le ginocchia gli si piegarono; parve cadere in avanti, ma tosto riprese l’equilibrio e intonò la preghiera con la voce tremula come il belato di un capretto.
Quando s’alzò vide che la chiesa era già<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|250|{{Sc|la festa del cristo}}||riga=si}}</noinclude>
vuota: anche il parroco, chiamato da un cenno silenzioso, era corso via per leggere il Vangelo sul corpo del bambino colpito dal puledro di Istevene: gli altri preti s’eran già spogliati e s’affrettavano a uscire.
Ma compare Zua vigilava sul suo vecchio amico come sul suo stendardo; lasciò questo appoggio fra i suoi compagni bianchi e azzurri, andò dal prete che si spogliava tremando e gli tirò al di sopra del capo il camice arrovesciato.
— Compare Filìa!
— {{spaziato|Compare meu}}!
Compare Zua credette che compare Filìa sapesse già tutto, e aiutandolo ad abbottonare la sottana gli disse sottovoce:
— E adesso quel matto benchè abbia visto che il bambino è morto è corso sul suo cavallo del diavolo a chiamare il dottore di Orosei. Vedrete che qualche altro malanno accadrà....
Il prete cadde seduto su uno scanno dell’antico coro tarlato. Tutto scricchiolava attorno a lui, sopra di lui, sotto i suoi piedi, nell’antica sagrestia, in tutto il mondo.
— Il bambino è morto? Quale?
Compare Zua, curvo ad abbottonargli ancora la sottana come ad un bambino, riprese:
— Il nipotino di Efiseddu Portolu, quello che aveva ospitato Istevene senza conoscerlo. Il puledro gli ha dato un calcio alla testina....
Prete Filìa non disse più parola, ma appoggiò la testa al coro e mentre il viso gli<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la festa del cristo}}|251|riga=si}}</noinclude>
diventava nero come il legno, la bocca si contorse a uno sbadiglio. Parve morire. Compare Zua gli versò il vino della messa entro la bocca violetta, ma il liquido scese in due rivoletti giù pei solchi profondi intorno al mento, cadde a terra come era caduto il sangue di Cristo.
Il vecchio non rinvenne.... La chiesa era vuota; la folla era corsa tutta sul luogo della disgrazia e riempiva gli orti, i cortili, la casa del patriarca ove le donne piangevano attorno ai focolari su cui ancora bollivan le pentole per gli ospiti maledetti.
Il bambino morto era deposto su un letto, coperto da un fazzoletto a frangia da cui uscivano i piedini calzati da scarpe con chiodi lucenti: il vecchione gli sedeva accanto, a occhi chiusi, con la bocca che pareva ruminasse: e ogni tanto stendeva la mano come per allontanare qualcuno, mentre il bel prete grasso, in piedi davanti al cassettone antico, leggeva il Vangelo, — poichè la voce era corsa che il puledro aveva in corpo lo spirito del padrone avaro, non accolto nè in cielo nè in terra.
Istevene intanto, curvo sulla sella, correva verso Orosei domandando a tutti dov’era il dottore: quando l’ebbe trovato tornò indietro deciso a passar dritto davanti al paese ed a scappare; ma allo svolto sotto il castello trovò l’Orotollese che l’aspettava per dirgli che prete Filìa stava male.
— Non vuol più uscire di chiesa e dice stramberie. Vieni.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|252|{{Sc|la festa del cristo}}||riga=si}}</noinclude>
Dopo che Istevene ebbe legato e quasi nascosto dietro un dirupo il suo puledro, andarono.
Prete Filìa stava ancora seduto sul coro, a occhi chiusi, ruminando come il nonno del bambino morto, ma quando Istevene impacciato si curvò e gli mise una mano sull’omero, balzò come toccato dal fuoco e parve diventar lungo, terribile e grandioso come il Cristo di là sopra l’altare. Mise le mani sul petto di Istevene e lo spinse indietro fissandolo con occhi minacciosi.
— Va! Confessa! — gridava. — In mezzo alla chiesa, davanti a Cristo!
Compare Zua li seguiva, accennando a Istevene di star zitto, e diceva sottovoce a entrambi:
— Compare Filì! Non gridate, non fate scandalo. Istevene, s’è messo in mente che tu abbia rubato il puledro e che Cristo ci punisca tutti perchè sei venuto alla festa a cavallo del peccato mortale....
— È così! Sì! Confessa in mezzo alla chiesa! — ripeteva prete Filìa, sempre spingendo Istevene che indietreggiava senza oppor resistenza.
Così lo ridusse fino all’uscio che compare Zua aveva chiuso a chiave.
— E finitela, compare Filìa! Cose del mondo....
— Confessa!
— E contentalo, Istevene! E confessa a lui, — consigliò compare Zua, calmo, quasi divertendosi alla scena.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la festa del cristo}}|253|riga=si}}</noinclude>
— Sì, è vero! — confessò allora Istevene, un po’ ansando, accomodandosi la berretta contro l’uscio. — L’avevo da un mese, nascosto, e adesso ch’è morto il padrone l’ho tirato fuori. Ma oggi stesso lo restituirò ai parenti....
Ma siccome prete Filìa, diventato quasi maniaco, insisteva e gridava perchè Istevene confessasse davanti a tutti, compare Zua gli turò la bocca con la mano, lo trascinò indietro, lo fece di nuovo sedere sul coro.
— E tacete, — gli disse, curvo, guardandolo negli occhi. — Siamo tutti peccatori! Cose del mondo! E chi ha peccato con la serva, e chi ha preso il cavallo all’avaro, e chi questo e chi quello! E io? Ne ho una bisaccia, di peccati! E voi? E per questo c’è bisogno di venire a far scandali in una festa? In luogo straniero? Be’, zitto e fermo se no vi lego!
Così, un po’ ridendo un po’ sul serio, riuscì a calmarlo.
Istevene era già andato via, passando dietro il paese, per non esser più veduto dai compagni. Andò per riprendere il puledro e ripor tarlo ai parenti dell’avaro: ma cerca, cerca, l’animale non si trovò più. Qualcuno l’aveva rubato.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|||}}</noinclude>
Per la festa di Sant’Anastasio le famiglie anche le meno abbienti del villaggio, anche quelle che eran cariche di debiti o che avevano i figli agli studî, apparecchiavano la tavola, vi mettevan su mucchi di focacce, taglieri colmi di carne arrostita allo spiedo, formaggio, giuncata, vino e miele, e aprivan la porta a chi voleva entrare a banchettare. Gli ospiti venuti dai paesi vicini, i poveri e i monelli del villaggio accorrevan come mosche: più ne venivan più i padroni erano contenti, non solo, ma nel pomeriggio, mentre le campane suonavano a distesa e pareva annunziassero che nel mondo triste era finalmente cominciato il regno di Dio, intere giovenche e colonne di focacce venivano distribuite a porzioni eguali (perciò la festa si chiamava {{Spaziato|de su corriolu}}, da brano, porzione di alcuna cosa) agli ospiti e ai poveri che così portavano a casa, ai vecchi invalidi, agli infermi, alle donne vergognose, la cena e anche il pranzo per l’indomani.
Sennòra Rughitta, la moglie del proprietario Costantino Fadda, teneva molto a questa festa che le permetteva di mostrare al paese<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|258|{{Sc|un po’ a tutti}}||riga=si}}</noinclude>
tutto il suo benestare e come non occorra esser nobili per non far calcolo del denaro. Fin dall’alba ella correva di qua e di là, piccola, grassa e bianca nel suo costume marrone orlato di violetto, con le treccie nere oleose attorte come cordicelle sulla nuca prominente; litigava col marito che non voleva tutta quella baraonda in casa, correva al balcone per vedere se arrivavano ospiti.
Dopo tutto, quattro quinti del patrimonio erano suoi: ella faceva la festa anche per dimostrare la sua padronanza al marito, e il marito ogni anno se ne andava in campagna per evitare litigi.
— Basta che io apra la bocca, ecco lui, il cinghiale, che grugnisce e scappa, — ella si lamentava col servo che scuojava un montone appeso ad un piuolo nel cortile, mentre la serva anziana attizzava il fuoco sotto la caldaia; — mi vorrebbe murare viva, come donna Maria di Gùdula; ma io ho denti buoni, li vedete, e so morsicare, mi morsichi la volpe! Va, egli se n’è andato, al predio dice lui, e dice che non tornerà più in paese. Selvatico e prepotente lo è, sì, ma a me non importa. Io non vivo del suo: ed egli non vuol bene neanche a suo figlio....
— Perciò lo hanno bene soprannominato {{Spaziato|Palasadie}}, che dà le spalle alla luce del giorno, — disse la serva curva sulla caldaia come una fattucchiera. Ma la padrona non permetteva che si parlasse male di suo marito.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|un po’ a tutti}}|259|riga=si}}</noinclude>
— Costantino Fadda si ride della gente del paese, capito hai? I nobili morti di fame non son degni di levargli lo sprone, a mio marito, e mio figlio, Istasi mio, potrà sposare una dama del Continente. Ma dov’è Barbara? Istasi mio, dov’è?
Con un grido d’amore materno si slanciò alla ricerca del figlio, non dimenticando di mettersi un fazzoletto di seta intorno al capo, delle volte le vicine non la vedessero alle finestre.
La serva disse sottovoce:
— Ella parla così dei nobili perchè è figlia di magnani. E lo voleva lei, il nobile, sì, anche se spiantato e libertino; don Micheli voleva, ma persino don Micheli le ha fatto la corte per burlarsene.
— Sta zitta, tentazione nera, — disse il servo stendendo al sole la pelle violetta del montone.
Ed ecco che proprio don Micheli passò nella straducola rocciosa in fondo alla quale rumoreggiava un torrentello verde: e pareva venir su come un fauno dai boschi, grosso e zoppicante, con la barbetta in su sul viso rosso e gli occhi luminosi di sparviero. Salutò e appoggiò la mano al bastone ficcato fra due pietre della strada; e sorrideva alla donna, dal basso, guardandola come la volpe l’uva.
— Non m’invita, sennòra Rughì?
— Che ha bisogno della mia miseria, don Mikè? — ella disse, curvandosi come {{Pt|affasci-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|260|{{Sc|un po’ a tutti}}||riga=si}}</noinclude>
{{Pt|nata|affascinata}} sul balcone. — Lei, sì, avrà un bel banchetto come quello di Gesù quando moltiplicò i pani....
— Sempre beffarda, lei, signora Rughì! Ebbene, vengo? E Costantino? E il piccolo Anastasio come va?
— Bene. Guardavo appunto. Chissà dov’è, Istasi mio....
Al ricordo del figlio e anche perchè sulle porticine delle casupole di fronte apparivan curiose le vicine, indugiandosi con la scusa di mettere al sole i canestri d’asfodelo tessuti da loro, ella si ritrasse e andò alla finestra verso la montagna. Orti e terreni coperti di macchie si stendevano fra la casa e la montagna, e sotto un ontano, in riva al torrentello verde, la bella e sottile Barbara, vestita per voto da monaca ma col fazzoletto scuro sollevato sui folti capelli dorati, si faceva baciare e ribaciare dal padroncino Istasi.
Il luogo era adatto all’idillio ed anche alla tragedia: in cima agli ontani e ai noci che scintillavano al sole obliquo sulla valle passavano le nuvolette bianche di primavera; e sullo sfondo il monte di Gùdula, che la popolazione riteneva un vero castello ciclopico, sorgeva con le sue torri di granito fuor da una fascia di boschi selvaggi.
Intorno a Barbara e ad Istasi pareva che la vegetazione e l’acqua ridessero di gioia; dietro i cotogni nani, curvi sotto il carico dei fiori luminosi, le canne su cui brillava la rugiada rossa e violetta si sbattevan per {{Pt|scher-|}}<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|un po’ a tutti}}|261|riga=si}}</noinclude>
{{Pt|zo|scherzo}} le foglie una contro l’altra e pareva che alcune dicessero «andiamo di qua» e altre «andiamo di là» attirandosi e spingendosi a vicenda folli del vano desiderio di volare.
Istasi, con una mano fra i capelli e l’altra sull’orecchia di Barbara, tentava di morsicarle la guancia rosea umida della bava di lui. Egli aveva dieci mesi e faceva i denti: tutto quindi era buono da morsicare, per lui, e dopo la guancia che non dava appiglio fece un tentativo sul naso delicato la cui punta ricordava quella di una pallida susina; ma Barbara fu pronta a tirar la testa indietro ed egli la guardò meravigliato e contrariato, con gli occhioni foschi nel viso bianco e gonfio. Però, ai cenni di lei, che gridava ammiccando: «quello anche? quello anche?» Istasi si mise a ridere, con un gorgheggìo d’uccellino, e in segno di gioia cercò di afferrarsi il piede; ma poi vide una foglia cadere e stette immobile a fissarla.
Anche la fanciulla, mentre lo reggeva per le ascelle ed egli ricominciava a muovere i piedini e le manine, guardava lontano con occhi infantili, lassù verso il castello fantastico ove da secoli donna Maria di Gùdula gemeva murata viva dal malvagio marito. Nelle notti di vento il gemito dell’infelice arriva fino al paese e i noci e gli ontani gli fan coro; Barbara non ricordava, nei suoi sedici anni di vita, un’impressione più profonda di quella che le destava la voce misteriosa: anche di giorno le pareva di sentirla, e il suo<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|262|{{Sc|un po’ a tutti}}||riga=si}}</noinclude>
cuore semplice ne soffriva come di un dolore proprio. Le sarebbe piaciuto volare, come i corvi ed i nibbi, fin lassù, e liberare la povera anima; ma nè corvo nè nibbio era; una debole canna era, ferma nel suo cantuccio sebbene con tutte le foglie frementi.
La voce della padrona la richiamò, ed anche Istasi si volse a sorriderle; entrambi risalirono baciandosi e ridendo il sentieruolo fino alla casa, dove i gridi d’amore della madre accolsero il bambino, — il bello grande, il predio, il tesoro di chiesa, la stella del mattino, — senza che egli si commovesse. Non aveva fame, e solo continuava a morsicare il viso di Barbara.
— Eccolo, — disse la madre gelosa, — anche lui come il padre; non mi vuol bene, mi cerca solo quando vuol succhiare.
Lo strappò alla servetta e denudò il seno bianco e violaceo; ma il bambino ogni tanto abbandonava il capezzolo per volger la testina e sorridere a Barbara.
— Vattene, piedi di pavone, — disse la madre gelosa, — aiuta ad apparecchiare; mettete le posate buone.
Ma appena Barbara si allontanò, strascicando i piedi davvero un po’ larghi, Istasi cominciò a piangere, e la madre dovette ridarglielo.
— Va, vattene fuori, piedi di pavone.
Barbara uscì nel cortile e cominciò a dondolare il bimbo, canticchiandogli sottovoce una canzonetta di sua invenzione:<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|un po’ a tutti}}|263|riga=si}}</noinclude>
— Stasera torna babbài, e ti porta un bel cavallino, e sul cavallino una bella bisaccia, e dentro la bisaccia una tortorella....
A mezzogiorno cominciò ad affluire la gente, non molta come desiderava la sennòra Rughitta, ma abbastanza per animare la tavola; don Micheli tenne la promessa, arrivò, si mise a capotavola come fosse il padrone lui, cominciò a dire insolenze ai poveri chiamandoli coi nomi dei dodici apostoli.
L’intervento del suo antico spasimante confortò la sennòra Rughitta che origliava all’uscio e rideva turandosi la bocca coi lembi del fazzoletto per non farsi sentire. Per nulla al mondo si sarebbe lasciata vedere nella stanza da pranzo mentre c’era lui, ma ogni tanto mandava le serve perchè aveva paura che le portassero via le posate. A un tratto sentì don Micheli, che non mangiava ma beveva molto, sospirare profondamente e dire a Barbara:
— Avvicìnati, bambina; io sono venuto per te, bella come il sole, e tu neppure mi guardi. Avvicìnati, chè hai una cavalletta sul corsetto....
I commensali sghignazzarono, Barbara diede un grido.
— Don Micheli, non mi tocchi! Le mani secche!
Donna Rughitta rimase male: quel libertino si credeva nella strada? Ella non entrò per protestare, ma uscì rossa nel cortile e mandò l’altra serva a chiamar Barbara.
— E tu sta attenta per le posate. Una volta<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|un po’ a tutti}}|265|riga=si}}</noinclude>
a poco tacque e abbassò le corte ciglia d’oro. Tutto fu silenzio. Barbara sognava di andar su, su, per il sentiero fra i corbezzoli e i mirti di monte Gùdula, con Istasi fra le braccia: ogni rupe aveva scolpita in cima una testa di donna che gemeva con un lamento lontano di fisarmonica....
Ma arrivata quasi in cima cadde e si svegliò di soprassalto. Accanto a lei, seduto sul macigno ma coi gomiti sulle ginocchia e il viso fra le mani, stava un uomo vestito d’un costume nero sul quale spiccava il collarino bianco dalle punte rivoltate e fermato con due bottoni d’oro: era così piccolo ed agile che sembrava un ragazzo, e di ragazzo parve il suo sorriso nel veder la sorpresa di Barbara.
— Padrone! Ma non eravate nel predio? Non dovevate tornar mai! — ella disse ingenuamente.
— Mala Pasqua, a qualcuno farebbe piacere ch’io non tornassi! Ero dove mi pare e piace. E là, nell’inferno, chi c’è?
Barbara cominciò a nominare i commensali; egli sputava per terra e faceva smorfie di nausea con le labbra rosse e carnose; ma quando sentì il nome di don Micheli si sollevò acceso in volto, battendosi le mani sulle ginocchia.
— Malanno che non passi, a tutti! E cos’è venuto a fare in casa mia quell’affamato? Il veleno dovevate dargli. Chi lo ha invitato?...
Barbara sperò di calmarlo dicendogli {{Pt|in-|}}<noinclude></noinclude>
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{{Pt|nocentemente|innocentemente}} ciò che aveva appreso dall’altra serva:
— Sennòra Rughitta stessa lo ha invitato, stamattina, dal balcone....
Ma egli balzò in piedi morsicandosi la nocca dell’indice e si volse minaccioso verso la casa, imprecando.
— Non fate scandali, adesso, — consigliò Barbara. — Abbiate pazienza, padrone; sennòra Rughitta è buona, e la collera le passa presto. Sedetevi, state qui tranquillo: una porzione di disgrazie l’abbiamo tutti, ricchi e poveri.... Un po’ per uno....
Egli tornò a sedersi, come calmandosi alle parole di lei, e le posò una mano sulla spalla, avvicinandole il viso al viso. Ella sentiva l’alito caldo di lui, ma non si mosse per non svegliare il bambino.
— Te dovevo scegliere, Barbara, e non la figlia del magnano. Guarda come ti sta bene quel bambino in grembo, come un fiore nel cespo....
— Voi scherzate, padrone....
— Non scherzo, rosa mia.... È da molto che mi piaci.... Se tu volessi.... Barbarè!... Ce l’hai un portamonetino? Ci metterò dentro un marengo d’oro....
Barbara cominciò ad aver paura; ma una paura piacevole come quella che le destava il vento con la voce di donna Maria di Gùdula. Si mise a ridere, ma i denti le battevano.
— Se vi sente sennòra Rughitta!...
— Ai corvi sennòra Rughitta! Sono stanco<noinclude></noinclude>
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di fare il suo servo. Voglio godere anch’io la mia parte di bene.... Ce l’hai dunque il portamonetino? È un marengo trovato lassù, al castello, forse perduto da qualcuno che ha scoperto un tesoro. Lo tieni così, per bellezza.... Guardiamo se ce l’hai....
Con la scusa di palpare sulla saccoccia di lei la cinse tutta ed ella sentì un fremito dai piedi alla testa.
— Se vi vede sennòra Rughitta!...
— Al purgatorio, sennòra Rughitta! Se tu mi vuoi bene ed hai paura di lei io la faccio murar viva come donna Maria di Gùdula....
Allora Barbara balzò su atterrita e corse via col bimbo che si svegliava e piangeva. Corse, corse, senza volgersi indietro, depose Istasi nella culla e andò via, a casa sua. Là si accovacciò piangendo in un angolo, con le parole del padrone che le muggivano entro le orecchie e un tremito di dolcezza e di desiderio nel sangue: e non volle dire a sua madre perchè era scappata, finchè la sennòra Rughitta stessa in persona, con lo scialle sul capo, non venne a cercarla.
— Ebbene, che c’è? Ti sei offesa perchè ti ho messo in avvertenza contro quel libertino di don Micheli? Ma io voglio il tuo bene; ti tengo come una figlia. Matta, matta, alzati e vieni; Istasi mio piange da creparsi e morrà se tu non torni. Figlia d’oro, bisogna che tu pure mi compatisca: un po’ di disgrazie le abbiamo tutti, ricchi e poveri. Dio, quando ha creato il mondo, ha fatto anche lui una<noinclude></noinclude>
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festa, come oggi; ha distribuito a tutta la loro porzione.... Disgrazie e pazzia, un po’ a tutti...
— Sì, — ripeteva servilmente la madre, — un po’ a tutti, a ricchi, a poveri, a servi, a nobili....
— A questi più di tutti! — gridò sennòra Rughitta, mentre la donna prendeva su Barbara per il braccio come un’anfora e la scuoteva violentemente.
— Su, matta, cammina. Va!
E Barbara andò, e poco dopo tornò tutta rasserenata col bimbo su un braccio e un involto sull’altro; la sennòra Rughitta mandava alla povera casa la porzione di carne e di focacce.
I poveri intanto si affollavano sotto il balcone, nella straducola in fondo alla quale il torrentello passava roseo al tramonto. Passava, passava, il torrentello, attraversava l’orto, s’incupiva come un nastro cremisi sotto gli ontani e i noci, davanti al macigno sul quale l’uomo sedeva ancora, come in agguato, aspettando....<noinclude></noinclude>
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— Una volta — riaccontava Malafazza, il servo di Baldassare Mulas, al mercante di bestiame recatosi nell’ovile Mulas per acquistare certi giovenchi — il mio padrone era, si può dire, un signore. Abitava quella casa alta col balcone di ferro che è a fianco della chiesa di San Baldassarre, e sua moglie e sua figlia avevano la gonna di panno e lo scialle ricamato come le dame. La ragazza doveva appunto sposare un nobile, un riccone così timorato di Dio che non parlava per non peccare. Ma il giorno prima delle nozze la moglie del padrone, una bella donna ancora giovane, fu vista a baciarsi dietro la chiesa con un ragazzetto di vent’anni, un militare in permesso. Ohi, che scandalo! Non s’era mai sentito l’eguale. La figlia fu piantata e morì di crepacuore. Allora il mio padrone cominciò a passare settimane e mesi e stagioni intiere nell’ovile, senza mai tornare in paese. Non parla quasi mai, ma è buono, persino stupido, a dir la verità! I cani, il gatto, le bestie sono i suoi amici! Persino coi cervi se la intende! Adesso {{Ec|s’e|s’è}} fatta amica appunto una cerbiatta, alla quale son stati forse rubati i figli appena nati, e che per la disperazione, nel cercarli, arrivò<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|246|{{Sc|la festa del cristo}}||riga=si}}</noinclude>
ed è passato come una saetta. Chissà che disgrazie! Ecco la sua berretta.
La berretta cadde in grembo a una donna che si curvò per cacciarla dentro la bisaccia.
La cavalcata sfilò, ma la fisarmonica non suonò più. Prete Filìa s’era fatto livido in viso, e batteva sul fianco del cavallo la staffa entro cui luccicava la fibbia d’argento della sua scarpetta: appena fuor del paese sì mise la mano sugli occhi per guardar lontano, ma lungo lo stradone che tagliava la valle dalle rocce rosee di musco dell’Orthobene, non vide che qualche contadino coi buoi aggiogati e qualche donna con l’anfora sul capo.
Di Istevene nessuna traccia: era sparito col suo cavallo del diavolo come Lusbè, il demonio cavalcante, allo spuntare del giorno.
Lo raggiunsero solo verso sera prima di arrivare alla mèta. Sedeva sul paracarri, curvo su sè stesso, a testa nuda, con le mani giunte strette fra le ginocchia: pareva pregasse, oppresso dal crepuscolo di nuvole grigie venate di sangue e dalla solitudine infinita del luogo fantastico. Colline bianche chiudevan la valle e la strada scendeva giù attorcigliata come una corda, fra macchie e pietre, verso un punto ove si sentiva un mormorio d’acqua.
La donna che aveva raccolto la berretta si curvò di nuovo per toglierla dalla bisaccia e la buttò ridendo a Istevene.
— Tè! pare ti abbian fatto l’incanto. E il cavallo?
Istevene prese a volo la berretta, se la {{Pt|cac-|}}<noinclude></noinclude>
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Chiaroscuro/La cerbiatta
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Cruccone
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro terzo}}|311}}</noinclude>nè egli il dice, nè verun altro antico scrittore. Quindi, come suole avvenire, non vi ha quasi città nell’Umbria che nol voglia suo. Ognuna ne adduce argomenti e prove che a lei sembrano convincenti, ma che dalle altre si giudicano di niun peso in confronto alle loro. Veggansi intorno a questa contesa la prefazione del Brouckuse all’edizion di Properzio da lui premessa a’ suoi comenti su questo poeta, il Giornale de’ Letterati d’Italia (''t''. 35, ''art.'' 10), le Memorie di Trevoux (''an.'' 1723, ''mai'', ''p''. 838), gli Atti di Lipsia (''an.'' 1725, ''p''. 363), e singolarmente la Nuova Raccolta di Opuscoli scientifici, ec. (''t''. 7, ''p''. 61), in cui una lunga ed erudita dissertazione si legge di monsig. Fabio degli Alberti, vicario generale di Sinigaglia, nella quale con assai forti argomenti dimostra che la patria di Properzio fu Bevagna. Il {{AutoreCitato|Giovanni Antonio Volpi|Volpi}} conghiettura che l’importuno ciarlone, cui sì elegantemente deride Orazio (''l''. 1, ''sat.'' 9), altri non fosse che Properzio. Ma troppo deboli sono tai conghietture, nè par verisimile che Orazio parlasse con tal disprezzo di un egregio poeta. {{AutoreCitato|Callimaco|Callimaco}} e {{AutoreCitato|Fileta di Coo|Fileta}}, poeti greci, furon quegli ch’egli nelle sue elegie prese ad imitare, e aprì in tal modo una nuova strada a’ latini poeti, com’ egli stesso si vanta (''l''. 3, ''el.'' 1). Il suo stile in fatti non è lo stil di {{AutoreCitato|Gaio Valerio Catullo|Catullo}}, nè quel di Tibullo. Superiore ad amendue nella vivacità della fantasia e nella forza dell’espressione, è nondimeno inferiore nella grazia al primo, nella facilità e nell’affetto al secondo. Le sue poesie ci mostran lo studio che de’ poeti greci avea egli fatto, perciocchè piene<noinclude></noinclude>
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|-
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|-
| ||10 aprile 1864<br/>17 " "|| 1207||1ª vot. 473<br/>Ball. 573||{{Wl|Q284294|{{sans-serif|'''Cairoli'''}} Benedetto}}, dott.||119<br/>313||Colonna Giuseppe<br/><br/>Ruggiero Francesco Paolo<br/>(1ª vot.)<br/>Aveta Carlo (id.)||141<br/>230<br/>67<br/><br/>54||
|-
|align=center|IX ||{{nowrap|22 ottobre 1865}}<br/>29 " "|| 1727 ||{{nowrap|1ª vot. 497}}<br/>Ball. 512||{{sans-serif|'''Garibaldi'''}} Giuseppe, gen.|| 385<br/>405|| Ruggiero Francesco Paolo ||72<br/>101||Opzione<ref>Optò pel collegio di Andria il 23 dicembre 1865.</ref>
|-
| ||21 genn. 1866<br/>28 " "||1719||{{nowrap|1ª vot. 420}}<br/>Ball. 434||{{Wl|Q322041|{{sans-serif|'''Avezzana'''}} Giuseppe}}, gen. in ritiro || 120<br/>229|| Cuciniello Vincenzo<br/><br/>{{nowrap|Ruggiero Fran. Paolo (1ª vot.)}}<br/>{{AutoreCitato|Enrico Cosenz|Cosenz Enrico}}, gen. (1ª vot.)|| 123<br/>201<br/>114<br/>52||
|-
|align=center|X ||10 marzo 1867<br/>17 " "|| 1454 || 1ª vot. 650<br/>Ball. 726||{{Wl|Q3750413|{{sans-serif|'''Ruggero'''}} Francesco Paolo}}||334<br/>378||Avezzana Giuseppe, gen.||291<br/>343||Annullamento<ref>Annullata l'elezione il 30 marzo 1867 perchè furono ammessi a votare vari elettori senza il certificato elettorale. La Camera deliberò inoltre la trasmissione degli atti al ministro di grazia e giustizia perché procedesse, ove del caso. contro i colpevoli.</ref>
|-
| ||5 maggio "<br/>12 " "|| 1454 ||1ª vot. 390<br/>Ball. 458||{{sans-serif|'''Ruggero'''}} Francesco Paolo || 197<br/>234|| Avezzana Giuseppe, gen.|| 189<br/>222||
|-
|align=center|XI||20 nov. 1870<br/>27 " "|| 1600 || 1ª vot. 573<br/>Ball. 669||{{Wl|Q63951098|{{sans-serif|'''Englen'''}} Mariano}}, già cons. di cassaz.||248<br/>402||Capitelli c.te Guglielmo<br/><br/>Nolli Rodrigo (1ª vot.)||191<br/>245<br/>99||
|-
|align=center|XII ||8 nov. 1874<br/>15 " "||1975 ||{{nowrap|1ª vot. 508}}<br/>Ball. 593||{{sans-serif|'''Englen'''}} Mariano, già cons. di cassaz.||291<br/>364|| Savarese Giacomo||202<br/>224||
|-
|align=center|XIII ||5 nov. 1876<br/>12 " "|| 2113 || 1ª vot. 895<br/>Ball. 818||{{sans-serif|'''Englen'''}} Mariano, già cons. di cassaz.||532<br/>645||Visco Giuseppo, avv.<br/><br/>Torelfi Achille (1ª vot.)<br/>Barraeco Roberto (id.)||144<br/>161<br/>102<br/>98||
|-
<noinclude>|}</noinclude><noinclude><references/></noinclude>
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|align=center|X ||10 marzo 1867<br/>17 " "|| 1454 || 1ª vot. 650<br/>Ball. 726||{{Wl|Q3750413|{{sans-serif|'''Ruggero'''}} Francesco Paolo}}||334<br/>378||Avezzana Giuseppe, gen.||291<br/>343||Annullamento<ref>Annullata l'elezione il 30 marzo 1867 perchè furono ammessi a votare vari elettori senza il certificato elettorale. La Camera deliberò inoltre la trasmissione degli atti al ministro di grazia e giustizia perché procedesse, ove del caso. contro i colpevoli.</ref>
|-
| ||5 maggio "<br/>12 " "|| 1454 ||1ª vot. 390<br/>Ball. 458||{{sans-serif|'''Ruggero'''}} Francesco Paolo || 197<br/>234|| Avezzana Giuseppe, gen.|| 189<br/>222||
|-
|align=center|XI||20 nov. 1870<br/>27 " "|| 1600 || 1ª vot. 573<br/>Ball. 669||{{Wl|Q63951098|{{sans-serif|'''Englen'''}} Mariano}}, già cons. di cassaz.||248<br/>402||Capitelli c.te Guglielmo<br/><br/>Nolli Rodrigo (1ª vot.)||191<br/>245<br/>99||
|-
|align=center|XII ||8 nov. 1874<br/>15 " "||1975 ||{{nowrap|1ª vot. 508}}<br/>Ball. 593||{{sans-serif|'''Englen'''}} Mariano, già cons. di cassaz.||291<br/>364|| Savarese Giacomo||202<br/>224||
|-
|align=center|XIII ||5 nov. 1876<br/>12 " "|| 2113 || 1ª vot. 895<br/>Ball. 818||{{sans-serif|'''Englen'''}} Mariano, già cons. di cassaz.||532<br/>645||Visco Giuseppo, avv.<br/><br/>Torelli Achille (1ª vot.)<br/>Barracco Roberto (id.)||144<br/>161<br/>102<br/>98||
|-
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{{A destra|'''{{sans-serif|{{type|l=-0.5px|Napoli I, II.}}}}'''}}</noinclude><noinclude>{| class="tabella1"
{{Storia dei collegi elettorali/intestazione}}
|-
|colspan=9 |{{Ct|f=1.5em|v=1.5|t=1.5|''Segue'' {{Sc|Collegio di}} '''Napoli I'''}}</noinclude>
|-
|-
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|-
|align=center|XVIII ||6 nov. 1892|| 5858 ||2614 ||{{Wl|Q3604328|{{sans-serif|'''Afan de Rivera'''}} Achille}}, gen.|| 2529 || ''Voti despersi''||35||
|-
|align=center|XIX ||{{nowrap|26 maggio 1895}}|| 3050|| 2145||{{sans-serif|'''Afan de Rivera'''}} Achille, gen. || 2035 || De Felice-Giuffrida Giuseppe|| 20||Promozione<ref>Cessò per promozione a tenente generale. Annunziata il 14 dicembre 1896.</ref>
|-
| ||3 genn. 1897|| 3061 ||2546||{{sans-serif|'''Afan de Rivera'''}} Achille, tenente generale|| 2533||{{Cs|C}}| — ||{{Cs|C}}| —||
|-
|align=center|XX ||21 marzo 1897 ||3045 ||2511 ||{{sans-serif|'''Afan de Rivera'''}} Achille, generale, sotto-segretario di Stato Min. guerra|| 2464||''Voti dispersi''||18||
|-
|-
|colspan=9 |{{§|Napoli II}}{{Ct|f=1.5em|v=1.5|t=1.5| {{Wl|Q48803278|{{Sc|Collegio di}} '''Napoli II'''}}}}
|-
|-
|align=center|VIII|| 27 genn. 1861<br/>3 febb. "|| 897 ||1ª vot. 585<br/>Ball. 485||{{Wl|Q3771013|{{sans-serif|'''Mirabelli'''}} Gius.}}, avv., cons. della Gran Corte civ. di Nap.||171<br/>292||{{Wl|Q81840|Caracciolo di Bella march, Camillo}}<br/>{{nowrap|Colonna Giuseppe (1ª vot.)}}<br/>{{Wl|Q1091214| Romano Liborio}} (id)||224<br/>185<br/>98<br/>50||Sorteggio<ref>Sorteggiato il 24 maggio 1861 per eccedenza nel numero dei deputati magistrati.</ref>
|-
| ||23 giugno 1861<br/>30 " "|| 1046 ||{{nowrap
|1ª vot. 324}}<br/>Ball. 30||{{Wl|Q1042089|{{sans-serif|'''De Cesare'''}} Carlo}}, avv., prof.||142<br/>165||Santamarìa Agostino<br/><br/>Colonna Giuseppe (1ª vot.)||61<br/>135<br/>51||
|-
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|-
| ||24 dic. "<br/>31 " "||1398||1ª vot. 282<br/>Ball. 310||{{Wl|Q3659739|{{sans-serif|'''Poerio'''}} bar. Carlo}}, avv.||217<br/>244|| Fioretti Raffaele||48<br/>64||
|-
|align=center|X||10 marzo 1867<br/>17 " "|| 1203 ||1ª vot. 477<br/>Ball. 487||{{sans-serif|'''Poerio'''}} bar. Carlo, avv.||277<br/>333||{{Wl|Q3765264|Asproni Giorgio}}, avv.<br/><br/>Di Torella princ. N. (1ª vot.)||101<br/>143<br/>62||Morte<ref>Morto il 28 aprile 1867.</ref>
|-
| ||19 maggio "<br/>26 " "|| 1204|| 1ª vot. 462<br/>Ball. 405||{{Wl|Q3771387|{{sans-serif|'''Pianell'''}} Giuseppe Salvatore}}, gen.||263<br/>268||De Blasio Filippo<br/><br/>Amore Nicola (1ª vot.) ||76<br/>136<br/>74||
|-
|align=center|XI ||20 nov. 1870<br/>27 " "||1357||1ª vot. 419<br/>Ball. 550||{{Wl|Q63758727|{{sans-serif|'''Di Gaeta'''}} c.te Cesare}}, col. in disponibilità||256<br/>175|| Pianell Giuseppe, gen.|| 245<br/>263||
|-
|align=center|XII|| 8 " 1874<br/>15 " "|| 1590||1ª vot. 781<br/>Ball. 757||{{Wl|Q3756929|{{sans-serif|'''Di Castagneta Caracciolo'''}} princ. Gaetano}}|| 398<br/>421||Di Gaeta c.te Cesare, col.<br/><br/>Ungaro march. Err. (1ª vot.)|| 238<br/>349<br/>74||
|-
|align=center|XIII||5 " 1876<br/>12 " "||1919||{{nowrap|1ª vot. 1106}}<br/>Ball. 1147||{{Wl|Q63795050|{{sans-serif|'''Ungaro'''}} march. Errico}}||446<br/>609||Di Belgiojoso (Quarto) Giovanni<br/>Di Castagneta Caracciolo p.pe Gaetano (1ª vot.)|| 309<br/>521<br/>220||
|-
|align=center|XIV||16 maggio 1880|| 1822||986||{{sans-serif|'''Ungaro'''}} march. Errico|| 858 || Di Castagneta Caracciolo p.pe Gaetano||295||
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{{Storia dei collegi elettorali/intestazione}}
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|-
|align=center|X||10 marzo 1867<br/>17 " "|| 1203 ||1ª vot. 477<br/>Ball. 487||{{sans-serif|'''Poerio'''}} bar. Carlo, avv.||277<br/>333||{{Wl|Q3765264|Asproni Giorgio}}, avv.<br/><br/>Di Torella princ. N. (1ª vot.)||101<br/>143<br/>62||Morte<ref>Morto il 28 aprile 1867.</ref>
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|align=center|XX ||21 marzo 1897 ||3045 ||2511 ||{{sans-serif|'''Afan de Rivera'''}} Achille, generale, sotto-segretario di Stato Min. guerra|| 2464||''Voti dispersi''||18||
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|-
|align=center|VIII|| 27 genn. 1861<br/>3 febb. "|| 897 ||1ª vot. 585<br/>Ball. 485||{{Wl|Q3771013|{{sans-serif|'''Mirabelli'''}} Gius.}}, avv., cons. della Gran Corte civ. di Nap.||171<br/>292||{{Wl|Q81840|Caracciolo di Bella march, Camillo}}<br/>{{nowrap|Colonna Giuseppe (1ª vot.)}}<br/>{{Wl|Q1091214| Romano Liborio}} (id)||224<br/>185<br/>98<br/>50||Sorteggio<ref>Sorteggiato il 24 maggio 1861 per eccedenza nel numero dei deputati magistrati.</ref>
|-
| ||23 giugno 1861<br/>30 " "|| 1046 ||{{nowrap
|1ª vot. 324}}<br/>Ball. 302||{{Wl|Q1042089|{{sans-serif|'''De Cesare'''}} Carlo}}, avv., prof.||142<br/>165||Santamarìa Agostino<br/><br/>Colonna Giuseppe (1ª vot.)||61<br/>135<br/>51||
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|-
| ||24 dic. "<br/>31 " "||1398||1ª vot. 282<br/>Ball. 310||{{Wl|Q3659739|{{sans-serif|'''Poerio'''}} bar. Carlo}}, avv.||217<br/>244|| Fioretti Raffaele||48<br/>64||
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|align=center|X||10 marzo 1867<br/>17 " "|| 1203 ||1ª vot. 477<br/>Ball. 487||{{sans-serif|'''Poerio'''}} bar. Carlo, avv.||277<br/>333||{{Wl|Q3765264|Asproni Giorgio}}, avv.<br/><br/>Di Torella princ. N. (1ª vot.)||101<br/>143<br/>62||Morte<ref>Morto il 28 aprile 1867.</ref>
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| ||19 maggio "<br/>26 " "|| 1204|| 1ª vot. 462<br/>Ball. 405||{{Wl|Q3771387|{{sans-serif|'''Pianell'''}} Giuseppe Salvatore}}, gen.||263<br/>268||De Blasio Filippo<br/><br/>Amore Nicola (1ª vot.) ||76<br/>136<br/>74||
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|align=center|XI ||20 nov. 1870<br/>27 " "||1357||1ª vot. 419<br/>Ball. 550||{{Wl|Q63758727|{{sans-serif|'''Di Gaeta'''}} c.te Cesare}}, col. in disponibilità||236<br/>175|| Pianell Giuseppe, gen.|| 245<br/>263||
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro secondo - capitolo nono}}|147|}}</noinclude>{{Pt|<br>|}}moltitudine di uffici secondari e svariati a cui gli altri sono poco adatti e si piegano malvolentieri; attendono ai particolari, agli accessorii, alle minuzie; e sono quasi i manovali, gli operai e i fattorini della civiltá, in cui gl’intelletti privilegiati fanno le parti d’ingegneri, di capomastri e di artefici.
La mediocritá è dunque utile, benemerita e degna di stima, purché non esca del suo giro; altrimenti è dannosa e funesta. Quando ella vuol esser capo e non braccio e assumere l’indirizzo delle cose, i progressi vengono meno, e in vece di essere conservatrice diventa retrograda. E come il progresso è il corso della potenza verso l’atto, cosí il regresso è il ricorso dell’atto verso la potenza; il qual regresso è innaturale e, se giunge al suo termine, produce la morte, che è il ritorno della vita alla virtualitá pura. E perciò i vecchi decrepiti prima di spegnersi rimbambiscono e per mezzo di una seconda infanzia passano a essere di cadavere; il quale è un feto che retroguarda, come il feto prima dell’animazione è un cadavere che s’infutura. Imperocché il principio e il fine si convertono per un assiduo circuito, e il loro divario versa soltanto nella relazione e nell’indirizzo. Similmente i legnaggi, gl’instituti, le sètte si estinguono, quando gl’ingegni si appiccolano o imbarbogiscono, e i pochi grandi che rimangono sono affogati dal volgo. E se è lecito il paragonare le cose divine alle umane, chi non vede che la declinazione presente della Chiesa cattolica proviene in gran parte dall’esservi i primi gradi del governo e del magistero assegnati a uomini nulli o mediocri? Ché se tuttavia la religione non può perire, agl’instituti di minor conto non soccorre cotal privilegio. Gli Stati si sciolgono quando cedono e restano gran tempo alle mani dei volgari; e le scuole, benché fondate da uomini sommi e depositarie di dottrine feconde, insteriliscono e appassiscono. Per la qual cosa io porto opinione che le scuole e le sètte sieno piú nocive che profittevoli; imperocché i discepoli, non pareggiando il maestro, tirano la sua dottrina (per tornare al linguaggio peripatetico) dall’atto alla potenza. Cosí {{AutoreCitato|Euclide|Euclide}} e {{AutoreCitato|Speusippo|Speusippo}} fecero rinvertire i dettati di {{AutoreCitato|Socrate|Socrate}} e di {{AutoreCitato|Platone|Platone}} verso i princípi ionici ed eleatici, e nulla piú<noinclude></noinclude>
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Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/154
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione|148|{{Sc|del rinnovamento civile d’italia}}|}}</noinclude>{{Pt|<br>|}}nuoce alla fama di {{AutoreCitato|Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Giorgio Hegel}} che la recente famiglia degli hegelisti. E in vero l’incremento di un sistema consiste nell’educare i semi generosi; il che richiede valore non ordinario, dove che è facile agl’ingegni comuni lo svolgere le parti negative e dilatare i vuoti in vece di colmarli. A ciò si aggiunge che la mediocritá dell’ingegno essendo per lo piú compagnata da quella dell’animo, ne nascono le vanitá, le presunzioni, le borie, le grettezze, le invidie, le gelosie, i puntigli, e insomma tutto quel corredo di appetiti e d’istinti malevoli che, aggiunti all’ insufficienza intellettuale, accelerano a maraviglia lo scadere e il perire delle compagnie e delle instituzioni.
La mezzanitá dell’ingegno prevalse assai meno presso gli antichi che fra i moderni, e il merito vi fu maggiore cosi per numero come per eccellenza. Laddove i piú degli ultimi si contentano di chiacchierare e di scrivere e la loro grandezza è cosa privata, i primi facevano e risplendevano principalmente nella vita pubblica. Né perciò noi sovrastiamo nelle lettere e nella dottrina, benché ci sia in conto di principale ciò che per quelli era un semplice accessorio. Cosí dei due generi di singolaritá e di prestanza in cui gli antichi si travagliavano, i moderni si son ristretti al minore, e tuttavia ci provano manco bene, contuttoché anche ivi il còmpito loro sia piú facile, per aver essi innanzi agli occhi i modelli dell’antichitá e la via segnata da essa. Ma il maggior divario fra le due etá si è che nell’una l’animo rispondeva all’ingegno e tutte le potenze dell’uomo, educate e svolte del pari, si bilanciavano; onde nasceva quell’armonia squisita che oggi difetta anco ai piú favoriti dalla natura e dalla fortuna. Piú non si trova al dí d’oggi l’uomo compíto e plutarchiano, cioè dialettico, il quale è immagine dell’uomo ideale e augurio del palingenesiaco.
La ragion principale di tanta diversitá si dee ricercare nel ricettacolo e nell’ambiente. L’individuo perfetto ha d’uopo di un seggio proporzionato, in cui nasca, viva e metta quasi la sua radice; e di un ambiente confacevole, che lo educhi e agevoli l’uso, l’indirizzo, il pieno possesso delle sue forze: come la pianta ha bisogno di un suolo propizio e di un clima recipiente<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro secondo - capitolo nono}}|149|}}</noinclude>{{Pt|<br>|}}alla sua natura. Per questo rispetto gli antichi erano forniti e condizionati ottimamente, e quindi l’individualitá loro era piú vigorosa e armonica della nostra. Il lor risedio ed ambiente era la patria, quasi pubblica famiglia e casa civile, che, compiendo la naturale e privata, facea germinare dall’uomo il savio e il cittadino. «La patria — dice un antico citato dal {{AutoreCitato|Bartolomeo da San Concordio|Sanconcordio}} — è nostro cominciamento, siccome è lo nostro padre»<ref>«''Causa dilectionis videtur innui a Porphyrio dicente: quod patria est principium generationis sicut et pater''» (''Ammaestr''., {{Sc|ii}}, 6, 4, Firenze, 1840, pp. 56, 57).</ref>; e per significarne la spirituale generazione, i cretesi lodati da {{AutoreCitato|Platone|Platone}}<ref>''De republ''., 9 (''Opere'', t. {{Sc|v}}, pp. 10, 11).</ref>, {{AutoreCitato|Plutarco|Plutarco}}<ref>Nell’opuscolo ''Se al vecchio convenga maneggiare i pubblici affari'', 17.</ref> ed {{AutoreCitato|Eliano Tattico|Eliano}}<ref>''Hist. anim.'', {{Sc|xvii}}, 35.</ref> la chiamavano «matria». E tale è infatti se la si considera come il contenente civile dell’individuo; e non solo quasi matrice ed ovaia, o vogliam dir nidio e culla, ma altresí come la mammana e la balia dell’etá tenera, la quale ne trae l’inizio di ogni sua virtú, come gli esseri corporei dal loro sustrato; che però vien detto «materia», quasi madre delle forme e dei fenomeni. Ma ella è «patria» come ambiente, cioè in quanto è il principio virile dell’educazione filosofica e cittadina, che feconda e spiega le potenze naturali, abilitandole alla sapienza speculativa e alla vita pratica. Cosí la patria degli antichi era perfetta, bisessuale e rispondeva all’androginia virtuale dell’uomo primitivo<ref>{{TestoCitato|Genesi (Diodati 1821)|''Gen''.}}, {{Sc|i}}, 27; {{Sc|Plat.}}, ''Sympos''.</ref> e della famiglia. Laddove possiam dire che i moderni, se hanno una matria nel luogo natío, mancano di patria, perché anco nei paesi piú fortunati l’educazione virile è negletta o viziosa; onde pel vigore dell’individuo, la signoria dell’animo, la libertá del pensiero, il decoro della vita, l’altezza del sentimento, noi siamo poco piú che fanciulli verso gli uomini degli antichi tempi.
Le scuole mistiche dei nostri giorni credono che la Chiesa supplisca alla patria; ma s’ingannano per tre ragioni principali. L’una si è che la Chiesa, come rappresentativa della religione,<noinclude>{{ruleLeft|6em}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione|150|{{Sc|del rinnovamento civile d’italia}}|}}</noinclude>{{Pt|<br>|}}è per natura cosmopolitica; e siccome la forza d’intensitá è in ragione contraria dell’estensione, essa troppo spazia d’imperio e universaleggia di dettati da poter sopperire al còmpito particolare delle faccende civili. Né da ciò punto segue, come giá vedemmo, che la religione e la Chiesa contraddicano o trascurino il principio nazionale, poiché anzi ne sono le educatrici; ma elle non possono far questo effetto se non mediante l’arrota della cultura. Laonde, fuori dei tempi delle origini, uopo è che tra gl’individui e la Chiesa tramezzi la patria; onde la Chiesa può bensí e dee vantaggiare, proteggere, difendere spiritualmente la patria, ma non può costituirla. Per la stessa ragione non le si può surrogare la cosmopolitia dei puritani e degli u m a n i s t i<ref>«Spero che gli umanisti mi perdoneranno l’uso di questo nuovo vocabolo» ({{AutoreCitato|Bernardino Bertini|{{Sc|Bertini}}}}, ''Idea di una filosofia della vita'', Torino, {{Sc|i}}850, t. {{Sc|i}}, p. {{Sc|v}}, nota).</ref>, i quali incorrono sotto altra forma nello stesso errore degl’ipermistici, che riducono il fòro al santuario. L’amor della patria è il principio generativo della morale civile, come l’amor del prossimo è quello della morale privata ed universale; e il prossimo è bensí la patria, ma per modo indistinto e perplesso e non ancora specificato. Laonde la caritá cristiana è il germe della cittadina, come la Chiesa della patria; ma in ambo i casi la potenza feconda ha d’uopo di attuazione. L’altra ragione si è che la Chiesa ha per ufficio di mirare al cielo piú che alla terra, all’infinito piú che al finito; e l’ideale, non essendovi circoscritto dal positivo, non può influire nelle cose temporali altro che indirettamente, cioè mediante il concetto e l’elemento civile. Per ultimo le religiose credenze operano piú per via d’intuito e di sentimento che di ragion riflessiva; e non esprimendo adequatamente il carattere proprio della virilitá e dell’ingegno, si confanno piú in ispecie (se sono sole) al genio proprio della famiglia<ref>Consulta ''supra'', 5. Dico «se sono sole», perché la religione è tanto necessaria alla cittá quanto alla famiglia, ma nel primo caso ha d’uopo dell’aggiunta della cultura.</ref>. Eccovi che la Chiesa, essendo «matria» piú tosto che «patria», esercita particolarmente l’ufficio di madre, com’ella stessa dichiara ne’ suoi proloqui. Per la qual cosa, siccome la<noinclude>{{ruleLeft|6em}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro secondo - capitolo nono}}|151|}}</noinclude>{{Pt|<br>|}}modernitá ebbe per principio l’antichitá italogreca perfezionata dall’evangelio, cosí la patria moderna dovrebbe essere una cittadinanza informata dagli stessi spiriti che produssero e alimentarono il nostro incivilimento. Né per altro l’Italia da tanti secoli ha lasciato di esser patria de’ suoi figliuoli, se non per aver neglette le parti piú virili e vitali delle sue origini.
La natura è cosí potente che qualche volta l’ingegno grande, benché privo di patria, acquista la coscienza delle sue forze e si educa da se medesimo. Ma in tal caso egli passa inutile sopra la terra, sprezzato come un vano ingombro o vilipeso e perseguitato come un genio malefico od un mostro<ref>Di qui forse viene che si attribuisce al diavolo un grandissimo ingegno, benché nelle leggende popolari non lo dimostri.</ref>. Per simile cagione varia sovente col tempo il giudizio che si porta sugli stessi uomini, scadendo con esso la cultura dei popoli, la gloria degl’individui. Cosí, per modo di esempio, {{AutoreCitato|Gaio Plinio Secondo|Plinio il vecchio}}<ref>{{w|Naturalis historia|''Hist. nat.''}}, {{Sc|vii}}, 25.</ref> stimava {{AutoreCitato|Gaio Giulio Cesare|Cesare}} sommo e impareggiabile; e {{w|Vitellio|Vitellio}} nello stesso secolo differiva, poi prendeva il titolo di Augusto<ref>{{AutoreCitato|Publio Cornelio Tacito|{{Sc|Tac.}}}}, {{TestoCitato|Storie (Tacito)|''Hist''}}., {{Sc|ii}}, 62, 90.</ref>, ma non osava accettare quello di Cesare<ref>''Ibid''., {{Sc|ii}}, 62.</ref> se non all’ultimo per farsene un buon augurio<ref>''Ibid''., {{Sc|iii}}, 58.</ref>. Per contrario ai tempi di {{ac|Diocleziano|Diocleziano}}, che introdusse nella corte le vane pompe di Oriente, l’idea della vera grandezza era giá tanto oscurata che il mediocre {{ac|Augusto|Ottaviano}} si antiponeva al suo padre adottivo, come si raccoglie dai titoli dati ai capi supremi dell’imperio ed ai subalterni. E in effetto con Diocleziano ebbe fine, può dirsi, l’antichitá; e poco stante l’imperio, giá abbassato in Roma, diventò basso in Bisanzio per opera di {{AutoreCitato|Costantino I|Costantino}}. E coll’imperio occidentale finirono gl’ingegni, che giá prima si erano diradati, perché tutto il fiore della gentilezza colava in un sol luogo; e mentre Roma arricchiva, il resto del mondo impoveriva: tanto che in fine fuori di essa mancarono i virtuosi. «Gli uomini — dice il {{AutoreCitato|Niccolò Machiavelli|Machiavelli}} — diventano eccellenti e mostrano la loro virtú secondo<noinclude>{{ruleLeft|6em}}</noinclude>
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Chiarazuccarini
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<noinclude><pagequality level="4" user="Chiarazuccarini" />{{RigaIntestazione|152|{{Sc|del rinnovamento civile d’italia}}|}}</noinclude>{{Pt|<br>|}}che sono adoperati e tirati innanzi dal principe loro, o repubblica o re che sia. Conviene pertanto che dove sono assai potestati, vi surgano assai valenti; dove ne son poche, pochi... Essendo pertanto dipoi cresciuto l’imperio romano ed avendo spente tutte le repubbliche ed i principati di Europa e d’Affrica ed in maggior parte quelli dell’Asia, non lasciò alcuna via alla virtú se non Roma»<ref>{{TestoCitato|Dell'arte della guerra|''Arte della guerra''}}, 2.</ref>. Il qual fatto è la prova piú manifesta dell’intimo legame che corre tra la patria e l’ingegno; poiché, dileguandosi di mano in mano le patrie e sottentrando la cosmopolitia, gli uomini grandi scemarono in proporzione. Però tutte le dottrine e le sètte religiose e politiche che impugnano il dogma della nazionalitá sono esiziali all’ingegno, spegnendolo nella sua radice, come fanno ai dí nostri gli umanisti e i gesuiti; i quali, se sortissero l’intento loro, aprirebbero l’Europa culta ai cosacchi, come la cosmopolitia di Roma imperiale la dischiuse ai «popoli sciti che predarono quell’imperio, il quale aveva la virtú d’altri spento e non saputo mantenere la sua»<ref>''Ibid''.</ref>.
L’efficacia della patria in tutte le opere dell’ingegno è cospicua. Troverai di rado scrittore che sia riuscito grande scrivendo in lingua forestiera, perché la lingua non è lo stile, e questo non può venire che dal proprio ingegno informato dal genio patrio. La consuetudine e la cittadinanza esterna sono quasi sempre posticce e infeconde, perché l’ingegno diviso dal paese natio è come una pianta traposta in un terreno non suo o animale migrato sotto estraneo cielo. Vero è che per vivere moralmente e intellettivamente nella tua patria non ti è sempre d’uopo abitarvi; anzi l’esilio giova ai maturi per ampliar le idee, spegnere molte preoccupazioni, divezzarli dalle angustie municipali, spopparli delle lusinghe domestiche e insomma purgar l’animo loro da quegli spiriti meschini e ristretti che piú nocciono ai nazionali. Ma uopo è a tal fine che, non potendo recarti dietro la patria, tu l’abbi sempre nel profondo del cuore e sulla cima de’ tuoi pensieri. Il cittadino non si distingue dal<noinclude>{{ruleLeft|6em}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Francyskus" />{{RigaIntestazione||{{sc|i - meo abbracciavacca}}|}}</noinclude><section begin="s2" />{{centrato|II}}
{{centrato|{{sc|Al medesimo}}}}
{{centrato|{{smaller|Tornato di Francia, espone le sue miserie.}}}}
{{Ms|7}}<poem> Vacche né tora piò neente bado,
che per li tempi assai m’han corneggiato:
fata né strega non m’hav’allacciato,
ma la francesca gente non privado.
{{R|5}}Se dai boni bisogno mi fa rado,
doglio piò se ne fosse bandeggiato.
Signor, non siate ver’ me corucciato,
ché lo core ver’ voi umile strado.
Sacciate, nato fui da strettoia:
{{R|10}}quanto dibatto piò, stringe, non muta
la rota di Fortuna mio tormento.
Non son giá mio, né voglio mia sentuta:
se mi volless’, arei tristo talento,
e di quello che vól mia vista croia.</poem><section end="s2" />
<section begin="s3" />{{centrato|III}}
{{centrato|{{sc|Al medesimo}}}}
{{centrato|{{smaller|Se Dio possa usare misericordia verso di lui peccatore.}}}}
{{spazi|6}}Onesto e savio religioso frate Guittone, Meo Abracciavacca. A ciò che piú vi piace e’ son sempre con volontá di servire.
S’amore crea solo di piacere, e piacere solo di bono, temo
di convenire a vostra contanza, perché non è fòr d’amore amistate, ned amore fòr simile di vertú infra li amici. Mò, sostenendo veritá, conoscenza e bono desio, sono costretto a desiderare per ragione; unde conforto che’l sano di voi gusto sosterrá lo mio amaro cibo: ché non fora benignitá scifare bono volere d’alcuno che l’have in servire, ma pare dirittura di sovenire a colui che si vòle apressare a quello che porge e sovene a privadi e a strangi. Perciò vi dimando che sia brunito lo mio ruginoso sentore de la quistione di sotto per sonetto hovvi scritto.<section end="s3" /><noinclude></noinclude>
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OrbiliusMagister
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<noinclude><pagequality level="3" user="Omino di carta" />{{RigaIntestazione|12|{{Sc|i - i rimatori pistoiesi}}|}}</noinclude><section begin="s3" />
{{Ms|7}}<poem>
Poi sento ch’ogni tutto da Dio tegno,
non veggio offensa, ch’om possa mendare,
ché alma e corpo e tutto mio sostegno
mi die’ per lui servendo fòr mancare.
{{R|5}}Ed eo contr’esso deservendo veglio,
di che non saccio u’lui deggia pagare:
aldo mi drá misericordia regno,
perché lo credo noi posso avisare.
Però che pur Dio è somma iustizia,
{{R|10}}misericordia contra me par sia,
ch’omè opra ver’me salute nente.
Ditelmi saggio, e poi de lor divizia,
chi tene inseme Dio per sua balia
assettata ciascuna e ’n sé piacente.</poem><section end="s3" />
<section begin="s4" />{{centrato|IV}}
{{centrato|{{sc|Al medesimo}}}}
{{ct|v=1|{{smaller|Sul medesimo argomento.}}}}
Onesto e savio religioso frate Guittone, lo Meo Abracciavacca, ch’è vostro, vi si racomanda.
Se veritá cannoscenza sostene e bono amore, con vene che ogni fine elezione da canoscenza mova ed amore lo confermi. Dunque, se, per vera dimostranza di bono, sento me apriso d’amore, e poi diletto disiando servir e veder voi, non meraviglio, ma laudo, conoscendo ciò ch’amare ed elegere si dee in está parte, e purificando e sanando. Amore, non in ozio, ma in continua operazione regna. E quinde intendo vostra benignitá, sovenendo e svegliando me, ne la grave e fortunosa aversitade, in gioia alcuna, di che fue alquanto brunita la ruginosa mia intenzione. Ora sperando sanare la mente in veritá, mò vo’ dimando risposta di fina sentenzia di ciò ch’i’ ho dubbio, mandandolovi dichiarando per lo sonetto di sotto scritto. Consimil è la lettera e ’l sonetto a l’autro in sentenzia, ma non in voce.<section end="s4" /><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Violetczy" />{{RigaIntestazione||{{Sc|}}|183}}</noinclude>{{Ct|f=100%|v=1|t=3|L=0px|VIII}}
{{Ct|f=100%|v=1|L=0px|IL CONTE ROSSO}}
{{ms|9}}<poem>
Fischia orrendo il piombo inglese
di Rosburga sulle mura;
tuona il colle e la pianura;
sta re Carlo alle difese.
{{R|5}}Di re Carlo nel cospetto
si presenta un giovinetto,
il piú bello e il più gagliardo
che combatta in quegli eserciti.
Fate largo al savoiardo!
{{R|10}}— Re di Francia, io t’offro modo
di troncar la ingrata guerra:
questo laccio d’Inghilterra
tu vedrai com’io lo snodo! —
— Lieta voce al cor mi suona.
{{R|15}}Parla, onor di mia corona!
— Io con lancia, mazza e spada,
solo in campo, a morte provoco
tutta l’anglica masnada.
S’io soggiaccio, a me lo scorno,
{{R|20}}e il Signor non t’abbandoni.
Ma, s’io vinco, sui predoni
pesi l’onta del ritorno.
Cosí penso e cosí parlo
nel cospetto di re Carlo.
{{R|25}}Fa’ che il guanto sia raccolto,
e diman tu sarai libero,
o Amedeo sará sepolto!
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|184|{{Sc|vi - dai «nuovi canti»}}|}}</noinclude><poem>
— Del mio regno intatta gloria,
Dio ti salvi, illustre conte.
{{R|30}}Giá dagli occhi e dalla fronte
ti lampeggia la vittoria. —
Di re Carlo per comando
proclamato è tosto il bando.
Vien la notte, e riconfonde
{{R|35}}cielo e terra; e sol dei vigili
s’ode il passo e il suon dell’onde.
Amedeo con mesta gioia
pensò allor le sorridenti
sue colline, i suoi torrenti,
{{R|40}}il suo ciel della Savoia;
e fors’anco nel pensiero
vigilante del guerriero
qualche dolce antico amore
ripassò, di pie memorie
{{R|45}}a inondar quel forte core.
Ma quel cor sotto la maglia
ribattea piú concitato,
ripensando al provocato
perigliar della battaglia.
{{R|50}}E sognò schierati in mostra
dame e prodi, e in quella giostra
vide errar famose larve,
e proferto in altri secoli
il suo nome udir gli parve.
{{R|55}}E giá l’ali rosate apre l’aurora
e inonda l’aria di profumi e baci;
e il fiammingo oriente s’incolora,
e una zona di porpore vivaci
fascia i cerulei campi,
</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|viii - il conte rosso}}|185}}</noinclude><poem>
{{R|60}}e una selva di lance a’ rai del sole
vibrano lampi,
e squillano le trombe; aspre parole
di cruciati guerrieri,
e scalpitio di fervidi cavalli,
{{R|65}}e cozzo di cimieri,
e come onde d’océano,
militi sopra militi
empion le mura e i valli.
O falco d’Inghilterra, inarca l’ugna!
{{R|70}}Quest’ora è della pugna;
questo è campo di morte; i drappi ondeggino
di Carlo e d’Amedeo.
Viva Inghilterra! Viva Carlo e Francia!
Con mazza e spada e lancia
{{R|75}}s’apre il torneo.
— Senti, Inghilterra:
se qualche forte
tu puoi vantar,
qui meco in guerra
{{R|80}}colpi di morte
venga a mutar.
Vecchio o garzone,
prence o barone,
ricco o plebeo,
{{R|85}}quando lo provoca
conte Amedeo,
suo pari egli è.
Ed io lo provoco,
io, cavaliero,
{{R|90}}conte e guerriero
del franco re! —
</poem><noinclude>
<references/></div></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|186|{{Sc|vi - dai «nuovi canti»}}|}}</noinclude><poem>
Squilla il corno, ed ecco viene
primamente un giovincello:
trae la spada e in campo tiene
{{R|95}}fosco azzurro un bianco fior.
Era il conte d’Arundello,
che lasciò nel patrio tetto
le ghirlande del banchetto
per i serti del valor.
{{R|100}}Ma una vergine amorosa
ogni sera, a lui pensando,
mestamente si riposa
sotto un memore arboscel,
e ogni sera, lagrimando,
{{R|105}}bacia un fior che ha tra le chiome,
e susurra il dolce nome
del suo conte d’Arundél.
Povera vergine!
Tu di due spade
{{R|110}}le orrende folgori
non vedi uscir!...
Un d’essi pallido
vacilla... e cade!...
Povera vergine,
{{R|115}}tu puoi morir.
Squilla il corno, ed un secondo
si presenta al savoiardo:
lancia in resta e capel biondo,
per boscaglie a lungo errò.
{{R|120}}Dalla furia del suo dardo
non fuggía pennuto o belva:
or le cacce della selva
per le giostre abbandonò.
</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|viii - il conte rosso}}|187}}</noinclude><poem>
Ma talora i cervi snelli
{{R|125}}gli rivengono al pensiere,
e, i piniferi castelli
ritornando a visitar,
stacca l’arco ed il carniere
dalle vacue avite sale,
{{R|130}}e sui greppi il noto strale
torna orrendo a sibilar.
Prepara un feretro,
azzurra prole!
D’Hington la gloria
{{R|135}}passata è giá.
Lasciate i vertici,
o cavriole:
egli a trafiggervi
piú non verrá.
{{R|140}}Squilla il corno, e, armato d’azza,
vien Pembrocco al terzo assaggio:
a lui serve un’umil razza
sparsa intorno al Devonsir.
Quand’è in guerra o fa viaggio,
{{R|145}}menan festa i suoi vassalli;
ma il silenzio è nelle valli,
quando arriva il fosco sir.
All’oltraggio il persuade
sempre un démone maligno,
{{R|150}}e ove son piú folte biade
cavalcando a furia va,
e col perfido sogghigno,
perché l’onta ancor piú gravi,
ei dimanda dagli schiavi
{{R|155}}la canzon di libertá.
</poem><noinclude></noinclude>
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Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. I, 1916 – BEIC 1901289.djvu/194
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Dr Zimbu
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|188|{{Sc|vi - dai «nuovi canti»}}|}}</noinclude><poem>
Ma nelle torbide
pupille ardenti
la vita al despota
langue e dispar.
{{R|160}}Sonate a giubilo,
boschi e torrenti!
L’inno dei liberi
s’oda echeggiar.
Or dunque la gioia non fu d’Inghilterra
{{R|165}}tre solchi di sangue coloran la terra,
tre corpi di prodi la Morte eredò.
Al tacito e bello guerrier savoiardo
sorride ogni dama, festeggia ogni bardo:
le spoglie del lutto Rosburga lasciò.
{{R|170}}Sue grazie reali re Carlo dispensa,
a prenci e baroni bandita è la mensa,
sonante è la reggia di plauso guerrier.
Dagli atrii alle piazze si canta il torneo,
si chiedono gli anni del forte Amedeo,
{{R|175}}gli arditi sembianti si voglion veder.
Or voi, savoiardi del tempo novello,
il nome e la storia del vostro fratello
recate sui labbri, pensate nel cor.
Degli ozi blanditi non sente l’inganno,
{{R|180}}non sente la fede dei dí che verranno
chi l’opre non cura del patrio valor.
E voi, che languite scorati e pensosi,
poeti d’Italia, dai lunghi riposi
sorgete una volta, sorgete a cantar.
{{R|185}}Tendete concordi l’orecchio devoto,
ché un eco possente del tempo remoto
susurra sull’alpe, passeggia sul mar!
</poem>
{{rule|8em}}<noinclude></noinclude>
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Il conte Rosso
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Dr Zimbu
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Giovanni Prati<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
<section begin="Nome e cognome del curatore"/>Olindo Malagodi<section end="Nome e cognome del curatore"/>
<section begin="Anno di pubblicazione"/>1844<section end="Anno di pubblicazione"/>
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{{Intestazione
| Nome e cognome dell'autore = Giovanni Prati
| Nome e cognome del curatore = Olindo Malagodi
| Titolo = Il conte Rosso
| Anno di pubblicazione = 1844
| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
| Anno di traduzione =
| Progetto =
| Argomento = sonetti
| prec = A Luigia Abbadia
| succ = A M... T...
| URL della versione cartacea a fronte = Indice:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. I, 1916 – BEIC 1901289.djvu
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{{raccolta|Poesie varie (Prati)/VI. Dai 'Nuovi canti'|VI. Dai 'Nuovi canti'}}
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>VI. Dai 'Nuovi canti'<section end="sottotitolo"/>
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<pages index="Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. I, 1916 – BEIC 1901289.djvu" from="163" to="164" fromsection="" tosection="" />
== Indice ==
* {{testo|A Eugenia giovinetta di quattordici anni|tipo=tradizionale}}
* {{testo|Pensiero malinconico|tipo=tradizionale}}
* {{testo|Galoppo notturno|tipo=tradizionale}}
* {{testo|La malinconia. Dipinto di F. Hayez|tipo=tradizionale}}
* {{testo|Ad un Mevio|tipo=tradizionale}}
* {{testo|Sogni d'amore (canto di Rodolfo)|tipo=tradizionale}}
* {{testo|A Luigia Abbadia|tipo=tradizionale}}
* {{testo|Il conte Rosso|tipo=tradizionale}}
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Cruccone
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione||{{Sc|nota}}|345}}</noinclude>{{Indent|2|Gli appunti delle lezioni e gli scritti originali ebbero varie e separate vicende di pubblicazioni, specialmente per ciò che concerneva i materiali del primo e dell’ultimo corso, vere e proprie monografie sull’argomento. Si deve al {{AutoreCitato|Benedetto Croce|Croce}} il disegno di raccogliere gli sparsi materiali in un’unica opera, sotto il titolo di ''Storia della letteratura italiana nel secolo decimonono. Saggi e lezioni''<ref>Cfr. B. Croce, ''Gli scritti di {{AutoreCitato|Francesco De Sanctis|De S.}} e la loro varia fortuna'', Bari, Laterza, 1917. PP. 105-06. Col titolo ''La letteratura italiana nel secolo XIX: Scuola liberale Scuola democratica'' già il Croce nel 1897 aveva pubblicato, presso il Morano di Napoli, una parte di quei materiali: quella appunto concernente il secondo e il terzo corso.</ref>.Tale disegno fu poi attuato da {{AutoreCitato|Nino Cortese|Nino Cortese}} il quale, nella sua edizione delle opere complete del De S., apparsa presso l’editore Morano di Napoli (1930-41), incluse quest’opera distribuendone il materiale in quattro volumi (il disegno del Croce ne prevedeva tre), di cui ciascuno corrispondente a un corso svolto dal F. De S. (F. De S., ''La letteratura italiana nel secolo decimonono, voll. 4'', Napoli, 1931-33)<ref>Una successiva edizione di quest’opera si ebbe a cura di {{AutoreCitato|Luigi Galeazzo Tenconi|L. G. Tenconi}}, coi voll. V, VI, VII e VIII di F. De S., ''Saggi e scritti critici e vari''. Sesto San Giovanni-Milano, Barion, 1938-39. Il Tenconi segui l’edizione Cortese, limitandosi a eliminare per congettura alcune sviste.</ref> Al disegno del Croce si è rifatta anche la nostra edizione con una distribuzione della materia in tre volumi: I, {{AutoreCitato|Alessandro Manzoni|Alessandro Manzoni}}; II, la scuola liberale e la scuola democratica; III, {{AutoreCitato|Giacomo Leopardi|Giacomo Leopardi}}.}}
{{Blocco centrato|</br>* * *</br>}}
{{Pt|{{Spazi|8}}}}Le lezioni sul Manzoni ebbero inizio il 29 gennaio del 1872, dinanzi a un foltissimo uditorio di studenti, professori e cittadini, convenuti per ascoltare la parola del maestro, noto o per fama, o per un antico ricordo della gloriosa prima scuola. La cronaca di quell’avvenimento fu più o meno estesamente riferita dai vari giornali napoletani, ma con più abbondanza di particolari dal Roma del 30 gennaio, di cui riportiamo per intero il resoconto:
{{Blocco centrato}}{{Spazi|8}}{{smaller|Ieri la nostra Università offriva uno spettacolo insolito, al quale pur troppo non siamo adusati. Una quantità di popolo, ma di popolo a modo, era alle II a. m. nell’aula universitaria. Tutti anelavano d’essere}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Lagrande" />{{RigaIntestazione|[1805-809]|''Vizî''|599|riga=si}}</noinclude>
I poeti latini, a scusare le oscenità sparse nel maggior numero dello loro produzioni, si giustificano col dire che al poeta è permesso di dire cose meno che oneste, purchè onesti siano i suoi costumi; o per dirla con le parole di uno di loro:
{{Cld
|1805|... Castum esse decet pium poetam<br/>
{{spazi|5}}Ipsum: versiculos nihil necesse est.|{{Sc|{{AutoreCitato|Gaio Valerio Catullo|Catullo}}}}, od. XVI, v. 5-6|traduzione=Conviene al poeta ch’egli stesso sia casto e pio, ma non occorre che tali siano i suoi versi.
}}
{{no rientro}}e la stessa sottigliezza ripeteva {{Sc|{{AutoreCitato|Marco Valerio Marziale|Marziale}}}}, che tutti li vinceva in lubricità:
{{Cld
|1806|Lasciva est nobis pagina, vita proba est.|''Epigrammi'', lib. I, epigr. 5, v. 8|traduzione=Lascive sono le pagine ch’io scrissi, ma la vita è onesta.}}
{{no rientro}}che {{Sc|{{AutoreCitato|Giuseppe Gioachino Belli|Gius. Giov. Belli}}}}, il quale voleva farne l'epigrafe della sua stupenda raccolta di sonetti in dialetto romanesco, benissimo tradusse così:
{{Cld
|1807|Scastagnàmo ar parlà, ma aràmo dritto.|traduzione=Pecchiamo nel parlare, ma righiamo diritto.}}
I notissimi versi:
{{Cld
|1808|La finzion del vizio<br/>
A vizio ver declina;<br/>
A can, che lecca cenere,<br/>
Non gli fidar farina.}}
{{no rientro}}sono la morale della notissima favola ''Il fanciullo e il gatto'', di {{Sc|{{AutoreCitato|Luigi Fiacchi|Luigi Fiacchi}}}} detto il {{AutoreCitato|Luigi Fiacchi|{{Sc|Clasio}}}}, di Scarperia (1754-1825).
Non lasceremo il discorso dei vizî senza tener brevissima parola anche di due fra essi, dei più veniali:
{{Cld
|1809|Gola e vanità, due passioni che crescono con gli anni.}}<noinclude></noinclude>
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Lagrande
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Lagrande" />{{RigaIntestazione|600|''Chi l'ha detto?''|[1809]|riga=si}}</noinclude>{{indent|0|Ambrogio Valentini, proprietario del ''Forno delle Grucce'' a Milano (così chiamato perchè era nel luogo medesimo dove nel seicento era il ''prestin di Scansc'', di cui il {{AutoreCitato|Alessandro Manzoni|Manzoni}} nei ''{{TestoCitato|I promessi sposi|Promessi Sposi}}'', cap. XII, narra il saccheggio fatto dal popolo nella carestia del 1628, vale a dire in Piazza del Duomo, a sinistra, per entrare sul Corso Vittorio Emanuele, già Corsia de’ Servi), mandava la sera della vigilia di Natale 1870 ad Alessandro Manzoni un saggio delle sue paste con la seguente iscrizione:}}
{{centrato|<poem>
Ad Alessandro Manzoni
Il celebre Forno delle Grucce
Di nuova vita ringiovanito
A grata testimonianza
Il presente saggio
Devotamente offre</poem>}}
Il {{Sc|Manzoni}} rispose così:
{{centrato|<poem>Al Forno delle Grucce
Ricco oramai di nova fama propria
E non bisognoso di fasti genealogici
Alessandro Manzoni
Solleticato voluttuosamente
Con un vario e squisito saggio
''Nella gola e nella vanità
Due passioni che crescono con gli anni''
Presenta i più vivi e sinceri ringraziamenti</poem>}}
{{indent|0|L’autografo fu conservato a lungo esposto in un quadro nel Forno delle Grucce finchè questo non si chiuse nel 1919. Si veda un articolo del ''Corriere della Sera'' del 9 giugno 1919, riprodotto ne ''La Rassegna'' di Firenze, giugno 1919, pag. 186.}}
Si noti però che il Manzoni, non meno di altri milanesi, cadde in errore credendo che il nome dell’antico ''prestin di Scansc'' derivasse dalla insegna delle grucce (''scansc'' in dialetto); invece aveva origine dal fatto che era proprietà della nobile famiglia Scansi, alla quale fino a tutto il ’700 appartenne la casa; sul quale argomento è da consultare una notizia comparsa in ''Città di Milano, Bollettino municipale mensile'' pel mese di giugno 1919, pag. 229.<noinclude></noinclude>
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Cruccone
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione|[1814]|''Le frasi storiche della Grande Guerra''|607|riga=si}}</noinclude>fu ripetutamente citata. Contro alcune false e maliziose interpretazioni di essa protestò lo stesso on. {{Wl|Q354715|Salandra}} chiarendone il vero significato in una lettera scritta al direttore del {{Wl|Q1658225|''Messaggero''}} di Roma, e pubblicato da questo giornale il 9 gennaio 1919, e lo stesso giorno anche dal {{Wl|Q309135|''Corriere della Sera''}} di Milano, e poi da altri giornali.
L’on. {{Wl|Q783641|Ettore Ciccotti}}, commentando nel ''Messaggero'' di Roma del 1919, — in un articolo della serie già ricordata su le frasi celebri della guerra — questa del Salandra, annota: «Fors’anche, la sua, era una non felice reminiscenza tedesca; giacchè — non so se l’on. Salandra lo abbia ben presente — quella frase, di cui qualcuno ha voluto cercare la traccia in un discorso di {{Wl|Q243705|Salisbury}}, è di schietta marca tedesca e riflesso di educazione tedesca. E infatti il berlinese {{Wl|Q71754|Guglielmo Jordan}}, che, parlando nel Parlamento della Confederazione, nella chiesa di San Paolo, a Francoforte, il 24 luglio 1848, fece appello, contro le voci di resurrezione della Polonia, all’egoismo nazionale tedesco: “È ben tempo — egli disse — di uscire da quell’abnegazione da sognatori, in cui ci sdilinquivamo per tutte le nazionalità, mentre noi stessi si languiva in una vergognosa servitù, calpestati da tutto il mondo, per assorgere ad un sano ''egoismo nazionale'', se si deve pronunziare una volta appunto la parola che mette il benessere e l’onore della patria sopra a tutte le questioni”. E poco dopo (3 dicembre 1850) il principe di {{Wl|Q8442|Bismarck}}, rendendo, come era suo costume, anche più brutale quell’affermazione, che pure si poteva comprendere nel senso e nella forma usata dal Jordan, diceva: “Il solo sano fondamento di un grande stato — e in ciò questo si distingue essenzialmente da un piccolo stato — è l’''egoismo statale'', non il romanticismo; e non è degno di un grande stato contendere per una questione che non rientra nel suo particolare interesse”. E di un ''egoismo nazionale'' avevano parlato poco prima {{Wl|Q213595|Ludwig Borne}} e {{Wl|Q69543|Carlo Grun}}, quando rinfacciava a un socialista che in lui l’''egoismo nazionale'' diveniva ''egoismo sociale''». Le parole precise di Bismarck che furono in quel tempo riesumate anche nei giornali tedeschi, sono le seguenti: «Die einzige gesunde Grundlage eines grossen Staates, und dadurch unterscheidet er sich wesentlich von einem kleinen Staate, ist der ''staatliche Egoismus'' und nicht die Romantik, und es ist eines grossen Staates nicht würdig, für<noinclude></noinclude>
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La Caduta (Parini - Lucas)
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Giuseppe Parini<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
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Modafix ha spostato la pagina [[La Caduta]] a [[La Caduta (Parini - Lucas)]]: aggiunti autore ed edizione
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La Costituzione di Napoli
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Gabriele Rossetti<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
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| Nome e cognome dell'autore = Gabriele Rossetti
| Nome e cognome del curatore = St. John Lucas
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| Anno di pubblicazione = XIX secolo
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{{Raccolta|The Oxford book of Italian verse}}
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La Rondinella
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Tommaso Grossi<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
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| Nome e cognome dell'autore = Tommaso Grossi
| Nome e cognome del curatore = St. John Lucas
| Titolo =La Rondinella
| Anno di pubblicazione = XIX secolo
| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
| Anno di traduzione =
| Progetto = Letteratura
| Argomento = Poesie
| URL della versione cartacea a fronte = Indice:The Oxford book of Italian verse.djvu
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{{Raccolta|The Oxford book of Italian verse}}
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<noinclude><pagequality level="4" user="Sentrac98" />{{RigaIntestazione||— 33 —|}}</noinclude>signor Tshubinskl, mandata dalla società geografica russa, colla larghezza d’idee e la liberalità, — proprie di quella società. (Ultimamente ne sono usciti 3 vol.). Della redazione finale dei canti popolari nella detta edizione è incaricato il prof. Kostomarov. Nel 1870 uscì il copioso libro del prof. Potebnja in Charkov ''sul dialetto piccolo russo''. Le riviste russe negli ultimi tempi pubblicarono alcune interessanti caratteristiche della vita e dello spirito popolare nella Russia meridionale secondo le poesie popolari. Così, le ''Lezioni nella società imperiale di storia e delle antichità in Mosca'' (edizione trimestr.) pubblicarono nel 1867 (vol. IV) l’articolo del signor Borovicovski, La donna nei canti popolari piccolo-russi, un soggetto, pel quale i canti popolari ukraini, hanno un ricchissimo materiale, perchè moltissimi canti sono evidentemente composti da donne<ref>Il Bodenstedt dice: «Da per tutto (nella poesia popolare d’Ukraina) si mostra la dominazione della donna, come in generale nella storia d’Ukraina si trovano le traccie della vita cavalleresca del medioevo.» — I cosacchi sono spesso chiamati nei canti i ''ryzzeri''.</ref> La più importante rivista russa, il ''Messaggiere di Europa'' (''Wyestnik Evropy'') nell’anno 1870 stampò un articolo anonimo «La piccola Russia nella sua letteratura,» dove furono riassunte dai canti popolari le memorie del tempo degli antichi principati russi: i canti ukraini e galliziani, raccontano finora del servizio de’ russi in Bisanzio e delle loro spedizioni marittime nel X-XI s.; per l’interesse contemporaneo e politico sono raccolti in questo articolo i canti nuovissimi sul servaggio e la sua abolizione, sulla rivoluzione degli ungheresi nel 1848 e dei polacchi nel 1863; nell’una come nell’altra il popolo sta dalla parte del governo dello Zesar (in Austria) e del Zar in Russia perchè esso ha ricevuto la libertà dal governo e non dalla aristocrazia insorta, la quale credeva con qualche frase democratica e con promesse date nel tempo della rivoluzione stessa, poter fare dimenticare al popolo i secoli di oppressione. Nell’anno 1872 il ''Messaggiere di Europa'' pubblicò due articoli del sig. Rudcenko, il ''Tshumaco ne’canti popolari'', dove è rappresentato, come la poesia popolare abbia riprodotto vivamente tutte le eventualità della vita e i tipi simpatici de’ merciaiuoli, chiamati in Russia meridionale ''tshumachi''<ref name="p38">I ''tshumachi'' rappresentano una delle più curiose traccie della antica vita democratica slavo-russa, una delle coincidenze delle istituzioni primitive cogli ideali sociali contemporanei. Come abbiamo detto, i tshumachi</ref>. Ma di interesse molto superiore promette {{Pt|es-|}}<noinclude></noinclude>
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The Oxford book of Italian verse/Dal 1700 al 1799
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>Dal 1700 al 1799<section end="sottotitolo"/>
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<section begin="arg"/>Da definire<section end="arg"/>
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* {{testo|Diè un alto strido, gittò i fiori, e vôlta}}
* {{testo|Cessa, bronzo lugubre, il tristo metro (Lucas)}}
* {{testo|L'Educazione (Parini - Lucas)}}
* {{testo|La Caduta (Parini - Lucas)}}
* {{testo|Per l'inclita Nice}}
* {{testo|Te il mercadante che con ciglio asciutto}}
* {{testo|Per Santa Cecilia - i}}
* {{testo|Per Santa Cecilia - ii}}
* {{testo|Per Santa Cecilia - iii}}
* {{testo|Zitto. La bella Irene (Lucas)}}
* {{testo|O platano felice}}
* {{testo|Guarda che bianca luna}}
* {{testo|Non t'accostare all'urna}}
* {{testo|Di due vaghe donzelle, oneste, accorte}}
* {{testo|Canto di David a Saul}}
* {{testo|L'Educazione (Alfieri)}}
* {{testo|O gran padre Alighier, se dal ciel miri (Lucas)}}
* {{testo|O cameretta, che già in te chiudesti (Lucas)|O cameretta, che già in te chiudesti}}
* {{testo|Per il sepolcro del Tasso|Del sublime cantore, epico solo}}
* {{testo|Sublime specchio di veraci detti (Lucas)|Sublime specchio di veraci detti}}
* {{testo|Sperar, temere, rimembrar, dolersi}}
* {{testo|Negri panni, che sete ognor di lutto (Lucas)}}
* {{testo|Fido destriero, mansueto e ardente}}
* {{testo|Donna, l'amato destrier nostro, il fido}}
* {{testo|O dea, tu figlia di valor che aggiungi}}
* {{testo|È Repubblica il suolo ove divine}}
* {{testo|Di libertà maestri i Galli? Insegni}}
* {{testo|Vuota insalubre regïon, che Stato}}
* {{testo|Tutto è neve d'intorno: e l'alpi e i colli}}
* {{testo|Giorno verrà, tornerà il giorno, in cui}}
* {{testo|Toscani, all'armi}}
* {{testo|Mi trovan duro?}}
* {{testo|O giovinetta che la dubbia via}}
* {{testo|Per il Congresso di Udine (Lucas)}}
* {{testo|Per la liberazione d'Italia (Lucas)|Marengo}}
* {{testo|Prosopopea di Pericle (Lucas)}}
* {{testo|Alla Marchesa Anna Malaspina della Bastia (Lucas)}}
* {{testo|Invito d'un solitario (Lucas)}}
* {{testo|Dei Sepolcri (Lucas)}}
* {{testo|E tu ne' carmi avrai perenne vita (Lucas)|A Firenze}}
* {{testo|Nè più mai toccherò le sacre sponde|A Zacinto}}
* {{testo|Solcato ho fronte, occhi incavati, intenti|Il suo ritratto}}
* {{testo|Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo|In morte del fratello Giovanni}}
* {{testo|Era la notte; e sul funereo letto|In morte del suo padre}}
* {{testo|Forse perchè della fatal quïete|Alla Sera}}
* {{testo|La Costituzione di Napoli}}
* {{testo|Il Romito del Cenisio}}
* {{testo|Il Cinque Maggio}}
* {{testo|Marzo, 1821}}
* {{testo|Coro (Adelchi, atto III)}}
* {{testo|Coro (La Morte di Ermengarda. Adelchi, atto IV)}}
* {{testo|Coro (Il Carmagnola, atto II)}}
* {{testo|La Pentecoste (Lucas)}}
* {{testo|La Rondinella}}
* {{testo|All'Italia}}
* {{testo|L'Infinito}}
* {{testo|Le Ricordanze (Lucas)}}
* {{testo|Il Sabato del Villaggio}}
* {{testo|Ad Angelo Mai}}
* {{testo|Bruto Minore}}
* {{testo|A Silvia (Lucas)}}
* {{testo|Alla sua Donna}}
* {{testo|Canto notturno di un pastore errante nell'Asia}}
* {{testo|La Ginestra}}
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Dr Zimbu
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||''di tutti i Sonetti''|{{rl|63}}}}</noinclude>{{Colonna|em=-1}}
{{Pg|224|224|bIV}}, n. 6; {{Pg|343|343|bIV}}; {{pg|403|403|bIV}}; {{pg|412|412|bIV}}; {{pg|413|413|bIV}}; V, {{Pg|36|36|bV}}; {{pg|91|91|bV}}, n. 8; {{Pg|100|100|bV}}, n. 3 e 11; {{Pg|102|102|bV}}, n. 2; {{Pg|111|111|bV}}, n. 2; {{Pg|218|218|bV}}, n. 6; {{Pg|290|290|bV}}; {{pg|292|292|bV}}; {{pg|405|405|bV}}, n. 4; VI, {{Pg|10|10|bVI}}; {{pg|136|136|bVI}}, n. 3; {{Pg|137|137|bVI}}; {{pg|153|153|bVI}}, n. 8; {{Pg|219|219|bVI}}; {{pg|300|300|bVI}}; {{pg|362|362|bVI}}, n. 1.
Velo, III, {{Pg|38|38|bIII}}, n. 4.
Velabro, I, {{Pg|141|141|bI}}, n. 1; II, {{Pg|30|30|bII}}, n. 21.
Ve labro maggiore, IV, {{Pg|166|166|bIV}}, n 2.
Velino, III, {{Pg|163|163|bIII}}.
Velletrani, II, {{Pg|140|140|bII}}.
Velletri, V, {{Pg|175|175|bV}}, n. 1.
Venafro, V, {{Pg|114|114|bV}}; {{pg|286|286|bV}}, n. 6.
Venanzio (S.), I, {{Pg|72|72|bI}}.
Venerabile, IV, {{Pg|370|370|bIV}}. — V. anche ''Beati''.
Venerdì Santo, III, {{Pg|2|2|bIII}}; {{pg|34|34|bIII}}, n. 1; {{Pg|225|225|bIII}}; {{pg|227|227|bIII}}; IV, {{Pg|174|174|bIV}}. — V. anche ''Giovedì Santo, Sabato Santo ''e'' Settimana Santa''.
Venere, I, {{Pg|63|63|bI}}; {{pg|132|132|bI}}.
Venezia, I, {{Pg|35|35|bI}}, n. 2; II, {{Pg|132|132|bII}}, n. 5; IV, {{Pg|41|41|bIV}}, n. 1; V, {{Pg|141|141|bV}}, n. 1; VI, {{Pg|355|355|bVI}}, n. 1.
Venezia (Piazza), IV, {{Pg|322|322|bIV}}, n. 4.
Veneziano (Caffè del), II, {{Pg|79|79|bII}}.
Veneziano (Dialetto), I, {{Pg|226|226|bI}}, n. 2; V, {{Pg|391|391|bV}}, n. 4.
Venier (Gius.), V, {{Pg|206|206|bV}}, n. 1.
Ventura (P. Teatino), VI, {{Pg|296|296|bVI}}, n. 2.
Venturi (Pietro), VI, {{Pg|355|355|bVI}}, n. 1.
Venturini (Giuseppe), V, {{Pg|139|139|bV}}; {{pg|140|140|bV}}.
Vera (Gius.), III, {{Pg|225|225|bIII}}, n. 7.
Vergini (Conv. delle), IV, {{Pg|206|206|bIV}}; V, {{Pg|45|45|bV}}, n. 3.
Vergini (Undicimila), V, {{Pg|155|155|bV}}, n. 3; VI, {{Pg|181|181|bVI}}.
Vergini (Via delle), V, {{Pg|45|45|bV}}.
Veronese (Dial.), VI, {{Pg|168|168|bVI}}, n. 7.
Verospi (Palazzo), VI, {{Pg|42|42|bVI}}, n. 9.
Vescovo, I, {{Pg|71|71|bI}}, n. 2; {{Pg|128|128|bI}}, n. 4; {{Pg|155|155|bI}}, n. 5; II, {{Pg|182|182|bII}}, n. 11; {{Pg|248|248|bII}}; III, {{Pg|181|181|bIII}}; {{pg|374|374|bIII}}; IV, {{Pg|178|178|bIV}}, n. 5; {{Pg|199|199|bIV}}; {{pg|276|276|bIV}}; {{pg|403||bIV}}; V, {{Pg|98|98|bV}}; VI, {{Pg|104|104|bVI}}; {{pg|126|126|bVI}}, n. 1; {{Pg|271|271|bVI}}, n. 2.
Vespignani (Virginio), IV, {{Pg|187|187|bIV}}, n, 1.
Vesta (Tempio di), I, {{Pg|137|137|bI}}, n. 1; {{Pg|164|164|bI}}, n. 1.
Vestignano (Villaggio di S.), IV, {{Pg|104|104|bIV}}, n. 10.
{{AltraColonna|em=-1}}
Vetturini, I, {{Pg|180|180|bI}}; II, {{Pg|244|244|bII}}; {{pg|245|245|bII}}; V, {{Pg|206|206|bV}}, n. 1; VI, {{Pg|280|280|bVI}}, n. 1.
Viacrucis, I, {{Pg|134|134|bI}}; III, {{Pg|225|225|bIII}}, n. 7; VI, {{Pg|187|187|bVI}}.
Viale (Medico), VI, {{Pg|334|334|bVI}}, n. 2; {{pg|335||bVI}}.
Viatico, II, {{Pg|1|1|bII}}; V, {{Pg|40|40|bV}}, n. 1; {{Pg|99|99|bV}}; {{pg|307|307|bV}}.
Vicario (Card.), I, {{Pg|208|208|bI}}, n. 6; {{Pg|213|213|bI}}, n. 1; {{Pg|241|241|bI}}, n. 3; II, {{Pg|40|40|bII}}; {{pg|169|169|bII}}; {{pg|170|170|bII}}; {{pg|182|182|bII}}; {{pg|268|268|bII}}; {{pg|300|300|bII}}; {{pg|346|346|bII}}; III, {{Pg|251|251|bIII}}; {{pg|317|317|bIII}}; {{pg|328|328|bIII}}; {{pg|360|360|bIII}}, n. 5; {{Pg|368|368|bIII}}; {{pg|405|405|bIII}}, n. 11; {{Pg|418|418|bIII}}; {{pg|432|432|bIII}}; IV, {{Pg|33|33|bIV}}; {{pg|154|154|bIV}}; {{pg|156|156|bIV}}; {{pg|178|178|bIV}}; {{pg|215|215|bIV}}; {{pg|405|405|bIV}}; {{pg|407|407|bIV}}; V, {{Pg|100|100|bV}}, n. 9; {{Pg|194|194|bV}}, n. 1; {{Pg|226|226|bV}}; {{pg|231|231|bV}}; {{pg|339|339|bV}}; {{pg|371|371|bV}}; {{pg|399|399|bV}}; {{pg|414|414|bV}}; VI, {{Pg|2|2|bVI}}; {{pg|103|103|bVI}}; {{pg|113|113|bVI}}; {{pg|115|115|bVI}}; {{pg|126|126|bVI}}; {{pg|138|138|bVI}}; {{pg|166|166|bVI}}; {{pg|238|238|bVI}}, n. 1; {{Pg|242|242|bVI}}; {{pg|258|258|bVI}}; {{pg|270|270|bVI}}; {{pg|274|274|bVI}}; {{pg|279|279|bVI}}; {{pg|291|291|bVI}}.
Vicecancelliere di S. Chiesa, I, {{Pg|35|35|bI}}, n. 3.
Vicegerente (Mons.), I, {{Pg|241|241|bI}}; III, {{Pg|251|251|bIII}}; VI, {{Pg|55|55|bVI}}.
Vico (Pietro), III, {{Pg|311|311|bIII}}.
Vico Laterizio, II, {{Pg|326|326|bII}}, n. 3.
Vidimazione, IV, {{Pg|308|308|bIV}}, n. 3.
Vidoni (Card.), IV, {{Pg|182|182|bIV}}.
''Viècce a ttrova'' (Osteria di), VI, {{Pg|303|303|bVI}}, n. 2.
Vienna, II, {{Pg|132|132|bII}}, n. 5; III, {{Pg|12|12|bIII}}, n. 5; IV, {{Pg|29|29|bIV}}; {{pg|284|284|bIV}}; V, {{Pg|21|21|bV}}.
Vigesime, I, {{Pg|171|171|bI}}, n. 1.
Vigilia, I, {{Pg|53|53|bI}}; {{pg|248|248|bI}}; III, {{Pg|293|293|bIII}}; {{pg|432|432|bIII}}; VI, {{Pg|278|278|bVI}}.
Vignanello, I, {{Pg|128|128|bI}}; II, {{Pg|271|271|bII}}; IV, {{Pg|364|364|bIV}}; V, {{Pg|242|242|bV}}.
Vilain XIV°, II, {{Pg|140|140|bII}}.
Villafranca, II, {{Pg|132|132|bII}}, n. 5.
Villemur (Conte di), IV, {{Pg|236|236|bIV}}, n. 3.
Vincenzo e Anastasio a Trevi (Chiesa dei SS.), IV, {{Pg|167|167|bIV}}, n. 11; {{Pg|185|185|bIV}}.
Vincenzo Ferreri (S.), V, {{Pg|160|160|bV}}.
Vinciguerra (Pietro), V, {{Pg|115|115|bV}}, n. 1.
Virgilio, I, {{Pg|42|42|bI}}, n. 15; III, {{Pg|188|188|bIII}}, n. 5; {{Pg|321|321|bIII}}, n. 13.
Visconti (Pietro Ere), V, {{Pg|430|430|bV}}; VI, {{Pg|362|362|bVI}}, n. 1.
Visita delle Sette Chiese, II, {{Pg|52|52|bII}}; {{pg|101|101|bII}}; V, {{Pg|242|242|bV}}.
Visitazione della Vergine, II, {{Pg|28|28|bII}}; V, {{Pg|347|347|bV}}, n. 7.
Visse, V, {{Pg|365|365|bV}}.
Visto (Il), IV, {{Pg|308|308|bIV}}, n. 8.<noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||''di tutti i Sonetti''|{{rl|63}}}}</noinclude>{{Colonna|em=-1}}
{{Pg|224|224|bIV}}, n. 6; {{Pg|343|343|bIV}}; {{pg|403|403|bIV}}; {{pg|412|412|bIV}}; {{pg|413|413|bIV}}; V, {{Pg|36|36|bV}}; {{pg|91|91|bV}}, n. 8; {{Pg|100|100|bV}}, n. 3 e 11; {{Pg|102|102|bV}}, n. 2; {{Pg|111|111|bV}}, n. 2; {{Pg|218|218|bV}}, n. 6; {{Pg|290|290|bV}}; {{pg|292|292|bV}}; {{pg|405|405|bV}}, n. 4; VI, {{Pg|10|10|bVI}}; {{pg|136|136|bVI}}, n. 3; {{Pg|137|137|bVI}}; {{pg|153|153|bVI}}, n. 8; {{Pg|219|219|bVI}}; {{pg|300|300|bVI}}; {{pg|362|362|bVI}}, n. 1.
Velo, III, {{Pg|38|38|bIII}}, n. 4.
Velabro, I, {{Pg|141|141|bI}}, n. 1; II, {{Pg|30|30|bII}}, n. 21.
Ve labro maggiore, IV, {{Pg|166|166|bIV}}, n 2.
Velino, III, {{Pg|163|163|bIII}}.
Velletrani, II, {{Pg|140|140|bII}}.
Velletri, V, {{Pg|175|175|bV}}, n. 1.
Venafro, V, {{Pg|114|114|bV}}; {{pg|286|286|bV}}, n. 6.
Venanzio (S.), I, {{Pg|72|72|bI}}.
Venerabile, IV, {{Pg|370|370|bIV}}. — V. anche ''Beati''.
Venerdì Santo, III, {{Pg|2|2|bIII}}; {{pg|34|34|bIII}}, n. 1; {{Pg|225|225|bIII}}; {{pg|227|227|bIII}}; IV, {{Pg|174|174|bIV}}. — V. anche ''Giovedì Santo, Sabato Santo ''e'' Settimana Santa''.
Venere, I, {{Pg|63|63|bI}}; {{pg|132|132|bI}}.
Venezia, I, {{Pg|35|35|bI}}, n. 2; II, {{Pg|132|132|bII}}, n. 5; IV, {{Pg|41|41|bIV}}, n. 1; V, {{Pg|141|141|bV}}, n. 1; VI, {{Pg|355|355|bVI}}, n. 1.
Venezia (Piazza), IV, {{Pg|322|322|bIV}}, n. 4.
Veneziano (Caffè del), II, {{Pg|79|79|bII}}.
Veneziano (Dialetto), I, {{Pg|226|226|bI}}, n. 2; V, {{Pg|391|391|bV}}, n. 4.
Venier (Gius.), V, {{Pg|206|206|bV}}, n. 1.
Ventura (P. Teatino), VI, {{Pg|296|296|bVI}}, n. 2.
Venturi (Pietro), VI, {{Pg|355|355|bVI}}, n. 1.
Venturini (Giuseppe), V, {{Pg|139|139|bV}}; {{pg|140|140|bV}}.
Vera (Gius.), III, {{Pg|225|225|bIII}}, n. 7.
Vergini (Conv. delle), IV, {{Pg|206|206|bIV}}; V, {{Pg|45|45|bV}}, n. 3.
Vergini (Undicimila), V, {{Pg|155|155|bV}}, n. 3; VI, {{Pg|181|181|bVI}}.
Vergini (Via delle), V, {{Pg|45|45|bV}}.
Veronese (Dial.), VI, {{Pg|168|168|bVI}}, n. 7.
Verospi (Palazzo), VI, {{Pg|42|42|bVI}}, n. 9.
Vescovo, I, {{Pg|71|71|bI}}, n. 2; {{Pg|128|128|bI}}, n. 4; {{Pg|155|155|bI}}, n. 5; II, {{Pg|182|182|bII}}, n. 11; {{Pg|248|248|bII}}; III, {{Pg|181|181|bIII}}; {{pg|374|374|bIII}}; IV, {{Pg|178|178|bIV}}, n. 5; {{Pg|199|199|bIV}}; {{pg|276|276|bIV}}; {{pg|403||bIV}}; V, {{Pg|98|98|bV}}; VI, {{Pg|104|104|bVI}}; {{pg|126|126|bVI}}, n. 1; {{Pg|271|271|bVI}}, n. 2.
Vespignani (Virginio), IV, {{Pg|187|187|bIV}}, n. 1.
Vesta (Tempio di), I, {{Pg|137|137|bI}}, n. 1; {{Pg|164|164|bI}}, n. 1.
Vestignano (Villaggio di S.), IV, {{Pg|104|104|bIV}}, n. 10.
{{AltraColonna|em=-1}}
Vetturini, I, {{Pg|180|180|bI}}; II, {{Pg|244|244|bII}}; {{pg|245|245|bII}}; V, {{Pg|206|206|bV}}, n. 1; VI, {{Pg|280|280|bVI}}, n. 1.
Viacrucis, I, {{Pg|134|134|bI}}; III, {{Pg|225|225|bIII}}, n. 7; VI, {{Pg|187|187|bVI}}.
Viale (Medico), VI, {{Pg|334|334|bVI}}, n. 2; {{pg|335||bVI}}.
Viatico, II, {{Pg|1|1|bII}}; V, {{Pg|40|40|bV}}, n. 1; {{Pg|99|99|bV}}; {{pg|307|307|bV}}.
Vicario (Card.), I, {{Pg|208|208|bI}}, n. 6; {{Pg|213|213|bI}}, n. 1; {{Pg|241|241|bI}}, n. 3; II, {{Pg|40|40|bII}}; {{pg|169|169|bII}}; {{pg|170|170|bII}}; {{pg|182|182|bII}}; {{pg|268|268|bII}}; {{pg|300|300|bII}}; {{pg|346|346|bII}}; III, {{Pg|251|251|bIII}}; {{pg|317|317|bIII}}; {{pg|328|328|bIII}}; {{pg|360|360|bIII}}, n. 5; {{Pg|368|368|bIII}}; {{pg|405|405|bIII}}, n. 11; {{Pg|418|418|bIII}}; {{pg|432|432|bIII}}; IV, {{Pg|33|33|bIV}}; {{pg|154|154|bIV}}; {{pg|156|156|bIV}}; {{pg|178|178|bIV}}; {{pg|215|215|bIV}}; {{pg|405|405|bIV}}; {{pg|407|407|bIV}}; V, {{Pg|100|100|bV}}, n. 9; {{Pg|194|194|bV}}, n. 1; {{Pg|226|226|bV}}; {{pg|231|231|bV}}; {{pg|339|339|bV}}; {{pg|371|371|bV}}; {{pg|399|399|bV}}; {{pg|414|414|bV}}; VI, {{Pg|2|2|bVI}}; {{pg|103|103|bVI}}; {{pg|113|113|bVI}}; {{pg|115|115|bVI}}; {{pg|126|126|bVI}}; {{pg|138|138|bVI}}; {{pg|166|166|bVI}}; {{pg|238|238|bVI}}, n. 1; {{Pg|242|242|bVI}}; {{pg|258|258|bVI}}; {{pg|270|270|bVI}}; {{pg|274|274|bVI}}; {{pg|279|279|bVI}}; {{pg|291|291|bVI}}.
Vicecancelliere di S. Chiesa, I, {{Pg|35|35|bI}}, n. 3.
Vicegerente (Mons.), I, {{Pg|241|241|bI}}; III, {{Pg|251|251|bIII}}; VI, {{Pg|55|55|bVI}}.
Vico (Pietro), III, {{Pg|311|311|bIII}}.
Vico Laterizio, II, {{Pg|326|326|bII}}, n. 3.
Vidimazione, IV, {{Pg|308|308|bIV}}, n. 3.
Vidoni (Card.), IV, {{Pg|182|182|bIV}}.
''Viècce a ttrova'' (Osteria di), VI, {{Pg|303|303|bVI}}, n. 2.
Vienna, II, {{Pg|132|132|bII}}, n. 5; III, {{Pg|12|12|bIII}}, n. 5; IV, {{Pg|29|29|bIV}}; {{pg|284|284|bIV}}; V, {{Pg|21|21|bV}}.
Vigesime, I, {{Pg|171|171|bI}}, n. 1.
Vigilia, I, {{Pg|53|53|bI}}; {{pg|248|248|bI}}; III, {{Pg|293|293|bIII}}; {{pg|432|432|bIII}}; VI, {{Pg|278|278|bVI}}.
Vignanello, I, {{Pg|128|128|bI}}; II, {{Pg|271|271|bII}}; IV, {{Pg|364|364|bIV}}; V, {{Pg|242|242|bV}}.
Vilain XIV°, II, {{Pg|140|140|bII}}.
Villafranca, II, {{Pg|132|132|bII}}, n. 5.
Villemur (Conte di), IV, {{Pg|236|236|bIV}}, n. 3.
Vincenzo e Anastasio a Trevi (Chiesa dei SS.), IV, {{Pg|167|167|bIV}}, n. 11; {{Pg|185|185|bIV}}.
Vincenzo Ferreri (S.), V, {{Pg|160|160|bV}}.
Vinciguerra (Pietro), V, {{Pg|115|115|bV}}, n. 1.
Virgilio, I, {{Pg|42|42|bI}}, n. 15; III, {{Pg|188|188|bIII}}, n. 5; {{Pg|321|321|bIII}}, n. 13.
Visconti (Pietro Ere), V, {{Pg|430|430|bV}}; VI, {{Pg|362|362|bVI}}, n. 1.
Visita delle Sette Chiese, II, {{Pg|52|52|bII}}; {{pg|101|101|bII}}; V, {{Pg|242|242|bV}}.
Visitazione della Vergine, II, {{Pg|28|28|bII}}; V, {{Pg|347|347|bV}}, n. 7.
Visse, V, {{Pg|365|365|bV}}.
Visto (Il), IV, {{Pg|308|308|bIV}}, n. 8.<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|{{rl|64}}|''Nomi propri e cose notabili''|}}</noinclude><section begin="V"/>
{{Colonna|em=-1}}
Vitale (Chiesa di S.), II, {{Pg|360|360|bII}}.
Vitale (F. A.), II, {{Pg|339|339|bII}}, n. 4.
Vitali, III, {{Pg|284|284|bIII}}, n. 5.
Viterbese (Dialetto), I, {{Pg|100|100|bI}}, n. 1; IV, {{Pg|287|287|bIV}}, n. 8.
Viterbo, I, {{Pg|163|163|bI}}, n. 1; II, {{pg|333|333|bII}}; {{pg|366|366|bII}}; IV, {{Pg|364|364|bIV}}; V, {{Pg|206|206|bV}}, n. 1; VI, {{Pg|2|2|bVI}}, n. 11.
Vitorchianesi, II, {{Pg|292|292|bII}}, n. 3; III, {{Pg|133|133|bIII}}; VI, {{Pg|192|192|bVI}}, n. 6.
Vitorchiano, IV, {{Pg|364|364|bIV}}.
Vitti (Not. Capitol.), III, {{Pg|39|39|bIII}}, n. 9.
Vittorio Amedeo III°, VI, {{Pg|357|357|bVI}}, n. 1.
Vittorio Emanuele I°, VI, {{Pg|357|357|bVI}}, n. 2.
''Vittorio Emanuele'' (Biblioteca), ''Correz. e Agg''., III, {{Pg|268|268|bIII}}.
''Voce della Verità'' di Modena (Giornale), V, {{Pg|151|151|bV}}, n. 6; {{Pg|292|292|bV}}, n. 1.
Voglia (Cred. pop.), III, {{Pg|216|216|bIII}}; VI, {{Pg|159|159|bVI}}.
Volto-Santo, IV, {{Pg|249|249|bIV}}, n. 3; {{Pg|316|316|bIV}}. — V. anche ''Sancta sanctorum''.
Volturno, V, {{Pg|114|114|bV}}, n. 1.
Voto, II, {{Pg|1|1|bII}}; IV, {{Pg|120|120|bIV}}; {{pg|363|363|bIV}}; VI, {{Pg|47|47|bVI}}; {{pg|130|130|bVI}}.
Vulturello (Monte), I, {{Pg|148|148|bI}}, n. 3.<section end="V" />
<section begin="W" />{{Pt||{{IndentInverso|1.5em}}}}{{Centrato|{{larger|W.}}}}
Wan-Roy Formicini (Not. capitol.), II, {{Pg|339|339|bII}}, n. 4.
Weber (Giorgio), I, {{Pg|30|30|bI}}, n. 1.
Weld (Card.), IV, {{Pg|182|182|bIV}}.
Westmoreland (Principessa), II, {{Pg|358|358|bII}}.
Wicar (Pittore), III, {{Pg|415|415|bIII}}.
Winkelmann, II, {{Pg|255|255|bII}}, n. 8.
Wiseman (Cardinal Niccolò), I, {{Pg|19|19|bI}}, n. 5; {{Pg|68|68|bI}}, n. 3; {{Pg|122|122|bI}}, n. 1; {{Pg|208|208|bI}}, n. 2; V, {{Pg|189|189|bV}}, n. 1.<section end="W" />
{{AltraColonna|em=-1}}
<section begin="Y" />
{{Ct|f=100%|v=1|t=2|{{larger|Y.}}}}
York (Card, de), II, {{Pg|358|358|bII}}.
<section end="Y" /><section begin="Z" />{{Pt||{{IndentInverso|1.5em}}}}{{Centrato|{{larger|Z.}}}}
Zabbaglia (Meccanico), IV, {{Pg|111|111|bIV}}.
Zaccaleoni (Avvocato), IV, {{Pg|63|63|bIV}}, n. 12.
Zaccaria (Papa), VI, {{Pg|104|104|bVI}}, n. 1.
Zaccaria (S.), I, {{Pg|74|74|bI}}; III, {{Pg|86|86|bIII}}, n. 18; {{Pg|284||bIII}}, n. 5; VI, {{Pg|99|99|bVI}}, n. 1; {{Pg|116|116|bVI}}.
''Zadig'' (Melodr.), II, {{Pg|13|13|bII}}, n. 1.
Zamboni, II, {{Pg|68|68|bII}}, n. 6; V, {{Pg|88|88|bV}}, n. 8.
Zamboniani, II, {{Pg|68|68|bII}}, n. 6; V, {{Pg|88|88|bV}}, n. 8.
Zampi (F.), V, {{Pg|148|148|bV}}; {{pg|149|149|bV}}; {{pg|154|154|bV}}.
Zampi (Teresa), V, {{Pg|154|154|bV}}.
Zanazzo (Luigi), V, {{Pg|225|225|bV}}, n. 10; VI, {{Pg|12|12|bVI}}, n. 4.
Zecca Rom., VI, {{Pg|89|89|bVI}}, n. 5.
''Zecchinetto'' (Gioco) — V. ''Toppa''.
Zecchino (Moneta), III, {{Pg|306|306|bIII}}; {{pg|333|333|bIII}}; IV, {{Pg|70|70|bIV}}: V, {{Pg|49|49|bV}}, n. 8; {{Pg|266|266|bV}}; {{pg|275|275|bV}}; {{pg|325|325|bV}}; VI, {{Pg|89|89|bVI}}.
Zeffiro, III, {{Pg|365|365|bIII}}.
Zelli (Mons.), III, {{Pg|358|358|bIII}}.
Zeneti (Tribù), II, {{Pg|418|418|bII}}, n. 4.
Zimmerman (Giov. Giorgio), I, {{Pg|7|7|bI}}, n. 3.
Zoccolette (Conservatorio delle), II, {{Pg|4|4|bII}}.
Zoilo, ''Correz. e Agg.'', III, {{Pg|321|321|bIII}}.
''Zompà-scale'' (Gioco), I, {{Pg|226|226|bI}}.
Zucchelle (Via delle), II, {{Pg|122|122|bII}}.
Zucchi (Gen.), II, {{Pg|132|132|bII}}, n. 5.
Zurla (Card. P.), III, {{Pg|317|317|bIII}}; {{pg|321|321|bIII}}, n. 10; {{Pg|328|328|bIII}}; {{pg|368|368|bIII}}; {{pg|416|416|bIII}}; {{pg|417|417|bIII}}; {{pg|418|418|bIII}}; {{pg|419||bIII}}; IV, {{Pg|154|154|bIV}}; {{pg|182||bIV}}; VI, {{pg|138||bVI}}.
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<noinclude><pagequality level="4" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||- 8 -|}}</noinclude>all’O. con Barka, al S. colla provincia abissinica di Hanasen, all’E. colla spiaggia deserta del mare. — Estensione 25 miglia tedesche<ref>Territorio più vasto, che una delle nostre piccole provincie; più vasto cioè della prov. di Napoli (ch. q. 1,111) e di quella di Porto Maurizio (1,210 ch. q.)</ref> Elevazione da 3 a 5500 p. sul livello del mare. — Terreno fertilissimo, ma non coltivato che nella valle del Bogos verso il Barka dove sono dei campi di grano. Sono di danno ai campi i torrenti montani e le marcie degli elefanti. — Popolazione 10,000 abitanti circa, distinta in gente libera e soggetta con leggi tradizionali<ref name="pag8">Sui costumi e sui diritti generalmente in uso presso le popolazioni che vanno sotto il nome di Bogos, alterazione dell’antico nome di guerra „Boasgor“, o figli di Boas loro capo, veggasi ciò che ne dice il signor Antonio d’Abbadie, in una sua dotta {{Pt|cri-}}</ref>. Le questioni generali sono discusse in pubblico dai capi di famiglia. Paga un tributo annuo di 1000 talleri al governatore abissinese di Hanasen, il quale manda a levarlo da un suo rappresentante, che vi prende degli ostaggi fino al pagamento.
«La capitale Keren è ai 4,469 sul livello del mare a gradi 15° 46/1“ lat. N. e 38° 20‘‚ longit. Grenwich. Conta 350 capanne di paglia, e, una chiesa di pietra costruita dal padre Stella, ed ora servita da missionari francesi.
«Da Massauah vi si può andare per due vie: l’una per Saati, Ajlat, Gamhad, Azus, Beja, Brestian, Murrar, Nuret, Amba-Saul, Quobet-Anseba e giunge a Keren. Dura 5 a 6 giorni sempre per monti e valli viaggiando da 4 a 6 ore per giorno con camelli; l’altra per la spiaggia del mare si distacca dalla prima ad Azus e valicando i torrenti Sciob e Sebka si eleva a Mascialib, d’onde<noinclude>{{rule|4em}}
<references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||- 9 -|}}</noinclude>discendendo verso S.-O. nella valle di Anseba raggiunge. Keren<ref>Le indicazioni date dal Lambertenghi sulle due strade che da Massauah conducono a Keren sono della più grande esattezza: esse concordano con quanto è indicato dalla „Special Karte von Nord-Abessinien“, del dottor A. Petermann. Evvi anche una terza via più corta, ma più alpestre, che conduce a Keren ed è quella notata dall’Halévy nel suo itinerario. „Bulletin de la Société de Géographie“, mars-avril 1869, pag. 270.</ref>.
«Allo sbocco del Sebka lo Stella pretende trovarsi un porto, non apparente dalle carte di Morersby e dell’Heuglin, rimpetto all’isola Harat<ref>Pochi mesi addietro nell’epoca che alcuni legni italiani da guerra trovavansi nelle acque di Alessandria d’Egitto, due ufficiali distaccati dalla squadra ebbero ordine di condursi nel mar Rosso per riconoscere questo porto. Gli ufficiali partirono effettivamente; ma non sappiamo per quale fatalità la ricognizione non raggiungesse lo scopo prefissole. L’isola Starat, di cui sembra voler parlare il padre Stella, è segnata sulla carta del Moresby, edizione italiana, oltre il grado 16° e si stende per circa 7 miglia geogr. ital. dal 16° l’al 16° 2’, distando dalla sponda abissinica non più di 5 miglia, e formando così uno stretto coperto dai venti d’Oriente, che forse al padre Stella parve un porto. Di fronte all’isola la carta inglese non indica alcuna foce di fiume, ma segna una pianura salina. Dobbiamo anche notare che il vocabolo Sebka indica in arabo un lago salato.</ref>.
«La stagione secca dura dal marzo al maggio,
<ref follow="pag8">{{Pt|tica|critica}} al prezioso lavoro di {{AutoreCitato|Werner Munzinger|Münzinger}}, „Ueber die Sitten und das Recht der Bogos“; l’illustre autore francese li chiama in essa i „Bogos Bilen“traendo il nome da quello che viene loro dato dagli indigeni, e riconosce in essi gli antichi Blemmi dei Romani. Aggiunge in una nota che Quatremère ha collocato la patria dei Blemmi nella regione occupata presentemente dai Bilen. Vedi „Bulletin de la Société de Géographie“, avril-juin 1866. Antoine d’Abbadie, „Sur le droit bilen à propos du livre de M. Werner Münzinger“, ecc. ecc., pag. 242 e 470.</ref><noinclude>{{rule|4em}}
<references/></noinclude>
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Utente:Carlomorino/Atti subalpini
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Carlomorino
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/* XVI legislatura */
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wikitext
text/x-wiki
{{ct|f=150%|s=font-family:cursive|t=3|'''Atti parlamento subalpino e regnicolo'''}}
::VEDI anche [[Utente:Carlomorino/Raccolta atti]]
Altre fonti su WP:
::'''[[:w:Progetto:Politica/Collegi Regno]]'''
::::Contiene anche fonti sui risultati elettorali.
quadro generale elezioni
* Compendio delle statistiche elettorali italiane dal 1848 al 1934:
:: https://books.google.it/books?id=7c8JlfvTmasC
==Statistiche elettorali==
;Elezioni 1895:
* https://books.google.it/books?id=0sk4afYXxowC
{{GB|7c8JlfvTmasC | Compendio delle statistiche elettorali italiane dal 1848 al 1934 }}, Roma 1958
== Leggi elettorali ==
v. anche [[:Categoria:Leggi elettorali]]
* [[Regno di Sardegna - Regio editto del 17 marzo 1848]] (1848)
* {{gb|_ENVBpDFxRwC}} raccolta atti
:Contiene editti luogotenenziali per:
** [https://books.google.it/books?id=_ENVBpDFxRwC&pg=469 editto] per i collegi Piacenza - 29 maggio 1848 (pp. 469 e succ.; la distribuzione dei collegi a [https://books.google.it/books?id=_ENVBpDFxRwC&pg=477 pag. 477])
** [https://books.google.it/books?id=_ENVBpDFxRwC&pg=491 editto] per i collegi di Parma (p. 491 e succ.)
** [https://books.google.it/books?id=_ENVBpDFxRwC&pg=499 editto] p. 499, per i collegi di Modena
* [[Nuova ripartizione dei collegi elettorali di Sardegna]] (1856)
* [[Legge del 20 novembre 1859, n. 3778]] (1859)
* [[Statuto e legge elettorale nella Toscana]] (1860)
* [[ Statuto e legge elettorale nelle Provincie dell'Emilia]] (1860)
Vedi anche:
* [[Storia dei collegi elettorali 1848-1897. Parte II ]] (sia Sardegna che Italia, dal 1848 al 1899, dalla I legislatura alla XX)
== I legislatura ==
Testi presenti:
* [[Indice:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1848.pdf]]
** cioè [[Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1848]]
* [[Indice:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1848, Discussioni.pdf]]
Inoltre:
;maggio 1848 - dicembre 1848
;DOCUMENTI:
;DISCUSSIONI:
:prima sessione: da 8 maggio a 2 agosto 48 (pp. 1 - 500 + pp. roman di prefazione
:::https://books.google.it/books?id=IJEoUN1w1roC
:::Presente su WS: (citato prima)
:seconda sessione da 16 ottobre a 28 dicembre (pp. 501-1310; 1311 scioglimento camera)
::https://books.google.it/books?id=TZrRmvekpIEC&pg=PA998
; Senato
;DOCUMENTI
:indice p iv, poi roman (I-XXXVI: comp. camere, elezioni, ministero etc.) pp. 1 to fine 386; da 387: tabella cronologica; da 407 indice alfabetico.
:Altra scansione:
::https://books.google.it/books?id=8e6j8DskuyQC
=== Censimento 1848 ===
::https://books.google.it/books?id=Ebeo8iK79mIC
== II legislatura ==
La legislatura durò da febbraio a marzo 1849. Le elezioni generali si tennero il 22 genn. e le camere si riunirono il 1 febb.
;ATTI Camera
:I sessione
* https://books.google.it/books?id=HwK2UuIXPp8C (da 1 febbr. a 30 mar. 49.) termina con scioglimento della camera PA=599) pubbl. 1860
Inoltre:
da 1 febbr. a 30 mar. 49:
::https://books.google.it/books?id=BPXJRCBCl28C
;DIBATTITI Senato
:I sessione
* https://books.google.it/books?id=XYZpIV4q9McC (da 1 febbr. a 30 mar. 49. A p. 121 indice)
;DOCUMENTI
* https://books.google.it/books?id=SyHP2YHg5qkC (I sess. 1849) pubbl. 1859 curavit Trompeo
* https://books.google.it/books?id=ylTBfTEArqQC (II sess. 1849) pubbl. 1860 curaverunt Trompeo et Galletti
== III legislatura ==
30 luglio 1849 - 20 novembre 1849
;ATTI
:Vol. unico ?
30 luglio 1849 - 17 novembre 49 (indice alfabetico da p. 1321)
* https://books.google.it/books?id=bBvoNf6S6QsC
::* Indice:
::::[https://books.google.it/books?id=bBvoNf6S6QsC&pg=PA1321 p. 1321
::::'''B''' [https://books.google.it/books?id=bBvoNf6S6QsC&pg=PA1322 1322]
::::'''C''' [https://books.google.it/books?id=bBvoNf6S6QsC&pg=PA1328 1328]
::::'''M''' [https://books.google.it/books?id=bBvoNf6S6QsC&pg=PA1346 1316]
* https://books.google.it/books?id=eEGnxaYIaZIC
;DOCUMENTI (con leggi approvate etc.)
Anche:
: pag. '''iv''' - Contenuti volume, v: composizione organi regno; pp. 351-366 atti in ordine temporale; 367 in ordine alfabetico
* https://books.google.it/books?id=ylTBfTEArqQC
* https://books.google.it/books?id=HO26C50yOOEC sul frontespizio: "Seconda sessione del 1849 (luglio 1849 - 20 novembre 1849)" Curav. Galletti & Trompeo.
== IV legislatura ==
La legislatura è durata dal dicembre 1849 al dicembre 1853
;;'''1850'''
;DISCUSSIONI:
Vol. I (20 dic. 49 a 12 marzo 50 (pp. 1-987)
* https://books.google.it/books?id=o0dA2QY4eqsC;
* https://books.google.it/books?id=kDEvS91jrbkC
Vol. III (23 maggio 1850 - 19 novembre 1850). N:B. la sessione è chiusa il 19 XI.
:https://books.google.it/books?id=fFdKbj5RheEC
::Indice alfabetico da p. --> https://books.google.it/books?id=fFdKbj5RheEC&pg=3153
;;1851
;DISCUSSIONI: dal 20 maggio 1851 al 9 luglio 1851 (pp. 2273 - 3108)
* https://books.google.it/books?id=Uq6tE2GDtWcC
* Dal 19 novembre 1851 al 17 gennaio 1852 (pp. 3109 - 3847)
* https://books.google.it/books?id=LsvRFrgd6OAC
;;1852
;LAVORI CAMERA DEPUTATI:
* dal 4 marzo 1852 al (pp. 1 al 699)
** https://books.google.it/books?id=oz974Za7ktUC
* dal 4 marzo 1852 al 14 lug. 1852 (pp. 701- 1466)
** https://books.google.it/books?id=FLY9hPgBC2sC
* dal 4 marzo 1852 al 18 nov. 1853 (pp.). ''Segue'' indice analitico (pp. 777-813)
** https://books.google.it/books?id=g_qT4JPe35QC
****Indice:
**** https://books.google.it/books?id=g_qT4JPe35QC&pg=PA777#v=onepage&q&f=false
** https://books.google.it/books?id=xbEW0omOzSgC
* dal ??? al dicembre 1852 (pp. ??). '''Boh'''????
https://books.google.it/books?id=g_qT4JPe35QC
* dal 17 aprile al 7 luglio 1854 (vol. V)
Discussioni alla Camera
*** https://books.google.it/books?id=uJBQAAAAYAAJ
==== DOCUMENTI ====
* https://books.google.it/books?id=GCfPO6YGCbEC
** dal 4 marzo 1852 al 21 nov. 1853
* https://books.google.it/books?id=sk441w6oUWYC
* https://books.google.it/books?id=eEGnxaYIaZIC
** https://books.google.it/books?id=VVE7AQAAMAAJ
:: le pagine vanno da 1329 a 1930
indice: https://books.google.it/books?id=VVE7AQAAMAAJ&pg=PA1915
::::
== V legislatura==
;::dicembre 1853-novembre 1857
;DIBATTITI CAMERA
:19 dic. 1853 - 29 maggio 1854
https://books.google.it/books?id=TKaDzExfdugC
;sessione 1855-56
**12 nov. 1855 - 16 giugno 1856
::https://books.google.it/books?id=_Yn4UF38jCEC
* https://books.google.it/books?id=jXa8wmdoXegC&
** atti anno 1855-56 da 12 IX 55 a 15 III 56 (pp. 1-1133
Altre scansione:
* https://books.google.it/books?id=bGAwcgV1H1UC
* https://books.google.it/books?id=golAAAAAcAAJ
;Sessione 56-57 (sessione: 7 genn-16 lug. 1857)
:Vol. III (7 genn. 13 marzo 1857)
* https://books.google.it/books?id=Xbhar38EzGUC
:Vol. VI (14 marzo - 19 maggio 1857)
* https://books.google.it/books?id=Pf4FK09ij68C
;ATTI
sono tre volumi. Indici a p. 1189 del vol. II e p. 2037 del vol. III
::(i testi sono presenti)
: I: (l'indice vol. I alla fine vol. II)
:: [[Indice:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti I.pdf]]
: II (pp. 673-1197 : tavola cronologica da 1159 (anche vol. I) ; indice analitico da 1189)
:: [[Indice:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti II.pdf]]
:::altra scansione:
::::: https://books.google.it/books?id=TYBvdeiOkVEC
;Anche
7 gennaio - 16 luglio 1857 (pp. 641-??)
::https://books.google.it/books?id=5hO5xhwzxCMC
::https://books.google.it/books?id=yeC9-JoZypAC
: III (contiene gli indici dei 3 voll. da p. 2037)
: [[Indice:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti.pdf]] <big>'''NB DA SPOSTARE??'''</big>
[[Indice:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti.pdf]]
Il volume III contiene anche:
;Proposta per una [[Nuova ripartizione dei collegi elettorali di Sardegna]] (= dell'isola)
;Il testo è a pag. 117 di
:[[Indice:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1856.pdf]]: <u>col testo della legge per la ripartizione dei collegi dell'Isola</u>
('''originale'''): {{GB|NzkkSeLR3UIC}}: Raccolta degli atti del Governo di Sua Maestà il re di Sardegna], vol. XXV. che contiene la legge approvata a [https://books.google.it/books?id=NzkkSeLR3UIC&pg=PA117 pagina 117])
altri Atti:
:: https://books.google.it/books?id=TYBvdeiOkVEC
== VI legislatura==
Inizia nel novembre 1857 e termina nel marzo 1860
===Discussioni===
:'''A1''' (volume III) (dicembre 1857-marzo 58); da pag. 1 a 880 '''perché III ?'''
::https://books.google.it/books?id=qk3Aw16DUmEC
:"'''A2'''" 14 dicembre 1857 - 14 luglio 1858 - Non c'è indice ma sono 880 pp. Sembra più dettagliato.
::https://books.google.it/books?id=qk3Aw16DUmEC&
:'''B1''' da marzo 58 a maggio 1858. Senza indice. Numerazione pagina da 881 (proseguimento di A) a p. 1958
::https://books.google.it/books?id=MkJ_ypdQFZUC
: (gennaio - aprile 1859)
:: https://books.google.it/books?id=FKNtbgNLyTMC
;::Inoltre:
:"F1" 14 dicembre 1857 - 14 luglio 1858 - indice p. 370
::https://books.google.it/books?id=eaTLn2n3H0sC
:"F2" (altra scansione?) 14 dicembre 1857 - 14 luglio 1858 - indice p. 373
::https://books.google.it/books?id=x4eg2f6G0BgC
;Discussioni Senato (dicembre 1857 - 14 luglio 1858) indice p. 373
::https://books.google.it/books?id=QKRi-2Ljt_IC
=== Documenti ===
:'''Doc A1''' (dicembre 1857 - 14 luglio 1858 - Indice p. V (all'inizio)
::https://books.google.it/books?id=IB4zbCIRJiQC
:'''Doc A2'''": (dicembre 1857-marzo 58); - Indice p. V (all'inizio)
::https://books.google.it/books?id=m2k3n31HKT0C
:'''Doc A3''': (dicembre 1857-marzo 58); - Indice p. V (all'inizio)
::https://books.google.it/books?id=golQAAAAYAAJ
:? (gennaio 1859 - maggio 1859)
::https://books.google.it/books?id=paOS0XYMt4YC
: vol discussioni Senato vol.IV (gennaio 1859 - maggio 1859)
::https://books.google.it/books?id=qeUB7Q6Qw1QC
== VI-VII legislature ==
:volume IV (12 gennaio 1859 - 28 dic. 1860)
:'''NB''': il volume è una versione più succinta e riguarda la VI e la VII legislatura- A p. 183 c'è un indice alfabetico della VI leg. Poi ci sono atti della VII con una nuova numerazione della pagina. Indice della seconda parte a p. 311
::https://books.google.it/books?id=qeUB7Q6Qw1QC
== VII legislatura==
;marzo 1860-gennaio 1861
;DOCUMENTI
* [[Indice:Parlamento Italiano - Atti parlamentari, 1860, Documenti.pdf]]
* [[Legge del 20 novembre 1859, n. 3778]] (legge elettorale del 1859, con nuova organizzazione dei collegi.
cfr anche
*: https://books.google.it/books?id=I4JQAAAAYAAJ&
;DIBATTITI (Camera)
* 2 aprile - 10 luglio (il secondo) - 2 aprile - ottobre il primo ; più scansioni, entrambe della II ed.:
* https://books.google.it/books?id=SAROAAAAYAAJ
*: https://books.google.it/books?id=b21COitV_8UC
**:N.B. questo ha l''''indice alfabetico''' da p. 1145 [https://books.google.it/books?id=b21COitV_8UC&pg=PA1145]
**<u>'''Alcune pagine dell’indice alfabetico'''</u>:
***Lettere:
****'''E''' ed '''F''': [https://books.google.it/books?id=b21COitV_8UC&pg=PA1163 1163]
****'''K''' ed '''L''': [https://books.google.it/books?id=b21COitV_8UC&pg=PA1170 1170]
*: https://books.google.it/books?id=SAROAAAAYAAJ
**: Finisce il 10 luglio 1860. Senza indice.
==Regno d'Italia ==
*elenco dei collegi suddivisi per provincia con tutte le sezioni (G.U. 1861/62):
::: https://web.archive.org/web/20161220155800/http://augusto.agid.gov.it/gazzette/index/download/id/1861001_SO
annullamento elezione Giacinto Albini a p. 228????
== VIII legislatura (1861-1864)==
;::Dibattiti (sedute etc.)
* II edizione (23 febb. - 23 maggio 1861)
vol . I
:: https://books.google.it/books?id=sipNAAAAYAAJ
Le pagina vanno da PA1 a PA1120
:::Date
:::: 4 aprile 1861 --> pg=PA394
:::: 11 aprile 1861 --> pg=PA481
:::: 15 aprile 1861 --> pg=PA514
:::: 25 aprile 1861 --> pg=PA693
N.B. <u>mancano pp 937-944. </u>
Altra scansione: ??
vol. II
*sedute dal 27 maggio 1861 a 23 luglio 1861
::https://books.google.it/books?id=7BZAAAAAcAAJ
:::Inizia da pag. pg=PA1121
::::L' indice (alfabetico) inizia a pg=PA2047)
;2° ? periodo ('''parz. sovrapposti''')
*20.11.1861 - 25 febb. 1862
::: https://books.google.it/books?id=IpBQAAAAYAAJ
::: https://books.google.it/books?id=0xxAAAAAcAAJ
* 26 febbraio - 12 aprile 1862
::N.B. dalle testatine in cima alle pagine sembrano le tornate del '''1861''' ma dai contenuti è 26 febbraio - 12 aprile '''1862'''
* https://books.google.it/books?id=aXZdwK9Q-NIC
;3° periodo
: da 3 giugno a 11 luglio 1862
* https://books.google.it/books?id=O95-TadfXGIC&
:;4 ° e 5° periodo
:(11 - 28 dic. 1862 / 28 genn. — 28 feb. 1863 (i due periodi)
* https://books.google.it/books?id=G70sAAAAYAAJ
=== Atti (leggi etc.) e Documenti ===
:[[:indice:Atti del parlamento italiano (1861).djvu]] Atti del parlamento italiano (1861)
* vol I ? (23 febb. - 23 luglio 1861)
:: https://books.google.it/books?id=UzSDt5YQAuEC
* volume II
::https://books.google.it/books?id=aiw-mSEKRk4C
== IX legislatura ==
{{Wl|Q3789999|IX legisl.}}
Inizia il 18 novembre 1865 e si conclude il 13 febbraio 1867.
16 luglio 1867- 23 dic. 1867
https://books.google.it/books?id=uRZAAAAAcAAJ
:Dibatti al senato: inizia col processo a Persano
::https://books.google.it/books?id=dYpQAAAAYAAJ&hl
== X legislatura ==
;Sessione 1867.
:vol. I 22 m'arzo - 6 giugno
::* {{GB|jHp1iZ5RQ_wC|vol. I}}
:vol. II
::* {{GB|7Uc_LRLXEDQC|7 giugno - 16 luglio 1867}}
:vol. III (16 luglio - 23 dic. 1867
::* {{GB|LzoW6Xc04IMC}}
;Sessione 1868
:vol. VI da 28 aprile a 24 giugno 1868 (pp. da 2622 a 6932)
::* https://books.google.it/books?id=rhdAAAAAcAAJ
::* {{GB|ejhShqIk6GAC|altro scans.}}
:da 24 novembre 1868 a 2 feb 1869
::pagg. da 8060 ca. a 9108
* https://books.google.it/books?id=ZhdAAAAAcAAJ
anche:
* https://books.google.it/books?id=Ps2Egk7dWAUC
;Sessione 1869
:vol. VI da 16 feb. a ? maggio 1869
::*{{GB|IqRClZ61yiUC|vol. VI}}
;Sessione 1870
23 aprile - 3 giu 1870 - pp. 1089-2101
:https://books.google.it/books?id=2JdQAAAAYAAJ
== XI legislatura ==
; Dibattiti Camera
5 dic. 1870 - 21 marzo 1871 (compresa seduta inaug.) pp 1-1271
:https://books.google.it/books?id=rA92PpJrlJ0C
::: N.B. '''<u>Contiene il dibattito sulle legge della guarentigie</u>'''
11 marzo - 24 maggio 1872
:https://books.google.it/books?id=8T1aAAAAcAAJ
:https://books.google.it/books?id=k-M5gwwq5YgC
Nov. 72 - apr 73
:https://books.google.it/books?id=fT9aAAAAcAAJ
Nov. 1872- 11 genn 1873
:https://books.google.it/books?id=AD9aAAAAcAAJ
13 genn. 1873 - 18 febb 1873
:https://books.google.it/books?id=eT5aAAAAcAAJ
24 apr - 12 giu 1873
:https://books.google.it/books?id=XR7RfKUGFRcC
5 giu - 12 lug 1873
:https://books.google.it/books?id=pcZ269v__wsC&
15 nov 1873 - 3 feb 1874
:https://books.google.it/books?id=7jseAwZC5NYC
6 maggio - 4 giu 1874
:https://books.google.it/books?id=SjOSBzqVmdUC
::'''{{GB|j9aAAAAcAAJ|link errato}}''' Rendiconti del Parlamento Italiano prima sessione dal 5 dic. 1870 al 20 marzo 1871
::N.B. indice alle prime pagine
===Dibattiti Senato===
27 nov. 1871 -luglio 1872
:https://books.google.it/books?id=I0FaAAAAcAAJ
===Censimento 1871===
:https://books.google.it/books?id=sZNkAAAAcAAJ
== XII legislatura ==
(23.11.1874 - 03.10.1876)
;Dibattiti
;sessione 1875
:::N.B. preceduta da indice crono.
:::15 mar-), pp. 2093-3095;
* https://books.google.it/books?id=lI9QAAAAYAAJ
;sessione 1876 -77
::da 6 marzo al 26 maggio 1876
* https://books.google.it/books?id=DL7amjvbn1QC
::dal 27 maggio al 3 ottobre 1876 (tre edizioni)
* https://books.google.it/books?id=0cOYB8ZnxrcC
* https://books.google.it/books?id=FEcyAQAAMAAJ
* https://books.google.it/books?id=0cOYB8ZnxrcC
::da nov. 1876 a genn. 77
:::N.B. preceduta da indice crono.
* https://books.google.it/books?id=XwO5_PTR300C
== XIII legislatura ==
leg. dal 5 nov. 1876 al 79.
;Dibattiti
::21 nov 1876 - 27 gennaio 77
https://books.google.it/books?id=XwO5_PTR300C
::29 genn.- 13 marzo 1877
https://books.google.it/books?id=Y4xQAAAAYAAJ
::14 marzo - 9 maggio (pp. da 2037 a 3233)
https://books.google.it/books?id=Ff_ph9KqqYoC
:II sessione
::20 giu - 23 luglio 1879
* https://books.google.it/books?id=LUwyAQAAMAAJ
;Documenti
== XIV legislatura ==
::Dati sulle elezioni
* {{GB|fA4IAAAAQAAJ | I partiti politici alle elezioni generali dell'anno 1880}} di [[autore:Orazio Focardi|Orazio Focardi]]
;Dibattiti
* I sessione 26 maggio - 30 giugno 1880
::https://books.google.it/books?id=10wyAQAAMAAJ
da 1° a 17 luglio 1880
::https://books.google.it/books?id=Y00yAQAAMAAJ
* vol. IV da 13 dic. 1880 a 23 febbraio 1881
::https://books.google.it/books?id=MZhQAAAAYAAJ
== XV legislatura ==
'''CAMERA'''
;Dibattiti:
* vol. IV da 18 genn a 18 febb 1883 (da p. 8245 a p. 9303
*vol V da 11 a 30 giu 1883
: https://books.google.it/books?id=ETZRAAAAYAAJ
*dal 26 nov. 21 div. 1883 (da p. 4615 a p. 5321; indice a p. 4611)
: https://books.google.it/books?id=Bk0yAQAAMAAJ
---
* da 14 feb. 1885 a 21 marzo 1885
: https://books.google.it/books?id=lUgyAQAAMAAJ
---
* 25 nov. 1885 a 5 feb 1886
:https://books.google.it/books?id=ZnNA0ejcBaYC
* da 6 feb a 16 mar 1886
: https://books.google.it/books?id=NLfWU_fGU50C
* 17 marzo - 14 aprile 1886
: https://books.google.it/books?id=uYGYJlpMpg0C
== XVI legislatura ==
;Manuale ad uso dei deputati al Parlamento nazionale
::https://books.google.it/books?id=_UWMT0sHdPMC
'''CAMERA'''
;Indice generale
::https://books.google.it/books?id=fPL_N51dE3MC
;Dibattiti:
;2° sessione della legislatura
* da 18 giu a 19 lug. 1888 (vol. IV)
:::https://books.google.it/books?id=5agoZmjCewQC
;3° sessione della legislatura
:28 gennaio 1889 a 30 marzo 1889
* https://books.google.it/books?id=t6sGvdAvc-YC
:(altra copia)
* https://books.google.it/books?id=GE8zAQAAMAAJ
**
: da 1 mag a 10 giu 1889
* https://books.google.it/books?id=RpuRjHSQfTEC
:da 11 giu a 8 luglio 1889 (vol. III)
* https://books.google.it/books?id=t-L7FDJ2uxgC
::idem
** https://books.google.it/books?id=pD0yAQAAMAAJ
;4° sessione della legislatura
:da 25 nov. 89 a 15 febbraio 1890
* https://books.google.it/books?id=8IP991p5U_4C
:da 17 febb. a 29 apr 1890 (vol. II)
* https://books.google.it/books?id=BJKu9T_9ticC
:da 13 giu a 11 lug 1890 (vol. IV)
* https://books.google.it/books?id=oYpAFMmnTbwC
::Idem
** https://books.google.it/books?id=S0AyAQAAMAAJ
== XVII legislatura ==
== XVIII legislatura ==
La legislatura è iniziata nel 1892
* Atti del parlamento italiano Camera dei deputati 18. legislatura
::I Sessione
** {{GB|LlOxOiXdr-cC |prime sedute}} 23 Novembre 1892- 23 dicembre 1892
** {{GB|VgwQYvcS7D0C|I sessione}} 23 novembre - 10 aprile
** {{GB|Cqj7vJZnJA0C|I sessione}} 11 aprile - 21 maggio 1894
** {{GB|bnUoirw-BhkC|I sessione}} 15 giu- 11 luglio 1894
::II Sessione
** {{GB|XriI25OxU5IC|II sessione}} 3 -15 dicembre 1894
Raccolta degli atti fatti stampare dal parlamento:
* {{GB|Zy5RAAAAYAAJ}} vol. I (23 nov. 1892- 23 luglio 1894)
* {{GB|9SxRAAAAYAAJ}}: Vol. V: '''contiene inchiesta Banca Romana'''!!!!
== XIX legislatura ==
Atti del parlamento italiano Camera dei deputati 18. legislatura:
* da 10 giugno - 10 luglio 1895
::https://books.google.it/books?id=KkmYEloDXfAC
* 21 nev 1895-21 marzo 1896
::https://books.google.it/books?id=Zug2MgLjuawC
* 28 aprile - 4 giugno 1896
:: https://books.google.it/books?id=RYvtzNic-0MC
* 5 - 28 giugno 1896
:: https://books.google.it/books?id=KkmYEloDXfAC
;Statistiche elettorali:
::https://books.google.it/books?id=0sk4afYXxowC&hl
== XX ==
=== Discussioni camera ===
sessione ?? (25 novembre 1908- 9 gennaio 1909) n.b. all'inizio indice analitico per materia
::https://books.google.it/books?id=JenPYeV3ro8C
=== Raccolta atti ===
* volume I : da documento I a documento XVIII
::https://books.google.it/books?id=_1gyAQAAMAAJ
== XXIII ==
Discussioni camera
* Prima sessione (24 marzo - 23 maggio 1909) no indice
::https://books.google.it/books?id=GyUy9vULEl8C
* 24 maggio 1913-14 giu 1913
::https://books.google.it/books?id=002VcT6RBYUC
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Sonetti romaneschi/Nomi propri e cose notabili di tutti i Sonetti/V
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Sonetti romaneschi/Nomi propri e cose notabili di tutti i Sonetti/Z
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|-
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|-
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|-
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|-
|align=center|XIV ||{{nowrap|16 maggio 1880}}<br/>23 " "|| 1997 ||{{nowrap|1ª vot. 826}}<br/>Ball. 884||{{Wl|Q63951098|{{sans-serif|'''Englen'''}} Mariano}}, già cons. di cassaz.||459<br/>569||{{nowrap|Capitelli c.te Guglielmo}}<br/><br/>Consalvo Luigi, gen. (1ª vot.)|| 206<br/>303<br/>131||Morte<ref>Morto il 5 agosto 1880.</ref>
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| ||5 sett. "<br/>12 " "|| 1847 || 1ª vot. 769<br/>Ball. 885||{{Wl|Q63929916|{{sans-serif|'''Consalvo'''}} Luigi}}, gen.|| 293<br/>521||Giampietro Emilio<br/><br/>Visco Giuseppe, avv.<br/>{{Wl|Q3299638|Imbriani-Poerio M. R.}} (1ª vot.)||181<br/>332<br/>180<br/>76||Annullamento<ref>Annullata l'elezione l'8 dicembre 1880 per essere completo il numero dei deputati impiegati.</ref>
|-
| ||9 genn. 1881<br/>16 " "|| 1901 || 1ª vot. 983<br/>Ball. 1028||{{Wl|Q63885397|{{sans-serif|'''Di Belmonte'''}} (Granito) princ. Gioacchino}}||281<br/>621||Giusso Antonino duca del Galdo<br/>{{nowrap|Visco Giuseppe avv. (1ª vot.)}}<br/>Torelli Achille (id.)<br/>Cuciniello Vincenzo (id.)|| 210<br/>389<br/>193<br/>142<br/>132||
|-
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| ||7 genn. 1883|| 17478|| 7754||{{Wl|Q63767850|{{sans-serif|'''Dini'''}} Enrico}}, ing.|| 2683 || Amore Nicola, avv.<br/>Tajani Raffaele, avv.||2518<br/>2282||
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|-
| ||31 maggio 1891 || 19549|| 7455 ||{{sans-serif|'''Billi'''}} Pasquale<br/>{{sans-serif|'''Afan de Rivera'''}} Achille, gen.<br/>{{sans-serif|'''Altobelli'''}} Carlo, avv.||6470<br/>5894<br/>5396||Giusso c.te Girolamo|| 188||
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|-
| ||6 maggio 1883 || 15718 ||7740||{{sans-serif|'''Rocco'''}} c.te Marco, avv.||3111||Carrelli Carlo, avv.<br/>Imbriani Vittorio, prof.<br/>Gambuzzi Carlo<br/>Zinno Silvestro, prof.||2748<br/>936<br/>485<br/>245||
|-
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|-
|align=center|XVII ||23 nov. 1890||18854||11521 ||Di San Donato duca Gennaro<br/>Rocco c.te Marco, avv.<br/>De Bernardis Vineenzo, avv.<br/>Simeoni Luigi, avv.<br/>{{Wl|Q61468475|{{sans-serif|'''Beneventani'''}} Valerio}}, avv.||5696<br/>5057<br/>4761<br/>4458<br/>4397||Colosimo Gaspare, avv.<br/>Carrelli Carlo, avv.<br/>Pizzuti bar. Vincenzo<br/>Bruno Ferdinando, ing.<br/>Pirozzi Felice, avv.<br/>Melillo Matteo|| 4096<br/>3435<br/>2705<br/>2385<br/>1552<br/>2909||align=center|<ref>Numerose proteste per irregolarità e brogli furono avanzate contro la elezione del solo onorevole Simeoni. Ma la Giunta non le ritenne tali da infirmare il risultato della votazione. Annullò tuttavia le operazioni di quattro sezioni, e rettificò i voti attribuiti a Simeoni in 4053 e a Colosimo (non eletto) in 3945, Propose quindi la convalidazione della elezione dell'onorevole Simeoni che la Camera approvò il 29 aprile 1891, coll'invio all'autorità giudiziaria dei verbali delle 4 sezioni di cui eransi annullate le operazioni.</ref>
|-
|align=center|<small>Collegio uninominale</small>|| || || || || || || ||
|-
|align=center|XVIII ||6 nov. 1892 || 4208 ||2197||{{sans-serif|'''Ungaro'''}} march. Errico|| 1718||{{Wl|Q3299638|Imbriani-Poerio Matteo Ren.}}|| 437||
|-
|align=center|XIX ||26 maggio 1895 || 2433|| 1164||{{sans-serif|'''Ungaro'''}} march. Errico|| 1040|| Binda Bartolomeo|| 41||
|-
|align=center|XX ||21 marzo 1897||2716 ||1541 ||{{sans-serif|'''Ungaro'''}} march. Errico||841||Cucca Carlo<br/>Marvasi Roberto<br/>Guardati Achille||343<br/>218<br/>9||
|-
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|align=center|XV<br/><small>(Dep. 5)</small>||29 ott. 1882<br/>5 nov. "||15666 ||{{nowrap|1ª vot. 9209}}<br/>Ball. 7998||{{Wl|Q63872680|{{sans-serif|'''Di San Donato'''}} duca Gennaro}}<br/>{{Wl|Q61468475|{{sans-serif|'''Beneventani'''}} Valerio}}, avv.<br/>{{Wl|Q63948996|{{sans-serif|'''Simeoni'''}} Luigi}}, avv.<br/>{{Wl|Q63967296|{{sans-serif|'''Rocco'''}} c.te Pietro}}<br/>{{nowrap|{{Wl|Q63995959|{{sans-serif|'''Rocco'''}} c.te Marco}}, avv. (1ª vot.)}}<br/>{{spazi|15}} (Ball.)||4563<br/>2339<br/>2175<br/>1999<br/>1880<br/>4002||{{nowrap|{{Wl|Q63750058|Carrelli Carlo}}, avv. (1ª vot.)}}<br/>{{spazi|15}} (Ball.)<br/>{{Wl|Q3561371|Imbriani Vittorio}}, prof.<br/>Marino Giuseppe<br/>Giordano Fran. Ant., dott.<br/>Le Piane Nicola<br/>Orilia Fulgenzio, avv.<br/>De Martinis Cesare<br/>Pizzuti Vincenzo<br/>Gambuzzi Carlo<br/>Tajani Raffaele<br/>Biondi Luigi<br/>{{nowrap|Auriemma Francesco, avv.}}<br/>Zinno Silvestro, prof.<br/>Ranieri Antonio<br/>Giordano Federico<br/>Agrelli Camillo<br/>Siciliano Nestore||1666<br/>3893<br/>1659<br/>1624<br/>1583<br/>1537<br/>1535<br/>1449<br/>1413<br/>1239<br/>976<br/>956<br/>877<br/>734<br/>696<br/>432<br/>201<br/>115||Annullamento<ref>La Giunta delle elezioni, a mezzo di un Comitato inquirente, ritenne provate le accuse di corruzione denunziate contro l'elezione dell'onorevole Rocco Marco. Ne propose quindi l'annullamento e la trasmissione degli atti all'antorità giudiziaria pei procedimenti a termini di legge; tali proposte furono dalla Camera approvate il 9 aprile 1883.</ref>
|-
| ||6 maggio 1883 || 15718 ||7740||{{sans-serif|'''Rocco'''}} c.te Marco, avv.||3111||Carrelli Carlo, avv.<br/>Imbriani Vittorio, prof.<br/>Gambuzzi Carlo<br/>Zinno Silvestro, prof.||2748<br/>936<br/>485<br/>245||
|-
|align=center|XVI||{{nowrap|23 maggio 1886}}|| 18157||11443 ||{{sans-serif|'''Di San Donato'''}} duca Gennaro<br/>{{sans-serif|'''Simeoni'''}} Luigi, avv.<br/>{{Wl|Q63750058|{{sans-serif|'''Carrelli'''}} Carlo}}, avv.<br/>{{Wl|Q63975241|{{sans-serif|'''De Bernardis'''}} Vincenzo}}, avv.<br/>{{sans-serif|'''Rocco'''}} c.te Marco, avv.||6037<br/>5186<br/>4410<br/>4341<br/>3889||Rocco c.te Pietro<br/>Giordano Fran. Ant., dott.<br/>Beneventani Valerio, avv.<br/>Pizzuti bar. Vincenzo<br/>Zinno Silvestro<br/>Gambuazi Carlo<br/>Melillo Matteo||3684<br/>3436<br/>3357<br/>3147<br/>977<br/>705<br/>322||
|-
|align=center|XVII ||23 nov. 1890||18854||11521 ||Di San Donato duca Gennaro<br/>Rocco c.te Marco, avv.<br/>De Bernardis Vineenzo, avv.<br/>Simeoni Luigi, avv.<br/>{{Wl|Q61468475|{{sans-serif|'''Beneventani'''}} Valerio}}, avv.||5696<br/>5057<br/>4761<br/>4458<br/>4397||Colosimo Gaspare, avv.<br/>Carrelli Carlo, avv.<br/>Pizzuti bar. Vincenzo<br/>Bruno Ferdinando, ing.<br/>Pirozzi Felice, avv.<br/>Melillo Matteo|| 4096<br/>3435<br/>2705<br/>2385<br/>1552<br/>2909||align=center|<ref>Numerose proteste per irregolarità e brogli furono avanzate contro la elezione del solo onorevole Simeoni. Ma la Giunta non le ritenne tali da infirmare il risultato della votazione. Annullò tuttavia le operazioni di quattro sezioni, e rettificò i voti attribuiti a Simeoni in 4053 e a Colosimo (non eletto) in 3945, Propose quindi la convalidazione della elezione dell'onorevole Simeoni che la Camera approvò il 29 aprile 1891, coll'invio all'autorità giudiziaria dei verbali delle 4 sezioni di cui eransi annullate le operazioni.</ref>
|-
|align=center|<small>Collegio uninominale</small>|| || || || || || || ||
|-
|align=center|XVIII ||6 nov. 1892 || 4208 ||2197||{{sans-serif|'''Ungaro'''}} march. Errico|| 1718||{{Wl|Q3299638|Imbriani-Poerio Matteo Ren.}}|| 437||
|-
|align=center|XIX ||26 maggio 1895 || 2433|| 1164||{{sans-serif|'''Ungaro'''}} march. Errico|| 1040|| Binda Bartolomeo|| 41||
|-
|align=center|XX ||21 marzo 1897||2716 ||1541 ||{{sans-serif|'''Ungaro'''}} march. Errico||841||Cucca Carlo<br/>Marvasi Roberto<br/>Guardati Achille||343<br/>218<br/>91||
|-
<noinclude>|}</noinclude><noinclude><references/></noinclude>
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Nocchier, che a merce peregrina intento
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| Nome e cognome dell'autore = Gabriello Chiabrera
| Titolo = Driadi ombrose, alla cui nobil cura
| Anno di pubblicazione = XVII secolo
| Lingua originale del testo =
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| Progetto = Letteratura
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| URL della versione cartacea a fronte = Indice:Opere (Chiabrera).djvu
| prec = Poichè a nemico piè l'Alpi nevose
| succ = Se dentro l'ombra delle regie fronde
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Del magnanimo Carlo i primier anni
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{{Ct|c=autore|Abbè Leon Spariat}}
{{Ct|c=data|(1861).}}
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<poem>
O ma Prouvènço bèn-astrado,
Tu siés la risento countrado
Que nous fai gau e nous agrado,
Tu siés la patrio di Sant,
Di Sants ami de Diéu, que, paure,
Franc de la Crous n’aguènt rèn aurre,
De l’aveni sènso s’enchaure,
Au Segnour Mèstre se lisant,
Souto lou fèrri e dins la flamo,
Souto la dènt dóu lioun que bramo,
Dins li suplice rendènt l’amo,
Te batejèron de soun sang!
Mau-grat que l’espaso se tire,
Mau-grat que i’ague de martire,
O ma Prouvèn;o, fau lou dire,
fraito lou fuguères jamai!
</poem>
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{{Ct|c=titolo|PROVENZA!}}
O mia Provenza predestinata, tu sei il ridente paese che ci rapisce e ci piace, tu sei la patria dei Santi, dei Santi amici di Dio, che, poveri, non avendo per tutto bene che la croce, incoscienti dell’avvenire, non contando che sul Signore, sotto il ferro e nella fiamma, sotto il dente del leone che rugge, spirando fra i supplizi, ti battezzarono col loro sangue.
Sebbene la spada sia sguainata, sebbene vi siano martiri, o mia Provenza, bisogna dirlo, tu non hai mai tradito!<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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OrbiliusMagister
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<poem>
O ma Prouvènço bèn-astrado,
Tu siés la risento countrado
Que nous fai gau e nous agrado,
Tu siés la patrio di Sant,
Di Sants ami de Diéu, que, paure,
Franc de la Crous n’aguènt rèn aurre,
De l’aveni sènso s’enchaure,
Au Segnour Mèstre se lisant,
Souto lou fèrri e dins la flamo,
Souto la dènt dóu lioun que bramo,
Dins li suplice rendènt l’amo,
Te batejèron de soun sang!
Mau-grat que l’espaso se tire,
Mau-grat que i’ague de martire,
O ma Prouvèn;o, fau lou dire,
fraito lou fuguères jamai!
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O mia Provenza predestinata, tu sei il ridente paese che ci rapisce e ci piace, tu sei la patria dei Santi, dei Santi amici di Dio, che, poveri, non avendo per tutto bene che la croce, incoscienti dell’avvenire, non contando che sul Signore, sotto il ferro e nella fiamma, sotto il dente del leone che rugge, spirando fra i supplizi, ti battezzarono col loro sangue.
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Perseo e Andromeda
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OrbiliusMagister
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| Nome e cognome dell'autore = Sfénosa
| Nome e cognome del curatore =
| Titolo = Perseo e Andromeda
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| Nome e cognome del traduttore = Emanuele Portal
| Anno di traduzione = 1911
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oe deliberaione aeie ameter Bedarida Federico .\° scrat. {1 842
Elezione suppletiva del 34 luglio 1898
in seguito all'annullamento della
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Elezione suppletiva del 34 luglio 1898
in seguito all'annullamento della
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elezione dell’on. Gavotti, =
9853} 7332! Gavotti Gustavo . ... . ./3696
Coacito Francesco, .... 3222
Vigna Annibale ..... 250 |
-->
|-
|}<noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="2" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||— 5 —|''Alessandria.''}}</noinclude>{| class=t0
|colspan=4 {{cs|CMtbr}}|ELEZIONI GENERALI 21 E 28 MARZO 1897<br/>ed elezioni suppletive<br/>avvenute nel corso della XX Legislatura
|colspan=5 {{cs|CMtb}}|{{sans-serif|'''ELEZIONI GENERALI 3 e 10 GIUGNO 1900'''}}
|-
|rowspan=2 {{cs|CMrl|width:9%}} |{{sans-serif|'''Elettori'''}} <br/>con diritto<br/>al voto<ref name=pag34>Le elezioni del 1897 furono fatte sulle liste del 1896; le varie elezioni suppletive avvenute nel corso della XX Legislatura, sulle liste definitive rispettivamente approvate alla data delle singole elezioni; le elezioni del 1900 infine furono fatte sulle liste del 1899, salvo in alcuni Comuni (compreso Milano), nei quali furono fatte sulle liste del 1900.</ref>
|rowspan=2 {{cs|CMrl|width:6%}}|{{sans-serif|'''Votanti'''}}
|colspan=2 {{cs|CMbr}}|{{nowrap|Candidati eletti e candidati non eletti}}<br/>che ottennero non meno di 50 voti
|rowspan=2 {{cs|CMrl|width:9%}}|{{sans-serif|'''Elettori'''}}<br/>con diritto<br/>al voto<ref name=pag34/>
|rowspan=2 {{cs|CMr|width:7%}}|{{sans-serif|'''Votanti'''}}
|colspan=3 {{cs|CMb}}|Candidati eletti e candidati non eletti<br/>che ottennero non meno di 50 voti
|-
|{{cs|CMr|width:30%}}|{{Sc|cognome e nome}}
|{{cs|CMr|width:5%}}|<small>voti<br/>otte-<br/> nuti</small>
|{{cs|CMr|width:30%}}|{{Sc|cognome e nome}}
|{{cs|CMr|width:5%}}|<small>voti<br/>otte-<br/> nuti</small>
|{{cs|CM}}|<small>LEGISLATURE<br/>delle quali<br/>fecero parte</small>
|}
{{Ct|f=90%|v=1|{{sans-serif|'''PROVINCIA DI ALESSANDRIA'''.}}}}
{{Ct|f=90%|v=1|{{Wl|Q30891137|Collegio di Alessandria}} (popolazione 62,600)<ref>È indicata pei vari Collegi la cifra della popolazione ''residente'' al 31 dicembre 1881 nei Comuni componenti i Collegi stessi.</ref>}}
{| class=t1 border=1
|{{cs|r}}|7542||{{cs|r}}| 4027||'''Frascara Giuseppe'''||{{cs|r}}|<small>1° scrut.</small>||{{cs|r}}|1613||{{cs|r}}|8081||{{cs|r}}|4796||{{cs|r}}|'''{{Wl|Q21833082|Zerboglio Adolfo}}'''||{{cs|r}}|'''2370'''
|-
|||<small>1° scrut.</small>||||<small>2° scrut.</small>||2134||||||Frascara Giuseppe||2396||da 17 a 20 (U)
|}
{|
4979 Frascara Giuseppe . . . .\2 306] da 17 a 20 (U)
9° sent; Zerboglio Adolfo . . <small>1º scrut.</small> |1 225 ,
2 serat, |2 030
Pugliese Giuseppe. .<small>1º scrut.</small>| 586
Bobbio Felice, . . .2° sorat.| 479 .-->
|-
|colspan= 9 {{cs|MC}}|{{Wl|Q31170004|Collegio di Acqui}} (popolazione 63,561)
|-
|7760|| 4603|| '''Ferraris Maggiorino'''||
<!--a
<br/>
| . . '4337 8090| 4475| Ferraris Maggiorino. . . 3242) da 16 a 20 (U)
Bisio Francesco ..... | 106 Ottolenghi Raffaele... . j1 018
-->
|-
|colspan= 9 {{cs|MC}}|{{Wl|Q48803207|Collegio di Asti}} (popolazione 55,125)
<!--a
8256 4191! Giovanelli Odoardo. . . .|26i7 8801 5087| Giovanelli Odoardo . . . . ./2955] da 16 2 20 (U)
Ratti Domenico . . . . .|1839 Ratti Domenico, 1 993
-->
|-
|colspan= 9 {{cs|MC}}|{{Wl|Q48802489|Collegio di Capriata d’Orba}} (popolazione 56,924).
<!--a
7132] 5576| Cereseto Giov. Battista . .|3 128 8040} 5839) Brizzolesi Enrico. . . .. . 3 982)
Briszolesi Enrico... . . 2 362 Cereseto Giov. Battista’. .|1720| 20 (U)
Collegio di Casale Monferrato (popolazione 57,268).
8 044; 3830] Calleri Enrico ..... .|3046 8090) 5 423) Calleri Enrico . . . . 1º scrut. |2614) 19, 20 (U)
. . 1º scrut. 2º scrut. |3 182
Vigna aantvale 7 * 08 5 964 Bertana Enrico - 1° scrut, }1 578) 16
Bertana Enrico... 6. 61 2 seput. 2 serut, 12 668|
Belloni Ambrogio. | 1° serut, {1 O71
Collegio di Nizza Monferrato (popolazione 61,510).
8959) 7215] Gavotti Gustavo (*) (annulla—|3 743 9 936| 6 866] Gavotti Gustavo . 1º scrut. (3 368} 20 (U)
mento) 1º scrut.’ 2º scrut. |4 008
: 7 606: -
Cocito Francesco. . . . . 3 283 1 29 serut,| Cocito Francesco . . 1° serut, |1 964] 18, 19
*) Proo! 1 1 2° serut, |3 420
oe deliberaione aeie ameter Bedarida Federico .\° scrat. {1 842
Elezione suppletiva del 34 luglio 1898
in seguito all'annullamento della
elezione dell’on. Gavotti, =
9853} 7332! Gavotti Gustavo . ... . ./3696
Coacito Francesco, .... 3222
Vigna Annibale ..... 250 |
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Utente:TrameOscure
2
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2025-06-18T17:34:34Z
TrameOscure
74099
comico
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text/x-wiki
<div style="float:right;border:solid #87CEFA 1px;margin:1px">
{| cellspacing="0" style="width:238px;background:#E0FFFF"
| style="width:45px;height:45px;background:#87CEFA;text-align:center;font-size:13.5pt" | 😲
| style="font-size:8.5pt;padding:5pt;line-height:1.25em" | Questo utente [https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Amministratori/Riconferma_annuale/LukeWiller/6#c-Actormusicus-20250618132400-Astenuti è vittima di un oscuro wikigombloddo] ordito [[W:Wikipedia:Commissione arbitrale|ai massimi livelli]] con ampio sperpero di risorse e sulla base di non si sa cosa, e non lo sapeva. Wow!
|}
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*[[Utente:TrameOscure/WikiPaciocchi|Wikipaciocchi]]
<br/><br/><br/><br/><br/>
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<hr>
<small><small>
* [[:Categoria:Pagine con immagini da inserire]]
* [[MediaWiki:Vector-2022.css]]
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* https://wikisource.org/wiki/Wikisource:WS_Export/it
* [[Speciale:Accessori]]
*[[Utente:TrameOscure/Pasticci|Tecnopasticci]]
</small></small>
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Pagina:Denza - Meteore cosmiche, Treves, Milano, 1869.pdf/36
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Cruccone
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione|36|{{sc|le meteore}}|}}</noinclude>mensioni; ma il loro numero sterminato compenserebbe la piccolissima massa di ciascuna, come il gran numero dei pianetini incompresi tra Marte e Giove compensa la piccolezza dei medesimi. Tali asteroidi sarebbero raccolti ed agglomerati insieme in mille guise diverse, dando luogo ad un immenso numero di nubi di polvere cosmica, diversissime tra loro per la forma, per la densità, e per le dimensioni; le quali, come le comete, vagano per gli spazi interstellari, e, come queste, sono sottomesse all’azione degli astri presso cui passano.
Molte di queste nubi meteoriche verranno senza dubbio incontrate dal nostro sole nel suo veloce cammino verso la costellazione di Ercole; e per la energica attrazione del medesimo penetreranno nel nostro sistema planetario. Che cosa avverrà allora? Avverrà precisamente ciò che abbiamo visto avvenire per le comete. Il sole comincierà ad attrarre maggiormente le particelle più vicine della nube; le quali, per conseguenza, si allon-<noinclude></noinclude>
e5ei73ap8nat9k98qcldr7h2kftx7yt
Discussioni utente:Elenadeca
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Nihonjoe
5501
Nihonjoe ha spostato la pagina [[Discussioni utente:Laghetta]] a [[Discussioni utente:Elenadeca]]: Pagina spostata automaticamente durante la rinomina dell'utente "[[Special:CentralAuth/Laghetta|Laghetta]]" a "[[Special:CentralAuth/Elenadeca|Elenadeca]]"
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text/x-wiki
== Benvenuto ==
{{Benvenuto|firma=[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 23:58, 8 feb 2025 (CET)}}
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Pagina:Relazione di un viaggio scientifico fatto nel 1863 nell'America settentrionale dal prof. cav. G. Capellini.djvu/32
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Cruccone
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/* Pagine SAL 75% */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione|30||}}</noinclude>{{AutoreCitato|Richard Owen|Owen}} nel 1839 dalla struttura microscopica dei denti stabili, che animale al quale appartenevano quei resti dovevasi ravvicinare ai lamantini.
{{Wl|Q2605955|Buckley}} nel 1843 e {{Wl|Q1244287|Koch}} nel 1845 trovarono altre ossa nell’Alabama, e specialmente quelle raccolte dall’ultimo furono oggetto dei lavori di {{AutoreCitato|Carl Gustav Carus|Carus}}, {{Wl|Q86176|Geinitz}}, {{Wl|Q21415653|Günther}} e {{Wl|Q58053|Reichenbach}} i quali vollero provare che si trattava di un rettile; {{Wl|Q60969|Burmeister}} e {{Wl|Q461381|Müller}} sostennero invece l’opinione di Owen.
Koch ritornò in America, e nel 1848 raccolse una quantità di ossa che in seguito furono esposte alla curiosità pubblica; con una parte di esse fu ricomposto lo scheletro che vidi esposto a Chicago: scheletro per il quale non resta dubbio che il Zeuglodonte debbasi riferire ad una famiglia vicina a quella dei sirenoidi ma da essa distinta. Il cranio di questi animali presenta delle forme singolarissime, le mandibole ricordano quelle dei delfini, i denti incisivi sono conici come quelli dei delfini, i canini differiscono dagli incisivi per avere doppia radice e mancava inferiormente; i molari, hanno due grandi radici che si svelano nella corona mediante una depressione, la corona è compressa con 4-9 piramidi nello stesso piano. La forma curiosa che presentano i denti molari allorchè sono logorati, suggeri al prof. Owen il nome di Zeuglodonte. Nella restaurazione fatta da Koch si contano 120 vertebre, l’animale era fornito di estremità anteriori, ma quanto alle posteriori si dubita se realmente esistessero neppure rudimentali.<noinclude></noinclude>
418terlqd3kumx48kr6p6trayys706m
Discussioni indice:Villani - Cronica, Tomo VIII, 1823.djvu
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Alex brollo
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/* memoRegex */
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text/x-wiki
== Indice generale: formattazione e link ==
* La formattazione delle pagine a doppia colonna è quella usuale (con Colonna e AltraColonna, associati a un Indentatura includeonly).
* i link al tomo + pagina è stato verificato su un paio di voci che puntano al Libro I nel tomo I, [[Pagina:Villani - Cronica, Tomo VIII, 1823.djvu/145|pagina 145]], e hanno questo formato di esempio: <code><nowiki>{{Pg|54|I. 54|c1}}</nowiki></code>, dove il terzo parametro vale c1....c8 in funzione del numero di volume a cui appartiene la pagina. E' possibile convertire il testo originale <code>I. 54</code> nel codice template via memoRegex.
[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:50, 16 mar 2025 (CET)
:Iniziata la formattazione dell'indice generale.
:* per queste pagine è migliore l'OCR interno del djvu; l'OCR Google è più laborioso da correggere;
:* viene adottata una correzione a due passaggi, lasciando a un secondo passaggio il completamento della formattazione. Un po' problematica la correzione dei numerosi link ''Ivi'' che viene lasciata al secondo passaggio (come l'inserimento dei tl Colonna e AltraColonna).
:[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:10, 6 giu 2025 (CEST)
== memoRegex ==
<nowiki>{"\\d+\\nINDICE":["(regex)","","g"],
"(\\d+\\.)\\n+":["(regex)","$1\n\n","g"],
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"^[ ,\"»„y>)]+":["(regex)","","gm"],
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Attive: memoregex per Indice generale!
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"''Ivi(\\d)'', (\\d+)":["(regex)","{{Pg|$2|''Ivi'', $2|c$1}}","g"],
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Pagina:Petrolini - Un po' per celia e un po' per non morir, Roma, Signorelli, 1936.pdf/55
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Francyskus
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Francyskus" /></noinclude>nio Muratori che funzionava da moderatore dei bassi istinti degli attori di quell’epoca.
Ma perchè proprio Bragaglia, letterato, regista ultra moderno, del 1936 XIV Era Fascista, vuole, con Ludovico Antonio Muratori, — erudito, archeologo, letterato del 1700 — incrudelire contro la bassa mentalità, la presunzione secolare di tanti attori, ignari, istrioni, mestieranti e peggio?
D’accordo! Che ce ne siano stati e che ce ne siano ancora, di attori simili, non discuto, ma ricordiamoci che siamo tutta povera umanità, e perciò le medesime constatazioni possiamo farle nel campo del regista: ci sono registi seri e d’ingegno, ci sono registi chiacchieroni, istrioni e di bassa mentalità.
A mio modo di vedere, un regista con talento e buon senso, dovrebbe introdursi amabilmente nel teatro per migliorarlo, ma senza insultare, senza aggredire, altrimenti non potrà insegnarci nulla. Se incomincia con vilipendere l’attore — del quale necessariamente ha bisogno — dove va a finire la sua alta missione di autore, maestro, interprete, educatore e talvolta ispiratore di opere sublimi? Come potrà amarlo l’attore se il regista — sia pure un genio — comincia col disistimarlo e soffocarlo ancora prima di creare l’opera? E credo infine che, per essere autentica-<noinclude><references/></noinclude>
a6s3rmmi14f1iy8rzayn73w3ycymezr
Wikisource:Bar/Archivio/2025.05
4
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Sannita (WMF)
56822
/* Vi interesserebbe testare una nuova funzionalità, chiamata Template preferiti? */ Risposta
3537174
wikitext
text/x-wiki
{{Bar}}
== Immagini ripetitive e duplicate ==
Come avevo accennato da qualche parte a più riprese tempo fa, sto ripulendo alcune immagini che pesco a strascico in giro per le ns pagine e che derivano da croptool, in poche parole rimuovendo gli sfondi grigi o giallini delle scansioni. Sperando di non generare ansie immotivate in qualcuno, da ieri posso mettere le mani anche su caricamenti altrui.
Ho notato che molte immagini (per es. in [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ars_et_Labor,_1906_vol._I.djvu Ars et Labor], vedere sez. "immagini ritagliate") sono ripetute in quanto fregi decorativi, titoli di rubriche ecc.
Sono provenienti da pagine diverse, ma nella realtà e per logica sono sempre la stessa identica immagine che il tipografo ha "copiato" in vari luoghi. Per es. [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ars_et_Labor,_1906_vol._I_(page_185_crop).jpg questa] appare svariate volte (probabilmente una volta per numero di A&L) ma ne sono caricate una miriade di "copie gemelle diverse" prese da varie pagine (per es [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ars_et_Labor,_1906_vol._I_(page_84_crop).jpg questa] è un'altra copia).
IMHO è uno spreco di spazio e un lavoro inutile caricare millemila copie praticamente identiche da millemila pagine (e pure doverle editare/ripulire tutte). Sarei dell'idea di prendere la migliore e usare quella ovunque ci sia quel logo/titolo/rubrica/fregio/ecc, anche se non viene proprio dalla stessa pagina. [https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Ars_et_Labor,_1906_vol._I_(page_27_crop).jpg Questa] per es l'avevo usata un po' dappertutto (vedere sez Utilizzo globale).
Cosa ne pensate?
<small>ps: se aveste bisogno di puliture di immagini o altri pasticci, non fatevi scrupoli a chiedere.</small> [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 13:00, 1 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]]: è senz'altro preferibile fare come hai detto. Se ti interessa il lavoro sporco sulle immagini... ci sarebbero [[:Categoria:Pagine con immagini da inserire]] e [[:Categoria:Pagine con immagini provvisorie]], ti va di smaltirne un po'? [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 22:44, 2 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]]. Anche io cerco di non duplicare immagini, soprattutto se fregi di uno stesso libro. Mi trovi d’accordo! —- [[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 00:13, 3 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Candalua|Candalua]] @[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] Alcune img della ''categoria da inserire'' le ho fatto qualche tempo fa. ''Cat:immagini provvisorie'' non l'avevo ancora notata ma vedo appartengono tutte allo stesso testo (fra l'altro sal 100% allora non sarebbe corretto) e pure il template usato non l'avevo ancora visto... devo prima capirlo :D
::Sulle img duplicate, visto che molte sono già presenti e usate, <s>devo capire se i redirect funzionano su Commons e se si, se è più semplice agire là o qua. Vado a cercare info e/o rompere le scatole a Ruthven.</s> (agg.) SI [https://commons.wikimedia.org/wiki/Help:File_redirect funzionano], ma devo capire bene che procedura seguire.
::E cmq se poi c'è un po' di consenso in merito si potrebbe pure aggiungere l'indicazione di "riciclare" le img ripetitive in qualche help o linea guida. In effetti non ricordo se ci sia un help sulle immagini e su croptool. Indago anche su questo. -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 15:25, 3 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] In alcuni testi con molte immagini ripetitive, ho applicato una strategia che evita o almeno limiti i doppioni: prima ancora di iniziare la correzione del testo, ho caricato su una cartella locale le immagini, ho eliminato i doppioni, le ho caricate su Commons e in pagina Discussioni indice ho pubblicato una galleria. Vedi es. [[Discussioni indice:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:42, 4 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]: però non hai usato croptool... è un lavoro fatto offline sul pdf/djvu con tutto un altro workflow, o sbaglio? [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 15:30, 4 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Vero. :-( Però la gallery si potrebbe creare man mano che si caricano le immagini con Croptool. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:57, 4 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Occhio: il redirect di file NON DEVE ESSERE USATO per i file djvu/pdf ma solo per le immagini singole jpg, png ecc. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:59, 4 mag 2025 (CEST)
:::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Riflettendoci, la gallery già c'è, creata da croptool nella pagina del djvu/pdf su commons relativamente a tutti i file croppati dall'originale: non serve duplicarla (oppure si può fare in automatico?). Insomma, prima di croppare nuove cose, è bene guardare su commons la pagina del file d'origine per vedere cosa c'è di riciclabile... non l'ho mai fatto ma lo aggiungo al mio workflow. [[:File:Tragedie di Euripide (Romagnoli) VI.djvu]] non le ha perchè non hai usato croptool, ma [[:File:Ars_et_Labor,_1906_vol._I.djvu]] per es ha una sterminata galleria fatta da croptool (che poi è quella dove ho notato le ripetizioni).
:::::::Sui redirect, pensavo cmq di usarli solo per le img singole duplicate già esistenti... devo capire tutti i passaggi da fare su commons e se necessario chiedere la collaborazione di qualcuno per le sistemazioni con commonsdelinker che a quanto ho capito potrebbe far parte del workflow di sistemazione dei duplicati già esistenti. -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 10:52, 5 mag 2025 (CEST)
::::::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Buon lavoro. Esito a dirlo, ma... tieni conto che BrolloBot è attivo sia su itwikisource che su Commons (ma su Commons opera con grande circospezione). Commonsdelinker non ho idea di cosa sia e di come funzioni. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:42, 5 mag 2025 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]: Grazie... in effetti ho molta (troppa!) carne al fuoco :D
:::::::::CommonsDelinker a quanto ho capito è un bot che passa in giro a correggere i link ai redirect sostituendoli con i link diretti, ne parla l'[https://commons.wikimedia.org/wiki/Help:File_redirect help] su commons. [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 13:03, 5 mag 2025 (CEST)
::::::::::{{Ping|TrameOscure|Alex brollo}} È anche il bot che elimina tutti i riferimenti ad un'immagine nelle varie wiki quando viene cancellata, spesso per motivi di licenza (da qui il nome). -- [[User:ZandDev|ZandDev]] ([[User talk:ZandDev|disc.]]) 12:12, 6 mag 2025 (CEST)
:::::::::::Ok, ma la parte "interessante" -se ho capito bene- è che basta sostituire su Commons i duplicati con dei redirect, e poi il bot passa con comodo sui vari progetti a correggere definitivamente i riferimenti con un link diretto. Non ho ancora indagato bene come si "uniscono" i file duplicati, ma ci arrivo :D -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 12:35, 6 mag 2025 (CEST)
== Rimettere le mani su Progetto:Testi scientifici/Scientia ==
Ieri, @[[Utente:Verderame33|Verderame33]] mi ha ''pingato '' riguardo a un particolare relativo a uno dei volumi di Scientia, e precisamente per un malfunzionamento di [[Template:Ri/Scientia]]. E' roba di parecchi anni fa, e ammetto che me n'ero completamente dimenticato! Riguardando qua e là, mi sono reso conto che adesso avrei proposto cose del tutto diverse, coerenti con l'attuale stile di wikisource, e che forse l'intelaiatura del lavoro potrebbe essere rivista e aggiornata (senza toccare le trascrizioni, ma solo le pagine Indice, in particolare i campi Sommario e il pagelist). Non solo: il caso è molto interessante perchè si tratta di una rivista multilingue, e potrebbe essere l'occasione di ridiscutere, ed eventualmente applicare, il tema delle edizioni in più lingue su wikisource.
Che ne dite? Se vi va, c'è la pagina [[Discussioni progetto:Testi scientifici/Scientia]] in cui discuterne: apro una nuova discussione con un breve messaggio, e mi metto in ''stand-by'' attendendo segni di interesse. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:43, 3 mag 2025 (CEST)
:Ricevuto un cenno di interesse, ho malmenato - per prova - [[Indice:Scientia - Vol. X.djvu]]. Prossimo passo, la profonda manipolazione delle pagine dell'Indice originale del volume (con eliminazione del brutto template {{tl|Ri/Scientia}}). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:16, 4 mag 2025 (CEST)
::Pagina [[Pagina:Scientia - Vol. X.djvu/5]] con una prova di ristrutturazione, via il template {{Tl|Ri/Scientia}}, inserimento di tl {{Tl|Pg}} anche per le pagine del supplemento. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:02, 4 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Proseguono i lavori sul volume-test Vol. X. Adesso sto navigando nel "magico" mondo di Iwpage e Iwpages per sistemare il sistemabile. Per procedere non resta altro che lavorare nei due progetti fr.wikisource e ed.wikisource. Forse l'idea di un viaggetto turistico all'estero non sarebbe male.... :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:25, 5 mag 2025 (CEST)
::::Ottimo, ho già caricato una o due pagine su fr.wikisource, potrei provare a caricare qualcosa su en.wikisource. :-)
::::Grazie per gli aggiornamenti! Nei prossimi giorni provo a dare un'occhiata ai cambiamenti che hai apportato all'indice del vol. X e volendo potrei provare ad impostare la struttura del vol. IX. per prendere dimestichezza con il processo. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 09:21, 5 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Bene! Allora io mi dedicherei, negli altri volumi, alle pagine dell'Indice originale, "semplificando" il codice come in quello del Volume X. Ho provato a editare una pagina di fr.wikisource, ma senza i miei attrezzi sono scoraggiato.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:26, 5 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] non so se qualcosa del genere già esista, ma sto compilando una tabella di "francesismi" qui: [[Utente:Verderame33/Francesismi]]. Credi che possa essere un buon investimento? L'ideale sarebbe quello di trovare un corrispettivo per ogni template usato su it.wikisource e vedere se si può automatizzare una conversione e.g. tramite regex. Se così fosse, si potrebbe dapprima trascrivere tutto con gli strumenti a disposizione su it.wikisource (sulle stesse pagine o in altri posti opportuni) e poi popolare le pagine su fr.wikisource con delle semi-automazioni, svuotando le pagine create su it.wikisource.
::::::Se pensi che questo sia fattibile, o che ci sia un modo alternativo e conveniente, posso cercare di compilare la pagina in dettaglio se non addirittura creando le regex dove riesco. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 13:59, 6 mag 2025 (CEST)
:::::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Ottima l'idea di lavorare sulle pagine it.wikisource. Ma una volta fatte... non le svuoterei; hai visto il mio post in bar oggi? Io sono fautore della soluzione 3 :-).
:::::::Quanto alla conversione dei template, per fortuna quelli più usati sono comuni o facilmente traducibili; sarebbe un tipico lavoro da fare con un bot, ma al momento il mio (BrolloBot) non è abilitato nè su fr.source nè su en.source. Può però leggere dovunque, e scrivere su it.source.
:::::::Aiuterebbe molto una "tabellina" dei template più comuni nei vari progetti. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:11, 6 mag 2025 (CEST)
::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] visto e risposto. Se trovo tempo nei prossimi giorni aggiorno la tabella quanto meno per le cose usate in Scientia, nel caso si volesse fare un import di quanto scritto finora su fr.wikisource. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 16:21, 6 mag 2025 (CEST)
== Esportazione libri buggata, contributori uncredited e random ==
Ho provato ad esportare [[Luna paese incomodo]] e segnalo alcuni problemi.
* se si scarica da [[Indice:Yambo, Luna paese incomodo.djvu]] (Strumenti>scarica pdf) viene scaricata solo la pagina indice. Non ha molto senso e non è quello che il lettore si aspetta. I contributori indicati sono "@[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Elena moz @[[Utente:Candalua|Candalua]] TrameOscure Sarang Dake~commonswiki Avatar .rate Jdx Aucassin Ftiercel Sasa Stefanovic Palosirkka Chad.hutchins". Il formato 148x210mm.
* se si scarica da [[Luna paese incomodo]] pulsante scarica > pdf c'è tutto, in formato sempre "mignon", ma -udite udite- i contributori cambiano: @[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Candalua Alex brollo Paperoastro Elena moz TrameOscure Sarang Nekojami Ftiercel".
Bisogna passare da Scarica>altri formati per avere un pdf A4: forse dovrebbe essere il default. I contributori sono quelli del secondo caso e rispetto ai risultati di "dettagli contributi" (bottone in pag. Indice) mancano Luigi62 e Damadicarta. Il che credo sia pure una violazione della CC-BY.
Non ho provato altre casistiche e non so come risalire alla effettiva lista di tutti i reali contributori. Che alcuni (mai notati) abbiano a che fare con le immagini su commons? O quelli che hanno toccato l'Indice? Ma perchè mancano comunque Luigi e Dama? E Orbilius c'è o no? <small>Pingo solo i più tecnici (fra parentesi auguri per i 20 wikianni di Orbilius 🎂😉)</small> -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 17:27, 4 mag 2025 (CEST)
:Ciao, @[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]]! La differenza dovrebbe essere dovuta dal diverso luogo da cui i due script prendono le informazioni. In Ns:Indice hanno contribuito i primi; in Ns0 i secondi. In alcuni casi sono gli stessi utenti, in altri, sono diversi: dipende da chi ha creato o modificato le pagine in ns0 o ns:indice. Quindi, nel primo caso se il documento è solo l'Indice, l'elenco dei contributori è corretto. Secondo me quando si crea il pdf dell'intero documento bisognerebbe integrare gli elenchi andando a pescare tutti quelli che hanno modificato i diversi ns. --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 18:15, 4 mag 2025 (CEST)
::Ricordo di aver finito la validazione del libro con la rilettura di quattro pagine da "rinverdire" e poi in ns0 ho passato al 100% quel che mancava di sincronizzare. Questi i miaei contributi al libro. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">ε</span><span style="color:blue;">Δ</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">ω</span>]]''' 20:34, 4 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] sono d'accordo con te. Cmq mi sfugge perchè Damadicarta non ci sia pur essendo l'utenza con più edit. Forse si dovrebbe pure pescare dati da Commons, quantomeno chi ha caricato il djvu, visto che il pdf dice "I seguenti contributori hanno permesso la realizzazione di questo libro" e senza il djvu... -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:33, 4 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]]: cerco di dare qualche chiarimento, scusate se scendo un po' nel tecnico. L'esportazione è fatta dal tool [https://ws-export.wmcloud.org/ ws-export], che era nato come tool indipendente, ma qualche anno fa i famosi "piani alti" decisero di integrarlo nell'installazione "standard" di tutte le Wikisource, in modo da gestirlo come un componente essenziale del progetto. In quella sede stabilirono anche di aggiungere di default i link che ci sono sotto "Strumenti", così come il link Scarica che c'è in ns0. Non so bene perché si decise di mettere quei link anche nel namespace Indice: però il problema è che il tool ha bisogno del nome della pagina ns0, e invece quei link puntano all'indice, quindi non può funzionare. Non a caso avevo aggiunto altri link più visibili sotto l'immagine di frontespizio: a differenza di quelli sotto il menu Strumenti, questi sono "fatti da noi" con i nostri template locali, e lì ci ho potuto mettere il link corretto al ws-export con la pagina ns0 giusta (prova a confrontare l'URL per capire cosa intendo). Gli altri link non possiamo correggerli (possiamo aprire un ticket, ma auguri!), ma potremmo magari nasconderli, per non fare confusione. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 12:57, 5 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Candalua|Candalua]], ok, grazie della ricostruzione storica. :) Si, avevo notato i link diversi ma "speravo" che qualche meccanismo poi riconducesse allo stesso prodotto finale (una specie di redirect, o una estrazione della giusta stringa riferita al ns0). IMHO sarebbe meglio nascondere i link che non producono il risultato voluto (=il libro).
:::::Poi c'è la questione dell'attribuzione, mancano Damadicarta e Luigi62, per cui c'è qualche parte del meccanismo di raccolta delle info che non va. [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 13:18, 5 mag 2025 (CEST)
::::::Mi sono chiesto spesso che senso abbia il rilascio di contributi tipici wikisourciani (editing-formattazione) di opere PD sotto licenza CC-BY-SA; ma non ne faccio un dramma; alzo le spalle e continuo serenamente lasciando il tema agli appassionati di licenze (argomento che detesto profondamente) :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:58, 6 mag 2025 (CEST)
:::::::In effetti è una domanda interessante. Suppongo sia il lavoro di editing e impaginazione che si intende rilasciare... il testo è PD, l'impaginazione della nostra "edizione digitale" è CC-BY-SA: si tratta comunque un lavoro intellettuale distinto dal testo in sè... Forse @[[Utente:Jaqen|Jaqen]] che avevo incrociato su Wikipedia per questioni di [https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Bar/Discussioni/Una_questione_di..._%22transcopyright%22 copyright] ci può dare un parere. Ma al di là di questo, se si creditano alcuni wikisourciani, penso sia corretto dare credito a tutti, e non escluderne alcuni per qualche problema nel processo di raccolta info. Oppure andrebbe esplicitato (per es. meno di tot contributi non sono considerati, o la mera rilettura, o cos'altro). -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 16:16, 6 mag 2025 (CEST)
== itWikiCon 2025: dal 7 al 9 novembre 2025 a Catania: prossimi passi ==
Ciao a tutti,
come forse già sapete, la '''[[m:ItWikiCon/2025|ItWikiCon 2025]]''', il convegno annuale della comunità italofona dei progetti Wikimedia, si terrà '''a Catania da venerdì 7 a domenica 9 novembre'''.
Per una panoramica generale, vi rimandiamo alla '''[[m:ItWikiCon/2025/Programma|sezione Programma]]''', che aggiorneremo regolarmente nei prossimi mesi e nella quale trovate già la '''scheda delle attività''', nonché alla [[m:ItWikiCon/2025/Informazioni|sezione Informazioni]].
In attesa dell’apertura ufficiale della fase di proposte prevista per il prossimo 3 giugno, la commissione Programma vorrebbe sondare i desideri delle comunità italofone in merito ai temi da trattare alla conferenza: quali sono gli argomenti più importanti da coprire, secondo voi? Che discussioni dobbiamo avere durante l’itWikiCon? '''Potete aggiungere dei temi o commentare quelli proposti dagli altri [[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte/Temi|sulla pagina Temi]] da ora fino a inizio giugno'''.
Infine, per chi ha la necessità di richiedere una borsa di partecipazione per coprire le spese di viaggio e alloggio, '''la fase di richieste di borse sarà aperta dal 17 giugno fino al 27 luglio'''. Si svolge un po’ prima rispetto alle ultime edizioni, per permettervi di organizzare il vostro viaggio a Catania nelle condizioni migliori, quindi segnatevi queste date per non perdervi la fase di richieste!
Aggiungeremo regolarmente nuove informazioni sulla pagina Meta dell’evento, che vi invitiamo a seguire. Per qualsiasi domanda o suggerimento, non esitare a scrivere un messaggio sulla pagina di discussione dell’evento o di contattarci a info(at)itwikicon.org.
A presto,
Il team organizzatore itWikiCon 2025 e la commissione Programma, [[User:Mastrocom|Mastrocom]] ([[User talk:Mastrocom|disc.]]) 11:17, 5 mag 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-19</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W19"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/19|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* The Wikimedia Foundation has shared the latest draft update to their [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026|annual plan]] for next year (July 2025–June 2026). This includes an [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026|executive summary]] (also on [[diffblog:2025/04/25/sharing-the-wikimedia-foundations-2025-2026-draft-annual-plan/|Diff]]), details about the three main [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Goals|goals]] ([[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Product & Technology OKRs|Infrastructure]], [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Goals/Volunteer Support|Volunteer Support]], and [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Goals/Effectiveness|Effectiveness]]), [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Global Trends|global trends]], and the [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Budget Overview|budget]] and [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026/Financial Model|financial model]]. Feedback and questions are welcome on the [[m:Talk:Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026|talk page]] until the end of May.
'''Updates for editors'''
* For wikis that have the [[m:Special:MyLanguage/CampaignEvents/Deployment status|CampaignEvents extension enabled]], two new feature improvements have been released:
** Admins can now choose which namespaces are permitted for [[m:Special:MyLanguage/Event Center/Registration|Event Registration]] via [[mw:Special:MyLanguage/Community Configuration|Community Configuration]] ([[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:CampaignEvents/Registration/Permitted namespaces|documentation]]). The default setup is for event registration to be permitted in the Event namespace, but other namespaces (such as the project namespace or WikiProject namespace) can now be added. With this change, communities like WikiProjects can now more easily use Event Registration for their collaborative activities.
** Editors can now [[mw:Special:MyLanguage/Transclusion|transclude]] the Collaboration List on a wiki page ([[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:CampaignEvents/Collaboration list/Transclusion|documentation]]). The Collaboration List is an automated list of events and WikiProjects on the wikis, accessed via {{#special:AllEvents}} ([[w:en:Special:AllEvents|example]]). Now, the Collaboration List can be added to all sorts of wiki pages, such as: a wiki mainpage, a WikiProject page, an affiliate page, an event page, or even a user page.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:27}} community-submitted {{PLURAL:27|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]].
'''Updates for technical contributors'''
* Developers who use the <code dir=ltr>moment</code> library in gadgets and user scripts should revise their code to use alternatives like the <code dir=ltr>Intl</code> library or the new <code dir=ltr>mediawiki.DateFormatter</code> library. The <code dir=ltr>moment</code> library has been deprecated and will begin to log messages in the developer console. You can see a global search for current uses, and [[phab:T392532|ask related questions in this Phabricator task]].
* Developers who maintain a tool that queries the Wikidata term store tables (<code dir=ltr style="white-space: nowrap;">wbt_*</code>) need to update their code to connect to a separate database cluster. These tables are being split into a separate database cluster. Tools that query those tables via the wiki replicas must be adapted to connect to the new cluster instead. [[wikitech:News/2025 Wikidata term store database split|Documentation and related links are available]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T390954]
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.44/wmf.28|MediaWiki]]
'''In depth'''
* The latest [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart/Project/Updates|Chart Project newsletter]] is available. It includes updates on preparing to expand the deployment to additional wikis as soon as this week (starting May 6) and scaling up over the following weeks, plus exploring filtering and transforming source data.
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/19|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W19"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 02:14, 6 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28665011 -->
== Di nuovo il problema dei testi multilingue ==
"Toccato", dopo parecchi anni di letargo, il caso [[Progetto:Testi scientifici/Scientia]], riaffiora il problema dei testi multilingue. Unica soluzione "canonica", lo sparpagliamento della rilettura in vari progetti linguistici (in questo caso, fr.wikisource e en.wikisource; purtroppo de.wikisource è un mondo a sè), e poi la condivisione del risultato delle riletture con il geniale, ma insoddisfacente, strumento {{tl|Iwpage}} e {{tl|Iwpages}}. Si ottiene la corretta ''visualizzazione'', ma solo quella: il server è del tutto all'oscuro della cosa, e il testo è come se non ci fosse; non è minimamente integrato nelle varie strategie di link e non può essere esportato.
'''Soluzione 1''': si importa brutalmente il testo trascritto (adattandolo secondo i nostri standard: template, link...). Vantaggio: il testo diventa "nostro" a tutti gli effetti. Svantaggio: dal momento dell'importazione nessun aggiornamento della versione sull'altro progetto viene importata.
'''Soluzione 2''': si realizza un "meccanismo di allineamento", attivato manualmente, che sostituisce il testo importato con un'eventuale modifica del testo sorgente. Vantaggio: eventuali modifiche/correzioni sono importate. Svantaggio: vengono quasi certamente persi tutti gli adattamenti a it.wikisource.
'''Soluzione 3''': si trascrive su it.wikisource anche il testo in lingua straniera. Per "cortesia wikisourciana" si avvisa il relativo progetto linguistico dei lavori in corso.
IMHO: io caldeggio la soluzione 3. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:08, 6 mag 2025 (CEST)
:{{Ping|Alex brollo}} Se fosse per me adotterei la '''Soluzione 4''': Usare mul.wikisource rendendolo un progetto degno e non lo scarto di tutti gli altri. -- [[User:ZandDev|ZandDev]] ([[User talk:ZandDev|disc.]]) 12:07, 6 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:ZandDev|ZandDev]] Ho lavorato molto su mul.wikisource e uno dei miei rimpianti è di non aver potuto partecipare alla votazione che ha deciso di spezzettare wikisource in progetti linguistici indipendenti. L'inevitabile conseguenza è stata una "evoluzione divergente" di ogni progetto; il caso più serio è de.wikisource, che ha rinunciato quasi del tutto ai meccanismi ''proofread '', adottando un suo metodo del tutto distinto e politiche radicalmente diverse da tutte, o la larga maggioranza, degli altri progetti. Ma ormai è fatta, e mul.wikisource è quello che è; in pratica, un incubatore per progetti linguistici in avviamento. Non solo: il rigore contro il multiliguismo all'interno dei progetti linguistici specifici è realisticamente impraticabile, visto il numero e la varietà di casi in cui le lingue si mescolano; invece di impazzire con un "problema della demarcazione" io accetterei questa impraticabilità e lascerei un amplissimo campo libero alle preferenze individuali. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:29, 6 mag 2025 (CEST)
:::{{Ping|Alex brollo}} Il voto è del [[:mul:Wikisource:New vote on language subdomains|lontanissimo 2005]] e hanno votato solo 42 utenti (di quelli pochi sono ancora attivi), che non direi possano rappresentare le volontà della comunità moderna, decisamente più numerosa e che ancora ne subisce le conseguenze dopo vent'anni. É cambiato il mondo nel frattempo, anche relativamente alle wiki, tra nuovi progetti, funzionalità, skin, estensioni e interfaccie di modifica. Quella evoluzione indipendente viene esacerbata da una mancanza di governance centrale, un minimo necessaria. Quelle preferenze individuali hanno individualizzato e spezzettato un progetto che avrebbe potuto essere molto più grande, più vivo e più partecipato, visto che ancora adesso ci si sta arrovellando nel reinventare la ruota. Piuttosto che metterci una pietra sopra e lasciar perdere per la mastodontità della questione, si può invece pensare che non sia mai troppo tardi, anche se adesso la strada per fare un passaggio del genere è difficile e tortuosa. Però se si ha una visione a lungo termine e un desiderio forte della comunità all'interno delle wiki e tra le wiki mano a mano si può procedere con una sempre maggiore integrazione e magari una fusione finale dei contenuti. Io per esempio pensavo ad un'architettura dove le pagine di contenuto stanno in un'unica wiki, ma si discute nelle wiki locali. -- [[User:ZandDev|ZandDev]] ([[User talk:ZandDev|disc.]]) 17:02, 6 mag 2025 (CEST)
::::E aggiungo, come specificato sotto da Verderame33, una maggiore cura e chiarezza negli elementi Wikidata, i quali potrebbero essere un elemento chiave per far partire questo processo. -- [[User:ZandDev|ZandDev]] ([[User talk:ZandDev|disc.]]) 17:05, 6 mag 2025 (CEST)
:Credo che '''Soluzione 3''' dia localmente la possibilità di mantenere la wikificazione del testo, che personalmente ritengo un grosso punto di forza. Andrebbe accoppiata con una speciale cura degli elementi Wikidata associati ai testi e alle edizioni, ad esempio assicurandosi che vengano menzionate tutte le lingue coinvolte, che qualora la stessa edizione di un testo sia presente su wikisource diverse a causa delle lingue multiple coinvolte, allora queste vengano collegate correttamente allo stesso elemento ecc. ''Disclaimer'': la mia è un'opinione non informata rispetto alla wikiquette tra diversi rami di wikisource. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 16:17, 6 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] @[[Utente:ZandDev|ZandDev]] Grazie di contributi. Proporrei una sperimentazione "in corpore vili", visto che Scientia era abbandonato, adottando la soluzione 3 che ha il vantaggio di essere completamente autonoma sia dal coordinamento molto stretto con il lavoro di altri progetti, che da interventi dei "piani alti". Sarà interessante vedere quanto e quali sono gli inconvenienti nell'importazione brutale del wikitesto da un progetto all'altro. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:22, 7 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Eseguita, per prova, la strategia 3 (importazione brutale del wikitesto con allineamento dei template) sul primo articolo in francese di [[Scientia - Vol. X]], via bot. Curioso il fatto che fra l'italiano e il francese c'è una differenza inaspettata: le spaziature intorno alla punteggiatura... :-) Estenderei la sperimentazione completando l'importazione degli altri articoli in francese e inglese, per ora solo di questo volume. Ma prima attendo un cenno di assenso. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:38, 9 mag 2025 (CEST)
::::+1 da parte mia. Ho visto che nel testo che hai già importato rimangono i template francesi: si potrebbe rimpiazzarli tramite memoRegex, che dici? (ora ho anche imparato dove trovare il modo di impostare le regex, ho fatto fatica a trovare gli Strumenti di Rilettura e combinato un paio di pasticcetti l'altro giorno per cui mi scuso). [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 10:16, 9 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Oibò sono rimasti i template francesi...? Controllo! Se è così devo capire perchè. Grazie della segnalazione. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:33, 9 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Avevo fatto un errorino nello script di importazione... spero di aver corretto tutto (compreso un template ''corr'', corrispondente al nostro ''Ec'', che mi era sfuggito). Grazie ancora. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:46, 9 mag 2025 (CEST)
::::::Di nulla, ho visto che ora il testo di prova è trascitto completamente e correttamente, grazie per aver sistemato il bot. :-) [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 12:53, 10 mag 2025 (CEST)
== We will be enabling the new Charts extension on your wiki soon! ==
''(Apologies for posting in English)''
Hi all! We have good news to share regarding the ongoing problem with graphs and charts affecting all wikis that use them.
As you probably know, the [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Graph|old Graph extension]] was disabled in 2023 [[listarchive:list/wikitech-l@lists.wikimedia.org/thread/EWL4AGBEZEDMNNFTM4FRD4MHOU3CVESO/|due to security reasons]]. We’ve worked in these two years to find a solution that could replace the old extension, and provide a safer and better solution to users who wanted to showcase graphs and charts in their articles. We therefore developed the [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart|Charts extension]], which will be replacing the old Graph extension and potentially also the [[:mw:Extension:EasyTimeline|EasyTimeline extension]].
After successfully deploying the extension on Italian, Swedish, and Hebrew Wikipedia, as well as on MediaWiki.org, as part of a pilot phase, we are now happy to announce that we are moving forward with the next phase of deployment, which will also include your wiki.
The deployment will happen in batches, and will start from '''May 6'''. Please, consult [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart/Project#Deployment Timeline|our page on MediaWiki.org]] to discover when the new Charts extension will be deployed on your wiki. You can also [[:mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart|consult the documentation]] about the extension on MediaWiki.org.
If you have questions, need clarifications, or just want to express your opinion about it, please refer to the [[:mw:Special:MyLanguage/Extension_talk:Chart/Project|project’s talk page on Mediawiki.org]], or ping me directly under this thread. If you encounter issues using Charts once it gets enabled on your wiki, please report it on the [[:mw:Extension_talk:Chart/Project|talk page]] or at [[phab:tag/charts|Phabricator]].
Thank you in advance! -- [[User:Sannita (WMF)|User:Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|talk]]) 17:07, 6 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Sannita (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Sannita_(WMF)/Mass_sending_test&oldid=28663781 -->
:Thanks! Very well! [[User:Pic57|Pic57]] ([[User talk:Pic57|disc.]]) 20:57, 7 mag 2025 (CEST)
== Ars et Labor ==
Ciao a tutti. Ho uniformato le impostazioni delle pagine delle partiture della rivista (numeri da gennaio a maggio 1906), apponendo il lettore del .mid integrale + il cassetto con la presentazione del brano musicale nella pagina che trasclude ogni partitura. L'avevo concordato con @[[Utente:Candalua|Candalua]] qualche settimana fa.
Inoltre - mi rivolgo in particolare a @[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] e @[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] - ho messo in Indice la pagina che contiene la rubrica mensile "La nostra musica" perché ho creato delle sottosezioni per richiamare la presentazione del brano nella pagina della partitura.
Infine: notare che nella stessa pagina della rubrica mensile "La nostra musica" vi è un'altra rubrica (in genere "Fiori d'arancio") per cui ho formattato e messo nell'indice anche quella. Spero si sia capito qualcosa. Comunque non preoccupatevi: è tutto a posto! :-) [[User:Pic57|Pic57]] ([[User talk:Pic57|disc.]]) 20:54, 7 mag 2025 (CEST)
:Ricordo che avevi parlato di una cosa del genere ma non ricordo dove. Anche le discussioni andrebbero se possibile tenute insieme con dei link... Mi pare che avessi sollevato la questione di cosa succede quando si esporta: ci sono parti che vengono duplicate, probabilmente, ma appunto non ricordo dove sia il resto della discussione. Cmq l'effetto delle sezioni aggiuntive e "fuoricrono" [[Ars et Labor, 1906/N. 1/Perché dolce, caro bene|si vede qui]]... per far capire a chi legge di che si tratta. --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 11:09, 10 mag 2025 (CEST)
::Esatto. E per gli Indici mensili della rivista vedere - ad es. - [[Ars et Labor, 1906/N. 4|qui]] [[User:Pic57|Pic57]] ([[User talk:Pic57|disc.]]) 08:14, 11 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] @[[Utente:Candalua|Candalua]]
:::Il secondo semestre del 1906 di Ars et labor (non caricato su WS) è privo di partiture, anche se - sul sito dell'archivio Ricordi - nell'indice del secondo semestre 1906 (https://www.dhi.ac.uk/san/ricordi/pdf-periodicals/BIBL00081.pdf) alla pagina 299, ne risultano 11. Forse non le hanno scansionate, essendo pagine con una numerazione propria, diversa dal resto della rivista? E' possibile interpellarli? Posso provarci io? Li interpellerei anche per avere notizie su due autori di cui nulla si sa. Magari loro hanno qualche notizia biografica.
:::Dando una veloce scorsa al primo semestre del 1907 di Ars et Labor pare invece che le partiture ci siano tutte. E così pure per il secondo semestre del 1907. Strano quindi che non ci siano solo per quel secondo semestre del 1906. [[User:Pic57|Pic57]] ([[User talk:Pic57|disc.]]) 19:03, 12 giu 2025 (CEST)
== Richiesta ripubblicazione - Whelmity. Manifesto del pensiero strutturato ==
Buongiorno a tutti,
chiedo cortesemente la possibilità di ripubblicare su Wikisource l'opera '''Whelmity. Manifesto del pensiero strutturato''' di Carlo Marino, precedentemente cancellata per mancanza di una fonte editoriale esterna verificabile:
https://it.wikisource.org/wiki/Whelmity._Manifesto_del_pensiero_strutturato
Ora l'opera è stata regolarmente pubblicata con ISBN cartaceo su Amazon KDP (ISBN: 979-8282754032), ed è disponibile anche in versione eBook (ASIN: B0F7M6MQ51). Inoltre, è archiviata con metadati completi e visibilità pubblica su Internet Archive e Open Library:
🔹 '''Internet Archive''':
https://archive.org/details/whelmity-manifesto-del-pensiero-strutturato
🔹 '''Open Library''':
https://openlibrary.org/works/OL43287365W/Whelmity._Manifesto_del_pensiero_strutturato
L'autore è identificabile (Carlo Marino), e l'opera è rilasciata con licenza '''Creative Commons BY-SA 4.0''', quindi compatibile con le policy di Wikisource.
Ringrazio anticipatamente per la rivalutazione della pubblicazione.
Un saluto cordiale,
--[[User:Marino car|Marino car]] ([[User talk:Marino car|disc.]]) 15:50, 8 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Marino car|Marino car]] Buonasera, adesso è possibile pubblicare l'opera. Ti chiediamo prima solo (per evitare casi spiacevoli accaduti in passato di autori che poi cambiano idea e unilateralmente decidono di revocare la licenza e dunque togliere le loro opere da Wikisource) di spedire un ticket a VRT usando indirizzo mail e testi indicati qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Copyright_immagini/Modello_autorizzazione
:Un saluto cordiale anche a te. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 00:13, 9 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Myron Aub|Myron Aub]]: Amazon KDP è una piattaforma di autopubblicazione... Mi sembra che rientramo nel concetto di [[Wikisource:Niente testi originali]]. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 06:26, 9 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Candalua|Candalua]] A me non risulta che l'autopubblicazione sia una violazione della regole "Niente testi originali", che dice solo che "non si esclude a priori nessun testo sulla base del suo contenuto, ma sulla base della tracciabilità della sua fonte e della compatibilità con la licenza di Wikisource". Invece in base alla tua interpretazione di questo criterio non dovevamo accogliere su Wikisource neanche [[Appunti di relatività]], [[Cinesi, scuola e matematica]] e il gran numero di traduzioni inedite di Wittgenstein tratte dal sito Wittgenstein Project presenti qui [[Autore:Ludwig Wittgenstein]]. Tutti questi testi non sono stati a quanto ne so, mai pubblicati da un editore vero e proprio ma solo autopubblicati eppure sono su Wikisource. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 07:42, 9 mag 2025 (CEST)
::::Aggiungo solo la precisazione che alcune traduzioni del sito del Wittgenstein Project in seguito sono state pubblicate dall'editore "La tigre di carta" ma quando erano prima già state trascritte su Wikisource. Rimane il fatto che su Wikisource non esiste alcun obbligo che i testi trascritti siano in precedenza pubblicati da un editore terzo, basta che esista una fonte esterna tracciabile e la presenza di una licenza compatibile con Wikisource. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 08:18, 9 mag 2025 (CEST)
:::::Secondo me è indispensabile che un testo, per stare su Wikisource, debba avere una qualche "storia" precedente. Un testo autopubblicato questa storia non ce l'ha, così come non ce l'hanno traduzioni amatoriali di testi PD; altrimenti arriveremmo all'assurdo che non accettiamo traduzioni degli utenti... a meno che non abbiano pagato (qualcun altro) per autopubblicarsele. Farei eccezione per testi accademici (come mi sembra essere il Wittgentein Project) o comunque di autori "conosciuti" (e sì, mi rendo conto che è un criterio molto fumoso) perché in quel caso almeno c'è un un minimo di autorevolezza--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 10:59, 9 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] "avere una qualche storia precedente" è un criterio troppo generico e ambiguo. Cosa vuol dire? Un testo autopubblicato su Amazon con decine di recensioni positive ha una "storia"? E comunque un sacco di scrittori oggi di tutto rispetto (Proust, Svevo, Whitman...) hanno autopubblicato o pubblicato a pagamento alcune loro opere, come si legge qui https://criticalmastra.corriere.it/2013/07/07/whitman-co-grande-letteratura-self-published/ Inoltre il Wittgenstein Project non contiene testi "accademici" nel senso di editi da qualche università, al massimo sono laureati gli autori/traduttori dei loro testi ma non penso che la laurea di per sé sia garanzia di nulla sulla pubblicabilità di un testo. Ovviamente neanche il criterio di una qualche "qualità letteraria" è oggettivo, il romanzo L'amante di Lady Chatterley era considerato pornografia quando fu pubblicato e solo 30 anni dopo fu ritenuto un capolavoro. Insomma se vogliamo aggiungere qualche altro criterio di pubblicabilità di testi su Wikisource che sia oggettivo. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 11:15, 9 mag 2025 (CEST)
:::::::{{ping|Myron Aub}} Mi rendo conto che "avere una storia" non è un metro oggettivo per valutare l'ammissibilità di un testo: lo volevo proporre come un possibile principio di massima per orientarsi nel marasma delle possibilità. Peraltro, la [[WS:Niente testi originali|nostra policy]] dice addirittura che "si escludono le pubblicazioni che non abbiano avuto precedentemente un passaggio attraverso la stampa cartacea", criterio che sebbene possa non essere più al passo coi tempi mi sembra chiaro nell'escludere testi estemporanei senza nessuna diffusione precedente a Wikisource.
:::::::Che autori del passato si siano autopubblicati non mi sembra un buon argomento per aprire la porta a chiunque si autopubblichi oggi: loro sono rilevanti perché nel corso del tempo si sono ritagliati il loro spazio nella letteratura (e sono stati pubblicati da editori "veri"), ma questo non vuol dire che questo capiterà a tutti. Citando [[:q:Carl Sagan|Sagan]], "Risero di Colombo, risero di Fulton, risero dei fratelli Wright. Ma risero anche di Bozo il Clown": la quantità di autopubblicazioni irrilevanti è enormamente superiore a quella delle autopubblicazioni che ce l'hanno fatta.
:::::::Il Wittgenstein Project mi sembra abbia un [https://www.wittgensteinproject.org/w/index.php/Project:Quality_policy sistema di revisione] ed è gestito da [https://www.wittgensteinproject.org/w/index.php/Project:People esperti], quindi se non altro è un caso diverso rispetto alla persona che scrive un libro e se lo fa stampare--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 12:37, 9 mag 2025 (CEST)
::::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Il tuo discorso ha senso però io aggiungo che noi accettiamo solo testi con licenza CC, che permette a chiunque di riutilizzare i testi anche a fini commerciali. Tantissimi autori certamente si auto-pubblicano però pochissimi lo fanno scegliendo di usare la licenza CC. Cioè un autore non riesce ad avere il vantaggio di essere pubblicato da un editore vero e in più decide di rinunciare al vantaggio di poter guadagnarci solo lui dalle sue opere? Comunque sentiamo cosa dicono gli altri e magari decidiamo di riscrivere la regola su cosa mettere su Wikisource. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 13:35, 9 mag 2025 (CEST)
:::::::::Non ritengo che l'autopubblicazione sia un criterio sufficiente per la pubblicazione su Wikisource. Forse a dirimere la questione può aiutare la discussione avutasi a proposito delle tesi di laurea (che su WS sono pubblicate in un Progetto dedicato). La tesi di laurea però non è una autopubblicazione, dato che vi è apposto il nome dell'istituzione culturale che l'ha prodotta ed inoltre viene "guidata e approvata" da qualcun altro: perlomeno un docente universitario (ma - almeno in passato - due: relatore e contro-relatore). E' pur vero che oggi il valore delle tesi è molto "ondeggiante", tuttavia non è una autopubblicazione. [[User:Pic57|Pic57]] ([[User talk:Pic57|disc.]]) 22:22, 10 mag 2025 (CEST)
::::::::::@[[Utente:Pic57|Pic57]] Potrebbe essere un'idea decidere la regola che un testo non può essere messo su Wikisource se è risultato solo dell'autore ma non anche di almeno una seconda persona che rivede l'opera e la giudica positivamente. Come è stato detto, le traduzioni di Wittgenstein, anche se autopubblicate, sono opera di un team non solo di traduttori ma anche di revisori (peraltro ispirato a Wikimedia e al Progetto Gutenberg). [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 10:19, 11 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Marino car|Marino car]] Lo considero un caso imbarazzante e controverso... e francamente, non amo molto essere messo di fronte a casi imbarazzanti e controversi. Penso che in wikipedia succeda qualcosa di simile nel caso di pagine autobiografiche. Ed è anche per questo che sto lontano da wikipedia, dove i casi imbarazzanti e controversi sono quotidiani. Torno a editare Villani. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:38, 11 mag 2025 (CEST)
::Discussione interessante e "sistemica"... Come giustamente dice Alex una questione molto "wikipediana", dove tra COI, BPV e PdC volano coltelli e mettere il becco è pericoloso come ho scoperto mesi fa. Comunque.
::Il peggio che si può fare è essere fumosi, per cui sono andato a vedere che fa per esempio fr.ws. I cugini, nella pagina "Cosa WS è", mettono dentro tutto e al paragrafo "[https://fr.wikisource.org/wiki/Wikisource:Qu%E2%80%99est-ce_que_Wikisource_%3F#Son_contenu contenuto]" scrivono (riassumo):
::"''I testi devono essere già pubblicati su carta con tre eccezioni: 1) pubblicazioni esclusivamente elettroniche solo se provengono da siti ufficiali o di editori online riconosciuti (cioè che hanno un obbligo di deposito legale presso la biblioteca nazionale del loro paese) [...]''".
::Mi sembra un criterio univoco, binario, non soggettivo, che potremmo travasare qui. Uno dei problemi di wikipedia è proprio che i criteri (per qualunque cosa) sono ''a bip di dog'' e cambiano a seconda dell'interlocutore, del segno zodiacale, della pressione atmosferica e della presenza o meno di Saturno nella 4 casa. Il che genera troppo ''calore'' e quindi ''autocombustione''...
::Non so come funzioni in Italia il deposito legale presso la biblioteca nazionale, ma fra voi sarà certamente chi è più competente. :-) -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 19:03, 11 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Le opere native digitali presenti nel Deposito Legale italiano dovrebbero essere ricercabili nel sito seguente [https://bncf.cultura.gov.it/servizi/magazzini-digitali/ qui] "Le risorse archiviate sono ricercabili tramite il catalogo online (OPAC) di BNCF e la collezione BNCF di Archive-it."
:::Bisogna aggiungere che comunque aver pubblicato un libro cartaceo per un editore non è per questo garanzia che oltre all'autore almeno una seconda persona abbia letto il libro, lo abbia ritenuto rilevante e quindi per questo lo abbia pubblicato, esistono anche le famigerate case editrici a pagamento. A me comunque sembra che siano poco frequenti casi simili di autori di dubbia rilevanza che vogliono pubblicare su Wikisource in quanto come ho già detto la licenza CC porta a rinunciare al vantaggio economico che solo l'autore e gli editori che da lui scelti ci guadagnano dalle sue opere. Insomma, ci stiamo preoccupando per casi che risultano essere molto rari e dunque che non preoccupano più di tanto. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 21:47, 11 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Myron Aub|Myron Aub]]: la preoccupazione che @[[Utente:Candalua|Candalua]] e @[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] (e forse @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]) hanno espresso è che ws non sia usata come mezzo di promozione dei testi, allo stesso modo in cui wikipedia viene usata in vari modi per promozione (di persone, di idee, ecc).<small> Infatti [[Wikisource:Niente testi originali]] nasce probabilmente da una [https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Wikipedia:Niente_ricerche_originali&oldid=36502 vecchia versione] di [[w:WP:NRO]], riadattata all'uso qui.</small> Il tema è quindi adottare/aggiornare una linea guida che non sia fumosa ma nitida e ragionevole, per evitare che ora e/o in futuro sorgano questioni di "perchè questo si e quello no" e non ci sia una risposta intellettualmente onesta e sostenibile da dare <small>(che invece è quello che accade di prassi in wikipedia, dove il rumore di unghie sui vetri è costante, frastornante ed enormemente dannoso)</small>.
::::Motivo per cui la preventiva pubblicazione su carta e/o il ''deposito legale'' chiesto da fr.ws, potrebbero essere un criterio di filtraggio ragionevole e univoco anche qui, per integrare l'attuale policy. Ciò detto lascio le considerazioni su cosa sia meglio a voi che conoscete da più a lungo questo progetto. Io so solo che regole troppo interpretabili sono più ''comode'' ma alla lunga rendono l’atmosfera... ''wikipediana''... -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 11:25, 12 mag 2025 (CEST)
:::::Il criterio di fr.wikisource mi sembra ragionevole in astratto (anche se non mi è del tutto chiaro come funzioni in pratica, ovvero chi abbia effettivamente l'obbligo di deposito legale).
:::::{{ping|Myron Aub}} Penso che chi si autopubblica (o che usi un editore a pagamento, le cose mi sembrano sufficientemente simili) non abbia a cuore tanto lo sfruttamento economico dell'opera quanto quello di farsi conoscere (e quindi magari sfruttare economicamente le opere successive). E sono d'accordo che i casi siano rari... ma siamo qui appunto perché ne è spuntato fuori uno--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 13:15, 12 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Neanche io so chi abbia l'obbligo legale di deposito. Ma è un criterio "normato" in modo ufficiale e non deciso volta per volta a casaccio da me, te o chi altri, per cui mi sembra metta al riparo da critiche ad personam, cosa che come sai altrove è all'ordine del giorno. E poi non deve essere per forza chiaro a noi, ma a chi vuole pubblicare: insomma, onere del richiedente dimostrare di rispettare il requisito.
::::::Comunque al link di Myron ci sono dei riferimenti: "''...norme vigenti sul deposito legale dei documenti di interesse culturale (Legge n. 106/2004 e suo D.P.R. attuativo n. 252/2006).''" anzi più specificatamente per le risorse digitali si parla di "''...deposito legale o volontario dalle Biblioteche Nazionali Centrali (art. 1. c. 4 della Legge 106/2004 e articoli 31 e 37 del DPR 252/2006)''".
::::::Ovviamente se ci sono altre opzioni e proposte ben vengano.
::::::Sui "casi rari", meglio chiudere la stalla prima che i buoi scappino... anzi, ''aprirla ''prima che sfondino il muro per entrare :D -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 14:42, 12 mag 2025 (CEST)
:::::::{{ping|TrameOscure}} Sono d'accordo sul fatto che sia un criterio oggettivo e "ragionevole" e sarei anche favorevole a inserirlo. Solo che non ho precisamente il polso di cosa vuol dire nella pratica--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 16:06, 12 mag 2025 (CEST)
::::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]]: si capisco. Neanche io, ma speravo che ci fossero persone più esperte di me su questo genere di "questioni bibliotecarie" per spiegarcelo... :-) -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 16:13, 12 mag 2025 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] @[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Da quel poco che ho trovato il "deposito legale" sarebbe un "obbligo, rivolto agli editori, produttori, o comunque ai soggetti responsabili di una pubblicazione, di depositarne un certo numero di copie nelle biblioteche e/o istituzioni designate, secondo determinate procedure, per finalità culturali.", come si legge [https://biblioteche.cultura.gov.it/it/Attivita/deposito-legale/ qui]. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 20:26, 12 mag 2025 (CEST)
::::::::::In effetti la L 106/2004 che disciplina la cosa sembra piuttosto generalista... speravo fosse una cosa un po' più sistematizzata... [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:38, 12 mag 2025 (CEST)
== Take Action: Defend the Internet Archive ==
Penso sia di interesse.
https://blog.archive.org/2025/04/17/take-action-defend-the-internet-archive/
''The Internet Archive needs your help. A coalition of major record labels has filed a lawsuit against the Internet Archive [...]. But this lawsuit goes far beyond old records. It’s an attack on the Internet Archive itself. This lawsuit is an existential threat to the Internet Archive and everything we preserve [...]''
-- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 10:19, 10 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] La vicenda mi preoccupa e mi rattrista, ma la mia impressione è che la politica di IA riguardo alle licenze non sia rigorosa come potrebbe e dovrebbe.... non me la sento di prendere le difese di IA "per partito preso", nonostante apprezzi profondamente l'idea generale del progetto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:45, 11 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Questione complessa, IA sul copyright è spesso "di manica larga" ma bisogna dire che oltre al valore del copyright c'è il valore del preservare e rendere accessibili a tutti documenti oggi quasi introvabili in quanto nessun editore li ripubblica da decenni (anche perché i detentori dei diritti sono irrintracciabili, le famose "opere orfane"). Vedremo cosa decidono i giudici USA, noi è meglio che andiamo più sul sicuro... [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 11:06, 11 mag 2025 (CEST)
:::Sinceramente IA non sapevo bene cosa fosse e che contenuti avesse prima di conoscerlo tramite WS e voi. E anche ora non è che possa dirmi un esperto del tema. Non son quindi sicuro di capire cosa intendiate con "rigorosi sulle licenze"... ma mi pare di dedurre che raccolgano anche materiale sotto copy.
:::Devo dire che però c'è da mettere sul piatto della bilancia due aspetti: 1) la conservazione della Cultura e della Civiltà contemporanea e 2) i diritti di proprietà (di opere come detto che magari sono abbandonate nei "cassetti" di qualche major). Non è che mi vengano enormi dubbi su quale piatto è più importante... Tanto più che -se non erro- è tutto completamente ed assolutamente a fini non di lucro. --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 14:41, 11 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Il problema più serio che ho notato - e che ha indotto in errore anche me "by example" - è che IA lascia agli utenti che caricano ''la scelta della licenza''; con la conseguenza che moltissime opere risultano rilasciate in CC, mentre dovrebbero essere rilasciate in PD, a meno che non le carichi lo stesso autore. Da questo punto di vista, sia benedetto il rigore di Commons. Inoltre, la diatriba legale riguarda testi ''esplicitamente sotto copyright'', che vengono "dati in prestito digitale" come avviene in una biblioteca per i libri cartacei; e questo mi pare francamente audace. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:52, 12 mag 2025 (CEST)
== Pagina di aiuto per stili in CSS ==
Ho spulciato rapidamente e non sono riuscito a trovare una pagina aiuto riguardante l'uso di CSS per gli stili in un testo specifico. Più che CSS in sè, sarei interessato a sapere se ci sono convenzioni specifiche per it.wikisource per la nomenclatura delle classi. In particolare, mi piacerebbe capire come aggiungere classi di stile da poter poi usare con <nowiki>{{ct}}</nowiki>. Grazie mille! P.s.: chiedo perdono, ogni tanto fatico a capire come cercare efficientemente le giuste pagine su wikisource. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 13:00, 12 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Verderame33|Verderame33]]: non ci sono convenzioni particolari; ovviamente cerca di non usare nomi troppo generici o banali. Puoi usare anche nomi in italiano, così è anche più probabile che siano nomi "unici". Se hai bisogno di creare degli stili per un singolo testo, allora il posto giusto è andare sulla pagina Indice e cliccare il tab Stili: lì puoi inserire dei CSS che avranno effetto in tutte le pagine di quel testo soltanto. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 13:47, 12 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] vedo di trovare un posto nel ns:aiuto dove scrivere due righe sulla possibilità di stilizzare i testi, visto che è una funzionalità da documentare. --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:46, 12 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] A proposito dello stile applicato a Ct, di segnalo che oltre allo stile di classe occorre aggiungere uno stile per i paragrafi "discendenti" per eliminare l'indentatura (qualcosa come .[classe] p {text-indent:0;}, altrimenti la centratura non è perfetta. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:35, 14 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] grazie per l'indicazione! Chiedo per sicurezza: non va usato invece <pre>.[classe] + p { text-indent:0; }</pre> per indicare che lo stile deve essere applicato solo per il primo paragrafo successivo ad un titolo? [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 10:32, 14 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] No, la specifica deve riferirsi solo al tag p automatico che viene creato all'interno della div Ct. Im generale, la creazioone a tradimento di tag p causa dei bei rompicapi... :-( La considero una delle tante "semplificazioni che complicano" dell'antico codice Mediawiki. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:37, 14 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] In effetti, non ci avevo mai pensato, ma ci sono casi in cui il primo paragrafo dopo il titolo non deve essere indentato. Sperimenterò. Grazie del suggerimento! [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:39, 14 mag 2025 (CEST)
:::::::Di nulla. Vedo che questa tecnica viene usata in [[Template:Capolettera/style.css]], per esempio. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 13:25, 14 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Ho capito, effettivamente non ho mai guardato il codice del template e quindi non sapevo fosse creata una <code>div</code> contenente un paragrafo. Buono a sapersi! Grazie ancora per i chiarimenti! :-) [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 13:27, 14 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Candalua|Candalua]] @[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] grazie per le risposte. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 11:07, 13 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] @[[Utente:Candalua|Candalua]] (e ci metto anche @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] che forse è un ''personalizzatore'' pure lui :D) avete in mente qualche testo in cui sono state fatte personalizzazioni dello stile particolarmente significative/appariscenti e che possa essere usato come esempio nelle pagine di Aiuto? Chessò, bordi, colori, spaziature roba strana. Grazie -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 15:16, 13 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Vuoi fare una galleria di cose da evitare...? :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:08, 13 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]]... no, ho aggiunto [https://it.wikisource.org/wiki/Aiuto:Namespace_indice#Come_creare_una_pagina_indice un paragrafo] dedicato alla stilizzazione, ma servirebbe qualche esempio psichedelico :p [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 16:13, 13 mag 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Ne tengo conto se mi viene in mente qualcosa. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:11, 13 mag 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-20</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W20"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/20|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* The [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia URL Shortener|"Get shortened URL"]] link on the sidebar now includes a [[phab:T393309|QR code]]. Wikimedia site users can now use it by scanning or downloading it to quickly share and access shared content from Wikimedia sites, conveniently.
'''Updates for editors'''
* The Wikimedia Foundation is working on a system called [[m:Edge Uniques|Edge Uniques]], which will enable [[w:en:A/B testing|A/B testing]], help protect against [[w:en:Denial-of-service attack|distributed denial-of-service attacks]] (DDoS attacks), and make it easier to understand how many visitors the Wikimedia sites have. This is to help more efficiently build tools which help readers, and make it easier for readers to find what they are looking for. Tech News has [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/16|previously written about this]]. The deployment will be gradual. Some might see the Edge Uniques cookie the week of 19 May. You can discuss this on the [[m:Talk:Edge Uniques|talk page]].
* Starting May 19, 2025, Event organisers in wikis with the [[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:CampaignEvents|CampaignEvents extension]] enabled can use [[m:Special:MyLanguage/Event Center/Registration|Event Registration]] in the project namespace (e.g., Wikipedia namespace, Wikidata namespace). With this change, communities don't need admins to use the feature. However, wikis that don't want this change can remove and add the permitted namespaces at [[Special:CommunityConfiguration/CampaignEvents]].
* The Wikipedia project now has a {{int:project-localized-name-group-wikipedia/en}} in [[d:Q36720|Nupe]] ([[w:nup:|<code>w:nup:</code>]]). This is a language primarily spoken in the North Central region of Nigeria. Speakers of this language are invited to contribute to [[w:nup:Tatacin feregi|new Wikipedia]].
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:27}} community-submitted {{PLURAL:27|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]].
'''Updates for technical contributors'''
* Developers can now access pre-parsed Dutch Wikipedia, amongst others (English, German, French, Spanish, Italian, and Portuguese) through the [https://enterprise.wikimedia.com/docs/snapshot/#structured-contents-snapshot-bundle-info-beta Structured Contents snapshots (beta)]. The content includes parsed Wikipedia abstracts, descriptions, main images, infoboxes, article sections, and references.
* The <code dir="ltr">/page/data-parsoid</code> REST API endpoint is no longer in use and will be deprecated. It is [[phab:T393557|scheduled to be turned off]] on June 7, 2025.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.45/wmf.1|MediaWiki]]
'''In depth'''
* The [https://wikitech.wikimedia.org/wiki/News/2025_Cloud_VPS_VXLAN_IPv6_migration IPv6 support] is a newly introduced Cloud virtual network that significantly boosts Wikimedia platforms' scalability, security, and readiness for the future. If you are a technical contributor eager to learn more, check out [https://techblog.wikimedia.org/2025/05/06/wikimedia-cloud-vps-ipv6-support/ this blog post] for an in-depth look at the journey to IPv6.
'''Meetings and events'''
* The 2nd edition of 2025 of [[m:Special:MyLanguage/Afrika Baraza|Afrika Baraza]], a virtual platform for African Wikimedians to connect, will take place on [https://zonestamp.toolforge.org/1747328400 May 15 at 17:00 UTC]. This edition will focus on discussions regarding [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation Annual Plan/2025-2026|Wikimedia Annual planning and progress]].
* The [[m:Special:MyLanguage/MENA Connect Community Call|MENA Connect Community Call]], a virtual meeting for [[w:en:Middle East and North Africa|MENA]] Wikimedians to connect, will take place on [https://zonestamp.toolforge.org/1747501200 May 17 at 17:00 UTC]. You can [[m:Event:MENA Connect (Wiki_Diwan) APP Call|register now]] to attend.
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/20|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W20"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 00:37, 13 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:UOzurumba (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28714188 -->
== <span lang="en" dir="ltr">Call for Candidates for the Universal Code of Conduct Coordinating Committee (U4C)</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="announcement-content" />
The results of voting on the Universal Code of Conduct Enforcement Guidelines and Universal Code of Conduct Coordinating Committee (U4C) Charter is [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Annual review/2025#Results|available on Meta-wiki]].
You may now [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Coordinating Committee/Election/2025/Candidates|submit your candidacy to serve on the U4C]] through 29 May 2025 at 12:00 UTC. Information about [[m:Special:MyLanguage/Universal Code of Conduct/Coordinating Committee/Election/2025|eligibility, process, and the timeline are on Meta-wiki]]. Voting on candidates will open on 1 June 2025 and run for two weeks, closing on 15 June 2025 at 12:00 UTC.
If you have any questions, you can ask on [[m:Talk:Universal Code of Conduct/Coordinating Committee/Election/2025|the discussion page for the election]]. -- in cooperation with the U4C, </div><section end="announcement-content" />
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User_talk:Keegan (WMF)|discussione]])</bdi> 00:08, 16 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28618011 -->
== Modificare un errore nel testo dello Zibaldone ==
Volevo modificare un errore nel testo dello Zibaldone ma questo e' la mia prima modificazione percio' non posso. Ma qui (https://it.wikisource.org/wiki/Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/726) c'e' la parola "creazaone" che deve essere costituita con la parola "creazione" come nel testo e come s'era stampato nel libro (vedete la foto). Ringranziamenti dall'user e un postgraduate che specializza in G. Leopardi. [[Speciale:Contributi/217.67.120.187|217.67.120.187]] 11:22, 18 mag 2025 (CEST)
:{{fatto}}, grazie della segnalazione. Se ti ricapita di passare di qua, ti consiglierei ovviamente di registrarti, ma se proprio non ti va puoi fare così: clicchi sul numero di pagina a sinistra, atterri sulla pagina contenente l'errore e in alto trovi un bottone "Segnala un errore". [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 15:39, 18 mag 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-21</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W21"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/21|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* The Editing Team and the Machine Learning Team are working on a new check for newcomers: [[mw:Edit check/Peacock check|Peacock check]]. Using a prediction model, this check will encourage editors to improve the tone of their edits, using artificial intelligence. We invite volunteers to review the first version of the Peacock language model for the following languages: Arabic, Spanish, Portuguese, English, and Japanese. Users from these wikis interested in reviewing this model are [[mw:Edit check/Peacock check/model test|invited to sign up at MediaWiki.org]]. The deadline to sign up is on May 23, which will be the start date of the test.
'''Updates for editors'''
* From May 20, 2025, [[m:Special:MyLanguage/Oversight policy|oversighters]] and [[m:Special:MyLanguage/Meta:CheckUsers|checkusers]] will need to have their accounts secured with two-factor authentication (2FA) to be able to use their advanced rights. All users who belong to these two groups and do not have 2FA enabled have been informed. In the future, this requirement may be extended to other users with advanced rights. [[m:Special:MyLanguage/Mandatory two-factor authentication for users with some extended rights|Learn more]].
* [[File:Octicons-gift.svg|12px|link=|class=skin-invert|Wishlist item]] [[m:Special:MyLanguage/Community Wishlist Survey 2023/Multiblocks|Multiblocks]] will begin mass deployment by the end of the month: all non-Wikipedia projects plus Catalan Wikipedia will adopt Multiblocks in the week of May 26, while all other Wikipedias will adopt it in the week of June 2. Please [[m:Talk:Community Wishlist Survey 2023/Multiblocks|contact the team]] if you have concerns. Administrators can test the new user interface now on your own wiki by browsing to [{{fullurl:Special:Block|usecodex=1}} {{#special:Block}}?usecodex=1], and can test the full multiblocks functionality [[testwiki:Special:Block|on testwiki]]. Multiblocks is the feature that makes it possible for administrators to impose different types of blocks on the same user at the same time. See the [[mw:Special:MyLanguage/Help:Manage blocks|help page]] for more information. [https://phabricator.wikimedia.org/T377121]
* Later this week, the [[{{#special:SpecialPages}}]] listing of almost all special pages will be updated with a new design. This page has been [[phab:T219543|redesigned]] to improve the user experience in a few ways, including: The ability to search for names and aliases of the special pages, sorting, more visible marking of restricted special pages, and a more mobile-friendly look. The new version can be [https://meta.wikimedia.beta.wmflabs.org/wiki/Special:SpecialPages previewed] at Beta Cluster now, and feedback shared in the task. [https://phabricator.wikimedia.org/T219543]
* The [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart|Chart extension]] is being enabled on more wikis. For a detailed list of when the extension will be enabled on your wiki, please read the [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart/Project#Deployment Timeline|deployment timeline]].
* [[f:Special:MyLanguage/Wikifunctions:Main Page|Wikifunctions]] will be deployed on May 27 on five Wiktionaries: [[wikt:ha:|Hausa]], [[wikt:ig:|Igbo]], [[wikt:bn:|Bengali]], [[wikt:ml:|Malayalam]], and [[wikt:dv:|Dhivehi/Maldivian]]. This is the second batch of deployment planned for the project. After deployment, the projects will be able to call [[f:Special:MyLanguage/Wikifunctions:Introduction|functions from Wikifunctions]] and integrate them in their pages. A function is something that takes one or more inputs and transforms them into a desired output, such as adding up two numbers, converting miles into metres, calculating how much time has passed since an event, or declining a word into a case. Wikifunctions will allow users to do that through a simple call of [[f:Special:MyLanguage/Wikifunctions:Catalogue|a stable and global function]], rather than via a local template.
* Later this week, the Wikimedia Foundation will publish a hub for [[diffblog:2024/07/09/on-the-value-of-experimentation/|experiments]]. This is to showcase and get user feedback on product experiments. The experiments help the Wikimedia movement [[diffblog:2023/07/13/exploring-paths-for-the-future-of-free-knowledge-new-wikipedia-chatgpt-plugin-leveraging-rich-media-social-apps-and-other-experiments/|understand new users]], how they interact with the internet and how it could affect the Wikimedia movement. Some examples are [[m:Special:MyLanguage/Future Audiences/Generated Video|generated video]], the [[m:Special:MyLanguage/Future Audiences/Roblox game|Wikipedia Roblox speedrun game]] and [[m:Special:MyLanguage/Future Audiences/Discord bot|the Discord bot]].
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:29}} community-submitted {{PLURAL:29|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]]. For example, there was a bug with creating an account using the API, which has now been fixed. [https://phabricator.wikimedia.org/T390751]
'''Updates for technical contributors'''
* Gadgets and user scripts that interact with [[{{#special:Block}}]] may need to be updated to work with the new [[mw:Special:MyLanguage/Help:Manage blocks|manage blocks interface]]. Please review the [[mw:Help:Manage blocks/Developers|developer guide]] for more information. If you need help or are unable to adapt your script to the new interface, please let the team know on the [[mw:Help talk:Manage blocks/Developers|talk page]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T377121]
* The <code dir=ltr>mw.title</code> object allows you to get information about a specific wiki page in the [[w:en:Wikipedia:Lua|Lua]] programming language. Starting this week, a new property will be added to the object, named <code dir=ltr>isDisambiguationPage</code>. This property allows you to check if a page is a disambiguation page, without the need to write a custom function. [https://phabricator.wikimedia.org/T71441]
* [[File:Octicons-tools.svg|15px|link=|class=skin-invert|Advanced item]] User script developers can use a [[toolforge:gitlab-content|new reverse proxy tool]] to load javascript and css from [[gitlab:|gitlab.wikimedia.org]] with <code dir=ltr>mw.loader.load</code>. The tool's author hopes this will enable collaborative development workflows for user scripts including linting, unit tests, code generation, and code review on <bdi lang="zxx" dir="ltr">gitlab.wikimedia.org</bdi> without a separate copy-and-paste step to publish scripts to a Wikimedia wiki for integration and acceptance testing. See [[wikitech:Tool:Gitlab-content|Tool:Gitlab-content on Wikitech]] for more information.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.45/wmf.2|MediaWiki]]
'''Meetings and events'''
* The 12th edition of [[m:Special:MyLanguage/Wiki Workshop 2025|Wiki Workshop 2025]], a forum that brings together researchers that explore all aspects of Wikimedia projects, will be held virtually on 21-22 May. Researchers can [https://pretix.eu/wikimedia/wikiworkshop2025/ register now].
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/21|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W21"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 01:12, 20 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28724712 -->
== Nota dentro immagine ==
Nel titoletto "croppato" del Pastore Errante di Leopardi, compare una deliziosa nota a testo, che a quanto pare ci siamo scordati di agganciare alla pagina delle note separate:
https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Leopardi_-_Canti,_Starita,_Napoli_1835.djvu/114
La pagina delle note è la seguente: https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Leopardi_-_Canti,_Starita,_Napoli_1835.djvu/181
E' interessante, comunque, il fatto che abbiamo fatto un crop dei titoli, in luogo di "scioglierli" nelle loro versioni tipografiche, ma alzo le mani e vado avanti. Piuttosto, chiedo che dobbiamo fare in casi simili. [[User:Shinitas|Shinitas]] ([[User talk:Shinitas|disc.]]) 11:58, 20 mag 2025 (CEST)
:Direi che non ha molto senso inserire i titoli come immagini: vanno inseriti normalmente come testo. E dovrebbero anche essere inclusi nelle rispettive pagine ns0, non mi sembra ci sia ragione di tralasciarli--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 16:28, 20 mag 2025 (CEST)
::In effetti mi pareva una scelta ben curiosa, però ho lasciato alte le mani. Quindi, dici che è il caso di sciogliere i titoli? [[User:Shinitas|Shinitas]] ([[User talk:Shinitas|disc.]]) 17:11, 20 mag 2025 (CEST)
:::Secondo me sì--[[Utente:Dr Zimbu|Dr ζimbu]] ([[Discussioni utente:Dr Zimbu|msg]]) 18:06, 20 mag 2025 (CEST)
::::Confermo, vanno senz'altro sciolti, anche perché se fai un export rischi che l'immagine si perda o venga tagliata. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 18:37, 20 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Shinitas|Shinitas]] Confermo anch'io: '''scioglierli'''. Ne approfitto per segnalare che la mancanza dei titoli nelle varie pagine ns0 ''naked ''è un grave errore: la vecchia idea che fossero pleonastici, visto che il titolo è compreso nel box Intestazione, è un errore, perchè dell'Intestazione, dopo esportazione, non resta traccia. Peccato non aver il tempo di aggiungerli sistematicamente nelle tantissime pagine dove mancano. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:41, 20 mag 2025 (CEST)
== Inserire "traps" nei testi ==
Ho notato che vari titoli di libri pubblicati su Amazon di testi di pubblico dominio poco noti coincidono con vari titoli su Wikisource. Ovviamente è del tutto legale che editori e utenti in self-publshing possano copiare le digitalizzazioni di Wikisource. Sarebbe comunque simpatico lasciare una "firma" di Wikisource nascosta nel testo (cose simili vengono dette "copyright traps"). Del tipo mettere una frase fra un capitolo e l'altro come ad esempio "questo testo è stato digitalizzato su Wikisource" in modo che il nostro lavoro sia più riconosciuto e pubblicizzato anche quando questi testi vengono copiati altrove. Cosa ne pensate? [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 13:24, 21 mag 2025 (CEST)
:Approvo e sottoscrivo. [[User:Lagrande|Lagrande]] ([[User talk:Lagrande|disc.]]) 13:48, 21 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Myron Aub|Myron Aub]] Tecnicamente, con che codice vengono inseriti i "copyright traps"? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:36, 22 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] non c'è uno standard, l'ideale sarebbe mettere del testo formattato in un modo che lo fa diventare "invisibile" che compare solo selezionandolo e dunque anche facendo "copia-incolla" [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 10:25, 22 mag 2025 (CEST)
::::{{-1}} Per quanto sia antipatico prendere il lavoro altrui e ripubblicarlo senza i dovuti ''credits'', mi pare che infilare a forza queste "traps" in un testo che ''non'' ci appartiene, lo sia altrettanto. Chi viene qui deve essere libero di tirarsi giù un testo "pulito". I credits è giusto metterli, ma all'inizio o alla fine, in modo che non spezzino il testo. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 12:03, 22 mag 2025 (CEST)
:
:@[[Utente:Candalua|Candalua]] Allora potrebbe essere un'idea mettere i credits nascosti (magari come già detto usando una formattazione che li rende invisibili) nell'indice, che tecnicamente non fa parte del testo vero e proprio. Ad esempio dopo i titoli dei capitoli "veri" o dentro di essi. In questo modo quelli che copiano e incollano in modo superveloce il testo non si accorgerebbero che una riga dell'indice non è un titolo di capitolo ma i credits di Wikisource. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 16:12, 22 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Candalua|Candalua]] "prendere il lavoro altrui e ripubblicarlo senza i dovuti credits" non è solo "antipatico" ma violazione della licenza [https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.it CC-BY-SA] con cui mettiamo a disposizione i testi, o sbaglio?
::A parte questo, avevo evidenziato [[Wikisource:Bar/Archivio/2025.05#Esportazione_libri_buggata,_contributori_uncredited_e_random|qua]] che è lo stesso export ad attribuire in modo poco chiaro (e forse sbagliato) i lavori pubblicati.
::Detto ciò, penso che dei crediti si possano inserire mettendo le mani nei parametri del modulo di esportazione o alla peggio con i tag di "testo nascosto" html (< ! - - e - - > ) direttamente nelle Pagine (magari ogni 10?). Anzi, volendo si potrebbe transcludere una Pagina iniziale e finale che comprende solo testo nascosto. Sempre che capiamo come generare dei crediti corretti, ovvero ci si mette solo chi ha modifiche in ns:pagina? o in ns:indice? o in ns:0? e chi ha caricato il djvu su commons ci va? --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 20:38, 22 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Preciso che la violazione della licenza CC-BY-SA avviene non quando si copia solo il testo 'nudo e crudo" (ovvero il TXT, che è di pubblico dominio) ma quando si copia il testo completo di tutte le formattazioni e impaginazioni applicate da Wikisource (tipo le dimensioni e il tipo dei caratteri, le loro posizioni nella pagina e così via). [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 05:25, 28 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Myron Aub|Myron Aub]] Se fossimo su wikipedia ti metterei un bel [[w:Template:cn|{cn}]] 😄 Hai certezza di questo? C'è comunque un lavoro di trascrizione, correzione errori, anche nel testo puro txt. A naso direi che la nostra è una "edizione" al pari di quelle stampate, ma rilasciata sotto CC-BY-SA.
::::Per dire, se un editore stampa una edizione della Divina Commedia, il contenuto è PD, ma l’"edizione" penso di no. Per noi penso che valga lo stesso: il contenuto è PD, ma la nostra "edizione" (in qualunque formato) no, in quanto c'è comunque un lavoro intellettuale di correzione, riordino, strutturazione, reflow ecc. -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 13:47, 28 mag 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Non sono il maggiore esperto di diritti d'autore ma ricordo che, quando su Wikisource non c'era ancora l'obbligo per i testi in PD di usare solo scansioni del cartaceo, venne deciso che i file TXT di testi in PD come I Promessi Sposi erano anch'essi in PD perché la correzione di refusi era troppa poca cosa per essere considerata un "lavoro creativo". Cose diverse sono non solo le formattazioni e impaginazioni ma anche le "edizioni critiche" cioè, dopo un lungo confronto con più manoscritti ed edizioni precedenti del testo, i curatori del testo decidono quali varianti testuali siano le più corrette da mettere nella nuova edizione. Comunque sono d'accordo dal punto di vista "morale" che chi copia i nostri testi ha l'obbligo perlomeno morale di citare noi di Wikisource. [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 08:05, 29 mag 2025 (CEST)
== Semantizzazione dei titoli ==
@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] ha aperto una interessante discussione [[Discussioni_indice:Yambo_-_Manoscritto_trovato_in_una_bottiglia,_Roma,_Scotti,_1905.pdf#header_h2_per_titoli_capitoli|qui]] sulla formattazione dei titoli. In effetti, in html i titoli andrebbero inclusi in tag h (h2, h3...) piuttosto che con template generici come il tl Centrato o il più flessibile tl Ct. In effetti, su fr.wikisource si usano per i titoli dei template che generano tag h. La scelta di passare attraverso un template, piuttosto che utilizzare direttamente il codice titolo di wikisource (i famosi caratteri = in testa e in coda) ha alcuni vantaggi: sarebbe facile aggiungere parametri di formattazione "personalizzati" per lo stile tipografico desiderato, specifico per l'opera, e memoRegex potrebbe rendere le operazioni molto sbrigative e comode. Propongo di parlarne. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:53, 22 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] io sarei a favore dell'adozione degli specifici tag per le testate - anche tramite template come <nowiki>{{t2}}</nowiki>, <nowiki>{{t3}}</nowiki> ecc. su fr.wikisource - per i titoli di capitoli e sezioni. Per la composizione di copertina e frontespizio manterrei <nowiki>{{ct}}</nowiki>, dal momento che l'informazione semantica di quella pagina è solitamente trasferita nei metadati del testo (titolo, autore, editore, anno e via dicendo).
:Riguardo alla formattazione dei titoli: concordo sul fatto che i template offrono una soluzione flessibile che va bene soprattutto per la trascrizione di pagine "grafiche" come il frontespizio, è altrettanto vero che avendo a disposizione un foglio di stile per ciascuna opera sarebbe una buona pratica cercare di massimizzarne l'uso, così da consentire a chi abbia bisogni specifici o semplicemente voglia un altro stile di poterlo fare con poco attrito.
:Domanda (potenzialmente rilevante?): sarebbe possibile (o giustificabile) l'idea di adottare l'interfaccia del "bottone" Ct per modificare gli stili dei titoli direttamente nel foglio di stile, analogamente a come memoRegex trascrive ciò che salva in pagina Discussione? Mi immagino un approccio dove imposto lo stile del titolo sezione visualmente ''à la'' Ct (con una drop-list che mi consenta di scegliere su quale classe o tag sto agendo o form per inserire nome della classe) e poi possa salvare e caricare questi stili usando il foglio di stile. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 11:22, 22 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Domanda difficile, a naso non credo (vista la delicatezza e i potenziali rischi della manipolazione dei file .js e .css, e la necessità di validazione) che ne sia consentita la modifica via javascript.
::Al momento, volendo formattare via css l'output di un template utilizzando classi, e d evitando il css inline, ci sono due strade: associare al template un suo foglio di stile, nelle pagine templatestyle, oppure definire il codice css delle classi per le pagine di uno specifico Indice. Io, dopo sperimentazione di cui mi pento un po', preferisco di gran lunga la seconda strada: eventuali errori ''colpiscono solo quell'Indice''. Non so cosa succede se ci sono conflitti fra il css di una classe definita nella pagina css richiamata dal template e in quella definita per l'Indice. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:43, 22 mag 2025 (CEST)
:::In questo periodo sono stato wiki-impegnato in altre [[Discussione:Manoscritto trovato in una bottiglia (Yambo)#Voce di Wikipedia totalmente sballata...|poco simpatiche cose]] nonchè IRL, per cui ho un po' staccato e non approfondito molto l'idea. Faccio qualche riflessione sparsa senza pretesa di avere una risposta.
:::* la semplicità dell'"==" anzichè di template con vari parametri mi sembra preferibile, ma d'altro canto rende (forse) più complesso formattare i titoli perchè si deve passare da css.
:::* E' vero che WS comunque NON è affatto semplice, e penso che mediamente i wsourciani siano più tecnicamente skillati dei wpediani e più usi a tecnicismi web. Però sapere come impostare un css è ''piuttosto'' tecnico, e magari c'è chi è bravissimo col greco e coi testi 500eschi ma dei "retrobottega" del www non sa e non vuol sapere nulla.
:::* Dall'altra parte, dire "''il titolo mettilo fra == e poi se non sai come formattarlo ci pensa qualcuno in modo unico e centralizzato''" può anche essere una semplificazione -rispetto ai template esotici con dei parametri- che agevola proprio chi di tecnicismi non vuole saperne. E pure eventuali transfughi wikipediani che a mettere un "==" sono già abituati, mentre un {ct} è ovviamente cosa sconosciuta.
:::* eviterei, forse, di usare nuovi template per mettere degli h2, per i motivi suddetti: == è uno standard wiki noto, mentre sostituire un template {ct} con un nuovo {h2} o {t2} o altro forse complica di più di quanto semplifichi. A meno che non sia praticamente un "pacchetto già pronto" da copiare tal quale dai francesi (non ho visto come funziona il tutto da loro), collaudato e che non crea necessità di grandi modifiche e manutenzioni.
:::[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:03, 22 mag 2025 (CEST)
::::@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Ci sono due strade per settare la formattazione dei codici wiki ==, === ecc: il primo, attribuire una nuova formattazione generalizzata, il secondo mediante l'inserimento di codice css nella pagina styles.css di nsIndice.
::::Il primo lo scarterei subito, naturalmente, perchè delicatissimo e rigido: agirebbe su tutti i namespaces e sarebbe comunque gestibile solo dagli amministratori dell'interfaccia.
::::Resta il secondo; si può provare. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:13, 23 mag 2025 (CEST)
:::::Test ''in corpore vili '' [[Pagina:Villani - Cronica, Tomo VII, 1823.djvu/9|qui]] e sua transclusione. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:08, 23 mag 2025 (CEST)
::::::Fatti i test, vedo:
::::::* il codice == == è "sporco", non aggiunge solo un tag h2 ma altro;
::::::* gli inconvevienti non si manifestano utilizzando codice html esplicito, ossia <nowiki><h2>...</h2></nowiki>.
::::::Penso che sia per questo che fr.source preferisce un template al codice wiki che utilizza uno o più caratteri =. Chi vuole sperimentare usi pure la pagina test linkata nel commento precedente, tanto per arrivarci ci vorranno ancora parecchi giorni. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:59, 23 mag 2025 (CEST)
:::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Qual è il codice aggiuntivo imputabile all'uso di <nowiki>==</nowiki> ? Ispezionando con gli strumenti di Firefox, noto che in nsPagina l'HTML "scritto a mano" e generato usando <nowiki>==</nowiki> combacia, ed è molto simile in ns0 (dove si aggiunge [modifica] a destra del titolo). [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 21:49, 23 mag 2025 (CEST)
::::::::@[[Utente:Verderame33|Verderame33]] Hai ragione, non mi ero accorto che in entrambi i casi c'è anche la div contenitore. Resta la differenza che usando il codice == viene generato di default il link per modifica in ns0 (azzerabile con <nowiki>__NOEDITSECTION__</nowiki>). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 22:38, 23 mag 2025 (CEST)
:::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] buono a sapersi. Il modo più veloce e sporco che mi viene in mente per aggiungere <nowiki>__NOEDITSECTION__</nowiki> in maniera automatica sarebbe quello di modificare [[Template:Intestazione]] che (se ho capito bene) viene sempre richiamato in ns0. Immagino ci potrebbero essere soluzioni più fine, ma non conoscendo bene i meccanismi del software Mediawiki non saprei essere d'aiuto. [[User:Verderame33|Verderame33]] ([[User talk:Verderame33|disc.]]) 22:52, 23 mag 2025 (CEST)
::::::::::@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] @[[Utente:Verderame33|Verderame33]]:
::::::::::*la formattazione di dettaglio dell'H2 IMHO si può inserire in common.css almeno in modo parziale. L'h2 di default di vector è allineato a sx, ed ha una linea grigia sotto (per es. nelle pagine Aiuto, o in ns0 di wikipedia). I titoli da formattare mi pare siano molto spesso centrati, NON hanno linee di separazione, e NON hanno i link di edit: questi aspetti penso si possano infilare in common.css. Ovviamente poi la messa a punto si fa con lo styles.css del singolo indice.<br>
::::::::::*mi pare che il tuo test dia risultati analoghi [[Pagina:Yambo - Manoscritto trovato in una bottiglia, Roma, Scotti, 1905.pdf/160|al mio]]. In ns0 i link di edit li ho nascosti con un <code>.mw-editsection {display: none;}</code> in [[Indice:Yambo - Manoscritto trovato in una bottiglia, Roma, Scotti, 1905.pdf/styles.css|styles.css]] perchè non conoscevo ''noeditsection''.
::::::::::*la formattazione "di massima" di h2 in common.css non necessariamente deve agire su tutti i ns. Il tag <body> ha sempre una classe "ns-#" dove # è il numero del ns, per cui si può limitare la regola agli h2 di ns0 e ns-pagina. Infatti da mesi [[:File:Prove-vector22.png|mi coloro]] di verde le pagine del bar ecc., di giallo le talk e di rosso quelle di aiuto proprio tramite quelle classi (anzi, per pochi giorni questi colori "wikitradizionali" erano stati propinati per un malinteso a tutti gli utenti di vector22, che tuttobianco a me sembra molto "piatto").
::::::::::[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 12:52, 24 mag 2025 (CEST)
@[[Utente:TrameOscure|TrameOscure]] Mica sapevo della classe ns-#... interessante. Direi che si può procede con una ''cauta ''sperimentazione sui tag h2, h3 e h4. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:17, 25 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] @[[Utente:Verderame33|Verderame33]]: Viste le discussioni sull'uso di h2 (AKA "==") per i titoli e vista la discuss. qua sopra [[Wikisource:Bar/Archivio/2025.06#Nota_dentro_immagine]] relativa ai titoli dei Canti di Leopardi inseriti come immagini e quindi da sciogliere (@[[User:Shinitas|Shinitas]] @[[User:Dr_Zimbu|Dr Zimbu]] @[[Utente:Candalua|Candalua]]) ho pensato di unire le due cose con un test in [[Pagina:Leopardi_-_Canti,_Starita,_Napoli_1835.djvu/11]]. Vedo vari vantaggi:
:*meno codice per ottenere lo stesso risultato estetico
:*codice più facile da ricordare (degli "=" e uno small)
:*stilizzazione uniforme a prova d'errore tramite un punto centralizzato [[Indice:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/styles.css]]
:*il testo viene tenuto unito in un solo tag e non spezzato (quindi mediawiki lo vede come una stringa unica anche se è mostrata divisa su due righe formattazioni diverse), cosa ottima perchè è una dicitura unica e spezzarla è semanticamente/logicamente sbagliato.
:Visto che ci sono un tot di titoli da sistemare in tutta l'opera, mi sembra opportuno farli così. Che ne dite? --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:16, 2 giu 2025 (CEST)
::Tanto per provare un caso un po' più complesso, ho sciolto il titolo anche in [https://it.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina:Leopardi_-_Canti,_Starita,_Napoli_1835.djvu/145&oldid=3530425 Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/145]. Perfettibile, ma funziona. --[[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:41, 2 giu 2025 (CEST)
== RfC ongoing regarding Abstract Wikipedia (and your project) ==
<div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr">
''(Apologies for posting in English, if this is not your first language)''
Hello all! We opened a discussion on Meta about a very delicate issue for the development of [[:m:Special:MyLanguage/Abstract Wikipedia|Abstract Wikipedia]]: where to store the abstract content that will be developed through functions from Wikifunctions and data from Wikidata. Since some of the hypothesis involve your project, we wanted to hear your thoughts too.
We want to make the decision process clear: we do not yet know which option we want to use, which is why we are consulting here. We will take the arguments from the Wikimedia communities into account, and we want to consult with the different communities and hear arguments that will help us with the decision. The decision will be made and communicated after the consultation period by the Foundation.
You can read the various hypothesis and have your say at [[:m:Abstract Wikipedia/Location of Abstract Content|Abstract Wikipedia/Location of Abstract Content]]. Thank you in advance! -- [[User:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|<span class="signature-talk">{{int:Talkpagelinktext}}</span>]]) 17:27, 22 mag 2025 (CEST)
</div>
<!-- Messaggio inviato da User:Sannita (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Sannita_(WMF)/Mass_sending_test&oldid=28768453 -->
== Cronaca di Cronica :-) ==
E anche il volume VI di [[Cronica (Villani)]] è andato. Avanti con il VII... poi un respiro a fondo, e bisognerà affrontare il terribile VIII, con le sue 126 pagine di Indice analitico o_O .... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:01, 26 mag 2025 (CEST)
: Finito anche il Volume VII, il che completa la Cronica; resta il libro VIII, con documenti vari e il pauroso Indice analitico generale. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:19, 6 giu 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-22</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W22"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/22|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* A community-wide discussion about a very delicate issue for the development of [[m:Special:MyLanguage/Abstract Wikipedia|Abstract Wikipedia]] is now open on Meta: where to store the abstract content that will be developed through functions from Wikifunctions and data from Wikidata. The discussion is open until June 12 at [[m:Special:MyLanguage/Abstract Wikipedia/Location of Abstract Content|Abstract Wikipedia/Location of Abstract Content]], and every opinion is welcomed. The decision will be made and communicated after the consultation period by the Foundation.
'''Updates for editors'''
* Since last week, on all wikis except [[phab:T388604|the largest 20]], people using the mobile visual editor will have [[phab:T385851|additional tools in the menu bar]], accessed using the new <code>+</code> toolbar button. To start, the new menu will include options to add: citations, hieroglyphs, and code blocks. Deployment to the remaining wikis is [[phab:T388605|scheduled]] to happen in June.
* [[File:Octicons-tools.svg|12px|link=|class=skin-invert|Advanced item]] The <code dir=ltr>[[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:ParserFunctions##ifexist|#ifexist]]</code> parser function will no longer register a link to its target page. This will improve the usefulness of [[{{#special:WantedPages}}]], which will eventually only list pages that are the target of an actual red link. This change will happen gradually as the source pages are updated. [https://phabricator.wikimedia.org/T14019]
* This week, the Moderator Tools team will launch [[mw:Special:MyLanguage/2025 RecentChanges Language Agnostic Revert Risk Filtering|a new filter to Recent Changes]], starting at Indonesian Wikipedia. This new filter highlights edits that are likely to be reverted. The goal is to help Recent Changes patrollers identify potentially problematic edits. Other wikis will benefit from this filter in the future.
* Upon clicking an empty search bar, logged-out users will see suggestions of articles for further reading. The feature will be available on both desktop and mobile. Readers of Catalan, Hebrew, and Italian Wikipedias and some sister projects will receive the change between May 21 and mid-June. Readers of other wikis will receive the change later. The goal is to encourage users to read the wikis more. [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Content Discovery Experiments/Search Suggestions|Learn more]].
* Some users of the Wikipedia Android app can use a new feature for readers, [[mw:Special:MyLanguage/Wikimedia Apps/Team/Android/TrivaGame|WikiGames]], a daily trivia game based on real historical events. The release has started as an A/B test, available to 50% of users in the following languages: English, French, Portuguese, Russian, Spanish, Arabic, Chinese, and Turkish.
* The [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Newsletter|Newsletter extension]] that is available on MediaWiki.org allows the creation of [[mw:Special:Newsletters|various newsletters]] for global users. The extension can now publish new issues as section links on an existing page, instead of requiring a new page for each issue. [https://phabricator.wikimedia.org/T393844]
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:32}} community-submitted {{PLURAL:32|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]].
'''Updates for technical contributors'''
* The previously deprecated <code dir=ltr>[[mw:Special:MyLanguage/Manual:Ipblocks table|ipblocks]]</code> views in [[wikitech:Help:Wiki Replicas|Wiki Replicas]] will be removed in the beginning of June. Users are encouraged to query the new <code dir=ltr>[[mw:Special:MyLanguage/Manual:Block table|block]]</code> and <code dir=ltr>[[mw:Special:MyLanguage/Manual:Block target table|block_target]]</code> views instead.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.45/wmf.3|MediaWiki]]
'''Meetings and events'''
* [[d:Special:MyLanguage/Event:Wikidata and Sister Projects|Wikidata and Sister Projects]] is a multi-day online event that will focus on how Wikidata is integrated to Wikipedia and the other Wikimedia projects. The event runs from May 29 – June 1. You can [[d:Special:MyLanguage/Event:Wikidata and Sister Projects#Sessions|read the Program schedule]] and [[d:Special:RegisterForEvent/1291|register]].
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/22|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W22"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 22:04, 26 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:UOzurumba (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28788673 -->
== Elezioni del 2025 del Board of Trustees di Wikimedia Foundation - Selezione e domande ==
<section begin="announcement-content" />
:''[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Selection announcement|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Selection announcement}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]''
Buongiorno,
Quest'anno, il mandato di 2 (due) membri del Board selezionati dalla comunità e dagli affiliati nel Board of Trustees di Wikimedia Foundation giungerà a termine [1]. Il Board invita tutto il movimento a partecipare al processo di selezione di quest'anno e a votare per occupare questi posti.
La commissione elettorale supervisionerà questo processo con il supporto dello staff della Foundation [2]. Il Comitato per la governance, composto da membri del Board che non sono candidati al processo di selezione del 2025 selezionati dalla comunità e dagli affiliati (Raju Narisetti, Shani Evenstein Sigalov, Lorenzo Losa, Kathy Collins, Victoria Doronina e Esra'a Al Shafei) [3], ha il compito di fornire una supervisione del Board per il processo di selezione dei membri del Board del 2025 e di tenere informato il Board. Per maggiori dettagli sui ruoli della Commissione elettorale, del Board e dello staff, consultare il sito [4].
Ecco le date principali previste:
* 22 maggio - 5 giugno: Annuncio (questa comunicazione) e invito a presentare domande. [6]
* 17 giugno - 1 luglio 2025: Invito a presentare candidature
* luglio 2025: Se necessario, gli affiliati votano per la selezione dei candidati, se le candidature sono almeno 10 o più [5].
* Agosto 2025: Periodo di campagna elettorale
* * Agosto - settembre 2025: Due settimane di votazione comunitaria
* * Ottobre - novembre 2025: Controllo dei precedenti dei candidati selezionati
* Riunione del Board a dicembre 2025: Insediamento dei nuovi membri
Per saperne di più sul processo di selezione dei 2025 - compresa la tempistica dettagliata, il processo di candidatura, le regole della campagna e i criteri di idoneità dei votanti - consultare questa pagina Meta-wiki [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025|[link]]].
'''Invito a porre domande'''
In ogni processo di selezione, la comunità ha l'opportunità di presentare domande alle quali i candidati del Board of Trustees dovranno rispondere. La commissione elettorale seleziona dall'elenco elaborato dalla comunità le domande a cui i candidati dovranno rispondere. Per essere eleggibili, i candidati devono rispondere a tutte le domande richieste nella candidatura; in caso contrario, la loro candidatura sarà annullata. Quest'anno, la commissione elettorale selezionerà 5 domande alle quali i candidati dovranno rispondere. Le domande selezionate possono essere una combinazione di quelle presentate dalla comunità, se sono simili o correlate. [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Questions_for_candidates|[link]]]
'''Volontari per le elezioni'''
Un altro modo per partecipare al processo di selezione del 2025 è quello di essere un volontario per l'elezione. I volontari per l'elezione sono un ponte tra la commissione elettorale e la rispettiva comunità. Aiutano a garantire che la loro comunità sia rappresentata e la mobilitano a votare. Per saperne di più sul programma e sulle modalità di adesione, consultare questa pagina della Meta-wiki [[m:Wikimedia_Foundation_elections/2025/Election_volunteers|[link]]].
Grazie!
[1] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections/2022/Results
[2] https://foundation.wikimedia.org/wiki/Committee:Elections_Committee_Charter
[3] https://foundation.wikimedia.org/wiki/Resolution:Committee_Membership,_December_2024
[4] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections_committee/Roles
[5] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections/2025/FAQ
[6] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Questions_for_candidates
Cordiali saluti,
Victoria Doronina
Rappresentante del Board presso la commissione elettorale
Comitato per la Governance<section end="announcement-content" />
[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[User talk:MediaWiki message delivery|disc.]]) 05:08, 28 mag 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:RamzyM (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28618011 -->
== Vi interesserebbe testare una nuova funzionalità, chiamata Template preferiti? ==
Salve a tutti i wikisourciani! Stiamo lavorando a una nuova funzione, chiamata [[metawiki:Community_Wishlist/Focus_areas/Template_recall_and_discovery|Template preferiti]], che fornirà un modo migliore per gli utenti nuovi ed esperti di richiamare e scoprire i template attraverso una nuova finestra di dialogo, che funzionerà sia con VisualEditor che con l'editor in wikitesto. Il nostro scopo è che questa nuova funzionalità aumenti il numero di template aggiunti e usati su un progetto.
È dal 2013 che vari utenti di lungo corso hanno chiesto un selettore di template più intuitivo, che permettesse di visualizzare i template più popolari o più utilizzati nella finestra di dialogo di inserimento dei template. In questa fase del lavoro, ci stiamo concentrando sulla possibilità per gli utenti di inserire i template più usati in un elenco di “preferiti”, in modo da facilitarne il riutilizzo. In una fase successiva, ci concentreremo sull'aiutare gli utenti a scoprire o trovare i template più facilmente.
Stiamo cercando altri potenziali tester per Template preferiti e abbiamo pensato che potreste essere interessati a provarlo. In tal caso, fateci sapere se è il caso, saremo lieti di avervi come progetto pilota. Finora la funzione è stata implementata con successo su Wikipedia in polacco e in arabo e stiamo attualmente discutendo con altre comunità per espandere i progetti che fungono da pilota.
Inoltre, ci piacerebbe sentire il vostro feedback e le vostre idee per aiutare le persone a trovare e inserire i template. Alcune idee che abbiamo individuato sono la ricerca o la navigazione dei template per categoria, oppure la visualizzazione del numero di volte in cui un template è stato transcluso. Che ne pensate? Questi metodi vanno bene? Esistono secondo voi altri metodi che non abbiamo considerato?
Naturalmente, siamo pronti a rispondere alle vostre domande e a fornirvi tutte le informazioni di cui avete bisogno. Grazie in anticipo! [[User:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|disc.]]) 16:27, 28 mag 2025 (CEST)
:@[[Utente:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]]: direi che ci può senz'altro interessare. Qui abbiamo un gadget che fa una cosa un pochino affine, cioè si memorizza gli ultimi template che ha visto (nelle pagine che l'utente ha aperto in modifica) e li propone dalla barra in alto (e inoltre, per i template inseriti nella pagina, mostra un bottone da cui aprire la relativa guida); però non permette di avere dei "template preferiti" o "raccomandati", che potrebbe invece essere una cosa utile.
:Perché la cosa funzioni bene su Wikisource, direi che le cose da tenere presenti siano queste:
:* molti template hanno senso soltanto su un certo namespace (per esempio Pt e Ec si usano solo in namespace Pagina), quindi non vanno proprio proposti negli altri namespace;
:* in namespace Pagina abbiamo 3 caselle di edit, quindi il template va inserito in quella dove l'utente aveva il focus; inoltre alcuni template hanno senso solo in una di queste caselle (es. RigaIntestazione solo nell'intestazione), quindi sarebbe meglio che non fosse possibile inserirli nelle altre;
:* certi template tipo Intestazione o Autore in genere sono già presenti nelle pagine (in creazione vengono precaricati), quindi non vanno proposti se già presenti;
:* sarebbe utile proporre dei template che sono già stati usati nello stesso testo, identificato mediante la prima parte del nome pagina (es. se nella pagina Pagina:Titolo.pdf/1 ho usato il template Capolettera, quando vado in Pagina:Titolo.pdf/2 e successive sarebbe comodo che mi venisse riproposto).
:Pensi che tutto questo possa essere fattibile? Ovviamente dovrebbe essere possibile configurare in qualche modo i limiti di utilizzo di ciascun template, cioè su quali namespace, se può essere presente più di 1 volta, ecc.
:Grazie, [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 18:36, 28 mag 2025 (CEST)
::@[[Utente:Candalua|Candalua]] grazie davvero per la risposta! Magari mi giri il collegamento al gadget? Potrebbe essere interessante da studiare.
::Per il resto, giro le tue osservazioni al team e vi faccio sapere. Non credo ci siano grossi problemi a realizzarle, anzi, credo che almeno qualcuna sia già stata inserita nel prototipo, ma vi terrò informati. [[User:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|disc.]]) 16:48, 29 mag 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]]: il gadget è [[MediaWiki:Gadget-InfoTemplates.js|questo]], lo puoi provare facilmente aprendo qualche pagina in modifica, dovresti vedere che la barra in alto si popola con i template che "vede". Rispetto a Wikipedia, magari non abbiamo tanti template "complicati" con tanti parametri, però ne usiamo molti per formattare la pagina, quindi la rapidità nel poterli trovare ed inserire è essenziale (ragione per cui molti template sono inseribili dai bottoni in alto o dall'editbox in basso). [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 23:00, 29 mag 2025 (CEST)
::::Un veloce messaggio per avvisarvi che la funzionalità è stata attivata su questa wiki. Vi preghiamo di utilizzarla e di dirci che cosa ne pensate, possibilmente taggandomi qui oppure sulla mia pagina di discussione a riguardo. Grazie! [[User:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|disc.]]) 11:22, 18 giu 2025 (CEST)
:::::Grazie @[[Utente:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]]. I "template preferiti" si richiamano comunque sempre attraverso la funzione "Inserisci un template" (icona del puzzle), giusto? Rispetto a prima, vedo che ora si può segnare un template come preferito e ritrovarselo successivamente. Per il momento è solo questo che si può fare? I "template recenti" arriveranno in seguito? [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 12:13, 18 giu 2025 (CEST)
::::::@[[Utente:Candalua|Candalua]] Sì, si richiamano comunque tramite il TemplateWizard e sì, per il momento, salvarli per tenerseli da parte è l'unica cosa che si può fare. Cosa intendi per "template recenti"? Intendi dire una funzione per individuare i template più recentemente creati, per poterli mettere in lista? Mi sa che è una funzione che posso suggerire. [[User:Sannita (WMF)|Sannita (WMF)]] ([[User talk:Sannita (WMF)|disc.]]) 14:57, 18 giu 2025 (CEST)
== Come si disabilita l’autenticazione via mail? ==
Da qualche tempo ad ogni login mi viene chiesto un codice che viene inviato via mail. Eccheppalle! come si disabilità 'sto rompimento di scatole? -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 21:10, 30 mag 2025 (CEST)
:Ciao, @[[User:TrameOscure|TrameOscure]]. Hai provato a vedere nelle tue ''preferenze'' se è attiva l'autenticazione a due fattori? Potrebbe essere questo il problema! --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 11:21, 1 giu 2025 (CEST)
::@[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] Ciao :) Oggi non mi ha chiesto nulla, senza che io abbia modificato nulla... Bah. Nelle preferenze non trovo nulla riferibile alla 2-f-auth... [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 20:41, 1 giu 2025 (CEST)
:::@[[User:TrameOscure|TrameOscure]] Meglio così. Ho scoperto che in effetti l'autenticazione a due fattori è richiesta agli amministratori... --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 23:59, 2 giu 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Paperoastro|Paperoastro]] e no, mi ha chiesto di nuovo il codice inviato via mail... 😫 [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 17:03, 3 giu 2025 (CEST)
:::::https://www.mediawiki.org/wiki/Help:Extension:EmailAuth è questa roba... ma chi gliel'ha chiesta?!?! [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 17:05, 3 giu 2025 (CEST)
::::::Vabbè, non c'è modo di disabilitare questa fastidiosissima e stupida "feature". Sono costretto a rimuovere la mail. [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 16:00, 6 giu 2025 (CEST)
{{Rientro}} ciao @[[User:TrameOscure|TrameOscure]]. Ho guardato il link dell'estensione e ho letto che il meccanismo entra in funzione quando il software pensa che qualcuno ti abbia rubato la password. Per caso hai cambiato computer, oppure pulito la cache di quello che usi? Probabilmente l'estensione non riconosce il computer che usi abitualmente per loggarti. --[[User:Paperoastro|Paperoastro]] ([[User talk:Paperoastro|disc.]]) 23:50, 6 giu 2025 (CEST)
:No, sempre lo stesso. Probabilmente qualche aggiornamento di mediawiki ha cambiato il modo in cui "il software pensa", rendendolo più psicopatico :D
:Ma il problema è che ormai l'idea è che gli utenti siano tutti deficienti e come password mettano "123", e la attacchino con un post-it nelle bacheche degli annunci al supermercato... Che poi manco fosse la pass per scatenare la [[w:Wargames - Giochi di guerra|guerra termonucleare globale]]...🙄-- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 15:15, 7 giu 2025 (CEST)
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mancano un po' di {{Wl}} ma il grosso è fatto
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|caption = {{AutoreCitato|Franco Brambilla|Franco Brambilla}}, nel film di {{AutoreCitato|Alessandro Blasetti|Blasetti}} {{Wl|Q1118851|'Vecchia Guardia'}}
}} un’altra vicenda, {{Sc|il ragazzo di strada}}, che una casa minore produce e {{AutoreCitato|Jackie Cooper|Jackie Cooper}} interpreta. Cooper, che fu designato col {{Wl|Q463733|{{Sc|campione}}}} quale successore di {{AutoreCitato|Jackie Coogan|Coogan}} e proviene dalla {{Wl|Q1218784|«Our Gang»}} di {{AutoreCitato|Hal Roach|Hal Roach}}, è quasi un giovanotto. {{AutoreCitato|Mickey Rooney|Mickey Rooney}} è il terzo della combriccola; lo vedemmo nel {{Sc|rifugio}} e in {{Wl|Q3222165|{{Sc|mercante di schiavi}}}} (in un ruolo disegnato dal romanziere {{AutoreCitato|William Faulkner|Faulkner}} con vivezza); ma {{AutoreCitato|Mickey Rooney|Rooney}} fu anche il folletto Puck del {{Wl|Q1305191|{{Sc|sogno di una notte di mezza estate}}}}; oggi anch’egli passa da una interpretazione all’altra.
{{no rientro}}Ultima scoperta americana: {{AutoreCitato|Billy e Bobby Mauch|Billy e Bobby Mauch}}; i due gemelli attori, uno dei quali apparve la prima volta in {{Wl|Q1305647|{{Sc|avorio nero}}}}; e insieme li vediamo in questi giorni in {{Wl|Q2628907|{{Sc|il principe e il povero}}}}; ma altri film si preparano per loro.
{{no rientro}}Se il film americano preferisce i film per ragazzi, adatti anche ad essi come spettatori, il cinema europeo oltre ad essersi limitato nella produzione di film di ragazzi, preferisce il film di ragazzi per i grandi, il film psicologico. Si pensa alla didascalia di {{AutoreCitato|Vamba|Vamba}} per {{Wl|Q3794192|''Il giornalino di Gian Burrasca''}}: «dedico questo libro ai bimbi d’Italia perchè lo facciano leggere ai loro genitori» (a proposito, si potrebbe farne un film di Gian Burrasca, non vi pare?). La Germania ha prodotto, è vero, {{Wl|Q25598|{{Sc|la terribile armata}}}} da ''Emil und die Detektive'' di {{AutoreCitato|Erich Kästner|Kaestner}}, ma mostra poi una particolare attitudine per i film psicologici: vedi [[w:Segreto ardente|{{Sc|segreto ardente}}]], da ''Adolescenza'' di {{AutoreCitato|Stefan Zweig|Stefan Zweig}}, col piccolo attore {{AutoreCitato|Hans Joachim Schaufuß|Hans Joachin Schaufuss}}. In Francia c’è {{AutoreCitato|Serge Grave|Serge Grave}} (il film da lui interpretato {{Sc|i grandi}} di {{AutoreCitato|Félix Gandéra|Gandéra}}, è un film per i grandi); e c’è {{AutoreCitato|Robert Lynen|Robert Lynen}}, famoso, soprattutto, per [[w:Pel di carota (film 1932)|{{Sc|poil de carotte}}]]; in Gran Bretagna, {{AutoreCitato|Desmond Tester|Desmond Tester}}. In Italia? Viene subito alla mente {{AutoreCitato|Franco Brambilla|Franco Brambilla}}, un vero «piccolo eroe» nel ruolo di Mario di [[w:Vecchia guardia (film)|{{Sc|Vecchia Guardia}}]]; e con lui {{AutoreCitato|Pino Locchi|Pino Locchi}}, più bambino che ragazzo, almeno quando apparve nel [[w:Il canale degli angeli|{{Sc|canale degli angeli}}]]; e posso dire, per una piccola esperienza in proposito, che i ragazzi è molto facile dirigerli. Un esempio lo abbiamo proprio in questi giorni col film [[w:Luciano Serra pilota|{{Sc|luciano serra pilota}}]], dove un bambino, fino a ieri assolutamente{{FI|file=I ragazzi eroi del film (page 3b crop).jpg|width=60%|float=right|caption=Due interpreti del film Columbia 'I ragazzi della via Pal'|margin-left=1em}}sconosciuto, si è dimostrato un vero attore. Credo infine che studiare da noi qualche film per ragazzi non sarebbe inopportuno. Il successo del film americano per ragazzi è, in parte, una garanzia. Ma non vorrei dimenticarmi, nel finire l’articolo, di aggiungere, all’elenco dei ragazzi maschi, quattro fanciulle che per la loro intraprendenza possono essere accolte nella comitiva: una è {{AutoreCitato|Bonita Granville|Bonita Granville}} ([[w:La vergine di Salem|{{Sc|vergine di salem}}]], [[w:La calunnia|{{Sc|la calunnia}}]]), le altre le [[w:Tre ragazze in gamba|{{Sc|tre ragazze in gamba}}]], guidate dalla spavalda {{AutoreCitato|Deanna Durbin|Deanna Durbin}}: più viva certo e più attraente di {{AutoreCitato|Shirley Temple|Shirley Temple}}, e soprattutto più vera».
{{A destra|FRANCESCO PASINETTI}}<noinclude>{{PieDiPagina|||377}}<references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||261}}</noinclude>dell'Arso, diverse altre lave sono però state da me vedute così conformate, e la cagione di tal conformazione potrebbe essere la seguente. Spesso accade che le lave quando scorrono, trovino intoppi tra via, che ne turbino il corso. Ove adunque in uno d'essi si abbattino, si arresteranno, o rallenteranno il movimento; ma questo nelle parti posteriori continuando, sarà cagione che il volume della lava si sollevi in quel luogo, formando un rilevato, che per sentire il freddo toccamento dell'aria non indugerà a perdere la fluidità, e a congelarsi in sasso. La lava intanto torcerà il cammino ad altra parte, se l'ostacolo sia impenetrabile, e se per caso altri ne incontri, seguiranno nuovi arresti, o ritardamenti, e quindi si genereranno altri tumori, e così la lava rimarrà in più siti da montagnette interrotta. Esser anche potrebbe che le lave scorrendo talvolta sopra piani cavernosi (di che non van senza più Monti vulcanici) ora in parte vi si profondassero dentro, e quindi poco risaltasser dal piano, ora ne uscissero, e formassero aggregamenti all'aperto. Per tal guisa verrebbero a creare le picciole interpolate montuosità.<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||261}}</noinclude>dell'Arso, diverse altre lave sono però state da me vedute così conformate, e la cagione di tal conformazione potrebbe essere la seguente. Spesso accade che le lave quando scorrono, trovino intoppi tra via, che ne turbino il corso. Ove adunque in uno d'essi si abbattino, si arresteranno, o rallenteranno il movimento; ma questo nelle parti posteriori continuando, sarà cagione che il volume della lava si sollevi in quel luogo, formando un rilevato, che per sentire il freddo toccamento dell'aria non indugerà a perdere la fluidità, e a congelarsi in sasso. La lava intanto torcerà il cammino ad altra parte, se l'ostacolo sia impenetrabile, e se per caso altri ne incontri, seguiranno nuovi arresti, o ritardamenti, e quindi si genereranno altri tumori, e così la lava rimarrà in più siti da montagnette interrotta. Esser anche potrebbe che le lave scorrendo talvolta sopra piani cavernosi (di che non van senza più Monti vulcanici) ora in parte vi si profondassero dentro, e quindi poco risaltasser dal piano, ora ne uscissero, e formassero aggregamenti all'aperto. Per tal guisa verrebbero a creare le picciole interpolate montuosità.<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|262}}</noinclude>
Ma già con la harca io era presso a Campo Bianco, distante tre miglia dal Porto di Lipari, così chiamato per essere un'alta ed estesa Montagna non d'altro formata, che di bianche pomici. Da lungi veduta sembra dalla vetta alle falde coperta di neve. Pressochè tutte le pomici a diversi usi destinate in Europa sono tratte da questa immensa miniera. Qua dunque ne vengono bastimenti Italiani, Francesi, e d'altre Nazioni per caricar questa merce, e il capitan del naviglio che mi condusse a Lipari, intrapreso aveva egli pure a questo fine un tal viaggio, per rivender poi cosiffatta mercatanzia a Marsiglia, donde prima aveva salpato. Ma oltre il motivo che può invaghire ogni colto Viaggiatore a fare per diporto una gita a questo Monte, io era animato, e spinto da un più nobile, e più affaccente per un Filosofo, a ricercarlo con occhio non solamente curioso, ma giudice. La pomice, quantunque universalmente ammessa per prodotto del fuoco, pure quanto alla sua origine, è uno di que corpi, che ha messo in dispareri i Chimici non meno che i Naturalisti, così moderni, che<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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Ma già con la barca io era presso a Campo Bianco, distante tre miglia dal Porto di Lipari, così chiamato per essere un'alta ed estesa Montagna non d'altro formata, che di bianche pomici. Da lungi veduta sembra dalla vetta alle falde coperta di neve. Pressochè tutte le pomici a diversi usi destinate in Europa sono tratte da questa immensa miniera. Qua dunque ne vengono bastimenti Italiani, Francesi, e d'altre Nazioni per caricar questa merce, e il capitan del naviglio che mi condusse a Lipari, intrapreso aveva egli pure a questo fine un tal viaggio, per rivender poi cosiffatta mercatanzia a Marsiglia, donde prima aveva salpato. Ma oltre il motivo che può invaghire ogni colto Viaggiatore a fare per diporto una gita a questo Monte, io era animato, e spinto da un più nobile, e più affaccente per un Filosofo, a ricercarlo con occhio non solamente curioso, ma giudice. La pomice, quantunque universalmente ammessa per prodotto del fuoco, pure quanto alla sua origine, è uno di que' corpi, che ha messo in dispareri i Chimici non meno che i Naturalisti, così moderni, che<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||263}}</noinclude>antichi. Si può dire che abbia fatto nascere non minor numero d'opinioni, e di bizzarrie, che la tanto per l'addietro agitata natura dell'ambra gialla, e dell'ambra grigia. Lasciando però dall'uno de' lati le stranezze, ci contenteremo di toccar di volo esser piacciuto al Pott, al Bergman e a Demeste di pensare, che le pomici siano amianti dal fuoco scomposti, al Vallerio litantraci, o schisti calcinati, al Sage marghe scorificate, ed in fine al Commendatore Dolomieu graniti dal fuoco, e dalle aeriformi sostanze resi tumefatti, e fibrosi.
A chiarir vero in sì intralciata, e difficil materia, io non vedeva mezzo migliore, che d'intraprendere i più minuti, e i più accurati esami sul luogo, di raccogliere, e attentamente considerare le pomici più istruttive, e più confacenti al divisato scopo, e di farvi sopra ulteriori ricercamenti dopo il mio ritorno a Pavia, secondochè è stato da me adoperato nel rimanente degli altri prodotti vulcanici. Campo Bianco è una Montagna che quasi a perpendicolo si leva sul mare, e che mirata in prospetto mostra di avere un quarto di miglio in altezza,<noinclude>{{RigaIntestazione||R 4}}</noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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A chiarir vero in sì intralciata, e difficil materia, io non vedeva mezzo migliore, che d'intraprendere i più minuti, e i più accurati esami sul luogo, di raccogliere, e attentamente considerare le pomici più istruttive, e più confacenti al divisato scopo, e di farvi sopra ulteriori ricercamenti dopo il mio ritorno a Pavia, secondochè è stato da me adoperato nel rimanente degli altri prodotti vulcanici. Campo Bianco è una Montagna che quasi a perpendicolo si leva sul mare, e che mirata in prospetto mostra di avere un quarto di miglio in altezza,<noinclude>{{RigaIntestazione||R 4}}</noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||263}}</noinclude>antichi. Si può dire che abbia fatto nascere non minor numero d'opinioni, e di bizzarrie, che la tanto per l'addietro agitata natura dell'ambra gialla, e dell'ambra grigia. Lasciando però dall'uno de' lati le stranezze, ci contenteremo di toccar di volo esser piacciuto al {{wl|Q1694473|Pott}}, al {{AutoreCitato|Torbern Olof Bergman|Bergman}} e a Demeste di pensare, che le pomici siano amianti dal fuoco scomposti, al Vallerio litantraci, o schisti calcinati, al {{wl|Q2881573|Sage}} marghe scorificate, ed in fine al Commendatore {{AutoreCitato|Déodat de Dolomieu|Dolomieu}} graniti dal fuoco, e dalle aeriformi sostanze resi tumefatti, e fibrosi.
A chiarir vero in sì intralciata, e difficil materia, io non vedeva mezzo migliore, che d'intraprendere i più minuti, e i più accurati esami sul luogo, di raccogliere, e attentamente considerare le pomici più istruttive, e più confacenti al divisato scopo, e di farvi sopra ulteriori ricercamenti dopo il mio ritorno a Pavia, secondochè è stato da me adoperato nel rimanente degli altri prodotti vulcanici. Campo Bianco è una Montagna che quasi a perpendicolo si leva sul mare, e che mirata in prospetto mostra di avere un quarto di miglio in altezza,<noinclude>{{RigaIntestazione||R 4}}</noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|264}}</noinclude>sopra un miglio dimezzato in lunghezza. E' spogliata di piante, tranne poche infruttuose, che crescono anche alla greppa in su la punta dell'Alpi. Mille solchi per il lungo ne scavano il dorso, tanto più profondi, e capaci, quanto più alla base si appressano, generativi per le piogge, troppo possenti ad intaccare, e a corrodere sostanze sì facilmente cedenti, quali sono le pomici<ref>Tavola VIII.</ref>. Il mare ha pur fatto al piede di lei grandi devastamenti, mercè i quali giungiamo a scoprire un grosso filone di lava orizzontale su cui va a morire l'ultimo pelo dell'acqua, quando è in calma. Cotal filone, sul quale posa la grande alzata delle pomici, è adunque nella sua formazione anteriore di tempo. Contemplando poi attentamente questo strabocchevole corpo di pomici, si riconosce non esser già un tutto solido, e formato dirò così d'un pezzo solo, ma risultare da un aggregamento di numerosissimi letti di pomici successivamente sovrapposti, i quali letti si distinguono dal colore, e sporgono in più siti da quell'alzata, e sono pressochè tutti orizzontali, nè {{Pt|dis-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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Marcella Medici (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>{{pt|simili|dissimili}} nell'andamento alle stratificazioni tanto frequenti nelle montagne di carbonati calcari. Ogni letto di pomici non forma già un tutto unito, di guisa che dire possiamo che le pomici abbiano colato a riprese diverse, producendo ogni colata un letto o suolo, ma sibbene va composto di un ammasso di palle pomicose insieme unite, ma senza adesione. Dal che vedesi che le fuse pomici sono state in alto vibrate dal Vulcano, prendendo in aria forma globosa, e conservandola per il pronto rappigliamento seguito. Sono di questa foggia più eruzioni di pomici de' Campi Flegrei, e quella nominatamente, che coperse in parte, e seppellì la infelice Pompeja. Gli scavamenti fatti per disotterrare e mettere all'aperta luce del giorno alcuni tratti di quella Città, palesano manifestamente che furono replicati getti di picciole pomici operati dal Vesuvio, i quali in immensa copia ivi caduti si sollevarono in grandi congerie a strati o suoli diversi.
Una quantità di queste pomici liparesi si veggono primamente rappallottolate alla spiaggia di Campo Bianco, ma dubitando io che al loro tondeggiare<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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text/x-wiki
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Una quantità di queste pomici liparesi si veggono primamente rappallottolate alla spiaggia di Campo Bianco, ma dubitando io che al loro tondeggiare<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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Una quantità di queste pomici liparesi si veggono primamente rappallottolate alla spiaggia di Campo Bianco, ma dubitando io che al loro tondeggiare<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|266}}</noinclude>concorsa fosse l'agitazione dell'acque, volli affidare le mie osservazioni a quelle piuttosto che attualmente forman que' letti; il che ottenni, aggrappandomi su d'un lato di quell'alzata dove la salita era malagevolissima, non già insuperabile. Quivi adunque, quali più, quali meno tirano al globoso, e diversificano nella grossezza, altre essendo come le nocciuole, altre stendendosi ad un piede, per tacere d'innumerabili differenze frapposte. Quantunque il fondo del colore sia bianco in tutte, in alcune però inchina al gialletto, in altre al grigio. Galleggiano su l'acque, all'acciajo non danno fuoco, nè muovon punto l'ago magnetico. La rottura è secca e ruvida al tatto, gli angoli e le parti più sottili leggermente tralucono, e la testura in tutte, purchè si guardi alla lente, dassi a vedere vetrosa. Ma cotal testura spesso diversifica, e le diversità vogliono essere divisate. Altre adunque sono sì compatte, che all'occhio non si manifesta il più sottil poro, nè il menomo segnale di andamento filamentoso. Espiate con l'occhio armato, e a luce viva sembrano un accozzamento di ghiacciuoli {{Pt|con-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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text/x-wiki
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Marcella Medici (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>{{pt|fusi|confusi}} e squamosi. La compattezza però non toglie loro il soprannuotare all' acqua. Altre poi abbondano di pori, e di maggiori vacuità, per lo più tondeggianti, e la tessitura risulta di filamenti, e di striscioline spesso fra se parallele, lucide argentine bianchissime, e che a prima giunta si direbbon setacee, ma che al tatto presentano l'usitata ruvidezza delle pomici. E le addotte diversità non si avverano soltanto in differenti globi pomicosi, ma bene spesso nel medesimo ancora. Egli è poi indubitato non esser queste differenze intrinseche, ed essenziali alle pomici, ma accidentali, provenienti dall'azione de' fluidi aeriformi, che in in più luoghi dilatandole, quando eran liquide, hanno fatto nascere quella moltitudine di pori, que' filamenti, e quelle strisce sottili, che dimostrano la separazion delle parti, laddove altre pomici per andar scevere da cotesti gaz hanno conservata la compattezza, che esigevasi dalla forza di aggregazione. Le fratture delle pomici compatte si scoprono in qualche sito tinte d'una sfumatura nericcia, ma insieme lucida: la quale però bene esaminata non è che una {{Pt|mag-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||267}}</noinclude>{{pt|fusi|confusi}} e squamosi. La compattezza però non toglie loro il soprannuotare all' acqua. Altre poi abbondano di pori, e di maggiori vacuità, per lo più tondeggianti, e la tessitura risulta di filamenti, e di striscioline spesso fra se parallele, lucide argentine bianchissime, e che a prima giunta si direbbon setacee, ma che al tatto presentano l'usitata ruvidezza delle pomici. E le addotte diversità non si avverano soltanto in differenti globi pomicosi, ma bene spesso nel medesimo ancora. Egli è poi indubitato non esser queste differenze intrinseche, ed essenziali alle pomici, ma accidentali, provenienti dall'azione de' fluidi aeriformi, che in in più luoghi dilatandole, quando eran liquide, hanno fatto nascere quella moltitudine di pori, que' filamenti, e quelle strisce sottili, che dimostrano la separazion delle parti, laddove altre pomici per andar scevere da cotesti gaz hanno conservata la compattezza, che esigevasi dalla forza di aggregazione. Le fratture delle pomici compatte si scoprono in qualche sito tinte d'una sfumatura nericcia, ma insieme lucida: la quale però bene esaminata non è che una {{Pt|mag-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||267}}</noinclude>{{pt|fusi|confusi}} e squamosi. La compattezza però non toglie loro il soprannuotare all'acqua. Altre poi abbondano di pori, e di maggiori vacuità, per lo più tondeggianti, e la tessitura risulta di filamenti, e di striscioline spesso fra se parallele, lucide argentine bianchissime, e che a prima giunta si direbbon setacee, ma che al tatto presentano l'usitata ruvidezza delle pomici. E le addotte diversità non si avverano soltanto in differenti globi pomicosi, ma bene spesso nel medesimo ancora. Egli è poi indubitato non esser queste differenze intrinseche, ed essenziali alle pomici, ma accidentali, provenienti dall'azione de' fluidi aeriformi, che in in più luoghi dilatandole, quando eran liquide, hanno fatto nascere quella moltitudine di pori, que' filamenti, e quelle strisce sottili, che dimostrano la separazion delle parti, laddove altre pomici per andar scevere da cotesti gaz hanno conservata la compattezza, che esigevasi dalla forza di aggregazione. Le fratture delle pomici compatte si scoprono in qualche sito tinte d'una sfumatura nericcia, ma insieme lucida: la quale però bene esaminata non è che una {{Pt|mag-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|268}}</noinclude>{{pt|giore|maggiore}}, benchè lievissima vetrificazione della pomice stessa, provenuta o da un colpo di fuoco un pò poco più energico, o dall'essere ivi le parti più facilmente vetrificabili. Le pomici fin qui descritte con le loro varietà formano una di quelle specie, che i Liparesi vendono a' Forestieri.
In nessuna di esse al giudizio dell'occhio, vestito ancora di lente, annidano corpi stranieri. Pure cotal giudizio è erroneo, siccome nel mostra la loro artificiale vetrificazione. Tenute adunque alla fornace per un'ora, si fanno soltanto più friabili, ed acquistano un colore lionato. Ma continuato per più tempo l'istesso si condensano in una massa vetrosa, e suddiafana, ed è per entro a questa massa, dove si manifestano più cristalletti feldspatosi bianchi, che nelle pomici non apparivano, per avere gli uni, e le altre il medesimo colore. Tali pietruzze non si disascondon però in ogni pomice rifusa, o perchè non ci preesistesser difatti, o perchè la rifusione sia giunta a squagliarle, e a farne con la base una massa omogenea. Questo si è adunque uno de' molti casi importantissimi,<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|268}}</noinclude>{{pt|giore|maggiore}}, benchè lievissima vetrificazione della pomice stessa, provenuta o da un colpo di fuoco un pò poco più energico, o dall'essere ivi le parti più facilmente vetrificabili. Le pomici fin quì descritte con le loro varietà formano una di quelle specie, che i Liparesi vendono a' Forestieri.
In nessuna di esse al giudizio dell'occhio, vestito ancora di lente, annidano corpi stranieri. Pure cotal giudizio è erroneo, siccome nel mostra la loro artificiale vetrificazione. Tenute adunque alla fornace per un'ora, si fanno soltanto più friabili, ed acquistano un colore lionato. Ma continuato per più tempo l'istesso calorico, si condensano in una massa vetrosa, e suddiafana, ed è per entro a questa massa, dove si manifestano più cristalletti feldspatosi bianchi, che nelle pomici non apparivano, per avere gli uni, e le altre il medesimo colore. Tali pietruzze non si disascondon però in ogni pomice rifusa, o perchè non ci preesistesser difatti, o perchè la rifusione sia giunta a squagliarle, e a farne con la base una massa omogenea. Questo si è adunque uno de' molti casi importantissimi,<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||269}}</noinclude>per cui col fuoco nostrale giungiamo a conoscere, e a caratterizzar per composte alquante produzioni vulcaniche, che prima creduto avremmo semplici.
Ma a dare dovuta pienezza, e compimento alle mie ricerche intorno alle pomici di Campo Bianco, io non doveva contentarmi delle intraprese in quella particella della Montagna ma mi conveniva l'estenderle molto più in là, aggirandomi sui luoghi principali di essa: lo che feci in compagnia di due Liparesi, che non potevano essermi più giovevoli, giacchè vivendo essi su i guadagni degli scavamenti delle pomici, conoscono a palmo a palmo quel Monte, e la diversità delle pomici, onde è composto. Ma con parole esprimere non potrei le difficoltà ch'io incontrai in queste escursioni. Pei frequenti affossamenti profondi cagionati dall'acque piovane, spesso necessitati siamo di mettere il piede su gli orli di essi, e facendo disavvedutamente un passo falso, o vi cadiam dentro, con probabilità di non escirne sì facilmente, o corriamo il maggior pericolo di precipitare nel mare. L'abbagliante bianchezza delle pomici, non dissimile a quella della<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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Ma a dare dovuta pienezza, e compimento alle mie ricerche intorno alle pomici di Campo Bianco, io non doveva contentarmi delle intraprese in quella particella della Montagna, ma mi conveniva l'estenderle molto più in là, aggirandomi sui luoghi principali di essa: lo che feci in compagnia di due Liparesi, che non potevano essermi più giovevoli, giacchè vivendo essi su i guadagni degli scavamenti delle pomici, conoscono a palmo a palmo quel Monte, e la diversità delle pomici, onde è composto. Ma con parole esprimere non potrei le difficoltà ch'io incontrai in queste escursioni. Pei frequenti affossamenti profondi cagionati dall'acque piovane, spesso necessitati siamo di mettere il piede su gli orli di essi, e facendo disavvedutamente un passo falso, o vi cadiam dentro, con probabilità di non escirne sì facilmente, o corriamo il maggior pericolo di precipitare nel mare. L'abbagliante bianchezza delle pomici, non dissimile a quella della<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|270}}</noinclude>neve, accresceva i miei timori, per aver fatte quelle gite nell'ore del giorno, in cui venivano tali pietre altamente dal sole irraggiate. Sappiamo che la neve, oltre l'abbagliare la vista, porta con se l'incomodo, ove alta sia, e caduta di fresco, dell'immergervisi più o meno la persona, che sopra vi cammina; e tale incomodo doveva pure incontrarlo dalle pomici stesse. In più siti di Campo Bianco sono polverizzate, e cotesta polvere tratto tratto è alta di molti piedi; e se il vento l'agita, e la toglie da un lato, la accumula altamente nell'altro. Tuttavolta in mezzo alle molestie, e alle fatiche superai questi ostacoli, animato e sostenuto da quell'accesissimo desiderio, che fa affrontare al viaggiatore Naturalista i più gravi disastri, e che non può essere ben conosciuto, e apprezzato, se non da chi imprende le cosiffate pellegrinazioni. Dirò adunque, non senza sentimento di compiacenza, che con la scorta, e l'ajuto dei due Liparesi, non vi fu angolo della Montagna ch'io non visitassi; anzi giunto alla sua cima, e veduto ch'ella continuava con altra Montagna, che pure ha i piedi sul mare, o<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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Marcella Medici (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||271}}</noinclude>che medesimamente è formata di pomici, visitai anche questa, e con tali visitazioni venni a capo di passare sotto i miei occhi le diverse specie di pomici, che vi si trovano, o a dir meglio che formano questo spazioso tratto dell'Isola, le quali specie descriveremo partitamente, procurando insieme, come per noi si potrà, di servire alla brevità.
E primamente ragionerò di quelle, che formano un ramo di commercio per Lipari, essendo destinate agli usi della società. Sebbene una di queste è già stata bastantemente posta in veduta, per la descrizione fattane dianzi. Solamente qui aggiugnerò, ch'ella è frequente in Campo Bianco, ma a pezzi staccati, e non mai formando correnti; il che dà sempre più a vedere, che è stata da' Vulcani lanciata, e che non è mai corsa a guisa delle lave.
La seconda specie viene tagliata da lavoratori in paralellepipedi, che hanno pollici 22. circa di lunghezza, ed 8. di larghezza. Cotesta pomice è d'un berettino sudicio, non ricovera estranie sostanze, mette qualche scintilla sotto l'acciajo, ed è leggiera per modo, che qualche<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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E primamente ragionerò di quelle, che formano un ramo di commercio per Lipari, essendo destinate agli usi della società. Sebbene una di queste è già stata bastantemente posta in veduta, per la descrizione fattane dianzi. Solamente quì aggiugnerò, ch'ella è frequente in Campo Bianco, ma a pezzi staccati, e non mai formando correnti; il che dà sempre più a vedere, che è stata da' Vulcani lanciata, e che non è mai corsa a guisa delle lave.
La seconda specie viene tagliata da' lavoratori in paralellepipedi, che hanno pollici 22. circa di lunghezza, ed 8. di larghezza. Cotesta pomice è d'un berettino sudicio, non ricovera estranie sostanze, mette qualche scintilla sotto l'acciajo, ed è leggiera per modo, che qualche<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Villani - Cronica, Tomo VIII, 1823.djvu/74
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Alex brollo
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Mirra scellerata ed empia, la quale s’infiamma nel fuoco degli abbracciamenti del padre, questa è quell’Amata impaziente, la quale rifiutato il fatato matrimonio, non teme di prendere quel genero il quale i fati negavano, ma furialmente a battaglia il chiamò, e alla fine, male ardita, pagando il debito con un laccio s’impiccò. Veramente con ferità di vipera si sforza di squarciar la madre, infino ch’ella aguzza le corna del rubellamento contra Roma, la quale la fece di sua imagine e similitudine. Veramente caccia fuori i velenosi fiumi accendendosi la rabbia; e quindi le pecore vicine e strane s’infermano, mentre che allacciando con false lusinghe, e con fingimenti raguna con seco i suoi vicini, e quelli ragunati fa impazzare. Veramente ella incende e arde ne’ diletti carnali del padre, mentre che con malvagia sollecitudine si sforza di corrompere contro a te il consentimento del sommo pontefice, il quale è padre de’ padri. Veramente contraria di Dio, adorando l’idolo della sua propria volontà, infino a tanto ch’ella avendo dispregiato il signore legittimo, e la pazza non si vergogna a pattovire con non suo re ragioni non sue, per potenzia di mal fare. Ma la femmina furiosa attende al laccio col quale ella si lega, perocchè spesse volte alcuno è mosso in malvagio senno, acciocchè mosso vi faccia quelle cose le quali non si convengono, le quali opere, avvegnachè sieno ingiuste, le pene d’esse sono conosciute esser degne. Adunque rompi le dimoranze, alta schiatta d’Isaia:<noinclude></noinclude>
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Pagina:Cesare - La guerra gallica, traduzione di Eugenio Giovannetti, Firenze, Le Monnier, 1939.pdf/81
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Candalua
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|caption = LA GERMANIA CISRENANA AI TEMPI DI CESARE.<br>(Dalla traduzione italiana di {{Ac|Francesco Baldelli|F. {{Sc|Baldelli}}}}, illustrata da {{AutoreCitato|Andrea Palladio|A. {{Sc|Palladio}}}},<br>Venezia, E. Albrizzi, 1737).
}}
{{Ct|f=120%|LIBRO QUARTO.}}
{{Ct|{{Sc|Gli Usipeti ed i Tencteri passano il Reno.}}}}
{{Ct|{{Sc|Costumi degli svevi.}}}}
I. - Nell’inverno che seguì — e fu nell’anno del consolato di Cneo Pompeo e di Marco Crasso<ref>Cioè al principio del 55 a. C. Il proconsolato di Cesare era stato allora prorogato per almeno quattro anni (54-50).</ref>, — gli Usipèti, che sono
Germani come i Tenctèri<ref>Popolazioni germaniche del Nassau.</ref>, passarono in massa il Reno non lontano dalle foci. Causa dell’emigrazione fu che, da più anni, quelle popolazioni erano straziate dalla guerra che loro facevano gli Svevi sicchè non potevano attendere all’agricoltura. Gli Svevi sono la popolazione di gran lunga più numerosa e più bellicosa di tutta la Germania. Si dice che essi abbiano cento distretti<ref>«''Centum pagi''» probabilmente cento centri di reclutamento, conforme alla sistemazione politico-militare dei Germani.</ref> da ognuno dei quali traggono ogni anno mille armati per la guerra. Quelli che restano a casa alimentano sè stessi e<noinclude><references/></noinclude>
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Candalua
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I. - Nell’inverno che seguì — e fu nell’anno del consolato di Cneo Pompeo e di Marco Crasso<ref>Cioè al principio del 55 a. C. Il proconsolato di Cesare era stato allora prorogato per almeno quattro anni (54-50).</ref>, — gli Usipèti, che sono
Germani come i Tenctèri<ref>Popolazioni germaniche del Nassau.</ref>, passarono in massa il Reno non lontano dalle foci. Causa dell’emigrazione fu che, da più anni, quelle popolazioni erano straziate dalla guerra che loro facevano gli Svevi sicchè non potevano attendere all’agricoltura. Gli Svevi sono la popolazione di gran lunga più numerosa e più bellicosa di tutta la Germania. Si dice che essi abbiano cento distretti<ref>«''Centum pagi''» probabilmente cento centri di reclutamento, conforme alla sistemazione politico-militare dei Germani.</ref> da ognuno dei quali traggono ogni anno mille armati per la guerra. Quelli che restano a casa alimentano sè stessi e<noinclude><references/></noinclude>
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La guerra gallica/Libro quarto
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Creo pagina con [[Wikisource:La fabbrica dei giocattoli/autoNs0()|autoNs0]]
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>Libro quarto<section end="sottotitolo"/>
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Pagina:Cesare - La guerra gallica, traduzione di Eugenio Giovannetti, Firenze, Le Monnier, 1939.pdf/82
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione|76|{{Sc|c. giulio cesare}}|}}</noinclude>gli altri: nell’anno successivo sono essi che vanno sotto le armi mentre gli altri rimangono a casa. Così è possibile attendere insieme sia all’agricoltura sia all’esercizio ed alla pratica delle armi; epperciò non esistono in Svevia poderi privati o suddivisi, nè è lecito restare più d’un anno nello stesso luogo per coltivarlo. Fanno gli Svevi poco conto del frumento e, per la massima parte, si nutrono di latte e di carne delle loro greggi e molti si dilettano della caccia. Questo regime di vita, la specie del cibo, il quotidiano esercizio e la libertà delle pratiche — non essendo essi astretti ad alcun dovere e disciplina dall’infanzia e non facendo mai nulla contro volontà — eccita le forze e foggia uomini di gigantesca statura.
Per di più è loro costume — per quanto abitatori di paesi freddissimi — di non indossare altra veste che non sia una pelle, la cui esiguità scopre assai spesso una grande parte del corpo, e di bagnarsi nelle acque dei fiumi.
II. - Lasciano essi entrare volentieri i mercanti, ma più per vendere loro le prede di guerra che per acquistarne le merci. Si noti che i Germani non importano cavalli — a differenza dei Galli che sommamente se ne dilettano comprandoli a qualunque prezzo —, ma si accontentano di quelli che son nati in casa, piccoli e deformi, e che ciò nondimeno rendono assai resistenti con il quotidiano esercizio. Nelle battaglie equestri spesso balzano da cavallo e combattono a piedi, ed avendo addestrati i cavalli a rimanere sul posto, ritornano ad essi rapidi com’è loro uso.
Secondo il loro costume, nulla è considerato più turpe e più effeminato che servirsi di gualdrappa, per cui non esitano — anche se in pochissimi — ad affrontare qualunque torma di cavalieri che non cavalchi a dosso nudo. Non permettono che s’importi vino d’alcun genere, perchè credono che renda l’uomo disadatto a sopportare il lavoro e lo corrompa.
III. - Considerano pubblicamente come loro più alta lode che, per un larghissimo spazio attorno ai confini, i campi siano deserti, perchè ciò significa che la maggior parte delle popolazioni è stata scacciata con la forza. Si dice infatti che, da un lato della frontiera sveva, si estendano — per circa seicento miglia<ref>Cifra controversa e che appare per certo esagerata, talmente che Cesare la attenua con un «''dicuntur''»: dovrebbe corrispondere a circa 900 chilometri. Si può inoltre osservare che «''sexcenti''» si usava in latino anche per esprimere un numero grande ma indeterminato.</ref> — terreni desolati; mentre dall’altro sono contigni gli Ubii<ref>Abitanti della zona di Colonia.</ref> che formano uno stato vasto e prospero per quanto può desiderarsi in Germania.<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Cesare - La guerra gallica, traduzione di Eugenio Giovannetti, Firenze, Le Monnier, 1939.pdf/83
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Candalua
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la guerra gallica — libro iv}}|77}}</noinclude>{{Nop}}
Sono perciò gli Ubii un poco più civili delle altre genti germaniche, perchè s’estendono fino al Reno ed esercitano un ottimo traffico con i mercanti e sono, data la vicinanza, assuefatti ai costumi gallici. Dopo ripetute guerre, gli Svevi, non essendo riusciti a scacciarli dal paese — data l’importanza e la potenza degli Ubii — li avevano fatti tributari, riducendo quasi a nulla il loro prestigio e la loro forza.
IV. - Nello stesso caso si erano trovati gli Usipèti ed i Tenctèri di cui sopra abbiamo parlato. Essi avevano, per molti anni, resistito alla pressione degli Svevi ed, alla fine, cacciati dalle loro terre<ref>Cioè dal territorio di Nassau ({{Sc|{{AutoreCitato|Camille Jullian|Jullian}}}}, III, p. 46, nota 5 e p. 324). Il triennio di vita nomade (58-56) deve essere trascorso, come pare, in Westfalia.</ref>, dopo aver vagato per un triennio qua e là per la Germania, erano arrivati al Reno. Popolavano quella contrada i Ménapii che avevano campi, case e villaggi sull’una e sull’altra riva del fiume. Ma spaventati dall’avvicinarsi di tanta moltitudine, avevano sgombrati tutti gli abitati al di là del fiume e, disposti presidi al di qua del Reno, impedivano ai Germani il passaggio.
Questi, dopo aver tentato ogni mezzo, non potendo lottare con la forza per mancanza di navi e non potendo passare di nascosto data la vigilanza dei Ménapii, avevano finto di ritornare ai propri paesi ed, allontanatisi per tre giorni di marcia, erano all’improvviso ritornati sui propri passi. La loro cavalleria, avendo rifatto in una sola notte tutto il cammino, era piombata sugli inconsapevoli e sbigottiti Ménapii, che — avvertiti dagli esploratori della partenza dei Germani — senza timore alcuno, varcato il Reno, avevano fatto ritorno ai loro villaggi. Uccisi costoro, impadronitisi delle loro navi prima che quella parte di Ménapii che era al di là del Reno avesse potuto accorgersene, varcarono il fiume<ref>Il passaggio deve essere avvenuto o verso Xanten oppure, secondo altre fonti, presso Clèves (56-55 a. C.). Oltrepassato il Reno gli invasori dilagarono per le terre della Mosa. Xanten corrisponde alla ''Tricensimae oppido'', che fu pure stazione della flottiglia romana del Reno ai tempi dell’imperatore Giuliano.</ref> ed occupati tutti i villaggi si nutrirono per tutto il resto dell’inverno con le provviste dei vinti.
{{Centrato|{{Sc|L’intervento di Cesare.}}}}
V. - Avvertito di ciò, Cesare, preoccupandosi della volubilità dei Galli — che sono così impulsivi nelle loro decisioni e così avidi di novità — pensò che non ci fosse da fidarsi. È nell’uso<noinclude><references/></noinclude>
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Candalua
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" /></noinclude>{{Ct|f=120%|LIBRO QUINTO.}}
{{Centrato|{{Sc|La nuova flotta preparata da Cesare — Il nuovo tipo di nave.<ref>Sul tipo e sulle caratteristiche delle navi piatte e delle «''naves longae''» di cui appresso, si veda: E. {{Sc|Desjardins}}, op. cit., I, pp. 281-282; {{Sc|Ermanno Ferrero}}, ''L’ordinamento delle armate romane'', Torino, Bocca edit., 1878, p. 13 sgg.</ref>}}}}
I. - Sotto il consolato di Lucio Domizio ed Appio Claudio<ref>Corrisponde all’anno 54 a. C.</ref>, Cesare, tornando dai quartieri invernali in Italia — come ogni anno soleva —, ordina ai suoi legati messi a capo delle legioni di allestire, durante l’inverno, il maggior numero possibile di navi e di restaurare le avariate. Ecco il tipo di nave che Cesare fa apparecchiare. Per rendere più rapido il carico e facile il trarla a riva, fa fare la nave alquanto più piatta di quelle che siamo soliti costruire per le nostre acque; tanto più che, per il continuo alternarsi delle maree, egli aveva notato che l’ondata era meno alta. Per meglio imbarcare carichi e grande quantità di quadrupedi (''jumenta'') fa far le navi alquanto più larghe di quelle che siamo soliti usare negli altri mari, e vuole che sieno tutte di tipo sottile, alla qual cosa contribuisce molto la poca altezza di bordo. Infine ordina si faccia venire dalla Spagna tutto ciò che occorre per armare i legni.
Finite le assemblee giudiziarie della Gallia citeriore, parte per l’Illirico, perchè aveva sentito che i Pirusti<ref>I Pirusti sono genti dell’Alpe Giulia ({{Sc|Napoleone}} III, vol. II, p. 166), il cui contegno specialmente interessava la base di Aquileja. Traggono forse nome da una radice celtica (''phrn''). Non sarebbe infondato considerarli nell’orbita delle popolazioni della Selva di Piro, data l’importanza militare ed economica del valico di Nauporto rispetto al campo trincerato di Aquileja.</ref> facevano incursioni devastatrici nelle terre di confine.
Ivi giunto, ordina a quelle popolazioni di preparare soldati e di radunarli tutti in un sol luogo. Diffusasi questa novella, i Pirusti mandano ambasciatori a dirgli che nulla di quanto è accaduto si deve a pubblica deliberazione e si protestano pronti<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Cesare - La guerra gallica, traduzione di Eugenio Giovannetti, Firenze, Le Monnier, 1939.pdf/137
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" /></noinclude>{{Ct|f=120%|LIBRO SESTO.}}
{{Centrato|{{Sc|Cesare rinforza l’esercito.}}}}
I. - Per molti sintomi aspettandosi Cesare una più seria insurrezione della Gallia, a mezzo dei suoi legati M. Silano,
C. Antistio Regino e T. Sestio, delibera di fare arruolamenti e chiede nello stesso tempo al proconsole Cn. Pompeo — rimasto presso Roma per ragioni di stato con l’''imperium'' — di chiamare alle armi e di mandargli dalla Gallia cisalpina quelle reclute che già gli avevano prestato giuramento come console<ref>Facoltà concosse a Pompeo e Crasso consoli, nel 55 a. C.</ref>. Gli pareva infatti che avesse grande importanza, anche per l’avvenire, che l’opinione pubblica in Gallia si avvezzasse all’idea che l’Italia disponeva sempre di grandi risorse, che qualunque fosse il danno patito in guerra egli poteva sempre non solo risarcirlo in breve tempo ma avere anche più soldati di prima. Avendo a ciò aderito Pompeo per amicizia e per pubblico interesse, Cesare, ultimato rapidamente per mezzo dei suoi ufficiali il reclutamento, messe assieme e condotte in Gallia ben tre legioni<ref>Cioè la 1ª (di Cisalpini) e la 14ª che surrogavano le distrutte ad Aduatuca e la 15ª: trenta coorti in totale, forza veramente cospicua per effettivi e per qualità di truppe.</ref> prima che finisse l’inverno, raddoppiato il numero delle coorti che con Quinto Titurio aveva perdute, dimostrò con la rapidità delle operazioni e con l’abbondanza degli effettivi a che potessero giungere la disciplina e le risorse del popolo romano<ref>Con le trenta coorti nuove si raddoppiava infatti il numero di quelle perdute da Sabino (15): Cesare veniva così ad avere al suo comando dieci legioni ed a dimostrare magnificamente «''quid populi romani disciplina atque opes possent''».</ref>.
II. - Morto ormai — come vedemmo — Induziomaro, i Tréviri trasmettono il potere ai suoi parenti. Questi non cessano di sollecitare i confinanti Germani e di promettere loro denaro. Non riuscendo a spuntarla con i vicini, tentano i più lontani. Trovate finalmente alcune popolazioni ben disposte, si obbligano<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" /></noinclude>{{Ct|f=120%|LIBRO SETTIMO.}}
{{Centrato|{{Sc|La rivolta generale si avvicina.}}}}
I. - Quieta ormai la Gallia, Cesare — come aveva deciso — parte per l’Italia a presiedere le assemblee<ref>I ''conventus'' giudiziari.</ref>. Viene a sapere dell’uccisione di P. Clodio<ref>Aspiranti al consolato per il 52 a. C. erano Milone, Ipseo, Seipione; alla pretura Clodio. Questi avversava l’elezione di Milone e Pompeo temeva che Milone, eletto console, lo danneggiasse. Scontratisi i partigiani di Clodio con quelli di Milone sulla via Appia, Clodio fu ucciso da Milone.</ref> ed è informato del senatoconsulto che ordina a tutta la gioventù d’Italia d’arruolarsi in massa. Decide allora di fare una leva in tutta la Provincia. Queste notizie arrivano rapidamente nella Gallia transalpina ed i Galli aggiungono alle novelle tutte le frange della loro fantasia, completandole così a modo loro. Cesare è rattenuto dai tumulti di Roma e, fra tante discordie, non può più raggiungere l’esercito.
Spinti a profittare dell’occasione, quegli uomini — che male si erano rassegnati all’impero del popolo romano — più liberamente e più audacemente che mai s’inducono subito a parlare di guerra. I principi della Gallia, raccoltisi in conciliaboli nelle selve<ref>Si tratta delle assemblee segrete galliche promosse dagli ottimati, dalle quali era ordinariamente escluso il popolo (E. {{Sc|Desjardins}}, op. cit., II, pp. 541-42).</ref> o in luoghi remoti, si dolgono per la morte di Accone, dicono che potrebbe toccar loro la stessa sorte e commiserano la comune sventura dei Galli. Con ogni specie di promesse e di premi, cercano chi apra le ostilità, e, col rischio della propria vita, renda la libertà alla Gallia. Affermano che la cosa cui si deve pensare innanzi tutto è tagliar fuori Cesare dal suo esercito, prima che trapeli il loro segreto disegno. E tagliarlo fuori — essi soggiungono — è facile perchè nè le legioni osano, in assenza del duce supremo, d’uscire dai quartieri d’inverno,<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" /></noinclude>{{Ct|f=120%|LIBRO OTTAVO.}}
{{Centrato|{{Sc|La lettera-dedica di Irzio a Balbo}}<ref>Dopo la morte di Cesare, i suoi amici più fidi vollero che si narrassero anche gli avvenimenti di guerra dell’ultimo anno che egli aveva passato nelle Gallie oltre alle guerre alessandrina, africana ed ispana. Queste ultime ebbero narratori diversi. Al contrario il cronachista dell’ottavo anno di guerra nelle Gallie e dell’impresa alessandrina rivela uno scrittore che si studia efficacemente di imitare lo stile e l’arte di Cesare. Esso è certamente Aulo Irzio, seguace di quel positivismo storico che era rivolto a considerare le ragioni determinanti ed immediate delle cose e le loro parvenze esterne, piuttostochè le più remote ed interiori.</ref>.}}
Costretto dalle tue insistenze, o Balbo<ref>L. Cornelio Balbo, da Gades, uno dei familiari di Cesare.</ref>, poichè le mie quotidiane scuse sono attribuite non già — come dovrebbero — alla difficoltà del còmpito, ma alla mia personale pigrizia, eccomi ad assumere un difficilissimo incarico. Quello di dare un supplemento ai commentari delle operazioni militari del nostro Cesare nelle Gallie, ed anche a collegarli agli scritti successivi, continuando l’ultimo di questi, lasciato incompiuto dalle operazioni della guerra alessandrina, sino alla fine, non dico già delle discordie civili — di cui non è dato ancora vedere alcuna fine — ma della vita di Cesare. Che almeno quelli che leggono sappiano che io mi sono indotto a scrivere contro voglia, e questo valga ad evitarmi l’accusa di stoltezza e di presunzione che io potrei essermi tirata addosso nell’interpolare la mia prosa alle opere di Cesare. È infatti generalmente noto che non v’ha scritto — per quanto accurato — che non debba cederla in eleganza ai commentarii. Essi sono stati pubblicati soltanto perchè non mancasse agli scrittori di storia la documentazione diretta di operazioni così vaste. Ma l’opera è così esemplare al giudizio di tutti, che — invece di sentirsi eccitati a scrivere — innanzi ai commentarii gli scrittori si sentono cadere le braccia. E se tanto li ammirano gli altri, che dovremmo far noi? Gli altri vedono soltanto con quale forbita cura l’opera sia stata scritta, e noi vedemmo anche con quanta facilità e con quanta rapidità.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione|160|{{Sc|lettere di santa caterina}}|}}</noinclude>«Io son via e verità e vita; chi va per me, non va per le tenebre; ma giugno alla luce». E così è: perocché, chi seguita questa via, in verità, ne riceve vita di Grazia, e va col lume della santissima fede e con esso lume giugno all’eterna visione di Dio. Dove ce l’ha insegnata questa dottrina questo dolce e amoroso Verbo? Su la cattedra della santissima croce. Ed ine ci lavò la faccia dell’anima nostra col prezioso sangue suo. Dico che e’ insegnò la via dell’amore e la dottrina della virtù.
Egli ci mostrò in che modo noi doviamo amare, a volere avere la vita. Onde noi siamo tenuti e obligati di seguitarlo: e chi noi seguita per la via delle virtù, essofatto il perseguita col vizio. Onde molti sono che vogliono perseguitare, e non seguitare; e vogliono andare innanzi a lui, ma non dietro a lui, facendo un’altra via di nuovo, cioè, di volere servire a Dio e aver la virtù senza fadiga. Ma ingannati sono; perocché egli è la via. Questi cotali non son forti né perseveranti; anco, vengono meno, e nel tempo della battaglia gittano
<ref>Orazio:''«Perdidit arma, locuvi virtutis deseruit»''.</ref> a terra l’arme, cioè l’arme dell’umile e continua orazione con l'affocata carità, ed il coltello della volontà con che si difende. Il quale ha due tagli, cioè odio del vizio e amore della virtù. E ’l piglia con la mano del libero arbitrio<ref>Il libero arbitrio è che maneggia la volontà; può sospingerla innanzi, ritraila, deporla, farne buono e mal uso. La volontà di mera spontaneità non è libera.</ref>, e dallo al nemico suo. Sicché, trattosi l’arme che riparava a’ colpi delle molte tentazioni, molestie dalla carne, e persecuzioni dagli uomini; e dato il coltello, con che si difende<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione|160|{{Sc|lettere di santa caterina}}|}}</noinclude>«Io son via e verità e vita; chi va per me, non va per le tenebre; ma giugno alla luce». E così è: perocché, chi seguita questa via, in verità, ne riceve vita di Grazia, e va col lume della santissima fede e con esso lume giugno all’eterna visione di Dio. Dove ce l’ha insegnata questa dottrina questo dolce e amoroso Verbo? Su la cattedra della santissima croce. Ed ine ci lavò la faccia dell’anima nostra col prezioso sangue suo. Dico che e’ insegnò la via dell’amore e la dottrina della virtù.
Egli ci mostrò in che modo noi doviamo amare, a volere avere la vita. Onde noi siamo tenuti e obligati di seguitarlo: e chi noi seguita per la via delle virtù, essofatto il perseguita col vizio. Onde molti sono che vogliono perseguitare, e non seguitare; e vogliono andare innanzi a lui, ma non dietro a lui, facendo un’altra via di nuovo, cioè, di volere servire a Dio e aver la virtù senza fadiga. Ma ingannati sono; perocché egli è la via. Questi cotali non son forti né perseveranti; anco, vengono meno, e nel tempo della battaglia gittano<ref>Orazio:''«Perdidit arma, locum virtutis deseruit»''.</ref> a terra l’arme, cioè l’arme dell’umile e continua orazione con l'affocata carità, ed il coltello della volontà con che si difende. Il quale ha due tagli, cioè odio del vizio e amore della virtù. E ’l piglia con la mano del libero arbitrio<ref>Il libero arbitrio è che maneggia la volontà; può sospingerla innanzi, ritraila, deporla, farne buono e mal uso. La volontà di mera spontaneità non è libera.</ref>, e dallo al nemico suo. Sicché, trattosi l’arme che riparava a’ colpi delle molte tentazioni, molestie dalla carne, e persecuzioni dagli uomini; e dato il coltello, con che si difende<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione|78|{{Sc|c. giulio cesare}}|}}</noinclude>gallico costringere i viandanti a fermarsi anche a viva forza, e voler sapere da ognuno quello ch’egli abbia sentito dire a qualsiasi proposito, e circondare nelle città i mercanti, e costringerli a dire da qual regione provengano e che cosa vi abbiano inteso. In base poi a quello che ascoltano, prendono assai spesso le decisioni più gravi, di cui debbono poi — ben presto e necessariamente — pentirsi, avendo dato corpo a voci inconsistenti e spesso inventate per far loro piacere.
VI. - Informato di tale costumanza, per non andare incontro ad una più dura guerra, Cesare partì per l’esercito anche più presto di quello che avesse stabilito. Ivi giunto<ref>La radunata delle legioni deve essersi compiuta ad Evreux, oppure sotto Amiens. Quivi era pure la sede del quartier generale romano nel 54-53 a. C.</ref>, s’avvide che era accaduto proprio quello che aveva imaginato. Qualche popolazione gallica aveva mandato ambascerie ai Germani per indurli a varcare il Reno, promettendo di far trovare loro pronto tutto quello che avessero desiderato. Imbaldanziti da tale offerta, i Germani facevano sempre più larghe incursioni ed erano già arrivati ai confini degli Eburoni e dei Condrusi che sono clienti dei Tréviri. Chiamati a consiglio i capi della Gallia, Cesare credette opportuno dissimulare quello che già aveva saputo e, — blanditi e confortati i Galli ed arruolati i nuovi contingenti di cavalleria, — stabilì di muover guerra ai Germani.
{{Centrato|{{Sc|Gli ambasciatori dei Germani a Cesare.}}}}
VII. - Fatta l’incetta del frumento e reclutata la cavalleria, cominciò a dirigersi verso i luoghi in cui si diceva fossero i Germani. Non era più che a pochi giorni di distanza, quando giunsero i loro ambasciatori<ref>Forse sotto Maëstricht.</ref> che tennero questo discorso: «I Germani non portavano per primi la guerra al popolo romano ma, provocati, non avrebbero esitato di ricorrere alle armi, perchè è consuetudine dei Germani — tramandata dagli avi — che a chiunque porti la guerra si debba far fronte e non implorare la pace. Essi dichiaravano tuttavia questo: erano venuti loro malgrado in quei luoghi cacciati dal loro paese, e se i Romani avessero voluto vivere d’accordo essi avrebbero potuto essere loro utili amici.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la guerra gallica — libro iv}}|79}}</noinclude>{{Nop}}
«Però i Romani avrebbero dovuto assegnare loro terre o permettere di conservare quelle conquistate con le armi. Essi — dicevano — avevano ceduto soltanto agli Svevi, cui neppure gli Dei immortali avrebbero saputo resistere. All’infuori degli Svevi, non v’erano altri sulla terra che essi non fossero in grado di vincere».
VIII. - Cesare risponde nel modo che gli pare più opportuno e questa è la conclusione: «Nessun accordo era possibile con essi finchè fossero rimasti in Gallia, e non era giusto che quelli che non avevano saputo difendere i loro confini violassero gli altrui. Non v’erano campi senza padroni in Gallia, massime per una così grande moltitudine d’uomini, che potessero essere occupati senza offesa. Egli, al postutto, avrebbe permesso — se proprio l’avessero voluto — di starsene nelle terre degli Ubii, dei quali aveva presso di sè ambasciatori che si lagnavano delle violenze degli Svevi ed invocavano il loro aiuto, ed avrebbe pure dato ordini in tal senso agli Ubii medesimi».
IX. - Gli ambasciatori dei Germani dissero che avrebbero riferito ciò ai loro e che — presa una decisione — allo spirare di tre giorni sarebbero ritornati. Intanto chiesero a Cesare che non avvicinasse il campo ed egli disse che neppure questo poteva concedere. Sapeva infatti che essi avevano mandato, qualche giorno prima, gran parte della loro cavalleria contro gli Ambivariti<ref>Probabilmente appartenenti alla stirpe gallo-belgica dei Ménapii. La radicale indica che si tratta di genti abitanti ambe le sponde di un corso d’acqua (''Ivara'') sia esso nel Brabante olandese, sia nei bassopiani del Limburgo.</ref> al di là della Mosa, per far preda ed incettare frumento, che si aspettavano quei cavalieri e che appunto per questo si cercava di guadagnar tempo.
{{Centrato|{{Sc|La Mosa ed il Reno.}}}}
X. - La Mosa nasce dai Vosgi<ref>La Mosa trae realmente origine dall’altopiano di Langres, che fa parte del territorio dei Lingoni. Sull’interpretazione dei nomi geografici nel testo cesariano, si consulti: {{Sc|César}}, ''Guerre des Gaules - Collection des universités de France - Introduction'', I, p. 14 e lib. IV, pp. 102-103.</ref> che sono nelle contrade dei Lingoni e, ricevuto un braccio del Reno che si chiama Vácalo<ref>«''Vacalus''» o Wahal.</ref> forma l’isola dei Batavi e, non lontano dall’Oceano più di ottanta miglia, sbocca nel Reno. Il Reno poi nasce nel<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione|80|{{Sc|c. giulio cesare}}|}}</noinclude>paese dei Leponzi, gente delle Alpi, e si spinge rapido per lungo spazio attraverso le terre dei Nantuati, degli Elvezi, dei
Séquani, dei Mediomatrici, dei Tribocchi, dei Tréviri e, avvicinatosi all’Oceano, si apre in un ampio estuario. Formate molte e grandi isole, di cui una gran parte è abitata da popolazioni selvagge e barbare, che — a quel che si crede — vivono soltanto di pesci e di uova di uccelli, sbocca infine per molte foci nell’Oceano.
XI. - Non essendo ormai Cesare lontano dal nemico più di dodici miglia<ref>Circa diciotto chilometri.</ref>, ritornano — secondo il patto — gli ambasciatori che, incontratolo in marcia, lo pregano vivamente di non voler procedere più oltre. Non riuscendo ad ottenere questo, chiedono almeno che ordini ai cavalieri dell’avanguardia di astenersi dal combattere e dia facoltà di mandare ambasciatori agli Ubii, perchè, se i loro capi ed il loro senato si fossero impegnati con giuramento, essi avrebbero accettato le condizioni loro offerte da Cesare.
Per tali pratiche domandano ancora tre giorni di tempo.
Cesare capiva che tutto ciò mirava sempre al solito scopo: guadagnare tempo per altri tre giorni finchè fossero ritornati i cavalieri assenti. Disse tuttavia che, per quel giorno, non si sarebbe avanzato più di quattro miglia per procacciarsi acqua. Fossero venuti adunque l’indomani al convegno nel maggior numero possibile, affinchè si potessero conoscere ben chiare le loro intenzioni. Nell’attesa, ordina ai prefetti che aveva mandati avanti con tutta la cavalleria, di dare disposizioni perchè il nemico non sia provocato a battaglia e, se essi stessi siano provocati, temporeggino, fintantochè egli medesimo si sia avvicinato con le legioni.
{{Centrato|{{Sc|La sorpresa della cavalleria germanica.}}}}
XII. - Senonchè i nemici, non appena videro i nostri cavalieri, che pure erano in numero di cinquemila mentre essi non ne avevano più di ottocento — perchè quelli che erano andati per frumento al di là della Mosa non erano ancora ritornati —, d’improvviso caricarono i nostri che erano ben lontani dall’aspettarselo; ben sapendo che, poco prima, gli ambasciatori germanici si erano allontanati da Cesare e che, per quel giorno, essi avevano chiesto un armistizio. A quell’atto i nostri si scompigliano: riannodatisi appena, i nemici, secondo il loro<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione||{{Sc|lettere di santa caterina}}|161}}</noinclude>va, rimane vinto e sconfitto;<ref>E' più di ''vinto''. L’uomo vinco sé stesso, non sconfigge sé. Così ''confusione'' è più di ''vergogna'', che può osare innocente o gentile, quieta, anzi lieta.</ref> onde non già seguita gloria; anco, vergona e confusione. E tutto gli addiviene perchè non seguita la dottrina del Verbo ma perseguitala,<ref>La stampa ''perseguitava''.</ref> volendo andare per altra via che tenesse egli.
Adunque ci convien tenere per lui, e amare schiettamente in verità, non per timore della pena che seguita a colui che non ama, e non per rispetto dell’utilità e del diletto che trova l’anima nell'amore; ma solo perchè il sommo Bene è degno d’essere amato da noi. E però il doviamo amare, se mai utilità non ne avessemo; e se danno non avessemo per non amare, noi doviamo pure amare.
Così fece egli; perocché egli ci amò senza essere amato da noi, non per utilità ch’egli potesse ricevere, ne per danno che ne potesse avere non amandoci; perocché egli è lo Dio nostro che non ha bisogno di noi: onde il nostro bene non gli è utile, e il nostro male non gli è danno. Dunque perchè ci amò per sua bontà, così dunque noi il doviamo amare per la bontà sua medesima. E quella utilità che noi non possiamo fare a lui, doviamo fare al prossimo nostro, ed amarlo caritativamente;<ref>Troppi sono gli amori senza carità, anco degli onesti amori e de’ pii.</ref> e non diminuire l’amore verso di lui per alcuna ingiuria che ci facesse^ né per sua ingratitudine. Ma doviamo esser costanti e perseveranti nella carità di Dio e del prossimo; perocché così fece questo dolce e amoroso Verbo, che non attendeva ad altro che all’onore del Padre e alla salute nostra; e non al-<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la guerra gallica — libro iv}}|81}}</noinclude>costume, appiedano, sventrano per il sotto i cavalli e, fatti cadere molti dei nostri, mettono in fuga tutti gli altri e li sgominano a tal segno da non farli desistere dalla fuga se non in presenza delle nostre colonne in marcia<ref>La sorpresa della cavalleria germanica deve esser forse avvenuta nella regione tra Straelen e Gueldres ({{Sc|{{AutoreCitato|Appiano di Alessandria|Appiano}}}}, ''Celt''. 18; {{Sc|{{AutoreCitato|Plutarco|Plutarco}}}}, ''Ces''., 22; {{Sc|{{AutoreCitato|Cassio Dione Cocceiano|Dione}}}}, 47, 3).</ref>.
Caddero in quello scontro settantaquattro dei nostri cavalieri, tra i quali un ufficiale di grandissimo valore — Pisone
Aquitano — di nobilissima stirpe, il cui avo aveva regnato su quella popolazione chiamata «amica» dal nostro senato. Pisone, portando aiuto al fratello circondato dai nemici, lo salvò per il momento dal pericolo; ma, caduto egli stesso da cavallo e ferito, resistè gagliardamente, finchè potè. Accerchiato dai nemici e coperto di ferite, morì. Il fratello, che era già fuori della mischia, scorgendo l’episodio da lungi, spronato il cavallo si precipitò di nuovo contro i nemici e rimase anch’egli ucciso.
{{Centrato|{{Sc|la vittoria di Cesare.}}}}
XIII. - Dopo il combattimento, Cesare comprese che non si poteva ricevere più ambasciatori nè proposta alcuna da gente che, con perfidia ed inganni, chiesta la pace, continuava a fare la guerra. Aspettare che il nemico avesse ricevuto nuove forze e fosse tornata la cavalleria sarebbe stato il colmo della demenza. Conoscendo l’impressionabilità dei Galli, Cesare sentiva già quanto ai loro occhi i nemici si fossero rialzati per questo solo successo. Non credeva adunque che si dovesse concedere al nemico neppure un minuto di tregua. Ed essendo fermo in questo proposito e comunicata già ai legati ed al questore la sua decisione — che cioè non si ritardasse neppure d’un giorno la battaglia — si presentò un’occasione fortunata. L’indomani, di buon mattino, con la solita perfida simulazione, vennero a trovarlo al campo i Germani in gran numero, recando seco tutti i principi e gli anziani. Il pretesto era ch’essi si dolevano che il giorno prima — contro i patti ed il loro stesso desiderio — s’era impegnata l’azione. In realtà essi miravano ad ottenere, se possibile, qualche rinvio ancora a forza di raggiri. E Cesare — felice che gli capitassero in mano così — dette ordine d’intrattenerli e, tratte tutte le forze dal campo, ordinò alla cavalleria, che riteneva ancora scossa dal recente combattimento, di passare alla retroguardia.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione|82|{{Sc|c. giulio cesare}}|}}</noinclude>{{Nop}}
XIV. - In tre schiere<ref>«''Acie triplici instituta''». Data la situazione, Cesare dovette compiere una marcia eccezionale di avvicinamento di circa dodici chilometri in ordine di combattimento, come attesta il vocabolo «''acies''». La colonna in marcia è ordinariamente indicata con la parola «''agmen''» e quindi risponde ad un criterio logistico.</ref>, compiuta celermente una marcia d’otto miglia, Cesare giunge al campo nemico prima che i Germani abbiano potuto capire di che si tratti. Sorpresi da tutti questi eventi, dalla celerità del nostro arrivo e dall’assenza dei capi, non avendo più tempo nè per consigliarsi nè per prendere le armi, i Germani non sanno più che fare; se condurre cioè le forze verso il nemico, o difendere il campo, o cercare scampo nella fuga. Apparendo ben chiaro il loro timore dal tumulto e dalla confusione, i nostri — irritati ancora per il tranello del giorno innanzi — irrompono nel campo.
Là, quelli che poterono in fretta prendere le armi resistettero ai nostri per qualche tempo e si difesero fra i carri e le salmerie; ma tutta la folla dei bimbi e delle donne — perchè avevano lasciato il paese e passato il Reno con tutti i loro — cominciò a fuggire all’impazzata, qua e là, e Cesare sguinzagliò la cavalleria ad inseguirli.
XV. - I Germani, sentito questo grande clamore alle spalle e vedendo che i loro erano massacrati, gittate le armi ed abbandonate le insegne, si slanciarono fuori del campo. Arrivati alla confluenza della Mosa e del Reno, dopo aver perduto gran numero dei loro, si precipitarono nel fiume e là finirono, vinti dal terrore, dalla stanchezza e dall’impeto della corrente. I nostri, senza aver perduto un sol uomo ed avendo pochi feriti soltanto, dopo aver tanto temuto una grande guerra — poichè i nemici salivano a quattrocentotrentamila — ritornarono al campo.
Cesare diede facoltà ai Germani che erano stati rattenuti nel campo di partire. Ma quelli, temendo le torture dei Galli i cui campi avevano devastati, dissero che preferivano rimanere con lui, e Cesare lasciò loro la libertà.
{{Centrato|{{Sc|Cesare decide di passare in Germania.}}}}
XVI. - Finita così la guerra germanica, Cesare, per molte ragioni, decise di passare il Reno. Anzitutto, vedendo i Germani tanto propensi a venire in Gallia, egli voleva che si avvezzassero a temere per i loro beni, dal momento che l’esercito del popolo romano poteva e sapeva, occorrendo, varcare il Reno. Un’altra<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la guerra gallica — libro iv}}|83}}</noinclude>ragione era questa, che quella parte cioè della cavalleria degli Usipèti e dei Tenctèri che — come ho detto più sopra — per predare e far frumento aveva passato la Mosa e non aveva potuto partecipare alla battaglia, dopo la fuga dei suoi s’era ritirata al di là del Reno, nelle terre dei Sicambri e con i Sicambri si era coalizzata. Avendo Cesare mandato loro ambasciatori perchè gli fossero consegnati quelli che avevano combattuto contro di lui in Gallia, i Sicambri avevano risposto: «L’impero del popolo romano finiva al Reno; se egli considerava non giusto che i Germani passassero in Gallia suo malgrado, come poteva egli arrogarsi un dominio ed un potere al di là del Reno?».
Per contrapposto gli Ubii<ref>Gli Ubii popolavano le contrade di Colonia. Verso nord principiava il territorio dei Sicambri.</ref>, soli fra i transrenani, avevano mandato ambasciatori a Cesare ed avevano stretta amicizia con lui e, consegnati ostaggi, chiedevano a gran voce che si portasse loro aiuto perchè gravemente incalzati dagli Svevi, o, per lo meno, se gli affari della repubblica rattenessero Cesare, lo pregavano di consentire che le legioni varcassero il Reno.
Per il momento sarebbe già stato molto e molto come promessa per l’avvenire. Dopo la fuga d’Ariovisto e dopo quest’ultima battaglia, tanta era la fama ed il prestigio di cui godeva l’esercito di Cesare, che presso le più lontane popolazioni germaniche l’essere notoriamente amici del popolo romano era già la migliore difesa. Gli Ubii promettevano infine una grande quantità di navi per il trasporto delle truppe.
{{Centrato|{{Sc|Il ponte sul Reno.}}}}
XVII. - Per le ragioni sopra ricordate, Cesare aveva deciso di passare il Reno. Ma passarlo con navi gli pareva cosa non abbastanza sicura nè per certo degna di lui e del popolo romano.
Benchè si affacciassero difficoltà enormi alla costruzione d’un ponte — data la larghezza, la rapidità e la profondità della corrente — egli era però convinto che bisognava farlo, oppure rinunziare all’impresa<ref>Il luogo scelto per il passaggio del fiume è alquanto controverso. Le maggiori probabilità stanno per Bonn oppure per Colonia, dove il fiume è largo da 4 a 500 metri e la profondità della corrente si aggira intorno ai 3 metri. Per {{Sc|Napoleone}} III, Colonia sembrava troppo discosta verso nord (op. cit., II, p. 144 nota) sicchè egli propendeva per
Bonn; mentre {{Sc|{{AutoreCitato|Camille Jullian|Jullian}}}} si pronunzia per Colonia (op. cit., III, p. 331 nota 9) anche a motivo delle estese foreste esistenti nei paraggi, ricche di legname da costruzione.</ref>. Pensò adunque ad un ponte di questa<noinclude><references/></noinclude>
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Candalua
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione|84|{{Sc|c. giulio cesare}}|}}</noinclude>fatta. Accoppiando travi del diametro d’un piede e mezzo, lievemente appuntite e proporzionate alla profondità del fiume, le congiunse fra loro con un intervallo di due piedi tra l’una e l’altra.
Calò le coppie con macchine nel fiume e le affondò con battipali, non a mo’ di piloni ritti, a perpendicolo, ma prone e declinanti in modo da secondare la corrente. Di fronte ad ogni
{{FI
|file = Cesare - La guerra gallica, traduzione di Eugenio Giovannetti, Firenze, Le Monnier, 1939 (page 90 crop).jpg
|width = 100%
|caption = IL PONTE SUL RENO.<br>(Dalla traduzione italiana di {{Ac|Francesco Baldelli|F. {{Sc|Baldelli}}}}, illustrata da {{AutoreCitato|Andrea Palladio|A. {{Sc|Palladio}}}},<br>Venezia, E. Albrizzi, 1737).<div style="column-count: 2; text-align: left; margin-top: 0.4em">
''A'') Coppia di travi.<br>
''B'') Simili a riscontro.<br>
''C'') Una trave.<br>
''D'') Trave di due piedi.<br>
''E'') Testata della trave.<br>
''F'') Branche.<br>
''G'') Palizzata di riparo.<br>
''H'') Altra contro l’impeto delle acque.<br>
''I'') Travi di lunghezza.<br>
''K'') Pertiche.<br>
''L'') Graticci.<br>
''M'') Battipalo.
</div>
}}
{{No rientro}}coppia di travi ne dispose un’altra, medesimamente sistemata, ma reclinata in senso contrario alla corrente, con un intervallo tra l’una e l’altra di quaranta piedi. Messa sull’una e sull’altra coppia una trave trasversale di due piedi — quant’era cioè la distanza dall’uno all’altro palo — le assicurò dall’uno e dall’al-<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 272 pezzo galleggia su l'acqua. Viene formata da un accoppiamento di bolle pomicose insieme come incollate, e tendenti qual più, e qual meno alla forma allungata. Prolissa opera sarebbe, e forse infruttuo- sa il dettagliarne le svariate grossezze. Dirò soltanto che dalle bolle infinitesi- mali ascendiamo fino a quelle che oltre- passano il pollice, quantunque queste sie- no meno numerose dell' altre. Ognuna è friabilissi...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>272
pezzo galleggia su l'acqua. Viene formata
da un accoppiamento di bolle pomicose
insieme come incollate, e tendenti qual
più, e qual meno alla forma allungata.
Prolissa opera sarebbe, e forse infruttuo-
sa il dettagliarne le svariate grossezze.
Dirò soltanto che dalle bolle infinitesi-
mali ascendiamo fino a quelle che oltre-
passano il pollice, quantunque queste sie-
no meno numerose dell' altre. Ognuna
è friabilissima, per esser dotata di sottili
pareti, e queste sono sempre semivetrose.
Il vetro di molte è bianchiccio, ed ha
qualche trasparenza, quando in altre è
cupo, e quasi del tutto opaco. Nella
presente qualità di pomice, che non sò
essere stata descritta da altri, e che me-
rita tutta l'attenzione, vorrei render
chiarisi miei concetti. Si è detto che
più lave, ed altre vulcaniche produzioni,
nel rifonderle si fanno cellulose. Cotesta
idea, se volessimo trasferirla alla pomice
nostra, sarebbe male applicata. Una lava
per tal guisa modificata dagli elastici gaz
continua a formare un tutto da se, sola-
mente interrotto da que' moltiplicati va-
ni. La pomice, di che ora favello, è
in massima parte il risultato di tante ve-
sci-<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|272}}</noinclude>pezzo galleggia su l'acqua. Viene formata da un accoppiamento di bolle pomicose insieme come incollate, e tendenti qual più, e qual meno alla forma allungata. Prolissa opera sarebbe, e forse infruttuosa il dettagliarne le svariate grossezze. Dirò soltanto che dalle bolle infinitesimali ascendiamo fino a quelle che oltrepassano il pollice, quantunque queste sieno meno numerose dell'altre. Ognuna è friabilissima, per esser dotata di sottili pareti, e queste sono sempre semivetrose. Il vetro di molte è bianchiccio, ed ha qualche trasparenza, quando in altre è cupo, e quasi del tutto opaco. Nella presente qualità di pomice, che non sò essere stata descritta da altri, e che merita tutta l'attenzione, vorrei render chiari i miei concetti. Si è detto che più lave, ed altre vulcaniche produzioni, nel rifonderle si fanno cellulose. Cotesta idea, se volessimo trasferirla alla pomice nostra, sarebbe male applicata. Una lava per tal guisa modificata dagli elastici gaz continua a formare un tutto da se, solamente interrotto da que' moltiplicati vani. La pomice, di che ora favello, è in massima parte il risultato di tante {{Pt|vesci-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|272}}</noinclude>pezzo galleggia su l'acqua. Viene formata da un accoppiamento di bolle pomicose insieme come incollate, e tendenti qual più, e qual meno alla forma allungata. Prolissa opera sarebbe, e forse infruttuosa il dettagliarne le svariate grossezze. Dirò soltanto che dalle bolle infinitesimali ascendiamo fino a quelle che oltrepassano il pollice, quantunque queste sieno meno numerose dell'altre. Ognuna è friabilissima, per esser dotata di sottili pareti, e queste sono sempre semivetrose. Il vetro di molte è bianchiccio, ed ha qualche trasparenza, quando in altre è cupo, e quasi del tutto opaco. Nella presente qualità di pomice, che non sò essere stata descritta da altri, e che merita tutta l'attenzione, vorrei render chiari i miei concetti. Si è detto che più lave, ed altre vulcaniche produzioni, nel rifonderle si fanno cellulose. Cotesta idea, se volessimo trasferirla alla pomice nostra, sarebbe male applicata. Una lava per tal guisa modificata dagli elastici gaz continua a formare un tutto da se, solamente interrotto da que' moltiplicati vani. La pomice, di che ora favello, è in massima parte il risultato di tante {{Pt|vesci-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 273 scichette invetrate, che quando pel fuo- co erano ancor tenere, sembrano essere rimaste insieme attaccate. E per la globo- sa loro forma non aderendo che in diversi punti, hanno lasciate molte vacuità visi- bilissime nella rottura dei pezzi. I cavatori dopo averla ridotta in paralel- lepipedi, se la recano sul dorso, e la trasferiscono alla marina, faccendone gran- di ammassamenti, per esitarli, ove la opportunità si...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>273
scichette invetrate, che quando pel fuo-
co erano ancor tenere, sembrano essere
rimaste insieme attaccate. E per la globo-
sa loro forma non aderendo che in diversi
punti, hanno lasciate molte vacuità visi-
bilissime nella rottura dei pezzi. I
cavatori dopo averla ridotta in paralel-
lepipedi, se la recano sul dorso, e la
trasferiscono alla marina, faccendone gran-
di ammassamenti, per esitarli, ove la
opportunità si presenti. Non si credesse
però che nel Monte suddetto si estraesse
questa fatta di pomici dove che sia. A
ritrovarne la vena, per usare la loro
espressione, gli è d'uopo fare grandi sca-
vamenti, e di spesso inutilmente si fan-
no. Qui accade, mi aggiungevano essi,
come nella pescagion del corallo, che
s' intraprende sovente all' azzardo. Sco-
perta poi che ne abbian la vena, le ten-
gon dietro, e la scavano; al cui labo-
rioso travaglio vengono occupati più uo-
mini per intiere settimane, essendo lunga
quando cencinquanta, quando dugento,
e quando anche trecento piedi, e grossa
a proporzione. E coteste vene appo loro
portano il nome di faraglioni. Ho amato
di recarmi sul luogo, non appieno sod-
Tom. II.
S<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>{{pt|chette|vescichette}} invetrate, che quando pel fuoco erano ancor tenere, sembrano essere rimaste insieme attaccate. E per la globosa loro forma non aderendo che in diversi punti, hanno lasciate molte vacuità visibilissime nella rottura dei pezzi. I cavatori dopo averla ridotta in paralellepipedi, se la recano sul dorso, e la trasferiscono alla marina, faccendone grandi ammassamenti, per esitarli, ove la opportunità si presenti. Non si credesse però che nel Monte suddetto si estraesse questa fatta di pomici dove che sia. A ritrovarne la vena, per usare la loro espressione, gli è d'uopo fare grandi scavamenti, e di spesso inutilmente si fanno. Quì accade, mi aggiungevano essi, come nella pescagion del corallo, che s'intraprende sovente all'azzardo. Scoperta poi che ne abbian la vena, le tengon dietro, e la scavano; al cui laborioso travaglio vengono occupati più uomini per intiere settimane, essendo lunga quando cencinquanta, quando dugento, e quando anche trecento piedi, e grossa a proporzione. E coteste vene appo loro portano il nome di faraglioni. Ho amato di recarmi sul luogo, non appieno {{Pt|sod-|}}<noinclude>{{RigaIntestazione|''Tom. II.''|S}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||273}}</noinclude>{{pt|chette|vescichette}} invetrate, che quando pel fuoco erano ancor tenere, sembrano essere rimaste insieme attaccate. E per la globosa loro forma non aderendo che in diversi punti, hanno lasciate molte vacuità visibilissime nella rottura dei pezzi. I cavatori dopo averla ridotta in paralellepipedi, se la recano sul dorso, e la trasferiscono alla marina, faccendone grandi ammassamenti, per esitarli, ove la opportunità si presenti. Non si credesse però che nel Monte suddetto si estraesse questa fatta di pomici dove che sia. A ritrovarne la vena, per usare la loro espressione, gli è d'uopo fare grandi scavamenti, e di spesso inutilmente si fanno. Quì accade, mi aggiungevano essi, come nella pescagion del corallo, che s'intraprende sovente all'azzardo. Scoperta poi che ne abbian la vena, le tengon dietro, e la scavano; al cui laborioso travaglio vengono occupati più uomini per intiere settimane, essendo lunga quando cencinquanta, quando dugento, e quando anche trecento piedi, e grossa a proporzione. E coteste vene appo loro portano il nome di faraglioni. Ho amato di recarmi sul luogo, non appieno {{Pt|sod-|}}<noinclude>{{RigaIntestazione|''Tom. II.''|S}}</noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||273}}</noinclude>{{pt|scichette|vescichette}} invetrate, che quando pel fuoco erano ancor tenere, sembrano essere rimaste insieme attaccate. E per la globosa loro forma non aderendo che in diversi punti, hanno lasciate molte vacuità visibilissime nella rottura dei pezzi. I cavatori dopo averla ridotta in paralellepipedi, se la recano sul dorso, e la trasferiscono alla marina, faccendone grandi ammassamenti, per esitarli, ove la opportunità si presenti. Non si credesse però che nel Monte suddetto si estraesse questa fatta di pomici dove che sia. A ritrovarne la vena, per usare la loro espressione, gli è d'uopo fare grandi scavamenti, e di spesso inutilmente si fanno. Quì accade, mi aggiungevano essi, come nella pescagion del corallo, che s'intraprende sovente all'azzardo. Scoperta poi che ne abbian la vena, le tengon dietro, e la scavano; al cui laborioso travaglio vengono occupati più uomini per intiere settimane, essendo lunga quando cencinquanta, quando dugento, e quando anche trecento piedi, e grossa a proporzione. E coteste vene appo loro portano il nome di faraglioni. Ho amato di recarmi sul luogo, non appieno {{Pt|sod-|}}<noinclude>{{RigaIntestazione|''Tom. II.''|S}}</noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 274 disfatto delle loro asserzioni, che ho però trovato veracissime. La polvere pomico- sa, e grandi ammassi della prima specie di pomici insieme ad alcuni erratici vetri, soglion servire come di tetto a coteste vene. Le quali con occhio filosofico espiate danno a credere essere stati tratti longitudinali di pomici, che una volta hanno colato. Le loro bolle, sovente- mente allungate secondo la direzion della vena, sembra...
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disfatto delle loro asserzioni, che ho però
trovato veracissime. La polvere pomico-
sa, e grandi ammassi della prima specie
di pomici insieme ad alcuni erratici vetri,
soglion servire come di tetto a coteste
vene. Le quali con occhio filosofico
espiate danno a credere essere stati tratti
longitudinali di pomici, che una volta
hanno colato. Le loro bolle, sovente-
mente allungate secondo la direzion della
vena, sembrano farne sicura i testimo-
nianza.
Mod
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Il Sig. Dolomieu, che è stato il
primo a pensare che molte pomici sieno
corse a guisa delle lave, osserva che a
Campo Bianco le pomici leggiere stanno
sopra le pesanti, come nelle ordinarie
correnti delle lave quelle che sono po-
rose occupano le parti più alte.
Dirò di aver trovato io pure così
fatta disposizione, la qual però più vol-
te fallisce, veduto avendo che se gli
scavamenti s' inoltrino al di sotto della
vena, che forma la seconda specie di
pomici, rinvengonsi bene spesso ammas-
samenti di leggerissima pomice polve-
rosa.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|274}}</noinclude>{{pt|disfatto|soddisfatto}} delle loro asserzioni, che ho però trovato veracissime. La polvere pomicosa, e grandi ammassi della prima specie di pomici insieme ad alcuni erratici vetri, soglion servire come di tetto a coteste vene. Le quali con occhio filosofico espiate danno a credere essere stati tratti longitudinali di pomici, che una volta hanno colato. Le loro bolle, soventemente allungate secondo la direzion della vena, sembrano farne sicura testimonianza.
Il Sig. {{AutoreCitato|Déodat de Dolomieu|Dolomieu}}, che è stato il primo a pensare che molte pomici sieno corse a guisa delle lave, osserva che a Campo Bianco le pomici leggiere stanno sopra le pesanti, come nelle ordinarie correnti delle lave quelle che sono porose occupano le parti più alte.
Dirò di aver trovato io pure così fatta disposizione, la qual però più volte fallisce, veduto avendo che se gli scavamenti s'inoltrino al di sotto della vena, che forma la seconda specie di pomici, rinvengonsi bene spesso ammassamenti di leggerissima pomice polverosa.<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|274}}</noinclude>{{pt|disfatto|soddisfatto}} delle loro asserzioni, che ho però trovato veracissime. La polvere pomicosa, e grandi ammassi della prima specie di pomici insieme ad alcuni erratici vetri, soglion servire come di tetto a coteste vene. Le quali con occhio filosofico espiate danno a credere essere stati tratti longitudinali di pomici, che una volta hanno colato. Le loro bolle, soventemente allungate secondo la direzion della vena, sembrano farne sicura testimonianza.
Il Sig. {{AutoreCitato|Déodat de Dolomieu|Dolomieu}}, che è stato il primo a pensare che molte pomici sieno corse a guisa delle lave, osserva che a Campo Bianco le pomici leggiere stanno sopra le pesanti, come nelle ordinarie correnti delle lave quelle che sono porose occupano le parti più alte.
Dirò di aver trovato io pure così fatta disposizione, la qual però più volte fallisce, veduto avendo che se gli scavamenti s'inoltrino al di sotto della vena, che forma la seconda specie di pomici, rinvengonsi bene spesso ammassamenti di leggerissima pomice polverosa.<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 275 Un primo colpo di fuoco della for- nace ingrossa le pareti delle vitree ve- scichette della seconda specie, e ne smi- nuisce gl' interni vani, e un fuoco più allungato gli annichila, e trasmuta la pomice in un vetro fitto scuro omoge- neo, duro, e le cui scintille schizzan copiose all' acciajo. A La terza specie, di che vanno in traccia quegl' Isolani, e che cavano ne' siti stessi, ove esiste la seconda, e che riduco...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>275
Un primo colpo di fuoco della for-
nace ingrossa le pareti delle vitree ve-
scichette della seconda specie, e ne smi-
nuisce gl' interni vani, e un fuoco più
allungato gli annichila, e trasmuta la
pomice in un vetro fitto scuro omoge-
neo, duro, e le cui scintille schizzan
copiose all' acciajo.
A
La terza specie, di che vanno in
traccia quegl' Isolani, e che cavano ne'
siti stessi, ove esiste la seconda, e che
riducono pure a paralellepipedi, ha ella
altresì la qualità d'essere un composto
di bolle, ma diversificanti dalle ante-
cedenti per più ragioni. Quelle, siccome
abbiam visto, sono insieme agglutinate
in alcuni punti, ma in alcuni altri sono
separate; e però sovente senza romperle
possiamo staccarle. Queste per l'opposi-
to sono mediante diversi spazietti solidi
fra se incorporate in guisa, che tentando
la separazione di una, ne nasce la rot-
tura dell' altre contigue. Qui i gaz ela-
stici investendo la sostanza pomicosa in
moltissimi punti, l'hanno espansa in ogni
parte in gonfietti, o cavernette, presso
a poco come veggiamo nella pasta lievi-
tata, e cotta. E' degno di osservazione,
$ 2<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||275}}</noinclude>
Un primo colpo di fuoco della fornace ingrossa le pareti delle vitree vescichette della seconda specie, e ne sminuisce gl'interni vani, e un fuoco più allungato gli annichila, e trasmuta la pomice in un vetro fitto scuro omogeneo, duro, e le cui scintille schizzan copiose all'acciajo.
A La terza specie, di che vanno in traccia quegl'Isolani, e che cavano ne' siti stessi, ove esiste la seconda, e che riducono pure a paralellepipedi, ha ella altresì la qualità d'essere un composto di bolle, ma diversificanti dalle antecedenti per più ragioni. Quelle, siccome abbiam visto, sono insieme agglutinate in alcuni punti, ma in alcuni altri sono separate; e però sovente senza romperle possiamo staccarle. Queste per l'opposito sono mediante diversi spazietti solidi fra se incorporate in guisa, che tentando la separazione di una, ne nasce la rottura dell'altre contigue. Qui i gaz elastici investendo la sostanza pomicosa in moltissimi punti, l'hanno espansa in ogni parte in gonfietti, o cavernette, presso a poco come veggiamo nella pasta lievitata, e cotta. E' degno di osservazione,<noinclude>{{RigaIntestazione||S 2}}</noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||275}}</noinclude>
Un primo colpo di fuoco della fornace ingrossa le pareti delle vitree vescichette della seconda specie, e ne sminuisce gl'interni vani, e un fuoco più allungato gli annichila, e trasmuta la pomice in un vetro fitto scuro omogeneo, duro, e le cui scintille schizzan copiose all'acciajo.
La terza specie, di che vanno in traccia quegl'Isolani, e che cavano ne' siti stessi, ove esiste la seconda, e che riducono pure a paralellepipedi, ha ella altresì la qualità d'essere un composto di bolle, ma diversificanti dalle antecedenti per più ragioni. Quelle, siccome abbiam visto, sono insieme agglutinate in alcuni punti, ma in alcuni altri sono separate; e però sovente senza romperle possiamo staccarle. Queste per l'opposito sono mediante diversi spazietti solidi fra se incorporate in guisa, che tentando la separazione di una, ne nasce la rottura dell'altre contigue. Qui i gaz elastici investendo la sostanza pomicosa in moltissimi punti, l'hanno espansa in ogni parte in gonfietti, o cavernette, presso a poco come veggiamo nella pasta lievitata, e cotta. E' degno di osservazione,<noinclude>{{RigaIntestazione||S 2}}</noinclude>
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Un primo colpo di fuoco della fornace ingrossa le pareti delle vitree vescichette della seconda specie, e ne sminuisce gl'interni vani, e un fuoco più allungato gli annichila, e trasmuta la pomice in un vetro fitto scuro omogeneo, duro, e le cui scintille schizzan copiose all'acciajo.
La terza specie, di che vanno in traccia quegl'Isolani, e che cavano ne' siti stessi, ove esiste la seconda, e che riducono pure a paralellepipedi, ha ella altresì la qualità d'essere un composto di bolle, ma diversificanti dalle antecedenti per più ragioni. Quelle, siccome abbiam visto, sono insieme agglutinate in alcuni punti, ma in alcuni altri sono separate; e però sovente senza romperle possiamo staccarle. Queste per l'opposito sono mediante diversi spazietti solidi fra se incorporate in guisa, che tentando la separazione di una, ne nasce la rottura dell'altre contigue. Quì i gaz elastici investendo la sostanza pomicosa in moltissimi punti, l'hanno espansa in ogni parte in gonfietti, o cavernette, presso a poco come veggiamo nella pasta lievitata, e cotta. E' degno di osservazione,<noinclude>{{RigaIntestazione||S 2}}</noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 276 che non rade volte nel rompere una ve- scichetta ne incontriamo una seconda in- terna, e concentrica. Ma corre un altro divario tra queste due pomici. Le vesci- chette della specie seconda sono tutte più o meno invetrate. Moltissime della terza specie non hanno quasi indizio di vetro; sono friabilissime, e d'un rosso mortifi- cato. Questa pomice, priva essa pure d'ogni tessitura fibrosa, è specificamente più leggiera...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>276
che non rade volte nel rompere una ve-
scichetta ne incontriamo una seconda in-
terna, e concentrica. Ma corre un altro
divario tra queste due pomici. Le vesci-
chette della specie seconda sono tutte più
o meno invetrate. Moltissime della terza
specie non hanno quasi indizio di vetro;
sono friabilissime, e d'un rosso mortifi-
cato.
Questa pomice, priva essa pure
d'ogni tessitura fibrosa, è specificamente
più leggiera dell'acqua. Per averla con-
viene diseppellirla, togliendo di mezzo
grossi pezzi di bianca pomice della pri-
ma specie, da' quali è avvolta, e giace
d'ordinario in lunghi spazj, in dirittura
dei quali le vescichette sono talvolta
allungate, il che darebbe a sospettare,
che questa pure, quando era liquida,
formasse picciole correnti. Non rinchiude
mai corpi stranieri.
Alla fornace si condensa in una
massa oscura di vetro quasi opaco, poco
poroso, ma duro abbastanza per isfavil-
lare all' acciajo.
E queste sono le tre qualità di po-
mici, che si cavano, e vendono a Li-
pari. La prima suole adoperarsi per dar<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|276}}</noinclude>che non rade volte nel rompere una vescichetta ne incontriamo una seconda interna, e concentrica. Ma corre un altro divario tra queste due pomici. Le vescichette della specie seconda sono tutte più o meno invetrate. Moltissime della terza specie non hanno quasi indizio di vetro; sono friabilissime, e d'un rosso mortificato.
Questa pomice, priva essa pure d'ogni tessitura fibrosa, è specificamente più leggiera dell'acqua. Per averla conviene diseppellirla, togliendo di mezzo grossi pezzi di bianca pomice della prima specie, da' quali è avvolta, e giace d'ordinario in lunghi spazj, in dirittura dei quali le vescichette sono talvolta allungate, il che darebbe a sospettare, che questa pure, quando era liquida, formasse picciole correnti. Non rinchiude mai corpi stranieri. Alla fornace si condensa in una massa oscura di vetro quasi opaco, poco poroso, ma duro abbastanza per isfavillare all'acciajo. E queste sono le tre qualità di pomici, che si cavano, e vendono a Lipari. La prima suole adoperarsi per dar<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|276}}</noinclude>che non rade volte nel rompere una vescichetta ne incontriamo una seconda interna, e concentrica. Ma corre un altro divario tra queste due pomici. Le vescichette della specie seconda sono tutte più o meno invetrate. Moltissime della terza specie non hanno quasi indizio di vetro; sono friabilissime, e d'un rosso mortificato.
Questa pomice, priva essa pure d'ogni tessitura fibrosa, è specificamente più leggiera dell'acqua. Per averla conviene diseppellirla, togliendo di mezzo grossi pezzi di bianca pomice della prima specie, da' quali è avvolta, e giace d'ordinario in lunghi spazj, in dirittura dei quali le vescichette sono talvolta allungate, il che darebbe a sospettare, che questa pure, quando era liquida, formasse picciole correnti. Non rinchiude mai corpi stranieri.
Alla fornace si condensa in una massa oscura di vetro quasi opaco, poco poroso, ma duro abbastanza per isfavillare all'acciajo.
E queste sono le tre qualità di pomici, che si cavano, e vendono a Lipari. La prima suole adoperarsi per dar<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 277 polimento a diversi corpi, e l'altre due si usano, per le volte, e per gli angoli delle fabbriche. Qui però non terminano le pomici, che meritano d'essere consi- derate dal Naturalista, e che ora giova di ricordare. Nella estensione adunque di Campo Bianco, e delle sue adjacenze se ne offre una quarta specie di tessitura filamentosa e nerissima. E' di tatto, aspro, quasi niente porosa, pesante a segno che va al fondo...
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polimento a diversi corpi, e l'altre due
si usano, per le volte, e per gli angoli
delle fabbriche. Qui però non terminano
le pomici, che meritano d'essere consi-
derate dal Naturalista, e che ora giova
di ricordare. Nella estensione adunque
di Campo Bianco, e delle sue adjacenze
se ne offre una quarta specie di tessitura
filamentosa e nerissima. E' di tatto, aspro,
quasi niente porosa, pesante a segno che
va al fondo dell' acqua, e dà fuoco me-
diocremente, all' acciarino. Anche questa
pomice non alberga sostanze straniere.
Quantunque considerata in massa sia opa-
cissima, pure i suoi filamenti solitaria-
mente presi, e alla luce viva guardati,
si scorgono diafani, e soltanto offuscati
da un colore nericcio. La seconda, e la
terza specie sono vescicolari. Qui le ve-
scichette non hanno parte alcuna. Le
fila, onde questa quarta specie è com-
posta, sono tutte dirette per un verso,
che è quello della corrente. Gli è d'uo-
po adunque notare, che quantunque su'
fianchi di Campo Bianco si trovi erratica
cotesta nera pomice, in una sua rupe però
cadente quasi a perpendicolo sul mare,
forma un intiero filone, pressocchè oriz-
S 3<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||277}}</noinclude>polimento a diversi corpi, e l'altre due si usano, per le volte, e per gli angoli delle fabbriche. Qui però non terminano le pomici, che meritano d'essere considerate dal Naturalista, e che ora giova di ricordare. Nella estensione adunque di Campo Bianco, e delle sue adjacenze se ne offre una quarta specie di tessitura filamentosa e nerissima. E' di tatto aspro, quasi niente porosa, pesante a segno che va al fondo dell'acqua, e dà fuoco mediocremente all'acciarino. Anche questa pomice non alberga sostanze straniere. Quantunque considerata in massa sia opacissima, pure i suoi filamenti solitariamente presi, e alla luce viva guardati, si scorgono diafani, e soltanto offuscati da un colore nericcio. La seconda, e la terza specie sono vescicolari. Qui le vescichette non hanno parte alcuna. Le fila, onde questa quarta specie è composta, sono tutte dirette per un verso, che è quello della corrente. Gli è d'uopo adunque notare, che quantunque su' fianchi di Campo Bianco si trovi erratica cotesta nera pomice, in una sua rupe però cadente quasi a perpendicolo sul mare, forma un intiero filone, pressocchè {{Pt|oriz-|}}<noinclude>{{RigaIntestazione||S 3}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||277}}</noinclude>polimento a diversi corpi, e l'altre due si usano per le volte, e per gli angoli delle fabbriche. Quì però non terminano le pomici, che meritano d'essere considerate dal Naturalista, e che ora giova di ricordare. Nella estensione adunque di Campo Bianco, e delle sue adjacenze se ne offre una quarta specie di tessitura filamentosa e nerissima. E' di tatto aspro, quasi niente porosa, pesante a segno che va al fondo dell'acqua, e dà fuoco mediocremente all'acciarino. Anche questa pomice non alberga sostanze straniere. Quantunque considerata in massa sia opacissima, pure i suoi filamenti solitariamente presi, e alla luce viva guardati, si scorgono diafani, e soltanto offuscati da un colore nericcio. La seconda, e la terza specie sono vescicolari. Quì le vescichette non hanno parte alcuna. Le fila, onde questa quarta specie è composta, sono tutte dirette per un verso, che è quello della corrente. Gli è d'uopo adunque notare, che quantunque su' fianchi di Campo Bianco si trovi erratica cotesta nera pomice, in una sua rupe però cadente quasi a perpendicolo sul mare, forma un intiero filone, pressocchè {{Pt|oriz-|}}<noinclude>{{RigaIntestazione||S 3}}</noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 278 zontale, che dai 7. piedi s'ingrossa fino ai 12., ed allungasi oltre ai 60. Se pe- rò sul luogo fisserem lo sguardo alla struttura di questa pomice, oltre allo scorgerla filamentosa, quale dianzi l'ab- biam descritta, troviamo frequentemente che l'andamento de' filamenti conserva fra se il parallelismo, e che dal monte sono diretti alla volta del mare. Quindi pare non rimanga alcun dubbio, che quel filone rappresenti...
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zontale, che dai 7. piedi s'ingrossa fino
ai 12., ed allungasi oltre ai 60. Se pe-
rò sul luogo fisserem lo sguardo alla
struttura di questa pomice, oltre allo
scorgerla filamentosa, quale dianzi l'ab-
biam descritta, troviamo frequentemente
che l'andamento de' filamenti conserva
fra se il parallelismo, e che dal monte
sono diretti alla volta del mare. Quindi
pare non rimanga alcun dubbio, che
quel filone rappresenti una verace cor-
rente di pomice.
Da prima mi era corso per l'animo,
che il color nero di questa pomice pro-
venisse dal ferro. Ma ho sospettato dap-
poi che sia piuttosto l'effetto d' una so-
stanza bituminosa, pel grave odor di
bitume che manda, fregandone fra se
due pezzi. E la suspizione mia si è po-
scia verificata, dall' aver perduto il ne-
ro questa pomice, ed acquistato un co-
lore sbiancato, sottoposta per poco alla
fornace. Allungato di più quel fuoco,
si è conformata in una pasta vetrosa.
Ma nell' ordine delle pomici non
evvi produzione, che più meriti le nostre
considerazioni, quanto quella, di cui
ora mi fo a ragionare per aver data ori-<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>{{pt|zontale|orizzontale}}, che dai 7. piedi s'ingrossa fino ai 12., ed allungasi oltre ai 60. Se però sul luogo fisserem lo sguardo alla struttura di questa pomice, oltre allo scorgerla filamentosa, quale dianzi l'abbiam descritta, troviamo frequentemente che l'andamento de' filamenti conserva fra se il parallelismo, e che dal monte sono diretti alla volta del mare. Quindi pare non rimanga alcun dubbio, che quel filone rappresenti una verace corrente di pomice.
Da prima mi era corso per l'animo, che il color nero di questa pomice provenisse dal ferro. Ma ho sospettato dappoi che sia piuttosto l'effetto d'una sostanza bituminosa, pel grave odor di bitume che manda, fregandone fra se due pezzi. E la suspizione mia si è poscia verificata, dall'aver perduto il nero questa pomice, ed acquistato un colore sbiancato, sottoposta per poco alla fornace. Allungato di più quel fuoco, si è conformata in una pasta vetrosa. Ma nell'ordine delle pomici non evvi produzione, che più meriti le nostre considerazioni, quanto quella, di cui ora mi fo a ragionare per aver data {{Pt|ori-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|278}}</noinclude>{{pt|zontale|orizzontale}}, che dai 7. piedi s'ingrossa fino ai 12., ed allungasi oltre ai 60. Se però sul luogo fisserem lo sguardo alla struttura di questa pomice, oltre allo scorgerla filamentosa, quale dianzi l'abbiam descritta, troviamo frequentemente che l'andamento de' filamenti conserva fra se il parallelismo, e che dal monte sono diretti alla volta del mare. Quindi pare non rimanga alcun dubbio, che quel filone rappresenti una verace corrente di pomice.
Da prima mi era corso per l'animo, che il color nero di questa pomice provenisse dal ferro. Ma ho sospettato dappoi che sia piuttosto l'effetto d'una sostanza bituminosa, pel grave odor di bitume che manda, fregandone fra se due pezzi. E la suspizione mia si è poscia verificata, dall'aver perduto il nero questa pomice, ed acquistato un colore sbiancato, sottoposta per poco alla fornace. Allungato di più quel fuoco, si è conformata in una pasta vetrosa.
Ma nell'ordine delle pomici non evvi produzione, che più meriti le nostre considerazioni, quanto quella, di cui ora mi fo a ragionare per aver data {{Pt|ori-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 279 gine a non picciola parte delle pomici di Campo Bianco. Questa è una lava a base di feldspato, che per tutta la Mon- tagna, e ne suoi contorni si allarga in rupi, e in iscoglj di enorme grandezza. Ha color grigio, l'occhio fra il siliceo, e il vetroso, la pasta meno fina della quarzosa, un picciol grado di trasparen- za agli angoli, e durezza idonea per scintillare al battifuoco. Esaminando di- ligentemente questa la...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>279
gine a non picciola parte delle pomici
di Campo Bianco. Questa è una lava a
base di feldspato, che per tutta la Mon-
tagna, e ne suoi contorni si allarga in
rupi, e in iscoglj di enorme grandezza.
Ha color grigio, l'occhio fra il siliceo,
e il vetroso, la pasta meno fina della
quarzosa, un picciol grado di trasparen-
za agli angoli, e durezza idonea per
scintillare al battifuoco. Esaminando di-
ligentemente questa lava, si ravvisano in
lei i successivi passaggi dalla lava alla
pomice. Diversi pezzi adunque presentano
l'abito esteriore or ora descritto. In al-.
tri comincia la lava a intenerirsi, a farsi
friabile, ed aspra al tatto, senza però
perdere l'aspetto siliceo-vetroso. In più
altri si dà a vedere l'incominciamento
del carattere pomicoso. Alcuni seni della
lava, alcune grotticelle lasciano apparire
dei fastelletti fibrosi bianchicci argentini
leggieri friabilissimi, ma non discernibili
che alla lente. Questi sgrigliolano sotto
il dente, si polverizzano fra le dita, ma
insieme danno a sentire una grana aspra, ec.
a far breve si riconoscono a chiare note
per verissima pomice. Rompendone altri
pezzi, i fastelletti si scorgon più fitti,
S 4<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||279}}</noinclude>{{pt|gine|origine}} a non picciola parte delle pomici di Campo Bianco. Questa è una lava a base di feldspato, che per tutta la Montagna, e ne suoi contorni si allarga in rupi, e in iscoglj di enorme grandezza. Ha color grigio, l'occhio fra il siliceo, e il vetroso, la pasta meno fina della quarzosa, un picciol grado di trasparenza agli angoli, e durezza idonea per scintillare al battifuoco. Esaminando diligentemente questa lava, si ravvisano in lei i successivi passaggi dalla lava alla pomice. Diversi pezzi adunque presentano l'abito esteriore or ora descritto. In altri comincia la lava a intenerirsi, a farsi friabile, ed aspra al tatto, senza però perdere l'aspetto siliceo-vetroso. In più altri si dà a vedere l'incominciamento del carattere pomicoso. Alcuni seni della lava, alcune grotticelle lasciano apparire dei fastelletti fibrosi bianchicci argentini leggieri friabilissimi, ma non discernibili che alla lente. Questi sgrigliolano sotto il dente, si polverizzano fra le dita, ma insieme danno a sentire una grana aspra, ec. a far breve si riconoscono a chiare note per verissima pomice. Rompendone altri pezzi, i fastelletti si scorgon più fitti,<noinclude>{{RigaIntestazione||S 4}}</noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||279}}</noinclude>{{pt|gine|origine}} a non picciola parte delle pomici di Campo Bianco. Questa è una lava a base di feldspato, che per tutta la Montagna, e ne' suoi contorni si allarga in rupi, e in iscoglj di enorme grandezza. Ha color grigio, l'occhio fra il siliceo, e il vetroso, la pasta meno fina della quarzosa, un picciol grado di trasparenza agli angoli, e durezza idonea per scintillare al battifuoco. Esaminando diligentemente questa lava, si ravvisano in lei i successivi passaggi dalla lava alla pomice. Diversi pezzi adunque presentano l'abito esteriore or ora descritto. In altri comincia la lava a intenerirsi, a farsi friabile, ed aspra al tatto, senza però perdere l'aspetto siliceo-vetroso. In più altri si dà a vedere l'incominciamento del carattere pomicoso. Alcuni seni della lava, alcune grotticelle lasciano apparire dei fastelletti fibrosi bianchicci argentini leggieri friabilissimi, ma non discernibili che alla lente. Questi sgrigliolano sotto il dente, si polverizzano fra le dita, ma insieme danno a sentire una grana aspra, ec. a far breve si riconoscono a chiare note per verissima pomice. Rompendone altri pezzi, i fastelletti si scorgon più fitti,<noinclude>{{RigaIntestazione||S 4}}</noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 280 più grandi, sino ad occupare buona par- te della lava. Intanto questa fassi più lieve, anche dove non sono i fasrelletti, per essere divenuta la testura più rara, quantunque niente porosa. E quivi l'un- ghia stessa la intacca, e la rompe: e l'occhio abituato alle pomici vi ravvisa le note caratteristiche di esse, quantun- que non si appariscenti, come negli ag- gregati filamentosi. Finalmente non è raro trovar massi...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>280
più grandi, sino ad occupare buona par-
te della lava. Intanto questa fassi più
lieve, anche dove non sono i fasrelletti,
per essere divenuta la testura più rara,
quantunque niente porosa. E quivi l'un-
ghia stessa la intacca, e la rompe: e
l'occhio abituato alle pomici vi ravvisa
le note caratteristiche di esse, quantun-
que non si appariscenti, come negli ag-
gregati filamentosi. Finalmente non è raro
trovar massi di lava, che in un lato ri-
tengono i caratteri del feldspato, e nell'
altro sonosi trasmutati nella prima specie
di pomice, essendo a lei similissimi pel
colore, per la leggerezza, per la strut-
tura, e per gli altri esteriori caratteri.
Anche in questa pomice rinvengonsi più
feldspati cristallizzati, come esistono pure
nella lava generatrice, e quasi niente so-
no dal fuoco pregiudicati. Ed ecco chia-
ramente scoperta l'origine della prima
specie descritta. Piacemi notare come un
di più, che questi massi di lava, dove
anche non appajono pumicosi, se si tri-
tino, e polverizzino, la polvere che ne
risulta, è similissima, senza eccettuarne
il biancheggiante colore, a quella, che
in immensa copia veste, e penetra il<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|280}}</noinclude>più grandi, sino ad occupare buona parte della lava. Intanto questa fassi più lieve, anche dove non sono i fastelletti, per essere divenuta la testura più rara, quantunque niente porosa. E quivi l'unghia stessa la intacca, e la rompe: e l'occhio abituato alle pomici vi ravvisa le note caratteristiche di esse, quantunque non si appariscenti, come negli aggregati filamentosi. Finalmente non è raro trovar massi di lava, che in un lato ritengono i caratteri del feldspato, e nell'altro sonosi trasmutati nella prima specie di pomice, essendo a lei similissimi pel colore, per la leggerezza, per la struttura, e per gli altri esteriori caratteri. Anche in questa pomice rinvengonsi più feldspati cristallizzati, come esistono pure nella lava generatrice, e quasi niente sono dal fuoco pregiudicati. Ed ecco chiaramente scoperta l'origine della prima specie descritta. Piacemi notare come un di più, che questi massi di lava, dove anche non appajono pumicosi, se si tritino, e polverizzino, la polvere che ne risulta, è similissima, senza eccettuarne il biancheggiante colore, a quella, che in immensa copia veste, e penetra il<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|280}}</noinclude>più grandi, sino ad occupare buona parte della lava. Intanto questa fassi più lieve, anche dove non sono i fastelletti, per essere divenuta la testura più rara, quantunque niente porosa. E quivi l'unghia stessa la intacca, e la rompe: e l'occhio abituato alle pomici vi ravvisa le note caratteristiche di esse, quantunque non sì appariscenti, come negli aggregati filamentosi. Finalmente non è raro trovar massi di lava, che in un lato ritengono i caratteri del feldspato, e nell'altro sonosi trasmutati nella prima specie di pomice, essendo a lei similissimi pel colore, per la leggerezza, per la struttura, e per gli altri esteriori caratteri. Anche in questa pomice rinvengonsi più feldspati cristallizzati, come esistono pure nella lava generatrice, e quasi niente sono dal fuoco pregiudicati. Ed ecco chiaramente scoperta l'origine della prima specie descritta. Piacemi notare come un di più, che questi massi di lava, dove anche non appajono pumicosi, se si tritino, e polverizzino, la polvere che ne risulta, è similissima, senza eccettuarne il biancheggiante colore, a quella, che in immensa copia veste, e penetra il<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 281 Monte, la quale non è che uno sfarina- mento delle pomici della prima specie. La fornace riduce questa pomice ad una qualità di vetro somigliante a quello del- la prima specie. Tutte queste circostanze confermano sempre più la medesimezza di questa po- mice, derivata dal feldspato con l'altra in primo luogo descritta. Solamente dob- biam dire, che se grandissima parte di questa qualità di pomice non ha formato corren...
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Monte, la quale non è che uno sfarina-
mento delle pomici della prima specie.
La fornace riduce questa pomice ad una
qualità di vetro somigliante a quello del-
la prima specie.
Tutte queste circostanze confermano
sempre più la medesimezza di questa po-
mice, derivata dal feldspato con l'altra
in primo luogo descritta. Solamente dob-
biam dire, che se grandissima parte di
questa qualità di pomice non ha formato
correnti, ma in pezzi staccati è stava a
diverse riprese su per l'aria vibrata dal-
le vulcaniche fucine, come più sopra si
è fatto vedere, un' altra porzione verace-
mente abbia fluito, quella cioè che in
più luoghi di Campo Bianco alla lava
feldspatosa va unita. lagupa
Ma merita cotesta lava d'essere
considerata sotto altro aspetto. Fin qui
veduta l'abbiamo producitrice della po-
mice, ora la vedremo producitrice del
vetro. A persuadercene non abbiamo che
ad instituir brevemente un novello esame
su di essa, faccendone passare sott' oc-
chio altri pezzi tolti dalla stessa Monta-
gna. Alcuni adunque senza perdere l'ap-
parenza del feldspato, cominciano a met-<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||281}}</noinclude>Monte, la quale non è che uno sfarinamento delle pomici della prima specie. La fornace riduce questa pomice ad una qualità di vetro somigliante a quello della prima specie.
Tutte queste circostanze confermano sempre più la medesimezza di questa pomice, derivata dal feldspato con l'altra in primo luogo descritta. Solamente dobbiam dire, che se grandissima parte di questa qualità di pomice non ha formato correnti, ma in pezzi staccati è stava a diverse riprese su per l'aria vibrata dalle vulcaniche fucine, come più sopra si è fatto vedere, un'altra porzione veracemente abbia fluito, quella cioè che in più luoghi di Campo Bianco alla lava feldspatosa va unita.
Ma merita cotesta lava d'essere considerata sotto altro aspetto. Fin qui veduta l'abbiamo producitrice della pomice, ora la vedremo producitrice del vetro. A persuadercene non abbiamo che ad instituir brevemente un novello esame su di essa, faccendone passare sott'occhio altri pezzi tolti dalla stessa Montagna. Alcuni adunque senza perdere l'apparenza del feldspato, cominciano a {{Pt|met-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||281}}</noinclude>Monte, la quale non è che uno sfarinamento delle pomici della prima specie. La fornace riduce questa pomice ad una qualità di vetro somigliante a quello della prima specie.
Tutte queste circostanze confermano sempre più la medesimezza di questa pomice, derivata dal feldspato con l'altra in primo luogo descritta. Solamente dobbiam dire, che se grandissima parte di questa qualità di pomice non ha formato correnti, ma in pezzi staccati è stava a diverse riprese su per l'aria vibrata dalle vulcaniche fucine, come più sopra si è fatto vedere, un'altra porzione veracemente abbia fluito, quella cioè che in più luoghi di Campo Bianco alla lava feldspatosa va unita.
Ma merita cotesta lava d'essere considerata sotto altro aspetto. Fin quì veduta l'abbiamo producitrice della pomice, ora la vedremo producitrice del vetro. A persuadercene non abbiamo che ad instituir brevemente un novello esame su di essa, faccendone passare sott'occhio altri pezzi tolti dalla stessa Montagna. Alcuni adunque senza perdere l'apparenza del feldspato, cominciano a {{Pt|met-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione|162|{{Sc|lettere di santa caterina}}|}}</noinclude>lento l’andare<ref>Dante: ''«L’andare allenti»''. Poi segue un di, con le solite svoltate, che non fanno punto confusione.</ref> né di correre all’obbrobriosa morte della croce, per nostra ingratitudine (che ci vedeva spregiatori del sangue), ne per pena nè per obbrobri che si vedeva<ref>Non solo sentiva, ma conosceva con visione divina, i dolori, e la soavità e il prezzo loro.</ref> sostenere. Perchè? perchè il suo fondamento<ref>L’intento principale sul qual si fondava la volontà.</ref> era d’amare noi solo per onore del padre e salute nostra.
Questa dunque è la via che ci ha inseguata, dandoci dottrina d’umilità e d’obedienzia, di pazienzia, di fortezza e di perseveranzia. Perocché egli non lassò il giogo dell’obedienzia che aveva ricevuto dal Padre, né la salute <ref>''Lasciò la salute nostra''. Più bello sottintendere: la cura della... o simile.</ref> nostra per alcuna pena; ma con tanta pazienzia, che non n’è udito il grido suo per neuna mormorazione. Forte e perseverante infino all’ultimo, che egli rimise la Sposa <ref>L’umanità, sposa sua.
Dante: ''«.....Disposò lei col sangue».''
Ma Dante della Chiesa, Caterina della umanità: più ampio.</ref> dell’umana generazione nelle mani del Padre Eterno. Adunque vedete, figliuoli miei, che egli v’ha mostrata la via e insegnata la dottrina. Dovetela seguitare dunque virilmente e senza alcuno timore servile, ma con timore santo, con speranza e fede viva; perocché Dio non vi porrà maggior peso che voi potiate portare. E con questa fede rispondere al dimonio; quando vi mettesse timore nelle menti vostre, dicendo: «le battaglie, e le fadighe dell’Ordine e il giogo dell’obedienzia, tu non lo potrai portare:» e dicendo: «meglio è che tu ti parta, e stia nella carità comune. tu va in<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la guerra gallica — libro iv}}|85}}</noinclude>tro lato con chiavarde doppie<ref>Si tratta delle «''fibulae''» tanto controverse. «''Nihil tota pontis structura magis ambiguum''» (P. {{Sc|Ramus}}, ''De J. Caesaris militia'', Francofurti, 1574, pp. 17-18).</ref>, a debita distanza, e così, tenuti questi pali a conveniente intervallo ed assodatili dalla parte opposta, tanta era la robustezza dell’opera che — per le leggi stesse della fisica — di quanto più l’acqua incalzava, di tanto più le travi si rinserravano con compatta resistenza. Le travi trasversali erano congiunte con tavoloni longitudinali e questi erano coperti con graticci e fascine.
Altri pali erano oltre a ciò piantati obliqui anche a valle del ponte, affinchè — protesi a mo’ d’arieti e solidali con tutta l’opera — contribuissero a rifrangere l’impeto delle acque. E pure un’altra palizzata era prima del ponte, a breve distanza, in modo che, se i barbari mandassero tronchi d’alberi, o navi, per tentare di squassare il ponte, l’urto ne fosse attutito per quelle difese ed il ponte non ne soffrisse danno<ref name="pag91">Tutta la materia relativa alla tecnica di costruzione del ponte sul Reno è largamente trattata nell’opera di {{Sc|Napoleone}} III (op. cit., vol. II, p. 143 sgg.) ed illustrata nel relativo atlante (vol. II). E però opportuno riportare in parallelo la traduzione di {{Sc|{{AutoreCitato|Francesco Baldelli|Francesco Baldelli}}}} commentata da {{Sc|{{AutoreCitato|Andrea Palladio|Andrea Palladio}}}}: «Cesare ordinò adunque il ponte in questa guisa: faceva primieramente giungere insieme due travi di un piede e mezzo di larghezza l’una, alquanto aguzzate da piedi, dell’altezza appunto delle acque del fiume, discoste due piedi l’una dall’altra. Ed avendo fatto fermare queste, con macchine ed istrumenti adatti a ciò, nel fondo del fiume e battutele ben sopra con un maglio, che si dice monaco, non le metteva diritte a piombo, a guisa di pertiche, ma piegate nella sommità, di sorte che pendessero appunto secondo il corso delle acque del fiume. Ne faceva poscia fermare due altre, all’incontro delle due prime, giunte insieme nel medesimo modo, discoste dalle prime quaranta piedi nelle parti più basse, volte appunto contro l’impeto e corso delle acque. Ambedue queste, frammessevi dalla parte di sopra travi di grossezza di due piedi, capaci alla distanza della giuntura di esse, erano tenute nelle estreme loro parti da amendue i capi da due legature; le quali disgiunte e rilegate l’una contraria all’altra, era sì grande la fermezza dell’opera, e cosiffatta la natura di tali cose, che quanto maggiore la furia delle acque fosse venuta, tanto più strettamente si venivano a giungere assieme. Sopra queste così drizzate si gittavano altre robe, vi si faceva un intrecciamento sopra, con un piano di pertiche e di graticci, che vi si distendevano.<br>
«Quindi si fermavano in quel modo medesimo dalla parte più bassa del fiume altri legni a pendio, i quali fermati ivi sotto in cambio di ariete e giunti a tutta l’opera servissero a ritenere l’impeto delle correnti acque del fiume.<br>
«Ne fermavano eziandio sopra il ponte alcuni altri, poco dal ponte lontani, acciocchè se quei popoli barbari gittassero giù pel fiume tronchi d’alberi, o navi, per guastare tale edifizio, essi, difendendolo dalle percosse di quelle, venissero a far minore l’impeto di tali cose e non potessero altrimenti nuocere al ponte».<br>
(''I Commentari di'' {{Sc|Giulio Cesare}}, ''con le figure in rame degli {{Pt|alloggia-|}}''</ref>.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione||{{Sc|lettere di santa caterina}}|163}}</noinclude>un'altra religione,<ref>Potevano gli Olivetani passare ad altr’Ordine men rigido, finché Gregorio nel 1375 non l’ebbe vietato, permettendo il cambio con solo quello della Certosa, austero anch’esso. Così Dante vieta permutare l’obbligo del voto, se non fosse in più. Questo accenno dimostra che la lettera è anteriore al 75.</ref> che ti sia più agevole che questa: e potrai meglio salvare l’anima tua.» Non è da credergli; ma col lume della fede perseverare nello stato vostro infino alla morte. Già sete levati, carissimi figliuoli, dalla bontà di Dio dalla puzza<ref>Dante:''Non sofferse... il puzzo... del paganesmo''. E parecchie altre volte.</ref> del secolo, e sete entrati nella navicella della santa religione a navigare questo mare tempestoso, sopra le braccia<ref>Accenna all’imagine del remigare. Uno solo non fa andare una nave; ma tutti insieme i naviganti fano andare la nave e ciascuno di loro.</ref> dell’Ordine, e non sopra le vostre, col timone della santa obedienzia; e ritto avete l’arbore della santissima croce. Spiegatevi su la vela della sua ardentissima carità, con la quale vela giuguerete a porto di salute, se voi vi soffierete col vento del santo desiderio, con, odio e dispiacimento di voi, con umile, obediente e continua orazione. Or con questo vento prospero si giunge, e con perseveranzia, al porto di vita eterna.
Ma guardate che ’l timone dell’obedienzia non v’esca delle mani; perocché subito sareste a pericolo di morte. Son certa che se averete spogliato il cuore del proprio amore sensitivo, e in Terità vestiti di Cristo crocifisso (cioè d’amare lui schiettamente senza rispetto di pena o di diletto, come detto è); voi il farete stando nella navicella dell’Ordine, ed abbraccerete l’arbore della santissima croce, seguitando le dottrine e le vestigie dell’umile e immacolato Agnello, annegando e uccidendo la vostra propria volontà con obedienzia pronta, che mai<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione|86|{{Sc|c. giulio cesare}}|}}</noinclude>{{Nop}}
{{Centrato|{{Sc|Cesare oltre il Reno.}}}}
XVIII. - In dieci giorni da che era cominciato il trasporto dei materiali è compiuto tutto il lavoro e l’esercito passa sull’altra riva. Cesare, lasciato un forte presidio sull’una e sull’altra testa di ponte, si rivolge ai confini dei Sicambri<ref>Internandosi assai probabilmente nelle contrade della Ruhr.</ref>: arrivano intanto da parte di molte popolazioni gli ambasciatori e gli chiedono pace ed amicizia.
Cesare risponde con benevolenza ed ordina che gli si conducano gli ostaggi. Senonchè i Sicambri, che da quando s’era cominciato a costruire il ponte si preparavano a ripiegare, per consiglio di quei Tenctèri ed Usipèti che avevano con loro, abbandonate le proprie terre e recando seco tutti i propri averi, si erano rifugiati in luoghi solitari e boscosi.
{{Centrato|{{Sc|Il ritorno in Gallia.}}}}
XIX. - Rimasto alcuni giorni nei loro paesi, incendiati tutti i villaggi e casolari e tagliato il frumento, Cesare entrò nel territorio degli Ubii e, promettendo il suo aiuto se fossero stati oppressi dagli Svevi, seppe da loro questo. Gli Svevi, dopo aver avuto notizia della costruzione del ponte dai loro esploratori, tenuta l’adunanza secondo il costume, avevano mandato messaggeri da ogni parte perchè si sgombrassero i villaggi, si nascondessero i figli, le mogli ed ogni bene nelle selve, e tutti gli idonei alle armi si raccogliessero in un luogo prestabilito. Poichè questo si trovava quasi al centro di quelle contrade che gli Svevi occupavano, là essi aspettavano l’arrivo dei Romani e là avevano deciso di dare battaglia.
Quando Cesare lo seppe, raggiunti ormai tutti gli obiettivi per cui aveva deciso di far passare l’esercito oltre il Reno — cioè intimidire i Germani, trarre vendetta dei Sicambri, liberare
<ref follow="pag91">''{{Pt|menti|alloggiamenti}}, dei fatti d’armi, delle circonvallazioni delle città e di molte altre cose notabili descritte in essi etc.'', fatte da {{Sc|Andrea Palladio}}, Venezia, Pietro Franceschi edit., 1575, p. 70).<br>
Per i particolari di costruzione del ponte sul Reno si vedano anche: {{Sc|Napoleone}} I, ''Précis des guerres de Jules César — 3<sup>e</sup> Observation — Correspondence'', vol. XXXII; {{Sc|Cohausen}}, ''Caesars Rheinbrüchen'', Lipsia, 1867. A. {{Sc|Cinquini}}, ''L’Esercito Romano ai tempi di Giulio Cesare'', Milano, Vallardi, 1900, p. 77 sgg. e l’''Appendice'' al presente volume. Una completa bibliografia tecnica in proposito si trova in {{Sc|{{AutoreCitato|Camille Jullian|Jullian}}}}, III, p. 333 nota 8, ediz. 1923.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione|164|{{Sc|lettere di santa caterina}}|}}</noinclude>non allenti per alcuna fadiga, o per obedienzia<ref>Il secondo obedienza è il comando per obbedienza imposto, (come dicesi nel linguaggio de’ religiosi ''prendere l'obbedienza''). Il primo è l’abito virtuoso, la promessa, la regola. Il secondo concerne il superiore, il primo l'inferiore.</ref> incomportabile; ma sempre obedieuti iufino alla morte. gloriosa virtù, che porti teco l’umilità! Perocché tanto è l’uomo umile quanto obediente, e tanto obediente quanto umile. Il segno di questa obedienzia, che ella sia nel suddito, è la pazienzia; con la quale pazienzia non vorrà recalcitrare alla volontà di Dio ne a quella del prelato suo, guarda<ref>Salvo che.</ref> già che non gli fusse comandato cosa che fusse offesa di Dio, perocché a questa non debbo obedire; ma a ogni altra cosa sì. Questa virtù non è sola, quand’ella è perfetta nell’anima; anco, é accompagnata con lo lume della fede fondata nell’umilità; perocché altrimenti non sarebbe obediente con la fortezza e con la lunga perseveranzia, e con la gemma preziosa della pazienzia.
Or a questo modo correte per la via dell’amo in verità, tenendo per la via del Verbo unigenito Figliuolo di Dio; e seguiterete la dottrina sua d’essere obedienti, correndo per onore di Dio e per salute vostra e del prossimo all’obbrobriosa morte della croce, cioè con ansietato desiderio di volere sostenere pene in qualunque modo Dio ve le concede, per tentazioni del dimonio, o per molestia del corpo vostro, o per mormorazioni, o per ingiurie che vi facessero le creature; e ogni cosa porterete per amore di Cristo crocifisso infino alla morte. E non venite a tedio per alcuna battaglia che vi venisse; ma ditelo al prelato vostro. E portate vi-<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la guerra gallica — libro iv}}|87}}</noinclude>dalla pressione gli Ubii —passati oramai diciotto giorni oltre il Reno e parendogli d’averne già ritratto sufficiente onore e profitto, ritornò in Gallia e tagliò dietro a sè il ponte<ref>La risoluzione di Cesare è straordinariamente saggia, considerate le incognite di una guerra attraverso il silvestre ed insidioso paese degli Svevi, verso il cuore della Germania. Come la decisione di Alessandro di ripiegare dall’Indo, così quella di Cesare attestano insieme la classica audacia e consapevolezza dei due più grandi condottieri dell’antichità.</ref>.
{{Centrato|{{Sc|Preparativi per la prima spedizione in Britannia.}}}}
XX. - Non rimaneva più che una piccola parte dell’estate. Ciò nondimeno Cesare, benchè in quei luoghi — per essere tutta la Gallia volta a settentrione — gli inverni siano precoci, pure s’affretta a partire per la Britannia, perchè sapeva che in quasi tutte le guerre galliche essa aveva fornito aiuti ai nostri nemici<ref>Per la campagna di Cesare in Britannia si veda la bibliografia citata dal {{Sc|{{AutoreCitato|Camille Jullian|Jullian}}}}, III, p. 336 nota 3. Si consulti pure: {{Sc|Rice Holmes}}, ''Ancient Britain'', Londra 1907.</ref>.
Per quanto la stagione inoltrata non permettesse più una campagna, Cesare nondimeno comprendeva che gli sarebbe stato di grande utilità approdare almeno nell’isola, conoscerne le popolazioni e le terre, rilevare lo stato dei porti e degli approdi; cose tutte che erano pressochè ignote ai Galli. Infatti, all’infuori dei mercanti, nessuno mai aveva osato di sbarcarvi, e neppure essi si erano mai allontanati dalla riva o erano andati oltre quel littorale che prospetta la Gallia. Chiamati adunque a sè d’ogni parte i mercanti, Cesare non aveva potuto sapere nè quanto grande fosse l’isola, nè quali e quante fossero le sue popolazioni, nè quali gli usi di guerra e le istituzioni, nè quali infine i porti adatti ad una flotta di grosse navi<ref>F. {{Sc|Corazzini}}, ''Storia della marina militare italiana antica'', op. cit., capo II, p. 188 sgg. La spedizione in Britannia era il necessario complemento militare e politico delle operazioni eseguite nella Gallia e oltre il Reno.</ref>.
XXI. - Ritenendolo adatto a riconoscere tutte queste cose, Cesare, prima di avventurarsi, manda innanzi Caio Voluséno<ref>C. Voluséno Quadrato, tribuno militare.</ref> con una nave sottile (lunga) e gli ordina di tornare al più presto, cioè non appena abbia compiuta la sua missione.
Nel frattempo, Cesare parte con tutte le sue forze alla volta dei Morini perchè di là era più breve il tragitto in Britannia<ref>Sulla spiaggia di Boulogne presso all’antico porto di Itius.</ref>.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione||{{Sc|lettere di santa caterina}}|165}}</noinclude>rilmente; e conservate la volontà, che non consenta.
A questo modo non ofrondorete, ma riceverete il frutto delle vostre fadighe; e per questo modo seguiterete la Dottrina dell’umile e immacolato Agnello: perocché in altro modo verreste meno, e non perseverereste nello vostro andare, ma ogni movimento vi darebbe<ref>Orazio: ''«Se pracipitem tecto dedit»''.</ref> a terra. E però vi dissi ch’io desideravo di vedervi seguitatori dell’umile e immacolato Agnello; perchè altra via non ci sapevo vedere. E così è la verità: e chi filtra via cerca, rimane ingannato. Adunque virilmente, carissimi figliuoli, adempite la volontà di Dio in voi, e la promessa che faceste quando vi partiste dalle tenebre del mondo ed entraste alla luce della santa Religione.
Siavi raccomandato Giovanni, che preghiate<ref>La stampa: ''pregate''. E altri simili, che non sono licenze solite a lei.</ref> Dio per lui che ritorni al suo ovile.<ref>Nella stampa d’Aldo, questa lettera trovasi ripetuta per disteso due volto con titolo differente; senonchè nell’una è messo l’ultimo cenno a Giovanni, trascurato da un de’ copisti, come poco importante. Il Burlamacchi d’accenni simili la tesoro, e dice che tali aggiunte «riescono non poco utili e alla erudizione ed a forma più giusta idea della nostra Santa, e de’ talenti di cui fu adorna anche pel maneggio de’ grandi affari».</ref> E pigliate esempio da lui, di umiliarvi: e non tenete<ref>Se non si voglia leggere ''non temete'', può con miglior senso intendersi: non fomentate con la diffidenza la vostra debolezza, ma sì vincetela virilmente.</ref> la infirmità del cuore. Gesù dolce, Gesù amore.<noinclude><references/></noinclude>
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Le lettere di S. Caterina da Siena/XXXV
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>XXXV. - A Frate Niccolò di Ghida, e Frate Giovanni Zervi, e a Frate Niccolò di Jacomo di Vannuzzo, di Mont' Oliveto<section end="sottotitolo"/>
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Le lettere di S. Caterina da Siena/XXXVII
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione|174|{{Sc|lettere di santa caterina}}|}}</noinclude>di voi, e della bontà di Dio in voi: la quale cella è una abitazione che l’uomo porta con seco duvunque va. In questa cella s’acquistano le vere e reali virtù, e singolarmente la virtù dell’umiltà, e dell’ardentissima carità. Perocché nel cognoscimento di noi l’anima s’umilia, cognoscendo la sua imperfezione, e se non essere; ma l’essere suo il vede avere avuto da Dio. Poi, dunque, che cognosce la bontà del suo Creatore in sé, retribuisce a lui l’essere, e ogni grazia che è posta sopra l’essere: e così acquista vera e perfetta carità, amando Dio con tutto il cuore e tutto l’affetto,<ref>Per ''cuore'' può intendersi la facoltà del volere; per affetto, il desiderio in atto; per anima, tutte lo potenze animate dalla libera volontà.</ref> e con tutta l'anima sua. E come egli ama, concepe un odio verso la propria sensualità, in tanto che per odio <ref>Bello profondo, che quest’odio non nasca dalla riflessione sulle colpe proprie, che sarebbe di per sé sterile, anzi superba e cupa e disperata; ma nasca dell’amore di Dio, bene perfetto, e questo amore dall’umiltà che ci fa conoscere le imperfezioni nostre da Dio riparate. Così tra l’umiltà e r odio del male interpone l’amore con meditazione feconda.</ref> di sé è contento che Dio voglia e sappia punirlo per qualunque modo si vuole delle sue iniquità. Questi è fatto subito paziente in ogni tribolazione, o dentro o di fuore che l’abbia. Onde se egli l'ha dentro per diverse cogitazioni, egli le porta volontariamente, reputandosi indegno della pace e quiete della mente, la quale hanno gli altri servi di Dio: e reputasi degno della pena, e indegno del frutto che seguita dopo la pena.
Questo d’onde gli procede? dal cognoscimento di sé santo. Colui che cognosce sé, cognosce Dio e la bontà di Dio in sé; e però l’ama. Di che si diletta allora quell’anima? dilettasi di portare senza<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" /></noinclude>{{Ct|f=120%|APPENDICE.}}
{{Centrato|{{Sc|I. Il ponte sul Reno.}}}}
La letteratura moderna relativa alla costruzione dei ponti sul Reno, negli anni 55 a. C. e 53 a. C., è assai copiosa. Il fondamento di essa è sempre l’interpretazione del testo cesariano del capo XVII del lib. IV. Riproduciamo qui appresso la traduzione inserita a pag. {{Sc|lxxix}} dell’opera di A. {{Sc|Cinquini}}, ''L’esercito romano ai tempi di Cesare'', con le note esplicative che vi sono aggiunte (vedi figure a pp. 244 e 245).
Due travi per parte (a a<ref>Le lettere ''a a-b b'' ecc., si riferiscono alla figura 2.</ref> — ''tigna bina sesquipedália'') dello spessore di un piede e mezzo (45 cm.), appuntate all’estremità inferiore, misurate secondo la profondità del fiume, erano unite tra loro (per mezzo di travicelli incastrati trasversalmente) alla distanza di due piedi (60 cm. circa). Quando queste erano per mezzo di macchine calate nel fiume, conficcate ed affondate a colpi di battipalo, non verticalmente, come il comune sostegno di un ponte, ma a piano inclinato e con la pendenza come il tetto delle case, così che piegavano secondo il verso della corrente, in faccia a queste Cesare piantava due travi, poste nella stessa guisa una vicina all’altra (''ad eundem modum juncta'') alla distanza di quaranta piedi (circa 12 metri) più a valle inclinate. contro l’urto e la pressione della corrente.
Queste due paia di travi (che formavano le varie coppie), dopo che si era fatta passare al di sopra una trave di due piedi
(b b ''trabes bipedalis'') — quanto cioè le due coppie di travi distavano l’una dall’altra — erano tenute a rispettiva distanza (''destinabantur'' secondo alcuni in luogo di ''distinebantur'') a cominciare dall’estremità superiore mediante due chiavi di legno (c c ''fibulae'') per ciascuna parte (''utrimque'', riferito alle due paia di travi); ora poichè esse (entrambe le ''tigna'') erano forzate e tenute in senso opposto, così grande risultava la solidità del<noinclude><references/></noinclude>
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{{Centrato|{{Sc|I. — Il ponte sul Reno.}}}}
La letteratura moderna relativa alla costruzione dei ponti sul Reno, negli anni 55 a. C. e 53 a. C., è assai copiosa. Il fondamento di essa è sempre l’interpretazione del testo cesariano del capo XVII del lib. IV. Riproduciamo qui appresso la traduzione inserita a pag. {{Sc|lxxix}} dell’opera di A. {{Sc|Cinquini}}, ''L’esercito romano ai tempi di Cesare'', con le note esplicative che vi sono aggiunte (vedi figure a pp. 244 e 245).
Due travi per parte (a a<ref>Le lettere ''a a-b b'' ecc., si riferiscono alla figura 2.</ref> — ''tigna bina sesquipedália'') dello spessore di un piede e mezzo (45 cm.), appuntate all’estremità inferiore, misurate secondo la profondità del fiume, erano unite tra loro (per mezzo di travicelli incastrati trasversalmente) alla distanza di due piedi (60 cm. circa). Quando queste erano per mezzo di macchine calate nel fiume, conficcate ed affondate a colpi di battipalo, non verticalmente, come il comune sostegno di un ponte, ma a piano inclinato e con la pendenza come il tetto delle case, così che piegavano secondo il verso della corrente, in faccia a queste Cesare piantava due travi, poste nella stessa guisa una vicina all’altra (''ad eundem modum juncta'') alla distanza di quaranta piedi (circa 12 metri) più a valle inclinate. contro l’urto e la pressione della corrente.
Queste due paia di travi (che formavano le varie coppie), dopo che si era fatta passare al di sopra una trave di due piedi
(b b ''trabes bipedalis'') — quanto cioè le due coppie di travi distavano l’una dall’altra — erano tenute a rispettiva distanza (''destinabantur'' secondo alcuni in luogo di ''distinebantur'') a cominciare dall’estremità superiore mediante due chiavi di legno (c c ''fibulae'') per ciascuna parte (''utrimque'', riferito alle due paia di travi); ora poichè esse (entrambe le ''tigna'') erano forzate e tenute in senso opposto, così grande risultava la solidità del<noinclude><references/></noinclude>
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{{Centrato|{{Sc|I. — Il ponte sul Reno.}}}}
La letteratura moderna relativa alla costruzione dei ponti sul Reno, negli anni 55 a. C. e 53 a. C., è assai copiosa. Il fondamento di essa è sempre l’interpretazione del testo cesariano del capo XVII del lib. IV. Riproduciamo qui appresso la traduzione inserita a pag. {{Sc|lxxix}} dell’opera di A. {{Sc|Cinquini}}, ''L’esercito romano ai tempi di Cesare'', con le note esplicative che vi sono aggiunte (vedi figure a pp. 244 e 245).
Due travi per parte (a a<ref>Le lettere ''a a-b b'' ecc., si riferiscono alla figura 2.</ref> — ''tigna bina sesquipedália'') dello spessore di un piede e mezzo (45 cm.), appuntate all’estremità inferiore, misurate secondo la profondità del fiume, erano unite tra loro (per mezzo di travicelli incastrati trasversalmente) alla distanza di due piedi (60 cm. circa). Quando queste erano per mezzo di macchine calate nel fiume, conficcate ed affondate a colpi di battipalo, non verticalmente, come il comune sostegno di un ponte, ma a piano inclinato e con la pendenza come il tetto delle case, così che piegavano secondo il verso della corrente, in faccia a queste Cesare piantava due travi, poste nella stessa guisa una vicina all’altra (''ad eundem modum juncta'') alla distanza di quaranta piedi (circa 12 metri) più a valle inclinate contro l’urto e la pressione della corrente.
Queste due paia di travi (che formavano le varie coppie), dopo che si era fatta passare al di sopra una trave di due piedi
(b b ''trabes bipedalis'') — quanto cioè le due coppie di travi distavano l’una dall’altra — erano tenute a rispettiva distanza (''destinabantur'' secondo alcuni in luogo di ''distinebantur'') a cominciare dall’estremità superiore mediante due chiavi di legno (c c ''fibulae'') per ciascuna parte (''utrimque'', riferito alle due paia di travi); ora poichè esse (entrambe le ''tigna'') erano forzate e tenute in senso opposto, così grande risultava la solidità del<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione||{{Sc|lettere di santa caterina}}|175}}</noinclude>colpa per Cristo crocifisso; e non cura le persecuzioni del mondo nè le detrazioni degli uomini; ma il suo diletto è di portare i difetti del suo prossimo.
E cerca di poitare in verità<ref>Non nell’apparenza dello estrinseche consuetudini, né di mala voglia.</ref> le fadighe dell’Ordine, e innanzi morire che trapassare il giogo dell’obedienzia; ma sempre è suddito non tanto che al prelato, ma al più minimo, che n’è. <ref>Forse ''ci è''; seppure il ''n’è'' non s’intenda è ''dell’Ordine''.</ref> Perocché non presume di so medesimo, reputandosi alcuna cosa: e però si fa veramente suddito ad ogni persona per Cristo crocifisso, non in subiezione di piacere nè di peccato,<ref>Qui accenna l’obbedienza de’ pigri, che si assoggettano a fare il volere d’altri per non pensare al da farsi, e non rispondere del fatto; e l’obbedienza de’ vili cattivi che servono al male, e al bene ricalcitrano: e ce n’è anco tra coloro che vantano libertà.</ref> ma con umiltà e per amore della virtù. Egli fugge la conversazione del secolo<ref>Quel che ora chiamano ''società''. I secolari poi sono le persone che in essa vivono, anche a uno a uno.</ref> e de’ secolari; e fugge il ricordamento<ref>Non già che voglia o possa spegnerne la memoria, ma ne fugge quella ricordanza che attacca il cuore agi’ interessi o ai diletti men alti, che turba il pensiero e l’operazione virtuosa. Non a caso dice ricordamento.</ref> de’ parenti (non tanto che d’avere loro conversazione), siccome serpenti velenosi. Egli è fatto amatore della cella, e dilettasi del salmeggiare con umile e continua orazione; e bassi fatto della cella uno cielo. E più tosto vorrà stare in cella con pene e con molte battaglie del dimonio, che fuore della cella in pace e in quiete.
Onde ha questo cognoscimento e desiderio? Hallo avuto e acquistato<ref>''Acquistato'' aggiunto ad ''avuto'', dice che non s’ha a, un tratto né senza merito.</ref> nella cella del cognoscimento di sé: perocché, se prima non avesse avuta<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione|244|{{Sc|appendice}}|}}</noinclude>lavoro e tale la naturale disposizione della costruzione, che quanto più era violento l’impeto dell’acqua, tanto più si stringevano i travicelli di sostegno. Costruiti in tal guisa i primi due paia di pile o cavalletti del ponte, se ne stabilirono poi tanti quanti erano richiesti dalla larghezza del fiume. Queste pile erano poi collegate con traverse poste per lungo (d d ''directa materia'') e ricoperte con travicelli e fascine (d d ''longuriis cratibusque constrata'').
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|caption =Fig. 1
}}
Malgrado tutto questo (per aumentare la solidità del ponte) dalla parte inferiore del fiume erano piantati sostegni i quali, a guisa di ariete appoggiate alle travi più basso delle loro estremità (e e ''sublicae ad inferiorem partem fluminis obliquae actae'') e collegati all’intera opera dalle pile (''cum omni opere coniunctae'') dovevano sostenere l’urto della corrente; inoltre, per la stessa ragione della solidità, a monte, a breve distanza dalle coppie delle travi, erano verticalmente<noinclude><references/></noinclude>
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La guerra gallica/Appendice
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>Appendice<section end="sottotitolo"/>
<section begin="prec"/>../Libro ottavo<section end="prec"/>
<section begin="succ"/>../Indice delle illustrazioni<section end="succ"/>
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</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=25%|data=18 giugno 2025|arg=Da definire}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=Appendice|prec=../Libro ottavo|succ=../Indice delle illustrazioni}}
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: questa abitazione della cella mentale, né avrebbe avuto desiderio, nè amerebbe la cella attuale. Ma perchè vide e cognobbe in sé quanto era pericoloso il discorrere e star fuor di cella, però l’ama. E veramento il mouaco fuore della cella muore, siccome il pesce fuore dell’acqua. Oh quanto è pericolosa cosa al monaco l’andare a torno! Quante colonne ^ abbiamo veduto essere date a terra, per lo discorrere e stare fuore de...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Cor74" />{{RigaIntestazione|176|{{Sc|lettere di santa caterina}}|}}</noinclude>questa abitazione della cella mentale, né avrebbe avuto desiderio, nè amerebbe la cella attuale. Ma perchè vide e cognobbe in sé quanto era pericoloso il discorrere e star fuor di cella, però l’ama. E veramento il mouaco fuore della cella muore, siccome il pesce fuore dell’acqua. Oh quanto è pericolosa cosa al monaco l’andare a torno! Quante colonne ^ abbiamo veduto essere date a terra, per lo discorrere e stare fuore della cella sua, di fuore del tempo debito ed ordinato! quando il mandasse l'obedienzia o una stretta espressa carità, per questo r anima danno non riceverebbe, ma per leggerezza di cuore, e per la semplice carità, la quale alcuna volta lo ignorante (per illusione del dimonio per farlo stare fuore della cella) " egli adopera nel prossimo suo. Ma egli non vede che la carità si debba prima muovere di so; ’" cioè che a sé non debba fare male di colpa, né cosa che gli abbia a impedire la sua perfezione, per neuna utilità che possa fare al prossimo suo. Perché gli addiviene che per * lo stare fuore della cella attuale ^ gli è
Di persona, nel Petrarca o noll’ uso.
Questo inciso avviluppandole il senso, ella <4 -o^:gia!ige per chiaroz/.a il; ronoine.
Dichiara e corroegge il detto volgare, intondendolo dell’utile vero e del naturale invincibile amore di sé. Per giovare all’anima, altrui non deve mai l’uomo avvilire l’a.niina prupiia: ma sau;riIiCiiro la. vita e lo cose più care, o anciie talvolta la lama, por il bene altrui, non è un avvilire l’anima.
* Senza il per; sarebbe più secondo grammatica. Ma io credo dettato cosi.
’■ La cella mentalo e il ra.-i oglimonto abituale, l’affetto continuo a quella solitudine che conversa con la somma Verità, e con tutte le creatuie che da essa dipendono, purché da lei non ci sviino. Ambrogio: «Intra in cubiculuiii, quod intra te est, et ubique teeum est.» A lungo di ciò Caterina nel Dialogo. E il padre Tommasi, al quale il Pallavicini dedica il terzo libro della Perfezione Cristiana, iece un libro col titolo: La Celta interna di Santa Caterina da Siena, delineata devotissimamente e minutissimamente dalla penna serafica della stessa Santa.<noinclude><references/></noinclude>
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<ref>Di persona, nel Petrarca o nell’uso.</ref> abbiamo veduto essere date a terra, per lo discorrere e stare fuore della cella sua, di fuore del tempo debito ed ordinato! quando il mandasse l'obedienzia o una stretta espressa carità, per questo l'anima danno non riceverebbe, ma per leggerezza di cuore, e per la semplice carità, la quale alcuna volta lo ignorante (per illusione del dimonio per farlo stare fuore della cella)<ref>Questo inciso avviluppandole il senso, ella ci soggiunge per chiarezza</ref> egli adopera nel prossimo suo. Ma egli non vede che la carità si debba prima muovere di se; <ref>Dichiara e corregge il detto volgare, intendendolo dell’utile vero e del naturale invincibile amore di sé. Per giovare all’anima, altrui non deve mai l’uomo avvilire l’anima propria ma salvare la vita e lo cose più care, o anche talvolta la lama, por il bene altrui, non è un avvilire l’anima.</ref> cioè che a sé non debba fare male di colpa, né cosa che gli abbia a impedire la sua perfezione, per neuna utilità che possa fare al prossimo suo. Perché gli addiviene che per
<ref>Senza il ''per''; sarebbe più secondo grammatica. Ma io credo dettato così.</ref> lo stare fuore della cella attuale <ref>La cella mentalo e il raccoglimento abituale, l’affetto continuo a quella solitudine che conversa con la somma Verità, e con tutte le creature che da essa dipendono, purché da lei non ci sviino. Ambrogio: «Intra in cubiculum, quod intra te est, et ubique tecum est.» A lungo di ciò Caterina nel Dialogo. E il padre Tommasi, al quale il Pallavicini dedica il terzo libro della ''Perfezione Cristiana'', invece un libro col titolo: ''La Cella interna di Santa Caterina da Siena, delineata devotissimamente e minutissimamente dalla penna serafica della stessa Santa''.</ref> gli è<noinclude><references/></noinclude>
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<ref>Di persona, nel Petrarca o nell’uso.</ref> abbiamo veduto essere date a terra, per lo discorrere e stare fuore della cella sua, di fuore del tempo debito ed ordinato! quando il mandasse l'obedienzia o una stretta espressa carità, per questo l'anima danno non riceverebbe, ma per leggerezza di cuore, e per la semplice carità, la quale alcuna volta lo ignorante (per illusione del dimonio per farlo stare fuore della cella)<ref>Questo inciso avviluppandole il senso, ella ci soggiunge per chiarezza</ref> egli adopera nel prossimo suo. Ma egli non vede che la carità si debba prima muovere di se; <ref>Dichiara e corregge il detto volgare, intendendolo dell’utile vero e del naturale invincibile amore di sé. Per giovare all’anima, altrui non deve mai l’uomo avvilire l’anima propria ma salvare la vita e lo cose più care, o anche talvolta la lama, por il bene altrui, non è un avvilire l’anima.</ref> cioè che a sé non debba fare male di colpa, né cosa che gli abbia a impedire la sua perfezione, per neuna utilità che possa fare al prossimo suo. Perché gli addiviene che per <ref>Senza il ''per''; sarebbe più secondo grammatica. Ma io credo dettato così.</ref> lo stare fuore della cella attuale <ref>La cella mentalo e il raccoglimento abituale, l’affetto continuo a quella solitudine che conversa con la somma Verità, e con tutte le creature che da essa dipendono, purché da lei non ci sviino. Ambrogio: «Intra in cubiculum, quod intra te est, et ubique tecum est.» A lungo di ciò Caterina nel Dialogo. E il padre Tommasi, al quale il Pallavicini dedica il terzo libro della ''Perfezione Cristiana'', invece un libro col titolo: ''La Cella interna di Santa Caterina da Siena, delineata devotissimamente e minutissimamente dalla penna serafica della stessa Santa''.</ref> gli è<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione|176|{{Sc|lettere di santa caterina}}|}}</noinclude>questa abitazione della cella mentale, né avrebbe avuto desiderio, nè amerebbe la cella attuale. Ma perchè vide e cognobbe in sé quanto era pericoloso il discorrere e star fuor di cella, però l’ama. E veramento il monaco fuore della cella muore, siccome il pesce fuore dell’acqua. Oh quanto è pericolosa cosa al monaco l’andare a torno! Quante colonne <ref>Di persona, nel Petrarca o nell’uso.</ref> abbiamo veduto essere date a terra, per lo discorrere e stare fuore della cella sua, di fuore del tempo debito ed ordinato! quando il mandasse l'obedienzia o una stretta espressa carità, per questo l'anima danno non riceverebbe, ma per leggerezza di cuore, e per la semplice carità, la quale alcuna volta lo ignorante (per illusione del dimonio per farlo stare fuore della cella)<ref>Questo inciso avviluppandole il senso, ella ci soggiunge per chiarezza</ref> egli adopera nel prossimo suo. Ma egli non vede che la carità si debba prima muovere di se; <ref>Dichiara e corregge il detto volgare, intendendolo dell’utile vero e del naturale invincibile amore di sé. Per giovare all’anima, altrui non deve mai l’uomo avvilire l’anima propria ma salvare la vita e lo cose più care, o anche talvolta la lama, por il bene altrui, non è un avvilire l’anima.</ref> cioè che a sé non debba fare male di colpa, né cosa che gli abbia a impedire la sua perfezione, per neuna utilità che possa fare al prossimo suo. Perché gli addiviene che per <ref>Senza il ''per''; sarebbe più secondo grammatica. Ma io credo dettato così.</ref> lo stare fuore della cella attuale <ref>La cella mentalo e il raccoglimento abituale, l’affetto continuo a quella solitudine che conversa con la somma Verità, e con tutte le creature che da essa dipendono, purché da lei non ci sviino. Ambrogio: «Intra in cubiculum, quod intra te est, et ubique tecum est.» A lungo di ciò Caterina nel Dialogo. E il padre Tommasi, al quale il Pallavicini dedica il terzo libro della ''Perfezione Cristiana'', invece un libro col titolo: ''La Cella interna di Santa Caterina da Siena, delineata devotissimamente e minutissimamente dalla penna serafica della stessa Santa''.</ref> gli è<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione|178|{{Sc|lettere di santa caterina}}|}}</noinclude>lume soprannaturale, come ebbri, parlavano della larghezza della bontà di Dio, e della viltà loro; e innamoravansi delle virtù, prendendo il cibo dell’onore di Dio, e della salute dell’anime in su la mensa della santissima croce, sostenendo pena con vera perseveranzia iufino alla morte. Or di questa compagnia si diletta; e quando l’obedienzia il mandasse fuore, duro gli pare; ma stando di fuore, sta dentro per santo e vero desiderio. E in cella si notrica di sangue,<ref>Si comunica al sangue di Cristo. Solitudine continua, e continua eucaristia.</ref> ed unisce col sommo ed eterno Bene per affetto d’amore. Egli non fugge né rifiuta<ref>Non solo non fugge con timore, ma per svogliatezza non rifiuta.</ref> labore; ma come vero cavaliere, sta in cella in sul campo della battaglia, difendendosi da’ nemici col coltello dell’odio e dell’amore, e collo scudo della santissima fede. E mai non volle il capo indietro, ma con speranza e col lume della fede persevera, infino che con la perseveranzia riceve la corona della gloria, Costui acquista la ricchezza delle virtù; ma non l’acquista né compra questa mercanzia in altra bottiglia<ref>Più alfine all’origine, secondo la pronunzia de’ Greci moderni. Anco nel Vangelo e imagini di negozianti e commerci.</ref> che nel cognoscimento di sé, della bontà di Dio in sé; per lo quale cognoscimento è fatto abitatore della cella mentale e attuale; perocché in altro modo mai non l’averebbe acquistate.
Onde considerando me che altro modo non ci ha, dissi che io desideravo di vedervi abitatore della cella del cognoscimento di voi e della bontà di Dio in voi. Ma sapete che fuora della cella non l’acquisterete mai. E però voglio che voi strettamente torniate a voi medesimo, stando in cella; e lo star<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||{{Sc|appendice}}|245}}</noinclude>piantati altri sostegni (f f ''sublicae supra pontem immissae'') affinchè, se i barbari mandassero contro il ponte, per rovinare la costruzione, barche o tronchi d’albero, con quest’opera di
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|caption = Fig. 2
}}
{{No rientro|}}difesa venisse diminuita la forza d’urto ed il ponte non patisse alcun danno. Compiuti tutti questi lavori dieci giorni dopo che il legname era stato portato, Cesare fece passare il fiume al suo esercito, lasciando una forte guarnigione a ciascuna estremità del ponte».
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|caption = Fig. 3
}}
''Nota sulle «fibulae»'': Secondo alcuni le ''fibulae'' sarebbero state cornici di legno (''c c'') che, allacciate esternamente, una per parte di ciascun paio di travi, alle travi stesse (''a a'') ed all’estremità della trave ''bipedalis'' (''b b'') compivano il cavalletto ovvero la pila del ponte. Altri invece ritengono che si tenesse allacciata la<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione|246|{{Sc|appendice}}|}}</noinclude>''trabs bipedalis'' (''b'') alle due travi (''a a'') con due ''fibulae'', o spranghe, che andavano dall’estremità dell’una all’estremità delle altre dal lato interno.
Altri interpretando la voce ''fibula'' per caviglia, cavicchio, chiavarda, pensano che la ''trabs bipedalis'' (''b'') appoggiando sulla traversa introdotta nelle due travi della pila, fosse tenuta ferma da due caviglie, o ''fibulae'' (''c c'') che passano dall’estremità superiore della ''trabs bipedalis'' stessa fino alla traversa. Altri infine collocherebbe le ''fibulae'' all’estremità (''ab extrema parte'') delle due travi (''a a'') e precisamente laddove escono i capi della traversa, una per parte (''utrimque''). In questo modo, la ''trabs bipedalis'' (''b'') appoggiando sulla traversa stretta tra le due travi, come in una morsa, non poteva muoversi ed allo stesso tempo impediva che le due travi cedessero.
{{Centrato|{{Sc|II. — Delle opere di fortificazione.}}}}
Una fortezza poteva espugnarsi: ''a'') mediante blocco (''obsidio, obsessio'') tagliandola dalle proprie linee di rifornimento e di contatto; ''b'') di viva forza (''repentina oppugnatio''); ''c'') con assedio regolare (''longiqua oppugnatio'').
Il blocco si praticava con opere di circonvallazione (''circumvallatio'') intercettando le comunicazioni con la fortezza nemica mediante ridotti e fortini (''castella'') costrutti nei luoghi più adatti, collegati tra loro con steccati, palizzate e fossi (''munitiones, brachia''). Dietro queste linee d’investimento accampavano le truppe suddivise, di solito, in più campi.
Di viva forza, si procurava di impadronirsi di una città o fortezza colmandone i fossi con terra e fascine (''crates'') abbattendone le porte, scalzandone le mura, avvicinando ad esse colonne d’assalto, schermite da mantelletti, vinee e musculi.
A questo scopo i soldati — schermendosi con gli scudi uniti e levati sopra le teste — formavano la così detta ''testudo'', la quale era inclinata a mò di tetto sulle colonne d’assalto, affinchè i proiettili scagliati dagli assediati facessero più facilmente passata.
Alle città di maggior conto ed alle fortezze più cospicue si poneva l’assedio regolare. Anzitutto si sceglieva per ciò il settore più favorevole, poi si investiva la fortezza, si tracciavano le linee di oppugnazione e da ultimo si apriva la breccia.
I lavori d’approccio consistevano nella costruzione dell’«''agger''» che, spinto fin sotto alle mura, permetteva di farvi giun-<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione||{{Sc|lettere di santa caterina}}|179}}</noinclude><section begin="s1" />fuora della colla vi venga a tedio, di finire da quello che vi pone l’obbedienzia e la estrema necessità. E l’andare alla terra<ref>Luogo abitato. ''Terra'' ha Dante l’infernale città.</ref> vi paia andare a uno fuoco, e la conversazione de’ secolari vi paia veleno. Ma fuggite a voi medesimo<ref>Nella Bibbia: ''«redire ad cor»''. Dante: ''«Sè riconoscendo e ripentuti:»''e ''riconoscenza'' per ''pentimento''.</ref> e non vogliate essere fatto crudele all’anima vostra. Figliuolo carissimo, io non voglio che dormiamo più ma destianci nel cognoscimento di noi, dove troveremo il sangue dell’umile e immacolato Agnello. Altro non vi dico.
Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Strettamente ci raccomandate al priore e a tutti gli altri. Gesù dolce, Gesù amore.
<section end="s1" />
<section begin="s2" /><div class="titolo"><p>
XXXVIII. — ''A Monna Agnesa, Donna che fu di Missere Orso Malavolti''.
</p></div>
<div class="sottotitolo"><p>
Impazienzia è da superbia: perde il merito del bene, fa l’anima leggera negl’impeti, incoiiipoitabile a sé, inferno a sé stessa. Pazienza è amica ad umiltà e a carità; è segno della vera virtù. Non basta sopportare il dolore che viene di fuori;- conviene saper patire la scarsità delle interne consolazioni, e l’apparente o vera tiepidezza degli uomini, i loro consigli importuni. C è de’ difetti che hanno radice ne’ vizii. La iàlsa pazienza si maschera di stolta umiltà. Chi non è troppo contento di sé, è più contento d’altri. La pazienzia è obbediente, ma insieme esercita più appieno l’umana libertà. Ella è regina. Parla alla madre, della figliuola perduta.
</p></div>
Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
Carissima figliuola in Cristo dolce Gesù. Io Catarina serva e schiava de’ servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi fondata in vera pazienzia, considerando me che senza la pazienzia non potiamo piacere a Dio. Perocché siccome la impazienzia piace molto<section end="s2" /><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||{{Sc|appendice}}|247}}</noinclude>gere le macchine occorrenti ad aprire la breccia. Il terrapieno risultava di materiali d’ogni specie, terra, tronchi d’albero, ramaglia, tavoloni, pietrame, insieme commisti affine di impedire che si sfasciassero.
Lo sviluppo del terrapieno era o parallelo, o perpendicolare alle mura da espugnarsi. Si adottava la prima maniera quando il terreno non offriva grandi ostacoli o gli assediati non disponevano di macchine; diversamente e volendosi ottenere speciali risultati contro qualche settore della fronte si impiegava la seconda maniera. Costruivasi allora una specie di viadotto che si dirigeva perpendicolarmente alla cinta delle mura e permetteva di spingere fino ad esse le macchine per aprire la breccia.
S’incominciava ad innalzare il terrapieno nel punto più vicino a quello d’attacco e fuori del tiro dei dardi, non più lontano normalmente di trecento metri: a mano a mano che gli assedianti si avvicinavano, si schermivano e defilavano dalle armi missili degli avversari con i ''plutei'', le ''vinee'', il ''porticus'' ecc.
Sul terrapieno si innalzava una torre di legno che veniva poi spinta verso le mura con carri o rulli, fintantochè arrivati ai fossi questi si riempivano con materiali di colmataggio. Così terminava il periodo dei lavori di approccio.
Per aprire la breccia, si portavano contro le mura le macchine, torri, testuggini, arieti, falci, ecc. Quando le mura resistevano, si impiegavano poderose leve di ferro, si sconnettevano le pietre, si aprivano cunicoli, gallerie sotterranee ecc.
Durante l’assedio, una parte delle truppe era occupata nei lavori di oppugnazione, un’altra occupava i posti di guardia lungo le linee di controvallazione (''castella''), il rimanente era negli accampamenti, o impiegato in operazioni esterne. I lavoratori si alternavano di continuo sulle linee. Per l’assalto, le truppe si radunavano sul terrapieno.
A loro volta, gli assediati procuravano di contrastare i lavori di oppugnazione colpendo le torri, i plutei e le vinee. Le torri venivano incendiate con materie infiammabili (sego, pece); i ''musculi'' lanciavano sassi; con i lacci si imbrigliavano le falci murali per issarle sulle mura.
Tra le macchine ossidionali figurano ordinariamente i ''plutei'', mantelletti semicircolari di vimini o pelli montati su tre ruote; le ''vineae'', barracche di legno mobili su ruote, ricoperte di pelli o sacchi bagnati (''centones''). Più vinee unite tra loro, a mo’ di galleria, formavano il così detto «''porticus''».
Anche la testuggine (''testudo'') era una barracca di legno, montata su ruote, destinata a facilitare ai riparti d’assalto l’accostarsi alle mura.<noinclude><references/></noinclude>
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La Caduta
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Opera:La caduta (Parini)
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[[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: {{Opera}} == Edizioni == * {{Testo|La Caduta (Parini - Lucas)}} * {{Testo|Poesie (Parini)/IV. Le odi/XI. La caduta|La caduta}} * {{Testo|Odi (Parini)/La caduta|La caduta}}
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Le lettere di S. Caterina da Siena/XXXVIII
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>XXXVIII. - A Monna Agnesa, Donna che fu di Missere Orso Malavolti<section end="sottotitolo"/>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Tuvok1968" />{{RigaIntestazione|{{larger|30}}|{{Sc|capitolo quarto.}}|}}</noinclude>{{Pt|<br>|}}mondo sterminato degli enti razionali e imputabili. Però asserire che molti incrementi notevoli di civiltà furono originati da azioni malvagie e come tali conosciute e volute, poco differisce dall’asserire che l’equilibrio del nostro sistema solare, fu conseguito o in parte o tutto contro alle leggi della gravitazione dei corpi.
{{Ct|f=115%|t=2|v=2|§ III.}}
Nella materia poi dei principj direttivi dell’animo a rispetto della spontaneità sociale umana, occorre distinguere lo svolgimento e definizione del concetto dalle applicazioni e dalla pratica. Essendochè il concetto della legge morale si è sempre venuto chiarendo e perfezionando; e la indipendenza completa che acquistarono di mano in mano il pensiere, la scienza, la discussione e la stampa non iscrollarono punto ed anzi riconfermarono il dominio assoluto di essa legge. E quando alcuna schiera di socialisti e di scettici osò negarne alcuna parte, il pudore pubblico se ne irritò grandemente; e puossi affermare nel generale che le dottrine speculative le quali menano a disdire sostanzialmente quei postulati di cui toccammo più sopra, cadono a poco a poco dinnanzi all’istinto e al buon senso delle moltitudini. Di cotesto buon senso poi ripetiamo che s’è molto affinato e perfezionato nelle sue massime e ne’suoi adagi morali. Conciossiachè oggidi niuno li confonde coi precetti ei dogmi particolari della religione, ma compongono tutti insieme un’etica razionale e il più illustre portato della scienza comune e il quale in sè comincia ed in sè finisce nè piglia norma ed autorità da veruna altra cosa, ed è il solo e vero assoluto dell’universale coscienza. Un’altra grande perfezione gli è procurata da ciò che il merito vero<noinclude><references/></noinclude>
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Tuvok1968
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Tuvok1968" />{{RigaIntestazione||{{Sc|capitolo quarto.}}|{{larger|31}}}}</noinclude>{{Pt|<br>|}}morale è unicamente riconosciuto nella purezza degl’interni motivi; quindi nella vita ordinaria sono abborriti i sotterfugi, le seconde intenzioni, i cavilli dei casisti, le apparenze della virtù, il fanatismo ambizioso e ciò tutto che assomiglia a doppiezza ed ipocrisia; e vuolsi dalle moltitudini una moralità schietta, aperta, franca, sicura e leale. Non già che la ipocrisia vengasi spegnendo fra gli uomini, ed oggi siamo in questo punto assai migliori de’ nostri antichi. Ma senza dubbio il concetto della purità e sincerità delle azioni è più vivo e generale e meglio definito; e alla falsa virtù è bisogno artificio maggiore e sottilissimi scaltrimenti; conseguenze tutte, al credere mio, della libertà insieme e della istruzione. In terzo luogo, quanto sono smimuite di pregio le virtù propriamente ascetiche e poco utili alla umanità, di altrettanto crescono di valore le virtù operose ed eminentemente civili. Onde la carità nella patria e tutti gl’imprendimenti coraggiosi e generosi dei gran cittadini sono salutati col nome di azioni sante e di opere religiose e cristiane per eccellenza. A riscontro di ciò la moralità eziandio delle leggi scritte è con iscrupolo maggiore indagata; e mentre si loda, per via d’esempio, un balzello che grava sulle bevande spiritose perchè ne scema lo spaccio, si biasima fieramente la istituzione del lotto come inganno tessuto alla ignoranza e cupidità del popol minuto. E cosi ogni legge è innanzi guardata nell’abito suo morale e ne’ suoi rapporti di rigorosa equità, poi nell’altre attinenze dell’utile pubblico e della opportunità e convenienza.
Similmente, un senso morale squisito entra di più in più nella solenne funzione della giustizia punitiva; che moralissime sono le guarentigie senza numero concedute agl’imputati; moralissimo l’intervento del popolo mediante i giurati all’atto solenne del giudicare; e infine è pieno di moralità e umanità quel concetto della pena che mai<noinclude><references/></noinclude>
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Tuvok1968
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<noinclude><pagequality level="3" user="Tuvok1968" />{{RigaIntestazione|{{larger|32}}|{{Sc|capitolo quarto.}}|}}</noinclude>{{Pt|<br>|}}non possa eccedere d’un attimo la reità del misfatto e sempre debba esser rivolta al ravvedimento e alla reintegrazione spirituale del delinquente. In fine una maggiore e migliore moralità penetra eziandio nella ragion di Stato e in ogni parte ed ufficio della politica. Le guerre, come si toccò più sopra, diventano assai meno spietate; e non è leggier cosa introdurre la frode per entro le convenzioni e i trattati e per frode e violenza lacerarli; nè in genere è buona diplomazia quest’oggi avversare o deludere le massime liberali ed oneste che altamente si professano dalle culte nazioni. Onde io asserivo poc’anzi che il non ispirare fede e perdere credito in conto di lealtà e rettitudine comincia a nuocere poco meno dello scredito economico sui gran mercati d’Europa.
{{Ct|f=115%|t=2|v=2|§ IV.}}
Ma non è lecito discorrere del sentimento etico universale senza ragionare altresì del grande incremento e perfezionamento che v’à recato il Cristianesimo. Imperocchè nel Codice suo, che è il solo Vangelo, ogni precetto viene convertito in legge d’amore e impulso di carità; il che importa una spontaneità perfetta di bene (non v’essendo cosa più spontanea dell’amore) e una virtù che s’innalza ad abito eroico, superando di fanto i limiti del dovere quanto la carità li trapassa per indole propria ed anzi non avendo limite alcuno determinato e assoluto; conciossiaché la carità vorrebbe allargarsi infinitamente sebbene il suo progresso è fermato dalla impotenza dei mezzi. Un altro nobile sentimento derivato dal Cristianesimo si diffonde e insinua dapertutto nelle moderne società ed è l’adorare Iddio ''in ispirito è in verità'', e vale a dire che innanzi a’ tutto la religione dimora dentro del cuore; e non sono le esteriorità e gli<noinclude><references/></noinclude>
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Tuvok1968
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<noinclude><pagequality level="3" user="Tuvok1968" />{{RigaIntestazione||{{Sc|capitolo quarto.}}|{{larger|33}}}}</noinclude>{{Pt|<br>|}}oggetti visibili e palpabili che la instituiscono; e similmente, che questo culto primo interiore debb’essere intemerato e accettevole a Dio; e però fondato nella mondizie della coscenza: niuna pratica religiosa esteriore poter supplire al manco della santità dei pensieri e voleri; come niuna purgazione ed espiazione poter compensare il difetto del pentimento e ravvedimento dell’anima. Nè forse cotali concetti furono ignorati mai da alcuna religione. Ma nel Cristianesimo costituiscono la sostanza e il pernio della pietà e della devozione. Onde si è veduto la Riforma scoppiare dalla indignazione contro le indulgenze vendute, e ripetere contro le materialità del culto una parte dell’ira infiammata ed estrema dei vecchi iconoclasti. Nè altro nell’uso comune vogliono significar le parole bacchettone, gesuita e consimili salvo che un professare la religione la qual non adora nè prega in ispirito e in verità.
D’altro lato, perchè Dio è per appunto la verità, e le scienze tuttequante provengono dalla sua luce, ed Egli parla nella natura e nei fatti come con altra lingua parla nella rivelazione, cosi il Cristianesimo à serbato nel mondo un religioso rispetto per la verità e la scienza; e per contra, il Demonio, viva rappresentazione del male, fu sempre chiamato per antonomasia padre dello errore e della menzogna; il che da ultimo à prevaluto alle misere arti e alle crudeli violenze che a nome di Gesù Cristo furono e sono tuttora usate contro la libertà del pensiero e delle dottrine. E sebbene ad ogni riardere dello zelo religioso tornino le tendenze e l’abito d’ingelosirsi della libertà filosofica e sotto mano perseguitarla, dacchè la fede vuol credere ad ogni costo e la filosofia talvolta nega, dubita spesso ed esamina sempre, nullameno, mai non è stato in fra gli uomini più radicato l’ossequio al sapere e il diritto d’indagazione e di critica.<noinclude><references/></noinclude>
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Le lettere di S. Caterina da Siena/XXVIII
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>XXVIII. - A Messer Bernabò Visconti signore di Milano. Per certi ambasciatori da esso signore mandati a lei<section end="sottotitolo"/>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione||{{Sc|lettere di santa caterina}}|115}}</noinclude><div class="titolo"><p>
XXVIII. — ''A Messer Bernabò Visconti, signore di Milano.<ref>Quella di Bernabò aveva titolo di signoria: nel 1395 Milano divenne ducato. Bernabò ardito e sagace, ma ambizioso, spietato. Messere è chiamato qui, titolo d’imperatori e di santi. E lo dico reverendo, che non era ancora titolo de’ soli frati: che allora, nota il Burlamacchi, il fasto umano non era montato sì alto.</ref> Per certi ambasciatori da esso signore mandati a lei.''
</p></div>
<div class="sottotitolo"><p>
Lo esorta ad amare Dio come figlio, egli servo ricomprato col sangue, a non curare la signoria che è serva de’ casi o di sé, ma apprezzare quella libertà ch’è assicurata all’anima dal dominio di sé medesima; a non spargere il sangue do’ sacerdoti, quantunque rei; a onorare il pontefice foss’anco indegno. Gli parla della confessione, della crociata. Lo conforta a imprese grandi, e quello di prima chiama vili. Gli minaccia la morto; in parole affettuose gli porge sovrumano speranze.
</p></div>
Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
Reverendo padre in Cristo dolce Gesù. Io Catarina, serva e schiava de’ servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi participare il sangue del Figliuolo di Dio, siccome Figliuolo creato dal sommo Padre alla imagine e similitudine sua, e servo ricomprato; acciocché andiate con amore e col santo timore di Dio. Sapete che colui che non ama il suo Creatore d’amor figliale, non può participare il sangue: evvi bisogno dunque d’amare.
padre carissimo, quale è quel cuore che sia stato indurato e ostinato, che se egli ragguarda l’affetto e lo amore che gli porta la divina Bontà, non si dissolva? Amate, amate. Guardate, che prima fusti amato, che voi non amasti; perocché ragguardando Dio in sé medesimo, innamorossi della bellezza della sua creatura, mosso dal fuoco dell’inestimabile sua carità, solo per questo fine, perchè ella avesse vita eterna, e godesse quel bene infinito che Dio godeva in sé medesimo. amore inesti-<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione|116|{{Sc|lettere di santa caterina}}|}}</noinclude>mabile, bene hai dimostrato questo amore. Che perdendo l'uomo la Grazia per lo peccato mortale, per la disobedienzia che commise centra te, Signor mio, ne fu privato. Or ragguardate, padre, che modo ha tenuto la clemenzia dello Spirito Santo a restituire la Grazia nell’uomo. Vedete, che la’ somma altezza di Dio ha presa la servitù della nostra umanità, in tanta bassezza e umiltà profonda, che debba confondere ogni nostra superbia. Vergogninsi li stolti figliuoli di Adam. Che si può più vedere, che vedere Dio umiliato<ref>Dante:''«Non fosse umiliato ad incarnarsi»''. Da Paolo.</ref> all’uomo? ne più dè meno, come se l’uomo avesse a tenere<ref>Nel senso latino di possedere.</ref> Dio, e non Dio l'uomo? conciosiacosachè l’uomo non è in se medesimo; ciò che egli ha, si ha da Dio per grazia, e non per debito. E però non sarà veruno che cognosca sé medesimo, ch’egli offenda Dio mortalmente mai, caggia in superbia o per stato,<ref>Assoluto, dice stato agiato e cospicuo; ma meno di ''grandezza'', e questo meno di ''signoria''.</ref> o grandezza, o signoria. S’egli signoreggiasse tutto il mondo, reputasi niente; che cosi è soggetto alla morte egli come vilissima creatura; e così trapassano le stolte delizie del mondo, e vengono meno in lui, come in un altro; e non lo può tenere, che vita e sanità e ogni cosa croata non passi come il vento. Adunque per veruna signoria che abbiamo in questo mondo, ci possiamo reputare signori. Non so che signoria possa essere quella che mi può esser tolta, e non sta nella mia libertà. Non mi pare che se ne debba chiamare né tenere signore, ma più tosto dispensatore; e questo è a tempo, e non per sempre, quanto piacerà al dolce Signor nostro,<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione||{{Sc|lettere di santa caterina}}|117}}</noinclude>E se voi mi dicessi: «non ci ha l’uomo in questa vita niuna signoria? > rispondovi: si, ha la più dolce e la più graziosa e più forte che veruna cosa che sia; e questa si è la Città dell’anima nostra. Oh ècci maggiore cosa e grandezza, che avere una città che vi si riposa <ref>Di Dio, modo biblico.</ref> Dio, che è ogni bene, dove si trova pace, quiete e ogni consolazione? E è di tanta fortezza questa città e di perfetta signoria, che né dimonio nè creatura ne<ref>Lascio ''ne'' in senso di ''ci'', sebbene segua ''vorrete''; perchè di tali trapassi non mancano esempi, e non sono senza ragione né grazia. Qui il ''ne'', pone il diritto dell’umana natura comune a’ principi e a’ poveretti; il ''vorrete'', lascia al principe il privilegio d’un’eccezione volontaria, ignominiosa.</ref> la può tórre, se voi non vorrete. Ella non si perde mai, se non per lo peccato mortale. Allora diventa servo e schiavo del peccato, diventa non covelle, e perde la dignità sua. Veruno ci può costringere a commettere un minimo peccato, perocché Dio ha posto<ref>La stampa: ''l’ha posto''; ma parrebbe che Dio ci abbia posto il peccato. Intendasi: ha posto il sì e il no. Senza l’articolo in Dante: ''«Che si e no nel capo mi tenzona''.<ref> sì e no nella più forte cosa che sia, cioè nella volontà. Che se ella dice, sì, per consentimento; di subito ha offeso, pigliando diletto e piacere del peccato; e se dice di no, innanzi elegge la morte, che offendere Dio e l’anima sua. Questo non offende mai; ma guarda la città, signoreggia sé medesimo e tutto quanto ’l mondo: che se ne fa beffe del mondo e di tutte le delizie sue, reputandole cosa corruttibile, peggio che sterco. E però dicono i Santi, che i servi di Dio sono coloro che sono signori liberi e hanno avuto vittoria. Molti sono quelli che hanno vittoria di città e di castella: non avendola di loro medesimi e de’ nemici suoi, come è il mondo, la carne e il dimonio, può<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione|118|{{Sc|lettere di santa caterina}}|}}</noinclude>dire che abbia <ref>Dal plurale ''molti'' passa a ''abbia'', accennando più direttamente, forse non deliberatamente, ma per istinto della coscienza dignitosa, al tristo cattivo a cui scrive.</ref> non covelle. Orsù, padre, vogliate tenere ferma la signoria della città dell’anima vostra combattete forte con questi tre nemici: togliete il coltello dell’odio e dell’amore, amando la virtù, e odiando il vizio; con la mano dell’arbitrio li percotete; e non dubitate. Che la mano è forte, e il coltello è forte; che, come detto è, non è veruno che vel possa torre. Questo parve che dicesse Favolo quando dicea: «Né fame né sete, né persecuzioni, né angeli né dimoni mi partiranno dalla carità di Dio, se io non vorrò». Quasi dica il dolce Favolo: come gli è impossibile che la natura angelica mi parta da Dio; così é impossibile che veruna cosa mi costringa a un peccato mortale, se io non vorrò. Diventati sono impotenti questi nostri nemici; perocché l’Agnello immacolato per render la libertà all’uomo, e farlo libero,<ref>Rendergli la libertà è il primo riscatto; farlo libero è la confermazione della Grazia abituale che continua e consuma la redenzione.</ref> diè sé medesimo alla obbrobriosa morte della santissima croce. Vedete amore ineffabile! che con la morte ci ha data la vita; sostenendo obbrobri e vituperii, ci ha renduto l’onore; con le mani chiavellate e confitte in croce, ci ha sciolti del legame del peccato; col cuore aperto ci toglie ognidurizia;. essendo spogliato, ci veste; col sangue suo c’inebria; con la sapienzia sua ha vinta la malizia del dimonio; con flagelli ha vinta la carne nostra, coli’ obbrobrio e umiltà ha vinte le delizie e la superbia del mondo; lavati ci ha dell’abbondanzia del sangue suo. Sicché non temiamo per veruna cosa che sia: che con la mano disarmata ha viti in nostri nemici; ren-<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Cor74" />{{RigaIntestazione||{{Sc|lettere di santa caterina}}|119}}</noinclude>duto ha <ref>Manca il ''ci''; ma si può sottintendere. Dice che con la redenzione ci ha resa la pienezza del libero arbitrio, infermato dalla colpa, non distrutto però.</ref> il libero arbitrio.
O Verbo dolce, Figliuolo di Dio, tu hai riposto questo sangue nel corpo della santa Chiesa; vegli<ref>Sta per ''vuoi''.</ref> che per le maui del tuo vicario ci sia ministrato. Provede la bontà di Dio alla necessità dell’uomo, che ogni dì perde questa signoria di sé, offendendo il suo Creatore. E però ha posto questo rimedio della santa confessione, la quale vale solo per il sangue dell’Agnello. Non ve la dà una volta, né due, ma continuamente. Però é stolto colui che si dilunga o fa centra questo vicario <ref>Contro Innocenzo VI, Urbano V, Gregorio XI, usò Bernabò forza e frode.</ref> che tiene le chiavi dei sangue di Cristo crocifisso. Eziandio se fusse dimonio incarnato, io <ref>Bello qui ''io'' per ''voi''. Ma ritorna al ''potete'', perchè qui è idea di speranza. Il rimprovero solo, ella lo prende sopra di aè.</ref> non debbo alzare il capo contro a lui, ma sempre umiliarmi, chiedere il sangue per misericordia: che in altro modo noi potete avere, né participare il frutto del sangue. Pregovi per l’amore di Cristo crocifisso, che non facciate mai più cantra il Capo vostro. E non mirate, che il dimonio vi porrà, e vi ha posto innanzi, il colore della virtù,<ref>Bernabò chiamando sé pontefice ne’ suoi Stati, si prendeva i beni di Chiesa, metteva in carcere preti, e uccideva; sotto pretesto che erano mala gente.</ref> cioè una giustizia di voler fare contra i mali pastori per lo difetto loro. Non credete al dimenio: non vogliate fare giustizia di quello che non tocca a voi. I1 nostro Salvatore non vuole; dice che sono i suoi unti: non vuole che né voi né veruna creatura faccia questa giustizia, perché la vuol fare Egli. Oh quanto sarebbe sconvene-<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: vole che il servo volesse torre la signoria di mano al giudice, volendo fare giustizia del malfattore! molto sarebbe spiacevole; perocché non tocca a lui; e ’1 giudice è quello che l’ha a fare. E se dicessimo: «il giudice noi fa: non è ben fatto che ’l faccia io?» No. Che ogni volta ne sarei ^ ripreso: né più né meno ti caderà la sentenzia addosso (se tu ucciderai) d’essere morto ^ tu. Non scuserà la legge la tua buon...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Cor74" />{{RigaIntestazione|120|{{Sc|lettere di santa caterina}}|}}</noinclude>vole che il servo volesse torre la signoria di mano al giudice, volendo fare giustizia del malfattore! molto sarebbe spiacevole; perocché non tocca a lui; e ’1 giudice è quello che l’ha a fare. E se dicessimo:
«il giudice noi fa: non è ben fatto che ’l faccia io?»
No. Che ogni volta ne sarei ^ ripreso: né più né meno ti caderà la sentenzia addosso (se tu ucciderai) d’essere morto ^ tu. Non scuserà la legge la tua buona intenzione, che l’hai fatto per levare il malfattore di terra. Non vuole la legge né la religione, che, perchè il giudice sia cattivo e non faccia la giustizia, che tu la facci. Però tu debbilo lasciar punire al sommo Giudice, che non lascerà passare le ingiustizie e gli altri difetti, che non sieno puniti a luogo e a tempo suo, singolarmente nell’estremità della morte, passata questa tenebrosa vita: nel qual punto, passato, ogni bene é remunerato, e ogni colpa é punita. Così vi dico, carissimo padre e fratello in Cristo dolce Gesù, che Dio non vuole che voi, né veruno, vi facciate giustiziere de’ ministri suoi. Egli ha commesso a sé medesimo, ^ ed esso l’ha commesso al vicario suo: e se il vicario non lo facesse (che lo debbe fare, ed é male se non si fa), umilmente doviamo aspettare la punizione e correzione del sommo Giudice, Dio eterno. Eziandio se ci fussino tolte per loro le cose nostre, più tosto doviamo eleggere di perdere le cose temporali e la vita del corpo, che le cose spirituali e la vita della Grazia; perocché queste sono
1 Dice sarei e tu, per la ragione che sopra.
2 Di lì a non molti anni morì Bernabò di veleno. Quest’argomento del servo e del giudice vale eziandio centra la pena di morte.
3 A sé medesimo, intendi, nel proprio Figliuolo, per guem omnia facta sunt, ed esso Figliuolo lo commette al vicario suo, se pure la copia non è<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: finite, e la Grazia di Dio è infinita, che ci dà infinito bene: e così perdendola, avianio infinito male. E pensate che per la buona intenzione che voi abbiate, non vi scuserà però né Dio nò la legge divina dinanzi a Lui; anzi caderesti nel bando della morte eternale. Non voglio che cadiate mai in questo inconveniente. Dicovelo, e pregovi da parte di Cristo crocifisso, che non ve ne impacciate mai più. Possedetevi in pa...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Cor74" />{{RigaIntestazione||{{Sc|lettere di santa caterina}}|121}}</noinclude>finite, e la Grazia di Dio è infinita, che ci dà infinito bene: e così perdendola, avianio infinito male.
E pensate che per la buona intenzione che voi abbiate, non vi scuserà però né Dio nò la legge divina dinanzi a Lui; anzi caderesti nel bando della morte eternale. Non voglio che cadiate mai in questo inconveniente. Dicovelo, e pregovi da parte di Cristo crocifisso, che non ve ne impacciate mai più. Possedetevi in pace le città vostre, facendo giustizia de’ sudditi vostri quando si commette la colpa; ma non per * loro, mai, che sono ministri di questo glorioso sangue prezioso. Per altre mani che per le loro voi noi potete avere; non avendolo, non ricevete il frutto d’esso sangue: ma sareste, come membro putrido, tagliato dal corpo della santa Chiesa. Or non più, padre! Umilmente voglio che poniamo il capo in grembo di Cristo in cielo per affetto ed amore, e di Cristo in terra (la cui vece tiene) per riverenzia del sangue di Cristo, del qual sangue ne porta le chiavi. A cui egli apre, è aperto; e a cui egli serra, è serrato. Egli ha la potenzia e l’autorità; e veruno è che gliela possa torre delle mani; perocché gli é data dalla prima dolce verità. E pensate che fra le altre cose, che sieno punite, che dispiaccia bene a Dio, si è, quando vede che son toccati gli unti suoi, siano cattivi quanto si vogliono. E non pensate, perchè vediate che Cristo faccia vista di non vedere in questa vita, che sia di meno la punizione nell’altra. Quando l'anima sarà dinudata dal corpo, allora le mostrerà che in verità egli ha veduto. Adunque voglio che siate figliuolo fedele della santa Chiesa, bagnan-
<ref>Non muto in di, che può stare.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: dovi nel sangue di Cristo crocifisso. Allora sarete membro legato nella Chiesa santa, e non putrido. Riceverete tanta fortezza e libertà, che né dimonio ne creatura ve la potrà torre; perocché sarete fuori della servitù del peccato mortale, della ribellione della santa Chiesa; sarete fatto forte della fortezza della Grazia, che allora abiterà in voi; e sarete unito col vostro Padre. Così vi prego che perfettamente facci...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Cor74" />{{RigaIntestazione|122|{{Sc|lettere di santa caterina}}|}}</noinclude>dovi nel sangue di Cristo crocifisso. Allora sarete membro legato nella Chiesa santa, e non putrido.
Riceverete tanta fortezza e libertà, che né dimonio ne creatura ve la potrà torre; perocché sarete fuori della servitù del peccato mortale, della ribellione della santa Chiesa; sarete fatto forte della fortezza della Grazia, che allora abiterà in voi; e sarete unito col vostro Padre. Così vi prego che perfettamente facciate questa unione, e non indugiate piìi tempo.
Ma che vendetta faremo del tempo che sete stato fuore? di questo, padre, parmi che s’apparecchi un tempo che ne potremo fare una dolce e graziosa ^ vendetta; che, come voi avete disposto il corpo e la sustauzia temporale ad ogni pericolo e morte in guerra col padre vostro, così ora v’invito da parte di Cristo crocifisso a pace vera e perfetta col padre benigno, Cristo in terra, e a guerra sopra degli Infedeli, disponendo il corpo e la sustanzia a dare per Cristo crocifisso. Disponetevi; che vi convien fare questa dolce vendetta; che come voi sete andato centra, così andiate in aiuto, quando il padre leverà in alto il gonfalone della santissima croce; perocché il padre santo u’ ha grandissimo desiderio e volontà. Voglio che siate il principale, " che invitiate e sollecitiate il Padre santo che tosto si spacci. Che gran vergona e vituperio è de’
1 Più affettuoso e più alto che nel Petrarca:
«La leggiadra vendetta d’amore»
Qui sta per pen,a.
- Per le discordie da Bernabò attizzate in Italia, fu più volte impedita r impresa di Terra-Santa. Caterina qui tra i rimproveri lo lusinga, proponendogli d’essere il principale. E invero alla gravezza del male ch’egli faceva, sarebbe corrisposta la grandezza del bene, se al bene avesse raccolte le forze sue e dell’Italia, oh’era ancora gran parte del mondo.<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: Cristiani, di lasciar possedere quello, che di ragione è nostro, a’ pessimi infedeli! Ma noi facciamo come stolti e di vile cuore, che non facciamo briga ^ e guerra se non con esso noi medesimi. L’uno si divide dall’altro per odio e rancore, colà dove noi doviamo essere legati del legame della divina e ardentissima carità; il quale legame è di tanta fortezza, che tenne Dio-e-Uomo confìtto e chiavellato nel legno della sa...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Cor74" />{{RigaIntestazione||{{Sc|lettere di santa caterina}}|123}}</noinclude>Cristiani, di lasciar possedere quello, che di ragione è nostro, a’ pessimi infedeli! Ma noi facciamo come stolti e di vile cuore, che non facciamo briga ^ e guerra se non con esso noi medesimi. L’uno si divide dall’altro per odio e rancore, colà dove noi doviamo essere legati del legame della divina e ardentissima carità; il quale legame è di tanta fortezza, che tenne Dio-e-Uomo confìtto e chiavellato nel legno della santissima croce. Orsù, padre, per l’amore di Dio crescetemi il fuoco del santissimo desiderio, volendo dare la vita per Cristo crocifisso, dare il sangue per amore del sangue. Or quanto sarà beata l’anima vostra, e la mia, per l’affetto’ ch’io ho alla salute vostra, di vedervi dare la vita per il nome del dolce e buono Gesù! Prego la somma ed eterna Bontà, che ci faccia degni di tanto beneficio quanto è a dare la vita per lui. Or correte virilmente a fare i grandissimi fatti per Dio e per l’esaltazione della Santa Chiesa, siccome avete fatto per’il mondo e in contrario a lei. Facendo questo, voi participerete il sangue del Figliuolo di Dio. Rispondete alla voce e clemenzia dello Spirito santo, che vi chiama tanto dolcemente, che fa gridare a’ servi di Dio dinanzi a lui per voi, per darvi la vita della Grazia. Pensatevi, padre, che delle lagrime e sudori che la bontà di Dio ha fatte gittare per voi a’ servi suoi, dal capo alli piedi ve ne laveresti. Non le spregiate, né siate ingrato a tanta grazia. Vedete quanto Dio vi ama, che la lingua vostra noi potrebbe narrare, né il cuore pensare, né l’occhio vedere quante sono le grazie sue, che
In senso affine a guerra l’ha Dante; ma meno in importanza, e talvolta peggio in reità.<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: vuole abbondare ^ sopra di voi, purché disponiate la città ^ dell’anima vostra a trarla della servitù del peccato mortale. Siate grato e cognoscente, acciocché non si secchi in voi la fonte della pietà. Non dico più. Siate, siate fedele; umiliatevi ^ sotto la potente mano di Dio. Amate e temete Cristo crocifisso: nascondetevi nelle piaghe di Cristo crocifisso: disponetevi a morire per Cristo crocifisso. Perdonate alla m...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Cor74" />{{RigaIntestazione|124|{{Sc|lettere di santa caterina}}|}}</noinclude>vuole abbondare ^ sopra di voi, purché disponiate la città ^ dell’anima vostra a trarla della servitù del peccato mortale. Siate grato e cognoscente, acciocché non si secchi in voi la fonte della pietà.
Non dico più. Siate, siate fedele; umiliatevi ^ sotto la potente mano di Dio. Amate e temete Cristo crocifisso: nascondetevi nelle piaghe di Cristo crocifisso: disponetevi a morire per Cristo crocifisso. Perdonate alla mia ignoranzia e presunzione, che presumo molto di favellare; ma l’amore e l’affetto ch’io ho alla salute dell’anima vostra mi scusi.
Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio.
Di quello che mi pregò il vostro servigiale,
che per vostra parte venne a me ^ Gesù dolce, Gesù amore.
1 e è esempii d’abbondare attivo; ma qui può intendersi: vuole ohe abbondino.
- A uomo prenditore di città e torre, rappresenta imagine di guerre la gloria della pace superna. Anche in Dante simili imagini e nella Bibbia.
•* Bernabò, sventurato, da ultimo si pentì; e ripeteva con re Davide:
Cor contritum et humiliatum, Deus, non despicies. E. ehi sa che egli allora non ripensasse a queste parole della lettera di Caterina.
* Qui manca; non parendo importante al copista quello che a noi gradirebbe ora sapere. Né dalla lettera non intera alla moglie di Bernabò possiamo arguire sopra che versasse questa ambasciata. Intanto egli è manifesto che non solo alla moglie, ma al principe stesso, uomo scaltro e feroce, pareva non inutile mandare messaggi a questa fanciulla semplice e mansueta. Ella di qui coglie il destro a parlargli di Dio; che il suo grande zelo non le avrebbe dato ardimento a farlo di suo, non richiesta. E nondimeno chiede perdono della sua presunzione e ignoranza.<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: XXTX. — ''A Madama moglie di Bernabò Visconti.'' ^ Alla mofrlio e madre parla a lunso d’amore. Che impari ad amare desiderando d’amare. Che la ijrandozza rea è nulla. Esorti al bone il marito. Curi l’anima de’ figliuoli. A lei risparmia lo parole severe; abbonda in consigli. Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce. Reverenda ^ madre in Cristo Gesù. Io Catarina, serva e schiava de’ servi di Gesù Cristo, scri...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Cor74" />{{RigaIntestazione||{{Sc|lettere di santa caterina}}|125}}</noinclude>XXTX. — ''A Madama moglie di Bernabò Visconti.'' ^
Alla mofrlio e madre parla a lunso d’amore. Che impari ad amare desiderando d’amare. Che la ijrandozza rea è nulla. Esorti al bone il marito. Curi l’anima de’ figliuoli. A lei risparmia lo parole severe; abbonda in consigli.
Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
Reverenda ^ madre in Cristo Gesù. Io Catarina, serva e schiava de’ servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi vestita del vestimento dell’ardeutissima carità, sì e per siffatto modo che voi siate quel mezzo e strumento, che facciate pacificare lo sposo vostro con Cristo dolce Gesù, e col vicario suo, Cristo in terra. Son certa che se sarà in voi la virtù della carità, non si potrà tenere che lo sposo vostro non ne senta il caldo. E così vuole la prima Verità, che voi siate due in uno spirito, ^ e in uno affetto e santo desiderio. Questo non potreste fare se non fusse in voi questo amore.
Ma voi mi direte: «dacché io non ho l’amore, e senza amore io noi posso fare, che modo tengo ■*
1 II testo a penna oh.e conservasi alla Certosa Magnifica di Pavia edificata da Gian Galeazzo Visconti nipote di Bernabò, testo che dicesi lasciato dal Beato Stefano Maconi, priore del luogo e discepolo di Caterina, porta a questa lettera il titolo: A Madonna la Reina Anna del soprascritto signor di Milano. Ben nota il Burlaraacchi che la Senese, non adulatrice e non cerimoniosa, avrà piuttosto intitolato Beatrice Madama; sebbene anco vivente ella si facesse chiamar Regina. Figliuola a Mastino in Della Scala, bella, ambiziosa, audace, avida di ricchezza, e che raggirava il raggiratore marito. Bernabò annunziando la morte di lei, scrive: Consors nostra domina Regina Scaligera.
2 Intitola così anco Giovanna di Napoli.
3 Duo in carne una. Lo spiega spiritualmente, perchè carne nella Bibbia vale vita.
* Per devo tenere. Sempre i modi più spediti: e il presente per il futuro e il passato, è una prova filologica della semplicità dello spirito.<noinclude><references/></noinclude>
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1220 da Onorio terzo, e da esso fu quindi scomunicato;
morto Onorio, fu assunto al pontificato
Gregorio nono nel 1226, che tante sventure incontrò
per la potenza di Federigo; le vertenze
che insorsero fra questi due potenti si fecero in
seguito tanto serie, che bisogna credere che Gregorio
scrivesse la seguente lettera sul principio
del suo regno, allorchè Federigo cominciò ad
inceppare l’ampissima libertà della Chiesa,
poichè il tenor della lettera porta a credere che
fino a quel punto non si trattasse che di pretensioni
di poco momento, considerando a quel che
operò Federigo negli ultimi anni del pontificato
di Gregorio. Per meglio istruirsi di questi
fatti importanti rimandiamo il lettore al nostro
Giovanni Villani che ne tratta nel libro sesto,
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{{xx-larger|Q}}uest’epistola si può gindicare essere stata scritta da papa Gregorio nel primo o secondo anno del suo pontificato all’imperadore Federigo secondo. L’imperator Federigo fu coronato nel 1220 da Onorio terzo, e da esso fu quindi scomunicato; morto Onorio, fu assunto al pontificato Gregorio nono nel 1226, che tante sventure incontrò per la potenza di Federigo; le vertenze che insorsero fra questi due potenti si fecero in seguito tanto serie, che bisogna credere che Gregorio scrivesse la seguente lettera sul principio del suo regno, allorchè Federigo cominciò ad inceppare l’ampissima libertà della Chiesa, poichè il tenor della lettera porta a credere che fino a quel punto non si trattasse che di pretensioni di poco momento, considerando a quel che operò Federigo negli ultimi anni del pontificato di Gregorio. Per meglio istruirsi di questi fatti importanti rimandiamo il lettore al nostro Giovanni Villani che ne tratta nel libro sesto, tomo secondo della nostra edizione. Benchè quest’epistola sia stata altra volta pubblicata da Giovanni Lami nella sua raccolta ''Deliciae {{Pt|cru-|}}''<noinclude></noinclude>
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{{xx-larger|Q}}uest’epistola si può gindicare essere stata scritta da papa Gregorio nel primo o secondo anno del suo pontificato all’imperadore Federigo secondo. L’imperator Federigo fu coronato nel 1220 da Onorio terzo, e da esso fu quindi scomunicato; morto Onorio, fu assunto al pontificato Gregorio nono nel 1226, che tante sventure incontrò per la potenza di Federigo; le vertenze che insorsero fra questi due potenti si fecero in seguito tanto serie, che bisogna credere che Gregorio scrivesse la seguente lettera sul principio del suo regno, allorchè Federigo cominciò ad inceppare l’ampissima libertà della Chiesa, poichè il tenor della lettera porta a credere che fino a quel punto non si trattasse che di pretensioni di poco momento, considerando a quel che operò Federigo negli ultimi anni del pontificato di Gregorio. Per meglio istruirsi di questi fatti importanti rimandiamo il lettore al nostro Giovanni Villani che ne tratta nel libro sesto, tomo secondo della nostra edizione. Benchè quest’epistola sia stata altra volta pubblicata da Giovanni Lami nella sua raccolta ''Deliciae {{Pt|eru-|}}''<noinclude></noinclude>
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''{{Pt|ditorum,|eruditorum,}}'' nella prima parte della Cronica dei pontefici di Leone Orvietano, non dispiacerà vederla qui riprodotta, molto più che il confronto di un buon codice riccardiano, di numero 2313,e forse quello stesso veduto dal Lami, ci ha fornito alcune varianti, sfuggite probabilmente dalla diligenza del primo dotto editore, che molto n’hanno megliorata in più luoghi la lezione in questa nostra ristampa.
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''{{xx-larger|L}}ettera di papa Gregorio nono a messer Federigo secondo imperatore, ed è risposta di molte altre lettere mandate e ricevute dinanzi, le quali qui non fa bisogno porre, perocchè questa è sì generale, che dimostra quasi ciò che in quelle si contiene: ma per meglio sapere la materia e il tema di questa, mi conviene un poco ritrarre indietro in questa forma, cioè:''
''Messer Federigo di Stuffo fu un grande barone della Magna, ed uomo d’alto cuore, e di grande impresa. Avvenne, che vacando lo ’mperio, ed essendo i prencipi della Magna in discordia sopra la elezione del nuovo imperadore, alla fine s’accordarono di rimetter le loro voci in detto messer Federigo: e questo procacciò esso per grande sottigliezza d’ingegno, e per valore di cuore. Poi venuto al giorno ordinato, ed acconcio di gente e di potere, esso elesse se medesimo, e fu imperadore di Roma. Costui distrusse Milano e disfece il Portico di san Piero di Roma e''<noinclude></noinclude>
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''{{xx-larger|L}}ettera di papa Gregorio nono a messer Federigo secondo imperatore, ed è risposta di molte altre lettere mandate e ricevute dinanzi, le quali qui non fa bisogno porre, perocchè questa è sì generale, che dimostra quasi ciò che in quelle si contiene: ma per meglio sapere la materia e il tema di questa, mi conviene un poco ritrarre indietro in questa forma, cioè:''
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''fu molto contrario a santa Chiesa, e fece un altro papa, e mise altri vescovi nella Chiesa dello imperio. Ma alla fine andò a Vinegia, dove il diritto papa era fuggito, e fece i suoi comandamenti, e passò oltre a mare e bagnandosi uno giorno per grande caldo in uno fiume che si chiama Salef, che è a’ confini d’Erminia verso Soria, annegò in detto fiume. Esso lasciò due figliuoli, cioè Filippo ed Arrigo. Filippo fu signore nella Magna, ed Arrigo fu chiamato imperadore, e tolse per moglie la reina Costanza, la quale fu figliuola del re Ruggeri del lignaggio di Ruberto Guiscardo. Ma appresso la morte del padre fu rinchiusa monaca, e là dimorò lungo tempo, fra ’l quale tenne la terra il re Guiglielmo, e poi lo re Tancredi. Ma l’arcivescovo di Palermo, ch’era nimico del re Tancredi, procacciò tanto, che la monaca uscì di monistero, e tolse marito lo re Arrigo; e però lui ebbe il regno di Sicilia, e lei ingenerò Federigo secondo, il quale era pupillo, e quando la madre passò da questa vita sì lo lasciò in guardia e in tutela della Chiesa di Roma e del papa. Stando lui in questa guardia, fu fatto imperadore Oddo, ovvero Otto di Sassogna: e dopo il suo trapassamento fu coronato e fatto imperadore questo messer Federigo secondo, e coronato della imperiale corona per le mani di papa Onorio gli anni di Cristo MCCXX. Questi fu uomo savio, e di grande cuore, ed ebbe molta briga con''<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|||{{rl|75}}}}</noinclude>
''santa Chiesa, tanto che esso fu diposto, e dispossessato delle sue dignitadi, per sentenzia di papa Innocenzio quarto nel concilio tenuto a Lione in sul Rodano, e poi morì lui anni MCCL del mese di Dicembre a Fiorentina in Puglia. Viensi alla lettera.''
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{{xx-larger|T}}u scrivesti a noi, che la nostra lettera parve molto da maravigliare ne’ tuoi senni, ma molto più parve la tua ne’ nostri. Ma non pertanto se tu avessi pansate le nostre parole a esaminamento di giuste bilance, ed in presenza di non sospetto sponitore, e non avessi tratto la lettera a bastardo intendimento, partendoti dal diritto; tu averesti trovato in quella di che cose tu se’ tenuto allo spiritual padre e madre, ed in altre cose. Contenea il tenore delle tue lettere, che fuori dell’oppinione, e del consiglio di tutti i prencipi, t’avemo sempre trovato presto ai nostri piaceri; sicchè non si ricorda nessuno de’ tuoi antecessori essere stato così devoto. Ma de’ prencipi non informeremo noi altrimenti nostro argomento, se non, come conviene, nella verace credenza provata per sperimento di fatto. Nè di loro non si muterà la fermezza dell’apostolica sedia, nè il giudicio della buona credenza non si cambierà per malvagio sconmettimento, con ciò sia cosa che i fatti si debbono innanziporre alle parole. Se le cose certane pregiudicano all’oscure, ecco che nella sagrestia di santa Chiesa si truovano pubbliche carte guernite di suggello quasi di<noinclude></noinclude>
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tutti i prencipi, le quali contrastanno all’ oppenione, che tu pare volere impignere contro a loro; perocchè non è verisimile, che cotali e tanti prencipi, avessino dato alla tua altezza consiglio, il quale fosse contro allo scritto loro. Degli antecessori tuoi se tu avessi voluto esprimere alcuna cosa, aremo forse potuto misurare in loro quello che noi dobbiamo sperare in te. Perciò se la tua intenzione si referisce agli antecessori del sangue tuo, poca devozione ti basta a entrar loro innanzi. Ma se tu patisci, che la intenzione discenda di per gli antecessori che furono nella fede preclari, nella carità ferventi, e nella devozione smerati, faccendo il prode di loro, e de’ suggetti in parole ed in esempli, e che guernirono santa Chiesa di nobili e di grandi privilegi e libertadi, e che l’adottrinarono, e inalzarono di molte ricchezze, a coloro, se ti piace, non s’agguagli, nè s’innanziponga la tua altezza; ma considera, se per abbondanzia di cotali cose tu puoi aggiugnere ai loro termini, ed esamina la sentenza di verace savio, se tu degnamente ti poni nome di devozione, quando tu ti sforzi di recare in dubbio i beneficii della madre Ecclesia; altresì come se per involvimento d’uno si potesse celare quello che è saputo da molti. Ma non puote uno solo uomo mettere in dubitanza quello che è saputo da tutta gente. E certo quella maniera di sconoscenza che niega i beneficii ricevuti, suole ben dare alcuno turbamento; ma quella contiene angustie di smisurato dolore, la quale prosuma nel bene male,<noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|||{{rl|77}}}}</noinclude>
e nell’amore odio. E non che altro la tutela di te stesso, la quale fu lasciata all’apostolica sedia per la ’mperadrice Costanza regina di Sicilia tua madre, vuo’ tu trarre della grazia de’ beneficii? Ma con ciò sia cosa che in quello tempo niuno articolo di necessità strignesse la santa Chiesa a ricevere quello non lieve peso di te, che eri abbandonato di tutto aiuto. E certo il ricevimento della tutela, il quale ebbe cominciamento di grazia, non ti doverrebbe tornare così sconoscente, che tu alla tutrice ponessi tega di frodolente amministrazione. Quando tu dici, che la Chiesa sotto mostra di difenditrice trasmise coverti nemici a perdere l’anima del fanciullo, a torgli il regno e corona, aveva ancora la tua lettera un’altra aggiunta di grande infamazione, dicendo, che quando la tutrice ti dovea inalzare, sì t’abbassò, mettendo uomo strano nella sedia del padre tuo, il quale non stando contento allo ’mperio, si sforzò d’avere il regno. Ma certo la tua parola non è stata cotale infino a ora; nè non si contenea questo nelle tue lettere, nelle quali dopo Iddio tu reputavi allo studio della madre Chiesa, e alle fatiche della tutrice ciò che tu eri. Ed ora, che tu ti muti? Donde è adunque venuta cosa contraria nell’oppinione? Donde adunque è nata così subitana, e così diversa presunzione? Certo, che la tua coscienza s’accordava con le molte lettere che tu mandavi, con ciò sia cosa che poi non sia venuta niuna cagione di nuovo sapere, nè sapere di nuova cagione: perchè s’impugna calunniosamente {{Pt|con-|}}<noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|{{rl|78}}||}}</noinclude>
{{Pt|trario,|contrario,}} che la semplice verità non sostiene. Ma se quelle cotali lettere non erano accordanti alla tua credenza, pensi il tuo sapere, che di ciò si debba credere o sperare. Sono dunque questi e’ servigi che tu promettevi alla Chiesa di Dio se bisogno venisse? È questo l’effetto del guidardone che tu profferevi se gravezza apparisse? Non aspettava questo la madre dal figliuolo, nè non dovea questo sperare la tutrice dal suo pupillo. Ai Iddio! Che speranza rimane in cotale figliuolo, se così amorevole madre conviene disperare! Ai Iddio! Che esempio di favore prenderanno gli altri, se così utile madre è così gravemente percossa! Ai Iddio! Quante, e come grandi fatiche ha perdute la Chiesa, se il mal figliuolo, che essa avea piantato e coltivato con tanta sollecitudine, si converte in amarezza di vite campestra. Acciocch’ egli è minore danno a non ricevere frutto nessuno, che tale che faccia danno. O quante, e come amare lagrime sparse per molte fiate per te il buono papa Innocenzio nostro antecessore! O con quante sollecitudini procacciò di trarti delle nocitrici mani, e di scamparti de’ lacci de’ tuoi avversari, e di cavarti quasi della foce di morte! Ecco il merito che la ’mperiale altezza ne proffera. Ecco la compensagione che ne rende la reale altezza, quando dice, che esso papa fu nascoso insidiatore della vita del pupillo, e tacito rubatore de’ suoi beni. Ma pensa, e ripensa, figliuolo carissimo, e rivolgi nel petto tuo, come picciolo, e come abbattuto ti ricevette quello sommo<noinclude></noinclude>
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Discussioni utente:Laghetta
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#RINVIA [[Discussioni utente:Elenadeca]]
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pontefice dopo la morte della tua madre; e come grande, e come inalzato ti lasciò dopo la sua morte. Certo, siccome noi crediamo, ancora non pure t’appressavi a’ termini della tenera fanciullezza, quando Marcovaldo crudele abbassatore del tuo nome, e desideroso occupatore delle tue cose, entrò ne’ confini del tuo regno, e distendendo le toglitrici mani, puose assedio a Montecassino, e grandi ed aspri assalti vi fece per molte fiate, adoperando tutto suo potere per prendere e avere la terra. Ma in questo non venne meno la sollecitudine della Chiesa, la quale per due cardinali, e spesa non piccola, porse agli assediati intera mano d’aiuto, indebolendo la forza dello assediatore, e menomando il potere del nimico. Ma con ciò fosse cosa che lo fine non rispondesse al suo desiderio, e veggendo che la defensione era lunga, e che i nimici prendeano cuore di contastare, il detto nimico si partì, et andonne in Sicilia, pensando, che se egli della tua persona potesse compiere suo intendimento, leggermente poi arebbe la signoria del regno. Ma niente quivi ritrasse santa Chiesa la mano dell’usata difensione, anzi tramise là oltre al cardinale Carlo, e il conte Iacopo consobrino del nostro predecessore detto con molti cavalieri in tuo aiuto, et un altro cardinale fu deputato alla guardia della tua persona propriamente: il quale non lento alle tue utilitadi passò l’anno medesimo di questa vita; e incontanente fu messo l’altro in suo luogo, acciocchè piena sollecitudine non<noinclude></noinclude>
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fallisse intorno alla guardia di tua persona. E infrattanto la milizia di Diapaldo crebbe tanto di lungi e presso, e prese tanto di potere nelle parti di Puglia e Terra di Lavoro, che avendo esso vittoria sopra il Conte Piero di Celano, quasi la maggior parte del paese avea, e mettea sotto sua signoria, e quelli alquanti che si difendevano guastava e distruggeva, sicchè non molto curava del contasto di pochi e piccoli, quando esso avea trionfato di molti e grandi. E con ciò fosse cosa che non avesse la Chiesa chi l’alleviasse in quello paese, anzi avesse perdute le molte spese che essa per te avea fatte negli uomini della contrada di molte migliaia d’once, ricevette in tuo nome palesemente dal conte C... saramento di fedeltà; tramisse lui nel regno per rompere le corna al superbo nimico. Fu adunque questa opera da tradire il garzone? Fu questa opera, che la Chiesa volesse rubare il pupillo da credere? È venga la sentenza del trono di Dio, ed aprasi il giudizio della virtù dell’Altissimo, se alla tua altezza si conveniva di credere cotali cose contro alla madre Ecclesia, o se la conceputa credenza doveasi comparire che parola se ne trovasse. Ma forse la divina provvidenzia ha ciò voluto, perchè si possa avere più sicura cagione delle cose vedute intorno al convenente dell’uomo strano, il quale fu elevato nella sedia del padre suo, se sedia di padre si dee chiamare quella, che si concede non per ragione d’eredità, ma per elezione. Certo il tuo trovamento si<noinclude></noinclude>
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dovea ben tacere contro alla Chiesa, imperocchè
colui che cela e niega la verità nelle
cose manifeste, ritiene meno fede nelle celate.
Già ben saputa cosa è da ogni canto dello
’mperio, che dopo la morte dello ’mperadore
Arrigo tuo padre, le volontà delle genti si
divisero, e alquanti s’appresono a Filippo duca
di Suavia, ed altri a Otto di Sassogna, il quale
poi fu imperadore ed avvegnachè il detto
Filippo mostrasse di prima fare per te, ed a
tuo nome, tutta fiata venendo il fatto bene
avventurosamente, converti esso le cose si a
sua utilitade, che pensando lui che lo ’mperio
non gli potesse fallire, si mise il suo intendimento
in occupare lo regno di Sicilia; e a
torlo tramise il vescovo di Guermagi, ed altre
genti. Nè in questo non ti falli la provvidenza
dell’apostolicale sedia, anzi mandò a rincontro
il detto cardinale Carlo, e molti vassalli
della Chiesa, i quali abbatterono le forze
de’ nimici intro la Marca, e non gli lasciarono
approssimare a’ confini di detto regno. Poi
veramente passato il detto Filippo di vita,
convenne che noi consentissimo alla elezione
del detto Otto di Sassogna, la quale ne fu
presentata per concordia di tutti i prencipi in
tal maniera, che a noi non fu lecito vietargli
la ’mperiale corona. Ma esso, siccome tu scrivesti,
subitamente divenne ingrato, volgendo
le reni nella faccia a santa Chiesa, e avvegnachè
esso la provocasse di molta ingiuria, tuttavolta
la Chiesa infignea la misericordia per
l’usata pazienza. Ma dacchè esso pure si
T. VIII.
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Alex brollo
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dovea ben tacere contro alla Chiesa, imperocchè colui che cela e niega la verità nelle cose manifeste, ritiene meno fede nelle celate. Già ben saputa cosa è da ogni canto dello ’mperio, che dopo la morte dello ’mperadore Arrigo tuo padre, le volontà delle genti si divisero, e alquanti s’appresono a Filippo duca di Suavia, ed altri a Otto di Sassogna, il quale poi fu imperadore ed avvegnachè il detto Filippo mostrasse di prima fare per te, ed a tuo nome, tutta fiata venendo il fatto bene avventurosamente, convertì esso le cose sì a sua utilitade, che pensando lui che lo ’mperio non gli potesse fallire, si mise il suo intendimento in occupare lo regno di Sicilia; e a torlo tramise il vescovo di Guermagi, ed altre genti. Nè in questo non ti fallì la provvidenza dell’apostolicale sedia, anzi mandò a rincontro il detto cardinale Carlo, e molti vassalli della Chiesa, i quali abbatterono le forze de’ nimici intro la Marca, e non gli lasciarono approssimare a’ confini di detto regno. Poi veramente passato il detto Filippo di vita, convenne che noi consentissimo alla elezione del detto Otto di Sassogna, la quale ne fu presentata per concordia di tutti i prencipi in tal maniera, che a noi non fu lecito vietargli la ’mperiale corona. Ma esso, siccome tu scrivesti, subitamente divenne ingrato, volgendo le reni nella faccia a santa Chiesa, e avvegnachè esso la provocasse di molta ingiuria, tuttavolta la Chiesa infignea la misericordia per l’usata pazienza. Ma dacchè esso pure si {{Pt|rup-|}}<noinclude></noinclude>
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dovea ben tacere contro alla Chiesa, imperocchè colui che cela e niega la verità nelle cose manifeste, ritiene meno fede nelle celate. Già ben saputa cosa è da ogni canto dello ’mperio, che dopo la morte dello ’mperadore Arrigo tuo padre, le volontà delle genti si divisero, e alquanti s’appresono a Filippo duca di Suavia, ed altri a Otto di Sassogna, il quale poi fu imperadore ed avvegnachè il detto Filippo mostrasse di prima fare per te, ed a tuo nome, tutta fiata venendo il fatto bene avventurosamente, convertì esso le cose sì a sua utilitade, che pensando lui che lo ’mperio non gli potesse fallire, si mise il suo intendimento in occupare lo regno di Sicilia; e a torlo tramise il vescovo di Guermagi, ed altre genti. Nè in questo non ti fallì la provvidenza dell’apostolicale sedia, anzi mandò a rincontro il detto cardinale Carlo, e molti vassalli della Chiesa, i quali abbatterono le forze de’ nimici intro la Marca, e non gli lasciarono approssimare a’ confini di detto regno. Poi veramente passato il detto Filippo di vita, convenne che noi consentissimo alla elezione del detto Otto di Sassogna, la quale ne fu presentata per concordia di tutti i prencipi in tal maniera, che a noi non fu lecito vietargli la ’mperiale corona. Ma esso, siccome tu scrivesti, subitamente divenne ingrato, volgendo le reni nella faccia a santa Chiesa, e avvegnachè esso la provocasse di molta ingiuria, tuttavolta la Chiesa infignea la misericordia per l’usata pazienza. Ma dacchè esso pure si {{Pt|rup-|}}<noinclude></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: {{Ct|t=5|v=2|NOTA}} Si ripubblicano qui quei ''Rimatori lucchesi del secolo XIII'', che eran comparsi or non è molto nella Biblioteca storica della letteratura italiana (n. vii, Bergamo, 1905) diretta da F. Novali<ref>Furono presi in esame da:<br />{{Sc|G. Bertoni}}, in ''Zeitschrift für rom. Philologie'', {{Sc|xxx}} [1906], 342-5; <br />{{Sc|M. Pelaez}}, in ''Rassegna bibl. della letter. ital.'', {{Sc|xiv}} [1906], 292...
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Si ripubblicano qui quei ''Rimatori lucchesi del secolo XIII'', che eran comparsi or non è molto nella Biblioteca storica della letteratura italiana (n. vii, Bergamo, 1905) diretta da F. Novali<ref>Furono presi in esame da:<br />{{Sc|G. Bertoni}}, in ''Zeitschrift für rom. Philologie'', {{Sc|xxx}} [1906], 342-5; <br />{{Sc|M. Pelaez}}, in ''Rassegna bibl. della letter. ital.'', {{Sc|xiv}} [1906], 292-4;<br />{{Sc|G. Zaccagnini}}, in ''Rassegna critica della letter. ital.'', x [1907], 34-8; <br />{{Sc|B. Wiese}}, in ''Archiv für das Studium der neueren Sprachen und Literaturen'', {{Sc|cxvii}} [1907], 214-223; <br />{{Sc|V. Rossi}}, in ''Giornale storico della letter. ital.'', {{Sc|Xlix}} [1907], 373-383; <br />{{Sc|K. Vossler}}, in ''Literaturblatt für germ. und rom. Philologie'', {{Sc|xxviii}} [1907], 290-4.</ref>. Il patrimonio poetico di Gonnella Antelminelli<ref>Osservò già il {{Sc|Rossi}}, ''Gior. st. d. letter. it.'' cit., {{Sc|xlix}}, 374 e n. 1, che questo rimatore non è da ritenere come notaio: nei documenti egli è costantemente e unicamente designato come «index».</ref>, Bonodico<ref>Il prof. A. Zenatti cortesemente mi comunica che questo rimatore deve proprio chiamarsi «Bonodito», come già noi congetturammo: cfr. ''I Rimatori lucch.'', p. XXXVII. Egli ne fornirà la prova.</ref>, Bartolomeo, Fredi e Dotto Reali riman sempre lo stesso; qualche leggera variazione si ha invece per quello di Bonagiunta Orbicciani. Il son. xi «In prima or m’è noveltà bona giunta», che a noi primamente era sembrato potersi attribuire all’Orbicciani, per quanto adespoto nell’unico ed. antico che lo conteneva (Pai. 418<ref>Cfr. ''I Rim. lucch.'', pp. {{Sc|lxxiii-iv}}.</ref>), bisognerà toglierglielo addirittura. Non tutto è piano e chiaro; ma il «ser Bonagiunta» del v. 7 è un vero e proprio vocativo. Si che non può essere autore del sonetto colui, al quale<noinclude><references/></noinclude>
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Si ripubblicano qui quei ''Rimatori lucchesi del secolo XIII'', che eran comparsi or non è molto nella ''Biblioteca storica della letteratura italiana'' (n. {{Sc|vii}}, Bergamo, 1905) diretta da F. Novati<ref>Furono presi in esame da:<br />{{Sc|G. Bertoni}}, in ''Zeitschrift für rom. Philologie'', {{Sc|xxx}} [1906], 342-5; <br />{{Sc|M. Pelaez}}, in ''Rassegna bibl. della letter. ital.'', {{Sc|xiv}} [1906], 292-4;<br />{{Sc|G. Zaccagnini}}, in ''Rassegna critica della letter. ital.'', x [1907], 34-8; <br />{{Sc|B. Wiese}}, in ''Archiv für das Studium der neueren Sprachen und Literaturen'', {{Sc|cxvii}} [1907], 214-223; <br />{{Sc|V. Rossi}}, in ''Giornale storico della letter. ital.'', {{Sc|Xlix}} [1907], 373-383; <br />{{Sc|K. Vossler}}, in ''Literaturblatt für germ. und rom. Philologie'', {{Sc|xxviii}} [1907], 290-4.</ref>. Il patrimonio poetico di Gonnella Antelminelli<ref>Osservò già il {{Sc|Rossi}}, ''Gior. st. d. letter. it.'' cit., {{Sc|xlix}}, 374 e n. 1, che questo rimatore non è da ritenere come notaio: nei documenti egli è costantemente e unicamente designato come «index».</ref>, Bonodico<ref>Il prof. A. Zenatti cortesemente mi comunica che questo rimatore deve proprio chiamarsi «Bonodito», come già noi congetturammo: cfr. ''I Rimatori lucch.'', p. XXXVII. Egli ne fornirà la prova.</ref>, Bartolomeo, Fredi e Dotto Reali riman sempre lo stesso; qualche leggera variazione si ha invece per quello di Bonagiunta Orbicciani. Il son. {{Sc|xi}} «In prima or m’è noveltá bona giunta», che a noi primamente era sembrato potersi attribuire all’Orbicciani, per quanto adespoto nell’unico cd. antico che lo conteneva (Pal. 418<ref>Cfr. ''I Rim. lucch.'', pp. {{Sc|lxxiii-iv}}.</ref>), bisognerà toglierglielo addirittura. Non tutto è piano e chiaro; ma il «ser Bonagiunta» del v. 7 è un vero e proprio vocativo. Sí che non può essere autore del sonetto colui, al quale<noinclude><references/></noinclude>
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Autore:Sfénosa
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== Opere ==
* {{Testo|Perseo e Andromeda}}
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nel tempo stesso d' innumerabili minutis-
sime bollicine medesimamente vetrose.
Ma questo vetro diversifica da quello
delle pomici, in quanto che è più per-
fetto, più trasparente. In altri pezzi le
bollicine si mirano ingrandite, e le pic-
ciole vene di vetro fatte più spesse. Qui
pure rompendo qualche masso, o tenen-
do dietro a grossi filoni, ci abbattiam
qualche tratto a riscontrare in essi qua
gruppi di lava feldspatosa, là gruppi di
vetro vescicolare, altrove pezzi di vetro
massiccio.
Ma d'onde può mai essere che la
medesima roccia in alcuni luoghi si tra-
smuti in pomice, in altri diventi vetro?
Poichè quantunque la più parte delle
pomici sieno vetrose, il loro vetro però,
siccome abbiamo accennato, è ben longi
dall' avere la perfezione del vetro pre-
sente, il quale diversifica eziandio dalle
pomici in questo, che quantunque formi
masse vescicolari, queste masse tuttavolta
per la durezza non possono compararsi
all' ordinaria friabilità delle pomici. Così
crederei nata tale diversità. Un determi-
nato grado di calorico ha prodotto una<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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Ma d'onde può mai essere che la medesima roccia in alcuni luoghi si trasmuti in pomice, in altri diventi vetro? Poichè quantunque la più parte delle pomici sieno vetrose, il loro vetro però, siccome abbiamo accennato, è ben longi dall'avere la perfezione del vetro presente, il quale diversifica eziandio dalle pomici in questo, che quantunque formi masse vescicolari, queste masse tuttavolta per la durezza non possono compararsi all'ordinaria friabilità delle pomici. Così crederei nata tale diversità. Un determinato grado di calorico ha prodotto una<noinclude><references/></noinclude>
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Ma d'onde può mai essere che la medesima roccia in alcuni luoghi si trasmuti in pomice, in altri diventi vetro? Poichè quantunque la più parte delle pomici sieno vetrose, il loro vetro però, siccome abbiamo accennato, è ben longi dall'avere la perfezione del vetro presente, il quale diversifica eziandio dalle pomici in questo, che quantunque formi masse vescicolari, queste masse tuttavolta per la durezza non possono compararsi all'ordinaria friabilità delle pomici. Così crederei nata tale diversità. Un determinato grado di calorico ha prodotto una<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 283 semivetrificazione nel feldspato, per cui si è trasmutato in pomice. Un tal grado non era dunque bastante che alla produ- zione di queste pietre. Un calorico più forte, o forse ancora tirato più a lungo ha cagionato una compiuta fusione, cioè a dire un vetro perfetto, fatto talvolta bollicoso per l'abbondanza delle gazose sostanze onde era penetrato. Sette varietà di questi vetri cellu- losi, che tutti sono cenerogol...
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semivetrificazione nel feldspato, per cui
si è trasmutato in pomice. Un tal grado
non era dunque bastante che alla produ-
zione di queste pietre. Un calorico più
forte, o forse ancora tirato più a lungo
ha cagionato una compiuta fusione, cioè
a dire un vetro perfetto, fatto talvolta
bollicoso per l'abbondanza delle gazose
sostanze onde era penetrato.
Sette varietà di questi vetri cellu-
losi, che tutti sono cenerogoli, provata
avendo più ore la fornace, si sono nella
rifusione rimpiccioliti di volume, e quindi
il vetro novello si è massimamente spo-
gliato della moltitudine de' vuoti, che
innanzi aveva.
Ma rifaccendomi al discorso delle
pomici, si vede adunque quattro essere
le specie, onde massimamente sono for-
mati Campo Bianco, e i suoi contorni.
Mi si potrebbe forse obbjettare, che
la seconda, e la terza specie da me spie-
gate non appartengono propriamente al
genere delle pomici, essendo ambedue
vescicolari, quando uno de' caratteri delle
pomici è la tessitura filamentosa.
Io convengo senza esitare, che assai
pomici, che nelle Arti si adoperano per<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||283}}</noinclude>semivetrificazione nel feldspato, per cui si è trasmutato in pomice. Un tal grado non era dunque bastante che alla produzione di queste pietre. Un calorico più forte, o forse ancora tirato più a lungo ha cagionato una compiuta fusione, cioè a dire un vetro perfetto, fatto talvolta bollicoso per l'abbondanza delle gazose sostanze onde era penetrato.
Sette varietà di questi vetri cellulosi, che tutti sono cenerogoli, provata avendo più ore la fornace, si sono nella rifusione rimpiccioliti di volume, e quindi il vetro novello si è massimamente spogliato della moltitudine de' vuoti, che innanzi aveva.
Ma rifaccendomi al discorso delle pomici, si vede adunque quattro essere le specie, onde massimamente sono formati Campo Bianco, e i suoi contorni.
Mi si potrebbe forse obbjettare, che la seconda, e la terza specie da me spiegate non appartengono propriamente al genere delle pomici, essendo ambedue vescicolari, quando uno de' caratteri delle pomici è la tessitura filamentosa.
Io convengo senza esitare, che assai pomici, che nelle Arti si adoperano per<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||283}}</noinclude>semivetrificazione nel feldspato, per cui si è trasmutato in pomice. Un tal grado non era dunque bastante che alla produzione di queste pietre. Un calorico più forte, o forse ancora tirato più a lungo ha cagionato una compiuta fusione, cioè a dire un vetro perfetto, fatto talvolta bollicoso per l'abbondanza delle gazose sostanze onde era penetrato.
Sette varietà di questi vetri cellulosi, che tutti sono cenerogoli, provata avendo più ore la fornace, si sono nella rifusione rimpiccioliti di volume, e quindi il vetro novello si è massimamente spogliato della moltitudine de' vuoti, che innanzi aveva.
Ma rifaccendomi al discorso delle pomici, si vede adunque quattro essere le specie, onde massimamente sono formati Campo Bianco, e i suoi contorni.
Mi si potrebbe forse obbjettare, che la seconda, e la terza specie da me spiegate non appartengono propriamente al genere delle pomici, essendo ambedue vescicolari, quando uno de' caratteri delle pomici è la tessitura filamentosa.
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Pagina:Viaggi alle Due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino, vol. 2, 1792 - BEIC IE6332532.djvu/288
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 284 pulire diversi corpi, sono di questa fatta. Ma altre adoperate ne' medesimi lavori, e forse egualmente numerose, e che nis- suno ha mai dubitato non esser pomici, non hanno sensibil traccia di filamenti, ma il tessuto è unito compatto equabile. Chiunque può rimanerne convinto da se con l'esame delle pomici venali. Di più quelle stesse che sono filamentose, non ritengono costantemente questo carattere: e la prima spec...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>284
pulire diversi corpi, sono di questa fatta.
Ma altre adoperate ne' medesimi lavori,
e forse egualmente numerose, e che nis-
suno ha mai dubitato non esser pomici,
non hanno sensibil traccia di filamenti,
ma il tessuto è unito compatto equabile.
Chiunque può rimanerne convinto da se
con l'esame delle pomici venali. Di più
quelle stesse che sono filamentose, non
ritengono costantemente questo carattere:
e la prima specie ne somministra cumu-
latissimi esempj. Sul luogo presso la ma-
rina se ne soglion trovare grandi masse,
tagliate a pezzi da' Liparesi per vender-
le. Ho adunque veduto, che a quel
modo che più pezzi hanno l'orditura fi-
lamentosa, più altri ne vanno
così esteriormente,
La medesima osservazione è stata da me
come al di dentro.
fatta su que' brani erratici di che abbon-
da la Montagna. Se adunque il tessuto
filamentoso non è un carattere essenziale
alle pomici, io non veggo perchè le pie-
tre della seconda, e della terza specie
non debbano essere veracemente pomico-
se, avendo esse l'altre note che caratte-
rizzan le pomici. Vogliamo aggiungere,
che a Lipari, e nel commercio sono
senza,<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|284}}</noinclude>pulire diversi corpi, sono di questa fatta. Ma altre adoperate ne' medesimi lavori, e forse egualmente numerose, e che nissuno ha mai dubitato non esser pomici, non hanno sensibil traccia di filamenti, ma il tessuto è unito compatto equabile. Chiunque può rimanerne convinto da se con l'esame delle pomici venali. Di più quelle stesse che sono filamentose, non ritengono costantemente questo carattere: e la prima specie ne somministra cumulatissimi esempj. Sul luogo presso la marina se ne soglion trovare grandi masse, tagliate a pezzi da' Liparesi per venderle. Ho adunque veduto, che a quel modo che più pezzi hanno l'orditura filamentosa, più altri ne vanno così esteriormente, come al di dentro. La medesima osservazione è stata da me fatta su que' brani erratici di che abbonda la Montagna. Se adunque il tessuto filamentoso non è un carattere essenziale alle pomici, io non veggo perchè le pietre della seconda, e della terza specie non debbano essere veracemente pomicose, avendo esse l'altre note che caratterizzan le pomici. Vogliamo aggiungere, che a Lipari, e nel commercio sono<noinclude><references/></noinclude>
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Spinoziano (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|284}}</noinclude>pulire diversi corpi, sono di questa fatta. Ma altre adoperate ne' medesimi lavori, e forse egualmente numerose, e che nissuno ha mai dubitato non esser pomici, non hanno sensibil traccia di filamenti, ma il tessuto è unito compatto equabile. Chiunque può rimanerne convinto da se con l'esame delle pomici venali. Di più quelle stesse che sono filamentose, non ritengono costantemente questo carattere: e la prima specie ne somministra cumulatissimi esempj. Sul luogo presso la marina se ne soglion trovare grandi masse, tagliate a pezzi da' Liparesi per venderle. Ho adunque veduto, che a quel modo che più pezzi hanno l'orditura filamentosa, più altri ne vanno senza, così esteriormente, come al di dentro. La medesima osservazione è stata da me fatta su que' brani erratici di che abbonda la Montagna. Se adunque il tessuto filamentoso non è un carattere essenziale alle pomici, io non veggo perchè le pietre della seconda, e della terza specie non debbano essere veracemente pomicose, avendo esse l'altre note che caratterizzan le pomici. Vogliamo aggiungere, che a Lipari, e nel commercio sono<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Viaggi alle Due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino, vol. 2, 1792 - BEIC IE6332532.djvu/289
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 285 sempre state riconosciute per pomici, e i nomi sacri alle Arti non si denno can- giare, ove la necessità non ci stringa di farlo opib side Da questa mano di osservazioni fat- te a Campo Bianco cominciamo ad acqui- star lumi intorno all' origine delle pomi- cipi veduto essendosi che quelle della prima, e della quinta specie riconoscon per base il feldspato. E lo stesso si è pur mostrato dell' altre della Scogliera, su...
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sempre state riconosciute per pomici, e
i nomi sacri alle Arti non si denno can-
giare, ove la necessità non ci stringa di
farlo opib
side Da questa mano di osservazioni fat-
te a Campo Bianco cominciamo ad acqui-
star lumi intorno all' origine delle pomi-
cipi veduto essendosi che quelle della
prima, e della quinta specie riconoscon
per base il feldspato. E lo stesso si è
pur mostrato dell' altre della Scogliera,
su cui è fabbricato il Castello di Lipari.
Ma restiam tuttora nell'oscurità
per con-
to della seconda, terza, e quarta specie,
per averle sempre trovate nello stato di
compiuta pomice, senza abbattermi giam-
mai in alcuno di quegli strati o massi di
lava, che mostrandomi i primi principj
di queste pomici, mi lasciassero insieme
riconoscere la natura della pietra genera-
trice. A sapere pertanto a quai generi
di pietre appartengano queste tre specie,
necessario era l'analizzarle per via umi-
da; il che ho fatto. E quantunque ri-
manga manifestata la base della prima
e quinta specie, come pur quella della
Scogliera, tuttavia ad accertarmene viep-
più, ho amato di soggettare eziandio<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||285}}</noinclude>sempre state riconosciute per pomici, e i nomi sacri alle Arti non si denno cangiare, ove la necessità non ci stringa di farlo.
Da questa mano di osservazioni fatte a Campo Bianco cominciamo ad acquistar lumi intorno all'origine delle pomici, veduto essendosi che quelle della prima, e della quinta specie riconoscon per base il feldspato. E lo stesso si è pur mostrato dell'altre della Scogliera, su cui è fabbricato il Castello di Lipari. Ma restiam tuttora nell'oscurità per conto della seconda, terza, e quarta specie, per averle sempre trovate nello stato di compiuta pomice, senza abbattermi giammai in alcuno di quegli strati o massi di lava, che mostrandomi i primi principj di queste pomici, mi lasciassero insieme riconoscere la natura della pietra generatrice. A sapere pertanto a quai generi di pietre appartengano queste tre specie, necessario era l'analizzarle per via umida; il che ho fatto. E quantunque rimanga manifestata la base della prima e quinta specie, come pur quella della Scogliera, tuttavia ad accertarmene vieppiù, ho amato di soggettare eziandio<noinclude><references/></noinclude>
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Da questa mano di osservazioni fatte a Campo Bianco cominciamo ad acquistar lumi intorno all'origine delle pomici, veduto essendosi che quelle della prima, e della quinta specie riconoscon per base il feldspato. E lo stesso si è pur mostrato dell'altre della Scogliera, su cui è fabbricato il Castello di Lipari. Ma restiam tuttora nell'oscurità per conto della seconda, terza, e quarta specie, per averle sempre trovate nello stato di compiuta pomice, senza abbattermi giammai in alcuno di quegli strati o massi di lava, che mostrandomi i primi principj di queste pomici, mi lasciassero insieme riconoscere la natura della pietra generatrice. A sapere pertanto a quai generi di pietre appartengano queste tre specie, necessario era l'analizzarle per via umida; il che ho fatto. E quantunque rimanga manifestata la base della prima, e quinta specie, come pur quella della Scogliera, tuttavia ad accertarmene vieppiù, ho amato di soggettare eziandio<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 286 queste tre pomici al medesimo cimento. E giacchè versava in queste operazioni volli ad un ora sperimentar qualche po- mice d'altri Paesi, cioè dir quella che scarsamente ritrovasi all' Arso in Ischia, e che ho descritta al Capitolo V., come pur altre due dell' Isola Santorine nell' Arcipelago, Regione affatto vulcanica come ognun sa. Sono tutte e due bian- che, e galleggianti su l'acqua, ma il tessuto di una è compat...
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queste tre pomici al medesimo cimento.
E giacchè versava in queste operazioni
volli ad un ora sperimentar qualche po-
mice d'altri Paesi, cioè dir quella che
scarsamente ritrovasi all' Arso in Ischia,
e che ho descritta al Capitolo V., come
pur altre due dell' Isola Santorine nell'
Arcipelago, Regione affatto vulcanica
come ognun sa. Sono tutte e due bian-
che, e galleggianti su l'acqua, ma il
tessuto di una è compatto ed equabile,
quello dell' altra pieno di pori, e som-
mamente filamentoso. Eccone pertanto i
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Prima specie di Campo Bianco. ' Silice Allumina Magnesia Calce po Ferro Seconda specie. 60, 3 23,up 6, 6, 3, 429 80,md 6, Silice .. Silice Usb Allumina .. Magnesia Calces. Ferro 3, 4, 7 4, 8<noinclude><references/></noinclude>
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''Prima specie di Campo Bianco.''
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: Terza specie. Silice 80% Allumina . 4, Magnesia Calce 424 Ferro Quarta specie 2, 4, 5, 3 Silice 84,5 Allumina 4, Magnesia 39 Calce 2, I Ferro 4,2 0113 287 e Siccome questa quarta specie manda odore bituminoso, prima di analizzarla è stata sottommessa alla distillazione a fuoco d' arena, da cui ho avuto di fatti poche goccioline di petrolio, soprannuo- tanti ad una pozzetta d'acqua raccoltasi durante l'operazione nel reci...
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0113
287
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Siccome questa quarta specie manda
odore bituminoso, prima di analizzarla
è stata sottommessa alla distillazione a
fuoco d' arena, da cui ho avuto di fatti
poche goccioline di petrolio, soprannuo-
tanti ad una pozzetta d'acqua raccoltasi
durante l'operazione nel recipiente che
comunicava con la storta, dove era la
pomice polverizzata.<noinclude><references/></noinclude>
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Siccome questa quarta specie manda odore bituminoso, prima di analizzarla è stata sottommessa alla distillazione a fuoco d'arena, da cui ho avuto di fatti poche goccioline di petrolio, soprannuotanti ad una pozzetta d'acqua raccoltasi durante l'operazione nel recipiente che comunicava con la storta, dove era la pomice polverizzata.<noinclude><references/></noinclude>
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Siccome questa quarta specie manda odore bituminoso, prima di analizzarla è stata sottommessa alla distillazione a fuoco d'arena, da cui ho avuto di fatti poche goccioline di petrolio, soprannuotanti ad una pozzetta d'acqua raccoltasi durante l'operazione nel recipiente che comunicava con la storta, dove era la pomice polverizzata.<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Viaggi alle Due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino, vol. 2, 1792 - BEIC IE6332532.djvu/292
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 288 Quinta specie. . 61, . 22,7 Silice Allumina Magnesia Calce $ 3, 6, 5,8 Ferro Pomice della Scogliera del Castello di Lipari. Silice .63, Allumina 24, Magnesia 5,6 Calce 3, Ferro 2, binam sheep slopp Pomice dell' Arso in Ischia. Silice ... 54, Allumina. 1.26, 3 d o Calce. 3, ba arb Magnesia .. 8, 2 lo Ferro Pomice
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Pomice della Scogliera del Castello
di Lipari.
Silice
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24,
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Pomice dell' Arso in Ischia.
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 289 Pomice prima di Santorine. silie ob 166 Silice. Allumina zefov Magnesia Per Calce ig Ferro Ferro .. 66, 81 co 202 4,2 palkup, .14, 7 . II, 3, Pomice seconda di Santorine. Silice Allumina Magnesia ady Calce Calcei. Ferro .. .. 69, 69, is 3, 19, l 2, la A Faccendomi ora a considerare i prin- eipj prossimi di queste diverse pomici analizzate, veggo che quelli della prima, e quinta specie di Campo Bianco, come pur gli al...
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Pomice prima di Santorine.
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166
Silice.
Allumina
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Pomice seconda di Santorine.
Silice
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eipj prossimi di queste diverse pomici
analizzate, veggo che quelli della prima,
e quinta specie di Campo Bianco, come
pur gli altri della pomice della Scogliera
del Castello di Lipari si accordano per-
fettamente con le analisi finora intraprese
in parecchi feldspati da diversi Chimici,
e nominatamente da Mayer, Fabroni,
Heyer, Vestrumb, e Morell.
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Tom. II.
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Faccendomi ora a considerare i principj prossimi di queste diverse pomici analizzate, veggo che quelli della prima, e quinta specie di Campo Bianco, come pur gli altri della pomice della Scogliera del Castello di Lipari si accordano perfettamente con le analisi finora intraprese in parecchi feldspati da diversi Chimici, e nominatamente da Mayer, {{wl|Q1060329|Fabroni}}, Heyer, Vestrumb, e Morell.<noinclude>{{RigaIntestazione|''Tom. II.''|T}}</noinclude>
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Faccendomi ora a considerare i principj prossimi di queste diverse pomici analizzate, veggo che quelli della prima, e quinta specie di Campo Bianco, come pur gli altri della pomice della Scogliera del Castello di Lipari si accordano perfettamente con le analisi finora intraprese in parecchi feldspati da diversi Chimici, e nominatamente da Mayer, {{wl|Q1060329|Fabroni}}, Heyer, Vestrumb, e Morell.<noinclude>{{RigaIntestazione|''Tom. II.''|T}}</noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 290 Quanto poi alla specie seconda, ter- za, e quarta, in queste pure quadrereb- be l'accordo, se la dose della silice non fosse alquanto più abbondante, e quella dell' allumina più scarsa. Il che però non mi sembra bastante motivo per escludere il feldspato da queste tre po- mici; sì perchè non conosco altra pietra fin qui nota, e chimicamente analizzata, a cui possano a più ragione che al feld- spato competere gl' indi...
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Quanto poi alla specie seconda, ter-
za, e quarta, in queste pure quadrereb-
be l'accordo, se la dose della silice
non fosse alquanto più abbondante, e
quella dell' allumina più scarsa. Il che
però non mi sembra bastante motivo per
escludere il feldspato da queste tre po-
mici; sì perchè non conosco altra pietra
fin qui nota, e chimicamente analizzata,
a cui possano a più ragione che al feld-
spato competere gl' indicati principj; sì
perchè le specie di questa vltima pietra
essendo numerosissime, non è maraviglia
se taluna diversifichi alquanto dall' altre
relle dosi delle parti costitutive; il che
si osserva quasi in ogni genere di pie-
tre .
Passando poi alla pomice dell' Arso
in Ischia, chiaro apparisce dai compo-
nenti principj, che la sua base è una
pietra cornea, onde appunto deriva quel-
la corrente di lava.
Finalmente perciò che si spetta alle
due pomici dell' Isola vulcanica di San-
torine, risulta dalle addotte analisi, che
la loro base è stata un asbesto, o una
pietra almeno analoga ad esso. A per-
suadercene basta confrontar le due analisi<noinclude><references/></noinclude>
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Quanto poi alla specie seconda, terza, e quarta, in queste pure quadrerebbe l'accordo, se la dose della silice non fosse alquanto più abbondante, e quella dell'allumina più scarsa. Il che però non mi sembra bastante motivo per escludere il feldspato da queste tre pomici; sì perchè non conosco altra pietra fin quì nota, e chimicamente analizzata, a cui possano a più ragione che al feldspato competere gl'indicati principj; sì perchè le specie di questa ultima pietra essendo numerosissime, non è maraviglia se taluna diversifichi alquanto dall'altre nelle dosi delle parti costitutive; il che si osserva quasi in ogni genere di pietre.
Passando poi alla pomice dell'Arso in Ischia, chiaro apparisce dai componenti principj, che la sua base è una pietra cornea, onde appunto deriva quella corrente di lava.
Finalmente perciò che si spetta alle due pomici dell'Isola vulcanica di Santorine, risulta dalle addotte analisi, che la loro base è stata un asbesto, o una pietra almeno analoga ad esso. A persuadercene basta confrontar le due analisi<noinclude><references/></noinclude>
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Quanto poi alla specie seconda, terza, e quarta, in queste pure quadrerebbe l'accordo, se la dose della silice non fosse alquanto più abbondante, e quella dell'allumina più scarsa. Il che però non mi sembra bastante motivo per escludere il feldspato da queste tre pomici; sì perchè non conosco altra pietra fin quì nota, e chimicamente analizzata, a cui possano a più ragione che al feldspato competere gl'indicati principj; sì perchè le specie di questa ultima pietra essendo numerosissime, non è maraviglia se taluna diversifichi alquanto dall'altre nelle dosi delle parti costitutive; il che si osserva quasi in ogni genere di pietre.
Passando poi alla pomice dell'Arso in Ischia, chiaro apparisce dai componenti principj, che la sua base è una pietra cornea, onde appunto deriva quella corrente di lava.
Finalmente perciò che si spetta alle due pomici dell'Isola vulcanica di Santorine, risulta dalle addotte analisi, che la loro base è stata un asbesto, o una pietra almeno analoga ad esso. A persuadercene basta confrontar le due analisi<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 291 con le molte del Bergman sopra diversi asbesti (a). si ni paley fo Accostandomi adesso ad esaminar le varie opinioni intorno all' origine delle pomici, raccogliesi per le cose ora no- tate, che il sentimento di questo Chi- mico svedese, come pur quello del Pott, e del Desmeste, che le pomici si debban ripetere dagli as besti, non è privo di fon- damento; solamente hanno il torto nel volerlo produrre esclusivamente, m...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>291
con le molte del Bergman sopra diversi
asbesti (a). si ni paley fo
Accostandomi adesso ad esaminar le
varie opinioni intorno all' origine delle
pomici, raccogliesi per le cose ora no-
tate, che il sentimento di questo Chi-
mico svedese, come pur quello del Pott,
e del Desmeste, che le pomici si debban
ripetere dagli as besti, non è privo di fon-
damento; solamente hanno il torto nel
volerlo produrre esclusivamente, mostra-
to essendosi che la base delle pomici di
Campo Bianco, e della Scogliera del
Castello di Lipari è un feldspato, e che
quella delle pomici dell' Arso è una pie-
tra cornea.
Preveggo che alcuni difficilmente si
persuaderanno che le pomici di qualche
Vulcano abbian per base l' asbesto o l'a-
mianto, riputandosi queste due pietre
magnesiache quanto rare, altrettanto po-
vere. Nel che però s'ingannano, sapen-
dosi per le osservazioni de' Fisici, e dei
Viaggiatori ritrovarsi ambedue in moltis-
T 2
(a) Opusc. Vol. IV. vedgin<noinclude><references/></noinclude>
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Accostandomi adesso ad esaminar le varie opinioni intorno all'origine delle pomici, raccogliesi per le cose ora notate, che il sentimento di questo Chimico svedese, come pur quello del Pott, e del Desmeste, che le pomici si debban ripetere dagli asbesti, non è privo di fondamento; solamente hanno il torto nel volerlo produrre esclusivamente, mostrato essendosi che la base delle pomici di Campo Bianco, e della Scogliera del Castello di Lipari è un feldspato, e che quella delle pomici dell'Arso è una pietra cornea.
Preveggo che alcuni difficilmente si persuaderanno che le pomici di qualche Vulcano abbian per base l'asbesto o l'amianto, riputandosi queste due pietre magnesiache quanto rare, altrettanto povere. Nel che però s'ingannano, sapendosi per le osservazioni de' Fisici, e dei Viaggiatori ritrovarsi ambedue in {{Pt|moltis-|}}<noinclude>{{RigaIntestazione||T 2}}</noinclude>
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Accostandomi adesso ad esaminar le varie opinioni intorno all'origine delle pomici, raccogliesi per le cose ora notate, che il sentimento di questo Chimico svedese, come pur quello del {{wl|Q1694473|Pott}}, e del Desmeste, che le pomici si debban ripetere dagli asbesti, non è privo di fondamento; solamente hanno il torto nel volerlo produrre esclusivamente, mostrato essendosi che la base delle pomici di Campo Bianco, e della Scogliera del Castello di Lipari è un feldspato, e che quella delle pomici dell'Arso è una pietra cornea.
Preveggo che alcuni difficilmente si persuaderanno che le pomici di qualche Vulcano abbian per base l'asbesto o l'amianto, riputandosi queste due pietre magnesiache quanto rare, altrettanto povere. Nel che però s'ingannano, sapendosi per le osservazioni de' Fisici, e dei Viaggiatori ritrovarsi ambedue in {{Pt|moltis-|}}<noinclude>{{RigaIntestazione||T 2}}</noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 292 sime regioni, come nell' Isole dell' Ar- cipelago, in Asia, in Persia, nella Tar- taria, per tacere della Savoja, della Sviz- zera, e dell'Italia. Ci consta non meno che in qualche paese l' asbesto è abbon- dante a segno, che forma intiere rupi, come nella Siberia. Conservo alcuni grossi pezzi di asbesto a fibre parallele, mor- bide grigio-verdognole, difficilmente se- parabili, regalatimi in questi ultimi anni da un...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>292
sime regioni, come nell' Isole dell' Ar-
cipelago, in Asia, in Persia, nella Tar-
taria, per tacere della Savoja, della Sviz-
zera, e dell'Italia. Ci consta non meno
che in qualche paese l' asbesto è abbon-
dante a segno, che forma intiere rupi,
come nella Siberia. Conservo alcuni grossi
pezzi di asbesto a fibre parallele, mor-
bide grigio-verdognole, difficilmente se-
parabili, regalatimi in questi ultimi anni
da un mio Scolare di Chiavenna ne' Gri-
gioni, e da lui tolti dal monte Uschio-
ne, vicinissimo alla sua Patria, il quale
pieno di cotal pietra.dibolla
Parlando delle pomici a base asbe-
stina o amiantina, solamente è forza sup-
porre, che in questi casi il fuoco vulca-
nico sia stato poderosissimo, noto essen-
do per gli esperimenti di d'Arcet, di
Saussure, e di Hermann quanto tali pie-
tre resistano al fuoco de' fornelli spinto
alla più alta temperatura. E gli asbesti
di Chiavenna, del Genovesato,
Svizzera, della Savoja, della Corsica, e
d'altre regioni europee, da me tenuti a
lungo nella fornace da vetro, rimasti
sono refrattarj, perduta soltanto la pasto-
sità, e la pieghevolezza che avevano.
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Parlando delle pomici a base asbestina o amiantina, solamente è forza supporre, che in questi casi il fuoco vulcanico sia stato poderosissimo, noto essendo per gli esperimenti di {{AutoreCitato|Jean d'Arcet|d'Arcet}}, di Saussure, e di Hermann quanto tali pietre resistano al fuoco de' fornelli spinto alla più alta temperatura. E gli asbesti di Chiavenna, del Genovesato, della Svizzera, della Savoja, della Corsica, e d'altre regioni europee, da me tenuti a lungo nella fornace da vetro, rimasti sono refrattarj, perduta soltanto la pastosità, e la pieghevolezza che avevano.<noinclude><references/></noinclude>
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Parlando delle pomici a base asbestina o amiantina, solamente è forza supporre, che in questi casi il fuoco vulcanico sia stato poderosissimo, noto essendo per gli esperimenti di {{AutoreCitato|Jean d'Arcet|d'Arcet}}, di {{AutoreCitato|Horace-Bénédict de Saussure|Saussure}}, e di Hermann quanto tali pietre resistano al fuoco de' fornelli spinto alla più alta temperatura. E gli asbesti di Chiavenna, del Genovesato, della Svizzera, della Savoja, della Corsica, e d'altre regioni europee, da me tenuti a lungo nella fornace da vetro, rimasti sono refrattarj, perduta soltanto la pastosità, e la pieghevolezza che avevano.<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 293 To poi per la grande affinità tra al- cuni serpentini, e l'asbesto, non esiterei molto a credere, che trovandosi il foco- lare di qualche Vulcano dentro di essi, potesse questi pure convertire in pomici. Ma non posso mica io entrare nella già citata opinione del Vallerio volente esser le pomici carboni di pietra, o schi- sti calcinati; come neppure in quella del Sage, pensante che sieno scorie marga- cee. Imperocchè...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>293
To poi per la grande affinità tra al-
cuni serpentini, e l'asbesto, non esiterei
molto a credere, che trovandosi il foco-
lare di qualche Vulcano dentro di essi,
potesse questi pure convertire in pomici.
Ma non posso mica io entrare nella
già citata opinione del Vallerio volente
esser le pomici carboni di pietra, o schi-
sti calcinati; come neppure in quella del
Sage, pensante che sieno scorie marga-
cee. Imperocchè quanto al primo veduto
abbiamo esser le pomici non già in uno
stato di calcinazione, ma sibbene di ve-
trificazione. Riguardo poi al secondo,
la sola autopsia basta a far conoscere
l'essenzial differenza tra le scorie, e le
pomicile qual
Resta in fine a far parola del pen-
samento del Sig. Dolomieu, che le po-
mici provengano dal granito. Egli adun-
que a Lipari su luoghi stessi da me vi-
sitati dappoi, esaminate avendo con la
maggior diligenza le pomici, e fissati per
preferenza i suoi riflessi intorno alle me-
no dal fuoco alterate, siccome le più
acconce a conservare qualche carattere
della primitiva lor base, fece le seguenti
scoperte. Primamente trovò in alcune
T 3<noinclude><references/></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||293}}</noinclude>
Io poi per la grande affinità tra alcuni serpentini, e l'asbesto, non esiterei molto a credere, che trovandosi il focolare di qualche Vulcano dentro di essi, potesse questi pure convertire in pomici.
Ma non posso mica io entrare nella già citata opinione del Vallerio volente esser le pomici carboni di pietra, o schisti calcinati; come neppure in quella del {{AutoreCitato|Georges-Louis Le Sage|Sage}}, pensante che sieno scorie margacee. Imperocchè quanto al primo veduto abbiamo esser le pomici non già in uno stato di calcinazione, ma sibbene di vetrificazione. Riguardo poi al secondo, la sola autopsia basta a far conoscere l'essenzial differenza tra le scorie, e le pomici.
Resta in fine a far parola del pensamento del Sig. {{AutoreCitato|Déodat de Dolomieu|Dolomieu}}, che le pomici provengano dal granito. Egli adunque a Lipari su' luoghi stessi da me visitati dappoi, esaminate avendo con la maggior diligenza le pomici, e fissati per preferenza i suoi riflessi intorno alle meno dal fuoco alterate, siccome le più acconce a conservare qualche carattere della primitiva lor base, fece le seguenti scoperte. Primamente trovò in alcune<noinclude>{{RigaIntestazione||T 3}}</noinclude>
aa9spc1qs7ao0n4c1f3jmk9cou2h9s2
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Spinoziano (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||293}}</noinclude>
Io poi per la grande affinità tra alcuni serpentini, e l'asbesto, non esiterei molto a credere, che trovandosi il focolare di qualche Vulcano dentro di essi, potesse questi pure convertire in pomici.
Ma non posso mica io entrare nella già citata opinione del Vallerio volente esser le pomici carboni di pietra, o schisti calcinati; come neppure in quella del {{wl|Q2881573|Sage}}, pensante che sieno scorie margacee. Imperocchè quanto al primo veduto abbiamo esser le pomici non già in uno stato di calcinazione, ma sibbene di vetrificazione. Riguardo poi al secondo, la sola autopsia basta a far conoscere l'essenzial differenza tra le scorie, e le pomici.
Resta in fine a far parola del pensamento del Sig. {{AutoreCitato|Déodat de Dolomieu|Dolomieu}}, che le pomici provengano dal granito. Egli adunque a Lipari su' luoghi stessi da me visitati dappoi, esaminate avendo con la maggior diligenza le pomici, e fissati per preferenza i suoi riflessi intorno alle meno dal fuoco alterate, siccome le più acconce a conservare qualche carattere della primitiva lor base, fece le seguenti scoperte. Primamente trovò in alcune<noinclude>{{RigaIntestazione||T 3}}</noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 294 pomici sun resto del granito ordinario, cioè il quarzo, la mica, e il feldspato; e notò che queste tre sostanze, che se- condo lui servono l'una all' altra di vi- cendevol fondente, acquistano per l'a- zione del fuoco una specie di vetrifica- zione, che tiene un luogo di mezzo tra lo smalto, e la porcellana, e che può compararsi ad una fritta alquanto gonfia- ta. Vide inoltre che per gradi prende- vano la tessitura f...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>294
pomici sun resto del granito ordinario,
cioè il quarzo, la mica, e il feldspato;
e notò che queste tre sostanze, che se-
condo lui servono l'una all' altra di vi-
cendevol fondente, acquistano per l'a-
zione del fuoco una specie di vetrifica-
zione, che tiene un luogo di mezzo tra
lo smalto, e la porcellana, e che può
compararsi ad una fritta alquanto gonfia-
ta. Vide inoltre che per gradi prende-
vano la tessitura fibrosa e rara, e l'altre
qualità della pomice, cosicchè rimase
persuaso che il granito, e lo schisto gra-
nitoso sono le primitive materie che me-
diante il fuoco vulcanico passano allo
stato di pomice (a).
Come giunsi la prima volta al Mon-
te delle pomici, non è a dirsi se fui at-
tentissimo per verificare l'accennato sco-
primento; nè riescito essendomi la prima
volta, rivisitai in altro giorno quel luo-
go, e stata essendo la seconda visita
niente più fortunata della prima, ve ne
feci altre due consecutive, ma con pari
infelice successo. E siccome con la più
(a) L. c. pag. 66. 67.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|294}}</noinclude>pomici un resto del granito ordinario, cioè il quarzo, la mica, e il feldspato; e notò che queste tre sostanze, che secondo lui servono l'una all'altra di vicendevol fondente, acquistano per l'azione del fuoco una specie di vetrificazione, che tiene un luogo di mezzo tra lo smalto, e la porcellana, e che può compararsi ad una fritta alquanto gonfiata. Vide inoltre che per gradi prendevano la tessitura fibrosa e rara, e l'altre qualità della pomice, cosicchè rimase persuaso che il granito, e lo schisto granitoso sono le primitive materie che mediante il fuoco vulcanico passano allo stato di pomice<ref>L. c. pag. 66. 67.</ref>.
Come giunsi la prima volta al Monte delle pomici, non è a dirsi se fui attentissimo per verificare l'accennato scoprimento; nè riescito essendomi la prima volta, rivisitai in altro giorno quel luogo, e stata essendo la seconda visita niente più fortunata della prima, ve ne feci altre due consecutive, ma con pari infelice successo. E siccome con la più<noinclude><references/></noinclude>
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Come giunsi la prima volta al Monte delle pomici, non è a dirsi se fui attentissimo per verificare l'accennato scoprimento; nè riescito essendomi la prima volta, rivisitai in altro giorno quel luogo, e stata essendo la seconda visita niente più fortunata della prima, ve ne feci altre due consecutive, ma con pari infelice successo. E siccome con la più<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: aver 295 minuta diligenza fu da me ricerco ogni angolo di Campo Bianco, ed ogni altro sito dove a Lipari esistono pomici; e d' altronde bastava occhi per ravvisar subito coteste rocce granitose, l'a- tramutate più o meno in pomici per zione del fuoco, oso dire con filosofica libertà, che qualche tratto fui tentato a pensare, che colà più non ne esistesse, per averle via tutte quante portate il Viaggiatore Francese. Comun...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>aver
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minuta diligenza fu da me ricerco ogni
angolo di Campo Bianco, ed ogni altro
sito dove a Lipari esistono pomici; e
d' altronde bastava
occhi per
ravvisar subito coteste rocce granitose,
l'a-
tramutate più o meno in pomici per
zione del fuoco, oso dire con filosofica
libertà, che qualche tratto fui tentato a
pensare, che colà più non ne esistesse,
per averle via tutte quante portate il
Viaggiatore Francese.
Comunque però sia, io ammetto di
buon grado questo suo ritrovato (e co-
me recarlo in dubbio, se egli ci attesta
di avere a più dotte persone mandati
alcuni saggi di cotesti graniti passati per
gradi alla condizione di pomice? ) in
grazia del quale resta provato che le
pomici oltre all' aver per base la pietra
cornea, l'asbesto, e il feldspato, deri-
vano ancora dal comunale granito. E
possiamo anche aggiungervi il petroselce,
giacchè le pomici altre volte vomitate
da Stromboli si debbon ripetere da que-
sta pietra (Capitolo XI. ). E se gl' In-
vestigatori della natura abbattendosi in
pomici d'altre regioni, combineranno le
osservazioni locali con le chimiche solu-
T 4<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||295}}</noinclude>minuta diligenza fu da me ricerco ogni angolo di Campo Bianco, ed ogni altro sito dove a Lipari esistono pomici; e d'altronde bastava occhi per ravvisar subito coteste rocce granitose, tramutate più o meno in pomici per l'azione del fuoco, oso dire con filosofica libertà, che qualche tratto fui tentato a pensare, che colà più non ne esistesse, per averle via tutte quante portate il Viaggiatore Francese.
Comunque però sia, io ammetto di buon grado questo suo ritrovato (e come recarlo in dubbio, se egli ci attesta di avere a più dotte persone mandati alcuni saggi di cotesti graniti passati per gradi alla condizione di pomice?) in grazia del quale resta provato che le pomici oltre all'aver per base la pietra cornea, l'asbesto, e il feldspato, derivano ancora dal comunale granito. E possiamo anche aggiungervi il petroselce, giacchè le pomici altre volte vomitate da Stromboli si debbon ripetere da questa pietra (Capitolo XI.). E se gl'Investigatori della natura abbattendosi in pomici d'altre regioni, combineranno le osservazioni locali con le chimiche {{Pt|solu-|}}<noinclude>{{RigaIntestazione||T 4}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||295}}</noinclude>minuta diligenza fu da me ricerco ogni angolo di Campo Bianco, ed ogni altro sito dove a Lipari esistono pomici; e d'altronde bastava occhi per ravvisar subito coteste rocce granitose, tramutate più o meno in pomici per l'azione del fuoco, oso dire con filosofica libertà, che qualche tratto fui tentato a pensare, che colà più non ne esistesse, per averle via tutte quante portate il Viaggiatore Francese.
Comunque però sia, io ammetto di buon grado questo suo ritrovato (e come recarlo in dubbio, se egli ci attesta di avere a più dotte persone mandati alcuni saggi di cotesti graniti passati per gradi alla condizione di pomice?) in grazia del quale resta provato che le pomici oltre all'aver per base la pietra cornea, l'asbesto, e il feldspato, derivano ancora dal comunale granito. E possiamo anche aggiungervi il petroselce, giacchè le pomici altre volte vomitate da Stromboli si debbon ripetere da questa pietra (Capitolo XI.). E se gl'Investigatori della natura abbattendosi in pomici d'altre regioni, combineranno le osservazioni locali con le chimiche {{Pt|solu-|}}<noinclude>{{RigaIntestazione||T 4}}</noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 296 gil zioni, non sarà forse difficile che trovi- no qualche pomice derivante da altro genere di pietre. i ob 0112 Quanto alle pomici a base di gra- nito, conviene però riflettere che il sot- terraneo fuoco che le produsse, doveva esser fortissimo, siccome è forza che sia tale quello de' nostri fornelli, che è va- levole a ridurre ad una pasta omogenea, quale si è quella delle pomici perfette, il granito composto di fel...
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gil
zioni, non sarà forse difficile che trovi-
no qualche pomice derivante da altro
genere di pietre. i
ob 0112
Quanto alle pomici a base di gra-
nito, conviene però riflettere che il sot-
terraneo fuoco che le produsse, doveva
esser fortissimo, siccome è forza che sia
tale quello de' nostri fornelli, che è va-
levole a ridurre ad una pasta omogenea,
quale si è quella delle pomici perfette,
il granito composto di feldspato di mica,
e di quarzo. Di questa mia affermazione
può fornir chiare prove il Capitolo XII.
Se da Campo Bianco mirato in pro-
spetto proseguiremo il cammino su l'ac-
qua, rasentandone sempre a sinistra la
base, quivi il Monte apparisce di fian-
co, e questo fianco è similmente formato
di pomici, e pieno di solchi e fossati
diretti alla volta del mare. Con questo
si attaccano altri monticelli, medesima-
mente bianchi, perchè di sole pomici
formati pur essi (a). Al di là di loro
sorge una Montagna d'altra indole, chia-
mata della Castagna, che nella porzione
(a) Tavola IX. bo<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|296}}</noinclude>{{pt|zioni|soluzioni}}, non sarà forse difficile che trovino qualche pomice derivante da altro genere di pietre.
Quanto alle pomici a base di granito, conviene però riflettere che il sotterraneo fuoco che le produsse, doveva esser fortissimo, siccome è forza che sia tale quello de' nostri fornelli, che è valevole a ridurre ad una pasta omogenea, quale si è quella delle pomici perfette, il granito composto di feldspato di mica, e di quarzo. Di questa mia affermazione può fornir chiare prove il Capitolo XII.
Se da Campo Bianco mirato in prospetto proseguiremo il cammino su l'acqua, rasentandone sempre a sinistra la base, quivi il Monte apparisce di fian- co, e questo fianco è similmente formato di pomici, e pieno di solchi e fossati diretti alla volta del mare. Con questo si attaccano altri monticelli, medesimamente bianchi, perchè di sole pomici formati pur essi<ref>Tavola IX.</ref>. Al di là di loro sorge una Montagna d'altra indole, chiamata della Castagna, che nella porzione<noinclude><references/></noinclude>
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Quanto alle pomici a base di granito, conviene però riflettere che il sotterraneo fuoco che le produsse, doveva esser fortissimo, siccome è forza che sia tale quello de' nostri fornelli, che è valevole a ridurre ad una pasta omogenea, quale si è quella delle pomici perfette, il granito composto di feldspato di mica, e di quarzo. Di questa mia affermazione può fornir chiare prove il Capitolo XII.
Se da Campo Bianco mirato in prospetto proseguiremo il cammino su l'acqua, rasentandone sempre a sinistra la base, quivi il Monte apparisce di fianco, e questo fianco è similmente formato di pomici, e pieno di solchi e fossati diretti alla volta del mare. Con questo si attaccano altri monticelli, medesimamente bianchi, perchè di sole pomici formati pur essi<ref>Tavola IX.</ref>. Al di là di loro sorge una Montagna d'altra indole, chiamata della Castagna, che nella porzione<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 297 che s' immerge nel mare si estende a un miglio scarso, e nella circonferenza oltre- passa le quattro. Ma chi crederebbe che questa Montagna fosse interamente un prodotto di smalti, e di vetri? Innanzi di leggere il più volte commendato Li- bro del Cavaliere Dolomieu, sapeva che Lipari è ferace di queste vetrificazioni: en la lettura di esso me ne aveva accre- sciuta l'idea. Ma ignora va profondamen- te, che in un sol...
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che s' immerge nel mare si estende a un
miglio scarso, e nella circonferenza oltre-
passa le quattro. Ma chi crederebbe che
questa Montagna fosse interamente un
prodotto di smalti, e di vetri? Innanzi
di leggere il più volte commendato Li-
bro del Cavaliere Dolomieu, sapeva che
Lipari è ferace di queste vetrificazioni:
en la lettura di esso me ne aveva accre-
sciuta l'idea. Ma ignora va profondamen-
te, che in un sol luogo ammassate fos-
sero in copia sì sterminata, onde formar-
ne una intiera Montagna; e mi compiac-
cio d'essere io il primo a farne parola.
Le considererò adunque primamente come
si trovano in luogo: poi ne diviserò le
specie, e le varietà principali.bibbb
Forse non saprei meglio comparare
un tratto di queste vetrificate sostanze,
che ad un largo fiume il qual rotto in
mille spezzamenti venisse giù di balzo
in balzo da precipitosa pendice, e che
da acutissimo freddo improvvisamente so-
prappreso si agghiacciasse, e in agghiac-
ciando mettesse per ogni dove sfendi-
menti, e aperture, cosicchè l'appendice
apparisse di poi vestita d' un ghiaccio
increspato e ondoso, ma tutto insieme<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||297}}</noinclude>che s'immerge nel mare si estende a un miglio scarso, e nella circonferenza oltrepassa le quattro. Ma chi crederebbe che questa Montagna fosse interamente un prodotto di smalti, e di vetri? Innanzi di leggere il più volte commendato Libro del Cavaliere {{AutoreCitato|Déodat de Dolomieu|Dolomieu}}, sapeva che Lipari è ferace di queste vetrificazioni: e la lettura di esso me ne aveva accresciuta l'idea. Ma ignorava profondamente, che in un sol luogo ammassate fossero in copia sì sterminata, onde formarne una intiera Montagna; e mi compiac- cio d'essere io il primo a farne parola. Le considererò adunque primamente come si trovano in luogo: poi ne diviserò le specie, e le varietà principali.
Forse non saprei meglio comparare un tratto di queste vetrificate sostanze, che ad un largo fiume il qual rotto in mille spezzamenti venisse giù di balzo in balzo da precipitosa pendice, e che da acutissimo freddo improvvisamente soprappreso si agghiacciasse, e in agghiacciando mettesse per ogni dove sfendimenti, e aperture, cosicchè l'appendice apparisse di poi vestita d'un ghiaccio increspato e ondoso, ma tutto insieme<noinclude><references/></noinclude>
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Forse non saprei meglio comparare un tratto di queste vetrificate sostanze, che ad un largo fiume il qual rotto in mille spezzamenti venisse giù di balzo in balzo da precipitosa pendice, e che da acutissimo freddo improvvisamente soprappreso si agghiacciasse, e in agghiacciando mettesse per ogni dove sfendimenti, e aperture, cosicchè l'appendice apparisse di poi vestita d'un ghiaccio increspato e ondoso, ma tutto insieme<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Viaggi alle Due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino, vol. 2, 1792 - BEIC IE6332532.djvu/302
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 298 da grandi lastre diviso. Tali sono i sem- bianti di alcune di queste vetrificazioni esaminate sul dorso del Monte della Ca- stagna, ma guardate al lido, l'aspetto si appresenta diverso. Per gli alti rodi- menti fattivi da' colpi di mare, cono- sciam subito che sotto quello strato ve- troso in lastroni diviso, ve ne sono al- tri, e poi altri egualmente vetrosi, ma di colore, d'impasto, e di andamento diversi ; e forse...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>298
da grandi lastre diviso. Tali sono i sem-
bianti di alcune di queste vetrificazioni
esaminate sul dorso del Monte della Ca-
stagna, ma guardate al lido, l'aspetto
si appresenta diverso. Per gli alti rodi-
menti fattivi da' colpi di mare, cono-
sciam subito che sotto quello strato ve-
troso in lastroni diviso, ve ne sono al-
tri, e poi altri egualmente vetrosi, ma
di colore, d'impasto, e di andamento
diversi ; e forse questi al di sotto ne
occultano altri, ma invisibili per rima-
nere da' soprastanti coperti. Diversifica
pure la crassizie di questi strati, e il
superiore a tutti è grosso, dove meno,
un piede e mezzo, e dove più fino a
dodici. Essendo più elevato degli altri,
non ha sofferto l'impeto de' marosi, se
non se nelle parti più basse, e le più
alte hanno colato sopra gli scoglj, pren-
dendo a luogo a luogo la loro configu-
razione. Del rimanente questi corpi ve-
trosi tra per lo violento agire del mare,
e per mettere fessure in più luoghi, si
spezzano di leggieri presso la spiaggia,
e però su di essa, e ne' bassi fondi ma-
rini vi si trovano a gran numero, ma
per 1' arruotamento del fiotto più o me-<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|298}}</noinclude>da grandi lastre diviso. Tali sono i sembianti di alcune di queste vetrificazioni esaminate sul dorso del Monte della Castagna, ma guardate al lido, l'aspetto si appresenta diverso. Per gli alti rodimenti fattivi da' colpi di mare, conosciam subito che sotto quello strato vetroso in lastroni diviso, ve ne sono altri, e poi altri egualmente vetrosi, ma di colore, d'impasto, e di andamento diversi; e forse questi al di sotto ne occultano altri, ma invisibili per rimanere da' soprastanti coperti. Diversifica pure la crassizie di questi strati, e il superiore a tutti è grosso, dove meno, un piede e mezzo, e dove più fino a dodici. Essendo più elevato degli altri, non ha sofferto l'impeto de' marosi, se non se nelle parti più basse, e le più alte hanno colato sopra gli scoglj, prendendo a luogo a luogo la loro configurazione. Del rimanente questi corpi vetrosi tra per lo violento agire del mare, e per mettere fessure in più luoghi, si spezzano di leggieri presso la spiaggia, e però su di essa, e ne' bassi fondi marini vi si trovano a gran numero, ma per l'arruotamento del fiotto più o {{Pt|me-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Spinoziano (BEIC)" />{{RigaIntestazione|298}}</noinclude>da grandi lastre diviso. Tali sono i sembianti di alcune di queste vetrificazioni esaminate sul dorso del Monte della Castagna, ma guardate al lido, l'aspetto si appresenta diverso. Per gli alti rodimenti fattivi da' colpi di mare, conosciam subito che sotto quello strato vetroso in lastroni diviso, ve ne sono altri, e poi altri egualmente vetrosi, ma di colore, d'impasto, e di andamento diversi; e forse questi al di sotto ne occultano altri, ma invisibili per rimanere da' soprastanti coperti. Diversifica pure la crassizie di questi strati, e il superiore a tutti è grosso, dove meno, un piede e mezzo, e dove più fino a dodici. Essendo più elevato degli altri, non ha sofferto l'impeto de' marosi, se non se nelle parti più basse, e le più alte hanno colato sopra gli scoglj, prendendo a luogo a luogo la loro configurazione. Del rimanente questi corpi vetrosi tra per lo violento agire del mare, e per mettere fessure in più luoghi, si spezzano di leggieri presso la spiaggia, e però su di essa, e ne' bassi fondi marini vi si trovano a gran numero, ma per l'arruotamento del fiotto più o {{Pt|me-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 299 no ritondati, e in tutto fatti simili a' sassi scantonati, che formano la ghiaja de' fiumi. Is Facciamoci ora a descrivere le qua- lità diverse delle sostanze vetrificate com- ponenti il Monte della Castagna, intor- no alle quali non potremo esser brevissi- mi per l'affluente loro ricchezza , e per ciascuna qualche distinta co- meritare memorazione. I. E giacchè le pomici sono state l'argomento degli ultimi nostri di...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>299
no ritondati, e in tutto fatti simili a'
sassi scantonati, che formano la ghiaja
de' fiumi. Is
Facciamoci ora a descrivere le qua-
lità diverse delle sostanze vetrificate com-
ponenti il Monte della Castagna, intor-
no alle quali non potremo esser brevissi-
mi per l'affluente loro ricchezza
, e per
ciascuna qualche distinta co-
meritare
memorazione.
I. E giacchè le pomici sono state
l'argomento degli ultimi nostri discorsi,
faremo principio da un corpo vetroso,
che può considerarsi qual punto di pas-
saggio da quelle ai vetri. Non mica che
questo corpo non sia vetro verace, ma
è sì leggiero che a guisa di più pomici
nuota su l'acqua, e manifesta quasi quel-
la fragilità, che accompagna sempre le
pomici. Quindi ogni colpo del focile lo
scheggia, e di rado manda scintille. Ol-
tracciò in più d' un luogo ha cavernette
interrotte da fili vetrosi, siccome è pro-
prio di molte di tali pietre. Ma qui la
vetrificazione è più innoltrata che nelle
pomici. Il vetro è bianco-grigio traspa-
rente, in parte scaglioso, e in parte in-
voluto e contorto per la frequenza dei<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||299}}</noinclude>{{pt|no|meno}} ritondati, e in tutto fatti simili a' sassi scantonati, che formano la ghiaja de' fiumi.
Facciamoci ora a descrivere le qualità diverse delle sostanze vetrificate componenti il Monte della Castagna, intorno alle quali non potremo esser brevissimi per l'affluente loro ricchezza, e per meritare ciascuna qualche distinta comemorazione.
I. E giacchè le pomici sono state l'argomento degli ultimi nostri discorsi, faremo principio da un corpo vetroso, che può considerarsi qual punto di passaggio da quelle ai vetri. Non mica che questo corpo non sia vetro verace, ma è sì leggiero che a guisa di più pomici nuota su l'acqua, e manifesta quasi quella fragilità, che accompagna sempre le pomici. Quindi ogni colpo del focile lo scheggia, e di rado manda scintille. Oltracciò in più d'un luogo ha cavernette interrotte da fili vetrosi, siccome è proprio di molte di tali pietre. Ma qui la vetrificazione è più innoltrata che nelle pomici. Il vetro è bianco-grigio trasparente, in parte scaglioso, e in parte involuto e contorto per la frequenza dei<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 300 vani, che interrompono l'andamento del- la struttura. Esiste in pezzi erranti alle falde della Montagna, e taluno galleggia sul mare, scherzo dell'onde. II. Con questo ha più d' un rap- porto un secondo vetro alquanto più pesante, e ch'io chiamerei reticolato, per esser formato di occhietti o maglie a guisa d'un reticello. E' a strati sopra strati, e la faccia d'ogni strato è rive- stita come d'un foglio terroso, e m...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>300
vani, che interrompono l'andamento del-
la struttura. Esiste in pezzi erranti alle
falde della Montagna, e taluno galleggia
sul mare, scherzo dell'onde.
II. Con questo ha più d' un rap-
porto un secondo vetro alquanto più
pesante, e ch'io chiamerei reticolato,
per esser formato di occhietti o maglie
a guisa d'un reticello. E' a strati sopra
strati, e la faccia d'ogni strato è rive-
stita come d'un foglio terroso, e mezzo
pulverulento, ed in grazia di questi foglj
il vetro facilmente si fende. ing oma
III. Ne' Paesi vulcanizzati è cosa
tanto rara il trovare del vetro capillare,
cioè ridotto per la fusione alla sottigliez-
za dei capelli, che non se ne arrecano
che quattro esempli, da che diligente-
mente si esaminano le produzioni de'
fuochi sotterranei. L'uno fornito ci ven-
ne per una eruzione nell' Isola di Bor-
bone nel 1766., il secondo da una Ve-
suviana nel 1779., il terzo da una di
Vulcano nel 1774-, come ha scoperto
il Cavaliere Dolomieu, e del quarto
esempio fa testimonianza il Sig. Faujas
il quale nella cavità d'una lava basalti-
na, raccolta da Besson nelle Cave vul-
ร<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|300}}</noinclude>vani, che interrompono l'andamento della struttura. Esiste in pezzi erranti alle falde della Montagna, e taluno galleggia sul mare, scherzo dell'onde.
II. Con questo ha più d'un rapporto un secondo vetro alquanto più pesante, e ch'io chiamerei reticolato, per esser formato di occhietti o maglie a guisa d'un reticello. E' a strati sopra strati, e la faccia d'ogni strato è rivestita come d'un foglio terroso, e mezzo pulverulento, ed in grazia di questi foglj il vetro facilmente si fende.
III. Ne' Paesi vulcanizzati è cosa tanto rara il trovare del vetro capillare, cioè ridotto per la fusione alla sottigliezza dei capelli, che non se ne arrecano che quattro esempli, da che diligentemente si esaminano le produzioni de' fuochi sotterranei. L'uno fornito ci venne per una eruzione nell'Isola di Borbone nel 1766., il secondo da una Vesuviana nel 1779., il terzo da una di Vulcano nel 1774., come ha scoperto il Cavaliere {{AutoreCitato|Déodat de Dolomieu|Dolomieu}}, e del quarto esempio fa testimonianza il Sig. Faujas il quale nella cavità d'una lava basaltina, raccolta da Besson nelle Cave {{Pt|vul-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 301 eaniche di S. Sebastiano di Roma, osser- vò un numero grande di filuzzi capillari, tre in quattro linee lunghi, di sostanza trasparente, e vetrosa. come I vetri del Monte della Castagna in Lipari ne somministrano abbondante- mente del capillare, che io considererò una terza sorte di quelli, di che mi occupo presentemente. Diversi adun- di quelli che hanno tessitura molto que rara, e in conseguenza sono leggieri, se s...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>301
eaniche di S. Sebastiano di Roma, osser-
vò un numero grande di filuzzi capillari,
tre in quattro linee lunghi, di sostanza
trasparente, e vetrosa.
come
I vetri del Monte della Castagna
in Lipari ne somministrano abbondante-
mente del capillare, che io considererò
una terza sorte di quelli, di che
mi occupo presentemente. Diversi adun-
di quelli che hanno tessitura molto
que
rara, e in conseguenza sono leggieri, se si
esaminino internamente, sogliono abbon-
dare di crepature, che da un capo all'
altro de' pezzi si stendon talvolta. E
per tal verso percossi, facilmente divi-
donsi in due. Ora egli è in questi vani,
dove il vetro si è assottigliato massima-
mente, emulando in più luoghi la mi-
nutezza dei capelli, col formare quando
viluppi delicatissimi, somiglianti a finis-
sima lana, quando filetti tendenti tutti
da una banda. Ma la finezza in molti è
tale, che il solo alitarvi sopra, li mette
in moto, e li rompe. Sono trasparenti,
e d' un lustro argentino, la lunghezza
in molti è di due pollici, ed oltre ai
visibili all' occhio nudo, se ne svelano
altri assaissimi, ricorrendo alla lente. La<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>{{pt|caniche|vulcaniche di S. Sebastiano di Roma, osservò un numero grande di filuzzi capillari, tre in quattro linee lunghi, di sostanza trasparente, e vetrosa.
I vetri del Monte della Castagna in Lipari ne somministrano abbondantemente del capillare, che io considererò una terza sorte di quelli, di che mi occupo presentemente. Diversi adunque di quelli che hanno tessitura molto rara, e in conseguenza sono leggieri, se si esaminino internamente, sogliono abbondare di crepature, che da un capo all'altro de' pezzi si stendon talvolta. E per tal verso percossi, facilmente dividonsi in due. Ora egli è in questi vani, dove il vetro si è assottigliato massimamente, emulando in più luoghi la minutezza dei capelli, col formare quando viluppi delicatissimi, somiglianti a finissima lana, quando filetti tendenti tutti da una banda. Ma la finezza in molti è tale, che il solo alitarvi sopra, li mette in moto, e li rompe. Sono trasparenti, e d'un lustro argentino, la lunghezza in molti è di due pollici, ed oltre ai visibili all'occhio nudo, se ne svelano altri assaissimi, ricorrendo alla lente. La<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||301}}</noinclude>{{pt|caniche|vulcaniche}} di S. Sebastiano di Roma, osservò un numero grande di filuzzi capillari, tre in quattro linee lunghi, di sostanza trasparente, e vetrosa.
I vetri del Monte della Castagna in Lipari ne somministrano abbondantemente del capillare, che io considererò una terza sorte di quelli, di che mi occupo presentemente. Diversi adunque di quelli che hanno tessitura molto rara, e in conseguenza sono leggieri, se si esaminino internamente, sogliono abbondare di crepature, che da un capo all'altro de' pezzi si stendon talvolta. E per tal verso percossi, facilmente dividonsi in due. Ora egli è in questi vani, dove il vetro si è assottigliato massimamente, emulando in più luoghi la minutezza dei capelli, col formare quando viluppi delicatissimi, somiglianti a finissima lana, quando filetti tendenti tutti da una banda. Ma la finezza in molti è tale, che il solo alitarvi sopra, li mette in moto, e li rompe. Sono trasparenti, e d'un lustro argentino, la lunghezza in molti è di due pollici, ed oltre ai visibili all'occhio nudo, se ne svelano altri assaissimi, ricorrendo alla lente. La<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 302 loro genesi non par difficile a spiegarsi, derivata verisimilmente dalla viscosità del vetro, essendo ancor liquido, e dal- la distensione, cui soggiaceva nel pro- dursi pel raffreddamento quelle aperture. Queste folte selvette di fila vetrose da occhio non troppo istruito guardate, potrebbero indurre nella credenza, es- sere le medesime una specie di pomice sopraffina: ma un momento di matura riflessione fa conoscer...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>302
loro genesi non par difficile a spiegarsi,
derivata verisimilmente dalla viscosità
del vetro, essendo ancor liquido, e dal-
la distensione, cui soggiaceva nel pro-
dursi pel raffreddamento quelle aperture.
Queste folte selvette di fila vetrose
da occhio non troppo istruito guardate,
potrebbero indurre nella credenza, es-
sere le medesime una specie di pomice
sopraffina: ma un momento di matura
riflessione fa conoscerne la differenza.
Qui giova ripeterlo, perchè troppo cade
al proposito. Uno de' caratteri sensibili del-
le pomici, almeno della massima parte, è
quello d'esser vetrose. Ma questo vetro
è sempre di qualche grado al di sotto
del verace vetro vulcanico. Ora i fili
testè ricordati sono pienamente vetrosi.
Di fatti hanno la trasparenza del vetro,
e toccandoli si sentono lisci, come lui,
quando quelli delle pomici
meno che opachi, ed aspri al tatto.
sono poco
Questi ultimi si possono impunemente
trattare sotto le dita, dove i primi, quan-
do sieno grossetti, s' internano nella cu-
te, e ne fanno uscire il sangue; il che
è proprio delle punte del vetro, Vero
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|302}}</noinclude>loro genesi non par difficile a spiegarsi, derivata verisimilmente dalla viscosità del vetro, essendo ancor liquido, e dalla distensione, cui soggiaceva nel prodursi pel raffreddamento quelle aperture.
Queste folte selvette di fila vetrose da occhio non troppo istruito guardate, potrebbero indurre nella credenza, essere le medesime una specie di pomice sopraffina: ma un momento di matura riflessione fa conoscerne la differenza. Quì giova ripeterlo, perchè troppo cade al proposito. Uno de' caratteri sensibili delle pomici, almeno della massima parte, è quello d'esser vetrose. Ma questo vetro è sempre di qualche grado al di sotto del verace vetro vulcanico. Ora i fili testè ricordati sono pienamente vetrosi. Di fatti hanno la trasparenza del vetro, e toccandoli si sentono lisci, come lui, quando quelli delle pomici meno che opachi, ed aspri al tatto. Questi ultimi si possono impunemente trattare sotto le dita, dove i primi, quando sieno grossetti, s'internano nella cute, e ne fanno uscire il sangue; il che è proprio delle punte del vetro. Vero<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 303 è che assai pomici riconoscono in origine la medesima base che i vetri vulcanici: il fuoco però quinci e quindi non ha agito egualmente, ma è stato nel vetro, o più continuato, o più forte. Quantun- que ciò sia per se chiaro abbastanza, per non abbisognare di pruove, una tut- tavia non mi graverò di produrre innan- zi, per offerirsi quasi da se in alcune pomici leggiere e filamentose di Campo Bianco, e nel vetro pres...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>303
è che assai pomici riconoscono in origine
la medesima base che i vetri vulcanici:
il fuoco però quinci e quindi non ha
agito egualmente, ma è stato nel vetro,
o più continuato, o più forte. Quantun-
que ciò sia per se chiaro abbastanza,
per non abbisognare di pruove, una tut-
tavia non mi graverò di produrre innan-
zi, per offerirsi quasi da se in alcune
pomici leggiere e filamentose di Campo
Bianco, e nel vetro presente. In ambi-
due questi corpi esistono feldspati cristal-
lizzati della medesima specie. Ma nelle
pomici nessun oltraggio sembrano aver
ricevuto dal fuoco; conservano il loro
cangiante, la struttura laminosa, e la na-
turale trasparenza, e durezza. Per l'op-
posito nel vetro che ha dato origine ai
filamenti capillari, quantunque i medesi-
mi feldspati non abbian sofferta fusione
di sorta, si sono però svisati in modo,
che perduti tutti gli enunciati caratteri,
il dito in toccandoli, li riduce in fram-
menti. Solamente nei più grossi qualche
punto centrale ritiene un resto della na-
tura di questa pietra. Conservo uno di
questi feldspati, che offre un fenomeno
curiosissimo. Trovasi dentro ad una di<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||303}}</noinclude>è che assai pomici riconoscono in origine la medesima base che i vetri vulcanici: il fuoco però quinci e quindi non ha agito egualmente, ma è stato nel vetro, o più continuato, o più forte. Quantunque ciò sia per se chiaro abbastanza, per non abbisognare di pruove, una tuttavia non mi graverò di produrre innanzi, per offerirsi quasi da se in alcune pomici leggiere e filamentose di Campo Bianco, e nel vetro presente. In ambidue questi corpi esistono feldspati cristallizzati della medesima specie. Ma nelle pomici nessun oltraggio sembrano aver ricevuto dal fuoco; conservano il loro cangiante, la struttura laminosa, e la naturale trasparenza, e durezza. Per l'opposito nel vetro che ha dato origine ai filamenti capillari, quantunque i medesimi feldspati non abbian sofferta fusione di sorta, si sono però svisati in modo, che perduti tutti gli enunciati caratteri, il dito in toccandoli, li riduce in frammenti. Solamente nei più grossi qualche punto centrale ritiene un resto della natura di questa pietra. Conservo uno di questi feldspati, che offre un fenomeno curiosissimo. Trovasi dentro ad una di<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Viaggi alle Due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino, vol. 2, 1792 - BEIC IE6332532.djvu/308
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: esso 304 quelle aperture, ma senza toccarne le pareti, ed è come sostenuto in aria da una corona di fili capillari di vetro, che per una estremità si attaccano a lui, e con l'altra metron capo alle suddette pa- reti. Il feldspato doveva naturalmente essere imprigionato dal vetro quando era fluido, ma questo nel rappigliarsi essen- dosi ritirate le sue pareti, e quindi nata quella cavità, ha lasciato come isolato il felds...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>esso
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quelle aperture, ma senza toccarne le
pareti, ed è come sostenuto in aria da
una corona di fili capillari di vetro, che
per una estremità si attaccano a lui, e
con l'altra metron capo alle suddette pa-
reti. Il feldspato doveva naturalmente
essere imprigionato dal vetro quando era
fluido, ma questo nel rappigliarsi essen-
dosi ritirate le sue pareti, e quindi nata
quella cavità, ha lasciato come isolato il
feldspato, comunicante solo con
mercè di quella capillare peluria, che è
una porzione del vetro stesso, ridotta
in fili nel ritiramento delle parti. Il feld-
spato, che ha quattro linee di lunghezza
sopra tre di larghezza, trovasi egli pure
egualmente manomesso dal fuoco. Per gli
addotti fatti rimane adunque viemmag-
giormente provato, che il fuoco produt-
tore di queste pomici è stato meno ope-
rativo di quello che ha fatto nascere il
vetro: quindi non è a stupire se questo
è più perfetto di quelle.
edol Disceso io sono a queste
minute
considerazioni intorno alle pomici, e ai
vetri; sembrandomi che quelle modifica-
zioni, e gradazioni che usa la natura nel-
le sue operazioni, obbligo sia del Filo-
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|304}}</noinclude>quelle aperture, ma senza toccarne le pareti, ed è come sostenuto in aria da una corona di fili capillari di vetro, che per una estremità si attaccano a lui, e con l'altra metron capo alle suddette pareti. Il feldspato doveva naturalmente essere imprigionato dal vetro quando era fluido, ma questo nel rappigliarsi essendosi ritirate le sue pareti, e quindi nata quella cavità, ha lasciato come isolato il feldspato, comunicante solo con esso mercè di quella capillare peluria, che è una porzione del vetro stesso, ridotta in fili nel ritiramento delle parti. Il feldspato, che ha quattro linee di lunghezza sopra tre di larghezza, trovasi egli pure egualmente manomesso dal fuoco. Per gli addotti fatti rimane adunque viemmaggiormente provato, che il fuoco produttore di queste pomici è stato meno operativo di quello che ha fatto nascere il vetro: quindi non è a stupire se questo è più perfetto di quelle.
Disceso io sono a queste minute considerazioni intorno alle pomici, e ai vetri; sembrandomi che quelle modificazioni, e gradazioni che usa la natura nelle sue operazioni, obbligo sia del Filosofo<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Viaggi alle Due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino, vol. 2, 1792 - BEIC IE6332532.djvu/309
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Marcella Medici (BEIC)
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 305 sofo il farle sentire, altrimenti prender volendo con soverchia generalità le cose, corriamo gran rischio di confondere og- getti grandemente fra se diversi ; e per non dipartirci dall' argomento, siccome le pomici, gli smalti, e i vetri sono so- stanze vetrificate, abusando d' una rigo- rosa Logica, potremmo insieme confon- derle, unendovi anche le lave, non es- sendo mancati per l'addietro preclari Scrittori, che c...
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>305
sofo il farle sentire, altrimenti prender
volendo con soverchia generalità le cose,
corriamo gran rischio di confondere og-
getti grandemente fra se diversi ; e per
non dipartirci dall' argomento, siccome
le pomici, gli smalti, e i vetri sono so-
stanze vetrificate, abusando d' una rigo-
rosa Logica, potremmo insieme confon-
derle, unendovi anche le lave, non es-
sendo mancati per l'addietro preclari
Scrittori, che caratterizzate le hanno per
veraci vetrificazioni. E questo luogo mi
ammonisce di fare un breve rilievo su
d'un pensamento del Sig. Dolomieu.
Osservando egli che la pomice qualche
volta si converte in vetro, pensa che
questo vetro per un gonfiamento dell'
aria interna possa passare allo stato di
pomice. Di buon grado io accordo il
primo, avendone anzi allegato più d'un
esempio nei prodotti vulcanici, per ta-
cere delle fusioni artificiali, in cui ho
sempre veduto cotal passaggio delle po-
mici in vetri, o smalti; e d'altronde la
cosa è naturalissima, passando così la
pietra per un più forte calorico da un
minor grado di vetrificazione ad un mag-
giore. Ma sarei difficile nell' accordare
Tom. II.
V<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||305}}</noinclude>il farle sentire, altrimenti prender volendo con soverchia generalità le cose, corriamo gran rischio di confondere oggetti grandemente fra se diversi; e per non dipartirci dall'argomento, siccome le pomici, gli smalti, e i vetri sono sostanze vetrificate, abusando d'una rigorosa Logica, potremmo insieme confonderle, unendovi anche le lave, non essendo mancati per l'addietro preclari Scrittori, che caratterizzate le hanno per veraci vetrificazioni. E questo luogo mi ammonisce di fare un breve rilievo su d'un pensamento del Sig. {{AutoreCitato|Déodat de Dolomieu|Dolomieu}}. Osservando egli che la pomice qualche volta si converte in vetro, pensa che questo vetro per un gonfiamento dell'aria interna possa passare allo stato di pomice. Di buon grado io accordo il primo, avendone anzi allegato più d'un esempio nei prodotti vulcanici, per tacere delle fusioni artificiali, in cui ho sempre veduto cotal passaggio delle pomici in vetri, o smalti; e d'altronde la cosa è naturalissima, passando così la pietra per un più forte calorico da un minor grado di vetrificazione ad un maggiore. Ma sarei difficile nell'accordare<noinclude>{{RigaIntestazione|''Tom. II.''|V}}</noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 306 il secondo, diversamente dovremmo dire, che una vetrificazione maggiore ossia più perfetta passasse ad una meno perfetta. Lo che non è punto naturale, mercè che il vetro rifuso dal fuoco vulcanico ri- marrà nella condizione primiera; e sup- ponendolo allora gonfiato dai gaz aeri- formi, di vetro compatto ch' egli era, si farà vescicolare, ma non già per mio avviso diventerà pomice, per mancargli quel debil grado di v...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>306
il secondo, diversamente dovremmo dire,
che una vetrificazione maggiore ossia più
perfetta passasse ad una meno perfetta.
Lo che non è punto naturale, mercè che
il vetro rifuso dal fuoco vulcanico ri-
marrà nella condizione primiera; e sup-
ponendolo allora gonfiato dai gaz aeri-
formi, di vetro compatto ch' egli era, si
farà vescicolare, ma non già per mio
avviso diventerà pomice, per mancargli
quel debil grado di vetrificazione che
caratterizza tal pietra. E i gaz medesimi
non sono una condizione essenziale per
le pomici, essendo vene diverse delle com-
patte, che non mostrano il menomo in-
dizio di cotesti elastici fluidi. E d'altra
parte più vetri fin qui nominati, e più
d'uno che dovremo nominar poi, per
le bollicelle, che soprabbondantemente li
penetrano, fanno palese d'esserne stati
per ogni dove compresi, senza mostrare
la più picciola testimonianza di pomice
più
IV. Finora preso abbiamo in consi-
derazione que' vetri del Monte della Ca-
stagna, che portano un tessuto
meno raro, adesso considereremo quelli
più o
di struttura compatta; è però la quarta
sorte sarà presa da quello, che si può<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|306}}</noinclude>il secondo, diversamente dovremmo dire, che una vetrificazione maggiore ossia più perfetta passasse ad una meno perfetta. Lo che non è punto naturale, mercè che il vetro rifuso dal fuoco vulcanico rimarrà nella condizione primiera; e supponendolo allora gonfiato dai gaz aeriformi, di vetro compatto ch'egli era, si farà vescicolare, ma non già per mio avviso diventerà pomice, per mancargli quel debil grado di vetrificazione che caratterizza tal pietra. E i gaz medesimi non sono una condizione essenziale per le pomici, essendo vene diverse delle compatte, che non mostrano il menomo indizio di cotesti elastici fluidi. E d'altra parte più vetri fin quì nominati, e più d'uno che dovremo nominar poi, per le bollicelle, che soprabbondantemente li penetrano, fanno palese d'esserne stati per ogni dove compresi, senza mostrare la più picciola testimonianza di pomice.
IV. Finora preso abbiamo in considerazione que' vetri del Monte della Castagna, che portano un tessuto più o meno raro, adesso considereremo quelli più o di struttura compatta; è però la quarta sorte sarà presa da quello, che si può<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 307 dire che formi quasi la metà del Monte. Sebbene mirato superficialmente, e come ritrovasi in luogo, sembra piuttosto una terra rossiccia, che un vetro. Questo si è un velo effettivamente terroso e rossi- gno, che veste la superficie del vetro formante immensi lastroni, il qual velo quantunque in più luoghi abbia pochis- sima adesione con lui, giacchè la sem- plice bagnatura con l'acqua lo leva, in più altri luoghi ev...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>307
dire che formi quasi la metà del Monte.
Sebbene mirato superficialmente, e come
ritrovasi in luogo, sembra piuttosto una
terra rossiccia, che un vetro. Questo si
è un velo effettivamente terroso e rossi-
gno, che veste la superficie del vetro
formante immensi lastroni, il qual velo
quantunque in più luoghi abbia pochis-
sima adesione con lui, giacchè la sem-
plice bagnatura con l'acqua lo leva, in
più altri luoghi evvi però attaccato si
fattamente che forma l'ultima buccia del
vetro, e quindi lo giudico una superfi-
ciale decomposizione di esso. Al di sotto
di tal velatura terrosa apparisce il vetro,
il quale è conservatissimo, e come se
stato fosse adesso fuso dal Vulcano. Se
si eccettuino alcuni rari seni, dove la
sua struttura è spugnosa, egli è compat-
tissimo e solidissimo, e quindi di gran
lunga più pesante delle tre altre qualità.
Ha colore olivastro, ed è trasparente,
sperandone al vivo lume le più tenui
scaglie, ma compare opaco, guardandolo
in massa. Sfavilla benissimo all' acciajo.
Si sa che rompendo pezzi di vetro per-
fetto, le rotture, sono striate, ondeggian-
ti, e ricurve. Qualche rottura nel vetro
V 2<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||307}}</noinclude>dire che formi quasi la metà del Monte. Sebbene mirato superficialmente, e come ritrovasi in luogo, sembra piuttosto una terra rossiccia, che un vetro. Questo si è un velo effettivamente terroso e rossigno, che veste la superficie del vetro formante immensi lastroni, il qual velo quantunque in più luoghi abbia pochissima adesione con lui, giacchè la semplice bagnatura con l'acqua lo leva, in più altri luoghi evvi però attaccato sì fattamente che forma l'ultima buccia del vetro, e quindi lo giudico una superficiale decomposizione di esso. Al di sotto di tal velatura terrosa apparisce il vetro, il quale è conservatissimo, e come se stato fosse adesso fuso dal Vulcano. Se si eccettuino alcuni rari seni, dove la sua struttura è spugnosa, egli è compattissimo e solidissimo, e quindi di gran lunga più pesante delle tre altre qualità. Ha colore olivastro, ed è trasparente, sperandone al vivo lume le più tenui scaglie, ma compare opaco, guardandolo in massa. Sfavilla benissimo all'acciajo. Si sa che rompendo pezzi di vetro perfetto, le rotture sono striate, ondeggianti, e ricurve. Qualche rottura nel vetro<noinclude>{{RigaIntestazione||V 2}}</noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 308 presente si è tale, ma le più sono con- coidi, siccome accade spezzando le selci. Oltracciò la sua pasta non è pienamente omogenea, rinchiudendo più punti feld- spatosi. L'aspetto altresì non è vivo e brillante come quello del vetro, ma un poco untuoso, e appannato. Per queste ragioni cotal prodotto più si accosta allo smalto, che al vetro, quando chiamar nol volessimo uno di que corpi vulca- nici, che considerar pos...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>308
presente si è tale, ma le più sono con-
coidi, siccome accade spezzando le selci.
Oltracciò la sua pasta non è pienamente
omogenea, rinchiudendo più punti feld-
spatosi. L'aspetto altresì non è vivo e
brillante come quello del vetro, ma un
poco untuoso, e appannato. Per queste
ragioni cotal prodotto più si accosta allo
smalto, che al vetro, quando chiamar
nol volessimo uno di que corpi vulca-
nici, che considerar possiamo qual punto
di mezzo tra gli smalti e i vetri. Nei
descritti vetri di Lipari ho già notato,
che alcuni sono intersecati da venuzze,
o sfoglie terrose, per cui vengono facil-
mente in più lastre divisi; somigliante
cosa si osserva nel vetro presente. In
esso accade quel che veggiamo in alcuni
marmi ; se si prendano al taglio per la
vena si dividono senza grande fatica in
ampie lastre; e per qualunque altro ver-
so si tenti dividerli, vanno in ischeggie,
e in frammenti. Alcuni cavatori di po-
mici che nelle mie gite a Campo Bian-
co, e al Monte della Castagna mi hanno
fatta utile compagnia, a mia istanza cac-
ciato avendo a forza di poderosi martelli
qualche conio di ferro in quelle venuzze<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|308}}</noinclude>presente si è tale, ma le più sono concoidi, siccome accade spezzando le selci. Oltracciò la sua pasta non è pienamente omogenea, rinchiudendo più punti feldspatosi. L'aspetto altresì non è vivo e brillante come quello del vetro, ma un poco untuoso, e appannato. Per queste ragioni cotal prodotto più si accosta allo smalto, che al vetro, quando chiamar nol volessimo uno di que corpi vulcanici, che considerar possiamo qual punto di mezzo tra gli smalti e i vetri. Nei descritti vetri di Lipari ho già notato, che alcuni sono intersecati da venuzze, o sfoglie terrose, per cui vengono facilmente in più lastre divisi; somigliante cosa si osserva nel vetro presente. In esso accade quel che veggiamo in alcuni marmi; se si prendano al taglio per la vena si dividono senza grande fatica in ampie lastre; e per qualunque altro verso si tenti dividerli, vanno in ischeggie, e in frammenti. Alcuni cavatori di pomici che nelle mie gite a Campo Bianco, e al Monte della Castagna mi hanno fatta utile compagnia, a mia istanza cacciato avendo a forza di poderosi martelli qualche conio di ferro in quelle venuzze<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 309 terrose, hanno staccato dal masso comune di questo vetro dei tavoloni, lunghi cin- que piedi, e larghi tre, e aventi la gros- sezza di due. Al piano d'ogni tavolone era attaccato un velo di materie terrose ma dure, che sempre più mi conferma nel credere, siccome già dissi, essere stata materia refrattaria alla fusione, la quale essendo più leggiera del vetro fuso, ne è ascesa alla superficie, comprovandolo anche la f...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>309
terrose, hanno staccato dal masso comune
di questo vetro dei tavoloni, lunghi cin-
que piedi, e larghi tre, e aventi la gros-
sezza di due. Al piano d'ogni tavolone
era attaccato un velo di materie terrose
ma dure, che sempre più mi conferma
nel credere, siccome già dissi, essere stata
materia refrattaria alla fusione, la quale
essendo più leggiera del vetro fuso, ne
è ascesa alla superficie, comprovandolo
anche la fusione artificiale da me fatta
di questo vetro ritenente tuttavia qualche
porzione di detta terra, la quale a sten-
to si è fusa, non ostante che il vetro
gonfiato siasi in uno smalto schiumoso.
Questo vetro intacca leggermente il
fattizio, e se il tagliente angolo di un
pezzo si faccia correre con forza sul pia-
no d' un altro, vi crea una polvere bian-
ca e impalpabile.ibampliusef
fada V. Questa sorte di vetro merita a
tutta ragione cotesta appellazione, essen-
do non solamente il più perfetto fra i
vetri vulcanici dell' Isole Eolie, ma quel-
lo eziandio che non la cede punto alla
così detta agata d' Islanda, o alla pietra
gallinacea del Perù, che credesi essere
la pietra ossidiana degli Antichi. Nei
2 V 3 สาว<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||309}}</noinclude>terrose, hanno staccato dal masso comune di questo vetro dei tavoloni, lunghi cinque piedi, e larghi tre, e aventi la grossezza di due. Al piano d'ogni tavolone era attaccato un velo di materie terrose ma dure, che sempre più mi conferma nel credere, siccome già dissi, essere stata materia refrattaria alla fusione, la quale essendo più leggiera del vetro fuso, ne è ascesa alla superficie, comprovandolo anche la fusione artificiale da me fatta di questo vetro ritenente tuttavia qualche porzione di detta terra, la quale a stento si è fusa, non ostante che il vetro gonfiato siasi in uno smalto schiumoso.
Questo vetro intacca leggermente il fattizio, e se il tagliente angolo di un pezzo si faccia correre con forza sul piano d'un altro, vi crea una polvere bianca e impalpabile.
V. Questa sorte di vetro merita a tutta ragione cotesta appellazione, essendo non solamente il più perfetto fra i vetri vulcanici dell'Isole Eolie, ma quello eziandio che non la cede punto alla così detta agata d'Islanda, o alla pietra gallinacea del Perù, che credesi essere la pietra ossidiana degli Antichi. Nei<noinclude>{{RigaIntestazione||V 3}}</noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 310 grossi pezzi nerissimo è il colore, e in- tiera la opacità, ma le sottili sfoglie so- no bianche, e trasparenti. L'opacità, e la nerezza dir possiamo che stiano in ra- gione diretta dello spessore. Questo ve- tro, che è compattissimo trovasi libero da bolle aeriformi, e da ogni eteroge- neità, ha qualche maggior durezza di quello della quarta qualità; e però in- tacca di più il vetro fattizio, ed è più sfavillante al...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>310
grossi pezzi nerissimo è il colore, e in-
tiera la opacità, ma le sottili sfoglie so-
no bianche, e trasparenti. L'opacità, e
la nerezza dir possiamo che stiano in ra-
gione diretta dello spessore. Questo ve-
tro, che è compattissimo trovasi libero
da bolle aeriformi, e da ogni eteroge-
neità, ha qualche maggior durezza di
quello della quarta qualità; e però in-
tacca di più il vetro fattizio, ed è più
sfavillante al focile. I suoi lembi sono
acuti e taglienti.p
91 Il Sig. Faujas avendo avuto alcuni
saggi del miglior vetro di Lipari, vi fa
sopra qualche osservazione, opportuna
ad essere qui ricordata. Egli conviene
che questa specie è la medesima che quel-
la d'Islanda: avverte però che ne dife-
risce, per essere a lui paruto di un pu-
limento alquanto più grasso, e meno ve-
troso; di più che nelle rotture non ha
quell' ondeggiante striata squamosità, che
è propria delle masse dei vetri vera-
ci (a).
61
Convien dire che i suoi saggi non
sieno stati de' migliori. I pezzi almeno
(a) Mineralogie des Uolcans.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|310}}</noinclude>grossi pezzi nerissimo è il colore, e intiera la opacità, ma le sottili sfoglie sono bianche, e trasparenti. L'opacità, e la nerezza dir possiamo che stiano in ragione diretta dello spessore. Questo vetro, che è compattissimo trovasi libero da bolle aeriformi, e da ogni eterogeneità, ha qualche maggior durezza di quello della quarta qualità; e però intacca di più il vetro fattizio, ed è più sfavillante al focile. I suoi lembi sono acuti e taglienti.
Il Sig. Faujas avendo avuto alcuni saggi del miglior vetro di Lipari, vi fa sopra qualche osservazione, opportuna ad essere qui ricordata. Egli conviene che questa specie è la medesima che quella d'Islanda: avverte però che ne diferisce, per essere a lui paruto di un pulimento alquanto più grasso, e meno vetroso; di più che nelle rotture non ha quell'ondeggiante striata squamosità, che è propria delle masse dei vetri veraci<ref>Mineralogie des Uolcans.</ref>.
Convien dire che i suoi saggi non sieno stati de' migliori. I pezzi almeno<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 311 ch'io colà raccolsi prendono un pulimen- to, e un lustro di tanta squisitezza, ch'io non saprei qual vetro artificiale ricever ne potesse un più nobile, e più elegante. Oltracciò questo vetro in massa essendo opaco, diventa un verace specchio. E quindi non peniamo a credere che gli antichi Peruviani usassero di un simil ve- tro tagliato e pulito per farne specchi. Similmente non si può rompere il mio vetro senza che...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>311
ch'io colà raccolsi prendono un pulimen-
to, e un lustro di tanta squisitezza, ch'io
non saprei qual vetro artificiale ricever
ne potesse un più nobile, e più elegante.
Oltracciò questo vetro in massa essendo
opaco, diventa un verace specchio. E
quindi non peniamo a credere che gli
antichi Peruviani usassero di un simil ve-
tro tagliato e pulito per farne specchi.
Similmente non si può rompere il mio
vetro senza che mostri le ondose squame
leggiermente striate, che asserisce il Vul-
canista francese di non aver vedute nel
suo. Scrivendo ne ho sott' occhi un pez-
zo di recente fratrura, dove queste onde
sono circolari, e quasi concentriche, riem-
piendo un' area di due pollici e mezzo,
e il centro comune è il punto che ha
ricevuto la percossa; e rassomigliano a
quelle in certa guisa, che attorno a se
fa nascere un sassolino caduto vertical-
mente nell' acqua tranquilla. longe
Non posso a meno di non fare un'
altra riflessione. Dice Faujas, che i lembi
di
questo vetro allorchè sono sottillissi-
mi, se si presentino al chiaro lume, sono
alcun poco trasparenti. La trasparenza
nelle parti più sottili del vetro da me
V 4<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||311}}</noinclude>ch'io colà raccolsi prendono un pulimento, e un lustro di tanta squisitezza, ch'io non saprei qual vetro artificiale ricever ne potesse un più nobile, e più elegante. Oltracciò questo vetro in massa essendo opaco, diventa un verace specchio. E quindi non peniamo a credere che gli antichi Peruviani usassero di un simil vetro tagliato e pulito per farne specchi. Similmente non si può rompere il mio vetro senza che mostri le ondose squame leggiermente striate, che asserisce il Vulcanista francese di non aver vedute nel suo. Scrivendo ne ho sott'occhi un pezzo di recente frattura, dove queste onde sono circolari, e quasi concentriche, riempiendo un'area di due pollici e mezzo, e il centro comune è il punto che ha ricevuto la percossa; e rassomigliano a quelle in certa guisa, che attorno a se fa nascere un sassolino caduto verticalmente nell'acqua tranquilla.
Non posso a meno di non fare un'altra riflessione. Dice Faujas, che i lembi di questo vetro allorchè sono sottillissimi, se si presentino al chiaro lume, sono alcun poco trasparenti. La trasparenza nelle parti più sottili del vetro da me<noinclude>{{RigaIntestazione||V 4}}</noinclude>
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Pagina:Viaggi alle Due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino, vol. 2, 1792 - BEIC IE6332532.djvu/316
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 312 trovato, ragguagliata a quella del nostra- le, certamente ne perde. Non è però si meschina, quale si vorrebbe da questo Fisico. Una scheggia grossa tre linee e mezzo presentata alla fiamma d'una can- dela, concede in parte il passaggio de raggi. Un' altra grossa due linee frappo- sta all' occhio, e agli oggetti esteriori permette il confusamente vederli; se poi abbia la crassizie di mezza linea, e il piano della sche...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>312
trovato, ragguagliata a quella del nostra-
le, certamente ne perde. Non è però si
meschina, quale si vorrebbe da questo
Fisico. Una scheggia grossa tre linee e
mezzo presentata alla fiamma d'una can-
dela, concede in parte il passaggio de
raggi. Un' altra grossa due linee frappo-
sta all' occhio, e agli oggetti esteriori
permette il confusamente vederli; se poi
abbia la crassizie di mezza linea, e il
piano della scheggia si collochi sopra
d'un libro, con la maggior chiarezza il
leggiamo. Disceso io sono a questo mi-
nuto dettaglio, per viemmeglio mostrare
la perfetta qualità di questo vetro.
e
L'opacità di lui guardato in massa,
deriva da una sostanza sottilissima,
forse bituminosa, incorporata alla pafta
vetrosa, e che a guisa di nebbia la of-
fusca, la quale sostanza si toglie, ove
per alcune ore resti questo vetro ne'
crogiuoli rifuso, giacchè allora diventa
bianco.
Osserva il Bergman, che il vetro
islandico sottoposto al fuoco difficilissi-
mamente si fonde da se solo. In questa
parte il presente di Lipari è differente:
In breve comincia a rammollirsi alla<noinclude><references/></noinclude>
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/* Trascritta */
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|312}}</noinclude>trovato, ragguagliata a quella del nostrale, certamente ne perde. Non è però sì meschina, quale si vorrebbe da questo Fisico. Una scheggia grossa tre linee e mezzo presentata alla fiamma d'una candela, concede in parte il passaggio de raggi. Un' altra grossa due linee frapposta all' occhio, e agli oggetti esteriori permette il confusamente vederli; se poi abbia la crassizie di mezza linea, e il piano della scheggia si collochi sopra d'un libro, con la maggior chiarezza il leggiamo. Disceso io sono a questo minuto dettaglio, per viemmeglio mostrare la perfetta qualità di questo vetro.
L'opacità di lui guardato in massa, deriva da una sostanza sottilissima, forse bituminosa, incorporata alla pasta vetrosa, e che a guisa di nebbia la offusca, la quale sostanza si toglie, ove per alcune ore resti questo vetro ne' crogiuoli rifuso, giacchè allora diventa bianco.
Osserva il Bergman, che il vetro islandico sottoposto al fuoco difficilissimamente si fonde da se solo. In questa parte il presente di Lipari è differente. In breve comincia a rammollirsi alla<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: fornace, e dopo più completa fusione. 313 ore passa ad una oliban 15 Cotesta fatta di vetro non è però la più ovvia al Monte della Caftagna. Quivi adunque raramente è sparsa in gran massi, ma solitarj; ne dir saprei se sieno reliquie di correnti, oppur pezzi eruttati dalle gole ignivome. Di più qui succede come nelle pietre più pregiate, e vo' dire che il medesimo pezzo non è sempre per tutto egualmente prezioso. Spezzan...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>fornace, e dopo più
completa fusione.
313
ore passa ad una
oliban
15
Cotesta fatta di vetro non è però
la più ovvia al Monte della Caftagna.
Quivi adunque raramente è sparsa in gran
massi, ma solitarj; ne dir saprei se sieno
reliquie di correnti, oppur pezzi eruttati
dalle gole ignivome. Di più qui succede
come nelle pietre più pregiate, e vo' dire
che il medesimo pezzo non è sempre per
tutto egualmente prezioso. Spezzando
adunque di que' massi, ne troveremo
talvolta una porzione che è vetro puris-
simo, quale il già descritto, e l'altra
imperfetto, sì perchè la fusione non è
stata universale, apparendovi dentro cor-
pi alla base stranieri, sì perchè questa
base è piuttosto smaltina, che vitrea.
Tai corpi sono feldspati, ma in un aspetto
novello. Niente è più comune, che il
trovare feldspati nelle lave, e qualche
fiata nei medesimi smalti e vetri. Ed
oltre il narratone da altri, questo libro
ne abbonda in esempli. Ma sempre i feld-
spati con divisione immediata e tagliente
sono incastrati in fimili produzioni. Qui
procede diversamente la cosa. Ogni feld-
spato è attorno attorno circondato da<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||313}}</noinclude>fornace, e dopo più completa fusione.
Cotesta fatta di vetro non è però la più ovvia al Monte della Caftagna. Quivi adunque raramente è sparsa in gran massi, ma solitarj; ne dir saprei se sieno reliquie di correnti, oppur pezzi eruttati dalle gole ignivome. Di più quì succede come nelle pietre più pregiate, e vo' dire che il medesimo pezzo non è sempre per tutto egualmente prezioso. Spezzando adunque di que' massi, ne troveremo talvolta una porzione che è vetro purissimo, quale il già descritto, e l'altra imperfetto, sì perchè la fusione non è stata universale, apparendovi dentro corpi alla base stranieri, sì perchè questa base è piuttosto smaltina, che vitrea. Tai corpi sono feldspati, ma in un aspetto novello. Niente è più comune, che il trovare feldspati nelle lave, e qualche fiata nei medesimi smalti e vetri. Ed oltre il narratone da altri, questo libro ne abbonda in esempli. Ma sempre i feldspati con divisione immediata e tagliente sono incastrati in fimili produzioni. Quì procede diversamente la cosa. Ogni feldspato è attorno attorno circondato da<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 314 una buccia, la quale se ci riesca di stac- care intiera dallo smalto rappresenta un globetto di una o due linee d'un chiaro cenerino, e di pasta vetrosa. E rompen- do il globetto ci troviam dentro semifu- so il feldspato: non già staccato dalla buccia, ma formante con essolei un sol corpo. I globetti sono in gran numero, e talvolta per la confluenza formano gruppi. Tutti poi spiccano mirabilmente in grazia dello smal...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>314
una buccia, la quale se ci riesca di stac-
care intiera dallo smalto rappresenta un
globetto di una o due linee d'un chiaro
cenerino, e di pasta vetrosa. E rompen-
do il globetto ci troviam dentro semifu-
so il feldspato: non già staccato dalla
buccia, ma formante con essolei un sol
corpo. I globetti sono in gran numero,
e talvolta per la confluenza formano
gruppi. Tutti poi spiccano mirabilmente
in grazia dello smalto, che è nero. Lo
spezioso innesto delle bucce coi feldspati
lo giudicherei in tal guisa formato. Quan-
do lo smalto era fluido, ed assiepava i
feldspati, ha servito alle loro parti ester-
ne di fondente, e si è combinato con esse,
e da tale combinazione ne è nata quella
buccia, nel tempo che l'interiore dei feld-
spati ha preso soltanto una mezza fusione,
per non essere in immediato contatto con
lo smalto. Egli è poi probabile che i
feldspati esistessero anche nel vetro per-
fetto, ma essendo in lui stato probabil
mente più attivo il calorico che nello
smalto, gli avrà disciolti onninamente,
riducendo l'intiera massa ad un fondo
similare. Così una compiuta omogeneità
di parti si è ottenuta alla fornace da<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|314}}</noinclude>una buccia, la quale se ci riesca di staccare intiera dallo smalto rappresenta un globetto di una o due linee d'un chiaro cenerino, e di pasta vetrosa. E rompendo il globetto ci troviam dentro semifuso il feldspato: non già staccato dalla buccia, ma formante con essolei un sol corpo. I globetti sono in gran numero, e talvolta per la confluenza formano gruppi. Tutti poi spiccano mirabilmente in grazia dello smalto, che è nero. Lo spezioso innesto delle bucce coi feldspati lo giudicherei in tal guisa formato. Quando lo smalto era fluido, ed assiepava i feldspati, ha servito alle loro parti esterne di fondente, e si è combinato con esse, e da tale combinazione ne è nata quella buccia, nel tempo che l'interiore dei feldspati ha preso soltanto una mezza fusione, per non essere in immediato contatto con lo smalto. Egli è poi probabile che i feldspati esistessero anche nel vetro perfetto, ma essendo in lui stato probabilmente più attivo il calorico che nello smalto, gli avrà disciolti onninamente, riducendo l'intiera massa ad un fondo similare. Così una compiuta omogeneità di parti si è ottenuta alla fornace da<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 315 questo smalto riboccante di tali estranei globetti. VI. Ragionando degli Scogli del Castello di Lipari, dissi esser formati d'una lava cenerina a base di feldspato, la quale passa in più luoghi in vetro. Ivi notai che la lava non meno che gran pezzi di vetro sono seminati di globetti di sostanza apparentemente non dissimile dalla base. Nel principio del Monte della Castagna, non lungi da un tugurietto, dove alberga u...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>315
questo smalto riboccante di tali estranei
globetti.
VI. Ragionando degli Scogli del
Castello di Lipari, dissi esser formati
d'una lava cenerina a base di feldspato,
la quale passa in più luoghi in vetro.
Ivi notai che la lava non meno che
gran pezzi di vetro sono seminati di
globetti di sostanza apparentemente non
dissimile dalla base. Nel principio del
Monte della Castagna, non lungi da un
tugurietto, dove alberga uno de cavatori
delle pomici, esiste una corrente di ve-
tro analogo, che qui formerà la sesta
sorte, la quale con più rami cade in
mare. Ma questo vetro ha pasta più
raffinata, e più lustrante, e la sua rot-
tura è quale veramente si osserva nel
vetro; e però per la bellezza sua di po-
co è inferiore a quello della quinta sor-
te, anzi se la bianchezza, o a dir meglio il
nessun colore è pregio distinto, nè vetri
vulcanici (rari estremamente essendo quelli
di tal qualità) il presente degno è di
commendazione. Non già che esente sia
d'ogni colore, avendo egli come una
nebbia oscuretta, per cui guardato in
massa apparisce nereggiante; tuttavia ne<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||315}}</noinclude>questo smalto riboccante di tali estranei globetti.
VI. Ragionando degli Scogli del Castello di Lipari, dissi esser formati d'una lava cenerina a base di feldspato, la quale passa in più luoghi in vetro. Ivi notai che la lava non meno che gran pezzi di vetro sono seminati di globetti di sostanza apparentemente non dissimile dalla base. Nel principio del Monte della Castagna, non lungi da un tugurietto, dove alberga uno de' cavatori delle pomici, esiste una corrente di vetro analogo, che qui formerà la sesta sorte, la quale con più rami cade in mare. Ma questo vetro ha pasta più raffinata, e più lustrante, e la sua rottura è quale veramente si osserva nel vetro; e però per la bellezza sua di poco è inferiore a quello della quinta sorte, anzi se la bianchezza, o a dir meglio il nessun colore è pregio distinto, nè vetri vulcanici (rari estremamente essendo quelli di tal qualità) il presente degno è di commendazione. Non già che esente sia d'ogni colore, avendo egli come una nebbia oscuretta, per cui guardato in massa apparisce nereggiante; tuttavia ne<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 316 lembi si dà a veder bianco. I corpicciuoli poi tondeggianti e cenerognoli, de' quali è ricchissimo, fanno il più vago e il più appariscente contrasto, per cui il vetro si manifesta bizzarramente tigrato. Ho grossi pezzi della quinta qualità segati, e puliti. Il color di pece, di che go- dono li rende certamente vistosi. I mar- mi più neri, e più scelti di Varenna, e di Verona, per la finezza dell' impasto, e per la n...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>316
lembi si dà a veder bianco. I corpicciuoli
poi tondeggianti e cenerognoli, de' quali
è ricchissimo, fanno il più vago e il più
appariscente contrasto, per cui il vetro
si manifesta bizzarramente tigrato. Ho
grossi pezzi della quinta qualità segati,
e puliti. Il color di pece, di che go-
dono li rende certamente vistosi. I mar-
mi più neri, e più scelti di Varenna, e
di Verona, per la finezza dell' impasto,
e per la nobiltà del lastro, a fronte di
essi infinitamente ne perdono. Ciò non-
ostante per l'uniformità del colore non
fanno la bella vista, come cotesto vetro
tigrato, ove dall' artefice ricevuto abbia
un dilicato pulimento. Sul litorale del
sito, dove ne è corso il torrente, ne
giaccion pezzi d'ogni grandezza, scanto-
nati e resi rotondi dall' incessante agitazio
ne del mare. Ne ho meco recato più
d'uno del diametro di mezzo piede, e
d'un piede. Malgrado l'impeto podero
so de marosi, che per tanto tempo li
ha arrotati, rimasti sono al di dentro
sanissimi. E consegnati avendoli al sega-
mento, e alla pulitura, ne sono esciti
piccioli deschi, che esser non ponno più
all' occhio graditi. Tavole di questa fatta<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|316}}</noinclude>lembi si dà a veder bianco. I corpicciuoli poi tondeggianti e cenerognoli, de' quali è ricchissimo, fanno il più vago e il più appariscente contrasto, per cui il vetro si manifesta bizzarramente tigrato. Ho grossi pezzi della quinta qualità segati, e puliti. Il color di pece, di che godono li rende certamente vistosi. I marmi più neri, e più scelti di Varenna, e di Verona, per la finezza dell'impasto, e per la nobiltà del lastro, a fronte di essi infinitamente ne perdono. Ciò nonostante per l'uniformità del colore non fanno la bella vista, come cotesto vetro tigrato, ove dall'artefice ricevuto abbia un dilicato pulimento. Sul litorale del sito, dove ne è corso il torrente, ne giaccion pezzi d'ogni grandezza, scantonati e resi rotondi dall'incessante agitazione del mare. Ne ho meco recato più d'uno del diametro di mezzo piede, e d'un piede. Malgrado l'impeto poderoso de' marosi, che per tanto tempo li ha arrotati, rimasti sono al di dentro sanissimi. E consegnati avendoli al segamento, e alla pulitura, ne sono esciti piccioli deschi, che esser non ponno più all'occhio graditi. Tavole di questa fatta<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Viaggi alle Due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino, vol. 2, 1792 - BEIC IE6332532.djvu/321
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 317 (e colà non mancano insigni pezzi per procacciarsele) come mai spiccherebbero in ogni più sontuosa, e più splendida Galleria! Ma lasciando le speziosità che allet- tano, ed incantan la vista, e passando agli oggetti, che solleticano, ed interes- sano la curiosità del fisico Indagatore, noi troviamo, che i corpetti cenerini in cotal vetro rinchiusi, non sono che pun- ti di lava a base di feldspato; ed esa- minando in...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>317
(e colà non mancano insigni pezzi per
procacciarsele) come mai spiccherebbero
in ogni più sontuosa, e più splendida
Galleria!
Ma lasciando le speziosità che allet-
tano, ed incantan la vista, e passando
agli oggetti, che solleticano, ed interes-
sano la curiosità del fisico Indagatore,
noi troviamo, che i corpetti cenerini in
cotal vetro rinchiusi, non sono che pun-
ti di lava a base di feldspato; ed esa-
minando in più luoghi la corrente di
questo vetro, ci accorgiamo essere in
continuazione con la stessa lava a base
feldspatosa, onde costano quegli orbico-
lati corpicciuoli: quindi non esiteremo
ad inferire essere cotesta pietra, che ha
data l'origine così alla lava, come al
vetro. Intanto poi troviam questo semi-
nato di quelle particole di lava, per non
avere elleno provata la piena fusione
della massa vetrosa. Quindi è
pure che
alcuni pezzi sono composti parte di ve-
tro, parte della medesima lava. In talu-
no di questi pezzi stanno rinchiuse pic-
ciole geodi di sottili fila di vetro, luci-
dissime e trasparenti, somiglianti in mi-
niatura al riccio della castagna.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||317}}</noinclude>(e colà non mancano insigni pezzi per procacciarsele) come mai spiccherebbero in ogni più sontuosa, e più splendida Galleria!
Ma lasciando le speziosità che allettano, ed incantan la vista, e passando agli oggetti, che solleticano, ed interessano la curiosità del fisico Indagatore, noi troviamo, che i corpetti cenerini in cotal vetro rinchiusi, non sono che punti di lava a base di feldspato; ed esaminando in più luoghi la corrente di questo vetro, ci accorgiamo essere in continuazione con la stessa lava a base feldspatosa, onde costano quegli orbicolati corpicciuoli: quindi non esiteremo ad inferire essere cotesta pietra, che ha data l'origine così alla lava, come al vetro. Intanto poi troviam questo seminato di quelle particole di lava, per non avere elleno provata la piena fusione della massa vetrosa. Quindi è pure che alcuni pezzi sono composti parte di vetro, parte della medesima lava. In taluno di questi pezzi stanno rinchiuse picciole geodi di sottili fila di vetro, lucidissime e trasparenti, somiglianti in mi-niatura al riccio della castagna.<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Cesare - La guerra gallica, traduzione di Eugenio Giovannetti, Firenze, Le Monnier, 1939.pdf/94
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Candalua
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione|88|{{Sc|c. giulio cesare}}|}}</noinclude>Ordina che ivi si adunino le navi da tutte le vicine regioni e la flotta che aveva costrutta l’estate scorsa per la guerra contro i Veneti. Conosciutosi intanto il suo progetto e diffusa dai mercanti la novella tra i Britanni, molte genti dell’isola, per via di ambasciatori, promettono a Cesare di dare ostaggi e d’ottemperare agli ordini del popolo romano. Cesare benignamente li ascolta, ha promesse generose, li impegna ad attenersi ai sentimenti espressi e rimanda gli ambasciatori in patria accompagnati da Commio che — dopo la sconfitta degli Atrébati — aveva fatto loro re, apprezzandone il valore, la prudenza e considerandolo fedele ed assai accetto in quelle regioni<ref>Sulla controversa questione del regno di Commio (''Comm'') e sulla cosidetta sua opera di «''furiere''» delle legioni romane, si veda {{Sc|{{AutoreCitato|Camille Jullian|Jullian}}}}, III, p. 315 nota 4 e p. 336. Commio deve aver probabilmente approdato al littorale di Douvres.</ref>.
Cesare adunque gli dà l’ordine di avvicinare il maggior numero possibile di popolazioni, di esortarle ad avere fede nel popolo romano e di annunziare loro il suo imminente arrivo. Voluséno intanto, esplorate tutte le spiagge per quanto la cosa era fattibile — perchè non osava uscir di nave ed affidarsi ai barbari — dopo cinque giorni torna a Cesare e l’informa delle eseguite ricognizioni.
{{Centrato|{{Sc|Cesare in vista della Britannia.}}}}
XXII. - Mentre Cesare s’intrattiene in quei luoghi per preparare le navi, dalla maggior parte dei Morini gli vengono ambasciatori a chiedere che perdoni la condotta da loro tenuta nel passato.
Essi — da barbari ed inesperti delle nostre consuetudini — avevano osato fare la guerra al popolo romano, ma ora erano pronti a promettere che i Morini avrebbero eseguito fedelmente gli ordini di Cesare. Cesare, considerando che ciò tornasse a proposito perchè, nè voleva lasciarsi un nemico dietro le spalle, nè aveva — data la stagione — più tempo per fare una guerra, nè credeva, d’altra parte, che si potessero anteporre secondari interessi allo sbarco in Britannia, chiese ai Morini un grande numero di ostaggi. Avutili, riceve in fede i Morini.
Adunate ed equipaggiate intanto circa ottanta navi da carico — che considerava sufficienti al trasporto di due legioni<ref name="pag94">Le legioni che dovevano sbarcare in Britannia erano la 7ª e la 10ª rispettivamente al comando di Galba e di Labieno, oltre ad un riparto di 450 cavalieri. Ogni nave era capace di 150 fanti, sicchè le ottanta del convoglio potevano agevolmente trasportare i dodicimila fanti delle due legioni — con il bagaglio di combattimento —, ammesso tale</ref> —<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Cesare - La guerra gallica, traduzione di Eugenio Giovannetti, Firenze, Le Monnier, 1939.pdf/95
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Candalua
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la guerra gallica — libro iv}}|89}}</noinclude>tutto quello che ancora aveva di navi sottili (lunghe) assegnò al questore, ai legati ed ai prefetti.
C’erano inoltre diciotto navi da trasporto che erano trattenute dal vento, a circa otto miglia di distanza, senza poter raggiungere il porto, e queste assegnò alla cavalleria. Il resto dell’esercito affidò ai legati Q. Titurio Sabino ed L. Auruculeio Cotta, perchè lo guidassero verso i Ménapii e verso quella parte dei Morini che non gli aveva mandato ambasciatori. Ordinò infine al legato P. Sulpicio Rufo di presidiare il porto<ref>Cioè Boulogne, o Porto Izio della seconda spedizione di Cesare in Britannia ({{Sc|{{AutoreCitato|Camille Jullian|Jullian}}}}, III, p. 337 nota 8 e VI, pp. 457-458 note). Porto Izio celticamente significa porto ''inferiore'', Gesoriacum è la città ''bassa'', Bononia (''Boulogne'') la ''cittadella'' dominante il porto e l’estuario della Liane. Il porto avrebbe quindi mutato più volte nome e designazione topografica attraverso ai tempi — come accade assai spesso alle città marinare, in forza delle loro vicende economiche, navali e militari — fino ad unificarsi in quello di Boulogne-sur-mer.</ref> con quelle truppe che occorrevano.
XXIII. - Date tutte queste disposizioni e colto il buon momento per navigare, verso la terza vigilia della notte<ref>La cronologia di questi avvenimenti può così prospettarsi: costruzione del ponte sul Reno (10 giorni) dal 12 al 21 giugno; campagna oltre Reno (18 giorni) dal 22 giugno al 9 luglio; marcia dal Reno a Boulogne (più di 400 chilometri) dall’11 al 28 luglio; preparativi terrestri e navali per lo sbarco in Britannia (26 giorni) dal 28 luglio al 24 agosto. Ne consegue che il convoglio deve essere salpato da Boulogne dopo il 24 agosto, e che la terza vigilia a tale epoca potrebbe calcolarsi all’incirca (''fere'') tra la mezzanotte e le ore 2.30.</ref> scioglie gli ormeggi, ordina alla cavalleria che si rechi al porto più a settentrione<ref>Cioè ad Ambléteuse.</ref>, che ivi s’imbarchi e segua il convoglio.
Ma essendosi tutto ciò trascinato per le lunghe, egli arriva con le prime navi in vista della Britannia a quattro ore circa di giorno<ref>Intorno alle ore 9 del mattino.</ref> e scorge le forze dei nemici schierate su tutti i poggi. La natura dei luoghi era tale ed il mare talmente rinserrato nei canali che, dalle sovrastanti alture, si sarebbe potuto scagliare frecce sulla riva<ref>Si tratta della costa di Douvres sulla quale era sbarcato Commio.</ref>.
Persuaso che uno sbarco mai si sarebbe potuto tentare in
<ref follow="pag94">effettivo come massimo. Le diciotto navi assegnate alla cavalleria, trasportando cinquanta cavalli ognuna, erano sufficienti al trasporto dell’intero riparto. Il convoglio destinato alla cavalleria, a motivo dei venti, deve essersi indugiato all’àncora nelle acque di Ambléteuse, a circa otto miglia a nord di Boulogne. Si noti che Cesare usa ordinariamente il vocabolo «''exercitus''» per indicare la sola fanteria all’infuori della cavalleria (''exercitus, equitatumque'', II, 11: IV, 29).</ref><noinclude><references/></noinclude>
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Candalua
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione|90|{{Sc|c. giulio cesare}}|}}</noinclude>tali circostanze, Cesare aspetta all’àncora fino all’ora nona<ref>Verso le ore 2 del pomeriggio.</ref>, in attesa che giungano le altre navi. Frattanto, chiamati a rapporto i legati ed i tribuni militari, li informa di ciò che ha appreso da Voluséno, spiega loro e raccomanda quello che intende di fare conforme ai buoni precetti dell’arte e, soprattutto, della guerra navale, in cui mutando la situazione ad ogni istante, è più che mai necessario che tutto ed a tempo debito risponda ad un cenno.
Rimandatili, potè approfittare di un vento favorevole e della marea. Dato il segnale, tolte le àncore, ed allontanatosi da quella costa circa sette miglia, egli potè alla fine ancorare le navi rimpetto ad una spiaggia aperta ed unita<ref>Forse la spiaggia tra Walmer Castle e Deal Castle ({{Sc|{{AutoreCitato|Camille Jullian|Jullian}}}}, III, p. 341 e sgg.; {{Sc|Rice Holmes}}, ''Ancien Britain'', Londra, 1907, p. 605 e sgg.).</ref>.
{{Centrato|{{Sc|Il drammatico sbarco.}}}}
XXIV. - Ma i barbari, compresa l’intenzione dei Romani, mandata avanti tutta la cavalleria ed i carri armati (''essedarii'') di cui nelle battaglie sono soliti valersi in prevalenza ed avvicinatisi con le altre truppe, impedivano ai nostri d’uscire dalle navi. Vennero quindi i nostri a trovarsi in situazione assai critica perchè, data la loro mole, non avevano potuto schierare le navi che a distanza dalla spiaggia<ref>La pescagione delle navi sottili romane poteva calcolarsi sui tre piedi (m. 0,90 circa).</ref> ed i soldati, senza alcuna conoscenza dei luoghi, con le mani impacciate, curvi sotto il grande e grave peso delle armi, dovevano in una balzare dalle navi, tenersi ritti tra le onde ed affrontare i nemici; mentre questi ultimi, a piedi asciutti, o di poco inoltrandosi in acqua, con tutte le membra libere e conoscendo mirabilmente i luoghi, potevano con audacia scagliare frecce e spingere contro i nostri i loro cavalli avvezzi al mare.
Sgomentati per tutti questi frangenti ed impreparati ad un siffatto genere di lotta, i nostri avevano così del tutto smarrito quell’alacrità ed ardore che sempre li distinguevano nelle battaglie terrestri.
{{Centrato|{{Sc|Il salto dell’Aquilifero.}}}}
XXV. - Quando Cesare s’avvide di ciò, ordinò che le navi sottili<ref>Cioè le triremi, sette o otto volte più lunghe che larghe, mentre tale proporzione nelle navi onerarie era da quattro ad uno.</ref> (lunghe), la cui forma non era molto familiare ai bar-<noinclude><references/></noinclude>
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Candalua
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la guerra gallica — libro iv}}|91}}</noinclude>bari e la cui manovra era più agile e spedita, si allontanassero alquanto dalle navi onerarie, ed — a forza di remi — guadagnassero il fianco scoperto dei nemici: di là, con fionde, saette e macchine belliche, incalzassero e respingessero l’avversario. Turbati infatti e dall’aspetto delle navi e dal modo di remare e dall’inusitato genere di guerreschi ordigni, i barbari si fermarono e cominciarono un poco a retrocedere.
Mentre i nostri soldati tuttora esitavano — massime per la profondità dell’acqua — l’aquilifero<ref>L’''aquilifero'' della legione era assegnato alla 1ª centuria della 1ª coorte: in marcia procedeva alla testa della coorte, nel combattimento in coda. Ciò premesso, risalta subito il valore dell’iniziativa dell’''aquilifero'', cui può fare degno riscontro l’episodio del centurione Cesio Sceva, raccontato da {{Sc|{{AutoreCitato|Valerio Massimo|Valerio Massimo}}}} (III, 2, 23) e citato anche da {{Sc|{{AutoreCitato|Plutarco|Plutarco}}}} (''Ces''., 16). Il peso dell’aquila legionaria era assai notevole ({{Sc|{{AutoreCitato|Floro|Floro}}}}, IV, 4) epperciò l’insegna non poteva essere portata che da persona assai gagliarda.</ref> della decima legione, invocati gli Dei perchè l’impresa riuscisse felicemente alla legione: «''Saltate'' — gridò — ''o soldati in mare, se non volete consegnare l’aquila ai nemici: io certo farò il mio dovere per la repubblica e per il duce''».
Ciò detto a gran voce balzò dalla nave e rivolse l’aquila contro i nemici. Allora i nostri, eccitatisi a vicenda perchè fosse scongiurata una tale vergogna, uscirono tutti fuori dalla nave e l’esempio trascinò quelli delle navi vicine che si fecero più sotto all’avversario.
XXVI. - Si combattè con accanimento da entrambe le parti. Ma i nostri non potendo serbare gli ordini, nè rannodarsi con prestezza, nè seguire le insegne, e dovendo raccozzarsi qua e là, chi da una nave e chi dall’altra, alla prima insegna che capitasse, si trovavano in serio imbarazzo. In contrapposto i nemici, conoscendo tutti i bassifondi, a mano a mano che vedevano dalla spiaggia i nostri uscire alla spicciolata dalle navi, spronati i cavalli, assaltavano gli impediti, accerchiavano in forze i drappelli, frecciavano in massa i nostri sul fianco scoperto. Accortosene, Cesare ordinò che si riempissero di soldati le scialuppe delle navi lunghe ed i battelli esploratori e li mandò in aiuto a quelli che aveva visto in situazione più critica. Non appena i nostri riuscirono a mettere piede sulla spiaggia, raggiunti da tutti i loro, attaccarono finalmente il nemico e lo posero in fuga. Ma non poterono inseguirlo a lungo, solo perchè mancavano i cavalieri, i quali non avevano potuto seguir la rotta e mettere piede nell’isola. Questo solo mancò alla buona fortuna che Cesare aveva avuto sempre.<noinclude><references/></noinclude>
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Alex brollo
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|{{rl|82}}||}}</noinclude>
{{Pt|pe|ruppe}} nelle tue offese, non petè la Chiesa patire tanto contrario in te, siccome luce del suo occhio, anzi pensò molte vie per le quali ella potesse pienamente sovvenire al suo pupillo. O come tu eri prossimano a’ pericoli! O come tu eri apparecchiato alla caduta! Per la qual cosa la Chiesa chiamò l’aiuto di colui che contasta a’ superbi, e dà grazia agli umili, e che comanda al mare ed a’ venti, e cassa le tempestadi, che dipone i potenti dalla sedia e gli umili pone in alto. Chiamò ancora i cuori de’ fedeli principi, sollecitando i grandi e i piccoli, perchè gli porgessero le loro aiutatrici mani al rilevamento della tua rovina. Ma alla fine la divina potenza contrastette allo sforzo del detto avversario, e fece in te segnale di bene, perchè lui cadesse, e tu montassi; esso indebilisse, e rinforzasse gastigo lui alla sua malizia: e riprese lui la sua iniquità per tal maniera, che esso, che troppo avaramente desiderava l’altrui cose, per giusto giudicio di Dio perdè le sue proprie. Il perchè tu, a cui appena eran rimase l’estremità del tuó regno, acquistasti lo ’mperio, e tutte le colui cose, con tale rimedio di salvamento, con l’aiuto de’ prencipi, e con la virtù della divina provvidenza, innanzi riprovide la madre Ecclesia. Cotali beneficii porse a te pupillo. Poscia cresciuto, che dunque poteva più fare, e non lo fece? quando essa non lasciava a fare niente di quello si conveniva, e di quello v’aggiugneva ond’ella non era tenuta? Onde noi ci maravigliamo, che tu in questo ricordi le<noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|||{{rl|83}}}}</noinclude>
tue fatiche, dicendo, che venisti mettendoti in grande avventura, venendo a quello, onde altri si procacciava. E così entrasti nell’altrui opere mietendo quello che tu non seminasti, e ricogliendo ciò che tu non spargesti. Ancora ne’ tuoi trovamenti non dimenticasti la nostra persona, cioè che noi trovammo buono seguitatore nell’opera del nostro antecessore, non bene considerando, che quanto era nelle tue proprie utilità, noi desiderammo in tutte guise Ciò che lui aveva incominciato intorno al proponimento de’ tuoi onori. E a ciò fare noi mettemmo potentemente e palesemente molte cose: patimmo di menomare il nostro onore accrescere il tuo; divenimmo guastatori della nostra fama, e della tua scarsi. Ma per questi, e per altri beneficii, ne rispondi tu di cotale guidardone, che di che noi menomammo nelle nostre costituzioni la ragione, la quale i re di Sicilia sogliono avere per usanza nelle elezioni de’ prelati. Ma se tu avessi con sollecita mano rivedute e rivolte le scritture tue e della tua madre, e vedessi bene le costituzioni de’ santi padri, non incolperesti la Chiesa intorno alla defensione della ecclesiastica libertà, perciò, con ciò fosse cosa che non debbe altrui biasimare della giustizia colui il quale contende della mala usanza. Dicesti ancora, che oltre alla forma comunemente usata, noi sanza tuo consiglio abbiamo messi prelati in alquante chiese del regno vacanti. Ma chente si sia quella forma noi non sappiamo, se non che troppo sarebbe {{Pt|sfor-|}}<noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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{{Pt|mata,|sformata,}} se il giudicio dell’apostolicale sedia pendesse dal tuo arbitrio. Ma per tanto non è di nostra intenzione di promuovere persona suspetta, purchè tu non apponga più sospezione, che l’ordine della ragione non patisca. Dopo tutto ciò non volemo noi lasciare l’arcivescovo di Taranto, il quale essendo appresso di te in altezza di grazia, subitamente l’abbattesti in profondo di malavoglienza; sicchè chi poco dinanzi era tenuto uno cuore ed una anima cou teco insieme, di subito fu chiamato furo e ladro, e detto traditore del tuo sangue. E maravigliamci, che più n’aspetti: che cacciato lui della sedia, e toltogli le sue possessioni, e
contro a Dio e contro a ragione, seguendo tuo arbitrio di già l’ bai punito, e la pena è venuta prima che la sentenza: sicchè l’esecuzione non attese libello. Ma forse è alcuno che dice, che la sua persona dispiacque a’ tuoi servigi, perocchè ti piaceano le sue cose. Ancora non vogliamo obliare il vescovo di Cattania, per la cui superbia e larghezza, vai dicendo, che tutto il regno è divorato. Ma se la divorazione è già così fatta in tutto, onde sono soperchiate cotante remanenzie a divorare? Ed a colui se merito rispondesse allo studio suo, e frutto alle sue fatiche, altro sanza fallo avrebbe, che non gli è dato di quello che tu promettesti a noi nella terra di Fiorentina. Quello ancora che tu promettesti a’ nostri frati in san Germano tu lo sai bene. In questa maniera, e in molte altre, percuoti tu le colonne della santa Chiesa, quando l’asprezza del tuo<noinclude></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 318 VII. Se questo vetro ha dei rappor ti con quello della sesta sorte; non la- scia di avere delle differenze. E' perfetto come lui, ma più carico ne è il colore. Qui pure abbondano i globetti, ma ter- rosi, e polverizzabili. Ognuno nuota in una distinta nicchia, o tutto al più vi è attaccato per pochissimi punti. La descrizione di questo settimo ve- tro me ne risparmia altre non poche, giacchè i vetri che descriver dov...
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VII. Se questo vetro ha dei rappor
ti con quello della sesta sorte; non la-
scia di avere delle differenze. E' perfetto
come lui, ma più carico ne è il colore.
Qui pure abbondano i globetti, ma ter-
rosi, e polverizzabili. Ognuno nuota in
una distinta nicchia, o tutto al più vi
è attaccato per pochissimi punti.
La descrizione di questo settimo ve-
tro me ne risparmia altre non poche,
giacchè i vetri che descriver dovrei ac-
colgono più o meno somiglianti globetti,
differendo solamente la base che li rin-
serra, la quale si è dove più, e dove
meno vetrosa. Nei vetri, che qui om-
metto, toccherò solo un' osservazione.
che reputo non indifferente. Diversi di
essi, eziandio nel loro più interno, son
fessi, e le fessure arrivano sovente a un
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interne pareti. Le liste più larghe arri-
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dei più perfetti, non avendo colore, ed<noinclude><references/></noinclude>
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VII. Se questo vetro ha dei rapporti con quello della sesta sorte; non lascia di avere delle differenze. E' perfetto come lui, ma più carico ne è il colore. Quì pure abbondano i globetti, ma terrosi, e polverizzabili. Ognuno nuota in una distinta nicchia, o tutto al più vi è attaccato per pochissimi punti. La descrizione di questo settimo vetro me ne risparmia altre non poche, giacchè i vetri che descriver dovrei accolgono più o meno somiglianti globetti, differendo solamente la base che li rinserra, la quale si è dove più, e dove meno vetrosa. Nei vetri, che qui ommetto, toccherò solo un'osservazione, che reputo non indifferente. Diversi di essi, eziandio nel loro più interno, son fessi, e le fessure arrivano sovente a un pollice di larghezza, e a tre di lunghezza. Le fessure non sono affatto vuote ma soventemente interrotte da sottili liste di vetro nei due capi raccomandate alle interne pareti. Le liste più larghe arrivano a quattro linee, e le più strette ad una scarsa linea. Rompendole hanno la fragilità del vetro, e cotesto vetro è dei più perfetti, non avendo colore, ed<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 319 è insieme trasparentissimo. Ognuno può intendere la formazione di queste liste- relle, derivata nel modo stesso, con cui ho detto potersi concepir quella del ve- tro capillare dentro a simili fenditure nel vetro della terza qualità. VIII. La presente ed ultima sorte delle vetrificazioni del Monte della Ca- stagna potrà essere determinata da uno smalto, che ha il colore, e il lustro dell' asfalto, la granitura scaglio...
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è insieme trasparentissimo. Ognuno può
intendere la formazione di queste liste-
relle, derivata nel modo stesso, con cui
ho detto potersi concepir quella del ve-
tro capillare dentro a simili fenditure nel
vetro della terza qualità.
VIII. La presente ed ultima sorte
delle vetrificazioni del Monte della Ca-
stagna potrà essere determinata da uno
smalto, che ha il colore, e il lustro
dell' asfalto, la granitura scagliosa, un
debolissimo grado di trasparenza alle pun-
te delle rotture, peso e compattezza con-
siderabile, non ostantechè sia friabilissi-
mo. Giace in massi solitarj, nè troppo
frequenti, e i pezzi in cui si rompe han-
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bosa. Alcuni di questi globi somiglian
quelli, che ha ritrovato il Sig. Dolomieu
all'Isole Ponze. Io ne ho due favoriti-
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rimanente. I globi colà trovati sono a
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||319}}</noinclude>è insieme trasparentissimo. Ognuno può intendere la formazione di queste listerelle, derivata nel modo stesso, con cui ho detto potersi concepir quella del vetro capillare dentro a simili fenditure nel vetro della terza qualità.
VIII. La presente ed ultima sorte delle vetrificazioni del Monte della Castagna potrà essere determinata da uno smalto, che ha il colore, e il lustro dell'asfalto, la granitura scagliosa, un debolissimo grado di trasparenza alle punte delle rotture, peso e compattezza considerabile, non ostantechè sia friabilissimo. Giace in massi solitarj, nè troppo frequenti, e i pezzi in cui si rompe hanno la proprietà di pigliare forma globosa. Alcuni di questi globi somiglian quelli, che ha ritrovato il Sig. {{AutoreCitato|Déodat de Dolomieu|Dolomieu}} all'Isole Ponze. Io ne ho due favoritimi dall'Abbate Fortis, ma osservo che eccetuatane la globosità differiscono nel rimanente. I globi colà trovati sono a sfoglie sopra sfoglie, composte di smalto imperfetto, non scintillano all'acciajo, e rinchiudono feldspati, e miche, quando la pasta dei nostri contiene per caso radissimi feldspati, sfavilla all'acciajo, ha<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|||{{rl|85}}}}</noinclude>LXXXV gravamento si stende nelle persone de’ prelati, e ne’ gradi e negli ordini de’ cherici, e quasi volendo coprire e emendare gli altrui difetti, vai dicendo la negligenza de’prelati, non pensando, che ancora non è venuta manco l’autorità della maggior sedia, la quale i peccati esaminati in diligente giudicio punisce con tanta giustizia, che la distruzione della pena toglie esemplo di colpa, e la severità della vendetta puote agli altri esser termine di mal fare. E perciocchè noi non potemo, nè vogliamo, nè dobbiamo venire alla santa Chiesa di Dio sopra tutte queste cose, e altre che toccano all’ecclesiastica libertade, però seguiremo noi in tal maniera il debito dell’uficio nostro, che noi satisfaremo a Dio ed al mondo. E di ciò faremo utilemente la vicenda della nostra salute e della tua, con ciò sia cosa che piacere agli uomini contro a Dio sia nuocere; il perdonare sia condannare; acciocchè le mani delle pietose madri cuochino agli loro figliuoli, perciocchè ’l verace amore ha sue piaghe, le quali diventano più dolci quanto elle si danno più amaramente. Dicesti ancora, che dopo la tua tornata nel regno, dacchè avesti reintegrate le tue forze, le quali erano disperse lo svariamento de’ tempi, e che avesti per cacciati i tuoi ribelli, la madre Ecclesia, contro all’uficio di madre, aveva ritenuti i suspetti del figliuolo. E certo del reintegramento delle forze siamo allegri. Ma Dio volesse, che l’effezione del reintegratore fosse si contenta de’ diritti termini, che della giustizia del<noinclude></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 320 l'occhio vetroso, e non è a lamine o sfoglie. Alcuni pezzi di questo smalto, rot- ti e staccati da que' massi, per un tratto sono schietto smalto, e per l'altro lava. Questa poco scintilla all' acciajo, la sua grana pende al terroso, e per quanto ho potuto accorgermi, ella è a base di pie- tra cornea molle, da cui conseguente- mente deriva tale smalto. Queste sono le principali vetrifica- zioni offertemisi nelle dive...
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l'occhio vetroso, e non è a lamine o
sfoglie.
Alcuni pezzi di questo smalto, rot-
ti e staccati da que' massi, per un tratto
sono schietto smalto, e per l'altro lava.
Questa poco scintilla all' acciajo, la sua
grana pende al terroso, e per quanto ho
potuto accorgermi, ella è a base di pie-
tra cornea molle, da cui conseguente-
mente deriva tale smalto.
Queste sono le principali vetrifica-
zioni offertemisi nelle diverse mie andate
al Monte della Castagna, lasciando da
parte molte altre, che reputo superflue,
giacchè a riserva di alcune varietà, ap-
partengono essenzialmente alle finora de-
scritte. Gioverà però avvertire, che più
d'una di queste conserva tuttora i mani-
festi segnali di avere una volta fluito sul
dosso, e lungo le falde della Montagna,
siccome apparisce da grossi cordoni, e
fila vetrose che manifesta, come accade
in picciolo al vetro fuso nelle fornaci,
ove alla vista dell' aria fredda si faccia
cadere per la lunghezza d'un piano in-
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Ciascuna delle otto fatte di vetri
é di smalti si è rifusa perfettamente alla
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|2320}}</noinclude>l'occhio vetroso, e non è a lamine o sfoglie.
Alcuni pezzi di questo smalto, rotti e staccati da que' massi, per un tratto sono schietto smalto, e per l'altro lava. Questa poco scintilla all'acciajo, la sua grana pende al terroso, e per quanto ho potuto accorgermi, ella è a base di pietra cornea molle, da cui conseguentemente deriva tale smalto.
Queste sono le principali vetrificazioni offertemisi nelle diverse mie andate al Monte della Castagna, lasciando da parte molte altre, che reputo superflue, giacchè a riserva di alcune varietà, appartengono essenzialmente alle finora descritte. Gioverà però avvertire, che più d'una di queste conserva tuttora i manifesti segnali di avere una volta fluito sul dosso, e lungo le falde della Montagna, siccome apparisce da grossi cordoni, e fila vetrose che manifesta, come accade in picciolo al vetro fuso nelle fornaci, ove alla vista dell'aria fredda si faccia cadere per la lunghezza d'un piano inclinato.
Ciascuna delle otto fatte di vetri é di smalti si è rifusa perfettamente alla {{Pt|for-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|320}}</noinclude>l'occhio vetroso, e non è a lamine o sfoglie.
Alcuni pezzi di questo smalto, rotti e staccati da que' massi, per un tratto sono schietto smalto, e per l'altro lava. Questa poco scintilla all'acciajo, la sua grana pende al terroso, e per quanto ho potuto accorgermi, ella è a base di pietra cornea molle, da cui conseguentemente deriva tale smalto.
Queste sono le principali vetrificazioni offertemisi nelle diverse mie andate al Monte della Castagna, lasciando da parte molte altre, che reputo superflue, giacchè a riserva di alcune varietà, appartengono essenzialmente alle finora descritte. Gioverà però avvertire, che più d'una di queste conserva tuttora i manifesti segnali di avere una volta fluito sul dosso, e lungo le falde della Montagna, siccome apparisce da grossi cordoni, e fila vetrose che manifesta, come accade in picciolo al vetro fuso nelle fornaci, ove alla vista dell'aria fredda si faccia cadere per la lunghezza d'un piano inclinato.
Ciascuna delle otto fatte di vetri é di smalti si è rifusa perfettamente alla {{Pt|for-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 321 fornace. Ragionando del vetro comparto della Scogliera del Castello di Lipari, e notando ivi lo straordinario gonfiamento preso alla fornace, avvertj che questa tumefazione suole esser compagna in ge- nerale della rifusione al fuoco nostro dei solidi vetri, e smalti vulcanici. Allora io aveva in veduta quelli del Monte della Castagna, cinque de' quali, quan- tunque compatti e solidi, alla fornace si sono sollevati in...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>321
fornace. Ragionando del vetro comparto
della Scogliera del Castello di Lipari, e
notando ivi lo straordinario gonfiamento
preso alla fornace, avvertj che questa
tumefazione suole esser compagna in ge-
nerale della rifusione al fuoco nostro dei
solidi vetri, e smalti vulcanici. Allora
io aveva in veduta quelli del Monte
della Castagna, cinque de' quali, quan-
tunque compatti e solidi, alla fornace si
sono sollevati in un grosso tumore sopra
il crogiuolo, non ostante che innanzi la
rifusione non ne occupassero che un ter-
zo. Descrivendo altri vetri liparesi ve-
dremo avverato l'istesso fenomeno, che
come briflessibile verrà a miglior luogo
di questo libro discusso ég
Entriamo ora a, commemorare le la-
ve più rilevanti del medesimo luogo,
avendo queste rapporti diretti co vetri,
e con gli smalti, per andar marcate da
qualche impronta di caratterizzata vetrifi
cazione. Così mi lusingo che avremo
adombrata la storia de' prodotti vulcanici
di questa famosa Montagna.
Sia la prima una qualità di lava a
base di petroselce, dura e compatta, e
a proporzione pesante, di aspetto siliceo,
Tom. II.
X<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||321}}</noinclude>{{pt|nace|fornace}}. Ragionando del vetro comparto della Scogliera del Castello di Lipari, e notando ivi lo straordinario gonfiamento preso alla fornace, avvertj che questa tumefazione suole esser compagna in generale della rifusione al fuoco nostro dei solidi vetri, e smalti vulcanici. Allora io aveva in veduta quelli del Monte della Castagna, cinque de' quali, quantunque compatti e solidi, alla fornace si sono sollevati in un grosso tumore sopra il crogiuolo, non ostante che innanzi la rifusione non ne occupassero che un terzo. Descrivendo altri vetri liparesi vedremo avverato l'istesso fenomeno, che come riflessibile verrà a miglior luogo di questo libro discusso.
Entriamo ora a commemorare le lave più rilevanti del medesimo luogo, avendo queste rapporti diretti co' vetri, e con gli smalti, per andar marcate da qualche impronta di caratterizzata vetrificazione. Così mi lusingo che avremo adombrata la storia de' prodotti vulcanici di questa famosa Montagna.
Sia la prima una qualità di lava a base di petroselce, dura e compatta, e a proporzione pesante, di aspetto siliceo,<noinclude>{{RigaIntestazione|''Tom. II.''|X}}</noinclude>
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di un livido turchiniccio, la quale man-
da scintille all' acciajo, ed è ricchissima
di sorli neri, e romboidali conservatissi-
mi. Nel tempo che fluiva ha imprigio-
nati dentro più corpi d'indole diversa
da lei, i quali per essere angolosi, e di
coste taglienti dimostrano che quando
furon presi, non erano in attuale fusio-
ne. Il loro colore di matton cotto, e le
screpulature frequenti che hanno, e la
loro fragilità, mi inducono a pensare che
sono stati calcinati, probabilmente allor-
chè furon presi dalla corrente.
Ma questa lava è a spruzzi segna-
ta ed in più luoghi eziandio venata di
nero e opaco smalto, più duro di lei,
e però più sfavillante all' acciajo, d' oc-
chio tra il siliceo, e il vetroso, e di
grande compattezza dotato. I sorli in lui
sono inalterati. Questa lava è a strati
ed estendesi molto in alcune gole del
Monte.
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L'estrema nerezza ed omogeneità
dello smalto, in che si è alla fornace
ridotta cotesta lava, a prima giunta non
lascia discernere la presenza dei sorli
Pure la lente ve li scopre dentro. Scor-
gesi però che hanno perduta la cristalliz-<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|322}}</noinclude>di un livido turchiniccio, la quale manda scintille all'acciajo, ed è ricchissima di sorli neri, e romboidali conservatissimi. Nel tempo che fluiva ha imprigionati dentro più corpi d'indole diversa da lei, i quali per essere angolosi, e di coste taglienti dimostrano che quando furon presi, non erano in attuale fusione. Il loro colore di matton cotto, e le screpulature frequenti che hanno, e la loro fragilità, mi inducono a pensare che sono stati calcinati, probabilmente allorchè furon presi dalla corrente.
Ma questa lava è a spruzzi segnata ed in più luoghi eziandio venata di nero e opaco smalto, più duro di lei, e però più sfavillante all'acciajo, d'occhio tra il siliceo, e il vetroso, e di grande compattezza dotato. I sorli in lui sono inalterati. Questa lava è a strati ed estendesi molto in alcune gole del Monte.
L'estrema nerezza ed omogeneità dello smalto, in che si è alla fornace ridotta cotesta lava, a prima giunta non lascia discernere la presenza dei sorli. Pure la lente ve li scopre dentro. Scorgesi però che hanno perduta la {{Pt|cristalliz-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 323 -zazione, ed acquistata la globosità, sicuro carattere della fusione, ed il nero colore si è tinto d'un verde mortificato. La ri- fusione ha fatto conoscere, che in questa lava sono immerse diverse scagliette di feldspati, cui non aveva io prima potuto vedere, malgrado il soccorso della lente. Il loto color bianco, e un poco can- gianter, li fa discernere attraverso del fondo nerissimo dello smalto rifuso. eb La seco...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>323
-zazione, ed acquistata la globosità, sicuro
carattere della fusione, ed il nero colore
si è tinto d'un verde mortificato. La ri-
fusione ha fatto conoscere, che in questa
lava sono immerse diverse scagliette di
feldspati, cui non aveva io prima potuto
vedere, malgrado il soccorso della lente.
Il loto color bianco, e un poco can-
gianter, li fa discernere attraverso del
fondo nerissimo dello smalto rifuso.
eb La seconda lava a base di feldspato,
in parte bianca, ed in parte lionata, ha
lucida granitura, e rinchiude feldspati
amorfi, e disugualmente distribuiti, scar-
seggiandone in alcune parti, e soprab-
bondandone in altre. In più siti ella è
schietto vetro, in massette distribuito di
vario colore, essendovene del nericcio,
del cenerino, e del bianco, e quest' ul-
timo è così trasperente come il vetro
fattizio. ibond oneries an
Questa lava è piuttosto rara, alme-
no io non mi sono abbattuto che in due
pezzi verso la metà della Montagna, e
per gli angoli, e le rotture che avevano,
ho giudicato che staccati si foffero da
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Ella è una delle pochissime che
X 2<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||323}}</noinclude>{{pt|zazione|cristallizzazione}}, ed acquistata la globosità, sicuro carattere della fusione, ed il nero colore si è tinto d'un verde mortificato. La rifusione ha fatto conoscere, che in questa lava sono immerse diverse scagliette di feldspati, cui non aveva io prima potuto vedere, malgrado il soccorso della lente. Il loro color bianco, e un poco cangiante, li fa discernere attraverso del fondo nerissimo dello smalto rifuso.
La seconda lava a base di feldspato, in parte bianca, ed in parte lionata, ha lucida granitura, e rinchiude feldspati amorfi, e disugualmente distribuiti, scarseggiandone in alcune parti, e soprabbondandone in altre. In più siti ella è schietto vetro, in massette distribuito di vario colore, essendovene del nericcio, del cenerino, e del bianco, e quest'ultimo è così trasperente come il vetro fattizio.
Questa lava è piuttosto rara, almeno io non mi sono abbattuto che in due pezzi verso la metà della Montagna, e per gli angoli, e le rotture che avevano, ho giudicato che staccati si fossero da qualche masso più grande.
Ella è una delle pochissime che<noinclude>{{RigaIntestazione||X 2}}</noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 324 stenta a fondersi alla fornace, riducen- dosi in fine in uno smalto nero poroso, ma senza la fusione dei feldspati. Grigia è la terza lava, dura com- patta pesante, ruvida al tatto, e granel- losa. E' a base di petroselce, schizza sì vivaci e copiose scintille all' acciajo, che si potrebbe surrogare alle pietre focaje. Guardata nella oscurità alla fiamma d'u- na candela luccica vivamente per buna immensità di punti,...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>324
stenta a fondersi alla fornace, riducen-
dosi in fine in uno smalto nero poroso,
ma senza la fusione dei feldspati.
Grigia è la terza lava, dura com-
patta pesante, ruvida al tatto, e granel-
losa. E' a base di petroselce, schizza sì
vivaci e copiose scintille all' acciajo, che
si potrebbe surrogare alle pietre focaje.
Guardata nella oscurità alla fiamma d'u-
na candela luccica vivamente per buna
immensità di punti, e a prima vista da-
rebbe a credere che tempestata fosse di
picciole zeoliti cristallizzate, e bril-
lantissime, oppure di sorletti i più spi-
ritosi, ma aguzzando l'occhio alla me-
desima, massimamente nelle recenti rot-
ture, scopriamo che tai punti sono par
ticelle di vetro sparse in massima copia
per tutto il corpo della lava.
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In una falda del più volte nomina-
to Monte esistono prodigiosi ammassi
di questa lava, ma a pezzi erratici, che
lasciano nell'incertezza d'onde una volta
sia escita. Mallebelom el fog
Il prodotto di questa lava alla for-
nace è uno smalto nericcio omogeneo
compatto, e suddiafanó ai lembi, dove
ha maggior sottigliezza.la<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|324}}</noinclude>stenta a fondersi alla fornace, riducendosi in fine in uno smalto nero poroso, ma senza la fusione dei feldspati.
Grigia è la terza lava, dura compatta pesante, ruvida al tatto, e granellosa. E' a base di petroselce, schizza sì vivaci e copiose scintille all'acciajo, che si potrebbe surrogare alle pietre focaje. Guardata nella oscurità alla fiamma d'una candela luccica vivamente per una immensità di punti, e a prima vista darebbe a credere che tempestata fosse di picciole zeoliti cristallizzate, e brillantissime, oppure di sorletti i più spiritosi, ma aguzzando l'occhio alla medesima, massimamente nelle recenti rotture, scopriamo che tai punti sono particelle di vetro sparse in massima copia per tutto il corpo della lava.
In una falda del più volte nominato Monte esistono prodigiosi ammassi di questa lava, ma a pezzi erratici, che lasciano nell'incertezza d'onde una volta sia escita.
Il prodotto di questa lava alla fornace è uno smalto nericcio omogeneo compatto, e suddiafanó ai lembi, dove ha maggior sottigliezza.<noinclude><references/></noinclude>
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ricoveramento delle sue cose non trapassasse ad ingiuria, e ad usurpamento dell’altrui; perciocchè fuori di quello che al novissimo giorno si renderà per discreta vendetta del sovrano giudice, conviene che la sustanzia ci consumi, la quale nel beneavventuroso tempo sarà ammassata per non leggittimi accrescimenti. Sopra al fatto degli scacciati del regno potemo noi bene sofferire la risposta; se non che alcuna gente potrebbe credere, che il tardamento di nostra responsione giustificasse questo tuo richiamo fatto già per più volte. Ora risponderemo per dimostrare che l’affiggimento del rispondere è ritardato, ed ora viene innanzi ad istanzia di richiarimento. Nè non crediamo noi che sia della tua memoria caduto, che al conte Ramondo, e a Rinaldo d’Aversa, ed a’ loro fattori, anzi che essi rendessero le castella che tu per forza avere non potevi, intra l’altre cose, le quali sono scritte in patti piuvichi ed autentichi, si contiene spressamente la piena sicurtà che tu desti loro, e facesti. E perchè ella avesse fermamento di maggiore sicurtà, pregasti tu noi ed i nostri fratelli per messi e per lettere speziali, le quali sono prochiara testimonianza, che la Chiesa di Roma sicuramente gli ricevesse sopra se, e che tu pienamente atterresti loro tutte sicurtà e promessioni. Ma come i fatti seguono alle parole, e come fede segue la promessione, più che non conviene all’apostolicale sedia, e all’imperiale altezza dimostrano le pubbliche afflizioni, e le manifeste pene di molti di<noinclude></noinclude>
pmm8lfwg71h6lj86oxka4es00pt4lzv
Pagina:Villani - Cronica, Tomo VIII, 1823.djvu/91
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Alex brollo
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<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|||{{rl|87}}}}</noinclude>
loro, i quali dopo l’aspettata fidanza hai cacciati e sbanditi, ed altri dannati a vituperosa morte; e perciò non sanza verace cagione potemo noi temere nella nostra pazienza, per dare nome ed effetto di verace pazienza. Per la qual cosa non credere che ciò sia dimenticato, avvegnachè sia stato sospeso. Ma perchè nelle simili cose il simigliante vedranno per tuo esemplo commettere i minori; e da questo piccolo esemplo potranno prendere specchio e veduta, nella quale quanto sia menomata la utilitade dell’apostolicale sedia, la quale. per molti tuoi prieghi aveva ricevuti loro sotto sua sicurtà, dicanlo quelli che sanno il fatto del conte Matteo, il quale tu bai dispogliato di tutti i suoi beni, stando lui a defensione della croce, ed in servigio del Crocifisso; e del conte Ruggeri imperaddietro preso, siccome sai tu, e dappoi diliberato, come sapemo noi; e di molti altri i quali per la tua persecuzione sono fuggiti a Roma, ed in quelle parti. Non vogliamo ora più dire parole, ma tacciano e raffreninsi le doglienze dell’alto prencipe, nè pure smuova fuoco contro alla Chiesa, nè mostri scendere contro a lei la sua potenzia. Già non truovi tu questo nella memoria di Giulio Cesare, il quale riserbò in vita Domizio desideratore di pena, e dispregiatore di perdono. E Metello, che pure si offeriva alle coltella, l’ira di cotanto prencipe riputò che esso non fosse degno di morte. Ma certo le città erano refugio del popolo d’Isdraelle, e il popolo cristiano non troverà città dove rifugga? David<noinclude></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 325 La quarta specie a base feldspatosa, dà ella pure ricetto a molte piazzette vetrose, appartenenti però più alla natu- ra dello smalto, che a quella del vetro goBianchissima essendo questa lava, darebbe a credere d'essere stata decom-[ posta dagli acidi sulfurei e la qualche sua friabilità potrebbe accrescer peso alla credenza. Ma più d'una ragione ci con- vince del contrario. Primieramente l' in- guria che da questi...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>325
La quarta specie a base feldspatosa,
dà ella pure ricetto a molte piazzette
vetrose, appartenenti però più alla natu-
ra dello smalto, che a quella del vetro
goBianchissima essendo questa lava,
darebbe a credere d'essere stata decom-[
posta dagli acidi sulfurei e la qualche
sua friabilità potrebbe accrescer peso alla
credenza. Ma più d'una ragione ci con-
vince del contrario. Primieramente l' in-
guria che da questi acidi ricevuto avesse
la lava, si sarebbe estesa allo smalto,
avendone io dato le pruove negli smalti,
e nei vetri di Vulcano sensibilmente pre-
giudicati da questi volatili sali, quando
lo smalto presente è sanissimo. Seconda-
mente siccome questi aliti agiscono alla
superficie delle vulcaniche produzioni,
così la decomposizione, e l'imbiancamen-
to non sogliono internarsi moltissimo, e
spesso il nocciuolo di tai prodotti ritiene
il colore, e la primitiva compattezza.
Anche questo fatto si è toccato con ma-
no nelle lave della Solfatara, e de' suoi
contorni (Capitolo II.); e il vedrem di
nuovo avverato in quelle di Lipari non
lungi dalle sue Stufe. Ma la presente
lava, che è in massi erratici della gros-
X 3<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||325}}</noinclude>
La quarta specie a base feldspatosa, dà ella pure ricetto a molte piazzette vetrose, appartenenti però più alla natura dello smalto, che a quella del vetro.
Bianchissima essendo questa lava, darebbe a credere d'essere stata decomposta dagli acidi sulfurei e la qualche sua friabilità potrebbe accrescer peso alla credenza. Ma più d'una ragione ci convince del contrario. Primieramente l'inguria che da questi acidi ricevuto avesse la lava, si sarebbe estesa allo smalto, avendone io dato le pruove negli smalti, e nei vetri di Vulcano sensibilmente pregiudicati da questi volatili sali, quando lo smalto presente è sanissimo. Secondamente siccome questi aliti agiscono alla superficie delle vulcaniche produzioni, così la decomposizione, e l'imbiancamento non sogliono internarsi moltissimo, e spesso il nocciuolo di tai prodotti ritiene il colore, e la primitiva compattezza. Anche questo fatto si è toccato con mano nelle lave della Solfatara, e de' suoi contorni (Capitolo II.); e il vedrem di nuovo avverato in quelle di Lipari non lungi dalle sue Stufe. Ma la presente lava, che è in massi erratici della {{Pt|gros-|}}<noinclude>{{RigaIntestazione||X 3}}</noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 326 sezza di molti piedi, ha pari bianchezza, e friabilità alla superficie, e nelle parti più interne. Per ultimo questi alitionel decomporre i prodotti de Vulcanile- vano l'asprezza delle parti, e rendono la superficie liscia, e più o meno mor- bida al tatto, quando questa lava in ogni sua parte fa sentire la medesima asprezza. Qui giova aggiungere, che nelle minute mie inquisizioni al Monteb della Castagna non ho trova...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>326
sezza di molti piedi, ha pari bianchezza,
e friabilità alla superficie, e nelle parti
più interne. Per ultimo questi alitionel
decomporre i prodotti de Vulcanile-
vano l'asprezza delle parti, e rendono
la superficie liscia, e più o meno mor-
bida al tatto, quando questa lava in
ogni sua parte fa sentire la medesima
asprezza. Qui giova aggiungere, che nelle
minute mie inquisizioni al Monteb della
Castagna non ho trovato angolo dove
siami potuto accorgere dell' influenza de-
gli aliti sulfurei su di esso i snobneza
In poche ore di fornace riducesi
questa plava ad uno smalto grossolano,
e poco unito, dove appajono ancora più
parti non vetrificate, ma in maggior tem-
po passa ad un vetro verace omogeneo
cavernosissimo!nology at sco
La quinta ed ultima lava può essere
considerata in più aspetti, e ciascuno me-
rita distinta menzione. Qui il fuoco, e
gli elastici fluidi hanno fatto nascere ac-
cidenti diversissimi nel medesimo prodot-
to. Narriamone i principali. Se adunque
qualche masso si rompa in molti pezzi,
troviamo che taluno ha più fenditure,
alcune stese in lungo, e che sembran na-
faco<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|326}}</noinclude>{{pt|sezza|grossezza}} di molti piedi, ha pari bianchezza, e friabilità alla superficie, e nelle parti più interne. Per ultimo questi aliti nel decomporre i prodotti de' Vulcani levano l'asprezza delle parti, e rendono la superficie liscia, e più o meno morbida al tatto, quando questa lava in ogni sua parte fa sentire la medesima asprezza. Quì giova aggiungere, che nelle minute mie inquisizioni al Monte della Castagna non ho trovato angolo dove siami potuto accorgere dell'influenza degli aliti sulfurei su di esso.
In poche ore di fornace riducesi questa lava ad uno smalto grossolano, e poco unito, dove appajono ancora più parti non vetrificate, ma in maggior tempo passa ad un vetro verace omogeneo cavernosissimo.
La quinta ed ultima lava può essere considerata in più aspetti, e ciascuno me- rita distinta menzione. Quì il fuoco, e gli elastici fluidi hanno fatto nascere accidenti diversissimi nel medesimo prodotto. Narriamone i principali. Se adunque qualche masso si rompa in molti pezzi, troviamo che taluno ha più fenditure, alcune stese in lungo, e che sembran {{Pt|na-|}}<noinclude><references/></noinclude>
8exx9lmmt7zd8to7m05txqyka4oq3ad
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 327 te dal ritiramento delle parti nel raffred- darsi, altre tondeggianti, e che probabil- mente sono state prodotte dall' urto dei gas elastici. Queste fenditure sono attor- niate da fibre aggomitolatee in mille versi contorte, simili a quelle che rabe- scano talvolta gl' incavi di diverse pomi- ci. Ma laddove le fibre delle pomici, almeno più fine, sono lustranti, e argen- tine, quelle di che or ragioniamo, han- no un...
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<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>327
te dal ritiramento delle parti nel raffred-
darsi, altre tondeggianti, e che probabil-
mente sono state prodotte dall' urto dei
gas elastici. Queste fenditure sono attor-
niate da fibre aggomitolatee in mille
versi contorte, simili a quelle che rabe-
scano talvolta gl' incavi di diverse pomi-
ci. Ma laddove le fibre delle pomici,
almeno più fine, sono lustranti, e argen-
tine, quelle di che or ragioniamo, han-
no un grigio smortigno, e una struttura
niente vetrosaniloya sepeuten
pmoAltri pezzi della medesima lava, oltre
all' andar senza di quelle fessure, diversi-
ficano per altri rapporti. I dianzi accen-
nati hanno leggerezza, e spugnosità ana-
loga a quella di alcune ossa abbruciate,
e grande friabilità, per l'opposito i pre-
senti sono compatti duri pesanti, e la-
scian rilucere microscopici punti di vetro.
Altri in luogo di punti hanno il
fondo vetroso, ma tutto interrotto da
minuti globetti di lava. bisog
Altri in fine si veggon passati in
vetro, che sarebbe purissimo, se da ta-
luno dei nominati globetti non venisse
interrotto di colore di questa lava, ove
non siano parti vetrose, è cenerino, e
X4<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|||327}}</noinclude>te dal ritiramento delle parti nel raffreddarsi, altre tondeggianti, e che probabilmente sono state prodotte dall'urto dei gas elastici. Queste fenditure sono attorniate da fibre aggomitolate, e in mille versi contorte, simili a quelle che rabecano talvolta gl'incavi di diverse pomici. Ma laddove le fibre delle pomici, almeno più fine, sono lustranti, e argentine, quelle di che or ragioniamo, hanno un grigio smortigno, e una struttura niente vetrosa.
Altri pezzi della medesima lava, oltre all'andar senza di quelle fessure, diversificano per altri rapporti. I dianzi accennati hanno leggerezza, e spugnosità analoga a quella di alcune ossa abbruciate, e grande friabilità, per l'opposito i presenti sono compatti duri pesanti, e lascian rilucere microscopici punti di vetro.
Altri in luogo di punti hanno il fondo vetroso, ma tutto interrotto da minuti globetti di lava.
Altri in fine si veggon passati in vetro, che sarebbe purissimo, se da taluno dei nominati globetti non venisse interrotto. Il colore di questa lava, ove non siano parti vetrose, è cenerino, e<noinclude>{{RigaIntestazione||X 4}}</noinclude>
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Alex brollo
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|{{rl|88}}||}}</noinclude>
era sostenitore degli afflitti, ed il sommo pontefice vicario del grande David non mostrerà la faccia ai molestati, e massimamente quando essi contro a te non fanno alcuna cosa? se forse tu non ti voglia recare a ingiuria che essi si lascino vivere. Del conte I....... di Brenna, nobile suocero tuo, se noi avessimo saputo che non facesse verso di te quello che dovea, noi certo l’aremmo ammonito, e pregato, desiderando che esso sempre ti fusse grazioso. Ma in lui si maravigliano molte genti, che sogliono gli altri crescere del parentado de’ maggiori; ma esso ne pare che ne sia menomato, non senza scandolo di molti, nè senza gran danno della terra santa, nè sanza grande biasimo del nome tuo. Certo così fatte cose non si trovano nei memoriali degl’imperadori; queste non sono l’usanze degli altri prencipi; così non si procura l’utilità della terra santa, sopra la quale tu di’ che noi ti ponemo forti legami, e pesi da non portarne. Ma non ti ricorda, che tu medesimo per tua spontanea volontà ti sottomettesti a questi pesi, già sono molti anni passati, quando nella Magna tu prendesti il segno della croce? E non ti ricorda quanta gente, e grandi, e piccoli, si sono botati al servigio della croce? E non ti ricorda quanto grande carico n’ha sofferto la Chiesa nelle decime de’ prebenti, e degli ecclesiastici. Per gli mercatanti di Roma sappiamo bene, che t’avemo più volte scritto, siccome tu dicesti. Ma poichè essi non sono uditi di loro ragione, non debbe loro fallire<noinclude></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 328 la sua base, per quanto avviso, è una pietra di corno. Il suo prodotto alla for- nace fornisce uno smalto scoriaceo.m Dopo l'avere esposte le precipue vulcaniche produzioni di Campo Bianco, e del Monte della Castagna, che sono le pomici, i vetri, gli smalti, e le lave più o meno vetrose, tornerà in acconcio il farvi sopra alcune riflessioni prima di continuare i racconti su le cose da me vedute nel restante del litor...
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>328
la sua base, per quanto avviso, è una
pietra di corno. Il suo prodotto alla for-
nace fornisce uno smalto scoriaceo.m
Dopo l'avere esposte le precipue
vulcaniche produzioni di Campo Bianco,
e del Monte della Castagna, che sono
le pomici, i vetri, gli smalti, e le lave
più o meno vetrose, tornerà in acconcio
il farvi sopra alcune riflessioni prima di
continuare i racconti su le cose da me
vedute nel restante del litorale dell' Isola.
Quantunque Campo Bianco, e il Monte
della Castagna si sieno disegnati come
due distinte Montagne, sono però si
connesse fra loro, e continuate, che a
giusta ragione considerar le possiamo co-
me una sola, o almeno come formanti un
gruppo solo nell' Isola. La medesimezza
quinci e quindi delle produzioni con-
ferma in certa guisa l'unità di questo
gruppo. Non si dà quasi un passo, do-
ve sono le pomici, che non s'incontrino
erranti pezzi di vetro, e al Monte della
Caftagna di mezzo ai vetri si trovano
frequenti le pomici. Anzi una parte delle
solide si cava da questo luogo, rimuo-
vendo i massi del vetro, sotto i quali
restan sepolte. Quantunque poi cotesto<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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<noinclude><pagequality level="3" user="Marcella Medici (BEIC)" />{{RigaIntestazione|328}}</noinclude>la sua base, per quanto avviso, è una pietra di corno. Il suo prodotto alla fornace fornisce uno smalto scoriaceo.
Dopo l'avere esposte le precipue vulcaniche produzioni di Campo Bianco, e del Monte della Castagna, che sono le pomici, i vetri, gli smalti, e le lave più o meno vetrose, tornerà in acconcio il farvi sopra alcune riflessioni prima di continuare i racconti su le cose da me vedute nel restante del litorale dell'Isola. Quantunque Campo Bianco, e il Monte della Castagna si sieno disegnati come due distinte Montagne, sono però sì connesse fra loro, e continuate, che a giusta ragione considerar le possiamo come una sola, o almeno come formanti un gruppo solo nell'Isola. La medesimezza quinci e quindi delle produzioni conferma in certa guisa l'unità di questo gruppo. Non si dà quasi un passo, dove sono le pomici, che non s'incontrino erranti pezzi di vetro, e al Monte della Caftagna di mezzo ai vetri si trovano frequenti le pomici. Anzi una parte delle solide si cava da questo luogo, rimuovendo i massi del vetro, sotto i quali restan sepolte. Quantunque poi cotesto<noinclude><references/></noinclude>
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 329 gruppo montuoso stando sul mare sembri isolato, salendone però le cime, trovia- mo che all' ouest si spande larghissima- mente, come vedrem meglio facendo pa- rola delle Stufe di Lipari. E però non crederci di appormi al falso, asserendo che cotal gruppo di monti considerato in tutta l'amplitudine sua, ha il giro di ottoormiglia, nè minore è l'estenzione delle sue vetrificazioni ove opere esse vogliansi intendere anc...
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>329
gruppo montuoso stando sul mare sembri
isolato, salendone però le cime, trovia-
mo che all' ouest si spande larghissima-
mente, come vedrem meglio facendo pa-
rola delle Stufe di Lipari. E però non
crederci di appormi al falso, asserendo
che cotal gruppo di monti considerato
in tutta l'amplitudine sua, ha il giro di
ottoormiglia, nè minore è l'estenzione
delle sue vetrificazioni ove opere esse
vogliansi intendere anche le pomici, per
non esser di fatti che un vetro meno
perfetto Ma quanto mai questo tratto
di sostanze vetrificate esser doveva più
spazioso alla parte del mare ne primi
tempi dopo la formazione dell'Isola!
Abbiam già veduto come le acque pio-
vane, che dalla cima di Campo Bianco
scolano verso il mare, corrosa ne cabbia-
no profondamente e scanalata la sua pen-
dice. Si sono pur descritti i notabili
guastamenti che vi hanno fatto, e che
del continuo vi fanno i marini flutti,
come anche si fa palese dalle congerie
di pomici lungo la marina cadute, e da
quelle che rasente Campo Bianco galleg-
nord,
gian su l'onde, e non soffia un
o un nord-est, che al Porto di Lipari<noinclude><references/></noinclude>
muq9x9pm9uvum7pwvgkk3lflke077sx
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Marcella Medici (BEIC)
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 330 trasportata non venga copiosa merce di queste leggierissime pietre. Sono pur grandi i devastamenti che tutto giorno va soffrendo il vetroso Monte della Ca- stagna alle parti che sono flagellate dall' onde marine. I quali devaftamenti quan- to ancor per l'addietro sieno stati con- siderabili, lo manifestano piccioli scoglj di vetro dentro al mare, i quali non è a dubitare, che in antico non facessero un tutto continua...
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>330
trasportata non venga copiosa merce di
queste leggierissime pietre. Sono pur
grandi i devastamenti che tutto giorno
va soffrendo il vetroso Monte della Ca-
stagna alle parti che sono flagellate dall'
onde marine. I quali devaftamenti quan-
to ancor per l'addietro sieno stati con-
siderabili, lo manifestano piccioli scoglj
di vetro dentro al mare, i quali non è
a dubitare, che in antico non facessero
un tutto continuato con esso Monte, se-
paratisi da lui per lo spezzamento, e la
distruzione de' vetri frapposti.on
In questo estesissimo gruppo di
Montagne, e nelle loro adjacenze non
troviamo segno caratteristico dell'esisten-
za degli antichi crateri. Vero è che in
più d'un luogo veggonsi abbassamenti di
terreno, che affettano rotonda figura: ma
lasciano affatto nella incertezza,
sieno aperture di Vulcani, non mancan-
se state
done di simili, ed anche più speziose in
contrade non vulcanizzate. Malgrado pe-
rò tanta oscurità non possiamo mettere
in dubbio, che Campo Bianco, e il
Monte della Caftagna sieno il risultato
di successive eruzioni, diverse delle quali
hanno formato correnti, ed altre sono<noinclude><references/></noinclude>
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Marcella Medici (BEIC)
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 331 State in alto lanciate. Delle prime alle- gato abbiamo più testimonianze così nelle pomici, come nei vetri. I pezzi solitarj ed erratici di queste medesime sostanze provano la verità della seconda cagione. E per ciò che risguarda i vetri, oltre a quelli così solitariamente disseminati al Monte della Castagna, s'incontrano nel modo stesso sparsi a Campo Bianco. I getti di tai corpi lanciati dai Vulcani hanno anche pen...
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>331
State in alto lanciate. Delle prime alle-
gato abbiamo più testimonianze così nelle
pomici, come nei vetri. I pezzi solitarj
ed erratici di queste medesime sostanze
provano la verità della seconda cagione.
E per ciò che risguarda i vetri, oltre a
quelli così solitariamente disseminati al
Monte della Castagna, s'incontrano nel
modo stesso sparsi a Campo Bianco. I
getti di tai corpi lanciati dai Vulcani
hanno anche penetrato al di là di questi
luoghi, avendo io cominciato a trovarli
qua e là erranti tra le lave, innanzi di
arrivare a Campo Bianco. Quanto poi
alle pomici, ci siamo già trattenuti nel
far vedere che alcune guise a Campo
Bianco manifestano i più patenti caratteri
d'essere state dalle vulcaniche bocche su
per l'aria vibrate. Questa crederei pure
essere stata l'origine della pomice pol-
verizzata, di cui Campo Bianco ribocca.
Da prima pensato aveva, che fosse un
effetto della erosione, e sfracello superfi-
ciale, derivato dal fregamento dell'acque
piovane, e dalle impressioni dell' atmo-
sfera, ma in più d'un profondo scava-
mento fatto sul luogo, dove o non pe-
netrano le piogge, o se vi penetrano,<noinclude><references/></noinclude>
dulenv6gcgkctotx3vfw68nbenwpmxj
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Marcella Medici (BEIC)
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 332 sono inette a corrodere per mancanza d'impeto, avendo io trovato la medesi- ma ridondanza di polvere pomicosa, ho giudicato che questa sia stata piuttosto vomitata dal medesimo Vulcano, che vo- mitava le pomici. E questa effettivamen- te è l'usanza dei Monti gettanti fuoco, i quali nel tempo che scaglian lave, ed altri corpi infuocati, gettan nembi di cenere, che attentamente esaminata, non suol essere che un tritume...
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>332
sono inette a corrodere per mancanza
d'impeto, avendo io trovato la medesi-
ma ridondanza di polvere pomicosa, ho
giudicato che questa sia stata piuttosto
vomitata dal medesimo Vulcano, che vo-
mitava le pomici. E questa effettivamen-
te è l'usanza dei Monti gettanti fuoco,
i quali nel tempo che scaglian lave, ed
altri corpi infuocati, gettan nembi di
cenere, che attentamente esaminata, non
suol essere che un tritume de' maggiori
corpi lanciati. Simil fenomeno io lo no-
tai nelle piogge tempestose del Vesuvio,
quando mi ci accostai, ed è stato da
me pure osservato, e descritto nelle eje-
zioni di Stromboli.
hon Secondochè abbiam veduto le rocce
primordiali, che per la loro liquefazione
hanno fatto nascere Campo Bianco, il
Monte della Castagna, le loro adjacenze,
e la grande Scogliera del Castello dell'
Isola, sono stati le più volte feldspati,
e petroselci, ora convertiti in pomici
ora in vetri e smalti, ora in lave mi-
schiate, più o meno a parti vetrose
Nel descrivere queste parti vetrose, ei
grossi massi di vetro che sono in conti-
nuazione con queste lave, nulla ho pro-<noinclude><references/></noinclude>
odndbnfnrvaonve1l8tc0ne3fedxnct
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Marcella Medici (BEIC)
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/* Pagine SAL 25% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: 333 unciato, se stato sia un colpo di fuoco più veemente che qua e là trasmutato abbia la lava in vetro, o più veramente se la lava affetta dal medesimo calorico sia passata in vetro, per essere alcune sue parti più facilmente vetrificabili. Ambedue le opinioni sembran probabili, e forse secondo le diverse circostanze l'una, e l'altra potrebbe aver luogo. Ove una lava per qualche tratto conser- vi la natura di lava, indi...
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="1" user="Marcella Medici (BEIC)" /></noinclude>333
unciato, se stato sia un colpo di fuoco
più veemente che qua e là trasmutato
abbia la lava in vetro, o più veramente
se la lava affetta dal medesimo calorico
sia passata in vetro, per essere alcune
sue parti più facilmente vetrificabili.
Ambedue le opinioni sembran probabili,
e forse secondo le diverse circostanze
l'una, e l'altra potrebbe aver luogo.
Ove una lava per qualche tratto conser-
vi la natura di lava, indi a vetro ridu-
casi, non veggo difficoltà nel supporre,
che la vetrificazione abbia avuta origine
da un più intenso calorico. Ma ogniqual-
volta grandi masse di lava non solo
nelle parti esteriori, ma nel nucleo più
interno manifestino punti di vetro, non
sembra troppo naturale il credere, che
provengano da colpi di fuoco in que'
punti di lava più forti, ma piuttosto
dalla maggiore attitudine della lava stessa
ad invetrarsi in que' luoghi. dipelay
un
E qui si apre l'opportunità di ac-
cennare un fenomeno, che merita
momento di riflessione. Aggirandomi su
que' fianchi di Campo Bianco, e del
Monte della Castagna, mi si affaccia van
talvolta massi isolati, che giurato avrei<noinclude><references/></noinclude>
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Alex brollo
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|||{{rl|89}}}}</noinclude>
l’ecclesiastica giustizia. E de’ vassalli, de’ quali tu ne scrivesti come piacque a te, la ragione che tu v’hai si vede ne’ privilegi tuoi, e della tua madre e de’ tuoi antecessori. E non per quanto se tu avessi voluto di grazia alcuna cosa in aiutorio della Chiesa santa, noi aremo volentieri intesa la tua petizione, se tu l’avessi voluta dare. Però vedi ancora, che ’l nome che tu ti ponesti d’avocheria più sono fiate, tu non lo tragga a mala usanza. Poichè avvocato di Chiesa, si debbe intendere quello medesimo che n’è difensore. E se tu lasci l’effetto delle difensioni, per niente ritieni il nome dell’avocheria. La qual cosa tu hai ben mostra in Arcovata, ed in altre castella di nostri fedeli, le quali tu tieni occupate sanza ragioni. E quando elli se ne richiamano, tu di’ che farai ragione nella tua corte. E sopra questo si ritrovano novelle leggi, e regnano innanzi che l’antiche non patiscono. Ma perciocchè la mano di Dio non è si abbreviata, ch’ella non possa piegare l’altezza degli uomini, ed umiliare la grandezza de’ grandi, guarda, che quando lo splendore dei beneavventurosi avvenimenti t’allumano ai tuoi piaceri, tu non ti dimentichi nel sereno quello che tu profferi nel turbato. Noi crediamo, ed aviamo speranza, che dimenticanza non adducerà tanto votamento nella memoria di così discreta persona, ch’ella caggia in vizio d’ingratitudine. Non t’ingannino dunque le prosperitadi. Tanto ti debbiano avere insegnato l’avversitadi, che la lumiera della nobiltade è tale, che l’altre<noinclude></noinclude>
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Alex brollo
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|{{rl|90}}||}}</noinclude>
cose non inorgogliscano le menti de’ nobili, nè le dolorose non le abbassino. Per la qual cosa, figliuolo carissimo, poichè hai provato l’effetto dell’apostolica sedia, non ti lasciare sconvolgere ad altrui suggezione, perciocchè se troppa devozione non ingombra, ella non ristrignerà la mano degli usati beneficii nè non nasconderà il dolce volere; che non è cosa verisimile, che ella voglia di fatto del desideroso cuore ritrarre da colui, cui essa con molte fatiche mantenne nel tempo della fanciullezza, e con molta sollecitudine inalzò nel tempo della maggiore etade.
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Cronica (Villani)/Documenti diversi/IV
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Alex brollo
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Creo pagina con [[Wikisource:La fabbrica dei giocattoli/autoNs0()|autoNs0]]
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wikitext
text/x-wiki
{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>[[../|Documenti diversi]] - Lettera del Presto Giovanni a Federigo di Roma<section end="sottotitolo"/>
<section begin="prec"/>../III<section end="prec"/>
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Pagina:Villani - Cronica, Tomo VIII, 1823.djvu/95
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Alex brollo
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="1" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|||{{rl|91}}|n=s}}</noinclude>
{{Ct|f=200%|v=1|t=3|LETTERA }}
{{Ct|f=130%|v=1|L=4px|DEL PRESTO GIOVANNI, }}
{{Ct|f=90%|v=1|LA QUALE, PER LA GRAZIA DI DIO, }}
{{Ct|f=90%|v=1|L=3px|MANDÒ ALLO IMPERADORE }}
{{Ct|f=100%|v=1|FEDERIGO DI ROMA. }}
{{Rule|8em|t=1|v=2}}
{{xx-larger|P}}arlando il Villani, al capitolo ventesimcnono
del libro quinto, dei Tartari che scesero le montagne
di Gog e Magog, dice che guidati da Cangius
entrarono in India, e vinsero il Presto Giovanni,
e sottomessero tutto il paese. Il presente documento
fa conoscere chi fosse questo Presto Giovanni,
e parla ancora dei Tartari di quelle montagne.
Noi potremmo discorrere a lungo di questo iraportante
soggetto, ma conosciamo non esser
questa una circostanza opportuna, e solamente faremo
osservare a coloro che lo desiderassero che
Marco Polo ne’ suoi viaggi parla molto di questo
re, e il Moreri nel suo Dizionario, e il Fleury
lo rammenta nella sua Storia ecclesiastica. Nella
nuova edizione di Marco Polo, procurata da un
nostro illustre letterato, e da sì gran tempo desiderata,
vi si troveranno probabilmente erudite
notizie su questo Presto Giovanni. Possiamo credere
con tutta sicurezza che questa lettera fosse
scritta prima del 1200 all’imperatore Federigo
primo, poichè nel 1202 seguì, secondo il Villani,
r uscita de’ Tartari dalle montagne di Gog e
Magog, e nella lettera seguente si legge che que-<noinclude></noinclude>
7df8k4gscpxneobgq7gxiykhc06k3pa
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Alex brollo
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text/x-wiki
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{{Rule|8em|t=1|v=2}}{{noindent}}
{{xx-larger|P}}arlando il Villani, al capitolo ventesimcnono
del libro quinto, dei Tartari che scesero le montagne
di Gog e Magog, dice che guidati da Cangius
entrarono in India, e vinsero il Presto Giovanni,
e sottomessero tutto il paese. Il presente documento
fa conoscere chi fosse questo Presto Giovanni,
e parla ancora dei Tartari di quelle montagne.
Noi potremmo discorrere a lungo di questo iraportante
soggetto, ma conosciamo non esser
questa una circostanza opportuna, e solamente faremo
osservare a coloro che lo desiderassero che
Marco Polo ne’ suoi viaggi parla molto di questo
re, e il Moreri nel suo Dizionario, e il Fleury
lo rammenta nella sua Storia ecclesiastica. Nella
nuova edizione di Marco Polo, procurata da un
nostro illustre letterato, e da sì gran tempo desiderata,
vi si troveranno probabilmente erudite
notizie su questo Presto Giovanni. Possiamo credere
con tutta sicurezza che questa lettera fosse
scritta prima del 1200 all’imperatore Federigo
primo, poichè nel 1202 seguì, secondo il Villani,
r uscita de’ Tartari dalle montagne di Gog e
Magog, e nella lettera seguente si legge che que-<noinclude></noinclude>
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Pagina:Cesare - La guerra gallica, traduzione di Eugenio Giovannetti, Firenze, Le Monnier, 1939.pdf/98
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Candalua
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione|92|{{Sc|c. giulio cesare}}|}}</noinclude>{{Nop}}
{{Centrato|{{Sc|I Britanni chiedono pace.}}}}
XXVII. - Sconfitti in battaglia, i nemici, non appena possono riannodarsi, si affrettano a mandare ambasciatori a Cesare per la pace, e promettono che avrebbero dato ostaggi e si sarebbero messi ai suoi ordini. Insieme con questi ambasciatori viene pure quel Commio atrébate che abbiamo visto sopra mandato da Cesare in Britannia. Non appena egli era uscito dalla nave, avanzandosi a mo’ d’oratore per riferire il messaggio di Cesare, i Britanni l’avevano catturato e messo in catene, e soltanto allora, dopo la battaglia, lo rimandavano.
Nel chiedere la pace, di quella violenza contro Commio danno la colpa alla folla e chiedono che si perdoni all’ignoranza.
Dopo essersi lagnato perchè — dopo aver mandati gli ambasciatori nel continente a chiedere pace s’erano messi senza ragione a fare la guerra — Cesare dice di voler scusare l’ignoranza ed ordina che gli si diano ostaggi.
Quelli, una parte ne consegnano subito ed un’altra parte, — che avrebbe dovuto venire da luoghi lontani — dicono che avrebbero consegnata tra pochi giorni. Ordinano intanto ai loro di tornare ai campi ed i principi cominciano a venire d’ogni parte per raccomandare sè stessi ed i loro popoli a Cesare.
{{Centrato|{{Sc|Le difficoltà delle traversate.}}}}
XXVIII. - Consolidata così la pace, dopo quattro giorni dall’arrivo in Britannia, le diciotto navi di cui sopra parlammo — cioè quelle su cui si erano imbarcati i cavalieri — sciolsero finalmente gli ormeggi dal porto settentrionale<ref>Sul porto d’«''Itius''», sulla cui postura e storia esiste una intera biblioteca, sembra oramai si possa concludere in favore di Boulogne e littorale attiguo, tra Capo d’Alprech (''Itium pr''.) ed Ambléteuse (''Portus Ulterior'') (E. {{Sc|Desjardins}}, op. cit., I, p. 348 sgg. note e tavola 15; {{Sc|Corazzini}}, op. cit., p. 188 e sgg.; JULLIAN, III, p. 337 nota 8; {{Sc|Rice Holmes}}, p. 737).</ref> con un vento leggero. S’erano avvicinate alla Britannia ed erano già avvistate dal campo, quando sorse d’improvviso una tempesta tale che nessuna delle navi potè seguire la rotta ed, in parte, furono respinte là donde erano partite, in parte sospinte con grave pericolo verso la parte inferiore dell’isola che guarda ad occidente. Non servendo in tali frangenti le áncore e sotto la minaccia di essere sommerse nei flutti, esse dovettero adunque, in piena notte, riprendere il largo e toccarono alla fine il continente<ref>{{Sc|Rice Holmes}}, ''The classical Quaterley'', III, 1909, pp. 26-39.</ref>.<noinclude><references/></noinclude>
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