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Pagina:Emma Ivon - quattro milioni, Sommaruga, Roma, 1883.djvu/289
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Esaurite le prime formalità, cioè la presentazione dei testimoni, l’identità degli imputati, e la lettura di non so qual documento, fatta con voce monotona dal cancelliere, - il signor presidente, vecchio venerando dalla testa pelata come un ginocchio e dalla barba candida e fluente, si rivolse al pubblico ministero e lo invitò a pronunciare l’atto di accusa.
Il commendatore Virginio allora sorse in piedi, e lesse una lunga requisitoria, da cui, col potere discrezionale che è concesso ai romanzieri, mi permetto di levare i punti più salienti.
«Una sera dello scorso febbraio una carrozza si arrestava verso le undici alla porta d’una casa di via...., segnata col numero 12, e ne discendeva una levatrice, la quale era stata incaricata di portare alla fanciulla che dimorava al primo piano di quella casa un bambino da lei poco prima avuto da una madre povera, la quale credeva ch’ella l’avesse portato all’ospizio dei Trovatelli.
«Chi erano quella fanciulla e quella levatrice? Eccole entrambe sedute a noi dinanzi, signori giudici, signori giurati: la prima e la nominata Ida nata principessa Dimbowsruki, detta Evanieff, di professione cavallerizza; la<noinclude></noinclude>
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seconda è la nominata Orsola Marchisella, levatrice approvata.»
Un vivo mormorìo di sorpresa e di interessamento s’elevò nella folla quando il procuratore disse che l’imputata era nata principessa. I giornali non ne avevano mai fiatato. Ida non aveva mai voluto dire dove fosse nata, nè quanti anni avesse, nè chi fosse suo padre, e s’era arresa soltanto negli ultimi giorni, quando Gonzalo e l’avvocato le ebbero detto che ciò le avrebbe giovato, più che nociuto, nel dibattimento.
Il procuratore continuava intanto.
«L’evidenza del reato non ha bisogno di essere dimostrata. Non appena la Marchisella fu interrogata dopo il suo arresto, essa non solo non negò il proprio delitto, ma, con una sincerità di cui certamente le sarà tenuto il debito conto, indicò senza ambagi la sua correa e rese più facile il lavoro della giustizia.
«E valga il vero! Che interesse potrebbe avere la Marchisella a ingannare la giustizia? Stretta da ogni parte dalla evidenza dei fatti e delle testimonianze, che noi abbiamo saputo accumulare contro di lei, forzata ad ammettere di avere fatto scomparire un bambino, che secondo la intenzione della madre avrebbe dovuto trovarsi nell’Ospizio dei Trovatelli, la<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|182|{{Sc|grammatica della lingua toscana}}|}}</noinclude>{{nop}}
E il somigliante fa ''quelli''.
E così sarà ''costui'' e ''lui'' e ''colui'', simili a quegli in singulare; ma in plurale ''costui'' fa ''costoro'', ''lui'' fa ''loro'', ''colui'' fa ''coloro, di coloro, a coloro, coloro, da coloro''.
''Questo'' e ''quello'' mutano ''o'' in ''a'' e fassi el femminino singulare, e dicesi: ''questa'' e ''quella''; e fassi il suo plurale: ''queste, di quelle, a quelle''.
''Lui, costui, colui'', mutano ''u'' in ''e'' e fassi el singulare femminino, e dicesi: ''costei, lei, colei, di colei'', ecc. In plurale hanno quella voce che e’ masculini, cioè: ''loro, coloro, costoro, di costoro, a costoro'', ecc.
Vedesti come, simile a’ nomi propri, questi pronomi primitivi non hanno el primo articolo né anche el quarto. A questa similitudine fanno e’ pronomi derivativi, quando e’ sono subiunti a e’ propri nomi. Ma quando si giungono agli appellativi, si pronunziano co’ suoi articoli.
Derivativi pronomi sono questi, e declinansi così:
{{no rientro}}''El mio, del mio'', ecc., e plurale: ''e’ miei, de’ miei,'' ecc.<br/>
''El nostro, del nostro'', ecc. E plurale: ''e’ nostri, de’ nostri,'' ecc.<br/>
''El tuo''. Plurale: ''e’ tuoi. El vostro''. Plurale: ''e’ vostri''.<br/>
''El suo''. E ''pluraliter: e’ suoi'', ecc.
Mutasi, come a e’ nomi, l’ultima in ''a'', e fassi el singulare femminino: qual ''a'', converso in ''e'', fassi el plurale, e dicesi: ''mia'' e ''mie; vostra, vostre; sua'' e ''sue''.
In uso s’adropano questi pronomi non tutti a un modo.
E’ derivativi, giunti a questi nomi, ''padre, madre, fratello, zio'', e simili, si pronunziano senza articolo, e dicesi: ''mio padre, nostra madre, e tuo zio'', ecc.
''Mi'' e ''me'', ''ti'' e ''te'', ''ci'' e ''noi'', ''vi'' e ''voi'', ''si'' e ''sé'' sono dativi insieme e accusativi, come di sopra gli vedesti notati. Ma hanno questo uso che, preposti al verbo, si dice ''mi, ti, ci'', ecc.; come qui: ''e’ mi chiama; e’ ti vuole; que’ vi chieggono; io mi sto; e’ si crede.''
Posposti al verbo, se a quel verbo sarà inanzi altro pronome o nome, si dirà come qui: ''io amo te'', e ''voglio voi''.<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|grammatica della lingua toscana}}|183}}</noinclude>{{nop}}
Si al verbo non sarà aggiunto inanzi altro nome o pronome, si dirà: ''-i'', come qui: ''aspettaci, restaci, scrivetemi''.
''Lui'' e ''colui'' dimostrano persone, come dicendo: ''lui andò, colei venne''.
''Questo'' e ''quello'' serve a ogni dimostrazione, e dicesi: ''Questo essercito predò quella provincia'', e: ''Questo Scipione superò quello Annibale''.
''E’'' ed ''el, lo'' e ''la, le'' e ''gli'', quali, giunti a’ nomi, sono articoli, quando si giungono a e’ verbi, diventano ·pronomi e significano ''quello, quella, quelle'', ecc. E dicesi: ''Io la amai; Tu le biasimi; Chi gli vuole?''
Ma di questi, ''egli'' ed ''e’'' hanno significato singulare e plurale; e, preposti alla consonante, diremo ''e’'', come qui: ''e’ fa bene; e’ corsono''. E, preposti alla vocale, si giugne ''e’'' e ''gli'', e dicesi: ''egli andò; egli udivano''.
E quando ⟨segue⟩ loro ''s'' preposta a una consonante, ancora diremo: ''egli spiega; egli stavano''.
Potrei in questi pronomi essere prolisso, investigando più cose quali s’osservano, simili a queste:
''Vi'' preposto a’ presenti singulari indicativi, d’una sillaba, si scrive in la prima e terza persona per due ''v'', e simile in la seconda persona presente imperativa, come ''stavvi'' e ''vavvi''; e ne’ verbi, d’una e di più sillabe, la prima singulare indicativa del futuro, come ''amerovvi, leggerovvi, darotti, adoperrocci'', e simile. Ma forse di queste cose più particulari diremo altrove.
{{Ct|t=2|v=1|L=4px|{{Sc|Sequitano e’ Verbi}}}}
Non ha la lingua toscana verbi passivi, in voce; ma, per esprimere el passivo, compone con questo verbo ''sono, sei, è,'' el participio preterito passivo tolto da e’ Latini, in questo modo: ''Io sono amato; Tu sei pregiato; Colei è odiata.'' E simile, si giugne a tutti e’ numeri e tempi e modi di questo verbo. Adonque lo porremo qui distinto.<noinclude><references/></noinclude>
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Dr Zimbu
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<noinclude><pagequality level="4" user="Luigi62" />{{RigaIntestazione|184|{{Sc|grammatica della lingua toscana}}|}}</noinclude>{{nop}}
{{Indentatura}}
{{Ct|t=2|v=1|L=4px|{{Sc|Indicativo}}}}
''Sono, sei, è''. Plurale: ''siamo, sete, sono''.
''Ero, eri, era''. Plurale: ''eravamo'' e ''savamo, eravate'' e ''savate, erano''.
''Fui, fusti, fu''. Plurale: ''fumo, fusti, furono''.
''Ero, eri, era stato''. Plurale: ''eravamo'' e ''savamo, eravate'' e ''savate, erano stati''.
''Sarò, sarai, sarà''. Plurale: ''saremo, sarete, saranno''.
</div>
Hanno e’ Toscani, in voce, uno preterito quasi testé, quale, in questo verbo, si dice così:
{{Indentatura}}
''Sono, sei, è stato''. Plurale: ''siamo, sete, sono stati''.
E dicesi: ''Ieri fui ad Ostia; oggi sono stato a Tibuli''.
{{Ct|t=2|v=1|L=4px|{{Sc|Imperativo}}}}
''Sie tu, sia lui''. Plurale: ''siamo, siate, siano''.
''Sarai tu, sarà lui''. Plurale: ''saremo'', ecc.
{{Ct|t=2|v=1|L=4px|{{Sc|Ottativo}}}}
''Dio ch’io fussi, tu fussi, lui fusse''. Plurale: ''fussimo, fussi, fussero''.
''Dio ch’io sia, sii, sia stato''. Plurale: ''siamo, siate, siano stati''.
''Dio ch’io fussi, fussi, fusse stato''. Plurale: ''fussimo, fussi, fussero stati''.
''Dio ch’io sia, sii, sia''. Plurale: ''siamo, siate, siano''.
{{Ct|t=2|v=1|L=4px|{{sc|Subientivo}}}}
''Bench’io, tu, lui sia''. Plurale: ''siamo, siate, siano''.
''Bench’io fussi, tu fussi, lui fusse''. Plurale: ''fussimo, fussi, fussero''.
''Bench’io sia, sii, sia stato''. Plurale: ''siamo, siate, siano stati''.<noinclude></div>
<references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|grammatica della lingua toscana}}|185}}
{{indentatura}}</noinclude>{{nop}}
''Bench’io fussi, fussi, fusse stato''. Plurale: ''fussimo, fussi, fussero stati.''
''Bench’io sarò, sarai, sarà stato''. Plurale: ''saremo, sarete, saranno stati''.
</div>
E usasi tutto l’indicativo di questo e d’ogni altro verbo, quasi come subientivo, prepostovi qualche una di queste dizioni: ''se, quando, benché,'' e simili. E dicesi: ''bench’io fui; se e’ sono; quando e’ saranno''.
{{indentatura}}
{{Ct|t=2|v=1|L=4px|{{Sc|Infinito}}}}
''Essere, essere stato.
{{Ct|t=2|v=1|L=4px|{{Sc|Gerundio}}}}
''Essendo''
{{Ct|t=2|v=1|L=4px|{{Sc|Participio}}}}
''Essente''
</div>
Dirassi adonque, per dimostrare el passivo: ''Io sono stato amato; fui pregiato''; e ''sarò lodato; tu sei reverito''.
Hanno e’ Toscani certo modo subientivo, in voce, non notato da e’ Latini; e parmi da nominarlo asseverativo, come questo: ''Sarei, saresti, sarebbe''. Plurale: ''saremo, saresti, sarebbero''.
E dirassi così: ''Stu fussi dotto, saresti pregiato. Se fussero amatori della patria, e’ sarebbero più felici''.
{{Ct|t=2|v=1|L=4px|{{Sc|Sequitano e’ verbi attivi}}}}
Le coniugazioni de’ verbi attivi in lingua toscana si formano dal gerundio latino, levatone le ultime tre lettere ''ndo'', e quel che resta si fa terza persona singulare indicativa e presente. Ecco l’essemplo: ''amando'', levane ''ndo'', resta ''ama''; ''scrivendo'', resta ''scrive''.<noinclude></noinclude>
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Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. V, 1929 – BEIC 1848561.djvu/367
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|indice dei nomi}}|361}}</noinclude>{{Colonna|em=-1}}
figlio di don Enrico), {{sc|i}}, {{Pg|44||gui1}}; {{sc|ii}}, {{Pg|25||gui2}}, {{Pg|101||gui2}}.
Aragona (d’) (Martino re), {{sc|iii}}, {{Pg|384||gui3}}.
Aragona (d’) (madama Sances, figlia naturale di Alfonso), {{sc|i}}, {{Pg|34||gui1}}.
Arazzo (rocca di) {{sc|i}}, {{Pg|353||gui1}}; {{sc|iv}}, {{Pg|349||gui4}}; {{sc|v}}, {{Pg|263||gui5}}.
Arbano (monsignore di), {{sc|i}}, {{Pg|182||gui1}}.
Arbia (fiume), {{sc|v}}, {{Pg|42||gui5}}.
Arborense (cardinale spagnuolo), {{sc|iii}}, {{Pg|201||gui3}}.
Archimede, {{sc|i}}, {{Pg|72||gui1}}.
Arci (nel regno di Napoli), {{sc|i}}, {{Pg|275||gui1}}.
Arcimboldo (vescovo), {{sc|iv}}, {{Pg|68||gui4}}.
Arena (Po), {{sc|v}}, {{Pg|249||gui5}}.
Arezzo, {{sc|i}}, {{Pg|63||gui1}}, {{Pg|214||gui1}}, {{Pg|305||gui1}}, {{Pg|320||gui1}}, {{Pg|321||gui1}}; {{sc|ii}}, {{Pg|35||gui2}}-{{Pg|43||gui2}}, {{Pg|48||gui2}}, {{Pg|50||gui2}}, {{Pg|161||gui2}}; {{sc|v}}, {{Pg|137||gui5}}, {{Pg|276||gui5}}-{{Pg|278||gui5}}.
Arezzo (Paolo da), {{sc|v}}, {{Pg|86||gui5}}, {{Pg|87||gui5}}, {{Pg|99||gui5}}, {{Pg|121||gui5}}, {{Pg|131||gui5}}.
Argentiera (fiume), {{sc|iii}}, {{Pg|351||gui3}}.
Argenton (monsignore di) Filippo, {{sc|i}}, {{Pg|162||gui1}}, {{Pg|172||gui1}}, {{Pg|193||gui1}}, {{Pg|194||gui1}}, {{Pg|203||gui1}}, {{Pg|204||gui1}}, {{Pg|221||gui1}}.
Argentaro (monte), {{sc|iii}}, {{Pg|28||gui3}}.
Ariano, {{sc|i}}, {{Pg|220||gui1}}, {{Pg|247||gui1}}, {{Pg|248||gui1}}; {{sc|iii}}, {{Pg|87||gui3}}, {{Pg|88||gui3}}; {{sc|v}}, {{Pg|192||gui5}}, {{Pg|193||gui5}}.
Ariosti Lorenzo, {{sc|iii}}, {{Pg|95||gui3}}, {{Pg|96||gui3}}.
Ariperto (re dei Longobardi), {{sc|i}}, {{Pg|378||gui1}}.
Arno, {{sc|i}}, {{Pg|268||gui1}}, {{Pg|310||gui1}}, {{Pg|311||gui1}}, {{Pg|320||gui1}}, {{Pg|362||gui1}}, {{Pg|366||gui1}}; {{sc|ii}}, {{Pg|141||gui2}}, {{Pg|142||gui2}}, {{Pg|256||gui2}}, {{Pg|257||gui2}}, {{Pg|288||gui2}}; {{sc|v}}, {{Pg|290||gui5}}, {{Pg|295||gui5}}.
Arona, {{sc|i}}, {{Pg|359||gui1}}; {{sc|ii}}, {{Pg|231||gui2}}; {{sc|iv}}, {{Pg|132||gui4}}, {{Pg|157||gui4}}, {{Pg|209||gui4}}, {{Pg|212||gui4}}; {{sc|v}}, {{Pg|175||gui5}}, {{Pg|211||gui5}}.
Arpano, {{sc|iii}}, {{Pg|34||gui3}}.
Ars (d’) Luigi, capitano francese, {{sc|ii}}, {{Pg|76||gui2}}, {{Pg|82||gui2}}, {{Pg|87||gui2}}, {{Pg|134||gui2}}, {{Pg|135||gui2}}, {{Pg|137||gui2}}.
Arse (villa del Veronese), {{sc|ii}}, {{Pg|314||gui2}}.
Artois (contado di), {{sc|i}}, {{Pg|36||gui1}}, {{Pg|65||gui1}}, {{Pg|325||gui1}}; {{sc|iv}}, {{Pg|349||gui4}}; {{sc|v}}, {{Pg|263||gui5}}.
Artaserse, re di Persia (fratello di Ciro il grande), {{sc|i}}, {{Pg|38||gui1}}.
Artú (figlio di Enrico VII re d’Inghilterra), {{sc|v}}, {{Pg|184||gui5}}.
Asais (in Provenza), {{sc|iv}}, {{Pg|229||gui4}}.
Ascesi (Assisi), {{sc|i}}, {{Pg|216||gui1}}; {{sc|v}}, {{Pg|160||gui5}}.
Asciano (torre nel Pisano), {{sc|i}}, {{Pg|362||gui1}}.
Ascoli, {{sc|v}}, {{Pg|188||gui5}}, {{Pg|193||gui5}}, {{Pg|194||gui5}}.
{{AltraColonna|em=-1}}
Asdrubale, cartaginese, {{sc|iii}}, {{Pg|359||gui3}}; {{sc|iv}}, {{Pg|13||gui4}}.
Asia, {{sc|i}}, {{Pg|53||gui1}}, {{Pg|64||gui1}}, {{Pg|374||gui1}}; {{sc|ii}}, {{Pg|280||gui2}}.
Asinalunga, {{sc|i}}, {{Pg|218||gui1}}; {{sc|iv}}, {{Pg|166||gui4}}.
Asola (nel Mantovano), {{sc|ii}}, {{Pg|265||gui2}}, {{Pg|277||gui2}}, {{Pg|284||gui2}}; {{sc|iii}}, {{Pg|375||gui3}}, {{Pg|386||gui3}}.
Asparot (fratello di Lautrech), {{sc|iii}}, {{Pg|254||gui3}}; {{sc|iv}}, {{Pg|81||gui4}}.
Assaron (nel Milanese), {{sc|iii}}, {{Pg|32||gui3}}, {{Pg|149||gui3}}.
Assilio (terra nel Veneto), {{sc|iii}}, {{Pg|36||gui3}}.
Asti, {{sc|i}}, {{Pg|29||gui1}}, {{Pg|63||gui1}}, {{Pg|67||gui1}}, {{Pg|68||gui1}}, {{Pg|70||gui1}}, {{Pg|71||gui1}}, {{Pg|74||gui1}}, {{Pg|76||gui1}}, {{Pg|80||gui1}}, {{Pg|81||gui1}}, {{Pg|139||gui1}}, {{Pg|143||gui1}}, {{Pg|144||gui1}}, {{Pg|146||gui1}}, {{Pg|150||gui1}}-{{Pg|152||gui1}}, {{Pg|157||gui1}}, {{Pg|161||gui1}}-{{Pg|163||gui1}}, {{Pg|175||gui1}}, {{Pg|182||gui1}}, {{Pg|187||gui1}}, {{Pg|197||gui1}}, {{Pg|204||gui1}}, {{Pg|240||gui1}}, {{Pg|245||gui1}}, {{Pg|256||gui1}}, {{Pg|257||gui1}}, {{Pg|276||gui1}}, {{Pg|279||gui1}}, {{Pg|291||gui1}}, {{Pg|299||gui1}}, {{Pg|301||gui1}}, {{Pg|302||gui1}}, {{Pg|347||gui1}}, {{Pg|352||gui1}}, {{Pg|353||gui1}}, {{Pg|387||gui1}}, {{Pg|389||gui1}}; {{sc|ii}}, {{Pg|45||gui2}}, {{Pg|49||gui2}}, {{Pg|197||gui2}}, {{Pg|248||gui2}}; {{sc|iii}}, {{Pg|209||gui3}}, {{Pg|212||gui3}}, {{Pg|252||gui3}}, {{Pg|264||gui3}}, {{Pg|268||gui3}}, {{Pg|306||gui3}}, {{Pg|315||gui3}}, {{Pg|324||gui3}}; {{sc|iv}}, {{Pg|149||gui4}}, {{Pg|151||gui4}}, {{Pg|175||gui4}}, {{Pg|191||gui4}}, {{Pg|349||gui4}}, {{Pg|351||gui4}}; {{sc|v}}, {{Pg|18||gui5}}, {{Pg|177||gui5}}, {{Pg|211||gui5}}, {{Pg|263||gui5}}.
Astorio (in val di Sabbia), {{sc|iii}}, {{Pg|385||gui3}}.
Atella, {{sc|i}}, {{Pg|245||gui1}}, {{Pg|249||gui1}}-{{Pg|251||gui1}}, {{Pg|275||gui1}}; {{sc|ii}}, {{Pg|34||gui2}}.
Atene, {{sc|i}}, {{Pg|129||gui1}}; {{sc|ii}}, {{Pg|302||gui2}}.
Atene (duca d’), {{sc|i}}, {{Pg|126||gui1}}.
Atri (duca d’), {{sc|ii}}, {{Pg|76||gui2}}.
Atripalda, {{sc|ii}}, {{Pg|34||gui2}}, {{Pg|35||gui2}}, {{Pg|164||gui2}}; {{sc|v}}, {{Pg|193||gui5}}.
Augusta, {{sc|ii}}, {{Pg|331||gui2}}; {{sc|iii}}, {{Pg|2||gui3}}, {{Pg|5||gui3}}, {{Pg|6||gui3}}, {{Pg|144||gui3}}, {{Pg|173||gui3}}; {{sc|v}}, {{Pg|300||gui5}}.
Augusto Cesare, {{sc|i}}, {{Pg|373||gui1}}; {{sc|iv}}, {{Pg|52||gui4}}.
Aus (vescovo di e poi cardinale), {{sc|ii}}, {{Pg|168||gui2}}, {{Pg|175||gui2}}, {{Pg|182||gui2}}, {{Pg|190||gui2}}, {{Pg|200||gui2}}, {{Pg|247||gui2}}, {{Pg|333||gui2}}; {{sc|iii}}, {{Pg|25||gui3}}, {{Pg|53||gui3}}, {{Pg|107||gui3}}.
Ausonia (Auxonne), {{sc|iv}}, {{Pg|348||gui4}}.
Austria (casa d’), {{sc|i}}, {{Pg|243||gui1}}, {{Pg|332||gui1}}; {{sc|ii}}, {{Pg|176||gui2}}, {{Pg|203||gui2}}, {{Pg|205||gui2}}, {{Pg|207||gui2}}, {{Pg|225||gui2}}, {{Pg|227||gui2}}, {{Pg|249||gui2}}; {{sc|iv}}, {{Pg|51||gui4}}-{{Pg|54||gui4}}, {{Pg|268||gui4}}, {{Pg|342||gui4}}.
Austria (ducato e duchi d’), {{sc|ii}}, {{Pg|280||gui2}}; {{sc|iii}}, {{Pg|146||gui3}}; {{sc|v}}, {{Pg|272||gui5}}.
Austria (Ferdinando arciduca d’), secondogenito di Filippo, {{sc|ii}}, {{Pg|170||gui2}}; {{sc|iii}}, {{Pg|310||gui3}}, {{Pg|324||gui3}}; {{sc|iv}}, {{Pg|171||gui4}}, {{Pg|175||gui4}}, {{Pg|176||gui4}}, {{Pg|179||gui4}}, {{Pg|186||gui4}}, {{Pg|189||gui4}}, {{Pg|245||gui4}}, {{Pg|301||gui4}}, {{Pg|305||gui4}}, {{Pg|332||gui4}}.
Austria (arciduca d’), Filippo, {{sc|i}}, {{Pg|27||gui1}}, {{Pg|30||gui1}}, {{Pg|35||gui1}}, {{Pg|36||gui1}}, {{Pg|322||gui1}}, {{Pg|335||gui1}}; {{sc|ii}}, {{Pg|30||gui2}}, {{Pg|74||gui2}}, {{Pg|75||gui2}}, {{Pg|83||gui2}}-{{Pg|85||gui2}}, {{Pg|143||gui2}}, {{Pg|148||gui2}}, {{Pg|167||gui2}}, {{Pg|169||gui2}}, {{Pg|171||gui2}}-{{Pg|173||gui2}}, {{Pg|182||gui2}}, {{Pg|183||gui2}}, {{Pg|190||gui2}}, {{Pg|205||gui2}}, {{Pg|206||gui2}}, {{Pg|248||gui2}}, {{Pg|249||gui2}}; {{sc|iii}}, {{Pg|302||gui3}}; {{sc|iv}}, {{Pg|84||gui4}}.<noinclude></noinclude>
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Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. V, 1929 – BEIC 1848561.djvu/368
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Baragnino (capitano spagnuolo), {{sc|v}}, {{Pg|294||gui5}}.
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ah! — Ti ridi? Ahi! infelice, perché non ti conosci? Non hai crollato il cuor pudico! Giá lo mostrasti in questa resoluzione perversa contra li religiosi, fatta per li presenti di Lutero mandati dalle vecchie ruffiane. Tutte le meretrici invecchiate fan questo officio poi con le donzelle vergini.
Oh quanto tempo è che fan questo ancor con teco! quanto ti desideravano! Giá trovâro la via: han vinto nel primo assalto. ''«Venetiae perdentur novo generi belli»'', profetò Gioacchino. Sei perduta, e non t’avvertisci; sputa, donzella, il primo bacio; ché, per Dio, se non sputi e non rifiuti questi sguardi e questi presentuzzi, e non rivochi la legge ingiusta, ti passerá il veneno di lussuria spiritale fin alle viscere, piú che non ti penetra il carnale, come sai; e non ti basterá {{AutoreCitato|Martin Lutero|Lutero}}, perché la puttana non si contenta d’uno. Mira tutte le meretrici apostatanti, che mai d’uno si contentano. Ma poi ti cavalcará Calvino questa tua anima: {{AutoreCitato|Giovanni Calvino|Calvino}}, carne asinina, dura e cruda, che tutta disfaceratti. Poi ti cavalcará {{Wl|Q123034|Zuinglio}}, e poi altri, finché arrivi al capo dell’Anticristo, Macometto, che con strazi e guai ti smorzará la foia, perché non si sazia mai l’animo della bugia, e sempre cerca nova dottrina per acquetarsi: passa di mastro in mastro, di foia in foia, d’adulterio in adulterio. ''«Sub omni ligno frondoso prosternaberis»'', disse Ieremia alla tua consimile ebrea, e per la figura è Germania; e tu, orba minore, canonizerai l’orba maggiore. Ma il re di Babilonia, ch’oggi è il Turco, all’una e all’altra smorzará la foia, come fece a quelle. ''Dicit Dominus:'' — Io sento mò che mi chiami stolto, e che dici non aver peccato contra Dio né contra tuo padre. — Cosí disse Lutero nel principio, cosí Arrigo ottavo d’Inghilterra, e ogni altro capo di scisma e d’eresia, e pur l’empio Ario, protestando che non intende essere contra la fede cattolica. E questo è modo antico pur di Samaria e di Giudea: ''«absque peccato ego sum, non sum polluta»''. Dimmi, per grazia: non sai tu che ogni puttana si tien per buona sul principio, e, quando è notata di qualche atto libidinoso, si difende come vipera? Ma tu hai osservato il modo della fanciulla sollecitata, che, quando riceve gli primi doni, si sforza ch’altri li laudi: — Oh belle vesti! oh belle catene d’oro! oh belli guanti! — E cosí ella si cala con minore vergogna a cose giá laudate da altri prima.
Non hai avuto faccia di dire che vuoi le rendite delle chiese e la giurisdizione spirituale e temporale, che t’offerisce Lutero, Wicleffo e Marsilio padovano, tuoi proci; ma hai fatto scrivere<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|poesie postume}}|253}}</noinclude>
da un teologo venduto, e non in nome tuo, che tu non pecchi e che puoi farlo; e mandasti libelli pertutto, senza titolo di autori né di stampatori né del luogo dove si fecino queste canzoni a gloria tua. Onde o hai voluto provocare a gelosia Dio e il suo vicario, perché condiscendessero ad approbar le leggi tue sopra le leggi divine: ma tu per questo vedrai che Dio e il suo vicario provocaranno te a gloria tale, che, come servo fuggitivo, e non come figlia, sarai esclusa dall’onor loro, in questo e nell’altro secolo; overo hai voluto provocare la donna di Toscana, la mantovana, l’urbinate, la modenesa, la francese e la spagnuola a far il simile, affinché la colpa commune non fusse con pena o con vergogna. Hai visto come è dotto questo tuo teologo cantanbanco del demonio? Che ha lasciato di vituperio e d’impietá senza cantarlo per onesto e pio? Tutte,le apostasie e scisme e fondamenti d’eresie, nelle quali andâro a ruina i boemi, bavari, Federighi, Arrighi, Niceforo, Giuliano apostata, egli accumulò, profeta di Iezabel e d’Attalia; ha scorporato gli Marsili, gli Wicleffi, gli Luteri, gli Arrighi e tutti gli dannati, per cavar laude dell’iniquitá, per celebrar lo scisma, per contaminar li sacri canoni, per gittar a terra li concili dello Spirito santo, le regole delli padri antichi, la filosofia di Cristo, Prima Ragione. E tu saltasti e ballasti, a questa canzone, e non ti vergognasti, ma ''peccatum tuum sicut Sodoma praedicasti.''
Ora ti dice Dio: ''— Quomodo dicis: — Non sum polluta, post Bahalim non ambulavi? — Vidi vias tuas''. — E tu presto, prestissimo dirai a chi ti chiama a penitenza:'' — Desperavi. Nequaquam faciam! Adamavi quippe alienigenas, post eos ambulabo''. — A questo cade sempre chi non resiste alle prime tentazioni; e peggio, poiché vuol difendere il suo mal fatto per ben fatto, e chi vuol mostrar di non aver errato. Quando poi è convinto di errore, si ride; e torna a raddoppiarlo per mostrar che è cosa buona, degna d’essere reiterata la sua faccenda; poi, ''cum in profundum venerit, contemnit'': convoca a sé li consiglieri mendaci, ''qui loquuntur placentia'', e gli amici finti e li malfattori a sé simili nella colpa medesima; fa lega con quelli, e si gloria ''in concilio vanitatis'' d’aver rotto il giogo del pudore e della modestia e della ragione e del Padre amoroso. Così ''convenerunt in unum adversus Dominum et adversus Christum eius'', dicendo: — ''Dirumpamus vincula eorum, proiiciamus a nobis iugum ipsorum;'' — ma sappi, Venezia, che ''qui habitat in coelis irridebit eos'', e che nullo cattolico fará lega con<noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|254|{{Sc|poesie postume}}|}}</noinclude>
te, come pensi, se non chi ha dato in reprobo senso come Giuliano apostata, o come il Bavaro, e come Arrigo ottavo; e ruinerenno peggio di quelli, insieme con te. E gli altri, che conoscono Dio, e che in terra mantiene un tribunale e un vicario, come è ragionevole a Dio, s’egli ha cura degli uomini (e gli ama piú che padre, secondo, per certa e pia fede, conosciamo), sapendo pur la rovina di quelli, che hanno tentato quel che tu tenti, e che questa canzone del tuo pseudoteologo è vecchia e dannata mille volte, perché mette il tribunal della terra sopra quel del cielo, ti saran contra e ti affliggeranno. E io muto la mia canzone a questo modo:
<poem>
:Solo Cam con la sua progenie immonda
ch’al gran padre, nel vin sepolto, fanno
vergogna e vituperio, ora in te stanno;
ché ’l seme giusto è uscito omai da l’onda.
:Tu nave or di Caronte, ch’a la sponda
tartarea guidi nell’eterno danno
tante alme tristi, che piangendo vanno
la sua brama d’un obolo profonda.
:Da questa metamorfosi ognun puote
scorger che ’l Ciel sdegnato a voi l’ingegno,
per punir vosco tutta Europa, invola.
:Ecco dal polo andar lunge Boote,
ed a l’altro emisfero il santo regno
del fiero drago; e Dio far nova scola.
</poem><noinclude></noinclude>
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{{ct|f=100%|v=1|{{sc|Sovra il monte di Stilo}}}}
<poem>
:Monte di Magna Grecia, ch’al gran seme
non misto a gente unqua a virtú rubella,
in Stilo, patria mia, nel tempo ch’ella
siede nel lido ove l’Ionio freme,
:doni albergo secur, sí che non teme
d’Annibale la gente cruda e fella,
che per tutto scorrea dalle castella,
predando i mari e le campagne insieme;
:Parnasso, Olimpo e Campidoglio scorgi
sotto di te, per me lodato tardi
di ciò e dell’erbe, ch’ai fisici porgi,
:ch’assicurasti poi Ruggier Guiscardi,
fuor che i tuoi dii, sant’Angelo e san Giorgi,
rifiutando a tal uopo armi e valguardi.
</poem><section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Poesie (Campanella, 1938)/Poesie postume/V. Sonetti politici
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== Indice ==
* {{testo|/1. A Cesare d'Este che ritenea Ferrara contro il papa}}
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* {{testo|/4. Laudi che ho dato a Venezia, e amor che li portai sempre}}
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Poesie (Campanella, 1938)/Poesie postume/V. Sonetti politici/4. Laudi che ho dato a Venezia, e amor che li portai sempre
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Poesie (Campanella, 1938)/Poesie postume/VI. Varie/1. Sovra il monte di Stilo
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>1. Sovra il monte di Stilo<section end="sottotitolo"/>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione||{{Sc|viii - tedio e primavera}}|261}}</noinclude><poem>
Sulle innocenti aiuole
io seminai sospiri,
{{R|60}}e non mietei che fole.
Ah! nei suoi vasti giri
altro non è la terra
che un astro di martíri.
dove si piange ed erra,
{{R|65}}sin che una zolla breve
o un sasso vil ci serra!
Né la cadente neve,
né la nascente rosa,
né l’aura fresca e lieve,
{{R|70}}né fama gloriosa,
né dei rimasti i lai,
né ogni creata cosa,
né il vasto ciel co’ rai,
né il mar colla sua voce
{{R|75}}ci sveglierá piú mai.
Questo è il pensier che coce,
questo è il calvario orrendo,
questa è l’orrenda croce.
Io giá su lei mi stendo,
{{R|80}}e nell’iniqua fossa
pria di morir discendo.
E queste polpe ed ossa
si disfaran, siccome
fronda dal ramo scossa.
{{R|85}}Or che mi giova un nome
e un maladetto alloro
sulle tradite chiome?
Sogni e fantasmi d’oro
il mio guanciale han cinto:
{{R|90}}dovrò sparir con loro.
E sul caduto estinto
sorriderá la Morte,
come al cader d’un vinto.
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|262|{{Sc|viii - da «storia e fantasia»}}|}}</noinclude><poem>
Oh! mie superbie corte,
{{R|95}}un’ombra inerme io sono,
e mi credeste un forte?
Oh! mente mia, che in trono
un dí seder ti parve,
sei vanitá di suono.
{{R|100}}Oh! mie celesti larve
dell’anima fanciulla,
quando da voi disparve
la luce della culla,
voi mi lasciaste adulto
{{R|105}}col mio saper, che è nulla.
Studi del mondo occulto,
baldanze del pensiero,
io vi beffeggio e insulto.
Trista rugiada è il vero:
{{R|110}}altro non nutre e pasce
che il fior del cimitero.
Beato è chi non nasce,
o, generato appena,
muor nelle bianche fasce!
{{R|115}}Ah! su quest’empia arena
d’esilio e di peccato,
sola una larva è piena
dei raggi del creato:
la larva che matura
{{R|120}}sotto uno sguardo amato.
Larva che poco dura,
ma che, di fior coperti,
ci mena in sepoltura.
Della sua mano i serti
{{R|125}}trasformano in altari
i funebri deserti.
Ella gli spasmi amari
del tormentato ingegno
rende soavi e cari.
</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|viii - tedio e primavera}}|263}}</noinclude><poem>
{{R|130}}Ella di Dio dá segno
in questa buia chiostra
dove ha Satáno il regno.
Deh! se il mio cor si prostra
a’ cenni tuoi, gran Dio,
{{R|135}}deh! per pietá mi mostra,
scossa dal lieve oblio,
la dolce larva ancora
del paradiso mio!
Dai vesperi all’aurora
{{R|140}}ben io la sogno, e l’alma
come il pensier l’adora.
Simile a nivea salma,
ella talor mi brilla
per notte azzurra e calma.
{{R|145}}Talor la sua pupilla
il solitario foco
dal cor mi dissigilla.
E allor celeste è il loco
dond’io la guardo e tremo;
{{R|150}}divino è il tempo e poco.
Allor l’inerte e scemo
vigor mi torna, e sento
tutto il mio ben supremo.
E in mute ebbrezze intento,
{{R|155}}fuor che il pensier, che l’ama,
di me tutt’altro è spento.
Nulla il mio cor piú brama,
perché rapito in lei
altri che lei non chiama;
{{R|160}}né ben narrar potrei
se sien di morte o vita
i rapimenti miei.
Ma so ch’è una romita
gioia profonda e strana,
{{R|165}}ch’io non ho mai sentita.
</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|264|{{Sc|viii - da «storia e fantasia»}}|}}</noinclude><poem>
E forse ancor l’insana
mente delira, e crede
a una fredd’ombra e vana;
ombra che vola e riede,
{{R|170}}ombra che inutil vive,
o ad altri amor dá fede.
Cocenti e fuggitive
ore del nostro sogno,
perché si piange e scrive?
{{R|175}}Penna, che invan rampogno,
perché non ti rifiuti
a questo reo bisogno?
Lampa, che guizzi e muti
gli ermi chiarori tuoi,
{{R|180}}perché non mi saluti?
perché morir non vuoi?
Segni d’inchiostro informi,
perché vivete or voi?
Mente, perché non sciôrmi
{{R|185}}dalle malie fallaci?
Pensier, perché non dormi?
Cor mio, perché non giaci?
Taci, indignata musa:
china la testa e taci.
{{R|190}}La fantasia confusa
cinta è d’angoscia e d’ira,
come caverna chiusa,
dove il lion s’aggira,
o dove, occulta a tutti,
{{R|195}}crepita ardente pira.
Ah! del pensiero i lutti
lo rodono e lo sfanno,
come la nave i flutti.
E l’uom, vivente inganno,
{{R|200}}altro non sente alfine
che il suo pensier tiranno.
</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|viii - tedio e primavera}}|265}}</noinclude><poem>
E voi, nelle divine
aure del ciel, che fate,
perpetue pellegrine
{{R|205}}prima dell’uom create,
stelle d’arcane tempre?...
Ah! voi di lá ruotate
sull’uom che sogna sempre.
</poem><noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|266|{{Sc|viii - da «storia e fantasia»}}|nascondi=si}}</noinclude>{{Ct|f=120%|v=2|t=3|IX}}
{{Ct|f=100%|v=2|L’AMICA INVISIBILE}}
{{ms|9}}<poem>
La mia fantastica
forma aspettata
fra tante larve
ier m’ebbi al fianco.
{{R|5}}Ieri m’apparve
qual l’ho sognata,
chiusa in un abito
leggiero e bianco.
E con tal riso,
{{R|10}}che il paradiso
un piú giocondo
forse ne avrá;
non la perversa
plaga del mondo,
{{R|15}}che in Eva ha persa
la sua beltá.
Sopra le candide
spalle tornite
scendean lucenti
{{R|20}}li suoi capelli,
come i pioventi
cirri di vite,
</poem><noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|ix - l'amica invisibile}}|267}}</noinclude><poem>
che folti ondeggiano
su’ miei ruscelli.
{{R|25}}Bianco e vermiglio
di rosa e giglio
splendeale il vago
corpo, del par
che nei turchini
{{R|30}}flutti del lago
perle e rubini
soglion brillar.
Tepido un alito
di violetta
{{R|35}}movea dal varco
dei labbri puri.
Come dall’arco
fugge saetta,
uscía la folgore
{{R|40}}dagli occhi oscuri.
L’orma superba
tra i fiori e l’erba
di flauto arcano
prendea virtú.
{{R|45}}Sí fresca e lieve
porgea la mano,
che luce e neve
nol son di piú.
Tutto il misterio
{{R|50}}su quella salma
splendea diffuso
del mondo estinto.
Quant’è di chiuso
tra il cielo e l’alma
</poem><noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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/* Riletta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|268|{{Sc|viii - da «storia e fantasia»}}|}}</noinclude><poem>
{{R|55}}tutto in quell’angelo
ridea dipinto.
Ma, dal cinabro
molle del labro
quando l’accento
{{R|60}}sentii fluir,
sí acuto e forte
fu il rapimento,
che nella morte
credei vanir.
{{R|65}}— Scoti la nebbia e svégliati
dal gaudio, amico mio.
Serbasti in cor sí fido
e sí gentil desio
qua nel terrestre nido
{{R|70}}di salutarmi un dí,
che un’ora anch’io dal santo
mio cerchio mi divido,
per riveder chi tanto
d’anni e d’amor languí.
{{R|75}}Non mi guardar sí attonito!
« Per rivederti » ho detto,
ché giá ti vidi in culla
festante pargoletto
con l’anima fanciulla
{{R|80}}piena di luce ancor,
che ride e nulla intende,
che scherza e non sa nulla
di questa, in cui discende,
caverna del dolor.
</poem><noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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/* Riletta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|ix - l'amica invisibile}}|269}}</noinclude><poem>
{{R|85}}Chiuso ti vidi in cóltrici
tutte di fior vivaci,
e sulla bianca fronte
ti posi i primi baci;
e l’aura del tuo monte
{{R|90}}temprai co’ miei sospir;
e il tuo guancial di rosa,
sin del tuo latte il fonte,
con voluttá pensosa
mi volsi a benedir.
{{R|95}}Quindi, un’amara lacrima
lasciandoti sul viso,
come a mio nido antico
tornai nel paradiso;
ma il mio crescente amico
{{R|100}}lá stetti a riguardar,
quando nel sen gli scese
il primo amor pudico,
quando soletto apprese
a piangere e cantar.
{{R|105}}Come corresti al pelago
raggiante della vita!
Quanta mirabil tela
di vaghe fole ordita,
per tesserti la vela,
{{R|110}}fantastico nocchier,
e sfidar l'onde e i venti
nell’ardua corsa anela,
cercando le ridenti
isole del Piacer!
</poem><noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|270|{{Sc|viii - da «storia e fantasia»}}|}}</noinclude><poem>
{{R|115}}Io, contristata immagine,
sebben d’aeree tempre,
in quel tuo vol d’inganni
ti seguitai pur sempre.
Ma, quando, a mezzo gli anni,
{{R|120}}la vela naufragò,
e sulla nuda spiaggia
tu rasciugasti i panni,
con voluttá selvaggia
il cor mi lagrimò.
{{R|125}}— Or piú non fia che al vortice
torni l’incauto — io dissi.
— Cercherá salvo un porto
fuor de’ ruggenti abissi.
Quasi dal mare assorto,
{{R|130}}nol tenterá mai piú.
L’antico remo è infranto,
l’antico sogno è morto:
or gli rimanga il canto
e qualche pia virtú. —
{{R|135}}Ma, poiché sempre all’anima
foco d’amor t’ardea,
io, cheta abitatrice
della tua casta idea,
qualche splendor felice
{{R|140}}fei balenar di me
nel sen delle pianure,
per valli od in pendice,
su molli creature
c’hanno di creta il piè.
</poem><noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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/* Riletta */
3540250
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|ix - l'amica invisibile}}|271}}</noinclude><poem>
{{R|145}}E tu, come riverberi
dolci di me, le amasti.
Ma, quando i tuoi pensieri
non vaporâr piú casti,
i raggi miei sinceri
{{R|150}}tolsi dal fronte lor,
ed in oblii gelati,
o in tedi acerbi e neri
languir quei maculati
spettri del mio splendor.
{{R|155}}Felice, se con rigida
pietá gentil, qualcuna
ti ritardò nell’alma
la noia usata e bruna,
e sull’austera salma
{{R|160}}raggiò il mio casto vel!
Tu certo in lei t’affisi
con piú dolcezza e calma
che nei ridenti visi
cui piú non ride il ciel.
{{R|165}}Pur non è questo un dittamo
che ti rattempri il duolo:
sete di ben t’asciuga,
e sei gelato e solo;
la noia il cor ti fruga
{{R|170}}con la sua scarna man;
scemano i pii legami,
cresce l’iniqua ruga,
e tu, piangendo, chiami
la giovinezza invan.
</poem><noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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/* Riletta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|272|{{Sc|viii - da «storia e fantasia»}}|}}</noinclude><poem>
{{R|175}}Leva la fronte e guardami,
me, tua suprema stella.
Dimmi: è bellezza umana
che al par di me sia bella?
Forma caduca e vana
{{R|180}}io come voi non son.
Non mi fa ’l tempo scherno,
vivo alle colpe strana,
e per le sfere eterno
va di quest’orma il suon.
{{R|185}}Le fresche aurette e i balsami,
che da me tutta io mando,
come su caro estinto,
io sopra il cor ti spando,
perch’ei ti sia ricinto
{{R|190}}di lume e gioventú;
ché tu, qual poi, tal prima,
sempre d’amor m’hai vinto,
e notte e giorno in cima
de’ miei pensier sei tu,
{{R|195}}e teco io son nel sibilo
de’ pini alle montagne,
nel suon della cascata,
nel rosignol che piagne,
in grembo alla rosata
{{R|200}}nube, al morente sol.
La musa ed io siam pari;
una dall’altra amata;
abbiam gli stessi altari,
la stessa luce e il vol.
</poem><noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
1553
/* Riletta */
3540252
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|ix - l'amica invisibile}}|273}}</noinclude><poem>
{{R|205}}Quando tu pensi a vespero
l’inno, sommessa io vegno
su l’orme tue, di raggi
vestendoti l’ingegno;
l’aura de’ miei linguaggi
{{R|210}}spargo sul tuo sentier;
e, se tu scontri un raro
fior nei terrestri maggi,
è un fior ch’io lascio, o caro,
dal velo mio cader.
{{R|215}}Son io, che alla tua cetera
lá dal mio ciel recai
nervi d’amor segreti,
né tu il sapesti mai;
e mi condussi i lieti
{{R|220}}tuoi canti ad ascoltar,
delle tue rupi in dorso,
al fischio degli abeti,
de’ cavrioli al corso,
dell’aquile al rombar.
{{R|225}}Son io, che in mezzo ai tumuli
di Grecia e Italia siedo.
E sovra lor pensoso
pio pellegrin ti vedo,
baciando il glorioso
{{R|230}}lor sangue, impallidir.
E anch’io di pietra in pietra
volo, fantasma ascoso,
quel sangue e la tua cetra
di lauri a ricoprir.
</poem><noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|274|{{Sc|viii - da «storia e fantasia»}}|}}</noinclude><poem>
{{R|235}}Ma tu sei tristo. Il féretro
de’ tuoi, le perse fole,
fuggita la gioconda
etá che spera e vuole,
tutto ti piaga e inonda
{{R|240}}d’amara morte il sen.
Lieto augellin trillasti
un dí su verde fronda;
di gemiti nefasti
oggi il tuo canto è pien.
{{R|245}}E m’hai cercata, o povero
amico mio, ne’ sogni,
al cielo, alla natura,
in ogni tempo, in ogni
d’artefice figura;
{{R|250}}né mi trovasti ancor.
Guarda nel mio sembiante;
vedimi illustre e pura;
son la romita amante,
che t’è sepolta in cor.
{{R|255}}Volea quaggiú mostrarmiti
sola una volta almeno,
perch’io perpetuo avessi
l’imperio del tuo seno,
e tu nei sacri amplessi
{{R|260}}satollo il tuo desir.
Addio. Sigilli novi
t’ho nella mente impressi:
quaggiú piú non mi trovi;
sii lieto di morir.
</poem><noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|ix - l'amica invisibile}}|275}}</noinclude><poem>
{{R|265}}Quando aprirai pe’ ceruli
flutti del ciel le vele,
se giungi nel pianeta
di Dante e Raffaele,
nova, ridente e lieta
{{R|270}}mi troverai colá;
e un’altra Beatrice
tu pure avrai, poeta,
e albergherai felice
la bella eternitá! —
{{R|275}}Cosí baciandomi
dentro de’ lumi,
nel ciel di croco
vaní serena.
L’aura del loco
{{R|280}}stillò profumi,
e poi di musiche
fu tutta piena.
Nell’occidente
molle e ridente
{{R|285}}s’aprí una soglia
d’agata e d’òr,
e lá, raccolta
la bianca spoglia,
vive or sepolta
{{R|290}}qui nel mio cor.
Sopra le candide
spalle tornite
scendon lucenti
li suoi capelli,
{{R|295}}come i pioventi
cirri di vite,
</poem><noinclude></noinclude>
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che folti ondeggiano
su’ miei ruscelli.
Bianco e vermiglio
{{R|300}}di rosa e giglio
splende il suo vago
corpo, del par
che nei turchini
flutti del lago
{{R|305}}perle e rubini
soglion brillar.
Tepido un alito
di violetta
move dal varco
{{R|310}}de’ labbri puri.
Come dall’arco
fugge saetta,
l’occhio le sfolgora
dai cigli oscuri.
{{R|315}}L’orma superba
tra i fiori e l’erba
di flauto arcano
prende virtú;
sí fresca e lieve
porge la mano,
che luce e neve
nol son di piú.
Via! scatenatevi
venti e procelle
{{R|325}}dalle profonde
prigioni antiche;
turbate l’onde,
l’aria e le stelle,
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Dr Zimbu
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|ix - l'amica invisibile}}|277}}</noinclude><poem>
squarciate roveri,
{{R|330}}frangete spiche;
mi sia percossa
la carne e l’ossa;
fate in ruina
l'orbe cader...
{{R|335}}Ma lieta splenda
questa reina
sotto la tenda
del mio pensier.
</poem><noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|278|{{Sc|viii - da «storia e fantasia»}}|nascondi=si}}</noinclude>{{Ct|f=120%|v=2|t=3|X}}
{{Ct|f=100%|v=1|IN MORTE}}
{{Ct|f=100%|v=2|DI MIO FRATELLO GIUSEPPE}}
{{ms|8}}<poem>
Ed ecco un altro feretro! Oh, mia casa
cosí fiorente e romorosa un giorno,
tu sarai presto desolata e rasa.
E, come a mucchio di macerie, intorno
{{R|5}}ti strideranno della notte i venti,
e la cicogna vi porrá soggiorno.
Ché giá poco laddentro è di viventi,
e quasi tutti dalla vecchia porta
siamo usciti ormai, profughi o spenti.
{{R|10}}Oh! Beppe mio, sulla tua spoglia morta
lacrima indarno il tuo fratel lontano.
Aimè! vita sí cara e aimè! sí corta.
Non eri tu, che fanciullin per mano
io traea nelle feste, io, grandicello
{{R|15}}e di quel dolce comandar giá vano?
Non eri tu nel rampicar piú snello,
piú ardito al salto, piú vivace al chiasso?
Beniamin della casa, eri tu quello.
Ché non moristi in que’ begli anni, ahi lasso!
{{R|20}}quando un’ora si piange e poi si scorda,
anzi si gioca sul funereo sasso?
</poem><noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|x - in morte di mio fratello giuseppe}}|279}}</noinclude><poem>
Ma per me l’arco del dolor sua corda
mai non allenta, e non so dir se resti
giá in me parte inoffesa ove oltre ei morda.
{{R|25}}Eri tu, fratei mio, tu che mi festi
lieto alle cacce, in quell’etá che il core
giá comincia a parlar coi pensier mesti:
eri tu, che assistevi ultimo all’ore
d’ogni mio dipartir da quelle nostre
{{R|30}}case infelici, ove si piange e muore.
E, quand’io ritornava in quelle chiostre
care e dolenti, ove letizie e pene
tante al mio core e agli occhi mie’ fûr móstre,
eri tu primo ad affrettarmi il bene
{{R|35}}dei noti baci, e ci correan sul volto
lacrime ardenti e di dolcezza piene.
Giovin eri e leggiadro, ilare e colto;
e che ti valse? Or sei sotterra. E vanno
tutti. E ogni cor, che amai, giace or sepolto.
{{R|40}}Lunge è la figlia mia, l’ultimo inganno
al duol dei cari che Morte mi spense:
per me nacquero insiem l’alba e l’affanno.
Fratel!... penso a quel dí, che dalle accense
del sol saette ci coprian sul Garda
{{R|45}}l’ombre de’ cedri profumate e dense.
E tu, coll’occhio che piú dentro guarda,
sclamavi: — Io non so dir quel che m’offenda
l’anima sí; ma il tuo partir mi tarda.
Fratel, tristo è il commiato in questa orrenda
{{R|30}}stagion di guerre, ove a piú d’un si toglie
di corcarsi ne’ vespri alla sua tenda.
Addio, fratello: un bacio ancor. Le spoglie,
che in don m’hai date, io vestirò, se il fiero
groppo d’affanno, che ho sul cor, si scioglie.
{{R|55}}Le vestirò, tacitamente altèro
del donator. Ma alle natie pendici,
deh! riedi. Al mondo ora miglior non spero.
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|280|{{Sc|viii - da «storia e fantasia»}}|}}</noinclude><poem>
Come giá un tempo, salirem gli aprici
nostri colli alle cacce, e fanciulletti
{{R|60}}ci parrá di tornar vispi e felici.
Che ti dá il mondo, fratel mio? diletti
pochi e noia immortale. In mezzo a noi
tristi hai ricordi, ma securi affetti.
Pensa che dormon qui l'ossa de’ tuoi,
{{R|65}}che qui regni aspettato e che ogni tetro
affanno tuo qui consolar sol puoi.
Addio, fratel. Che a me tu pensi impètro;
a me, che sai come t’onoro e t’amo.
Vanne veloce, e non voltarti indietro. —
{{R|70}}Cosí dicevi; e all’ultimo richiamo
due volte l’orme s’arrestâr, due volte
chiusi all’amplesso del dolor ci siamo.
Indi la fuga d’ambidue le folte
ombre han coperto. Ahi, fratel mio! Disgiunto
{{R|75}}perché ti sei dalle mie braccia? o stolte
perché le braccia mie ti hanno in quel punto
abbandonato? Ove sei tu? Non tôrmi
di speme; ah! parla; tu non sei defunto.
Parla: che indugi? È dunque ver. Tu dormi
{{R|80}}il tuo sonno final. Ché non m’è dato
nel gel dell’urna a te d’accanto pormi!
Esecrata la iniqua alba, esecrato
lo iniquo sol che t’avvampò nell'ossa,
e il giorno e l’ora, che il desio t’è nato
{{R|85}}di lanciarti alla preda, onde la possa
del cor si ruppe e rimanesti ucciso,
ed or ti pesta il cavriol la fossa!
E ancor sembrami un sogno. Ove il tuo viso
bruno e selvaggio? ove la forte chioma?
{{R|90}}e l’occhio ingenuo? e, come l’occhio, il riso?
e quel ferreo vigor che nessun doma?
e quella voce?... Ahi! gemo indarno. Eppure
di me chi meglio al mio dolor ti noma?
</poem><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|x - in morte di mio fratello giuseppe}}|281}}</noinclude><poem>
Morte, empia Morte, che le patrie mure
{{R|95}}spezzasti e a terra la gran quercia hai messo,
tu i rami or tronchi coll’orrenda scure.
E, aimè! li tronchi l’un dell’altro appresso,
e moltiplichi il duol. Perché, men cruda,
non reciderli tutti a un colpo istesso?
{{R|100}}Ahi! cameretta di quel caro ignuda,
tu piú non suoni alle canzon sue liete.
Dormi in silenzio; e una pia man ti chiuda.
Ahi! canne inerti alla fatal parete,
cenere è l’occhio che vi pose in mira.
{{R|105}}E voi, selve natie, piú nol vedrete.
Ahi! Melampo, ove corri? ove t’aggira
la pietosa demenza? In loco ei siede,
donde né il tuo né il mio pianger lo tira.
Addio! t’intendo. Alla funerea sede
{{R|110}}tu il cerchi. E lá t’accosci. E su quell’erba
sigillerai, morendo, la tua fede.
Oh, nostra carne misera, a cui serba
dolor sí forti un umil bruto, ed ella
de’ suoi lievi dolor tanto è superba!
{{R|115}}Addio, Melampo; addio, fratel. Tu in quella
patria, ove tutto è una menzogna il mondo,
tu avrai giá visto, invidiata e bella
visione, i miei padri, e sul giocondo
grembo d’Elisa gli angeletti miei,
{{R|120}}la casa tua che qua ruina al fondo.
Tutti per me li bacia, e di’ che sei
da me partito senza ch’io ’l sapessi,
ché accompagnato al ciel forse t’avrei.
Di’ lor che è meglio favellar con essi
{{R|125}}che colle genti in questo vario nido,
ove tanto, ogni dí, sceman gli amplessi.
E che dal fondo mio carcere io grido
verso la tomba; e che i sofferti lutti
mi fien lievi quel dí, che al mondo infido
{{R|130}}chiuderò gli occhi, per vedervi tutti!
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|282|{{Sc|viii - da «storia e fantasia»}}|nascondi=si}}</noinclude>{{Ct|f=120%|v=2|t=3|XI}}
{{Ct|f=100%|v=2|MEDITAZIONE}}
{{ms|10}}<poem>
— Va’, vivi e soffri, involucro
di polvere e di luce;
compagne a te le lacrime,
a te la speme è duce;
{{R|5}}smania il saper; tormento
e voluttá l’amor.
Va’, vivi e soffri e dubita,
sinché tu cada spento,
e sulla morta arena
{{R|10}}ti nutran l’aure appena
qualche selvaggio fior. —
Chi mi cavò dall’utero
cosí m’ha condannato.
Questo fardel sugli ómeri
{{R|15}}mi pose il mondo e il fato.
Questa è de’ padri miei
la legge e l’avvenir:
a ree lusinghe nascere,
vivere a tempi rei,
{{R|20}}ber l’inesausto affanno
cibar l’eterno inganno,
fremere e poi morir.
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|xi - meditazione}}|283}}</noinclude><poem>
E, se una bruna palpebra,
se un conosciuto viso
{{R|25}}ad or ad or lampeggiano
sulla mia notte un riso,
indi ritrarne gioia
sará follia sperar;
ché il cor dell’uom s’intenebra
{{R|30}}di collere e di noia,
e il cor di donna in breve
è turbolento e lieve,
come la foglia e il mar.
O rosignoli, o teneri
{{R|35}}ospiti del boschetto!
in voi diffuso e vergine
è come in ciel l’affetto;
ché a voi misterioso,
è della morte il dí;
{{R|40}}perciò la siepe e il frassino
vi dá gentil riposo,
e a noi superbi e dotti
son torbide le notti
e amaro è il sol cosí!
{{R|45}}I gelid’occhi al vortice
del mio passato io movo,
e l’arse travi e i féretri
della mia casa trovo;
féretri, ov’è sepolta
{{R|50}}la mia piú bella etá.
A me il presente è favola,
favola amara e stolta;
e l’avvenir chi 'l vede?
senza paura al piede
{{R|55}}chi traversar lo sa?
</poem><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|284|{{Sc|viii - da «storia e fantasia»}}|}}</noinclude><poem>
E intanto abbonda un secolo
dai súbiti guadagni:
lupi in mantel di pecore,
tigri col cor di ragni;
{{R|60}}baci di Giuda e accenti
misti di mèle e fiel;
mille villosi apostati
per il piattel di lenti;
liberti e berovieri,
{{R|65}}spadoni e giocolieri,
posti tra il boia e il ciel.
Pago è nessun del tacito
lare in che Dio lo pose:
invidia il ghiro all’aquila
{{R|70}}le sommitá nembose;
gitta la scarpa vecchia
e armeggia il ciabattin;
ogni milenso è un Cesare,
che al Rubicon si specchia,
{{R|75}}ogn’Ancia una Metella,
un Tullio ogni Brighella,
un Gracco ogni Arlecchin.
Chi puttaneggia in ciondoli
col dado e la fortuna;
{{R|80}}chi stupra le effemeridi,
chi l’aula e la tribuna;
chi sgombita, chi pesta,
chi mente e in alto va;
chi strepita, chi rampica
{{R|85}}dell’altro sulla testa;
chi porta senza impaccio
Cristo e Barabba in braccio,
e corna a chi nol fa.
</poem><noinclude></noinclude>
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Dr Zimbu
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|xi - meditazione}}|285}}</noinclude><poem>
Varchiam, varchiam, tra i zeffiri,
{{R|90}}tra il sole e la bufera,
varchiam questo spettacolo
di larve, infino a sera.
Ma tu, Signor, prometti
alla mia musa e a me
{{R|95}}che ci darai due salici
e i vispi usignoletti
qua e lá volanti, e molle
sulle fenèbri zolle
l’aura, che vien da te.
{{R|100}}E allor di questo comico
mondo, che mai non tace,
l’amara farsa e i cimbali
ascolteremo in pace;
e, quando fra le scene
{{R|105}}il fischio udrò suonar,
e il fumo delle lampade
ad avvertir mi viene
che la commedia è chiusa,
dirò: — Fra i salci, o musa,
{{R|110}}andiamci a riposar. —
E voi, notturne tibie
dal frassino sonanti,
o rosignoli, al tumulo
trillate i dolci canti.
{{R|115}}E, se alcun pio roseto
su noi germoglierá,
chinate l’ale al tiepido
rezzo odoroso e cheto;
e sotto alla commossa
{{R|120}}cóltrice della fossa
il cor ci batterá.
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|286|{{Sc|viii - da «storia e fantasia»}}|}}</noinclude><poem>
Però che sempre un palpito
ebbe per voi, cantori
dei radiosi vesperi
{{R|125}}e degl’infausti amori;
e, irato all’uom, sovente
per voi si consolò.
Ah! quando schiudi ai gemiti
la bocca onnipotente,
{{R|130}}chi mai, chi mai, Natura,
santa di Dio figura,
chi superar ti può?
</poem><noinclude></noinclude>
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Tedio e primavera
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{{Intestazione
| Nome e cognome dell'autore = Giovanni Prati
| Nome e cognome del curatore = Olindo Malagodi
| Titolo = L'amica invisibile
| Anno di pubblicazione = 1847
| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
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| succ = In morte di mio fratello Giuseppe
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{{raccolta|Poesie varie (Prati)/VIII. Da 'Storia e fantasia'|VIII. Da 'Storia e fantasia'}}
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Giovanni Prati<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
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Si trova molto frequente tanto nelle selve di conifere che nei boschi a foglia dal luglio all’ottobre.
È una delle Rossole ''più gustevoli''. Ha carne tenera, di sapore dolce, da cacio, ed è subito cotta. Non si può confondere con Rossole acri. Pei colori si avvicina alla {{Spaziato|Rossola maggiore}}, pure mangereccia, ma è di statura minore, più gracile e fragile in tutte le sue parti.
<includeonly>{{FI|file = Giacomo Bresadola - I funghi mangerecci e velenosi dell'Europa media, con speciale riguardo a quelli che crescono nel Trentino, 1906.djvu{{!}}page=315| width = 100%| float = center}}</includeonly>
{{spaziato|Spiegazione delle figure:}} ''a-c'' Fungo in vario grado di sviluppo, ''d'' Fungo sezionato verticalmente, ''e'' Basidii. ''f'' Spore.
<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=100%|v=1|t=1|L=0px|{{Sc|{{Wl|Q1276522|Russula aurata}}}} Fr. — Tav. LXXVIII.}}
{{spaziato|Ital.}} {{Spaziato|Rossola dorata}}. {{spaziato|Franc.}} Rougillon doré. {{spaziato|Ted.}} Goldfarbener Täubling.
Ha cappello da convesso piano-depresso, glabro, a tempo umido viscoso, col margine nel fungo sviluppato solcato-tubercoloso, di colore giallo-uovo o dorato, con tinta qua e là rossa o porporina, raramente tutto unicolore giallo, nel centro talora anche bruno-porpora; lamelle spesse, eguali, al piede rotondato-libere, da bianco gialle, col taglio giallo-uovo; gambo quasi eguale o ventricoso, bianco o con tinta gialla, rugosetto, pieno, poi cavo o lacunoso; carne bianca, sotto l’epidermide di color citrino, ''mite'': cistidii fusoidei, 55-60 ︾ 9-12 ''μ''.; basidii clavati, ventricosi, 45-50 ︾ 13-15 ''μ''.; spore quasi rotonde, gialle, echinulate, 10 ︾ 8-9 ''μ''.
Cresce a preferenza nelle selve di {{Spaziato|Abete bianco}} in greggi numerose in luglio ed agosto; raramente nell’autunno.
È forse la ''migliore specie'' di {{Spaziato|Rossola}}. Ha carne tenera delicata, di squisito sapore e subito cotta. Anche pei caratteri distintivi speciali è difficile confonderla con altre; merita quindi d’essere ben conosciuta.
<includeonly>{{FI|file = Giacomo Bresadola - I funghi mangerecci e velenosi dell'Europa media, con speciale riguardo a quelli che crescono nel Trentino, 1906.djvu{{!}}page=317| width = 100%| float = center}}</includeonly>
{{spaziato|Spiegazione delle figure:}} ''a-c'' Fungo in vario grado di sviluppo, ''d'' Fungo sezionato verticalmente, ''e'' Basidii. ''f'' Spore.
<section end="s2" /><section begin="s3" />{{Ct|f=100%|v=1|t=1|L=0px|{{Sc|{{Wl|Q1532607|Russula lutea}}}} Fr. — Tav. LXXIX.}}
{{spaziato|Ital.}} Rossola gialla. {{spaziato|Franc.}} Rougillon jaune. {{spaziato|Ted.}} Gelber Täubling.
Ha cappello poco carnoso, da convesso piano-depresso, a tempo<section end="s3" /><noinclude></noinclude>
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I funghi mangerecci e velenosi dell'Europa media/Parte speciale/Descrizione delle specie/Agaricacee/Russula/Russula grisea
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I funghi mangerecci e velenosi dell'Europa media/Parte speciale/Descrizione delle specie/Agaricacee/Russula/Russula aurata
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<noinclude><pagequality level="4" user="Sentrac98" />{{RigaIntestazione||— 25 —|}}</noinclude>{{Pt|diamo|vediamo}} uno de’ molti esempi che mostrano, come anzi la storia della civiltà in Russia, come in ogni altro paese, progredisca spontanea sotto l’influenza delle condizioni particolari della vita e nel medesimo tempo corrispondenti al movimento storico del progresso delle idee comuni a tutta l’umanità in un dato secolo.
La Russia, come anche alcuni altri paesi slavi, è una terra rustico-popolare per eccellenza. Anzi per ora in Russia solamente 10 010 della popolazione vive nella città, mentre in Prussia 29 010, in Francia 30 010, in Inghilterra 50 010, — ma anche molti viventi nelle città russe non sono altro che contadini agricoltori, come gli abitanti de’ villaggi. Bisogna avvertire i lettori italiani, che il villaggio russo ha un suo carattere originale: 1) i contadini non vi sono dispersi per le case isolate, ma vivono nelle comuni; ed alcune salgono alle 5-10 migliaie d’abb. ed ora hanno la loro amministrazione e un proprio giudizio autonomo ed eleggibile; 2) i contadini quasi tutti hanno le case in proprietà e 3) 58 010 hanno già comprato anche le terre lavorative in media 2 112 dessiаtine per individuo maschio: nel regno di Polonia e nei governi occidentali tutti, nei governi meridionali da 59-87 010, nei governi gran russi da 30-81 010; il resto de’ contadini hanno le loro terre sotto condizioni regolate in possessione inamovibile e banno diritto di comprare mediante il governo.
La possessione della terra nei nominati stati europei è divisa così: 1) in Inghilterra di 29,000,000 ab. i possessori sono solamente 239,000, 2) in Francia di 37,382,255 ab. (1861) i possessori sono 8,000,000, — da tutto il Territorio 42,000,000 ettari, 1 112 m. appartiene ai grandi possessori. 25 112 ai medii, 10 m. ai piccoli o contadini proprii. 3) in Prussia di 18,500,000 ab. possedevano (1861) la terra solamente 2,141,730, di tutto il territorio ai grandi possessori apparteneva 40 010, ai medii 50 010 ai piccoli 2010. 4) Nella Russia Europea di 69,364, 54 abb. possedono la terra 55,000,000; la possessione del territorio è divisa così: di 370,000,000 dessiаtine nella Russa Europea i grandi e medii
<ref follow="p29">da questo, che egli nomina presso Gogol i certi incerti, come Karlhof, Stshukin, ec., e pone l’{{AutoreCitato|Aleksandr Ivanovič Gercen|Herzen}} fra i «critic: estetici e storici della letteratura» ia compagnia con Gretsch, — pubblicista ufficiale di Nicolò I, «und der geistvolle Fürst Wäsemskj» il quale, secondo il prof. Scherr, «ha avuto abbastanza onestà per confessare (or sono 40 o 50 anni) che il popolo russo aspetta ancora la sua letteratura.»</ref><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Sentrac98" />{{RigaIntestazione||— 32 —|}}</noinclude><nowiki/>
La conseguenza di tutte queste varie incriminazioni fu il menzionato rigore della censura contro le pubblicazioni piccolo russe. Per i libri laici questo rigore è già cessato, ma per i libri ecclesiastici, la censura dei quali è nelle mani del clero, l’impedimento dell’anno 1863 dura ancora, sicchè la traduzione de’ quattro evangelii, approvata nell’anno 1863 dall’Accademia delle lettere e delle scienze in Pietroborgo, non potè stamparsi in Russia ed uscì invece a Vienna.
Alcuni anni dopo cessata la rivista ''Oçnova,'' cessarono pure i lavori etnografici e storici sulla vita popolare in Russia meridionale, se si eccettui una eccellente raccolta di proverbi, fatta dal sig. ''Nomis'' (Pietroburgo, 1864) e de’ documenti storici, editi dalle commissioni archelograche in Pietroburgo (redazione del Kostomarov) ed in Kijev. (red. prima prof. Ivanishoff ora prof. Antonovitch. La Commissione di Kijev, stampando (1846-1864) 10 vol. de’ monumenti e annali de’ contemporanei piccolo russi XVII-XVII (la principale è del ''Velilshko'' 4 vol.) e 10 vol. (1859-1870) dell’Archivio della Russia Occid. Meridionale (3 vol. ne sono sotto torchi) ha, possiamo dire, scoperta la storia interna di questo importante paese. Ma a poco a poco il lavoro scientifico sulla nazionalità piccolo-russa negli ultimi anni è stato di nuovo ripreso dalla stampa russa. Dopo l’anno 1869 in Kijev e in Pietroburgo furono stampate le sopra menzionate raccolte di canti e canti popolari, dei S.ri Rudcenko, Lysenko e Rubez. I giornali russi annunziarono ancora una ricchissima edizione di materie etnografiche, statistiche e filologiche, che ha raccolto una spedizione etnografica, sotto la direzione del
<ref follow="p36">qu'ils s’intéressent aux affaires publiques; on les y intéressera non seulement en travaillant à leur apprentissage politique par le maniement des affaires communales et départementales, mais aussi en entreprenant leur éducation dans la langue, qu’ils comprennent. C’est, à l’heure incertaine ou nous sommes, un des plus pressants devoirs du parti libéral en province.»
— Confr. le parole in favore della parte de’ patois nell’istruzione popolare nel libro del prof. ''Bréal:'' Quelques mots sur l’instruction publique en France, Paris 1872, pag. 65, e il libro tedesco del Richter Unterricht in der Muttersprache und seine nationale Bedentung. Leipzig, 1872. Ai pareri del separatismo in questa occasione possono esser il miglior responso le parole di un giornale italiano (''Corriere di Milano'') a proposito di alcune pubblicazioni siciliane: a’ taluni questo patriottismo locale potrà sembrare eccessivo, — non a noi, ché in esso crediamo la miglior base del patriottismo nazionale.</ref><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione||— 34 —|}}</noinclude>{{Pt|ser|esser}} una copiosa monografia sul valore storico della poesia popolare della Russia meridionale, che il prof. Kostomaroff cominciò a pubblicare nella rivista ''Besieda'' (Conversazione) in Musca. Finora furono stampati cinque articoli sulle tracce mitologiche nella detta poesia, — ma la più interessante parte del lavoro dell’illustre storico deve esser quella, dove l’autore darà la caratteristica della vita famigliare, delle relazioni e idee politiche e sociali del popolo — ne’ tempi passati e presenti, soggetti, per i quali la poesia popolare piccolo-russa possiede un ricchissimo materiale. Crediamo, che se il nuovo lavoro del Sig. Kostomaroff fosse tradotto in qualche lingua europea occidentale, egli non solamente completerebbe le conoscenze della poesia popolare russa, nella quale l’epos storico piccolo-russo e i canti lirici ukraini sono nel loro genere della medesima curiosità ed originalità, che le ''bylini'' o l’epos fantastico gran russo, ma anche sarebbe di un interesse politico, corrispondente all’importanza, che il pubblico {{Pt|euro-|}}
<ref follow="p38">sono i mercanti popolari; ma essi non sono nè casta, nè una classe speciale, sebbene sia diviso dalla sua vita ed interessi della massa popolare. Ogni contadino che avesse un paio di bovi e una piccola somma di danaro entrava nella libera associazione de’ ''tshumachi,'' che una o due volte nell’anno andavano verso il Don (''andare sul Don'' nell’espressione popolare significa occuparsi di commercio), sul mare d’Azoff, in Crimea, sul Mar Nero, portarvi i prodotti rustici e comprarvi il sale, il pesce ed ancora parecchi prodotti stranieri, opportuni al popolo. Nel villaggio tali tshumachi occupavansi anche dell’agricoltura nel frattempo delle loro spedizioni commerciali; — nelle città essi formavano una borghesia prossima al popolo. Il progresso del commercio negli ultimi decenni, il quale sviluppavasi in condizioni poco favorevoli alla iniziativa popolare, distrusse quasi totalmente queste associazioni del commercio popolare. Il tshumacho a poco a poco diviene solamente un trasportatore delle merci altrui. Le ferrovie dovranno totalmente distruggere il tshumachismo. Della curiosa istituzione economica popolare, traccie della quale, come de’ cosacchi, i quali anche occupavansi del commercio o difendevano le spedizioni de’ tshumachi dai nomadi tatari, possono esser trovate fin dai tempi delle spedizioni de’ russi nelle colonie greche ed italiane in Crimea, X-XVI sec., rimasero solamente i canti, che raccontano delle preparazioni de’ tshumachi pel viaggio, delle notti nelle steppe, delle cure amichevoli prestate ai «bovi grigii,» degli amori alla «vergine fedele,» ec. Questi canti simpatici, coi loro motivi musicali mostrano, che il tshumaco era non solamente un mercante, come anche un altro figlio dell’antica Ukraina il cosacco non era solamente un guerriero, ma ancora ''un uomo''.</ref><noinclude></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Cruccone" />{{RigaIntestazione||— 37 —|}}</noinclude>mostrò il {{AutoreIgnoto|''Fedjkovitsh''}} nelle sue poesie (3 vol. 1861-1870) e in alcune novelle della vita degli abitanti dei monti Carpazii, stampate nel ''Pravda'' (1867). Fedjkovitsh, simile allo {{Wl|Q134958|Scevcenko}} uscì di famiglia contadinesca in Bukovina, servì come soldato, — egli venne pure col suo reggimento in Italia, — ed è un uomo, «che si fece da se stesso,» ed essendo totalmente autodidatto, rialzossi ad una mirabile altezza e nobiltà d’idee. Ne’ suoi migliori versi e canti egli dipinge la vita di un soldato e guerriero, deplora le ingiustizie della vita politica e sociale, dà quadri brillanti della sua bella patria ec. Ma per disgrazia anche Fedjkovitsh non potè mettersi risolutamente sulla via del vero realismo nella riproduzione della vita sociale, mentre le sue novelle facevano aspettare molto. Negli ultimi anni egli ripete sè stesso, imita noiosamente il Scevcenko, imita non solamente il buono, ma anche quella sua declamazione profusa, quella sua fraseologia mezzo mistica, o scrive drammi senza nessun senso reale (''Dobush,'' il bandito di Bukovina nel secolo XVIII) o parafrasi di commedie straniere, come la sua buffonata sul tema dell’''Abbandono dell’ostinata'' di {{AutoreCitato|William Shakespeare|Shakespeare}} (Pravda, 1872) dove lo scrittore ruteno ha esagerato il rozzo umorismo del XVI secolo, oltre tutti i limiti del vero. Ultimamente però Fedjkovitsh ha preparato la traduzione del {{TestoCitato|Macbeth|Macbet}}, e, per commissione della società «Prosvita,» della quale parleremo fra poco, lavora all’edizione di libri per la lettura popolare<ref name="p42">Non possiamo finir la bibliografia della poesia e novella rutena in Gallizia senza menzionare le novelle, che un certo {{Wl|Q78474|Sacher-Masoch}} ha pubblicato in tedesco e che la ''Revue des deux Mondes'' stampa ora in francese con zelo, degno d’un migliore scopo, sotto il titolo ''Récits de la Gallicie o Récits de la petite Russie'' (Don Juan de Colomea, Dmitri Balaban, Marcella). La onorevole direzione della grande rivista francese è stata mistificata e mistifica, senza volerlo, i suoi lettori dei due emisferi, racomandando il Sacher Masoch come «uno scrittore-realista piccolo-russo.» In nome del pubblico russo possiamo avvertire l’onorevole rivista, chè nè tali ''bojari'' come Don Juan de Colomea, nè conti, che insegnano alle fanciulle rustiche i canti del {{Wl|Q444969|Kolzof}}, le Anime Morte, Onèghine, e traducono per loro il Faust nel dialetto dei contadini piccolo-russi, come fa il conte Komarof non esistono punto in Gallizia, dove tutti i nobili e conti sono polacchi, contadini romantici come Dmitri Balaban e scene prive di senso come quelle che passano fra il conte Komarof e Marcella (principalmente a pag. 120, 133) sono impossibili ne’ due emisferi del mondo, e non solamente in Gallizia, e che la filosofia del Sacher Masoch, — la quale, secondo la ''Revue des''</ref>.<noinclude></noinclude>
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Candalua
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione|43||{{smaller|TACITO - LA GERMANIA}}}}</noinclude>preta secondo il segno impresso. Se i segni sono contrari, nulla sopra quella cosa in quel giorno viene deciso; se invece i segni sono favorevoli si esige inoltre l’approvazione degli auspici.
Vi è pure qui l’abitudine d’interrogare il canto e il volo degli uccelli; specialità di quella gente e
l’obbedire ai presagi e ai vaticini dei cavalli. A spese pubbliche, se ne nutrono alcuni nelle selve e nei boschi sacri, candidi e non deformati dalle fatiche; questi stretti al carro sacro sono accompagnati dal sacerdote dal re o dal principe della città, che osservano i nitriti ed i fremiti equini.
Nessun auspicio trova maggior fede di questo, non soltanto nella plebe, ma anche nella aristocrazia;
poichè tutti considerano i sacerdoti ministri degli Dèi ed i cavalli loro alleati. Vi è un altro modo di studiare gli auspici col quale esplorano l’esito delle guerre pericolose. Un prigioniero catturato
in qualsiasi maniera alla gente nemica viene posto di fronte ad un campione scelto nel popolo, perchè
combattano, ciascuno colle armi patrie. La vittoria dell’uno o dell’altro diventa pronostico.
{{Centrato|{{§|11|XI}}}}
I principi deliberano sulle faccende minori, tutti sulle maggiori, ma anche quelle la cui decisione dipende dalla plebe, sono trattate davanti ai principi.<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Antologia provenzale, Hoepli, 1911.djvu/315
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2025-06-26T17:37:41Z
OrbiliusMagister
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{{Ct|c=data|(1859).}}
{{Ct|c=titolo|CANSOUN.}}
<poem>
Ahissi la Vióuleto o l’aimi à la foulié.
Voueli l’hai, l’ahissi e, souto mei soulié,
Per estoufa sa vouas qu’ un vènt de pertout pouarto
L’escrasèri sènso respèt
Mai las! a perfuma moun pèd
E soun perfum semblo un regrèt:
Lei vióuleto soun-ti l’amo deis amour mouarto?
Tè, cuhirai la Roso, agradanto à moun nas;
O, voueli la cuhi per entloura moun jas
Mai ma man a sauna de sei grafignaduro;
Ero que de sang sa coulour,
Bessai lou sang de ma doulour,
E soun perfum èro un vin lourd:
La Roso serié-ti l’amour qu’ enca suduro!
</poem>
<section end="s1" />
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<section begin="s2" />
{{Ct|c=titolo|CANZONE.}}
Odio la violetta o l’amo alla follia, voglio odiarla, l’odio, e sotto i miei piedi, per soffocare la sua voce, che un vento porta da ogni lato, la schiacciai senza rispetto: ma ohimè! essa ha profumato il mio piede e il suo profumo sembra un rimpianto. Le violette sono forse l’anima dei miei amori morti?
Ecco! coglierò la Rosa, gradevole al mio odorato, sì, voglio coglierla per fiorire il mio letto. Ma la mia mano si è insanguinata per le sue graffiature, il suo colore non era che sangue, il sangue del mìo dolore, e il suo profumo era un vino greve. La Rosa sarebbe forse l’amore che sussiste ancora?<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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OrbiliusMagister
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{{Ct|c=data|(1829-1900).}}
{{Ct|c=titolo|TERRO E MAR.}}
<poem>
— Siéu la Terro: ma tèsto bloundo
AE soulèu de mai resplendis.
— Iéu, siéu la Mar lindo e proufoundo.
La Mar bluro coumo un lapis.
Coungrèion de perlo, meis oundo;
Ai l’augo verdo per tapis.
— Mar, à mei pèd la moufo aboundo;
Moun sen recato lei rubis.
A mai de pèis, ma roucassiho,
Que tei couelo n’an d’auceliho,
E lou cèu si miro dins iéu.
As pourta Caïn: Arrié, Terro!
Que sies tencho, meirastro fèro,
Dóu sang d’Abèl, dóu sang de Diéu.
{{a destra|(''S.º D.º di Marsiglia).{{Spazi|40}}(''La Calanco, Vol. I'').}}
</poem>
<section end="s1" />
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<section begin="s2" />
{{Ct|c=titolo|TERRA E MARE.}}
Sono la Terra, la mia testa bionda al sole di maggio risplende, io sono il Mare limpido e profondo, il Mare azzurro come il lapislazuli.
Nascono le perle dalle mie onde, ho l’acqua verde per tappeto. Mare, ai miei piedi il muschio abbonda, il mio seno cela i rubini.
Hanno più pesci le mie roccie, che i tuoi colli non abbiano uccelli, e il cielo si specchia in me.
Hai portato Caino. Indietro Terra! chè sei tinta, matrigna selvaggia, del sangue d’Abele, del sangue di Dio.<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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OrbiliusMagister
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{{Ct|c=data|(1829-1900).}}
{{Ct|c=titolo|TERRO E MAR.}}
<poem>
— Siéu la Terro: ma tèsto bloundo
AE soulèu de mai resplendis.
— Iéu, siéu la Mar lindo e proufoundo.
La Mar bluro coumo un lapis.
Coungrèion de perlo, meis oundo;
Ai l’augo verdo per tapis.
— Mar, à mei pèd la moufo aboundo;
Moun sen recato lei rubis.
A mai de pèis, ma roucassiho,
Que tei couelo n’an d’auceliho,
E lou cèu si miro dins iéu.
As pourta Caïn: Arrié, Terro!
Que sies tencho, meirastro fèro,
Dóu sang d’Abèl, dóu sang de Diéu.
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{{Ct|c=titolo|TERRA E MARE.}}
Sono la Terra, la mia testa bionda al sole di maggio risplende, io sono il Mare limpido e profondo, il Mare azzurro come il lapislazuli.
Nascono le perle dalle mie onde, ho l’acqua verde per tappeto. Mare, ai miei piedi il muschio abbonda, il mio seno cela i rubini.
Hanno più pesci le mie roccie, che i tuoi colli non abbiano uccelli, e il cielo si specchia in me.
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OrbiliusMagister
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<poem>
Adematin, dins lei bruguiero
Anàvi querre aqueste nis,
Quouro un vièi pastre, dei broutiero
Souerte tout en irò e mi dis:
Marrit fenat! amo crudèlo!
Meritarìés d’èstre mau-di!
Li ai respoundu: Es pèr Estello!
E lou vièi pastre a plus rèn di.
Deis auceloun la pauro maire
Me seguis ei boues, dins lei champ;
Crido, plouro, souino, pecaire!
E mi demando seis enfant:
Rènde-me-lèi, fasié l’aucello,
Es meis amour! N’èri candi!
Li ai respoundu: Es pèr Estello!
E la bouscarlo a plus rèn di.
</poem>
<section end="s1" />{{Rule|v=2|t=2}}<section begin="s2" />
{{Ct|c=titolo|IL NIDO DELLE CAPINERE.}}
In sul mattino, nelle brughiere andavo a cercare questo nido, quando dai rami un vecchio pastore vien fuori in collera e mi dice: Uomo malvagio, anima crudele, meriteresti d’esser maledetto, lo gli risposi: È per Estella, e il vecchio pastore non disse più nulla.
La povera madre degli uccellini mi segue nei boschi, nei campi, grida, piange, geme, poveretta! e mi domanda i suoi piccoli. Rendili a me, diceva l’uccello, sono i miei amori. N’ero commosso! Le ho risposto: è per Estella, e la capinera non ha detto più nulla.<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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OrbiliusMagister
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<poem>
De voulurs, si troumpant de routo,
Co d’un banquier rouina rintrèron dins la nué,
Mai si trouvèron bèn aganta dins son jué:
La vèillo, avié fa banquarouto!
— Sian voula, dis lou chef! Sourten d’ici dedins...
Sènti que pourriéu plus reteni ma coulèro,
En pensan que, dessu la terrò,
S’atrovo plus que de couquins!
{{A destra|(Id., id.).{{Spazi|40}}(''Li Prouvençalo'' — A.a| 1850).}}
</poem>
<section end="s1" />
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<section begin="s2" />
{{Ct|c=titolo|I LADRI.}}
Alcuni ladri, sbagliando strada, presso un banchiere rovinato entrarono di notte, ma si trovarono ben ingannati nel loro giuoco. La vigilia aveva fatto bancarotta.
Siamo derubati, disse il capo. Usciamo di qui, sento che non potrei più trattenere la mia collera, pensando che sulla terra non si trovano più che birbanti!
<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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OrbiliusMagister
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<poem>
De voulurs, si troumpant de routo,
Co d’un banquier rouina rintrèron dins la nué,
Mai si trouvèron bèn aganta dins son jué:
La vèillo, avié fa banquarouto!
— Sian voula, dis lou chef! Sourten d’ici dedins...
Sènti que pourriéu plus reteni ma coulèro,
En pensan que, dessu la terrò,
S’atrovo plus que de couquins!
{{A destra|(Id., id.).{{Spazi|40}}(''Li Prouvençalo'' — A. 1850).}}
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{{Ct|c=titolo|I LADRI.}}
Alcuni ladri, sbagliando strada, presso un banchiere rovinato entrarono di notte, ma si trovarono ben ingannati nel loro giuoco. La vigilia aveva fatto bancarotta.
Siamo derubati, disse il capo. Usciamo di qui, sento che non potrei più trattenere la mia collera, pensando che sulla terra non si trovano più che birbanti!
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OrbiliusMagister
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text/x-wiki
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{{Vc|2.}}
''Napoli!'' Subran revira.
Coumo un vèu teissu de la man del fado
Mounte lou soulèu juego, palinèu,
En s’esbevènt la neblo s’aubouravo
Me destapant lou pus bel espetacle
Qu’ un uei uman pousquèsse countempla.
Naple! courouno d’or pausado dins l’azur!
Naple! troué de soulèu toumba subre la terro!
Naple! fiho de l’antico Sireno,
De la bello Partenopo endourmido
Dins sei baumo de courau que brudisson
Dóu cant dei Ciclopo batènt la lavo.
Naple! darnié casau de l’antico bèuta
Quouro lei diéu secuta de l’Oulimpo
Fugissien davans l’oumbro e la nué dei barbare.
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</poem>
<section end="s1" />
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<section begin="s2" />
Napoli! ratto guardai!..... Come un velo tessuto da una mano di fata, su cui scherzi il pallido sole, evaporandosi, la bruma s’elevava, scoprendomi lo spettacolo più bello che occhio umano possa contemplare.
Napoli! diadema d’oro, sospeso nell’azzurro! Napoli, parte di sole caduta sulla terra. Napoli! figlia dell’antica Sirena, la bella Partenope addormentata nelle grotte di corallo, che risuonano del canto dei Ciclopi, agitanti la lava.
Napoli! ultimo rifugio dell’antica bellezza, quando gli dei cacciati dall’Olimpo, fuggivano innanzi all’ombra e alla notte dei barbari!<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Pagina:Antologia provenzale, Hoepli, 1911.djvu/316
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OrbiliusMagister
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione|310|{{Sc|antologia poetica provenzale}}|riga=si}}</noinclude><section begin="s1" /><poem>
Vióuleto, Roso, amour d’aier, amour de vuei
Vous rabaiarai plu; prefèri moun ennuei
Que boustiga lei cendre o lei flamo nouvèlo,
La Margarido, sènso dard
Sènso perfum, sera ma part
E ma vido sera ’no mar
Miraiant un ciele aut, sènso niéu, senso estelo.
{{a destra|(S.º D.º di Marsiglia).{{Spazi|40}}''(Pierrot badaio)''.}}
</poem>
<section end="s1" />
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<section begin="s2" />
Violette, Rose, amore d’ieri, amore d’oggi, io non vi coglierò più, -preferisco la mia noia che rimuovere neri o le fiamme novelle.
La Margherita senza spine, senza profumo, sara il mio premio, e la mia vita sarà un mare che riflette un cielo alto senza nubi e senza stelle!<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Pagina:Antologia provenzale, Hoepli, 1911.djvu/318
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OrbiliusMagister
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione|312|{{Sc|antologia poetica provenzale}}|riga=si}}</noinclude><section begin="s1" />{{Ct|c=autore|Abbé Bongarçon}}
{{Ct|c=data|(1851).}}
{{Ct|c=titolo|LI PELER1N À REIMS.}}
<poem>
Pèr festa la souvenénço.
Franço, de toun bateja,
Avèn quita la Prouvènço:
Vèi toun brès, avèn landa.
Es proun lungo la distanço
D’en Prouvènço enjusqu’eici:
Pèr aquéu qu’amo la Franço,
Lou camin fai pa soucit.
Sian vengu, Reims, per te veire;
Bèu païs, santo ciéuta,
Es tu que gardo lei créire,
Lei remèmbre dóu passat.
</poem>
<section end="s1" />
{{Rule|v=2|t=2}}
<section begin="s2" />
{{Ct|c=titolo|I PELLEGRINI A REIMS.}}
Per festeggiare il ricordo, Francia, del tuo battesimo, abbiamo lasciata la Provenza; verso la tua culla siamo venuti.
È molto lunga la distanza dalla Provenza sino a qui; per chi ama la Francia, la via non preoccupa.
Siamo venuti, Reims, per vederti, bel paese, santa citta, sei tu che conservi le credenze ed i ricordi del passato.<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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OrbiliusMagister
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione|312|{{Sc|antologia poetica provenzale}}|riga=si}}</noinclude><section begin="s1" />{{Ct|c=autore|Abbé Bongarçon}}
{{Ct|c=data|(1851).}}
{{Ct|c=titolo|LI PELERIN À REIMS.}}
<poem>
Pèr festa la souvenénço.
Franço, de toun bateja,
Avèn quita la Prouvènço:
Vèi toun brès, avèn landa.
Es proun lungo la distanço
D’en Prouvènço enjusqu’eici:
Pèr aquéu qu’amo la Franço,
Lou camin fai pa soucit.
Sian vengu, Reims, per te veire;
Bèu païs, santo ciéuta,
Es tu que gardo lei créire,
Lei remèmbre dóu passat.
</poem>
<section end="s1" />
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<section begin="s2" />
{{Ct|c=titolo|I PELLEGRINI A REIMS.}}
Per festeggiare il ricordo, Francia, del tuo battesimo, abbiamo lasciata la Provenza; verso la tua culla siamo venuti.
È molto lunga la distanza dalla Provenza sino a qui; per chi ama la Francia, la via non preoccupa.
Siamo venuti, Reims, per vederti, bel paese, santa citta, sei tu che conservi le credenze ed i ricordi del passato.<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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OrbiliusMagister
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/* Trascritta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione||{{Sc|antologia poetica provenzale}}|313|riga=si}}</noinclude><section begin="s1" /><poem>
Es eici que la bandièra,
L’ouriflaimo del crestian,
A flouteja, la proumièro,
Sus ta tèsto, o pople franc.
Venguèron lei rèi de Franço
Se li taire courouna.
Dins sa glori, sa puissanço,
Lis as vist se prousterna.
Eici peréu ei vengudo
Jano d’Arc, ’mé sei sourdat,
Es eicito qu’eimougudo
Davans l’autar a prega.
De l’auturouo catedralo
Qu’ei majestous lou pourtau!
Lou pelerin se regalo
D’ajougne tant fièr lindau.
{{a destra|(''S.º D.º di Forcalquier){{Spazi|40}}''(Garbeto de souveni'')''.}}
</poem>
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È qui che la bandiera, l’orifiamma dei Cristiani, ha sventolato per prima sulla testa dei popoli franchi.
Vennero qui i re di Francia per farsi coronare, nella loro gloria e potenza li hai visti prosternati.
È qui pure venuta Giovanna d’Arco, coi suoi soldati, è qui che commossa, innanzi all’altare ha pregato.
Della superba cattedrale, com’è maestoso il portico! il pellegrino è preso d’entusiasmo nel raggiungere la superba soglia.<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Es eici que la bandièra,
L’ouriflaimo del crestian,
A flouteja, la proumièro,
Sus ta tèsto, o pople franc.
Venguèron lei rèi de Franço
Se li taire courouna.
Dins sa glori, sa puissanço,
Lis as vist se prousterna.
Eici peréu ei vengudo
Jano d’Arc, ’mé sei sourdat,
Es eicito qu’eimougudo
Davans l’autar a prega.
De l’auturouo catedralo
Qu’ei majestous lou pourtau!
Lou pelerin se regalo
D’ajougne tant fièr lindau.
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È qui che la bandiera, l’orifiamma dei Cristiani, ha sventolato per prima sulla testa dei popoli franchi.
Vennero qui i re di Francia per farsi coronare, nella loro gloria e potenza li hai visti prosternati.
È qui pure venuta Giovanna d’Arco, coi suoi soldati, è qui che commossa, innanzi all’altare ha pregato.
Della superba cattedrale, com’è maestoso il portico! il pellegrino è preso d’entusiasmo nel raggiungere la superba soglia.<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Es eici que la bandièra,
L’ouriflaimo del crestian,
A flouteja, la proumièro,
Sus ta tèsto, o pople franc.
Venguèron lei rèi de Franço
Se li taire courouna.
Dins sa glori, sa puissanço,
Lis as vist se prousterna.
Eici peréu ei vengudo
Jano d’Arc, ’mé sei sourdat,
Es eicito qu’eimougudo
Davans l’autar a prega.
De l’auturouo catedralo
Qu’ei majestous lou pourtau!
Lou pelerin se regalo
D’ajougne tant fièr lindau.
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È qui che la bandiera, l’orifiamma dei Cristiani, ha sventolato per prima sulla testa dei popoli franchi.
Vennero qui i re di Francia per farsi coronare, nella loro gloria e potenza li hai visti prosternati.
È qui pure venuta Giovanna d’Arco, coi suoi soldati, è qui che commossa, innanzi all’altare ha pregato.
Della superba cattedrale, com’è maestoso il portico! il pellegrino è preso d’entusiasmo nel raggiungere la superba soglia.<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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{{Ct|c=autore|Marius Bourrelly.}}
{{Ct|c=data|(1820-1896).}}
{{Ct|c=titolo|À LA ROUMANÌO.}}
<poem>
Ço due tèn de la Roumanìo
Me pretoco prefoundamen,
Sié poulitico o pouësio
N’en seguissi lou mouvamen.
La Mar es la grande patrio
Que nous rejougne e que nous tèn
Alecsandri, Silva Carmen
An enaura nouesto famiho.
Lou vaste Empèri dóu Soulèu
S’estende enjusque sout lou cèu
Dei Roumanesc, raço latino.
D’aquèu pople valènt e fouert
Pourti la crous sus la peitrino
E sei felibre dins lou couer.
{{A destra|(S.º D.º d’Aix).{{Spazi|40}}''(Op. separato)''.}}
</poem>
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{{Ct|c=titolo|ALLA RUMANIA.}}
Ciò che riguarda la Romania mi commuove profondamente, sia politica, sia poesia, ne seguo il movimento.
Il mare è la grande che ci unisce e ci tiene; Alecsandri, Carmen Silva, hann0 innalzato la nostra famiglia.
Il vasto impero del sole si estende fino alla terra dei Rumeni, razza latina.
Di quel popolo valente e forte porto la croce sul petto, e sono felibre nel cuore.<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Pagina:Antologia provenzale, Hoepli, 1911.djvu/322
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Urous aucèu, à ma pouliJo
Depintas, dins vouéstei bèu cant,
Moun amour; uno lèi marrido
Mi defènde un bouenur tant grand.
Nemourin, fidèu, n’amo qu’elo,
Davans. Ramoun es estadis:
Soun couer parlo toujour d’Estello,
Mai sa bouco plus rèn nous dis.
{{a destra|(Id.; id.).{{Spazi|40}}(''Armana prouvençau'' — A. 1883).}}
</poem>
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<section begin="s2" />
Felici uccelli, alla mia gentile esprimete nei vostri bei canti il mio amore; una legge malvagia mi impedisce tanta felicità. Nemorino, fedele, non ama che lei, presso Raimondo è estatico, il suo cuore parla sempre d’Estella. ma la sua bocca non ci dice più nulla.<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Urous aucèu, à ma pouliJo
Depintas, dins vouéstei bèu cant,
Moun amour; uno lèi marrido
Mi defènde un bouenur tant grand.
Nemourin, fidèu, n’amo qu’elo,
Davans. Ramoun es estadis:
Soun couer parlo toujour d’Estello,
Mai sa bouco plus rèn nous dis.
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Felici uccelli, alla mia gentile esprimete nei vostri bei canti il mio amore; una legge malvagia mi impedisce tanta felicità. Nemorino, fedele, non ama che lei, presso Raimondo è estatico, il suo cuore parla sempre d’Estella. ma la sua bocca non ci dice più nulla.<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Urous aucèu, à ma poulido
Depintas, dins vouéstei bèu cant,
Moun amour; uno lèi marrido
Mi defènde un bouenur tant grand.
Nemourin, fidèu, n’amo qu’elo,
Davans. Ramoun es estadis:
Soun couer parlo toujour d’Estello,
Mai sa bouco plus rèn nous dis.
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Felici uccelli, alla mia gentile esprimete nei vostri bei canti il mio amore; una legge malvagia mi impedisce tanta felicità. Nemorino, fedele, non ama che lei, presso Raimondo è estatico, il suo cuore parla sempre d’Estella. ma la sua bocca non ci dice più nulla.<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Urous aucèu, à ma poulido
Depintas, dins vouéstei bèu cant,
Moun amour; uno lèi marrido
Mi defènde un bouenur tant grand.
Nemourin, fidèu, n’amo qu’elo,
Davans. Ramoun es estadis:
Soun couer parlo toujour d’Estello,
Mai sa bouco plus rèn nous dis.
{{a destra|(Id., id.).{{Spazi|40}}(''Armana prouvençau'' — A. 1883).}}
</poem>
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Felici uccelli, alla mia gentile esprimete nei vostri bei canti il mio amore; una legge malvagia mi impedisce tanta felicità. Nemorino, fedele, non ama che lei, presso Raimondo è estatico, il suo cuore parla sempre d’Estella. ma la sua bocca non ci dice più nulla.<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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{{Ct|c=autore|Alfred Chailan.}}
{{Ct|c=data|(1834-1900).}}
{{Ct|c=titolo|LI QUATRE CASTÈU.}}
{{Ct|c=sottotitolo|1. LOU CASTÈU DEI BOURMETO.}}
<poem>
Sus lou bord de la mar, envirouna de couello,
Lou castèu dei Bourmeto, ei lusènto coulour,
S’espandis au soulèu, si counfound eis estello
Dedins un paradis de calamo e de flour.
La vido, meis ami, li es douço, encantarello;
Sias en countemplacien, vous sentès plen d’amour,
Davans lou plan d’azur que la ribo endentèlo,
Lou grand tapis dei prado e dei boues la founsour.
Es aqui, qu’ alassa dóu mounde e de sei vici,
Anas gousta dei diéu lei sublimei delici;
Aqui vous delegas, jamai ges de maran.
Dins talo majesta, toutei vous va diran,
La Fado es au castèu e, sout sei det de rose,
Jusqu’ eis ourtigo tout, tout si tremudo en Roso,
{{a destra|(S.º D.º di Marsiglia''){{Spazi|40}}(''La Calanco'', Vol. 1).}}
</poem>
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<section begin="s2" />
{{Ct|c=titolo|I QUATTRO CASTELLI.}}
{{Ct|c=sottotitolo|1. IL CASTELLO DEI BORMETTES.}}
Sulla riva del mare, circondato da colline, il castello del Bormettes, dai lucenti colori, si estende al sole, si confonde colle stelle, in un paradiso di calma e di fiori.
La vita, amici miei, vi è dolce, incantatrice, siete in contemplazione, vi sentite pieni d’amore, innanzi al piano azzurro che frastaglia la riva, al gran tappeto dei prati e alla profondità dei boschi.
È qui, che stanchi del mondo e dei suoi vizi, venite ad assaporare le sublimi delizie degli dei, qui godete, non v’è mai tristezza.
In tale maestà, tutti vi diranno: La Fata è nel castello, e sotto le sue rosee dita, fino alle ortiche, tutto si tramuta in rose.<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Pagina:Antologia provenzale, Hoepli, 1911.djvu/325
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione||{{Sc|antologia poetica provenzale}}|319|riga=si}}</noinclude><section begin="s1" />
{{Ct|c=sottotitolo|2. LOU CASTEU DE POURCHIERO.}}
<poem>
Dins de plano de blad, espandido e daurado.
Au pèd dóu Luberoun, un fio de marounié
Amago lou castèu d’uno famiho annido,
Lei Berlu-Perussis, conse de Fourcauquié.
Souto un soulèu de fué dardaio la valado,
Lou sòu beluguejant retrais à-n-un pesquié
D’ounte veirias giscla, coumo au bèu tèms del Fado,
Jouièu de touto meno, esmeraudo e ''Periè''<ref>I ''De Berluc-Pérussis'', famiglia italo-provenzale, hanno sul loro stemma una ''pera''. A questa famiglia appartenne il compianto Léon de Berluc-Pérussis, il grande Mecenate degli studiosi di letteratura provenzale, a cui la città natale innalza ora un monumento.
</ref>.
Es aqui que s’escounde au mitan de sei libre
De i’Académi d’Ais lou Cabiscòu-nadau,
Un bouscaire valént, un cepoun dei Felibre.
Moudèste autant que grand, lou móstre de Gagnaud<ref>''A. De Gagnaud'', pseudonimo di Léon de B. P.</ref>
Viéu eila dins l’amour, digne fiéu de troubaire,
Que l’ispiro la sciènci e sa fiho e sa maire!
{{a destra|(Id., id.).{{Spazi|40}}(''La Calanco'', Vol. II).}}
</poem>
<section end="s1" />
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<section begin="s2" />
{{Ct|c=sottotitolo|2. IL CASTELLO DI PORCHÈRES.}}
Nei piani di grano, vasti e dorati, a piè del Leheron, un folto d’ippocastani circonda il castello d’una famiglia amata: i Berluc-Pérussis, consoli di Forcalquier.
Sotto un sole di fuoco risplende la vallata, il suolo scintillante somiglia ad un vivaio, da cui si vedono zampillare, come al bel tempo delle Fate, gioielli d’ogni sorta, smeraldi e ''peri''.
Qui si nasconde, in mezzo ai suoi libri, il caposcuola perpetuo dell’Accademia di Aix, un erudito valente, protettore dei Felibri.
Modesto e grande insieme, il maestro de Gagnaud, vive là nell’amore, degno figlio di trovatori, che gl’ispirano la scienza e sua figlia e sua madre.<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Pagina:Antologia provenzale, Hoepli, 1911.djvu/326
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione|320|{{Sc|antologia poetica provenzale}}|riga=si}}</noinclude><section begin="s1" />
{{Ct|c=sottotitolo|3. LOU CASTÉU DE JULHANS.}}
<poem>
Dins la sourno fourèst, en pleno soulitudo,
S’enauro lou castèu dei Segne de Julhans,
D’autourousel paret marcon la servitudo
Dei siecle qu’an treva sei noble Castelan.
Lou site n’es feroun, la vido li preludo
Coumo dins un desert dóu païs african;
Mai, coumo ella, vesès d’ouasis de quietudo
Que lou tremudon lèu en un béu nis galant.
Dins sei richei valoun. la frucho d’Esperido
Si mesclo ei boutoun d’or coumo à la margarido;
E sei riéu cristalin vous inurmuron d’amour.
Dins la plano s’ausi lou cant de l’auceliho,
Que vous dis qu’atrouvas aqui, dins la ramiho,
L’ami lou mai requist, vertadié grand Signour!
{{A destra|(Id., id.).{{Spazi|40}}(''Op. separato'').}}
</poem>
<section end="s1" />
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<section begin="s2" />
{{Ct|c=sottotitolo|3. IL CASTELLO DI JULHANS.}}
Nell’oscura foresta, in piena solitudine, s’innalza il castello dei Signori di Julhans; orgogliose muraglie attestano il servaggio dei secoli che han pesato sui nobili castellani.
Il luogo è selvaggio, la vita vi si manifesta come nel deserto del paese africano, ma, come là, vedete oasi di tranquillità che lo trasformano in un bel nido galante.
Nei suoi ricchi valloni il frutto dell’Esperidi si confonde ai bottoni d’oro, come alla margherita, ed i suol rivi cristallini vi parlano d’amore.
Nella pianura s’ode il canto degli uccelletti, e vi dice che qui trovate, in mezzo agli alberi, l’amico piu eletto, vero gran Signore!<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Pagina:Antologia provenzale, Hoepli, 1911.djvu/327
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione||{{Sc|antologia poetica provenzale}}|321|riga=si}}</noinclude><section begin="s1" />
{{Ct|c=sottotitolo|4. LOU CASTÈU DE SAUSSET.}}
<poem>
De la Gàrdi vesès eilalin vers Courouno,
Coumo uno estello en fué lou castèu de Sausset.
La floro dei troupi de pèr tout l’envirouno.
E la mar dóu Lioun li poutouno lei pèd.
Parlas dei mervihous jardin de Babilouno,
Qu’encantavon lei Rèi dóu tèms dei Machabè;
Mai, se vesias Sausset, mounte tout vous estouno,
N’en resterias candì, tant soun bèu seis aspèt.
D’uno gouarbo de flour, de souto la ramuro,
Embrassas d’un coup d’uei: l’azurado planuro
E seis isclo e Planté, Nouesto Damo que ris
A l’espér dei marin, e Marsiho esplendènto
Ei rai de l’astre d’or! E la vago doulènto
Vous bresso en dous pantai, dins aquéu Paradis.
{{a destra|(id., id.).{{Spazi|40}}(''Op. separato '').}}
</poem>
<section end="s1" />
{{Rule|v=2|t=2}}
<section begin="s2" />
{{Ct|c=sottotitolo|4. IL CASTELLO DI SAUSSET.}}
Di Nostra Signora della Guardia vedete laggiù verso il capo Corona, come una stella in fuoco il castello di Sausset; la flora dei tropici dappertutto lo circonda, ed il mare di Lione gli bacia i piedi.
Si parla dei maravigliosi giardini di Babilonia, che incantavano i Re al tempo dei Maccabei; ma se vedeste Sausset, dove tutto stupisce, ne restereste rapiti, tanto son belli i suoi dintorni.
Da una cesta di fiori, di sotto gli alberi, abbracciate con uno sguardo: la pianura azzurra, le sue isole, il faro del Planié e Nostra Signora che ride
Alle speranze dei marinai, e Marsiglia splendente ai raggi del sole d’oro. E l’onda dolente vi culla in dolce sogno, in questo Paradiso.<section end="s2" /><noinclude></noinclude>
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Antologia provenzale/Provenza/Sottodialetti vari
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>[[../|Provenza]] - Sottodialetti vari<section end="sottotitolo"/>
<section begin="prec"/>../Sottodialetto del Rodano<section end="prec"/>
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<section begin="nome template"/>IncludiIntestazione<section end="nome template"/>
<section begin="data"/>4 giugno 2024<section end="data"/>
<section begin="avz"/>25%<section end="avz"/>
<section begin="arg"/>Da definire<section end="arg"/>
</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=25%|data=4 giugno 2024|arg=Da definire}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[../|Provenza]] - Sottodialetti vari|prec=../Sottodialetto del Rodano|succ=../../Delfinato}}
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== Indice ==
* {{testo|Lungo il mare latino}}
* {{testo|Canzone (Bertas)}}
* {{testo|Terra e mare}}
* {{testo|I pellegrini a Reims}}
* {{testo|Alla Rumania}}
* {{testo|Il nido delle capinere}}
* {{testo|I ladri}}
* {{testo|I quattro castelli}}
* {{testo|Michele}}
* {{testo|Le fanciulle di salon}}
* {{testo|Uniamoci!}}
* {{testo|Rappresaglie!}}
* {{testo|Ballata per la fine dell'anno}}
* {{testo|Fiori d'inverno (Louis Funel)}}
* {{testo|Aria e sole}}
* {{testo|A N. S. della Guardia}}
* {{testo|Natale}}
* {{testo|Provenza!}}
* {{testo|La cornamusa}}
* {{testo|Estella}}
* {{testo|Martigue}}
* {{testo|Sempre splende}}
* {{testo|Nervi}}
* {{testo|La culla}}
* {{testo|Le due rose}}
* {{testo|La capinera}}
* {{testo|Il singhiozzo del poeta}}
* {{testo|Mistral}}
* {{testo|Partita di piacere in mare}}
* {{testo|Nel paese dei racconti}}
* {{testo|La vedova di Six-Fours}}
* {{testo|Il fiore di Natale}}
* {{testo|Il bel cavaliere bianco}}
* {{testo|La partenza (Paul Roman)}}
* {{testo|Acqua e sole}}
* {{testo|La contadina}}
* {{testo|Il mare}}
* {{testo|Brindisi veneziano}}
* {{testo|La donna}}
* {{testo|San Giovanni il mietitore}}
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Lungo il mare latino
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<section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Valére Bernard<section end="Nome e cognome dell'autore"/>
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| Nome e cognome dell'autore = Marius Bourrelly
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| Nome e cognome dell'autore = Marius Bourrelly
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Alex brollo
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<noinclude><pagequality level="3" user="Carlomorino" /></noinclude>{{nop}}
{{blocco centrato|style= text-align:center;font-size:140%|A. - Risultati delle elezioni generali politiche del 1900 confrontati con quelli delle elezioni generali del 1897 e delle elezioni suppletive avvenute nel corso della XX Legislatura.}}
{{Rule|4em|000|t=1|v=4}}
{{Ct|f=100%|t=1|v=.5|L= |'''AVVERTENZE'''.}}
{{sans-serif|'''I dati relativi alle elezioni generali del 1900'''}} sono stati forniti, per la massima parte, dalle Cancellerie dei Tribunali, alle quali furono richiesti con circolare del 26 maggio 1900, n. 1472, del Ministero di grazia e giustizia e dei culti. Le Cancellerie dei Tribunali li ricavarono dalle copie dei Verbali, che, ai termini dell’articolo 78 della legge elettorale politica, testo unico approvato con decreto reale 28 marzo 1895, n. 83, debbono essere depositate nelle Cancellerie medesime. Dei pochi Collegi pei quali non furono depositate le copie dei Verbali o queste risultarono incomplete, le notizie si richiesero ai Prefetti. I dati ricavati dai Verbali sono da considerarsi come definitivi, salvo le rettificazioni che potra portarvi la Camera nella verificazione dei poteri; quelli forniti dai Prefetti sono da ritenersi come approssimativi, e perciò li abbiamo scritti in corsivo, dichiarando in nota la loro provenienza,
La designazione delle Legislature alle quali gid appartennero molti fra i candidati fu fatta consultando l’''Elenco alfabetico dei deputati delle XX Legislature'' dal 1848 al 1° giugno 1900, inserito ''nel Manuale ad uso dei deputati al Parlamento Nazionale, XXI Legislatura'' (Roma, tipografia della Camera dei deputati, 1900).
<span class=bss>I dati concernenti le elezioni generali del 1897</span> furono riprodotti dalla Statistica delle elezioni generali politiche 21 e 28 marzo 1897 (Roma, tipografia Nazionale, 12 aprile 1897) tenuto conto delle successive deliberazioni della Camera che ne modificarono parzialmente i risultati.
<span class=bss>Le notizie delle elezioni suppletive avvenute nel corso della XX Legislatura</span> furono pure desunte dalle copie dei Verbali depositate nelle Cangellerie dei Tribunali, riscontrandole e completandole colle notizie esposte nel Resoconto dei lavori legislativt compiuti durante la Legislatura stessa e con altri dati ufficiali cortesemente forniti dalla Segreteria della Camera.
A migliore intelligenza dei dati contenuti nella Tabella A, vedansi anche le avvertenze fatte nelle due pagine seguenti, nonché la nota n. 1, a pag. xxi, e la nota n. 3, a pag. {{Sc|xxv}} dell’Introduzione.
{{Rule|7em|000|t=3|v=5}}<noinclude>[[Categoria:Pagine con tabelle complesse]]</noinclude>
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{{Ct|f=130%|t=2|v=5|L’ISOLA DIVENTA VERA}}<noinclude><references/></noinclude>
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«Uncino» rispose Peter, e il suo viso s’indurì mentre egli pronunciava l’odiata parola.
«Gia. Uncino?»
«Appunto».
Allora davvero Michele cominciò a piangere, e anche Gianni parlava con la gola stretta, perchè essi sapevano bene che fama avesse Uncino.
«Era l’intimo amico di Barbanera» spiegò Gianni. «È il peggiore di tutti. È l’unico uomo del quale Barbecue avesse paura».
«È proprio lui» disse Peter.
«Com’è? Grosso?»
«Non più come prima».
«Che vuoi dire?»
«Gliene ho tagliato un pezzo».
«Tu?»
«Sì, io» disse vivacemente Peter.
«Oh, non intendevo offenderti!»
«Sì, va bene».
«Ma che pezzo?»
«La mano destra».
«Allora adesso non può battersi?»
«Oh sì che può!»
«Con la sinistra?»
«Ha un uncino di ferro al posto della mano destra, che gli serve da artiglio».
«Da artiglio!»
«Ehi, Gianni!» disse Peter.
«Peter!»<noinclude>{{PieDiPagina|188||}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Luigi62" />{{RigaIntestazione|||}}</noinclude>
«Dici “Sì, sì, signore„».
«Sì, sì, signore».
«C’è una cosa» riprese Peter «che devono promettermi tutti i ragazzi al mio servizio, e così tu devi promettere».
Gianni impallidì.
«È questa: se incontriamo Uncino in aperta battaglia, devi lasciarlo a me».
«Prometto» disse lealmente Gianni.
Per il momento si sentivano meno spauriti, perchè Campanellino volava con loro, e nella sua luce si distinguevano l’un l’altro. Disgraziatamente lei non poteva volare così adagio, e quindi girava intorno a loro in cerchio per cui essi si movevano come in un alone. A Wendy questo piaceva, ma Peter le mostrò il lato brutto della cosa.
«Mi dice, lei, che i pirati ci hanno avvistati prima che facesse buio, e hanno tirato fuori Long Tom».
«Il cannone grande?»
«Già. E naturalmente vedono la luce di Campanellino, e se capiscono che le siamo vicini, certamente sparano».
«Wendy!»
«Gianni!»
«Michele!»
«Dille di andar via subito, Peter!» fu il simultaneo grido dei tre, ma egli rifiutò.
«Crede che ci siamo smarriti» disse {{Pt|dura-|}}<noinclude>{{PieDiPagina|||189}}</noinclude>
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<noinclude><pagequality level="4" user="Luigi62" />{{RigaIntestazione|||}}</noinclude>{{Pt|mente|duramente}} «ed è piuttosto spaventata. Non crederete che io voglia mandarla via tutta sola, quando è spaventata!»
Per un momento il cerchio di luce si spezzò, e qualche cosa diede a Peter un lieve affettuoso pizzicotto.
«E allora» pregò Wendy «dille di spegnere la sua luce».
«Non può spegnerla. È forse la sola cosa che le fate non possono fare. Si spegne da sè, quando esse si addormentano, come accade alle stelle».
«Allora dille di dormire subito» disse Gianni, quasi in tono di comando.
«Non può dormire se non quando ha sonno. È forse la sola altra cosa che le fate non possono fare».
«Mi pare» brontolò Gianni «che queste sono le due sole cose che meritano d’esser fatte».
E qui si prese un pizzicotto, ma tutt’altro che affettuoso.
«Se almeno uno di noi avesse una tasca» disse Peter, «potremmo portarla in tasca». Ma erano partiti così in fretta, che nessuno di loro aveva una tasca.
Peter ebbe un’idea felice: il cappello di Gianni!
Campanellino acconsentì a viaggiare nel cappello purchè fosse tenuto in mano. Gianni lo portò, benchè lei avesse sperato di essere portata da Peter. Per il momento prese il cappello Wendy,<noinclude>{{PieDiPagina|190||}}</noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Luigi62" />{{RigaIntestazione|||}}</noinclude>perchè Gianni disse che gli batteva contro il ginocchio mentre volava; e questo portò male, come vedremo, perchè Campanellino non poteva soffrire di dovere qualche cosa a Wendy.
Nella tuba nera la luce fu del tutto nascosta, ed essi continuarono a volare in silenzio. Era il più profondo silenzio che avessero mai conosciuto, rotto una volta da un rumore lontano come di qualche cosa che leccasse, e Peter spiegò che erano le belve che si abbeveravano al guado; e un’altra volta da un suono come di qualche cosa che raschiasse, e che potevano essere rami d’albero strofinati l’uno all’altro, e invece egli disse che erano i pellirosse che affilavano i loro coltelli.
Poi anche questi rumori cessarono. A Michele l’isolamento parve terrificante. «Se qualche cosa emettesse un suono!» gridò.
Come in risposta alla sua preghiera, il più tremendo scoppio che egli avesse mai udito squarciò l’aria. I pirati avevano sparato Long Tom contro di loro.
Il rombo echeggiò attraverso le montagne, e parve che gli echi urlassero selvaggiamente «Dove sono? dove sono? dove sono?»
Così bruscamente i tre ragazzi terrificati appresero la differenza fra un’isola delle favole, e la stessa isola quando diventa realtà.
Quando finalmente l’aria ritornò calma, Gianni e Michele si trovarono soli nell’oscurità. Gianni<noinclude>{{PieDiPagina|||191}}</noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Luigi62" />{{RigaIntestazione|||}}</noinclude>moveva meccanicamente i piedi nell’aria, e Michele galleggiava, senza saper come.
«Ti ha colpito?» bisbigliò Gianni tremando.
«Non lo so ancora» bisbigliò Michele.
Noi sappiamo ora che nessuno era stato colpito. Tuttavia Peter era stato portato, dallo spostamento dell’aria prodotto dal colpo, verso il mare lontano; mentre Wendy era stata soffiata molto in alto senza altra compagnia che quella di Campanellino.
Meglio sarebbe stato per Wendy se in quel momento avesse lasciato cadere il cappello.
Non so se l’idea venne a Campanellino improvvisa, o se l’avesse progettata durante il viaggio: ma ad un tratto essa saltò fuori dal cappello e cominciò a condurre Wendy alla sua rovina.
Campanellino non era del tutto cattiva; o piuttosto, se in quel momento era tutta cattiva, qualche volta però era tutta buona. Le fate sono sempre o tutte cattive o tutte buone, perchè, essendo così piccole, disgraziatamente non hanno posto che per un sentimento alla volta. Però è concesso loro di cambiare purchè cambino interamente. In questo momento la fata era gelosissima di Wendy. Naturalmente Wendy non poteva comprendere ciò che le diceva col dolce tintinnio, e io credo che ci fossero anche delle brutte parole, ma parevano gentili; e Campanellino volava avanti e {{Pt|in-|}}<noinclude>{{PieDiPagina|192||}}</noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="4" user="Luigi62" />{{RigaIntestazione|||}}</noinclude>{{Pt|dietro|indietro}}, intendendo dire chiaramente «Seguimi, e tutto andrà bene».
Che altro poteva fare la povera Wendy? Invocò Peter e Gianni e Michele, ma solo l’eco irridente le rispose. Non sapeva ancora che Campanellino la odiava col terribile odio d’una donna vera. E così, tutta sbalordita, e ora barcollante nel volo, seguì Campanellino nella sua perdizione.<noinclude>{{PieDiPagina|||193}}</noinclude>
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Peter Pan/Libro secondo/IV. Il volo
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>[[../|Libro secondo]] - IV. Il volo<section end="sottotitolo"/>
<section begin="prec"/>../III. Venite! venite!<section end="prec"/>
<section begin="succ"/>../V. L'isola diventa vera<section end="succ"/>
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<section begin="testo" />
— Sì, sarebbe penoso per lei di presentarsi sola — disse la Duchessa riflettendo. Guardò l’orologio. — Non sono che le undici; sonate, vi prego, Jacob.
La carrozza fu ordinata, e in attesa la piccola Duchessa s informo dell'amica.
Quel doppio viaggio l’aveva molto stancata? — Era sola a Parigi o accompagnata da Madame Bornier?
Jacob rispose che Madame Bornier e sua figlia dovevano essere andate direttamente a Bruges.
Evelyn abbassò gli occhi, poi rialzandoli:
— Avete {{Ec|— avete}} incontrato il Maggiore Warkworth?
— Sì, lo vidi un momento in rue de la Paix. Partiva per Roma.
La Duchessa si volse altrove, quasi vergognandosi delle sue domande, e diede degli ordini per la carrozza. Poi parve accorgersi per la prima volta dell’aspetto stanco di suo cugino.
— Come siete pallido, Jacob — diss’ella avvicinandosi a lui. — Non desiderate prendere qualche cosa? Un po’ di vino?
Delafield rifiutò, dichiarando che tutto ciò che gli occorreva era un ora o due di riposo.
— Torno domani a Parigi — diss’egli, accingendosi a prendere commiato. — Siete a casa questa sera, se posso passare qui un momento?
— Ahimè! partiamo questa sera per la Scozia. E un vero miracolo che m'abbiate trovata in casa questa mattina. Freddie è furioso di non essere già in viaggio.
Delafield esitò un istante, indi strinse bruscamente la mano alla Duchessa ed uscì.
— Muore dal desiderio di sapere ciò che accadrà da Lord Lackington pensò Evelyn.
E gli corse dietro raggiungendolo sul pianerottolo della scala. — Jacob, se non v'importa di fare questa sera un cattivo pranzo, saremo soli, Freddie e io.... bisognerà bene che mangiamo qualcosa verso le otto. Vi sarà sempre una costoletta — su un baule, in ogni modo.
Delafield rise, esitò e finì per accettare.
La Duchessa tornò in sala alquanto perplessa ed eccitata.
— È molto, molto strano! — pensò fra sè. — E cosa può avere Jacob?
{{Riga punteggiata|30}}
Mezz’ora dopo la sua carrozza si fermava davanti al magnifico palazzo di St Jame s Square ove Lord Lackington stava morendo. Chiese di Lord Uredale, il maggiore dei figli, e lo attese.
Lord Uredale era un uomo alto di statura, dai capelli biondi già brizzolati e dai modi
impassibili.
Vedendolo, la Duchessa non potè trattenere le lagrime. Gli corse incontro piena di simpatia.
— Come sta suo padre?
— Un po’ meglio, benché i medici dicano che non è un vero miglioramento. Ma egli conserva tutto il suo intelletto e ci riconosce tutti. Ho finito ora di leggergli il resoconto della seduta alla Camera.
— Ho inteso ieri ch’egli aveva chiesto Mademoiselle Le Breton. — disse la Duchessa rizzandosi in punta di piedi per parlargli all’orecchio. — Essa è qui a Londra voglio due. Tornò da Parigi ieri sera.
Lord Uredale non mostrò alcuna traccia di emozione. L’emozione non entrava nei suoi mezzi.
— Allora mio padre sarà contento di vederla — diss’egli con voce asciutta e indifferente, che fece soffrire la sentimentale piccola Duchessa.
— Quando devo condurla?
— Mio padre è ora assai calmo e riposato. Se lei è libera....
La Duchessa rispose che si recava direttamente a prendere Julie e Lord Uredale la condusse fino alla sua carrozza. Nel medesimo momento, un giovane scendeva rapidamente la<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Storia della venerabile arciconfraternita della Misericordia 1871.djvu/68
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Giaccai
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<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 62 –|}}</noinclude>64{{ct|t=2|v=3|'''CAPITOLO XIII.'''}}
{{Capolettera|D|96pt}}alla compagnia si entra nell’altra stanza anticamente dell’udienza de’ pupilli lunga braccia dicci, e larga nove e mezzo e che serve ora per le adunanzo del magistrato. In essa vi sono solamente due banchi di legno tinti a olio a a guisa d’armadi i quali servono per riporre gli arredi sacri, ed altri oggetti della compagnia, coprendoli nel giorno delle adunanze, e quando fa di bisogno, di pelle<ref name=p68>Siccome nel 4780 il locale della compagnia cambiò affatto di aspetto d difficile poter precisare quali oggi sieno queste stanza. Però colle notizie che abbiamo degli acquisti fati dalla cumpagnia in diverse epoche, sapende quanto estendevasi il locale de pupilli, o coll’indizio d’un viculo detto delle ocho che rimaneva dietro, e di cui tuttora resta una traccia, potremo approssimativamento indicarlo.
Sappiano che il locale ove era l’ufizia de’ pupilli era composto di sole tre stanze, e che queste terminavano al vicolo detto delle Oche aperto fino al 1780 e di cui, da una finestra che resta nella stanza delle terce, se ne vede ancora una parte. Se dunque coll’immaginazione si riapra questo vicolo, che da via degli</ref>. Parimente alle pareti vi sono le prospere e le casse per uso dei sacerdoti, le quali servono ancor di sedili; ed a ciascuna di queste prospere in ogni divisione si vede che vi fu fatto a chi più, a chi meno lavoro per la distinzione dei posti fra gli ecclesiastici e i secolari, come pure aa ncorvi è quello del ministro del Bigallo diversamente lavorato, per quando gli piacesse intervenire all’adunanze del ma-<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Storia della venerabile arciconfraternita della Misericordia 1871.djvu/71
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Giaccai
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<noinclude><pagequality level="1" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 65 –|}}</noinclude>{{ct|t=2|v=3|'''CAPITOLO XIV.'''}}
{{Capolettera|A|96pt}}lle mura della medesima stanza vi sono affissi sei quadri di più grandezze dipinti da vari professori, in capo de’quali vi è il ritratto del sommo pontefice Clemente XII Corsini di gloriosa ricordanza stato uno de’settantadue capi di guardia (1). In questa stanza v’è un uscio dentro a un armadio che corrisponde ad altro piccolo uscio, che mette sul cimitero della compagnia (1) ove sono quattro sepolture, due delle quali fatte l’anno 1576, e le altre due aggiunte alle medesime l’anno 1731 () nella quale occasione questo cimitero che era (1) Il quadro surriferito è nella stanza detta del magistrato a sinistra della Madonna d’Andrea dol Sarto.
(1) Se osservi la facciata della compagnia dipinta dal Cigoli, si vedrà che anticamente sul cimitero non vi era che una sola porta, quella cioè di chiesa. Per entrare in sagrestia o nella stanza d’udienza che era porzione del moderno spogliatoio bisognava passare di compagnia. Pare però che in questa stanza ascoso dentro un armadio restasse un piccolo uscio cho corrispondeva sul cimiterio, e che servisse e s’aprisse solo in caso di estremo bisogno.
() Queste sepolturo furono votato e chiuso quando Leopoldo I proibi di seppellire nelle città. Nel 1780 quando si ridusse il locale allo stato presente furono tolte affatto, e sul nuovo cimitero s’incisero quattro lapide finto con ossi di morto per memoria dello antiche sepolture. Queste però servivano solo por gl’individai morti casualmente per via, poichè la sepolinra dei capi di guardia era come abbiamo detto in compagnia, e quella dei giornanti nell’oratorio del Bigallo.
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{{Capolettera|A|96pt}}lle mura della medesima stanza vi sono affissi sei quadri di più grandezze dipinti da vari professori, in capo de’quali vi è il ritratto del sommo pontefice Clemente XII Corsini di gloriosa ricordanza stato uno de’settantadue capi di guardia<ref>Il quadro surriferito è nella stanza detta del magistrato a sinistra della Madonna d’Andrea del Sarto.</ref>. In questa stanza v’è un uscio dentro a un armadio che corrisponde ad altro piccolo uscio, che mette sul cimitero della compagnia<ref>Se osservi la facciata della compagnia dipinta dal Cigoli, si vedrà che anticamente sul cimitero non vi era che una sola porta, quella cioè di chiesa. Per entrare in sagrestia o nella stanza d’udienza che era porzione del moderno spogliatoio bisognava passare di compagnia. Pare però che in questa stanza ascoso dentro un armadio restasse un piccolo uscio che corrispondeva sul cimiterio, e che servisse e s’aprisse solo in caso di estremo bisogno.</ref> ove sono quattro sepolture, due delle quali fatte l’anno 1576, e le altre due aggiunte alle medesime l’anno 1731<ref>Queste sepolture furono votato e chiuse quando Leopoldo I proibi di seppellire nelle città. Nel 1780 quando si ridusse il locale allo stato presente furono tolte affatto, e sul nuovo cimitero s’incisero quattro lapide finto con ossi di morto per memoria dello antiche sepolture. Queste però servivano solo por gl’individai morti casualmente per via, poichè la sepololture dei capi di guardia era come abbiamo detto in compagnia, e quella dei giornanti nell’oratorio del Bigallo.</ref> nella quale occasione questo cimitero che era<noinclude><references/></noinclude>
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{{Capolettera|S|96pt}}i conservano ancora nella medesima compagnia due paci di mestura di metallo nelle quali Santi di Tito dipinse la Misericordia che tiene sotto il suo manto cardinali, vescovi. principi e una moltitudine di altri fratelli<ref>Queste dae paci si conservano nella stanza del provveditore. In antico servivano per dar la pace ai fratelli; ma non saprei perchè ''il Landini ed il Becchi'' le dicano di mestura, mentre non sono che due piccoli quadrelli ne’ quali è dipinto un Salvatore col seno aperto in cui tiene una figura esprimente la Misericordia, avente sotto il suo mante persone d’ogni ceto.</ref>. Questo stesso simbolo fu espresso ancora in una coltre di color violetto, lavoro antico con l’arme della compagnia, come pure nella banda simile fatta con trina e contorno d’oro, la quale coltre viene messa fuori per la festa della purificazione, distesa sopra di un cataletto in mezzo di compagnia<ref>Quest’uso, che per verità era molto ridicolo, di distendere in chiesa in giorno di festa solenne una coltre da morti fu tolto; e questa antichissima coltre è quella che anche oggi si mette sopra l’arca alla morte di un capo di guardia sulla porta di compagnia. La banda simile, divenuta inservibile, fu disfatta.</ref>, e serve per segno della morte di qualche capo di guardia, mettendola quel giorno sopra di un’arca sulla porta di chiesa col segno sul guanciale del grado del defunto fratello. Serviva pure per coprire la ta-<noinclude><references/></noinclude>
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CAPITOLO XVI.- 72 DESCRIZIONE DELLA NUOVA FABBRICA DELLA COMPAGNIA CAPITOLO XVI.
{{ct|t=2|v=3|'''CAPITOLO XVI.'''}}
''Splendet sacra aedes maiori ornata decore,
In miseros cura splendet at illa magis.''
vendo io sin qui descritta l’antica fabbrica della compagnia con quanto altro si trovava in essa di più pregevole, prima di por termine all’istoria di questo pio istituto credo conveniente dare una descrizione della nuova fabbrica condotta a fine nel 20 gennaio 1782 e per la quale furono spesi più di sedici mila scudi come apparisce dai libri a campione di compagnia.
Nè per tutto il tempo che vi volle per condurre a fine questa fabbrica cessarono i fratelli di prestarsi con zelo negli atti di carità sebbene ciò fosse con maggior loro incomodo.
L’apertura della nuova chiesa fu fatta nel giorno della festa di S. Sebastiano, nella quale occasione fu rinnovata una bellissima muta di candelieri intagliati dal sottoprovveditore Romualdo, 44 87:
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In miseros cura splendet at illa magis.''
vendo io sin qui descritta l’antica fabbrica della compagnia con quanto altro si trovava in essa di più pregevole, prima di por termine all’istoria di questo pio istituto credo conveniente dare una descrizione della nuova fabbrica condotta a fine nel 20 gennaio 1782 e per la quale furono spesi più di sedici mila scudi come apparisce dai libri a campione di compagnia.
Nè per tutto il tempo che vi volle per condurre a fine questa fabbrica cessarono i fratelli di prestarsi con zelo negli atti di carità sebbene ciò fosse con maggior loro incomodo.
L’apertura della nuova chiesa fu fatta nel giorno della festa di S. Sebastiano, nella quale occasione fu rinnovata una bellissima muta di candelieri intagliati dal sottoprovveditore Romualdo, 44 87:
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Nè per tutto il tempo che vi volle per condurre a fine questa fabbrica cessarono i fratelli di prestarsi con zelo negli atti di carità sebbene ciò fosse con maggior loro incomodo.
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Nè per tutto il tempo che vi volle per condurre a fine questa fabbrica cessarono i fratelli di prestarsi con zelo negli atti di carità sebbene ciò fosse con maggior loro incomodo.
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Nè per tutto il tempo che vi volle per condurre a fine questa fabbrica cessarono i fratelli di prestarsi con zelo negli atti di carità sebbene ciò fosse con maggior loro incomodo.
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— 78 —
{{ct|t=2|v=3|'''CAPITOLO XVII.'''}}
{{Capolettera|D|96pt}}ue magnifiche porte furono aperte sul nuovo
cimitero sopra le quali si leggono incise le
se 8 ucn ** iscrizioni, le quali ci ricordano e il
principe munificente, ed il generoso largitore
con la cui eredità quell’opera si compiva. Se
tali esempi di frequente si rinnovassero le arti ne vantaggierebbero
e di nuovi e preziosi monumenti si vedrebbero abbellite
le nostre città.
Sulla porta principale
di chiesa
D. 0. M.
PETRVS LEOPOLDYS
ARCIIIDVX AVSTRIAE M. E. D.
FRANCISCI I. MED. DONVM
MAGNIFICENTIORI
EXTRVCTO OPERE CVMVLAVIT
A. D. MDCCLXXXI
Sulla porta principale dello
spogliatoio
D. 0. M.
MISERICORDIAE S0DALIT1VM
EX HAEREDITATE
LAVRENTII OABBVOG1ANI
APODTTERIVM HOC
A FVNDAMENTIS AEDIFICAVIT
A. D. MDCCLXXXI.
Dall’antica facciata fu tolta (i) l’arme granducale, e le
pitture indietro ricordate le quali però furono esattamente prima
(■) La facciala oggi non offre alcuna particolarità tranne lo dne surriferite
Terminati perù i lavori occorsi in occasione dell’allargamento ed allineamento
di via de’ Calzaioli la facciata della compagnia, merefe lo zelo indefesso o l’attività
del provvediloro sig. cav. arcidiacono Giuseppe Grazzini, resterà isolala, e sarà
■ una delle più bolle e regolari.<noinclude><references/></noinclude>
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principe munificente, ed il generoso largitore
con la cui eredità quell’opera si compiva. Se
tali esempi di frequente si rinnovassero le arti ne vantaggierebbero
e di nuovi e preziosi monumenti si vedrebbero abbellite
le nostre città.
Sulla porta principale
di chiesa
D. 0. M.
PETRVS LEOPOLDYS
ARCIIIDVX AVSTRIAE M. E. D.
FRANCISCI I. MED. DONVM
MAGNIFICENTIORI
EXTRVCTO OPERE CVMVLAVIT
A. D. MDCCLXXXI
Sulla porta principale dello
spogliatoio
D. 0. M.
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EX HAEREDITATE
LAVRENTII OABBVOG1ANI
APODTTERIVM HOC
A FVNDAMENTIS AEDIFICAVIT
A. D. MDCCLXXXI.
Dall’antica facciata fu tolta<ref>La facciala oggi non offre alcuna particolarità tranne lo due surriferite iscrizioni.<br>{{gap|1em}}
Terminati però i lavori occorsi in occasione dell’allargamento ed allineamento di via de’ Calzaioli la facciata della compagnia, mercè lo zelo indefesso o l’attività del provveditore sig. cav. arcidiacono Giuseppe Grazzini, resterà isolala, e sarà una delle più belle e regolari.</ref> (i) l’arme granducale, e le pitture indietro ricordate le quali però furono esattamente prima<noinclude><references/></noinclude>
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text/x-wiki
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cimitero sopra le quali si leggono incise le
se 8 ucn ** iscrizioni, le quali ci ricordano e il
principe munificente, ed il generoso largitore
con la cui eredità quell’opera si compiva. Se
tali esempi di frequente si rinnovassero le arti ne vantaggierebbero
e di nuovi e preziosi monumenti si vedrebbero abbellite
le nostre città.
Sulla porta principale
di chiesa
D. 0. M.
PETRVS LEOPOLDYS
ARCIIIDVX AVSTRIAE M. E. D.
FRANCISCI I. MED. DONVM
MAGNIFICENTIORI
EXTRVCTO OPERE CVMVLAVIT
A. D. MDCCLXXXI
Sulla porta principale dello
spogliatoio
D. 0. M.
MISERICORDIAE S0DALIT1VM
EX HAEREDITATE
LAVRENTII OABBVOG1ANI
APODTTERIVM HOC
A FVNDAMENTIS AEDIFICAVIT
A. D. MDCCLXXXI.
Dall’antica facciata fu tolta<ref>La facciala oggi non offre alcuna particolarità tranne lo due surriferite iscrizioni.<br>{{gap|1em}}
Terminati però i lavori occorsi in occasione dell’allargamento ed allineamento di via de’ Calzaioli la facciata della compagnia, mercè lo zelo indefesso o l’attività del provveditore sig. cav. arcidiacono Giuseppe Grazzini, resterà isolala, e sarà una delle più belle e regolari.</ref> l’arme granducale, e le pitture indietro ricordate le quali però furono esattamente prima<noinclude><references/></noinclude>
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Giaccai
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="1" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 78 –|}}</noinclude>{{ct|t=2|v=3|'''CAPITOLO XVII.'''}}
{{Capolettera|D|96pt}}ue magnifiche porte furono aperte sul nuovo cimitero sopra le quali si leggono incise le se 8 ucn ** iscrizioni, le quali ci ricordano e il principe munificente, ed il generoso largitore con la cui eredità quell’opera si compiva. Se tali esempi di frequente si rinnovassero le arti ne vantaggierebbero e di nuovi e preziosi monumenti si vedrebbero abbellite le nostre città.
Sulla porta principale di chiesa
D. 0. M.
PETRVS LEOPOLDYS ARCIIIDVX AVSTRIAE M. E. D.
FRANCISCI I. MED. DONVM MAGNIFICENTIORI EXTRVCTO OPERE CVMVLAVIT A. D. MDCCLXXXI
Sulla porta principale dello spogliatoio
D. 0. M.
MISERICORDIAE S0DALIT1VM EX HAEREDITATE LAVRENTII OABBVOG1ANI APODTTERIVM HOC A FVNDAMENTIS AEDIFICAVIT A. D. MDCCLXXXI.
Dall’antica facciata fu tolta<ref>La facciala oggi non offre alcuna particolarità tranne lo due surriferite iscrizioni.<br>{{gap|1em}}
Terminati però i lavori occorsi in occasione dell’allargamento ed allineamento di via de’ Calzaioli la facciata della compagnia, mercè lo zelo indefesso o l’attività del provveditore sig. cav. arcidiacono Giuseppe Grazzini, resterà isolala, e sarà una delle più belle e regolari.</ref> l’arme granducale, e le pitture indietro ricordate le quali però furono esattamente prima<noinclude><references/></noinclude>
bt7x0zdgnmax4c733yzj592lsfof7e7
Wikisource:Bar/Archivio/2025.06
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2025-06-27T07:23:50Z
Alex brollo
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/* Altra pagina con tabelle complesse */ nuova sezione
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wikitext
text/x-wiki
{{Bar}}
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-23</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W23"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/23|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* The [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart|Chart extension]] is now available on all Wikimedia wikis. Editors can use this new extension to create interactive data visualizations like bar, line, area, and pie charts. Charts are designed to replace many of the uses of the legacy [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Graph|Graph extension]].
'''Updates for editors'''
* It is now easier to configure automatic citations for your wiki within the visual editor's [[mw:Special:MyLanguage/Citoid/Enabling Citoid on your wiki|citation generator]]. Administrators can now set a default template by using the <code dir=ltr>_default</code> key in the local <bdi lang="en" dir="ltr">[[MediaWiki:Citoid-template-type-map.json]]</bdi> page ([[mw:Special:Diff/6969653/7646386|example diff]]). Setting this default will also help to future-proof your existing configurations when [[phab:T347823|new item types]] are added in the future. You can still set templates for individual item types as they will be preferred to the default template. [https://phabricator.wikimedia.org/T384709]
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:20}} community-submitted {{PLURAL:20|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]].
'''Updates for technical contributors'''
* Starting the week of June 2, bots logging in using <code dir=ltr>action=login</code> or <code dir=ltr>action=clientlogin</code> will fail more often. This is because of stronger protections against suspicious logins. Bots using [[mw:Special:MyLanguage/Manual:Bot passwords|bot passwords]] or using a loginless authentication method such as [[mw:Special:MyLanguage/OAuth/Owner-only consumers|OAuth]] are not affected. If your bot is not using one of those, you should update it; using <code dir=ltr>action=login</code> without a bot password was deprecated [[listarchive:list/wikitech-l@lists.wikimedia.org/message/3EEMN7VQX5G7WMQI5K2GP5JC2336DPTD/|in 2016]]. For most bots, this only requires changing what password the bot uses. [https://phabricator.wikimedia.org/T395205]
* From this week, Wikimedia wikis will allow ES2017 features in JavaScript code for official code, gadgets, and user scripts. The most visible feature of ES2017 is <bdi lang="zxx" dir="ltr"><code>async</code>/<code>await</code></bdi> syntax, allowing for easier-to-read code. Until this week, the platform only allowed up to ES2016, and a few months before that, up to ES2015. [https://phabricator.wikimedia.org/T381537]
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.45/wmf.4|MediaWiki]]
'''Meetings and events'''
* Scholarship applications to participate in the [[m:Special:MyLanguage/GLAM Wiki 2025|GLAM Wiki Conference 2025]] are now open. The conference will take place from 30 October to 1 November, in Lisbon, Portugal. GLAM contributors who lack the means to support their participation can [[m:Special:MyLanguage/GLAM Wiki 2025/Scholarships|apply here]]. Scholarship applications close on June 7th.
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/23|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W23"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 01:54, 3 giu 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28819186 -->
== itWikiCon 2025: fase di proposte per il programma aperta fino al 15 luglio ==
Ciao a tutti,
dichiariamo ufficialmente aperta la raccolta di proposte di sessioni per '''[[m:ItWikiCon/2025|ItWikiCon 2025]]''', il convegno annuale della comunità italofona dei progetti Wikimedia che si terrà '''a Catania da venerdì 7 a domenica 9 novembre'''.
Il programma dell’evento è costruito dal basso grazie a presentazioni, discussioni e laboratori proposti dalla comunità e selezionati dalla commissione Programma. La fase di proposte è ora aperta '''fino al 15 luglio incluso'''. Seguendo le istruzioni '''[[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte|sulla pagina Proposte]]''' potete presentare una o più proposte di sessioni, talk o workshop che vi piacerebbe tenere durante l’evento.
L'itWikiCon è lo spazio di incontro dal vivo delle comunità dei vari progetti Wikimedia in italiano e nelle lingue regionali. Vi invitiamo a proporre sessioni che aiutano a rafforzare il senso di comunità e la voglia di contribuire ai progetti, ma anche a identificare dei problemi e individuare delle soluzioni. Daremo la priorità alle sessioni in cui tutti i partecipanti sono parte attiva, come ad esempio discussioni e laboratori.
Se cercate ispirazione, alcune '''richieste di temi''' sono state fatte sulla [[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte/Temi|relativa pagina]], a cui potete liberamente attingere per elaborare una proposta. Inoltre, per chi non se la sente di tenere una sessione, ma vorrebbe che durante la conferenza si parlasse di un argomento che gli sta a cuore, è possibile continuare ad aggiungere delle richieste di temi fino al 15 luglio.
La selezione delle proposte avverrà durante l’estate e i relatori saranno confermati a fine agosto. Nel frattempo, la fase di '''[[m:ItWikiCon/2025/Borse|richieste di borse di partecipazione]] sarà aperta dal 17 giugno al 27 luglio''', quindi se considerate di proporre una sessione per il programma, ma avete bisogno di supporto economico per raggiungere Catania, vi invitiamo a farne richiesta entro le scadenze previste.
Per qualsiasi domanda o suggerimento, non esitare a scrivere un messaggio sulla pagina di discussione dell’evento o di contattarci a info(at)itwikicon.org.
A presto,
Il team organizzatore itWikiCon 2025 e la commissione Programma,[[User:Mastrocom|Mastrocom]] ([[User talk:Mastrocom|disc.]]) 11:52, 3 giu 2025 (CEST)
== Categorie autori: bot fermo, andranno create a mano ==
Il mio [[Utente:CandalBot|bot]], che si occupava di creare le categorie per le pagine Autore ("Categoria:Testi di Tizio Caio" e simili), è fermo da una ventina di giorni. Hanno di nuovo cambiato qualcosa dall'alto, e adesso c'è un problema con la login che non riesco a risolvere. È probabile che resterà così a lungo, anzi temo che finirò per abbandonarlo del tutto. Quindi le categorie degli autori andranno create a mano. Se vedete un link rosso nel riquadro dell'autore (esempio su [[Autore:Arturo Onofri]]), cliccateci e dovrebbe venire pre-popolato con un qualcosa che dovrebbe essere già abbastanza sensato (ma controllate prima di salvare!). [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 10:28, 6 giu 2025 (CEST)
:@[[Utente:Candalua|Candalua]] Che nostalgia dei vecchi tempi, quando anche un eterno principiante della programmazione come me ce la faceva.... :-(. Mi spiace molto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:27, 6 giu 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-24</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W24"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/24|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* The [[mw:Special:MyLanguage/Trust and Safety Product|Trust and Safety Product team]] is finalizing work needed to roll out [[mw:Special:MyLanguage/Trust and Safety Product/Temporary Accounts|temporary accounts]] on large Wikipedias later this month. The team has worked with stewards and other users with extended rights to predict and address many use cases that may arise on larger wikis, so that community members can continue to effectively moderate and patrol temporary accounts. This will be the second of three phases of deployment – the last one will take place in September at the earliest. For more information about the recent developments on the project, [[mw:Special:MyLanguage/Trust and Safety Product/Temporary Accounts/Updates|see this update]]. If you have any comments or questions, write on the [[mw:Talk:Trust and Safety Product/Temporary Accounts|talk page]], and [[m:Event:CEE Catch up Nr. 10 (June 2025)|join a CEE Catch Up]] this Tuesday.
'''Updates for editors'''
* [[File:Octicons-gift.svg|12px|link=|class=skin-invert|Wishlist item]] The [[mw:Special:MyLanguage/Help:Watchlist expiry|watchlist expiry]] feature allows editors to watch pages for a limited period of time. After that period, the page is automatically removed from your watchlist. Starting this week, you can set a preference for the default period of time to watch pages. The [[Special:Preferences#mw-prefsection-watchlist-pageswatchlist|preferences]] also allow you to set different default watch periods for editing existing pages, pages you create, and when using rollback. [https://phabricator.wikimedia.org/T265716]
[[File:Talk pages default look (April 2023).jpg|thumb|alt=Screenshot of the visual improvements made on talk pages|Example of a talk page with the new design, in French.]]
* The appearance of talk pages will change at almost all Wikipedias ([[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2024/19|some]] have already received this design change, [[phab:T379264|a few]] will get these changes later). You can read details about the changes [[diffblog:2024/05/02/making-talk-pages-better-for-everyone/|on ''Diff'']]. It is possible to opt out of these changes [[Special:Preferences#mw-prefsection-editing-discussion|in user preferences]] ("{{int:discussiontools-preference-visualenhancements}}"). [https://phabricator.wikimedia.org/T319146][https://phabricator.wikimedia.org/T392121]
* Users with specific extended rights (including administrators, bureaucrats, checkusers, oversighters, and stewards) can now have IP addresses of all temporary accounts [[phab:T358853|revealed automatically]] during time-limited periods where they need to combat high-speed account-hopping vandalism. This feature was requested by stewards. [https://phabricator.wikimedia.org/T386492]
* This week, the Moderator Tools and Machine Learning teams will continue the rollout of [[mw:Special:MyLanguage/2025 RecentChanges Language Agnostic Revert Risk Filtering|a new filter to Recent Changes]], releasing it to several more Wikipedias. This filter utilizes the Revert Risk model, which was created by the Research team, to highlight edits that are likely to be reverted and help Recent Changes patrollers identify potentially problematic contributions. The feature will be rolled out to the following Wikipedias: {{int:project-localized-name-afwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-bewiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-bnwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-cywiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-hawwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-iswiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-kkwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-simplewiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-trwiki/en}}. The rollout will continue in the coming weeks to include [[mw:Special:MyLanguage/2025 RecentChanges Language Agnostic Revert Risk Filtering|the rest of the Wikipedias in this project]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T391964]
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:27}} community-submitted {{PLURAL:27|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]].
'''Updates for technical contributors'''
* AbuseFilter editors active on Meta-Wiki and large Wikipedias are kindly asked to update AbuseFilter to make it compatible with temporary accounts. A link to the instructions and the private lists of filters needing verification are [[phab:T369611|available on Phabricator]].
* Lua modules now have access to the name of a page's associated thumbnail image, and on [https://gerrit.wikimedia.org/g/operations/mediawiki-config/+/2e4ab14aa15bb95568f9c07dd777065901eb2126/wmf-config/InitialiseSettings.php#10849 some wikis] to the WikiProject assessment information. This is possible using two new properties on [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Scribunto/Lua reference manual#added-by-extensions|mw.title objects]], named <code dir=ltr>pageImage</code> and <code dir=ltr>pageAssessments</code>. [https://phabricator.wikimedia.org/T131911][https://phabricator.wikimedia.org/T380122]
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.45/wmf.5|MediaWiki]]
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/24|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W24"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 03:16, 10 giu 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28846858 -->
== Vote now in the 2025 U4C Election ==
<div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr">
Apologies for writing in English.
{{Int:Please-translate}}
Eligible voters are asked to participate in the 2025 [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee|Universal Code of Conduct Coordinating Committee]] election. More information–including an eligibility check, voting process information, candidate information, and a link to the vote–are available on Meta at the [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee/Election/2025|2025 Election information page]]. The vote closes on 17 June 2025 at [https://zonestamp.toolforge.org/1750161600 12:00 UTC].
Please vote if your account is eligible. Results will be available by 1 July 2025. -- In cooperation with the U4C, [[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User talk:Keegan (WMF)|talk]]) 01:01, 14 giu 2025 (CEST) </div>
<!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28848819 -->
== Utente problematico ==
Mi duole arrivare a questo punto; ma c'è questo nuovo utente (@[[Utente:Francyskus|Francyskus]]) che si è lanciato subito a fare parecchi contributi (saltando qua e là su tantissimi indici diversi), è stato già richiamato per diversi errori, e '''non ha risposto a nessuno dei messaggi''' che gli sono stati mandati sulla sua pagina di discussione. La maggior parte dei suoi edit andrebbe anche abbastanza bene, e le cose che ha sbagliato sono i tipici errori da principiante (tipo dare SAL 75% senza aver trascritto), quindi niente di troppo grave. Ma il fatto è che non ha dato nessun cenno di aver capito dove ha sbagliato, né è tornato indietro a correggere. Per intanto mi sono limitato ad avvisarlo, prima gentilmente poi con un tono più deciso. Ma se continua così e lo vedo fare ancora edit un po' a casaccio, temo che dovrò procedere con un blocco. In generale sembrerebbe ben intenzionato, ma non possiamo fidarci di un utente che ignora ogni tentativo di comunicazione e tira dritto per la sua strada. Per intanto tenetelo d'occhio anche voi. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 18:56, 14 giu 2025 (CEST)
:Più guardo i suoi edit e più trovo cose da aggiustare, ma se non si ferma e non inizia a darci retta, io non riesco neanche a stargli dietro per correggere tutto... quindi, a malincuore: '''bloccato''' per una settimana, per il momento solo sui namespace 0 e Pagina. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 22:54, 14 giu 2025 (CEST)
:Buonasera, mi duole esser stato bloccato, non era mia intenzione creare disguidi, perdonate se non ho visionato i messaggi, non ho ricevuto alcuna notifica. Tuttavia non credo di aver fatto "edit a casaccio", poiché ad ogni pagina prestavo la massima attenzione. Ammetto di esser ancora alle prime armi e molte funzioni le disconosco (Quale il creare una doppia colonna, o aumentare la dimensione delle lettere) ma sono cosciente dei miei limiti e se non sono ancora in grado di fare qualcosa, annullo le mie modifiche e lascio fare quel lavoro a qualche altro utente con maggiore esperienza.
:Ammetto di aver avuto nella stesura di una pagina de "La scienza della pittura" dei problemi non dovuti a una distrazione, ma per via del computer che non mi permetteva di salvare la pagina.
:Mi farebbe piacere imparare dai miei errori e comprendere dove io abbia sbagliato.
:Grazie in anticipo e mi scuso ancora per questi miei errori. [[User:Francyskus|Francyskus]] ([[User talk:Francyskus|disc.]]) 23:05, 14 giu 2025 (CEST)
::@[[Utente:Francyskus|Francyskus]]: Bene! Almeno abbiamo stabilito un contatto. Ora tolgo il blocco, ma ti ripeto: vai piano, cerca di dedicarti a un'opera per volta, e se ti facciamo presente qualcosa da sistemare, torna indietro a correggere appena puoi. "A casaccio" intendevo che stai un po' saltando di palo in frasca: 2 pagine di un libro, 3 pagine di un altro... ma molti libri hanno delle particolarità di formattazione, template usati ecc., quindi lavorando così rischi di produrre risultati non coerenti con il resto del libro. Nei prossimi giorni ti darò altre indicazioni puntuali che non ho fatto ancora in tempo a scriverti. Spero che tu abbia capito dove compaiono le notifiche, in ogni caso tieni d'occhio la tua pagina di discussione e quando hai tempo rispondi anche agli altri che ti avevano scritto. Grazie e buon proseguimento. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 23:42, 14 giu 2025 (CEST)
:::Ti ringrazio per la comprensione, sono ancora nuovo su questa piattaforma, e piano piano scopro qualcosa di nuovo.
:::Avrei un informazione, se per caso ho qualche dubbio dove posso chiedere? Se per caso non conosco o non so come fare un comando.
:::In seguito, devo correggere nuovamente qualche testo?
:::Grazie mille per la comprensione. [[User:Francyskus|Francyskus]] ([[User talk:Francyskus|disc.]]) 08:35, 15 giu 2025 (CEST)
::::Un'altra domanda, come faccio a capire chi sta lavorando ad un testo? per esempio voi state lavorando al testo della scoperta delle due Sicilie se non ricordo male. Mi piacerebbe lavorare sul testo di Ettore Petrolini "un po' per celia e un po' per non morir..."
::::Mi faccia sapere.
::::Cordiali saluti. [[User:Francyskus|Francyskus]] ([[User talk:Francyskus|disc.]]) 08:39, 15 giu 2025 (CEST)
:::::Ciao @[[Utente:Francyskus|Francyskus]]. Per spiegarti meglio come funziona wikisource e per evitare di dirti cose che già sai, servirebbe capire se già conosci il funzionamento di wikipedia (come funzionano gli acapo, cos'è un template, come si mette un grassetto, che effetto fa un == o un # ecc.). Comunque:
:::::# se hai qualche dubbio su comandi o altro, puoi chiedere qua al bar. Se vuoi "far notare" la tua richiesta a qualcuno in particolare, puoi pingarlo, sai come si fa? Oppure chiedi nella sua talk.
:::::# chi sta lavorando su un testo lo puoi vedere dalla pagina "Indice" di quel testo, per. es. [[Indice:Petrolini_-_Un_po%27_per_celia_e_un_po%27_per_non_morir,_Roma,_Signorelli,_1936.pdf]]: in basso sotto l'elenco delle pagine c'è un pulsante blu "dettaglio contributi"
:::::# finchè rileggi (porti il sal al 100%) pagine già trascritte da altri, in genere ci sono solo pochi errori, ma a volte ce ne sono come hai già notato e hai fatto bene a correggere (complimenti per l'occhio! tipo [https://it.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina:Poeti_lirici_(Romagnoli),_vol._I.djvu/190&diff=prev&oldid=3533772 qui] o [https://it.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina:Buoninsegni,_Contro_%27l_lusso_donnesco,_1644.djvu/82&diff=prev&oldid=3533800 qui]). Però attento invece che se trascrivi una pagina "nuova", l'OCR spesso fa dei refusi: [https://it.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina:Bosco_-_Il_sistema_metrico_decimale_ridotto_a_semplicit%C3%A0,_1849.djvu/15&diff=prev&oldid=3535451 qua] sei tu ad avere lasciato un po' di errori... tipo la "g" anzichè il "9". ;-)
:::::Comunque, ti consiglio di leggere [[Aiuto:Guida_alla_pubblicazione_di_un_testo/Formattare_le_pagine]] che ti dà una panoramica dei principali comandi. -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 16:16, 15 giu 2025 (CEST)
::::::Grazie mille per i consigli ed avermi mostrato i miei errori, presterò maggiore attenzione.
::::::Ti auguro buon lavoro.
::::::Cordiali saluti. [[User:Francyskus|Francyskus]] ([[User talk:Francyskus|disc.]]) 17:09, 15 giu 2025 (CEST)
== Cronaca di [[Cronica (Villani)|Cronica]] ==
{{ping|OrbiliusMagister}} Ci siamo: sia il testo di Villani, che le sezioni più ostiche del Volume VIII, sono a SAL 75%. Manca solo la sezione Documenti diversi, che spero vada via liscia.
E' stata una bella avventura, terminata con una nuova guerra (non descritta dall'autore): la "Guerra degli ''Ivi''". Dopo vari ''badalucchi'' (scaramuglie), il notevole ''dificio'' (macchina da guerra) memoRegex è stato utile e efficace :-). Che fatica però....
Adesso in pochi giorni dovrebbe essere finita.
PS: l'edizione alternativa ''naked'' [[Nuova Cronica]] è sostanzialmente diversa, e quindi la conserverei. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:34, 16 giu 2025 (CEST)
: Finita. :-) --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:12, 21 giu 2025 (CEST)
== Discussione su Commons su diritti di testo di Sabatini ==
Segnalo la seguente discussione sul Bar di Wikimedia Commons sui diritti del testo di Alma Sabatini, non so se voi potete aiutare di più: https://commons.wikimedia.org/wiki/Commons:Bar_italiano#Il_sessismo_nella_lingua_italiana,_Alma_Sabatini_1987 [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 19:57, 16 giu 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-25</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W25"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/25|Translations]] are available.
'''Updates for editors'''
* You can [https://wikimediafoundation.limesurvey.net/359761?lang=en nominate your favorite tools] for the sixth edition of the [[m:Special:MyLanguage/Coolest Tool Award|Coolest Tool Award]]. Nominations are anonymous and will be open until June 25. You can re-use the survey to nominate multiple tools.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:33}} community-submitted {{PLURAL:33|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]].
'''Updates for technical contributors'''
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.45/wmf.6|MediaWiki]]
'''In depth'''
* Foundation staff and technical volunteers use Wikimedia APIs to build the tools, applications, features, and integrations that enhance user experiences. Over the coming years, the MediaWiki Interfaces team will be investing in Wikimedia web (HTTP) APIs to better serve technical volunteer needs and protect Wikimedia infrastructure from potential abuse. You can [https://techblog.wikimedia.org/2025/06/12/apis-as-a-product-investing-in-the-current-and-next-generation-of-technical-contributors/ read more about their plans to evolve the APIs in this Techblog post].
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/25|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W25"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 01:38, 17 giu 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28870688 -->
== itWikiCon 2025: fase di richiesta di borse aperta fino al 27 luglio ==
Ciao a tutti,
'''[[m:ItWikiCon/2025|ItWikiCon 2025]]''', il convegno annuale della comunità italofona dei progetti Wikimedia che si terrà '''a Catania da venerdì 7 a domenica 9 novembre'''.
Come ogni anno, gli organizzatori del convegno propongono un sistema di borse di partecipazione per rimborsare le spese di viaggio e alloggio di alcuni partecipanti, grazie al supporto economico di Wikimedia Italia e Wikimedia CH.
Potete consultare il regolamento e le condizioni '''[[m:ItWikiCon/2025/Borse|sulla pagina dedicata alle borse]]''', e fare una richiesta di borsa tramite il form entro il 27 luglio. Dopo questa data, non sarà più possibile richiedere sostegno economico. I richiedenti riceveranno una risposta entro fine agosto.
Le borse di quest'anno sono intitolate alla memoria di '''[[:it:Utente:Burgundo|Giovanni Augulino, in arte Burgundo]]''', utente e amministratore di Catania con all'attivo più di 196mila modifiche su Wikipedia, passato a miglior vita il 17 settembre 2022.
Vi ricordiamo inoltre che la fase di '''[[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte|proposte per il programma]]''' è aperta contemporaneamente e fino al 15 luglio. Non esitare a proporre una sessione, talk o workshop per il convegno entro questa scadenza.
Per qualsiasi domanda o suggerimento, non esitare a scrivere un messaggio sulla pagina di discussione dell’evento o di contattarci a info@itwikicon.org.
A presto,
Il team organizzatore itWikiCon 2025 e la commissione Borse, [[User:Dario Crespi (WMIT)|Dario Crespi (WMIT)]] ([[User talk:Dario Crespi (WMIT)|disc.]]) 08:44, 17 giu 2025 (CEST)
== Board of Trustees 2025 della Wikimedia Foundation - Invito a presentare candidature ==
<section begin="announcement-content" />
:''<div class="plainlinks">[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Call for candidates|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Call for candidates}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]</div>
Salve a tutti,
La [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2025|candidatura del Board of Trustees della Wikimedia Foundation per il 2025 è ora aperta]] dal 17 giugno 2025 al 2 luglio 2025 alle 23:59 UTC [1]. Il Board of Trustees supervisiona il lavoro della Wikimedia Foundation, e ogni membro del Board ricopre un mandato di tre anni [2]. Si tratta di una carica di volontariato.
Quest'anno, la comunità di Wikimedia voterà a partire da fine agosto fino a settembre 2025 per assegnare due (2) posti nel Board della Foundation. Tu, o qualcuno che conosci, potresti essere adatto a far parte del Board of Trustees della Wikimedia Foundation? [3]
Scopri cosa serve per candidarsi a queste posizioni di leadership e come presentare la tua candidatura su [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2025/Candidate application|questa pagina Meta-wiki]] o incoraggia qualcun altro a candidarsi alle elezioni di quest'anno.
Cordiali saluti,
Abhishek Suryawanshi<br />
Presidente della commissione elettorale
A nome della commissione elettorale e del comitato di governance
[1] https://meta.wikimedia.org/wiki/Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Call_for_candidates
[2] https://foundation.wikimedia.org/wiki/Legal:Bylaws#(B)_Term.
[3] https://meta.wikimedia.org/wiki/Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Resources_for_candidates<section end="announcement-content" />
[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[User talk:MediaWiki message delivery|disc.]]) 19:44, 17 giu 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:RamzyM (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28866958 -->
== Come aggiungere i simboli ==
Buonasera, sto riscontrando qualche difficoltà nella correzione di un testo ed ho notato che in una pagina manca il simbolo di una freccia, non so come si inserisca.
Qualcuno sa come fare?
Grazie mille in anticipo. [[User:Francyskus|Francyskus]] ([[User talk:Francyskus|disc.]]) 23:07, 19 giu 2025 (CEST)
:@[[Utente:Francyskus|Francyskus]] Il posto (questo Bar) è quello giusto per fare domande e richieste di aiuto ma.... è una buona idea aggiungere un link alla pagina problematica. Ci sono vari modi di aggiungere "frecce": usando i "Caratteri speciali" in toolbox; rovistando nelle tabelle dei caratteri Unicode; rovistando nelle immagini di Commons e inserendo un'immagine. Per favore, aggiungi un link alla pagina, o un'altra indicazione che ci permetta di raggiungerla, e saremo lieti di rispondere alla tua domanda. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:11, 21 giu 2025 (CEST)
::Gentilissimo! Questo è il link: [[Pagina:Petrolini - Un po' per celia e un po' per non morir, Roma, Signorelli, 1936.pdf/62]], ti tratta della parte in basso a destra. [[User:Francyskus|Francyskus]] ([[User talk:Francyskus|disc.]]) 01:27, 22 giu 2025 (CEST)
:::Si tratta* [[User:Francyskus|Francyskus]] ([[User talk:Francyskus|disc.]]) 01:29, 22 giu 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Francyskus|Francyskus]] @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Una freccia così "lunga" non credo si trovi fra i caratteri unicode...
::::se si mettesse un semplice ------> o ——> farebbe troppo schifo? Altrimenti c'è → o ⇒. Per ora messo trattini-maggiore [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 17:31, 22 giu 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Francyskus|Francyskus]] Nella pagina la soluzione che propongo. Mi raccomando, il codice va messo nel campo footer, perchè non sia transcluso, dentro un template PieDiPagina (la cui compilazione è automatica, segue le stesse regole di RigaIntestazione). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:35, 23 giu 2025 (CEST)
::::::Grazie mille per i consigli, nel caso lascio fare questo lavoro a qualcuno più esperto di me (non sono bravo con i codici XD). [[User:Francyskus|Francyskus]] ([[User talk:Francyskus|disc.]]) 11:57, 25 giu 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-26</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W26"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/26|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* This week, the Moderator Tools and Machine Learning teams will continue the rollout of [[mw:Special:MyLanguage/2025 RecentChanges Language Agnostic Revert Risk Filtering|a new filter to Recent Changes]], releasing it to the third and last batch of Wikipedias. This filter utilizes the Revert Risk model, which was created by the Research team, to highlight edits that are likely to be reverted and help Recent Changes patrollers identify potentially problematic contributions. The feature will be rolled out to the following Wikipedias: {{int:project-localized-name-azwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-lawiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-mkwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-mlwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-mrwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-nnwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-pawiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-swwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-tewiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-tlwiki/en}}. The rollout will continue in the coming weeks to include [[mw:Special:MyLanguage/2025 RecentChanges Language Agnostic Revert Risk Filtering|the rest of the Wikipedias in this project]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T391964]
'''Updates for editors'''
* Last week, [[mw:Special:MyLanguage/Trust and Safety Product/Temporary Accounts|temporary accounts]] were rolled out on Czech, Korean, and Turkish Wikipedias. This and next week, deployments on larger Wikipedias will follow. [[mw:Talk:Trust and Safety Product/Temporary Accounts|Share your thoughts]] about the project. [https://phabricator.wikimedia.org/T340001]
* Later this week, the Editing team will release [[mw:Special:MyLanguage/Help:Edit check#Multi check|Multi Check]] to all Wikipedias (except English Wikipedia). This feature shows multiple [[mw:Special:MyLanguage/Help:Edit check#Reference check|Reference checks]] within the editing experience. This encourages users to add citations when they add multiple new paragraphs to a Wikipedia article. This feature was previously available as an A/B test. [https://analytics.wikimedia.org/published/reports/editing/multi_check_ab_test_report_final.html#summary-of-results The test shows] that users who are shown multiple checks are 1.3 times more likely to add a reference to their edit, and their edit is less likely to be reverted (-34.7%). [https://phabricator.wikimedia.org/T395519]
* A few pages need to be renamed due to software updates and to match more recent Unicode standards. All of these changes are related to title-casing changes. Approximately 71 pages and 3 files will be renamed, across 15 wikis; the complete list is in [[phab:T396903|the task]]. The developers will rename these pages next week, and they will fix redirects and embedded file links a few minutes later via a system settings update.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:24}} community-submitted {{PLURAL:24|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]]. For example, a bug was fixed that had caused pages to scroll upwards when text near the top was selected. [https://phabricator.wikimedia.org/T364023]
'''Updates for technical contributors'''
* Editors can now use Lua modules to filter and transform tabular data for use with [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart|Extension:Chart]]. This can be used for things like selecting a subset of rows or columns from the source data, converting between units, statistical processing, and many other useful transformations. [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart/Transforms|Information on how to use transforms is available]]. [https://www.mediawiki.org/wiki/Special:MyLanguage/Extension:Chart/Project/Updates]
* The <code dir=ltr>all_links</code> variable in [[Special:AbuseFilter|AbuseFilter]] is now renamed to <code dir=ltr>new_links</code> for consistency with other variables. Old usages will still continue to work. [https://phabricator.wikimedia.org/T391811]
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.45/wmf.7|MediaWiki]]
'''In depth'''
* The latest quarterly [[mw:Special:MyLanguage/Growth/Newsletters/34|Growth newsletter]] is available. It includes: the recent updates for the "Add a Link" Task, two new Newcomer Engagement Features, and updates to Community Configuration.
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/26|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W26"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 01:21, 24 giu 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28870688 -->
== Altra pagina con tabelle complesse ==
@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] @[[Utente:Silvio Gallio|Silvio Gallio]] Segnalo a chi è interessato a tabelle difficili la pagina [[Pagina:Statistica elezioni 1900 legislatura 21.djvu/34]] e successive. Non solo i testi ferroviari creano dei simpatici grattacapi :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:23, 27 giu 2025 (CEST)
18kj4oamzbokgs9hqqbpnekyo8w4oww
3540291
3540290
2025-06-27T07:27:59Z
Alex brollo
1615
/* Altra pagina con tabelle complesse */
3540291
wikitext
text/x-wiki
{{Bar}}
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-23</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W23"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/23|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* The [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart|Chart extension]] is now available on all Wikimedia wikis. Editors can use this new extension to create interactive data visualizations like bar, line, area, and pie charts. Charts are designed to replace many of the uses of the legacy [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Graph|Graph extension]].
'''Updates for editors'''
* It is now easier to configure automatic citations for your wiki within the visual editor's [[mw:Special:MyLanguage/Citoid/Enabling Citoid on your wiki|citation generator]]. Administrators can now set a default template by using the <code dir=ltr>_default</code> key in the local <bdi lang="en" dir="ltr">[[MediaWiki:Citoid-template-type-map.json]]</bdi> page ([[mw:Special:Diff/6969653/7646386|example diff]]). Setting this default will also help to future-proof your existing configurations when [[phab:T347823|new item types]] are added in the future. You can still set templates for individual item types as they will be preferred to the default template. [https://phabricator.wikimedia.org/T384709]
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:20}} community-submitted {{PLURAL:20|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]].
'''Updates for technical contributors'''
* Starting the week of June 2, bots logging in using <code dir=ltr>action=login</code> or <code dir=ltr>action=clientlogin</code> will fail more often. This is because of stronger protections against suspicious logins. Bots using [[mw:Special:MyLanguage/Manual:Bot passwords|bot passwords]] or using a loginless authentication method such as [[mw:Special:MyLanguage/OAuth/Owner-only consumers|OAuth]] are not affected. If your bot is not using one of those, you should update it; using <code dir=ltr>action=login</code> without a bot password was deprecated [[listarchive:list/wikitech-l@lists.wikimedia.org/message/3EEMN7VQX5G7WMQI5K2GP5JC2336DPTD/|in 2016]]. For most bots, this only requires changing what password the bot uses. [https://phabricator.wikimedia.org/T395205]
* From this week, Wikimedia wikis will allow ES2017 features in JavaScript code for official code, gadgets, and user scripts. The most visible feature of ES2017 is <bdi lang="zxx" dir="ltr"><code>async</code>/<code>await</code></bdi> syntax, allowing for easier-to-read code. Until this week, the platform only allowed up to ES2016, and a few months before that, up to ES2015. [https://phabricator.wikimedia.org/T381537]
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.45/wmf.4|MediaWiki]]
'''Meetings and events'''
* Scholarship applications to participate in the [[m:Special:MyLanguage/GLAM Wiki 2025|GLAM Wiki Conference 2025]] are now open. The conference will take place from 30 October to 1 November, in Lisbon, Portugal. GLAM contributors who lack the means to support their participation can [[m:Special:MyLanguage/GLAM Wiki 2025/Scholarships|apply here]]. Scholarship applications close on June 7th.
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/23|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W23"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 01:54, 3 giu 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28819186 -->
== itWikiCon 2025: fase di proposte per il programma aperta fino al 15 luglio ==
Ciao a tutti,
dichiariamo ufficialmente aperta la raccolta di proposte di sessioni per '''[[m:ItWikiCon/2025|ItWikiCon 2025]]''', il convegno annuale della comunità italofona dei progetti Wikimedia che si terrà '''a Catania da venerdì 7 a domenica 9 novembre'''.
Il programma dell’evento è costruito dal basso grazie a presentazioni, discussioni e laboratori proposti dalla comunità e selezionati dalla commissione Programma. La fase di proposte è ora aperta '''fino al 15 luglio incluso'''. Seguendo le istruzioni '''[[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte|sulla pagina Proposte]]''' potete presentare una o più proposte di sessioni, talk o workshop che vi piacerebbe tenere durante l’evento.
L'itWikiCon è lo spazio di incontro dal vivo delle comunità dei vari progetti Wikimedia in italiano e nelle lingue regionali. Vi invitiamo a proporre sessioni che aiutano a rafforzare il senso di comunità e la voglia di contribuire ai progetti, ma anche a identificare dei problemi e individuare delle soluzioni. Daremo la priorità alle sessioni in cui tutti i partecipanti sono parte attiva, come ad esempio discussioni e laboratori.
Se cercate ispirazione, alcune '''richieste di temi''' sono state fatte sulla [[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte/Temi|relativa pagina]], a cui potete liberamente attingere per elaborare una proposta. Inoltre, per chi non se la sente di tenere una sessione, ma vorrebbe che durante la conferenza si parlasse di un argomento che gli sta a cuore, è possibile continuare ad aggiungere delle richieste di temi fino al 15 luglio.
La selezione delle proposte avverrà durante l’estate e i relatori saranno confermati a fine agosto. Nel frattempo, la fase di '''[[m:ItWikiCon/2025/Borse|richieste di borse di partecipazione]] sarà aperta dal 17 giugno al 27 luglio''', quindi se considerate di proporre una sessione per il programma, ma avete bisogno di supporto economico per raggiungere Catania, vi invitiamo a farne richiesta entro le scadenze previste.
Per qualsiasi domanda o suggerimento, non esitare a scrivere un messaggio sulla pagina di discussione dell’evento o di contattarci a info(at)itwikicon.org.
A presto,
Il team organizzatore itWikiCon 2025 e la commissione Programma,[[User:Mastrocom|Mastrocom]] ([[User talk:Mastrocom|disc.]]) 11:52, 3 giu 2025 (CEST)
== Categorie autori: bot fermo, andranno create a mano ==
Il mio [[Utente:CandalBot|bot]], che si occupava di creare le categorie per le pagine Autore ("Categoria:Testi di Tizio Caio" e simili), è fermo da una ventina di giorni. Hanno di nuovo cambiato qualcosa dall'alto, e adesso c'è un problema con la login che non riesco a risolvere. È probabile che resterà così a lungo, anzi temo che finirò per abbandonarlo del tutto. Quindi le categorie degli autori andranno create a mano. Se vedete un link rosso nel riquadro dell'autore (esempio su [[Autore:Arturo Onofri]]), cliccateci e dovrebbe venire pre-popolato con un qualcosa che dovrebbe essere già abbastanza sensato (ma controllate prima di salvare!). [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 10:28, 6 giu 2025 (CEST)
:@[[Utente:Candalua|Candalua]] Che nostalgia dei vecchi tempi, quando anche un eterno principiante della programmazione come me ce la faceva.... :-(. Mi spiace molto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 23:27, 6 giu 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-24</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W24"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/24|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* The [[mw:Special:MyLanguage/Trust and Safety Product|Trust and Safety Product team]] is finalizing work needed to roll out [[mw:Special:MyLanguage/Trust and Safety Product/Temporary Accounts|temporary accounts]] on large Wikipedias later this month. The team has worked with stewards and other users with extended rights to predict and address many use cases that may arise on larger wikis, so that community members can continue to effectively moderate and patrol temporary accounts. This will be the second of three phases of deployment – the last one will take place in September at the earliest. For more information about the recent developments on the project, [[mw:Special:MyLanguage/Trust and Safety Product/Temporary Accounts/Updates|see this update]]. If you have any comments or questions, write on the [[mw:Talk:Trust and Safety Product/Temporary Accounts|talk page]], and [[m:Event:CEE Catch up Nr. 10 (June 2025)|join a CEE Catch Up]] this Tuesday.
'''Updates for editors'''
* [[File:Octicons-gift.svg|12px|link=|class=skin-invert|Wishlist item]] The [[mw:Special:MyLanguage/Help:Watchlist expiry|watchlist expiry]] feature allows editors to watch pages for a limited period of time. After that period, the page is automatically removed from your watchlist. Starting this week, you can set a preference for the default period of time to watch pages. The [[Special:Preferences#mw-prefsection-watchlist-pageswatchlist|preferences]] also allow you to set different default watch periods for editing existing pages, pages you create, and when using rollback. [https://phabricator.wikimedia.org/T265716]
[[File:Talk pages default look (April 2023).jpg|thumb|alt=Screenshot of the visual improvements made on talk pages|Example of a talk page with the new design, in French.]]
* The appearance of talk pages will change at almost all Wikipedias ([[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2024/19|some]] have already received this design change, [[phab:T379264|a few]] will get these changes later). You can read details about the changes [[diffblog:2024/05/02/making-talk-pages-better-for-everyone/|on ''Diff'']]. It is possible to opt out of these changes [[Special:Preferences#mw-prefsection-editing-discussion|in user preferences]] ("{{int:discussiontools-preference-visualenhancements}}"). [https://phabricator.wikimedia.org/T319146][https://phabricator.wikimedia.org/T392121]
* Users with specific extended rights (including administrators, bureaucrats, checkusers, oversighters, and stewards) can now have IP addresses of all temporary accounts [[phab:T358853|revealed automatically]] during time-limited periods where they need to combat high-speed account-hopping vandalism. This feature was requested by stewards. [https://phabricator.wikimedia.org/T386492]
* This week, the Moderator Tools and Machine Learning teams will continue the rollout of [[mw:Special:MyLanguage/2025 RecentChanges Language Agnostic Revert Risk Filtering|a new filter to Recent Changes]], releasing it to several more Wikipedias. This filter utilizes the Revert Risk model, which was created by the Research team, to highlight edits that are likely to be reverted and help Recent Changes patrollers identify potentially problematic contributions. The feature will be rolled out to the following Wikipedias: {{int:project-localized-name-afwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-bewiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-bnwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-cywiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-hawwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-iswiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-kkwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-simplewiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-trwiki/en}}. The rollout will continue in the coming weeks to include [[mw:Special:MyLanguage/2025 RecentChanges Language Agnostic Revert Risk Filtering|the rest of the Wikipedias in this project]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T391964]
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:27}} community-submitted {{PLURAL:27|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]].
'''Updates for technical contributors'''
* AbuseFilter editors active on Meta-Wiki and large Wikipedias are kindly asked to update AbuseFilter to make it compatible with temporary accounts. A link to the instructions and the private lists of filters needing verification are [[phab:T369611|available on Phabricator]].
* Lua modules now have access to the name of a page's associated thumbnail image, and on [https://gerrit.wikimedia.org/g/operations/mediawiki-config/+/2e4ab14aa15bb95568f9c07dd777065901eb2126/wmf-config/InitialiseSettings.php#10849 some wikis] to the WikiProject assessment information. This is possible using two new properties on [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Scribunto/Lua reference manual#added-by-extensions|mw.title objects]], named <code dir=ltr>pageImage</code> and <code dir=ltr>pageAssessments</code>. [https://phabricator.wikimedia.org/T131911][https://phabricator.wikimedia.org/T380122]
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.45/wmf.5|MediaWiki]]
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/24|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W24"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 03:16, 10 giu 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28846858 -->
== Vote now in the 2025 U4C Election ==
<div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr">
Apologies for writing in English.
{{Int:Please-translate}}
Eligible voters are asked to participate in the 2025 [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee|Universal Code of Conduct Coordinating Committee]] election. More information–including an eligibility check, voting process information, candidate information, and a link to the vote–are available on Meta at the [[m:Special:MyLanguage/Universal_Code_of_Conduct/Coordinating_Committee/Election/2025|2025 Election information page]]. The vote closes on 17 June 2025 at [https://zonestamp.toolforge.org/1750161600 12:00 UTC].
Please vote if your account is eligible. Results will be available by 1 July 2025. -- In cooperation with the U4C, [[m:User:Keegan (WMF)|Keegan (WMF)]] ([[m:User talk:Keegan (WMF)|talk]]) 01:01, 14 giu 2025 (CEST) </div>
<!-- Messaggio inviato da User:Keegan (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28848819 -->
== Utente problematico ==
Mi duole arrivare a questo punto; ma c'è questo nuovo utente (@[[Utente:Francyskus|Francyskus]]) che si è lanciato subito a fare parecchi contributi (saltando qua e là su tantissimi indici diversi), è stato già richiamato per diversi errori, e '''non ha risposto a nessuno dei messaggi''' che gli sono stati mandati sulla sua pagina di discussione. La maggior parte dei suoi edit andrebbe anche abbastanza bene, e le cose che ha sbagliato sono i tipici errori da principiante (tipo dare SAL 75% senza aver trascritto), quindi niente di troppo grave. Ma il fatto è che non ha dato nessun cenno di aver capito dove ha sbagliato, né è tornato indietro a correggere. Per intanto mi sono limitato ad avvisarlo, prima gentilmente poi con un tono più deciso. Ma se continua così e lo vedo fare ancora edit un po' a casaccio, temo che dovrò procedere con un blocco. In generale sembrerebbe ben intenzionato, ma non possiamo fidarci di un utente che ignora ogni tentativo di comunicazione e tira dritto per la sua strada. Per intanto tenetelo d'occhio anche voi. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 18:56, 14 giu 2025 (CEST)
:Più guardo i suoi edit e più trovo cose da aggiustare, ma se non si ferma e non inizia a darci retta, io non riesco neanche a stargli dietro per correggere tutto... quindi, a malincuore: '''bloccato''' per una settimana, per il momento solo sui namespace 0 e Pagina. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 22:54, 14 giu 2025 (CEST)
:Buonasera, mi duole esser stato bloccato, non era mia intenzione creare disguidi, perdonate se non ho visionato i messaggi, non ho ricevuto alcuna notifica. Tuttavia non credo di aver fatto "edit a casaccio", poiché ad ogni pagina prestavo la massima attenzione. Ammetto di esser ancora alle prime armi e molte funzioni le disconosco (Quale il creare una doppia colonna, o aumentare la dimensione delle lettere) ma sono cosciente dei miei limiti e se non sono ancora in grado di fare qualcosa, annullo le mie modifiche e lascio fare quel lavoro a qualche altro utente con maggiore esperienza.
:Ammetto di aver avuto nella stesura di una pagina de "La scienza della pittura" dei problemi non dovuti a una distrazione, ma per via del computer che non mi permetteva di salvare la pagina.
:Mi farebbe piacere imparare dai miei errori e comprendere dove io abbia sbagliato.
:Grazie in anticipo e mi scuso ancora per questi miei errori. [[User:Francyskus|Francyskus]] ([[User talk:Francyskus|disc.]]) 23:05, 14 giu 2025 (CEST)
::@[[Utente:Francyskus|Francyskus]]: Bene! Almeno abbiamo stabilito un contatto. Ora tolgo il blocco, ma ti ripeto: vai piano, cerca di dedicarti a un'opera per volta, e se ti facciamo presente qualcosa da sistemare, torna indietro a correggere appena puoi. "A casaccio" intendevo che stai un po' saltando di palo in frasca: 2 pagine di un libro, 3 pagine di un altro... ma molti libri hanno delle particolarità di formattazione, template usati ecc., quindi lavorando così rischi di produrre risultati non coerenti con il resto del libro. Nei prossimi giorni ti darò altre indicazioni puntuali che non ho fatto ancora in tempo a scriverti. Spero che tu abbia capito dove compaiono le notifiche, in ogni caso tieni d'occhio la tua pagina di discussione e quando hai tempo rispondi anche agli altri che ti avevano scritto. Grazie e buon proseguimento. [[User:Candalua|Can da Lua]] ([[User talk:Candalua|disc.]]) 23:42, 14 giu 2025 (CEST)
:::Ti ringrazio per la comprensione, sono ancora nuovo su questa piattaforma, e piano piano scopro qualcosa di nuovo.
:::Avrei un informazione, se per caso ho qualche dubbio dove posso chiedere? Se per caso non conosco o non so come fare un comando.
:::In seguito, devo correggere nuovamente qualche testo?
:::Grazie mille per la comprensione. [[User:Francyskus|Francyskus]] ([[User talk:Francyskus|disc.]]) 08:35, 15 giu 2025 (CEST)
::::Un'altra domanda, come faccio a capire chi sta lavorando ad un testo? per esempio voi state lavorando al testo della scoperta delle due Sicilie se non ricordo male. Mi piacerebbe lavorare sul testo di Ettore Petrolini "un po' per celia e un po' per non morir..."
::::Mi faccia sapere.
::::Cordiali saluti. [[User:Francyskus|Francyskus]] ([[User talk:Francyskus|disc.]]) 08:39, 15 giu 2025 (CEST)
:::::Ciao @[[Utente:Francyskus|Francyskus]]. Per spiegarti meglio come funziona wikisource e per evitare di dirti cose che già sai, servirebbe capire se già conosci il funzionamento di wikipedia (come funzionano gli acapo, cos'è un template, come si mette un grassetto, che effetto fa un == o un # ecc.). Comunque:
:::::# se hai qualche dubbio su comandi o altro, puoi chiedere qua al bar. Se vuoi "far notare" la tua richiesta a qualcuno in particolare, puoi pingarlo, sai come si fa? Oppure chiedi nella sua talk.
:::::# chi sta lavorando su un testo lo puoi vedere dalla pagina "Indice" di quel testo, per. es. [[Indice:Petrolini_-_Un_po%27_per_celia_e_un_po%27_per_non_morir,_Roma,_Signorelli,_1936.pdf]]: in basso sotto l'elenco delle pagine c'è un pulsante blu "dettaglio contributi"
:::::# finchè rileggi (porti il sal al 100%) pagine già trascritte da altri, in genere ci sono solo pochi errori, ma a volte ce ne sono come hai già notato e hai fatto bene a correggere (complimenti per l'occhio! tipo [https://it.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina:Poeti_lirici_(Romagnoli),_vol._I.djvu/190&diff=prev&oldid=3533772 qui] o [https://it.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina:Buoninsegni,_Contro_%27l_lusso_donnesco,_1644.djvu/82&diff=prev&oldid=3533800 qui]). Però attento invece che se trascrivi una pagina "nuova", l'OCR spesso fa dei refusi: [https://it.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina:Bosco_-_Il_sistema_metrico_decimale_ridotto_a_semplicit%C3%A0,_1849.djvu/15&diff=prev&oldid=3535451 qua] sei tu ad avere lasciato un po' di errori... tipo la "g" anzichè il "9". ;-)
:::::Comunque, ti consiglio di leggere [[Aiuto:Guida_alla_pubblicazione_di_un_testo/Formattare_le_pagine]] che ti dà una panoramica dei principali comandi. -- [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 16:16, 15 giu 2025 (CEST)
::::::Grazie mille per i consigli ed avermi mostrato i miei errori, presterò maggiore attenzione.
::::::Ti auguro buon lavoro.
::::::Cordiali saluti. [[User:Francyskus|Francyskus]] ([[User talk:Francyskus|disc.]]) 17:09, 15 giu 2025 (CEST)
== Cronaca di [[Cronica (Villani)|Cronica]] ==
{{ping|OrbiliusMagister}} Ci siamo: sia il testo di Villani, che le sezioni più ostiche del Volume VIII, sono a SAL 75%. Manca solo la sezione Documenti diversi, che spero vada via liscia.
E' stata una bella avventura, terminata con una nuova guerra (non descritta dall'autore): la "Guerra degli ''Ivi''". Dopo vari ''badalucchi'' (scaramuglie), il notevole ''dificio'' (macchina da guerra) memoRegex è stato utile e efficace :-). Che fatica però....
Adesso in pochi giorni dovrebbe essere finita.
PS: l'edizione alternativa ''naked'' [[Nuova Cronica]] è sostanzialmente diversa, e quindi la conserverei. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:34, 16 giu 2025 (CEST)
: Finita. :-) --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:12, 21 giu 2025 (CEST)
== Discussione su Commons su diritti di testo di Sabatini ==
Segnalo la seguente discussione sul Bar di Wikimedia Commons sui diritti del testo di Alma Sabatini, non so se voi potete aiutare di più: https://commons.wikimedia.org/wiki/Commons:Bar_italiano#Il_sessismo_nella_lingua_italiana,_Alma_Sabatini_1987 [[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 19:57, 16 giu 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-25</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W25"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/25|Translations]] are available.
'''Updates for editors'''
* You can [https://wikimediafoundation.limesurvey.net/359761?lang=en nominate your favorite tools] for the sixth edition of the [[m:Special:MyLanguage/Coolest Tool Award|Coolest Tool Award]]. Nominations are anonymous and will be open until June 25. You can re-use the survey to nominate multiple tools.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:33}} community-submitted {{PLURAL:33|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]].
'''Updates for technical contributors'''
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.45/wmf.6|MediaWiki]]
'''In depth'''
* Foundation staff and technical volunteers use Wikimedia APIs to build the tools, applications, features, and integrations that enhance user experiences. Over the coming years, the MediaWiki Interfaces team will be investing in Wikimedia web (HTTP) APIs to better serve technical volunteer needs and protect Wikimedia infrastructure from potential abuse. You can [https://techblog.wikimedia.org/2025/06/12/apis-as-a-product-investing-in-the-current-and-next-generation-of-technical-contributors/ read more about their plans to evolve the APIs in this Techblog post].
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/25|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W25"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 01:38, 17 giu 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28870688 -->
== itWikiCon 2025: fase di richiesta di borse aperta fino al 27 luglio ==
Ciao a tutti,
'''[[m:ItWikiCon/2025|ItWikiCon 2025]]''', il convegno annuale della comunità italofona dei progetti Wikimedia che si terrà '''a Catania da venerdì 7 a domenica 9 novembre'''.
Come ogni anno, gli organizzatori del convegno propongono un sistema di borse di partecipazione per rimborsare le spese di viaggio e alloggio di alcuni partecipanti, grazie al supporto economico di Wikimedia Italia e Wikimedia CH.
Potete consultare il regolamento e le condizioni '''[[m:ItWikiCon/2025/Borse|sulla pagina dedicata alle borse]]''', e fare una richiesta di borsa tramite il form entro il 27 luglio. Dopo questa data, non sarà più possibile richiedere sostegno economico. I richiedenti riceveranno una risposta entro fine agosto.
Le borse di quest'anno sono intitolate alla memoria di '''[[:it:Utente:Burgundo|Giovanni Augulino, in arte Burgundo]]''', utente e amministratore di Catania con all'attivo più di 196mila modifiche su Wikipedia, passato a miglior vita il 17 settembre 2022.
Vi ricordiamo inoltre che la fase di '''[[m:ItWikiCon/2025/Programma/Proposte|proposte per il programma]]''' è aperta contemporaneamente e fino al 15 luglio. Non esitare a proporre una sessione, talk o workshop per il convegno entro questa scadenza.
Per qualsiasi domanda o suggerimento, non esitare a scrivere un messaggio sulla pagina di discussione dell’evento o di contattarci a info@itwikicon.org.
A presto,
Il team organizzatore itWikiCon 2025 e la commissione Borse, [[User:Dario Crespi (WMIT)|Dario Crespi (WMIT)]] ([[User talk:Dario Crespi (WMIT)|disc.]]) 08:44, 17 giu 2025 (CEST)
== Board of Trustees 2025 della Wikimedia Foundation - Invito a presentare candidature ==
<section begin="announcement-content" />
:''<div class="plainlinks">[[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Call for candidates|{{int:interlanguage-link-mul}}]] • [https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Special:Translate&group=page-{{urlencode:Wikimedia Foundation elections/2025/Announcement/Call for candidates}}&language=&action=page&filter= {{int:please-translate}}]</div>
Salve a tutti,
La [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2025|candidatura del Board of Trustees della Wikimedia Foundation per il 2025 è ora aperta]] dal 17 giugno 2025 al 2 luglio 2025 alle 23:59 UTC [1]. Il Board of Trustees supervisiona il lavoro della Wikimedia Foundation, e ogni membro del Board ricopre un mandato di tre anni [2]. Si tratta di una carica di volontariato.
Quest'anno, la comunità di Wikimedia voterà a partire da fine agosto fino a settembre 2025 per assegnare due (2) posti nel Board della Foundation. Tu, o qualcuno che conosci, potresti essere adatto a far parte del Board of Trustees della Wikimedia Foundation? [3]
Scopri cosa serve per candidarsi a queste posizioni di leadership e come presentare la tua candidatura su [[m:Special:MyLanguage/Wikimedia Foundation elections/2025/Candidate application|questa pagina Meta-wiki]] o incoraggia qualcun altro a candidarsi alle elezioni di quest'anno.
Cordiali saluti,
Abhishek Suryawanshi<br />
Presidente della commissione elettorale
A nome della commissione elettorale e del comitato di governance
[1] https://meta.wikimedia.org/wiki/Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Call_for_candidates
[2] https://foundation.wikimedia.org/wiki/Legal:Bylaws#(B)_Term.
[3] https://meta.wikimedia.org/wiki/Special:MyLanguage/Wikimedia_Foundation_elections/2025/Resources_for_candidates<section end="announcement-content" />
[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[User talk:MediaWiki message delivery|disc.]]) 19:44, 17 giu 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:RamzyM (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Distribution_list/Global_message_delivery&oldid=28866958 -->
== Come aggiungere i simboli ==
Buonasera, sto riscontrando qualche difficoltà nella correzione di un testo ed ho notato che in una pagina manca il simbolo di una freccia, non so come si inserisca.
Qualcuno sa come fare?
Grazie mille in anticipo. [[User:Francyskus|Francyskus]] ([[User talk:Francyskus|disc.]]) 23:07, 19 giu 2025 (CEST)
:@[[Utente:Francyskus|Francyskus]] Il posto (questo Bar) è quello giusto per fare domande e richieste di aiuto ma.... è una buona idea aggiungere un link alla pagina problematica. Ci sono vari modi di aggiungere "frecce": usando i "Caratteri speciali" in toolbox; rovistando nelle tabelle dei caratteri Unicode; rovistando nelle immagini di Commons e inserendo un'immagine. Per favore, aggiungi un link alla pagina, o un'altra indicazione che ci permetta di raggiungerla, e saremo lieti di rispondere alla tua domanda. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:11, 21 giu 2025 (CEST)
::Gentilissimo! Questo è il link: [[Pagina:Petrolini - Un po' per celia e un po' per non morir, Roma, Signorelli, 1936.pdf/62]], ti tratta della parte in basso a destra. [[User:Francyskus|Francyskus]] ([[User talk:Francyskus|disc.]]) 01:27, 22 giu 2025 (CEST)
:::Si tratta* [[User:Francyskus|Francyskus]] ([[User talk:Francyskus|disc.]]) 01:29, 22 giu 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Francyskus|Francyskus]] @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]] Una freccia così "lunga" non credo si trovi fra i caratteri unicode...
::::se si mettesse un semplice ------> o ——> farebbe troppo schifo? Altrimenti c'è → o ⇒. Per ora messo trattini-maggiore [[User:TrameOscure|TrameOscure]] ([[User talk:TrameOscure|disc.]]) 17:31, 22 giu 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Francyskus|Francyskus]] Nella pagina la soluzione che propongo. Mi raccomando, il codice va messo nel campo footer, perchè non sia transcluso, dentro un template PieDiPagina (la cui compilazione è automatica, segue le stesse regole di RigaIntestazione). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:35, 23 giu 2025 (CEST)
::::::Grazie mille per i consigli, nel caso lascio fare questo lavoro a qualcuno più esperto di me (non sono bravo con i codici XD). [[User:Francyskus|Francyskus]] ([[User talk:Francyskus|disc.]]) 11:57, 25 giu 2025 (CEST)
== <span lang="en" dir="ltr">Tech News: 2025-26</span> ==
<div lang="en" dir="ltr">
<section begin="technews-2025-W26"/><div class="plainlinks">
Latest '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|tech news]]''' from the Wikimedia technical community. Please tell other users about these changes. Not all changes will affect you. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/26|Translations]] are available.
'''Weekly highlight'''
* This week, the Moderator Tools and Machine Learning teams will continue the rollout of [[mw:Special:MyLanguage/2025 RecentChanges Language Agnostic Revert Risk Filtering|a new filter to Recent Changes]], releasing it to the third and last batch of Wikipedias. This filter utilizes the Revert Risk model, which was created by the Research team, to highlight edits that are likely to be reverted and help Recent Changes patrollers identify potentially problematic contributions. The feature will be rolled out to the following Wikipedias: {{int:project-localized-name-azwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-lawiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-mkwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-mlwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-mrwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-nnwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-pawiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-swwiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-tewiki/en}}{{int:comma-separator/en}}{{int:project-localized-name-tlwiki/en}}. The rollout will continue in the coming weeks to include [[mw:Special:MyLanguage/2025 RecentChanges Language Agnostic Revert Risk Filtering|the rest of the Wikipedias in this project]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T391964]
'''Updates for editors'''
* Last week, [[mw:Special:MyLanguage/Trust and Safety Product/Temporary Accounts|temporary accounts]] were rolled out on Czech, Korean, and Turkish Wikipedias. This and next week, deployments on larger Wikipedias will follow. [[mw:Talk:Trust and Safety Product/Temporary Accounts|Share your thoughts]] about the project. [https://phabricator.wikimedia.org/T340001]
* Later this week, the Editing team will release [[mw:Special:MyLanguage/Help:Edit check#Multi check|Multi Check]] to all Wikipedias (except English Wikipedia). This feature shows multiple [[mw:Special:MyLanguage/Help:Edit check#Reference check|Reference checks]] within the editing experience. This encourages users to add citations when they add multiple new paragraphs to a Wikipedia article. This feature was previously available as an A/B test. [https://analytics.wikimedia.org/published/reports/editing/multi_check_ab_test_report_final.html#summary-of-results The test shows] that users who are shown multiple checks are 1.3 times more likely to add a reference to their edit, and their edit is less likely to be reverted (-34.7%). [https://phabricator.wikimedia.org/T395519]
* A few pages need to be renamed due to software updates and to match more recent Unicode standards. All of these changes are related to title-casing changes. Approximately 71 pages and 3 files will be renamed, across 15 wikis; the complete list is in [[phab:T396903|the task]]. The developers will rename these pages next week, and they will fix redirects and embedded file links a few minutes later via a system settings update.
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] View all {{formatnum:24}} community-submitted {{PLURAL:24|task|tasks}} that were [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Recently resolved community tasks|resolved last week]]. For example, a bug was fixed that had caused pages to scroll upwards when text near the top was selected. [https://phabricator.wikimedia.org/T364023]
'''Updates for technical contributors'''
* Editors can now use Lua modules to filter and transform tabular data for use with [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart|Extension:Chart]]. This can be used for things like selecting a subset of rows or columns from the source data, converting between units, statistical processing, and many other useful transformations. [[mw:Special:MyLanguage/Extension:Chart/Transforms|Information on how to use transforms is available]]. [https://www.mediawiki.org/wiki/Special:MyLanguage/Extension:Chart/Project/Updates]
* The <code dir=ltr>all_links</code> variable in [[Special:AbuseFilter|AbuseFilter]] is now renamed to <code dir=ltr>new_links</code> for consistency with other variables. Old usages will still continue to work. [https://phabricator.wikimedia.org/T391811]
* [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|class=skin-invert|Recurrent item]] Detailed code updates later this week: [[mw:MediaWiki 1.45/wmf.7|MediaWiki]]
'''In depth'''
* The latest quarterly [[mw:Special:MyLanguage/Growth/Newsletters/34|Growth newsletter]] is available. It includes: the recent updates for the "Add a Link" Task, two new Newcomer Engagement Features, and updates to Community Configuration.
'''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' prepared by [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|Tech News writers]] and posted by [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribute]] • [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2025/26|Translate]] • [[m:Tech|Get help]] • [[m:Talk:Tech/News|Give feedback]] • [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Subscribe or unsubscribe]].''
</div><section end="technews-2025-W26"/>
</div>
<bdi lang="en" dir="ltr">[[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]]</bdi> 01:21, 24 giu 2025 (CEST)
<!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=28870688 -->
== Altra pagina con tabelle complesse ==
@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] @[[Utente:Silvio Gallio|Silvio Gallio]] Segnalo a chi è interessato a tabelle difficili la pagina [[Pagina:Statistica elezioni 1900 legislatura 21.djvu/34]] e successive. Non solo i testi ferroviari creano dei simpatici grattacapi :-)
Naturalmente è stato necessario rassegnarsi ad alcuni compromessi, il più fastidioso è il fatto che la visualizzazione in nsPagina è difettosa per eccessiva larghezza della tabella visualizzata. In ns0 il problema non si verifica, e al momento ho trovato il compromesso accettabile. . [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:23, 27 giu 2025 (CEST)
bt969h27qw73n3jgvy4vys1unz2blg8
Pagina:Storia della venerabile arciconfraternita della Misericordia 1871.djvu/66
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978944
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2025-06-26T15:27:22Z
Giaccai
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/* Trascritta */
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proofread-page
text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 62 –|}}</noinclude>quella dalla parte dell’epistola, il pittore espresse il pellegrinaggio del Santo al tempio di Gerusalemme in compagnia della sua moglie e figlio ed in lontananza vi si vede il popolo ebreo che adora l’idolo: la seconda rappresenta i medesimi personaggi nel tempio col sacerdote, che riceve l’offerta: nella terza vi è dipinta la disgrazia del vecchio accecato dallo sterco della rondine: nella quarta vi è espressa la guarigione del medesimo dalla sua cecità per mezzo del figliuolo, che gli applica sugli occhi con la direzione dell’Arcangiolo Raffaello il fegato del pesce: nella quinta vi sono rappresentate due sante, delle quali una è S. Maria Maddalena, e l’altra S. Brigida<ref>É questa la lunetta che restava sulla porta di sagrestia, sulla quale v’era dipinta una giustizia perchè da essa si entrava nella stanza d’udienza del magistrato dei pupilli. In questa lunetta di S. Brigida e S. Maria Maddalena vi erano dipinti i due compagni martiri di S. Sebastiano.</ref>: nella sesta il pittore espresse l’arrivo della sposa in casa di Tobia.
Sopra la porta vi fu collocata l’arine del serenissimo granduca {{Sc|Pietro Leopoldo}} protettore e benefattore della compagnia: e nella settima, ottava e nona si vede occupato Tobia ora a vestire ignudi, ora a visitare i carccrati, e dove a dispensare elemosine; sotto l’ottava si legge la seguente inscrizione:
{{Centrato|{{Sc|Tobias quotidie pergebat per omnem cognationem suam atque solabatur eos, dividebatque unicuique provt poterat de facultatibus svuis: esvrientes alebat, nvdisque vestimenta praebebat, mortvis atque occisis sepvltvram sollicitys exhibebat.}}}}
In altra si vede Tobia che seppellisce un morto, in altra il vecchio che spedisce il figlio a riscuotere il credito, porgen-<noinclude><references/></noinclude>
afmzkmebl003bcf81a9zsxu52dyoysj
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Giaccai
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 62 –|}}</noinclude>quella dalla parte dell’epistola, il pittore espresse il pellegrinaggio del Santo al tempio di Gerusalemme in compagnia della sua moglie e figlio ed in lontananza vi si vede il popolo ebreo che adora l’idolo: la seconda rappresenta i medesimi personaggi nel tempio col sacerdote, che riceve l’offerta: nella terza vi è dipinta la disgrazia del vecchio accecato dallo sterco della rondine: nella quarta vi è espressa la guarigione del medesimo dalla sua cecità per mezzo del figliuolo, che gli applica sugli occhi con la direzione dell’Arcangiolo Raffaello il fegato del pesce: nella quinta vi sono rappresentate due sante, delle quali una è S. Maria Maddalena, e l’altra S. Brigida<ref>É questa la lunetta che restava sulla porta di sagrestia, sulla quale v’era dipinta una giustizia perchè da essa si entrava nella stanza d’udienza del magistrato dei pupilli. In questa lunetta di S. Brigida e S. Maria Maddalena vi erano dipinti i due compagni martiri di S. Sebastiano.</ref>: nella sesta il pittore espresse l’arrivo della sposa in casa di Tobia.
Sopra la porta vi fu collocata l’arine del serenissimo granduca {{Sc|Pietro Leopoldo}} protettore e benefattore della compagnia: e nella settima, ottava e nona si vede occupato Tobia ora a vestire ignudi, ora a visitare i carccrati, e dove a dispensare elemosine; sotto l’ottava si legge la seguente inscrizione:
{{Centrato|{{Sc|Tobias quotidie pergebat per omnem cognationem suam atque solabatur eos, dividebatque unicuique provt poterat de facultatibus svuis: esvrientes alebat, nvdisque vestimenta praebebat, mortvis atque occisis sepvltvram sollicitys exhibebat.}}}}
In altra si vede Tobia che seppellisce un morto, in altra il vecchio che spedisce il figlio a riscuotere il credito, porgen-<noinclude><references/></noinclude>
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La guerra gallica/Appendice
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Porto il SAL a SAL 75%
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text/x-wiki
{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>Appendice<section end="sottotitolo"/>
<section begin="prec"/>../Libro ottavo<section end="prec"/>
<section begin="succ"/>../Indice delle illustrazioni<section end="succ"/>
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</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=75%|data=26 giugno 2025|arg=Da definire}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=Appendice|prec=../Libro ottavo|succ=../Indice delle illustrazioni}}
<pages index="Cesare - La guerra gallica, traduzione di Eugenio Giovannetti, Firenze, Le Monnier, 1939.pdf" from="249" to="258" fromsection="" tosection="" />
{{Sezione note}}
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Discussioni pagina:Statistica elezioni 1900 legislatura 21.djvu/34
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Alex brollo
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/* Tabellaccia */ Risposta
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text/x-wiki
== Tabellaccia ==
@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Forse ci siamo.
* la tabella deve essere per forza più larga dello spazio pagina nsPagina; in nsPagina il risultato è ''brutto'', ma in transclusione viene visualizzata bene.
* la testata è sostanzialmente la tua tabella originale con minime modifiche e la tabella continua con le righe-titolo dei collegi e con i risultati.
* la tabella ha 11 colonne la cui larghezza è fissata nella testata.
* in pagina 35 il codice della testata è ricopiato, ''eliminando però le annotazioni''. Il codice è incluso in una section=intestazione. Può essere transcluso in ogni pagina con il codice che vedi in pagina 36.
* seguono due tipi di righe: i titoli dei collegi e le righe risultato.
* Le celle dei titoli sono con colspan=11; la classe della prima riga (provincia) è t01, la classe della seconda è t02. La formattazione è in style.css.
* Le righe dei risultati hanno classe r1, e quasi tutta la formattazione è in style.css. Quindi ''basta riempire ordinatamente con i valori cella uno schema fatto di 11 celle''; attenzione a ''conservare le celle vuote''.
'''Attendo feedback'''; emergerà qualche difficoltà in transclusione nella connessione fra le tabelle spezzate in più pagine, ma ci penseremo quando sarà riempita qualche pagina. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:26, 21 giu 2025 (CEST)
@ [[User:Alex brollo|Alex brollo]]: :(<small>back dalla campagna</small>)
:miiii (in siciliano...): i.e. parecchio complicata assai.
:Dovremo mettere indicazioni (anche per me). Provato a mettere alcuni collegi. Mi sembra ok.
:Dagli una guardata, per favore. Se ti sembra che ci sia bisogno di aggiustamenti o se ci sono delle sviste da parte mia, fammi un fischio. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 18:18, 22 giu 2025 (CEST)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Sì, ammetto che è stata dura, ma poi la compilazione non dovrebbe esserlo tanto. Manca (ma sono libero, quindi farò presto le prove) la "fusione fra tabelle in pagine diverse", delicata ma quando si prende la mano non così difficile, stando parecchio attenti ai noinclude e soprattutto agli acapo. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:07, 23 giu 2025 (CEST)
::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Testata anche la "fusione" nelle pag. 35 e 36. Funzia sia in nsPagina che in ns0. SE non emergono altri problemi, io sarei soddisfatto :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:16, 23 giu 2025 (CEST)
:::@ [[User:Alex brollo|Alex brollo]]: tutta la baracca dell'intestazione non potrebbe essere messa come tmpl.
:::se ricordo bene la stessa intestazione è usata anche in altri file in [[:Categoria:Elezioni_politiche]].
<br/>
:::un'annotazione estranea al caso: su {{tl|nop}} si può aggiungere un parametro "N righe vuote" o qualcosa del genere? {{nop|righe=10}}. Oppure c'è un tmp apposito.
:::--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 16:38, 23 giu 2025 (CEST)
::::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Trasformazione in template: perchè no?
::::Alternativa al nop: c'è, tl {{tl|Vs|[numero]}} (che sta per "Vertical spacing", crea uno spazio verticale vuoto di [numero]pc, ne faccio gran uso. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:41, 23 giu 2025 (CEST)
::::@ [[User:Alex brollo|Alex brollo]]
:::::Vs? ''optime'' Per il tmpl attendo.
:::::Alcune annotazioni:
:::::su 1° scrut. oltre a <nowiki><small></nowiki> ho dovuto aggiungere un {{tl|nowrap}}. Stesso tmpl usato per 1 o 2 candidati. Sempre x candidati con nome lungo ho messo il {{tl|cs|L}}.
::::forse alcuni da aggiungere alla class r1 ??
--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 18:36, 23 giu 2025 (CEST)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Sono rifiniture da fare quando si è accumulata un po' di casistica. Magari servirà un ritocco alla larghezza delle celle. Ma siccome le larghezze sono "comandate" dalla testata, e la testata è transclusa, gli aggiustamenti si riprodurranno da soli in tutte le pagine. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 19:14, 23 giu 2025 (CEST)
::@ [[User:Alex brollo|Alex brollo]]
::[[Pagina:Statistica elezioni 1900 legislatura 21.djvu/36]]: non capii cosa deve mettere in cima alla pagina. Sai com'è. L'età..... --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 12:18, 25 giu 2025 (CEST)
:::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]]Non so che razza di pasticcio sia successo; ma ho semplificato le cose. Vedi la pagina 35 e 36. Tutta la testata da non transcludere è nel template {{tl|Elezioni 1900 1}} (che devo ancora documentare). [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:51, 25 giu 2025 (CEST)
::::@ [[User:Alex brollo|Alex brollo]]
::::Ottimo.
:::::una critica: il nome, dato che (mi sembra) che sarà usato IDENTICO anche per elezioni successive. Ma si può certamente lasciare così.
:::::una osservazione: "elettori con diritto..." a sinistra è senza bordo nero visibile (rimosso dal vecchietto)
:::::una preferenza: se decido/iamo di dividere i "Risultati delle elezioni generali politiche" in più parti è meglio che il "noinclude" sia messo in ogni pagina a mano anziché direttamente nel template. Lo stesso facemmo per "Storia dei collegi elettorali 1848-1897. Parte II". Troppo casino?
::::--[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 19:21, 25 giu 2025 (CEST)
:::::@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Nel codice template non c'è (e non potrebbe esserci!) un noinclude. L'effetto noinclude è ottenuto mettendo il template dentro un template Pt. Basta non usare il Pt, e il risultato del template viene regolarmente transcluso. Almeno .. dovrebbe ;-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 21:58, 25 giu 2025 (CEST)
Nescibam; cotidie nova discitur. --[[Utente:Carlomorino|'''Carlo M.''']] ([[Discussioni utente:Carlomorino|disc.]]) 10:08, 26 giu 2025 (CEST)
:@[[Utente:Carlomorino|Carlomorino]] Nel mio caso, riguardo all'informatica etc, cotidie res veteres obliviscuntur :-( (traduzione Google) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:27, 27 giu 2025 (CEST)
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Ars et Labor, 1906/N. 4/Carnevale piccino
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text/x-wiki
{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="prec"/>../Calamine e blende in Valle Seriana<section end="prec"/>
<section begin="succ"/>../La figlia di Lady Rose<section end="succ"/>
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Template:Elezioni 1900 1/doc
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Alex brollo
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/* Descrizione */
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text/x-wiki
{{Documentazione sottopagina}}
<!-- INSERIRE LE CATEGORIE IN CALCE ALLA PAGINA, GLI INTERWIKI SU WIKIDATA, I TEMPLATE "Template complesso" E "Template protetto" QUI SOPRA DENTRO "includeonly" -->
__NOTOC__
== Descrizione ==
Template opera-specifico per le tabelle sui risultati delle elezioni 1900 in [[Indice:Statistica elezioni 1900 legislatura 21.djvu]]
{{Uso del template
| Descrizione variabile 1 = Testata delle tabelle da pag. 35 in poi
}}
== Approfondimento ==
Ogni pagina dell'edizione porta, come intestazione, una porzione di tabella abbastanza complessa, che illustra il contenuto e determina la larghezza delle successive colonne (risultati delle elezioni) ed è identica nella maggioranza delle pagine. In transclusione, basta che solo la prima intestazione sia transclusa, e le righe dei risultati in diverse pagine successive siano fusi in una tabella unica. Per ottenere questo risultato le intestazioni delle pagine successive non vanno transcluse, effetto che può essere ottenuto con l'uso del template Pt (vedi pag. 34 e successive).
<includeonly><!--
++++ INSERIRE LE CATEGORIE QUI SOTTO, GRAZIE -->
[[Categoria:Template opera-specifici]]
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2025-06-27T07:18:24Z
Alex brollo
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/* Approfondimento */
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wikitext
text/x-wiki
{{Documentazione sottopagina}}
<!-- INSERIRE LE CATEGORIE IN CALCE ALLA PAGINA, GLI INTERWIKI SU WIKIDATA, I TEMPLATE "Template complesso" E "Template protetto" QUI SOPRA DENTRO "includeonly" -->
__NOTOC__
== Descrizione ==
Template opera-specifico per le tabelle sui risultati delle elezioni 1900 in [[Indice:Statistica elezioni 1900 legislatura 21.djvu]]
{{Uso del template
| Descrizione variabile 1 = Testata delle tabelle da pag. 35 in poi
}}
== Approfondimento ==
Ogni pagina dell'edizione, nella sezione Risultati, porta, come intestazione, una porzione di tabella abbastanza complessa, che illustra il contenuto e determina la larghezza delle successive colonne (risultati delle elezioni) ed è identica nella maggioranza delle pagine. In transclusione, basta che sia transclusa ''solo la prima intestazione'', e le righe dei risultati in diverse pagine successive siano ''fusi in una tabella unica''. Per ottenere questo risultato le intestazioni delle pagine successive non vanno transcluse, effetto che può essere ottenuto con l'uso del template Pt (vedi pag. 34 e successive).
<includeonly><!--
++++ INSERIRE LE CATEGORIE QUI SOTTO, GRAZIE -->
[[Categoria:Template opera-specifici]]
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Pagina:Teorica della religione e dello stato- e sue speciali attinenze con Roma e ... (IA teoricadellarel00rovegoog).pdf/130
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Tuvok1968
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Tuvok1968" />{{RigaIntestazione|{{larger|112}}|{{Sc|capitolo settimo.}}|}}</noinclude>{{Pt|<br>|}}più impressione e mutevolezza che non avrebbero dovuto o voluto. E videsi che la barbarie le perturbò e corruppe; la feudalità le involse nelle sue usanze e le penetrò del suo spirito; il risorgimento dei Comuni e delle franchigie popolari le infervorò ad accrescere contro ai principi la indipendenza propria e il giure teocratico; poi ad esempio dei governi assoluti degli ultimi secoli spensero esse pure ogni libertà interna, e fecero piena ed autonoma la potestà dei vescovi a rispetto del clero e quella del pontefice sopra i vescovi, avendo già escluso da lunga pezza ogni partecipazione dei laici alla scelta dei prelati e dei parrochi e agli atti ministrativi di qualunque natura in qualunque patrimonio ecclesiastico. Oggi, non ostante le contrarie apparenze, non sembra possibile che la libertà dei reggimenti civili moderni non riconduca la Chiesa alle antiche sue istituzioni che furono tutte popolari e tutte elettive e lasciavano molta spontaneità di vita a ciascun membro della mistica persona di lei. E qualora ciò non accada, e perseveri l’episcopato a reggere del suo voto e del suo esempio la monarchia sacerdotale assoluta, noi, ragionandosi umanamente e secondo gli ordini naturali, ne caveremo il più triste presagio per la integrità dellá fede e l’unità della Chiesa; e nulla ci annunzierebbe con più evidenza la decrepitezza sua estrema ed irreparabile. Ma di ciò altrove.
{{Pt|{{rule|t=2|v=4|6em}}|}}<section end="s1" />
<section begin="s2" />{{Ct|f=115%|t=2|v=2|CAPITOLO VIII.}}
{{Ct|f=85%|t=2|v=4|'''Dal glure pubblico attuale della chiesa cattolica.'''}}
{{Ct|f=115%|t=2|v=2|§ I.}}
Comunque ciò sia, porta l’ordine del nostro libro che noi descriviamo il giure pubblico ecclesiastico quale si professa attualmente dalla Curia romana, e quale i<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Cesare - La guerra gallica, traduzione di Eugenio Giovannetti, Firenze, Le Monnier, 1939.pdf/257
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Candalua
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/* Trascritta */ Aggiunto template FI tramite il gadget CropTool
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||{{Sc|appendice}}|251}}</noinclude>ed i ''praefecti navium'', o ufficiali di vascello, mentre il comando era affidato ai tribuni militari o ai centurioni. L’espressione ''classiarii'' riflette più specialmente i ''gubernatores'' ed i ''nautae'' piuttostochè i soldati delle navi da guerra. Questi ultimi si denominavano più particolarmente ''epibatae, propugnatores, defensores'' ed erano scelti tra i legionari migliori.
Di regola il comando della flotta era affidato ad un legato.<ref>E. {{Sc|Ferrero}}, ''L’ordinamento delle armate romane'', Torino, Bocca e lit., 1878; F. {{Sc|Corazzini}}, ''Storia della marina militare italiana antica'', Livorno, R. Giusti, 1882, cap. II: ''Le guerre di Cesare''; {{Sc|Fiebiger}}, ''De classe romana''; E. {{Sc|Ferrero}}, ''Iscrizioni e ricerche intorno all’ordinamento delle armate dell’Impero romano'', Torino, E. Loescher, 1884.</ref>
{{FI
|file = Cesare - La guerra gallica, traduzione di Eugenio Giovannetti, Firenze, Le Monnier, 1939 (page 257 crop).jpg
|width = 100%
|caption = {{Smaller|LA BRITANNIA PROVINCIA ROMANA.}}<br>{{Smaller|(Dalla traduzione italiana di {{Ac|Francesco Baldelli|F. {{Sc|Baldelli}}}}, illustrata da {{AutoreCitato|Andrea Palladio|A. {{Sc|Palladio}}}},}}<br>{{Smaller|Venezia, E. Albrizzi, 1737).}}
}}<noinclude><references/></noinclude>
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Giaccai
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/* Trascritta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione|62|{{smaller|{{Sc|evviva la vita !}}}}|{{smaller|}}}}</noinclude>americano e i suoi figliuoli erano nati in diversi paesi del mondo colei che non poteva vivere senza un corteo di dieci o quindici persone, a colazione o a pranzo, che non poteva stare ventiquattr’ore, senza cangiare quattro toilettes, che gittava il denaro per le finestre, che parlava, però, sempre di denaro, che citava sempre il prezzo delle sue vesti, e quanto erano costati i fiori di cui era adorna la sua mensa, la signora Mentzel corteggiata da tutti i parassiti dei due sessi, dallo Stahlbad ove abitava e che riempiva del fragore della sua corte, in tutte le ore del giorno, telefonava a tutti i suoi amici, negli alberghi del villaggio e dei Bagni, per venir presto, per venir subito, poichè si partiva per il ghiacciaio del Fexthal, a prendere il ''the'', colà, e i consueti parassiti diceano si, da tutte le parti, ma gli altri, la gente elegante, che la signora Mentzel avrebbe voluto, con sè, si schermiva, adduceva dei pretesti, altre gite, altre partenze. Don Lucio Sabini, egli stesso, al telefono, rispose alla signora Mentzel che non poteva, dovendo prendere il ''the'' altrove, e che d’altronde, il ghiacciaio del Fexthal si era ritirato troppo indietro, maleducatamente, per andarlo a cercare. La bellissima signora Lawrence, dal ''Palace'', aveva avvertito tutti i suoi corteggiatori e qualche sua amica che si andava, tutti, con cinque o sei vetture, al Maloia, che si sarebbe partiti alle tre, non più tardi, per giungere a prendere il ''the'', alle cinque, al ''Kursaal-Maloia'' e le amiche, poche, erano tutte più o meno insignificanti, come fisonomie, come vestiti e come acconciature,<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Matilde Serao Evviva la vita 1919.pdf/65
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Giaccai
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/* Trascritta */
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||{{smaller|{{Sc|evviva la vita !}}}}|{{smaller|63}}}}</noinclude>perchè ella potesse, fra loro, rifulgere come un gioiello. Don Vittorio Lante, che, per una sera, si era unito al corteo della divina bellezza di quell’anno, in Engadina, si era scusato, di non andare al Maloia era invitato da ''missis Clarks'' al ''the'' del Golf con un gruppo di amici. La contessa Fulvia Gioia, dal Victoria, ove abitava, aveva telefonato a due sue amiche, al ''Grand-Hôtel'', se erano disposte ad andare, con lei, a piedi, a Pontresina, tornandone anche a piedi, passeggiata sotto i boschi di circa tre ore, ma così amena e così calma, fra i pini, lungo il torrente bianchissimo che discende dal Bernina. Già declinante dalla sua seconda giovinezza, la contessa Fulvia Gioia conservava la sua bellezza, conservando la sua salute, facendo una vita di movimento, di ardore, all’aria aperta, vivendo il luglio sulla spiaggia, l’agosto in montagna, l’autunno in campagna e tutto il suo fascino giovanile persisteva, mirabilmente, e ciò in omaggio di un ultimo, possente, profondo amore che la teneva tutta, e a cui si era legata, con un nodo indissolubile, poichè era l’ultimo. Delle due amiche, la duchessa di Langeais, una francese, della sua età, ma che custodiva la sua bellezza come una cosa preziosa, nella penombra, nella quiete, temendo la luce, l’aria, la stanchezza, temendo che tutto ciò scovrisse le tare invincibili dell’età, temendo che certe debolezze, certe miserie, fossero troppo palesi, dopo una simile passeggiata, rifiutò: l’altra, donna Carlotta Albano, una signora anziana, ma che aveva salutato senza dolore la fine<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Matilde Serao Evviva la vita 1919.pdf/66
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Giaccai
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione|64|{{smaller|{{Sc|evviva la vita !}}}}|{{smaller|}}}}</noinclude>della gioventù, della bellezza, dell’amore, mettendosi ad amare tutte le altre cose che restano ad amare, dopo l’amore, disse di sì. Da Sils Maria, le signorine Ellen e Norah West telefonavano alla loro amica Mabel Clarks, se potevano passare, verso le quattro, dal ''Palace'', per condurla con loro a prendere il ''the'' a Belvoir, il ''restaurant'' a mezza via da Pontresina: ma ridendo, nel telefono, Mabel Clarks dichiarava che mamma aveva invitato dei graziosi giovinotti, dei giovanotti deliziosi, a prendere il ''the'' con loro, al ''Golf Club'' e che era impossibile; per quel giorno, impossibile, troppo presa, da che era a Saint-Moritz! E al ''Grand-Hôtel'' dove era discesa, la spagnuola dalle sovracciglia sottili, dipinte di nero, dalle labbra dipinte di rosso, dalle guancie sparenti sotto uno strato di ''veloutine Rachel'' e malgrado tutto questo, di una bellezza seducentissima, donna Mercede de Fuentes, si torturava, col marito, per saper dove, veramente, in quel giorno, l’alta società engadinese si sarebbe raccolta per prendere il ''the'', e dove ella avrebbe potuto condurre una sua sorella e una sua amica, giunte il giorno prima, da Madrid, per mostrar loro quest’alta società e a ogni notizia diversa che le forniva, capricciosamente, per burlarsi di lei, Francis Mornand, il cronista di tutte le cronache engadinesi, donna Mercede de Fuentes cambiava la sua decisione, inquieta, agitata, soffrendo in tutte le fibre del suo ''snobismo''.
Alle due, alle tre, alle tre e mezzo, alle quattro, il salire, il discendere, l’incontrarsi, lo sparire, dei<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Matilde Serao Evviva la vita 1919.pdf/67
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Giaccai
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<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||{{smaller|{{Sc|evviva la vita !}}}}|{{smaller|65}}}}</noinclude>grandi ''stages'' guidati a quattro cavalli e carichi di gentiluomini e di dame, dei grandi ''breacks'' pieni di fanciulle e di giovanotti ridenti, dei ''landaus'' tirati da cavalli impazienti, focosi, delle ''victorie'', ove erano delle coppie solinghe, divenne sempre più vertiginoso. Era un salutarsi, fuggendo, da una vettura all’altra; era un fermarsi, un istante, per invitarsi a partire insieme, e un pronto accettare, talvolta, con qualcuno che spiccava un salto, montando in vettura, ridendo; era un darsi convegno pel pranzo, per la serata, da una carrozza all’altra, con qualche gaio grido in francese, in inglese, in tedesco; era uno schioccare di fruste, uno scuoter di campanelli dei cavalli, un risuonare delle trombette di ''caucciù'' degli equipaggi; e su tutto un volitare di tutti veli, di ogni colore, di ogni mezza tinta, da cui erano avvolte le teste femminili. Scendevano, le vetture, verso Silvaplana, verso Sils, verso il Fexthal, verso il Maloia: salivano verso Pontresina, verso il ghiacciaio del Roseg, verso il ghiacciaio del Morteratsch, verso Samaden, verso Celerina, vicino, lontano, rasentando la ferrovia, sfiorando le rive dei laghi, rasentando i torrenti, dovunque, dovunque, un rotolio sordo di vetture, piccoli nembi di polvere e un alitare di grandi veli, apparenti e sparenti. Impressionante il passaggio delle cinque o sei vetture della signora Lawrence, verso il Maloia: nella prima, era lei, in un abito tutto bianco con il viso e la testa avvolti in un velo verde oscuro, eppure così trasparente, che i grandi occhi chiari, di un grigio azzurrino,
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Storia della venerabile arciconfraternita della Misericordia/Capitolo XII
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Nel mezzo del pavimento fatto di mattoni<ref>Il pavimento fu di mattoni fino al 4820 nol quale anno per offerta dei fratelli fu fatto d' ambrogetto.</ref> vi è un marmo bianco su cui è scolpita in bronzo l'arme della compagnia con fascia attorno di bardiglio, ed alle due estremità vi sono due chiusini di marmo simili, sopra uno de'quali v'è inciso un libro, e nell'altro vi sono due ossa, e queste aperture corrispondono in una sepultura, che serve per i capi di guardia, quando non dispongano altrimenti. Sopra al descritto lastrone vi è la seguente inscrizione:
{{Centrato|A. M. D. G.
HIC DONEC A MORTVIS RESVROANT
MISERICORDIAE CONFRATRES QUIESCVNT
CIDCXXXIX}}.
Nel chiusino su cui è scolpito il libro leggonsi i seguenti VT REQVIESCANT A LABORIBVS OPERA SEQVNTVR ILLOS E sull' altro chiusino VBI NOS SVMVS VOS SEQVEMINI (1) (1)<noinclude><references/>{{PieDiPagina|||{{smaller|11}}}}</noinclude>
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Nel mezzo del pavimento fatto di mattoni<ref>Il pavimento fu di mattoni fino al 4820 nol quale anno per offerta dei fratelli fu fatto d' ambrogetto.</ref> vi è un marmo bianco su cui è scolpita in bronzo l'arme della compagnia con fascia attorno di bardiglio, ed alle due estremità vi sono due chiusini di marmo simili, sopra uno de'quali v'è inciso un libro, e nell'altro vi sono due ossa, e queste aperture corrispondono in una sepultura, che serve per i capi di guardia, quando non dispongano altrimenti. Sopra al descritto lastrone vi è la seguente inscrizione:
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<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 65 –|}}</noinclude>gistrato<ref>Di questo prospere antiche no resta tutiora una dietro il banco dello slanzone.
Sebbene a questi tempi la compagnia dalla Misericordia fosse separata in tutto da quella del Bigallo, sembra però cho questa fino a che non fu soppressa affatto (1776), conservasse sulla prima una corta superiorità paramente d'onore, e ciò per ricordare cho quando la repubblica riuni lo due compagnie volle che il Bigallo fosse sulla Misericordia.
Infatti negli antichi regolamenti della Misericordia al cap. XV delle ''tornate'' si leggono le seguenti disposizioni: ''A dette tornate dove abbia a essere il corpo della compagnia vogliono che sempre di possa intervenire il proposto dei capitani del Bigallo volendo, o uno de' suoi compagni non tenendo lui, e che sia posto a sedere da man destra del proposto de' nostri capitani, ed in mezzo, e che possa rendere le fave a' partiti, come gli altri di nostra compagnia, e trattare e parlare sopra quello a si trattasse come qualunque dei nostri capitani: ma in altro non vogliamo s'abbiano a intervenire non si radunando coi nostri capitani alle dette tornate: nè vogliamo che ciò pregiudichi ai nostri capitani nè alla compagnia di poter mettere ad effetto l'occorrenze di nostra compagnia: perchè questo si fa acciò le cose della compagnia sieno pubbliche e che ognuno le sappia ec. ec.''</ref>. Serve ancora questa stanza per angustia di luogo ad uso di sagrestia, e nella parete dirimpetto alla porta al di- sopra delle prospere vedesi un quadro con suo cristallo e cor- nice tutta intagliata e dorata, in cui conservasi il ritratto del serenissimo granduca PIETRO LEOPOLDO, pittura di Paolo Fab- <ref follow=p68>Adimari passando per il vestibolo della stanza mortuaria andava diritto a riesciro in via della Morte, si conoscerà l'antico locale della compagnia il quale doveva consistere nella chiesa poco più piccola della presente, o in una parte dello stanzone diviso allora in due piccolo stanze una delle quali è certamente quella di cui parla il Landini. Infatti il prosente stanzone conserva anche oggi la larghezza di questa stanza. Nè qui può intendorsi della stanza oggi mortnaria, di quella di sagrestia del magistrato o del provveditore, restando queste stanze tutte al di là del vicolo dello Oche ed essendo state acquistate dalla compagnia posteriormente.</ref><noinclude></noinclude>
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Sebbene a questi tempi la compagnia dalla Misericordia fosse separata in tutto da quella del Bigallo, sembra però cho questa fino a che non fu soppressa affatto (1776), conservasse sulla prima una corta superiorità paramente d'onore, e ciò per ricordare cho quando la repubblica riuni lo due compagnie volle che il Bigallo fosse sulla Misericordia.
Infatti negli antichi regolamenti della Misericordia al cap. XV delle ''tornate'' si leggono le seguenti disposizioni: ''A dette tornate dove abbia a essere il corpo della compagnia vogliono che sempre di possa intervenire il proposto dei capitani del Bigallo volendo, o uno de' suoi compagni non tenendo lui, e che sia posto a sedere da man destra del proposto de' nostri capitani, ed in mezzo, e che possa rendere le fave a' partiti, come gli altri di nostra compagnia, e trattare e parlare sopra quello a si trattasse come qualunque dei nostri capitani: ma in altro non vogliamo s'abbiano a intervenire non si radunando coi nostri capitani alle dette tornate: nè vogliamo che ciò pregiudichi ai nostri capitani nè alla compagnia di poter mettere ad effetto l'occorrenze di nostra compagnia: perchè questo si fa acciò le cose della compagnia sieno pubbliche e che ognuno le sappia ec. ec.''</ref>. Serve ancora questa stanza per angustia di luogo ad uso di sagrestia, e nella parete dirimpetto alla porta al di- sopra delle prospere vedesi un quadro con suo cristallo e cor- nice tutta intagliata e dorata, in cui conservasi il ritratto del serenissimo granduca PIETRO LEOPOLDO, pittura di Paolo Fab- <ref follow=p68>Adimari passando per il vestibolo della stanza mortuaria andava diritto a riesciro in via della Morte, si conoscerà l'antico locale della compagnia il quale doveva consistere nella chiesa poco più piccola della presente, o in una parte dello stanzone diviso allora in due piccolo stanze una delle quali è certamente quella di cui parla il Landini. Infatti il prosente stanzone conserva anche oggi la larghezza di questa stanza. Nè qui può intendorsi della stanza oggi mortnaria, di quella di sagrestia del magistrato o del provveditore, restando queste stanze tutte al di là del vicolo dello Oche ed essendo state acquistate dalla compagnia posteriormente.</ref><noinclude></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 66 –|}}</noinclude>broni<ref>Questo quadro credo che sia quello che oggi resta nella stanza del provveditore.</ref> sopra del quale in un cartello similmente dorato leggesi la seguente inscrizione: Pietro Leopoldo principe reale d’Ungheria e di Boemia, arciduca d’Austria e granduca di Toscana, special protettore della venerabile confraternita della Misericordia di Firenze.
Sotto a questo quadro vi resta un piccolo uscio ora murato, che corrispondeva nel vicolo dell’Oche<ref>Di quest’uscio, se ne vede tuttora la forma al di fuori sotto la prima finestra dell’attuale stanza mortuaria. La parete su cui resta questo piccolo uscio ''era il confine del locale della compagnia'', poichè il vicolo dell’Oche da via degli Adimari ''passava pel restibolo della surriferita stanza, tagliava lo stanzone ov'è oggi l’altare ed andava direttamente a riescire in via della Morte, passato di poco la Madonna, lasciando intatta l’attuale casa de’ servi,'' albergo allora del Leon Bianco.</ref> allora aperto in tempo di peste; e sopra al medesimo vi è affissa una cartella intagliata da Romualdo Nesti l’anno 1776 e dorata da Francesco Favi, dentro alla quale si leggono i nomi dei settantadue capi di guardia, si ccclesiastici che secolari viventi, e primo nel ruolo vedesi S. A. I. e R. il granduca di Toscana, e quindi gli arcivescovi, i vescovi, i prelati e le altre dignità secondo il loro grado<ref>Questa tabella nuovamente dorata è stata affissa in compagnia.</ref>.
<ref follow=p69>Dal che si vede che questo privilegio era come dissi puramente onorifico, perchè sebbene il proposto del Bigallo o uno de’ capitani potesse intervenire alle adnnanze della Misericordia, trattare degli affari, e rendere il voto, pure ciò era colla condizione di non pregiudicare di poter mettere ad effetto le cose proposte.
Ne ciò avrebbe potuto fare anche volendo, poichè i capitani del Bigallo avevano nelle adonanze un sol roto, e la compagnia il coto di tutti i capi di guardia.</ref>
(11)<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 66 –|}}</noinclude>broni<ref>Questo quadro credo che sia quello che oggi resta nella stanza del provveditore.</ref> sopra del quale in un cartello similmente dorato leggesi la seguente inscrizione: Pietro Leopoldo principe reale d’Ungheria e di Boemia, arciduca d’Austria e granduca di Toscana, special protettore della venerabile confraternita della Misericordia di Firenze.
Sotto a questo quadro vi resta un piccolo uscio ora murato, che corrispondeva nel vicolo dell’Oche<ref>Di quest’uscio, se ne vede tuttora la forma al di fuori sotto la prima finestra dell’attuale stanza mortuaria. La parete su cui resta questo piccolo uscio ''era il confine del locale della compagnia'', poichè il vicolo dell’Oche da via degli Adimari ''passava pel restibolo della surriferita stanza, tagliava lo stanzone ov'è oggi l’altare ed andava direttamente a riescire in via della Morte, passato di poco la Madonna, lasciando intatta l’attuale casa de’ servi,'' albergo allora del Leon Bianco.</ref> allora aperto in tempo di peste; e sopra al medesimo vi è affissa una cartella intagliata da Romualdo Nesti l’anno 1776 e dorata da Francesco Favi, dentro alla quale si leggono i nomi dei settantadue capi di guardia, si ccclesiastici che secolari viventi, e primo nel ruolo vedesi S. A. I. e R. il granduca di Toscana, e quindi gli arcivescovi, i vescovi, i prelati e le altre dignità secondo il loro grado<ref>Questa tabella nuovamente dorata è stata affissa in compagnia.</ref>.
<ref follow=p69>Dal che si vede che questo privilegio era come dissi puramente onorifico, perchè sebbene il proposto del Bigallo o uno de’ capitani potesse intervenire alle adnnanze della Misericordia, trattare degli affari, e rendere il voto, pure ciò era colla condizione di non pregiudicare di poter mettere ad effetto le cose proposte.
Ne ciò avrebbe potuto fare anche volendo, poichè i capitani del Bigallo avevano nelle adonanze un sol roto, e la compagnia il coto di tutti i capi di guardia.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 68 –|}}</noinclude>di ciottoli fu lastricato con licenza dei capitani di parte e con loro decreto, ridotto allo stato presente, come si trova registrato nei libri dell’archivio della compagnia nel di 6 del mese di giugno dell’anno suddetto. Fu pure in questo tempo che si concesse alla compagnia, di far mettere intorno al medesimo cimitero sei colonnini di pietra. Vedesi ancora sopra di questo una piccola antica porta che serviva in tempo del contagio ed un cancello che chiudeva il cimitero<ref>Vedi la facciata antica di compagnia dipinta dal Cigoli nel quadro della gran peste.</ref>, dentro al quale si ricevevano da chi era destinato le polizze de’malati e morti, lo che fu espresso in una pittura da {{Wl|Q928350|Lodovico Cigoli}}, esistente in una stanza della compagnia.
In altro armadio vicino a questa porta, si conservano oltre gli arredi sacri, altri antichi oggetti, fra i quali una croce d’argento d’altezza più di un braccio, dietro alla quale vi è l’arme dell’arte della lana, e questa vien posta in cima d’una banda di velluto nero con gallone d’oro attorno; dono fatto alla compagnia da Domenico Loi giornante l’anno 1766. Questa vien messa in opera in occasione di trasportare i cadaveri dei capi di guardia e de’ giornanti, ed il giorno di S. Tobia per la benedizione delle sepolture. In questo armadio si conservano ancora due preziose reliquie dono di monsignor Alessandro dei Medici l’anno 1580, come ancora alcuni pochi argenti, tra i quali un calice lavorato da Zanobi Biagioni, in calce del quale si legge la seguente iscrizione: ''Petri Leopoldi magni Etruriae ducis ad sodales suos munificentiae monumentum 1777''.<noinclude><references/></noinclude>
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Storia della venerabile arciconfraternita della Misericordia/Capitolo XIII
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Storia della venerabile arciconfraternita della Misericordia/Capitolo XIV
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Storia della venerabile arciconfraternita della Misericordia/Capitolo XV
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Autore:Valére Bernard
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Autore:Pierre Bertas
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== Opere ==
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Categoria:Testi di Pierre Bertas
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{{Vedi anche autore|Pierre Bertas}}
[[Categoria:Testi per autore|Bertas, Pierre]]
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Pagina:Storia della venerabile arciconfraternita della Misericordia 1871.djvu/74
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<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 70 –|}}</noinclude>vola<ref>Usava anticamente, la sera del trasporto dei fratelli, di mandar dietro alla bara un porta con un’asse in capo su cui si distendeva la soprannominata coltre, privilegio molto considerevole, scrive il Lastri, e che lo godeva solamente la compagnia della Misericordia. Dnbito fortemente però che ciò seguisse nel trasporto de capi di guardia, e v’è chi afferma ancora s’usasse nel solenne trasporto de defunti arcivescovi.</ref> la sera che i cadaveri dei capi di guardia, o giornanti crano portati alla sepoltura accompagnati da un sacerdote col piviale, stola cc. e sei torce intorno al corpo, facendo suonare mezz’ora prima della loro partenza dalla compagnia un Ave Maria di tre quarti d’ora ai capi di guardia, e ai giornanti più breve, onde tutta la città suffragasse l’anima di quel defunto<ref>Dubito che qui il Landini abbia preso un errore perchè ne’ trasporti solenni dei cadaveri de’ fratelli viene a tutti indistintamente suonata per mezz’ora la campana di lungo alle ore ventitre italiane. La distinzione che passa a questo proposito fra i capi di guardia e gli altri fratelli consiste oggi che ai primi oltre la consueta Ave Maria di mezz’ora ne viene suonata un’altra d’un’ ora la mattina della loro morte.</ref>.
Finalmente dopo avere dimostrato in parte quel che esiste in essa venerabile compagnia, non è da tralasciarsi, tra le altre cose, la terza stanza, la quale è contigua a quella dell’udienza, per entrare nella quale si salgono quattro scalini. Questa è di lunghezza braccia nove e mezzo, e serve ancora per custodire i cadaveri, annessa alla quale ne resta un altra piccola, divisa da un arco, appartenente ad Antonio Scalandroni, a cui la compagnia paga annualmente scudi cinque come si vede dai libri di uscita<ref>La stanza indicata qui dal Landini pare che possa credersi quella oggi detta dello torcie, è la più piccola quella detta dell’asfissia rimanendo queste stanze al di quà del vicolo dell’Oche. Vedi pag. 55, nota (1)</ref>. Questa medesima stanza è circon-<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Storia della venerabile arciconfraternita della Misericordia 1871.djvu/75
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<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 71 –|}}</noinclude>data da vari armadi fatti modernamente, parte dei quali sono per uso e comodo dei capi di guardia e de’ nobili per riporvi le vesti e le rassegne, ed altri servono per tenervi diversi oggetti, come ancora le còtte dei preti per quando i medesimi debbono portarsi a prendere i defunti. Vi è pure in essa un altro armadio, in cui si conserva una statua di loto dorato di altezza braccia tre e mezzo, fattura di Giovacchino Fortini, dono fatto alla compagnia da sua eminenza il cardinale Neri Corsini, uno dei capi di guardia; e questa rappresenta S. Bastiano legato ad un albero, ed è quella che alle volte si espone il giorno della sua festa <ref>La surriferita statua di carta pesta è quella che si espone ogni anno all’adorazione nel giorno della festa solenne. In una scrittura moderna trovo che è opera del valente scultore Piemontini, e che fu donata alla compagnia da Cosimo III l’anno nel quale fu festaiolo.</ref>. Il rimanente poi di questa stanza è occupato dai cataletti e da alcuni strumenti per le gambe ed i fianchi. Vedesi inoltre in questo luogo un piccolo uscio il quale mette ad una scala molto scomoda, che conduce ove era prima l’archivio della compagnia, sebbene sia stato di nuovo ivi rimesso nel mese di novembre dell’anno 1778<ref>Anticamente il casamento che resta sulla compagnia era composto d’un piane solo e ben piccolo. Fu questa per molto tempo l’abitazicue dei custodi e del porta alla quale si ascendeva per una scala che doveva riuscire nella stanza dell’''asfissia'' ove eggi è una finestra. Si osservi l’antica facciata dipinta dal Cigoli nel quadro della gran peste.</ref> in occasione della fabbrica di un nuovo stanzone per comodo dei fratelli, di cui parleremo a suo luogo.
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Categoria:Traduzioni da Pierre Bertas
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{{Vedi anche autore|Pierre Bertas}}
[[Categoria:Testi di Pierre Bertas]]
[[Categoria:Traduzioni per autore|Bertas, Pierre]]
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Pagina:Storia della venerabile arciconfraternita della Misericordia 1871.djvu/77
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<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 73 –|}}</noinclude>Nesti e dorati dal giornante Francesco Favi, dono fatto alla compagnia da anonimo benefattore: come puro altri otto candelieri simili ma di maggior grandezza regalati dal nobile giornante Antonio Brogiani. Lodovico da Vcrrazzano canonico della Metropolitana, di commissione dell’arcivescovo Antonio Martini, fece, privatamente assistito da alcuni fratelli in veste, la benedizione della nuova chiesa il dì 18 gennaio<ref>l granduca Leopoldo I, dopo avere ocularmente riconosciuta 1'angustia del locale della Misericordia, ed il pessimo stato in cui si trovava, fino a minacciare imminente rovina, ordinò che fosse intrapresa una nuova fabbrica. E siccome, per tutto quel tempo che vi sarebbe voluto a fabbricare, poteva rendersi più incomodo ed anco interromporsi l’esercizio degli atti di carità, cosi per ovviare a tale inconveniente fu acquistato per la somma di scudi 1620 un magazzino che restava in testata dell’antico oratorio, e fu provvisoriamente reso capace di servire alla mancanza della compagnia. Terminata la fabbrica fu incorporato nella medesima: a di ciò fa memoria 1'iscrizione nella stanza del magistrato che colla presente sagrestia formava il surriferito magazzino.
In questa circostanza il granduca dopo aver soccorso la compagnia con diversi sussidi, le accordò del proprio erario la somma di scudi 3620 e lo concesse ancora di poter erogare in questa fabbrica i capitali dell'eredità di Lorenzo Gabbuggiani che ascese alla somma di scudi 2800: di die fa memoria I'iscrizione sulla porta dello spogliatoio.
Il dì 47 maggio 4780, presi prima tutti i provvedimenti necessari, fu dato principio alla nuova fabbrica, ed il 20 gennaio 1782 fu aperto al pubblico il nuovo presente locale.</ref> (i), la quale fu ridotta così elegante c comoda secondo il disegno dell’arcbitctto Stefano Diletti, quantunque si tralasciassero di fare molti altri comodi proposti nella di lui relazione non approvati all’adunanza del magistrato il di 9 aprile 1780 e rigettati pure in quella di tutti i capi di guardia, come leggesi nel libro
(t) I<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 73 –|}}</noinclude>Nesti e dorati dal giornante Francesco Favi, dono fatto alla compagnia da anonimo benefattore: come puro altri otto candelieri simili ma di maggior grandezza regalati dal nobile giornante Antonio Brogiani. Lodovico da Vcrrazzano canonico della Metropolitana, di commissione dell’arcivescovo Antonio Martini, fece, privatamente assistito da alcuni fratelli in veste, la benedizione della nuova chiesa il dì 18 gennaio<ref>l granduca Leopoldo I, dopo avere ocularmente riconosciuta 1'angustia del locale della Misericordia, ed il pessimo stato in cui si trovava, fino a minacciare imminente rovina, ordinò che fosse intrapresa una nuova fabbrica. E siccome, per tutto quel tempo che vi sarebbe voluto a fabbricare, poteva rendersi più incomodo ed anco interromporsi l’esercizio degli atti di carità, cosi per ovviare a tale inconveniente fu acquistato per la somma di scudi 1620 un magazzino che restava in testata dell’antico oratorio, e fu provvisoriamente reso capace di servire alla mancanza della compagnia. Terminata la fabbrica fu incorporato nella medesima: a di ciò fa memoria 1'iscrizione nella stanza del magistrato che colla presente sagrestia formava il surriferito magazzino.<br>
In questa circostanza il granduca dopo aver soccorso la compagnia con diversi sussidi, le accordò del proprio erario la somma di scudi 3620 e lo concesse ancora di poter erogare in questa fabbrica i capitali dell'eredità di Lorenzo Gabbuggiani che ascese alla somma di scudi 2800: di die fa memoria I'iscrizione sulla porta dello spogliatoio.<br>
Il dì 47 maggio 4780, presi prima tutti i provvedimenti necessari, fu dato principio alla nuova fabbrica, ed il 20 gennaio 1782 fu aperto al pubblico il nuovo presente locale.</ref>, la quale fu ridotta così elegante c comoda secondo il disegno dell’architetto {{Wl|Q116679949|Stefano Diletti}}, quantunque si tralasciassero di fare molti altri comodi proposti nella di lui relazione non approvati all’adunanza del magistrato il di 9 aprile 1780 e rigettati pure in quella di tutti i capi di guardia, come leggesi nel libro<noinclude><references/></noinclude>
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In questa circostanza il granduca dopo aver soccorso la compagnia con diversi sussidi, le accordò del proprio erario la somma di scudi 3620 e lo concesse ancora di poter erogare in questa fabbrica i capitali dell'eredità di Lorenzo Gabbuggiani che ascese alla somma di scudi 2800: di die fa memoria I'iscrizione sulla porta dello spogliatoio.<br>
Il dì 47 maggio 4780, presi prima tutti i provvedimenti necessari, fu dato principio alla nuova fabbrica, ed il 20 gennaio 1782 fu aperto al pubblico il nuovo presente locale.</ref>, la quale fu ridotta così elegante c comoda secondo il disegno dell’architetto {{Wl|Q116679949|Stefano Diletti}}, quantunque si tralasciassero di fare molti altri comodi proposti nella di lui relazione non approvati all’adunanza del magistrato il di 9 aprile 1780 e rigettati pure in quella di tutti i capi di guardia, come leggesi nel libro<noinclude><references/></noinclude>
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Autore:Charles Bistagne
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== Opere ==
* {{Testo|Terra e mare}}
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 74 –|}}</noinclude>delle deliberazioni di compagnia<ref>Due furono le relazioni fatto dal soprannominato architetto, una delle quali riguardava il totale dissolvimento della fabbrica vecchia, e l’altra l’esecuzione della nuova.</ref>. A tale effetto da Giuseppe di Poggio Baldovinetti provveditore, furono destinati Luigi Calamai e Giuseppe Gargani maestri muratori i quali accettarono tale impresa a forma del decreto fatto nel di 17 dal magistrato, e furono eletti a soprintendere alla fabbrica il rev. Antonio Frittelli, marchese Ranieri Arnaldi, ed i sigg. Tommaso Giotti, e Bartolommeo Marchionni, capi di guardia, i quali si prestarono in questa occorrenza con grande assiduità. Fu dato principio alla fabbrica nel di 20 del mese di maggio e s’incominciò da allungare l’antico cimiterio e mutare le sepolture, riducendolo a braccia venticinque di lunghezza e otto di larghezza con scalini di pietra simili, avendo lasciato sopra di esso un moderno segno per memoria del luogo ove furono sepolti tanti cadaveri, e sopra finte lapide furono incise le seguenti lettere M. V. P. V. M. 1781<ref>Le lapide finte che anche oggi si vedono sul cimitero della MIsericordia son quattro. Le due di mezzo son segnate di lettera V, che può piegarsi ''virorum'', e le due all’estremità di lettera M cioè ''mulierum''. Pare secondo il Landini che queste lapide fossero cinque e che nel mezzo a queste ve ne fosse pure una sognata di lettera P, cioè ''puerorum'', ma questa non si conosco più, forse consumata pel continuo calpestare delle genti.</ref>.
In questo tempo essendo stato ordinato di sotterrare i cadaveri a sterro nei luoghi sacri della città, a forma dell’ordine sovrano e secondo il metodo del campo santo di Trespiano, fu per ordine della segreteria del di 28 maggio 1783 ripiena<noinclude><references/></noinclude>
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In questo tempo essendo stato ordinato di sotterrare i cadaveri a sterro nei luoghi sacri della città, a forma dell’ordine sovrano e secondo il metodo del campo santo di Trespiano, fu per ordine della segreteria del di 28 maggio 1783 ripiena<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 75 –|}}</noinclude>il di 6 giugno la sepoltura dei capi di guardia, posta nella compagnia, e l’altra antica sepoltura dei giornanti, situata nelP oratorio di S. Maria del Bigallo detto della Misericordia vecchia, il che pure fu fatto nel di 20 aprile 178*1 dell’altre quattro, di proprietà della confraternita poste sul cimiterio della Metropolitana<ref>Prima della proibizione di seppellire in città fu vietato di seppellire per le chiese e nei luoghi chiosi, e si ordinò che i cadaveri si seppellissero a sterro, e in luoghi aperti, onde latte lo sepolture murate, e come suol dirsi a buca, furon per ordino sovrano riempite e chiuse.</ref>.
Ai fratelli della compagnia per modo di provvisione erano state loro antecedentemente assegnate fin dal 1780 altre quattro sepolture poste al principio dei sotterranei della chiesa dei RR. PP. domenicani di S. M. Novella, come leggesi nel viglietto de’ 30 agosto della reai giurisdizione, riposto in filza e riportato nel libro di loro ricordi unitamente a tutte le spese fatte in tale occasione per risarcir le medesime.
Con altro antecedente decreto del magistrato era stato ordinato, che una di esse dovesse servire per i fratelli capi di guardia, un’altra per i ccntocinquc giornanti e le altre per i casi che potessero accadere alla giornata. Il primo sepolto nell’ultima di queste fu Antonio Clemente del popolo di S. Remigio, che morì nel cataletto il di 15 settembre 1780 in via Buja mentre era trasportato dai fratelli dalla casa all’arcispedale di S. M. Nuova.
Sopra di esse vi fu incisa una croce per distinzione
(i)<noinclude><references/></noinclude>
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Ai fratelli della compagnia per modo di provvisione erano state loro antecedentemente assegnate fin dal 1780 altre quattro sepolture poste al principio dei sotterranei della chiesa dei RR. PP. domenicani di S. M. Novella, come leggesi nel viglietto de’ 30 agosto della reai giurisdizione, riposto in filza e riportato nel libro di loro ricordi unitamente a tutte le spese fatte in tale occasione per risarcir le medesime.
Con altro antecedente decreto del magistrato era stato ordinato, che una di esse dovesse servire per i fratelli capi di guardia, un’altra per i ccntocinquc giornanti e le altre per i casi che potessero accadere alla giornata. Il primo sepolto nell’ultima di queste fu Antonio Clemente del popolo di S. Remigio, che morì nel cataletto il di 15 settembre 1780 in via Buja mentre era trasportato dai fratelli dalla casa all’arcispedale di S. M. Nuova.
Sopra di esse vi fu incisa una croce per distinzione<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="2" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 76 –|}}</noinclude>76- del luogo destinato alle diverse persone colle seguenti lettere e numeri<ref>Queste sepolture restavano in un gran corridore che ha la porta uel primo chiostro presso la scalinata che conduce in chiesa. Ma le lapide che coprivano le sepolture della compagnia furon tolte non è molto in occasione di abbellire e di render questo luogo atto a sepolture uniformi, onde non è stato possibile verificare le surriferite lettere. E però certo che nelle quattro sepolture v'era l' arme della Misericordia, ciò significa la croce e le due lettere F. M. Per quelle destinate a casi le lettere M. e V possono spiegarsi al solito ''mulierum et virorum'', ma non saprei quale spiegazioue dare alle lettere P. P 72 e P. P. 105 quando non si debba intendere ''posero per il numero de 72, posero per il numero de'103''.</ref>.
I II III IV G+M h+M K+M K+M V M P P 72 P P 105
In quella destinata ai giornanti il primo sepolto l'anno 1783 fu Marco Arrighi giornante della domenica, e Luca Cecchi giornante di riposo, ed in quella dei capi di guardia l'anno 1784 il primo ed ultimo fu Zanobi Montelatici capo di guardia del martedi. Queste ebbero il suo fine nel di 30 di aprile, a forma dei pubblici ordini emanati nel di 28 dello stesso mese quando fu eseguito un nuovo campo santo posto fuori della città in un luogo detto Trespiano, che ebbe il suo principio il di primo maggio dell'anno suddetto con stanza mortuaria situata da S. Caterina detta degli Abbandonati<ref>Il di 1° maggio 1784 cominciò l'umazione de' cadaveri nel campo santo di Trespiano e fa proibito in Firenze di sottorrare tanto a sterro che a buche qualsifosse persona di qualunque condizione o grado. Tutti i cadaveri dovevano essere trasportati dalle respettivo compagnie alla stanza mortuaria di S. Caterina la sera dopo il suono del De profundie per essore prima del giorno trasportati a Trespiano.</ref>. Il primo portato in essa<noinclude><references/></noinclude>
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I II III IV G+M h+M K+M K+M V M P P 72 P P 105
In quella destinata ai giornanti il primo sepolto l'anno 1783 fu Marco Arrighi giornante della domenica, e Luca Cecchi giornante di riposo, ed in quella dei capi di guardia l'anno 1784 il primo ed ultimo fu Zanobi Montelatici capo di guardia del martedi. Queste ebbero il suo fine nel di 30 di aprile, a forma dei pubblici ordini emanati nel di 28 dello stesso mese quando fu eseguito un nuovo campo santo posto fuori della città in un luogo detto Trespiano, che ebbe il suo principio il di primo maggio dell'anno suddetto con stanza mortuaria situata da S. Caterina detta degli Abbandonati<ref name=p80>Il di 1° maggio 1784 cominciò l'umazione de' cadaveri nel campo santo di Trespiano e fa proibito in Firenze di sottorrare tanto a sterro che a buche qualsifosse persona di qualunque condizione o grado. Tutti i cadaveri dovevano essere trasportati dalle respettivo compagnie alla stanza mortuaria di S. Caterina la sera dopo il suono del De profundie per essore prima del giorno trasportati a Trespiano.</ref>. Il primo portato in essa<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 77 –|}}</noinclude>dai caritatevoli fratelli fu nel 17 maggio dell’anno stesso, Giovanni Buini di anni nove affogato nel fiume Arno, nel luogo detto il Pignone, stato ritrovato dopo sei giorni: continuando sempre la compagnia a rimettere ogni fine del mese alla camera civica, a forma dell’ordine dell’anno 1782 la nota di tutti quei defunti che erano stati trasportati alla stanza mortuaria.
Questo vasto campo santo è situato a tre miglia fuori della porta S. Gallo in un pauto elevatissimo e ventilatissimo. Ma dal 1811 questa proibizione ha subito molte esenzioni, ed oggi per grazia che facilmente s’accorda può tumularsi ancho nel distretto delle città purché in luoghi aperti.
Le sepolture della compagnia rimasero comprese nella sorte delle altra, non ostante le preci umiliate e reiterate al real trono: bensì i fratelli potereno ottenere i loro sepolcri a parte ora in un luogo ora in un altro della campagna di cui terremo parola nella descrizione del nuovo campo santo.<noinclude><references/></noinclude>
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<ref follow=p80>Questo vasto campo santo è situato a tre miglia fuori della porta S. Gallo in un pauto elevatissimo e ventilatissimo. Ma dal 1811 questa proibizione ha subito molte esenzioni, ed oggi per grazia che facilmente s’accorda può tumularsi ancho nel distretto delle città purché in luoghi aperti.<br>
Le sepolture della compagnia rimasero comprese nella sorte delle altra, non ostante le preci umiliate e reiterate al real trono: bensì i fratelli potereno ottenere i loro sepolcri a parte ora in un luogo ora in un altro della campagna di cui terremo parola nella descrizione del nuovo campo santo.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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<br>{{gap|1em}}<ref follow=p80>Questo vasto campo santo è situato a tre miglia fuori della porta S. Gallo in un pauto elevatissimo e ventilatissimo. Ma dal 1811 questa proibizione ha subito molte esenzioni, ed oggi per grazia che facilmente s’accorda può tumularsi ancho nel distretto delle città purché in luoghi aperti.<br>{{gap|1em}}
Le sepolture della compagnia rimasero comprese nella sorte delle altra, non ostante le preci umiliate e reiterate al real trono: bensì i fratelli potereno ottenere i loro sepolcri a parte ora in un luogo ora in un altro della campagna di cui terremo parola nella descrizione del nuovo campo santo.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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{{gap|1em}}<ref follow=p80>Questo vasto campo santo è situato a tre miglia fuori della porta S. Gallo in un pauto elevatissimo e ventilatissimo. Ma dal 1811 questa proibizione ha subito molte esenzioni, ed oggi per grazia che facilmente s’accorda può tumularsi ancho nel distretto delle città purché in luoghi aperti.<br>{{gap|1em}}
Le sepolture della compagnia rimasero comprese nella sorte delle altra, non ostante le preci umiliate e reiterate al real trono: bensì i fratelli potereno ottenere i loro sepolcri a parte ora in un luogo ora in un altro della campagna di cui terremo parola nella descrizione del nuovo campo santo.</ref><noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Pic57" />{{RigaIntestazione|312|ARS ET LABOR|}}</noinclude>gl'''indiani'', i ''dandy'', certi Pulcinella così piccoli da sembrar giocattoli; de’ terribili guerrieri....
{{FI
|file = Ars et Labor, 1906 vol. I (page 336 crop).jpg
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|caption = SETTECENTO GALANTE.
}}
di due anni; de’ ''clowns'', de’ brettoni, delle ''Carmen'', de’ moschettieri, e via via: una turba sfarfallante, pazza di gioia, che sgranava i
{{FI
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|caption = PRONTI PEL VALZER.
}}
i grandi occhioni sul lucernario e sulle dorature delle vôlte del classico teatro, ove i loro
{{FI
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|caption = GIANDUIA.
}}
babbi e le mammine, in abito nero e decolleté, soglion passare tante serate, mentre essi sono la balia e la bambinaia.... — Il trionfo di Bébé! — questo fu il grido unanime di tutti: e se leggeste i giornali cittadini del giorno dopo trovereste un’eco entusiastica di questo trionfo de’ minuscoli.
Riusciamo con l’egregio amico Testa — il fotografo principe de’ bambini
— a cogliere sul vivo parecchi di questi diavoletti. Vedrete una ''Madama Butterfly'' ideale, un marchesino autentico del settecento.... galante, un torero (di due anni e mezzo!) impavido e vanitoso del suo sfarzoso costumino tutto arabeschi<noinclude><references/></noinclude>
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Pic57" />{{RigaIntestazione||CARNEVALE PICCINO|313}}</noinclude>{{FI
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|caption = COMPAR ALFIO! "OH, CHE BEL MESTIERE..."
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d’oro, che guarda con aria da conquistatore le civettuole mascherine svolazzantegli intorno (è il figlioletto di chi scrive per voi in questo momento) ed una nidiata di ''Pierrots'',
{{FI
|file = Ars et Labor, 1906 vol. I (page 337 crop 2).jpg
|width = 100%
|caption = Il terrore delle pernici...
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il più piccolo de’ quali ha poco più di un anno. E poi un Gerolamo Bonaparte con relativa consorte e.... Ma guardate le belle fotografie che vi diranno ben più di quanto può dirvi il vostro
{{A destra|{{Sc|Egisto Roggero.}}}}
{{FI
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|caption = Pierrots. Il più piccino ha 18 mesi, gli altri... in proporzione.
}}<noinclude><references/></noinclude>
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Ars et Labor, 1906/N. 4/La figlia di Lady Rose
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Creo pagina con [[Wikisource:La fabbrica dei giocattoli/autoNs0()|autoNs0]]
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{{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="prec"/>../Carnevale piccino<section end="prec"/>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Pic57" />{{RigaIntestazione||LA FIGLIA DI LADY ROSE|315}}</noinclude>scala, salutando. Lord Uredale spiegò che era il marito della celebre bellezza Mrs. Delaray; Lord Lackington stava facendole il ritratto a olio, prima della sua malattia. Quel ritratto doveva completate la galleria che egli si era composta delle più belle donne del regno; sarebbe stato il centesimo della serie di cui la bella Mrs. Norton era stata la prima.
— Ha voluto intendersi col marito perchè la sua opera venga compiuta — disse Lord Uredale. — Ciò lo preoccupava assai.
La Duchessa ebbe un leggiero brivido.
— Egli sa dunque che non potrà finirla?
— Perfettamente.
— E pensa ancora a queste cose?
Sì — ed anche alla politica — rispose Lord Uredale con un debole sorriso. Ho scritto a Mr. Montresor. Vi sono due o tre punti che mio padre vuol discutere con lui.
— E non è preoccupato di.... di ciò che lo concerne.
— Affatto. Sarà assai riconoscente se lei gli condurrà Mademoiselle Le Breton.
{{Riga punteggiata|30}}
— Julie, mia carissima, avete la forza di venire con me?
La Duchessa stringeva l’amica fra le sue braccia, calmandola e accarezzandola. Come sembrava triste quella casetta solitaria e coperta di polvere in quel piovoso meriggio di primavera! E Julie, ritta in mezzo alla sala spoglia di gingilli sembrava uno spettro livido e immobile.
Rispose solo a monosillabi alle notizie che le portava la Duchessa.
— Andiamo ora? Sono pronta!
E si svincolò dalla Duchessa per mettersi il cappello e i guanti.
— Dovreste essere a letto — disse la Duchessa. — Quei viaggi notturni sono detestabili.
Perfino Jacob ha l’aria disfatta. Ma che caso straordinario, Julie, che Jacob vi abbia trovata!
Dove vi siete incontrati?
— Alla stazione du Nord — disse Julie allacciandosi il velo.
Una specie d'istinto impedì a Evelyn di continuare le sue domande. Si misero in strada per St. Jame’s Square.
— Non me ne vorrete se non parlo — disse Julie appoggiandosi ai cuscini della carrozza.
— Ho ancora il fragore del mare nelle orecchie.
La Duchessa la guardò con tenerezza, stringendole la mano, e la carrozza si mosse. Al momento d’arrivare, Julie portò vivamente alle labbra le dita che stringevano le sue.
Oh, Julie! disse la Duchessa in tono di rimprovero. — Non mi piace che facciate così.
E arrossì, corrugando la fronte.
Non toccava a lei a rendere omaggio a Julie?
{{Riga punteggiata|30}}
— Babbo, la signorina Le Breton è qui.
— Fatela entrare. Jack — ed anche la Duchessa.
Lord Uredale si diresse verso la porta.
Le due donne entrarono senza rumore nella camera, la Duchessa davanti, tenendo sempre la mano di Julie.
Lord Lackington, sostenuto dai guanciali, aveva il respiro cortissimo, ma sorrise vedendole.
— Questo è un addio, cara Duchessa — mormorò egli. Poi con una scintilla della sua antica allegria nello sguardo: — Se brontolassi sarei un cattivo cane. La vita mi è stata assai gradevole. Ah! Julie!
Julie si lasciò cadere dolcemente in ginocchio presso al letto, appoggiando la guancia contro il braccio dell’ammalato. Ma una nube era passata sulla fronte del vecchio, come se i pensieri che essa gli rievocava avessero ad un tratto smentito le parole dette alla Duchessa.
Puntò debolmente la mano verso Julie, e durante parecchi secondi un gran silenzio regnò nella stanza.
— Uredale!
— Sì, babbo.
— Ecco la figlia di Rose.
E guardò suo figlio.
— Lo so, babbo. Se la signorina Le Breton ce lo permette, faremo tutto quello che potremo per servirla.
Bill Chantrey, il figlio minore, consentì gravemente con un cenno del capo. Ambedue erano uomini maturi, avendo il più giovane varcata la quarantina. Non assomigliavano nè l’uno nè l'altro al padre, e non vi era traccia in loro della sua seduzione capricciosa. Erano un paio inglesi, robusti, solidi, ben educati, che non si stupivano di nulla, e affatto incapaci di tradire alcuna emozione in pubblico. Quando Julie era entrata in casa l’avevano accolta con una solenne stretta di mano, per mostrarle, una volta per sempre, la loro risoluzione di evitare, in
ciò che li riguardava, ogni specie di scena, ogni accesso di sentimentalità, ma per persuaderla, in pari tempo, del loro buon volere di fare tutto ciò che si poteva ragionevolmente esigere da loro.
<section end="testo" /><noinclude><references/></noinclude>
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Categoria:Testi di Charles Bistagne
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[[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: {{Vedi anche autore|Charles Bistagne}} [[Categoria:Testi per autore|Bistagne, Charles]]
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text/x-wiki
{{Vedi anche autore|Charles Bistagne}}
[[Categoria:Testi per autore|Bistagne, Charles]]
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Categoria:Testi di Maria August Bongarçon
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[[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: {{Vedi anche autore|Maria August Bongarçon}} [[Categoria:Testi per autore|Bongarçon, August Maria]]
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text/x-wiki
{{Vedi anche autore|Maria August Bongarçon}}
[[Categoria:Testi per autore|Bongarçon, August Maria]]
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text/x-wiki
{{Vedi anche autore|Maria August Bongarçon}}
[[Categoria:Testi per autore|Bongarçon, Maria August]]
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Autore:Maria August Bongarçon
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Gadget PopolaTestiAutore: ricreato l'elenco dei testi
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text/x-wiki
<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome"/>Maria August<section end="Nome"/>
<section begin="Cognome"/>Bongarçon<section end="Cognome"/>
<section begin="Attività"/>presbitero/scrittore<section end="Attività"/>
<section begin="Nazionalità"/>francese<section end="Nazionalità"/>
</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Autore
| Nome = Maria August
| Cognome = Bongarçon
| Attività = presbitero/scrittore
| Nazionalità = francese
| Professione e nazionalità =
}}
== Opere ==
* {{Testo|I pellegrini a Reims}}
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Categoria:Nati a Digne-les-Bains
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[[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: {{Categoria Nati a|Digne-les-Bains}}
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text/x-wiki
{{Categoria Nati a|Digne-les-Bains}}
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Pagina:Ars et Labor, 1906 vol. I.djvu/340
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Pic57" />{{RigaIntestazione||ARS ET LABOR|316}}</noinclude>{{FI
|file = Ars et Labor, 1906 vol. I (page 340 crop).jpg
|width = 100%
|caption = Inginocchiandosi presso a lui col viso fra le mani....
}}
Julie non intese quasi il discorsetto di Lord Uredale. Non aveva occhi e orecchie che per suo nonno. Inginocchiandosi presso a lui col viso fra le mani, essa senti spezzarsi il ghiaccio che le serrava il cuore e la muta angoscia in cui viveva, dacchè alla stazione del<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Pic57" />{{RigaIntestazione||LA FIGLIA DI LADY ROSE|317}}</noinclude>Nord aveva intravvisto il significato e misurato la portata delle parole precipitose di Delafield. Ogni cosa doveva essere trascinata lungi da lei dalla stessa ondata? — l’uomo che amava, e perfino questo vecchio nonno verso il quale il suo povero cuore ferito e sanguinante avrebbe
potuto rifugiarsi?
— Non doletevi, mia cara — mormorò egli. — Bisogna bene che finisca un giorno o l’altro «''cette charmante promenade à travers la réalité''».
Egli lanciò la citazione sorridendo, fiero fino alla fine del suo accento perfetto e di quell’abitudine della lingua francese che lui e Julie potevano apprezzare a vicenda. Poi dirigendosi alla Duchessa:
— Duchessa, lei conosceva questo segreto prima di me. Ma le perdono e la ringrazio. È stata molto buona per la figlia della mia Rose. Julie me lo disse — e — l’avevo osservato io.
— Oh! caro Lord Lackington, la confidi a me! — esclamò la Duchessa col bel visino illuminato dal desiderio di levargli quell’ultimo cruccio.
Egli sorrise nuovamente.
— La confido a lei; e....
Non terminò la frase.
Un momento dopo fece un piccolo cenno d’addio, che la Duchessa comprese.
Essa gli baciò la mano e si allontanò tutta in lagrime.
— L’infermiera! dov’è l’infermiera? — chiese Lord Lackington.
L’infermiera e il dottore, che si erano scostati dal gruppo di famiglia, si avvicinarono tosto.
— Dottore! mi dia un po’di forza! — disse quella voce affannosa, ma in tono tuttora perentorio.
Tese il braccio al giovane omeopatico, che gli fece un’iniezione di stricnina. Poi guardò l’infermiera.
— Del cognac, e rialzatemi.
Tutto fu fatto secondo il suo desiderio.
— Andate, ora — diss’egli ai figli — voglio essere lasciato con Julie.
Durante alcuni momenti, che parvero interminabili a Julie, Lord Lackington rimase silenzioso.
Il doppio stimolante aveva fatto salire alle sue gote un rossore febbrile ed una fiamma di vita ai suoi occhi. Egli cercava di radunare tutte le sue forze. Finalmente posò la mano sul braccio di Julie.
— Non potete restar sola — le disse bruscamente.
La sua voce diventava inquieta, imperiosa. Julie fu assalita da un vago timore, mentre tentava di spiegargli che aveva degli amici sicuri, e che il suo lavoro le procurerebbe da vivere.
Lord Lackington aggrottò le sopracciglia.
— Ciò non basta — diss’egli quasi con violenza. — Avete molto talento, ma siete debole. Siete una donna e dovete maritarvi.
Julie sussultò, ancora più pallida di quando era entrata in quella camera e impotente a sviare il colpo che presentiva.
— Jacob Delafield vi è assai devoto, bisogna sposarlo, figlia mia, bisogna sposarlo!
Parve a Julie che la stanza girasse attorno a lei. Ma non cessava di vedere quel viso da moribondo, quelle labbra e quelle guancie infuocate, quegli sguardi imploranti, angosciosi e come perseguitati da un nemico ognor più vicino, e quella fronte magnifica coronata da capelli bianchi....
Smarrita e confusa, essa gli rispose a precipizio che si sbagliava, che si sbagliava assolutamente.
Il signor Delafield, è vero, aveva chiesto la sua mano, ma oltre che essa si sentiva poco disposta ad accettarla, aveva motivo di credere che i sentimenti di Delafield verso di lei erano intieramente cambiati. Egli non l’amava più, e non aveva neppur più buona opinione di lei.
Lord Lackington l’ascoltava ostinato, paziente, incredulo. Finalmente l’interruppe.
— Voi volete persuadervi di queste cose, ma non sono vere. Delafield vi è affezionato; lo so. — E prima che Julie trovasse parole per rispondergli: — Egli può darvi una gran posizione; non sdegnatela. Noi altri pesci grossi d’Inghilterra ce la godiamo!
Essa vide scintillare negli occhi del vecchio un raggio fantastico e macabro dell’antico spirito presso a spegnersi. Indi egli cercò la sua mano.
— Cara Julie, perchè non volete?
— Se ne parlaste a lui — esclamò essa disperata — egli vi risponderebbe come me.
E due immagini confuse attraversarono il suo cervello torturato: Warkworth che l’aspettava, l’aspettava invano alla stazione di Sceaux, e sul viso sconvolto di Delafield quella espressione di atroce dolore quand’egli l’aveva lasciata all’alba di quel giorno strano e in verosimile.
E là, presso a lei, colla tirannia dei moribondi, il nonno diletto che le parlava in frasi interrotte e col respiro affannoso; che pregava, rimproverava, consigliava!
Julie vide ch’egli si esauriva, e lo supplicò di lasciarle chiamare l’infermiera e il dottore.
Ma egli scuoteva il capo incapace di parlar oltre, aggrappandos
i alla sua mano collo sguardo fisso su lei con solenne insistenza.
Malgrado l’intima ribellione, Julie si sentiva incapace di resistere a quella debolezza {{Pt|mor-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Pic57" />{{RigaIntestazione||ARS ET LABOR|318}}</noinclude>tale, a quell’affezione che non era quasi più di questa terra e che si prostrava, per così dire, davanti a lei. Dopo tutto, perchè non accontentarlo? Le promesse che essa gli farebbe morrebbero con lui e sarebbero senza conseguenza. Era una crudeltà il rifiutargli quelle parole, quelle semplici parole che egli richiedeva.
— Farò... farò tutto quello che potrò per accontentarvi! — diss’ella con uno scoppio improvviso di lagrime, e posando la testa presso di lui sul guanciale. — Se egli — ma è impossibile — se egli domanda nuovamente la mia mano, per amor vostro, s’intende, rifletterò ancora. Caro, caro amico, siete soddisfatto?
Lord Lackington rimase silenzioso per alcuni istanti, indi sorrise.
— È una promessa?
Essa trasalì e lo guardò con un vago senso di terrore. Cosa passava in quella mente così pronta, così lucida, così ingegnosa, sull’orlo stesso della tomba?
Il vecchio attendeva la risposta, stringendole debolmente la mano.
— Sì — balbettò essa, nascondendosi nuovamente il viso.
Per alcuni minuti Lord Lackington non si mosse nè parlò. Finalmente Julie gli sentì dire:
— Una volta temevo la morte verso la metà della vita. Ogni notte rinnovava quel tormento. Ma ora, da molti anni, non ne ho più affatto paura.... Byron, Lord Byron, mi disse un giorno che egli non avrebbe voluto mutar nulla alla sua vita, ma che avrebbe preferito non aver mai vissuto. Io non potrei dire altrettanto. Ho goduto di tutto: d’essere inglese, in primo luogo — pari d’Inghilterra — ed ho goduto l’arte, la società, la politica, tutto.... Forse non è stato giusto. Vi sono tanti poveri diavoli!
Julie appoggiò le labbra sulla mano che stringeva. Ma nella sua mente sorse bruscamente il ricordo della morte di sua madre, dell’amaro stoicismo, del crudele abbandono in cui si era spenta quella vita così giovane, in confronto a questa pace, a questa compiacenza.
Quando Lord Lackington parlò di nuovo, fu per assicurarla che aveva provveduto al suo avvenire.
— Uredale e Bill ci penseranno — sono dei bravi ragazzi. Sovente devo essere sembrato loro un pazzo. Ma sono stati buoni per loro padre, sempre.
Poi, dopo una nuova pausa, egli si rizzò con maggior forza di quanto Julie l’avesse creduto capace, e guardandola a lungo le chiese se credeva in una vita futura.
— Sì — rispose Julie; ma il suo accento esitante e banale parve affliggere il vecchio.
— Dovreste farlo. È buono per noi di credervi.
— Spero, in ogni modo, di rivedervi un giorno colla mamma — diss’ella sorridendogli in mezzo alle lagrime.
— Mi domando come sarà quell’altra vita — soggiunse egli, dopo una pausa.
La sua voce, il suo sguardo esprimevano una curiosità bizzarra e non molto rispettosa, ma però piena di fascino. E facendole cenno di avvicinarsi:
— La vostra povera mamma, Julie, non è mai stata felice — mai! Occorrono delle leggi, capite — delle chiese e delle abitudini religiose. E ciò perchè siamo fatti di materia così grama. Mia moglie, morendo, mi ha fatto promettere di continuare a frequentare la chiesa e a pregare;
— altrimenti sarei stato un cattivo soggetto! I vostri poveri genitori si sono ribellati a tutto questo e hanno sofferto, molto sofferto. Ma voi riparerete — siete una brava donna — riparerete.
Egli posò la mano sulla testa di Julie che non cercò neppure di rispondergli, perchè nell’interno della sua mente si accavallava la visione degli incidenti, delle passioni, delle rivolte degli ultimi giorni.
Senza quello strano caso che aveva posto Delafield sul suo cammino — caso che restava incomprensibile, dopo parecchie ore di febbrile meditazione, come nel primo momento di sospetto — senza quel caso dove sarebbe lei? E che sarebbe ora? Una donna disonorata forse, con un pesante segreto da celare per sempre — una donna separata, come sua madre, dal mondo che vive secondo la legge e che segue la dritta via.
Il contatto della mano del moribondo sui suoi capelli le rese sospetto, per la prima volta, l’impulso irresistibile che l’aveva trascinata a Parigi. Dopo l’orribile incubo della notte, Julie aveva, quella stessa mattina, sfogato la passione del suo cuore spezzato in una lettera a
Warkworth, senza dubitare un istante, mentre scriveva, dei diritti supremi dell’amore. Ma qui, nella gelida vicinanza della tomba, condotta a meditare sulla tragedia che aveva segnato il destino di sua madre, essa indietreggiava e tremava.
La sua fiera intelligenza negava ancora la colpa e le ingiungeva di odiare il suo salvatore; malgrado ciò, altri istinti innati, eredità di antenati più lontani, ergendosi negli antri oscuri e
profondi della sua intima personalità, facevano tacere in lei i clamori di rivolta. Per un momento essa fu invasa dal timore che il caso lacerasse il velo che nascondeva alla confidente tenerezza di Lord Lackington il suo essere reale. L’istante dopo essa s’indignò dei suoi propri timori e li sprezzò. Era forse in procinto di trasformarsi in pentita, bassamente riconoscente a lacob Delafield? Il suo cuore protestò con un grido disperato d’amore per Warkworth. Assorta in quella lotta, essa non si avvide della durata del silenzio.
— Si direbbe che dorme — disse una voce sommessa presso a lei.<noinclude><references/></noinclude>
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TrameOscure
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<noinclude><pagequality level="3" user="Pic57" />{{RigaIntestazione||ARS ET LABOR|318}}</noinclude>tale, a quell’affezione che non era quasi più di questa terra e che si prostrava, per così dire, davanti a lei. Dopo tutto, perchè non accontentarlo? Le promesse che essa gli farebbe morrebbero con lui e sarebbero senza conseguenza. Era una crudeltà il rifiutargli quelle parole, quelle semplici parole che egli richiedeva.
— Farò... farò tutto quello che potrò per accontentarvi! — diss’ella con uno scoppio improvviso di lagrime, e posando la testa presso di lui sul guanciale. — Se egli — ma è impossibile — se egli domanda nuovamente la mia mano, per amor vostro, s’intende, rifletterò ancora. Caro, caro amico, siete soddisfatto?
Lord Lackington rimase silenzioso per alcuni istanti, indi sorrise.
— È una promessa?
Essa trasalì e lo guardò con un vago senso di terrore. Cosa passava in quella mente così pronta, così lucida, così ingegnosa, sull’orlo stesso della tomba?
Il vecchio attendeva la risposta, stringendole debolmente la mano.
— Sì — balbettò essa, nascondendosi nuovamente il viso.
Per alcuni minuti Lord Lackington non si mosse nè parlò. Finalmente Julie gli sentì dire:
— Una volta temevo la morte verso la metà della vita. Ogni notte rinnovava quel tormento. Ma ora, da molti anni, non ne ho più affatto paura.... Byron, Lord Byron, mi disse un giorno che egli non avrebbe voluto mutar nulla alla sua vita, ma che avrebbe preferito non aver mai vissuto. Io non potrei dire altrettanto. Ho goduto di tutto: d’essere inglese, in primo luogo — pari d’Inghilterra — ed ho goduto l’arte, la società, la politica, tutto.... Forse non è stato giusto. Vi sono tanti poveri diavoli!
Julie appoggiò le labbra sulla mano che stringeva. Ma nella sua mente sorse bruscamente il ricordo della morte di sua madre, dell’amaro stoicismo, del crudele abbandono in cui si era spenta quella vita così giovane, in confronto a questa pace, a questa compiacenza.
Quando Lord Lackington parlò di nuovo, fu per assicurarla che aveva provveduto al suo avvenire.
— Uredale e Bill ci penseranno — sono dei bravi ragazzi. Sovente devo essere sembrato loro un pazzo. Ma sono stati buoni per loro padre, sempre.
Poi, dopo una nuova pausa, egli si rizzò con maggior forza di quanto Julie l’avesse creduto capace, e guardandola a lungo le chiese se credeva in una vita futura.
— Sì — rispose Julie; ma il suo accento esitante e banale parve affliggere il vecchio.
— Dovreste farlo. È buono per noi di credervi.
— Spero, in ogni modo, di rivedervi un giorno colla mamma — diss’ella sorridendogli in mezzo alle lagrime.
— Mi domando come sarà quell’altra vita — soggiunse egli, dopo una pausa.
La sua voce, il suo sguardo esprimevano una curiosità bizzarra e non molto rispettosa, ma però piena di fascino. E facendole cenno di avvicinarsi:
— La vostra povera mamma, Julie, non è mai stata felice — mai! Occorrono delle leggi, capite — delle chiese e delle abitudini religiose. E ciò perchè siamo fatti di materia così grama. Mia moglie, morendo, mi ha fatto promettere di continuare a frequentare la chiesa e a pregare;
— altrimenti sarei stato un cattivo soggetto! I vostri poveri genitori si sono ribellati a tutto questo e hanno sofferto, molto sofferto. Ma voi riparerete — siete una brava donna — riparerete.
Egli posò la mano sulla testa di Julie che non cercò neppure di rispondergli, perchè nell’interno della sua mente si accavallava la visione degli incidenti, delle passioni, delle rivolte degli ultimi giorni.
Senza quello strano caso che aveva posto Delafield sul suo cammino — caso che restava incomprensibile, dopo parecchie ore di febbrile meditazione, come nel primo momento di sospetto — senza quel caso dove sarebbe lei? E che sarebbe ora? Una donna disonorata forse, con un pesante segreto da celare per sempre — una donna separata, come sua madre, dal mondo che vive secondo la legge e che segue la dritta via.
Il contatto della mano del moribondo sui suoi capelli le rese sospetto, per la prima volta, l’impulso irresistibile che l’aveva trascinata a Parigi. Dopo l’orribile incubo della notte, Julie aveva, quella stessa mattina, sfogato la passione del suo cuore spezzato in una lettera a
Warkworth, senza dubitare un istante, mentre scriveva, dei diritti supremi dell’amore. Ma qui, nella gelida vicinanza della tomba, condotta a meditare sulla tragedia che aveva segnato il destino di sua madre, essa indietreggiava e tremava.
La sua fiera intelligenza negava ancora la colpa e le ingiungeva di odiare il suo salvatore; malgrado ciò, altri istinti innati, eredità di antenati più lontani, ergendosi negli antri oscuri e profondi della sua intima personalità, facevano tacere in lei i clamori di rivolta. Per un momento essa fu invasa dal timore che il caso lacerasse il velo che nascondeva alla confidente tenerezza di Lord Lackington il suo essere reale. L’istante dopo essa s’indignò dei suoi propri timori e li sprezzò. Era forse in procinto di trasformarsi in pentita, bassamente riconoscente a lacob Delafield? Il suo cuore protestò con un grido disperato d’amore per Warkworth. Assorta in quella lotta, essa non si avvide della durata del silenzio.
— Si direbbe che dorme — disse una voce sommessa presso a lei.<noinclude><references/></noinclude>
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Autore:Marius Bourrelly
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OrbiliusMagister
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| Nome = Marius
| Cognome = Bourrelly
| Attività = scrittore
| Nazionalità = francese
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== Opere ==
* {{Testo|Alla Rumania}}
* {{Testo|I ladri}}
* {{Testo|Il nido delle capinere}}
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Categoria:Testi di Marius Bourrelly
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[[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: {{Vedi anche autore|Marius Bourrelly}} [[Categoria:Testi per autore|Bourrelly, Marius]]
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text/x-wiki
{{Vedi anche autore|Marius Bourrelly}}
[[Categoria:Testi per autore|Bourrelly, Marius]]
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Autore:Alfred Chailan
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OrbiliusMagister
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| Nome = Alfred
| Cognome = Chailan
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== Opere ==
* {{Testo|I quattro castelli}}
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Pagina:Teorica della religione e dello stato- e sue speciali attinenze con Roma e ... (IA teoricadellarel00rovegoog).pdf/131
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Tuvok1968
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Tuvok1968" />{{RigaIntestazione||{{Sc|capitolo ottavo.}}|{{larger|113}}}}</noinclude>{{Pt|<br>|}}suoi canonisti predicano e insegnano a tutto l’orbe cattolico. Nè questo ritratto si può compire con fedeltà e chiarezza quando per avanti non sia definita la forma sostanziale e tutto l’essere della Chiesa, secondo il concetto similmente de’ legisti romani. Noi esprimeremo entrambi gli aspetti spirituale e giuridico con quanta brevità e precisione potremo maggiore.
Chiesa è la comunione dell’anime di tutti i fedeli sopra la terra. È società universale e perpetua ed è inalterabile e incommutabile nei dogmi, nelle dottrine morali e apostoliche e nelle istituzioni che vi si connettono.
La Chiesa è divina perchè la fondò Gesù Cristo medesimo, il quale promise di permanere unito con Lei insino alla consumazione dei secoli.
La Chiesa è una e indivisibile ed à perciò un solo capo elettivo supremo il quale per istituzione parimente divina è vicario di Cristo, e per tradizione e consenso di tutti i fedeli è patriarca d’Occidente, primate d’Italia, vescovo speciale di Roma.
Divina istituzione è pure l’episcopato, il qual si compone de’ legittimi reggitori e pastori delle diocesi particolari, e di cui ciascuno pareggiasi al papa nel sacro ordine e gli rimane sottomesso e obbediente nell’amministrazione e giurisdizione.
La Chiesa è pure società visibile e perfettissima, libera e autonoma in modo compiuto, e núlla le manca di ciò che ricercasi al viver comune e indipendente dagli altri ordini umani e sociali.
A forma di monarchia temperata o mista, risultando, come avvertesi dal {{AutoreCitato|Roberto Bellarmino|Bellarmino}}, delle tre maniere di governo registrate dai politici.
A per monarca il sommo pontefice nel quale principalmente serbasi una ed inseparabile, e alla cui potestà si conforma, perchè assoluta, ma non arbitraria.<noinclude><references/></noinclude>
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Categoria:Testi di Alfred Chailan
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OrbiliusMagister
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[[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: {{Vedi anche autore|Alfred Chailan}} [[Categoria:Testi per autore|Chailan, Alfred]]
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text/x-wiki
{{Vedi anche autore|Alfred Chailan}}
[[Categoria:Testi per autore|Chailan, Alfred]]
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Pagina:Cesare - La guerra gallica, traduzione di Eugenio Giovannetti, Firenze, Le Monnier, 1939.pdf/173
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Candalua
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione||{{Sc|la guerra gallica – libro vii}}|167}}</noinclude>stavano fermi sul colle, confidando nella loro posizione. Disposti per cittadinanze, dominavano tutti i guadi e le macchie di quella palude, decisi — nel caso che i Romani tentassero traversarla — di piombare tutti dalle alture sul nemico guazzante nel fango. Considerando soltanto la vicinanza delle posizioni, un osservatore superficiale avrebbe potuto credere che i due eserciti fossero pronti a battersi ad armi pressochè eguali; ma chi vedeva a fondo la disuguaglianza delle posizioni, intuiva come i Galli si facessero belli molto a buon mercato. Intanto i soldati s’irritavano al vedere che — a così breve intervallo da loro — il nemico ostentasse una così baldanzosa sicurezza e reclamavano il segnale della battaglia.
Ma Cesare spiega loro a qual prezzo e con quanta perdita di forti soldati si potrebbe avere la vittoria. Soggiunge che quanto più li vede pronti ad affrontare ogni pericolo per la sua gloria, tanto più gli parrebbe ingiusto non considerare la loro vita come più preziosa della sua. Rabboniti così i soldati, nello stesso giorno li riconduce in campo e dà le ultime disposizioni per l’assalto della fortezza.
{{Centrato|{{Sc|L’apologia di Vercingetórige.}}}}
{{§|20}}XX. - Vercingetórige, ritornato fra i suoi, ebbe a sostenere un’accusa di tradimento: «Perchè aveva portato il campo vicino ai Romani, perchè s’era allontanato con tutta la cavalleria, perchè aveva lasciato senza comando tante forze, perchè — dopo la sua partenza — i Romani erano arrivati con tanta tempestività e celerità. Tutto questo — si diceva — non poteva essere accaduto soltanto a caso e senza premeditazione. Egli preferiva dovere il regno della Gallia ad una grazia di Cesare anzichè all’opera dei Galli».
A queste accuse Vercingetórige rispose: «Se aveva mosso il campo, si doveva questo alla mancanza di foraggio ed essi stessi avevano pregato che ciò si fosse fatto; se si era avvicinato ai Romani vi era stato indotto dal vantaggio della posizione che lo avrebbe difeso senza bisogno di fortificazioni; se si era allontanato con i cavalieri era perchè l’opera loro sarebbe stata utile nel luogo dove li aveva condotti mentre non lo era affatto in una palude; se non aveva dato ad alcuno il comando supremo in sua assenza lo aveva fatto apposta per il timore che il suo sostituto, per far piacere alla massa, si fosse lasciato spingere alla battaglia. Ed egli vedeva bene che di questa erano tutti smaniosi, data la sensibilità del loro carattere che li rendeva inadatti ad una lunga resistenza. Se i Romani erano venuti a caso<noinclude><references/></noinclude>
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Categoria:Testi di Léon Spariat
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OrbiliusMagister
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[[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: {{Vedi anche autore|Léon Spariat}} [[Categoria:Testi per autore|Spariat, Léon]]
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text/x-wiki
{{Vedi anche autore|Léon Spariat}}
[[Categoria:Testi per autore|Spariat, Léon]]
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Pagina:Teorica della religione e dello stato- e sue speciali attinenze con Roma e ... (IA teoricadellarel00rovegoog).pdf/132
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Tuvok1968
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text/x-wiki
<noinclude><pagequality level="3" user="Tuvok1968" />{{RigaIntestazione|{{larger|114}}|{{Sc|capitolo ottavo.}}|}}</noinclude>
A il suo corpo legislativo (parlandosi alla moderna) nei concilj ecumenici presieduti e moderati dal papa che ne sanziona e promulga gli atti; e in essi e nelle Bolle e Costituzioni papali à la Chiesa adunato il suo codice; alla cui norma l’episcopato e il clero inferiore eseguiscono ed amministrano, con questo che il clero inferiore adempie entrambe le cose con sommissione altresì all’episcopato da onde riceve consecrazione e al quale s’appartiene ammaestrare e dirigere.
Né la Chiesa fornita di codice può mancare di propria giurisdizione e di tribunali con più ordini di giudizi e di revisioni; e con esse dà e promulga sentenze finali ed inappellabili.
À poi nel collegio de’ cardinali e nelle Congregazioni romane allato al pontefice un Consiglio permanente sì per promuovere e si per interpretare le leggi ei decreti sovrani.
Similmente, non possono a tal monarchia mancare legati ed ambasciatori; e soscrive ella tuttogiorno per mano del papa coi principi e le repubbliche quelle Convenzioni solenni che piglian nome peculiare di Concordati e fanno parte, o dovrebbero, del giure pubblico di ciascuna nazione cattolica ed eziandio delle dissidenti perciò che spetta alle disposizioni e clausule dei Concordati con esse convenuti e giovevoli il più che si possa ai fedeli, ospiti o cittadini di quelle provincie.
Da ultimo la Chiesa à da pertutto edifizj e possedimenti dei quali dispone per attuare e compiere di mano in mano i suoi fini ammirabili; e queste sue proprietà vestono eziandio carattere particolare di compiuta indipendenza in quanto che il titolo del possesso non è umano ma divino e le proviene immediatamente da Gesù Cristo di lei fondatore; il quale imponendole l’adempimento dei fini intese necessariamente di fornirla di certo diritto sovrano<noinclude><references/></noinclude>
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Pagina:Cesare - La guerra gallica, traduzione di Eugenio Giovannetti, Firenze, Le Monnier, 1939.pdf/174
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2025-06-27T09:57:41Z
Candalua
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<noinclude><pagequality level="3" user="Candalua" />{{RigaIntestazione|168|{{Sc|c. giulio cesare}}|}}</noinclude>bisognava ringraziarne la fortuna; se erano venuti per indicazione di qualcuno, bisognava ringraziare costui perchè i Galli, dalla loro altura, avevano potuto vedere la scarsità dei loro nemici e ben giudicare quale fosse in realtà il valore di soldati che, senza osare di battersi, se ne tornavano vergognosamente al campo. Egli non desiderava affatto d’ottenere da Cesare, con un tradimento, quel regno che avrebbe ottenuto con quella vittoria che tanto lui quanto tutti i Galli già sentivano d’avere in pugno.
«Egli del resto era prontissimo a rimettere loro in mano il comando se essi credevano, affidandoglielo, di far più onore a lui di quello che egli non recasse vantaggio alla loro causa. Perchè vediate — aggiungeva — se io dico il vero, interrogate i soldati romani». E presenta i disarmati<ref>Probabilmente taluno dei conducenti disarmati catturati precedentemente.</ref> che, pochi giorni innanzi, aveva sorpreso mentre foraggiavano e che aveva tormentati con la fame e tenuti in catene. Questi — ammaestrati già su tutto quello che dovevano rispondere nell’interrogatorio — si dichiarano soldati legionari e raccontano che, spinti dalla fame e dalla carestia, erano usciti nottetempo dal campo per vedere di trovare nelle vicinanze un po’ di grano o di bestiame. Tutto l’esercito era oppresso dalla stessa angoscia, e già ad ognuno venivano a mancare le forze tanto da non poter più attendere al lavoro. Cosicchè il duce supremo aveva deciso, se l’assedio non avesse dato alcun risultato, di partire entro tre giorni. «Ecco — concluse Vercingetórige — i benefizi che voi avete da me che accusate di tradimento, da me per la cui opera voi vedete consunto dalla fame un così grande vincitore e senza che dobbiate versare solo una goccia del vostro sangue. Ed io ho provvisto già perchè nessuna popolazione accolga questo esercito nel suo territorio il giorno in cui vergognosamente dovrà fuggire».
{{§|21}}XXI. - Tutta la moltitudine allora acclama e fa risonare le armi, come i Galli hanno l’abitudine di fare quando approvano un discorso<ref>Si veda a proposito di tale costumanza l’uso dei Germani ({{Sc|{{AutoreCitato|Publio Cornelio Tacito|Tacito}}}}, {{TestoCitato|La Germania|''Germania''}}, [[La Germania/La Germania#11|XI, 6]]).</ref>. Vanno dicendo che Vercingetórige è un grande capitano, che non si può dubitare della sua fede e che non si potrebbe meglio condurre la guerra. Decidono di mandare diecimila uomini scelti in tutto l’esercito in soccorso della fortezza, pensando che non si debba affidare ai soli Biturigi la<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Tuvok1968" />{{RigaIntestazione||{{Sc|capitolo ottavo.}}|{{larger|115}}}}</noinclude>{{Pt|<br>|}}sui mezzi correlativi. Da ciò procede che pure per de-
.creto della Santa Sinodo Tridentina i beni ecclesiastici
sono dichiarati. immuni e inviolabili, e l’autorità civile
non può senza dispensazione di Roma sottometterli
a’ tributi
{{Ct|f=115%|t=2|v=2|§ II.}}
Benchè nè i papi nè concilio alcuno generale abbiano espressamente dannato siccome eretiche le quattro proposizioni attribuite al clero di Francia e di cui esso fece particolare proclamazione in una specie di Sinodo nazionale nel 1682, mai la Curia romana ed i suoi teologi non le approvarono o tollerarono. Invece, sempre e con crescente indignazione e vigore l’ebbero riprovate, confutate e respinte. Oltrechè, quei medesimi vescovi adunati a concilio dalla prepotenza e le arti di {{w|Luigi XIV di Francia|Luigi XIV}} si disdissero di là a qualche anno; ed esso medesimo, il re, scrivendo a {{AutoreCitato|Papa Innocenzo XII|Innocenzo XII}} disconfesso il proprio operato.
Ma come ciò sia, la Corte di Roma ed i suoi serittori, a’ quali al presente applaudano volentieri e consentono pressochè tutti i vescovi della cattolicità, e in particolar modo quelli di Francia, mantengono l’opinione ed anzi la fede che il papa sentenziando ''ex cathedra'' sopra materie dommatiche pronunzii con giudicio infallibile ed irreprobabile, e però sia temeraria e dannanda quell’appellazione al futuro concilio alla quale irrequieti e ricalcitranti teologi e principi usarono di ricorrere. E similmente mantengono che essendo il papa necessario al concilio quanto questo al papa affine di compiere insieme -atti di autorità perfetta ed irretrattabili, non torna vero nè consentaneo. l’affermare che il concilio sia superiore al pontefice. Seguita che niuno senza menomare la {{Pt|po-|}}<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Tuvok1968" />{{RigaIntestazione|{{larger|116}}|{{Sc|capitolo ottavo.}}|}}</noinclude>{{Pt|<br>|po}}testà di esso pontefice e recare ingiuria all’altezza e pienezza di sua dignità può arbitrarsi a dire ch’egli è semplice esecutore e vigilatore dei canoni della Chiesa, quando egli è veramente giudice, sanatore e reggitore supremo. Quindi accade, come avvertivasi nel capo anteriore, che in parecchie Bolle solenni e di importante e generale subbietto usino i papi conchiudere con quelle formali parole: non ostanti le ordinazioni e costituzioni apostoliche e quantunque fossero dettate e fatte in concilj generali, o simili altre espressioni di assoluto e universale valore e significato. Di quindi pure la distinzione delle Bolle universali o particolari, dogmatiche o disciplinari; e delle prime la più insigne nel nostro secolo è stata quella onde Pio IX dichiarò essere trasmutata in articolo di fede la pia credenza intorno alla immacolata concezione di Maria Vergine; il che fece senza bisogno di convocare concilio, ma solo promovendo o per iscritto o per udita il consenso dei vescovi e fondandosi sulla opinione costante e comune, se non dei teologi, certo delle moltitudini, al parere delle quali egli personalmente appose il suggello della infallibilità sua propria.
Chiaro è poi che il pontefice insedia tutti i vescovi della cattolicità, confermando le nomine loro quando non provengono immediate da lui medesimo; dà loro la giurisdizione sulla diocesi assegnata e l’esercizio d’ogni facoltà proveniente dalla consacrazione. E perchè il bene della Chiesa e i tempi procellosi inverso la religione consigliavano di stringere con più tenaci nodi l’episcopato alla Cattedra di San Pietro, essi prestano al papa un giuramento speciale di osservanza e obbedienza simile a quello che sogliono rendere i sudditi più leali al principe loro. Così il papa che è primate d’Italia e patriarca di Occidente è vescovo (virtualmente almeno) d’ogni diocesi quivi compresa e può mediante i suoi<noinclude><references/></noinclude>
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Teorica della religione e dello stato (Mamiani)/Capitolo VIII
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Storia della venerabile arciconfraternita della Misericordia/Capitolo XVI
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Storia della venerabile arciconfraternita della Misericordia/Capitolo XVII
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<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 79 –|}}</noinclude>fatte copiare con disegno colorito sulla carta in quadretti di diverse grandezze, all’abile sig. Antonio Fedi per commissione del sig. Giuseppe di Poggio Baldovinetti (1). Fra le due porte fu incassata nel muro ad una certa altezza da terra una lastra di marmo bianco con bocchetta che corrisponde in compagnia in un piccolo cassetto per comodo di chi volesse privatamente mettervi denari in benefizio dei poveri infermi. La chiave di questa cassetta è tenuta dal provveditore che la fa aprire ogni fine del mese, ed il raccolto denaro, registrato prima in un libro a parte, viene distribuito pro rata con le altre elemosine fra quei malati che nel mese sono stati condotti allo spedale o riportati alle case, unendovi pure le altre elemosine passate ai custodi o ad altra persóna in sollievo dei poveri.
Sopra della bocchetta vi sono incise le seguenti parole:
{{Centrato|{{Sc|Elemosine pe'poveri infermi}}}}
Mette in chiesa la porta a sinistra sul cimitero, la quale per i soccorsi del suo protettore il granduca Leopoldo I., è ridotta molto comoda ed elegante avendole fatto somministrare a carico del suo regio erario due mila scudi e nel mese di agosto 1784 scudi trecento, con altre rilevanti somme pagate in diversi tempi da diverse regie casse, come leggesi nei libri e ricordi di compagnia. Nel mese di giugno 1785 furono per ordine suo consegnate alla compagnia dall’ufizio dell’ammini(1) Le pitture, che erano nell’antica facciata dipinte dal Poccetti e poi disegnate dal Fedi quando quella nel 1780 fu distrutta, si conservano nella stanza del provveditore.
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Sopra della bocchetta vi sono incise le seguenti parole:
{{Centrato|{{Sc|Elemosine pe'poveri infermi}}}}
Mette in chiesa la porta a sinistra sul cimitero, la quale per i soccorsi del suo protettore il {{Wl|Q313169|granduca Leopoldo I}}., è ridotta molto comoda ed elegante avendole fatto somministrare a carico del suo regio erario due mila scudi e nel mese di agosto 1784 scudi trecento, con altre rilevanti somme pagate in diversi tempi da diverse regie casse, come leggesi nei libri e ricordi di compagnia. Nel mese di giugno 1785 furono per ordine suo consegnate alla compagnia dall’ufizio dell’ammini-<noinclude><references/></noinclude>
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<noinclude><pagequality level="3" user="Giaccai" />{{RigaIntestazione||– 80 –|}}</noinclude>strazione ecclesiastica due ricche pianeto, una quantità di cera, ed altri oggetti trovandosi di più in essi libri che con altro suo benigno rescritto del mese di marzo dello stesso anno fece rimettere dal {{Wl|Q1297903|Monte di Pietà}} ora soppresso al patrimonio ecclesiastico scudi 8200, da pagarsi al provveditore Giuseppe Baldovinetti per saldo dei debiti contratti in occasione della nuova fabbrica, e furono rilasciate ancora alla medesima compagnia liberamente tutte l’entrate annue del nuovo casamento che ascendevano a più di scudi 290.<noinclude><references/></noinclude>
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